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e 3 7^^
DIZIONARIO
DI Er.UDlZIO>'E
STOrxICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI SAM-r, BEATI, MARTIRI, PADRI_, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
rRnVCtl'ALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
,
COMPILAZIONE •
G r». E G O Pv I O XVI.
A OL. III.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
31 DCCCX L.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
e:-S;S.
A
ARC ARC
A.].RCIPRETE delle chiese e ba- liana, di cui non v'ha più alcun
sìliche di Roma. Era la dignità, clic vestigio; i5i. ss. Nereo ed Achilleo
soprastava agli altri canonici nelle nel titolo di Fasciola; 16. s. Caio,
ventisei Chiese collegiate, o titoli pres- ristaurata da Urbano Vili ; 17. ss.
^ ^
4 ARC ARC
Vaticana e Liberiana. Tal dignità episcopale sopra i canonici, sul cle-
di R. Chiesa, e la istituzione di
S. zio di essa. Vi sono alcuni che o-
essa rimonta a tempi assai antichi. pinano essere derivata l'autorità de-
Infatti nella basilica lateranese, sotto gli Arcipreti vaticani dai poteri, che
prete della canonica lateranese. Nel- gli alleiti al Papa, secondo le re-
e ne' tempi consecutivi vi si con- beriana esercita tal diritto col ca-
tano tra gli altri distinti Porporati pitolo nel modo sopraindicato, ma
di S. R. C, il b. Nicola Albergati però con la dilferenza che l'Arci-
e s. Carlo Bori'omeo. La serie poi prete ha due settimane in suo fa-
degli Arcipreti delle suddette tre ba- vore, ed una ne ha il capitolo.
siliche si riporta ai rispettivi articoli L'Arciprete lateranese esercita al-
delle basiliche stesse. I predetti Arci- la pari coi canonici il diritto cos\
preti delle basiliche lateranese e va- detto di Difesa delle aeque Mariane,
ticana avevano la giudicatura fo- volgarmente detta Marrana, posta
rense per gli alFari relativi alle re- fuori di porta s. Giovanni.
spettive basiliche, ed alle persone ad I predelli Arcipreti sono tenuti,
esse addette. in forza della costituzione 33, Pn-
Questa giurisdizione venne tolta storalis q/Jìcii, di Alessandro VII,
aU'.Arciprete della vaticana dal pre- ad eleggersi distinti prelati, che li
ticana che viene aperta e chiusa dal ne d' un Arcisuddiacono capo dei
Papa. V. A-^xo SANTO e Porta suddiaconi della detta metropoli-
SANTA. tana.
ARCIPRETI (degli) Alessio, Car- ARCIVESCOVATO. Provincia, o
dinale. Nacque nell'Umbria dalla fa- diocesi posta sotto la giurisdizione
miglia degli Arcipreti, delta poi di spirituale di un prelato, al quale so-
Pietra, che il Torrigio dice parente no soggetti dei sulfraganei. Tuttavia
di Anastasio IV, e il \incioli sup- ve ne hanno senza vescovati dipen-
pone essere della nobile famiglia pe- denti, come sono gli arcivescovati
rugina della Penna. Fu ordinato di Amalfi, Chieli, Cosenza, Cran^
suddiacono della Chiesa romana, e ganor, Leopoli, Lucca, Naxivan,
poscia venne inviato da Alessandro Rossano, Scopia, Smirne, SpoletOy
III nella Scozia in qualità di legato ce. Le chiese arcivescovili in pnrti~
apostolico, afllnchè componesse le con- bus, che egualmente sono prive di
troversie insorte tra il capitolo del- sulfraganei, sono le seguenti: AlcppOy
la metropolitana eli s. Andrea ed il Adana, Anchiala, Acrida, Arcadio-
re Guglielmo, a motivo della elezio- poli, Baruto, Calccdonia , Cona ^
ne del nuovo arcivescovo e quin- ; Corona, Emessa. , Hopoli , Farfa:E
di fu da Clemente- HI, a' ventuno o Farsalia , Irenopoli , Marcui-
marzo ii88, creato diacono Cardi- nopoli , Naziaazo f Nicca , ISico-
6 ARC ARC
sia, Nisibij Palmira, P'irgi, Sa- lazione poi di Papa era comune
talia. Siila, Sdivrea, Sion, Sergio- ad ognuno Ciò fu rigorosa-
di essi.
che non hanno vescovi suffraganei. esservi instituito, se prima egli non
J^. Arcivfscovato. lo decretava. Era proprio cjuindi
L' origine degli Arcivescovi o dell'Arcivescovo l'esaminare gli e-
metropolitani si fa risalire fino ai letti in vescovi, conseci-arli , istruir-
tuttavia in forza del diritto nx-tro- capitolari, pel governo delle diocesi
politico, l'Arcivescovo può invigilare vacanti delle loro provincie, se en-
i sulfraganci, e se fossero negligenti, tro otto giorni di sede vacante, non
riclùamarli al dovere e supplire alla ne nomina alcuno il capitolo della
loro negligenza nei casi permessi chiesa ( Trid. sess. 24 cap. 1 6 de
dai sacri canoni ;
giudica in caso reform. ) ; può obbligare i suffraga-
di appello dalle sentenze degli Or- nei alla consecrazione di un altro
strare gli ordini, la cresima, degra- non avevano potuto andare al pos-
dare ec. od eseguir altro esercizio di sesso delle loro chiese, perchè erano
giurisdizione nella diocesi suffraganea, queste sotto la dominazione degli
senza l'assenso dell'Ordinario di essa, infedeli. Ad essi venne dal concilio
eccettuati i casi espressi a jure; e- conservato il grado, colla facoltà di
gualmente non può concedere di- ordinare dei chierici, e spedirli in
missorie ai sudditi dei sulfraganei loro vece, subito che fossero cessate
mentre visita le loro diocesi , così le ostilità. Veggasi Hieronym. Viel-
neppur celebrare i pontificali senza mii , Luciihratio de Epìscopi s qiios
averne avuto il loro permesso (S. Titularcs appellante Venetiis i58o.
C. episc. et regul. 18 apr. i^gg); Andreas Hicronymus Andreucci, De
Non può giudicare le maggiori cau- Episcopo TiUtlarij seu in pardbiis.
se criminali dei sufTraganei ; con- Roma? 1734, e la di lui Hierarchìa
ciossiachè , forma-
ove trattisi di ecclesiastica y tom. I de Possessis pag.
re intorno ad esse giudizio, que- 490.
sto si appartiene al romano Pon- ARCO (Jrcan.). Città vescovile in
tefice così egualmente
, le mino- partihus nell'Armenia minore, suffia-
ri poiché ciò spetta solo al con-
,
ganea di o Metelin.
INlitilene,
affatto nuda, così l'acquisto del re- civescovo di Armagh, che è il me-
gno di Napoli si sarebbe successiva- tropolitano della provincia ecclesia-
mente elU'ltuato, spogliandone La- stica chiamata Ultonia. La residen-
dislao e Miirgherila. za del vescovo d'Ardagli, è in A-
ARCONTICI. Eretici, che sorsero thlone, borgo che già fu seggio ve-
sul declinare del secolo secondo. Co- scovile, rinomato per l'assedio, che
storo asserivano che il mondo fu sostenne nel 1691 contro il princi-
creato dai Principati , coro di x4n- pe d'Orange, conservandosi fedele
geli eh' essi chiamavano Archoiitcs. al re Giacomo II ; ina nell' anno
Dicevano inoltre che la redenzio- seguente, superato dal generale Gin-
ne dell'uman genere consisteva nel- kle,con tutta l' Irlanda soggiacque
la dottrina, rigettavano i sacramen- alla dominazione del competitore
ti, impugnavano la resurrezione dei del re predetto. La diocesi ha più
corpi, e facevano autore dei sacri di quaranta parrocchie e molte
misteri Sabaoth, che riguardavano cappelle, con cinquanta vicarii; ha
come uno dei principati inferiori. ilsuo capitolo, mantenendosi il Te-
Si considerano come im lamo del- scovo culle oblazioni e rendite par-
la setta dei valentiniani, o dei mar- rocchiali giacché il numero de' cat-
,
cosiani. La vita di alcuni era in ap- tolici supera i duecento settanta mila.
parenza penitente ; altri la condu- ARDALEONE (s.). Eroe che
cevano assai dissoluta. incontrò coraggioso la morte per la
ARDxl [Ardaincrii seu Herculia). fede di Gesù Cristo nel tempo in
Città vescovile, fino dal IX secolo, del- cui sul trono di Roma sedeva Massi-
l'Ilhria orientale nella provincia di mino Galerio. Prima che si convertis-
Macedonia, il cui prelato era suffra- se alla verità della fede, egli eserci-
baronia, edificata sopra una mon- iano. Prova della sua antichità si è
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la favola , clie Danae gittata nel di Giovanni ed
s. monaci di s. i
mare da Argo suo padre, ne fos- Pietro di Nurcki , per alcune pos-
se la fondatrice maritandosi col re sessioni, come dice il Mansi.
Pilumno arcavolo,
di Turno , né ARDEMORA. Città vescovile d'Ir-
manca chi sostiene ripetere l'origi- landa sino dal V secolo nella con-
ne fnio da Ulisse. Fu quindi signo- tea di Kerry, sufFraganea della me-
reggiata dai latini, e tre secoli do- tropoli di Cashel, unita neh' XI seco-
po la fondazione, Roma se ne im- lo a Lismora e T f^aterford (^Vedi).
padionì, e vi spedì una colonia. E- ARDFERTA {Ardfcarl, o Arda-
ravi un tempio di Venere, al quale twn). Piccola città episcopale, fino dal
accorrevano i latini, e fui'ono cele- VI secolo, di Monemonia o Momo-
bri le sue acque sulfuree, dette A- nia, situata nella contea di Kerry,
quae Ardeatinae, Foiites sulphurati. sulfraganea di Cashel in Irlanda. Fu
Ora è feudo e marchesato della ca- anticamente capitale della contea, e
sa Sforza Cesarini, per compera che dicesi che avesse ima vniiversità; ma
Giuliano Cesarini, gonfaloniere del nella guerra del 1641 venne quasi
popolo romano, ne fece l'anno 1 564, distrutta, ed ancora si veggono ri-
da Marcantonio Colonna. levanti avanzi de' suoi cditizii reli-
Rinnovata la via Ardeatina con- giosi.
tigua alla celebre via Appia, nei fa- ARDINGHELLI Nicotò, Cardina-
sti ecclesiastici suona celebre il suo le. Nicolò Ardinghclli nacque in Fi-
nome, perchè nobilitata dal sangue renze nel i5o2 da una delle piìi co-
di molti martiri. Nella detta via ri- spicue famiglie. Segnalossi in varii ra-
nomato fu il cimiterio di s. Ealbi- mi dello scibile umano, ed era bene
jia e di s.Marco Papa del 336, il instrutto nel diritto, nella poesia, nel-
quale vi fabbricò ima chiesa. Evvi le lingue italiana greca e latina. Ad
anche quello di s. Petronilla , di acuto intendimento accoppiava me-
Flavia, di Domitilla e de' ss. Nereo moria tenace, rara prudenza. I suoi
ed Achilleo, uno dei più antichi di meriti lo fecero annoverare tra gli
Roma, oltre quelli che nomina Bo- accademici fioi-entini, e protetto dal
sio. Ardea appartiene alla diocesi Cardinale Farnese, che poscia fu su-
di Albano. Fra i Cardinali che fio- blimalo al Pontificato col nome di
rirono nel Pontificato di Giovanni Paolo III , ebbe aperto il campo
IX, si nomina Leone, monaco be- di addentrarsi vie meglio nelle scien-
nedettino che trasse i natali nella ze, e godere l'amicizia e familiarità
villa di Priapo, territorio di Ardea, de' più dotti personaggi di quell' e-
Fu eletto Pontefice nell'anno 908 poca. Paolo III gli alhdò l' incarico
col nome di Leone V. Nel Xll se- di segretario del Cardinal Farnese
colo Ardea era luogo fortificato, suo nipote: poscia gli fu conlcrito
giacché Papa Gelasio II, fuggendo un canonicato nella metropolitana
le persecuzioni di Enrico per la V di Firenze ed il vicarialo della Mar-
vertenza delle investiture , si ritirò ca. Dopo qualche tempo si vide
col Cardinal Ugone in Ardea, e di l'Ardinghelli innalzato alla sede ve-
là per Ostia, passò a Gaeta sua scovile di Fossombrone, locchè av-
patria, nel i 1 1 8. Nell'anno i 1 35 fu venne nel i54i, «lei qual anno fu
celebrato in Ardea un concilio, a mandato dal Sommo Pontefi(-e alla
causa d'una vertenza fra i canonici corte di Francesco I, in qualità di
AKD ARD i3
nunzio. Lo scopo della sua missio- ti fu da Alessandro III creato prete
ne eia quello di conciliare la pace Cardinale del titolo di s. Croce in
esso e Carlo V, nonché
fi'B di pro- Gerusalemme. L'Ardoino appose la
curar la celebrazione del concilio ge- sua sottoscrizione a varie bolle di
neiale. Acconipag-uò poscia in Fian- questo Pontefice, nonché a parec-
cia ed in Ispagiia, e giovò coli' ope- chie di Lucio III, del quale inter-
ra sua e co' suoi consigli, il Cardi- venne ai comizii. Dopo aver soste-
nale Farnese, il quale erasi recato nuto per tre anni la dignità del
presso quella corte insignito della Cardinalato, terminò i suoi giorni
dignità di legato a latcre. Ritorna- nel ii8c>. E autore di im opusco-
to in Roma,onorato della cari-
fu lo, che si conosce col titolo de Deo
ca di Datario da Paolo III che , inimorlali.
inoltre a' 19 dicembre i544? lo creò ARDUINO (s.), abbate di Fonte-
levare in qualche modo il dolor collegio de' gesuiti, e l' ospedale dei
della madre. Poco dopo fondò il religiosi della ha sei conventi
carità,
monistero di Atanc nel Limosino di frati, e monache. 11 Chile
tre di
e vi fu primo abbate. Le i-egolc, irriga le strade di Arcquipa per
che a tal monistero prescrisse, era- mezzo di canali sotterranei, ed è at-
no presso a poco le istituzioni di traversato da un bel ponte. Le sue
s. Cassiano e di s. Basilio. IVima di case sono fdibricale a vólto ed in
morire fece testamento, e passò di pietra, ma poco alto, aflinc di garanti-
vita intorno l'anno 591. I miracoli re gli abitanti dai frequenti terre-
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jana Putena. Un simile disastro succe- Era Arezzo ima delle più ricche
dette anche negli anni 17 32 e 1738; e popolose città dell' Etruria. Nel-
ma quello del 1784 distrusse quasi l'anno 5o8 avanti Gcsìi Cristo, Por-
interamente la città, devastando un senna re di Etruria nativo di Arez-
terreno che si estendeva per quat- zo, dichiarò guerra ai romani asse-
trocento tese e settecento ottanta diando la loro capitale : Orazio Co-
metri, senza che gli alberi [)erdes- clite, Muzio Scevola e Clelia si di-
felice. I menologi de' greci ne fan- detto fiume e la Macra, che si di-
nacusa, nome col quale vuoisi con- il primo fra essi avea anche sopra gli
una lega il recinto delle sue mura, colonia formasse stanza nell'antico
e compie l'ornato delle spaziose e Arelium , città distinta óaW Arelium
ben lastricate sue vie la superba Taliiim , e dall' Arctium Fidens.
piazza singolarmente abbellita da pre- L' Arelium Velus fu superstite però
clari edifìzii, da due teatri, dalla va- alle altre due, essendo sfata ristorata
ga fontana , e dalle famose loggie per cura di Mecenate, che fiori nei
colle quaU volle il celebre architetto primordii sotto Ottaviano Augusto,
i6 ARE AR]^
e che si diceva disceso dagli anticlii IV, nel iiGG, conceduto il rc^io di
re di Etniria. D(ipo la caduta di Sicilia a Carlo I d'Angiò, afììnclic re-
Roma Arezzo fu devastata dai goti; priuiesse l'audacia di Manfredi, figlio
ma ristorata sotto Oiusliiiiano nel- naturale di Federico II, che vessava
l'invasione dei longobardi, soggiacque l'Italia e la Romana Chiesa, Eu-
ancora a diverse peripezie, l^ìssata guerrando capitano dell' Angioino,
poscia sotto Carlo Magno ed i suoi prese Arezzo, la saccheggiò ed indi
successori, vennero i vescovi di Arez- la vendette ai fiorentini. P^. Guelfi
r.o costituiti conti feudali , e come e Cthibellixi.
tali governavano la città ed il suo Gli aretini fecero poco dopo guer-
flistretlo in nome dell' imperatore e ra a Firenze, ma l'imasero sconntti
re d' Italia.Se non che nell' imde- nella battaglia di Campaldino nel
cimo seguendo Arezzo l'esem-
secolo, 1289. Nel secolo seguente un ve-
pio delle italiche città, ed emanci- scovo, Guido Tarlati di Pietra Ma-
patasi dal giogo dell'impero, adottò la, che seguiva le parti dei ghibei-
la forma del governo repubblicano; lini e che era guerriero ed uomo
ma le fazioni cominciarono ad an- di stnto, si fece signore di Arezzo,
gusliarla. Ampliò e munì la città, fece strade,
Correndo l'anno 1078, il Pon- conquistò varie città vicine, combat-
tefìces. Gregorio VII, ricevette in feu- tè Firenze e simantenne sulla se-
do della Chiesa la Toscana, offertagli dia vescovile, comunque deposto dal
dalla contessa Matilde , che n' ei'a Papa. Sotto di Arezzo toccò la- lui
sovrana, la quale rinnovò a Pasqua- pice dello Dopo la sua
splendore.
le II questa donazione nel 1102. morte avvenuta nel iS^S, venne se-
Dipoi, continuando la grave differen- polto nella cattedrale dove tuttora
73 delle investiture ecclesiastiche tra se ne vede il monumento. Poscia
il sacerdozio e l'impero, Enrico V insorsero nuove dissensioni e nuove
re dei romani, nel iii5, scese in guerre con Firenze fino al iSBl,
Italia, e s'impadronì degli stati la- in cui la città fu presa ed abl>an-
sciati alla Chiesa dalla gran contessa donata al saccheggio da Ingelramo
Matilde, onde Arezzo fu vittima ter- di Concy famoso condottiere di quei
ribile del suo furore vedendo egua- tempi il quale
, la vendette poscia
gliate al suolo le turrite sue anti- ai fiorentini per quarantamila fio-
che mura. In progresso di tempo ,
rini d' oro. Un secolo dopo Arezzo
e nel Pontificato di Gregorio IX, si ribellò di nuovo contro Firen-
per le fulminate censure sull'impe- ze ; ma fu presa nuovamente e Irat-
ratorc Federico II, nel 1227, si tata con grande severità. Nel i52f),
vuole r origine delle tremende fazio- aprì le porte all' esercito di Car-
ni, che cotanto afllissero l' Italia, cioè lo V, che allora assediava Firenze ;
i repubblicani di Francia, l'iusci col- nato in Uri. Questi si chiama Cai dinal
le sue masse assai molesta ai loro Arezzo, perchè la sua famiglia era
eserciti. Tuttavolta a fronte della originaria Aretina. Oltre a questi,
coraggiosa ed accanita resistenza, per- furono pur Cardinali i vescovi suoi
duta anche la cittadella ove si erano Riario, Armellini, Bonucci Aretino,
fortificati, riuscì al general san Cyr iSereo Corsini e Guadagni.
di prenderla d' assalto nel i c) ottobre Le miu'a Arezzo hanno ciica
di
Molti altri chiarissimi uomini die- nonici della cattedrale devesi ri-
dero celebrità ad Arezzo. Fra que- ferire verso l'anno 843, come con-
sti, Guittone uno dei piìi antichi scrit- sta dal diploma, che si conserva
tori italiani il celebre Francesco Pe-
; nel loro archivio , nu/n. XIF.
trai'ca quivi nato, benché di genitori Oltre la cattedrale, ev vi in Arezzo una
fiorentini ; lo storico Leonardo Brimi, chiesa concattedrale, che dicesi anche
il satirico Pietx'o Aretino, Papa Giulio la vecchia pieve, la quale ti'ovasi fin
III ec. Al sacro Collegio diede pure dal secolo XI nei sobborghi, che
Arezzo gl'insigni personaggi Galeotto vennero poco dopo rinchiusi entro
voL. ni. 3
VÒs'^jfr^'f H(y.
i8 ARE ARE
li- mura nuove. È degno di parti- dcH'Alvernia, dove s. Francesco ricevè
colare menzione il monistcro di s. le sacre stimmate; di Camaldoli, do-
Flora, di s. Lucilla e di Eugenio ve s. Romualdo fondò
la sua congre-
Arezzo nel i638. Ciò che rende sua Congregazione olivetana. Questo
per altro più ragguardevole questa però pel nuovo ripartimcnto della
città si è, che essa fli tra le prime diocesi ne rimase separato. I ve-
d' Italia ad essere illuminata dal scovi di Ai'ezzo, che una volta erano
\angelo, ricevendolo da s. Romolo cancellieri dell' impero romano nella
discepolo di s. Paolo, e da questo Toscana e signori temporali di
già ordinato vescovo di Fiesole, co- tutta la diocesi , ora lo sono sol-
dottorali delle varie facoltà. La sua stato .sanese. Recatosi a Roma fece
diocesi contiene cento ventisei par- lodevolmente i suoi stiidii nel col-
rocchie, con molte insigni collegiate. legio nazareno, e quindi fu da Pio
^ella città vi sono sette monisteri VI ammesso in pielatura , e fatto
di monache, diciassette confraternite, succes-sivamente vice-legato di Bolo-
sei conventi di religiosi , ospedale gna, governatore di Fermo , Peru-
e seminario. Da questo vescovato gia e Macerata, di cui divenne de-
furono già smembrate quattro dio- legato per volere di Pio VII. Que-
cesi mentre tre altre nel suo terri- sti gli aflidò varie missioni in tem-
torio finoiif) foiKlatf. In questa diocesi pi scabrosi, cioè jiresso le corti di
ri .sono tre celebri santiiani; quello cioè Russia e di Dresda: e quando era-
ARE ARG 19
vi in Berlino Napoleone , fu colà al ristabilimento del collegio de' ge-
chiamato per airari. All' invasione, suiti, già fondato da s. Ignazio in tal
che nel 1808, fecero i francesi del- città. I fasti della Chiesa, ricorderanno
la capitale del cristianesimo, Pio VII le virtù e i pregi di s\ degno Por-
Jonominò pro-governatore di Ro- porato, ilquale intervenne a tre con-
ma ma non andò guari che sog-
; , clavi , dove furono eletti Leone
giacque alla sorte degli altri prelati, XII, Pio Vili e Gregorio XVI.
e fu deportato qual prigioniero in ARGENTINA. Vescovato . K
Bastia, donde, nel 181 3, gli riuscì di Strasburgo in Francia.
recarsi presso Vittorio Emmanuele re ARGENTINA (Tommaso d'), scrit-
di Sardegna, che lo accolse con di- tore ecclesiastico del quale poche no-
stinzione e lo consultò in gravi oc- tizie abbianìo. Egli trasse i nataU
correnze. Lo si volea vescovo di No- nella città di Strasburgo , e molto
vara; ma l'Arezzo ricusò di aderire si distinse per la sua pietà e dot-
come avea fatto al proposito della trina. Nel 1 345 fu creato generale
metropolitana di Palermo. Ricom- dell'Ordine agostiniano, e dopo ave-
posto l'ordine delle cose nel 1814, re per dodici anni governata la sua
ritornato Pio VII alla sua Sede, famiglia con molta prudenza, morì
nominò il nostro Tommaso pi-o- in Vienna d'Austria. Fra le altre
commissario del santo Offizio, e mem- opere sue, che videro la luce, si ri-
senza, le esequie che gli fiu-ono ce- torno in Venezia, ove esercitò l'uf-
ni sulle grandezze di Dio, di Gcsìi nella chiesa del suo titolo nella cap-
Cristo, e sulla verità della cattoli- pella di s. Francesco di Paola, con
ca religione. Questo illustre scrittore un breve e semplice epitaffio, eh' egli
era già per fare di pubblica ragione stesso avea composto, a cui altro se
un' opera intitolata : Theologia de ne aggiunse molto elegante.
divinis litlcris expressa, quando fu AR(;iMIRO (s.), martire nella
colto dalla morte. Spagna nel secolo nono, trasse i na-
ARGENVILLIERES Clemente, tali in Cabra , città dell' Andalusia ,
di Lacedemone, che fli presa dai tur- latine suffraganee di quella metro-
chi e ripresa da Maometto II. I ve- Leone X uni ad essa la chie-
poli.^
peratore con due vescovi suoi se- ritrassero dall' idolatria, né l' abban-
guaci. Dopo tre anni empio quest' donarono, se non dopo la conver-
eresiarca illuse Costantino con mia sione di Clodoveo. Rinacque poi
confessione di fede fatta con molta r arianesimo nell' Europa uscito ,
arte, e perciò fu richiamato. Il san- dal seno del fanatismo che si ac- ,
emiomia-
dossiani, eusebiani, aeziani, trova nominato verun vescovo.
iii, ussaciani ed anche anomei. Interessante é la sua antica cat-
ARIANO [Arianen). Città con re- tedrale, dedicata all'Assunzione della
sidenza d'un vescovo nel regno delle B. Vergine anche pregevole
; ed è
due Sicilie, chiamata altre volte E- per le capitolo ha
sue reliquie.
Il
ebbe secondo alcuni per fondatore quali è l'arcidiacono, con venti ca-
Diomede d'Etolia nel ritorno da Tro- nonici otto mansionarii , ed altri
,
ja, da cui pare esserle derivato il sacerdoti, e chierici pel servigio di-
nome di Eqnun Magnus. Altri in- vino. Fra le undici parrocchie, che
vece partendo dal nome di Ariano, sono nella città , evvi quella di s.
che porta presentemente, dicono es- Giovanni, che è pure collegiata, con
seio stata così chiamata da un altare due conventi di religiosi , ed ini
dedicato a Giano, a cui offerivansi monistero di monache, oltre diverse
ogni anno dei sagrifìzi, cioè Ariano, confraternite , conservatorio , ospe-
da Ara Jani. Checché ne sia, essa dale, monte di pietà, e seminario.
era un' assai bella e ricca città La tassa camerale ascende a due-
e venne costituita in ducato. È cento e tretlici fiorini.
situata nel principato ulteriore del Tra gli uomini insigni di Ariano,
r<-giìo di Napoli , alle folde del- si noverano i tre seguenti Cardinali.
l' Apennino sopra una scoscesa al- El^zeario di Sabrano de' conti di A-
tura , dodici o tredici miglia da riano, promosso vescovo di Chicti nel
Renevcnto, e cinquanta da Napoli. 1 3"3 da Gregoi-io XI Diomede Ca- :
Un terremoto quasi la rovesciò nel ra fa de' duchi di Ariano, che fatto ve-
i4')6, sebbene sia stala rifabbricata scovo di quella città da Giulio II nea-
nel i/i"", non era sì facile il ren- dcmpì con zelo i doveri, restam'ò la
derla di nuovo popolata; dacché quelli fìicciata della cattedrale, che, pur con-
non furono soli terremoti, assai a-
i sacrò, riedificò l'episcopio, e la chiesa
vcndone sofferti, noi due ultimi sc- abbazialc di s. Angelo; venne elevalo
ARI ARI 25
alla porpora nel i555 dal suo pa- pra Giosul'j sul libro dei Giudici,
rente Paolo IV Marcello Pas-
: su Daniele , sui dodici Profeti mi-
seri, già canonico della cattedrale, nori, due tomi di commenti sopra
avvocato de' poveri , e vicario gene- Isaia, alcune dilucidazioni sui pri-
rale presso questa curia, creato Car- mi trcntaun salmi, ed una special-
dinale da Clemente XII nel 1733. mente sul salmo 55 j alcuni schia-
y. Francesco Antonio \ itale, Me- rimenti sui libri del nuovo Testa-
morie degli uomini illustri della cit- mento j la storia del genere umano
tà d'Ariano. Roma. 1788. e della natura j lo spettacolo Da-
ARIARATHIA. Città , che, secoiv-^ vidico j V Ecclesiaste in versij le fi-
do Strabene , el)be il nome da Aria- gure dell'antico Testamento spiega-
the re di Macedonia. E posta nel- te in versi _: alcuni inni sacri j l'iti-
ziò al suo posto di cancelliere, per gi prestati alla Chiesa ed allo stato,
ritornare in patria Carlo II di il re cattolico fece istanza perchè
IMadrid volca mandarlo ambascia- gli fosse conferita la dignità Caidi-
abbracciò lo stato ecclesiastico. Nel sua elezione cgU fu colto dalla mor-
169?. venne eletto granpriore e luo- te, che avvenne nel 17 17. Ebbe
gotenente del granpriorato di Ca- tondja nella metropolitana di Sivi-
stiglia, oratore di tutto l'ordine Ge- glia nella cappella del Ss. Sacramen-
rosolimitano presso il re cattolico, to. Fece erede di sue facoltà la col-
e governatore del regio e supremo legiata di Xeres, e lasciò altri le-
consiglio di Castiglia. Dopo aver per gati a benefizio de' poveri.
rias onde si portasse a sedare il tu- nel giorno delle ceneri dell' anno
multo. 11 re lo obbligò a ripigliare II 44- Come legato Pontifìcio re-
r antica sua carica. Dopo la morte cossi a Verona ove tenne un con-
di Callo II egli si adoperò perchè cilio, nel quale vennero stabilite del-
gli succedesse Filippo mo- V nella le leggi utilissime , aiìln di provve-
narchia di Spagna. Questo nuovo dere alla disciplina di quel clei'o
gliere di stato, e nel 1702 lo no- dio i due Cardinali; Guido, prete di
minò arcivescovo di Siviglia. Caldo san Grisogono, e Guido da Crema,
di zelo pel bene della sua diocesi, prete di s. Maria in Trastevere , il
procacciarono 1'
anìore de' diocesani, di Piacenza movevano ad Aldo loro
che ammiravano in lui la più amoro- vescovo , accusiindolo di aver loro
sa pietà, la carità piii luminosa ver- usurpato la possessione di Urugnato.
so i poveri, e lo zelo più cHìcatc Ariberto però non potè venire a eajx)
di fondare o rislaurare chiese, se- di (pianto bramava, e quindi fu i-e-
minarii, spedali eil altri luoghi pii. duce a Roma dopo aver sottoposto
ARI ARI 27
quella città all'interdetto ecclesiasti- se tra gli Quindi,
uditori di Rota.
co. Corsi dodici anni di Cardinalato, a' 5 giugno 1596, fu da Clemente
Francia [Arelate, de Area lata, dal liberò dal loro giogo , e restò ai
suo territorio vasto e spazioso), nel- francesi fino all' 879 in cui Bosone
la Provenza, dipartimento delle boc- si fece proclamare re d' Arles; e nel-
cile Rodano, situata alla sinistra
del r assemblea de' 1 5 ottobre, si stabi-
di questo fiume , che vanta la sua h il nuovo regno Arelatense, o Bor-
fondazione, o ampliazione dai focesi gundico. Neil' anno precedente Papa
di Marsiglia. Divenne assai florida Giovanni Vili, costretto da' saraceni
sotto i romani, ed anco oggidì pre- ad uscire da Roma, si condusse in Ar-
senta molti preziosi avanzi di sua les, ove giunse nel d\ della Pente-
grandezza ne' monumenti che atte- coste, trattato con pieno rispetto da
stano la predilezione de' suoi con- Bosone eh' egli adottò per figlio
,
quistatori. E
pure una delle più an- dichiarò difensore del proprio stato,
tiche città della Gallia Narbonese, e si da lui accompagnare in
fece
fu colonia romana, e venne chia- Roma. regno d' Arles composto
Il
mata eziandio Sestana dal nome della Provenza, ebbe nel 933, in ag-
della sesta legione, che vi pose sta- giunta la Borgogna Transuriatia: que-
bile residenza. Giulio Cesare la di- sta formazione o riunione di stati,
,
chiarò capitale delle Gallie , vi fece accadde nel trattato conchiuso fra
costruire dodici vascelli per assediare Ugo conte d'Arles, che nell'anno 926
Marsiglia ; e Costantino imperatore era divenuto re d'Italia, e Rodolfo re
vi fissò per alcun tempo la sua di- dellaBorgogna Transuriana verso il
mora , e ristaliili le mura rovinate gSo. Arles divenne in seguito <jnasi
da Brocus nell'anno 270 dell'era una repubblica sotto gì' imperatori,
cristiana , edilìcandovi inoltre un pa- che ne portarono il titolo di re
lazzo, che oggi chiamasi il Castello durante il regno de' conti di Pro-
della Troville:\e diede inoltre il pro- venza della prima e seconda stirpe.
prio nome , e sotto gì' imperato- Gì' imperatori germanici , successori
ri Onorio e Teodosio fu nominata di Corrado II il Salico, che ne go-
Madre dei galli. Costanzo assediò deva l'alta sovranità, le concessero
Arles nel 4^ ^ ? '^ prese , e vi fece tali e tanti pi'ivilegii, che il gover-
prigioniero Costantino il tiranno. I na mento diventò quasi libero, e re-
visigoti r assediai-ono l'anno 4"^ 9» pubblicano. Corrado II ne acquistò
ma fu liberata da Ezio: in progresso il diritto pel testamento di Ridolfo
i
visigoti nuovamente vi posero l'as- III detto il Poltrone, ultimo i^ di
''Pdio, ed Evarico la prese nel 4^*^- Arles, morto a' 6 settembre io32,
!! re degli ostrogoti Teodorico, per per cui s' impadronì della Borgogna,
3o ARI ARI
ad Olila dello pretensioni d'Eude II Sicilia, e quindi Arles in uno alla
regno d' Arles, che aveano acquistati, fu compagno nelle fatiche a s. Paolo.
in forza delle fonazioni di Lotario Spedito egli nelle Gallie, predicò il
In questo secolo la città era soggia- sue reliquie. Di qua venne muta- la
ciuta alle dominazioni straniere, per- zione del suo nome, mentre prima
chè nel 1 46 fu presa dal conte di era dedicata a s. Stefano, come si
Barcellona e da Alfonso II re d'Ara- ha dal Baillet, e dal du Port nel-
gona nell'anno 11G7. la sua Storia della chiesa d' Arles.
Federico II, nel i2i3, le accordò Benché questa chiesa lo abbia sem-
altri privilegi , in virtìi de' quali po- pre onorato per suo fondatore , e
tè istituire de' magistrati, come il ritenga che morisse alla fine del pri-
Podestat, de' consoli, ed un giudice; mo secolo, non mancano però alcu-
quindi per la sua possanza, Genova ni i quali sostengono esser fiorito
ed altre città commerciali vollero ne'primordii del terzo secolo. Cer-
collegarsiad Arles. Nell'anno seguente to è che nel Pontificato di santo
l'accennato imperatore cedette ogni Stefano I, eletto l'anno i^j, n'era
pretensione sul regno a Guglielmo vescovo Marciano, il quale essendosi
principe d' Grange, e Raimondo fi- unito all' antipapa Novaziano, s. Ci-
glio di questo, nel layS, ne fece priano pregò il Papa a deporlo, ed
cessione a Carlo I conte di Proven- a .sostituirvi altro vescovo. Così ri-
Guglielmo della Garda. ]Ma l' auto- cuno, come si ha da altri esempi. Anzi
rità degl' imperatori non fu mai insorta questione primazia fra il
.sulla
gran cosa, ne' paesi posti tra le Al- vescovo d' Arles e quello di \ ienna ,
pi ed il Rodano ,
giacché la loro verso r anno ^01, il concilio di To-
lontananza, e le dissensioni co' ro- rino provvisoriamente .stabilì, a con-
mani Pontefici , contribuivano sem- .servazione della pace, che ambedue
pre piìi ad adievolirli. Il menzio- avrebbei'o giurisdizione ecclesiastica
nato imperalf)rc Carlo IV , snhilo sulle città della Provenza, che fo.sse-
dopo la sua coronazione, si spogliò ro piìi vicine alla ris|icltiva loro .se-
di (|ualun(|ue pretensione sul regno de; e Papa .san Zosimo, nel .^17,
d' Arles in fìivore di Luigi dna» di considerando che s. Trofimo aveva
Angiò conte di Provenza, poi re di portalo pel primo il lume della fé-
ARI ARI 3i
de nelle Gallie, attribuì a questa me- sario, parente del defònto. Zelante
tropoli la primazia.. fu il suo ministero , intento preci-
Di quel diritto venne la Chiesa puamente a sradicare l'arianesimo,
d'Arles tenuta in possesso sino al a combattere il semi-pelagianismo
Pontefice s. Leone I , che censurò che da un secolo avea fatto grandi
come diremo, Ilario perchè si attri- progressi in Provenza , e nell' estir-
buiva i privilegi metro- degh altri pare gli avanzi della pagana super-
politi. Fu il Pontefice Vigilio, che stizione. Fondò in Arles mi moni-
neir anno 545 fece primate il ve- stero di donzelle, che sotto la dire-
scovo diArles, allora appartenente zione di sua sorella gimisero a due-
al re Childelìerto figlio di Clodo- cento. Si vuole che la recrola ad
veo commettendosi le sue veci in
, esse imposta, la quale poi venne intro-
quella provincia , per 1' osservanza dotta in altri monisteri , sia la pri-
de' canoni , per meglio conservare ma composta in occidente ,
per le
stica , citando gli autori che ne 1260 sulla disciplina, e contro l'ab-
trattano. Reg. t. XII. Labbé t. V. bate Gioacchino, fondatore del moni-
Ard. t. II. stero Florense nella Calabria : l' erro-
L' undecimo adunossi nell' 8i3 re di questo grand'uomo fu però di
per le istanze di Carlo Magno so- mente, non già di volontà. Fra i
pra la disciplina ecclesiastica, per la diciassette canoni stabiliti dal conci-
quale si formarono ventisei canoni. lio, fìi prescritto che gli ebrei per «es-
Reg. XX. Lab. t. VII, Ard. t. IV. sere contraddistinti da' cristiani, por-
Il duodecimo concilio si tenne nel tassero un segno visibile. Labbé,
1049 o nel 1059, e ne tratta la tom. XI. Ard. tom. VII.
voi. ni. 5
34 ARM ARM
Il ventesimo adunossi a' 3 i luglio palazzo ed un osservatorio provve-
del 1275 dall'arcivescovo Bertrando duto d' istrumenti non meno che
di s. Martino, e vi si sancirono ven- una scuola gratuita, nella quale i
tidue canoni in vantaggio della di- fanciulli vengono allevati secondo i
Arniacha, capo luogo della contea sugli altri vescovi un'autorità di cui
di cgual nome , nella provincia di non si trovano esempi. L' arci-
Ulster, fu già metropoli dell' Irlan- vescovo di Cantorbery difatti pre-
da. Eben situata in una
molto tendeva che un tal diritto fosse a
collina presso il fiume Gallcn. JN'el lui solo devoluto, ed all'ombra di
medio evo Armagli era popolalissi- esso faceva le ordinazioni. Celso
ma, essendo la sua università stata arcivescovo Armagli è però il
di
fre(|uentata da piìi di settemila stu- primo che abbia stabilito una me-
denti. Decaduta a poco a poco fu tropoli tla lui stesso filta cdiliciirc.
rinnovando per così dire la città vore della tletla metropoli, e di più
tutta. Armagli deve a lui pur anco, l'onore del pallio da Ct^lso non pos-
oltre ad una chiesa parrocchialc; un setluto. La coufcriua di inetropoU
ARM ARM 35
fu data; ma riguardo al pallio fu eccieslostici si sostentano con obla-
deciso doveilo prima chiedere il zioni. Si sa che ai vescovi d' Irlan-
concilio di tutta 1' bianda come ne da ,
perchè abbiano onde provvede-
fa testimonianza Roger, ne' suoi an- re alla propria sussistenza, è solito
nali, all'anno ii5i. Certo è che il concedersi di ritenere due parrocchie
Pontefice Eugenio 111 lìell' anno loco mensalis. Le parrocchie non ha
I 1 52, confermandole il grado ar- guari erano quarantanove, oltre molte
civescovile , le conferì il pallio cappelle, e cinquant'uii i vicarii, fa-
D' allora in poi l' Irlanda fu divisa cendosi ascendere i cattolici a circa
in quatti'o arcivescovati, cioè Ar- trecento mila.
magh, Cashel, Dublino e Connulh, ARMAGNAC Giorgio (d'), Car-
o Cannacia, ora soggetta all'arcive- dinaie. Giorgio d'Armagnac nacque
scovo di Tuam, o piuttosto gli vil- nella Guascogna, nel i5oo,da prosa-
timi due furono aggiunti ai primi pia imparentata colla famiglia di Fran-
due. Armagli avea pei'ò la prima- cia. Il Cardinal Francesco d'Amboise
zia su tutta l'isola, ma 1182
nel suo affine , e Carlo duca di Alen-
fu sottratta da essa la sede di Du- ^011 suo zio, si assunsero l' incarico
blino da Papa Lucio III, il quale la di dargli una educazione convenien-
fece immediatamente dipendere dal- te alla sua nascita. Giorgio trasse
la s. Sede. Nei 171 temiesi in Ar-
i molto profitto da'.suoi studii, e, per-
magli im concilio per provvedere suaso che la scienza disgiunta dalla
alla disciplina ecclesiastica. Tra le pietà ad altro non serve, chea pascersi
discipline ivi prese si fu quella di di vanagloria, dicdesi con tutto l'impe-
porre in libertà tutti gì' inglesi stati gno all'acquisto della virtù. Per laqual
comperati affine di placare lo sde- cosa Francesco I l'e dei francesi gli
gno di Dio, la cui mano punitrice affidò cariche importanti nella sua cor-
pesava allora suU' Irlanda. te, e poscia il Papa Clemente VII gli
primate in questa diocesi, e gli altri gnità di prete Cardinale del titolo
36 ARM ARM
de' santi Giovanni e Paolo. In se- di santa Maria de' Doni in Avi-
guito Paolo IV, nel i555, gli affi- gnone.
dò la chiesa di Lescar, e trasfe- ARMALECH. Città vescovile, già
rito da Pio IV all'arcivescovato di nel paese dei medi, del vicariato del
tolica fede. Adoperossi e colle paro- suo genitore, il quale lasciò questo per
le e cogli scritti per ricondiuTC al assumere quello dello zio materno.
centro di vmità Lodovico di Borbo- Giulio II gli conferì la carica di suo
ne principe di Condè ed altri illu- segretario, e del sacro Collegio. Dopo
stri personaggi infetti di eresia. Eb- la morte di questo Pontefice, Leo-
be il conforto di veder coronate di ne X che gli successe, adottò l'Ar-
prospero successo le sue fatiche, affine mellini nella propria famiglia, lo a-
di mantenere ubbidiente alla santa scrisse tra i protonotarii apostolici,
Sede la contea di Avignone, alla poscia lo fece chierico di Camera e
((uale presiedette in luogo di Car- finalmente segi'etario apostolico. A-
lo di Borbone. Inoltre servendosi di vendo disimpegnato con molta dili-
to, e pei bisogni della Chiesa. tenne con le sue preghiere che qiic-
ARMELLINO. Ordine di Cava- .ste si spezzassero. Tornatone inu-
lieri. Eqiie.s lìiuris Ponlici. Ferdi- tile questo tormento, fu egli appeso
nando il' Aragona, re di JNapoli, nel per un piede colla testa penzolone,
i436, fu insidiato da una congiura ma né pur questo produsse elì'etto. Fi-
de' principi del regno de' quali , nalmente il re consigliato da un pie-
era capo suo cognato Marino Mar- te ariano a non farlo morire per-
ziano principe di Rossano, confede- chè non fosse venerato siccome mar-
rato con Giovanni d'Angiò duca di tire, ma ad imporgli un fine d'altra
Calabria e pictendente al trono.
, guisa, cacciò Armogasto alle minie-
Fece imprigionare Marino, e poscia re nella Bizacena, e poscia rilegollo
convintolo di reità ,
gli perdonò il a Cartagine siccome guardiano d'ar-
delitto , liberandolo dalla pena di mento. Armogasto predisse l'ora del-
morte. Volendo che a tutti fosse pa- la propria morte, e fu seppellito nel
lese tanta clemenza, istituì un Ordi- luogo, ch'egli stesso s'era scelto.
ne di cavalieri , ai quali donò per Archinimo era cittadino di Mascnla
insegna mia collana d'oro, da portarsi in Numidia. Venne condannato al
sul petto, da cui pendeva un Armellino tagho della testa, e già era per
d'oro lordato nel fango, col motto: ricevere il colpo mortale quando ,
MALO MORI QUAM FOEDARI , CÌoè VO- , ad eccitamento degli ariani gli fu
glio piuttosto morire y che ìmbrat^ consentito di vivere affinchè non si
tarmi j volendosi significare nel fango venerasse siccome martire dei cri-
il sangue del nemico che sebbene , stiani. Ciò che di lui poscia avve-
potesse punire qual reo , volle to- nisse, non è chiai'o: certo è che la
gliere nell'aggraziarlo qualunque so- Chiesa lo onora siccome martiriz-
spetto vendicativo. L'Ordine si dif- zato.
fuse anco fuori del regno di Napoli, Saturo era il soprainten dente alla
e particolarmente nella Spagna pel casa d'Unerico primogenito del re.
dominio, che que' sovrani esercita- Aveva a moglie mia donna, che ado-
rono su NapoH. I cavalieri non eb- perava tutte le piìi seducenti lu-
bero abito particolare, né costitu- singhe, per distorlo dal proposito di
zioni approvate da' Papi ; e quindi patire, e volea farlo abiurare; ma
la onoriiicenza consisteva nel dar lo- Saturo, lungi dal lasciarsi sedurre,
ro la descritta collana. fu dato in braccio ai tormenti
ARMENIA. Patriarcati, E Re- 7^. In questi però non lasciò la vita
ONo Antico di Armenia. che noi permisero gli ariani, ma
ARMET o RROGNIER Giovanni, fu costretto a trarre il resto dei
Cardinale. V. Brognier. suoi cfiorni in estrema miseria .
38 ARN ARN
La festa di questi santi si colei )ra quella stagiono, fecero .sì che viep-
a' 29 di marzo. più si accendesse il liioco della ilis-
scntlt) inlilolalo: atto di Tenta (ii'o, non andò guari tli t«>rnpo ehi- fu
cui sostenni; nel j()3(), e dedicò rotta la pace. Arnaldo impugnava
al eK-ro di Francia iillora radunato la penna contro gesuiti e «piesti i ,
in l'aiigi. Due anni dopo ei iliede laccano uso contro di lui «Ielle armi
alla luce il suo libro dclLf frecjucn- «h'If autorità. Ver la «piai c«)sa ei
tc.comunione, il «piale fu coinltat- si \n\e eoslivlld ad abhandonan- il
tulo con molto calore «lai gesuiti, luogo di sua «limora, e eer(are un
contro i «piali siwnbrava «lettalo. Le asili! sdllti altro eii'li» . l'.i i«'e«»VM
in cpial anno abbia egli terminati i cesi di Reims. Trasse i natali nel-
suoi giorni. l'Austrasia, e venne informato alla
AR.NOLDI o Arnaud, o Arnault pietà ed alla dottrina da s. Remi-
Pietro, Cardinale. Arnoldo, che altri gio. Dopo aver distribuito i suoi
chiamano Raynaldi o Arnaldi, nacque beni ai poverelli, abbandonò la ca-
nel Bearne in Guascogna verso la me- sa paterna ed intraprese alcuni viag-
tà del secolo decimoterzo. L' amore gi di divozione. Quindi terminò la
che avea per la solitudine, ed il desi- sua carriei-a trucidato dagli assassini,
derio di consecrarsi al servigio di Dio, o più veramente dai servi della sua
lo indussero ad ascriversi tra i re- sposa. Alcune chiese gli tributano
ligiosi diBenedetto nel moniste-
s. gli onori dovuti ai santi martiri.
ro di san Severo, diocesi di Aii'c. ARNOLFO (s.), vescovo di Sois-
In seguito fu eletto abbate del mo- sons, derivato da una illustre fa-
nistero di Bourdeaux,
s. Croce di miglia francese, ebbe a consecrar
e ne sostenne con molta lode l'in- parte della sua gioventù al mestiero
carico. Venne anco da Clemente delle armi, e fece onorevole servizio
V fatto cappellano Pontifìcio e vi- sotto i l'e Roberto ed Enrico I ; ma
cecancellicre Santa E.omana
della annoiatosi del mondo, si mo-fece
Chiesa, ed a'i5 dicembre i3o5, lo naco neir abbazia di s. Medardo di
stesso Pontefice il creò prete Car- Soissons. Vivuto quivi alcun tempo,
dinale del titolo di s. Stefano di ottenne dall' abbate di potersi isolare
Mojitecelio, ovvero di s. Prisca. Ma affatto dagli uomini e di serrarsi ,
pochi mesi dopo la sua promozione in una piccola celletta separata dal
terminò di vivere in Avignone nel monistero. Tre anni vi stette ma ,
ARRAwS con
[AtrcbaLfii.). Città no Arras, allora i sorci mangeran-
residenza di im vescovo in Fran- no i gatti. \J\\ fìanccse disse che
cia. F. antichissima e grande ; fu al motto prcndront bisognava toglie-
donò per dote a sua figlia Giuditta, za di Filippo II, e col disposto della
che avea sposato Baldovino Braccio costituzione Super Universa, la sot-
di ferro conte di Fiandra, Arras era topose alla chiesa di Cambrai eret-
la capitale di questo paese. Dipoi ta in arcivescovato. Commanville di-
fu riunita alla Francia con tutto ce che già nel VI secolo era stala
l'Artois nel i Pru-
i8o. Luigi XI il unita a Cambrai, e che nel rog3,
dente la prese nel i477j dopo la Urbano II la separò da essa; ma
morte del duca di Borgogna ; ma sono molti anni che è suffraga-
44 ARIl AIUl
nea dell' arcivescovile di Parigi . cidiaconi, d' un tesoriere, di un pe-
La sua cattedrale è mirabile per nitenziere, quaranta c;inonici, e
di
la sontuosità, anzi può conside- di cinquantaduc cappellani. \'arii con-
rarsi uno de' più arditi edifìzii venti religiosi esistevano nella città,
gotici Europa. V. Millin^ che
dell' quello specialmente magnifico latto
ha pubblicato la veduta della piaz- edificare da Filippo Laverei abbate
za maggiore di Arras colla chie- di s. Vasto nel 1599. La dioce-
sa ristaurata e campanile, in due si contava quattrocento parrocchie
interessanti rami. In questa chie- dodici capo-pievi, dieciotto o venti
sa , e nella santa cappella con- abbazie, e molte collegiate. Al pre-
servavasi colla più gran venerazio- sente sue parrocclùe sono ridotte
le
nella chiesa dei frati minori. gliuoli dell' imperatore: perocché ve-
ARSACE (s.), solitaiio nella Bi- dendo che, ripigliato Arcadio dal
linia e confessore , era di origine padre, vieppiù incaparbiva, s im- 4
pei-siano. Intorno all' anno 35b ci barcò sopra un naviglio che scio-
confessò con animo invitto la fede glieva per Alessandria. Non valse
di Cristo sotto Licinio, dopo di che che Teodosio mandasse poscia per
si rinchiuse in ima torre della città lui, e che Araulio, succeduto al pa-
di Nicomedia. Dio lo decorò del dre nel trono, gli facesse sapere di
dono dei miracoli e delle profezie, aver mestieri de' suoi consigli, poi-
per cui predisse; che la città di Ni- ché Arsenio riparò nel deserto di
comedia sare])l)e stata eguagliata al Setti, presso alcuni santi monaci ,
suolo da i\\\ terremoto. L' evento con proposito di rendersi egli pure
fee^ conoscere la verità della predi- religioso, e di menarvi i suoi giorni
zione, ed a questo llagcllo si un\ nella penitenza. Rinunciò quindi al-
quello del fuoco, che ridusse in le ricchezze, rimandando a nn suo |
ritornò a Troe, dove morì. Arsenio Cardinale del titolo de' ss. Nereo
fu risguardato siccome un modello ed Achilleo. Sostenne questa dignità,
della vita solitaria. Nel martirolo- e l'anlicardinalato pel corso di un
gio romano è nominato ai 19 di lustro, dopo il quale pagò il tributo
lugHo. alla natura nel i4'>i- Ebbe ono-
ARSIJN'OE ( Arsinoen. ). Città ve- revole tomba nella melropolilana di
scovile d'Africa nella Cirenaica, fra Savoja.
Laptis e Tolemaide, l'istituzione della ARTE Angelica, o arte degli
cui sede rimonta al IX secolo. Antica- spiriti. Con questo nome si appel-
mente era chianiata Barce. Di essa fan- lava la stolta e superstiziosa pretesa
no menzione Plinio, Strabene e Tolo- di venire alla cognizione di ogni co-
meo, il quale però o])ina che sia la so, o d' indovinarla col mezzo degli
stessa che Thcucìdra. E titolo d' un ang(di o degli spiriti, il che è ri-
vescovato in partibus. Gli ultimi piovalo dallo stesso buon senso.
che r ebbero furono RalTaele Tun- AR.TE di s. Anselmo. Così ap-
cki e Fiancesco Paolo Grifi di bla- pellavasi la maniera superstiziosa
tera , onore di Leone
cameriere di di guarire piaghe col tocco sol-
le
XII, che, nel concistoro de' 28 gen- tanto di alcuni pannolini. Coloro
naio 1828, rinnalzò alla dignità epi- <he la usavano pretendevano che,
zioso di acffuistar le scienze per in- sero nel secolo secondo. E.ssi fòi-niava-
la benedizione del pane e de' nuovi ta dedita alle penitenze più austere.
fruiti. Qual rilo si usasse in quella ASCIIAFFEISBUIIGO ( Aschaf-
bcneilizione, appare (iall'antico Poii- fetdnirguììì , y^scibiugimi). Città d'A-
lilìcale di IN'arbona e di Miniale, di lemagna nella Fianconia, libera un
cui mi tempo si servi Giovanni di ed imperiale. Spettava aireletto-
Sairebruch 5 vescovo di Catalogna, re, ed arcivescovo di Magonza nel
ed è riportato anche dal Martcne circolo del Basso Reno , indi fu ])0S-
(loc. cit. n. 4)- ^^ Roma il Sommo seduta dall'ai'civescovo primate della
Pontefice celebra in questo gioino confederazione. Quando INlagoiiza fu
dal Pontefice a tal fine in Germa- Tdi beneficii sarebbero conferiti gra-
nia , a' I 7 fclibraio 1 44*3, stipulò in tis Santa S{:{\(i. Recatosi, nel
dalla
Aschaircnbnrgo il celebre concordato, i4>2, Federico HI a Roma, fiiù
che porta di Concordalo
il titolo di regolare il concordato germani-
germanico: concordato da Federico co con Nicolò V , il quale gli ac-
IH sottoscritto nella ricordata dieta coi'dò r indulto delle Preci prima-
celebrata in AschalTenbin'go , coi rie, cioè la facoltà di conferire le
l'impero, e confermato da una bol- ma volta dopo I' elezione degf im-
la di Nicolò V, in data del i." apri- peratori, precedendo prima la lor
le i44^- Lasciasi in esso, dice il petizione al Papa. V. 1*ì\eci i'ri.m.\-
no, che la perfetta redenzione con? Dalla famiglia ascolana de' Bassi
siste nel conoscere 1' universo. uscirono i due A entidii, il primo
ASCODRUGITI. F. Ascodeo- de' quali, Publio, Ri console e trion-
sidenza vescovile nello stato della la quale ebbe a dii' Floro Nec Haii' :
Chiesa. È capoluogo della delegazione nibalis. nec Pyrrhi fnìt tanta {'astatio,
dello stesso nome nell'antica marca E dopo le replicate prove di valore
di Fermo sopra un monte le cui date dai collegati , e dagli ascolani
falde sono lambite dal fiume Tronto. duci P. Ventidio Basso iuniore, e
Sta a venticinque tese sopra il li- C. Giudacilio, in Ascoli ebbe pin-e
vello del mare, e dai latini veniva la tal termine la lega dalla disumonu
chiamata Asculiwi Picemim per di-^ delle menti affievolita. Gneo Pom-
stinguerla da un' altra città dello peo Strabone, uscito dalle mura di
stesso nome nel regno di Napoli, Fermo, ove accorse Servio Sulpi/io
detta in latino Asculuin Satria- a liberailo, cinse Ascoli di strettissi-
ficia in Avignone, i polenti signori gli ascolani del duro suo governo,
dello stato ecclesiastico, profittando di ritornarono alla primiera ubbidien-
tale assenza,ne occuparono la mag- za, e vi durarono finché Sisto IV,
gior parte. Tuttavia, nel i353, In- nel 148'-'., diede loro la libertà di
nocenzo VI spedì in Italia il cele- repubblica, col mero e misto impero,
bre Cardinale Albornoz a ricuperare ed anche cuni poteslate gladiij a
le città ed Ascoli fu da lui
tolte, condizione di non far cosa ripu-
riavuta dai Malatesta, ed altre della gnante alle costituzioni della Mar-
Marca tornarono all'ubbidienza della ca, e di pagare ogni anno alla Ca-
54 ASC ASC
mera apostolica tre mila scudi, in sta, e si ricorda ch'egli distrusse l'an-
segno di vera e real soggezione tico culto prestato alla
dea Ancaria, e
Per ventidiie anni si godette Ascoli che l^attezzò maggior parte degli
la
COSI bel privilegio; ma temendo poi ascolani coll'acqua fatta da lui sca-
di cadere nella tirannide di Astolfo lui-ire protligiosamente . Non so-
Giiiderocchi prepotente cittadino lo A.scoli lo venera per protettore;
con avveduto consiglio, nel i5o:i, ma Roma, l'Italia, e altre parti ne
sotto il Pontificato di Alessandro VI, invocano il patrocinio ne' terremoti.
volle cedere alla libertà di rcpul> La gotica chiesa cattedrale di A-
blica, e ritornare soggetta inte- .scoli, innalzala sulle mine del tem-
ramente al soave dominio della pio d'Ercole, è dedicata allAssunzioiie
Chiesa. della 13. Vergine, ed a s. Emidio. Ila
Nondimeno gli non mai
ascolani r esteriore facciata eretta sul dise-
perdettero la precipua dote del ma- gno del celebre architetto pittore
schio valore, e della fermezza nel- Nicola Filotesio, detto Cola dell' A ma-
r affrontare i pericoli, né mai vana- trice. Ammirasi in quella cattedrale
mente corsero alle armi. im gruppo eseguito dall' ascolano
Nel declinare dello scorso seco- Lazzaro Giosafatti esprimente il ve-
lo Ascoli provò la sorte dello sta- scovo e martire s. Emidio in atto
to Pontificio : fu invasa dalle ar- di battezzare la figlia del prefetto
mate francesi, e durante il regno Polisia, mentre mi'urna ne accoglie
Italico, fu capoluogo di un circon- le venerande ceneri trasportate dalla
dario dipartimento del Tronto,
ilei delta grotta. In quella cattedrale
indi divenne capoluogo di una de- esiste inoltre un' antichissima mira-
legazioiìe separata fino al 1827, nel colosa immagine della Beala \ er-
qual anno fu riunita alla delegazione gine, doiìo del Pontefice Nicolò IV
di FYnino ; ma il regnante Pontefice d'Ascoli,nonché un calice tl'argento
Gregorio XVI tornò a dichiararla con coppa e patena d'oro, donato
.sede della delegazione apostolica e da Papa Pio Vili, Ca.sliglioni , in
residenza del prelato delegato. memoria di esser ivi slato il vicario
Ne primordii del IV secolo del- generale del vescovo Cardinal Ar-
l' era cristiana ricevette Ascoli il chetti.
lume della fede da .santo Emidio Il capitolo, già signore del feudo
consacrato e speditovi dal Ponte- di Martignano, come il vescovo Io
fice Marcello I, verso l anno 3of) era di Ancarano, vanta il privilegio
(/^. s. Emidio). S. Emidio fu quindi di una semplice croce, l' uso delhi
d primo vescovo della Marca e di l)ugia e del canone nelle sacre fun-
Ascoli. Una cappella esiste in Ascoli zioni. Un tempo quel capitolo a-
mcavata nel masso^ chiamata s. E- vea diciassette canonici ,
1' arci-
tìiidio delle Grotte, ap|ìuiito perchè diacono r arciprete
,
il pi'eposto , ,
figlia del prefetto della città, e per- non ha presentemente che 1" arcidia-
chè ivi .soleva tempo delle più
nel cono, dodici canonici, ed alcuni sa-
fiere |)ersecuzioni ammaestrare i no- ceriloti e chierici pel divin servigio.
velli cristiani. Venerato è s. Emidio Oltre la aitledrale contan.si nella
dagli ascolani siccome loro patrono. città undici parrocchie, dodici coii-
Ai 5 agosto se ne celebra da essi la lli- vcnli d uomini , olio monislcn
ASC ASC 5j
di ventini, un seniinniio. tliic spe- rialzata dalle sue mine. Carlo V fe-
mente XIV, ambedue francescani. Si crede che fino dai primi tem-
La diocesi era anticamente piìi este- pi del cristianesimo vi venisse an-
sa, essendo stata smendjrata per for- nunziato il vangelo. 11 suo vescovato,
mare altri vescovati nei dintorni, ch'è quello stesso di Ordeone, città
li vescovo d'Ascoli , come dicemmo, ora distrutta, è antichissimo, e Gio-
continua a portare il titolo di piin- vanni XIII nel 969 l'assoggettò al-
cipe d'Ascoli, non ha giurisdizione la metropoli beneventana ; ma a
sul temporale, è soggetto immedia- noi non sono pervenuti i nomi dei
tamente alla Santa Sette , ed è tassato suoi primi vescovi. In mezzo a tut-
di trecento sedici fiorini camerali. ti i rovesciamenti della città, la cat-
Ascoli vide il suo figlio Girolamo tedrale fu salva sempre come per
Mascio ascendere alla cattedra di s. miracolo. Nella nuova città la chie-
Pietro col nome di JNicolò IV nel sa de' frati minori di Maria e di s.
nel i5o3; e fu tomba al duca di Ne- pegno all'esercizio delle opere vir-
inoiu'S suo competitore. T . Cip.i- tuose, e specialmente al digiuno, al-
GNOLA. la mortificazione ed alla pr(^ghiera .
naggio per loro pastore. Fra le sue dettc sulla cattedra di s. iMetro dal
geste veramente gloi'iose si narra 492 al 496.
dagli storici, ch'egli, nel 38o, con- ASIA, lina delle cinque parli del
ferì il battesimo all'imperatore Teo- globo. TraIas('iando di làvoleggiare,
dosio ammalato in Tessalunica; che che la ninfa Asia moglie di Jape-
nell'anno appresso intervenne ad un to, e fiirliiiola dell'Oceano Te- e di
concilio celebrato in Costantinopoli tide, e madre di Prometeo abbia
affin di reprimere specialmente 1 au- decorato del nome suo questa regio-
dacia dei macedoniani, e che, nel ne, è da reputarsi opinione la più
SS-j, assistette al concilio raccolto probabile, secondo Omero ed Ero-
dal Sommo Pontefice s. Damaso, doto, che da una città, e provincia
per comporre le discordie della chie- della Lidia, bagnata dal fiume Cai-
.sa di Antiochia allora governata strio, ove una palude Asia racchiu-
da due I santi
vescovi.Basilio ed devasi, e per cui gli abitanti si dis-
por piede nel vestibolo interno del Ases, tribù dei sardi.
tempio , per ascoltare le lezioni L' Asia (ì considerata siccome la
cede trecento trenta milioni d' indi- mani molto tempo avanti (iesìi Cri-
vidui, comechè altri la facciano ascen- sto dividendola in due esarcali, l'iuìo
<lere a quattrocento ottanta, dicendo verso levante e .sei leni rione , «he
che diciassette milioni sono cristiani di chiamavano Ponto, l'altro verso mez-
tutte le comunioni. zodì e j)onenle, ed a qu(vslo ccinserva-
Questa bella parte dell'orbe si- rono il nome di Asia, della quale oia
no dai tempi antichi era divisa in più pro[)riamenle parliamo. Questo
ASI ASI %
paese ricevette la fede dagli apostoli su- ora tutta in rovina, ed il suo arcive-
bito dopo la passione di G. C. S. Pietro scovo, che vi assume la qualità di e-
dalla Palestina passò nella Soria, nella sarca di tutta l'Asia, non è che
cui metropoli, Antiochia, fissò la sede titolare, privo essendo di suffraganei.
nell'anno dell'era cristiana 38, e gover- Smirne è florida città frerpientatissi-
nolla per sette anni, senza lasciare di ma dai mercadanti d'Europa, è abita-
trascorrere le provincie di Ponto, Gala- ta da ben qi:attromila greci ed ha il
di quelle città stabiliti, a' quali e- laggi.Di Cizico, già metropoli, non
gli scrive,chiamandoli Angeli. Anzi importa che più si parli, dacché non
non meno per la venerazione di vi si scorge alcun vescovato.
questo apostolo ed evangelista, che Le due provincie delle Ci(;ladi
per la giurisdizione civile da Efeso sono anche al presente assai ricche.
tenuta sull'Asia minore, si conosce che I greci, che frequentano in gran-
le
questa provincia ebbe giurisdizione ec- dissimo numero, sono sparsi per tutte,
clesiastica fino dai primi tre secoli. godendovi maggior libertà che in al-
L'esarcato di Asia fu dal concilio cuna parte della Turchia.
calcedonese assoggettato, nel 45 ' 5 f^l Le altre provincie di rito greco di
patriarcato di Costantinopoli . Divi- questo esarcato d'Asia sono suniserabi-
dcvasi allora in undici provincie, ri- li, che nulla si ha quasi a dirne. Filadel-
dotte poi, per sviddivisioni, a quat- fia non è più che un borgo , dove
tordici, cioè r Asia proconsolare, l'El- sarannovi cinque o sei cento cristia-
lesponto , le isole Cicladi la Ca- , ni di detta comvmione ; Antiochia
ria, le due Frigie Pacaziana e Sa- ne ha essa pure alcuni, ma ili pic-
lutare, la Lidia, la Licia, la Pam- colo numero; Cogni, florida città, an-
iìlia, la Pissidia, la Licaonia ; pro- cor meno. Le campagne non so-
vincie tutte floridissime fino al duo- no molto spopolate, ma sono gli
decimo secolo. Avea cospicue cit- abitanti tanto dispersi che non vi ,
raceni cominciarono nel IX seco- ciò che erano altre volte, parleremo
lo a devastarle, A'i stabilirono nell'XI, ai rispettivi articoli.
e nel XII secolo molti principati, e Le odierne grandi divisioni del-
portarono alla rehgione cristiana gra- l' sono la Siberia o Russia
Asia
vissimo danno, non ostante gli sfor- Asiatica, che è il pendìo settentrio-
zi delle crociate, le cp.iali però mi- nale per cui si ascende alla Tarla-
sero a contatto perfetto l'Europa rla, la quale forma il grande alti-
coll'Asia. piano centrale, la cui parte più
Per altro, di tutte le provincie no- elevata consiste nel nocciolo del Ti-
minate, l'Asia pi'oconsolare e l'Elles- bet , alquanto all' O. dal
inclinato
ponto costituiscono la parte migliore di lato, ove le orde tartare indipen-
terraferma , comunque nulla più si denti soggiornano ; la China colle
trovi di quanto rendevale ricche e svxe adiacenze e conquiste, non che
belle. Efeso, che n'era la capitale, è il Giappone , che compongono il
6o ASI ASI
pend'io orientale, le Indie costituenti tre i Ge-
patriarcati di Antiochia, di
il pendìo meridionale, e finalmente rusalemme titolare, de' Caldei, e di
il pendìo occidentale , che contiene Cihcia, non compresi i vescovati, e
la Persia, l'Arabia, ed i paesi tur- arcivescovati titolari, come si può ve-
chi e caucasei. dere ai loro articoli, ed a queUi in
Tutte le religioni dogmatiche partil/uSj ove si descrivono le notizie
alle quali gli viomini assoggettarono di queste parti d'Asia. A pie' del prer
la loro credenza, sono nate nell'Asia. sente si riporterà la nomenclatura
Tre fra esse, il giudaismo, il cristia- di molti di questi articoli, per co-
nesimo, r islamismo si sono sparse modo del lettore.
nelle altre parti delmondo, mentre Gemono gli asiatici sotto le piìi
il bramanismo, ed buddismo, o set- il ributtanti superstizioni. La poligamia,
ta di Fo degenerato a cui aggiunger cioè la moltiplicazione di mogli in un.
si possono altre religioni le quali , tempo stesso, e la poliandria, cioè l'u-
non contano che un piccolo numero nione d'una donna con più uomini vi
di settarii, rimasero concentrale nel- si veggono generalmente adottate.
r Asia. più sparse in
Tuttavolta le Quindi è che la donna in Asia ri-
questa parte del mondo sono il bra- dotta dal sesso più forte allo stato
manismo, ed il buddismo perocché ,
della più dura schiavitù trattata ,
poli,come gli scik, i drusi, i sebimi, lo IV, nel i558, eresse in arcivesco-
che hanno la loro particolare reli- vato la chiesa di Goa, ed in ve-
gione. E
sebbene tra i greci ed arme- scovati Malacca e Goccino. Di-
ni, nazioni per la maggior parte scis- poi Benedetto XIV, ad istanza del
matiche, nestoriani, giacobiti e copti le di Portogallo Giovanni V, con
sieno divise quasi tutte le chiese bolla dei 24 febbraio 174^, Jiidia-
dell' Asia pei cattolici esistono le ruììt Gentibiix , dichiarò s. Francesco
,
Non fu minore la carità che Gre- tificia benedizione per la sua morte, e
gorio XIII mostrò nel 1^79 verso lo sollecitava aspedir colà predicatori,
i popoli orientali , e spezialmente che dovessero coltivar que' popoli
verso Giovanni re dell' isola di Cey- nella vera l'cligione, della qiial cosa
lan, credula da alcimi gravi autori lo pregava ancora Achilleo prefetto
ìa Taprobana. Veggasi 1' Histoire de di quell'impero. ì^. Novaes tomo X
Isle de Ceylan ccn'tc par le Cn- p. 34, il quale parlando al tom. XI
pitaiti Tean Ribeyro , et preseiik'e p. 38 d'Innocenzo XI, dice quanto
au Roy de Portugal cu i685 tru- segue '> questo Papa,
: che non mai
dtiit da Portugoi'se en Francois. A trascurava promuovei'e la dilatazione
Trevaux. chez Estienne Ganeau 1 700. della fede cattolica , vide premiate
Essendosi egli fatto cristiano con le sue zelanti fatiche, con alcimi
pili di ventimila dei suoi sudditi successi alla medesima religione van-
fu perciò privato del regno da Ma- taggiosi.» Volendosi riunire alla Chie-
duni suo zio, e costretto a vivere sa romana alcuni popoli scismatici
miseramente nella piccola città di dell' Oliente, Biagio arcivescovo di
Colombo cadendo in mano poscia Samaco nella provincia Scirvaciense
dei portoghesi , ove s' era ritirato nel mar Caspio, con lettera dei 20
con una provvisione appena bastante aprile 1682, e IMaidirio vescovo di
pei bisogni della vita. Più volte indar- Samaniri, con lettera scritta nel mag-
no implorò l'aiuto di Sebastiano re gio dell'anno seguente i683, suppli-
di Portogallo per ricuperare il suo
,
cavano il Pontefice, che spedisse in
scettro, onde alla fine risolvette di ri- que' paesi missionarii, perchè ammae-
correre al vicario di Cristo. Questi, strassero i popoli nella fede cattoli-
dopo averlo consolato con un breve ca, perlo giogo ottomano quasi del
apostolico, in tal guisa si adoperò tutto abbandonata [Ada Concislor.
col re Enrico, successore di Sebastia- 1682, i683). Nel 1688 poi ricevette
no, che ottenne l'ordine di rimet- Innocenzo XI una pubblica ambasceria
terlo in possesso di quella corona; ma del re di Siam, composta di tre amba-
la malignità degli ufìiciali deirindia, ed sciatori tunchinesi, e di altri neofiti,
i tumulti di Portogallo, non permisero condotti dal gesuita p. Tachard fran-
mai all'impresa quel successo, che le cese, i quali vestiti air uso del pro-
pie intercessioni del Sommo Pontefice prio paese ,
presentarono i regaU del
Pieri tavano. loro monarca al Pontefice. Egli spe-
Fu grande consolazione ad
di solli per molto tempo trattandoli con
Innocenzo X la nuova, che nell'an- somma tenerezza, e non inferior
no santo 1 65o ricevette, della pro- munificenza, rimandandoli alla pa-
6i ASI ASI
Ilicicaiuhi di donativi. F. Bonanni le ]>arti degl' infedeli, non erano
Nuniisiiiala Ponlifìcimi, tom. II pag. obbligati per la bolla di Sisto V a
779- personalmente i sttcri limìiiif
visitar
portasi tal breve nel tomo II della notano, benché esistano nel Dizio-
racx^olta, p. Zrr*. Con paterna amo- nnrio: yfcri Antiochia, Armenia,
,
l'avvisò che i vescovi esistenti nel- te, Damidta , lùlessa, Kfeso, Faran,
ASO ASP (iS
origine, nulla v'ha di sicuro; .si .sa altre chiese, ove alcun Porporato ri-
per altro che al tempo della romana ceve il Papa , il prelato sagrista
repubblica fu città mimieipale, di consegna l'aspersorio al I^orporato,
cui Tolomeo fimno men- e Plinio acciocché lo presenti Pontefice,
al
zione. Egli è certo eziandio, che la che, segnato.si coH'acqua benedetta
cattolica lède vi fu di.sseminala da in forma di croce, aspeige gli astaiiti.
.s. l^rosdocimo, verso il quale gli abi- Allorché si accosti alla chiesa \\n
tanti nutrono speciale divozione. Fu se- prelato referendario, od il governatore •
tone I fece dono del castello e della dinale legato, ovvero Ordinario, come
cliiesa di s. Maria coi beni ad es.sa dichiara il seguente decreto: Asper-
con molto studio raccolse quanto gli il Gran ducato di Assia, ed il ter-
fu fatto di rinvenire nei manoscritti zo forma il landgraviato di Assia
di questo santo padre i quali gli , Homburg, secondo la seguente tri-
avrebbero somministrata molta ma- plice descrizione. P^. Germania.
teria, se non fossero stati rovinati ASSIA ELETTORALE, o Assia
dalle acque e dal fango del Nilo. Cas.sel, Hessen-Cassel. Principato del
ASSEMANI Giuseppe Luigi, pro- centro di Germania, col titolo di e-
fessore di lingua siro-caldaica nel col- lettorato. Vi sono pure dei tratti di-
legio della Sapienza a Roma, fioriva slaccati dalla massa principale , e
nel secolo XVIÌI. Fu
nominato pro- racchiusi in altri stati limitrofi, com-
fessore di liturgia sacra da Benedetto ponendosi di varii circoli del cessato
XIV. E autore di un'opera, che lo re- impero, e dividendosi in quattro
.se celebre, intitolata : Codex liturgi- Provincie. La maggior parte degli
cus Ecclesiae wiiversae in quindecim abitanti professa la religione lutera-
libros distributus. In questo codice_, na e calvinista , mentre la corte se-
oltre le liturgie delle chiese orto- gue il culto riformato. I cattolici
dosse, si trovano anche quelle degli sono in gran numero : vi hanno pure
eretici. Inoltre ei diede alla luce le degli ebrei ed alcuni mennoniti. Cia-
opere seguenti : de
i°. Dissertatio scuna provincia ha un concistoro pro-
sacris rilihus i Conimentarius
. . meno quello di Fulda, che
testante,
theologico-canonieo-criticus de ecclc- dipende ad un tempo dai concisto-
siis, earum reverentia et asylo. 3.° ri di Hanau e di Cassel , essen-
Commcntarius de catholicis, seu pa- do Fulda la sede di un vescova-
triarchis chaldeoruni et nestoriafio- to cattolico . Il sovrano dell' As-
norum. sia Elettorale porta i titoli di prin-
ASSIA. Stato nella Geemania. cipe-elettore, landgravio di Assia,
Assia o Hassia, Hessen , vasto pae- gran duca di Fulda, principe di Hers-
se dell' Alemagna così denominato , feld , di Hanau, di Frizlar, e di
dagli antichi suoi abitatori, gli Itasiù, Tsenburg, conte di Katzenelobogen,
VOI. m. 9
66 ASS ASS
di Diez, di Ziegenhain, di Nidda e tato di Westfalia, divenne padrona
di Schauenburg. 11 suo successore di- di una Schauenburg.
parte dello
iene maggiore ai dieciotto anni : Federico I sposato avendo Ulrica-
in caso di minorità , la reggenza è Eleonora, nel 1720, regnò sulla Sve-
affidata alla madre, o al più prossi- zia, confidando a suo fratello Gu-
d'oro, istituito nel 1770; e l'altro tato di Luneville. iVel i8o3, il land-
dell' e/mo di ferro. Questo stato ha gravio , col recesso della deputazio-
tre voti nelle diete generali della ne imperiale, ascese alla dignità e-
confederazione germanica, nelle qua- lettorale, ma avendo egli seguito le
li il sovrano occupa 1' ottava se- bandiere prussiane contro la Fran-
de, eduno nelle diete particolari, per cia, ili privato da' francesi nel 1806
parte d'un suo speciale rappresen- di tutti i suoi possedimenti, i quali
tante. furono incorporati al nuovo regno
Gli hassi , o catti ,
popolo con- di Westfalia, ed al gran ducato di
siderabile Germania, diedero
della Francfort sino al 181 3. Coi nego-
il loro nome all'Assia, che formò per ziati di Vienna del i8i4 ^ 181 5,
lungo tempo un landgraviato parti- ricuperò finalmente l'avito retaggio,
colare. Filippo // JìJagnaìiirfìO, uno e conservò eziandio il titolo di elet-
lore e per la sua prutlenza, liacqui- procurare l' avanzamento della re-
stò Marburg, e mere»'' delle abili ne- ligione ailtolica negli siati, di cui
goziazioni, che precedcllcro il Irat- egli prendeva possesso. ^. IVo\'aes to-
A ss A SS 67
ino VI pag. 24", e tomo XII pag. I 8 1 I , essendosi incendiato 1' antico
208 {V. I.uTKKo). >el Pontificato palazzo del landgi'avio ,
quel mo-
di Benedetto XIV abiurò i suoi er- narca trasportò nella città francese
rori Federico principe ereditario di la sua corte, ed incominciò il gran-
Assia-Cassel, facendosi cattolico, con dioso edifìcio detto il Bellavista,
la professione di fede, che dichiarò oggi residenza dell' elettore. Riiiteln,
costruzione ; la terza, che dicesi pvire tico paese di Fulda, che ha il tito-
città francese , fu edificata dai ri- lo di granducato, anco i territorii
fugiati di quella nazione, allorché di Hersfeld , di Schrnalkaldcn , di
venne rivocato il famoso editto di Friedewald e Landeck. Fulda, di
Nantes, riguardante gli ugonotti-cal- antica e celebre città con vescova-
vinisti. Fra i considerevoli edifizi si to la cui abbazia dell' Ordine di
,
cato d'Assia neir Alemagna. Questa e del suo territorio, e vide ben to-
sovranità è formata da due masse di sto aumentarsi suoi dominii coni
paese fra loro distinte , le quali una porzione dell" eredità di Filippo.
vengono sul bei mezzo intersecate Luigi V, lìglio di Giorgio I, cede a
dalla contea di Hanau, dalla città Federico suo fratello ii territorio di
libera di Francfort, dal landgravia- Ilombm'g, che divenne un landgravia-
to d'Assia llomburg, e dal duaito to distinto. JVel l'oulilìaitod Innocen-
di Nassau. Lt; contrade, che la com- zo X , eletto nel ifìit» avvenne la
nei due circoli dell' alto e basso Re- sto, e di Eleonora landgravi d' Assia ,
ceré di Sardegna. L' imperatore Fer- arhausen. Nel 1806 questo principe
dinando III pregò il Pontefice In- cambiò il suo titolo di landgravio
nocenzo X
ad esaltarlo alla porpoi'a, in quello di granduca, ed entrò nel-
che nel concistoro dei 19 febbraio la confederazione renana, aumentan-
I ()52 gli conferì , insiejne al titolo do suo dominio, con qualche al-
il
dove piìi che altrove si fece ammi- Westfalia. Estese però i suoi possedi-
rare benemerito della fede , del- menti sulla sinistra riva del Reno,
la Cliiesa, e dell'umanità, espo- col dipartimento francese di Mont-
nendo genei'osamente la sua vita a Tonnerre; e finalmente, nel 18 16,
beneficio degli appestati nel conta- restituìai landgravi di Assia-Hom-
gio, in cui fu uno dei deputati ad burgo per gli atti del congresso di
popolo ro-
invigilare alla salute del Vienna, la loro sovranità, della qua-
mano sotto Papa Alessandro VII. le ciano stati spogliati sino dal 1806.
Tanta era la sua carità verso i po- Tre sono le odierne provincie del
veri, che ad onta delle vistose sue granducato di Assia Darmstadt, cioè
ricchezze, visse sempre in povertà. quella di Starkenburg, e l'altra del
Novaes tomo X p. 34, 4'*' ^^^ *^^t- Reno nella massa meridionale, e la
taglio poi di sue notizie, V. Assia terza dell' Alta Assia nella setten-
Federico, Cardinale. trionale.
Neil'anno 80 1 il landgravio di
1 , I. Darmstadt, bella città capita-
Assia Darmstadt perdette, in conse- le del gran ducato, e della provin-
guenza della pace di Luneville, la cia di Starkenburg, prende il nome
porzione della contea di Lichtenberg dalla riviera di Darm. Qui fa il so-
situata alla sinistra del Reno : nel vrano la sua residenza: evvi il con-
i8o3 diede a Baden il restante del cistoro della comunione luterana, ed
Lichtenberg, a Nassau- Usingen i ba- un collegio con scelta biblioteca. Il
e della Franconia non che sui paesi primo è circoscritto dall' alta Assia
d' Eiclisfeld e d'Erfurt, era il deca- granducale, e dal ducato di Nassau:
no o arcicancellicre
degli elettori, il secondo, di entità anche minore,
dell'impero germanico, e direttore è posto sulla riva sinistra del Reno
delle diete generali e particolari con fra i dominii bavaro-prussiani , e
diritto di convocare il collegio elet- contiene il cantone di Meisenheim,
torale, e di esaminare e legittima- e parte di quello di Grumbach.
re le autentiche plenipotenze de' de- Quest'aumento di possessi fu accor-
putati alle assemblee. Occupata più dato dal congresso di \ienna, nel
volte dai tedeschi , dagli svedesi e 181 3, al landgravio in ricompensa
dai francesi, questi nel 1797 la riu- de' servigi resi dalla sua famiglia agli
nirono alla Francia, e fino al 181 3 nella guerra contro la Fran-
alleati,
fu capoluogo del dipartimento di cia.Fin dal 1806 era egli stato in-
Moiit-Toniierre. Atlualmeute è sta- teramente privato dei suoi dominii.
ta dichiarata ima delle quattro for- Egli è il trigesimoquinto membro
tezze della coniederazionc germani- della germanica
confederazione e ,
gnalate vittorie. Dopo di che intra- nella quale occasione rimase imba-
prese un viaggio per l'Italia, Spa- razzato nelle controversie, che si ec-
gna e Alemagna, in cui fu accolto, citarono col Cardinal Altieri, e gli
e trattato con pari splendidezza e ambasciatori de' monarchi, sotto il
magnificenza da' principi , e signori Pontificato di Clemente X. Quan-
d'ogni città e provincia. Filippo IV tunque, come altrove accennammo,
re di Spagna lo nominò ammira- fosse a dovizia provveduto di so-
glio della flotta di Oriente , e del- stanze e di ricchezze , ciò non per-
le galere di Spagna, ed affidogli la tanto le generose sue carità, e Iaconi-
prefettura della Sardegna. Finalmen- passione verso i miserabili , lo ren-
te, Federico ben meritando della fede dettero mai sempre indigente. Tro-
cristiana per la disfatta de' turchi, e del- vossi a' conclavi di Alessandro VII,
la Chiesa cattolica per la detestazione di Clemente IX, di Clemente X e
dell'eresia, il Papa Innocenzo X, ad d'Innocenzo XI. La sua morte ac-
istanza di Cesai'e Ferdinando III, lo caduta in Ereslavia nel 1682, con-
ascrisse al sacro Collegio, a' 19 febbraio tando egli sessantasei anni, riscosse il
j652, colla diaconia di s. Maria Nuo- tributo delle piii sincere lagrime. Il
va. Inoltre gli diede il vescovato di cadavere di lui trovò riposo in quel-
Uratislavia o Breslavia, nonché la pro- la cattedrale nella cappella di s. E-
tettoria del sacro romano impero, del- lisabetta, ch'egli con ecclesiastica mu-
l'inclita nazione Alemanna, e de' regni nificenza costrusse, e lasciò erede dei
di Sardegna e Sicilia presso la Se- suoi beni e delle sue suppellettili.
de Apostolica. Deputato da Alessan- ASSIOPOLI. Città vescovile del-
dro VII, in tempo del micidial con- la diocesi di Tracia nella Mesia in-
tagio , ad invigilare alla sanità del feriore, .sulTraganea alla metropoli di
popolo romano j espose a repenta- Adriauopoli. Ci pervenne notizia di
72 ASS ASS
un solo suo vescovo, chiamato Ci- intervenne al concilio laleranesc ce-
rillo. lebrato da Papa Martino I contro
ASSISI (./s.«^/Wi.). Città dello stalo i monoteliti, l'anno 649.
Pontifìcio con residenza vescovile, nel- La cattedrale di Assisi, conservatrice
r Umbria, appartenente al ducato di fijrtunatissima delle ceneri di s. Rufi-
Spoleto, bagnala dal fiume Asi, oggi no, è intitolata a lui come a suo pa-
Chiascio, il quale poco lungi si u- trono principale. Essa è di gotico
nisce al Topito e conservando il
, disegno : ha davvicino I' episcopio ,
spoldo e Bice, i quali fiorirono poco sacro convento arricchito venne dal
dopo gli apostoli ad essi tenne dietro
: Sommo Pontefice Sisto IV. Alla più
s.Rufino speditovi dal Pontefice s. alta delle tre chiese già riferite in-
Fabiano, per lo cui zelo il cristianesi- troduce un largo ripiano costrutto
mo vi prese maggior piede: e ciò fu in- sul monte, ove si ascende dal bas-
torno il teiz.o, o ne'|)riinordii del (juar- so per gradini , e si entra agiata-
to secolo, tenipf) in cui il pr< fiilo «lau- mente dalia via superiore. E pra-
to Piulino sostenne gloriosamente il ticata nel una gran
frontispizio log-
martirio. Quindi, verso l'anno 600, gia, dalla quale per due volte ncl-
fu eretto il vescovato, eh' e ancora r anno mostra ai fedeli, che vi
si
dine de' minori, per cui doveva pa- legge nel tomo IV del suo Bollarlo
gare ogni anno ima libbia di cera a pag. 1 8g, ne confermò tutti i pri-
per censo. vilegi, e la dichiarò patriarcale e
La seconda chiesa posta imme- cappella Papale, sicché nello stesso
diatamente sotto alla prima ha , tempo sia madre e capo di tutte le
l'accesso da una quadrilunga piazza chiese dell' Ordine , cui servono gli
nel dì primo agosto 1820, emanò se, deputando per giudici assistenti e
stare de ìdentìtalc, ordinando l'am- dinaU titolari dei ss. Apostoli dei
pliazione e l'ornamento di questo sot- minori conventuali, e dei santi Mar-
terraneo, che costituisce la terza chie- cellino e Pietro.
sa, essendovi praticato sul disegno del Fra i monisteri, che accennavamo,
Brizi, senza alcuna sconvenevolezza, trovasi in Assisi quello grandioso
il comodo ingresso per discendervi. delle Suore istituite dalla vergine
I marmi furono prolusi ad abbellire s. Chiara, con decente chiesa. Ivi
la cappella, l'ara e la sacra lunia, il santo corpo si venera di questa
vor.. IH. IO
74 ASS A SS
perchè fu d'uopo far con esse delle detto patriarca de' monaci d'Occiden-
celle affine di ricevere sì gran nu- te, prima che istituisse il suo Ordi-
mero di reUgiosi, ed ancht; perchè ne, ottenne dai cittadini la chiesa
a quel momento i seguaci di Fran- della Porziuncula, che tosto rifab-
cesco non avevano ancora in Assisi bricò con due porte quanto alloia
né convento, né chiesa. sproporzionate e superflue per la
sisi sorge la splendidissima basilica me alla gran folla de' fedeli intesi
degli cremiti, ottenuto a puro dono " diligenza di tutti i loro peccati;
dai benedettini, e ne aumentò il nu- » e Gesù rispose, ciò piacergli ma ,
mero Addivenne
delle celle. ciò in- » voler che andasse a Perugia dal
torno Tanno i^io: tempo in cui » Pontefice suo Vicario e da lui
san Francesco essendosi certa notte » una tale indulgenza a nome suo
composto ad orazione nella cappella » domandasse ». La mattina pronta-
della Porziuncula, Irovossi tutto ad mente s. Francesco recossi a Peru-
un tratto in mezzo a celeste splen- gia, dove trovavasi Papa Onorio III,
dore, e vide sull'altare Cristo Ge- al quale espose il divino volere.
sìi in una alla Vergine Madre, da Da prima tanto al Pontefice che
inmimorevol folla di angelici spi- ai Cardinali sembrava troppo avan-
riti circondali. E.iavutosi dallo im- zata la domanda, e siccome voleva-
provviso sbigottimento esclamava , si libera, assoluta e perpetua l' in-
Francesco ; " questo è luogo san- dulgenza, dicevano che la Sede Ro-
» to che dovrebbe esser dagli an- mana non costumava concedere sì-
" geli abitato. Finché potrò, mai miglianti indulgenze ; conceduta que-
»>da qui non partirò; e per me, e sta ,
quelle di terra santa e di Ro-
" pe' miei fratelli sarà un perpetuo ma sarebbero rimaste neglette. Ma,
monumento della divina bontà ".
-•' scoprendo Onorio III essere la ri-
Chiamati tutti i suoi compagni, gli chiesta conforme alla volontà di-
ammoni sulla santità del luogo, e rac- vina ,
gliela concedette , dicendo :
la Porziuncula. Paolo III, Farnese, tano dell' umile nascita del serafico
romano, eletto nel i^3|, ne' suoi padre. Presso la porta romana, ove
viaggi da Roma a Peiugia vi si la via praticala tra gli oliveti man-
fermava sovente, e finalmente Pio tiene tra Assist e Spollo una vici-
VII, Cliinrrr monti, (]'\ Cesena, rcilure nale comunicazione, è il convento
dalla Francia, nel 180 7, parlitosi di s. Damiano
con piccola chiesa,
da Perugia la mattina per ripren- abitato ora da' minori rifornìati, o-
der la via della sua capitalo, (jui ve si ricorda che s. Francesco da
ASS A SS 77
un Crocifisso uJi dirsi: Vade, Fran- icligiosi , e molti privilegi concesse
tisce, repara duinitm incanì, quce la- al sacro convento, ed alla basilica di
bitar. In quella chiesa dimorò pure san Francesco.
s. Chiara. Veggousi ancora e la cel- perugini stanchi delle guerre ci-
I
Porziuncula per gite da essi fatte tì di notte per Assisi, dove stette
,
con fini differenti. Fra gli altri Inno- fino a' 4 settembre, onde per Fuli-
cenzo IV, Fieschi, nel viaggio dalla gno fu a Roma ai i5 di detto mese.
Francia in Italia (liSi) vi si recò, In quell'anno le città della Marca
e visitò santa Chiara vicina a mori- d'Ancona , ribellatesi alla Chiesa, ri-
re , consacrò , dedicò la basilica di corsero alla clemenza di Bonifazio IX,
s.Francesco, e canonizzò s. Stanislao ed egli le assolvette mentie si era
vescovo di Cracovia martirizzato da ritirato ad Assisi. I romani glinvia-
Boleslao re di Polonia. Il suo con- rono colà amliascialori, ai quali a-
fessore Nicolò da Curbio ciò scrive vendo fatte tali proposizioni, che ac-
presso il Baluzio, Misccllaneaj lib. cettate senato romano,
furono dal
Vili, p. 359. partì eglida Assisi alla volta di Ro-
Il Pontefice Martino IV morì a ma. Questa celebre concordia di Bo-
Perugia ai 29 marzo 128?, e fu (X col senato romano
nifacio fu for-
sepolto nel duomo coll'abito de' mi- malmente conchiusa in Assisi agli 8
nori, da lui amati sopra gli altri agosto 1793. /^. Rainaldi a detto an-
religiosi finché visse, e benché aves- no, il Cardinal Egidio da Viterbo
se ordinato che il suo cadavere fosse in Hist Mise. Bibl. Aug., ed il p.
trasportato in Assisi nella chiesa di Abbate Costanzo nella dottissima
que' padri, nominando per esecutore Disamina degli scrittori e Monu-
della sua volontà il Cardinal Savcl- menti risgiiardanti san Rufino ve-
li suo successore col nome di Ono- scovo e martire di Assisi, l'j^'j
rio IV, pur nondimeno ciò né fu p. 3oo.
eseguito,come alcuni per errore han- Correndo l'anno f449j i^ Ponte-
no creduto, né altri Pontefici furo- fice Nicolò V, per cagione della pe-
no sepolti in Assisi, come pure al- ste che afflisse Roma, nel mese di
cuni vollero affermare. maggio, si ritirò alcuni mesi nell'Um-
Dopo la morte di Onorio IV, ai bria e nella Marca, onde in varie
7.1 febbraio 1288, fu eletto Ponte- sue bolle di quest'anno si osserva la
fice Nicolò IV d' Ascoli, nato in Li- data di alcune di quelle città , e
sciano feudo della famiglia, già ge- specialmente di Assisi, ove dimorò
nerale dell' Ordine de' minori do- e vide co' propri occhi il corpo del
visita, che fece questo Papa al cor- dichiara rimesse le incorse pene spi-
po di s. Francesco in Assisi, parla rituali ( F'. Censura). NcgH antichi
il iMenocchio t. IH, p. io?., il quale monumenti appellavasi anche pace,
descrive le lagrime sparse dal Pon- perdono , comunione. Dessa è di
tefice in corpo in-
vedere il santo due sorta. La prima è quella, che
corrotto, odoroso, e colle stimmate si dà nel foro interno o si può ,
ancor fresche, slare in piedi colla chiamar anche prÌK>ata ; l'altra nel
faccia rivolta ad occidente e cogli foro esterno, e dicesi anche solenne.
occhi aperti. A preghiera del padre La privata vien conceduta dal sa-
guardiano, il Papa condusse seco sol- cerdote nell'amministrazione della pe-
tanto il Cardinal Astergio arcivesco- nitenza innanzi all' Assoluziou de'
vo Benevento, Pietro de Noceto,
di peccati, allorché dice : Ego te absol-
o Noceto, ed un vescovo francese: ro ec. solenne
: impartisce dal
la .s'
tanto era il timore de' religiosi che giudice, che avea data la censura,
il sacro corpo potesse essere invo- e produce relTetto di riconciliar col-
lato. la Chiesa, dopo che sia pronunziata
Labbé toni. I de' Conc. Così nel alla comunion de'fedeli. Felice Con-
decorrer de' secoli troviamo in tutte telori scrisse un libro sopra que-
8o ASS
st'Assoluzione Navrado : concordici persi dal Pontefice, dichiaW) nulla
inter Alex. HI- Sunim. Pont., et l'Assoluzione, siccome data senza la
Fridericiini I. inip. Venetiis conjir- sua facoltà, né per allora si deci.se
mat., Parisiis i632. punto a concedcrglielu, sebbene il re
A^el 1275, è celebre rAssoliizione caldamente ne lo supplicasse. 1! Car-
die Gregorio X
die' a Firenze daHiii- dinal di Toledo maneggiossi a lungo
per aver rotte le leggi della
tertletto in quest' aliare, ed alla fine persua-
concordia tra' guelfi, e ghibellini, che se il Papa a condiscendere. Quindi,
il Papa stesso avea conchiuse tra i il giorno 17 settembre, Clemente
due partiti. Dovendo Gregorio nel Vili, celebrata la messa, si trasfe-
suo ritorno da Lione, passar per Fi- rì al portico di s. Pietro, dov' era
renze, a causa dello straripamento aspettato dal sacro Collegio. Ivi
dell'Arno mentre era sul ponte, as- praticate le solite cerimonie, assol-
solvette la città dalla censura , ciò vette e restituì alla comunione della
ch'era inseparabile dal suo passaggio; Chiesa il i*e Enrico, attese però al-
ma di poi, uscitone suljìto, rinnovò lo cune condizioni e penitenze saluta-
stesso interdetto. /^. Villani Lij). Vlf, ri. Le condizioni furono lette dal
e. 52; Platina Vite de Pontefici. procuratore del s. Uffizio, e Du-
La stessa Firenze, nel 1480, tli Perron istruttore del re le accettò
assolta scomunica, che Sisto
dalla a nome di lui, giurandone l' osser-
IV le avea data per giuste ragioni. vanza con pubblico istrumento.
Correndo la prima domenica di av- In questa occasione Clemente
vento ,
gli ambasciatori di quella Vili fece coniare in Roma una me-
città si recarono al portico della daglia col suo ritratto da una par-
basilica vaticana. Ivi, giunto il Pon- te e quello di Emico dall' altra.
tefice, proferì solennemente l'Asso- Così pure Enrico die' a' Cardinali
luzione e, secondo il rito, con una il titolo di Cugino e donò l'abba-
bacchetta leggermente percosse gli zia di Clairac al capitolo lateranese.
ambasciatori. V. Jacopo AOIterra Sopra questo argomento vegga-
nel suo manoscritto, Vita di Sisto si Vitlorelli nelle aggiunte al Ciac-
TV, che si conserva nella libreria conio, File de' Papi tomo IV^, col.
vaticana, n. 3, e Bruto Ifistoria 2.54; Giovanni Paulo Mucanzio, Re-
Fiorentina lib. VIL Inzione della riconciliazione, asso-
Nel i5io, Giulio II die' solenne- luzione ecc., Viterbo i595; INIuzio
mente l'Assoluzione dalle censure Piacentini, La felicissima benedizio-
agli ambasciatori della repubblica ne del cristianissimo re di Fran-
veneta, che a nome di lei si erano cia ec. Ferrara i^c)^; il (Cardinal
recati in Roma. Ossat, nelle sue lettere pubblicate
Finalmente è .solennissima l'As- nel 161 3; nonché la CXXX.\ I Co-
soluzione, che il Papa Clemente stituzione Divince gratin' nel Rolla-
Vili impartì ad Enrico IV re di rio, tomo V. pag. 11. I
Francia, neh' anno i )9T. Questi, ASSOLFZIOiNE dei i.mr>Tf. Co-
p(;r ascendere al trono di l'aran- si chiamano quelle preghiere, che
.sì
cia, avea abiurato il calvinismo nel- vengono fatte solennemente dal sa-
le mani dell'arcivescovo di Rourges, cerdote sopra la bara del defunto.
dal quale era stato anche assolto dal- Queste .sono praticiite generalmente
le censure. Per altio venuto ciò a sa- diipo la celebrazione della messa: tut-
ASS A SS 8£
laviti se la messa non ha luogo, pos- a sinistra : completo che I abbia ,
ci ricorda, che al suo tempo si fa- nos inducas in lentalioneni , cui vicn
cevano preghiere intorno al cadave- risposto dal coro : Sed libera nos a
re, portato che fosse alla chiesa. Vit- malo. Indi aggiunge alcuni altri ver-
tore uticense [De persecut. vandalìc. setti, e poi una particolare orazione
Jib. II) la chiama solenne orazione. pel defunto. Terminata anche que-
Il l'ito, che osserva la Chiesa latina sta, il sacerdote colla mano destra
jiclTeseguirla, è del seguente tenore. fa un segno di croce sulla bara di-
Finita la messa, prima fu cele- se cendo Recjuicni ivlernam, etc, e lutti
brata, il sacerdote depone la pianeta si avviano alla sagrestia col mede-
ed il manipolo, e assume il piviale simo orchne, con cui erano ptirtiti
nero. Intanto il cUacono ed il sud- dal coro.
<liacono depongono anch'essi il ma- Se il defunto è la persona del
nipolo, e quest' ultimo, presa la cro- Sommo Pontefice, di un Cardinale,
ce, in mezzo a due accoliti con cerei di un vescovo, di un principe, o
accesi va innanzi, precedendolo altri di qualche altro insignito di cospi-
due accoliti, uno col turibolo, l'al- cua dignità, allora è conveniente che
tro con l'acqua j^enedetta. Alla cro- r Assoluzione si faccia non solo dal
ce van tiietro a due a due tutti i sa- vescovo celebrante, ma da altri quat-
cerdoti, e si chiude la processione col tro vescovi, o prelati, o almeno, se
celebrante accompagnalo dal diaco- non possono avere, dai quattro
si
no. Giunti alla bara, il suddiacono canonici più degni. In quel caso
colla croce si mette a' piedi del de- tutti cinque appai-ati di piviale, do-
funto, s'è laico, ovvei'o alla testa, po la messa processionalmente e col-
s'è sacci-dote, ed il celebrante di fac- r ordine stabilito dal cerimoniale, si
cia alla croce. Questi incomincia su- avviano alla bara. Là giunti, il ve-
bilo ìYo/j //^^re.? eie, e, finito che l'ab- scovo celebrante si mette in capo,
bia, si canta dal coro il responsorio e gli altri c|uattro uno per angolo
Libera me, Domine etc, circa il ter- della bara, secondo l' ordine di an-
mine del quale, il celebrante pone zianità. Il celebrante dice l'orazione
l'incenso nel turibolo. Terminato che Non intres, etc, dipoi i cantori co-
sia, vien intuonato da due cantori minciano il responsorio: Subvenite,
del primo coro il Kyrie eleisonj sancii Dei etc. cogli altri versetti
altri due del secondo rispondono di metodo, ed il primo de' quattro
Christe eleìson, e poi tutti di nuovo prelati o canonici eseguisce nel modo
Kyrie eleìson. Ciò fatto, il celebran- solito l'Assoluzione; indi si cauta
te ad alta voce Pater no-
dice un responsorio, e poi il secondo fa
•Her, e mentre lo va terminando in la stessa cerimonia, e cosi di seguito
silenzio, prende l' aspersono dalle fanno gli altri. Terminate le quattro
mani del diacono, e seguito da que- Assoluzioni, viene intuonato \\ Libera
sto, percorre un circolo intorno al- me, Domine etc: quindi il vescovo ce-
la bara, aspergendola di acqua be- lebrante fa anch' egli l'Assoluzione,
nedetta tre volte a destra e Ire compila la (piale e partili coli' or-
voi. ni. 1 1
82 ASS ASS
dine di prima, ha termine la ceri- Marlene, De antiq. Eccl. disciplin.
monia. V. Rituale Rom., Cxrenion. tom. IH, cap. 33, u. 28.
Episcop. de Exeqiiiis j e Bauldry, La festa dell' Assunzione è prece-
Manuale sacrarwn ccerem. p. Ili, duta dal digiuno. 11 Pontefice Ni-
cap. XIV, p. V, e. 9, art. 2, nonché colò I, eletto neir 858, fa memoria
gli arlicoU Cadavere e Cappelle di questa pia costvunanza , ed anzi
Pontificie, al cni §. VI. si parla di afferma che da gran tempo si pra-
quelle de' Novendiali. ticava nella Chiesa. Rispondendo egli
ASSUNZIONE. Festa, che celebra a' quesiti de' bulgari, scrisse Secun- :
la Chiesa cattolica in onore del mi- duni sacra decreta Ha, in iis ctiaiìi
racoloso trasporlo di Maria Vergine a licilis se quibusdam ahstineaut
al cielo incorpo ed in anima. Essa è quadragesimali videlicet tempore, je-
praticata nell' oriente che nell'oc-
si junio post Pentecoslen, jejunio ante
cidente col rito il più solenne ; anzi solemnitateni Assumptionis sanctcc
da alcuni santi dottori le \ien dato il Dei gcnitricis ... quce jejunia sancla
titolo di gra?i festa. Se ne ripete la romana suscepit antiquitas, ci te-
istituzione sino dal secolo VIj nel qua- net Ecclesia. Labbé, toni. A III dei
le crebbe assai il culto della beatissi- Couc.
ma Vergine, in forza anche della ante- A ppresso alcuni orientali il digiu-
riore memorabile condanna dell' ere- no in preparazione di questa solen-
sia nestoriana, fatta dal concilio efe- nità è di pili giorni : incominciano
sino , ^3i. Il Tommasino
l'anno essi dal primo di agosto e continua-
nel suo trattato de Feslis 1. II. e. X, no sino al decimoquinto, non omet-
n. 20, asserisce che dopo quel con- tendo che il giorno sei, nel (piale si
j)o aver governato saggiamente quel- nunzio. Egli si oppose con invitto
la sode, terminò di vivere in Roma, coraggio agli eretici, i quali volea-
decano del sacro Collegio, nel 1721. no impedire la consacrazione del
ì II sepolto nella chiesa di Aracoeli nuovo vescovo di Coirà, e moveva-
n(dla cappella di s. Francesco Sola- no guerra agli Ordini religiosi. Ma
no dov"è la tomba de' suoi antenati. siccome la sua salute andava di gior-
La vitj di questo esimio Porporato, no in giorno peggiorando, dopo a-
scritta da Raimondo Gavotti, si trova verne ricevuto il permesso dal Papa,
nel tomo III degli Arcadi defonti. fece ritorno in Roma. Allora fu fit-
ASTATI o ASTAZIANI. Eretici to secretarlo dei vescovi e regolari,
tiol secolo IX, di cui era capo un dignità che gli fu cambiata colla
cei-to Sergio, ch'arasi proposto di presidenza di Urbino, ove si rese
rinnovare il manicheismo. Il loro no- celebre per la sua incorrotta giusti-
me, che deriva dal greco, significa zia. Mentre esercitava questo ono-
incostanti,e fu dato ad essi pm- revole incarico, Innocenzo \ll, a'
chè mutavano a capriccio lingua i4- gennaio iBr)C), lo elesse pre-
e credenza. Costoro faceano eziandio te Cardinale del titolo di s. Mar-
uno strano miscuglio delle pratiche tino, e vescovo di Ancona. Il Som-
giudaiche con quelle del cristianesi- mo Pontefice, nell'atto in cui lo
mo. Allorché Niceforo sedeva sul tro- preconizzava a quella chiesa, pro-
no, questi eretici vantavano di esse- nunziò qut^ste memorande parole :
suo vescovo s. Evasio (f^edi), vive- poco lunge dal fiume Astura oraTuer-
va nel secolo IV, dappoiché la sede ta: fiume, che die' nome alle A.stiu-ie,
concilio nel V secolo, cioè nel 447> re dichiarollo suo intimo consiglie-
contro gli eretici manichei , come re. Poscia Benedetto XIII, ad istan-
abbiamo dai Baluzìo. ÌN'el 947? adu- za del re, a' 2(3 novembre 1727, lo
smarriti gli atti. In Astorga si tro- illustre pel suo zelo e per la carità
vavano quattro monisteri, cioè due versoi poveri. Avea compiti sette an-
di uomini e due di donne, semi- ni di Cardinalato, quando, nel 1734,
nario monte di pietà e due ospe-
, terminò i suoi giorni a Madrid in
dali. Nella sua diocesi si contavano odore di santità. Ebbe sepoltura nel-
novecento tredici parrocchie divise la cappella del ss. Sacramento, del-
iu sei arcidiaconati e ventitre arci- la quale era stato fondatore.
preture; le abbazie di Usgralles, in ASTRACAN. Città vescovile, fino
latino Nucariae ,
Caracedo e di di dal X\T secolo, della diocesi di Mosco-
.^an Martino di Castaneda dell' Or- via, tra il Volga e lo Jaika,sul mar Ca-
dine cistcrciense; quella di s. Maria spio. Nel detto secolo lo Czar Giovan-
di Valle-Aurea dell' Ordine premo- ni BasiloAvitz la sottomise a' suoi sta-
siratense, doppio monistero di uo- ti ; quindi fu riguardata come una
mini e di vergini; quelle di s. Sal- delle più cospicue sedi di Mosco-
vatore di Las-Duegnas e di s. Mi- via , e le si aggiunse la chiesa di
chele di Las-Duegnas di vergini Terskos.
entrambi dell' Ordine cislerciense : ASTROLOGIA. Arte, per le cui
finalmente le collegiate di Villa fran- regole credesi poter conoscere il fu-
natali inCalpe nella .Spngna, nel i S-jG, pitteto di giudiziaria, e ciò a non
da genitori d'ignobile schiatta. Ab- confondere codesta arte ingannevo-
bracciato lo stato ecclesiastico, sosten- le e falsa con l'astronomia, cioè con
rlcio del 385, li condannò. /^. Fran- do tra essi una regola che tal con-
cesco Girves Hisloria priscillianisla- giunzione non si fa gianunai in tem-
riiin, sive de hcercsi priscilliaiuc^ Ili- po di estate senza un grande incendio,
storica dissertatio. S. Giegorio I il e l' inverno senza un' inondazione
Grande Papa del Sgo , confutò universale: eppure non si vide mai
i prisciUianisti , che dicevano o- anno piìi bello e piìi sereno.
gni uomo nascere sotto le costel- Malgrado tante smascherate fal-
vittoriosi, ec. Venere dediti alla la- laici poi e contro i chierici sotto
scivia, avvenenti, puliti, galanti, ec. pena fin anco dell'estremo supplicio.
La Luna incostanti, mentitori, adu- Ma ciò che far non seppero i
latori, delatori, ghiotti, ottusi, ec. fatti, le censure ecclesiastiche, i ra-
Quanto sia non diremo assurdo, gionamenti dei dotti, lo fece a poco
ma detestabile l'intraprendere la co- a poco il progresso dei lumi. Co-
gnizione dell'avvenire contingente e minciò nel secolo decimoquinto l'ac-
riservato solo all'eterna Provviden- cademia platonica fondata da Lo-
za, circondata pegli uomini di not- renzo de Medici in Firenze ad ope-
te e tenebre impenetrabili, basta con- l'are la gran rivoluzione, che la for-
siderare che Iddio solo da tutta l'e- za avrebbe invano tentata. Allora
ternità conosce tutte le cose, che han- si cominciarono ad esaminare, a con-
Ciò avvenne l'anno 3i5. Ritornato minciare dell'anno 336. Poscia do-
in patria, fu ordinato diacono nel vette abbandonare la sua diocesi
3 19 dal suo vecchio direttore ed quattro altre volte. Primamente nel-
amico s. Alessandro. Infanto, siccome l'anno 341 si rifugiò a Roma, do-
r arianismo metteva radice, e ci vo- ve dal Pontefice san Giulio I fu
leano forti colpi per diradicarlo, fu giustificato e riconosciuto in dirit-
convocato il celebre concilio di Ni- to di ritornare alla sua sede, dal-
cea, l'anno SsS, nel quale il diacono la quale era stato espulso per la
Atanasio, condottovi da s. Alessan- elezione di Piso a vescovo d' Ales-
dro, fece luminosa mostra del suo sandria fatta dagli ariani e con-
sapei'e e del suo zelo, confondendo fermata dall' imperatore Costanzo ;
chè seppe essere stata messa taglia indi si vale di due modi per con-
sopra la sua testa. Riparò quindi in durre gli uomini al conoscimento
un angusto recinto, ove a stento pote- del vero Dio; uno è la natin-a del-
va respirare, e l'anno seguente ritor- la nostr' anima ; l' altro I' esistenza
nò in Alessandria. In seguito, a- delle cose visibili.
vendo 1' imperatore Giuliano pro- 2. Il discorso sopra l'Incarnazio-
nunziata sentenza di morte contro ne, scritto verso quello stesso tem-
lui, e mandalo un ufficiale ad ese- po, non è che una continuazione del
guirla, Atanasio s'imbarcò sul Nilo precedente. Sant' Atanasio vi prova :
questo giorno medesimo ricorre la la storia di ciò che operossi nel con-
sua festività. cilio di Nicea contro i seguaci di
Ario.
Elenco delle opere di s. Atanasio. 8. L'Apologia della dottrina di
all' imperator Costanzo nel 356. Que- santo dottore vi esorta tutti i cattolici
sta è una delle piti eleganti e più all'unione, e ad accogliere gli aria-
eloquenti opere di sant'Atanasio, ni convertiti, purché dichiarino di
die compose trovandosi nel de-
la professare la fede di Nicea, e la di-
serto. Scrisse anche l' anno susse- vinità dello Spirito santo. Il nome
guente r Apologia della sua fuga, di tomo , che porta questa lette-
per giustificare il suo ritiro, non me- ra , davasi comunemente alle lette-
no stimabile della precedente. re sinodali nel quarto e quinto se-
12. La Lettera a Serapione sul- colo.
la molte di Ario, nella quale si tro- 1 8. La Lettera all' imperatore
vano delle importanti cose sulla sto- Gioviano, nel 363.
ria dell' ariaiiismo; e pare che fos- 19. La Vita di s. Antonio fu
se scritta nel 358. Questo Serapio- sci'itta nel 365.
ne, a cui è indiritta, credesi essere 20. Le due Lettere a Orsisio, ab-
il celebre vescovo di Thinuis. bate di Tabenna.
i3. La Lettera ai solitari, scritta 21. Il Libro dell' Incarnazione
verso lo stesso tempo , ove si parla del Verbo, contro gli ariani, è divi-
delle persecuzioni di san-t' Atanasio, so in tre parti. La prima contiene
e confutasi l'arianismo. la confutazione di ciò che gli ano-
i4. I quattro discorsi contro gli mei obbiettavano contro la divinità
ariani, scritti anche questi in quel di GesLi Cristo. La divinità dello
torno, quando il santo dottore era Spirito santo viene confermata nel-
nascosto tra gli anacoreti. Fozio am- la seconda; e la terza è per prova-
mira in questi discorsi una robustez- re colla Scrittura la cousustanzialità
za e solidità di ragionare, che schiac- del Vei'bo.
cia gli ariani. Da questi, die' egli, 22. La Lettera ai vescovi d'A-
san Gregorio di Nazianzo e s. Ba- frica, verso l'anno 369.
silio il Grande attinsero quella ma- 2 3. Le Lettere a Epitteto, ad
schia e ra|)ida elo'juenza, colla qua- Adelfio e a Massimo contro t;li ere-
le essi hanno cosi gloriosamente di- tici, che combattevano la c-onsustan-
feso la fede cattolica. Sant' Atanasio zialità del Verbo e la divinità dello
vi fa uso mirabilmente della dialet- Spirito santo.
ATA ATE 93
24. I fine libri contro Apollina- p. IVIontfaucon, che usci alla luce
re, verso l'anno 372. in Parigi nel 1698. Essa è dedica-
2 5. Il Libro della Trinità e del- ta Papa Iimocenzo XII, in tre
al
lo Spirito santo, di cui non abbia- volumi ili fol., i quali non formano
mo che una traduzione latina. che due tomi. Il secondo tomo del-
26. Oltre alle lettere di s. Ata- la Collezione dei Padri, che il p.
nasio, di cui s'è detto, egli ne scris- Montfaucon pubblicò a Parigi nel
se molte altre sovra diversi soggetti. 1706, è come un supplemento alla
27. Un Commentario imperfetto sua edizione delle opere di s. Ata-
sui Salmi, il quale mostra che il nasio.
santo avea molta abilità in questa ATANASSO. Città vescovile, sino
maniera di scrivere. Abbiamo anco- dal V secolo della
diocesi d' Asia
,
trovano delle tracce sino da' primi guardato con venerazione. Troviamo
tempi, ne' quali si eressero pubbli- che gli fu accordato il privilegio del-
che chiese. Eusebio (lib. X Historice la immunità del pari che alla chiesa.
cap. IV) descrive il magnifico Atrio, Il re Clotario, vissuto nel secolo sesto,
che l'imperator Costantino avea fat- dopo la legge Salica (
§. i 3 ),
avea de-
to fabbricare davanti al sontuoso cretato, che nessuno avesse ardire di
tempio di s. Sofìa in Costantinopoli. catturare nell'Atrio della chiesa qua-
Alla metà dell' Atrio sorgeva una lunque reo o ladrone, che ivi si
fonte di acqua saliente con sotto- fosse rifuggito. Da ciò si vede quan-
posto bacino, nel quale i fedeli si to antica sia stata simile concessione.
lavavano le mani e la faccia prima ATTAIDE CuiraA de Nonio. F.
d' inoltrarsi in chiesa. Questo costu- Ci;nvnA.
me era istituito a somiglianza della ATTALAJA Giuseppe Emanuelio
disciplina slata in vigore presso gli (di) Cardinale. Giuseppe Attalaja
ebrei, doveano
in forza della quale nacque in Lisbona nell'anno 1686,
i prima di offerire il sacri-
sacerdoti, da nobilissima schiatta . Compì il
fizio, lavarsi le mani ed i piedi nel- corso degli studii nel collegio di
la gran vasca di bronzo situata nel- san Pietro di Coimbria , ove ot-
r Atrio del tempio. Tanto le chiese tenne la laurea. Fu scelto a giu-
di rito greco che le latine aveano dice del tribunale della
supremo
adottato il costume di quella fonte. Inquisizione Lisbona, colla pre-
di
In sostituzione di questa venne sta- sidenza della gran Curia, alla quale
bilita, coir andare del tempo, la pila sono commesse le cause, che riguar-
coH'acqna benedetta, che sta vicina dano magnati e grandi del regno.
i
tefice gli aflldò la chiesa patriarca- continuò a vivere con lui nel mo-
le di Lisbona, colla carica di gran nistero di Bobio, fondato da esso s.
stabilirono una chiesa , come si può I I 3o, ovvero, come piace ad altri,
inferire dagli Atti apostolici. Ai no- nelle Gallie medesime, ma nel 1 i33.
stri giorni s\ scarso è il numero dei Terminò i suoi giorni sotto il Pon-
cristiani, che basta a reggerli il me- tificato dello stesso Innocenzo, il qua-
di sue virtìi. Per laqualcosa fu elet- ne alla causa della morte violenta
to vescovo di s. Pelino nell'Abruz- data a s. Tommaso vescovo di Can-
zo, da dove venne trasferito, nel torbery. Egli assolse il re, il quale
1348, alla chiesa di Chiusi, indi giurò solennemente di non aver pre-
a quella di Cassino, e finalmente sa parte in quel misfatto, ma con-
a quella di Firenze, nel i355. Nel fessò diavervi data occasione par-
I 35^, Clemente \ 1 gli avea affida- lando con troppo sdegno contro il
to r incarico di pacificare Carlo Del- santo. Il medesimo principe decise
fino Vienna con Amadeo con-
di di abolire tutte le consuetudini ille-
te di Savoja. Dal Pontefice In- cite, che avea introdotte in Inghil-
nocenzo VI, a' 23 dicembre i556, terra, fra cui la proibizione di ap-
venne esaltato alla dignità di pre- pellare alla santa Sede, fece pro-
te Cardinale del titolo di san Mar- messa di restituii'e alla chiesa di
co, come pure fu fatto peniten- Cantorbery tutti i suoi beni, e si
l'Umbria, nel secolo duodecimo. Chia- Ebbe la tomba nella chiesa di san
mato da Dio allo stato monastico, Giorgio in Braida.
ne vestì l'abito nel monistcro di san ATTIDA. Città vescovile della
Benedetto in Mantova. Poscia, men- diocesi d'Asia nella Frigia Pacazia-
tre Papa Alessandro III si trova- na , suffiaganea della metropoli di
va in Sens, nel 1 1 6 j fu innalza- , Laodicea.
to alla dignità di prete Cardinale ATTIGNY. Piccola città di Fran-
del titolo di Vestina, ossia di san cia nella Sciampagna ,
posta sul-
\ ed in appresso, vescovo por-
itale, l'Aisne, celebre pei concilii, che vi
tuense, nel 1178. Indi venne spe- si tennero. Il primo fu celebrato nel
VOI.. HI. i3
98 ATT AUB
--6); secondo
il 822, sotto l'im-
nell' sua religione Questo trat-
gesserif.
pubblica penitenza perchè avea la- vita del medesimo s. Bernardo, ve-
viso, che questi abbia sortito i na- bile famiglia. Fino dalla più verde età
tali in Badajoz città di Spagna, ed si dedicò al mcsiiere delle armi sotto
ricodi generale. Quindi, nel i 133, ven- nel 1476- Essendo l'isola di Rodi
ne innalzato alla dignità di vescovo di assalita dai turchi, l'Aubusson dife-
Pistoia, egovernò santamente (juella -scla con mollo valore, e ne riporlo
chiesa pel corso di venti anni. Ab- compilila vittoria. Volendo dare a J
biamo di Atto le opere seguenti : Riaria Vergine .santissima un contras- 1
I. La Giovanni Gual-
vita di s. segno di grati Indine per la sconfitta dei
berto. 1. La
di s. Bernardo
vita turchi, innalzò a suo onore una .sontuo-
abbate del monistero di s. Salva .sa(\Tp]iclla,cui inlitolòdclla Madonna
e generale di T^a Ilo mb rosa, vesro- della littoria. In apprcs.so Innocen-
vo di Parma e Cardinale. 3. Un zo Vili, piacendosi di ricompensare
trattalo col titolo: (Jiice s. Jiernar- un COSI illustre personaggio, il quale
diis, ctiani Cardinalis existens , prò avea prestali tanti servigi alla San-
AUC AUC 99
ta Sede, ed avea sforzato il sultano la Guienna, la contea d' Armagnac
di Egitto a renderle omaggio e ad ed altre contee, cui signori furo-
i
Gers neir ampia provincia della corpo di quel santo nominato nei
Guienna. Corrisponde la regione di più antichi martirologi. Quella cat-
Gers alla parte orientale dell' anti- tedrale è dedicata alla Natività di
co ducato di Guascogna, del quale Maria Vergine, e fondata da Clo-
Carlo // Calvo, nell'SSo, investi San- doveo il Grande , si reputa una
cio Ij figliuolo d'un conte di Casti- delle più belle della Francia. E d'or-
glia, e discendente da quel Lupo dine gotico nell'interno e d'ordine
che capitanando i guasconi, fu no- corintio nell' esterno. Alte sono le
minato loro duce sotto Pipino. Nel sue volte, e molto si osservano le
sedeva in titolo la chiesa di s. (ìiu- quarta parte delle loro dcriine. I^ab-
slina, la (piale avea tljrillo di con- bé tom. IX. Ard. t. VI. IMiibillon
ferire dieci prebende. nel l. V, p. i3-i4 degli Annali Oc-
AUG AUD loi
nedettìni, riporta altro concilio cele- scrive ai canonici delle chiese catte-
brato in tal anno in Auch. drali di farne il servigio settima-
Il secondo si tenne l'anno i^yf), nale per turno col quarto si vieta
:
ro, che impediscono la libertà delle garo l'anno i3ij contro gli usur-
elezioni e delle postulazioni : il se- patori dei beni ecclesiastici. Gallia
condo ed il terzo proibiscono ai cu- Christ. tom. I pag. 994-
stodi delle chiese vacanti di mettersi Il settimo dell'anno l'ìi^, presie-
nel far rifiorire lo studio delle sacre onde avvampava pel bene del suo
lettere nell'Hainaut e nella Fiandra; prossimo , che fin anco ne' più ri-
come pure la disciplina nel clero, e moti ed inospili luoghi correva a
la pietà verso i poverelli e gì' in- spargere la luce dell' evangelio. Fon-
fermi. Morìnel 668 dopo trentacin- dò nella sua diocesi molte case re-
que anni di episcopato e fu sepolto a ligiose, ed adoperossi in ogni circo-
Cambrai nella chiesa di s. Pietro stanza a mantenere la fede nella
che di presente è un' abbazia col sua purezza, e rimettere la disciplina
nome di s. Audeberto. Se ne celebra ed i costumi ove fossero decaduti.
la festa ai 1 3 dicembre. Intervenne a varii concilii ed a ,
to, morì, otto anni dopo il suo ac- dà il titolo di martire. Pare che sos-
cecamento. Il corpo di lui fa sepol- tenesseil martirio poco tempo do-
to a Sithin nella chiesa della B. V., po Albano al principiar del secolo
s.
gham. Quindi fece erigere un mo- coli, ed ai quali ricorrevano con mol-
Aulo, vescovo e martire, è forse quel Verso r anno 4^' ? era potcn-
AUG AUG ioG:
lissiixia ,
quando Attila re degli vile, e r arsenale meritano qualche
unni la devastò quasi del lutto attenzione. La cattedrale è magnifi-
Riedificata, fu in seguito soggetta ca, ora dedicata alla Visitazione del-
agli svevi ed ai tedeschi, sino a che la Beala Vergine. Dessa è composta
Clodoveo difese questi ultimi nella di quattordici cappelle. Il suo capi-
battaglia di Zulpic o di Tolhiac. tolo era egualmente insigne, e com-
Ritornata sotto dominio dei fran- il ponevasi di quaranta canonici tutti
ci , ascese l' altare , e diede l' a- alla Santità Sua. Il Pontefice vi-
postolica benedizione. Quindi passò de con singolare compiacenza i va-
al palazzo vescovile preparato per rii ed antichi codici, che nella bi-
suo alloggio, ove trattenutosi in blioteca si conservano.
discorso col vescovo elettore, ammi- Fatto indi ritorno al palazzo ve-
se il magistrato cattolico della città, scovile ammise Pio VI alla sua
,
giato dalle guardie, preceduto dal- ognuno di essi da due uomini ve-
la croce Papale portata dal cro- stiti uniformi,secondo l'uso della
cifero a cavallo, e da tutti i ciam- città, con alziti di tela a due colo-
berlani, e dalla corte elettorale a ri, con cappelli simili, in un cari'o
piedi, seguito da altre due carrozze tirato da sei cavalli con sopra ,
a sei cavalli pel Pontificio seguito, quattro botti di vino squisito, aven-
si recò di nuovo alla chiesa catte- do ogni botte lo stemma Pontificio
drale , ove celebrò all' aitar mag- dipinto, e in due altri carri similmen-
giore la santa messa. Compita la te a sei cavalli, carichi con sacchi
sacra funzione, il serenissimo elettore d' avena , i quali erano decorati
condusse il Papa alla chiesa de' reli- de' suddetti stemmi. Il Papa accettò
giosi domenicani, ed indi al nobile il dono cortesemente , e poi volle
palazzo del magistrato, mirabile per che si portasse alla casa dei poveri
la vastità e pegli ornamenti del gran della città.
salone. Ivi Sua Santità fu ricevuta Sabbato 4 """^og'O Pio VI con
con le più distinte dimostrazioni l'accompagnamento del giorno pre-
di rispetto dagl' individui compo- cedente, si recò alla chiesa di s.
proibisce ad essi di tener donne nel- Pater noster^ V Ave Maria, il Credo
le lor case. Il terzo canone prescri- ed il decalogo, in tutte le domeni-
ve, che si depongano i vescovi, i che, ed il vigesimo sesto proibisce
sacerdoti ed i diaconi, che non vo- di commettere la istruzione a colo-
lesseio lasciare i giuochi di azzardo, ro, che sono sospetti di eresia. Ard.
e non permette ad essi di tener ca- t. IX.
ni da caccia ed viccelli. Col sesto si Finalmente, nel i5i i, in Augusta
comanda a' monaci la soggezione ai fu convocata un'assemblea contro il
loro vescovi , e la docilità allorché concilio di Pisa.
venissero corretti dai medesimi. II AUGUSTA. Città vescovile della
settimo impone ai chierici di chie- diocesi d' Antiochia, della prima Ci-
dere il permesso al vescovo, prima licia, e, sino dal V secolo, suffra-
di abbracciare lo stato monastico. 11 ganea della metropoli di Tarso. Si
decimo prescrive, che il vescovo ri- chiama anche Aitguslopoli.
conosca la distribuzione delle deci- AUGUSTAMNIC A. Provincia, che
me. L'undecimo canone finalmente comprendeva il basso Egitto, e che
riguarda la continenza de' chierici. si estendeva dal braccio destro dei
Labbé t. IX, Ard. t. VI. Nilo all'est del Delta sino alla fron-
11 secondo concilio si celebrò nel- tiera, ove incominciava l'Arabia Fu
r anno i'ji4^5 sotto il Pontificato di poscia prima e seconda.
divisa in
l^aolo III. Ottone, Cardinale del ti- La ])rima comprendeva vescovati i
co. Egli era mai sempre vacillante, te confutarono quell' empio scritto ,
dubitava di ogni cosa , e spesso con cui tante piaghe si recavano
variava ne' suoi principii ; cosicché alle cattoliche verità. Infatti nei
tuttora è incerto qual fede ei pro- primi ventuno articoli tutta si espo-
fessasse ,
poiché i luterani, i calvi- ne la dottrina di Lutero, cui stol-
nisti e gli ariani si disputano il tamente cercano i protestanti di
vanto di averlo a seguace dei loro nascondere e colorire dicendo, non
maestri. Questa formula di fede opporsi per alcun modo alla Scrit-
pertanto da sei principi luterani tura, od alla Chiesa cattolica. Ma
e da due città venne presentata come possono costoro ciò asserire
air imperatore, e letta in quella adu- se sono manifesti errori contro la
nanza. Giovanni Fabri che poscia , fede i loro principii sul peccato
fu vescovo di Vienna, Giovanni E- originale, sulla giustificazione, sulla
chio, e Coeleo impugnarono tosto la sulHcienza della lède per essere giù-
112 AUG AUG
stificati, sulle opere buone, sulla cattolici: tanto è vero che lo stesso
penitenza, sui sacramenti, sugli ec- spirito di novità è costretto a ren-
clesiastici precetti , sul libero arbi- dere omaggio ai certi principii di
gli ultimi articoli poi si dichiarano Intanto nel suindicato anno i53i
come abusi alcuni punti , che la principiò la guerra cogli svizzeri, e
1' eresiarca Zuinglio, il quale co' suoi
Chiesa stabilì doversi osservare do-
A^unque. Questi sono: la comunione benché non appartenessero al
svizzeri,
dei laici sotto una sola specie, il corpo germanico, avea mandato alla
celibato dei sacerdoti , le messe pri- dieta d'Augusta la confessione, in cui
vogliono chiudere gli occhi alla ve- trodusse luteranismo ne'suoi stati.
il
riale, più forte di quello fatto ban- autorità apostolica lo denunziò a'
dire a Worms. Venne in esso or- 2 giugno i536. Tre anni dopo,
dinato, che sieno ristabilite le cose la Misnia e la Turingia cambia-
tolse il ducato di ]*inssia eh" ciasi tcriin (l'Jiigusla, a motivo clu; at- 1
[iù^i^c/^rvm^', H'.
I 1
4 AUG AUG
ne chiamata la Pace Religiosa ,
crescimento anche di Semper au-
lòimante come , altrove dicemmo, gusti ed Angustissimi, ed in seguito
una parte del diritto pubblico lo diedero pure alle imperatrici
Nella dieta di Augusta si propose Marco Aurelio lo divise
loro spose.
un concilio nazionale nell' Alenia- con Lucio Vero suo collega. Da
gna, e i cattolici dell'impero con- principio quelli, che gl'imperatori si
articoli. I Romani Pontefici con ze- loro creati Cesari, e poscia Augusti,
lo apostolico si opposero mai sem- locchè venne adottato anche dagli
pie al libero esercizio della Confes- imperatori cattolici, e le loro vesti,
sione Augustana ed alle conseguen- e le cose appartenenti alle persone
ze di essa. loi'o st dissei'o Augustali. In pro-
AUGUSTO (s.), prete nel Berrì gresso il titolo di Augusto fu dato
era s\ rattratto delle mani e dei anche ai re e alle regine , partico-
piedi, che per passare d' uno in al- larmente ai re di Francia e di
tio luogo avea mestieri di essere
, Spagna ; ed il Parisi nelle sue Istru-
sostenuto a braccia, o di strascinarsi zioni per la segretaria j Roma i'j85,
da sé sui gomiti e sulle ginocchia. rileva che a' suoi tempi s'introdusse
La sua miseria moveva 1' altrui com- r uso di dire Augusto figlio, e Au-
passione, ed egli non poche limosine gusta famiglia ,
quando si parla di
perciò ne ricevette, le quali rifuse quello, e di quella de' sovrani. L'Au-
poi tutte nella fabbrica di una cap- gustissimo, o Augustissima, superla-
pella in onore di s. Martino nel vil- tivo di Augusto, non solo
si dà alle
liberò di darsi alla vita ascetica. augiu'ii alcuna cosa era consagrata,
Poco stante fu eletto, da Probiano dai gentili si dissero Augusti da
,
AUN ARIO (s.), vescovo di Au- Benedetto XII a' 18 dicembre i338
serre, viveva nel secolo VI. Dap- lo decorò della porpora, col titolo
iiG AUR AUR
presbiterale di s. Stefano nel Montecel- cento religiose. Divenne Aurea mo-
lio.Essendo appresso insorta una dis- dello degnissimo d imitazione a tut-
cordia tra Casimiro re di Polonia te le sue compagne, e a tal segno
zii di Clemente VI, dal quale ebbe votamente, e ne attese l'istante con
ordine d'instituire processo sopra la somma letizia di cuore. Morì a' dì
esercitato le più sublimi virtù, pas- glio i83f), gli venne surrogato il con-
sò di vita ai 16 giugno 55 1 , sic- te don Antonio Schaallgotsche.
come ne fa fede una iscrizione tro- AURELIOPOLI. Città vescovi-
vata sopra la sua tomba. I marti- le della diocesi d'Asia nella pro-
rologi di Adone, di Usuardo e il vincia di Lidia, eretta nel V secolo,
romano nominano questo santo ai suCfraganea alla metropoli di Sardi.
16 di giugno, e dicono essere egli Si appella eziandio Pericolile.
stato seppellito a Lione. AUflEOLA. Voce, la cui origi-
ALRELIO (s.), vescovo di Car- ne si ripete da Ianni'!, alloro. L'Au-
tagine, dove prima stato era arci- reola dividcsi in tre specie di sim-
diacono. Elevato a tale uffizio nel bolico significato , come abbiamo
388, si legò in amicizia con s. A- in s. Matteo capo 1 3, e in san
al
dt)natisti , ma volle aver che fare vi di Dio ; come lo erano i raggi del
eziandio co' pelagiani. Fu egli il pri- capo, che, a testimonianza del Garam-
mo che condannasse Celestio, disce- pi, Memorie, ec. p. 43 i , si convertiro-
polo di Pelagio, in un concilio te- no in diadema. 11 Nimbo poi è quel
nuto l'anno ^11. Quattro anni ap- diadema che si suol sovrapporre al ca-
presso condannò Pelagio medesimo po dei santi canonizzati, in forma di
in altro concilio, e percosse di ana- splendore circolare. In alcune pittuie
tema l'empia dottrina di questo e- antiche si vede sulla testa di qualche
resiarca prima che santo Agostino immagine un diadema quadro, il che
sci, o anelli d'oro, owero, come tornasse in seguito piìi già dita che
dice il Giustiniani, alcune foglie non gli era allora, e lo divertis-
d'oro. Fu in tanta stima quest Oj- se dalla buona vita che aveva in
dìne, e tale il desiderio di appar- animo di menare, si risolse di ab-
tenervi, che molti nobili spagnuoli, bandonare per sempre 1 innano con-
dopo la conquista del Perù , vi si sorzio. Bitirossiuna roccia sovra
aggregarono, assoggettandosi all'uso della montagna dOxea a tre leghe
di portare dalle orecchie tal sorte e mezzo da Costantinopoli. Assistet-
di ornamenti, ciò che ail'ermano an- te al concilio di Calcedonia per or-
co il Mcnnenio e Girolamo Ro- dine dell' imperatore Marciano, e
mano. passò quindi sul monte Tiopc, non
AURILLAC. Città di Francia, lungi da Calcedonia. Usci di vita
antica capitale dell'alta Alvernia, verso l'anno 470- I^" encomialo da
poche miglia distante da Saint- Sozomeno con magnifici elogi, e gli
Flour. Questa città fondata nel se- fu eretto un tempio sotto il suo
colo IX da s. Yeraud è posta in nome da s. Stefano il Giovane. 11
tale della Germania è posto l'ar- passaggio d' Itaha (anno 4? 6) s^^"
ciducato d'Austria, così appellato dal za ricevere la benedizione da sì
tedesco Ocsterreichj parola che e- gran santo. Penetrò pertanto nel (on-
quivale ad Ost e Reich (regno al- do della grotta ove stava come se-
l' Oriente ). L' arciducato d' Austria polto, incurvò la straordinaria sua sta-
corrisponde in gran parte all'antica tura, e, sebbene avesse assunto un'aria
regione Norica, sebbene al di là del dimessa, fu pure riconosciuto da Seve-
monte Ceti un tratto vi sia incluso rino, e non solo venne salutato da lui
della limitrofa Pannonia. Dividesi l'ar- come capo della nazione, ma le più
ciducato d'Austria in due governi, felici predizioni egli ebbe sull'av-
che per essere l'uno al di sotto, e venire, coU'epoca precisa del suo go-
l'altro al di sopra del fiume Ens, verno. Un angelo era Severino : cou-
vor,. III. 16
12-2. AUS AUS
vertiva i barbari , informava quei tesorida essi raccolti in due .secoli
popoli sugli ostili disegni del ne- e mezzo di scorrerie fatte in Eu-
mici che volevano assalirli, ed ab- ropa, mandò in dono una porzione
borrente da ogni specie di dignità, di quel bollino al Sommo Ponte-
amava la solitudine, T orazione e le fice , e divise il resto tra la sua
opere pie come mezzi i più efficaci corte ed i suoi guerrieri. Conquisi
per la salute delle infelici provincie così gli avari, il loro kan medesimo
que' paesi ricevuta. Sconfìtti però fu- Salisburgo, ebbe la cura di promul-
rono nel 791 da Carlo Magno, il gare il cristianesimo tra quelle genti,
quale per quella spedizione fece ap- al qual fine furono subordinati al
pali degli avari nell' Austria odier- dal servigio della guerra.
na, ed inseguì i fuggitivi al di là L' imperatore Ottone 1 1 (an. 983)
di Vienna sino alla Raab. as!;(>gnòil margravialod'Auslria aLeo-
Nel '/()i'> Pipino penetrò un'altra ]i()ldo della casa di Babcnbcrg, una
volta dalla parte d' Malia nel loro delle pili ragguardevoli della Fran-
paese, e depredandoli dcgl' immensi coma ; ma che per una coiitesa cou
A US A US 123
Rodolfo, vescovo di Wiirzburp;, area colle orazioni e colle penitenze, si
perduta la maggior parie dei beni rese eziandio distinto per aver pro-
Assunto essa però il
suoi originarii. curata in ogni guisa la felicità del
margraviato d'Austria, ne dilatò i suo popolo, raddolcendone i costumi.
confini con alcune vittorie sopra gli In quel tempo ebbero incomincia-
ungheri, e colle sole sue forze fu mento le crociate in Palestina, alle
in grado di dilèndere i confini di <]uali dcijiderando anch' egli di as-
Alcmagna non abbastanza per lo ad- sociarsi avea cinta la sacra spada
,
dietro tutelati dalla forza riunità di a Mòlk. per mano di Altmann ve-
tutto r esercito dell' impero. Sopran- scovo di Passavia. Sospesa però quel-
nominato quindi Leopoldo per tanti la crociata, Leopoldo potè attendere
meriti l^ Illustre, lijce che perpetua- con maggior zelo alla tranquillità
mente nella sua casa si mantenesse del suo paese. JN'el i loi diede prin-
il margraviato, comunque non per cipio alla fàbbrica di un nuovo ca-
anco fosse renduto ereditario. più alta cima del Kahlea-
stello sulla
A Leopoldo 1 1' Illustre successe En- bcrg nelle vicinanze di Vienna, che
rico I suo primogenito (an. 994), il dal suo nome fu chiamato Lcopolds-
quale,morto senza prole, fece luogo berg. Da Mòlk trasferita colà la
ad Alberto IV, figlio pure di Leo- sua residenza, nel i loG , sposò
poldo L Sotto di lui la marca di Agnese sorella dell'imperatore En-
Austria dila tossi fino al fiume Ley- rico IV, e vedova di Federico I di
tha (an. io43), in premio delle ben Hohenstaufen, la quale era madre di
riuscite sue imprese contro gli un- due figli, cioè Corrado che fu poscia
gheri, nel mentre che l' imperatore imiieralore, e Federico padre di Fe-
Enrico III ne innalzava il margra- deiico Barbarossa. Agnese, volendo
viato alla dignità di feudo dell' im- aver parte a tutte le pie opere del
pero di primo ordine, e conferiva marito alzavasi notte tempo per
,
che assai per tempo aveva confor- e colle lagrime agli occhi scongiurava
mata la vita alla perfezione evan- i principi dell'impero ad alleviarlo
gelica, e, rinunziate le contentezze di quel peso, che dato venne a Lo-
della terra j nutriva la sua anima tario II duca di Sassonia. Nel i 127,
!24 Aus AUS
Leopoldo IV fondò il monistero di Baviera, di cui Enrico II era stato in-
s. Croce dell'Ordine de' cistcrciensi feudato: composizione di leggeri com-
presso l'anzidetto castello di Rahlen- piuta per la docilità di Enrico, il cpiale,
berg. Avrebbe anche desiderato di nella quinta delle diete per tale og-
ritirarvisi a cantar continuamen- getto tenute, fece il sagrifizio de' propri
te le lodi del Signore insieme alla diritti alla tranquillità della Germa-
moglie sua; ma impedito dai do- nia. In compenso ebbe egli nondi-
veri delio stato, fondò invece un al- meno dall'imperatore Federico, col-
tro monistero di canonici regolari l'approvazioue di tutti i principi del-
Neu-
col titolo di nostra Signora di l'impero, ima bolla d'oro, per cui in-
burg, due leghe lungi da Vienna, signito veniva di ragguardevoli pri-
acciocché adempiessero in sua vece vilegi da essere trasmessi ne' succes-
l'angelica occupazione. Finalmente sori suoi. Principali tra que' privilegi
dopo un glorioso regno, Leopoldo erano : i
.'
che la provincia sopra l'Ens
sì ammalò, e tratto, nel ii36, al fosse unita a quella di sotto, e che en-
sepolcro in odore di santità, fu sep- trambe venissero erette in un indi-
pellito nel detto monistex'o di Neu- visibileducato ereditario; 2." che il
burg. Egli, nel i485, venne canoniz- ducato di primogenitura dovesse pas-
zato solennemente da Papa Innocenzo sare agli eredi mascolini e femmi-
Vili, e da quel tempo incominciò ad nini,ed in diletto potesse esser do-
essere venerato nell'Austria siccome nato o lasciato per testamento a li-
patrono. Veggasi Hisloria Leopol- bera scelta dell'ultimo possessore ;
di I
Austrice Marchionis per Hier. 3." che al duca fossero conferiti tut-
Ptrnini., Viennce 1547- ti i diritti di sovrano ;
4-° final-
A Leopoldo IV succedette Leo- mente che sotto certi limiti fosse de-
poldo V suo
figlio minore, sopran- terminata la dipendenza dei duchi
nominato Generoso, che, caduto
il d'Austria dall'impero.
bentosto malato in Ratisbona, sen- Nel 1177 morì Enrico II d'Au-
za lasciar figliuoli, morì nel ii^i stria, succedendogli, per diritto di
nel convento di Alt-Aich. Enrico II primogenitura, suo figlio Leopoldo
suo che da un motto par-
fratello, VI, soprannominato // Firtuoso. En-
ticolare ebbe il soprannome di Ja- rico Il avea tiasferita la sua sede
somirgott, ebbe perciò dall'impera- da Rahlenberg a Vienna, e per lui
tore Corrado III la dignità di mar- erano stati eretti la chiesa di san
gravio d'Austria. Era quello il tem- Stefano ed il capitolo de' benedetti
po in cui la crociata predicata da ni. Leopoldo VI, nel i i8r, non in-
s. Bernardo faceva prendere all'im- feriore ai suoi maggiori per lo spi-
peratore Corrado III la croce per rito della pietà e della causa cri-
salvare Gerusalemme esposta a stiana, si mise sulle armi per pas-
grande pericolo. A lui tennero pur sare in Palestina. Da Gerusalemme
dietro Enrico II d'Austria, ed altri riportò un pezzo della santa Croce, di
principi della Germania. Ma morto cui fece dono al convento di Sattel-
poco dopo quella crociala Corrado bach ;
per la qual cosa anche di pre-
III (an. iiS'a), e succedutogli nel sente quel convento porla il nomo di
Irono de' tedeschi Federico barba- santa Crocw Introdusse egli pure
rossa, questi prociu'ò di compoirc le in Austria, trasporlandola da (rc-
didercnze insorte in Germania per la rusaleuime, una colonia di cavalie-
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ri templari, che collocò aH'Erdheig nella delta azione di Acri tutta tin-
in Vienna, ed il suo paese eredita- ta di sangue (eccetto quella parte
rio, 86, per teslamento di Ot-
nel I 1 eh' era coperta dalla cintura) la so-
locaro VI, venne ingrandito di lut- praveste bianca di Leopoldo, pren-
to il ducato della Stiria. dessero gli Austriaci, per proprio
Fu nel 1191, che Leopoldo VI stemma ima benda candida in cam-
per la seconda volta marciò in Pa- po siccome racconta Cuspi-
rosso,
lestina, e dopo la morte dell' impe- niano, e siccome può vedersi in Lip-
ratore Fedei'ico assunse il comando sio, il quale in una epistola scritta
fece levare per gelosia quella bandie- gliuolo Federico I, che mcritossi il
prima l'impero romano dai greci munque fosse uguale in tutti il di-
ai tedeschi nella persona di Carlo ritto di successione nei pateriii pos-
Magno; indi per essa essere stato sedimenti , r amministrazione delle
conferito il diritto di eleggere il re Provincie austriache fu commessa a
dei romani ad alcuni principi eccle- Federico, intanto che Leopoldo pre-
siastici e laici, non altrimenti che se il governo degli stati che la sua
dal Papa ricevevano quindi gl'im- casa possedeva nella Svevia , nel-
peratori, i re, ed i principi la po- l'Alsazia e nella Svizzera.
destà della spada materiale. Per la La morte di Alberto I era seguita
qual cosa esigette Bonifacio da Al- da un interregno di sette mesi, nei
berto il giuramento di fedeltà ver- quali l'impero e la Santa Sede ge-
so il Sommo Pontefice, la confer- mettero sotto le più gravi scissure.
ma di tutte le concessioni e di tutte Concorreva minacciosamente alla co-
le promesse fatte alla Chiesa Roma- rona reale de' romani Filippo re
na dagl' imperatori precedenti ed , di Francia; vi concorreva pur anco
mi obbligo espresso di difendere i Federico, primogenito del defunto
diritti della Santa Sede contro i ne- Alberto, e vi concorrevano altri prin-
mici di essa, di rifiutare loro ogni cipi alemanni. Acclamato però En-
alleanza, e di prendere al contrario rico VII, primogenito del conte di
le anni contro di essi dove il Pa- Luxemburgo i3o8), dagli elet-
(an.
pa lo avesse ordinato. A tutto si tori, quell'elezione fu confermata da
sottomise Alberto a quest'ulti-
; ma Papa Clemente V; ma mez-
nel bel
ma condizione non seppe soscrivere. zo della sua carriera, mancato di
Dichiararsi nemico al re di Fran- vita Enrico, nuove speranze solle-
cia suo amico, suo difensore e suo varonsi in cuore dei principi austria-
alleato, e del tjuale avca sposata la ci per la reale corona de' romani.
sorella, ciò francamente promise di E di fatti seda cinque elettori, nel
non voler adempire giammai. i3i/j, eletto venne Lodovico re di
A LS A US i.,,f)
Baviera, dagli altri due ili cÌMo Pontificato Giovanni XXII e crea-
Federico III d'Austria. Ciò fu la re l'antipapa Nicolò V [f'^'. Antipa-
cagione di una guerra di otto anni, pi), il quale pubblicò alcune bolle
che straziò l'Alemagna coli' alterna contro il Pontefice logillimo, e ne
fortuna dei due competitori. La S. confermò deposizione già pronun-
la
Sede, allora vacante, non prese al- ziata dall'imperatore.
cuna parte in quella contesa, che fu In mezzo a taU scompigli Fede-
estinta colla battaglia di Miihldorf, rico d'Austria, e Lodovico di Bavie-
colla sconfitta e colla cattività di ra vennero ad accordo, per cui Fe-
Federico, ad onta degli sforzi di Leo- derico veniva sciolto dalla prigionia
poldo suo fratello per ricuperargli (an. ì3i5) rinunziando
alla corona
la libertà. erano quegli
Sostenuti dell'impero, e facendo molte altre
sforzi dal Pontefice Giovanni XXII, concessioni al suo avversario. Ma
il quale con un monitorio comandò comunque Federico si apprestasse al
a Lodovico re di Baviera ipso facto compimento dei patti, i suoi fratel-
di desistere dall'amministrazione del- li ed in particolar modo l' alteio
,
tore. Federico esortò quindi Gio- della Boemia coli' Austria. Se non
vanni XXI li a far ritorno da JNeu- che, costretto il nuovo imperatore
burg a Fi-iburgo dove gli fu doman- a tener fronte in Ungheria alle ir-
zelo il cristianesimo che con cin- suscitarono nella Stiria. I turchi, do-
quemila uomini marciò verso Bel- po essersi stabiliti nella Bosnia, scorse-
grado vicina a soccombere. Col Cro- ro più volte verso la Drava e de-
cifisso alla mano animava i com- solarono la Carniola. 11 Sommo Pon-
battenti, i quali pegli sforzi special- tefice Paolo II, che ben prevedeva
mente Uniade, valoroso condot-
di i danni di quelle turchesche escur-
tiero degli ungheresi e vicario del sioni, aveva colta la peregrinazione
regno nella minorità del re Ladis- dell' imperatore Federico fatta per
lao ,
giunsero a respingere i nemi- voto a Roma all'uopo di concertare le
ci sino a Sofia. Ladislao dopo quel- vie acconce a reprimere i progressi di
la vittoria recatosi a Praga per vi- quei barbari. Lo riceveva a tal fi-
nirsi in matrimonio con Maddale- ne con gran feste nella capitale del
na di Francia, per opera degli us- mondo cattolico insieme al suo se-
siti ai quali si mostrava contrario, guito di olti'e seicento persone, il
col trattato di Presburgo (an. i490 oneroso riscatto. Ad una tal nuova il
procacciò a sé stesso il diritto di Pontefice Pio II fece rivivere, anzi
successione all' Ungheria , nel caso aggravò la scomunica sul principe,
che Ladislao, subentrato sul trono e su qnanti per lo addietro non Io
a Mattia, non avesse lasciati eredi avessero tenuto per iscom unica to.
mascolini. Poco dopo morì l'impe- Il duca Sigismondo nell'esempio di
ratore Federico (an. 149^) nel set- ciò, che a qiie' dì fecero i francesi,
tantesimo ottavo anno dell'età sua, si appellò dal Papa al futuro con-
dopo cinqnantacjuattro anni di re- cilio , appellazione stesa dal dottor
gno. Fondati egli avea i vescovati Gregorio di Eimburg, il quale es-
diLubiana (1462), di Neustadt pres- sendo pure stato scomunicato dal
so Vienna ( 1468), e di Vienna Pontefice , scrisse un trattato con-
(1480) fabbricando eziandio la cat- tro la podestà temporale dei Papi
tedrale di Gratz. sui principi.
Frattanto , pria che si parli di Massimiliano era destinato dalla
Massimiliano succeduto a Federico, Provvidenza a stabilire un' epoca no-
è mestieri ricordare quanto toccava A'ella per la casa d'Austria. Nato a
lendo egli permettere l' introduzio- torbidi tempi, che afflissero il go-
ne delle commende ne' suoi stati, verno di suo padre, acquistò colla
comunque sì comuni in Italia , in morte di Carlo /' Ardito, duca di
Inghilterra, in Francia ed in Ispa- Borgogna, tra le provincia di qua
gua , non volle mai che il
soffrire delle Alpi, il ducato, e la fi*anca
Cartlinale di Cusa possedesse a quel contea di Boi'gogna, insieme a tutto
modo il vescovato di Brixen (Bres- il Belgio confinante , ottenuto pel
sanone), vale a dire senza la resi- matrimonio fatto coU'imica figlia di
denza. Fin dal momento che Papa quel duca. Nel i486, essendo ancor
Nicolò V avea nominato il Cardi- vivo suo padre, fu eletto re dei ro-
nale a quel vescovato, vi s'era op- mani, e molti ottimi provvedimenti
posto egli , e le dissensioni tra il legislativi ed economici introdusse
duca ed il Cardinale giunsero al ne' suoi stati. Pel matrimonio di
segno da aver dovuto cedere il Car- Filippo il Bello suo figlio con Gio-
dinale, sotto il Pontillcato di Cali- vanna di C astiglia, unì ai propri do-
sto 111. Ma questo Pontefice, dopo minii la Spagna, e per quello di
aver avvertito inutilmente Sigismon- Ferdinando suo nipote le assicurò
do, mise r interdetto ne' suoi stali, la Boemia e l'Ungheria.
e sebbene sotto il successore di Ca- Fin dalla sua giovinezza stava a
listo, Pio II, fosse composta la dis- cuore dell' imperatore iNIassimiliano
cordia per la mediazione dell' im- il progetto ili saicciare i turchi dal-
peratore Federico, tornò a prorom- l' Europa, ed il Papa Leone X esor-
pere piìi fortemente. Tornato es- tava i popoli cristiani a dar ma-
sejido il Cardinale in Brcissanono, il no air imperatore. Il perchè spedì
duca in)provvisamen(e investì la cit- il Cardinale Gaetano alla dieta ini-
A US AUS 1 35
perialc di Augusta (an. i5i8), e ditaric, e conchiusc con lui tre di-
lui fatta alla Porta ed alla Tran- tra gli altri articoli che il diritto di
silvania gli fruttò poco onore. Ave- costruire le chiese protestanti non si
va ben egli vietato in Austria ogni estendesse alle terre di patrimonio
maniera di culto protestante, aveva della Chiesa. I settarii di sprezzarono
sino dal i^'j i , introdotti i gesuiti qviegli ordini, guidali dal supremo
a Gratz afìldando loro un collegio, comandante Mattia di Thinn, ammu-
che fu poscia innalzato al grado di tinarono, si trasferirono alla sala del
università; aveva dato alle fiamme consiglio di stato che si trovava
dodici mila libri luterani , coman- raccolto, e protestarono dapprima ;
dando , che le parrocchie fossci'o indi minacciati dello sdegno impe-
provvedute di ecclesiastici cattolici, e- riale slanciarono dalle finestre il
siliati aveva dalla Moravia (an.1602) presidente, ed il segretario del con-
i picarditi ovvero i fratelli moravi siglio, insieme ad uno de^ consiglie-
{^Vedi); ma alieno dalle cure del ri ; finalmente obbligali gli abitanti
governo, si vide costretto a cedere tutti a dar giuramento di fedeltà
(an. 1608) a suo fratello Mattia s'impossessarono del castello, crea-
r Ungheria la Moravia e gli sta-
, rono trenta direttori perchè ammi-
ti ereditarii dell' Austria, ritenendo nistrassero il regno sovranamente
per sé la sola Boemia. I boemi, as- e levata un'armata di trentamila uo-
sai inclinati al protestantismo pro- mini si fortificarono.
fittarono della debolezza deir impe- Se l'imperatore Mattia, anziché
ratore per carpirgli il cosi detto star contento a semplici proibizioni
Diploma imperiale, in forza del quale e minaccie, avesse rintuzzata la ri-
fiuono permesse in Boemia ai signo- volta in sul nascere, facilmente a-
ri , ai cavalieri , ed agli stati regii vrebbc trionfato de' settarii ma gl'in- ;
coir intelligenza del partito piote- teranismo a quei della bassa Austria.
stante di quella capitale, s'impadro- Una serie non interrotta di av-
nirono dei sobborghi, e mandaro- venimenti memorandi fu il regno di
mente schieratisi sulla piazza del impresa di por fine alla guerra dei
castello, intimorirono siffattamente i trent'anni. Fatalmente il soverchio
deputati, che presero la fuga insie- rigore di qucU' imperatore meglio
me a Thurn, il quale dovette tor- inasprendo gli animi, allungò il tem-
nare in Boemia dove il suo partito po della pace sospirata dall' Alema-
era stato sconfitto. gna, e la setta eljbe agio di ricu-
In Si difficile situazione Ferdi- perare i beni dei quali era stata
nando li passò a Francfort per es- spogliata, arrogandosi eziandio esor-
sere incoronato. I rivoluzionari te- bitanti diritti per lo innanzi non
mendo intanto che le forze riunite goduti, e che quasi conquista |)ro-
della casa d' Austria valessero ad pria, e proprio inalienabile patrimo-
opprimerli, si collegarono d'interes- nio furono da essa riguardati. Alla
si col calvinista Federico V elettore pace, che seguì il memorando asse-
palatino, possessore di considerabili dio di Praga, Ferdinando 111 far
dominii nell' Alemagiia, e lo corona- dovette il sagrifìzio delia Lusazia alia
rono re di Boemia, l^crò l'imperatore Sassonia, e per quella di Vestfalia (an.
Ferdinando, aiutato dal Sommo Pon- 1648) dovette cedere l'Alsazia alia
tefice, dal duca INIassimiiiano di Bavie- Francia. Cessò di vivere Ferdinando,
ra, capo delia lega cattolica di Alema- nel 1657, e fu sepolto a Vienna nella
gna, dall' elettore di Sassoniaj e dai tomba imperiale presso i cappucci-
re di Spagna e di Polonia, sterminò ni. Ebbe tre figliuoli , Ferdinando
affatto il protestantismo dalla Boe- IV, Leopoldo I5 e Carlo Giuseppe.
mia propriamente detta, e dalla Mo- Premorto a lui Ferdinando, gli
ravia, li'alta scuola di Praga fu af- succedette quindi Leopoldo I il qua-
fidata ai gesuiti , lo stato ecclesia- le, vivente ancora il padre, era sta-
stico fu ammesso negli stati provin- to incoronato reUngheria e di
d'
ciali, l'arcivescovo di Praga innal- Boemia (an. i65 5). Grandi diflicol-
zato venne a primate del regno, ed lìi incontrò peraltro afùiu' di ottenere
il capitolo delia ciiltedraie di Ol- la corona imperiale, che nel iG'TS
miitz onorato del titolo di fedelis- gli venne soltanto conli'hla. Sotto
simo, che pur gode di presente. In Leopoldo I si rinnovò la guerra col
pari tempo Ferdinando \n\\h l)oe- i turco ,e Cara Mastafà assediava
mi del diritto di eleggere il loro Vienna nel i(iH3, (piando vennero
re, aimuliò il diploma inijuiialc e ^li aiuti di Papa liinoceii/t) \l, di
L' imperatore nel luogo medesimo, te del Milanese, mentj'c per la pa-
ove si tenne il congresso , innalzò ce di Belgrado, nel 1739, perdette
una cappella a S. Maria della Pa- tutti i frutti delle vittorie del prin-
ce,ed un convento di fi'ancescani. cipe Eugenio. Quelle concessioni fu-
Andò per altro fallito a quell' im- rono nondimeno da lui fatte colla
peratore il disegno di assicurare a mira sovrattutto di assicurare per
Carlo suo secondogenito la succes- mancanza di figliuoli a sua figlia
(an. 1 700), ne provenne una guer- ventiquattro dell'età sua, essendo uni-
ra intitolata la guerra dei sette an- ta già in matrimonio al duca Fran-
ni per la successione della Spagna, cesco Stefano di Lorena dopo la ,
nel bel mezzo della quale morì Leo- morte di Carlo VI suo padre, ac-
poldo ,lyoS, portando al se-
nel caduta nel 1740, salì sul trono di
polcro il nome di Grande datogli tutte le Provincie Austriache. Una
pei memorandi avvenimenti onde guerra di otto anni, da essa man-
il suo regno fi^i segnalato. tenuta col più eroico coraggio, le
L'arciduca Carlo, suo secondoge- contrastava quel trono. La Spagna,
nito, innanzi alla morte del padre, la Baviera e la Sassonia strette in
voleva pur tentare di farsi ricono- confederazione colla Francia, misero
scere come re della Spagna. A tal in campo pretensioni di eredità
fine con una flotta inglese passato sulla riunita monarchia austriaca
in Ispagna, ei'a in molti luoghi già Federico II re di Prussia vantò
come re riconosciuto ; ma pria che diritti sulla Slesia; ma Maria Te-
estendesse l'autorità sua in quel re- resa , comunque abbandonata dai
gno, dovette recarsi al possesso degli suoi naturali alleati , e sostenuta
austriaci stati ereditari, derivatogli fosse solo dai sussidii dell' Inghil-
la casa d'Austria si concentravano chi voleva, che nei torbidi facesse va-
in Carlo, il quale assunto nel 1712 lere i suoi diritti sui ducati di Par-
al Irono imperiale, prese il nome di ma e di Piacenza, ed approfittasse
Carlo VI. Se pei trattati di Rastadt in ogni guisa della guerra suscitata
e di Baden acquistava egh i Paesi in Itaha, non ascoltò che il suo
i4o AUS A US
cuore ; scrisse anzi alla corte di prese , e di aver soverchiamente
Francia per indurla a negare il idoleggiato il sistema di uniformità,
passaggio per le sue terre agli eser- che lo condusse a continue innova-
citi di Spagna, Spa-
scrisse al re di zioni. Per questo soppresse nelle
gna acciocché non molestasse con Provincie ereditarie Austriache (\in:
le sue armi i principi cattolici, e mila centosessantacinquc conventi
scrisse pure all'elettore di Baviera con sessantaquattromila novecento
richiamandolo a seguire le vie del- tra monache e monaci dedicati al-
l'accomodamento per conto della la vita contemplativa, conservan-
Boemia da lui ambita. do que'soli che, oltre la cura delle
Frattanto, nel 174^5 niorto l'e- anime si occupavano o nella istru-
,
di Carlo VI era stato eletto im- questi medesimi non permise che
peratore col nome di Carlo VII, piìi dipendessero dall'Ordine gene-
fu assunto all' impero dell' Alema- rale di Roma. Tali innovazioni spin-
gna, sotto il titolo di Francesco I, sero il Sommo Pontefice Pio VI
il marito di Maria Fran- Teresa, ad intraprendere il viaggio da Ro-
cesco Stefano di Lorena gran duca ma a Vienna (an. 17B2) dove per
di Toscana. Alla morte di lui, ac- un mese venne trattato nel castello
caduta nel 1765 , Maria Teresa imperiale con somma magnificenza
prese a correggente Giuseppe II { F^. Pio VI ) e dove alcune cose
suo figliuolo,, che nell'anno innanzi ottenne di somma importanza dal-
era stato eletto re dei romani. Il la equità di quelV imperatore , sic-
secondogenito Leopoldo fu ricono- come egli stesso si esprime nell' al-
sciuto gran duca di Toscana se- , locuzione fatta ai Cardinali, ritor-
conda linea mascolina, colla quale nato che fli a Roma.
intendeasi assicurare la successione Se dopo il viaggio di Pio Vi fu
nella casa d' Austria , cui in ogni più ritenuto Giuseppe II nelle in-
caso doveva succedere quella d'Este novazioni religiose , progredì tutta-
instituita dall' arciduca Ferdinando via negli ordinamenti economici,
terzogenito di Maria Teresa. Il re- e commerciali : ma non pertanto
gno di sì gran principessa si con- quel grande suo zelo jier la causa
traddistinse specialmente coi prov- dello stato gH attirò addosso la
vedimenti dati per l' incremento del- contrarietà di molti. La introduzio-
l' agricoltura , dell' istruzione popo- ne nei Paesi Bassi di un unico se-
lare, e per la floridezza delle arti minario in Lovanio col proposito ,
dagli altri principi dell' Europa al del defunto e piissimo Vittorio Em-
modo con che Francesco I ne diede manuele re di Sardegna, nata
19 il
a Maria Teresa figlia di Ferdinan- con ogni atto della pietà puà risplen-
do IV re delle due Sicilie (an 1790), dente.
AUS AUS 143
Tra i distinti ecclesiastici dati al- santa Croce, comechè consumasse il
siede nelle austriache terre i suoi merito dei soli nubili. Vili, della
fondi e vanta un principe della ca- Corona da JVa-
di ferro, proclamato
sa imperiale per gran maestro. Ora poleone 5 giugno i8o5, e confer-
il
IV duca di Modena. II. Del Toson sele verdi all' orlo del nastro color
d'oro fondalo da Filippo il lìuoiio d'arancio distinguono la decorazio-
duca di Borgogna a' io gennaio ne italica dall'austriaca. IX. di san
l43o, perocché avendo Massimiliano Giovaimi di Gerusalemme in Au-
I d' Austria sposata Maria di Bor- stria, e gran priorato di esso in
gogna, figlia ed erede di Carlo // Boemia. L' Austria possiede, nella
Temerario, nellereditaine gli stati_, cittìi libera di l'^rancfort , la cor-
venne (juindi neirAustriaca dinastia te dei cavalieri di s. Giovanni, sulla
il diritto di conferire questo Ordine. quale n' è sovrana, giusta l'articolo
III. Della Croce Stellata, o delle Da- 5i dell'atto del congresso di Vien-
me della C/-or;>r<'Z, instituito ai 1 feb- na. Quest'Ordine non ha conservato
braio 1668 dall'imperatrice Eleono- altro in Germania che il gran piio-
ra di Gonzaga, vedova di Ferdinan- rato di Boemia con delle commen-
do III, in memoria di mi inceivlio, de in Austria, in Moravia e nella
che consumata parte del palazzo im- Slesia prussiana.
periale, lasciò intatto un pezzo della Ora per sovrana munificenza di
i44 Aus AUS
Ferdinantlo I imperatore di Austria pietà, per cui venne innalzato alla
fermato da Papa Clemente XIII, ai alla quale rinunziarono tre mila per-
iq agosto I 758, all'imperatrice re- sone, convinte dei loro errori da
gina Maria Teresa ed ai successori alcuni opuscoli polemici cui diede
di lei. Egli si fa precedere colla croce alla luce. Fu presente ai conclavi
astata, giusta il privilegio dal mede- di Sisto V,
Gregorio XIV, Inno-
simo Silvestro 11 accordato. cenzo IX e Clemente Vili; e fu il
AUSTRIA (d') Andrea, Cardinale. primo tra i Cardinali diaconi, che
Andrea d'Austria era figlio naturale impose tiara Pontificia a Gre-
la
di Ferdinando arciduca di Austria, e gorio XIV
ed Innocenzo IX. Desti-
nipote dei Cesari Carlo V e Ferdinan- nato da Filippo lì re di Spagna al
do I. Nacque in Praga nel ìS'ìj, ove Governo delle l'iandre, si rese celc-
percorse con rapidità maravigliosa bre per le sue virtìi e per aver fatto
gli studii delle lettere amene, e della costruire nell' isola I3omelcnse la for-
lingua latina, italiana, francese e tezza di s. Andrea. Nell'anno del
spaglinola. Alla sua non ordinaria giubileo 1600, si recò in Roma sco-
dottrina congiungeva la piìi soda nosciuto, ove visitò le basiliche di
ALS AtJS i4^
quella città, vestito di sacco, digiu- Rrusselles. Metitre sostenne la carica
no ed a Poscia andò in Napoli
piedi. di governatore, fece parecchie cam-
a venerare sangue di s. Gennaro, e
il pagne con vario succes.so. Dopo aver
ritornato in Roma, terminò i suoi assediata Ostenda pel corso di quat-
giorni nel palazzo vaticano assistito da tro anni, se ne impadronì e la di-
Clemente Vili, a' 12 novembre 1600, strusse. Conchiuse poscia la pace con
Fu sepolto nella chiesa di s. Maria Giacomo re della gran Brettagna,
dell'Anima, ove gli fu eretto un mo- e fu mediatore tra Enrico IV re di
nimiento con magnifica epigrafe. Francia e Filippo III, che rappacifi-
AUSTRIA (d') Aliìerto, Cardi- cò. Quest'ultimo offrì in isposa ad
nale. Alberto d'Austria sorti nata- i Alberto sua sojclla, Isabella Chiara
li in Neustadt nellanno \55c^. Era Eugenia, alla quale assegnò in dote
arciduca d' Austria, figlio di Massi- le Provincie delle Fiandre. Alberto,
miliano II e fratello di Rodolfo II il quale non era ancora insignito de-
imperatore. In età di anni nove, o, gli ordini sacri, per mezzo del ve-
secondo altri scrittori, di undici, si scovo di Viseu, rinunziò in pieno
recò alla corte del re cattolico Filippo concistoro il cappello Cardinalizio,
li, del quale cattivossi l'animo. 11 colla chiesa di Toledo. Condottossi
Ciacconio riferisce, che Alberto avea poscia Ferrara, celebrò il suo
in
compiti appena diciannove anni matrimonio alla presenza del Pon-
quando, ad istanza dell'imperatore tefice Clemente Vili, che allora si
e del medesimo re cattolico, venne trovava in quella città. Nel governo
da Gregorio XIII, a'4 marzo i57 7, delle Fiandre si rese degno degli
innalzato alla dignità di diacono encomii di tutti i suoi sudditi, che
Cardinale assente, e poscia, prete lo risguardavano qual padre. La sua
del titolo di Croce in Gerusalem-
s. rara pietà lo rendeva soprattutto
me, quantunque fosse ancora chieri- degno della comune ammirazione.
to. Lo stesso Pontefice, che gli avea Questa lo indusse ad edificare chie-
conceduto questo speciale privilegio, se, moni steri e luoghi pii , ed a
gli mandò fino in Ispagna la ber- sollevare la miseria dei poveri colle
retta, ed il cappello Cardinalizio. pili splendide limosine. Nutriva la
Spagna dieci anni con molta saggezza si accostava con fervore ai ss. Sa-
e valore. Venne anche insignito da cramenti. Ogni anno visitava due
diversi Pontefici di varie splendide le- volte il santuax'io insigne della Ma-
gazioni, ce' titolo di legato a latere. donna di onore di lei
Halla. Ad
Nel suo ritorno in Ispagna, fu fatto eresse un tempio magnifico in A-
coadiutore dell'arcivescovo di Toledo sprocoUe nel Brabante dove per ,
nel i594; della qual chiesa entrò molti anni tratteneva nove gior-
;>•
n'è prova ^a^cr egli assegnato tre- glio i83i. Il suo cadavere fu tras-
cento scudi annui alla chiesa della portato a Vienna, capitale dell' im-
sua diaconia. Le rare doti, ond'era pero d'Austria. Fu esposto nella
a gran dovizia fornito, lo rendeva- chiesa parrocchiale di corte , degli
no la delizia di tutti. Difese con agostiniani , ed indi sepolto nella
molto zelo 1" immunità ecclesiastica, chiosa dei cappuccini, ove esistono
e si servì dell'opera di uomini in- moltissime tombe imperiali , fra le
tegerrimi, affinchè fossero osservati i quali quella del piissimo, e non mai
saci'i canoni nell' amministrazione abbastanza compianto Francesco J
dessa in luosro
D della madre defunta Girolamo nel 39?,, hanno tessuto il
nell'abbazia di s. Giovanni Battista. catalogo degli scrittori illustri. Lo
Codesto incarico non era per Au- stesso fece Fozio nell' 856, il quale
strude che un mezzo di porre ad nella sua biblioteca inserì 1' estratto
esercizio le più eminenti virludi : era delle opere di parecchi autori sì
L' antica città di Autun era bella terzo era la presidenza naturale e
magnifica ed ornata di un campi- perpetua del vescovo agli stati di
doglio, di diversi templi , e di un Borgogna, e la sua preminenza su-
forte arsenale, in cui aveanci armi gli altri vescovi, fossero anche stati
per cento mila uomini. Sono affat- più anziani preminenze che furo-
;
in essa le vestigia dei templi di Mi- vo di questa chiesa, che illustrata pur
nerva, di Diana, di Cibele, di A- venne da diversi santi. Tra essi me-
pollo e di Giano, non che statue, menzione Sinforiano, che
rita special
medaglie, e due porte di romana mori martire l'anno 178 per non
costruzione con pietre senza cemen- aver voluto prestar culto agi' idoli
to. Autun fu molto danneggiata [V. Sinforiano). S. Bufronio prete,
dai barbari. Costantino il Gran- poi vescovo di Autun, fece edifi-
de la riedificò e di molto l'abbel- care una chiesa sulla tomba del glo-
lì . Soffri assai anche nelle inva- rioso martire.
sioni dei saraceni, nell'anno ySo, Commendevoli pure furono i se-
onde non potè acquistare il lustro guenti vescovi: S. Retizio del 3i3,
primiero, aggiungendovisi le guerre che assistè ad un concilio con Pa-
dei normanni nel fine del secolo no- pa s. Melchiade ; s. Cassiano suc-
no. Autun ebbe per lungo tempo il cessore del precedente verso il 3?. T;
ma fu poscia ducato di
riunita al s. Eufronio nel V, e s. Siagrio nel
Borgogna, divenendo in progresso la 56o, come ancora i ss. Simplicio
capitale di un piccolo paese detto Proculo, A grippino, Lcgero ec. Au-
l'Autunese [Autunois). Nel XVI se- tun ebbe anche parecchi Cardinali,
colo ebbe parte alle disgrazie dello fra' quali rammenteremo, come spe-
stato nelle guerre civili. cialmente benemeriti, Pietro rSertrand
Fra tutte le chiese di Francia il Seniore, confutatore di Pietro Cu-
quella di Autun dopo Lione la
è gnerio, creato Cardinalenel i33i
più antica, e Commanville dice che da Giovanni XXII, ed istitutore del
la sede vescovile vi fu fondata nel II collegio detto di Autun in Parigi,
secolo. I martirologi e la costan- perchè da lui eretto e dotato di
te tradizione assicurano, che il cri- rendite, a vantaggio de" suoi dioce-
stianesimo vi fu stabilito dai san^ sani. suo nipote Pietro Bertrand,
Il
ditivi da s, Policarpo nel 160, Era mente VI, impose nella basilica va-
AUT AUX iÌ9
ticana la corona imperiale a Car- nel 670, sopra la disciplina ecclesia-
lo iVj e ad Anna sua consorte, e stica, e ne parlano il Labbé al to-
fondò un collegio '"i Autun di cui mo VI, e l'Arduino al tomo III.
pitolo contava otto dignità, e cin- detto anno. Il sesto, nel io65. per
quanta canonici, e fra gli altri di- la riconciliazione del vescovo d' Au-
due dignità ,
prima delle quali è disciplina, come si legge nel Pagi e nel-
l'arcidiacono, con dodici canonici r Arduino t. VI. Il concilio poi del
compreso il teologo ; ed inoltre vi 1094 ^ P'ì^i celebre, e v'interven-
sono sacerdoti, e chierici pel divin nero trentadue vescovi. In esso non
servigio. Nella città vi hanno due ca- solo si trattò della disciplina , ma
se religiose de' fratelli della dottrina vi fu scomunicato il re Filippo I
di monache del sacro Cuore , uno gato Pontificio di Urbano li, per la
spedale e due seminarii. Negli ulti- poligamia simultanea commessa da
mi tempi questa diocesi si com- quel re collo sposalizio di Bertrada
poneva di cinquantatre parrocchie di Montfort, vivendo il conte di
trecento e ottanta sussidiarie , e Angiò marito di lei. Si fulminaro-
ventotto case religiose. La sua tas- no ancora in quel concilio corti- i
quistò nel ioo5, ma ebbe Auxerre nuoi'O Breviario d' Auxerre). 11 cor-
i suoi conti particolari. L' Auxerrois po di s. Pellegrino fu sepolto a Ban-
ricevè terribili guasti nelle guerre dei gi neir Auxerrese, dove avea soffer-
francesi contro gl'inglesi, e nel i370, to il martirio, e credesi che ora si
te nel iSGy. Alla fine, nel 1669, di qualche altio santo dello stesso
fu riunita alla corona di Francia. nome. Altri santi uomini illustraro-
La cattedrale aveva un capitolo com- no dopo s. Pellegrino questa sede.
posto di un decano, con veste vio- Tra essi vanno distinti s. Valeriano
lacea e rocchetto , di altre cinque o Valerino terzo vescovo s. Eladio ,
i\c iligcmiaio alla maniera di.'i f^<'n- s. Lucia gli lijvse dato in conwnen-
lili. Si vietò inoltre il servizio divino da. In a[)pre.sso Pio W lo elesse
uelle case, e Imo di eonipicie a" pro- arcivescovo di Torino nel 563, alla 1
pri voti presso gli alberi, fontane o qual dignità rininiziò dopo due an-
pietre poste a capo delle strade, con ni, a favore di (iirolamo della Rove-
segni rappresentanti fìgun^ umane re. S. Pio V gli aflldò poscia l'am-
perchè dai onorate sotto il
t^entili ministrazione della chies;! di Mileto
nome di dio Termine. Si proibì ogni nella Calabria, ove disimpegnò a' suoi
specie di sorti legii, e tutti i modi di doveri con zelo veramente apostoli-
di scrutare l' avvenire, detti le sorti co. Sotto il Pontificato di Gregorio
dei santi. Si vietò ai .sacerdoti , ai XIV passò al vescovato Porluense,
diaconi e suddiaconi di dire , ser- nel 1591, e nella chiesa di Castel-
vire od assistere messa dopo di alla nuovo .sua diocesi tenne un conci-
aver mangiato e condannossi ad , lio. Durante 1' assenza di Clemente
essere chiuso in un altro monistero VIII, da Pioma risco.sse gli elogi ,
fi.1 tenuto nel 663. Il primo dei Terminò la sua carriera mortale in
suoi canoni comanda , che tutti i Roma nel 1600 dopo trentanove
cliierici delibano sapere perfettamen- anni di cardinalato, e dopo essere
te il .simbolo attribuito a s. Atana- intervenuto ai conclavi dei Pontefi-
sio. Il terzo concilio fu quello del ci Pio V, Gregorio XIII, Sisto V,
695, o del 697, sopra l'uffizio divino. Urbano VII, Gregorio XIV, Inno-
Nell'841 celebrossi il quarto, ove si cenzo IX e Clemente Vili. Il suo
stabilì un digiuno di tre giorni per acuto discernimento unito ad esem-
gli aifari della guerra, che allora agi- plari costumi lo rendevano laro a
tava lo stato. Finalmente il quinto tutti, e specialmente ai Cardinali più
si raccolse l'anno 1077, in cui Ugo giovani, che spesse fiale a Ini ri-
cia , e fra gli altri Manasse diReims Ebbe onorifica sepoltura nella chie-
accusato di simonia. sa di s. Maria sopra IMineiva.
A\ ALOS IivNico d'Aragona, Car- AVANA o s. Cristoforo de Avana
dinale. 1 unico Avalos fioriva nel secolo [S. Chrìstophori de HoK'aiia). Città
XVI. Napoli è la sua patria, ed i suoi con residenza vescovile nelle Indie Oc-
genitori erano ragguardevoli per la cidentali, capitale dell'isola di Cuba,
nobiltà del loro lignaggio. Dopo aver scoperta da Cristoforo Colombo ai
mente presa dagl'inglesi; ma, median- cpiale scorreva tra le radici di al-
re di Spagna e Giorgio III re del- tatosi, udì una voce, che lo esortò
la Gran Brettagna, fu rilasciata al- a fondare ivi una cappella in ono-
ia Spagna . Attualmente la sede ve- re di s. Andrea. Ubbidì, ed aggiunto-
scovile dell' Avana è sotto 1' ammi- vi un piccolo tugurio elesse di vi- ,
nistrazione apostolica dell' arcivesco- vere ivi solitario. Per altro scoperto
vo di Guatimala. Da s. Domingo, dai pastori, e pubblicala la bontà dei
fu trasferito, nel 1821, nella catte- suoi costumi , fu eletto vescovo di
drale dell' Avana il corpo di Co- Gubbio. Crebbero in quella solitu-
l(jmbo. dine altri eremiti sotto la direzione
AVARO [Avaren.). Città vesco- di lui , adunanza fu de-
e la loro
vile in partihiis x\e\Y S^vnh'xa, suffra- nominala Congregazione dell'A-
la
Vuyna . Essa ebbe già il titolo col p. Guido Grandi , nella Dis-
di ducato datole da Giovanni III, sertazione IV
camaldolese , asseri-
e portava il nome di Nuova Bra- scono che Lodolfo slato discepolo
ganza, dopo la pretesa congiura di s. Romualdo imparò da esso , i
Piovere, nel iSyS, Papa Gregorio Pontefice Innocenzo II, correndo l'an-
XIII applicò i beni della Congre- no 1 137, celebrò in Benevento la fe-
gazione al collegio germanico unga- sta di Pentecoste, insieme con Lo-
rico di Roma, lasciando la custodia tario II, che, nel 11 33, avea
del monistero ai monaci camaldo- coronato imperatore; indi si tras-
lesi, che tutl' ora vi fioriscono. Di ferì ad Avellino, ove con Cesare
tali monaci scrissero Lodovico Ja- contrastò per trenta giorni sul di-
VOI,. IH. 20
i54 AVE AVE
litio da ambitine vantato cioè di , 24 maggio 1807. Della stirpe stessa
creare il duca di ruglia. Finalmen- abbiamo i seguenti Cardinali di S,
te fu aggiudicato quel tliritlo al Pa- 11. C; Rernardo Caracciolo nobile
pa, il (juale ne investì Rainolfo con- napoletano, creato da Urbano VI nel
te d'Avellino, e cognato di Rog- 1878; Corrado Caracciolo, nobile
giero Normanno duca di Sicilia. Mor- napoletano, sotto Innocenzo VII, nel
to RainoUb, a'3o aprile iiSg, Rog- 1 4o5; Marino Caracciolo, nobile napo-
giero re di Sicilia s'impadronì del- letano dei duchi d'Airola,a' tempi di
la Puglia, onde Innocenzo li gli Alessandro VII del i664; Innico Ca-
mosse guerra, per aver invaso il do- racciolo de' duchi di Martina, innal-
minio d' un feudatario della Santa zato a tal dignità da Clemente XI del
Sede ma per le insidie del figlio
;
I 5; Nicolò Caracciolo, nobile napo-
7 1
i588 (\e Chierici Ref;olari minori dri del concilio efesino, condannata
morto a' 4 giugno 608 bealificjx- 1
, l'empia eresia di Ncstorio [P rdi), e-
to da Clemente XIV , e solenne- sclamarono: santa l\Jaria, Aladre di
mculc canonizzato da Pio VII ai Dio prega per noi peccatori^ amen.
.
AVE AVE i55
Così riporta Baronie all'anno 43 i,
il IV, p. 3) ci assicura, che fu com-
n. 179. Però Mabiliou vuole, che posto da s. E freni. L' accennata an-
niente prima del i5oo fosse usata tifona si dice neirulìj/.iatura canonica
ne 'divini iilfizi, e nelle pubbliche pre- inclusivamente dal termine della com-
ci. Della stessa opinione è il Gran- pieta nel giorno della Purificazione
colas {inbre\>. rovi. e. 25). In riguar- di M. V. sino al giovedì santo e-
do poi a quelle parole adesso e
: sclusivamente. Quel!' avverbio inclu-
ncll' ora della nostra mortCj il p. sivamente, inclusive, per decreto del-
Catalani, nel Pontific. Rom. T. II, la s. Cong. de' Riti, de' 27 luglio 1 624,
tit. XV, § 2, n. 2j ci riferisce che i fu aggiunto alla rubrica, e ciò nella
frati minori sieno stati i primi ad revisione del breviario fatta da Ur-
aggiungerle nel loro breviario stam- bano Papa VIII.
pato noi i5i5. Tuttavia, sebbene AVENTINO (s.) di Chateaudun.
molti Ordini di religiosi avessero a- EJjbe la nomina al vescovato di
dottata tale preghiera , come i tri- CharlTCs verso la fine del secolo
nitarii,ed i camaldolesi, nel brevia- quinto, o sul principio del sesto,
rio stampato l'anno i5i45 ed i cer- allorché s. Souliene prese la fuga
tosini ia quello del i52i, egli è per sottrarsi alla dignità di vesco-
certo, che. il romano breviario non vo di questa chiesa medesima. Se
la presentò alla Chiesa nelle uf- non che, essendosi indotto quest'ul-
flziature, se non sotto il Pontifica- timo ad assumere il governo della
to di san Pio i566.V, eletto nel $ua diocesi, Aventino fu creato cou-
Veggasi il Card. Bona de divina vescovo o , ispettore del Dunois
psalniodia 1. XVI, n. 1; Mabilloa unitamente alla facoltà di esercitare
in praef. ad act. ss. ord. benedici. i vescovili diritti nella estensione
saec. Vjìì. 123; Antonio Vermejo, del suo territorio. Appose la sua
historia devoti sanctuarii B. M. vul- soscrizione ai concilii , che si cele-
go de Texeda, nella dissertazione su brarono a quella stagione ed ora ,
VI suWAve Maria, e nelle sue dis- pensa, che dopo la morte di s. Sou-
sert. ecclesiastiche t. II. ediz. 1780. liene, l'Aventino divenisse vescovo
Ave Maria si dice anche il suo- di Chartres, ne segna il termine
no della campana, che si costuma della mortale carriera nel 5iS.
di dare tre volte al giorno, affinchè AVENTINO (s.), solitario della
i fedeli salutino M. V. colla recita diocesi di Troycs, nacque a Burges
òcWAngelus Domini, e nel tempo da parenti disagiati e poveri. Si ac-
pasquale coll'antifona Regina Coeli. compagnò da prima con alcuni , i
to conduce a credere, che fosse dcs- di repente chiamato con gran premu-
sa la rinomata città di Osca, famo- ra, alllnchè si trasferisse a Napoli a se-
sa pel mottcggiai'e arguto, che diede dai'e un tumulto improvviso, nell' u-
campo alle licenziose rappresentazio- scir dalla stanza, per mano di alcuni
ni, dette Atellane. Molti archeologi sicarii gli fu gettato un cordone al
avvisano altramente, dicendo essere collo, fu quindi strangolato e pre-
la città si celebre stata in Toscana. cipitato per un balcone della sala
Checché ne sia, i ruderi di Atella, negli orti sottoposti. Al rumore,
perita nelle incm'sioni barbariche, si che fece il corpo nello stramazzare in
vedono tuttora nella conti'ada di terra, destatasi una donna inigherc-
s. Arpino, e Roberto Guiscardo du- se , alzò acutissime grida onde si ,
Carlo II, e eli là avanzatosi verso stisse suo nipote de' principati di
Napoli, si fermò in Aversa, ove ac- Capua e di Amalfi ed alìlilta Ro-
,
cone, da cui era stato gittato lo stran- piede, e gli condusse per la briglia
golato Andrea suo fratello. Questo il destriere su cui calvaloava, avcn^
Cai'lo, contro le disposizioni del re dolo il Papa baciato prima in faccia.
Roberto avo di Giovanna I, del Giunto Uibano VI al palazzo ve-
Papa, e di Carlo Roberto re di Un- scovile d'Aversa, (piivi voleva restar
gheria, erasi sposato con Maria so- alloggiato, ma Carlo 111, col prete-
rella della regina, per ereditarne il sto maggiormente onorarlo lo
di ,
tello suo nipote duca di Calabria messo il nipote suo in possesso dei
e iìglio di Giovanna I, e d' Andrea principati di Capua e d'Amalfi, colla
suo fratello, per preservailo ila qua- promessa di dare allo stessa Papa cin-
lunque attentato ; (piindi passato a (piemila scudi d'oro annui mentre du-
Napoli, s'impadronì del regno, che rasse la guerra con Lodovico d' A li-
s' inondò di sangue per vendicar ,
gio pretendente al regno piu'chè ,
la morte del fratello; mentre la i-e- egli neir avvenire perplesse tutte le
gin i seguita da Lodovico di Ta-
, cure delle cose di quel reame, come
ranto fuggì in Provenza, e quiuili riporta Teodorico di Niemo (lib. I.
tovi a curare la demenza; e 1' u- Inala sulla sinistra riva d(?l Rodano, il
manità confortata novera fra gli e- suo recitilo è di tre in (juatiro mi-
roi degni (.l'immortalità l'abbate Lin- glia, ed è chiusa da muraglie di
giiiti, che consacrò i suoi giorni nel ])ietre (piadre ,
ornate di merli e di
caritatevole ed utilissimo esercizio toiTÌ bellissime. Otto sono le porte
AVI AVI 1%
<1i essa, sei delle quali sono ti' or- le reliquie della chiesa di s. Maria
dinario aperte. I*^ attraversata da un in Vallicella, de'l*"ilip|)ini.
braccio del Soi'ga, ed era colpitale del Distinguonsi in Avignone altre chie-
contado Vem'sino, nome che vuoisi se, ma i guasti, recati alla maggior
derivato da ima parola attica, signi- parte di esse dalla rivoluzione, si van-
fic;nitc riviera. Un tempo Avignone, no ancora deplorando. Ricche colle-
il suo distretto ed il contado Ve- ,
zioni si ammirano in Avignone di
nesino entro la Gallia Narhoncsc, oggetti di storia naturale , di bo-
abbracciavano centoventi miglia di tanica e di pittura, una copiosa bi-
paese circa contandosi da ottanta-
, blioteca , comodi ospedali , caserme
sette luoghi, tra città, terre, ca- ed elegante teatro.
stelli e villaggi , abitati da cento- Sfolti grandi uomini ebbero i
anni dopo s. Bernardo, s'impiegò nel i i63. Dipoi, nel 1176, per to-
per ordine del Papa nella conver- gliere ogni scusa agli eretici, furono
pianura della Provenza, s' inoltra- giero principe d'AIby, per aver ac-
rono nella Linguadoca e nella colti in quella città gli eretici. Rin-
la che Raimondo YI
protezione vescovi d' Autun , di Clermont , di
conte eh Tolosa, accordava agli ere- iVivers, di Chartres, di Lisicu.v e
tici, in unione al conte di Foix ed di Baieux , il duca di Borgogna , i
dei cistcrciense Pietro e de' suoi col- parve il conte, con calzoni di te-
gazione della crociata, se ne separa- ti da' suoi stati gli eretici, e se tolte
rono egualmente che il conte Rai- non fossero le ingiuste imposizioni
mondo: e mentre Simone conte di Raimondo invece di accettare questa
IVIonforte , eletto generale della sa- proposizione, mostrossi vieppiù indi-
cra impresa, andava espugnando nel spettito, e perciò i padri del conci-
12 IO molti luoghi degli eretici, Rai- lio dinuovo lo scomunicarono co'suoi
mondo non tl'ce alcuna diligenza per aderenti. Decaduto pertanto dal be-
espellerli, come avea promesso, dal- neficio canonico della purgazione, in-
le sue terre , ne dai dazii indebiti corso nelle pene ecclesiastiche, per
sgravò i propri popoli; anzi, comun- le quali passavano in dominio del-
que non la ottenesse, pure ne pro- la Santa Sede tanto i sette ca-
curò la confei-ma di essi dal re Fi- stelli ,
quanto il diritto di Rai-
lippo suo sovrano , implorando in- mondo sulla contea di Melgueil , e
oltre contro Simone di IMonfort le sulla parte che avea , od avrebbe
armi dell'imperatore Ottone IV. potuta avere nella città di Avigno-
Per le (piali cose il legato Milone ne, si rinnovarono al conti; dal le-
fece uccidere da Gerardo suo parti- legato di tutti i suoi stati. Così, ri-
tifice i d ingiustizie e di
suoi legati losa, di tutti gli stati di Raimondo
violenze commesse contro Raimondo. \T, nonché di tutte le altre città e
Per la qual cosa, celebrato il con- terre, che aveano conquistate le armi
cilio di Lavaur nel 1212, il Pon- de' crociati nelle provincie aquitani-
tefice venne in chiaro delle menzo- ca e narbonese Il che confermò .
gne , e si mi-
risentì col re, di già Innocenzo IH fino a tanto che si
nacciato dall'arcivescovo di Narbona, celebrasse il concilio generale XII,
legato apostolico, per la imione fat- in cui doveva piìi maturamente es-
ta delle sue armi a quelle del con- sere l'affare esaminato. Infatti, nel-
te. Non si curò Pietro II di tali l'anno I -2 1 5, fu nel Laterano inco-
ammonizioni, e co' conti di Tolosa, minciato innanzi td Papa il detto
di Foix, di Comminges, dichiarò concilio, trovandovisi Raimondo col
guerra al JMonfort, e si recò all'as- suo fìghuolo , e Cjuido fratello di
sedio di Mureto con centomila uo- Simeone di Monfort, per esporre o-
mini. Monfort non ne avea che mil- gnuno le proprie ragioni. Queste di-
le, e pine mediante il divino aiuto, ligentemente discusse, fu confermato
colla perdita di soli nove dei suoi, il disposto dal concilio di Montpel-
riportò prodigiosa vittoria , sopra i lier, col peso di restituire alla moglie
nemici , colla morte dello stesso re di Raimondo tutte le terre dotali,
aragonese. Nemmeno questo bastò ad e di dare ogni anno a Raimondo,
umiliare Raimondo, che anzi, nel finché obbedisse alla Chiesa, quat-
1 2 1 4, fatto prendere a tradimento trocento marche d' ai\gento per so-
il fratello Baldovino, il quale abiurata stentamento mentre le altre terre
,
l'eresia seguiva Monfort, lo fece im- eh egli possedeva di qua dal Roda-
piccare ad un noce alla sua pre- no, cioè quelle del Venesino, si cu-
senza, della quale crudeltà furono stodissero a disposizione della Chie-
vittime anco altri suoi congiunti. sa per pi'ovvedere il figliuolo del
Del che Raimondo dopo tanti sper- conte, quando fosse pervenulo ad
giuri e tante recidive, parve umiliarsi al età maggioi-c, sempre che degno si
i66 AVI AVI
mostrasse tli lai f,'iazia. Raitiiondo del re di Francia Fili[)po Augusto,
VI passò nella Spaj^na, e Rai inon- [iresa la croce con polente eserci-
do VII irslò in Proveii/.a. Ivi ac- to, accompagnato dal Cardinale Rer-
collo e protello, fu ancora licono- trando, si mosse contro gli albigesi
scinto Venesino prima che in
dal divenuti più che mai insolenti, e
sno favore ne disponesse la Chiesa tiopo ([I laiche prospera impresa cin-
llomana, secondo la sentenza del con- se Tolosa di assedio ai 7 giugno; 1
e riconcilialo alla Chiesa dal Cardi- poneva d(;llc delle terre a favore
nal Romano legato della santa sede d(!lla Chiesa Romana, affinchè prov-
in Francia, si fece il trattato di vedesse il figlio di Raimondo senio-
pace. Per maggior sicurezza dell' c- re, fpiando Iòssc pervenuto ad età
seciizione si costituì Raimondo pri- maggiore, e quando degno se ne
gioniero nel Louvre con altri dei mostrasse con lodevole esercizio di
suoi, e fino all'adempimento degli cattolici costumi; ma con quella dis-
stabiliti articoli , il re di Francia posizione veniva il concilio a stabilire
ebbe gli stati di Raimondo, consi- implicitamente, che dovessero rima-
sislonti Lingnadoca, nelle città
nella nere le terre sotto il doiriinio del-
di Narbona, Nimes, nella contea la Chiesa nel caso conti'ario. Im-
IMelgueil, di Cabors, d'Alby, e nel- perocché primieramente il iiinioie
la metà dell' Albigcse . Usando pe- dopo il concilio s' intruse a forza,
rò il santo re di molla clemenza prima del tempo, in detto paese,
con Raimondo, gli cedette Agen rimise in piedi il partilo eretico , e
colla sua diocesi, e la diocesi ili dopo simulata emendazione , ricad-
Cabors, senza la città, insieme alla de negli usati errori, e quindi di-
parte della diocesi d'Alby, cb' è di cbiarossiindegno delle grazie della
qua del fiume Tarn. Di pili gli Chiesa, e concitò alla giustizia puniti-
concesse il vitalizio dominio della va le armi Secondariamen-
di essa.
città e diocesi di Tolosa, e la fa- te quegli stati pervenivano per
le
«luistn, ch'egli faceva della contea nesino ; coli" altro costituì vassalli del
<li IMelgiieil, e tic' quattro castelli di conte i signori di Lilla, di Carpen-
là del Kodano, clic in virtù delle trasso, d'Entraigucs, di Caderosia, di
obbligazioni di llaimondo seniore Metarnies, di Pietralata e dl'^iitre-
si erano devoluti alla Chiesa. haux ; e col terzo comandò ai detti
Eseguiti gli articoli del trattato baroni di riconoscerlo per loro si-
di Parigi, che concernevano il tem- gnore. In vigore pertanto della dis-
porale, quelli che toccavano la fede posizione di Federico li, Raimon-
cattolica e l'indennità delle chiese, do da alcuni de' pre-
fu riconosciuto
furono da Raimondo VII trascura- nominati baroni, ma per altro non
ti in Tolosa onde il vescovo di
, ebbe il possesso di tutto il Vene-
Tournay legato da Papa Gregorio sino, perocché continuarono a gover-
IK, nel i2 3o, stabib il modo con cui narlo i Pontificii rettori, la cui se-
doveano ripararsi dal conte. Intan- rie incominciò nel 1235.
to, nel 1233, mosso Luigi IX dagli Nel 1239 il conte Raimondo el3-
.stimoli di sua pietà , e dalle pre- be guerra con Raimondo Berenga-
ghiere di Bianca sua madre, suppli- rio conte di Provenza, non perchè
cò il Poulefìce di concedere a Rai- questi avesse riunito al suo domi-
mondo Venesino ma egli
lo stato , nio il paese del Venesino, eh' è di
rispose che bisognava ben esamina- là dellaDurenza, siccome alcuni o-
re le ragioni sopra sì grave argo- pinarono; ma per obbedire agli or-
mento. Non tardò il conte a levarsi dini dell' imperatore, il quale vendi-
la maschera, ed a manifestare il ve- carsi volea del Provenzale, per non
leno, che avea nel cuore , facendo avtr dietro i comandi ricevuti mos-
mille vessazioni agi' inquisitori della se le armi contro il conte di Fian-
fede di Tolosa, ed ai religiosi del- dra ; e per aver sottoposta al pro-
lOrdine di s. Domenico, cacciandoli prio dominio Arles. Il perchè avea-
persino dalla città. Essi intrepidi ne lo dichiarato tiaditore dell' impero,
uscirono processionalmcnte, cantan- e privato de' suoi stati , donando a
do il Credo e la Salve Regina j Raimondo di Tolosa il contado For-
ma ciò non bastando, espulso fu che stava al di qua ilclla
calqiiier,
a)ico il vescovo, ed i canonici del- Durenza, posseduto da Berengario,
dal popolo
la cattedrale oltraggiati e specialmente la città ed il terri-
irreligioso. i235, dopo la secon-
Nel torio di Sisteron. Nel 1240, ritor-
da ripulsa di Gregorio IX sui do- nando Raimondo dalla detta guer-
minii del \\Micsino, il conte si ri- la, passò vicino a Carcassona asse-
volse all'imperatore Federico II, il diata dai ribelli del re di Francia,
quale, benché scouiuincato, e privo e negò di dar aiuto colle sue trup-
di facoltà di .spogliar la Chiesa d'u- pe al siniscalco regio, benché vi fos-
sò non solo della metà della ciUà come re, ma come consanguiuco
voi.. III. 22
I70 AVI AVI
cV Alfonso conte di Tolosa ; secondo confermò i privilegi concessi dagli
percliè dipendea dall'altra sovranità altri Pontefici ai re di Francia ,
cedere una città ove godea del do- bene scomunicasse Sciarra Colonna,
minio utile in compagnia di altro ed il Nogaret pel sacrilego atten-
,
lateda Raimondo VII dopo il giu- una favorevole alla memoria di Bo-
ramento in s. Egidio, come piìi so- nifacio Vili, l'altra al re di Fran-
pra si è detto. cia , a vantaggio del quale l' astutis-
Avea dmique Sede Apostolica
la simo Cardinal Albertini di Prato
r immediato dominio del Venesino, per dar termine alla lunghezza della
quando la residenza Pontificia si sede vacante, fece stabilire di do-
trasferì in Avignone, e mentre Avi- ver eleggere uno dei tre arcivescovi
gnone apparteneva a Carlo II d'An- francesi contrari al re, e promossi i
Bonifacio VIII. Alle quali preghiere dall' arci\ escovo di far quanto era
unitesi quelle di tutti i vescovi del possibile in suo compiacimento
regno, sciolse Benedetto XI i fran- qualora per opera sua ottenesse il
dal l'e lesa nella persona di Boni- dovesse prontamente recarsi per
facio Vili. 1° Che ricevesse in sua la coronazione in Italia. Quindi
grazia i socii e fautori dell'attentato fu coronato col nome di Clemen-
contro il detto Pontefice. 3." Che te V in Lione. Successe in quel
gli concedesseper cinque anni le tempo la morte d"i varii princi-
decime del regno, in risarcimento pi , e la caduta dello stesso Papa
delie grandi spese fatte per la guerm da cavallo col triregno in testa.
ne creasse de' suoi amici. Del 6.", r orbe cattolico, con grave indigna-
clie veracemente è ignoto, si ri- zione dell'Italia, che nelle altre ca-
serbò queir arcivescovo la dichiara- lamità della Chiesa vedeva nuove
zione a luogo ed a tempo. Alcuni tempeste apparecchiai'si. Terminate
stimano aver lui riguardato l'estin- le solennità , si diede il Papa afi
provedere alla necessità della Chiesa. Marca nel i3i2; Arnaldo Frigerio
nato in Chanteloup diocesi di Bor-
Sede Apo aiolica trasferita ad deaux , di cui fu fatto arcivescovo
Avignone. dappoi che Clemeiìte V suo paren-
te lasciò quella chiesa mori in : egli
Egli all' incontro ,
pubblicato il Avignone nel i3io; Berengario de
decreto nella metropolitana di Bor- Freddi, o StadeUi di Benne nella
deaux, a' 11 luglio, ed assunto il Linguadoca, morto in Avignone, nel
nome di Clemente V, ordinò ai i32i. Il suo corpo fu trasferito a
172 AVI AVI
Beziers suo vescovato ; Nicolò de del re , sul trasferimento di Roma
Fi'eauville di Neuchàtcl ,. diocesi di in Francia, se non perchè, agitata
Roano, confessore del re, e suo in- 1 Italia , dalle fazioni specialmente
timo consigliere morto in Lione ,
, de' guelfi e ghibellini , trovava in
nel iSaS; Stefano dei Suissy, così Fi'ancia più sicurezza. Nominati quin-
detto dal castello di quel nome, di tre Cardinali, a' quali conferì la
guardasigilli regno, morto in
del qualifica di senatori per governare
Avignone nel 1 3 1 1 ; Pietro Arnoldi Roma e l'Italia, incominciò allora
di Guascogna, abbate di s. Croce di Avignone ad essere illustrata dallo
fu sepolto nella chiesa de' Minori; Gli ambasciatori pertanto d' En-
Arnaldo di Pelegiue nella diocesi di rico VII coronato in Aquisgrana
,
Bazes, nipote del Pontefice , morto re dei romani a' 6 gennaio iSog,
nel i33i; Raimondo de Got di Vil- fecero vedere agli Avignonesi nel
landrau diocesi di Bordeaux, nipote loro ingresso nella città , il primo
del Papa, morto in Avignone, nel spettacolo di magnificenza , rappre-
i3io. sentata per la dimora de' Papi. Mor-
Clemente V trattenutosi tutto il to Carlo II re di Sicilia , Roberto
febbraio i3o6 in Lione, ove rivoch il Savio, suo figliuolo e successore,
alcune costituzioni di Bonifacio Vili, sitrasferì in Avignone a prestar al
nale di Bonifecio Vili, morto nello sulla scelta del Papa. Finalmente per
stesso anno. In varii tempi Clemen- opera del conte di Poitiers, fratel-
te V onorò di sua presenza, con lo del re, radunati ad uno ad uno
lunghe villeggiature il contado Ve- i Cardinali col pretesto di altri ne-
nesino godendo talora di soggior-
,
gozii, ancorché ripugnanti, li rinchiu-
nare a Monteos, o Maulacene, terra se in Lione nel conclave già da lui
della diocesi di Vaison presso la no- preparato, e minacciolli di non farli
bile fontana di Grazello, ove edifi- uscire se non dopo seguita l'ele-
cò per propria abitazione un ma- zione. Passati altri quaranta giorni,
gnifico palazzo , nel priorato di s. a'7 agosto 1 3 1 6, elessero il Cardi-
Maria detta di Grazello, e dove e- nal E
use o d'Ossa, che prese il no-
manò molte costituzioni, che si con- me Giovanni XXII; essendo va-
di
servano in varii archivii d' Avigno- cata la sede non sènza scandalo e
,
ne. Fu nella solitudine di que' luo- detrimento della cristianità, due an-
ghi che compose le sue Clementine, ni cinque mesi e diciassette giorni.
o settimo libro delle decretali, pub- Era l'eletto allora vescovo d' Aṿ[no-
blicato nel 1 3 1 7, dal suo successo- ne, onde questa ne fu estre-
città
re. Però a Monteos, ai 27 marzo mamente lieta. E Giovanni XXII
i3i4, Clemente V pubblicava egli per r amore che ad essa portava, e
stesso gli atti del concilio di Vien- per r incendio che avea deformato
na poco prima che cadesse nell' ul- Carpentrasso, risolse di renderla più
tima infermità per la quale dopo ,
lieta ristabilendovi la residenza Pon-
otto anni, dieci mesi e quindici giorni tificia . Perciò per
spedite lettere
di Pontificato, mori a Riquemaure propagare tale risoluzione , accioc-
nella Linguadoca, a' 20 aprile i3i4. ché fysse noto dove avessero i po-
Il suo corpo portato a Carpentrasso poli ad indirizzarsi, inviò altresì sen-
capitale del Venesino, fu sepolto in z' alcuno indugio ministri in Avigno-
Usesta presso Bazas nella Guascogna, ne col fine di assegnare e ripartire
le case necessarie per l' abitazione
Elezione del Pontefice Giovanni sua e de' Cardinali. Se ne fece la
XXII in Avignone. prima distribuzione 16 agosto del
a'
neir assenza dei Pontefici. In con- rando de Poyet di Cahors, nipote del
seguen7a di che Giovanni XXII a- Pontefice morto in Avignone nel
,
vea dichiaiato senatore di Pioma i35i e sepolto nella chiesa dei mi-
Roberto re di Sicilia e conte di Pro- nori; 5° Pietro Arrehlay promosso
venza. Tuttavolta prevalsero le so- ad istanza del re, morto nel 1329;
lite lusinghe del re di Francia Fi- 6." Bertrando de Montfavet di Ca-
lippo "VI, e quindi, frastornato il Pon- hors, già precettore domestico del
tefice nel lodevole disegno, fu indot- Papa , morto
arciprete laleraneuse ,
ed uni varie chiese a delta catte- Nel i333 presero la croce dalle
drale, sebbene prendesse amorevole mani del Papa in Avignone Filip-
sollecitudine ad un tempo per altre po VI re diFi'ancia, Filippo re di
chiese della diocesi. Oltre le men- Navarra, e Giovamii di Boemia, af-
tovate canonizzazioni, altre Avigno- fine di partire per terra santa, come
ne ne vide sotto questo Pontefice. riferisce il Flossardo, Accaduto uno
Tale fu quella fattavi, a' 7 aprile del scisma nel 1 3 2 7 ncll' Ordine geroso-
1 3 1
7 , di s. Lodovico vescovo di limitano, per r elezione di due gran
Tolosa, figlio di Carlo II re di Si- maestri, Giovanni XXII chiamò ad
cilia, e fratello del re E-oberto allo- Avignone ambidue i competitori. Ma
ra vivente : quella a' 18 maggio del giunti, l'unomorì e l'altro rinunziò ;
i322, di san Tommaso vescovo e- cosicché lo scisma si estinse con la
refordense nell'Inghilterra ; e quella elezione di Elione di Villanova fat-
a' i5 luglio del i32 3, del dottore ta nel palazzo apostolico. Nell'an-
Angelico s. Tommaso d' Aquino. no seguente i328, cclebrossi in A-
Più volte ricevette il Pontefice in vignoue un capitolo generale del
Avignone ambasciatori di principi, medesimo Ordine militai'e, affine di
eziandio orientali , come quelli di provvedere agli abusi introdottivi.
voL. m. 33
178 A V I AVr
Uno por iilln) tlf [liìi ineiiiorabili torio di Tolosa, dell'Ordine cister-
zelo dieciotto anni, tre mesi e ven- pensiero di colà recarsi, come scrive
totto giorni, appassionato per la ri- da
l'aulore della sua vita pubblicata
voluzione de' bolognesi, in età di an- monsignor Bosquet; o piuttosto ne
ni novanta, fini i suoi giorni a' 4 im[)edl la risoluzione Filippo VI re
dicembre 1334, e fu sepolto nella Francia, con quel pretesto, che do-
cattedrale di Nostra Donna di Doni vea invece promoverla, e con altre
con pomposissimi funerali , i primi ragioni fatte proporre a Benedeltcj
a celebrarsi Avignone per un
in XII dai CardinaH Taleyrand, e Pie-
Pontefice. Il mausoleo colloca-
suo tro di s. Clemente suoi parziali.
to nella cappella di san Giuseppe Dalle quali ragioni fu disposto Be-
mirabile per varie piramidi di an- nedetto XII a fermarsi in Avigno-
tica e curiosa arcliitettm-a, fu a- ne, anzi ad incominciarvi con ispesa
perto, e poscia trasportato ad al- grande la fabl)rica del palazzo apo-
tro luogo della medesima catte- stolico. E sebbene i romani, vessati
drale. Dicesi, che Giovanni lasciò dalle fazioni de' Colonnesi e degli
nell'erario Apostolico, venticinque Orsini, sollecitassero di nuovo il
milioni di fiorini d' oro, destina- Papa, nel i337, al ritorno in Ro-
ti per la guerra santa. V. Gfovan- ma, tornarono a vuoto i loro de-
M XXII. siderii.
L' animo clemente di Benedetto
Elezione del Papa BenedeUo XI l XII non risparmiò sollecitudini pel
in A^'igiione. ravvedimento di Lodovico IV rice- :
toli di dette provincie. Gli alti di da' poveii ; Guglielmo d' Aura di
questo concilio sono riferiti a lungo Tolosa, morto in Avignone, nel
dai Noguier, nella sua Storia dei vc- i353; Bertrando, o Bernardo d'Al-
sco^'ied arcivescoi'i d' Avignone. hj di Pamiers, morto in Avignone,
V edendo Benedetto XII che il , nel iZ5o ; e Raimondo di iMonfort,
re di Francia non partiva per ter- tli Tolosa, morto in Barct^llona pri-
la santa, gli tolse le decime eccle- ma che ricevesse la notizia di sua
siastiche, onde Filippo VI andò esaltazione.
in Avignone per tiattare col Paj)a Nel 1339, due altri re andarono
ui un a Giovanni duca di Norman- in Avignone; Pietro IV d'Aragona
dia suo primogenito, nel i336. Non e Giacomo re di Maioriai e Mino-
si rimosse Benedetto XII dicendo ,
rica, de' quali il primo ricevette dal
al re, che se avesse due anime, vo- Papa il regno di Sardegna e di Cor-
lentieri una n' esporrebbe in van- sica, e soddisfece con gimamcnlo ai
taggio di lui ; ma avendone una sola, (lirilli della Chiesa. Nel medesimo an-
doveva procurarne la salvazione, ne no giunse in Avignone Barlaanio al>
commettere così 1' offesa di Dio. bate, e Stefano Dandalo ambascia-
Nel i338, a' i8 dicembre, fece l'u- tori di Andronico imperatore di Co-
nica sua promozione di sei Cardi- stantinopoli. Curiosa e co.spicua fu
nali francesi, ed uno solo italiano, che r ambasceria, che ricevette Benedet-
furono i seguenti Gozio Batlaglini, : to XII, l'anno precedente dal Gran
liminese, già precettore in Carpen- Khan de' tartari. Indi , nel i 34o ,
l lasso, morto in Avignone, nel i348: spettacolo sopra tutti nobilissimo vi-
il suo corpo fu trasferito a Rimini; de Avignone nelle spoglie inviate
Bertrando d'Eux di Blandiaca, nun- al Papa da' re di Castiglia e di
zio a Bologna per richiamarla alla Portogallo, ed otteimte nella strepi-
devozione della Santa Sede, e desti- tosa vittoria riportata prodigiosamen-
nato, nel 1 346, vicario apostolico di te a Tariffa sopra AlJJohaceno re di
tutto Io stato ecclesiastico. Egli è quel Mai'occo.
Bertrando, il quale stabifi in Roma Verso il fine del suo Pontificato
una confederazione per le fazioni dei Benedetto XII die' solenne prova
che anestò in ]\lon-
guelfi e ghibellini, di giusto rigore contro quelli, che
teflascone famoso Cola di Rienzo
il aveano arrestato nel proprio letto
tribuno di Roma e che lo fece , Nicolino Fieschi di Genova in un
giudicare siccome meritava; morì in albergo d'Avignone, e portatolo nei
Avignone, nel 1 3 53 e fu sepolto , territorio francese. Tutti furono pu-
in un insigne monumento al de- niti ed alcuni impiccati alle fine-
stro lato dell' aitar maggiore nella stre dell' albergo essendo stato de-
,
in cui si erano rinchiusi diciassette con tanto concorso, che dal Natale
Cardinali, non già ventidue come fino alla Pasqua caduta ai 28 mar-
asseriscono il Frizioni e il Panvinio, né zo, si contarono sempi'e in Roma
diciannove come scrivono l'Oldoino, da un milione e due centomila stra-
e r autore delle P'ite de' Pontefici nieri; dalla Pasqua fino alla Pente-
d' Avignone, fu il Cardinal Roger coste ottocentomila , e nell' estate
eletto Papa 7 maggio del 1342,
ai sempre duecento mila. V. II. AN^o
col nome di Clemente VI. Ai 19 SAJVTO.
maggio si fece coronare nella chie- Rinnovò Clemente VI le ammo-
sa de' domenicani; assistendo e mi- nizioni a Lodovico IV di Baviera,
nistrando alla funzione Giovanni pri- e a' 12 aprile i343, alla presenza
mogenito del re di Francia, che nelle di numeroso popolo d'Avignone gli ,
mente VI die' parte della sua esalta- zione degli elettori del sacro roma-
zione a tutti i sovrani dell'Europa, no impero. Questi sollecitati dal Pa-
esortandoli a governar con dolcezza pa a provvedere alla vacanza del-
i loro popoli , ed a sostenere con l' impero meno due, nel mese di
,
dieci Cardinali, per la maggior par- Limosino, nipote del Papa, creato
te suoi parenti, nove francesi, ed ad istanza di tutto il sacro Colle-
un solo italiano. Questi sono: U- gio, e morto nel 1 36i:) in Roma
f;o Roi^cr del Limosino, fratello del ove accompagnò Urbano V.
l'apa, morto in Carcassona nel i363; La terza promozione Cardinalizia fu
Aiinerico de Chalclus del Limo- fatta da Clemente VI in Avignone ai
sino, consanguineo del Pontefice, pre- 29 marzo i348, nel solo suo nipote
sidente di Ferrara e rettore dell'E- Pietro Roger di Beaiifort, figlio del
milia, morto in Avignone nel i35o; conte Guglielmo, il quale ancor viven-
Andrea Gìni Malpighi, fiorentino ,
te giunse a vedere suo fratello Cle-
intimo amico, e consigliere di Fi- mente V I, e questo suo figlio Pontefice
lippo VI re di Francia, morto nel nel 1370 col nome di Gregorio XI,
1343 in Perpignano; Pietro Ciriaco insieme ad un altro fratello due ,
di Limoges, uno de' legati per ce- nipoti e cinque cugini Cardinali.
lebrare l'Anno santo in Roma, do- Nell'anno poi i35i, il Papa ai 18
ve morì nel 1 35 1 Guido di Bou- : dicembre, colla quarta promozione,
logne pronipote di s. Luigi IX e aunovei'ò in Avignone al sacro Col-
prò zio dell' Antipeipa Clemente VII, legio i seguenti dodici Cardinali:
morto nel 1373 in Lerida; Stefano Egidio Albornoz-Carillo .spagnuolo,
d'Albert, nato di mediocre condi- legato pressoché di tutta l' Italia
peste in Avignone nel i36i; Gu- dulgenza dell'Anno santo, a chi per
glielmo de la Juice, nipote del Pon- un tratto di strada avesse portato la
tefice, arciprete vaticano, morto in lettiga delcadavere di Egidio, fino a
Avignone ai 28 aprile 1374, e sepol- Toledo, per cui fecero a gara quattro
to nel monistero di Casa di Dio nel- persone di trasportarla. Ivi fu sepol-
l'Auvergne; Elia de Nahitan di Pe- to eziandio in magnifico avello, nella
rigord, morto in Avignone nel i35o. chiesa di s. Idelfonso; Guglielmo
La seconda promozione fu da lui d'Agrifoglio, detto il seniore, di Li-
fiitta a 27 febbraio i334, i» Vi'- moges, parente del Papa, morto di
F.S2 AVI AVI
peste in Vik-ibo nel 1869; Rai- Papa il possesso con legge, che procu-
mondo di Caniline, nipote del Pon- rasse di larvi inliodurre il lume della
tefice, morto in Avignone nel iSyS, fede cristiana, e sotto annuo tributo le
e sepolto in Magalona; Pastore de Sa- tenesse in feudo della Chiesa Roma-
vratz o Sarralz dì Viviers, moi'to in na. Prese in quell'atto il Pontefice
Avignone nel i354, o 356, e seppel- 1 per argomento della sua concione, o
lito Ordine dei
nella chiesa del suo allocuzione in concistoro quelle pa-
minori ; Pillaino di Montesquieu role de' Numeri : Faciam prinripem
d'Auch, morto nel i355; Nicolò super genleni magnani. Andò ad A-
Capocci, romano, pronipote di Ono- vignone in solenne cavalcata il nuo-
rio IV, cancelliere di Giovanni II vo re colla corona in capo, e collo
re di Francia, morto nel i368 in scettro in pugno ; ma turbò la so-
Montefiascone Arnaldo, o Ponzio; lennità , come riferisce 1' annalista
di T illeinur, lolosano, morto in A- Spendano, una pioggia strabocche-
vignone nel i355; Giovanni du vole, che cadde di lepente. Fu poi
Moulin d'Aquitania, lettore del sa- chiamato questo Lodovico il Principe
cro palazzo nel iS^j morto in , dilla fortuna e da lui si propagò ,
Avignone nel i353, e sepolto in nei suoi posteri l' illustre famiglia
Tolosa ; Rinaldo Orsini romano della Cerda in Casliglia, che, fra gli
arciprete della vaticana morto in , altri ducati e stati, possiede il du-
Avignone nel 1374, e sepolto nella cato di Medinaceli in Andalusia. Non
detta basilica ; Giovanni d' Euse giunse però Lodovico mai al pos-
di Cahors, pronipote di Giovanni sesso di quelle isole, perchè gli man-
XXII , congiunto de' parenti del carono gli aiuti del re di Castiglia
Papa morto di peste in Avignone
,
e di Portogallo , ancorché in osse-
nel primo agosto i36i, ed ivi sep- quio del Papa gli scrivessero di sot-
peQito; Pietro de Cross Corson del toporsi a quella disposizione, non o-
Limosino pai-ente del Pontefice
,
stante i diritti che sulle isole stesse
del regno di Marocco. Gliene diede il Ivo di Brettagna nella sala stessa
AVI AVI i83
tifi convento do' padri predicatori Clemente VI, ed alla Santa Sede,
nella quale (iiovanni XXIl avea ca- pel pre/70 <\\ ottanta mila fiorini
nonizzato s. Tommaso d'Aquino. Più d'oro reahn«;nte sborsati a' 9 giugno
aspro, die la penuria tiel 1
346, lu i 348. Conft'rmò tal vendila ai "2 1
il llai^ello scaricatosi dalla mano di dello stesso mese, e ne ricevette po-
Dio nello stesso anno 1 34^ , <• clic scia l'approvazione dall' im[)cratore
continuò fino ai 349, ad allligijere
1 Carlo IV, con editto dato in Gorlic
miseramente il mondo. Originata dal il primo novembre i34H, col quale
gi*avissimopuzzo di uà acceso va- affrancò lo stalo d'Avignone e della
pore , che propagatosi orribilmen- Provenza dal legame dell'impei-io, da
te neir Indo-Scizia per largo tratto cui dipendeva siccome parte del-
,
consumò alberi, animali, divenne la l'antico regno d' Arles. Quindi Cle-
peste cosi mortifera, che desolò l'A- mente VI rimosse l'arma della regi-
sia, l'Egitto, la (irecia, l'Isole del na dalla casa pubblica della città d'A-
mare Egeo, del Mediteiraneo e del- vignone, e vi lijce collocare gli stem-
l'Adriatico, e devastò pure l'Europa, mi Pontificii. In luogo della città qua-
e l'Afìica, durando cinque mesi per drata, fui'ono perciò poste nell'arma
ogni luogo, non solo pel contatto, e tre chiavi, ognuna delle quali era
per l'alito, ma pel respirare che fa- collocata a certa distanza sopra l'al-
ge maggiore nella quaresima del recò con csei'cito nel regno Na- di
1 34<^, e ne' tre giorni precedenti alla poli , cui facilmente conquistò ed
quarta domenica, morirono nella cit- imprigionò varii dei detti princi-
tà mille quattrocento persone. pi, meno Lodovico diTaranto, a-
Sì era spento il furore di questa mante e parente della regina che ,
solo suo nipote Aldoino d'Albert, sigilli , nel tempo della prigionia
di Bessiaco diocesi di Limoges di quel sovrano in Inghilterra, mor-
morto in Avignone nel 363, dopo 1 to in Avignone nel 1378; Androi-
avervi fondato un ospedale. Ven- no de la Roche Borgogna, mor-
di
ne sepolto nel coro della chiesa to di peste in Viterbo nel 1 3(i();
de' certosini di Villanova. Pietro Iterio della diocesi di Sarlat,
Ai 23 dicembre del i356, Inno- morto in Avignone nel i 364, ^ ^^'
cenzo VI, secondo il Novaes, fece in polto nella chiesa de' predicatori, nel-
Villanova, o, come vuole il Cardella, la cappella della Vergine che vi- ,
favore de' Colonnesi, che penetrando nere. Negli anni seguenti provvide
nel Campidoglio costrinse Rienzo Innocenzo VI ad altri disordini in
a fuggire travestito. Prima passò Roma, e dopo aver a loro islan- dati,
nella mole Adriana, indi presso Lo- za, senatori forastieri ai romani, tu-
noz di metterlo in libertà, e di affi- egli stesso in Avignone, nel 1 354, ^^^
dai'gli il governo di Roma. Creato dal Giacomo duca di Bom'bon , e con
Cardinale senatore di Roma, vi fu Arrigo di Lancastro , consanguinei
ricevuto dal popolo a guisa di un e deputati dei detti re. Migliore eCfet-
tale armamento i sudditi Pontificii sos- detto. Tuttavia l' animo benigno di
tennero alcuni pesi fino a soccorrere Innocenzo VI si piegò, e dopo il giu-
r esausto erario della Santa Sede ramento di fedeltà confermò alla ,
a cagione delle guerre d' Italia. Fra cittàgH antichi privilegi del isSi,
tali pesi vi fu la gabella del vino : con bolla de' 28 marzo i358.
onde inaspriti gli animi, a gran pe- Nel medesimo anno Avignone fu
na Innocenzo VI potè contenerne non poco danneggiata. La Durenza
il risentimento contro i Cardinali fiume rapidissimo e voracissimo ,
fuori della città, onore non mai re- società di vagabonde e predatrici
so ai primi monarchi, indi in pub- milizie infestò gravemente Avignone.
blico concistoro, con eloquente allo- Divisa questa masnada in tre corpi,
cuzione , ne encomiò altamente le riempi di ruberie e di omicidii il pae-
geste ed il valore. se, particolarmente Cai-pentrasso col
Nel i358, la città d'Avignone Venesino; e cingendo con largo asse-
prestò solenne gim^amento di fedel- dio Avignone , impedì il trasporto
tà al sovrano Pontefice. Veramente de' viveri alla corte Papale. Né ad
litiirrlato era quel giuramento; ma essa lasciavano 1 accesso a qualsivo-
si vuole che ne fosse motivo la pre- glia persomi, benché i mahiventi «i
190 AVI AVI
protestassero non voler danneggiare poco per essi serpeggiando, divam-
né il Pontefice né la sua corte. , pò in un tratto, ed incendiò la ba-
Senza attendere l'implorato soccorso silica, la seconda volta da che la re-
Accorsero subito gran copia di cro- pei suoi vicari, e molte utili fonda-
ciali , a' quali fu dato per capitano zioni si fecero sotto di lui nella cit-
Bertrando Cardinal Ostiense per ,
tà: egli edificò la gran cappella
opera del quale prontamente furo- superiore nel palazzo Apostolico, e
no dissipate le facinorose milizie. compi tutto il corpo del palazzo
Morto di peste il detto Bertrando dalla parte meridionale. Notabili ri-
libro IX epistola 2), l'ultimo giorno cioè dalla città di Avignone fino
di aprile iSGy, uscì d'Avignone, o- alla cappella, situata sul ponte,
ve cinque Cardinali vollero rimane- coir alveo , e coli' acqua del fiu-
so (lib. XIII Rer. Seuil, ep. i3). Il sua assunzione al Papato. Compar-
cadavere di Urinano V fu depositato vero in Avignone, con lettere re-
196 AVI AVI
gie date in Tortosa, ai i5 gennaio cugino del Papa, nato a Limoges e
dell'anno stesso, gli ambasciatori di morto in Avignone nel 1373; Gio-
Pietro IV re di Aragona, a rende- vanni la Tour d' Auvergne,
de
re omaggio alla Santa Sede, per la morto Avignone nel i374; Ja-
in
Sardegna e per la Corsica. copo Orsini romano , morto, nel
Nella prima sua costituzione dichia- 1879, ^" Tagliacozzo, dopo aver
rò Gregorio XI, che la patriarcale ba- offuscato il concetto, che godeva di
silica lateranense , di cui era stato pietà e distinto merito, per aver
arciprete, fosse la prima nella dignità abbandonato Urbano VI, afline di
Avignone la prima promozione de' alla cui elezione avea dato il vo-
Cardinali seguenti : Pietro Gomez de to in conclave. Fu sepolto in A-
Barros spagnuolo, morto in Avio-no- vignone, ed era stato esecutore te-
donò Urbano \ I per seguire il partito finché, avendo conosciuta l' ostina-
di Clemente VII, e mori nel 392 i zione di quest' ultimo, ne dete-^tò
in Avignone, ove venne sepolto nella lo scisma , e cin<[ue anni prima di
cliiesa de' francescani, al qual Ordi- morire si uiù al legittimo Pontefice,
ne avea appartenuto. Bertrando de nel 1 398. Con questa promozione
Cosnac del Limosino, morto in A- di dodici Cardinali , Gregorio XI
vignone nel i374, e sepolto nella volle bilanciare l'autorità de' Cardi-
chiesa de' minori Guglielmo de
; nali vecchi, che conoscendolo natu-
Chanac di Parigi, morto in Avigno- ralmente dolce e modesto, aveano
ne ai 3o dicembre 1 383, il quale era intrapreso a governarlo con inqjcro.
stato trasferito a Limoges nell' ub- Di poi, ai 20 dicembre iS""»,
bidienza dell'antipapa Clemente VII; Gregorio XI fece la seconda pro-
Roberto de' Conti di Ginevra, poscia mozione, che fu l'ultima di ([iiclle
antipapa nel 1378 col nome di Cle- fatte dai veri Sommi Pontefici in .\vi-
mente VII, che fissò la sua dimora gnone, e nella quale, sette Cardinali
in Avignone, stabilendovi una aitte- erano francesi, un solo italiano, ed
tlra di pestilenza, nella quale ebbe uno spagnuolo. Sono essi: Pietro de
(.Ine successori ; Giovanni le Ferrc 1(1 Monlre, o de la Juv^ir, delto (!«;1
AVI AVI 197
Giudice, cuj^ino del Papa, e nipote di quiete della cristianità , s' interpose
Clemente VI di Limoges, che nioil per la pace tra la Francia e 1' In-
in Pisa nel iSyG, da dove il suo cor- ghilterra, e 1372, pubblicò gli
nel
po fu trasferito a Narbona; Simone articoli co' quali approvò la conijuj-
Briissani, dotto di Broniaco, inilano- sizione delle dillèrenze, che vi erano
se, morto in ÌNizza ili Provenza nc^l tra Giovanna I regina di Sicilia, cioè
i38i, seguendo il pnrlito dell'anti- di (jua dal Faro, e Federico re di
papa; Ugo di: iMontelong d'Angiò, Trinacria, cioè della Sicilia di là dello
morto decrepito nel 384 i" ^^i" 1 stesso Faro; vertenze, che si riportano
gnone nell' ubbidienza di Clemente dal llinaldi, e che furono da Federico
VII, a cui si unì dopo l'abbando- approvate con giuramento di fedeltà
no d' Urbano VI Giovantd de la
; alla Santa Sede nell'anno 1374.
Brussicrc nobile boigognone, morto Questo Pontefice non mancò, in lutto
in Avignone nel iSyG; Guido de il tempo del suo Pontificalo, di pa-
Malesec di Toul, cugino del Papa cificare i principi discordi per mezzo
morto decrepito in Parigi nel i4'^3 delle sue lettere e de' suoi legati.
dopo trentasetle anni di Cardinalato, All'incontro fu inesorabile contro i
in cui avea abbracciato il partito del- contumaci della Chiesa, impugnò con-
1 antipapa Clemente VII , ma rav- tro di essi sentenze, censure ed ar-
veiluloseuc nell' elezione di Bene- mi. De' Papi, che risiedettero in A-
detto tornò all' ubbidienza di A-
, vignone, egli fu l' unico che levasse
lessandro V; Giovanni de la Gran- gran truppe sì da Avignone come dal
ge, francese, precettore de' figli di Car- Vcnesino, le quali, in miione a quel-
lo V re di Francia e ministro di stato, le raccolte in Francia, furono da lui
piate inAvignone il suo predeces- ultimi impulsi dai consigli del fa-
luglio. Quindi entrato nel Piodano festa della ciittedia romana stabilita
si recò a Nove, e di là per Orgo- nel medesimo giorno da s. Pietro piin-
ne a Marsiglia, ove inibarcossi ai cipe degli apostoli cioè dopo set- ;
vita del Papa da un imminente nau- terbo, riferito dal Viltorelli, nelle
fragio sulle coste di Provenza, ed ac- addizioni al citato Ciacconio : Se
compagnato da trenta galere die' , i'oglianioriguardare alla mina di
fondo nel porto di Genova ai 1 Roma e della Chiesa Romana
ottobre, approdando fra le agitazioni nelV epoca dell'assenza de" Papi, lo
delle tempeste, ai 5 dicembre, a Cor- chiameremo notte j se poi i costu-
neto. Ivi riposò fino ai 3 gennaro mi e la santità di sette Pontefici
1
bocche del Tevere arrivò in P«.oma Il ritorno del Papa nella sua 11-
a Roma fatto da Gregorio XI. che erano stati promessi tla s. Ca-
terina di Siena a Gregorio XI, per-
L'esultanza e la magnificenza stra- chè egli non seguì a pieno il con-
ordinaria, con cui fu accollo da'io- siglio da lei con gravissima letleia
mani Gregorio XI, prima alle boc- dichiarato, cioè di venir in Italia per
che del Tevere, indi al lido di san sacra maestà formidabile, piuttosto
Paolo, ove discese, e poi alle porte che per umana. Gregorio XI all'in-
di Pioma , e la solennità della pro- contro mandò avanti con vui e-
cessione militare, civica, ed ecclesia- sercito il Cardinal P».obcrto di Gi-
stica,con la quale fu condotto in s. nevra, poscia antipapa, poco degno
Pietro, sono descritte dal Bzovio, dal per la sua crudeltà del carico di
Rinaldi, e massimamente da Pietro legato apostolico, Anto-
mentre s.
za d'anni superare l'ostinazione dei fermità, che, ricevuti con gran pie-
ribelli bolognesi, si ritirò in Cesena, e tà i ss. Sacramenti, ne morì tra i ven-
vi lasciò SI sciolte le redini alla mi- tisette ventotto marzo del 1378,
ed i
litare licenza, clic provocati i cese- a due ore di notte, in età di quaran-
llali dalle atrocissime ingiurie, corse- tasette anni, meno alcuni giorni. Go-
ro alle armi, ed uccisero ottocento vernò sette anni, due mesi, e ven-
soldati britanni. Ma, deposte le ar- totto giorni fra Avignone e Roma,
mi per invito del Cardinale, e ri- e fu sepolto nella chiesa di s. Ma-
posando sulla sua fede, ne furono ria Nuova, già suo titolo Cardinali-
invece trucidati circa tre mila, non zio, ove poscia il senato romano po-
risparmiandosi bambini, donne, sa- se al suo sepolcro un epitaffio, che
cerdoti e vergini, chiuse nei claustri. si legge nel p. Giacobbe, Bibliothe-
Pertanto non arridendo gli even- ca Pontific. pag. 97 , ed ancora nel-
ll pienamente alle concepite spe- l'autore delle Vite de' Papi di A-
ranze, (iregorio XI era sul punto vignone.
di piegarsi alle calde preghiere dei Nel giorno stesso della morte di
Cardinali francesi, e meditava di pro- Gregorio XI arse di fortuito incen-
posito il ritorno, come Urbano V, in dio il palazzo Apostolico d'Avignone.
Avignone. E ciò si rileva dal Rai- Di questo Papa scrissero poco favo-
naldi e dal Becchetti , il primo dei revolmente gli scrittori contempora-
quali, all'anno 1878, ed il secondo, nei sì francesi, che italiani; poiché
nel tomo I. pag. 3, riportano una a quelli cadde in disgrazia per aver
da Gregorio XI, in
bolla pubblicata riportato in Roma la residenza Pa-
cui accadendo per
prescrisse: che pale, né di questi entrò in grazia, per-
avventura la vacanza della santa ché, come dicemmo, colla più gran
Sede, prima delle prossime calen- parte d'Italia era in asprissima guer-
de di settembre, nel qual tempo ra, e perché, se non fosse stato tan-
era determinato di ritornare in A- to cagionevole di salute, o avesse
vìgnone, i Cardinali esistenti nella alcun poco sopravvissuto, avrebbe
lomana curia, senza aspettare gli effettuato suo ritorno in Avigno-
il
ed in quel modo, che avessero cre- solo imprime sui sette Pontefici fi'an-
duto, procedere alt elezione. Al che cesi una taccia ed una macchia, che
si risolveva nel vedere sé poco cu- il lustro di tutti i loro talenti, uni-
rato od ubbidito come richiedeva to a molte virtù, non ha potuto ri-
zelatore della giustizia. Con tale ani- prima ci chiesero un soggetto che
mo, ai 7 aprile iSyS, i Cardinali fosse grato a Dio ed al mondo ,
s'incamminarono al conclave ne! senza eccezione alcuna di persona
palazzo vaticano, e nell' entrarvi, i e di patria j indi nel nostro ingres-
romani, che prima avevano doman- so in conclave restrinsero la pro-
<lato per Papa un uomo retto e pria proposizione generalissinia nel-
capace, timorosi di una nuova tras- la nazione italica, ne di ciò contenti^
migi-azione della Pontifìcia residen- la rinchiudono tra le mura di Roma.
za, alzai'ono la domandando
voce, Io per me non vedo
che possa farsi
ai Cardinali un Pontefice o romano elezione di romano, perche stante
VOL. ui.
2 02 A.\l AYI
le minaccie del capo-rione, V elezio- vo l'rignani di questo tenore : Re-
ne sarebbe veramente impressiva e verende Pater, lune ad paueos dics
coalla. Oltre che nel Collegio non eritis mihi Dominus et DIagister
v" ha die due romani, V uno infer- qua jìropter ex mute, ut ex tunc
mo e decrepito, cioè il Cardinal me vobis specialiter recoininendo. 11
il dovuto consenso.
vi prestasse Car- I tone di Rrunswick suo quarto ma-
pregarono lìartolotnmeo ad ac-
dinali rito. Indi con ambasciatori, o con
consentire; ed egli, schermendosi da lettere riconobbero il Pontefice', Car-
principio, accettò con molta umiltà, lo V
re di Francia, Ricau-do II re
e [)rotiisione di lagrime la dignità d'Inghilterra, Lodovico I re d' Uji-
Pontilìcia. Calmata la furia del po- gheria, Casimiro, o Lodovico re di
polo, col nome di Urbano VI fu Polonia, Pietro IV re di Aragona,
posto in trono, il dì seguente
9 apri- Enrico II di Leone e di Castiglia
le, e come fu adorato, venne pub- Ferdinando re di Portogallo, Carlo il
blicato al popolo. Ammise poscia Mahagio re di Novarra, Roberto
al bacio del piede molte persone, e II re di Scozia e Alberto re di
portato nel portico superiore della Svezia. Il duca d'Austria, il duca
basilica di s. Pietro, di colà asper- di Borgogna, il conte ili Fiandra,
se con l'acqua i romani, benedetta il doge di Venezia Andrea Conla-
e solennemente benedì; indi con li rini, ed altri principi cristiani, co-
perniciosi disegni di Carlo V re di rei loro disegni, anzi lungi dal dis-
Francia, e di Lodovico d' Angiò suo approvare le costituzioni emanate
fratello, i quali promettevano di sos- dal Papa, i Cardinali fiancesi pren-
tenerli anche colla forza delle ar- devano motivo dai caldi della sta-
mi, e di sospendere a tal uopo la gione estiva, e da altri pretesti, per
guen'a persino con l' Inghilterra. E impetrare da lui il permesso di an-
fuor di dubbio, che provocò lo sci- dare a trattenersi nella città d' A-
sma la regina Giovanna I, irritata nagni. Ed ivi i Cardinali, sebbene
contro Urbano VI, perchè non volle continuassero nelle macchinazioni ,
potessero impedire. Indi con lettere Cardinali francesi alla proposta ili
con essi per l'elezione di allro Pon- convocare, essendo la Chiesa pri-
tefice. Gl'italiani non si arresero per va allora del suo pastore. Eppure
allora a tali infami suggestioni, e la sola Chiesa nel concilio può di-
continuando a dimorare in Tivoli chiarare la sua vedovanza, allorché
con Urbano VI, tenevano con lui ve ne sia dubbio. Difalti decietò
concistori privati e publ)lici per le in appresso il concilio di Costanza,
])romozioni e per altri allari, tra' «pia- appartenere ai (Cardinali il pubbli-
li si contò l'elezione di Venceslao fi- care legittimamente eletto un Pap;i,
glio di Carlo IV, in re de' lomani ma dopo averlo promulgato per
e la confei-ina della pace anterior- tale, non aver più diritto a profe-
mente stabilita coi fiorentini. rir sentenza contro la sua elezione.
Non lasciò intanto Urbano VI Nondimeno i Cardinali fiancesi caldi
di fare ogni sforzo per tiastoriiare per le altrui provocazioni, stimolali
il sovrastante scisma, e consultando .sovrattutto dal Cardinal la Grange,
pi il volte co' Cardinali italiani sul il quale, come più sopra si di.ss.»,
gina Giovanna I, e di altri baroni, aveano poste guardie alle porte della
tiicoronato avanti la cattedrale di città, per vietare ai Cardinali di re-
Fondi, cinque mesi dopo l'elezione carsi altrove per l'elezione: che una
d' Urbano VI. turba insolente era stata posta intor-
L' antipapa co' Cardinali fran- no al conclave, avendo rimossi no- i
In tale senso sono le lettere da es- Cardinali scismatici dopo l' elezione
si da Tagliacozzo, ai 1 7 gen-
scritte di Roberto in Ginevra, diverse af-
naio i37g, al Pontefice. Egli però fatto da quelle mandate in giro do-
continuava nella brama della cele- po la Ginonica elezione di Urbano
brazione del concilio; ma tanto l'an- VI. Né ciò solo ma con esempio ,
l'alfare per le diverse relazioni del tato, il j)rùno, avendo nove anni
latto, e j)er l'artifizio de' politici, i (piando cominciò lo scisn)a fu in- ,
quella diUrbano VI, come eletto per tare con r eculeo ; il qual perfido
timore e violenza. Più non vi volle operare non servì che a dar saggio
perchè i francesi, rigettato Urbano della propria crudeltà, ed a confer-
VI, piegassero al partito dell'anti- mar que' sovrani neh' ubbidienza ad
papa, e per mezzo de' Cardinali Pie- Urbano VI, come riporta Teodori-
tro Corsini e Simone Brussani, si co di JNiemo, autore contemporaneo
facessero a supplicare gli altri Car- XI ed
sotto segretario di Gregorio
dinali a rispondere, come se doves- Urbano VI, che fece la Storia del-
sero sul momento comparire al tre- lo Scisma d'Occidente dal iSyS
mendo divino tiibunale, se in veri- fino al i4io Approvano pari- .
nel palazzo che abitava. Intanto op- Atterrito fu Clemente VII dalla
portunemente giunto ad Urbano VI rotta de' suoi, dai quali sperava non
il soccorso di Gio. Aucuto con al- pure il soccorso, ma anche l'cspulsio-
cune migliaia di britainii, che avea- ne di Urbano VI da Roma: indi il co-
no militalo ]ier la chiesa di Tosca- mandante liancese rese a patti di
na contro i (i(Mvalini e i pcrugi- buona guerr.i il castel s. Angelo
AVI AVI 20()
i per un anno dalle forze de' ro-
lic sciatori , facessero testimonianza es-
mani coraggiosamente avea difeso sere stata legittima e canonica la
Gregorio XI, a' 10 settembre iSyy, zandosi di provare che non era ve-
se n' era partito. l'o Papa, fu colto da morte improv-
Stabihtasi in Avignone la residen- visa come a gasligo della falsa sua
za di Clemente \1I, incrudelì lo asserzione.
scisma , gran vigore. Per
e prese Cercò Clemente \^il di opprimere
opera de' Cardinali del suo partito, Urbano VIcolle armi di Piinaldo
e dicesi anche per opera del re di Orsini e di rapirgli, con varie lega-
Francia, innumerabili persone furo- zioni, i principi dalla sua ul)bidienza,
no costrette a testificare in giudizio di allettare ancora con ampie of-
r elezione d' Urbano \l essere se- ferte al proprio partito le città d' I-
di Napoli, stimolò Lodovico d' A li- concilio avesse detto doversi vene-
gio a potentissimi apparecchi di rare, anzi fece un decreto, con che |l
guerra; ma intanto Urbano VI ful- ritirossi dall'obbedienza di Clemen-
minava di censure 1' antipapa , i te VII. Rimasto reggente del regno
Cardinali ribelli ed i suoi fautori il suo fratello Lodovico d'Angiò,
e sollecitava ad un tempo i prin- nella minorità di Carlo VI non eb- ,
cipi di quel falso partito a ritornare bero alcun effetto le ingiunzioni del
all'ovile della veraChiesa. Quindi è defunto, perocché Lodovico era at-
che promosse al regno di Napoli il det- taccatissimo all'antipapa pe' vantaggi
to Carlo III, dopo aver deposta Gio- che ne sperava ; e quindi assai
vanna I, non solo come scismati- contribuì a promuovere lo scisma,
ca, ma qual principale autrice dello usando fino la violenza. Clemente
scisma. VII lo coronò re di Napoli a' 3o mag-
Sovrastando a Giovanna I le armi gio I 382 in Avignone, ove erasi tras-
di Carlo HI, adottò per figliuolo ferito con Amadeo VI conte di Sa-
Lodovico duca d'Angiò, al qual ef- voia, insieme a numeroso esercito. Ta-
fetto Clemente VII , con diplo- le funzione seguì otto giorni dopo la
senso di Cesare, per l'alto diritto so- giò fece concorrere in Avignone al-
vrano di quelle provincie, fìnse l'anti- tri sovrani, giaci he Maria che co- ,
papa che fosse vacato il soglio imperia- me vedova del defonto, intitolavasi
le, per l'adesione di Venceslao ad Ur- regina , trasferendosi da Angers in
bano VI, e provò i diritti imperia- Provenza, insieme con Lodovico li
li appartenere alla Chiesa. Sopra il suo figliuolo, per calmarvi più age-
qual fondamento, con autorità apo- volmente le tempeste eccitatevi da
stolica acconsentì nella traslazione Carlo HI di Durazzo, entrò in Avi-
fattane da Giovanna I, con bolla gnone nel i385, e vi si trattenne
data in Avignone // Kalendas Au- per fortificare il suo partito col favon-
gusti., Anno II. di Clemente VII. In quel soggiorno
Era morto 6 settembre Carlo
a' 1 Maria ottenne dall'antipapa l'inféu-
V re di Francia, e per Topaia da dazione del regno di Sicilia per Lo-
lui prestata all'antipapa avea senti- dovico Il suo figlio, quantunque per
to in molti avvenimenti il peso del- allora non procedesse Clemente a co-
la mano di Dio. Ma prima di mo- ronarlo. Fu liserbata tale funzione
rire, avendo aperti gli occhi pro- al mese di novembre 1
389, nel qua-
A^ I AVI 211
le AvignoiiP vide tia le sue miira mente VII, che lo riconobbe per
altro numero di principi e magnifi- Cardinale. Wor'i in Avignone nel
che solennità. V^i si trovarono il re di 1387, e, secondo il Contelon, nel
Francia Carlo VI , Lodovico d' Or- 1393 2. Nicolo Bramarli, nobile na-
;
leans suo fj'atello, i duchi di Borbone, poletano, parente d' Urbano V per
diBourges e Borgogna suoi zii, e
di parte materna, e da lui, nel 1 367,
Lodovico II d' Angiò suo cugino. Il fatto arcivescovo di Bari. Trasferito,
fu da Carlo IH fatto carcerai'e, e, nel tere altresì pel rettore e pei dottori
settembre del 138-2, fu dal Cardinale della università della Sorbona. Era
de Saiìgro obbligato nella chiesa di prete ovvero de' ss. Sil-
d'i s. Sisto,
s. Chiara in Napoli a gettar nelle , vestro e Martino ai Monti. A se-
fiamme le insegne dell' immaginaria conda del Contelon mori in A- ,
dusse al concilio di Pisa, dove ven- suburbi cario di Sabina. Mori in Avi-
ne annoverato fra i Cardinali elettori gnone a' 20 maggio i4o4- ^- Ameli-
di Papa Alessandro V, che lo spedi no o Amelio Lantruo , o Lotrec, fran-
a Genova col carattere di legato apo- cese, de' visconti di tal nome, vescovo
stolico. Trovossi presente al concilio convenerense nell' Aquitania, refe-
di Costanza, e all'elezione di Martino rendario apostolico , anticardinale
V. Mori nella villa di s. Donato nella prete di s. Eusebio, morto in Avi-
diocesi di Vienna, e non in Firenze^ gnone a'7 giugno i3go, e, secondo
come alcuni pretendono ; e fu se- il Frizonio, nel iSgg. 4- Giovanni
polto nella chiesa di s. Gio. di Lio- Piacentini francese , vescovo castel-
ne da lui arricchita con suppel- lanense nel Belgio, anlicardinalc pre-
lettili e vasi d' oro e d' argento. te di s. Ciriaco alle Terme, morto
8. Pietro de Fitgnaco o Ferenhia- nell'obbedienza di Benedetto XIII ai
co francese, dottore in ambe le leg- 9 maggio ì\o\- 5 Pietro di Tit-
gi , avvocato supremo della curia rìiso Borgogna, o di
francese di
di Parigi , canonico della caltedra- Lione. Secondo alcimi da custo- ,
Vienna, e, se non fosse stalo per non Arles, da lui ritenuta in perpetua
opporsi alle istanze del clero e dt;l amministrazione, e finalmente quel-
popolo, che desiderava un altro pa- la di ^ ieinia nel Delfìnato. Creato
indi negli ultimi mesi del 4^9, quel- 1 attribuisce a lui pure l' esaltazione
la, come diremo, d'Avignone, e del e la consacrazione di Martino V,
contado Venesino , dove fu spedito poco mancando che non restasse e-
ron solo col carattere di legato, ma letto egh stesso. Morì nel i4?6 in
eziandio di vicario generale della Boma a' 16 febbraio, lasciando glo-
Santa Sede. Fu
ancora indarno in- riosi monumenti di sua pietà, par-
viato legato in Francia per racco- ticola! mente ne' due coliegii di Gine-
gliere le decime, ed ivi morì nell'an- vra, ed in quello di Avignone, detto
no i4'2; comimque il Contelori il gran Collegio, che dotato venne
dimostri che cessasse di vivere nel da lui di copiose rendite e di una
i4i7- 6. Giovanni de Minolys, o .scelta biblioteca. Oltre di che eresse
Morelly, visconte d'Estain, vescovo in Annecy un convento a' domeni-
di Ginevra, anticardinale prete di s. cani, e nel luogo di sua nascila un
Vitale, concorse all'elezione di Be- ospedale con chiesa e monistero per
nedetto XIII, morì in Avignone nel dodici cistcrciensi, ai quali, secondo
i3c)9, e nel i4o4 ^^ trasportato nel- il Duchesne, de Cardinali
Storia
la chiesa de' francescani di Clermont. francesi, 694, aveva egH
tomo I, p.
7. Giovanni r//.6ro«f<7 co, perchè nato appartenuto. Il Sassi dice, che il suo
nel Castello di tal nome, presso An- corpo fu trasportato a Ginevra e ,
necy nella Savoja da oscuri genito- sepolto nella cattedrale nella cap-
li ma di cognome Arnìet o Bro-
, pella da lui fondata; ma i più vo-
gner. Applicatosi agli studii nella uni- gliono che morisse in Avignone e
versità d'Avignone, vi ottenne la lau- fosse tumulato nella chiesa di s. Pie-
rea in gius canonico, indi fìi fatto tro. 8. Giovanni Rodandolo Rolando,
canonico di Ginevra, e per la pruden- francese, già direttore del Cardina-
za e singoiar dottrina nicritn nel i 38o le d'Amiens, anticaidinalo prete, e
T-.iG AVI AVI
poi vescovo suburljicario eli Frasca- non potea governare. L'immensa
ti, morto a' 1 7 settembre ovvero , sua carità inflammollo di zelo per
nellottobre del 1 388, in Avignone, estinguere lo scisma, che desolava la
ed ivi sepolto nella cattedrale , in- Chiesa. Sperava eziandio di riuscirvi
stituendo ei'cdi de' suoi beni i po- per la parentela con che era stretto
veri, e le oneste zitelle per mari- co' principali sovrani d'Europa; ma
tarsi. la morte lo colse fra' nobili suoi di-
Nella sesta promozione fatta da , visamenti in Villanova d'Avignone
Clemente VII in Avignone nel i386, a' 2 luglio 1387 in età di diciotto
sesto anno del suo antipontificato, anni, dopo una malattia di languo-
fece anticardinale il solo Pietro di re cagionata dalle sue austerità. I
Luxemhoiu'g dell'illustre famiglia di miracoli fi'equenti e segnalati, i quali
Ligny nella Lorena de' conti di tal era voce che si operassei'o ogni gior-
nome, nato a' 20 luglio i36g. Man- no sulla sua tomba, persuasero Car-
dato a studiare a Parigi vi si fece lo VI re di Francia suo parente a
distinguere per applicazione e pietà, deputare , di concerto col capitolo
in età di soli dieci anni il detto an- della cattedrale ed università di Pa-
tipapa lo fece canonico di quel- rigi, il celebre Pietro d'Ailly in A-
la cattedrale, ed indi divenne arci- vignone ,
per sollecitare dall'Anti-
diacono di Dreux. Utile giudican- papa in loi'o nome la canonizzazio-
dolo poscia Clemente VII a con- ne. Clemente fece incominciare le
fermare ed accreditare il suo parti- informazioni , ma le discordie del
to, nel 1 334, lo promosse a vescovo grande scisma ne impedirono la con-
di Metz, diocesi divisa dallo scisma, tinuazione. Però, nel i527, con bre-
giacché una parte ubbidiva ad Ur- ve de' 9 aprile, il vero Sommo Pon-
bano VI. Creatolo allora anche an- tefice Clemente VII, Medici, cre-
ticardinale diacono di s. Giorgio in dendolo per invincibile ignoranza se-
Velabro, gli permise di conservare il guace dell' Antipapa ad istanza di ,
ceva per diritto rimaner vacante il tolo di Cardinale. Urbano Vili nel
vescovato. Volendo prender possesso 1629 ne concesse però l'uffizio e
della sua diocesi dai partigiani di messa a' certosini sotto i 5 luglio. ,
III, che egli aveva investito del re- Monaldeschi, signori d'Orvieto, mer-
gno, vi si recò il Prata da Corne- cè la podestà suprema concessagli
to, per procurarne la liberazione, e dall'antipapa, costituì entrambi vi-
pacificale gli animi. Non volendo carii e governatori perpetui per la
per precauzione entrare in Nocera romana Chiesa di quelle città, colla
de' Pagani, in cui il Papa era asse- sola annua ricognizione d'un falcone
diato, ne restò offeso il sospettoso da presentarsi per la festa dei ss.
Pontefice, anzi credendo che d'ac- apostoli Pietro e Paolo, e ciò per
cordo col re lo volesse avvelenare, renderli più fedeli e più pronti a
fuggito che fu a Genova, lo fece travagliar le città, ed i luoghi, che
carcerare. Allora temendo il Prata ubbidivano ad Urbano VI. Morto però
la sorte infelice di altri colleghi, nel Urbano, il Prata, che avcalo abban-
386, fuggì col Cardinale Tarlati
1 donato per salvare la propria vita, de-
in Avignone, e passando per Mila- liberò di ritornar alla parte da lui
no , come racconta Gobelino per ,
creduta più sana e sicura. Perciò,
far cosa grata ai Visconti, in se- lasciato il partito dell'antipapa, passò
gno di disprezzo per Urbano VI, a quello di Bonifacio IX, a cui con-
fece bruciare pubblicamente il suo segnò tosto quanto aveva usurpato
cappello Cardinalizio. Giunti am- alla Chiesa. Udite dal nuovo Ponte-
bidue in Avignone, e benissimo ac- fic-e le scuse e le discolpe da lui ad-
NOI.. 111. 28
3,8 A\l A\ I
dotte, per riiP77n dc\\.\ v.ilid.» mici- detto XIll, e finì di vivere, nel
scudi d'annua rendita. Nel i3c)i si glio di Pietro conte di Prati, e ni-
colla fuga, uscendo dalle mura del- l' amministrazione della diocesi , e
la città per mezzo di scalo. Questo Car- lodato venne per la sua dottrina.
dinale, detto Cardinale Pileo de Pra- Morì sotto Clemente VII, agli 8
ta, ed anche de' (re Cappelli j per ottobre iSgx, e fu sepolto nella
([uelli che ricevette da Urba»io VI chiesa di s. Pietro, cattedrale di
indi vescovo di Sabina fallo da 15e- a' 16 maggio i3c)i, fu del solo an-
iicdctto XIII, da lui in progresso de /' ergy (i"AU~
ikaid'nvAÌe Giiglit^hno
abbandonalo verso il i^o5, come cese, Giovanni siniscalco
figlio di
risulta da mia memoria di Claudio di Borgogna, e di Egidia di Vienna,
Jioberlo nel catalogo degli arci ve- ed arcivescovo di Besanzone. Sco-
scovj d'Auclì, nella dedicazione della municò egli Filippo duca di Borgo-
2. Pietro Brar-
«appella di Bourges. gna, perchè avea pioibito che fosse
di, o Geraiidi non del poggio di coniata in Besanzone, non ostante
Limoges, come dicono Ciaccouio e gli antichi diritti,
la moneta chia-
Fantoni , ma di uu Uwgo della dio- mata Jzona. Per liberarsi quindi
cesi di Lione, dello Forez, nel ca- dal furore del duca si recò in Avi-
stello di s. Sinforiano. Era licenzialo gnone, dove Clemente VII lo fregiò
in gius canonico ed arcidiacono di della dignità anticardinalizia col ti-
per alcun tempo ii partito dell' an- condo il Frizonio, nel i4o2, benché
tipapa Benedetto XIII Io abban- , altri lo \oglia)i() promosso e morto
donò e riconobbe per legittimo
, prima di tal' epoca.
concilio quel di Pisa, che lo am- In Avignone si tennero, nel 1 390,
mise tra' Cardinali; onde trovando- i comizii generali de' cavalieri del-
si presente all'elezione di Alessandro l'Ordine gerosolimitano, per trattar-
V , che lo dichiarò suo legato in vi la difesa di Smirne minacciata da
Roma incamminava anche verso
, Baiazette I, già da Gregorio XI rac-
quella città quando udì la nuova comandata al loro presidio, e per
della morte del Papa. Voltò strada radunarvi tutti gli opportuni appa-
pertanto , e si condusse a Bologna recchi. Nel tempo di Clemente VII,
per assistere al conclave, in cui fu Avignone contado Venesino
e il
religiosi gerosolimitani, morì in Fi- avca dato all' antipapa j fu uno dei
renze, nel 1420, donde fu traspor- motivi per muovergli susseguente-
tato nella di Burgos. 11
cattedrale mente guerra. Imitato Raimondo,
Mariana, storico spagnuolo, lo taccia perchè Lodovico I d' Angiò avesse
di poca onestà, di avarizia e di su- riunito alla contea di Piovenza i feu-
perbia, per cui nella Spagna gli fu- dida lui ricevuti a titolo onero-
lono sequestrate grandi somme, fu so da Giovanna I , e porche la ve-
esiliato. 2. Lodovico Allobrox della dova Maria, tutrice di Lodovico II,
famigha Militum de Pondevax, ve- aveva costantemente ricusato di re-
scovo di JMauriennc nel ducato di integrarlo abbracciò apertamente
, ,
za. Con tali fòrze non solo s' impa- alla Chiesa. Con varie legazioni pro-
dronì di molti castelli, di piazze e ter- curò prima di ridurre alla sua ubbi-
re considerabili in quella provincia, dienza i principi e i popoli del par-
ma il contado Yene-
invase ancora con olferire ai pseu-
tito dell'intruso,
col consiglio del re, nel divisamento mizi (come abbiamo dal citato Or-
di spogliar Clemente VII della pre- sini) in ordine a procurar l'unione
tesa dignità Pontificia. Ma tra tut- delle chiese. Ne presero il prcleslo
ti i modi di estinguere lo scisma dalla necessità di costituirsi un ca-
aderirono al più difficile, e ingiurio- po, dacché il nominato Raimondo
so al vero Pontefice ; cioè alla ri- di Turena li teneva come assediati.
pace e l'unità alla Chiesa. Uno dei lenne, di adoperarsi ciascuno affin-
dottori della università scrisse pari- chè quando 1' eletto fosse assunto
menti a Clemente VII, di non po- al Papato, senza scusa e dilazione,
terlo più sostenere e tutta l' uni- fosse estinto il lagrimevole scisma
versità medesima gli scrisse, essere nelle vie più acconce ed oppor-
a lui conveniente di deporre il Pa- tune, ed eziandio colla cessione del
pato. Non resse l'antipapa all'av- Pontificato ,
qualora dalla maggior
vilimento, ed in pochi giorni colpito parte de' Cardinali , o presenti o
da apoplessia, morì in Avignone ai futuri , ciò si stimasse spediente.
1 6 settembre 1 894, dopo il gover- Con queste premesse, a pienezza
no scismatico di quindici anni, un- di voti, i diciannove pseudo -cardi-
dici mesi e venlotto gioini. /^. An- nali dell' idjbidicnza avignonese, e-
\I. E^li eia d' ima lUIle jiiìi illu- durlo a rinunziaie. Ciò egli negava
sili famiglie eli Aragona, vd ostc»- come contrario alle leggi , ed alla
tava una potente inclinazione a pro- pratica della Chiesa; propose la via
i.'iirare con tulli i modi po,ssil)ili la del compromesso, e di cavillazione
sospirata unione della Chiesa. Salu- in cavillazione, come può vedersi al
tato col nome
Benedetto XUI, di detto articolo Antipapa XXXVI ,
vato negli ultimi giorni di Clemen- die' luogo fra gli altri Cardinali
te VII; ma rivolto alle astuzie, Favorì col suo voto l'elezione di
inviò suoi nimzii alla corte france- Alessandro V, il quale nel ratificare
se . acciocché ,
proponendo alcune gli atti del concilio pisano, gU as-
dirticoltà prevedute nell' elezione di segnò il titolo de' ss. Gio. e Paolo.
un terzo Pontefice , si tirasse l' af- 11 Cantelori è di sentimento, che
fare in lungo fino allo scioglimen- il Blani ritenesse la diaconia di s.
to di esse. Tra gli spagnuoli andò Angelo fino alla morte, la quale
nel medesimo punto seminando e- lo sorprese in Avignone nel 1409.
guali cavilli cioè che i francesi non
, Venne sepolto nel monistero di s.
per altro tentavano d' indurlo all'ab- Andrea fuori delle mura di quella
dicazione del Papato, che per essere città, dove leggesi sulla sua tomba
loi'o insoffribile un Pontefice d'altra un lungo epitafio in vei'si , espressi
nazione , che gallicana. Con questi in caratteri gotici. 2. Orlandino
stimoli riguardanti l'amor proprio, Volpelli di Lucca, anticardinale dia-
e r onore nazionale, inviluppava e cono di s. Maria in Via Lata, di-
impegnava gli aragonesi nel suo pa- gnità che da molti autori gli è
trocinio. Così decorse il i394- contrastata.
Carlo VI re di Francia, nel i3c)5, Nel 1397, si tenne in Francfort
mandò Avignone per ambasciatori
in una dieta co' principi dell' impeio,
Lodovico d' Orleans suo fratello, coir intervento degli ambasciatori,
Giovanni duca di Berry, e Filippo de' re di Francia, e d'Inghilterra, e
duca di Borgogna suoi zii per in- ,
di altii principi, non che dell'uni-
9.7.4 AVI AVI
versità di Parigi. Di là .spotliro-
.si Vidio aragonese, ma eziandio lo in-
no amba-sciatori a Bonifacio IX, dusse a concorrere nell' estirpazione
per farlo rinunziare al Pontificato, dello scisma, non con altro modo
ijtiando ancora vi cedesse Benedetto che coir oppressione di Bonifacio \. I
che cavalcas,se per la città. Indi, ai fuggiaronsi altrove. Nel ponte di Sor-
9,2 aprile, che fu il giorno di Pas- ga Benedetto XIII fortificò il pro-
qua , dopo la mes.sa solenne, lo in- prio partito, con due promozioni di
vesti del regno di Sardegna e di anticardinali. Di tre fu la prima, ai
Corsica. In quel soggiorno facilmen- 3 settembre, e di altrettanti la .se-
decreto dato dal re a' 28 maggio, nedetto XIII si recò in Italia, mo-
dietro le lettere dell'università di rì a' IO agosto i4o6, di epidemia
Tolosa, dalle quali veniva avverti- presso porto Ercole in Monaco, nel-
to, che ninno in terra può arro- la ove fu sepolto
diocesi di Nizza ,
garsi l'autorità di giudicare il Som- nella chiesa de' minori. Altri però
mo Pontefice. affermano, che fu sepolto in Avigno-
In Tarascona diede Benedetto prin- ne nella chiesa de' certosini di santa
cipio all'anno i4o45 ed il continuò in Maria del Buon passo, come rileva-
Marsiglia, ove, a' 9 maggio, colla quar- si dall'iscrizione sepolcrale, che è l'i-
e circa quella di Orcgorio XII, non no V, nel i4^ij •' vescovato di Al-
mono che per f(Manlo concerno al bano, e da Eugenio IV la legazione
concilio di Pisa dal quale e Bene- d'Avignone, come si dirà in appresso,
detto e Gregorio vennero deposti, nella fjuale perseverò per cin<(ue in-
V. Pisa. teri Pontificali, col nome e col cre-
Frattanto intesa da Benedetto dito di ottimo legato, avendo in tal
XIII l'elezione del Pontefice Ales- tempo celebrato un concilio provin-
sandro V, e la deposizione sua ope- ciale. Nello scisma di Felice V si
rata nel concilio di Pisa, per formarsi mostrò acerrimo difensore di Euge-
nuovi sostenitori nel mese di set- , nio IV ; fondò in Tolosa il collegio
tembre 1409 nelle quattro tempo- Fuxiense in Avignone edificò un
,
ra, in Paniscola, castello del regno monistero a' celestini, oltre un nu-
di Valenza in Ispagna , o nella cit- mero grande di cappellanie, benefi-
tà di Perpignauo , luoghi ove era- zii e pii legati, che lasciò dopo mor-
dici Cardinali, r. Pietro di Fuxo, os- bricò una sontuosa com- cappella, e
sia Foix, denominato // seniore, dei pì la chiesa de' francescani, morendo
Visconti di Bcarn insigne teologo , in Avignone ricolmo di meriti ed
dell'Ordine de' minori, e nel x^o'), anni, nel 14^4) ed ivi ricevendo
vescovo di Lescar. Aderì all'antipa- sepoltura nella chiesa del suo Ordine
pa sino alla celebrazione del conci- de' minori. Vi è chi confonde questo
lio di Costanza. Disgustato però a ca- Porporato coli' anticardinale Pietro
gione della ostinatezza di lui, gli vol- Ravario, arcivescovo di Tolosa, che
tò le spalle, si recò al concilio, dove vuoisi il primo di questa promozione.
fatti da Benedetto XIll, nella quin- chi ancora sostiene essere Bona- il
ciata ne' regni di Aragona, Valenza, glinolo religioso della Mercede del-
Navarra e Casliglia componendo la redenzione degli schiavi
, fu ,
Celio. Nel i4o8j ossia nel 14095 rinforzati presidii de' soldati catala-
o anco meglio nel mese di settem- ni, cosa che, eseguita da Rodrigo,
bre 14^43 f^i creato dall'antipapa. fu uno onde fu trattenuto
de' motivi,
11 mss. codice vaticano nella lega- Gregorio XII dal recarsi a Savona.
zione del Cardinale Pietro di Foix Occupava adunque Rodrigo di Lu-
non fa ulteriore menzione di lui na nella città i posti del palazzo
uè si legge che abdicasse siccome apostolico , della chiesa cattedrale
gli altri pseudo - cardinali fecero o delle due fortezze nominate Qui-
spontaneanienl,e, o per forza. 11 Novaes, cfucuparle e Quinijiiegrovigne , di tut-
t. V. p. 88, dice col Bercastel, che ta la rocca di Dom , del palazzo epi-
dopo aver il Carriei'e ceduto alla scopale, della tori'e di Capo di Ponte
lidicola creazione di Clemente Vili, e del palazzo della vicereggenza, tutti
si era ritirato in Francia presso i studiosamente fortificali e riempiti
.suoi nazionali dove avendo sentito
, di onde teneva sogget-
soldatesche,
gl'intrighi insorti da s\ fatta ele- ta la città ed il ^ enesino. JNegli
zione, protestò contro quella del ultimi mesi del 14^9 "^i arrivò il
Mugnoz, e stimandosi egli solo nel Cardinal Pietro di Tureyo francese,
diritto di dare un capo alla Chiesa, speditovi da Alessandro V, in qua-
nominò da sé medesimo a Papa un lità di legato, e vicario generale
francese, che si fece chiamare Bene- della Santa Sede, onde la città di
detto XIV , ma che presto rieu- Avignone e il contado Venesino
tiò nelle tenebre donde era uscito. riconoscono da Alessandro V il prin-
3. Raìinoiido d' Avignone ^ abbate di cipio della Pontificia legazione. Nac-
Monte Ferrato, vescovo lllerdense que quel Cardinale in Lione, divenne
fii pure da Benedetto XIII creato Porporato di Clemente VIII, ed, abiu-
anticardinale. Afferma IMartino Ca- rato il partito di Benedetto XllI, fu
villo, nella storia di s. A alerio, che da Alessandro V confermato nella
Raimondo fosse sepolto nella chiesa dignità. Passarono in Avignone col
di s. Domenico d'Avignone, se pure legato alcuni altri Cardinah, che
si può prestar fede a tale autore. non sapevano privarsi di quel grato
Ritornando all'elezione di Ales- soggiorno ancorché la sede Ponti-
,
liittc le forze di Piodrigo, il contado Bologna, fu ivi crealo Papa col no-
1(1 ricoii<|ui.stato. 11 presidio però di O- me di Giovanni XXlll, a' 17 mag-
pede danni reeava a tutto il
iiiiniensi gio i4io. Nel seguente giorno la
paese, ne il Cardinale di Tureyo, o città di Avignone corse grave pe-
TuirieOjHè il rettore del Yenesino f^iu- ricolo; giacché due traditori .se-
dieavano spedienle di tentarne l'es- dotti da Rodrigo dovevano incen-
piigua/ione per la sua inaccessibilità, diarla e quindi profittare nel tram-
l'ili opportuno lor parve di debel- busto a danno de' cittadini: sco-
lare lo slesso Rodrigo, e così recidere perto però il tradimento, i rei fu-
tanto ai dovuti apparecclii per l' im- Francia inviò ad Avignone grosso
presa, e ad assicurarsi dei soccorsi rinforzo di soldati sotto la direzio-
da Aix sopra carretta tirata da tren- na, nel i4' '? '" possesso della lega-
lasei cavalli. zione, non meno ardente del suo
Precedette quella batteria di due antecessore mostrò in promuovere
si
VCL. HI. 3o
234 AVI AVI
uccise quallrom ila Avignonesi. Le gra- mente il concilio, a' 22 aprile i4j8»
vi sue perdite lo misero però nella colla perfetta estirpazione dello scis-
necessità di non tentare nuove sor- ma, e Martino V giunse in Roma
tite, an/i, vedendosi privo di soccor- a'28 scttembi'e \f\'y.o, dopo avere
so, capitolò, a'20 novembre i4ii » accolto in Ginevra gli ambasciatori
rese il palazzo, gli altri luoghi di Avi- di Avignone, che gli prestarono il
gnone, non che il castello d'Opede, giuramento di fedeltà, e dopo aver
mentre Rodrigo, co' superstiti trecen- pubblicato in Firenze una bolla
to soldati, rilirossi nella Catalogna. colla quale vietò, sotto gravi cx-n-
con questa evacuazione
Restituita sure, d' Avignonese e il
invadere l'
delle armi Pontifìcie Marino ni- , dotto, e potea temersi che quell' a-
pote del Papa. Applicossi di poi vanzo ripullulasse, mentre Alfonso
Giovanni XXIII al buon governo V d^ Aragona non volle permettere,
civile dei dominii Avignonesi, e con che la contumacia di Pietro di Lu-
bolla degli 11 novembre i4i2, in- na, inflessibile ad ogni ammonizione
giunse all' arcivescovo Conzy T ere- e preghiera, fosse tentata colle armi,
zione del tribiniale del Vicegerente secondo la commissione di Martino
dell'uditore della Camera in Avi- V al Cardinal Alamanno di Euse-
gnone. Quindi il legato, in vigore di bio colà spedito a tale effetto col
talecommissione, lo eresse, l'anno carattere di legato nel i4i8.
14 3, a' 7 marzo.
f Nel 14^95 Martino V, a' 24 mag-
gio, ricevette a' suoi piedi in Firen-
Elezione di Papa Martino T^. ze Baldassare Coscia, già Giovanni
XXIII, che ricevette perdono, e il
libero Alfonso V dal timore de' cro- vendogli dell'aragonese, lib. IX brev.
ciati de' limitrofi regni, non permise p. 3 : In chrisliaiiilatis scandaluin,
a' suoi sudditi aragonesi, valenziani, ci animce suce damnalionctn fovit
catalani e balearici , di prender la et sustentavit illuni A^gidiuni, sibi
Croce per l'espugnazione di Pani- et sequacibus sitbministrans sumptus
scola. Anzi, nel 14^') molto faticò il de bonis Jicclesfce.
Pontefice per soffocare con l'opera de' Correndo l'anno 142Ì', tentò
suoi ministri i pestiferi semi, che Martino V di svellere il suddetto
contro le decisioni del concilio di xdlimo residuo dello scisma Avigno-
Costanza, non solo nel Tarragoncse, nese coli' opera del Cardinale Pie-
ma nel Tolosano ancora , nell' Aqui- tro Foix, consanguineo di Al-
di
tania e nel contado di Foix alcuni fonso V
creandolo perciò legalo a
,
andavano spargendo dai pergami Intere ne' domini! di esso re. Giun-
animati dalla connivenza di Alfon- se questi nel mese di marzo in Car-
rimente da alcuni scrittori riferita soluto di por la scure alla radice del-
per vera; ma scopetta falsa dallo l'albero, lo citò in giudizio con edit-
stesso Martino V, lib. IX Brev. p. 3. to, dato a' i5 luglio 1426, appresso la
Detestando i valenziani tanta scel- chiesa de' ss.Apostoli sua Pontificia
leraggine, si apparecchiarono ad as- residenza, e fatto affìggere alle por-
sediar Paniscola, per rimoverc dal te delle basiliche lateranense, va-
cristianesimo il ludibrio di quel Pa- ticana e de' ss. Apostoli in Roma
pato scenico, onde il Sommo Ponte- non che a quella delle cattedrali di
fice ne li ringraziò con lettera regi- Narbona e di Avignone Indi con
strata nel lib. vit. brei'. p. i32. IMa lettere, date in Genazzano, nella dio-
236 AVI AYI
cesi di Paleslrina, slimolò Andrea ve- a' 1 2 maggio in Barcellona, onore-
scovo di Girona a procurar di pie- volmente accolto dal clero, ilal popo-
gare al dovere colle sue esortazioni lo e dal re, uscitigli incontro liiori
r animo ostinato del re. Ed è per- della città. Dopo molte tergiversazio-
ciò, che temendo Alfonso gli Y ni, tocco Alfonso Y in un punto da
airivasse addosso il fulmine della Dio, si piegò defìnilivamente alla
Pontificia sentenza, per frastornar la concordia a' 16 giugno, e ne giurò
tempesta, nel i^i'^'J, spedì ambascia- solennemente gli articoli. In conse-
lori a Roma, e per essi promise a guenza di ciò, cooperando fedelmen-
Martino Y di ammettere il suo le- te il re al ravvedimento de' pani-
gato. Ricevuto adunque dal Cardi- scolani, Egidio Munoz, che si tratta-
nale Foix r oi'dine del Pontefice, e va da Papa col nome di Clemente
le lettere patenti del re, s' incam- YllI, con l'opera efficace di Alfon-
minò verso l'Aragona con isplendi- so Borgia suo ambasciatore (che poi
da comitiva. Giunto in Yalenza, ai nel 1455 col nome di Calisto 111
non che gì' istromenti, co' quali i re ne spagnuolo, nipote dell' Antipapa
di Sicilia, ricevettero quell' isola in Clemente Vili, era baccelliere in
feudo dalla Sede Apostolica: isola decreti canonico di Girona
, anti- ,
fosse sospeso e fi"a due anni tra'^la- forza Avignone il suo vescovo
da
talo a Bologna. Resislellcro ad un Marco vicario di Eugenio IV, the
AVI AVI ii39
più non vi fece litomo, e che in- loro iniqui decreti, a' 26 .settembre
di a due anni fu trasferito dal la- 1437, ne promidgarono uno, col
pa al vescovato di Tarantasia. quale osarono vietare al Papa di
Eugenio iV si dolse gravemente sutlometlere al dominio di alcun
di questo latto con Giovanni il re piiiuijie la città d Avignone e il
padri del concilio , e per interessar- colte adunque delle truppe , spie-
li secondare le loro brame, of-
a gò le insegne dell'antipapa Ugoli-
frirono per tempo determinalo il no Alamanni, consanguineo del pseu-
prestito di settantamila fiorini d'oro do-cardinale d'Ailes, e mosso verso
per la celebrazione del concilio in Avignone cercò di soggiogare il Ve-
Avignone. Intanto Eugenio IV scio- nesino, e di espugnar la città colle
glieva quello di Basilea. I conci- forze non solo , ma co' tradimenti er
liarli al centrar io persistendo nei ziandio e co' tumulti intestini. ^ ana
24o AVI A VI
però riuscì l' impresa, perchè resi- timo scisma, accordò egli la digni-
slendo al nemico ed opponendosi tà Cardinalizia, ed alcune insegne
con fedeltà e con vigore gli Avigno- Pontificie, al già Felice V, tornato
nesi ed i Venesini, lo cacciarono in ad essere Amadeo , ed a' ventisei
fuga onde si dileguarono le speran- anticardinali da lui creati.
ze dell'antipapa. Si resero perciò gli Intanto nel corso del Pontificato
Avignonesi degni di lode, e diedero di Nicolò ,
V
prima ancora che si
a vedere di non aver desiderata la sciogliesse il concilio di Basilea , la
traslazione del concilio di Basilea cittàd'Avignone, stimando di niun
nella loro città, per l'indegno fine vigore il decreto da esso emanato,
inteso dai basileesi. Quindi Euge- mandò i suoi ambasciatori in Roma
nio IV , benché il Cardinale Foix. al Sovrano Pontefice, supplicandolo
continuasse nella legazione, commi- a dichiarare inalienabile dal domi-
se a Tristano vescovo eletto di nio della Santa Sede, tanto la città,
tado fossero stati complici dell'osti- bolla de' 18 settembre i447> vietò
le e proditorio attentato. Morì Eu- a chiunque d'invadere la città e ter-
genio IV nel Vaticano a'aS febbra- ritoriod'Avignone e il contado Ve-
io 1447. nesino come aveano proibito Gre-
,
tliic «^eiiondi. Fece porre peitanlo vignone per circa sei anni. La città
Avii^none e il Venesino in yrado fu jSjovernata intanto da' suoi magi-
di difend(M'si, se fossero afiaccati dai strati, ed il contado dal rettore.
proYei)/;ili. Indi morendo in questo
tempo l'ultimo duca del Valeiitine-
Tentativo di pennuta fallo presvo
se e Diese, nominò creile de" suoi
la Santa Sede del contado del-
slati il re di Francia, colla *;ondi-
l' y^qidla con quello dell' /ivii^no-
7,ione, elle s'egli lo desse a' suoi in-
ne.se.
grati nipoti, si devolessero in favo-
re della Chiesa Romana. Carlo VII
entrò in possesso dei detti due eonta- Fu in questo tempo, che venne
di, e rese omaggio per «nezzo di pro- proposta la permuta della «;iltà del-
curatore al Pontefice Calisto IH, per l'Aquila, come dicesi a questo arti-
quella parte d essi, ch'era feudo del- colo, insieme al suo contado nelf A-
la Chiesa ; ma violando poi il te- bruzzo, con Avignone, e il Venesi-
stamento del conte , col distribuir no , per terminare le guerre del
alcune terre ai diseredati nipoti, il reame di Napoli fra Federico, e Gio-
successore Lodovico XI, divenuto re vanni d'Angiò; ma il Pontefice ri-
nel 1 4^ I j considerando detti conta- fiutò di acconsentirvi. Nel i4G7 la
di essere di ragione della Santa Se- città d'Avignone .spedì i suoi amba-
de, per la devoluzione avvenuta, nel sciatori aPaolo II, al quale essi pre-
1462, li restituì a Pio li, meno starono il giuramento di lèdei là e ,
Legazione d' Ai'ignone di Carlo di dalla Rovere, il quale nello stesso anno
Borbone arcivesco^'o di Lione. 1476, a' 22 agosto, fondò un colle-
gio in Avignone, che della Rovere
Alle preghiereLodovico XI di fu chiamato.
re di Francia, Paolo II, nel 147O5 Nel 1478, la città di Avignone fu
istituì legato d'Avignone Carlo di arricchita da
molte nobili fami-
Borbone arcivescovo di Lione , poi glie fiorentine, che vi si stabiliro-
fatto Cardinale da Sisto IV a' 17 no, fuggile da Firenze per la con-
tlicembre 1476 , Sisto IV succe- giura de' Pazzi contro i Medi-
duto a Paolo li, nel 147I3 ed avea ci, e poco mancò, che non vi si
Nel 1476 Sisto IV rimosse dalla prestar difesa alla gregge di Dio
legazione d'Avignone l'arcivescovo alla sua cura commessa. Neil' an-
Borbone, che poi nel medesimo an- no 1483 Lodovico XI restitu; alla
no elevò alla porpora, e la concesse Santa Sede i contadi Valentinesi
al Cardinal Giuliano della Rovere e di Dicse, e li trasfuse nel conte Gi-
suo nipote, nel mese di marzo. Ag- rolamo Riario nipote di Sisto IV,
giunse a quel Cardinale la legazione sotto il diretto dominio della Sede
di Francia ,
eccitare Lodovico
per Apostolica. Da ciò rilevasi, che non
XI a volgere armi contro i tur-
le ebbe effetto la prima donazione e
chi, condotti dal formidabile impe- restituzione fatta dal re a Pio II;
ratore Maometto II. Il medesimo ma morendo nel fine di agosto
Pontefice accrebbe la dignità ed au- 1483 Ledovico XI e succedendo
torità del legato d' Avignone con Carlo Vili suo figlio, il parlamen-
amplissimi privilegii. Nel principio del- to del Delfinato alla corona liuni
la legazione , il Cardinale della Ro- quei due facendone forti
contadi ,
ne riportò la conferma de' suoi pri- tinuò la legazione anche ne' ventisei
vilegii. giorni del Pontificato di Pio III
Nel i5oo si die' principio in A- Piccoloniini, eletto a' 22 settembre,
vignone ad un famoso processo, e rapito alla speranza del cristiane-
sopra una controversia di giurisdi- simo agli 1 1 ottobre. Il primo di
zione tra i ed i re di
Pontefici novembre dello stesso anno , fu
Francia, i quali pretendevano tutto eletto Papa il Cardinal Giuliano
il largo del fiume Rodano e del dallaRovere, arcivescovo e legato
ponte, sebbene, come abbiamo ve- d'Avignone chiesa che ricevette
:
duto, la Chiesa Romana fosse signo- mollo splendore, perchè dalla sua
ra della metà di quel fiume, per cattedra il proprio pastore passò a
244 '-^vi AVI
quella eli i. l'iclio, col lìoiue di Giu-
lio li. Legazione del Cardinal de f^ilrc
nel 1 1 3.
tificato. Recatisi in Pisa, denunciaro- gna, ove con Leone abrogò de- X
no un conciliabolo pel giorno 6 mag- 1 finitivamente la Prammatica Sanzio-
gio i5(i; ma prima che si con- ne e
, conchiuse un concordalo),
vocasse, molto opportunemcnte per onorò la Avignone ne' pri-
città di
1m sede apostolica, mori il Cardinale mi del i5i6. Però negli anni iSiO
Giorgio d'Amboise. Le sue .esequie e 1 52 1 desolando la pesto tanto la
,
gnità, indegno giuoco e bersaglio Papa non fosse stato liberato, si ri-
lo, mise a morte alcuni addetti al dovesse fare pel bene della chiesa ;
servigio del Pontefice Questi con . ma con piìi di proposito per tras-
diversi modi e preghiere persuase ferire ini' altra volta la sede Pon-
i a differire di trasportarlo
capitani tificia in Avignone. Di che avve-
a Gaeta. Restò pertanto nel castel- dutisi que' Cardinali , sfuggendo di
lo fino alla risoluzione dell'impera- mettersi in mano di principi tan-
tore, alquanto perplesso d'altronde to potenti, ricusarono con diverse
circa la liberazione. Ma tanto alle scuse di andarvi. Partiti da Roma
suppliche dell'uditore della camera, i soldati borbonici a' 17 febbraio
residente appresso di lui per Cle- i59!8. Clemente VII vi fece ri-
mente VII, quanto a quelle dei re torno a' 6 ottobre, indi per mezzo
AVI AVI 2Ì7
tk'l vescovo Vaison suo nunzio Nel 1 544 successero in Avignone
si oonchiuse la sospirata pace con rovinose alluvioni, seguite da spa-
Cesare. ventevole inondazione del Rodano
Nel i534 mori Clemente VII, e che fece immensi danni.
gli successe Paolo III Farnese ro- Per la morte di Paolo 111, nel
de' valdesi, nel Venesino e nella Pro- tile di singolari avvenimenti per
venza, furono repi'essi armi e colle Avignone e pel contado Venesino.
distrutti in Cabrieres, ove si erano Prima di tutto riporteremo l' isti-
la legazione , sommariamente de
sì Alessandro VII, intanto che era le-
plano et sola, come dicono i giu- gato in Avignone, a' io settembre
reconsulti , facd ventate inspecta j 1664.
e sì decidendo col voto degli altri Primo presidente di quella Rota
uditori di Piuota, come si contiene fu Guglielmo de Patris. Guglielmo
ampiamente nella detta bolla se- Bianco, vescovo di Tolone, cancel-
gnata dal segretario de Bisny. liere della chiesa e università di To-
L'istituzione di questo senato, o losa, gli succedette. Appresso, per
curia della Rota, ed i regolamenti disposizione di R^oma, si fece che gli
per essa fatti dal Cardinale Ar- d' auditori de' vicelegati, od uditori
niagnac , ricevettero la conferma generali della legazione, occupassero
dopo la morte di lui , dal Cardi- la presidenza nel tempo del loro in-
nale di Borbone legato, a' 6 giugno carico. Gli altri cinque auditori di
i5,S6. Rota furono nella prima erezione
li Sommo Pontefice Sisto V, ad Agostino Fioravento, Gio. Nicolai
istanza de' predetti uditori di Rota canonico della metropolitana, An-
e degli eletti de' tre stati del con- tonio Parislo, Gio. Valenziano pre-
tado Venesino, confermò la detta cettore di s. Antonio d' Avignone,
istituzione, e regolamenti della Ro- ed Elzurio Cadenet. Andavano gli
di
ta ; ma premorto alla spedizione uditori uniti coli' uditore generale
delle Gregorio XIV, succe-
bolle, nelle pubbliche funzioni , e in un
duto dopo il brevissimo Pontificato con esso aveano sempre luogo onore-
d'Urbano VII alle continuate sup- vole ne' consessi pubblici. Dove non
pliche degli eletti e uditori, appro- assisteva l'uditore generale, interveni-
vò e confermò con bolla, data in vano congiunti al primicerio dell'u-
Roma a' 6 febbraio i^gi, l'istitu- niversità, come loro capo in tal
menti ed ogni nllra cosa contenu- slero. IV-rtanlo gli eretici, per age-
la nelle predcHc bolle di Sisto V volare una congiura, in cui .si i\o-
AVI AVI o4c)
veva arrestare il re , la famiglia conte vSommariva, comandante K;
reale e cangiar fórma di i(over- truppe di alcuni signoii di Proven-
iio, presero in molti luoghi le za , insieme al generale Serbelloni
iirmi commetteiitlo iiicendii, riibe-
,
prese Grange agli eretici, e vendi-
i-ie,saccheggi e prolhnazioni d'ogni cò tanti esecrabili eccessi
i
da loro
specie. Il vicelcgato Alessandro Gui-
commessi. Parpaglia stesso fu de-
diccioni, vescovo di Lucca, prese le capitato in Avignone a' 9 settembre :
opportune misure. Intanto, morto, nel la sua casa data al sacco fu demo-
i56o a' 5 dicembre, PVancesco II, lita, ed il sito restò piazza per uso
gli succedette suo fratello Carlo IX,
pubblico: piazza che dal nome del
posto sotto la tutela di Caterina Papa fu denominata Pia.
de' Medici sua madre. Divenuta es- Lungo sarebbe il riportare tutte
sa luogotenente del regno, si mo- le particolarità di sì accanita guer-
strò propensa al re Antonio, e quin- ra . Diremo
solo che avanzatisi
di agli eretici, i quali furono abili- gli ponte di Sorga, ed
eretici al
tati ad esercitare la loro setta fuo- avvedutisi come sarebbero stati re-
ri delle mm-a della città e terre, spinti dagli Avignonesi, si recaro-
benché diversi parlamenti vi si op- no ad assediar Carpentrasso, ma
ponessero. Incoraggiti così i calvini- difeso pur esso vigorosamente, do-
sti,e restituiti ne' beni, ripresero le vettero partirne con vergogna e
armi con maggior furore. iVel Ve- perdita, onde il generale Serbello-
nesino non poterono per allora far ni vi recò
si pei- congratularsi colla
breccia per le buone difese stabili- città, e nella sala della rettoria do-
te da Francesco Scrbelloni, cugino nò prode governatore Santa Gial-
al
<li Pio IV , da quel Papa costi- la una catena d'oro, a cui erano
tuito generale delle armi d'Avigno- appese le chiavi di Santa Chiesa.
ne e del Venesino, e, da un consi- Altiettante catene minori diede a'
glio di guerra in fuoii, reso indi- capitani, e specialmente a Vanesca^
pendente dal Cardinal Farnese, e ed a Ceciliano. Poco dopo, a' 6 ago-
suo vicelegato. JMunita principalmen- sto,giunsero ad Avignone cinque com-
te fu Avignone : somministrò a tal pagnie di novecento soldati, coman-
uopo il clero molti rottami di ar- date dal colonnello Luca Antonio di
genti sacri, co' quali furono battuti Terni, e da Pio IV inviate in rinfòi-
scudi e testoni colle armi del Papa, zo al Serbelloni per la difesa del
del legato, del vicelegato e del ge- paese. A' 29 agosto, recalisi gli e-
nerale; contribuirono i cittadini a retici in numero di tremila fanti e
misura delle loro facoltà ; e di cam- quattrocento cavalli, sotto il castel-
pane rotte formarono armi da guer- lo del ponte di Sorga fìibbricato ,
Enrico III ne' comizii di Blois lognese, che già aveva militato in
ordinò che nel regno la sola reli- Francia contro gli ugonotti sotto U:
gione cattolica si osservasse , ed bandiere di s. Pio Y. Intanto, avmi-
assicurò gli ugonotti a dover vive- do la regina Caterina de' Medici
re sicuri nelle loro case. Indocili fatto nominare Enrico di Valois,
questi a tanta benignità, richiama- gran priore di Francia e governatore
rono il conte Palatino, e si collega- di Provenza, fu a questa provincia
rono contro i cattolici coi re di restituita la calma, perchè se le tene-
Svezia, di Danimarca e d'Inghilter- va dall'uno e dall'altro de' due partiti,
ra , Germania^ e
co' protestanti di comunque ciò fosse pregiudizievole
cogli svizzeri sagramentarii. Grego- agli del Papa.
interessi
rio XIII accorse con cinquantamila i58i, Enrico III conchiuse
Nel
scudi d' oro ad aiutare il re di un nuovo accordo cogli ugonotti, e
Francia, e nel 1577, oltre a buone per l'indennità d'Avignone, bisognò
munizioni, inviò per nuovo gene- che sborsasse Gregorio XIII buona
rale ad Avignone , Saporoso ftlat- somma di argento: così tra guerre
05:4 AVI AVI
imperfette e paci finte riceveva la (n sublimato al triregno Sisto V ,
nel i584) onde Gregorio XIII no- tuirlo Domenico Grimaldi vescovo
minò generale ed insieme rettore di Cavaillon che, per l'assenza del
,
rii principi cattolici esteri ; e fu sta- principe di Condè come corifei del
bilito che, morendo Enrico III sen- calvinismo, e ricaduti nell'eresia, che
za successione, sarebbe dichiarato re una volta avevano abiurata, dichia-
il Cardinale Borbone legato d' Avi- rolli incapaci di succedere al trono
gnone, zio del re di Navarra , nella di Francia. In tempi sì scabrosi si
sostenuti dalla Spagna, con variati d' oro era in prezzo molto mag-
.successi. Quelli della lega voleano giore non volevano sottomettersi
,
chè a' 16 maggio fu creato Papa gnese , il quale costituì legato d' Avi-
Paolo V, Borghesi, romano, clie fe- gnone il suo nipote Cardinal Lodo-
ce vicelegato d'Avignone Pier Fran- vico Ludovisi , sopraintendente degli
cesco Montorio romano vescovo di affari dello stato ecclesiastico, e per
jNicastro ; e nel 1606, rimosso il Ca- vicelegato Guglielmo di Mozet arci-
pizucchi ,
prescelse a generale Pom- vescovo di Seleucia. Dall' assedio e
peo Frangipani romano. Il Cardi- resa di Montpellier , recatosi , nel
nale Cinzio, nel 1607, lasciò la le- 1621, Luigi XIII in Provenza, nel-
gazione, che Paolo V conferì a suo l'andare a Lione, onorò di sua pre-
nipote Cardinale Scipione borghesi, senza Avignone, entrandovi a' iG
romano , sopraintendente degli affa- novembre, nel seguente modo.
ri dello Stato Pontificio, e chiamato Marciavano prima le famiglie
la delizia di Roma. Nominò di poi religiose, poi i canonici e gli eccle-
gni pericolo, che prima potea te- uolo Luigi XIV, cognominato //
Filonardi romano , che nel 1 6^4 uditore della legazione. Nel i65o Avi-
Urbano Vili avea fatto arcivesco- gnone fu danneggiata grandemente da
vo d' Avignone, e nel 1629 vice- un fulmine con la distruzione del forte
legato: sopraintendenza che in ap- di Martino, e nel i65i corse ad
s.
vignone, per trovarsi infermo 1' as- carcerati, ed altri rei.Molte però
sessore Savini, e con breve ed os- di queste grazie vennero ri vocale
sequioso discorso salutò a nome del- dal vicelegato Lascaris Castellar dei
la città il re, il quale rispose con conti di Ventimiglia dopo la par-
benignità e dolcezza. Il primo con- tenza del re, il quale ciò non ebbe
sole gli offri di poi il baldacchino a disapprovare, non intendendo di
di velluto azzurro, seminato di gi- aver recato pregiudizio alla sovra-
gli d'oro in ricamo, orlato d'una nità del Sommo Pontefice, o alla
gran frangia d'oro e d'argento, ed giustizia punitiva, con giurisdizione
ornato alle quattro faccie disilo ar- esercitata per piu-a convenienza.
jni regie e della città , l>al(lacchino Nella domenica delle palme assi-
che doveva essere portato dal Vighic- stè il re alla funzione , e alla pro-
ro, cioè dal vicario del Papa come cessione, né volle ricevere la palrn;'
sovrano, dai tre consoli, dall' attore e beucclclla che dopo tulio il clero.
AVI AVI 20.
L'arcivescovo Domenico Marini can- f^uaslaila per qualche anno. Invasi
tò ia messa Pontificale, e vi assi- fiuono dalla l'arancia Avignone e
sleltcro r arcivescovo d' Arles ed i ilcontado Venesino nel modo se-
vescovi di Viviers, di Vaison, di Ro- guente, tratto dalla storia d'Ita-
dcz, di Carpenti-asso, di Valenza e lia, cavalier Girolamo Brusoni.
del
fli Freius, insieme al nunzio aposto- ]\el 1662, portatosi in Roma Carlo
lico ed al Cardinal Mazzarino il , di Lorena, benché incognito, fu da
quale portò il mossale e la pace a Papa Alessandro VII, Chigi, sanese
baciare al re ed alla legina. trattato splendidamente, e per mez-
Questi sovrani intervennero nel zo del suo nunzio di Parigi, fece cal-
mercoledì santo nella gran cappella di uITlzii al re, perchè il detto princi-
del palazzo, sontuosamente ornata, pe non i-estasse diseredato degli sta-
per quanto il comportava la me- ti già alienati dallo zio. Giunse an-
stizia di quel giorno, ai divini of- che in Roma il duca di Crequy,
cii celebrati dall'arcivescovo e dai spedito dal re di Francia amba-
canonici della cattedrale. Nel gio- sciatore straordinario per varii in-
vedì il re, col collare degli ordini teressi della corona e d'altri prin-
in dosso, servito dai duchi di <juì- cipi suoi alleatima prima che ve- ;
nio di Francia, la quale era corsa su- A luogo delle conferenze fu desti-
bito ad impadronirsene insieme al Ve- nato prima Lione e poi Ponte Bon-
nesino. Procurò il Pontefice, giacché vicino nella Savoia. Quivi si riu-
la Spagna stava in ciò unita colla nì il detto ambasciatore come me-
Francia, che la repubblica di Venezia diatore, insieme con d. Michele Ini-
si facesse mediatrice della concordia, verta residente di Spagna, mon-
ed il senato, accolta volentieri l'oc- signor Rasponi per Roma, e il du-
casione di allontanare dall' Italia i ca di Crequy per la Francia. \ i
Fatto e ratificato dalle parti si- tornati erano sotto il dominio della
mile aggiustamento, d. Mario si ri- Chiesa gli Avignonesi ed i Venesini ;
tirò a Sora nel regno di Napoli, ed ma le procedure del governo e le
il Cardinale Chigi si condusse con suggestioni di uomini facinorosi die-
nobile accompagnamento di prelati dero luogo in breve a nuova rivolta,
e di cavalieri in Francia, dove fu rir che nel principio del i663 fu repressa
cevuto con grandissimi onori per tut- per opera di Luigi XIV col mezzo
to il regno, nonché a Fontainebleau, del duca di Mercurio governatore
dove soggiornava il re. Incontrato della Provenza, e del vicelegato Pon-
venne a due leghe dal conte d' Ar- tificio Colonna. Questi
monsignor
curt, grande scudiei'e di Francia, e ritornò in quella città apportatore
poi dal duca d' Orleans con le regie di condizioni in favore della Chie-
guardie, ricevendo il Cai'dinale sem- sa , e dell' esilio de' perturbatori
pre la precedenza. Avendo poi sod- della pubblica tranquillità, ed A-
disfatto il detto Cardinale Chigi alle vignone e il Venesino si ridussero in
34
'
a66 AVI AVI
fine gir antica (ibbedienza e quiete. d'Avignone, rappresentate dal Car-
Osserva il Muratori negli An- dinale Paluzzo degli Albertoni Al-
nali d'Italia, che saggi disap-
i tieri, nipote del Pontefice, e lega-
provarono il procedere di Luigi to dello stato d'Avignone, rivocò
XIV contro il vicario di Cristo, il bando Alessandro VII contro
di
per un accidente avvenuto senza col- il ronìmercio delle merci della pro-
lo dall' afflizione in cui vivevano per dal re, non aveva potuto olten-
la perdita di detta prerogativa, e nere dal Papa l'arcivescovato e l'e-
si studiò di ricuperarla alla sua chie- lettorato di Colonia. Ciò produsse
sa in forma ancora più decorosa una manifesta rottura fra le corti
che prima. Grandi fm-ono le diffi- di Roma e di Francia. Questa se-
coltà che superò; tuttavia mediante conda^ indisposta anche per le fran-
la protezione del legato Cardinal Al- chigie menzionate, per rappresaglia
tieri, e la benignità di Clemente X, invase nuovamente lo stato d'Avi-
questi ai -27 aprile 1676 emanò la gnone ed arrestò monsignor Ra-
,
non che dei re di Spagna, di Porto- suo breve contro gli editti del du-
gallo e di Napoli ordinato nel me- ca di Parma. All'arrivo delle trup-
se di febbraio 1768 a' gesuiti di par- pe regie nella d'Avignone, ri-
città
tire improvvisamente da' suoi stati, tirossi il vicelegato monsignor Vi-
pubblicò un editto assai pregiudizie- centini con le sue guardie, e si av-
vole alla disciplina ed immunità viò verso Antibo, imbarcandosi po-
ecclesiastica, per lo che, menzio- il scia per Nizza. Altri distaccamenti
nato Clemente XIII, nel medesimo del pari occuparono Carpentrasso,
anno, abrogoUo col breve Alias ad eccitandosi gli abitanti a riconosce-
Aposlolatufi, che si legge presso il re il dominio del re di Francia sot-
di Choiseul, il quale si divertiva so- glio del defonto duca Filippo, avea
vente tra i suoi famigliari ed ami- già mandatala dispensa matrimo-
ci dicendo che, poiché gesuiti non i niale,ed in riguardo del le di Fran-
riconoscevano altro padrone che il cia aveva sospeso 1' effetto del bre-
Papa, bisognava inviarglieli lutti, die- ve di Clemente XIII al paro che
de ordine, che, non appena fosse tutte le bolle relative. Circa i gesui-
dalle armi francesi occupato quel ti, diceva non poter egli né vitu-
contado, i gesuiti i quali vi si trovava- perare, né abolire il loro istituto, sì
posizione, che a dir vero fu efficace, che spingevano la Francia allo scis-
perocché poco dopo consegnati furono ma non essendovi potei'e temporale,
Santa Sede tutti gli
a'ministi'i della il quale sia autorizzato a variare la
stati già occupati dai francesi e dai na- dottrina della Chiesa. Ma il re fu
poletani.Quindi per ordine di Luigi costretto, suo malgrado, ad appro-
XV e di Ferdinando IV, a monsignor vare la costituzione civile del cle-
Francesco Maria Manzi venne ce- ro, per cui Pio VI a' 2 settembre
duta la città d' Avignone ed il gli diresse un breve di alta disap-
contado Venesino dal marchese di provazione , pei mali gravissimi a
Rochechouvert, ed a monsignor An- cui avea esposto il regno, la reli-
gelo Altieri, prefetto di Norcia, ce- gione e la stessa sua regia per-
duta venne la città col ducato di sona.
Bent'ento. Clemente XIV inviò al Nel tempo che questo Pontefice
duca di Parma un breve, col quale piangeva i mali enormi della Fran-
gli mostrò r esultanza del suo ani- cia, e procurava ogni mezzo di ri-
mo e la riconoscenza da cui era pararli , dovette vedere ne' pro-
penetrato. Indi in pieno concistoro, pri istati inalberato lo stendardo
con apposita allocuzione, die' parte della stessa fatale rivoluzione. Fi-
dell'accaduto, e si recò coli' intero no dall'anno 1789 si era comuni-
sacro Collegio ad assistere al solenne cato lo spirito pernicioso di novità
Te Dewn, nelle basiliche de' ss. Apo- alla contea d' Avignone , che nel
stoli e Vaticana. I790 la condusse a ribellarsi al Pa-
Per morte di Luigi XV, ascese pa svio Sovrano il quale in mil- ,
sul trono di Francia nel 1774 Lui- le occasioniavea dato a quel po-
gi XVI, nel qual anno a' 22 set- polo segnalate prove di generosità
tembre cessò pure di vivere Clemen- e di beneficenza fino ad averlo ,
cero gli altri ministri del Papa in Ai'ignonc unita nel i "9 1 alta
quello stato. Questi avvenimenti si Francia.
possono leggere nei Tavanti, Fasti
di Pio VJ, tomo li, pag. 90, e Dall'altra parte l'assemblea na-
nel numero 174^ dei Diario di zionale, non volendo perdere l'oc-
Roma del 1791, dov'è riportala casione di vendicarsi del Papa, per
la solenne piotesta in favore iklla non aver egli approvato le sue nuo-
Sede Apostolica, fatta dagli Avi- ve perniciose riforme, e per aver
gnonesi per non volersi unire al cercato di sostenere i suoi diritti e
re di Francia. Sicché gli Avigno- quelli della Chiesa, a'i4 settembre
nesi ostinati nella riliellione , de- 1791, pronunziò il decreto di riu-
liberarono di riimirsi alla Fran- nione dello stato Avignonese alla
cia, ed a questo fine spedirono quat- Francia, per ingiusta e manifesta
tro deputati all'assemblea nazionale, usurpazione acquistata. Ma ben
da cui , senza ripugnanza alcuna presto gli Avignonesi si avvidero
ottennero a' i4 settembre 1790 un della differenza del loro governo.
decreto, col quale lo stato d' Avi- Un uomo, giustamente odiato e co-
gnone Venesino, fu dichiarato
col nosciuto col soprannome orribile
]iarte del dominio francese dovendo , cU Tagliatestc , vi commise impu-
Luigi XVI pensare d' indemiizzar nemente crudeltà , di cui il solo
per esso la Corte Romana. racconto fa inorridire. Il massacro
Tn tal guisa perdette la Santa di un gran numero d' infelici abi-
Sede una delle più belle e più ric- tanti , con inaudita barbarie
messi
che Provincie del suo dominio. ne' pozzi delle Neviere, fu il primo
Non vedendo Pio VI mezzo ba- benefìzio che segnalò il cambia-
,
Clero Gallicano 3 nel 1797, fece Soffrendo anch' egli l'intero spoglio
avanzare i suoi eserciti per com- dei suoi slati, dopo una dura, lunga
piei'e r invasione. Giunti i fran- e penosa deportazione di cinque an-
cesi a Fuligno, Pio VI si trovò co- ni,a'24 maggio 1814, ritornò gloiio-
stretto a domandar la pace, che samentein Roma, come Luigi IH W
a durissime condizioni fu conchiusa montò sul trono di Francia, dopo
a Tolentino, a'aS febbi-aio, in venti- 1' espulsione di Napoleone Bonaparte.
sei articoli, per cui dovette rinun- Nel 181 5 fu celebrato il famoso
ziare solennemente a tutti i diritti congresso di Vienna, in cui, restituite
sopra Avignone, sopra il contado alla Chiesa le legazioni, si convenne
Venesino e sopra le tre legazioni che Francia godesse la sovranità di
la
in sostanza altro non erano che se- decretare per altro la nuova cir-
creti agenti della rivoluzione, per coscrizione della diocesi ^ la qua-
cui uno di chiamato Du-
essi le comprende anche il ducato d' A-
phault, nel promoverla rimase vit- cignone e il contado T^enesino, non
tropolitano per la detta convenzio- stette fino a' 19 agosto del mede-
ne fatta fra lo stesso Pontelice Pio simo anno.
VII, ed il re Luigi XV 111. Anton Francesco Sancitali, fatto
successore di monsignor Sicci nel
Elenco cronologico de' Vicelcgali
1700, esercitò la carica sino a' 3i
d' .^i\ignone.
maggio 1703.
11 primo monsignor Mutici
fu Antonio Banchieri, nobile; di Pi-
al quale nel diede Innocenzo
i<>7 7, stoia protonotario apostolico
,
po- ,
angelo Maria Durini, nobile mi- como nell' ann-o 62. Maddalena, ed
lanese, mandato da Clemente XIII il suo fratello Lazzaro si avanzarono
nel 1760 inquisitore a Malta, indi a IMarsiglia, Massimino e Celidonio
nunzio di Polonia, poscia nel 1776, ad Aix, e Marta sorella di Madda-
come dice il iN'ovaes tomo XVI fu lena, insieme con Marcella, ad Avi-
fatto da Pio VI presidente d'Avi- gnone. Certo che s. IMarla ver-
è,
gnone, ed a'20 maggio dello stes- gine, ed avventurosa al-
discepola
so anno 1776 venne eletto Cardi- bergatrice del Redentore, non sola-
nale. mente abitò molti anni in Avigno-
Giacomo Filonianno della Roc- ne con JMarccUa sua serva; ma pre-
ca, nominato successore del Durini dicovvi il santo vangelo e vi pian-
nel governo d' Avignone e del Ve- tò, oltre che nel paese del ^'enesi-
nesino, vi stette fino al 1787. no, la fede di Cristo. \i operò allresl
Filippo Casoni di Sarzana fatto stupendi miracoli, e, secondo che nar-
da Pio VI nel 1787 vicelegato, fu ra la tradizione, edificò sulla rocca di
il sessantesimo nono prelato ( non essa la chiesa ad onore di Dio , ed
calcolandosi il Crescenzi nella serie in memoria della Beata Vergine.
de' vicelegati d'Avignone e del Ve- INell'antico oflìcio di s. Agricola si
nesino) che governò sino al \i giu- legge, che la santa sulla medesima
gno 1790, venendo occupati questi rocca edificò anche un monistero
stati dall' assemblea nazionale di di religiose, che fu il primo eretto
Francia. Pio VII a' 28 febbraio nelle Gallie. Come poi s. Marta
1801 ne premiò i meriti col cap- facesse molti prodigi, terminasse la
pello Cardinalizio e col titolo presbi- sua vita, e fosse sepolta in Avigno-
terale di s. Maria degli Angeli alle ne , è raccontato da diversi auto-
Terme: poscia il nominò suo se- ri, e dallo storico ecclesiastico d'A-
gretario di stato. IMon in Roma ai vignone Noguier. Resta tuttora la
9 ottobre 1811. spelonca ov' ella abitava cangiata ,
4. Nel 3 56 si vuole che fosse posto 1 . Antonino, nel 549, c^'^^nne ve-
sulla sede avignonese Meziano, uno scovo di Avignone, assistè, nel 54',
dei maggiori avversari dell' ariano al quarto concilio di Orleans. Fu poi
Saturnino, vescovo di Arles. Egli sot- rappresentato nel 549 ^"^ Marino, uno
toscrisse certo in quell'anno la let- desuoi sacerdoti, al quinto concilio
tera scritta da' vescovi della provin- tenuto nella medesima città, finché
dei vescovi dei galli al Papa s. Leo- quale nel matrimonio si conservò
ne nello stesso anno 4^'- ^ ''" f" vergine.
nidirizzala la lettera109 di quel i4. SucocdclLc, nel Go5, Diuamio
AVI AVI 279
prete di Marsiglia, il quale occupò anacoretica. Tenne egli la sedia ve-
In sede Avigiioiiese ventiquatlro an- sc(jvile (ino al 722, in cui morì ai
ni. In quel secolo Avignone ebbe 17 giugno; giorno nel quale le chie-
due santi, l*ctronio e Marcello fra- se di Avignone, d'Arles, di Apt, di
telli e vescovi di Die. Carpentrasso, ed altre ne fanno la
li nel 644- 11
P- le Cointe dice, che sedio Avignone rimase in parte incen-
egli occupasse d'Avignone
la sedia diata. In questo tempo fiorirono s.
sino al G60. La
ne celebra
Chiesa Rusticola, lume chiarissimo del Ve-
la festa ai 18 agosto. K. s. Magno. nesino e s. Giuliano Ospitatore.
18. Nel 660 ebbe s. Magno per 2 I . Succedette nel vescovato, nel
successore il proprio figlio s. A- 760, Alfonso, che mor\ nel 765.
gricola, Avignone, e già
gloria di 22. Nel 765 fu fatto vescovo Giu-
monaco di Lerins. Suo padre nel- seppe, abilissimo nella scienza delle
l'ctà di sedici anni obbligollo ad Scritture, dei canoni e dei riti eccle-
abbandonare il monistero perchè siastici. Nel 769, fu egli scello dal
esercitasse nella cattedrale di lui le re Carlo Magno siccome uno dei
finizioni d' arcidiacono. Edifìcamlo dodici più pii e più dotti vescovi
una chiesa, vi trasportò per oilicinr- della Francia, ad istanza del Ponte-
la alcuni religiosi di Lerins: ed al- fice Stefano III, detto IV, affinchè
tri ne introdusse nella cattedrale, ove assistesse altenuto in Ro-
concilio
da essi, prima che in altra chiesa di ma in Laterano contro l'antipapa Co-
Francia fu messo in uso il salmeggia- stantino. Carlo Magno in quel tempo
re alternato. Alla fine, chiaro per mi- fece riparare la cattedrale avignonese
racoli, mori nel 700 avendo ecci- , dal guasto ricevuto da' saraceni, ne
tato il popolo a prendersi per pa- aumentò le rendite, e vi pose dei preti
store Veredemio. Di tutti i suoi beni secolari in luogo de' monaci messi
lasciò erede la chiesa di Avignone da s. Agricola, unendo inoltre al
come avea fatto s. Magno. Quel- vescovato l' abbazia di s. Rufo.
la chiesa ne celebra la festa a' 2 set- 2 3. Amico si vuole che fosse ve-
tembre, siccome a suo patrono prin- scovo d' Avignone verso il
7 9 5.
cipale. 24- Umberto gli fu dato per
19. Veredemio, greco di nazione, successore, e pare sino all' 822.
mirabile per santità, fu costretto nel 25. Quindi fu fatto vescovo Re-
700, malgrado la sua ripugnanza, a migio , il quale ricevette in dono
prendere il vescovato. Egli per altro dall' imperatore Lodovico I , figlio
nulla cangiò del suo tenore di vita di Carlo Magno, la terra di Be-
28o AVI AVI
durrida , e la mela del Rodano di Papa Giovanni XVI, in confer-
con le sue adiacenze. ma de' privilegi della chiesa d'Avi-
26. Fiilcherio, succedulo a Re- gnone.
migio, nell'anno 835, unì alla men- 36. Pietro, nel 1002, sottoscrisse,
sa episcopale alcune chiese del Vc- come testimonio, alla donazione che
nt'sino e della Provenza, per la li- fece Amalrico arcivescovo d'Aix al-
beralità dello stesso imperatore. E l'abbate di monte maggiore, di al-
probabile, che Fulcherio fosse il pri- cune decime e chiese.
mo vescovo della porzione degli sta- 37. Aldeberto o Eldeberto do-
ti imperatore Lotario I, nella
dell nò, nel ioo5, la chiesa di Lirac
divisione de' domini! seguita tra i a Martino abbate di sant' Andrea
figliuoli Lodovico I, // Pio.
di presso Avignone. Gli scrisse Papa
i<j. Ragenuzio dopo Fulcherio fu Renedelto VIII raccomandandogli
al concilio di Valenza sul Rodano, la del monistero cluniacen-
tutela
neir855. se ed un anno dopo la morte di
,
1080, nel qual anno si celebrò in que- glielmo conte di Forcidquier la ces-
un altro concilio, presieden-
sta città sione del pieno dominio della sua
dovi Ugo vescovo di Die legato di parte della città, in favore de' con-
Gregorio VII , quale fu depo-
nel soli di essa, perlocchè, sebbene dai
sto Achardo invasore della Chie- Sammartani sia fatto di lui un ve-
sa arelatense, e furono eletti Gibel- scovo diverso Fan- di Langerio, il
VOL. ui. 36
'
582 AVI AVI
sotto Avignone, che è formala dal- vescovo d" .Vvignone trasportollo so-
la Sorga, e dal Rodano, ed ezian- lennemente nella chiesa de' celestini,
dio delle terre di Bedarrida, di Ca- che l'avevano ottenuto da Luigi XIV.
stel nuovo del vescovo di Novi, e 5o. Dopo Ponzio fu fatto vesco-
d' Agolt ; finalmente riportò da vo Pietro II, nel i r8o. Egli inter-
quell' imperatore due lettere anco- venne al concilio di Roma tenuto
ra in favore della città d' Avigno- da Alessandro III in Laterano, neE;li
ne, in corrispondenza agli ossequi atti del quale trovasi solamente il
di Avignone dal 1174 1178. al gie della chiesa d'Avignone, e delle sue
Nel suo tempo fabbricossi il famo- terre annesse. Nel i 197 questo vesco-
.so ponte sul llodano per opera di vo consagrò insieme con Imberto ar-
s. Benedetto pastore, e protettore di civescovo di Arles, la chiesa eretta in
Avignone, volgarmente detto Benezet, Tarascona in onore di s. Marta, do-
quasi a significare il piccolo Bene- po l'invenzione alcuni anni avanti
detto, a cagione della sua giovinezza, seguita del santo suo corpo, stato
e piccola statura. Guardava egli alla ascoso in una grotta, allorché i sa- ^jl
campagna le madre.
greggi di sua raceni occuparono quelle contrade. ^H
Fin da' suoi più verdi anni mostrò 52. Rostagno IV è nominato da f
una pietà di gran lunga superiore alcuni vescovo d'Avignone, nel i iq8
all'età sua. Mosso al pericolo, che nel tempo in cui dichiarò, insieme coi
correvano i poveri passando il Ro- consoli, franchi e liberi da ogni sorta
dano ad Avignone, intraprese di fa- d' imposizioni i cittadini d'Avignone.
re il detto ponte ed avendo pro- : Nel 1208 il vescovo di Conferans,
vato che questo pensiero eragli ve- legato apostolico, ingiunse a Rosta-
nuto da Dio, ne ebbe l'approvazio- gno IV, di far demolire il castello
ne dal vescovo del luogo. Il ponte di Sorga.
fu incominciato l'anno 1177, colla 53. Guglielmo de' Mootilys pre-
direzione di Benedetto che morì posto della cattedrale , fu assunto
nel 84. Il corpo di lui venne se-
I 1 alla sede vescovile nel
1209. Egli
polto sul ponte medesimo, che però mori ai 18 novembre, né si sa in
non fu condotto a fine interamen- qual anno. Ebbe commissione nel
te se non quattro anni dopo. I mi- I 2 1 3 di obbligar con censure Pie-
racoli operati sulla tomba di Bene- tro re d' Aragona a ripigliare la
detto indussero la città ad erigere regina Maria sua moglie.
.sul ponte una cappella ove il suo , 54- Successore a Guglielmo de I\Ion-
corpo rimase quasi cinquecento an- tilys, nel i225, fu eletto, e couft-r-
ni. Caduta però gran parte del pon- mato da Romano Cardinal Iridato,
te r anno 1 669, il suo corpo fu di III, menzionato in un diplo-
Pietro
là tolto, e trovato senza alcun se- ma di Federico II Augusto, dato in
gnale di corruzione. Né punto era favore del monistero di Monte Mag-
corrotto nel 1674, allorché l'arci- giore e di Guglielmo, che ne era ab-
AVI AVI 283
/j.ile. Pietro vi è sottoscritto vesco- di Tolosa, ed a Carlo d'Angiò con-
vo d'Avignone come testimonio con te di Provenza, fratelli del re s. Lo-
Siflredo di Magonza e Ugo di Lie- dovico IX. Essi concessero alla cit-
gi. Tale dipiuma è datato da Cre- tà ed al vescovo Zoen singolari pri-
liiona il 25 novembre i ?.?.'>. vilegii, in vista dei molti suoi talenti,
55. Nel 1227 viene; rammentato per che pur gii meritarono di divenire
vescovo certo Nicola di Corbcria, che legato della santa Sede. In tal qua-
ottenne cotal dignità in questo mo- lità, nel 1254, celebrò anzi il con-
do. Anivando ad Avignone Lodovico cilio di Alby, e di lui si fa men-
Vili re di Francia insieme a tutti i zione in molti atti pubblici fino al
crociati la vigilia di s. Barnaba apo- 1260. È verosimile, che fosse ita-
stolo, nel tempo in cui questa città liano, per la donazione da lui latta
tra da sette anni scomunicata a ca- de'prnprii beni situati nel territorio
gione degli albigesi che formavano di Saliceto al collegio, ch'egli stesso
la maggior parte della sua popola- avea fondato in Bologna.
zione, il re ed i baroni l'assedia- 62. Stefano è descritto sotto il
rono fin alla festa dell' Assunzione, 1261 in una vecchia cronaca dei
in cui la presero e vi posero sulla vescovi di Avignone, che ora si con-
sede vescovile questo Nicola monaco serva nella biblioteca vaticana.
chmiacense. Egli istituì la confi-ater- 63. Ad esso succedette Bertrando
uita de' penitenti grigi. della casa di Poitiers, che prese le
56. Viene Bermondo I nel laSa. redini del vescovato nel 1264, e
57. Indi succede Bertrando, di le lasciò passando alla chiesa di
cui il Naugier prova l'esistenza nel Valenza nel 1267. Egli acconsentì
12 33. nell'anno 1 265 alla domanda fat-
nel 1248 secondo altri. Sotto di lui 1270 negh atti del concilio di Ar-
segui la spontanea dedizione della les. Egli fu l'arbitro della contro-
tiltà d'Avignone ad Alfonso conte versia tra Fejrando vescovo di Va-
284 AVI AVI
sone, ed i canonici di quella chiesa. Cardinale di Porto nel 1 3 1 2 ; infine
66. Raimondo segue nel 1271, dopo la morte
Clemente fu eletto di
nel qual anno, insieme coli' arcive- Pontefice sotto il nome di Giovanni
scovo d'Arles, confermò l'elezione XXII {^Vedi). Prima della sua esal-
di un abbate di s. Andrea. tazione assistè al concilio di Vienna,
67. Roberto li, suo successore, eb- ed in sua assenza governò la chiesa
be controversia con Guglielmo di d'Avignone Pietro patriarca di Grado.
Gonessa Provenza, la
siniscalco della 72. Jacopo II di Via, nipote del det-
quale composta dal re Carlo I
fu to Papa Giovanni XXII, era nativo
nel 1273 col consiglio di Alano ve- di Quercìe discendeva da nobilissima
scovo di Sisterone deputati al con- famiglia. Sah alla sede vescovile di
cilio Avignone del 1279.
di Avignone allorché da suo zio fu crea'"
68. Benedetto III venne dopo di to Cardinale. Si hanno parecchi atti
lui come si ha da una scrittura del nel I 3 1 4 e 1 3 1 6, ne' quali è soltanto
monistero di s. Andrea del i283, qualificato come vescovo eletto di
6g. Andrea di Languisel, di Ni- Avignone. Fu però fatto Cardinale
mes, fratello del Cardinal Bernar- verso quel tempo e morì sei mesi
do Portuense, arcivescovo d'Arles, dopo, venendo sotterrato nella cat-
è segnato vescovo d'Avignone, in al- tedrale.
cuni atti del 129T, 92, 94. 78. Arnaldo di Via, fratello del
70. Bertrando III Aymini di suddetto, gli successe nel i3i7, e
nobile famiglia, di Tarascona , dal- fu creato Cardinale diacono. Nel si-
la dignità di preposto d'Avigno- to odierno edificò l'episcopio che in
ne, fu assunto all'episcopato noi progresso fu ampliato, ristaurato ed
1 3o4. Diversi autori gli danno per abbellito da altri vescovi.
successore nel i3o5, o nel i3o6, 74- Il Papa Giovanni XXII ri-
Guglielmo di Mondagot, o Monta- servò per sé, nel i3i8, il vescova-
gut prima che fosse trasferito al- to di Avignone, e vi stabi l\ un vi-
l'arcivescovato di Embrun, e creato cario generale per governarla in suo
Cardinal Prenestino nel i3i2, da nome, né volle altro vescovo, dal
Clemente V. Tuttavolta non con- i3i8 al 1334.
viene il p. Fantoni sul vescovato 75. Giovanni III di Coiardano
Avignonese occupato da e^o, dicen- nativo di Belpech, nella diocesi di
do che Bonifacio VIII nel 1295 il IMircpoix, dopo la morte di Papa
promosse alla sede d' Embrun; e Giovanni XXI f, fu eletto vescovo
che Bernardo Aymini reggeva la d' Avignone Ricevette nell' anno
. ,
chiesa di Avignone nel iSog, in cui i336 e i34o, gli omaggi soliti a
rese omaggio a Roberto re di Sicilia rendersi ai vescovi di questa città.
e conte di Provenza, per le ter- Egli fu uno di quelli, che ai 3 di
re di Nove, d' Agolt, di Barbentana, novembre del r337, composero il
di Verchery, e per parte del terri- concilio nominato di s. Rufo per
torio d'Ayraga. essersi adunato in quella chiesa pres-
71. Jacopo Cahors appellato
I di so Avignone, Vi presiedette l'arcive-
roniunemente d' Ossa o d' Ensa fu scovo di Arles e vi assisterono gli ar-
vescovo di Avignone dopo Bertran- civescovi di Embrun e di Ai\. Sotto
do. Ei vi fu trasferito, nel i3io, di lui ])onrdelto XII acf|uistò l'epi-
dal Papa Clemente V, poscia fu fatto scopio in favore della Chiesa l'oman?
AVI AVI 285
Io rifHl)hricò dallefondamenta. Mor- 78. Papa Urbano V, al modo
to quel Pontefice, Clemente VI, clic de' suoi antecessori, tenne la sede
subentrò sul soglio Pontifìcio, trasferì diAvignone, ed ebbe per Ticarii Ar-
Giovanni III dalla sede d' Avignone naldo d'Alberto arcivescovo di Auch
a quella di Mirepoix riservandosi , e Filippo di Cabassole vescovo di
di provvedere alla sede vacante, il Cavoglione indi promosso al patriar-
che accadde, nel i348. In quell'an- cato di Gerusalemme, nel 1367.
no Clemente VI accjuistò da Gio- 79. Faidito d'Agrifoglio, limosino,
vanna regina di JNapoli la città di passò dal vescovato di Rodez a quel-
Avignone. I vicani di Clemente VI lo di Avignone nel 1375, e fu fat-
sedettero sulla cattedra vescovile di to Cardinale nel i383, senza rinun-
Avignone fino alla sua morte avve- ciare però alla sua dignità. Mori
nuta nel i3?2. nel iSgi; tuttavolta sembra che ri-
76. Succeduto a Clemente VI In- nunziasse al vescovato nel i 38G, in
nocenzo VI ritenne, al paro de' suoi cui il seguente prese il suo posto.
predecessori, il vescovato d'Avigno- 80. Pietro IV, detto Girardi, era
ne, dal 1 357 sino al i362 epoca della diocesi di Lione e fu fatto
della sua morte. Egli ebbe per vi- vescovo di Avignone nel i386. E-
carii generali Stefano di Tolosa e gli fece testamento, nel i4io, e
Rinaldi di Palety arcivescovo di dispose i suoi beni in favore del-
Lisbona. Fondò una Certosa a Vil- le chiese di Avignone e di Annecy
lanova ed vm monistero di religio- e di parecchi altri priorati, dei qua-
se benedettine a Tarascona,nel i 35i. li aveva goduto. Stabifi ancora ad
77. Angelico Grimoardi, di Men- Avignone delle preghiere quotidiane,
de, francese, era fratello di Papa per le quali assegnò al capitolo due-
Ui'bano V. Fu dapprima canonico cento fiorini d'oro. Abdicò nel i3f)o.
regolare di Rufo, poscia priore
s. 81. Clemente VII antipapa, già
di s. Die del medesimo
Pietro di chiamato Roberto di Ginevra era
Ordine, e da suo fratello fli nomi- in possesso del vescovato d'Avigno-
nato in seguito, nel i362, al ve- ne nel 1390, allorché se ne spogliò
scovato di Avignone, indi fu fatto per cederlo con una bolla a
Cardinale nel i366. Lodato è mol- 82. Egidio Bellamera nel i 398. Co-
to per la sua equità e per la san- mechè nel suo epitafio si dica, ch'ei
tità de' suoi costumi. Il Papa lo fe- rifiutasse la porpora ben meritata,
ce vicario di tutta l'Italia, princi- altri asseriscono ch'ei fosse Cardinale.
palmente di Bologna. Kello scisma, Certo è che celebre è il suo nome
che divise la cliiesa^dopo la morte di fra i giureconsvdti. Morì nel 1409,
Gregorio XI, ei tenne fino alla morte venendo sepolto presso l'altare mag-
il partito di Clemente ^ lì antipapa. giore della cattedrale.
Mori ad Avignone nel i388. L'im- 83. Gli successe, nel i4^9? i^ Car-
peratore Cai'lo IV, essendosi trasfe- dinale Turcyo, il quale cessando di
rito ad Aviirnone
D a visitare il Som- vivere l'anno seguente, vacò questa
mo Pontefice Urbano V, onoiò il sede per alcun tempo, amministran-
vescovo Angelico di una nobilissima dola frattanto Gio. di PoiUers, il
o
bolla, con la quale conferma tutti i quale riconciliò la chiesa cattedrale
privilegii nella chiesa di Avignone stata profanata da Rodrigo di Lu-
conceduli da altri imperatori. na e da' suoi soldati.
286 AVI AVI
84. Giulio I era sulla sede avi- se, nel 142 5», allo Spiefani, Guido di
gnonese nel i^[^ii, allorché gli sci- Rossiglione, sedette
1429. sino al
smatici, seguaci dell'antipapa Bene- 89. Eugenio IV fece vescovo di A-
detto XIII, alla testa di Roderico vignone Marco Condulmero suo con-
di Luna nipote di quell' antipapa, sanguineo, e poco appresso il costituì
s'impadronirono delle fortezze d'A- legato e vicario Pontificio. IMa ri-
TÌgnone, dell'episcopio, della catte- pugnando di riconoscerlo gli Avi-
diale e della torre del ponte, quan- gnonesi, ed egli volendo astringei--
tunque bentosto fossero obbligati a veli con la forza, fu espulso. Non
rendersi. In quel tempo Gio. di Poi- tornò piì^i il Condulmero in Avi-
tierSj vescovo di ^^aleuza e di Die, e gnone; perocché, nel 1434? f^i da
rcltore del Venesiuo , riconciliò la Eugenio IV trasferito al vescovato
chiesa cattedrale, profanata dal sud- di Tarantasia.
detto Rodrigo de Luna e dai suoi 90. Bartolo de Singulo fu depu-
soldati. tato daEugenio IV con bolla dei
87. Sirniondo o Simone di Cra- i4 novembre i4345 '^vicario apo-
maud incominciò
a reggere questa stolico della chiesa d' Avignone.
chiesa nel 1412. Egli era di sangue 91. i44o Eugenio IV fece per
iS'el
Rovere, che poi fu Giulio II, lega- pizio di Parigi. Il Papa Clemente
lo ed arcivescovo d'Avignone. XI invioUo in qualità di nunzio
Fece altresì 1' arcivescovo Libelli straordinario a Luigi XIV, affine di
apportasse verun ostacolo. Il suo ar- 24. Carlo Vincenzo Giovio, nato
civescovato non fu che di tre anni nel 1729, fu promosso da Pio VI a
e quattro mesi. Morì agli 8 ottobre questo ai'ci vescovato, e fu l'ultimo fi-
rio con un pezzo di cranio del santo nono vieta di fortificare le chiese coi
preso dalle reliquie che si conser- . ove ciò non si facesse contro
castelli, ì
disordinata a cagione delle eresie de- statuti. Il primo scomunica gli usu-
gli albigesi. rai ; il quinto obbliga tutti i par-
11 quinto concilio, che vei'sò sulla rocchiani a ricevere la comunione
disciplina, fu celebrato nel 1270, e vi per mano del proprio parroco nel-
fu presidente Bertrando di Malfer- le solennità di Pasqua e di Pente-
rat arcivescovo di Arles. Si stabi- coste. Il settimo scomunica quelli,
lirono in esso otto canoni. 11 primo che portano affari ecclesiastici innan-
porta, che nulli saranno resi i con- zi i ti'ibunali.
rivolti in opere pie. , 11 terzo in- ai giudici civili di obbligare gli ec-
giunge ai benefiziati colla cura d'a- clesiastici a trattare le loro cause
nime di farsi ordinare sacerdoti en- dinanzi i loro tribunali ; il sedicesi-
contro coloro, che non vogliano ri- sovrimposte i beni e le persone de-
mettere alla Chiesa i chierici di gU ecclesiastici. Il trentesimo ottavo
cui si sono impadroniti. Il quinto e trentesimo nono scomunicano i
proibisce ipw facto, sotto pena di chierici, che fortificano le loro chie-
scomunicai, il persuadere o far per- .se e che portano armi.
suadere ad una persona sana di Il nono concilio si celebrò nel 1327
farsi seppellire fuori della sua par- contro r antipapa Pietro di Cor-
rocchia. Il nono vieta ai religiosi ed bario.
ai secolari di accordare i sacramenti Il decimo concilio si celebrò l'anno
AVI AVI 2,)'.
In, Arhacula, Arhìcella. Essa è si- cipali comunità sono le abbazie del-
tuata in bellissimo piano , in riva la Vergine, dei benedettini, della
all'Allaga, che giiatlasi per meizo di congregazione di Villadolid e dello
tre ponti , ed è circondata dalla ca- Spirito santo dell' Ordine premo-
tena de' monti o Sierra , cui dà il stra tense.
proprio nome. La sua sede vesco- La sua università, nata sul finir
vile sino dal V secolo soggetta a INIe- del decimoquinto secolo cioè nel ,
Portogallo. Ciò fii fitto in memo- risce gli ordini minori a' suoi sud-
ria dell'espugnazione di Evora, che diti di Leone X
per concessione ,
lo III gli affidò il governo della i562 cadde in potere dei calvini-
chiesa di Compostella. La integiità sti, battuti dai cattolici. Si crede,
de' suoi costumi , l' impegno onde che gli Ainhiliales di Giulio Cesa-
predicava il vangelo, e l'amore al- re fossero popoli della diocesi di A-
la preghiera, lo resero oggetto della vranches.
comune ammirazione. Per la qual La cattedrale di Avranches, de-
cosa Carlo V fece istanza al detto dicata a s. Andrea apostolo, aveva
Pontefice Paolo 111, affinchè gli con- un capitolo con cinque dignità, e
ferisse l'onore del Cardinalato. An- venticinque canonici , e la diocesi
nui il Papa a tale inchiesta, ed ai conteneva centosettanta parrocchie ;
nel rito ambrosiano sei sono le set- non mangiavano che una volta al
timane dell'Avvento, e la prima do- giorno sulla sera, come nel digumo
menica è sempre «piceli, che succe- i della «piaresima. V. la Storia di
de a s. Martino. V. ILululfo di Ton- Bcdd al cap. 3, e i Canuta di
f,res, proi). 16.; e. la messa aiii- Johnson. Verso il X secolo fu ri-
AVV 3ot
dolio in Ingliilteira a qualfro sct- dice : Tra noi , cominciando da
tìniaiie, qiuiiido vi furono introdolli f/uc.stu festa, è in uso l\istinenza
i riti romani, come scorsesi dall'an- delie carni, la continenza delle
e
tico messale, ch'era in uso prima persone maritale fra tutti i figli
della conquisla de' normanni , ed della Chiesa, per disporsi con que-
era stato preso dal messale romano sta legge indispensabile ad avvici-
d'allora, col quale ha molta somi- narsi degnamente santa alla Co-
glianza. munione nel giorno di Natale. N(;l-
In altra staf;ione i laici stessi si l'aiino 867 Papa Nicolò 1, nella
astenevano dalla carne nell' Avven- sua risposta ai bulgari ( Concil.
to, e dit;;iiniavano ri^'orosamente. toni.Vili cap. de observ. jejunii)
iìì molle chiese, come dicemmo, il numera le quattro settimane del-
digiuno era di precetto, in altre di l'Avvento tra i digiuni, che la Chie-
consiglio. 11 piimo concilio di Ma- sa romana avea adottato, e che
con ordinò per l'Avvento, che co- osservava allora. Papa Innocenzo
minciava alla festa di s. Martino, HI, creato nel 11 98, in una ri-
cioè agli I I novembre, tre soli gior- sposta di Praga
all' arcivescovo
U Avvento
,
zaìio, ed il piti piccolo digiuno. Il tli- sis nella messa. Vi si serba l' Allc-
giuno di quaianta giorni avanti Na- luja nelle domeniche per rallegrar-
tale fu strettamente ordinalo a tutti i si dell'avvicinamento del Redentore,
religiosi nel secondo concilio di Tours e nelle feste dei santi, non già nelle
nel 5^"] ) in quello di Saliòbuigo, leric, per indicare e ispirarci lo spi-
AVV AVV 3o3
rito compunzione, e ancora per
di liabita deliheratione contulinius, tit
liìrci conoscere, che una vcjlla lutti omnibus, quae tibi a nobis fuerini
i giorni della settimana erano un iniuncta , complendis opcrani tuani
terius civitatis, ant in nullo tihi ca- pallio pei metropoliti, od arcivesco-
nonnni ohiiciant statutaj qfflcinin vi, o per quei pochi vescovi, che
Ecclesiae Dei Defensorum accipias, ne hanno l'uso per privilegio. Gli
ut quid quid prò pauperwn coni- altri cinque si chiamano soprannu-
modis tibi a nobis injunctum fucrit, inerarii o non partecipanti da Be-
incorruple et vivaciter exequaris. nedetto XIV nella sua coslitnzione
Usurus hoc privilegio , quod in le Inter conspicuos, e sono detti anche
3o4 AVV AVV
ìiiniori. Ad appartiene promuo-
essi toloinmeo Pia/za, degli Avvocati con-
vere alla laurea dottorale i gra- cistoriali, capo XXVIl, lioma per
duandi; diritto da Giulio III, Cioc- Gio. Battista Bossotti 1679, il quale
chi del Monte, del i55o, confermato dice che Benedetto XII non istituì
al collegio degli Awocad concisto- il Collegio, ma piuttosto lo riformò.
riali. A tutti per turno, compresi P. Università' m Roma e Cancel-
anche i coadiutori, se ve ne sono, ap- leria Apostolica.
partiene perorare nei concistori pub- Alle accennate facoltà aggiungono
blici le cause de' venerabili servi di gli Avvocati concistoiiali quella di
Dio, domandandone la beatificazio- lare istanza per l'accetlazione della
ne, ossia il permesso di venerarli l'inunzia della sacra Porpora, e d'in-
sugli altari. F. Beatificazione, e tervenire ne' concili! avanti il Papél
Canonizzazione. con la solita Veggasi
precedenza.
Hanno giurisdizione suU' Archigin- 1 erudito trattato del Cardinal Pa-
nasio o wiii'crsità romana, ed uno leotti: De sacro concistorio. Sebbe-
di essi, scelto fra i seniori, n' è il ne gli Avvocati concistoriali sieno
rettore, rappresentando il collegio, prelati, o protonotarii apostolici, co-»
ond' e che si sottoscrive sempre : .stituiti in distinte cariche, e de-
Rettore deputato. Tale privilegio ven- corati in dignità personale, nel col-
ne in loro dall' aver dati in prestito legio prendono il posto di pura an-
alla reveienda Camera mila scu-
sei zianità , ed indossano l' abito come
di sotto Sisto V nel i585. Il perchè Avvocati del sacro concistoro. Ma
hanno la facoltà privativa cH esami- il decano non può esser mai un
nare quelli che vogliono essere pro- prelato. E perchè non sia tale o
mossi al dottorato in ambedue le leg- vescovo in parlibus, entra al deca-
mediante Tautorità del Cardinal ca-
gi, nato il piìi anziano; che se tutti i
legio apostolico,
quanto imperiale, agli decanato si esercita dal seniore, col
studenti poveri, ciò che fanno gratis, pro-decano, finché uno dei
titolo di
ed ai presenti in curia, con poco dis- iuniori entri a formar parte del
pendio. / '.
Brei'issima Epitome della numero settenario, e subito, sebbe-
giurisdizionee podestà del Cardi- ne ultimo, va ad essere decano. Si
nal camerlengo di s. Chiesa, nella cessa di làr parte del collegio, solo
dignità di arcicancelliere dello stu- per promozione ad un vescovato di
dio generale della curia, e città di giurisdizione, o per l'uditorato di
Roma, detta volgarmente la Sapien- Rota, o pel Cardinalato.
za, ìxoma, 1705, nella stamperia Ko- Riguardansi gli Avvocati conci-
marcek: Carlo Cartari , Syllabus storiali quali fomigliari del Papa
ach'ocatorum sacri concistorii, Romae, per cui i primi sette ricevevano la
i656. Jac. et Jos. de Rubeis: De- porzione del pane e del vino dal
fensor redivii'us, seu de sacra' eon- palazzo apostolico, come gli uditori
cistorialis anice advocatonmi ori- di Rota; tiiltavolla V Avvocato del
gine, Rom.-r, 1657: et apud Ciani pi- fisco, e quello dei poveri, aveano
ninm de Fice-cancellario pag. i 1 G: porzione doppia per concessione di
Camillo Fanucci , Delle opere Pie Benedetto XIV, che l' accorilo pu-
pag. 120, libro li del Collegio flc- re al promotore della fede, come
gli Avvocati concistoriali: Carlo 13ar- rilevasi ilalla litala costituzione, //i-
AVV AVV 3u5
tfir conspicuos. Ora hanno invece in lichissimo diritto; un milanese per
parli eguali un compenso pecuiiiaiio concessione di Pio IV, IMedici, mi-
«lai palazzo apostolico. /^. Famiolh lanese; im ferrarese per gi-azia di
Pontificia. Clemente VIII, Aldobrandini , fio-
TVcll'aula della i no- cancelleria, rentino. Urbano Vili, Btirhcrini
velli Avvocati tengono
concistoriali fiorentino, eletto nel 1623, ac-
pubblica disputa e conclusione, con cordò al maesti'o dei savi di Fer-
intervento del sacro Collegio, e dis- rara il diritto di nominare un ori-
pensa di essa in istampa, e come gli ginaiio ferrarese^ pcd collegio degli
uilitori diRota fanno il donativo della Avvocati concistoriali. Novaes, tomo
pizza di marzapane, ornata e vagamen- XI pag. i5i, riporta che Innocen-
te dipinta al Papa, ed agli altri oui zo XII, Pignatelli, napoletano, con
tocca, insieme ai (ìaschelti di aleatico, breve dei 16 novembre i6()7, asse-
scatole di confelli, berrette, e guanti gnò alla città di Napoli sua patria
di pelle bianclii. 11 Cancellieri com- un luogo perpetuo nel collegio de-
pose 1 elenco delle dissertazioni Ielle gli per uno
Av%'ocati concistoriali
,
luogo certo in detto collegio. Volle 5". aver fatto pubblica , e continua
ancora Clemente XII, che gli Av- prova dell'esercizio della loro dottrina.
vocali de' poveri, e del fìsco non Queste qualità, che rendono rispet-
trattassero altre cause che non ap- tabile ed illustre un ordine sì anti-
partenessero al loro uffizio, come co, furono pur descritte da Pio II,
dice Novaes, tomo XIII pag. 177
il Piccoloniini , del i4^^> Pontefice
J^. Uditori di Rota. profondamente dotto, in quelle pa-
Il privilegio di presentare nelle role : AdvocaLorum nobilis ordo, qui
vacanze degli Avvocati concistoriali palrocìiiantur causis, viri electi ex
una terna di tre individui, ora è multis j ut rogne, j'ure consulti j qui
goduto dallo stesso collegio, meno cathedras diu in scholis publicis
i seguenti, hanno siccome
che lo rexerunt , absque magno
ne.que hi
prerogativa. Uno bolognese nomi- exaniine adniittunlur, eie. Sono te-
nato dalla città di Bologna per a;i- nuti di risiedere ove dimora il ro-
VOL. III. 39
I
3oG AVV AVV
mano Poiilefi' -, ed andare ov' egli nella chiesa, Alessandro VII, Clngij
va, come segui con Clenienle Vili, sanese, nel i655, ordinò che que-
Jldohrandini , quando nel i SgS , st' abito non si dovesse usare se non
cenza del Papa, e per cinque anni al Sommo Pontefice, alcune cappe,
cio il Cardinal primo prete accom- del sacro palazzo, coi rocchetti e
pagnato dagli uditori di Rota, e da- cotte indosso. Però nel possesso, che
gli Avvocati concistoriali quali , i Clemente X prese al laterano agh
dalla parte del vangelo, cantano le soli- 8 giugno 1670, gU Avvocati con-
te lodi Exaudi Clirisle, e le litanie, cistoriali furono esclusi dal can-
cX)mo nel dì della coronazione. Fin- to delle laudi, per non aver i pi-
3o8 AVV AVV
i'iali trasversi, come si ha dalla che fu fatto Cardinale da INIarlino V
descrizione del possesso del cerenio- nel i4'^6, dichiarato Cardinale dia-
iiiere Fulvio Servanzio. Tuttavia nel cono de' ss. Cosma e Damiano in
successivo possesso d'Innocenzo XI, premio della gloria da lui procac-
gli Avvocati concistoriali assistetle- ciatasi nel concilio di Costanza; Fio-
lo canto delle laudi, o brevi li-
al spero Puhlicola Santa civce che
tanie, vestiti con niantelloni paonaz- pervenne al Cardinalato conferitogli
zi e cappuccio , com'erano interve- da Pio IV nel i565; Carlo Maria
nuti alla cavalcata. Cos'i nel posses- Sagripanti che fu eletto Cardinale
so di Alessandro Vili, immediato da Clemente XII, nel lySg; Cle-
ì.ucccssoie d'Innocenzo XI, cantaro- mente Argenvilliers che fu latto Car-
no le laudi co' piviali attraversanti dinale prete della Santissima Trinità
la spalla sinistra , il che pur prati- nel 17 53; Belisario Cristalli, che
carono nei possessi d'Innocenzo XII, fatto venne da Leone XII Cardinale
ed in altre simili funzioni. diacono di s. Maria in Portico nel
Da questo nobile Ordine, e Col- 1828; Giuseppe Alberghini che da
legio degli Avvocati concistoriali, Leone XII (u promosso alla carica
ne sono usciti sei Pontefici, ed il di primo luogotenente dell'Avvoca-
Piazza che stampò la sua opera nel tura concistoriale, e da Pio ^ III
167C1, aggiunge venticinque Cardi- a' i5 marzo del i83o, con plauso
nali, trenta fra patriarchi , arcive- di lutti gU ammiratori della giusti-
scovi, e vescovi, otto protonotari zia fu sollevato al cospicuo posto
apostolici partecipanti, trenta udito- di assessore del donde il
s. Officio,
]i di rota, ti'e uditori generali del- regnante Gregorio XVI, dopo averlo
la reverenda camera, im tesorieie creato e riservato in petto nel con-
generale, e sei chierici della mede- cistoro del 28 giugno i834) lo pub-
sima, i nomi de" quali, dice lo stes- blicò in quello de' 6 aprile i835
so Piazza, si potranno vedere ap- Cardinale di s. Chiesa e gli diede
presso il citato Cartari decano del il titolo presbiteriale di s. Prisca;
Collegio, e prefetto dell'archivio di nominandolo poscia presidente della
Castel s. Angelo, nel suo Sillabo congregazione per la revisione dei
degli Avvocati concistoriali, stam- conti e pegli ailari di pubblica am-
pato in Roma nel i656. Anche do- ministrazione.
po i citati, molti Avvocati conci- AVVOCATO Ecclesiastico. E
storiali sono stati ascritti ai collegi quella persona cui spetta difendere
I Pontefici che soi*-
sopraenunciati. ì diritti e le rendite di una chiesa,
1 da questo rispettabile ceto,
irono monistero , od altro luogo simile.
sono Clemente IV, Bonifacio VIII, Le cattedrali, le badie, le case re-
Clemente Vili, Paolo V, Innocen- ligiose ebbero i loro Avvocati. II
che fu creato nel i 178 da Alessan- chiese d' Inghillcrra. Cos'i rilìnisce
(li-o 111 Cardinale prete del titolo Bollando, che riporta anclic alcuno
li, b. Stefano; Arduino della Porta leltcre del Papa Aicolò, [ter le (|iiali
AXU AYL 3on
dichiarato fu quel re fregiato di tal In (lursta città risiedono i re di
dignità. L' uffizio degli avvocati nel- Abissinia.
Je case religiose dicesi che sia slato AYACUCHO ( Ayncuqurn. ) .
i63'-, ve n'è
una etiopica, che di- presto consegui la carica di cancel-
cesimolto antica. Gli arabi l' incen- lieie della imiversità di Parigi. Nel
diarono nel i532, sotto David lì. iSyS, fu eletto professore nel
3io AZA AZA
collegio di Navarra , e poscia essen- La sua morte dispiacque assai a Sa-
do ancor suddiacono, venne chiama- pore, siccome a colui, che non cre-
to al sinodo di Amiens, ove pet'orò deva capace il suo eunuco di avere
alla presenza di quel rispettabile rinunziato alla religione della corte
consesso. Dopo qualche tempo ot- reale.Tocco fu anzi s\ vivamente
tenne un canonicato nella chiesa di Sapore per quella morte, che pubbli-
Nojon, indi fu fatto cantore ed ar- cò un editto, pel quale restringeva
cidiacono di quella di Cambray e , la persecuzione ai vescovi, ai preti,
canonico tesoriere della santa cap- ai monaci ed ai religiosi. Innume-
pella , nonché grande limosiniere rabili furono i martiri anche di
confessore e consigliere di Carlo VI, quelle condizioni (^. Cassiodoro: Hi'it.
re di Francia. Questi, nel iSq), lo Triparl. 1. 3. e. 2, cNiceforo, Hist.
nominò vescovo di Puy, indi di La- Eccles. 1. 8 e. 37). In quel mezzo
vaur, e nell'anno seguente di Cam- la regina ammalò di grave infermi-
bray. In seguito fu eletto ambascia- tà. I giudei, i quali godevano della
tore dell'antipapa Benedetto XIII, sua confidenza, la indussero in per-
poscia recossi, nel i^n(), al conci- suasione derivar quella malattia da
lio (li Pisa, ed a' 6 giugno i4i ij un sortilegio fotto da Tarba e da
da Giovanni XXIII venne innalza- sua sorella per vendicare la mor-
to alla dignità di prete Cardinale te del b. Simeone loro fratello, che
del titolo di s. Grisogono, e legato era uno di quelli stati martirizzati
nella Germania. Nel i4t4 trovossi nella detta persecuzione. Prese quin-
al concilio di Costanza ed inter- , di insieme alla fantesca loro, tradotte
venne al conclave di IMartino V. Il furono tutte e tre dinanzi i giudici.
collegio di Navarra in Parigi va de- Senza altrimenti tergiversare, tenta-
bitore a cotesto Porporato della rono esse di purgarsi dall'accusa, col
sua magnifica biblioteca, nonché del- mettere in chiaro la loro innocenza, e
l'abitazione ad uso dei professori e col confessare , che la religione cri-
di alcune loggie eleganti. Fondò an- sliana da esse seguita, lungi dal far
che un collegio detto di Ayll). Fi- credere lagrimevole la morte de' loro
nalmente terminò i suoi giorni in fratelli,porge motivi di consolazio-
Germania e , secondo il Cave in
, , ne, perché, lasciando una vita caduca,
Cambray nel 1425, ovvero nel i4^9' viene anzi schiusa ad essi la porta
locchè sembra più verosimile. Eb- (lolla gloria. Tarba con sì eroiche
adorare il sole. » Che cosa ci pro- medesimo gii conferì eziandio degli
ponete 5 risposero le sante tutte V ecclesiastici benelizii, e, nel i 889, lo
IN'oi non renderemo giammai alla nominò alla chiesa vescovile di Syl-
creatura l'onor dovuto al Creatore». ves nel legno di Algarve, da cui
Allora i maghi gridarono : perano venne traslerilo a quella di Porto,
queste sciagvu'ate, che tolsero la sa- e dopo sette anni a quella di Coim-
lute alla nostra regina. Ai maghi fu bra e finalmente, nel i4o2 alla ,
primogenito a suo fratello France- morì nel i6o3. Le sue opere, stam-
sco, e, nel i548, si fece ascrivere pate in varie città col titolo di Iii-
tra i novizi de' gesuiti in Coimbra. molto enco-
slitazìoni riìorali, sono
La filosofìa e la teologia furono gli miate dal famoso Bossuet, che ne
studii , cui si dedicò con tutto il raccomanda la lettura. Questo cele-
calore, e nei quali fece rapidi pro- bre gesuita è autore eziandio di un
gressi. Fu eletto dallo stesso s. Igna- libio sopra la Caiilica.
zio a rettore del collegio di
Anto- s. AZOTO {Jze o Azoten.). Città
nio a Lisbona, e dopo qualche an- vescovile in pardhus, nella Siria, o
no fu nominato superiox'e di un Palestina sino dal VI secolo, sutTraga-
collegio, che venne eretto in Bra- nea della metropoli di Cesarea, nella
ga. La carità, di cui avvampava Gerusalemme. Ultimamente
diocesi di
pel bene anime, lo eccitò a
delle vi nominato vescovo in partibus
fu
chiedere il permesso di andare alle monsignor Raffaele Barissich, vicario
missioni dell'Indie. 11 suo desiderio apostolico di Bosnia. Azoto, celebre
fu soddisfatto, ed egli lieto s'im- ed antichissima città assegnata da
barcò pel Brasile, ove per ben tre Giosuè alla tribìi di Giuda, era
anni travagliò non solo a converti- una delle cinque satrapie de' filistei,
ne, imperocché il suo zelo gli fece mar rosso, il quale la chiamò Ca-
domandare di essere nuovamente pra dal nome di sua moglie. Le
mandato nel Brasile. Gli venne ac- sue fortificazioni erano tanto salde,
cordato quanto bramava, e con che Psainmetico re di Egitto non
trenlanove missionarii s' imbarcò potè prenderla se non dopo venti-
nel iSyo. Senonchè nelle vicinan- nove anni di assedio. Fu rifabbri-
Palma fu assalita la
ze dell'isola di cata, e rovinata ancora da Gionata
sua nave da Giacomo Sourie, ze- principe de' giudei. Gabinio presi-
lante seguace di Calvino. Quest'em- dente delia Siria pei romani urdinò
pio fece trucidare Azevedo coi suoi il suo ristabilimento : fii presa an-
seguaci, ai (juali léce ujoy/aie i che da Vcspaiianu l'anno di Cripto
AZZ AZZ 3i3
67. Dagone era il nume quivi ado- q. \), e s. Tommaso [ib. a. 2, a. -x).
rato , e nei suo tempio i filistei viu- Però né tale opinione vien difesa
eitori degT israeliti verso l' anno , da solide ragioni né gli antichi ,
Sacram. lib. IV. q. 1. e. i). Dessa che i greci devono seguire il loro
t' ancora la piìi probabile delle al- costume nel consecrare il pane
tre, secondo che sembra a' buoni quantunque si trovassero in chiese
Demetrio Ciziceno, il quale, nel suo da Calisto II, il quale tenne il su-
trattato dell'eresia de'giacobiti, scris- premo Pontificato dall'anno 1 i i q
se : Ohlationem ( armeni ) faciunt al I 1 24- Fu presente alla solenne
azymam ,
quia qneni Christns pa- consacrazione della cattedrale di Vol-
nem dìscipiills trihuit in cacna my- lerraj celel^rata dal Sommo Ponte-
tticaj azynms erat. Lo stesso vien fice CaUsto nel 11 20, alla quale
ripetuto da Niceforo Calisto ( Hist. intervennero dodici Cardinali e l'ar-
Gregorio VII nel lib. Vili, epist. I della morte di Azzo, non abbiamo
ad synnadcnscm , ne
archiepiscop. sicure notizie; ma egli è corto, che
tesse mi elogio in lor favore, quod viveva nel ii3i. L' Lghellio però,
nzynia sacrificarent ^ cioè perchè il Mattei ed altri scrittori mettono
roniti si concordino cogli armeni sia stato ascritto tra i inembri del
uso tutti del fermentato. Pero la riva nel secolo XVI, od ebbe pe\'
eretico Cerulario. Questi nelle sue sto V^, lo scelse a suo .secretano,
I ^87, lo privò di vita, nella fresca tenne nel suo pa Lizzo per valersi
età di anni trentotto. L'Azzolini me- dell'opera di lui nel governo della
ritò encomii dello stesso Som-
gli Chiesa. Anche Alessandro VII im-
mo Pontefice, che fu ammiratore mediato successore d'Innocenzo X si
Vili nel i3o3. Poscia recossi a Pvo- ma eziandio di tutti gli viomini. Fi-
ma, ove il Cardinale Barberini gli nalmente dopo essere intervenuto
procurò l'impiego di secrctai-io al ai conclavi di Alessandro VII , dei
Pancirolo , il quale era stato elet- due Clementi IX e X e d' Inno- ,
ficia per cura del Cardinale Pam- Pontificato di Benedetto Vili, il quale
filii, che gli aftìdò l'incarico di se- occupò la sede di s. Pietro dal io 12
gretario di cifra addetto al ser- al 1024. Dal primo tomo degli An-
vizio del Cardinale Pancirolo, se- nali camaldolesi si rileva come que-
28Ó0Ì3 ^7?
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-eccìesiastica
AFK-9455 (awsk)