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2 I CRONACA

DI NAPOLI

gioved� 1 marzo 2007

GdN

Usura, domiciliari per Aniello Vattucci


Scarcerato il garagista usuraio, che nel cuore del Vomero, in piazza degli
Artisti, prestava soldi ad interesse. L'ottava sezione del Tribunale del Riesame
ha accolto l'istanza difensiva dell'avvocato Gino Fabio Fulgeri concedendo gli
arresti domiciliari a Aniello Vattucci. Un successo per l'avvocato e per Vattucci,
considerando la pesante accusa che pende sul suo capo. Molti imprenditori e
commercianti della zona, infatti, lo hanno denunciato per usura. Secondo gli
investigatori, Vattucci avrebbe guadagnato migliaia di euro prestando soldi a
numerosi soggetti che si trovavano in difficolt� economiche.

LA REQUISITORIA. CHIESTO IL CARCERE A VITA PER GENNARO E SALVATORE ESPOSITO,


MICHELE TAVASSI, SALVATORE STARACE E SALVATORE ZIMBETTI

�Ergastolo per i killer di Carmela Attrice�


Carcere a vita per i killer di Carmela Attrice. Il pm della Dda Stefania Castaldi
ha chiesto l'ergastolo per Gennaro e Salvatore Esposito, Salvatore Starace,
Salvatore Zimbetti e Michele Tavassi. Una requisitoria breve e concisa durata poco
pi� di un'ora e pronunciata alla presenza delle figlie di Carmela Attrice, in aula
per assistere alle battute conclusive del processo sulla morte della madre. Ora la
parola passa agli avvocati difensori, Diego Abate, Claudio Davino, Ciro De Simone,
Vittorio Giaquinto e Vittorio Guadalupi, che la prossima settimana terranno la
loro requisitoria. La sentenza � prevista per la fine del mese. Molti sono stati i
colpi di scena che hanno scandito fin dall'inizio il processo. L'ultimo in ordine
di tempo risale al 16 febbraio scorso, quando una delle testimoni chiave
dell'accusa, la figlia di Carmela, Orsola Barone, nel corso dell'ultima udienza
ritratt� tutte le sue dichiarazioni, quelle che incastravano i presunti
responsabili dell'omicidio di sua madre Carmela Attrice. Orsola Barone, che non si
present� in udienza per le due volte nelle quali era stata citata tanto da essere
stata attivamente ricercata dalla polizia giudiziaria, dichiar� di non aver letto
e sottoscritto le dichiarazioni che aveva rilasciato alla polizia di Stato
nell'immediatezza dei fatti, fornendo per questo una versione totalmente
discordante con quella letta sui verbali da cui ebbe il via l'inchiesta della Dda
culminata con cinque fermi disposti il 16 gennaio del 2005. E proprio perch� quel
verbale � stato annullato su istanza della difesa. �Ero in cucina a fare dei
servizi quando ho sentito bussare. Mia mamma � scesa e subito dopo ho sentito
degli spari - ha iniziato il racconto Orsola Barone - Mi sono affacciata ed ho
visto tante persone e tra le tante anche alcuni degli imputati ma io quelle accuse
non le ho mai rivolto contro di loro. Io ho detto queste cose che sto dicendo ora
anche alla polizia poi non so cosa hanno scritto�. Queste circostanze sono state
rese note anche dai difensori che hanno presentato alcune intercettazioni che
dimostrano che nell'immediatezza dell'interrogatorio che lei la relazione non l'ha
mai letta n� firmata. Quindi il presidente della terza sezione d'Assise ha deciso
di non rendere utilizzabili quelle dichiarazioni d'accusa.

SILVIA MILLER

LE INTERCETTAZIONI. DALLE TELEFONATE RISULTA EVIDENTE LA RELAZIONE TRA CONCETTA


PICCOLO E NICOLA, IL FIDANZATO DELLA FIGLIA

Nell'inchiesta le tresche della moglie del boss


Altri particolari sulla morte di Filomena Di Cicco. Registrate conversazioni tra i
due amanti in cui si parla di un prestito fatto alla donna e non restituito. �Se
non mi d� i soldi le faccio uscire il sangue dal naso�.
NINO PANNELLA
SANT'ANASTASIA. Colpo di scena a luci rosse, nell'indagine "Scacco", condotta dai
carabinieri del Comando territoriale di Castello di Cisterna agli ordini del
colonnello Aldo Saltalamacchia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia
di Napoli, che ha portato in cella settantuno presunti appartenenti alle cosche
criminali della zona vesuviana, tutti facenti capo ai Panico-Perillo contro i
Sarno-Mazzarella. I retroscena fuoriescono da una lunga serie d'intercettazioni
telefoniche, nel corso delle quali, l'indagata Concetta Piccolo (nella foto),
moglie del presunto capo della ca-

morra locale Antonio Panico, alias "'o summisiello, amoreggia a lungo, senza
alcuna preoccupazione di essere "sentita", con Nicola Costa, personaggio
decisamente ambiguo (visto che mantiene anche rapporti con alcuni appartenenti
della cosca avversaria ai Panico), che risulterebbe essere stato gi� in precedenza
legato sentimentalmente alla figlia della sua presunta amante. Una vera e propria
tresca, riportata e commentata ampiamente nell'ordinanza cautelare, che da giorni
� anche nelle mani del marito Antonio, destinatario contemporaneo dello stesso
provvedimento cautelare. La relazione sentimentale tra

l'avvenente "First-lady" ed il suo presunto amante, sarebbe proseguita anche dopo


che il giovane Ni-

cola Costa, si sarebbe riappacificato con la sua fidanzata. Di questa


"riappacificazione" parlano a lungo i due interpreti principali (Concetta Piccolo
e Nicola Costa) nel corso di una telefonata intercettata poco dopo le 22 del 24
gennaio del 2005, dove la coppia parla di Filomena De Cicco, apostrofandola con
aggettivi spregevoli. Concetta Piccolo, che ad oggi risulta indagata per i reati
di estorsione ed d'usura nei confronti di Filomena De Cicco (uccisa nella notte
tra il 21 ed il 22 ottobre del 2005) parlando con Nicola : �Ma hai capito quanto �
infame! Ma tu hai capito che l'ho scifata proprio e se domani mattina non mi porta
i 3mila euro le faccio usci-

re il sangue da tutte le parti�. La conversazione continua a lungo e "Titina",


senza alcun timore di essere sentita da qualche orecchio "troppo" indiscreto
affonda i colpi raccontando a Nicola Costa particolari di un precedente "prestito"
fatto alla donna. �Venne qua nel mese di dicembre - riferendo quanto dettole dalla
De Cicco - Titina ti voglio bene, dammi un foglietto (cio� un assegno �ndr) disse.
Comunque piangeva ed io non glielo volevo dare! Figurati che le dissi che il mio
(blocchetto d'assegni ndr) non lo tenevo. Dissi Filomena ti do quella della
societ� ! Filomena, fammi sapere quant'� e non ti permettere.... Quando arriva
l'assegno non mi devi dare nemmeno 100 euro in meno perch� io non tengo nemmeno i
soldi�. La conversazione tra Nicola Costa (che aveva chiamato) e Concetta Piccolo
continuo sempre sullo stesso argomento tanto che la stessa "Titina"

si lamenta di una truffa subita a suo danno dall'amica, che non le avrebbe girato
un assegno di 7.800 euro che poi risulto impagabile. Ad un certo punto Nicola
Costa domanda alla donna (Concetta Piccolo) "Ma perch� � cosi cattiva questa". La
risposta a questa domanda non arriva. Solo dopo e sempre nel corso della
conversazione Concetta Piccolo fa trapelare che la cattiveria della sua amica sia
il chiaro frutto dell'invidia (della De Cicco) quando aveva saputo (dalla sorella
di Concetta Piccolo) che Nicola (Costa) si era riappacificato con la figlia di
Concetta. Alla luce dei fatti, ampiamente riportati nell'ordinanza sembra ora
abbastanza chiaro che a breve possa esserci una svolta nelle indagini relative
all' efferato omicidio di Filomena De Cicco, maturato certamente in un contesto a
dir poco ambiguo, visto non solo le modalit� dell'esecuzione ma anche dai ri-
IL CASO. IL GUP LI HA SCAGIONATI PER NON AVER COMMESSO IL FATTO

OPERAZIONE "SCACCO". SI SONO AVVALSI DELLA FACOLT� DI NON RISPONDERE

Erano accusati di rapina, assolti Interrogatori di garanzia: i Sarno Ernesto


Scuotto e Salvatore Aruta e i Panico fanno scena muta
Ora chiederanno il risarcimento dei danni. Uno di loro ha perso il lavoro, ha
dovuto vendere la casa e ora � in cura per un forte esaurimento nervoso. Rinchiusi
in carcere per alcuni mesi.
Furono arrestati il 20 dicembre del 2005 dai carabinieri di Poggioreale con
l'accusa di aver messo a segno varie rapine ai danni di prostitute della periferia
orientale di Napoli. In carcere hanno trascorso alcuni mesi pur dichiarando fin
dall'inizio la loro innocenza. Hanno visto il proprio nome infangato da un'accusa
infamante, ma non hanno mai perso la fiducia nella giustizia convinti che prima o
poi la verit� sarebbe venuta a galla. E cos� � stato. Ieri mattina il gup Antico
ha assolto dall'accusa di rapina aggravata e violenza privata per non aver
commesso il fatto Salvatore Aruta, difeso dagli avvocati Mario Fortunato e Luca
Raviele, e Ernesto Scuotto (nella foto), assistito dai penalisti Giovanna
Cacciapuoti e da Nunzio Limite. Un calvario durato pi� di un anno ma che per
fortuna � finito grazie al lavoro difensivo dei loro avvocati. La storia ha inizio
il 20 dicembre del 2005 quando i due insieme con altre persone vengono arrestati
dai carabinieri della stazione di Poggioreale con l'accusa di aver rapinato alcune
prostitute della zona. Una vicenda che fin dall'inizio apparve non chiara
soprattutto nella ricostruzione fatta da una delle vittime. Proprio su queste
discordanze hanno puntato gli avvocati nel dimostrare l'estraneit� dei loro
assistiti all'intera vicenda. Per Ernesto Scuotto si � concluso un vero e proprio
un incubo. �Mi sono sempre professato innocente, ma questo non � bastato. Ho
trascorso cinque mesi in carcere senza aver commesso

Si difendono invece Cirella e Passarelli. Al giudice hanno detto di essere


estranei alle accuse contestategli. Si � difesa anche Concetta Piccolo, moglie di
Antonio Panico: �Sono innocente�.
Primi interrogatori per 71 delle persone arrestate nel corso della maxi-operazione
denominata "Scacco" e che ha consentito di sgominare le due sanguinarie holding
criminali dei Sarno-Mazzarella e dei Panico-Perillo. Si sono avvalsi della facolt�
di non rispondere Luciano Sarno (difeso dall'avvocato Antonio Abet), Giovanni
Panico (difeso dagli avvocati Antonio Abet e Rosario Arienzo), e Dora Piccolo,
anche lei assistita dal penalista Abet. Si sono invece difesi dalle accuse,
dichiarando la propria estraneit� ai fatti Raffaele Cirella, Passarelli (assistito
dall'avvocato Sergio Cola) e Concetta Piccolo, moglie di Antonio Panico. Hanno
tutti dichiarato la loro innocenza, contestando le accuse mosse nei loro
confronti. Per oggi invece sono previsti gli interrogatori di Francesco e Antonio
Panico, ma molto probabilmente anche loro faranno scena muta dinnanzi al gip. Una
maxioperazione quella che � scattata luned� e denominata "Scacco" e che ha
sgominato i gruppi dei Sarno-Mazzarella da una parte e dei Panico-Perillo
dall'altra, da tempo in lotta tra loro per il controllo del territorio nel
Vesuviano. Dopo mesi di serrate indagini, coordinate da un pool di inquirenti di
primissimo piano della Dda di Napoli (sotto la guida del procuratore aggiunto
Franco Roberti), affiancato dagli investigatori del comando dei carabinieri di
Castello di Cisterna, sono state eseguite 74 ordinanze di custodie cautelari in
carcere, che hanno portato dietro le sbarre non solo coloro che da tempo si erano
sostituiti militarmente ai temutissimi fratelli Antonio e Franco Pani-

ERNESTO SCUOTTO _________________________

LUCIANO SARNO ___________________________


alcun reato. Per questo fatto ho perso il lavoro, ho dovuto vendere la casa per
pagare i debiti. Attualmente sono in cura per un forte esaurimento nervoso.
Chieder� sicuramente il risarcimento dei danni morali e materiali, ma nessuno
potr� restituire la serenit� a mia figlia. Ha pochi anni ma quando vede un
carabiniere incomincia a tremare, la devo stringere tra le mie braccia per
calmarle. Tutto questo nessuno me lo potr� risarcire�.

co alias "Summisielli", ma anche coloro che avrebbero avuto (almeno secondo le


indagini) un ruolo di fiancheggiatori del sodalizio criminale facente capo ai
Panico, provvedendo a riciclare il denaro proveniente dalle illecite attivit�
estorsive, che mai, neppure nei momenti clou, si erano fermate. Solo cinque dei 79
destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare sono riusciti a sfuggire alla
cattura e sono attualmente latitanti.

[SIMI]

[SM]

CONDANNATO A 8 MESI E POI SCARCERATO

Preso con 3mila cd, libero


Sorpreso in possesso di 3mila tra cd e dvd, arrestato dai carabinieri e poi
scarcerato. � successo ieri mattina a Casoria. Vittorio Morvillo, 35 anni di
Casoria, � finito nel mirino dei militari dell'Arma impegnati in un servizio di
controllo. Con s� aveva circa 3mila supporti ottici informatici contraffatti.
Scattato l'arresto, il 35enne � stato accompagnato subito al Tribunale dove �
stato processato per direttissima. Il suo avvocato difensore, Valentino Di
Ludovico, � riuscito a fargli avere solo 8 mesi con pena sospesa, nonostante
l'ingente quantitativo di cd e dvd falsi e nonostante avesse alle sue spalle
numerosi precedenti penali anche specifici. Il blitz dei carabinieri della
compagnia di Casoria � scattato ieri mattina. Nell'effettuare un servizio di
pattugliamento hanno notato un uomo in atteggiamento sospetto. Fermato e
sottoposto a perquisizione, lo hanno trovato in possesso di circa 3mila tra cd e
dvd contraffatti. � stato condannato e poi scarcerato.

Processo al clan Mazzarella, Estorsione per i Lago di Pianura, al via le


discussioni degli avvocati rinviata la sentenza per Sorrentino
Sono iniziate le discussioni degli avvocati nel processo che vede come imputati 44
persone ritenute vicine al clan Mazzarella, tra cui il padrino Vincenzo alias "'o
pazzo", difeso dagli avvocati Antonio e Sergio Morra e Rosario Arienzo. Il ras ha
scelto il rito ordinario, mentre hanno scelto l'abbreviato Ferdinando Autore,
Rosario Di Maio, Alessandro Calabrese, Antonio Livorno, Gianluca Gagliardi,
Giuseppe Longo, Massimo Pelliccia, Rosario D'Alterio, Roberto Mazzarella, Nicola
Cerbone, Vincenzo Ianuale, Lorenzo D'Amato, Domenico Russo. Il blitz scatt� dopo
mesi di serrate indagini, coordinate dalla Dda di Napoli. L'operazione prese il
via da un tentativo di estorsione in danno di una coppia di imprenditori
commerciali di Marigliano, che si sono ribellati ai signori del "pizzo". Nel
mirino del gruppo criminale Mazzarella-Sarno era finita da tempo la quasi totalit�
degli esercenti commerciali che operano a Marigliano, Mariglianella, Brusciano e
Castello di Cisterna. Rinviata la sentenza per Alfonso Sorrentino, sotto processo
per estorsione insieme con Antonio Marigliano e Carlo Tommaselli. Doveva uscire
ieri, ma poi per un motivo di incompatibilit� di un giudice del collegio � stata
rinviata. La questione � stata sollevata dalla dottoressa Cataldi, sopraggiunta
successivamente a far parte del collegio giudicante: la stessa, infatti, quando
svolgeva le funzioni di pm, aveva avuto come imputato in un processo analogo Carlo
Tommaselli e quindi ha chiesto di astenersi. L'accusa per Sorrentino, difeso
dall'avvocato Bruno Carafa, e per gli altri � di aver messo sotto pressione per
conto del clan Lago di Pianura un imprenditore edile impegnato in alcuni lavori di
ristrutturazione a Fuorigrotta. Pretendevano una "tassa" per fare in modo che i
lavori continuassero. Il solito scenario, sempre pi� frequente nei quartieri della
periferia occidentale della citt�. Ma le forze dell'ordine posero fine
all'organizzazione arrestando gli emissari del racket del clan Lago di Pianura.

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