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Nato a Sant'Anastasia
il 19 marzo 1752 Keligioso Barnab
sepolto nella Chiesa
morto a Sant'Anastasia di S. ltlaria det
il 18 settembre t77l in Napoli
INDICE
Prefazione pag.

Presentazione

L. Un giovane santo ... . ) ) t


2. Prime luci d'amore . ) 9
3. Primo prodigio - Il miracolo dell'uva . )) 11
4. Crescita mistica e profana . ) 1 3
5. Devozione alla Vergine Maria . ) 15
6. Scelta della vita consacrata a Dio . )) 17
7. Incontro con S. Francesco Saverio Bianchi )) 19
8. Triste presagio >> 2l
9. Tempo di passione - purificato dal dolore . ) 2 3
10. il trapasso ) 2 5
11. Oltre la morte e oltre il tempo . )) 27
1.2. Congedo . >> 29
13. Postfazione . ) ) 31

I dipinti sono stati reallzzati dall'artista Lucia Fiore di Striano a cui va


tutto il nostro ringraziamento.
P.MORRA ROCCANTONIO
Barnabita

VEn.FRANCESCO MARIA CASTELLI

UN GIO\ANE SANTO
A cura dei PP, Barnabiti - Napoli
Comitato Francesco Maria Castelli - S. Anastasiu

Latrenziana - Napoli 2006


PREFAZIONE

La stampa di questo nuovo libro sulla vita del Venerabileservo di Dio Francesco M. Castelli
mette, qncora una volta, in evidenzail crescenteinteresseintorno alla figura e santitd del giovane
chierico Barnabita di Sant'Anastasia.A contribuire a questagrande opera di informazianesulla vita
e virtit cristiane del Castelli sono state due importanti risorse: da un lato la sentita testimonianzae
il forte zelo che accompqgnanoi devoti concittadini del Castelli sotto l'esperta regia dell'infaticabi-
le parroco, p. Giacomo Verrengia,dall'altro la scontata influenza dell'opera catecheticae divulga-
tiva del p. Roccantonio M.Morra, i cui salutari effetti sono ancora presenti nonostantela sua dipar-
tita di qualche annofa. Il Padre Morra, in qualitd di Vice-postulatore,ha non solo segnato
forte-
mente l'iter della Causa di Beatificazione del Castelli, ma ne ha soprattutto promosso entusiastica-
mente la devozione,contagiandoper prima i fedeli di S. Anastasia, e poi i fedeli di altre parti d'
Italia e quelli di oltre oceano. Questo contributo editoriale, quindi, vuole esserel'espressionedi un
legamegenuino e profondo tra il passato e il presente, tra il promotore di un tempo e quelli di oggi
uniti dallo stessoideale cristiano con lavita e lafigura del Servo di Dio Francesco Castelli ed orien-
tati verso la stessameta della santitd.

p. Giovanni Buonomano
Wce-postalutore

Napolisettembre
2006
PRESENTAZIONE

Dalle sveltepagine del p. Morra risulta che i Santi non sono come dei marziani caloti da un altro
oiqne-
tq, mapersone in carne ed ossacomenoi. Sono inveceanime che hanno vissutofino infondo il loro Batiesimo.
Santi non si nqsce - come i poeti - ma s! diventa, e farsi santi significa riproduri in noi l,immagine - la
piil perfetta possibile - di cristo, il piil perfetto Figlio dell'(Jomo it Dio.
La santitd d capolavoro della,infinita bontd di Dio, coadiuvata " dqlla rispondenza qnime
di che ne hqnno
qwertito tutto il fascino divino. E dramma vissuto
fra Dio e la sua creqturq ihu, Tolgorota dallo Spirito Sqnto,
ho colto, una volta per tutte, il mistero della propria vocctzionee vi hq risposto"seiza alcuno.
"o*pro*irro
^ Capolavoro dell'opera di Dio e dell'uomo, la sontitd, nei firmamenti detta Chiesa e dei Regno del padre,
sfolgora in un'infinita gamma di esemplfficazioni,conseguentialle irrepetibili strutture delle"singole
anime
nostre e dell'qzione divina sulle medesime.kresina di Gesil, Luigi Gon2aga,il Berlonans, il Casitti chiudo-
no la loro esperienzaesistenzialein poco piil di vent'anni, ma la-loro sanitd brilla in sfumature,toni e colo-
razioni dffirenti, percltd 'varietas delectat,,anche nella santitd.
Dio d mirabile nei suoi Santi, e lo si awerte,qnche nella sapientesceltq dei mezziordinati a condurre que-
ste anime predilette. Nei confronti del Venerabilenostro, evidente quella detla
famiglia e l,incontro con S.
Frqncesco Bianchi, l'Apostolo di Napoli. Netta famigtia it Castelli, i polmoni aimoi, respira lct virti.r,
men-
tre Francesco Biqnchi, con la parola e l'esempio, lo guida ai vertici della santitd.
Mq a questopunto sorge una domanda.E q19ora lecito, oggi, proporre alla nostra generazionee ai gio-
vani l'ideale della santitd, proporre questi modelli?
- Penso di si,perche la santitd d ideale sempreattuale, ed d tale perchd attinge q valori essenziali,che sono
di tutti i tempi. Figlio del suo tempo, il Castelli propone, ai giovaii d'oggi, volZri e ideali che sono'di sempre,
ma per stature d'eccezione,per spiriti eletti.
Il messaggiodel Castelli provoca, infatti, la nostalgia della santitd: 'si ille, cur non ego?,.E quanto emer-
s( dalle calde pagine del p. Morra, Wce-postulatoredella causa di Cqnonizzazione,orimai alle porte, come
il medesimoci assicura.
p, Ambrogio M. Dehd
I
UN GIOVANE SANTO

Sulla via del Signore


Nell'agitata vita a cui il mondo d'oggi ci sottopone,d benefico poter riposare
lo spirito nel contemplarela serenafigu-
ra del ven. FrancescoM. Castelli.
Una vita breve, la sua' ma ricca e feconda che, pur a due secoli di distanza,
pud dirci qualche cosa di nuovo cui non
pensavamo' o almeno scuoterci dalla mediocritd, in un mondo che
va rievocando dei valori autentici. Sant,Anastasiae
u1a.rid91!e cittadina pressqNapoli, situata sulle pendici del M. Somma,
schienaleche ta ,lpara dalle eruzioni stermina-
trici del Vesuvio.
Qui Francesconacque Il 19 mano 1132.
-Giuseppe,
Il padre, marchese era discendenteda un ramo dei nobili Castelli, proveniente dalla
Spagna' La madre, contessaBenedettaAllard, proveniva dai L6on di Francia. -B^ou"ro Nuova Castiglia di
otto figli, tra i quali il nostro
Francesco.
caratteristica comune dell'uno e dell'altra fu una spiccata sensibilitd per problemi
i religiosi. Non per niente i casati
dei Castellie degli Allard si distinseronel tempo con uomini d'eccezione per
sia virtir cristiane,siaper meriti civili e mili-
tari.
Due-giorni dopo la sua nascita, il 2l marzo, da p. Carlo Castelli, zio
delneonato, Francescovenne battezzato nella
parrocchiadi S' Maria la Nava, e gli furono imposti i nomi
di: Francesco,Maria,Giuseppe,Ermenegildo,Simone e
Giovanni.
litd di fronte a Dio e agli uomini, si dedicarono alla famielia
a e ad essi profusero tutte le cure e gli affetti.
rettitudine cristiana, subito riveld dei segni premonitori della
- vedere il bambino in cuna, con le braicii
incrociate da se
Questo fatto fu constatatoda tutte le personeche frequentavanoil palazzo,e da cid venne il costume,
di insegnareai bambini a starenelle cuni con le braccia i.r forma di croce, in S. Anastasia,
e le madri solevano dire: ,Cosifaceva il pic-
colo Francesco!'.
Crescendoin etd' crescevapure in virtt, che si manifestawain ogni azione. 'In
famiglia era un angelo - cosi dicono le
cronache-, nella stradaun sole e nella societdun missionariol'.
il
PRIME LUCI D'AMORE

_ .Con 1osviluppodell'etd,si notaronoin Francescoslanci spontaneiper i suoi amici, per i deboli,per la pre-
ghierae la meditazione.
Due erano le direttrici di crescita: I'una verso Dio, I'altra verso i fratelli.
_ In lui urgeva I'impulso spontaneodi affetto, di comprensionee di aiuto per quanti lo circondavano.A futti
d9n1vaqualcosa:giocattoli, cibarie, indumenti. Spessofu sorpresoa dividere i suoi piccoli averi con i fan-
ciulli della sua etd, ad accoglierenella sua casapoveri e a far dono agli infermi bisbgnosidei suoi piccoli
risparmi. Godeva della gioia che poteva procurare agli altri.Amava pit dare che riceveie
. Due episodi significativi. Francescoamavagiocare con tutti i bambini che incontrava.In uno di questi
incontri, un bambino prepotentedi carattere,non tollerando nel gruppo il nuovo arrivato, usd violenza cbntro
Francesco,prendendolo a pugni e facendolo rrrzzolare a terra. Nel cadere Francescoebbe'fratturato il setto
nasale.Qualchelacrima gli rigd il volto, ma non osd inveire e contrapporeviolenzaaviolenza.Aisuoi lamen-
ti accorseroquelli del vicinato che, indignati, chiedevano giustizia e punizione contro il malevolo per aver
aggredito 'un signorino tanto buono ed educato'.
Francescosi levd in difesa del suo ar,'versario:'Lasciqtelo - diceva - ha gid il rimorso della sua brutta azio-
ne; non dategli altro castigo!'.
L'altro episodioa\ryennein una festadi famiglia, in casaCastelli.Molti gli invitati: parenti e amici. Molti
i doni, i regali, i dolciumi. Francescosi mantenevaun po' estraneoall'ambientegioioso e chiassosoinsieme,
forse pensandoa tanti che in quel momento si trovavano nell'indig enza e affamati. A un certo punto, come per
impulso istintivo, scesele scalee si recd nella stalla,ove si trovavail cavallodel padre. 'Tieni!- disse-, *or-
Sjalo! Se questo dolce ti piace, te ne porterd qncora. Ora ti loscio, ma tornerd presto a portarti un " altro
dolce!'.
Francescoamavai suoi simili, ma non escludevagli,animatri,anch'essicreafuredi Dig.
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PRIMO PRODIGIO
Il miracolodelluva

La personalithcarismaticadi Francescomafurd rapidamente,non per sviluppo spontaneo,ma per una ten-


sione persistentevolitiva, che d solo dei santi. Non si nasce santo, ma si diventa per eroismo. Nel seguire la
via di Cristo non si fermd mai.
Dal giorno della sua Prima Comunione, egli aveva intuito il valore della Messa nella vita del perfetto cri-
stiano. Ogni giorno si cibava del Corpo di Cristo, ed ogni giorno, trasformato dalla Grazia. era sollecitato a
salire i gradini della santitd.E nessunmotivo era suffrcienteper fargli omettere la Comunione quotidiana.
Un episodio straordinario della sua vita rivela il precoce sviluppo della sua personalitdin ordine ai valori
spirituali, secondoil precettoetemo di Dio. Nelle vicinanze di S. Anastasia,in localitd Zazzara,villeggiava-
no alcuni religiosi, detti 'Padri Pii'. Francesco,attratto dalla loro vita, chieseai genitori il permessodi recarsi
in quel luogo. Il tratto di strada,per via mulattiera, d relativamentebreve. I genitori glielo permisero, a con-
dizione che si accompagnasse al fratellino pit piccolo. I due si awiarono per i campi e, lungo il percorso,
attraversaronoun vigneto ricco di uva matura. Il fratellino, al vedere i grappoli maturi, non resistettealla ten-
tazione. Furtivamente staccdun grappolo dal suo ramo e corse da Francesco.Questi gli ricordd il comanda-
mento divino e gli impose di restituire la refurtiva al padrone. Il piccolo, ingenuamente,non vedendo nessu-
no, si accostdal ramo e 1oriattaccd.
Si raccontache il grappolo rimanesseprodigiosamenteattaccatoalla vite.
Nel cuore di FrancescolaGrazia trovava ottimo terreno e, mentre gli istinti deteriori isterilivano, quelli
migliori emergevanoconsolidandosi.
Tra Dio e I'io, Francescosi aggrappda Dio, e con Lui e per Lui visse la sua esistenza,confermandosem-
pre i suoi sentimentie le sue aspirazionisulla via del bene.

II
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IV
CRESCITAMISTICA E PROFANA

A quattordici anni viene cresimato a Nola dal vescovo Sanchezde Luna. Da questo momento Francesco
entra in una fase straordinariadi vita vissuta solo con Dio. Bastavache guardasseil Crocifisso,o pregasse
davanti alla Vergine, o si abbandonassealla meditazioneperchd si eskanea-sse dalla realtd e dimenticisse-tutti
i presenti,a tempo non definito, per ritornarenormale solo dopo I'insistenterichiamo dei familiari.
Questi, di fronte a_similifenomeni, si preoccuparono,e nel dubbio che il loro caro fosse affetto da qualche
malattiapsichica,vollero conoscereil pareredei medici e spiaronoil ragazzoin ogni suamossa,allo scopo
di
scoprire la causadel suo stranocomportamento.Cosi fu spessovisto sollevarsi da tena, davanti alla Madbnna
dellaPuritd.
Con questacrescitamistica straordinaria,di pari passocrescevain lui ancheI'amoreallo studio delle let-
tere profane. Ricevette la prima istruzione in casa,sotto la guida vigile ed amorosadella madre e del padre.
In questaprima fase della sua formazione intellettuale, egli si distinse per capacitddi apprendim.nto p"'.
doti di volontd. "
Il suo maestrop. Serafinoconsigliava,con una certapressione,che il padredi Francescolo affidasseai pp.
Barnabiti di Napoli. All'etd di dodici anni erastato affidato alle cure dei PP Conventuali per I'italiano, il greco
e il latino, mentre la madre, benedetta,gli insegnavala lingua francese.
Diligente nell'applicarsi,puntualenell'esecuzionedei compiti, fedele e preciso,rifuggiva da ogni appros-
.
simazione e da ogni dilettantismo. I suoi maestri, a questoproposito, erano concordi neliitenerlo ii q*ri"n-
te mentaleeccezionale.
L'amore per lo studio procedevae si rafforzava di pari passocol trasportoper la pietd e per la caritit.L'abito
mentale soprannaturaleera ormai il metro della sua vita, operantenella libertd dispirito, senzacondiziona-
menti esterni.

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V

DEVOZIONE ALLA VERGINE MARIA

Nelle anime che si consacranoa Dio d semprepresenteuna spiccatadevozione alla Madonna, come parte
integrante e componenteimmancabile della loro spiritualitd.
Nel suo studio, Francescoconservavagelosamenteun piccolo quadro della Madonna della Puritd, davanti
al quale indugiava frequentementecon lo sguardoe col pensiero. Spessodi notte, quando futti dormivano, fu
sorpresoin atto di venerazionedavanti alla sua Madonna.
Fu allora ar,.vertitodai suoi di moderare simili'slanci d'amore.ritenuti nocivi alla salute.
Si raccontache alcune pie donne tutte le sereavevanoI'abitudine di recitare il S. Rosario a voce alta e con
canti popolari, davanti ad un'immagine della Vergine. Ma sapendoche Francescoera ammalato, credettero
bene di sospendereil canto e di pregare a bassavoce per non dare molestia al giovane. Egli, un giorno, mera-
vigliato del silenzio insolito per quell'ora, ne volle saperela ragione. E appenagli fu manifestatala motiva-
zione, disse: 'Per caritd, awisate quelle buone donne che io voglio che si canti il Rosario con le lodi a Maria,
perchd mi fa molto piacere, e perch,! il demonio, quando sente cqntare le lodi a Maria, se nefugge!'.
Il culto per la Madonna della Puritd fu parte essenzialedella vita spirituale del Venerabile.Tutti i pittori,
dopo la suamofte, lo hanno sempredipinto in preghieradavanti a Gesi Crocifisso e alla Madonna della Puritd.

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VI

SCELTA DELLA VITA CONSACRATA A DIO

All'etd di sedici anni si presentaa Francescoil problemadella sceltaprofessionale.


Fin da piccolo la vita religiosaerala piir confacentee la pit rispondentealle sueinclinazioni.Per ogni crea-
tura la chiamata d individuale. Francesco,seguendola sue inclinazioni e stimolato dallaGrazia. rispose con
ferma determinazionealla sua vocazione pafticolare di religioso barnabita.
I PP.Barnabiti di Napoli, a quell'epoca,frequentavanoS. Anastasiae dintorni, perchd nei mesi estivi ave-
vano scelto S. Anastasiacome luogo di villeggiatura,e precisamentela localitd Zazzara,nei pressidella cit-
tadina,sulle pendici del Monte Somma,ove gid Francescosi era recatoaltre volte pressoi Padri Barnabiti.
In questi incontri estivi con i vari PP.Barnabiti, il piccolo Francescomaturd lentamenteI'idea di far parte
dell'Ordine dei Barnabiti per santificarsi e per prepararsi ad un futuro apostolatoa bene delle anime.
Infatti la santitd alla quale siamo chiamati non d quella intesa come capacitddi fare opere grandiose,peni-
tenze eccezionalio avere carismi straordinari;d invece la santitdche va all'essenzialee che consistenella scel-
ta fondamentalenella vita di seguireGesu e nella fedeltd piena e costanteai doveri del proprio stato. Questa
santitdLessenzialed la metaper ogni fedeleseguacedi Gesi: d Lui "la via,laveritd e la vita" e ogni suo disce-
polo d chiamato a camminare sulle sue orrne.. fino ad arrivare a somigliargli il pin possibile. Se Gesr) d il
"Santodi Dio", somigliargli significa finire per essere"santi" come Lui. E' questala via seguitada Francesco
Castelli quando ha chiesto di entrare nella famiglia religiosa dei Bamabiti, d questa la strada che gli d stata
mostratada religiosi illustri e santi come il suo maestroS. FrancescoSaverioBianchi. Nella vita spirituale
non ci si pud accontentaredi esseremezze misure, ma bisogna impegnarsi a vivere santamente,perchd:
I "Ouesta d la volontd di Dio: la nostrq santificazione".

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VII
INCONTRO CON S. FRANCESCOM. BIANCHI

A diciassetteanni,nel1770, Francescofu ammessoafar partedella Famiglia dei Bamabiti, Congregazione


fondatadal santomedico cremoneseAntonio M. Zaccarianel 1533.
Il 5 aprile dello stessoanno(1770),in S. Carlo alle Mortelle fece la vestizionee inizid il noviziato.
Durante il noviziato ebbe come maestrodi filosofia e di matematicaS. FrancescoM. Bianchi.
euesti nac-
que ad Arpino il 2 dicembre 1743 e mori a Napoli il 31 gennaio 1815.Leone XIII lo annoverdfra i Beati e
per il suo zelo straordinario esplicato a vantaggio del popolo napoletanoper moltissimi anni, lo proclamd
'Apostolo
di Napoli'. Pio XII Io ascrisseall'Albo dei Santi il21 ottobre 1951.
S. FrancescoBianchi, oltre a maestro in filosofia e matematica,fu anche guida spirifuale al giovane bar-
nabita Francesco.Tra maestroe allievo si stabili una gioiosarispondenza,poiihd I'uno bramava'conquistarlo
alla santitd e I'altro desideravaascenderei gradi della virfu e deila scienza.
_. Viveva semplicementela vita, come tutti inovizi, nel lavoro, nello studio, con gioia e con nessuncenno
d'intolleranza,secondoI'anticoinsegnamento:'ServiteDomino in laetitia!'.
Nell'annodi noviziato_sisaggiala capacitddi esserefedeleall'Ordine,la volontdtemprataalle grandirinun-
ce, la fede viva nell'ideale abbracciato.La prova del noviziato fu positivamente e brillantemeite superata.
Srperiori e condiscepoli lo avevano seguito con particol are attenzionespecialmentequando, a contat^tocon
I'Eucarestiae davanti alla Madonna, si trasfigurava in volto.
In un generaleconsensodi stima e di rispetto si concluse il suo noviziato. E ai primi di marzo del l77l
emise i voti di castitd,povertd e obbedienza.
ertamente S. Francesco M. Bianchi dovette guardare con soddisfazione 1l suo allievo e, in cuor suo,
do tte presagime il domani: breve di vita terrena, ma pregno di tesori spirituali accumulati per la Vita eter-
na.

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1rj,
VIII
TRISTE PRESAGIO

Breve fu la sua esistenza.Per dono divino conoscevala sua fine non lontana e di questo informd anche i
suoi, i quali gli raccomandavanodi fare presto negli studi perchd erano impazienti di vederlo sacerdote.
Francescorispondeva sempre: 'sard barnabita, mo non qrrivird al sacerdozioi.
Tutti gli studenti suoi compagni, se lo avevanoproposto quale modello di quelle virti di perfezione cristia-
na, al cui eserciziola Regolachiamavatutti.
Nel primo anno risultd tra i migliori della sua classe,mentre negli anni successividivenne'il primo negli
studi', con la carica di prefetto, e poi fu promosso al ruolo di 'collaboratore'.
La ptesenzadi FrancescoCastelli nella comunitd religiosa ne condizionava in gran parteI'andamento
col
suo comportamentoin tutti gli aspettidella vita: sul piano degli studi, su quello disciplinare e, sopraogni cosa,
su quello delle pratiche di pietd. La sua era una grandepersonalitd,che riusciva con estremafacitta id, utt
ur-
re nella sua orbita quanti entrasseronel contestodelle sue relazionipersonali.
Tutto cid non sfuggiva all'attenzionedei Padri, e tanto meno a quella di S. FrancescoM. Bianchi, il quale
vedevacon gioia compiersila suaprofezia.

21
IX
TEMPO DI PASSIONE
Purificato dal dolore

Mentre era futto intento negli studi, facendo rapidi progressi, gli scemaronole forze e una molestissima
tossefu il sintomo di una crudele malattia. Non valsero tutte le cure sollecite e affettuose.Lamalattia. lenta e
benigna dapprima, continud il suo spietatocammino e progredi con febbri continue fino a minacciarlo di non
esserelontano dal suo ultimo giorno.
Neppure i medici sepp,eroinquadrarela sua gravitd, datala disposizionenaturale di Francescoa sopporta-
re tutte le privazioni e sofferenzeper offrirle a Gest.
Quando I'emottisi segnd I'irreparabile fine, futti ne trepidarono,tranne Francesco,che mostravauna conti-
nua rassegnazionea Dio, nd si amareggidquando si profild un suo isolamentoper evitare un possibile conta-
gio.
Di comune accordo, i superiori e i medici curanti decisero, come estremo rimedio, di far respirare a
FrancescoI'aria nativa. Un giorno di settembredell'anno 1771ritornd alla casapaterna,in S.Anastasia,distac-
candosi dal collegio, dove non sarebbemai pii ritornato.
Presto si reinseri nel tessutodella vita familiare. Ma il male peggiorava. Costretto a letto, spendevale sue
ultime risorse in preghiera. 'Le mie pene sono inferiori a quelle sofferte da Gesil sulla Croce^isoleva dire a
quelli che 1orincuoravano.
Il trapassosi preannunciavaineluttabile.

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IL TRAPASSO

I parenti, sostenutidal fiducioso comportamentodi Francesco,si attaccavanoad ogni filo di speranzaper


attenderealmeno il miracolo cui facevano appello. Purtroppo il male ingigantiva e I'emottisi si faceva incon-
tenibile e di proporzionivistose.
Si giunsealla seradel 18 settembrel77l.Il paffoco di S. Anastasiaerapressoil letto di Francesco,chia-
mato affinchd fosse anche lui presentealla santamorte del giovinetto e tacitamenterecitava alcune preghiere
allorchd l'agonizzanle, rivoltosi verso di lui, gli domandd: 'signor curato, che ora abbiamo?'. 'Sono le
Ventitrd', rispose il parroco. 'Bene - ripiglid Francesco -, ecco un'ora buona! Ancorq un'altra, e io sqrd
oll'eternitd!'.
IJn'ora dopo, come egli aveva predetto, con gli occhi fissi all'immagine della Madonna della Puritd e strin-
gendoil Crocifissoal petto, all'etddi diciannoveanni, esaldI'ultimo respiro.
Spird con calma e con volto giulivo, da far vedere chiaro che moriva, qual era vissuto, da vero santo. E
questofu il grido universaleche corsenel paese:'i morto un santo!'.
S. FrancescoM. Bianchi seguivada lontanole sorti del suo amatodiscepoloe presentivache la suafine si
appressava, e quindi pregavaperch6il Signoreavessepietd di lui e lo volesseaccoglierenel suo Seno.
Quella sera del 18 settembre1771,S. FrancescoM. Bianchi, in S. Carlo alle Mortelle, stavarecitandoil
suo 'ufficio divino', quando awefti come un sussulto il messaggiointorno alla morte del suo discepolo. Al
novizio che stavavicino a lui disse: "Inginocchiamociinsiemee recitiqmo il'De prffindis', perchd in questo
momento d spirato Francesco M. Cctstelli".
In quello stessoistante fecero coro a questapreghiera le campanedella chiesa che, come mosse da mani
angeliche,accoglievanofra i beati I'anima di Francesco.

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26
XI
OLTRE LA MORTE E OLTRE IL TEMPO

T-espogliedel Venerabile,dopo 24 orc che eranorimastein casa,furono


trasportatenella chiesaparrocchiale.
Celebrati i funerali con grandissimoconcorsodi popolo, la salma fu inumata nella
cappella del Monte dei
morti, nelle vicinanzedella parrocchia.
In seguito,nel 7772,peidisposizione dello stessodefunto e per ordine del Re, Ferdinando
fV di Borbone, le
spogliedel Castelli furono trasferitein S. Carlo alle Mortelle, in\apoli, e collocaie
in una nicchia scavatain una
parete del lato destro della sacrestia.Sulla chiusura fu collocata-unalapide
con su una scritta dettata da S.
Francesco M. Bianchi
Rimaseroin questoluogo fino al 1891,quandoad operadegli stessiPP.Bamabiti,
. ebberosistemazionedefi-
nitiva in S' Maria di Caravaggio,inpiazzaDante, in Napoli, do-vetuttora si trovano,
ut luto sinistrodella cappel-
la del S' Cuore.Una lapide ne ricorda la movimentatasioria. La scritta adottatal qu"ffu
a"ttata da S. Francesco
M. Bianchi, ma ampliataper includervi gli ultimi ar,venimenti.
prodigiosi, gli awenimenti straordinari,anchemiracolosi,le graziericevute possono
-^^,!funi si contarea centi-
nala.
S' FrancescoM. Bianchi, che a piedi si era recatoa dare I'estremosalutoalle spoglie
mortali del ,santo,scom-
parso,affermache da quel corpo emanavaunafragranza.
E storicamentecerto che da quandomori. fino ad oggi, dopo duecentoe pii anni,
la devozionedel popolo d
ancoraviva, tenace,forte. A S. Anastasiatutti lo reputano'santo'.
A S' Anastasiasi trovano ancoradue ricordi delianto giovinetto: la chiesettagentlliziapatema,
dove egli inse-
gnavail catechismoela stanzadove nacquee mori. Sia la chieseftache la
casarJr" aip-prieta dei ea.ni'uitl pe,
via del testamentofatto dai castelli dell'epocae poi dai loro successori.
Il p' RoccantonioMorra, viceposfulatore,ha curatoil restaurodella chiesetta,rifacendo
la facciatasu
disegnoe progettodi p. Enrico Sironi, Barnabita,e ha ffasformatola stanzanatiain
cappella.

t'7
CONGEDO

Giunto al termine del mio discorso, caro lettore, voglio congedarmida te, rivolgendoti una affet-
tuosa e calorosapreghiera.Non so come tu la pensi: se credi o no alla mediazione dei santi.
Comunque sia, sarebbeper te ingenerosonon sentire il bisogno di far conoscerelavita di un giova-
ne che, pur vivendo sola diciannove anni, seppeincarnaretante virtir morali e civiche.
Chi si sforza di tradurre in energiaoperativa i valori ideali della societd,merita un alto encomio,
perch6 salva valori su cui ogni civiltd si regge.A costui i giovani guardanocome a un costruttore di
un mondo migliore.
Se poi tu, come me, credi nell'azionemediatricedelle'grazie'dei santi,ascoltaquantoti dico: Fa'
che la in azionepossa contribuire all'aumento del culto per il Venerabile,onde i suoi favori possa-
no scenderecopiosi su quanti soffrono angustiee a lui si volgono con forte fede, nella ferma speran-
za dinon rimaneredelusi.Fa' che il nome del Castelli,invocatonei momenti difficili della vita, possa
portare a tutti serenitde pace!

29
POSTFAZIONE

FRANCESCOMARIA CASTELLI ESEMPIO DI VTIA PER I GIO\-A\I

Tutti i santi rispcndono ad rm particolare disegro di Dio nel mondo; per questo essi sm pa mi rn pno di riferimr- me hlc slwrhrw n fu
misteriosa , un aiuro p€r €pirc la nostra esistenza.Noi siamo chiamati a camminarc nella ho *-ra hmimsa- si:ri 'Ji pu rrryelfu o4fur u ma
digruta di figli di Do e della persona, sicuri di poter rispondere alla vocazione che abbimo rbnr.ro e cnqierr ttr i I:mr drq +milm.
La vita del Venerabile Francesco M. Castelli ha sempre esercitato un fascino paticohe pa mlao dc Lr bc mrscirc t@urcnnr, lcm
dei piit anziani ; continrn ancora oggi ad esercitareun benefico influsso su quanti enuzm in cmnin con Ll mrerso h p'qim:o '. rtumrumr Jh,"-'rLr
della sua vita serylice e her e. ma di una trasparenzacosi lirnpida tanto da poter facilnse rmirE h sn Ewri milh rilrmqlm l S{um- llummrl
della sua caritd verso il possimo, la prontezza nell'accegliere la croce e seguire Geer por-ero e crocifisso.
Abbiamo potu[o sperimentare quanto abbiamo affermato sopr4 legg€ndo mohi t€mi farti dagli altmni delle scuole elementai nm'i- q -"T'rm ,fr !-
Anastasia, a cui d stato proposto di partecipare ad un concorso indetto, dal Comhao Frmesco Maria Castelli di S. Anastasi4 pq il 19 m lMth si -
" Francesco Castelli fiore del Veswio, un esempio di vita".
Nei saggi ricevuti, ingadlq oltre a raccontare la vicenda storica della rira del \-wabile FrancescoM. Castell, hanno sottolim fl m 61+
re che essi hanno dserrt6 s gfugdifEciknente potranno dimenticare. Proprio pel li4umz di guanto hanno scritto e ricer,rrto, r'@im rffmnr rrm gE!-
dizi, quelli che sembrmo piir significativi per futti:

Francesco Castelli dorrebbe esistere ancora oggi..


"Per me Francesco Ca*elli ha dato un grande esempio religioso a S. Anagasia e ba fmo c4ire molte cose alle persone di qr:el try'
Secondomeegliesatofelicediaverequellainfanziaancheseavoltenonim6166.114perch6fupicchiatoefuanchemftomin F-cou4am.
de miracolo che tutti hmno te$inoniato, quello del grappolo d'uva che rimase migsimgtrre aggrappato alla vite.
Per me Francesco Ca*elli dorrebbe esistere ancora oggi, perch6 mohi rryEi m, r,mo piir a Messa; egli dor,'rebbevivere in lrm l [rD s@ rrplmrnrrE
la fede religiosanel cuqe di urni". )
(Luca Tbrracciano, II E Scuola Im ltforrm rG Si,run

Francesco Castelli un eempfu per tutti i ragazzi di oggi


"Secondo me questo ngazo d davveto un ragazzo prodigio: non solo amara Dlrr cm n'tte le sue forze e amava la Madonna tanto .Jrr qm, 6! mm*
te le notti recitava il Rosario: ma era anche una penona molto modssta s rmile e. serye secondo me, dowebbe esserepreso corn€ esErlngn,fi n rqrm.
che, all'eta di 15 anni. l'eta in cui d morto Francesco Castelli, pensan6 a so6e"he pcr hm sembranopii importranti come il telefonino- i 116 ftm 6ss 6
in realta le cose veramente iryortanti sono i valori come I'amore per i genircri e Ime peril prossimo".

30
Vorrei anch'io esserecome Francesco Castelli

"Una cosa che ammiro molto nella vita di Francesco Castelli d il perdono e I'affetto che provava per gli amici senzanutrire distinzioni
Penso che FrancescoCastelli quando mori apri nuove porte al piccolo paesedi S. Anastasia; infatti tutti ammiravano il modo di fare del cosiddetto picco-
lo "Ciccillo".
Nel corso della sua breve vita ha fatto alcrmi miracoli e ta questi il miracolo dell'uva: suo fratello aveva sfrappato dalla pianta un grappolo d'uva ancora
acerba e lui lo rimproverd dicendo di rimetterlo a posto, proprio li dove lo aveva prcso e miracolosamente il grappolo rimase attiaccatoalla vite come prima.
Vorrei anch'io esserecome FrancescoCastelli in basea due aspetti: anch'io vorrei dedicarmi di piri alla preghiera, anche se fiequento I'ACR e vado a Messa
tutte le domeniche; inoltre vonei esserepir) obbediente ai miei genitori come era Francesco.
Credo che S. Anastasia debba esseremolto fiera e orgogliosa di aver dato i natali a questo ragazzo che a solo 16 anni ha voluto seguire la via indicatagh
dal Signore, lasciando il paeseper andare a vivere con i PP. Bamabiti a Napoli".
(Carotenuto Rafaele Scttola media TenenteM. De Rosa)

tr'rancesco Castelli mi ha insegnato ad amare e a perdonare

"La storia di Francesco M. Castelli mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto capire che di persone come lui nella nostra societa" oggi, ce ne sono poche.
Questo d un male, perchd la vita sarebbemigliore se tutti noi ci comportassimo come lui Personalmentenon dimenticherd mai il comportamento che egli ebbe
nei confronti dell'amico che I'aveva picchiato, perch6 mi ha fatto capire che si dowebbe aver sempre la forza di perdonare senza pregiudizi, a coloro che ci
hanno fatto del male, anche se non d certamente facile. Ma soprathrtto mi ha fatto capire che bisogna amme il nostro prossimo, tutti anche le persone che pro-
vano rancore verso di noi"
(Giusy Esposito III B Istituto di S. Francesco d'Assisi)

tr'rancesco Castelli punto di riferimento per una vita piil signilicativa

"Si pud dire che questo ragazzo sia stato veramente straordinario ed unico. E diffrcile per noi giovani pensaredi imitare un modello di santita cosi perfet-
ta, anche perchd nella societi modema c'd tanta indifferenza veno i pir) deboli, verso i valori che contano; non c'd piir quel senso di fiatellanza vissuto da
Francesco Maria Castelli.
Tuttavia, io credo che riflettendo sugli episodi piil salienti della sua vita, sia possibile comprendere, da parte mia e di tanti alfi giovani come me, che vive-
re nella semplicita e nell'amore verso gli altri e vivere nella condivisione nei valori piu autentici, sia certo piir gratificante che condurre un'esistenzaluota e
superficiale.
Ritengo, anzi, che tutti noi dowemmo avere come costante punto di riferimento piri modelli simili a questo giovane santo che ai tanti personaggi televi-
sivi woti e superficiali"
(SanseverinoRafaele III B Istituto S. Francesco d'Assisi S. Anastasia)

31
Nel corso della mia vita ricorderd sempre i bei gesti compiuti da Franc€sco Castelli
"Io non sapevo bene la sua storia, perd mi sono piaciute alcune cose che ha fatto- \li e digia-irna la sra morte precoce.Adesso che ho appreso molte pii.r
cose su FrancescoCastelli credo che nel corso della rnia vita mi ricorderd sempre i bei gesi cbe egli ha compiuo e ancbe il suo comportamento giusto e rispet-
toso verso tutti. Si d ballezzato nella nia stessaparrocchia e c'd un episodio deila sua r ira che as;sonielia ad rm an enimento successoin classe con un mio
compagno che poi mi ha perdonato come ha fatto Francesco Castelli con rm suo amrco.
Mi ha lasciato un grande esempio di vita: andare sempre in chiesa, confessarei miei p*-r:ai- rigena-e i mii coqagm e la natura"
tRos,t lifurti E E Istitub TAnenteMario De Rosa)

La storia di Francesco CasteUi mi ha trasmesso grandi emozioni


"La storia di queso ragazzo mi ha hasmessograndi emozioni: la sua d statarma rira mo&lltr. n le s. tvgre- Qgi nn rn6 molti i ragazzi che si com-
pofiano come lui. anzi io penso che non esistono proprio, anche se invece servirebbero tme pr:ra.r:m Frmxr. e m- nrdelli nesatir i che ci confon-
dono le idee e ci indiri.zano verso valori futili e superficiali
Io credo che legere la rita di Francesco ci aiuti a comprendere molto sempliceme fqcy - l:slmrmle Jelfrrrre r.anr Dio e rerso il prossi-
mo"
.@zvp Gttfua III B Isfimo S. Francesco d'Assisi)

tr'rancesco Castelli mi ha coSito perch6 giovane santo


"La storia di queso ragazo mi ha molto colpito perch6 secondome d molto difficile. rn tr an lmi ur!ts ar'€f,tanto amore verso Dio e verso il prossi-
mo. Oggr, infatti, i giorani sono attratti molto di pir) dalle "cose" del mondo, che rigrartn- fagrire. oim al esempio la moda, labellezza fisica... trala-
sciando il sipificato dei vai valori morali che dovrebbero delineare la vita e le azioni di LrerIlrlrorl h an-h.sirne posso dire che oggi c'd poca santita, per-
ch6 c'd poca preghiera e poca conoscenzadi Do"
'krtottsso Maria I B Istittrto S. Francesco d'Assisi)

Credo che le tesimonianze riferite siano sufficienti per farci comprenderc come ia rm ii ro Smo sb rma "luce accesadallo Spirito Santo" e non pud
esserenascosta soffo un secchio. ma der-e esseremessa sopra un candelabro, in alto- fsrha nssa rsdendere e illuminare tutte 1ecase
D bastataun po' di riflessione. una risicne di qualche quademo, tma breve letura pv r--.m'L*e la lhtasia dei ragazzi e per confrontare la propria vita con
quella di Francesco Castelli.
S Antonio diceva che la sa:rtftad come il "piombino" del muratore che sen e Fv rer6;re se !'ostnriamo diritto le mura di una casa; cosi conoscerebene
la vita di un santo ci aiuta a r erificae se ache noi stiamo costruendo la nostra qR sFfirele grlh rmcia o la stiamo oostruendo sulla sabbia.
I giudizi riportati sono pochi rL;peno a quelli ricewti (oltre 100 temr), rna ci hrn\ fud, cagire che Francesco Castelli d un "giovane safio" che sa anco-
ra parlare ai giovani della sua eta prrcbe gli diamo la parola al momento opptru.DLa. Ea monamo spazio nella nosfa vita
Desidero ringraziare il compianm p. Rcrcatonio Mona, sia per tutte le r ohe cbe e renrr. a S. Anastasia per incoraggiare, istruire e guidare i der oti del
Ven. Francesco Castelli, sia per il teso che ci ha lasciato, da cui la brava pimice Lura Fx:re be dipnto i dodici quadri, qui pubblicati, che si ctnrerr ano nella
stanza dove d vissuto il Venerdbile e che l asono portati nelle varie comuniti prrorSufi drrts mosua permanente sulla vita di Francesco \I: Ca:srelli.

P. Giacomo M. \-enugh OF\IConr'.


32 p@rm
SUPPLICA AL VENERABILE
F R A N C E S C OM . C A S T E L L I

O Venerabile Francesco Maria Castelli, Tu che hai trovato forza e conforto


casto fiore di virti e di grazia nelle Parole del Maestro
accogli I'umile preghiera di quanti e nell'Eucarestia,suo vero corpo,
invocano il tuo patrocinio aiutaci ad aver fame del Pane del cielo
pressoil cuore dell'Altissimo. e di ogni parola che escedalla bocca di Dio.
Esempiomeravigliosodisperanzaedifortezzl,IncoraggiagliapostolidetVangeloedellacariti.
discepolo fedele del Vangelo Rawiva la fiducia di chi vacilla sulla via del bene. i
rendi matura la fede della nostra comunith lntercedi per la pace e la giustizia nella nostra citti. i
e conserva pace e serenitit nelle nostre famiglie. Ottieni la luce della veriti per chi si dibatte nel buio.
Docile e umile discepolodel signore, aostieni i passi dei nostri giovani verso la libertd.
aiutaci a, ringrtzitre ogni giorno Dio Su tutti noi fa discenderel,abbondanza
per la sua benevolenzadi Padre della divina grazia,
tenero e misericordioso.
Amen'
La tua testimonianzaci sostenga
nelle prove della vita,
B Beniamino Depalma
nei momenti tristi e nelle afflizioni
e quando siamo tentati di sottrarci vescovodi Nola
all'amorevole guida dello Spirito Santo.
PREGHIERA
PER OTTENERE GRAZIE A INTERCESSIONE
DEL VEN. FRANCESCO MARIA CASTELLI

SS.maTrinitd, Padre, Figlio e Spirito Santooche arricchiste il giovane


Francesco M. Castelli del dono della pieth, concedeteanche a noi di
arnarvi con tutte le forze, e a sua intercessioneconcedetecila grazia
che istantemente vi domandiamo. Pater, Ave e Gloria,

SS.ma Trinith che ornaste il vostro Servo Francesco M. Castelli di


angelica pvrezza, liberate noi pure dal peccato e accordate la graziz...
Che per intercessione di lui domandiamo. Pater, Ave e Gloria.

SS.ma Trinitlr, per la fedelth con cui Francesco M. Castelli in tutto


il breve corso della sua vita terrena corrispose ai vostri divini voleri
e alle vostre ispirazioni, largite a noi pari generositir al vostro servizio
ed esaudite la preghiera che, fiduciosi nella sua intercessione,vi
rivolgiamo, Pater, Ave e Glotiu.

(Con approvazione ecclesiastica)

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