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Domenica BREVIARIO

#Noiosi

di Gianfranco Ravasi

» Non c’è conversazione più


noiosa di quella dove tutti sono
Terza Pagina LetterATURA ArTE Tempo liberato d’accordo.
Basta leggere qualche
Cleopatra iL Novecento Così sarà Storia del tifo: pagina di un libello o di una
incensata: nel diario la nuova quando lo sport rivista fondamentalista a
storia dei profumi DI piergiorgio biblioteca fa battere livello religioso o politico per
nell’antichità bELLOCCHIO di Milano il cuore sentir salire in gola la noia che
può sconfinare in nausea. E
Carlo Carena Gino Ruozzi Gabriele Neri Angelo Varni non tanto per le teorie spesso
24/07 pag. III pag. V pag. X pag. XVI strampalate o i vari fanatismi,
ma proprio per quel ritmo
2022 monocorde che scandisce tutte
le righe, ossia quella
concordanza acritica che
unisce ogni autore. Il grande

La politica sia affidata


Montaigne lo conferma a
livello generale, secondo il suo
stile distaccato e ironico, nel
passo da noi citato. La

solamente ai «Virtuosi» tradizione giudaica ha un


aforisma folgorante: «È meglio
un granello di pepe rispetto a
un cesto di cocomeri».
Certo, il pepe della critica
James Hankins. Come arrivare al governo dei migliori? L’Umanesimo ha dato la sua risposta: educare dev’essere calibrato per evitare
chi, per nascita, è destinato a gestire lo Stato e contrastare i tiranni, ovvero chi pensa solo ai propri interessi un eccesso che deformi il
sapore, ma è necessario se si
vuole appunto evitare la
piattezza della monotonia e
dell’autosufficienza. Un altro
francese, Honoré de Balzac, in
una delle sue opere più note, Le
di Gabriele Pedullà illusioni perdute, usava un’altra
immagine: «La critica è una
spazzola da non usare sulle

«U
n capolavo- l’Impero. E il rapido diffondersi in stoffe leggere, dove porterebbe
ro». «Magi- tutta Europa della nuova educazione via tutto». Ma è indispensabile
strale». classicizzante non è che il risultato sul tessuto pesante e polveroso
«Forse il più della simpatia con cui la loro difesa dei luoghi comuni, della
importante dell’ordine tradizionale (su basi sicurezza altezzosa,
studio mai completamente inedite) venne ac- dell’accordo a tutti i costi,
scritto sul pensiero politico del Rina- colta dai ceti dirigenti in un momen- senza un sussulto di domande.
scimento»... Due anni fa, alla sua to di eccezionale difficoltà. Alla sterilità della fredda
uscita in inglese, i recensori non han- La forzatura di Hankins non è certezza che non ammette
no lesinato complimenti a La politica casuale, dato che l’autore propone la dialogo è da opporre, invece, la
della virtù di James Hankins, e, ora teoria degli umanisti come modello fecondità della ricerca e del
che il libro – con le sue 730 pagine – per il nostro presente, sino a dichia- confronto.
appare anche in italiano, parrebbe rare la propria simpatia per una sele- © RIPRODUZIONE RISERVATA

che gli aggettivi più adatti a celebra- zione del ceto politico compiuta at-
re appropriatamente un’impresa di traverso la cooptazione dei “virtuosi”,
questa portata siano già stati adope- un poco come nell’odierna dottrina
rati tutti. Basterà dire allora che il neo-confuciana del Partito Comuni-
volume di Hankins segna uno spar- sta Cinese (esplicitamente evocata Mephisto
tiacque e divide la ricerca sulla teo- nella conclusione, Ex Oriente lux). Da
ria politica della prima età moderna Machiavelli in poi, l’Occidente avreb- waltz
in un prima e un dopo. be smarrito la sua strada sostituendo,
In cosa consiste questa rottura? come vincolo sociale, la paura della BRINDES
Nel XX secolo gli specialisti hanno legge all’educazione alla virtù, secon-
raccontato il pensiero politico del Ri- do una grand narrative ispirata a DE MENEGHIN
nascimento come scontro frontale tra quella tracciata alcuni decenni fa dal
sostenitori delle repubbliche e dei filosofo conservatore Leo Strauss:
principati. Da un lato gli amanti della con la sola differenza che, mentre per
libertà, dall’altro i propagandisti Strauss Machiavelli rompe con Plato-
prezzolati del despotismo tirannico: ne, Aristotele e Senofonte, per
in qualche caso addirittura in un’an- Hankins l’attacco del Principe e dei Carlo Porta (1776-1821)
ticipazione della lotta tra le democra- Discorsi prende di mira piuttosto i lo- scriverebbe oggi un bel
zie occidentali e Adolf Hitler. Negli ul- ro moderni discepoli, vale a dire gli sonetto - come fece «Per
timi venti anni, però, diversi studiosi umanisti. Indifferentemente per la mort del bravissem
hanno cominciato a contestare que- l’uno e per l’altro, è in ogni caso giun- pittor e letterato Giusepp Boss»
sta lettura. Troppi elementi non tor- to il momento di riallacciare il filo con (1815) - segnandolo con l’incipit:
nano. Anzitutto, è introvabile la con- quella tradizione interrotta. «L’è mort quell’Angiol del
trapposizione tra repubbliche e prin- Le implicazioni elitiste del libro Guglielm». Sì, Angelo Guglielmi,
cipati cara agli storici novecenteschi: di Hankins sono evidenti. Non sor- che se n’è andato nel sonno, a 93
per gli umanisti la cesura corre infatti prende, perciò, che una delle obiezio- anni. Subito ricordato al meglio e
piuttosto tra le forme di governo ret- ni più solide alla virtue politics riman- all’unisono da tutte le testate
te, come la repubblica e il principato, ga quella che agli umanisti rivolse un giornalistiche, destra e sinistra
e il governo illegittimo dei tiranni, i irriducibile sostenitore del governo unite (come, campo largo o no,
quali, invece di perseguire il bene co- popolare come Machiavelli: nessuna sarebbe stato bello in politica).
mune, si preoccupano solo del torna- autoproclamata aristocrazia della Lui genio assoluto della Tv,
conto personale. Questo vuol dire pe- virtù è davvero tale, dal momento quella dei tempi di Biagione
rò che – se a fare la differenza non so- che, con pochissime eccezioni, alla (Agnes, 1928-2011) e del
no le istituzioni, ma l’indole di chi prova dei fatti «tutti equalmente er- benemerito «Radiocorriere»; lui
amministra la cosa pubblica – massi- rano» (cioè fanno il proprio interesse) storico direttore di Rai 3,
ma cura va posta nell’educazione di «quando tutti sanza rispetto» (ossia rilanciata al successo, e poi
coloro che, in virtù dei loro illustri na- impunemente) «possono errare». In inventore di programmi quali
tali, sono destinati a rivestire le cari- altre parole, la terapia delle passioni Samarcanda, Chi l’ha visto?,
che pubbliche. Ed è precisamente a della futura classe dirigente da sola Quelli che il calcio, Avanzi, La Tv
tale moralizzazione della politica che non basta: come i famosi decemviri delle ragazze, Telefono giallo, Blob.
gli umanisti – in parte loro stessi tu- romani, tutti i gruppi chiusi, anche Dove passavano da Santoro alla
tori e docenti – indirizzarono le loro quando all’inizio sono animati dalle Parietti, con un trinariciuto duro
energie, nel tentativo di aiutare i fu- migliori intenzioni, in assenza di un e puro come Sandro Curzi al
turi leader, indifferentemente repub- controllo esterno non possono che telegiornale (la TeleKabul de
blicani e principeschi, a liberarsi delle trasformarsi rapidamente in un’oli- noantri) e lo share subito
pulsioni egoistiche attraverso garchia preoccupata di tutelare anzi- decuplicato (da 1 a 10 %)
l’esempio degli antichi. Anzitutto tutto i propri privilegi. Una casta, co- mettendo in circolo anche Fazio,
nell’interesse dei loro sudditi. me direbbe qualcuno oggi. Augias, Ferrara e Chiambretti,
Su queste basi Hankins intesse Signoria. Pedro Berruguete (o Giusto di Gand), «Ritratto di Federico da Montefeltro con il figlio Guidobaldo», 1475 circa La contesa, evidentemente, che lo paragonava al padre che
il suo racconto, che corre lungo due continua. E non ultima delle nume- non aveva avuto. Guglielmi, che
secoli, grosso modo da Petrarca (il rose qualità del libro di Hankins è ap- aveva partecipato alla
padre dell’umanesimo politico) a naissance Library, che ha reso accessi- tutto una delle tesi di Hankins a su- dere: ai cultori del mondo greco e ro- punto quella di mostrare quante cose neoavanguardia del Gruppo 63
Machiavelli (il discepolo ribelle e li- bili quasi cento volumi del nostro scitare perplessità. Secondo lo stu- mano, infatti, non interessava tanto uno scontro vecchio di oltre mezzo (Eco, Arbasino, Sanguineti,
quidatore dell’umanesimo politico), Quattrocento, letteralmente rivolu- dioso di Harvard, l’umanesimo poli- selezionare i più meritevoli quanto millennio abbia ancora da insegnarci. Balestrini, Nanni Filippini,
e offre la prima ricostruzione davvero zionando le conoscenze in materia. tico sarebbe una forma di meritocra- rendere più degni dal punto di vista © RIPRODUZIONE RISERVATA Oreste del Buono e tanti altri)
attendibile di uno snodo decisivo del Eppure, in qualche modo, la relazio- zia finalizzata a promuovere il go- morale coloro che, per nascita, erano incarna un unicum nella storia
pensiero europeo, influenzando, per ne è reversibile: se Hankins ha “fatto” verno dei migliori. Nonostante gli chiamati a prendere in mano un televisiva nazionale: il saper fare
La politica della virtù.
effetto domino, anche il modo in cui la collana de I Tatti, la collana de I Tat- umanisti aprissero eccezionalmente giorno le redini dello Stato – due co- cultura nel senso più ampio,
Formare la persona
dobbiamo leggere la storia intellet- ti ha “fatto” Hankins. La politica della le porte delle loro scuole a qualche se, evidentemente, ben diverse. Nella senza spocchia, l’innovatore
e formare lo Stato
tuale successiva almeno fino al crollo virtù è insomma l’approdo di una ragazzo del popolo di particolare ta- pratica, attribuendo alla nuova peda- della Tv, la pratica
nel Rinascimento italiano
dell’Antico Regime. Al servizio di un lunga devozione alla cultura quattro- lento, la ricerca storica ci dice però gogia il potere di rendere i governan- dell’evoluzionismo creativo, con
progetto tanto ambizioso Hankins ha centesca in tutte le sue forme. che a beneficiare del loro curriculum ti virtuosi, gli umanisti finirono così James Hankins il massimo talento, la rivoluzione
messo un’impareggiabile familiarità Che La politica della virtù sia di studi improntato alla assimilazio- per offrire soprattutto una potente Traduzione e cura che reinventa, insomma, chi più
con la letteratura neolatina del tem- destinato a venire discusso a lungo ne dei classici furono quasi unica- legittimazione delle vecchie gerar- di Stefano U. Baldassarri ne ha più ne ha.
po. Dal 2001 dirige per la Harvard non significa che non valga la pena di mente i rampolli della classe dirigen- chie in un momento di crisi dei gran- e Donatella Downey —Continua a pagina III
University Press la Villa I Tatti Re- cominciare a farlo subito. È soprat- te del tempo. Ciò non deve sorpren- di poteri universali del Papato e del- Viella, pagg. 728, € 59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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II Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202

Economia e società Domenica


DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Battocletti Francesca Barbiero,
Fabio Tamburini (caposervizio) Stefano Biolchini
RESPONSABILE DOMENICA Maria Luisa Colledani UFFICIO GRAFICO
Marco Carminati (vicecaposervizio) Cristiana Acquati
(caporedattore) Eliana Di Caro (vicecaposervizio)
(vicecaposervizio) ART DIRECTOR
Lara Ricci Francesco Narracci
(vicecaposervizio) (caporedattore)

C L'attualità
osa è il genio? Si chie- L’attore. Alessio Boni posa per i fotografi durante la presentazione nel 2019 del TV movie
de Perozzi-Noiret in «Enrico Piaggio. Un sogno italiano» diretto da Umberto Marino con lo stesso Boni come protagonista
Amici miei e si rispon-
de: è fantasia, intui-
zione, colpo d’occhio dell’europa
e velocità d’esecuzio-
ne. Nel film di Monicelli è il punto di
partenza di una delle tante beffe,
di kundera
ma, ben più seriamente, si applica
agli imprenditori italiani che hanno I mali dell’Occidente
contribuito al miracolo economico
del dopoguerra. Enrico Piaggio fu
uno di questi e la Rai gli ha reso
omaggio con un film del 2019: Enri-
co Piaggio. Un sogno italiano, per la
regia di Umberto Marino. di Mauro Campus
La famiglia aveva fin dalla
generazione precedente stabili-
menti in Liguria e Toscana e aveva
negli anni 30 orientato la produ-
zione verso prodotti bellici, arri-
vando a costruire bombardieri e
I due discorsi pubblicati in
questo libro hanno una
caratteristica comune:
quella di parlare alla poli-
Sebbene mancassero sei anni alla
caduta di quell’equilibrio, nessu-
no né a Est né a Ovest nutriva illu-
sioni sulla possibilità dell’Europa
caccia. Gli impianti erano però sta- tica del tempo presente. centrale di liberarsi dall’asservi-
ti completamente distrutti dai Il primo - La letteratura e le mento russo, e questo essere in-
bombardamenti alleati e alla fine piccole nazioni - è uno scritto del chiodati all’immobilità del pro-
della guerra la situazione era di- 1967, ed è la trascrizione di una prio presente genera in Kundera
sperata: ricostruire gli impianti era prolusione letta in occasione del la malinconica consapevolezza
già difficile, ma per produrre cosa? V Congresso dell’Unione degli della soluzione di continuità epo-
Non certo aerei, con una domanda scrittori cecoslovacchi. Come cale fra cultura e identità.
pressoché inesistente. suggerisce l’anno di estensione di Sebbene i contributi di que-
Qui scatta la prima intuizione questo testo, undici anni dopo il sto libro dialoghino con una geo-
del giovane Enrico che prende in colpo di Stato in Ungheria, il fer- grafia politica estinta da trent’an-
mano l’azienda di Pontedera (o me- mento nell’Europa centrale della ni, entrambi mantengono una
glio le sue macerie): costruiremo un Guerra fredda sta per raggiunge- forza non temperata dalla muta-
mezzo di trasporto semplice e per re la sua acme, che di lì a breve zione dell’Europa contempora-
tutti. L’Italia della ricostruzione alimenterà la Primavera di Praga. nea. Le contraddizioni con cui
aveva bisogno di muoversi, i mezzi Kundera non è il mostro sacro l’integrazione continentale ha
pubblici non bastavano e le auto che sarebbe diventato, ma la sua proceduto hanno omesso del tutto
avevano prezzi inaccessibili ai più. è una voce già riconosciuta e pri- un dialogo paritario con la Russia,
L’unico mezzo di trasporto perso- va di esitazioni nel descrivere trattando quel gigante come uno
nale diffuso erano le biciclette, che l’importanza della lingua nella sconfitto e sospingendolo in una
però avevano un raggio d’azione li- definizione della cultura. dimensione periferica rispetto al
mitato. Fra le poche cose salvate La costruzione culturale cui riassetto globale. L’Occidente pri-
dalle macerie, c’erano ruote d’aereo fa riferimento in queste pagine gioniero delle sue contraddizioni,
(quelle piccole allora posteriori) e i non riguarda l’affermazione di indebolito politicamente e cultu-
motorini usati per avviare il motore un’identità nazionale tormentata ralmente, ha pagato pegno ai Pae-
dei primi, rudimentali elicotteri. quale quella ceca appariva alla si dell’Europa centrale garanten-
Molto poco, ma abbastanza per la metà del XX secolo, ma più signi- do loro l’adesione alle strutture
fantasia di Piaggio di vedere in esse ficativamente è concepita come economiche dell’Unione senza
un veicolo completamente diverso parte dell’identità europea nella con questo affrontare i nodi stori-
da qualsiasi altro. quale ogni segmento nazionale ci del XX secolo.
Il film è costruito per flash ha un ruolo decisivo. Il ragiona-
back e parte da quando la Vespa è mento di Kundera mette al centro
già nata, ma le vendite languono la dimensione etica dell’Europa
ansa
perché è cara (98mila lire di allora) senza però negare le specificità
e perché al Nord si fa sentire la con- regionali. Sulla strada dell’affer-
correnza della Lambretta che molti
ritenevano migliore. Le banche co-
minciavano a preoccuparsi e il prin-
cipale finanziatore chiede il rientro
E l’italia iniziò mazione ceca, per secoli ostaco-
lata dal massiccio torreggiare
della cultura tedesca, l’occupa-
zione e poi lo stalinismo soffoca-
dei crediti. Qui il film si intreccia con
un film di quegli anni: Vacanze ro-
mane. Quando Enrico apprende per
caso della storia che William Wyler
a volare, in vespa rono i germogli che nella prima
parte del secolo scorso erano par-
si promettenti e intimamente
connessi a una dimensione non
si accinge a girare con Gregory Peck Impresa & cinema. Enrico Piaggio, l’inventore della motocicletta simbolo sterilmente locale.
e un’incantevole Audrey Hepburn, del miracolo economico, è stato raccontato in un film per la Rai: l’intuizione del Dalle parole di Kundera non
ha un’altra intuizione geniale. La sale la provinciale rivendicazione
giovane principessa non dovrà an- prodotto, la sua messa a punto e il successo grazie al lancio di «Vacanze romane» dell’affermazione della letteratu- Intellettuale. Milan Kundera è nato
dare a spasso per Roma in un’anti- ra ceca quale basamento del- a Brno il 1º aprile 1929
quata carrozzella, come pensava il l’identità nazionale, ma l’irrinun-
regista, ma in Vespa: il simbolo del- ciabilità della connessione dei va- Gli strumenti del diritto e
l’Italia che avanza. Spedisce quindi lori di cui essa era portatrice con dell’economia sono stati gli unici
la segretaria Suso (omaggio alla quelli dell’Europa occidentale. Un pilastri su cui il malfermo edificio
grande Suso Cecchi d’Amico che ha di Marco Onado tessuto argomentativo che nella europeo ha debuttato nel XXI se-
dato un contributo essenziale al ci- sua semplicità aveva, negli anni in colo, e la negazione programma-
nema italiano) a Cinecittà con l’in- cui stava per essere pronunciata (e tica della forza culturale europea
carico di convincere il regista. lare per i preti), con uno scudo fron- ispirata all’allora assai chiacchierata della ricostruzione del dopoguerra adottata) la Dottrina Breznev, ef- è divenuta un prerequisito per si-
Per arrivare a quella fase, si tale per proteggere da pioggia e relazione di Margaret, sorella di Eli- per artigiani, commercianti e pic- fetti dirompenti. lenziare le esigenze di una più sta-
erano dovuti superare molti proble- vento e con un sellino posteriore su sabetta d’Inghilterra, con l’ufficiale cole imprese. Nel film di vent’anni Il testo che segue – Un Occi- bile e assai più credibile costru-
mi tecnici, ma la velocità di esecu- cui ci si poteva sedere all’amazzone della Raf Peter Townsend. Wyler dopo Lo scopone scientifico di Moni- dente prigioniero – fu pubblicato zione. La tragedia cui Kundera al-
zione di Piaggio era straordinaria. Il come aveva insegnato la rigida mo- aveva scelto il fascino di Roma per celli, lo “stracciarolo” Alberto Sordi sedici anni dopo su «Le Débat» da lude, dunque, non è quella di ter-
prototipo aveva molti difetti, primo rale vittoriana; nell’Italia del dopo- ambientare la sua storia e Piaggio porta la moglie dalla miliardaria un Kundera tradotto in tutto il ritori sviliti e asserviti all’ordine
dei quali quello di avere il motore guerra era però consentito cingere riuscì a parlare direttamente con il americana con un’Apecar. mondo, le cui posizioni di dissen- postbellico, bensì quella di un’Eu-
centrale e quindi di costringere a alla vita il guidatore. Era quindi na- regista e a convincerlo a usare la A partire dagli anni 50 il suc- so verso il controllo interno al ropa ottusa prosternata a dogmi e
salire come a cavallo, il che per le to il veicolo per tutti. Ma Enrico sa- Vespa per le scorribande nelle stra- cesso fu travolgente sia sui mer- blocco sovietico non erano un mi- vaghe allusioni mercatiste che
donne era imbarazzante. Ebbe solo peva che una cosa è fare un buon de romane della principessa in fuga cati nazionali (i 60mila esemplari stero per nessuno. Si tratta di un omettono ogni riflessione sul pro-
un merito: quello di dare il nome prodotto, un’altra è venderlo: per dal protocollo. Per essere impren- prodotti triplicarono in soli tre contributo appassionato che rian- prio senso morale. L’attualità del-
definitivo. Il rumore era simile a un rendere accessibile la Vespa decise ditori di successo devi anche essere anni). Nel 1960, al culmine del noda il percorso ottocentesco del- le parole di Kundera è potentissi-
ronzio e dunque Vespa andava be- di puntare decisamente sulla vendi- in grado di trasmettere entusiasmo boom, furono prodotti due milio- l’Europa centrale con le vicissitu- ma davanti alla guerra nel cuore di
nissimo. I primi fallimenti gli fecero ta a rate, allora poco praticata dai e ottimismo. Il film fu accolto con ni di scooter. Il «Times» di Londra dini politiche della seconda parte quell’Europa centrale: ancora
capire che bisognava prendere produttori. Pagheranno, dirà ai suoi molto favore: addirittura l’immagi- definì la Vespa «un prodotto com- del secolo. La tensione narrativa è quell’Occidente ha ritenuto di
un’altra strada. La soluzione venne dipendenti, perché sono gente one- ne dei due in giro sulla Vespa diven- pletamente italiano, il primo dopo protesa a far emergere le peculia- riaffermare le proprie antinomie,
affidandosi a un ingegnere della sta, lavoratori seri come noi. ne il poster e questo fece girare il la biga romana». rità culturali dell’Ungheria, della e con esse le strutture politiche
Normale di Pisa (si badi il collega- Così fu e così nacque il primo vento. Le Vespa invendute vennero Enrico Piaggio morì nel 1965 a Polonia, della Cecoslovacchia ri- create durante la Guerra fredda.
mento fra ricerca e produzione) che successo commerciale, che però si smaltite in men che non si dica e soli 60 anni, quando la fase di cre- spetto alla cristallizzazione degli L’allusione meccanica al
fino ad allora progettava aerei ed esaurì subito, soprattutto per la iniziò il successo. Sarà il mezzo per scita si era ormai esaurita. L’azien- equilibri del conflitto bipolare, e a modello capitalista quale superio-
elicotteri, che odiava le motociclet- concorrenza dell’Innocenti. Di qui andare al lavoro, per muoversi in da continuò ad aver successo, ma riconoscere l’adesione storica di re taumaturgo riafferma dunque
te, ma che si lasciò trascinare dal- l’accumularsi di Vespa nei magaz- città, per brevi gite fuori porta e per negli anni 80 fu colpita dalla crisi, quei territori allo sviluppo cultu- angosciosamente la diagnosi di
l’entusiasmo di dare vita ad un vei- zini da cui parte il film e che poteva le prime esperienze amorose, ma- entrò nell’orbita Fiat (una figlia di rale dell’Occidente. Kundera, poiché quel modello,
colo completamente diverso dagli essere un colpo mortale, dopo che gari con un occhio alla Lambretta - Enrico aveva sposato Umberto Kundera sostiene persuasi- privo di una rifondazione cultura-
altri. L’ergonomia era quasi scono- l’avido banchiere aveva richiesto il motivi di rima - come dice una poe- Agnelli) e i due declini si intreccia- vamente che la contrapposizione le, è solo il manifesto di una socie-
sciuta, ma la posizione di guida fu rientro dei prestiti. Dettaglio che sia di Franco Fortini musicata da rono. L’epoca degli imprenditori politica della Guerra fredda abbia tà disorientata, colpevolmente di-
progettata partendo dalla sagoma non ha riscontro nella storia, ma il Jannacci. Non solo: si era anche capaci di tradurre in realtà i propri fratturato la possibilità di affer- mentica di sé.
di una persona comodamente se- personaggio della finzione riassu- scoperto che il motore era suffi- sogni partendo da pochi scarti di mazione di quei Paesi non solo © RIPRODUZIONE RISERVATA

duta, al contrario delle motociclette. me i molti veri nemici che Piaggio cientemente potente per trasporta- magazzino era tramontata. per il soffocamento delle libertà,
Alla fine nacque un prototipo trovò sulla sua strada. Le sliding do- re carichi leggeri. Era nato un car- © RIPRODUZIONE RISERVATA ma soprattutto per aver determi-
Un Occidente prigioniero
con motore laterale sul posteriore, ors funzionavano già in quegli anni. retto a motore che ovviamente sarà Seconda puntata di una serie. nato un posticcio confine imma-
che consentiva di salire alla guida Vacanze romane voleva essere una chiamato Ape, anzi Apecar perché La prima è uscita domenica teriale - eppure tangibilissimo - Milan Kundera
anche con le gonne (o con l’abito ta- sorta di Cenerentola al contrario, aveva tre ruote. Un altro pilastro 10 luglio interno alla cultura occidentale. Adelphi, pagg. 85, € 12

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Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202 III

Terza pagina né capo né coda


Palindromi di Marco Buratti

Voci da tutta Europa che


lamentano il caldo torrido

HOT; SUDATICCI;
SOTT’EFFETTO SICCITA’;
DUST; OH...

S Istruzioni
upponendo, a ragio-
ne, che una ricerca sui
profumi, sulla produ-
zione e sul loro uso
per la vita
nell’antichità sia di at-
tualità, come dimo-
offerte
stra l’intensificarsi delle ricerche in
materia da qualche tempo a questa
dal principe
parte, Giuseppe Squillace riprende
i temi e testi del suo Il profumo nel
di Kiev
mondo antico (2020) in un secondo
volume presso lo stesso editore, Vladimir Monomach
Olschki: Gli inganni di Cleopatra,
dedicato in particolare alle fonti
storiche, letterarie e scientifiche di
cui disponiamo, lunghe o brevi, di Armando Torno
frammentarie o estese, opere di
eruditi, di storici, medici, oratori e
poeti, che si soffermano sulla pro-
duzione e sui luoghi e i modi di
produzione di spezie, aromi, piante
e sostanze aromatiche, sui loro
V olodymyr II Vsevolo-
dovyč Monomach,
che chiameremo do-
po averne riportata la
commerci e sul loro uso, nei ban- traslitterazione Vladimir Mono-
chetti degli uomini non meno che mach, ha governato la Rus’ di Kiev
nella toilette delle donne. dal 1113 al 1125. Riccardo Picchio
Persino gli uccelli sono avidi ne La Letteratura russa antica
di profumi più che di semi e di erbe. (Sansoni 1968) scrive che questo
Nell’Assiria la fenice si nutre delle principe si è rivelato «l’ultimo
lacrime dell’incenso e del succo campione dell’unità politica del
dell’amomo. E, giunta al termine paese» e ha «legato il suo nome a
della sua vita, lunga cinquecento uno dei più discussi documenti»
anni, secondo il mito, si costruisce della sua terra. Di cosa si tratta? Di
un nido sulla cima di una palma e vi una composizione didascalica che
depone uno strato di cassia, di nar- si può intendere come Istruzione o
do e di mirra, e poi si lascia morire Insegnamento (Poučen’e) e che ora
fra quegli effluvi. ritorna grazie a una traduzione,
Il volume si apre con la più ce- con originale a fronte, di Lucio Co-
lebre coppia di amanti in epoca ro- co. Il titolo editoriale scelto è Il bre-
mana, abbandonata ai più sfrenati viario del principe di Kiev.
piaceri e lussi anziché dedita ai suoi Non ci soffermeremo su
doveri pubblici. Nel 41 a.C. il triu- questioni filologiche, giacché il
mviro Marco Antonio, accorso a curatore Coco nell’introduzione
esplorare il Vicino Oriente, s’imbat- già le espone. Una sua osservazio-

Cleopatra incensata
té in Egitto nella regina altera di ne merita di essere ripresa: «Que-
quel Paese, sdraiata su un battello, st’opera rappresenta un unicum
mentre «odori meravigliosi si span- nella storia della letteratura russa
devano sulle rive»; e non fu più ca- antica. Con essa infatti è la prima
pace di fare altro che inchinarsi a lei,
Cleopatra, e donarle le parti della
Giudea produttrici di balsamo (Plu-
tarco, Vita di Antonio).
All’altro capo della storia del-
da effluvi ODOROSI volta che un laico, non un religio-
so, si prodiga nell’indirizzare ai
propri figli degli insegnamenti di
carattere morale». Sono pagine
permeate di fede, di esortazioni
l’Impero, Eliogabalo, sempre in Storia dei profumi. Giuseppe Squillace scava nelle opere di eruditi, medici, oratori e poeti, che si soffermano alla virtù, di richiami biblici. Se
cerca di nuovi piaceri durante tutta su luoghi e modi di produzione di spezie, aromi, piante e sostanze aromatiche. E sui loro prosperi commerci s’incontra una domanda come
la sua vita, si occupò di aromatizza- questa: «Che cos’è l’uomo perché
re il vino rosato con pigne sminuz- te ne curi?», si nota che è ripresa
zate, e di ricoprire con gigli, viole e da un passo dei Salmi (8,5); quan-
giacinti i porticati della reggia e le do si legge un invito a rendere giu-
sale da pranzo e i divani, a tal punto stizia all'orfano o alla vedova, la
«da far morire qualcuno soffocato fonte è il profeta Isaia.
sotto quella coltre» (Scrittori della di Carlo Carena | illustrazione di Ettore Tripodi La seconda parte dell’Istru-
Storia Augusta). Ma anche Orazio, zione è personale e Vladimir si
avuta notizia che il commilitone esprime direttamente. Si coglie il
Pompeo, più sfortunato di lui, è fi- razione e l’arte»; poiché quei tali che in Persia nel palazzo reale un me- avvolte di effluvi del legname di gi- lo di Annibale giunto quasi alle so- temperamento di un principe che
nalmente rientrato in patria dopo rifuggono dall’odore degli unguenti nu imponente di olî e aromi che nepro e di cedro con cui sono co- glie di Roma e annientato non dalle acquisisce fama nelle guerre
le traversie della guerra civile, lo sono dei rustici, che conversano ur- condivano tutte le carni - di mon- struite; e lì, sull’incenso usato al- armi del nemico ma da fiumi di vino contro tribù primitive; lo stesso
invita a una cenetta nella sua casu- lando e portano scarpe più grandi toni, buoi, cavalli, agnelli, caprioli, trove con parsimonia in offerta nei banchetti e da profumi ine- che prese disposizioni politiche
pola, dove troverà vasi di unguenti dei piedi; mentre chi si unge, si rade oche e tortore -, e anche le verdure agli dèi dormono distesi i comuni brianti. E anche Munazio Planco, e sociali degne di memoria,
da versarsi addosso e corone di anche spessissimo barba e capelli e e la frutta. Sul Caucaso le viti pro- mortali e cuociono i loro cibi. proscritto dai triunviri, si rifugiò emettendo decreti sul tasso d’in-
apio per cingersi il capo, mentre lui, smette vestiti ancora buoni. ducono un cinnamomo così gusto- Il piacere derivante dall’uso di nelle campagne del Salernitato ma teresse e leggi per il manteni-
il padrone di casa, lo festeggerà Al sommo di tanti olezzi sta so, che le capre non sanno staccar- questi aromi, che sono «fra i beni fu tradito dall’odore acuto del pro- mento di una classe rurale libera.
ubriacandosi non meno dei Traci. quello di rose; esso pervade a tal sene, mentre le pantere migrano più eleganti della vita», è però «un fumo che usava copiosamente nel Qualche consiglio potrebbe esse-
Le due fonti più specifiche e punto i canali olfattivi che, «com- dal Caucaso nella Panfilia in cerca lusso vano», perché sono beni effi- suo modo di vivere rammollito; non re sgradito oggidì, ma allora non
scientifiche in questa materia sono pletamente assorbiti dalla sua di altre spezie aromatiche. Luciano meri, morenti non appena nati e gli rimase che uscire dal nascondi- si conoscevano le leziosità del
il trattato Sugli odori di Teofrasto, di fragranza, non sono in grado di nel suo romanzo della Storia vera dotati di un unico pregio: che al glio «e offrire la gola alle spade dei politicamente corretto: «Amate
cui Squillace diede la traduzione percepire altro». descrive una città araba tutta d’oro passaggio di una donna la sua scia soldati» (Valerio Massimo). le vostre mogli senza permettere
completa nel volume precedente e Plinio ne attribuisce l’inven- e con le mura di smeraldo e le porte attira tutti, e anche i più affaccenda- Però, come ci si può rianimare loro di avere potere su di voi».
di cui riprende anche qui parecchi zione ai Persiani, al fine di coprire, di legno profumato, circondata da ti si volgono a guardarla. diversamente? «Versa profumo sul- La forma di tale componi-
passi; e il XIII libro della Storia natu- sudici come erano, il fetore del loro un fiume di mirra in cui si può Meglio comunque per la salu- la mia testa che ha molto sofferto e mento può essere confrontata
rale di Plinio il Vecchio. Teofrasto, corpo; e dall’Asia i profumi furono nuotare agevolmente, mentre i ba- te non farne un grande uso, poiché sul mio petto grigio», invoca com- con dei modelli bizantini. È il ca-
da bravo filosofo aristotelico, inda- importati in Europa, dove non se gni in casa sono riscaldati con le- a causa degli aromi che li compon- movente il vecchio Alceo. so di aggiungere che lo stesso Co-
gò scientificamente non solo lo spi- ne producevano. In India se ne tra- gno di cinnamomo e anziché di ac- gono, i profumi hanno un potere © RIPRODUZIONE RISERVATA co, per il medesimo editore, ha
rito di noi uomini ma anche il mon- evano da gocce rosse e dense stil- qua sono riforniti di rugiada; le viti essiccante e quindi rendono la pelle anche tradotto – con l’originale
do naturale, elencò odori e sapori, i lanti da cedri e cipressi, incompa- producono dodici volte all’anno i più asciutta e incanutiscono i capel- greco a fronte – un testo di Teofi-
Gli inganni di Cleopatra
loro componenti, piante, fiori, foglie rabili con qualsiasi altro e ancora loro fiori soavi e l’uva, per cui si li, assorbendone l’umidità. Per non latto di Ocrida: Istruzioni al prin-
e radici, le loro combinazioni, la loro persistenti a distanza di centinaia vendemmia ogni mese. Da quelle dire dei disastri che procurano effe- Giuseppe Squillace cipe Costantino Porfirogenito, un
fabbricazione mediante «la mace- di metri. Alessandro Magno trovò parti le case sono deliziose perché minando eserciti interi, come quel- Olschki, pagg. X-194, € 22 manuale di morale e politica per
il figlio dell’imperatore Michele
VII Dukas, sul trono a Costanti-
nopoli dal 1071 al 1078.
—Continua da pagina I Guglielmi recuperò un capolavoro La novità fu quella di registrare quando Zubin, calato nella parte, Tra i consigli ve n’è uno che
Mephisto musicale unico nella storia non solo il concerto, ma il dietro le ne approfitta per allungare recita: «Bisogna attendere alla
» Con la forza già nei titoli, anni dell’interpretazione, il Quintetto in quinte di questa allegra brigata di qualche tenerezza a Jacqueline. Ne cosa pubblica come fa il timonie-
waltz luce dall’ovvio e dalla retorica. la maggiore «La Trota» di Franz straordinari musicisti amici - sortì un film musicale che re con la nave». In esso si ricorda
Negli ultimi tempi si divertiva a Schubert (1797-1828) consegnato «Che tempi!» esclamerebbe testimonia il livello culturale di che «pur dormendo, quasi si dà
BRINDES demolire la RAI di oggi, in alla più famosa ed eccezionale Gilberto Govi (1885-1968), ma in quegli anni, RAI compresa. Al pari più da fare di quelli che sono sve-
particolare l’ammucchiata dei talk delle esecuzioni, che avvenne nel senso positivo- per produrre un della BBC, che in perfetta sintonia gli». Osservazioni da collegare ad
DE MENEGHIN show. Era un bel comunista, 1969 a Londra (Queen Elizabeth film (ben 16 cineprese, una follia), ha avuto analogo destino a quello altre di Vladimir contro l’indo-
simile al lato buono di Don Verzé, Hall) con Zubin Mehta (33 anni) intitolandolo semplicemente «The della tv italiana, con corse al lenza. Qui però è il caso di fer-
che assumeva medici anche di che ormai direttore d’orchestra Trout». Per nulla preoccupandosi ribasso che oggi forse neppure un marsi. Non vorremmo che si so-
estrema sinistra purché bravi, affermato, riprende in mano il suo che fosse preso per un Angelo Guglielmi redivivo sarebbe spettino allusioni e critiche a
malgrado il solo odorar di strumento, il contrabbasso, e si documentario sulla pesca. In in grado di risollevare. Dove si qualche politico odierno.
comunismo fosse considerato dal unisce a quattro giovani di quella memorabile zingarata salva solo la mosca bianca di Rai 5: © RIPRODUZIONE RISERVATA

clero bigotto peccato mortale. straordinario talento: Itzhak vengono raccontati con gusto tutti domenica scorsa, con l’intero
Come nei primi anni 50 McCarthy Perlman (24 anni) violino, Pinchas i giochi e gli scherzi, prima palinsesto dedicato al ricordo di
Il breviario
(1908-1957), medaglia olimpica in Zukerman (21 anni) viola, con il dell’esecuzione, che sarà poi Graham Vick (1953-2021) e alle sue
del principe di Kiev
cinismo e fake, mise in atto violoncello di Jacqueline du Pré stellare. Compreso quello in cui un regie più eclatanti, era da bandiera
nell’oscurantismo USA di allora. (24 anni) moglie di Daniel intervistatore scambia Metha per al balcone. Sometimes it happens. Vladimir Monomach
Sempre attento e curioso, Barenboim (27 anni) al pianoforte. Barenboim, il quale poi si arrabbia © RIPRODUZIONE RISERVATA Aragno, pagg. 148, € 15
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IV Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202

Letteratura
l’aforisma
Scelto da Alfonso Berardinelli

Le donne più felici,


come le nazioni più felici,
non hanno storia

George Eliot
(1819-1880)

Addii. Luca Serianni, linguista e filologo italiano, era nato a Roma il 30 ottobre 1947. È scomparso il 21 luglio a Roma
Composizione
in prosa
che sembra musica
Franco Cordelli

di Gianluigi Simonetti

«D e la musique
avant toute cho-
se,/ Et pour cela
préfère l’Impair/
non a causa del suo distacco, ma della
sua innocenza. Che c’è di più inop-
portuno dell’innocenza?». Contra-
riamente a quel che potrebbe appa-
Plus vague et plus soluble dans rire a una lettura frettolosa, il pen-
l’air,/Sans rien en lui qui pèse ou qui siero è al servizio della sintassi, e
pose». («La musica prima di tutto/ non viceversa; è cioè al servizio del
e per questo preferisci il ritmo di- gesto, dell’armonia e della melodia
spari,/più morbido e solubile nel- del discorso. La musica prima di tut-
l’aria,/ senza nulla che pesi e si po- to, appunto, e poco importano le fa-
si»). I versi famosi di Arte poetica, di mose «storie» che cominciano a Ro-
Paul Verlaine, mi sono tornati in ma - quelle che annoiano il narrato-
mente leggendo Tao 48, il nuovo li- re di Barberini, che proprio per que-
bro di Franco Cordelli: anche lui pa- sto aveva smesso di scriverne: «non
re fatto soprattutto di musica. Musi- aveva scritto delle storie vere e pro-
ca dispari e senza peso, musica no- prie, bensì dei fac simile, diciamo
vecentesca, talmente matura e co- dei surrogati, (…) se le storie mi fan-
sciente di sé, talmente desueta, e no schifo e tuttavia mi viene da scri-
fuori moda anche, da non dover di- vere, accontentiamoci delle rimasti-
mostrare più nulla e poter suonare cature». Certo, non mancano alcuni
finalmente libera. Questa composi- persuasivi ritratti dal vero (per
zione in prosa piena di sprezzatura esempio quello di Aldo Busi, dipinto
gettyimages
– fatta di trentadue tasselli, invece in Orlando, o quello di Giorgio
che dei quarantotto promessi dal ti- Strelher in Alberico II), né alcuni pa-

Ascoltate, Vi racconto tolo e dall’indice - ruota in teoria in-


torno allo spazio, anzi a uno spazio;
il paesaggio di Roma, fisico e senti-
mentale, tanto narrativamente fer-
esaggi capitolini stupendi e miseri
(Corviale). Si riconoscono alcuni fat-
ti storici, come il rapimento di Aldo
Moro, e a volte perfino fattacci di

cos’è la grammatica tile («Roma è un luogo dove le storie


cominciano, cominciano tutte a Ro-
ma») quanto filosoficamente incon-
cludente. In pratica, credo che Tao 48
abbia piuttosto a che fare col tempo,
cronaca (in un sospetto di parodia
delle scritture di genere) sono a vol-
te evocati e incastonati nei luoghi in
cui si svolsero: il delitto di via Poma,
quello di Marta Russo alla Sapienza
La lezione di un maestro. La «scienza del leggere e dello scrivere» è un insieme di regole l’arco di ben quarant’anni in cui è o di Giovanna Reggiani a Tor di
che governano i sistemi fonologico, morfosintattico e lessicale ai quali si deve il funzionamento della lingua stato scritto è quello della vita pro- Quinto. Ma sono pezzi di realtà resi
fessionale del suo autore, sufficien- astratti e quasi irriconoscibili dalle
temente ampio per fare a pezzi, più domande, dall’esame continuo e di-
che per costruire, una visione del struttivo della realtà stessa. «In que-
mondo e dell’arte (del teatro oltre sta storia, così pensava, non c’è sto-
che della letteratura) lineare e coe- ria»; non c’è niente da fare, in Tao 48
rente. Per cui il progetto stesso non lo stile conta molto più dei fatti e
di Luca Serianni può che offrirsi, alla fine, nella sua delle azioni e in qualche modo se li
frammentarietà e nella sua - proget- mangia: tanto è anacronistico e no-
tuale, appunto - incompiutezza: vecentesco Cordelli – senatore ro-

Q
ual è l’oggetto della so del tempo i suoi modi di vivere, zione la propria lingua materna. «Nel mosaico vi sarebbero stati dei mano accerchiato da scrittori (e cri-
grammatica? Come si è messo in relazione con gli altri, il ricordo Nessun italofono, anche se analfa- vuoti, alcune tessere non c’erano tici?) che non stima, perché sordi al-
avviene per altre ha teorizzato l’organizzazione del- beta, direbbe io avere fame, perché più», ammette sornione Cordelli la musica: per loro raccontare è tut-
parole cariche di le istituzioni giuridiche e sociali. La ogni bambino, più o meno fra i due nella nota che chiude il libro, ma to, interrogarsi una perdita di
tradizione e tradi- geografia intende educare l’alunno Studiare con lui e i tre anni, ha interiorizzato la re- «non è Roma una città in rovina?». E tempo e di energia. Come ha notato
zionalmente legate fin dalle elementari a guardarsi in- è stato un privilegio gola per la quale il pronome di au- del resto teoria e pratica, intimità e un suo lettore solidale, Andrea Ca-
all’esperienza sco- torno, per capire ciò che può avve- to-riferimento (io) richiede una storia, spazio e tempo convergono, terini, «Moravia decostruisce la re-
lastica, anche il termine grammati- nire sopra la sua testa (le piogge) o specifica forma verbale: ho, per in fondo, nel titolo: Tao, come il altà raccontandola al dettaglio, Cor-
ca evoca cose molto diverse tra lo- sotto i suoi piedi (i terremoti) e per l’appunto, o magari ci ho (pronun- principio filosofico cinese che allude delli moltiplicando gli interrogati-
ro. Per un professionista sessan- confrontarsi con la realtà ambien- Ho avuto la fortuna di poter ciato “ciò”) nel registro colloquiale, al fluire dinamico della realtà; e co- vi»; ma questo non vuol dire che il
tenne, che a suo tempo abbia fatto tale ed economica del mondo con- essere tra coloro che hanno o aggio o tengo nei dialetti meri- me l’istituto ospedaliero sulla Cassia mosaico, per quanto lacunoso e iro-
buoni studi superiori ma poi si sia temporaneo. Quanto alla gramma- studiato con Luca Serianni. dionali; tutte forme perfettamente che Cordelli frequenta da dieci anni nico, non restituisca alla fine un’im-
occupato di altro – poniamo di im- tica, il confine tra specialisti e non Come molti suoi allievi che lecite nelle rispettive norme di rife- per controllare l’esito di una terapia magine precisa e tragica del nostro
port-export o di ortopedia –, la sto- specialisti non attraversa solo il oggi insegnano nelle scuole e rimento, mentre sarebbero impos- anticoagulante orale («finché il ran- spazio-tempo; più che in tanti afoni
ria sarà probabilmente la disciplina merito del sapere – manualismo nelle università, ho imparato sibili io ciavere o ciavé o tené fame. ge sarà rispettato io vivrò»). non-fiction novel. In Tao 48 ci sono,
che si interessa di guerre («Chi ha spicciolo, da quiz televisivo, da una dai suoi libri ma ancora di più Lasciamo da parte le alterna- La musica di Cordelli risuona fatti a pezzi, gli ultimi quaran-
vinto la battaglia di Trafalgar?»); la parte; più articolata stratificazione dalla sua voce: è stata, per tive offerte dai dialetti o dai cosid- innanzitutto nella sintassi, stru- t’anni italiani: la fine della politica
geografia, di monti, fiumi, descri- intellettuale, dall’altra – ma persi- tutti noi, una guida detti “italiani regionali” (le varietà mento sempre perfettamente accor- come tentativo di cambiare il
zione di stati («Quali sono i confini no lo statuto concettuale del termi- fondamentale. Chi ha d’italiano condizionate dal siste- dato: quel suo procedere razioci- mondo, «l’affrancamento dell’ar-
della Francia?»); la grammatica, di ne e la sua stessa definizione. frequentato le sue lezioni ma dialettale soggiacente) e limi- nante (ma di una ragione che divora te dall’arte», la riduzione della so-
classificazione linguistica («Vorre- L’accezione tradizionale si nelle aule della Sapienza o in tiamoci a una variante largamente se stessa per eccesso di dubbi, ridu- cietà a teatro, il trionfo della di-
sti: seconda persona, modo condi- fonda sull’identificazione della una delle scuole d’Italia in cui presente nell’italiano comune, co- cendosi a «personale superstizio- strazione universale.
zionale, tempo presente»). grammatica con la cultura scritta era spesso invitato me c(i) ho «ho», con ci attualiz- ne»), quell’incedere alla Moravia, © RIPRODUZIONE RISERVATA

Questa riduzione delle mate- (attraverso il latino, la parola risale difficilmente non ne è stato zante. Questo ci è uno di quei tipici tutto pause, correzioni e rettifiche:
rie apprese negli anni di studio a – è noto – al greco techne gramma- toccato: per lo sguardo lungo, «elementi ridondanti ai quali la «Non gliene importava niente, No,
Tao 48
una minuta, anche se sbiadita, pre- tiké «scienza del leggere e scrive- per il senso profondo di una comunicazione parlata ricorre di non è esatto, non percepiva, non lo
cettistica è la conseguenza dell’ap- re») e dunque sulla contrapposi- missione che attraverso la frequente, in forme diverse da voleva percepire, che si desse una Franco Cordelli
parato valutativo-sanzionatorio zione tra il grammatico, la persona cura della lingua si proiettava quelle usate nello scritto» questione del genere». E tutto con- La nave di Teseo,
messo in atto dalla scuola e dei suoi cólta depositaria del sapere, e il su un piano civile più ampio. (D’Achille): attestato da almeno un traddizioni e dilemmi: «Lo irritava pagg. 352, € 20
inevitabili riti (interrogazioni- profano, soggetto all’errore e biso- La lista delle sue onorificenze paio di secoli, non ha trovato sta-
scrutini-esami). Nel ricordo di gnoso di una guida. Ma nella lin- era lunghissima: professore bile registrazione nella scrittura,
esperienze ormai lontane si fissa il guistica contemporanea per gram- emerito della Sapienza, forse soprattutto per la difficoltà
momento saliente di quel percorso, matica di una lingua si intende accademico dei Lincei, della resa grafica. La riprova sta-
la domanda puntuale che ammette piuttosto «l’insieme delle regole accademico della Crusca, rebbe nel fatto, notato tempo fa,
una sola risposta, senza margini di che ne governano i sistemi fonolo- vicepresidente della Società che in combinazione con i prono-
dubbio: sarebbe impensabile nega- gico, morfosintattico e lessicale, al- Dante Alighieri, socio mi atoni lo, la, li, le, ne, l’uso del ci
re la vittoria della flotta inglese nel la cui complessa interazione si deve dell’accademia delle Scienze attualizzante (nella variante fone-
1805, sostenere che la Francia con- il funzionamento della lingua stes- e Lettere di Torino e molto tica ce) è pressoché obbligatorio
fini anche con i Paesi Bassi, asserire sa intesa come codice semiotico altro. Ma il tratto dominante nel parlato: a una domanda come
che vorresti è una terza persona. deputato alla comunicazione inter- del suo carattere era «Hai l’ombrello?» la risposta
Naturalmente la scuola (la cultura, personale» (così Edoardo Vineis, in l’attenzione verso gli altri: era usuale è «Ce l’ho», mentre L’ho si
la scienza) hanno tutto il diritto di Dizionario di linguistica diretto da questo, oltre alla profondità collocherebbe ai limiti dell’accet-
nutrire ben altre ambizioni, anche Gian Luigi Beccaria, Einaudi, Tori- del pensiero, a farne un tabilità. In casi del genere siamo di
guardando solo a queste tre mate- no, 1994, pagg. 353). Guardando le maestro per chiunque avesse fronte a un episodio di vera e pro-
rie. La storia punta a far riflettere – cose da questa prospettiva, dobbia- la possibilità di poterlo pria “grammatica del parlato”,
nientemeno – sui molteplici modi mo allora riconoscere che tutti i ascoltare. senza corrispettivi nello scritto.
in cui l’uomo ha realizzato nel cor- parlanti padroneggiano alla perfe- —Matteo Motolese © RIPRODUZIONE RISERVATA Scrittore italiano. Franco Cordelli nel suo studio

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Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202 V

Letteratura Blaise Cendrars


Poeta e narratore
da radiodramma

Blaise Cendrars, pseudonimo di del cubismo. Di lui è ora tradotto Francesco Ferdinando e sua
Frédéric Sauser (1887-1961), il radiodramma Serajevo, moglie, scatenando la prima
esordì con poesie d’avanguardia trasmesso per la prima volta nel guerra mondiale. Cendrars
influenzato da Rimbaud e 1955 in Francia (Marietti 1820, avvicenda una pletora di
Apollinaire. Narratore, pagg. 96, € 10). È opera che personaggi, tra i quali s’insinua la
giornalista, aderì fin dagli inizi ruota attorno all’attentato del 28 figura del Caso. Che si fa beffe di
alle tecniche futuristiche e a una giugno 1914, quando il serbo tutti e poi trascina i fatti nelle
sorta di trasposizione letteraria Gavrilo Princip uccide l’arciduca impietose giravolte della guerra.

freschi di stampa
Piergiorgio Bellocchio. Il saggista nella casa di Piacenza dove si conservano nella biblioteca i suoi diari
Viaggio letterario
a cura di Gino Ruozzi
in compagnia
Monstrorum Historia dell’asino platero
Ulisse Aldrovandi Lamberto Maffei
500 anni fa nasceva Ulisse
Aldrovandi, naturalista, illustre
professore dell’Università di
Bologna e tra i fondatori della
scienza moderna. Un trattato di Lina Bolzoni
sull’uomo basato sullo studio
di mostri e prodigi della
natura: un capolavoro. A cura
di Lorenzo Peka.
U na delle attività pre-
ferite dai critici lette-
rari è indagare i rap-
porti intertestuali,
to particolare si capisce, oltre che
dal carattere lirico della scrittu-
ra, dalle citazioni che aprono i
vari racconti, dove incontriamo
cercare cioè quali sono i testi con Musil, William Blake, Melville,
cui l’autore dialoga. Nel nostro Matisse, Terzani, Caproni, Sene-
caso l’autore ci risparmia questa ca, Foucault, Montaigne, van Go-
fatica: ci dice subito che si ispira gh, Gino Bartali, García Lorca,
a Platero e io, che Juan Ramón Borges, Lewis Carroll, Magritte,
Moscabianca Jeménez (premio Nobel per la un insieme di personaggi che
pagg. 320, letteratura nel 1956) scrive fra il rinviano alle letture, alla biblio-
€ 24 1907 e il ’16. Il poeta percorre le teca, e che nello stesso tempo ar-
campagne dell’Andalusia in ricchiscono il gruppo degli amici
compagnia di Platero, un asino con cui il libro dialoga.
La notte dei bambini dolcissimo e saggio; «un libro di Incastonati fra un Prologo e
rara, gentile bellezza», come un Epilogo abbiamo 12 capitoli,
scrive Francesca Romana de’ An- che è difficile definire: Platero e
Maristella Lippolis
gelis nella introduzione. Diadorin, il Giallo e il Blu sono i
C’è una antica tradizione personaggi che forniscono l’inte-
Nel 2070 Roma si chiama per cui leggere vuol dire parlare laiatura del racconto ( poi c’è
Tauersiti e gli abitanti vivono con gli autori che leggiamo, che Vossignoria, l’interlocutore, ov-
nella continua minaccia di diventano nostri amici. E è inte- vero noi, il pubblico dei lettori,
agf
dittature e malattie. In questa ressante vedere come un gruppo con cui via via l’autore interlo-
condizione di violenza paura e di amici viene evocato intorno e quisce), ma è un racconto che si
degrado l’unica voce alternativa
è quella delle donne. Che
oppongono un’ostinata e
creativa resistenza.
Un diario di cocci dentro questo libro: l’amico che
regala il libro di Jeménez a Maffei
mentre sta preparando in Nor-
male un esame di fisiologia del
apre su infinite dimensioni, su
sogni, ricordi, riflessioni morali,
il tutto affidato a un linguaggio
che è diventato un po’ la cifra di

e chiodi rugginosi cervello; l’amica Adriana Fioren-


tini, grande scienziata e sua pre-
ziosa collaboratrice, cui il libro è
dedicato; Cecilia Seghezzi che
Lamberto Maffei, un linguaggio
volutamente semplice che è però
ricco di memoria culturale, di po-
esia e di scienza, e che non esita
Piergiorgio Bellocchio. Un memorabile «magazzino» di appunti, traduce in immagini e colori al- a interrogarsi sulle questioni
spunti, abbozzi, ritagli e semilavorati tratti da duecento agende cuni momenti del libro. È un pec- fondamentali, a esprimere il suo
cato che per ragioni economiche giudizio morale sul mondo.
Vallecchi manoscritte, numerate e ordinate con la massima cura le immagini siano state pubbli- Troviamo qui l’occhio del
pagg. 264, cate in bianco e nero, ma ci pos- fanciullo, il gusto del gioco, del-
€ 16 siamo fare un’idea dei colori dal- l’andare senza meta, il bisogno di
la bella copertina. E i colori sono tener vivo il pensiero, e insieme
importanti: compaiono subito la fantasia, il sogno e soprattutto
Nei luoghi ideali nel titolo (i colori del mondo) e la meraviglia. Il fascino della pit-
per la camporella poi con una invenzione davvero tura è fortemente presente tanto
di Gino Ruozzi intrigante il Giallo e il Blu diven- che cadono i confini, i personaggi
tano personaggi dei racconti, ac- dei pittori diventano vivi, così co-
Davide Bregola
canto a Platero ( l’asino di Jimé- me i loro colori.

Q
uesto è un libro me- serrature rotte, cornici, immaginette, ti, secondo una consolidata tradi- nez che forse non è morto e che in Questo libro, si diceva, si
«Registrare, sbobinare, morabile. Ho sem- ritagli, scampoli, cocci… Da qualche zione saggistica e satirica. ogni caso continua a vivere attra- presenta come ispirato da un al-
cercare di salvare voci». pre manifestato la anno è diventato il lavoro che mi oc- Bellocchio, scrive D’Amo, è verso i libri e i loro lettori) e a tro e proprio Jiménez aiuta a co-
Racconti che compongono un predilezione per i cupa di più, e la più parte del lavoro «un moralista, che riflette e scrive Diadorin, il ragazzo che fugge dal struire un mondo altro, quello
affettuoso repertorio di vite, diari, gli zibaldoni, i consiste non già nello scrivere, ma vivendo la permanente tensione tra suo paese a cavallo del suo asino. del sogno, della poesia, delle li-
nati dall’amore per le terre di libri di pensieri e di nel ritagliare, incollare, sottolineare, com’è e come dovrebbe essere»; nel Giallo e Blu sono a loro vol- bere associazioni, un mondo che
Po. Ispirati da quel «mondo aforismi, i testi dei e inventariare-sistemare con indici «suo originario materialismo natu- ta fuggiti dai quadri, hanno viene costruito via via da uno
piccolo» e insieme «magico» moralisti, da Seneca a Erasmo, da cose che non serviranno mai né a me ralistico, sa e si ostina a sostenere un’anima (come suggerisce Kan- scienziato che è impegnato nella
di Bacchelli, Guareschi e Celati. Machiavelli e Guicciardini a Montai- né a nessuno». Ottica, termini e cita- che gli uomini non sono propria- dinskij) e sono molto diversi: ricerca, nell’Università, nell’Ac-
gne e Pascal, da Leopardi a Kraus, zioni che collocano l’opera, con evi- mente nati per essere felici» ma estroverso e avventuriero Giallo, cademia dei Lincei. C’è una cita-
Kafka, Sbarbaro, Adorno, Flaiano, dente consapevolezza, nella tradi- «non sa trattenere l’indignazione introverso e stanziale Blu. In ef- zione di Musil che apre il Prolo-
Fortini. Per me sono di una straordi- zione della letteratura moralistica della vita offesa». fetti il mondo delle immagini, go: «Un uomo che vuole la verità
naria potenza etica ed estetica, un europea. Penso alle «provviste di Il pensiero di Bellocchio è pe- della pittura, è continuamente diventa scienziato, un uomo che
confronto esistenziale indispensabi- idee» di Jean Paul, al «magazzino di netrante e fuori moda; frequenti le presente. Questi racconti, scritti vuole lasciare libero gioco alla
le, acuto, spesso irriverente e anche pensieri» e ai «granai di riserva» di analisi sociali e i ragionamenti sulla per lo più molti anni fa, sono sua soggettività, diventa magari
divertente. Quasi sempre spiazzano, Carlo Dossi, ai «quaderni di appun- sconfitta della sinistra. Ne è prota- molto vicini al periodo in cui, con scrittore; ma che cosa deve fare
Avagliano mostrano di quanti luoghi comuni ti» di Elias Canetti. gonista la storia, presente e passata; Adriana Fiorentini, Lamberto un uomo che vuole qualche cosa
pagg. 144, siamo fatti, di quanta assuefazione al Diario del Novecento deriva da quella storia che l’odierna società Maffei scriveva Arte e cervello, un di intermedio tra i due?» Potrem-
€ 16 potere e al pensiero dominante. oltre 200 agende manoscritte nume- borghese, dominata dall’avidità e libro che ha fatto scuola. E pro- mo rispondere così a questa do-
Per questo e altri motivi Diario rate e ordinate con la massima cura. dalla volgarità, vuole cancellare. prio l’interesse che questo neu- manda: può scrivere Platero e i
del Novecento è un grande libro, di Esse sono la fonte di questa nuova e Bellocchio difende perciò con i pro- roscienziato ha per le immagini colori del mondo.
Area di risulta quelli che offrono metodo e conte- in parte differente opera che è il libro. pri quaderni e questo specifico dia- ne ha fatto, alla Scuola Normale, © RIPRODUZIONE RISERVATA

e altri affioramenti nuti, illuminano e provocano, pos- Tutti i testi sono stati infatti scelti e rio il valore imprescindibile e reatti- un interlocutore prezioso per gli
sono anche infastidire ma non la- ricomposti da un lavoro certosino vo della memoria. storici dell’arte, come Paola Ba-
Platero e i colori del mondo
sciare indifferenti. È di queste opere che ha avuto lo scopo di costruire In chiusura non posso che da- rocchi e Salvatore Settis e perfino
Giuseppe Rosato
che ha bisogno la società per appro- un’opera autonoma, ricavata dai re meriti alla casa editrice il Saggia- per una letterata come me. Che Lamberto Maffei
fondire il processo di coscienza in- quaderni eppure ricomposta con tore che in poco tempo ha pubblica- del resto si tratti di uno scienzia- Studium, pagg.92, € 12
Da alcuni decenni Rosato dividuale e collettiva. l’idea di farne un libro del 2020. to sia Diario del Novecento sia Gior- gettyimages
(classe 1932) conduce una Il libro è di 600 pagine, compo- Nel tenace e capillare impegno nalismo culturale di Alfonso Berar-
sistematica ricognizione sto di 20 capitoli che si estendono di rivisitazione delle agende origina- dinelli, che in congeniale sodalizio
morale dell’Italia di oggi. Come cronologicamente dal 1980 (Fine di li (che restano un ingente patrimo- ideò e scrisse con Bellocchio la rivi-
Flaiano, di cui è stato uno un’epoca) al 2000 («Come se Dio ci nio da esplorare) ha avuto un ruolo sta «Diario» (1985-1993). Di Belloc-
dei più giovani e ultimi amici, fosse»). Bellocchio stesso ne indica capitale Gianni D’Amo, curatore del- chio, nato a Piacenza nel 1931 e
lo fa in modi frammentari forma e prospettive: «Questo non è l’opera e amico intimo e politico di morto il 18 aprile scorso, ha scritto
e aforistici: lucido, arguto, un diario né il mio Zibaldone (si li- Bellocchio, con il quale ha condiviso su queste pagine (il 24 aprile) un
penetrante. cet…) – è un magazzino, un deposito ideali, iniziative e disincanti. A preciso e affettuoso ricordo Goffre-
dove si raccoglie, si accatasta di tut- D’Amo si deve perciò un grato e rag- do Fofi, rievocando soprattutto
to, senza ordine alcuno, senza crite- guardevole riconoscimento per l’essenziale e comune esperienza
rio: appunti, spunti, materiali ab- l’impresa portata a termine. dei «Quaderni piacentini».
bozzati, semilavorati (utilizzabili Le agende come il libro atte- © RIPRODUZIONE RISERVATA

per se stessi o potenzialmente, ma stano un’altra caratteristica creati-


non più forse d’un 10%)… e ahimè un va di Bellocchio: il dialogo tra testi
Diario del Novecento
sacco di minutaglia, trash… come i e immagini (per lo più ritagli di
Arsenio nostri vecchi che non buttavano via giornali), che sono accostati per af- Piergiorgio Bellocchio
pagg. 72, nulla, dalle boccette vuote ai chiodi finità e per contrasto, producendo A cura di Gianni D’Amo
€ 10 arrugginiti, dai rubinetti alle chiavi, spesso effetti sarcastici e irriveren- il Saggiatore, pagg. 616, € 35 Burrotaxi. Un gruppo di asini in attesa di turisti a Malaga
https://filecrypt.cc/Container/12CCC87401.html https://www.keeplinks.org/p41/5dc59c2c16371

VI Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202

Libri e persone Giovanni papini


Come procurarsi
un libro senza pagarlo

Ritorna l’opuscolo di Giovanni dei seguenti modi. 1) Lo chiede in in prestito in biblioteca; 6) Lo


Papini, del 1953, dal titolo Le omaggio all’editore; 2) Lo chiede cerca in una biblioteca
disgrazie del libro in Italia (Luni «in grazioso dono» all’autore; 3) circolante; 7) Lo ruba, se gli
Editrice, pagg. 32, € 8; Cerca di farselo «regalare da riesce, «in casa di un conoscente
prefazione di Roberto Palazzi). qualcuno che l’abbia ottenuto o nella bottega di un libraio». Se
Pagine fulminanti, in cui ricorda gratis»; 4) Lo chiede «in prestito questi mezzi falliscono, prende
che quando un «italiano desidera a un amico, col segreto proposito una «decisione eroica»: lo
leggere un libro», ricorre a uno di non restituirlo»; 5) Lo prende compra.

Letture domestiche. Luigi Contu davanti a una delle librerie di casa con i volumi ereditati dal nonno Rafaele e dal padre Ignazio
Avventurosa vita
della libreria
sulla collina
Alba Donati

di Andrea Kerbaker

A volte i posteri sono


più meritocratici della
vita. Prendete il caso
di Pia Pera, traduttri-
blicato ora. Duecento pagine fitte
di osservazioni, liste di titoli da
leggere divisi per argomento, os-
servazioni varie, ritratti dei fre-
ce e scrittrice raffinata, anticon- quentatori del suo spazio. Per
venzionale appassionata di giar- esempio la bambina di dieci anni
dini, collaboratrice importante di che ha scelto Stai zitta di Michela
questo giornale, per cui fu titolare Murgia. «”Ma è per te? Forse non
per alcuni anni della rubrica «Ver- è tanto adatto”, dico immaginan-
deggiando». Quando, nel 2016, do che la ragazzina si stata tratta
una malattia spietata, la SLA, la in inganno dalla copertina a fu-
portò via, pareva destinata al rapi- metti. Alza gli occhi e mi fulmina:
do oblio destinato agli outsider. Al “Lei non si preoccupi”».
contrario, nel decennio successi- Non ci sono soltanto le per-
vo alla sua scomparsa, anziché es- sone fisiche, tanto più che anche
sere vittima del consueto cono il periodo del diario si incrocia
d’ombra del periodo, ha incontra- con alcuni mesi di chiusura per
to un crescente successo di pub- pandemia. Poco importa: in realtà
blico, ispirando anche il libro di il testo è una scusa per parlare de-
Emanuele Trevi, Due vite, l’anno gli affetti, a cominciare da quelli
scorso meritato vincitore dello familiari: zii, zie e parenti vari che
Strega. Sarebbe stata contenta; e si sono alternati nelle strade e nei
ancora di più lo sarebbe se potesse giardini del paese; e i genitori, an-
vedere il recente diario di Alba ziani, da accudire nelle difficoltà

L’italia del Novecento


Donati, La libreria sulla collina (Ei- dell’invecchiamento. Su tutti, le
naudi), dove il suo nome campeg- ombre degli scrittori (Ombre dal
gia in moltissime pagine e ricorre fondo si chiamava il bel libro in cui
tra le richieste degli acquirenti. Maria Corti raccontava dell’archi-

nella biblioteca di casa Similia similibus. Anche Alba


Donati è una notevole outsider del
nostro mondo letterario. Poetes-
sa, organizzatrice di iniziative
culturali, presidente del Vieus-
vio di manoscritti contemporanei
che aveva immaginato e creato al-
l’Università di Pavia). Con gli au-
tori, vivi e scomparsi, la Donati è
in costante colloquio. C’è l’ama-
Luigi Contu. Un viaggio tra i volumi raccolti dal padre Ignazio permette all’autore di gettare seux, nel 2019 decide di cambiare tissimo Giovanni Pascoli, che
uno sguardo sull’intera saga familiare, che si è intrecciata con fatti e personaggi del secolo breve vita. Torna a Lucignana, il suo pa- aveva casa a pochi chilometri da
ese natale, minuscolo borgo in lì, spesso visto attraverso le paro-
provincia di Lucca, e ci apre una li- le di Cesare Garboli («di Cesare
breria. Prima di farlo, telefona al eravamo tutte innamorate»). Ci
più grande esperto del settore, sono poetesse e narratrici anglo-
Romano Montroni: «Vorrei aprire sassoni, come Sylvia Plath o Vir-
una libreria nel mio paese». «Be- ginia Woolf, quella vera e quella
di Paolo Armaroli ne. Quanti abitanti fa?» «180». raccontata da Michael Cunnin-
«Bene, 180mila diviso…». «Non gham, un uomo bellissimo che la
180mila, 180». «Sei pazza». Non lo Donati nella sua vita precedente

«H
o desiderato carta. Ma Luigi la perde. Anni dopo scoperte non finiscono mai. Nonno nunciata dopo il 25 aprile del 1943: è: ha la passione e la tenacia delle ha conosciuto di persona. Ecco
fin da gio- la seconda moglie del padre lascia Rafaele aderisce al fascismo e fino «Strano popolo, l’italiano. Quaran- imprese migliori. In aprile avvia Emily Dickinson e Wislawa
vane di di- la casa in affitto e Luigi ha poco all’ultimo, fino al 25 luglio del 1943, tacinque milioni di fascisti e qua- un’operazione di crowdfunding Szymborska, venerate come me-
ventare uno tempo per fare un inventario della non cambierà idea. A dispetto della rantacinque milioni di antifascisti. per finanziare l’operazione. Chie- ritano; ogni tanto compare un
scrittore, biblioteca paterna. dittatura, delle leggi razziali, della Ma non risulta che gl’italiani siano de un contributo minuscolo, come ispiratore più occulto, il librario
credo che Accompagnato dalla figlia Lu- disfatta bellica, delle centinaia e novanta milioni». La verità è che il paese: 5 euro a testa, con un scozzese Shaun Bythell, autore
sia il sogno nascosto di quasi tutti i dovica – ma nel corso del racconto ci centinaia di vittime per il bombar- paradossalmente si poteva seguire obiettivo di 7.000. Le donazioni qualche anno fa di un diario ana-
giornalisti. Un miraggio rimasto ta- imbattiamo negli altri due figli, damento di Roma a pochi giorni Mussolini al Nord o combattere da arrivano online, per lettera, perfi- logo, pubblicato da noi con il tito-
le: mi sono ritenuto non all’altezza Francesco e Ignazio, nella nonna dalla caduta del regime. Nel quar- partigiani il nazifascismo per lo no da persone che la fermano per lo Una vita da libraio.
del compito». Così scrive il direttore Maria, nella mamma Regina – Luigi tiere di San Lorenzo devastato dalle stesso motivo: «L’onore della Pa- strada mettendole in mano una Come ogni buon libro an-
dell’Ansa Luigi Contu nell’epilogo fa un’infinità di scoperte. A rivelar- bombe si reca immediatamente Pio tria». Valga quanto mi disse Alberto banconota. La libreria Sopra la glosassone, quello di Bythell ave-
del volume I libri si sentono soli (edi- gliele sono le tante carte che consul- XII immortalato in quella famosa Predieri, un eminente giurista Penna, nome ispirato da Seamus va il dono supremo dell’umori-
to da La nave di Teseo) la cui prosa ta con intelletto d’amore misto a cu- fotografia che lo ritrae con le mani combattente per la libertà. Heaney, apre il 7 dicembre del smo, che invece in questo equiva-
sconfina a ogni pagina nella poesia riosità tipica del giornalista di razza. levate al cielo. E la gente, mentre lo Il padre Ignazio non è da me- 2019. Neanche due mesi, e il locale lente italiano latita: peccato. Pa-
e desta nel lettore continue emozio- Non ha mai conosciuto il nonno Ra- Stato è al collasso, vede nel pontefi- no. Lui, giornalista di prim’ordine di va a fuoco per un corto circuito. zienza, non si può avere tutto.
ni. La verità è che il miraggio di Con- faele, che carduccianamente scrive ce l’estrema speranza. Mentre Vit- sentimenti liberali, i libri non li ha Per ricostruirlo, nuova raccolta di Consoliamoci con le liste dei libri
tu si è avverato. E questo fantastico e ha molte altre virtù. Un uomo fuori torio Emanuele III, che accorre po- mai lasciati soli ma gli ha sempre te- fondi tra i lettori, stavolta con un ordinati, che concludono ogni
racconto, come lui lo chiama, lo con- dal comune. Giovanissimo, s’inna- co dopo, viene accolto a sassate. A nuto buona compagnia. L’ho fre- obiettivo più consistente: rag- giorno di diario: quattro, cinque,
sacra scrittore in quinci e quindi. questo punto l’autore di questo av- quentato di continuo soprattutto ai giunto anche questo. Nel frattem- sei titoli che messi in fila fanno un
L’importante, sosteneva quella len- vincente racconto si domanda co- tempi in cui era portavoce di Amin- po, pandemia e primo lockdown. elenco decisamente unico e assai
za di Giulio Andreotti, è scegliersi il ruolo me sia stato possibile che un intel- tore Fanfani – un gigante a dispetto Quando la libreria riapre, grazie attendibile del gusto dei lettori
bene i propri ascendenti. E lui è stato del nonno lettuale del rango di suo nonno Ra- del mezzo toscano: fu il solo che da alla sua vicenda avventurosa rac- indipendenti contemporanei.
baciato dalla fortuna. Perché ha Rafaele, studioso faele abbia potuto abbracciare la ministro dell’Interno rifiutò i cento contata dai media e sui social, è © RIPRODUZIONE RISERVATA

avuto un nonno paterno come Rafa- in contatto causa fascista senza ricredersi. Ma milioni di lire mensili per le spese entrata nel cuore dei lettori della
ele e un padre come Ignazio che di li- con Ungaretti il suo interrogativo pecca – se ci è d’istituto – quando era presidente Toscana e di mezza Italia. Dopo un
La libreria sulla collina
bri ne hanno letti tanti e hanno la- e Valéry consentito – d’ingenuità. Perché del Senato e del Consiglio. Prima di anno, Alba Donati inizia a tenere
Alba Donati
sciato le loro impronte digitali dap- non si possono giudicare i fatti del accettare l’incarico Ignazio mette le un diario, che copre il primo se-
pertutto: su saggi, riviste e tanto al- passato con gli occhi di oggi. Altri- mani avanti: «Non ho mai votato Dc mestre del 2021 ed è il libro pub- Einaudi, pagg. 196, € 17
tro ancora. Poi, si capisce, Luigi ci mora di Albert Einstein e, per il suo menti dovremmo condannare la e sono divorziato». Ma Fanfani fa
hai messo del suo. E, inutile dirlo, si tramite, della scienza. Della quale maggior parte degli scrittori, dei spallucce e replica: «Tutto questo
vede a occhio nudo. nel corso degli anni diventa un ec- poeti, degli artisti che, non avendo può interessare solo ai preti». Lui sì
Questo struggente libro rac- cellente divulgatore. Una vita av- mai conosciuto la democrazia, in- che sapeva valutare gli uomini.
conta, attraverso i libri e gli innu- venturosa, la sua. Perché non ha di- neggiarono a Mussolini. Come il padre, anche Luigi ha
merevoli documenti, una famiglia mestichezza soltanto con le riviste A differenza del fratello Luigi, trasmesso ai suoi tre figlioli una sua
– i Contu, per l’appunto, legati alle che dirige e con gli intellettuali con nonno Rafaele non segue Benito mappa fatta di titoli di una ventina di
radici sarde – e al tempo stesso è un i quali entra in contatto: da Giuseppe Mussolini a Salò. Si risparmia così libri. I primi che gli sono venuti in
viaggio attraverso il Novecento. Ma Ungaretti a Paul Valéry. Insomma, le traversie del fratello, che durante mente. Ecco che tutto scorre, per
sì, attraverso la storia patria. Tutto non è solo un raffinato studioso tut- le radiose giornate del 1945, quando dirla con Eraclito: una famiglia, i li-
nasce per caso, se così si può dire. to rinchiuso in una torre d’avorio. molti repubblichini sono passati bri, una storia. La nostra storia pa-
Ignazio, il padre, è ricoverato in No, gli eventi lo fanno uomo d’azio- per le armi, rischia la vita. Che però tria. Con le sue luci e le sue ombre.
una clinica ed è sul punto di subire ne nella Grande Guerra. Durante la gli viene risparmiata perché a sua © RIPRODUZIONE RISERVATA

un’operazione. Quasi prevedesse la quale per i suoi atti coraggiosi meri- volta l'aveva salvata a non pochi
fine, che interviene appena il gior- ta medaglie al valore. E vengono allo partigiani che testimoniano in suo
I libri si sentono soli
no dopo, consegna al figlio Luigi scoperto gli orrori della guerra e gli favore. Uno spaccato di storia tra
una sorta di mappa della biblioteca errori di Cadorna. fascismo e antifascismo che accre- Luigi Contu
di casa sua. Quasi un’isola del teso- Come gli esami per Eduardo, dita l’irridente battuta di quella ma- La nave di Teseo
ro. O, meglio ancora, dei tesori di per l’autore di questo bel libro le lalingua di Winston Churchill pro- pagg. 271, € 20 Cottage letterario. La libreria aperta da Alba Donati a Lucignana (Lucca)

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Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202 VII

Storia e storie archivio storico luce


foto inedite della visita
di Hitler a roma nel 1938

È ora disponibile a Roma, presso la prezioso album fotografico era archivistici sottratti illecitamente a
sede dell’Archivio Storico Luce a stato sequestrato nel mese di numerosi Archivi Storici comunali e
Cinecittà, un album fotografico maggio 2020 dai Carabinieri, che lo provinciali dell’Italia centrale.
contenente 38 immagini in bianco avevano individuato nell’abitazione Tutte le fotografie hanno la
e nero, scattate a maggio del 1938 di un collezionista dell’Aquila, stampigliatura “Luce” e furono
per documentare i preparativi a responsabile di aver messo in scattate da Maceo Casadei ed
Roma in occasione della visita vendita su un noto sito di Edoardo D’Accurso, entrambi
istituzionale di Adolf Hitler. Il e-commerce diversi documenti fotografi dell’Istituto.

A Torino. Ada Gobetti, nel 1966, accoglie il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat giunto a inaugurare la targa commemorativa per i 40 anni della morte
di Piero Gobetti. A destra, Norberto Bobbio, alle spalle di Ada Gobetti, Franco Antonicelli La militanza
napoleonica
del Romanziere
Alexandre Dumas

di Luigi Mascilli Migliorini

A fare il conto c’è da rima-


nere davvero impres-
sionati. Alexandre Du-
mas ha collezionato
cordo di un padre che non aveva
mai smesso di ammirare e quel pa-
dre simbolico che per tutta la sua
generazione, generazione romanti-
nella sua vita 654 opere. Le ha riem- ca, generazione “nata col secolo”
pite di 4056 personaggi principali, come scrive di sé Victor Hugo, era
8872 personaggi secondari e 24.339 diventato Napoleone. Pensato dopo
“comparse”, per un totale di più di una gita all’isola d’Elba e nell’arci-
37mila eroi “di carta”. Alla sua morte, pelago toscano in compagnia del fi-
meno che settantenne, solo un testo, glio di Gerolamo Bonaparte, il Conte
pubblicato postumo, restava fuori da di Montecristo è, in realtà, il vero li-
questo immenso castello di pagine, bro napoleonico di Alexandre Du-
da questo sterminato territorio della mas. L’epica vendetta di Edmond
fantasia. Era il Grande Dizionario di Dantès, è anche la vendetta che
cucina nel quale egli aveva riversato un’intera generazione affida allora
tremila ricette raccolte un po’ ovun- alle pagine degli scrittori e degli sto-
que negli infiniti vagabondaggi che rici nelle quali le imprese napoleo-
avevano caratterizzato la sua vita. niche illuminano la sonnolenta e
Ricette, dunque, infarcite di ricordi codarda età della Restaurazione.
d’infanzia, di memorie di viaggio, di Montecristo appartiene agli
aneddoti storici: un omaggio, nei anni dei grandi romanzi storici che
suoi ultimi anni ad una esistenza rendono definitivamente celebre e
condotta sempre con consapevole ricco Dumas. Esce nel 1844, insieme

La grande vicesindaca ed entusiasta bulimia, compagna di


una infaticabile energia e di un te-
merario coraggio.
Ci era voluta una grande ener-
alla Regina Margot e ai Tre Moschet-
tieri. Seguono, a ruota, Venti anni
dopo, Il Cavaliere di Maison-Rouge, Il
Visconte di Bragelonne, tutti libri su

della liberazione gia per scrollarsi di dosso una storia


cominciata, tanto tempo prima, ad
Haiti, da un nonno che commerciava
zucchero e schiavi e da una donna
“Maria del villaggio”, Maria “du mas”
cui generazioni di lettori hanno im-
parato ad appassionarsi alla storia,
ad una storia narrata con forza tale
da renderti familiari gli intrighi del-
le guerre della Fronda, il debole Lui-
Ada Gobetti.A 120 anni dalla nascita, il ritratto di una protagonista della Resistenza e della Torino come si dice in francese, dalla quale gi XIII e il cardinale di Richelieu, al-
liberata, in prima linea per i diritti delle donne, direttrice del «Giornale dei genitori» Alexandre aveva ereditato il cogno-
me e una pelle troppo bruna che lo
faceva diverso dagli altri e che ne nu- il «conte
trì per tutta la vita una implacabile, di montecristo»
bulimica, voglia di trasgressione. Il è il suo libro
coraggio lo aveva imparato, dal pa- più chiaramente
dre, splendidamente nero nei ritratti riferito
di Eliana Di Caro che lo raffigurano al suo ritorno in all’imperatore
Francia, dove tutti imparano ad am-
mirarlo come “il generale Dumas”.

S
embrano passati più Ada Gobetti, alle donne ucraine oggi, risposata, con Ettore Marchesini), di Ada, l’impegno civile, la lezione Avrebbe dovuto essere lui a reprime- chemico nelle sue trame non meno
dei 120 anni che ci se- al quinto mese di una guerra cui ci c’è addirittura chi mette in dubbio della Resistenza, i valori della de- re l’insurrezione realista di Parigi del del misterioso Cagliostro al quale
parano dalla nascita di stiamo incredibilmente assuefa- che le nozze siano valide, essendo mocrazia non sono concetti astratti Vendemmiaio 1795, ma l’ordine del pure Dumas dedica una delle fati-
Ada Prospero Gobetti, cendo. Probabilmente le avrebbe state officiate da una donna. Nel rispetto alla crescita di un figlio, Direttorio era arrivato troppo tardi e che di quel suo memorabile decen-
il 23 luglio 1902. Il XX incoraggiate, incitandole a essere dialogo-intervista con l’esponente perché, ragiona l’intellettuale tori- il suo posto era stato preso da un mi- nio letterario. Quei lettori impara-
secolo, seguìto da un compatte, lei che era una mobilita- dell’Udi Fernanda Madia per Radio nese, il bambino di oggi è l’uomo di litare di origini corse, un tale Bona- vano, soprattutto, a parteggiare per
ventennio in cui il mondo non è più trice, non a caso tra le fondatrici dei Roma, nell’agosto del ’45 (la cui domani e dunque questi concetti parte, che da quell’impresa aveva co- i singolari protagonisti della storia
stato lo stesso, ha attraversato con Gruppi di difesa della donna, nel trascrizione è conservata nell’ar- devono trovare uno spazio adegua- minciato a costruire la sua carriera. che sono gli eroi sconfitti, i vincitori
i suoi accadimenti la vita dell’intel- novembre del ’43, poi alla guida chivio del Centro Gobetti), Ada rac- to e costante nella vita quotidiana. I due si erano incontrati in Italia, du- perdenti, che non cessano di arren-
lettuale e politica torinese, non ade- dell’Udi di Torino, e rappresentante conta l’esordio della nuova Giunta Il ’61 è un altro momento sim- rante la folgorante campagna del dersi anche quando la vittoria della
guatamente presente nella memo- del Partito d’Azione - che aveva che «il giorno stesso della Libera- bolicamente importante: la casa di 1796 e poi in Egitto quando, però, il loro giusta causa è in pericolo. Eroi
ria pubblica del Paese. contribuito a costituire - nei conve- zione si insediò nel palazzo del Co- via Fabro - un punto di riferimento generale Dumas non aveva esitato a come d’Artagnan e perfino come
A volerla ascoltare, quanto ri- gni femminili internazionali. mune, dopo un indimenticabile e luogo di incontro degli antifasci- mandare al diavolo Napoleone, Edmond Dantès al quale la ricchez-
suona attuale la sua voce di prota- La questione femminile le viaggio attraverso le strade imban- sti gobettiani e di Giustizia e Liber- troppo ambizioso e troppo autorita- za non aveva restituito la felicità di
gonista della Resistenza, vicesinda- starà a cuore, consapevole che es- dierate dove la gente s’era riversata tà - diventa il Centro studi Piero rio per lui, figlio di una schiava e fiero una giovinezza perduta, come era
ca nella sua città subito dopo la Li- sa implica il progresso complessi- incurante dei fascisti superstiti che Gobetti, realizzato con gli amici di combattente della Rivoluzione. stato il “generale Dumas”, come era
berazione (1945-46), traduttrice, vo della società: si esprimerà a fa- ancora sparavano dalle finestre sempre Norberto Bobbio, Giorgio Villers-Cotteret, il paesino do- stato Napoleone.
giornalista ed educatrice. (…)». Il suo sguardo, quel giorno, Agosti, Franco Antonicelli, Ales- ve il padre si era ritirato dopo essere Montecristo rimanda anche
Piero Gobetti se ne innamorò contempla una città da ricostruire, sandro Galante Garrone, Aldo Ga- stato costretto ad abbandonare alla scoperta dell’Italia, fatta negli
a 17 anni: aveva una grande capaci- «ho odiato i fascisti con «il 90% degli ospedali e delle rosci, Franco Venturi e Alessandro l’esercito e dove Alexandre nasce il anni 30 e raccontata poi nelle pagine
tà di visione anche in questo, nel ri- e non ho esitato scuole distrutto dai bombarda- Passerin d’Entrèves . 24 luglio 1802 (duecento venti anni del Corricolo. Un’Italia che ritorna
conoscere l’eccezionalità della gio- a lottare contro menti», un tessuto sociale da ricu- La chiarezza che ha impron- fa), si trovava sulla via che da Parigi fragorosamente nella vita di Dumas
vane che sarebbe diventata sua di essi. Per questo cire, a partire dagli «ex internati tato tutta la sua vita si percepisce porta alla frontiera con il Belgio. È su un quarto di secolo più tardi, rega-
moglie e la madre del figlio Paolo, non sono pacifista e che tornano dalla Germania a in righe che suonano come un questa strada che il giovanissimo landogli un altro eroe sconfitto, un
condividendo con lei gli ideali di li- odio la neutralità» brandelli (…), gli ex detenuti politi- congedo, quando nel 1959 è in Dumas vede passare Napoleone in altro vincitore perdente, stavolta
bertà e democrazia per cui morirà ci, gli ex confinati, i reduci dai cam- ospedale per via di un infarto (mo- una giornata del giugno 1815, «palli- non di carta. È la primavera del 1860
in esilio a Parigi, a 25 anni neanche pi di prigionia», senza trascurare rirà poi nel 1968, colpita da ictus). do, malaticcio, la testa leggermente quando Alexandre decide di intra-
compiuti, il 16 febbraio 1926. In no- vore del divorzio e del controllo l’assistenza normale ai poveri, ai Il tema è il dovere di scegliere: «Ho inclinata sul petto», come racconta prendere, in compagnia di un cele-
me di quegli ideali, dopo l’8 set- delle nascite (per la sua epoca po- bambini, ai vecchi. voluto bene a molti, in modo più o più tardi nelle sue Memorie. E lo vede bre fotografo dell’epoca, Gustave Le
tembre del ’43 Ada non esiterà ad sizioni avanzatissime, assai più di Il suo incessante impegno si meno intenso, ma posso dire con ripassare solo qualche giorno più Gray, una crociera in Oriente a lungo
andare in montagna a combattere, quelle del Pci). concentra sul diritto di voto alle coscienza che non ho mai avvici- tardi, accompagnato stavolta da accarezzata. La loro nave, partita da
a rischiare in operazioni che le var- Ada Gobetti, a più riprese, si donne, e nella transizione del Paese nato un essere umano senza sen- frotte di soldati in disordine, da feriti Marsiglia, approda a Palermo negli
ranno la medaglia d’argento al va- rivolge alle italiane perché sa che verso la Repubblica: viene nomina- tirmi in qualche modo legata da un che a stento riuscivano a tenersi in stessi giorni in cui le “camicie rosse”
lore militare (seppure postuma), per realizzare una democrazia ta alla Consulta nazionale ma poi è senso di solidarietà. Il che non piedi o a cavallo, tutti in fuga da un conquistano la città. Le Gray decide
come quella che la porta ad attra- compiuta è necessario che le donne vittima del destino del Partito vuol dire che abbia voluto bene in- ignoto villaggio chiamato Waterloo. di proseguire il viaggio. Dumas, al
versare il Passo dell’Orso per reca- (oltre che gli uomini) cambino d’Azione e non è eletta alla Costi- discriminatamente a tutti. Ho Per parecchio tempo Dumas contrario, abbandona senza esitare
pitare informazioni in Francia agli mentalità: è la precondizione per tuente. Da quel momento, trasferi- odiato certe persone per le idee non avrà voglia di parlare di questi il suo progetto orientale e segue il
Alleati: una traversata sfibrante, formare le nuove generazioni. A sce ideali e concretezza del suo agi- che sostenevano e rappresentava- strani intrecci. Già famoso, rifiuta di suo eroe, Garibaldi, fino al termine
lunga tre giorni, a oltre tremila me- questo obiettivo dedica l’ultimo re negli articoli per i giornali e, dalla no: ho odiato i fascisti e - pur uma- scrivere una pièce teatrale su Napo- della sua avventura.
tri e con il nemico tedesco alle co- ventennio della sua vita, dopo la fine degli anni Cinquanta, alla gui- namente comprendendo e compa- leone e solo anni dopo, incalzato Arriva a Napoli, racconta la mi-
stole. In Diario partigiano (pubbli- breve esperienza amministrativa a da della “sua” creatura: il «Giornale tendo gli individui - non ho esitato probabilmente da debiti da pagare seria della città e la gloria sfortunata
cato nel ’56 da Einaudi) racconta la Torino, un riconoscimento e sor- dei genitori», dalle cui colonne of- a lottare contro di essi. Per questo e da contratti da onorare, si decide del conquistatore di un Regno presto
quotidianità di quei due anni, of- prendente per una donna. fre riflessioni e suggerimenti alle non sono pacifista. Odio tutte le a scriverne una breve biografia. Un sottrattogli, scrive il suo ultimo
frendo, come sottolinea Goffredo Come ricorda lei stessa, madri e padri italiani partendo dal- forme di neutralità. Penso che si libro buttato giù - confessa - «a grande romanzo La Sanfelice: una
Fofi nella prefazione, «uno dei più quando celebra il primo matrimo- l’idea che l’infanzia sia il momento deve avere un’idea e pe questa bat- tambur battente», al ritmo delle ra- donna, martire anch’essa di una
schietti, completi e avvincenti libri nio nel ’45 tra un comandante par- fondatore della costruzione di una tersi, non impersonalmente, ma pide imprese dell’Imperatore e della causa giusta e perdente quale è la Ri-
sulla Resistenza». tigiano e un’organizzatrice sinda- cittadinanza consapevole. con tutta la passione più viva» voglia di liberarsi di una figura in- voluzione napoletana del 1799.
Chissà cosa avrebbe detto, cale (anche lei nel frattempo si era Coerentemente, nel pensiero © RIPRODUZIONE RISERVATA gombrante per lui, stretto tra il ri- © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VIII Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202

Scienza e filosofia La cura


se il medico dimentica
l’anima umanistica

A cura e con un saggio di Franco di vocazione. Nota luoghi e modi


Riva esce il testo di Gabriel Marcel della pratica medica, ne denuncia
(1889-1973) Sofferenza, terapia, la standardizzazione. Marcel lancia
incontro. Etica e crisi della medicina un appello per recuperarne
(Castelvecchi, pagg. 92, € 13,50). l’anima umanistica, ricordando il
Analizza la spersonalizzante e rapporto diretto medico/
burocratica situazione della paziente e il malato (persona, non
scienza di Ippocrate, che è in crisi un caso fra tanti).

U quando l’incuria
no screanzato gio- Spagnolo. Santiago Ramón Y Cajal era nato nel 1852 in una piccola località di montagna della Navarra
vinastro, cresciuto
in un paesino alle
pendici dei Pirenei
nel nord della Spa- della parola
gna, passa alcuni
giorni in galera per aver sparato
una bomba artigianale contro la
nuoce all’anima
casa di un vicino. Nel 1906 quella
persona, Santiago Ramón Y Cajal Ecologia linguistica
(1852-1934), riceve il Premio No-
bel per la medicina assieme con
l’italiano Camillo Golgi (1843-
1926). Il divulgatore scientifico
americano Benjamin Ehrlich de-
scrive l’inconsueta biografia dello di Francesca Nodari
scienziato aragonese. Le ricerche
di neurobiologia, e il contributo
allo studio del sistema nervoso di
Camillo Golgi, di Cajal, e poi di
Charles Sherrington e della sua
scuola, sono collocati nella storia
S i è rotto il patto tra le co-
se e le parole. La parola
oggi non gode di buona
salute. Ridotta a chiac-
gli oratori, provvisti di saggezza,
salva la patria, ma affidata ai di-
sertissimi, i demagoghi, ne decre-
ta la rovina. Eppure, oggi, le paro-
e nei suoi molti eventi tragici. Per chiera e barattata come merce le si fanno cadaveriche. Indossano
determinazione del collerico pa- qualunque ci chiede di abbassare maschere. Si pensi ai tanti neolo-
dre, medico pratico, Cajal abban- il volume, di tornare al rigore, di gismi: legge di mercato per
donò il proposito di darsi all’arte ricongiungersi alle cose. È a parti- «sfruttamento», flessibilità per
figurativa e a partire dal 1869 stu- re da questo avvertimento che si «disoccupazione», economia
diò medicina a Saragozza. Fu un snoda il libro di Ivano Dionigi, Be- sommersa per «lavoro nero». Ab-
instancabile studente, poi ricerca- nedetta parola. La rivincita del tem- biamo sostituito il maestro con
tore e appassionato maestro. Du- po, da poco edito da il Mulino. l’influencer e con il coach, il disce-
rante i viaggi si portava appresso Una delle principali cause polo con il follower; lo statista con
un microscopio per poter lavorare della volgarità di oggi , secondo il leader, il volto con la «faccia».
ovunque e a qualunque ora. Il ta- Dionigi – davvero, come sostene- «Siamo allo stupro della pa-
lento artistico si rivela nei disegni va Nietzsche rivolgendosi ai filo- rola: abbiamo ridotto la dignità a
dei reperti microscopici, di cui il logi, un «orafo della parola» – è un “decreto”, la politica a un “con-
libro riporta meravigliosi esempi. ravvisabile proprio nell’incuria tratto”, la pace a un “condono fi-
Il libro fa conoscere un gigante della parola. Come sosteneva Pla- scale”; abbiamo identificato lo
della scienza e dell’intelligenza. tone nel Fedone, parlare male, ol- straniero con il “nemico”, il rifu-
La massa gelatinosa del cer- tre ad essere una cosa brutta, giato con il “clandestino”» al pun-
vello di uomini e animali è compo- nuoce all’anima. to che «abbiamo dimenticato che
sta per circa il 70% d’acqua, il 21% di Avvertiamo il bisogno di patria è un aggettivo nobile e uni-
grassi e il 9% di proteine. Cosa c’è in un’ecologia linguistica che resti- versale che indica: “la terra eredi-
quella massa? All’inizio dell’800 tuisca alla parola il potere di illu- tata dai padri”».
furono trovati «globuli» dai quali minare la realtà. La tradizione ci Eppure, la parola, compie il
emergono «fibre» che si irradiano consegna un’eredità da conqui- miracolo di avviarci alla verità
nel corpo. Nel 1838 il botanico Mat- stare e da capitalizzare, tendendo per via storica attraverso la filo-
thias Schleidem dimostrò che le fede all’insegnamento di Agostino
piante erano composte da «cellu- secondo il quale occorre intendere
le», ognuna delle quali circoscritta la parola come segno indissolubil- Abbiamo sostituito
da una membrana. Nello stesso an- mente legato al suo senso. Saturi il maestro
no Theodor Schwann provò che la di presente e afflitti da ciò che Eliot con l’influencer
«cellula» era l’unità fondamentale chiama «provincialismo del tem- e con il coach,
di tutti gli esseri viventi. «Omnia po», dimentichi dei padri, noncu- il discepolo
cellula e cellula», ogni cellula deri- ranti dei posteri, ci crediamo gli con il follower
gettyimages
va da una cellula, sostenne Rudolf unici detentori delle azioni di quel
Virchow del 1858. La scoperta della capitale che si chiama vita.
cellula come base della vita è para-
gonabile a quella dell’atomo, vere
rivoluzioni dello studio della realtà.
Nel 1865 un allievo di Virchow, Otto
dalla galera Il tempo, come ha ricordato
Papa Francesco, è superiore allo
spazio, perché è la nostra dimen-
sione costitutiva: personale e so-
logia, per via linguistica attraver-
so l’etimologia, per via filosofica
grazie al pensiero. Alle parole,
dotate di identità e di storia, «non
Deiters, studiando il midollo spi-
nale delle mucche, capì che i «glo-
buli» sono cellule con strutture
complesse: dal soma centrale si di-
al premio nobel ciale. A pagare il prezzo più alto di
questa cesura sono i giovani, i
quali trovano staccata la spina del-
la storia e scontano l’impatto di
si può torcere il collo»; piuttosto,
come scriveva Elias Canetti, oc-
corre «accucciarsi con rispetto e
devozione» nella consapevolezza
partono due tipi di fibre, identifica- Santiago Ramón Y Cajal. Un libro ripercorre la vita avventurosa una mera simultaneità, risucchiati che «il linguaggio non è un feno-
te e chiamate poi assone e dendriti. del grande scienziato che ha dato un contributo fondamentale nell’«inferno dell’Uguale». meno del singolo parlante, ma
Nel 1871 l’anatomico di Monaco di La parola, creatura e creatri- storico e sociale: più che parlare,
B. Joseph von Gerlach formulò la allo studio dei neuroni. Quello che ha scoperto è valido ancora oggi ce, è un sovrano «che tutto può» noi siamo parlati ed esistiamo
«dottrina reticolare», secondo la scrive Gorgia. Non solo, tutta la perché gli altri ci nominano».
quale il cervello è un reticolo di cel- nostra vita non sarebbe altro che Secondo Dionigi, come per
lule che il neurologo tedesco «una battaglia di lógoi», cioè di pa- Lucrezio che crea parole nuove
Wilhelm Waldheimer nel 1891 role e di ragioni contrapposte. (nova verba) durante le notti stel-
chiamò «neuroni». Tutta l’ambiguità, spiega Dionigi, late, anche per noi oggi si impone
Nel 1873 il pavese Camillo di Arnaldo Benini sta nella definizione gorgiana del- la necessità di dare vita a parole
Golgi (1843-1926), impregnandoli la parola come phármakon, dal du- che siano in grado di nominare
di sali di cromo e d’argento, visua- plice significato di «medicina» e di questo presente. Dionigi ne indi-
lizzò i neuroni, l’assone e i dendriti voro dello sconosciuto spagnolo. In viste nel contesto bioevolutivo: li chiamava) e vitalisti ai cinesi che, «veleno». Questa natura benedet- vidua tre: contestazione. È que-
con una tecnica («reazione nera») una Croonian Lecture a Londra nel ogni organo e funzione cerebrale la prima volta che videro un’auto- ta e maledetta della parola, simbo- sto il tempo in cui tutti dovrem-
che Cajal definì poi «meravigliosa». 1894, Cajal, con spettacolari reperti sono frutto dell’evoluzione. Cajal e mobile, erano certi che al suo inter- lica e diabolica caratterizza l’iden- mo contestare ossia «essere in-
Golgi fu ostinatamente convinto dal cervelletto, midollo spinale, re- Golgi si incontrarono una sola vol- no ci fosse un cavallo. tità personale di ciascuno e sem- sieme (cum) testimoni (testis)» di
della dottrina reticolare e avversa- tina, corteccia cerebrale e bulbo ol- ta, a Stoccolma in occasione della Come Darwin, fu affascinato bra investire addirittura il mistero «ciò che di bello, di giusto e di ve-
rio della teoria neuronica: il cervel- fattorio, ribadì la singolarità del premiazione del Nobel nel 1906. dalle formiche, che studiò senza divino: «Una parola ha detto Dio, ro sperimentiamo; e ciò che di
lo è per lui «una rete nervosa diffu- neurone. Inoltre sostenne che le Per la prima volta i premiati erano pubblicare nulla perché non aveva due ne ho udite» (Sal. 62,12) E pro- brutto, di ingiusto e di non vero
sa» e non l’insieme d’unità indi- connessioni assonali e dendritiche due nella stessa materia. La moti- trovato niente di originale. Nel prio quando questa parola si piega mettiamo in atto».
pendenti. Pochi si accorsero dei cambiavano a seconda del loro la- vazione era lo studio dell’anatomia 1920 scrisse uno di 13 racconti, nel- agli usi e agli abusi del potere, Segue l’essere fratelli «più
suoi lavori e Golgi prese a studiare voro, teoria confermata poi dal- del sistema nervoso. Golgi parlò la forma del rapporto con cui una quando una civiltà che ha fatto del forte di essere consanguinei, più
la malaria. Cajal, cattedratico l’evidenza della plasticità cerebra- per primo. Ed aggredì Cajal per la formica operaia, incaricata dalla linguaggio il proprio fondamento, impegnativo che essere cittadini,
d’istologia e anatomia patologica a teoria neuronica capricciosa e sen- regina di esplorare il genere uma- prende a dubitare del linguaggio più nobile che essere uomini».
Barcellona, conobbe la tecnica di za fondamento e col rimprovero no, riferisce ciò che ha visto e che ne stesso, il dramma non è lontano. Frater fere alter: «il fratello, quasi
Golgi 14 anni dopo, ne fu entusiasta Durante i viaggi puerile d’aver usato la sua tecnica pensa. Gli uomini «vivono più o Conosciamo la parola poeti- un altro me stesso», ammoniva il
e la perfezionò. Nel 1888 pubblicò portava per contraddirlo. In realtà Cajal meno come noi» perché altro non ca che da Teognide a Orazio pro- grammatico Nigidio Figulo.
il primo saggio con reperti dal cer- un microscopio l’aveva reso famoso. Lo sconcerto sono che «formiche particolari». clama il proprio canto mortale, la Infine Pentecoste che, facen-
velletto, dalla retina e dal midollo per poter lavorare per la sgarberia fu enorme e dura- Con la differenza dell’immenso parola solitaria di Antigone che si do segno al «miracolo traduttivo»
spinale. Nel cervelletto Cajal porta ovunque turo. Cajal replicò che i dati parlano piacere che provano ad uccidere e appella alle leggi non scritte del narrato negli Atti degli apostoli
la prima evidenza a favore della e a qualunque ora da soli e che gli dispiaceva che a distruggere. L’uomo è una formi- sangue; la parola potente e sovra- (2,1-11), invoca una sorta di Pente-
«dottrina neuronica»: l’assone di scienziati avanti con gli anni deb- ca ferox. «Niente di trascendentale na dei sofisti; la parola della «de- coste laica che ci consenta di com-
ogni cellula e i dendriti terminano bano adattarsi all’evenienza che le è cresciuto dal verminaio umano». mocratica» Atene che prima e an- prenderci restando ciascuno fede-
liberi. Il cervello è composto di cel- le. Cajal dimostrò che i circuiti neu- loro eleganti e originali scoperte si Difficile, soprattutto di questi tem- cor più della cicuta uccide Socrate, le alla propria lingua e seguendo
lule collegate fra di loro ma anato- ronali sono «polarizzati» nel senso rivelino come errori. Quel che lui pi, dar torto alla formica. apostolo del sapere; la parola se- l’unica via possibile: quella del dia-
micamente indipendenti. La co- che lo stimolo viaggia solo in una scoperse è però sostanzialmente ajb@bluewin.ch ducente del retore che, secondo logo. Lo intuì bene già Don Milani
municazione fra neuroni avviene direzione, nei dendriti verso la cel- valido ancor oggi. Nel 1909, liqui- © RIPRODUZIONE RISERVATA Platone, prevale sulla parola com- allorché affermò: «la parola è la
non per continuità ma per conti- lula, negli assoni via dalla cellula derà la teoria reticolare. «Per più di petente del medico perché il po- chiave fatata che apre ogni porta».
guità grazie ad «articolazioni in- verso altri neuroni o organi bersa- vent’anni - scrive - essa ha esercita- polo preferisce la consolazione al- © RIPRODUZIONE RISERVATA
The brain in search of itself
tracellulari», studiate poi da Char- glio, come i muscoli. Ogni cellula, to un effetto disastroso sulla ricer- la verità; la parola veridica e salvi-
Santiago Ramón Y Cajal and
les Sherrington e chiamate sinapsi. per Cajal, è un «essere vivente au- che neurologiche, nonostante tutte fica di Epicuro che, per Lucrezio,
the story of the neuron Benedetta parola
Nel 1889 Cajal mandò a Golgi il suo tonomo, protagonista dell’epica le prove della sue false, vane e pue- sconfigge i mostri interni della
La rivincita del tempo
primo lavoro e Golgi rispose man- della vita e attore esclusivo degli rili interpretazioni». Cajal fu un ri- Benjamin Ehrlich paura, dell’ignoranza e della pas-
dandogli un suo scritto sulla mala- eventi patologici». Inoltre morfo- goroso riduzionista circa la mente. Farrar, Strauss and Giroux, sione; la parola politica che, per Ivano Dionigi
ria. Probabilmente non lesse il la- logia e funzione del cervello vanno Paragonava dualisti («cartesiani», pagg. 447, € 45 Cicerone, affidata agli eloquentes, il Mulino, pagg. 183, € 15

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Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202 IX

Scienza e filosofia Modena/Carpi/Sassuolo


Il festival della filosofia
dedicato alla giustizia

«Giustizia» è il tema della 22ª protagonisti: Massimo Cacciari,


edizione di festivalfilosofia. Barbara Carnevali , Donatella
L’appuntamento è per il 16, 17 e Di Cesare, Roberto Esposito,
18 settembre a Modena, Carpi e Maurizio Ferraris, Chiara Saraceno,
Sassuolo. Duecento gli eventi tutti Joanna Bourke, Anne Lafont,
gratuiti tra spettacoli, letture, Brunilda Pali, Jörg Tremmel,
mostre e attività per i ragazzi, oltre Philippe Audegean, Sebastiano
alle 53 lezioni magistrali. Tra i Maffettone.

Giambattista Tiepolo. «La caduta della manna» (1745), Verolanuova (Brescia), Basilica di San Lorenzo. L’opera è attualmente in restauro
la più fragile
e preziosa
delle emozioni
Elogio della tenerezza

di Pietro Del Soldà

M entre il mondo si fa
sempre più impre-
vedibile e minaccio-
so e il terreno su cui
Borgna espone una feno-
menologia della tenerezza che
passa per le parole, certo, ma an-
che e soprattutto per il corpo, a
poggiano i nostri piedi si rivela ce- partire dalle lacrime che versia-
devole e oscillante, la gran parte di mo mostrando al mondo il dolore
noi reagisce sulla difensiva. Co- o la malinconia che ci attraversa-
mune, in tempi così incerti, è ri- no e che vanno accolte, amate, e
trovarsi a ispessire giorno dopo non invece, come troppo spesso
giorno quel piccolo guscio protet- accade anche in psichiatria, con-
tivo che è composto dalle poche siderate un segno di debolezza o
certezze che abbiamo, dalle abitu- di malattia dell’anima. E poi at-
dini più familiari, dalle relazioni traverso il sorriso franco, lo
più rassicuranti, dalle esperienze sguardo che punta all’occhio del-
che confermano e rinsaldano l’altro e ancor più il gesto accu-
l’unico baluardo che ci rimane: dente della carezza, che non è
l’identità individuale, quell’Io con una forma di sessualità repressa
la maiuscola che s’impone sulle e, al contrario, esprime al meglio
nostre vite. Suscettibile, narcisi- quel rifugio offerto dalla cavità
sta, performativo, spesso compe- della mano amica a chi si sente
titivo, questo piccolo sovrano del- troppo fragile ed esposto.
l’esistenza contemporanea è poco Borgna rivendica la necessi-
foto Virginio Gilberti
curioso della diversità che abita le tà della tenerezza e perfino la sua
vite altrui ma anche e soprattutto natura rivoluzionaria in psichia-

senza quel dio ne che fonda la diseguaglianza.


C’è un rapporto intrinseco tra
potere politico e classe sacerdotale,
tra religione e arte politica. In que-
della diversità che abita dentro i
confini del suo regno, è sospettoso
nei confronti di quei desideri che
pur si agitano nel corpo e nella
tria: la svolta teorica e pratica della
riforma Basaglia, dunque la chiu-
sura dei manicomi, non ci sarebbe
stata senza un mutamento della

che opprime sto contesto sono essenziali i mira-


coli, i quali però finiscono quando
una religione tramonta e si precipi-
ta nella irreligione, come dice bene
psiche e che divergono dal suo
piano egemonico.
La socialità digitale, che nei
due anni pandemici ha vissuto
relazione medico paziente incen-
trata proprio sull’accoglienza, la

Libertinismo erudito. Scritto nel 1659, «Theophrastus redivivus» nel De incantationibus Pomponazzi un’accelerazione formidabile, Eugenio Borgna
è una delle opere clandestine più estese, radicali e misteriose dell’età che, con altri autori del Rinasci- non ha fatto che esacerbare una ne rivendica
mento, descrive l’origine e la fine tendenza che era già in atto da la necessità
moderna: per 400 anni l’identità dell’autore è rimasta sconosciuta dei miracoli con una spiegazione di tempo e che affonda le sue radici in psichiatria
carattere naturalistico, che approda nel trionfo di un individualismo nel rapporto
a un esito di carattere pienamente proprietario e conformista che da medico-paziente
ateistico e materialistico. alcuni decenni domina le società
Il Theophrastus, come si vede, avanzate. Nessuna nostalgia del
è una carica di dinamite. A lungo collettivismo. Il problema però è vicinanza e, appunto, su una tene-
di Michele Ciliberto però si è detto che il suo autore è che quest’imporsi dell’Io egemone rezza di fondo che non deve mai
anonimo e così è stato fino a una re- ci ha reso tutti più sordi alle ri- lasciare tutto lo spazio all’oggetti-
cente pubblicazione di Gianluca chieste degli altri, e soprattutto vità del dato clinico.

L
a «ricerca sui liberti- Una posizione diversa da losofi costituiscono i campioni di Mori nella quale il testo viene attri- meno capaci di entrare in sintonia A sostegno di questa tesi
ni» – per riprendere il quella sostenuta da Eugenio Garin, una ininterrotta storia del materia- buito a uno dei maggiori rappre- con la loro vita interiore, di avvici- Borgna attinge alla propria espe-
titolo di un libro im- il quale ha invece sottolineato come lismo e dell’ateismo». Il divino Pla- sentanti di questa cultura libertina, narci e soddisfare il loro bisogno rienza, raccontando ad esempio
portante e famoso – è «proprio nell’area del pensiero li- tone non è stato né il precursore del cioè a Guy Patin: una vera e propria di ascolto e di cura. la storia di Emilia, una ragazza di
stata, e continua ad es- bertino della metà del ’600 – Cyrano messaggio cristiano né il padre della scoperta, argomentata con stru- In sintesi, ci ha reso più “du- sedici anni «sperduta e fragilissi-
sere, un punto centra- come il Theophrastus redivivus – av- prisca theologia. Il ricorso alle favole menti impeccabili, filologici, lin- ri”, meno avvezzi cioè a quel- ma, immersa in una solitudine
le delle indagini svolte in Italia sulla viene una saldatura tra la tradizione rivela il suo ateismo e la sua conce- guistici, storici, e attraverso un l’emozione fondamentale, la te- che la isolava dal mondo», segna-
cultura, e la filosofia, moderne. Ba- rinascimentale italiana e scienza e zione politica della religione. La ve- confronto diretto fra testi di Patin nerezza, che lo psichiatra Eugenio ta da una malattia che la feriva e la
sta pensare al lavoro di Giorgio Spi- filosofia dei moderni: Pomponazzi, tus theologia è un insieme di miti co- e il Theophrastus redivivus da cui ri- Borgna, dall’alto della sua lun- chiudeva a ogni tentativo di co-
ni appena citato: Ricerca dei libertini. Cardano, Bruno, Campanella – Gali- struiti dai politici. Il mito infatti non sulta in maniera inoppugnabile che ghissima esperienza clinica in municazione con gli altri. L’ap-
La teoria dell’impostura nel Seicento leo, Cartesio, Gassendi». apre la strada alla verità, ma è uno è la stessa penna che li scrive. luoghi della sofferenza come il proccio psichiatrico tradizionale
italiano; oppure alle indagini di Tul- In questa prospettiva, ben strumento organico alla «falsità» Come dice nell’Introduzione manicomio di Novara e in virtù del non sarebbe servito a nulla, rac-
lio Gregory che, al centro del suo la- lungi dall’essere ’”arretrato” rispet- del discorso religioso. al libro McKenna, il lavoro di Mori è suo sguardo sempre acuto e dolce conta Borgna, senza la tenerezza
voro sulla filosofia moderna, ha po- to alle nuove correnti della filosofia Anche Aristotele è stato ateo «un modèle méthodologique», e per- sulla psiche, segnala come l’espe- dello psichiatra ma anche di suore
sto proprio il problema del libertini- moderna, il Theophrastus si presen- («certissime atheum fuisse»); il filo- mette di smentire tutti coloro che rienza di cui abbiamo più bisogno. e infermiere, consapevoli che
smo e dell’ateismo. ta come uno dei principali luoghi di sofo deve però saper distinguere il hanno voluto vedere nel «libertinage Nelle pagine al contempo «una condizione di sofferenza
Alla ricerca sul libertinismo si incontro, e di mediazione, fra cultu- dentro e il fuori, e seguire questo érudit» solo un «jeu de savants» sen- lievi e profonde del suo Tenerezza psichica, di malattia come la sua,
sono dedicati anche studiosi delle comportamento: foris ut licet, intus za coerenza e senza conseguenze. (Einaudi), Borgna tratteggia con ha sempre febbrile bisogno di
generazioni più recenti come ad ut libet. Sono gli uomini, i legislatori, Frutto di una ricerca affascinante delicatezza, senza la pretesa di af- contesti emozionali, nutriti di
esempio Gianni Paganini e Guido Gianluca Mori poi i teologi che hanno creato gli dèi; «où il s’agissant de faire “parler” tous ferrarla una volta per tutte, «la gentilezza e tenerezza…».
Canziani, Ornella Pompeo Faraco- affronta l’idea e il nome di Dio si sono forma- les détails», Mori è riuscito a indivi- più fragile e evanescente delle no- Ma il libro di Borgna è anche
vi, o, negli ultimi anni, Gianluca con metodo il testo ti storicamente; la religione ha duare l’autore del «primo mano- stre emozioni». La tenerezza ani- un atto d’amore per quella poesia
Mori. C’è un elemento, in particola- attribuendolo un’origine politica. Gli dèi, in con- scritto apertamente ateo dell’era ma il nostro modo di vivere e ren- e letteratura che hanno avuto un
re, che accomuna la ricerca degli al medico parigino clusione, sono figli degli uomini; e, cristiana» con una ricerca che, in- de possibile l’atto fondamentale ruolo chiave nella sua vita e nel
studiosi citati ed è il rilievo che essi Guy Patin per quanto riguarda i dilemmi della trecciando al problema dell’ateismo non solo per uno psichiatra ma suo lavoro. Rilke, il Leopardi de La
danno a un testo, il Theophrastus re- provvidenza, «si liberi sumus, non quello della dissimulazione, colpi- per ciascun essere umano che non sera del dì di festa, Thomas Mann,
divivus, pubblicato nel 1659, che di est deus». Libertà dell’uomo, non sce per rigore e accuratezza, e per si voglia consegnare a una vita o le lettere di Etty Hillesum la
questa cultura è uno dei punti di ri- ra del Rinascimento e pensiero mo- esistenza di Dio. Bisogna liberarsi l’ampiezza e la completezza con cui arida: la cura. La tenerezza, «che quale ad esempio, a proposito del
ferimento essenziali e che certa- derno, da cui germina una nuova vi- dai miti e dalle imposture e assume- si confronta con la letteratura sul- ha più spontanee radici femminili potere rivelatore delle lacrime,
mente può essere considerato il sione dell’uomo, della natura, della re come pietra di paragone la natura l’argomento. In questo senso, il li- che non maschili», ci fa sentire gli ebbe a scrivere: «Vorrei, oh quan-
primo testo apertamente «ateo» del storia della civiltà. quale unico principio di conoscen- bro è una ricerca, oltre che sul altri come persone e non come to vorrei nuotar via nelle mie la-
pensiero moderno. È muovendo proprio da que- za. «Nihil deum esse censendum est». Theophrastus, sul libero pensiero cose, e ci consente di immedesi- crime verso un mondo migliore».
È stato, occorre dirlo, un me- sta interpretazione – alla quale si Il mondo è eterno, non c’è fi- dell’età classica. Naturalmente, co- marci nelle loro attese e speranze. Una vera antologia personale che
rito della nostra cultura aver ri- collega in modo esplicito – che nalismo e neppure antropocentri- me sempre, è una proposta che si «La tenerezza – scrive lo psichia- accompagna il lettore e lo fa en-
marcato l’importanza del Gregory, col mettere a fuoco il rap- smo: «mundus ab aeterno est, deus può contestare: occorrerà però tro- tra – è un ponte che ci fa uscire dai trare in sintonia con lo sguardo
Theophrastus. Come ha sottolinea- porto tra erudizione e ateismo, igitur nihil est». Sono i legislatori, vare argomenti, e prove, capaci di confini del nostro io, della nostra unico sull’animo umano di un uo-
to proprio Gregory, anche lo Spink sottrae il Theophrastus al passato da Zoroastro a Numa, da Mosè a incrinare l’attribuzione di Mori. oggettività, e ci fa partecipare alla mo che è stato maestro per gene-
che scoprì nella Bibliotèque Natio- proiettandolo verso l’avvenire e fa- Cristo a Maometto, con i loro riti e © RIPRODUZIONE RISERVATA interiorità degli altri da noi, razioni di psichiatri e psicologi e
nale di Parigi – pur riconoscendo cendone il principale serbatoio le loro consuetudini, che hanno ascoltandone le richieste di aiuto, una guida per chi ha trovato nei
che questo «voluminoso compen- delle correnti ateistiche della cul- creato la credenza negli dèi e hanno che giungano non solo dalle pa- suoi libri uno slancio e un aiuto
Athéisme et dissimulation
dio» conteneva «già le principali tura moderna. In questo contesto generato, con la religione, la dise- role, ma dai volti, e dagli sguar- per conoscere sé stesso.
au XVIIe siècle. Guy Patin
idee e opinioni di tutta la sinistra Gregory ne mette in evidenza le guaglianza sociale dissolvendo di». Ma non è solo emozione pu- © RIPRODUZIONE RISERVATA
et le Théophrastus redivivus
del movimento filosofico» – evi- posizioni centrali, mostrando qua- l’uguaglianza naturale e subordi- ra: per Borgna la tenerezza è fon-
denziava l’isolamento del suo au- le carica di dinamite conteneva nando la libertà naturale alle leggi Gianluca Mori te di conoscenze alle quali altri-
Tenerezza
tore e anche la sua «arretratezza» quel «voluminoso compendio». morali e civili da loro costruite. Prefazione di A. McKenna, menti non giungeremmo. E come
rispetto alla nuova generazione di Vale la pena di citarne alcune. Configurandosi come ideologia Honoré Champion, si esprime questa via diversa alla Eugenio Borgna
Hobbes, Gassendi, Cartesio. Secondo il Theophrastus «i fi- della classe dominante, è la religio- pagg. 416, € 68 conoscenza degli altri? Einaudi, pagg. 112, € 12
X Il Sole 24 Ore Domenica 24 Luglio 2022– N.202

Arte Firenze/museo del duomo


L’ampliamento
con palazzo compagni

L’Opera di Santa Maria del Fiore consentirà l’esposizione Giotto) che verranno messe
amplierà il Museo dell’Opera del al pubblico di quelle opere a disposizione ed esposte
Duomo a Firenze grazie ora conservate nei magazzini nel nuovo complesso.
all’acquisizione del del museo ed anche di opere In aggiunta, i nuovi spazi
monumentale Palazzo conservate dalla Diocesi di porteranno a una
Compagni, risalente al Duecento. Firenze (legate alla storia della razionalizzazione di tutti gli uffici
L’immobile, confinante con il Cattedrale, della Cupola del della Fabbriceria, attualmente
Museo dell’Opera del Duomo, Brunelleschi e del Campanile di dislocati intorno al museo.

Rendering. Il progetto vincitore della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC) di Milano
incanti & gallerie Giuseppe
maraniello
a cura di Marina Mojana
nel
Cortina d’Ampezzo (Belluno)
Da Farsettiarte castello
apre dall’1 agosto al 4
settembre la mostra aragonese
Surrealismo. La lunga linea
dell’immaginazione; omaggio Ischia
al movimento artistico nato a
Parigi nel 1924 attraverso un
articolato percorso espositivo
con i dipinti dei fratelli Giorgio di Ada Masoero
de Chirico e Alberto Savinio
(che André Breton
considerava come i padri
spirituali dell’avanguardia), di
Mirò, Ernst e Magritte
(in foto L’île au trésor,
C on la personale Ri-
Tratti di Giuseppe Ma-
raniello, artista napo-
letano di nascita (nel
del 1942-1943). 1945), milanese d’adozione e
Piazza Roma 10; ischitano per un’affinità di spirito
farsettiarte.it ininterrotta, consolidata nel 2004
dalla grande antologica nella Tor-
Monaco di Montecarlo re Guevara, il Castello Aragonese
Nella Galleria di Sotheby’s di Ischia inaugura un percorso che
è in corso fino all’1 settembre lo trasformerà – anche - in un luo-
la mostra di Francois-Xavier e go dell’arte contemporanea. Il
Claude Lalanne. In vendita merito è dell’Associazione Amici
sculture-oggetti e arredi di Gabriele Mattera, guidata dagli
ispirati alla flora e alla fauna, eredi dell’artista ischitano scom-
creati dalla coppia francese parso nel 2005, che nel Castello vi-
che attraversò il XX secolo veva e aveva il suo studio, e che
con un'estetica giocosamente dagli anni 80 prese a organizzare
surreale, molto apprezzata dal qui mostre d’arte, da Dix a Picasso,
collezionismo internazionale. da Morandi a Burri.
20 Avenue de la Costa; In questo luogo di una bel-
sothebys.com lezza abbagliante, tanto per il pae-
saggio quanto per la storia anti-

La nuova BIBLIOTECA,
chissima e stratificata (si va indie-
tro fino al V secolo a.C., quando Ge-
rone di Siracusa costruì su queste
rocce il primo insediamento difen-

un bosco orizzontale sivo), negli ultimi anni hanno sog-


giornato artisti che hanno lasciato
testimonianze del loro lavoro,
spesso site-specific, arricchendo la
collezione permanente dell’Asso-
Milano. Presentato il progetto della BEIC vinto dal team meneghino Onsitestudio ciazione. Anche le opere di questa
e Baukuh: due padiglioni «total green» di forma trapezoidale, lunghi 75 metri e alti 33 rassegna di Giuseppe Maraniello,
artista che ha all’attivo un gran nu-
mero di mostre internazionali, re-
calendart steranno qui in comodato e, con
quelle che le hanno precedute, en-
treranno a far parte dello spettaco-
a cura di Marina Mojana lare percorso di visita del Castello
di Gabriele Neri Aragonese, nelle cui stanze, tra
Arezzo l’altro, abitò nel ’500 la poetessa
La Casa Museo Ivan Bruschi Vittoria Colonna (amica cara di Mi-

N
on poteva che es- aveva concepito un memorabile dirette alle terrazze panoramiche. dalla pelle fotovoltaica. fino al 23 ottobre rende chelangelo), sposata a Ferrante
sere total green la progetto per questa fetta di città, Per consentire libertà di utilizzo In questo senso, il concorso omaggio a Pietro Benvenuti d’Avalos, che qui aveva la sua corte.
nuova Biblioteca ispirato a Piranesi, onirico e irrea- nei piani fuori terra, i libri (2,5 mi- per la BEIC premia un’idea di archi- (1769 - 1844) esponendo Per questa personale, ordi-
Europea di Infor- lizzabile (con un «hotel per gli lioni) saranno collocati in uno tettura «sobriamente iconica», che dipinti e disegni da collezioni nata da Giorgio Brandi nell’invaso
mazione e Cultura amanti infelici» e un santuario del- «scrigno» ipogeo; un terzo padi- nell’evocare il carattere archetipico pubbliche e private dell’artista candido della chiesa settecentesca
(BEIC) di Milano, il le muse) che rimarrà nell’«incon- glione, più piccolo, ospiterà della capanna o della fabbrica («ba- aretino di origine, protagonista dell’Immacolata, Maraniello ha re-
cui progetto è stato rivelato dopo scio» dell’area. l’«Imaginarium» dei bambini. silica e astronave», secondo i pro- della scena artistica alizzato dei volti giganteschi, trac-
un concorso internazionale vinto Tornando al 2001: il progetto I pregi del progetto sono an- gettisti) riconduce alle visioni di Al- internazionale durante gli anni ciandone il contorno e suggerendo
dal team meneghino capeggiato da vincitore viene sviluppato fino ai che i suoi punti deboli: la sempli- do Rossi, filtrate però dai suoi allievi del trionfo del Neoclassicismo. le fattezze con esili ma nodosi fila-
Onsitestudio e Baukuh. I rende- disegni esecutivi. Pronti a partire, cità delude chi auspicava un’in- svizzeri Herzog & de Meuron: qual- Corso Italia 14; menti di bronzo: arabeschi “solidi”
ring della biblioteca, composta da ma... la macchina s’inceppa, per venzione tipologica o formale di cuno ha già ribattezzato l’edificio fondazioneivanbruschi.it che circondano il vuoto e che si
due padiglioni verdi di forma tra- ostacoli finanziari e politici divenu- maggiore originalità (visibile in «la Fondazione Feltrinelli in ver- presentano come rami sottili e ro-
pezoidale lunghi 75 metri e alti 33, ti insormontabili. La BEIC non si fa biblioteche innovative come quel- de». Viene in mente anche l’Expo Cannobbio (Verbania) busti, suggerendo una chimerica
sembrano infatti intonarsi perfet- più, pur col progetto pronto e non la di Helsinki, del 2019, simile a un Gate di Scandurra (2015), con i suoi In Palazzo Parasi fusione tra umano e vegetale. In-
tamente all’odierno Zeitgeist, per pochi soldi già spesi. Giungiamo co- vascello in legno piegato dal ven- padiglioni bianchi, che invece erano è in corso fino al 21 agosto sieme alle tre grandi installazioni
cui – specie nella città del Bosco sì – mentre intanto la città cambia to) e in una maggiore identità di temporanei; sarà compito degli ar- Vitaliana; personale di sospese nel candore della chiesa e
Verticale di Stefano Boeri, presi- volto – al Pnrr, che azzera e ridi- linguaggio, non frequente nell’ar- chitetti trasformare il carattere effi- Giovanni Frangi, classe 1959, dei suoi stucchi, la mostra esibisce
dente della giuria – questo colore mensiona i mirabolanti piani d’ini- chitettura italiana di oggi, molto mero del rendering nella solidità con una serie di opere inedite, anche una ventina di lavori recenti
è ormai bandiera più o meno coe- zio secolo. Come il Visconte di Italo esterofila. Da questo punto di vi- (che non vuol dire pesantezza) di su tela e su carta, che traggono di piccolo formato (gli Scherzi), che
rente dell’«architettonicamente Calvino, tagliato a metà da una palla sta, il secondo classificato (Miche- un’istituzione permanente. Su que- ispirazione dai Castelli di resteranno anch’essi qui, ad arric-
corretto», al servizio di Madre Na- di cannone, la nuova BEIC viene di- le De Lucchi) osava di più, con una sto aspetto gli Onsitestudio si sono Cannero e dal rudere della chire ulteriormente, con la loro
tura e di Instagram. mezzata: 30mila mq invece degli ol- struttura simile a un libro aperto dimostrati abili in progetti come il fortezza Vitaliana costruita sorridente poesia, questo luogo
Per Milano, la BEIC è oggi un tre 60mila del 2001 e meno soldi. Pirelli Learning Center di Milano; verso il 1520 da Ludovico d’imperdibile bellezza.
sogno di mezza estate stimolato dal Per preservare un nuovo parco, la speriamo che tempo e soldi consen- Borromeo su due isolotti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pnrr, che oltre a un centinaio di mi- collocazione viene inoltre spostata tano un simile approfondimento. rocciosi.
lioni di euro promette tempi ridotti verso la periferia, in una zona molto fotografia Da verificare è anche l’esposi- Via Giovanola;
Giuseppe Maraniello.
e – si spera – la realizzazione già più vincolata. Gli archeologi del fu- zione solare all’interno di questa cannobiocultura.it