Sei sulla pagina 1di 2

SEMIOGRAFIA MUSICALE

Abbiamo testimonianze della prima musica scritta fin dai Greci e ci è stata tramandata attraverso
scritti su papiro e incisioni su pietra, il più delle volte sono incompleti e difficilmente interpretabili,
dobbiamo considerare le possibilità che molte fonti non siano originali con la possibilità che siano
state create successivamente, parlare poi dei greci significa parlare di un periodo molto vasto da
1000 a.c., sappiamo che usavano i cosi detti MONOI, cioè delle formule melodiche fisse sempre
uguali e che si usavano in alcuni contesti, la musica non era divisibile da altre arti, ma era al
servizio della danza, della poesia, di un testo, erano quindi delle formule melodiche appunto che si
imparavano a memoria e che venivano poi tramandate tramite l’insegnamento orale senza partitura.
Poi intorno al IV°/V° sec. d.c. partendo proprio da questa cultura musicale ormai consolidata si
cominciano a fissare delle regole che erano già presenti nella musica e sopratutto a indagare sul
suono, sul concetto di intervalli, di consonanze e di dissonanze.
Non abbiamo certezze su come i Greci suonassero e in che modo, possiamo solo fare delle ipotesi
perché non avevamo un sistema come quello temperato attuale diviso in 12 parti uguali e anche nei
frammenti più chiari dove la musica è più facilmente visibile come nel famoso frammento musicale
detto L’EPITAFIO DI SICILO ritrovato nel 1883 e trascritto nel 1891 e che rappresenta una
melodia ben definita e però quando andiamo a suonare lo si può solo fare con una approssimazione
totale perché abbiamo un sistema musicale che è totalmente diverso.
Sarà Pitagora ad andare a spezzare un monocordo e a dividerlo in frazioni matematiche precise ed
ottenere altri suoni e quindi intervalli.
Il punto di partenza della teoria musicale Greca è il Tetracordo formato da 4 note, si ipotizza che sia
per una questione pratica, fra le ipotesi pare che la Lira, che era uno degli strumento più importante
dell’epoca, avesse proprio 4 corde, si ragionava quindi su 4 altezze, quindi il Tetracordo è una
successione di 4 note., avevamo quindi diversi tipi di Tetracordi a seconda di come andremo a
collocare gli intervalli all’interno di 4 note, o meglio una successione di 4 suoni che coprono un
intervallo di 4^ giusta, a seconda quindi di come andiamo a collocare i nostri intervalli di 2 toni più
un semi tono abbiamo diversi tipi di Tetracordo, il 1° tetracordo più usato, accettato, il più amato,
tanto che Platone dirà che era l’unico modo degno di essere usato perfetto è il Modo Dorico che è
composto da 4 suoni intervalli di tono e l’ultimo di semi tono T T T ST, cosa molto importante da
dire è che la successione di questi intervalli per i Greci è lontana dalla nostra concezione di scala
perché si pensava ad una successione discendente anziché ascendente, si parla di una successione di
note a partire dalla più alta, avevamo quindi MI RE DO SI in senso discendente come Modo
Dorico; questi accordi prendono i nomi delle regioni in cui sono usati che poi che realmente questi
Modi sia arrivati dalla Lidia o dalla Frigia è sempre da dimostrare ma comunque ci sono rimasti
questi nomi, gli altri modi erano meno gradi perché erano considerati lontani dalle loro terre,
sappiamo anche che la musica era usata come forma d’arte terapeutica la musica poteva calmare o
viceversa agitare proprio grazie ai diversi Modi usati per suonarla, comunque si improvvisava,
naturalmente si sa sempre molto poco ci sono arrivati solo frammenti che aggiungevano qualcosa al
testo che era più importante.
Il perfezionamento degli strumenti che i Greci usavano è avvenuto grazie alle civiltà più avanzate
dal punto di vista pratico della costruzione di essi; avevamo oltre alla Lyra con una cassa armonica
fatta con un guscio di tartaruga rovesciato o a una zucca con appunto 4 corde o alla Cetra che si
evolveranno con più corde fino a 12 e venivano usati in un contesto più serio, poetico, meditativo,
l’Aulos strumento a fiato ad ancia doppia con due canneggi che emetteva quindi due suoni
contemporaneamente e veniva usato in un contesto di allegoria e di festa per divertimento
probabilmente anche per la maggior potenza di suono.
Tornando alla teoria , avevamo diversi tipi di Tetracordo: il Modo il Dorico con il semitono in basso
MI RE DO SI, poi abbiamo il Modo Frigio che prevede il semitono al centro MI RE DO# SI ( RE
DO SI LA), e il Tetracordo Lidio con il semitono all’inizio MI RE# DO# SI ( DO SI LA SOL),
stiamo parlando dei Tetracordi nel modo Diatonico, nel modo più vicino a quella che è la nostra
sensibilità attuale, i Greci usavano anche i quarti di tono, quindi poteva essere Diatonico,
Cromatico ed Enarmonico, il tetracordo Cromatico era composto da 2 semitoni e 1 tono e 1/2 MI
DO# DO SI , poi avevamo il Modo Enarmonico che prevede il quarto di tono MI DO SI(/) LA ( SI
con la con la limoniesis, avremmo anche la triesis con un innalzamento di ¾ di tono )
Queste sequenze di Tetracordi si possono unire e si ottiene una scala che arriva all’8^ potevano
essere quindi congiunti o disgiunti con un altra nota per ottenere l’8^ con una nota in comune.
Avevamo due sistemi il Minore e il Maggiore, una con poco più di un 8^ e una di 3 ottave una per la
musica strumentale e una per quella vocale.
La musica era scritta con una notazione alfabetica, ogni lettera una nota messa sopra ad un testo che
ci indicava le altezze precise da suonare, in Ebraico/Fenicio nel V° sec a.c. e per la musica vocale
successivamente con un alfabeto Ionico Classico.
La lettera indicava il tipo di nota da utilizzare e poteva essere posizionata girandola su se stessa per
differenziarne i toni Magg. o min. o i semi toni; si potevano usare seno più lettere uguali per
suonare i vari semitoni e quarti di tono.
Invece un secondo metodo più completo con l’alfabeto classico ogni singola lettera era una nota
precisa, dal momento che non abbiamo solo le note normali e cromatiche avremmo anche le note di
un quarto di tono e quindi si utilizzavano tre (3) lettere, quindi uso dell’alfabeto per misurare le
altezze, i Greci ci danno quindi un primo sistema musicale completo, per quanto riguarda l’aspetto
ritmico c’erano altri simboli per indicare i modi ritmici standard, passeranno comunque ancora
molti secoli prima che si indichi in modo preciso la durata di ogni singolo suono e questo averà
quando si utilizzerà la musica polifonica.
L’unione di due tetracordi arriverà poi ad un altra evoluzione, per es. se uniamo i due tetracordi MI
RE DO SI LA SOL FA MI spostando il tetracordo superiore verso al grave formando il modo Ipo
(sotto), e avremmo cosi Ipofrigio, Ipolidio e cosi via formando altre scale da utilizzare.
Fra i pochissimi frammenti a noi giunti, come accennato inizialmente il più noto è l’Epitafio di
Sicilo, che è quello che venne inciso su una pietra lapidaria, si tratta di una melodia che dice:
POSSA TU BRILLARE FIN CHE VIVI, NON TI AFFLIGGERE TROPPO PER ALCUNA COSA,
LA VITA DURA POCO I L TEMPO RECLAMA IL SUO TERMINE.
(Suonandola all’ascolto sembra suonato in LA Magg. senza la sensibile)
Fu scoperto da Sir William Tracey presso Talles in Asia Minore nel 1883, inizialmente trascrisse il
testo senza accorgersi che era seguito da segni musicali che furono poi trascritti da Wesley nel 1891
i monumento fu custodito nel museo di Smirne ma andò perduto in un incendio che nel 1922
distrusse la città.
Poi Pitagora intervenne sulle Monocorde e le consonanze e le dissonanze., si accettavano come
consonanze le stesse nostre cioè la V^ giusta e la IV^ giusta anche se la IV^ per noi è considerato
un andamento “proibito” in quanto suoni simili, l’undicesima non veniva considerata consonante la
dodicesima si, solo per ragioni matematiche.
52:40
Con la caduta dei greci abbiamo i Romani ma non abbiamo nulla di scritto anche se i Romani si
ispirarono alla cultura Greca, il grande teorico fu poi Boezio nel V° sec d.c. restaurando la teoria dei
Greci con anche però degli errori nei modi da parte anche di chi ha recuperato i suoi scritti originali.
Sarà comunque l’anello di congiunzione poi col canto Liturgico Cristiano e Gregoriano.
Boezio utilizzerà la scrittura con l’alfabeto attuale usando le scale in senso ascendente.
Ci sarà una musica mondana, celeste, poi ci sarà una umana, come scienza e poi la musica
instrumentale più accessibile e nobile.

Potrebbero piacerti anche