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CUORE DI GES
Dio ci ama con cuore di uomo
Al centro del mistero del mondo c Ges Cristo. Al centro del mistero di Ges
Cristo c la sua morte che si schiude nella risurrezione. Al centro del mistero della sua
morte c il suo amore, il suo cuore. Per questo possiamo dire che la teologia e una
corretta devozione del Cuore di Cristo conducono allessenza del cristianesimo: la
persona di Ges, Figlio di Dio e Salvatore del mondo, svelato fin nel mistero pi intimo
dei suo essere, fino alle profondit da cui scaturiscono tutte le sue parole e le sue
azioni: il suo amore filiale e fraterno fino alla morte.
Il cuore ha simbolizzato per gran parte delle culture il centro vivo della persona,
il luogo dove nellintima unit della persona si fondano la complessit, la molteplicit
delle facolt, delle energie, delle esperienze. Il cuore, inoltre, simbolo della profondit
e dellautenticit dei sentimenti e delle parole, quindi, della loro sorgente profonda:
lamore
il popolo; sentimenti di terrore durante lagonia, di fronte al mistero della morte e del
male che sembra trionfare.
Amore e morte
Ma la rivelazione pi decisiva dei cuore di Ges che lamore non totale se non
passa attraverso la morte; non diviene portatore di vita se non accetta di attraversare
la morte. Pu trattarsi, talora, anche di morte fisica e sanguinosa, ma in ogni caso si
tratta della morte a se stesso, dello spogliamento, della rinuncia, dei distacco, della
perdita e oblio di se stesso. Da quando la sofferenza stata assunta per amore da
Cristo, diventata portatrice di vita e di salvezza. Al centro del mistero redentore non
sta tanto lazione delluomo-Dio, quanto la sua passione. Il mistero del cuore di Ges
il mistero di un uomo trafitto.
Fin dallinizio, Dio si fatto conoscere come colui che ama, che sceglie
liberamente e si lega con fedelt agli uomini. Il Signore buono e grande nellamore
canta Israele. Ma soltanto in Cristo che Dio si manifesta pienamente Amore che
giunge a dare il Figlio per la salvezza degli uomini. Ges stesso, esaltando la bont del
Padre che si rivela nel Figlio, afferma di essere sollecito a confortare gli affaticati e gli
oppressi, di essere mite e umile di cuore
Il cuore la realt intima e unificante che evoca il mistero che resiste a tutte le
analisi, che la legge silenziosa pi potente di ogni organizzazione e utilizzazione
tecnica delluomo. Cuore indica il luogo dove il mistero delluomo trascende nel mistero
di Dio; l la vuota infinitudine che egli esperimenta dentro di s grida e invoca la
infinita pienezza di Dio. Evoca il cuore trafitto, il cuore angosciato spremuto morto.
Dire cuore significa dire amore, lamore inafferrabile e disinteressato, lamore che
vince nellinutilit, che trionfa nella debolezza che ucciso d la vita, lamore che Dio.
Con questa parola si proclama che Dio e l dove si prega: Dio mio, perch mi hai
abbandonato?. Con la parola cuore si nomina qualcosa che totalmente corporeo e
tuttavia tutto in tutto, al punto che si possono contare i suoi battiti e ci si pu
fermare in un pianto beato perch non pi necessario andare avanti dal momento che
si trovato Dio.
Chi pu negare che in questa parola noi ritroviamo noi stessi, il nostro destino e
il modo proprio dellesistenza cristiana che ci imposto come peso o grazia insieme, e
assegnato come nostra missione? (K. Rahner).
eterna ed , per coloro che gi vivono in Cristo, bevanda di fonte viva che zampilla per
la vita eterna (Gv 4, 14).
Sorgi, dunque, o anima amica di Cristo. Sii come colomba che pone il suo nido
nelle pareti di una gola profonda (Ger 48, 28). Come il passero che ha trovato la sua
dimora (Sal 83, 4), non cessare di vegliare in questo santuario. Ivi, come tortora,
nascondi i tuoi piccoli, nati da un casto amore. Ivi accosta la bocca per attingere le
acque dalle sorgenti del Salvatore (cfr. Is 12, 3). Da qui infatti scaturisce la sorgente
che scende dal centro del paradiso, la quale, divisa in quattro fiumi (cfr. Gn 2, 10) e,
infine, diffusa nei cuori che ardono di amore, feconda ed irriga tutta la terra.
Corri a questa fonte di vita e di luce con vivo desiderio, chiunque tu sia, o anima
consacrata a Dio, e con l'intima forza del cuore grida a lui: O ineffabile bellezza del
Dio eccelso, o splendore purissimo di luce eterna! Tu sei vita che vivifica ogni vita, luce
che illumina ogni luce e che conserva nell'eterno splendore i multiformi luminari che
brillano davanti al trono della tua divinit fin dalla prima aurora.
O eterno e inaccessibile, splendido e dolce fluire di fonte nascosta agli occhi di tutti i
mortali! La tua profondit senza fine, la tua altezza senza termine, la tua ampiezza
infinita, la tua purezza imperturbabile!
Da te scaturisce il fiume che rallegra la citt di Dio (Sal 45, 5), perch in
mezzo ai canti di una moltitudine in festa (Sal 41, 5) possiamo cantare cantici di lode,
dimostrando, con la testimonianza, dell'esperienza, che in te la sorgente della vita e
alla tua luce vediamo la luce (Sal 35, 10).
liturgia, p. 48). Ecco perch S. Giovanni unisce entrambi i significati della croce e la
natura del nuovo culto a Dio nella nuova promessa fatta attraverso il profeta Zaccaria
(cfr 12, 10), guarderanno a colui che hanno trafitto (Gv 19,37).
Quando parliamo di teologia del S. Cuore intendiamo soprattutto questo: non i
nostri discorsi sullamore, ma lamore di Dio rivelatosi a noi. Dio ci ha amati per
primo, dice la Lettera di Giovanni citata (cfr 4, 10) e questo amore di Dio apparso in
mezzo a noi, si fatto visibile in quanto Egli ha mandato il suo Figlio unigenito nel
mondo, perch noi avessimo la vita per lui (1 Gv 4, 9). Dio si fatto visibile: in Ges
noi possiamo vedere il Padre (cfr Gv 14, 9). (Deus caritas est, 17).
Per capire questa parola dobbiamo fermarci a guardare il Cuore trafitto ( cfr Gv
19, 37). Guardare non con sguardo umano, ma con sguardo conquistato dallamore
(come dice Geremia: Mi hai sedotto, Signore, e mi sono lasciato sedurre; tu sei pi
forte di me ed hai prevalso [20, 7]). Il messaggio sullamore che lapostolo porta
essenzialmente quello che ha appreso fissando con adorazione il Cuore trafitto del
Crocifisso. La parola dellamore crocifisso dura da pronunziare, non dico con le
labbra, ma con la vita. Adorazione la scuola dove uno impara il S. Cuore. E
nelladorazione che lapostolo riceve la parola del Cuore trafitto, che in cambio diventa
il messaggio della sua vita.
[19]Avendo dunque, fratelli, piena libert di entrare nel santuario per mezzo del
sangue di Ges, [20]per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi
attraverso il velo, cio la sua carne; [21]avendo noi un sacerdote grande sopra la casa di
Dio, [22]accostiamoci con cuore sincero nella pienezza della fede, con i cuori purificati
da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. [23]Manteniamo senza
vacillare la professione della nostra speranza, perch fedele colui che ha promesso (Eb
10, 19-23).
cos la Chiesa dello Spirito Santo, che viene in aiuto alla nostra debolezza; perch non
sappiamo pregare come dovremmo anzi lo Spirito intercede per noi con gemiti
inesprimibili, secondo i disegni di Dio (cfr Rom 8,26s). Il Padre che cerca ogni cuore
duomo cerc il Cuore di Ges formato dallo Spirito Santo nel grembo di Maria dal
momento dellincarnazione, e trov nel battito di quel cuore lespressione perfetta
riguardo a quello che vuole lo Spirito. Il S. Cuore , nella vita della Chiesa, lorgano
con cui lo Spirito intercede per i santi secondo il volere di Dio.
Ha scritto il Card Ratzinger: noi vediamo chi Ges se lo vediamo pregando.
La confessione di fede del cristiano proviene dalla sua partecipazione alla preghiera di
Ges, nellessere trascinati nella sua preghiera e nellessere privilegiati nel sostenerla;
essa interpreta lesperienza di preghiera di Ges, la sua interpretazione di Ges
corretta, perch sprigiona dalla scelta di ci che pi personale e intimo a lui
Questa la preghiera del Sacro Cuore, la preghiera che riemp i giorni e le notti della
vita terrena di Ges, la preghiera che sprigion dalla sua sofferenza e culmin con la
sua morte in croce, che continu nella sua discesa agli inferi. La preghiera che
continua ininterrottamente nella gloria della sua risurrezione e ascensione, la
preghiera incessante nel Santissimo Sacramento dellaltare.
Il Card Ratzinger dice che soltanto entrando in questa parte pi intima della
preghiera di Ges, conoscendo questa sua esperienza ineffabile di rapporto con il
Padre, luomo pu conoscere meglio la sua identit. Inoltre colui che ha conosciuto
lintimit di Ges col Padre e ha capito lui nellintimo chiamato ad essere una roccia
nella Chiesa. La Chiesa risorge nel partecipare alla preghiera di Ges (cfr Lc 9, 18-20;
Mt 16, 13-20) (cfr Ratzinger, Behold the pierced one, p. 19).
Per conoscere la preghiera di Ges possiamo prendere: Eb 10, 5-7: [5]Per questo,
entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto n sacrificio n offerta, un corpo
invece mi hai preparato. [6] Non hai gradito n olocausti n sacrifici per il peccato. [7]
Allora ho detto: Ecco, io vengo - poich di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o
Dio, la tua volont.
Conclusione