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Il Sangue di Cristo è la chiave del Paradiso

(Legio Mariae)

1. Provvidenzialmente, ci troviamo alla fine del mese di giugno, in cui la Santa Chiesa
onora di modo particolare il Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo. Questo è il Cuore che
tanto ha amato agli uomini! Infatti, il Cuore di Nostro Signore, ardente d’Amore, si diede in
sacrificio sul patibolo della Croce, in un atto d’immolazione suprema, per adempiere la
Santissima Volontà di Dio Padre, di offrire la salvezza eterna a tutti gli uomini, aprendo le porte
del Paradiso, chiuse dal peccato originale.

L’Imitazione di Gesù Cristo, che tutti noi siamo chiamati a compiere nella nostra vita,
passa proprio per il nostro sforzo di corrispondenza alla grazia, che cerchi di rendere il nostro
cuore a misura del Cuore Santissimo di Nostro Signore. Come dice quella bellissima giaculatoria
che tante volte abbiamo ripetuto in questo mese: Gesù mite e umile di Cuore, rende il nostro
cuore a misura del tuo Cuore!

2. E se la devozione al Sacro Cuore di Gesù sottolinea un particolare aspetto della vita
del Signore, e cioè il “Gesù che ama”, la devozione al suo Preziosissimo Sangue sottolinea un
altro aspetto non meno importante: il “Gesù che paga per la nostra salvezza”. Allora, ci insegna
la Santa Chiesa, che la certezza che Gesù ci ha amato di un amore infinito ci viene dal fatto che
Gesù ha pagato il più alto prezzo possibile: ha versato il suo Sangue per noi.

3. Proprio all’inizio del mese di luglio, mese dedicato a celebrare le glorie e i benefici del
Preziosissimo Sangue di Gesù, la Chiesa ci ha fatto celebrare fino a qualche tempo fa, in onore
di questo Sangue, una festa solenne, quasi a coronamento del mese del S. Cuore. L’origine di
questa festa non è antica: risale a Pio IX. La festa fu poi fissata da S. Pio X al primo luglio. “Ma
anche in un certo senso, tutta la storia della Chiesa è la storia della devozione al Preziosissimo
Sangue”, scrive il P. Faber.

Il significato di questa devozione è del tutto affine a quello del Sacro Cuore. C’è
un’intima relazione tra il Cuore e il Sangue, non solo perché dal Cuore di Gesù, trafitto dalla
lancia, sgorgò acqua e sangue: ma anche perché il primo calice nel quale quel Sangue divino fu
consacrato e vivificato, fu proprio il Cuore del Verbo incarnato. La S. Messa esalta l’efficacia
redentrice del Preziosissimo Sangue di Gesù e ci invita a dissetarci alle fonti divine delle piaghe
di Gesù, affinché il suo Sangue sia pegno per noi di Vita Eterna.
Il pregio di una gemma si valuta dal prezzo che si è disposti a pagare per averla; e quanto
più alto è il prezzo, tanto più quella gemma è considerata preziosa. Ora, la nostra anima non è
stata comprata con l’oro o con l’argento, ma con un prezzo inestimabile, cioè col Sangue
Preziosissimo del Figlio di Dio. Quanto è grande dunque la dignità della nostra anima! Quanto
siamo costati a Gesù! A nulla ci serviranno gli onori, le ricchezze, i piaceri se poi perdiamo
l’anima. Ecco l’affare più importante di cui dobbiamo occuparci in questa vita: salvare la nostra
anima. Anche noi dobbiamo saper soffrire con coraggio e, se ci è possibile, volentieri, per amore
suo e per salvarci, altrimenti a nulla ci servirà il suo Sangue. “Quel Dio che ti ha creato senza di
te -dice S. Agostino- non può salvarti senza di te”. Non c’è nulla di più necessario dello spirito
di sacrificio per chi tende, com’è dovere di tutti, al proprio perfezionamento. “Se qualcuno vuol
venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24). Se la vita
cristiana consistesse soltanto in preghiere e pratiche di pietà, sarebbe abbastanza facile e
piacevole, ma la santità si nutre di sofferenze, portate avanti per amore di Dio. Ed è proprio da
queste sofferenze che l’uomo maggiormente rifugge. Ebbene, la devozione che più di ogni altra
ci suggerisce lo spirito di sacrificio, ci incoraggia a portare la croce e a rassegnarci perfettamente
alla Volontà di Dio è la devozione al Preziosissimo Sangue.

S. Camillo di Lellis, per trovare conforto nella sua ultima agonia, volle avere davanti agli
occhi il ricordo della Passione di Gesù e dei dolori di Maria. Fece perciò dipingere un Crocifisso
della cui piaghe colava abbondante Sangue e ai piedi del quale stava la Vergine che intercedeva
a suo vantaggio. In quel quadro volle essere dipinto anche lui, prostrato a terra. Dalla sua bocca
ha voluto che uscissero queste parole: “Signore, perdona al tuo servo che hai redento col tuo
preziosissimo Sangue”. E fu contemplando quel Sangue, fonte di consolante fiducia, che rese
l’anima a Dio. Una volta S. Domenico vide un devoto di Maria al tribunale di Dio: la bilancia
pesava dalla parte della condanna. La Madonna versò allora una goccia del Sangue di suo Figlio
sul piatto della misericordia. E bastato questo perché la bilancia cambiasse posizione:
quell’anima fu salva.

Approfittiamo di questo mese per crescere nella devozione al Preziosissimo Sangue di


Gesù, e ricordiamoci sempre che, come dice S. Tommaso, il Sangue di Cristo è la chiave del
Paradiso.

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