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Comune di Arco Regione autonoma

Assessorato alle attività culturali Trentino Alto Adige / Südtirol

Pasqua musicale Arcense LI Edizione


Bolognano d’Arco
Chiesa della Madonna Addolorata
domenica 2 aprile ore 20.45
Musiche di Alessandro Scarlatti

Stefano Rattini, cembalo; Lucia Rattini, tiorba


Ensemble vocale Nicolò d’Arco
Direttore Daniele Lutterotti

Programma
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Mottetti per la Quaresima

Follia (cembalo solo)

Miserere mei Deus Graduale in feria IV cinerum

Exaltabo te, Domine Offertorium in feria IV cinerum

Ad Dominum dum tribularer Graduale in feria VI post dominicam II in Quadragesima

Domine, in auxilium meum Offertorium in feria VI post dominicam II in Quadragesima

Toccata in la maggiore Allegro, Partita alla lombarda, Fuga (cembalo solo)

Exsurge Domine Graduale dominica III in Quadragesima

Justitiae Domini Offertorium dominica III in Quadragesima

Laetatus sum Graduale dominica IV in Quadragesima

Miserere mei Deus Psalmus in II Vesperis in Quadragesima

Note al programma
Alessandro Scarlatti, (1660-1725) fu uno dei più importanti rappresentanti della scuola
musicale napoletana e il maggiore compositore d'opera italiano tra la fine del XVII e
l'inizio del XVIII secolo. Formatosi a Roma, divise poi la sua carriera tra la città papale, cui
destinò una parte significativa della sua produzione, e Napoli. Anche se non fu il vero e
proprio fondatore della scuola musicale napoletana, ne risultò il rappresentante più
illustre e più fecondo: il suo contributo, la sua originalità e la sua influenza furono
essenziali, oltre che duraturi, sia in Italia che in Europa: egli infatti progettò la forma
definitiva dell'aria con da capo (a-b-a), imitata in tutta Europa, inventò l'ouverture
all’italiana in tre movimenti (con la successione veloce-lento-veloce), da cui sarebbe nata la
sinfonia classica, e la sonata a quattro parti, antecedente del quartetto d’archi. Compose
inoltre anche molta musica vocale, dedicandosi in particolare alla cantata sacra e profana,
genere quest'ultimo di cui fu maestro indiscusso, ma ai suoi tempi godette di grande
reputazione anche nella musica sacra, un ambito in cui la sua produzione non è ancor oggi
considerata in modo adeguato rispetto alla sua quantità e qualità: dieci messe,
centoquattordici mottetti, le Lamentazioni per la settimana santa. Lo stile sacro di Scarlatti
si caratterizza essenzialmente per il suo eclettismo, che tenta di unire lo stile antico della
polifonia tradizionale, basato sull’imitazione severa, alla retorica barocca degli affetti, che
poneva una forte urgenza espressiva, attraverso l’uso di intervalli arditi e successioni
armoniche insolite e particolarmente icastiche, come dimostrano i brani del programma di
questa sera, tratti per lo più dai Mottetti per la Quaresima. Conservati in un manoscritto
del Museo Civico Musicale di Bologna, sono proposti qui nell’accurata trascrizione curata
da Nikos Betti. Benché la loro attribuzione al compositore non sia del tutto sicura, la loro
notevole vicinanza stilistica ad altre opere sacre dell’autore rende molto probabile per non
dire quasi certa la paternità scarlattiana. I mottetti del programma, tranne l’ultimo, sono
tratti dal proprium missae (cioè la serie dei testi e dei brani specifici di ciascuna celebrazione
liturgica) di alcune celebrazioni del periodo quaresimale: il quarto giorno dopo le Ceneri,
il sesto dopo la seconda domenica di Quaresima, la terza e la quarta domenica di
Quaresima, mentre l’ultimo brano, il celeberrimo salmo L, ossia il Miserere, pur essendo
previsto anche nei vespri della Quaresima, è presente anche in altre liturgie. I brani sono
disposti a coppie, rappresentando il primo il Graduale, il secondo l’Offertorio della
liturgia, collegati dalla stessa modalità o tonalità e dunque dallo stesso affetto, cioè
dall’emozione e dal clima emotivo che intendono esprimere: la prima coppia è nel primo
modo / re minore, la seconda in do minore, la terza in re maggiore, mentre il Graduale
Laetatus sum e il Miserere a due cori non fanno parte del corpus sopraddetto. Il primo
rivela come i precedenti grande sapienza polifonica, debitrice dello stile antico di impronta
palestriniana, anche se la combinazione dei tre temi ben individuati e distinti fa presentire
la polifonia barocca e verrà ripresa anche dagli autori classici, come Mozart nel bellissimo
salmo Misericordias Domini. Nel Miserere, che torna al tono severo e all’affetto patetico
come i brani iniziali, i due cori dialogano tra loro in responsione, unendosi solo nella
solenne conclusione del brano.
Curricula
Stefano Rattini, organista titolare della Cattedrale di Trento, insegna improvvisazione
presso l’Istituto di Musica Sacra di Trento e presso la Scuola Santa Cecilia di Brescia ed è
stato docente di Teoria, Analisi e Composizione presso il Liceo Musicale di Trento.
Diplomato con il massimo dei voti e la lode con Giancarlo Parodi, si è laureato cum laude in
Organo Antico con Federico Maria Recchia; è stato allievo di Jürgen Essl per
l’improvvisazione organistica presso la Hochschule di Stuttgart. Ha al suo attivo
un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, svariate incisioni discografiche,
composizioni e pubblicazioni per organo. Ha fatto parte della giuria in concorsi organistici
e di composizione, nazionali ed internazionali. Figura tra i soci fondatori ed è stato
presidente dell'Associazione Organistica Trentina Renato Lunelli; è membro della
Commissione Organi della Diocesi di Trento e della Commissione Artistica del Festival di
Musica Sacra di Trento e Bolzano.
Lucia Rattini, dopo il diploma al Conservatorio Bonporti di Trento, si è iscritta al percorso
triennale sotto la guida di Norma Lutzemberger e Luca Lucini. Ha seguito diverse
masterclass e partecipato a diversi concorsi come solista e come componente di gruppi da
camera. Profondamente interessata alla musica antica, ha iniziato lo studio della tiorba e
del basso continuo con Pietro Prosser, esibendosi diverse volte in concerto con il Bonporti
Antiqua Ensemble. Attualmente sta frequentando il programma Erasmus presso il
Conservatorio di Vigo in Spagna, ove perfeziona i suoi studi di chitarra con Margarita
Escarpa e di tiorba con Rafael Muñoz, partecipando alle esecuzioni dell’Ensemble da
camera e dell’orchestra barocca del Conservatorio.

L'Ensemble vocale Nicolò d'Arco è nato nel 2001 su iniziativa di Daniele Lutterotti per
costituire un gruppo vocale da camera dedito all’esecuzione della musica vocale
rinascimentale e barocca secondo una prospettiva filologica. Ha partecipato tra l’altro al
Festival Trento Musicantica, al Festival Regionale di Musica Sacra, ai Concerti
dell’Accademia di S. Giorgio di Verona, agli Incontri Internazionali di musica da camera
di Caldonazzo e ad altre manifestazioni importanti. Ha presentato inoltre in concerto brani
di raro ascolto ingiustamente dimenticati di E. Marotta, A. Grandi, P. Cafaro, D. Cimarosa
e ha collaborato con prestigiosi gruppi da camera come il Trio Broz, L'Ensemble Zandonai –
Orchestra da camera di Trento, sotto la direzione di Giancarlo Guarino, il Quartetto degli
Affetti, il gruppo Cappella Benacensis, l’Ensemble Labirinti armonici, nonché con interpreti di
riferimento della musica barocca come Pietro Prosser, Luigi Lupo, Ornella Gottardi,
Marina Bonetti.

Soprani: Virginia Delbianco, Irina Dynnikova, Marta Guassardo, Mariami Tkemaladze


Alti: Clara Lanzinger, Mariella Micarelli, Ezio Salvaterra, Mariachiara Serafini
Tenori: Santi Castellano, Emiliano Martinelli, Anton Radchenko
Bassi: Giacomo Contro, Ervino Gonzo, Sergio Mutalipassi

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