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e s ;^é
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
k\ PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÌJCELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA
PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, Al CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NOW
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
GREGORIO XYL
VOL. XXVIL
IN V E N J: Z A I
STORICO-ECCLESIASTICA
F
FRA FRA
Continuazione dei cenni storici ci- re di Francia, il Papa cedendo ai
vilied ecclesiastici sul re^no di grandi vantaggi che offriva a' pro-
Francia, e delle relazioni di que- l)ri parenti il re di Napoli Alfon-
sto colla santa Sede. so lì, spedì a Carlo Vili in legato
il cardinal Piccolomini ,
poscia Pio
III, per distoglierlo dall'impresa,
\jailo Vili lusingato dall'idea di senza che fosse licevulo uè sentito,
conquistare regno di Napoli, co-
il perchè il suo zio Pio II era stato
me erede dei diritti di Renato, e di contrario alla casa d'Angiò. Quin-
Carlo III d'Angiò, fece la pace con di domandando Carlo VIII l'inve-
Enrico VII re d' Inghilterra, coi re stitura delregno di Napoli, ed op-
de'romani e d'Aragona, all'ultimo dei ponendovisi Alessandro VI, il re si
quali rese la Cerdagna ed il Rossiglio- appellò al futuro concilio, e il Pa-
ne, perdendo cos'i ilunareale per pa minacciò delle censure eccle-
lo
cliimera. Il Pontefice Innocenzo VI 11, siastiche, secondo il decreto di Pio
qual signore supremo del regno di II, pubblicato nel congresso di Man-
JNapoli, pacifìcossi col re, ma man- tova , che proibiva sotto pena di
cando questi alle condizioni conve- scomunica di appellai'si sotto qua-
nute, lo scomunicò, trasferendone lunque pretesto dal sommo Pon-
,
i diritti a Carlo Vili come a le- tefice al futuro concilio, dando con
gittimo successore delle ragioni de- tal bolla una ferita mortale alla
gli angioini. Mentre Carlo Vili si prammatica sanzione. Intanto Car-
apparecchiava con poderose forze a lo Vili senza denaro, e senza risor-
passare in Italia per occupare il le- se e precauzioni, partì dalla Francia
gno di Napoli, morì Innocenzo Vili, alla testa di circa trentamila uomi-
e gli successe Alessandro VI Bor- ni, ed entrò in R.oma al chiarore
gia, che richiesto dell' investitura dal delle faci l'ultimo dì del u^QÌ- ''
6 •
FRA FRA
Papa per timore si rifugiò in Ca- l'assedio di Novara il duca d' Or-
stel Angelo, indi capitolò coire,
s. leans, e rientrare in Francia. Il
scovo, diede l' acqua alle mani del egli figlio di Carlo duca d'Orleans,
Papa, avendogli pure baciato pie- i e di Maria di Cleves, e fu il solo
di, come si legge nel Guicciardini, dei Capeti detto di Orleans- Valois,
Histor. Ital. lib. 5, e nel Vittorel- venendo chiamato il padre del po-
li nelle Addiz. al Ciacconio tom. UT, polo. Per non separarsi la provin-
col. l52. cia di Bretagna dalla corona di
Il re di Francia parfi per Na- Francia, Alessandro VI nel 1498 ad
poli, che prese senza opposizioni ;
istanza del re annullò il suo tnatri-
si vestì degli ornamenti imperiali, monio con Giovanna di Valois fi-
prese il titolo d' imperatore, e fece glia di Luigi XI, onde Giovanna
in quella metropoli il suo solenne virtuosamente ritirossi a Bourges,
ingresso. Se la prontezza di tal con- e v' istituì l'ordine àeW Annunziata
quisto destò meraviglia, la flicilità (Vedi), con la regola di s. Fran-
con cui lo perde, non fu meno cesco. Allora Luigi XII sposò la
sorprendente. Si formò una lega vedova Anna che dicesi avesse sem-
formidabile contro di lui, essendo- pre vagheggiato, e ne fosse stato cor-
ne alla testa Alessandro VI, men- risposto. Questo principe creò un
tre il re vide la necessità di ritor- parlamento a Rouen, ed altro ad
nare in Francia maggio s' in- : nel Aix, e conquistò il ducato di Mi-
camminò per Roma, donde ne par- lano, pei diritti che vantava dal
tì il Papa per non essere obbliga- lato della madre riuscì poco dopo :
to a nuovi patti, contrari alia maestà al duca Lodovico Maria Sforza /'/
pontificia. Il re restituì alla Chiesa Moro di far ribellare i milanesi,
le città cedutegli nell'anteriore con- ma furono repressi da Luigi della
venzione, e proseguì il suo viaggio. A Tremouille, e il duca condotto in
Fornuovo sul Taro gli contrastarono Francia, venne rinchiuso a Loches
il passaggio quarantamila soldati del- in una gabbia di ferro. Inoltre il
8 FRA FRA
Genova : allora Giulio li scomuni- sommissione, e la regina Anna nel-
cò il re, e sottopose all' interdetto la sua pietà era sgomentata dal ti-
contro l'espresso divieto della san- cero alla battaglia di Novara, indi
ta Sede ; perciò Giulio II dichiarò attaccarono la Francia con Massi-
la signoria di Napoli e di Gaeta miliano Enrico Vili, ma
I e con
essere ritornate alla Chiesa , e le inutilmente assediarono Dijoii. En-
concesse a Ferdinando V annullan- rico Vili volendo rendere segnala-
do i patti fra lui e il re francese. to il principio del suo regno, do-
Nel i5ii l'armata pontificia fu rot- po di essere stalo vincitore nella
ta dai francesi all' impresa di Fer- ballaglia di Guinegate, che fu det-
rara, e il Papa corse pericolo d'es- ta la giornata degli speroni ,
per-
sere imprigionato dal maresciallo chè i hancesi al dire degli stessi
di Chaumont, poi rimproverato dal storici nazionali, vi adopravano più
re per non aver usato in ciò dili- gli speroni che le spade (giacche
genza. Egual pericolo scampò Giu- vi combattè la sola cavalleria )
tano trasse seco la perdita del Mi- la bella Maria sorella d'Enrico Vili,
lanese, dove gli svizzeri ristabiliro- e die in moglie a Carlo V l' altra
no Massimiliano Sforza figlio di Lo- figlia avuta da Anna, cui
Pienata
dovico il ÌSIoro. Poscia per repri- cede i diritti sul Genovesato e sul
mere i cardinali ribelli , Giulio li Milanese; onde così fece la pace
tleterminò la celebrazione del con- cogl' inglesi e cogli spagnuoli. Il
di ritirarsi Massimi-
dalla lega con baloardo delle libertà della Chiesa
liano I. In vece Francesco I pro- gallicana, evenne sostituito il Con-
mise difendere il Papa, il suo stato, cordato Leone di
e France- X
la sua famiglia Medici, e la repub- sco I (Fedi), confermandosi il tut-
blica di Firenze ; indi convennero to nella sessione XI del concilio ge-
d'abboccarsi in Bologna. Giunto nerale lateranense V, tenuta a' 19
Leone X a Bologna nel dicembre dicembre i5i6. Nello stesso anno
i5i5, nominò due cardinali e quat- fecesi il trattato di Noyon fra Car-
lio prelati per incontrare il re , i lo V e Francesco I : uno de'prin-
primi ai confini, i secondi a Par- cipali articoli fu ìa restituzione delia
ma, mentre venli cardinali l'atte- Navarra, che TY-rdinando V aveva
sero fuori di Bologna e lo condus- tolto al duca o re Giovanni d'Al-
sero ad idloggicuo nel pontificio pa- brct sino da! i5ii, siccome fautore
-.
IO Fll\ FRA
tlella Francia e del conciliabolo di legrezze, epoco dopo morì, succe-
Pisa. Indi nel i5i8, non senza qual- dendogli Adriano VI già maestro
che opposizione, fu pubblicato in di Carlo V. In detto anno la fa-
Francia il memorato concordato coltà teologica di Parigi censurò
Dell'abboccamento seguito in Bolo- molte proposizioni di Lutero, che
gna tra Leone X e Francesco I , sempre più faceva proseliti nelle
come del concordato conchiuso, del- sue perniciosissime riforme religio-
le opere bibliografiche che lo ri- se, di cui ancora deploriamo le la-
del possente competitore France- e dei beni ad essa tolti per la con-
sco I, si manifestò la
perciò tosto fisca dell' Al vergna , del Borbonese,
gelosia emulazione tra questi
e l' e della Marca a profitto della co-
due principi, e si accese una lunga rona, dopo essersi distinto in milita-
guerra , che riuscì funesta a tutta ri imprese, si diede nell'anno i523
l'Europa. I francesi comandati da al V, che gli affi-
partito di Carlo
Andrea di Foix conquistarono la dò comando delle sue armate.
il
la Francia, per tiallare col re del- gi, ancorché laici, potessero nomi-
la conversione di Enrico \1II re nare persone idonee a' benefizi ec-
d'Inghilterra che avea abbracciato clesiastici sotto la due- somma di
gli errori delle riforme religiose, e cento lire tornesi. In seguito con
per dare in moglie al secondo, non maggior successo Paolo 111 ottenne
all'ultimo suo figlio come alcuni che due monarchi ficessero tregua
i
scrisseio. poi Enrico II, sua nipote per dicci anni, ma non ebbe inte-
Caterina de Medici, che fu madre ra durata.
di Francesco II, Carlo IX, ed En- Volendo l' imperatore punire i
religione cattolica contro i profe- Sanese, per cui il Papa Giulio II!
i4 , FRA FRA
e prese Hesdin. 11 re rovinò 1 Paesi Thionvllle. Il duca di Nevers Car-
Bassi, e disfece gì' imperiali nella Jemont, e il maresciallo di Teri-
liattaglia di Rcnti, seguita da con- nes presero Dunkerque, e s. Ynox,
venula tregua nel i556. Avendo mentre il maresciallo Brissac si sos-
FRA FRA i5
della gin-viiiezza del re, s'impadro- rondogenito di Enrico II, e di Ca-
nirono del governo, il che suscitò terina de' Medici gli successe in
contro di loro i principi del san- età di anni dieci, e fu consagrato
gue, Antonio di Bourbon re di in Reims a' ì5 maggio i56i. La
Navarra, e suo fratello Luigi prin- regina sua madre ebbe l' ammini-
cipe di Condé, i quali trassero al strazione del regno, di cui fu di-
loro partito i calvinisti del regno ;
chiarato tenente generale Antonio
al contrario i Guisa v' indussero a di Borbone re diNavarra il prin- :
seguita per la morte del re avve- chè riguardavasi non solo come
nuta li 5 dicembre i56o: fu sot- un eroe , ma come il sostegno dei
to questo regno che i protestanti cattolici, e il protettore della vera
o calvinisti furono chiamati ugo- Chiesa. Allora Condé sorprese Or-
notti. Carlo IX suo fratello, e se- leans, ed a sua imitazione i calvi-
, ,
FRA FRA 17
piincipi italiani a somministrare se il nome dell'autore, e condan-
ancli'essi soccorsi. Inoltre s Pio V nò settantanove proposizioni.
accordò a Carlo IX di alienar Jje- Dopo la pace conchiusa dal re
ni ecclesiastici per la somma di cin- cogli ugonotti , essendo i capi di
quecento settanta mila scudi. Gli questi sospetti della durata , credè
ugonotti furono disfatti alla batta- bene Carlo IX di proporre il ma-
glia di s, o novembre
Dionigi a' i trimonio di sua sorella Margherita
1567 dal contestabile, che poi mo- con Enrico III re di Navarra fi-
ri per le ferite riportate: allora si glio di Antonio di Bourbon, discen-
pose alla testa delle armale Enri- dente di Roberto di Francia conte
co duca d'Angiò fratello del le, e di Clermout, quinto figlio di Lui- .s;
guadagnò a' i ^ marzo i56c) la bat- gi IX, che poi divenne re di Fran-
taglia di Jai'nac, per la quale il re cia col nome di Enrico IV il Gran-
mandò al Papa dodici stendardi de. Appena fatta la cerimonia del-
presi agli eretici; ed il principe di le nozze nel i57 1, l'ammiraglio di
Condé fu ucciso a sangue freddo Coligny fu ferito da un'archibu-
da Montesquieu tre giorni dopo. giata da Maurevel; indi Carlo IX
A' 3 ottobre il medesimo duca ri- a consiglio di Caterina de' Medici
portò la sanguinosa vittoria nella e di molti signori della corte, de-
pianura di Montcontour ,
per ope- cretò la strage degli ugonotti. L'or-
ra principalmente di Sforza gene- dine fu eseguito con tanta crudel-
rale pgntificio, il quale a mezzo tà in Parigi, e in quasi tutto il re-
del fratello Paolo, mandò a s. Pio gno, che vi restarono uccise piìi di
V ventisette stendardi presi agli settanta mila persone , e siccome
ugonotti, che li collocò nella basi- r uccisione incominciò a' 24 agosto
lica lateranense ; indi ebbe luogo la la notte della festa di s. Bartolo-
pace. Intanto Michele Baio dottore meo, fu detta la strage di s. Bar-
dell' università Lovanio , sparse
di tolomeo. Va però avvertito che il
e sostenne ne' suoi scritti molte sen- numero de' settantamila uccisi è di
tenze circa il libero arbitrio, le molto esagerato. Gravissimi poi fu-
opere umane, ed il merito, le qua- rono i motivi che a propria dife-
li furono di scandalo alle scuole sa indussero il governo del re, in
e (l'inquietudine alle coscienze; e quei lagrimevoli tempi, a ricorre-
furono come i primi semi di quel- re a questa estrema misura, senza
la zizania che nel seguente secolo la quale forse il calvinismo, e la
infettò diversi dei puri campi del- repubblica, o piuttosto le repubbli-
la Chiesa, principalmente la galli- che federative in cui agognavano i
cana,- coi giansenisti che tanfo af- capi ugonotti frastagliare la Fran-
flissero la Francia nell'ecclesiastico cia, avrebbero trionfalo della Chie-
Queste false dottri-
e nel politico. sa cattolica e dell' unità della mo-
ne furono prontamente condannate narchia. E fu per s\ gravi motivi
dalla Sorbona in dieciotto articoli, che in s. Luigi de' francesi di Ro-
e vi risposero i balani con un' apo- ma cantò il Te Deum, e si fe-
si
voi. XXVII.
.^^
j8 fra FKA
principe di Condé iiglio del defun- di d' istoria e di geografìa , fu
to , fecero 1' abiura de' loro errori dall'ammiraglio di Coligny spedita
per salvare la vita ; abiura che il una colonia America.
di francesi in
Papa Gregorio XIII accolse coi Enrico III Enrico lì e di
figlio di
maggior piacere. Il duca di Lore- Caterina de' Medici, già duca d'An-
na Enrico di Guisa, eh' era stato giò eletto per le sue brillanti mi-
incaricato dal re di essere esecu- litari azioni re di Polonia, tre me-
tore della strage . l' eseguì con vi- si dopo la sua coronazione in Cra-
gore; e parlamento ordinò che
il covia ne partì, e recatosi in Fran-
r ucciso ammiraglio Coligny co- ,
cia fu coronato e consagrato in
me primo e piìi fanatico capo de- Reims dal cardinal Guisa I-uigi di
gli ugonotti, fosse impiccato in ef- a' i5 febbraio iSjS. Intanto Gre-
figie Montfaucon
sulla forca di : ma gorio XIII commiserando lo stato
questo macello non fece che esa- della Francia indebolita di forze
,
giò fece l'assedio della Rocella dive- mandò prima duecento mila scudi
nuta la capitale del protestantismo, d'oro, poi altri cento mila, indi al-
protetta da Elisabetta regina d' In- tri cinquanta mila, con quattro mi-
ghilterra e difesa dal La Noce ; ma la fanti.Si adoprò pure perchè lo
vi perdette quasi tutta la sua arma- scettro di Polonia restasse nelle ma-
ta nel iSyS; ed avendo inteso il ni Enrico
di III; ma desiderando i
tninchi: tultavolla l'indulgente Pon- XIII a'29 gennaio iSyg, colla bol-
tefice annuì all'alienazione di tanti la Provisionis nostrae , appresso il
beni ,
pari a cinquanta mila scudi Possevino in Àppar. Sacr. tom. II,
zionale, e quello solo che salvò nel cevuto come suddito del re di
regno la Chiesa cattolica giacche ,
Spagna, il Papa si gravò, non vo-
dicono alcuni storici, che mai Eu- lendo stare all' arbitrio altrui sul-
F P. A FRA 21
];i scf-Ila fle'nmi/i. In fatti il re \ucò pel settembre gli stati generali
noi ricevette, e incaricando l' amba- a Blois. Trovatosi per tal moda
sciatole a fare le sue scuse, Sisto il re privato d'ogni potere, perde
V gli negò r udienza, e gli fece in- madre, e die luogo
di fiducia alla
limare che stdjito uscisse in vece ad un temperamento precipitoso e
•la Roma. Queste cliiFerenze non tragico. All'apertura degli stati in
fuiono accomodate sinché il re non Blois, Enrico III pronunciò un gra-
SI pie;:;ò onorevohnente
e ricevere ve discorso, e dispose per modo le
monsignor Mirta, ed allora il Pa- cose, che il duca di Guisa Enrico,
pa richiamò l'ambasciatore, come chiamato a palazzo col pretesto che
racconta a lungo il p. Tempesti, il re voleva confessarsi e comunicar-
nella Fìta di Sisto V^ lib. X. si, nell'alzar la cortina per entrare nel
L'anno 1587 *^ formò la fazione regio gabinetto fu trafitto dai pu-
del consiglio de' sedici, che avea gnali di otto sicari. Indi furono
niente meno per iscopo, di privare ivi an-eslati il fratello Lodovico II
il re della corona e della libertà. cardinal di Guisa, il cardinal Bour-
In pari tempo il re di Na varrà bon, l'arcivescovo di Lione, i du-
parlai dal Bearn per unirsi ai te- chi di Nemours e d' Elbeuf col
deschi ed agli svizzeri. Anna duca giovinetto Carlo principe di Joinvil-
di Gioiosa volle impedirgli il pas- le, figlio del trucidato. Il giorno
saggio, e fu disfatto a Courtray, sen- seguente, vigilia del santo Natale,
za che il re profilasse della vittoria, fu condotto il cardinale ove il du-
ritornando nel Bearn presso la con-' ca era slato ucciso, e a colpi di
tessa di Grammontj mentre i sud- alabarda venne spietatamente morto,
delti alleati furono battuti dal duca quindi bruciale le ceneri de' due
di Guisa. Enrico III quando si vide fratelli furono sparse al vento. Giun-
per>eguilalo all'estremo dai sedici, e ta questa nuova infausta in Roma,
dal duca di Guisa, a' 12 maggio i588 Sisto V
ne restò soprammodo con-
fece entrare nuove truppe, e gli e con gagliarda allocuzio-
ti'istato,
basciatore della lega domandò nuo- torli pontificii, veggasi nel Bernini,
va udienza a Sisto V, e gli presen- Storia dell' eresie tom. IV, pag.
tò le suppliche de' collegati, che 5^9 quale rimprovera Natale
, il
Vili, che dopo aver pianta la mor- feriore del re e gli spezzò un den-
ie di Alessandro Farnese condot- te. Siccome i due malvagi erano
tiere dell' armata della lega, e ce- slati scolari , chq sotto
dei gesuiti
lebrati magnifici funerali, scrisse ai Carlo IX erano stati stabiliti in
cardinal Filippo Lega, che essendo Francia, i loro nemici ne profitta-
nunzio a Parigi Innocenzo IX lo rono con accusarli di complicità
aveva creato cardinale e legato a onde il parlamento di Parigi, e gli
lalere, acciò efficacemente procuras- altri del regno inlimarono ai gesui-
se d'impedire che Enrico IV sicco- ti di uscire prontamente dal rea-
me eretico salisse sui trono di Fran- me. L' assoluzione data ad Enrico
cia,per ivi non esporre la kòe^ al- IV fu dichiarata nulla da Clemen-
estrema rovina. Ma il re veden-
l' te Vili, perchè non autorizzato
do clie non gli sarebbe mai riusci- l' arcivescovo dalla santa Sede , il
to cingersi pacificamente la corona perchè quel principe pregò il Papa
di Francia se persisteva negli e,y- ad assolverlo, ciocché veniva ritar-
roi'i de' calvinisti-ugonotti , doman- dato per meglio assicurarsi di sua
dò a questi se poteva salvarsi l'a- conversione, e per gli sforzi che fa-
nima nella religione romana, e ve- cevano la Spagna e la lega. Il pre-
nendogli risposto afFermativainente, lato Olivieri,che Gregorio XIII a-
soggL.nse Enrico IV : sarà dunque vea spedito come dicemmo
in Fran-
meglio eli io vada in cielo re di cia, mosse il Pontefice a concedere
ne coli' iscrizione che riporta. Cle- il regno, non pensò che a renderlo
mente IX fece togliere il monu- felice ed a governarlo da padre,
mento, ed in vece vi fu posta una onde alla desolazione successe il
pietra con una fiammella in mez- primiero splendore. Nel 1598 ave-
zo che vi durò sino al I744> ^'" va Enrico IV accordato a' suoi
lorchè si trovò il tutto infranto. sudditi la libertà di coscienza, me-
Allora Benedetto XIV fece ristabi- diante l'editto di Nantes, che fece
lire il monumento nella forma che registrare nei parlamenti. Da ciò
che gli die il governo della Pro- pazione de' vizi , in cjiielle città
quillo sul trono, riunendo il Bearn, cattolica religione. Indi nel 1601
la contea di Foix e la Na varrà Cletnente Vili spedì in Francia
francese alla corona di Fiancia Maffeo Barberini, poi Libano Vili,
nominandosi egli e i suoi succes- colle Fascie benedette [Vedi), pel
sori inclusive a Carlo X del 1824, delfino nato da Maria de' Medi-
re di Francia e di Navarra. Con- ci, il quale divenne re col nome
siderando poi Clemente Vili che di Luigi Xlll: cos\ questo Papa
Enrico IV non aveva successione fu il primo ad introdurre questo
da Margherita di Valois sorella sagro donativo ai successori della
la quale per timore erasi sposato, al citato articolo. Non essendo Cle-
sare invece Maria de' Medici figlia Gesù, fece vive premure al re per-
del granduca di Toscana Ferdinan- chè fosse reintegrata nelle antiche
FRA 27
case del regno. Enrico IV accer- a tal fine inviò ambasciatore alla
tatosi dellinnocenza de'gesuiti, mal- repubblica di Venezia il cardinal
grado gli sforzi del parlamento, li di Gioiosa. 1608 spedì
Inoltre nel
richiamò nel i6o4r gli fondò poi a Roma Carlo Gonzaga duca di
il collegio della Fieche, nella chie- Nevers, per contestax'e in pubblico
sa del quale, in segno dell' affetto concistoro a Paolo V riverenza ed
che loro portava, volle che dopo affettuoso ossequio. In questo anno
la sua morte \i fosse depositato il la regina partorìduca d'Angiò, il
ramide eretta nel luogo della de- sua assenza reggente del regno, e
molita casa di Chatel, ed ai ge- per le replicate sue istanze la fece
suiti offensiva. Le dispute sulla gra- coronare con gran pompa a' i3
ziache rinnovaronsi in questo tem- maggio in s. Dionisio. Restituitosi
po nella Francia, diedero origine Enrico IV a Parigi per godere il
mi, furono vinti sul mare, e gl'in- che sollevò la Linguadoca di cui
glesied olandesi che li protegge- era governatore, indi perde la te-
vano colle flotte finono disfatti sta ; ed il cardinale che fu sul
nell'Isola del E.e agli 8 novembre punto di cadere dal favore, si ele-
1627. Allora Luigi XIII intrapre- vò a maggior possanza. Il re prese
se il famoso assedio della Piocella al fiatello tutta la Lorena, e scac-
il capo de' ribelli. In questo frat- sole di Lerins, soccorse Casale, dis-
3o FRA FU A
fece marchese
il di Leganes, e pre- ri già condannati di Baio e por ,
le la
dottrina di s. Agostino, ban- tasserò dopo la sua morte, dichia-
dita per più di cinquecento anni rò nel suo testamento, che se per
dalle scuole cattoliche, ma per au- avventura il Papa credesse di tlo-
toiizzare colla sua penna gli erro- ver fare qualche mutazione nel suo
FRA FRA 3r
libio , assoggeKava con
egli vi si cattolici, e que' medesimi dottori si
siccome uno de' più abili ministri festò nella pittura e nella scoltu-
che al)biano fiorito, ond' ebbe in- l'a ; Rouen ed Elboeuf cominciaro-
fluenza su tutti i gabinetti d'Eu- no ad esporre i loro drappi , e la
ropa, e morì in Parigi nel 1642. tendenza alla navigazione ed al
In queste guerre più volte inter- commercio, non che la marina fian-
pose Urbano Vili la sua paterna cese di molto si accrebbe. Dell'ori-
mediazione^ ed eragli riuscito com- gine delie Gazzette o fogli periodi-
porre quella di Cherasco, a mezzo ci in Francia, pure avvenuta in
del suo nipote cardinal Antonio questo tempo, se ne tratta all'ar-
Barberini , eh' ebbe a compagno ticolo Diario di Roma (Fedij. Sot-
Giulio Mazzarini di Piscina nc^l- to Luigi XIII furono mandale
l'Abruzzo. Questo prelato fu poscia colonie nell'isola di s. Cristoforo
da Urbano Vili spedito in Fran- della Martinica, della Guadalupa
cia colla qualifica di nunzio straor- e di Caienna nella Guiana; il car-
dinario, per rinnovare la sospirala dinal R^ichelieu in una parola pre-
concordia tra le parti belligeranli, parò il secolo di Luigi XIV. Alla
avendo già date prove del suo alto morte di Luigi XIII la Francia era
ingegno. Fu pei'ciò preso in istima alleata colla Svezia, coli' Olanda
ed benevolenza dal cardinal Ri-
in colla Savoia ed il Portogallo, e sos-
chelieu, e divenne quindi sospetto teneva contro r impero e la Spa-
alle due corti austriache imperiale gna una guerra rovinosa ai cUxe:
e spagnuola ,
provocando piuttosto parliti. Aveva Luigi XIII prima di
la guerra. Pregarono il Papa a li- morire radunato i principali signo-
chiarnarlo, il quale trasferì il Maz- ri del regno, ed in presenza loro
zarini alla vice-legazione di Avi- dichiarato, che in caso di morte
gnone; ma morto il car-
essendo egli intendeva lasciare la regina
dinal Richelieu, Luigi XIII che del Anna d'Austria sua sposa reggia-
Mazzarini avea concepito grande sli- te , nella minorità del loro fiyiio
ma ed amore lo richiamò a Pa- , Luigi XIV che successe al padre.
rigi, lo fece primo ministro, e gii Luigi XIV per le sue geste ^a
ottenne da Urbano \I1I il cardi- chiamato il Grande, ed anche Dio-
nalato. Mentre trattavasi la pace dalo perchè nacque nel i638, do-
morì il cardinale Richelieu e la po ventitré anni di sterilità della
regina Maria de' Medici nell' esilio, regina sua madre. Il principio del
e nell'anno seguente a' i4 'l'^gg'o suo regno fu segnalato da un gran
ilre d'anni 43, lodato per rette in- numero di vittorie. Luigi di Bour-
tenzioni, criterio, valore e pietà ; qua- bon duca d'Enghien, sì celebre di-
lità che avrebbono maggiormente poi sotto il nome di principe ili
deputali a Roma (il cui nome e Roma la santa Sede ( cui nomi i
tante inquietudini nella Chiesa. Papa, cioè dai io marzo a' 7 lu-
1. Alcuni precelti divini sono glio i652 ammettendovi anche
,
nale, ma sostenevano dall' altra par- suo erroneo sentimento, e non avesse
te, ch'esse non si contenevano nel sottoscritta la loro censura, fosse de-
libro di Giansenio, né erano con- gradato dal dottorato, ed escluso dal-
dannate nel senso dello stesso li- la Sorbona, come in effetto avvenne
bro. Aduuaronsi pertanto nel Lou- a' 3 I gennaio, per non voler sotto-
vre tientotto vescovi a' 9 marzo mettersi alle decisioni pontificie, per
FRA. FRA 37
tenere perturbata Sorbona, e
la Dizionario dell' eresie, degli errori
per imprimere proposizioni condan- e degli scisnù ec, tradotto dal fran-
nale. Questa pena soffrirono pure cese nella lingua italiana dal p.
settanta altri dottori, che contuma- Tommaso Antonio Conlini C. R.,
ci come l' Arnaud, non vollero sot- tom. I, pag. 297, attribuisce que-
toscrivere la censura della slessa sta opera al signor Arnaldo. Sem-
Sorbona, la quale per rendere eterno bra evidente, che il Barcos nel com-
il suo deci'eto ordinò, che nessuno porle, avesse avanti gli occhi il li-
con questo titolo: De V autoritc. cia, per la gelosia che grandi del i
sarebbe slato preso nell'azione del re gli vietò l'ingresso nel regno,
sobborgo di s. Antonio dal viscon- rompendosi cosi la buona armonia
te di Turenna, ch'era accorso per tra iled il Papa. Intanto il
re
salvare la famiglia reale minacciata, cardinal de Retz indotto dal tedio
se i parigini non gli avessero aper- della prigione a rinunziare l'arci-
te le porte. Poco dopo il Condé si vescovato di Parigi, colla pensione
gettò nel partito degli spagnuoli, dai di trentamila scudi sulla mensa
quali fu fatto generalissimo : intan- e su altri benefizi ecclesiastici, il
lettere pungenti scritte al suo cle- dopo la bolla d' Innocenzo X non
ro, e col deputare a suoi vicari avessero palesemente aderito alla
al cardinale che a costo d' una spettabile chiesa non restasse priva
spalla rotta, avesse liberato la san- di cura pastorale, condiscese a de-
ta Sede forse dalla necessità di fa- putarvi un vicario apostolico come
re uso delle armi spirituali , contro i regi ministri richiedevano , ma
i violatori della duplice e sublime prevedendo qualche inconveniente,
dignità cardinalizia ed arcivescovile. usò l'avvertenza di mandar l'ana-
Fece riflettere che non poteva al logo breve al nunzio , con ordine
4o . FRA FRA
di non consegnarlo , se priuja non trattarla senza strepito, spedì subito
era certo che l'assemblea del clero la nuova al Pontefice per assicurar-
fosse per acconsentirvi. In fatti i lo, che nulla avrebbe concluso se
vescovi dell'assemblea al sentire tal non colla sua intervenzione. Allora
proposta, dichiararono che tal de- Alessandro VII esplorando dal car-
putazione mentre viveva l'arcive- dinal Bichi che faceva le parti di
scovo, offendeva i privilegi della ambasciatore di Francia, e dal duca
Chiesa gallicana onde il cardinal , di Terranova ambasciatore di Spa-
Mazzarini vedendo la qualità dei gna , quali dei soggetti che propo-
difensori del cardinal de Retz, sa- neva spedire per nunzi pacificatori
gacemente si ritirò dall' impegno ,
potessero essere accetti ,
prescelse
restando così secondo riconosciu-
il per la Spagna monsignor Bonelli
to per arcivescovo come desiderava governatore di Roma, e Celio Pic-
il Papa, al quale si rivolsero però colomini segretario de' memoriali per
i ministri regi, pregando di quanto la Francia. Questa pace però co- ,
potesse sbalzarlo dal suo ministero, e « de medesima ". Dall' altra parte
fermo in questo errore ed aizzato da Alessandro VII, che trovavasi inqui-
persone torbide eh' erano in Roma, sitore allorché Innocenzo con- X
molti dispiaceri diede al Pontefice, dannò le cinque proposizioni di
il quale attese che il tempo e i fatti Giansenio, e che aveva una parti-
contrari l' illuminassero come poi colar cognizione de' settarii gian'^e-
successe. Il re Francia ch'era
di nisli , e di quanto si era fatto nel
disposto alla pace alla quale Ales- trattale la causa loro , dirputò op-
sandro VII r esortava , avendo ri- portunamente per questo affare una
pevuto dalla Spagna uu privato per nuova congregazione, la cui conse-
FRA FRA 4t
guenza fu la bolla che emanò a* i6 Frattanto pregato Alessandro VII
ottobre 1 656 , .4d sanctam, eh' è da parecchi vescovi francesi con let-
riportata nel Bull. Roni. toni. VI, tere de' 2 ottobre i663, ed ezian-
par. IV, pag. 1 5o, e dal Bernini dio dal re, di raffrenare que' rivol-
Storia dell' eresie t. IV, p. 665. Con tosi cristiani , a' 6 febbraio 1665
questa bolla dommatica , che fu pubblicò la bolla Regiminis Apo-
ricevuta per tutta la Chiesa, Ales- stolici, che si legge nei citati Bull.
sandro VII dichiarò che le cinque Rem. tom. VI, par. VI, p. 52 , e
proposizioni condannate da Inno- Bernini tom. IV, pag. 678, con la
cenzo X, erano veramente del libro quale ordinò rigorosamente la sot-
di Giansenio e che egli di nuovo
, toscrizione del formolario, che pre-
le condannava nel medesimo senso scrisse con formola pontificia, simi-
dello stesso Giansenio. L'assemblea le a quello già fatto dall'assemblea
del clero di Francia ricevette la del clero, da chiunque aspira ai
bolla pontifìcia, che nunzio Pic- il gradi delle accademie, e alle digni-
colomini gli presentò a' i4 marzo tà, nel quale si condannano con
1657, e nel febbraio 1661 stese animo sincero le cinque proposizio-
una formola della fede, che doveva ni cavate dal libro di Giansenio, e
essere nell'avvenire sottoscritta da nel senso del medesimo autore, co-
tutti gli ecclesiastici sì regolari del- me appimto le aveva condannate
l' uno e r altro sesso, come secola- la santa Sede. Ecco la formola pon-
ri, dottori, reggenti ec. Questa de- tificia di Alessandro VII. « Ego N.
liberazione fu autorizzata dal re con » Constitutioni apostolicae Innocen-
un decreto del suo consiglio di sta- » tii X
die 3i maii i653, et Con-
lo de'i3 aprile, e dalla Sorbona « stitutioni Alessandri VII datae
ancora, la quale a' 2 maggio ordinò M die 16 octobris i656,et Summo-
la sottoscrizione del formolario sud- »» rum Pontifìcum, me subijcio, et
detto a tutti i suoi membri, sotto » quinque propositiones ex Corne-
pena di degradazione del dottorato » Hi Jansenii libro, cui Aii' nomen
a chiunque ripugnasse di sotto- » guslinus, exceptas, et in sensu ab
scriverlo. Malgrado tutte queste " eodem auctore intento , prout il-
provvide deliberazioni non voleva- » las per dictas constitutiones Sedes
no i giansenisti sottomettersi alla » apostolica damnavit, sincero ani-
sottoscrizione del formolario, per la » mo reijcio ac damno, et ita juro.
qual cosa Luigi XIV si portò al » Sic me Deus adjuvet , et haec
parlamento , affine di tenervi il suo >» sancta Dei evangelia". Luigi XIV
letto di giustizia , e quivi fece re- dopo la bolla Regiminis, subito
gistrare a' IO aprile 1664 una di- spedì una dichiarazione di egual
chiarazione in cui ordinava assolu- forza a quella dell' anno preceden-
tamente detta sottoscrizione, e que- te, e a' 29 aprile i665 si portò in
sta fu la prima dichiarazione dei persona a farla registrare nel par-
monarchi francesi che si portò al lamento, comandando a tulti i pre-
parlamento, per appoggiare la de- lati del suo regno, che sottoscrives-
cisione di una bolla dommatica sero il formolario del Papa , e di-
<lc-IIa Chiesa, della quale essi me- chiarando che se dentro a tre mesi
desimi si protestavano figliuoli pri> qualche vescovo non avesse a ciò pre-
tnogeniti. stalo sommessione, volleva che contro
42 l UA FRA
di essi procedesse per la via dei
si sero in timore la Spagna , e fu
sagri canoni. Ciò non ostante quat- conchiusa la pace nell'isola de'Fa-
per trattato de' Pirenei "
tro vescovi, cioè di Alet Pavillon, giani il li
rali a' IO luglio 1 665, e il Pon- to Gastone duca d' Oileans zio del
tefice con decreto della congrega- re, e tre il cardinal Mazzarini, che
zione condannò an-
dell' indice , le pareggiando ne' politici talenti al
fatto processo, e quindi fossero de- liche, li ammetteva alla pace e alla
posti dal grado che occupavano. comunione, ed insieme li assicurava
Intanto i medesimi quattro prelati, ch'egli non permetterebbe mai in ta-
consiglio de' loro amici costrinsero venne lungamente trattata dal men-
i quiitiro vescovi a promettere di tovato monsignor Nuzzi nel tom. J,
venire alla sottoscrizione del for- p. i54 e seg. della Storia della
mobrio, purché ad essi venisse ri- bolla Unigenitus, ristampata nel
sparmiala la confusione di ritrat- 1794. Nell'anno 1668 Clemente
tare le loro pastorali. Vi acconsentì IX costrinse Arduino arcivescovo
Clemente IX, al quale essi scrisse- di Parigi a rimettere ì giorni fe-
ro nel primo di settembre 1668 stivi che tolto avea senza il con-
una lettela piena di rispetto e di senso della santa Sede. Per la sti-
conclusione: 1' Oidoini nel tom. IV, dendo il Papa Clemente X tanti
col. 73 1, P'it. Pont.j riporta la let- principi cristiani in guerra, si appli-
tera che Luigi XIV scrisse al Pon- cò per pacificarli, ed ottenne per le
tefice, in cui gli dice essersi deter- sue diligenze che venisse destinala
minato alla concordia, per riguai'- Colonia per trattare la concordia ,
do de' suoi uffizi. In questa occa- dov'egli spedì colle sue istruzioni
sione Clemente IX ottenne dal re il nunzio di Brusselles sperando ,
nel citato Bernini a pag. io6, dai rore, che già per molti paesi era
loro libri estratte. Indi scorgendo divenuto notorio a tutti, fu subilo
similmente, che ogni giorno com- dal zelante Innocenzo XI soffocato
parivano nuove edizioni di libri ,
con severissimo decreto del s. ofli-
ne' quali sotto pretesto delia seve- zio de' 19 novembre 1681, che si
rità della morale, si rinnovava la legge nel medesimo Bernini a pag.
dottrina delle cinque proposizioni 177. Dalla violazione del sagra-
condannate di Giansenio, per dar- mentale segreto, passarono i viola-
ne pronto provvedimento pubblicò tori della morale ad un più per-
la proibizione del libro intitolato : nicioso errore, cioè di censurare
Difesa della disciplina che si osser- l'assoluzione a' penitenti avanti al-
va nella diocesi di Sens circa l'im- l'attuale esercizio dell'imposta pe-
posizione della penitenza pubbli- nitenza, deducendo con antichi e-
ca per li peccati pubblici, Seiis sempi malamente addotti, che i pe-
1673. Nel quale libro con novità nitenti non erano mai assoluti, se
di riti o inventati dal capriccio non dopo 1' esecuzione della peni-
giansenistico, o antiquati dal costu- tenza dai sacerdoti prescritta. Que-
me ecclesiastico, susci lavasi tra' fe- sto errore già sostenuto da Pietro
deli distinzione pi-egiudiziale e di- d' Osma Salamanca ,
professore di
nate occasioni, per utilità e bene lie, cioè del diritto che pretende-
del penitente, tuttoché esso a ciò vano avere i re di Francia di go-
48 FRA FRA
dere le rendile de' vescovati vacan- pontificato su questa differenza, che
ti, e di conferire, durante la va- da Innocenzo XII fu poscia acco-
canza della sede vescovile, i bene- modata. 11 dotto cardinal d'Aguir-
fizi, che non sono incaricati di que- l'C in defension. Cath. s. Petri di-
sto reame esenti di tal diritto, il sp. 2, sect. I et seq. dimostra, che
parlamento di Parigi con un de- questa dichiarazione del clero gal-
creto del 1668 lo estese a tutti, licano è affatto contraria al senti-
ciò confermò Luigi XIV con
che mento e dottrina comune de* ve-
editto del 1673, ed approvò per scovi francesi, espressa nella lette-
timore il clero gallicano, fuorché i ra ad Innocenzo X nel i653. Veg-
vescovi di Pamiers e d' Alet, ai gasi il Talucci, Osservazioni sulla
quali perciò furono dal re confi- promessa d' insegnare ì quattro ar-
scati i loro beni temporali. Inno- ticoli della dichiarazione del 1682
cenzo XI fermo sostenitore de' di- del clero di Francia, 1820; Roma
ritti ecclesiastici, insistendo nella co- ed il libro intitolato Confutazione :
simo anno 1680 Luigi ebbe il XVI setta o il regno, da questo parti-
titolo di Grande àviWhótel de ville rono più di un milione d'eretici ;
lenii, omicicliaii, e rei d'allri de- XT, quanto santo, altrettanto d'a-
lìlti , i quali con lai riprovevole nimo imperturbabile, che anzi non
sicurez7a si sottraevano alla puni- volendo ammettere alla sua udien-
tiva giuslÌ7Ìa. Quindi a' 12 mag- za l'ambasciatore, lo dichiarò tosto
gio 1687 Innocenzo XI con la bol- scomunicato, e per avere esso as-
la Cum aliasj presso il Bull. Rom. sistilo agli uffizi divini il gioino di
tom. ^111, p. 432, sottoscritta dal- Natale nella chiesa nazionale di s.
la maggior paite de' cardinali, rin- Luigi de' francesi^ ancor contro di
novò le costituzioni di Giulio 111, questa fulminò il Papa l' interdetto.
Pontif. tom. Il, p;jg. (>97. JVon a- lettera con cui Luigi XIV avvisò
vendo Alessandro Vili ottennio dal- il I'a|)a di tal rivocazione, in data
la Francia quello che aveva do- 24 settembre 1693. In pari tem-
mandato riguardo alle quattro pro- po i vescovi francesi che furono
posi/ioni del clero gallicano, nulla nominati per l'assemblea del clero,
più eseguì di quanto aveva pro- convennero di scrivere Lina lettera
messo a Luigi XIV. intanto ve- ad Innocenzo Xll, piena di som-
nendo il Papa assalito nel gennaio missione e di rispetto, nella quale
1691 da grave infisrmità, chiamò attestavano il di.spiacere di quello
a sé i cardinali, gli denunziò che ch'era passato, contro diritti del- i
gare dal cardinal Albani, poi Cle- re cattolico d' Inghilterra Giacomo
mente XI, e di non cedere ai di- II, col figlio principe di Galles, per
ritti , autorità e prerogative della essere slato chiamato al trono il
me.se, giorno piecetlenle alla sua je per tale asilo. Intanto la som-
morte, scrisse al re un amorevole missione che i vescovi ed altri ec-
breve sul medesimo aliare, che si clesiastici Francia avevano pra-
di
legge nel Bernini a pag. ySy. ticato verso la santa Sede, non fu
Gli successe Innocenzo XII, il punto imitata dai giansenisti, i quali
quale subito spiegò la medesima nemici del pontificato romano, ed
energia de' predecessori per l'abo- insofferenti della propria depressio-
lizione delle come noti-
franchigie, ne , si scagliavano conlinuamenle
ficò agli ambasciatori, e come pra- contro formolario prescritto da A-
il
ticò colla forza. Allora Luigi XIV lessaiidro VII, ora alterandone il
dehnitivamente rinunziò alle pre- sen.so, or variandone le parole. In-
tensioni sulle franchigie, rivocò l'e- nocenzo XII per ovviare a questo
ditto che a' 2 marzo 1682 avea male, prima con un decreto del s.
pubblicato, risguardanle la dichia- oftizio de' 28 gennaio, indi col bre-
razione fatta in quel tempo dal ve de' 6 febbraio 1694, che si leg-
clero di Francia nell'assemblea, cir- ge nel lìeiiiiui a pag. 74^, diretto
54 FRA FRA
ad alcuni vescovi delle Fiaadie, nel da determinarono gli al-
Poinlis,
quale vietò l' aggiungere o levare leati ad una pace generale, per la
cosa alcuna in dello formolario, e quale molto si adoperò Innocenzo
poi con altro breve de' ^3 novem- XII coi gabinetti cattolici e fu ,
pote duca d' Angiò , che preso il liis divinae graliiie , parlammo al voi.
nome di Filippo V ,
prese possesso XVI, pag. i47 e 148 del Diziona-
della monarchia, e fece il pubbli- rio), e per la sua prigionia per ordi"-
co ingresso in ìMadrid. Prima di ne del re di Francia, dichiarò che
narrare le famose guerre per la l'autore di questo Caso di coscienza
successione di Spagna, che agitaro- era stato il Perrier, nipote di Pa-
no una gran parte dell' Europa ,
scal, canonico di Cleimont. Il Guer-
continueremo per ordine di tempo ra nel tom. I Epitoni. Pontificiar.
la storia del giansenismo per ciò Constil. p. 146 dice, che Antonio Ar-
che x'iguarda il pontificato di Cle- naldo lo propose. Monsignor Guar-
mente XI, e la Fiancia, il cui cle- nacci nel tom. Il Pit. Ponlif. pa-
ro nell'assemblea generale del 1700 gina 11, scrive che ne fu autore
apfrtovò la condanna del libro Luigi du Pin, e perciò esiliato per
Massime de santij fatta eroicamen- ordine di Luigi XIV. Forse il du
te da Fénéion arcivescovo di Cam- Pin sarà stato V autore dell' edizio-
bra], e nel tempo istesso l'assem- ne fattane a Parigi nel 1703 col
blea condannò molte proposizioni titolo Lettre de 31. chanoine de . .
dro VII e de' suoi successori, soste- Bull. Rom. tom. X, par. I, pagi-
nevano non doversi negare V asso- na 4^ > condannò la decisione di
luzione ad un ecclesiastico, il quale questo Caso di coscienza, come
soUosc/ii'cndo e giurando esterna-
, contrario alle costituzioni di Inno-
mente il forniolario di Alessandro cenzo X,
Alessandro VII, ed In-
J^ II, e condannando le cinque pro- nocenzo XII, ricevute dalla memo-
posizioni di Giansenio nel medesi- rata assemblea del clero gallicano
mo senso, in cui le aveva condan- nel 1700; indi nel giorno seguen-
nate la santa Sede, negasse tuttavia te , con due brevi diretti a Luigi
internamente che dette proposizioni XIV , ed al cardinal de Noailles
SI contenessero nello stesso senso arcivescovo di Parigi, riportati nel-
nel libro di Giansenio : riguardo VEpist. et Brevia Clem. XI, tom. I?
56 F li A P' RA
p. i4o e seg., raccomandò loro di tobre i6ji6, di Clemente IX dei
ricercarne gli autori, e severamente ig gennaio 16(19, e di Innocen-
])unirli. zo XII del 1694 e del 1696. Nel-
Da questa pontificia condanna la stessa bolla, che da tutti i ve-
nacque, die de' quaranta dottavi die scovi francesi fu solennemente ri-
zione. Fra quelli che si ritrattaro- to, dalla Chiesa chiaramente giudica-
no fu il celebre domenicano Cala- to. Contro questa bolla si scatenaro-
le Alessandro, il quale avendo do- no i giansenisti, ed uno di loio, Teo-
mandato al Papa la permissione di doiico di Vaix, ia un libretto in-
di alcuni pochi vescovi che negaro- mostrò zelante come Luigi XIV
no di riceverla, fra' quali fu il pri- il reggente del regnoduca d'Orleans,
mo Matteo de Hervaux arcivescovo per cui gli aCfari subito cangiarono
avvenimenti di que-
riferire tulli gli riportò sopra gli alleati e sull'ar-
sta giieira, laonde accenneremo i ciduca Carlo la celebre vittoria di
principali. La guerra ebbe buon e- AImnnza li -2 5 aprile, che fu poi
sito per li francesi sino a' i/j. ago- seguita dalla riduzione dei regni
sto 1704, in cui poi gli alleati co- di Valenza e d'Aragona ; ma gl'im-
mandati dal principe Eugenio, da periali s' impadronirono del regno
milord Marlborough, e dal prin- di Napoli. Villars forzò le linee di
cipe di Bade disfecero ad Hoclie- Stolholfen, mentre Forbin e Guay
stet l'armata francese comandata si distinsero sul mare battendo le
regioni per sei anni nei sangue. 11 con nuove vittorie si stabilì sul
duca di Venderne disfece il prin- trono di Spagna. In qnest' anno
cipe Eugenio alla battaglia di Cas- Luigi XiV conuiìise al parlamento
sano nel Milanese li io agosto di Parigi il processo contro il car-
1705, nel quale anno a Leopoldo I dinal di Buglione, per una biasime-
successe l'imperatore Giuseppe 1 ;
vole lettera a lui diretta nel riti-
nome in America, e nell' isola E.ea- il delfino Luigi, unico figlio di Lui-
je o Capo Bretone. In questo stes- gi XIV, e padre di Filippo V, mo-
so anno il duca Filippo d'Orleans rì a Meudon di vaiuolo, di circt
nipote del re fu disfatto dal prin- anni cinquanta degno allievo di
:
1712 mori ancora il delfino du- breve malattia morì il primo settem-
ca di Borgogna, non che la del- bre d'anni settantasette, avendone re-
flua e il loro duca di Tue-
figlio gnati dodici. Il suo regno venne pa-
tagna che Luigi XIV avea nomi- ragonato a quello d'Augusto, e fu
nato delfino, titolo che allora die uno de' più gran prineipi non so-
al duca d'Angiò, che poi il succes- lamente della monarchia francese,
se col nome di Luigi XV, anch' es- ma eziandio di Lutta l'Europa,
so figlio ilei duca di Borgogna. In Aveva un gusto naturale per tut-
quanto ai politici avvenimenti, la tociò cheforma gli uomini gran-
regina d'Inghilterra Anna ascoltò di: seppe distinguere ed impiegare
proposizioni di pace, che il re di le persone di merito: fece fiorirei
Francia gli fece fare , mentre la dotti,le scienze, le arti ed il com-
vitloria riportata a Denain dai ma- mercio ne' suoi stati. L'ambizione
lescialli Villars e IMontesquieu in- e l'amore della gloria gli fecero
deboli r armata avversaria, e prò- intraprendere ed eseguire i più
mosse definitivamente la pace, che fu grandiosi progetti, e si distinse so-
ad Utrecht
sotloscritta agli riaprile pra tutti i principi del suo secolo
17 i3 coir Inghilterra, il re di Por- per mezzo d'un' aria di grandezza,
togallo, il duca di Savoia, il re di di magnificenza e di liberalità, che
Prussia e gli olandesi. Questa pace accompagnava tutte le sue azioni,
era stata preceduta da una solen- I suoi molti amori sono noti, e la
una simile riirunzia del duca di suo buon senso e le belle qualità che
Berry, e del duca d'Orleans a tut- l'adornavano, la grazia eia stima
ti quelli ch'eglino potessero avere di Luigi XIV, che se le uni con
allacorona di Spagna. Con questa matrimonio segreto negli ultimi an-
pace la Francia cede agl'inglesi la ni di sua vita. De la Beaumelle
Nuova Canada e
Scozia vicino al , scrisse le Mérnoires poiir seri'ìr à
l'isola di s. Cristoforo, demolendo C histoire de madame de MaiiiLe-
le foi tifìcazioni di Dunkerque. non et à celle da siede passe, Mae-
Luigi XIV si pacificò pure col- stricht 1789. Dopo la morte di Lui-
r imperatore Carlo VI, prima a gi XIV, Filippo duca d'Orleans, di
Rastadt a mezzo del maresciallo Chaitres, di Valois ec, figlio di Fi-
Villars, trattato venne ratifi- che lippo di Francia, fiatello del defun-
cato a Baden li 6 marzo 1714- ^^ to, fu dichiarato reggente del re-
1 apa Clemente XI raccomandò in gno dal parlamento, seguendo il di-
tal pace ai due sovrani gli affari ritto che a lui ne dava lo sua na-
FRA F li A 63
scita ,
diiiante la minorila di Lui- ambiziosi del cardinale Albeinni,
gi XV allora di cinque anni ; i di- primo ministro favorito di Filippo
sastri delle ultime guerre furono V re di Spagna che , cospirò a
in parte riparati sotto questa reg- togliergli la reggenza, e col mezzo
genza , ma i torbidi religiosi , che del principe di Cellamare amba-
ligio al giansenismo non seppe ap- duca e , fece entrare nelle sue
porvi il necessario rimedio; quindi viste molti distinti personaggi di
il consiglio di coscienza ch'egli fe- rango, pe'quali l'equivoca condotta
ce presiedere dal cardinale de Noail- del duca, e del suo scaltro mini-
les, non fece che eternar le dispu- stro, già suo precettore Guglielnio
te sulla Lolla Unigeni/ns, e produs- du Bois, non fu immune dai più
se quella moltitudine di appellanti neri sospetti di avvelenamento del
fanatici, che descrivemmo di sopra. giovine re, sospetti ch'erano pur
Per le finanze poi fu posto in atti- caduti sulla morte de' precedenti
vità lo strano sistema inventato dallo principi. Siccome poi a questa or-
scozzese Law, che fondavasi sul com- ditura andavano congiunti mille
mercio del Mississippi nell'Indie oc- altri progetti del cardinal Albero-
cid( nlali , dal quale promettevasi ni, le potenze europee si posero
immenso vantaggio agli azionisti in guardia, e la Francia collegan-
del banco reale appositamente isti- dosi coir Inghilterra , e coli' O-
tuito. Il progetto venne accolto con landa si trovò in necessità di di-
entusiasmo, e 1' unione della com- chiarare guerra alla Spagna, entrò
pagnia dell' Indie orientali ne ac- nell'anno 17 19 in Catalogna ed
crebbe H credito; non solo tutti in Navarra colie sue truppe, ed il
i ricchi di Francia , ma eziandio congedo dell'inquieto ministro spa-
gì' inglesi
,
gli olandesi , i genovesi gnuolo mise fine a questa guerra
versarono molto denaro per acqui- nel 1720. Nell'anno precedente l'i-
star le azioni impinguandosi così ,
sola s. Giovanni, nel golfo s. Lo-
il regio erario. INon tardò per al- renzo, ricevette alcune colonie. I-
les COSI ubbidienti que' vescovi, che successore Clemente XII ottenne
seguito lo avevano appellante, Yi colle sue esortazioni, che i benedet-
era fra questi il vescovo di Se- tini della congregazione di s. Mau-
iiez, il quale sempre più si mo- ro in Fi'ancia , tanto celebri per
VOl. XXV li.
6(> FRA FRA
le loro opere date alla luce, sino dario, e spacciato per un tauma-
allora refrattari alla bolla, la ri- turgo di miracoli fatti al suo se-
cevessero con amplissima forma nel polcro nel Medar-
cimiterio di s.
da tredici anni si godeva dai fran- go distinto che godeva, fosse con-
cesi sarebbe stata forse sei'iamente fusamente cogli altri tumulalo. Con-
compromessa, se l'imperatore Car- dannò i libri che al medesimo at-
lo VI non avesse impedito che tribuivano la santità ed miracoli, i
cia sosteufatricè del suocero del simo miracolo dal diacono della
suo re, però fu combinato
tutto sua diocesi operato, considerando
colla cessione del ducato di Bar e Clemente XII la pastorale intera-
della Lorena a Stanislao, con la mente contraria allo spirito della
condizione che 1' uno e l'altra pas- cattolica religione, la quale propo-
serebbero alla Francia, alla mor- ne alla venerazione de' fedeli gli
dei deisti era passato a quella dei un libro della storia giansenistica
giansenisti. e quesnelliana, con questo titolo:
Nel 1787 Clemente XII solenne- Histoire da livre des réjlexions
mente canonizzò s. Vincenzo de'Pao- iiioìides sur le nouveau Testamenti
li francese, fondatore della congre- et de la constitution Unigenitus,
gazione de' signori della missione e Amsterdam siccome pieno d' im-
,
11 maresciallo di Sassonia battè gli non andò guari che Luigi XV pre-
inglesi a Fontenoy nel 174?; ma se ad amare Giovanna Antonietta
questi disponendo di una agguerri- Poisson, maritata a Lenormand si-
ta e nuuiei'osa armata navale^ in- gnore d'Etioles, conosciuta meglio
vasero (pialche colonia francese per sotto il nome di marchesa di Pom-
dispute dei confini sui possedimen- padour, della quale trattarono va-
ti americani, e ben tosto Luigi XV rie opere come le Memorie che.
,
non ebbe più che due soli vascel- servono alla vera storia di mada-
li di linea da opporre loro; ed in ma di Poinpadour, Venezia 1780.
Boemia i suoi eserciti solirirono La pace d'Aquisgrana fu simile a
notevoli perdite a cagione delle scis- quella diRyswich, in cui Luigi XIV
sure tra' generali francesi , meno avea mostrato un disinteresse che
J" espugnazione della capitale Pra- fece stupire ed affliggere i suoi sud-
ga, che il conte di Bellc-Isle dovè diti. Luigi XV stipulò soltanto pei
abbandonare. La pace d' Aquisgra- suoi alleati, ed unico risultato fu
na mise fine nel 1748 a questa in- di stabilire un ramo della casa di
giusta guerra, nella quale diverse Borbone nei ducati di Parma e
volte Luigi XV avea preso parte Piacenza, nella persona dell'infan-
in persona, e quando già da circa te di Spagna Carlo figlio di Filip-
FRA FRA 69
pò V , e poi neir altro figlio Filip- co?igregatis posi paceni Ecclesiae
pò , divenendo Carlo re delle due GalUcanae constilutum , et metìio-
Sicilie. duin propedìeni cdituris prò sludiis
Nel lySo era risoluto Luigi XV peragendis ah alurnnis collegii Vr-
di stendere la nuova gabella, detta banì de propaganda Jlde ad hae-
del vigesiino denaro, sopra i beni reticos pìoflulaiidos, ad genliles, et
ecclesiastici qua- del suo regno, la alheos in sinutn Ecclesiae reducen-
le tuttavia per le lappresentanze
,
dos. Contro di essa scrisse il p. Pa-
falte al re dall'assemblea generale tuzzi domenicano col finto nome
del clero, fu poi convertila nello di Eusebio Eraniste. L'anonimo poi
spontaneo grosso sussidio per cin- si scuoprì, ma morì in buon cou-
que anni, in luogo del dono gra- cetto essendosi pentito. Fattosi l'e-
Francia veniva sempre più perturba- che onora la sua umanità. L'amo-
parlamento di
to dalle opposizioni del re che il virtuoso ed illuminato
Parigi alla regia autorità, già Lui- delfino portava ai gesuiti, la ni-
gi XV nel 1753 avea dovuto eser- micizia della Pompadour , del pri-
citare un atto di severità col rile- mo ministro Choiseul, quella dei
garlo in Pontoise, e quindi abolir- parlamenti , dei giansenisti e del
lo come è detto. Tali però ri-
si numeroso partito de' filosofi incre-
mostranze ed impegni ne conse- duli , sagrificarono la benemerita
guitarono, che nel corso di un an- compagnia di Gesù , in un punto
no si decise il monarca a richia- eh' era per soccombere nei regni
mare il parlamento, il quale con più Europa il Porto-
religiosi d' ,
quindi dopo altre cose Clemente cretato l'esilio de' gesuiti, e dichia-
XIII esortava i vescovi alla pazien- rato empio ed irreligioso il loro
za, alla premure
costanza, ed alle istituto,che dalla Chiesa cattolica
per sostenere la compagnia bersa- nel concilio Tridentino radunata
gliata. Avendo il vescovo di Va- si era approvato come pio, egli che
lenza scritto all'afflitto Papa le a- fino alloia avea tollerato, non po-
troci ingiurie che in Francia si tendo più farlo senza tradire il suo
proseguivano a danno de* gesuiti, ministero, nel concistoro del gior-
Clemente XIII col breve Lùerarum no precedente alla spedizione del
tuariim, de' 24 g'^^g^^ 1762, Guer- breve, con solenne decreto aveva
ra loco cit., gli rispose lamentan- rescissi e dichiarati nulli gli atti
rjl FRA FRA
de' parlaiiiciili, però eglino pei-
e dato a' i5 febbraio 1764, loco cit.
la stretta unione che hanno per la tom. Ili, pag. 358, per confortarlo
loro dignità cardinalizia al Ponte- ne' suoi patimenti : ne lodò alta-
fice, procurassero a suo esempio di mente la fortezza sacerdotale, pa-
vendicare con coraggio e costanza ragonandolo agli antichi ed intre-
l'onore della Chiesa di cui era la perchè con tanta lo-
pidi cristiani,
causa, avendo essa sempre tenuto de ed approvazione de' buoni avea
per esemplare e per religioso quel- intrapreso a difendere la divina
la
istituto, che i parlamenti dichia- potestà della Chiesa; lo confortò
ravano ii'religioso ed empio. nel vederlo soffrire in un tempo
Continuando il ministero unito di disprezzo, in cui portavasi il
nie degli oppressori , che l' inno- bri morale de' gesuiti estrat-
della
lenza de' gesuiti. La voce di un to alcune proposizioni che per au-
prelato di tale dottrina e di no- torità propria sentenziò perniciose,
toria non poteva restare im-
virtù, ne mandò il catalogo col titolo di
punita, da chi avendo la forza in Asserzioni a' vescovi del regno, af-
mano, non la poteva sentire con finchè avvisassero i loro diocesani
pace, per l'odio dichiarato contro a non abbracciarle. Il vescovo d'An«
la compagnia. Per ordine dunque geis Giacomo de Grasse di Beau-
del parlamento fu l'arcivescovo man- vais fu il prin)o ad eseguirlo con
dato in esilio fuori di Parigi ; e lui.i ma appena l'ebbe
[)astorale ;
Luigi XV
che l'amava molto per lelt.i Clemente XIII, che ad esso
la sua virtù ed apostolica costan- scrisse il breve Leda pasloralis
za, non avendo coraggio di oppor- de' 19 settembre 1764, loc. cit., in
si al parlamento, dal quale ancor cui altamente lo riprese per aver
eglisempre più veniva bersagliato, con si sanguinosa scrittura lacera-
permise all'arcivescovo di scegliere to i gesuiti. Gli disse pure, che il
quel luogo che più gli piacesse, parlamento di Parigi , che aveva
nel quale come a porto sicuro si compilato r infame libro ,
già da
ricovrasse dalla tempesta. Appena molto tempo si sapeva essere com-
Clemente XI 11 fu di ciò informa- posto di soggetti nemici della Chie-
to, subito spedi all'arcivescovo un sa ed usurpandosi la potestà ec-
,
stessa, era la tutela della bolla Uni- che a' pubblici refrattari della stes-
genitus, il trionfo dei forti, l'ignomi- sa costituzione si doveva negare il
nia dei deboli, e la condanna de' re- ss. Sagramento dell'Eucaristia; 3."
frattari, onde su questa sembra va ac- che quelli quali affermavano essere
i
mano del boia altro libro della sles- f,/ miglia, ed i suoi figli, e stam-
sa materia, cioè: Lettera I, II, e III pata nel 18 r 5. La tenerezza di Lui-
contro la bolla che comincia Apo- gi XV pel suo unico figlio si ridestò
stolicum y7rt*ce/ic?i etc, Napoli per Se- vivamente nella sua malattia, e ne
bastiano Poletti 1765. Il quale li- pianse la perdita per più di tre
bro fu proibito leggersi con decreto giorni; indi peggiorò nella sua con-
de' 4 di detto mese, con approva- dotta, non degna di un re di Fran-
zione pontificia. Intanto nella corte cia, tuttavoUa il possesso della Cor-
di Francia il delfino Luigi dotato sica fece per un momento dimen-
delle più belle qualità, pe'suoi lo- ticare ai francesi i motivi del loro
devoli prlncipii, abban- pressoché malcontento. Nell'anno precedente
donato dalla corte ove dominava la 1764, dopo vent'anni di favore, era
Pompadour e il ministro Choiseul morta di quarantadue la Pompa-
nemici de'gesuiti, essendosi affaticato dour da regina, e fa sepolta da cor-
nel campo di piacere a Compiegne tigiana: gli successe nel cuore del
dov' eragli stato permesso eserci- re laDubarri, e il duca di Choiseul
tarsi ne' travagli della guerra, morì venne esiliato, e poco dopo all'an-
a Fontainebleaua'20 dicembre 1765, tico parlamento di Parigi fu sosti-
nell'età di circa trentasei anni: es- tuita una corte reale.
so fu uno de' principi la cui per- Nel 1768 l'infante duca di Par-
dita cagionò i più profondi ram- ma avendo ordinato ai gesuiti di
marichi; gli fu eretto nella metro- parfire dai suoi stali, emanò pure
poli di Sens un monumento di alcune leggi enormemente lesive al-
scultura, riputato uno de' più belli la disciplina ecclesiastica, il perchè
del decorso secolo. La prima sua mo- furono da Clemente XIII annulla-
glie fu Maria Teresa di Spagna che te e riprovate. II duca ricorse al-
poco visse; la seconda che il seguì l' appoggio delle corti Borboniche,
nel sepolcro fu Maria Giuseppa di e subito Luigi XV
fece occupare
Sassonia, ornata delle più splendide Avignone e contado Vcnaissino,
il
virtù. Da essa ebbe quattro figli, domini! della santa Sede in Pro-
76 FRA FRA
venza. Intaxìto insistendo alcune po- gesuiti, per amor della pace, per
tenze, e la Francia a mezzo del- la forza delle circostanze, con som-
l'ambasciatore d'Aubeterre per la ma ripugnanza e dolore lo fece col
intera soppressione de' gesuiti, da breve Rex pacijicus de' 2 1 luglio
farsiper Clemente XIII, questi fu l'j'j'ò. Cosi per allora finì una
preso da tali angustie che a' i congregazione religiosa, che nella
febbraio 1769 terminò di vivere, sola Francia aveva una delle sue
e gli successe Clemente XIV. In sei assistenze, che il cardinal di
quest'anno la Francia cedette la fiourbon avea introdotta nel regno;
Luigiana alla Spagna, ed acquistò i cui grandi graziosamente ricevet-
tutti i possessi cioè a
dell'Indie, tero per opera dei cardinali di Lo-
dire, Cbandernagor,
Pondichery, rena, e Tournon, encomiata dal
]\Iahé, Karihal, e le loro dipenden- cardinal Gondy vescovo di Parigi,
ze, che questa compagnia avea ac- quando fu calunniata sotto Enrico
quistati dal 1676 al 1739. Il nuo- IV, altamente pur lodata dalla Sor-
vo Papa nel mese di luglio scrisse bona, per l'impegno che ammirò nei
a Luigi XV, dicendogli che aveva suoi individui nel reprimere l'ere-
sospeso breve emanato dal pre-
il sia de'calvinisti ugonotti, de' quali in
decessore contro il suo parente du- poco tempo ne ritrassero alla fede
ca di Parma, in un a tutti gli atti cattolica circa sessanta mila. Mon-
su tale emergente; e che in quan- signor di Tumel disse a Luigi XV,
to all'abolizione de' gesuiti egli non che i avevano la gloria che
gesuiti
poteva farlo per le tante ragioni i loro nemici lo erano pure del
già addotte da Clemente XIII, es- suo trono e della Chiesa.
sere piuttosto disposto convocare un Progredendo la Francia nelle ri-
proteggerli come tutti gli altri or- IO maggio 1774) d'anni 60: i
dini religiosi, avendogli l' impera- suoi funerali furono turbati da san-
tore, il re di Sardegna, e il re di guinosi oltraggi, che la moltitudine
Prussia raccomandato la conserva- proferì contro la sua memoria, es-
zione della compagnia di Gesti. In- sendo la nazione profondamente
oltre gli domandò la restituzione umiliata per aver fatto passi retro-
di Avignone e del contado Venais- gradi verso il governare dispotico.
sino: per allora Luigi XV non la La storia gli deve un elogio senza
elTettuò, ma donò al Papa la pre- restrizione; fu umano: sotto di lui
ziosa raccolta di tutte le medaglie fu fondata la scuola militare, e fe-
che formavano la serie cronologica ce fabbricare la sontuosa chiesa di
di tutti i principi suoi predecesso- s. Genevetfa ( il Pantheon)
a Pari-
li; indi nel 1778 fece lestituire i gi, ilponte di Neuilly, e molti al-
detti dominii alla Chiesa. Finalmen- tri monumenti di rimarco. Nel me-
te stretto Clemente XIV dai mi- desimo anno morì Clemente XI V,
uistri delle potenze a sopprimere i il quale conosceva bene la lingua
FRA FRA 77
francese, ma non la parlava die monte di pietà e la cassa di .scon-
cogli amici, avendola studiala per to , si diportò con dolcezza nel
l'inclinazione che sempre avea nu- soffocare le sedizioni di Dijon, di
Irito pei francesi : essa fu tale, che Metz, di Ver.sailles, di Parigi e cu-
a leslimonianza del p. Savorini suo rò di riparare alla carestia dai ma-
discepolo, si affligeva ogni volta levoli esagerata, che ne avea som-
che la Francia essendo in guerra, ministrato il pretesto.
non trionfava de' suoi nemici. Mon- Luigi XVI con ripugnanza, per
tò sul trono di Francia Luigi XVI secondare l' opinione pubblica, so-
figlio di Luigi delfino, già duca prattutto quella della capitale, im-
di Berry, che fu consagrato a Reims politicamente inviò de' soccorsi alle
agli II giugno i']']5; la sua ani- colonie inglesi dell'America, che
ma leale ed aperta accolse di buona sotto il nome di Slati Uniti riconob-
ora tutti i sentimenti virtuosi, ed be indipendenti a' 1 3 marzo 1778,
il suo spirilo retto e sodo tutte le il perchè dovette sostenere la guer-
del suo trono e delle sue sventure: bilimenti furono formati a La Cal-
dopo quattro anni divenne re, gra- le, Bona, più tardi s. Bartolo-
e a
ve peso che accettò tremando. Egli meo ceduto alla Svezia. L'At-
fu
ereditò un regno senza denaro, sen- lantico e le Antille divennero per
za credito, senza truppe, senza leg- cinque anni teatro de' più formi-
gi o costumi. Lungi dal voler de- dabili navali combattimenti, e l'in-
scrivere i mezzi impiegati ai mali nalzamento della marina degli Stati
della nazione, continueremo ad in- Uniti, fatta omai rivale della sua
dicare gli avvenimenti, e le cose antica metropoli, fu assicurato col-
più importanti. Luigi XVI procu- la pace di Versailles de' 20 genna-
curò guadagnarsi l'affetto dei sud- io 1785, mentre l'odio tra' france-
diti, cangiò que' ministri che all'u- si ed inglesi erasi rinnovalo con
niversale non erano accetti, rinun- furore. Ma quello che fu di mag-
ziò a taluni diritti di regalia, ri- gior disgrazia, si è che la malattia del-
pristinò i parlamenti soppressi, usò la libertà ed eguaglianza democra-
di tutta la economia nelle spese tica degli inglesi americani, si co-
della corte, islilui per Parigi il municò ai giovani guerrieri france-
7» FRA FRA
si, e la Plancia poscia la difTnse iu giua medesima, per riacquistarne la
tutta l'Europa. Indi Luigi XVI co- perduta grazia, fu grande. jXon po-
strui il porto di Cherburgo, e con- tè addurre discolpe a sua difesa,
siderabilmenle restaurò quello del- solo dicliinrò di essere stato ingan-
la Roccella, rendendo la marineria nato, e ben lo poteva dire, come vitti-
vennero fatte, sulla cagione di que- maturo esame ; e dopo una confe-
sta compera e sull'uso che aveva lenza di più ore de col cardinal
preteso di farne, ch'era quello di Bernis Francia presso
ministro di
far credei e averla regalata alla re- la santa Sede, scrisse una lettera a
FRA FRA 79
Luigi XVI, pregandolo a fiir gode •
dinaie, rappresentò le sue ragioni, ne
re al caidinal Rohan tutte le pre- ottenne l'assoluzione, e il godimen-
rogative eh' erano sua unite alla to dei diritti e distinzioni proprie
dignità, facendogli osservare nel tem- della dignità cardinalizia. Giuseppe
po istesso, che sebbene il cardinale Balsamo, detto il conte Caglioslro,
si fosse scello per essere giudicato fu uno dei primari stroraenti del
il foro del parlamento a lui non raggiro della collana, che rivoltò
competente, non polca sottrarsi ud la testa al cardinale, e poi venne
poteva più aspirare alle prerogati- Nel 1787 Luigi XVI concesse ai
ve ed onori che porta un tal gra- protestanti la pienezza dei diritli
Albani quale procuratore del car- dazio indiretto del bollo sulla clas-
8o FRA FRA
se forense e commerciante. I par- la doppia rappresentanza del ter-
vano idue primi ordini del clero e generali, o dai parlamenti, i primi
della nobiltà, i quali avevano esor- componevansi de'tre ordini della na-
bitante prepoderanza sul terzo sta- zionej cioè dal clero, dalla nobiltà
to, che sentiva dalle nuove misu- e dal così detto terzo slato, che
re alleviamento, si propose di ac- tutti i cittadini abbracciava non
crescere il numero de' rappresentan- inclusi nelle precedenti categorie, e
ti del terzo stato, sino ad eguaglia- dedicati al foro, alle lettere, al com-
re quello degli altri due ordini, e mercio, ed alle arti liberali, ovvero
di raccogliere i voti per testa, e industriali: essi però raramente e-
non per classe, come per lo avan- ransi convocafi, né mai emanarono
ti crasi usato. Diatribe insolenti, deliberazioni importanti. I parla-
sanguinose dissensioni, furono l'ef- menti che ne riempivano le veci
fetto della nuova questione. I no- erano corli sovrane di giustizia, che
tabili per la seconda volta adu- temperavano nella loro istituzio-
nati rigettarono l'innovazione del- ne la regia; ma negli ultimi tem-
FRA FRA 8i
pi il potere crasi aflfievolito, che pubblica era affidata a venfuna uni-
erangli permesse appena umili ri- vei'sità, ad una scuola militare, a
rhostranze al sovrano, e poche era- vari licei di medicina e di giuris-
no le modificazioni che si oltene- prudenza, ed ai collegi e semina-
vano; era frequente lo scioglimen- ri ecclesiastici.
to di tali corpi, come l'esilio dei Gli stati generali adunati a Ver-
membri, quando imprendevano a sailles, ove la corte soggiornava
cozzare col volere esternato dal re. nel di 5 maggio 1789, dopo lun-
Quattro erano i consiglievi ministe- ghe ed animate discussioni sui me-
ricili, cioè delle relazioni estere, dei todi da eseguirsi per la verificazio-
dispacci delle provincie ossia del- ne de' poteri, per l' esecuzione dei
l' interno, delle finanze, e del com- lavori, e per la collezione de' voti,
mercio. Un consiglio privato, tenu- nel 17 giugno si costituirono in
to dal cancelliere coli' assistenza dei assemblea nazionale, facendo scom-
referendari e dei consiglieri di sta- parire i tre ordini : ciò fii tutta
to, aveva il diritto di cassare i de- opera del terzo stato, che avendo
creti de' parlamenti e delle corti invitato gli altri due ad unirsi, ed
superiori . Le principali autorità avendo essi negato, si costituirono
giudiziarie e finanziarie erano : il in assemblea. Le misure di repres-
gran consiglio, la di cui giurisdizio- sione per impedirne le adunanze
ne estesa a tutto il regno risguar- col circondare di armati la sala
dava gli affiiri degli ecclesiastici e delle sedute, le proteste della no-
de' grandi ufficiali della corona, che biltà e del clero contro atti tanto
avevano il privilegio di evocazione; contrari alle basi dell' anfica monar-
i tredici parlamenti che enumeram- chia, furono inefficaci, mentre i de-
mo, le dodici camere de' conti, le putati convennero nella sala del
tre corti degli aiuti che giudicava- giuoco della palla, e nella chiesa di
no gli appelli in materia di finan- s. Luigi per continuare le deliberazio-
za, i due consigli superiori o tribu- ni, giurando di non separarsi prima
nali ordinari di appellazione, le cen- d'aver compiuta la costituzione e la
tottanta elezioni o tribunali per le rigenerazione pubblica . La comparsa
vertenze finanziai-ie di prima istan- del re Luigi XVI nella seduta del
za, i sessantaquattro giudici-conso- 23 giugno, ed i vani suoi sforzi
li stabiliti in varie città per giudi- e concessioni per separare i mem-
care singolarmente le questioni com- bri raccolti , che persistevano nel
merciali, una corte delle monete lavoro, ad eccezione della nobil-
con dieciottt) uffici subalterni , i tà e del clero che si separaro-
baliaggi reali presidiali, ed altri no, e poscia si unirono al terzo
tribunali ordinali per le controver- stato compiacere il re,
per non
sie civili in primo grado di giuris- produssero verun bene; i mem-
dizione; talune città si valevano bri raccolti fecero cessare la so-
del diritto scritto, talune avevano vrana autorità, e tiasfiisero ogni
particolari statuti, e quattroceuto- influenza morale ncW assemblea na-
iiovanta se ne contavano non solo zionale o costituente, deponendo i
meno alla distruzione de' troni, che ch^ egli conosceva per piìi zelanti
alio scisma, non essendovi potere inali gravissimi a' quali con siffat-
alcuno temporale che fosse autoriz- ta approvazione aveva esposto il
zato a variare la dottrina della suo regno, la religione e sé mede-
(hiesa: in (Ine gli diceva il solle- simo con breve de' i settembre
,
cito Pontefice,
che se tanto avea presso r Hulot a pag. 20, nel qua-
sua maestà ceduto in benefìzio dei le fece in tal modo spiccare l'evan-
suoi popoli , cioè di que' diritti gelica libertà, eh' esso sarà sempre
ch'erano suoi propri e della sua un monumento del suo pontifìcio
cotona, non poteva tuttavia in ve- instancabile zelo. Questa saggia con-
riui conto per ri-
fare lo stesso dotta di Pio VI è ben rilevata con
guardo a ciò ch'era dovuto a Dio lode dall'abbate Barruel, nell'arti-
ed alla sua Chiesa. Restò il re va- colo : De la conduìle da Pape
cillante con questo breve, non sa- dans les circonstances présentes, nel
pendo a qiial partito appigliarsi , suo Journal ecclés. tom. II pag. _,
coslituzione civile del clero. Ma due del 1791- Il popolo esercitava con
ministri di stato, ed anche eccle- essa il diritto di elezione dei rap-
siastici, gli occultarono molte lette- presentanti, a' quali spettava l'eser-
re del Papa, che condannavano le cizio della facoltà legislativa , ma
*
dette innovazioni. la regia autorità vi era soverchia-
Intanto a' 20 maggio 1791 fu- mente ristretta. Dopo essere siala
rono in Mantova con la famosa di- sospesa la sua autorità reale a Lui-
chiarazione gettate le basi di una gi XVI, prese lo statuto ad
egli
prima coalizione contro la Francia, esame, ne pronunciò la solenne
e
mentre Luigi XVI istruito final- accettazione, e confermollo nel di-
mente troppo tardi sui progetti dei scorso pronunziato al pubblico il
faziosi, ed incoraggiato dai piìi fe- dì 29 settembre, allorché l'assem-
deli suoi servi, si determinò di fug- blea costituente si dimise dalie sue
gire dalla capitale, e cercare un funzioni. La nuova assemblea na-
asilo sidla frontiera da dove po- , zionale legislativa si radunò nel
tesse trattare col suo popolo. Par- primo ottobre 1791, e ricevette
ti a' Il giugno 1791 , e ad onta con solennità il libro della costitu-
delle usate precauzioni, fatalmente zione, che doveva guidale al caos
fu riconosciuto a Varetmes, arre- il pili disordinato della feroce anar-
stato e condotto a Parigi in mez- chia, giurandone 1' osservanza. Nel
zo agli oltraggi ed alle violenze. medesimo anno il Papa Pio VI sti-
V. V Histoire de l' évéaement de mò necessario di spiegare l'animo
Vairnnes mi ixjuin 1791, par le suo apostolico contro decreti coi i
tom. I, par. I, p. 236, 24^^ con p. 91, con una nota sulle diverse
molti altri ecclesiastici nel numero traduzioni che ne furono fatte in
di novantolto, per combattere coi Francia molto difettose; lo riporta
loro scritti la dottrina del partito pure r Hulot nella citata raccolta
dell'assend^lea, ed attaccare l'aulo- a pag. 4'- Sul breve poi al cardi-
re della nuova Costituzione civile nale de Brienne si può consultare
colle proprie sue armi, si unirono il Barruel nelle sue Observations
a' trenta vescovi della medesima as- sur la lettre pastorale de 31. Ro-
semblea, onde la loro Esposizione bert ( Thomas Lindet, cure de Ber-
divenne un giudizio di tutta la Chie- nay diocèse de Lisieux, par la g: ace
sa gallicana. Ma
nemici della reli- i de la constitution se disant anjour-
gione continuavano sempre la mar- d'hui) V évèque (ìnlvm) du dépar-
cia per abbatterla. Su questo argo- temenl de l'Eure aux fide les de son
mento si può consultare lab. L. F, diocèse. Journal ecclés. mai 179'!
Jaullret nelle sue preziose i^/e/noiVe5 tom. Il, p. 5 e seg.
pour servir à l' Histoirc. ecclés. da Pio VI di questa sua pastorale
siede XF III, tom. II, pag. 352 e fermezza avvisò ancora il re Lui-
seg. ; V Espositioii sur la Conslitu- gi XVI, con breve de' io mar-
ss FRA FRA
zo ,
presso V Hulot a pag. 97 religiosi e di tutta la comunione
col quale gli ricorda il giuia- cattolica, ciò che con ditVusione trat-
inento che nella sua coronazione ta il Jauffret, Méinoires tom. 1!, p.
avea fatto di difendere e conser- 871 e seg. Nello stesso gim-no Pio
vare i privilegi canonici della Chie- VI spedi quel medesimo breve ai
sa e de' vescovi, al quale il re a- vescovi della Corsica, presso 1' Hu-
vea contravvenuto nel sanzionare i lot a p. I?. 3, dove ancora erasi ab-
pioporie la Fran-
guerra contro ria Teresa Carlotta, e Luigi Car-
cesco li succedalo allora a Leopol- lo delfino duca di IVormaudia, non
nobiltà ftiiono i primi passi , che nuova divinità della repubblica che
succedellero la nuova rivoluzione. andavano preparando. Luigi XVI
1 terroiisli piofiltarono delle noti- si era tolto il mezzo di vivere da
zie allarmanti , che venivano dal re volle morire da santo, né più
;
campo prussiano, per armare i cit- potendo cosa alcuna per la Fran-
tadini sotto il pretesto della comu- cia, le lasciò grandi esempi reli-
più atroci massacri, dopo il grido Sempre più era convinto Pio
della occupazione di Longwy e di VI, che la religione cattolica nel-
lien Robespierre, Paris 1801, nel nite persone, le quali per la spe-
tom. pag. 64, parlando dell'in-
IJ, l'anza di caduchi beni, e per ti-
fame massacro delle vittime della mor de'pericoli, erano cadute nello
rivoluzione di Francia, dice che i scisma, onde Pio VI protestava di
calcoli più moderati fanno monta- riammettere colla maggior dolcez-
re a trecento il numero delle te- za alla comunione della Chiesa
ste, che ne' soli sei ultimi mesi del- quelli lutti, che dato avessero sicu-
la tirannia di Piobespierre cadeva- re prove del loro ravvedimento, e
no giornalmente, onde in detti sei però richiamava nuovamente a'ioro
mesi cinquantaquattro mila infelici doveri, nel termine di due mesi,
perirono sotto la guillottina. Si va- tutti que'vescovi e preti che trop-
lutano a centomila il numero dei po deboli si erano dimostrali nel
francesi,che in alcuni mesi furo- sottomettersi alla nuova Costìluzio-
no massacrati ne' dipartimenti del ne civile del clero, dall' assemblea
mezzogiorno, a duecentomila quelli prescritta, dopo i quali due mesi, e
che nello stesso tempo furono guil- dopo un termine simile di moni-
lottinali nel Lionese e nel Forez. sottoponeva tutti gli osti-
torio, egli
Il solo sanguinario Carrier, satellite nali alla scomunica da'sagii cano-
furioso dell' inumano Robespierre, ni fulminata non meno contro gli
fece dare la morte a quarantamila eretici, che contro i fautori anco-
de' suoi concittadini. In qual secolo ra dello scisma.
della barbarie, soggiunge il pre- Quindi sollecitato il santo Padre
detto scrittore francese, e sotto qual dai vescovi francesi, con lettera dei
02 FRA FRA
i6 dicembre i
791, ad accordar lo- capi dello scisma di quella nazione,
ro ìli circostanze lauto infelici, piti ne liserbò Pio VI a sé solo, o suoi
yinple e più estese facoltà del con- successori l'autorità di assolverli.
suetoj egli con altro breve del JNello slesso breve il Pontefice
giorno predetto 19 marzo (presso palesava la sua afflizione per l'o-
J'IInlot p. 2o5) gliene concesse in stinazione de' quattro antichi ve-
gran numero, e con alcune con- scovi nel partito che avevano prc'
dizioni, che il medesimo Hulot ri- 80 obbrobrioso di unirsi alle mire
porta a pag. 207. Una così stiaor- dell' assemblea nazionale, e per
dinaria condiscendenza di Pio VI, l'insolen/a di quelli, che intitolan-
ili cui nella stoiia ecclesiastica si dosi vescovi costituzionali , sem-
trovano rari e.»empi, non soddisfe- bravano darsi loro stessi un nome
ce pienamente le richieste di quei di partito, contrario alla Sede apo-
juelati, giacché domandando essi stolica , che parlavano per deri-
l'ia le altre facoltà, ancor quella zione della comunione colla
loro
di assolvere gli ecclesiaslici intrusi, santa Sede medesima, e declama-
e credendo che il Papa di questa vano contro il Papa, che li esorta-
8i fosse dimenticato, gliene replica- va a ravvedersi , ed a soddisfa-
rono la richiesta. Egli adunque in- re pienamente la Chiesa. In fine
dirizzò ad essi un altro bieve dei condannava loro scritti e fra gli
i
gno avvisò i mentovati vescovi di nove de' paesi vicini, quattro della
non lasciarsi sedurre da un s\ sfac- Savoia, quattro del contado d'Avi-
ciato inganno del fìnto breve, che gnone, sette della Spagna, quattro
egli condannava avvertendo nello , vicari apostolici nell'Olanda e nel-
stesso tempo, che gli audaci fab- l'Inghilterra ; r arcivescovo di Du-
bricatori del falsificato breve, non blino, quello della Piata in Ame-
pensando a poter essere facilmente rica, due vescovi della China, e sei
scoperti nella loro sciocca menzo- in parlibus, in tutto duecento ses-
gna, senza prevedere i' errore che sanlatre prelati, ai quali si potreb-
li tradiva, lo pubblicarono dato in bero aggiugnere ancora alcuni ve-
Roma presso a s< Maria Maggiore scovi dell'Irlanda, ed altri vicari a-
a'2 aprile 1792; quando appunto postolici della Scozia.
Pio VI in quel tempo, non in s. In questo modo i primi pastori
Maria Maggiore cioè nel palazzo si uniscono al loro capo. Il corpo
Quirinale, ma bensì a s. Pietro episcopale aderisce alla decisione del
in Vaticano faceva la sua residen- Vicario di Gesù Cristo, ed il giu-
za, dalla quale avrebbe segnato quei dizio della santa Sede diviene quel-
breve, se fosse sfato suo, com'è l'u- lo di tutta la Chiesa. Una siffatta
so costante de'Pontefici da più se- autorità decide interamente la que-
coli a questa parte. E chi nei se- stione de' vescovi costituzionali, e
coli avvenire non avrebbe dato fe- non permette più il minor dubbio
de a questa scelleratezza, se non la a' fedeli, istruiti dell'ordine stabili-
trovasse contestata da questo breve, to nella Chiesa, e del potere dei
ma dalla sola storia con artifizio- primi pastori sulle cose della fede:
so dolo registrata ? su questo punto veggasi il Jauffret,
Ricorsero pertanto i vescovi co- Memoires tom. II, p. 385. Sembra
stituzionari ad un altro de'suoi ver- adunque, che con decisione sì chia-
gognosi raggiri, cioè di protestare, ra si potesse dire con s. Agostino,
che se il Papa li aveva condanna- serm. 1 de verb. Aposlolor. » Jam
ti, questa condanna non poteva a- >' enim hoc de causa duo concilia
ver forza alcuna, se non era rati- » missa sunt ad Sedem apostoli-
ficataper la Chiesa, e che questa « cam ; inde etiara rescripta vene-
non aveva a tal proposito pronun- » runt; causa finita est; error u-
zialo cosa alcuna. Ma fu anche tol- " tinam aliquando fìniatur ". La
to loro questa risorsa. Si raccolse- Francia ha sentita la voce de'suoi
ro i nomi de' vescovi, che si erano pastori, la Sede apostolica è stata
uniti al giudizio di Pio VI, e se consultata, ed ha giudicato, la cau-
ne pubblicò la lista, in una difesa sa è terminata; potessero i france-
9 i FRA FRA
si veder cos'i (lui lo l'errore! Eppu- altri erano ammogliali
si onde ;
re questo in v«;ce ili terminare cre- circa quaranta di questi falsi ve-
sceva sempre piìi. K nolo come l'in- scovi si trovavano in qualcuna di
truso Gobei in comp;ii;;ni;i di altri di queste classi. Ma ciò che piìi
pieti e del cappuccino (Jiabof, com- interessa al nostro proposito, mol-
parirono a' 7 novendjre 1793 di- ti altri ritornarono all'unione del-
nanzi alla convenzione nazionale, la Chiesa; fra questi Fauchet, detto
abiurando solennemente il cristiane- vescovo di Calvados, famoso per
simo e il suo sacerdozio, dichia- l'ardore del suo patriottismo rivo-
randosi atei. In quel giorno la con- luzionario , e per la stravaganza
venzione emanò il decreto col qua- de'suoi discorsi, nella sua prigione
le ordinò che si sostituisse un cul- altamente protestò nel 1793 il pen-
to ragione\'ole al cullo cattolico. timento delle sue mozioni civiche,
Seguirono allora le ributtanti pro- del suo giuramento, della sua in-
cessioni di Hehort, (^haumette e lo- trusione al vescovato, e degli altri
ro compagni mascherati cogli abiti suoi misfatti . Lamourette, detto
sacerdotali, portando in trionfo per vescovo di Rhone e Loire, giusti-
nuova divinità famosa danza-
una ziato alcuni mesi dopo Fauchet,
trice di teatro avviluppata in un aveva sottoscritto a'7 gennaio 1794
velo, la quale fu condotta dalla sa- una dichiarazione, dove si confes-
la della convenzione nella chiesa sava colpevole, per aver ricevuto
metropolitana di Parigi, e colà sa- la consagrazione episcopale, occu-
lutata quale Dea della ragione.: l'e- pato una sede che non era vacan-
sempio dato in Parigi fu imitalo te, e disprezzato le leggi della di-
in molti luoghi della Francia. In- sciplina, e r autorità della santa
oltre in Parigi per maggior di- Sede. Egli stesso dopo la sentenza
leggio fecesi percorrere le vie un della sua condanna, data dal tri-
giumento ornamenti
vestito degli bunale rivoluzionario, confessò pub-
sacerdotali, accompagnato da un blicamente di essere stato l'autore
carnefice armato di flagello. dc'discorsi, che Mirabeau avea fat-
Ma prima di uscire da questo to sulle materie ecclesiastiche, on-
punto de' vescovi costituzionali gùi- de riguardava il suo supplizio co-
"verà qui l'osservare, che anche in me un giusto castigo di Dio.
questi si ravvisò il frutto della Nella stessa maniera, Gobel, detto
predetta decisione della Chiesa, e vescovo del dipartimento di Parigi,
de'suoi pastori. Tre aimi dopo que- mostrò gli stessi sentimenti nella
sta, cioè nel 1795, piìi della metà sua prigione, dove non potendosi
delle sedie, che potevano riguardar- confessare a monsignor Lathringer,
si siccome occupate dai vescovi co- suo vicario vescovile gli .scrisse ,
grazia, che lo richiamava al pen- vescovi del suo dominio, per ani-
timento, ai l'i. febbraio 1796 fir- mare il loro zelo verso quei pre-
mò la ritrattazione de' suoi scritti ti francesi, che la persecuzione del
e del suo scisma, conformandosi in loro paese faceva passare nelle lo-
tutto ai giudizii della santa Sede Con eguale impegno rac-
ro diocesi.
sulla (Jostiluzione civile del clero, comandò Pio Vi gl'infelici emigra-
ed inviò questi atti a Pio VI, il ti francesi a tutto il clero secolare
quale con un amorevolissimo cuo- e regolare, e a tutti i vescovi della
re lo felicitò del suo ritorno alla Germania, con un breve de' 2 1
unità della Chiesa. La stessa ritrat- novembre, egualmente riportato
tazione fecero Roux, detto vescovo dall'Hulot a p. sSy, col quale pro-
delle Bocche del Reno ; Charriei-, curava di destare in essi l'antica
detto vescovo della Senna inferiore; ospitalità a cui i santi padri han-
Montani, detto vescovo di Vienna; no sempre esortato i vescovi e gli
ed come abbiamo da JaufFret,
altri, ecclesiastici d'ogni classe: in questo
Memoires tom. II, p. 4?^ ^ seg. stesso breve Pio VI lodò la nazio-
tri stati si erano rifugiati; si ritira- che le gravi angustie di que' tempi
tì6 .FRA
hanno permesso : sicché a raggua- legrina, armata di aguzzo sfile, e
gliare soli cento annui a scucii munita di due boccie di potente
testa, Io «tato pontificio ha volen- veleno; alcuni emissari girovagava-
tieri sofferto un peso di seicenlo- no vestiti simulatamente da veso-
uiila scudi annui. Eppure dalla vi, ed in via Condotti fu arrestato
Francia non veniva piii un sol- un complotto di giacobini francesi,
do in Roma per causa di sussi- fi^alquali eravi tutta la corte del-
dio religioso dovuto al capo del- le zie di Luigi XVf, IMaria Ade-
la Quando poi negli anni
religione. laide Clotilde, e Vittoria, che sino
seguenti il numero di questi esuli dall'aprile del 1791 eransi rifu-
crebbe all'eccesso, Pio VI fu costret- giate in Roma, che perciò licen-
to ad invitar tutti luoghi pii per
i ziarono sì indegni famigliari.
soccorrerli, onde sollevar la came- il 20 settembre
Costituitasi i79'2
ra apostolica da tanto dispendio, la convenzione nazionale, che tro-
per non lasciarli privi di quella vò le finanze neh' annientamenlo
carità, che loro usava, la quale si dopo la emissione di due miliardi
ifide autenticala nelle medaglie in duecento milioni di assegnati, nel
oro ed argento, coniate nel I7q5, dì seguente tenne la prima sessio-
e distribuite secondo il solito per ne coH'abulire la regia autorità e
s. Pietro; ove si vedeva il Papa ri- proclamare la repubblica, impren-
cevere amorosamente in trono ve- dendo a numerare da quel punto
scovi, preti, monache, ed altri esu- la nuova era. L'anno si compose
li del clero francese colle parole: di dodici mesi , ciascun de' quali
CLERO GALllAE EXPULSO HOSPITIUM divisi in tre decadi, ec, nuovi no-
ET ALIMENTA PRAESTiTA ; nel rove- mi s' imposero ai mesi ed ai gior-
scio eravi l'effigie dello stesso Pon- ni, incominciandosi l'anno repub-
tefice, Ma in tanta affluenza di blicano a' 2 I settembre, come me-
foiastieri che la pietà di Pio VI glio si è detto all'articolo Era del-
da un paese di-
tirava al suo stato, la repubblica francese {^Fecli). Lo
chiarato apertamente nemico suo, spirito di fazione dominò le succes-
la prudenza volle di diramare una sive adunanze, e diede luogo alle
circolare a'vescovi, j-iportata dal- pili accanite diatribe, ma sciagura-
l' Hulot a pag. I Da ,
per invigilar tamente per la Francia i Danton,
sugli emigrati francesi, esigendo la i Robespierre , i ìMarat ed altri
professione di fede, e di giurare mostri ebbero il predominio, e si
nessuna traccia; nondimeno per le accordo co' suoi fratelli l' impera-
ricerche fatte nel i8i4) se ne scuo- tore Giuseppe li, e l'arciduca Mas-
prì una parte, e tali reliquie pre- similiano a danno della Francia.
ziose vennero trasferite solennemen- La didaraazione e i libelli si ac-
ria nel luogo della sepoltura via \ andea tutta la popolazione prese
d'Anjou. In quanto al delfino Lui- le armi per Luigi XVII. Temen-
gi XVII, egli era nato nel 1785, do ribelli che il principe venisse
i
fino per morte del fratello Luigi rella e dalla zia ed il giorno 3 ,
del giovane monarca, che deterio- fratello a seguire le zie, che credè
rò notabilmente nella sua salute bene mettere in salvo, madama Eli-
e solo negli estremi di sua vita gli sabetta volle restar al suo fianco,
fu accordato per medico il celebre per tutti i pericoli da
affrontare
Dusault, ma
chiamato troppo tar- cui lo vedeva circondato per la sua
di com'egli si protestò. Dusault mo- eccessiva indulgenza, e sagacemen-
rì pochi giorni dopo, ciò che die- te mantenne segreta corrispondenza
de motivo a molte congetture. Del co' suoi fratelli Luigi conte di Pro-
resto, se è provato che non si usò venza, e Carlo conte d'Artois, che
l'clfettivo veleno per viccidere il in diverse epoche erano usciti dal-
principe, si usarono equivalenti mo- la Francia. Fu a parte di tutte le
di, e lasciando l'illustre vittima af- umiliazioni , affronti ed angoscie
fatto chiuso, senza aria , ricoperto della famiglia reale , ne divise ed
d'immondizie, e in mezzo al feto- alleggerì le amarezze , obbliando i
sembrava fatta per le disgrazie ter- ueir età di trent'anai. La sua spo-
I02 FRA FRA
glia mortale fu senza pompa por- go per il suo operato, con breve
tata a Mousseaux , e confusa con che l'Hulot riporta a pag. 259, per
quelle che vi si ammassavano gior- l'umanità, ospitalità ed aiuti dati
nalmente dopo tante sanguinose agli esuli ecclesiastici francesi. A-
giustizie. In quanto alle zie di Lui- vendo ordinato la convenzione na-
gi XVI, Maria Adelaide Clolilde, zionale che i matrimoni si fa-
e Vittoria, che nel iJQi eransi ri- cessero davanti alla municipalità
tirate a Roma presso il Pontefice con quattro testimoni, in presenza
Pio VI, poscia per porsi in salvo de' quali si dovesse fare una sem-
dai loro nemici passarono alla cor- plice dichiarazione di pura cerimo-
te di Napoli , accompagnate da nia , che bastasse alla validità di
monsignor Ercole Consalvi poi car- questo sagramento; su questo pun-
dinale. Da Napoli le principesse si to fu Pio VI interrogato da mon-
trasferirono in Sicilia ove moriro- signor de Mercy vescovo di Lucon
no, senza regia pompa sepolte, fin- a'28 maggio 1793, ed egli vi rispose
ché a cura dell'eccelsa casa d'Au- col breve presso 1' Hulot a p. 260,
stria le loro spoglie mortali furo- con la l'isoluzione della congrega-
no portate in Gratz nella Stiria zione de'cardinali sugli affari allora
ed ivi collocate nei sepolcri degli correnti della Francia, che i fedeli
antichi principi di quella provincia. cattolici di questa nazione, essendo
Quando il Pontefice Pio VI seppe privi di parrochi legittimi, poteva-
r orrendo regicidio, fu penetrato da no sposarsi in presenza di testimo-
paterno e profondo cordoglio, e con ni cattolici , e poi presentarsi alla
patetica commovente allocuzione, municipalità per fare la dichiara-
presso l'Hulot a p. 264, spesso in- zione comandata dalla legge della
terrotta dal pianto, il partecipò al convenzione, approvando la validi-
sagro collegio de' cardinali , con tà di tali matrimoni, benché sen-
queir apostrofe alla Francia che ri- za l'assistenza del parroco. Con al-
portammo al voi, XV, pag. 212 tro breve de' 3 1 luglio ,
presso
del Dizionario. Ivi pur si disse del- l'Hulot a 283, diretto al clero
p.
ie esequie celebrate nella cappella e popolo francese Pio VI condan- ,
nesimo il solo console francese Di- renda sua forma ; le stragi, le prò'
gue. A questo fine erano diretti i scrizioni 1* empietà e le follie si
,
nale del 1793, che nel popolo non città intere erano in pieda alla de-
solo concentrava il potere, ma gUe vastazione ed alla carni ficina, le ar-
ne delegava altresì l'esercizio, si mate della repubblica vittoriose nel
dovè sospendere nell'atto stesso del- Belgio , dalla parte della Spagna
la sua promulgazione, come rico- ed Alemagna, preparavano la riu-
in
nosciuta ineseguibile , benché san- nione dei paesi di Porentruy e di
zionata da un milione ottocento Montbeliard, ed i trattati conchiu-
mila novecento dieciotto voti. Il go- si al fine del governo terrorista con
io4 FRA FRA
la Toscana, la Prussia, le Provin- città della Francia, massime Bour-
cie-Unite, le quali cederono tutto il ges, presentarono un commovente
territorio batavo alla sinistra della spettacolo religioso , nel riaprire
Schelda occidentale, come pure sul- molti sagri templi, uscendo dai na-
le due rive della Mosa, al sud di scondigli parecchi preti cattolici, e
Vanloo, e compresavi questa piaz- gran numero di quelli che aveva-
za, non che colla Spagna che cede no giurato, con edificazione si ri-
la parte orientale di s Domingo. trattarono. L'era repubblicana co-
Prima della morte di Robespierre, minciò a cadere in disuso, veden-
accaduta nel luglio 1794? che mise dosi osservate le domeniche ed al-
fine al regno del terrore, la con- tre feste.
zione nazionale nella quale per al- vore del governo repubblicano, e-
tro dominava il filosofismo av- sercitava tutte le funzioni del culto
verso alla religione rivelata , fu ac- pubblicamente, intrudeva nuovi ve-
colto come un gran benefìzio, do- scovi sopra le sedi vacanti, ed an-
po gli orrori commessi da Ro- che sopra quelle che avevano tut-
bespierre, da Marat e da altri pa- tora il legittimo pastore , affettava
ri loro. 11 culto cattolico se fu il maggior zelo per 1' osservanza
permesso ebbe moltissime restri- della religione, ch'era poscia smen-
zioni neir esercizio e questa leg- , tito dalla loro incontinenza. 11 cle-
zioni; anzi la Spagna fece un'al- suoi sudditi di non opporre loro
leanza offensiva e difensiva, e di- veruna resistenza, contentandosi i
sliluzione civile dtl clero più volte sino a Macerata; laonde al Papa
<Ja Pio VI condannata. E qui ri- non restavano che le provincia di
flette a proposito il saggio francese Sabina, del Patrimonio, e di Ma-
Jauffret, Méinoires tum. II. p. 479? rittima e Campagna, timore col
che questa costituzione non era in ben l'ondato di perdere tutto, avan-
Francia piLi in vigore da lungo tem- zandosi i francesi rapidamente vex*-
formio, nella quale la Francia ac- bero della libertà sul Campidoglio.
quistò le isole Ioniche con porzio- A tale effetto a' 28 dicembre 1797
ne dell'Albania, oltre i Paesi-Bassi, i rivoluzionari con grida di viva la
e la repubblica Cisalpina allora for- libertà e coccarde tricolori , si re-
ca di York. Erano però le cose a fu qui eh' egli soffrì l' amara divi-
mal partito, per la poca considera- sione d'alcuni suoi fedeli famigliari,
zione di che il direttorio godeva divenuti sospetti ai francesi. Indi
in balia delle redivive fazioni che proseguì dopo un mese il viaggio
agitavano Parigi e la Francia. per Grenoble. Il direttorio volendo
Sapendo Pio VI che in Roma risecare le spese del viaggio, non
alcuni prestarono giuramento alia permise che supplisse l'eiario, e ne
costituzione, ne' primi del 1799 lo gravò i diversi dipartimenti; ma
condannò solennemente con due Pio Vi prese le sue misure acciò
brevi. Intanto non essendo tranquil- non costasse ad essi neppure un
lo il direttorio del luogo centrale ove soldo. Da Grenoble s'avviò per Gap,
teneva prigioniero Papa, e temen-
il s. Marcellino, eRomans, giungendo
do i prima sta-
successi della guerra, a Valenza a'i4 luglio, città che Dio
biPi di tradurlo nella badia di Molk avea destinato per termine delle sue
presso Vienna, poi in Sardegna, o sciagure. Allora il direttorio con uà
meglio in Corsica, acciò vi rimanes- decreto dichiarò Pio VI prigioniero
se obliato secondo i pensamenti di di stato, che in mezzo alle durezze
la Reveillere-Lepaux e di Merlin , ed alle privazioni, mai si lasciò usci-
di Douai, ma a questo piogetto si re dalla bocca la più minima la-
oppose il ministro Rheynhard te- gnanza. Così gemeva Pio VI sotto
mendo gl'inglesi che padroni del la più ingiusta schiavitù, per cui ia
Mediterraneo nou riuscissero a libe- tutta la Francia, e nell'intera Eu-
rarlo. Dunque il direttorio decise ropa non si parlava che di lui, e
lì-i FRA FRA.
de' suoi giammai il vi-
oppressori: pagni delle sue disgrazie erangli sfa*
cario (li Gesù Cristo comparve si li restituiti a Grenoble. In una la-
grande sul trono medesimo del \a- pide di marmo nero nella chiesa
ticano, circondato da tutto il suo cattedrale si legge la memoria delle
maggior splendore e la dimora ; sue sventure, delle sue eroiche virtù,
di Pio VI in Francia servì nota- e della sua gloriosa morte. In tal
bilmente a ravvivare la religio- modo il magnanimo Pio VI fra'cep-
ne cattolica illanguidita in mol- pi, lontano dalla sublime sua Sede,
ti, e riuscì una serie di trionfi pel spogliato de'suoi dcminii terminò
suo augusto capo. E troppo no- la sua penosa vita. Uomo in tut-
to con qual trasporto di divozio- to mirabile per le virtìi dell" ani-
Pio VI, si esternò nel modo il più magna, massime quelle Hochstedt e di
qui noteremo che sino dai io giu- citamente gli alleati a pi^iposizioni
gno del medesimo anno i'09 la di pace, che poi si conchiuse nel
superstite figlia di Luigi XVI, Ma- di 8 gennaio 1801, mediante il
forza del trattato di Parigi ; nel dì divenne della Francia, è certo che
9 ottobre mediante preliminari i in sulle prime si assodò il potere
colla Porta ottomana, e colla succes- adoperando i migliori provvedimen-
siva pace fu assicurata alla Fran- ti di un savio e robusto governo,
cia la libera navigazione sul mar per cui la umanità
religione e la
1802 la pacificazione del mondo, dori delle azioni de' loro parenti
dappoiché le repubbliche francese contro il governo, e quella la quale
e baiava, e la Spagna da una puniva ne' preti non solo gli atti,
sue conquiste, tra le quali trova tuiti alle loro famiglie. Bonaparte
vasi il Piemonte, riconobbe peiò ordinò che non si doman-
ai preti
la repubblica delle sette Isole. Inoltre dasse se non che un semplice giu-
la Spagna restituì la Luigiana, che ramento di fedeltà alla costituzio-
poscia gli Stati-Uniti acquistarono ne, senza obbligarli a quelle for-
dalla Francia nel i8o3. Frattanto mole sospette, che o inquietavano
Bonaparte contribuì da un lato a la coscienza, o fomentavano lo spi-
ristabilire l'ordine, ad innalzar nuo- rito di partito. Fu abolita la sa-
vamente gli altari, a fabbricare la crilega 21 gennaio, il giu-
festa de'
)<rosperità della Francia, non meno ramento d'odio alla monarchia, e il
che il suo ingrandimento: abolì il divieto che dagli uffici escludeva i
calendario repubblicano, promulgò nobili e parenti degli emigrali:
i
nuovi codici di leggi unifoimi, ri- fece pure scomparire le feste pa-
dusse ad unità il sistema de' pesi gane, e le mascherate de'teofilan-
e misure, organizzò stabilmente le Iropi. I piìi felici effetti si videio
finanze e tutti i rami di ammini- nascere da questi nuovi regolamen-
ii6 FRA FRA
li: più di ventimila preti, liberati salvi, e poscia v' inviò pure coll.i
della nazione francese intimamente siane del concordato del l'òoi, fra
avversa al clero costituzionale, so- la repubblica francese, e la santa
spirava la sua riunione al centro Sede, Genova 180 3. Bonaparte con-
comune della Chiesa cattolica, per- gedò il concilio nazionale, dileguan-
suaso che nel secondare il voto dosi cos\ al primo soffio avverso
della nazione accresceva il presti- il clero costituzionale di Francia.
gio del suo nome, e si agevolava Perchè il concordalo si mandasse
la via al trono. Inoltre il line re- ad elfetto, scrisse Pio VII un bre-
ligioso del rialzamento degli altari ve ai titolari de' vescovati francesi
abbattuti in Francia al culto del acciò rinunziassero alle loro sedi ,
vero Dio , aprirono quasi sul)ito onde conservare l'unità della Chie-
negoziati colla santa Sede per uno sa, e ristabilire pienamente la cat-
spirituale componimento, per ista- tolica religione in Francia. A te-
de' tempi, e pel bene della Chiesa scovi del Belgio ne imitarono l'e-
gallicana fu d' uopo convenire. sempio, come pure quelli della
A. conchiudere un concordato su Germania dei paesi alla sinistra
dai giansenisti, nel concilio nazio- dare la loro rinunzia. 1 vescovi che
nale di Parigi , che scaltramente ricusarono di dare la loro dimis»
Bonaparte avea permesso si com- sione ebbero molti seguaci lia i
come legge dello stato, ma insie- •5 55. I registri tenuti dai mi-
me certe così dette leggi organiche nistri del culto non essendo, e non
flel culto caltolicoj divise in settan- potendo essere relativi :he all'am-
tasetle articoli, delle quali nel coJi- ministrazione de' sagramenti , non
coidato non si era fatto menzione potranno in alcini caso supplire ai
alcuna, anzi si opponevano allo spi- registri ordinali dalle leggi per pro-
rito ed al-
del coiicordato istesso, vare lo stato civile de' francesi ".
ri, de' concistori locali, delle ispe- desidero che la portiate per molli
zioni, e de' concistori generali. In- anni.
tanto Bonaparte dispose che ai ve- Successivamente furono legalmen-
scovi costituzionali che avevano ri- te riconosciute dal governo le con-
nunziato alle loro sedi, a titolo di gregazioni religiose approvate in
pensione fosse assegnato dal pubbli- Francia, come dei sacerdoti, o si-
Soult, Brune, Lannes, Mortier, Ney, taliani l'ordine equestre della coro-
Davoust, Bessieies, Kellermann, Le- na mise alla testa di que-
di ferro, e
fehvre, Perignon, e Serrurier. Na- sto regno con titolo di viceré, Eu-
poleone fu coronalo imperatore dei genio de Beauharnais, figlio che la
francesi il giorno i8 maggio i8o4, sua moglie aveva avuto dal suo
quindi con replicale e gagliarde primo marito, e dall'imperatore
istanze invitò il Pontefice Pio VII dichiarato suo figlio adottivo. Itt
cune principali potenze di Europa, sa, massime per ciò che riguai da-
e specialmente dall'opposizione del va ilmatrimonio ed il divorzio. 1
I30 FRA FRA
giuramenti", le costituzioni, le leggi, gno di Napoli , e con titolo di re
colpito da fatto sì inatteso^ vide vio- fatto governatore generale dei di-
lata la neutralità, e fondatamente partimenti al di là delle Alpi, dan-
temè prossima la guerra ne' suoi do alla medesima il ducato di Par-
stati. Alle rimostranze che fece il ma e Piacenza. Indi a' \i luglio
Papa, rispose Napoleone con insul- del medesimo anno 1806 sotto la
ti, meravigliandosi che gli dispia- protezione di Napoleone si costituì
francesi, piuttosto che in quelle dei rovine dell' antico impero romano,
russi, dei turchi, e degl' inglesi. proclamando la monarchia france-
talia gli antichi stati di Venezia La Prussia tentò poscia una con-
compresa la Dalmazia e l'Albania, tro-confederazione al nord dellAle-
e trasferì molti de' suoi possedi- magna ,
per lo che da Napoleone
menti all'elettore di Baviera, e al di nuovo gli fu mossa gueria ri- ,
•Iella Prussia fiiiono battutiad Ey- tri motivi difTusamente trattati dal
laii ed a Fiiedland e poco dopo , cardinal Pacca, dal cav. d'Aitaud,
a' 2 giugno 1807 ebbe luogo l'ar-
1 dal Pistoiesi e da altri contempo-
mistizio di Tilsit, ove a' 7 e 9 lu- lanei storici; l'ambizioso Napoleo-
glio con duplice trattato la Fran- ne in vece di mostrarsi grato ai
cia stipulò l'adesione della Russia suoi benefizi , e rispettare la suu
e della Prussin al blocco continen- pacifica neutralilà conveniente alla
tale, il loro riconoscimento della sua dignità, incominciò ad invade-
confederazione renana , dei regni re suoi stati, siccome indicammo
i
dati ai fratelli diNapoleone, la l'i- al citato voi. XX, pag. 20 del Di-
nunzia della Prussia a tutti i pos- zionario; prima occupò Ancona e
sedimenti fra il Reno e l'Elba, ed al- sua provincia, poscia fece altrettan-
la quasi totalità della Polonia prus- to con quelle di Urbino, Macerala e
siana a favore del ducato di Vai"- Camerino, Benevento e Pontecor-
savia dato all'elettore di Sassonia vo. Indi il cardinal segretario di
divenuto ancb'egli re. Le isole Io- stato Consalvi, vedendosi pel suo
nie fecero a cpiell'epoca parte del- zelo latto segno all'odio di Napo-
l'impero francese; eil ai 18 agosto leone, creduto da questi fomenta-
1807 il regno di Westfalia for- ,
toie di discordie col Papa, piìi vol-
mato allora a favore di Girolamo te avea richiesto di ritirarsi, ciò che
l'onaparte altro fratello di Napo- finalmente ottenne, senza che le
leone, compose dell' Assia-Cassel,
si pretensioni di Napoleone dimimns-
del Brunswick, di Fulda, di Pa- sero punto. Intanto gravi offese ri-
tentrionale, ciò non ebbe mai ef- del Codice Napoleone negli stati
fetto. Urtando il suo orgoglio non della Chiesa. 1." La libertà indefi-
aver potuto superare la costanza nita ed il pubblico esercizio di tut-
del Papa, fece uso Napoleone della ti i culti. 3." La riforma de' ve-
sua preponderante forza. La spo- scovati e r indipendenza de' vesco-
gliazione dei dominii pontificii ebbe vi relativamente alla santa Sede.
intero effetto per decreto de' 4.° L' abolizione delle bolle ponti-
,
1
7
maggio i8og, col quale riunì gli fìcie intorno alla collazione de' ve-
statiromani all' impero francese. scovati e delle parrocchie di giu-
Prima di fare Napoleone questo e- risdizione della santa Sede. 5.° Che
Strerao passo spogliando de' suoi il Papa in persona celebrasse la
stali il pacifico ed inerme capo cerimonia dell'incoronazione di Giu-
della religione che a lui , stesso ed seppe Napoleone in qualità di re
alla Franciaavea fatto segnalati delle due Sicilie. Quindi si minac-
benefìzi e sagrifìzi, procurò ricopri- ciò Pio VII che se non avesse dato
re la bruttezza di azione cotanto intera e sollecita adesione a tali ri-
zio del sublime suo ministero, nu- mente nel medesimo giorno con
trendo speranza l'arbitro dell'Euro- sua bolla, Quum memoranda, con-
pa di carpile dall'abbattuto Pontefi- tro le violenze alle quali la Sede
ce una abtiicazione alla sovranità apostolica ed egli stesso erano fat-
temporale. Ma il lento martirio che ti segno, e coU'autorità di Dio on-
trafiggeva di continuo 1' animo di nipotente, dei beati apostoli Pietro
Pio VII, con vessazioni paragonabili e Paolo, e con la pienezza di sua
giammai espu-
a dolorosi tormenti^ pontificia potestà, ne scomunicò gli
gnarono l'animo suo sacerdotale; autori, fautori ed esecutori, senza
sebbene mansueto e soave per in- però con mirabile prudenza nomi-
dole , a piedi del Crocifisso egli nare alcuno. La pubblicazione di
prendeva vieppiù vigore e fortezza, questa bolla destò in tutto l'orbe
sostenendo i diritti della sovranità cristianoun vero entusiasmo: cat-
e della Chiesa, con irremovibile co- ed acattolici con istupore am-
tolici
crilego fine fece entrare in Roma cortile, colle tanto note circostanze
un corpo di soldatesca napoletana. di cui sono piene le storie, e che
Essendo d palazzo Quirinale chiu- non inanchiamo riportare in di-
so da tutte le parti, non perchè si versi articoli del Dizionario. Il Pa-
volesse opporre resistenza all' ag- pa fu condotto alla Certosa di Fi-
gresviune, che già si prevedeva, ma renze, indi nel Piemonte e pel ,
stessi ", come si legge ne Cenni hio- scppìna a Bonnpnrte, Bastia 1834.
grafici sul cardinal Consalvi, stam- Nell'anno seguente a' 20 mai zo l'im-
pati in Venezia
1824. In se- nel peratrice Maria Luisa partorì il
guito non andando a Napoleone a le di Roma ^ che nella sera rice-
genio il contegno di tredici car- vette l'acqua battesimale ed
il no-
tre a sei mesi. In quanto al secon- zi de' vescovi italiani e de' capitoli
do trattato eh' era il più difficile ov' erano vacanti le sedi. V. Di-
non insistettero i deputati, quali i chiarazioni e ritrattazioni degV in-
.solamente riportarono un'aggiunta, dirizzi a Pio VII, Roma iSifi.
clie il Papa era disposto a nego- Si può anche consultare il dotto
ziare intorno ai diversi aggiusta- opuscolo del eh. avv. d. Carlo Fea
inenti relativi al governo della intitolato: NiUlità delle ammini-
Chiesa , tosto che gli fossero resti- strazioni capitolari abusii'e, dimo-
tuiti i suoi consiglieri e la libertà. I strata con documenti autentici, Ro-
vescovi deputati posero in iscritto le ma i8i5i pel Contedini. Ma di-
concessioni ridotte in quattro articoli chiarandosi il concilio nazionale
coll'aggiunta ; le lessero al Ponte- incompetente per supplire all'isti-
fice, il quale però non sottoscrisse, tuzione de' vescovi , fu brusca-
e conteiiti di quanto avevano ot- mente sciolto da Napoleone. Pas-
tenuto partirono sull' istante alla sati i furori cagionatigli dall'infeli-
volta di Paiigi. Non cosi lieto ri- ce successo, tornò tuttavia al dise-
mase Pio VII, il quale pensan- gno di vincere il Papa a mezzo dA
do alla larghezza della concessione, concilio, assicurandosi prima che i
VOL. XX VU.
t3o , FRA FRA
il Girolamo Bona-
re di ^yestfalia auge, ed egli stesso all' ingrosso la
solo medico ,
precipito<<amente lo tembre Napoleone entrò in Mosca,
condusse via. Solo a Stupinigi fu e da vincitore si assise sul trono
permesso a monsignor Cerlazzoli di degli czar: allora sempre più com-
unirsi a lui; ma giunto nell'ospi- parve agli sguardi delle atterrite
tardi comprese l'imponenza del pe- avvi che un passo. Uscito di Var-
ricolo, e non rimanendogli di scampo savia ,
prosegui il viaggio, ed ina-
che una pronta e precipitosa ritirata, spettato arrivò a Parigi a' 1 8 dello
questa cominciò a' 1 9 ottobre accom- stesso mese.
pagnata da orribili disastri, cui i Dopo tanta catastrofe. Napoleone
dettagli movono, per il complesso rivolse le sue ciu'e a puntellare il
prendere i tre sovrani alleati nel ricusò dare ascolto, essendo fermo
loro alloggiamento stesso, le perdi- di non intavolare negoziazioni, se
te continue che diminuivano di- i non in piena Napoleone
libertà.
versi corpi francesi in Sassonia e ciò non pertanto si decise rimanda-
nella Slesia, battuti dal prode Bhi- re il Papa a Roma, spinto piutto-
cher e dal principe reale di Sve- sto dalle circostanze, e per opera-
zia, furono per Napoleone tristi i re una diversione, giacché Murai
forieri della sua caduta. La sorte suo cognato agli 1 1 gennaio fermò
dell' Europa fu decisa ne'campi di un trattato d'alleanza con l'Austria,
Lipsia a' i8 ottobre: questa memo- che a lui avea guarentito il tran-
rabile battaglia campale perduta quillo possesso di Napoli, per cui
da Napoleone malgrado possibili i un\ le sue forze alle austriache:
sforzi, terminò di distruggere il pre- quindi Murat d'accordo colle po-
stigio di quelli che lo credevano tenze alleate, con truppe napoleta-
più che uomo. Tale vittoria portò ne aveva occupato i due diparti-
per conseguenza la liberazione di menti di Roma e , del Trasime-
tutta la Germania, poiché la Ba- no, quali egli gradiva che fosse-
viera, e i principi della confedera- ro piuttosto nelle Pa- mani del
zione renana rivolsero le armi contro pa che del parente a lui ribel-
Napoleone, che si vide costretto a le. Lagorse intimò in Fontaiuebleau