L’OSSERVATORE ROMANO

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GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

Unicuique suum Non praevalebunt
Anno CLXIV n. 53 (49.568) Città del Vaticano lunedì 4 marzo 2024

All’Angelus l’ennesimo accorato appello del Papa per un immediato cessate-il-fuoco a Gaza L’indicibile dramma di 150 giorni di conflitto

«Basta, per favore! Chi ridarà il sorriso

ai bambini di Gaza?
Fermatevi!» di IBRAHIM FALTAS* tenano. Lo scandalo è lo
stesso che nella terza dome-

C
hi può affermare di
aver vinto fino ad ora
questa guerra?
Non può dirlo Hamas
dopo l’attacco del 7 ottobre
contro civili innocenti, per-
ché sono i palestinesi a pa-
gare il peso più alto di perdi-
te di vite umane. Non pos-
sono dirlo gli israeliani che
oltre alle perdite di vite, di
soldati, di ostaggi vivono
una divisione molto eviden-
te nella società civile. Nessu-
no dei due popoli può vin-
cere perché sta vincendo la
sfiducia reciproca, sta vin-
cendo l’odio, la violenza, la
vendetta ai massimi livelli in
Terra Santa da 75 anni fino
ad oggi.
Non può dirlo la comuni-
tà internazionale che poteva
vincere la pace perché non ci
sono stati interventi concreti
a favore di una vera pacifica-
zione. Fino ad ora chi ha
nelle mani la possibilità di
fermare la guerra, non ha il
coraggio di sconfiggere in-
teressi e ipocrisie che la sca-
nica di Quaresima ci fa ve-
dere un Gesù insolito e di-
verso che chiede più onestà
e più chiarezza nel cuore. È
l’esempio giusto per capire
cosa significa mettere a tace-
re la coscienza lanciando
aiuti dal cielo, condannan-
do a parole la violenza senza
intervenire concretamente
per fermare le armi in mani
omicide. Papa Francesco
con forza chiede di fermare
le armi perché «il disarmo è
un dovere morale». È una ri-
chiesta forte, giusta, urgente
ma finora inascoltata. Le pa-
role e i gesti apparentemente
caritatevoli non tolgono la
responsabilità di chi potreb-
be fermare la guerra vera-
mente e decisamente e non
lo fa.
Il bilancio di 150 giorni di
guerra è sconvolgente per i
numeri di morti e di feriti,
per la totale distruzione di
case, di ospedali, di mo-
schee, di chiese, di scuole.
SEGUE A PAGINA 2

L’appello del cardinale Pizzaballa

mentre la situazione nella Striscia peggiora di ora in ora

Serve una tregua subito

FEDERICO PIANA
A PAGINA 2

«B
asta, per favore! Fermatevi!»:
riecheggia in piazza San Pietro
e attraverso i media in tutto il
mondo il nuovo accorato appello di Papa
Francesco per la cessazione delle «ostilità
in corso» in Palestina e in Israele. All’An-
gelus domenicale il vescovo di Roma confi-
da di portare «quotidianamente nel cuore,
con dolore, la sofferenza delle popolazio-
ni» e ricorda «le migliaia di morti, di feriti,
di sfollati, le immani distruzioni» che «cau-
sano dolore» e «con conseguenze tremen-
de» soprattutto «sui piccoli e gli indifesi».
Si domanda il Pontefice: «davvero si
pensa di costruire un mondo migliore in
questo modo, davvero si pensa di raggiun-
gere la pace?». La risposta è un incoraggia-
mento «a continuare i negoziati per un im-
mediato cessate-il-fuoco a Gaza e in tutta
la regione, affinché gli ostaggi siano subito
liberati e la popolazione civile possa avere
accesso sicuro ai dovuti e urgenti aiuti
umanitari». Al contempo Francesco esorta
a non dimenticare «la martoriata Ucraina,
dove ogni giorno muoiono» molte persone
e «c’è tanto dolore».
Infine il Papa ricorda la seconda Giorna-
ta internazionale per la consapevolezza sul
disarmo e la non proliferazione che ricorre
il 5 marzo. «Quante risorse vengono spre-
ALL’INTERNO
cate per le spese militari che continuano
tristemente ad aumentare» denuncia, riba- Rabbino e imam nelle scuole di Vienna
dendo come «il disarmo» sia «innanzitutto a testimoniare la pacifica convivenza
un dovere morale» che «richiede il corag-
gio di tutti i membri della grande famiglia Lezione di amicizia
delle Nazioni di passare dall’equilibrio del-
la paura all’equilibrio della fiducia». GIOVANNI ZAVATTA A PAGINA 9
PAGINA 12
Il cardinale Piacenza apre i lavori del XXXIV corso sul foro interno

Ripartire dalla confessione

Mentre rimane alta la tensione nel sud del Libano La condanna dell’Unicef per essere pellegrini di speranza

Ancora sangue in tutta la Striscia: Cinque piccoli A PAGINA 11

i morti salgono a oltre 30.500 tra le vittime del raid L’OSSERVATORE SPECIALE di José Corvaglia

TEL AVIV, 4. Ancora giorni di sangue in tutta
la Striscia di Gaza. Nella zona sud, nei pressi
della città di Rafah, stamattina almeno sei
persone sono state uccise e diverse altre ferite
in un raid aereo israeliano che ha colpito un
edificio residenziale a est della città al confine
con l’Egitto, dove da settimane si sono am-
massati circa 1,5 milioni di sfollati in fuga dal-
la guerra. Secondo fonti mediche citate dal-
l’agenzia di stampa palestinese Wafa, altre
y(7HA3J1*QSSKKM( +&!"!%!z!\
to avvenuto nella notte tra domenica e lunedì
sulla zona nord di Rafah, mentre nella tarda
serata di sabato 12 persone sono rimaste sotto
le macerie di una casa abbattuta nel quartiere
di Al-Salam. Scalpore ha destato la morte di
due gemellini di quattro mesi, nati appena
poche settimane dopo l’inizio del conflitto.
Raid vengono segnalati anche nel nord
dell’enclave palestinese, sulle aree di Sheikh
Zayed e Tal Al-Zaatar, nonché sul campo
su Odessa
KYIV, 4. È salito drammaticamente il bi-
lancio del raid russo contro un edificio re-
sidenziale della città meridionale di
Odessa. I corpi di due bambini, un fra-
tello e una sorella di dieci e otto anni, uc-
cisi nell’attacco russo di sabato sono stati
trovati ieri sotto le macerie del condomi-
nio centrato da un drone. Dodici in tutto

sette sono invece morte in un bombardamen- profughi di Jabalia, dove è stato colpito pure le vittime del raid, tra cui anche altri tre
il cimitero, dove la violenza dell’esplosione bambini piccoli, rispettivamente di due
ha fatto riemergere alcuni corpi. anni, otto e quattro mesi. «Questa vio-
E ieri sera è stata data notizia di ulteriori 12 lenza contro i bambini deve finire», ha
morti in un bombardamento avvenuto sul dichiarato l’Unicef in un post diffuso sul
NOSTRE campo profughi di Nuseirat, nel centro della social network X: «Tutti i bambini hanno
INFORMAZIONI
PAGINA 11 SEGUE A PAGINA 2 SEGUE A PAGINA 3
pagina 2 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 4 marzo 2024

Ancora sangue in tutta la Striscia: Gli Usa chiedono una tregua immediata di 6 settimane. Ma Israele è assente

In Egitto si continua a trattare

i morti salgono a oltre 30.500
CONTINUA DA PAGINA
Striscia. Tra le vittime nei «campi
centrali», secondo le Forze di di-
fesa israeliane (Idf) e lo Shin Bet,
ci sarebbe anche un importante
esponente di Hamas. L’uomo,
che si chiamava Mahmoud
Muhammad Abed Khad, era in-
caricato di reclutare nuovi agenti
per il battaglione Zeitoun, ed era
anche coinvolto nella raccolta
fondi per l’attività militare del-
l’organizzazione.
Il bilancio a partire dal 7 otto-
bre viene così aggiornato dai rap-
presentanti sanitari palestinesi a
oltre 30.500 morti e più di 71.700
feriti.
Non diminuiscono le tensioni
nemmeno in Palestina, dove un
adolescente è rimasto ucciso in
un raid israeliano nel campo pro-
fughi di Am’ari a Ramallah, a se-
guito di un’irruzione dell’eserci-
to.
Intanto, il canale libanese Al-
1 Manar, che appartiene a Hezbol-
lah, ha riferito di attacchi aerei
israeliani nella città di Aita al-
Sha’ab, nel sud del Libano. E un
missile lanciato dal Paese dei ce-
dri verso Israele, nella zona della
comunità di Margaliot, ha causa-
to al momento un morto e sette
feriti.
Mentre proseguono i negozia-
ti per la tregua, che non sembra
però così imminente come si spe-
rava, in Israele sia il governo che
le forze armate devono fare i con-
ti con turbolenze interne legate
alla guerra. Oltre alle decine di
migliaia di persone che continua-
no a scendere in piazza per chie-
dere le dimissioni del premier,
Benjamin Netanyahu, e il ritorno
a casa di tutti gli ostaggi, nonché
alle tensioni scatenate dal viaggio
“non autorizzato” negli Usa del
ministro del gabinetto di guerra e
leader dell’opposizione, Benny
Gantz, erano circolate voci circa
le dimissioni di diversi ufficiali
per un cessate-il-fuoco
dell’Idf, tra cui uno dei portavo-
ce, Daniel Hagari. L’emittente TEL AVIV, 4. Proseguono un cessate-il-fuoco en-
Canale 14, che aveva dato la noti- tra alti e bassi gli sforzi tro il 10 marzo, giorno
zia, aveva definito «insolita» l’i- della diplomazia interna- di inizio del Rama-
niziativa durante una guerra in zionale per trovare una so- dan.
corso. L’esercito israeliano però luzione al conflitto tra Ulteriori negoziati
ha poi smentito definendo «fal- Israele e Hamas. Oggi al sono in corso a Wa-
sa» la notizia. Lo scrive Al Jazee- Cairo, in Egitto, si tiene il shington dove è giun-
ra su X, spiegando: «Un aggior- secondo giorno consecutivo to ieri il primo mini-
namento originariamente citava di negoziati che vedono stro del Qatar, Moha-
un rapporto israeliano secondo presenti gli emissari di med bin Abderrahman
cui i membri anziani dell’Unità Egitto, Hamas, Qatar e Al-Thani, per incon-
del portavoce dell’esercito israe- Stati Uniti. La delegazione trare il segretario di
liano si erano dimessi. Questo di Israele è assente — in Stato Usa, Antony
non era corretto». reazione al fatto che Ha- Blinken. Un altro col-
Il conflitto continua, ha assi- mas si rifiuta di fornire una loquio molto atteso è
curato il ministro della Difesa, lista degli ostaggi ancora in quello tra il viceprei-
Yoav Gallant: «Non porremo fi- vita —, ma l’intelligence dente statunitense, Kamala liano, Benny Gantz, volato
ne alle ostilità senza eliminare egiziana parla di «progressi Harris, e il membro del però a Washington senza il
Hamas». significativi» per ottenere Gabinetto di guerra israe- placet del premier, Benja-
min Netanyahu. Gli Usa,
infatti, hanno chiesto una
tregua immediata e tempo-
ranea di 6 settimane a Ga-
Affonda una nave colpita dagli houthi za e l’apertura dei valichi
per consentire la consegna
Allarme ambientale nel Golfo di Aden degli aiuti umanitari. Lo
stesso Blinken, in un post
su X, ha ribadito che «gli
SANA’A, 4. Allarme ambientale nello Yemen e si era messo in salvo. La Rubymar è ora af- Stati Uniti stanno lavoran-
dopo l’affondamento di una nave mercantile fondata e una fuoriuscita di fertilizzante a do per ottenere maggiori
— La Rubymar — carica di fertilizzanti nel base di nitrato di ammonio in mare «potreb- aiuti attraverso ogni canale
Golfo di Aden. Lo hanno riferito le autorità be avere impatti significativi sugli ecosistemi disponibile, compresi i lan-
del governo yemenita riconosciuto a livello marini», ha affermato Greenpeace in Medio ci aerei».
internazionale. La Rubymar, battente ban- Oriente. Intanto, per la prima volta, gli hou- Infine, da segnalare che
diera del Belize e gestita da una ditta libane- thi hanno preso di mira un’unità della Mari- oggi l’Assemblea generale
se, era stata colpita dagli houthi con due na militare italiana, la Duilio, contro la qua- dell’Onu discuterà in due
missili lo scorso 19 febbraio. le è stato sparato un drone nel Mar Rosso. sessioni sul conflitto a Ga-
L’equipaggio aveva abbandonato la nave L’equipaggio della nave lo ha abbattuto. za.

Chi ridarà il sorriso L’appello del cardinale Pizzaballa mentre la situazione nella Striscia peggiora di ora in ora

ai bambini di Gaza? di FEDERICO PIANA

Serve una tregua subito li». E riguardo la soluzione
“due popoli due Stati” affer-

CONTINUA DA PAGINA
Sono numeri che sconvolgo-
no perché dietro ogni persona
uccisa o ferita ci sono storie di
vita, ci sono propositi che non
si realizzeranno, ci sono spe-
ranze infrante in un futuro in-
certo. Gli edifici distrutti sono
il simbolo visibile di una uma-
nità distrutta: come faremo a ri-
costruire la fiducia fra gli esseri
umani?
Entrambi i popoli hanno
perso il senso di sicurezza che
rappresenta la casa.
Gli insediamenti
israeliani, ai confini
con Libano al nord e
con Gaza al sud, sono
vuoti per motivi di si-
curezza e anche i co-
loni non hanno più
casa. A Gaza un mi-
lione e mezzo di per-
sone hanno avuto le
loro abitazioni di-
strutte.
Gli ospedali non
possono più curare e
salvare. Distruggerli e renderli
non operativi toglie la speranza
di un aiuto da parte di chi vuole
aiutare: tanti medici e infermie-
ri sono stati uccisi e feriti men-
tre lavoravano senza orari e sen-
za mezzi. I luoghi di culto era-
no luoghi di rifugio per l’ani-
ma: distruggerli o privarli di
elettricità e acqua ha tolto a tan-
ti anche un rifugio per salvarsi.
Le scuole distrutte tolgono la
1 speranza al futuro di tanti bam-
bini e ragazzi che attraverso l’i-
struzione possono crescere per
migliorare la società umana.
Chi ridarà il sorriso, la spe-
ranza e la fiducia ai 40.000 or-
fani di Gaza? I bambini e i loro
accompagnatori arrivati in Ita-
lia mi hanno raccontato le loro
storie, la loro sofferenza, le pau-
re e i traumi che feriscono gli
animi come le armi feriscono i
corpi. È un bilancio che scon-
forta. 150 giorni di dolore che si
aggiungono alla grande soffe-
renza della Terra Santa ferita e
oltraggiata.
Cerchiamo in questo cammi-
no quaresimale di avere il cuore
puro e pieno di fede, speranza e
carità. Confidiamo in Gesù Ri-
sorto che vince sulla morte e of-
fre speranza all’umanità op-
pressa dal male.
*Vicario della Custodia di Terra
Santa
Q
uesta volta il suo grido è
ancora più forte di pri-
ma, quasi crescesse in
maniera proporzionale all’au-
mentare dei morti e delle soffe-
renze che stanno mettendo in
ginocchio la popolazione di
Gaza. «È urgente — dice — un
immediato cessate il fuoco.
Ora, subito». Il Patriarca di Ge-
rusalemme dei Latini, cardinale
Pierbattista Pizzaballa, ai me-
dia vaticani svela che le notizie
che gli arrivano dalla Striscia
raccontano di una situazione
che sta peggiorando ora dopo
ora: «Oltre alle terribili violen-
ze delle bombe c’è anche la crisi
della vita ordinaria. Mancano
cibo, medicinali, acqua. Ad
esempio i nostri cristiani riesco-
no a cucinare una volta o due e
quello che cucinano deve basta-
re almeno per una settimana».
Il Patriarca ha ancora negli
occhi le immagini strazianti
degli uomini, delle donne e dei
bambini che, qualche giorno
fa, hanno trovato la morte
mentre speravano di poter ac-
caparrarsi qualche briciola de-
gli aiuti umanitari. «Sono ri-
masto sgomento — afferma,
con un sospiro che sa di dolore
—. Sgomento anche per il caos
nel quale è caduta tutta la Stri-
scia: non c’è alcuna forma di
controllo del territorio e a com-
plicare enormemente tutto c’è
anche l’arrivo sempre più pro-
blematico degli aiuti umanita-
ri». Il cardinale esprime per-
plessità sulle modalità di distri-
buzione dei beni di prima ne-
cessità, invocando invece «una
soluzione più sistematica e
coordinata». Il grido per il ces-
sate il fuoco che i Patriarchi e i
capi delle Chiese di Gerusa-
lemme hanno lanciato al mon-
do il primo marzo scorso non è
altro che l’ennesimo tentativo
di portare una tregua dove la
speranza sembra essere stata
sepolta sotto le macerie. Pizza-
balla ricorda che è «da ottobre
che lo stiamo facendo, insieme
anche ad altre autorità religio-
se» per poi aggiungere che «gli
elementi per attuare una tregua
ci sono, basta volerlo. Da ambo
le parti, è necessaria la volontà
di arrivare a dei compromessi.
Credo che i tempi siano maturi
per provare ad avviare percorsi
diversi».
La Chiesa locale, anche se
messa a dura prova, non can-
cella il desiderio di veder affer-
mata una pace duratura.
«Quella di Gaza è una comu-
nità che prega, che nonostante
tutto ha fiducia, che non si oc-
cupa solo delle proprie necessi-
tà ma riesce ad aiutare anche le
popolazioni vicine», fa sapere
il cardinale che ribadisce come
la Chiesa tenti di «essere pre-
sente nei canali di comunica-
zione con un ruolo di facilita-
zione e dialogo». Comunque,
tra molte, dilanianti, incertez-
ze, per Pizzaballa una cosa non
può essere messa in discussio-
ne: «Dopo questa crisi, una
delle più gravi in assoluto degli
ultimi 70 anni, ne israeliani né
palestinesi saranno più dispo-
sti a soluzioni temporanee.
Questi eventi obbligheranno
tutti a trovare soluzioni stabi-
Ma per 15 province si andrà al secondo turno
Vittoria dei conservatori
alle elezioni in Iran
TEHERAN, 4. Risultati defini-
tivi, in Iran, per le elezioni
svoltesi venerdì. Oltre 60 mi-
lioni gli elettori chiamati ad
eleggere i 290 membri del Par-
lamento e gli 88 componenti
dell’Assemblea degli esperti,
l’organismo incaricato di no-
minare la Guida suprema del
Paese.
Il Centro elettorale del Pae-
se ha reso noto che, dei seggi
parlamentari assegnati, la
maggioranza è andata ai con-
servatori, mentre i riformisti e
gli indipendenti hanno avuto
meno scranni per parte. Quel-
li mancanti saranno aggiudi-
cati ai ballottaggi previsti in 15
province tra aprile e maggio.
Completata invece in tutte
le 31 circoscrizioni l’elezione
dell’Assemblea degli esperti: i
membri più votati sono stati
ma: «Tecnicamente presenta
delle difficoltà, anche se è in
realtà l’unica via praticabile. È
chiaro che in ogni caso si do-
vranno dare garanzie di pace e
stabilità per entrambi i popo-
li».
Alireza Araafi, già facente par-
te del Consiglio dei Guardia-
ni, e Mohsen Qomi, già vice-
consigliere della Guida supre-
ma, Ali Khamenei, per le co-
municazioni internazionali.
La tornata elettorale — la
prima dopo la morte della gio-
vane Mahsa Amini, nel 2022 —
è stata caratterizzata da un
astensionismo record, con so-
lo il 41 per cento della popola-
zione che si è recato alle urne.
Da segnalare che l’ex presi-
dente moderato, Hassan Ro-
uhani, si è recato alle urne, no-
nostante la sua squalifica dalla
candidatura all’Assemblea de-
gli esperti. Un altro ex capo di
Stato, il riformista Moham-
mad Khatami, non ha invece
votato, affermando che l’Iran
è «molto lontano da elezioni
libere e competitive».

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lunedì 4 marzo 2024 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3

Gang criminali assaltano due carceri. Devastato l’ospedale diocesano

La guerra in Ucraina
to respinto dai russi, che riven-
dicano di aver intercettato e di-
strutto 38 droni ucraini in volo
sulla penisola. Lo ha reso noto
il ministero della Difesa di Mo-
sca, dopo notizie di social me-
dia russi e ucraini che parlava-
no di esplosioni la scorsa notte
nel porto di Feodosia, sul Mar
Nero. Il traffico è stato tempo-
raneamente bloccato sul ponte
di Crimea a causa delle segnala-
zioni di esplosioni.
Intanto il ministero degli
Esteri russo ha convocato l’am-
Cinque bambini tra le vittime basciatore tedesco a Mosca,
Alexander Lambsdorff, per una
Caos e terrore ad Haiti
dopo l’evasione di 4.000 detenuti
PORT-AU-PRINCE, 4. Caos e ter-
rore dilagano ad Haiti: spari e
cadaveri nelle strade, danni alle
linee web e pneumatici in fiam-
me ovunque, dopo che, sabato
notte, alcune gang criminali
hanno assalito due penitenziari
del Paese, facendo evadere oltre
4.000 detenuti. Almeno 12 i
morti, al momento. Attaccati
anche l’aeroporto e lo stadio di
calcio locale, occupato e depre-
dato da uomini armati, con un
dipendente tenuto in ostaggio

del raid su Odessa presunta conversazione tra gli

CONTINUA DA PAGINA
diritto a vivere. Questa guerra
ha portato via troppe giovani
vite».
Il presidente ucraino, Volo-
dymyr Zelensky, scrivendo sul
social media Telegram ha con-
dannato l’attacco chiedendo
che il mondo aiuti Kyiv a scon-
figgere il «male russo».
1 Situazione sempre tesa an-
che nell’est dell’Ucraina: alme-
no 16 persone sono rimaste feri-
te dopo che le forze russe han-
no lanciato quella che probabil-
mente era una bomba aerea
guidata sul centro della città di
Kurakhove, nell’oblast di Do-
netsk.
D all’altra parte un attacco
ucraino contro la Crimea è sta-
ufficiali tedeschi su un possibi-
le attacco al ponte di Crimea.
Ne dà notizia l’agenzia di stam-
pa russa Tass che cita una fonte
informata. La conversazione
sarebbe stata intercettata da
Mosca. L’audio di circa 30 mi-
nuti è stato pubblicato venerdì
dal canale Russia Today. Nella
conversazione si sentirebbero
alcuni militari tedeschi parlare
del potenziale uso dei missili
Taurus da parte dell’Ucraina.
per ore. Colpito pure l’ospeda-
le diocesano della capitale, inti-
tolato a San Francesco La Salle:
la struttura è stata incendiata e
vandalizzata, il personale è fug-
gito e i servizi sanitari non ven-
gono più erogati da giorni.
Il governo ha dichiarato lo
stato di emergenza e ha impo-
sto il coprifuoco dalle 18.00 alle
5.00 del mattino per 72 ore sia
nella capitale, Port-au-Prince,
sia in tutta l’area occidentale
del Paese. Tali misure, si legge
in una nota del premier facente
funzione, Patrick Michel Boi-
ver, dovranno consentire di «ri-
stabilire l’ordine e adottare mi-
sure adeguate per riprendere il
controllo della situazione»,
mentre si registrano «atti crimi-
nali sempre più violenti perpe-
trati da bande armate».
Gli scontri vanno avanti da
giovedì scorso, da quando il
premier Ariel Henry è partito
per il Kenya, con l’obiettivo di
negoziare l’invio nel Paese ca-
raibico di una forza multinazio-
nale guidata da Nairobi. Da al-
lora, il principale leader delle
gang criminali, Jimmy Chéri-
zier, ha lanciato un’azione
coordinata contro Henry, che
guida il Paese dal 2021, anno
dell’assassinio del presidente
Jovenel Moïse. E tra i detenuti
evasi, ce ne sono diversi arresta-
ti in relazione all’omicidio del
presidente.

A Mosca ancora manifestazioni di solidarietà
Lunghe file per deporre fiori
sulla tomba di Navalny
MOSCA, 4. Per il ter-
zo giorno consecuti-
vo, malgrado il cli-
ma di forte tensione
e di controllo da
parte delle autorità
russe, una lunga fila
di persone si è for-
mata lungo la strada
che circonda il cimi-
tero Boriskovskaya,
a Mosca, dove ve-
nerdì scorso è stato sepolto
Alexei Navalny.
Lo documentano numerosi
video postati su X da Kira Yar-
mysh, la portavoce di Naval-
ny, il dissidente e oppositore
di Putin morto a metà feb-
braio in una colonia penale
russa nell’Artico, in cui scon-
tava una condanna a 19 anni
di carcere. Giovani, anziani,
famiglie con bambini si sono
avvicinati anche oggi per de-
porre un fiore e lasciare mes-
saggi sulla tomba del dissiden-
te.
La procura fornisce un bilancio delle terribili violenze di fine febbraio Eletto
Almeno 170 morti in tre attacchi il nuovo
nel nord del Burkina Faso premier
OUAGAD OUGOU, 4. È di circa nella provincia settentrionale rilievi e raccogliere tutte le
in Pakistan
170 persone uccise il dramma- di Yatenga. «Il bilancio prov- prove».
tico bilancio dei tre attacchi, visorio complessivo ammonta Nei giorni scorsi la giunta ISLAMABAD, 4. Con un’am-
avvenuti in un solo giorno la a circa 170 persone giustiziate, militare al potere in Burkina pia maggioranza, la Came-
scorsa settimana, contro tre oltre ai feriti e diversi altri Faso ha comunicato l’avvenu- ra bassa del parlamento
villaggi nel nord del Burkina danni materiali connessi», ha ta uccisione di numerosi ter- del Pakistan ha eletto ieri
Faso. Un’area sempre più in aggiunto il pubblico ministe- roristi che sarebbero stati Shehbaz Sharif come nuo-
preda all’instabilità e alla vio- ro, che non precisa chi siano coinvolti nell’attentato del 25 vo primo ministro, quasi
lenza jihadista, dove il 25 feb- stati gli autori di questi attac- febbraio contro una moschea un mese dopo le contestate
braio sono stati commessi chi ma evidenzia come «vista nel nord-est del Paese, costa- elezioni generali.
massacri separati in una mo- la gravità e le circostanze di to la vita ad una quindicina di Per Sharif, candidato
schea e in una chiesa. tutte queste denunce e infor- persone. I terroristi sono ri- della Lega musulmana pa-
I dati aggiornati con il bi- mazioni, la procura ha incari- masti uccisi in un raid mentre kistana-Nawaz (Pml-N),
lancio delle vittime sono stati cato i servizi di polizia giudi- si spostavano in moto nei sarà il secondo mandato,
forniti dal procuratore di ziaria di aprire un’indagine pressi della località di Natia- dopo il primo, molto breve
Ouahigouya, Aly Benjamin per chiarire i fatti». Inoltre, boani. L’attacco contro la dall’aprile del 2022 all’ago-
Coulibaly, secondo cui «mas- ha spiegato, una squadra di moschea era stato condotto il sto del 2023, dopo la desti-
sicci attacchi omicidi» sono investigatori si è recata il 29 giorno dopo un assalto a una tuzione dell’allora primo
stati commessi nei villaggi di febbraio nei vari villaggi inte- chiesa cattolica di Essakane, ministro Imran Khan con
Komsilga, Nodin e Soroe, ressati per «effettuare tutti i al confine con Mali e Niger. una mozione di sfiducia.

Preoccupazione dell’Ue per le violenze in corso I genitori e i tre fratelli portati in salvo
DAL MOND O

Haley batte Trump e vince

Ciad: il leader della giunta Déby
le primarie repubblicane a Washington si candida alle elezioni di maggio
Nikki Haley conquista le primarie repubblicane a Washington,
segnando la prima vittoria su Donald Trump nel percorso verso N’DJAMENA, 4. Il leader della
le presidenziali di novembre. L’ex governatrice della Carolina giunta del Ciad, Mahamat
del Sud ha ottenuto il 62,8 per cento delle preferenze, ovvero Idriss Déby Itno, ha annunciato
1.274 voti, rispetto all’ex inquilino della Casa Bianca, che si è ufficialmente la sua candidatura
fermato al 33,3 per cento con 676 preferenze. alle elezioni presidenziali del 6
maggio con la coalizione “Per
un Ciad Unito”, che raggruppa
Presunto dossieraggio in Italia 221 movimenti politici. La vitto-
di esponenti politici e del mondo economico ria di Déby sembra quasi scon-
tata, dopo che il suo principale
Il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e quello di avversario, nonché cugino, Yaya
Perugia Raffaele Cantone hanno chiesto di essere sentiti dal Co- Dillo Djerou, è stato ucciso in
mitato di presidenza del Csm, dal presidente della Commissione un assalto dell’esercito alla sede
parlamentare antimafia e da quello del Comitato parlamentare del principale partito di opposi-
per la sicurezza della Repubblica in relazione alla vicenda del zione — Partito socialista senza
presunto dossieraggio di esponenti politici, del mondo economi- frontierte (Psf) — e lo stesso edi-
co e vip, al centro di un’indagine della procura di Perugia. ficio abbattuto.
Proclamato presidente nel
2021, dopo la morte del padre
Nuova emergenza in Amazzonia mentre combatteva contro
per un’epidemia di febbre Oropouche gruppi di ribelli, Déby aveva
promesso un ritorno al governo
Lo stato brasiliano di Amazzonia ha decretato lo stato di emer- civile e alle elezioni entro 18 me-
genza per una epidemia di febbre Oropouche, dopo un’impen- si, ma la transizione è stata pro-
nata dei contagi — almeno 1.674 casi — registrata nei primi due lungata e le proteste contro la
mesi dell’anno. La Oropouche è una malattia causata da un ar- decisione brutalmente represse
bovirus trasmesso attraverso dalla puntura della zanzara culicoi- dalle forze di sicurezza.
des paraensis. L’annuncio della candidatu-
ra arriva in un momento di forte
tensione politica nel Paese tra le
forze di sicurezza vicine ai mili-
tari e i gruppi di opposizione,
che hanno visto anche un attac-
co alla sede dell’Agenzia nazio-
nale di sicurezza dello Stato
(Anse) a N’Djamena, e l’arresto
di un uomo accusato di tentati-
vo di assassinio del presidente
del Tribunale supremo, Samir
Adam Annour.
Profonda preoccupazione
per quanto si è verificato in que-
sti giorni è stata espressa dall’U-
nione europea. Bruxelles chiede
che i fatti siano chiariti e che «le
responsabilità siano stabilite in
modo indipendente e credibi-
le». Lo riferisce una nota del-
l’ufficio dell’Alto rappresentan-
te Ue per la Politica estera, Jo-
sep Borrell. «Questi eventi —
aggiunge — minano gli sforzi
necessari per garantire una tran-
sizione trasparente, pluralistica,
inclusiva e pacifica che l’Unione
europea continua a sostenere».
Bimba migrante annega
nel Canale della Manica
PARIGI, 4. Una bambina di
sette anni è morta annegata
dopo che la barca, su cui
stava cercando di raggiun-
gere la Gran Bretagna, in-
sieme alla sua famiglia e al-
tri migranti, si è ribaltata. Il
dramma si è svolto domeni-
ca mattina al largo della co-
sta della città portuale di
Dunkerque, nella Francia
settentrionale. Il padre della
bambina e la madre, incin-
ta, sono stati salvati e porta-
ti in ospedale insieme ai tre
fratelli.
La prefettura della regione
francese ha spiegato che la
barca, probabilmente rubata,
non era delle dimensioni
giuste per portare così tante
persone - sedici migranti, di
cui dieci bambini dai sette ai
tredici anni -, e che si sareb-
be capovolta a una trentina
di chilometri dalla costa, po-
co dopo che queste persone
erano salite a bordo.
La bambina è almeno la
settima persona a morire
annegata nel Canale dall’i-
nizio del 2024. Solo merco-
ledì scorso è morto un mi-
grante turco di 22 anni, ca-
duto dalla barca e altri due
persone sono state dichiara-
te disperse.
Negli ultimi giorni è
stato registrato un aumen-
to delle partenze dei mi-
granti dalle coste francesi
verso quelle britanniche: le
autorità marittime della
Manica e del Mare del
nord, in una nota, hanno
dichiarato di aver assistito
circa 180 persone in quat-
tro diverse operazioni di
salvataggio.
Il governo britannico in-
forma che nel 2023, quasi
30.000 migranti hanno rag-
giunto illegalmente le coste
britanniche contro i 45.000
del 2022 quando era stato
segnato il record annuale.
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 4 marzo 2024

Per la cura della casa comune

I dati sui consumi forniti dall’associazione Distribuzione Moderna

L’attenzione ai prezzi
prima misura per l’ambiente
di SUSANNA PAPARATTI ni. Le previsioni di spesa per il ni — fonte Nomisma ). Riferi-
2024 sembrerebbero andare in to all’intero paniere agroali-

I
l carrello della spesa de-
gli italiani, seppur con
un crescente interesse
verso prodotti a basso
impatto ambientale, deve fare
i conti con i prezzi ancora alti
e sicuramente a tutti non ac-
cessibili. Nell'ambito del re-
cente “Marca 2024” presso la
Fiera di Bologna il workshop
'”L’Italia di oggi e di domani:
il ruolo sociale ed economico
del biologico nella Distribu-
zione Moderna” sono stati
presentati i dati del monito-
raggio realizzato da Nomisma
(Distribuzione Moderna è
l’associazione delle imprese
produttive impegnate sopra-
tutto a difendere il potere
d’acquisto dei consumatori) .
Nel 2023 i prezzi sono aumen-
tati del 5,7% e, seppur in calo
rispetto all' 8,1% del 2022 han-
no avuto sulle famiglie italiane
un aggravio di costi notevole
calcolato a 1,600 euro per un
nucleo con due figli, di questi
circa 700 euro legati proprio al
settore alimentare. Gestire tali
spese ha significato trovare
strategie diverse rispetto al
passato per 9 italiani su 10,
prima di ogni cosa rinuncian-
do ai prodotti non essenziali
per il 71% dei casi mentre per
il 64% si è puntato sopratutto
sulle promozioni presenti ne-
gli scaffali e 6 su 10 hanno ac-
quistato prodotti con il mar-
chio delle grandi distribuzio-
controtendenza, il 16% vorreb-
be aumentare le quantità con-
sumate contro l'11% che inten-
dono — o forse sarebbe meglio
dire sono costretti a — ridurre i
consumi.
In questo scenario si deli-
nea sempre più la volontà di
acquistare beni che, sì, devono
essere convenienti e accessibi-
li, ma devono assicurare con-
temporaneamente alcuni re-
quisiti, tra questi essere saluta-
ri, a basso impatto ambientale,
semplici ed essenziali. Rispet-
to a cinque anni fa un italiano
su due afferma di porre più at-
tenzione alla sostenibilità, an-
che nel carrello della spesa
che, dopo essere stato “svuota-
to” il più possibile dell'orto-
frutta nel periodo estivo, oggi
vede incrementare le vendite.
In generale il 51% sceglie con
maggior frequenza consumi
più rispettosi dell'ambiente:
l'82% legato all'utilizzo ener-
getico e idrico, il 66% all’ac-
quisto di prodotti alimentari e
bevande, il 45% alla mobilità e
spostamenti. Il 2023 è comun-
que stato l'anno del biologico
che, sempre dai dati Nomi-
sma, vede acquisti bio nella
distribuzione moderna attor-
no a 2,1 miliardi di euro con
un incremento del 4,7% rispet-
to al 2022 (fonte: Nielsen IQ)
— ad esclusione delle categorie
del freschissimo che hanno va-
lori di vendita pari a 345 milio-
mentare ( +8,7% ) la crescita
del bio a valore è più contenu-
ta: seppure la dinamica del
settore segni una tenuta della
categoria, al contrario l’agroa-
limentare complessivamente
segna una frenata maggiore
nel carrello ( -1,2%). La “di-
stribuzione moderna” è il ca-
nale preferito dagli italiani per
fare acquisti green, per la va-
rietà di scelta dei prodotti (la
Marca del Distributore attual-
mente rappresenta il 47,5%
delle vendite a valore veicolate
della distribuzione, con un
numero medio di referenze
pari a 130 unità in iper e super
e 70 nei discount ). Si calcola
che nell’anno passato l'interes-
se delle famiglie verso il biolo-
gico abbia riguardato il 90%
della popolazione di età com-
presa tra i 18 e i 65 anni i quali
hanno portato sulle tavole al-
meno un prodotto di questa
categoria alimentare: «La Di-
stribuzione Moderna ha un
ruolo determinante per lo svi-
luppo del biologico dal mo-
mento che veicola quasi il
60% della spesa domestica de-
gli italiani e sviluppa assorti-
menti a marchio proprio in
grado di conquistare una quo-
ta di mercato significativa —
ha spiegato Silvia Zucconi,
Chief Operating Officier No-
misma —, è un veicolo formi-
dabile per garantire al consu-
matore un flusso informativo
che consenta di costruire una
mappa valoriale del bio decli-
nata sia sul prodotto che sul
metodo produttivo nonché le
relative implicazioni ambien-
tali e sociali». Attualmente il
biologico è per il 58% degli
italiani la prima scelta, parti-
colarmente per frutta e verdu-
ra fresca, uova (12%) e olio
extravergine di oliva.
L'italianità incide sicura-
mente nelle scelte, oltre al fat-
to che per il 27% dei consuma-
tori italiani bio è sinonimo di
sicurezza per la salute. La
chiarezza dell’informazione
cammina parallelamente alle
scelte del consumatore, il 28%
ritiene non poter accedere ad
adeguata informazioni sui
prodotti bio, mentre il 57%
seppur consapevole ambireb-
be ad ulteriori ragguagli: tra
questi la differenza tra un pro-
dotto biologico ed un altro
convenzionale, le caratteristi-
che e la sostenibilità, i benefici
sulla salute e la dieta rispetto
agli altri, vantaggi dell’agri-
coltura biologica per l’am-
biente e controlli sui prodotti
biologici. Il monitoraggio No-
misma evidenzia determinate
aree di lavoro fondamentali
per la categoria, coerentemen-
te con gli obiettivi di sosteni-
bilità dell'Agenda 2030, con
particolare riferimento al Goal
12.8 che si prefigge entro quel-
l'anno ad abilitare tutte le per-
sone, in ogni parte del mondo,
ad accedere ad informazioni
rilevanti e ad acquisire la cor-
retta consapevolezza dello svi-
luppo sostenibile ed uno stile
di vita armonico con la natura:
«L'Italia è un Paese leader nel-
la produzione e esportazione
di bio nel mondo e vede co-
stantemente crescere le super-
fici agricole coltivate a biolo-
gico, oggi il 18% grazie ad
agricoltori che rinunciano a
pesticidi e fertilizzanti chimici
— ha spiegato Nicoletta Maffi-
ni, presidente Assobio — di ri-
scontro l'88% degli italiani è
alle prese con strategie di ri-
sparmio in tema di spesa ali-
mentare legata in generale al-
l'aumento dei costi e ad una ri-
duzione del potere d'acquisto.
Occorre che le associazioni di
categoria facciano sinergia tra
loro ma anche la politica e con
la stessa “Grande distribuzio-
ne organizzata” per supporta-
re i progetti di filiera e il giu-
sto prezzo». Puntare su un fu-
turo bio avrà un senso e so-
prattutto un effetto sull’am-
biente quanto più sarà globa-
le, garantendo ad allevatori e
produttori un equo ricavo e ai
consumatori un costo che non
ne pregiudichi l'acquisto
emarginandolo, come sovente
oggi avviene, ad un fenomeno
di moda riservato ancora a po-
chi.

In Italia una proposta di legge per accelerare la transizione ecologica nel comparto zootecnico

Allevamenti intensivi: i numeri di un problema ancora sottostimato

di LORENA CRISAFULLI mentare che prediliga produzioni vi. Per una transizione agro-ecolo- scono a innalzare il livello delle duzione degli impatti degli alleva-
a più basso consumo di risorse e gica della zootecnia” «offre agli polveri sottili. «Gli allevamenti in- menti intensivi, a partire dalle zo-

N
on accenna ad attenuarsi
l’impatto negativo che gli
allevamenti intensivi han-
no sull’ambiente e sulla salute del-
l’uomo, a ribadirlo le associazioni
Greenpeace Italia, Isde – Medici
per l’ambiente, Lipu, Terra! e
WWF Italia, che nei giorni scorsi
hanno presentato alla Camera dei
deputati una proposta di legge per
avviare e accelerare la transizione
ecologica del comparto zootecni-
co. «Gli eventi climatici estremi
sempre più frequenti e le pesanti
ricadute sulla qualità dell’aria, del-
l’acqua e del suolo impongono la
ricerca di una nuova efficienza ali-
con minori impatti ambientali, so-
ciali e sanitari», hanno dichiarato
in una nota. «La nostra proposta
si rivolge ai soggetti istituzionali,
economici e sociali, affinché tutte
le parti siano impegnate per ga-
rantire la piena tutela dell’ambien-
te, della salute pubblica e dei lavo-
ratori». Gli allevamenti intensivi
sono caratterizzati da condizioni
estreme, in cui gli animali vengo-
no custoditi il più delle volte in
spazi ristretti, parzialmente chiusi,
ammassati e sottoposti a crescita e
riproduzione innaturale. Il testo
presentato a Montecitorio, dal ti-
tolo “Oltre gli allevamenti intensi-
allevatori, soprattutto ai più picco-
li, costretti a produrre sempre di
più con margini di guadagno sem-
pre più bassi, una via d’uscita che
tuteli il nostro futuro e quello del
pianeta», con «un adeguato soste-
gno pubblico per la riconversione
in chiave agro-ecologica degli alle-
vamenti intensivi». Tra i numerosi
danni provocati da questo tipo di
attività, c’è l’elevata produzione di
gas, oltre all’anidride carbonica,
protossido d’azoto e metano, che
risultano molto pericolosi per
l’ambiente. Secondo Greenpeace,
l’allevamento intensivo è responsa-
bile del 94% delle emissioni di
ammoniaca in Europa e costituisce
la seconda causa di formazione di
polveri sottili in Italia. «Gli alleva-
menti inquinano anche l’acqua,
l’aria e il suolo attraverso le emis-
sioni di ammoniaca e ossido di
azoto, e sono responsabili del 73%
dell’inquinamento idrico dell’agri-
coltura dell’Ue». L’Agenzia euro-
pea per l’ambiente ha denunciato
che il settore zootecnico da solo è
responsabile del 54% di tutte le
emissioni di metano di origine an-
tropica dell’Ue, soprattutto a cau-
sa dei bovini. Oltretutto, in Italia
il record di inquinamento atmosfe-
rico, raggiunto poche settimane fa
dalla Pianura Padana, deriva an-
che dalla presenza massiccia di
questi allevamenti che contribui-
tensivi, insieme al riscaldamento,
sono tra i principali responsabili
dell’aumento dei livelli di inquina-
mento da Pm2,5 — sostiene ancora
Greenpeace —. E, l’ammoniaca
prodotta dagli stessi «costituisce
la seconda causa di formazione di
polveri sottili (Pm2.5) che in Italia
causano ogni anno circa 50mila
morti premature». Il Belpaese è,
infatti, secondo solo alla Polonia
per numero di decessi prematuri
da esposizione a Pm2.5 in Europa.
A livello normativo, la Direttiva
Nec impone all’Italia di diminui-
re, a partire dal 2030, le emissioni
di ammoniaca del 16% e quelle di
Pm2,5 del 40% rispetto ai livelli
del 2005. L’enorme numero di ani-
mali allevati in modo intensivo in
Italia, più di 700 milioni all’anno,
richiede un uso massiccio di risor-
se, molte volte sottratte al consu-
mo dell’uomo: «due terzi dei ce-
reali commercializzati nell’Unione
Europea diventano mangime e cir-
ca il 70% dei terreni agricoli euro-
pei è destinato all’alimentazione
animale, principalmente per colti-
vazioni come il mais che richiede
tantissima acqua, una risorsa sem-
pre più scarsa».
Gli obiettivi del documento
presentato dalle associazioni sono
riassunti in un manifesto pubblico
che indica i punti principali: la tu-
tela della salute pubblica con la ri-
ne a più alta densità zootecnica; la
tutela delle risorse naturali a van-
taggio della sicurezza alimentare
delle generazioni presenti e future;
il rispetto dei target in materia di
clima, biodiversità e inquinamen-
to; la tutela dei piccoli allevamenti
virtuosi attraverso un adeguato so-
stegno economico e la promozione
della necessaria riconversione dei
grandi allevamenti intensivi, sem-
pre rispettando i diritti delle lavo-
ratrici e lavoratori e il benessere
degli animali.
«La nostra proposta di legge ha
lo scopo di cambiare alla radice il
sistema attuale degli allevamenti
intensivi. È necessario, vista l'inso-
stenibilità sia da un punto di vista
economico che ambientale», ha
aggiunto a margine dell’incontro
Simona Savini di Greenpeace Ita-
lia. «Gli allevamenti intensivi sono
responsabili dell’inquinamento
dell’aria da polveri sottili e delle
acque e del suolo da nitrati per
spandimento dei liquami zootecni-
ci — ha chiarito Franco Ferroni,
esperto Agricoltura e Biodiversità
Ufficio Sostenibilità WWF Italia
—. Oltretutto, il 58% della superfi-
cie agricola nazionale è impiegata
per la produzione di mangimi, ma
nonostante questo il 58% del fab-
bisogno di materie prime, per
esempio soia e mais, derivano dal-
l’importazione da paesi extraco-
lunedì 4 marzo 2024 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

A Padova i Giardini terapeutici per i malati di Alzheimer

Il verde che cura la memoria

di CECILIA SEPPIA del suo giardino di casa, di quand’era gono “parcheggiate” o solamente accu-
giovane, è convinta di essere proprio lì, dite. Basta pensare che prima di allestire

A
nticorpi monoclonali, mole-
cole intelligenti in grado di
ripulire il cervello dall’accu-
mulo di Beta-Amiloide, far-
maci in fase sperimentale messi a pun-
to nei laboratori d’oltreoceano, onde
transcraniche per risvegliare ricordi,
training cognitivi supportati dalla real-
tà virtuale, la verità è che per l’Alzhei-
mer, nonostante gli sforzi inarrestabili
della ricerca, ancora non esiste una cu-
ra, se non quella che gli esperti chia-
mano di “contenimento” e rallenta-
mento della malattia. E quando il de-
clino cognitivo patologico entra in una
casa, quando la demenza investe un
nonno, una nonna, un genitore, una
persona cara, l’unica cosa che vien vo-
glia di fare, lungi dal seguire sfiancanti
triage ospedalieri, è quella di fermare il
tempo e smettere di lottarci.
Accade qui, a Rubano in provincia di
Padova, nei Giardini Terapeutici del
Centro Casa Madre Teresa di Calcutta,
dove il verde rigenera e cura, e la vita di
pazienti e caregiver scorre in uno stato di
ritrovata normalità. Giovanni con le
mani nei vasi accudisce i suoi semi e sa
che una volta piantumati deve innaffiar-
li e si ricorda di controllarli ogni giorno,
come si fa con un fratello, un amico, di
cui si segue la salute. Anna cammina fi-
no al grande ciliegio. D’improvviso alza
la testa, respira profondamente, un
guizzo negli occhi. Proprio sopra di lei
uno scoiattolo saltella tra i rami. E un
sorriso la illumina. Piero si aggira tra i
cespugli in fiore, arriva al rosmarino, lo
prende tra le mani, l’annusa, tuffa il viso
tra i rametti, sembra felice, sereno. Rina
da quando ha messo piede nel Giardino
Terapeutico ha recuperato tutti i ricordi
vuole occuparsene da sola. Perciò gli
operatori le lasciano il suo spazio, senza
la presenza di altri pazienti. Odori, co-
lori, contatto con alberi, fiori, piante
aromatiche è la terapia che si è dimo-
strata efficace per i malati di Alzheimer,
premiata da Innovation Lab e, a livello in-
ternazionale, dall’Urban Innovation and
Entrepreneurship di Sidney. Un progetto,
quello di Padova, conosciuto come pro-
getto Verbena (Verde e benessere Al-
zheimer) che dopo due anni di speri-
mentazione, ha benefici certificati dallo
studio del Dipartimento di Psicologia
dell’Università di Padova e dal Tesaf,
ideato da Giotto Cooperativa Sociale e
Opsa (Opera Provvidenza Sant’Anto-
nio), Dipartimento di Psicologia Gene-
rale e Dipartimento di sistemi Agro-Fo-
restali dell’Università di Padova. E poi
due libri, “Curarsi del Verde” e “Salvarsi
con il verde”, pubblicati con le linee gui-
da e i risultati della sperimentazione.
Più memoria, meno ansia
«Dopo il Giubileo del 2000 — dice
monsignor Roberto Ravazzolo, diretto-
re dell’Opsa e del Centro Madre Teresa
— la diocesi si è interrogata su quali fos-
sero i bisogni emergenti e si è resa conto
che non esistevano dei centri specifici e
dedicati a queste persone affette da di-
sturbi cognitivi e alle loro famiglie. La
prima pietra della Casa Madre Teresa è
stata posta proprio nel 2000, poi con
l’impegno di tutti, e la visione profetica
di don Roberto Bevilacqua dell’O psa,
che era medico, la struttura ha iniziato a
funzionare nel 2006 e attualmente acco-
glie 34 persone in due centri residenziali
e 50 in due centri diurni. Le attività sono
tantissime, tutte supportate da medici,
psicologi e operatori esperti, ma po-
tremmo dire che i Giardini, inizialmen-
il Giardino abbiamo individuato 480 ri-
cerche sul tema, è stata fatta un’attenta
ricognizione del luogo, una selezione
accuratissima delle piante, perché ogni
pianta, ogni albero deve avere una de-
terminata forma, un preciso sviluppo,
persino la proiezione dell’ombra degli
alberi è stata studiata ad hoc. Per i mala-
ti di Alzheimer infatti l’ombra è spaven-
tosa, non fa altro che peggiorare l’in-
spiegabile sensazione di “buco nero”
che vivono nella propria mente e che ali-
menta ansia e depressione».
Sostenibilità, riconoscibilità,
biodiversità
Attualmente ci sono 138 differenti
specie vegetali e sono tutte del territo-
rio. Non si può infatti costruire un giar-
dino con piante che vivono in un’altra
regione, bisogna tenere in considerazio-
ne il clima, l’esposizione al sole, l’umi-
dità e la composizione del terreno. Inol-
tre se un malato ha a che fare con un ele-
mento vegetale proprio del territorio,
vive uno stato di maggiore sicurezza,
conosce e riconosce quell’elemento e
può persino arrivare a recuperare ricor-
di d’infanzia. Quindi il ficus, l’olmo, il
corbezzolo, l’acero, ciliegi e melograni
che riempiono giardini e campagne del
Veneto, creano un ambiente riconosci-
bile e familiare in chi ha perso i ricordi.
Così anche timo, salvia, alloro, rosmari-
no sono richiami cognitivi importanti.
LA FOTO
I fumi della Nigeria
La selezione delle piante è fondamenta-
le per la memoria. «Dopo una prima fa-
se di ricognizione — prosegue il diretto-
re — si è passati a quella di sperimenta-
zione con due ricerche sul campo, una
per i residenti e una per gli ospiti del
centro diurno. In tutto sono stati coin-
volti 45 ospiti in maniera attiva, inclu-
dendo praticamente tutti gli stadi della
malattia, dallo stadio più lieve a quello
moderato al più grave. Sono state coin-
volte équipe multidisciplinari e anche
un gruppo di familiari per individuare
insieme i criteri di rimpianto e azione,
ne sono seguite pubblicazioni dei risul-
tati su riviste scientifiche internazionali,
una monografia del progetto che ora è
un manuale di uso per chi sta cercando
di fare quello che abbiamo fatto noi e in
particolare grandi passi avanti nella cu-
ra». Dietro la scelta delle piante, rigoro-
samente autoctone, si celano altri due
motivi oltre alla riconoscibilità da parte
degli ospiti. Ovvero la sostenibilità e il
recupero della biodiversità che l’azione
demolitrice dell’uomo sta facendo
scomparire. «Il tema della sostenibilità
è molto importante, piantare un giardi-
no vuol dire anche garantire la manu-
tenzione e questo ha dei costi. Il giardi-
no per essere efficace deve essere ben
manutenuto. Dalla biodiversità inoltre
arrivano anche gli stimoli più idonei per
i malati, oltre ovviamente a nutrire l’am-
biente», avverte il dottor Melendugno.
Fruizione libera e autonoma
Da allora la sperimentazione non si è
mai fermata, il verde è cresciuto, i Giar-
dini Terapeutici si sono riempiti di albe-
ri, i pazienti hanno iniziato a vivere tra la
natura, a stare sempre meglio. E i risulta-
ti sono arrivati. «All’inizio — sottolinea
Nicola Boscoletto, presidente della
Cooperativa Giotto che ha seguito e tut-
t’ora si occupa della realizzazione dei
Giardini — gli studi erano pionieristici, è
stata una grande sfida. Ma sempre di più
negli ultimi anni, anche grazie al nostro
progetto, c’è stata la conferma che l’inte-
razione di persone con Alzheimer e altri
tipi di demenza con parchi e giardini op-
portunamente realizzati, favorisce la ri-
generazione delle risorse cognitive».

te pensati per offrire solo dei momenti La natura è un grembo

munitari come Brasile e Argenti-
na, contribuendo alla deforestazio-
ne delle aree tropicali». «Gli alle-
vamenti intensivi sono causa di
perdita di biodiversità e deforesta-
zione a livello nazionale e globale,
al contrario degli allevamenti
estensivi, come il pascolo e l’agro-
forestazione che permettono di
preservare ambienti importantissi-
mi per la biodiversità», ha precisa-
to Federica Luoni, Responsabile
Agricoltura di Lipu Birdlife Ita-
lia.
«L’attuale modello di produzio-
ne si regge su una catena di sfrut-
tamento che ha un forte impatto
sociale e schiaccia il costo di pro-
duzione, oltre che i diritti dei la-
voratori e delle lavoratrici della fi-
liera. La nostra proposta di legge è
un passo in avanti rispetto alla
modifica di questo modello», ha
chiosato Maria Panariello dell’As-
sociazione Terra!. «Allevamenti
intensivi e salute non vanno d’ac-
cordo, sono infatti conclamate le
ricadute sulla salute umana: l’in-
quinamento crea danni in generale
e nello specifico a chi vive vicino a
questo tipo di attività — ha con-
cluso Francesco Romizzi, in rap-
presentanza dell’Associazione Ita-
liana Medici per l’Ambiente —. É
conclamato anche lo sviluppo del-
la zoonosi, ovvero il passaggio di
virus tra animale e uomo, come è
avvenuto nel caso del Covid, e
dell’antibiotico-resistenza, poiché
spesso ingeriamo antibiotici attra-
verso gli animali imbottiti di far-
maci, problema quest’ultimo che
sarà uno più importanti dei pros-
simi anni a livello globale».
di svago e passeggiate, per essere mero
elemento di decoro della Casa stessa,
sono diventati la vera ratio di questo
luogo». Sì perché più tempo passano
tra querce e allori, ulivi, aceri e magno-
lie, più i pazienti recuperano la memo-
ria. Una specie di miracolo di fronte al
quale, figli e coniugi non riescono a trat-
tenere le lacrime. Ma non è tutto. I be-
nefici sono molteplici: i pazienti si mo-
strano più autonomi, meno ansiosi e ir-
requieti, meno apatici e depressi, mag-
giormente propensi alla socialità capace
di riattivare funzioni cognitive impor-
tanti come il linguaggio e il ragiona-
mento, ma soprattutto, sostiene lo psi-
cologo del Centro, il dottor Andrea Me-
lendugno, si riducono in modo consi-
stente i farmaci, una sfilza, utilizzati per
questa patologia. A dirla tutta sembre-
rebbe che il verde “ragionato” di questo
luogo abbia quasi il potere di riparare
neuroni danneggiati, di crearne di nuo-
vi, proprio come i germogli della Prima-
vera.
La realizzazione dei giardini
Tanti ettari, all’incirca 22, di cui i
Giardini (tre in tutto) sono solo una pic-
cola porzione, una specie di “hortus
conclus”, per usare un’espressione bi-
blica, eppure i pazienti non possono
perdersi perché, anche se ampi e varie-
gati, i percorsi sono circolari, tornano
cioè sempre al punto di partenza. Tutto
qui è studiato nei minimi dettagli non
per “assecondare” la malattia, ma per
curarla: le piante, la collocazione, la di-
visione degli spazi, la tipologia dell’or-
to. Le scelte sono curate dal garden de-
signer internazionale Andrea Mati, spe-
cializzato in aree verdi per persone con
fragilità. «La frontiera ultima è la cura
del paziente — spiega ancora monsignor
Ravazzolo —. Questa non è una Rsa do-
ve le persone affette da Alzheimer ven-
che accoglie e genera
«Pensando a questi Giardini — ag-
giunge don Roberto — ho l’immagine
della natura come di un grembo che ac-
coglie e genera vita e non posso non
pensare a ciò che ci dice Papa Francesco
nell’enciclica Laudato si’. L'uomo è esso
stesso parte della natura. Noi a volte
pensiamo la natura come qualcosa di
estraneo rispetto all’uomo, di cui l’uo-
mo è spettatore, ma non dimentichiamo
che ognuno di noi è parte di questo
amore creativo di Dio che dà vita a tutte
le cose. E quindi nel testo del Pontefice,
veramente noi abbiamo trovato il ‘La’
teologale che consente di cogliere que-
sta connessione e di spiegare oltre gli
approfondimenti psicologici, botanici,
terapeutici, in una prospettiva teologi-
ca, il perché di questo. Attraverso la na-
tura riusciamo a prenderci cura di mala-
ti troppo spesso dimenticati o affidati
L’impianto per la produzione di cemento di Obajana, nello stato ni- solo alle amorevoli ma sfiancanti cure
geriano di Kogi, occupa quasi metà dell’intera città: con oltre trecen- dei familiari. Qui al Centro Madre Tere-
to ettari di superficie e cinque linee produttive è la più grande fab- sa vediamo realizzarsi quel connubio
brica di cemento di tutta l’Africa sub-sahariana. Questo vero e pro- vincente tra uomo e ambiente di cui par-
prio colosso del cemento — che vi mostriamo grazie alle immagini sa- la il Santo Padre, fino ad avere l’eviden-
tellitari elaborate da PlaceMarks per “L’Osservatore Romano” — è di za di una cura». «Cura, fragilità e co-
proprietà del gruppo fondato nel 1981 da Aliko Dangote, l’uomo d’af- munità — rimarca il dottor Melendugno
fari nigeriano considerato da Bloomberg come l’uomo più ricco del — sono le tre parole chiave che emergo-
continente e una fortuna stimata in oltre 15 miliardi di dollari. Tra gli no dal nostro progetto e che attingono
asset del suo gruppo il cemento rappresenta senza dubbio il fiore al- direttamente all’enciclica di Papa Fran-
l’occhiello: grazie a stabilimenti presenti in dieci Paesi il gruppo Dan- cesco. E quando parliamo di comunità
gote ha una capacità produttiva di 52 milioni di tonnellate di cemen- non facciamo riferimento solo alla co-
to all’anno (di cui 16,5 milioni nel solo impianto di Obajana). Un’in- munità di persone, ma anche a quella
dustria fiorente che non conosce crisi. Ma con quali conseguenze per delle piante. Le piante che si trovano nei
l’ambiente? La prima è sicuramente legata alla produzione di CO2: il Giardini Terapeutici devono poter coe-
settore del cemento è il terzo più grande consumatore di energia in- sistere tra di loro e garantire ai nostri
dustriale al mondo e il secondo più grande emettitore di CO2. Le ospiti un ambiente favorevole, capace di
stime parlano di una cifra compresa tra il 5 e l’8% del totale delle dialogare e interagire con loro, per cura-
emissioni totali di anidride carbonica. La seconda è, invece, relativa re e apportare benefici. Insomma il
al suo utilizzo per nuove costruzioni e alla conseguente impermea- Giardino Terapeutico è davvero un pre-
bilizzazione del suolo. sidio sanitario a tutti gli effetti e rientra
nella logica di quella ecologia integrale
MICHELE LUPPI E FEDERICO MONICA di cui parla il Papa nella sua attualissi-
PRO GETTO PLACEMARKS - MAP DATA: GO O GLE/MAXAR ma enciclica».
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 4 marzo 2024

«Generare libertà» di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti A ottant’anni dalla tragedia ferroviaria di Balvano

Mai stati così bene Effetto monossido

mai stati così stressati tra sonno e censura
di EUGENIO BONANATA guenze della guerra, a comincia- all’interno della lunghissima
con l’alimentare l’idea che il conflitto, la re dalla fame. Il trasporto ferro- galleria che misura all’incirca

A
di MARCO BELLIZI
guerra, possa essere «il rimedio rigenera- vvelenamento da mo- viario era totalmente finalizzato due chilometri e che era già sa-

«L
ibertà è partecipazione», tore e purificatore», uno «strumento di or- nossido di carbonio: alle esigenze belliche degli Al- tura dei fumi del treno transitato
cantava, ingobbito, Gior- dine contro il caos». questa la causa della leati e i civili erano costretti ad in precedenza. Il treno 8017 è ar-
gio Gaber, strimpellando Siamo quello che siamo diventati, evi- morte di seicento per- assaltare i treni merci per spo- rivato dunque già sotto sforzo in
la chitarra con il suo sorri- dentemente. Da Cartesio in poi, scrivono sone a bordo del treno merci starsi». In particolare, da Napoli quel punto dove notoriamente
so sardonico. Perché «libertà non è star so- gli autori del libro, «la cornice epistemolo- che, partito da Napoli e diretto a e Salerno la gente cercava di tutti i treni tendevano a slittare
pra un albero», premetteva, «non è nean- gica» entro la quale ci muoviamo si è basa- Potenza nella notte del 3 marzo raggiungere le zone agricole del- per una scarsa aderenza sulle ro-
che avere un’opinione, la libertà non è uno ta sulla distinzione gerarchica fra zoé (sem- 1944, si fermò accidentalmente la Basilicata e della Puglia per taie. L’ipotesi è che dopo la so-
spazio libero». Chissà se Chiara Giaccardi plificando, vita naturale) e bíos (sempre nella lunga galleria Delle Armi, barattare qualcosa in modo da
e Mauro Magatti, sociologi, autori del li- semplificando, vita sociale)». In realtà nei pressi della località lucana di provvedere alla sussistenza delle
bro Generare libertà. Accrescere la vita senza di- «sin dalle sue forme più semplici (zoé) la vi- Balvano. Precisamente ottan- proprie famiglie.
struggere il mondo (Bologna, Il Mulino, 2024, ta si dà solo dentro un tessuto di relazioni, t’anni dopo, per ricordare nella Uno dei pochi documenti uf- Nel contesto del meridione
pagine 171, euro 15) mentre appunto scrive- e la stessa costituzione della soggettività preghiera una tragedia troppo ficiali italiani definisce le vittime liberato dagli Alleati,
vano il loro ultimo saggio, hanno ripensa- sociale (bíos) (...) non può essere pensata a poco conosciuta, nella mattina «viaggiatori di frodo» e «con-
to almeno un istante alle parole del com- prescindere da questa caratteristica origi- del 3 marzo, il vescovo emerito trabbandieri». La narrazione i civili erano costretti
pianto “signor G”, il quale, come gli artisti naria». E la relazionalità costitutiva di ciò di Potenza, monsignor Salvatore “madre” della vicenda è affidata ad assaltare i treni merci
(quelli veri) sanno fare, vedeva un po’ più che è vivente, osservano i sociologi, non è Ligorio, ha celebrato la messa alla relazione dell’indagine con-
in là del quotidiano. un’ideologia ma addirittura ormai eviden- nella Chiesa Madre Santa Maria dotta dalla commissione nomi- per spostarsi
Altri tempi, altra politica, altre condi- za scientifica, come dimostrano i principi, Assunta di Balvano, nell’ambito nata dagli Alleati composta da
zioni, e forse anche altre intenzioni, quelle ad esempio, della fisica quantistica rivelati delle iniziative commemorative membri del Military railway ser-
nel secolo scorso (in primo luogo del organizzate dalle istituzioni lo- vice e delle Ferrovie dello Stato.
principio dell’entanglement, in virtù del cali. Nel suo libro, Barneschi riporta sta, il monossido di carbonio ab-
quale due particelle originariamente «Si tratta del più grave disa- diversi passaggi di questo docu- bia subito ridotto la lucidità dei
legate tra loro, anche se separate da stro ferroviario della storia», ha mento — secretato per lungo macchinisti delle due locomoti-
distanze teoricamente infinite, risen- detto a Telepace Gian Luca Bar- tempo — avvertendo subito che ve che non sono riusciti a comu-
tono l’una del comportamento dell’al- neschi, che ha appena dato alle l’obiettivo degli angloamericani nicare tra di loro e neppure a
tra, a dimostrazione appunto che an- stampe il libro Il disastro dimentica- era essenzialmente evitare rica- coordinarsi con i frenatori, col-
che la materia, nell’infinitamente pic- to — Treno 8017 Balvano 1944 (Sie- dute sull’ordine pubblico più locati in coda al convoglio, per
colo, risulta relazionale). na, Edizioni Cantagalli, 2024, che accertare le responsabilità. approntare la ripartenza.
Relazione non significa, natural- pagine 424, euro 25). «Facendo Tant’è — si legge nel volume — Il fattore tempo è stato decisi-
mente, negazione di sé stessi e della un parallelismo dico sem- vo anche sul fronte dei
propria identità, anzi: «L’individua- pre che questo è il Titanic soccorsi che sono giunti
zione è un processo di differenziazio- ferroviario, con la grande sul posto sei ore dopo.
ne che prende da ciò che trova e resti- differenza che tutto il Un ferroviere addetto al
tuisce, contribuendo a dare forma al- mondo conosce il Titanic, telegrafo che in quelle
l’ambiente, a creare mondi e significa- mentre in Italia questa vi- ore del disastro era in
ti nuovi da condividere». E se la rela- cenda è ancora totalmen- servizio ha contattato
zione è la struttura della vita e la vita te sconosciuta». Barneschi nel 2009.
del singolo non può prescindere dal Il volume ricostruisce «Nessuno si interessò,
suo ecosistema, la libertà non può cer- puntualmente quella ter- tutti dormivano», si leg-
to fondarsi sul taglio di un legame. ribile nottata a partire dai ge nella lettera mano-
Qui si inserisce la proposta di Giac- documenti a disposizio- scritta riportata nel li-
Giacomo Balla, «Velocità astratta + paesaggio» (1913) cardi e Magatti, quella del «principio ne. L’autore è andato a bro. In sostanza, non
generativo», che «riconosce tanto la trovarli negli archivi an- vedendo arrivare il treno
di Gaber. Ma certo è che la questione della costitutività imprescindibile del legame gloamericani, dopo aver 8017 nella stazione suc-
libertà non si può mai considerare tempo- quanto la capacità tipica del vivente — e in letto per caso trent’anni cessiva l’uomo sostiene
ranea. Tanto più in un mondo come quello particolar modo dell’umano — di non esse- fa poche righe su una ri- di aver telegrafato sva-
di oggi, in cui la fame bulimica di infinite re determinato da ciò che è, di poter sem- vista specializzata e dopo riate volte ai dirigenti
possibilità, di “più vita”, sta appunto man- pre agire diversamente». In sostanza, si aver compreso che in Ita- per chiedere di mandare
giando l’esistenza stessa del nostro piane- parla di una «realizzazione di sé conte- lia non c’era nessuna pub- qualcuno per rendersi
ta. Un po’ alla stessa stregua degli artisti, stuale». blicazione al riguardo. Da conto di dove si fosse
nei rispettivi ambiti, anche i sociologi sono Ma, naturalmente, c’è un ma. La cultura allora ha sempre ampliato fermato il convoglio.
chiamati a intercettare prima le tendenze, contemporanea, scrivono gli autori, «è in l’indagine, scritto saggi e Nessuno si attivò e in
a osservare le dinamiche. A “sentire” le ur- realtà molto scettica circa la possibilità di raccolto testimonianze di seguito nessuno di colo-
genze. E magari a proporre soluzioni, co- poter costruire relazioni tra soggetti liberi vario tipo. «In questi an- ro che si sono occupati
me fanno in questo caso Giaccardi e Ma- in grado di riconoscersi reciprocamente». ni — confida — ho capito dell’inchiesta interpellò
gatti, entrambi docenti dell’Università Invece, «“più vita”, e quindi più libertà, che per i familiari delle Foto di S. Passavanti, «Una locomotiva del gruppo 476 a mai il ferroviere, come
Cattolica di Milano. per l’umano è possibile solo con più pen- vittime parlare di questa Salerno» (Anni Trenta) lui stesso scrive.
Si badi bene: quando si parla di soluzio- siero, che è la condizione per contrastare vicenda rappresenta una «Una clamorosa con-
ni evidentemente si intende strade, non ogni pretesa di saturare l’avvenire, il senso, sorta di risarcimento morale». che sull’incidente «calò subito la fessione che avvalora quanto
formule o modelli. E la via, qui, è quella i significati». Si tratta di creare le possibi- C’erano tanti giovani e tante censura, che con il passare del emerso dalla mia indagine», af-
del “principio generativo”, fondato su una lità per ogni persona (e qualche esempio madri di famiglia a bordo di tempo generò oblio e rimozio- ferma l’autore del libro. Si sono
logica relazionale. In un cer- quel treno merci. E per capire il ne». salvate solo le persone, forse un
to senso, partecipativa. Le motivo bisogna tener presente il Nessuno ha mai pagato per centinaio, che si trovavano negli
premesse da cui partono gli contesto del meridione liberato quanto successo. Secondo il vo- ultimi tre vagoni rimasti fuori
autori sono inoppugnabili: In un mondo in cui la fame bulimica di «più vita» dalle forze alleate dopo l’armi- lume, ci sono diverse concause del tunnel. È chiaro — si legge
«Non siamo mai stati così be- sta mangiando l’esistenza del nostro pianeta, stizio dell’8 settembre. «Nel all’origine del blocco del treno nel volume di Barneschi — che
ne — osservano —. Ma non 1944 — sottolinea Barneschi — in (che peraltro era pesantissimo «se i soccorsi fossero stati tem-
siamo neanche mai stati così questo saggio traccia la via di un principio quella zona d’Italia non c’era la perché composto da molti più pestivi, il bilancio del disastro
stressati» (e citano un altro generativo fondato sulla logica relazionale. guerra, il fronte era tra Cassino e vagoni del dovuto). Tutto si è avrebbe potuto essere molto me-
artista, guarda caso, il poeta Anzio. Però c’erano le conse- consumato su una tratta in salita no grave».
Paul Valéry). L’individuo In un certo senso, partecipativa
cerca sempre più desideri
(che infatti ormai scarseggia-
no), più oggetti, più sovrani-
tà sul suo ambiente, più dominio sull’altro, concreto, osservano i sociologi, già c’è) di LETTERE DAL DIRETTORE
anche inconsapevolmente. Più vita. «“Più «fare qualcosa che nessun’altra può fare al
vita” umana — scrivono Giaccardi e Ma- posto suo»; in questa logica (quella del
gatti nel libro, un saggio culturalmente principio generativo) una società desidera-
Il canto di Dalla contro la guerra (che torna)
molto denso che unisce intenti divulgativi bile — anche se non pienamente realizzabi-
a un evidente rigore scientifico — è la cau- le — è quella in cui è la libertà ciò che circo- Lucio Dalla oggi avrebbe compiuto 81 anni. Lo
sa, nell’attuale era dell’antropocene, di un la fra noi, in cui, attraverso la nostra libera ricordiamo con questi versi tratti dalla canzone
aumento critico dell’entropia». iniziativa, ci liberiamo a vicenda. Henna, scritta nel 1993 in occasione e contro la
In altre parole, nel nostro dominio asso- Come avvertito, non si tratta di un mo- guerra dei Balcani. Oggi drammaticamente at-
luto sull’ambiente, stiamo generando for- dello, ma di «un paradigma desumibile tuali.
ze che finiranno inevitabilmente col di- dalla realtà, che va declinato nella diversità
struggere il nostro stesso sistema. E questo delle sue forme possibili e nella indetermi- Adesso basta sangue
tanto sul piano ecologico ed economico natezza dei suoi esiti». Libertà è, anche ri- Ma non vedi?
quanto sul piano sociale, dove l’entropia si schiando di sbagliare, potersi realizzare Non stiamo nemmeno più in piedi
manifesta attraverso le distorsioni della co- nella relazione con gli altri, non costretti Un po’ di pietà (...)
municazione, che creano disuguaglianze, dalle infinite categorie che noi stessi co- Io credo che il dolore
dipendenze, fondamentalismi, populismi, struiamo, edificando così realmente nuove È il dolore che ci cambierà (...)
polarizzazioni, e la perdita di senso che ca- possibilità, nuovi mondi e quindi nuove Forse ti chiamerò perché vedi
ratterizza la nostra società. La prospettiva opportunità e nuova libertà per gli altri. Io credo che l’amore, è l’amore
di un disordine incipiente finisce, anche, Libertà di partecipare, appunto. che ci salverà
lunedì 4 marzo 2024 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7

Un particolare Ricordo di suor Chiara Augusta Lainati, medievista e filologa

Quelle parole inedite

della copertina
del libro «Utopie»
di Giampiero Neri

di Francesco alle «poverelle»

di PIETRO MESSA delle giovani clarisse in diversi monasteri
tra cui quelli di Sant’Erminio, prima, e San-

L
a storia è davvero complessa, con-
tradditoria, tanto che sembra as-
surda e in modo più o meno espli-
cito, con gesti e parole, si cerca di
fermare il mondo per... scendere. Non è
scontato riconoscere che il Signore salva
«non dalla storia, ma nella storia», come af-
fermò Giovanni Paolo II nell’omelia della
solennità dell’Immacolata l’8 dicembre
2004. Suor Chiara Augusta Lainati ha vis-
suto tutta la drammaticità e bellezza di
questo realismo cristiano ha vissuto.
Nata a Saronno, in provincia di Varese,
ha studiato filologia classica presso l’Uni-
versità Cattolica del Sacro Cuore di Mila-
no, dove ha conosciuto Ezio Franceschini,
preside della facoltà di lettere e importante
Il dramma della guerra nell’ultimo libro di Giampiero Neri medievalista, che gli ha fatto conoscere
maggiormente Francesco e Chiara d’Assisi.
ta Agnese, poi, a Perugia, Santa Lucia a
Città della Pieve, Buon Gesù a Orvieto. Gli
ultimi anni li ha trascorsi nel monastero
marchigiano della Beata Mattia a Matelica
dove è giunta nel marzo di ventitre anni fa;
ha compiuto il suo transito, significativa-
mente il 2 marzo, festa di sant’Agnese di
Praga, figlia del re di Boemia e corrispon-
dente di santa Chiara.
Assieme al francescano padre Giovanni
Boccali, nel 1977 scoprì Audite poverelle ossia
lo scritto in lingua volgare che Francesco
d’Assisi prossimo alla morte lasciò alla co-
munità di San Damiano. Un testo che nel
2000 il cantautore Angelo Branduardi mu-
sicò nel suo album L’infinitamente piccolo. Tra i
suoi numerosi studi e pubblicazioni si ri-
corda Temi spirituali: dagli scritti del Secondo Or-
dine francescano, due poderosi volumi per un

La fuga Ha conseguito il dottorato nel 1962 con la

tesi Studi su santa Chiara d’Assisi di cui fu rela-
tore lo stesso Franceschini. Quindici giorni
totale di 1648 pagine (Porziuncola, 1988), e
una Vita di santa Chiara continuamente ri-
stampata e tradotta in molte lingue. Molti

del giovane Lampirius

dopo la difesa del dottorato, è entrata nel
Protomonastero Santa Chiara d’Assisi, una
comunità di clarisse che vanta un legame
con l’Università Cattolica del Sacro Cuore
già dalla fondazione, ai tempi di padre
di SILVIA GUIDI del suo direttore e della sua fa- L’avventura finisce nel mo- Agostino Gemelli. Un legame poi conti-
miglia, chiusa in una raggelante do più banale possibile, per nuato con Franceschini. Veste l’abito delle
sono debitori a questa claustrale erudita, da
chi si occupa di studi francescani, a comu-
nità religiose, da laici a sacerdoti. Vicende
varie l’hanno condotta a conoscere le visce-
re più recondite della realtà, comprese le
sue fragilità; proprio perché vissuta nella
storia è una vita di luci e ombre, fatiche per

«A
sedici anni bolla di finta normalità. mancanza di soldi. Tutto — la sorelle povere di santa Chiara il 21 gennaio lei e a volte anche per chi gli visse accanto,
l’amicizia è «Augusto era un nome trop- guerra, come il lavoro in ban- 1963, emette la prima professione nell’aprile alti e bassi. Vengono in mente le parole che
qualcosa di se- po solenne per lui. Tutti lo ca, il rapporto con il fratello, dell’anno seguente e la professione solenne Papa Francesco disse in occasione della re-
rio. Mi scrive- chiamavano per cognome. lo scrittore Giuseppe Pontig- il 20 aprile 1967. Autrice di numerose pub- cita dell’Angelus il 20 settembre 2020: «Ma è
va, anche, ci eravamo dati dei Non so come, eravamo diven- gia, e con la madre — viene in- blicazioni, con collaborazioni scientifiche meglio una Chiesa incidentata, per uscire,
soprannomi. Il mio era Lampi- tati amici». Disastrato com’era, dagato e descritto con quieto sulla spiritualità francescano-clariana, e fre- per annunziare il Vangelo, che una Chiesa
rius, per le mie conoscenze en- continua l’autore, disegnando stupore. quenti partecipazioni a giornate di studi e ammalata da chiusura». Suor Chiara Augu-
tomologiche. In casa ne aveva- con pochi tratti i contorni del «Vita di un naturalista» sa- convegni, ha operato con notevoli frutti an- sta da clarissa visse una vita claustrale ma
no approfittato per riderne fra suo giovane amico, «mi sem- rebbe potuto essere un titolo che nel campo della trasmissione del cari- certamente non chiusa su se stessa o autore-
loro. Mio padre deformava il brava arrivando di toccare un alternativo al libro, per acco- sma francescano nonché nella formazione ferenziale e di questo c’è da essere grati.
nome in dialetto: “Lampada- approdo». Per motivi opposti, starlo alla celebre raccolta di
ri”» scrive Giampiero Neri in «lui perché non riceveva consi- poesie di Seamus Heaney Dea- Maternità di claustrale
Adolescenza, la prima sezione del gli, io perché ricevevo soltanto th of a Naturalist . Vita di un at- di CHIARA AUGUSTA LAINATI
libro Utopie (Milano, Edizioni ordini, eravamo diventati in- tento, appassionato, talvolta
perplesso osservatore di se Nel silenzio, il giorno nasce dietro i vetri istoriati
stesso e degli altri esseri, uma- stendendo ampie lame di colore nel “coro” monastico.
ni, delle creature che lo circon- L’una accanto all’altra, nel silenzio della meditazione,
«Ci adattiamo sempre meglio a questa vita di solitudine dano, degli animali e delle co- le monache sono sagome brune di solitudine.
— scrive Neri in uno dei passi conclusivi del libro — se, alle prese con le bizzarrie Dio, che vuoto di cose umane,
delle circostanze, le ferite della che povertà immensa è mai questo silenzio
Siamo forse gli animali più adattabili del pianeta» storia e i doni inattesi della che scava nel cuore l’attesa e la sete di te, bene infinito,
sorte, con una predilezione in cui perdersi come un raggio nella sua sorgente…
fiamminga per i dettagli (Ales-
sandro Rivali). Uno scrittore Tu mi hai dato un cuore di donna, Signore,
che si rivela nascondendosi, un cuore caldo e trepido,
Ares, 2023, pagine 152, euro 14) sofferenti. Decidemmo di ab- «come un pittore che ci guarda fatto per amare ed essere amato:
un Bildungsromanminimale, fatto bandonare le nostre case e di da dietro la tenda di un suo un cuore che suggerisce il tepore di una casa
di ricordi che affiorano in mo- cercare qualcosa insieme noi quadro» (Davide Brullo sulla e il ridere gioioso di bimbi
do apparentemente casuale, fe- due». rivista «Pangea»). e sguardi bruni e profondi che si posano tenera-
dele a una sintesi rigorosa che L’adolescenza dilata ogni «Ci adattiamo sempre me- mente sui figli.
prosciuga ogni rischio di reto- moto del cuore, e la fuga sem- glio a questa vita di solitudine
rica. bra l’unica scelta possibile, ma — scrive Neri in uno dei passi E hai separato per te questo mio cuore,
In quello che poi sarebbe presto i due ragazzi si trovano conclusivi del libro — Una come un terreno vergine per la tua Parola.
diventato il suo libro-testamen- come smarriti in un mondo de- qualità che ci ha permesso di L’hai cinto di una solitudine vasta e silente,
to, Neri — il maestro in ombra, solato, ridotto a un guscio vuo- attraversare epoche molto di- la solitudine gelosa del tuo Amore,
come viene chiamato nella re- to. La prima tappa è Genova; verse fra loro e relative espe- Dio dagli occhi immensi come l’infinito.
pubblica delle lettere italiana, è «confusamente volevamo anda- rienze. Siamo forse gli animali
scomparso nel feb- più adattabili del «Oracolo del Signore: la attirerò a me,
braio di un anno fa — pianeta. Non come la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore…
sta raccontando la le gazzelle del Sud Ti farò mia sposa per sempre… e tu conoscerai il
sua Seconda guerra Anche «l’aria che si respirava era cambiata». Africa che si sono Signore» (Osea, 2,14. 20).
mondiale, il suo 8 L’orrore del Secondo conflitto mondiale immolate sul filo E mentre tu “parli al mio cuore”
settembre. A suo mo- spinato tracciato nel silenzio umile e orante di questo giorno che
do, con la sua reticen- viene evocato per sottrazione, dagli uomini per nasce,
za limpida, a tratti lu- disseminando indizi, dettagli confine. Loro non il mondo intero è in me come un bimbo che si
minosa, attraverso il lo riconoscevano». desta e che chiama
filtro del ricordo e il che sembrano irrilevanti, rumori di fondo Il fratello “ge- e si volge a te, o Signore, col nome di “Padre”.
ritratto di un amico mello diverso”, Un dettaglio della copertina
mai più ritrovato. Giuseppe Pontig- È una folla immensa di gente che in me ti tende della Vita di Chiara
Di amicizia c’era gia, viene ricordato le braccia,
bisogno «in quei tempi lugubri re al Sud e la mattina dopo va- per le sue conversazioni nu- un’umanità che si ridesta nel primo mattino:
e atroci per noi, dopo l’8 set- gammo nella stazione alla ri- trienti e il regalo di un “dopo”, voci inquietanti d’angoscia e di pena,
tembre 1943. Anche l’aria che si cerca di un treno che andasse una parola capace di regalare voci gioiose di bimbi che vanno alla scuola,
respirava era cambiata. Andavo nella nostra direzione». La se- coerenza e ritmo a una frase voci rabbiose di operai che hanno perso il lavoro,
a trovare il mio amico, qualche conda tappa è Grosseto. «La ancora in lavorazione. Il mira- di gente sfruttata che piange:
mattina di quell’interminabile mattina dopo eravamo di nuo- colo della bellezza di una ado- tutto è in questo povero cuore “separato”,
settembre». vo alla stazione, ma era deser- lescente viene evocato con un tutto è assunto e presentato a te in un’offerta
Anche «l’aria che si respirava ta. Arrivò invece una specie di passo di Omero dedicato a che ha le dimensioni del mondo.
era cambiata»; l’orrore della carro senza sponde, che due Nausicaa; in Ritorno ai classici,
guerra viene evocato per sottra- soldati tedeschi sapevano go- un libro conversazione con Ri- Signore che mi ami e che mi hai innamorato,
zione, disseminando indizi, det- vernare. Spiegandoci con qual- vali, uscito quattro anni fa, la mia giornata, anche oggi, sarà solitaria, oscura,
tagli apparentemente irrilevan- che parola e a gesti, ci fecero scriveva con la consueta, mite nascosta agli occhi di tutti, gonfia forse di fatica e di pena.
ti, inquietanti rumori di fondo, salire. A noi sembrava di corre- franchezza: «la poesia è ricerca Ma il mio cuore è caldo e trepido,
come nel film La zona di interesse re liberamente sulle rotaie per della verità (…) la letteratura, è un cuore di donna fatto per amare ed essere amato.
di Jonathan Glazer, che raccon- una benignità della nostra sor- se non cerca la verità, è ben E nel silenzio in cui lo possiedi, tu lo rendi una culla
ta Auschwitz dal punto di vista te». poca cosa». dove ogni uomo rinasce al tuo Amore.
pagina 8 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 4 marzo 2024

(S)Punti di vista

Un saggio di Oreste Bazzicchi e Fabio Reale sull’eclissi della sussidiarietà

Dalla solidarietà alla fraternità

di STEFANO ZAMAGNI Di che si tratta? Sappiamo Ebbene, a Bonaventura — il con strumenti e risorse ade-
già distinguere tra sussidiarie- grande francescano che all’e- guate, la progettualità e l’in-

I
l XV secolo è stato il se-
colo del primo Umane-
simo, che iniziò ad af-
fermarsi dapprima in
terra di Toscana e poi, via via,
nel resto dell’Italia e dell’Eu-
ropa. A sua volta, l’Umanesi-
mo civile costituì il punto di
arrivo di quello straordinario
processo di trasformazione
strutturale che ebbe inizio nel
XII secolo con la nascita della
civiltà cittadina. Mai si dimen-
tichi, infatti, che è stato il no-
stro paese a donare al mondo
il modello della città inteso
come luogo di vita, e cioè civi-
tas, e non già come spazio abi-
tativo. La civitas, aveva scritto
Cicerone, è la “città delle ani-
me”, mentre l’urbs è la “città
delle pietre”. Quale il princi-
pio regolativo dell’Umanesi-
mo per quanto concerne la
realtà economica? Il bene co-
mune, vale a dire il bene che
ciascuno deve poter persegui-
re assieme a quello degli altri,
né contro né a prescindere.
Ma già a partire dalla seconda
metà del Seicento, prende cor-
po la grande sostituzione: il
bene comune viene rimpiazza-
to dal bene totale. Ne cono-
sciamo le ragioni: la Riforma
protestante; le scoperte geo-
grafiche; la filosofia di Hob-
bes, Mandeville, Bentham, e
altro ancora. Il tradimento
dell’élite degli intellettuali cat-
tolici e non è stato quello di
soprassedere sulle differenze,
di varia natura, delle due cate-
gorie di bene, così da far cre-
dere che si trattasse di concetti
analoghi. Ebbene, oggi i tem-
pi sono maturi per intrapren-
dere una vasta operazione-ve-
rità, che valga a farci com-
prendere le cause delle tante
lacerazioni sociali, dello spae-
samento culturale, del tribali-
smo politico di cui stiamo sof-
frendo.
Il saggio di Oreste Bazzichi
tà verticale e quella orizzonta-
le. La prima chiama in causa
la regola di distribuzione del-
la sovranità tra i diversi livelli
di governo (in buona sostan-
za, si tratta del decentramento
politico-amministrativo);
quella orizzontale, invece, ha
a che vedere con la regola di
attribuzione di compiti opera-
tivi a soggetti diversi da quelli
della Pubblica Amministra-
zione, realizzando così una
qualche cessione di sovranità;
quella circolare, invece, ha a
che fare con la condivisione di
sovranità. Se la sussidiarietà
in senso verticale dice del ri-
fiuto del centralismo e del di-
rigismo e parla dunque a fa-
vore della innovazione ammi-
nistrativa, la sussidiarietà in
senso orizzontale attiene piut-
tosto al criterio di riparto del-
le funzioni pubbliche tra enti
pubblici e corpi intermedi
della società civile, suggeren-
do in tal modo che la sfera del
pubblico non coincide, total-
mente, con la sfera dello Stato
e degli altri enti pubblici. Con-
tracting-out, accreditamento,
convenzionamento sono le
forme principali in cui, oggi,
si attua la sussidiarietà oriz-
zontale.
Che dire della versione cir-
colare, la cui pratica risale al
tempo in cui, già nel Duecen-
to, in terra di Toscana e di
Umbria sorgono le prime
Confraternite (si pensi alle Mi-
sericordie, tuttora in attività) e le
corporazioni di arti e mestieri.
Il “Manifesto per la sanità del futuro” diventa pratica concreta grazie alla Fondazione Dignitas Curae Ets
Rispetto del paziente e uniformità di trattamento
di D ORELLA CIANCI
poca insegnava filosofia alla
Sorbona di Parigi — si devono
le prime intuizioni su come
dare ali al modello di ordine
sociale tripolare, secondo cui
le autorità pubbliche, la cate-
goria dei mercanti (gli im-
prenditori dell’epoca) e la so-
cietà civile organizzata devono
fra loro cooperare, (non solo,
collaborare) sulla base di pre-
fissate regole, in vista del bene
comune. Concretamente si
tratta di decidere sia le tipolo-
gie degli interventi da realiz-
zare sia le modalità di esecu-
zione degli stessi. Per dirla nei
termini della sentenza 131 (26
giugno 2020) della Corte Co-
stituzionale, è questa una for-
ma originale di governance basa-
ta sulla co-programmazione e
sulla co-progettazione degli
interventi, il cui fine ultimo è
la rigenerazione della comuni-
tà. Quella dell’organizzazione
della comunità (”community
organizing”) è una strategia
né meramente rivendicativa né
tesa a creare movimenti di
protesta. Piuttosto è una stra-
tegia la cui mira è quella di ar-
ticolare in modo nuovo le rela-
zioni tra Stato, Mercato, Co-
munità. In buona sostanza, si
tratta di applicare, per un ver-
so, il principio di non ingeren-
za (Stato e altre autorità non
devono impedire ai corpi in-
termedi della società di agire
liberamente in vista del bene
comune) e, per l’altro verso, il
dovere in capo all’Ente Pub-
blico di favorire e sostenere,
della sanità (tra i più recenti, quello
dell’Osservatorio Agenas), che foto-
traprendenza dei soggetti del-
la società civile. Con il che
pubblico, privato, civile ven-
gono collocati sul medesimo
piano di dignità, sia pure con
funzioni e responsabilità di-
verse.
Di un altro pregevole con-
tributo di questo libro deside-
ro qui dire. A Bazzichi e Reali
va il merito di aver chiarito, in
modo esemplare, il senso pre-
ciso che il pensiero francesca-
no delle origini attribuisce al
principio di fraternità, un sen-
so che poi si è conservato, sia
pure con rivisitazioni alterne,
nel corso del tempo. Ci sono
pagine della Regola di France-
sco che bene aiutano a com-
prendere come il principio di
fraternità complementi e supe-
ri il principio di solidarietà.
Invero, mentre la solidarietà è pensi alla storia del movimen- valenti e, per l’altro verso, ad
il principio di organizzazione to sindacale e alla lotta per la aumentare i trasferimenti at-
sociale che consente ai dise- conquista dei diritti civili. Il tuati da strutture assistenziali
guali di diventare eguali, il punto è che la buona società di natura pubblica, ci dà con-
principio di fraternità è quel non può accontentarsi dell’o- to del perché, nonostante la
principio di organizzazione rizzonte della solidarietà, per- qualità delle forze intellettuali
sociale che consente ai già ché una società che fosse solo in campo, non si sia ancora
eguali di esser diversi – si badi, solidale, e non anche fraterna, addivenuti ad una soluzione
non differenti. La fraternità sarebbe una società dalla qua- credibile delle sfide oggi più
consente a persone che sono le ognuno cercherebbe di al- inquietanti. Non è capace di
eguali nella loro dignità e nei lontanarsi. Il fatto è che men- futuro la società in cui si dis-
loro diritti fondamentali di tre la società fraterna è anche solve il principio del dono co-
esprimere diversamente il loro una società solidale, il vicever- me gratuità; non c’è felicità in
piano di vita, o il loro carisma. sa non è vero. quella società in cui esiste so-
Le stagioni che abbiamo la- Aver dimenticato il fatto lamente il “dare per avere” op-
sciato alle spalle, l’800 e so- che non è sostenibile una so- pure il “dare per dovere”. Ec-
prattutto il ‘900, sono state ca- cietà di umani in cui si estin- co perché, occorre essere grati
ratterizzate da grosse batta- gue il senso di fraternità e in a Bazzichi e Reali per il dono
glie, sia culturali sia politiche, cui tutto si riduce, per un ver- di questo saggio al quale au-
in nome delle solidarietà e so, a migliorare le transazioni guro il successo di lettura che
questa è stata cosa buona; si basate sullo scambio di equi- merita.
non soltanto della malattia. In questo Ma non sono solo i tempi operativi
senso il cardinale Parolin, in occasio- al centro di questo cambio di paradig-

e di Fabio Reali L’eclissi delle
sussidiarietà e il suo recupero. Ri-
partire dalle radici del pensiero fran-
cescano (L’Altro Editore, 2023,
pagine 194, euro 20)
— ora a disposizione del let-
tore — assolve egregiamente a
tale compito, colmando una
lacuna per troppo tempo la-
sciata in ombra. Con prosa ac-
cattivante e libera da inutili re-
toriche, gli Autori si peritano
di mostrare che la convinzione,
ancor’oggi assai diffusa, secon-
do cui le radici del principio di
sussidiarietà si rintraccerebbe-
ro in Aristotele e poi, passando
per l’Aquinate, U. Grozio e L.
Althusius, arriverebbero fino a
J.S. Mill (metà Ottocento),
non ha solido fondamento. È
bensì vero che il termine sussi-
diarietà viene coniato da Gro-
zio (1615), ma il concetto da es-
so incorporato è proprio della
scuola di pensiero francescana.
È soprattutto a Bonaventura
da Bagnoregio (XIII sec.) che
va il merito di aver compreso
che principio cardine dell’ordi-
ne sociale e forza propulsiva
del progresso civile e spirituale
di una comunità, è la sussidia-
rietà, nella versione circolare,
come Bazzichi e Reali mostra-
no a tutto tondo.
«È
importante approcciarsi
al tema sanitario cambian-
do il paradigma di riferi-
mento. Al centro di un sistema sanita-
rio adeguato alla complessità della so-
cietà contemporanea deve
esserci, sempre più, la perso-
na, coi suoi bisogni, e per far
questo è necessario un lavo-
ro multidisciplinare per po-
tenziare visite con costi ri-
dotti e con tempi d’attesa
decisamente contenuti».
Non ha dubbi nell’indicare
le priorità Massimo Masset-
ti, responsabile dell’Area car-
diovascolare e cardiochirur-
gica del Policlinico universi-
tario “Agostino Gemelli Irc-
cs” e alla guida della “Fon-
dazione Dignitas curae Ets”.
Un’istituzione quest’ultima,
che ha elaborato l’omonimo
“Manifesto per la sanità del
futuro” (firmato da Papa
Francesco nel 2022 e poi lanciato uffi-
cialmente lo scorso gennaio), che of-
fre indicazioni su come impostare
un’assistenza sanitaria a misura di cit-
tadino.
Che si tratti di una questione rile-
vante anche in un Paese come l’Italia,
dove è la Costituzione a garantire il
diritto alle cure gratuite anche per
persone indigenti, lo confermano i
dati dei periodici rapporti sullo stato
grafano una realtà ben diversa, fatta
di disuguaglianze radicate che corri-
spondono nei fatti a livelli di assisten-
za differenti da regione a regione, con
i pazienti di quelle del Sud in netto
svantaggio. E questo mentre in gene-
rale i tempi di attesa per una presta-
zione si allungano un po’ovunque.
Il Manifesto — scritto da Massetti e
da monsignor Mauro Cozzoli, teolo-
go e consultore del Dicastero per la
dottrina della fede — si concretizza
oggi nel progetto Dignitas curae e si
propone come un valido aiuto per va-
lutare alcuni percorsi diagnostici e te-
rapeutici rivolti alla cura del malato e
ne della presentazione a Palazzo
Montecitorio, sottolineò come sia ne-
cessaria «una mens nova, che attivi un
cambiamento radicale del pensare
medico. Un cambiamento che comin-
cia nell’interiorità delle
coscienze» per poi tocca-
re «ogni ambito — rela-
zionale, progettuale, ge-
stionale, strutturale, isti-
tuzionale — dell’operare
medico».
Per comprendere me-
glio la ratio operativa di
questo progetto, si può
fare riferimento, ad esem-
pio, ad alcuni dei dati
raccolti dal Gemelli e poi
pubblicati sul «Journal of
the American Heart Asso-
ciation». Il campione os-
servato si è basato su oltre
mille pazienti con cardio-
patia valvolare a elevata
complessità clinica: il
team del policlinico ha raccomandato
un trattamento interventistico per
l’80% dei pazienti e una gestione con-
servativa per il restante 20%, con tem-
pi rapidi e quasi con zero costi per i
malati. Nei pazienti inviati al tratta-
mento, la mortalità precoce osservata
(1,7%) è stata significativamente infe-
riore a quella attesa, proprio grazie al-
le visite effettuate in maniera puntuale
e rapida.
ma che, purtroppo, per quanto appaia
ovvio si rivela ancora ben lontano dal-
l’applicazione quotidiana. Nel Manife-
sto vengono indicati anche altri princi-
pi di riferimento: «Ogni malato, in
quanto persona, merita riconoscimen-
to e rispetto e quindi le cure a lui do-
vute. Non esistono malati diversi per
età, sesso, appartenenza, ceto sociale,
credo religioso, grado di cultura, in-
fermità, regime di cura (privato o
pubblico). Tutti, senza alcuna distin-
zione, hanno parità di accesso alle cu-
re in rapporto a uguali bisogni». E
ancora: «Al malato dev’essere garanti-
to il rispetto dell’autonomia decisio-
nale, tenuto conto delle effettive capa-
cità di metterla in atto e fatte salve le-
gittime esigenze di bene comune».
Il gruppo aderente al progetto,
inoltre, punta sempre più a considera-
re parte del tempo di cura anche il
supporto psicologico e spirituale, ad
aprire alla collaborazione della fami-
glia, ad anteporre, nelle programma-
zioni amministrative, il dovere di tute-
la della salute dei cittadini, a mirare
alla collaborazione, nei rispettivi am-
biti di competenze, tra i livelli di go-
verno della sanità (non solo la centra-
lità dello Stato, ma una maggiore re-
sponsabilizzazione delle Regioni, del-
le singole Aziende e dei Comuni) per
tentare di raggiungere, almeno in par-
te, garanzie di salute uniformi su tutto
il territorio nazionale.
lunedì 4 marzo 2024 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 9

Indagine internazionale su valori e religioni Rabbino e imam nelle scuole di Vienna a testimoniare la pacifica convivenza

Cresce tra i giovani Lezione di amicizia

la domanda di spiritualità di GIOVANNI ZAVATTA

S
i sono conosciuti una
decina d’anni fa, du-
di FRANCESCO RICUPERO problemi sociali, un’importante fetta del rante un progetto di
campione dell’indagine denuncia la corru- dialogo interreligioso,

A
umenta la spiritualità tra i giovani
in tutto il mondo. È quanto emer-
ge da un’indagine internazionale
su giovani, valori e religione, pro-
mossa dal gruppo di ricerca “Footprints.
Young People: Expectations, Ideals, Be-
liefs” della Pontificia Università della Santa
Croce di Roma, insieme ad altre sette ate-
nei (Universidad Panamericana del Messi-
co, Catholic University of Buenos Aires in
Argentina, Universidad de
Navarra in Spagna, Strathmo-
re University del Kenya, Saint
Mary University di Londra,
University of Asia and the Pa-
cific delle Filippine e The Sta-
te University of Campinas del
Brasile) e con il supporto del-
l’agenzia spagnola Gad3.
L’indagine si è svolta a no-
vembre e dicembre scorsi in
otto Paesi: Argentina, Brasile,
Italia, Kenya, Messico, Filip-
pine, Spagna e Regno Unito
su un campione composto da
4.889 giovani di eta compresa
tra i 18 e i 29 anni. Questo au-
mento della spiritualità si regi-
stra in particolare in Kenya,
Filippine e Brasile, dove tra
l’82 per cento e il 92 per cento
dei giovani si identifica come
“credente”. Sebbene in Italia e
Spagna si registra un processo
di secolarizzazione, emerge
una profonda convinzione di
fede da parte degli intervistati.
Il 60 per cento dei giovani cat-
tolici spagnoli e italiani, infat-
ti, ritiene fondamentale la partecipazione
alla messa così come ricevere l’Eucaristia.
Ci sono poi Paesi che si collocano in una
posizione “intermedia” per quanto riguarda
la manifestazione della fede dei giovani:
Messico (71 per cento) e Argentina (51 per
cento). Diversa la situazione nel Regno
Unito, dove il 48 per cento degli intervistati
si definisce credente, tra questi l’88 per cen-
to dichiara di pregare più volte alla settima-
na e il 68 per cento partecipa alla messa al-
meno una volta al mese.
D all’indagine emerge che la religione
nelle Filippine, Kenya e Brasile è vissuta
con intensa devozione. Nel Paese asiatico,
il cattolicesimo è dominante con il 67 per
cento dei praticanti; in Kenya i cattolici
zione politica (94 per cento tra i credenti,
85 per cento non credenti) e i problemi le-
gati all’ecologia (93 per cento tra i credenti,
85 per cento non credenti). La pena di mor-
te e la giustificazione della guerra incontra-
no ugualmente opposizione tra i cattolici e
gli appartenenti ad altre religioni e agli atei.
Grande convergenza anche nell’opporsi al-
la legalizzazione della prostituzione (70 per
cento). Tra coloro che nel campione si iden-
tificano come “atei” emerge comunque un
interesse per la vita dopo la morte e per
un’adeguata comprensione della sofferen-
za; le percentuali sono più alte per Kenya e
Filippine. Sempre in questi due Paesi, la
maggior parte degli intervistati dichiara di
considerare la preghiera come un aspetto
importante della propria vita.
Iniziativa dei frati minori cappuccini di Eberswalde
In Germania una comunità rispettosa del creato
e da allora collaborano per
combattere i pregiudizi tra le
comunità ebraiche e musulma-
ne e per affrontare le minacce
condivise alla libertà religiosa.
Nel 2015, tra lo stupore genera-
le, salirono insieme sul volo
Vienna-Tel Aviv per poi rag-
giungere la Palestina e Gerusa-
lemme: un viaggio divenuto
l’anno dopo un libro, Reise nach
Jerusalem. Ein Imam und ein Rabbi- Israele e Hamas questi due am- cena da me con mia moglie e i
ner unterwegs. Una foto su Face- basciatori di pace sono diventa- miei figli», racconta agli stu-
book li ritrae a Istanbul, altra ti ancora più richiesti, in un denti Ramazan Demir, affer-
significativa tappa della loro vi- contesto di aumento degli atti mando che «non c’è posto per
sita all’estero, mentre si incam- antisemiti e anti-musulmani in l’antisemitismo nell’islam» e,
minano verso la Moschea Blu. Austria. Fino a giugno sono inoltre, che «si dicono molte
Quasi non fa notizia allora, al- previste una trentina di confe- cose stupide sui musulmani».
meno in Austria, che il rabbino renze nelle scuole, con il patro- Missione compiuta, anche
capo di Vienna, Schlomo Hof- cinio del municipio di Vienna. grazie a una buona dose di
meister, 48 anni, e l’imam Ra- Uno studente chiede se la lo- umorismo, per alleggerire l’at-
mazan Demir, 38, che opera fra ro amicizia è stata compromes- mosfera, apprezzato dai ragaz-
i detenuti islamici per prevenire sa dalla guerra. «Dobbiamo se- zi. Per la preside Inge Jöbstl,
la radicalizzazione, spie- questi incontri “da
ghino agli studenti di un pari a pari” promuo-
liceo la differenza tra ko- vono la tolleranza e
sher e halal o rispondano Da dieci anni Schlomo Hofmeister consentono di tra-
alle loro domande su e Ramazan Demir collaborano smettere informazio-
“come pregano i musul- ni molto utili al di là
mani” o “come si diventa per combattere i pregiudizi delle classiche lezioni
ebrei”. Insieme, senza tra le comunità ebraiche e musulmane di religione, che in
tabù, offrendo una lezio- Austria sono obbli-
ne di amicizia che il con- gatorie; soprattutto
flitto in Medio Oriente perché, aggiunge De-
non ha scalfito. mir, altrimenti gli
Il 22 febbraio scorso, in una parare la religione dalla politi- studenti cercherebbero risposte
scuola alla periferia di Vienna, ca», risponde il rabbino Hof- sui social network dove «pre-
c’erano così tanti studenti che meister: «Questa non è una sunti esperti e predicatori d’o-
volevano partecipare da dover guerra di religione, è un conflit- dio spiegano loro cos’è l’islam».
trasmettere l’evento in diretta to politico, terribile, che non E Hofmeister conclude: «Dopo
online in tutte le classi (1200 al- deve avere ripercussioni sulle l’incontro molti ragazzi potreb-
lievi di 63 diverse nazionalità). nostre comunità in altri paesi». bero non ricordare tutto ciò che
«Da sola, la nostra amicizia Spiegare le ragioni della “paci- abbiamo detto ma non dimenti-
può smentire i luoghi comuni», fica convivenza” tra fedi diverse cheranno mai che un giorno,
spiega l’imam. Gli insegnanti lo è facile quando alla base c’è una nella loro scuola, sono venuti a
sanno bene ed è per questo che storia di amicizia sincera: «La parlare un imam e un rabbino e
dall’inizio del conflitto tra settimana scorsa Schlomo era a che andavano d’accordo».

rappresentano il 26 per cento, mentre il 71
per cento degli intervistati professa altre re-
ligioni. In Brasile la fede più praticata è
quella cristiana, tra protestanti (31 per cen-
to) e cattolici (27 per cento).
Secondo la ricerca, Filippine, Kenya e
Brasile mostrano caratteristiche comporta-
mentali simili. In questi tre Paesi, una parte
significativa dei giovani si definisce creden-
Il 60 per cento dei giovani cattolici
spagnoli e italiani ritiene
fondamentale partecipare alla messa
e ricevere l’Eucaristia
te e di conseguenza riconosce che la spiri-
tualità è presente nella loro vita e che addi-
rittura aumenta con il passare degli anni. In
generale, i giovani pregano spesso, aderi-
scono con convinzione alle pratiche e alle
credenze della loro religione e partecipano
spesso alle celebrazioni liturgiche. Inoltre,
si registra una grande percentuale di donne
credenti in Kenya (93 per cento), Filippine
(83 per cento) e Brasile (81 per cento), e in
generale il numero di donne cattoliche è
più alto anche a livello globale (52 per cen-
to).
Per quanto riguarda la visione sulla
Chiesa, la maggior parte dei credenti la ri-
tiene un’istituzione che contribuisce al be-
ne della società (76 per cento). Riguardo ai
«A
vviare un processo at-
traverso il quale riflet-
tere sul nostro stile di
vita e cambiarlo in modo sostenibi-
le»: con questo ambizioso obietti-
vo, dall’inizio dell’anno, i frati mi-
nori cappuccini Bernd Beermann e
fra Samson Antony Chettiparam-
bil, vivono in Germania, nella co-
munità di Eberswalde, a nord della
capitale tedesca. I due religiosi vo-
gliono plasmare la vita comunitaria
locale della fraternità «con respon-
sabilità e rispetto verso il creato»,
in accordo con l’arcidiocesi di Ber-
lino.
«Nella nostra nuova sede a
Eberswalde — afferma fra Beer-
mann, al sito “Deutsche Kapuzi-
nerprovinz” — vogliamo concen-
trarci principalmente su quale pos-
sa essere il nostro contributo come
Chiesa cattolica alla conservazione
della biodiversità. Allo stesso tem-
po, è importante approfondire una
spiritualità che non abbia al centro
soltanto le persone, ma anche l’in-
tero ambiente che ci circonda. Pro-
prio come lo formulò secoli fa il
fondatore del nostro ordine, san
Francesco d’Assisi. La situazione
religiosa locale, dove solo poche
persone frequentano assiduamente
la Chiesa — spiega fra Beermann —
è ciò che rende entusiasmante il no-
stro progetto ecologico-sociale qui
a Eberswalde».
Nell’area parrocchiale, che è
grande circa il doppio della città di
Berlino, vivono soltanto poco più
di ottomila cattolici, ma Eberswal-
de, che conta poco più di quaranta-
mila abitanti, è particolarmente in-
teressante come luogo, perché por-
ta avanti da diversi anni il progetto
di “Comunità sostenibile”, e anche
perché il campus cittadino dell’U-
niversità (The Eberswalde Univer-
sity for Sustainable Development)
si trova proprio nelle immediate vi-
cinanze della chiesa cattolica locale
dei santi Pietyro e Paolo (Katholi-
sche Kirchengemeinde St. Peter
und Paul). Inoltre — si legge sul si-
to — la comunità di Eberswalde sta
per realizzare un nuovo centro co-
munitario, nel quale potranno tra-
sferirsi altri quattro cappuccini una
volta terminati i lavori.
Attualmente, fra Bernd lavora
colarmente entusiasti di questa
nuova iniziativa e auspicano un
coinvolgimento attivo della comu-
nità locale. Fra Bernd Beermann è
chimico e biologo. Ha diretto l’Uf-
ficio per la giustizia, la pace e l’eco-
logia della curia generalizia dell’or-
dine dei frati minori cappuccini a
Roma ed è stato responsabile am-
bientale per “Franciscans Interna-
tional”, l’organismo che affronta al-
la radice le cause delle ingiustizie e
porta all’attenzione della comunità
internazionale i casi di discrimina-
zione e violenza contro persone e
gruppi emarginati, con l’obiettivo
come coordinatore del progetto di principale di influenzare le decisio-
“responsabilità del creato nella co- ni e i processi di standardizzazione
munità” dell’arcidiocesi di Berlino, dell’O nu.
mentre fra Samson è vicario parroc- Fra Samson Antony Chettipa-
chiale della chiesa di san Cristoforo rambil è nato in India, nello Stato
Barnim, che comprende anche la del Kerala, dove ha studiato teolo-
parrocchia dei santi Pietro e Paolo. gia e filosofia e vive in Germania
I due frati cappuccini sono parti- dal 2018.
@oss_romano - LA DOMANDA DEL VANGELO
Lunedì 4 marzo - Lc 4, 24-30
Nel proprio ambiente ogni uomo si perde, non può diventare
profeta, non può dire qualcosa di nuovo perché l’ambiente ti
inchioda al tuo passato. Siamo disposti a uscire da noi stessi verso
l’ignoto?
A.M.
pagina 10 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 4 marzo 2024

I vescovi dello stato messicano di Guerrero Gli studi

Superare i conflitti
di «Rio Mar»
radio a servizio
dell’arcidiocesi
di Manaus

con il dialogo
di NICOLA NICOLETTI possono essere realizzate di GIORDANO CONTU
da gruppi pastorali parroc-

I U
n Messico un’ondata
di violenza ha colpi-
to Guerrero, lo Stato
della confederazione
con quattro milioni di abi-
tanti affacciato sul Pacifico
e famoso per la città di
Acapulco. Gli attentati,
aumentati nei primi mesi
del 2024, stanno paraliz-
zando il servizio di tra-
sporto pubblico nelle città
di Taxco, Ixtapa-Zihuata-
nejo, Acapulco e Chilpan-
cingo.
La Chiesa cattolica non
è rimasta inattiva e i vesco-
vi della costa hanno scelto
di incontrare i leader dei
gruppi criminali per parla-
re di pace a difesa di una
popolazione vittima di
estorsioni e attentati, uno
stato di assedio che ha col-
pito numerose città.
I sacerdoti e le parroc-
chie del decanato di Chil-
pancingo, a partire dal 14
febbraio scorso, nell’ambi-
to della celebrazione del
mercoledì delle Ceneri e
durante tutta la Quaresi-
ma, offriranno digiuno e
preghiere per la pace in
Guerrero. Dall’inizio del-
l’anno il clero ha chiesto
alle autorità comunali e
nazionali, di provvedere al-
la protezione della cittadi-
chiali, nei quartieri cittadi-
ni, nelle scuole con gli in-
segnanti, nel mondo del
lavoro, con gruppi, asso-
ciazioni e realtà sociali.
L’Agenda Nazionale di Pa-
ce è un documento scaturi-
to da un “processo di
ascolto” portato avanti in
tutti gli Stati del Messico
attraverso i “Colloqui di
Pace” e i “Forum Giustizia
e Sicurezza”, organizzati
dalle Chiese, dalla società
civile e dalle università.
Ecco perché invitano la
popolazione ad avvicinarsi
al decanato e a conoscere
queste iniziative, con l’in-
tenzione di promuoverle e
iniziare un discorso di pa-
cificazione interna al Mes-
sico. Sono momenti di ag-
gregazione, scambio, cono-
scenza e solidarietà. Ma a
questo si unisce il momen-
to di preghiera.
«Invitiamo le nostre
parrocchie — scrivono di-
ciannove sacerdoti della
diocesi di Chilpancingo-
Chilapa — a compiere il di-
giuno e la preghiera du-
rante tutta la Quaresima,
un momento forte dell’an-
no dedicato alla riflessione
e alla condivisione, offren-
do questi momenti impor-
tanti per la pace, e in par-
n’immagine può di-
re più di mille paro-
le, ma non parla mai
da sola. Ha sempre
bisogno di un contesto, di una
storia, per essere capita fino in
fondo. Da questa semplice idea
prende il via a marzo nell’arci-
diocesi brasiliana di Manaus un
corso gratuito di giornalismo
per giovani. Sono ragazzi e ra-
gazze, fra i 20 e 30 anni, per la
maggior parte studenti, attivi o
pronti ad impegnarsi nella vita
della chiesa locale. Si tratta di
una iniziativa che nasce grazie
alla collaborazione fra l’asso-
ciazione cattolica italiana Terra
e Missione, che finanzia al 100
per cento il progetto, le suore
del Pontificio istituto missioni
estere (Pime) e la pastorale del-
la comunicazione del vescova-
do latinoamericano.
«L’anno scorso sono andata
in missione in Amazzonia dalle
missionarie dell’Immacolata e
ho visitato varie zone. Tra que-
ste la città di Manaus. Ho potu-
to vedere che ci sono tante per-
sone che partecipano alle attivi-
tà delle parrocchie, tra i quali
molti giovani nella pastorale
della comunicazione. In Brasile
per ogni minima cosa fanno
centinaia di foto, forse anche
perché loro sono molto attivi
sui social network. Infatti, nella
comunicazione secondo me
l’80 per cento del messaggio è
veicolato dall’immagine, che è
un documento più immediato,
più importante del testo, anche
se il testo può raccontare quelle
immagini che altrimenti reste-
rebbero senza significato, senza
valore. Il corso è nato proprio
per questo: permettere ai giova-
Il benedettino fratel MichaelDavide Semeraro riflette sulla Chiesa
Nuovo pane per la fame di oggi
di SIMONE CALEFFI
Corso di giornalismo per i giovani nell’arcidiocesi di Manaus
Per l’evangelizzazione
e la promozione umana
ni che sono al servizio della avranno cadenza settimanale: cesani ed eventi di vario genere.
Chiesa di imparare tutte le tec- ogni sabato, tutta la giornata, Contenuti multimediali di qua-
niche giornalistiche», spiega a pranzo compreso. Si, perché lità che si coniugheranno con le
«L’Osservatore Romano» An- «mangiare insieme offre ai ra- riflessioni sulla vita di Cristo e
na Moccia, fondatrice e direttri- gazzi, per la maggior parte stu- sulla vita della comunità catto-
ce di “Terra e Missione”. denti universitari e qualche la- lica.
A marzo inizia la campagna voratore, la possibilità di socia- «Al termine del corso — con-
di iscrizioni che durerà fino alla lizzare e di conoscersi». clude Moccia — gli studenti
metà del mese. Poi comincerà il Il corpo docente sarà com- svolgeranno una sorta di esa-
corso di giornalismo che si con- posto da almeno tre professori. me. Questo consiste nella pro-
cluderà il prossimo 31 agosto. Si tratta di formatori che sono duzione di un testo che accom-
Al termine delle lezioni i ragaz- sia esperti nella produzione di pagna una foto o un video, che
zi e le ragazze si metteranno al contenuti multimediali, che poi saranno valutati dai docenti
servizio della chiesa locale per nelle tecniche di evangelizza- professionisti. Tutti riceveran-
collaborare con i media dioce- zione attraverso i media. I ra- no un attestato di partecipazio-
sani: la rivista «Arquidiocese gazzi e le ragazze saranno assi- ne. I tre migliori progetti gior-
em Notícias», la radio «Rio stiti nella produzione di brevi nalistici saranno pubblicati sul
Mar» e poi i social network. testi che accompagnano le im- sito del giornale online “Terra e
«Al momento è stato inviato un magini, nello studio dei fonda- Missione”. Questa è una picco-
avviso a tutte le parrocchie di menti della fotografia, nella la iniziativa il cui fine è l’evan-
Manaus e per adesso c’è stata realizzazione e nel montaggio gelizzazione e la promozione
una buona risposta: diciamo di brevi filmati, nella predica- umana. Questa secondo me è la
che si conta di avere almeno 50 zione del Vangelo attraverso i bellezza: facciamo una cosa
partecipanti», dice Moccia. Le principali social network e piat- semplice che serve alla Chiesa».
lezioni si terranno presso i loca- taforme online di condivisione. È la stampa, bellezza! Suona
li del centro pastorale Dom Sér- Si tratta di prodotti che pubbli- così un vecchio adagio del gior-
gio Castriani di Manaus e cizzeranno appuntamenti dio- nalismo.
“Resta con noi, perché si fa sera e il giorno dole così un’anima, un respiro, una speran-
è ormai al tramonto” (Luca, 24, 29)». Anco- za». La questione è della massima serietà:

nanza. Da un paio di setti-
mane alcune scuole sono
chiuse e i mezzi di traspor-
to non effettuano il servi-
zio per paura di attentati e
assalti.
Attraverso la pagina so-
cial, la diocesi di Chilpan-
cingo-Chilapa manifesta
preoccupazione e solidarie-
tà con le famiglie vittime
della forte insicurezza.
«Questa crisi è lacerante,
inaccettabile», constatano i
sacerdoti. «Dal decanato
di Chilpancingo facciamo
eco alle parole del nostro
vescovo, monsignor José
de Jesús González Her-
nández, e ci uniamo all’ap-
pello affinché le autorità
svolgano le azioni necessa-
rie per ripristinare la pace
e porre fine alla crisi di
violenza», scrivono i sacer-
doti.
Le diocesi messicane
colpite, dichiarano di so-
stenere le attività previste
nell’Agenda Nazionale di
Pace, un protocollo che ol-
tre ai vescovi, include le
congregazioni religiose,
volte a generare condizioni
per ricostruire il tessuto so-
ciale. Si tratta di azioni che
ticolare per Chilpancingo,
affinché coloro che si sono
allontanati dall’amore e
hanno scelto l'egoismo,
cambino il loro cuore».
In un’intervista al setti-
manale diocesano di Città
del Messico «Desde la fe»,
padre Filiberto Vázquez
Florencio, direttore della
pastorale sociale della dio-
cesi di Chilpancingo-Chi-
lapa, ha spiegato che alcu-
ni degli obiettivi comuni
perseguiti con la dichiara-
zione resa nota dai membri
del decanato di Chilpan-
cingo sono la ricerca della
pace. «Incoraggiamo l’in-
trospezione e la connessio-
ne spirituale per trovare la
pace interiore e trasmetter-
la agli altri. Come pure la
consapevolezza per evi-
denziare l’importanza della
pace, della riconciliazione
e della risoluzione pacifica
dei conflitti nella società».
Padre Vázquez Florencio
ha sottolineato che la posi-
zione assunta dai sacerdoti
del decanato di Chilpan-
cingo è una testimonianza
profetica in una realtà di
violenza che si sperimenta
in tutto il Paese.
«È
tempo ormai di impastare nuo-
vo pane per saziare la fame dei
nostri fratelli e sorelle in uma-
nità, per non lasciare che qualcuno muoia
di fame ma pure perché ciascuno possa gu-
stare la gioia di sgranocchiare pane fresco e
profumato di vita e di speranza». Fratel
MichaelDavide Semeraro nel suo La Chiesa
che morirà. L’arte di raccogliere i frammenti per im-
pastare nuovo pane (San Paolo, Cinisello Bal-
samo, 2023, pagine 144, euro 14) fotografa
così il tempo e lo spazio nei quali si gioca
la credibilità della Chiesa. L’autore, bene-
dettino dal 1983, dopo una breve introdu-
zione, inizia questo suo ultimo libro con
una prima parte, intitolata “Navigare è mo-
rire”. Si è forse abituati al proverbio che re-
cita «partire è un po’ morire», ma bisogna
concordare con il religioso se si pensa a
quanto sia pericoloso oggi navigare. I mi-
granti che lasciano la loro terra perché han-
no fame di una vita migliore rischiano in-
fatti persino la morte per raggiungere lidi
ritenuti più sicuri. Quand’anche riuscissero
ad approdare in porti tranquilli, avrebbero
comunque lasciato dietro sé la vita prece-
dente, come avviene quando si muore.
Non è forse questo esodo una conse-
guenza della corruzione dell’O ccidente
che, almeno da alcuni, si vuole cristiano? Il
monaco ci avverte: «Non va dimenticato
che il rimedio a ogni forma di corruzione è
un sussulto di umanità da cui tutto può ri-
partire. È così che i due discepoli delusi e
rammaricati rendono possibile l’insurrezio-
ne della speranza data ormai per morta:
ra una volta, fa da icona per i cristiani l’e-
sperienza dei due di Emmaus e «come
Chiesa e come discepoli non possiamo e
non dobbiamo dimenticare che siamo chia-
mati ad annunciare il Vangelo a quella che
viene definita la “prima generazione incre-
dula dell’Occidente: una generazione che
non si pone contro Dio e contro la Chiesa,
ma una generazione che sta imparando a
vivere senza Dio e senza la Chiesa”. Questa
è la realtà storica in cui siamo
chiamati a seminare ampiamen-
te e serenamente il seme del
Vangelo di pace. Dobbiamo
farlo senza badare troppo ai
terreni su cui esso cade (cfr.
Marco, 4, 1-9) e senza volerlo co-
stringere in sistemi che ci rassi-
curano, ma forse non danno
speranza».
Forse si potrebbe giungere
ad affermare che la sicurezza sia
il contrario della speranza e del
sussulto di umanità che ci è necessario per
restare umani e affinché questa incredulità
di oggi possa lasciar spazio alla luce di una
fede domani, ricordando che quell’oscurità
«che spesso ci opprime [...] non è sempre
dovuta all’eclissarsi del sole di una speran-
za possibile e condivisibile». Restare uma-
ni è vivere e quando si è vivi davvero si è
animati da una forza. Per il cristiano, essa è
«il dinamismo della santificazione, di cui i
sacramenti sono attuazione», che «irrompe
continuamente nel reale quotidiano e per-
sino banale della vita concreta, conferen-
«In un mondo che rischia di distruggere la
propria capacità di trasmettere non solo i
valori ma persino l’abitabilità del pianeta,
come cristiani siamo chiamati, ancora una
volta e in modo adeguato al nostro tempo,
a essere profeti di speranza e artigiani crea-
tivi», proprio partendo dall’esperienza sa-
cramentale.
Da qui si passa alla seconda parte del
volume: “Impastare per sperare”. Come
anche nella poetica riflessione
conclusiva del dittico “La Chie-
sa che morirà” e “La Chiesa che
vivrà”, dopo la pars denstruens,
ecco la pars construens: «Messi a
bagno nel mistero pasquale po-
tremo crescere sempre di più in
dolcezza e misericordia, la-
sciando che la carità sia il fuoco
capace di trasformare la fede in
speranza per tutti». Tale Pa-
squa si avvera e si invera in ogni
celebrazione eucaristica nella
quale l’umanità nuova e bella del Cristo
che si comunica potenzialmente a ciascuno
produce come frutto maturo «una grazia di
misericordia che dà pace e dinamizza la ge-
nerosità fino a rimettere in piedi la speran-
za».
Termina l’opera un “Viatico”. Si com-
prende, infatti, come «il vero e duraturo
miracolo» prima del passaggio dalla morte
alla vita sia «la condivisione tra piccoli del-
la speranza di una felicità possibile già su
questa terra, non più percepita solo come
“valle di lacrime”».
lunedì 4 marzo 2024
Il cardinale Piacenza apre i lavori del
Ripartire dalla confessione
per essere pellegrini di speranza
Uno dei fondamentali errori del nostro tempo, «tipico del-
l’ideologia del progresso», è quello di essere convinti che «le
generazioni passate, fino ad ora, non abbiano compreso cosa
sia davvero la Chiesa», oppure che siano state «troppo ti-
morose e poco “illuminate” nella sua riforma». Lo sottoli-
nea il cardinale penitenziere maggiore Mauro Piacenza nel-
la lectio magistralis che tiene questo pomeriggio sul te-
Meno di dieci mesi ci separano
dall’apertura del Giubileo
2025, che, come ogni ricorrenza
giubilare, vedrà al centro la du-
plice dimensione del pellegri-
naggio ad Petri Sedem e del sa-
cramento della riconciliazione.
Anche se i mezzi di comunica-
zione parlano pochissimo di
questo secondo aspetto — sia
per oggettiva incompetenza,
sia per volontaria censura — noi
sappiamo quanto esso sia cen-
trale, anzi, determinante e
quanto rappresenti l’autentica
ragione del Giubileo che, altri-
menti, sarebbe un non-senso.
La riconciliazione sacramentale
con Dio e con la Chiesa è, in-
fatti, il presupposto di ogni al-
tra possibile riconciliazione:
con se stessi, con i fratelli, con
la società e con la storia. Per ta-
le ragione è sempre necessario:
«Ripartire dalla confessione,
per essere pellegrini di speran-
za».
La confessione è una vera e
propria “nuova creazione”, l’u-
nico vero rinnovamento di cui
l’uomo ha ancora e sempre bi-
sogno. Mi vengono in mente, a
tal proposito, due esempi, uno
artistico ed uno teologico, che
possono essere utili per com-
prendere quanto stiamo affer-
mando.
Il primo riguarda il grande
Michelangelo, di cui qui a Ro-
ma possiamo quotidianamente
godere la straordinaria opera.
Michelangelo riprese antiche
concezioni della mistica e della
filosofia cristiane e, con lo
sguardo dell’artista, vedeva già
nella pietra che gli stava davan-
ti l’immagine-guida che, nasco-
stamente, attendeva di venir li-
berata e messa in luce. Il com-
pito dell’artista — secondo lui —
era solo quello di “toglier via”
ciò che ancora ricopriva l’im-
magine. Michelangelo concepi-
va l’autentica azione artistica
come un “riportare alla luce”,
un rimettere in libertà, non co-
me un fare.
Il sacramento della riconci-
liazione può essere interpretato
esattamente in questo modo: il
Signore, divino scultore, libera
il penitente da tutte le “scorie
inutili”, che si sono sedimenta-
te in lui a causa del peccato, e
“libera”, fa emergere, ancora e
sempre, l’uomo nuovo, fatto a
sua immagine e somiglianza!
Il secondo esempio teologi-
XXXIV
ma: «Ripartire dalla confessione per essere “Pellegrini di
speranza”» in occasione dell’apertura dei lavori del XXXIV
corso sul foro interno. All’incontro — che si svolge fino a ve-
nerdì 8 nel palazzo romano della Cancelleria — partecipa-
no circa cinquecento tra sacerdoti e candidati prossimi agli
ordini sacri, e altri collegati da remoto. Anticipiamo ampi
stralci dell’intervento del cardinale.
co lo traggo dall’Opera di san
Bonaventura. Anch’egli spiega
il cammino attraverso cui l’uo-
mo diviene autenticamente se
stesso, prendendo lo spunto
dal paragone con l’intagliatore
di immagini, cioè con lo sculto-
re. Lo scultore non fa qualcosa,
dice il grande teologo france-
scano. La sua opera è invece
una ablatio: essa consiste nell’e-
liminare, nel “togliere via” ciò
che è inautentico. In questa
maniera, attraverso la ablatio,
emerge la nobilis forma, cioè la fi-
gura preziosa. Così anche l’uo-
mo, affinché risplenda in lui
l’immagine di Dio, deve soprat-
tutto e prima di tutto accogliere
quella purificazione, attraverso
la quale lo scultore, cioè Dio, lo
libera da tutte quelle scorie che
oscurano l’aspetto autentico
del suo essere. Solo lasciando
operare in noi la divina miseri-
cordia può sorgere il sole della
speranza: nessuno può “auto-
scolpirsi”.
La confessione, in tal senso,
ci fa pellegrini di speranza, per-
ché ci dona la certezza di essere
rinnovati continuamente dalla
Grazia, di essere ancora sempre
“scolpiti”, liberati da Dio, che
fa emergere la sua “immagine e
somiglianza” in ciascun uomo
battezzato.
Spesso si parla di “riforma”
della Chiesa, ma cosa intendia-
mo esattamente con questo ter-
mine? Che cos’è la vera rifor-
ma? Perché in tanti sperano
nella sempre invocata “rifor-
ma”?
Certamente è un dato molto
positivo che si speri nelle “ri-
forme”, perché significa che,
dalla Chiesa, gli uomini si at-
tendono qualcosa. Si attendo-
no che sia diversa dal mondo,
che sia più giusta, più vera; si
attendono che sia un luogo di
riconciliazione e di speranza,
nel quale l’uomo possa, final-
mente, incontrare quella pace,
quella comunione e quel com-
pimento, che il suo cuore tanto
desidera.
Uno dei fondamentali errori
del nostro tempo, tipico dell’i-
deologia del progresso, è quello
di essere convinti che le genera-
zioni passate, fino ad ora, non
abbiano compreso cosa sia dav-
vero la Chiesa; oppure che sia-
no state troppo timorose e po-
co “illuminate” nella sua rifor-
ma.
L’OSSERVATORE ROMANO
corso sul foro interno
Questa illusoria convinzio-
ne, oltre a non avere alcun fon-
damento nella realtà, è profon-
damente irrispettosa di duemila
anni di cristianesimo e di santi-
tà, di dottrina e teologia, di sto-
ria e di carità. Siamo certi che
la riforma della Chiesa sia
“opera nostra”?
Tutto quello che gli uomini
fanno, può anche essere annul-
lato da altri uomini. Tutto ciò
che proviene da un gusto uma-
no, può non piacere ad altri.
Tutto ciò che una maggioranza
decide, può venire abrogato da
un’altra maggioranza.
Una Chiesa, che “riposi” sul-
le decisioni di una maggioran-
za, diventa una Chiesa pura-
mente umana; ridotta al livello
di ciò che è plausibile, frutto
della propria azione e delle pro-
prie intuizioni ed opinioni. Al-
lora l’opinione sog-
gettiva sostituisce la
fede.
Una Chiesa “rifor-
mata” in questo mo-
do, una Chiesa fatta
dal gusto degli uomi-
ni, alla fine avrà solo il
sapore di “se stessi”,
che agli altri, spesso,
non è gradito e ben
presto rivela la pro-
pria piccolezza. Sa-
rebbe una Chiesa riti-
rata nell’ambito uma-
no, empirico, control-
labile, misurabile, pri-
va della novità irridu-
cibile di Dio e così
puramente umana,
lontanissima anche dall’ideale
da molti sognato, incapace di
donare speranza e capace inve-
ce di generare conflitti, scontri.
Non abbiamo bisogno di
una Chiesa più umana, ma di
una Chiesa più divina, che sia
capace, attraverso i suoi mem-
bri, sempre rinnovati dalla gra-
zia, di far risplendere la luce di
Dio nell’umano di ogni gior-
no.
Infine, ma non da ultimo,
sempre in terna di “riforme” e
di “maggioranze”, mi pare do-
veroso ricordare che la Chiesa
non è soltanto il piccolo grup-
po di “laici impegnati” (o
“adulti”); la Chiesa non è nem-
meno solo l’insieme, grande o
piccolo, di coloro che nel gior-
no del Signore si radunano,
convocati dallo Spirito Santo,
per celebrare l’Eucarestia, an-
che se questi la rappresentano.
La Chiesa è più della sua gerar-
chia: molto più del Papa, dei
vescovi e dei sacerdoti, di tutti
coloro che sono insigniti del-
l’ordine sacro.
Tutti costoro fanno parte
della Chiesa, ma il respiro della
communio della quale siamo resi
partecipi mediante la fede ed il
battesimo è molto più ampio,
supera i limiti dello spazio e del
tempo, giungendo persino ol-
tre la morte. Allora non sono le
“maggioranze occasionali”, che
si formano qua o là nella Chie-
sa, a decidere il suo Volto, la
sua natura e la Verità che Cristo
Le ha affidato nella Divina Ri-
velazione!
pagina 11
NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza:
cario Apostolico di Aguarico (Ecua-
dor);
Le Loro Eccellenze i Monsignori:
— Hubertus Matheus Maria van
Megen, Arcivescovo titolare di No-
il Reverendo Armand Puig i Tàr-
rech, Presidente dell’Agenzia della
Santa Sede per la Valutazione e la
valiciana, Nunzio Apostolico in Ke- Promozione della qualità delle Uni-
nya e in Sud Sudan; Osservatore versità e Facoltà Ecclesiastiche (AVE-
Permanente della Santa Sede presso PRO).
gli Organismi delle Nazioni Unite
per l’Ambiente e gli Insediamenti Il Santo Padre ha ricevuto questa
Umani; mattina in udienza i Vescovi della
— José Adalberto Jiménez Men- Toscana, in visita «ad Limina Apo-
doza, Vescovo titolare di Ubaba, Vi- stolorum».
La visita «ad limina»
dei vescovi della Toscana
Nella mattina di lunedì 4 marzo il Pontefice ha ricevuto in udienza i vescovi della Toscana
in occasione della visita «ad limina Apostolorum».
Per l’undicesima edizione della “24 ore per il Signore”
L’8 marzo il Papa
nella parrocchia romana di San Pio V
Papa Francesco celebrerà esaurimento, da martedì 5 Le porte aperte delle
una liturgia penitenziale marzo a giovedì 7 marzo, chiese sono il simbolo del-
venerdì 8 marzo, alle 16.30, dalle ore 10 alle ore 17, l’amore misericordioso di
nella parrocchia romana di presso l’Info Point del Dio. In preparazione alla
San Pio V, in occasione Giubileo 2025, in via della “24 ore per il Signore”, il
della “24 ore per il Signo- Conciliazione 7. Dicastero per l’evangeliz-
re”, giunta quest’anno al- In preparazione alla Pa- zazione ha pubblicato un
l’undicesima edizione. squa di Risurrezione, nella sussidio pastorale che con-
Come già fece nel 2023 serata del venerdì e duran- tiene schede per la pre-
— quando il 17 marzo pre- te l’intera giornata del sa- ghiera personale e suggeri-
siedette un’analoga cele- bato, si propone alle co- menti per la celebrazione
brazione a Santa Maria munità ecclesiali di preve- in comunità. Si rinnova,
delle Grazie al Trionfale — dere un’apertura straordi- infatti, la proposta alle
anche stavolta il Pontefice naria delle chiese, in modo diocesi e alle parrocchie, in
ha scelto una comunità da offrire ai fedeli l’occa- Italia e nel mondo, di ce-
parrocchiale dell’Urbe, per sione di sostare in qualsiasi lebrare il momento di pre-
caratterizzare maggiormen- momento in adorazione e ghiera anche nella propria
te la partecipazione e il l’opportunità di confessar- comunità. Il sussidio è sca-
coinvolgimento della Chie- si. ricabile gratuitamente, nel-
sa di Roma nell’iniziativa L’edizione di quest’anno le versioni in lingua italia-
di preghiera e riconcilia- si inserisce nel percorso na, inglese, spagnola, por-
zione da lui stesso voluta, dell’Anno della preghiera, toghese, polacca, francese,
che ogni anno si celebra e la “24 ore per il Signore” dal sito del Dicastero: ht-
nelle diocesi di tutto il sarà l’occasione per fare tp://www.evangeliza-
mondo alla vigilia della esperienza in particolare tio.va/content/pcpne/it/at-
quarta domenica di Quare- della preghiera del perdo- tivita/24ore/24-ore-per-il-
sima. Il motto scelto dal no. signore2024/sussidio.html.
Papa per questa edizione,
che si tiene da venerdì 8 a
sabato 9 marzo, è tratto
dal capitolo 6 della Lettera
ai Romani: «Camminare
in una vita nuova».
Durante la celebrazione
nella chiesa ubicata in Lar-
go San Pio V ci sarà la
possibilità, per tutti i fede-
li che lo desiderano, di ri-
cevere il sacramento della
riconciliazione. Anche
Francesco ascolterà le con-
fessioni di alcuni peniten-
ti.
Sarà disponibile un nu-
mero limitato di biglietti
per partecipare alla liturgia
con il Santo Padre. Po-
tranno essere ritirati, fino a
pagina 12 L’OSSERVATORE ROMANO lunedì 4 marzo 2024

All’Angelus l’ennesimo accorato appello del Papa per un immediato cessate-il-fuoco a Gaza

«Basta, per favore! Fermatevi!»

«Basta, per favore! Fermatevi!». È
il nuovo accorato appello di Papa
Francesco per la cessazione delle
ostilità in Palestina e in Israele. Il
Pontefice lo ha lanciato ieri, 3 mar-
zo, al termine dell’Angelus domeni-
cale recitato dalla finestra dello Stu-
dio privato del Palazzo apostolico
vaticano con i ventimila fedeli pre-
senti in piazza San Pietro e con
quanti lo seguivano attraverso i me-
dia. Affacciatosi a mezzogiorno, il
Pontefice aveva dapprima commen-
tato il Vangelo domenicale incentrato
sull’episodio della cacciata dei mer-
canti dal tempio. Ecco la sua medi-
tazione.
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno!
Oggi il Vangelo ci mostra una
scena dura: Gesù che scaccia i
mercanti dal tempio (cfr. Gv 2,
13-25), Gesù che allontana i
venditori, rovescia i banchi
dei cambiavalute e ammoni-
sce tutti dicendo: «Non fate
della casa del Padre mio un
mercato» (v. 16). Soffermia-
moci un po’ sul contrasto tra
casa e mercato: si tratta infatti di
due modi diversi di porsi da-
vanti al Signore.
Nel tempio inteso come
mercato, per essere a posto con
Dio bastava comprare un
agnello, pagarlo e consumarlo
sulle braci dell’altare. Compra-
re, pagare, consumare, e poi cia-
scuno a casa sua. Nel tempio
inteso invece come casa succe-
de il contrario: si va per in-
contrare il Signore, per stare
uniti a Lui, stare uniti ai fra-
telli, per condividere gioie e
dolori. Ancora: al mercato si
gioca sul prezzo, a casa non si
calcola; al mercato si cercano i
propri interessi, a casa si dà
gratuitamente. E Gesù oggi è
duro perché non accetta che il
tempio-mercato si sostituisca al
tempio-casa, non accetta che la
relazione con Dio sia distante
e commerciale anziché vicina
e fiduciosa, non accetta che i
banchi di vendita prendano il
posto della mensa familiare,
che i prezzi vadano al posto
degli abbracci e le monete
prendano il posto delle carez-
ze. E perché Gesù non accetta
questo? Perché così si crea
una barriera tra Dio e l’uomo
e tra fratello e fratello, mentre
Cristo è venuto a portare co-
munione, a portare misericor-
dia, cioè perdono, a portare
vicinanza.
L’invito oggi, anche per il
nostro cammino di Quaresi-
ma, è a fare in noi e attorno a
noi più casa e meno mercato. Pri-
ma di tutto nei confronti di
Dio: pregando tanto, come fi-
gli che senza stancarsi bussa-
no fiduciosi alla porta del Pa-
dre, non come mercanti avari
e diffidenti. Dunque, primo,
pregando. E poi diffondendo
fraternità: c’è bisogno di tanta
fraternità! Pensiamo al silen-
zio imbarazzante, isolante,
talvolta addirittura ostile che
si incontra in tanti luoghi.
Chiediamoci, allora: prima
di tutto, com’è la mia preghie-
ra? È un prezzo da pagare o è
il momento dell’abbandono
fiducioso, dove non guardo
all’orologio? E come sono i
miei rapporti con gli altri? So
dare senza aspettare il con-
traccambio? So fare il primo
passo per rompere i muri del
silenzio e i vuoti delle distan-
ze? Queste domande dobbia-
mo farle a noi stessi.
Maria ci aiuti a “fare casa”
con Dio, tra noi e attorno a
noi.
Dopo l’Angelus il Papa ha parlato
del conflitto in Terra Santa, quindi
ha ricordato la seconda Giornata
internazionale per la consapevolezza
sul disarmo e la non proliferazione,
che ricorre domani, martedì 5 mar-
zo. Infine ha salutato i presenti, tra i
quali giovani ucraini della Comuni-
tà di Sant’Egidio.
Cari fratelli e sorelle!
Porto quotidianamente nel
cuore, con dolore, la sofferen-
za delle popolazioni in Pale-
stina e in Israele, dovuta alle
ostilità in corso. Le migliaia
di morti, di feriti, di sfollati,
Presentata la prima Giornata mondiale dei bambini in programma il 25 e il 26 maggio
di MICHELE RAVIART
le immani distruzioni causano
dolore, e questo con conse-
guenze tremende sui piccoli e
gli indifesi, che vedono com-
promesso il loro futuro. Mi
domando: davvero si pensa di
costruire un mondo migliore
in questo modo, davvero si
pensa di raggiungere la pace?
Basta, per favore! Diciamo
tutti noi: basta, per favore!
Fermatevi! Incoraggio a con-
tinuare i negoziati per un im-
mediato cessate-il-fuoco a Ga-
za e in tutta la regione, affin-
ché gli ostaggi siano subito li-
berati e tornino dai loro cari
che li aspettano con ansia, e
la popolazione civile possa
avere accesso sicuro ai dovuti
e urgenti aiuti umanitari. E
per favore non dimentichiamo
la martoriata Ucraina, dove
ogni giorno muoiono tanti.
C’è tanto dolore là.
Il 5 marzo ricorre la secon-
da Giornata internazionale
per la consapevolezza sul di-
sarmo e la non proliferazione.
Quante risorse vengono spre-
cate per le spese militari che,
a causa della situazione attua-
le, continuano tristemente ad
Festa di speranza e di pace
vanno inclusi, soprattutto i più vulnerabi-
li e le vittime di guerra», ribadisce Impa-
aumentare! Auspico vivamen-
te che la comunità internazio-
nale comprenda che il disar-
mo è innanzitutto un dovere,
il disarmo è un dovere mora-
le. Mettiamo questo in testa.
E questo richiede il coraggio
da parte di tutti i membri del-
la grande famiglia delle Na-
zioni di passare dall’equilibrio
della paura all’equilibrio della
fiducia.
Saluto tutti voi, romani e
pellegrini di vari Paesi. In
particolare, saluto gli studenti
dell’Università Sénior di Vila
Pouca de Aguiar, in Portogal-
lo; gli alunni dell’Istituto
“Rodríguez Moñino” di Ba-
dajoz; e i gruppi parrocchiali
dalla Polonia.
La Giornata mondiale dei bambini ini-
zierà sabato 25 maggio allo Stadio Olim-
Saluto i cresimandi di Ro-
solina, in diocesi di Chioggia,
con i familiari; i fedeli venuti
da Padova, da Azzano Mella,
Capriano e Fenili, da Taranto
e dalla parrocchia S. Alberto
Magno in Roma.
Un saluto affettuoso rivol-
go ai giovani ucraini che la
Comunità di Sant’Egidio ha
convocato sul tema “Vinci il
male con il bene. Preghiera,
poveri, pace”. Cari giovani,
grazie per il vostro impegno a
favore di chi più soffre per la
guerra. Grazie!
E auguro a tutti una buona
domenica. Per favore, non di-
menticatevi di pregare per
me. Buon pranzo e arriveder-
ci!

«S
iamo noi la gioia e la speranza. gliazzo. L’obiettivo, infatti, «è di dare pico dalle 15 alle 18. Le prime due ore ve-
Siamo noi la novità del mon- speranza a questo mondo». dranno tante testimonianze e artisti pro-
do. Porteremo il nostro canto «Il fine e lo scopo di questa giornata è venienti da tutto il mondo. Ci saranno sa-
di pace e un sorriso per chi non ce l’ha molto più nobile di una semplice vittoria cerdoti provenienti da Buenos Aires e
IL MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2024 più». A cantarlo sono i bambini del coro di una coppa o di un trofeo sportivo», ha Ibrahima Balde, il ragazzo migrante au-
illustrato da Maupal dell’Antoniano, in quello che è l’inno del- commentato invece Gianluigi Buffon, ca- tore del libro Fratellino più volte citato dal
la prima Giornata mondiale (Gmb) a loro po delegazione della Nazionale di calcio Papa. Tra gli artisti italiani, ha confermato
dedicata, istituita da Papa Francesco e che italiano, che ha partecipato alla presenta- il vicecoordinatore Aldo Cagnoli, l’attore
si svolgerà a Roma il 25 e il 26 maggio. zione insieme a Marco Mezzaroma, presi- Lino Banfi, il presentatore Carlo Conti e i
Due giornate di eventi che sono stati pre- dente di Sport e Salute, e a rappresentanti cantanti Gianni Morandi e Mr. Rain. Do-
sentati nella sala stampa dello Stadio del Comune di Roma, della Regione La- menica 26 maggio l’appuntamento è a
Olimpico, che sarà anche la sede della fe- zio e di altre associazioni e istituzioni piazza San Pietro, dove alle 10.30 Papa
sta della prima giornata, con artisti prove- coinvolte. Francesco presiederà la santa messa.
nienti da tutto il mondo e la presenza di
Papa Francesco.
«Sono tantissime le mail che stanno ar-
rivando», spiega padre Enzo Fortunato,
coordinatore dell’evento. A tre settimane
dall’apertura del sito ufficiale sono infatti
Gli organizzatori
oltre 57 mila le adesioni. È «una tempesta
d’amore» per quelle che saranno «due
ricevuti dal Papa a Santa Marta
giornate di purezza», ha ribadito, confi-
dando che l’obiettivo è quello di arrivare
alle centomila presenze. «Nell’istituire
questa giornata il Papa è stato profetico»,
ha sottolineato ancora padre Fortunato,
colpito dalle testimonianze provenienti
da ogni parte del mondo, come quella di
una volontaria che da 54 anni si trova in
Uganda e che ha manifestato la gioia di
poter portare a Roma quattro bambini di
otto anni.
Finora sono sessanta i Paesi di prove-
nienza dei bambini, ha sottolineato la re-
sponsabile delle relazioni estere della
Gmb, Stella Cervogni, ma è un numero
destinato a salire. Tra questi Afghanistan,
Repubblica Democratica del Congo,
Etiopia, Eritrea e Siria. Una delegazione
arriverà dal nord del Mozambico, flagel- Nel pomeriggio di sabato 2 marzo, alle conventuale Enzo Fortunato, da monsi-
lato dai gruppi jihadisti. I bambini man- 15, Francesco ha ricevuto a Casa Santa gnor Cesare Pagazzi, segretario del Di-
dano disegni e testimonianze, racconta Marta il Comitato organizzatore della castero per la cultura e l’educazione.
Cervogni, e sono tutti messaggi di pace e Giornata mondiale dei bambini, in oc- Erano presenti il vice coordinatore del
di dialogo. Per questo saranno presenti casione della pubblicazione del messag- Comitato, Aldo Cagnoli, e i rappresen-
Il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale ha bambini provenienti da Ucraina e Russia gio pontificio dedicato all’avvenimento. tanti di alcune delle realtà più coinvolte
diffuso stamane la quarta delle immagini dell’artista di strada e dalla Terra Santa. Ne ha dato notizia la Sala stampa della nei preparativi, la Comunità di Sant’E-
Mauro Pallotta (noto come “Maupal”) che accompagnano La Giornata mondiale dei bambini, Santa Sede, informando che nel saluta- gidio, la Cooperativa Auxilium, la Fe-
ogni settimana il percorso indicato da Francesco nel messag- spiega invece Marco Impagliazzo, presi- re i presenti il Pontefice ha rivolto loro derazione italiana giuoco calcio, con il
gio per la Quaresima 2024 sul tema «Attraverso il deserto dente della Comunità di Sant’Egidio, che alcune parole di ringraziamento, inter- capo delegazione della Nazionale italia-
Dio ci guida alla libertà». Dedicato alla necessità di abbatte- insieme alla cooperativa Auxilium ha rogandosi sulla sofferenza dei bambini, na, i vertici di Sport e Salute, le delega-
re le false «divinità» che seducono l’uomo, il disegno è ac- contribuito ad organizzare la giornata in- anche nelle situazioni di conflitto, sul zioni del Comune di Roma, della Re-
compagnato da una citazione del testo papale: «Fuori gli sieme al Dicastero per la cultura e l’educa- loro sfruttamento, e augurandosi che la gione Lazio, del Gruppo Ferrovie dello
idoli che ci appesantiscono, via gli attaccamenti che ci impri- zione, «sarà un evento aperto e non chiu- Giornata segni una «presa di coscien- Stato e delle varie istituzioni interessate
gionano. Allora il cuore atrofizzato e isolato si risveglierà». so» e saranno presenti non solo bambini za» in questo senso. Il Comitato era gui- all’organizzazione della Giornata. L’in-
cristiani, ma di altre fedi. «Tutti i bambini dato dal coordinatore, il francescano contro è terminato poco dopo le 15.30.