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IL TEMPO IN CITTÀ 
ANNO XXII N.19
NON VENDIBILE SEPARATO DAL ROMA
VENERDÌ 20 GENNAIO 2006
LIBERO IL BOIA DI GIGI E PAOLO
Un anno fa, subito dopo l’arresto dei presunti killer,i genitori dissero “e ora devono solo buttare le chia-vi di cella”. Un appello diventato lettera morta peril principale responsabile del duplice omicidio diLuigi Sequino e Paolo Castaldo, i due studenti am-mazzati a Pianura il 10 agosto del 2000, perché scam- biati per sentinelle di un boss del quartiere. I giudici hanno infatti disposto la scarcerazione diLuigi Pesce, il killer pentito condannato a diciottoanni di reclusione con il rito abbreviato, come re-sponsabile materiale della spedizione che ha stron-cato la vita a due ragazzi assolutamente estranei al-le vicende malavitose di Pianura, due ragazzi ucci-si mentre chiacchieravano in auto, fantasticando suuna possibile vacanza in Grecia e un futuro da co-struire sui libri universitari. Ben tre gip hanno ac-cordato l’attenuazione delle esigenze cautelari delcarnefice reo confesso: l’ultimo dispositivo, quellodecisivo, da parte del gip napoletano Silvana Gen-tile ha spalancato le porte della cella. A nulla è ser-vita la condanna a diciotto anni di reclusione, conlo sconto di pena riservato a chi sceglie il rito ab- breviato e a chi passa dalla parte dello Stato. L’ex bossdi Pianura ha lasciato la cella, come hanno fatto pri-ma di lui altri collaboratori di giustizia eccellenti, po-chi mesi dopo la decisione di collaborare con la giu-stizia, pochi mesi dopo la realizzazione di delitti ef-ferati: è il caso di Luigi Giuliano, che ha lasciato lacella a marzo del 2002, nonostante abbia alle spalleuna carriera criminale costellata da almeno centoomicidi, per sua stessa ammissione; è il caso di Pie-tro Esposito, che ha lasciato il carcere per la localitàprotetta 180 giorni dopo l’omicidio della 22enne Gel-somina Verde, la ragazza torturata, ammazzata e car- bonizzata dal clan Di Lauro a novembre del 2004.Anche Luigi Pesce, dunque, ha lasciato la cella, con-cludendo dopo 12 mesi la breve parentesi detenti-va, sfruttando tutti i vantaggi che la legge assicura achi decide di tagliare i ponti con il passato e di pas-sare dalla parte dello Stato, rafforzando con la pro-pria testimonianza le inchieste condotte da magi-strati e forze dell’ordine. È una prima svolta, dun-que, nel corso dell’inchiesta approdata ieri dinanzialla terza corte di assise del tribunale di Napoli, pre-sidente Achille Scura, nel corso della quale sono im-putati Eugenio Pesce, difeso dall’avvocato EmirenoValteroni, Pasquale Pesce, difeso dall’avvocatoMaurizio Zuccaro, e Luigi Mele, difeso dagli avvo-cati Claudio Davino e Maurizio Zuccaro. Un’in-chiesta scandita proprio dalle dichiarazioni dei col-laboratori di giustizia Raffaele Bavero, Luigi Pescee Eduardo Criscuolo, che hanno aiutato a ricostrui-re l’agghiacciante dinamica del duplice omicidio diGigi e Paolo: «Imbottiti di cocaina - ha spiegato Lui-gi Pesce - ci siamo fiondati su quei ragazzi seduti nel-la loro auto, proprio sotto l’abitazione di RosarioMarra, braccio destro del boss Pietro Lago. Eravamoconvinti fossero due sentinelle e il nostro obiettivoera di ammazzare, per rimarcare la nostra sovranitàcamorristica all’interno del nostro quartiere». Aulagremita, erano presenti i genitori dei ragazzi am-mazzati, ovviamente costituiti parte civile. Ma la no-tizia della scarcerazione di Pesce catalizza l’atten-zione, con la reazione dei genitori di Gigi e Paolo:«Siamo sconvolti, questa non è giustizia», ha com-mentato Vincenzo Sequino, padre di Gigi. «Non ser-vono le fiaccolate, se gli assassini poi non vengonopuniti dallo Stato. Le fiaccolate dovremmo farle da-vanti alle sedi istituzionali», ha affermato Sequinoche intende rivolgere un appello a Ciampi: «Nei gior-ni scorsi, in Sicilia, il presidente della Repubblica,ricordando i magistrati uccisi dalla mafia, ha dettoche lo Stato è più forte della criminalità. Spero chesi dia seguito a queste parole». I familiari delle vit-time - assistiti dagli avvocati Antonio Maio, Fran-cesco Coroleo Grimaldi e Andrea Abbagnano - si so-no costituiti parte civile. Il processo è stato rinviatoal primo febbraio prossimo.
I clan di Napoli sono frammentati, le loro unioni nonsono serie né stabili. Per questo motivo è molto piùcomplesso intervenire ed individuare i loro patri-moni, le loro strategie di riciclo. I clan più potentisono quelli della provincia che controllano aree mol-to più ampie e riciclano i loro proventi illeciti in at-tività molto più vaste. Il quadro che emerge dai re-sponsabili del Centro operativo di Napoli della Dia(direzione investigativa antimafia) è chiaro e ben de-lineato. In un anno di lavoro i risultati conseguiti so-no importanti. Ingenti le somme sequestrate e con-fiscate. Altrettanto importanti i numeri degli inter-venti effettuati per contrastare le infiltrazioni ca-morristiche in società e appalti di opere pubbliche.Tre i latitanti di spicco arrestati e centinaia le per-sone intercettate. Il nuovo dirigente del centro Diadi Napoli, Adolfo Grauso (
nella foto durante la con- ferenza stampa
) è soddisfatto del lavoro, ma è co-sciente che c’è tanto ancora da fare ed è sotto gli oc-chi di tutti. «Certo è che quasi 60milioni di euro inmisure di prevenzione, 50milioni di euro sequestrati,18milioni di euro di beni confiscati ad esponenti del-la camorra sono un risultato fuori da ogni previsio-ne - afferma con soddisfazione Grauso - Il 13 lugliodello scorso anno, il nostro comparto ha operato unsequestro di 35milioni in capo ad una sola persona.Si trattava di Antonio Iovino, esponente vicino a Ma-rio Fabbrocino». Attaccare il patrimonio dei clan èun modo “per colpirli a morte”. Ne sono convinti iresponsabili del comparto Interregionale che con«segreti professionali» entrano fin dentro il “cuore”dell’organizzazione «senza fermarsi al singolo even-to delittuoso, ma studiando a pieno l’associazionemalavitosa». E allora ci si trova dinanzi a scenaricompletamente opposti da una zona all’altra dellaregione. «A Napoli il territorio è frammentato ed avolte unito da fittizie unioni - avverte Giacomo D’A-pollonio, responsabile della polizia giudiziaria del-la Dia - In provincia il modello è molto vicino a quel-lo mafioso e il territorio è totalmente assoggettato al-la criminalità, come si può osservare nella zona delCasertano o del Nolano». A Salerno, come spiega Ga- briele Sen Sales, colonnello responsabile della pro-vincia di Salerno della Dia, «Esiste molta attività discambio tra la malavita delle province limitrofe». Nelcorso del 2005 inoltre grazie all’attività della Dia so-no stati stanati tre latitanti: Mario Fabbrocino, Vin-cenzo Pernice e Luigi Giuda. «Ma in totale sono sta-te quasi 40 i soggetti arrestati e 268 quelle denun-ciate», sottolinea il colonnello Vincenzo Mazzucco.
F
ABIO
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OSTIGLIONE
«La camorra fa paura perché frammentaria»
PIÙ DI 50 I MILIONI DI EURO SEQUESTRATI. OLTRE 200 LE PERSONE ARRESTATE
 
DECINE I POSTI DI BLOCCO DELLE FORZE DELL’ORDINE. È CACCIA AI LATITANTI
IL KILLER PENTITO BEFFA TUTTI
RAPPORTO DELLA DIA 
PIANURA “SOTTO SCORTA”: IN SEI FINISCONO IN CELLA
LUIGI PESCE LASCIA LA CELLA: CONDANNATO A 18 ANNI COME MANDANTE
Una servizio straordinario del territorio che è servi-to per portare in cella ben sei persone. Tutte respon-sabili di piccoli reati penali ma che evidenzianoquanto occorre essere presenti sul territorio. È acca-duto in meno di 24 ore nella zona tra Pianura e Fuo-rigrotta. Un’area fortemente penalizzata da una vi-stosa scarsità di infrastrutture che si assomma alcontrollo pieno che la malavita organizzata ha su at-tività commerciali e non solo. Non a casa l’associa-zione Antiracket, capeggiata da Tano Grasso e LuigiCuomo hanno una sede nel quartiere di Pianura. So-no stati i carabinieri di Napoli con il supporto dellaCio (compagnia di intervento operativo) e di uominidel decimo battaglione carabinieri “Campania” i ca-rabinieri del nucleo operativo della compagnia rio-ne Traiano a controllare palmo su palmo la zona.Cercavano latitanti e soggetti che avessero dei cari-chi pendenti. Hanno per questo tratto in arresto Um- berto Baldi, 38 anni, napoletano, resosi responsabiledi appropriazione indebita aggravata e continuata eArmando Giamia, 33 anni, napoletano, in esecuzio-ne di un ordine di custodia cautelare in carcereemessa dalla settima sezione penale del Tribunale diNapoli per detenzione a fini di spaccio di sostanzastupefacente. I militari della stazione rione Traianohanno invece arrestato per evasione dagli arresti do-miciliari Antonio Galdo, 28 anni, napoletano e Pa-squale Fattorusso, 32 anni, napoletano, in esecuzio-ne di due ordini di carcerazione agli arresti domici-liari emessi entrambi dal Tribunale di Napoli per detenzione a fini di spaccio. Infine in manette sonofiniti due senegalesi. Si tratta di Gabel Sise e Ma-mamdou Ndour 29 e 32 anni, entrambi domiciliatiin Napoli e ritenuti responsabili di trattenimentoabusivo nel territorio dello Stato.Nel corso del me-desimo servizio venivano inoltre sottoposti a seque-stro amministrativo 10 ciclomotori.Gabel Sise, Ma-mamdou Ndour e Antonio Galdo sono in attesa di ri-to direttissimo mentre Umberto Baldi e ArmandoGamia sono stati associati alla casa circondariale diPoggioreale. Pasquale Fattorusso è agli arresti domi-ciliari presso la sua abitazione.
LUIGI PESCE.
IL KILLER PENTITO È STATO SCARCERATO
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Via libera da parte di tre gip: car-nefice protetto dallo Stato. L’indi-gnazione dei parenti: «Siamosconvolti, questa non è giustizia».
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Èstato approvatoil bando di garaper la concessionedel diritto di su-perficie su areecomunali per rea-lizzare parcheggipertinenziali, quar-ta annualità delProgramma urbanoparcheggi (Pup).
 
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Sono trascorsi die-ci anni dalla trage-dia del quadrivio diSecondigliano. Daoltre due anni il vi-cesindaco si occu-pa delle periferiema finora i risulta-ti raggiunti sonoscarsi e preoccu-panti.
 
 ATTACCO AI BENI DEI CLAN
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ALORE DEI
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ATA ESECUZIONE
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OMINATIVO
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ENI SEQUESTRATI
14.01.2005 Angelo Strino 3.000.000
(clan Mazzarella)
24.01.2005 Antonio Abbinante 2.000.000
(clan Abbinante)
04.02.2005 Alfonso Chierchia 200.000
(clan Chierchia-Gallo)
18.02.2005 Castrese Rega 300.000
(clan Nuvoletta)
20.02.2005 Dario Federico 700.000
(clan Cesarano)
28.02.2005 Mauro Franzese 800.000
(clan Moccia)
04.03.2005 Mario Fabbrocino 200.000
(clan Fabbrocino)
10.03.2005 Angelo Nuvoletta 1.000.000
(clan Nuvoletta)
18.03.2005 Francesco Pesce 1.000.000
(clan Teste Matte)
19.03.2005 Sergio Vardaro 450.000
(clan Moccia)
22.03.2005 Alessandro Marotta 200.000
(clan Mallardo)
07.04.2005 Raffaele Orlando 500.000
(clan Nuvoletta)
07.04.2005 Alfredo Sepe 250.000
(clan Nuvoletta)
08.04.2005 Luigi Esposito 1.500.000
(clan Nuvoletta)
28.04.2005 Francesco Abbinante 400.000
(clan Abbinante)
28.04.2005 Alfonso Chierchia 500.000
(clan Chierchia-Gallo)
03.05.2005 Salvatore Cerrone 1.000.000
(Beneduce-Longobardi)
TOTALI 17 14.000.000

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