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DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI., AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONC1LII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MOROJSI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. XX.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIII.
*\ *

K.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

D
Di'IANA, o GIANA Pietro, Car- Numidia, sotto la metropoli di Cir-
dinale. Pietro nacque dalla nobile ta. Fidenzio, vescovo di Diana, as-
famiglia Diana, o Giana di Pia- sistette alla conferenza di Cartagi-
cenza. Essendo preposto della col- ne, laonde già esisteva nel principio
legiata di s. Antonino in Verona, del secolo quinto. Diana, Dianen.,
il Pontefice Lucio III nel merco- è un titolo vescovile in parlibus>
ledì delle ceneri dell'anno i x 84 lo che conferisce la santa Sede, sotto-
creò Cardinale dell'ordine de' dia- posto alla metropolitana di Cirta
coni, e gli conferì per diaconia la Julia parimenti in partibus. Gli ul-
chiesa di s. Nicola in Carcere. Di- timi vescovi di Diana sono monsi-
poi passò all' ordine presbiterale, ed gnor Andrea Stanislao De Hatten,
al titolo di s. Cecilia. Celestino III già vescovo di Warmia, e l'odier-
lo dichiarò legato prima
apostolico no suffraganeo della sede vescovile
della Sicilia, indi in Alemagna. Mo- di Breslavia monsignor Daniele La-
li in Roma verso l'anno 1200, do- tussek di Bralin, fatto vescovo dal
po aver goduto il Cardinalato quat- regnante Pontefice a' 12 febbraio
tordici,o quindici anni, ne' quali i838, e deputato ad esercitare i

intervenne alla elezione de' Ponte- pontificali in detta diocesi.


fici Urbano III , Gregorio Vili , DIARBEKIR, Diarbeck, o Ga-
Clemente III, Celestino III, ed In- rantita. Città arcivescovile in par-
nocenzo III. Fu sepolto nella chie- tibus della Turchia Asiatica, nella
sa del suo titolo, con una lunga Armenia maggiore, chiamata anche
iscrizione in versi, che celebra la Careathiocerta ed Amida. Con que-
dottrina, la destrezza, e le altre sto secondo nome, come dicemmo
egregie qualità, di cui era fornito. al suo articolo la santa Sede ne
,

DIANA. Sede vescovile dell'Afri- conferisce il titolo ad un arcivesco-


ca occidentale, nella provincia di vo in partibus, insieme a due sedi
6 DIA DIA
ad essa soggette. Questa chiesa me- chiamato Bekir, che la conquistò sui
tropolitana del patriarcato antio- persiani, rimanendo poscia, per le
cheno, secondo Commanville, fu eret- vicende della guerra, molte volte
ta nel quarto secolo, con trentasei distrutta. La sua ultima ristaurazio-
sedi vescovili suffraganee , ch'egli ne rimonta ai regni degli impera-
registra a pag. 270, Hist. de tous tori Valente e Valentiniano. Nella

les archév. et V. Cara-


evechés. guerra fra i greci dell' impero di
mita. In Diarbekir da ultimo eran- oriente, ed i persiani, fu spesso as-
vi tre sacerdoti cattolici, una chie- sediata, presa e ripresa sino alla
sa, e cento cinquanta famiglie pa- metà del XII secolo, epoca in cui
rimenti cattoliche. passò in potere de'turchi. Finalmen-
Diarbekir è residenza d'un pa- te Diarbekir, al dire di Ammiano
scià a tre code, ed è situata in u- Marcellino, fu chiamata anche Go-
na pianura bassa e fertile sulla ri- stantia, dal nome di Costantino, o
va destra del Tigri, che s'attraver- Costanzo imperatori.
sa sopra un ponte di pietra di do- DIARIO di Roma. Gazzetta, o
dici arcate. E cinta da una gros- giornale ufficiale, che con privilegio
sa muraglia di pietre nere, merla- pontificio si pubblica in Roma dal-

ta e fiancheggiata da numerose tor- la stamperia Cracas, due volte la


ri rotonde, e quadrate. Da questa settimana, e talvolta con Suppli-
muraglia, che si crede costrutta dai menti, oltre le Notizie del giorno
romani, la città deriva il nome che dalla medesima tipografia si
turco di Caramita, Cara-Amid , pubblicano nel giovedì, qualora non
o Karameit, cioè Amid la nera. sia festa di precetto, nel qual caso
E pur difesa da una larga fossa, si anticipano. Siccome poi il Dia-
e sopra un'altura, che domina il rio di Roma, e le Notizie del gior-
fiume, evvi il castello fortificato, in no sono giornali, che pel contenuto,
cui risiede il pascià. Le case co- e per l' hanno le
interesse che ne
strutte di lava offrono un ameno massimamente le cattoli-
nazioni,
colpo d'occhio; quelle dei ricchi che vanno per ogni parte del
,

soprattutto sono bellissime, e con mondo, e siccome a cagione delle


graziose fontane, che sono pure mol- cose autentiche, che notificano al
te nella città. Vi hanno undici pubblico riguardanti in peculiar
moschee., la più magnifica delle modo la santa Sede, e per altri mo-
quali è l'antica chiesa di s. Gio- tivi che diremo, sono di frequente
vanni. Vi sono diverse chiese dei da noi citati in questo Dizionario,
cristiani, e la cattedrale degli arme- coli' anno, e col numero progressi-
ni, giacche vi risiedono un arcive- vo; così siamo di avviso che non
scovo nestoriano, ed un patriarca riuscirà discaro un cenno storico,
^iacobita. Nei dintorni sonovi deli- con altre analoghe nozioni intorno
ziosi giardini. a questi giornali. Da ultimo ag-
Secondo
alcuni, Diarbekir occupa giungeremo le notizie del Monito-
il luogo di Tigranocerta ; ma al re di Roma, della Gazzetta o gior-
parere dei più sta nel sito dell' an- nale di Campidoglio, che poi pre-
tica A micia. Ignorasi l'epoca preci- se il nome di Giornale politico del
sa della sua fondazione; ma si sa, dipartimento di Roma, quindi fa-
che prese il nome da un arabo remo menzione delle Notizie an-
,

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nuali di Roma, e dell' almanacco la settimana. Delle gazzette si par-
di Roma, pubblicato sotto l'am- la anche nel Malmantile j e nelle
ministrazione francese. Cosi pure si anticìie prose fiorentine si fa men-
farà parola dei giornali letterari*!, ed zione dei gazzettini, e dei foglietti.
artistici, e dei giornali delle opere pe- Alcuni pretendono, che le gaz-
riodiche, che ai nostri giorni vanno zette fossero stabilite nel vasto im-
pubblicandosi in Roma, senza far- pero della Cina sino da tempo
ne argomento di diversi articoli, immemorabile. Certo si è, che ivi
per la brevità delle notizie che si stampa ogni giorno la gazzetta
riportiamo. Ci permetteremo inoltre dell' impero per ordine della corte.

una breve digressione sub" origine Oltre questa gazzetta, nella capita-
delle Gazzette, dei Giornali, dei le Pekino, si stampano, e pubbli-
Diari, ec. , che in tanta copia cano giornalmente altre gazzettej
e periodicamente stampano in si nelle quali contengonsi curiosi e-
ogni parte del mondo, per la viva stratti nei primi volumi degli o-
brama, che quasi tutti hanno di puscoli pubblicati in Londra dalla
conoscere le notizie altrui, e per regia società asiatica.
la facilità delle comunicazioni age- Al principio del secolo decimo
volate in un modo sorprendente, settimo, o verso il fine del prece-
sia col regolare corso di poste ,
dente, si stabili 1' uso delle gazzet-
che colle strade di ferro, legni a te in Venezia, in un'epoca, cioè,
vapore, telegrafi, ed altri mezzi. in cui l' era tutto il centro
Italia

In quanto alla denominazione, delle negoziazioni politiche della


di cesi Diario, diari um } un giorna- Europa, e Venezia, come sede di
le; Gazzetta un foglio d'avvisi, o possente repubblica, e di governo
novelle; e gazzettino una breve aristocratico, era pur 1' asilo della
gazzetta, e gazzettiere colui, che libertà. Questo esempio in appresso
scrive le gazzette. Dicesi poi Gior- venne imitato da molte delle prin-
nale quel libro, nel quale di gior- cipali città dell' Europa, principal-
no in giorno si notano i fatti pub- mente in Ispagna. In Francia poi
blici, detto altrimenti Diario ; ed nel i63i, il medico Teofrasto Re-
in latino diarium, cphemeris, acta naudot di Londun, rinomato anco
populi diurna. Così il Dizionario nella nobile arte sua, introdusse
della lingua italiana, a tali voci. la gazzetta. Il suo
la sua spirito,
Veramente il nome di Gazzetta attività, suo impegno gli fe-
ed il

è quello d' una moneta antica fuo- cero sperimentare il potente pa-
ri di corso, la quale correva pri- trocinio del Cardinale Richelieu,
ma in Venezia : gazzetta quindi proteggi tore zelante de' suoi com-
chiamossi, e dicesi generalmente patriotti, che si distinguevano per
tuttora un foglio di avvisi, e di qualche talento. Dal medesimo sot-
novelle, il quale stampato distri- to il regno di Luigi XIII ottenne
buì vasi, e paga vasi una gazzetta a il privilegio d'istituire in Francia
Venezia, ed una crazia, altra mo- la gazzetta, per lo che in quel re-

neta, a Firenze. La moneta gazzet- gno nel i63i, si pubblicarono da


ta era equivalente ad un mezzo lui le prime gazzette, cioè ai 5

soldo d' Italia ; ed i fogli di tal novembre si stampò la prima, co-


nome uscivano soltanto una volta me nota il Manuel des Dates, di
8 DIA DIA
de Chantal. Sebbene allora la let- regno di lui, e sono utili perchè
tura di queste non fosse come irai offrono eccellenti materiali per la

bisogno, come è divenuto pei pro- storia. Non si deve poi tacere ,

gressi della civiltà, tuttavolta il che Barbier che la


è di avviso,
Renaudot, con questo, e con altre istituzione della gazzetta di Francia
speculazioni letterarie ec. , rapida- si debba attribuire al celebre ge-
mente si acquistò ricchezze consi- nealogista padre d' Hozier Per- .

derabili, e morì a*25 ottobre i653: ciò si racconta, che aveva egli nu-
altri dicono invece che lasciò u- merosi corrispondenti dentro, e fuo-
na moderata fortuna. Renaudot fu ri del regno, affine di essere per-
padre di Isacco, ed Eusebio che fettamente informato di quanto vi
proseguirono a fruire del privilegio accadeva; e che comunicava le noti-
di continuare la gazzetta. Dal se- zie ricevute a Teofrasto Renaudot,
condo nacque l' abbate Eusebio Re- suo amico, onde avvenne che am-
naudot, dotto non meno che chia- bedue formarono insieme il pro-
ro, per le sue vaste cognizioni nel- getto della gazzetta.
le lingue orientali, nella teologia, e Ad imitazione poi delle gazzette
liturgia, come ne fanno fede le sue politiche, si cominciò in Francia, nel
celebri opere. Anche 1' avo Teofra- 655 y la pubblicazione di gazzette
sto ci diede opere biografiche, me- letterarie. I primi giornali non fu-

diche, e sull'offizio degli indirizzi, rono che semplici annunzi di libri


che vuoisi pur da lui istituito; ma nuovamente stampati, ma ben presto
quelle che risguardano il nostro ar- vi si aggiunse una critica ragionata.
gomento sono, la Gazzetta di Fran- Verso l'epoca medesima, cioè verso
cia , dal i63i fino alla sua mor- la metà del secolo XVII, si comincia-

te, in quarto. Tale giornale, conti- rono anche in Italia a pubblicare


nuato sino al 1792, forma una giornali letterarii ; e questi ebbero
raccolta di centosessantadue volumi. un ottimo modello, e pigliarono
Inoltre si narra, che il dott. Renau- consistenza, allorché s'intrapresela
dot, grande novellista, per inclinazio- pubblicazione regolare del giornale
ne raccoglieva da ogni parte novelle dei letterati d'Italia, che continuò
per divertire i suoi malati, prima ad uscire per molto tempo, e go-
di pensare a farne un foglio pub- dette di moltissima riputazione,
blico. Il Cardinal Richelieu, primo Vuoisi pure, che la Bibliotheca di
ministro di Francia, vi preseun Fozio desse al mondo la prima
interesse particolare : vi mandava idea di un giornale letterario, con-
sovente degli articoli interi; vi fa- tenendo gli estratti di tutte le o-
ceva inserire i trattati di alleanza, pere, che capitavano alle mani di
le capitolazioni, le relazioni di as- quel famoso patriarca di Costanli-
sedii, e di battaglie, scritte dai ge- nopoli. V. quell' articolo, in cui
nerali, non che i dispacci degli parlasi di lui, fiorito nel nono se-
ambasciatori, allorquando contene- colo , nel quale fu riputato forse
vano fatti, che si voleva fossero in il più dotto. Frale sue opere av-
cognizione di tutta l' Europa. Lo vi Mynobiblon, sive Bibliollura li-
il

stesso LuigiXIII non isdegnava di brorum quos legit et cemuit Pho-


y

comporre per la gazzetta;


articoli lius, palriarcha Cons tantinopolita-

perciò sono di grande autorità pel nus, eh' è il sunto delle opere let-
DIA DIA 9
te dall' autore durante la sua am- dotti collaboratori, e direttori dei
basciata in Assiria per commissione medesimi alla
: qual cosa siamo
dell'imperatore Michele che III, e indotti, perchè la maggior parte
indirizzò al patrizio Tarasio suo di questi vengono citati nel nostro
fratello. Tale raccolta venne, ed è Dizionario.
ritenuta per uno de' piti preziosi Il Giornale Arcadico di scienze,
monumenti della letteratura antica, lettere,ed arti, è un' opera perio-
come si ha dalla Dissertalo de dica,che incominciò a vedere la
Photio ephcmeridum eruditarum luce nel 1819, nel pontificato di
inventore PVolfio, non che il mo- Pio VII, e se ne pubblica un vo-
dello dei giornali letterarii, e forse lume al mese. Dal gennaio pertan-
non è per anco stata sorpassata, to di tale anno, prosegue diligen-
al dire di alcuni, dappoiché essa temente, e con plauso della repub-
contiene i ristretti di duecento ot- blica letteraria, sotto la direzione
tanta opere, di cui molte non ci del dotto principe d. Pietro Ode-
sono pervenute. scalchi. Oltre le scienze, le lettere,
Ai giornali letterari successe la e le arti, per appendice tratta di
pubblicazione degli atti accademici, varietà, e presenta le utili e im-
ed una quantità di opere periodi- portanti tavole meteorologiche fat-
che ed annuali, su qualunque ra- te nella rinomata specola del colle-
mo di scienze, ed arti, commercio gio romano. Talvolta cogli articoli vi
ec. , e persino i giornali delle mo- sono tavole incise. Vi si leggono in-

de, che a rigore non si possono tere memorie, o sugosi compendii di


dire letterari. Quindi incomincia- esse, scritte da parecchi compilato-
rono le reviste enciclopediche, i ma- ri, che onorano l' Italia e Ro- ,

gazzini enciclopedici, i repertorii, le ma. A questa dottissima effemeri-


biblioteche, ed altri giornali con de molto devono la medicina, e
differenti denominazioni, delle quali le scienze che le sono ausiliarie.
non è del nostro scopo far men- Gli Atti della pontifìcia ac-
zione , di letteratura nazionale, e cademia Romana di Archeolo-
straniera in cui si rende conto, gia con dissertazioni incominciaro-
delle opere, massime delle odierne no a pubblicarsi nell'anno 182 1.
con molto vantaggio della colta A seconda del titolo XII, della co-
società. stituzione dell'accademia, appro-
Lungi egualmente dall' enume- vata dal Cardinal Consalvi segreta-
rare gli anteriori giornali periodi- rio di stato di Pio VII, venne di-
ci, mensili, ed annuali di Roma, sposto^ che ogni anno si pubblicas-
e dello stato Pontificio, prima di se almeno un tomo degli atti ac-
parlare di quanto riguarda il Dia- cademici. Nel corrente anno vedrà
rio di Roma, e delle Notizie del la luce il tomo XI. Gli illustri ac-
giorno, che contengono eziandio cademici ebbero per iscopo di pub-
articoli riguardanti le arti, e le bel- blicare colle stampe le loro im-
le lettere, ci limiteremo ad accen- portantissime letterarie produzioni,
nare soltanto quali giornali lette- e talora con tavole incise, dirette
rari ed artistici, e quali opere pe- al vantaggio delle scienze e delle
riodiche al presente si pubblichino arti. La cura della stampa è aiti-

in Pioina, per mezzo di zelanti e data al vice-segretario.


io DIA DIA
// Tiberino è un giornale pe- Savissimo, accorto, e prudente tem-
riodico, artistico, letterario, istrut- peramento: non avvi più potente
tivo con varietà. Ne fu principale arma per punire 1' orgoglio di una
istitutore il benemerito, e chiarissi- indiscreta e bassa critica, che una
mo cav. Gaspare Servi architetto, placida indifferenza, la quale ser-
ed ora direttore, e proprietario re- ve ad un tempo anche d' im-
sponsabile riconosciuto dal governo. portante lezione ai severi aristar-
A conforto delle arti belle, e degli chi ! Dopo che Colombo scuoprì
amatori, e cultori di esse, usci il contro la comune aspettazione l' A-
primo numero a' 19 gennaio i833, merica, gl'invidiosi dissero che an-
col titolo Tiberino , dal celebre fiu- ch' essi1' avrebbono saputo fare co-
me dell'alma Roma, e dall'Acca- me cosa facile. Quell'immortale,
demia Tiberina, di cui incominciò e sommo uomo liumiliò colla no-
a pubblicare gli atti, oltre a quel- ta prova, di fare che stesse ritto un
li, che il diario di Roma ci dà di uovo, schiacciandolo, ciocche a nes-
sì cospicua, e rispettabile accade- suno era riuscito di eseguire. L'Al-
mia. In questo giornale un tempo bum composto di otto pagine si
composto di quattro pagine, ed ora dispensa una volta la settimana. Ne
di otto, e che si dispensa una vol- è direttore proprietario intelligen-
ta la settimana, si parla delle ope- te e zelante il cav. Giovanni de
re antiche in fatto di belle arti, e Angelis. V Album istruisce, e dilet-
di quelle moderne, che sono più ta : contiene memorie biografiche
interessanti. E se molte volte si dà di uomini illustri antichi, e viventi;
la dovuta lode al merito, al tem- necrologie di celebri defonti ; mo-
po stesso non si manca di fare uso numenti archeologici, piante esoti-
d' una sana, e moderata critica, la che, animali ; descrizioni topogra-
quale è indispensabile, a voler por- fiche, e storiche; dialoghi piacevo-
re iiell' aspetto dovuto 1' opera, di li; risposte argute; scienze fisiche
cui s'imprende a trattare. In que- in genere; arte nautica in ispecie;
sto giornale vi sono articoli archeo- opere, e geste preclare de' sommi
logici, biografici, e necrologici di Pontefici, e de' più insigni Cardi-
persone, il cui nome suona rispet- nali di santa romana Chiesa; poe-
tato nella società, non che estratti tici componimenti, scoperte, inven-
di opere, lettere, e discorsi di scrit- zioni ec. ec. Questo giornale ogni
tori, ed artefici di rinomanza. volta è abbellito con tre incisioni
L'Album è giornale letterario, in rame condotte con accuratezza,
e di belle lettere. Gol più lusinghie- ed allusive, analoghe, ed inerenti a
ro applauso viene accolto dai suoi quanto si descrive. Spesso hanno
numerosi leggitori, giacche in esso o- luogo tra esse i ritratti di chi è
gnuno ritrova verificato quanto il argomento della biografia e necro-
compilatore protestò prima
nella logia. Questo giornale periodico è
distribuzione fatta agli 8 marzo tenuto pel giornale ebdomadario,
1 834 ; di dare cioè » una sempre il più antico dei pittoreschi che ,

« variata ricreazione ai nostri asso- si vanno pubblicando in Ita-


» ciati. ... E dispregiando mot- i lia. Le distribuzioni di un anno
» teggi della satira, questi non sa- formano un volume, il quale è
« ranno tenuti in calcolo alcuno". sempre dedicato a qualche Cardi-
DIA DIA n
naie principe , od altro distinto blica espilazione , e gli annali
personaggio. delle scienze religiose sono ovun-
Il settimo volume però dell'anno que bene accolti ed in gran credito,
settimo, meritamente fu dal diret- e vanno a formare preziosi docu-
tore dedicato ai numerosi ed egre- menti per la storia ecclesiastica.
gi collaboratori del medesimo. Ogni Inoltre periodicamente si pub-
volume è preceduto da un indice, blicano in Roma anco i seguenti
una delle tre doti dei libri. due giornali, ed annali: // gior-
Gli annali delle scienze religio- nale del foro, di cui si pubblica un
se, compilati dall'abbate ora mon- fascicolo ogni mese, compilato dal
signor Antonio de Luca, s' inco- chiarissimo dottore Bartolommeo
minciarono a pubblicare nel i835, Belli, che raccoglie, e dà l'estrat-
e furono intitolati agi' italiani cul- to di tutte le decisioni più impor-
tori delle scienze religiose. Il grave tanti, sia in diritto, che in proce-

titolo di questa utilissima e be- dura dei tribunali di Pioma; la


nemerita opera periodica , di cui Rivista, altro giornale periodico
si distribuisce un fascicolo ogni che ebbe
sui teatri, arti, e varietà,
due mesi, è ben sufficiente, per principio nel i83i. N'è compila-
comprendere le interessanti materie, tore il chiarissimo Antonio Tosi, e
e perciò si legge nell' indirizzo si pubblica tre volte per ogni me-

proemiale »* Trattasi di porre sot-


: se. Scopo precipuo di questo gior-

» to i vostri ocebi quanto di piti nale è il miglioramento del tea-


« notabile e pregevole si va ogni tro, e tuttociò eh' è relativo ai
» dì pubblicando nella nostra pen- romani spettacoli. È scritto con
» isola , e fuori intorno alla reli- imparzialità, e con analoghe co-
» gione, sia per riguardo ai suoi gnizioni ; mentre nella varietà si
« dogmi, sia per riguardo alla ec- osserva il buon gusto, il diletto, e
* clesiastica disciplina, sia per ri- l' istruzione.
ai guardo ad alcun' altra cristiana Gli annali medico-chirurgici so-
« istituzione, che a lei si apparten- no della più. grande importanza, e
ni ga". In questi annali rendesi vengono compilati dal chiarissimo
conto adunque del progresso delle dottore Telemaco Metaxà. Questa
scienze sagre, di ogni luogo, con opera periodica incominciò nel
importante appendice bibliografica 1839. Se ne pubblica un fascicolo
di tutti i regni. Le bolle, i brevi, per ogni mese, ed ogni sei fascicoli
le lettere pontificie, le allocuzioni, formano un volume. Occorrendo,
ed altro atto del sommo Pontefice in questo giornale vi sono i neces-
di argomento grave, sono riportati sari rami incisi. Il suo titolo dice
negli annali. Ivi pure s' inserisco- tutto, e la pubblica approvazione
no le dissertazioni lette nell'acca- corona le sollecitudini del compi-
demia di religione cattolica, le ne- latore. A cagione degl' importanti
crologie di coloro, che hanno dato argomenti che vi si trattano, ci sia
alla luce scritti diargomento sagro, permesso un ulterior cenno. Man-
e le analoghe opere, che si vanno cava alla patria dei Lancisi, e dei
pubblicando. Il chiarissimo compi- Baglivi un' opera, che raccogliendo
latore, ed i dotti collaboratori han- dalla saggezza di tutti i popoli le
no ampiamente corrisposto alla pub- più recenti ed utili verità dell' ar-
i2 DIA DIA
te salutare, ognor più dilatasse Finalmente passiamo ora a dire
quelle scienze, con che piacque a del tanto rinomato Diario di Ro-
Dio vantaggiare l' umana famiglia. ma, argomento principale di que-
Avvisò pertanto il lodato professo- st'articolo, della sua origine, del
re Telemaco (degno figlio del ce- suo progresso, e de' suoi pregi. La
lebratissimo professore Luigi, di cui preziosa rarissima collezione di es-
abbiamo un giusto, e splendido e- so è da me posseduta, e sino dal
logio necrologico, nel n.°49» delle i834, ' a l ess ' interamente, ricavan-
Notizie del giorno di Roma del 1 84 2) done un copioso repertorio per or-
di riempire, quanto meglio per lui dine di epoche, di materie, e di
si potè, siffatto vuoto, offerendo alfabeto. Ammiratore dell' infatica-

ne'suoi annali medico-chirurgici, un bileFrancesco Cancellieri, e pos-


ampio campo alla dottrina, e alla sessore di tutte le sue opere fino
coltura de' sapienti colleghi. Laon- da molti anni, mi venne viva bra-
de fu saggio intendimento del com- ma di acquistare quelle opere, dal-
pilatore, di aggiungere alle solide le quel benemerito e pro-
quali
dottrine degli antichi il miglior fondo erudito avea ricavato tante,
fiore del moderno sapere, separan- e sì svariate nozioni. Essendo in
do i puri fatti dalle incerte teorie, gran parte riuscito nel!' intento, mi
combattendo alcune mediche sette, mancava percorrere T importante
e tanti errori ridotti a sistema (per collezione dei Diari di Roma, ma
servirci della definizione dei dotti per nulla spaventato dal numero
in questa scienza), e le bizzarre i- de' volumetti, con mia indescrivi-
potesi, che muovono sì spesso ai bile soddisfazione, e corrispondente
nostri tempi gli oltramontani a por- istruzione, il ripeto, effettuai piena-
re in dubbio il vero, e cambiare, mente il divisamento, ispiratomi an-
e travisare in mostri le migliori che dai frequenti encomi, e dalle ci-
nostre antiche scienze. perchè si
II tazioni che ne fa il Cancellieri nelle
sforza il dottor Telemaco, di ri- sue opere, e dalla legalità, e ve-
condurre menti sviate allo stu-
le racità del suo contenuto, massime
dio declassici, ed a moderare quel- per ciò che riguarda la santa Se-
lo smodato affetto che ci porta, de, la Chiesa universale, il mondo
anche in questa scienza, ad idola- cattolico, Roma, e i dominii pon-
trare le cose straniere senza carità tificii. Il Cancellieri a pag. IV del-
per le nostre. Nella prima parte la lettera barone
dedicatoria al
poi di questo giornale sono inse- della Penna Crispolti, del Mercato,
rite memorie originali inedite
le il lago, ec. Roma 181 r, così si
,

riguardanti le due medicine uma- esprime in giusta lode del Diario


na, e veterinaria, non che la zoo- di Roma, altrove da lui chiamato
logia, e la zootomia. La seconda utilissime effemeridi: » Avendo nella
parte comprende la rivista dei gior- » maggior parte tessuto il mio la-
nali medici, italiani, e stranieri. Vi n voro con i piacevolissimi rac-
si leggono eziandio le analisi delle « conti, finora inediti, di Cola Co-
opere mediche, che vengono pub- » lei ne, di Teodoro Amidenio, di
blicandosi in Italia, e fuori, espo- » Marc' Antonio Valena, di Gia-
ste con imparziale critica, senza adu- » cinto Gigli, di Francesco Vale-
lazione, ne amare diatribe. >ì rio (tutti celebri diaristi), oltre
DIA DIA i3
m molti altri, tratti dal Diario del » che è assai difficile di trovar com-
» Cracas Diario di Ro-
(cioè dal »» pietà". Così ne' citati luoghi, e
» ma come diremo,
cosi chiamato, nelle altre numerose sue opere par-
» dal primo, e benemerito suo i- lava del Diario di Roma, France-
m stitutore e compilatore), che quan- sco Cancellieri, che non si dubitò
» tunque da molti, per non dire da qualcuno chiamare con enfati-
» da tutti, si crede affatto sprege- ca frase, il principe dell'italiana
« vole, pure è l'unico fonte, da erudizione. Inoltre l' importanza, ed

» cui possono attingersi mille cu- i pregi Diario di Roma si


del
« riose (poteva aggiungere qui co- possono agevolmente dedurre dai
» me ha fatto altrove, non che frequenti estratti, che del medesi-
» preziose, ed importantissime) no- mo riporto negli articoli di questo
» che inutil sarebbe di cer-
tizie, Dizionario. Ecco i cenni generici
» care altrove, e che senza di esso istorici sull' origine, e progresso del
« sarebbono andate in una totale Diario di Roma.
» dimenticanza, al pari di tante Nel pontificato di Clemente XI,
» altre, che si sono smarrite pri- in Roma, ebbe origine e principio
w ma della sua utilissima introdu- il Diario di Roma, in occasione
» zione; mi lusingo che possa
io della guerra d' Ungheria, che per
« incontrare il vostro, ed il corau- l'imperatore Carlo VI sosteneva il

« ne compatimento ". Quindi il valoroso principe Eugenio


Sa- di
Cancellieri, nella sua Lettera sul- voia, contro Acmet III imperatore
V aria di Roma ec. , ivi pubblica- ottomano. Pel primo lo pubblicò
ta nel 1817, a pag. 122 aggiun- Luca Antonio Cracas o Chracas, coi
ge: » Spero di fare cosa grata, tipi del fratello Giovanni Francesco
» raccogliendo in compendio le Chracas, stampatore presso s. Marco
» principali memorie, che sono re- al Corso, col titolo di Diario di Un-
» gistrate nel Diario del Cracas, gheria. Dal cognome di lui chiamati-
» da cui solo possono ricavarsi. si volgarmente Chracas, o Cracas,
» Volesse il Cielo, che questa uti- tanto il Diario di Roma, che le
» lissima raccolta, benché non mai Notizie annuali di Roma, delle qua-
» curata dai letterati, in vece di li per ultimo faremo menzione; ed

» essere incominciata nel 17 16, il lodato Cancellieri su di esso ri-


« avesse avuto principio appena in- porta nella Lettera ec. citata: » Lu-
» trodotta la stampa Quante no- ! m ca Chracas, che ne fu il diretto-
>» tizie di più sarebbono venute a si re, aveva l' imperfezione di non
n nostra cognizione, che per gran » poter pronunziare la lettera R.
» disavventura sono affatto perite » Il Cardinal Benedetto Pamfìly,
« .... per le quali notizie dovet- « gli fece un distico giocoso". Que-
* ti soffrire l'enorme fatica, da sto distico egli riporta nel citato
» me sostenuta per ripescarle nel luogo.
» vasto oceano di più di cinque- Luca Antonio, ovvero Gio. Fran-
» cento cinquanta volumi (fino ai cesco nel suo Diario ristampava
» nostri giorni incomodissimi alla soltanto le notizie cui riceveva da
« lettura, perchè legati in volumetti Vienna, e perciò questo giornale
» a cagion della antica lor forma), conteneva eziandio le notizie di
» di cui è formata questa raccolta, quella capitale, e corte imperiale.
i4 DIA DIA
Le prime portano la data dei 5 in separato o successivo diario, una
agosto 17 16, numero I, coli' inti- aggiunta di otto ed anco pagine,
tolazione suddetta di Diario ordi- più alle notizie date precedentemen-
nario tt Ungheria ; e con queste te, col titolo di Diario Succinto.

parole in fine del frontispizio In : Essendo terminato col numero


Fìenna, ec. in Roma. Nella stam- 29, il primo anno 17 16, col nu-
peria di Gio. Francesco Chracas, mero 3o incominciò il 17 17 in
presso s. Marco al Corso. Con li- data de'2 gennaio. Alla pagina 24
cenza de' superiori. Qui però note- del Diario Succinto , in aggiunta
remo, che la compilazione deve at- al numero o,5, si notificò, che nel-
tribuirsi, almeno in parte, al fra- l'entrante settimana si pubblichereb-
tello di lui Luca Antonio, per be una distinta relazione di tutte le
quanto si è detto, e per quanto si feste di gioja fatte in Roma per
dirà in progresso, massime in ul- la presa di Belgrado, con la cap-
tima parlando del libro, o notizie pella papale, e cardinalizia. Nel
annuali di Roma, denominato co- numero 97 del Diario, in data 16
munemente il Cracas. In quanto ottobre 17 17, e sotto la rubrica
alla forma del diario, essa era pic- di Vienna, riportasi che Clemente
colissima, e tale come prosegui si- XI avea creato Cardinale l'arcive-
no all' ultimo numero del i836, scovo di Colocza Csackoj che per
sebbene negli ultimi tempi si stam- molti giorni ricusava di accettare,
passe anche in foglio; ma col pri- non che la relativa allocuzione la-
mo numero dell'anno 837 lo abbia- 1 tina pronunciata dal Papa in con-
mo impresso in foglio grande, ed a cistoro. Col numero io3 dell'anno
tre colonne, cioè contenendone tre 1 7 1 7, alla pagina 4> e seguenti, si
ognuna delle quattro pagine. Per tale leggono i doni fatti degli stendardi
forma piccola, il primo diario ebbe di vittoria alle diverse chiese, coi
pagine 16. Ve ne furono quindi discorsi di monsignor sagrista, e
di pagine 11, 12, 20, 24, il qual Gol nume-
colle rispettive risposte.
numero di paginazione si man- ro io5 del medesimo anno, a pag.
tenne sino all' ultimo mentovato io, per la prima volta si pubbli-
diario di forma piccola del 1 836. carono dal Cracas alcune funzioni
Va però notato, che quando i dia- ecclesiastiche fatte in Roma; vale
ri contennero qualche relazione, la a dire, che Clemente XI regnante
paginazione arrivò alli numeri 32 Pontefice aveva tenuto concistoro
e 34. Si prosegui il diario d'Un- di vescovi di più soggetti, che no-
gheria con numero successivo di minò; della cappella papale cele-

ordine. Sembra, che nel primo e brata per l'anniversario della sua
secondo anno, il diario si stampas- creazione; della visita fatta dal me-
se, e dispensasse ogni sabbato, men- desimo Papa alla chiesa di s. Cle-
tre si rileva che nel terzo anno mente, per la festa, coli' assistenza
1718, se ne faceva la stampa, e la di molti Cardinali; della seconda
dispensa due volte la settimana. cappella dell'avvento, e di alcuni
Nel detto primo anno 1716, dai 5 esami, e consagrazioni di vescovi.
agosto a tutto dicembre, si pubbli- Eguali notizie poi si leggono nel
carono soli ventinove numeri del num. 108, a pag. 22. L'anno 17 18
diario ; qualche volta però fu fatta ebbe principio col numero 1
1
7 del
DIA DIA |S
diario. Oltre poi le accennate fan- zia estera ; indi non se ne legge
zioni, e notizie, si riportano le con- alcuna di Roma al numero 3oi,
sagi azioni, promozioni,, morti, bat- ma sì della guerra di Napoli, e
tesimi, sposalizi, esequie di persone perciò le vignette del frontespizio
distinte; quindi la descrizione del- si videro colle insegne di guerra.
la celebrazione di qualche festa nel- 11 numero 3o4 diede le notizie di
le chiese, quelle delle cappelle pon- Napoli, e di Roma; in quello del
tificie, cardinalizie, pontificali, prò- 3 io nel frontespizio egualmente non
tettorie ec. Al num. 21 3, il diario si lesse più: in Vienna ed in Ro-
nel frontispizio prese il titolo di ma; ma soltanto in Roma, colla
Diario ordinario, e sino a' 12 ot- data corrente della pubblicazione,
tobre 17 18, portò la detta deno- Il numero 3 3 incominciò colle
1

mi nazione di Diario ordinario di notizie diRoma, e nel frontespizio


Ungheria» non si videro insegne militari. Col
11 17 19 incominciò col numero numero 319 si tornarono a porre
237, e nel numero 264, benché siffatti ornati con articoli di ogni
nel frontespizio portasse ancora la nazione, e per ultimo le notizie di
data di Vienna, le notizie di Ro- Roma. Si osserva nel numero 34o,
ma, che sino allora erano state pò- e nei numeri anteriori, che le vi-
ste in fine dei diari, per la prima gnette sono di fiori di varie specie,
volta si lessero alla prima pagina; ed anche rappresentanti un globo,
inoltre nel frontispizio si vide la da- Le notizie di Roma leggonsi dopo
ta: Roma 18 marzo 17 19. Dal nu- le altre. Queste notizie, e quelle
mero 264, fino al numero 272, i di Napoli si numero
riportano dal
diari non riportarono altre notizie 348; mentre numero 354 s *
col
fuori di quelle di Roma. Solo col rileggono quelle di tutto il mondo,
seguente numero 273, pubblicaron- precedute da emblemi di guerra,
si alcune novità estere, dappoiché Nell'anno 172 1, il diario s'incomin-
essendo cessata la guerra, il diario ciò a stampare, e pubblicare tre
si estese nel riportare le notizie di volte la settimana, cioè il merco-
tutta Europa, e si chiamò anco-
l' ledi, il venerdì, e il sabbato. Quel-
la Diario di avvisi. Al num. 279 lo del mercoledì, e del venerdì
si osserva il frontespizio ornato di conteneva, e riportava le notizie di
vignetta con fregio di fiori, e non tutto il mondo, e quello del sab-
di emblemi guerreschi, e militari, bato le notizie di Roma. Tuttavol-
com'erasi praticato in avanti. Po- ta, essendo morto a* 19 marzo Cle-
scia vi s' impressero vignette di for- mente XI, si diedero quelle diRo-
me diverse, come tre monti, con ma nel mercoledì. Chi desiderasse
una spada, e bilancie, la religione, le notizie di Roma, dal 1 700 al
ed altro. Col numero 285 si die- 1724, potrebbe consultare il diario
dero le solite notizie di Roma; e curiosissimo, pubblicato nell'anno
il seguente ha per fregio il trire- 1725 da Giovanni Francesco Cec-
gno, con croce, e pastorale; poi i coni, in fine della descrizione di
frontespizi si decorarono con fregi Roma sacra, e moderna ricavata
di mitre, corone, del prospetto di dal Pancirolo, e dal Posteria.
Campidoglio, ed altre vignette. 11 Nel 1766, il diario ordinario si

numero 294 riporlo qualche noti- stampava nel mercoledì, e venerdì


iG DIA DIA
per le notizie estere, conservandosi azioni da me istituite ho potuto
la consuetudine di pubblicare quel- rilevare, che Gio. Francesco Cracas
le di Roma, e dello stato pontifi- fosse lo stampatore, e Luca Anto-
cio nel sabbato. Queste ultime pe- nio il compilatore tanto del Diario,

rò s' inserivano in articoletti in fi- che delle Notizie annuali; per cui
ne delle notizie estere. Le vignette alcuni attribuirono il merito della
pel diario del sabbato erano emble- compilazione, e pubblicazione al so-
mi ecclesiastici, il frontespizio era lo Gio. Francesco, che sembra fra-
il solito. Nel 1768, per dare le no- tello di Luca Antonio, confonden-
tizie più recenti, il redattore del do uno Laonde emerge
coH'al tro.
diario di Roma col numero 7980, chiara la distinzione, che se ne deb-
stabilì che non più le notizie estere be fare.

si pubblicherebbero il mercoledì, Il diario di Roma dalla sua isti-

e venerdì mattina, ma solo nel ve- tuzione nel 1 7 1


6, per tutto il se-
nerdì ; però sono più copiose ed colo XVIII proseguì, e costante-
equivalenti a due diari, e ciò fu mente prosperò, e si rese utile e
fatto in considerazione degli arrivi rinomato, pubblicando tutte le fun-

delle poste da diverse parti. Chi si zioni ordinarie, e straordinarie del


associava alle sole novità estere, Papa, de' Cardinali, e di altri ma-
pagava dodici paoli all'anno, con un gistrati di Roma : tuttociò, che ri-

trimestre anticipato. Agli associati guardava i medesimi, la sede va-


di Roma vennero stabiliti per pa- cante, il conclave, i viaggi, e le
gamento paoli diciotto, cioè per villeggiature dei Pontefici, i conci-
chi prendeva le notizie di Roma, stori, le distinzioni e cariche che
mentre per chi proseguiva a pren- conferivano ; le feste ecclesiastiche,
derle d'ambedue le specie si con- e civili della città; i battesimi, gli
servò V antico prezzo di paoli ven- sposalizi ed altri avvenimenti di per-
tiquattro annui. Questo sistema eb- sone qualificate; come le morti, le

be principio il dì primo settem- necrologie, 1' esequie, i testamenti ;

bre. Nel 177 1 morì d'anni 80 la le cose che riguardavano gli am-
zitella romana Caterina Cracas ,
basciatori presso la santa Sede, ed
pastorella di Arcadia, che per qua- altre molte materie, anche scienti-
si quaranta anni aveva compilato fiche, letterarie, ed artistiche, con
i diari di Roma, con molta sod- tanta precisione che si possono
disfazione del pubblico. Fu esposta chiamare gli annali urbani di Ro-
nella chiesa del Ss. Nome di Ma- ma. Dopo tale epoca veramente
ria, ed ivi sepolta avanti la cap- tante notizie domestiche, e cittadi-
pella del Ss. Crocefisso nella pro- ne non si pubblicarono più dal dia-

pria sepoltura, donata dall'arcicon- rio, che in vece ne dà altre egual-

fraternita al suopadre Luca An- mente, o più importanti. Ma al


tonio Cracas, benemerito confonda- declinare del detto secolo, avendo
tore della medesima, come si legge i repubblicani francesi invaso lo

nel numero 8234 di tal anno. E stato Pontifìcio, e Roma, a'20 feb-
assai importante di notare, che braio 1798, ne deportarono il
dalle dediche fatte delle Notìzie an- glorioso Pio VI; quindi a* i5 di-
nuali diRoma, di cui per ultimo cembre di tale anno restò sospeso
faremo menzione, e da altre osser- il diario di Roma perchè sino dai
DIA DIA 17
21 febbraio si pubblicava il Moni- Marforio, e Pasquino; indi figura-
tore di Roma, che aveva per mot- rono ancora negli ultimi fogli, nei
to Religione, Libertà, Eguaglianza , quali si annunziava la venuta dei
con piena libertà di stampa. Ognu- tedeschi, e il termine della demo-
no facilmente si può figurare il crazia, Scanderberg, ossia Giorgio
contenuto, ed il modo com'era re- Castriota, e certo Giorgio Catena.
datto un tal foglio, al quale ben Nei primi numeri de' fogli si ri-
presto però fu tolto il titolo di portarono molte interessanti notizie
Religione. S' incominciò col porvi del Papa, de' Cardinali, prelati, ed
in fronte un tratto di Virgilio, Ti- altri del clero secolare, e regolare,
to Livio, e di Machiavello, quindi ma trattati col linguaggio di quel-
un brano dell'autore de V esprit des l'epoca lagrimevole, e di aberra-
Loix , di Ovidio, di Plauto, Ora- zione. Tuttavia i redattori del Mo-
zio, Championnet, del politico da nitore più di una volta si prote-
Verulamio, di Rousseau, Raynal, starono, che tal foglio si scriveva
Dante, ed altri. solo per uso della repubblica ro-
Nel Monitore dì Roma, che poi mana, per ismascherare i vizi e gli
adottò l'aggiunto di Foglio Naziona- abusi, non già per ispirito di mal-
le, oltre tutto ciò che riguardava l'i- dicenza, ma per reprimerli nello
stallamento, progresso, ed atti del- stesso loro nascere. Su di che van-
l' effimera repubblica romana, qua- no consultati numeri XXXIII, p.
i

lificata cogli enfatici epiteti di 282, ed programma dei 9 mes-


il

una, ed indivisibile, si pubblicò sifero, non che il numero XLII


ancora quanto spettava alle repub- del 1798. Nel dicembre dello stes-

bliche Cisalpina, Ligure, Batava, so anno 798, essendo Roma stata


1

Elvetica, Lucchese, Napoli tana ec, occupata dalle truppe del re di Si-
massime della dominante Francese, cilia Ferdinando IV, per restituirla

e delle sue guerre. Così aveva ar- al Pontefice suo legittimo sovrano,
ticoli sul consolato, tribunato, edi- ed essendone uscite quelle francesi,
liato ec ; pubblicava leggi, provve- monsignor Passeri arcivescovo di
dimenti sulla pubblica istruzione, Larissa, vicegerente di Roma e suo
ordini del giorno, programmi ec; distretto, nel Monitore fece pub-
riportava eziandio alcune estere blicare un con cui
invito sagro,
notizie, a seconda che la politica eccitò i romani a supplicare Dio pei
vigente permetteva, quelle dei di- correnti Allora il Moni-
bisogni.
partimenti repubblicani, come di tore, secondo nuovo ordine di
il

commercio, di teatri, annunzi let- cose, procedette in maniera meno


ed aneddoti. Quindi sotto
terarii, repubblicana, e si mostrò più mo-
la categoria di varietà, ri porta van- narchico. Ma passati circa quindici
si apologhi, quesiti, discorsi, ed o- giórni, i francesi sloggiarono da
pinamenti de' sedicenti cittadini re- Roma l' esercito regio, e fecero su-
pubblicani; lunghe e frequenti sa- bito cessare il governo provvisorio
tire quanto curiose ed insipide, al- di Ferdinando IV, e Y albero della
trettanto mordaci, e piccanti, fa- libertà prontamente venne rialzato
cendosi in essi figurare i notissimi sul Campidoglio. Indi il Monitore
simulacri satirici di Roma, come non mancò di far conoscere il

madama Lucrezia, l'abbate Luigi, male fatto dal governo, e pubblicò


voi,, xx.
i8 DIA DIA
poetici componimenti in idioma rio di Roma cessò e fu sospe-
francese, allusivi a sì brevissima so ai |5 dicembre del 1798, quin-
dominazione, che furono seguiti di essendo, a' 28 settembre del se-
ila Ile anteriori e frequenti satire. guente anno terminato 1' anarchico
Il Monitore, di cui si nominano governo repubblicano, il medesimo
un Vincenzo Bianchini,
redattori diario s' incominciò a ristampare
un Urbano Lampredi, certo Vin- col numero 2418 in data 5 otto-
cenzo Russo, ed altii, si pubblicava bre 1799, nella stamperia Peluc-
tre volte la settimana, quindi se chi-Cracas presso s. Marco al Cor-
ne pubblicò uno per giorno, poi so. Tale diario notificò la parten-
si ritornò al primo sistema. Si dis- za da Roma del general Garnier
se anche foglio nazionale, sino dal colle truppe francesi, che ne for-
numero XII. Ogni numero conte- mavano la guarnigione, e notificò
neva 8, io, e 12 pagine, in foglio pure T ingresso fatto nella notte se-
n' era la forma, e pubblicavasi nel- guente del maresciallo Emmanuele
la tipografia del cittadino Vincenzo de Bourcard, colle truppe di Ferdi-
Poggioli, stampatore dell' istituto nando IV re delle due Sicilie, non
nazionale, situata nel palazzo Or- che l'ordine dal maresciallo pubblica-
nani presso piazza Navona. Prima to a'3o settembre dal quarlier gene-
il medesimo tipografo faceva di- rale della slessa Roma, a preve-
spensare il Monitore presso s. Lu- nire gli sconcerti, che potevano na-
cia della Tinta. Talvolta si diede- scere, nell' atterramento degli al-

ro supplimenti ora brevi ed ora beri della libertà e delle armi del-
diffusi. Ogni trimestre pagavansi pao- la repubblica francese, cui il po-
li dodici : alcuni sono colla vignet- polo erasi abbandonato con entu-
ta della lupa romana. Questa col- siasmo, bruciando gli uni, e le altre.
lezione del Monitore è rara, laon- Ordinò il maresciallo, che si potesse-
de mi compiaccio possederla anco ro dalle chiese suonare liberamente
perchè è arricchita d' importanti le campane, e fare tutte quelle fun-
postille d'un rispettabile contem- zioni del di vin culto, come si pra-
poraneo. E divisa la collezione in ticava sotto il governo del Papa. Fi-
quattro serie. 11 primo numero di nalmente nel suddetto numero si
ordine della prima, incomincia ai legge un avviso, col quale si avverti-
i\ febbraio 1798, e termina col va, che col termine del governo
numero LXI1 de' 19 settembre. repubblicano era pur terminala la
Il primo numero d'ordine, della stampa della gazzetta, e col presen-
seconda, incomincia ai 24 settem- te numero incominciavasi il prose-
bre 1798, e termina col numero guimento de' diari ordinari, e pre-
L1V de' 19 marzo dell'anno 1799. cisamente dal numero che si tra-

11 primo numero della terza serie lasciò dopo la partenza delle trup-
incomincia ai iZ marzo detto, e pe napolitane li i5 dicembre 1798;
termina col numero III dei 5 XX e che a richiesta di molti non si
giugno 1799. N primo numero farebbe piti il Diario ordinario,
della quarta serie incomincia col 4 e il Diario estero, ma bensì se ne
messifero, e termina col numero stamperebbero due ordinari in o-
XXVI. gni settimana, per dare così più
Dicemmo, che il Diario ordina- prontamente le notizie di Roma.

#
fc;'
DIA DIA 19
Si avverta pure che il vacuo, il poi 53 de' 6 luglio 1809, giorno
quale rimaneva si nell'uno che nel- in cui Pio VII fu imprigionato, e
l' altro, si riempiva colle notizie trasportato altrove dai francesi, il

estere : il prezzo continuava ad Diario di Roma restò sospeso sino


essere di paoli ventiquattro al- al i8i4- La suddetta Gazzetta
l'anno. Monsignor Boni, arcivesco- Romana ebbe principio martedì 5
vo di Nazianzo, e pro-vicegerente aprile 1808, colla avvertenza costan-
del vicariato di Roma, pubblicò temente riportata nel frontispizio,
inviti sagri, e richiamò il clero « che tutti gii atti di amministra-
alla osservanza della disciplina ec- « zione posti in questo foglio sono
clesiastica ; e poscia monsignor Pas- « officiali, ovvero, gli atti del go-
seri vice-gerente, invitò i romani a « verno posti in questo giornale
rendere solenni grazie a Dio per n sono officiali/' come dipoi venne
averli liberati dall'anarchia. Indi surrogato. La gazzetta romana si
il general Naselli pubblicò la no- compose di pagine otto in
forma di
mina, che di lui avea fatta il re foglio, e si pubblicava nella stam-
Ferdinando IV, di comandante mi- peria di Perego Salvioni sulla piaz-
litare, e politico dello stato roma- za di s. Ignazio, col pagamento di
no, prendendone possesso pel legit- uno scudo per ogni trimestre; si
timo sovrano, il futuro sommo distribuiva il martedì, e venerdì,
Pontefice, e ciò con proclama ri- e talvolta con supplimento, e col
portato dal diario de' 12 ottobre. timbro da un lato di una corona
Il diario proseguì
a riportare tut- d' alloro, e mezzo
col titolo nel :

tociò che riguardava il defonto Pio Gazzetta di Roma. Quindi col nu-
VI, ed i Cardinali che recavansi in mero 5 si avvertì, che per dare le
Venezia pel conclave; tuttociò che notizie più recenti, si farebbero
spettava ad esso, e poi nel seguente quattro distribuzioni, cioè il lunedì,
anno si pubblicò 1' elezione di Pio il mercoledì, il venerdì, e il sabba-
VII effettuata a' i3 marzo, il qua- to, componendosi però ogni foglio
le avendo fatto prendere il regime di sole pagine quattro, e qualche
del governo dai suoi ministri, en- volta di otto. Il numero d' ordine
trò poi in Roma a' 3 luglio 1800. si rinnovò col 1809; la serie dei
r

3N on andò guari, che i francesi fogli del 1808 si compone di i54


operarono sotto immaginari prete- numeri, e quella del 1809, di fo-
sti, e colla legge del più forte, una gli numero 104, perchè con detto
nuova occupazione dello stato pon- numero si prevenne il pubblico,
tificio, come meglio si dirà parlan- che dal primo luglio la gazzetta
dosi della Gazzetta Romana, che romana sarebbe riunita al giorna-
incominciarono a far pubblicare nel le di Campidoglio j che questo si
1808, a' 5 aprile. I Diari ordinari pubblicherebbe tre giorni la setti-
però continuarono a pubblicarsi, il mana, cioè il lunedì, il mercoledì,
martedì, e venerdì presso il Cracas e il sabbato, pel medesimo tipogra-
col precedente sistema ; ma col nu- fo Salvioni, e col pagamento di
mero 52, dei 29 giugno 1808, paoli quindici per ogni trimestre.
venne chiamato Diario di Roma Ma prima di dire qualche altra co-
per la prima volta, denominazione sa sul giornale di Campidoglio, fa
che tuttora conserva. Col numero d'uopo aggiungere alcuna nozione
?.o DIA DIA
necessaria siili* origine, e sul conte- di Roma riguardanti i rappresen-
nuto della gazzetta romana. tatiti, il governo imperiale e la sua
Dopo che Napoleone Bonn parte dominazione, ed emanava ordini
fu assunto all'impero francese, re- e prescrizioni. I primi furono con-
golando colla sua formidabile for- tro la detenzione delle armi e la
tuna e possanza i destini della sbi- propagazione delle coccarde in pre-
gottita Europa, sconoscente ai be- giudizio del governo invasore, ad
nefìzi ricevuti dal sommo Pontefice onta che tuttora risiedesse in Roma
Pio VH, e dimenticando le promes- il sovrano territoriale Pio VII. Ol-
se e le proteste fatte a lui, voleva a tre le notizie della città, la gazzet-
viva forza impadronirsi dei domi- ta pubblicava i misfatti commessi,
mi della Chiesa romana, mentre per le condanne, le necrologie, gli ar-
l'antichità del diritto, e del posses- rivi dei principi, le notizie estere
so ni una famiglia sovrana regnan- di tutte le nazioni, massime di quel-
te poteva vantare altrettanto. Le le governate dall' impero francese;
truppe imperiali francesi pertanto, ed in fine ri porta va nsi sciarade, lo-
allorché Pio VII pacificamente, ai gogrifi, notizie sulle mode, manife-
2 febbraio 1808, assisteva nella cap- sti, avvisi di acquisti, e di altre co-
pella Paolina del palazzo apostolico se, pubblicazioni di opere, notizie
quirinale, alla sagra funzione della dei teatri, articoli di letteratura, di
festa della purificazione di Maria Ver- antiquaria, di scavi, adunanze ac-
gine (ove dopo il giro di pochi anni cademiche, ed altro spettante al-
collapronta elezione del Papa re- le scienze, ed alle belle arti.
gnante Gregorio XVI, che si effe- Ma la gazzetta romana, col nu-
tuò nella stessa cappella della Pao- mero 92 de' io giugno 1809, an-
lina, nella medesima festa, e gior- nunziò la riunione degli stati ro-
no, nel i83i, la divina Provviden- mani all' impero francese per de-
za salvò Roma e lo stato da mol- creto di Napoleone , dichiarando
te catastrofi, che lo minacciavano, e Roma città imperiale e Ubera, e
stavano per iscoppiare per le mac- le proprietà attuali del Papa au-
chinazioni dei nemici dell'altare, e mentate fino alla rendita di due
del trono, di che niuno potrebbe milioni di franchi. Le successive
calcolare le fatali e terribili con- gazzette riportarono i decreti sul go-
seguenze), essendo comandate dal ge- vernamento, e sull'amministrazione
nerale Miollis, entrarono ostilmen- del medesimo stato della Chiesa. Pe-
te in Roma, s'impossessarono di Ca- rò alla gazzetta romana successe
stel s. Angelo, e posero otto pezzi altro foglio col titolo Giornale di
d'artiglieria innanzi il portone del Campidoglio, di cui già abbiamo
palazzo quirinale. Non mancò Pio dato un cenno col numero d'ordi-
VII con una notificazione di pro- ne I, colla data Roma i.° luglio
testare solennemente contro questo 1809, e colla protesta, che gli at-
enorme attentato. Quindi il gene- ti governo posti in questo gior-
di
ral Miollis, a' 5 aprile 1808, fece nale sono officiali. Quindi la consul-

pubblicare un nuovo foglio perio- ta straordinaria del governo avea


dico, cioè la summentovata gazzet- dichiarato il giornale di Campido-
ta romana. glio, per privilegio, il solo giorna-
Questa conteneva notizie interne le officiale. Il giornale novello si
,

DIA DIA 2i
compose di quattro pagine, e con ni due bolli. In seguito col nume-
supplimenti e la sua forma fu di
, ro 4° al titolo Giornale di Cam-
foglio massimo, e come l'anteriore pidoglio fu aggiunto , riunito al
gazzetta fu in quattro colonne. lì giornale Romano, e si avvisò, che
primo articolo era sempre colla ru- si stampava e distribuiva da Paolo
mica impero francese, giacche Pio Salviucci, e figlio al Corso. In da-
VII a' 6 luglio venne trasportato ta poi de'i8 dicembre 1811, ven-
da Roma. Quindi seguivano nel ne pubblicato un avvisa in lingua
giornale gli atti del governo, mas- italiana, e francese, colla denomi-
sime quelli risguardanti Roma, e nazione di Giornale polìtico del
gli stali pontificii, le notizie estere, dipartimento di Roma, nel quale si di-
ed in fine le necrologie, e gli arti- ceva, che in esecuzione dell'ordine
coli politici, e quelli filosofici a se- imperiale de'26 settembre decorso,
conda de' tempi, e come appunto e dell'istruzione del direttore gene-
era modellata la compilazione di rale delle stamperie e librerie, an-
tutto il giornale. Così pubblicavan- dava a subire qualche cambiamen-
si avvisi tipografici di associazioni, to il Giornale del Campidoglio, e
articoli di giurisprudenza, di pre- in modo da renderlo
più interes-
miazioni artistiche, di belle arti, di sante. E Giornale politi-
siccome il

fallimenti, non che alcun poetico co del dipartimento di Roma, che


componimento.il primo anno di que- dovevasi pubblicare pel primo gior-
sto giornale che, come diremo, cam- no del futuro anno veniva sosti-
biò nome, contenne 78 numeri; il se- tuito a quello del Campidoglio, sa-
condo, cioè l'anno 18 io, numeri rebbe comparso al pubblico nelle
166; il terzo del 181 1, numeri due lingue italiana e francese, ed
i56; il quarto del 18 12, numeri avrebbe contenuto le nuove politi-
\5'j ; il quinto del 181 3, numeri che, articoli sulla letteratura, scien-
t-56j e il sesto anno del 1814, ze ed arti, atti amministrativi, re-
3o giugno, che fu fui-
cioè sino a' lazioni di avvenimenti particolari
timo, numeri 77. annunzi di teatri, feste, e spettaco-
li numero 20 del giornale di li, atti di matrimoni, e
nascite,
Campidoglio, dell'anno 18 io, av- morti, ed annunzi di libri, stampe,
vertì,che siccome il dazio del boi- e musica pubblicati preventivamen-
lo, il quale avrebbe luogo nel dì te dal giornale generale delle stam-
seguente i5 febbraio, avrebbe por- perie e librerie; quindi si diceva,
tato un accrescimento di prezzo al- che il gradimento fino allora mo-
l'associazione , si adottava lo spe- strato dal pubblico pel Giornale di
diente di una piccola minorazione Campidoglio , richiamava sempre
di sesto nella carta dello stesso più l'attenzione di chi presiedeva
giornale, adoperandosi nel medesi- all'impresa, affinchè nulla venisse
mo tempo caratteri più piccoli per trascurato di quanto poteva ren-
non diminuire il consueto contenu- derlo più utile, e grato allo stesso
to. Laonde col numero 2 1 si vide pubblico, dicendosi: » Per riuscire
il giornale in foglio comune, più » all'uopo si sono attivati tutti li
grande però dell'anteriore gazzetta, » mezzi per annunciare le nuove
e con questo sesto si procedette si- « politiche le più recenti. Si sono
no al termine del giornale, insieme » offerti alcuni valentuomini a for-
,

22 DIA DIA
» nire il giornale di scelti articoli riodico foglio di affissi, redatto nelle
» riguardanti gli scavi delle anti- lingue italiana e francese, abbrac-
» chità di Roma, che dal governo cierebbe come esclusiva competen-
» prodigamele si fanno eseguire, za, annunzi giudiziari, commerciali,
» non meno the le belle arti, le e particolari, le cui specie e cate-
»» fabbriche antiche, e moderne, la gorie venivano nel manifesto di-
» agricoltura, le manifatture, l'in- chiarate. Il prezzo di associazione
» dustria nazionale, le nuove sco- venne fissato in franchi sei annui.
« perte di qualunque genere, le os- Di fatti, a' 2 gennaio 18 12, furono
» sensazioni fisiche, e meteorologiche; pubblicati per la prima volta gli
» gli atti delle accademie di Roma enunciati fogli , e al modo ripro-
» e del dipartimento, gli estratti messo; e il giornale di Campido-
« delle opere interessanti, e gli e- glio non ebbe più tal nome ma ,

» logi degli uomini di merito, che si chiamò Giornale del dipartimen-


» cessano di vivere. Il giornale di- to di Roma: però col numero 28

« partimentale sarà stampato in de* 4 marzo il giornale stampossi


» quattro pagine con caratteri, di nuovo nella sola lingua italiana,
m nella forma, e carta del presen- lo che si fece fino al termine.
» te avviso (cioè come il Giornale Grazie alla divina Provvidenza ,
» di Campidoglio), oltre i fogli che nei primi dell'anno i8r4, l'impero
n potranno stamparsi per via di francese, già minacciato di sciogli-
« suppli mento, e che saranno ri- mento , diede segni del suo fine.

•» rilasciati gratis agli associati. Si Napoleone Bonaparte fu detroniz-


« distribuirà secondo il solito nei zato , e colla reintegrazione degli
m giorni di mercoledì, giovedì, e stati a' sovrani rispettivi, il mondo
» sabba to dopo le ore tre pome- ebbe pace. perchè Papa Pio VII
Il

» ridiane nel negozio di stamperia inviò in Roma monsignor Agostino


» e cartolarla del signor Paolo Rivarola, poscia amplissimo Cardi-
m Salviucci, e figlio via del Corso nale, colla qualifica , e col potere
» num. 248 " . Per Roma si sta- di delegato apostolico, affine di ri-
bilì l'anteriore prezzo di scudi sei pristinarvi il governo pontificio. Vi
l'anno. giunse a' io maggio 18 14, per cui
Fu in pari tempo pubblicato un subito cessò il governo provvisorio
manifesto in ambedue le nominate di Gioacchino Mulatte re di Na-
lingue, col quale, a tenore dei de- poli. Allora, e agli maggio, si 1 1

creti imperiali, si accordava a Ro- videro in un medesimo giorno pub-


ma, seconda dell'impero, il
città blicare due fogli col titolo di Gior-
privilegio d' un foglio periodico di nale Romano. Il primo notificava
affìssi, annunzi, ed avvisi diversi, quanto abbiamo detto della mis-
e si dichiarava che Paolo Salviucci sione del prelato Rivarola , ed il

e figlio, mercè l'autorizzazione avu- secondo annunziava sotto la cate-


tane dal prefetto di Roma, ne in- goria di Slati della Chiesa, ch'era
traprendevano al principio dell'an- felicemente cessata 1' usurpazione
no 181 2 la pubblicazione; e ch'es- ed era prossimo il ritorno in Ro-
so sarebbe soltanto un foglio sup- ma del suo legittimo sovrano, e pa-
plementario al giornale politico del dre Pio VII, del quale si pubblicò
dipartimento di Roma. Questo pe- il proclama dato in Cesena e da ,
DIA DIA 23
lui sottoscritto a' 4 maggio. Non è a promozioni alle primarie digni-
dire come in Roma pubblica alle-
la tà ecclesiastiche di tutto il mon-
grezza si manifestò uniforme, e gene- do cattolico, ed alle cariche dello
rale : fu in egual tempo pubblicata stato pontificio. Si pubblicheran-
la congregazione di governo, nonché no altresì colla maggior solleci-
i membri che la componevano, e tudine le più interessanti notizie
i prelati delegati apostolici stabiliti estere, e le più rimarchevoli
per le provincie. Quindi il giornale provvidenze de' sovrani di Euro-
romano pubblicò
successivamente pa. Gli editti , l' antiquaria , il

tuttociò, eh' eraanalogo al ripri- commercio, le scoperte, e le os-


stinato governo del Papa , e quan- servazioni più rilevanti , e più
to riguardava il Pontefice Pio VII, utili anche in linea politica, sa-
il cui trionfale ingresso venne de- ranno riunite in questo foglio
scritto dalnumero 63, e con sup- periodico, che per le imperiose,
plimento. Indi il numero 64 dei e luttuosissime circostanze dei
3o maggio notificò la cappella te- tempi fu tralasciato per quasi
nuta per la Pentecoste dal Papa cinque anni, e che per uno spa-
in quella Sistina del Vaticano, con- zio assai più lungo si è deside-
tinuando poscia a pubblicare le al- rato dalle persone di buon gu-
tre cappelle, e pontifìcie funzioni, sto, onde questa gran città, co-
come taceva il Diario di Roma. me in tutti gli altri rapporti, così
Finalmente, col numero 77 de'3o in quello della redazione di que-
giugno 18 14> il giornale romano sto Diario, si meritasse l'estima-

avvertì il pubblico, che per ordi- zione di tutte le altre nazioni ".
ne superiore andava esso a cessa- In fine del foglio si faceva l'avver-
re. Questo foglio fu sempre stam- tenza pegli associati , sul costo , e
pato dal Salviucci. sulla spedizione del medesimo Dia-
Quindi a' 6 luglio uscì dalle stam- rio. Dipoi, a' 9 luglio 1814, si pub-

pe del Cracas al Corso mira. i5o, blicò il num. 2, che incomincia


il Diano di Roma, con questo ar- con questo avviso « Mercoledì pros- :

ticolo » Il desiderio di risapere


: 5 simo i3 luglio colle stampe del
h quanto accadesse ai popoli, an- > Cracas si pubblicherà il num. 1
„ che delle più remote regioni, può > del sospeso per anni cinque e
„ dirsi nato coli' uomo, ed in ogni » più Diario di Roma, che sarà
„ tempo vi è stato chi un singo- > impresso in quinternetti del so-
>, lare impegno si è dato di ap- » lito sesto, antico di un secolo,
» prendere non meno, che di re- > in grazia della serie di essi, che
« gistrare gli eventi accaduti, onde > legata in tornelli eguali si con-
» trasmettere le notizie a quelle > serva in molte pubbliche, e pri-
„ nazioni che l' ignoravano. Mosso > vate librerie ". Di fatti a' 1 3 lu-
» da questo imitabile esempio il glio 18 4 venne pubblicato
r il Dia-
»,nuovo redattore del Diario 10- rio di Roma in sesto di foglio col
„ mano, offre al pubblico due vol- numero 3 progressivo a quelli di
» te la settimana le notizie più eguaì forma sunnominati , e col
* scelte del culto, delle scienze, e numero 1 in sesto di quinternetti,
>> delle arti, colle quali andranno del quale andiamo a trattare.
<> unite quelle, che risguardano le Il Diario di Roma, col numero
a4 DIA DIA
i, e per la stamperia Cracas, con meridiane sino alle otto e mezzo
privilegio pontifìcio tornò a
pub» della mattina del giorno seguen-
blicarsi a' i3 luglio, proseguendo te. Inoltre in questo gabinetto si
con quel sistema, di cui abbiamo prendono le associazioni a tutti i

parlato, e riparleremo. Si dispen- giornali esteri , italiani , ed oltra-


sava il mercoledì, ed il sabbato, ed montani. Prima però di tale isti-
era composto di ventiquattro pagi- tuzione, nelmedesimo luogo a piaz-
ne della forma piccola a modo di za di Sciarra, ove si distribuisco-
libretto, e collo stemma del Ponte- no il diario, e le notizie, era vi un
fice Pio VII. Questo stemma venne gabinetto letterario, che riusciva an-
tolto nel pontificato di Leone XII, gusto in proporzione dei concorren-
cioè il proprio, e fu surrogata la ti.Va pure notato, che dopo l'ul-
fama alata per vignetta , che an- tima epoca dell'accennata ristampa
cora conservasi. Del nuovo foglio del diario di Roma, esso non solo
periodico, Notizie del giorno, che sicontinuò a stampare in libretto,
insieme al Diario di Roma con gra- ma pure in foglio ordinario, del
dimento tuttora pubblica, ed èsi sesto del foglio delle Notizie del
tenuto quasi officiale, della sua ori- giorno. Però, coi numero primo sì

gine, che rimonta ai 27 aprile del Diario, che delle Notizie dell'an-
j8i5, e del suo sistema, si par- no 1837 fu variata la loro forma,
lerà per ultimo. Intanto anche i e resa più dignitosa, mediante la
Diari di Roma furono impressi nel nuova forma di foglio massimo,
frontispizio con duplice bollo; e nella quale si prosegue. In Roma
nell'anno 18 16 la stamperia Cra- l' intera associazione di ambedue
cas, e la distribuzione sia del Dia- costa paoli sessantaquattro annui.
rio, che delle notizie del giorno, fu Quando il giorno della distribuzio-
stabilita a piazza di Sciarra n. 232, ne è festivo, la distribuzione sia del

dove tutt'ora esiste. Se non che Diario, che delle Notizie, si fa nel
nell'anno 834 fu istituito un nuo-
1 dì precedente. Col primo numero
vo gabinetto di lettura, in via delle di ambedue i fogli del detto anno
Convertite al numero 20, cioè pres- 1837, per comodo dei procurato-
so il benemerito, e valentissimo di- ri, notari, cursori, la pubblicazione
rettore, e compilatore si del Dia- degli annunzi giudiziari, che prima
rio di Roma, che delle Notìzie del si pubblicavano nel solo foglio del-
giorno, il chiarissimo Gaetano Ca- le Notizie, fu stabilita eziandio nei
valletti di Piacenza , che sino dal due del Diario. Questo poi, col pri-
1 8o4 esercitò questo difficile, labo- mo del 1837, non più si pubbli-
rioso, e delicato officio con pubblica cò il mercoledì, ma il martedì, con-
lode, cioè dal 1804 in qualità di di- tinuandosi nel sabbato V altra di-
rettore, e dal 1 8
1 4
in poi anche di stribuzione del medesimo.
estensore. In detto gabinetto, dalle In conclusione, oltre quanto si è
ore nove della mattina, sino alle detto, il foglio periodico del lodato
sette della sera, a comodo di chi Diario di Roma è officiale dap- ,

•vuole leggere, restano esposti gior- poiché riporta tuttociò, eh' è rela-
nali italiani, inglesi, francesi, spa- tivo al sommo Pontefice, al sagro
gli uoli, e tedeschi, i quali possono Collegio, ed alla prelatura, curia,
anche aversi in casa dalle sette po- e corte romana. Descrive tutte le
DIA DIA 25
funzioni sagre pontifìcie, cardinali- di quelle d'ogni giorno dell'anno,
zie, ed ancora. Accenna le
altre e di quelle del palazzo apostolico;
principali nomine sovrane a cari- cosi delle cappelle pontificie, e car-
che, ed uffizi ec. ; dà il sunto , e dinalizie ; delle stazioni, e proces-
talvolta riporta le encicliche, le al- sioni pubbliche ; delle quattro tem-
locuzioni, le lettere apostoliche ; de- pora del far della luna, delle va-
;

plora con biografie, e necrologie la riazioni del mezzodì, dei segni del
morte di chi visse costituito in di- zodiaco ec. ec. Nel frontispizio poi
gnità, od ebbe fama e riputazione esso ha stemma del Pontefice
lo
illustre; parla dei tanti pii istituti prò tempore. Qui però noteremo,
di Roma, rome della borsa di tal che ogni anno nel decorso secolo
città, e degli effetti pubblici; no- in idioma italiano si pubblicava il
tifica gli scavi di antichità, gli atti Calendario Romano, del quale vuoi-
delle accademie scientifiche, arti- si, che fossero stati compilatori i

stiche, e religiose ; e raccoglie (pian- dottissimi Boldelti,


Marangoni. e
to avvi nelle notizie estere di più Questo calendario di piccola forma
importante, in ordine ai politici si stampava dalla tipografia came-
avvenimenti de' tempi , e che ri- rale, avente nel frontespizio lo stem-
trovasi sparso nei fogli esteri, e in ma del Papa prò tempore. Conte-
particolari corrispondenze , sempre neva il levare, e tramontare del
con quella imparzialità e pruden- sole, la mezzanotte, ed il mezzodì
za propria della capitale del catto- alle ore italiane in ciascun giorno
licismo. Nell'appendice si parla di dell'anno. Conteneva purei noviluni,
cose varie, letterarie ec. ; egli atti le quadrature, ed plenilunii, ed altre
i

dei concistori, ed altro, oltre che cose per la geografia, e per la na-
essere inseriti nel Diario, si pub- vigazione; le osservazioni isteriche,
blicano anche a parte, come a par- e cronologiche sopra l'antichità del
te anticamente sipubblicavano dal- mondo ; le feste di ogni giorno ; la
la medesima stamperia Cracas le tavola delle differenze de' meridia-
relazioni delle feste , e le funzioni ni; la nascita del Papa, de* Cardi-
straordinarie. In una parola, a ca- nali, e de' principali principi, e so-
gione dell' antica istituzione , e del vrani d' Europa ; in fine la nota
privilegio pontificio, di cui gode tan- delle più notabili congregazioni, coi
to il Diario di Roma, che le Notizie tribunali della corte di Roma po-
del giorno, possono riportare tutti sti per alfabeto.
quegli articoli e materie che pub- Le Notizie del giorno di Roma
blicano i giornali periodici scienti- sono un foglio periodico, che ivi si
fici, ed artistici di Roma,
letterarii, pubblica dalla stamperia del Cra-
di cuisuperiormente si diede un cas ogni giovedì ; e per quanto con-
cenno. Siccome ogni anno dalla tiene d' interessante , e perchè tal-
stamperia camerale, sì in libretto volta viene citato in questo Dizio-
in dodicesimo, che in foglio, si stam- nario, oltre a ciò che abbiamo già
pa, e si pubblica il Diario Roma- detto, ci sia permesso un ulteriore
no, con privilegio, acciocché questo cenno. Prima però avvertiremo, che
non si confonda col Diario dì Ro- nel Monitore dì Roma, del quale
ma , è a sapersi , eh' esso tratta : si è pure parlato di sopra, si dice,

delle feste di precetto, di divozione, che in detto giornale, sotto la ca-


26 DIA DIA
tegoria di Notizie del giorno, pub- persone distinte ; articoli di scien-
btienvansi le notizie urbane di Ro- ze, lettere, arti, invenzioni, e sco-
ma. Ebbe origine il foglio delle perte; riporta periodicamente le os-
\otizie del giorno, nel pontificato servazioni meteorologiche fatte nel-
di Pio VII, e per le cose impor- la specola del collegio romano; av-
tanti ehe narra, subito si rese in- visi, annunzi giudiziari, vendile, ed
teresmate, ed utile. Ne fu cagione altre cose comuni all' inserzione del
la guerra, ebe gli austriaci nel i8i5 Diario di Roma, sotto la categoria
facevano contro Gioacchino Mura t, il di Appendice. Dà inoltre annual-
quale nelle vicende politiche succen- mente una tavola dimostrativa (trat-
nate era montato sul trono del le- ta dallo stato delle anime, che pub-
gno di Napoli. Importava al pub- blica il vicariato di Roma) degli
blico di conoscere le notizie di tal abitanti della medesima, nascite,
guerra, anche perchè comprendeva morti ec, classificandone i sessi, e
la liberazione di alcuni dominii pon- i gradi; pubblica ogni mese una
tifìcii dal medesimo invasi; e perciò, tabella de' generi annonari!, co' lo-
essendo Diario di Roma in pro-
il ro prezzi ; ed ogni anno notifica gli

porzione troppo ristretto nel com- arrivi, e le partenze de' legni esteri
prendere, e descrivere non solo le dai porti marittimi de' pontificii
notizie di anche al-
tal guerra, ma dominii, con altre materie, che lun-
tre cose rilevanti, con permesso del go sarebbe qui indicare.
superiore governo, e privilegio pon- Da ultimo daremo un cenno del-
tificio, la stamperia del Cracas, e la le Notizie per V anno N. N., ossia
direzione del Diario dì Roma deter- dell'almanacco annuale di Roma,
minarono di pubblicare un altro fo- che si pubblica tuttora ogni anno
glio periodico, acciocché servisse di dalla stamperia Cracas con privile-
sussidiario al Diario. Il primo nu- gio Pontificio, e ch'ebbe origine
mero uscì giovedì 27 aprile i8i5, dal benemerito Gio. Francesco Cra-
e si compose di due pagine, coll'e- cas come stampatore, e come com-
pigrafe : sed magis
amica veritas ; pilatore da Luca Antonio Cracas.
ma il numero secondo fu compo- A tali notizie, o libro, volgarmen-
sto di quattro pagine, e questo si- te si dà il nome di Cracas. Sic-
stema si continuò a praticare fino come nel i834 lessi eziandio tutta
al dì presente. Adunque nelle No- la interessante raccolta di dette No-
tizie del giorno si leggono quelle tizie annuali, che io posseggo, seb-
notizie, che il limite prescritto al bene assai rara, così ne darò un
Diario non gli permise di pubbli- sunto compendioso, a seconda del-
care, come descrizioni di cose ri- le principali osservazioni, che feci a
guardanti il Papa , i Cardinali , i quell'epoca, siccome libro richiesto
prelati, ed altri; inoltre riporta le da ogni parte del mondo, e per-
notizie estere, notizie delle città e ciò notissimo. Luca Antonio Cra-
luoghi appartenenti al dominio della cas per mezzo di Gio. Francesco
santa Sede; atti ed adunanze acca- Cracas suo fratello, stampatore pres-
demiche; avvisi di principi, e per- so s. Marco al Corso, nell' anno
sonaggi ; descrizioni, ed opinamenti 1716, regnando Clemente XI, pub-
di spettacoli teatrali; articoli di let- blicò le Notizie per Vanno 17 16,
teratura, biografie, e necrologie di intitolandole con lettera dedicato-
DIA DIA 27
ria a monsignor Gio. Cristoforo Cardinale, siccome si pratica anco-
Battelli di Urbino, arcivescovo di ra; anzi talvolta, oltre la dedica
Amasia, e segretario de' brevi ai che si pone nel frontespizio, s' im-
principi. Contenevano tali notizie, presse lo stemma gentilizio del
un orario perpetuo ; le feste da os- Cardinale, cui le notizie erano de-
servarsi di divozione, e di precetto, dicate, come
vede in quelle del si

le vacanze della curia , romana, e 173 r, intitolate al


Cardinal Neri
quelle de' pubblici banchi, come di Corsini, nipote dell' allora regnante
s. Spirito, del Monte di pietà ec; Clemente XII.
la nascita dei principi, e sovrani Le notizie dal 1 7 1
7 furono,, co-
di Europa, la nota dei Cardinali me quelle del precedente anno, ma
viventi; l'enumerazione della po- nel 17 18 vi si notarono i Cardi-
polazione di E.oma, che in quell'an- nali defonti nel pontificato di Cle-
no ascese a 136287 abitanti; la mente XI, coll'epoca della morte,
regola per la posta delle lettere. vi si aggiunge V elenco de' moniste-
Con lettera dedicatoria continuò ri, conventi, case religiose, mona-
Luca Antonio a dedicare le notizie che, conservatorii, e collegi di Pio-
annuali, e da quella per le notizie ma ; i nomi dei prelati apparte-
dell'anno 1720, intitolata a mon- nenti ai singoli collegi prelatizi ;

signor Pietro de Carolis, governa- come ancora il nome dei prelati, e


tore e visitatore apostolico della de' dottori, che risiedevano in qua-
Marca, si rileva, che al medesimo lità di governatori nelle diverse
prelato, nell'anno1704, era dedi- città dello stato pontificio, ed i ve-
cato il Racconto istorico dei Ter* scovi del medesimo, non che i pa-
remoli, accaduti nel 1708. Anzi triarchi tanto di chiese residenzia-
di questo Luca Antonio abbiamo li, che in partibus infidelium.
ancora un libretto in sedicesimo, Le notizie del 1720 riportarono
stampato nella sua stamperia nel il novero de' nunzi, internunzi, vi-
1702, e dedicato a d. Giovanni ce-legati, uditori di rota, segretari
Pacheco Gomez de Sandobal, figlio delle congregazioni cardinalizie, i

dell' ambasciatore di Spagna in Ro- chierici di camera. Per prima


la
ma. Questo libretto porta il titolo volta sotto il titolo : Al palazzo
di Miscellanea dei diversi trattali, apostolico al servizio di sua San-
e discorsi eruditi politici, adattati tità con carattere di prelatura, si

al governo de' principi> e perciò registrarono i primari prelati, com-


discorre filosoficamente della loro preso il p. maestro del sagro pa-
qualità, e di quelle de' ministri, dei lazzo. Nelle notizie del 1721 si no-
rapporti tra essi ed i sudditi, dei tarono i cappelli cardinalizi vacanti,
reciproci doveri, e di altre cose e- cioè uno, il novero de' 69 viventi
rudite. Nelle notizie per l' anno Cardinali, 54 de' quali erano tutti
1721 si legge, che con lettera creati dal regnante Clemente XI. Ai
dedicatoria Luca Antonio le dedicò vescovati dello stato pontificio fu-
al Cardinal Michele Federico d'Al- rono aggiunti quelli del regno di
thann, ministro plenipotenziario del- Napoli; e nel 1722 si riportarono
la casa d' Austria presso la sede pure i vescovati d' Italia. Nelle no-
Apostolica. Da quell'anno in poi tizie del 1723 si notarono altri

le notizie furono dedicate ad un primari prelati della famiglia poti-


atf DIA DIA
tificia, come i camerieri segreti dito nella forma eh' <* la presente,
partecipanti ; le dignità di Campi- laonde l'indice di quello del 1793
doglio ; i deposi taii de' luoghi di é più regolare, dilfuso, e dettaglia-
Monte. Per la prima volta si com- to. A cagione dell' era repubblica-
pilò l' indice, ed il costo di queste na nel 1798, come nel 1799, non
notizie era di bajocchi quindici, es- furono pubblicate le notizie annuali
sendo il sesto piccolo, come gli an- di Roma.
tichi diari di Roma. In appresso Neil' anno 1 800, essendo Pio VII
vi si compresero i vescovi assisten- stato eletto nel mese di marzo in
ti al soglio pontificio. Nel 1724, Venezia, non si recò in Roma che
alla categoria del palazzo apostoli- nel luglio del medesimo anno ; ma
co, riportaronsi i Cardinali palati- le notizie di Roma non furono stam-
ni ; nel 1726 vi furono aggiunti i pate che nel seguente anno. Nel
cappellani segreti ; poscia i proto- 1802 per
frontespizio di quelle del
notari apostolici, e i generali pro- la prima volta si vide lo slemma
curatori, e i generali degli Ordini re- pontifìcio di Pio VII; tanto que-
ligiosi ; le chiese, che avevano in cura ste notizie, che quelle del i8o3
i regolari, e i romitori dentro e fuori furono diminuite per una metà,
di Roma. Quindi gli ospedali, i profes- non più riportandosi le diocesi e
sori dell'università della sapienza ; le gli arcivescovati, e vescovati, forse
congregazioni cardinalizie; i consul- a cagione delle vicende politiche
tori, e gli esaminatori; i tribunali de' tempi, e del concordato con-
principali, gli avvocati concistoriali; chiuso nel 1801 col primo conso-
e, nel 173 r, i sei aiutanti di ca- le della repubblica francese. Non si

mera del Papa, che 1733 di- nel diedero pertanto che le notizie ri-
vennero sette; quindi sotto Clemen- guardanti i Cardinali, le congre-
te XII si registrarono i vescovati gazioni, i tribunali, la prelatura, e
ed arcivescovati di Francia, i pro- la cappella e famiglia pontificia.
curatori di collegio , e molti altri. Già sino dal 1801 non si pubbli-
Nelle notizie del 1741 molti fa- cava più la morte
nascita , e la

migliari onorari del Pontefice fu- de' principi d'Europa.e sovrani


rono notati, e successivamente si Né l'anno 1804, ne l'anno i8o5
aggiunsero altri addetti agli ofììzi videro la luce le notizie annuali.
del palazzo apostolico, e più. tardi In quelle del 1806 si ritornò al siste-
i bussolanti ed altri, come pre- i ma ten uto nel 80 1
1 , e col novero de-
lati domestici. Nel medesimo pon- gli arcivescovati e vescovati, quindi
Benedetto XIV, le notizie
tificato di per la prima volta venne riportata la
annuali furono accresciute con altri cronologia de' sommi Pontefici roma-
individui, e specialmente col novero ni. Nel 1809, essendo Roma occu-
di tutti gli arcivescovati, e vesco- pata dai francesi, le notizie non
vati di tutte le parti del mondo, vi si pubblicarono, e nel mese di
e con altri uffizi della cappella, e luglio fu imprigionato, e deportato
famiglia pontifìcia. Di questi ulti- Pio VII. Nei seguenti anni dell'am-
mi si accrebbe il novero sotto Pio ministrazione francese, nella stam-
VI, a cagione di molti soprannume- peria Cracas, e con privilegio venne
rarii. Dopo il 1792 fu cambiato il pubblicato 1' Almanacco per i di-
sesto del libro, cioè venne ingran- partimenti di Roma e elei Trasi-
,

DIA DIA 29
meno. Questo conteneva, oltre le gli stati romani , la gendarmeria,
tavole delle ecclissi, delle quattro la civica, le diverse commissioni
tempora, delle feste mobili ec. ec, la municipalità di Roma, di cui
le feste dell' imperiai corte di Fran- era capo il Maire j la corte di ap-
cia, le diverse principali epoche istori- pello, quella di giustizia criminale,
che,la serie de'sovrani regnanti,secon- il tribunale di prima istanza, la

do l'Almanacco imperiale di Fran- divisione delle camere, le giustizie


cia, comprensivamente, sotto la cate- di pace in Roma , il tribunal del
goria però di sagro Collegio, a Pio commercio, gli officiali, gli ammi-
VII, ed ai Cardinali, ma in ultimo, nistratori, 1' amministrazione, e i

chiudendosi con essi la categoria dei tribunali degli stati romani; e fi-

sovrani. Quindi seguivano i ministri nalmente i patriarchi, arcivescovi,


di stato, e di gabinetto delle po- e vescovi di tutto il mondo per or-
tenze straniere ; gli ambasciatori, e dine alfabetico.
ministri dell'impero francese presso Nel maggio 18 14, Pio VII fu
le poteuze straniere; i titolari del- ridonato a Roma sua sede, ma in
le grandi dignità dell' impero, in quest'anno, come negli anni 181 5,
cui comparivano il re Spagna di 1816 18 17, non furono stam-
e
grande elettore, quello di Olanda pate le notizie annuali di Roma.
contestabile, quello delle due Sici- Indi, nel 18 18, vennero pubblica-
lie grande ammiraglio, il duca di te, con approvazione, e privilegio
Parma arcicancelliere dell' impero, pontificio dalla stamperia del Cra-
il duca di Piacenza arci tesoriere, il cas, venendo riportato nel fronti-
vice -re d' Italia arcicancelliere di spizio il ritratto di Pio VII ed il
stato, il principe di JVeuchatel e suo stemma, ciò che finora non era
Wagram vice-contestabile, il prin- stato praticato. Queste notizie fu-
cipe di Benevento vice-grand' clet~ rono copiosissime, dappoiché, oltre
torc, il principe Borghese governa- il riportare tutte le cose narrate,
tore generale del dipartimento al a seconda dell'anteriore metodo,
di là delle Alpi, e Madama la vi fu aggiunto il novero de' con-
principessa di Lucca granduchessa, soli esteri nello stato pontificio, i

e governatrice dei dipartimenti del- consoli pontificii nei porti esteri,


la Toscana. Seguivano il ministe- 1' eccellentissimo corpo diplomatico
ro, i grandi officiali dell' impero, i residente presso la s. Sede ; le lega-
senatori, gl'ispettori colonnelli «ge- zioni, e delegazioni apostoliche, secon-
nerali, i grandi officiali civili della do la nuova sistemazione; le chiese

corona, la corte dell' imperatore, patriarcali, e basiliche, e collegiate


imperatrice, o madama madre ; lo di Roma, coi canonici delle prime;
slato maggiore generale; il senato, il collegio de'parrochi, le fiere, gli
i consigli di stato, i membri del agenti, gli spedizionieri, gli officia-
corpo legislativo, l'alta corte im- li dei diversi corpi di milizie, ed
periale, e i diversi dipartimenti, altre cose.
il decreto imperiale sugli stati ro- Ma nel pontificato di Leone XII,
mani , la divisione dei medesimi gli ultimi articoli in gran parte fu-
per dipartimenti, lo stato maggio- rono tolti. Da Leone XII in poi
re della città di Roma, incomin- costantemente vennero riportati il
ciando dal governatore generale de- ritratto, e lo stemma del Pontefi-
,

3o DIA DIA
ce prò tempore, e gl'iodici furono de' patriarchi, sono adottate in que-
più regolari, e diffusi. Nel i83i, sto Dizionario. Viene anche il ca-
Je notizie di Roma non si stampe* talogo de' vicari, delegati ec. , della
rono, a cagione delle turbolenze congregazione di propaganda fide ;
interne dello stato pontificio, e po- congregazioni cardinalizie; tribuna-
scia da ultimo vi venne aggiuntò li ; la deposi tei ia urbana ; il colle-
il catalogo de'vieari, delegati, e pre- gio degli avvocati concistoriali, dei
ietti apostolici della santa Sede procuratori di collegio ; la tesore-
stabiliti in ogni parte del inondo ria generale della reverenda came-
sotto la direzione della sagra con- ra apostolica ; le amministrazioni
gregazione di propaganda fide. Ec- diverse; la direzione del debito
eo poi le principali categorie, che pubblico, della cassa d' ammortiz-
compongono le notizie, od almanacco zazione, e della banca romana; il
annuale di Roma, secondo l'ordine consiglio economico militare, la pre-
gerarchico, come si legge, e che si sidenza delle armi, le milizie pontifi-
pubblicano nella stamperia Cracas cie di linea , e civiche, non che i vigili,

presso gli Ajani, con approvazione, ec. ; la cappella pontificia ;


gli arcive-
e privilegio pontifìcio. scovi e vescovi assistenti al soglio;
Incominciano le notizie colle quat- il collegio de' protonotari apostolici
tro epoche della creazione del mon- addetti alla medesima cappella, e ce-
do, del diluvio universale, della e- rimonieri pontificii, indi la famiglia
difìcazione di Roma, e della incar- pontificia ; le segretarie esistenti nel
nazione, secondo il martirologio ro- palazzo apostolico; i nunzi aposto-
mano. Quindi progressivamente se- lici, gì' internunzi, ed incaricati del-
guono la cronologia de' Pontefici il
:
; la santaSede; l'eccellentissimo cor-
sommo Pontefice regnante, sua na- po diplomatico presso la sede a-
scita, ed esaltazione al pontificato, postolica ; gli agenti e consoli este-
coronazione, possesso, prefetture, e ri ;
gli Ordini religiosi, le monache,
protettone che ritiene ; indi viene ed istituti particolari; gli stabili-
il collegio de' Cardinali, loro nomi, menti pubblici; gli stabilimenti
cognomi, nascita, esaltazione al car- pubblici d' istruzione letteraria ; le

dinalato, dignità, e cariche, che pubbliche accademie letterarie, gli

coprono, congregazioni a cui ap- archivii, e le biblioteche pubbliche ;

partengono, e protettone. Succede belle arti, ed antichità ; legazioni e


poscia l'età del Papa, e de' Car- delegazioni apostoliche; le fiere
dinali per ordine di vescovi, preti principali dello stato pontificio: la

e diaconi , loro novero, e cappelli statistica de' nati, morti, e viventi


cardinalizi vacanti ; poscia vengono dal 1800 ad oggi, della città di Ro-
i Cardinali morti nel pontificato del ma, l'indice generale,ed appendice.
Papa che regna, co'principali cenni Nel decorso anno 184*2 presso
biografici , le diocesi, e titoli dei Angelo Ajani, nella forma delle no-
patriarchi, coll'epoca della loro ele- tizie annuali di Roma, fu pubbli-
zione. Di poi si trovano le diocesi dis- cato T Indicatore, ossia raccolta di
poste per ordine alfabetico, coll'epo- indirizzi, e uotizie, risguardanti gli
ca della elezione degli arcivescovi e oggetti di maggior interesse ed u-
vescovi, e le cui denominazioni la- tilità ad ogni genere di persone
tine, in uno a quelle delle diocesi per la città di Roma.
DIA DIB 3i
Prima del lodaloGaetano Ca- estese la concessione alle sorelle Pi-
valletti, di cui abbiamo un merita- lucchi, loro vita naturale durante.
to elogio necrologico nel numero In seguilo l' imolese Michele Aja-
5i dell' Album dei 18 febbraio ni, in società col tipografo Mordac-
anno corrente, fattogli dal eh. cav. chini, prese in affitto dalle sorelle
Andrea dottor con cordiale
Belli, Pilucchi tale privativa, coli' annua
amicizia, ed estimazione, veramente corrisposta di scudi centoventi. Nel
non si conoscono tutti compilatori i 18 14 rimasto solo l'Ajani nell'e-
del Diario di Roma. Solo si sa, che sercizio della stamperia, aumentò
dopo la morte di Caterina Cracas la detta corrisposta, a scudi tre-
ne furono compilatori alcuni reli- cento sessanta annui. Nel 181 6 Io
giosi. Ne* primi anni del secolo stesso Michele Ajani, dopo lamor-
corrente lo fu certo abbate Pietro te delle Pilucchi, ottenne da Pio
Magnani. 11 sacerdote Gio. Yincen- VII con rescritto de' io febbraio
co Giannini rettore della chiesa di s. la medesima privativa per sé , e
Nicola di Lorenesi, scrisse per un suoi figli maschi, ed avendo implo-
tempo gli articoli riguardanti la parte rato, che ciò fosse corroborato con
sagra, con più zelo, che critica. In breve apostolico, questo venne spe-
quest'anno al Cavalletti è succeduto dito dal Papa nel giorno 17 set-
alla direzione del Diario di Roma, tembre, e con esso si richiamò il
ed annessi, il eh. cav. Giovanni de tenore di quello di Benedetto X11I,
Angelis, colla qualifica di Redattore, e confermato venne il privilegio
ilquale è pure direttore proprietario memorato Michaeli Ajani ejusque
dell'Album, di cui facemmo onorata descende.ntibus masculis, che lo go-
menzione di sopra. In quanto poi dono anche al presente.
alla proprietà della stamperia del DIBONA (Dibonen.). Sede vesco-
Diario, Notizie del giorno, Notizie vile dell'Arabia sotto la metropoli
annuali, ec., non riuscirà superfluo di Bostra, che la santa Sede con-
aggiugnere quanto segue. Nel 1725 ferisce qual titolo in parlibus, ono-
Benedetto XI1J, con breve dato ai rato dal celebre., e dottissimo Gia-
16 dicembre concesse ai figli ed cinto Sigismondo Gerdil barnabi-
eredi di lui Antonio Cracas, con ta, che Pio 1777, creò
VI, nel
privilegio esclusivo di anni dodici, Cardinale. Dibon, o Dibona, città
di stampare, e pubblicare il libro altre volte spettante agli amorrei,
delle Notizie, seu Ephemerides, ed i sorgeva tra i monti del fiume
Diari di avvisi in lingua italiana, tan- Giordano vicino ad Esebon, tra il

to in Roma, che nel rimanente del- mare Asfaltide, e i gioghi dell' Ar-
lo stato ecclesiastico. Quindi confer- non, celebrata in diversi luoghi
marono, e prorogarono tal privilegio della Scrittura, come si ha dalla
Benedetto e Clemente XIV, con li- Siria sagra dell' abbate Biagio Ter-
cenza di ampliare il contenuto del zi di Lauria. Un tempo fu posse-
Diario. Dipoi il Pontefice Pio VI> duta dai moabiti, e poscia da Seon
con breve de' 28 agosto 1781, con- re degli amorrei, i quali essendo
cesse il medesimo privilegio a Vin- stati espulsi dagl'israeliti, l'ottenne
cenzo Pilucchi, congiunto della fa- in sorte la tribù di Giuda. Simo-
miglia Cracas estinta; e Pio VII, ne, vescovo Dibonense, sottoscrisse
con rescritto fatto in gennaio iSoZj, 1' epistola provinciale all' imperato-
3a DID DIE
re Leone. Altri dicono, die Dibona lnppnvn i sensi diversi, ed i dogmi
non fu altrimenti della tribù di Giu- della Chiesa, da lui spiegati con
da, ma sibbene di quella di Ruben, molt' ordine e chiarezza. I suoi ta-
ed una di quelle che presero gli ani- lenti trassero in Alessandria gran
moniti dopo la cattività della tribù numero che quivi
di persone, anda-
di Ruben, di quella di 11 ad, e vano per udirlo, o soltanto per veder-
della metà della tribù di Manasse. lo. S. Atanasio ne facea grande stima,
Si narra ancora, che gì' israeliti ed anzi gli affidò la cura della scuola
chiesero Dibona a Giosuè, a mo- di Alessandria. Didimo con vero zelo
tivo bontà de' suoi pascoli;
della e dottrina si oppose agli errori, ed
che confinava con Medaba, e che all' empietà degli africaui. Tale era
fu città considerabile. la fama delle virtù e dottrina di
DICARITI o DIGARCITI. Appel- quest' uomo, che s. Antonio recossi
lazione, che per solo effetto di orgo- più volte a visitarlo. E il medesimo s.
glio si davano molti de' manichei. Girolamo, e Rufino lo consultavano
DI CE A. Sede episcopale dell'A- sopra varie diilìcoltà della Scrittu-
frica occidentale della provincia Bi- ra, e gloriavansi di averlo avuto a
sacena, dipendente dalla metropo- maestro. Cessò di vivere circa l'an-
litana di Adramito. Candido ve- no 399. Di grandissimo numero di
scovo di Dicea, intervenne in Ro- opere, cheDidimo avea composte, ce
ma, e sottoscrisse al concilio di La- ne rimangono due sole. La prima
terano adunato dal Pontefice s. è il libro da lui intitolato dello
Martino I. Spirito Santo, cui s. Girolamo per
DIDIMO (s.) martire. V. Teo- insinuazione di s. Damaso tradusse
dora (s.). in latino. La seconda è un tratta-
DIDIMO nacque in Alessandria to contro i manichei. Questo ce-
nelP anno 3og. Appena giunto ai lebre uomo non andò per altro e-
cinque anni di età divenne cieco. sente dalla taccia d'essersi dimo-
Questa sciagura altro non fece che strato apologista di Origene contro
vieppiù accendere in lui il deside- tutti i suoi nemici, cosa che rin-
onde chiedea
rio di sapere, conti- crebbe oltremodo anche allo stesso
nuamente a Dio non che gli re- s. Girolamo.

stituisse la vista corporea, ma che DIDIMOTICHE, DIDIMOTY-


l' ingegno e l'animo gV illuminasse. CH US. Città vescovile della pro-
Alla preghiera congiunse la fatica, vincia di Rodope, nell'esarcato di
e industria. Recavasi con assidui-
l' Tracia, sotto la metropoli di Tra-
tà ad ascoltare coloro, che faceano janopoli. Nel nono secolo divenne
professione d' ammaestrare altrui, arcivescovato onorario di rito gre-
e si occupava per la maggior par- co. E situata sopra un promonto-
te della notte nel ripassare colla rio circondato dall' Ebro, secondo
mente quello che avea udito. Con 1' Ortelio. 11 p. Le Quieti, nel tomo
tale esercizio giunse a capo d' im- I, p. 1208, dell' Oriens. Christ. ,

parare non solamente la gramma- registra otto vescovi di questa città.


tica, la rettorica, la dialettica, e tut- DIEGO (s.) o DIDACO. Il borgo
te le opinioni dei filosofi, ma le di s. Nicolò, nella diocesi di Sivi-
scritture altresì del nuovo e del glia nella Andalusia, fu patria a
vecchio testamento, delle quali svi- questo santo, il quale alla oscurità
DIE DIE 33
dei nàtali, ed alla povertà dello lattia mortale nel convento di Al*
sfato, seppe fin da fanciullo con- cala, in cui da qualche anno vive-
trappone la luce delle cristiane vir- va, sostenne con invitta pazienza
tù, e le dovizie di una tenera e le molestie del male, domandò per-
non ordinaria carità verso Dio. I dono a tutti i religiosi della comu-
primi anni della sua vita furono nità, che edificati delle sue virtù
consecrati da lui alla orazione, alla stavano intorno al suo letto invidian-
penitenza ed al lavoro di un orti- done il beato fine, e nel bacio del
cello in compagnia di un santo pre- Signore spirò a dì i3 di novem-
te, che abitava non molto lungi bre dell' anno medesimo. Molti mi-
dalla sua casa, e cui cercava di racoli furono
operati per la sua
imitare, comechè giovanetto, in tut- intercessione, ed il Pontefice Sisto
ti gli esercizii di pietà e di mor- V Io annoverò fra i santi con so-
Crescendo sempre più
tificazione. lenne canonizzazione, e con bol-
nel suo cuore l'affetto a Gesù Cro- la del i588. Innocenzo XI volle
cefisso, deliberò di rendersi religio- che s. Diego avesse nel breviario
so, e prese l'abito dei francescani un officio proprio assegnando il
della osservanza in qualità di fra- giorno i3 novembre per la sua
telloconverso nel convento di s. festa, la quale per altro dalla re-
Francesco Arrizafa. Non appena egli ligione francescana è celebrata il

ebbe fatto la sua professione, che i giorno 12 dello stesso mese.


superiori credettero di affidarlo in DIES IRAE, dies illa. Sequen-
compagno ad un sacerdote dell'Or- za, o prosa, che la Chiesa canta dopo
dine, che partiva per le Canarie, e l'epistola nella messa de'defonti, e
fu in questo viaggio ov'egli, ben- i sacerdoti dicono nelle messe pia-
ché mostrò quanta carità gli
laico, ne della loro commemorazione, e
ardesse in petto per la conversione della deposizione di un defonto, e
degl' idolatri, per modo che fu crea- quando nella messa si dice una o-
to guardiano di un convento di re- razione soltanto ; nelle altre messe
cente fondato nelP isola di Fonte- poi prò defunctis, si dice ad arbitrio

ventura. Quivi nella macerazione del sacerdote. MissaL Roman, par.


della propria carne, e nella conti- I tit. 5. La Sequenza (Vedi) dice-

nua preghiera disponeva se stesso si prosa perchè non si osserva in


anche al martirio, se mai gliene essala legge del metro, ne della pro-
fosse arrivata l' occasione. Richia- sodia. Per testimonianza del iVbme/z-
malo in Ispagna, mutò spesse volte clatore del Ciacconio, del Mando-
di convento e da per tut-
di paese, si nella Biblioteca Romana a pag.
to lasciando il buon odore delle 66, di Pompeo Sarnelli nella Serie
sue virtù. Il Sacramento dell' alta- degli arcivescovi Sipontini, a pag.
re, e la passione di Gesù Cristo 22/f, e di Alessandro Borgia nella
erano per lui prediletti argomenti Storia di Felletri, pag. 293, fu au-
alla meditazione, così che la sua vi- tore del ritmo, prosa, o sequenza
ta potevasi considerare una perpe- dies iraef il Cardinal latino Fran-
tua estasi in Dio. Era divotissimo gipani Malabranca Orsini romano,
della santa Vergine, che nominava dell' Ordine de' predicatori. ÌVicolò
con tenerezza di affetto la madre III, suo zio, lo creò Cardinale nel
sua. L'anno i463 fu colto da ma- 1278, e divenne per le sue virtù e
VOL. xx. 3
34 DIE DIE
scienza l'oracolo de* suoi successori di opinione, essere probabile che
a segno, ch'essendo morto nel 1294, questa prosa rimata sia stata scrit-

s. Celestino V
vedendosi privo della ta da qualche contemplativo, il qua-
sua assistenza , effettuò la divisata le non volle farsi conoscere. Cras-
rinunzia del pontificato. Altri, ma kaw ne diede una buona traduzio-
senza alcuna probabilità, fanno au- ne in versi inglesi, e lord Roscom-
tori della prosa Dìes irae, il Papa mon se ne giovò molto nel suo ani-
s. Gregorio I, s. Bernardo, e s. Bona- mirabile poema del Giudizio univer-
ventura Cardinale, tutti dottori del- sale-, su di che può anche consul-
la Chiesa. Angelo Rocca, in un co- tarsi il Saggio sopra Pope di War-
dice manoscritto, che si conserva thon 87. La pia recita di que-
p.
nella biblioteca angelica presso la sta sequenza, per la sublimità dei
chiesa di s. Agostino di Roma al- concetti, è frequente ne' cristiani
la lettera Q. 3. i3, ricerca con isqui- in suffragio de'defonti. In lugubre
sita diligenza, chi sia l'autore di que- e flebile canto, ed in musica riesce
sta commovente e tenerissima pro- imponente, armoniosa, vivace, gra-
sa, o com'egli la chiama sequenza; e ve e maestosa, riconcentra gli animi,
dopo avere allegato l'autorità di li muove a compunzione, e li richia-

Giammaria Varrà to, il quale nel ma a salutali e religiose medita-


suo opuscolo sulla messa de' morti zioni sul punto estremo, e sul tremen-
scrive, che da alcuni viene attri- do giudizio finale. Di fatti tutta ram-
buita ad un re di Ungheria, e da menta la venuta del tremendo giorno,
altri a frate Agostino da Biella giorno d'ira e di lutto, che in faville dis-
romitano, ad Umberto da Borgo- solveràil mondo; disastro tremendo
gna, primo generale dell' Ordine predetto da Davide, e dalle sibille.
de'predicatori, come pretende Giu- Rammenta il fragore delle trombe,
seppe Pamfilo agostiniano vescovo l'aprirsi de'sepolcri, il risorger dei
di Segni, e già sagrista pontifìcio ; morti, e riprender carne; e che
reca per ultimo l'autorità di Marco allora sarà presentato al supremo
Lancella, il quale ha scritto un in- giudice sedente in trono, il libro
tero libro sul Diaes irae 3 dìes illa 3 in cui furono scritte le colpe, e i

e conchiude col medesimo Lancel- meriti, pe'quali egli decreterà pre-


la, che il lodato Cardinal Latino è mio, o pena. Rammenta il trepidar
senza alcun dubbio il vero, e ge- de'giusti, e ad implorar cle-
invita
nuino autore di questa Sequenza menza col ricordare al buon Gesù,
J
de morti come comunemente viene
)
che siamo suoi figli, e col ram-
chiamata. L'annalista Bzovio al- mentargli il sagrifizio della croce
l'anno 1294 al medesimo attribui- per noi sofferto, esclamando tutti

sce questa prosa, che incomincia tremanti, pietà, pietà. Rammenta


colle suddette parole. Aggiunge il l'assoltaMaddalena, ed il ladrone
Sarnelli nelle Lettere ecclesiastiche che ottenne perdono, e per la fede
tomo IX p. 35, che essendo stata professata fa sperare altrettanto, e
la sequenza Dìes irae per la pri- la liberazione dall'eterno fuoco ; ac-
ma volta messa in canto fermo dal ciocché divisi dal drappello de' ma-
minorità fr. Tommaso Colano, da ledetti, cogli eletti venghiamo no-
taluno ne fu egli creduto autore. verati , e fra' santi facciamo per
Non deve tacersi, che altri sono sempre soggiorno. Termina la se-
DIE DIE 35
quenza, col richiedere pei nostri corrispose alle speranze. In seguito
fratelli a Gesù, pace, e requie sem- fu eletto vescovo di Marck nella
piterna. Boemia; e qui fu che rifulse l'ar-
DIETA (Diacta). Viaggio, e cam- dente suo zelo pel bene della cat-
mino di un giorno ordinano; co- tolica Chiesa. Fiaccò l'orgoglio de-
sì il Macri, e il Dizionario della gli eretici, che allora infestava-
lingua Italiana. Dieta in signifi- no quei regno , colla sola sua
cato di assemblea , dicesi in la- presenza confuse e stornò le scel-
tino conventus. Queste assemblee so- lerate loro trame, e pura man-
no in uso nella Germania, ed altro- tenne nei veri credenti la fede.
ve. Nella storia ecclesiastica furono Seppe eziandio proteggere i diritti

e assai rinomate le diete di


celebri, della sovranità, cui nelle turbolenze,
Magonza, Francfort, Norimberga, di che allora mettevano sossopra ogni
Passavia, di Augusta, di Ratisbona, di cosa, si faceva fiero contrasto, onde
Spiia, di Vormazia, ed altre, di cui gl'imperatoriRidolfo, Mattia, e
si tratta ai rispettivi articoli. I Ferdinando II l'ebbero in grande
sommi Pontefici alle nominate, ed stima ed amore; di lui si valsero
altre diete spedirono legati, e nun- in gravissimi affari , e lo costituiro-
zi apostolici, per trattare in nome no protettore degli stati austriaci
della s. Sede, affari di gran rilievo. presso la santa Sede. Promosso
DIETRICHSTE1N Francesco, quindi alla sede di Olmiitz, me-
Cardinale. Francesco Dietrichstein tropoli della Moravia, spiegò vie-
dei conti di Moravia, nel 1670, nac- maggiormente la sua pastorale sol-
que Madrid, mentre il padre
in lecitudine nello istruire in persona
di lui fungeva colà la carica di am- i poveri, nel catechizzare, predicare,
basciatore. Studiò in Roma, e coi soccorrere i più abbandonati. L'Ani i-
suoi portamenti guadagnossi così la denio attesta di lui, che la carità lo
benevolenza di Clemente Vili, che avea privato di tutti i beni. Affabile,
lo nominò suo cameriere segreto. manieroso) dolce, fatto ogni cosa a
Attesa la singolare illibatezza di lui tutti, si meritò da'suoi diocesani il bel
fu assai amato da s. Filippo Neri, titolo di santo Pastore. Eresse parec-
allora vivente in Roma, dal quale chi conventi a' padri delle scuole pie,
qualche volta sentì predirsi elevate , ed a' cappuccini
a' gesuiti edificò ;

dignità. Infatti l'anzidetto Pontefice, dallefondamenta molte chiese, ed


ad istanza del re di Spagna Filip- una quasi simile al santuario di Lo-
po III, a' 3 marzo 1^99, lo creò reto, pel quale nutriva particolaris-
Cardinale dell'ordine de' preti, con- sima devozione. Comandò, che nella
ferendogli poi il titolo di s. Sil- sua diocesi fossero posti in pieno
vestro in Capite. Da lì a non poco, vigore i decreti del Tridentino ri-
venne spedito a Milano in qualità di guardo a' matrimoni benedì an- :

legato a latere per visitare a nome cora le nozze tra Ferdinando III e
del Papa ed Isa-
l'arciduca Alberto, Maria Augusta figlia del re di Spa-
bella infante diSpagna, e da Cle- gna quantunque assenti. Nell'anno
mente Vili uniti in Ferrara in sessagesimo sesto di sua vita, reca-
matrimonio. Trattò ancora la con- catosi a Braun, suo feudo, ivi mo-
ciliazione di questi principi col- rì compianto da ogni qualità di per-

l' arciduca Mattia, ma l'esito non sone. Le sue spoglie giacciono nel-
36 DIE DIE
la cattedrale di Olmùtz, in un ma- sorgente minerale molto conosciuta,
gnifico avello. Carlo Conti romano perchè è assai frequentata. Nei pri-
compose e pubblicò in Roma nel mi tempi contava tre sobborghi,
i652 la Vita del Cardinal Die- nella vicinanza de'quali si trovaro-
trichstein. no delle urne, e delle monete di
D1ETRICO, Cardinale. Dietri- rame coll'effigie degl'imperatori ro-
co sembra creato da Urbano II, Pa- mani. Quando i goti e i vandali
pa eletto nel 1088. Questi soscrisse, rovinarono le Gallie, questa città

nel ioq5, una bolla, spedita in Cre- si accresceva di edifizi, e di bellez-


mona dall'anzidetto Pontefice a fa- ze, perchè, attesa la sua naturai
vore del monistero di s. Egidio. posizione, era considerata come il

DIETRICO,oDIETERICO, Car- più sicuro asilo, ed il ricovero il

dinale. Dietrico diacono, esaltalo da più tranquillo. Allora Diez era la


Pasquale II Papa
099. Di questo del 1 via più frequentata pel viaggio di
chiarissimo Cardinale sappiamo, che Italia, e lo sarebbe tuttora, se un

egli fu legato del suddetto Papa terremoto non avesse spezzato uno
nell'Ungheria, e che in tale quali- scoglio in modo da rompere la

tà riconciliò .colla Chiesa i popoli strada presso di Lucques.


della Sassonia, i quali erano stati La fondazione di questa città risa-

divisi per l'ecclesiastiche censure. Si le ad una remotissima epoca. In


rileva poi, ch'egli fosse probabilmen- origine era una delle principali tra
te anche bibliotecario e cancel- , le diecinove città dei vacontii. Di-
liere della S. R. C, perchè in una venne sotto Augusto un'importan-
bolla di Onorio II, spedita nel te colonia romana chiamata Au-
1126, in favore di Città di Castel- gusta Dea 3 o Dea Vocontiorum 3
lo, è soscritto con questo titolo. Augusta colonia , Die 3 o Deia.
DIEZ (s.) ( s. Deodati ). Città I longobardi se ne impadronirono

con residenza vescovile in Francia, verso l'anno 5j4.. Divenne poscia


nel dipartimento della Drome, ca- capitale del piccolo paese di Diois,
poluogo di circondario, e di can- e quindi contea, quando per la
tone sulla riva destra della Drome, morte di Bosone cessò di esistere il

in una valle fertile, ed amena. È regno di Arles; e in vece di fare


sede di un tribunale di prima i- paiite della Borgogna fu aggregata
stanza, e di un officio di conserva- al Delfinato. Pouce fu il primo
zione delle ipoteche. Le mura che conte di Die, di cui si abbia me-
la cingono, sono vecchie, e fiancheg- moria. Estinta la sua stirpe, la con-
giate da torri. Visi osserva la porta tea passò nel 1 1
89 ad Aimar di
di s. Marcello, o, come altri dicono, Poltiers, e fu unita a quella di Va-
la porta, la quale conduce al sob- lentinois. Luigi di Poitiers, e di Va -

borgo di s. Martino in forma di , lentinois vendette nel i4°4 a ^ ar"


arco trionfale , monumento antico lo VI i suoi stati, che furono uni-
ben conservato; è pure degno di ti al Delfinato. La città di Die fu
osservazione il vecchio palazzo e- una di quelle, che molto soffrirono
piscopale. Tra i suoi prodotti è ri- nelle guerre civili del secolo XVI.
nomato il vino moscato, chiamato I protestanti la presero nel 1577;
clairette de Die. Ne' dintorni si e, dopo averla abbandonata, vi ri-

trovano cristalli di rocca, ed una tornarono nel i585. La cattedrale


DIE DIF 37
fu manomessa, e dilapidata con or- se le prebende di teologo, e di peni-
ribili profanazioni più di ogni al- tenziere, non che molti canonici o-
tra chiesa della città ; ed anche la norari, oltre i così detti pueri de
cittadella andò
per loro spianata. choro addetti pel divino servizio.
Diez aveva anche una università, Prima il capitolo si componeva del
che un tempo fioriva. decano, di dodici canonici, e di un
La sede secondo alcuni,
vescovile, gran numero di preti, e di chieri-
fu eretta nel terzo secolo, e, secondo ci. Nella cattedrale evvi il fonte
altri, nel quarto, sotto la metropoli battesimale, cura di anime
e la
di Vienna. Il vescovo era signore si esercita da un canonico del ca-
della cittàj di novantacinque villag- pitolo. L'episcopio è distante dal-
gi , e di ventiquattro castelli , col la cattedrale, ed è vasto, ed orna-
titolo di conte, e colla rendita di to. Inoltre nella città vi è un'altra
quindici, o sedici mila lire. Nel 1275 parrocchia col battisterio, due con-
il Pontefice Gregorio X uni il ve- fraternite due ospedali
, un gran ,

scovato di Die a quello di Valenza seminario, e due piccoli seminari


nel Delfinato, senza però confondere sono nella diocesi. La mensa è tas-
i diritti d'ognuno; ma nel i588 sata ad ogni nuovo vescovo in fio-
vennero uniti come in una sola dio- rini trecento settanta.
cesi, ristabilendo Sisto V la sede ve- DIFENSORE della Chiesa, o
scovile di Die. Altri attribuiscono ad della fede. Titolo glorioso, ed ono-
Innocenzo XII tale divisione, e la sommi Ponte-
rifico attribuito dai
dicono effettuata nel 1692. Ma nel ficia qualche imperatore, e re, e
1801 pel noto concordato, il vesco- da Stefano li, detto III, nell'anno
vato di Die restò soppresso, mentre 754, a Pipino re di Francia, ed ai
la comprendeva duecento
diocesi suoi figli Carlo Magno, e Carlo-
parrocchie, due collegiate, due com- mano, dichiarandoli protettori^ e di-
mendane dell'Ordine di s. Antonio, fensori della Sede apostolica, come
ed altrettante di quello gerosolimi- con Carlo Martello padre di Pipino
tano, e ciò per autorità di Pio VII. aveva fatto s. Gregorio III, nel-
Però questo Papa, ad istanza del l' insignirlo della dignità di Patri-
re di Francia Luigi XVI II, e in zio Romano da notarsi,
(Vedi). È
virtù di un nuovo concordato, ri- che Sergio II, coronando in Roma
stabilì vescovato di Diez nel 1 8 1 7,
il nell'anno 844> Lodovico II figlio
e nel concistoro del primo ottobre, di Lotario I, in re de' longobardi,
ne dichiarò vescovo Agostino Lo- non che i romani promettes-
volle
dovico di Monte Blanc, della diocesi sero a Lodovico II , ciò eh' erano
di Glandeves, sottoponendo la diocesi, soliti fare co' re di Francia, di es-
qual suffraganea della metropoli di sere cioè costanti nella loro ami-
Besanzone. La cattedrale, ampio e cizia , mentre Sergio II non vole-
prima era dedicata alla
bello edifizio, va se non Lotario I imperato-
beata Vergine, ed ora a s. Deoda- re per difensore , e protettore
to, le cui ceneri si venerano nel- della Chiesa. Il Pontefice Bene-
la medesima. I due vicari generali detto Vili , dopo avere solenne-
del vescovo prima godevano la digni- mente coronato imperatore nella
tà di arcidiaconi nel capitolo, nel basilica vaticana s. Enrico I, cioè
quale vi sono nove canonici, compre- a* 1 4 febbraio 1 1 4,
1' ornò coi glo-
38 DIF DIF
riosi titoli di avvocato, patrono, e monaci di men-
Costantinopoli, fa
difcnsore della Chiesa Romana. Ma zione diTuto difensore della Chie-
di altre notizie su questo decoroso sa Romana, e dice di averlo col-
titolo, degli scrittori che ne hanno locato in tal posto, dopo averlo
trattato, come di quello dato dal scelto de provectioribus intcr ccrle-
Pontefice Leone X ad Enrico Vili siam clericis. Anastasio Biblioteca-
re d' Inghilterra, si farà parola al- rio, nella vita di questo Pontefice,
l'articolo Difensori della chiesa narra, eh' essendo venuta in Roma
romana. Che poi Giulio II abbia la nuova, che Acacio vescovo di
dato il titolo di Cristianissimo {Ve- Costantinopoli aveva riammesso al-
di) al medesimo Enrico Vili, lo la comunione Pietro Alessandri-
dicemmo a quell'articolo. no, già da lui denunziato ereti-
DIFENSORI della chiesa Ro- co a Papa s. Simplicio suo ante-
mana. Erano chierici, ed avevano cessore , « Tunc venerabilis Felix
T uffizio di difendere i poveri, e di » archiepiscopus sedis apostolicae
invigilare alla difesa delle chiese ^ urbis Romae mittens defensorem,
per promuovere tutto ciò, che po- m cum Consilio sedis suae facto
teva esser ad esse di vantaggio, come m concilio damnavit Acacium Con-
l'avvertire che i legati lasciati per « stanti nopolita 11 urn cum Petro A-
cause pie si distribuissero in vere » lexandrino". S. Gregorio I nella
limosine. In una parola erano tan- lettera, che scrisse a Vinco ma lo,
ti avvocati, destinati a patrocinare con cui il costituì difensore, dà la
le cause della Chiesa. A' difensori formola con la quale i difensori
davasi pure talvolta la facoltà di erano eletti, ed è la seguente :

giudicare delle cause, ed un bell'e-


sempio se ne legge nelF epistola LV Gregorius Vincomali defensori.
di s. Gregorio I del 590, nella quale
ci è rimasta una gravisima senten- »» Ecclesiasti cae utilitatis intuitu, id
za pronunziata da Giovanni difen- nostro sedit arbitrio, ut si nulli
sore, in favore di Gennajo vescovo conditioni, vel empori teneris
di Malaga, per la deputazione, e obnoxius, nec fuisti clericus alte-
pel comando, che ne aveva ricevuto rius civitatis, aut in nullo tibi

dal detto Papa. La memoria più canonum obviant statuta, offi-

antica dei difensori nella Chiesa ci um ecclesiae suae defensorum


romana risale ai tempi di s. Cajo, accipias : ut quicquid prò pau-
che fu assunto al pontificato nel- perum commodis tibi a nobis
1'anno 283, secondo il Galletti, e injunctum fuerit, incorrupte et
non come dice il du Cange, che vivaciter exequaris, usurus hoc
ritiene questo uffizio come inventa- privilegio, quod in te habita de-
to dai padri africani nel IV conci- liberatione, eontulimus; ut om-
lio cartaginese, giacché questo fu nibus, quae tibi a nobis fuerint in-
celebrato nell' anno 34B, cioè molti juncta, complendis, operam tuam
anni dopo che già nella Chiesa fidelis exhibeas, redditurus de
romana erano istituiti i difensori. actibus tuis sub Dei nostri ju-
11 Pontefice s. Felice III, creato dicio rationem. Hanc autem e-
anno 483 in una
1'
, lettera a Ze- pistolam Paterio notario ecclesiae
none imperatore, ed in un' altra ai nostrae sciibendam dieta vimus.
D1F DIF 39
» Mense martio indiclione decima- gio, cui concesse al collegio de' di-
» tertia". fensori. Volendo egli compensare
Ed è perciò, che il chierico, il con qualche nuova prerogativa l'uf-
quale dovevasi eleggere in difenso- fìzio de' difensori, occupato nelle
re, non doveva addetto ad
essere cause della Chiesa, e ne' servigi del
altra diocesi, doveva libero
essere romano Pontefice, volle che sicco-
di condizione, cioè non impegnato me nella scuola, ossia Collegio dei
in uno stato di vita per la quale notari, e de' suddiaconi per con- ,

dovesse essere distratto in altre oc- cessione di antichi Pontefici, ve n'e-


cupazioni, e non ascritto a verun rano alcuni costituiti regionari, così
altro corpo, o collegio. Oltre di che, che già ave-
sette di essi difensori,
questi soggetti erano occupati nel vano sperimentare l'utilità del
fatto
patrocinare le cause de' poveri, e loro impiego, fossero in perpetuo
della Chiesa, e come quelli ch'erano decorati dell'onore regionario. E
forniti di scienza e di abilità, così perchè a ciascun de' diaconi, sud-
di frequente venivano dai Pontefi- diaconi, notari, e suddiaconi regio-
ci spediti in remote parti per ac- nari era assegnata la sua partico-
correre coi loro ajuto ai bisogni lare regione, così volle s. Gregorio
di coloro, che imploravano l'auto- I, che ciò pur si facesse co' sette
rità della santa Sede, e costituiti regionari difensori. Dispose inoltre,
venivano a presiedere ai patrimo- che ove non intervenisse il sommo
ni, che. la Chiesa Romana pos- Pontefice, potessero essi sedere nelle
sedeva in parecchie regioni , di adunanze de' chierici. Che se il pri-
che molti esempi si hanno dal ci- mo di questi regionari difensori per
tato Anastasio, e nel registro delle proprio interesse si avesse dovuto
lettere del medesimoGregorio I.
s. trasferire in altra provincia ,
pro-
Questo Pontefice fece somma stima curasse egli di surrogarsi pel tem-
de' difensori, e li decorò di vari po dell'assenza quei difensore re-
privilegi. Quegli poi, che sovrasta- . gionario, che fosse in maggior cre-
va a sì nobile collegio, si chiama- dito di assiduità , e di valore nel
va Primicero de' difensori, ed an- servire alla Chiesa, ed al Pontefice.
che primo difensore. E qui credia- Nell'anno 591 Bonifacio era in
moj che non riuscirà discara la se- Corsica ministro della santa Sede,
rie, che riportiamo, coli' autorità dove gli scrisse s. Gregorio I, ac-
del Galletti, Del Primicerio della ciocché unisse il clero e il popolo
santa Sede apostolica 3 e di altri di Aleria, e di Corsica per elegge-
uffizioli maggiori del sagro palagio re inuovi vescovi. Quindi lo inviò
lateranense, fra' quali egli novera suo nunzio a Costantinopoli all'im-
pel sesto di tali uffiziali il primi- peratore Foca, ove, tra gli altri gra-
cero de' difensori. vi affari, si adoperò con felice suc-

Bonifacio Romano era nell'anno cesso nella controversia insorta tra


598 primo, ossia primicero de' di- Giovanni vescovo d' Euria, oggi s.

fensori, e poscia nell'anno 608 me- Donato neh' Epiro, e Alcisone ve-
ritò di essere eletto Papa col no- scovo di Corfù, per conto del ca-
me di Bonifacio IH. Dalla lettera, stello, o città di Cassiopo.

che in detto anno a lui diresse s. Giovanni, primo difensore, fiorì

Gregorio I, si rileva il bel privile- l'anno 710. L'Anastasio lo novera


1 ,

4o DIF DIF
tra che accompagnarono il
quei , Pietro, primo difensore, fiorì nel
Papa Costantino, quando a* 5 ot- 1060.
tobre 710 intraprese il viaggio per Leone, primo difensore, viveva
Costantinopoli. tra 1099, e l'anno 1 18.
il 1

Anastasio, primicero de' difen- Roberto, primo dilènsore dell'an-


sori del 758, sotto Stefano II det- no 11 39, fiorì sotto Anastasio 1Y:
to III. le sue notizie, e giudicati falli giun-
Pietro j primo difensore, fiorì nel gono al 1 163.

761 nel pontificato di s. Paolo I, Anche il Macri testifica, alla pa-


il quale in quattro lettere, che rola Defensor, la cospicuità dell'uf-

scrisse a Pipino re di Francia, fe- ficio de' difensori della Chiesa ro-
ce menzione di lui. Nell'invitarlo a mana, e de' Difensori delle chiese
destinare un suo messo, che dimo- (Fedi). Inoltre parla delle onore-
rasse in Roma per invigilare con- voli commissioni pontificie, che i

tro gli attentati de' greci , e vice- difensori della Chiesa romana dis-
vèrsa, il Pontefice inviò in Francia impegnarono, e dei sette difensori
Pietro per suo messo, ove trattò regionari istituiti da s. Gregorio I,

rilevanti affari. aggiungendo che in presenza del


Anastasio ,
primicero de* difen- Papa dovevano stare in piedi. Nar-
sori del 772, fu inviato da Adria- ra poi che il Pontefice Pelagio
,

no I a Desiderio re de' longobardi scusandosi con Antonina patrizia, la


per ricuperare alla santa Sede i quale aveagli domandato con istan-
beni da lui occupati. za 1' offizio di difensore per un mo-
Stefano fiorì nell'842, ed è men- naco, le disse non dover essere con-
tovato nel placito cassinese. veniente allo stato monacale ,
per-
Sergio, primicero de' difensori. chè al monaco appartengono la
3Ve abbiamo memoria nell'anno 89 quiete, l' orazione, e il lavoro del-
sotto Papa Formoso. le mani ; al difensore pel contrario
Anastasio, primicero de' difenso- spettano le liti, la cognizione delle
ri nell' 899, nel pontificato di Gio- cause, e la difesa patrimonio del
vanni IX. della Chiesa. Quindi
Macri invei- il

Stefano, del 944» v » ss e a' tempi sce contro i sacerdoti, che eserci-
di Marino II, o Martino III. tano 1' uffizio di avvocato e pro- ,

Sergio, del 963, intervenne al curatore ; e ritiene, che s. Sebastia-


conciliabolo romano radunato con- no sia stato il primo nella Chiesa
tro Giovanni XII. romana ad esercitare l'ufficio di di-
Gregorio fiori nel 101 1, e for- fensore. Dice, che questi difensori
se un Landolfo primicero de' di- furono anche detti Defensores scho-
fensori fu suo figlio , o della fa- lastici, cioè dottori, i quali dai Pon-
miglia di lui. Questi viveva nel tefici romani si mandavano come
1026. nunzi alle provincie per distribui-
Pietro visse ai tempi di Giovan- re ai poveri i denari lasciati loro
ni XIX, detto XX, eletto nel 1024. dai testatori ; per correggere i mo-
Questo primo difensore intervenne naci dissoluti ; e per prendere esat-
al concilio, che quel Papa celebrò te informazioni dei mancamenti dei
in Roma a vantaggio di Pietro ve- vescovi, come si ha pure dal Pan-
scovo di s. Ruffina. vinio, de Primicer. Defensor. Inol-
,

D1F DIF 41
tre da Anastasio Bibliotecario fu dal re medesimo, e mss. deposita-
chiamato Defensor devotus l'impe- to nella biblioteca vaticana. Si di-
ratore, o altro principe cattolico ce ancora, che su tale libro fati-
il quale prestava il giuramento in casse pure Cardinal Fischer, poi
il

mano del Papa, per essere dichia- fatto decapitare da Enrico Vili do-
rato difensore della Chiesa romana, po la sua apostasia dalla cattolica
intorno a che è a vedersi , oltre religione. Dom. Guil. Mollerus
l'articoloprecedente, anche l'arti- scrisse , de titillo defensoris fidei
colo Imperatore. Altd. 1700; e Jo. Joach. Meyer,
Il Pontefice Pio II nel i4%j es " de Fidei defensoris, quo M. Brit-
scndosi recato in Mantova al gran tanicae reges affulgent, titillo 1 7 4.
1

congresso, diede il titolo di Difen- V. il Ciacconio t. HI, p. 576, ed


sore della Fede (Vedi) a Carlo il Pallavicini, Storia del concilio di
VIII il Vittorioso , re di Francia, Trento.
forse per determinarlo ad abrogare Che ai difensori della Chiesa ro-
la prammatica sanzione. Ma dipoi mana succedessero gli Avvocati con-
Leone X ornò del medesimo ono- cistoriali [Vedi), ovvero che i detti
rifico titolo diDifensore della Fe- difensori prendessero poscia la se-
de Enrico Vili re d'Inghilterra, conda denominazione, lo dicemmo
che altri diconochiamato sia stato a quell'articolo. Però il Macri, nel
Difensore della Chiesa. Decorò quel dire che anticamente il collegio
Pontefice il re inglese di tal de- degli avvocati concistoriali si com-
nominazione, colla costituzione 45> poneva di sette individui, secondo
Bull. Rom. t. I, pag. 624, pel li- il numero delle regioni di Roma,
bro, che a lui dedicò, intitolato: delle quali si parla anche a Dia-
Henrici Vili Angliae Regis , As- conie Cardinalizie [Vedi), dice, che
serì. VII Sacramentorum adver- Sisto V ve ne aggiunse altri cinque,
sus Martinum Lulherum, che poi ora chiamati giuniori; ma che sem-
venne stampato in Anversa nel pre i primi sette più anziani, detti
i5ii. Il re fece presentare il libro perciò seniori, nelle distribuzioni
a Leone X, a mezzo del suo am- godono maggior porzione degli al-
basciatore in Roma, e con questo tri cinque, come hanno maggiori
distico : prerogative di esercizio. Anche il
Durando, Tit. de advocat. § mine
Anglorum rex Henricus, Leo de-
de exordiis et arringhis, età, e lo
cime, mittit
Scannarola, de visit. career, lib. I,
Hoc opus, etjidci testem, et ami-
cap. 3, sect. 2, affermano che il
citiae.
cospicuo, e distinto consesso del
E
siccome Lutero, contro il qua- collegio degli avvocati concistoriali,
le avea scritto Enrico VIII em- , succede agli antichi difensori regio-
piamente condannava le indulgenze, narii della Chiesaromana. V. Gior-
cosi Leone X non contento del glo- gio Tolosano, Syntagma juris uni-
rioso titolo attribuito al re, conces- versi; e T articolo Curia Romana.
se dieci anni quarantene e dieci Il Borgia eruditamente tratta dei
d'indulgenza, a chiunque leggesse difensori della Chiesa romana, nella
l'opera di Enrico Vili. Vuoisi, che sua Difesa del temporale dominio
il libro fosse 1' originale sottoscritto della Sede apostolica, a p. 14 e scg.
4i D1F DIF
DIFENSORI , o DIFENSORE. visirati per la Chiesa, e pei suoi
Nome ed uffilio di dignità , che ministri, e doveano adoperarsi a
è stalo altre volte in uso nella mantenere i privilegi, e la loro im-
Chiesa, come nell'impero. Della lo- munità. Spesso accadeva, che anche
ro origine si parlò al precedente negli stali più ben regolati, i ma-
articolo Difensori della Chiesa Ro- gistrati particolari abusassero della
maini, come dell' uffizio ; ed è noto propria autorità, per cui si doveva
che pure furono detti Avvocali (Ve- ricorrere ai principi affine di arre-
di). Si chiamarono difensori, o pro- stare le loro ingiustizie. Di
più si
tettori ,
quegli uomini incaricati trovavano de' personaggi, i quali
dallo stato di difendere gì' interessi usavano violenza, dalle vessazioni
altrui. Va fatta distinzione però tra i de' quali la Chiesa non poteva cuo-
difensori delle chiese, ed i difensori prirsi, perchè priva di armi. A
delle città, e delle parrocchie, come nulla poi valsero le censure ecclesia-
anche tra i difensori de' poveri, e del stiche, scomunica che fulminò
e la
popolo, di cui trattano molti sto- contro di poiché di queste pene
essi,

rici, e canonisti. Queste commissio- si beffano coloro, che per grande


ni sovente furono affidate ai vesco- sventura non temono Iddio. Final-
vi, ed ai pastori, non solo sotto mente la Chiesa prendeva a proteg-
gì' imperatori, ma sotto il dominio gere i poveri, gli afflitti, le vedove,
dei re franchi. Laonde in tal qua- e gli orfani, a' quali talvolta la
lità i vescovi erano più che mai sua protezione rendevasi inutile,
tenuti a rappresentare al sovrano per non poter difendersi essa me-
i bisogni, e le querele dei sudditi desima. Per tutti questi importanti
delle loro diocesi. E siccome nella motivi gl'imperatori cristiani si mos-
carica de' difensori era annessa una sero a dare alle chiese de' difenso-
porzione di autorità civile, i vescovi ri, che colla loro autorità e patro-
trovarono una difesa in questo segno cinio la salvassero dalle violenze de-
di confidenza. Questa è stata una gli empi, o trattassero le sue cau-
delle sorgenti dell'autorità del clero se civili, o criminali dinanzi ai prin-
in materia qual cosa non
civile, la cipi, giudici, e magistrati. Questa
può che di sommo onore,
essergli è la vera origine de' difensori.
e perenne gloria. Intorno ai difen- Dopo quella de' difensori della
sori delle chiese, all' epoca della lo- Chiesa romana, i primi, che pegli
ro istituzione, ai loro impieghi, e esposti motivi si sieno serviti dei
condizione ; come anche intorno a- difensori, sembrano essere stati i

gli avvocati, e visdomini^ che suc- vescovi africani, che nel concilio
cedettero a' difensori in molte chie- Mi levitano deliberarono di chiedere

ed alla
se occidentali, ai vari offizi, questa grazia all' imperatore, sup-
abolizione di essi, crediamo oppor- plicandolo di dare alla Chiesa degli
tuno di dire quanto segue. scolastici, di cui facemmo cenno
Principalmente dopo il tempo nel precedente articolo, cioè dei dot-
delle persecuzioni, ne' monumenti ti avvocati, e periti in legge, i qua-
ecclesiastici, si fa spesse volte men- li avessero libero accesso ai giudi-
zione dei difensori delle chiese. ci per difendere le chiese contro
Questi erano persone incaricate di gli oppressori. Deputarono perciò
intercedere presso i principi, e ma- due legati, cioè Vincenzo e Fortu-
' -

DIF DIF 43
ziano. Il quarto, o quinto concilio de' sudditi, come si legge nella
di Cartagine, celebralo nell'anno leg.34., de Defens. ch'it. 4- Furo-
384, vale a dire molli anni dopo no appunto le esposte ragioni, che
che già nella Chiesa romana eranvi mossero i vescovi a chiedere i di-
difensori, esprime i motivi di que- fensori per la Chiesa, e siccome
sta deputazione colle seguenti pa- gì' imperatori, oltre il diritto di
role: » A motivo de' mali, che intercessione, concedevano ai difen-
» aggravano i poveri, e dell' affli sori del popolo qualche altro pri-
» zione che soffre la Chiesa, <i è vilegio,come di giudicare di cause
» panilo buono di radunarci in- pecuniarie sino ad una certa som-
» sieme per chiedere agi' impera- ma tra i poveri, e il popolo mi-
li tori, che si degnino concederle nuto, così i vescovi, e i concilii ai
» difensori a scelta de' vescovi per difensori della Chiesa accordarono
« assicurare i poveri dalla potenza qualche giurisdizione. Quindi il
« de' ricchi, che gli opprimono ". concilio di Calcedonia comandò ai
Sotto il nome de' poveri bisogna difensori di Costantinopoli di avvi-
intendere i deboli, le vedove, gli sare i chierici, e monaci, i quali
orfani ec. , cui tutta la Chiesa pro- erano nella città imperiale senza
teggeva. licenza del loro vescovo, che uscis-
JVon si deve tacere, che nel chie- sero subito, e ritornassero alle loro
dere la Chiesa i difensori non do- abitazioni, e in caso che non ub-
mandò cosa straordinaria, giacché bidissero, permise ad essi di poterli
questi non erano nuovi
uffìziali scacciare. I difensori avevano an-
nell'impero, avendone molti paesi cora il gius di ricercare se i chie-
i loro propri. In fatti Roma aveva rici mancavano a' loro doveri, nel
il senato, i consoli, ed i tribuni salmeggiare, e nella celebrazione
della plebe, eh' erano propriamente della liturgia. Nella chiesa orienta-
i difensori del gius e della libertà le i difensori durarono sino agli
de' cittadini ; e così le altre città ultimi secoli. Essa non accordava
avevano la loro curia, che rappre- loro che il diritto di giudicare pic-
sentava il senato, ed era composta di coli affari. Il primo difensore della
decurioni; i loro duumviri, che cor- chiesa di Costantinopoli ne aveva
rispondevano a due consoli, ed i dodici sotto di se, e il patriarca
difensori della plebe, la cui carica Zifìlino innalzò tal dignità fra i

assomigliavasi a quella dei tribuni graduati uflìziali dalla sua chiesa.


di Roma. Questi si chiamavano Da Zonara si apprende, che i di-

difensori de luoghi, o de rustici 3 fensori nell' oriente dovevano soc-


procuratori ec. , duravano ora due correre i rifugiati nelle chiese, per
anni, ed ora cinque. I principi che timore de' grandi, e dovevano pro-
li eleggevano, volevano che fossero teggere le persone libere, acciocché
come padri del popolo, che si op- non fossero ridotte in servitù, pel-

ponessero alle esazioni ingiuste, e le aggiunge Zonara, furono


quali,
resistessero a' giudici senza perdere principalmente creati i difensori.
loro dovuto rispetto. Volevano
il La condizione de' difensori non
pure, che avessero accesso a' ma- era per tutto la stessa : quelli ri-

gistrati, quando occorresse, ed im- chiesti dalle chiese di Africa agli

pedissero tutte le fraudi, o aggravi imperatori, vuoisi che fossero laici,


44 dif DIF
i quali comparivano innanzi ai giu- Questi chiamavano Avoves,
si

dici; e da quanto dice il s. Pon- avvocati, tutori, quali erano pure


i

tefice Zosimo, che fiorì nell' anno laici, e dovevano difendere le chie-

/ji(>, nell'epistola I, si può inferi- se, non solo in giudizio, ma ezian-

re, che al tempo suo, anche nella dio colle armi, in persona, e per
Chiesa romana fossero secolari, giac- mezzo dei loro soggetti, il che fece-
che egli asserisce potersi scegliere ro più volte allorquando affievolito
anche tra i laici. Laonde non fu nel nono secolo l' impero francese,
Minna cosa il vedere dei laici tra i signori, e nobili diventarono co-
i difensori. Tuttavolta nel con- me indipendenti, e riempirono di
cilio calcedonese di frequente si confusione l'Italia, la Francia, e la
nomina certo Giovanni prete, e Germania facendola da sovrani, e
difensore, e quelli che s. Gregorio intimandosi uno contro
guerra l'

1 «andava ne' Patrimonii della san- l'altro. In quel tempo le chiese


ta Sede (Vedi), erano quasi sem- crearono tali protettori, come si
pre diaconi, o suddiaconi, e qual- legge negli autori ecclesiastici. Nel-
che volta anche vescovi, come ap- l'anno 873 il concilio di Magon-
parisce dall' epistol. 46, 1- >o. Que- za ordinò a' vescovi , abbati , e
sto santo e dotto Papa usava com- clero, che avessero Visdomini, Pre-
mettere gì' impieghi, non solo ec- vosti, Tutori, o Difensori, e che
clesiastici, ma anche domestici, ai questi fossero persone dabbene. Tut-
soli chierici, lo che fu imitato dai ti questi nomi talvolta ebbero lo
successori. In quanto alla durata stesso significato. 1 capitolari 1.
7,
de' difensori, nell' occidente la Chie- e. 3o3 prescrivono, che doman- si

sa romana conservò più a lungo di dino al principe gli Esecutori, Av-


ogni altra suoi difensori, dopo che
i vocati, o Difensori, quando ve ne
s. Gregorio I instituì i sette di- sarà bisogno. Talora i principi stes-
fensori regionari, a cui erano affi- si assegnarono tali tutori, avvocati
dali due rioni di Roma. Grego-
S. e difensori ; come pur fecero i fon-
rio III mandò all' imperatóre Leo- datori delle chiese, con alcune con-
ne l' Isaurico i decreti d' un conci- dizioni. Al principio di questa isti-
lio romano, a mezzo di Costantino tuzione, il vescovo, e il clero, ov-
difensore. Nel secolo XI ancora vero l'abbate ed i monaci per or-
eravi in Roma la scuola de' difen- dinario eleggevano il loro tutore,
sori regionari, che avea il suo pri- avvocato, o visdomino. In progres-
micero assistente cogli altri alla so questi per la maggior parte
cappella pontificia ; anzi, come di- divennero perpetui, ed ereditarii in
cemmo nel precedente articolo, i molte illustri famiglie, che ne por-
difensori della Chiesa rivivono nel tavano il titolo, o lo traevano dai
nobile ceto degli avvocati concisto- feudi .ottenuti dalle chiese per gra-
riali. Non così nelle altre chiese, titudine della loro assistenza. D'or-
le quali per diversi motivi furono dinario gli avvocati, o visdomini,
obbligate dai sovrani di sostituire che in Francia significavano lo
ai difensori altri uffiziali, che oltre stesso, almeno dopo il decimo se-

gli uffici di quelli, ne assumevano colo, riconoscevano per loro signori


alcuni, niente proprii dello stato i vescovi ed abbati in virtù dei
ecclesiastico. feudi da loro conseguili, ed erano
,

DIF DIG 45
obbligali a rendere ad essi omaggio, mente il dovere di que-
principale
ricevendone nuova investitura ad sti avvocati, e visdomini era d' im-

ogni mutazione di carica, purché pedire che in sede vacante non


essi medesimi non fossero i fonda- fossero saccheggiati i beni del ve-
toti delle chiese, come alcune volte scovo defonto, o nel palazzo vesco-
accadeva. Il du Cange alle parole vile, o fuori lasciati. Ma per isven-
Advocatus, e Vicedomiuus, riporta tura pochi erano i fedeli, e sovente
di essi cose erudite, e curiose, per essi erano i primi ad impadronir-
cui non riuscirà inutile, che qui si sene, come fecero talvolta i sovra-
faccia menzione almeno delle prin- ni, che sotto pretesto di salvaguar-
cipali. dia, della Chie-
e custodia de' beni
A seconda delle leggi longobar- sa, seappropriavano in sede va-
li

diche, era permesso a' vescovi, ab- cante, quali abusi si tolsero con
i

bati, ed abbadesse due


di avere molta difficoltà. I visdomini però
avvocati, de' quali uno maneggiava e i tutori non contenti d' appro-
gli affari, e 1' altro prestava il giu- priarsi tali beni in sede vacante,
ramento, imperocché non potendo- osarono anche viventi i vescovi di
si costringere i vescovi, e i chieri- costringere i sudditi a pagare im-
ci a farlo nelle cause civili, e crimi- posizioni inventale dalla loro rapa-
nali, essi delegavano ad emetterlo cità, forza delle armi,
colla avan-
l'avvocato. Inoltre dovendo i ve- zando il gius di foraggio, ed alber-
scovi, e gli abbati feudatari assi- go. Tante insolenze costrinsero i
stere ai re, e mandar loro soldate- prelati a disfarsi di simili protetto-
sche nelle guerre, commettevano le ri, quindi si in Francia, che nel
spedizioni a' tutori, o visdomini, che resto di Europa non vi furono più.
dovevano difendere i medesimi pre- avvocati, o visdomini, o protettori,
lati, e le chiese dai nemici. Erano e se qualcuno ne rimase, egli non
eziandio incaricati questi uffiziali conservò alcun uffizio de' preceden-
di render giustizia ai sudditi dei ti, ma solo il titolo della carica. In-
prelati, e le loro sessionichiama- si torno al visdomino, o vicedomino del
vano Placiti del Yisdomino Pia- palazzo pontifìcio, V. l'articolo
citum Vicedominalum. Benedetto Maggiordomo del Papa.
XIV, de synodo dioecesana, lib. 8 DIGESTO o PANDETTE. Di-
cap. 35, num. io, notò che an- gesta, Pandectae. Il digesto é la
ticamente gli avvocati o difensori prima parte del diritto romano
delle chiese, non solo avevano un ossia del corpo del diritto civile.

semplice diritto di protezione, e di- Si cita il digesto colla lettera ini-

fesa, ma eziandio quello di giuris- ziale D. o con due ff. uniti insie-

dizione. Quindi é manifesto quanto me ; lo che deriva, che si chiama-


ragionevolmente Pontefici permet-
i vano in greco Pandette, che si ab-
tessero agi' imperatori di esercitare breviava colla figura di due IT. 17.
in Roma una tale giurisdizione, non I libri distribuiti con ordine tal-
per altro avendo im- rinnovato l' volta si chiamarono Digestì. Dice
pero d' occidente, che per vieppiù il Macri, che il vocabolo Digesto
rendere augusto l'onore dell' avvo- significa contenere, e comprendere
cazia, o patriziato della Chiesa Ro- tutto, perchè nel volume del Dige-
mana. V. Patrizio Romano. Final- sto per ordine dell' imperatore Giù-
46 DIG DIG
stimano I, dal celebre Triboniano, la dottrina dell'antico, e del nuovo
furono comprese tutte le leggi ro- testamento, quella di tutti i santi,
mane, e le decisioni de' più celebri e della tradizione costante della
giurisconsulti ; quindi i' imperatore Chiesa.
gli diede forza di legge. V. Di- Il digiuno in generale è un atto
ritto. della virtù della temperanza, pel
DIGIUNO (Jejunium). Santa e lo- quale ci asteniamo da certe cose
devole azione, mezzo efficace per permesse. Il digiuno consiste per-
fìaccare, e domare le passioni, giac- tanto in un genere di astinenza, per
che i patimenti servono ad esercì- lo che si possono distinguere altret-
tale la virtù, e la forza dell' ani- tante specie di digiuni, quante sono
ma. È troppo noto, che i digiuni le cose da cui 'possiamo astenerci
religiosi furono in uso presso la per principio di virtù. I trattatisti
maggior parte dei popoli dell'uni- del digiuno lo distinguono in di-
verso, e risalendo alla sua origine, gìuno morale, che regola la misura
trovasi questa pratica fondata su degli alimenti, in digiano spirituale,
motivi assai ragionevoli. I pagani che consiste nella fuga del peccato;
in tutte le contrade del mondo iu digiuno naturale } che ha luogo
hanno riconosciuto nella pratica del quando non si prende cosa alcu-
digiuno un' opera virtuosa, e V han- na dopo 1' ora di mezza notte,
no messa nella classe delle opere ne come nudrimento ne come ,

religiose, la qual nozione, come pa- medicina ; in digiuno ecclesiasli-


recchie altre, deve essere ad essi de- co 3 il quale esclude certi alimen-
rivata da quelli, che conobbero i ti, e non permette gli altri che in

patriarchi. Il digiuno ci avvicina a una certa quantità secondo le for-


Dio, è l'alimento della pietà, la me prescritte dalla Chiesa. In quan-
sorgente de' buoni pensieri, e dei to alle difficoltà relative al digiuno,
santi desideri, ci fortifica contro le comprenderemo in breve quanto i

tentazioni, santifica i nostri corpi, trattatisti dichiararono diffusamente.


e li consacra al Signore, ed è un II digiuno ecclesiastico racchiude tre
rimedio necessario per ricuperare, e cose: astenersi dalla carne, dalle
per conservare tanto la sanità del- uova, e dai latticini nei digiuni di
l'anima, quanto quella del corpo, quaresima, e di altre vigilie ec. ;

Le malattie, che ci colgono più non che un pasto colla cola-


fare
frequen temente sono cagionate dal zione della sera, la quale è tollera-
soverchio mangiare, che aggravando ta dalla Chiesa, e deve essere leg-
le facoltà animali, impedisce il libe- giera non mangiare che a mezzo-
:

ro esercizio delle loro funzioni. La dì, secondo il costume generale dei-


astinenza all' più delle
incontro il la medesima Chiesa. Dal che se-
volte è un rimedio efficace per ri- gue, che non si può mangiare pri-

cuperare la salute. In conclusione ma dell'ora di mezzodì, senza una


essendo noi tutti peccatori, siamo giusta ragione, secondo il tempo
tutti obbligati a far penitenza, vir- più o meno considerevole, con cui
tu essenziale al cristianesimo ; ed il si previene il mezzodì. La Chiesa
digiuno appunto soddisfa una parte permette a' religiosi, alle monache,
di questo debito, che abbiamo con- e ad altri per motivo de' loro uf-
tratto colla divina giustizia. Tale è fìzi, fatiche, e regola di anticipar
,

DIG DIG 47
nel mangiare un poco 1' ora del ai latticini. Ne' luoghi in cui le uo-
mezzodì, anche in quaresima. E va sono proibite nella quaresima,
permesso eziandio di bere liquori non è permesso di mangiare dei
fuori dei pasti, ne' giorni di digiu- biscotti, ne' quali vi entrano le uova,
no, ma solamente per ispegnere la a meno
che un uso legittimo non
sete, per facilitare la digestione, o lo permetta, o che ve n' entrino sì
per qualche bisogno. Tuttavia da poche, che ciò sia creduto per nien-
ciò non segue, che non si rompa te. I fanciulli, che non hanno an-
mai il digiuno bevendo fuori di cora sette anni compiuti, possono
pasto : questo si rompe allorché si mangiare la carne, e le altre cose
prende una gran quantità di liquo- proibite in quaresima,
perchè le
ri molto nutrienti, come sarebbe leggi della Chiesa non ve gli ob-
birra, vino fatturato, cioccolata ec. ;
bligano che quando essi hanno rag-
ed allorquando si prendono liquori, giunto l'uso di ragione; lo che or-
sebbene meno nutrienti, a danno dinariamente avviene a sette anni
del digiuno, in fraudem jejunii, per compiti. Si commettono altrettante
parlare con frase teologica, senza mancanze, quante volte si mangia
necessità, e pel solo piacere; o quan- che sono permessi
fuori de' pasti,
do, almeno è opinione de' più ri- ne' giorni di digiuno. La dispensa
goristi, mangiano po-
per dissetarsi si di mangiare di magro non com-
mi, peri ec, o quando ancora dopo prende quella del digiuno, né la
aver bevuto,, si mangia qualche cosa, dispensa del digiuno quella di man-
come fichi, mandorle ec. pel ti- ,
giare magro, ma devesi adem-
di
more che la bevanda rechi nocu- pire in quaresima quello che si può.
mento. Quegli che non può far di magro,
Il trito proverbio il liquido non : e che può digiunare quanto al re-
rompe punto il digiuno, solo ha sto, deve digiunare, senza fare di
luogo quando è necessario di bere, magro. Quegli che può fare di magro,
e, come si disse, o per estinguere e che non può digiunare, deve fare
la sete, o per aiutare la digestione, di magro senza digiunare. Quegli
od astretti dal bisogno. che può digiunare in qualche gior-
Quantunque il tempo, che si può no solamente, deve digiunare nei
impiegare a pranzare nei giorni di giorni che può. Del digiuno natu-
digiuno non sia determinato da al- rale prima della Comunione euca-
cuna legge, non sembra per altro, ristica, e della celebrazione della
che si possa estendere a tre, o Messa (Vedi), si tratta a quegli ar-
quattro ore. La proibizione di man- ticoli, massime al § V , ed al
§
giare delle uova, e de' latticini in VI dell'articolo Comunione (Predi').

quaresima anticamente si estende- In oltre delle persone obbligate al


va anche a' giorni domenica
di digiuno, e delle cause, che ne di-
siccome gli altri ; e quando se ne spensano, parleremo nel fine di que-
permetteva l'uso, non si era al- sto articolo.
lora creduto di permettere quello Avanti di passare all' origine del
del lardo e del grasso o strutto, se digiuno analogamente a quanto sin
non in casi particolari
per penuria qui se n'è detto, riporteremo alcune
perchè queste cose si avvicina-
d'olio, erudizioni, massime sulla colazione,
no più alla carne, che alle uova, ed o refezione, e sulle bevande. La co-
48 DIO DIG
lazione, che suo! farsi ora la sera, dottissimo Tomassino. Il p. Meno-
ne' giorni di digiuno, si fissò sulla chio, nel tomo II delle Stuorr, n
fine del secolo XIV, e nel seguen- pag. 229, tratta al cap. XXXIX:
te, ammettendosi sino d'allora sen- Della colazione drl giorno di digiti-
la scrupolo alcuno, anche dalle per- no. In esso eruditamente parla di
sone religiose più penitenti, come questo punto, e spiega il vocabolo
prova il Garampi, Meni. Eccles. p. Colazione, dicendo, che può avere
197, e seg. Il medesimo a pag. 9.00 due significati, cioè di pranzo o ce-
rende ragione, perchè ne' giorni di na, che i greci chiamarono Era-
digiuno si prolunghi la refezione, e ni; e di piccola cena, la quale si fa
dice : « Il costume ordinario del la sera del digiuno.
*» fine del secolo XIII era di man- Pompeo Sarnelli nel tomo V,
» giare sull'ora sesta del giorno, lett. VI delle sue Lettere ecclesia-
» che appunto corrispondeva al stiche, discute se l'odore, e il va-
» mezzodì. Però ne' giorni di di- pore delle carni cotte frangano il

» giuno ne' quali volevasi usare


, digiuno tanto naturale, guanto ec-
» maggiore astinenza, prolungava- clesiastico.Dice pertanto, che gli
« si la refezione sino dopo 1' ora odori e vapori delle carni cotte non
» di nona, e nella quaresima spe- nutriscono, perchè non vanno al
* cialmente , cioè ne' tempi piti ventricolo, né per la concozione si
» antichi, sino dopo il vespero". convertono in chilo, e sangue, co-
La ragione, ne adduceva,
che se me fa il cibo, ma per la respira-
era perchè dopo compita col mez- zione vanno al polmone, e riporta
zo del sonno nella notte anteceden- sugli odori le opinioni di Aristoti-
te la concozione e digestione de'ci- le, e di Galeno; così non frango-
la, col prolungarsi 1' ora della re- no il digiuno le cose, che non sono
fezionesin dopo nona, veniva la cibo, o bevanda, come il metallo
natura a risentirne quell'incomodo, che s'inghiottisse. Inoltre il Sarnelli,
che la Chiesa aveva appunto pre- nel tomo II, scrisse la VII lettera,
scritto, ad deletionem et cohibitio- se sia lecito di bere prima dell' ora
nem culpae, come dice s. Tom ma- della cena ne' giorni di digiuno.
so.Questo santo dottore soggiunge, Dice perciò, eh' essendo mancato il

che » ideo ut jejunans aliquara af- primo fervore della disciplina eccle-
« flictionem sentiat prò culpae sa- siastica, e indebolita eziandio la
« tisfactione, conveniens hora co- complessione, Chiesa nostra pie-la
» medendi taxatur jejunantibus cir- tosa madre ha provveduto, che sia
» ca horam nonam. Alessandro E lecito a chi digiuna bere acqua o
» dì Ales : Hora magis congrua vino, quando
quanto vuole, ed e
» refectioni tempore jejunii est ho- innanzi all'mangiare, non
ora di
» ra nona, quam usque ad vespe- però smoderatamente perchè si per-
» ram. Ugone da s. Vittore la derebbe il merito del digiuno, ed
f» preferisce ab ora nona usque ad ofFenderebbesi la virtù della tem-
pi vesperum. EPietro Abelardo peranza. Aggiunge, che con questa
m volle, che si jejunium fuerit, tunc licenza in quel giorno che si digiu-
n nona expeclanda (sit), et in qua- na s'introdusse la colazione della
» dragesùna etiam vesperum". Sul sera. Al tomo Vi poi il medesimo
quale argomento può consultarsi il Sarnelli ci dà la lettera XI Per- :
DÌG DIG 49
che ne* nostri digiuni sia proibita la. riporta gli scrittori nella sua Let-
carne, ed non il vino ed
ì latticini, tera al dottor Korejf3 pag, 128, e
il pesce; e XII: Se sia
la lettera 3i6.
vera quella proposizione liquida non :

franguut, in materia del digiuno.


Origine ed antichità del digiuno >
Ripete clic bisogna distinguere i
e differenti sue specie.
tempi moderni dagli antichi, essen-
do ora più indulgente la Chiesa, la
quale non vieta né il bere, ne gli Il digiuno è stato in uso in tutti

elettuari, che sono certi cibi, i qua- i tempi, e fra tutte le nazioni, che
li da molti si prendono dopo aver hanno osservato qualche religione
mangiato, per digerire meglio. Cosi tanto vera che falsa. Sebbene O-
pure il digiuno non è rotto dalle razio fosse Epicureo, nel lib. 2 sat
medicine. Quindi il detto autore 3, tom. II, pag. 666, dice che Vi
osserva, che siccome il vino secon- erano tra i romani dei digiuni in
do gli antichi frangeva il digiuno, onore di Giove. E s. Girolamo nel
mentre oggi non lo frange, così mol- lib. II, t. 4>
P a g- 2 °5> che scrisse
to meno lo frangono la cervosa o contro Gioviniano, grande nemico
cervogia ( maniera di beveraggio, del digiuno, per confonderlo si ser-
che si fa di grano, di vena, d" or- vì degli stessi digiuni praticati dai
zo, e con menta, appio, o altre pagani. Riferisce Tertulliano nel lib.
erbe, ed è una specie di birra), e de anima, cap. 4$, che i pagani
r acqua condita col zucchero in