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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
Ai PRINCIPAII SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEtìni SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELIA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA ,PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
,
COMPILAZIONE
VCL. XLI.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXL VI.
^s.^ ?>
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO -ECCLESIASTICA
M
MAC MAC
Cenni storici della città vescovile te dal consiglio, onde dar como^
di Macerata. do ai crescenti cittadini di fabbri *
carvi le abitazioni. All'intorno del
suo recinto apresi amenissima via
M..acerata giace in elevato colle, che serve di pubblico passeggio.
che occupa il centro di tutto il L' occhio rimane incantato dalla
Piceno, per cui venne osservato estesa veduta del mare che dilatasi
che tale celebre regione intera- da una parte, mentre dalle altre
mente quasi da specola astrono- va gradatamente innalzandosi una
mica vi si contempla. Questa no- corona di fiorenti e popolose colli-
bilissima ed antica città presenta ne, che terminano in distanza colle
di se la più vaga mostra e pro- creste delle montagne. L' ingresso
spettiva, venendo circondata da sal- è maestoso per le due principali
de mura , erette nel secolo XIV porte decorate da esterni sobbor-
dal cardinal Alboinoz legato , co- ghi, ed a quello denominato Porta
ronate da trentatre fortezziui o tor- romana si entra dalla strada cor-
rioncini condue lunette, una alla riera per un arco di trionfo chia-
porta Romana, altra a quella del mato delle Sopra questi
tre porte.
Mercato ed alla porta Montana o
; tre archi il coli' opera
magistrato
s. Domenico vi era un bastione. 1 del Jacometti avea collocato il bu-
fortezzini esistono ancora quasi tut- sto di bronzo del cardinal Pio da
ti, sebbene convertiti in gran parte Carpi legato della Marca, distrutto
ad altro uso. I tre forti vennero nella fatale epoca del 1799- Av-
demoliti nei primordi del corrente vertiamo che la porla Romana ver-
secolo. Anche i pomeri della parte rà riedificata col nome di Grego-
interna delle mura sono quasi to- riana, od in altro modo ridotta
talmente sparili per concessioni fat- tosto che potrà darsi esecuzione al-
6 M\C MAC
la risoluzione del consiglio comu- dice che la chiesa di s. Maria dolla
nale, fatta in occasione della venu- Fonte ha bella facciala con statue
ta in Macerata di Gregorio XVI. di marmo, con convento magnifìi-
All'altro ingresso si giunge per co- co. Noteremo che il convento di s.
moda strada dalla sottoposta spiag- Maria della Fonte fu distrutto ai
gia dell'Adriatico, e s' incontra la tempi del dominio francese; della
bella chiesa di s. Maria delle Ver- chiesa nulla ora esiste , tranne la
gini con ardita cupola ottangolare, facciata priva però della memora-
ch'ebbe origine dall'apparizione, ta statua : l'area della chiesa e del
che a' IO aprile 1 548 fece la Bea- convento è ridotta ad uso di pub-
ta Vergine a Bernardina de Do- blico cimiterio. Terminato l'edifl-
mino maceratese, al modo che rac- zio di s. Maria delle Vergini nel
conta il p. Civalli nella Fisita trien- iSyS, i compatroni incominciarono
nale^ parlando di Macerata, presso rornamento delle cappelle e l'ere-
il Coìiìccì, Antichità picene t. XXV, zione degli altari; la non degna
p. 62. Si disse delle Vergini, per la facciata vuoisi aggiunta poscia. Nel
processione che di esse desiderò la i574 la congregazione de* bifolchi
Madonna nel giorno di sabbato, nella sua maggiore fece
cappella
pio costume osservato costantemen- dipingere dal Conti le Nozze di Ca-
te ed anche al di d'oggi, recando- na in Galilea; quindi la medesima
visi ogni sabbato il sodalizio detto nel 1593 rinnovò la cappella. In
dei servitori. tale anno Gio. Battista Ciccolini
11 marchese Amico Ricci ma- fabbricò la cappella ordinata da
ceratese nelle dotte e preziose Me- Ciccolino suo padre , con quadro
morie sloriche delle arti e degli del maceratese Giuseppe Bastiani.
artisti della marca Anconad* La famiglia Mozzi fece dipingere
Macerata i834, tipografìa Man- la tavola dell'Assunta da Gaspare
cini, nel parlare di molti edifi- Gasperini pur maceratese, li qua-
zi ed opere artistiche che sono in dro poi della Beata Vergine coi ss.
questa città, diverse notizie riporta Girolamo e Nicola da Tolentino è
su questa chiesa. Dice che i ma- opera dell'altro maceratese Giusep-
ceratesi ne fu architet-
l'eressero e pe Sebastiani Mancini detto Giu-
to egregio Galasso da Carpi po- ,
seppino. Inoltre si ammirano in
nendovi la prima pietra nel i5ao questa chiesa la Fuga in Egitto del-
Berardi vescovo di Camerino vice- la sacra Famiglia del cav. d'Arpi-
legato della Marca. Riuscì maesto- no, e l'Adorazione de' magi del Tin-
sa e grave, uno de' modelli archi- toretto. Ma non è nostro scopo far
tettoniciche maggiormente onora- la descrizione delle chiese di Ma-
no la ed in forma di
provincia , cerata, ne di questo bellissima teni-
croce greca, terminando ogni capo pio, che il Ricci non dubitò chia-
semicircolarmente. Il compimento mare la patria pinacoteca. Abbia-
soffrìqualche ritaido, per una lite mo da fr. Girolamo Maria Vico:
che confrati detti delle Vergini
i Descrizione istorìca dell'orìgine ed
dovettero sostenere coi religiosi di erezione del tempio di 5. Maria
s. Agostino, abitanti il vicino con- delle Vergini di Macerata. Ivi pel
pezzo di legno della vera croce convento venne rifabbricato sul luo-
donato dal p. Battista Frontoni di go dell'antico che colla chiesa s'in-
Macerata. Ivi era un coro magni- cendiò dai francesi nel 1 799. La
fico e il quadro dell'altare mag- sesta porta della città è situata die-
giore di Carlo Crivelli, creduto di tro il palazzo governativo , mette
Pietro Perugino, cioè nell'antica nel pomerio, ed è chiusa ora total-
chiesa barbaramente distrutta nel mente, essendovi stato costruito un
1799, ^"* successe l'odierna riedi- ampio ed elegante fabbricato ad uso
ficata nel convento vi fiorirono pa-
: della mattazione delle bestie per lo
recchi religiosi in santità e dottri- sfamo della popolazione.
na. Volendo progredire fino all'e- Le vie interne quanto si può ,
I
IO MAC MAC
tilh de' santi , e l'nulenticith delle quale pittura si nota il foro ed il
loro reliquie, le ha donate alla bi- bello stile del Pintnricchio. Presso
blioteca coiiiunale Mozzi. Parla in- la cattedrale sono gli edifizi dell'e-
oltre il p. Civalli della cappella piscopio e del nuovo seminario-col-
Pellicani, de' mansionari, e de* ca- legio che rimpiazza
l'antico con-
nonici, i quali cappe il
si misero le vento di Agostino, e sorgono ai
s.
blicata in Osimo colle stampe del ceve sotto il manto il popolo ma-
Quercetti nel 1772. Nella sagrestia ceratese, avente a* lati i ss. Seba-
evvi un quadro in tela riportata stiano e Rocco: questo quadro si
dai propri paesi per l'invasione; dei sito Maria Vergine; mirabile è
di
turchi. Estinta detta confraternita la Crocefissione, forse opera di Cola
1574. La nuova chiesa si deve alla de'suoi capolavori. Questa chiesa era
munificenza del conte Guarniero dapprima de'gesuiti, ed in essa ebbe
Marefoschi, uno de' confratelli della Ja primiera origine la divozione
confraternita, e ne fu architetto il delle quaranta ore in tempo di car-
cav. Luigi Vanvitelli per la riedi- novale, come dicemmo al voi. XKX,
ficazione ch'ebbe luogo nel 17 35. p. 121 del Dizionario. Quanto ai
Ivi si distinsero nelle pitture il Con- gesuiti, richiesero ed ottennero la
ca e Francesco Mancini, negli stuc- chiesa di s. Maria delle Vergini ai
chi, intagli ed altre pitture valenti 18 giugno i562. Volendosi loro
uomini di quel tempo. Lo stesso assegnare una comoda abitazione
JMarefoschi l'arricchì di cappellanie con chiesa con facente al sacro loro
e preziose reliquie del suo fratello ministero, e che servisse a mag-
Mario allora cardinal vicario di giore onore di Dio e decoro del-
Roma. La confraternita della ss. la città. Rosato Rosati di Montalto,
Trinità, spogliata nell'invasione fran- cittadino maceratese e valente ar-
cese di non pochi capitali, è ritor- chitetto, ne fu benemerito concor-
nata ad essere la proprietaria e rendo alla spesa, facendone il dise-
custode di dello santuario. gno ed occupandosi dell'esecuzione,
In fondo alla breve e piana via, per cui nel 1625 sotto l'invoca-
che può avere il nome di Corso, ewi zione di Giovanni fu posta sulla
s.
indica il di lei titolo, tal società lano Nicolò IV nel 1290 diede a
è provinciale e riceve per conse- questa città lo studio generale, e che
guenza sussidi dal provinciale con- nell'archivio del palazzo comunale
siglio, che
annualmente nella sua ne appariscono ventiquattro scrittu-
riunione in Macerata ne assegna re. 11 Compagnoni a p. i5o della
MAC MAC 17
Bc^gin picena^ scrive che Nicolò nelle Memorie di Cingoli^ narrando
IV istituì ili Macerata, checche a a p. 383 che Paolo III per inter-
Federico 1 1 altri 1' attribuiscano, cessione di monsignor Furialo Sil-
riiniversilà pubblica delle scienze, la vestri concesse l'università degli stu-
primiera ed unica, toltone Roma di o dello studio generale a Mace-
e Bologna, in pon-
tutto lo stato rata, doveva dire che ne restaurò ed
tificio, citando T Ughelli. Aggiunge aumentò la fama: in questo erro-
che il grido delle leggi del signor re, tra gli altri, cadde pure il dot-
Giulioso da Monte Granaro, e Giu- to Tiraboschi. Sisto V con la co-
lio, nome frequenlalissimo ned' an- stituzione 3Iuneris, nel ristabilire l'u-
tica famiglia de' Conventati nobili niversità di Fermo l'istituisce ad
maceratesi, costituì lo studio di Ma- instar Bononien, Paduanen, Perusi-
cerata fra gli ottimi e di gran nien,Senen et Blaceraten, cioè nel
nome nella provincia. Pertanto si i585. Veggasi la costituzione Insti'
bandirono lettere nel settembre 1 290 tulio studii generalis in civìlate Ma-
per le pubbliche piazze di Sanseve- ceratensi cum aliorum sludiorum ge-
rino, di Monlesanto, di Montecchio, neralinm graliis et privilegiis, pres-
di Monte Cassiano, di Tolentino, di so il I. Antonio
Cherubini, Bull. t.
vitanova. Paolo III nel primo giu- fiorirono, sono riportati dal p. Ci-
gno iS/j-O restaurò ed accrebbe il valli a5^; wdV Orazione dell'Au-
p.
lustro dell'università di Macerata, rispa a pag. 22, 28 e 32, si par-
onde beneficare i popoli già da lui la d' illustri professori , massime
come cardinal legato prudentemen- nelle lettere greche, non che a p.
te e da saggio governali. Il p. Ci- VI della Prefazione. L' università
valli dice inoltre, che lo studio per ebbe sempre a professori uomini
alcun tempo tralasciato, da Paolo IH di altissima fama; tra essi a cagione
fu di nuovo restituito. L'Avicenna d'onore citeremo fr. Felice Pereti»,
VOL. XL[.
i8 MAC MAC
poi Sisto V,clie vi lesse filosofia nel somma per l'acquisto di oggetti a-
i55o; Filippo Sega poscia amplissi- nnloghi. Sino al primo maggio 1808
mo cardinale; Gregorio Pelrocchiiii ha esistilo olire l'università un col-
pure fatto cardinale; il celebre Ales- legio di avvocati e di procuratori,
sandro Guccini ed altri che si re- chiamalo di s. Calerina, insignito
sero famosi per opere, invitali con del privilegio di conferire le lauree
vistosi onorari; per cui con tali in- nel diritto civile e canonico. Que-
signi uomini ne uscirono dottissimi sto collegio composto di quaranta
discepoli. In difesa dell'università e lalvolla ciiupianta individui, fu
maceratese sono molte di quelle eretto dal cardinal Egidio Albor-
opere e scritture, di cui parleremo noz nel 1 364- Perciò fu cosa rara
facendo cenno dell'antica città di nella storia delle scienze che una
Recina e della relativa dissertazio- città possedesse il privilegio di due
ne di Troili. Cancelliere dell'univer- collegi. Oltre l'università in Macera-
sità di Macerala è il vescovo prò ta vi è un ginnasio per l'istruzio-
tempore. L' università si compone ne elementare, belle lettere, elo-
dei quattro collegi teologico, legale, quenza e le cattedre di filosofia
,
cinque anni; prima che spirasse il luogo dell' ordinaria residenza dei
tempo, il consiglio di credenza, che legati e rettori della Marca, pei
tutelava tultociò che aveva rela- quali, come abbiamo detto, fino dal
zione agli affari pubblici, compren- 1286 fu edificato il palazzo per
sivamente alla nomina di delti u- abitarvi. Nel iSyi ventitre comu-
ditori e di tutti gl'impiegati, for- ni della provincia della Marca sup-
mava una deputazione composta plicarono il cardinal vicario per
almeno di due membri di creden- Gregorio XI, che per la continua
za, i quali facevano il sindacato dimora che in Macerata avevano
all'uditore che cessava. L'operazio- fatto i rettori e presidi della Mar-
MAC MAC 2 1
ca, come siiuala nel centro della la signora e donna del Piceno, ne
provincia, e la curia generale dei riporta le testimonianze, li giure-
medesimi co' quattro giudici, ivi consulto Sebastiano Medici nella
continuassero a risiedere. L'ordina- dedicatoria delle definizioni o de-
ria residenza de'rettori fu in Ma- cisioni della rota maceratese, al car-
cerala; tuttavolta essi o la loro dinal Alessandro Peretti nel 1596,
curia temporaneamente dimoraro- si esprime: Macerata illius provi n-
no in Ancona, in Ascoli, in Fer- ciae caput est. Leone nel bre- X
mo, in Camerino, in Montolmo, ve de' 5 maggio 5 1 3, scrisse:
1 le-
XVI nel i838, e da lui fatto le- p. Gio. Battista Antonelli ; fr. Orazio
gato apostolico di Ferrara, e pro- Civalli ; fr. Liberato e fr. Pietro
tettore della confraternita della san- da Macerata ; fr. Cassiano Beligatti
tissima Trinità di Macerata. Se cappuccino missionario nel Tibet,
la morte non rapiva monsignor nella cui lingua scrisse diverse pre-
Ignazio Ranaldi arcivescovo di Ur- giate opere;Matteo Ricci gesuita,
bino, che cessò di vivere in Sar- celebre matematico ed astronomo,
degna speditovi da Pio VII per che pel primo predicò nella Cina
riordinare di quel
gli alfari religiosi il vangelo, e per la scienza i cinesi
regno , sarebbe stato creato cardi- lo riguardarono qual secondo Con-
nale. I vescovi e prelati sono: jGìu- fucio ; Giuseppe Asclepi matemati-
lio Cesare Compagnoni, già arci- co e astronomo ; Angelo Galluzzi
diacono della cattedrale, vescovo gesuita. Tra gli scrittori, autori di
di Sanseverino ; Claudio Ciccolini opere, giureconsulti e benemeriti
vescovo di Forlì; Amico Panici della patria.,sono a mentovarsi :
Cristiade del Vida, di molte ope- Canova dà saggi non equivoci del
re inglesi e greche, ed autore di profitto che ha fatto nella di lui
opere. Fiorirono negli ordini eque- scuola. Del Bianchini si ha in Ma-
stri : nel gerosolimitano, Gio. Bat- cerata, nella sala comunale, un bel
tista,Francesco e Pier Paolo Com- semibusto del Papa Gregorio XVI;
pagnoni ; Valerio marchese Ciccoli- neir università il monumento del
ni cavaliere di Malta ec; nell'ordine Giannelli; ed i cenotafi del ven.
di s. Stefano, Gio. Battista e Quin- vescovo Vincenzo Strambi e del
tiliano Compagnoni, ec; nell' ordi- marchese Bourbon del Monte nella
ne Maurizio e Lazzaro, Fran-
de'ss. cattedrale, non che quello dell'avv.
cesco Compagnoni; Leonardo com- Nicola Piccinini giudice di appello
mendatore Filippucci, ec. di onorevole rimembranza. Sui pre-
I pittori valenti sono Girolamo Ba- gi degli artisti maceratesi, come di
stiani; Girolamo Boniforli; Francesco molte notizie artistiche riguardanti
Bonifgrti; Sforza Compagnoni; Gio- Macerala, scrisse dottameots e eoa
MAC MAC 27
critica il marchese Amico Ricci altra cosa alla citta appartenente.
maceratese cav. de* ss. Maurizio e Tuttavolla confessa mancare Ma-
Lazzaro : Memorie storiche delle cerata d'una storia compita (Gia-
arti e degli artisti della Marca di como Lauro scrisse Alacerata il- :
vero de' presidi della Marca, hi- sima e sommamente pregevole, non
s tori a universale degli accidenti di scevra di qualche difetto. Aggiun-
tempo in tempo della provincia j ge che quello che dopo di lui è
non meno che de' vari suoi reggi- slato scritto, oltreché non fu per
menti , sì come de' re ^ pretori o fare una storia, ma solo per soste-
proconsoli consolari, vicari, prefet- nere una contesa , non riempì il
ti pretori e legati cesarei del Pi- vuoto; aver perciò divisato compi-
ceno j conforme de' duchi , conti, lare una storia compita col titolo
marchesi, legati apostolici, rettori di Memorie storiche di Macerata,
governatori e luogotenenti della Mar- ossia una storia civile, ecclesiastica
ca; con tutti i vescovi, podestà ed e letteraria, volendo prima pubbli-
altri giudici di Macerata (però care tre dissertazioni ; cioè, dell'an-
pubblicò la sola parte prima che tica città di Recina, della prima
arriva soltanto al i445)' Quindi origine di Macerata, e delle vicen-
non mancò anco negli ultimi tem- de di Macerata ne' primi secoli
pi chi tra i maceratesi cercò d'il- della sua esistenza ( tranne la pri-
lustrare o l'origine o le prerogati- ma dissertazione niente altro pub-
ve della patria, o i principii del- blicò il Troili). Avverte poi, che
l'università degli studi, o qualche dovendosi nelle memorie e nelle
a8 MAC MAC
dissei lazioni esaminare la contesa no: I. Replica al
cavaliere mace-
tra'maceralesi e camcrinesi,e quan- ratese del suo amico di Camerino.
to le palli scrissero, slimava bene II. Risposta dì uno studente in Ca-
rari^e pare opinamènto analogo alle Salinon nella sua opera intitolata:
Notizie istorie he ), che volle prova- Lo stato di tutti i paesi e popoli del
ie, che i camerti umbri confede- mondo, non solo ricorda tutti i brevi
rali de' romani, de' quali parla T. e bolle de' Papi, con cui fu Macera-
Livio, furono chiusini, e Cameria ta decorata della curia generale
non fu dov' è ora Camerino. Nel della rota, dell'università, della zec-
1787 poi venne fuori: Lettera ca, e di altri privilegi, non che del
d' autore anonimo sopra quel tanto sigillo; ma eziandio per provare la
dai loro asili, cominciarono a ri- recinali , e per timor del sacco,
parare o edificare B-Ccina o Ma- cederono dopo ostinata difesa, e
cerala, vi trasportarono le cose più nominando diversi storici vuol pro-
memorabili della città sacre e pro- vare che per recinali altri non deb-
fane, venerando per patrono san bano intendersi che i maceratesi :
lora e fu ultimo vescovo s. Clau- luogo espugnato tiene che sia sta-
dio, il primo de' maceratesi al dire lo il castello campestre abitato dai
lo Magno, che vinto nel 778 De- nella Palestina per liberare luo- i
siderio, pose fine al regno longo- ghi santi dai saraceni, si arrota-
bardico, restituì al Papa le occu- rono molti maceratesi, seguendo lo
pate terre, ed altre ne donò. Flut- stesso imperatore, che incontrando-
tuò dipoi Macerata lungamente ora vi la morte, gli successe ncIT im-
ai Papi, ora ai re d'Italia, ora agli pero Enrico VI suo figlio. Questi
imperatori assoggettata col rima- nel 1195 concesse il marchesato
nente della Marca Anconitana. SoftVi d'Ancona a Marcualdo sud dapìfe-
inoltre sotto i Berengari devasta- ro. I marchiani riguardavano co-
zioni, ed Arnolfo re di Germania me sovrano l'imperatore, e per es-
e d' Italia dopo l'anno 896 la bru- so i consoli de'Iuoghi, così Mace-
ciò e disfece. Nel seguente secolo le rata; ma Marcualdo commise nel
città e castella governarono con
si paese ogni eccesso e malvagità.
differenti leggi, così nel secolo XI. Essendo morto Enrico VI nel
Sembra che a questa epoca Mace- 1197, aspirarono all'impero il suo
rata avesse il proprio conte che la fratello Filippo di Svevia, ed Ot-
signoreggiasse, ma gli abitanti era- tone IV di Sassonia Macerata se- :
il nome da quello del suo patrono. fatti, occupò molte terre della Chie-
rio III, e dopo la morte di Ottone del Papa, i secondi dell' imperato-
IV, i marchiani vaghi di novità si re, com'è noto. Mentre era pode-
prmarono per sostenere le comuni stà Inghiramo da Macerata gene-
libertà: unitisi gli uomini di Pog- rale Benvenuto di
de* fiorentini
,
opporsi colle armi alle pretese ra- gorio IX ordinò al suo suddiacono
gioni della chiesa fermana. 11 ve- e cappellano, che Macerata e Mon-
scovo Rainaldo Monaldi si procurò tolmo li mantenesse a nome suo.
l'aiuto di Azzo VII ed un moni- Imperversando Federico II contro
Xorio di Onorio III, perchè né eoa la Chiesa, da cui tutto dovea ripe-
MAC MAC 39
tere, Gregorio IX si trovò costret- Macerata, trasportò il teatro della
to a scomunicarlo, affidando il co- guerra nel reame di Napoli. Uno
mando Giovan-
delle sue milizie a dei tre eserciti pontificii a Macerata
ni di Brenna re di Gerusalemme, e alle Ripe trovò tale resistenza che
con grado di capitano generale di non potè progredire nella marcia.
Romagna e della Marca. Costretto Reduce Federico li dalla Palestina,
Federico li giusta i giuramenti a ove fece empi patti coi nemici del
partire per la sacra guerra di Pa- nome cristiano, nel 1229 destinò
lestina, Ranaldo suo viceré in Si- nella Marca vicari imperiali Ric-
cilia per suo incarico occupò ostil- cardo conte di Caserta e Giacomo
mente le Provincie pontifìcie e per Morra. Quindi pacificatosi col Papa
prima la Marca, avanzandosi sino a ordinò alle città e fortezze ghibel-
Macerata. Dalla sorpresa di Mace- line che ritornassero alla Chiesa,
rata sperava Ranaldo soggiogare al- mentre Gregorio IX ad onta delle
Timpeiatore il restante della Mar- pretensioni del marchese d'Este, in-
ca, e ritenutola per posto impor- caricò il vescovo di Beauvais retto-
tante per la sede della guerra, la re della Marca d'Ancona, di Spo-
fortificòcon buona architettura mi- leto e del Patrimonio, che prendesse
litare, con un giro nuovo di mura sotto di se Macerata e Montolmo, co-
più grande assai del presente, con me luoghi immediatamente sogget-
propugnacoli o torrioni, terrapieno, ti alla santa Sede, munendolo di
largo e profondo fossato. Allora gente d'arme. All'anno I233 ese-
Macerata avea più di quattro miglia guenti il Compagnoni riporta i no-
di circuito, contenendo da Fonie mi di vari podestà e giudici ge-
Maggiore per la via detta antica- nerali della Marca residenti in Ma-
mente Tiburtina, alle fonti di Ma- cerata. Nel 1239 Gregorio IX coi
cerata per la via Flaminia, sei no- guelfi della Marca ed il cardinal
bili ed ampli quartieri, chiamati Colonna, si volse contro Enzio o
di s. Giuliano, di s. Paolo, di s. Enrico re di Sardegna, bastardo
Pietro, del Monte, di s. Salvatore di Federico 11; ma al primo arri-
e di Macerata, senza comprender- vo dei regi in Macerata, fuorusci- i
lini. Attaccato 1' esercito pontificio città. Sopraggiunto nella Marca per
segnalò tra i primi della Marca con quale domandò subito aiuto alle
specialità di grazie e favori, e con città della Chiesa, contro Manfredi,
essi il popolo di Macerata. Rifor- ed a Macerata scrisse una lettera
matasi nel 1349 dal cardinale in in forma di breve che al pubblico
Macerata la camera pontificia per di Macerata presentò il vescovo di
la resideiiìia de' legati , in tempo Faenza spedito nella Marca per
anco che i maceratesi dilatavano i provvedere soldati e denari. Que-
fori e le pubbliche vie per la co- sto Papa chiamò nella lettera Ma-
modità de' curiali , come rilevasi cerata, colle qualifiche di città, di
dalle molte compere di quartarole fedele e di figlia . Reggendo per
di piazze prese in diversi quartie- Alessandro IV la Marca il nipote
ri ; laonde alcuni congetturano l'in- Rolando giudice generale, fu in
graiulimento dell'antica Macerata. Macerata, e vi emanò qualche de-
Dagl' istromenti perciò stipulati, so- creto.Dopo la partenza di Rolan-
no nominati i Gualteri, gli Ugolini, do levarono molti luoghi e città
si
e pel valore de* maceratesi non gli tracotanza di Manfredi e per le in-
liusci,ed il Papa indirizzò un bre- solenze che in Roma commetteva-
ve di lode al podestà , consìglio e no Banderesi (Fedi), Urbano IV
i
lini e Perei valle d'Oria vicario ge- sti del regno delle due Sicilie;
nerale della Marca d' Ancona per quindi il re nel 1266 vinse Man-
Manfredi, che ricuperò diveisi luo- fredi in battaglia, e questi restò
ghi vicini a Macerala. Il Pontefice morto. Siccome molti guelfi mar-
perchè colla sua espugnazione t ne- chiani avevano seguito gli stendardi
mici non passassero ad invadere del re Carlo I, egli li creò cava-
Spoleto, domandò soccorso dai pe- lieri e gli onorò del rastrello ver-
rugini da Anibaldo. Frattanto
e miglio e de'gigli d'oro, per cui mol-
Percivalle proseguendo con successo te famiglie anche maceratesi pose-
la sua marcia, rese alla divozione ro tali segni ne' loro stemmi. Inol-
del re Manfredi tutta la Marca, e tre il re fece restituire alle loro
siccome Macerata si vide costretta patrie i guelfi usciti dalla Marca.
riconoscerlo per signore , migliorò Dopo la morie di Clemente IV,
la sua condizione pei privilegi che nella lunga sede vacante, si rinno-
ne conseguì nel isSg. varono le crudeli guerre tra alcu-
Nella vicaria di Percivalle fu in ne città e terre della Marca, e gli
Macerala giudice generale della Mar- anconitani invasero i lerri torli dei
ca Bartolomeo da Rando, e giudi- maceratesi, essendo podestà del co-
ce del comune Rosario da Civita- mune Grimaldesco da Lornano. Il
cato di Bonifacio Vili fu rettore sua Trt'ja, che l'esercito guelfo ar-
e tesoriere generale della Marca rolato da Geraldo, si adunò pres-
Guglielmo Durante vescovo Mima- so Macerata per combattere i ghi-
tense ed il cardinal Napoleone
; bellini della Marca. Superati da
Orsini legato apostolico e rettore Geraldo gì' insorti, con alto dato
della Marca, confermò nel i3oi in Macerata nel i3o8 commendò
a' maceratesi l'indulto di eleggersi la fedeltà e fermezza de' macera-
il podestà e gli altri uffiziali. Nel tesi nel difenderlo, e con pienezza
vignone, ove restarono altri sei suc- cesse al sindaco di Macerata, chia-
cessori, con immenso danno dell'I- mato Macerata di Giovanni, con-
talia e dello stato pontificio. In donazione ampia delle sue passate
fatti marchiani rup-
subito molti colpe. Per timore della peste il ret-
pero il freno della subordinazione tore partì da Macerata , e poi vi
e presero le armi contro il rettore ritornò colla corte, mantenendovi
Bambaldo de' Collalti conti di Tre- nella sua assenza la ragione i giu-
vigi, e suoi seguaci. Sostennero i dici generali delia Marca e quello
maceratesi d' affetto guelfi , come del comune.
de' più divoti e fedeli alla Chiesa, Nel i3|3 Vitale Prost era ret-
la difesa del rettore contro le forr tore, vicario spirituale e tempora-
ze de' ribelli , i quali dal guasto le, ed anche tesoriere generale del-
1227 immediatamen-
fu sottomessa bo di fanteria e cavalleria mace-
te alla Sede apostolica nel tempo- ratese; quindi piombando sui coU
rale e nello spirituale ; ed in sua legati ribelliruppe e disperse,
, li
verno del rettore della Marca. Se dai disagi della guerra, e per le
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spese incontrate, gli applicò i beni sua grazia^ reltiflcundo i motivi di
confiscati ai fuorusciti cittadini ed tanto eccidio, e distinguendo i citta-
altri marchiani piti colpevoli. dini rei dal resto della città. Suc-
Giovanni XXll die per succes- cesse una pace generale tra ghi- i
altra offesa contro de' suoi cittadi- gando poi la tavola di pietra colla
ni attentata, sotto gravi pene spi- che ivi fu posta per ornamento e
rituali e temporali. Quindi conces- divisa in sei spartimenti , dice che
se a' maceratesi il privilegio del nel primo fu rappresentato s. Giu-
mero impero con lettera
e misto liano a cavallo, e negli altri alcu-
data in Avignone a' 12 febbraio ne insegne gentilizie antiche ;
quel-
i322, che esercitavano da tempo la a scaglie di pesce era del po-
antico edam gladii polcslalenij con destà nominato, due con rastrelli
condanne a morte ed altre puni- de' Mulucci , una delle quali con
zioni; ed il podestà procedeva con- mula Fedo detto di
e tre gigli di
tro qualunque persona, benché pri- leone ram^
Nucciarello, l'altra del
"vilegiatissima, ed avea la prevenzio- pante con cinque gigli di Fedo di
ne sopra il rettore stesso della Mar- Bonleone, ed in mezzo V arme di
ca. Nello stesso tempo il Papa ban- Macerata coronata. Dovendosi poi
di la crociata contro Recanati, per nel secolo XVII restamare lo stem-
cui fu facile al rettore di prender- ma e la corona di Macerata, rotta
la, facendone bruciare una parte, se- forse per invidia. Urbano Vili con
condo il conte Leopardi, e diroc- breve del i638 ordinò la rein-
care, al dire del Compagnoni e di tegrazione della corona sull'arme,
altri, sebbene questi dubiti del nar- non solum to nixa^ quia ci-
jiire
rato da Giovanni Villani, anzi pro- vitas hiijusmodi diclaeprovinciae
duce una lettera del Papa ai re- caput, illiusque legatoruni, seu gu-
canatesi, colla quale li rimise nella htmatorum residentia, et universi-
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tate studii generalisy miiltiiique aliis Divcnuif) rettore della Marca Ca-
praerogativis ornata existit, etiarn nardo da Saballiano, appena giun-
ab antlquissimo tempore. Nella guer- to nella sua residenza di Macerata
ra che il rettore Amelio dovette vi pubblicò un editto per rendere
fai-ea diversi ghibellini della Mar- pih abbondante commercio del- il