2 I CRONACA DI NAPOLI giovedì 26 gennaio 2006 GdN

RITO ABBREVIATO. BUSINESS DROGA, LE RICHIESTE DEL PM PER I FRATELLI MARIGLIANO E SOCI, AFFILIATI AI FORMICOLA
LA REQUISITORIA

Antonio Marigliano
Alessandro Marigliano
Ciro Ortese
20 anni
20 anni
20 anni
«Centottanta anni di carcere per 13 narcos»
Era una vera e propria industria dello spaccio di droga era assicurata, garantita in prima persona dai vertici c’erano Antonio Marigliano “’o figlio ’e silano”, suo fra-
Salvatore Campagna 20 anni quella organizzata dal clan Formicola di San Giovanni dell’organizzazione», ha precisato il pm, aggiungendo tello Alessandro Marigliano, detto “’o pazzo”, ma anche
Ciro Domizio 16 anni a Trduccio. La base era all’interno del famigerato parco che “si era creato un servizio di distribuzione partico- Salvatore Campagna. Nel corso delle indagini fu scoper-
Vitale di corso Protopisani, dove abitano i genitori dei larmente selezionato che curava con attenzione i rap- ta la cosiddetta “casarella” che era un “basso” disabita-
Ferdinando Lago 16 anni Formicola. Il businesse era gestito da due gruppi facenti porti con la clientela”. Se i dipendenti risultava o “poco to, chiuso con una porta blindata, ubicata al corso Pro-
capo ai fratelli Marigliano, figli di Concetta Formicola, diligenti” erano licenziati in tronco. topisani, nei pressi del Parco Vitale. Sembra che fosse
Carmine Lima 14 anni
a sua volta sorella dei defunti padrini Gaetano e Ber- Come fonte di prova l’accusa sottolinea l’importanza un nascondiglio noto agli acquirenti che venivano in-
Ciro Ritaccio 14 anni nardo e di Ciro, attualmente detenuto. È quanto ha so- delle intercettazioni telefoniche soffermandosi sul fatto viati da Slavatore Campagna e Antonio Marigliano per
stanzialmente ricostruito ieri nel corso della sua requi- che nonostante vi fossero numerosi servizi di osserva- ricevere dagli spacciatori le dosi commissionate. Gli
Giovanni Paduano 12 anni sitoria il pm della DdaValter Brunetti che nelle sue con- zione e di controllo del territorio da parte delle forze “007” individuarono una serie di fornitori, tra questi
Emanuela Maglione 10 anni clusioni ha chiesto circa 200 anni di reclusione com- dell’ordine i capi operavano ugualmente dimostrando Ciro Ritaccio, che aveva contatti con Ciro Ortese, e che
plessivamente per tredici imputati. Alle udienze dei in tal modo la loro pericolosità. Con estrema cura veni- agiva tra San Giovanni a Teduccio e Portici, “specializ-
Stanislao Marigliano 10 anni giorni 8 e 22 febbraio la parola passerà ai collegi difen- vano intrattenuti rapporti con la clientela e spettava ai zato” nel commercio di cocaina ed hashish in Italia e in
Pasquale Ranavolo 8 anni sivi (composti tra gli altri dagli avvvocati Michele Cera- vertici dell’organizzazione l’autorizzazione alla conclu- Inghilterra. Secondo il pm aveva ruolo di partecipe e
bona, Emireno Valteroni e Salvatore Operetto). E dopo sione dei contratti cosiddetti rischiosi con cessione cioè manteneva relazioni con Antonio Marigliano, capo in-
Angelo Riccardi 2 anni la camera di consiglio ci sarà la pronuncia del gup dello stupefacente a soggetti già “morosi”. E neppure discusso della holding della droga.
Giordano con rito abbreviato. «La qualità della droga era trascurata la “sicurezza”. Ai vertici della holding SILVIA PETRELLA

SAN GIOVANNI A TEDUCCIO. IL MALVIVENTE, CHE ABITA IN VIA VILLA, DA ANNI AVEVA PRESO DI MIRA UN COMMERCIANTE DI DETERSIVI. SI FACEVA CONSEGNARE MERCE E SOLDI

Racket in nome dei Formicola

Luigi Gianniello, 38enne, è stato denunciato dalla vittima stanca dei ricatti
GIOVANNI COSMO
Si recava periodicamente in quel ne-
gozi di detersivi del corso San Gio-
vanni a Teduccio e presentandosi co-
me referente del clan Formicola si fa-
ceva consegnare soldi e merce. Per an-
ni ha fatto l’esattore per la cosca di via
Taverna del Ferro, che ha una costola
anche nel famigerato parco Vitale di
corso Protopisani. E per anni ha ves-
sato il commerciante, che alla fine,
esasperato, non ce l’ha più fatta ed ha
raccontato tutto ai carabinieri della
stazione locale.
È scattata la trappola e Luigi Gian-
niello, 38enne, personaggio già noto
alle forze dell’ordine, abitante in via
Villa San Giovanni, una delle tante
traverse del corso Protopisani, è fini-
to dietro le sbarre. Le accuse per lui
sono di estorsione aggravata dal me-
todo camorristico, il famigerato arti-
colo 7, tanto temuto dai camorristi.
Ora Gianniello è rinchiuso nel carce-
re di Poggioreale in attesa dell’inter-
rogatorio di garanzia davanti al gip
che dovrà decidere se convalidare o
meno il fermo d’iniziativa dei carabi-
nieri. Una mera formalità, visto che la
vittima ha denunciato il suo aguzzino,
così come hanno fatto altri commer-
cianti nel quartiere dopo la nascita
dell’associazione antiracket, guidata
dall’imprenditrice-coraggio Silvana
Fucito. I carabinieri stanno cercando
di capire se avesse dei complici e so-
prattutto di datare l’inizio del ricatto.
Il blitz, mirato, è scattato nella mat-
tinata di martedì al corso San Gio-
vanni a Teduccio, dopo che il com-
merciante di detersivi si era recato
nella stazione dei carabinieri di via
Bernardo Quaranta denunciando di
essere vittima di continue richieste di
denaro e merce da parte di un uomo
che si presentava a nome del clan
Formicola. Agli esperti militari del-
l’Arma, che ben conoscono il territo-
rio, ci hanno messo poco ad indivi-
duare in Gianniello l’autore delle
estorsioni e lo hanno sottoposto a fer-
mo di polizia giudiziaria. La vittima
ha riconosciuto il suo aguzzino che
dopo le formalità di rito è stato porta-
to in carcere.
Lo “specialista” del racket delle
estorsioni del clan Formicola era, fi-
no al 2002, quando fu arrestato in fla-
grante, il boss Francesco Silenzio, ge-
nero del padrino Ciro Formicola. Il
29enne andava in giro per il quartie-
re, in prossimità delle feste di Natale,
chiedendo soldi per i carcerati. Nel
2004 Silenzio è stato condannato per
quella estorsione. Ora il business piz-
zo, così come le altre attività illecite
della cosca, sono in mano alle donne
del clan e alle nuove leve.
Il padrino Ciro Formicola l’11 apri-
le dello scorso anno è stato condan-
nato all’ergastolo perché riconosciuto
essere il mandante di tre omicidi ma-
turati nell’ambito della sanguinosa
faida tra la sua cosca e quella degli Al-
tamura, gli altrettanti spietati “cuzze-
carielli” di via Nuova Villa. A punta-
re il dito contro lo zio-capoclan era
stato il pentito Antonio Formicola, fi-
glio del defunto ras Gaetano, condan-
nato a sua volta a 10 anni per quegli
stessi omicidi. Carcere a vita anche
per il killer Adriano Sannino, esecu-
tore materiale di tutti e quattro gli
omicidi, e per Gennaro Russo, fratel-
lo di Salvatore (ammazzato nel 1996),
responsabile del solo triplice omici-
dio degli Altamura.

LA FAIDA DEL RIONE SANITÀ. “’O CINESE” INCASTRATO DAI CARABINIERI MALASANITÀ. GLI ESPERTI NOMINATI DAGLI ACCUSATI ESAMINERANNO LA SALMA

Luigi Esposito oggi dinanzi al gip Anziano morto per diagnosi errata,
È accusato dell’omicidio Benitozzi si profila una guerra di perizie
È uomo di Misso jr.
Contro il 25enne, già
condannato per camorra,
prove schiaccianti.
Si svolgerà stamattina, davanti al
gip del Tribunale di Napoli, l’in-
terrogatori di Luigi Esposito “’o ci-
nese”, il 25enne del rione Sanità af-
filiato al clan Misso arrestato mar-
tedì dai carabinieri perché accusa-
to di essere l’esecutore materiale
dell’omicidio di Vincenzo Beni-
tozzi. Il giovane ha già negato ogni
addebito quando gli “007” del mag-
giore Rizzo lo hanno ammanettato
nella sua abitazione nella zona di
via Duomo all’alba. Ma le prove
raccolte dagli investigatori antica-
morra dell’Arma hanno convinto
anche i giudici della Dda che han-
no emesso nei suoi confronti un de-
creto di fermo con l’accusa di omi-
cidio e un’altra sfilza di reati “mi-
nori”. “Gino ’o cinese” è da sempre
un fedelissimo del boss Giuseppe
Misso “’o chiatto”, il naturale reg-
LUIGI ESPOSITO. PRESUNTO KILLER DEI MISSO ______
gente della cosca dello zio omoni-
mo. Per proteggere Misso jr, infat-
ti, fu arrestato con una micidiale pi-
stola magnum nel 1998, quando
aveva appena 16 anni.
Ad incastrare Esposito nel giro di
pochi giorni è stata la bravura de-
gli investigatori dell’Arma, che
hanno raccolto una serie di prove
confermate anche dalle intercetta-
zioni ambientali e dall’attività di
intelligence. Gli investigatori han-
no sottolineato che non c’è stato al-
cun aiuto esterno o di qualche col-
laboratore di giustizia. Ma sul luo-
go dell’omicidio di Benitozzi gli
“007” hanno trovato anche una se-
rie di indizi che inchioderebbero il
killer. Reperti che confermato che
Esposito ha sparato più volte con-
tro la vittima designata. Secondo
gli inquirenti, ma anche secondo
alcune vaghe testimonianze, il
commando di morte entrato in
azione giovedì scorso nel cuore del
rione Sanità era composto da al-
meno due elementi. Esposito ha
sparato mentre l’altro lo ha aspet-
tato fuori dell’autofficina in sella
ad uno scooter. Vincenzo Benitoz-
zi, meglio noto come “Cicciobello”,
cugino del boss Nicola Sequino, è
stato punito perché per un periodo
ha transitato nelle file del ras
“scissionista” Salvatore Torino “’o
cassusaro”.
[GIOCO]
Drammatica agonia.
Il 74enne era stato colpi-
to da un aneurisma del-
l’aorta addominale.
Sull’ennesimo presunto caso di
malasanità, che vede coinvolti
medici di due ospedali, si attende
ora da parte degli indagati che no-
minino i periti di parte per con-
frontare i risultati delle loro peri-
zia con quelli dell’autopsia ese-
guita (dal professore Vacca) all’an-
ziano, deceduto nella rianimazio-
ne del Cardarelli per un aneurisma
all’aorta addominale. Per i fami-
liari di Giuseppe Falco, 74 anni, re-
sidente al Rione Sanità, si sarebbe
trattato di una diagnosi, o meglio
di due, sbagliate che hanno deter-
minato poi una situazione tragica:
sei ore di incubo fino all’agonia e
alla morte del paziente avvenuta la
notte del 17 gennaio scorso.
Il primo referto, fatto dal medi-
co del pronto soccorso dei Pelle-
grini (intorno alle 21) parlava di
OSPEDALE CARDARELLI. QUI È MORTO IL 74ENNE ____
una gastralgia da probabile indi-
gestione”, mentre la seconda emes-
sa dai sanitari del nosocomio col-
linare di colica addominale. A
conclusione di entrambe le cure
somministrategli, il pensionato,
parente di commercianti del Vo-
mero, però non aveva tratto alcun
beneficio. Dimesso dal primo
ospedale, Falco, aveva fatto ritor-
no a casa, in via Bartolomeo Ca-
racciolo, numero civico 46. Ma con
il trascorrere delle ore, i dolori era-
no sempre più insopportabili, tan-
to da fare decidere i familiari ad ac-
compagnarlo al pronto soccorso,
questa volta del Cardarelli (all’in-
circa le 23).
In nottata (verso le 3) Giuseppe
Falco, trasportato di urgenza in ria-
nimazione decedeva. Una morte,
dopo la denuncia fatta dai parenti
di Falco alla squadra mobile na-
poletana, sulla quale il magistrato
ha voluto vederci chiaro: sei gli av-
visi di garanzia emessi nei con-
fronti di altrettanti operatori sani-
tari: cinque medici ed un infer-
miere. L'ipotesi è di omicidio col-
poso. Comunque, va chiarito che si
è trattato di un atto dovuto per con-
sentire una serie di accertamenti e
gli indagati devono essere assolu-
tamente considerati innocenti fino
a un'eventuale sentenza definitiva
di condanna.
[RENROC]

Ordine d’arresto OPERAZIONE ANTIDROGA IN PIAZZA DEL GESÙ CONTROLLI DEI CARABINIERI IN CITTÀ

per un 76enne Catturato spacciatore di marijuana In quattro presi per evasione

Nel corso di una vasta operazione
di controllo del territorio i poliziotti
del commissariato Bagnoli hanno
arrestato Giuseppe Tremontin, 76
enne. L’anziano era inseguito ese-
guendo un provvedimento restrit-
tivo emesso dalla Procura della Re-
pubblica presso il Tribunale di Trie-
ste secondo il quale deve scontare
una condanna a due anni e un me-
se di reclusione perché riconosciu-
to colpevole di alcuni reati. È stato
portato in cella.
Un servizio straordinario di controllo del
territorio è stato posto in essere dai
carabinieri del comando provinciale di
Napoli. In azione sono entrati i militari
dell’Arma della compagnia Napoli-Centro,
quelli della Cio e del decimo battaglione
Campania. Il primo ad essere arrestato in
flagranza, per detenzione e spaccio di
sostanza stupefacente, è finito Ciro Troja,
30enne, abitante al vico Rotto al Lavinaio,
nella zona di piazza Mercato. Il malvivente è
stato notato mentre cedeva dosi di marijuana
ad uno studente 20enne di Afragola nella
centralissima piazza del Gesù. Il malvivente e
il tossicomane sono stati bloccati durante lo
scambio droga-soldi. Troja è finito in manette
e il 20enne è stato denunciato al Prefetto
quale tossicomane abituale. Al malvivente
sono stati sequestrati due grammi di “erba” in
singole dosi.
Infine, i carabinieri della stazione dei
Quartieri Spagnoli hanno catturato Gennaro
Fucito, 19enne, abitante al vico Solitaria,
personaggio già noto. Il malvivente era agli
arresti domiciliari per furto aggravato ma è
stato trovato in strada nei pressi di casa.
Vasta operazione dei carabinieri in diverse zone della città. In manette quattro per-
sonaggio sottoposti agli arresti domiciliari che hanno contravvenuto alle prescri-
zioni. Il primo ad essere arrestato è stato Giuseppe Costagliola, 25enne, abitante in
via Gianturco. Era agli arresti in casa dallo scorso 13 maggio per rapina e resisten-
za e lesioni a pubblico ufficiale. In via Cairoli in manette è finita Antonietta Papa,
39enne, sottoposto alla restrizione dell’8 ottobre 2004, su provvedimento del Tri-
bunale di Civitavecchia, accusata di furto. Michele Giordano, 45enne, originario
di Sant’Antimo, è stato sorpreso in via Ghisleri a Scampia mentre doveva trovar-
si nella sua abitazione, dove era stato ristretto lo scorso 24 novembre per furto ag-
gravato. Infine, a San Pietro a Patierno è stato ammanettato Raffaele Paone, 21en-
ne, abitante in via Paternum. Era agli arresti domiciliari dallo scorso 28 novembre
perché giudicabile per detenzione e spaccio di stupefacenti. Tutti sono stati trat-
tenuti in attesa del processo per direttissima.