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GdN venerdì 27 gennaio 2006 CRONACA DI NAPOLI I3

TITO TAMMARO PARLAVA IN GABBIA CON UN ALTRO DETENUTO ED È STATO RIMPROVERATO MA HA REAGITO OFFENDENDO IL GIUDICE

Insulta il presidente: cacciato dall’aula boss dei Gionta


«La prego di stare in silenzio in aula e di Spagnoli che si pentirono. I collaboratori di giustizia ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza defi-
aspettare il suo turno per parlare. Se vuole fare hanno raccontato di un patto tra gli “scissionisti” dal nitiva di condanna. Nella ricostruzione degli inqui-
dichiarazioni spontanee le farà dopo ora deve clan Mariano e i Gionta. renti in cinque (Giuseppe Izzo, Raffaele Izzo, Gerar-
tacere perché stiamo iniziando il dibattimento». Il coinvolgimento dell’inchiesta di presunti malavito- do Intagliatore, Alfredo Sperandeo, Tito Tammaro)
Così il presidente della seconda Corte d’Assise si di Torre Annunziata fu una novità giudiziaria ma cercarono di uccidere Giuseppe Mario Izzo a Bosco-
del tribunale di Napoli al boss dei Gionta Tito non investigativa. Che ci fosse un patto di sangue alla trecase in data anteriore al 19 ottobre dell’89. Giorno
Tammaro. Ma lui invece di tacere ha pensato fine degli anni Ottanta tra il gruppo Ranieri-Cardillo in cui invece il commando che entrò in azione vi riu-
bene di reagire alle parole del presidente: (i capi degli “scissionisti” dal clan Mariano) e i “Va- scì, trucidando l’uomo.
spergiuri e frasi irripetibile. A quel punto sono lentini” gli uomini della polizia e dei carabinieri lo Secondo l’ipotesi accusatoria, come mandanti agiro-
intervenute le guardie carcerarie che hanno avevano sempre sospettato. E ora l’indagine coordi- no Giuseppe e Raffaele Izzo mentre gli altri sono stati
cercato di placare gli animi bollenti del detenuto. nata dal pm Luigi Gay per la Direzione distrettuale indagati quali presunti esecutori materiali o fian-
Ma non si è fermato. Il giudice per questo ha antimafia da ragione agli 007. cheggiatori: Salvatore Cardillo, Tito Tammaro, Alfre-
deciso di cacciarlo dall’aula. A quel punto è stato I torresi sono finiti a giugno dell’anno scorso, insieme do Sperandeo, Vincenzo Pisacane, Ciro Padano, Al-
ammanettato ed è stato trasportato fuori. Il ad alcuni esponenti della camorra dei Quartieri Spa- berto Biancospino.
processo è andato avanti nella norma. Dinanzi gnoli, nel mirino degli inquirenti per due episodi di- L’agguato scattò a Pompei e i killer, oltre a uccidere
alla seconda corte d’Assise si discute stinti ma collegati tra loro: l’omicidio di Giuseppe Giuseppe Mario Izzo colpendolo in più punti vitali,
dell’omicidio Izzo. Una inchiesta partita dalle Mario Izzo e il tentato omicidio, avvenuto ovviamen- ferirono Francesco Sacrestano, che era in compagnia
dichiarazioni di Ciro Ruggiero “auciello” e Alberto te in precedenza, dello stesso. Sono stati iscritti nel dell’obiettivo principale del raid.
Biancospino, due affiliati alla camorra dei Quartieri registro degli indagati in nove, tutti naturalmente da BRUNO PAVONE

AGGUATO FALLITO AI QUARTIERI. FRANCESCO CASTALDO È LEGATO A “CIRO-CIRO”, GOLA PROFONDA DELL’EX CLAN MARIANO

Volevano uccidere il fratello del pentito


Svelato il giallo del 35enne ferito due sere fa alle gambe SECONDIGLIANO, GIALLO SUL MOVENTE

Bomba carta devasta


Sicari pronti ad eliminarlo. calvario per tentata rapina impropria.

Hanno esploso 4 colpi: gli


“007” seguono anche la pi-
Aveva cercato di rubare un motorino
parcheggiato poco prima da due ragaz-
ze, che erano andate a farsi la “lampa-
auto: panico nella notte
da”, in via San Tommaso D’Aquino. Al-
sta dell’intimidazione. la vista degli agenti cercò di fuggire, in- Una bomba carta
seguito per una cinquantina di metri in di grosse dimen-
via Toledo ma fu raggiunto e ammanet- sioni accesa du-
LUIGI SANNINO
tato finendo a Poggioreale. Anch’egli, rante la notte e
Una vendetta per il pentimento del fra- come il fratello più famoso, in passato posizionata pro-
tello Ciro, soprannominato “Ciro-Ciro” è stato denunciato e arrestato per vari prio sotto il moto-
ed ex affiliato al clan Mariano dei Quar- reati, compreso l’associazione per de- re. Nel cofano an-
tieri Spagnoli oltre che nipote del boss linquere malavitosa. Era insieme a “Ci- teriore. Chi lo ha
Ciro “o’ picuozzo”. Si spiegherebbe co- ro-Ciro” nel gruppo dei Mariano e poi fatto aveva inten-
sì, secondo alcuni investigatori, l’ag- nelle Teste Matte a parere degli investi- zione di far esplo-
guato fallito contro Francesco Castaldo, gatori, ma non ha mai subito condanne dere l’auto ma è
34enne che si era trasferito a Soccavo per 416bis. riuscito solo a
dopo la decisione del congiunto di col- Ciro Castaldo è stato uno dei perso- danneggiarla.
laborare con la giustizia (dal 2001) ma naggi più carismatici della malavita or- tecalvario” con l’accusa di aver imposto dicato ammazzato a colpi di pistola nel È accaduto alle
che nelle ultime settimane era stato vi- ganizzata dei Quartieri Spagnoli, di tangenti ai commercianti di Montesan- luglio del ‘98 alla Pignasecca: era uno 00,40 di ieri notte.
sto nei vicoli a ridosso di via Toledo. Montesanto e della Pignasecca. Fu ar- to. In quel blitz rimasero coinvolti altri dei gregari più fidati del fratelli Ciro, Un boato che ha
L’altro ieri sera volevano ucciderlo, co- restato nel ‘98 in una villetta a Licola dai malavitosi, come Gianfranco Di Biasi e Marco e Salvatore Mariano, i “Picuoz- scosso buona parte del quartiere e che è stato
me dimostrano i quattro colpi di pisto- carabinieri della Compagnia Napoli Raffaele Esposito. Successivamente al- zo”, ed era uscito dal carcere qualche udito a distanza ragguardevole. Per fortuna nul-
la esplosi contro di lui al bersaglio gros- Centro. “Ciro Ciro” era latitante da oltre le accuse contestate a “Ciro Ciro” non giorno prima. la di grave, solo tanta paura. È accaduto alla III
so. Ma la mira imprecisa e l’agilità del un anno e per ben tre volte era sfuggito vennero trovati i giusti riscontri. E così Taglialatela fu ferito a colpi d’arma da Traversa del Corso Secondigliano e sono inter-
bersaglio designato hanno evitato il peg- alla cattura. il nipote del boss Ciro Mariano venne fuoco da due killer. In tasca i poliziotti venuti sul posto i poliziotti del vicino commis-
gio. Nella sua carriera Ciro Castaldo ha su- scarcerato. gli trovarono dieci milioni di lire. “Ar- sariato di zona. Hanno potuto constatare solo il
Francesco Castaldo non saliva alla ri- bito una sola condanna: quella per de- Per un periodo cercò di riorganizzare turiello” morì a causa della gravità del- danno ma risalire ai responsabili è quasi im-
balta della cronaca dal 2001, quando fu tenzione di sostanze stupefacenti. Nel- il clan Mariano. Ed a quel progetto le ferite.Castaldo avrebbe parlato del- possibile dato che nessuno ha saputo aiutare gli
arrestato dai poliziotti della squadra l’aprile del 1996 fu fermato dagli agen- avrebbe partecipato anche Arturo Ta- l’omicidio di Ciro Febbraio, autoaccu- investigatori.
giudiziaria del commissariato Monte- ti del commissariato di polizia “Mon- glialatela, detto “Arturiello”, il pregiu- sandosi.

SAN GIOVANNI: PARLANO DUE DONNE ALLA SBARRA IL CLAN DI MARANO. ASCOLTATO IL CONGIUNTO DEL COLLABORATORE MASSIMO TIPALDI

«Gianniello non appartiene ai Formicola


e non ha mai fatto una estorsione» «Minacce per zittire mio fratello»
«La mia famiglia è distrutta, dispe- Ha accusato Vincenzo Napolano. telegrammi, uno al carcere di Poggioreale, l’al-
rata per quello che è successo. Mio tro a quello di Carinola. Non conosco l’avvo-
marito non è un santo ma non fa «Dopo l’arresto voleva che cato Donzelli; io e la mia famiglia non siamo
parte di nessun clan. Non apparte- mai stati al suo studio. Tra i nomi degli avvo-
niamo certo ai Formicola e non ab- gli facessi cambiare il suo avvocato». cati che mi furono indicati da Napolano, non
biamo avuto mai nulla a che vedere ricordo ci fosse quello di Donzelli. I tele-
con loro specialmente mio marito». Da un sito riservato è stato ascoltato come te- grammi li scrivevo io recependo le indica-
A parlare è la moglie di Luigi Gian- stimone il fratello del pentito Massimo Ti- zioni che mi dava Vincenzo Napolano. Una
niello, 38 anni di San Giovanni a paldi. È sottoposto al programma di prote- volta mi disse che mio fratello si era convin-
Teduccio arrestato due giorni fa dai zione che tutela i parenti dei collaboratori di to che lo volessero ammazzare e che la cosa
carabinieri della locale compagnia validità, non ha mai fatto una estor- giustizia. Enrico Tipaldi ha risposto alle do- non era vera». Al termine dell’udienza, in-
a seguito di una denuncia di un sione in vita sua». mande del pm della Dda Borrelli. «La mia fa- tervistato l’avvocato Giancarlo Lubrano, di-
commerciante. «Hanno detto e Le due donne hanno espresso il loro miglia solo dopo un certo tempo fu informa- fensore di Donzelli, ha riferito che l’esame di estorsione aggravata ,al traffico di sostanze
scritto che mio fratello agiva per dissenso in modo civile e lo hanno ta dell’arresto di mio fratello. Ma io l’avevo già Enrico Tipaldi è un ulteriore tassello a soste- stupefacenti e ad altri reati associativi. Alle
conto del clan ma è tutto falso. Il fatto proprio per difendere »da fal- intuito e in paese s’era capito che mio fratel- gno dell’innocenza del suo assistito. Si è giun- scorse udienze è stato sottoposto ad esame e
suo cervello è consumato perché so- se accuse» i figli del 38enne ferma- lo si era pentito - ha dichiarato - Fui avvicinato ti ormai ad un fase avanzata dell’istruttoria di- controesame il pentito Massimo Tipaldi. È
no 25 anni che fa uso di sostanze to. da persone che erano stati suoi amici. Ricor- battimentale nel processo al clan Nuvoletta di considerato un teste fondamentale dell'accu-
stupefacenti - ha raccontato con il «Chiede i soldi è vero ma solo pochi do di Vincenzo Napolano che voleva che fos- Marano che pende davanti alla undicesima sa e interrogato in dibattimento attraverso il
volto addolorato la sorella del pre- spiccioli e lo fa per drogarsi non se cambiato avvocato a mio fratello. Mi chie- sezione penale del Tribunale (Presidente Vi- collegamento per videoconferenza ha punta-
giudicato fermato - Prende il meta- certo perché è legato al clan», han- deva di inviargli telegrammi in cui si indi- parelli). Si riprende il prossimo 9 febbraio. So- to il dito contro numerosi degli imputati nel
done e percepisce la pensione di in- no ripetuto più volte le due donne. casse il nome di un altro avvocato. Ricordo di no accusate circa trenta persone di associa- processo.
avere indirizzato a mio fratello per certo due zione di stampo camorristico finalizzata ad [SILPET]

Montefibre di Acerra, ammesse centoventi parti civili


Centoventi ammissioni di costituzio- materiale tessile. Gli ambienti, per rebbero morti tutti per l’esposizione ro compagni di lavoro morivano un
ni di parte civile. Il gup Taddeo ha de- l’accusa, erano pieni zeppi di amian- continua alle polveri di amianto ina- mese dopo l’altro e quindi “alla diffe-
ciso di posticipare la decisione per la to che avrebbe provocato la morte di late durante le ore di lavoro. Il giudi- renza di vita sociale” che hanno do-
richiesta di rinvio a giudizio ma ha circa ottanta impiegati. Lastre di ce ha per questo deciso che si costi- vuto patire in quei lunghi mesi. Mor-
deciso sulle richieste avanzate dai pe- amianto erano state fissate al reparto tuissero parte civile nell’eventuale ti risalenti fino al 2003 e per l’accusa
nalisti che difendono le parti offese. “poli” e in tutti i “dmt”. processo non solo le famiglie delle vit- i responsabili sono coloro i quali do-
Il processo contro i dirigenti e i me- Due zone della fabbrica trafficatis- time ma anche gli impiegati che at- vevano garantire la salubrità dell’am-
dici della Montefibre di Acerra (nella sime di operai. Rappresentavano il tualmente non soffrono di nessuna pa- biente nel quale lavoravano i dipen-
foto) prenderà probabilmente il via so- nucleo, il cuore produttivo dell’a- tologia ma che essendo esposte per denti. Nel pool degli avvocati che rap-
lo alla fine di marzo, quando cioé il zienda. Le accuse che pendono sul ca- anni alle stesse condizioni di chi si è presentano le parti civile ci sono tra
giudice deciderà se rinviare o meno a po dei dirigenti e dei medici è quello ammalato potrebbero contrarre il car- gli altri i penalisti Diego Abete e De-
giudizio sei massimi dirigenti e due di disastro colposo ed omicidio col- cinoma. Ma anche per le condizioni bora Marotta dello studio Striano.
medici dell’azienda che produceva poso plurimo. Gli ottanta operai sa- psicologiche dettate dal fatto che i lo- [FAPOS]

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