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(
e 3 7^^
DIZIONARIO
DI Er.UDlZIO>'E
STOrxICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI SAM-r, BEATI, MARTIRI, PADRI_, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
rRnVCtl'ALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
,
COMPILAZIONE •
G r». E G O Pv I O XVI.
A OL. III.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
31 DCCCX L.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
e:-S;S.
A
ARC ARC
A.].RCIPRETE delle chiese e ba- liana, di cui non v'ha più alcun
sìliche di Roma. Era la dignità, clic vestigio; i5i. ss. Nereo ed Achilleo
soprastava agli altri canonici nelle nel titolo di Fasciola; 16. s. Caio,
ventisei Chiese collegiate, o titoli pres- ristaurata da Urbano Vili ; 17. ss.
^ ^
4 ARC ARC
Vaticana e Liberiana. Tal dignità episcopale sopra i canonici, sul cle-
di R. Chiesa, e la istituzione di
S. zio di essa. Vi sono alcuni che o-
essa rimonta a tempi assai antichi. pinano essere derivata l'autorità de-
Infatti nella basilica lateranese, sotto gli Arcipreti vaticani dai poteri, che
prete della canonica lateranese. Nel- gli alleiti al Papa, secondo le re-
e ne' tempi consecutivi vi si con- beriana esercita tal diritto col ca-
tano tra gli altri distinti Porporati pitolo nel modo sopraindicato, ma
di S. R. C, il b. Nicola Albergati però con la dilferenza che l'Arci-
e s. Carlo Bori'omeo. La serie poi prete ha due settimane in suo fa-
degli Arcipreti delle suddette tre ba- vore, ed una ne ha il capitolo.
siliche si riporta ai rispettivi articoli L'Arciprete lateranese esercita al-
delle basiliche stesse. I predetti Arci- la pari coi canonici il diritto cos\
preti delle basiliche lateranese e va- detto di Difesa delle aeque Mariane,
ticana avevano la giudicatura fo- volgarmente detta Marrana, posta
rense per gli alFari relativi alle re- fuori di porta s. Giovanni.
spettive basiliche, ed alle persone ad I predelli Arcipreti sono tenuti,
esse addette. in forza della costituzione 33, Pn-
Questa giurisdizione venne tolta storalis q/Jìcii, di Alessandro VII,
aU'.Arciprete della vaticana dal pre- ad eleggersi distinti prelati, che li
ticana che viene aperta e chiusa dal ne d' un Arcisuddiacono capo dei
Papa. V. A-^xo SANTO e Porta suddiaconi della detta metropoli-
SANTA. tana.
ARCIPRETI (degli) Alessio, Car- ARCIVESCOVATO. Provincia, o
dinale. Nacque nell'Umbria dalla fa- diocesi posta sotto la giurisdizione
miglia degli Arcipreti, delta poi di spirituale di un prelato, al quale so-
Pietra, che il Torrigio dice parente no soggetti dei sulfraganei. Tuttavia
di Anastasio IV, e il \incioli sup- ve ne hanno senza vescovati dipen-
pone essere della nobile famiglia pe- denti, come sono gli arcivescovati
rugina della Penna. Fu ordinato di Amalfi, Chieli, Cosenza, Cran^
suddiacono della Chiesa romana, e ganor, Leopoli, Lucca, Naxivan,
poscia venne inviato da Alessandro Rossano, Scopia, Smirne, SpoletOy
III nella Scozia in qualità di legato ce. Le chiese arcivescovili in pnrti~
apostolico, afllnchè componesse le con- bus, che egualmente sono prive di
troversie insorte tra il capitolo del- sulfraganei, sono le seguenti: AlcppOy
la metropolitana eli s. Andrea ed il Adana, Anchiala, Acrida, Arcadio-
re Guglielmo, a motivo della elezio- poli, Baruto, Calccdonia , Cona ^
ne del nuovo arcivescovo e quin- ; Corona, Emessa. , Hopoli , Farfa:E
di fu da Clemente- HI, a' ventuno o Farsalia , Irenopoli , Marcui-
marzo ii88, creato diacono Cardi- nopoli , Naziaazo f Nicca , ISico-
6 ARC ARC
sia, Nisibij Palmira, P'irgi, Sa- lazione poi di Papa era comune
talia. Siila, Sdivrea, Sion, Sergio- ad ognuno Ciò fu rigorosa-
di essi.
che non hanno vescovi suffraganei. esservi instituito, se prima egli non
J^. Arcivfscovato. lo decretava. Era proprio cjuindi
L' origine degli Arcivescovi o dell'Arcivescovo l'esaminare gli e-
metropolitani si fa risalire fino ai letti in vescovi, conseci-arli , istruir-
tuttavia in forza del diritto nx-tro- capitolari, pel governo delle diocesi
politico, l'Arcivescovo può invigilare vacanti delle loro provincie, se en-
i sulfraganci, e se fossero negligenti, tro otto giorni di sede vacante, non
riclùamarli al dovere e supplire alla ne nomina alcuno il capitolo della
loro negligenza nei casi permessi chiesa ( Trid. sess. 24 cap. 1 6 de
dai sacri canoni ;
giudica in caso reform. ) ; può obbligare i suffraga-
di appello dalle sentenze degli Or- nei alla consecrazione di un altro
strare gli ordini, la cresima, degra- non avevano potuto andare al pos-
dare ec. od eseguir altro esercizio di sesso delle loro chiese, perchè erano
giurisdizione nella diocesi suffraganea, queste sotto la dominazione degli
senza l'assenso dell'Ordinario di essa, infedeli. Ad essi venne dal concilio
eccettuati i casi espressi a jure; e- conservato il grado, colla facoltà di
gualmente non può concedere di- ordinare dei chierici, e spedirli in
missorie ai sudditi dei sulfraganei loro vece, subito che fossero cessate
mentre visita le loro diocesi , così le ostilità. Veggasi Hieronym. Viel-
neppur celebrare i pontificali senza mii , Luciihratio de Epìscopi s qiios
averne avuto il loro permesso (S. Titularcs appellante Venetiis i58o.
C. episc. et regul. 18 apr. i^gg); Andreas Hicronymus Andreucci, De
Non può giudicare le maggiori cau- Episcopo TiUtlarij seu in pardbiis.
se criminali dei sufTraganei ; con- Roma? 1734, e la di lui Hierarchìa
ciossiachè , forma-
ove trattisi di ecclesiastica y tom. I de Possessis pag.
re intorno ad esse giudizio, que- 490.
sto si appartiene al romano Pon- ARCO (Jrcan.). Città vescovile in
tefice così egualmente
, le mino- partihus nell'Armenia minore, suffia-
ri poiché ciò spetta solo al con-
,
ganea di o Metelin.
INlitilene,
affatto nuda, così l'acquisto del re- civescovo di Armagh, che è il me-
gno di Napoli si sarebbe successiva- tropolitano della provincia ecclesia-
mente elU'ltuato, spogliandone La- stica chiamata Ultonia. La residen-
dislao e Miirgherila. za del vescovo d'Ardagli, è in A-
ARCONTICI. Eretici, che sorsero thlone, borgo che già fu seggio ve-
sul declinare del secolo secondo. Co- scovile, rinomato per l'assedio, che
storo asserivano che il mondo fu sostenne nel 1691 contro il princi-
creato dai Principati , coro di x4n- pe d'Orange, conservandosi fedele
geli eh' essi chiamavano Archoiitcs. al re Giacomo II ; ina nell' anno
Dicevano inoltre che la redenzio- seguente, superato dal generale Gin-
ne dell'uman genere consisteva nel- kle,con tutta l' Irlanda soggiacque
la dottrina, rigettavano i sacramen- alla dominazione del competitore
ti, impugnavano la resurrezione dei del re predetto. La diocesi ha più
corpi, e facevano autore dei sacri di quaranta parrocchie e molte
misteri Sabaoth, che riguardavano cappelle, con cinquanta vicarii; ha
come uno dei principati inferiori. ilsuo capitolo, mantenendosi il Te-
Si considerano come im lamo del- scovo culle oblazioni e rendite par-
la setta dei valentiniani, o dei mar- rocchiali giacché il numero de' cat-
,
cosiani. La vita di alcuni era in ap- tolici supera i duecento settanta mila.
parenza penitente ; altri la condu- ARDALEONE (s.). Eroe che
cevano assai dissoluta. incontrò coraggioso la morte per la
ARDxl [Ardaincrii seu Herculia). fede di Gesù Cristo nel tempo in
Città vescovile, fino dal IX secolo, del- cui sul trono di Roma sedeva Massi-
l'Ilhria orientale nella provincia di mino Galerio. Prima che si convertis-
Macedonia, il cui prelato era suffra- se alla verità della fede, egli eserci-
baronia, edificata sopra una mon- iano. Prova della sua antichità si è
12 ARD ART)
la favola , clie Danae gittata nel di Giovanni ed
s. monaci di s. i
mare da Argo suo padre, ne fos- Pietro di Nurcki , per alcune pos-
se la fondatrice maritandosi col re sessioni, come dice il Mansi.
Pilumno arcavolo,
di Turno , né ARDEMORA. Città vescovile d'Ir-
manca chi sostiene ripetere l'origi- landa sino dal V secolo nella con-
ne fnio da Ulisse. Fu quindi signo- tea di Kerry, sufFraganea della me-
reggiata dai latini, e tre secoli do- tropoli di Cashel, unita neh' XI seco-
po la fondazione, Roma se ne im- lo a Lismora e T f^aterford (^Vedi).
padionì, e vi spedì una colonia. E- ARDFERTA {Ardfcarl, o Arda-
ravi un tempio di Venere, al quale twn). Piccola città episcopale, fino dal
accorrevano i latini, e fui'ono cele- VI secolo, di Monemonia o Momo-
bri le sue acque sulfuree, dette A- nia, situata nella contea di Kerry,
quae Ardeatinae, Foiites sulphurati. sulfraganea di Cashel in Irlanda. Fu
Ora è feudo e marchesato della ca- anticamente capitale della contea, e
sa Sforza Cesarini, per compera che dicesi che avesse ima vniiversità; ma
Giuliano Cesarini, gonfaloniere del nella guerra del 1641 venne quasi
popolo romano, ne fece l'anno 1 564, distrutta, ed ancora si veggono ri-
da Marcantonio Colonna. levanti avanzi de' suoi cditizii reli-
Rinnovata la via Ardeatina con- giosi.
tigua alla celebre via Appia, nei fa- ARDINGHELLI Nicotò, Cardina-
sti ecclesiastici suona celebre il suo le. Nicolò Ardinghclli nacque in Fi-
nome, perchè nobilitata dal sangue renze nel i5o2 da una delle piìi co-
di molti martiri. Nella detta via ri- spicue famiglie. Segnalossi in varii ra-
nomato fu il cimiterio di s. Ealbi- mi dello scibile umano, ed era bene
jia e di s.Marco Papa del 336, il instrutto nel diritto, nella poesia, nel-
quale vi fabbricò ima chiesa. Evvi le lingue italiana greca e latina. Ad
anche quello di s. Petronilla , di acuto intendimento accoppiava me-
Flavia, di Domitilla e de' ss. Nereo moria tenace, rara prudenza. I suoi
ed Achilleo, uno dei più antichi di meriti lo fecero annoverare tra gli
Roma, oltre quelli che nomina Bo- accademici fioi-entini, e protetto dal
sio. Ardea appartiene alla diocesi Cardinale Farnese, che poscia fu su-
di Albano. Fra i Cardinali che fio- blimalo al Pontificato col nome di
rirono nel Pontificato di Giovanni Paolo III , ebbe aperto il campo
IX, si nomina Leone, monaco be- di addentrarsi vie meglio nelle scien-
nedettino che trasse i natali nella ze, e godere l'amicizia e familiarità
villa di Priapo, territorio di Ardea, de' più dotti personaggi di quell' e-
Fu eletto Pontefice nell'anno 908 poca. Paolo III gli alhdò l' incarico
col nome di Leone V. Nel Xll se- di segretario del Cardinal Farnese
colo Ardea era luogo fortificato, suo nipote: poscia gli fu conlcrito
giacché Papa Gelasio II, fuggendo un canonicato nella metropolitana
le persecuzioni di Enrico per la V di Firenze ed il vicarialo della Mar-
vertenza delle investiture , si ritirò ca. Dopo qualche tempo si vide
col Cardinal Ugone in Ardea, e di l'Ardinghelli innalzato alla sede ve-
là per Ostia, passò a Gaeta sua scovile di Fossombrone, locchè av-
patria, nel i 1 1 8. Nell'anno i 1 35 fu venne nel i54i, «lei qual anno fu
celebrato in Ardea un concilio, a mandato dal Sommo Pontefi(-e alla
causa d'una vertenza fra i canonici corte di Francesco I, in qualità di
AKD ARD i3
nunzio. Lo scopo della sua missio- ti fu da Alessandro III creato prete
ne eia quello di conciliare la pace Cardinale del titolo di s. Croce in
esso e Carlo V, nonché
fi'B di pro- Gerusalemme. L'Ardoino appose la
curar la celebrazione del concilio ge- sua sottoscrizione a varie bolle di
neiale. Acconipag-uò poscia in Fian- questo Pontefice, nonché a parec-
cia ed in Ispagiia, e giovò coli' ope- chie di Lucio III, del quale inter-
ra sua e co' suoi consigli, il Cardi- venne ai comizii. Dopo aver soste-
nale Farnese, il quale erasi recato nuto per tre anni la dignità del
presso quella corte insignito della Cardinalato, terminò i suoi giorni
dignità di legato a latcre. Ritorna- nel ii8c>. E autore di im opusco-
to in Roma,onorato della cari-
fu lo, che si conosce col titolo de Deo
ca di Datario da Paolo III che , inimorlali.
inoltre a' 19 dicembre i544? lo creò ARDUINO (s.), abbate di Fonte-
levare in qualche modo il dolor collegio de' gesuiti, e l' ospedale dei
della madre. Poco dopo fondò il religiosi della ha sei conventi
carità,
monistero di Atanc nel Limosino di frati, e monache. 11 Chile
tre di
e vi fu primo abbate. Le i-egolc, irriga le strade di Arcquipa per
che a tal monistero prescrisse, era- mezzo di canali sotterranei, ed è at-
no presso a poco le istituzioni di traversato da un bel ponte. Le sue
s. Cassiano e di s. Basilio. IVima di case sono fdibricale a vólto ed in
morire fece testamento, e passò di pietra, ma poco alto, aflinc di garanti-
vita intorno l'anno 591. I miracoli re gli abitanti dai frequenti terre-
ARE A W 1*: 1
jana Putena. Un simile disastro succe- Era Arezzo ima delle più ricche
dette anche negli anni 17 32 e 1738; e popolose città dell' Etruria. Nel-
ma quello del 1784 distrusse quasi l'anno 5o8 avanti Gcsìi Cristo, Por-
interamente la città, devastando un senna re di Etruria nativo di Arez-
terreno che si estendeva per quat- zo, dichiarò guerra ai romani asse-
trocento tese e settecento ottanta diando la loro capitale : Orazio Co-
metri, senza che gli alberi [)erdes- clite, Muzio Scevola e Clelia si di-
felice. I menologi de' greci ne fan- detto fiume e la Macra, che si di-
nacusa, nome col quale vuoisi con- il primo fra essi avea anche sopra gli
una lega il recinto delle sue mura, colonia formasse stanza nell'antico
e compie l'ornato delle spaziose e Arelium , città distinta óaW Arelium
ben lastricate sue vie la superba Taliiim , e dall' Arctium Fidens.
piazza singolarmente abbellita da pre- L' Arelium Velus fu superstite però
clari edifìzii, da due teatri, dalla va- alle altre due, essendo sfata ristorata
ga fontana , e dalle famose loggie per cura di Mecenate, che fiori nei
colle quaU volle il celebre architetto primordii sotto Ottaviano Augusto,
i6 ARE AR]^
e che si diceva disceso dagli anticlii IV, nel iiGG, conceduto il rc^io di
re di Etniria. D(ipo la caduta di Sicilia a Carlo I d'Angiò, afììnclic re-
Roma Arezzo fu devastata dai goti; priuiesse l'audacia di Manfredi, figlio
ma ristorata sotto Oiusliiiiano nel- naturale di Federico II, che vessava
l'invasione dei longobardi, soggiacque l'Italia e la Romana Chiesa, Eu-
ancora a diverse peripezie, l^ìssata guerrando capitano dell' Angioino,
poscia sotto Carlo Magno ed i suoi prese Arezzo, la saccheggiò ed indi
successori, vennero i vescovi di Arez- la vendette ai fiorentini. P^. Guelfi
r.o costituiti conti feudali , e come e Cthibellixi.
tali governavano la città ed il suo Gli aretini fecero poco dopo guer-
flistretlo in nome dell' imperatore e ra a Firenze, ma l'imasero sconntti
re d' Italia.Se non che nell' imde- nella battaglia di Campaldino nel
cimo seguendo Arezzo l'esem-
secolo, 1289. Nel secolo seguente un ve-
pio delle italiche città, ed emanci- scovo, Guido Tarlati di Pietra Ma-
patasi dal giogo dell'impero, adottò la, che seguiva le parti dei ghibei-
la forma del governo repubblicano; lini e che era guerriero ed uomo
ma le fazioni cominciarono ad an- di stnto, si fece signore di Arezzo,
gusliarla. Ampliò e munì la città, fece strade,
Correndo l'anno 1078, il Pon- conquistò varie città vicine, combat-
tefìces. Gregorio VII, ricevette in feu- tè Firenze e simantenne sulla se-
do della Chiesa la Toscana, offertagli dia vescovile, comunque deposto dal
dalla contessa Matilde , che n' ei'a Papa. Sotto di Arezzo toccò la- lui
sovrana, la quale rinnovò a Pasqua- pice dello Dopo la sua
splendore.
le II questa donazione nel 1102. morte avvenuta nel iS^S, venne se-
Dipoi, continuando la grave differen- polto nella cattedrale dove tuttora
73 delle investiture ecclesiastiche tra se ne vede il monumento. Poscia
il sacerdozio e l'impero, Enrico V insorsero nuove dissensioni e nuove
re dei romani, nel iii5, scese in guerre con Firenze fino al iSBl,
Italia, e s'impadronì degli stati la- in cui la città fu presa ed abl>an-
sciati alla Chiesa dalla gran contessa donata al saccheggio da Ingelramo
Matilde, onde Arezzo fu vittima ter- di Concy famoso condottiere di quei
ribile del suo furore vedendo egua- tempi il quale
, la vendette poscia
gliate al suolo le turrite sue anti- ai fiorentini per quarantamila fio-
che mura. In progresso di tempo ,
rini d' oro. Un secolo dopo Arezzo
e nel Pontificato di Gregorio IX, si ribellò di nuovo contro Firen-
per le fulminate censure sull'impe- ze ; ma fu presa nuovamente e Irat-
ratorc Federico II, nel 1227, si tata con grande severità. Nel i52f),
vuole r origine delle tremende fazio- aprì le porte all' esercito di Car-
ni, che cotanto afllissero l' Italia, cioè lo V, che allora assediava Firenze ;
i repubblicani di Francia, l'iusci col- nato in Uri. Questi si chiama Cai dinal
le sue masse assai molesta ai loro Arezzo, perchè la sua famiglia era
eserciti. Tuttavolta a fronte della originaria Aretina. Oltre a questi,
coraggiosa ed accanita resistenza, per- furono pur Cardinali i vescovi suoi
duta anche la cittadella ove si erano Riario, Armellini, Bonucci Aretino,
fortificati, riuscì al general san Cyr iSereo Corsini e Guadagni.
di prenderla d' assalto nel i c) ottobre Le miu'a Arezzo hanno ciica
di
Molti altri chiarissimi uomini die- nonici della cattedrale devesi ri-
dero celebrità ad Arezzo. Fra que- ferire verso l'anno 843, come con-
sti, Guittone uno dei piìi antichi scrit- sta dal diploma, che si conserva
tori italiani il celebre Francesco Pe-
; nel loro archivio , nu/n. XIF.
trai'ca quivi nato, benché di genitori Oltre la cattedrale, ev vi in Arezzo una
fiorentini ; lo storico Leonardo Brimi, chiesa concattedrale, che dicesi anche
il satirico Pietx'o Aretino, Papa Giulio la vecchia pieve, la quale ti'ovasi fin
III ec. Al sacro Collegio diede pure dal secolo XI nei sobborghi, che
Arezzo gl'insigni personaggi Galeotto vennero poco dopo rinchiusi entro
voL. ni. 3
VÒs'^jfr^'f H(y.
i8 ARE ARE
li- mura nuove. È degno di parti- dcH'Alvernia, dove s. Francesco ricevè
colare menzione il monistcro di s. le sacre stimmate; di Camaldoli, do-
Flora, di s. Lucilla e di Eugenio ve s. Romualdo fondò
la sua congre-
Arezzo nel i638. Ciò che rende sua Congregazione olivetana. Questo
per altro più ragguardevole questa però pel nuovo ripartimcnto della
città si è, che essa fli tra le prime diocesi ne rimase separato. I ve-
d' Italia ad essere illuminata dal scovi di Ai'ezzo, che una volta erano
\angelo, ricevendolo da s. Romolo cancellieri dell' impero romano nella
discepolo di s. Paolo, e da questo Toscana e signori temporali di
già ordinato vescovo di Fiesole, co- tutta la diocesi , ora lo sono sol-
dottorali delle varie facoltà. La sua stato .sanese. Recatosi a Roma fece
diocesi contiene cento ventisei par- lodevolmente i suoi stiidii nel col-
rocchie, con molte insigni collegiate. legio nazareno, e quindi fu da Pio
^ella città vi sono sette monisteri VI ammesso in pielatura , e fatto
di monache, diciassette confraternite, succes-sivamente vice-legato di Bolo-
sei conventi di religiosi , ospedale gna, governatore di Fermo , Peru-
e seminario. Da questo vescovato gia e Macerata, di cui divenne de-
furono già smembrate quattro dio- legato per volere di Pio VII. Que-
cesi mentre tre altre nel suo terri- sti gli aflidò varie missioni in tem-
torio finoiif) foiKlatf. In questa diocesi pi scabrosi, cioè jiresso le corti di
ri .sono tre celebri santiiani; quello cioè Russia e di Dresda: e quando era-
ARE ARG 19
vi in Berlino Napoleone , fu colà al ristabilimento del collegio de' ge-
chiamato per airari. All' invasione, suiti, già fondato da s. Ignazio in tal
che nel 1808, fecero i francesi del- città. I fasti della Chiesa, ricorderanno
la capitale del cristianesimo, Pio VII le virtù e i pregi di s\ degno Por-
Jonominò pro-governatore di Ro- porato, ilquale intervenne a tre con-
ma ma non andò guari che sog-
; , clavi , dove furono eletti Leone
giacque alla sorte degli altri prelati, XII, Pio Vili e Gregorio XVI.
e fu deportato qual prigioniero in ARGENTINA. Vescovato . K
Bastia, donde, nel 181 3, gli riuscì di Strasburgo in Francia.
recarsi presso Vittorio Emmanuele re ARGENTINA (Tommaso d'), scrit-
di Sardegna, che lo accolse con di- tore ecclesiastico del quale poche no-
stinzione e lo consultò in gravi oc- tizie abbianìo. Egli trasse i nataU
correnze. Lo si volea vescovo di No- nella città di Strasburgo , e molto
vara; ma l'Arezzo ricusò di aderire si distinse per la sua pietà e dot-
come avea fatto al proposito della trina. Nel 1 345 fu creato generale
metropolitana di Palermo. Ricom- dell'Ordine agostiniano, e dopo ave-
posto l'ordine delle cose nel 1814, re per dodici anni governata la sua
ritornato Pio VII alla sua Sede, famiglia con molta prudenza, morì
nominò il nostro Tommaso pi-o- in Vienna d'Austria. Fra le altre
commissario del santo Offizio, e mem- opere sue, che videro la luce, si ri-
senza, le esequie che gli fiu-ono ce- torno in Venezia, ove esercitò l'uf-
ni sulle grandezze di Dio, di Gcsìi nella chiesa del suo titolo nella cap-
Cristo, e sulla verità della cattoli- pella di s. Francesco di Paola, con
ca religione. Questo illustre scrittore un breve e semplice epitaffio, eh' egli
era già per fare di pubblica ragione stesso avea composto, a cui altro se
un' opera intitolata : Theologia de ne aggiunse molto elegante.
divinis litlcris expressa, quando fu AR(;iMIRO (s.), martire nella
colto dalla morte. Spagna nel secolo nono, trasse i na-
ARGENVILLIERES Clemente, tali in Cabra , città dell' Andalusia ,
di Lacedemone, che fli presa dai tur- latine suffraganee di quella metro-
chi e ripresa da Maometto II. I ve- Leone X uni ad essa la chie-
poli.^
peratore con due vescovi suoi se- ritrassero dall' idolatria, né l' abban-
guaci. Dopo tre anni empio quest' donarono, se non dopo la conver-
eresiarca illuse Costantino con mia sione di Clodoveo. Rinacque poi
confessione di fede fatta con molta r arianesimo nell' Europa uscito ,
arte, e perciò fu richiamato. Il san- dal seno del fanatismo che si ac- ,
emiomia-
dossiani, eusebiani, aeziani, trova nominato verun vescovo.
iii, ussaciani ed anche anomei. Interessante é la sua antica cat-
ARIANO [Arianen). Città con re- tedrale, dedicata all'Assunzione della
sidenza d'un vescovo nel regno delle B. Vergine anche pregevole
; ed è
due Sicilie, chiamata altre volte E- per le capitolo ha
sue reliquie.
Il
ebbe secondo alcuni per fondatore quali è l'arcidiacono, con venti ca-
Diomede d'Etolia nel ritorno da Tro- nonici otto mansionarii , ed altri
,
ja, da cui pare esserle derivato il sacerdoti, e chierici pel servigio di-
nome di Eqnun Magnus. Altri in- vino. Fra le undici parrocchie, che
vece partendo dal nome di Ariano, sono nella città , evvi quella di s.
che porta presentemente, dicono es- Giovanni, che è pure collegiata, con
seio stata così chiamata da un altare due conventi di religiosi , ed ini
dedicato a Giano, a cui offerivansi monistero di monache, oltre diverse
ogni anno dei sagrifìzi, cioè Ariano, confraternite , conservatorio , ospe-
da Ara Jani. Checché ne sia, essa dale, monte di pietà, e seminario.
era un' assai bella e ricca città La tassa camerale ascende a due-
e venne costituita in ducato. È cento e tretlici fiorini.
situata nel principato ulteriore del Tra gli uomini insigni di Ariano,
r<-giìo di Napoli , alle folde del- si noverano i tre seguenti Cardinali.
l' Apennino sopra una scoscesa al- El^zeario di Sabrano de' conti di A-
tura , dodici o tredici miglia da riano, promosso vescovo di Chicti nel
Renevcnto, e cinquanta da Napoli. 1 3"3 da Gregoi-io XI Diomede Ca- :
Un terremoto quasi la rovesciò nel ra fa de' duchi di Ariano, che fatto ve-
i4')6, sebbene sia stala rifabbricata scovo di quella città da Giulio II nea-
nel i/i"", non era sì facile il ren- dcmpì con zelo i doveri, restam'ò la
derla di nuovo popolata; dacché quelli fìicciata della cattedrale, che, pur con-
non furono soli terremoti, assai a-
i sacrò, riedificò l'episcopio, e la chiesa
vcndone sofferti, noi due ultimi sc- abbazialc di s. Angelo; venne elevalo
ARI ARI 25
alla porpora nel i555 dal suo pa- pra Giosul'j sul libro dei Giudici,
rente Paolo IV Marcello Pas-
: su Daniele , sui dodici Profeti mi-
seri, già canonico della cattedrale, nori, due tomi di commenti sopra
avvocato de' poveri , e vicario gene- Isaia, alcune dilucidazioni sui pri-
rale presso questa curia, creato Car- mi trcntaun salmi, ed una special-
dinale da Clemente XII nel 1733. mente sul salmo 55 j alcuni schia-
y. Francesco Antonio \ itale, Me- rimenti sui libri del nuovo Testa-
morie degli uomini illustri della cit- mento j la storia del genere umano
tà d'Ariano. Roma. 1788. e della natura j lo spettacolo Da-
ARIARATHIA. Città , che, secoiv-^ vidico j V Ecclesiaste in versij le fi-
do Strabene , el)be il nome da Aria- gure dell'antico Testamento spiega-
the re di Macedonia. E posta nel- te in versi _: alcuni inni sacri j l'iti-
ziò al suo posto di cancelliere, per gi prestati alla Chiesa ed allo stato,
ritornare in patria Carlo II di il re cattolico fece istanza perchè
IMadrid volca mandarlo ambascia- gli fosse conferita la dignità Caidi-
abbracciò lo stato ecclesiastico. Nel sua elezione cgU fu colto dalla mor-
169?. venne eletto granpriore e luo- te, che avvenne nel 17 17. Ebbe
gotenente del granpriorato di Ca- tondja nella metropolitana di Sivi-
stiglia, oratore di tutto l'ordine Ge- glia nella cappella del Ss. Sacramen-
rosolimitano presso il re cattolico, to. Fece erede di sue facoltà la col-
e governatore del regio e supremo legiata di Xeres, e lasciò altri le-
consiglio di Castiglia. Dopo aver per gati a benefizio de' poveri.
rias onde si portasse a sedare il tu- nel giorno delle ceneri dell' anno
multo. 11 re lo obbligò a ripigliare II 44- Come legato Pontifìcio re-
r antica sua carica. Dopo la morte cossi a Verona ove tenne un con-
di Callo II egli si adoperò perchè cilio, nel quale vennero stabilite del-
gli succedesse Filippo mo- V nella le leggi utilissime , aiìln di provve-
narchia di Spagna. Questo nuovo dere alla disciplina di quel clei'o
gliere di stato, e nel 1702 lo no- dio i due Cardinali; Guido, prete di
minò arcivescovo di Siviglia. Caldo san Grisogono, e Guido da Crema,
di zelo pel bene della sua diocesi, prete di s. Maria in Trastevere , il
procacciarono 1'
anìore de' diocesani, di Piacenza movevano ad Aldo loro
che ammiravano in lui la più amoro- vescovo , accusiindolo di aver loro
sa pietà, la carità piii luminosa ver- usurpato la possessione di Urugnato.
so i poveri, e lo zelo più cHìcatc Ariberto però non potè venire a eajx)
di fondare o rislaurare chiese, se- di (pianto bramava, e quindi fu i-e-
minarii, spedali eil altri luoghi pii. duce a Roma dopo aver sottoposto
ARI ARI 27
quella città all'interdetto ecclesiasti- se tra gli Quindi,
uditori di Rota.
co. Corsi dodici anni di Cardinalato, a' 5 giugno 1596, fu da Clemente
Francia [Arelate, de Area lata, dal liberò dal loro giogo , e restò ai
suo territorio vasto e spazioso), nel- francesi fino all' 879 in cui Bosone
la Provenza, dipartimento delle boc- si fece proclamare re d' Arles; e nel-
cile Rodano, situata alla sinistra
del r assemblea de' 1 5 ottobre, si stabi-
di questo fiume , che vanta la sua h il nuovo regno Arelatense, o Bor-
fondazione, o ampliazione dai focesi gundico. Neil' anno precedente Papa
di Marsiglia. Divenne assai florida Giovanni Vili, costretto da' saraceni
sotto i romani, ed anco oggidì pre- ad uscire da Roma, si condusse in Ar-
senta molti preziosi avanzi di sua les, ove giunse nel d\ della Pente-
grandezza ne' monumenti che atte- coste, trattato con pieno rispetto da
stano la predilezione de' suoi con- Bosone eh' egli adottò per figlio
,
quistatori. E
pure una delle più an- dichiarò difensore del proprio stato,
tiche città della Gallia Narbonese, e si da lui accompagnare in
fece
fu colonia romana, e venne chia- Roma. regno d' Arles composto
Il
mata eziandio Sestana dal nome della Provenza, ebbe nel 933, in ag-
della sesta legione, che vi pose sta- giunta la Borgogna Transuriatia: que-
bile residenza. Giulio Cesare la di- sta formazione o riunione di stati,
,
chiarò capitale delle Gallie , vi fece accadde nel trattato conchiuso fra
costruire dodici vascelli per assediare Ugo conte d'Arles, che nell'anno 926
Marsiglia ; e Costantino imperatore era divenuto re d'Italia, e Rodolfo re
vi fissò per alcun tempo la sua di- dellaBorgogna Transuriana verso il
mora , e ristaliili le mura rovinate gSo. Arles divenne in seguito <jnasi
da Brocus nell'anno 270 dell'era una repubblica sotto gì' imperatori,
cristiana , edilìcandovi inoltre un pa- che ne portarono il titolo di re
lazzo, che oggi chiamasi il Castello durante il regno de' conti di Pro-
della Troville:\e diede inoltre il pro- venza della prima e seconda stirpe.
prio nome , e sotto gì' imperato- Gì' imperatori germanici , successori
ri Onorio e Teodosio fu nominata di Corrado II il Salico, che ne go-
Madre dei galli. Costanzo assediò deva l'alta sovranità, le concessero
Arles nel 4^ ^ ? '^ prese , e vi fece tali e tanti pi'ivilegii, che il gover-
prigioniero Costantino il tiranno. I na mento diventò quasi libero, e re-
visigoti r assediai-ono l'anno 4"^ 9» pubblicano. Corrado II ne acquistò
ma fu liberata da Ezio: in progresso il diritto pel testamento di Ridolfo
i
visigoti nuovamente vi posero l'as- III detto il Poltrone, ultimo i^ di
''Pdio, ed Evarico la prese nel 4^*^- Arles, morto a' 6 settembre io32,
!! re degli ostrogoti Teodorico, per per cui s' impadronì della Borgogna,
3o ARI ARI
ad Olila dello pretensioni d'Eude II Sicilia, e quindi Arles in uno alla
regno d' Arles, che aveano acquistati, fu compagno nelle fatiche a s. Paolo.
in forza delle fonazioni di Lotario Spedito egli nelle Gallie, predicò il
In questo secolo la città era soggia- sue reliquie. Di qua venne muta- la
ciuta alle dominazioni straniere, per- zione del suo nome, mentre prima
chè nel 1 46 fu presa dal conte di era dedicata a s. Stefano, come si
Barcellona e da Alfonso II re d'Ara- ha dal Baillet, e dal du Port nel-
gona nell'anno 11G7. la sua Storia della chiesa d' Arles.
Federico II, nel i2i3, le accordò Benché questa chiesa lo abbia sem-
altri privilegi , in virtìi de' quali po- pre onorato per suo fondatore , e
tè istituire de' magistrati, come il ritenga che morisse alla fine del pri-
Podestat, de' consoli, ed un giudice; mo secolo, non mancano però alcu-
quindi per la sua possanza, Genova ni i quali sostengono esser fiorito
ed altre città commerciali vollero ne'primordii del terzo secolo. Cer-
collegarsiad Arles. Nell'anno seguente to è che nel Pontificato di santo
l'accennato imperatore cedette ogni Stefano I, eletto l'anno i^j, n'era
pretensione sul regno a Guglielmo vescovo Marciano, il quale essendosi
principe d' Grange, e Raimondo fi- unito all' antipapa Novaziano, s. Ci-
glio di questo, nel layS, ne fece priano pregò il Papa a deporlo, ed
cessione a Carlo I conte di Proven- a .sostituirvi altro vescovo. Così ri-
Guglielmo della Garda. ]Ma l' auto- cuno, come si ha da altri esempi. Anzi
rità degl' imperatori non fu mai insorta questione primazia fra il
.sulla
gran cosa, ne' paesi posti tra le Al- vescovo d' Arles e quello di \ ienna ,
pi ed il Rodano ,
giacché la loro verso r anno ^01, il concilio di To-
lontananza, e le dissensioni co' ro- rino provvisoriamente .stabilì, a con-
mani Pontefici , contribuivano sem- .servazione della pace, che ambedue
pre piìi ad adievolirli. Il menzio- avrebbei'o giurisdizione ecclesiastica
nato imperalf)rc Carlo IV , snhilo sulle città della Provenza, che fo.sse-
dopo la sua coronazione, si spogliò ro piìi vicine alla ris|icltiva loro .se-
di (|ualun(|ue pretensione sul regno de; e Papa .san Zosimo, nel .^17,
d' Arles in fìivore di Luigi dna» di considerando che s. Trofimo aveva
Angiò conte di Provenza, poi re di portalo pel primo il lume della fé-
ARI ARI 3i
de nelle Gallie, attribuì a questa me- sario, parente del defònto. Zelante
tropoli la primazia.. fu il suo ministero , intento preci-
Di quel diritto venne la Chiesa puamente a sradicare l'arianesimo,
d'Arles tenuta in possesso sino al a combattere il semi-pelagianismo
Pontefice s. Leone I , che censurò che da un secolo avea fatto grandi
come diremo, Ilario perchè si attri- progressi in Provenza , e nell' estir-
buiva i privilegi metro- degh altri pare gli avanzi della pagana super-
politi. Fu il Pontefice Vigilio, che stizione. Fondò in Arles mi moni-
neir anno 545 fece primate il ve- stero di donzelle, che sotto la dire-
scovo diArles, allora appartenente zione di sua sorella gimisero a due-
al re Childelìerto figlio di Clodo- cento. Si vuole che la recrola ad
veo commettendosi le sue veci in
, esse imposta, la quale poi venne intro-
quella provincia , per 1' osservanza dotta in altri monisteri , sia la pri-
de' canoni , per meglio conservare ma composta in occidente ,
per le
stica , citando gli autori che ne 1260 sulla disciplina, e contro l'ab-
trattano. Reg. t. XII. Labbé t. V. bate Gioacchino, fondatore del moni-
Ard. t. II. stero Florense nella Calabria : l' erro-
L' undecimo adunossi nell' 8i3 re di questo grand'uomo fu però di
per le istanze di Carlo Magno so- mente, non già di volontà. Fra i
pra la disciplina ecclesiastica, per la diciassette canoni stabiliti dal conci-
quale si formarono ventisei canoni. lio, fìi prescritto che gli ebrei per «es-
Reg. XX. Lab. t. VII, Ard. t. IV. sere contraddistinti da' cristiani, por-
Il duodecimo concilio si tenne nel tassero un segno visibile. Labbé,
1049 o nel 1059, e ne tratta la tom. XI. Ard. tom. VII.
voi. ni. 5
34 ARM ARM
Il ventesimo adunossi a' 3 i luglio palazzo ed un osservatorio provve-
del 1275 dall'arcivescovo Bertrando duto d' istrumenti non meno che
di s. Martino, e vi si sancirono ven- una scuola gratuita, nella quale i
tidue canoni in vantaggio della di- fanciulli vengono allevati secondo i
Arniacha, capo luogo della contea sugli altri vescovi un'autorità di cui
di cgual nome , nella provincia di non si trovano esempi. L' arci-
Ulster, fu già metropoli dell' Irlan- vescovo di Cantorbery difatti pre-
da. Eben situata in una
molto tendeva che un tal diritto fosse a
collina presso il fiume Gallcn. JN'el lui solo devoluto, ed all'ombra di
medio evo Armagli era popolalissi- esso faceva le ordinazioni. Celso
ma, essendo la sua università stata arcivescovo Armagli è però il
di
fre(|uentata da piìi di settemila stu- primo che abbia stabilito una me-
denti. Decaduta a poco a poco fu tropoli tla lui stesso filta cdiliciirc.
rinnovando per così dire la città vore della tletla metropoli, e di più
tutta. Armagli deve a lui pur anco, l'onore del pallio da Ct^lso non pos-
oltre ad una chiesa parrocchialc; un setluto. La coufcriua di inetropoU
ARM ARM 35
fu data; ma riguardo al pallio fu eccieslostici si sostentano con obla-
deciso doveilo prima chiedere il zioni. Si sa che ai vescovi d' Irlan-
concilio di tutta 1' bianda come ne da ,
perchè abbiano onde provvede-
fa testimonianza Roger, ne' suoi an- re alla propria sussistenza, è solito
nali, all'anno ii5i. Certo è che il concedersi di ritenere due parrocchie
Pontefice Eugenio 111 lìell' anno loco mensalis. Le parrocchie non ha
I 1 52, confermandole il grado ar- guari erano quarantanove, oltre molte
civescovile , le conferì il pallio cappelle, e cinquant'uii i vicarii, fa-
D' allora in poi l' Irlanda fu divisa cendosi ascendere i cattolici a circa
in quatti'o arcivescovati, cioè Ar- trecento mila.
magh, Cashel, Dublino e Connulh, ARMAGNAC Giorgio (d'), Car-
o Cannacia, ora soggetta all'arcive- dinaie. Giorgio d'Armagnac nacque
scovo di Tuam, o piuttosto gli vil- nella Guascogna, nel i5oo,da prosa-
timi due furono aggiunti ai primi pia imparentata colla famiglia di Fran-
due. Armagli avea pei'ò la prima- cia. Il Cardinal Francesco d'Amboise
zia su tutta l'isola, ma 1182
nel suo affine , e Carlo duca di Alen-
fu sottratta da essa la sede di Du- ^011 suo zio, si assunsero l' incarico
blino da Papa Lucio III, il quale la di dargli una educazione convenien-
fece immediatamente dipendere dal- te alla sua nascita. Giorgio trasse
la s. Sede. Nei 171 temiesi in Ar-
i molto profitto da'.suoi studii, e, per-
magli im concilio per provvedere suaso che la scienza disgiunta dalla
alla disciplina ecclesiastica. Tra le pietà ad altro non serve, chea pascersi
discipline ivi prese si fu quella di di vanagloria, dicdesi con tutto l'impe-
porre in libertà tutti gì' inglesi stati gno all'acquisto della virtù. Per laqual
comperati affine di placare lo sde- cosa Francesco I l'e dei francesi gli
gno di Dio, la cui mano punitrice affidò cariche importanti nella sua cor-
pesava allora suU' Irlanda. te, e poscia il Papa Clemente VII gli
primate in questa diocesi, e gli altri gnità di prete Cardinale del titolo
36 ARM ARM
de' santi Giovanni e Paolo. In se- di santa Maria de' Doni in Avi-
guito Paolo IV, nel i555, gli affi- gnone.
dò la chiesa di Lescar, e trasfe- ARMALECH. Città vescovile, già
rito da Pio IV all'arcivescovato di nel paese dei medi, del vicariato del
tolica fede. Adoperossi e colle paro- suo genitore, il quale lasciò questo per
le e cogli scritti per ricondiuTC al assumere quello dello zio materno.
centro di vmità Lodovico di Borbo- Giulio II gli conferì la carica di suo
ne principe di Condè ed altri illu- segretario, e del sacro Collegio. Dopo
stri personaggi infetti di eresia. Eb- la morte di questo Pontefice, Leo-
be il conforto di veder coronate di ne X che gli successe, adottò l'Ar-
prospero successo le sue fatiche, affine mellini nella propria famiglia, lo a-
di mantenere ubbidiente alla santa scrisse tra i protonotarii apostolici,
Sede la contea di Avignone, alla poscia lo fece chierico di Camera e
((uale presiedette in luogo di Car- finalmente segi'etario apostolico. A-
lo di Borbone. Inoltre servendosi di vendo disimpegnato con molta dili-
to, e pei bisogni della Chiesa. tenne con le sue preghiere che qiic-
ARMELLINO. Ordine di Cava- .ste si spezzassero. Tornatone inu-
lieri. Eqiie.s lìiuris Ponlici. Ferdi- tile questo tormento, fu egli appeso
nando il' Aragona, re di JNapoli, nel per un piede colla testa penzolone,
i436, fu insidiato da una congiura ma né pur questo produsse elì'etto. Fi-
de' principi del regno de' quali , nalmente il re consigliato da un pie-
era capo suo cognato Marino Mar- te ariano a non farlo morire per-
ziano principe di Rossano, confede- chè non fosse venerato siccome mar-
rato con Giovanni d'Angiò duca di tire, ma ad imporgli un fine d'altra
Calabria e pictendente al trono.
, guisa, cacciò Armogasto alle minie-
Fece imprigionare Marino, e poscia re nella Bizacena, e poscia rilegollo
convintolo di reità ,
gli perdonò il a Cartagine siccome guardiano d'ar-
delitto , liberandolo dalla pena di mento. Armogasto predisse l'ora del-
morte. Volendo che a tutti fosse pa- la propria morte, e fu seppellito nel
lese tanta clemenza, istituì un Ordi- luogo, ch'egli stesso s'era scelto.
ne di cavalieri , ai quali donò per Archinimo era cittadino di Mascnla
insegna mia collana d'oro, da portarsi in Numidia. Venne condannato al
sul petto, da cui pendeva un Armellino tagho della testa, e già era per
d'oro lordato nel fango, col motto: ricevere il colpo mortale quando ,
MALO MORI QUAM FOEDARI , CÌoè VO- , ad eccitamento degli ariani gli fu
glio piuttosto morire y che ìmbrat^ consentito di vivere affinchè non si
tarmi j volendosi significare nel fango venerasse siccome martire dei cri-
il sangue del nemico che sebbene , stiani. Ciò che di lui poscia avve-
potesse punire qual reo , volle to- nisse, non è chiai'o: certo è che la
gliere nell'aggraziarlo qualunque so- Chiesa lo onora siccome martiriz-
spetto vendicativo. L'Ordine si dif- zato.
fuse anco fuori del regno di Napoli, Saturo era il soprainten dente alla
e particolarmente nella Spagna pel casa d'Unerico primogenito del re.
dominio, che que' sovrani esercita- Aveva a moglie mia donna, che ado-
rono su NapoH. I cavalieri non eb- perava tutte le piìi seducenti lu-
bero abito particolare, né costitu- singhe, per distorlo dal proposito di
zioni approvate da' Papi ; e quindi patire, e volea farlo abiurare; ma
la onoriiicenza consisteva nel dar lo- Saturo, lungi dal lasciarsi sedurre,
ro la descritta collana. fu dato in braccio ai tormenti
ARMENIA. Patriarcati, E Re- 7^. In questi però non lasciò la vita
ONo Antico di Armenia. che noi permisero gli ariani, ma
ARMET o RROGNIER Giovanni, fu costretto a trarre il resto dei
Cardinale. V. Brognier. suoi cfiorni in estrema miseria .
38 ARN ARN
La festa di questi santi si colei )ra quella stagiono, fecero .sì che viep-
a' 29 di marzo. più si accendesse il liioco della ilis-
scntlt) inlilolalo: atto di Tenta (ii'o, non andò guari tli t«>rnpo ehi- fu
cui sostenni; nel j()3(), e dedicò rotta la pace. Arnaldo impugnava
al eK-ro di Francia iillora radunato la penna contro gesuiti e «piesti i ,
in l'aiigi. Due anni dopo ei iliede laccano uso contro di lui «Ielle armi
alla luce il suo libro dclLf frecjucn- «h'If autorità. Ver la «piai c«)sa ei
tc.comunione, il «piale fu coinltat- si \n\e eoslivlld ad abhandonan- il
tulo con molto calore «lai gesuiti, luogo di sua «limora, e eer(are un
contro i «piali siwnbrava «lettalo. Le asili! sdllti altro eii'li» . l'.i i«'e«»VM
in cpial anno abbia egli terminati i cesi di Reims. Trasse i natali nel-
suoi giorni. l'Austrasia, e venne informato alla
AR.NOLDI o Arnaud, o Arnault pietà ed alla dottrina da s. Remi-
Pietro, Cardinale. Arnoldo, che altri gio. Dopo aver distribuito i suoi
chiamano Raynaldi o Arnaldi, nacque beni ai poverelli, abbandonò la ca-
nel Bearne in Guascogna verso la me- sa paterna ed intraprese alcuni viag-
tà del secolo decimoterzo. L' amore gi di divozione. Quindi terminò la
che avea per la solitudine, ed il desi- sua carriei-a trucidato dagli assassini,
derio di consecrarsi al servigio di Dio, o più veramente dai servi della sua
lo indussero ad ascriversi tra i re- sposa. Alcune chiese gli tributano
ligiosi diBenedetto nel moniste-
s. gli onori dovuti ai santi martiri.
ro di san Severo, diocesi di Aii'c. ARNOLFO (s.), vescovo di Sois-
In seguito fu eletto abbate del mo- sons, derivato da una illustre fa-
nistero di Bourdeaux,
s. Croce di miglia francese, ebbe a consecrar
e ne sostenne con molta lode l'in- parte della sua gioventù al mestiero
carico. Venne anco da Clemente delle armi, e fece onorevole servizio
V fatto cappellano Pontifìcio e vi- sotto i l'e Roberto ed Enrico I ; ma
cecancellicre Santa E.omana
della annoiatosi del mondo, si mo-fece
Chiesa, ed a'i5 dicembre i3o5, lo naco neir abbazia di s. Medardo di
stesso Pontefice il creò prete Car- Soissons. Vivuto quivi alcun tempo,
dinale del titolo di s. Stefano di ottenne dall' abbate di potersi isolare
Mojitecelio, ovvero di s. Prisca. Ma affatto dagli uomini e di serrarsi ,
pochi mesi dopo la sua promozione in una piccola celletta separata dal
terminò di vivere in Avignone nel monistero. Tre anni vi stette ma ,
ARRAwS con
[AtrcbaLfii.). Città no Arras, allora i sorci mangeran-
residenza di im vescovo in Fran- no i gatti. \J\\ fìanccse disse che
cia. F. antichissima e grande ; fu al motto prcndront bisognava toglie-
donò per dote a sua figlia Giuditta, za di Filippo II, e col disposto della
che avea sposato Baldovino Braccio costituzione Super Universa, la sot-
di ferro conte di Fiandra, Arras era topose alla chiesa di Cambrai eret-
la capitale di questo paese. Dipoi ta in arcivescovato. Commanville di-
fu riunita alla Francia con tutto ce che già nel VI secolo era stala
l'Artois nel i Pru-
i8o. Luigi XI il unita a Cambrai, e che nel rog3,
dente la prese nel i477j dopo la Urbano II la separò da essa; ma
morte del duca di Borgogna ; ma sono molti anni che è suffraga-
44 ARIl AIUl
nea dell' arcivescovile di Parigi . cidiaconi, d' un tesoriere, di un pe-
La sua cattedrale è mirabile per nitenziere, quaranta c;inonici, e
di
la sontuosità, anzi può conside- di cinquantaduc cappellani. \'arii con-
rarsi uno de' più arditi edifìzii venti religiosi esistevano nella città,
gotici Europa. V. Millin^ che
dell' quello specialmente magnifico latto
ha pubblicato la veduta della piaz- edificare da Filippo Laverei abbate
za maggiore di Arras colla chie- di s. Vasto nel 1599. La dioce-
sa ristaurata e campanile, in due si contava quattrocento parrocchie
interessanti rami. In questa chie- dodici capo-pievi, dieciotto o venti
sa , e nella santa cappella con- abbazie, e molte collegiate. Al pre-
servavasi colla più gran venerazio- sente sue parrocclùe sono ridotte
le
nella chiesa dei frati minori. gliuoli dell' imperatore: perocché ve-
ARSACE (s.), solitaiio nella Bi- dendo che, ripigliato Arcadio dal
linia e confessore , era di origine padre, vieppiù incaparbiva, s im- 4
pei-siano. Intorno all' anno 35b ci barcò sopra un naviglio che scio-
confessò con animo invitto la fede glieva per Alessandria. Non valse
di Cristo sotto Licinio, dopo di che che Teodosio mandasse poscia per
si rinchiuse in ima torre della città lui, e che Araulio, succeduto al pa-
di Nicomedia. Dio lo decorò del dre nel trono, gli facesse sapere di
dono dei miracoli e delle profezie, aver mestieri de' suoi consigli, poi-
per cui predisse; che la città di Ni- ché Arsenio riparò nel deserto di
comedia sare])l)e stata eguagliata al Setti, presso alcuni santi monaci ,
suolo da i\\\ terremoto. L' evento con proposito di rendersi egli pure
fee^ conoscere la verità della predi- religioso, e di menarvi i suoi giorni
zione, ed a questo llagcllo si un\ nella penitenza. Rinunciò quindi al-
quello del fuoco, che ridusse in le ricchezze, rimandando a nn suo |
ritornò a Troe, dove morì. Arsenio Cardinale del titolo de' ss. Nereo
fu risguardato siccome un modello ed Achilleo. Sostenne questa dignità,
della vita solitaria. Nel martirolo- e l'anlicardinalato pel corso di un
gio romano è nominato ai 19 di lustro, dopo il quale pagò il tributo
lugHo. alla natura nel i4'>i- Ebbe ono-
ARSIJN'OE ( Arsinoen. ). Città ve- revole tomba nella melropolilana di
scovile d'Africa nella Cirenaica, fra Savoja.
Laptis e Tolemaide, l'istituzione della ARTE Angelica, o arte degli
cui sede rimonta al IX secolo. Antica- spiriti. Con questo nome si appel-
mente era chianiata Barce. Di essa fan- lava la stolta e superstiziosa pretesa
no menzione Plinio, Strabene e Tolo- di venire alla cognizione di ogni co-
meo, il quale però o])ina che sia la so, o d' indovinarla col mezzo degli
stessa che Thcucìdra. E titolo d' un ang(di o degli spiriti, il che è ri-
vescovato in partibus. Gli ultimi piovalo dallo stesso buon senso.
che r ebbero furono RalTaele Tun- AR.TE di s. Anselmo. Così ap-
cki e Fiancesco Paolo Grifi di bla- pellavasi la maniera superstiziosa
tera , onore di Leone
cameriere di di guarire piaghe col tocco sol-
le
XII, che, nel concistoro de' 28 gen- tanto di alcuni pannolini. Coloro
naio 1828, rinnalzò alla dignità epi- <he la usavano pretendevano che,
zioso di acffuistar le scienze per in- sero nel secolo secondo. E.ssi fòi-niava-
la benedizione del pane e de' nuovi ta dedita alle penitenze più austere.
fruiti. Qual rilo si usasse in quella ASCIIAFFEISBUIIGO ( Aschaf-
bcneilizione, appare (iall'antico Poii- fetdnirguììì , y^scibiugimi). Città d'A-
lilìcale di IN'arbona e di Miniale, di lemagna nella Fianconia, libera un
cui mi tempo si servi Giovanni di ed imperiale. Spettava aireletto-
Sairebruch 5 vescovo di Catalogna, re, ed arcivescovo di Magonza nel
ed è riportato anche dal Martcne circolo del Basso Reno , indi fu ])0S-
(loc. cit. n. 4)- ^^ Roma il Sommo seduta dall'ai'civescovo primate della
Pontefice celebra in questo gioino confederazione. Quando INlagoiiza fu
dal Pontefice a tal fine in Germa- Tdi beneficii sarebbero conferiti gra-
nia , a' I 7 fclibraio 1 44*3, stipulò in tis Santa S{:{\(i. Recatosi, nel
dalla
Aschaircnbnrgo il celebre concordato, i4>2, Federico HI a Roma, fiiù
che porta di Concordalo
il titolo di regolare il concordato germani-
germanico: concordato da Federico co con Nicolò V , il quale gli ac-
IH sottoscritto nella ricordata dieta coi'dò r indulto delle Preci prima-
celebrata in AschalTenbin'go , coi rie, cioè la facoltà di conferire le
l'impero, e confermato da una bol- ma volta dopo I' elezione degf im-
la di Nicolò V, in data del i." apri- peratori, precedendo prima la lor
le i44^- Lasciasi in esso, dice il petizione al Papa. V. 1*ì\eci i'ri.m.\-
no, che la perfetta redenzione con? Dalla famiglia ascolana de' Bassi
siste nel conoscere 1' universo. uscirono i due A entidii, il primo
ASCODRUGITI. F. Ascodeo- de' quali, Publio, Ri console e trion-
sidenza vescovile nello stato della la quale ebbe a dii' Floro Nec Haii' :
Chiesa. È capoluogo della delegazione nibalis. nec Pyrrhi fnìt tanta {'astatio,
dello stesso nome nell'antica marca E dopo le replicate prove di valore
di Fermo sopra un monte le cui date dai collegati , e dagli ascolani
falde sono lambite dal fiume Tronto. duci P. Ventidio Basso iuniore, e
Sta a venticinque tese sopra il li- C. Giudacilio, in Ascoli ebbe pin-e
vello del mare, e dai latini veniva la tal termine la lega dalla disumonu
chiamata Asculiwi Picemim per di-^ delle menti affievolita. Gneo Pom-
stinguerla da un' altra città dello peo Strabone, uscito dalle mura di
stesso nome nel regno di Napoli, Fermo, ove accorse Servio Sulpi/io
detta in latino Asculuin Satria- a liberailo, cinse Ascoli di strettissi-
ficia in Avignone, i polenti signori gli ascolani del duro suo governo,
dello stato ecclesiastico, profittando di ritornarono alla primiera ubbidien-
tale assenza,ne occuparono la mag- za, e vi durarono finché Sisto IV,
gior parte. Tuttavia, nel i353, In- nel 148'-'., diede loro la libertà di
nocenzo VI spedì in Italia il cele- repubblica, col mero e misto impero,
bre Cardinale Albornoz a ricuperare ed anche cuni poteslate gladiij a
le città ed Ascoli fu da lui
tolte, condizione di non far cosa ripu-
riavuta dai Malatesta, ed altre della gnante alle costituzioni della Mar-
Marca tornarono all'ubbidienza della ca, e di pagare ogni anno alla Ca-
54 ASC ASC
mera apostolica tre mila scudi, in sta, e si ricorda ch'egli distrusse l'an-
segno di vera e real soggezione tico culto prestato alla
dea Ancaria, e
Per ventidiie anni si godette Ascoli che l^attezzò maggior parte degli
la
COSI bel privilegio; ma temendo poi ascolani coll'acqua fatta da lui sca-
di cadere nella tirannide di Astolfo lui-ire protligiosamente . Non so-
Giiiderocchi prepotente cittadino lo A.scoli lo venera per protettore;
con avveduto consiglio, nel i5o:i, ma Roma, l'Italia, e altre parti ne
sotto il Pontificato di Alessandro VI, invocano il patrocinio ne' terremoti.
volle cedere alla libertà di rcpul> La gotica chiesa cattedrale di A-
blica, e ritornare soggetta inte- .scoli, innalzala sulle mine del tem-
ramente al soave dominio della pio d'Ercole, è dedicata allAssunzioiie
Chiesa. della 13. Vergine, ed a s. Emidio. Ila
Nondimeno gli non mai
ascolani r esteriore facciata eretta sul dise-
perdettero la precipua dote del ma- gno del celebre architetto pittore
schio valore, e della fermezza nel- Nicola Filotesio, detto Cola dell' A ma-
r affrontare i pericoli, né mai vana- trice. Ammirasi in quella cattedrale
mente corsero alle armi. im gruppo eseguito dall' ascolano
Nel declinare dello scorso seco- Lazzaro Giosafatti esprimente il ve-
lo Ascoli provò la sorte dello sta- scovo e martire s. Emidio in atto
to Pontificio : fu invasa dalle ar- di battezzare la figlia del prefetto
mate francesi, e durante il regno Polisia, mentre mi'urna ne accoglie
Italico, fu capoluogo di un circon- le venerande ceneri trasportate dalla
dario dipartimento del Tronto,
ilei delta grotta. In quella cattedrale
indi divenne capoluogo di una de- esiste inoltre un' antichissima mira-
legazioiìe separata fino al 1827, nel colosa immagine della Beala \ er-
qual anno fu riunita alla delegazione gine, doiìo del Pontefice Nicolò IV
di FYnino ; ma il regnante Pontefice d'Ascoli,nonché un calice tl'argento
Gregorio XVI tornò a dichiararla con coppa e patena d'oro, donato
.sede della delegazione apostolica e da Papa Pio Vili, Ca.sliglioni , in
residenza del prelato delegato. memoria di esser ivi slato il vicario
Ne primordii del IV secolo del- generale del vescovo Cardinal Ar-
l' era cristiana ricevette Ascoli il chetti.
lume della fede da .santo Emidio Il capitolo, già signore del feudo
consacrato e speditovi dal Ponte- di Martignano, come il vescovo Io
fice Marcello I, verso l anno 3of) era di Ancarano, vanta il privilegio
(/^. s. Emidio). S. Emidio fu quindi di una semplice croce, l' uso delhi
d primo vescovo della Marca e di l)ugia e del canone nelle sacre fun-
Ascoli. Una cappella esiste in Ascoli zioni. Un tempo quel capitolo a-
mcavata nel masso^ chiamata s. E- vea diciassette canonici ,
1' arci-
tìiidio delle Grotte, ap|ìuiito perchè diacono r arciprete
,
il pi'eposto , ,
figlia del prefetto della città, e per- non ha presentemente che 1" arcidia-
chè ivi .soleva tempo delle più
nel cono, dodici canonici, ed alcuni sa-
fiere |)ersecuzioni ammaestrare i no- ceriloti e chierici pel divin servigio.
velli cristiani. Venerato è s. Emidio Oltre la aitledrale contan.si nella
dagli ascolani siccome loro patrono. città undici parrocchie, dodici coii-
Ai 5 agosto se ne celebra da essi la lli- vcnli d uomini , olio monislcn
ASC ASC 5j
di ventini, un seniinniio. tliic spe- rialzata dalle sue mine. Carlo V fe-
mente XIV, ambedue francescani. Si crede che fino dai primi tem-
La diocesi era anticamente piìi este- pi del cristianesimo vi venisse an-
sa, essendo stata smendjrata per for- nunziato il vangelo. 11 suo vescovato,
mare altri vescovati nei dintorni, ch'è quello stesso di Ordeone, città
li vescovo d'Ascoli , come dicemmo, ora distrutta, è antichissimo, e Gio-
continua a portare il titolo di piin- vanni XIII nel 969 l'assoggettò al-
cipe d'Ascoli, non ha giurisdizione la metropoli beneventana ; ma a
sul temporale, è soggetto immedia- noi non sono pervenuti i nomi dei
tamente alla Santa Sette , ed è tassato suoi primi vescovi. In mezzo a tut-
di trecento sedici fiorini camerali. ti i rovesciamenti della città, la cat-
Ascoli vide il suo figlio Girolamo tedrale fu salva sempre come per
Mascio ascendere alla cattedra di s. miracolo. Nella nuova città la chie-
Pietro col nome di JNicolò IV nel sa de' frati minori di Maria e di s.
nel i5o3; e fu tomba al duca di Ne- pegno all'esercizio delle opere vir-
inoiu'S suo competitore. T . Cip.i- tuose, e specialmente al digiuno, al-
GNOLA. la mortificazione ed alla pr(^ghiera .
naggio per loro pastore. Fra le sue dettc sulla cattedra di s. iMetro dal
geste veramente gloi'iose si narra 492 al 496.
dagli storici, ch'egli, nel 38o, con- ASIA, lina delle cinque parli del
ferì il battesimo all'imperatore Teo- globo. TraIas('iando di làvoleggiare,
dosio ammalato in Tessalunica; che che la ninfa Asia moglie di Jape-
nell'anno appresso intervenne ad un to, e fiirliiiola dell'Oceano Te- e di
concilio celebrato in Costantinopoli tide, e madre di Prometeo abbia
affin di reprimere specialmente 1 au- decorato del nome suo questa regio-
dacia dei macedoniani, e che, nel ne, è da reputarsi opinione la più
SS-j, assistette al concilio raccolto probabile, secondo Omero ed Ero-
dal Sommo Pontefice s. Damaso, doto, che da una città, e provincia
per comporre le discordie della chie- della Lidia, bagnata dal fiume Cai-
.sa di Antiochia allora governata strio, ove una palude Asia racchiu-
da due I santi
vescovi.Basilio ed devasi, e per cui gli abitanti si dis-
por piede nel vestibolo interno del Ases, tribù dei sardi.
tempio , per ascoltare le lezioni L' Asia (ì considerata siccome la
cede trecento trenta milioni d' indi- mani molto tempo avanti (iesìi Cri-
vidui, comechè altri la facciano ascen- sto dividendola in due esarcali, l'iuìo
<lere a quattrocento ottanta, dicendo verso levante e .sei leni rione , «he
che diciassette milioni sono cristiani di chiamavano Ponto, l'altro verso mez-
tutte le comunioni. zodì e j)onenle, ed a qu(vslo ccinserva-
Questa bella parte dell'orbe si- rono il nome di Asia, della quale oia
no dai tempi antichi era divisa in più pro[)riamenle parliamo. Questo
ASI ASI %
paese ricevette la fede dagli apostoli su- ora tutta in rovina, ed il suo arcive-
bito dopo la passione di G. C. S. Pietro scovo, che vi assume la qualità di e-
dalla Palestina passò nella Soria, nella sarca di tutta l'Asia, non è che
cui metropoli, Antiochia, fissò la sede titolare, privo essendo di suffraganei.
nell'anno dell'era cristiana 38, e gover- Smirne è florida città frerpientatissi-
nolla per sette anni, senza lasciare di ma dai mercadanti d'Europa, è abita-
trascorrere le provincie di Ponto, Gala- ta da ben qi:attromila greci ed ha il
di quelle città stabiliti, a' quali e- laggi.Di Cizico, già metropoli, non
gli scrive,chiamandoli Angeli. Anzi importa che più si parli, dacché non
non meno per la venerazione di vi si scorge alcun vescovato.
questo apostolo ed evangelista, che Le due provincie delle Ci(;ladi
per la giurisdizione civile da Efeso sono anche al presente assai ricche.
tenuta sull'Asia minore, si conosce che I greci, che frequentano in gran-
le
questa provincia ebbe giurisdizione ec- dissimo numero, sono sparsi per tutte,
clesiastica fino dai primi tre secoli. godendovi maggior libertà che in al-
L'esarcato di Asia fu dal concilio cuna parte della Turchia.
calcedonese assoggettato, nel 45 ' 5 f^l Le altre provincie di rito greco di
patriarcato di Costantinopoli . Divi- questo esarcato d'Asia sono suniserabi-
dcvasi allora in undici provincie, ri- li, che nulla si ha quasi a dirne. Filadel-
dotte poi, per sviddivisioni, a quat- fia non è più che un borgo , dove
tordici, cioè r Asia proconsolare, l'El- sarannovi cinque o sei cento cristia-
lesponto , le isole Cicladi la Ca- , ni di detta comvmione ; Antiochia
ria, le due Frigie Pacaziana e Sa- ne ha essa pure alcuni, ma ili pic-
lutare, la Lidia, la Licia, la Pam- colo numero; Cogni, florida città, an-
iìlia, la Pissidia, la Licaonia ; pro- cor meno. Le campagne non so-
vincie tutte floridissime fino al duo- no molto spopolate, ma sono gli
decimo secolo. Avea cospicue cit- abitanti tanto dispersi che non vi ,
raceni cominciarono nel IX seco- ciò che erano altre volte, parleremo
lo a devastarle, A'i stabilirono nell'XI, ai rispettivi articoli.
e nel XII secolo molti principati, e Le odierne grandi divisioni del-
portarono alla rehgione cristiana gra- l' sono la Siberia o Russia
Asia
vissimo danno, non ostante gli sfor- Asiatica, che è il pendìo settentrio-
zi delle crociate, le cp.iali però mi- nale per cui si ascende alla Tarla-
sero a contatto perfetto l'Europa rla, la quale forma il grande alti-
coll'Asia. piano centrale, la cui parte più
Per altro, di tutte le provincie no- elevata consiste nel nocciolo del Ti-
minate, l'Asia pi'oconsolare e l'Elles- bet , alquanto all' O. dal
inclinato
ponto costituiscono la parte migliore di lato, ove le orde tartare indipen-
terraferma , comunque nulla più si denti soggiornano ; la China colle
trovi di quanto rendevale ricche e svxe adiacenze e conquiste, non che
belle. Efeso, che n'era la capitale, è il Giappone , che compongono il
6o ASI ASI
pend'io orientale, le Indie costituenti tre i Ge-
patriarcati di Antiochia, di
il pendìo meridionale, e finalmente rusalemme titolare, de' Caldei, e di
il pendìo occidentale , che contiene Cihcia, non compresi i vescovati, e
la Persia, l'Arabia, ed i paesi tur- arcivescovati titolari, come si può ve-
chi e caucasei. dere ai loro articoli, ed a queUi in
Tutte le religioni dogmatiche partil/uSj ove si descrivono le notizie
alle quali gli viomini assoggettarono di queste parti d'Asia. A pie' del prer
la loro credenza, sono nate nell'Asia. sente si riporterà la nomenclatura
Tre fra esse, il giudaismo, il cristia- di molti di questi articoli, per co-
nesimo, r islamismo si sono sparse modo del lettore.
nelle altre parti delmondo, mentre Gemono gli asiatici sotto le piìi
il bramanismo, ed buddismo, o set- il ributtanti superstizioni. La poligamia,
ta di Fo degenerato a cui aggiunger cioè la moltiplicazione di mogli in un.
si possono altre religioni le quali , tempo stesso, e la poliandria, cioè l'u-
non contano che un piccolo numero nione d'una donna con più uomini vi
di settarii, rimasero concentrale nel- si veggono generalmente adottate.
r Asia. più sparse in
Tuttavolta le Quindi è che la donna in Asia ri-
questa parte del mondo sono il bra- dotta dal sesso più forte allo stato
manismo, ed il buddismo perocché ,
della più dura schiavitù trattata ,
poli,come gli scik, i drusi, i sebimi, lo IV, nel i558, eresse in arcivesco-
che hanno la loro particolare reli- vato la chiesa di Goa, ed in ve-
gione. E
sebbene tra i greci ed arme- scovati Malacca e Goccino. Di-
ni, nazioni per la maggior parte scis- poi Benedetto XIV, ad istanza del
matiche, nestoriani, giacobiti e copti le di Portogallo Giovanni V, con
sieno divise quasi tutte le chiese bolla dei 24 febbraio 174^, Jiidia-
dell' Asia pei cattolici esistono le ruììt Gentibiix , dichiarò s. Francesco
,
Non fu minore la carità che Gre- tificia benedizione per la sua morte, e
gorio XIII mostrò nel 1^79 verso lo sollecitava aspedir colà predicatori,
i popoli orientali , e spezialmente che dovessero coltivar que' popoli
verso Giovanni re dell' isola di Cey- nella vera l'cligione, della qiial cosa
lan, credula da alcimi gravi autori lo pregava ancora Achilleo prefetto
ìa Taprobana. Veggasi 1' Histoire de di quell'impero. ì^. Novaes tomo X
Isle de Ceylan ccn'tc par le Cn- p. 34, il quale parlando al tom. XI
pitaiti Tean Ribeyro , et preseiik'e p. 38 d'Innocenzo XI, dice quanto
au Roy de Portugal cu i685 tru- segue '> questo Papa,
: che non mai
dtiit da Portugoi'se en Francois. A trascurava promuovei'e la dilatazione
Trevaux. chez Estienne Ganeau 1 700. della fede cattolica , vide premiate
Essendosi egli fatto cristiano con le sue zelanti fatiche, con alcimi
pili di ventimila dei suoi sudditi successi alla medesima religione van-
fu perciò privato del regno da Ma- taggiosi.» Volendosi riunire alla Chie-
duni suo zio, e costretto a vivere sa romana alcuni popoli scismatici
miseramente nella piccola città di dell' Oliente, Biagio arcivescovo di
Colombo cadendo in mano poscia Samaco nella provincia Scirvaciense
dei portoghesi , ove s' era ritirato nel mar Caspio, con lettera dei 20
con una provvisione appena bastante aprile 1682, e IMaidirio vescovo di
pei bisogni della vita. Più volte indar- Samaniri, con lettera scritta nel mag-
no implorò l'aiuto di Sebastiano re gio dell'anno seguente i683, suppli-
di Portogallo per ricuperare il suo
,
cavano il Pontefice, che spedisse in
scettro, onde alla fine risolvette di ri- que' paesi missionarii, perchè ammae-
correre al vicario di Cristo. Questi, strassero i popoli nella fede cattoli-
dopo averlo consolato con un breve ca, perlo giogo ottomano quasi del
apostolico, in tal guisa si adoperò tutto abbandonata [Ada Concislor.
col re Enrico, successore di Sebastia- 1682, i683). Nel 1688 poi ricevette
no, che ottenne l'ordine di rimet- Innocenzo XI una pubblica ambasceria
terlo in possesso di quella corona; ma del re di Siam, composta di tre amba-
la malignità degli ufìiciali deirindia, ed sciatori tunchinesi, e di altri neofiti,
i tumulti di Portogallo, non permisero condotti dal gesuita p. Tachard fran-
mai all'impresa quel successo, che le cese, i quali vestiti air uso del pro-
pie intercessioni del Sommo Pontefice prio paese ,
presentarono i regaU del
Pieri tavano. loro monarca al Pontefice. Egli spe-
Fu grande consolazione ad
di solli per molto tempo trattandoli con
Innocenzo X la nuova, che nell'an- somma tenerezza, e non inferior
no santo 1 65o ricevette, della pro- munificenza, rimandandoli alla pa-
6i ASI ASI
Ilicicaiuhi di donativi. F. Bonanni le ]>arti degl' infedeli, non erano
Nuniisiiiala Ponlifìcimi, tom. II pag. obbligati per la bolla di Sisto V a
779- personalmente i sttcri limìiiif
visitar
portasi tal breve nel tomo II della notano, benché esistano nel Dizio-
racx^olta, p. Zrr*. Con paterna amo- nnrio: yfcri Antiochia, Armenia,
,
l'avvisò che i vescovi esistenti nel- te, Damidta , lùlessa, Kfeso, Faran,
ASO ASP (iS
origine, nulla v'ha di sicuro; .si .sa altre chiese, ove alcun Porporato ri-
per altro che al tempo della romana ceve il Papa , il prelato sagrista
repubblica fu città mimieipale, di consegna l'aspersorio al I^orporato,
cui Tolomeo fimno men- e Plinio acciocché lo presenti Pontefice,
al
zione. Egli è certo eziandio, che la che, segnato.si coH'acqua benedetta
cattolica lède vi fu di.sseminala da in forma di croce, aspeige gli astaiiti.
.s. l^rosdocimo, verso il quale gli abi- Allorché si accosti alla chiesa \\n
tanti nutrono speciale divozione. Fu se- prelato referendario, od il governatore •
tone I fece dono del castello e della dinale legato, ovvero Ordinario, come
cliiesa di s. Maria coi beni ad es.sa dichiara il seguente decreto: Asper-
con molto studio raccolse quanto gli il Gran ducato di Assia, ed il ter-
fu fatto di rinvenire nei manoscritti zo forma il landgraviato di Assia
di questo santo padre i quali gli , Homburg, secondo la seguente tri-
avrebbero somministrata molta ma- plice descrizione. P^. Germania.
teria, se non fossero stati rovinati ASSIA ELETTORALE, o Assia
dalle acque e dal fango del Nilo. Cas.sel, Hessen-Cassel. Principato del
ASSEMANI Giuseppe Luigi, pro- centro di Germania, col titolo di e-
fessore di lingua siro-caldaica nel col- lettorato. Vi sono pure dei tratti di-
legio della Sapienza a Roma, fioriva slaccati dalla massa principale , e
nel secolo XVIÌI. Fu
nominato pro- racchiusi in altri stati limitrofi, com-
fessore di liturgia sacra da Benedetto ponendosi di varii circoli del cessato
XIV. E autore di un'opera, che lo re- impero, e dividendosi in quattro
.se celebre, intitolata : Codex liturgi- Provincie. La maggior parte degli
cus Ecclesiae wiiversae in quindecim abitanti professa la religione lutera-
libros distributus. In questo codice_, na e calvinista , mentre la corte se-
oltre le liturgie delle chiese orto- gue il culto riformato. I cattolici
dosse, si trovano anche quelle degli sono in gran numero : vi hanno pure
eretici. Inoltre ei diede alla luce le degli ebrei ed alcuni mennoniti. Cia-
opere seguenti : de
i°. Dissertatio scuna provincia ha un concistoro pro-
sacris rilihus i Conimentarius
. . meno quello di Fulda, che
testante,
theologico-canonieo-criticus de ecclc- dipende ad un tempo dai concisto-
siis, earum reverentia et asylo. 3.° ri di Hanau e di Cassel , essen-
Commcntarius de catholicis, seu pa- do Fulda la sede di un vescova-
triarchis chaldeoruni et nestoriafio- to cattolico . Il sovrano dell' As-
norum. sia Elettorale porta i titoli di prin-
ASSIA. Stato nella Geemania. cipe-elettore, landgravio di Assia,
Assia o Hassia, Hessen , vasto pae- gran duca di Fulda, principe di Hers-
se dell' Alemagna così denominato , feld , di Hanau, di Frizlar, e di
dagli antichi suoi abitatori, gli Itasiù, Tsenburg, conte di Katzenelobogen,
VOI. m. 9
66 ASS ASS
di Diez, di Ziegenhain, di Nidda e tato di Westfalia, divenne padrona
di Schauenburg. 11 suo successore di- di una Schauenburg.
parte dello
iene maggiore ai dieciotto anni : Federico I sposato avendo Ulrica-
in caso di minorità , la reggenza è Eleonora, nel 1720, regnò sulla Sve-
affidata alla madre, o al più prossi- zia, confidando a suo fratello Gu-
d'oro, istituito nel 1770; e l'altro tato di Luneville. iVel i8o3, il land-
dell' e/mo di ferro. Questo stato ha gravio , col recesso della deputazio-
tre voti nelle diete generali della ne imperiale, ascese alla dignità e-
confederazione germanica, nelle qua- lettorale, ma avendo egli seguito le
li il sovrano occupa 1' ottava se- bandiere prussiane contro la Fran-
de, eduno nelle diete particolari, per cia, ili privato da' francesi nel 1806
parte d'un suo speciale rappresen- di tutti i suoi possedimenti, i quali
tante. furono incorporati al nuovo regno
Gli hassi , o catti ,
popolo con- di Westfalia, ed al gran ducato di
siderabile Germania, diedero
della Francfort sino al 181 3. Coi nego-
il loro nome all'Assia, che formò per ziati di Vienna del i8i4 ^ 181 5,
lungo tempo un landgraviato parti- ricuperò finalmente l'avito retaggio,
colare. Filippo // JìJagnaìiirfìO, uno e conservò eziandio il titolo di elet-
lore e per la sua prutlenza, liacqui- procurare l' avanzamento della re-
stò Marburg, e mere»'' delle abili ne- ligione ailtolica negli siati, di cui
goziazioni, che precedcllcro il Irat- egli prendeva possesso. ^. IVo\'aes to-
A ss A SS 67
ino VI pag. 24", e tomo XII pag. I 8 1 I , essendosi incendiato 1' antico
208 {V. I.uTKKo). >el Pontificato palazzo del landgi'avio ,
quel mo-
di Benedetto XIV abiurò i suoi er- narca trasportò nella città francese
rori Federico principe ereditario di la sua corte, ed incominciò il gran-
Assia-Cassel, facendosi cattolico, con dioso edifìcio detto il Bellavista,
la professione di fede, che dichiarò oggi residenza dell' elettore. Riiiteln,
costruzione ; la terza, che dicesi pvire tico paese di Fulda, che ha il tito-
città francese , fu edificata dai ri- lo di granducato, anco i territorii
fugiati di quella nazione, allorché di Hersfeld , di Schrnalkaldcn , di
venne rivocato il famoso editto di Friedewald e Landeck. Fulda, di
Nantes, riguardante gli ugonotti-cal- antica e celebre città con vescova-
vinisti. Fra i considerevoli edifizi si to la cui abbazia dell' Ordine di
,
cato d'Assia neir Alemagna. Questa e del suo territorio, e vide ben to-
sovranità è formata da due masse di sto aumentarsi suoi dominii coni
paese fra loro distinte , le quali una porzione dell" eredità di Filippo.
vengono sul bei mezzo intersecate Luigi V, lìglio di Giorgio I, cede a
dalla contea di Hanau, dalla città Federico suo fratello ii territorio di
libera di Francfort, dal landgravia- Ilombm'g, che divenne un landgravia-
to d'Assia llomburg, e dal duaito to distinto. JVel l'oulilìaitod Innocen-
di Nassau. Lt; contrade, che la com- zo X , eletto nel ifìit» avvenne la
nei due circoli dell' alto e basso Re- sto, e di Eleonora landgravi d' Assia ,
ceré di Sardegna. L' imperatore Fer- arhausen. Nel 1806 questo principe
dinando III pregò il Pontefice In- cambiò il suo titolo di landgravio
nocenzo X
ad esaltarlo alla porpoi'a, in quello di granduca, ed entrò nel-
che nel concistoro dei 19 febbraio la confederazione renana, aumentan-
I ()52 gli conferì , insiejne al titolo do suo dominio, con qualche al-
il
dove piìi che altrove si fece ammi- Westfalia. Estese però i suoi possedi-
rare benemerito della fede , del- menti sulla sinistra riva del Reno,
la Cliiesa, e dell'umanità, espo- col dipartimento francese di Mont-
nendo genei'osamente la sua vita a Tonnerre; e finalmente, nel 18 16,
beneficio degli appestati nel conta- restituìai landgravi di Assia-Hom-
gio, in cui fu uno dei deputati ad burgo per gli atti del congresso di
popolo ro-
invigilare alla salute del Vienna, la loro sovranità, della qua-
mano sotto Papa Alessandro VII. le ciano stati spogliati sino dal 1806.
Tanta era la sua carità verso i po- Tre sono le odierne provincie del
veri, che ad onta delle vistose sue granducato di Assia Darmstadt, cioè
ricchezze, visse sempre in povertà. quella di Starkenburg, e l'altra del
Novaes tomo X p. 34, 4'*' ^^^ *^^t- Reno nella massa meridionale, e la
taglio poi di sue notizie, V. Assia terza dell' Alta Assia nella setten-
Federico, Cardinale. trionale.
Neil'anno 80 1 il landgravio di
1 , I. Darmstadt, bella città capita-
Assia Darmstadt perdette, in conse- le del gran ducato, e della provin-
guenza della pace di Luneville, la cia di Starkenburg, prende il nome
porzione della contea di Lichtenberg dalla riviera di Darm. Qui fa il so-
situata alla sinistra del Reno : nel vrano la sua residenza: evvi il con-
i8o3 diede a Baden il restante del cistoro della comunione luterana, ed
Lichtenberg, a Nassau- Usingen i ba- un collegio con scelta biblioteca. Il
e della Franconia non che sui paesi primo è circoscritto dall' alta Assia
d' Eiclisfeld e d'Erfurt, era il deca- granducale, e dal ducato di Nassau:
no o arcicancellicre
degli elettori, il secondo, di entità anche minore,
dell'impero germanico, e direttore è posto sulla riva sinistra del Reno
delle diete generali e particolari con fra i dominii bavaro-prussiani , e
diritto di convocare il collegio elet- contiene il cantone di Meisenheim,
torale, e di esaminare e legittima- e parte di quello di Grumbach.
re le autentiche plenipotenze de' de- Quest'aumento di possessi fu accor-
putati alle assemblee. Occupata più dato dal congresso di \ienna, nel
volte dai tedeschi , dagli svedesi e 181 3, al landgravio in ricompensa
dai francesi, questi nel 1797 la riu- de' servigi resi dalla sua famiglia agli
nirono alla Francia, e fino al 181 3 nella guerra contro la Fran-
alleati,
fu capoluogo del dipartimento di cia.Fin dal 1806 era egli stato in-
Moiit-Toniierre. Atlualmeute è sta- teramente privato dei suoi dominii.
ta dichiarata ima delle quattro for- Egli è il trigesimoquinto membro
tezze della coniederazionc germani- della germanica
confederazione e ,
gnalate vittorie. Dopo di che intra- nella quale occasione rimase imba-
prese un viaggio per l'Italia, Spa- razzato nelle controversie, che si ec-
gna e Alemagna, in cui fu accolto, citarono col Cardinal Altieri, e gli
e trattato con pari splendidezza e ambasciatori de' monarchi, sotto il
magnificenza da' principi , e signori Pontificato di Clemente X. Quan-
d'ogni città e provincia. Filippo IV tunque, come altrove accennammo,
re di Spagna lo nominò ammira- fosse a dovizia provveduto di so-
glio della flotta di Oriente , e del- stanze e di ricchezze , ciò non per-
le galere di Spagna, ed affidogli la tanto le generose sue carità, e Iaconi-
prefettura della Sardegna. Finalmen- passione verso i miserabili , lo ren-
te, Federico ben meritando della fede dettero mai sempre indigente. Tro-
cristiana per la disfatta de' turchi, e del- vossi a' conclavi di Alessandro VII,
la Chiesa cattolica per la detestazione di Clemente IX, di Clemente X e
dell'eresia, il Papa Innocenzo X, ad d'Innocenzo XI. La sua morte ac-
istanza di Cesai'e Ferdinando III, lo caduta in Ereslavia nel 1682, con-
ascrisse al sacro Collegio, a' 19 febbraio tando egli sessantasei anni, riscosse il
j652, colla diaconia di s. Maria Nuo- tributo delle piii sincere lagrime. Il
va. Inoltre gli diede il vescovato di cadavere di lui trovò riposo in quel-
Uratislavia o Breslavia, nonché la pro- la cattedrale nella cappella di s. E-
tettoria del sacro romano impero, del- lisabetta, ch'egli con ecclesiastica mu-
l'inclita nazione Alemanna, e de' regni nificenza costrusse, e lasciò erede dei
di Sardegna e Sicilia presso la Se- suoi beni e delle sue suppellettili.
de Apostolica. Deputato da Alessan- ASSIOPOLI. Città vescovile del-
dro VII, in tempo del micidial con- la diocesi di Tracia nella Mesia in-
tagio , ad invigilare alla sanità del feriore, .sulTraganea alla metropoli di
popolo romano j espose a repenta- Adriauopoli. Ci pervenne notizia di
72 ASS ASS
un solo suo vescovo, chiamato Ci- intervenne al concilio laleranesc ce-
rillo. lebrato da Papa Martino I contro
ASSISI (./s.«^/Wi.). Città dello stalo i monoteliti, l'anno 649.
Pontifìcio con residenza vescovile, nel- La cattedrale di Assisi, conservatrice
r Umbria, appartenente al ducato di fijrtunatissima delle ceneri di s. Rufi-
Spoleto, bagnala dal fiume Asi, oggi no, è intitolata a lui come a suo pa-
Chiascio, il quale poco lungi si u- trono principale. Essa è di gotico
nisce al Topito e conservando il
, disegno : ha davvicino I' episcopio ,
spoldo e Bice, i quali fiorirono poco sacro convento arricchito venne dal
dopo gli apostoli ad essi tenne dietro
: Sommo Pontefice Sisto IV. Alla più
s.Rufino speditovi dal Pontefice s. alta delle tre chiese già riferite in-
Fabiano, per lo cui zelo il cristianesi- troduce un largo ripiano costrutto
mo vi prese maggior piede: e ciò fu in- sul monte, ove si ascende dal bas-
torno il teiz.o, o ne'|)riinordii del (juar- so per gradini , e si entra agiata-
to secolo, tenipf) in cui il pr< fiilo «lau- mente dalia via superiore. E pra-
to Piulino sostenne gloriosamente il ticata nel una gran
frontispizio log-
martirio. Quindi, verso l'anno 600, gia, dalla quale per due volte ncl-
fu eretto il vescovato, eh' e ancora r anno mostra ai fedeli, che vi
si
dine de' minori, per cui doveva pa- legge nel tomo IV del suo Bollarlo
gare ogni anno ima libbia di cera a pag. 1 8g, ne confermò tutti i pri-
per censo. vilegi, e la dichiarò patriarcale e
La seconda chiesa posta imme- cappella Papale, sicché nello stesso
diatamente sotto alla prima ha , tempo sia madre e capo di tutte le
l'accesso da una quadrilunga piazza chiese dell' Ordine , cui servono gli
nel dì primo agosto 1820, emanò se, deputando per giudici assistenti e
stare de ìdentìtalc, ordinando l'am- dinaU titolari dei ss. Apostoli dei
pliazione e l'ornamento di questo sot- minori conventuali, e dei santi Mar-
terraneo, che costituisce la terza chie- cellino e Pietro.
sa, essendovi praticato sul disegno del Fra i monisteri, che accennavamo,
Brizi, senza alcuna sconvenevolezza, trovasi in Assisi quello grandioso
il comodo ingresso per discendervi. delle Suore istituite dalla vergine
I marmi furono prolusi ad abbellire s. Chiara, con decente chiesa. Ivi
la cappella, l'ara e la sacra lunia, il santo corpo si venera di questa
vor.. IH. IO
74 ASS A SS
perchè fu d'uopo far con esse delle detto patriarca de' monaci d'Occiden-
celle affine di ricevere sì gran nu- te, prima che istituisse il suo Ordi-
mero di reUgiosi, ed ancht; perchè ne, ottenne dai cittadini la chiesa
a quel momento i seguaci di Fran- della Porziuncula, che tosto rifab-
cesco non avevano ancora in Assisi bricò con due porte quanto alloia
né convento, né chiesa. sproporzionate e superflue per la
sisi sorge la splendidissima basilica me alla gran folla de' fedeli intesi
degli cremiti, ottenuto a puro dono " diligenza di tutti i loro peccati;
dai benedettini, e ne aumentò il nu- » e Gesù rispose, ciò piacergli ma ,
mero Addivenne
delle celle. ciò in- » voler che andasse a Perugia dal
torno Tanno i^io: tempo in cui » Pontefice suo Vicario e da lui
san Francesco essendosi certa notte » una tale indulgenza a nome suo
composto ad orazione nella cappella » domandasse ». La mattina pronta-
della Porziuncula, Irovossi tutto ad mente s. Francesco recossi a Peru-
un tratto in mezzo a celeste splen- gia, dove trovavasi Papa Onorio III,
dore, e vide sull'altare Cristo Ge- al quale espose il divino volere.
sìi in una alla Vergine Madre, da Da prima tanto al Pontefice che
inmimorevol folla di angelici spi- ai Cardinali sembrava troppo avan-
riti circondali. E.iavutosi dallo im- zata la domanda, e siccome voleva-
provviso sbigottimento esclamava , si libera, assoluta e perpetua l' in-
Francesco ; " questo è luogo san- dulgenza, dicevano che la Sede Ro-
» to che dovrebbe esser dagli an- mana non costumava concedere sì-
" geli abitato. Finché potrò, mai miglianti indulgenze ; conceduta que-
»>da qui non partirò; e per me, e sta ,
quelle di terra santa e di Ro-
" pe' miei fratelli sarà un perpetuo ma sarebbero rimaste neglette. Ma,
monumento della divina bontà ".
-•' scoprendo Onorio III essere la ri-
Chiamati tutti i suoi compagni, gli chiesta conforme alla volontà di-
ammoni sulla santità del luogo, e rac- vina ,
gliela concedette , dicendo :
la Porziuncula. Paolo III, Farnese, tano dell' umile nascita del serafico
romano, eletto nel i^3|, ne' suoi padre. Presso la porta romana, ove
viaggi da Roma a Peiugia vi si la via praticala tra gli oliveti man-
fermava sovente, e finalmente Pio tiene tra Assist e Spollo una vici-
VII, Cliinrrr monti, (]'\ Cesena, rcilure nale comunicazione, è il convento
dalla Francia, nel 180 7, parlitosi di s. Damiano
con piccola chiesa,
da Perugia la mattina per ripren- abitato ora da' minori rifornìati, o-
der la via della sua capitalo, (jui ve si ricorda che s. Francesco da
ASS A SS 77
un Crocifisso uJi dirsi: Vade, Fran- icligiosi , e molti privilegi concesse
tisce, repara duinitm incanì, quce la- al sacro convento, ed alla basilica di
bitar. In quella chiesa dimorò pure san Francesco.
s. Chiara. Veggousi ancora e la cel- perugini stanchi delle guerre ci-
I
Porziuncula per gite da essi fatte tì di notte per Assisi, dove stette
,
con fini differenti. Fra gli altri Inno- fino a' 4 settembre, onde per Fuli-
cenzo IV, Fieschi, nel viaggio dalla gno fu a Roma ai i5 di detto mese.
Francia in Italia (liSi) vi si recò, In quell'anno le città della Marca
e visitò santa Chiara vicina a mori- d'Ancona , ribellatesi alla Chiesa, ri-
re , consacrò , dedicò la basilica di corsero alla clemenza di Bonifazio IX,
s.Francesco, e canonizzò s. Stanislao ed egli le assolvette mentie si era
vescovo di Cracovia martirizzato da ritirato ad Assisi. I romani glinvia-
Boleslao re di Polonia. Il suo con- rono colà amliascialori, ai quali a-
fessore Nicolò da Curbio ciò scrive vendo fatte tali proposizioni, che ac-
presso il Baluzio, Misccllaneaj lib. cettate senato romano,
furono dal
Vili, p. 359. partì eglida Assisi alla volta di Ro-
Il Pontefice Martino IV morì a ma. Questa celebre concordia di Bo-
Perugia ai 29 marzo 128?, e fu (X col senato romano
nifacio fu for-
sepolto nel duomo coll'abito de' mi- malmente conchiusa in Assisi agli 8
nori, da lui amati sopra gli altri agosto 1793. /^. Rainaldi a detto an-
religiosi finché visse, e benché aves- no, il Cardinal Egidio da Viterbo
se ordinato che il suo cadavere fosse in Hist Mise. Bibl. Aug., ed il p.
trasportato in Assisi nella chiesa di Abbate Costanzo nella dottissima
que' padri, nominando per esecutore Disamina degli scrittori e Monu-
della sua volontà il Cardinal Savcl- menti risgiiardanti san Rufino ve-
li suo successore col nome di Ono- scovo e martire di Assisi, l'j^'j
rio IV, pur nondimeno ciò né fu p. 3oo.
eseguito,come alcuni per errore han- Correndo l'anno f449j i^ Ponte-
no creduto, né altri Pontefici furo- fice Nicolò V, per cagione della pe-
no sepolti in Assisi, come pure al- ste che afflisse Roma, nel mese di
cuni vollero affermare. maggio, si ritirò alcuni mesi nell'Um-
Dopo la morte di Onorio IV, ai bria e nella Marca, onde in varie
7.1 febbraio 1288, fu eletto Ponte- sue bolle di quest'anno si osserva la
fice Nicolò IV d' Ascoli, nato in Li- data di alcune di quelle città , e
sciano feudo della famiglia, già ge- specialmente di Assisi, ove dimorò
nerale dell' Ordine de' minori do- e vide co' propri occhi il corpo del
visita, che fece questo Papa al cor- dichiara rimesse le incorse pene spi-
po di s. Francesco in Assisi, parla rituali ( F'. Censura). NcgH antichi
il iMenocchio t. IH, p. io?., il quale monumenti appellavasi anche pace,
descrive le lagrime sparse dal Pon- perdono , comunione. Dessa è di
tefice in corpo in-
vedere il santo due sorta. La prima è quella, che
corrotto, odoroso, e colle stimmate si dà nel foro interno o si può ,
ancor fresche, slare in piedi colla chiamar anche prÌK>ata ; l'altra nel
faccia rivolta ad occidente e cogli foro esterno, e dicesi anche solenne.
occhi aperti. A preghiera del padre La privata vien conceduta dal sa-
guardiano, il Papa condusse seco sol- cerdote nell'amministrazione della pe-
tanto il Cardinal Astergio arcivesco- nitenza innanzi all' Assoluziou de'
vo Benevento, Pietro de Noceto,
di peccati, allorché dice : Ego te absol-
o Noceto, ed un vescovo francese: ro ec. solenne
: impartisce dal
la .s'
tanto era il timore de' religiosi che giudice, che avea data la censura,
il sacro corpo potesse essere invo- e produce relTetto di riconciliar col-
lato. la Chiesa, dopo che sia pronunziata
Labbé toni. I de' Conc. Così nel alla comunion de'fedeli. Felice Con-
decorrer de' secoli troviamo in tutte telori scrisse un libro sopra que-
8o ASS
st'Assoluzione Navrado : concordici persi dal Pontefice, dichiaW) nulla
inter Alex. HI- Sunim. Pont., et l'Assoluzione, siccome data senza la
Fridericiini I. inip. Venetiis conjir- sua facoltà, né per allora si deci.se
mat., Parisiis i632. punto a concedcrglielu, sebbene il re
A^el 1275, è celebre rAssoliizione caldamente ne lo supplicasse. 1! Car-
die Gregorio X
die' a Firenze daHiii- dinal di Toledo maneggiossi a lungo
per aver rotte le leggi della
tertletto in quest' aliare, ed alla fine persua-
concordia tra' guelfi, e ghibellini, che se il Papa a condiscendere. Quindi,
il Papa stesso avea conchiuse tra i il giorno 17 settembre, Clemente
due partiti. Dovendo Gregorio nel Vili, celebrata la messa, si trasfe-
suo ritorno da Lione, passar per Fi- rì al portico di s. Pietro, dov' era
renze, a causa dello straripamento aspettato dal sacro Collegio. Ivi
dell'Arno mentre era sul ponte, as- praticate le solite cerimonie, assol-
solvette la città dalla censura , ciò vette e restituì alla comunione della
ch'era inseparabile dal suo passaggio; Chiesa il i*e Enrico, attese però al-
ma di poi, uscitone suljìto, rinnovò lo cune condizioni e penitenze saluta-
stesso interdetto. /^. Villani Lij). Vlf, ri. Le condizioni furono lette dal
e. 52; Platina Vite de Pontefici. procuratore del s. Uffizio, e Du-
La stessa Firenze, nel 1480, tli Perron istruttore del re le accettò
assolta scomunica, che Sisto
dalla a nome di lui, giurandone l' osser-
IV le avea data per giuste ragioni. vanza con pubblico istrumento.
Correndo la prima domenica di av- In questa occasione Clemente
vento ,
gli ambasciatori di quella Vili fece coniare in Roma una me-
città si recarono al portico della daglia col suo ritratto da una par-
basilica vaticana. Ivi, giunto il Pon- te e quello di Emico dall' altra.
tefice, proferì solennemente l'Asso- Così pure Enrico die' a' Cardinali
luzione e, secondo il rito, con una il titolo di Cugino e donò l'abba-
bacchetta leggermente percosse gli zia di Clairac al capitolo lateranese.
ambasciatori. V. Jacopo AOIterra Sopra questo argomento vegga-
nel suo manoscritto, Vita di Sisto si Vitlorelli nelle aggiunte al Ciac-
TV, che si conserva nella libreria conio, File de' Papi tomo IV^, col.
vaticana, n. 3, e Bruto Ifistoria 2.54; Giovanni Paulo Mucanzio, Re-
Fiorentina lib. VIL Inzione della riconciliazione, asso-
Nel i5io, Giulio II die' solenne- luzione ecc., Viterbo i595; INIuzio
mente l'Assoluzione dalle censure Piacentini, La felicissima benedizio-
agli ambasciatori della repubblica ne del cristianissimo re di Fran-
veneta, che a nome di lei si erano cia ec. Ferrara i^c)^; il (Cardinal
recati in Roma. Ossat, nelle sue lettere pubblicate
Finalmente è .solennissima l'As- nel 161 3; nonché la CXXX.\ I Co-
soluzione, che il Papa Clemente stituzione Divince gratin' nel Rolla-
Vili impartì ad Enrico IV re di rio, tomo V. pag. 11. I
Francia, neh' anno i )9T. Questi, ASSOLFZIOiNE dei i.mr>Tf. Co-
p(;r ascendere al trono di l'aran- si chiamano quelle preghiere, che
.sì
cia, avea abiurato il calvinismo nel- vengono fatte solennemente dal sa-
le mani dell'arcivescovo di Rourges, cerdote sopra la bara del defunto.
dal quale era stato anche assolto dal- Queste .sono praticiite generalmente
le censure. Per altio venuto ciò a sa- diipo la celebrazione della messa: tut-
ASS A SS 8£
laviti se la messa non ha luogo, pos- a sinistra : completo che I abbia ,
ci ricorda, che al suo tempo si fa- nos inducas in lentalioneni , cui vicn
cevano preghiere intorno al cadave- risposto dal coro : Sed libera nos a
re, portato che fosse alla chiesa. Vit- malo. Indi aggiunge alcuni altri ver-
tore uticense [De persecut. vandalìc. setti, e poi una particolare orazione
Jib. II) la chiama solenne orazione. pel defunto. Terminata anche que-
Il l'ito, che osserva la Chiesa latina sta, il sacerdote colla mano destra
jiclTeseguirla, è del seguente tenore. fa un segno di croce sulla bara di-
Finita la messa, prima fu cele- se cendo Recjuicni ivlernam, etc, e lutti
brata, il sacerdote depone la pianeta si avviano alla sagrestia col mede-
ed il manipolo, e assume il piviale simo orchne, con cui erano ptirtiti
nero. Intanto il cUacono ed il sud- dal coro.
<liacono depongono anch'essi il ma- Se il defunto è la persona del
nipolo, e quest' ultimo, presa la cro- Sommo Pontefice, di un Cardinale,
ce, in mezzo a due accoliti con cerei di un vescovo, di un principe, o
accesi va innanzi, precedendolo altri di qualche altro insignito di cospi-
due accoliti, uno col turibolo, l'al- cua dignità, allora è conveniente che
tro con l'acqua j^enedetta. Alla cro- r Assoluzione si faccia non solo dal
ce van tiietro a due a due tutti i sa- vescovo celebrante, ma da altri quat-
cerdoti, e si chiude la processione col tro vescovi, o prelati, o almeno, se
celebrante accompagnalo dal diaco- non possono avere, dai quattro
si
no. Giunti alla bara, il suddiacono canonici più degni. In quel caso
colla croce si mette a' piedi del de- tutti cinque appai-ati di piviale, do-
funto, s'è laico, ovvei'o alla testa, po la messa processionalmente e col-
s'è sacci-dote, ed il celebrante di fac- r ordine stabilito dal cerimoniale, si
cia alla croce. Questi incomincia su- avviano alla bara. Là giunti, il ve-
bilo ìYo/j //^^re.? eie, e, finito che l'ab- scovo celebrante si mette in capo,
bia, si canta dal coro il responsorio e gli altri c|uattro uno per angolo
Libera me, Domine etc, circa il ter- della bara, secondo l' ordine di an-
mine del quale, il celebrante pone zianità. Il celebrante dice l'orazione
l'incenso nel turibolo. Terminato che Non intres, etc, dipoi i cantori co-
sia, vien intuonato da due cantori minciano il responsorio: Subvenite,
del primo coro il Kyrie eleisonj sancii Dei etc. cogli altri versetti
altri due del secondo rispondono di metodo, ed il primo de' quattro
Christe eleìson, e poi tutti di nuovo prelati o canonici eseguisce nel modo
Kyrie eleìson. Ciò fatto, il celebran- solito l'Assoluzione; indi si cauta
te ad alta voce Pater no-
dice un responsorio, e poi il secondo fa
•Her, e mentre lo va terminando in la stessa cerimonia, e cosi di seguito
silenzio, prende l' aspersono dalle fanno gli altri. Terminate le quattro
mani del diacono, e seguito da que- Assoluzioni, viene intuonato \\ Libera
sto, percorre un circolo intorno al- me, Domine etc: quindi il vescovo ce-
la bara, aspergendola di acqua be- lebrante fa anch' egli l'Assoluzione,
nedetta tre volte a destra e Ire compila la (piale e partili coli' or-
voi. ni. 1 1
82 ASS ASS
dine di prima, ha termine la ceri- Marlene, De antiq. Eccl. disciplin.
monia. V. Rituale Rom., Cxrenion. tom. IH, cap. 33, u. 28.
Episcop. de Exeqiiiis j e Bauldry, La festa dell' Assunzione è prece-
Manuale sacrarwn ccerem. p. Ili, duta dal digiuno. 11 Pontefice Ni-
cap. XIV, p. V, e. 9, art. 2, nonché colò I, eletto neir 858, fa memoria
gli arlicoU Cadavere e Cappelle di questa pia costvunanza , ed anzi
Pontificie, al cni §. VI. si parla di afferma che da gran tempo si pra-
quelle de' Novendiali. ticava nella Chiesa. Rispondendo egli
ASSUNZIONE. Festa, che celebra a' quesiti de' bulgari, scrisse Secun- :
la Chiesa cattolica in onore del mi- duni sacra decreta Ha, in iis ctiaiìi
racoloso trasporlo di Maria Vergine a licilis se quibusdam ahstineaut
al cielo incorpo ed in anima. Essa è quadragesimali videlicet tempore, je-
praticata nell' oriente che nell'oc-
si junio post Pentecoslen, jejunio ante
cidente col rito il più solenne ; anzi solemnitateni Assumptionis sanctcc
da alcuni santi dottori le \ien dato il Dei gcnitricis ... quce jejunia sancla
titolo di gra?i festa. Se ne ripete la romana suscepit antiquitas, ci te-
istituzione sino dal secolo VIj nel qua- net Ecclesia. Labbé, toni. A III dei
le crebbe assai il culto della beatissi- Couc.
ma Vergine, in forza anche della ante- A ppresso alcuni orientali il digiu-
riore memorabile condanna dell' ere- no in preparazione di questa solen-
sia nestoriana, fatta dal concilio efe- nità è di pili giorni : incominciano
sino , ^3i. Il Tommasino
l'anno essi dal primo di agosto e continua-
nel suo trattato de Feslis 1. II. e. X, no sino al decimoquinto, non omet-
n. 20, asserisce che dopo quel con- tendo che il giorno sei, nel (piale si
j)o aver governato saggiamente quel- nunzio. Egli si oppose con invitto
la sode, terminò di vivere in Roma, coraggio agli eretici, i quali volea-
decano del sacro Collegio, nel 1721. no impedire la consacrazione del
ì II sepolto nella chiesa di Aracoeli nuovo vescovo di Coirà, e moveva-
n(dla cappella di s. Francesco Sola- no guerra agli Ordini religiosi. Ma
no dov"è la tomba de' suoi antenati. siccome la sua salute andava di gior-
La vitj di questo esimio Porporato, no in giorno peggiorando, dopo a-
scritta da Raimondo Gavotti, si trova verne ricevuto il permesso dal Papa,
nel tomo III degli Arcadi defonti. fece ritorno in Roma. Allora fu fit-
ASTATI o ASTAZIANI. Eretici to secretarlo dei vescovi e regolari,
tiol secolo IX, di cui era capo un dignità che gli fu cambiata colla
cei-to Sergio, ch'arasi proposto di presidenza di Urbino, ove si rese
rinnovare il manicheismo. Il loro no- celebre per la sua incorrotta giusti-
me, che deriva dal greco, significa zia. Mentre esercitava questo ono-
incostanti,e fu dato ad essi pm- revole incarico, Innocenzo \ll, a'
chè mutavano a capriccio lingua i4- gennaio iBr)C), lo elesse pre-
e credenza. Costoro faceano eziandio te Cardinale del titolo di s. Mar-
uno strano miscuglio delle pratiche tino, e vescovo di Ancona. Il Som-
giudaiche con quelle del cristianesi- mo Pontefice, nell'atto in cui lo
mo. Allorché Niceforo sedeva sul tro- preconizzava a quella chiesa, pro-
no, questi eretici vantavano di esse- nunziò qut^ste memorande parole :
suo vescovo s. Evasio (f^edi), vive- poco lunge dal fiume Astura oraTuer-
va nel secolo IV, dappoiché la sede ta: fiume, che die' nome alle A.stiu-ie,
concilio nel V secolo, cioè nel 447> re dichiarollo suo intimo consiglie-
contro gli eretici manichei , come re. Poscia Benedetto XIII, ad istan-
abbiamo dai Baluzìo. ÌN'el 947? adu- za del re, a' 2(3 novembre 1727, lo
smarriti gli atti. In Astorga si tro- illustre pel suo zelo e per la carità
vavano quattro monisteri, cioè due versoi poveri. Avea compiti sette an-
di uomini e due di donne, semi- ni di Cardinalato, quando, nel 1734,
nario monte di pietà e due ospe-
, terminò i suoi giorni a Madrid in
dali. Nella sua diocesi si contavano odore di santità. Ebbe sepoltura nel-
novecento tredici parrocchie divise la cappella del ss. Sacramento, del-
iu sei arcidiaconati e ventitre arci- la quale era stato fondatore.
preture; le abbazie di Usgralles, in ASTRACAN. Città vescovile, fino
latino Nucariae ,
Caracedo e di di dal X\T secolo, della diocesi di Mosco-
.^an Martino di Castaneda dell' Or- via, tra il Volga e lo Jaika,sul mar Ca-
dine cistcrciense; quella di s. Maria spio. Nel detto secolo lo Czar Giovan-
di Valle-Aurea dell' Ordine premo- ni BasiloAvitz la sottomise a' suoi sta-
siratense, doppio monistero di uo- ti ; quindi fu riguardata come una
mini e di vergini; quelle di s. Sal- delle più cospicue sedi di Mosco-
vatore di Las-Duegnas e di s. Mi- via , e le si aggiunse la chiesa di
chele di Las-Duegnas di vergini Terskos.
entrambi dell' Ordine cislerciense : ASTROLOGIA. Arte, per le cui
finalmente le collegiate di Villa fran- regole credesi poter conoscere il fu-
natali inCalpe nella .Spngna, nel i S-jG, pitteto di giudiziaria, e ciò a non
da genitori d'ignobile schiatta. Ab- confondere codesta arte ingannevo-
bracciato lo stato ecclesiastico, sosten- le e falsa con l'astronomia, cioè con
rlcio del 385, li condannò. /^. Fran- do tra essi una regola che tal con-
cesco Girves Hisloria priscillianisla- giunzione non si fa gianunai in tem-
riiin, sive de hcercsi priscilliaiuc^ Ili- po di estate senza un grande incendio,
storica dissertatio. S. Giegorio I il e l' inverno senza un' inondazione
Grande Papa del Sgo , confutò universale: eppure non si vide mai
i prisciUianisti , che dicevano o- anno piìi bello e piìi sereno.
gni uomo nascere sotto le costel- Malgrado tante smascherate fal-
vittoriosi, ec. Venere dediti alla la- laici poi e contro i chierici sotto
scivia, avvenenti, puliti, galanti, ec. pena fin anco dell'estremo supplicio.
La Luna incostanti, mentitori, adu- Ma ciò che far non seppero i
latori, delatori, ghiotti, ottusi, ec. fatti, le censure ecclesiastiche, i ra-
Quanto sia non diremo assurdo, gionamenti dei dotti, lo fece a poco
ma detestabile l'intraprendere la co- a poco il progresso dei lumi. Co-
gnizione dell'avvenire contingente e minciò nel secolo decimoquinto l'ac-
riservato solo all'eterna Provviden- cademia platonica fondata da Lo-
za, circondata pegli uomini di not- renzo de Medici in Firenze ad ope-
te e tenebre impenetrabili, basta con- l'are la gran rivoluzione, che la for-
siderare che Iddio solo da tutta l'e- za avrebbe invano tentata. Allora
ternità conosce tutte le cose, che han- si cominciarono ad esaminare, a con-
Ciò avvenne l'anno 3i5. Ritornato minciare dell'anno 336. Poscia do-
in patria, fu ordinato diacono nel vette abbandonare la sua diocesi
3 19 dal suo vecchio direttore ed quattro altre volte. Primamente nel-
amico s. Alessandro. Infanto, siccome l'anno 341 si rifugiò a Roma, do-
r arianismo metteva radice, e ci vo- ve dal Pontefice san Giulio I fu
leano forti colpi per diradicarlo, fu giustificato e riconosciuto in dirit-
convocato il celebre concilio di Ni- to di ritornare alla sua sede, dal-
cea, l'anno SsS, nel quale il diacono la quale era stato espulso per la
Atanasio, condottovi da s. Alessan- elezione di Piso a vescovo d' Ales-
dro, fece luminosa mostra del suo sandria fatta dagli ariani e con-
sapei'e e del suo zelo, confondendo fermata dall' imperatore Costanzo ;
chè seppe essere stata messa taglia indi si vale di due modi per con-
sopra la sua testa. Riparò quindi in durre gli uomini al conoscimento
un angusto recinto, ove a stento pote- del vero Dio; uno è la natin-a del-
va respirare, e l'anno seguente ritor- la nostr' anima ; l' altro I' esistenza
nò in Alessandria. In seguito, a- delle cose visibili.
vendo 1' imperatore Giuliano pro- 2. Il discorso sopra l'Incarnazio-
nunziata sentenza di morte contro ne, scritto verso quello stesso tem-
lui, e mandalo un ufficiale ad ese- po, non è che una continuazione del
guirla, Atanasio s'imbarcò sul Nilo precedente. Sant' Atanasio vi prova :
questo giorno medesimo ricorre la la storia di ciò che operossi nel con-
sua festività. cilio di Nicea contro i seguaci di
Ario.
Elenco delle opere di s. Atanasio. 8. L'Apologia della dottrina di
all' imperator Costanzo nel 356. Que- santo dottore vi esorta tutti i cattolici
sta è una delle piti eleganti e più all'unione, e ad accogliere gli aria-
eloquenti opere di sant'Atanasio, ni convertiti, purché dichiarino di
die compose trovandosi nel de-
la professare la fede di Nicea, e la di-
serto. Scrisse anche l' anno susse- vinità dello Spirito santo. Il nome
guente r Apologia della sua fuga, di tomo , che porta questa lette-
per giustificare il suo ritiro, non me- ra , davasi comunemente alle lette-
no stimabile della precedente. re sinodali nel quarto e quinto se-
12. La Lettera a Serapione sul- colo.
la molte di Ario, nella quale si tro- 1 8. La Lettera all' imperatore
vano delle importanti cose sulla sto- Gioviano, nel 363.
ria dell' ariaiiismo; e pare che fos- 19. La Vita di s. Antonio fu
se scritta nel 358. Questo Serapio- sci'itta nel 365.
ne, a cui è indiritta, credesi essere 20. Le due Lettere a Orsisio, ab-
il celebre vescovo di Thinuis. bate di Tabenna.
i3. La Lettera ai solitari, scritta 21. Il Libro dell' Incarnazione
verso lo stesso tempo , ove si parla del Verbo, contro gli ariani, è divi-
delle persecuzioni di san-t' Atanasio, so in tre parti. La prima contiene
e confutasi l'arianismo. la confutazione di ciò che gli ano-
i4. I quattro discorsi contro gli mei obbiettavano contro la divinità
ariani, scritti anche questi in quel di GesLi Cristo. La divinità dello
torno, quando il santo dottore era Spirito santo viene confermata nel-
nascosto tra gli anacoreti. Fozio am- la seconda; e la terza è per prova-
mira in questi discorsi una robustez- re colla Scrittura la cousustanzialità
za e solidità di ragionare, che schiac- del Vei'bo.
cia gli ariani. Da questi, die' egli, 22. La Lettera ai vescovi d'A-
san Gregorio di Nazianzo e s. Ba- frica, verso l'anno 369.
silio il Grande attinsero quella ma- 2 3. Le Lettere a Epitteto, ad
schia e ra|)ida elo'juenza, colla qua- Adelfio e a Massimo contro t;li ere-
le essi hanno cosi gloriosamente di- tici, che combattevano la c-onsustan-
feso la fede cattolica. Sant' Atanasio zialità del Verbo e la divinità dello
vi fa uso mirabilmente della dialet- Spirito santo.
ATA ATE 93
24. I fine libri contro Apollina- p. IVIontfaucon, che usci alla luce
re, verso l'anno 372. in Parigi nel 1698. Essa è dedica-
2 5. Il Libro della Trinità e del- ta Papa Iimocenzo XII, in tre
al
lo Spirito santo, di cui non abbia- volumi ili fol., i quali non formano
mo che una traduzione latina. che due tomi. Il secondo tomo del-
26. Oltre alle lettere di s. Ata- la Collezione dei Padri, che il p.
nasio, di cui s'è detto, egli ne scris- Montfaucon pubblicò a Parigi nel
se molte altre sovra diversi soggetti. 1706, è come un supplemento alla
27. Un Commentario imperfetto sua edizione delle opere di s. Ata-
sui Salmi, il quale mostra che il nasio.
santo avea molta abilità in questa ATANASSO. Città vescovile, sino
maniera di scrivere. Abbiamo anco- dal V secolo della
diocesi d' Asia
,
trovano delle tracce sino da' primi guardato con venerazione. Troviamo
tempi, ne' quali si eressero pubbli- che gli fu accordato il privilegio del-
che chiese. Eusebio (lib. X Historice la immunità del pari che alla chiesa.
cap. IV) descrive il magnifico Atrio, Il re Clotario, vissuto nel secolo sesto,
che l'imperator Costantino avea fat- dopo la legge Salica (
§. i 3 ),
avea de-
to fabbricare davanti al sontuoso cretato, che nessuno avesse ardire di
tempio di s. Sofìa in Costantinopoli. catturare nell'Atrio della chiesa qua-
Alla metà dell' Atrio sorgeva una lunque reo o ladrone, che ivi si
fonte di acqua saliente con sotto- fosse rifuggito. Da ciò si vede quan-
posto bacino, nel quale i fedeli si to antica sia stata simile concessione.
lavavano le mani e la faccia prima ATTAIDE CuiraA de Nonio. F.
d' inoltrarsi in chiesa. Questo costu- Ci;nvnA.
me era istituito a somiglianza della ATTALAJA Giuseppe Emanuelio
disciplina slata in vigore presso gli (di) Cardinale. Giuseppe Attalaja
ebrei, doveano
in forza della quale nacque in Lisbona nell'anno 1686,
i prima di offerire il sacri-
sacerdoti, da nobilissima schiatta . Compì il
fizio, lavarsi le mani ed i piedi nel- corso degli studii nel collegio di
la gran vasca di bronzo situata nel- san Pietro di Coimbria , ove ot-
r Atrio del tempio. Tanto le chiese tenne la laurea. Fu scelto a giu-
di rito greco che le latine aveano dice del tribunale della
supremo
adottato il costume di quella fonte. Inquisizione Lisbona, colla pre-
di
In sostituzione di questa venne sta- sidenza della gran Curia, alla quale
bilita, coir andare del tempo, la pila sono commesse le cause, che riguar-
coH'acqna benedetta, che sta vicina dano magnati e grandi del regno.
i
tefice gli aflldò la chiesa patriarca- continuò a vivere con lui nel mo-
le di Lisbona, colla carica di gran nistero di Bobio, fondato da esso s.
stabilirono una chiesa , come si può I I 3o, ovvero, come piace ad altri,
inferire dagli Atti apostolici. Ai no- nelle Gallie medesime, ma nel 1 i33.
stri giorni s\ scarso è il numero dei Terminò i suoi giorni sotto il Pon-
cristiani, che basta a reggerli il me- tificato dello stesso Innocenzo, il qua-
di sue virtìi. Per laqualcosa fu elet- ne alla causa della morte violenta
to vescovo di s. Pelino nell'Abruz- data a s. Tommaso vescovo di Can-
zo, da dove venne trasferito, nel torbery. Egli assolse il re, il quale
1348, alla chiesa di Chiusi, indi giurò solennemente di non aver pre-
a quella di Cassino, e finalmente sa parte in quel misfatto, ma con-
a quella di Firenze, nel i355. Nel fessò diavervi data occasione par-
I 35^, Clemente \ 1 gli avea affida- lando con troppo sdegno contro il
to r incarico di pacificare Carlo Del- santo. Il medesimo principe decise
fino Vienna con Amadeo con-
di di abolire tutte le consuetudini ille-
te di Savoja. Dal Pontefice In- cite, che avea introdotte in Inghil-
nocenzo VI, a' 23 dicembre i556, terra, fra cui la proibizione di ap-
venne esaltato alla dignità di pre- pellare alla santa Sede, fece pro-
te Cardinale del titolo di san Mar- messa di restituii'e alla chiesa di
co, come pure fu fatto peniten- Cantorbery tutti i suoi beni, e si
l'Umbria, nel secolo duodecimo. Chia- Ebbe la tomba nella chiesa di san
mato da Dio allo stato monastico, Giorgio in Braida.
ne vestì l'abito nel monistcro di san ATTIDA. Città vescovile della
Benedetto in Mantova. Poscia, men- diocesi d'Asia nella Frigia Pacazia-
tre Papa Alessandro III si trova- na , suffiaganea della metropoli di
va in Sens, nel 1 1 6 j fu innalza- , Laodicea.
to alla dignità di prete Cardinale ATTIGNY. Piccola città di Fran-
del titolo di Vestina, ossia di san cia nella Sciampagna ,
posta sul-
\ ed in appresso, vescovo por-
itale, l'Aisne, celebre pei concilii, che vi
tuense, nel 1178. Indi venne spe- si tennero. Il primo fu celebrato nel
VOI.. HI. i3
98 ATT AUB
--6); secondo
il 822, sotto l'im-
nell' sua religione Questo trat-
gesserif.
pubblica penitenza perchè avea la- vita del medesimo s. Bernardo, ve-
viso, che questi abbia sortito i na- bile famiglia. Fino dalla più verde età
tali in Badajoz città di Spagna, ed si dedicò al mcsiiere delle armi sotto
ricodi generale. Quindi, nel i 133, ven- nel 1476- Essendo l'isola di Rodi
ne innalzato alla dignità di vescovo di assalita dai turchi, l'Aubusson dife-
Pistoia, egovernò santamente (juella -scla con mollo valore, e ne riporlo
chiesa pel corso di venti anni. Ab- compilila vittoria. Volendo dare a J
biamo di Atto le opere seguenti : Riaria Vergine .santissima un contras- 1
I. La Giovanni Gual-
vita di s. segno di grati Indine per la sconfitta dei
berto. 1. La
di s. Bernardo
vita turchi, innalzò a suo onore una .sontuo-
abbate del monistero di s. Salva .sa(\Tp]iclla,cui inlitolòdclla Madonna
e generale di T^a Ilo mb rosa, vesro- della littoria. In apprcs.so Innocen-
vo di Parma e Cardinale. 3. Un zo Vili, piacendosi di ricompensare
trattalo col titolo: (Jiice s. Jiernar- un COSI illustre personaggio, il quale
diis, ctiani Cardinalis existens , prò avea prestali tanti servigi alla San-
AUC AUC 99
ta Sede, ed avea sforzato il sultano la Guienna, la contea d' Armagnac
di Egitto a renderle omaggio e ad ed altre contee, cui signori furo-
i
Gers neir ampia provincia della corpo di quel santo nominato nei
Guienna. Corrisponde la regione di più antichi martirologi. Quella cat-
Gers alla parte orientale dell' anti- tedrale è dedicata alla Natività di
co ducato di Guascogna, del quale Maria Vergine, e fondata da Clo-
Carlo // Calvo, nell'SSo, investi San- doveo il Grande , si reputa una
cio Ij figliuolo d'un conte di Casti- delle più belle della Francia. E d'or-
glia, e discendente da quel Lupo dine gotico nell'interno e d'ordine
che capitanando i guasconi, fu no- corintio nell' esterno. Alte sono le
minato loro duce sotto Pipino. Nel sue volte, e molto si osservano le
sedeva in titolo la chiesa di s. (ìiu- quarta parte delle loro dcriine. I^ab-
slina, la (piale avea tljrillo di con- bé tom. IX. Ard. t. VI. IMiibillon
ferire dieci prebende. nel l. V, p. i3-i4 degli Annali Oc-
AUG AUD loi
nedettìni, riporta altro concilio cele- scrive ai canonici delle chiese catte-
brato in tal anno in Auch. drali di farne il servigio settima-
Il secondo si tenne l'anno i^yf), nale per turno col quarto si vieta
:
ro, che impediscono la libertà delle garo l'anno i3ij contro gli usur-
elezioni e delle postulazioni : il se- patori dei beni ecclesiastici. Gallia
condo ed il terzo proibiscono ai cu- Christ. tom. I pag. 994-
stodi delle chiese vacanti di mettersi Il settimo dell'anno l'ìi^, presie-
nel far rifiorire lo studio delle sacre onde avvampava pel bene del suo
lettere nell'Hainaut e nella Fiandra; prossimo , che fin anco ne' più ri-
come pure la disciplina nel clero, e moti ed inospili luoghi correva a
la pietà verso i poverelli e gì' in- spargere la luce dell' evangelio. Fon-
fermi. Morìnel 668 dopo trentacin- dò nella sua diocesi molte case re-
que anni di episcopato e fu sepolto a ligiose, ed adoperossi in ogni circo-
Cambrai nella chiesa di s. Pietro stanza a mantenere la fede nella
che di presente è un' abbazia col sua purezza, e rimettere la disciplina
nome di s. Audeberto. Se ne celebra ed i costumi ove fossero decaduti.
la festa ai 1 3 dicembre. Intervenne a varii concilii ed a ,
to, morì, otto anni dopo il suo ac- dà il titolo di martire. Pare che sos-
cecamento. Il corpo di lui fa sepol- tenesseil martirio poco tempo do-
to a Sithin nella chiesa della B. V., po Albano al principiar del secolo
s.
gham. Quindi fece erigere un mo- coli, ed ai quali ricorrevano con mol-
Aulo, vescovo e martire, è forse quel Verso r anno 4^' ? era potcn-
AUG AUG ioG:
lissiixia ,
quando Attila re degli vile, e r arsenale meritano qualche
unni la devastò quasi del lutto attenzione. La cattedrale è magnifi-
Riedificata, fu in seguito soggetta ca, ora dedicata alla Visitazione del-
agli svevi ed ai tedeschi, sino a che la Beala Vergine. Dessa è composta
Clodoveo difese questi ultimi nella di quattordici cappelle. Il suo capi-
battaglia di Zulpic o di Tolhiac. tolo era egualmente insigne, e com-
Ritornata sotto dominio dei fran- il ponevasi di quaranta canonici tutti
ci , ascese l' altare , e diede l' a- alla Santità Sua. Il Pontefice vi-
postolica benedizione. Quindi passò de con singolare compiacenza i va-
al palazzo vescovile preparato per rii ed antichi codici, che nella bi-
suo alloggio, ove trattenutosi in blioteca si conservano.
discorso col vescovo elettore, ammi- Fatto indi ritorno al palazzo ve-
se il magistrato cattolico della città, scovile ammise Pio VI alla sua
,
giato dalle guardie, preceduto dal- ognuno di essi da due uomini ve-
la croce Papale portata dal cro- stiti uniformi,secondo l'uso della
cifero a cavallo, e da tutti i ciam- città, con alziti di tela a due colo-
berlani, e dalla corte elettorale a ri, con cappelli simili, in un cari'o
piedi, seguito da altre due carrozze tirato da sei cavalli con sopra ,
a sei cavalli pel Pontificio seguito, quattro botti di vino squisito, aven-
si recò di nuovo alla chiesa catte- do ogni botte lo stemma Pontificio
drale , ove celebrò all' aitar mag- dipinto, e in due altri carri similmen-
giore la santa messa. Compita la te a sei cavalli, carichi con sacchi
sacra funzione, il serenissimo elettore d' avena , i quali erano decorati
condusse il Papa alla chiesa de' reli- de' suddetti stemmi. Il Papa accettò
giosi domenicani, ed indi al nobile il dono cortesemente , e poi volle
palazzo del magistrato, mirabile per che si portasse alla casa dei poveri
la vastità e pegli ornamenti del gran della città.
salone. Ivi Sua Santità fu ricevuta Sabbato 4 """^og'O Pio VI con
con le più distinte dimostrazioni l'accompagnamento del giorno pre-
di rispetto dagl' individui compo- cedente, si recò alla chiesa di s.
proibisce ad essi di tener donne nel- Pater noster^ V Ave Maria, il Credo
le lor case. Il terzo canone prescri- ed il decalogo, in tutte le domeni-
ve, che si depongano i vescovi, i che, ed il vigesimo sesto proibisce
sacerdoti ed i diaconi, che non vo- di commettere la istruzione a colo-
lesseio lasciare i giuochi di azzardo, ro, che sono sospetti di eresia. Ard.
e non permette ad essi di tener ca- t. IX.
ni da caccia ed viccelli. Col sesto si Finalmente, nel i5i i, in Augusta
comanda a' monaci la soggezione ai fu convocata un'assemblea contro il
loro vescovi , e la docilità allorché concilio di Pisa.
venissero corretti dai medesimi. II AUGUSTA. Città vescovile della
settimo impone ai chierici di chie- diocesi d' Antiochia, della prima Ci-
dere il permesso al vescovo, prima licia, e, sino dal V secolo, suffra-
di abbracciare lo stato monastico. 11 ganea della metropoli di Tarso. Si
decimo prescrive, che il vescovo ri- chiama anche Aitguslopoli.
conosca la distribuzione delle deci- AUGUSTAMNIC A. Provincia, che
me. L'undecimo canone finalmente comprendeva il basso Egitto, e che
riguarda la continenza de' chierici. si estendeva dal braccio destro dei
Labbé t. IX, Ard. t. VI. Nilo all'est del Delta sino alla fron-
11 secondo concilio si celebrò nel- tiera, ove incominciava l'Arabia Fu
r anno i'ji4^5 sotto il Pontificato di poscia prima e seconda.
divisa in
l^aolo III. Ottone, Cardinale del ti- La ])rima comprendeva vescovati i
co. Egli era mai sempre vacillante, te confutarono quell' empio scritto ,
dubitava di ogni cosa , e spesso con cui tante piaghe si recavano
variava ne' suoi principii ; cosicché alle cattoliche verità. Infatti nei
tuttora è incerto qual fede ei pro- primi ventuno articoli tutta si espo-
fessasse ,
poiché i luterani, i calvi- ne la dottrina di Lutero, cui stol-
nisti e gli ariani si disputano il tamente cercano i protestanti di
vanto di averlo a seguace dei loro nascondere e colorire dicendo, non
maestri. Questa formula di fede opporsi per alcun modo alla Scrit-
pertanto da sei principi luterani tura, od alla Chiesa cattolica. Ma
e da due città venne presentata come possono costoro ciò asserire
air imperatore, e letta in quella adu- se sono manifesti errori contro la
nanza. Giovanni Fabri che poscia , fede i loro principii sul peccato
fu vescovo di Vienna, Giovanni E- originale, sulla giustificazione, sulla
chio, e Coeleo impugnarono tosto la sulHcienza della lède per essere giù-
112 AUG AUG
stificati, sulle opere buone, sulla cattolici: tanto è vero che lo stesso
penitenza, sui sacramenti, sugli ec- spirito di novità è costretto a ren-
clesiastici precetti , sul libero arbi- dere omaggio ai certi principii di
gli ultimi articoli poi si dichiarano Intanto nel suindicato anno i53i
come abusi alcuni punti , che la principiò la guerra cogli svizzeri, e
1' eresiarca Zuinglio, il quale co' suoi
Chiesa stabilì doversi osservare do-
A^unque. Questi sono: la comunione benché non appartenessero al
svizzeri,
dei laici sotto una sola specie, il corpo germanico, avea mandato alla
celibato dei sacerdoti , le messe pri- dieta d'Augusta la confessione, in cui
vogliono chiudere gli occhi alla ve- trodusse luteranismo ne'suoi stati.
il
riale, più forte di quello fatto ban- autorità apostolica lo denunziò a'
dire a Worms. Venne in esso or- 2 giugno i536. Tre anni dopo,
dinato, che sieno ristabilite le cose la Misnia e la Turingia cambia-
tolse il ducato di ]*inssia eh" ciasi tcriin (l'Jiigusla, a motivo clu; at- 1
[iù^i^c/^rvm^', H'.
I 1
4 AUG AUG
ne chiamata la Pace Religiosa ,
crescimento anche di Semper au-
lòimante come , altrove dicemmo, gusti ed Angustissimi, ed in seguito
una parte del diritto pubblico lo diedero pure alle imperatrici
Nella dieta di Augusta si propose Marco Aurelio lo divise
loro spose.
un concilio nazionale nell' Alenia- con Lucio Vero suo collega. Da
gna, e i cattolici dell'impero con- principio quelli, che gl'imperatori si
articoli. I Romani Pontefici con ze- loro creati Cesari, e poscia Augusti,
lo apostolico si opposero mai sem- locchè venne adottato anche dagli
pie al libero esercizio della Confes- imperatori cattolici, e le loro vesti,
sione Augustana ed alle conseguen- e le cose appartenenti alle persone
ze di essa. loi'o st dissei'o Augustali. In pro-
AUGUSTO (s.), prete nel Berrì gresso il titolo di Augusto fu dato
era s\ rattratto delle mani e dei anche ai re e alle regine , partico-
piedi, che per passare d' uno in al- larmente ai re di Francia e di
tio luogo avea mestieri di essere
, Spagna ; ed il Parisi nelle sue Istru-
sostenuto a braccia, o di strascinarsi zioni per la segretaria j Roma i'j85,
da sé sui gomiti e sulle ginocchia. rileva che a' suoi tempi s'introdusse
La sua miseria moveva 1' altrui com- r uso di dire Augusto figlio, e Au-
passione, ed egli non poche limosine gusta famiglia ,
quando si parla di
perciò ne ricevette, le quali rifuse quello, e di quella de' sovrani. L'Au-
poi tutte nella fabbrica di una cap- gustissimo, o Augustissima, superla-
pella in onore di s. Martino nel vil- tivo di Augusto, non solo
si dà alle
liberò di darsi alla vita ascetica. augiu'ii alcuna cosa era consagrata,
Poco stante fu eletto, da Probiano dai gentili si dissero Augusti da
,
AUN ARIO (s.), vescovo di Au- Benedetto XII a' 18 dicembre i338
serre, viveva nel secolo VI. Dap- lo decorò della porpora, col titolo
iiG AUR AUR
presbiterale di s. Stefano nel Montecel- cento religiose. Divenne Aurea mo-
lio.Essendo appresso insorta una dis- dello degnissimo d imitazione a tut-
cordia tra Casimiro re di Polonia te le sue compagne, e a tal segno
zii di Clemente VI, dal quale ebbe votamente, e ne attese l'istante con
ordine d'instituire processo sopra la somma letizia di cuore. Morì a' dì
esercitato le più sublimi virtù, pas- glio i83f), gli venne surrogato il con-
sò di vita ai 16 giugno 55 1 , sic- te don Antonio Schaallgotsche.
come ne fa fede una iscrizione tro- AURELIOPOLI. Città vescovi-
vata sopra la sua tomba. I marti- le della diocesi d'Asia nella pro-
rologi di Adone, di Usuardo e il vincia di Lidia, eretta nel V secolo,
romano nominano questo santo ai suCfraganea alla metropoli di Sardi.
16 di giugno, e dicono essere egli Si appella eziandio Pericolile.
stato seppellito a Lione. AUflEOLA. Voce, la cui origi-
ALRELIO (s.), vescovo di Car- ne si ripete da Ianni'!, alloro. L'Au-
tagine, dove prima stato era arci- reola dividcsi in tre specie di sim-
diacono. Elevato a tale uffizio nel bolico significato , come abbiamo
388, si legò in amicizia con s. A- in s. Matteo capo 1 3, e in san
al
dt)natisti , ma volle aver che fare vi di Dio ; come lo erano i raggi del
eziandio co' pelagiani. Fu egli il pri- capo, che, a testimonianza del Garam-
mo che condannasse Celestio, disce- pi, Memorie, ec. p. 43 i , si convertiro-
polo di Pelagio, in un concilio te- no in diadema. 11 Nimbo poi è quel
nuto l'anno ^11. Quattro anni ap- diadema che si suol sovrapporre al ca-
presso condannò Pelagio medesimo po dei santi canonizzati, in forma di
in altro concilio, e percosse di ana- splendore circolare. In alcune pittuie
tema l'empia dottrina di questo e- antiche si vede sulla testa di qualche
resiarca prima che santo Agostino immagine un diadema quadro, il che
sci, o anelli d'oro, owero, come tornasse in seguito piìi già dita che
dice il Giustiniani, alcune foglie non gli era allora, e lo divertis-
d'oro. Fu in tanta stima quest Oj- se dalla buona vita che aveva in
dìne, e tale il desiderio di appar- animo di menare, si risolse di ab-
tenervi, che molti nobili spagnuoli, bandonare per sempre 1 innano con-
dopo la conquista del Perù , vi si sorzio. Bitirossiuna roccia sovra
aggregarono, assoggettandosi all'uso della montagna dOxea a tre leghe
di portare dalle orecchie tal sorte e mezzo da Costantinopoli. Assistet-
di ornamenti, ciò che ail'ermano an- te al concilio di Calcedonia per or-
co il Mcnnenio e Girolamo Ro- dine dell' imperatore Marciano, e
mano. passò quindi sul monte Tiopc, non
AURILLAC. Città di Francia, lungi da Calcedonia. Usci di vita
antica capitale dell'alta Alvernia, verso l'anno 470- I^" encomialo da
poche miglia distante da Saint- Sozomeno con magnifici elogi, e gli
Flour. Questa città fondata nel se- fu eretto un tempio sotto il suo
colo IX da s. Yeraud è posta in nome da s. Stefano il Giovane. 11
tale della Germania è posto l'ar- passaggio d' Itaha (anno 4? 6) s^^"
ciducato d'Austria, così appellato dal za ricevere la benedizione da sì
tedesco Ocsterreichj parola che e- gran santo. Penetrò pertanto nel (on-
quivale ad Ost e Reich (regno al- do della grotta ove stava come se-
l' Oriente ). L' arciducato d' Austria polto, incurvò la straordinaria sua sta-
corrisponde in gran parte all'antica tura, e, sebbene avesse assunto un'aria
regione Norica, sebbene al di là del dimessa, fu pure riconosciuto da Seve-
monte Ceti un tratto vi sia incluso rino, e non solo venne salutato da lui
della limitrofa Pannonia. Dividesi l'ar- come capo della nazione, ma le più
ciducato d'Austria in due governi, felici predizioni egli ebbe sull'av-
che per essere l'uno al di sotto, e venire, coU'epoca precisa del suo go-
l'altro al di sopra del fiume Ens, verno. Un angelo era Severino : cou-
vor,. III. 16
12-2. AUS AUS
vertiva i barbari , informava quei tesorida essi raccolti in due .secoli
popoli sugli ostili disegni del ne- e mezzo di scorrerie fatte in Eu-
mici che volevano assalirli, ed ab- ropa, mandò in dono una porzione
borrente da ogni specie di dignità, di quel bollino al Sommo Ponte-
amava la solitudine, T orazione e le fice , e divise il resto tra la sua
opere pie come mezzi i più efficaci corte ed i suoi guerrieri. Conquisi
per la salute delle infelici provincie così gli avari, il loro kan medesimo
que' paesi ricevuta. Sconfìtti però fu- Salisburgo, ebbe la cura di promul-
rono nel 791 da Carlo Magno, il gare il cristianesimo tra quelle genti,
quale per quella spedizione fece ap- al qual fine furono subordinati al
pali degli avari nell' Austria odier- dal servigio della guerra.
na, ed inseguì i fuggitivi al di là L' imperatore Ottone 1 1 (an. 983)
di Vienna sino alla Raab. as!;(>gnòil margravialod'Auslria aLeo-
Nel '/()i'> Pipino penetrò un'altra ]i()ldo della casa di Babcnbcrg, una
volta dalla parte d' Malia nel loro delle pili ragguardevoli della Fran-
paese, e depredandoli dcgl' immensi coma ; ma che per una coiitesa cou
A US A US 123
Rodolfo, vescovo di Wiirzburp;, area colle orazioni e colle penitenze, si
perduta la maggior parie dei beni rese eziandio distinto per aver pro-
Assunto essa però il
suoi originarii. curata in ogni guisa la felicità del
margraviato d'Austria, ne dilatò i suo popolo, raddolcendone i costumi.
confini con alcune vittorie sopra gli In quel tempo ebbero incomincia-
ungheri, e colle sole sue forze fu mento le crociate in Palestina, alle
in grado di dilèndere i confini di <]uali dcijiderando anch' egli di as-
Alcmagna non abbastanza per lo ad- sociarsi avea cinta la sacra spada
,
dietro tutelati dalla forza riunità di a Mòlk. per mano di Altmann ve-
tutto r esercito dell' impero. Sopran- scovo di Passavia. Sospesa però quel-
nominato quindi Leopoldo per tanti la crociata, Leopoldo potè attendere
meriti l^ Illustre, lijce che perpetua- con maggior zelo alla tranquillità
mente nella sua casa si mantenesse del suo paese. JN'el i loi diede prin-
il margraviato, comunque non per cipio alla fàbbrica di un nuovo ca-
anco fosse renduto ereditario. più alta cima del Kahlea-
stello sulla
A Leopoldo 1 1' Illustre successe En- bcrg nelle vicinanze di Vienna, che
rico I suo primogenito (an. 994), il dal suo nome fu chiamato Lcopolds-
quale,morto senza prole, fece luogo berg. Da Mòlk trasferita colà la
ad Alberto IV, figlio pure di Leo- sua residenza, nel i loG , sposò
poldo L Sotto di lui la marca di Agnese sorella dell'imperatore En-
Austria dila tossi fino al fiume Ley- rico IV, e vedova di Federico I di
tha (an. io43), in premio delle ben Hohenstaufen, la quale era madre di
riuscite sue imprese contro gli un- due figli, cioè Corrado che fu poscia
gheri, nel mentre che l' imperatore imiieralore, e Federico padre di Fe-
Enrico III ne innalzava il margra- deiico Barbarossa. Agnese, volendo
viato alla dignità di feudo dell' im- aver parte a tutte le pie opere del
pero di primo ordine, e conferiva marito alzavasi notte tempo per
,
che assai per tempo aveva confor- e colle lagrime agli occhi scongiurava
mata la vita alla perfezione evan- i principi dell'impero ad alleviarlo
gelica, e, rinunziate le contentezze di quel peso, che dato venne a Lo-
della terra j nutriva la sua anima tario II duca di Sassonia. Nel i 127,
!24 Aus AUS
Leopoldo IV fondò il monistero di Baviera, di cui Enrico II era stato in-
s. Croce dell'Ordine de' cistcrciensi feudato: composizione di leggeri com-
presso l'anzidetto castello di Rahlen- piuta per la docilità di Enrico, il cpiale,
berg. Avrebbe anche desiderato di nella quinta delle diete per tale og-
ritirarvisi a cantar continuamen- getto tenute, fece il sagrifizio de' propri
te le lodi del Signore insieme alla diritti alla tranquillità della Germa-
moglie sua; ma impedito dai do- nia. In compenso ebbe egli nondi-
veri delio stato, fondò invece un al- meno dall'imperatore Federico, col-
tro monistero di canonici regolari l'approvazioue di tutti i principi del-
Neu-
col titolo di nostra Signora di l'impero, ima bolla d'oro, per cui in-
burg, due leghe lungi da Vienna, signito veniva di ragguardevoli pri-
acciocché adempiessero in sua vece vilegi da essere trasmessi ne' succes-
l'angelica occupazione. Finalmente sori suoi. Principali tra que' privilegi
dopo un glorioso regno, Leopoldo erano : i
.'
che la provincia sopra l'Ens
sì ammalò, e tratto, nel ii36, al fosse unita a quella di sotto, e che en-
sepolcro in odore di santità, fu sep- trambe venissero erette in un indi-
pellito nel detto monistex'o di Neu- visibileducato ereditario; 2." che il
burg. Egli, nel i485, venne canoniz- ducato di primogenitura dovesse pas-
zato solennemente da Papa Innocenzo sare agli eredi mascolini e femmi-
Vili, e da quel tempo incominciò ad nini,ed in diletto potesse esser do-
essere venerato nell'Austria siccome nato o lasciato per testamento a li-
patrono. Veggasi Hisloria Leopol- bera scelta dell'ultimo possessore ;
di I
Austrice Marchionis per Hier. 3." che al duca fossero conferiti tut-
Ptrnini., Viennce 1547- ti i diritti di sovrano ;
4-° final-
A Leopoldo IV succedette Leo- mente che sotto certi limiti fosse de-
poldo V suo
figlio minore, sopran- terminata la dipendenza dei duchi
nominato Generoso, che, caduto
il d'Austria dall'impero.
bentosto malato in Ratisbona, sen- Nel 1177 morì Enrico II d'Au-
za lasciar figliuoli, morì nel ii^i stria, succedendogli, per diritto di
nel convento di Alt-Aich. Enrico II primogenitura, suo figlio Leopoldo
suo che da un motto par-
fratello, VI, soprannominato // Firtuoso. En-
ticolare ebbe il soprannome di Ja- rico Il avea tiasferita la sua sede
somirgott, ebbe perciò dall'impera- da Rahlenberg a Vienna, e per lui
tore Corrado III la dignità di mar- erano stati eretti la chiesa di san
gravio d'Austria. Era quello il tem- Stefano ed il capitolo de' benedetti
po in cui la crociata predicata da ni. Leopoldo VI, nel i i8r, non in-
s. Bernardo faceva prendere all'im- feriore ai suoi maggiori per lo spi-
peratore Corrado III la croce per rito della pietà e della causa cri-
salvare Gerusalemme esposta a stiana, si mise sulle armi per pas-
grande pericolo. A lui tennero pur sare in Palestina. Da Gerusalemme
dietro Enrico II d'Austria, ed altri riportò un pezzo della santa Croce, di
principi della Germania. Ma morto cui fece dono al convento di Sattel-
poco dopo quella crociala Corrado bach ;
per la qual cosa anche di pre-
III (an. iiS'a), e succedutogli nel sente quel convento porla il nomo di
Irono de' tedeschi Federico barba- santa Crocw Introdusse egli pure
rossa, questi prociu'ò di compoirc le in Austria, trasporlandola da (rc-
didercnze insorte in Germania per la rusaleuime, una colonia di cavalie-
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ri templari, che collocò aH'Erdheig nella delta azione di Acri tutta tin-
in Vienna, ed il suo paese eredita- ta di sangue (eccetto quella parte
rio, 86, per teslamento di Ot-
nel I 1 eh' era coperta dalla cintura) la so-
locaro VI, venne ingrandito di lut- praveste bianca di Leopoldo, pren-
to il ducato della Stiria. dessero gli Austriaci, per proprio
Fu nel 1191, che Leopoldo VI stemma ima benda candida in cam-
per la seconda volta marciò in Pa- po siccome racconta Cuspi-
rosso,
lestina, e dopo la morte dell' impe- niano, e siccome può vedersi in Lip-
ratore Fedei'ico assunse il comando sio, il quale in una epistola scritta
fece levare per gelosia quella bandie- gliuolo Federico I, che mcritossi il
prima l'impero romano dai greci munque fosse uguale in tutti il di-
ai tedeschi nella persona di Carlo ritto di successione nei pateriii pos-
Magno; indi per essa essere stato sedimenti , r amministrazione delle
conferito il diritto di eleggere il re Provincie austriache fu commessa a
dei romani ad alcuni principi eccle- Federico, intanto che Leopoldo pre-
siastici e laici, non altrimenti che se il governo degli stati che la sua
dal Papa ricevevano quindi gl'im- casa possedeva nella Svevia , nel-
peratori, i re, ed i principi la po- l'Alsazia e nella Svizzera.
destà della spada materiale. Per la La morte di Alberto I era seguita
qual cosa esigette Bonifacio da Al- da un interregno di sette mesi, nei
berto il giuramento di fedeltà ver- quali l'impero e la Santa Sede ge-
so il Sommo Pontefice, la confer- mettero sotto le più gravi scissure.
ma di tutte le concessioni e di tutte Concorreva minacciosamente alla co-
le promesse fatte alla Chiesa Roma- rona reale de' romani Filippo re
na dagl' imperatori precedenti ed , di Francia; vi concorreva pur anco
mi obbligo espresso di difendere i Federico, primogenito del defunto
diritti della Santa Sede contro i ne- Alberto, e vi concorrevano altri prin-
mici di essa, di rifiutare loro ogni cipi alemanni. Acclamato però En-
alleanza, e di prendere al contrario rico VII, primogenito del conte di
le anni contro di essi dove il Pa- Luxemburgo i3o8), dagli elet-
(an.
pa lo avesse ordinato. A tutto si tori, quell'elezione fu confermata da
sottomise Alberto a quest'ulti-
; ma Papa Clemente V; ma mez-
nel bel
ma condizione non seppe soscriv