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Nato a Sant'Anastasia
il 19 marzo 1752 Keligioso Barnab
sepolto nella Chiesa
morto a Sant'Anastasia di S. ltlaria det
il 18 settembre t77l in Napoli
INDICE
Prefazione pag.
Presentazione
UN GIO\ANE SANTO
A cura dei PP, Barnabiti - Napoli
Comitato Francesco Maria Castelli - S. Anastasiu
La stampa di questo nuovo libro sulla vita del Venerabileservo di Dio Francesco M. Castelli
mette, qncora una volta, in evidenzail crescenteinteresseintorno alla figura e santitd del giovane
chierico Barnabita di Sant'Anastasia.A contribuire a questagrande opera di informazianesulla vita
e virtit cristiane del Castelli sono state due importanti risorse: da un lato la sentita testimonianzae
il forte zelo che accompqgnanoi devoti concittadini del Castelli sotto l'esperta regia dell'infaticabi-
le parroco, p. Giacomo Verrengia,dall'altro la scontata influenza dell'opera catecheticae divulga-
tiva del p. Roccantonio M.Morra, i cui salutari effetti sono ancora presenti nonostantela sua dipar-
tita di qualche annofa. Il Padre Morra, in qualitd di Vice-postulatore,ha non solo segnato
forte-
mente l'iter della Causa di Beatificazione del Castelli, ma ne ha soprattutto promosso entusiastica-
mente la devozione,contagiandoper prima i fedeli di S. Anastasia, e poi i fedeli di altre parti d'
Italia e quelli di oltre oceano. Questo contributo editoriale, quindi, vuole esserel'espressionedi un
legamegenuino e profondo tra il passato e il presente, tra il promotore di un tempo e quelli di oggi
uniti dallo stessoideale cristiano con lavita e lafigura del Servo di Dio Francesco Castelli ed orien-
tati verso la stessameta della santitd.
p. Giovanni Buonomano
Wce-postalutore
Napolisettembre
2006
PRESENTAZIONE
Dalle sveltepagine del p. Morra risulta che i Santi non sono come dei marziani caloti da un altro
oiqne-
tq, mapersone in carne ed ossacomenoi. Sono inveceanime che hanno vissutofino infondo il loro Batiesimo.
Santi non si nqsce - come i poeti - ma s! diventa, e farsi santi significa riproduri in noi l,immagine - la
piil perfetta possibile - di cristo, il piil perfetto Figlio dell'(Jomo it Dio.
La santitd d capolavoro della,infinita bontd di Dio, coadiuvata " dqlla rispondenza qnime
di che ne hqnno
qwertito tutto il fascino divino. E dramma vissuto
fra Dio e la sua creqturq ihu, Tolgorota dallo Spirito Sqnto,
ho colto, una volta per tutte, il mistero della propria vocctzionee vi hq risposto"seiza alcuno.
"o*pro*irro
^ Capolavoro dell'opera di Dio e dell'uomo, la sontitd, nei firmamenti detta Chiesa e dei Regno del padre,
sfolgora in un'infinita gamma di esemplfficazioni,conseguentialle irrepetibili strutture delle"singole
anime
nostre e dell'qzione divina sulle medesime.kresina di Gesil, Luigi Gon2aga,il Berlonans, il Casitti chiudo-
no la loro esperienzaesistenzialein poco piil di vent'anni, ma la-loro sanitd brilla in sfumature,toni e colo-
razioni dffirenti, percltd 'varietas delectat,,anche nella santitd.
Dio d mirabile nei suoi Santi, e lo si awerte,qnche nella sapientesceltq dei mezziordinati a condurre que-
ste anime predilette. Nei confronti del Venerabilenostro, evidente quella detla
famiglia e l,incontro con S.
Frqncesco Bianchi, l'Apostolo di Napoli. Netta famigtia it Castelli, i polmoni aimoi, respira lct virti.r,
men-
tre Francesco Biqnchi, con la parola e l'esempio, lo guida ai vertici della santitd.
Mq a questopunto sorge una domanda.E q19ora lecito, oggi, proporre alla nostra generazionee ai gio-
vani l'ideale della santitd, proporre questi modelli?
- Penso di si,perche la santitd d ideale sempreattuale, ed d tale perchd attinge q valori essenziali,che sono
di tutti i tempi. Figlio del suo tempo, il Castelli propone, ai giovaii d'oggi, volZri e ideali che sono'di sempre,
ma per stature d'eccezione,per spiriti eletti.
Il messaggiodel Castelli provoca, infatti, la nostalgia della santitd: 'si ille, cur non ego?,.E quanto emer-
s( dalle calde pagine del p. Morra, Wce-postulatoredella causa di Cqnonizzazione,orimai alle porte, come
il medesimoci assicura.
p, Ambrogio M. Dehd
I
UN GIOVANE SANTO
_ .Con 1osviluppodell'etd,si notaronoin Francescoslanci spontaneiper i suoi amici, per i deboli,per la pre-
ghierae la meditazione.
Due erano le direttrici di crescita: I'una verso Dio, I'altra verso i fratelli.
_ In lui urgeva I'impulso spontaneodi affetto, di comprensionee di aiuto per quanti lo circondavano.A futti
d9n1vaqualcosa:giocattoli, cibarie, indumenti. Spessofu sorpresoa dividere i suoi piccoli averi con i fan-
ciulli della sua etd, ad accoglierenella sua casapoveri e a far dono agli infermi bisbgnosidei suoi piccoli
risparmi. Godeva della gioia che poteva procurare agli altri.Amava pit dare che riceveie
. Due episodi significativi. Francescoamavagiocare con tutti i bambini che incontrava.In uno di questi
incontri, un bambino prepotentedi carattere,non tollerando nel gruppo il nuovo arrivato, usd violenza cbntro
Francesco,prendendolo a pugni e facendolo rrrzzolare a terra. Nel cadere Francescoebbe'fratturato il setto
nasale.Qualchelacrima gli rigd il volto, ma non osd inveire e contrapporeviolenzaaviolenza.Aisuoi lamen-
ti accorseroquelli del vicinato che, indignati, chiedevano giustizia e punizione contro il malevolo per aver
aggredito 'un signorino tanto buono ed educato'.
Francescosi levd in difesa del suo ar,'versario:'Lasciqtelo - diceva - ha gid il rimorso della sua brutta azio-
ne; non dategli altro castigo!'.
L'altro episodioa\ryennein una festadi famiglia, in casaCastelli.Molti gli invitati: parenti e amici. Molti
i doni, i regali, i dolciumi. Francescosi mantenevaun po' estraneoall'ambientegioioso e chiassosoinsieme,
forse pensandoa tanti che in quel momento si trovavano nell'indig enza e affamati. A un certo punto, come per
impulso istintivo, scesele scalee si recd nella stalla,ove si trovavail cavallodel padre. 'Tieni!- disse-, *or-
Sjalo! Se questo dolce ti piace, te ne porterd qncora. Ora ti loscio, ma tornerd presto a portarti un " altro
dolce!'.
Francescoamavai suoi simili, ma non escludevagli,animatri,anch'essicreafuredi Dig.
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PRIMO PRODIGIO
Il miracolodelluva
II
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IV
CRESCITAMISTICA E PROFANA
A quattordici anni viene cresimato a Nola dal vescovo Sanchezde Luna. Da questo momento Francesco
entra in una fase straordinariadi vita vissuta solo con Dio. Bastavache guardasseil Crocifisso,o pregasse
davanti alla Vergine, o si abbandonassealla meditazioneperchd si eskanea-sse dalla realtd e dimenticisse-tutti
i presenti,a tempo non definito, per ritornarenormale solo dopo I'insistenterichiamo dei familiari.
Questi, di fronte a_similifenomeni, si preoccuparono,e nel dubbio che il loro caro fosse affetto da qualche
malattiapsichica,vollero conoscereil pareredei medici e spiaronoil ragazzoin ogni suamossa,allo scopo
di
scoprire la causadel suo stranocomportamento.Cosi fu spessovisto sollevarsi da tena, davanti alla Madbnna
dellaPuritd.
Con questacrescitamistica straordinaria,di pari passocrescevain lui ancheI'amoreallo studio delle let-
tere profane. Ricevette la prima istruzione in casa,sotto la guida vigile ed amorosadella madre e del padre.
In questaprima fase della sua formazione intellettuale, egli si distinse per capacitddi apprendim.nto p"'.
doti di volontd. "
Il suo maestrop. Serafinoconsigliava,con una certapressione,che il padredi Francescolo affidasseai pp.
Barnabiti di Napoli. All'etd di dodici anni erastato affidato alle cure dei PP Conventuali per I'italiano, il greco
e il latino, mentre la madre, benedetta,gli insegnavala lingua francese.
Diligente nell'applicarsi,puntualenell'esecuzionedei compiti, fedele e preciso,rifuggiva da ogni appros-
.
simazione e da ogni dilettantismo. I suoi maestri, a questoproposito, erano concordi neliitenerlo ii q*ri"n-
te mentaleeccezionale.
L'amore per lo studio procedevae si rafforzava di pari passocol trasportoper la pietd e per la caritit.L'abito
mentale soprannaturaleera ormai il metro della sua vita, operantenella libertd dispirito, senzacondiziona-
menti esterni.
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V
Nelle anime che si consacranoa Dio d semprepresenteuna spiccatadevozione alla Madonna, come parte
integrante e componenteimmancabile della loro spiritualitd.
Nel suo studio, Francescoconservavagelosamenteun piccolo quadro della Madonna della Puritd, davanti
al quale indugiava frequentementecon lo sguardoe col pensiero. Spessodi notte, quando futti dormivano, fu
sorpresoin atto di venerazionedavanti alla sua Madonna.
Fu allora ar,.vertitodai suoi di moderare simili'slanci d'amore.ritenuti nocivi alla salute.
Si raccontache alcune pie donne tutte le sereavevanoI'abitudine di recitare il S. Rosario a voce alta e con
canti popolari, davanti ad un'immagine della Vergine. Ma sapendoche Francescoera ammalato, credettero
bene di sospendereil canto e di pregare a bassavoce per non dare molestia al giovane. Egli, un giorno, mera-
vigliato del silenzio insolito per quell'ora, ne volle saperela ragione. E appenagli fu manifestatala motiva-
zione, disse: 'Per caritd, awisate quelle buone donne che io voglio che si canti il Rosario con le lodi a Maria,
perchd mi fa molto piacere, e perch,! il demonio, quando sente cqntare le lodi a Maria, se nefugge!'.
Il culto per la Madonna della Puritd fu parte essenzialedella vita spirituale del Venerabile.Tutti i pittori,
dopo la suamofte, lo hanno sempredipinto in preghieradavanti a Gesi Crocifisso e alla Madonna della Puritd.
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VI
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VII
INCONTRO CON S. FRANCESCOM. BIANCHI
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VIII
TRISTE PRESAGIO
Breve fu la sua esistenza.Per dono divino conoscevala sua fine non lontana e di questo informd anche i
suoi, i quali gli raccomandavanodi fare presto negli studi perchd erano impazienti di vederlo sacerdote.
Francescorispondeva sempre: 'sard barnabita, mo non qrrivird al sacerdozioi.
Tutti gli studenti suoi compagni, se lo avevanoproposto quale modello di quelle virti di perfezione cristia-
na, al cui eserciziola Regolachiamavatutti.
Nel primo anno risultd tra i migliori della sua classe,mentre negli anni successividivenne'il primo negli
studi', con la carica di prefetto, e poi fu promosso al ruolo di 'collaboratore'.
La ptesenzadi FrancescoCastelli nella comunitd religiosa ne condizionava in gran parteI'andamento
col
suo comportamentoin tutti gli aspettidella vita: sul piano degli studi, su quello disciplinare e, sopraogni cosa,
su quello delle pratiche di pietd. La sua era una grandepersonalitd,che riusciva con estremafacitta id, utt
ur-
re nella sua orbita quanti entrasseronel contestodelle sue relazionipersonali.
Tutto cid non sfuggiva all'attenzionedei Padri, e tanto meno a quella di S. FrancescoM. Bianchi, il quale
vedevacon gioia compiersila suaprofezia.
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IX
TEMPO DI PASSIONE
Purificato dal dolore
Mentre era futto intento negli studi, facendo rapidi progressi, gli scemaronole forze e una molestissima
tossefu il sintomo di una crudele malattia. Non valsero tutte le cure sollecite e affettuose.Lamalattia. lenta e
benigna dapprima, continud il suo spietatocammino e progredi con febbri continue fino a minacciarlo di non
esserelontano dal suo ultimo giorno.
Neppure i medici sepp,eroinquadrarela sua gravitd, datala disposizionenaturale di Francescoa sopporta-
re tutte le privazioni e sofferenzeper offrirle a Gest.
Quando I'emottisi segnd I'irreparabile fine, futti ne trepidarono,tranne Francesco,che mostravauna conti-
nua rassegnazionea Dio, nd si amareggidquando si profild un suo isolamentoper evitare un possibile conta-
gio.
Di comune accordo, i superiori e i medici curanti decisero, come estremo rimedio, di far respirare a
FrancescoI'aria nativa. Un giorno di settembredell'anno 1771ritornd alla casapaterna,in S.Anastasia,distac-
candosi dal collegio, dove non sarebbemai pii ritornato.
Presto si reinseri nel tessutodella vita familiare. Ma il male peggiorava. Costretto a letto, spendevale sue
ultime risorse in preghiera. 'Le mie pene sono inferiori a quelle sofferte da Gesil sulla Croce^isoleva dire a
quelli che 1orincuoravano.
Il trapassosi preannunciavaineluttabile.
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IL TRAPASSO
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XI
OLTRE LA MORTE E OLTRE IL TEMPO
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CONGEDO
Giunto al termine del mio discorso, caro lettore, voglio congedarmida te, rivolgendoti una affet-
tuosa e calorosapreghiera.Non so come tu la pensi: se credi o no alla mediazione dei santi.
Comunque sia, sarebbeper te ingenerosonon sentire il bisogno di far conoscerelavita di un giova-
ne che, pur vivendo sola diciannove anni, seppeincarnaretante virtir morali e civiche.
Chi si sforza di tradurre in energiaoperativa i valori ideali della societd,merita un alto encomio,
perch6 salva valori su cui ogni civiltd si regge.A costui i giovani guardanocome a un costruttore di
un mondo migliore.
Se poi tu, come me, credi nell'azionemediatricedelle'grazie'dei santi,ascoltaquantoti dico: Fa'
che la in azionepossa contribuire all'aumento del culto per il Venerabile,onde i suoi favori possa-
no scenderecopiosi su quanti soffrono angustiee a lui si volgono con forte fede, nella ferma speran-
za dinon rimaneredelusi.Fa' che il nome del Castelli,invocatonei momenti difficili della vita, possa
portare a tutti serenitde pace!
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POSTFAZIONE
Tutti i santi rispcndono ad rm particolare disegro di Dio nel mondo; per questo essi sm pa mi rn pno di riferimr- me hlc slwrhrw n fu
misteriosa , un aiuro p€r €pirc la nostra esistenza.Noi siamo chiamati a camminarc nella ho *-ra hmimsa- si:ri 'Ji pu rrryelfu o4fur u ma
digruta di figli di Do e della persona, sicuri di poter rispondere alla vocazione che abbimo rbnr.ro e cnqierr ttr i I:mr drq +milm.
La vita del Venerabile Francesco M. Castelli ha sempre esercitato un fascino paticohe pa mlao dc Lr bc mrscirc t@urcnnr, lcm
dei piit anziani ; continrn ancora oggi ad esercitareun benefico influsso su quanti enuzm in cmnin con Ll mrerso h p'qim:o '. rtumrumr Jh,"-'rLr
della sua vita serylice e her e. ma di una trasparenzacosi lirnpida tanto da poter facilnse rmirE h sn Ewri milh rilrmqlm l S{um- llummrl
della sua caritd verso il possimo, la prontezza nell'accegliere la croce e seguire Geer por-ero e crocifisso.
Abbiamo potu[o sperimentare quanto abbiamo affermato sopr4 legg€ndo mohi t€mi farti dagli altmni delle scuole elementai nm'i- q -"T'rm ,fr !-
Anastasia, a cui d stato proposto di partecipare ad un concorso indetto, dal Comhao Frmesco Maria Castelli di S. Anastasi4 pq il 19 m lMth si -
" Francesco Castelli fiore del Veswio, un esempio di vita".
Nei saggi ricevuti, ingadlq oltre a raccontare la vicenda storica della rira del \-wabile FrancescoM. Castell, hanno sottolim fl m 61+
re che essi hanno dserrt6 s gfugdifEciknente potranno dimenticare. Proprio pel li4umz di guanto hanno scritto e ricer,rrto, r'@im rffmnr rrm gE!-
dizi, quelli che sembrmo piir significativi per futti:
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Vorrei anch'io esserecome Francesco Castelli
"Una cosa che ammiro molto nella vita di Francesco Castelli d il perdono e I'affetto che provava per gli amici senzanutrire distinzioni
Penso che FrancescoCastelli quando mori apri nuove porte al piccolo paesedi S. Anastasia; infatti tutti ammiravano il modo di fare del cosiddetto picco-
lo "Ciccillo".
Nel corso della sua breve vita ha fatto alcrmi miracoli e ta questi il miracolo dell'uva: suo fratello aveva sfrappato dalla pianta un grappolo d'uva ancora
acerba e lui lo rimproverd dicendo di rimetterlo a posto, proprio li dove lo aveva prcso e miracolosamente il grappolo rimase attiaccatoalla vite come prima.
Vorrei anch'io esserecome FrancescoCastelli in basea due aspetti: anch'io vorrei dedicarmi di piri alla preghiera, anche se fiequento I'ACR e vado a Messa
tutte le domeniche; inoltre vonei esserepir) obbediente ai miei genitori come era Francesco.
Credo che S. Anastasia debba esseremolto fiera e orgogliosa di aver dato i natali a questo ragazzo che a solo 16 anni ha voluto seguire la via indicatagh
dal Signore, lasciando il paeseper andare a vivere con i PP. Bamabiti a Napoli".
(Carotenuto Rafaele Scttola media TenenteM. De Rosa)
"La storia di Francesco M. Castelli mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto capire che di persone come lui nella nostra societa" oggi, ce ne sono poche.
Questo d un male, perchd la vita sarebbemigliore se tutti noi ci comportassimo come lui Personalmentenon dimenticherd mai il comportamento che egli ebbe
nei confronti dell'amico che I'aveva picchiato, perch6 mi ha fatto capire che si dowebbe aver sempre la forza di perdonare senza pregiudizi, a coloro che ci
hanno fatto del male, anche se non d certamente facile. Ma soprathrtto mi ha fatto capire che bisogna amme il nostro prossimo, tutti anche le persone che pro-
vano rancore verso di noi"
(Giusy Esposito III B Istituto di S. Francesco d'Assisi)
"Si pud dire che questo ragazzo sia stato veramente straordinario ed unico. E diffrcile per noi giovani pensaredi imitare un modello di santita cosi perfet-
ta, anche perchd nella societi modema c'd tanta indifferenza veno i pir) deboli, verso i valori che contano; non c'd piir quel senso di fiatellanza vissuto da
Francesco Maria Castelli.
Tuttavia, io credo che riflettendo sugli episodi piil salienti della sua vita, sia possibile comprendere, da parte mia e di tanti alfi giovani come me, che vive-
re nella semplicita e nell'amore verso gli altri e vivere nella condivisione nei valori piu autentici, sia certo piir gratificante che condurre un'esistenzaluota e
superficiale.
Ritengo, anzi, che tutti noi dowemmo avere come costante punto di riferimento piri modelli simili a questo giovane santo che ai tanti personaggi televi-
sivi woti e superficiali"
(SanseverinoRafaele III B Istituto S. Francesco d'Assisi S. Anastasia)
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Nel corso della mia vita ricorderd sempre i bei gesti compiuti da Franc€sco Castelli
"Io non sapevo bene la sua storia, perd mi sono piaciute alcune cose che ha fatto- \li e digia-irna la sra morte precoce.Adesso che ho appreso molte pii.r
cose su FrancescoCastelli credo che nel corso della rnia vita mi ricorderd sempre i bei gesi cbe egli ha compiuo e ancbe il suo comportamento giusto e rispet-
toso verso tutti. Si d ballezzato nella nia stessaparrocchia e c'd un episodio deila sua r ira che as;sonielia ad rm an enimento successoin classe con un mio
compagno che poi mi ha perdonato come ha fatto Francesco Castelli con rm suo amrco.
Mi ha lasciato un grande esempio di vita: andare sempre in chiesa, confessarei miei p*-r:ai- rigena-e i mii coqagm e la natura"
tRos,t lifurti E E Istitub TAnenteMario De Rosa)
Credo che le tesimonianze riferite siano sufficienti per farci comprenderc come ia rm ii ro Smo sb rma "luce accesadallo Spirito Santo" e non pud
esserenascosta soffo un secchio. ma der-e esseremessa sopra un candelabro, in alto- fsrha nssa rsdendere e illuminare tutte 1ecase
D bastataun po' di riflessione. una risicne di qualche quademo, tma breve letura pv r--.m'L*e la lhtasia dei ragazzi e per confrontare la propria vita con
quella di Francesco Castelli.
S Antonio diceva che la sa:rtftad come il "piombino" del muratore che sen e Fv rer6;re se !'ostnriamo diritto le mura di una casa; cosi conoscerebene
la vita di un santo ci aiuta a r erificae se ache noi stiamo costruendo la nostra qR sFfirele grlh rmcia o la stiamo oostruendo sulla sabbia.
I giudizi riportati sono pochi rL;peno a quelli ricewti (oltre 100 temr), rna ci hrn\ fud, cagire che Francesco Castelli d un "giovane safio" che sa anco-
ra parlare ai giovani della sua eta prrcbe gli diamo la parola al momento opptru.DLa. Ea monamo spazio nella nosfa vita
Desidero ringraziare il compianm p. Rcrcatonio Mona, sia per tutte le r ohe cbe e renrr. a S. Anastasia per incoraggiare, istruire e guidare i der oti del
Ven. Francesco Castelli, sia per il teso che ci ha lasciato, da cui la brava pimice Lura Fx:re be dipnto i dodici quadri, qui pubblicati, che si ctnrerr ano nella
stanza dove d vissuto il Venerdbile e che l asono portati nelle varie comuniti prrorSufi drrts mosua permanente sulla vita di Francesco \I: Ca:srelli.