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CONSERVATORIO

“L. CHERUBINI” – FIRENZE



CORSO di METODOLOGIE DELL’ANALISI


A.A. 2020-21

LEZIONE 6






PRIMA PARTE
La teoria schenkeriana – II –
Drabkin – Pasticci – Pozzi (1995): capitolo 3
Dalla struttura fondamentale al brano musicale: un modello di elaborazione compositiva
Tabella dei termini schenkeriani









SECONDA PARTE:
Polifonia e stile
Il contrappunto a due parti nel tardo Rinascimento
Orlando di Lasso: Oculus non vidit

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PRIMA PARTE

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TABELLA DEI TERMINI SCHENKERIANI

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SECONDA PARTE
Il contrappunto a due parti nel tardo Rinascimento
Orlando di Lasso (1532-1594), Oculus non vidit (dalle Cantiones duarum vocum)
Prima edizione: 1577


https://youtu.be/NoQpBWFsGb4

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Il testo


Oculus non vidit, nec auris audivit, Non vide occhio, né orecchio sentì,
nec in cor hominis ascendit, né entrò nel cuore dell'uomo
quae praeparavit Deus quanto Dio preparava
his, qui diligunt illum. a coloro che lo amano.


LA CONDOTTA MELODICA

In quale rapporto stanno i movimenti melodici per grado congiunto rispetto a quelli
per grado disgiunto?
Quali osservazioni si possono fare sulla distribuzione dei maggiori valori di durata
delle note rispetto a quelli più brevi?
Come si comporta una parte in prossimità di una cadenza?
Quali intervalli vengono impiegati per i salti? Quali appaiono più frequentemente e
quali solo occasionalmente? Quali intervalli non sono mai impiegati?
In quali punti della linea melodica si trovano i salti? Cosa accade di norma dopo i salti
più ampi?
Quali osservazioni si possono fare sui salti consecutivi nella stessa direzione? E sulle
ripetizioni della stessa altezza?
Come potrebbe essere descritta la melodia dal punto di vista dell’estensione
complessiva, della tessitura vocale, della distribuzione dei suoni più acuti e più gravi?
Quali osservazioni si possono fare sulle note alterate cromaticamente (musica ficta)?
Cosa conferisce alla melodia unità e coerenza?
Cosa conferisce alla melodia varietà e differenziazione?













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LA DIMENSIONE ‘ARMONICA’

Quale suono sembra costituire il principale centro di attrazione tonale all’inizio del
brano? E alla fine? E in corrispondenza dei punti cadenzali?
Si può associare una scala a questo brano? Che cosa risulta se si prendono tutti i suoni
diversi (eccetto quelli alterati cromaticamente) disponendoli in ordine ascendente a partire
da quello dell’ultima nota?
Quando e dove compaiono delle consonanze?
Quando e dove compaiono delle dissonanze?
Qual è, approssimativamente, il rapporto fra consonanza e dissonanza?
Quali tipi di dissonanza vengono impiegati?
Quali intervalli vengono condotti per moto parallelo?
Quale successione di intervalli si trova in corrispondenza dei punti cadenzali?










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LA DIMENSIONE RITMICO-METRICA

In che modo viene percepito il senso metrico? Quali punti di riferimento offre la musica
per disegnare la sua cornice metrica?
In che modo viene ripartito l’interesse ritmico fra le parti? e come mantiene ciascuna
parte la propria indipendenza ritmica?
Qual è l’ambito dei valori di durata? Realizzare una tabella dei diversi valori utilizzati,
dal più lungo al più breve. Quali implicazioni derivano da questa tabella?























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