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DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
\ AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI^ AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, Al VARII GRADI DELLA GERARCHI A
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
RITI,
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XXII.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIII.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
E
ERA ERA
J-jRA (Aera). L'era è presso a greci, o dalla fondazione di Ro-
poco lo stesso che Epoca (Fedì), ma, o dai o in altra si-
consoli,
essendo anch'essa un punto fìsso, mile maniera. Osserva inoltre che
dal quale si principia a contare si trovano notate le antiche me-
gli anni. Altri la definiscono una morie particolarmente di Spagna,
,
serie d'anni civili, adattata per con- con l'era, dicendosi nelle storie sa-
tare i tempi, riferendosi a un pun- gre e profane, nei concilii ed al-
to storico od astronomico; ed al- tre scritture, essere seguita questa
tri l'epoca, cioè il principio cro- o quell' altra cosa nell'era tale e :
Menochio, nel tomo III delle sue sia l'origine della voce Era; il se-
Sluore, a pag. 364, parlando del condo, con quale occasione sia stato
.modo di computare gli anni se- inventato questo modo di compu-
condo l'era, dice eh' è stato assai tare gli anni. Alcuni hanno detto
differente in vari tempi e luoghi che non si doveva scrivere questa
il modo di computare gli anni nel- parola con M
dittongo, ma con
l'istorie, come nelle scritture pub- i aspirazione Hera s volendo che
bliche e private, perchè alcuni gli sia derivata da Herus3 il Signore.
hanno contati dalla creazione del Altri sono stati del parere che si
mondo, altri o dalle Olimpiadi dei debba scrivere Aera> e che perciò
6 ERA ERA
sia così detto ab Aera, perchè nel ria di quel fatto, tanto segnalato
bronzo si notassero il numero de- e memorabile. Tuttavolta l'origine
gli prima lette-
anni. Altri, che la di questa parola è molto incerta.
ra A
deve dalle altre separarsi, e Alcuni la da aesj
fecero derivare
voglia dire abbreviatamente An- perchè indica vansi gli anni con cer-
nus, e con le seguenti Annus eras, ti piccoli chiodi di rame, ed il
J
ovvero così A. ER. A. cioè An- Macri nelle Not. de vocab. eccL
nus eras Augusti, perchè vera- tra le diverse etimologie che ripor-
mente al tempo di Augusto ebbe ta, che fa derivare que-
cita quella
il suo principio, o secondo altri sta voce da JEs, perchè nelle mo-
Annus erat regni Augusti, facen- nete di bronzo si notava ed im-
do con quelle lettere una sola pa- primeva l'anno corrente. Altri di-
rola. cono che la parola Era si dovreb-
Il Baronio nelle annotazioni al be scrivere èra. In cronologia a-
Martirologio Romano, a' 22 otto- dunque, un'era è un metodo rice-
bre riferisce queste congetture , vuto di contar gli anni, i quali
che sono di alcuni autori spagnuo- scorrono riferendosi tutti, secondo
li che cita ; quindi aggiunge che la loro successione, ad un punto
la sua possa essere la più proba- fisso storico od astronomico, eh' è
bile, colla quale dà ragione del il principio di questa era. Così
nome , e dell' istituzione dell'era. l'era cristiana è metodo di con-
il
Questo autore si fonda su quanto tare gli anni trascorsi dopo la na-
scrisse Dione Cassio nella di lui scita di Gesù Cristo, essendo l'an-
storia, il quale mentre distintamen- no di questa nascita il primo del-
te racco u la le cose seguite di an- l'era di questo nome. A voler qui
no io anno, dice che nel consola- riportare un ristretto delle ere prin-
to Marzio Censorino e di Cal-
di cipali, -di cui si sono serviti i ero-
visio furono da Augusto,
Sabino, nologisti e gli astronomi, ci atter-
per mezzo di Domizio Calvino, remo ai migliori e più critici trat-
domati certi popoli della Spagna, tatisti delle ere diverse.
e che ristesso Domizio raccolse
tanta quantità di denaro dalla Spa- Ere anteriori a quelle di Gesù
gna, che non solo bastò per le spe- Cristo.
se del trionfo, per le quali si so-
leva dalle altre provincie dell' im- U era mondana degli ebrei fu
pero contribuire, ma fu eziandio istituita antichissimamente, ma al-
sufficiente a riparare alcune fab- cuni critici fanno al più risali-
la
briche di Roma. Tiene adunque il re all'undecimo secolo dell'ersi vol-
Baronio per molto probabile, che gare. Dagli ebrei viene chiamata
questa copiosa contribuzione di de- l' era della creazione del mondo,
naro, fatta dalla nazione spagnuola e la incominciano 3761 anni avan-
in quell'anno, nel quale cominciò tiGesù Cristo. Dunque il primo an-
l'era, ab aere colleclo, abbia avu- no della nostra era volgare è il
to il nome e l' origine, e che par- 3762, secondo quella degli ebrei,
ticolarmente le provincie di Spa- incominciando in primavera giusta
gna si sieno servite di quel modo lo stile ecclesiastico, ed in autunno
nel computare gli anni, in memo- 4i questo medesimo primo anuo,
,
ERA ERA 7
per Io stile civile. L'era degli ebrei padri, e scrittori ecclesiastici dei
è regolata dal ciclo di diecinove primi secoli. Più di cento dicias-
anni, composto di dodici anni lu- sette sistemi s'inventarono per con-
nari, e di sette altri della medesi- ciliare la storia sagra colla profa-
ma natura, i quali ricevono un'in- na, tra' quali vuoisi il più lungo
tercalazione, quindi chiamansi em- quello di Alfonso re di Castiglia,
bolismici. e Piegiomontano, che pone la
di
creazione dicono
Sull'era della nascita di Gesù Cristo all'anno
i che la sagra Scrit-
cronologisti, 6984 del mondo, mentre il vene-
tura non fu data per soddisfazio- to Lippomano la ritrae all'anno
ne della curiosità; e la Chiesa, ob- 36 16. Il p. Riccioli stabilisce i
raa dalla distanza da Gesù Cristo. secoli addietro. Sull' epoca della
I più moderni cronologisti dicono, istituzione de'giuochi, eranvi molte
che fondamento della
principal incertezze, per cui non potevasi ri-
ERA ERA 9
esprimere con termini uniformi Varrone aveva vennero
raccolte,
l'epoca delle osservazioni che do- assorbite nell'unità romana, e cad-
vevano fra di loro essere confron- dero in dimenticanza.
tate, fece moltiplicare quest'esem-
pio. Questa era prese il suo no- Era di Alessandro il Grande.
me da Nabonassar, considerato il
fondatore del regno di Babilonia ; È conosciuta altresì col nome
ed il suo principio è fissato al di era di Filippo, o dei Lagidij
mezzogiorno di un mercoledì, che e la morte di Alessandro n' è il
era il26 febbraio dell'anno 747 punto essenziale. Il suo primo anno
avanti Gesù Cristo. Si serve que- incomincia col ^i5 dell' era di
sta era dell'anno vago, ossia di 365 Nabonassar, e nel 12 novembre
giorni, senza intercalazione, essen- dell'anno 324 avanti Gesù Cristo^
do stato tale l'anno egiziano. Somigliante in tutto alla succitata
era, può essa considerarsi come
Era di Roma. un'appendice, e il rispetto che tutti
i popoli dell'Egitto particolarmen-
L' era di Roma, che dicesi della memoria del
te professavano per la
fondazione della città, è posta da macedone conquistatore, fu il mo-
Vairone nel terzo anno della sesta tivo dell'istituzione dell'era di A-
olimpiade da Verrio Fiacco nel-
: lessandro, o di Filippo Arideo suo
l'anno seguente, 755 o 754 anni figlio, oppure dei Tolomei, cioè i
è una delle più conosciute, come tare gli anni dell'era con quelli
delle più usate negli scritti, e sui stessi del regno di Tolomeo. Su
monumenti; ed è perciò che tro- di che consultato l'Almagesto IX,
vasi nel libro de' Maccabei, sulle 7, toni. II, pag. 170, essendo il
medaglie ed altre incisioni greche, primo giorno di Dionigi il 24 di
nella storia ecclesiastica, ne'padri giugno dell'anno 283 avanti l'era
della Chiesa, e nei concili, nelle cristiana, essa incominciò nel sol-
opere degli orientali, e particolar- stizio di estate che precedette l'e-
mente degli arabi, i quali se ne saltazione al trono di Filadelfo,
servono ancora quando non fanno fissata molto approssimativamente
uso degli anni dell' egira. Tutti al 2 di novembre dopo il mede-
gli autori sono d'accordo intorno simo solstizio.
le cause della sua istituzione, ch'è
ca. Tanto di questa era, come di In Roma quest' islessa era princi-
diverse delle ere qui memorate, si piò col primo gennaio seguente,
tratta in parecchi ed analoghi ar- cioè dell'anno 29 avanti Gesù Cri-
ticoli di questo Dizionario. sto. Quest'era non ebbe lunga du-
i* ERA ERA
306.° giorno ogni quattro anni; Cristo nacque net 747.° anno della
Teone di Alessandria disse, che fondazione di Roma ,
poiché egli
questa riforma ebbe luogo quan- dice non poter essere nato il Mes-
do il primo giorno dell'anno vago sia ne prima del 746, ne dopo il
egiziano 29 agosto
corrispose
al 749. Non dopo il 749 perchè Cri-
giuliano, quinto anno del regno
il sto nacque vivente Erode il gran-
di Augusto secondo gli egiziani. de. Ma Erode morì nella prima-
È uniformemente riconosciuto che vera del 75o, come consta dalle
l'Egitto fu soggetto a quel prin- monete di Erode Antipa, e dal 2 5
cipe fino dall'anno 29 avanti Ge- dicembre 749 alla primavera del
sù Cristo, e che la sua autorità 75o non poterono accadere quei
vigeva in Egitto in quel medesi- fatti della prima infànzia del Re-
ERA ERA i3
mane, secondo V opinione del dot- ra. L'uso in Francia però non fu
tissimo camaldolese, l'anno 747? a ^ bene stabilito se non nell'ottavo se-
quale si dovrebbe attribuire la glo* colo, per la volontà e coll'esempio
ria della nascita del Messia. Que- di Pipino, e del suo figlio Carlo
sta opinione piacque assai al Pon- Magno. I concili di Germania del
tefice Pio VI, allora regnante, di- 742, di Lestines del 743 , e di
modoché credevasi dai dotti di quel Soissons del 744» presero la data
tempo, che il Papa avrebbe rinno- dagli anni dell'incarnazione; dal
vato e corretto l'era volgare, chia- qual tempo, e massime da Carlo
mandola Era Cristiana- Pio. Non Magno, gli storici sono accostumali
devesi ommettere che l'era volgare a pigliare la data dei fatti che re-
incominciò dal primo gennaio del- cano, dagli anni di Gesù Cristo
l'anno Varroniano 754, 4^-° à*el- dappoiché, dopo il regno di quel-
l'impero d'Augusto, perciò l'era l'imperatore l'usanza di mettere le
Dionisiana ha origine o dal 754, date, servendosi degli anni della
o dal 753. incarnazione, diventò quasi genera-
Ma l'uso prevalse alla scienza, le. Da ciò rilevasi, ch'essendo stala
ed èseguendo un tal uso
, che , l'era cristiana istituita molti secoli
Gesù Cristo, nel suo ciclo pasqua- di un'altra era,non ne può risul-
le, verso l'anno 527 secondo al- tare né ommissione, né confusione.
cuni, o 54i secondo altri. A quel- Il p. Lupi nel tom. I delle sue
l'epoca si dà il nome di Era cri- Dissertazioni, dice che la nascila
stiana, Era volgare, Era Dioni- del Redentore si deve fissare cin-
siana. Per Taddietro si computa- que anni e sette giorni prima del-
vano gli anni del cristianesimo, l' era comune , che non vi è mese,
qualunque ne sia stata la cagione, se si eccettui luglio, in cui non vi
coll'era di Diocleziano. Sembrò al- sia chi sostenga, essere nato Gesù
l'ingegnoso Dionisio, siccome esper- Cristo, la cui nascita si deve fissare
to nelle matematiche ed in crono- nella notte che precede il dì 25
logia, cosa non opportuna alla cri- dicembre. Sull'epoca dell'incarna-
stiana repubblica il computare i suoi zione in uso ne' secoli ottavo, no-
anni dal nome del più fiero persecu- no e decimo ci dà erudite notizie
tore del nome cristiano, pensò egli il Borgia, Difesa del dominio della,
zione del mondo, secondo la chie- nuto come il primo del di lui re-
sa greca, la quale conta 55o8 an- gno; questo stesso giorno del me-
ni avanti primo anno dell' era
il desimo anno fu pure il primo del-
cristiana. Sebbene il reciproco rap- l'era che istituirono in onore di
porto di queste due ere non pre- quel principe. L'era di Diocleziano
senti alcuna difficoltà, nondimeno fu poscia chiamata era de martiri,
ve ne può essere alcuna nella con- a motivo delle persecuzioni sofferte
cordanza precisa degli anni, per la dai cristiani pochi anni dopo. Su
ragione che l'era di Costantinopoli questa era il succitato p. Lupi ec-
sembra si servisse di due anni di- co quanto scrive. Dionisio, che forse
versi nel loro cominciamento, prin- per umiltà prese il nome di pic-
cipiando l'anno civile col primo colo, per quanto la rozzezza del
settembre, mentre per P anno ec- suo secolo il comportava, appli-
clesiastico il primo giorno fu il 2 r candosi in Roma a ristorare le
FRA ERA |0
computo orientale. Ma perchè gli l'Ascensione di Gesù Cristo in cie-
alessandrini, secondo il costume lo. Secondo questa era, per le date
molto diffuso in que' tempi, con- da lui stabilite, il primo anno cor-
tavano gli anni loro tanto solari, risponde al trentanovesimo dell'era
quanto lunari dal primo anno del- cristiana.
l' impero di Diocleziano, che tanto
insanguinossi nel sangue de' fedeli, Era degli armeni.
fu questa era chiamata de' marti-
li. Abborrendo Dionisio tal epoca, Questa era propriamente detta
e giudicando indegna cosa, che do- che servì vasi di un anno vago di
vesse la Chiesa regolare i suoi com- 365 giorni senza intercalazione, eb-
puti sulla memoria d' un persecu- be per origine la separazione della
tore sì fiero, salì sopra l' era dei chiesa armena dalla latina, in con-
martiri, per quindici Enneadecaele- seguenza della condanna del con-
ridi o dieci novi ne d'anni , e calco- ciliodi Calcedonia, e per epoca
lando essere nel primo anno di iniziale il 9 luglio dell' anno 532
questa nato il Signore, fu forse il di Gesù Cristo. Inoltre usavano al-
primo, o almeno il più accredita- tresì gli armeni nella loro liturgia
to , a contare gli anni dell' incar- di un anno fisso od intercalato. Il
nazione del Verbo. Quindi, essen- loro primo giorno di questo anno
do bramosi i romani Pontefici di fu fissato agli 1 r del mese di ago-
stabilireun metodo certo per re- sto giuliano. Adoperarono in se-
golare le feste mobili promossero ,
guito il computo, secondo questo
nella chiesa di occidente V accetta- anno giuliano, e così trovaronsi in
zione del ciclo orientale secondo , concordia, per i giorni coi latini
la versione fattane da Dionisio. Per colla sola differenza di cifra per
conseguenza ne venne un grande gli anni, a motivo della differenza
utile alla storia ed alla cronologia, delledue ere ec. Talvolta gli ar-
e la insieme col ciclo
diffusione, meni nei loro atti servironsi anche
Dionisiano, a tutte quante le na- dell'era volgare. Questo è quanto
zioni dell' era cristiana, benemerita si raccoglie dai nostri cronologisti,
per le memorie conservateci e di- ma a voler parlare con più esat-
stinteper ben tredici secoli, che tezza riporteremo sull' era armena
da quel tempo sono trascorsi quanto si legge nella dotta opera
Benemerita altresì potrebbe chia- intitolata Quadro della storia let-
16 ERA ERA
tante correzione del calendario ar- 552 anni e il resto , , aumentato
meno, nel modo seguente. di una unità, darà l' era armena.
Sì erano rettamente computati Quindi è , che il corrente anno
i tempi pel corso de' primi 532 i843 dell'era volgare, corrisponde
anni dell'era volgare, ma da tale all'anno 1292 dell'era armena.
anno sino al 55 1 non vi era che
confusione. A determinare un or- Era di Hiesdedger.
dine fìsso e invariabile, sì pel cle-
ro che popolo, e per rego-
pel Presso i persiani quest'era ebbe
larsi intorno alla annual ricor- origine dall'esaltazione di Hiesded-
renza della Pasqua, e pegli altri ger al trono di Persia, che vuoisi
giorni festivi, si applicò di propo- avvenuta ai 6 giugno dell'anno
sito Mosè II Elivardense, appena 632 di Gesù Cristo. Regolavasi
elevato alla dignità patriarcale di allora questa era coll'anno vago,
Armenia. Per sì grave argomento ossia di 365 giorni. Continuò co-
convocò nell' anno 552 di Cristo sì fino a Dagelaleddin, sultano di
un sinodo nella città di Tevino, o Khorasan . Ma questo principe nel-
Duvina nella provincia di Arara t; l'anno 4^7 dell'Egira, 1075 di
e siccome versato nella cognizione Gesù Cristo, corpo de-consultò il
de' periodi e cicli solari, e di quan- gli astronomi, e venne quindi con-
552 anni. Siccome poi col volger cuni astronomi la considerano co-
dei secoli, a cagione dell'anno bi- me una delle ere più esattamente
sestile, cresceva l'era armena, e di- determinate.
minuiva la detta differenza, fu cre-
duto opportuno di aggiungere al- Era dell' Egira.
l' era armena nel i32o un altro
anno, e ne risultò la differenza Egira è una voce araba che
che tuttora sussiste d'anni 55 1. Ed significa fuga, e della quale gli
è perciò, che a voler trovare a' no- storici, e i cronologi si servono per
stri dì l'era armena fa d'uopo dif- denotare l'epoca, da cui i mao-
falcare 55 1 anni dall'era volgare, mettani cominciano a contare i
o a meglio dire devonsi sottrarre loro anni, cioè dal tempo in cui
ERA ERA 17
Maometto fuggi dalla Mecca e hagge. Ecco poi nomi dei giorni
Medina. Questo avvenimento ebbe della settimana. 1. el-Ahat ì
2. el-
luogo la notte del giorno i5 o Thani, 3. el-Theleth, 4. el-Arba 3
1 6 luglio, di venerdì, nell'anno 622 5. el-Khamis, 6. el-Giumea, 7. el-
dell'era cristiana.Fino da quell'e- Sebt.
poca, stabilita per la prima volta
da Omar, i mussulmani non con- Era della repubblica Francese.
tavano gli anni loro se non che
dall' ultima guerra considerabile Benché impor-
di corta durata,
eh' essi avevano sostenuta. Alcuni ta farne cenno, segnando molti at-
scrittori arabi la incominciano ai ti ancora in uso, e potendo servi-
20 ERA ERA
tici. Città vescovile dell'Asia mi- altre Chersoneso nella Tracia, e
nore, della provincia Orioriade, Calatide nella Mesia. Eraclea som-
nella diocesi di Ponto, sotto la ministrò alcuni soccorsi a Tolo-
metropoli di Claudiopoli. E situa- meo contro Antioco, soccorrendo
ta sopra un piccolo golfo presso anche i romani marina,
colla sua
il mare di Marinara, col nome di ilche però non impedì a Cotta,
Erekii, o Eregri. Ora è una città collega di Lucullo, e malgrado il
della Turchia asiatica nell'Anato- trattato offensivo e difensivo tra
lia, sangiaccato. 11 golfo è chiuso Roma ed Eraclea, di prenderla
al nord da una piccola penisola, per tradimento, saccheggiarla, e
anticamente chiamata Acherusia quasi ridurla in cenere. Sdegnato
Chersonesus. Erekii è cinta da un il senato romano di tale turpissima
muro fiancheggiato di torri, e azione, rinviò tutti i prigionieri
rinchiude varie moschee, bagni ed ristabilì gli abitanti nel possesso
altri edifizi; ancora esistono avan- de' loro beni, e riparò la città.
aa ERA ERA
volti dapprima nelle tenebre del rette di come quella del dis-
pietà,
gentilesimo, e li condusse all'ovile pregio del mondo. Nell'anno i49*
di Gesù Cristo. Indebolito dagli fu ordinato sacerdote, quindi passò
anni, e molto più dalle fatiche e a Parigi col vestito dell' Ordine a
dalle austerità, mentre un giorno proseguire i suoi studi. Nel corso
slava in orazione, udì una voce di pochi anni, andò e ritornò varie
dal che gli disse: Erasmo
cielo, volle e per diversi motivi da Pa-
mio fedele, perchè come buon sol- rigi in Inghilterra. Ma mosso fi-
dato hai combattuto per me, vieni nalmente da vivo desiderio di ve-
a riceverne la corona. Subito vide dere i5o6 si recò a
l'Italia, nel
egli una corona ricchissima, che gli Bologna, ove dimorò un anno, e
**ra portata dal cielo, e chinando fu laureato in teologia. In que-
il capo rispose: Ricevi, Signore, in sto mentre ottenne dal Papa Giu-
pace il mio con questo
spirito: e lio II la dispensa da' suoi voti,
in figura di bianca colomba, ac- e quindi da Bologna passò a Ve-
compagnato dagli Angeli, se ne vo- nezia, come correttore nella cele-
lò al suo Creatore , che dato gli bre stamperia di Aldo Manuzio.
avea fortezza nelle battaglie, e li- Chiamato a Padova dal principe
berato lo avea tante volte da' tor- Alessandro figliuolo naturale di Ja-
menti e dalla morte. Mori li i copo IV re di Scozia, lo seguitò a
giugno dell'anno 3o3. Il suo corpo Ferrara ed a Siena, e da qui, ec-
fu deposto nella chiesa di Formia, citato da'suoi amici, si condusse a
e dopo trasferito a Gaeta, ove al Roma, ove fu benissimo accolto dal
presente trovasi onorato con gran Papa e dai Cardinali , e special-
divozione. Il martirologio assegna mente dal Cardinale de' Medici
il 2 giugno solenne alla sua me- poscia Leone X. Dopo avere per-
moria. corso molti altri luoghi, e ricusati
ERASMO Desiderio. Nacque a ovunque onori e dignità, si stabilì
Rotterdam, verso l'anno i465, e di- in Basilea. Neil' occasione in cui
venne poi apostata dell' Ordine a- Leone X venne elevato alla santa
gostiniano, ed autore di una setta Sede, col consenso di lui, gli dedicò
di mille eresie,appena potute con- la sua edizione greca e latina del
futare in ventidue libri da Alber- nuovo Testamento, la quale fu gra-
to Pio; colle quali eresie l'empio ve soggetto di molta critica. Tale ei a
Erasmo preparò la strada in Ger- la stima, che di lui avea Carlo V,
mania a Lutero, per disseminarvi che lo fece consigliere de' suoi stati
le sue egualmente perniciose, e il d'Austria; titolo che gli accrebbe
suo astio contro i religiosi, arri- credito e riputazione. Verso l'anno
vando a chiamar giudaismo la teolo- i520 compose le sue parafrasi sul
gia. Sino all'età di nove anni fu chie- nuovo Testamento, per cui mol-
richetto nella cattedrale di Utrecht. tissimi eccitarono la facoltà di Pa-
Morto Gherardo suo padre, i suoi rigi a censurare i suoi colloqui
tutori lo costrinsero a prendere l'abi- familiari , come conlenenti molti
to di canonico regolare di s. Agosti- errori contro la fede ed i buoni
no. Nel chiostro dimostrò somma costumi ragione per cui Erasmo
:
pur falso che gli offrisse consi- le sue parafrasi parimenti sui nuo-
derevoli uffici. Clemente VII ed vo Testamento; l'ottavo le tra-
Enrico Vili, re d' Inghilterra , di duzioni di alcune opere de' Padri
propria mano gli scrissero, per greci ; ed il nono le sue geolo-
trarlo ognuno appresso di se. Il gie.
re Francesco I, Carlo V, Sigis- Ad onta della riputazione che si
mondo re di Colonia, Ferdinan- procacciò col suo ingegno e dot-
do re d' Ungheria e molti altri trina, Erasmo fu un perniciosissi-
principi, tentarono in vano di rite- mo eretico, e li principali suoi er-
nerlo negli stati loro con notabili rori sono notati dal Bernini nel
pensioni. Dopo averne perduto l'a- Compendio delle eresie, a pag. 596.
micizia, Lutero cercò colle più insi- Mise in derisione i santi, e chi gli
nuanti espressioni di cattivarsi il suo venerava, così fece dei divoti pel-
animo, anzi stimolato Erasmo dagli legrinaggi, delle sagre cerimonie, ri-
amici suoi contro l'opinione di Me- ti, feste, reliquie de' santi, delle chie-
lantone, compose un che trattato se, digiuni, e delle indulgenze. Scris-
intitolò: Conferenza sul lìbero ar- se contro la potestà del Papa, chia-
bitrio, in cui attacca V errore di mò tirannide de* preti le decreta-
Lutero, senza punto toccare la per- li, aggravando i sagri canoni ; ri-
sona. Se non che vedendo final- provò ne' sacerdoti e ne' vescovi il
mente che il corpo de' pretesi ri- celibato, e preferì alla verginità il
formatori diveniva ogni dì più po- matrimonio che non sempre contò
tente in Basilea, si ritrasse nel per sagramento; diceva superflua
1529 a Friburgo, ove diinorò circa la confessione auricolare ; illecita la
24 ERB ERB
vaga situazione sul Meno, distante s. Kiliano, o Chiliano, cioè verso
ventuna leghe da Norimberga, e l'anno 678, e s. Bonifacio arcive-
quarantanove da Monaco E sede . scovo di Magonza, nell'anno 742,
di un commissariato generale, di o 75 1, ovvero nel 760, l'eresse in
una corte di appello, di una dire- sede vescovile, e vi stabilì un ve-
zione di polizia da un alto ; cinta scovo. Nella vita del Pontefice s.
cedere dalla croce astata nella lo- ss. Salvatore, il cui capitolo com-
ro diocesi soltanto, come gli arci- ponevasi di ventiquattro canonici
vescovi, salve le prerogative dell'ar- capitolari , e di ventinove domici-
civescovo di Magonza, alla cui pre- liari. Attualmente composto di
è
senza, o a quella de'Cardinali e dei due dignità, il prevosto ed il de-
nunzi (
qualora essi non glielo per- cano, di otto canonici fra' quali il
tali distinte insegne; cosi ancora nei vicari, e di altri preti e chierici
comizii dell' impero, ai quali erano addetti al servigio divino. Nella
intervenuti come principi di esso, e cattedrale, in cui avvi il sacro fonte
sovrani di Erbipoli e suo dominio battesimale, esercita le funzioni di
temporale. Questo vescovo, col cir- parroco un sacerdote. Nella mede-
costante territorio, componeva un sima si venera il corpo di s. Bru-
vescovato sovrano, con superfìcie none vescovo di Erbipoli, che al-
di i65 leghe quadre, e popolazio- tri chiamano e confondono con s.
±b ERB ERB
collegio di canonici. Decente è l'e- gonza, di Colonia, di Salisburgo,
piscopio. Oltre la cattedrale, nella e di Vienna con molti de' loro ve-
città sonvi altre otto chiese par- scovi sulfraganei, e molti abbati,
rocchiali col battisterio: evvi il se- vi compilarono un regolamento
minario pei chierici, ed alcune con- composto di quarantadue articoli
fraternite. La mensa vescovile ad o canoni, per la maggior parte ris-
ogni nuovo vescovo, è tassata nei guardauti la disciplina ecclesiastica.
libri della camera apostolica, in In questi canoni si veggono dis- i
cleto II, ed in favore del legitti- sita delle loro diocesi, che trova-
mo Pontefice Innocenzo II, che vi vansi persone sessagenarie, le quali
la riconosciuto per tale, in presen- non erano cresimate. Ne minore
za dell'arcivescovo di Ravenna suo era il rilassamento presso i mona-
legato. Pagi, ad hunc an., Diz. dei ci: alcuni vestivano abiti secolari;
Concili. si permetteva troppo alle religiose
Il adunò a' 2 3 maggio
terzo si di uscire dai monisteri, e di prov-
11 65, ma non è riconosciuto; al- vedere in particolare manteni-
al
tri lo registrano al 1 66 con Len- 1 mento e al vestito loro. Per l'al-
glet. L' imperatore Federico I, e tra parte si dilapidavano i beni
quaranta vescovi, compresi quelli degli ecclesiastici, oltraggiavansi le
che non erano ancora consagrati loro persoue, erano impunemente
giurarono che non riconoscerebbe- uccisi , feriti , mutilali , carcerati ;
ERG ERG 27
Il p. Mansi, nel t. Ili, col. 129 la città d* Albarazin , o d' Albari-
e i3o del citato supplem., crede zin,fre due villaggi chiamati Grie-
che debbasi aggiugnere agli atti di gos e Gualatiaz, dove secondo l'an-
questo concilio quanto si legge nel- tica tradizione del paese, era si-
la cronaca di Eccardo, vale a dire tuata la città di Ercavica. Si tro-
che il vescovo di Toul, già fran- vava lungi da Segobriga o Arco-
cescano, si oppose solo in questo briga, il cui vescovato era soggetto
ERE ERE 29
cine di Fabriano ; dell' intero Or- Note alle vite de' Papi di Avigno-
dine carmelitano ; della congrega- ne, t. I, tacendo questo fatto, scri-
zione del buon Gesù Foligno di ve che il monaco Elia fu uditore
della città di Sinigaglia, di Pergo- delle contraddette. Nel novembre
la e di Poggio Mirteto. Fu an- del 1 35 1 trovossi presente al con-
che grande di Spagna, e gran cro- cilio provinciale celebrato nella cat-
ce dell'Ordine della Concezione. tedrale di Beziers dal Cardinale
D' animo grande, \isse con decoro Pietro del Giudice, arcivescovo di
corrispondente alle sue ricchezze Narbona. Fu promosso quindi al
e con una carità verso i poveri Cardinalato in Avignone da Inno-
la quale non avea altri limiti, che cenzo VI a' 19 dicembre del i356,
quelli delle proprie forze. Dopo es- e gli fu assegnato il titolo di s.
la eri: ERE
diocesi con ed edificante
saggio dopo il terzo secolo della Chiesa, che
governo pel corso di anni dodici cominciarono a vedersi uomini di
in capo ai quali, attesa la sua vec- tal pietà, che si confinavano nel
chiaia e i molli acciacchi, non po- recinto di una Cella (I''etli), dove
tendo più attivamente disimpegna- senza uscirne giammai menavano
re il gelosissimo incarico, si dimi- il resto della vita, superando coloro
se spontaneo, e tornò di bel nuo- che si chiamavano anacoreti. Du-
vo al suo monistero, sotto la di- ro questa sorte di monaci per più
rezione di s. Lamberto, successo a secoli, e quantunque da Cassiano,
s. Vandrillo. Morì santamente verso e da s. Isidoro non sia approvato
Tanno 671, e la sua festa è asse- l'istituto loro, pure dal popolo ris-
gnata 14 maggio.
a' cuotevano una gran venerazione.
EREMITA (Eremita, Anacho- Tali si possono chiamare anche gli
T Inghilterra, conosciuti sotto il no- priore, che eleggesi ogni anno con
me di fratelli moravi. voti segreti vi sono sacerdoti e
:
ERE ERE 33
dre di Dio. Un
pio sacerdote, chia- penitenza. Nel regno di Navarra,
mato Bernardo, nativo della terra e principalmente presso la città
di Regiano, fabbricò presso tal chie- di Pamplona, fiori questa congre-
sa un piccolo tugurio, dove, ve- gazione religiosa, distribuita, come
stito un abito aspro di eremita, riferisce il Maurolico, in cinque
viveva in continue orazioni e peni- eremi, in ciascuno de' quali vive-
tenze, e venerato da tutti quelli vano otto eremiti . primo
Il si
•
tondo, sopra del quale usavano un le. Fiorì questa congregazione di
mantello corto, il tutto rozzo, e di penitenti per molti anni soggetta
lana dei colore naturale , come di al vescovo di Pamplona; ma reca-
lana era la cintura. Volle però tosi in Roma il superiore, ottenne
monsignor Fivizano, allora vicario da Gregorio XIII l' approvazione
generale dell' Ordine romitano di delle costituzioni, e l'esenzione dalla
s. Agostino, che portassero sotto giurisdizione vescovile, oltre la fa-
la cintura di lana quella di cuoio coltà di eleggere un provinciale da
propria degli eremiti agostiniani, cui tutti gli eremiti fossero gover-
e che gli oblati la portassero sul- nati. il V.
p. Bonanni, Catalogo
la tonaca.Questa congregazione con- degli Ordini religiosi, parte I, pag.
fermata da Clemente Vili, si dilatò CXXIII, ove pure ce ne dà la fi-
in guisa che nei primi del secolo de- gura. Tratta di questi eremiti an-
corso contava undici conventi, go- che il Bergier, al proprio articolo.
vernati da un superiore col titolo Eremiti di Roma. Narra il Fa-
di vicario generale. La vita di fr. nucci, nelle Opere pie di Roma,
Bernardo fondatore di questi ere- che un certo Albenzio Rossi cala-
miti, nel 16 io fu pubblicata colle brese, della terra di Cedraro, dopo
stampe da Gio. Leonardo Tufa- avere per lungo tempo cercata l'e-
rello. lemosina per l'arciconfraternita del-
Eremiti di .9. Giovanni della la Carità dei cortigiani, e per le
VOL. XXII. 3
, ,,
34 ERE ERE
zitelle del Conservatorio di s. Ca- cappella, eh' è sagra nll'AsceiiMcnc.
ieri fid. dt Fu nari (ledi), fondò coi Gli eremiti vivevano sotto la pro-
soccorsi di pii benefattori in Ro- tezione di un Cardinale con vita
ma, e presso la porta Angelica nel- comune, dando ogni giorno da
la Leonina, un piccolo ospe-
città mangiare a tredici poveri, secondo
dale. Quivi egli riceveva i poveri l'istituzione del fondatore. Celebra-
romiti forestieri per alloggiarli , e vano la festa dell'Ascensione, e quel-
prmcipalmente assisterli se infermi. la della beata Vergine agli 1 1 giu-
Ad aiuto di questa opera elesse gno, perchè in tal giorno nell'an-
de' compagni , i quali cercassero no 16 18 fu per la prima volta
l'elemosina, dicendo con voce alla: esposta alla pubblica venerazione
Facciamo bene adesso che abbia- ovvero perchè fece il primo mira-
mo tempo. Vestivano panno grosso colo. L'abito adottato poscia da
di lana bianca, ed incedevano per questi eremiti, è, come si vede
Roma co' piedi scalzi , e col cap- nella figura riportata dal p. Bo-
pello in una mano, tenendo nell'al- nanni, nel Catalogo degli Ordini
tra la bussolelta per ricevere l'ele- religiosi, par. 111. pag. XIV, ove
mosine. Appresso 1l'ospizio, o speda- riferisce le notizie di essi. Consiste-
le, eravi una piccola chiesa dedi- va in abito di tela grossa bianca
cata all' Ascensione del Signore corto, mantello pure corto, cap-
nella quale il fondatore di questi pello bianco. Siccome poi non por-
eremili co' compagni, recitava le tai ano calze, usavano scarpe o
litanie con altre orazioni. Il Paa- sandali , come scrive il Piazza
ciroli dice, che la chiesa con ap- Opere pie di Roma _,
pag. 35,
provazione di Sisto V, fu fabbri- capo X Dello spedale dell''Ascen-
cata nel 1 588. La loro congrega- sione de' romiti a porta Angelica.
zione, che sembra incominciata nel Questo scrittore aggiunge, che Cle-
i588, successivamente si aumentò mente X
collocò in una parie del
senza professare voti religiosi, per convento dei romiti un ospizio pei
cui molti individui presero l'abito convertendi (Vedi), eie è per quelli
eremitico. Nella chiesa Albenzio po- che recavansi in Roma ad abiura-
se una divota immagine della b. re gli scismi e le eresie, avendo
Vergine, la quale nel 1587 avea contribuito a sì lodevole impresa
portato da Terra santa, e pei mi- il Cardinal Cesare Rasponi coli' e-
racoli e per le grazie, che Dio ope- redità a tal effetto lasciata. In pro-
rava a favore di quanti con divo- gresso di tempo l' ospizio venne
zione ad essa ricorrevano, prese la trasferito ove ora sta ,
presso la
tè edificare la bella chiesa, che tut- ligiosi della Penitenza (Vedi), delti
tora sussiste , rimanendo sempre degli Scalzetti, dopo la metà del
l'immagine in particolar venera- secolo decorso. A detto articolo si
giunse col disposto della bolla Se- Dell'amore della solitudine, nel t.
dis Apostolicae, emanata nel 16 12, VII delle sue lettere ecclesiastiche.
la facoltà di accettare i novizi, miti- Dal p. Menochio, Stuore, tom. I, p.
gando il digiuno in pane ed acqua 604, abbiamo il cap. LVIII, del
nel mercoledì. Questi eremiti ve- Monserrato di Spagna, dell'imma-
stivano di panno nero, con to- gine di Nostra Signora, che quivi
naca, pazienza e cappuccio
con , si venera , e degli eremiti, che spar-
un mantello lungo, e colla barba latamente abitano in quel monte.
come cappuccini. Michele Fioren-
i Degli eremiti , e della loro varia
tino, ed altri storici de Serviti {Ve- condizione, e tenore di vita, eru-
di), descrissero questo eremo, ed ditamente tratta il Garampi nella
i religiosi eremiti, non che il p. Bo- dissertazione III delle sue Memorie
natini, Catalogo degli Ordini religio- ecclesiastiche.
36 ERE ERE
Narra il che il
Sarnclli, loc. cit., si in mala parte, e che significa
celebre gesuita Toledo procurò in- un errore pertinace contro la tede,
darno presso Clemente Vili, che non che falsi e perversi domini
i
non sono che le visioni degli anti- che pubblicò una bolla contro i
chi filosofi; 3.°
che gl'increduli secolari , i quali s' intromettessero
stessisono divisi in diversi partiti, nel conoscere i punti di eresia ; ed
e non fanno che copiare le obbie- allora senato veneto ordinò, che
il
zioni degli antichi nemici del cri- nei domimi della repubblica , agli
stianesimo. inquisitori ecclesiastici fossero ag-
Si che nel secolo de-
osserva, giunti de' secolari. Prima di Giulio
cimo la divina Provvidenza dispo- III, giàil predecessore Alessandro
se, che poche eresie turbassero la IV, de haeret. in sexlo, aveva proi-
pace della Chiesa, in un tempo, bito a qualunque persona laica,
che per la rozzezza, e sterilità del sotto pena della scomunica, di dis-
bene , e per l' abbondanza della putare sulle eresie. V. il Bernini
malvagità , fu appellato il secolo a pag. 449> cne «porta le disposi-
di ferro, di piombo ed oscuro. La zioni di Alessandro IV contro gli
ERE ERE 39
Quello, clie ha scacciato le tene- secolo tanno esposta l'istoria delle
bre di tutti gli errori, quale mae- eresie; nella seconda sono nove-
stra degli apostoli, la dottrina dei rati gli scrittori eresiologi , che
quali getta a terra tutte le eresie; hanno formata l'istoria di tutte, o
e perchè ha dato particolare aiuto di buona parte delle eresie; nella
a coloro, che sono stati i campioni terza sono notati compendiatori
i
retica perfìdia. I protestanti soven- gia. Tale opera va però letta con
te accusarono gli autori ecclesiasti- qualche cautela, avendovi gl'intel-
ci, che fecero il catalogo delle e- ligenti notata qualche inesattezza
resie, come Teodoreto, s. Epifanio, ed anche qualche errore. Nel tomo
s. Agostino, Filastrio,ec. di averle IV del supplimento della Bibliote-
moltiplicate mal a proposito, di ca sacra ec. delle scienze ecclesia-
avere messo fra gli errori alcune stiche, dottissima opera pubblicata
opinioni ortodosse od innocenti ; in Milano dall'editore Fanfani, a
ma i nemici della Chiesa cattolica pag. 294 e seg., si legge un utile
sono cattivi giudiciin materia di ed erudito catalogo delle eresie e
dottrina. Parecchi autori posteriori degli eretici principali dal secolo
fecero la storia novero delle
e il primo dell'era volgare fino al se-
eresie, fra' quali faremo menzione colo decimottavo, sino al numero
di due. Domenico Bernini ci diede di duecento ottantotto ; coll'avver-
l' Istoria di tutte l'eresie, che com- tenza che per altre novissime sette
pendiata ed accresciuta da Giusep- discoperte del citato decorso seco-
pe Lancisi , venne per prima
la lo, e in principio del corrente, pre-
volta pubblicata in Venezia nel cise notizie si pubblicarono a Pa-
1737, coi tipi del Salviati. L'altra rigi, nel 18 14, da M. Gregoire,
è dell'abbate Pluquet, che compilò coli' opera intitolata: Storia delle
il Dizionario delle eresie, degli er- sette religiose, che dal principio del
rori e degli scismi, che va sotto passato secolo fino all'epoca attua-
il nome di Tommaso Antonio Con- le, sono nate, o modificate, o estin-
tin C. R., per aver tradotta l'opera te nelle antiche quattro parti del
dal francese, ed accresciuta con mondo. Però è noto, che se Gre-
nuovi articoli, note ed illustrazio- goire è un uomo stimato per la
ni, di cui nel j
77 r fu pubblicata dottrina, è però un autore, il quale
in Venezia, nella tipografìa Garbo, si deve leggere con diffidenza, es-
la seconda edizione, corretta ed au- sendo stato un vescovo costituzio-
mentata di un sesto tomo intorno nale, che dicesi sia morto senza ri-
le frodi degli eretici, per cura del- trattare l'errore.
lo stesso Conlin. Jn quest'opera a Ulteriori e più recenti notizie
pag. XXVI si legge un erudito finalmente, oltre quanto dicesi ana-
catalogo degli scrittori eresiologi, logamente in vari articoli di que-
dal primo secolo al decimosesto e sto Dizionario, si possono vedere
seguenti inclusive ; quindi seguono nella Continuazione della storia del
tre classi di notizie storiche : la Cristianesimo 3 proseguita dall' ab.
prima rammenta i principali scrit- Giovanni Bellomo, e pubblicata in
tori d' istoria ecclesiastica , i quali Venezia da Girolamo Tasso nel
di anno in anno , o di secolo in i832 ; e nella Istoria universale
,
4o ERE ERE
della Chiesa, dalla predicazione eretico. Ma, come osserva Rergier,
degli apostoli fino al pontificato di poiché s. Paolo comandò a Tito
Gregorio XVI, barone Hen-
del di schivare un eretico dopo averlo
rion, di cui abbiamo un* edizione corretto una o due volte (e. 3, v.
italiana pubblicata in Mandrisio nel io), egli dimostra che si può co-
i838, dalla tipografia della Miner- noscere, se un uomo sia eretico, o
va Ticinese. no, se il di lui errore sia innocen-
I fonti cattolici, donde può im- te o volontario, degno di perdono
pararsi con sicurezza a fuggire l'er- o di censura. Quelli che pretesero
rore, sono i concili, massimamente doversi tenere come eresie soltanto
i generali, e le costituzioni ponti- gli errori contrari agli articoli fon-
fìcie. Siccome gli errori dominanti damentali del cristianesimo, niente
tra i sono stati principalmen-
latini hanno guadagnato ; dappoiché non
te condannati dall' ultimo concilio v' è alcuna regola certa per giudi-
generale tenuto in Trento, così la care se un articolo sia o non sia
santa Sede esige, che nel professare fondamentale. Un uomo dapprima
la fede si segua il medesimo con- può ingannarsi per buona fede; ma
cilio, e si dichiari colla forinola tosto che resiste alla censura della
detta di Pio IV. Gli orientali poi Chiesa, cerca far proseliti, formare
si assoggettano ad una professione un partito, congiurare, fare rumo-
di fede più ampia, che scorre per re, non più la buona fede lo fa
tutti i concili generali finora cele- operare, ma V orgoglio e V ambi-
brati. Siccome gli errori dei gian- zione. Quegli eh' ebbe la disgrazia
senisti sono stati condannati spe- di nascere ed essere allevato in se-
cificatamente da Pio VI, colla bolla no all'eresia, di succhiare sin dal-
Auctorem fidei3 se si tratta di essi l'infanzia l'errore, certamente è
bisogna riportarsi a tale veneran- molto meno reo; ma non si può
do documento; e bisogna pure ri- conchiudere che sia innocente ,
portarsi principalmente alla bolla specialmente quando può conosce-
del medesimo Pio VI, se trattasi re la Chiesa cattolica ed i carat-
degli errori della costituzione det- teri, che la distinguono dalle diver-
ta civile del clero di Francia. I se sette eretiche, ovvero sospettar-
Pontefici successori non hanno ces- ne. Tanto male, tanto grave dan-
sato di emanare gli opportuni de- no, tutto si deve agli eresiarchi*
creti, ai quali i veri cattolici, figli Nel secolo primo della Chiesa in-
docilidella Chiesa, attendono per sorsero gli eresiarchi Simone il Ma-
sapere in tutto e per tutto le trac- go, Cerinto ed Ebione, Menandro,
eie, secondo le quali devono nel Imeneo, Filetto, ec. V. Semidei,
credere appuntino regolarsi. Compendio della storia degli ere-
ERESIARCA ( Haeresiarchus siarchi Napoli 1737; e Travasa,
_,
ERE ERE 41
volevano assoggettare i cristiani al- ne nella sua propria setta, che non
ia legge di Mosè, od alcuni paga- sia stato confutato e contraddetto
ni mal convertiti , che volevano in molti punti da queglino stessi,
ISe
pubblicarla. Non
cui sentimenti sieno stati fedelmen-
v' è un solo, i credito e concetto in
rare molti altri al loro partito, non
modo da ti-
4* ERE IBI
per untali, e pei vasti loro domi- L'eretico è propriamente quegli
mi, il che assai contribuì a dilata» che, professando il cristianesimo ;
re 7Ìe più i loro errori. Fede rito sostiene con ostinazione un erro-
11, il Grande, re di Prussia, ed re contro la fede, tanto se questo
anche celebre filosofo, parlando del errore tende alla speculazione, quan-
protestantismo, dice che Io propa- to se tende alla pratica. Tre sono
gò in Germania l'avidità de' prin- le condizioni che qualificano un
,
o meglio e-
dossia. Dicesi ereticità, compresa, e l'abbia proposta da
resia,perchè appunto significa mar- credere come articolo di fede. La
ca di eresia impressa ad una pro- terza condizione è l'ostinazione, per
posizione colla censura della Chie- lo che la buona fede, la semplicità,
sa. Dimostrare poi l'ereticità o ere- V ignoranza la volontà di abban-
,
degli eretici. Passeremo ad accen- eresia. Le prime leggi fatte dai pri-
nare, coll'autorità de' medesimi teo- mi cristiani contro gli eretici risa*
logi, le cose principali riguardanti liscono a Costantino, il quale, nel-
gli eretici, sui loro giudicii, pene, l'anno 371, proibì con un editto
commercio, libri, dispute, e sulle leassemblee degli eretici, coman-
provvidenze prese dai sommi Pon- dò che loro templi fossero dati
i
religione ed allo stato, ove non sia porta le successive repressioni de-
ammessa la libertà e tolleranza dei gli eretici fatte da altri imperatori,
culti, è un delitto ecclesiastico e e le leggi perciò pubblicate pro-
civile insieme. E delitto ecclesiasti- scrissero gli errori , e ne arresta-
co perchè combatte la dottrina del- rono la propagazione lagrimevole.
ta Chiesa, lo è civile perchè dis- In sostanza egli prova ad eviden-
turba la pace de' regni , cagiona za , che i principii e la condotta
scandalo ec. Come delitto ecclesia- della Chiesa cattolica furono costan-
stico la conoscenza spetta al giudice temente gli stessi in ogni secolo;
della Chiesa, il quale deve dichia- cioè adoprare le sole istruzioni, e
rare quali sono le opinioni contrarie la persuasione per ricondurre gli
alla dottrina della Chiesa, e punire eretici quando sono pacifici al suo
con pene canoniche coloro che le grembo; implorare contro di essi
sostengono con ostinazione; come il braccio secolare quando sono fe-
delitto civile la cognizione è devo- roci, violenti e sediziosi. V. il vo-
luta ai giudici secolari, che hanno lume XVIII, pag. 3oi e seg. di
maggiori o minori poteri secondo questo Dizionario, ove si parla di
i luoghi. alcune crociate contro gli eretici e
Le pene decretate contro gli e- gli scismatici. Il commercio, ossia-
retici si dividono in temporali , o no matrimoni cogli eretici, sono
i
l'abitazione soltanto, come pure se- che un vescovo sia capace di cor-
condo 1' uso della Chiesa. reggere, e di convincere quelli i
por libri per disseminare i lor er- » Questa sorte di dispute sono ine-
rori, ne hanno anche inventato, e vitabili, perchè il cristianesimo sem-
composto sotto il nome dei per- pre ha avuto ed avrà dei nemici :
tro la stampa de' libri degli ereti- autori, e spiegano bandiera contro
ci.V. il Zaccaria, citila proibizione la dottrina della Chiesa. Perchè
9
de libri. Giulio III, a' 22 aprile producano buoni effètti, è mestieri
i55o, con apostolica costituzione, che da una parte e dall' altra non
rivocò a tutte le persone, eccettuali solo sieno libere, ma sempre tenute
gì' inquisitori, le facoltà che potes- dentro limiti dell' onestà e della
i
43 ERE ERE
di Religione cattolica, a' 27 aprile e del marchese di Pombal : peroc-
i843. Tolse egli a subbietto della ché costoro, alleandosi coi filoso-
dissertazione appunto la esposizio- fanti e sofisti della Francia, e se-
ne dello stato attuale della Chiesa, guitando le teorie dei giansenisti
e delle credenze religiose nei vari guastarono il pubblico insegnamen-
paesi di Europa, con quella piena to, e l'adito aprirono a libri pe-
cognizione storica delle cose, che stiferi d'ogni maniera. Ancora ri-
gli danno una luminosa e lunga guardò l' Inghilterra, e si rallegrò
spcrienza degli affari, come delle del numero crescente delle chiese,
persone, l'erudizione e la dottrina de' fedeli, delle regolari congrega-
di cui èeminentemente adorno. In- zioni, a fronte del vivo impegno e
cominciando dalla Germania, disse, delle forti opposizioni dell'anglica-
che sebbene abbia a deplorarsi la no protestantismo. Per ultimo a-
perdita de' principati, delle badie e nimò gì' italiani a tenersi sempre
delle cospicue rendite fatta dal cle- più stretti alla cattedra di Pietro,
ro nei secoli XVIII e XIX in quel- e a guardarsi da coloro che vor-
le contrade, tuttavia v' era oggi un rebbero allontanare questo nodo
motivo di consolazione nel rilevare soavissimo di unità religiosa, come
dal confronto di quei secoli coi si guardarono i padri nostri dal
tempi nostri il risvegliamento dello contagio calvinista e luterano. Tal
spirito ecclesiastico, ed il riacceso mirabile discorso fu subito reso di
zelo in quel clero ed in quei pa- pubblica ragione colle stampe di Do-
stori. Dipoi, analizzando le varia- menico Ercole in Velletri, bramando-
zioni infinite del protestantismo, in- sene da tutti avidamente la lettura.
dicò i suoi languori, prevedendone Alcune cose interessanti e ris-
lo sfacimento. Dalla Germania tra- guardanti gli eretici, si leggono al-
ERE ERF 49
può vedere nel V, pag. 65 e voi. ateniesi , avanti di Troja, secondo
6G del Dizionario. Finalmente no- Strabone, e posteriormente, al dire
teremo, che non si usa più di ri- di Erodoto. Portò prima i nomi
cevere gli eretici con una specie di Melaneis e di Arobia; fu per
di confermazione, di cui parlam- lungo tempo considerabile^ ed era
mo di sopra Abiurano i loro
. in uno statò florido sotto il regno
errori, s'impone loro una peniten- di Dario figlio di Itaspe. Allorché
za salutare, e poi si assolvono dal- i Persiani portarono la guerra nella
la scomunica in forma Ecclesiae Grecia, fu questa città da essi di-
consueta. strutta. Si riedificò ben presto, di-
ERETRA o ERITREA ( Ery- venne ricchissima , e sussìsteva al
threa). Città vescovile della diocesi tempo di Strabone. Menedeo vi sta-
d'Asia, e nell'esarcato del suo no- bili una scuola di filosofia, i cui di-
me ;una delle dodici della Jonia, scepoli chiamaronsi Eretri. Al pre-
in una penisola con un porto, sot- sente non resta che la memoria e
toposta alla metropoli d'Efeso, ed la persuasione che esistesse in un
eietta nel quinto secolo, chiamata suolo chiamato dai greci moderni
anche Passaggio, e Ritrè. Secondo Gravalinais. Al presente Eretria e
Strabone, diede essa il nome alla Vatia, Eretrian., è un titolo vesco*
celebre sibilla Eritrea , ovvero vi vile ut partibus , sotto la metro-
ebbe i natali. Questa città fu eret- poli egualmente in partibus di Cal-
ta da Neleo, figlio di Codro. Pau- cide, ossia Negroponte. Il regnali*
sania pretende che avesse per fon- te Pontefice ne fece vescovo in
,
ERF ERG Si
na dalla sua metropolitana, gli ar- Il terzo ebbe luogo nel 1074 in
civescovi di Magonza avevano l'u- ottobre. Sigifredo arcivescovo di
sanza di nominare un suffraganeo Magonza volle assoggettare gli ec-
che risiedeva e faceva le funzioni clesiastici ai decreti del concilio ro-
episcopali in Erfort , e nei paesi mano dello stesso anno contro la
te digiuni, che alcuni facevano più ned. tom. VI, pag. 466 ; Mansi
per superstizione, che per pietà. Suppl. t. II, col. 47 2 «
5i ERI ERI
dice che l'Ergastolo era un luogo, L'atto di sua canonizzazione asse-
ove si condannavano i colpevoli a gna la di lui festa ai 16 marzo.
farviqualche lavoro, come soleva- ERICO di Svezia (s.). Sino dalla
no gladiatori, e quei che
essere
i sua prima età incominciò Erico a
segavano i marmi. Il Macri , alla fornire la mente collo studio delle
voce Ergasterium, racconta che fu scienze, e adornare il cuore di ogni
usata per significare il mouistero cristiana virtù. Divenuto adulto, si
un luogo di lavoro, il pubblico unì in sacro nodo con Cristina fi-
tributo pagavano le officine
che glia d' Ingone IV, re di Svezia.
ed anche il postribolo.
della città, Morto che fu Smerchero II, con-
y. Carcere, e Lipsio, de Ergastu- vocati gli stati, scelsero gli svedesi
lis t II, i5. Nello stato Pontifìcio, Erico per loro re, e lo collocaro-
ed in Corneto, avvi il carcere pei no sul trono. Governò egli da sag-
chierici colpevoli , che appunto si gio re, vegliando sopra se stesso
chiama Ergastolo. Di esso parlam- coll'assidua preghiera, coll'austerità
mo al voi. IX, pag. 263, ed al del digiuno, e adoperandosi verso
voi. XVII, pag. \hi del Diziona- i suoi popoli affinchè esattamen-
rio; ma colla qualifica di Pia ca- te amministrata fosse la giustizia,
sa di penitenza. Gio. Giorg. Simon sbandita la prepotenza, e tolto il
scrisse de Ergasteria disciplinaria, mal costume. Di spesso si recava
Jenae 1678. al letto degli infermi, e li solleva-
ERIBERTO (s.). Trasse i natali va, se poveri, con larghe limosine.
da un'illustre famiglia della Ger- Fabbricò molte chiese, e con savie
mania, e compi i suoi studi nel leggi represse gli abusi, ed assicu-
monistero di Gorze in Lorena. rò la pubblica tranquillità ne' suoi
Tornato a Worms sua patria, di- stati. Benché d' indole pacifica, non
venne prevosto di quella chiesa, e potè sottrarsi di prender l' armi ;
di poi cancelliere dell' imperatore ma noi fece mai per capriccio, né
Ottone III. Fu chiamato in segui- per voglia d' ingrandimento solo ,
54 ERI ERK
paiola Erivan da un verbo ar- lazzo di Tiridate: altri però asse-
meno che significa vedere, e' dice riscono, che il palazzo di Tiridate
che si diede un tal nome alla città, fosse in Valarsciabat; cui forse al-
perchè il suo territorio fu il pri- cuni chiamarono Artaxata, ed al-
mo scoperto da Noè, appunto quan. tri, che Erivan sia subentrata alla
do scese dall' Ararat. Altri dicono, detta città di Valarsciabat, cosi
che la parola Erigati significa ap- chiamata perchè fu edificata dal
parizione, perchè a chi discende dal re armeno Valars. A dodici leghe
monte Masis, il quale nella Scrit- dalla parte dell'oriente vi era la
tura è detto Ararat, apparisce sol- famosa montagna volgarmente det-
tanto la pianura, ed il paese di E- ta di Ararat, e che i turchi chia-
rivan ; ed ancora perchè quivi ap- mano Agridg, cioè montagna alta,
parve, dopo il tremendo diluvio e gli armeni ed i persiani, Macis.
l'arca di Noè. Non vi è apparenza Erivan è registrato da Comman-
che questa città sia stata eretta ville pel primo arcivescovato della
prima della conquista degli arabi sede patriarcale di Ezmiazin, il cui
in Armenia, mentre non vi si scor- arcivescovo risiedeva ad Armena-
ge nemmeno segno di remota an- Perkìk.
tichità. Un tempo stava un terzo ERIZI o SIZON. Città vesco-
di lega più lunge, ma avendo mol- vile della Caria, nell'esarcato d'A-
to sofferto nelle guerre Ira i tur- sia, sotto la metropoli d'Afrodisia-
chi ed i persiani, ed essendo sta- de, che Commanville disse eretta
ta quasi distrutta in seguito di lun- nel nono secolo. I vescovi Papia
ghi e diversi assedi venne riedi- , e Magno vi ebbero sede. Oriens
ficata neli635, sul luogo che oc- Christ. t. I, p. 922.
cupa presentemente. I turchi se ne ERKONWALDO (s.). Trasse i
ste. Vivamente divoto alla Vergine tolo di Susanna alle due case.
s.
santissima, ricordava con tenerezza Soscrisse una bolla, nel 1 66, spe- 1
nominato Giuseppe per la sua ca- Angelo, nella sesta promozione fitta
stità. È onorato nei Paesi Bassi, da Alessandro III, nel 1179- Stese
ed il suo corpo riposa nell'abbazia di sua mano una bolla, spedita in
di Steinfeldt. La sua festa è fissa- Laterano dal nominato Pontefice a
ta il di 7 aprile. favore della chiesa e del moniste-
ERMANNO, Cardinale. Erman- ro di s. Clemente dell'isola di Pe-
no, creduto da alcuni appartenente scara. L' Ughellio ci riferisce, che
alla famiglia Cibo, conseguì dal Pa- l'originale di questa bolla si con-
pa Alessandro li, del 1061 , il servava presso il Cardinale Giro-
grado di Cardinale, col titolo pre- lamo Colonna, commedatario del-
sbiterale de* Santiquattro o piutto- l'anzidetto monistero.
sto di s. Vitale , come vogliono ERMAS (s.). Romano di nasci-
altri autori. Nel pontificato di Ur- ta, e da illustre famiglia sortito,
bano II fu arciprete della Chie- si diede Ermas a seguire la scuo-
sa romana, e sebbene fregiato di la degli apostoli , e meritò che
tanta dignità, pure per volontà lo stesso s. Paolo lo ricordasse in
del Pontefice, portò il pallio all'arci- una sua lettera diretta ai Roma-
vescovo di Milano, per singoiar di- ni. Pieno di fervore e molto be-
stinzione di quel pastore. S. Gregorio ne versato nelle divine lettere, com-
VII Io spedì legato nella Corsica, do- pose un libro intitolato del Pasto-
ve ebbe molto a sofferire in difesa re. Questa opera è scritta in uno
della giustizia e della fede. Si fa stile semplice e pieno di unzione, ed
titolo di maestro, nei principii del angelo tutelare gli appariva, sotio
ERM ERM 57
quella figura per istruirlo, quando vanio, città del Brabante, trasse i
egli la scriveva. Una gran prova suoi natali Ermelinda nel sesto se-
si è questa dell'antichità della dot- colo. Nell'età di anni dodici consa-
trina cristiana intorno agli Angeli grò al Signore la sua virginità. I
ERM ERM 59
in lui diversi dubbi intorno a Dio, Domesticatosi Ermes, come si è
alla rivelazione, e alla vita eterna. detto, con la nuova Kant
filosofìa di
Nel i 798 ricevette 1' uffizio di pro- e di Fichte, e al nuovo metodo
fessore nel ginnasio di Miuister, introdotto da Stalller, si propose
continuando in pari tempo i stu- niente meno che di date una di-
di filosofici e teologici ; encomian- mostrazione compiuta e rigorosa a
do grandemente nelle sue lezioni priori, colla sola ragione; della reli-
Kant e Fichte. Nel declinar del gione cristiano -cattolica. Rigettati
1798 ricevette la tonsura, quindi perciò tutti i metodi seguiti dai santi
gli ordini minori, il suddiaconato, padri, dagli scolastici e dai teologi
e nel febbraio 1799 il presbitera- che loro tennero dietro, volle tentare
to, a titolo della mensa così detta una via novella onde ottenere il
del principe. Nel 1807 fu fatto suo scopo. A tal effetto risolvette
professore ordinario di dommatica di fare astrazione da tuttociò che
neir università di Miinster, ed al- credeva, e da tuttociò che sapeva;
lora incominciarono le sue verten- di presuppone che non vi fosse
ze sul metodo dell'insegnamento, ancora per lui nulla di certo, uè
e sull' uso della lingua tedesca di sicuro; di dubitare di tutto, non
perchè con questa alterava il sen- pur della dottrina cattolica, ma di
so del rigoroso parlare teologico ; ed qualsivoglia verità, dell'esistenza di
incominciò successivamente a far Dio, di quella del mondo, e della
conoscere i suoi sentimenti, massi- ben anco di giun-
possibilità stessa
me in un suo Parere intorno al- gere ad una cognizione qualunque
le controversie tra il capitolo di di tutti questi oggetti. Pose perciò
Miinster, ed il vicario capitolare ildubbio positivo qual punto don-
in opposizione ad un comando di de cominciare le ricerche sue , e
Pio VII. Nel 18 19 pubblicò l' In- volle far prova se perverrebbe alla
troduzione alla filosofia, e passò perfine a superare un cotal dub-
all' università di Donna a professo- bio col suo pensiero, e trovar cos\
re di teologia dommatica. Ivi nel un punto d'appoggio solido, un
seguente anno pubblicò la sua In- primo principio di cognizione e di
troduzione alla teologia cristiano- certezza, da cui potesse in processo
cattolicaj e continuando ad inse- dedurre le verità tutte della reli-
nel toni. VII degli Annali delle se si dà, questa verità è il catto-
scienze religiose, a pag. 65. licismo. Tale è l' idea generale del
, 1 ,
6o ERM ERM
lavoro di Ermes; tale lo scopo do più o meno grave erronee, con-
ch'egli si propose, al quale appli- venendovi pienamente i più cele-
però ottenere il suo scopo, gli fallì cero Ermesiano vero. Nel voi. XVI
esso intieramente, e tutto capovolse poi, a pag. 25 1, sono riportate: Ri-
l' insegnamento cattolico, e tolse le flessioni sul metodo introdotto da
basi della certezza, e con ciò della Giorgio Hermes nella teologia cat-
dimostrazione del cristianesimo e tolica, e sopra alcuni speciali er-
del cattolicismo. rori teologici del medesimo, disser-
Quindi insorsero due partiti, uno tazione che il eh. autore p. Per-
contrario ad Ermes, l'altro favore- rone recitò nell'accademia di reli-
vole il primo lo accusò come au-
: gione cattolica di Roma, meritan-
tore di novità perniciose, e indu- do di stamparsi pure separatamente.
centi allo scetticismo e al sovver- ERMETE (s.). Neil' anno 1 32 ,
santa Sede, la quale nel i833 ne gio romano ne riporta la festa a' dì
incominciò 1' accurato esame , che 28 agosto.
continuò con lentezza e maturità, ERMINONE ( s. ). Nacque in
che vi fosse un tempio, i cui idoli ski di Posnania, che in pari tem-
,
glienza, e si vide ammesso in cor- nuovo Papa Pio VII diede all'Er-
te in abito nero ecclesiastico, cosa a skine per coadiutore nel! avvocatu-
quel tempo singolarissima. Essendo ra concistoriale monsignor Agostino
morto nel fine di agosto 1799 il Valle, quindi volendone rimunera-
Pontefice in Valenza di Francia, mon- re i meriti, le virtù, e i servigi
signor Erskine a sue spese gli fece prestati alla santa Sede, mentre
celebrare nella chiesa di s. Patrizio era pure suo uditore, nel concisto-
di Londra solennissime esequie , cui ro de'3 febbraio 1801 lo creò Car-
intervennero tutti i ministri delle dinale dell'ordine de'diaconi, pub-
corti cattoliche , insieme a quello blicandolo in quello de' 17 gennaio
di Russia, come si legge nel No- i8o3, nella settima promozione car-
vaes, t. XVII, pag. 193, che nota dinalizia. Indi gli conferì per dia-
fossero allora scorsi circa 270 an- conia la chiesa di Maria in Cam- s.
rata dalla Chiesa cattolica, nel qual gazioni del concilio, di Propaganda
tempo non 'eransi più praticati si- fide, deVili, e della fabbrica di s.
mili omaggi ai Romani Pontefici Pietro. Divenne protettore del re-
defunti; ciò che pure abbiamo dal gno di Scozia, del collegio scozzese
Cancellieri, Possessi, Tal p. ^.7.0. in Roma, del monistero di s. Fran-
pompa funebre, che non crasi più cesco detto di Monte Luce di Pe-
64 tRS ERU
rugia ; come ancora fu visitatore l'arciprete fece una bella risposta.
apostolico del monistero de'ss. A- Venne sepolto in una camera sot-
gostino e Rocco nella terra di Ca- terranea di detta chiesa di s. Ge-
llaiola, e per un tempo fu anche novieffa, ov' erano già stati sepolti
pro-segretario de'brevi pontificii. In- i predefunti Cardinali Capraia, e
vasa Roma dagl'imperiali francesi, Vincenti; ed inbalsamato, fu ri-
il nostro Cardinale, come tutti gli posto nelle solite tre casse, come si
altri, fu deportato in Parigi, dove costuma coi Cardinali. Venne scolpi-
morì, nell'età di 68 anni, ai 20 ta sopra una lastra di granito la
marzo 181 1, e venne esposto nel- modesta e semplice iscrizione com-
la chiesa di s. Tommaso d'Aquino posta dal medesimo porporato Er-
sua parrocchia, parata a lutto, es- skine, e trovasi ripetuta in una con-
sendosi posto sopra il letto del simile lastra marmorea, nella men-
cadavere il baldacchino; e dopo le tovata sua chiesa diaconale di s.
in cui i moderni
sono singolar- si cuni fanno loro il rimprovero di
mente distinti per due ragioni più : avere ereditato dagli antenati loro
il mondo invecchia, e più s'au- una specie di disprezzo per tutto
menta la materia dell'erudizione, quello che scritto non era nella lo-
e per conseguenza dee trovarsi al ro lingua. Tuttavia siccome al tem-
presente maggior numero di eru- po degl' imperatori romani, ed an-
diti , come maggiore quantità di che avanti quel periodo, molti scrit-
ricchezze trovasi, allorché avvi mag- tori greci , come Polibio , Dione ,
in Italia rinato già fosse il gusto numento immortale della sua va*
della erudizione* e coltivato gran- sta erudizione, al modo che dicem-
demente quello studio, massime mo al voi. ,
XX
pag. 8 del Di-
dopo il ritrovamento e la pubbli- zionario. Dal gran numero del*
cazione de' classici greci e latini. le opere, delle quali egli porta giù*
L' oriente si sostenne per lungo dizio, o delle quali riferisce estrat-
tempo anche nei secoli che delti ti o frammenti, e delle quali è in
furono della barbarie, e la Grecia oggi perduta una grandissima par-
più o meno ebbe sempre alcuni te, si raccoglie che la barbarie del*
ERU ERU 67
gusto e deir amore allo studio dei » a voi ricorressi, trovando un ar-
classici. * chivio, un museo, una bibliote-
I suddetti greci di Costantino- » ca sempre aperta nella vostra
poli riuscirono sommamente utili y>memoria. Poiché tenete, per dir
ai letterati di occidente per la pie* « così, tutto il tesoro ed il capi-
na cognizione della lingua greca •» tale dell'immensa erudizione che
che incominciarono ad insegnare » possedete, in pronto e lucidis-
con regolare metodo, e della quale ti simo contante, da dispensare, e
resero comune lo studio, forman- « d'arricchire chiunque ne abbiso-
do allievi talmente ingegnosi, che » gna ". 11 Muratori , il Tirabo-
ben presto eguagliarono e supera- schi, l'Andres, e tanti altri sommi
rono i loro maestri. Lo studio dotti,furono appellati principi dell'i-
profondo delle lingue greca e la- taliana erudizione, nella quale fu tan-
tina , e degli antichi autori che to celebre il mentovato Cancellieri.
parlato e scritto avevano in quelle In oggi il vocabolo di erudizio-
lingue, preparò insensibilmente gli ne si applica più comunemente a-
spiriti ai buon gusto della erudi- gli studi della filologia, ossia stu-
zione., e della bella letteratura. Fu dio delle belle lettere, e di quello
allora che i dotti dell'occidente si che chiamiamo appunto erudizione,
avvidero che Demostene e Cice- non che dell'antiquaria. Egli è
rone, Omero e Virgilio, Tucidide perciò, che per ultimo accenneremo
e Tacito, seguiti avevano gli stessi quanto Filippo Buonarroti scrisse
principii nell'arte di scrivere, e fa- sullo studio e sulla difficoltà del-
cilmente ne trassero la conclusione, l'erudizione, nel suo proemio alle
che quei principii erano i veri fon- dotte Osservazioni istoriche sopra
damenti dell'arte. Ciò non pertan- alcuni medaglioni antichi. Il vero
to i veri principii del buon gusto, sapere consiste in gran parte, non
dice il citato d'Alembert, non fu- nell'avere apprese e conservate nel-
rono ben conosciuti ed accurata- la memoria molte cose, ma bensì
mente sviluppati se non quando si nel discernimento di conoscerne il
restringe, per così dire, ad un cer- rovina d'Italia, chiamò gli eruli,
to, solo e regolato metodo che , popoli della Seandivania, inviando
non è tanto a proposito per gli a tal uopo una legazione ad Odoa-
altari comuni, lo studio dell' eru- cre, cui s. Severino avea predetto
70 ERZ ERZ
le sue lettere, e col santo arcive- nura, di un'alta monta-
a piedi
m'(ivo di Firenze Antonino, il qua- gna, chiamala Egarli-Dagh , e di
le spesso usava di consultarlo ne- molte colline, distante due leghe
gli affari della più grande impor- dal braccio settentrionale dell'Eu-
tanza. Morì in età di settanta an- frate. E assai grande, cinta di mu-
ni nel i479> e *" se P°' to ne ^ a ba- ra, e fosse; nel centro avvi una
silica vaticana, dove ottenne anche cittadella circondata pur di fossa,
un'iscrizione, che venne poi illustra- e da doppia muraglia in pietra
ta dall'erudito ab. Dionisi ne' suoi ed è fiancheggiata di torri. Questa
Monumenti delle grotte vaticane. cittadella ha quattro porte, e rin-
ERUMNINA. Sede episcopale chiude il palazzo del pascià, e qua-
d'Africa, il cui vescovo Massimia- si tutta la popolazione turca. Si
no intervenne al concilio di Cabar- distingue tra le sue numerose mo-
susa nell'anno 2 34- Not. Afr. schee l'Ulà Giamì, vastissimo edi-
ERYTRHAEA. V. Eretra. fìzio. Vi sono inoltre molti bagni
ERYTRHON. Sede vescovile del- pubblici, bazar, e belle piazze : la
la Libia Pentapoli, nel patriarcato fabbrica della dogana è pur vasta.
Alessandrino, sulle coste del mare. Quivi è il centro del commercio
Si crede stabilita da Marco, co-
s. fra la Persia, la Turchia, ed altri
me pure le sedi d'Idrace e di Pa- luoghi ,
perchè è assai frequen-
lebisca; luoghi poco considerabili, tata dalle carovane. Si calcolano
che le furono aggiunti, sebbene nel i suoi abitanti a circa settantamila ,
a' rispettivi articoli. Solo qui ag- sono tenuti a presentarsi all' atto
giungeremo un cenno sull'-E^me dell'esame, e ad inginocchiarsi avan-
J
de vescovi. ti il Pontefice alla presenza degli
Gregorio XIV prescrisse la di- esaminatori. Il Papa però li fa su-
ligenza da usarsi nell'esame de' ve- bito alzare. Lessi in carte autenti-
scovi ; quindi Clemente VIII de- che, che sono pure dispensati dal-
cretò, che gli eletti ai vescovati di l' esame ed esentati i vescovi di
libera provvisione del Papa, com- Gorizia, di Trento, di Macarska, di
presi quelli di Avignone, e del con- Sardegna , di Savoia ec. Fu per le
72 ESA ESA
testimonianze uffiziose ilei sovrani, » dinalis Marefusci objectionibus
e la considerazione delle spese e »» respondebis sitque hoc perpe-
,
dell'incomodo dei viaggi, che l'e- >» tuutn nostrae erga te benevolen-
same dei vescovi fu ristretto ai soli ti monumentum ".
tiae
promossi ai vescovati d'Italia. Dal- ESARCA, o ESARCO (Exar-
iemedesime carte rilevai, che Cle- chus).Questa parola significa pro-
mente XI, Benedetto XIII, e Be- priamente principe, o capitano. E
nedetto XIV talvolta approvarono nome di uffizio e dignità ecclesia-
alcun vescovo, il quale nell'esame stica e e propriamente
secolare ,
ESA ESA f$
Giunse in questo tempo, spedito munì di valide soldatesche Roma e
da Costantinopoli a Ravenna, Lon- Ravenna. Cosi ebbe principio l'esar-
gino patrizio, fatto successore di cato di Ravenna, di cui andiamo a
Narsete, seco recando per mare un dire di quali dominii componevasi,
esercito. Udita egli la morte di rammentando qualche tratto stori-
Narsete, trasmise all'imperatore il co principale, mentre il resto si
Esarchi dì Ravenna.
76 ESA ESA
Dal Muratori, e dalla seconda e fertili piani. Soggiungo però il
sua dissertazione, del regno d'Ita- Muratori, che alcuni vollero am-
lia e de' suoi confini, rilevasi quel- pliare r esarcato comprendendovi
li dell'esarcato Ravenna. Egli di Piacenza, Parma, Reggio e Mode-
pertanto dice che lungo la spiag- na, ma aggiunge che ciò non è
gia dell'Adriatico arrivava il domi- vero. Di quelle quattro città, e per-
nio de' longobardi sino ai contini sino d'Imola, sul principio s'impa-
di Ravenna , dove risiedendo gli dronirono i longobardi ; e Mauri-
esarchi, cioè i ministri ossia go- zio imperatore nell'anno 5c)o, col-
vernatori postivi dagl' imperatori legato co' franchi, ricuperò Mode-
greci, davano il nome di esarcato na, Mantova, Aitino, Cremona, ed
a parte dell'Emilia, ed a Flaminia, altri luoghi. Il re Agilulfo in ap-
tuttavia suddite del greco impero. presso tutto riprese, e il confine
Noteremo che l'Emilia è un'anti- degli stati tornò ad essere fra Mo-
ca contrada d'Italia, cui la strada dena e Bologna. Presero poi altri
Emilia diede il nome, situata fra re longobardi l' esarcato, e resta
ilPo, l'Apennino e la Flaminia. tuttavia in Bologna un monumen-
Comprendeva porzione della Lom- to del dominio del re Luilpranclo in
bardia di Po, e della Ro-
là dal quella città. Pipino re de' franchi, co-
magna, si estendeva da Rimini si- me meglio diremo, restituì e fece un
no a Piacenza, rinchiudendo por- dono dell'esarcato al Romano Pon-
zione degli stati della Chiesa, e tefice; e perchè il re Desiderio
dei ducati di Parma, Modena, tornò ad occuparlo, Carlo Magno
Mantova e Mirandola, colle città lo ricuperò alla Chiesa Romana,
di Piacenza, Parma, Reggio, Bolo- e conquistò per se il regno d'Italia.
gna ed Imola. La Flaminia poi, Fin qui il Muratori. Ma di altre
altra contrada d'Italia, cosi chia- interessanti notizie dell' esarcato di
mata ne'primi tempi. I popoli di Ravenna, oltre quanto dicesi a quel
questi paesi, detti lingoni e seno- citato articolo, de' suoi popoli che
ni, erano gaulesi venuti a stabilir- si posero sotto la protezione della
visi dalle provincie di Langres e santa Sede, del dono fattone ad
di Sens, per lo che questa parte essa da Pipino, e quali provincie
di Italia prese poscia il nome di abbracciasse, lo diremo brevemen-
Gallia Cisalpina, quindi di Roman- te coll'autorità del Borgia, Memo-
diola o Romagna. Noteremo inoltre, rie isteriche di Benevento, tom. I,
che ancor essa stesse sotto il go- ni in altre guise, questi, all'udire
verno degli esarchi di Ravenna che l'imperatore minacciava d'im-
Il Piceno, contrada dell'Italia anti- prigionare zelante Pontefice s.
il
cato romano. Non andò guari che tolo di padroni, non ne curavano
s. Gregorio II, con coraggio, dovè la conservazione e la difesa. Dopo
opporsi al re Luitprando, il quale avere il Pontefice a mezzo de'suoi
confederatosi con Eutichio patrizio, legali pressato il re, con l'offerta
ed esarca di Ravenna, macchina- di molti doni, s' incamminò egli
va di soggettare a sé duchi di i stesso alla volta di Pavia. In pas-
Spoleto e Benevento, e la città di sando per Ravenna vi fu salutato
Roma all'esarca, che ne dovea fa- ed accolto con questa tenera accla-
re l'assedio. Fu allora, che il Pa- mazione: Bene venit Pastor, qui
pa ammansò colla sua robusta e- suas relìquit oves i et ad nos qui
loquenza il re longobardo, lo in- perituri eranius liberandos occurrit.
dusse a rendere omaggio a s. Pie- Giunto s. Zaccaria nella regia cor-
tro,a ritrocedere coll'esercito, e ad te di Pavia, indusse Luitprando a
implorare il perdono all' esarca restituire alcuni territorii a Raven-
come il Pontefice gli accordò. I na, e due parti del territorio a
santi Pontefici Gregorio III e Zac- Cesena, obbligandosi di restituire
caria difesero contro i longobardi poi Cesena rimanente
stessa, ed il
alcune città del loro dominio, da del suo territorio. Ciò venne in
essi prepotentemente occupate; an- cognizione di Costantino, il quale
zi il secondo, come padre comu- per compensare il Papa di quanto
ne, rivolse le sue cure sui popoli avea operato per la quiete dell' e-
dell' esarcato, e della Pentapoli pro- sa reato, concesse all'apocrisario del-
vincia del medesimo esarcato, che la santa Sede, che gliele doman-
ancora dipendevano dall'impero o- dava, le due masse, o sieno unio-
7« ESA ESA
ni di vari predi e possessioni, che si sotto la protezione e difesa del-
erano di ragion pubblica, appella- la sede Apostolica, implorò ed ot-
te Ninfa e Norma. tenne l'aiuto di Pipino re di Fran-
Dopo che l'esarcato di Ravenna eia, ove il Papa si recò nel 754.
si pose sotto la protezione dei Pa- In questa occasione Stefano III un-
pi, successivamente ne sperimentò se re di Francia Pipino, insie-
i benefìci effetti. Il medesimo Zac- me co' suoi Car-
figli Carlo e
caria continuò a proteggere pò- i lomanno, dichiarandoli patrizi dei
poli dell' esarcato, conchiudendo a romani, affinchè s'impegnassero ai-
favore di esso col re Rachisio un la difesa dellaromana, e
Chiesa
trattato di pace per venti anni, degli stati suoi, e convenne tra si
A Rachisio successe nel regno lon- Stefano III e Pipino, che rito-
gobardo Astolfo suo fratello nel gliendo questi colle armi dalle ma-
749. Questi nel pontificato di Ste- ni degli usurpatori longobardi l'e-
fano lì, detto III, e nel 752 mos- sarcato di Ravenna, egli per mu-
se le sue armi contro V esarcato, nifìcenza degna di cattolico prin-
occupandone la capitale, di dove cipe lo donasse alla Chiesa Romana,
scacciò Eutichio ultimo degli esar- come narra de Marca, de Cori-
il
ESA ESA 79
mito col re Pipino. Il timore di Borgia, a pag. 18 e seg., riporta
maggiori disastri indusse Astolfo ad quanto ne scrissero l' Anastasio
accettar con giuramento tali condi- Cencio Camerlingo presso il Mura-
zioni; ma appena Pipino tornò in tori, Antiq. italìc. med. aev. diss.
Francia, e Stefano III in Roma, 69, l'epistole contenute nel codice
il longobardo re con infame perfi- Carolino, e l'Ughelli nel t. II, Italia
dia andò ad assediare quella città sacra. Pel resto è a vedersi Ravenna,
nel 7 55, non senza grave danno e Sovranità" de' romani Pontefici.
de'luoghi suburbani. Subito Pa- il Il Frizzi nella bella storia che ci
pa fece sapere al re di Francia il ha dato di Ferrara, al tom. II eru-
temerario procedere di Astolfo ditamente parla dell'esarcato detto
laonde volò Pipino ad assediarlo anco Emilia, dei suoi confini del ,
8o ESA ESB
Rallaclli uniscono a lui. 11 Bran-
si tati del re Astolfo per la Penta-
di marte però pensa diversamente, poli per l' Emilia, come narra
e
e crede che la Pentapoli Annona- Anastasio Bibliotecario, per riceve-
ria, a cui era annessa porzione del re le chiavi delle città, e portatosi
Piceno, l'osse composta in principio in Roma le depositò nella confes-
da cinque città, cioè da Rimino, sione di s. Pietro , e glidonò o
da Pesaro, da Fano, da Siniga- restituì le città di Ravenna, Ri-
glia, e da Ancona, cioè dalla Gal- mini, Pesaro, Conca, Fano, Cese-
lia marittimo, e che la Provincia na , Sinigaglia , Jesi , Montefeltro ,
de' Castelli situata sopra la stessa Urbino, Cagli, Luccoli, Gubbio ec.
Pentapoli, che dagli antichi fu chia- Siccome i longobardi divisero l'I-
ESC ESC 8r
n'è vescovo monsignor Antonio Pez- ma, e vi ottenne la protettola del-
zoni dell'Ordine de'niinori cappuc- l'Ordine cistercense e del regno
cini, promosso a tal dignità, ed a vica- di Francia , e fu ascritto ancora
rio apostolico del Thibet ed Indostan, alle congregazioni del s. officio e
a' 27 gennaio 1826, da Leone XII. de' vescovi e regolari. Nel 1608 fu
ESCART (d') DI GIURY An- destinato al vescovado di Metz ; e
na, Cardinale. Anna d'Escart di in questa diocesi con molto impe-
Giury de' conti di Limoges con- , gno si adoperò alla riedificazione
giunti colla real casa di Fran- della Chiesa quasi abbattuta dalla
cia Tanno i435, nacque in Pa- formidabile eresia di Calvino. Po-
rigi e fu rigenerato colle acque
, chi assai erano ivi i cattolici quan-
battesimali nella chiesa di s. Pao- do egli assunse le redini dello spi-
lo. Professò dapprima nel moniste- rituale governo ; ma pochi ezian-
io benedettino Benigno di di s. dio erano gli eretici quando egli
Bigione, e colà diede principio ad lasciò colà le sue spoglie mortali.
esercitarsi in ogni genere di cri- Predicava con ardentissimo zelo, ed
stiane virtù. Riuscì di ammirazio- era infaticabile nel cercare tutte le
ne a Caterina de' Medici , regina vie per persuadere e convincere.
di Francia, a Carlo IX, e ad En- Obbligò ancora tutti gli ebrei della
rico III, il quale conosciuto anco- diocesi a trovarsi presenti ogni sab-
ra il profondo sapere di lui , nel bato alla predica che si faceva nel-
i584, lo nominò al vescovado di la chiesa di s. Paolo , ne mai la-
Lisieux. Assunto il reggime pasto- sciò cura per faticosa che fosse
rale, cominciò con ogni potere a quando trattavasi della salute dei
purificare la sua diocesi dagli er- suoi. In mezzo a tante serie e gra-
rori che v* erano disseminati, e ri- vissime occupazioni trovava tem- il
8a ESC ESC
ma che se lo avessero meritato coi barie e l'empietà, non si perdette
ben provati servigi. Che se qual- però di coraggio il santo pastore,
cuno lo stimolava a superare que- ed in un giorno di grande festivi-
sti suoi giusti riguardi, rispondeva tà idolatrica in Strengis_, col suo
con franchezza pensiamo che cosa : clero si presentò in mezzo a que-
avrebbe fatto s. Carlo Borromeo in ll'infedeli. Perorò con forza, rim-
queste circostanze. Nel conclave di proverò la loro condotta, e veden-
Paolo V poco mancò che fosse e- do le sue rimostranze, pre-
inutili
lesti dottrine. Intesa dall'arci vesco- martirio. Ivi indi appresso venne
vo di Yorch s. Sigifredo l'aposta- eretta una magnifica chiesa e la ,
credenti alle verità del vangelo. Per re di Francia, come quelli ch'era-
mala ventura trucidato il re Ingon no intervenuti , al modo che di-
ESC ESC 83
cessano leggere l'articolo Elezione tore, fu Gregorio VII, del 1073.
s.
o per la che
necessità della pace , somma autorità sopra l'elezione dei
a cagione de' tempi spesso manca- vescovi e del Papa, e perciò non
va ne' sagri comizi onde alcuni , si doveva conoscere per legittimo,
Pontefici dovettero talvolta ricor- se non se l'eletto dall' imperatore,
rere all'assistenza degli ambascia- o dal re di Germania. Fu dunque
tori imperiali ,
per essere da èssi dopo Gregorio VII, che ricupe-
s.
garantiti dai contrari partiti, e dal- rarono i sagri comizi l'intera loro
le fazioni nella loro consagrazione libertà, che gli eletti non aspettas-
e coronazione. Sì fatta assistenza sero l'assenso degli imperatori per
che vuoisi secondo alcuni essere effettuar la consagrazione e coro-
un personale privilegio agi' impera- nazione ; indipendenza mantenuta
tori Carolingi accordato , fu nuo- sino ai nostri dì. Resta però la
vamente praticata dagl' imperatori connivenza dell'avvertenza pacifica
tedeschi, i quali non si contenta- delle esclusive che l'imperatore di
rono della sola assistenza de' loro Austria, e i re di Francia e di
ambasciatori, ma talora vollero al- Spagna talora danno per mezzo dei
tresì intromettersi nell'elezione me- rispettivi ambasciatori presso la san-
desima de' Pontefici , finche essa ta Sede, o di quelli straordinari,
dal clero, cuisi univa la presenza che spediscono talvolta in sede va-
del popolo romano, fu trasferita cante al sagro Collegio de' Car-
saggiamente dai Papi a' soli Car- dinali , adunali in conclave per
dinali, che non senza contraddizio- l' elezione del Pontefice ; manife-
ne degli antichi elettori furono stando essi l'esclusiva direttamen-
dopo qualche tempo stabiliti pa- te al Cardinal decano, acciò lo
cificamente in questo diritto. V. partecipi ai Cardinali elettori. So-
Cardinali, ed Ambasciatori. gliono ancora i medesimi amba-
L' ultimo Papa, alla cui consa- sciatori dichiarare siffatte avverten-
grazione assistettero gli ambascia- ze a mezzo di qualche Cardinale
tori, e che prima di questa signi- nazionale, o aderente alla corona,
ficasse la sua elezione all'impera- e per lo passato que' Gardinali ch'e-
, ,
84 ESC
rano protettori, ambasciatori, o mi- TI, hanno un scuso ben diverso ed
nistri dei tre nominati monarchi assai piìi limitato né deve tacersi
;
per loro facevano noti ai colleglli che vi si rinvengono dai dotti cri-
i sentimenti del sovrano, cui era- tici delle viziature, il perchè van-
no addetti. Del modo di dar 1* e- no consultati , Baronio all' anno
sclusiva si parlerà al suo paragrafo. 1059, cap. i, dist 23, num. 23 e
seg.,ed il Berardi ad decret. Gra-
I. Opinioni sull* esclusiva. II. E-
ttarli; par. 2, cap. 82. Egli è per-
sempì di quando non fu attesa,
ciò, che ripeteremo col p. della No-
o venne rivocata. III. Esclusiva
ce, Adnot. in Chron. Cassin., pag.
de* Cardinali. IV. Modo di da-
34i, edit. Parisiis, 1668, che se gli
re V esclusiva.
imperatori hanno avuto qualche
I. Il Novaes, nel tomo XIII, p. concessione sull' elezione de' Ponte-
som-
9, degli Eleni, della storia de* fici, ciò avvenne o per rintuzzare
mi Pontefici^ su questo argomento gli scismi, o per difendere la s.
dice quanto qui riportiamo. Vo- Chiesa. Nascendo sempre nuove vi-
gliono alcuni che il preteso privi- cende, e cessando le antiche, ben
legio della esclusiva, che oggi qual- poteva qualunque con-
annullarsi
che volta viene esercitata ne' con- cessione, come appunto fecero s.
clavi dalle trenominate coiti, ab- Gregorio VII nel concilio di Late-
bia avuto il principio dal concilio rano, e Vittore III in quello di Be-
lateranense, celebrato da Nicolò II nevento.
nel 1059, e sia compreso nella L' uso dunque delle esclusive ,
Dislint. a 3, cap. 1. Ma quel de- soggiunge il Novaes, che si pratica
cantato privilegio agi' impelatoli da circa cent'anni in qua (egli pub-
accordato , come bene osserva il blicò la sua opera nel terminare
Cenni, Bull. bas. vatic t. Ili, p. del decorso secolo, ma dimostrere-
228, risguarda solamente la coro- mo co' fatti storici in appresso che
nazione, non già l'elezione dei som- la consuetudine di questa pacifica
mi Pontefici. Questo punto lo spie- avvertenza ebbe incominciamento
gammo al citato articolo Elezione, molto tempo prima, onde forse po-
nel quale dicemmo, che Nicolò II teva dire il Novaes praticarsi con
non concesse ad Enrico IV il di- maggior frequenza da cento an-
ritto di eleggere di propria auto- ni ec. ), fondasi nella connivenza
t or ita il Pontefice, perchè essendo piuttosto che nell' autorità Ponti-
l'elezione pontificia una facoltà spi- ficia ; dissimulazione di savia prov-
rituale ed ecclesiastica , non può videnza, affinchè il supremo capo
essere giammai di essa capace un del mondo cattolico non sia eletto
principe secolare; ma bensì sem- con dispiacere de' sovrani, avendo
bra che in parte gli permettesse di sempre desiderato la santa Sede
confermare l'elezione fatta dal cle- che a tutti sia accetto il loro pa-
ro romano, ovvero di nominare il dre e pastore.
Pontefice, a richiesta però, ed a Su queste e molte altre ragioni
nome soltanto dello stesso clero, a appoggiato, il Cardinale de Lugo
cui allora apparteneva l'elezione. gesuita, nel conclave del i655, in
Ma le espressioni usate o che si , cui fu assunto al pontificato Ales-
attribuiscono al Pontefice Nicolò sandro VII, compose sull'avverten-
ESC ESC 85
za dell'esclusiva una scrittura, la si amba-
facesse alla presenza degli
quale diede motivo ad alcune osser- come si legge nel
sciatori imperiali,
vazioni per parte del Cardinale Al- capo Quia Sancta Romana, di-
:
gi, dove il Novaes la lesse. Questi cap. VII ; Dell'elezione del romano
invita a leggere, nelle sue Dissert. Pontefice ai Cardinali della S. R.
stor. critic, Giangiorgio Estor, Com- C. riservata ; ed il Discorso ano-
mentario de j'ure esclusivae, ut ap- nimo sopra l'esclusiva dei Papi,
pellant quo Caesar Aug. uti po- Venezia 1722.
test, quum Patres purpurati in crean- II. Che talvolta la pacifica avver-
do Ponti/ice sunt occupati, Jenae tenza dell' esclusiva non sia stata
1 740. L' Oltieri poi, nella Storia attesa, ed altre volte sia stata ri-
di Europa, tom. Vili, p. 5 io, di- vettata ne abbiamo diversi esempi,
,
ce, che l'esclusiva la quale si suole per cui ne riporteremo alcuni. Nel
attendere per un solo soggetto che i555, per morte di Marcello II,
possa dispiacere a ciascuna delle nel primo ingresso del conclave,
tre corone, l'imperio, la Francia e Mendoza ambasciatore di Carlo V
la Spagna, talora si ammette non imperatore, e re di Spagna e Na-
per patto o determinazione alcuna, poli, esortò il Cardinal Giampietro
ma soltanto per provvido riguardo, Caraffa napolitano a non pensar
acciò non nascano guai di veruna punto al pontificato, perchè dal
specie alla Chiesa, e non sia di pre- suo sovrano era in primo luogo e-
testo a malcontento, nel caso che scluso, a quel modo che n'aveva
alcuno de' mentovati principi, come ricevuto due prece-
l'esclusiva ne'
fra i cattolici i più. potenti, non denti conclavi per morte di Paolo
volesse avere tutta la filiale con- III, e Giulio III, siccome narra il
tano tra le altre ragioni, che sic- potrà impedire che se Dio mi vuol
come nei primi secoli della Chiesa Pontefice, io non lo sia: anzi al-
concorreva il popolo alla elezione; lora sarò pili contento, perche non
e siccome Stefano IV, per ovviare obbligato di questa dignità se non
agli scandali, massime nell'intrusione chea Dìo solo. V. L'Oldoino in Ciac-
dell'antipapa Costantino, ordinò che conio ViL Ponti/, t. Ili, col. 824.
8f> ESC ESC
Otto giorni dopo il Cardinale re- decaduto dalla sovranità di esso
stò eletto Papa per adorazione, e per la suddetta guerra) in tre con-
prese il nome di Paolo IV. La clavi provò l'esclusiva, e nel quarto,
scissura fra Carlo V, e il Cardinal l'annoi5gi venne esaltato
t col
Caraffa , accadde quando essendo nome di Clemente Vili, con l'in-
vacata la sede arcivescovile di Na- clusione dello stesso Filippo li.
poli, a lui la conferì Paolo III ai Correndo l'anno 1644» nel con-
9 novembre i549; ma per Top- clave per morte di Urbano Vili,
posizione del viceré Pietro di To- nel quale si procedeva all'elezione
ledo non potè entrarne in possesso, del Cardinal Pamphily, non ostan-
se non in tempo di Giulio III, il te l'esclusiva che
Cardinal Anto-il
quale per ciò ottenere, a'21 set- nio Barberini, nipote del Papa de-
tembre i55o, scrisse una lettera funto, e potente per essere capo di
assai risentita a Carlo V. Tale fu cinquanta e più Cardinali, creature
l'affetto ch'ebbe il Cardinale per dello zio, gli aveva procurata dalla
la sede di Napoli, che ne ritenne Francia, perchè il detto Pamphily
il governo nel pontificato. era creduto aderente alla Spagna
Nell'Istoria de conclavi dei Pon- siccome stato nunzio presso il re
tefici romani, a p.799, si osserva es- Filippo IV , tuttavolta 1' esclusiva
sere costante opinione, già dichiara- fu sospesa dall'ambasciatore france-
ta col detto comune, semel exclusus, se Sansciamon, per opera del Cardi-
semper exclusus9 ed ivi si aggiunge, nal Theodoli, e del marchese suo
che siccome gli spagnuoli si oppon- fratello. Quindi avendo il Cardina-
gono alla esaltazione di chi una le Panciroli guadagnato colle per-
volta fu da loro impedito che suasioni il detto Cardinale Barbe-
giungesse al pontificato, cosi ognuno rini, ad onta della valida resistenza
tenne sino dalla creazione d'Inno- del Cardinal Bichi, tutto aderen-
cenzo X, che le loro forze si sareb- te della corte di Francia, il Pam-
bero in tutti i conclavi opposte phily venne Papa, e prese
creato
all'esaltazione del Cardinal Sacchet- il nome d'Innocenzo X. Per que-
ti; e che ben potevano mancare sta sospensione di esclusiva, restò
i motivi della prima esclusione, ma cosi irritato il re di Francia Lui-
sempre sarebbe durato nel suo vi- gi XIV, che privò il Cardinal Bar-
gore quello di averlo escluso una berini della protezione del suo rea-
volta.Con tuttociò questa regola me, e chiamò in Francia l'amba-
ha avuto talora la sua eccezione, sciatore, non perchè il re fosse con-
come quando il Cardinal Aldo- trario alla persona d'Innocenzo X,
brandino dichiarato dissidente di ma perchè il cardinale e 1' am-
Filippo per la memoria di Sil-
II, basciatore ne avevano prima da
vestro suo padre ministro favo- lui procurato l'esclusiva. Pur trop-
rito di Paolo IV (il quale in qua- po talvolta le brighe, l'ambizione
lità di avvocato del fisco pon- e l'abuso di fiducia di qualche Car-
tificio, a* 27 luglio i556, in pub- dinale , o di alcun ambasciatore
blico senato citòil re come reo di nei conclavi tradirono la propria
violato giuramento, già prestato a coscienza, non che i propri sovra-
Giulio III nel ricevere in feudo il ni, e sagrificarono degnissimi Car-
regno di Napoli , e lo dichiarò dinali, cui per altro Dio non avea
ESC ESC 87
destinati a suoi vicari. Altra volta piose votazioni, sebbene avesse a-
i ministri delle corti furono di ciò vuto l'esclusiva della Francia, per-
cagione con detrimento della repu- chè con ecclesiastica fermezza , nel
tazione del rispettivo sovrano. congresso di Mmister, qual nunzio
Morto Innocenzo X nel i655, nei apostolico, avea parlato della poca
primordi del conclave, molti sagri inclinazione del Cardinal Mazzarini
elettori del partito Barberini, con- primo ministro di Francia , alla
correvano pel Cardinal Sacchetti, pace che ivi procurava conchiu-
si
dei costumi essere giunto alla por- III. L'esclusiva de' Cardinali ha
pora ; tuttavia era di fresca età ,
luogo quando una parte di essi si
SS FSC ESC
pubblici che particolari, ritarderei Pio II e Pio III, tutti zii e nipoti,
no T elezione di Gregorio X coti come dei cugini Leone X e Cle-
trentatre mesi e due giorni di se- mente VII, non volendosi più nel-
de vacante, per cui quel Papa sta- le famiglie raddoppiati i pontificati.
bili il Conclave (Fedi); non po- Ne valse al celebre Cardinal Ales-
tendo pone rimedio a tal vacanza sandro Farnese l'affetto dei Cardi-
di sede, e alle reciproche esclusive nali, la stima dei principi, e l'in-
dei quindici Cardinali, che allora teresse principalmente del redi Spa-
componevano il sacro Collegio, la gna, per sedere sulla sedia occu-
presenza di due re, ch'erano a par- pata dallo zio Paolo III. Per mor-
te dell'impegno, e che perciò e- te di Adriano VI volle il Cardinal
ransi recati in Viterbo, luogo del- Colonna promovere l'elezione del
l' elezione. Per simili reciproche Cardinal Giacovacci o Jacobazzi
esclusive dei Cardinali, l'elezione di ma que'Cardinali, ch'erano del suo
Clemente V fu preceduta dalla se- stesso partito, gli diedero l'esclusiva,
de vacante di dieci mesi, e ven- come quegli che seguiva le parti
totto giorni: ne egli né Gregorio dell' imperatore, e in conseguenza
X erano Cardinali. Le esclusive dei contrario agl'interessi di altri prin-
Cardinali, che per morte di Cle- cipi. Nel conclave in cui restò e-
mente V, ed elezione di Giovanni lelto Clemente Vili, doveva eleg-
XXII, volendo gli uni un Papa di gersi adorazione il Cardinal
per
Guascogna, cui altri ripugnavano, Santorio detto San Severina ; ma in
fecero durare la sede vacante ven- quel punto surse il Cardinal A-
tinove mesi, e diciassette giorni. Fu scanio Colonna, e gli diede l'esclu-
da alcuni notato, che nel conclave siva,dicendo ad alta voce: Asca-
tenuto pel conciliabolo di Basilea nio Colonna non vuol San Severina
nel 1439, l'antipapa Felice V dai Papa, perche non e dato da Dio.
trentatre elettori benché in tre, Ciò bastò per istornare la elezio-
scrutini sedici di essi gli avessero ne di lui, che tenevasi come fat-
dato l'esclusiva, a' 5 novembre con ta, ond'ebbe anche spogliata la
ventisei voti restò eletto pseudo Cella (Fedi). Dopo la morte di
Pontefice. Urbano Vili, il Cardinal Montal-
Venne da alcuni osservato, che to fermò i negoziati diretti alla
dopo il Pontificato di Paolo II ve- esaltazione del Cardinal Mazzmini,
neziano, s'introdusse una politica con una pubblica e costante prote-
comune nel sagro Collegio, contro sta. In questo conclave, prima che
i Cardinali veneti, ma questo abu- il Cardinal Sacchetti avesse la for-
so, s'è vero che abbia esistito, fu male esclusiva dalla Spagna, l'ave-
tolto nella elezione di Alessandro va dai Cardinali, perchè ventiquat-
Vili. Si nota a pag. 809 dell'Isto- tro di questi aventi alla testa il
ria de''conclavi > che l'esclusive dei Cardinal Albernoz l'escludevano dal
Cardinali dal secolo XVI in poi pontificato. Nel conclave di Clemen-
pei stretti congiunti de' Papi sono te X, il Cardinal Conti fu escluso
manifeste, non volendosi rinnova- da molti suoi colleghi, perchè avea
ti gli esempi di Eugenio IV e troppi parenti; ed il Cardinal Gri-
di Paolo II, Sisto IV e Giulio II, maldi venne escluso per opera prin-
di Calisto III ed Alessandro VI, di cipalmente del Cardinal Altieri. Era
ESC ESC 89
\ agallo del re di Spagna il Cardi- lo scrutinio inopinata, fino a teme-
nal Pigna tei li , ed era soggetto di re de' rimproveri della loro corte.
tanta viriti, che i ministri di Fran- Altri dicono, che avessero dimo-
cia non si avanzarono a dargli strato questo dispiacere affine di non
l'esclusiva; e pure, al diredi alcu- essere ripresi dal proprio sovra-
ni, non si potè conchiudere la sua no, e che il Cardinal Haeffelin li
90 ESC ESE
incute nell'atto della votazione, vo- loro abitanti. L'esenzione uni verta
to in favore di Ini nello sernlinio. le, o totale, sottrae pienamente una
Benedetto XIV, appena seguila la persona, od una cosa, dalla poten-
Mia esaltazione, conferì la cospicua za e dalla giurisdizione dell'Ordi-
e urica di pro-datario al Cardinal nario, per sottometterla immedia
Aldovrandi, che era stalo escluso temente alla sede apostolica. L'e-
<la alcuni Cardinali. Altrettanto pra- senzione particolare o parziale non
ticò Clemente XIII col Cardinal sottraeva in tutto, ma in parie
Cavalchili), (piando la Francia Io solamente un luogo od una per-
escluse, conferendogli il pro-dataria- somi dalla giurisdizione dell'Ordi-
io. Questo uffizio si diede da Leo- nario. Tale è la definizione, che i
ESE ESE 91
V etimologia di questo vocabolo si quale che stimava pia la teo-
disse,
derivi da ciò, che 1' uffizio de' rnorti logia degli esercizi di s. Ignazio,
si recita extra lioras canonicas. che quella dì tutti insieme i dot-
Donato poi dice, che tal nome ha lori del inondo. Così il p. mae-
la sua origine, perchè i defunti so- stro d'Avila, con simili sentimenti
no seguitati dai vivi all'altro mon- diceva, che questi erano un effi-
do. Jl vescovo e martire
s. Zeno- cacissimo istromento della divina
ne, nelsermone terzo sopra A bra- grazia, per la riforma della vita
mo, chiama Isacco Fivas exequias, e de 'costumi. Ne dubitò s. Carlo Boi -
mentre stava in procinto di esse- romeo di dichiarare, che dagli eser-
re sagrifìcato. Carlo V volle, che cizi di s. Ignazio trasse principalmen-
vivente, e disteso sul feretro gli si te le norme per porsi nella strada
celebrassero le solenni esequie. V. dell' apostolica Dal li-
perfezione.
Funerali. bro degli esercizi san Carlo traeva
ESERCIZI Spirituali. In ma- ogni giorno l'ordinario soggetto
teria di pietà, cosi si chiamano o delle sue contemplazioni alcune ,
Vi ESE ESE
niten/iere della basilica vaticana, cizi per dieci giorni, quindi stabi-
Clemenle XIV, avanti di farsi con- lirono che potessero fruire eguale
Mgiwre, non essendo vescovo, si indulgenza quelli che gli avessero
ritirò per nove giorni al ritiro dei fatti per cinque giorni. Ed accioc-
santi esercizi, affine di prepararsi che questo gran beneficio fosse co-
a sì sublime dignità. mime anche alle religiose ed alle
Alessandro VII, nel i656, aven- monache di qualsivoglia istituto,
do fatti venire in Roma i due ni- massime alle novizie, eh* entrano
poti Agostino, e Flavio poi Car- ne' monisteii per abbracciare lo
dinale, li mandò a fare gli eserci- stato religioso, Innocenzo XI ordi-
zi di s. Ignazio nella casa di no- nò, che ninna fosse ammessa per
viziato de' gesuiti presso s. Andrea la monacazione, se prima non aves-
al Quirinale, ove gli avea già fat- se per qualche tempo fatti gli e-
ti il nipote di Pio IV il Cardinal sercizi affine d'ottenere da Dio lu-
s. Carlo Borromeo. Questo luogo me e grazia a conoscere, se lo sta-
fu destinato per gli esercizi spiri- to , a cui si dedicava , era per
tuali dal medesimo s. Francesco procurare ad essa 1' eterna sai-
Borgia, generale della compagnia vezza: e rinnovando il decreto di
di Gesù, pei Cardinali, prelati, ec- Alessandro VII ordinò, che quelli,
clesiastici, e laici di nobile o civi* i quali dovevansi promovere agli
le condizione. Inoltre Alessandro ordini sagri prima di riceverli si
,
VII prescrisse con sua bolla, eh' ritirassero per dieci giorni a far
la 169 del Bull. Rom. tom. V, gli esercizi spirituali di s. Ignazio,
p. 366, rammentata dal Lamberti- Innocenzo XII poi determinò, che
ni, Istituzioni io4, che tutti gli i parrochi, ed i nuovi ministri del
ecclesiastici, i quali in Roma si do- sagramento della penitenza, si do-
vevano promovere agli ordini sa- vesserò preparare ad un così im-
gri, per trenta giorni dovessero portante ministero, col far per die-
esercitarsi nella pia casa de'Signo- ci giorni gli esercizi spirituali di
ri della Missione sì negli esercizi s. Ignazio, e meditare le cose
spirituali, che nelle funzioni de' sa- eterne.
gii riti e delle cerimonie. S. Vin- Non solo Clemente XI avanti
cenzo de Paoli, fondatore di quel- di entrare in conclave per ordi-
l' istituto e delle missioni ai pove- narsi sacerdote premise il riti-
detto s. Carlo, col nome di Asce- Bull. Maga., tom. VIII, p. 4 22 >
Notizie istoricìie dell'Oratorio detto danno gli esercizi dalle monache del
del p. Gravita, pag. 146, che ivi Bambino Gesù, del Divino Amore,
nel 1673 si cominciò a dare pub- dalle Orsoline, ed in genere in que-
blicamente gli esercizi spirituali di sta stessa guisa si praticano dagli
s. Ignazio, non solo ai fratelli del- Ordini regolari dell'uno e dell'altro
l'oratorio, ma a quelli che voles- sesso, dagli ospizi, e dai conserva
sero profittarne, e riporta meto- il toni, desistendo in quei giorni da-
do e la forma di essi. Quindi, a gli studi e dai lavori, e non am-
pag. 208, per le cure del p. Tyr- mettendo alcun commercio colle
so Gonzalez, generale della compa- persone estere. Nella casa de'mis-
gnia, nel 1702, col l'approvazione di sionari di s. Vincenzo de Paoli a
Clemente XI, fece istituire gli eser- Monte Citorio, si danno gli eserci-
cizi per le dame, che ne furono zi per lo spazio di dieci
spirituali
sommamente liete, ed il Papa con- giorni in tutti i tempi che prece-
cesse perciò grazie e privilegi spi- dono le ordinazioni generali, ed ove
rituali. Va notato che al presente debbono ritirarsi quelli che
tutti
gli esercizi non si danno più dai sono per ricevere qualunque degli
gesuiti nella casa del noviziato, ma ordini sagri, quando non sieno re-
in quella presso la chiesa di s. Eu- ligiosi, o non si trovino in qualche
dove più volte all'anno
sebio, li dan- seminario o collegio dove fanno
no tanto ad ecclesiastici, che ai re- gli esercizi sotto la direzione di
ligiosi di altried ai se- Ordini , persona a ciò destinata. Nella stes-
colari. V. il dott. Agostino Thei- sa casa debbono radunarsi tutti i
ner : // seminario ecclesiastico, o parrochi e confessori di Roma, non
gli otto giorni a s. Eusebio di Ro- regolari, per lo spazio di cinque
ma. Questa opera fu scritta in te- giorni ogni due anni a fare gli e-
Essendo poi il ritiro uno dei ammettono nel corso di tutto fan-
94 ESO ESO
no tanto gli ecclesiastici che i lai- Oziavano nei giorni solenni , men-
ci, i quali per loro divozione vo- tre in questi il patriarca di Co-
gliono, o dai superiori sono man- stantinopoli trova vasi all'altare sen-
dati a ri ti larvisi , costituendosi ad za i suoi primari utfiziali. Benché
essi in tal caso un parlicolar di- diaconi, erano gli esocataceli di u-
rettore, che assiduamente si accom- na grande autorità, avevano il di-
I
M^na con loro, e li guida nelle ritto di assumere le pianete non ,
ciò per la maggior parte si parla cataceli3 persone cioè che sono fuo-
ai rispettivi articoli, come del pio ri dei calaceli, ossiano luoghi bassi.
luogo di Ponte rotto, di s. Pa- ESOMOLOGESI (Exomologe-
squale in Trastevere, di s. Galla, sis). Confessione, secondo la parola
del ritiro de' divoti di Maria sul greca. Con questo nome per altro
monte Gianicolo, ed altri molti, e appresso i santi Padri ordinaria-
persino dei condannati esistenti in mente non s'intende la confessio-
Castel s. Angelo; de'quali, e di al- ne sagramentale ma , la pubblica
tri, tratta d. Guglielmo Costanzi confessione , e gli atti conseguenti
neir Osservatore di Roma, tom. I, dei penitenti , i quali sulla porta
lib. XI, capo I, e seg. V. Cate- della chiesa con abito vile, confes-
chismo, e Dottrina Cristiana. sando di essere miserabili pecca-
ESOCATACELI, o Exocatacoe- tori, ^domandavano perdono dai fe-
li. Nome generico che davasi in deli raccomandarsi alle loro
con
Costantinopoli al grand' economo ,
orazioni. V. s. Cipriano, lib. 3, e-
al gran o gran maestro
sacellario, pist. 27, dal quale si apprende si-
o custode de' vasi, al gran carto- conciliazione colla chiesa dei pub-
filace, o maestro della piccola cap- blici penitenti, poiché in caso di
pella, ed al proteedico, o primo necessità, o pericolo di morte, qual-
difensore della Chiesa. Gli esoca- sivoglia diacono, con licenza del suo
taceli erano in principio sacerdoti, prelato, poteva assolvere tali peni-
ma furono poscia ridotti all'ordine tenti, siccome qualsivoglia chierico
di diaconi, giacche avendo siccome di ordine del prelato può assolve-
sacerdoti le loro chiese, in esse uf- re dalle censure. Tanto dice il Ma-
ESO ESO $5
cri nella Not. de' vocab. ecci, alla sto il motivo per cui la Chiesa
parola Exomologesis. esorcizza quelle creature, affine di
Per più si dava principio a
lo scacciarne i demonii, che di esse si
96 ESO
Amen. Quindi col Micrologo , de tre nota, che talvolta demonii i
ESO ESO 97
cacciare i demonii , servendosi, in antichi rituali si prescrìve la ceri-
vece degli esorcismi, di superstizio- monia della ordinazione degli esor-
ni ed incantesimi, de' quali parla cisti. ricevono il libro degli
Essi
Ulpiano lege j ff. de variis ,
et ex- Esorcismi (Vedi), dalle mani del
traordinariis cognìtionìbus. V. s. vescovo , che loro dice prendi e :
Dionisio Areopagila nel lib. de Ec- studia questo libro 3 ed abbi la po-
clesiast. hierarchia al cap. 3, e s. destà d'imporre le mani sugli e>
Cipriano nell' episl. j6. nergumeni, sieno battezzati, sieno
ESORCISTA (Exorcisla). Chie- catecumeni. L' ordinazione dell' e-
rico tonsurato, che ha ricevuto sorcista si fa durante la messa, co-
quello tra gli ordini minori che
, me le altre.
porta un tal nome. Si dà questo L'esorcista deve preparare l'ac-
nome al vescovo, od al sacerdote qua, il sale, e tuttociò ch'è neces-
delegato dal vescovo, il quale esor- sario per fare I' acqua benedetta ,
cizza un posseduto dal demonio, di cui servesi la Chiesa per iscac-
un energumeno. Questo termine di ciare i demonii, ed accompagnare
esorcista deriva dal greco, che si- il sacerdote,quale fa nella chie-
il
zione sia riserbata a' sacerdoti, nep- sessi e gì' infermi. Il Sarnelli , t.
pure essi possono incaricarsene sen- VI, lett. XVI, num. 8, osserva che
za licenza del vescovo. Non è vie- avendo l' esorcista la potestà del-
tato di darla anche ai chierici ca- l'ordine di esorcizzare, può far an-
paci purché possano , come dice
, che il segno della cróce, dove l'e-
Fleury, distinguere gli ossessi ed sorcista lo richiede; ed aggiunge
energumeni dai fraudolenti. Nei che il Marcanzio, Hort. past. Can-
primi tempi erano frequenti le in- delabr. myslic. trat. 5, lect. 4» as-
vasazioni, specialmente fra i pagani. serisce come nella chiesa di Liegi
Per testificare poi un maggior dis- nel sabba to santo, quando si por-
pregio del potere dei demonii, si tano gl'infanti a battezzare, si com-
adoperò per discacciarli uno dei mettono gli esorcismi, che si fan-
ministri inferiori della Chiesa. Nel no prima del battesimo, a' chierici
voi,. XXH.
7
L
93 ESO ESP
mostri la loro potestà in qualità stare negli
pertinacemente,
invasi
cT esorcisti. Dal Rituale romano ap- lo esperimentarono gli apostoli, e
parisce, che detti esorcismi richie- lo dimostra Origene, in Josue ho-
dono molti segni di croce. Nel to- mil. 24. Gli stessi apostoli ci fan-
mo X tratta nella lett. LXIII, Co- no sapere, che eranvi esorcisti giu-
me possano gli spiritati intromette- dei, i quali si vantavano di scac-
re, emandar fuori del corpo lo- ciare i demonii in nome di Gesù
ro, cose solide e grandi. Invita Cristo. Marco 9, 37 ; Luca 9, 49«
quindi coloro che vogliono esor- V. il Psello, Della natura dei de-
cizzare gli energumeni, a leggere monii , e spiriti folletti, Venezia
il libro delle disquisizioni magiche, i645.
di Martin del Rio, lib. 3, sect. 6, ESORCISTA o ESORCISTA-
ove particolarmente discorre di que- TO. secondo degli ordini mino-
11
teologo; ne parla nel lib. 6, sect. la più sana opinione è quella del
pag. 719 fra le allre cose avvisa, minori abbiano per istitutore nostro
che gli guardino di non
esorcisti si Signore Gesù Cristo. V. Ordine,
ischerzare col demonio
né intro- , Esorcismi, ed Esorcista.
durre con lui discorsi giocosi, dap- ESPEN (Van)Zegero Bernardo.
poiché il cacciar via i demonii co- Celebre canonista e giureconsulto,
gli esorcismi della Chiesa è cosa nato in Lovanio nell'anno 1646, si
santa: e però si deve trattare san- diede per qualche tempo alla teolo-
tamente, siccome hanno fatto quan- gia scolastica; ma non essendo suffi-
gli esorcismi non si frammetta al- trecht come canonica, dovette riti-
e che gli spiriti maligni sieno soliti i,° Jus ecclesia stianti universum,
,
ESP ESP 99
nella quale si mostra quanto eru- il Sarnelli, nel tom. X,
XXif, lett.
fari de' suoi tempi. Opere tutte, le rità della Concezione immacolata
quali offrono chiara prova dell'as- di Maria Vergine (Vedi), contro
sidua lettura che fatta avea della alcuni eretici i quali l'impugnava-
Scrittura sacra, de'padri, de'conci- no, volle che detta festa in avve-
li, del diritto civile e canonico. Il nire si celebrasse col nome del-
Bergier ci avverte che questo dotto l' Espettazione del parto, e sette
giureconsulto spesso ripete il già det- giorni il Natale (Vedi),
innanzi
to dal p. Tomassino; che in diverse non quaresima destinata agli
nella
opere volle servire al partito dei esercizi della penitenza, od alla
nemici della Chiesa, ch'egli avea solennità della risurrezione di Ge-
abbracciato ; e che i suoi senti- sù Cristo.
menti sul Formulario, e I* Apolo- ESPIAZIONE (Expiatio). Si pren-
gia dello Steenoven, come riempi- de per l'atto od azione, colla qua-
rono dì amarezza suoi giorni, cosi i le si pena decretata con-
soffre la
giustizia divina, purgano nel pur- santo dal santuario. Sacrificava po-
gatorio dopo la morte le reliquie scia a fianco dell'altare degli olo-
od avanzi de'loro peccati. Gli ebrei causti il becco destinalo dalla sor-
avevano diverse sorta di sagri fizi di te ad essere sagrificato. Ne portava
espiazione pe'falli commessi per i- il sangue nel santuario, e sette vol-
gnoranza contro la legge, e per pu- te faceva delle aspersioni col suo
rificarsida certe immondezze le- dito intinto nel sangue fra l'arca
gali, ch'erano ritenute come falli ed il velo, che separava il santo
da doversi espiar con certe vittime. dal santuario. Dopo ciò, faceva
Questi sagriflzi di espiazione non delle aspersioni all'intorno del ta-
rimettevano per se stessi falli reali i bernacolo col sangue del becco ;
monie erano, che il sommo sacer- Capro emissario. Fatta questa ce-
dote dopo essersi lavato tutto il rimonia il sommo sacerdote si la-
corpo, vestivasi di semplice lino, vava tutto il cqrpo nel tabernaco-
indi offriva un torello ed un arie- lo, e vestendosi di altri abiti, im-
te pe'suoi peccati, e per quelli de- molava in olocausto due arieti,
gli altri sacerdoti : poneva le ma- uno per se, l'altro pel popolo. La
ni sulla testa di tali vittime, e con- festa dell'espiazione solenne era u-
fessava i suoi peccati e quelli di na delle principali festività degli
sua casa; poscia riceveva dalle ma- ebrei, i quali in tal tempo viveva-
ni dei capi del popolo due becchi no nel maggiore riposo, ed osser-
o capri pel peccato, ad un ariete vavano un digiuno rigoroso. Que-
per essere offerto in olocausto in sto era il solo giorno, in cui fosse
nome di tutta la moltitudine. Indi permesso al sommo sacerdote di
tiravasi a sorte, quale dei due bec- entrare nel Santo dei Santi, ove
chi dovesse essere sagrificato, e qua- era l'arca dell'alleanza.
le posto in libertà. Allora il som- La quarta solennità, la quale 9Ì
del torello già sagrificato, ne get- per la principale che abbia luogo
tava sette volte fra l'arca dell'al- in tutto l'anno, come descrive Pao-
ESP ESP 101
lo Medici, Riti e costumi degli qualche omicidio, allorché si vede-
ebrei, capo XXIII, Del digiuno e va nel cielo qualche prodigio, ed
festa delle espiazioni. Primiera- allorché espiare volevansi le città,
mente passano gli ebrei la notte, gli eserciti, i templi , ec. Apollo-
che precede tal festa, nella sinago- nio Rodio ha minutamente descrit-
ga, intenti nella preghiera e negli te tutte le cerimonie delle espia-
esercizi di penitenza. Si vestono zioni pegli omicidii, ch'erano le più
d'abiti di lutto, di bianco o di ne- gravi sino dai secoli eroici. Diffe-
ro, ed alcuni indossano l'abito con renti erano le cerimonie romane
cui bramano essere seppelliti. Van- da quelle de' greci sull' espiazione,
no alla sinagoga senza scarpe e e le storie ce ne danno ampie de-
senza calze, ed ivi fanno quattro scrizioni.
preghiere solenni, cioè alla matti- ESPINAY (d') Andrea, Cardi-
na, al mezzodì, al vespero ed alla nale. Andrea d' Espinay nacque di
sera. Quando è notte, e veggonsi nobilissimo lignaggio nella bassa
le suonano il corno per in-
stelle, Bretagna. Fu
abbate di s. Croce
dicare che il digiuno è terminato, di Bordeaux, canonico di quella
e ritornando allora alle proprie metropolitana, priore di s. Marti-
abitazioni, si vestono di abiti bian- no de' Campi a Parigi, e licenzia-
chi, e rompono il digiuno osser- to nel diritto canonico. Nel i479>
vato per tutta la giornata , ed Sisto IV, per favore del re, lo pre-
in quel giorno si riconciliano reci- pose alla Chiesa di Bordeaux, ed
procamente. Sogliono confessarsi si- Innocenzo Vili nel 148 3 lo creò
no a dieci volte in un giorno, prin- a' 9 marzo prete Cardinale di s.
cipiando dalla vigilia avanti cena, Martino, indi per singoiar distin-
in memoria del nome di Dio, che zione gli spedì in Francia il cap-
per altrettante volte pronunziava il pello cardinalizio, destinando per
sommo sacerdote. V. su questa fe- darglielo, il nunzio di quel regno
sta il Sarnelli, Lettere ecclesiasti- Leonello Cheregato. Alessandro VI,
che, tomo IV, lettera XXVII, che nel 1 499, Io trasferì all'arcivescovato
la chiama Chipurim, cioè della pro- di Lione, ma gli concesse di tenere
piziazione, anche in espiazione del ben anco Chiesa di Bordeaux ;
la
peccato commesso dagli ebrei nel quindi fu nominato governatore di
deserto, adorando il vitello d'oro. Parigi. Fu accettissimo al re di Fran-
I greci e i romani facevano cia Carlo Vili e Luigi XII, ai quali
espiazioni , col mezzo delle quali rese importanti servigi. Accompa-
pretendevano di purificare i colpe- gnò Carlo Vili quando prese pos-
voli ed anche i luoghi profani.
, sesso del regno di Napoli, e nella
L'espiazioni presso gli antichi ro- battaglia di Fornonovo , accaduta
mani consistevano in alcune ceri- nel i49^> colla croce nelle mani,
monie particolari, colle quali inten- e colla mitra in testa, volle star-
devano placare Tira di Dio mani- sene sempre accanto del re. Ripro-
festata con alcuni prodigi. Vi ave- vò poi altamente la condotta di
vano però diverse sorta di espia- quegli ecclesiastici , che avevano
zioni, e ciascuna
cerimonie aveva prese le armi contro il nemico, in-
Francia; ma nella prima gli fu inti- naturali , e giunto appena all' età
mato di non entrare neppur in Pa- di sette o nove anui, per insinua-
rigi,che troppo il re era adirato con- zione di Beatrice sua zia, e moglie
tro di lui per aver imbrandite le ar- del re Mattia d' Ungheria , fu no-
mi contro il duca di Parma ; nella minato da questi ad arcivescovo
seconda poi fu ammesso all'udienza, di Strigonia. Però Innocenzo Vili
ma senza poter ottenere quello che ricusato avea sulle prime di con-
domandava. Consumato dalle fati- fermare tale prematura elezione;
che, morì in Roma nel 1646, e ma essendosi egli recato in Roma
fu sepolto nella chiesa di s. Ma- col duca Ercole suo zio, ricevette
I
ria della Vittoria, senza alcuna iscri- la pontifìcia approvazione; col pat-
zione. to però che non gli fosse data l'e-
ESTASI ( Extasi 3
raptus ani- piscopale consegrazione prima della
mi extra sensus). Rapimento dello età canonica. Per sette anni si trat-
spirito, situazione nella quale l'uo- tenne presso di quel sovrano, e
,
1497, gli conferì per opera di Lo- tenne abbastanza sicuro in Italia,
dovico Moro, la chiesa stessa di e si quietamente al suo
trasferì
Milano, da governata per lo
lui vescovado, con un pretesto
fattosi
spazio di tredici anni; e nel i5o2, chiamare colà dal re di Ungheria.
la chiesa di Capua. Pio IH ami- Che egli avesse ragione di temere il
cissimo della casa d' Este, un anno Pontefice, lo si conobbe di poi dalla
dopo, gli diede la chiesa di Ferrara, maniera onde giustamente venne in
e nel i5o7 Giulio II gli conferì il Roma trattato il duca Alfonso I. Suc-
vescovato di Modena, colla dignità ceduto però Leone X, di cui go-
di arciprete della basilica vaticana, deva la più intima confidenza, tor-
alle quali dignità fu aggiunta l'ab- nossene a Roma; e fatta rinunzia
bazia di Nonantola con qualche al- della chiesa di Milano , cangiò la
tra. Recatosi a Roma affine di rin- sede di Strigonia con quella di A-
graziare Alessandro VI della sua gria, la quale non obbligava a re-
promozione alla porpora, e di là sidenza.Era questo Cardinale mol-
quindi partito per soddisfare agli to amante delle arti s delle scienze
impegni dell'alta suo condizione, e della musica, non meno che de-
vi ritornò poi in occasione del ma- gli esercizi cavallereschi , ne' quali
trimonio del principe suo fratello profondeva gran parte sue
delle
Alfonso I con Lucrezia Rorgia, ed rendite. Manteneva al suo servizio
ivi rimase per qualche tempo. Ma suonatori, cacciatori, buffoni ed al-
sotto il pontificato di Giulio II av- tra gente di beli' umore. Stipen-
viatosi di bel nuovo a Ferrara diava eziandio non pochi scienziati,
die grande aiuto al duca Alfonso I oratori, poeti; cosicché la corte di
nei pericolosi cimenti cagionati dal- quel libéralissimo principe si potea
le armi de' veneziani e da quelle dire l'accademia delle scienze e delle
del Papa. In tale incontro si di- arti. Il famoso Lodovico Ariosto, ch'e-
ressecon tanta prudenza e sveltez- ternò la memoria di questo Cardinale
za, che meritossi la stima de' più nelle sue opere, dopo quindici anni
gran principi dell' Europa , e sin- di fedel servitù,perde la sua gra-
golarmente dell'imperatore Massi- zia; ma nonne seppe mai il
se
altri legni minori. Tal descrizione ch'era stretto con lui in parentela,
per volontà del Cardinale fu vol- dal quale ottenne peculiar protezio-
tata in latino dal Calcagnini. Di ne a favore del concilio, che allora
questo magnanimo Cardinale, co- celebravasi in Trento. Finita la le-
prudenza nel maneggio degli affa- zione falla nelle esequie del Car-
ri. In Tivoli con somma magnifi- dinal Ippolito d'Esle, che fu stam-
cenza edificò la villa d'Este, cele- pata a Ferrara pel Baldini nel i 587.
rita nel i44*> e dipoi nel i45o perchè il re dovea impiegar le sue
ebbe quella di Lodève da Nicolò forze nel ricupero della Norman-
V; nel i^5i quella di Muriena dia e della Gujenna. Fabbricò in
nella Savoja; e un anno dopo il Roma da' fondamenti la chiesa e
vescovato di Roano. Alcuni vorreb- il convento di s. Agostino agli ere-
bero che avesse avuta anche la mitani, de'quali aveva la protezione
chiesa di Béziers, ma pare cosa presso la santa Sede, e ne assegnò
più, probabile che l'ottenesse a so- ancora considerabili rendite. Quan-
lo titolo di commenda. Quando do era arciprete di santa Maria
era vescovo di Lodève, istituì nel- Maggiore, risarcì le navi laterali
la chiesa di s. Genesio la confra- e le volte di quella basilica, do-
ternita della ss. Annunciata, e re- nandole molti sagri vasi d'argento
stituì alla cattedrale di Digne tut- e d'oro, e parecchie suppellettili di
te le che aveva da essa
rendite gran valore. Abbellì l'altare della
percepite, perchè non avea assunto confessione, e l'ornò di quattro
EST EST 1 , r
sini. Fu
ancora uno di que' Car- che procura loro la salute , dove
dinali, che accompagnarono Pio li questa sia utile all'anima loro, sic-
i n Mantova. Questo Papa, nel 1460, come meglio si dirà. Non ministrasi
dal vescavato di Porto, che aveva ai condannati a morte, non ispe-
ottenuto da Nicolò V, lo trasferì rando essi per tal mezzo la salu-
a quello di Ostia e Velletri, dove te corporale. Questo sagramento
fabbricò l'episcopio, e in Cori, cit- non ebbe in ogni tempo il nome
tà della diocesi, un convento di di estrema unzione, ma il riportò
agostiniani. Cessò di vivere in Ro- dall' abuso introdotto, e troppo co-
ma nel i483, ed ebbe la tomba munemente ricevuto da alquanti
nella chiesa di s. Agostino. Lasciò secoli in qua, di aspettare agli estre-
una pingue eredità ai suoi nipoti, mi a riceverlo, siccome osserva il
pei quali aveva comperato varie p. Chardon, Storia de' sacramenti,
terre. Nel conclave per l'elezione tom. II, lib. Ili, dell' Estrema un-
di Pio li poco mancò che non con- zione.
seguisse il triregno che ambiva, ri-
manendo deluso pei motivi che 5 I. Denominazione , natura ed
narrammo al volume XV, pag. 283 esistenza della estrema unzione,
del Dizionario. e suo autore.
ESTRÉES (d') Cesare, Cardi-
nale. V. Etrees. L' estrema unzione è chiamata
ESTREMA UNZIONE. Sagra- dai greci olio santo, olio con ora-
mento istituito per sollievo spiri- zione, perchè 1' olio n' è la mate-
tuale e corporale degl' infermi. ria. Dai latini si chiama olio del
Si conferisce loro facendo diverse sagro crisma, olio di benedizione,
unzioni con olio benedetto dal ve- sagramento della sagra unzione,
scovo nel giovedì santo insieme unzione degli ammalati, estrema
col crisma e 1' olio de' catecumeni, unzione perch' è l' ultima unzione
accompagnate da certe preghiere, che si fa sui fedeli, il sagramento
che esprimono lo scopo ed il fine di quelli che passano da questa
di queste unzioni. V. Olio Santo. vita all'altra, il compimento e la
Meritamente si colloca il sagra- consumazione della penitenza, una
inento della estrema unzione dopo celeste medicina per l'anima e pel
quello della penitenza, di cui egli corpo. In un antico Manuale, pres-
uà EST EST
so il Borgia, Memorie t. Ili, pag. »» que confessate i vostri peccati
18 r, si contiene l'ordine Exlre- « gli uni agli altri ". Il concilio di
mae unctionis, e secondo tale scrit- Trento in conformità di questa
tore questo sagramento s' incomin- dottrina, nella sess. i4, can. ^de-
ciò così a chiamare verso la line cretò: Se alcuno dirà, che l'e-
»»
del secolo duodecimo, poiché pri- >» strema unzione non è veramen-
ma dicevasi Sacramentimi unctio- » te e propriamente un sagramen-
nis, Unctio infirmorum, ec. Alcu- » to istituito dal nostro Signore
ni attribuiscono sì fatto cambia- » Gesù Cristo, e promulgalo dal-
mento di nome alla variazione al- »* l'apostolo s. Giacomo ma che ,
L' estrema unzione è un vero » anatema ". Nel can. 4 «Se al- :
sagramento della legge nuova. Da- » cuno dirà, che i preti della Chie-
gli scritti degli apostoli la Chiesa » sa, cui s. Giacomo esorta di an-
trasse ciò che crede e pratica per » darsene ad unger l' infermo, non
rapporto a questo sagramento. Leg- » sono i preti ordinati dal vesco-
giamo nel XIV versetto del V ca- * vo, ma i più antichi di età d'o-
pitolo dell' epistola canonica del- « gni comunione, e quindi, che il
EST EST n3
Secondo le parole di s. Giaco- sua bocca
propria , lo si ha dal
mo, la estrema unzione ha le tre concilio di Trento. È vero, che il
ché un segno sensibile non può no accordati tutti col dire, che Ge-
produrre la grazia, né la remissio- sù Cristo aveva istituito questo sa-
ne de' peccati senza che sia istitui- gramento con tutti gli altri, e che
to da Dio, potendo egli solo dare gli apostoli l'avevano pubblicato.
agli elementi sensibili la virtù di È inoltre probabile, che Gesù Cri-
produrre la grazia. Origene, ho- sto lo abbia istituito nel tempo
mil. i in Levita parlando delle dif- che passò tra la sua risurrezione
ferenti maniere, colle quali si ri- e la sua ascensione, e dopo l' isti-
mettono dalla Chiesa i peccati, u- tuzione del sagramento della pe-
nisce1' estrema unzione alla peni- nitenza, di cui, lo ripetiamo, l' e-
li, nel che, siccome si esprimono non è necessario che sia benedet-
i trattatisti, consiste l'istituzione to dal vescovo, bastando la bene-
mediata; ma che l'abbia istituita dizione di un semplice sacerdote.
egli stesso immediatamente colla Ciò è nella Chiesa greca , a secon-
vol. x\it a
n4 EST EST
da dell'approvazione di Clemente odoratimi , gustum , laclum deli-
Vili, ina tra i latini la benedizio- u isti.
<l
nunciando una sola volta la forma zione sulle labbra dei nati muti,
seguente per tutti: Per istas san- ma dicendo solamente quidquid
clas unclioneSj et suani piisimam peccasti per gustum. S. Tommaso
miserìcordiam indulgeat libi Deus dice necessaria per la validità del
auidquid per visitili 3 auditum , sagramento l'unzione de'cinque or-
EST EST 1 i5T
>» tutti i falli, che voi avete com- latini, non sono che circa cinque
» messi colla vista, coll'udito, col- o sei secoli, ch'è universalmente ri-
l'odorato, col gusto, col tatto ". cevuta. Si trova anche in un ri-
n6 KST EST
altre che sono deprecatorie, fri te I greci al presente si servono di
habitet virtù* Cliristi. Nei rituali, una forma deprecatoria, ina la for-
de' tempi, giacche nelle ville era dif- il p. Chardon, che questo sagramen-
ficile radunar molti sacerdoti, spe- to non fu mai dato ai sani, ma rac-
cialmente in tempi che il loro nu- conta come lo ricevesse certa Odila,
mero non era grande. Fra questi cui era stata predetta la morte, seb-
sacerdoti, soggiunge il p. Chardon, bene allora sanissima. Osserva poi,
alle volte uno applicava l'olio san- che se s. Giacomo escluse i sani da
to, e l'altro proibii va la forinola questo sugramcnto, escluse ancora
delle orazioni. Altra volta tutti in- gl'innocenti, come sono i fanciulli
sieme ungevano le parti del corpo ed i neofiti, ne si trova ver un esem-
consuete, e ciascuno recitava la me- pio di tale unzione data a' novelli
desima forma. Altre volte infine uno battezzati, finche portavano la ve-
di loro ungeva una parte del cor- ste bianca. Nella vita dell'abbate
po dell'infermo, e un altro un'al- Adelardo si legge ch'eravi dubbio
tra, recitando ciascuno le forinole a se dovesse darsi tal sagrameli to a
quella parte adattate. Non si cre- coloro, i quali erano vissuti con tan-
deva però essenziale al sacramento ta purità, che non si presumevano
che più sacerdoti lo ministrassero, rei d'alcun peccato; a questi tali
peccati,o degli avanzi de' medesi- vani privi dell'uso della ragione,
mi. £ il solo battezzato che possa a' furiosi, agli sciocchi. Quanto ai
riceverlo, perchè battesimo è la
il frenetici e furiosi qualche ac- per
porta degli altri sagramenti. I vec- cidente, si darà loro l'estrema un-
chi decrepiti sono considerati come zione, purché non vi sia pericolo
pericolosamente ammalati, e si deve attuale d'irriverenza da parte loro
EST EST ug
verso sagramento. Quelli di Vail-
il gni di contrizione, e poscia abbia-
lant di Guisli, vescovo d'Orleans, no perduta la favella, o sieno di-
n'escludono anche i rei condanna- venuti pazzi, o delirassero, oppure
ti a morte, i fanciulli innanzi la non sentissero; tuttavolta si am-
prima comunione, i pazzi, e quel- ministri ".
li che non l'hanno mai domandato. Circa gli effetti della estrema un-
Le Gouverneur, vescovo di s. Ma- zione, il primo è quello di accre-
lo, esclude solamente gli stolti na- scere la grazia santificante, cioè quella
ti, perchè non poterono mai pec- che rende il giusto ancora più giu-
care, ma se hanno avuto qualche sto ; rimette
i peccati tanto morta-
momento di ragione si deve dare liche veniali, in quanto alla colpa,
anche ad essi l'estrema unzione, per- ma per accidente e secondariamen-
chè in questi momenti possono ave- te, avendo Gesù Cristo istituita la
re offeso Dio, e cosi sono capaci estrema unzione, prima per santi-
dell' effetto del sagramento. Il Car- ficare vieppiù un moribondo già
dinal Monti, arcivescovo di Milano, santo, per fortificarlo contro le ten-
esclude i fanciulli, i pazzi, gli sco- tazioni del demonio, contro i dolori
municati denunciati, gl'impeniten- della malattia, contro la languidezza
ti pubblici peccatori, i condannati dello spirito; ed in secondo luogo
a carcere perpetuo, e le partorien- per rimettergli i peccati veniali od
ti. Bit.Ambr. de sacr. Extr. UncL, anche mortali, qualora per inno-
p. 170. Ne sono esclusi pure i sol- cente dimenticanza non gli fossero
dati schierati in battaglia contro il stati rimessi
per accidente nel sa-
nemico, e in procinto di combat- gramento della penitenza; terzo, la
tere; ed escluse ne sono pur anche estrema unzione rimette almeno una
le persone le quali si trovano in parte della pena de' peccati, perchè
pericolo di naufragare. è il compimento della penitenza, e
Molti autori accusarono i greci, perchè dà al cristiano, in quanto
ed altri orientali, de' grandi abusi può, l'ultima disposizione per an-
circa questo sagramento, che am- dar a godere della gloria del pa-
ministrano ai sani del pari che agli radiso; quarto, cancella il rimanente
infermi, perchè i sacerdoti, dopo de'peccati, vale a dire l'inclinazione
aver unto l'infermo, si ungono scam- al male, la tiepidezza nel far bene,
bievolmente, ed ungono gli astanti. l'inattitudine nel pensare alle cose
Su di che va letto il p. Chardon, t. II, celesti, cagionate dai peccati attua-
p. 386 e 387, ove rapporta la di- li; finalmente solleva l'anima del-
fesa che fa degli orientali il p. l'infermo, e la fortifica, eccitando in
Renaudot, col raziocinio del Tour- lui la confidenza nella misericordia
nely, de sacr. Extr. Urici, quaest. 3, di Dio; gli dà dei soccorsi partico-
p. 4^5. Interessante è la nota ana- lari per evitare tutti i pericoli, e
loga che ivi si legge del p. Ber- superare tutti gli ostacoli della sa-
nardo da Venezia minor riformato. lute dell'anima in quegli ultimi mo-
Altri teologi dicono: « Agli infer- menti della vita; gli dà qualche
mi che ricercano con mente sana, volta la salute del corpo, quando
e con sentimenti perfetti questo sa- è pel meglio dell'anima sua, secon-
gramento, o verosimilmente lo chie- do molti teologi.
derebbero, ovvero hanno dato se-
,
h il cilicio, dicendo ec. ". Un an- portano dal p. Chardon. Tale pia ce-
tichissimo Pontificale ms. della chie- rimonia divenne couiunissiraa nella
sa di Cambray contiene lo stesso Chiesa, massime ne' monisteri ; e s.
se guarivano non potessero più usa- sto sagramento produce di sua virtù,
re il matrimonio, mangiar carne, e ossia, come dice la scuola, ex ope-
andar scalzi. Un concilio d'Inghil- re operato j non quelli ex opere
terra ci fa sapere essere stata dai operanti? sùbjecti, come avverrebbe
falsi dottori sparsa questa opinione se l' infermo accompagnasse la sa-
fra la plebe; anzi i vescovi per cra unzione coi divoti movimenti
sradicarla dichiararono, che ne de- dell'animo. La Chiesa poi mai non
testavano e scomunicavano gl'in- permise, e molto meno prescrisse,
ventori. Durando queste idee false che si desse la estrema unzione ai
e ridicole, vennero riprovate dai fanciulli non ancora giunti all'uso
concili di Worcester, di Winche- della ragione.
ster, di Oxford Anche in Fran-
ec. Il principale effetto di questo sa-
cia, o almeno in Normandia, si sta- gramento si è quello espresso da s.
bilì tale superstizione; fallace opi- Giacomo colle parole : et si in pecca -
nione, che in parte sussisteva ver- tìs fuerit, remittentur e?', giacche l'ef-
EST EST n5
dinal Cusano, epistol. ad Bohem., all'infermo con somma dolcezza,
e Maldonato, de Sacramenti?, i qua- diceva un'orazione dopo l'aspersio-
li sembrano asserire il contrario, ne dell'acqua benedetta, e un'altra
dice Cornelio a Lapide aver così dinanzi il letto, prima di parlargli.
parlato senza fermo fondamento Mettendosi poi inginocchione innan-
come da certi monumenti ec-
risulta zi all'infermo, gli domandava: Fra-
divota senza la pronunzia della for- piaccia darmi V estrema unzione. Al-
ma sagra menta le ; unzione la qua- lora il sacerdote doveva con poche
le consta essere stata in uso nella e soavi parole istruirlo, e dirgli :
Chiesa, come può vedersi nel Tour- Preparatevi prima a fare una buo-
nely, de Ex trema Vnctione quaer., na confessione, e poi riceverete l'un-
3 in addinone. zione. Se era un secolare, gli di-
Le cerimonie e le orazioni che an- ceva Assettate gli affari di vostra
:
rattere è di circa mille anni. « Quan- Seguiva una breve orazione, e l'in-
« do i sacerdoti saranno stati chia- fermo si confessava. Si dicevano le
» mati alla casa dell'infermo per litanie coi capitoli e l'orazione, e
« fargli l'unzione, il più. degno tra un'antifona, che comincia: An-
» loro si vesta di cotta, stola .... gelusRaphael , ec. Dopo si un-
» il diacono, che porta il vangelo gevano le ciglia , le orecchie , le
greci ed orientali usano per l' estre- turgia di s. Basilio. La incensa pri-
ma unzione, riporteremo quanto ne ma di leggere 1' epistola di s. Pao-
scrive il dotto Renaudot. Queste ce- lo. Poi dicono Kyrie eleison,
tutti :
le orazioni proprie, poi fanno alza- rompe, o che non si debbano lavar
re l'infermo, lo benedicono col li- i piedi, se non molto tempo dopo
bro de' vangeli, e recitano il Pater che si ha ricevuta 1' estrema unzio-
noster. Poi si apre il libro, e si leg- ne, o che bisogni aver sempre una
ge sopra di lui il testo che a ca- lampada od un cero acceso nella
so s'incontra. Si recitano il sim- camera del malato finché dura la
bolo, e tre orazioni, dopo le quali malattia, o che nel tempo in cui
si alza la croce sopra il capo del- si amministra sia d'uopo di un cer-
episcopato i vandali ,
gli svevi e mincia dalla fondazione del tempio
gli alani recarono alle Gallie orri- di Salomone, termina colla cattivi-
In tanta iattura Esupe-
bili guasti. tà di Babilonia nell'anno del mon-
rio con sollecitudine la più viva do 34i6, e comprende 4^4 anni-
si adoperò a soccorrere gì' infelici. La sesta età principia dalla catti-
S. Girolamo tenne con lui corris- vità di Babilonia, termina colla
pondenza di lettere, e molti elogi nascita di Gesù Cristo , successa
faceva in quelle della sua carità; nell'anno del mondo 4°o°> il quar-
e lo stesso s. Paolino vescovo di to, o secondo altri il quinto anno
Nola, scrivendo nell'anno 4°9> P UD_ avanti l'era cristiana, e compren-
blicava Esuperio per uno dei più de 584 anni- Quindi si osserva
insigni vescovi delle Gallie. S'igno- una notabile differenza tra la Bib-
ra il luogo e l'anno di sua morte. bia ebraica, seguita dalla Volgata,
E onorato in Tolosa nel giorno 28 e la Bibbia dei settanta intorno
settembre. la cronologia degli anni del mon-
ESUPERIO (s.). Poche sono le do: la Bibbia greca dei settanta
notizie, che si hanno di questo conta dalla creazione del mondo
satito. Romano di nascita, predicò fino alla nascita di Abramo, 1 5oo
l'evangelio Normandia, eresse
in anni di più della Bibbia ebraica
la chiesa di Bayeux, e divenne an- e della Volgata, e da ciò appunto
che il primo suo vescovo: mori proviene la divisione, e i diversi
verso la fine del quarto secolo. opinamenti dei cronologi. Su que-
Nell'anno o,43 il suo corpo venne sto argomento si possono vedere
trasferito a Corbeil, sette leghe di- gli articoli Epoca ed Era, ove sono
i656 anni. La seconda età comin- gradi dell'età degli uomini. Aulo
cia col diluvio, termina colla vo- Gellio nel lib. io, cap. 28 ne fa
alla milizia; il quarto grado è di primo grado finisce ne' sette anni,
quelli che hanno passato quaranta- ilsecondo ne' quattordici, il terzo
cinque anni, sino ai sessanta, e que- il quarto
ne' diciotto, ne' trentacin-
stil'istesso autore chiama seniores, que, il quinto ne' quarantacinque, il
perchè già si vanno avvicinando al sesto ne' settantuno, il settimo final-
quinto ed ultimo grado di quelli mente si termina colla vita. Solo*
che non seniores, ma assolutamen- ne ne' suoi versi elegiaci divise tut-
te si dicono senesj vecchi ; e que- to il tempo della vita umana in
vol. mi. 9
i3o ETÀ ETÀ
dieci parli, e Clemente Alessandri- ci permetteremo qualche cenno su
no riferisce detti versi, ne' quali non tali età che richiedonsi per ognu-
solo si pongono i gradi dell'età, no. E
primieramente, per riguardo
ma ancora quello che in essi occor- a' benefizi,ve ne sono sacerdotali,
re agli uomini, mentre che per cioè che non possono essere confe-
quelli vanno ascendendo e discen- riti se non ai preti, gli uni per la
dendo. Sono tutti questi gradi di- legge, gli altri per la fondazione:
stinti per settenarii nel primo set- ; relativamente a questi ultimi, che
tenario nascono all'uomo denti; i sono le cappelle sacerdotali ed al-
nel secondo Jit pube*, ed alto alla tri simili benefizi , osservasi alla
generazione; nel terzo spunta sulle lettera la legge particolare della fon-
guancie e sul mento la prima la- dazione, e non si possono conferire
nugine della barba; nel quarto l'uo- se non a quello che sia già prete.
mo è nel maggior vigore delle sue Rispetto agli altri benefizi, come le
forze corporali; nel quinto è in età prebende, le cappelle o semplici prio-
conveniente a pigliar moglie, per rati, ocommende, bisogna seguir
le
lasciar prole, che poi gli succeda; l'uso, a norma del quale ve ne so-
» anno ". Per l'età rispetto a' be- anni pei semplici priorati e per le
nefizi, da'eanonisti si riportano più semplici cappellanie la ragione od :
regole, come per l'età ai voti solen- il pretesto era di mantenere quei
ni, pel matrimonio, e rispetto agli giovanetti durante i loro studi nei
ordini sagri, di che se ne tratta ai collegi o seminari.
rispettivi articoli, laonde solo qui L'età pei voti solenni onde en-
ETÀ ETÀ i3i
(rare in qualche ordine religioso, conferisce la santa Sede, dipenden-
fu diversamente regolata : dalla pu- te dalla metropoli di Bostra egual-
bertà sino alla piena età maggiore, mente in partibus.
che è di venticinque anni, si pote- ETAMPES o ESTAMPES (Siam-
va fare tale obbligazione. 11 con- pae). Città di Francia, dipartimen-
cilio di Trento, sess. i5 )
e. i5, la to di Senna ed Oise, capoluogo
determinò a sedici anni, dichiaran- di circondario e di cantone in li-
no sei colla pontificia dispensa, co- stello fortificato, che a richiesta de-
me decretò il concilio di Trento, gli abitanti fu distrutto nel princi-
sess. a3, cap. 12. Pei quattro mi- pio del regno di Enrico IV, e del
nori viene rimesso alla prudenza quale vedonsi ancora gli avanzi. Du-
de' vescovi; mentre pel suddiacona- rante i torbidi del 16^2 questa
to fa d'uopo ventidue anni, pel dia- città, con dispiacere degli abitanti
conato ventitre, pel sacerdozio ven- sempre fedeli al re, fu ceduta al-
ticinque anni cominciati, e pel ve- l'esercito de'principi, e ben tosto
scovato trenta, od almeno ventiset- fu assediata da quelli di Luigi XIV,
te cominciati. il quale dopo sei settimane fu obbli-
ETALONIA o ETALONE. Se- gato di levarne l'assedio, per anda-
de vescovile della Celisiria, chiama- re incontro al duca di Lorena, che
ta anche Costantina, posta tra i veniva in soccorso de'principi. In
monti, al termine della terra Pro- questa città Luigi VII il giovane,
messa, ed ove l'Arabia si unisce al- prima del suo viaggio per 1' orien-
la Celisiria, presso la città di Da- te, radunò il suo parlamento, la-
masco. La sede episcopale fu fon- sciando la reggenza del governo a
data nei primi secoli della Chiesa, Raoul conte del Vérmandese, ed a
sotto la metropoli di B ostia. Chi- Suggero abbate di s. Dionisio. La
lone suo vescovo intervenne al pri- città, che aveva prima il titolo di
trées, duchessa di Bea ufo rt, che ta la commissione, e dopo aver ester-
lasciollo a Cesare di Vendotue, fi- nato il suo gran timore ed umiltà in
glio naturale di Enrico IV. interloquire in sì grave affare, con
attenzione scrupolosa, esaminò la
Concili di Etampes. forma dell'elezione, il merito degli
elettori, la vita e la riputazione di
primo fu adunato
Il nel 1048 quegli che il primo era stato elet-
da Gerdoino arcivescovo di Sens, to, cioè Gregorio cardinal di s. An-
come si legge nelle vite degli arci- gelo, chiamato Innocenzo lì, e di-
vescovi di quella città. chiarò eh' esso era quello che do-
Il secondo celebrossi nell'anno vevasi riconoscere per Papa, e tutta
1091 o 1092, in cui Richerio ar- l'assemblea applaudì ; quindi s. Ber-
civescovo di Sens, ci volle deporre nardo intraprese penosi viaggi per
Ivone od Yves di Chartres, ordinato fare riconoscere Innocenzo II, e vi
da Urbano II, per istabilirvi Go- riuscì. Labbé tom. Arduino t. X ;
pra la disciplina. Arduino tona. menti, nei quali dallo studio non
VI, ed Ivo, epist. Altri lo registra- era occupato. Successo nel regno
no all'anno 11 12, e dicono che vi dell'Anglia orientale ad Etelredo
si fecero degli statuti sulla riforma suo padre, con molta saviezza e
de' costumi. pietà governò egli i suoi popoli
Il quarto fu concilio nazionale, pel corso di anni quarantaquattro.
celebrato nel 1 1 3o per cura di Lui- Quando si determinò di condur
gi VI il Grosso, re di Francia, in moglie per dar successione alla co-
,
civile, politica e religiosa se ne par- tratta nel voi. II, pag. 226 e 227
la anche agli articoli Abissinia ,
del Dizionario ; e riporta la suc-
Egitto, ec. ec. (Vedi). In Parigi, nel cessione cronologica degl'imperato-
i55g, l'Heliodoro pubblicò YHistoi- ri d'Etiopia, dalla regina Saba a
re Aethiopique, che fu tradotta in Faciladas persecutore de' cattolici
italiano da Leonardo Ghini, e stam- fiorito nell'anno 1660. Il Rinaldi,
pata dal Giolito in Venezia nel all'anno 3i, num. i3, ed all'anno
»i56o. Abbiamo inoltre Chaldeae, 35 3 num. 27, dice che gli etiopi
seu Aethiopicae linguae institutio- mangiavano le locuste ; che appiè-
i36 ETI ETI
sero dagli ebrei la circoncisione ; clic due fanciulli suoi congiunti , uno
i ciotti adoravano un Dio im-
etiopi chiamato Edesio, Tallio Fruuienzio,
mortale cagione di tutte le cose, ed istruiti di parecchi linguaggi : ciò
un altro mortale senza nome, pri- avvenne negli ultimi anni dell'im-
ma che l'eunuco della regina Can- pero di Costanzo e Massimiano
dace (il medesimo Rinaldi dice che ne'primi del quarto secolo. Ma ri-
in Etiopia regnavano le donne con ai romani, Me-
bellatisi gli etiopi
sede d'Alessandria, rimasta poscia loro istituti ; così parla dell' eresia
vacante circa ottanta anni, non es- introdottasi anche tra essi, seguaci
sendo quindi occupata che da un degli errori di Eutiche e di Dio-
patriarca giacobita ,
questi popoli scoro, dappoiché l'eresia eutichiana,
si avvezzarono a ricusale la fede che separò dall' unità cattolica la
, ,
sopra di essi bellissimi raggi della tiene per certo che gli abitanti del-
vera e santa religione ; ma invol- la Nubia, eh' è la parte dell'Etio-
to poi nelle tenebre dell' eresia, e pia più vicina all'Egitto, sieno stali
privo delle necessarie assistenze di convertiti alla fede da s. Matteo
chi gliele sradicasse, non conservò che il cristianesimo si sia conser-
la purità della fede, della quale seb- vato fra essiranno 5oo,
sino verso 1
beue più volte si mostrassero de- e che dopo quel tempo sieno di-
siderosi, e più volte ancora fosse velluti maomettani per mancanza
dai romani Pontefici usata ogni di pastori che gì' istruissero. Quan-
cura e diligenza per ritornarvela, to ai popoli dell'alta Etiopia, che
non se ne ritrasse mai che poco e si chiamavano Axuniiti, e eh' ora
brevissimo frutto. si chiamano Abissini, si sa che fu-
1 principali errori de' popoli di rouo convertiti al cristianesimo da
Etiopia intorno alla religione, sono s. Frumenzio, stato loro dato per
la circoncisione, la purificazione, la vescovo da s. Atanasio patriarca
sautificazione de' sabbati, il digiu- d'Alessandria verso l'anno 329, e
no fino alla sera, 1 astenersi dalla che l'arianesimo non fece alcun
carne porcina, leprina, soffocata, e progresso fra essi. Sempre soggetti
da pesce che non abbia squame, al patriarca alessandrino , conser-
la poligamia, che però non si os- varono la fede pura sino al terzo
serva generalmente, ed il ripudio. secolo, nei qual tempo furono tra-
Gli negano il purgatorio
etiopi scinati nello scisma di Dioscoro, e
credono che lo Spirito Santo pro- negli errori di Eutiche, o de' Gia-
ceda solo dal Padre, e che l'uma- cobili (Vedi\.Essi vi perseverarono
na natura di Cristo sia eguale alla perchè non ebbero altri vescovi, se
divina. Non ammettono in Cristo non quello che sempre loro fu spe-
che una volontà, rinnovano il bat- dito dai patriarchi copti di Ales-
tesimo, e dicono che le anime dei sandria successori di Dioscoro. Cre-
giusti non godono Dio prima della demmo opportuno questa specie di
fine del mondo ; non costumano il riepilogo ed opinione del Bergier
viatico, reputano superfluo il confes- per salvare possibilmente le tante
sare il numero e qualità de' peccati, su questo argomento.
e credono che l'anime si cavino dalla Il primo romano Pontefice che
materia, e non si creino. Riprova- si adoperasse a distorre gli etio-
no pure il concilio Calcedonese per pi od abissini dai loro errori, fu
aver condannato il patriarca a- Alessandro III, Bandinelli, e n'eb-
lcssundrino Dioscoro , e negano il be occasione da un tal maestro Fi-
ETI ETI i3 9
lippo, che portatosi in quelle par- que nel simbolo della fede Urba- ;
trovò in Venezia per la pace con- istanza di Carlo Roberto re d' Un-
chiusa a mediazione del doge Zia- gheria approvò l'ordine di s. Paolo
ni coli' imperatore Federico I. Al- primo eremita della Tebaide, fiorito
lora Alessandro III, a' 27 settem- nel terzo secolo. Tutti in somma
bre 1177, gli scrisse una lettera, i nominati Pontefici furono solle-
nella quale paternamente gli di- citi della salute spirituale degli etio-
chiarò la consolazione provata in pi ed abissini. Il medesimo Giovanni
sentire che il re ed i magnati del XXII, scrivendo al re di Etiopia, si
reame bramavano di essere istrui- servì del titolo solito praticarsi co-
ti ne' misteri della vera fede, sug- gli infedeli, cioè : gratiam in prae-
gellandola col pontificio sigillo , e sentij quae producat gloriarli in fu-
consegnandola a Filippo. Nel for- turo j né meno sollecito della loro
molario il Papa a consolazione del conversione fu il Pontefice Urbano V,
re lo trattò come sovrano cattoli- che nel 1370 confermò i greci ed
co, usando quella di Carissimo fi- altre nazioni orientali neli' ubbi-
glio in Cristo, salute ed apostoli- dienza alla Chiesa romana.
ca benedizione. Siccome il principe Nell'anno i439 Eugenio IV ce-
aveva richiesto ad Alessandro III lebrò il concilio generale di Fi-
una chiesa in Roma per la nazio- renze, ed in esso pubblicò il de-
ne etiopica, ed altra in Gerusalem- creto dell' unione de' greci co' la-
me affine d' istruire nelle discipline tini, alla presenza di quattro de-
avrebbe
cattoliche gli etiopi che vi putati del re di Etiopia Zara Gia-
inviati quindi si apprende a detto
, cob. Intervenne pure al concilio Ni-
anno dal Baronio, che Alessandro codeino abbate degli abissini, il
etiopica. Non si riconoscono i ri- padri, che tanto lui, quanto il mo-
sultati di siffatte relazioni. Certo narca d'Etiopia altro ardentemen-
è che Papa Innocenzo IV del 1243 te non bramavano che 1' unione ,
triarca loro, e di Costantino im- e poi con Giulio III, e con s. Igna-
peratore d' Etiopia , non che del zio fondatore della compagnia di
suo compagno Pietro diacono ; par- Gesù, incominoiò a trattare di man-
la pure dell'ambasciatore di JNi- dar nell' Etiopia dodici gesuiti , e
codeino abbate degli etiopi dimo- di costituirne uno patriarca del-
ranti in Gerusalemme, il quale am- l'Etiopia, e due altri in coadiutori
basciatore, come Andrea, fece un'o- con futura successione. Giulio III
razione al concilio per l' unione fece pertanto patriarca il p. Gio-
delle All'anno i44 2 >
due Chiese. vanni Nugnez
Bareto portoghese,
num. 2 condanna
e 8, dice della di compagnia, per nomina
detta
delle eresie, che avevano contami- del re Giovanni III, ed in coadiu-
nato l'Etiopia, l'Egitto e la So- tori Andrea Oviedo, e Melchior-
na e dà altre analoghe notizie.
, re Carnero. Non andò guari che
Dipoi, e mentre la crescente eresia Claudio mostrò la sua contrarietà, il
luterana poneva
soqquadro la a patriarca non potè entrar in Etiopia,
religione cattolica inGermania, e ed avendovi penetrato l'Oviedo fu
lacerava l'animo di Clemente VII, bersaglio di persecuzioni, senza po-
David re degli etiopi negando ub- ter giovare alla religione. Al Nugnez
bidienza al patriarca di Alessan- successe sotto Gregorio XV, come
dria, collegandosiprima con Em- diremo, il p. Alfonso Mendez, che
manuele re di Portogallo, spedi al poscia pel troppo suo zelo ne fu
Papa per suo ambasciatore il por- espulso. Claudio nel i55o; fu uc-
toghese Francesco Alvarez, che ciso, ed il suo Neva che
fratello
trovando Clemente VII in Bolo- salì al trono,mostrò talmente
si
gna per coronare Carlo V, gli con- nemico della Chiesa romana che ,
segnò due lettere del re, nelle avendo fatto imprigionare l'Ovie-
quali lo riconosceva come capo del- do, meditava di farlo uccidere ; ma
la Chiesa universale, e lo pregava essendo morto nel i562, gli suc-
a sollecitare dai principi cristiani cesse il figlio Serezza Dengal , il
la sua difesa contro i turchi, al quale benevolo coi cattolici, asse-
che il Pontefice rispose con espres- gnò loro certi luoghi per vivere
ETI ETI 141
pacificamente ne' loro riti. Frattan- ma r Abuna o metropolita, aven-
to terminandosi in Trento la ce- do promossa la ribellione , il re
lebrazione del concilio generale, il venne ucciso.
Papa Pio IV con sue lettere esor- Susneo ascese al trono , e per
tò il re Serezza ad inviarvi amba- acquistarsi l'amicizia de' portoghesi,
sciatori ; e bramoso di riunire i accarezzò i gesuiti, e richiamò a
copti alla vera fede, perchè col lo- corte il Paes. Scrisse al Papa per
ro patriarca seguivano gli antichi aver missionari, mentre il fratello
errori, spedì a Gabriele patriarca Zela pubblicamente professava il
zio Cardinal Enrico, che poscia di- monaci, gli ecclesiastici , e il me-
venne re, per interporsi col re de- tropolitano che perciò avevano co-
gli etiopi ; ma vedendo la ripu- spirato contro la sua vita ; indi
gnanza di quel principe e di quei ordinò l'osservanza del sabba to, ed
popoli, comandò al patriarca Ovie- allontanandosi dagli antichi errori,
do di trasferirsi nel Giappone, ma si confessò all' uso della Chiesa ro-
non potendo uscire dall' Etiopia , mana, licenziò le concubine, e for-
dovette passare una vita misera- malmente dichiarò non riconoscere
bile in Fremona nei regno di Ti- altra sede che la pontificia, e che
gre, ove successivamente morirono al solo Papa ubbidiva. Queste cose
i suoi compagni. Gregorio X1IF , saputesi a Roma, Gregorio XV che
che successe a s. Pio V, zelante avea istituito per dilatare e pro-
della propagazione del vangelo, con pagare la fede la congregazione di
opportune esortazioni e grazie spi- Propaganda , istituto che riconosce
rituali confortò il patriarca Ovie- la sua infanzia da Gregorio XII l
do. Nel 1
597 mori in Etiopia il ( il quale avea data l' ispezione
p. Lupi gesuita, e tentando i suoi in ciò che risguardava l'Egitto e
confratelli di penetrarvi furono uc- l'Etiopia a tre Cardinali), nel con-
cisi dai turchi , padroni di
fatti cistoro de' 19 dicembre 1622, creò
molti porti del paese. Tutta volta patriarca di Etiopia il gesuita p.
nel i6o3 riuscì al p. Paes d' in- Alfonso Mendez, il quale fu corte-
trodursi a Fremona , ove ammae- semente ricevuto dal re Susneo,
strò alcuni giovani portoghesi nel- che colla famiglia imperiale, e con
le verità cattoliche, ciò che sapu- tutto il regno giurò fedeltà al ro-
tosi dal re Zadanghel, volle inter- mano Pontefice , e fece edificare
venire alle loro dispute, ed ascol- una chiesa pel patriarca. In pro-
tar la messa nel rito romano, non gresso essendo insorti gravi tumulti,
che la predica, restando pieno di perchè i popoli amavano le anti-
divozione per la santa Sede. Com- che abitudini, il re ebbe la debo-
mise quindi al p. Paes, di scrive- lezza di ripristinare lo scisma ales-
re al Papa che gli mandasse un sandrino, con dire che la Chiesa
patriarca, ciò che fece egli stesso : alessandrina era la stessa clie la
142 ETI ETI
romana, e perciò ognuno potesse nendo nominato superiore della
conoscere per suo pastore quel pa- missione il suddetto p. Sa lem me,
triarca. Tutti i grandi spiegarono che dal Papa fu inviato nell'Egit-
la loro contrarietà ai gesuiti, e do- to con lettere apostoliche, e gene-
po la morte di Susneo gli euro- rosi donativi pel patriarca, acciò
pei furono banditi dall' Etiopia, ed si riunisse alla cattolica comunione.
il Mendez fu l' ultimo patriarca Le lettere e i doni furono a lui
che pose piede in queste regioni. consegnati, ma egli si contentò ri-
Urbano Vili intese con dolore tali spondere, che nutrendo sentimen-
avvenimenti, come quello che avea ti di unità, non poteva effettuarli
ricevuto solenne giuramento del-
il per guerre che allora ardevano
le
scuole pie, e molto operò al bene più grande miracolo dell' onnipo-
spirituale di quella diocesi. Versa- tenza divina; perocché essa è la
to, com'era, nelle scienze e nelle conlinuazione del mistero ineffàbi-
lettere, dolce e gentile del tratto, le della sua incarnazione,, e della
lepido assai nel conversare, veniva sua dimora tra noi. E un mistero
da tutti amato e molto venerato; che le creature non avrebbero mai
cosicché la sua morte, accaduta in riguardato come possibile, median-
Parigi nel 1 7 1 4^ produsse molto te la divina rivelazione, se veduto
duolo nell'animo di ciascheduno. non lo avessero ad elfettuarsi. Ma
Ebbe la tomba nella chiesa di s. è insieme un mistero tanto più
Germano ed una prolissa iscrizione. degno di un Dio infinito in tutto
EUBERTO (s.). Fu compagno ciò ch'egli è, quanto esso supera
Euherto nelle evangeliche fatiche infinitamente le intelligenze create,
di s. Piatone apostolo di Tournay. le più sublimi in iscienza e lu-
Nel terminar del terzo secolo sof- mi, siccome esprimono i teologi.
ferse varie torture, e finalmente fu La santissima eucaristia è un sa-
martirizzato. Le virtù da lui pra- grifizio e un sagramento in cui
ticate, ed il martirio sostenuto gli Gesù Cristo esaurisce tutto il suo
procurarono nelle Fiandre un ce- amore per gli uomini. Gesù Cri-
lebre culto. Con molta venerazio- sto istituì la santa eucaristia, per
ne si conservano a Lilla le sue re- rendere perenne la memoria del
liquie. Nel martirologio romano cruento sacrifizio da esso offerto
viene assegnata la di lui festa il una volta sul Calvario, e perchè
dì primo febbraio. ella ne fosse un sagrifizio memo-
EUBOLO (s.), martire di Pale- rativo, benché sia insieme un sa-
stina. Nel settimo anno della per- grifizio reale, incruento, od una
secuzione di Diocleziano, Eubolo rinnovazione del sagrifizio della
partito da Mangane per recarsi a croce, senza spargimento di san-
Cesarea, onde visitare i confessori gue, affine di rendere permanente
del vangelo, venne alle porte del- e continua l'applicazione de' suoi
la città interrogato quale fosse l'og- frutti. ha stabilito come
Egli lo
getto che il conduceva. Non esitò un sagramento, od un segno sa-
«gli punto a dichiararlo, e tosto gro di sua presenza, nascosta sot-
dal governatore che fu ordinato to veli misteriosi, ai quali si dà
fosse straziato il suo corpo con un- il nome di specie o di accidenti,
ghie di ferro, e condannato per benché il contengano realmente ;
ultimo alle fiere. Sostenne egli con dappoiché egli vi è in modo in-
invitto coraggio il martirio il dì 5 visibile ed inaccessibile ai nostri
marzo dell'anno 309, ed in tal sensi, onde adattarsi alla debolez-
giorno si ricorda la sua festa. za nostra.
EUC ARISTI A ( Eucharislia ) A cagione, e per rispetto e ve-
..
i.° Chiamasi Eucaristia con voce nei primi secoli nelle case private
greca, che significa azione ó ren- per ricevere l'eucaristia, nel tem-
dimento di grazie, a buona gra- po delle persecuzioni, come adesso
zia dicesi rendimento di grazie,
: si fa nelle chiese. 1 greci sono
\OL. XXII. io
,
alla sua materia, cioè al pane ed i.° per impanazione, ch'è l'unione
al vino: e tali erano il pane ed ipostatica del Verbo divino col pa-
il vino che Melchisedech offrì in ne; 2.° per consustanziazione, ch'è
sagrifìzio; i pani di proposizio- la presenza locale del corpo di Ge-
ne; quelli delle primizie; il pa- sù Cristo col pane, di modo che
ne cotto sotto la cenere, che man- sussistono ambedue, senza alcun
giò il profeta Elia. Le seconde fi- cambiamento di sostanza, nel me-
gure spettano al corpo ed al san- desimo sagramento; 3.° per tran-
gue di Gesù Cristo: e tali erano sustanziazione, ch'è il cambiamento
tutti i sacrifizi antichi. La terza fisico della sostanza del pane e del
specie di figure rappresentava l'ef- vino nel corpo e nel sangue di
fetto dell'eucaristia: tale era l'al- Gesù Cristo che il di-
; ed è così
bero della vita, e la manna. La vino Salvatore è presente realmen-
quarta specie di figure rappresen- te nella santa eucaristia. Seguono
tava 1' eucaristia tutta intiera : tale alcuni de'principali canoni e de-
era la pasqua, o 1' agnello pasquale creti de'concili sull'eucaristia.
degli ebrei, che Gesù Cristo man- « Non si conserverà il eorpo di
giò la vigilia della sua morte co- » Nostro Signore più di otto gior-
gli altri ebrei, siccome può veder- » ni né sarà portato agli
: infer-
si all'articolo Pasqua. Sulla verità » mi che da un sacerdote o da
dell' eucaristia poi, o presenza rea- >» un diacono ". Concilio di Lon-
le di Gesù Cristo in questo sa- dra an. 1 1 38, can. i.
per portarla in viaggio, per servi- quale di giusto rende ancora l'uo-
re alla messa de' presantificati, che mo più giusto ; quella che nutre
celebrasi presso i greci in tutti i spiritualmente l' anima di coloro
giorni di digiuno, e presso i lati- che si comunicano, che gli unisce
ni uua volta l'anno, nel venerdì strettamente a Gesù Cristo, e li fa
santo, come si disse al citato ar- vivere della sua vita; che produce
ticolo Comunione. In quanto al por- finalmente la gloria e la vita e-
monaci che non fossero sacerdoti; fecero le ostie cantando salmi. Era
ed essa ha condannato al contra- il sacerdote che presiedeva all'as-
rio tutti quelli che senza questa semblea, che distribuiva alle per-
qualità, osavano tentare la consa- sone presenti il sagramento dell'eu-
crazione, siccome si ha da molti caristia. Nella chiesa di Gerusalem-
concili, e santi padri. In quanto me i fedeli s'appressavano alla sagra
al ministro della dispensazione del- mensa inchinati profondamente, ed
l'eucaristia, preti ed i vescovi
i in quella di Costantinopoli vi si
poi Papa Paolo IV. Fulvio Se*- resse al Cardinal Vicario il breve
EUC EUC i53
Cam ut recte, loco citato, toni. Nondimeno l'usanza di esporre il
§ IV. Dell'esposizione del ss. Sa* e per la loro forma furono chia-
gramen to dell' eucaristia . mati sole, e ve ne furono di ve-
triati.
clic non si può fare pubblica espo- medesimo Bauldry, e come opina-
sizione del ss. Sagramento, cioè no Lambertini, noti/le. 3o , n. 4 >
del mistero della ss. eucaristia, che permette di esporre Gesù Cristo
non vollero mai mutare condotta nelle solennità de' santi, onde non
m.ilgrado le atroci calunnie, con si diminuisca per nulla quel culto
cui gì' infamavano i nemici della che ad Esso è dovuto; come sos-
lede, tentando di renderli odiosi tenere si potrà, che seguendo un
ai popoli per celare con diligenza tal abuso, fornir sia lecito con più
(pasto adorabile mistero. Aggiun- lumi l'altare de' santi, in paragone
ge ancora che avrebbouo potuto a quello, su cui alla pubblica ado-
dissipar lecaluuuie spiegandosi chia- razione sta esposto il vero Dio? Qui
t aulente sopra questo mistero, e noteremo che l'uso di esporre le
celebrandolo in presenza di quelli, reliquie dei santi, massime dei san-
presso a' quali venivano accusati; timartiri, e di benedire ancora
ma noi fecero mai, e vollero piut- con esse i fedeli è antichissimo.
tosto sopportar con pazienza per V. il Trombelli, de calta sancto-
tre secoli le persecuzioni suscitate rum, toni. II, p. I, diss. VII e
loro contra dall'odio de' prevenuti Vili.
avversari, che non violare il segre- Avverte il Macri , Nat. de vo-
to de'loro misteri. cab. eccles., che mentre sta esposta
L'altare di un santo, di cui ce- sopra l'altare la ss. eucaristia, oc-
lebrasi la festività, non può essere correndo celebrare, il sacerdote non
maggiormente adornato di quello solo scenderà fuori dell'altare per
dove sta esposta la ss. eucaristia. lavarsi le mani, ma anco volterà
11 Bauldry dice, che non è da ap- la faccia al popolo, secondo il Cae-
provarsi la consuetudine, da pochi rem. episcop. I. II, e. 33. Pompeo
anni iuvalsa, di esporre il ss. Sa- Sarnelli, Lettere ecclesiastiche, to-
cramento nelle maggiori solennità mo Vili, tratta nella lett. XXVI,
dei santi, poiché altra solennità esi- che il celebrante, il qaale incensa
gono le festività de' santi, ed altra il ss. Sagramento esposto, deve gè-
,
Antonio Vitale, stampato in Roma remo brevemente de' vari usi del-
nel 1779. Da Francesco Antonio l' eucaristia fra i primitivi cristia-
Mondelli si ha una dissertazione ni, de' vescovi che se la manda-
sopra il rito di conservare l' eu- vano reciprocamente in segno di
caristia nelle case e nelle chiese comunione, del serbarsene una por-
praticato dagli antichi fedeli, nella zione dal sagrifìzio precedente pel
Decade di dissertazioni ecclesiasti- seguente giorno, e dell'averla in
che, Roma 1786. Il summentova- Roma mandata il Papa a tutte le
to p. Chardon, nel tomo I, pag. chiese titolari; parlando ancora del
3oi, parla al capitolo io, della se- quando portavasi ne' viaggi dal Pa-
verità con cui punivansi nella Chie- pa perchè servisse di salvaguardia,
sa, e tra gli orientali si puniscono giacche da tali riti vuoisi derivato
ancor al presente, le irriverenze com- quello di cui è argomento questo
messe contro il ss. sagramento del- articolo.
l' eucaristia. Copiosissime erudizio- I vescovi dei primitivi secoli del-
ui si leggono sull'eucaristia, nei la avevano il costume di
Chiesa
preziosi indici ragionati degli An- mandarsi scambievolmente 1' euca-
nali ecclesiastici, tratti dal p. O- ristia in segno di unione, e la man-
,,
;s EUG EUC
davano ai più vicini non solo, ma bate dal sagrifìzio precedente a
eziandio ai più lontani dalla loro quetto clfetto, per indicare sensi-
residenza, come alle chiese eli Asia, bilmente essere sempre la medesi-
non ostante la varietà delle disci- ma vittima quella che si offeriva
pline che seguivano; usanza pero sui nostri altari, la quale durerà
che proibì nei primordi del quar- in tutti i secoli.
to secolo il concilio Laodiceno, poi- Un altro uso molto antico e che
ché la spedizione della ss. Euca- lungamente si è conservalo nella
ristia non si poteva fare senza Chiesa, era quello di portar seco
grandi inconvenienti, specialmente il corpo del Signore ne' viaggi lun-
in tempo delle persecuzioni. Quin- ghi, perchè occorrendo qualche pe-
di all'uso dell'eucaristia fu sosti- ricolo di morte, avessero pronto il
EUG EUC %
donde poi si sparse in altri paesi rancamente si narra nella vita di
della cristianità. Nell'Alemagna l'in- s. Lorenzo di Dublino, che quat-
trodusse s. Bonifacio, ordinando nel tro sacerdoti portando il ss. Sagra-
quarto de' suoi statuti, che mo- i mento furono spogliati dagli assas-
naci non andassero mai per viag- sini, i quali provarono gli effetti
gio senza l'eucaristia, e che i sa- della divina vendetta, per aver pro-
cerdoti portassero mai sempre seco fanato i santi misteri.
loro in campagna l' eucaristia, l'o- JXon solo i sacerdoti e i vesco-
lio degl'infermi, e la cresima. In vi , ma i laici ancora credettero
Francia lo introdussero i discepoli dover prevalersi di tal patrocinio
di Colombano. Essi costumava-
s. ne' loro viaggi , come pur fecero
no di serbare in un vaso, chiama- Roberto, e s. Luigi IX re di Fran-
to crismale una parte dell' ostia
, ,
cia: avutane licenza questo secon-
alla quale davano il nome di sa- do nella spedizione della crociata ,
gri/iziOy e portarla con loro nei dal vescovo Tusculano legato della
viaggi ; costume che s. Colombano santa Sede. Sembra però, che d'al-
aveva preso dal monistero di Ben- lora in poi il privilegio di portare,
chor in Irlanda, dove era stato e- o far portare in viaggio 1' eucari-
ducato, e dove si usava. Adalber- stia, non fosse più accordato né ai
to di Praga avendo offerto il divin vescovi, né a' sovrani, ne a' gran-
sagrifizio, fece raccoglierne gli avan- di personaggi, e perciò soltanto sia
zi dopo essersi comunicato, e dopo stato riservato al Papa. In fatti
martirizzato, viveva nel decimo se- nedetto XIII, come quello che trat-
colo, lo che fa vedere che in quel tavasi come legittimo Pontefice, pra-
tempo si serbava comunemente la ticò simile usanza nel viaggio da
eucaristia per tale uso. Il Rocca, lui intrapreso nella Spagna per ,
prima e dopo di allora i Papi ave- temeva il furor del popolo, come
vano questo religioso costume, ed racconta Paolo Emilio, nel lib. X
alcuni ne' loro viaggi portavano de rebus gestis Francorum. Quin-
anche l'eucaristia pendente dal col- di Paolo II, nel 1466, represse
lo sopra il petto. Questo uso non l'orgoglio degli arcivescovi di Be-
era solo proprio dei Pontefici, per- nevento, i quali, oltre ad altri pri-
Sisto IV, come scrisse 1' Ughelli. nere il Papa il sagramento nella
Nc'pacsi orientali usavaciò si sua cappella domestica di che,
più comunemente. L' Arcudio dice parlammo nel volume IX, pag.
cliiaramentc, che i monaci greci, i5a e 1 53, del Dizionario, ove
quando intraprendono un lungo pur si disse come Paolo IV or-
viaggio, portano seco loro il ss» dinò che nelle lampade di dette
sagramento dell'eucaristia. E Ga- cappelle, in venerazione al ss. Sa-
briel Sionita afferma che i maro- gramento, dovessero ardere lumi di
niti,quando vanno alla guerra, o cera bianca, e che nelle cappelle
quando vogliono fare qualche viag- maggiori del palazzo apostolico era-
gio lungo e pericoloso, hanno at- vi anticamente nel ciborio il ss.
Papa , il quale andava a piedi scal- petto, e nel tempo delle persecu-
zi dal Laterano alla basilica di s. zioni, e quando intraprendevano
Croce in Gerusalemme. Quindi ri- viaggi, siccome era portata da qual-
leva, mantenersi un vestigio di sivoglia persona costituita in dignità
questo uso nella consuetudine, che ecclesiastica, anzi dai laici di ogni
è in vigore anche a'nostri tempi, condizione, a'quali era prima lecito
di adorare il ss. Sagramento pub- portarla seco alle loro case priva-
blicamente esposto in un altare, te.Costume che in progresso di
prima che il Papa portato in se- tempo fu abolito, quando resa la
1
con divota pompa. In quale anno lazzo vaticano alla basilica co-
si cominciasse ciò a praticare non stantiniana, ed ivi, dicendo messa
si può con certezza stabilire, leg- « reservata eucharistia^ repositaque
gendosene la più aulica memoria « per suas manus sacratissimas in
in Anastasio Bibliotecario, parlan- » custodia primo mane junii
do di Stefano li detto III, il qua- « Corpus Christi omnibus viam pa-
"
le non potendo ottennere da A- » tefecit . Da questo veridico
stolfo re de'Longobardi, che ces- racconto, Rocca giusta-
il dotto
sasse di far più stragi nella pro- mente argomentò, che se nel bre-
vincia romana, partì da Roma ai ve viaggio da Roma ad Anagni,
i4 ottobre del 753 per doman- quaranta miglia distante, volle Gre-
dare in Francia soccorso al re Pi- gorio XI che lo precedesse il ss. Sa-
pino, il quale gli andò incontro a gra mento, molto più si deve cre-
Ponthieu colla famiglia reale, e fe- dere essersi praticalo dagli ante-
ce da scudiere al pontifìcio cavaljo. cessori, i quali fecero lunghi viaggi,
Ecco però come scrive l'Anastasio: benché non si trovi ciò riferito.
« Venientem Romam Aistulpho Che l'eucaristia fosse stata portata
n longobardorum rege, ut eam de- da altri Pontefici ne'viaggi, pen-
» vastaret, Pipini regis auxilium dente al collo sopra il petto, il p.
» poslulavit, et Roma Galliam ver- Chardon riporta gli esempi di Ste-
» sus discessi t, assumens secum ex fano IV detto V, dell'8j6, quan-
» hac sancta Ecclesia quosdam sa- do portossi in Francia, di s. Gre-
» cerdotes, proceres etiam et caete- gorio VII, del 1073. di Urbano li,
» ros clericorum ordines, nec non del 1088, degli immediati succes-
» ex mililiae oplimatibus, Christo soriPasquale II e Gelasio II, non
» praevio captum prosequutus est che di Alessandro 111, del 1 1 59.
« iter " Nelle quali parole Chri- Più antico di Gregorio XI anche
sto praevio, sebbene possa intender- altri stimano il rito di portarsi la
si l'immagine del crocefisso, la qua- ss. eucaristia dai Papi nei viaggi,
le suole precedere il Pontefice, fondati eziandio sopra un passo
nulladimeno il Vittorelli nelle Ad- della vita di Urbano VI, che nel
dizioni al Ciacconio, tom. II, pag. 1378 era succeduto a detto Pon-
733, scrisse: « Anastasium allusis- tefice, nel quale l'autore della se-
» se ad morem priscum euchari- conda vita di Gregorio XI, appres-
« stiae ante Pontificem iter haben- so il Bai uzio, fa Vitis Po parum
>' tem. " Altra notizia più antica Avenion. tom. I, pag. 4^4? cnce >
il Rocca non rinvenne, persuaden- che Urbano VI uscì di Roma a
dosi che anco precedentemente fos- cavallo come uno stolto senza la
se dai Papi portata ne'viaggi, ma croce avanti, e senza il corpo di
avanti al petto con privata divo- Cristo, le quali parole come uno
zione. stolto, non avrebbe egli dette, se
Essere portata la ss. eucaristia tal costume non fosse più antico
VOL. XXII. 1
iG2 EUG EUC
(ii Gregorio XI. Quando poi Ur- renze ed a Bologna, pel congresso
bano VI, nel i38b\ ritornò in con Francesco I re di Francia; '
familiari, dopo la sua morte fu più ricco alla ss. eucaristia, e per
pubblicata in un sermone dal ve- riguardo a se rinunziò l'altro. Cle-
scovo di Todi, confessore del me- mente VII fece lo stesso quando,
desimo Urbano VJ. nel 1529, si avviò per Bologna
Fu quindi questa pratica lode- onde coronarvi Carlo V, come
volissima usata ne' viaggi da Pio scrive Biagio da Cesena maestro
II, come si legge ne'suoi Commen- delle cerimonie pontificie; ed al-
tari, ove si trova che portandosi trettanto praticò quando fece ri-
nel i458 a Mantova per ivi sta- torno in Bologna, per abboccarsi
bilire una crociata contro la cre- con Carlo V, che avea fatto ri-
scente potenza de'turchi, nel gran torno in Italia. Paolo III nel i538
congresso che vi avea convocato, andando a Nizza di Provenza per
era egli preceduto da una piccola conferire con Carlo V e con Fran-
arca d'oro, portata da un cavallo cesco I onde pacificarli, e stabili-
bianco, e circondata da lumi, e nel- re la lega contro i turchi, si fece
la quale era vi la ss. eucaristia, precedere dal Sagramento, co-
ss.
sericum desuper umbraciilum. Nel me aveva pur fatto nel 1 535 quan-
i494 Alessandro VI usò il mede- do recossi a Perugia per liberarla
simo rito nel viaggio che fece si- dai sediziosi. In seguito, avendo
no a Vicovaro presso Tivoli, per risoluto Gregorio XIII di visitare
parlare ad Alfonso II re di Napo- la sua patria Bologna, ordinò che
li, leggendosi nel tomo li dei Dia- si preparasse quanto era necessario
e poi si ritirò nel palazzo vati- dal clero secolare e regolare del
cano. Segue l'ordine del viaggio, e luogo, alla porta del quale si tro-
treno. vava il magistrato con trombe, e
Precedevano i carriaggi e mu- tutti accompagnavano la ss. euca-
lattieri portando i sagri arredi co- ristia alla cantando inni, ed
chiesa,
perti con panni rossi, ornati coi ivi la notte si custodiva con l'assi-
cogli scudieri ; e con tal ordine fu » ce stato di s. Chiesa, <$ della San-
fatto il viaggio precedendo d' una » tità Sua ". Avverte però il me-
giornata avanti il Pontefice , sem- desimo padre Gattico che tale era
pre dicendosi dalla comitiva i sal- T indulgenza che dal Papa si con-
,,
na, e Pio VII a Parigi, non l'u- che quando il sommo Pontefice viag-
sarono, come non l'usò il regnante gia senza la ss. eucaristia, deve
Pontefice Gregorio XVI ne' suoi dispensarsi da tanti onori. Fin qui
viaggi (V. Viaggi de* sommi Pon- abbiamo detto de' viaggi fatti per
tefici). Benedetto XIII, volendo terra,laonde è necessario fare un
visitare il suo antico arcivescovato cenno di quelli fatti per mare.
di Benevento, che continuava a go- Pio II, avendo destinato nel
vernare, partì da Roma a' 24 mar- 1 4^4 di partire da Ancona alla testa
zo 1727, e giunto a Terracina d' una possente navale
spedizione
nella chiesa di s. Salvatore ,
posta contro i turchi, volle che per mare
fuori della città, celebrò la messa, eziandio il precedesse ed accompa-
ed ivi si fece precedere dalla ss. gnasse la ss. eucaristia, leggendosi
eucaristia, perchè solo fuori dello perciò ne' suoi Commentari, a pag.
stato pontificio volle usare di que- 34 1: »» Stabimus in alta puppe,
sto rito, e perciò se ne servì sino « aut in aliquo montis supercilio,
a Benevento. Entro una cassetta * habebimusque ante oculos di-
portata da un cappellano segreto, h vinam id est D.
eucharistiam ,
m rato lan ternani ferebat cum can- » quel di mezzo, portava sopra de
»> dela accensa prò Corpore Chri- » un gran bastone argenteo et ,
j
7o 1ÌUC tue
riens Chrìst. y tom. I, p. 1 44> s' ha la guerra. 11 governatore di Liegi
che vi ebbero sede i vescovi Gre però edificalo dalla pietà del santo
^orio, Giovanili 1, Nicola, e Gio- vescovo lo trattò con tulli riguar- i
EUC EUD 7*
lurgia, come nella collazione degli care nel 1754 dalla celebre tipo-
ordini sagri. L'Eucologio è pei gre- grafia della congregazione di Pro-
ci propriamente il Rituale e il pagandante, col titolo Euchologium
Pontificale, contenente tutte le fun- ec. Benedetto XIV il propose a
zioni sacerdotali ed episcopali. Lo tutti i vescovi ed ecclesiastici del
stamparono i greci scismatici nel rito greco, per uso delle loro chie-
1 63 1 pieno di errori, laonde i se, con una lettera loro diretta il
l'opera. Quindi l' Eucologio, egre- quale era fratello di Mézeray isto-
giamente corretto, coll'aiuto di quel- riografo di Francia. Il padre Eu-
lo pubblicato in Parigi nel 1647, de era stato prete della congre-
greco-latino, con note ed eccellenti gazione dell'oratorio, e uscì da es-
giunte, dal dottodomenicano Gia- sa per formare la sua. Dapprima
como Goar, Euchologìum
intitolato la stabilì a Caen li 25 marzo i643,
«Ve Rituale graecorum, e di molti e di là la congregazione si estese
altri mss. che si conservavano in in molte provincie della Francia,
diverse biblioteche, lo fece pubbli» principalmente in Normandia , a
i
7a EUD EUF
Roano , aad Evrctix, a
Lisieux , L' Oriens Christ. , tom. I, pag. 102 r,
agli ordinari de' luoghi ove sono nella diocesi d'Asia, sotto la me-
stabiliti, e meritarono per il loro tropoli di Antiochia , secondo le
assai celebre nel quinto secolo. Il gressi, che Eugenio faceva nella
suo sepolcro, secondo gli antichi diffusione delle cattoliche verità
martirologi, era nel cimiterio di suggerirono al re Unnerico di or-
A promano, nella via Latina. La dinare, che si unisse in Cartagine
sua festa dai latini è celebrata ai pel primo febbraio dell'anno 4^4
2 5 dicembre, e dai greci il dì 24. una conferenza di vescovi ariani,
EUGENIA Questa santa
(s). e che a quella dovesse concorre-
vergine fu figlia di Adalberto du- re anche Eugenio. Con evangelica
ca di Alsazia, e divenne badessa fermezza protestò che egli vi assi-
nella badia dell'alto Hodenbourg. sterebbesemprechè fossero chia-
Pel corso di quindici anni sostenne mate anche le chiese di oltremare,
Eugenia il governo di quel moni- e segnatamente quella di Roma
stero, mantenendo sempre la pace capo e centro di tutte le altre. A-
ed il buon ordine fra quelle reli- perta la conferenza il giorno sta-
giose, e dando sempre di se prove bilito, si presentò Eugenio, e fece
non dubbie di specchiata santità. sentire a tutta l'adunanza quanto
La sua morte fu conforme al suo era egli fermo nei veri principii di
vivere, e si addormentò nel Signore credibilità del tutto opposti all'a-
li 16 settembre dell'anno 735, ed rianesimo ; ma come
maggior il
in tal giorno viene celebrata la sua numero de' convocati erano segua-
festività. ci di quell' eresia, così si disciolse
EUGENIO (s.). Questo santo fu la conferenza, senza nulla conclu-
discepolo di s. Dionigi primo ve- dere, anzi inferociti sempre più gli
Papa di celebrare la messa nella ba- citato dall' antipapa Zinzinio nella
silica Maria Maggiore, s'egli
di s. sua esaltazione, onde prese Lotta-
prima non l'avesse solennemente rio 1 1' occasione per dare fuori una
ricusata. Il santo Padre quindi ani- legge o costituzione sulla elezione
mato da magnanima santità e co- de' Pontefici. Da un canone del
stanza la rigettò come dubbiosa ed concilio che celebrò in Roma, ri-
VOL. XXII. 12
,
i 7 8 EUG EUG
ci vano alcuni l'istituzione de' se- Cardinali nel suo antico moniste-
minari de' chierici. Non pochi eru- ro abbazia
dell' di Farfa nella
diti gli attribuiscono la purgazione, Sabina, venticinque miglia lontano
o prova dell' innocenza per mezzo da Roma, ove fu consecrato a' 4
dell'acqua Mori a* 27 di
fredda. marzo. Quindi passò a Città di Ca-
agosto dell' 827, dopo tre anni, sei stello, poscia a Viterbo, ove sog-
EUG EUG 79
anlico monisterodiCistello, nel qua- giurisdizione, e di tenere ne' con-
le consertando nascosto l'abito di cistori il primo luogo dopo il Pon-
monaco, si trattenne pochi giorni tefice. Acconsentì inoltre che nella
nell'esercizio delle più rigide virtù. chiesa di Colonia vi fossero sette
Quindi passò a Langres, e da qui preti Cardinali, i quali vestiti colla
scrisse ad Alfonso Vili re di dalmatica e colla mitra , ne' due
Leone e Castiglia una lettera col- principali altari di quella chiesa ce-
la quale
confermava il primato lebrassero il divino sacrifizio, assi-
della chiesa di Toledo, e diceva stiti da altrettanti diaconi e sud-
di mandargli la rosa d'oro. Da diaconi, coli' uso de' sandali. Cre-
Langres fece ritorno in Cistello, in- desi poi che circa questo tempo
di s' avviò alla volta d' Italia e Eugenio III unisce al vescovato
soffermossi a Frascati per reprimere d'Ostia quello di Velletri, giacché
le sollevazioni che in Roma avea di Ostia mancante di abitanti lasciò
nuovo suscitato Arnaldo di Bre- di essere città.
scia. E vi riuscì, giacche sostenuto Nell'anno seguente Euge-
11 52,
dalle truppe del re Ruggero, trion- nio III canonizzò s. I im-
Enrico
fò degli arnaldisti romani, co'quali peratore, e II re di Germania , ele-
stabilita la pace, entrò in Roma vò nell'Irlanda al grado arcivesco-
circa la fine del i i^g. Ma insorti vile le chiese vescovili di Armadi,
nell'anno seguente altri tumulti Dublino , Cashel o , Tuamense
contro di lui, fu costretto nuova- Gallowai, e, Gra-
ad istanza di
mente ad uscire , e dimorare per ziano, monaco benedettino a Bo-
non breve tempo nella Campagna logna, stabilì nelle accademie i gra-
romana. Frattanto nell'anno stesso di di baccelliere, licenziato, e dot-
fece la promozione di altri quin- torato nei decreti, ec, con diversi
dici Cardinali, molti de' quali mo- privilegi per animare la gioventù
rirono in odore di santità. allo studio del diritto canonico.
Nel suo soggiorno nella Cam- Conchiuse poi finalmente, come
pagna romana il santo Padre, nel aveagli predetto la s. vergine Il-
terreno. Non poteva essere altri- briele diede ben tosto a conoscere
menti la sua gloriosa condotta, co- come infastidisse della terrena gran-
me quello che si regolò secondo i dezza, ed a tesoro si avesse la vera ca-
consigli del dottore s. Bernardo, rità, distribuendo a'poverelli venti
che per lui scrisse il celebre libro mila ducati del suo ricco patrimonio,
De Consideratìone. Egli amò la gente e facendosi canonico della congre-
studiosa , ricompensò le persone dot- gazione Celestina di s. Giorgio in
te, ravvivò lo spirito dello studio, Alga. Vuoisi che fino da questo
fece rinascere l'emulazione, procurò punto due romiti gli predicessero
la traduzione de' libri di s. Gio. il suo futuro pontificato non solo,
Damasceno sopra la fede ortodos- ma anche la durata e le tristi vi-
sa, e diede una nuova forma alle cende che ne lo avrebbero accom-
scuole di teologia e di legge. Egli pagnato (Vespasiano Fiorentino,
ricuperò Terracina, Sezza, Norma nelle Gesle dì Eugenio; Enea Sil-
e la Rocca di Fumone, e fabbricò vio, in EuKop. cap. 58 ). Anzi (co-
lippo duca di Milano insieme colla perchè trattata fra molti, il vesco-
città di Roma, e nel palazzo tradur- vo fellone fu accomiatato dalla cor-
lo de'ss. apostoli abitato già da Mar- te, esperimentando la generosa cle-
tino V, e quivi tenerlo prigione finche menza del Pontefice , ottenutagli
il duca ed il concilio di Basilea a- dal b. Cardinale Albergati. Poco
vessero stabilito ciò che di lui dovea- dopo ebbe Eugenio IV il conforto di
si fare; se non che fatto Eugenio vedere ritornati alla sua ubbidien-
IV consapevole di tutta la trama, za i bolognesi, e restituitagli con
travestito da monaco, in una barchet- pubblica scrittura la signoria di
ta giù pel Tevere se ne fuggì. Giunto quella città, ciò che altresì fecero
ad Ostia, ma inseguito da'romani, quelli di Città di Castello, ed i
In Siena benedisse la rosa d' oro , ma proseguendo egli nelle sue ree
e la donò a Rinaldo signore di imprese e tradimenti, Eugenio IV
Piombino, generale de' senesi. Qui- ne lo privò dell'uffizio di gonfalonie-
vi fu visitato da' signori di Man- re, lo spogliò d'ogni diritto, che
tova e di Urbino, e vi fece pace e come feudatario della Chiesa ro-
lega col re Alfonso di Napoli, e mana avea acquistato, e lo sotto-
col duca di Milano, secondochè mise ad altre pene. Vedendo però
narra il Gigli, Diar. Sanese, tom. il santo Padre che nulla di ciò
II, pag. 1 64- Quindi si restituì in rimuoveva l'Aragonese, e temendo
Roma a' 21 settembre i443- ch'egli si unisce all'antipapa Feli-
In mezzo alle tante angoscie da ce V, col quale già di ciò comin-
cui era di continuo oppresso, ebbe ciava a trattare, nel i44^ prese
in quest'anno il Pontefice la con- il consiglio di dargli in feudo il
solazione di riunire alla nostra re- regno di Napoli, ch'egli a forza
ligione prima i giacobiti , a' quali s'era sottom messo, con una bolla si-
diede per quest'oggetto un istrut- mile a quella, con cui Clemente IV
tivo ed esemplare decreto, e po- l'avea dato a Carlo I, siccome si
o siano etiopi, l'im-
scia gli abissini legge nel Biondo, dee. 4j nD I* «
dinale Parentuccelli gli fecero l'o- chiamare all'antico lustro quel cle-
razione funebre , ed il suo cor- ro decaduto nel costume, e nel
po fu in piana terra sepolto nel domma, per togliere le dissen-
e
Vaticano, accanto al sepolcro di sioni cheincominciavano a produr-
Eugenio III, com' egli avea ordi- re i nuovi insegnamenti dell'em-
nato a'suoi famigliari, in un mo- pio Fozio , e riordinare la di-
destissimo avello, il quale poi dal sciplina ecclesiastica. Sedotto però
Cardinale Condulmiero suo nipote da quell'eresiarca, finse di essere
fu ridotto in magnifico deposito; stato spedito per deporre il pa-
ma nella riedificazione di questa triarca legittimo s. Ignazio, e so-
basilica fu questo deposito traspor- stituirvi il già discacciato Fozio.
tato alla chiesa di s. Salvatore in Presiedette ancora al conciliabolo
Lauro, ove officiarono per duecento per tal motivo raccolto; ma fu se-
sessantaseianni i canonici di san veramente condannato dal Pontefi-
Giorgio in Alga da lui medesimo ce, il quale tuttavolta perchè ri-
istituiti. parasse al mal fatto, lo destinò
Era Eugenio IV di statura grande nella nuova legazione pel medesi-
e di animo sempre eguale, di aspet- mo oggetto, e in quella presso ai
to grave ed estenuato, di poca let- bulgari, nelle quali si diportò con
teratura, ma insigne storico; ma- zelo e sollecitudine veramente ec-
gnifico nel ristoramento delle chie- clesiastica, e riparò agli scandali
se e ornamenti di Roma, in mezzo che dato aveva. Né altro dice il
tocchi gli anni dodici, che dall'im- cap. io, v. 16; ma poscia si chia-
peratore Diocleziano sentì intima- marono eulogie diverse cose bene-
to a tutti i cristiani un editto di dette,come il pane, il vino, ed
sacrificare agl'idoli. Eulalia anziché altre vivande che si distribuivano
spaventarsi, sentì suo cuore l'ar- in (ed il pane finita la messa) a quel-
dore del martirio, e trascurando li ch'erano presenti alla chiesa, co-
le premure della madre, che vole- me una specie di supplimento del-
va sottrarla dal pericolo, di notte- l' eucaristia, o che si mandavano
tempo ella fuggì, ed il dì vegnen- agli assenti in segno di comunio-
te si presentò al tribunale del giu- ne.Le eulogie che davansi come
dice per nome Daciano. con Ivi un supplimento dell' eucaristia, e
eroica fermezza lo rimproverò di che consistevano in pani benedetti,
perseguitare i seguaci della vera si distribuivano colle stesse cerimo-
religione e lo rinfacciò di sua em- nie esterne dell' eucaristia medesi-
pietà. Daciano sorpreso da un sì ma. Bisognava essere digiuni per
generoso ardimento, volle lusingar- mangiarne, non si davano né agli
la sulle prime a mutare consiglio, ne ai cristiani scomunicati.
infedeli,
ina inutili riuscendo le sue am- Quello che davasi a'eatecumeni, che
monizioni, passò alle minaccie, e sant'Agostino chiama Eulogia, ed
posti sotto gli occhi di lei gli una speciesagramento, era il
di
stromenti, coi quali sarebbe tor- sale benedetto che loro ponevasi nel-
mentata, la invitò ancora ad ob- la bocca, il latte e il mele che pur
bedire al sovrano comando. Eula- davansi loro benedetti, per denotare
lia a tutto resistè, ed intanto che la loro infanzia nello spirito. V.
due carnefici con uncini di ferro l'Albaspina, nelle sue Osservazioni
le laceravano i fianchi, e le scopri- de' sagri riti, lib. 2, osserv. 35
vano le ossa, ella vide in quelle pia- e 36. Il Berlendi, con altri, è di
ghe i trofei di Gesù Cristo, e die opinione che la Chiesa latina desse
gloria al suo Signore, senza man- le eulogie pure a'eatecumeni, seb-
dare un lamento. Assoggettata per bene fossero congedati dalla chiesa
ultimo a morire fra le fiamme, prima della presentazione delle ob-
EUL EUL 189
blazioni, ed opina che come con- «•
care non fuerint parati, eulogias
servavasi l'eucaristia per comuni- » omni die dominica, et in die-
care energumeni, che non era-
gli »>bus festis ex inde accipiant ".
no presenti ne alle obblazioni, né V. Eucaristia, nonché l'articolo Mes-
al sagrifizio, così potessero conser- sa. Nella liturgia armena si dichia-
varsi pei catecumeni, e che fossero ra, come questa distribuzione di pa-
quegli alimenti chiamati minuti sa- ne benedetto sia un vivo simbolo
gramene, mentre il sale davasi so- delle molliche che desiderava la
tanto ai vicini, che ai lontani, per che tal pane lo recavano ai preti
gl'inconvenienti che potevano acca- da parte del Papa, gli accoliti. I
dere, specialmente nel tempo delle Papi usavano mandare delle eu-
persecuzioni, così quarto
verso il logie ai vescovi più lontani; ed i
secolo, e nel suo principio, venne- vescovi e i sacerdoti se ne man-
ro sostituiti i pani benedetti, o eu- davano pure a vicenda gli uni a-
logie, in segno dell'unione de'cuori gli altri, principalmente nelle gran-
che regnava tra le diverse Chiese, di feste, come al Natale, alla Pa-
e la reciproca unione, credenza ed squa ec. I semplici fedeli e le don-
amicizia de'cristiani, e qual simbo- ne stesse se ne mandavano del pa-
lo di carità e di pace; tali pure ri. Ne' monisteri distribuivansi le
•' partes incisas habeat in vaso 11 i- lo avrebbe fatto perchè gli si co-
•> tido , et convenienti , et post mandava, ma che Dio vi avrebbe
« missarum solemnia, qui comuni- provveduto, siccome avvenne, gtac-
1 90 B I I
i EUL
che lo scomunicato mori piÌÈM tagliandi in molte parti, e nel fine
ili ricevere le dilogie. «Itilamessa distribuivasi a quelli
Nana il Baronio, all'anno 645* ohe non volevano o non potevano
che il Pontefice Teodoro 1, rice- comunicarsi ; benché si legga esse-
vendo alla comunione cattolica il re state talvoltadate anche a chi
penitente Pirro patriarca Costanti- si comunicato. Queste pro-
era
nopolitano, protettore dei monote- priamente chiamavansi eulogie, che
lili, poi convertito, e convinto in al dire del Berlendi significano cibi
pubblica disputa da s. Martino, benedetti, a questo fine introdotte,
non solo gli restituì la dignità pa- acciocché facendo le veci dell'eu-
triarcale, ma in segno di maggior caristia, rappresentassero quella co-
unione e comunicazione lo fece se- munione più frequente, che prati-
dere sopra la cattedra vicino all'al- cavasi per innanzi da'fedeli, e per-
tare, e distribuire al popolo le eu- ciò chiamate dai greci, Sacrimi an-
logie. tidorum, hoc est vice doni, dice il
diceva l' orazione sopra il popolo, mine obstrictis, dice Germano pa-
come si costuma sino al presente do- triarca, haec oblatio sanctitate re-
po la comunione, avendo il diaco- dundans alterili* vice sanctioris in
no pronunciato le parole Humilia- : missa solemnitalibiis, substiliritiir, et
cesi ed esarcato d' Asia, sotto la cuni testi della sagra Scrittura . Fa-
metropoli di Laodicea, che Com- vorito osserva che la parola eth
manville dice eretta nel quinto nuco, significa custodire il letto, o
secolo. vuole fabbricata sul Clu-
Si l'interno di un appartamento, anzi
drus da Eumene fratello di Atta- vuoisi che questo in origine fosse
lo, e Stefano di Bisanzio la chia- il titolo di tutti i camerieri del re.
EUN EUN i
93
di uffizio e di dignità, come fu dell'Asia avevano eunuchi presso
Putifar eunuco di Faraone e pa- le loro persone ; che questi dive-
drone di Giuseppe, che aveva mo- nivano i loro favoriti, o i loro pri-
glie e figli. Iddio avea proibito al mari uffìziali, e che ad essi confi-
suo popolo d'Israele di fare gli eu- davasi sovente l'amministrazione
nuchi e di castrare anche gli ani- de' pubblici affari, ed anche il co-
mali, come si legge nel Levitico 22, mando delle armate. Fu la corru-
24, e nel Deuteronomio 2 3. Il zione de' costumi , che introdusse
Salvatore in s. Matteo 19, 12, par- fra gli orientali la pluralità delle
la d'una specie di eunuchi differen- donne, e la gelosia de' mariti por-
ti da questi, e sono quelli che si tò i grandi a far mutilare gli uo-
sono fatti eunuchi pel regno dei mini che servivano nel loro palaz-
cieli, vale a dire, che per un mo- zo, ed allora il termine di eunuco
tivo di hanno rinunziato
religione cambiò di significato , e qualificò
al matrimonio, e ad ogni piacere quelli che venivano privati della
della carne, e non già che siensi virilità. Nessun esempio di questa
effettivamente castrati da se medesi- barbarie forniscono le repubbliche
mi, siccome intendeva Origene, pren- greca e romana, qualora però si
dendo rigorosamente alla lettera eccettuino i sacerdoti di Cibele, e
le parole di Gesù Cristo. Nell'an- quelli Diana Efesina, i quali
di
no 25o fu tenuto un concilio nel- spontaneamente mutilaronsi da sé
l' Acaja contro i valesiani o eu- medesimi. Soltanto più di trecen-
nuchi. Baluzio in Collectio. I va- to anni dopo V istituzione della re-
lesiani imponevano per precetto pubblica ,
gli imperatori romani
l'evirazione, così il Bernini, Storia che mai non avevano avuto presso
delle eresìe, pag. 5o. Già la Chie- di loro gli eunuchi, lasciando l'I-
sa aveva detestata siffatta mutila- talia per trasportare la sede del-
zione, come consta dai canoni apo- l'impero in oriente, contrassero il
stolici 22 e 23. V. Jo. Lami, de costume di avere uomini snaturati
eruditìone aposlolorum,i6i. Il con- al loro servigio, che sovente pose-
cilio di Nicea, del 325, condannò ro nel numero de' loro grandi uf-
coloro che si facevano eunuchi da fìziali ad imitazione degli asiatici.
se medesimi. « Se alcuno è stato Abbiamo dal Rinaldi, all'anno £29,
« fatto eunuco da' chirurghi in ma- num. 18 e 19, che gli eunuchi
n ovvero da'barbari, resti nel
lattie, per la camera imperiale si soleva-
« clero ; ma quegli che mutilò se stes- no pigliare tra' popoli absagi. Bion-
« so essendo sano, deve essere inler- do da Forlì, nella Roma trionfan-
» detto, se trovasi nel chiericato, e te, p. 1 65, tratta del disprezzo cui
» d'ora innanzi non se ne dee pro- erano tenuti nella repubblica ro-
simovere nessuno". Can. 1. Il per- mana gli eunuchi, escludendo Ge-
chè quelli che si erano castrati da nuzio, eunuco e sacerdote di Ci-
sé medesimi, vennero esclusi da- bele, da una eredità eh' eragli sta-
gli ordini sagri. ta lasciata, non essendo considera-
L' uso barbaro di mutilare gli to né uomo né femmina. Il Ma-
uomini risale nell' oriente alla più cri, Notiz. de' vocab. eccl. 3 dice che
rimota antichità ; e gli scrittori sa- Tertulliano chiamò Archigallus, il
VOL. XXII. i3
,,
pontifìcia, vuoisiche nel secolo de- sagri canoni tanto detestano il ca-
corso il Pontefice Clemente XIV slramento degli uomini, perchè dis-
proibisse severamente quella ope- pongono: Qui sili virilia amputa-
razione, e minacciasse gli autori o non efficetur, sui e-
vcrit 3 clericus
fautori della medesima della pena nim ipsius homicida est, et minti-
, ,
EUN EUN i
95
cus creationi Dei. V. il citato Ber- Pontefice s. scomunicò e
Nicolò I
1587, Bull. Rom. tom. IV, part. eunuchi. L'infame delitto delia pe-
IV, p. 319, dichiarò nullo il con- derastia, che fu in orrore anche
tratto, e gli eunuchi inabili a con- presso di molti gentili , e che fu
trarre il matrimonio ; perchè im- in abbominevole uso tra i greci
potenti ad essere genitori ed aver come rilevasi dalle pene decretate
figliuoli, che è il preciso ed unico su tal reato, e da Luciano nel tom.
fine del matrimonio. Divenuto l'eu- II, cum notis Reilhii, p. 4 11 ?
®
nuco Eutropio consoie potentissi- stato condannato pur colla pena
mo, alcuni barbari si fecero eu- dell'evirazione dalle leggi dei visi-
nuchi per emularlo e giungere ad goti. 11 Cancellieri nelle Dissert.
eguali onori, ma ne morirono. Eu- epist. bibliografiche, a pag. 392 ,
i
96 EUP EUR
fiacre*. 18 -, Theoph. Raynnmli sto. Spogliò le chiese d'ogni suo
Minitela nati, farti, mysiici, ex sa- avere, impose tasse enormi ai lai-
cra, et huniana litteratura illustra- ci, arrolò il clero alla milizia, e
ti, Divion i655; C. d' Ollincan condannò i più zelanti confessori a
(Ancillon), Traile des eunuques, suggellare col proprio sangue la lo-
Trevoux, 1707. ro credenza. Fra questi generosi
EUPLIO (s.). Il santo martire campioni vi fu compreso Eupsi-
ili Sicilia Euplio era diacono in chio, uomo per natali illustre, e
Catania , e nella persecuzione di da poco congiunto in matrimonio.
Diocleziano fu egli fatto prigione I suoi concittadini gli contestarono
e condotto dinanzi al governatore la propria venerazione, coli' erigere
Calvisiano. Euplio tenendo in ma- a suo onore un tempio e s. Ba- ,
no il libro de' santi evangeli, non silio, otto anni dopo, celebrò la di
esitò punto a dichiararsi in faccia lui festa, invitando tutti i vescovi
al giudice per seguace di Gesù del Ponto a concorrervi, e fissan-
Cristo. sdegnato della
Calvisiano dola li 8 aprile.
franca confessione di Euplio , per EURIA o EUROMA, seu Do-
rimuoverlo ordinò che fosse sotto- natiana. Sede episcopale della Gre-
posto alle più crudeli carnifìcine. cia, nell'Epiro antico, nell'esarcato
Euplio con invitta costanza le sos- di Macedonia, che vuoisi fosse ove
teneva, anzi in cambio di mover poi surse il borgo di s. Donato in
lamento, andava leggendo le divi- Albania. Nel concilio di Calcedo-
ne scritture. Calvisiano vedendo nia si fa frequente menzione di Eu-
riuscir inutili i suoi sforzi, onde ria; e s. Gregorio VII indirizzò la
indurre Euplio a sagrificare agli seconda lettera, eh' è nel XII libro,
dei, ordinò che fosse decapitato. al vescovo di Euria, che altri im-
Nel mentre che Euplio veniva con- propriamente chiamarono Isauria.
dotto al luogo del supplizio, an- Commanville dice che fu eretta in
dava egli ripetendo per istrada le vescovato nel quinto secolo, sotto
seguenti parole : o Si-
vi ringrazio, la metropoli di Cassiopea ossia Jan-
gnore Gesù: confermate che ciò nina. Al presente è un titolo ve-
avete in me operatoj e giunto al scovile in partibus, che conferisce
palco, postosi in ginocchio pregò la santa Sede, e Pio VII lo con-
alquanto, indi esibito il collo al ferì a monsignor Gioachino Sal-
carnefice, fu decapitato. I cristiani vetli dell'Ordine de' minori osser-
raccolsero il suo corpo, ed imbal- vanti di s. Francesco, attuai vica-
samato Io seppellirono con grande rio apostolico di Xansi e Xensi nel-
venerazione. I martirologi di occi- la Cina.
dente ricordano la sua festa ai 12 EURIQUEZ Enrico. Gesuita por-
agosto. toghese, prese l'abito della compa-
EUPSICHIO (s). Giuliano Fa- gnia, vivente ancora il suo fonda-
postata irritato contro Cesarea tore. Fu impiegato con felice suc-
cie, e famoso tra i nautici avven- cento sessantasei individui circa per
turieri. Di Europa in quella mi- ciascuna lega.
tologica età assai si decantò l'alle- La superficie dell'Europa è di-
gorico rapimento, o più veramen- visa in due versatoi generali, l'uno
te maritaggio con Aslerio re del-
il oceanico, l'altro mediterraneo. Se
l' di Creta ; sebbene altri fac-
isola il suolo dell' Europa non eguaglia
ciano derivare il nome di questa nei luoghi più fertili le contrade
nobilissima parte del globo, da un dell' Asia , dell'Africa, o dell' Ame-
piccolo paese in vicinanza dell'El- rica, è almeno più equabile e con-
lesponto. Ma gli autori che hanno forme che le altre parti del mon-
fatto derivare il nome di Europa, do. I che contrassegna-
limiti poi
dalla principessa Europa figlia di no 1' Europa, sono al nord il ma-
Agenore, e rapita da Giove, ap- re gelato, da cui la Lapponia vie-
poggiarono questa congettura sopra ne circondata ; all'est la linea del
una favola, che distesamente si leg- fiume Kara, i monti Urali, il fiu-
ge nella mitologia. La spiegazione me Ural, e que' seni del Mediter-
di Gi bel in sembra la più verosi- raneo, i quali assumono il nome
mile. Egli fa venire il nome di di mar di Marinara, Nero, e d'A-
Europa dalla voce JVrab } ovvero zof; al sud la linea del Mediter-
la occidentale, il che presenta un raneo stesso, che dall'Arcipelago
duplice carattere di verità, tanto greco continua fino allo stretto di
riguardo al suono materiale delle Gibilterra, per mezzo del quale è
J
due voci, quanto alla posizione del- separata 1 Europa dall' Africa ; ed
°
que, ha diversi mari che in essa naviganti, e vani si resero fin qui
s'internano, ed una moltitudine di gli sforzi arditi degli olandesi e
golfi e baie, medianti i quali age- degli inglesi per aprirsi un di là
voli si rendono le comunicazioni, passaggio al grande Oceano, non
animato il commercio coltissimi , essendosi potuto mai trascorrere il
gli abitatori. Noteremo che gli an- 78. ° grado di latitudine. Il risul-
tichi geografi non conoscevano le ta mento pero di questa scoperta ,
parla col maggior elogio delle ric- quali infestano rimanente del glo-
il
mercio e dell' industria , non che si, i bulgari, gì' illirici, i serviani,
in proporzione della fecondità dei gli schiavoni, i serbi o rezi, i mol-
EUR EU il 5.o3
eia , una parte della Svizzera e dell'Asia ebbero un' influenza mar-
dell' Alemagna, l'Ungheria, la Boe- cata nella civiltà dell'Europa. Que-
mia, la Polonia, il Belgio, e la st' ultima rimase sepolta lungo tem-
maggior parte dell'Irlanda. La Chie- po nella barbarie, e non fu che in
che negli ultimi tem-
sa protestante, grazia del suo contatto coli' Egitto
pi ha pure in parte assunto il ti- da una parte, e con l'Asia dall'al-
tolo di Chiesa evangelica, abbrac- tra, che la Grecia esci la prima
cia la Gran Bretagna, una parte da quello stato generale di tene-
dell' Alemagna, 1' Olanda, la Dani- bre, e dalla vita selvaggia che me-
marca, la Norvegia e la Svezia. In navano tutti i popoli dell'Europa.
mezzo ai protestanti vivono altresì Le belle arti, le lettere, le scienze,
parecchie differenti sette. AH' arti- le forme del governo, le virtù, so-
colo Congregazione di Propaganda ciali, tutto fu portato ad un alto
fide sono noverati i vicariati, de- grado di perfezione dai greci, po-
legazioni e prefetture apostoliche polo felicemente organizzato e ca-
stabilite dalla santa Sede nei paesi pace del più grande sviluppo dello
acattolici dell'Europa, ove il culto spirito e della immaginazione. I
cattolico non è dominante. In con- fenici apportarono dall' Asia nel
clusione la religione ed unità cat- mezzodì dell'Europa il gusto del
tolica serbasi illesa nelle regioni me- commercio e della navigazione, fon-
ridionali, e in alcune centrali, men- dandovi depositi di mercanzie e
tre la riforma protestante è diffu- colonie mercantili. Ebbero per suc-
sa in gran parte della Germania, cessori i cartaginesi, popolo più con-
e ne' regni settentrionali. 11 rito quistatore e più militare ; indi dal
greco scismatico si esercita nel va- canto loro i greci si stabilirono in
sto impero russo, e nelle parti o- folla neh' Italia, ove sorse ben pre-
rientali. Intorno all' enumerazione sto una nuova potenza, quella dei
degli stati di Europa, alle diverse romani. Anche la religione cristia-
forme de' loro governi, ed altro, se na, come si accennò, penetrò dal-
ne parlerà per ultimo ; ora passe- l'Asia in Europa, ma scorsero molti
remo compendiosamente ad indi- secoli avanti che questa religione
care i principali avvenimenti sto- fosse portata e stabilita nel nord
rici della nostra parte del mondo, dell'Europa.
premettendo alcune generiche no- Jafet, uno de' tre figli di Noè
zioni sul popolamento ed incivili- per consenso generale degli erudi-
mento di Europa. ti, fondati sulla fede dovuta alla
I popoli che abitano 1' Europa tradizione, viene salutato qual pa-
appartengono a differenti razze, dre delle genti europee, conosciute
delle quali molte traggono eviden- sotto le originarie denominazioni
temente l'origine dall'Asia. La sto- che ciascuna provincia dal suo fon-
ria fa menzione di molte emigra- datore assumeva. Allorquando poi
zioni di popoli asiatici in Europa, incominciarono a sorgere le diver-
e se ne sono senza dubbio verifi- se popolazioni, i celti occuparono
cate anche delle altre che fuggiro- la parte occidentale, comprese le
no alla conoscenza degl' istorici. E- sue isole dalle Alpi all'Atlantico, e
gli è perciò che le idee religiose, dieremo vita ai galli, agi' iberi, ai
e le lingue dei popoli i più. famosi batavi, ai pitti, ed ai calcedoni ; i
,
ducendo vita noma da ed errante, quindi i latini, gli equi, gli eroi-
Cadmo, Inaco, Lelege, Prometeo, ci, i volsci, i fidenati, i sabini, gli
Ogige e Saturno lasciarono tra- etruschi furono distrutti o doma-
vedere, in mezzo alla oscurità del- ti. La famosa cadula di Vejo, e le
le mitologiche finzioni ed allegorie, successive sconfitte de' sanniti com-
la civiltà, e le leggi edificarono il pirono di spargere il tenore del
seggio nei vari regni dell'Egialea, nome romano ne' popoli circostan-
dell'Emonia, e nella federazione ti, che colla soggezione, coll'allean-
dell'etnische Lucumonie. Dopo l'an- za, e colla cittadiuanza romana ne
no 3oo4 del mondo, circa, ossia ricercarono 1' amicizia e la pace.
dieci secoli innanzi l' era volgare, Nella istallazione del nuovo magi-
incominciò a dissiparsi il velo che strato decemvirale, il breve e suc-
ottenebrava le ricordanze de' tem- coso codice di giurisprudenza con-
pi precedenti, ed il linguaggio de- tenuto nelle dodici tavole, compi-
purato della storia c'indica eleva- lale per ordine dell'attica saggez-
EUR EUR 2o5
za, proclamò il gius scritto della quella non solo di Europa ma di
repubblica. Alla tirannide de' de- tutto il mondo allora conosciuto.
cemviri successero i tribuni mili- Distrutta Cartagine, conquistata la
tari con potestà consolare, ed i Grecia, l'Insubria , la Liguria, le
censori; ed i celtogalli indi offriro- Spagne, la Lusitania, la Carnia, Pil-
no largo campo al valore romano. line e la Tracia, furono quindi
Dopo essersi i celtogalli propagati vinti i numidi 3 i cimbri , ed i
nel territorio cisalpino, e fatti pa- teutoni . Ma nel!' apice di sì for-
droni della Liguria e dell' Jnsu- midabile possanza,
nu- già Roma
bria, nell'anno 390 invasa Roma driva in se sua
i primi semi di
sotto il comando di Brenno, resta- decadenza. Siila portò la guerra a
rono sconfìtti pel coraggio di Ca- Mitridate, e Lucullo a Tigrane,
millo. Allora in Roma furono e- mentre Cinna, Mario e Sertorio
manate due rinomate leggi pu-
le cercavano di opprimere la patria.
blia 3 e petelia: colla prima il dit- Siila ne li punì, e Tullio Cicerone
tatore Publio Filone cangiò in po- sventò le prave macchinazioni di
polare l'aristocratico reggimento, e Catilina; però non andò guari che
Cajo Petelio colla seconda distrus- Cesare, Pompeo e Crasso si di-
se i diritti di vassallaggio, che sui visero il potere col primo fatai
debitori plebei vantavano i patri- triumvirato. Successero le rapide
zi. A quell'epoca la monarchia vittorie che Cesare riportò sugli
macedone avea assorbito tutti i elvezi, sui belgi, sui sassoni, su-
greci potentati , ed esteso per A- gli svevi, sui britanni, e sui galli.
lessandro Magno conquisti nel- i La sua ambizione lo fece nemico
1' Asia. Dopo la morte di quell'e- della patria. Passa Rubicone, in il
Pontefice, e perciò sotto s. Gre- sma che tenne divisi tanti popoli
gorio li ebbe origine la sovranità e nazioni. Tuttavolla in quel se-
de'Papi, ch'è più antica di qua-
la colo, prima o dopo, i ritrovamen-
lunque altra dinastia europea. Ste- ti della bussola, della polvere, del-
fano II detto III, coli' invocare i la stampa, ed il risorgimento del-
soccorsi di Pipino re di Francia le lettere, delle scienze e delle ar-
contro i longobardi , diede motivo ti , segnano incomparabili van-
al successivo debellamento di que- ti all'Europa. 1 mori furono final-
sti, e alle conquiste che di una gran mente espulsi dalla Spagna, ma i
silica vaticana impero che Carlo : nel declinar del XV secolo dagli
Magno divise poscia tra'suoi figli. europei assoggettò loro un nuovo
Le chiese e i monisteri si erano mondo, ove fondarono immense
moltiplicati in tutti i punti dell'Eu- colonie, e da dove apportarono in
ropa; le lettere trovarono un asi- Europa immensi tesori, ed una fol-
dio evo (questo tempo de' secoli dero distinguersi parecchi stati, e
barberi principiò l'anno 5oo della sopra tutti l'Inghilterra, per la for-
chissima contrada dell' Illiria, nel- Tapa che regna, a' 7 giugno i83<),
la parte orientale della Tracia, fece vescovo d'Europa monsignor
lungo la costa, che guarda l'Asia Lodovico di s. Teresa de' carmeli-
minore, dal Ponto-Eusino fino al- tani scalzi, non che coadiutore del
l'Arcipelago. Le città principali e- vicario apostolico di Gerapoli.
rano Costantinopoli, Selivreè, Ru- E USE Jacopo, Cardinale. V.
disto, Apri ec. Secondo alcuni ap- Giovanni XXII Papa.
parentemente questo paese comu- EUSEBIA (s.). Neil' anno 63 7
nicò il suo nome a tutta l' Euro- nacque Eusebia da nobili e vir-
pa, come l'Asia minore diede il tuosi genitori. Fu educata sotto la
.suo nome al restante dell'Asia, e direzione della propria avola la
l'Africa propria a tutta l'Africa. beata Gertruda, la (piale governa-
Eraclea (Fedi), era altre volte la va in quei giorni in qualità di ba-
metropoli della provincia ecclesia- dessa il monistero di Hamaige.
stica di Europa, come poi lo fu Cresciuta negli anni, ed informato
di tutta la Tracia: a quell'artico- il suo cuore ad ogni esercizio di
lo notammo gli arcivescovati ed virtù cristiana, venne eletta a suc-
j vescovati della provincia di Eu- cedere nel ministero dell'avola. Una
ropa, sotto il patriarcato di Co- profonda umiltà, accoppiata aduna
stantinopoli, del quale fu la prima inalterabile dolcezza, la rendette
provincia. cara a tutte le sue conreligiose.
EUROPA, EUROPI, o EURO- Colla austerità mantenne puro il
PO. Città vescovile dell'Asia, nel- suo corpo ed suo spirito, e nel-
il
EUS EITS 2. ir
s. Atanasio primario difensore del nato due anni, sette mesi, e sedi-
cattolicismo ; fecelo quindi esiliare, ci giorni. Vacò la santa sede sei
riunì diversi concili contro di lui, giorni.
circondò l'imperatore Costantino fino EUSEBIO (s.). Nacque Eusebio
alla sua morte, ed infettò dell'eresia in Sardegna, da nobili genitori. Ri-
ariana Costanzo suo figlio e tutta masto privo del padre in tenera età,
la famiglia imperiale. Fecesi poi la madre sua si trasferì in Roma con
eleggere per forza vescovo di Co- lui. Educato colà nella pratica delle
stantinopoli, dopo aver fatto esilia- cristiane virtù, e nello studio delle
re Paolo ,
prelato ortodosso, nel ecclesiastiche scienze, fu dalPonte-
338, egli in fine si eresse incapo di fice Eusebio battezzato, per cui
s.
partito. Dopo la morte d'Ario, i pu- gì' impose il proprio nome, e po-
ri ariani lo consideravano come loro scia dal Papa s. Silvestro I ordi-
apostolo, e si diedero a gloria di nato lettore. Passato in progresso a
portare il nome d'eusebiani. Fu egli reggere la chiesa di Vercelli, fu egli
pure che compose quasi tutte le for- il primo suo vescovo. Con la mag-
vescovo di Vercelli, a cui impose il bio in Milano, gli ariani, che assai
suo nome. Sostenne la legge dei santi lo temevano, sostenuti però dal
Pontefici Cornelio e Lucio suoi pre- dominatore di quel tempo, riusci-
decessori, per la quale veniva pre- rono per dieci giorni d'impedirgli
scritto ai caduti nell'apostasia di far l'ingresso al concilio, ma final-
penitenza, ond'essere restituiti alla mente vi fu ammesso. Prima di
pace e comunione ecclesiastica. Dice- dar cominciamento all'affare di s.
si aver egli prescritto che corpo- i Atanasio, per cui erano convo-
si
ralinon fossero di seta, ma sola- cati, volle il sauto prelato che tutti
mente di lino benedetto dal vesco- i vescovi accettassero in iscritto il
vo, e che la cresima fosse ammi- simbolo di Nicea, per dare così un
qua-
nistrata soltanto dai vescovi, a' colpo decisivo alle calunnie inven-
li determinò la moderazione, che tate a carico del santo vescovo A-
dovevano usare alla loro mensa. Fe- tanasio. Il commendevole zelo di Eu-
ce una sola ordinazione nella quale sebio per la causa di s. Atanasio gli
creò quattordici vescovi, tredici preti procurò l'esilio dall' imperatore Co-
e tre diaconi. Patì a'26 settembre stanzo in sul declinare dell'anno 36 1
del 3ii, e fu sepolto nel cimite- Dipoi dal suo successore fu richia-
rio di Callisto, dopo avere gover- mato Eusebio a reggere la sua
212 EUS EUS
chiesa, ed egli recatosi , cercò con gnore con fervente preghiera la sua
ogni premura ed instancabili atti greggia, si mosse verso il luogo di
di virtù di riparare ai guasti oc- sua destinazione. Accortisi i suoi
casionativi da una sì lunga assen- dell'allontanamento del proprio pa-
za. Dagli anni e molto più dalle dre e pastore, si diedero in fol-
ria, Palestina e Fenicia per ordi- lità di abbate, seppe col suo esem-
E US EUS 2i5
e chiusi in quello, vengano dal fuo- bandonava pubbliche adunanze
le
co sottopostovi arrostiti ed incene- delle chiese per farne delle priva-
riti. Colla rassegnazione dei veri te, ed appropriavasi le obblazioni
n lieti di Cristo si assoggettarono dei fedeli. Credeva che non si po-
tutti a tale barbaro comandamen- tesse niuno salvare senza abbandona-
to. Tre giorni vi stettero rinchiu- re tutti i propri beni; divideva i fi-
ignoranza a Gesù Cristo, eli setta- dinale non abbiamo più estese no-
tori di Paolo Nero, d'Angeli ti, d'A- zioni.
driti, di (.Innoviti. V. Eutiche, e tutti EUTIMIO (s.). Dal ritiro del chio-
gli articoli riguardanti questo ere- stro, Eutimio fu innalzato alla sede
siarca, i suoi errori, ed i suoi se- vescovile di Sardi in Lidia. Nell'an-
guaci. no 787 intervenne al concilio di
EUTICHIANO(s.)Papa XXVIII. Nicea, ove fece sommamente cono-
In Limi nello stato di Genova, cit- scere la sua dottrina e santità. Per
tà peraltro ora distrutta ebbe i
, ordine imperatore Niceforo fu
dell'
natali Eulichiano, e il di lui padre strappato dalla sua sede, per ave-
si chiamò Marino o Martino. Fu re consegrato una giovine, la qua-
creato Pontefice a' dì 4 giugno del le con la fuga erasi sottratta dai
275. Burio (Romanor. Pontif. bre-
II lacci tesi alla sua castità.
Rimesso
vi* nolitia, p. 4o), insieme con mol- dappoi nella sua sede, corresse con
ti altri, attribuisce ad Eulichiano grande attività tutti que' disordi ni,
la istituzione dell' offertorio nella eh' erano corsi nella sua assenza,
messa; la benedizione de' rami d'al- e con tanta libertà evangelica che
beri e delle frutta; la scomunica di nuovo venne esiliato sino al-
degli ubbriachi fino all'emenda, e l'anno 81 3. Richiamato per la se-
la libertà dei fedeli di ritenere o no conda volta non iscemò punto di
la moglie cheaveano presa prima di zelo, e si diede a rassodar la fe-
essere battezzata. Colle proprie mani de di quelli, ai quali la persecu-
diede sepoltura a più di trecento zione avea intiepidito l'ardore, e a
quarantadue martiri, ed ordinò che combattere gli errori degli iconocla-
fossero sepolti col colobio, o dal- sti, e quindi fu per la terza volta esi-
matica di colore rosso, mentre pri- liato.Capo d'Ucrito in Bitinia fu il
ma seppellivansi co' lini bianchi luogo destinato per sua rilegazio-
aspersi del loro sangue. Tenne cin- ne, e quivi per ordine del princi-
que ordinazioni, e creò nove ve- pe posto in prigione, e crudelmen-
scovi, quattordici preti, cinque dia- te con nervi di bue pesto e squar-
coni. Governò otto anni, sei mesi, cialo, morì finalmente in capo ad
quattro giorni. Cessò di vivere agli otto giorni verso l'anno 820. Nel
8 di dicembre del 283. Conser- martirologio romano è accennato
vatisile sue ceneri nella cattedra- per martire, e la sua festa ricorre
le Sarzana nello stato di Geno-
di agli 1 i marzo.
va, perchè essendo stato sepolto il EUTIMO (s.). Da Melitena nella
suo corpo nel cimiterio di Calisto, piccola Armenia Eutimio sortì i na-
fu poi trasferito in patria. Ma que- tali. Fu
educato sotto la direzione di
sta distrutta , dalla cattedrale di quel vescovo, e crebbe in dottrina
Limi venne collocato in quella di non meno, che in purità di costu-
Sarzana, che a Luni fu sostituita mi. Entrato nella clericale milizia,
nella sede vescovile. Vacò la santa ed ordinato dipoi sacerdote, fu de-
Sede sette giorni. stinato superiore generale dei mo-
EUTICIIIO, Cardinale. Euti- nisteri di quella diocesi. In età di
EUT EUT 2 9
,
anni ventinove uscì dal proprio que anni, sessantotto de'quali vis-
paese per recarsi in Palestina, alla suti nella solitudine. Molti furono
visita de' santi luoghi di Gerusa- i prodigi operati per di lui inter-
lemme. Per ben cinque anni si cessione. San Sabba, uno dei suoi
ricoverò egli in una
due le- cella più cari discepoli, celebrò la di lui
ghe lontana da quella città, ed ivi festa subito dopo la morte. Ed il
morto al mondo, ed a se stesso, giorno 20 gennaio è dai latini e
conversava unicamente col suo Id- dai greci consagrato alla sua me-
dio per mezzo dell'orazione. Da moria.
quel luogo recatosi poscia verso EUTROPIA (s.). Dall'Alvergna
Gerico, s'associò ad un santo ro- sortì i natali Eutropia e fiorì nel
,
mito per nome Teotisto, e con quinto secolo. Rimasta vedova, ella
questo visse Eutimio unito, abitan- si ritirò dal mondo, per clonar-
do in una caverna, e di sole erbe si a Iddio, praticando la peni-
cibandosi, sino a tanto che scoper- tenza , ed altre opere pie. Ebbe
ti ambedue, in folla la gente ve- a soffrire delle tribolazioni, tutte
niva a visitarli. EutimioAllora però sostenute con cristiana rasse-
verso l'anno determinò di
4 11 s' gnazione. Morì santamente, ed è
fabbricare un monistero, e ne die- ricordala la sua festività il giorno
de il governo a Teotisto. Molti i5 settembre.
furono i discepoli che accorsero ad EUTROPIO (s.). Mosso da puro
arruolarsi in questo novello romi- e santo zelo di episcopal ministero,
toio. Raccomandava Eutimio di Eutropio primo vescovo di Saintes,
spesso a' suoi discepoli, la mortifi- predicò il vangelo ai galli, ma que-
cazione, e riprovava in essi i digiu- sti in allora immersi nell'idolatria,
punti di credenza dalla vera Chie- Marco avesse scritto il suo evan-
sa di Gesù Cristo, ricevono quat- gelio in latino, perchè lo compose
tro evangeli come autentici e ca- in Roma, sotto gli occhi, e secon-
nonici, cioè quelli di Matteo, di s. do le istruzioni di s. Pietro verso
s. Marco, di di s. Gio-
s. Luca, e l' anno 44 ° 4^ della medesima
vanni, chiamati Evangelisti (Pedi) era cristiana. Ma è probabile che
perchè li scrissero. A queir artico- lo scrivesse in greco, lingua allora
lo si dice della mirabile concor- familiarissima ai romani. Questo
dia e consonanza de' quattro evan- è sentimento de' ss. Girolamo
il
quelli che non per anche si erano greco, lingua tanto comune in quel-
convertiti. Jl testo originale subito la città come il siriaco : ciocché fu
fu tradotto in greco, e la versio- verso l'anno 53 o 55 dell'era cri-
ne latina non è molto meno an- stiana. Lo stile di lui è più puro
tica : non si sa quali fossero gli che quello degli altri evangelisti ;
dettero alcuni autori che fosse sta- di lui viaggi, credettero alcuni au-
la conservata dai si ri i ; ma con- tori che s. Paolo stesso avesse fat-
frontando il siriaco che oggi esiste, to questo evangelio; altri pensano
col greco , scorgesi che il primo che s. Pietro vi avesse presiedu-
non è che la traduzione del se- to : ma queste sono semplici con-
condo, come Mi II ha provato, Pro- getture.
leg. p. 1237 e seg. V'ha però l'o- Comunemente si pensa che s.
(jue anni dopo l'ascensione del Sal- anzi i fatti provarono e persua-
vatore, ed allora Giovanni ave- s. sero la dottrina ; questo è ciò che
va circa novantacinque anni ; lo gì' increduli non vogliono intende-
compose per opporlo alle nascenti re. Nel supplemento al giornale
eresie di Cerinto, Ebione, ed altri, ecclesiastico di Roma dell' anno
alcuni de' quali negavano la divi- 1795, a pag. 4°4 e se S"> s * trat "
nità di Cristo, altri la realtà della ta con critica in quale anno, in
di lui carne. L'originale greco, o quale lingua, e perchè vennero scrit-
l'autografo di s. Giovanni, si con- ti i quattro evangeli, discorren-
servava ancora in Efeso nel secolo dosi a pag. 4^9 della conferma
settimo, od almeno nel quarto, se- che i veri vangeli prendono dagli
condo quello che dice Pietro Ales- stessi scritti apocrifi.
sandrino. Fu tradotto in siriaco, Leggiamo nel vangelo, Joan. r,
sta dottrina, gli apostoli non sa- » mente innanzi agli occhi il mo-
rebbero mai riusciti a persuader- » dello propostoci da imitare
la, se i fatti riferiti nell' evangelio Tanto è il rispetto che dobbiamo
non fossero stati di una certezza e avere per il vangelo. In questo li-
capire in mente umana, ed è in- quale l'angelo sedeva alla porla del
sieme affatto contraria alle passio- santo sepolcro, annunziando la ri-
ni, alle massime, ai pregiudizi, al- surrezione del Salvatore. Jo. Chiist.
EVA EVA 225
Vlichius, scrisse, de Ambonìbus ve- nel principio della Chiesa. S. Pao-
teris Ecclesiae, Lipsiae 1687. lo, nella seconda lettera ai corinti
L'evangelio si dice nella messa al cap. 8, parlando di s. Luca com-
dopo il graduale, o l' alleili ja : il pagno de' suoi viaggi, dice Cujus :
celebrante dalla parte dell'altare ove laus est in evangelio per omnes
ha letto T epistola, se la messa è Ecclesias. Eusebio, nel lib. 2 del-
privata, passa all'altra chiamata a la Storia eccl. cap. i5, racconta,,
cornu evangelii 3 passando per
e che da s. Marco fu scritto il suo
mezzo dell'altare china il capo al- vangelo, cosi pregato dai romani;
la croce; indi stando colle mani e s. Giustino martire, nell'apologia
giunte innanzi al petto, alzati gli 2, attesta, esser la lezione del van-
occhi a Dio, e tosto dimessi, e gelo apostolica istituzione : né vi è
profondamente chinato, dice segre- antica liturgia, ove non sia pre-
tamente il Munda cor menni 3 e scritta la lezione del vangelo, co-
il Jube Domine benedicere
3 ec. Do-
me attesta il p. Le Bruii nel tom.
po ciò va ai messale per leggere 1, pag. 21 4- Il p. Morino, nella
l'evangelio con voce bassa, cantan- par. 3, esercitaz. 9, cap. 1, num.
dosi nella messa solenne con voce 1 2, riportando la lettera di Gre- s.
alta dal diacono. Ciò per altro non gorio I a Giovanni vescovo di Si-
fu sempre. Imperocché ne' più ri- racusa, in cui si dice essere stato
moti tempi il vangelo leggevasi dal costume degli apostoli di consa-
lettore, come si raccoglie dalle let- grare l'Ostia, dopo aver solo reci-
tere 33 e 34 di s. Cipriano, e tato il Pater noster, vuole che pel
dai concilio Toletano capo 2 ; I, al corso di molti anni nella messa
essendo poi per l'onore dovuto al non si leggesse il vangelo. Ma il
vangelo, stato dato al diacono l'in- Cardinal Bona, Rerum liturg. lib.
VOL. XXII. i5
226 EVA EVA
stesse nelle diverse chiese orien- solo negli atti apostolici, ma quasi
tali. in tutto Testamento vecchio non
il
ilio tempore, che si dice nel prin- della consagrazione, e mentre si leg-
cipio del sono di signi-
vangelo, ge il vangelo. Al diacono precede
ficati differenti, dichiarando essere il suddiacono con le mani vuote,
lo stesso in quanto al significato, perchè comparendo la chiara luce
e ne riporta erudite ragioni: av- del vangelo svanirono le tenebre
verte però che si debbono eccettua- del testamento antico, di cui è fi-
fermando che non era in uso nel- secondo Ordine Romano della mes-
la Chiesa romana, come anco Y al- sa pontificale ,
pubblicato dal p.
tra, che si cantava dopo il vange- Mabillon, t. I,4&> Mus. hai. p.
lo., riportando il Macri le stesse dice positivamente, che quando si
parole, de Canon. observ. 3 prop. 23. legge vangelo alla messa, i fede-
il
Il diacono poi bacia la mano pri- li lascianoi bastoni che portano nel-
cpistolae ,
giù dell'infimo grado bre 1 6 1 8, al vescovo fuori della sua
dell'altare, risponde: Laus libi diocesi non si compete il detto bacio.
Chrisle, ciò che non si dice nel Il Lamberti ni, della santa Messa,
venerdì santo dopo letta la Passio- sez. I, cap. IX, § ri, dice che del
ne, essendo quello stato il tempo bacio che si dà dal celebrante al
degli improperi di Cristo. Una vol- vangelo, parla Giona vescovo d'Or-
EVA EVA 229
leans nella prefazione del lib. 2 to il popolo il libro per essere ba-
de eulta imaginum, ove osserva ciato. Gem. lib. 1, cap. 119. Nel-
ciò farsi per culto e adorazione di la chiesa Remense, quando il sud-
quello, di cui sono le parole del diacono nel principio della messa
vangelo eh' è stato letto. Il citato porge il libro degli evangeli al-
Macri sul bacio dice, che al fine l' arcivescovo celebrante per ba-
del vangelo si bacia il libro o mes- ciarlo, gli dice: Haec est lex scin-
sale per pigliar la pace di Cristo; da, Pater, ed esso risponde Cre- :
epistola graece legendis. Nella co- cap. 7, num. 3. Nella città di Na-
ronazione poi e possesso d' Inno- zaret, nella chiesa dedicata alla
cenzo VIII, del i484> recandosi Beata Vergine, edificata nel mede-
questi dopo la prima funzione se- simo sito, nel quale un tempo era
guita nel Vaticano, con solenne ca- stata la santa Casa che ora si ve-
valcata per la seconda al Laterano, nera neh" avventurosa Loreto, in
dopo gli uditori di Rota si legge : venerazione del mistero dell'Incar-
Subdiaconus latinus, diaconus et nazione operato in quel luogo, si
subdiaconus graeci, sacrìs vestibus possono giornalmente celebrare le
indiai, quorum medius erat diaco- messe dell'Annunziazione, nella qua-
nus _, a dextris e/us latinus, et a sì- le si recita il vangelo colla forino-
nistris graecus, subdiaconi. la: Missus est Gabriel Angelus in
Racconta il Macri , che nella hanc civitatem, cosi ancora nell'ul-
chiesa del santo sepolcro di Geru- timo vangelo di s. Giovanni si pro-
salemme , il diacono che leggeva nuncia Et Verbum caro hic factum
:
Pasqua il santo
nella solennità di est. Anticamente, come avanti le
vangelo, quando pronunziava le altre lezioni della sagra Scrittura,
parole Surrexit non est hic, mo-
: così pure avanti quelle del vange-
strava col dito il s. Sepolcro, e che lo intimavasi pubblicamente il si-
in una terra del Friuli, detta Ci- lenzio : tale pratica della Chiesa
vidal, eravi una collegiata, nella greca venne adottata da alcune
,
popolo con chiaro modo, nelle co- dele accese, e le palme. L' Ordine
se appartenenti all'eterna salute, e Romano prescrive a'ehierici, che si
perciò concesse cento giorni d'in- levino la berretta dal capo, alla let-
,
EVA EVA 2 33
tura o canto del vangelo. Oltre vangelo, ovvero sull'altare, ne fa
quanto abbiamo detto sul bacio del un altro sopra la sua fronte, so-
vangelo, qui aggiungeremo, che in pra la sua bocca, e sopra il suo
alcune chiese ne' giorni solenni il petto, e dice: Initium sancii Evan-
diacono porta questo libro a ba- gelii sccundum ec. , e risposto dal
ciare a tutto il clero, dicendo : ministro Gloria tibi Domine, colle
queste sono le parole sante j e cia- mani giunte legge vangelo di s.
il
messa. Similmente nelle messe vo- sa. Ciò però oggi non ammette dif-
tive mai non si legge nel fine altro ficoltà, imperocché concordano gli
vangelo che quello di s. Giovanni. eruditi, che s. Pio V fu quel-
Tanto rilevasi dal Messale romano lo, che stabili la regola di dover
[Vedi), nella parte I, rubr. i3, recitare nel fine della messa il
num. i. vangelo di s. Giovanni, mentre pri-
Data la benedizione dal cele- ma di lui alcuni lo recitavano, al-
brante, o dopo il Placeat nelle tri l'ommettevano, come si legge nel
messe de'morti, il sacerdote va nel- citato Cardinal Bona, Rerum litur.
la parte del vangelo, dice il Do- lib. 2, cap. 20, num. 5; nel p. Le
minus vobiscum, e risposto dal mi- Brun al tom. I, p. 687 e seg.; nel
nistro: Et cum spiritu tuo, fa u n
;
Pouget al tom. II Instit. Cathol.
segno di croce sul principio del p. 890, ove dice, che nemmeno
,
EVA EVA a 35
secondo l'antico uso de* primi cri- Altre nozioni sull'evangelio, e sul
stiani, i quali portavano appeso al libro che lo contiene.
collo il testo vangelico scritto, co-
me preziosissima reliquia. Iiispon- Fu sempre e in tanta venera-
de s. Gio. Grisostomo, hom. 4^> zione il santo vangelo, che veniva
super Math.y in Opere imperfecto: ricevuto dai sagri ministri della se-
« Quidam aliquam partem evan- de apostolica, dalle mani de' Pon-
»> gelii scriptam circa collimi por- tefici, per la conversione delle gen-
» tant : sed nonne quotidie evan- ti, come narra il Rinaldi all'anno
« gelium in Ecclesia legitur, et 4^ii num > ICJJ« Il medesimo al-
« auditur ab omnibus? Cui ergo l'anno 232, num. 1 3, dice che s.
9. 7, art. 4 ad 4> dice doversi inten- libro del vangelo. parlam- Di ciò
dere s. Gio. Grisostomo di quelli che mo all'articolo Concilio (Vedi), ed
hanno maggiore rispetto alle fìgu- altrove. Il Rinaldi all'anno 325,
re scritte, che alla intelligenza del- num. 5g, discorrendo del primo
le parole: «Dicendum, quod Chry- concilio generale, dice che a secon-
» sost. quando respectus
loquitur, da dell'uso, nel mezzo del conses-
» habetur magis ad flguras seri- so fu collocato in real trono l' e-
» ptas, quam ad verborum intel- vangelio, come rappresentante la di-
» lectum ". Conchiude il Sarnelli, vina persona, come se gridasse nel-
che se è lecito portar pendente dal l'orecchio de' vescovi, secondo che
collo qualche reliquia, colla fidu- si esprime s. Cirillo Alessandrino
eia in Dio, e ne' santi , di cui è in JpoL: Justum judicium judiente
la reliquia, molto più è lecito por- e secondo le parole del salmo 8 1 :
libro , che non osavano toccarlo, cessore Vigilio morto nell'anno 555,
se prima non si lavavano le mani, celebrate con Narsete capitano im-
come rilevasi daH7io//zf7. 7 ad pò- periale le litanie, ascese il pulpito
pul. di s. Gio. Grisostomo. I mo- nella basilica di s. Pietro, ed aven-
scoviti, prima di toccar il detto do sul capo l' evangelio, si purgò
libro si fanno il segno della croce con giuramento dalle accuse, come
con profondissima riverenza, e col già avea fatto Sisto III nel ,
^2
capo scoperto. Anche i barbari ri- e dopo di lui fece ancora s. Leo-
spettarono l'evangelio. Si legge nel ne III nell'anno 800: per sì fatto
p. Severano, Memorie sagre, pag. giuramento, cessò subito il tumul-
170, che avendo preso Roma nel to del clero e popolo romano.
547 Totila re de' goti, nondime- Abbiamo dal Macri, che il libro
no recossi ad orare nella basilica del vangelo solevasi portare nelle
vaticana, dove Pelagio diacono por- processioni, massime in quella del-
tando nelle mani il libro degli evan- la domenica delle palme, nella qua-
geli, se gli fece incontro : indi pro- le con maggior solennità dell'ordi-
stratosi a' suoi piedi, gli domandò nario, sopra una bara ornata era
in grazia che non fossero offesi i portato, cioè sulle spalle de' dia-
romani, e l'ottenne, almeno per al- coni, e ciò per rappresentare Cri-
lora. Quando nell'anno 657 s< Vi- sto trionfante. Cencio Camerario,
taliano partecipò la sua assunzione nell'Ordine XI, pag. 176, descri-
al pontificato all' imperatore Co- ve il rito di portare in processione,
stante, questo donò ai legati apo- sulle spalle de' diaconi, tra le pal-
stolici per la basilica di s. Pietro me ,
gì' incensieri , i candelieri , e
un libro dell' evangelio coperto d'o- dopo gli stendardi delle scuole di
ro, e tempestato di gemme. Nel Roma, una bara ben ornata, che
celebre concilio di Costanza, dopo chiamavasi feretrum o portalorium,
la deposizione di Giovanni XXI H, col testo de' sagri evangeli , affin-
difesi gli ordini che il concilio avea cerdote entra nel sagro altare, ma
,
compagnate dalla lezione spiritua- Cristo. Per tal volume posto tal-
le de' medesimi, onde pascere l'a- volta in mezzo de' ss. Pietro e Pao-
nima. lo, vuoisi dimostrare che l'evange-
Buonarroti , nelle sue
Filippo lio è un solo, benché egli sia ri-
Osservazioni sui vasi antichi di partito in varie scritture, e per si-
vetro, riporta diverse erudite noti- gnificare altresì l' uniformità della
zie sugli evangeli e loro libri rap- predicazione degli apostoli. Ma il
presentati dagli artisti, che qui ac- Bernini, // tribunale della Rota, a
cenneremo. Quei libri degli evan- pag. 14, rende ragione perchè gli
geli , come si legge in Anastasio evangelisti e gli apostoli si dipin-
Bibliotecario, donati alle basiliche gono con il rotolo o scrittura in
di Roma ed ornati d' oro, di ar- mano spiegata, e i profeti e i pa-
gento e di gemme, doveano esser- triarchi complicata : i primi sono
lo nelle coperte. Di questi orna- cosi rappresentati per significare
menti de' sagricodici prima di ,
Evangelium revelatum 3 i secondi
tutti se ne trova fatta menzione s'indicano così, Evangelium vela-
da s. Girolamo nell' epist. 19 ad tum, in conformità di quanto scris-
Eustochìuni. se s. Paolino nell' epist. 29: Chri-
San Lorenzo ed altri diaconi stus in legè ve latti r, et in lege re-
vennero rappresentati col volu- velatura perchè al dire di s. Ago-
me de' santi evangeli nella sini- stino, 1. de cons. evangeli Prophe-
stra mano ,
perchè era offizio dei tia est evangelium velatimi : evan-
diaconi il portarlo e il leggerlo. gelium vero est prophetia revelata.
Furono rappresentati i santi vesco- V. il Barbosa, Tractatus in evaii*
vi, aventi nella sinistra lo stesso li- geliumj il p. Zaccaria, Onomasti-
bro, perchè devono custodire con con rituale, in Evangelari, et Evan-
ogni cura quel santo deposito, rac- gelium j ed il p. Menochio, che
comandato loro con grandissima nelle sue Stuore, tratta del vange-
premura in persona di Timoteo lo se sia stato predicato nelle In-
,,
particolarmente quelli che predica- ria che fanno delle azioni di Gesù
no il vangelo di Gesù Cristo, ed Cristo ; e che su molti punti, e in
in ispecie le dette quattro persone molte circostanze si contraddicono.
che lo hanno scritto, autrici dei Osserva il Bergier che questi cri-
quattro vangeli che sono i soli tici per riuscirvi fecero uso di un
ad alcuna chiesa particolare. Pen- uniti s' illustrano T uno 1' altro, e
EVA EVA a&g
formano una storia esatta ed or- più essenziali. S. Luca si propone di
dinata. Il citato Rinaldi, all' anno dare questa storia più particola-
3i, num. 2, rimarca la mirabile rizzata, di raccogliere tuttocìò che
convenienza tra gli evangelisti, si- aveva appreso da testimoni ocula-
gnificati ne' quattro animali miste- ri,e di supplire a tuttociò che eia
riosi da Dio mostrati ad Ezechie- stato ommesso nei due precedenti
le, e come scrivessero i vangeli in evangeli. S. Giovanni ebbe princi-
diversi luoghi e tempi, e con varie palmente per oggetto di confutare
occasioni. Tuttavia per divin consi- l'eresie che cominciavano ad in-
glio avvenne, che con mirabile con- sorgere sulla divinità di Gesù Cri-
sonanza quello che fecero tutti, fece sto, e sulla realtà della di lui car-
nello scrivere ciascun di loro, con- ne. Questo è pure il soggetto del-
forme all'enimma profetico. Diversi le sue lettere. Pertanto con mag-
autori poi composero la concor- gior estensione degli altri riferisce
danza de' quattro evangeli, facendo- i discorsi ne' quali Gesù Cristo
ne di quattro uno, come fra gli an- parla sua persona, e della
della
tichi sono a nominarsi Teofilo ve- sua unione col suo Padre. Ma nes-
scovo antiocheno, Taciano, Ammo- suno dei quattro ebbe in animo
nio, ed Eusebio, che scrissero al- di riferire ogni cosa, e niente om-
cuni canoni della convenienza de- mettere. S. Giovanni attesta abba-
gli evangelisti. Tali canoni furono stanza il contrario nel fine del suo
da Girolamo
s. in latino tradotti. vangelo.
Fra' moderni e fra quelli che si In questa maniera, senza che tra
sono occupati dello stesso argomen- essi siavi stato un premeditato con-
te, sembra che tenga il primo luo- certo, ciascuno dirige il suo stile
grida nel deserto: in tal caso Va- giorno 27 luglio dell'anno 112. Si
mimate che aveva la figura qua- crede che seguisse la tradizione a-
si d'uomo dovrà appropriarsi a postolica ìiell' ordiuare che i ma-
s. Matteo, che comincia il suo van- trimoni fossero fatti pubblicamen-
gelo dalla generazione temporale te, e colla benedizione del sacerdo-
«lei Salvatore. Questo uomo si suo- te, e che sette diaconi assistessero
le rappresentare anche in forma il vescovo mentre predicasse, affin-
d'angelo e colle ali. Ordinariamen- chè i loro emuli non gì' imputas-
te ognuno de' quattro evangelisti sero alcuni errori , come vuole il
ta articoli, sopra tutti i sagra men- Geminiano lib. Ili, cap. 102; e
ti, e sopra varie materie. Diz. Durando, Rationale de dìvin. offic.
de Concili. lib. VI, cap. 80. Osserva il Macri
EXEQUATUR REGIO, o Pla- nella Notizia de' vocab. ecci, che
citum Regium, V. Regio Exequa- questa benedizione , toltone il prin-
TUR. cipio, discordamolto dall' ambro-
EXOCATACOELI. V. Esoca- giana, onde altri ne fanno autore
TACELI. s. Agostino, come si raccoglie da
EXTRATEMPORA. Dispensa un messale gotico antichissimo nel
che concede il sommo Pontefice tom. VI della Bibliot. de* Padri,
a mezzo della segreteria de' brevi ove si dice, che fosse composta dal
pontificii, della dataria apostolica, e medesimo santo ancor diacono, or-
della sagra congregazione di propa- dinato da Valerio vescovo Ippo-
gandante a coloro che sono sogget- nense, anzi fu da esso cantata ; e
ti alla sua giurisdizione, non
che sebbene si chiami preconio per le
a mezzo qualcuno specialmente
di prime parole, con tuttociò è vera
autorizzato dalla santa Sede, con e real benedizione, poiché quando
limitate concessioni. Questa ò\s- si comincia, Vere dignum et ju-
pensa serve per ricevere gli ordi- slum est, ec, si legge il seguente
ni sagri fuori del tempo prescrit- titolo nel medesimo messale: Con-
to dai canoni, epctra tempora, e secratio cerei. Fa quindi meraviglia
per riceverli prima della fine de- al Macri come alcuni ,
per altro
gl'interstizi. La Chiesa ha fissato professori de' sagri riti , abbiano
un tempo per conferire gli ordini, voluto ostinatamente affermare non
ma questo tempo non è sempre essere questa una vera benedizione,
stato il medesimo, come si potrà contro 1' avviso di tutti gli antichi
vedere agli articoli Ordinazioni, scrittori de' riti : Cereus a diacono
ed Ordini sagri. Solo qui notere- benedici, et consecrari oportet, non
mo, che le dispense extra tempora autem a sacerdote, vel episcopo
contengono sempre la clausola che etiam si sint praescntes, quantum-
riguarda la capacità dell'ordinato, vis minoris sit ordinis , et dignita-
e le facoltà legittime dell' ordi- tpr9 come esprimesi il Celeth, de di-
nante. vìn. offic. e. 106: la medesima dot?
EXULTET. Inno, o preconio trina fu insegnata da Durando ne]
pasquale, cioè benedizione o pre- luogo citato. Né questo rito deve
EXU EZE 247
sembrar slrano poiché come si
, , bene che
mutassero le parole, si
è 'dedicata
all'apostolo dell'Arme- perstite n'è la sola prima.
nia s. Gregorio Illuminatore. La La città ove slava la chiesa di
chiesa termina con tre grandi cap- Ezmiazin, fu chiamata Vagarscia-
pelle, essendo situato l'altare in bat o Valarsciabat perchè fu fab-
quella di mezzo. Le altre due ser- bricatada Valars re armeno, e
vono 1' una di sagrestia, e V altra fatta sua residenza, poscia distrut-
per il tesoro, già ricchissimo per ta, ed in suo luogo, cinque miglia
ornamenti preziosi d'oro e di ar- distante, subentrò la città di Eri-
gento. Avvi un campanile con sei vati, capitale dell'Armenia maggio-
campane. Degli antichi patriarcati re o persiana. Ciò non pertanto,
,,
ticolo Beni ecclesiastici (Vedi), che fatti beni di chiesa e delle fabbri-
questi prima erano divisi in quat- che sia passata nelle mani dei lai-
tro parti, una delle quali era asse- ci, sono però essi sempre beni eccle-
e ciò sino dai primi secoli della di tutti i privilegi accordati ai beni
Chiesa. Sono comprese in questa del clero. In Roma avvi la Congre-
sorta di rendite, anche le obblazio- gazione cardinalizia della reverenda
ni religiose, che per la fabbrica fabbrica di s. Pietro {Vedi), aven-
ricevonsi dalla pietà de'fedeli nelle te per prefetto il Cardinal arci-
questue, e nei donativi volontari prete di quella patriarcale basili-
?U FAB FAB
medesimi. Delle indulgenze con- trettante chiese. Da questa divi-
cesse dai che a-
Papi a coloro sione ecclesiastica ebbero poscia o-
vessero concorso ai restauri ed al- rigine i titoli de' Cardinali diaco-
la edificazione di chiese, se ne ni, perciò chiamati anche regionari.
tratta al volume XI, pag. 237 e Gli si attribuiscono diversi decre-
2 38. In quanto propriamente al- ti,come la rinnovazione del cri-
l' arte di fabbricare e di edifi- sma nel giovedì santo; che niuno
care , è noto che si riguardano fosse ordinato prete prima di ave-
gli egizi , come primi popoli, in
i re trenta anni di età ; che niuno
cui siasi posto in uso l'arte del in giudizio potesse essere accusato-
muratore, cui succedettero gli as- re, o testimonio; che i
e giudice,
siri, gli ebrei, romani che
i greci, e i fedeli comunicassero tre volte
si
colla straordinaria solidità che die- Tanno; che i preti idioti non po-
dero ai loro edilìzi vollero emular- tessero celebrare ; che niun fedele
li e superarli, unendo alle scoper- potesse contrarre il matrimonio
te degli egizi e de' greci un sin- con parente , che fosse dentro il
golare artifizio. - quarto grado, ec.
FAB1 ANO (santo), Papa XXI. Eb- Molti fra i moderni critici sos-
be a padre Fabio, ed a patria Roma. tengono che s. Fabiano battezzas-
Era ancora canonico regolare, se- se Filippo, primo cristiano fra gli
condo alcuni, quando a' 16 gennaio imperatori romani , unitamente a
del 2 38 venne creato Papa. Ciò che suo figlio dello stesso nome. In
indusse gli elettori a promoverlo fu cinque ordinazioni creò all' incirca
la prodigiosa visione di bianca colom- quattordici vescovi, ventitre preti
ba, la quale spiccatasi dall'alto nel ed otto diaconi. Patì nella settima
tempo della elezione, dopo avene persecuzione della Chiesa (Orosio
girato qua e là sopra le teste di lib. 7, e. 21), a' 20 gennaio cfel
quel sacro consesso, si soffermò so- 2 53, dopo quindici anni e quattro
pra Fabiano che ne formava par- giorni di governo, e la santa Se-
te (Eusebio, Hist. eccl. 6, cap.lift». de rimase vacante più di sedici
non già con abbreviature, come Limoges, era cugino di Papa Gre-
per lo avanti si praticava ( V. gorio XI, il quale nel i37i, lo
Bollando, in Praefal. gener. ad vi- creò Cardinale prete del titolo di
tas ss., tom. I, pag. 4)- Ridusse a s. Marcello. L'anno innanzi, essen-
soli sette rioni i quattordici , nei do decano della chiesa d'Orleans,
quali Augusto avea diviso Roma era stato da Urbano V innalzato
e volle che gli stessi sette diaco- alla sede vescovile di Tulle. Morì
ni avessero la cura dc'poveri in al- in Avignone nel 1372, nove mesi
FAB FAB 255
dopo la sua promozione ai cardi- Jlbacina, accrebbero 1' importanza
«alato. Non è da confondersi que- di Fabriano. Va qui notato, che
sto con un
altro Giovanni Fabri la regione Sentinate, indi Fabria-
che fu vescovo di Chartres. nese, e talvolta la Camerte, ossia
FABRIANO ( Fabrìanen). Città Camerinese, non si compresero nel
con residenza vescovile dello stato Piceno memorato, ma nel duoato
pontificio, nella Marca, delegazione .Spoletino, nell'Umbria transapen-
apostolica di Macerata, e propria- nina, che i sennoni invasero, e che
mente nel Piceno antico, detto da dal fiume Esi al fiume Foglia
Augusto quinta regione d' Italia, venne poi racchiusa dentro i limiti
e poscia Piceno suburbicario, con- della Marca Anconitana,
finante coli' Umbria. Questa antica Ingrandimento ed abbellimento
città è posta a pie degli Apen- ebbe principalmente Fabriano dal
nini, fra 'quali si apre l'estesa pia- Pontefice Nicolò V con fabbriche
mira , ond' è da dolci
circondata e decorazioni. Tra i suoi edifìzi
FAB FAB
2 57
giornaliero incremento. Il musco re è siffatto opuscolo rammentato.
o collezione di avori in Fabriano, 11 Tiberino, distinto giornale ro-
per la sua copiosa e squisita raccol- mano , con quarantadue articoli
ta presenta la storia progressiva dell' autore dell' opuscolo, illustrò il
col consiglio di parecchi artisti e no, che portano la data del fine
letterati venne meravigliosamente del secolo XIII ; ed il celebre Bar-
a capo di riunire una sceltissima tolo.,che scriveva verso la metà
serie di avori, unica che possa pre- del secolo XIV, fa menzione delle
sentare al pubblico un'idea di quan- carte di Fabriano, che unitamente
to in varie epoche fu fatto dagli alle pergamene conservano tuttavia
uomini in questo genere, siccome la loro rinomanza La cartiera .
dal grano turco, dai fagiuoli, da mol- mente apparisce da varie tavole
ti altri vegetabili, e sino dalla se- del secolo sesto e duodecimo, non
gatura di legno mista ad un terzo che dal processo fatto ad istanza
di straccio, come si legge nel Gior- del senato fabrianese in occasio-
nale Arcadico tomo XIV, p. 3o5. ne di lite per giurisdizione coi
Non più venticinque^ come negli presidi della Marca, nel quale si
FAB FAB 2 %
tuo governatore di Fabriano il Car- nativa delle Marche in Loreto.
dinal Innocenzo Cibo suo nipote, Elesse un giudice di appellazione.,
come consta dal breve pontifìcio, ed ebbe talora il privilegio della
Alma Metter Ecclesia, col quale zecca, intorno a cui possono leg-
però Leone X
revocò Ja detta for- gersi Cenni storici pubblicati dal
i
di Luni, col suo corpo, fiorito nel merino, finché nel io43 lo com-
VI secolo, la cui festa celebrasi prò Fabriano per ottomila fiorini.
a' 7 giugno. Venne questo castello Vengono Saradica, Cacciano t Can-
sotto la giurisdizione di Fabriano celli. I due primi castelli furo-
nel 12 io o 121 1, facendone dona- no edificati verso l'anno 1129, da
zione, altri dicono vendita, Gentile due mercadanti pisani fuggiti dalla
del conte Franco, il quale fu dal- rovina che i genovesi avevano fat-
la repubblica rimeritato ne' discen- to di loro patria , ed Ufred uccio,
denti coli' esenzione da tutte le uno di essi, li donò a Fabriano,
gravezze . Il castello di Cerreto giacche aveano bene accolti e fatti
fu fabbricato a' tempi de* goti per cittadini lui ed i compagni suoi.
opera del famoso Belisario, alle Nel i349 i due castelli si ribella-
radici del monte Sanvicino , cosi rono ai fabrianesi, il perchè Al-
chiamato dall' adorarsi ivi la dea berghetto ne spianò le mura, e
I
FAB FAB 2 6!
ni romani, fuggitivi dalla crudeltà ebbe dieciotto case religiose d'am-
di Nerone, anche per conservare bo i sessi, delle quali dieci ne so-
la fede cristiana che avevano ab- no superstiti, con grande utile del-
bracciata. Da qui passa la strada la città.
detta la Rossa, tra altissime mon- Oltre l'industria, fiorì in Fa-
tagne; e Perosara nel 1284, per briano pure che a giu-
la pittura,
concessione di Martino IV, venne dizio del Lanzi fu una scuola mol-
data a* fabrianesi. Duomo vuoisi to antica del Piceno. Nel secolo
edificato dai goti, o da alcuni osi- XV ivi si fondò un'accademia det-
rnani l' anno 546, quindi si pose ta dei Disuniti, nella quale fiori-
sotto la Fabriano a
protezione di rono molti uomini insigni, e nel
cui poi lo die Gregorio XI in 1725 tì fu fondata una colonia
premio di fedeltà, ovvero Leone d'Arcadia, chiamata Giania. Del-
X nel i52o. Le Procicchie e Por- l'accademia di Fabriano ne parla
carella ebbero signori particolari, Giuseppe Garuffi Malatesta nella
donde passò nel 1094 ai fabria- sua Italia accademica ec, Rimini
nesi. Finalmente il castello di Ci- 1688. Giuseppe Colucci poi ci ha
vita sul monte di tal nome , non dato ( exst. nel tom. XVII dell'^rc-
ha che vetuste reminiscenze. tichità picene), Degli uomini illustri
Che la religione cattolica abbia di Fabriano, con una memoria del
sempre fiorito in Fabriano, oltre governo politico di essa città, e la
quanto si dirà in progresso, baste- serie dei podestà estratta dai zi-
rà il riflesso che prima del mille baldoni di Francesco Lancellotti.
aveva tutto all' intorno moltissimi Qui riporteremo i principali fa-
monisteri di benedettini, i quali brianesi degni di special menzione.
vi ebbero potenti abbazie; che nel Leonardo Venimbeni, dottissimo fi-
secolo XIII vi ebbe culla ed in- e poliglotto ; Giu-
losofo, astrologo
grandimento la congregazione sil- lio Argentino, giureconsulto; Tom-
vestrina ; che vi prosperò in modo maso Agostino Benigni, erudito in
particolare la francescana , special- varie scienze; Agostino, Giambat-
mente in Valle Romita, luogo ce- tista, e Girolamo Brunetti; Gio-
lebrato da molti scrittori, ed ono- vanni Caldoro frate agostiniano; il
rato del soggiorno dei santi Fran- classico Gentile, il più famoso tra
cesco d'Assisi, Bernardino da Sie- i dipintori della fabrianese scuola :
tuzione dei cappuccini, i quali ori- cesco Festo de' minori, santo, e
ginati nel modo che dicemmo al dotto; diversi della famiglia Flo-
loro articolo, tennero nel 1529 in rio, e di quella dei Giampè; Ono-
quel convento, stato per essi il ter- frio Margherita Niccolini, di
Gilii ;
derico Cesi nella fondazione della loro regno. Non ebbe origine dalla
celebre accademia de' lincei. Ma distruzione di Sentino fatta da quei
su di questo insigne letterato, va barbari, ma sibbene dalle rovine
letto il dotto Discorso intorno a di Attidio manomessa da Alarico
Francesco Stellati da Fabriano , re de' goti, o dagl'istessi longo-
del chiarissimo suo concittadino, il bardi, o da quelli di Tufico, altro
professore Camillo Ramelli acca- municipio appartenente alla tribù
demico linceo, e membro di al- Affentina di sopra ricordato , che
tre accademie, Roma iSzj-i- Final- soggiacque alla stessa sorte, di
mente meritano menzione special cui parla il Colucci nelle Antichi-
il Cardinal Giuseppe Vallemani tà picene, t. II, e di cui si dette-
(Vedi) 3 nato da Francesco, e da ro non ha guari alcune lapidi ine-
Maddalena de' conti della Genga, dite nel Tiberino , e nell'Arcadico
ch'ebbe la sagra porpora da Cle- giornali romani, dal lodato Ramel-
mente XI ; Francesco Corradini li. o Attiggio fu antica e
Attidio
vescovo de'Marsi, oltre que- altri di nobile città, non che municipio dei
sta famiglia; Archibu-
Reginaldo romani, appartenente alla tribù Le-
gieri, abbate generale de' camaldo- monia, come attestano molti sto-
lesi ; Alberghetto Chiavelli, erudi- rici, le medaglie, ed altri avanzi
tissimo in tutte le scienze; Vin- di sua esistenza rinvenuti nel ca-
cenzo Petrolini, vescovo di Mura- stello di Attiggio ,
posto nel sito
no; Pietro degli Anselmi, filosofo ove sorgeva la città, cioè nella pia-
dottissimo a cui morte involò la nura eh' è tra Fabriano e Colle
la porpora cardinalizia; Vincenzo Amato. Sembra che nel novembre
Pierini medico; Adriano Bussi, e del 4 1 1 9 Alarico la facesse distrug-
Andrea Vallemani, abbati camal- gere, ma non si può affermare.
dolesi ; e sul fine dello scorso se- Certo è che il castello che gli suc-
colo il Buti, il Saraceni, il Cinotti, cesse, col territorio, fu donalo al
il Marcellini, il Casini, ed i pre- comune di Fabriano nell' anno
lati Carlo Vallemani, Carlo ed At- ii 65; come è altresì vero, che i
FAB FAB 2 63
fabriauesi ebbero per lungo tempo dosi che primieramente si compose
e sino al 1216 il fonte battesimale di due castelli, uno chiamato Pog-
nel castello di Attidio. Dell'antica gio, ov'è ora il monistero di s. Mar-
città di Attidio parla Giuseppe Co- gherita, l'altro appellato il Castel
lucci nelle Antichità picene , tom. vecchio, cioè dove sorge il moni-
IV. stero di s. Caterina. Essendo tra
Dopo la vittoria Carlo Magno le genti di questi due luoghi tan-
restituì al Pontefice Adriano I le to vicini, divisi solo da piccola val-
terre, che i longobardi avevano le, frequenti discordie ed inimi-
usurpate alla Chiesa romana, tra cizie, un buon vecchio, per nome
le quali quelle di questa regione. chiamato mastro Marino, che go-
Gli abitanti di Altiggio ed altri deva presso gli abitanti de' due
de' dintorni, tratti dalla temperan- luoghi qualche reputazione, ed eser-
za dell' aria, dalla comodità delle citava sul fiume Giano poco più ,
acque e dalla bellezza del sito co- da basso nella valle, ov'è ancora
minciarono la edificazione di Fa- il ponte antico, il mestiere della
briano, verso l'anno 776 o 777, fabreria, spesse volte gli mise d'ac-
e siccome vi esistevano egualmen- cordo, e gli riuscì persino a for-
te che in Sentino e Tufìco ricchi mare dei due castelli un solo, affin-
e celebrati collegi di artisti (alla chè godessero gli abitanti perpe-
latina Fabrorum), che il Murato- tua pace. Gli abitanti allora inco-
ri interpretandone i marmi, e i minciarono a dilatarsi, ed a for-
decreti tuttora esistenti ,
giudicò mar la terra che poi chiamarono
essere dei Cen tonarli, ossia facito- Fabriano, come quella che per ope-
ri di schiavine ed altri lavori vili ra del fabbro dimorante sul fiume
di lana ( arte principalissima in Giano, ebbe principio, ciocché cor-
Fabriano dalla sua origine a tutto risponde impresa araldica della
all'
reputa con fondamento che dai mero e misto impero; che per
collegi sopraddetti Fabriano venis- agevolare l' erezione degli edilizi,
se fabbricata e traesse nome, os- il per dieci anni fossero esentati da
sia come Pompejanum da Pom- ogni pubblica gravezza; e che Lo-
pei Lucullianum da Lucullo, Tul-
, dovico vescovo di Sentino ponesse la
lianum da Tullio, ed altri molti prima pietra ne' fondamenti , rile-
luoghi che furono alla latina chia- vandosi che sino da' suoi principii
mati. Egualmente lo sarà stato la città prese quella celebrità, che
Fab rianimi da Fabri , cioè artisti la fece noverare come uno de' quat-
ed artigiani di Attidio e Tufico. tro nobili e grandi castelli pri-
Ne qui va taciuto, sebbene poco mari d'Italia.
appoggiata dalla critica, sulla ori- Sino all'anno io io non si han-
gine di questa città, la costante tra- no certe notizie storiche del suc-
dizione storicatramandata sino a cessivo stato di Fabriano, se non
noi dalla remota antichità, dicen- che a detto anno figurarono in
a64 FAB FAB
aiuto della repubblica di Firenze, una cassa di legno, chesembrava
e contro Fiesole, i capitani fabria- fatta da poco tempo, con entro un
nesi Antonio e Federico alla testa corpo tutto intero, colle treccie dei
di trecento concittadini , che coo- capelli al capo avvolte con vari fio-
perarono alla disfatta di Fiesole. ri ed erbe, che sembravano allora
FAB FAB 2 65
e de' Ghibellini (Vedi), i primi se- che i Pontefici sino dal 1 3o5 fa-
guaci del Papa, i secondi dell'im- cevano in Avignone, fu messa a
peratore.Ne provò i funesti effetti scompiglio dallo scismatico Lodo-
lungamente anche Fabriano, dappoi- vico di Baviera, ed allora Alber-
ché Alberghetto Chiavelli con la , ghetto profittando delle circostan-
parte de' più nobili, si diede a se* ze, ed essendo stato fatto vicario
guir la fazione ghibellina, tentando di Fabriano da Lodovico, come si
d' insignorirsi della città, e il po- ha dal Borgia, Memorie isteriche,
polo accordò co' guelfi ; per lo
si t. Ili, p. 3oo„ costrinse i fabria-
che molte volte fu cacciato Alber- nesi a ribellarsi alla Chiesa ro-
ghetto , e molte volle da lui fu mana, e ad unirsi ai ghibellini, ma-
presa Fabriano e governata a suo nomettendo con essi più luoghi
modo. 3Nel 1255 Frollando nipote finche l'esercito ecclesiastico, coman-
di Alessandro IV, rettore e legato dato da Tanò signore di Reggio,
della Marca, permise ai fabriane- distrusse quello de'fabrianesi, e la
si, ed ai matelicani di poter guer- città trovossi in profondo lutto im-
reggiare coi camerinesi; indi Al- mersa, per tanti morti, e tante
berghetto ingrandì le mura di Fa- perdite fatte, non che involta nel-
briano, comprendendovi il moni- la lagrimevole eresia de' Fraticelli
stero degli agostiniani eretto dal (Vedi), che sussistettero sino al
suo genitore Gualtiero, ingrandi- pontificato di Martino V, ed in
mento che la comune compi nel Fabriano sino a Nicolò V. Nella
i3oo. Passati sei anni Alberghet- coronazione eh' ebbe luogo in Ro-
to fu dalla città cacciato, nel qual ma del suddetto Ludovico, fr. Ni-
tempo furono creati in Fabria- colò da Fabriano eremitano di s.
no sedici gonfalonieri, quattro cioè Agostino, montò in un luogo emi-
per ogni quartiere, per opera d'un nente, invitò a difendere l'impe-
podestà pisano, che diede il nome ratore, che il Pontefice Giovanni
alla porta verso s. Antonio, onde XXII avea scomunicato, quindi in-
conservar la pace e la libertà del- veì con un discorso contro di
ta terra. Contemporaneamente fu lui, e in favore di Ludovico. Al-
segnalo il trattato di pace tra Ca- lora questi dichiarando decaduto
merino da una parte, e Matelica, Giovanni XXII, creò in antipapa
Sanseverino e Fabriano dall' altra. Nicolò V, il quale tra i sette Car-
Non andò guari, che nel 1 3 7 Al- 1
dinali che promulgò, vi comprese
berghetto con trecento cavalleggie- fr. Nicolò da Fabriano, e spedi
ri ritirandosi dal servigio che avea nuovi vescovi in varie parti. Non
preso nell' esercito del re di Napo- deve però tacersi, che nelle citate
li, occupò Fabriano, e profittando Memorie di Matelica, a pag. 1
1 7,
266 FAB FAB
è detto all'unno i326, che io tal la dimora dei Pori telici in Avi-
lillà i frabrianesi, da Amelio ret- gnone.
tore furono riconciliati col Ponte- Correndo l'anno 347 Bel MU:_ 1
sco ebbe principio,, non facendo più fece signore della patria; dopo ma
menzione gli storici dell' ungherese due anni venne deposto, e temen-
domina/ione. Bramoso il Pontefice do il ritorno di Alberghetto, gli
Innocenzo VI di liberare i dominii domandò perdono, e procurò che
della santa Sede dai tiranni che rientrasse al dominio nel 1370.
li signoreggiavano, spedì in Italia il Però Urbano V l'obbligò a resti-
valoroso Cardinal Egidio Albori ioz tuire Fabriano alla Chiesa, altri-
con grande autorità, il perchè fu menti l'avrebbe punito colla mor-
sollecito Alberghetto di portarsi ad te in Viterbo ov'erasi portato, quan-
i3g, che nel 1367 le armi pontifì- i383 ebbe sepoltura, avendo pri-
cie espugnarono Fabriano, e col l'aiu- ma sostenuto molti combattimenti
to de' montecchiesi lo ridussero alla Qui va notato che
co'vicini castelli.
divozione della Sede apostolica. alcuni tolgono a Guido il merito
268 FAB FAB
di tal edificazione, come sì ha da- tre figliuoli, Guido, Chiavello, e
gli A anali
camaldolesi t. VI, p. Tommaso II, i quali un dopo l'air
dipartimento del Musone, nella do- statue de' ss. Pietro e Paolo. Ivi
minazione dell' impero francese. permise il Papa che si traesse la
Nell'anno poi 184.1, e nei giorni sua carrozza da un drappello di
18 19 settembre, il regnante
e giovani decentemente vestiti, di no-
Pontefice Gregorio XVI, nella vi- bile e civile condizione. Alla por-
sita che fece di alcuni santuari del ta Pisana, ov' era stato eretto un
suo stato, onorando di sua presen- decoroso padiglione, gli si presen-
za Fabriano, pose il colmo alla tarono con omaggio di rassegnazione
religiosa consolazione dei fabria- e di rispetto, monsignor Domeni-
nesi, il perchè qui ne riporteremo co Savelli vigilantissimo delegalo
la breve descrizione di sua stazio- della provincia di Macerata, Giu-
ne, accennando le principali dimo- seppe Gubbiani governatore della
strazioni tributategli dall'esultante città , e il gonfaloniere Alessan-
popolo. dro Altini colla magistratura che
Partendo Gregorio XVI da Jesi gli presentò le chiavi della mede-
la mattina de' 18 settembre per sima. Lungo il corso pendevano
Fabriano, via facendo passò sotto dall'uno all'altro lato della via a
archi di verdura, o padiglioni fatti foggia di festoni molti ricchi drap-
in comune dai tripudiane e divoti pi di vario colore con frangie di
abitanti di Monte Roberto, Castel seta intrecciate d' oro. Altro arco
Bellino, Majolati (beneficata patria più grande del precedente era sta-
del valente maestro di musica com- to eretto presso la piazza maggio-
mendatore Gaspare Spontini), Mon- re, decorato dal pontificio stemma,
te Carotto,Castel del Piano, Ro- sorretto da fame alate, ed avente
sola, Margo, e finalmente quello nelle due parti dell' attico corri-
preparato a Serra San - Quirico, spondenti iscrizioni. Nell'istessa piaz-
ov' erano riuniti il clero, la ma- za fu innalzala nel mezzo una gran-
gistratura, e la popolazione. Disce- diosa colonna trionfale, invenzione,
so in questo luogo il santo Padre, come degli altri monumenti, del
venerò nella chiesa di s. Lucia la fabrianese Tommaso Rossetti. Sette
reliquia di una sagra spina che ivi iscrizioni celebranti le virtù e le
VOL. XXII. 18
ay4 FAB FAB
gesta del Pontefice , erano state ca famiglia. Ivi pur Irovavasi mon-
collocate attorno la colonna , nei signor Francesco Faldi, zelante ve-
rettangoli della base, ed in mezzo; scovo di Fabriano e Matelica, col
sotto stavano i geni delle quattro capitolo della cattedrale. Dopo di
parti del globo, personificate in al- avere orato, e ricevuto dal mede-
trettante statue; agli angoli poi del- simo monsignor vescovo la bene-
la gradinata corrispondevano quat- dizione colla ss. Eucaristia prece-
tro statue, rappresentanti la for- dentemente esposta, passò il Pon-
tezza, la prudenza, la giustizia, e tefice all'alloggio preparatogli, nel-
la sapienza, con analoghe iscrizio- l' annesso monistero, dagli antichi
ni; finalmente decorava la base del- suoi correligiosi, come
che quegli
la colonna l' arme pontificia tra avea prima professata la regola del
due fame, e la gradinata aveva dei s. padre Romualdo, ed anche avea
gie, e con epigrafe incisa in lode sopra la battaglia tra Narsete ca-
dei premiati. Nelle ore pomeridia- pitano di Giustiniano I imperato-
ne sua Santità consolò di sua pre- re, e Totila re de'goti; e Terza
senza i monisteri delle domenicane lettera sopra il nome di Giano da
di s. Caterina, delle cassinesi di un ramo dell'Esio, che passa per
s. Margherita, delle benedettine di Fabriano, con annotazioni, Vene-
s.Luca, e delle cappuccine di s. zia 1754; e Quarta lettera postu-
Giuseppe. Nella sera , come nella ma intorno alcune iscrizioni di Sen-
precedente, nella città vi fu gene- tino, Tufico, ed Attidio, Jesi pel
rale illuminazione , distinguendosi Bonelli 1775. Fr. Gio. Domenico
particolarmente quella delle faccia- Scevolini, Dell'istorie di Fabriano ,
to da Sarsina dallo stesso Pio VII, compì nella celebre università di Pi-
3*27 settembre 1822; e l'odierno sa, dove ottenne la laurea nelle civili
monsignor Francesco Faldi di Bolo- e nelle ecclesiastiche discipline. In
gna, fatto vescovo dal regnante Gre- questa città fu ammesso più volte
gorio XVI nel concistoro de' 2 ot- alla corte di Cosimo 111, grandu-
tobre dell'anno 1837. ca Toscana , il quale dovette
di
La chiesa cattedrale di Fabriano è ammirare nel Fabroni le più scelte
dedicata a Dio, e in onore di s. Ve- doti di spirito, e non comune vi-
nanzio martire, avendo tra le reli- vacità dell' ingegno. Si acquistò
quie il capo del b. Costanzo do- quindi l'affetto di quel principe
menicano fabrianese: ha il fonte che adoperò tutti mezzi per aver- i
assai dell'età, per cui molte cose buon governo, ed ebbe non poche
si dovettero sino da' più teneri an- importanti incombenze, tra le qua
ni predire di lui. Nell'età di anni li quella che in dataria si appella
dieciotto dal medesimo Innocenzo il Conccssum. Col carattere di nun-
che danno gli esteri ai vasi di pregiati lavori antichi in legni co-
quella foggia lavorati; e comunque lorati e in pietre dure; e bravi
dall'odierno raffinamento sieno es- carrozzieri, tra' quali hanno acqui-
si migliorati notabilmente, ninno stato speciale rinomanza i fratelli
può toglierne a Faenza il pregio Casalini, che non lasciano invidia-
dell'invenzione. Osserva il lodato re alla patria e allo stato ponti-
Righi, che forse alle ottime con- ficio le carrozze di Milano, di
dizioni di cotale manifattura ha Parigi e di Londra. Faenza gode
cospirato grandemente una qualità aria salubre, ed ha fecondo terri-
di terra, che nel faentino territo- torio; né manca di acque termali.
rio si trova in gran copia, ed è A quattro miglia della città sca-
mirabilmente idonea a venire ma- turiscono quelle dette di s. Cristo-
neggiata, e a ricevere qualsivoglia foro, delle quali abbiamo da Blan-
forma e impronta. Comunque legge- chelli Menghi, De baltico s. Chri-
rissima essa diviene di tanta soli- stoforì Faventiae. Extat inler
dità che regge costantemente al scriptor. de balneis 3 etc. Venetiis
fuoco e a' bollenti umori. Aggiun- i553. Inoltre venne dimostrala
ge poi che gli scolari di Raffaello la salutifera virtù di acque tali
aiuto contro i ravennati; i quali da una parte, e dall' altra l' inse-
dai faentini furono sconfitti, ed in- gna della cristiana pietà.
seguiti sin dentro Ravenna, e al quanto ai dominatori della
In
luogo detto allora Pai Chiavato, città diFaenza, vuoisi che gli at-
che dovettero soggettare alla giu- tici ne fossero i primi reggitori,
risdizione spirituale del vescovo di e che il governo sentisse del po-
Faenza, oltre lo smantellamento polare come quello de' greci. Suc-
di parecchie castella. Combattendo cessi a quelli gli etruschi, è pro-
Carlo Magno il re Desiderio rin- babile che toscano ne fosse il go-
chiuso in Pavia, Faenza mandò vernamento; e caduta Faenza al-
al primo poderose forze. Quando la signoria de' galli, indi migliorò
i generosi lombardi formarono la la sua sorte, divenendo municipio
rinomata confederazione contro Fe- romano. Nei diversi 'avvenimenti
derico I imperatore, Faenza fu la della repubblica, Faenza talvolta
sola città di Romagna che entras- seguì le parti degli ambiziosi, che
se in sì pericolosa impresa. Deg- meditavano impadronirsi del pote-
gionsi pure rammentare gli eletti re, poiché fu seguace di Pompeo.
giovani affidati da Faenza al zelan- Dopo la distruzione dell' impero
te vescovo Giovanni, per la cro- occidentale, e lo smembramento
ciata di Palestina. Confederata ai della potenza greca in Italia, pas-
bolognesi diede essa validi soccor- sò Faenza sotto il paterno regime
si, ed essendo seco loro in guerre, pontifìcio con proprie leggi, e pel-
due volte li pose in fuga. Tre le circostanze eie' tempi divenne
memorabili assedii intrepidamente poi preda di alcuni dominatori. Lo
sostenne, cioè nel ii85, e nel fu temporaneamente d'un Mainar-
1
gano. Gli uomini de' dintorni nei da Guidone di Polenta, e nel i5i?,
bassi tempi furono prodi guerrieri era un paese assai forte: è circon-
ed eccellenti condottieri di eserciti. dato di mura, con bella piazza, e
Fiorirono anche uomini per digni- rimarchevoli edifizi. In Bagnaca-
tà ecclesiastiche preclari, come i vallo (Fedi) sono i conventuali,
Cardinali Galantina Agostino (Ve- e due monisteri di cappuccine.
di), e Spada Bernardino ( Vedi). Lo stemma della città di Faen-
A tal onore era vicino il rispetta* za è figurato da un leone rampante,
, a
relio Vero Antonino, che imperò con signi. Andrea Zanone ci ha dato :
liete e grandi speranze, ch'egli mi con soavi poesie, piene tanto di con-
dava. Non solo egli meritò essere forto per me, e di giusto elogio pel
compianto nel lodato faentino Im- defunto, quanto di belle immagini
parziale dai eh. Maccolini e Rossi, ed affettuosi concetti. Desse non si
ma nel medesimo foglio da ultimo ponno leggere dagli animi gentili,
lo fu eziandio con cordialissimi senza provarne sensibile commo-
cenni biografici dal eh. professore zione dappoiché i cortesi ed insi-
:
pei copiosi doni di cui gli fu lar- Giacomo Filippo Bertoni servita,
gì natura e fortuna, non solamente e il b. Andrea Bovi domenicano
fu avventuroso vivente, ma lo fu martire, de' quali trattano i boi-
pure dopo morto, percbè assai o- landisti Magnani. In fine av-
e il
li della diocesi di Faenza con una tore, che scrisse i lodatissimi e più
descrizione proemiale di tutte le ter- volte stampati Veri precelti della
re e castelli esistenti in essaj il pittura. Al principio del secolo
medesimo scrittore parla di alcuni XVII fiori il cav. Ferrati Fono-
santi martirianonimi faentini sot- ni , e un Manzoni degno scolare
to Diocleziano e Massimiano l'an- e imitatore de' Caracci. E tacen-
no 290. Meritano pure speciale ri- done più altri può nominarsi il
tà, e dell' Italia. Pietro Barilotti, Pier Maria Cavina e Carlo Cesare
di cui tace im meritamente il Ci- Scaletta. Furono chiari medici i
pagine delle patrie storie. Nel i io3 tardi si disse guelfo; chi parteggiò
insorsero gravi discordie tra la pel secondo nomossi ghibellino; e
plebe e i nobili, i quali in gran Faenza anch' essa fu divisa da ta-
numero furono cacciati dalla città, li tremende fazioni. Nel ii6t>, in
quindi arse e smantellate le loro passando Federico I coli' impera-
case, fra' quali Alberico di Guido trice Beatrice per Faenza, fu al-
di Manfredo. Sì fatti bandi per le loggialo da Guido ed Enrico fra-
gare tra popolani e nobili, disgra- telli Manfredi : il popolo festeggiò
ziatamente di frequente per lunga con pubblici segni di gioia, con
pezza di tempo rinnovaronsi, dan- giostre e tornei cotali ospiti, che si
ria degli antipapi, tomo II. Seb- partimento del tributo imposto dal-
bene nel 11 77 in Venezia fosse l' imperatore, si ribellarono i mon-
che avea da lui ricevuto; quindi ministri scelti dal genitore. Indi
unito ad altri nei 1286 discacciò Riccardo suo fratello capitano d'I-
da Faenza ministri pontifìcii. Ma
i mola, fu costretto in questa per
il nuovo conte di Romagna Pie^ occulte pratiche ghibelline a rin-
tro, esiliò e i Manfredi e gli Ac- tuzzare colla forza i ribelli. Intan-
carisii, e solo dappoi li richiamò to il Cardinal legato Bertrando, che
per tema di popolari tumulti ; e per Giovanni XXII vendicava le
signito del titolo di conte di Val un fatto d' armi tra le milizie na-
di Lamone, come il primo a con- poletane e i fiorentini, questi ge-
ferire il nome di visconte a chi nerosamente il posero in libertà,
inviò al governo de'castelli di sua e largheggiarono secolui con pri-
signoria,separando la contea dal vilegi, dichiarando loro capitano
rimanente del territorio faentino, generale lo zio Astorgio II, pel va-
e soggettandola a speciali statuti, lore ond' era chiaro, e ne die pro-
che poi approvò qual pontifìcio vi- ve ai fiorentini nelle conquiste di
cario. In detto anno i/fio la città lombardia. Indi questo signore ri-
fu liberala dalla Beata Vergine fece le mura e le fortificazioni a
delle Grazie da fierissima pesti- Faenza, a Russi, a Brisighella, edi-
lenza. ficando la sua rocca, nel pontifi-
legò alle milizie eh' erano in di lui legge, che ai 23 febbraio i453
favore, che per altro furono debel- minacciò con gravi pene Taddeo
lale presso Faenza. Essendo egli Manfredi, per aver usurpato la cit-
morto nel i4i7> il Pontefice Mar- tà di Faenza, disprezzando l'imperio
tino V investì del vicariato i figli della santa Sede, da cui l' aveva
F AE FAE 3o3
con Imola in governo. Quando Pio pudio de' faentini il primogenito
li recossi nel 1 4^9 al congresso di Astorgio. Stanca la moglie Fran-
Mantova, Gio. Galeazzo lo accom- cesca della disonesta tresca che Ga-
pagnò a Bologna, e riuscì al Papa leotto menava colla ferrarese Cas-
di pacificar Taddeo con Astorgio sandra, prima fuggì presso il pa-
II, ciò che ebbe corta durata, per- dre , covando tremenda ven-
e poi
chè il primo armata mano tentò detta, rappacificatasi in apparenza
occupar Faenza, ed impadronirsi col marito, lo fece trucidare in sua
dello zio. TuttavoltaPioII colla sua presenza, immergendogli per ultimo
autorità riconciliò ambedue stabil- ella stessa un pugnale nel petto,
mente, ed allora Astorgio li pre- ed immediatamente col figlio si
stò utili servigi al Papa. Per mor- rifugiò nella rocca. Il padre suo,
te di Astorgio II, nel
1468, gli eh' era venuto in Faenza co' suoi
successe il figlio Carlo, quale su-il per proteggerla, fu fatto prigione
bito ottenne il principato di Faen- dal popolo inviperito per ì' atroce
za, con generale esultanza de'citta- misfatto, e solo a mediazione dei
dini, mentre il fratello Federico fiorentini fu lasciato ritornar con
divenne vescovo della diocesi , ed Francesca illeso a Bologna. Astor-
in Imola Taddeo era in aspra dis- gio III proclamato principe ebbe a
sensione col suo figlio Guidacelo superare una congiura ordita da
Manfredi, ed il primo fu dal duca Ottaviano suo cugino, e i fiorenti-
di Milano spogliato della signoria ni ne curarono gl'interessi. In tan-
d' Imola, compensandolo con altri ti trambusti i cotignolesi rinnova-
domimi. rono le antiche pretensioni di am-
Il principe Carlo intento ad ab- pliar i loro confini in detrimento
bellire Faenza, demolì portici che i di Faenza, non però vi riuscirono.
la ingombravano, quietando il ma- Riconciliati i partiti cittadini, esaspe-
le umore con compensi ai danneg- rati pel barbaro avvenimento, pero-
giali. Più tardi, nel i4?7 5
i faen- pera del magistrato, e pel credito del
tini insorsero contro di lui ; e seb- canonico Rondinini, contemporanea-
bene Federico avesse ottenuto da mente in Italia nacquero nuovi dis-
Sisto IV la successione al principato turbi, mentre diveniva Pontefice A-
ad Ottaviano primogenito, Galeotto lessandro VI Borgia; e siccome il cen-
fratello de' due primi fu salutato so annuo di 2016 ducati che il signor
signore, ond'essi uscirono dalla cit- di Faenza pagava alla camera apo-
tà, subito mutando Galeotto i ca- stolica, per due anni non era stato
stellani delle rocche , e ricevendo soddisfatto, il Cardinal Riario ne as-
Tinvestitura da Sisto IV. Indi Ga- solvette Astorgio
III. Giovandosi
leotto si strinse in amicizia con Gi- Ottaviano Manfredi della venuta
rolamo Riario conte d'Imola, e do- di Carlo VIII re di Francia in
po vari politici avvenimenti, sposò Italia per la conquista del regno
Francesca Benlivoglio figlia del si- di Napoli , e delle altre vicende
gnore di Bologna. Tentò poscia che ne furono conseguenza , nuo-
impadronirsi di Forlimpopoli, e do- vamente aspirò a signoreggiare
po la morte di Carlo, e del vesco- Faenza ; ma non ebbe riuscita, an-
vo Federico suo fratello, avvenuta zi fu imposta la taglia a suo estre-
in Riurini, gli nacque con gran tri- mo danno, e mentre nel i49& i
, ,
col suo esercito, e venendogli ri- ciò che confermò Sisto V. Questi
cusato, per le montagne del faen- fece sentire il suo giusto rigore?
tino si portò a Roma
che fu or- anco contro i banditi di Romagna,
rendamente saccheggiata. Rappaci- ed eguale sollecitudine ebbe Gre-
ficatosi Clemente VII con Carlo gorio XIV. AH' esaltazione di Cle-
V, dopo di averlo coronato in Bo- mente VIII, nel 1592, Faenza ben
logna, al 3i marzo i53o onorò a ragione tripudiò, non solo per-
Faenza di sua presenza dimorò , chè nel cardinalato n'era stato pro-
nel palazzo comunale, festeggiato tettore, ma eziandio per esservi
ossequiosamente dal magistrato e stato educato nella sua prima gio-
dal popolo, che in seguito ottenne vinezza, quando vi si rifugiò il di
soccorsi per rifare le mura della lui famoso giurisconsulto
genitore
città. Nel pontificato di Paolo III Silvestro Aldobrandino dopo il ban-
la città si procurò in protettore il do inflittogli da Firenze sua pa-
Cardinal Cesi diacono di s. Eusta- tria. Vacando la protettoria della
chio ; e Faenza due volte ebbe ad città, l'accettò il Cardinal Sforza
ospite quel gran Pontefice: la pri- legato.Nel recarsi poi Clemente
ma quando nel i54* portossi in Vili a prender possesso del duca-
Lucca per abboccarsi con Carlo V, to di Ferrara ( al quale artico-
alloggiando nel palazzo comunale lo si descrive la convenzione se-
li 18 e 19 ottobre, da tutti fe- guita in Faenza per la ricupera
steggiato oltre ogni dire; la secon- di quel ducato), il magistrato inviò
da nel i543 in occasione che si tre ambasciatori per ossequiarlo a
recò a Brussetto dall' istesso impe- Rimini, supplicandolo della resti-
FAE FAE 3n
edizione , e pegli encomiati tipi tenne il santo Pontefice Martino I,
solo ci permetteremo indicare i ve- tazione, che dal loro nome si chia-
scovi venerati dalla Chiesa per san- mò canonica ; visse in comunità
ti, quelli che in numero di dieci col suo clero, per meglio attendere
furono decorati della dignità car- al diurno e notturno salmeggia-
dinalizia, primeggia In-
tra' quali mento, e celebrazione de' divini uf-
nocenzo XII, e pochi altri degui fizi nella cattedrale. Gli si attri-
sma, e a' di lui fautori e seguaci, menti monastici pio. ricchi che al-
non meno che agli ecclesiastici da trove. Finalmente in conferma che
lui ordinati. Ciò non potevasi me- il concilio apud Faventiam sì con-
glio effettuare che mediante un vocò sul declinare del secolo XI,
concilio provinciale da tenersi in dopo il concilio Romano III del
prossimità ai luoghi ove si aggi- 1099, è a sapersi che l'arcivesco-
ravano e avevano stanza i suddet- vo di Ravenna ebbe il dominio
ti scismatici coli' antipapa, che po- temporale di diverse città, terre,
co prima erasi ridotto nel castello castelli, ed anche di esso venne
di Argenta. Si reputa perciò che più volte investito dagl' imperatori,
immediatamente dopo il concilio come de' contadi di Bologna, Imo-
Romano del 1099, d'ordine dello la,Faenza, e Cervia, nonché confer-
stesso Pontefice Urbano II fosse mato dai Pontefici. Tra questi domi-
convocato il concilio apud Faven- ni i era vi Oriolo, oppidum Aureoli,
tiani , del quale dovettero proba- città o castello nella diocesi di Faen-
bilmente far parte i suffraganei del- za, e quattro miglia da essa distante,
l'arci vescovato di Ravenna , che. si il quale appunto vuoisi essere stato
conservarono fedeli alla santa Sede, destinato alla radunanza de'padri,
come lo era certamente il nomi- per la celebrazione del concilio, sicco-
nato vescovo Roberto di Faenza, me luogo idoneo al grave atto, sicu-
che allora teneva questa cattedra ro da ogni spirito di parte, e protet-
vescovile suffraganea sino dalla isti- to contro le insidie de' nemici del
tuzione della metropolitana di Ra- sommo Pontefice; luogo in cui poste-
venna. Da quanto dottamente scris- riormente si tennero altri congres-
se de' precedenti concili il citato si diplomatici. Adunque con criti-
storico faentino, sembra che nel ca e molteplice erudizione, prova Io
concilio di Faenza, oltre la confer- Strocchi, che nell' istoria patria, e
ma della scomunica al sedicente nella collezione de' concili, si possa
Clemente III e suoi complici, siasi aggiugnere questa annotazione: Con-
anche trattato della riforma essen- cìLium apud Faventiam in oppido
ziale della disciplina ecclesiastica, Aureoli, anno MXCIX Pontificato
ripetendo i canoni analoghi degli Urbani II anno XII.
ultimi concili di Clermont, e di Successe a Roberto nel vescova-
JNimes. Ne certamente si ommise to, Cono, sotto il quale passò per
il canone riguardante il diritto epi- Faenza nel 11 06 il Papa Pasqua-
scopale d' insti tuire i parrochi per le II, recandosi in Germania a ce-
le chiese situate ne' possedimenti lebrare il concilio di Augusta per
de'monasteri, colla prescrizione che la riforma delle cose ecclesiastiche;
FAEL FAE 3i3
ed i faentini tributarono a lui gli comando dell'arcivescovo di Raven-
onori dovuti al capo della Chiesa. na suddetto, in punizione della
Pasquale II a' 28 ottobre del me- lesa giurisdizione del castello di O-
desimo anno tenne un concilio nu- riolo: altro sinodo pieno di santis-
meroso in Guastalla, dove tra le sime leggi Ugolino celebrò nel i32i.
altre cose decretò che i vescovati Il primo vescovo di Faenza che
dell' Emilia non sarebbero più sot- fu promosso al cardinalato, non pe-
toposti al metropolitano di Raven- rò mentre ne governava la diocesi,
na ; ma l'immediato suo successo- è Francesco Uguccioni o Aguzzoni
re Gelasio II, con ampio diploma Brandi da Urbino, che fatto ve-
de' 7 agosto
19, restituì all'ar-
1 1 scovo nel i38o, fu trasferito alla
civescovo Gualtiero la giurisdizione sede di Benevento nel 1 384 P »
'
morì nel 1681, e fu sepolto nella meritò che Clemente XIII nel 1767
cattedrale nella tomba de' vescovi. lo promovesse alla sede arcivescovile
Venne Innocenzo XI
destinato da di Ravenna, che ancora ne conserva
a rimpiazzarlo il Cardinal Anto- grata memoria. E per non dire di
nio Pignattelli, con grande allegrez- altri ottimi pastori, il regnante Pon-
za della città, perpetuata con a- tefice Gregorio XVI, nel concisto-
(