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Magi
A BETLEMME
Nella familiare immagine dei tre Re venuti dall’Oriente al-
la soglia di Betlemme con oro, incenso e mirra si nascon-
de un intrico di misteri irrisolti che ci conduce alla volta del
mondo iranico
NATALE
di Antonio Panaino
L
’affascinante tema dei Magi
evangelici nasconde in realtà
una serie impressionante di
problemi scientifici.
La percezione comune ormai non
distingue affatto tra diverse tradi-
zioni, spesso prestigiose, ma in di-
versi casi poco attendibili. Lo stu-
dio delle fonti, a partire dal testo di
Matteo, e in particolare dei cicli
narrativi sorti prima nel mondo
cristiano orientale, soprattutto si-
Identificare i Magi adoranti con dei
riaco e iranico (tanto melkita e «Persiani» è frutto di un’interpretazione
giacobita quanto «nestoriano»), poi
in quello occidentale, ci impone plausibile, ma non per questo scontata
di mettere in campo un severo
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La processione dei dignitari
persiani nella reggia di
Persepoli, l’Apadana.
Nella pagina accanto, un
particolare del rilievo
dell’Apadana, con i dignitari
che recano ricchi doni.
Magu è nome persiano di una
casta di sacerdoti, ma
l’identificazione dei Magi
evangelici con dei «Persiani»
non è affatto scontata.
Nelle pagine precedenti:
particolare dei Re Magi nel
mosaico di S. Apollinare
Nuovo a Ravenna. VI sec. d.C.
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NATALE
A destra: Persepoli,
la scala
est dell’Apadana,
la reggia dei
re persiani,
con i rilievi
raffiguranti le
processioni dei
sacerdoti che
recano doni al
sovrano.
V sec. a.C.
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NATALE
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ci, mistici ed esoterici, nel corso dei quindi molto significativa; certo il ti a morte; solo Daniele avrebbe al-
quali il sacerdote addetto al sacrifi- tema della visione del segno celeste, lora convinto il capo delle guardie
cio entrava in una dimensione di l’astro del Salvatore del mondo, a non eseguire la terribile sentenza,
estasi e visione superiore. sembrerebbe indirizzarci alla divi- soddisfacendo, grazie a una divina
A partire dalla fine del V secolo tro- nazione astrale, piuttosto che all’in- ispirazione, le domande del re.Ap-
viamo i magu- in un diverso ruolo. tervento di esponenti di un clero pare evidente da questi passi che i
Nell’Alcibiade (I, XVII, 121-122), iranico. Ma la questione è ancora magi/maghi e i sapienti di Nabu-
Platone (o forse un suo allievo) af- piú complessa. codonosor non erano altro che
ferma che i príncipi persiani veni- esperti di interpretazione di sogni e
vano allevati ed educati da quattro Il sogno di Nabucodonosor astrologi. Secondo Daniele (I, 17),
saggi, tra i piú valenti dell’impero. Il temine «mago» non è noto nel- Daniele stesso fu infatti reso da Dio
Tra questi, il piú sapiente istruiva il l’ebraico biblico. Nella versione «interprete di visioni e di sogni»;
futuro sovrano nella magia (mageía) greca dei Settanta esso è attestato piú quindi, stando alla Bibbia, la sua dot-
di Zoroastro, figlio di Oromazes – volte solo nel Libro di Daniele, dove trina traeva origine da una forza
ossia nel culto degli dèi – e nell’ar- si narra di come i sapienti di Na- ben diversa e certamente superiore
te di regnare. bucodonosor non fossero in grado rispetto a quella degli altri sapienti
Questa fonte ci insegna molte co- di interpretare il terribile sogno del babilonesi.
se: innanzitutto che in quest’epoca sovrano e venissero cosí condanna- Come si vede, nel Libro di Daniele,
Zarathustra (Zoroastro) era ormai
strettamente legato al clero dei Ma-
gi, in quanto la sua dottrina viene Ricostruzione grafica,
definita come mageía (e infatti di- del XIX secolo, di un
verse fonti posteriori descriveranno tempio caldeo. La religione
il profeta iranico come un mago). di Zarathustra
Inoltre, sappiamo che per mageía era strettamente legata al
clero dei Magi, identificati
deve intendersi non ciò che noi
in età ellenistica con gli
consideriamo «magia» o peggio astrologi e i Caldei: da qui,
«stregoneria», bensí il legittimo cul- forse, la stella del
to e la dovuta «cura degli dèi». Pur- Salvatore che ci indirizza
troppo, tanto il termine mágos e i alla divinazione astrale.
derivati mageía e magéuo assunsero
in greco anche una persistente ac-
cezione negativa, che sempre piú
accomunava la mageía alla strego-
neria. Inoltre, in età ellenistica e tar-
doantica i Magi furono assimilati
agli astrologi e ai Caldei, in un cal-
derone di indistinto esotismo ed
esoterismo orientale.
L’immagine del clero iranico dei
magu-, in Occidente, era stata
fortemente compromessa
da questi travisamenti. La
menzione dei Magi nel
Vangelo di Matteo è
mágos non indicava affatto il magu- Tuttavia agli inizi dell’era volgare
NATALE dei Medi e dei Persiani, ma l’esper-
to nelle arti magiche, nell’interpre-
l’astromantica mesopotamica e suc-
cessivamente la cosiddetta astrolo-
tazione dei sogni o nella predizio- gia classica erano ormai cosí diffu-
ne astrale, ossia nell’esercizio della se nel bacino del Mediterraneo, che
divinazione assira e babilonese. risulta impossibile riferire la que-
LA VISIONE DEL RE Quella dei Magi era quindi dive- stione della stella a un gruppo spe-
nuta, all’epoca della redazione dei cifico di astrologi.
Nel Libro di Daniele (capitolo 5) Settanta, una categoria nella quale
si narra che, durante un banchetto
potevano rientrare a buon diritto Tra Giudei e Parti
alla corte del re babilonese
Beltazzar (Baldassar) un prodigio
non solo i Caldei e i cosiddetti Il termine mágos in contesto elleni-
interrompe la festa: su un muro
«Magi ellenizzati», ma anche Greci stico ormai nascondeva diverse am-
appaiono, tracciate da mano ispirati dal sapere dei Caldei, non- biguità, sovrapponendo accezioni
misteriosa, delle parole ché stregoni, fattucchieri, astrologi negative e positive. In quest’ultimo
incomprensibili. Poiché nessuno di origine e cultura differenti (ossia caso, il termine mágo era spesso ri-
dei saggi e indovini di corte riesce non solo iranici, greci, siri, babilo- ferito al clero iranico, senza dubbio
a decifrare la scritta, il re fa nesi, ma anche arabi ed egiziani). a causa dell’alta considerazione tri-
chiamare Daniele (al quale, Poiché l’attività delle scuole astro- butata ai magu-, al culto zoroastria-
a sua volta, era stato attribuito nomiche babilonesi continuò sino no e in generale alla cultura persia-
– dallo stesso Nabucodonosor – all’epoca partica (II-III secolo d.C.) na, in ragione, soprattutto, del suo
il nome babilonese di Beltazzar, e oltre, non è detto che le pratiche ben noto rispetto per la «verità».
Daniele 1,7), il quale legge astromantiche debbano essere Quindi non si può escludere che
le parole mene, mene, tekel, esclusivamente associate con il l’Evangelista, nel menzionare in
upharsin («è stato contato mondo iranico. Il riferimento all’o- una luce positiva i Magi, si richia-
e contato, pesato e diviso») men astrale concernente la stella masse piú o meno velatamente a un
interpretandole come l’annuncio menzionata da Matteo può riman- contesto iranico e piú precisamen-
della fine dell’impero babilonese. dare ai Caldei (in quanto uomini di te mazdaico.
L’episodio è magistralmente scienza istruiti nelle arti della divi- Già agli inizi del secolo, infatti, gli
rievocato in un famoso dipinto nazione astrale e dell’astronomia). specialisti avevano notato interes-
di Rembrandt del 1635, in cui la
scritta appare, in lettere ebraiche,
da leggersi da destra a sinistra
e dall’alto in basso. Il quadro,
riprodotto in questa pagina,
si trova oggi alla National
box
Gallery di Londra.
to
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A destra: una formella del portale di
San Zeno a Verona, raffigurante il re
Nabucodonosor e gli Ebrei. In età
ellenistica il termine màgos assunse
accezioni sia negative che positive, e
queste ultime riferite al clero iranico:
di qui forse il ruolo positivo del mago
nel testo evangelico.
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NATALE
Foto scambio
A destra: Betlemme in una foto dei
primi decenni del XIX sec.
L’ambientazione della natività di Gesù
a Betlemme, e la scena
dell’Adorazione dei Magi, potrebbero
derivare dal desiderio di avvalorare
l’identificazione di Gesù con il Messia
tanto atteso.
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NAZARET O BETLEMME
La testimonianza del Vangelo di Marco, considerata la fonte piú antica e
attendibile, afferma che Gesú «…venne da Nazaret», e che era questa la
città paterna; lo stesso Paolo, negli Atti degli Apostoli, specifica che Gesú
era originario di Nazaret. Sono Matteo e Luca ad asserire senza ambiguità
che Gesú nacque nella grotta di Betlemme di Giudea: secondo Matteo,
Giuseppe e Maria, di ritorno dalla fuga in Egitto, si sarebbero
temporaneamente spostati a Nazaret per timore di ulteriori persecuzioni,
secondo Luca, invece, la coppia avrebbe lasciato Nazaret proprio ai fini
del censimento voluto da Augusto. Proprio a Betlemme, città molto piú
importante, diverse profezie bibliche avevano annunciato la nascita di un
«germoglio di Davide» destinato per volere divino a salvare Israele.
L’ambientazione della Natività a Betlemme mediante diversi espedienti
narrativi – tra cui la scena, cara a tutti noi, dell’Adorazione dei Magi –
rifletterebbe quindi il desiderio di segnalare al mondo come Gesú,
discendente di Davide per parte di Giuseppe, fosse il Messia tanto atteso.
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NATALE
gnore», cosí alcuni Magi (ovvero i furono presi a simbolo della totalità forma e di suo tempo». La festività
sacerdoti per eccellenza del mondo delle genti. Se osserviamo con at- del 6 gennaio, nella Cristianità
achemenide) venivano a loro volta tenzione le molteplici varianti ico- orientale, almeno sino al IV secolo,
a «ungere» il nuovo re dei re e sal- nografiche dei Magi ci imbattiamo ospitava ben tre anniversari: la na-
vatore del mondo, recandogli oro, anche in un mago nero (Balthasar); scita di Gesú, la sua adorazione da
incenso e mirra, ossia una triade di oppure in sequenze particolari, nel- parte dei Magi e il suo battesimo.
doni-simbolo della regalità e del sa- le quali uno dei Magi è giovane, un La ricorrenza richiamava, nelle sue
cerdozio umani e divini, come già altro adulto, il terzo vecchio. La origini pagane, soprattutto antiche
osservato da antichi commentatori triade non allude soltanto alle tre feste dedicate alle divinità iraniche
cristiani. D’altro canto, avevamo già età dell’uomo, ma per molti studio- del tempo.
incontrato i Magi proprio al mo- si rimanda anche a una rappresen-
mento dell’iniziazione regale dei re tazione del dio del tempo iranico. Tra storia e leggenda
persiani. Essi giungevano quindi a Ciò appare plausibile se si tiene I Magi furono sempre piú iranizza-
iniziare ritualmente il nuovo Re conto delle leggende orientali (tra ti, almeno in alcune tradizioni, an-
del Mondo. le quali quella tramandata dallo che nei nomi, che, ovviamente,
La serie dei doni – tre – è una del- stesso Marco Polo nel Milione), in giunsero dall’Oriente ben dopo la
le ragioni che avrebbero portato gli cui Gesú si rivela di volta in volta ai redazione di Matteo. Basti pensare
artisti del mondo antico a raffigu- tre Magi in un’età diversa, tale che al ben noto Gaspar (o Gasparus)
rare solo tre Magi, che ben presto «a ciascheuno p[e]r sé parve di sua che, via Gathaspar (nome del terzo
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La spianata delle MA QUANDO NACQUE VERAMENTE GESÚ?
moschee a
Gerusalemme, e il La maggior parte degli da altre fonti che assunto questo nome
duomo della Roccia. La studiosi oggi Erode morí per umiltà, e non per
nascita di Gesù, concordano sul fatto esattamente 750 anni bassa statura –,
secondo gli ultimi che Gesú sia nato dopo la data ufficiale vissuto tra la fine
computi, sarebbe più alcuni anni prima della fondazione di del V e la prima metà
antica di almeno sei di quanto non preveda Roma, vale a dire del VI secolo d.C.
anni rispetto a quella il sistema cronologico nell’anno 4 a.C. A Dionigi, paziente
vulgata, per un calcolo che oggi noi tutti Nel raccontare la compilatore dei canoni
errato del monaco usiamo. vicenda della strage dei primi concili della
Dionigi il Piccolo. Lo rivelerebbero degli Innocenti, Chiesa cristiana,
alcune circostanze Matteo (2, 16) afferma era stato affidato il
che sono ben ancorate esplicitamente che compito di effettuare
a uno dei pochi Erode fece sopprimere una conversione
riferimenti cronologici i neonati che avevano formale dell’antico
forniti dai Vangeli, fino a due anni; calendario romano
un passo di Luca poiché il re cercava di nel nuovo calendario
(2, 1-4) in cui si dice eliminare Gesú, cristiano; fu cosí il
che la nascita di dobbiamo supporre monaco a fissare la
Betlemme avvenne che prima del 4 a.C. nascita del Cristo
nel corso di un il futuro Salvatore al 25 dicembre
censimento che avesse allora 2 anni dell’anno 754 dopo la
l’imperatore Augusto o meno. Questo fondazione di Roma,
avrebbe voluto fare di sposterebbe la sua trasformandolo nella
tutti gli abitanti e delle nascita – e il soglia cronologica
proprietà a lui censimento convenzionale
sottomesse. di Augusto – dell’era cristiana.
Del censimento immediatamente Secondo alcuni,
sarebbe stato prima della soglia del la scelta del
incaricato Quirinio, 5 o 6 a.C. Perché allora 25 dicembre,
governatore di Siria, continuiamo a contare consapevole
provincia dalla quale gli anni da una data di o meno che fosse,
dipendeva la Galilea. nascita di Gesú errata, fece coincidere il
Luca afferma anche posteriore di 6 o 7 Natale con una antica
che Gesú nacque al anni? Pare che sia festività pagana
tempo in cui Erode il tutta colpa del monaco dedicata al culto
Grande regnava sulla Dionigi il Piccolo del Sole e dell’iranico
Giudea. Ora, sappiamo – il quale aveva Mitra.
Mago secondo alcune fonti), appa- era ritagliato una sorta di mini-im- Questo proliferare di nomi e di te-
re certamente connesso al persiano pero nel nord-ovest dell’India, ben mi ironizzanti rappresenta una rie-
Gh@atfar (nome del re degli Efta- noto grazie alle scoperte archeolo- laborazione orientale di ambiente
liti nelle fonti iraniche), ma soprat- giche. cristiano, fortemente imbevuto di
tutto a una serie di nomi medio- Non si devono poi trascurare i no- tradizioni zoroastriane e mazdai-
iranici quali, innanzitutto, il partico mi dei tre Re Magi attestati nel Li- che. In questo ambiente, la stessa
Windafarn e il medio persiano Gun- bro della Caverna dei Tesori, ossia nascita del Cristo viene fatta profe-
dafarr. Si aggiunga il Guduvhara del- H@ormizd di Makh@ozd^, re di tizzare da Zoroastro, come accade
le iscrizioni kharos≥t≥h^, ma che Persia e «Re dei Re», Jazdegerd re esplicitamente nell’apocrifo noto
risale in ultima istanza a un antico di Sab@a e P@er@oz re di come Vangelo arabo dell’Infanzia (7,
persiano Vindafarnah- «colui che ∏eb@a, che sono senza dubbio al- 1-2), per cui ci troviamo dinanzi a
trova il x√ar™nah». cuno di derivazione iranica e spe- un’implicita equazione Gesú-Sao-
Questi nomi si sovrappongono a cificamente sassanide. Si pensi an- syan≥t. I territori dell’Iran saranno
quello del sovrano della città india- cora all’onomastica dei dodici sa- sin dal I secolo d.C. una delle re-
na di «Sandaruk», ovvero la Sana- pienti e re (probabilmente in gioni di propagazione del cristia-
truk di epoca partica, che accoglie, conformità col numero degli Apo- nesimo. Il riferimento degli Atti de-
secondo la tradizione,Tommaso. Il stoli), secondo altre fonti, la cui ori- gli Apostoli (II, 8-9), che indica tra i
re non sarebbe stato altri che Gon- gine iranica appare nella maggior testimoni del prodigio della Pente-
dophares, un principe partico che si parte dei casi quasi trasparente. coste Parti, Medi, Elamiti e alcuni
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sentata in Matteo, non può essere al grande Keplero –, ma la tradizio-
NATALE assunta come una verità storica let-
terale e indisputabile. Bisognerà in-
ne astrologica (peraltro iranica) che
volle far coincidere l’evento con i
vece scandagliarne il profondo si- grandi cambiamenti di religione, è
gnificato simbolico, alla luce di un ben posteriore all’epoca della na-
abitanti della Mesopotamia, prove- qualche importante avvenimento, scita di Cristo, risalendo solo al pe-
rebbe che, verso l’anno 80, le Chie- su cui la critica storica non ha an- riodo sassanide (III-VII secolo
se del mondo greco-romano cono- cora raggiunto certezze assolute. d.C.). Non si può neppure invoca-
scevano l’esistenza di comunità cri- Intorno al 7 a.C., periodo ritenuto re, quale deus ex machina, la sapien-
stiane nelle lontane contrade d’O- piú probabile per la nascita di Ge- za astrale babilonese, dato che in
riente e nelle terre d’Iran. La pre- sú, non si verificò alcun fenomeno ambito mesopotamico le congiun-
senza dei Magi presso il Cristo astronomico di rilievo. L’apparizio- zioni di Giove e Saturno non sem-
metteva in contatto due fedi molto ne di due comete (da taluni consi- brano aver avuto simili significati.
diverse, ma che, nella nascita del derate però come «nove» o «super- In piú, è accertato che, delle tre
Salvatore-Rinnovatore del mondo, nove»), avvenuta, secondo le fonti congiunzioni Giove-Saturno veri-
vedevano entrambe un momento cinesi e coreane, nel 5 e nel 4 a.C., ficatesi nell’anno 7 a.C., nessuna fu
centrale del processo di salvezza non risulta confermato dalle coeve cosí stretta da dare adito a una pos-
dell’umanità e del mondo. fonti mesopotamiche o classiche; sibile confusione con una sola stel-
né le comete corrisposero, per la di luminosità straordinaria.
Il significato della stella quanto si sa delle tecniche di divi- In Matteo (II, 2), i Magi affermano:
Quale fenomeno si cela dietro il ri- nazione del mondo mesopotamico «Vedemmo la sua stella in Oriente»;
ferimento all’astro che guidò i Ma- e iranico, a un evento quale la na- per alcuni ciò non significa che i
gi alla dimora (Matteo, in greco, scita di un sovrano.
parla di oikia) di Cristo a Betlem- Si è anche pensato a una congiun-
me? Come ho già detto, la visita zione Giove-Saturno – ipotesi at-
dei Magi, almeno come viene pre- tribuita con una certa imprecisione
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L’ampia cinta muraria fatta
costruire da Erode Agrippa I, La città di Gerusalemme,
nel 37-44 d.C.
ricostruita come
si presentava al tempo
La grnde spianata del
L’Antonia, cittadella Tempio, con il nuovo di Erode e della nascita
cosí chiamata da edificio costruito da
Erode in onore
dell’amico Marco
Erode al posto di
quello salomonico.
di Gesù, prima delle
Antonio. distruzioni del 70 d.C.
Il Muro occidentale
o Muro del Pianto, e Il recinto
l’Arco di Wilson. del Tempio
La piscina
di Siloam.
La scalinata che
conduce al tempio.
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NATALE
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doti del Tempio, che, per parte lo- strandosi fortemente ostile verso i due pietre angolari della fede, ai
ro, nulla avevano compreso del Parti, e di sollevarne, senza però quali la nascita di Gesú viene signi-
grande evento. Quindi possiamo riuscirvi, la locale comunità giudai- ficata attraverso strumenti, l’Ange-
leggere nella menzione dei Magi ca. Per queste ragioni, l’evocazione lo e la Stella, diversi ma comple-
un grande messaggio universalisti- evangelica dei Magi fa parte di un mentari, e in ogni caso tali da esclu-
co, di apertura e di propaganda ver- quadro storico molto piú intricato dere il potere politico e religioso
so il mondo extra-giudaico ma an- di quanto potesse sembrare in ap- del tempio e della reggia di Geru-
che un ulteriore atto di accusa con- parenza. salemme. La presenza dei Magi a
tro Erode e la sua politica, ovvero Betlemme mostra come le civiltà
contro un monarca la cui malva- La stella nascosta piú significative del mondo antico
gità, palesemente immortalata nel- Ma un altro aspetto simbolico ap- e tardoantico, da una parte quella
la strage degli Innocenti (altro epi- pare degno di nota; l’omen astrale si classica e quella giudaico-cristiana,
sodio dal retroterra storico dubbio manifesta ancora ai Magi, dopo dall’altra quella mesopotamica e
e comunque complesso), resterà pa- l’incontro con Erode; si ha allora iranica, ma non solo loro, abbiano
radigmatica. quasi la certezza che tale segno fos- concorso a costruire quell’universo
Erode era inviso a buona parte de- se visibile solo e soltanto ai Magi di simboli, valori, concetti e miti,
gli Ebrei palestinesi. Il re aveva eli- (allo storico viene infatti il dubbio dei quali la stessa cultura occiden-
minato il gran sacerdote (e legitti- che una stella di luminosità straor- tale si è successivamente nutrita. In-
mo sovrano) Ircano II (figlio di dinaria dovrebbe essere stata vista dubbiamente il mondo antico co-
Alessandro Ianneo), nel 31 a.C., una anche da altri, Erode e spioni com- stituí, a suo modo, una realtà globa-
volta che costui, liberato Fraate, re presi, che senza dubbio, come ab- lizzata: non solo occidentale, non
dai Parti, su pressione della comu- biamo fatto notare, l’empio, ma non solo orientale, esso è sempre stato –
nità babilonese, era ritornato a Ge- stupido sovrano, avrebbe certamen- che lo si volesse o meno – eurasia-
rusalemme. Erode aveva cercato di te messo alle calcagna dei Magi tico.Oggi, alla luce di nuovi dram-
ottenere la simpatia romana mo- stessi). Come recita una fonte po- mi presenti nello scenario mondia-
steriore, «questa stella era padrona le, di fronte a chi invoca, talora an-
del suo corso; saliva e scendeva, co- che tra noi, il conflitto di civiltà, la
me se non la trattenesse alcun lega- figura dei Magi ci ricorda che la ri-
Erodoto le aveva chiamate «Isole
me [...]. Se essa si nascose (un mo- cerca della salvezza e della luce pas-
benedette». I grandi esploratori
dell’800, da Ralph Bagnold a Sir
mento agli occhi dei Magi), fu per- sa attraverso una strada complessa,
Archibald Edmondstone, si erano ché essi non venissero a Betlemme un cammino irto di ostacoli, in cui
rifugiati lí prima di affrontare il per un cammino chiaro e dritto. bisogna riconoscere segni e mes-
grande mare di sabbia del deserto Dio la nascose a loro, al fine di met- saggi, pericoli e inganni, ma che es-
libico.Erodoto le aveva chiamate tere alla prova Israele [...]». sa è aperta a tutti, anche a coloro
«Isole benedette». I grandi esploratori Non sarà allora forse troppo azzar- che paiono i piú diversi e lontani da
dell’800, da Ralph Bagnold a Sir dato supporre che, nella narrazione noi.Già Efrem (IV secolo d.C.),
di Matteo, fossero i soli Magi a po- nell’Inno XXII, cantava (13-14) il
ter riconoscere, come in una sorta miracolo della transizione dal fuo-
di mistero iniziatico, tale omen cele- co dei Magi al fuoco cristiano.Tale
ste; i soli insomma ad avere la chia- immagine lancia un messaggio uni-
ve, tra tanti ciechi che non avreb- versalistico, con un linguaggio in-
bero saputo vedere, del grande terculturale e profondamente sim-
evento. Allo stesso modo, l’Angelo bolico; una speranza sorta su una
del Signore, in Luca, annunciava la frontiera infuocata di mondi in
nascita del Cristo ai pastori e ai so- contrasto, ai quali, però, non sono
li pastori; pastori e Magi rappresen- mai mancati immagini e concetti
tano cosí due punti estremi – mutualmente riconoscibili. Alme-
umiltà e sapienza –, ma anche le no per gli uomini di buona volontà.
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