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SOMMARIO

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Editoriale di Don Rigobert.............................................................pag.3 Messaggio del Santo Padre Benedetto xvi.........................................pag.4 Messaggio quaresimale ai fedeli della diocesi................................... pag.7 Festa del Santo Sudore:Tra storia e Fede..........................................pag.8 Il 2013: anno contro lo spreco alimentare........................................pag.10 Tradizione e ritualit nelluccisione del porco...................................pag.12 Primizie fiorite che rallegrano il freddo...........................................pag.16 Chiamarsi Venerd........................................................................pag.17 Lettera scritta da una professoressa per i propri alunni ai tempi della crisi............................................................................................ .pag.19 10.U Professori Bazzanu............................................................... pag.21 11. Il Santo Rosario..........................................................................pag.24 12. Ricordare per non dimenticare: la Shoah.......................................pag.25 13. Benestare: festa Don Bosco...........................................................pag.27 14. LA.C.R.fra risate, lavoro e gioia............................................... .pag.31 15. In Quaresima Digiuniamo cos.................................................pag.36 16. La quaresima e un dono.......................................................... .pag.38 17. Messaggio del Snto Padre per la giornata dei malati......................pag.41 18. Possibile nuovo presidente per la Benestarnatilese...........................pag.43 19. Sky prende tutta la Formula 1 ma non lunica......................... pag.44 20. Langolo della poesia.................................................................pag.45 21. Cultura della vita e cultura della morte: la grande battaglia...........pag.48 22. Russellina: Festa della Beata Vergine di Lourdes e giornata 23. mondiale del malato................................................................ pag.51 24. Vita in parrocchia....................................................................pag.54 25. Rendiconto anno 2012 Bilancio parrocchiale.............................. pag.58
katia Brizzi Bruno Palamara Franco Blefari Antica Bottega il Giglio Lucia Perri Elisa Parisi Francesca Pelli Animatori A.C.R Gianfrano Elia Carlo Ernesto Panetta Antonio Zurzolo Renata Ceravolo Francesco e Simona

Hanno collaborato:

Direttore: Don Rigobert Elangui Grafica ed impaginazione: Alina Olariu Copertina: Carmine Garreffa

Ariaporu n8

Febbraio 2013

IA T OR I

LE DI DO N RIG OBE R

Carissimi parrocchiani e amici lettori dellAriaporu , il titolo di questo numero e i suoi colori ci ricordano che siamo nel tempo forte , che ci prepara alla celebrazione della pasqua, centro della nostra fede. In effetti , il tempo della quaresima ci invita ad una seria riflessione sulla nostra vita di fede. Un tempo di grazia offerto al cristiano, unoccasione di conversione,di ritorno a Dio. E un periodo di purificazione e fortificazione dello spirito, che invita a meditare sulla caducit della condizione umana, parentesi terrena destinata a concludersi in polvere come lo dice il sacerdote imponendo le ceneri sul capo del cristiano : Memento Homo, qua pulvis es et in pulverem reverteris,cio ricorda uomo, che sei polvere e in polvere tornerai. La Quaresima ci ricorda, pertanto, che lesistenza cristiana un combattimento senza sosta, nel quale vanno utilizzate le armi della preghiera, del digiuno , della penitenza e della Carit. Lottare contro il male, contro ogni forma di egoismo e di odio, e morire a se stessi per vivere in Dio litinerario ascetico che ogni discepolo di Ges chiamato a percorrere con umilt e pazienza, con generosit e perseveranza .La risposta di chi segue Cristo piuttosto quella di percorrere la strada scelta da Colui che, davanti ai mali del suo tempo e di tutti i tempi, ha abbracciato

decisamente la Croce, seguendo il sentiero pi lungo ma efficace dellamore. Sulle sue orme e uniti a Lui, dobbiamo tutti impegnarci nellopporci al male con il bene, alla menzogna con la verit, allodio con lamore. Entrare nel combattimento ,significa iniziare un tempo di particolare impegno nella lotta spirituale che ci oppone al male presente nel mondo, in ognuno di noi e intorno a noi. Vuol dire guardare il male in faccia e disporsi a lottare contro i suoi effetti, soprattutto contro le sue cause, fino alla causa ultima, che satana. A questo proposito risuona quanto mai urgente, per noi cristiani, linvito di fissare gli occhi su Ges crocifisso . La croce, per quanto possa essere pesante, non sinonimo di sventura, di disgrazia da evitare il pi possibile, ma opportunit per porsi alla sequela di Ges e cos acquistare forza nella lotta contro il peccato e il male. La via della Croce infatti lunica che conduce alla vittoria dellamore sullodio, della condivisione sullegoismo, della pace sulla violenza. Vista cos, la Quaresima davvero unoccasione di forte impegno ascetico e spirituale fondato sulla grazia di Cristo. Ma gli occhi che contemplano Ges, devono contemplare pure laltro, il prossimo. Perci vogliamo che questa quaresima sia per noi una quaresima di Carit, per questo sar aperto dalla settimana prossima un centro di ascolto della Caritas parrocchiale. E un cesto di carit sar messo in tutte le nostre due Chiese per raccogliere alimenti e offerte dei fedeli durante 40 giorni in favore dei fratelli e sorelle bisognosi. Vi invito a leggere e meditare bene il messaggio del nostro vescovo che ci invita alla conversione ,accogliendo questo invito del profeta:<< Laceratevi il cuore e non le vesti>>. Auguri di buona Quaresima a tutti!

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Credere nella carit suscita carit Abbiamo conosciuto e creduto lamore che Dio ha in noi (1 Gv 4,16)
gratuito e appassionato che Dio ha per noi e che si manifesta pienamente in Ges Cristo. Lincontro con Dio Amore che chiama in causa non solo il cuore, ma anche lintelletto: Il riconoscimento del Dio vivente una via verso lamore, e il s della nostra volont alla sua unisce intelletto, volont e sentimento nellatto totalizzante dellamore. Questo per un processo che rimane continuamente in cammino: lamore non mai concluso e completato (ibid., 17). Da qui deriva per tutti i cristiani e, in particolare, per gli operatori della carit, la necessit della fede, di quellincontro con Dio in Cristo che susciti in loro lamore e apra il loro animo allaltro, cos che per loro lamore del prossimo non sia pi un comandamento imposto per cos dire dallesterno, ma una conseguenza derivante dalla loro fede che diventa operante nellamore (ibid., 31a). Il cristiano una persona conquistata dallamore di Cristo e perci, mosso da questo amore - caritas Christi urget nos (2 Cor 5,14) , aperto in modo profondo e concreto allamore per il prossimo (cfr ibid., 33). Tale atteggiamento nasce anzitutto dalla coscienza di essere amati, perdonati, addirittura serviti dal Signore, che si china a lavare i piedi degli Apostoli e offre Se stesso sulla croce per attirare lumanit nellamore di Dio. La fede ci mostra il Dio che ha dato il suo Figlio per noi e suscita cos in noi la vittoriosa certezza che proprio vero: Dio amore! ... La fede, che prende coscienza dellamore di Dio rivelatosi nel cuore trafitto di Ges sulla croce, suscita a sua volta lamore. Esso la luce in fondo lunica che rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci d il coraggio di vivere e di agire (ibid., 39). Tutto ci ci fa capire come il principale atteggiamento distintivo dei cristiani sia proprio lamore fondato sulla fede e da essa plasmato(ibid,7).

M E SS

A NT O P G I O DEL S AG

A D RE B E NE DET TO X VI-P E R L A Q U A R E S I M A 2

013

Cari fratelli e sorelle, la celebrazione della Quaresima, nel contesto dellAnno della fede, ci offre una preziosa occasione per meditare sul rapporto tra fede e carit: tra il credere in Dio, nel Dio di Ges Cristo, e lamore, che frutto dellazione dello Spirito Santo e ci guida in un cammino di dedizione verso Dio e verso gli altri. 1. La fede come risposta allamore di Dio. Gi nella mia prima Enciclica ho offerto qualche elemento per cogliere lo stretto legame tra queste due virt teologali, la fede e la carit. Partendo dalla fondamentale affermazione dellapostolo Giovanni: Abbiamo conosciuto e creduto lamore che Dio ha in noi (1 Gv 4,16), ricordavo che allinizio dellessere cristiano non c una decisione etica o una grande idea, bens lincontro con un avvenimento, con una Persona, che d alla vita un nuovo orizzonte e con ci la direzione decisiva... Siccome Dio ci ha amati per primo (cfr 1 Gv 4,10), lamore adesso non pi solo un comandamento, ma la risposta al dono dellamore, col quale Dio ci viene incontro (Deus caritas est, 1). La fede costituisce quella personale adesione che include tutte le nostre facolt alla rivelazione dellamore

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2. La carit come vita nella fede Tutta la vita cristiana un rispondere allamore di Dio. La prima risposta appunto la fede come accoglienza piena di stupore e gratitudine di uninaudita iniziativa divina che ci precede e ci sollecita. E il s della fede segna linizio di una luminosa storia di amicizia con il Signore, che riempie e d senso pieno a tutta la nostra esistenza. Dio per non si accontenta che noi accogliamo il suo amore gratuito. Egli non si limita ad amarci, ma vuole attiraci a S, trasformarci in modo cos profondo da portarci a dire con san Paolo: non sono pi io che vivo, ma Cristo vive in me (cfr Gal 2,20). Quando noi lasciamo spazio allamore di Dio, siamo resi simili a Lui, partecipi della sua stessa carit. Aprirci al suo amore significa lasciare che Egli viva in noi e ci porti ad amare con Lui, in Lui e come Lui; solo allora la nostra fede diventa veramente operosa per mezzo della carit (Gal 5,6) ed Egli prende dimora in noi (cfr 1 Gv 4,12). La fede conoscere la verit e aderirvi (cfr 1 Tm 2,4); la carit camminare nella verit (cfr Ef 4,15). Con la fede si entra nellamicizia con il Signore; con la carit si vive e si coltiva questa amicizia (cfr Gv 15,14s). La fede ci fa accogliere il comandamento del Signore e Maestro; la carit ci dona la beatitudine di metterlo in pratica (cfr Gv 13,13-17). Nella fede siamo generati come figli di Dio (cfr Gv 1,12s); la carit ci fa perseverare concretamente nella figliolanza divina portando il frutto dello Spirito Santo (cfr Gal 5,22). La fede ci fa riconoscere i doni che il Dio buono e generoso ci affida; la carit li fa fruttificare (cfr Mt 25,14-30). 3. Lindissolubile intreccio tra fede e carit Alla luce di quanto detto, risulta chiaro che non possiamo mai separare o, addirittura, opporre fede e carit. Queste due virt teologali sono intimamente unite ed fuorviante vedere tra di esse un contrasto o una dialettica. Da un lato, infatti, limitante latteggiamento di chi mette in modo cos forte laccento sulla priorit e la decisivit della fede da sottovalutare e quasi disprezzare le concrete opere della carit e ridurre questa a generico umanitarismo. Dallaltro, per, altrettanto limitante sostenere unesage-

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rata supremazia della carit e della sua operosit, pensando che le opere sostituiscano la fede. Per una sana vita spirituale necessario rifuggire sia dal fideismo che dallattivismo moralista. Lesistenza cristiana consiste in un continuo salire il monte dellincontro con Dio per poi ridiscendere, portando lamore e la forza che ne derivano, in modo da servire i nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore di Dio. Nella Sacra Scrittura vediamo come lo zelo degli Apostoli per lannuncio del Vangelo che suscita la fede strettamente legato alla premura caritatevole riguardo al servizio verso i poveri (cfr At 6,1-4). Nella Chiesa, contemplazione e azione, simboleggiate in certo qual modo dalle figure evangeliche delle sorelle Maria e Marta, devono coesistere e integrarsi (cfr Lc 10,38-42). La priorit spetta sempre al rapporto con Dio e la vera condivisione evangelica deve radicarsi nella fede (cfr Catechesi allUdienza generale del 25 aprile 2012). Talvolta si tende, infatti, a circoscrivere il termine carit alla solidariet o al semplice aiuto umanitario. E importante, invece, ricordare che massima opera di carit proprio levangelizzazione, ossia il servizio della Parola. Non v azione pi benefica, e quindi caritatevole, verso il prossimo che spezzare il pane della Parola di Dio, renderlo partecipe della Buona Notizia del Vangelo, introdurlo nel rapporto con Dio: levangelizzazione la pi alta e integrale promozione della persona umana. Come scrive il Servo di Dio Papa Paolo VI nellEnciclica Populorum progressio, lannuncio di Cristo il primo e principale fattore di sviluppo (cfr n. 16). E la verit originaria dellamore di Dio per noi, vissuta e annunciata, che apre la nostra esistenza ad accogliere questo amore e rende possibile lo sviluppo integrale dellumanit e di ogni uomo (cfr Enc. Caritas in veritate, 8). In sostanza, tutto parte dallAmore e tende allAmore. Lamore gratuito di Dio ci reso noto mediante lannuncio del Vangelo. Se lo accogliamo con fede, riceviamo quel primo ed indispensabile contatto col divino capace di farci innamorare dellAmore, per poi dimorare e crescere in questo Amore e comunicarlo con gioia agli altri. A proposito del rapporto tra fede e opere di ca-

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rit, unespressione della Lettera di san Paolo agli Efesini riassume forse nel modo migliore la loro correlazione: Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ci non viene da voi, ma dono di Dio; n viene dalle opere, perch nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Ges per le opere buone, che Dio ha preparato perch in esse camminassimo (2, 8-10). Si percepisce qui che tutta liniziativa salvifica viene da Dio, dalla sua Grazia, dal suo perdono accolto nella fede; ma questa iniziativa, lungi dal limitare la nostra libert e la nostra responsabilit, piuttosto le rende autentiche e le orienta verso le opere della carit. Queste non sono frutto principalmente dello sforzo umano, da cui trarre vanto, ma nascono dalla stessa fede, sgorgano dalla Grazia che Dio offre in abbondanza. Una fede senza opere come un albero senza frutti: queste due virt si implicano reciprocamente. La Quaresima ci invita proprio, con le tradizionali indicazioni per la vita cristiana, ad alimentare la fede attraverso un ascolto pi attento e prolungato della Parola di Dio e la partecipazione ai Sacramenti, e, nello stesso tempo, a crescere nella carit, nellamore verso Dio e verso il prossimo, anche attraverso le indicazioni concrete del digiuno, della penitenza e dellelemosina. 4. Priorit della fede, primato della carit Come ogni dono di Dio, fede e carit riconducono allazione dellunico e medesimo Spirito Santo (cfr 1 Cor 13), quello Spirito che in noi grida Abb! Padre (Gal 4,6), e che ci fa dire: Ges il Signore! (1 Cor 12,3) e Maranatha! (1 Cor 16,22; Ap 22,20). La fede, dono e risposta, ci fa conoscere la verit di Cristo come Amore incarnato e crocifisso, piena e perfetta adesione alla volont del Padre e infinita misericordia divina verso il prossimo;

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la fede radica nel cuore e nella mente la ferma convinzione che proprio questo Amore lunica realt vittoriosa sul male e sulla morte. La fede ci invita a guardare al futuro con la virt della speranza, nellattesa fiduciosa che la vittoria dellamore di Cristo giunga alla sua pienezza. Da parte sua, la carit ci fa entrare nellamore di Dio manifestato in Cristo, ci fa aderire in modo personale ed esistenziale al donarsi totale e senza riserve di Ges al Padre e ai fratelli. Infondendo in noi la carit, lo Spirito Santo ci rende partecipi della dedizione propria di Ges: filiale verso Dio e fraterna verso ogni uomo (cfr Rm 5,5). Il rapporto che esiste tra queste due virt analogo a quello tra due Sacramenti fondamentali della Chiesa: il Battesimo e lEucaristia. Il Battesimo (sacramentum fidei) precede lEucaristia (sacramentum caritatis), ma orientato ad essa, che costituisce la pienezza del cammino cristiano. In modo analogo, la fede precede la carit, ma si rivela genuina solo se coronata da essa. Tutto parte dallumile accoglienza della fede (il sapersi amati da Dio), ma deve giungere alla verit della carit (il saper amare Dio e il prossimo), che rimane per sempre, come compimento di tutte le virt (cfr 1 Cor 13,13). Carissimi fratelli e sorelle, in questo tempo di Quaresima, in cui ci prepariamo a celebrare levento della Croce e della Risurrezione, nel quale lAmore di Dio ha redento il mondo e illuminato la storia, auguro a tutti voi di vivere questo tempo prezioso ravvivando la fede in Ges Cristo, per entrare nel suo stesso circuito di amore verso il Padre e verso ogni fratello e sorella che incontriamo nella nostra vita. Per questo elevo la mia preghiera a Dio, mentre invoco su ciascuno e su ogni comunit la Benedizione del Signore!

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U AR M E SS A GG IO Q
Il Vescovo di Locri-Gerace

ESI M AL E AI FE DE LI D E L L A D I O C E S I
ta che sfocia nellomicidio; no allaborto, no alleutanasia, no alla droga, no alle sopraffazioni e intimidazioni, no alla ndrangheta, no al linciaggio morale e mediatico del prossimo. Diciamo si, come singoli e come parrocchia, alla cura di famiglie che vivono disagio economico, psicologico, relazionale; al servizio agli anziani soli o malati; alla difesa coraggiosa dei servizi necessari per la collettivit, che vengono sistematicamente chiusi sul nostro territorio, uno dopo laltro, nellapatia generale. 4. Convertiamoci dallabitudine di attribuire le responsabilit per il mancato sviluppo del nostro territorio solo ai politici, alla ndrangheta, al destino; facciamo, invece, lesame di coscienza per vedere di che cosa siamo personalmente responsabili e quanto possiamo fare da soli e assieme sul e per il territorio. 5. Convertiamoci ad una nuova cultura del lavoro, che tenga conto delle nostre principali risorse: agricoltura, turismo, artigianato. 6. Convertiamoci dalla mentalit per cui siamo bravi se facciamo i furbi nel procurarci con limbroglio favori e denaro pubblico, che non ci spettano. 7. Convertiamoci da ogni forma di violenza e prepotenza: lavoro in nero, buste paghe false, estorsioni, usura. 8. Convertiamoci al vero concetto di politica, come amore per il nostro territorio, la nostra cultura e la nostra storia. 9. Convertiamoci al coraggio, denunciando il male ogni qualvolta ci accorgiamo di esso. 10. Convertiamoci al perdono, usandoci reciprocamente accoglienza e misericordia. Se riusciremo a vivere la quaresima con questo sforzo, cambieremo non solo noi stessi ma la societ attorno a noi. Buona quaresima. Il vostro Vescovo + p. Giuseppe

Carissimi, la Quaresima ogni anno ripropone linvito alla conversione e ci sollecita ad un maggiore impegno nella vita spirituale nella triplice linea di preghiera, ascesi, opere di carit. Il messaggio di questanno forse vi sembrer fuori dalle righe e dal consueto seminato, nel senso che chieder cambiamenti che solo indirettamente appartengono alla sfera religiosa. Vogliate ascoltarmi ugualmente: credo di proporvi un decalogo di conversioni, che scaturiscono dal contesto del triplice impegno spirituale sopra indicato. La fede va incarnata nella vita. 1. Anzitutto, convertiamoci a Dio, che la fonte di ogni bene e cos entreremo nellorbita del bene. Riscopriamo perci una preghiera, personale e comunitaria, che ci aiuti a fare esperienza del suo amore liberante, accantonando ritualismi sempre pi vuoti. 2. Convertiamoci dallindividualismo al culto del bene comune, a partire dal rispetto degli edifici di uso comune, e di tutto ci che in essi si trova: scuole, ospedali, strutture e spazi ricreativi. 3. Convertiamoci al rispetto della vita umana: dal concepimento alla morte naturale. Usciamo fuori dalla logica di farci giustizia da noi stessi, in ogni modo, anche sopprimendo lavversario. Diciamo no alla cultura della vendet-

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Festa del Santo Sudore:Tra storia e Fede


Il 7 febbraio di ogni anno il popolo di Benestare fedele, alla sua tradizione celebra la ricorrenza del miracolo della Suduradella Madonna del Rosario. In queste righe troverete un cenno storico di questo evento e un riflessione sulla la devozione alla Madonna Nel 1783, si verific levento pi importante nella storia della Confraternita, il miracolo edifici;altre che fuggivano per la campagna furono inghiottiti dai crepacci che si aprirono loro innanzi e si richiusero immediatamente dopo averli inghiottiti; molte persone perirono per gli incendi prodottisi alla caduta delle case. Il sisma si ripetuto in maniera violenta a mezzanotte dello stesso giorno, ancora il

Foto Festa della Sudura 2013 della Beata Vergine detto della Sudura, che preserv il nostro paese dalle nefande conseguenze del terribile terremoto di quellanno. Levento calamitoso si verific nel mese di febbraio. Il 5 febbraio del 1783 tra le ore 12,15 e le ore 12,40, un cupo boato salito dalle viscere della terra fece traballare per circa due minuti le contrade calabresi. Il movimento fu sussultorio, ondulatorio, oscillatorio, vorticoso e le citt, i borghi, le case isolate per la campagna, tutto venne raso al suolo in un attimo; gli alberi vennero sradicati; il maggior numero delle vittime fu schiacciato sotto le macerie degli giorno 7 e il 28 marzo successivo, aggiungendo morte a morte, disastro a disastro. Lepicentro del terremoto si localizz presso il paese di Oppido Mamertina, ed ebbe una potenza distruttiva pari allXI grado della scala Mercalli. Per la popolazione benestare, lo scampato pericolo dal terremoto fu attribuito alla portentosa intercessione presso Dio della Beata Vergine del Rosario. Il 5 febbraio, giorno in cui si verific la prima scossa di terremoto, il popolo vide il grande pericolo che si stava abbattendo, e spinto da una grande fede, si rec in chiesa per affidare le proprie preghiere alla Madonna, implorando piet e misericordia. Il

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sisma faceva sentire con furia il suo impeto, infondendo sempre di pi nella gente il gran senso del terrore. I confratelli del S.S. Rosario guidati dal Parroco il 7 febbraio decisero di esporre la Vergine del Rosario e di portarla in Processione. Partendo dalla chiesa matrice si diressero nella localit Cummentu, durante il tragitto la terra tremava insistentemente e si vedevano aprire orripilanti voragini nel suolo che poi si richiudevano. Giunti al convento, il Parroco salito sul gradino pi alto del piazzale, inizi a fare un breve discorso ed in quel momento si videro le pareti delledificio crollare. A quel punto temendo di essere vicino alla morte, il Parroco diede al popolo una generale assoluzione, che nel frattempo si era messo in ginocchio e battendosi il petto confessava pubblicamente i propri peccati. Fortunatamente il sisma diede un momento di tregua che permise al popolo di rientrare in paese. La processione sost nella chiesa di S. Giuseppe, i fedeli iniziarono a cantare le litanie dei Santi, ed in quel le scosse di terremoto che sempre continuavano a manifestarsi violente, cessarono. Le preghiere, le lacrime e la grande fede del popolo di Maria, fecero s che sul paese di Benestare scendesse la piet divina. Lintercessione della Beata Vergine presso Dio si comp e dalla fronte della miracolosa effige della Madonna si vide grondare del Santo Sudore. Il Parroco ha asciugato il Sudore sulla fronte della Beata Vergine con 7 batuffoli di cotone, i quali furono conservati in una Tecla e portati in Curia. Di questi batuffoli non si pi saputo niente1 Ancora oggi la Madonna vicina a noi ed attenta a tutto quello che ci rende felice o che ci preoccupa, ascolta le nostre preghiere e le esaudisce. Maria in modo discreto ma premuroso pronta a gioire con noi e a soffrire con noi, e intercede presso Ges. Oggi pi che mai la Madonna ci vuole prendere per mano e condurci a Ges, ma noi spesso non ce ne accorgiamo perch viviamo in un mondo di illusioni e inganni. Ci facciamo trascinare dalla moda

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di fare i pellegrinaggi nei grandi santuari delle grandi citt pensando di trovare l le risposte ai nostri perch che spesso sanno di egoismo, e non ci soffermiamo a riflettere che la risposta

dentro di noi. I pellegrinaggi se fatti con la giusta predisposizione danimo, basati soprattutto sulla preghiera, con lumilt di ascoltare e mettere in pratica per una crescita spirituale personale e della comunit, senza fanatismo e presunzione, sono graditi alla Madonna, anzi ne apprezza pure il sacrificio. Ma anche la nostra Madonna ci invita alla preghiera, allamore incondizionato verso tutti, a vivere il quotidiano allinsegna del Vangelo.
--------------------------------------------------------------1- (sintesi tratta dallo Statuto della Confraternita anno 2007)
Rosario Macr Priore della Confraternita del S.S.Rosario

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Il 2013: anno contro lo spreco alimentare


Il nuovo anno si apre con una bella iniziativa . Infatti il 2013 stato proclamato Anno europeo contro lo spreco alimentare. Il Parlamento Europeo vuole mettere in atto delle strategie di tutela per evitare laggravarsi dello scenario che riguarda lo spreco del cibo. Ecco la sfida: entro il 2025 la diminuzione degli sprechi alimentari del 50%. Si tratta di un progetto che vede lItalia impegnata in prima linea. Il promotore il professor Andrea Segr, presidenre nei cassonetti. Studi di settore hanno messo in rilievo che le cause dello spreco possono essere molteplici. Si va dallo spreco nella produzione agricola, alla gestione, trasferimento e stoccaggio delle merci. Ma non solo. Si spreca anche quotidianamente riempiendo il carrello di cose superflue, ovvero messaggi pubblicitari che poi restano a scadere nel frigorifero. Insomma, si genera una certa quantit di cibo che sarebbe commestibile, ma che in sostanza non viene consumato per vari motivi legati alle logiche di mercato Un anno contro lo spreco, mira a fare della filosofia del nonspreco una realt pratica e pi che mai attuale. In pratica le persone, invece di limitarsi alla raccolta differenziata, si danno da fare per recuperare cibi, libri, farmaci, prodotti non alimentari e il tutto reso di nuovo disponibile nello stesso luogo dove avviene la raccolta. La Campagna contro lo spreco, che

di Katia Brizzi

te e inventore di Last Minute Market, spin off accademico per il recupero sostenibile e solidale degli sprechi alimentari. La parola dordine misura e non-spreco. Sono circa 900 milioni le persone che al mondo soffrono la fame, secondo i dati Fao. Si stima che un sesto della popolazione mondiale sia denutrita. Ma non solo il Sud del mondo a soffrirne: nellUnione europea vi sono circa 79 milioni di persone, circa il 15% dei cittadini europei, che vivono al di sotto del livello di povert. Circa 16 milioni sono le persone che chiedono aiuto a enti benefici per sfamarsi. Mentre un terzo del cibo prodotto a livello mondiale per il consumo umano viene gettato o perso, ben 1,3 miliardi di tonnellate circa sono gli alimenti perduti o sprecati. Frutta e verdura, insieme a radici e tuberi i primi a fini-

sostiene questo progetto, punta il dito sulla grande distribuzione e sui meccanismi che la regolano: dal tipo di imballaggio, alle logiche di vendita e pubblicit, al tipo di messaggio, che spesso spinge a comprare pi cibo di quanto in realt se ne abbia bisogno. Nella filiera agro-alimentare lo spreco a livello domestico decisamente quello pi problematico: sia per

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quanto riguarda la sua stima quantitativa, sia limitatamente alle azioni per la sua riduzione. Mentre per la produzione agricola, la trasformazione alimentare e la distribuzione , esistono statistiche ammissibili nonch modalit sperimentate per il recupero a fini sociali e la prevenzione, a livello domestico gli alimenti ancora buoni finiscono direttamente fra i rifiuti solidi urbani aumentandone le quantit e dunque i costi economici e ambientali per le famiglie e le collettivit. Lo spreco alimentare domestico pare riconducibile a fattori come la scarsa conoscenza di tecniche di conservazione del cibo, la sbagliata interpretazione delletichettatura degli alimenti, la conoscenza limitata di strategie per consumare in modo pi proficuo e ridurre gli sprechi, lerrata programmazione degli acquisti, lo scarso peso assegnato al valore economico di alcuni cibi (quindi pi facilmente esposti allo spreco), la scarsa cognizione sulla reale entit degli sprechi di cibo che un individuo produce. Un anno contro lo spreco, hanno preparato una prima indagine socio-economica basata su un questionario online che viene lanciato, e rester online per un mese. In particolare, per avere una stima di quanto cibo viene gettato via, di quali sono i motivi che portano allo spreco e quali le potenziali soluzioni per prevenirlo e diminuirlo, i partner di ricerca hanno redatto un questionario, accessibile online per lItalia su https://www. surveymonkey.com/s/sprecoalimentareIT con gli obiettivi specifici di: * indagare aspetti e comportamenti personali in relazione al cibo che viene sprecato o gettato via; * capire meglio le cause dello spreco alimentare; * indagare le possibili soluzioni tecnologiche, di pianificazione, di logistica per prevenirlo e ridurlo * ampliare la consapevolezza sullo spreco alimentare e i suoi impatti ambientali e socioeconomici;

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* calcolare limpatto ambientale della quantit di cibo sprecato, elaborando stime basate sul campione di intervistati (nello specifico CO2 generata e acqua virtuale sprecata); * calcolare limpatto economico dello spreco alimentare a livello di budget personale/famigliare. Il questionario composta da 44 domande ed diviso in 5 sezioni: 1.Tu e il tuo nucleo famigliare (per raccogliere informazioni su et, livello di istruzione, occupazione, composizione del nucleo famigliare). 2.Abitudini e attitudini nel fare la spesa (chi fa la spesa in famiglia, modalit di spesa, frequenza dello shopping, denaro speso alla settimana in prodotti alimentari, ecc.). 3.Abitudini e attitudini alimentari (frequenza dei pasti fuori casa, modalit di preparazione dei cibi a casa, dimensioni delle porzioni, ecc..). 4.Spreco alimentare (stima di quanto cibo finisce nella pattumiera, stima degli alimenti maggiormente sprecati, consapevolezza dellimpatto ambientale ed economico dello spreco alimentare, cause a livello domestico dello spreco). 5.Azioni di prevenzione verso lo spreco alimentare (disponibilit dei consumatori a pagare in base allo spreco alimentare che generano, azioni che potrebbero ridurre lo spreco domestico, comportamenti sociali, di quali informazioni i consumatori avrebbero maggiormente bisogno per ridurre lo spreco, ruolo delle tecnologie intelligenti nella prevenzione dello spreco). Bisogna che ognuno di noi faccia questo questionario e assuma comportamenti diversi per evitare inutili sprechi negli anni futuri, per dare un contributo concreto con un miglioramento delle nostre abitudine sbagliate che influiscono sulla mancanza di cibo per molte persone.

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TRA

O IZI D

NI POPOLA

Tradizione e ritualit nelluccisione del porco


conoscenti, se non si possedevano in casa, e affilarli e pulirli con limone e sale. Occorreva disporre di una maida (majiglia) abbastanza grande dove deporre le parti del maiale grasse, che dovevano essere adoperati per il cotto del maiale, e tutta una serie di vasi di creta ( limbi, cortari e cugnetta ) dove conservare, per tutto linverno, determinati parti del maiale cotti e crudi, come la sugna, la jelatina, cio la gelatina, le frittole ( in acqua e sale) e i ciccioli, meglio conosciuti da noi della Locride come mucciunati, mentre dalle parti di Reggio,come curcuci. Chi non possedeva un apposito locale, doveva uccidere il maiale in mezzo alla strada dove chiunque passasse di l non mancava di porgere alla famiglia chi faca u porcu .. ( uccideva il porco ) il suo saluto beneaugurante: Boncicrisci! cio Il bene vi cresca! Alluccisione del maiale non dovevano mancare mai, come tradizione voleva, i compari i vettiju e i crisima, i sangianni che aveva battezzato o cresimato un figlio e i parenti pi stretti. Lappuntamento agli invitati, almeno a coloro i quali dovevano partecipare personalmente alluccisione del maiale, veniva dato per le quattro, le cinque del mattino( tra i mesi di dicembre e febbraio), quando sincominciava gi ad accendere il fuoco per riscaldare lacqua. Al maiale, un giorno prima di essere ucciso, non veniva dato da mangiare, per cui il trugolo (scifu), quel

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Un rituale che mantiene inalterato tutto il suo cerimoniale quello delluccisione del porco, la cui tradizione trae origine dal sacrificio che i romani facevano dellanimale ai Lari, gli dei protettori della famiglia. Secondo altri, invece, la tradizione trae origine dal nome della dea Maia cui il maiale veniva offerto in sacrificio. Il maiale possiede un elevato valore economico perch la produzione della sua carne favorita dalla rapidit del suo ciclo vitale e dalla sua eccessiva voracit. La scrofa ( a troja ) ha un periodo di gestazione di 114-115 giorni ed uno degli animali pi prolifici, riuscendo a partorire da otto a nove maialetti per volta ( alcune razze, addirittura, da diciotto fino a venti ). Le sue mammelle possono arrivare fino a sedici, otto per ogni lato. E lanimale che in fatto di resa supera tutti gli altri animali domestici in fase di macellazione, specie se, come si usava una volta, per farlo meglio ingrassare, veniva evirato, cio fatto monacegliu (monachello ) da appositi castratori di maiali che andavano in giro per i paesi gridando, con le mani a conchiglia sulla bocca: U majulinaru. La sua uccisione ( quanti ricordi!) stata sempre un giorno di festa... Gi nei preparativi della vigilia, le persone incaricate per questo lavoro dovevano andare per prima cosa alla ricerca d u cuppu, grande tronco dalbero internamente concavo dove deporre il maiale appena sgozzato. Inoltre bisognava reperire i coltelli adatti ad ogni tipo di taglio, presso amici e

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giorno, rimaneva vuoto. Ma quella mattina veniva portato fuori dalla zzimba ( locale adibito a custodia dei porci ) e, dopo essere stato ben legato con corde di canapa, veniva posizionato con la testa fuori dal cuppu, con lo scopo di fare scorrere il sangue in una limba ( grande zuppiera di terracotta smaltata ). In questa posizione gli veniva conficcato un coltello lungo e appuntito ( u scannaturi) nella carotide, mentre tutti i presenti ripetevano mentalmente: Morti a a ttia e saluti a mmia ( Morte a te e salute a me), e il grido del maiale, che lacerava lalba, annunciava a tutto il paese che MastrAntoni u barberi, in questo caso mio padre, faca u porcu, oppure er e luttu, cio ammazzava il maiale. Ricordo che ero bambino quando lo vedevo tornare tutti gli anni con un maialino bianco, di qualche mese appena di vita, che aveva comprato alla fiera di San Michele, che si teneva in localit Lazzaretto del mio paese di Benestare. Intanto, qualcuno provvedeva subito a mescolare con uno stecco di legno, uncinato da una parte, il sangue che fuoriusciva a fiotti nella limba perch non coagulasse, dovendo preparare, nei giorni successivi, una rara specialit della nostra tavola chiamata sanguinacciu, o pi comunemente pizza, che andava trattato con latte, cacao, vino cotto, zucchero e cannella., e di cui le nostre mamme e le nostre nonne erano particolarmente ghiotte. Dopo questa operazione, il maiale veniva sospeso in aria ad altezza duomo, tramite un legno biforcuto simile a un boomerang, chiamato gambegliu, che, passando attraverso i tendini dei piedi posteriori, veniva agganciato con una corda al ramo di un albero, o un palo di legno infisso in

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un muro, e sospeso in aria con la testa rivolta in gi. In questa posizione, dopo ripetuti getti di acqua bollente prelevata dalla caldaia, il maiale veniva raschiato e pulito con sale, limoni e bicarbonato di sodio. Incominciava cos il sezionamento del maiale. Per prima cosa veniva incisa la carne intorno alla testa, che restava legata al resto del corpo, penzoloni, fino alla fine. Poi veniva eseguita unincisione verticale, che, partendo dal ventre ( cotenna e grasso ), raggiungeva il sottomento fino ad intersecare il taglio eseguito per primo intorno alla testa. Venivano allora tagliati i gambuna ( gamboncelli ) anteriori. Dal sottomento e dal ventre, veniva tagliata la carne grassa che serviva per la confezione delle pancette, mentre dalle cosce posteriori veniva tagliata quella per i capocolli, che sarebbe stata, successivamente, trattata con sale, prima di essere lavorata a seconda delluso che se ne sarebbe fatto. Veniva, quindi, tagliata la carne a strisce verticali di 10-15 centimetri circa per le frittole, partendo dallalto. La parte di lardo posta sul collo, u cozzu, veniva tagliata per confezionare il lardo ( u salatu), e similmente si procedeva con quella del sottomento ( u buccularu) che veniva cosparsa di peperoncino piccante in polvere e appeso sotto le tegole della cucina ad asciugare. Veniva quindi otturato il budello della vescica con una pezzuola per evitare la fuoriuscita di escrementi organici e lentrata di acqua bollente che avrebbe forato le budella. Quindi veniva estratta la vescica del maiale che rimaneva in salamoia per qualche giorno, dopodich veniva inserita allestremit del budello una cannuccia attraverso la quale si soffiava formando un palloncino, che,

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accuratamente chiuso, dopo averlo fatto seccare, veniva usato per la confezione di un capocollo. Sulla carne posta intorno alla vescica si incidevano le pancette da estrarre, che, prima di essere ben strette con canne e spago, venivano lasciate in salamoia per diversi giorni. A questo punto veniva estratta anche la testa, lasciando ancora la lingua legata al resto del corpo, mentre il maiale veniva diviso in due tronchi ( menzni).. Si estraevano le budella per confezionare il salame ( sarzizzi e supprezzati) con tutte le interiora ( u campanaru), e si tagliavano le costole, mentre, ultimi, venivano asportati i due gamboni dei piedi posteriori. Una volta si usava trarre dei presagi a seconda di come si presentavano le parti del maiale. (Dal rene si pensava si potesse conoscere in anticipo il sesso dei nascituri).Quel giorno i vecchi e i bambini avevano il privilegio di gustare la prima carne magra che veniva tolta dalla brace ardente, con la convinzione che tutta la carne si sarebbe conservata in stato ottimale per tutto lanno. Il primo giorno era sempre dedicato al taglio della carne per il riempimento delle salsicce e delle soppressate, mentre il secondo era interamente dedicato al cotto del maiale, cio alla cottura delle frittole nella caldaia. La carne, grassa e magra, veniva tagliata tutta a pezzettini col coltello per favorire una migliore solidificazione del salame, e cosparsa di peperoncino piccante in polvere o in salsa umida, dopo essere stata trattata con vino rosso e pepe nero. Allestremit del budello veniva introdotto un imbuto di legno per mezzo del quale veniva inserita la carne facendo pressione col pollice della mano, avendo cura di farla arrivare fino alla parte estrema dello stesso, pressandola con le mani

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allo scopo di non lasciare spazi vuoti daria che, oltre a non favorirne una perfetta solidificazione, avrebbe creato muffa, per cui si eseguivano ripetuti fori con un ago nel salame per eliminare laria eventualmente creatasi allinterno del budello. Qualcuno, per, suggeriva di non eseguire fori con lago, per permettere alla carne di mantenersi sempre umida e conservare cos tutti i suoi sapori. Gli insaccati cos confezionati, esclusi i capicollo che venivano tagliati a pezzi interi dal collo del maiale, si mettevano sotto sale per alcuni giorni e trattati con salsa in polvere di peperoncino piccante, dopo averli stretti con spago e legati con mezze canne tagliate in senso verticale. Tutto il salame cos confezionato veniva appeso in cucina sotto le travi del soffitto fatto di sole tegole a coppo dove cera aria necessaria per farli asciugare e solidificare. Ma proprio in quelle cucine vecchie di una volta non mancavano mai i topi ( i srici ) che addentavano il prezioso salame deteriorandolo. Contro questi immancabili roditori venivano predisposte intorno al salame delle pale di fico dIndia ricoperte di spine, che impedivano ai ratti di avvicinarvisi. Similmente si faceva usando cerchi di latta che sorreggevano le doghe delle botti da vino, o semplici cerchioni di bicicletta, sospesi alle travi con filo di ferro a raggiera. Una volta cos curato il salame, veniva custodito in sacchi di cotone o di tela per essere riaperto la vigilia di Pasqua quando, per antica tradizione, si calvanu i sarzizzi, cio si aprivano i sacchi e si potevano consumare le salsicce. Il giorno dopo era dedicato interamente e cosi i cardara , cio alla cottura

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delle frittole (u cottu ) e di altri pezzi di carne grassa e magra in una grande caldaia, che veniva lasciata sulla brace per oltre quattrore. Sul fondo della stessa, per oltre venti centimetri di altezza venivano sistemati i nzunzi, cio i grassi del maiale, sopra i quali trovavano immediatamente posto i gamboncelli, in quanto, essendo a pezzo intero, richiedevano un tempo di cottura maggiore. Quindi si procedeva alla sistemazione dei piedi, delle orecchie e del ventre, avendo cura di disporre le frittole con la cotenna rivolta verso linterno della caldaia, per dare modo al grasso, a contatto col rame, e quindi col calore della brace, di squagliare prima . Prima che la sugna incominciasse a bollire, il tutto veniva dovutamente salato, dopo avere inserito le costole ( i costategli ), avendo laccortezza di legarle prima con spago per evitare che la carne si disperdesse nella sugna. Cera labitudine a quei tempi, parlo degli anni 50/60, di fare le mandate ad amici e vicini di casa. Mia madre mi mandava in giro per la ruga, dove abitavamo, con piatti stracolmi di frittole, fegato cu chjppu (velo grasso del maiale ), e carne grassa e magra da fare rag, mentre mio padre mugugnava a denti stretti per tutto quel ben di Dio che si disperdeva in regali, ogni qual volta uccidevamo il maiale. Le frittole, appena tolte dalla caldaia, venivano messe in un limba, per poi essere conservate nei cugnetti, recipienti di creta a bocca larga ricoperti di sugna, dove trovavano sempre posto pezzi di gamboncelli senza osso ( da consumare a maggio, al tempo delle fave) , mentre una parte veniva tenuta a portata di mano per il consumo immediato. Anche i mucciunati ( ciccioli), residui di carne grassa e magra, solidificati e ricoperti di sugna,

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venivano conservati allo stesso modo delle frittole, ma solo in contenitori di creta pi piccoli che avevano una durata nel tempo pi limitata. La gelatina, invece, che si otteneva dalla quantit dacqua residuata nella caldaia, o appositamente aggiunta durante la cottura, veniva consumata nei giorni seguenti, gustosa, ma nociva alla salute, essendo brodaglia molto salata in cui si era lavata tutta la carne, mentre tutto il resto del maiale veniva gelosamente custodito ( quando non cerano congelatori ) con metodi primitivi e artigianalmente molto validi, per tutto lanno. E questo era il motivo per cui i nostri contadini dedicavano circa sei mesi allanno alla nutrizione del maiale, da agostosettembre fino a gennaio-febbraio, ma non oltre Carnevale, comunque, col brodo che rimaneva dopo il lavaggio dei piatti della cucina quotidiana in cui si mescolavano canigghja (crusca) e altri farinacci. Ma erano le ghiande il nutrimento che faceva ingrassare di pi i maiali, grazie alle querce che crescevano spontaneamente nei campi e che costituivano una grande risorsa naturale per tanta gente che non aveva la possibilit di spendere soldi per la loro alimentazione. Sacrifici, questi, che venivano ricompensati dalla fonte di ricchezza che rappresentava il maiale per tutto lanno e che era motivo si sicurezza e di gioia per ogni famiglia, come dice il proverbio: Cu si marita cuintentu nu jornu, cu mmazza u porcu cuntentu pa nannu . E per i nostri antenati, i detti, i proverbi e i modi dire non rappresentavano solo la loro cultura empirica in pillole, ma leggi di vita quotidiana.

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Primizie fiorite che rallegrano il freddo


Antica Bottega il Giglio

In Italia crescono spontaneamente una ventina di tipi diversi di Primule, dal livello del mare fino ai ghiacci dei 3300 metri di altitudine. La loro preferenza per per i prati, i pascoli a terreno umido. Le Primule coltivate nelle serre sono costituite da diversi ibridi comprendenti variet per la coltivazione in piena terra e per appartamento. Entrambe le specie sono rustiche, facili da coltivare e far rifiorire per vari anni e comprendono variet dalle gialla dei prati alle primule a fiore grande o grandissimo, con diverso numero di petali con colori che vanno dal giallo oro al violetto, dal rosa al lilla chiaro, dal bianco al rosso acceso con il cuore doro, persino il blu vivo e larancio.
Esposizione Le Primule preferiscono unesposizione che abbia il sole solo al mattino o nel pomeriggio inoltrato oppure a mezzombra. In casa non tenerle vicino a fonti di calore o al sole diretto. Acqua Annaffiare in quantit sufficiente a tener sempre umido il terriccio. Concimazioni Per ottenere ogni anno fioriture abbondanti , a fine inverno concimare con fertilizzante ricco di azoto, poi continuare con normale concime per piante da fiore, ogni 10-15 giorni. Impianto La maggior parte delle primule non teme il freddo invernale e si piantano in giardino in autunno o a fine inverno coperte solo fa qualche foglia appassita. Le primule tenute in vaso vanno rinvasate ogni 2 anni, utilizzando vasi sempre poco pi grandi, fino al definitivo di 15 cm. Terriccio Sia le primule dappartamento che quelle da interrare, amano un buon terriccio di foglie con della torba, del concime organico o dellhumus e una piccola quantit di sabbia, in modo da avere un terreno ricco, in grado di mantenere un poco di umidit, evitando per pericolosi ristagni dacqua. Moltiplicazione La moltiplicazione delle Primule pu avvenire da seme tra marzo e aprile, tenendo presente che, nella maggior parte dei casi, la pianta che si avr non corrisponder totalmente alloriginale. Oppure si possono dividere i cespi esistenti.

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Chiamarsi Venerd
Sono lontani i tempi in cui era un obbligo morale luso, per i nascituri, di nomi facili e tradizionali che, difficilmente, uscivano dai confini della parentela. Chi contestava questa secolare usanza si poneva al di fuori delle regole e, come conseguenza, allinterno della famiglia si insinuavano momenti di acuta litigiosit che si protraevano per anni.

di Bruno Palamara

Per secoli abbiamo assistito senza impedimenti alla trasmissione del nome in base a regole non scritte, ma accettate da una dominante mentalit maschilista che dettava le regole che tanto somigliavano al famoso manuale Cencelli della politica dei nostri tempi: il nome del primo figlio maschio doveva essere necessariamente quello del nonno paterno, quello della prima figlia doveva corrispondere al nome della nonna paterna. Se poi cerano altri figli, si imponevano prima i nomi dei nonni materni e di seguito, se la famiglia aumentava a dismisura, quello degli altri parenti prossimi, fratelli, sorelle, cognati e via dicendo. E cos proliferavano i vari Giuseppe e Maria, Giovanni e Anna, Antonio e Francesca, Salvatore e Rosa e cos via, citando in questo caso solo i nomi di quelli che, in effetti, sono tra i nomi pi diffusi nel nostro paese, se non i pi popolari. Con lavvento e lo sviluppo dei mass media e il moltiplicarsi di film e di telenovele di importazione straniera, il ricorso a nomi di

personaggi noti andato sempre pi ampliandosi e sono cominciati a circolare nomi come Suellen, Yasmine, Mariana, Denise, Michel, Samantha, Vanessa, Thomas, Louisantonio, Ylenia, Jessica, che le anagrafe o i genitori stessi provvedevano spesso a storpiare come per Gessicah, Maicol, Hashjah, fino ad arrivare a Chanel (figlia del calciatore Totti), a Oceano (figlio di Jhon Elkann, presidente della Fiat, a sua volta nipote diretto di Gianni Agnelli). Qualcuno si voluto spingere oltre, varcando il limite della misura, dando ai propri figli nomi strani, bizzarri, eccentrici, nomi di cui, spesso, i figli provano imbarazzo, se non proprio vergogna e che, a volte, diventano un peso enorme, pesante come un macigno, insopportabile per bambini che un giorno diventeranno adulti. Uno che si distinto in questa ricerca del nome stato sicuramente lex ministro della Difesa on. Ignazio La Russa, che ha voluto dare ai propri figli nomi come Geronimo, Kocis e Apache come anche il padre del calciatore Diana, che ha imposto al figlio il nome Aimo, e chiss quante migliaia di volte lo avr costretto a spiegare da dove arriva quel nome cos particolare. A volte, ci si trova addosso nomi che poi si rivelano per carattere, per aspetto fisico il contrario di quello cui fanno riferimento: pensate al nome Modesto in un uomo dalla forte personalit, al nome Leone in un uomo pusillanime, al nome Ercole in un uomo dallaspetto fisico gracile e sottile. Il fatto diventa ancora pi scabroso, quando dalla stravaganza, dalla eccentricit si passa allimbarazzo o, addirittura, alla vergogna che si prova per il proprio nome. A dimostrare che il problema diventa anche fatto sociale, intervenuta qualche anno fa la Suprema Corte di Cassazione che con la sentenza n. 25452 del 22 ottobre 2008 ha posto un freno alla fantasia di genitori a volte troppo originali e ha messo in discussione i nomi troppo anomali. La Cassazione, infatti, ha confermato

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il cambiamento dufficio del nome di battesimo imposto al loro bambino da due genitori di Genova. Il casus belli era nato, quando lufficiale danagrafe comunale del capoluogo ligure ha s registrato il nome, Venerd, ma, contemporaneamente, come vuole la legge, ha segnalato la vicenda alla Procura, considerando quel nome ridicolo. La coppia si , quindi, rivolta alla Giustizia. Ma i giudici di primo e di secondo grado hanno confermato la decisione dellanagrafe, per cui il bimbo non potr chiamarsi Venerd, come avrebbero desiderato i genitori, ma si chiamer Gregorio, il nome del santo festeggiato il 3 settembre giorno di nascita. Secondo i giudici, il nome imposto dalla coppia al bambino evocava il noto personaggio del romanzo Robinson Crusoe di Daniel Defoe, una figura umana caratterizzata dalla sudditanza e dallinferiorit, e Venerd sarebbe un nome dal carattere ridicolo e suscettivo di ironia e scherno, in grado di arrecare un grave nocumento alla persona che lo porta. Per la prima sezione civile della Suprema Corte il ricorso inammissibile, confermando, quindi, la sentenza del Tribunale di Genova secondo cui vietato imporre al bambino nomi ridicoli o vergognosi, poich necessario

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evitare situazioni discriminanti e difficolt di inserimento della persona nel contesto sociale e avrebbero trasformato il bimbo nello zimbello del gruppo, precludendogli serene relazioni interpersonali. La coppia rimasta male, ma non demorde: Per noi nostro figlio rester Venerd e basta. Vorr dire che se avremo un altro bambino lo chiameremo Mercoled. Perci, basta con i nomi assurdi ai figli, va bene la fantasia, limportante non esagerare: questo, in estrema sintesi, lavvertimento della Corte di Cassazione ai genitori in procinto di assegnare il nome ai propri figli, perch, lo avr constatato ognuno di noi, un individuo dal nome fuori dal comune, bislacco, strampalato quasi sicuramente verr deriso e preso di mira da compagni a partire dal primo giorno di scuola. Il consiglio che ci permettiamo di dare a tutti gli aspiranti genitori quello di pensarci mille volte prima di imporre il nome al proprio figlio perch il nome, che indica la propria identit pi profonda, per sempre e dovrebbe rappresentare il dolce suono col quale convivere tutta la vita, Se poi il nome che si vuole imporre al proprio figlio viene dato da un genitore che ha gi di suo un cognome particolare, bisogna proprio stare attenti per non incorrere in quella ridicola situazione in cui venuta a trovarsi la signorina Vacca, alla quale il padre, disgraziatamente, ha imposto il nome Vera. Ma di questo parleremo in una prossima puntata. Bruno Palamara Autore de: Il cognome. Origine, evoluzione, curiosit Edizioni Laruffa e-mail: bruno-pal@libero.it

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Lettera scritta da una professoressa per i propri alunni ai tempi della crisi.
Seriate, tarda sera Care ragazze, cari ragazzi, oggi sono stata nella vostra classe mentre voi non ceravate. Oggi pomeriggio, intendo. Dopo un Consiglio di classe tormentato, dopo tanti interrogativi che ci siamo posti, noi adulti, noi che continuiamo ad occupare, silenziosi, i vostri spazi quando le vostre voci, i vostri passi, la vostra chiassosa presenza si allontana. Sono entrata in classe e senza di voi quei banchi e quellaula vuota non mi hanno detto nulla, mi hanno messo un po di tristezza anzinon vedo lora, domani, di vederla ripopolata dai vostri volti e dalla vostra policroma presenza , non vedo lora di sentirla vibrare questa stanza nel percepire i vostri stati danimo. Vi scrivo stasera perch, tra adult,i sono volate stasera tante parole, ma tante parole grigie ma piene, per fortuna, di panciuti punti interrogativi. Solo voi, se ci posate lo sguardo sopra, le potete colorare e popolare di faccine, asterischi, cancellature significative. Tanti interrogativi ci siamo posti su voi, su noi. Cosa volete? Come state crescendo? Cosa stiamo facendo noi per farvi crescere e se lo stiamo facendo bene. Tuttavia le domande che ci siamo fatti sono essenzialmente due: Cos a scuola per voi? Cosa potremmo fare noi prof. per farvi amare e apprezzare la scuola in questo penoso momento congiunturale di crisi valoriale ed economica? La scuola il luogo dove trascorrete circa un terzo della vostra giornata, il luogo deputato per eccellenza per dimostrare quello che valete, per allargare i vostri orizzonti culturali, il luogo in cui siete valutati come studentie ricordatevi sempre e solo come studenti mai come persone (anche se siete etichettati come pessimi studentie il quadrimestre appena finito lo impone, a volte) la vostra persona e le vostre qualit tante, altre , belle non sono sottoponibili al giudizio. La scuola, vi dicevo, anche altro, il luogo per allargare i vostri orizzonti emozionali: un mondo che vi permette di esplorare dentro voi stessi, di esprimere quello che provate, mondo-occasione per stringere rapporti con gli altri. Lo sapete che uno dei pochi luoghi rimasti dove potete fare tutte queste cose? Vi fermate a ripensare, a volte, alle esperienze che condividete quotidianamente, alle emozioni e alle palpitazioni che fanno vibrare le aule altrimenti vuote? Cosa mi rispondereste ora? Forse che i professori , spesso, non guardano la scuola in questa prospettivaAvete ragione, perch

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la scuola si sollevi e riscopra questi suoi grandi e unici valori c bisogno della collaborazione di tutti, piccoli e grandi! E tutti hanno delle risorse preziose da impiegare: i professori hanno dalla loro la cultura, la professionalit, la passione e linteresse di aiutarvi nelle fasi della vostra crescita. Per loro lauspicio che vi forniscano sempre pi motivazioni e stimoli e che sappiano sostenervi e aspettarvi negli inevitabili momenti di stanchezza e nei vostri pet stop . Voi dalla vostra avete la spontaneit, lallegria, lironia, la prontezza, la freschezza e la schiettezza. Per voi laugurio che tutte queste belle qualit siano accompagnate dalla voglia di crescere con entusiasmo, dalla curiosit di scoprire e soprattutto sostenute dalla forza di volont e dallimpegno. Ricordatevi che se non c la vostra adesione volontaria ad apprendere e crescere nessun adulto potr fare in modo che questo accada. Iniziare questo cammino di crescita quello che occorre fare, senza farsi scoraggiare da come va il mondo (certo molto confuso e instabile), imboccare la salita giusta (s perche, non ve lavevo detto?)la strada in salita ed lunga. E gi stata battuta da noi per questo possiamo consigliarvela. Ne conosciamo anche altre di strade, pi brevi ma pericolose e ci sentiamo di non suggerirvele . La strada di ognuno per particolare e unica e a volte, capita che vi sentiate soli e unici ad aver intrapreso il sentiero delladolescenza. Ma se leggete attentamente, intorno a voi, troverete le tracce del nostro passaggio: spero che i prof. vi raccontino, ogni tanto, di quando e come sono passati di l. C una cosa che accomuna la strada di tutti gli adolescenti : gli ostacoli che si incontrano lungo il cammino e che non devono essere visti come un impedimento da aggirare ma come una montagna da scalare, unoccasione di crescita. Quando si arriva in cima ci si ritrova sempre un po pi grandi. Una profe. Lucia Perri

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P QU EL I
AESE DI GE S S O

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U Professori Bazzanu
di Franco Blefari

Anche u Professori Bazzanu, con la sua solida da tanti genitori, che, avendo gi avviato i cultura umanistica, era uno di quei personaggi figli agli studi, sognavano per loro una vita che abitavano quel ( mio) paese di gesso. di tutto rispetto, o come altri che, avendo un Cognato di Peppina a Bazzana ( aveva sposato figlio asino, cercavano, attraverso la scuola suo fratello Ciccio), era un ex privata pomeridiana, di colmare frate cappuccino che aveva quelle lacune che avevano gi studiato per tanti anni in vistosamente evidenziato nelle convento; molti lo ricordano scuole elementari, come lo ancora quando tornava a casa scrivente, che non distingueva vestito col saio monacale il maschile dal femminile, il e il cordone. Viveva sulla singolare dal plurale, e, per il centralissima Via Garibaldi quale, in matematica, due pi tra a putia i Gianni u rizzu due non sempre faceva quattro. e a lamia i don Rafeli, dove Viveva con la mamma Milia, secondo molti era ubicata ottantenne, sempre ripresa dal la ruota del proietto, che figlio perch con la sua presenza permetteva alle donne rimaste silenziosa e adorante, disturbava involontariamente incinte di le lezioni quando le scappava disfarsi del frutto della colpa qualche sillaba di bocca, Prof. Vincenzo Bazzano o del disonore, e restare in recitando il rosario alla Madonna, pace con la propria coscienza, che amava pi del figlio e della senza ricorrere, come si usa oggi, allaborto sua stessa vita. Milia non rispondeva mai alle legalizzato. Abitava in cima ad una casa di lamentele del figlio, impegnato nel faticoso gesso dove si poteva accedere per mezzo di una compito di trasformare gli asini in studenti, n scala spruzzata di muschio, ma tanto ripida da mai si faceva vedere allinterno della stanza dove togliere il respiro. Quella casa, in cima a quella il professore per dirla con Brunetto Latini scala, guardata da tutti con profondo rispetto, cercava di insegnare a figli di contadini come era la casa del sapere, costruita colata dopo luom si eterna, anche se la sua presenza di colata (di gesso) dai genitori del professore donna che pregava era palpabile in quella casa alla fine dell800, che, oltre ad una laurea in come la primavera che entrava dalle finestre giurisprudenza, ( alcuni suoi compaesani aperte sui prati in fiore. Evidentemente il lo chiamavano giudice) ne vantava altre che Professore Vincenzo ( questo il suo nome di servivano ad accrescere il suo inarrivabile alone battesimo ) Bazzano non riusciva a conciliare di uomo particolarmente istruito. Al Giudice, la cultura con lenunciazione del rosario alla che salutava i passanti chinando il busto e la Madonna , nonostante fosse stato anche frate, testa come testimoniano ancora oggi alcuni vedendo in sua madre un oggetto estraneo che ben lo ricordano evidentemente era al suo mondo illuminato soltanto dalla sua rimasto qualcosa del frate che era stato, e, cultura e non dalla luce divina del Signore. Ma come tale, veniva guardato con molta stima erano madre e figlio e dovevano convivere sotto

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lo stesso tetto, anche se lei - dinverno, per non dove vivevo in pensione e dove tutte le sere disturbare il figlio si rintanava in cucina sotto andavo ad assistere a rappresentazioni teatrali le tegole annerite dal fumo del focolare sempre di commedie e tragedie strappalacrime, come acceso, non solo per riscaldare lambiente, Le due orfanelle o La sepolta viva, presso ma anche per raccogliere nelle casseruole una compagnia ambulante di artisti chiamata della cucina sparse sup o istricu ( pavimento Alba Fiorita, e riportando in pagella voti di gesso ) (lacqua piovana che sgocciolava pi indicati per il gioco della schedina del di ciaramidi rutti ( dalle tegole rotte ) il cui Totocalcio che per la scuola, mio padre pens, rumore cadenzato mandava di pi su tutte le prima di partire per lAmerica (era il 54), di furie il figlio, che, al colmo dellinquietudine mettersi nelle mani del rinomato Re Mida ( ( Gli uomini non si arrabbiano diceva - che trasformava in oro tutto ci che toccava ) ma si inquietano ) per restituire speranza mandava sua madre e dignit ai suoi sogni non avendo grande di barbiere, di putiaru stima del gentil sesso ( bottegaio) e, ora, di acucinare. Maanche emigrante. E in effetti, se andava a cucinare, devo riconoscere che la povera donna il Professore Bazzano che invece si faceva riusc a trasmettere tanto apprezzare per a tutti noi il divin la sua profonda fede fuoco verso la lingua cattolica, comedonna italiana attraverso lo Tita, donna Bettina, svolgimento di temi Rosa da Madonna e che avevano come tante altre in paese, argomento la natura e che frequentavano le cose belle in genere. la chiesa nelle Dopo averci dato una funzioni liturgiche traccia, il professore del mattino e della svolgeva il suo tema sera lo infastidiva, a voce alta, in modo perch il profumo che tutti potessimo del pomodoro col Sotto il pilastro in cemento, i ruderi della casa di gesso del librarci in volo sulla scia Prof. Bazzano basilico, o del caff, policroma delle sue ali. invadeva la stanza Quasi ogni giorno, dopo fino a distoglierlo dalla sua missione di avere svolto il tema, ci invitava a rileggerlo a trasmettere gli elementi di base del sapere voce alta interrompendoci per suggerirci le a ragazzi come Peppiniello, Franceschiello o dovute correzioni. Finalmente Peppiniello, Vicenziello come apostrofava tutti noi, figli Franceschiello e Vicenziello, sviluppando la del popolo e della terra - che non avevamo sale propria fantasia creativa, incominciavano in zucca. Ma questa mia innata impossibilit ad amare quel mondo che non avevano mai di apprendere laveva capita gi da tempo mio amato perch mai conosciuto, il mondo del padre, che, non avendo abbastanza soldi per sapere, che si apriva lentamente come un la retta mensile che chiedeva il Professore, ma bocciolo di rosa sotto gli occhi increduli di possedendo una bottega di generi alimentari, loro stessi, che, purtroppo, non sapevano di pens di pagare il professore con beni in natura. non sapere. E cos, dopo le incertezze iniziali Essendo stato bocciato in prima media a Locri, del mio Professore sulle scarse possibilit

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che avevo di essere avviato agli studi ( ma era una tattica abituale per far vedere a mio padre che la cura funzionava e, quindi, poteva alzare il prezzo delle sue pretese economiche ) il mio premuroso genitore gli propose di ricompensarlo con la donazione di un maiale, nel caso in cui avessi superato in una sola sessione tutti i tre anni della scuola media, per essere poi cos ammesso alla scuola superiore. Anche se il Professore rifiut lofferta perch di un intero maiale non sapeva che farsene ( o forse perch gi sapeva che sarei sempre rimasto un Franceschiello?), si accordarono per una mortadella di dieci chili; cinque confezioni di pasta ( longa e curta ) da cinque chili cadauna; alcune forme di provola Soresina; dieci chili di zucchero a quadretti e caff per il valore dellintero maiale. Ancora una volta respinto, a giugno e senza appello, non seppi mai in che misura fu risarcito il mio professore; ma lanno dopo mi ritrovai, invece che sui banchi della scuola magistrale, che sognavo ( mio padre voleva fare di me e fece! - un geometra! ) su quelli della prima media (ancora!) della scuola parificata di Bovalino, dove mia madre mi fece andare di nascosto da mio padre che, dallAmerica, tuonava contro

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il figlio che, a quel punto, poteva fare solo il carabiniere, o lemigrante, come lui che aveva dovuto attraversare lOceano per guadagnarsi un pezzo di pane. Ma non sapeva che avevo trovato, nel preside di quella scuola (Rosario Procopio), un sergente di ferro che ogni qual volta notava la mia/nostra assenza ( andavo da Benestare a piedi tutte le mattine con Ciccigliegliu u farticchju e Attiliu, u figghju da mangiacristiani ), ci riportava in classe con la sua automobile, a corpa i maschjati e baffattuna ( schiaffie manrovesci ), facendoci capire che per noi non cerano altre strade allinfuori della scuola. Fu cos che incominciai a volare coi temi fatti in classe sulle ali della fantasia che mi aveva trasmesso u Professori Bazzanu, che, lontano dal paese, non rividi mai pi, ma che ricordai in chiesa con un encomio funebre in occasione della sua morte avvenuta, dopo lunga malattia, nel 2004 (era del 28 ), alla presenza dei suoi figli tornati per seppellire il loro padre accanto alla loro nonna Milia, che ora, certamente, stava recitando in pace il suo rosario senza disturbare nessuno , nel nostro cimitero di Benestare dove sulla lapide si legge: Insegn la conoscenza dellamore e lamore della conoscenza.

Chi vuol

rare per pu man i prossimi nume ri di Ari da al segue aporu, nte indir re i suoi articoli izzo di p giornale parrocch osta elettronica: iale

e collabo

@libero.

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Il Santo Rosario
di Elisa Parisi
Il Rosario : la preghiera senza parole, la preghiera delle parole tutte uguali, la preghiera di quando non ci sono parole, la preghiera di quando non si sa cosa dire, cosa chiedere, per cosa pregare. E la preghiera di quando non c altro da fare ,non si sa dove andare. E la preghiera della disperazione, della desolazione, dellafflizione. E la preghiera che si ripete, che riposa, che consola. E la preghiera nella stanchezza, nel non pensare , nel non cercare. E la preghiera per pregare. E la preghiera del non dire. E la preghiera dove non c ragionamento, non c ricerca, non c lavoro. E la preghiera di chi ha gi detto tut-

to, o non vuol parlare. E la preghiera che si esaudisce perch Lui non resiste a Sua Madre e Lei non resiste a noi. E la preghiera della tenerezza, della dolcezza, del sentirsi amati. E la preghiera della Sua presenza che aumenta piano in noi. E la preghiera che attraversa il filo dei pensieri, e la memoria di ieri

La preghiera che in preghiera tutto trasforma, anche le distrazioni, i desideri, le paure e le emozioni, da cui si lascia attraversare. La preghiera di tutti, per tutti ma diversa per ciascuno . La preghiera che accoglie, che scioglie, che guarisce, che pulisce. La preghiera che rasserena, che calma, che sostiene, che rafforza. La preghiera potente, perch umile, semplice, senza tanti discorsi. La preghiera della notte, del giorno, dellestate, dellinverno di ogni stagione per ogni et, per ogni volta che uno non si sente tanto importante, non si crede onnipotente, non si sente alla pari. Per ogni volta che ci si accorge, che i ragionamenti non reggono, che le parole non filano, che i pensieri non vengono. Per ogni volta che ci si rende conto, che provare a spiegarsi non serve che uscirne da soli impossibile. E fidarsi E affidarsi E credere che pu essere meglio di molti discorsi. E il modo, a volte pi semplice, a volte pi onesto, a volte pi leale, talvolta lunico in cui diciamo: lo so che ci sei, lo so che lo sai, lo so che sai tutto, lo so che mi aiuterai.

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Ricordare per non dimenticare: la Shoah


di Francesca Pelli
Shoah un termine ebraico che significa annientamento, sterminio. Esso si riferisce a una delle pi vergognose vicende della storia umana, quando i regimi dittatoriali nazi-fascisti, pi di sessantanni fa, stabilirono, attraverso leggi razziali, di far arrestare tutti gli Ebrei e di rinchiuderli nei campi di lavoro forzato e di sterminio, per eliminare del tutto la loro razza, ritenuta inferiore. In particolare si stima che sei milioni di ebrei siano stati sterminati. La stessa sorte tocc agli zingari, agli slavi, agli handicappati, ai neri, e a tutti coloro che, secondo i nazisti e i fascisti, non appartenevano alla razza bianca ariana, considerata superiore e pura. Oggi a noi pu sembrare impossibile e incredibile che possano essere successi quei fatti e che donne, uomini e bambini di un intero popolo siano stati perseguitati, torturati e uccisi nei campi di concentramento e nelle camere a gas: ma tutto tragicamente vero e ogni uomo appena ragionevole si vergogna ancora oggi di quello che successe. E non dobbiamo pensare che i nazisti e i fascisti fossero tutti dei pazzi: sarebbe troppo facile liquidare lo sterminio accusando uno o due pazzi responsabili. I loro capi erano persone istruite e di normale intelligenza: sapevano quello che avevano deciso di fare. Lo sapeva Hitler e chi stava al suo fianco, lo sapeva Mussolini e il re dItalia che firmarono le leggi razziali per perseguitare gli Ebrei italiani. Lo sapevano tutti coloro che obbedirono a quelle leggi sbagliate e crudeli. Il 27 Gennaio del 1945 lesercito sovietico varcava i cancelli di Auschwitz, il pi grande dei campi di concentramento costruiti dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Aprendo gli occhi a un mondo che non aveva visto, costringendo alla realt dei fatti tutti coloro che sapevano e avevano taciuto, portando i responsabili materiali del pi grande omicidio di massa di sempre dinnanzi al tribunale degli uomini e della Storia. Spalancando gli occhi del mondo sulla pi grande tragedia dei nostri tempi. Una tragedia che ha portato il mondo a dire Mai pi. Un mondo che ancora, dopo 68 anni, costretto a invocare il proprio Mai pi come una speranza. La macchina di morte messa in piedi dalla Germania nazista si pu raccontare in questi

freddi numeri: - 6 milioni di ebrei morti nei lager e negli omicidi di massa perpetrati dai tedeschi e da alleati e collaborazionisti - almeno 300.000 zingari di etnia Rom e Sinti

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morti nei campi di concentramento (anche se numerose altre stime riportano cifre che potrebbero raggiungere le 800.000 vittime) - 300.000 esseri umani affetti da qualche tipo di disabilit mentale o fisica eliminati in nome delleugenetica e dellimproduttivit - 100.000 oppositori politici del regime nazista uccisi (in maggioranza comunisti e liberali massoni) - 25.000 omosessuali - 5.000 testimoni di Geova Numeri. Spesso approssimativi. Tragicamente approssimativi. Perch le dimensioni della tragedia, e la furia razionale e cieca del regime di Hitler, hanno completamente annientato intere popolazioni, rendendo spesso impossibile ricostruire la morte di interi villaggi e comunit. Numeri che, andando avanti le ricerche storiche, sembrano essere addirittura inferiori a quelli reali. Numeri incompleti. Perch alle vittime dellOlocausto, per le quali il nazismo aveva scientificamente organizzato il totale annientamento, vanno aggiunte quelle di milioni di morti, soprattutto polacchi e russi, che furono vittime di rappresaglie e di stragi compiute nel solo nome di una presunta superiorit della razza ariana. La Shoah ha una genesi lunga. Di vari tipi di antisemitismo che hanno creato il clima adatto a che il folle progetto hitleriano potesse essere avviato. Perch i sentimenti antisemiti sono sempre stati usati dai diversi poteri, civili e religiosi, per controllare e organizzare le masse secondo la volont dei governanti. Perch lantisemitismo purtroppo un germe che facile da inoculare tra i popoli. Perch lantisemitismo solo uno, il pi emblematico, degli aspetti della paura del diverso. Il nazismo, con lOlocausto, ha riassunto in s tutte le tipologie di odio nei confronti dellaltro, e per questo quella organizzata dal regime di Hitler pu essere considerata la soluzione finale contro la diversit. C chi,

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per motivi di interesse politico, o perch ancora infettato dallodio, o perch non in grado di sopportare il peso collettivo della memoria di una tragedia che non riesce a essere compresa e della quale tutti i popoli dEuropa portano la responsabilit, preferisce negare anche di fronte ai documenti e alle testimonianze. Ma il ricordo pu molto. Perch il ricordo attivo. Porta a farsi domande. A muovere cuore e menti facendole organizzare perch tutto ci non accada di nuovo. Perch ricordare un dovere che dobbiamo ai morti e ai vivi.

Il GIORNO DELLA MEMORIA che viene celebrato ogni 27 gennaio, nella nazione e nelle scuole, serve proprio a non dimenticare le sofferenze di allora, per saper scegliere di evitare nuove sofferenze oggi, ad altri popoli e ad altre persone, in qualsiasi parte del mondo. Celebrare questa data significa, anche, per tutti noi esprimere un atteggiamento di ribellione nei confronti degli atti di persecuzione perpetrati allora dai soldati tedeschi nei confronti di coloro i quali furono dichiarati diversi. Ma la strada verso la giustizia e la pace ancora lunga: basta guardare a quante guerre e persecuzioni sono ancora in atto in ogni continente del mondo. Occorre proprio limpegno di tutti noi.

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Benestare: festa Don Bosco


Benestare: Per la seconda edizione della festa unendovi inoltre unaltrettanto importante in onore del Santo dei giovani: don Bosco,

fiaccolata della memoria civile. Grazie al sostegno dellamministrazione comunale: don Rigobert Elangui, titolare della parrocchia della Misericordia, ha potuto raccogliere le che il calendario colloca al 31 del primo mese adesioni di partecipanti che giungeranno a dellanno, a Benestare ci si fatti in tre. Un Benestare da SantIlario dello Ionio ed anche da grande impegno ha infatti richiedendo questa Siderno. Da Ardore hanno invece annunciato, due giorni di commemorazione, anticipata

allultimo finesettimana di gennaio, in coincidenza con il ricordo dellolocausto;

a malincuore, di non poter essere presente.

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S a b a t o Giunti alla Matrice si dunque celebrata una pomeriggio, nei pressi del campetto al centro del paese, avr dunque svolto il rispettivo triangolare di calcetto. In serata, presso la chiesa di San Giuseppe, vi stata la proiezione messa in onore di Don Bosco. Nella sua omelia di Bakhita, un film sullimportanza della Don Rigobert ha insistito sulla figura di Don Bosco nellemergenza educativa.

libert, ambientato in provincia di Vicenza con un cast importante i cui nomi di spicco erano: Ettore Bassi, Stefania Rocca e Francesco Salvi. Nella met mattinata di domenica si I festeggiamenti si sono poi conclusi nella ritorna a giocare, sempre nei pressi delledificio palestra comunale dove dopo uno spettacolo scolastico. Nel pomeriggio, dal Rione Garreffa, musicale, offerto da ragazzi di Siderno, c stato un gradito rinfresco.

la partenza della maratonina che si conclusa presso la villetta comunale. Ivi, dopo un rapido rinfresco, dallo sbocco della via, nelloccasione nominata ai giudici Falcone e Borsellino, partito il corteo per le vittime della violenza.

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LA.C.R. FRA RISATE, LAVORO E GIOIA. Eccoci qua! Il Natale passato da poco, qualcuno ha gi ripreso a lavorare, chi a studiare, a dare esami Ed oggi, eccoci di nuovo qua! Insieme! felice di lasciarsi plasmare da una Madre cos incomparabile... Ecco allora lidea che sta alla base della consacrazione alla Madonna: se noi ci consegniamo a Maria e le consentiamo di essere la nostra Regina, Signora e Padrona, ella plasmer la nostra anima, educher il nostro cuore e guider la nostra vita. Allora, calandoci anche noi in questo meraviglioso stampo, saremo resi simili a Ges. I bambini, mentre veniva recitata la poesia Ai tuoi piedi, Madonnina, hanno portato delle rose bianche a l Suo cospetto, simbolo di purezza e innocenza, scegliendo cos di essere

Il cammino continua.

dellA.C.R.

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Questo mese abbiamo molto da raccontare. Innanzitutto l8 Dicembre abbiamo vissuto la bellissima esperienza della Consacrazione dei bambini al Cuore Immacolato di Maria. Consideriamo anche che la consacrazione plasmati dalla pi veramente un grande dono del Signore, e chi si dolce delle madri. consacra, entra a far parte dellEsercito Mariano della Madre di Dio, Durante la Celebrazione si mette sotto eucaristica stato dato l O n n i p o t e n t e ufficialmente anche il mandato per Grazia agli educatori, che si sono cos protezione impegnati per i pi piccoli, per i della Madre di ragazzi e per i giovani a realizzare Dio. Perch la una vita pienamente umana, ad Madonna ha annunciare loro che in Ges, il dato forma a Figlio di Dio, tutti possono trovare Ges: gli ha la loro umanit e realizzare la vita trasmesso i suoi secondo il disegno di Colui che ci lineamenti, gli ha voluto e amato da sempre. ha insegnato a muoversi, E infine sono state offerte e benedette a camminare, a parlare e Ges stato ben le tessere, simbolo di appartenenza dei ragazzi

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e dei bambini allAssociazione. Che poi sono state consegnate ai destinatari contraddistinti da foto, nome e data di nascita. Tutti insieme abbiamo terminato la giornata con un bel momento di condivisione in palestra, dove fra canti, balli e musica bambini, ragazzi, genitori, nonni e animatori hanno gioito della Grazia del Signore.

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Dopo, le varie attivit del periodo dellAvvento, in cui i bambini hanno svolto tanti lavoretti manuali a tema con il Natale e hanno imparato, sono divertiti tutti, gli attori, i genitori, i seguendo lesempio di Ges, a comprendere presentatori e tutti i presenti. Grande successo ha riscosso il video/reportage i cui protagonisti come possono, nella vita quotidiana, portare sono stati i nonnini e gli anziani della nostra Benestare a cui stato chiesto cosa avrebbero fatto prima del 21 Dicembre, data della fine del Mondo per i Maya. Il risultato stato esilarante! Ringraziamo ancora la loro splendida e dolce collaborazione e chi lha reso possibile. stato bello anche vedere come al compimento dello spettacolo abbiano partecipato altre realt del posto, come il Coro degli Angeli che ci ha regalato lesibizione di due canzoni agli altri i loro doni. E questo periodo natalizie. ha avuto il suo culmine nella Festa di Natale del 25 Dicembre. Abbiamo, infatti, scelto di Infine uno dei momenti pi significativi della trascorrere il giorno della nascita di Ges serata, stato quando i ragazzi del gruppo Bambino tutti insieme tra balli, canti, risate, applausi e giochi. Abbiamo cercato di coinvolgere non solo tutti i ragazzi, ma anche i genitori, che si sono dimostrati molto generosi nellacquisto delle cartelle della Tombolata, che, bisogna dirlo, questanno stata molto ricca, piena di tanti premi Lobiettivo principale stato far ridere il pubblico, le scene comiche e improvvisate sono state tante, e attraverso queste si

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verde hanno portato in scena la Nativit, opera e in vernacolo scritta dal poeta e scrittore Franco Blefari, orgoglio della nostra Benestare, che ringraziamo sentitamente per averci concesso la possibilit di rappresentare questa sua fatica. I ragazzi sono stati davvero bravi! C molto da migliorare, ma continueremo a lavorare per il prossimo appuntamento, a inizio Giugno, a conclusione del cammino In cerca dautore, proveremo a portare in scena la recita relativa. Ma prima di parlare di conclusione aspetta un mese c i le

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incomprensioni e costruire relazioni vere e

autentiche. Non si deve solo vedere, ma anche costruire la verit. Aderendo a Cristo, regista della loro vita, e alla sua parola, i ragazzi comprendono che landare in scena comporta difficolt e impegno, ma proprio il mettersi alla prova costantemente, anche durante i momenti meno felici, che li rende veri protagonisti e responsabili della loro vita. Per il Mese della Pace 2013, daremo Luce alla Pace. Infine, voi cercate sicuramente lautore della pace, di cui il mondo ha tanto bisogno. Spesso gli uomini pensano di poter costruire la pace da soli, ma importante capire che Dio che pu donarci una pace vera e solida. Se lo sappiamo ascoltare, se gli facciamo spazio nella nostra vita, Dio scioglie

importante, la seconda tappa del nostro cammino insieme: il Mese della Pace: Proviamoci! Ancora una volta intraprenderemo un nuovo percorso ACR, sulla strada dellautenticit e della Pace in cerca di quellAutore che toglie le nostre maschere, che illumina il nostro buio e ci aiuta a illuminare quelle situazioni della nostra vita che non lasciano passare la luce. Camminando in mezzo ai loro limiti, i ragazzi impareranno a prenderne coscienza e a dar loro luce. Togliendosi la maschera, andando dritti alla verit di se stessi e degli altri, i ragazzi imparano anche a costruire la pace; solo accettando la novit e loriginalit delle povert altrui, solo mostrandosi disponibili alle difficolt, che si possono superare le divisioni

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legoismo che spesso inquina i rapporti tra le persone e tra le Nazioni e fa sorgere desideri di riconciliazione, di perdono e di pace, anche i n chi ha il cuore

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della speranza lei era redenta, non si sentiva pi schiava ma libera figlia di Dio. Al termine dibattito aperto sulla Shoah, in concomitanza della Giornata nazionale della Memoria. -27 gennaio: Giornata di giochi, sport e festa in onore di San Giovanni Bosco. -2 febbraio: Una scelta in bianco e nero: i bambini guardano dentro loro stessi e sono aiutati a riconoscere le occasioni in cui sbagliano; cominciano cos a prendere coscienza dei loro limiti. -9 febbraio: Festa di carnevale

indurito SCANSIONE TEMPORALE

-13 febbraio: CENERI -16 febbraio: FESTA DELLA PACE: visita al Castello di Ardore Superiore con guida turistica, gemellaggio con gli Oratori di Ardore Superiore e San Nicola dArdore e Celebrazione eucaristica -23 febbraio: Mi faccio prossimo..: i bambini si impegnano ad assumere la cura come stile della loro vita quotidiana. Collaborare con costanza un gesto concreto damore e di generosit. -2 marzo: Proiezione del film: Wall-e: due

2 gennaio: Proviamo?: i bambini osservano la realt che li circonda e individuano le situazioni di poca cura o di bisogno nelle quali intervenire insieme. -19 gennaio: Una battuta da migliorare, insieme: i bambini si fanno promotori di gesti concreti di cura e di amore per gli altri. -26 gennaio: Proiezione del film su Santa Giuseppina Bakhita: Mediante la conoscenza robottini di generazioni

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-23 marzo: C pi gioia nel dare!: il bambino condivide con il gruppo i gesti di generosit emersi e prende coscienza di come questi siano fonte di felicit per s e per gli altri. 2 4

diverse che si accolgono a vicenda nei momenti di difficolt -9 marzo: Pi mimo pi dono: il bambino osserva le situazione della sua vita quotidiana e ricerca i momenti in cui si dona totalmente marzo: Domenica delle agli altri, vincendo la paura di mettersi in Palme. gioco. -28 marzo: Gioved Santo. -29 marzo: Venerd Santo. -30 marzo: Sabato Santo. -31 marzo: Pasqua del Signore. Ragazzi si ricomincia! Vi aspettiamo sempre numerosi! Buon lavoro a tutti! -16 marzo: Proiezione del film: Tata Matilda: con laiuto di Tata Matilda, i figli imparano a collaborare e a trovare in loro risorse inaspettate per aiutare a risolvere i problemi della famiglia.

Gli animatori A.C.R.

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Q In

ma esi ar u
Digiuniamo cos

1-CON LA MENTE Amerai il Signore, Dio tuo, con tutta la tua mente (Mt 22,37)
- COLTIVA il pensiero di Dio e della sua bont: Il Signore sia al vertice dei tuoi pensieri e dei tuoi progetti - EVITA pensieri frivoli e malevoli verso i fratelli

2-CON GLI OCCHI Se il tuo occhio limpido, tutto diventa trasparente ( Mt 6,22)
- GUARDA il mondo, le cose e le persone con occhio limpido e buono - EVITA Sguardi poco caritatevoli e spettacoli non edificanti

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- ASCOLTA la Parola del Signore e il fratello che ti chiede qualcosa o ha bisogno di sfogarsi - NON ASCOLTARE discorsi vani, osceni o insinuazioni malevoli

3-CON GLI ORECCHI Israele, se tu mi ascoltassi! (Sl. 81,9)

5-CON LA GOLA Quanto sono dolci le tue Parole, o Signore!(Sl. 118)


- GUSTA la Parola di Dio e prendi il cibo con sobriet e gratitudine a Dio e a chi lo ha preparato - MORTIFICATI un poco nel mangiare, nel bere, nel fumo, negli spettacoli Fa un po di digiuno televisivo

- AIUTA chi ti chiede un favore, compi il tuo lavoro con seriet, soccorri i poveri secondo le tue possibilit - EVITA lozio, la perdita di tempo e le chiacchiere inutili

6-CON LE MANI Non amiamo a parole ma coi fatti e nella verit (1Gv. 3,18)

7-CON IL CUORE Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore e il prossimo tuo come te stesso (Mt 22,37)
- DIMOSTRA il tuo affetto a chi ti sta vicino, cominciando da quelli di casa Rispondi come Maria: Eccomi!

Allora la tua luce sorger come laurora e la tua ferita si rimarginer presto (Isaia 58,8)

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LA QUARESIMA E UN DONO
NO A UNA QUARESIMA IPOCRITA Laceratevi il cuore e non le vesti (Gl 2,13)

il luogo in cui vivere la realt di un incontro, di una conoscenza, di una accoglienza pi vera di Ges Cristo e del suo Vangelo. Quaresima il tempo del fermarsi, dell affilare le lame ...

Dire no a una Quaresima ipocrita vuole dire ridare alla Quaresima la sua verit, vincendo il rischio di esprimersi in bugia nel celebrare. Pu capitare che per quaranta giorni noi ci esprimiamo in bugia nel celebrare, vivendo MIRANDO ALLA GIOIA, SI SOTTOPOSE una specie di doppio binario: in chiesa parliaALLA CROCE mo di deserto, digiuno, conversione, perdono, (Eb 12,2) opere di carit e fuori chiesa, nella vita quotidiana, tutto segue un altro binario, unaltra La Quaresima si aperta con un pizmentalit, unaltra logica. zico di cenere versata sulla nostra testa, accompagnato da un accorato NO A UNA QUARESIMA SUPERFLUA avvertimento: Convertitevi e credete al Vangelo cio: fondate la vostra vita sul Vangelo. Occorre superare la tentazione di poter fare La Quaresima deve s richiamarci alla caducit a meno della Quaresima - tanto non cambia della vita, alla fragilit della vita - Ricordati niente - altrimenti la Quaresima resta inosser- che sei polvere e in polvere ritornerai - deve vata. La Quaresima non serve a un cristianesimo s richiamarci alla necessit dellascesi, della del buonsenso, a un cristianesimo mediocre. penitenza, perch altrimenti si resta sempre Un giorno un principe chiese al papa Benedet- eterni bambini, canne che si agitano secondo to XV: Perch la Chiesa ha stabilito una Qua- il vento della moda, ma soprattutto la Quareresima sola di quaranta giorni? Non sarebbe sima va letta come uno straordinario Vangelo, stato meglio stabilirne quattro di dieci giorni come Buona Notizia, come un grande annunciascuna da celebrare una per stagione? Il papa cio di vita e di speranza, di liberazione, di rinrispose: In questo caso i fedeli avrebbero fatto novamento e di crescita. quattro carnevali e neanche una Quaresima! Lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,20) TEMPO DEI PERCH E DEI PER CHI Al centro della Quaresima deve stare Dio, la sua misericordia - Dio un oceUn taglialegna stremato di fatica ano di misericordia - la Pasqua di Ges. continuava a sprecare tempo ed energie La Quaresima non deve essere dominatagliando la legna con unaccetta spuntata, ta dallaspetto ascetico, dalla rinuncia, dalperch diceva di non avere tempo per fermarsi la proibizione, ma deve essere dominata ad affilarne la lama. (Anthony De Mello) dallaspetto teologico, dalla Pasqua, dal batte il tempo dei perch e dei per chi, degli in- simo: prima sta Dio, prima sta la grazia, priterrogativi fondamentali su Dio, sulla vita, ma sta il Vangelo, prima sta il sacramento e sulla morte, sullamore, sul dolore, sul- poi sta la morale cristiana e lascesi cristiana. la Pasqua che amore e dolore insieme.

LA QUARESIMA HA UN CENTRO: LA PASQUA DI GESU

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La Quaresima e deve diventare il tem- Laceratevi il cuore ... dobbiamo l operarci, po dello stupore per le parole di Ges, con il bisturi della Parola di Dio, del Vangelo. per i gesti di Ges, per la Pasqua di Ges, per la sua morte, per la sua resurrezione. E quando un cristiano ammira Ges, le sue parole, i suoi gesti, la sua Pasqua, si lascia condurre, a poco a poco, a ripetere, a divenNon mercanteggiare con Dio: tare memoria delle parole, dei gesti di Ges. limiteresti la tua gioia

LA QUARESIMA E UN CAMMINO

E questa la conversione: uno cos affascinato da Ges, dalla sua vita, dalla sua vicenda, dalle sue parole che dice: vorrei essere anchio cos, parlare cos, sentire cos, agire cos, essere libero cos verso le cose, verso le persone, capace di amare e di perdonare cos. La Quaresima va vista come esodo, come liberazione, come cammino verso la libert e verso la carit, verso la Pasqua, cio verso il diventare uomini nuovi: pi rimandiamo la nostra conversione, pi la nostra vita cristiana sopravvive ma non vive. Ed peggio perch i nostri difetti, i nostri limiti aumentano sempre di pi. Pi rimandiamo la nostra conversione, pi rimandiamo la nostra liberazione e la nostra felicit. Se stanno queste cose, il tempo di Quaresima allora un tempo di grazia, un tempo di liberazione, un tempo di crescita, un cammino di conversione. la primavera di noi cristiani e della Chiesa. Ma tutto questo pu capitare e capiter ad una condizione: se tutti noi vivremo e metteremo in pratica: Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore nostro Dio, perch egli misericordioso e benigno. (Gl 2,13) Laceratevi il cuore ... il cambiamento va fatto l, nel cuore. l che noi vogliamo cambiare. Noi siamo disposti a stracciare le vesti, a cambiare qualcosa, a pregare un po di pi, a donare un po di pi, a fare piccoli lavori di maquillage, di trucco, ma non basta!

NUOVI QUADRI ALLE PARETI DEL CUORE La Quaresima innanzitutto un cammino verso lAltro che Dio: La contemplazione quotidiana del Vangelo e la ripetizione attenta di una preghiera possono influenzare profondamente la nostra vita interiore. La nostra vita interiore come uno spazio santo che deve essere tenuto con cura e decorato in modo appropriato. Dopo aver trascorso alcune settimane ripetendo lentamente le parole di Paolo, lamore paziente e benigno; lamore non invidioso; lamore non cerca il proprio vantaggio, queste parole cominciarono ad apparire sulle pareti della mia dimora interiore un po come un certificato di laurea nello studio di un medico. Col passare degli anni molti nuovi quadri sono apparsi sulle pareti della mia dimora interiore. Alcuni rappresentano delle parole, altre dei gesti di benedizione, di perdono, di riconciliazione e di guarigione. Molti rappresentano dei volti: i volti di Ges e di Maria, i volti di Teresa di Lisieux e di Charles di Foucauld ... E molto importante che la nostra dimora interiore abbia dei quadri alle pareti, quadri che consentano a coloro che entrano nella nostra vita di aver qualcosa da guardare, che dica loro dove sono e dove sono invitati ad entrare. Senza preghiera e senza contemplazione le pareti della nostra dimora interiore rimarranno povere e pochi ne saranno ispirati. (Henri Nouwen, Vivere lo Spirito)

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GUARDA LA CROCE, SOGNANDO IL MATTINO DI PASQUA

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Nel cammino guarda la Croce, a lungo. La Croce parla: dice la verit del noIl cristiano accoglie il mattino di Pasqua, il cristro Dio, dice la carit del nostro Dio. stiano conosce il mattino di Pasqua, il cristiaGuarda a lungo la Croce e le nostre croci avendo no sogna tutti i giorni ad occhi aperti il mattino negli occhi e nel cuore il mattino di Pasqua! di Pasqua: per questo luomo della speranza. Tutti gli uomini sogna- Il cristiano crede nel mattino di Pasqua, sa che no, ma non allo stesso modo. tutto pu ricominciare e sa trovare lalba nel tramonto. Per questo mirando alla gioia noi ci sottoColoro che sognano di notte, negli oscuri meanponiamo alla Quaresima: perch siamo certi che dri della mente, si svegliano di giorno per scola vita donata non muore. prire che tutto era immaginario; ma i sognatori

diurni sono uomini pericolosi poich possono cercare di realizzare i loro sogni ad occhi aperti ... (Lawrence dArabia)

Sito ufficiale della Parrocchia Santa Maria della Misericordia di Benestare: www.parrocchiabenestare.com

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L SA NT O PA DR E B E NE D ET T O MESSAGGIO DE ORNATA MONDIALE DEL XVI GI


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EBBRAIO 2013) (11 F

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Va e anche tu fa lo stesso (Lc 10, 37)


Cari fratelli e sorelle! Luca si inserisce in una serie di immagini e racconti tratti dalla vita quotidiana, con cui Ges vuole far comprendere lamore profondo di Dio verso ogni essere umano, specialmente quando si trova nella malattia e nel dolore. Ma, allo stesso tempo, con le parole conclusive della parabola del Buon Samaritano, Va e anche tu fa lo stesso (Lc 10,37), il Signore indica qual latteggiamento che deve avere ogni suo discepolo verso gli altri, particolarmente se bisognosi di cura. Si tratta quindi di attingere dallamore infinito di Dio, attraverso unintensa relazione con Lui nella preghiera, la forza di vivere quotidianamente unattenzione concreta, come il Buon Samaritano, nei confronti di chi ferito nel corpo e nello spirito, di chi chiede aiuto, anche se sconosciuto e privo di risorse. Ci vale non solo per gli operatori pastorali e sanitari, ma per tutti, anche per lo stesso malato, che pu vivere la propria condizione in una prospettiva di fede: Non lo scansare la sofferenza, la fuga davanti al dolore, che guarisce luomo, ma la capacit di accettare la tribolazione e in essa di maturare, di trovare senso mediante lunione con Cristo, che ha sofferto con infinito amore (Enc. Spe salvi, 37).

1. L11 febbraio 2013, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebrer in forma solenne, presso il Santuario mariano di Alttting, la XXI Giornata Mondiale del Malato. Tale giornata per i malati, per gli operatori sanitari, per i fedeli cristiani e per tutte le persone di buona volont momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza per il bene della Chiesa e di richiamo per tutti a riconoscere nel volto del fratello infermo il Santo Volto di Cristo che, soffrendo, morendo e risorgendo ha operato la salvezza dellumanit (Giovanni Paolo II, Lettera istitutiva della Giornata Mondiale del Malato, 13 maggio 1992, 3). In questa circostanza, mi sento particolarmente vicino a ciascuno di voi, cari ammalati che, nei luoghi di assistenza e di cura o anche a casa, vivete un difficile momento di prova a causa dellinfermit e della sofferenza. A tutti giungano le parole rassicuranti dei Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II: Non siete n abbandonati, n inutili: voi siete chiamati da Cristo, voi siete la sua trasparente immagine (Messaggio ai poveri, ai malati e ai sofferenti). 3. Vari Padri della Chiesa hanno visto nella figura del Buon Samaritano Ges stesso, e nelluo2. Per accompagnarvi nel pellegrinaggio spirimo incappato nei briganti Adamo, lUmanit tuale che da Lourdes, luogo e simbolo di speransmarrita e ferita per il proprio peccato (cfr Oriza e di grazia, ci conduce verso il Santuario di Algene, Omelia sul Vangelo di Luca XXXIV, 1-9; ttting, vorrei proporre alla vostra riflessione la Ambrogio, Commento al Vangelo di san Luca, figura emblematica del Buon Samaritano (cfr Lc 71-84; Agostino, Discorso 171). Ges il Figlio di 10,25-37). La parabola evangelica narrata da san

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Dio, Colui che rende presente lamore del Padre, amore fedele, eterno, senza barriere n confini. Ma Ges anche Colui che si spoglia del suo abito divino, che si abbassa dalla sua condizione divina, per assumere forma umana (Fil 2,6-8) e accostarsi al dolore delluomo, fino a scendere negli inferi, come recitiamo nel Credo, e portare speranza e luce. Egli non considera un tesoro geloso il suo essere uguale a Dio, il suo essere Dio (cfr Fil 2,6), ma si china, pieno di misericordia, sullabisso della sofferenza umana, per versare lolio della consolazione e il vino della speranza.

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4. LAnno della fede che stiamo vivendo costituisce unoccasione propizia per intensificare la diaconia della carit nelle nostre comunit ecclesiali, per essere ciascuno buon samaritano verso laltro, verso chi ci sta accanto. A questo proposito, vorrei richiamare alcune figure, tra le innumerevoli nella storia della Chiesa, che hanno aiutato le persone malate a valorizzare la sofferenza sul piano umano e spirituale, affinch siano di esempio e di stimolo. Santa Teresa del Bambino Ges e del Volto Santo, esperta della scientia amoris (Giovanni Paolo II, Lett. ap., Novo Millennio ineunte, 42), seppe vivere in unione profonda alla Passione di Ges la malattia che la condusse alla morte attraverso grandi sofferenze. (Udienza Generale, 6 aprile 2011). Il Venerabile Luigi Novarese, del quale molti ancora oggi serbano vivo il ricordo, nellesercizio del suo ministero avvert in modo particolare limportanza della preghiera per e con gli ammalati e i sofferenti, che accompagnava spesso nei Santuari mariani, in speciale modo alla grotta di Lourdes. Mosso dalla carit verso il prossimo, Raoul Follereau ha dedicato la propria vita alla cura delle persone affette dal morbo di Hansen sin nelle aree pi remote del pianeta, promuovendo fra laltro la Giornata Mondiale contro la Lebbra. La beata Teresa di Calcutta iniziava sempre la sua giornata incontrando Ges nellEucaristia, per uscire poi nelle strade Dal Vaticano, 2 gennaio 2013 con la corona del Rosario in mano ad incontrare Benedictus PP XVI e servire il Signore presente nei sofferenti, specialmente in coloro che sono non voluti, non amati, non curati. SantAnna Schffer di Mindelstetten seppe, anche lei, in modo esemplare

unire le proprie sofferenze a quelle di Cristo: il letto di dolore divent cella conventuale e la sofferenza costitu il suo servizio missionario Confortata dalla Comunione quotidiana, ella divent uninstancabile strumento di intercessione nella preghiera e un riflesso dellamore di Dio per molte persone che cercavano il suo consiglio (Omelia per la canonizzazione, 21 ottobre 2012). Nel Vangelo emerge la figura della Beata Vergine Maria, che segue il Figlio sofferente fino al supremo sacrificio sul Golgota. Ella non perde mai la speranza nella vittoria di Dio sul male, sul dolore e sulla morte, e sa accogliere con lo stesso abbraccio di fede e di amore il Figlio di Dio nato nella grotta di Betlemme e morto sulla croce. La sua ferma fiducia nella potenza divina viene illuminata dalla Risurrezione di Cristo, che dona speranza a chi si trova nella sofferenza e rinnova la certezza della vicinanza e della consolazione del Signore.5. Vorrei infine rivolgere il mio pensiero di viva riconoscenza e di incoraggiamento alle istituzioni sanitarie cattoliche e alla stessa societ civile, alle diocesi, alle comunit cristiane, alle famiglie religiose impegnate nella pastorale sanitaria, alle associazioni degli operatori sanitari e del volontariato. In tutti possa crescere la consapevolezza che nellaccoglienza amorosa e generosa di ogni vita umana, soprattutto se debole e malata, la Chiesa vive oggi un momento fondamentale della sua missione (Giovanni Paolo II, Esort. ap. postsinodale Christifideles laici, 38).Affido questa XXI Giornata Mondiale del Malato allintercessione della Santissima Vergine Maria delle Grazie venerata ad Alttting, affinch accompagni sempre lumanit sofferente, in cerca di sollievo e di ferma speranza, aiuti tutti coloro che sono coinvolti nellapostolato della misericordia a diventare dei buoni samaritani per i loro fratelli e sorelle provati dalla malattia e dalla sofferenza, mentre ben volentieri imparto la Benedizione Apostolica.

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Possibile nuovo presidente per la Benestarnatilese


Possibile che una popolazione del centro Ameri- Giuseppe Pelle, 3 a Domenico Mammoliti e Pieca abbia potuto prevedere, centinaia di anni fa, tro Sergi, 2 a Cosimo Frammartino ed una a Giulandamento in campionato della Benestarnatile- seppe Pipicella, ammoniti con diffida Leo Versace se, capolista del girone D di prima categoria, nel- e Francesco Giorgi. Nel proseguo del torneo due la stagione in corso?. Rapportndovi i comunicati, pareggi, in trasferta contro il Palizzi ed in casa sul profilo Facebook della squadra, sembrerebbe contro lAfrico, al termine del quale, al gi nutrito di si!. La previsione Maya, per la fine dellanno tabellino degli espulsi, si sono aggiunti Giusepsolare 2012, cos affermava Linizio di una nuova era che sorger dalla precedente e sar il tempo dellincontro con i Signori delle stelle. Infatti dagli accordi preliminari con la famiglia Cutri, il signor Pietro potrebbe a breve ricevere dallencomiabile Giuseppe Amato le redini della Benestarnatilese, subentrandovi di fatto quale nuovo presidente. Come si giunti a ci?. Sino allo scorso Natale il sodalizio Benestare-Natile aveva ottenuto ottimi risultati in campionato, imbattuti con 12 vittorie e due pareggi. Con linizio del 2013, allultima del girone dandata, per arrivata la prima sconfitta, in casa contro il Lazzaro, squadra di met classifica. Il comunicato ufficiale (www.lnd.it) n.95 del 17 gennaio, contro il quale stato presentato ricorso, riporta gli strascici del referto dellarbitro Andrea Fabio Di Maro della sezione di Cosenza. Per quellincontro il direttore di gara ha infatti segnalato turbative nei sui confronti, durante lintervallo, ad opera di componenti della locale societ sportiva. Oltre a 600 euro di ammenda per la Benestarnatilese, pesante la conferma delle squalifiche ad opera del giudice sportivo per comportamento scorretto di gioco. Nel computo, 4 giornate allallenatore pe Carbone e di Bruzzaniti. La situazione creatasi ha inoltre portato la societ a raccomandare, a tutti i suoi componenti, di richiedere il consenso prima di rilasciare inerenti dichiarazioni stampa. Ad inizio febbraio, a Campo Calabro, la sospensione dellincontro a met del secondo tempo per lesultanza, probabilmente ritenuta eccessivamente provocatoria, a seguito del vantaggio della Benestarnatilese. Il messaggio, esplicitamente rivolto al settore degli spalti occupati dai sostenitori locali, non stato per niente ignorato e gli animi si sono riscaldati. Lopinione a freddo di Francesco Favale, dirigente della Campese, che si poteva facilmente ristabilire la calma per giungere sino al novantesimo. La sospensione della gara pare dunque uniniziativa individuale dellarbitro che non avrebbe tenuto nella giusta considerazione neanche il parere del commissario di campo e delle forze dellordine presenti. Il responso della classifica vede dunque assottigliarsi a quattro punti il vantaggio a due cifre che la Benestarnatilese aveva accumulato sulla Bagnarese e la Taureana, dirette inseguitrici. La redazione

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Sky prende tutta la Formula 1 ma non lunica


di Gianfranco Elia

A met marzo, parte come di consueto dallAustralia, linizio del campionato di Formula 1. Da questanno, per la prima volta nella storia della televisione italiana, Sky avr in esclusiva dirette del Gran premio e dal 2014 pure del Motomondiale. La privatizzazione dei diritti di trasmissione dunque giunta anche per le massime competizioni sportive su gomma che cambiano dunque la modalit di visione, da libera a condizionata, al pari di coppe internazionali, Mondiali di calcio ed addirittura dei Giochi olimpici. Fino adesso sopravvissuti a questa logica di mercato, che possono dunque ancora essere seguiti integralmente in chiaro, la Coppa Italia e gli Europei di calcio. Da notare che la multinazionale emittente satellitare non unesordiente nei circuiti automobilistici. Si ricordi un primo esperimento durato qualche anno ed interrottosi nel 2009 poich la risposta dei potenziali nuovi abbonati non fu molto soddisfacente. Anche se su un solo canale Rai e non su mosaico, come in pay-tv, lappassionato del genere, al tempo, ha infatti potuto comunque seguire tutti i Gran premi in diretta. Questanno invece chi non si abboner alla televisione satellitare, poich sul digitale terrestre Mediaset Premium non ha i rispettivi diritti, si dovr accontentare di meno della met delle dirette delle 19 gare totali che costituiranno il calendario 2013 di Formula 1. Con esclusivo addebito su conto o prepagata, oltre i costi dattivazione, labbonamento minimo costa 19 euro al mese e si chiama Sky tv. Imitandosi alle competizio-

ni; se si volessere per vedere tutte le dirette di Formula 1 bisogna scegliere se pagare un unico ticket da 99 euro oppure aggiungere lo Sport, con altre 14 euro al mese, comprensivo delle coppe europee di calcio. Per il campionato italiano serve invece aggiungere il Calcio, dello stesso costo del precedente pacchetto di contenuti. La visioni dei canali in alta definizione costa infine altre 5 euro mensili. Dunque, da questanno in Italia, ben 10 Gran premi potranno essere visti in chiaro solo con almeno tre ore di differita. Di ci non c neanche tanto da biasimare alla Rai che potr almeno trasmettere in contemporanea, circa la met delle corse. La televisione di Stato dovr sborsare a Sky, che in precedenza aveva comprato tutto in esclusiva, circa 28 milioni di euro; pressappoco la stessa cifra che fino allanno scorso aveva assicurato, alla televisione di Stato, lesclusiva di tutte le gare 2012. Eppure basti pensare che oltralpi, nel cantone italiano in Svizzera, sullo stesso satellite che serve principalmente lItalia, non esiste la pay-tv. Ivi la concorrenza televisiva non va ad aggredire gli eventi di importanza nazionale bens ritaglia il proprio mercato in base alle tecnologie di trasmissione. La televisione di Stato Svizzera, la SRG-SSR, infatti lunica a trasmettere sul digitale terrestre entro i confini e sul satellite in tutta Europa, visibile tramite una scheda chiamata Sat Access, lequivalente della nostra Tivsat. I concorrenti hanno ciascuno un proprio settore specifico cio il via cavo o linternet tv. E cos che i cittadini svizzeri di lingua italiana possono continuare a vedere anche questanno in diretta tutte: le gare di Formula 1, le sfide dei mondiali di calcio, fino al 2022, il miglior incontro di Champions League del mercoled ma anche quello del marted a partire da met febbraio con Celtic-Juve. Daltronde un motivo ci sar perch sia la Fifa che la Uefa hanno sede in Svizzera.

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LO A N GO

DELL A PO E S I

A
di Carlo Ernesto Panetta

L ANNI MEI
Cu llaiutu du Signuri m chjumpa sessantasei, mmenza lacrime doluri, su cuntentu ca su i mei. Su ridottu mmorza-mmorza, puru fmur scassatu, senza cchj nu grammi forza e cu cori sbalasciatu. Nci vola lernia iatli e a dialisi ...chi fazzu. Su a cogghjta dogni mali : ndavarra sulu mammazzu.

Ma su cc ...ca vogghjo campu, cu sorrisu supe labbra; di la vita sugnu stampu tempu dic abracadabbra. Vogghj u staiu mmenza vui, mmenza ..mici e li parenti, rispettandu a tutti e a Cui senza dIllu simu nenti. Grazzi Diu , grazzi daveru, fmm u campu natti centu ... nta nu mundu cchj sinceru, ntelligenti e cchj cuntentu.

( Poesia scritta per il suo 66.mo compleanno. Al poeta di Locri, che vive da alcuni anni su una sedia a

rotelle, confidando sempre nellinfinita misericordia del Signore, gli auguri di tutta la redazione del nostro Giornalino e la benedizione del nostro Direttore Don Rigobert Elangui).

A CASA MIA

di

Antonio Zurzolo

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Renata Ceravolo autrice di poesie, favole, racconti, e cultrice di detti, proverbi e modi di dire. Raffinata fotografa, riesce a cogliere nelle sue immagini luniversalit delle cose, vedendo cose che pochi vedono, di rara bellezza poetica. E figlia illustre di Benestare e di una terra che legge poco. .

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Giornata Nazionale per la Vita Domenica 03 Febbraio 2013 Cultura della vita e cultura della morte: la grande battaglia

di Francesco e Simona

A partire dal 1979 si celebra ogni anno in Italia, trionfare il Vangelo della vita. in atto nella nella prima domenica di febbraio, la Giornata vita sociale un grande conflitto fra la cultura per la Vita. della vita e la cultura della morte. La cultura Il Consiglio Episcopale Permanente della CEI della morte, che caratterizzata da una strapredispone per questa occasione un breve ordinaria ricchezza di mezzi scientifici e tecMessaggio che illustra un aspetto particolare nologici e da strumenti di pressione sulla codel tema Vita, questanno il tema proposto scienza delle nazioni e dei popoli, la cultura Generare la Vita vince la crisi i Vescovi ita- delluomo che si considera al centro della realliani, nel messaggio per la 35^ Giornata Nazio- t e che pertanto considera la realt come un nale per la Vita, esortano i cristiani a non ab- dato a sua totale disposizione. Luomo che si bandonare mai la speranza che in noi, anche considera al centro della realt, dotato di un in un momento di grave crisi come questo che potere assoluto, intellettuale, morale, scienstiamo vivendo, in cui la dignit della persona tifico e politico considera la persona dellaltro semplicemente come un dato da conoscere, umana rischia di essere oscurata. da organizzare ed eventualmente da maniIn questa, come in tante altre circostanze, si polare. Per secoli la persona dellaltro stata riconferma il valore della persona e della vita ridotta alle caratteristiche socio politiche ed umana, intangibile fin dal concepimento; il pri- economiche. Lindividuo (perch questo termato della persona, infatti, non stato avvilito mine era largamente preferito al termine perdalla crisi e dalla stretta economica. Al contra- sona) valeva come dato da manipolare per la rio, la fattiva solidariet manifestata da tanti creazione dei grandi sistemi politici, in cui si volontari ha mostrato una forza inimmagina- espressa negli ultimi due secoli lideologia sobile. Tutto questo ci sprona a promuovere una ciologica. Lindividuo aveva tutto e solo il valore della sua funzionalit al processo ideologico cultura della vita accogliente e solidale. politico destinato a creare un nuovo potere o Ed in questo contesto di crisi oltre che econo- a conservare un potere gi acquisito. Il Concimica, anche esistenziale, occorre porsi delle lio Ecumenico Vaticano II, nella Gaudium et domande, riflettere se noi Cristiani siamo figli Spes, ha parlato delluomo ridotto a cittadidel Dio della Vita o del Dio della Morte? E un no anonimo della citt umana (GS, 23). Oggi, segno dei nostri tempi: lodio a Dio si afferma nellorizzonte della grande ideologia tecnocrapromuovendo cultura e strumenti di morte. Il tica che domina il mondo la persona umana Papa non si arrende e chiama cattolici e uo- considerata semplicemente un dato di camini di buona volont alla mobilitazione: deve rattere biologico, su cui la scienza abilitata

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a operare tutti i possibili esperimenti in vista della creazione di livelli di vita fisica sempre pi rispondenti agli ideali di comodit. La vita umana ha perso qualsiasi dimensione di mistero: non un dato, originariamente gratuito da accogliere e da amare, una situazione che deve essere razionalizzata e dominata. Quando la vita fisica mostra i suoi limiti, al suo sorgere, al suo declinare, per la presenza di condizionamenti che ne aggravano la procedura o anche quando soltanto ostacola un benessere economico e fisico considerato irrinunciabile, allora la vita umana pu essere variamente manipolata o addirittura negata. Le manipolazioni genetiche, laborto, la contraccezione, le varie forme di eutanasia costituiscono, secondo il magistero di Giovanni Paolo II, una immensa congiura dei nuovi potenti contro i poveri, i nuovi poveri di questa societ in cui domina un concetto di libert assolutamente falso. una libert che trova esclusivamente in s, come pura reazione istintiva, le proprie ragioni ed il proprio dinamismo, non pi nellessenziale riferimento alla verit. Ma una libert senza verit soltanto un arbitrio, dei potenti contro i deboli. E quando le strutture sociali e politiche assecondano questa congiura, conferendo alle violenze contro la vita il valore di leggi, proprio allora si inizia il cammino verso il totalitarismo. In troppi paesi del mondo il totalitarismo tecnocratico scrive ogni giorno infiniti episodi di violenza contro il mistero della vita, come dono gratuito ospitato nel cuore di ogni persona che Dio chiama alla vita. Difronte a questa situazione, che Giovanni Paolo II ha molte volte descritto in modo lucido, penetrante ed impegnativo sta il grande Vangelo della vita che fondamento ed energia alimentante una autentica cultura della vita.

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Luomo chiamato a una pienezza di vita che va ben oltre le dimensioni della sua esistenza terrena, poich consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio. Laltezza di questa vocazione soprannaturale rivela la grandezza e la preziosit della vita umana anche nella sua fase temporale. La vita nel tempo, infatti, condizione basilare, momento iniziale e parte integrante dellintero e unitario processo dellesistenza umana. Un processo che, inaspettatamente e immeritatamente, viene illuminato dalla promessa e rinnovato dal dono della vita divina, che raggiunger il suo pieno compimento nelleternit (cf. 1 Gv 3, 1-2). Nello stesso tempo, proprio questa chiamata soprannaturale sottolinea la relativit della vita terrena delluomo e della donna. Essa, in verit, non realt ultima, ma penultima; comunque realt sacra che ci viene affidata perch la custodiamo con senso di responsabilit e la portiamo a perfezione nellamore e nel dono di noi stessi a Dio e ai fratelli. La Chiesa sa che questo Vangelo della vita, consegnatole dal suo Signore, ha uneco profonda e persuasiva nel cuore di ogni persona, credente e anche non credente, perch esso, mentre ne supera infinitamente le attese, vi corrisponde in modo sorprendente.Pur tra difficolt e incertezze, ogni uomo sinceramente aperto alla verit e al bene, con la luce della ragione e non senza il segreto influsso della grazia, pu arrivare a riconoscere nella legge naturale scritta nel cuore (cf. Rm 2, 14-15) il valore sacro della vita umana dal primo inizio fino al suo termine, e ad affermare il diritto di ogni essere umano a vedere sommamente rispettato questo suo bene primario. Sul riconoscimento di tale diritto si

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fonda lumana convivenza e la stessa comunit preoccupazioni e poi i soldi ci avrebbero aiutato a tentare nuovamente la sorte La nostra politica.(Evangelium Vitae, n 2) . unica preoccupazione era quella di vivere col Proclamare il Vangelo di Ges Cristo procla- timore di rovinarci la vita a causa della malatmare coerentemente e con-seguentemente il tia di nostro figlio ed io, vigliacca e convita del Vangelo della vita. La vita della persona sacra, mio ottimo, militante e fiero ateismo, non ho perch la persona appartiene integralmente al pensato neanche per un istante, a rivolgermi a mistero di Cristo e di Dio e, in questo mistero Dio per chiedere il Suo Aiuto. Io ho firmato la e per questo mistero, la persona umana per condanna a morte del mio piccolo angelo, non sempre. ho fatto nulla per difenderlo e per tenerlo con Vi presento adesso una testimonianza fatta ad me. Nessuno mi aveva detto che il mio bamun amico giornalista da una Mamma che ha bino doveva essere massacrato prima di essere preso coscienza di quello che vuol dire aborestratto dal mio ventre, i carnefici assassini tire e che la dice tutta su quello che il mondo non hanno nessuna voglia di dirti che uccideoggi propone a chi si apre alla Vitae che ranno il tuo bambino con inumane torture. spero faccia riflettere tutti Voi Nessuno mi aveva detto che le creature abortiCarissimo Fabrizio, te vengono gettate dentro limmondizia come ammiro il tuo semplice ma efficace mezzo di un normale scarto di macelleria. Nessuno mi comunicazione, pertanto, spinta dalla fiducia aveva detto che il mio bambino avrebbe pianto che ripongo nel tuo impegno sociale ti scrivo nellistante in cui veniva ucciso. La mia creatuqueste righe. Sono sicura che comprenderai ra io lho visto nascere in mille pezzi. La scienil mio sfogo ed il mio sincero pentimento. Io za una cosa meravigliosa ma spesso non fa i non ho avuto il coraggio di difendere la vita conti con la nostra natura umana e con la nodella creatura che stava nascendo dentro me. stra anima. Gli embrioni, i feti e luomo, stanDevi sapere che ogni madre comprende, che no diventando dei semplici prodotti di laboraal momento del concepimento del proprio fi- torio per far fronte ai numerosi esperimenti di glio, accade un miracolo unico. Ogni mamma, altri uomini che ad ogni costo vogliono sostianche la pi sciagurate, sente la vita nascere tuirsi a Dio. Io ho ucciso un innocente che in dentro di se immediatamente ed in grado ogni caso meritava di vivere. Chiedo a Lui ed di capire, prima della scienza, il suo inizio di allimmenso Signore della Misericordia il loro gravidanza. Quello che ti scrivo il frutto del perdono. Chiedo ai milioni di bambini non mio eterno dolore per aver ucciso il mio bam- nati, agli embrioni congelati ed a tutti i martibino con un aborto che ho voluto fare per evi- ri dellaborto di pregare Dio affinch arresti il tare una gravidanza definita a rischio per la continuo olocausto di altri innocenti che non nascita di un bimbo malformato. Dopo vari hanno ne volto e ne voce per difendersi. Mio tentativi di inseminazione artificiale, la mia Signore insegnaci a rispettare la vita ad ogni gestazione, avvenuta in laboratorio ed a fior di costo e ferma tutti quelli che per i loro interesquattrini, procedeva per il meglio. Al 4^ mese si economici, per i loro interessi politici e per di gravidanza, per, i medici diagnosticavano i loro accanimenti scientifici vogliono togliere una rara malattia genetica che avrebbe costret- di mezzo anche Te che ci hai creati. Perdono, to il mio bambino a vivere in condizioni di vita Perdono, Perdono. molto difficili. Io e mio marito fummo presi da Fabrizio, tu che puoi farlo diffondi questa letun terribile sconforto e nessuno era in grado tera. Grazie, Dio protegga e benedica la tua di aiutarci, neanche con il semplice conforto vita per tutto ci che fai. di qualche parola. Tutti ci dicevano che era meglio abortire per evitare un futuro pieno di

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Russellina: Festa della Beata Vergine di Lourdes e giornata mondiale del malato

Di Francesco Squillaci

Giorno 11 Febbraio 2013 nella Comunit di Russellina si svolta la festa della Madonna di Lourdes venerata ormai da molti anni in questo luogo, in questoccasione stata inaugurata la nicchia che accoglie la statua della Madonna. Questa celebrazione che ha riunito molti fedeli venuti da tutte le parti del territorio parrocchiale, stata vissuta con grande partecipazione e raccoglimento. Vi stata la partecipazione dellAmministrazione Comunale, con la presenza del Sindaco Rosario Rocca, e dellassessore Giuseppe Portolesi, dei rappresentanti delle due confraternite, della massiccia presenza della comunit di Scarparina e del Cenacolo di preghiera Maria Immacolata, senza dimenticare tutti i fedeli di Benestare e dei paesi vicini. Lanimazione liturgica stata curata dal coro parrocchiale S. Maria della Misericordia. Lorganizzazione dei festeggiamenti stata curata dal Comitato Festa Maria di Lourdes con il sostegno del Parroco Don Rigobert Elangui

e di Vincenzo Zappavigna secondo questo programma: Domenica 10 tutti i fedeli si sono ritrovati alle ore 20,00 nelledificio delle scuole per la recita del Santo Rosario ed in seguito, vi stata la proiezione del Film Bernadette . Lunedi 11 Febbraio giorno in cui la chiesa ricorda le apparizioni alla grotta di Massabielle, i fedeli si sono ritrovati alle ore 16,00 per una preghiera comunitaria con Ges Eucarestia seguita poi dalla recita del Santo Rosario, e dalla Celebrazione della Santa Messa, allinterno della quale stata amministrata lunzione agli ammalati presenti, con preghiere e suppliche anche per tutti gli ammalati impossibilitati ad essere presenti. Il Parroco durante la sua omelia ha esortato i fedeli a fuggire un devozionalismo cieco, invitandoli a vivere il messaggio della Madonna di Lourdes che ci richiama alla conversione ed alla penitenza. Ha ripercorso il messaggio del Santo Padre per la XXI giornata mondiale del malato che ci invita a fare come il Buon Samaritano del Vangelo.

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scorsi una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi 11 febbraio: prima apparizione. La Signora recita il Rosario; Bernadette si unisce a lei. Al termine della preghiera, la Signora svanisce. 18 febbraio: terza apparizione. Per la prima volta la Signora rivolge la parola a Bernadette e le chiede di ritor-

Prima della benedizione finale il Sindaco Rocca e lAssessore Portolesi per il Comitato, hanno ringraziato i presenti, tutti quelli che hanno collaborato per la costruzione della nuova nicchia della Madonna, tra i quali lAmministrazione Provinciale, il Comitato Festa, i tecnici, e cosi via. Al termine della celebrazione eucaristica si svolta una breve fiaccolata con la statua della Madonna dalledificio scolastico fino alla nuova grotta, dove vi stato il taglio del nastro da nare alla grotta per i successivi quindici giorni. 21 febbraio: sesta apparizione. La voce si sparsa e Bernadette viene seguita alla grotta da circa cento persone. Nelle apparizioni successive la folla cresce, alla quindicesima saranno circa ottomila. Al termine Bernadette interrogata dalla polizia. 25 febbraio: nona apparizione. Su richiesta della Signora, Bernadette scava con le mani nel terreno e trova una sorgente dacqua. 1 marzo: dodicesima apparizione. Si

parte del Sindaco e la benedizione del Parroco, seguita poi dai fuochi pirotecnici, e dalla venerazione della Statua da parte di tutti i Fedeli. Per la storia tra l11 febbraio e il 16 luglio 1858 - la giovane Bernadette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo, rifer di aver assistito a diciotto apparizioni di una bella Signora in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle, la giovane afferm: Io

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Lourdes oggi uno dei Santuari pi visitati nel mondo, milioni di pellegrini in particolare ammalati si recano in questo luogo Santo per pregare la Santa Vergine e per immergersi nelle acque miracolose secondo quanto disse la Madonna a Bernadette. Nella comunit di Russellina la devozione alla Madonna di Lourdes nata molti anni addietro a seguito di un pellegrinaggio effettuato dal Sig. Portolesi Pasquale in questo luogo Santo, verifica il primo presunto miracolo: una donna di nome Caterina Latapie immerge il suo braccio paralizzato nellacqua della fonte, e riacquista la mobilit dellarto. 25 marzo: sedicesima apparizione. Finalmente la Signora, che fino ad ora non aveva voluto dire il proprio nome, risponde alla domanda con queste parole pronunciate in dialetto guascone, lunica lingua che Bernadette comprendeva: Que soy era Immaculache al ritorn, con la collaborazione di altri padri di famiglia, hanno voluto costruire una nicchia in onore di Maria Immacolata.

da Councepciou Io sono lImmacolata Concezione 16 luglio: diciottesima e ultima apparizione. La polizia ha chiuso larea della grotta con uninferriata per vietarne laccesso; Bernadette si reca allora sulla sponda opposta del Gave. Dichiara tuttavia di aver visto la Signora vicina come le altre volte, come se fosse stata davanti alla grotta. La chiesa ha riconosciuto ufficialmente le apparizioni di Lourdes nel 1862.

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programma dI cammIno quaresImale parrocchIale


FEBBRAIO 2013 13 14 15 16 17 Q 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 1 2 3 4 5 6 7 8 9 V S D L M M G V S M G V S D L M M G V S D L M M G Le Ceneri. Alle ore 18:00 S. Messa+ imposizione della cenere Via Crucis animata dalla Caritas. Uscita ACR ad ardore. I di Quaresima. 21:00 Centro familiare di ascolto a Benestare centro. 20:30 A Scapparina S.Rosario+ catechesi 17:00 Via Crucis in Chiesa Matrice animata dei i catechisti, bambini e genitori della 1, 2 , e terza elementare. Seguir la S. Messa 21:00-Via Crucis itinerante a Rione Garreffa a Cura della confraternita del S. Rosario. II di Quaresima. 10:00 Incontro dei genitori dei bambini del Catechismo. Catechesi quaresimale Letio divina a S. Giuseppe

TA IN PARROCCHIA VI

MARZO 2013 Giornata parrocchiale a cura delle Caritas. Visita agli ammalati della comunit. -17:00 Via Crucis animata dei Catechisti, genitori e bambini della 4 e 5 elementare 21:00 Via Crucis Itinerante a Canale 20:Incontro parrocchiale dei giovane coppie e i fidanzanti ( Catechesi e pranzo insieme) in canonica. III di Quaresima. 21:00 a S. Giuseppe letio divina(Lettura orante della Bibbia) 21:00 Centro familiare di Ascolto a Canale. 17:00Via Crucis animata dei Catechisti ,genitori e ragazzi della 1 e 2 media 21:Via Crucis intenerante a Scarparina 20:Incontro parrocchiale dei giovane coppie e i fidanzanti ( Catechesi e prazzo insieme) in canonica.

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Ariaporu n8
10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 D L M M G V S D L M M G V IV di Quaresima. Inizio novenario di S.Giuseppe. 21:00Letio divinaa S.Giuseppe

Febbraio 2013

17:00 Via Crucis animata dei Catechisti, Genitori e ragazzi della terza media + Giovani cresimandi. 17:00 Via crucis Itinerante a Russellina V di Quaresima: 9:30 Ritiro e prima confessione in Chiesa matrice. Festa di San Giuseppe 17:00 Crucis 21:Via Crucis itinerante dal cimitero alla chiesa di S. Giuseppe a cura della confraternita di S. Giuseppe e S. Antonio. Annunciazione del Signore Le Palme Settimana Santa Incontro fraterno delle confraternite parrocchiale catechesi + pranzo insieme in canonica Celebrazione della Santa Cena+ Presentazione dei ragazzi della prima comunione Celebrazione della passione, Venerazione della Santa Croce+ rito tradizionale della chiamata . In mattinata processione con Ges morto e ladolorata. 22:30 S.Messa della Risurrezione. Pasqua di Risurrezione. Santa Messa seguita dal rito della confrunta.

23 S 24 D 25 L 26 M 27 M 28 G 29 V 30 S 31 D

Nb : Durante questo tempo della quaresima il parroco disponibile per le confessioni e colloquio spirituale da marted a Sabato questi orari : -mattina a S. Giuseppe dalle ore 8:30 alle 12:00 -pomeriggio in Chiesa Matrice prima delle funzioni liturgiche . I venerd mattina sono riservati agli ammalati e gli anziani della comunit. *Questo programma pu conoscere le modifiche

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Ariaporu n 8

Febbraio 2013

La confessione un sacramento, cio un canale di grazia e, per la sua entit e per il suo significato, si pu definire anche con altri nomi: -sacramento della conversione, perch ogni confessione deve essere una vera conversione; -sacramento della penitenza, perch la penitenza un elemento necessario per fare una buona confessione e quindi operare in s una vera conversione; -sacramento della confessione, perch il penitente deve manifestare al sacerdote confessore i propri peccati, e anche perch una "confessione" un riconoscimento di essere peccatori e quindi si avverte il bisogno di chiedere misericordia al Signore; -sacramento del perdono, perch attraverso l'assoluzione del sacerdote Dio concede al penitente il perdono dei peccati; -sacramento della riconciliazione, perch in questo sacramento avviene la riconciliazione del peccatore con Dio (2 Coro 5, 20), (Cfr. C.C.c. 1423-1424).

Andiamo a confessare i nostri peccati affinch la grazia apra i nostri cuori!

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Ariaporu n8

Febbraio 2013

SONO NATI NEL SIGNORE ( BATESSIMO )


Giovanna Bonfiglio Stefano Pio Lombardo

Veronica Valent

Matteo Cicciarello

SONO TORNATI NELLA CASA DEL PADRE


Tosatti Vittorio Antonio Rocca di anni 90

Rosario Zappia di anni 80

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Ariaporu n 8
rendIconto anno

Febbraio 2013

2012

bIlancIo parrocchIale

Il Consiglio Parrocchiale per gli affari economici

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