L’OSSERVATORE ROMANO
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Anno CLXIII n. 254 (49.471)
Medio Oriente: all’Angelus il nuovo appello di Francesco per il cessate-il-fuoco e la liberazione degli ostaggi
Il Pontefice a colloquio telefonico con il presidente iraniano Ebrahim Raisi
«S
i abbia la forza di dire “basta”»: basta
alla guerra «in Palestina e in Israele,
dove tantissime persone hanno perso la
vita»; e basta anche agli altri conflitti, come quello
in Ucraina. All’Angelus domenicale Francesco ha
continuato a invocare percorsi di pace. «Vi prego
di fermarvi, in nome di Dio: cessate il fuoco!» ha
detto con il pensiero rivolto al «grave» dramma
del Medio Oriente; auspicando al contempo «che
si percorrano tutte le vie perché si eviti assoluta-
mente un allargamento del conflitto, si possano
soccorrere i feriti e gli aiuti arrivino alla popolazio-
Nella notte almeno 200 vittime palestinesi
Altri raid israeliani sulla Striscia
Circondata Gaza City
TEL AVIV, 6. Un’incessante
pioggia di bombe che di fatto
apre la strada a una nuova fa-
se della guerra in Medio
Oriente, alla vigilia di un me-
se di conflitto. Gaza City è
completamente circondata,
secondo quanto annunciato
dall’esercito israeliano. «La
Striscia è ora divisa in due
settori: nord e sud», ha detto
il portavoce militare, Daniel
y(7HA3J1*QSSKKM( +@!#!#!z!/
Hagari, al termine di una do-
menica di bombardamenti,
seguita da una nottata di raid
aerei sulla Striscia.
Secondo fonti palestinesi
— l’agenzia di stampa Wafa
ha riferito di «bombarda-
menti senza precedenti» — le
GIORNALE QUOTIDIANO
Si abbia la forza
di dire basta alla guerra
vittime delle operazioni not-
turne sarebbero almeno 200:
colpiti il quartiere di Tal al-
Sultan di Rafah, nella parte
meridionale, e Al-Zawaida,
nel centro. Presi di mira pure
il campo profughi di Jabalia,
già teatro di attacchi nei gior-
ni scorsi, e quello di Magha-
zi, con un bilancio di una cin-
quantina di vittime.
Le autorità sanitarie di
Hamas denunciano circa
10.000 palestinesi uccisi nei
blitz israeliani, di cui quasi
5.000 minori, dopo l’attacco
dell’organizzazione terrori-
stica del 7 ottobre, che ha pro-
SEGUE
Copia € 1,50 Copia arretrata € 3,00 (diffusione e vendita 6-7 novembre 2023)
POLITICO RELIGIOSO
Unicuique suum Non praevalebunt
Città del Vaticano lunedì 6 novembre 2023
Nell’Aula Paolo VI
l’incontro con il Papa
Per imparare
dai bambini
S
ono arrivati a migliaia
da tutta Italia, ma anche
in rappresentanza di
ben 84 Paesi del mondo, le
bimbe e i bimbi che oggi po-
meriggio incontrano il Papa
nell’Aula Paolo VI. Insieme
con i loro insegnanti hanno
pacificamente “invaso” il Vati-
cano e stanno già animando
l’attesa con testimonianze,
canti e coreografie nell’ambito
della manifestazione “Impa-
riamo dai bambini e dalle
bambine” patrocinata dal Di-
castero per la cultura e l’edu-
cazione. «Vi aspetto tutti per
imparare anch’io da voi», li
aveva invitati il Pontefice lo
scorso 1° ottobre, affacciando-
si all’Angelus con cinque pic-
coli in rappresentanza di tutti
i continenti.
UDIENZE PAPALI
Alla Conference of European Rabbis
Non la vendetta
o l’odio bellico
ma la giustizia
e il dialogo
Sfollati nella parte nord della Striscia di Gaza (Mohammed Saber / Epa)
edificano la pace
ne di Gaza, dove — ha sottolineato — la situazione nei Paesi teatro di scontri e violenze. Proprio su
umanitaria è gravissima». Ecco allora il nuovo ac- questi temi, successivamente, nel pomeriggio, Pa-
corato appello del Pontefice affinché «si liberino pa Francesco ha avuto una conversazione telefoni-
subito gli ostaggi. Tra di loro — ha fatto notare — ci ca con il presidente iraniano Ebrahim Raisi. Con- A un gruppo
sono anche tanti bambini, che tornino alle loro fa- fermando il colloquio, il direttore della Sala stam- della Piccola Casa della Misericordia di Gela
miglie!» ha implorato. Per Papa Francesco essi de- pa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha precisato
vono essere una priorità, perché — è stata la sua de- che esso è avvenuto su richiesta del capo di Stato La vera carità
nuncia — «così si sta uccidendo il loro futuro»; di dell’Iran. In proposito il sito della presidenza di
quelli «coinvolti» non solo «in questa guerra» in Teheran riferisce che Raisi ha apprezzato gli appel-
è esserci
Terra Santa, ma anche nei conflitti in Ucraina e in li del Pontefice per Gaza. senza farsi vedere
altre regioni del mondo. Sono proprio i più picco-
li, infatti, a pagare il prezzo più alto delle violenze PAGINA 11 PAGINA 12
Colloquio con il segretario di Stato Usa
ALL’INTERNO Il nuovo monito del Papa durante
Mahmoud Abbas ipotizza l’incontro col Catholic Charismatic
Renewal International Service
una soluzione politica globale
Zona franca - A colloquio
con il teologo Pierangelo Sequeri
La guerra distrugge
«Dio si identifica tutto
RAMALLAH, 6. L’Autorità — nel quadro di una solu-
generando, e toglie l’umanità
nazionale palestinese zione politica globale sia
(Anp) potrebbe tornare al per la Cisgiordania, com- non rispecchiando
potere nella Striscia di Ga- presa Gerusalemme Est, sé stesso»
za — dal 2007 controllata da che per la Striscia di Ga-
Hamas — solo se si troverà za». ANDREA MONDA
«una soluzione politica Nel colloquio con Blin- E ROBERTO CETERA
globale» al conflitto israe- ken, Abbas ha chiesto la so- NELLE PAGINE 8 E 9
lo-palestinese. Lo ha detto spensione immediata della
il presidente dell’Anp, «guerra devastante» e l’ac-
Mahmoud Abbas, incon- celerazione della fornitura Per l’apertura
trando ieri a Ramallah il se- di aiuti umanitari alla Stri-
dell’Anno giubilare della diocesi
gretario di Stato Usa, An- scia di Gaza. PAGINA 10
tony Blinken, attualmente Dal canto suo, Blinken Il cardinale
in visita in diversi Paesi del- ha affermato il sostegno de- Pietro Parolin
la regione. «Ci assumeremo gli Usa «per una soluzione
pienamente le nostre re- a due Stati» e l’impegno di legato pontificio
sponsabilità — ha ribadito Washington «per la forni- a Casale Monferrato NOSTRE
Abbas, citato dall’agenzia INFORMAZIONI
A PAGINA 2 di stampa palestinese Wafa SEGUE A PAGINA 2 PAGINA 12 PAGINA 11
pagina 2
Altri raid israeliani sulla Striscia
CONTINUA DA PAGINA
vocato 1.400 morti, con più di
240 ostaggi.
In una situazione già gravissi-
ma dal punto di vista umanita-
rio, Israele non esclude poi un
blitz all’ospedale di Shifa, il
principale della Striscia, dove,
secondo l’intelligence di Tel
Aviv, si nasconderebbero alti di-
rigenti di Hamas, che a sua volta
reitera la denuncia su come siano
già in corso «intensi bombarda-
menti» attorno a diverse struttu-
re sanitarie palestinesi.
Mentre Gaza continua ad es-
sere isolata — le comunicazioni
telefoniche e via internet si sono
nuovamente interrotte — le
Israel defence forces (Idf) hanno
dichiarato che gli attacchi di Tel
Aviv hanno colpito «tunnel, ter-
roristi, compound militari, punti
di osservazione e postazioni di
lancio di missili»; rivendicata
pure l’uccisione di Jamal Musa,
L’analisi di Tarak Barkawi, professore alla Johns Hopkins University
La soluzione alla crisi è l’autogoverno palestinese
di ROBERTO PAGLIALONGA
«T
utte le crisi sono op-
portunità e dobbia-
mo sperare che il ri-
sultato sia il rilancio di un pro-
cesso di pace che porti all’auto-
governo palestinese». Così, in
una conversazione con «L’O s-
servatore Romano», Tarak Bar-
kawi, professore di relazioni in-
ternazionali alla Johns Hopkins
University di Baltimora.
In questo contesto, è neces-
sario riprendere la storia per
non rischiare di rimanere legati
alle sensazioni del momento.
«Le cause profonde del conflit-
to risiedono nell’antisemitismo
e nell’Olocausto. Senza l’Olo-
causto, non ci sarebbe Israele
come lo conosciamo. Gli euro-
pei hanno in qualche modo
“trasferito” il “problema ebrai-
co” sul Medio Oriente e sui po-
poli che qui risiedevano, per
questo ritengo che storicamen-
te essi abbiano una responsabi-
lità non secondaria per gli even-
ti che si sono susseguiti».
Drammatico, oggi, è non
poter prevedere le conseguenze
geopolitiche di un eventuale al-
largamento del conflitto. «Co-
me in ogni guerra, queste sono
evidentemente non conoscibili.
Va detto, però, che intanto Ha-
mas ha già ottenuto qualche
successo, dal suo punto di vi-
sta: nel ritardare il processo di
normalizzazione tra Arabia
Saudita e Israele; nel creare
tensioni relativamente ai cosid-
detti “Accordi di Abramo”; nel
riportare la questione palesti-
nese nell’agenda internaziona-
le. Inoltre, sono stati causati
non pochi problemi al governo
Netanyahu e alle sue politiche
sugli insediamenti in Palesti-
na».
Sul piano interno, un son-
daggio promosso da Arab Ba-
rometer in Palestina e a Gaza
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L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 6 novembre 2023
Firmato anche da agenzie benefiche internazionali
Appello dell’O nu
Circondata Gaza City per il cessate il fuoco
1 un sottomarino nucleare è stato
schierato nella propria area di re- NEW YORK, 6. Le principa- definita «orribile» e «inac-
sponsabilità, che si estende dal- li agenzie umanitarie delle cettabile».
l’Africa nord-orientale attraver- Nazioni Unite e gli enti be- A Gaza, si legge inoltre
so il Medio Oriente fino all’Asia nefici internazionali — tra nella dichiarazione delle
centrale e meridionale. Ma la cui Unicef, Pam, Save the agenzie delle Nazioni Uni-
tensione rimane altissima anche children e Care internatio- te, «un’intera popolazione
a nord di Israele, dove si sono re- nal — hanno chiesto un im- è assediata e sotto attacco,
gistrati nuovi scambi di colpi mediato «cessate il fuoco le viene negato l’accesso al-
con gli Hezbollah libanesi. Un umanitario» a Gaza. l’essenziale per la sopravvi-
drone israeliano ha centrato È quanto si legge in una venza, viene bombardata
un’auto, uccidendo tre bambine dichiarazione congiunta fir- nelle proprie case, nei rifu-
e una donna nel sud del Libano, mata da 18 agenzie, in cui gi, negli ospedali e nei luo-
mentre un razzo anticarro lan- si esprime indignazione per ghi di culto. Questo è
ciato nel kibbutz Yiftah ha cau- il drammatico bilancio delle inammissibile».
capo della sicurezza speciale di avvenute in aria, dopo l’intercet- sato la morte di un civile. vittime civili nel conflitto Nell’appello si chiede ad
Hamas nella Striscia di Gaza. Al tazione del sistema Iron Dome. Il premier israeliano, Benya- fra Hamas e Israele. Hamas di rilasciare gli oltre
contempo è stata annunciata l’a- Non si fermano poi le violen- min Netanyahu, ha intanto so- «Da quasi un mese, il 240 ostaggi catturati duran-
pertura di un corridoio per con- ze in Cisgiordania, dove dal 7 ot- speso il ministro per la Tradizio- mondo osserva come evolve te l’attacco e si esortano en-
sentire ai civili di Gaza nel nord tobre, secondo l’Onu, sono state ne ebraica, Amichay Eliahu, da la situazione in Israele e nei trambe le parti a rispettare
della Striscia di spostarsi al sud. uccise più di 140 persone: a nord tutte le sedute del governo, «fi- Territori palestinesi occupa- gli obblighi derivanti dal
Da Hamas una robusta serie di Hebron un ventunenne pale- no a nuovo ordine», dopo che in ti con sgomento e orrore diritto internazionale anche
di razzi è stata lanciata su Tel stinese è morto in un raid dell’e- un’intervista il politico, dirigen- per il numero crescente di durante una guerra.
Aviv e in tutta la zona centrale di sercito israeliano. te del partito di estrema destra vite perse e straziate», han- A Gaza, hanno sottoli-
Israele, senza provocare vittime. Contro il rischio di un allarga- “Potere ebraico” di Itamar Ben no dichiarato i capi delle neato infine i capi delle
Mentre risuonavano le sirene mento del conflitto, l’esercito Gvir, non aveva escluso il ricorso Nazioni Unite, descrivendo agenzie dell’Onu, devono
d’allarme, forti esplosioni sono degli Stati Uniti ha reso noto che ad armi atomiche a Gaza. il tragico bilancio di en- entrare più cibo, acqua,
A Gerusalemme, infine, due trambe le parti, dopo l’at- medicine e carburante per
agenti israeliani sono stati feriti a tacco di Hamas del 7 otto- aiutare la popolazione asse-
coltellate nei pressi della Porta bre scorso da Gaza verso diata. «Sono passati 30
di Erode. L’aggressore è stato Israele e la risposta dell’e- giorni. Ora basta, questo
ucciso, ha riferito l’agenzia pale- sercito israeliano. Nella no- deve finire subito», conclu-
stinese Wafa. ta, la situazione a Gaza è de la dichiarazione.
(concluso però l’8 ottobre), e ri- 2024. Quanto al resto, si vede
lanciato da «Foreign Affairs», già l’irrigidimento di un’allean- Colloquio tra il presidente dell’Anp
evidenzia come a Gaza il 44% za anti-occidentale tra Russia,
della popolazione non avrebbe
fiducia in Hamas e solo il 23%
Cina, Iran e Sud Globale».
Infine, a livello politico, si
e il segretario di Stato Usa
voterebbe per il suo leader nota in occidente «l’emersione
Ismail Haniyeh in caso di ele- di un blocco islamista radicale, CONTINUA DA PAGINA 1
zioni. «Hamas — prosegue Bar- dovuto anche all’immigrazione
kawi — è una fazione islamista su larga scala degli ultimi de- tura di assistenza umanitaria e il ripristino dei
militante che si è rafforzata an- cenni, che dà vita a una nuova servizi essenziali a Gaza», chiarendo poi che
che a causa del lungo blocco su realtà elettorale in grado di ali- «la violenza estremista contro i palestinesi deve
Gaza voluto da Israele, e non mentare il contraccolpo popu- finire».
un’organizzazione di “resisten- lista». In modo correlato, con- Intanto, secondo il sito informativo statuni-
za” ampiamente popolare. clude Barkawi, «la guerra sta tense Axios, ieri è giunto in Israele il direttore
L’attacco del 7 ottobre ha pro- portando a spaccature negli della Cia, Bill Burns. La sua agenda prevede di-
vocato un disastro umanitario. schieramenti politici di sinistra versi incontri di alto livello, tra cui quello con il
Queste dinamiche danno forza, indebolendo l’opposizione al- primo ministro israeliano, Benjamin Neta-
purtroppo, agli estremisti di en- l’estrema destra. I giovani di si- nyahu.
trambe le parti e portano all’o- nistra conoscono per la prima Al contempo, si registra l’incontro tra il lea-
dio reciproco». volta gli orrori del conflitto der supremo dell’Iran, Ali Khamenei, con il ca- Ursula von der Leyen, ha avuto un colloquio
D’altro canto, ci sono i “rim- israelo-palestinese e, nella loro po di Hamas, Ismail Haniyeh. Lo ha riferito ie- telefonico con il capo di Stato egiziano, Abdel
balzi” della crisi anche per i tan- confusione, molti sostengono ri l’agenzia di stampa iraniana Irna, senza spe- Fattah al-Sisi. « L’ho ringraziato per la leader-
ti attori coinvolti. Negli Usa, attivamente un’organizzazione cificare la data del colloquio. Durante l’incon- ship dell’Egitto nel fornire aiuti umanitari a Ga-
«nella misura in cui il conflitto islamista militante come Ha- tro, Haniyeh ha informato Khamenei sui «cri- za e nell’aiutare a far uscire i cittadini europei
causerà grattacapi interni per mas. Ma anche chi dirige la rab- mini» commessi da Israele in Palestina, mentre da Gaza», ha scritto von der Leyen su X . Riba-
Joe Biden, dividendo l’ala pro- bia contro Israele e i suoi soste- Khamenei ha sottolineato «la politica perma- dita, inoltre, «l’importanza di proteggere le vite
gressista del Partito democrati- nitori sta causando tensioni nente dell’Iran a sostegno alle forze di resisten- dei civili e di rispettare il diritto e umanitario».
co da quella più moderata, po- nelle coalizioni progressiste che za palestinesi contro gli occupanti» israeliani. Entrambe le parti, infine, hanno convenuto sul-
trebbe trarne vantaggio la cam- costituiscono il contraltare alle Tentativi diplomatici arrivano anche dall’Eu- la «necessità di una pace duratura in Medio
pagna di Donald Trump per il destre estreme». ropa: ieri il presidente della Commissione Ue, Oriente basata su una soluzione a due Stati».
La condanna di Guterres e dell’Unione europea
DAL MOND O
Opporsi alle forze
dell’antisemitismo Venti civili morti
in un attacco
Filippine: conduttore
radiofonico ucciso
A New Delhi scuole
chiuse una settimana
nel Camerun in diretta Facebook per lo smog
NEW YORK, 6. «La polarizzazione e la disumanizzazione sono
alimentate da uno tsunami di disinformazione. Dobbiamo op- Almeno venti persone, fra cui Un conduttore radiofonico fi- Non accenna a diminuire la
porci alle forze dell’antisemitismo», nonché «del bigottismo donne e bambini, sono state lippino, Juan Jumalon, è stato terribile cappa di inquinamen-
anti-musulmano e di tutte le forme di odio». A dirlo, sul suo uccise oggi in un attacco dei ucciso a colpi di pistola mentre to atmosferico che da giorni
profilo X, è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, An- separatisti anglofoni nel vil- era in diretta video su Face- soffoca New Delhi. Nella ca-
tónio Guterres. laggio di Egbekaw, nel Came- book. Secondo quanto riporta pitale indiana è stato disposto
La Commissione Ue, nello schierarsi al fianco delle comuni- run sud-occidentale. Lo hanno l’agenzia Ap, un uomo armato che le scuole primarie, chiuse
tà ebraiche, condanna in una nota «il picco di episodi di antise- reso noto le autorità del Paese è entrato negli studi della ra- con un provvedimento di ur-
mitismo in tutta Europa» che ha raggiunto «livelli straordinari africano, precisando che il san- dio locale della città di Calam- genza venerdì scorso, non
negli ultimi giorni, ricordando alcuni dei periodi più bui della guinoso attacco è avvenuto in ba, nella provincia occidentale apriranno per tutta la settima-
storia». Si tratta di «atti spregevoli» che «vanno contro tutto una regione dove i separatisti e di Misamis, sparando al gior- na. Ogni anno a Delhi muoio-
ciò che l’Europa rappresenta». Solo in Francia si sono registra- l’esercito di Yaoundé si scon- nalista che stava trasmettendo no prematuramente migliaia
ti, dal 7 ottobre, 1040 episodi di atti antisemiti. trano da sette anni. in diretta. di persone per lo smog.
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lunedì 6 novembre 2023 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3

La strage nella città di Omdurman a quasi sette mesi dall’inizio della guerra Concluse le ricerche di eventuali superstiti

Oltre 20 vittime in Sudan Centinaia i dispersi

per una granata su un mercato
KHARTOUM, 6. Ancora vittime
civili a causa della sanguinosa
guerra che, dallo scorso 15
aprile, vede opporsi le Forze
armate sudanesi del presiden-
te de facto Abdel Fattah Al
Burhan e Le Forze di suppor-
to rapido guidate da Moha-
med Hamdan Dagalo. Oltre
20 civili sono rimasti uccisi nel
fine settimana nella città di
Omdurman, poco a nord del-
la capitale Khartoum, a segui-
to di uno scontro a fuoco tra
le fazioni in lotta.
Secondo un comunicato del
Comitato degli avvocati pro-
democrazia, che documenta le
vittime civili e le violazioni dei
diritti umani nel conflitto,
«durante gli intensi scontri a
fuoco tra i belligeranti, delle
granate sono cadute su un
mercato a Omdurman, ucci-
dendo più di 20 civili e provo-
cando feriti».
«A causa dell’escalation de-
gli scontri tra le due parti e
dei sparatorie indiscriminate
da entrambe le parti, molti
proiettili sono caduti nel di-
stretto del quartiere Al-Tha-
wra di Omdurman, uccidendo
più di 20 cittadini e ferendone
altre persone», ha spiegato ie-
ri in una dichiarazione il
gruppo non governativo
Emergency Lawyers del Su-
dan.
Dallo scorso 15 aprile non
accenna a cessare il conflitto
esploso in Sudan tra esercito
regolare e paramilitari. Esplo-
so dapprima nella capitale
Khartoum, il conflitto si è
progressivamente allargato in
altre regioni del Paese in parti-
colare nel Darfur. Finora le
vittime sarebbero circa 9.000.
Oltre 5,6 milioni persone han-
no lasciato le loro case, ha af-
fermato nei giorni scorsi il sot-
tosegretario generale delle
Nazioni Unite per gli Affari
umanitari, Martin Griffiths.
La situazione umanitaria è
molto grave. Nei giorni scorsi
anche un centro pediatrico di
Emergency a Nyala, nel Sud
Darfur, è stato saccheggiato e
devastato dopo l’arresto di
parte dello staff dell’Ong da
parte di membri delle Forze di
supporto rapido.
nel Nepal distrutto dal sisma
KATMANDU, 6. Le autorità
nepalesi hanno terminato ieri
sera le operazioni di ricerca
dei dispersi a seguito del vio-
lento terremoto di magnitudo
6,4 sulla scala Richter che ve-
nerdì scorso ha colpito l’estre-
mo ovest del Paese himalaya-
no. Finora le vittime accertate
sono 160, ma all’appello man-
cano ancora centinaia di per-
sone.
La priorità, hanno fatto sa-
pere da Katmanu, è ora quel-
la di aiutare i sopravvissuti riti in altre parti della regione operazioni di soccorso e di-
estratti dalle macerie. La interessata dalla prima scossa stribuzione degli aiuti nelle
scossa è stata avvertita fino a e da quelle successiva di asse- zone colpite, oltre che per il
New Delhi, capitale dell’In- stamento. Scosse che hanno trasporto dei feriti. In totale
dia, situata a quasi 500 chilo- danneggiato e distrutto case, sono circa 1.500 i soldati im-
metri dall’epicentro, localiz- scuole e centri sanitari. Le sti- pegnati nelle operazioni di
zato a soli 1o chilometri di me indicano che migliaia di salvataggio.
profondità vicino a Jumla, bambini in età scolare vivono Anche il primo ministro in-
nella provincia di Karnali. nelle aree colpite e al momen- diano, Narendra Modi, ha
I distretti occidentali di Ja- to non è dato sapere quando espresso la sua «solidarietà»
jarkot e Western Rukum, so- potranno tornare in aula. per la tragedia e si è offerto
no stati i più colpiti dal sisma. L’esercito nepalese ha mo- sui social media di fornire al
I primi rapporti non offrono bilitato cinque elicotteri e un Paese vicino «tutta l’assisten-
però cifre chiare su morti o fe- aereo per collaborare alle za possibile».
Tensioni nel Paese asiatico dopo le manifestazioni contro il governo

In Bangladesh ondata di arresti

La guerra in Ucraina
tra i sostenitori dell’opposizione
di ANDREA WALTON stenitori, 5760 sono rimasti fe- che monitora il rispetto dei di-
Almeno 8 feriti nella città portuale. Un altro attacco causa 2 morti a Kherson riti e 7700 sono stati arrestati, ritti civili e politici nel mondo

I
l Bangladesh è attraver- incluso il leader de facto del con un rapporto annuale, ha
Un bombardamento russo su Odessa sato da forti tensioni po-
litiche che stanno provo-
partito Mirza Fakhrul Islam
Alamgir.
definito il Bangladesh come
una nazione parzialmente li-
danneggia il Museo delle belle arti cando violenze ed instabilità
nella nazione asiatica. L’op-
L’Alto rappresentante del-
l’Unione europea per gli Affa-
bera ed ha segnalato come il
Bnp sia stato ciclicamente in-
posizione, guidata dal Ban- ri esteri e la Politica di sicurez- debolito, nel corso degli anni,
KYIV, 6. Un bombardamento pre nel sud del Paese, dove si Il Cremlino, tramite il por- gladesh national party (Bnp), za Josep Borrell ha commen- dalle minacce e dagli arresti
russo ha colpito ieri sera la cit- contano due civili morti e sei tavoce, Dmitrij Peskov, ha in- dal Jamaat-e-islami party e da tato gli ultimi sviluppi nella effettuati nei confronti dei
tà portuale di Odessa, nel sud feriti. vece commentato lo stato dei altri movimenti, ha chiesto ai nazione asiatica, sul social X, suoi esponenti di spicco. Una
dell’Ucraina, provocando al- Il ministero della Difesa di rapporti con Washington, os- propri sostenitori di dare vita definendosi «preoccupato situazione che ha impedito al
meno otto feriti oltre che in- Mosca ha intanto dichiarato servando che «le relazioni so- a due giorni di blocchi strada- per l’arresto di oltre ottomila partito di essere competitivo
genti danni a edifici e a infra- sabato sera che le forze ucrai- no a zero e, direi, anche sotto li per interrompere i trasporti sostenitori dell’opposizione in ambito elettorale e che di
strutture portuali, tra cui alcu- ne hanno lanciato 15 missili da lo zero». «Ma poiché sia noi pubblici per protestare contro in Bangladesh» ed afferman-
crociera contro il cantie- che l’America abbiamo una re- gli attacchi ed i massicci arre- do che «la giustizia deve esse-
re navale Zaliv, nella lo- sponsabilità speciale per la sti effettuati nei confronti dei re garantita in tutti i casi».
calità di Kerch, in Cri- stabilità globale e strategica, membri delle opposizioni. Il Borrell ha inoltre scritto
mea. Buona parte di in un modo o nell’altro col Bnp ha riferito che, nel perio- che l’Unione europea «chiede
questi missili sono stati tempo dovremo riprendere do compreso tra il 28 ottobre a tutti i partiti di astenersi dal-
abbattuti, ma altri han- questa conversazione», ha ag- e lo scorso sabato notte, sono la violenza» e chiarito come
no colpito il cantiere na- giunto Peskov. stati uccisi nove dei suoi so- «sia vitale trovare una strada
vale danneggiando una che conduca ad elezioni par-
nave. «La vita dimostra tecipate». Le parole di Borrell
costantemente che non fanno riferimento ai problemi
ci sarà la flotta russa del di lungo corso che riguardano
Mar Nero in Crimea», Trasferimenti dopo lo sbarco di 530 persone lo scenario politico bengalese
ha commentato il capo e che vedono fermamente
dell’ufficio presidenziale Migranti, si svuota contrapposti i partiti politici
ucraino, Andrij Yermak. del Paese asiatico. fatto ha alterato la possibilità
Sul piano diplomati- l’hotspot di Lampedusa Le opposizioni hanno ripe- di un ricambio ai vertici del
co, intanto, il presidente tutamente chiesto al governo Paese. Lo scenario politico
ni magazzini e camion per il ucraino, Volodymyr Zelensky, guidato dal primo ministro del Bangladesh, come ricor-
trasporto di cereali. L’attacco, ha detto di non essere pronto ROMA, 6. Lampedusa si con- L’hotspot locale di Contrada Sheikh Hasina, al potere dal dato da Freedom House, è
avvenuto con missili e droni, per colloqui con la Russia: ferma terra di sbarchi dispe- Imbriacola al momento ospi- 2009 ed esponente del partito dominato dall’Awami league
ha danneggiato anche il Mu- «Devono uscire dal nostro ter- rati: solo sabato sera, sull’iso- ta 576 naufraghi, fra cui 30 progressista Awami league, e dal Bnp e la contrapposizio-
seo delle belle arti, patrimonio ritorio, solo dopo, il mondo la sono approdate 530 mi- minori non accompagnati; che le elezioni parlamentari ne tra i due partiti ha contri-
mondiale dell’Unesco. può passare alla diplomazia», granti, quasi tutti originari nella giornata di oggi verran- previste per il gennaio 2024 buito a fasi di protratta vio-
L’attacco a Odessa segue ha dichiarato all’emittente del Bangladesh, tratti in sal- no quindi attuati numerosi vengano supervisionate, co- lenza che ha provocato la
quello di ieri su Kherson, sem- Nbc. vo dalla guardia costiera. trasferimenti di migranti in me accaduto in passato, da un morte di migliaia di persone.
altri centri accoglienza dell’I- esecutivo neutrale che ne ga- Freedom House ha inoltre
talia. In mare, però, si conti- rantisca lo svolgimento de- segnalato che i giornalisti ed i
nua a morire: ieri, il corpo mocratico. La richiesta pre- media sono oggetto di molte
senza vita di una donna mi- suppone che il governo in ca- forme di pressione, incluse
Mosca testa con successo il lancio grante è stato rinvenuto nelle
acque antistanti Cala Pulci-
rica si dimetta per lasciare
spazio all’esecutivo di transi-
minacce, denunce e violenze
anche mortali. Nel corso del
di un missile da un sottomarino nucleare no. zione ed è stata fermamente 2022 i i giornalisti sono stati
Sul tema delle migrazioni respinta dai vertici politici arrestati oppure hanno subito
MOSCA, 6. Il nuovo incrociatore missilistico in circa un anno, è stato effettuato nel Mar si discute anche in Francia: il dell’Awami league. Le ultime violenze per aver scritto arti-
strategico sottomarino a propulsione nucleare Bianco. Secondo Mosca, ha colpito il suo capo dello Stato, Emmanuel due consultazioni, svoltesi nel coli critici nei confronti del
russo (Imperator Alexander III) ha completato obiettivo in un campo di prova nella penisola Macron, ha scritto ai leader 2014 e nel 2018 in assenza di governo e sussiste un clima di
ieri il lancio di prova del missile balistico Bu- di Kamchatka, nell’Estremo oriente russo. Il dei partiti politici nazionali un governo neutrale, sono impunità nei confronti di que-
lava. Lo ha riferito — come riporta la Tass — il Bulava — con codice SS-NX-30 nella classifica- per invitarli a un incontro a state boicottate dai partiti del- sti attacchi. Il settore giudi-
ministero della Difesa di Mosca. zione della Nato — ha una gittata di 8.000 chi- Saint-Denis il 17 novembre. Il l’opposizione e, secondo ziario del Paese è soggetto a
Il test assume particolare rilievo perchè ef- lometri, una lunghezza di 12 metri e può essere presidente ha inoltre suggeri- quanto riportato dall’agenzia politicizzazione ed a forme di
fettuato pochi giorni dopo la decisione di Mo- equipaggiato con dieci testate nucleari. E il to ai parlamentari di modifi- turca Anadolu, segnate da pressione mentre i cittadini
sca di revocato la ratifica del Trattato che met- sottomarino Imperator Alessandro III, indica care la Costituzione per poter gravi brogli. sono impossibilitati a farne
te al bando gli esperimenti atomici. la Russia, può essere equipaggiato con 16 di sottoporre a referendum testi L’organizzazione non go- uso a causa della corruzione
Il lancio del missile russo Bulava, il primo questi missili. riguardanti l’immigrazione. vernativa Freedom House, endemica esistente.
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 6 novembre 2023

Per la cura della casa comune - IMPACTA: l’economia per l’uomo

Un gigantesco guadagno per gli istituti finanziari

Giù le mani dalle rimesse

degli emigrati
di PIERLUIGI SASSI E siamo talmente tanto concen- fatto che queste persone non sono
trati su noi stessi, piuttosto che sul- considerate bancabili dal sistema fi-

F
a sempre un certo effetto
quando si diventa vittime di
comportamenti insensati e
autolesionisti. Che si tratti
di un collega d’ufficio che avvelena
senza motivo il clima lavorativo o di
un potente premier che fa saltare un
negoziato di pace, veniamo sempre
travolti da quel misto di sconcerto,
rabbia e frustrazione che ci toglie la
pace e non di rado anche il sonno.
L’inquietudine però non è il peg-
giore dei mali, specialmente se a ge-
nerarla sono quelle ingiustizie plane-
tarie alle quali l’umanità sembra sem-
pre più assuefatta. Molto meglio ar-
rabbiati che rassegnati, al milione di
bambini che muoiono ogni anno di
fame. Molto meglio pronti a battersi
che non ad abbattersi per il miliardo
di persone costrette a vivere sotto la
soglia della povertà assoluta a causa
dell’inutile opulenza di una parte
sempre più piccola e privilegiata del-
la popolazione mondiale.
Anche perché quel sano turba-
mento è ormai l’unica energia dispo-
nibile per ideare ed attuare soluzioni
nuove che, pur essendo spesso sem-
plici, rischiano di diventare polvere
nascosta sotto il tappeto della più pi-
gra sopportazione.
A ricordarcelo con straordinaria
eloquenza è il progetto innovativo
“What if …?” (Cosa succede se …?)
nato da imprenditori “arrabbiati”
provenienti dal controverso mondo
del “money transfer”. Uomini che ad
un certo punto della loro ricca carrie-
ra hanno cominciato a chiedersi se ci
fosse un modo più giusto di fare il
proprio mestiere.
Ma facciamo un passo indietro.
Secondo il 31° Rapporto Immigrazio-
ne, nel 2022 i migranti internazionali
hanno raggiunto l’impressionante
numero di 281 milioni, 100 dei quali
da considerare “migranti forzati” per-
le sfide del nostro tempo, da arriva-
re persino a sfruttare a nostro van-
taggio tutta questa miseria. Si co-
mincia con lo scandalo delle tratte
di esseri umani, che rende un infer-
no senza fine i così detti “viaggi
della speranza”, per arrivare alla
gestione iper-speculativa delle ri-
messe attraverso le quali i migranti
mandano soldi alle proprie fami-
glie.
Un flusso di denaro, quest’ultimo,
che fa gola a tanti operatori finanzia-
ri del tutto indifferenti al fatto che
dietro a tutto quel denaro vi sia la
drammatica lotta per la sopravviven-
za di miliardi di poveri.
Secondo la Banca Mondiale nel
periodo 2000-2020 il volume delle ri-
messe internazionali è cresciuto ad
un tasso medio annuo del 9% arri-
vando a superare i 700 miliardi di
dollari e a rappresentare un contribu-
to 5 volte superiore a quello dei fondi
per la cooperazione. Per comprende-
re di cosa stiamo parlando basti pen-
sare che ci sono paesi talmente poveri
che per loro il volume delle rimesse
pesa il 40% del Pil nazionale. Insom-
ma, senza quei soldi si muore.
Eppure dei 100 euro che la badan-
te emigrata spedisce in queste terre
della sofferenza gli operatori finan-
ziari arrivano a trattenersi fino al 15%
offrendo come unico servizio il tra-
sferimento del danaro. Uno sfrutta-
mento odioso, reso possibile solo dal
Fondo clima e un nuovo Piano Mattei per l’Africa
di GIULIANO GIULIANINI
nanziario e pertanto non possono
trasferire soldi attraverso un semplice
bonifico da pochi euro.
Di fronte a questo scandalo le Na-
zioni Unite hanno inserito l’inclusio-
ne finanziaria e le rimesse dei mi-
granti tra gli obiettivi di sviluppo so-
stenibile dell’Agenda 2030. In parti-
colare l’Obiettivo 10.c prevede che si
riducano a meno del 3% i costi di
transazione delle rimesse dei migran-
ti e vengano del tutto eliminati i cor-
ridoi di rimesse con costi più alti del
5%. Questa riduzione dei costi insie-
me all’inclusione finanziaria delle
persone fragili rappresenta una chia-
ve decisiva per lo sviluppo sostenibi-
le delle economie periferiche. L’unica
chiave in grado di generare circoli
economici virtuosi senza i quali nes-
sun obiettivo dell’Agenda 2030 po-
trebbe in realtà essere raggiunto.
Torniamo allora agli imprenditori
arrabbiati del progetto “What if
...?”.
Dopo aver accettato passivamente
per anni questo iniquo trasferimento
di denaro hanno deciso che bisogna-
va rimboccarsi le maniche e trovare
un’alternativa valida. Nasce così il
progetto IF-System (Inclusive Finan-
cial System) che si pone come obiet-
tivo quello di includere i protagonisti
delle rimesse internazionali in un si-
stema finanziario capace di abbattere
i costi di trasferimento del denaro e
di promuovere lo sviluppo di una
I programmi dell’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
le nazioni più prospere che di cui ormai più di 300 mi-
aiutano i paesi poveri a re- lioni della Commissione eu-
economia locale sostenibile attraver-
so lo strumento del microcredito.
Il progetto fonda il suo modello
sulla trasformazione delle rimesse in
fondi di garanzia che consentono, at-
traverso accordi con le banche locali
dei paesi in via di sviluppo, di rende-
re bancabili i destinatari delle rimes-
se. Questi a loro volta conquistano
così la libertà di organizzarsi in co-
munità e di gestire direttamente pic-
coli progetti di accesso al credito gra-
zie ai quali costruire uno sviluppo
economico locale sostenibile. Un
percorso doppiamente virtuoso per-
ché grazie alle tecnologie della bloc-
kchain e delle monete virtuali a questi
flussi economici viene affiancato un
vero e proprio sistema di protezione
del valore, che difende il destinatario
delle rimesse anche dalle pesanti in-
flazioni — spesso a due cifre che so-
gravissima crisi pandemica
degli scorsi anni. Nel 2022
vente soffocano questi paesi. Il pro-
getto è stato sperimentato con suc-
cesso in un paese in via di sviluppo e
in breve tempo ha creato una nuova
comunità finanziaria con oltre
600mila persone dando lavoro a
40mila agenti. Qui il modello econo-
mico ha dimostrato di funzionare be-
ne e di saper produrre i benefici spe-
rati in termini di sviluppo sostenibi-
le.
Il progetto “What if …?” dimostra
in modo semplice e concreto che la
sfida del nostro tempo non passa tan-
to dai trattati internazionali ma dal
cuore e dal coraggio delle persone.
Come Papa Francesco ci ha ricordato
nella Laudate Deum: è il fatto di cam-
biare le abitudini personali, familiari
e comunitarie a realizzare i grandi
processi di trasformazione che opera-
no dal profondo della società» (71).
La cooperazione pro-
muove uno sviluppo soste-

ché letteralmente costretti all’esodo
da guerre e cambiamenti climatici
devastanti. Un fenomeno strettamen-
te correlato con quello della povertà
estrema e dell’impossibilità oggettiva
di potersene emancipare, che caratte-
rizza aree sempre più numerose e va-
ste del pianeta. Insomma, quando
l’imperativo tecnocratico dell’econo-
mia mondiale riduce alla fame una
comunità fragile, questa non può che
reagire riversando le sue menti e
braccia migliori nei paesi ricchi in
cerca di una nuova economia della
sopravvivenza.
Ci hanno abituati a credere che il be-
nessere di cui godiamo sia un diritto
inalienabile, frutto della nostra abilità
economica, tecnologica e imprendito-
riale. Ma è ormai del tutto evidente
quanto questo assunto sia ingannevole.
Produrre, consumare, accumulare più
del necessario, non solo non aggiunge
reale benessere alle nostre vite, ma ge-
nera inevitabilmente uno spropositato
sfruttamento delle risorse naturali con
drammatiche conseguenze per le po-
polazioni fragili del pianeta, che poi si
riversano inesorabilmente e senza al-
cun controllo sui nostri territori.
Ed eccoci in uno di quei paradossi
ai quali si faceva riferimento. La po-
vertà e le migrazioni incontrollate le
generiamo noi con i nostri eccessi,
ma preferiamo sempre leggerle come
“invasioni barbariche” perché questo
giustifica molto meglio i nostri stili di
vita per quanto autolesionistici pos-
sano essere.
A
dicembre Dubai
ospiterà la 28a Con-
ferenza dell'Onu sui
cambiamenti climatici.
L’appuntamento si colloca
circa a metà della road map
definita a Parigi nel 2015
con l'Agenda 2030 degli
Obiettivi di Sviluppo So-
stenibile (SD Gs): circa 170
missioni da compiere per
assicurare un futuro vivibile
all'umanità, suddivise in 17
macro temi (sanità, energia,
pace, lavoro, diritti civili,
mitigazione climatica, istru-
zione, giustizia, ecc.). Il se-
gretario generale dell'Onu
Guterres, recentemente ha
denunciato che soltanto il
12% dei target è avviato a
compimento; metà degli
obiettivi sono “fuori stra-
da”; e per il 30% si parla di
stagnazione o addirittura
regressione. Oggi 700 mi-
lioni di persone vivono con
meno di 2,5 dollari al gior-
no, e un miliardo di esseri
umani non ha sufficiente di-
sponibilità di cibo, acqua,
cure e istruzione, nonostan-
te il primo obiettivo sia can-
cellare la povertà dal piane-
ta entro il 2030. Lo stru-
mento principale per conse-
guire il risultato dovrebbe
essere la cooperazione in-
ternazionale allo sviluppo:
cuperare i gap economici,
infrastrutturali, sociali e tec-
nologici. Gli accordi impor-
rebbero agli stati di destina-
re lo 0.7% del Pil alla coope-
razione, ma attualmente la
media è del 3.6%. Nono-
stante alcuni progressi, le
contingenze degli ultimi
anni — come la pandemia e
il conflitto russo-ucraino —
stanno frenando questi flus-
si finanziari; o li stanno de-
viando, come nel caso dei
fondi che i governi stanzia-
no per accogliere i rifugiati
economici, ambientali e in
fuga dai conflitti. Secondo
l'ultimo rapporto dell’A-
genzia italiana per lo Svi-
luppo Sostenibile (AsviS)
sugli SD Gs, l'Italia si colloca
al 18° posto tra i paesi dona-
tori. Abbiamo chiesto un
quadro della situazione a
Emilio Ciarlo, responsabile
delle Relazioni Esterne del-
l'Agenzia italiana per la
Cooperazione allo Svilup-
po (Aics), ente governativo
che opera in questo campo
dal 2016.
Come e dove avete agito in questi
anni?
L'Aics ha fatto un lavoro
straordinario. Il budget an-
nuale è passato da 300 mi-
lioni a 1.2 miliardi di euro,
ropea. Abbiamo centinaia l’aiuto pubblico globale è nibile: inclusione sociale,
di progetti attivi e venti sedi arrivato a 240 miliardi di garanzia dei diritti, accesso
nel mondo. Lavoriamo con dollari (+13 % rispetto al al cibo, all’istruzione, all’ac-
i governi locali e con decine 2021). L’Italia da qualche qua. I programmi di svilup-
di partner: organizzazioni anno sta seguendo un co- po sono decisi e scelti da co-
internazionali, enti locali stante trend di crescita ed è munità e governi locali. Noi
italiani, imprese, università, arrivata allo 0,32 del suo Pil siamo solo loro partner, non
organizzazioni della società (+15% sul 2021). Sia chiaro imponiamo una nostra
civile per le quali stiamo per che anche quando raggiun- agenda. Trasferiamo com-
pubblicare un nuovo im- gessimo lo 0,7, vorrebbe di- petenze, promuoviamo l’in-
portante bando da quasi re che ogni dieci euro di Pil contro virtuoso tra espe-
100 milioni. Siamo orgo- alla cooperazione andreb- rienze, e normalmente ve-
gliosi di aver migliorato no- bero 7 centesimi! diamo una crescita comune.
tevolmente la posizione del- Il nostro impegno nel setto-
l’Italia nella classifica inter- Da quali interventi si parte per sra- re ambientale sta crescendo.
nazionale sulla trasparenza dicare povertà e disuguaglianze? Finanziamo il ricorso a fon-
dell’aiuto. Investiamo e
operiamo in tutti i settori;
ma direi che sviluppo rurale
e sicurezza alimentare, for-
mazione professionale e vo-
cational training, diritti delle
donne e dei bambini, disa-
bilità e cultura, meritano
una menzione. Mediterra-
neo e Africa sono tra le no-
stre priorità geografiche, ma
abbiamo progetti in Ameri-
ca Latina come in Asia.
Come e quanto viene finanziata la
cooperazione internazionale?
Nonostante un trend di
crescita attestato dall’O cse,
l'Onu calcola un gap di
2500/3000 miliardi di dolla-
ri all’anno per centrare i
goal dell’Agenda 2030, spe-
cialmente a seguito della
lunedì 6 novembre 2023
di ENRICO GIOVANNINI*
C
ome mostrato nel re-
cente Rapporto del-
l’Alleanza Italiana
per lo Sviluppo So-
stenibile (ASviS), a metà del
cammino definito nel settem-
bre del 2015 dall’Assemblea
generale dell’Onu per il conse-
guimento dell’Agenda 2030
per lo sviluppo sostenibile, l’I-
talia appare “fuori linea” ri-
spetto ai 17 Obiettivi (Sustai-
nable Development Goals –
SDGs) che ci siamo impegnati
a centrare entro la fine di que-
sta decade. Infatti, per sei
Obiettivi la situazione è addi-
rittura peggiorata rispetto al
2010, per tre è stabile e per otto
i miglioramenti sono contenu-
ti.
In particolare, gli indicatori
compositi elaborati dall’ASviS
mostrano: peggioramenti ri-
spetto al 2010 per la povertà
(Goal 1), i sistemi idrici e so-
ciosanitari (Goal 6), la qualità
degli ecosistemi terrestri e ma-
rini (Goal 14 e 15), la governan-
ce (Goal 16) e la partnership
(Goal 17); una sostanziale sta-
bilità per gli aspetti legati al ci-
bo (Goal 2), alle disuguaglian-
ze (Goal 10) e alle città sosteni-
bili (Goal 11); miglioramenti
molto contenuti per sei Obiet-
tivi (istruzione, parità di gene-
re, energia rinnovabile, lavoro
dignitoso, innovazione e infra-
strutture, lotta al cambiamento
climatico) e aumenti più consi-
stenti per due (salute ed eco-
nomia circolare). In termini di
disuguaglianze territoriali, sui
14 Goal per cui sono disponi-
bili dati regionali solo per due
(10 e 16) si evidenzia una loro
riduzione, per tre (2, 9 e 12)
ti di energia alternative, le
azioni di lotta alla desertifi-
cazione, la rigenerazione di
intere aree degradate sia in
contesti rurali che urbani;
oltre al tradizionale soste-
gno a tutela della biodiver-
sità e dei parchi naturali.
Come incide il fenomeno dell'emi-
grazione dai paesi poveri con la
necessità di accelerarne lo svilup-
po?
La mobilità umana ha
assunto dimensioni gigan-
tesche; ma anche se noi im-
maginiamo un esodo bibli-
co dal sud al nord, la mag-
gior parte degli spostamen-
ti avviene all’interno del
sud globale. Intere aree si
spopolano per la desertifi-
cazione o per eventi clima-
una stabilità e per i restanti no-
ve un aumento, in contraddi-
zione con il principio chiave
dell’Agenda 2030 di “non la-
sciare nessuno indietro”.
Insomma, non ci siamo pro-
prio. Purtroppo, l’Italia è in
buona compagnia. «A metà
del percorso la promessa del-
l’Agenda 2030 è in pericolo»,
per usare le parole del segreta-
rio generale dell’Onu, Antó-
nio Guterres. Nel Rapporto
predisposto per il Summit del
settembre scorso dedicato a
questo tema, l’Onnu ricorda
che, nella sua fase iniziale,
l’impegno globale per l’attua-
zione dell’Agenda 2030 aveva
prodotto alcuni risultati im-
portanti: una riduzione del
tasso di povertà estrema (dal
10,8% del 2015 all’8% del 2019)
e del tasso di mortalità infanti-
le (da 20 morti ogni 1.000 nati
vivi a 18); una lotta più efficace
a malattie come l’Hiv e l’epati-
te; un aumento della quota di
energie rinnovabili (dal 16,7%
del 2015 al 19,1% del 2020); il
ritorno della disoccupazione ai
livelli ante-2008; il raddoppio
della quota di acque marine
messe sotto qualche forma di
protezione. Ma poi la pande-
mia, l’aggressione della Fede-
razione russa all’Ucraina, il
conseguente balzo dei prezzi
delle materie prime energeti-
che e dei prodotti alimentari
che ha scatenato un’inflazione
generalizzata, hanno fatto ar-
retrare il mondo intero.
Secondo l’Onu, a meno di
un deciso cambio di passo, nel
2030 vivranno ancora in po-
vertà estrema oltre mezzo mi-
liardo di persone; oltre 80 mi-
lioni di bambine e bambini
non andranno a scuola e 300
tici avversi. Altre zone ve-
dono il proliferare di rifu-
giati e campi profughi che
portano a conflitti con le
comunità ospitanti. Le città
calamitano sempre più fe-
nomeni di inurbamento in-
controllato. Tutta questa
mobilità avviene peraltro in
modo forzato, non volon-
tario, e nella maggior parte
dei casi non è adeguata-
mente regolata e accompa-
gnata, danneggiando i più
deboli: quasi sempre don-
ne e bambine. Noi vorrem-
mo che la partenza fosse
una scelta e il percorso si-
curo.
Si parla di cooperazione allo svi-
luppo come di una nuova forma di
politica estera: c'è reale coordina-
mento tra le agenzie dei paesi do-
natori?
Il coordinamento a livel-
lo europeo funziona. I paesi
si vedono costantemente a
livello locale e fanno eserci-
zio di programmazione
congiunta. L’Italia è leader
di questa programmazione
in diversi paesi e su diversi
temi. Lo sforzo di coordina-
mento è ulteriormente cre-
sciuto con l’iniziativa Team
Europe che ha come scopo
proprio il rendere più evi-
dente la coerenza dell’azio-
ne di cooperazione europea
la quale, sommando Com-
missione e stati membri, è la
più importante al mondo. Il
coordinamento tra i donor
internazionali esiste e sta
migliorando ma, per ora, è
L’OSSERVATORE ROMANO
Sull’Agenda 2030 il Paese è in grande ritardo e nel 2024 presiederà il G7
Anche per l’Italia
è tempo di scelte
milioni non saranno in grado
di leggere e scrivere; le emis-
sioni di gas climalteranti conti-
nueranno a crescere e i danni
da cambiamenti climatici sa-
ranno sempre più elevati in
tutte le parti del mondo; la
temperatura media, già au-
mentata di 1,1°C rispetto ai li-
velli preindustriali, raggiunge-
rà il limite di 1,5° previsto dagli
Accordi di Parigi nel 2034, non
più nel 2050, e continuerà a
crescere; nel 2030 circa 660 mi-
lioni di persone saranno anco-
ra senza elettricità e quasi due
miliardi fanno ancora affida-
meno efficace di quello eu-
ropeo.
Il Papa parla di “debolezza delle
politica internazionale” e auspica
“organizzazioni internazionali più
efficaci” per risolvere le disegua-
glianze. Che cosa ci si può atten-
dere da Cop28?
Credo che la pandemia
abbia sottolineato l’esigen-
za di un multilateralismo
forte, la necessità che si
guardi ad alcuni beni come
“common goods”: beni co-
muni dell’umanità rispetto
ai quali le frontiere non
hanno senso. La salute,
l’ambiente e la gestione del-
la mobilità umana sono casi
evidenti. Aics è sempre più
impegnata sui temi ambien-
tali; e la cooperazione italia-
na sarà pronta a fare di più
con il “Fondo clima”, ora-
mai operativo, e con il nuo-
vo Piano Mattei rivolto al-
l’Africa, in cui l’asse sul so-
stegno alla transizione eco-
logica dei paesi africani è
centrale. Alla Cop28 ci si
aspetta di rendere operative
alcune scelte politiche degli
scorsi anni: il meccanismo
finanziario per sostenere la
transizione ecologica nei
paesi meno sviluppati; il ri-
spetto degli impegni del-
l’Accordo di Parigi; il finan-
ziamento di “Early warning
for all”, un sistema di pre-
venzione e allarme per le ca-
tastrofi naturali lanciato
dall’Onu; un piano che af-
fronti il ruolo dei “sistemi
alimentari”.
mento su combustibili fossili e
altre pratiche inquinanti; po-
trebbero volerci almeno 25 an-
ni per fermare la deforestazio-
ne, mentre almeno un milione
di specie, su otto milioni oggi
conosciute, rischia l’estinzio-
ne.
Sono dati drammatici e
inaccettabili, che hanno spinto
Guterres ad aprire il Summit
proponendo un’ambiziosa
agenda per il prossimo “Sum-
mit sul futuro” che si terrà nel
settembre 2024: riformare il si-
stema finanziario internazio-
nale cambiando la governance
delle grandi organizzazioni
multilaterali; concordare un
Global Digital Compact per
un “futuro digitale aperto, li-
bero e sicuro per tutti”; defini-
re un codice di condotta per
una migliore informazione
pubblica, in grado di combat-
tere le fake news e la cosiddet-
ta “infodemia”; fissare nuove
regole globali per l’uso pacifi-
co, sicuro e sostenibile dello
spazio extra-atmosferico; crea-
re un nuovo standard per mi-
surare la prosperità andando
“oltre il PIL”; definire una
“Nuova Agenda per la Pace”
per fornire risposte efficaci ai
rischi per la sicurezza interna-
zionale e riformare il funziona-
mento del Consiglio di sicu-
rezza.
Su tutti questi aspetti l’Ita-
lia non ha ancora espresso in
modo esplicito la propria posi-
zione, anche se ha sottoscritto
le conclusioni del Consiglio
europeo di luglio scorso, che
assicurano il supporto di tutti i
27 Stati membri alle proposte
dell’Onu. Forse sarebbe il caso
che il Parlamento e l’opinione
pubblica italiana pongano
maggiore attenzione a queste
tematiche, consentendo al Go-
verno di assumere posizioni
autorevoli e il più possibile
condivise, visto che le decisio-
ni che verranno assunte in sede
Onu incideranno sul futuro
della governance internazio-
nale per gli anni a venire. Ov-
viamente, la drammatica situa-
zione in Ucraina e nel Medio-
riente non potranno non con-
dizionare le negoziazioni che
si svolgeranno nei prossimi
mesi, compresa la Cop28. Ma
proprio questi fatti mostrano
l’assoluta necessità che la co-
pagina 5
economica, e la battaglia con-
tro la sostenibilità si combatte
in modo lecito e in modo me-
no lecito attraverso la diffusio-
ne di informazioni intenzio-
nalmente distorte, che alimen-
tano negazionismi ed egoismi
di varia natura.
Il presidente della Repub-
blica italiana Mattarella ha re-
centemente affermato che
«tante discussioni sulla fonda-
tezza dei rischi, sul livello del-
l’allarme, sul grado di preoc-
cupazione che è giusto avere
per la realtà che stiamo speri-
mentando, appaiono sorpren-
denti. Occorre assumere la
piena consapevolezza che sia-
mo in ritardo. Bisogna agire,
cercando di incrementare l’im-
pegno a salvaguardia dell’am-
biente e per combattere le cau-
se del cambiamento climati-
co». Un mese fa, Papa France-
sco, nella sua esortazione apo-
stolica Laudate Deum, ha scritto:
«Poniamo finalmente termine
all’irresponsabile presa in giro
che presenta la questione come
solo ambientale, “verde”, ro-
mantica, spesso ridicolizzata
per interessi economici. Am-
munità internazionale trovi mettiamo finalmente che si
nuovi modi per prevenire i ri- tratta di un problema umano e
schi di conflitto e per interve- sociale in senso ampio e a vari
nire efficacemente laddove essi livelli. Per questo si richiede
si manifestano. un coinvolgimento di tutti».
Purtroppo, nella comunità L’Italia, che presiederà il G7
internazionale, nell’Unione nel 2024, non può non trovare
europea, nelle istituzioni na- il tempo e l’attenzione per af-
zionali, nella società italiana, frontare anche queste questio-
nelle imprese non tutti pensa- ni. Una “mission impossible”?
no che l’Agenda 2030 sia la Forse, ma certamente si tratta
bussola da seguire, al di là del- di un tentativo da fare con tut-
le dichiarazioni di facciata. Le to l’impegno possibile.
resistenze esistono e sono di
natura culturale, politica ed *Direttore scientifico dell’ASviS
BREVI DAL PIANETA
• Record di giornate calde a Tokyo ne 2023
Autunno sempre più caldo a Tokyo, con il mese di novembre par-
ticolarmente mite, che contribuisce ad aggiornare il record da ini-
zio anno per il numero più alto dei giorni che hanno visto tempe-
rature superiori ai 25 gradi, in Giappone considerati valori “esti-
vi”. Dopo i 26 gradi centigradi misurati sabato — conseguenza di
un fronte di alta pressione sull'arcipelago — la capitale nipponica
ha accumulato 141 giornate di sole, superando il record dell’anno
scorso. Le piùrecenti rilevazioni seguono i numeri di agosto che
hanno registrato ogni singolo giorno del mese temperature di al-
meno 30 gradi: si tratta della prima volta dall’inizio delle statisti-
che, nel 1875.
• In 3 regioni italiane 113 eventi estremi in 10 mesi
«La tempesta Ciaran dimostra ancora una volta come la crisi cli-
matica stia accelerando il passo con eventi meteorologici estremi
sempre più intensi. Da inizio anno a fine ottobre in Lombardia si
sono verificati ben 61 eventi meteorologici estremi (+65% rispetto
ai primi 10 mesi del 2022), 28 in Toscana (+27% rispetto ai primi ai
primi 10 mesi del 2022) e 24 in Veneto (+41% rispetto ai primi ai
primi 10 mesi del 2022) per un totale complessivo di 113 eventi me-
teo estremi. Parliamo tra l’altro delle tre regioni al momento tra le
piùcolpite in queste ore anche dalla tempesta Ciaran». È quanto
fa sapere Legambiente citando dati dell’Osservatorio Cittá Clima.
• Clima pazzo: in Puglia ciliegi già in fiore
Da terreni con gli alberi di fico ancora in produzione nel Brindisi-
no ai ciliegi in fiore nel Barese. «Il ciclo vegetativo delle piante è
completamente destabilizzato. Stiamo subendo in maniera davve-
ro preoccupante gli effetti del cambiamento climatico»: a lanciare
l’allarme su quanto sta avvenendo nelle campagne pugliesi è Al-
fonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. Le alte temperatu-
re che si sono registrate a ottobre stanno influendo e non poco
sulle produzioni attuali, ma anche su quello che potrá essere il fu-
turo raccolto. «Potrebbero iniziare delle vegetazioni che poi tra
qualche settimana — aggiunge — con l’arrivo delle gelate rischiano
di essere compromesse». E questo potrebbe verificarsi anche per
le fioriture anticipate dei ciliegi. E l’ulteriore pericolo, come con-
ferma Cavallo, «è che i casi segnalati a Casamassima per le cilie-
gie, non siano isolati».
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 6 novembre 2023

PRO GETTO FOTO GRAFICO «LA CASA» Albert Camus nasceva il 7 novembre 1913
A colloquio con Adama Kone
Il macigno e «l’uomo assurdo»
Vite sospese di GABRIELE NICOLÒ lo di vita. In un certo senso fece be- in basso), il quale simboleggia l’e-

in uno scatto
ne, poiché tale verità non valeva il roe assurdo, tanto per le sue passio-

L’
«assurdo» rappresenta rogo». ni che per il suo tormento. «Il di-
una presa di coscienza L’assurdo e il suicidio coincido- sprezzo per gli dei, l’odio contro la
preliminare a ogni re- no? Per Camus la risposta è negati- morte e la passione per la vita, gli
Dal Mali a Roma in attesa di futuro gola di vita, ma segna
solo un momento di passaggio e
va, perché i due concetti divergono.
Si può credere — argo-
hanno procurato l’indicibile suppli-

non può arrogarsi il diritto di dire menta — che il suicidio

di ALICIA LOPES ARAÚJO zie a Dio ero in compagnia di amici, al- l’ultima parola sulla storia dell’uo- sia la rivolta, ma a tor-
cuni dei quali dall’Italia si sono poi tra- mo. Il serrato ragionamento di Al- to, poiché esso non rap-

U
n pallone che vibra sospeso sferiti in Francia, mentre altri in Ger- bert Camus, che si dipana nel sag- presenta il logico sboc-
nell’aria tra i palazzi di un mania». L’odissea di Adama nel deser- gio Il mito di Sisifo (1942), unito a una co di questa, ma è, anzi,
centro di accoglienza, come to e in mare «è difficile da raccontare. pressante esigenza chiarificatrice, è esattamente il suo con-
sospesa è l’esistenza dei Non ricordo niente», sussurra, inchio- teso a dimostrare che anche la dot- trario, a causa del con-
tanti ragazzi che lì vivono in attesa di dandoci con uno sguardo da cui trape- trina dell’esistenzialismo, inficiata senso che presuppone.
futuro. È una delle immagini più signi- la una sofferenza tangibile, che riempie da una trama desolante e allora do- «Il suicidio è l’accetta-
ficative scelta da Adama Kone, venti- la stanza. Non c’è bisogno di scavare minante, contiene qualche accenno zione del proprio limi-
duenne proveniente dal Mali, per la nei particolari: per lui ora è il momento di speranza. Lo scrittore francese te». In virtù di esso,
sua raccolta di fotografie nell’ambito di trovare equilibrio, di guardare al fu- (nasceva il 7 novembre di 110 anni tutto è consumato e
del laboratorio interculturale dello turo. fa) realizzò, appena trentenne, que- l’uomo ritorna nell’am-
Studio Kene. Il suo impegno artistico Da Lampedusa «sono stato trasferi- st’opera con il dichiarato intento di bito della sua storia es-
— introdotto dalla citazione «avevo tre to a Crotone, dove trascorrevo tutto il ripensare «la filosofia dell’assur- senziale. «A suo modo,
sedie nella mia casa; una per la solitudi- giorno chiuso a non fare niente. Lì non do». Tale opera finisce per configu- il suicidio risolve l’as-
ne, due per l’amicizia, e tre per la com- c’era la scuola, mentre io volevo studia- rarsi come uno strumento di con- surdo perché lo trascina nella sua zio, in cui tutto l’essere si adopra
pagnia» (Henry David Thoreau) — rac- re l’italiano e svolgere qualche attività, fessione e di riflessione filosofico- stessa morte» afferma lo scrittore. per nulla condurre a termine. È il
non dormire. Non mi piace così — letteraria a carattere ideologico, e a In questo scenario spunta la dimen- prezzo che bisogna pagare per le
prosegue schietto —. Quindi sono pieno titolo s’inserisce in una preci- sione del cinismo. Infatti la realtà passioni della terra». È quando la
scappato per venire a Roma. Per due sa tradizione che da Kafka a Gide, etica dell’«uomo assurdo» si artico- pietra, beffarda e inclemente, ricade
«Il luogo dove mi sento bene, mesi ho dormito all’addiaccio alla da Kierkegaard a Nietzsche offre la in atteggiamenti che possono de- dalla sommità della collina, che Ca-
è quella la mia casa: lo Studio Kene, stazione Termini, finché grazie alla un’alta testimonianza della crisi finirsi «cinici». Camus denuncia un mus prende interesse alla causa di
Caritas e a Casa Africa (dove sono an- spirituale che caratterizzò il Nove- cinismo teoretico, derivante dalla Sisifo. «Un volto che patisce tanto
è casa. Sono in un Paese straniero, dato a chiedere aiuto) ho incontrato cento. constatazione che l’«uomo assur- vicino alla pietra — osserva — è già
ma se sono con amici fa meno male» un’insegnante, Martina. Durante il Tagliente e categorico è l’incipit do» non conosce giudizi di valore pietra esso stesso!». Quindi ag-
corso di italiano, notando che indos- del saggio: «Vi è sola- giunge: «Vedo quell’uomo ridiscen-
savo sempre gli stessi abiti, mi ha do- mente un problema filo- dere con passo pesante, ma uguale,
mandato dove dormissi, attivandosi sofico veramente serio, verso il tormento, del quale non co-
per trovare una struttura che mi po- quello del suicidio. Giu- Nel saggio «Il mito di Sisifo» noscerà fine. Quest’ora è come un
chiude un anno di attività attorno all’i- tesse accogliere. Continuo a seguire le dicare se la vita valga o lo scrittore denuncia una crisi di valori respiro, e che ricorre con la tessa si-
dea di casa, tema intrinsicamente lega- lezioni e ho già raggiunto il livello A3; non valga la pena di esse- curezza della sua sciagura, quest’o-
to alle storie di migrazione, apparte- nel frattempo ho concluso un corso per re vissuta è rispondere al che investe il Novecento inficiandone ra è quella della coscienza. In cia-
nenza e identità di tutti i partecipanti. magazziniere e ne sto seguendo un al- quesito fondamentale l’identità e la ragion d’essere scun istante, durante il quale egli
La fotografia è molto più di una rap- tro per diventare elettricista. Voglio la- della filosofia. Il resto — lascia la cima e si immerge a poco a
presentazione visiva di un momento e vorare e avere una vita dignitosa per se il mondo abbia tre di- poco nelle spelonche degli dei, egli
gli scatti di Kone, testimonianza della poter sostenere anche la mia famiglia; mensioni o se lo spirito è superiore al proprio destino. E
sua esperienza di vita e della sua ricerca sogno di poter comprare loro una casa abbia nove o dodici cate- più forte del suo macigno».
di un “senso di casa”, offrono uno gorie — viene dopo». E c’è anche ma soltanto di fatto. Poiché per lui Se il mito di Sisifo è tragico è
sguardo autentico su sfide e aspettative spazio per una sottile ironia. «Se la vita non ha alcun senso, non esi- perché il suo eroe è cosciente. Egli,
di quanti — in fuga da conflitti, miseria, mi domando — scrive — da che cosa stono valori da opporre a disvalori. «proletario degli dei», irriducibile
crisi climatiche e violazioni dei diritti si possa giudicare che un problema Non c’è più una scala di valori, né ribelle, conosce l’estensione della
umani — sono costretti a lasciare il pro- sia più urgente di un altro, rispon- l’uomo conosce più esperienze qua- sua miserevole condizione, cui pen-
prio Paese, affrontando la traversata di do che lo si può fare dalle azioni lificanti. sa durante la discesa del macigno.
deserti, mari e confini spinati. L’appro- che implica. Non ho veduto alcuno In questo senso si consuma l’im- «La perspicacia, che doveva costi-
do nelle terre di speranza si traduce morire per l’argomento ontologico. medesimazione dell’«uomo assur- tuire il suo tormento, consuma, nel-
spesso in un restare ancora alla deriva, Galileo, che era in possesso di do» con Sisifo (condannato a roto- lo stesso istante, la sua vittoria» sot-
un’importante verità scientifica, la lare eternamente sulla china di una tolinea Camus, per il quale non esi-
rinnegò con la più grande facilità, collina un macigno che, una volta ste destino che «non possa essere
quando, per essa, si trovò in perico- spinto sulla cima, ricade sempre giù superato dal disprezzo».

Isabella de’Medici al centro de «La figlia più amata» di Carla Maria Russo
e di farli venire a trovarmi. Finora ho ri-
cevuto tante proposte di lavoro, ma
Devota, arguta e mai sottomessa
senza i documenti e un conto in banca
per l’accredito dello stipendio nessuno di GIULIA ALBERICO Ma è perché Cosimo in parte deside- Il romanzo segue in particolare la
mi prende». ra più o meno consciamente vedere vicenda di Isabella, sposata a Paolo

tra cavilli legali e burocratici, per la de-
tenzione amministrativa in Centri di
permanenza per il rimpatrio (Cpr);
modelli di accoglienza, insomma, che
producono isolamento, come emerge
dal nuovo Dossier Statistico Immigrazione
2023 presentato lo scorso 26 ottobre. Si
tratta di percorsi complessi inseriti nel
tessuto intricato delle migrazioni glo-
bali, che congelano giovani vite deside-
rose di costruire, ma che invece finisco-
no dimenticate dalla retorica dominan-
te.
Per Adama Kone, che porta con sé il
peso emotivo di aver dovuto lasciare la
famiglia e i segni indelebili del viaggio,
la fotografia è stata l’opportunità per
dare voce alla sua storia di perseveran-
za in un’attesa fatta di sogni mai nau-
fragati, di emozioni e legami che defi-
niscono la sua personale percezione di
“casa”. Ogni istantanea è un passo ver-
so la riappropriazione della propria
narrazione. «Sono partito dalla regio-
ne Mopti due anni fa; ho attraversato il
Burkina Faso, il Niger e la Libia per poi
sbarcare, dopo cinque drammatici
giorni in mare, a Lampedusa il 7 luglio
2021. Il viaggio è durato mesi, ma gra-
Ci sono tante persone in questa si-
tuazione di sospensione, sottolinea.
«Da pochi giorni ho rilasciato le im-
pronte digitali alla Questura, per chie-
dere il Permesso di soggiorno e spero
che arrivi a dicembre, per essere libero.
Sto al Centro da un anno, dove mi pa-
gano per piccole pulizie della struttura.
Non possono darmi la residenza, ma lì
mi sento a casa — sorride — perché sono
con gli amici: parliamo, giochiamo a
pallone e ci sosteniamo, quando la no-
stalgia si fa sentire». Adama ha scelto
infatti di catturare l’essenza del concet-
to di casa attraverso le foto scattate ai
suoi compagni, mentre preparano il tè,
osservano i rami di un albero spoglio,
comunicando l’importanza dei legami,
della solidarietà e della costruzione di
un nuovo senso di appartenenza in un
luogo lontano dalla terra di origine.
«Sono straniero, sono solo e spesso
penso a casa mia e ai miei genitori, ma
se sono con amici fa meno male. Imma-
gino che pure per voi sarebbe lo stesso.
Anche dove siamo ora, qui allo Studio
Kene, è casa. Il luogo dove mi sento be-
ne, è quella la mia casa». Le foto di
Adama diventano così un ponte emoti-
vo, ricordandoci che dietro ogni rifu-
giato c’è una storia da ascoltare. Anche
con gli occhi.
C
osimo I de’ Medici sembra in Isabella una Bia rediviva, in parte Giordano Orsini, che però il padre
aver avuto tutto dalla vita, a perché poco stima gli altri figli. Isa- Cosimo vorrà, con capziose motiva-
cominciare dal nome dell’an- bella è intelligente, devota, arguta, zioni tenere con sé a Firenze. Isabel-
tenato illustre che diede avvio a una combattiva, ha tutte le caratteristiche la è donna decisamente superiore
signoria còlta e munifica in Firenze. che Cosimo apprezza. Non dimenti- per mentalità e cultura all’Orsini e il
Ma un dolore precoce lo accompa- chiamo che era figlio del condottiero suo non è un matrimonio felice.
gnerà per l’intera esistenza: la morte Giovanni dalle Bande Nere. Spregiudicata e amante della sua li-
prematura della figlia Bia avuta da Tutto il romanzo La figlia più amata bertà vivrà una relazione amorosa
giovanissimo, fuori dal matrimonio. (Milano, Piemme, 2023, pagine 400, proprio con Troilo Orsini, il cugino
euro 19.50), con una precisione del marito che avrebbe avuto il com-
storica eccellente cui Carla pito di sorvegliarla. Sarà feroce la
Maria Russo ci ha abituato nei vendetta di Paolo e Isabella verrà uc-
L’intreccio di narrazione storica suoi tanti lavori precedenti, si cisa nel 1576, poco più che trenten-
e pagine diaristiche restituisce snoda in pieno Rinascimento, ne.
un’epoca di corti italiane Russo intreccia con abilità di fine
una figura lontana dallo stereotipo splendide per arti e cultura ma romanziera la narrazione storica in
della donna passiva lacerate da intrighi, lotte, con- terza persona ricca di dialoghi serra-
trapposizioni anche all’inter- ti a pagine diaristiche di Isabella in
no delle stesse famiglie re- cui la donna manifesta tutta la sua
gnanti. moderna personalità, un pensiero
A Cosimo non saranno ri- eccentrico e lontano dallo stereotipo
Bia era la luce dei suoi occhi, e rice- sparmiati, nonostante il della donna sottomessa e
vette amore anche dalla moglie, la potere di governo e il lu- passiva. Ne viene fuori
bellissima Eleonora di Toledo. Cosi- stro della casata, altri do- un quadro fatto di luci e
mo si riprende dal dolore per la per- lori dopo la morte di Bia. ombre, trame delittuose,
dita solo quando dal matrimonio na- Perderà molti figli, spesso teneri sentimenti e segre-
sce una femmina, Isabella, che divie- in giovane età e l’amata ti inganni, ragioni politi-
ne la sua preferita tra i tanti figli, ma- moglie Eleonora, vivrà tra che e convenienze di go-
schi e femmine, messi al mondo. Può sospetti e tradimenti, vio- verno. Un mosaico varie-
parere strano che il duca tenga tanto lenti scontri col figlio gato di quel secolo di
a una figlia più che a un maschio che Francesco destinato a suc- splendori e sangue che fu
gli assicura la continuità dinastica. cedergli. il secolo XVI.
lunedì 6 novembre 2023 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7

Ad Abu Dhabi il summit delle fedi sull’azione per il clima in vista della Cop28

Appello all’umanità
per la salvaguardia della natura
Un summit che riunisce ad
Abu Dhabi, capitale degli
Antitrust
Emirati Arabi Uniti, il 6 e 7
novembre, numerosi rappre- di MICHELE GRILLO* il mercato come un sistema sociale
sentanti e leader di diverse re- inclusivo, dove il vantaggio comparato

L’
ligioni, in vista del vertice sul antitrust è un’istituzione di ciascuno contribuisce al benessere
clima Cop28, previsto all’ini- delle economie di mercato collettivo, ed esalta invece la
zio di dicembre a Dubai, sem- che definisce comportamenti concorrenza come un processo
pre negli Emirati. È il Global illeciti la collusione e l’abuso darwiniano dove un vincitore emerge
Faith Summit on Climate Ac- del potere di mercato e sottopone le dal fallimento di molti.
tion, ospitato dallo sceicco fusioni tra imprese a pubblica Anche se non tratta esplicitamente di
Mohamed bin Zayed Al autorizzazione. Tradizionalmente antitrust, il magistero offre un
Nahyan, presidente degli Emi- l’antitrust ha collegato il potere di messaggio chiaro. Apprezzando il
rati Arabi Uniti: un evento che mercato alla concentrazione industriale. mercato come modo di organizzare
vuole sottolineare il ruolo cen- La scuola di Chicago critica però lo l’attività economica «per collocare le
trale delle comunità e delle strutturalismo perché, nel privilegiare la risorse e rispondere efficacemente ai
istituzioni religiose nell’affron- dispersione, non coglie che le grandi bisogni», Centesimus annus implica un
tare la crisi climatica. Leader dimensioni di impresa possono
religiosi e rappresentanti di ol- avere valenza concorrenziale. Per
tre 30 fedi, insieme a esperti, Chicago, l’obiettivo
giovani, leader femminili e cir- dell’antitrust è l’efficienza,
coscrizioni indigene, hanno misurata dal surplus del
collaborato per produrre una Il cardinale Ayuso Guixot, prefetto del Dicastero per il Dialogo intrerreligioso consumatore che è più elevato
dichiarazione comune delle fe- e il giudice Abdelsalam, segretario generale del Consiglio musulmano degli anziani quando il prezzo è più basso. I
di sull’azione per il clima. La comportamenti che riducono la
dichiarazione sarà firmata du- tecipanti, che rappresentiamo della fede. Si tratterà del pri- dispersione di un’industria ma
rante il vertice e dovrebbe diverse religioni e provenienze mo padiglione di questo tipo accrescono l’efficienza sono così
sfruttare l’influenza collettiva — ha spiegato il porporato — in un evento Cop, che fungerà considerati leciti. Inoltre, in
delle comunità e delle istitu- riconosciamo di avere la re- da fulcro centrale per promuo- concorrenza imperfetta, una
zioni religiose per ispirare la sponsabilità morale e religiosa vere la collaborazione e l’impe- stessa strategia di impresa può, a
giustizia climatica a livello glo- di dare forma a un’etica della gno interreligioso, con l’obiet- seconda dei casi, aumentare o
bale. cura della Terra, la nostra casa tivo finale di stimolare un’azio- ridurre complessivamente
comune. Questo ne climatica efficace e ambizio- l’efficienza. Ciò sollecita il ricorso a favore per un’istituzione preposta a
vertice, che riuni- sa. Si prevede che la Cop28 “regole della ragione” più che a “regole evitare gli effetti del potere di mercato
sce sia le alte sfere riunirà oltre 70.000 partecipan- per sé” ai fini dell’identificazione di un se la concorrenza è imperfetta.
L’evento riunisce leader religiosi che la base, è un ti, tra cui capi di Stato, funzio- comportamento illecito. Quadragesimo anno già avvertiva peraltro
e rappresentanti di oltre 30 fedi, appello a tutta nari governativi, leader indu- L’approccio del surplus del consumatore che la concorrenza non regolata può
l’umanità a salva- striali, rappresentanti del setto- ha goduto a lungo di consenso. Oggi la risolversi in una «concentrazione di
insieme a esperti, leader femminili, guardare la natu- re privato, accademici, esperti, finalità di efficienza è però sottoposta a forze e di potere» e che il monopolio
giovani e circoscrizioni indigene ra». giovani e attori non statali. critica per almeno tre ragioni. Per i Neo- economico può determinare «uno Stato
Il vertice prece- Come da mandato dell’Ac- Brandeisiani, trascurare l’intreccio tra nello Stato». La riflessione sulla finalità
de la 28ª Confe- cordo sul clima di Parigi del potere economico e politico pone antitrust è anche stimolata dalla
renza delle Parti 2015, la Cop28 degli Emirati problemi di democrazia anche se il potere condanna, in Evangelii gaudium, di una
dell’United Na- Arabi Uniti fornirà il primo di mercato si fonda su una maggiore “logica dello scarto” estesa agli esseri
Riconoscendo che oltre l’84 tions Framework Convention Global Stocktake, una valuta- efficienza. Valutare gli illeciti in base aumani in un’economia dell’esclusione
per cento della popolazione on Climate Change (Unfccc) zione completa dei progressi un’analisi di efficienza a posteriori ignora
dove «tutto entra nel gioco della
mondiale si identifica con una la Cop28, che si terrà a Dubai verso gli obiettivi climatici. poi che, seppure acquisito lecitamente, il competitività e della legge del più
religione, la dichiarazione delle dal 30 novembre al 12 dicem- Dalla Conferenza di Dubai potere di mercato indebolisce la forte» che implicitamente contrappone
fedi cerca di unire rappresen- bre prossimi. Durante la Con- dovrà uscire una chiara tabella concorrenza in un’ottica dinamica; e una visione della concorrenza come
tanti religiosi, comunità e isti- ferenza, il Consiglio musulma- di marcia per accelerare la assumere l’efficienza oggi come segno processo di selezione darwiniana a una
tuzioni per promuovere l’azio- no degli anziani, in collabora- transizione energetica globale dell’efficienza domani significa ignorare visione del mercato come meccanismo
ne per il clima. Il vertice è or- zione con la presidenza della e adottare un approccio inclu- inclusivo.
l’inatteso, l’impredicibile, cioè la ragione
ganizzato dal Consiglio musul- Cop28, l’Unep, la Santa Sede sivo all’azione per il clima, di fondo che dà valore sociale alla
mano degli anziani (Mce) in e una coalizione di partner re- senza lasciare indietro nessu- concorrenza. Infine, l’efficienza del *Docente di economia politica
collaborazione con la Santa ligiosi, ospiterà il Padiglione no. singolo comportamento mette in ombra all’Università Cattolica del Sacro Cuore
Sede, la presidenza della
Cop28 e il Programma am-
bientale delle Nazioni Unite
(Unep). In un comunicato
stampa, Sultan Al Jaber, presi-
dente della Cop28, ha sottoli- Saldi nella fede malgrado le persecuzioni
neato l’approccio inclusivo del-
la presidenza della Conferenza In Bahrein è stata aperta la Porta santa del Giubileo per i 1.500 anni dei martiri di Arabia
delle Nazioni Unite sui cam-
biamenti climatici. «Le comu- «Nel mondo di oggi non è facile es- minacce. Sono rimasti saldi nella fe-
nità e le organizzazioni basate sere cristiani. Molto spesso, la nostra de. Guardare al passato ci ispira. La
sulla fede — ha dichiarato Al stessa fede viene messa alla prova, o vita del passato non era più facile di
Jaber — svolgono un ruolo addirittura ridicolizzata. Sui social quella di oggi. La fede è stata tra-
cruciale nell’aiutare il mondo media vediamo tanti commenti catti- smessa ed è rimasta come un faro
ad affrontare il cambiamento vi, che ci deridono per le nostre con- nella tempesta e una luce nella not-
climatico. Il nostro obiettivo è vinzioni. Sono tanti i cristiani che te». «È la via della vita e della luce
quello di garantire che la vengono picchiati in prigione, o per- per coloro che guardano a Cristo e lo
Cop28 amplifichi l’appello al- fino uccisi, per aver testimoniato la seguono — prosegue Berardi — oggi
l’azione dei leader religiosi loro fede in Cristo». Così ha sottoli- siamo i testimoni del Risorto, con le
globali a molte comunità del neato monsignor Eugene Martin Nu- nostre parole e le nostre opere, con le
mondo per impegnarsi nell’a- gent, nunzio apostolico in Kuwait, nostre debolezze e le nostre forze,
zione per il clima». Qatar e Bahrein, nell’omelia pronun- con lo stesso amore che ha animato i
Il segretario generale del ciata durante la messa solenne di martiri. Sta a noi alzarci e testimo-
Consiglio musulmano degli apertura del Giubileo straordinario niare Cristo con una vita onesta e
anziani, il giudice egiziano nei Vicariati apostolici dell’Arabia coerente, una vita donata per amore
Mohamed Abdelsalam, ha per i 1.500 anni dal martirio di san- e orientata verso il Bene e il Bello,
espresso le sue speranze per t’Areta e compagni. La celebrazione verso l’amore fraterno e l’impegno
l’evento e ha sottolineato l’im- si è svolta il 4 novembre nella catte- per la pace, la giustizia e la tolleran-
portanza della collaborazione drale di Nostra Signora d’Arabia ad La messa celebrata nella cattedrale di Nostra Signora d’Arabia ad Awali za».
tra fede e scienza per combat- Awali, nel Bahrein. «Vogliamo rinno- Il 9 novembre, alle ore 18.00 loca-
tere il cambiamento climatico e vare la nostra fede chiedendo al Si- durante una persecuzione anticristia- Bahrein alla Chiesa cattolica del Pae- li, la Porta Santa sarà aperta da mon-
assicurare una giusta transizio- gnore di darci la grazia di essere i na nel 523 a Najran, nell’Arabia del- se — con la presenza di numerosi sa- signor Paolo Martinelli, vicario apo-
ne energetica. Il cardinale Mi- suoi testimoni, anche se incontriamo l’epoca preislamica, monsignor Nu- cerdoti e di centinaia di fedeli prove- stolico di Arabia del Sud, anche nella
guel Ángel Ayuso Guixot, pre- delle persecuzioni, come sant’Areta e gent ha invitato a «manifestare le vir- nienti da vari paesi. Il presule ha cattedrale San Giuseppe ad Abu
fetto del Dicastero per il Dia- i suoi compagni molti anni prima di tù della fedeltà e della perseveran- consegnato ai presenti un suo testo Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, do-
logo interreligioso, tra i pre- noi», ha dichiarato il rappresentante za». in cui invita anche lui i cristiani a se- ve Papa Francesco aveva compiuto
senti al vertice, ha sottolineato pontificio, auspicando che «questo Prima della messa, presieduta da guire l’esempio di fede, coraggio e un viaggio apostolico nel febbraio
che i partecipanti, provenienti Giubileo sia un tempo di benedizio- monsignor Aldo Berardi, vicario perseveranza dei martiri che hanno 2019.
da diversi contesti religiosi, ri- ni e di grazia per tutti noi in un mo- apostolico di Arabia del Nord, si è dato la vita per amore di Cristo. «I Per questo Giubileo, il Pontefice
conoscono il loro dovere mora- mento di rinnovamento spirituale». svolto il rito dell’apertura della Porta martiri — afferma il vescovo — hanno ha concesso l’indulgenza plenaria dal
le e religioso di proteggere il Sull’esempio dei santi martiri, uccisi santa sul sagrado della cattedrale — mantenuto la fede cristiana di fronte 24 ottobre di quest’anno al 23 otto-
nostro pianeta. «Tutti noi par- insieme ad altri quattromila fedeli l’edificio è un dono del regno del alle derisioni, alle persecuzioni e alle bre 2024.
pagina 8
Zona franca
«Dio si identifica generando
non rispecchiando sé stesso»
A colloquio con il teologo Pierangelo Sequeri
di ANDREA MONDA
E ROBERTO CETERA
L
a crisi del mondo contem-
poraneo, la trasformazione
necessaria della teologia e
l’urgenza, per la Chiesa, di
aprirsi a quello che è il mistero più
profondo del cristianesimo: l’imma-
gine di Dio che è relazione, apertu-
ra, generatività. Questi i punti cru-
ciali evocati da monsignor Pierange-
lo Sequeri, teologo e musicologo,
membro della Commissione teologi-
ca internazionale, in un’intervista ri-
lasciata all’«Osservatore Romano».
Sequeri, che ha partecipato al Sino-
do appena concluso, insegna al
Pontificio istituto Giovanni Paolo II
per le scienze del matrimonio e della
famiglia (di cui è stato preside). Ha
ideato e realizzato, con Licia Sbat-
tella, la fondazione Esagramma Se-
queri onlus, dove si svolgono per-
corsi riabilitativi, terapeutici e arti-
stici per bambini e ragazzi con dif-
ficoltà psichiche e mentali. È autore
di numerosi volumi di teologia fon-
damentale, in particolare sui rappor-
ti tra estetica e teologia.
Monsignor Sequeri, «L’Osservatore Roma-
no» sta cercando da alcuni mesi di offrire
ai propri lettori degli spunti di riflessione
sul mondo e sulla Chiesa, e su una teologia
rinnovata che alimenti entrambi. Vorremmo
allora iniziare questa conversazione chieden-
dole, dal suo punto d’osservazione, in questo
cambiamento d’epoca dove sta andando il
mondo?
Il mondo va in una zona di incer-
tezza, verso una terra incognita. Si
pensava che l’umano fosse ormai
esplorato, definito, acquisito e che si
trattasse solo di svilupparlo. Invece,
ora si scopre che c’è una parte igno-
ta. Si è cominciato con l’inconscio,
questa parte ignota dell’io fino a po-
co tempo fa inesplorata. Ma adesso,
non è più soltanto l’inconscio, la ri-
mozione delle cose dell’infanzia, a
complicarci la vita. Ora c’è una nuo-
va frontiera che va al di là delle no-
stre abitudini mentali, che si presen-
ta come una nuova dimensione del-
l’essere e che ci fa anche un po’ pau-
ra. Come fosse un buco nero, un
grande vuoto. Parliamo di transu-
mano, e ci chiediamo come fa a es-
sere il futuro dell’uomo se è anche il
suo superamento? Il nocciolo che
però rimane è questo: l’umano ci
appare oggi più grande, nel bene e
nel male, dei parametri che avevamo
definito fin qui. Tanto è vero che
siamo in una battaglia intellettuale e
filosofica per sapere: l’intelligenza
artificiale è umana o non è umana?
La differenza dei generi è umana o
non è umana? Quindi questo allar-
gamento, questa apertura di oriz-
zonte è un po’ inquietante, ma è an-
che un po’, come dire, innegabile,
nel senso che intuiamo che c’è da-
vanti a noi qualcosa da capire, qual-
cosa da esplorare. E questo riguarda
tutto il sapere, che ora si trova di
fronte a questa incertezza. Penso, ad
esempio, anche al nostro modo di
interpretare i testi, la storia, la tradi-
zione. Oggi siamo arrivati alla «cul-
tura della cancellazione», un modo
rivoluzionario di interpretare la sto-
ria (che però ha i suoi precedenti
L’OSSERVATORE ROMANO
nella damnatio memoriae conosciuta
dagli antichi); oggi abbiamo acquisi-
to una sensibilità nei confronti di
quella che si chiama dignità della
persona che non ha quasi più niente
a che fare con l’anima, con la parte
spirituale, ma ha a che fare con l’i-
dentità sessuale, con la forma socia-
le, con la libertà, un’inedita la liber-
tà di disporre di sé. E tutto questo
Siamo in una battaglia intellettuale e filosofica per sapere:
L’intelligenza artificiale è umana o non è umana?
La differenza dei generi è umana o non è umana?
Questa apertura di orizzonte è inquietante ma innegabile
“nuovo” non è l’invenzione imposta
da quattro teorici ma è qualcosa che
proviene dall’esperienza, è una co-
noscenza di noi, che noi stessi ab-
biamo affinato nel bene e nel male.
E quindi dove va l’uomo? Ci troviamo da-
vanti ad una mutazione antropologica?
Adesso percepiamo che quello
che abbiamo conosciuto fino ad og-
gi non è forse tutto quello che l’u-
mano è, non è tutto quello che all’u-
mano è possibile essere, non è tutto
quello che l’umano è destinato a di-
ventare. Questa sì è una svolta an-
tropologica. Non è una delle tante
svolte del costume che si sono sem-
pre avute nella storia dell’umanità.
Piuttosto si tratta di una svolta del
punto di vista, della prospettiva. La
maggior parte dei nostri contempo-
ranei si sta abituando a questa per-
cezione, cioè a considerare necessa-
ria ma non sufficiente la conoscenza
dell’umano acquisita fin qui. Tutto
questo è una trasformazione non da
poco, perché i cattolici avevano
scommesso su una figura di umano
che si pensava immutabile, e la teo-
logia in particolare si era molto ap-
poggiata sull’umano, che è il bello
del cattolicesimo, il quale si è inven-
tato una religione che non si consi-
dera alternativa all’esperienza uma-
na e alla conoscenza dell’esperienza
umana. Questa “scommessa” è lega-
ta al dogma dell’incarnazione ed è
un fenomeno abbastanza raro nella
storia delle religioni perché normal-
mente la sfera religiosa, la sfera del
sacro si definisce appunto come se-
parata. Per noi cristiani, il legame è
invece, per così dire, indissolubile,
ma di fronte a questa apertura, a
questa incertezza dell’umano, ecco
che si apre la crisi e la difficoltà a
sintonizzarci anche criticamente con
questo cambiamento d’epoca.
Questa svolta antropologica non ha portato
anche al rifiuto della dimensione trascenden-
te?
Non più. La cosa interessante è
che sta lievitando una cultura che
sarà pure ostica, neoilluministica,
decostruzionista, ma che va preci-
sando questo suo confronto con il
mistero umano, cioè va accettandolo
come una dimensione che ha un “ol-
tre”, che va esplorato anche con gli
strumenti della religione, persino
con alcune geniali intuizioni del cri-
stianesimo. La critica semmai è sul
fatto che la teologia cristiana, secon-
do la nuova cultura emergente, pra-
tica questa esplorazione rimanendo
ancorata alle sole evidenze acquisite
in passato, mentre la libertà e la
profondità di questa esplorazione
andrebbe perseguita oltre il legame
con l’antropologia che abbiamo cu-
stodito fin qui. Si avverte insomma
il bisogno di andare oltre, ma al
tempo stesso di mantenere il meglio
delle acquisizioni del cristianesimo.
Ci sono intellettuali di prima fila,
penso a nomi come Jean-Luc Nancy,
Luc Ferry e altri che sottoscrivono la
formulazione cristiana del concetto
di amore, di amore del prossimo;
tutte cose, dicono, che non possia-
mo permetterci di perdere. Se noi
teologi non stiamo attenti a questi
fermenti, se rimaniamo addormenta-
ti ancora un po’, temo che in futuro
perderemo anche questo treno e do-
po cominceremo a inseguirlo così
come è già successo per la filosofia.
Quando la filosofia è diventata atea,
e si è staccata da noi per un po’, ab-
biamo detto: vadano alla malora, so-
no tutti eretici. Dopo abbiamo do-
vuto inseguirli e oggi rischia di suc-
cedere la stessa cosa.
Il problema della teologia è a livello innan-
zitutto simbolico, di linguaggio?
Proprio così, il problema del rin-
novamento della teologia è quello di
aver trascurato la propria potenza
simbolica che paradossalmente ci
viene riconosciuta dagli altri. Sono
oggi i più lontani che parlano del
Dio cristiano visto come un prodi-
gio: l’Onnipotente che si fa fragile e
vulnerabile è infatti una grande
apertura sul tema dell’uomo, vuol
dire appunto che l’uomo ha dentro
di sé quel qual cosa che non può es-
sere buttato, semplicemente perché è
Quello che abbiamo conosciuto fino ad oggi non è forse tutto
quello che l’umano è, non è tutto quello che all’umano
è possibile essere, non è tutto quello che l’umano è destinato
a diventare. Questa sì è una svolta antropologica
vecchio o debole. Soltanto un con-
cetto come l’incarnazione può affer-
mare questa fiducia, altrimenti la
partita antropologica è già persa. Il
filosofo tedesco Peter Sloterdijk,
ateo e anticlericale, ha scritto una
trilogia sulla storia simbolica dell’u-
manità e dedica 200 pagine al dog-
ma della verginità materna di Maria
in cui invita noi cattolici a non tra-
scurare la potenza di questo simbo-
lo. In una società come la nostra,
scrive, l’idea espressa da questo sim-
bolo, per cui una donna che diventa
madre non è una donna “consuma-
ta”, di seconda scelta o minor valo-
re, è un’idea strepitosa. Una donna
madre è una donna intatta, esatta-
mente come la vergine, perché dal
punto di vista della sua integrità,
della sua dignità, del suo valore, la
maternità non toglie niente. Sono
temi che mi sarei aspettato di legge-
re in qualche manuale di mariologia
e invece noi magari diciamo tante
belle cose, ma finiamo per parlare
solo al nostro mondo di sacerdoti e
lunedì 6 novembre 2023
suore. E invece l’ateo anticlericale
riesce incredibilmente a far parlare il
dogma della verginità materna al
mondo contemporaneo.
La sensazione è che i simboli stanno scom-
parendo non solo dall’orizzonte della Chiesa,
ma del mondo.
È vero, anche se questa è soltanto
metà della verità. Da un lato il sim-
bolo nel senso forte, cioè di un si-
gnificato che lascia intuire la sua
profondità, si sta molto alleggeren-
do e svuotando perché appunto pre-
vale la conoscenza simbolica di tipo
funzionale, matematico, ingegneri-
stico, procedurale: i simboli sono i
simboli della matematica che signifi-
cano alcuni oggetti, alcune opera-
zioni. Ma attenzione, c’è anche in
parallelo una potenza del simbolico
che lavora all’incontrario e dice: tut-
ti i simboli che fino ad ora hanno si-
gnificato la trascendenza sono ora
funzionali anche alla scoperta delle
possibilità di godimento della vita
che viviamo. Il maestro di questo ro-
vesciamento simbolico è la pubblici-
tà commerciale, che è più intelligen-
te di Hegel. La pubblicità commer-
ciale batte la Fenomenologia dello Spirito
2 a 0, poiché essa sta avvolgendo la
nostra mente e il pianeta, e ci sta di-
cendo: guardate qui, questa è la
realtà che conta e io sono in grado
di vendervela. È l’astuzia della pub-
blicità commerciale simbolica che
vende appunto simboli: non vende
automobili ma prestigio, non vende
detersivi ma purezza, non vende la
casa ma comfort; vende la dignità
delle tue proprietà, della tua libertà,
della tua padronanza di te e funzio-
na benissimo. A questo punto il
compito della teologia è riportare al
suo posto la potenza del simbolico.
Un lavoro che correlativamente
chiede che si disinneschi questo ro-
vesciamento e si incominci a dire:
guarda che si tratta solo di un’auto-
mobile e basta. Ma al tempo stesso
si deve accettare la lezione che deri-
va da tutto questo, da questa nuova
antropologia: il fatto cioè che, con
tutto il nostro illuminismo, una veri-
tà che non appare nella forma sim-
bolica di un affetto non può essere
affermata in modo convincente.
lunedì 6 novembre 2023
Icona rappresentante i tre angeli ospitati da Abramo a Mambre, allegoria della Trinità. Dipinta dal
monaco-pittore russo Andrej Rublëv (1360-1427) e conservata a Mosca, Galleria Tret'jakov.
Questo il cristianesimo lo sapeva, fi-
no al Medioevo e a tutto il Seicento;
sapeva che la verità non ha alcuna
chance senza un’attrazione simboli-
ca, senza capacità di ridestare in te
un affetto al quale non puoi rinun-
ciare, perché una volta che l’hai vi-
sta non puoi più perdertela. In que-
sto la teologia è un po’ debole, an-
che se ha cominciato a praticare
questo linguaggio. Il problema è che
questo non deve essere soltanto una
retorica, una sorta di psicologia per
La cosa interessante è che sta lievitando una cultura
che sarà pure ostica, neoilluministica, decostruzionista,
ma che va precisando questo suo confronto con il mistero umano,
cioè va accettandolo come una dimensione che ha un “oltre”
le folle, ma deve diventare una strut-
tura, un sistema di conoscenza, una
teoria ontologica della realtà.
Crisi del simbolo, svolta antropologica: la
teologia si è fatta trovare impreparata, come
mai?
Credo che ci siano due ragioni:
una storica e una ecclesiastica. Stori-
camente la teologia si è molto spe-
cializzata nel confronto, anche pole-
mico — ma anche di adattamento —,
con la ragione illuminista che aveva
cercato di esaltare il valore di una
ragione che non ha bisogno dei sim-
boli, degli affetti e delle esperienze
estetiche. Si è così specializzata sulla
dimostrazione logica e ontologica
dell’esistenza di Dio. La ragione ec-
clesiastica è la ragione del dogma ed
è diventata un’interpretazione lette-
rale della parola del dogma. Adesso
essa teme un’interpretazione simbo-
lica che, secondo me, è invece più
profonda. E questo perché se togli
al dogma la sua radice simbolica,
perdi la sua verità intrinseca. E così
il dogma comincia ad assomigliare a
un oggetto fisico che non solo non
comunica nessuna affezione ma di-
venta povero, perde qualcosa della
sua profondità. Nonostante una
sempre maggiore sensibilità, ancora
oggi il popolo ecclesiastico intende
la forma simbolica come una forma
retorica, come un arredo. Eppure,
prendiamo il vangelo e ci rendiamo
subito conto che Gesù parla in ter-
mini “fiscali” della religione (il cul-
to, la purezza dei cibi, la frequenta-
zione del tempio, le regole della leg-
ge) soltanto con i suoi interlocutori
polemici, ma quando parla a tutti
L’OSSERVATORE ROMANO
gli altri rivelando il mistero del Re-
gno di Dio usa il linguaggio delle
parabole, cioè della vita quotidiana.
Nelle parabole praticamente non c’è
religione, non c’è l’evidenza del ger-
go religioso; Gesù dice che il Regno
di Dio è simile a un seme che nutre,
cresce. La teologia accademica deve
diventare capace di questa operazio-
ne compiuta da Gesù: dire le cose
più alte di ciò che è il Padre, di ciò
che è il Figlio, di ciò che è la Trini-
tà, di ciò che è l’incarnazione di
Dio, di ciò che è l’amore del prossi-
mo, rendendo profonda la lingua
dell’esperienza quotidiana. I pensa-
tori non credenti sono già andati ol-
tre l’illuminismo, constatandone il
limite di una riduzione del pensiero
che impoverisce la comprensione del
mistero dell’uomo e della sua pro-
fondità. Essi quindi incontrano il
cristianesimo già percependolo come
qualcosa di estrapolabile dall’arma-
tura razionale e apologetica con cui
abbiamo cercato di proteggerlo sep-
pur in buona fede.
E dunque ora dove può o deve dirigersi la
teologia?
Secondo me la fase del dialogo e
del confronto è finita. Andava bene
fino a 30 anni fa, quando sia il po-
polo di Dio, sia la comunità civile
nel suo complesso avevano bisogno
di percepire che l’interpretazione cri-
stiana non si definisce per contrap-
posizione a quello dell’ateo o del
non credente. Allora, quando Se-
queri e Cacciari andavano in giro a
fare i loro dialoghi, il punto impor-
tante era che si dimostrasse fisica-
mente un rispetto reciproco, cioè
che l’altro da me mi può riconoscere
nonostante la mia fede e che, secon-
do lui, io posso dire qualcosa di sen-
sato. Adesso tutto questo è già supe-
rato, il popolo lo ha capito e conti-
nuare in questa direzione rischia di
diventare un teatrino. C’è invece bi-
sogno di una teologia più creativa.
E la Chiesa deve imparare a fidarsi
di una teologia più creativa che ar-
riva a interpretare la bellezza del mi-
stero cristiano anche illuminando
questo andare oltre il mistero del-
pagina 9
l’uomo, senza aver paura di sbaglia- Chiesa di oggi che si presenta come sinodale, perché se è generato è un gradino
re o di rinchiudersi nel linguaggio cioè non autoreferenziale. Oppure questa è inferiore. E i padri dissero no: qui il
consueto. A volte percepisco che una lettura forzata? generato è nello stesso livello del ge-
questo è ancora un momento in cui Invece è proprio così: autorefe- nerante, che è eterno come il gene-
prevale il timore di svendere, di per- renzialità e perfezione. Il modello rante, cioè c’è una generazione eter-
dere tutto di abbandonare le radici che parassitariamente ha consentito na. E siccome in greco non si può
ecc. I nuovi filosofi hanno dimostra- all’individualismo di ricevere un ap- dire una cosa del genere, cambiaro-
to un’apertura che non fa perdere le porto non voluto da parte della teo- no la semantica della lingua greca.
radici. logia è una concezione autoreferen- Aprirono così una voragine non da
ziale di Dio, cioè l’idea che la perfe- poco, ma che adesso potrebbe essere
Una teologia quindi aperta al tema della zione ha la forma di uno che gode la nostra felicità, perché vorrebbe di-
dimensione affettiva della vita. Come si pone
di fronte al tema, ineludibile come un ma-
cigno che sta lì, della morte?
L’affezione è indiscutibilmente le- Il modello che parassitariamente ha consentito all’individualismo
gata alla vita. E qui subentra la tra- di ricevere un apporto non voluto da parte della teologia
dizione più arcaica dell’uomo che
coincide con la preistoria dell’uomo è una concezione autoreferenziale di Dio. Invece Dio è amore,
e resiste tutt’ora, perché altrimenti relazione, così ci dice l’ontologia trinitaria
nessuno vivrebbe. Questa tradizione
ha sempre concepito la morte come
un passaggio. È questa una convin-
zione profonda che non si capisce
chi gliel’abbia data all’uomo sin dal- di sé stesso, che è specchio della re che il principio della creazione as-
l’inizio dei tempi. La morte non è la propria perfezione e al quale niente soluta, che per noi è Dio, vive nella
fine ma un confine, un attraversa- può essere aggiunto. Ma Dio è amo- generazione, nella vita. Il principio
mento. La cultura dell’essere umano re, relazione, così ci dice l’ontologia di tutte le cose, la legge di tutte le
è iniziata con la sepoltura dei morti trinitaria. Torniamo indietro con la cose è un Dio generato e generativo;
con tutte le loro cose, insieme agli memoria e andiamo a vedere come quindi non solo nessuno si fa da sé,
oggetti che gli servono per il passag- nel primo millennio la Chiesa realiz- ma nessuno è destinato a godere di
gio. Ora, come fa un uomo primiti- zò un’impresa strepitosa perché, sé stesso. Dio per primo. Questa è
vo a concepire l’idea del passaggio confrontandosi con il monoteismo la cosa bellissima: anche in Dio non
di fronte alla morte? È una convin- metafisico dei greci, che non è il no- c’è un godimento di sé, ma c’è un
zione sofisticata e molto profonda stro, essa ha dato consistenza alla godimento della generazione, c’è un
radicata nell’uomo molto prima che trascendenza di Dio, una cosa che il amore che si fa spirito e unisce i
i greci si “inventassero” l’anima. Qui mito non aiutava a realizzare. Un’o- due, ma non c’è un godimento di sé.
c’è una saggezza preistorica dell’u- perazione sacrosanta, necessaria ma Ogni inclinazione a concepire l’asso-
mano, indeducibile dall’esperienza, non sufficiente. Adesso è il momen- lutezza, la perfezione in termini di
che l’umano ha sempre conservato. to di riscoprire che Dio, che pure es- autorefenzialità può essere tranquil-
Allora c’è un intellettualismo di sendo perfetto e al quale non manca lamente congedata perché è una
troppo quando affermiamo che ve- niente, non è certamente autorefe- strada mortifera. Nel caso di Dio
niamo dal niente e andiamo verso il renziale. Questo concetto dell’indi- perché ci consegna un’immagine di
niente. L’umano non ha mai pensa- viduo la cui perfezione è realizzata Dio alla quale di ciò che succede a
to in questo modo. essenzialmente nella forma del godi- noi non può importare veramente.
mento di sé non esiste, non è mai Lo ha detto anche Ratzinger, in
L’avvento della fisica quantistica ha messo esistito, non c’è neppure nel fonda- un’intervista pubblicata sull’«O sser-
in crisi non solo il determini- vatore Romano»: noi cristia-
smo scientifico, ma tutta la fi- ni abbiamo una concezione
losofia che andrebbe ripensata di Dio che dal punto di vi-
completamente. Si può dire che sta della filosofia ha anche
il rapporto urgente e fecondo una sua perfezione, ma per
oggi è non tanto tra la teologia noi è desolante. In questa
e la filosofia, ma tra la teologia concezione aristotelica, dice
e la scienza? Benedetto XVI, «Dio, l’Eter-
La fisica ci rende cauti. no, è in sé, non cambia. Sta
Eppure questa rivoluzio- in sé, non ha relazione ad
ne scientifica interpella extra. È una parola molto
anche tutta la teologia, logica, ma è una parola che
pensiamo all’escatologia. ci fa disperare […] Con l’in-
Prendiamo la formula del carnazione, con l’avvento
credo, spesso trascurata, della theotokos, questo è cam-
ma che è migliore della biato radicalmente perché
nostra teologia dei “nuo- Dio ci ha attirato in sé stes-
vissimi”, quando dice so e Dio in sé stesso è rela-
«credo nella resurrezione zione e ci fa partecipare nel-
dei morti e la vita che ver- la sua relazione interiore».
rà». Ora, se è vita, non Prima dei grandi concili cri-
può essere un congela- stologici che dicevano che
mento dell’anima; se è vi- Gesù è figlio di Dio, il po-
ta, io voglio fare qualcosa polo è stato il primo a dire
nell’aldilà, voglio che Dio che Maria è la madre di
mi insegni come si fanno Dio, e questo ci ha fatto ca-
i mondi, come si addome- pire che quello schema del-
sticano gli angeli: ho bi- l’autosufficienza non è il ri-
sogno di fare qualcosa. Il flesso del principio. Penso
punto è che io (come già che tutto questo sia così
Dio prima di me) siamo strepitoso che ho voluto re-
un centro di relazione, al- Diego Velázquez, «La coronazione della Vergine» (1645) centemente scriverci un libro
trimenti non esisteremmo. dal titolo Il Grembo di Dio
Questo per me apre un capitolo sul- mento del pensiero su Dio — non è (Roma, Città Nuova 2023, p. 200),
la forma sociale dell’essere umano. mai stato per noi un principio, di- in cui valorizzo questo ragionamen-
Il nostro individualismo è come un versamente che nella metafisica gre- to contro l’individualismo. Senza bi-
regresso all’ingenuità della fisica ato- ca. I ragazzi si stanno accorgendo sogno di mettere tra parentesi il
mica pre-quantistica, secondo la che non è vero, si accorgono sulla dogma, bisogna parlarne come face-
quale c’è il piccolo atomo che fa il loro pelle che l’autosufficienza è va Gesù, usando la lingua dell’espe-
suo lavoro con gli elettroni e i pro- fonte di angoscia e di malinconia rienza. Se noi riuscissimo a educare
toni ed è un’unità indivisibile, quin- ma non sanno dargli i nomi perché le generazioni che vengono all’idea
di inviolabile e il suo assemblaggio appunto la cultura dice, in modo che essere generati e generare non
produce la realtà. L’individualismo martellante: essere sé stessi, autono- solo è bello, ma è anche la forma
sgretola, attraverso una falsa imma- mi, indipendenti. La Trinità contie- della realizzazione della qualità per-
ginazione, l’unicità dell’evento la cui ne questo anticorpo prodigioso ri- sonale di ogni identità — perché an-
bellezza e la cui libertà sono genera- spetto all’idea greca che è racchiusa che Dio è così — non sarebbe bellis-
ti dagli incontri, e non dall’autosuf- nella prima parola che definisce simo? Dio si identifica generando,
ficienza. Questo secondo me è il Dio, il quale non è sostanza, né as- non rispecchiando sé stesso, ma ge-
punto di partenza. Che Dio è rela- soluto, né identità, ma generazione. nerando si autogenera, diventando
zione. Generazione è un vocabolo che è in- Padre si identifica come Dio. Diven-
sieme dinamico e affettivo. I padri tando Figlio si identifica come Dio.
greci del concilio di Nicea si trova- Se riusciamo a dire questo, noi cam-
Il Dio che è relazione, lo chiediamo ad un vano di fronte al problema di un biamo non solo la teologia, non solo
padre sinodale, dice qualcosa anche alla Dio che non poteva essere generato, la Chiesa, ma il mondo.
pagina 10
«La guerra distrugge tutto. Toglie
l’umanità»: lo ha ribadito il Papa
rivolgendosi ai partecipanti all’incon-
tro promosso dal Catholic Charisma-
tic Renewal International Service
(CHARIS), conclusosi nel pomeriggio
di sabato 4 novembre nell’Aula Pao-
lo VI. Ecco il discorso del Pontefice.
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno!
Sono contento di incontrarvi,
dopo circa cinque anni dall’i-
nizio effettivo della vostra atti-
vità come «organismo di servi-
zio internazionale per tutte le
espressioni del rinnovamento
carismatico cattolico» (Statuti
di CHARIS, art. 1 § 1).
So che state facendo una
verifica e per questo è oppor-
Un momento di silenzio e di
preghiera per la pace nel
mondo, soprattutto in Medio
Oriente. Lo ha chiesto Papa
Francesco alle circa quattro-
mila persone partecipanti al-
l’incontro promosso da Cha-
ris — il Servizio internaziona-
le per il Rinnovamento cari-
smatico cattolico — presenti
nell’Aula Paolo VI, sabato
pomeriggio, 4 novembre a
conclusione della riunione,
apertasi il 2 sul tema «Chia-
mati, trasformati e inviati»
per celebrare i cinque anni di
attività dell’organismo istitui-
to dalla Santa Sede. L’avve-
nimento ha fatto seguito alla
prima assemblea generale,
che si era chiusa il 31 otto-
bre.
Nel suo intervento il Pon-
tefice ha detto che non si
tratta di «controllare i cari-
smi», ma di annunciare Cri-
sto a chiunque anche nei luo-
ghi più piccoli e remoti, an-
che in mezzo ai poveri.
Prima dell’arrivo del ve-
scovo di Roma in Aula, il
cardinale Raniero Cantala-
messa, predicatore della Casa
pontificia e assistente eccle-
siastico di Charis, aveva te-
nuto una relazione sul tema:
«Non ricordate più le cose
passate!», nella quale ha sot-
tolineato che c’è il bisogno
diffuso nel Rinnovamento
carismatico cattolico (Rcc) di
tornare alle origini, di “ravvi-
vare la fiamma”. Ma ha an-
che avvertito che c’è «un’al-
tra parola profetica» che
spinge a fare un movimento
opposto: «a non guardare in-
dietro, ma in avanti». La no-
vità, ha detto, è che il Rcc «è
passato dall’essere tollerato e,
via via, anche approvato ed
tuno porsi alcune domande:
come sta andando il lavoro di
CHARIS? Come procedono i
Servizi locali di comunione?
Quali messaggi ci mandano?
Qual è lo stato di salute del
Rinnovamento carismatico
cattolico nel mondo? Sta cre-
scendo nella maturità ecclesia-
le? Quest’ultima, infatti, è la
finalità principale del vostro
servizio, da tenere sempre pre-
sente, prima di tutto nella pre-
ghiera. Crescere nella maturità
ecclesiale.
Ascoltando e accogliendo
tutto quanto si è sviluppato in
questi anni, a livello della
“corrente di grazia” — così
dobbiamo chiamarla: corrente di
grazia — che è il Rinnovamento
Annuncio del Vangelo e impegno per i poveri
elogiato dalla più alta autori-
tà della Chiesa, a essere da
essa attivamente promosso,
raccomandato e, credo, anche
condiviso».
In questo senso, Papa
Francesco «è un dono che lo
Spirito Santo ha fatto a tutta
la Chiesa, ma in particolare a
noi del Rinnovamento cari-
smatico»; e ciò che egli si
aspetta dal Rinnovamento e
in particolare dal suo organi-
smo di servizio, ovvero Cha-
ris, sono in sostanza tre cose:
contribuire allo sforzo di
evangelizzazione della Chie-
sa, impegnarsi a favore dei
poveri e dei bisognosi e ope-
rare per l’unità dei cristiani.
Riguardo al primo punto
la risposta si trova, secondo il
porporato, nel «primato as-
soluto che ha lo Spirito San-
to nell’annuncio». Il mezzo
«primordiale e naturale con
cui si trasmette la parola è il
fiato, il soffio, la voce». C’è
un modo più specifico con
cui il Rinnovamento carisma-
tico può contribuire alla
evangelizzazione, ha osserva-
to. D’altra parte, il successo
di una missione «non si può
più misurare dal numero del-
le confessioni ascoltate e del-
le comunioni distribuite, ma
da quante persone sono pas-
sate dall’essere cristiani nomi-
nali a cristiani reali, cioè con-
vinti e attivi nella comunità».
E questo è il contributo «più
evidente che il Rinnovamen-
to carismatico si propone e,
nel suo piccolo, realizza, dal
punto di vista pastorale».
Riguardo al secondo pun-
to — Papa Francesco «non si
stanca di raccomandare al
Rinnovamento carismatico:
l’impegno per i poveri» —
L’OSSERVATORE ROMANO
Il nuovo monito del Papa durante l’udienza al Catholic Charismatic Renewal International Service
La guerra distrugge tutto
e toglie l’umanità
carismatico cattolico, CHARIS è
chiamato ad essere una voce
che accompagna e che indica a
tutte le comunità una strada
da percorrere in comunione.
CHARIS è, per così dire, una
“finestra” sul mondo vasto e
variegato del Rinnovamento
carismatico cattolico. Le per-
sone che vi lavorano hanno la
straordinaria opportunità di
“affacciarsi” da questa finestra
e di guardare più lontano, di
andare al di là dell’esperienza
locale e conoscere la ricchezza
di ciò che lo Spirito Santo su-
scita dappertutto, in contesti
culturali, sociali, ecclesiali
molto diversi. Anche grazie al
discernimento e alla condivi-
sione di questa molteplicità di
esperienze e di conoscenze,
CHARIS può svolgere il suo ser-
vizio, aiutando i singoli grup-
pi a uscire da una certa ristret-
tezza di vedute e dando loro
un respiro carismatico ed ec-
clesiale più ampio. A proposi-
to di questa ristrettezza di ve-
dute, una volta una santa suo-
ra mi diceva che alcuni cattoli-
ci sono come i cavalli, che
hanno i paraocchi e sono inca-
paci di guardare da una parte
o dall’altra. Questa ristrettezza
di vedute voi, grazie a Dio, l’a-
vete vinta e lottate contro que-
sto, e questo mi piace.
Un obiettivo che vi propo-
Cantalamessa ha ricordato il
Documento di Malines in cui
il cardinale Suenens e il ve-
scovo Hélder Câmara illu-
strarono con passione questo
impegno che «Gesù stesso ha
associato indissolubilmente
all’evangelizzazione». A tal
proposito, il relatore ha fatto
notare come la prima osser-
vazione sia che il Rcc non «è
un movimento, ma per defi-
nizione dello stesso Suenens,
una “corrente di grazia”».
Questo significa che esso
«non ha un fondatore, strut-
ture, organizzazioni, edifici e
uffici, come hanno tutti i
“movimenti” e gli ordini reli-
giosi».
Rispetto al terzo punto, il
cardinale cappuccino ha spie-
gato che la passione per l’u-
nità è nel Dna originario del
Rcc. Esso è nato «dall’incon-
tro in preghiera di cattolici
con fratelli pentecostali ed
evangelici». Ben presto si è
rivelato come la risposta di
Dio al bisogno espresso da
molte parti di «un “ecumeni-
smo spirituale” che affiancas-
nete, e che io stesso ho inco-
raggiato, è quello di estendere
i cosiddetti “Seminari di vita
nuova” ovunque e per chiun-
que. Si tratta di momenti di
“primo annuncio”, molto ke-
rigmatici, che offrono alle per-
sone la possibilità di un incon-
tro con Gesù vivo, con la sua
Parola, con il suo Spirito, con
la sua Chiesa sperimentata co-
me ambiente accogliente, co-
me luogo di grazia, di riconci-
liazione, e di rinascita. Per
questo vi ho esortato a propor-
re nel modo più vasto possibi-
le questi Seminari. Oggi per-
tanto vi chiedo: si stanno of-
frendo i Seminari di vita nuo-
va nei vari contesti ecclesiali,
anche in quelli più piccoli, più
remoti, anche in mezzo ai po-
veri, nelle zone periferiche?
Ognuno dia la risposta dentro
il suo cuore. Un ostacolo po-
trebbe essere quello di pensare
che solo le grandi strutture e i
leader più in vista possano te-
nere questi Seminari, mentre
in realtà anche i piccoli gruppi
parrocchiali e i responsabili lo-
cali possono organizzarli e
proporli alle persone del loro
territorio.
È da considerare inoltre che
i Seminari di vita nuova sono
vissuti spesso dalle persone
come esperienze molto coin-
volgenti, che determinano un
se quello dottrinale e infon-
desse in esso la forza motrice
dello Spirito Santo». Ciò
giustifica l’impegno e il con-
fronto, anche dottrinale, tra
le Chiese. Ma neppure si può
«disprezzare e non tener con-
to di questa unità di base che
consiste nell’invocare lo stes-
so Signore Gesù».
Durante l’assemblea gene-
rale sono stati approfonditi
alcuni temi, tra i quali, il di-
scernimento, la Divina Prov-
videnza, la creatività dello
Spirito e i carismi, ma anche
i compiti affidati dal Papa a
Charis: il battesimo nello
Spirito Santo, l’unità dei cri-
stiani e il servizio ai poveri.
In particolare, François Prou-
teau ha sottolineato che dedi-
care le proprie energie alle
persone bisognose è una gra-
zia. Da parte sua, padre Ja-
mes Shin San-Huyn, della
comunità carismatica di
Kkottognae in Corea, ha an-
nunciato che un gruppo di
clochard ha raccolto una col-
letta da destinare alle perso-
ne senza fissa dimora che vi-
vero cambiamento di rotta nel-
la loro vita. Cambiamento di
rotta: dopo un seminario, la
gente cambia la rotta! Tuttavia
essi sono un inizio, un fuoco
che si accende, molto intenso,
ma che rischia di affievolirsi se
non viene alimentato. Proprio
per questo, dopo i Seminari,
sono necessari adeguati cam-
mini formativi, che aiutino a
tener viva la grazia ricevuta e
sostengano un processo gra-
duale di crescita nella fede,
nella vita di preghiera, nella
condotta morale, nella parteci-
pazione ai Sacramenti, alla ca-
rità e alla missione della Chie-
sa.
Vorrei ora richiamare due
aspetti presenti negli Statuti di
CHARIS.
Il primo: l’importanza di
«promuovere l’esercizio dei
carismi non solo nel Rinnova-
mento carismatico cattolico,
ma anche in tutta la Chiesa»
(Art. 3 § b). Il servizio che
può fare CHARIS è proprio
quello di promuovere i carismi
e di incoraggiarli a mettersi a
servizio di tutta la Chiesa. Pro-
muovere: non controllare i carismi.
E per questo, per promuovere
il carisma, dobbiamo seguire
quello che è il Maestro nel
promuovere il carisma: lo Spi-
rito Santo. Pensiamo alla mat-
tina di Pentecoste, non si capi-
vono nelle zone limitrofe al
Vaticano. Monsignor Lucio
Adrián Ruiz, segretario del
Dicastero per la comunica-
zione, ha affrontato il tema
della “sinodalità digitale”. Il
messaggio fondamentale da
comprendere, ha detto, è
quello di essere una Chiesa
in uscita, di testimoniare l’a-
more per Gesù, come dimo-
strato dal beato Carlo Acutis
nella sua vita. Alla domanda
cosa fare per rin-
novare la Penteco-
ste qui e oggi, il
prelato ha risposto
spiegando che oc-
corre annunciare il
Dio della tenerez-
za, il Dio della
misericordia. In
questo senso, an-
che la cultura di-
gitale è uno spazio
da vivere, per cui
non si tratta di
usare strumenti,
ma di vivere que-
sta cultura. Anche
se vi sono tanti ri-
schi e paure nell’a-
bitare queste frontiere digita-
li, si deve uscire, ha osservato
monsignor Ruiz, per essere
sempre missionari in uscita e
raggiungere le periferie esi-
stenziali.
La tavola rotonda, animata
da Pino Scafuro, moderatore
di Charis, è stata anche arric-
chita da testimonianze di ar-
tisti cristiani. Dopo l’incon-
tro con Papa Francesco, nel-
l’Aula Paolo VI, l’appunta-
mento “Chiamati, trasformati
e inviati” si è concluso con il
concerto per la pace e con
l’esibizione di gruppi giova-
nili cristiani di vari continen-
ti.
lunedì 6 novembre 2023
va nulla, un disordine grande;
ma è Lui stesso a fare l’armo-
nia in quella grande diversità.
E questo è il Maestro che ci in-
segna come si promuovono i
carismi. In particolare vanno
sempre valorizzati i carismi
che servono all’evangelizza-
zione, e all’attività missiona-
ria, soprattutto verso chi anco-
ra non conosce Gesù Cristo.
Il secondo è quello di «in-
coraggiare l’approfondimento
spirituale e la santità delle per-
sone che vivono l’esperienza
del Battesimo nello Spirito
Santo» (Art 3 § c). Non biso-
gna dare per scontato che, una
volta ricevuto il Battesimo nel-
lo Spirito, già si è pienamente
cristiani. Il cammino di santità
deve sempre progredire, nella
conversione personale e nel
dono generoso di sé, dono a
Cristo e agli altri, e non solo in
vista del “benessere spiritua-
le”.
Cari amici, vi ringrazio per
il vostro servizio. Non dimen-
ticate che il vostro compito
non è giudicare chi è “autenti-
co carismatico” e chi non lo è,
non tocca a voi. Questa è una
tentazione della Chiesa, dall’i-
nizio: “Io sono di Paolo” — “Io
di Apollo” — “Io di Pietro”
(cfr. 1 Cor 1, 12). No, questo
non va. Siete chiamati invece a
offrire appoggio e consiglio ai
Pastori per accompagnare tut-
ti i gruppi e le realtà multifor-
mi che fanno riferimento al
Rinnovamento carismatico. E
se qualcuno mi domanda:
“Ma mi dica un segno: cosa fa
la vera vita del rinnovamento
in una persona?”. Quello che
mi viene in mente è che le per-
sone che vivono a fondo il rin-
novamento sanno sorridere.
Sanno sorridere. E questo sor-
riso vi aiuterà a stare vigilanti
nel non entrare nella tentazio-
ne dei giochi di potere e di in-
fluenza, respingendo il deside-
rio di primeggiare e di coman-
dare. Il vero compito è servire.
È buona cosa lasciare spazio
alle nuove generazioni di re-
sponsabili e impegnarsi co-
stantemente nella formazione
dei giovani, fra i quali sorge-
ranno i futuri leader.
In occasione del nostro pri-
mo incontro, nel giugno 2019
— sono passati già anni! —, ab-
biamo fatto un momento di si-
lenzio pregando per la pace,
ricordando l’incontro in Vati-
cano dei Presidenti dello Stato
di Palestina e dello Stato di
Israele. Fratelli e sorelle, la
guerra distrugge anche la me-
moria dei passi compiuti verso
la pace. Guardiamo questa or-
chestra che sta facendo uno
sforzo grande per la pace.
Guardiamo a questo ulivo,
qui, un segno di pace. La
guerra distrugge tutto, tutto.
Toglie l’umanità. L’altro gior-
no, il 2 novembre, sono anda-
to a celebrare Messa al cimite-
ro militare del Commonweal-
th; entrando, guardavo sulle
tombe le età dei caduti: tutti
giovani, tra 20 e 30 anni. Di-
strugge la gioventù, non sa di-
re altra cosa che distruggere. Per
favore, lottiamo per la pace.
Non lasciamoci rubare questa
memoria della pace! Adesso vi
invito a pregare in silenzio per
la pace.
Grazie. La Madonna vi cu-
stodisca nella gioia del servi-
zio. Grazie.
lunedì 6 novembre 2023 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 11

All’Angelus il Pontefice ricorda che ogni conflitto uccide il futuro dei bambini

Si abbia la forza
di dire basta alla guerra
Medio Oriente: nuovo appello per il cessate-il-fuoco e la liberazione degli ostaggi
Continuando «a pensare alla grave situazione in Palestina e in Israele», ma altri la Parola di Dio e di esse- Tutti noi sperimentiamo,
anche all’Ucraina e ad altri conflitti, Papa Francesco ha auspicato ieri all’An- re rispettati in quanto autorità per la nostra fragilità, una cer-
gelus che «si abbia la forza di dire “basta”». Affacciatosi a mezzogiorno dalla del Tempio, Gesù contesta la ta distanza tra il dire e il fare;
finestra dello Studio privato del Palazzo apostolico vaticano, prima della pre- doppiezza della loro vita: pre- ma un’altra cosa, invece, è ave-
ghiera mariana con i fedeli presenti in piazza San Pietro e con quanti lo se- dicano una cosa, ma poi ne vi- re il cuore doppio, vivere con Il secondo aspetto viene di Cari fratelli e sorelle!
guivano attraverso i media, il Pontefice aveva commentato il Vangelo di do- vono un’altra. Queste parole “un piede in due scarpe” senza conseguenza: il primato dell’este- Continuo a pensare alla
menica 5 novembre, XXXI del Tempo ordinario, parlando della distanza tra il di Gesù richiamano quelle dei farcene un problema. Special- riore sull’interiore. Infatti, viven- grave situazione in Palestina e
dire e il fare e del primato dell’esteriore sull’interiore. profeti, in particolare di Isaia: mente quando siamo chiamati do nella doppiezza, gli scribi e in Israele, dove tantissime per-
«Questo popolo si avvicina a — nella vita, nella società o i farisei sono preoccupati di sone hanno perso la vita. Vi
Cari fratelli e sorelle, mirati dalla gente» (v. 5). me solo con la sua bocca e mi nella Chiesa — a rivestire un dover nascondere la loro in- prego di fermarvi, in nome di
buongiorno! Questo è quello che dice Ge- onora con le sue labbra, men- ruolo di responsabilità, ricor- coerenza per salvare la loro re- Dio: cessate il fuoco! Auspico
dal Vangelo della Liturgia sù: dicono e non fanno e tutto tre il suo cuore è lontano da diamoci questo: no alla dop- putazione esteriore. Infatti, se che si percorrano tutte le vie
odierna ascoltiamo alcune pa- ciò che fanno lo fanno per ap- me» (Is 29, 13). Questo è il pe- piezza! Per un prete, un ope- la gente sapesse cosa c’è dav- perché si eviti assolutamente
role di Gesù che riguardano parire. ricolo su cui vigilare: la dop- ratore pastorale, un politico, vero nel loro cuore, essi sareb- un allargamento del conflitto,
gli scribi e i farisei, cioè le gui- Soffermiamoci allora su piezza del cuore. Anche noi un insegnante o un genitore, bero svergognati, perdendo si possano soccorrere i feriti e
de religiose del popolo. Nei questi due aspetti: la distanza abbiamo questo pericolo: que- vale sempre questa regola: ciò tutta la loro credibilità. E allo- gli aiuti arrivino alla popola-
confronti di queste autorità, tra il dire e il fare e il primato del- sta doppiezza del cuore che che dici, ciò che predichi agli ra compiono opere per appari- zione di Gaza, dove la situa-
Gesù usa parole molto severe, l’esteriore sull’interiore. mette a rischio l’autenticità altri, impegnati tu a viverlo re giusti, per “salvare la fac- zione umanitaria è gravissima.
«perché essi dicono e non fan- La distanza tra il dire e il fare. A della nostra testimonianza e per primo. Per essere maestri cia”, come si dice. Il trucco è Si liberino subito gli ostaggi.
no» (Mt 23, 3) e «tutte le loro questi maestri di Israele, che anche la nostra credibilità co- autorevoli bisogna prima esse- molto comune: truccano la Tra di loro ci sono anche tanti
opere le fanno per essere am- pretendono di insegnare agli me persone e come cristiani. re testimoni credibili. faccia, truccano la vita, trucca- bambini, che tornino alle loro
no il cuore. Questa gente famiglie! Sì, pensiamo ai bam-
“truccata” non sa vivere la ve- bini, a tutti i bambini coinvolti
rità. E tante volte anche noi in questa guerra, come anche
abbiamo questa tentazione in Ucraina e in altri conflitti:
della doppiezza. così si sta uccidendo il loro fu-
La presentazione delle lettere credenziali Fratelli e sorelle, accoglien-
do questo monito di Gesù
turo. Preghiamo perché si ab-
bia la forza di dire “basta”.
di due diplomatici accreditati presso la Santa Sede chiediamoci anche noi: cer-
chiamo di praticare quello che
Sono vicino alle popolazioni
del Nepal che soffrono a causa
predichiamo, oppure viviamo di un terremoto; come pure ai
nella doppiezza? Diciamo una profughi afghani che hanno

Il nuovo ambasciatore Il nuovo ambasciatore cosa e ne facciamo un’altra?

del Brasile
Nella mattina di oggi, lunedì
6 novembre, Papa Francesco
ha ricevuto in udienza Sua
Eccellenza il signor Everton
Vieira Vargas, nuovo amba-
sciatore del Brasile, in occa-
sione della presentazione del-
le lettere con cui viene accre-
ditato presso la Santa Sede.
Il rappresentante diploma-
tico è nato a Santo Ângelo,
Rio Grande do Sul, il 23 gen-
naio 1955, è sposato ed ha due
figli.
Dal punto di vista della for-
mazione accademica, ha se-
guito un corso di preparazio-
ne (1976) e di perfezionamen-
to per i diplomatici (1981),
Istituto Rio Branco (Irbr); e
uno di Diritto - Associazione
per l’insegnamento unificato
del distretto federale, Unidf
(1977); ha conseguito un ma-
ster in Relazioni internaziona-
li, Boston University, Stati
Uniti d’America (1983); ha se-
guito un corso di Alta forma-
zione, Irbr (1994); e ha ottenu-
to il dottorato in Sociologia,
Università di Brasilia (2001).
Ha ricoperto, tra altri, i se-
guenti incarichi: assistente,
divisione dell’O rganizzazione
degli Stati Americani, presso
il ministero per gli Affari este-
ri, Mae (1977); secondo segre-
tario, ambasciata a Bonn,
Germania (1981); assistente
(1985) e sostituto capo (1987),
divisione Scienza e Tecnolo-
gia, Mae; primo segretario e
consigliere, rappresentanza
presso l’Onu, New York
(1988); consigliere, ambascia-
ta in Giappone (1992); segre-
tariato generale, coordinatore
generale del Vertice delle
Americhe, Mae (1995); capo,
divisione Ambiente, Mae
(1998); direttore generale, di-
partimento Ambiente e Temi
speciali (2001); professore di
Linguaggio diplomatico, Irbr
(2002-2007); assistente spe-
ciale (2005), capo di gabinetto
(2006) del segretario generale
degli Affari esteri (Relazioni
con Stati Uniti d’America,
Canada, Europa e Temi multi-
laterali); sotto-segretario ge-
nerale, Sotto-Segretariato ge-
nerale politico I (2007); nego-
ziatore responsabile per il
cambiamento del clima (2001-
2005 e 2007); ambasciatore a
Berlino, Germania (2009), in
Argentina (2013), presso l’U-
nione Europea, Bruxelles
(2016); coordinatore delle Re-
lazioni internazionali, Stato
del Pará (2019-2023).
A Sua Eccellenza il signor
Everton Vieira Vargas, nuovo
ambasciatore del Brasile pres-
so la Santa Sede, nel momen-
to in cui si accinge a ricoprire
il suo alto incarico, giungano
le felicitazioni del nostro gior-
nale.
della Svizzera
Nella mattina di oggi, lune-
dì 6 novembre, Papa Fran-
cesco ha ricevuto in udienza
Sua Eccellenza la signora
Manuela Leimgruber, nuo-
vo ambasciatore della Sviz-
zera, in occasione della pre-
sentazione delle lettere con
cui viene accreditata presso
la Santa Sede.
La rappresentante diplo-
matica è nata nel 1971 ed è
originaria di Herznach
(Cantone Argovia). È spo-
sata e ha un figlio.
Ha ottenuto una laurea in
giurisprudenza presso l’U-
niversità di Friburgo e ha
conseguito un master in Di-
ritto Europeo (LL.M.) presso
il Collège d’Europe di Bru-
ges (Belgio).
Ha ricoperto, tra gli altri,
i seguenti incarichi: ha ini-
ziato la carriera diplomatica
presso il dipartimento fede-
@oss_romano
LA DOMANDA DEL VANGELO
Lunedì 6 novembre - Lc 14, 12-14
Queste parole di Gesù sono molto belle, suggestive,
potenti; eppure, scartata l’ipotesi che si debbano prendere
alla lettera, cosa ci vogliono esattamente dire?
rale degli Affari esteri
(Dfae) nel 2001 e in seguito,
prima di prestare servizio
come collaboratrice diplo-
matica nella direzione del
Diritto internazionale pub-
blico del Dfae, è stata invia-
ta all’ambasciata di Tel Aviv,
in Israele; responsabile de-
gli Affari politici e questioni
legali, ambasciata in Italia
(2006-2010); responsabile
per la Coordinazione delle
politiche con i Paesi limitro-
fi, Dfae (2010-2015); vice ca-
po missione delle ambascia-
te in Colombia (2015-2019) e
in Kenya (2019-2023).
A Sua Eccellenza la si-
gnora Manuela Leimgruber,
nuovo ambasciatore della
Svizzera presso la Santa Se-
de, nel momento in cui si ac-
cinge a ricoprire il suo alto
incarico, giungano le felici-
tazioni del nostro giornale.
A. M.
Siamo preoccupati solo di
trovato rifugio in Pakistan ma
ora non sanno più dove andare.
mostrarci impeccabili all’ester- E prego anche per le vittime
no, truccati, oppure ci pren-
diamo cura della nostra vita
delle tempeste e delle alluvioni,
in Italia e in altri Paesi.
interiore nella sincerità del Saluto con affetto tutti voi,
cuore? romani e pellegrini di vari Pae-
Rivolgiamoci alla Vergine si. In particolare saluto i fedeli
Santa: Lei che ha vissuto con di Vienna e di Valencia, il
integrità e umiltà del cuore se- gruppo parrocchiale di Caglia-
condo la volontà di Dio, ci ri, la Banda e il Coro di Longo-
aiuti a diventare testimoni cre- moso, in Alto Adige. Saluto i
dibili del Vangelo. giovani di Rodengo Saiano,
Ome e Padergnone; i catechi-
Dopo l’Angelus il vescovo di Roma sti di Cassina de’ Pecchi e quel-
ha rilanciato l’appello per la pace, li della parrocchia San Giovan-
quindi ha assicurato vicinanza alle ni Bosco in Trieste; e saluto il
popolazioni del Nepal colpite dal ter- Comitato “Fermare la guerra”.
remoto, ai profughi afghani che han- A tutti auguro una buona
no trovato rifugio in Pakistan, e alle domenica. Per favore, non di-
vittime di tempeste e alluvioni in Ita- menticatevi di pregare per me.
lia e in altri Paesi. Buon pranzo e arrivederci!
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in
udienza Sua Eccellenza Monsignor Leo Boccar-
di, Arcivescovo titolare di Bitetto, Nunzio Apo-
stolico.
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in
udienza le Loro Eccellenze:
— il Signor Everton Vieira Vargas, Ambascia-
tore del Brasile, per la presentazione delle Lette-
re Credenziali.
— la Signora Manuela Leimgruber, Ambascia-
tore della Svizzera, per la presentazione delle
Lettere Credenziali.
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in
udienza il Signor Pere Aragonès i Garcia, Presi-
dente della Generalitat de Catalunya.
Lutto nell’episcopato
S.E. Monsignor Paolo Magnani, vescovo emerito di Treviso, in
Italia, è morto ieri, domenica 5 novembre, all’età di 96 anni. Il
compianto presule era infatti nato il 31 dicembre 1926 a Pieve
Porto Morone, in diocesi di Pavia, ed era stato ordinato sacer-
dote il 29 giugno 1951. Nominato vescovo di Lodi il 27 luglio
1977, aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 10 settembre suc-
cessivo. Trasferito a Treviso il 19 novembre 1988, aveva rinuncia-
to alla guida pastorale della diocesi il 3 dicembre 2003.
pagina 12 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 6 novembre 2023

Il Papa a una delegazione della Conference of European Rabbis Per l’apertura

dell’Anno giubilare della diocesi
Non la vendetta e la follia dell’odio bellico Il cardinale
ma la giustizia e il dialogo edificano la pace Pietro Parolin
legato pontificio
Cari fratelli,
vi saluto, dandovi un cordiale ben-
Nella mattina di oggi, lunedì 6 novembre, Papa Francesco ha ricevuto in udienza nella Sa-
la del Concistoro una delegazione della Conference of European Rabbis. «Saluto tutti voi —
ma con l’aiuto dell’O nnipotente.
Infatti, «Se il Signore non costrui- a Casale
venuto e ringraziandovi per la gra-
dita visita. In passato ho già incon-
ha detto rivolgendosi ai presenti — e vi do il benvenuto. Grazie di questa visita che a me
piace tanto. Ma succede che io non sto bene in salute e per questo preferisco non leggere il
sce la casa, invano si affaticano i co-
struttori» (Sal 127, 1). Monferrato
trato in Vaticano la vostra organiz- discorso, ma darlo a voi e che voi lo portiate con voi. Facciamo di tutto per mantenere questo Il dialogo con l’ebraismo è di
zazione, voce dei rabbini in Europa. clima di dialogo fraterno che il cardinale Koch e i suoi collaboratori cercano di promuovere particolare importanza per noi cri- Com’è noto, il 7 ottobre scorso, il Santo Padre
Sono lieto che siamo riusciti a in- continuamente. Ed ora a me piacerebbe salutarvi a uno a uno». Successivamente il direttore stiani, perché abbiamo radici ebrai- ha nominato il cardinale Pietro Parolin, Se-
tensificare le nostre relazioni nel della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha spiegato: «Papa Francesco ha un che. Gesù è nato e vissuto da ebreo; gretario di Stato, Legato Pontificio per l’aper-
corso del tempo e in particolare ne- po’ di raffreddore e una lunga giornata di udienze. Aveva il desiderio di salutare indivi- Egli stesso è il primo garante dell’e- tura dell’Anno giubilare della diocesi di Ca-
gli ultimi anni. dualmente i rabbini europei e per questo ha consegnato il discorso. Per il resto le attività del redità ebraica all’interno del cristia- sale Monferrato, nel 550° anniversario della
Il primo pensiero e la preghiera Papa proseguono regolarmente». Pubblichiamo il testo del discorso consegnato dal Pontefice nesimo e noi, che siamo di Cristo, sua erezione e solennità del patrono Sant’E-
vanno però soprattutto a quanto ac- durante l’udienza alla delegazione dei rabbini europei. abbiamo bisogno di voi, cari fratel- vasio, che si terrà domenica prossima, 12 no-
caduto nelle ultime settimane. An- li, abbiamo bisogno dell’ebraismo vembre. Il porporato sarà accompagnato da
cora una volta la violenza e la guer- per comprendere meglio noi stessi. una missione composta dai monsignori Désiré
ra sono divampate in quella Terra lance faranno falci; una nazione Mi soffermo proprio sull’arte del Perciò è importante che il dialogo Azogou, vicario generale della diocesi, e Fran-
che, benedetta dall’Altissimo, sem- non alzerà più la spada contro dialogo. L’essere umano, che ha ebraico-cristiano mantenga viva la cesco Mancinelli, rettore del santuario di
bra continuamente avversata dalle un’altra nazione, non impareranno una natura sociale e ritrova sé stesso dimensione teologica, mentre conti- Crea. Pubblichiamo il testo della lettera pon-
bassezze dell’odio e dal rumore fu- più l’arte della guerra» (Is 2, 4). In a contatto con gli altri, si realizza nua ad affrontare questioni sociali, tificia di nomina.
nesto delle armi. E preoccupa il dif- questo tempo di distruzione noi nella trama delle relazioni sociali. culturali e politiche.
fondersi di manifestazioni antisemi- credenti siamo chiamati, per tutti e In tal senso non è solo capace di Le nostre tradizioni religiose so- VENERABILI FRATRI NOSTRO
te, che fermamente condanno. prima di tutti, a costruire la fraterni- dialogo, ma è egli stesso dialogo. no strettamente connesse: non sono PETRO S.R.E. CARDINALI
Sospeso tra Cielo e terra, solo in due credo tra loro estranei, svilup- PAROLIN
dialogo con l’Oltre che lo trascende patisi indipendentemente in spazi SECRETARIO STATUS
e con l’altro che ne accompagna i separati e senza influenzarsi a vi-
passi, può comprendersi e matura- cenda. Papa Giovanni Paolo II, du- Casalensis Dioecesis grex ad singula-
re. La parola “dialogo” etimologica- rante la sua visita nella Sinagoga di re celebrandum anno proximo even-
mente significa “attraverso la paro- Roma , osservò che la religione tum diligenter paratur adque magna
la”. La Parola dell’Altissimo è la ebraica non è estrinseca, «ma in un voce hymnum Te Deum canendum,
lampada che illumina i sentieri del- certo qual modo, è “intrinseca” alla dum DL anni transeunt ab huius ec-
la vita (cfr Sal 119, 105): essa orienta nostra religione». Vi chiamò «nostri clesialis communitatis fundatione. Il-
i nostri passi proprio alla ricerca del fratelli prediletti», «nostri fratelli lam enim Praedecessor Noster rec.
prossimo, all’accoglienza, alla pa- maggiori» (Discorso, 13 aprile 1986). mem. Sixtus IV die XVIII mensis Apri-
zienza; non certo al brusco impeto Si potrebbe dunque dire che il no- lis anno MCDLXXIV, prae oculis ha-
della vendetta e alla follia dell’odio stro, più che un dialogo interreli- bens spirituales Pedemontanae regio-
bellico. Quanto è dunque impor- gioso, è un dialogo familiare. Quan- nis necessitates, erexit.
tante, per noi credenti, essere testi- do mi recai alla Sinagoga di Roma, Quamobrem, sicut novimus, Vene-
moni di dialogo! dissi infatti che «apparteniamo ad rabilis Frater Ioannes Sacchi, Episco-
Se applichiamo queste constata- un’unica famiglia, la famiglia di pus Casalensis, hac occasione feliciter
zioni al dialogo ebraico-cristiano, Dio, il quale ci accompagna e ci data, Annum Iubilarem Dioecesanum
possiamo dire che ci avviciniamo gli protegge come suo popolo» (Discor- indixit, tempus videlicet precis atque
Cari fratelli, nella notte dei con- tà e ad aprire vie di riconciliazione, uni agli altri attraverso l’incontro, so, 17 gennaio 2016). theologicae pastoralisque considera-
flitti noi, credenti nell’unico Dio, in nome dell’Onnipotente che, co- l’ascolto e lo scambio fraterno, rico- Cari fratelli, siamo legati gli uni tionis, qui in sollemnitate s. Evasii,
guardiamo a Colui che il profeta me dice un altro profeta, ha «pro- noscendoci servi e discepoli di quel- agli altri davanti all’unico Dio; in- Casalensis Ecclesiae Patroni, proximo
Isaia chiama «giudice fra le genti e getti di pace e non di sventura» (Ger la Parola divina, alveo vitale nel sieme siamo chiamati a testimoniare die XII Novembris aperietur atque eo-
arbitro fra molti popoli», aggiun- 29, 11). Non le armi, non il terrori- quale germogliano le nostre parole. con il nostro dialogo la sua parola e dem die anni MMXXIV concludetur.
gendo, quasi come conseguenza del smo, non la guerra, ma la compas- Così che, per diventare edificatori con la nostra condotta la sua pace. Fausta igitur hac opportunitate,
suo giudizio, una meravigliosa pro- sione, la giustizia e il dialogo sono i di pace, siamo chiamati a essere co- Il Signore della storia e della vita ci memoratus Praesul, una voce cum
fezia di pace: «Spezzeranno le loro mezzi adeguati per edificare la pa- struttori di dialogo. Non solo con le dia coraggio e pazienza per farlo. grege sibi commisso humanissime ro-
spade e ne faranno aratri, delle loro ce. nostre forze e con le nostre capacità, Shalom! gavit ut Nos quendam eximium Pur-
puratum designaremus, qui in dicta
sollemnitate s. Evasii huius anni cele-
brationi Nostro nomine praeesset at-
que verba spiritalis cohortationis pro-
L’udienza alla Fraternità apostolica della misericordia e alla Piccola casa della misericordia di Gela nuntiaret. Piae huic postulationi ad-
nuere volentes, ad Te, Venerabilis
La vera carità è esserci senza farsi vedere Frater Noster, decurrimus qui munus
Secretarii Status diligenter exerces,
singulare Nobis in exercendo Petrino
«Esserci senza farsi vedere»: è questo lo stile della «carità de- mi, dei più bisognosi: sono ministerio auxilium praebens. Te igi-
licata, discreta e silenziosa» indicato dal Papa ai membri del- tanti! Di fronte ad essi non tur hisce Litteris LEGATUM NOSTRUM
la Fraternità apostolica della misericordia e alla comunità siete “passati oltre”, ma vi sie- nominamus ad celebrationem de qua
della Piccola casa della misericordia di Gela, ricevuti in te fermati, facendovi prossi- supra diximus, quae die XII advenien-
udienza stamane nella Sala Clementina. Ecco il discorso pro- mi e prendendovene cura tis mensis Novembris in ecclesia Ca-
nunciato dal Pontefice. (cfr. Lc 10, 25-37), con creati- thedrali Dioecesis Casalensis sollemni
vità, coraggio e generosità, ritu agetur, in inauguratione videlicet
Cari fratelli e sorelle, benvenuti! come il buon samaritano che Anni Iubilaris Dioecesani. Omnes
Sono contento di incontrarvi in occasione del ven- non è andato oltre, e questo è huius eventus participes adhortaberis
ticinquesimo anniversario della Fraternità Apostolica bello. ut precibus, meditatione necnon pa-
della Misericordia e nel decimo della Piccola Casa della Vi incoraggio a continuare storalium necessitatum consideratione
Misericordia di Gela. Saluto il Vescovo di Piazza Ar- tutto questo. E al tempo stes- renovatis viribus novoque studio pe-
merina, Monsignor Rosario Gisana: bravo, questo so voglio anche invitarvi a culiarem dilectionem Christi eiusque
Vescovo, bravo. È stato perseguitato, calunniato e coltivare e rafforzare sempre Evangelii demonstrent atque fidei ze-
lui fermo, sempre, giusto, uomo giusto. Per que- più il fondamento che fin lo in vita cotidiana ferveant.
sto, quel giorno in cui andai a Palermo, ho voluto dall’inizio ha dato solidità e Diligentem Pastorem Casalensem,
fare sosta prima a Piazza Armerina, per salutarlo; è forza a tutta la vostra opera: cunctos fideles ibi congregatos, sacros
un bravo Vescovo. Saluto i presbiteri e i diaconi la spiritualità della Misericordia e dell’Unico Pane. Essa miltà rende vicini a Dio e ai fratelli, capaci di una Praesules, sacerdotes, religiosos viros
presenti, le Suore di Maria Immacolata, i membri vi vuole umili discepoli del Cristo Eucaristico e ri- carità delicata, discreta e silenziosa che fa nobile il mulieresque, publicas auctoritates et
della Fraternità e della cooperativa “Raphael”, i velatori con Lui del volto del Padre (cfr. Gv 14, 8), dare, facile il ricevere e naturale il condividere. christifideles laicos, Nostro salutabis
volontari e le persone accolte, giovani e fedeli. E proprio come ha raccomandato San Giovanni Abbiate perciò sempre, verso le persone che il nomine Nostramque iis ostendens be-
anche il padre [Pasqualino] di Dio... Chi è, il pa- Paolo II, ai cui insegnamenti vi ispirate (cfr. Lett. Signore vi affida, un tratto riservato e gentile, e nevolentiam.
dre di Dio?... Ringrazia Dio di non chiamarti “del enc. Dives in misericordia, 1). Rivelare, nel servizio e uno stile di nascondimento, come quei genitori, o Nosmet Ipsi Te, Venerabilis Frater
diavolo”! nel dono di voi stessi, la tenerezza del volto del Pa- amici, o fratelli e sorelle la cui presenza, là dove c’è Noster, in tua missione implenda pre-
Siete venuti qui come una grande famiglia, in dre: cari fratelli e sorelle, nelle tante occupazioni in bisogno, è così spontanea e “normale” da passare cibus comitabimur, Beata Maria Vir-
cui ciascuno ha doni e mansioni diverse e comple- cui ogni giorno vi spendete, non dimenticate mai quasi inosservata. Esserci senza farsi vedere: que- gine de Crea et s. Evasio interceden-
mentari; e questa ricca varietà racconta da sé il che questo è il senso ultimo del vostro agire e la vo- sto non è facile, anche questo è santità. Del resto tibus, Tibique Benedictionem libentes
cammino attraverso cui, in questi anni, avete svi- stra primaria vocazione. Imitate Dio che è vicino, Dio ci ama in questo modo: con umile magnani- iam nunc impertimur, signum No-
luppato un progetto di bene articolato e concreto. compassionevole e tenero; siate anche voi vicini al- mità, istante per istante, donandoci tutto senza strae erga Te benevolentiae et caele-
Partendo da situazioni di disagio, avete cercato di la gente, compassionevoli, con tanta compassione pretendere nulla in cambio! stium donorum pignus, quam omni-
abbracciare nella carità tutte le persone e tutta la perso- e con tenerezza. Ci vuole tenerezza nella Chiesa. Ecco dunque due atteggiamenti importanti con bus celebrationis participibus rite
na, facendo fronte a molteplici esigenze e promuo- Fate tutto con un solo desiderio: che le persone cui vi incoraggio a continuare il vostro cammino: transmittas volumus.
vendo varie iniziative: dalla mensa quotidiana per che vi incontrano giungano a conoscere Lui. Cer- una santa inquietudine creativa — come i bambini, sem-
i poveri ai laboratori artigianali, dai servizi di recu- cate, nel fare il bene, di scomparire, con umiltà, pre inquieti — e tanta umiltà, per essere pronti e Datum Romae, Laterani,
pero scolastico agli spazi di dialogo per famiglie in perché in ciò che fate appaia il Signore solo e tutti concreti nel rispondere ai bisogni dei fratelli e, al die XVIII mensis Octobris,
difficoltà. Si vede che c’è movimento lì, e questo è arrivino a Lui. Santa Faustina Kowalska, altra ispi- tempo stesso, per portare tutti a un incontro per- in festo s. Lucae, evangelistae,
bello; si vede che vi siete lasciati provocare e inquietare ratrice della vostra opera, diceva che un’anima sonale con il volto misericordioso del Padre. Con- anno MMXXIII, Pontificatus Nostri undecimo.
dai bisogni dei fratelli e delle sorelle che Dio ha umile influisce sulla sorte del mondo intero (cfr. tinuate così! E vi raccomando, non dimenticatevi
posto sul vostro cammino, specialmente degli ulti- Diario, IV quaderno, 29.IX .37), e questo perché l’u- di pregare per me. Grazie! FRANCISCUS