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Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (cov. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCBRagusa Pubbl. inf.

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PERIODICO D’INFORMAZIONE MARZO 2023


DELLA DIOCESI DI RAGUSA ANNO XXXVIII - N. 681

La paternità
esemplare
di San Giuseppe
QUARESIMA
Cristo:
una presenza
da “riconoscere”
SINODO
Una Chiesa
sempre
più “profetica”
DIOCESI
In ricordo di
Mons. Calì
e don Baionetta
ATTUALITÀ
La strage di Cutro
smuove
le coscienze
QUARESIMA
3 Cristo: una presenza da “riconoscere”
Catechesi di Quaresima di mons. Giuseppe La Placa

CHIESA
6 Misericordia e sinodalità

Sommario
Mario Cascone
7 Corresponsabilità e partecipazione
8 Quali padri nell’attuale società?
Periodico iscritto
Paolo Antoci

IN DIOCESI
9 Entusiasmo Acr, la Pace è una festa!
Reg. Trib. RG n.71 del 6.12.1977 Maria Concetta, don Fabio e l’equipe diocesana ACR
ROC n. 1954 10 Vittoria saluta mons. Giuseppe Calì
Orazio Rizzo
Direttore Responsabile 11 Don Antonio Baionetta, un sacerdote
Mario Cascone che ha lasciato un segno importante
12 Sul web con il cuore
Condirettore
Alessandro Bongiorno
Enrico Giordano
14 Iniziativa ecumenica promossa dalle donne
In redazione, segreteria e
amministrazione INSERTO SPECIALE
Gabriella Chessari Cammino Sinodale della Chiesa di Ragusa
Via Roma, 109 Ragusa
Tel. 0932646419 23 Convegno su Armida Barelli
insieme@diocesidiragusa.it
24 Far rinascere la speranza e la vita
Stampa 25 Ritiro spirituale dei diaconi permanenti
Non solo libri srl 26 Ritiro diocesano dei catechisti
nonsololibrisrl@gmail.com Gabriella Chessari
26 “Le nozze di Cana” del centro Kerigma
Impaginazione a cura di
Gabriella Chessari Daniela Nicastro
27 Gli alunni del Liceo Scientifico ricevuti dal vescovo La Placa
Numero chiuso 28 Opera di Pippo Pace donata alla parrocchia Santi Apostoli
20 marzo 2023 28 Annunciare Cristo attraverso la bellezza delle Chiese

CHIESA e SOCIETÀ
29 L’aumento delle indennità all’Ars
30 Donne e santità
Giorgio Occhipinti
Direttore
ATTUALITÀ
Emanuele Occhipinti 31 I minori nella rete
Donatella e Francesco
Assistente Siprituale 32 Non è vero ma ci credo
Giuseppe Di Corrado Saro Distefano
33 A Vittoria la morte della buona politica
Segreteria e amministrazione Maria Teresa Gallo
Gabriella Chessari 34 La strage di Cutro scuote le coscienze
Tel. 0932646460 Vito Piruzza
comunicazioni sociali@
diocesidiragusa.it Un Amico in cucina
35 Rubrica a cura di
www.diocesidiragusa.it Emiliano Amico
Diocesi di Ragusa
QUARESIMA
in3

Catechesi di Quaresima del vescovo monsignor Giuseppe La Placa

Cristo: una presenza


da “riconoscere”
L
a Quaresima è tempo di conversione, un cammino
che ci orienta con rinnovata decisione e radicalità a
Gesù, il Signore della vita. Un cammino che tende a
fare in modo che la nostra vita possa conformarsi sempre più
a quella di Cristo. .La conversione, dunque, è un percorso
che deve portarci a riconoscere Cristo come il Tutto della
vita, il centro del nostro cuore, dei nostri pensieri, dei nostri
progetti, dei nostri sentimenti, come l’unico Signore e sal-
vatore della nostra vita. È questa la premessa che ha animato
la Catechesi quaresimale del vescovo, monsignor Giuseppe
La Placa, che ha avuto come filo conduttore proprio la ne-
cessità di riconoscere Cristo. Il vescovo ha offerto alcuni “in- Chiesa Preziossissimo Sangue - Ragusa
dirizzi” dove poter incontrare e riconoscere Gesù:
nell’Eucarestia, nella Parola, nei fratelli. l’immagine del concime: una manciata di letame che rende
1. Riconoscere Cristo nel sacramento dell’Eucarestia fertile il terreno. «Se quel letame lo offrite, lo mettete nella
«Questo, dunque, il senso più profondo e bello della con- terra, quella cosa che è uno scarto diventa invece il principio
versione. Se ci diciamo cristiani è perché – ricorda il vescovo della fertilità, ciò che feconda la terra. Questo è quello che
– siamo diventati Cristo. Ma ci chiediamo: come possiamo ci ha donato l’Eucaristia: ciò che nella nostra vita è vissuto
percorrere, in questo tempo quaresimale il cammino di con- come peso, come scarto, come qualcosa che puzza (incom-
formazione a Cristo? Quali ambiti della nostra vita cristiana prensione, ingratitudine, i fallimenti, tradimenti, ecc.), dato
dobbiamo incentivare per vivere la Quaresima nella logica a Cristo diventa concime. L’Eucaristia trasforma lo scarto in
di un inserimento ancora più integrale nella vita di Cristo». fecondità».
Due i suggerimenti che, a questo proposito, ci offre monsi- Un modo essenziale per riconoscere il Signore e acco-
gnor La Placa: nelle celebrazione eucarestia e nell’adora- glierlo nella nostra vita è sicuramente quello di stare con lui
zione. «Che cosa ci dice – si chiede il vescovo nella sua nell’Adorazione eucaristica che è «il modo più semplice, ma
catechesi – la presenza reale di Cristo nell’Eucarestia? Una quanto mai efficace, per recuperare il primato di Dio nella
cosa semplicissima: che Dio è con noi, è l’Emanuele, che noi nostra vita e – ci indirizza il vescovo – per rimettere ordine
non siamo mai soli, che la nostra forza, anche nei momenti nella confusione delle nostre relazioni: con Dio, con noi
più impegnativi della nostra vita, viene dalla sua presenza. stessi, con altri, con le cose. Per questo è tanto importante
La prima cosa che noi dobbiamo fare è accorgerci di questa che nel periodo quaresimale intensifichiamo il tempo del-
presenza. Accorgerci di qualcuno che c’è sempre. E Lui cer- l’adorazione eucaristica».
tamente c’è in ogni frammento della nostra vita. Sapere che Il vescovo ha citato Elisabetta della Trinità «L’adorazione
è sempre con noi, ci dà tanta sicurezza. E c’è un luogo dove è l’estasi dell’amore», Madre Teresa («Sebbene guardando
possiamo fare esperienza di quella presenza, dove quella sen- alla Croce sappiamo quanto Lui ci abbia amati, quando guar-
sazione di una presenza che ci accompagna sempre, diventa diamo al tabernacolo, al Santissimo, sappiamo quanto lui ci
forza che trasforma il nostro presente: è la celebrazione eu- ami ancora») e Benedetto XVI: («Ricevere l’Eucaristia signi-
caristica». Nella consacrazione, «Cristo trasforma in se fica adorare Colui che riceviamo. Proprio così e soltanto così
stesso quello che noi abbiamo offerto». Un esempio può aiu- diventiamo una cosa sola con Lui»).
tare a comprendere questo passaggio. Il vescovo utilizza Continua a pag. 4-5
in4 QUARESIMA Cristo: una presenza da “riconoscere”

Un concetto che Benedetto XVI ha ripreso successiva-


mente: «Solo nell’adorazione di questa sua presenza impa-
riamo a riceverlo in modo giusto, impariamo il comunicarci,
impariamo dall’interno la celebrazione dell’Eucaristia.
Amiamo lo stare col Signore! Là possiamo parlare con Lui
di tutto. Possiamo esporgli le nostre domande, le nostre pre-
occupazioni, le nostre angosce. Le nostre gioie. La nostra
gratitudine, le nostre delusioni, le nostre richieste e le nostre
speranze. Là possiamo anche ripetergli sempre di nuovo:
“Signore, manda operai nella tua messe! Aiutami ad essere
un buon lavoratore nella tua vigna!”».
2. Riconoscere Cristo nella sua Parola: l’ascolto
Il Cammino Sinodale in questa prima fase sta ancora pri-
vilegiando l’ascolto. L’ascolto dell’altro. In questo secondo
anno soprattutto l’ascolto di quanti vivono sulla soglia o, ad-
dirittura, fuori dalla Chiesa. «Sappiamo, però, che senza
l’ascolto dell’Altro, con la a maiuscola, non c’è possibilità – Basilica San Giovanni Battista - Vittoria
ci ricorda monsignor La Placa – di ascoltare per davvero l’al-
tro, con la a minuscola. In questo tempo di Quaresima è dav- verrà il momento nel quale una Parola si imprimerà nella no-
vero provvidenziale che abbiamo la gioia di poter celebrare stra mente, con una forza sconosciuta, con una luce mai vista.
due solennità che ci fanno contemplare due modelli esem- Perché Dio parla, e parla sempre. Ma è necessario vivere l’at-
plari di ascolto: la solennità di san Giuseppe e quella dell’An- tesa e il silenzio nell’ascolto».
nunciazione. San Giuseppe ha dato la precedenza nella sua La Madonna è «compagna preziosissima in questo stesso
vita all’ascolto, «vive di ascolto e che, per ascoltare, è capace cammino di Quaresima, soprattutto in merito alla dimen-
di attendere senza stancarsi». Anche nel sonno e nel sogno sione spirituale dell’ascolto». Maria custodisce nel cuore la
«ascolta la voce di Dio, entra in sintonia con la Parola che Parola, perché al momento non riesce a capire. Custodisce
dall’alto viene a plasmare la sua vita. San Giuseppe ha molto e attende che quella parola “muta” divenga parlante; che
da insegnarci in questo senso. La nostra Quaresima sarebbe quella parola oscura divenga limpida e luminosa. Il custodire
certamente più autentica se lo prendessimo a esempio di si- di Maria è, in certo modo, l’attendere di Giuseppe. «Alla
lenzio e di ascolto. Per noi, quasi sempre, il tempo della pre- scuola della Madonna, il tempo della Quaresima potrà essere
ghiera è tempo di parole e di pensieri, di letture e di periodo propizio – auspica il vescovo – per vivere con rin-
riflessioni, di lodi, ringraziamenti, suppliche e intercessioni. novata intensità l’ascolto di Dio e della Sua parola e, conse-
Proviamo a rimanere, in silenzio, davanti al Signore, sempli- guentemente l’ascolto dei nostri fratelli nel Cammino
cemente disponendo il cuore all’ascolto del Signore. Allora Sinodale».

Un’equipe diocesana al servizio delle Cappelle dell’Adorazione


Nella Diocesi di Ragusa sono attive sei nostra Chiesa locale fortemente radi- Cappelle dell’Adorazione Eucaristi-
cappelle dell’Adorazione perpetua e cata nella spiritualità Eucaristica. Ne che Perpetue, coordinate da un assi-
sono oltre mille i fedeli che si alter- sono testimonianza le nostre caris- stente diocesano, con il compito di
nano davanti a Gesù Eucarestia. Si sime suore del Sacro Cuore, le Mona- progettare, programmare, promuo-
tratta di una pratica radicata, un pol- che Carmelitane (Madre Candida), ma vere e sostenere un cammino di for-
mone di preghiera che consente alla anche il valore che viene attribuito mazione a sostegno degli adoratori.
nostra Chiesa di respirare aria di all’adorazione eucaristica in tutte le Con incontri a carattere sia diocesano
grande spiritualità. «Dobbiamo rin- nostre parrocchie, nonché la presenza che degli adoratori delle singole cap-
graziare il Signore – ha detto il ve- di sei cappelle dell’Adorazione perpe- pelle eucaristiche. E di interfacciarsi
scovo durante la catechesi tua con oltre 1000 adoratori. È mio con l’equipe regionale delle cappelle
quaresimale soffermandosi sull’im- desiderio – ha aggiunto – costituire dell’Adorazione Eucaristiche e con le
portanza dell’Adorazione – per questa una Equipe diocesana a servizio delle iniziative da esse proposte».
Catechesi di Quaresima del vescovo monsignor Giuseppe La Placa QUARESIMA
in 5

3. Riconoscere Cristo nel fratello: la carità l’esigenza – afferma il vescovo – che la fede “si veda”». Come
«Qualcuno, parlando della santità, cui tutti siamo chiamati, il sale dà sapore ai cibi, è anche simbolo di sapienza, ci aiuta
diceva: “La storia cristiana non si fa con i “se”, ma con i “sì”. a conservare gli alimenti, così anche «i discepoli devono dif-
È questa – commenta il vescovo nella sua catechesi – una fe- fondere nel mondo una saggezza capace di dare sapore e si-
lice intuizione». Il nostro itinerario quaresimale, di conver- gnificato alla vita. Senza la sapienza del vangelo che senso
sione a Gesù deve pertanto condurci «a uno stile di vita nel avrebbero la vita, le gioie e i dolori, i sorrisi e le lacrime, le
quale, perlomeno, si vede il nostro impegno nel vivere la ca- feste e i lutti? Il cristiano è sale della terra: con la sua pre-
rità secondo lo stile e il Cuore di Gesù». senza è chiamato a impedire la corruzione, a non permettere
A questo punto della catechesi, il vescovo introduce una che la società, si decomponga e vada in disfacimento: odio,
riflessione sul digiuno e ci indica quello che può considerarsi violenza, sopraffazione. In un mondo dove è messa in dubbio
un peccato contro la carità: la maldicenza. «Qual è – si l’intangibilità della vita umana, dal suo sorgere al suo spe-
chiede monsignor La Placa – il digiuno gradito a Dio? La gnersi naturale, il cristiano è sale che ne ricorda la sacralità.
pratica del digiuno, infatti, non è fine a se stessa, non ri- Dove si banalizza la sessualità, il cristiano richiama la santità
guarda solo l’astenersi dai cibi e dalle bevande, ma include del rapporto uomo-donna e il progetto di Dio sull’amore co-
anche una necessaria ricaduta positiva nella vita: c’è, infatti, niugale. Dove si cerca il proprio tornaconto, il discepolo è
un intimo legame fra il digiuno e la conversione della vita, il sale che conserva, ricordando a tutti e sempre la proposta,
pentimento dei peccati, la preghiera umile e fiduciosa, e so- eroica a volte, del dono di sé».
prattutto l’esercizio della carità fraterna. Certamente il di- Ma il cristiano è anche chiamato a essere luce del mondo.
giuno del corpo è importante, ma solo se collegato con «Ai tempi di Gesù – ricorda il vescovo – la luce era la luce di
l’intenzione di convertirci, cambiare stile di vita ed esercitare una candela o di una lanterna, la luce prodotta da un fuoco,
la carità fraterna, altrimenti diventa semplice ritualità, puro una luce viva, cioè, che nasceva da qualcosa che si consu-
formalismo esteriore. La carità fraterna è, dunque, la chiave mava: la cera, l’olio o la legna. Applicato a noi, questo fatto
per comprendere il vero senso e il valore del digiuno cri- ci ricorda che non basta un clic su un pulsante perché le no-
stiano. Senza la carità, infatti, tutte le altre virtù non sareb- stre opere diventino luce, e se pensiamo che l’opera di fede
bero tali. È la carità che dà senso al nostro digiuno. Il digiuno per eccellenza è il dono di sé, è necessario che qualcosa in
senza la carità non serve e non giova a nulla. La verità e l’au- noi bruci e si consumi perché questo appaia; detto in altri
tenticità del digiuno risiede, allora, nella crescita nella carità, termini, qualcosa deve morire perché si manifesti la vita, per-
nell’amore fraterno, che comporta anche la conversione dei ché si accenda una luce».
nostri pensieri, dei nostri giudizi e delle nostre parole nei Da qui l’augurio per tutti «di essere, in questo nostro
confronti degli altri». Papa Francesco ci richiama frequen- mondo spesso “insipido” e immerso nelle tenebre, di essere
temente a quello che lui chiama la pratica dello “spellare gli sale e luce della terra».
altri”, ossia la maldicenza, il pettegolezzo, la chiacchiera. E
anche il vescovo rilancia questo richiamo contro «un “virus”
molto contagioso all’interno della Chiesa». Citando Papa
Francesco, addita «l’esercizio più deleterio fra noi» proprio
nella mormorazione, nel chiacchiericcio, nel parlare male
degli altri. Questo, ci dice il Papa, «distrugge la famiglia, di-
strugge la scuola, distrugge il posto di lavoro, distrugge il
quartiere. Dalla lingua incominciano le guerre. Pensiamo un
po’ a questo e facciamoci la domanda: io parlo male degli
altri? Io cerco sempre di sporcare gli altri? Per me è più facile
vedere i difetti altrui che i miei? Cerchiamo di correggerci
almeno un po': ci farà bene a tutti».
4. Due modi di presenza del cristiano: luce e sale
Il discepolo di Gesù, così come ci indica il Vangelo di Mat-
teo, si rende presente nel mondo come il sale della terra e la
luce del mondo: «due modi di presenza che rispondono al- Chiesa Madre - Comiso
in6 CHIESA

Misericordia e sinodalità
I dieci anni di Pontificato di Papa Francesco

S
ono passati dieci anni da quando, il 13 marzo 2013, il Il tema della misericordia è abbondantemente presente
card. Jorge Mario Bergoglio venne eletto Papa, assu- anche nel Magistero di Francesco, che richiama gli operatori
mendo, per la prima volta nella storia dei Papi, il nome pastorali ad essere accoglienti verso tutti, ed in particolare
di Francesco. Rifacendosi al Poverello di Assisi, egli ha vo- verso coloro che vivono una situazione complessa in campo
luto essere un Papa povero alla guida di una Chiesa che sce- matrimoniale e familiare. Il testo dell’ “Amoris laetitia”, da
glie la povertà e il servizio agli ultimi come suo segno questo punto di vista è emblematico, perché ha cercato di
distintivo. I suoi atteggiamenti e le sue scelte di vita hanno conciliare la proclamazione della verità sul vangelo del ma-
confermato questa scelta profetica: non ha mai voluto abitare trimonio e la pratica della carità nei confronti di quanti si tro-
nell’appartamento papale, decidendo di vivere nella Casa vano in situazioni di fragilità nella loro vita coniugale e che
Santa Marta, insieme ad altri che svolgono il loro servizio in vanno amorevolmente accompagnati e integrati.
Vaticano; non ha voluto una macchina lussuosa, ma una sem- Infine va messa in luce la sinodalità, che Francesco ha vo-
plice utilitaria; non gradisce paramenti vistosi e costosi; di- luto imprimere a tutta la vita della Chiesa, evitando di essere
verse volte è andato in giro a piedi per le strade di Roma per un Papa accentratore o monocratico e cercando invece di
comprare quanto gli occorreva; a sorpresa è andato a trovare dare voce a tutti, nella convinzione che ognuno può portare
famiglie di poveri o ha telefonato a persone provate da un do- il proprio contributo per la buona riuscita della missione ec-
lore… Oltre alla sua personale testimonianza di vita, Papa clesiale. Naturalmente un tale pontificato non poteva non su-
Francesco ha compiuto, in questi dieci anni, riforme corag- scitare anche vivaci polemiche, specialmente da parte di
giose all’interno del Vaticano; riforme che hanno riguardato coloro che si trincerano dietro la difesa a spada tratta delle
anche lo Ior, l’Istituto Bancario della Santa Sede, che è stato tradizioni e rimpiangono una Chiesa che si impone con la
sganciato da operazioni finanziarie poco trasparenti o co- forza della sua magnificenza anche esteriore, oltre che con
munque non consone alla vita della Chiesa. Anche la Curia un potere esercitato in modo autoritario. Costoro criticano
vaticana è stata riformata e indirizzata verso la “nuova evan- Francesco di essere un eretico e credono che egli stia con-
gelizzazione” e lo “sviluppo umano integrale” (sono i nomi ducendo la Chiesa verso lo sfacelo. È chiaro, dunque, che
di due nuovi Dicasteri). Papa Francesco non è ben visto da tutti, perché all’interno
Se volessimo cercare una cifra sintetica del pontificato di della Chiesa c’è una frangia minoritaria e conservatrice che
Francesco potremmo trovarla nella parola “misericordia”, vorrebbe addirittura le sue dimissioni o che, nei casi più
che ha caratterizzato la visione di Chiesa portata avanti da un estremi, lo considera perfino come un Papa illegittimo.
Papa proveniente dall’America latina, dove i cristiani cercano La stragrande maggioranza delle persone però è favorevole
di vivere, alla luce del mistero dell’Incarnazione di Cristo e a questo Papa, lo ama, lo reputa come un profeta del nostro
della Pasqua, il servizio concreto ai poveri e l’attenzione a tempo, capace di dare un’impronta nuova alla Chiesa e di
quelli che Bergoglio chiama “lo scarto” della società. dialogare in modo costruttivo con tutti, anche con coloro che
Non solo i documenti magisteriali di Francesco, ma anche non si riconoscono nella fede cristiana. Da questo punto di
le sue visite apostoliche ai popoli più indigenti hanno dato vista non possiamo che giudicare positivo il bilancio di questi
l’immagine chiara di una Chiesa che riconosce il suo vero dieci anni di ministero petrino di Papa Francesco, il quale si-
volto nella misericordia, ossia nel cuore che si china verso la curamente si sente come “servus servorum Dei”, all’interno
miseria degli uomini. Non una Chiesa trionfalistica, che si di una Chiesa che è fatta unicamente di servitori e non di pa-
presenta al mondo nella logica del potere, ma la Chiesa pro- droni potenti, di evangelizzatori e non di oltranzisti difensori
spettata dal Concilio Vaticano II, che sceglie di vivere “den- del passato, di misericordiosi e non di custodi intransigenti
tro” il mondo, assumendone, in spirito di servizio, “le gioie di una verità che condanna impietosamente.
e le speranze, le tristezze e le angosce”. Mario Cascone
Anche la nostra Diocesi ha partecipato al convegno nazionale
CHIESA
in 7

Corresponsabilità e partecipazione
Papa Francesco benedice la Chiesa del “Sovvenire”

S
i è concluso sabato 18 febbraio il
XXXIII convegno nazionale
degli incaricati diocesani per la
promozione del sostegno economico
alla Chiesa sul tema “Avevano ogni
cosa in comune (At 2,44). Il Sovvenire
nel Cammino Sinodale”. La nostra dio-
cesi ha partecipato al convegno grazie
alla presenza dell’incaricato diocesano
per il servizio e la promozione del so-
stegno economico alla Chiesa nella per-
sona del sacerdote don Riccardo
Bocchieri (nella foto a destra con Papa
Francesco). È stato un momento arric-
chente sia dal punto di vista relazionale,
per il confronto avuto con le altre realtà
diocesane d’Italia, e sia dal punto di con i propri averi, a questa “rivoluzione nodale sta facendo emergere questa
vista formativo per le indicazioni che evangelica”, che rende visibile a tutti presa di coscienza diffusa e, nello
abbiamo ricevuto e gli stimoli nella for- l’amore insegnato e donato da Gesù». stesso tempo, necessaria: cioè l’esi-
mazione da fare nelle comunità parroc- Ancora oggi corresponsabilità e par- genza, di mettere da parte certi modelli
chiali e nella realtà diocesana. tecipazione «mantengono tutta la loro sbagliati che tendono a dividere le no-
Uno dei momenti più emozionanti è forza e la loro attualità, e anzi – ha evi- stre comunità. Guardiamo alla Chiesa
stato l’incontro con il santo Padre avve- denziato il Pontefice – aiutano a co- delle origini: si evangelizza insieme e
nuto la mattina del 16 febbraio nella struire una Chiesa più solidale e più con gioia! Per questo, vorrei aggiun-
Sala Clementina. Papa Francesco si è unita. Essere membra del Corpo di Cri- gere una terza parola: comunione. Lo
soffermato, in particolare, sui concetti sto ci lega indissolubilmente al Signore state sperimentando in questi primi due
di corresponsabilità e partecipazione e, nello stesso tempo, gli uni agli altri. anni di Cammino sinodale dedicati al-
che stanno alla base anche del sostegno Ecco, allora, la corresponsabilità che è l’ascolto».
economico alla Chiesa. Un meccani- il contrario dell’indifferenza». Corresponsabilità, partecipazione e
smo che, ha ricordato il Papa, trova le La corresponsabilità, secondo l’inse- comunione richiamano inevitabilmente
sue radici nella prima comunità cri- gnamento del Papa, implica, dunque, la le parole-chiave del Sinodo: comu-
stiana e negli Atti degli Apostoli. «La partecipazione, cioè il coinvolgimento. nione, partecipazione, missione. Non è
comunità apostolica – ha ricordato il «Il Sovvenire – ha tenuto a specificare un caso. «In più, nel tema sinodale, c’è
Papa – incomincia a trasformare il Papa Francesco – è un modo concreto il termine “missione”, a ricordarci che
mondo a partire dal nuovo stile di vita di esprimere la partecipazione, di ren- tutto nella Chiesa è per la missione;
improntato al Vangelo. Tutti parteci- dere presente quel vincolo di amore che anche il vostro servizio, anche il Sovve-
pano, in base ai propri talenti e anche ci lega gli uni agli altri. Il processo si- nire, è per sostenere comunità missio-
narie. E questo, devo dire, si vede nelle
vostre campagne: fate trasparire la re-
altà di una Chiesa “estroversa”, che
cerca di assomigliare al modello evan-
gelico del buon samaritano».
in 8 CHIESA
La paternità esemplare di San Giuseppe

Quali padri nell’attuale società?


È
vero: San Giuseppe nei vangeli trettanto vero che Dio stesso ha voluto Lacan). Papa Francesco parla di una so-
non parla, ma i vangeli parlano sottostare alla paternità di quest’uomo, cietà dove i figli sembrano essere “or-
di lui. Una figura per niente mi- relazionandosi e modellandosi come fi- fani di padre” (cf. PC 7); c’è una figura
nore all’interno dei racconti dell’infan- glio. Noi chiamiamo Giuseppe distorta e sbiadita del padre la cui auto-
zia; domina la sezione biblica. I “Santo”, ma Gesù lo chiamò “Papà”. In rità e virilità sono viste con sospetto e
sufficienti versetti sono la storia di un Giuseppe Gesù ha avuto una paternità messe duramente in discussione (cf. AL
uomo chiamato a cooperare alla Storia esemplare. Lo è anche per noi: in que- 176).
della Salvezza, diventando padre di Cri- sta paternità ritroviamo le caratteristi- Dunque, quando arriverà il momento
sto. Una storia cristocentrica-salvifica, che peculiari di un vero padre. di San Giuseppe? Di riproporlo alle fa-
non giuseppina-devozionale. Per que- Diversi i modelli negativi di paternità miglie in tutta la sua bellezza biblica e
sta sua presenza nei vangeli e nei mi- riscontrati oggi: il padre castrante e re- antropologica? Egli ci insegna che non
steri storico-salvifici si dovrebbe avere pressivo (Freud), il padre autoritario basta generare biologicamente un bam-
una più accurata riflessione antropolo- (Scuola di Francoforte), il padre as- bino per essere padri. Padre si diventa
gica e teologica che ancora oggi, dopo sente o invisibile (A. Mitscherlich), il se si sceglie di diventarlo. Giuseppe
più di venti secoli, dopo un anno giubi- padre debole e maternalizzato degli scelse di diventare padre (Mt 1,24-25).
lare a lui dedicato, stenta ad emergere anni ’70 e ’80. Quella contemporanea Ci insegna che un padre nasce quando
e a essere capita pienamente. Se è vero è una società definita come “società accoglie la novità che è entrata nella sua
che ogni paternità viene da Dio, e senza padre”, che porta la “cicatrice vita come discontinuità, come frattura
quindi anche quella di Giuseppe, è al- dell’evaporazione del padre” (cf. J. del tempo passato che è capace di de-
strutturare in funzione di un tempo
nuovo, nel quale ogni cosa assume
forme e significati inediti (Lc 2,33-35).
San Giuseppe insegna ai padri cosa
spiegare ai figli per diventare adulti:
rendersi viandanti, uscire dal garantito
e dall’illusione di essere arrivati, con-
clusi e già salvi; la vita è sempre un
esodo (Mt 2,13-23). Ci insegna che es-
sere padri significa esporre i figli, sacri-
ficando il proprio bisogno di
possederli, di impadronirsi del loro de-
siderio (Lc 2,49). San Giuseppe inse-
gna che essere padre significa essere un
“passatore”: nel consegnare l’eredità
delle generazioni passate, accompagna
il figlio nei passaggi difficili; al termine
della traversata non lo trattiene a sé, ma
lascia che percorra la propria strada,
donandogli sia la libertà di sbagliare che
l’eventuale via di ritorno (Lc 2,41-52).
Come essere padri? Come San Giu-
seppe!
Paolo Antoci
Circa 700 tra ragazzi, educatori e animatori
si sono dati appuntamento all’Emaia DIOCESI
in9

Entusiasmo Acr, la Pace è una festa!


T
utti noi, in qualsiasi ruolo, abbiamo il dovere di essere 11; 12-14) e in gruppi per poter partecipare ai giochi a stand
uomini di pace: (Papa Francesco nell’introduzione al da svolgere tutti insieme nell’arco della mattinata. “Guerra
libro “Un’enciclica sulla pace in Ucraina”). e Pace”, “Memory della pace”, “I 100 metri” (guardie e
Con queste spirito l’equipe A.C.R. della diocesi di Ragusa ladri), “3 punti”, “Ai blocchi di partenza”, “Le parallele
ha cercato di organizzare al meglio la Festa della Pace 2023. asimmetriche”: questi i giochi e le attività in cui i ragazzi si
Il 5 febbraio, per la prima volta in presenza dopo la pande- sono divertiti a “sfidarsi” per capire che “Da soli si va veloci,
mia, circa 700 acierrini, provenienti dalle varie parrocchie ma insieme si va lontano”.
della diocesi, educatori, animatori e assistenti, con la pre- E così tra giochi, balli, risate, abbiamo condiviso il pranzo
senza fisica e fattiva del nostro presidente diocesano Rosario a sacco, in cui ciascuno offriva all’altro un assaggio del pro-
Schininà, hanno partecipato con gioia a questa grande festa. prio pasto, come si fa in una grande famiglia. Nel pomerig-
Il punto d’incontro è stato il polo fieristico Emaia di gio, dopo la premiazione, ci si è avviati con una grande
Vittoria. marcia della Pace per raggiungere la basilica di San Giovanni
Lo sport è generatore di comunità, accoglie e sostiene, di- Battista, dove alle 16 è stata celebrata la santa messa. Ad ac-
venta laboratorio di integrazione e per questo per l’ambien- coglierci è stato il nostro vescovo monsignor Giuseppe La
tazione abbiamo pensato ai giochi olimpici, con relativa Placa.
sfilata delle varie parrocchie, con l’accensione della fiaccola La sera rientrando nelle nostre case, l’equipe Acr, compo-
della pace da parte dell’equipe: in stile olimpico-acierrico! sta da Maria Concetta, Pierpaolo, Eleonora, Chiara, Pippo,
Dopo questo primo momento, abbiamo pregato tutti in- Cinzia, Maria Chiara, Enza, Don Fabio, stanca per la gior-
sieme sotto la guida del nostro assistente diocesano don nata appena trascorsa, ma con il cuore traboccante di gioia
Fabio Stracquadaini, che ci aiutato a comprendere che dob- e di amore, si è resa conto che quel giorno negli sguardi dei
biamo essere missionari nel mondo, che la chiamata si rea- ragazzi che erano stati presenti nonostante il vento e il
lizza sempre in una missione; tutto ciò che sta nella freddo, attraverso i loro sorrisi e gli abbracci che ci hanno
possibilità di ciascuno realizza il bene per tutti e porta frutti regalato, abbiamo compreso ancora di più cosa significa dare
in abbondanza; siamo chiamati a vivere un amore che sappia compimento ad una nuova comunità in cui dimora la pace e,
farsi “povero” per riscoprire ciò che è essenziale; vivere da alla stessa mensa, si condivide la vita e la gioia.
fratelli per costruire il regno di Dio: questa è la vera pace. Maria Concetta, don Fabio
Quindi tutti i ragazzi sono stati divisi in fasce d’età (6-8; 9- e l’equipe diocesana ACR
in10 DIOCESI
Arciprete per 25 anni
della basilica di San Giovanni Battista

Vittoria saluta mons. Giuseppe Calì,


combattente della fede, sincero e leale
S
i è spento lo scorso 12 marzo,
all’età di 95 anni, mons. Giu-
seppe Calì, arciprete emerito
della basilica San Giovanni Battista di
Vittoria e parroco della stessa per ven-
ticinque anni. Circondato dall’affetto
dei suoi cari, si è addormentato in Cri-
sto per svegliarsi davanti al “Supremo
Pastore e ricevere la corona della gloria
che non appassisce” (1Pt 5,4).
Classe 1927, “Monsignuri” – come
affettuosamente lo chiamavano tutti – è
stato una vera istituzione, punto di ri-
ferimento per tutti i vittoriesi che lo
hanno stimato per la sua testimonianza
di vita e amato per il suo “essere prete”
tra la sua gente, tra i loro bisogni, le
loro necessità. Una icona moderna per
tante generazioni che ne hanno apprez-
zato l’infaticabile zelo e la passione per
il suo ministero sempre a fianco degli
umili e degli ultimi. Infaticabile anche da “pensionato”: lo ha detto il vescovo durante l’omelia – .
Vivace, dalla battuta sagace e pronta, si trovava ogni giorno in Basilica a pre- Ha vissuto una fede essenziale, con-
indipendente e autonomo: questo era gare, davanti la cappella del Santissimo creta, coerente. Generazioni di vitto-
mons. Giuseppe Calì, un vero combat- Sacramento oppure a confessare, a dire riesi lo hanno avuto come maestro e
tente della fede, sincero e leale. il rosario e a celebrare Messa. come amico».
Ordinato sacerdote il 29 giugno del Tanti gli attestati di stima e gratitu- Anche il sindaco Francesco Aiello ha
1953, fu assegnato a Palazzolo Acreide dine che hanno fatto il giro del web nei rivolto parole di cordoglio, decretando
dove svolse il suo ministero per due giorni scorsi. Ma l’affetto più grande è il lutto cittadino per il giorno delle ese-
anni come viceparroco; fu successiva- arrivato dall’intera città ipparina: un quie. «Una grave perdita per la città –
mente trasferito a Canicattini Bagni flusso continuo e costante di gente, in- ha scritto – che non dimenticherà mai
fino al 1956, anno in cui fece ritorno a fatti, ha reso omaggio alla salma e ha il valore della sua azione religiosa e pa-
Vittoria dopo l’istituzione della Diocesi gremito la basilica durante la messa ese- storale».
di Ragusa. Qui venne nominato par- quiale celebrata lunedì 13 marzo. La ce- Servo buono e fedele, adesso riposa
roco della neo eretta parrocchia del lebrazione è stata presieduta dal tra le braccia del Suo Signore, lasciando
Santissimo Rosario. Nel 1978 fu chia- vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La a noi tutti una grande eredità umana e
mato a reggere da arciprete la Chiesa Placa, da mons. Mario Russotto, vitto- spirituale che non può essere dispersa
Madre di San Giovani Battista in Vitto- riese e vescovo di Caltanissetta, e con- ma che va conservata, preservata, fatta
ria, fino alla rinuncia per raggiunti li- celebrata dal clero cittadino e da molti fruttificare e tramandata alle future ge-
miti di età. Fu anche insegnante di sacerdoti provenienti da altre città della nerazioni.
religione al liceo classico “R. Cancel- Diocesi iblea. «Quella di padre Calì è Grazie monsignor Calì!
lieri” di Vittoria. stata una esistenza vissuta per amore – Orazio Rizzo
Il ricordo di un sacerdote
che ha lasciato un segno importante DIOCESI 11
in
Don Antonio Baionetta, dalla preghiera
un testimone dell’Amore autentico
A
matevi… come io ho amato voi: sono le ultime parole E poi ancora «ha vissuto la sua vita quasi nascosto, ma é
che don Antonio Baionetta ha lasciato alle persone stato sempre presente nelle vite di tutti noi con il suo affetto,
che più gli sono state vicine. Un messaggio appena con le sue parole di conforto e con la sua preghiera perseve-
sussurrato, carico di dolcezza, amore, fede. Un ultimo inse- rante» (Claudio Palacino); «Persona gentile prima che sacer-
gnamento che ben può fare da cornice al suo modo di vivere dote esemplare, aveva sempre una parola buona per ognuno
la vocazione al sacerdozio. che incontrava. Lo abbiamo conosciuto nel lontano ottobre
In tanti hanno affidato ai social il proprio cordoglio per la 1990, era prete guida al nostro weekend sposi e da subito ab-
scomparsa di un sacerdote sempre pronto a far germogliare biamo capito l’immensità di quella persona e la grande pre-
semi di bene e di carità. Abbiamo raccolto alcuni di questi parazione biblica» (Andrea Saraò); «Porteremo il tuo
messaggi, partendo dalla Chiesa Madre di Santa Maria delle insegnamento nel cuore che non si arrende, perché ci hai
Stelle a Comiso, dove ha esercitato una parte del suo mini- guidati all’amore di Gesù a cui adesso attingi direttamente»
ste-ro. «Carissimo don Antonio, il treno che aspettavi da (Ines Belluardo); «Non dimenticherò mai i 20 anni passati
tempo, è arrivato ed ora – scrivono i fedeli – ti condurrà insieme a te nella nostra parrocchia e specialmente non potrò
dritto in Paradiso! Sì, in Paradiso...perché tu eri davvero un mai dimenticare tutto il bene che mi hai trasmesso con la tua
Santo sulla terra, e chi ha conosciuto il tuo animo sa bene bontà e pazienza» (Gioena Nania); «È stato un privilegio
quanto tu hai dato alla Chiesa celeste, quanto ti sei impe- della vita conoscerti...un Buon Pastore di grande sensibilità
gnato per far nascere nei cuori dei tuoi fedeli l’Amore di Dio ed attenzione verso gli altri. Grazie Don Antonio per tutto
Padre. Una vita, la tua, dedicata a seminare l’Amore vero, se- quello che ci hai dato» (Laura Eremita).
mina che nel tempo ha dato i suoi rigogliosi frutti. Sei stato
e rimarrai per sempre un faro, un esempio di santità! L’ul-
tima sera è tramontata...ed oggi comincia la tua Festa! Aspet-
taci in Paradiso carissimo don Antonio».
Un ricordo indelebile don Antonio lo ha lasciato anche
nella comunità di Scoglitti. Se ne fa interprete Beniamino
Tenaglia. «Mi sembra di sentire la sua voce calma, pacata e
quelle sue parole, di amarci tra di noi come ci ama il Signore,
ascoltate per tanti anni, quando è stato parroco a Scoglitti
tra il 1978 e la fine degli anni ’80 o negli appuntamenti di “In-
contro Matrimoniale”. La sua straordinarietà era che in ogni
fatto accaduto, don Antonio spiegava sempre, l’intervento
di Dio e del Amore smisurato verso di noi. Che il Signore ac-
colga con Sé, questo suo grande servitore che nel suo lungo
apostolato, ha certamente contribuito a far giungere molte
anime nella Casa Celeste».
Tra i suoi confratelli, anche don Giovanni Bruno Battaglia
ha voluto ricordarlo: «Ringrazio il Signore anche per la te-
stimonianza di vita comune offerta da don Antonio e dai con-
fratelli don Enrico Arena, don Girolamo Buongiorno, don
Vito Intanno e don Giovanni Giglio. Un punto di riferimen-
to e di discernimento vocazionale importante per un grup-
petto di giovani, alcuni oggi sacerdoti: Salvatore Cannata,
Mario Russotto, Pippo Di Corrado e il sottoscritto…».
in12 DIOCESI
Come abitare cristianamente l’ambiente digitale
Due workshop dell’Ufficio Comunicazioni sociali

Sul web con il cuore


e con i nostri valori
I
l mondo della comunicazione è centrale – così mons. Gli scopi del corso sono stati ben individuati da Emanuele
Giuseppe La Placa ha salutato i partecipanti al primo in- Occhipinti, direttore dell’Udcs: comunicare nell’ambiente
contro del workshop “L’ABC della comunicazione” or- digitale, favorire l’informazione istituzionale di un organi-
ganizzato dall’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni smo complesso qual è la Chiesa; essere consapevoli delle
Sociali (Udcs) il 24/2 scorso – come è centrale il lavoro connotazioni pastorale, formativa, educativa, evangelizzante
dell’Udcs nei confronti degli altri Uffici, ma non solo come della comunicazione ecclesiale; curare l’uniformità nel ri-
pura informazione, ma per “abitare cristianamente” l’am- spetto “dei talenti di ciascuno” e del servizio che si dà alla
biente digitale. Un’informazione che possa essere veicolo di propria parrocchia o associazione.
trasmissione di valori, che porti a creare una rete di relazioni Il concetto di ambiente è stato ripreso da Fabio Bolzetta,
per comunicarci le buone notizie, l’anima, il cuore, non una giornalista di Avvenire, TV2000 e l’Osservatore Romano,
rete che ci imprigioni, ma che ci libera, ci “diverte”, ci uni- docente universitario, scrittore, nonché presidente dell’As-
sce. sociazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WE.CA.): il
primo web era una vetrina oggi è diventato un luogo dove es-
sere presenti da cristiani, testimoni e missionari anche «se è
importante voler comunicare cose buone, è importante
ancor di più saper comunicare cose buone».
Dal 1990 (1995 Vatican.va della S. Sede) incominciano a
nascere siti fino agli attuali 16.000, buon dato quantitativo,
la scommessa attuale è puntare sula qualità supportati dal
magistero della Chiesa: “La Chiesa e Internet” ed “Etica in
Internet” del 2002 a cura dell’allora Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni Sociali attuali ancora, nonché i mes-
saggi del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni
Sociali che ci accompagnano dal 1967.
I rischi non mancano, come le fake news, notizie non sba-
gliate, ma volutamente false, create diffuse e condivise con
obiettivo specifico che contribuiscono all’infodemia, una va-
langa di informazioni che travolge l’utente; ma anche le op-
portunità: i social media sono diventati strumenti di
informazione o, perfino, canali ufficiali fra le cancellerie
mondiali e consentono di globalizzare eventi locali.
La platea è impressionante più di 5 miliardi di persone
hanno il cellulare e sono connesse, 4,76 sono utenti dei so-
cial. Come affrontarla efficacemente? Con autenticità «per-
ché siamo ciò che comunichiamo e comunichiamo ciò che
siamo»; con consapevolezza delle possibilità e dei rischi

Fabio Bolzetta omaggia il Vescovo


con la spilla di socio onorario WeCa
DIOCESI 13
in

dello strumento più adatto alle proprie necessità e che cam- messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni
bia ogni giorno; con autorevolezza non richiesta, ma guada- Sociali di quest’anno: «Comunicare cordialmente vuol dire
gnata, con una presenza costante e non occasionale; con una che chi ci legge o ci ascolta viene portato a cogliere la nostra
formazione integrale e non solo tecnica: parole che non sono partecipazione alle gioie e alle paure, alle speranze e alle sof-
una ricetta, ma l’inizio di un lavoro che il sito della WE.CA ferenze delle donne e degli uomini del nostro tempo. Chi
(www.weca.it) cerca di supportare anche con tutorial e we- parla così vuole bene all’altro perché lo ha a cuore e ne cu-
binar dai quali è scaturito il libro “La Chiesa nel digitale” stodisce la libertà, senza violarla».
presentato nel corso dell’incontro. Enrico Giordano
Il testimone è stato idealmente raccolto da Giampiero Neri,
professionista del settore e consigliere di WE.CA. nell’in-
contro del 10 marzo con l’intenzione dichiarata di fare “la-
boratorio”. Il panorama italiano è proporzionale a quello
mondiale, alcuni numeri: 43 milioni di profili social, il 72,9%
di utenti attivi per un’ora e 49 minuti al giorno e nel 46% dei
casi mentre si sposta, quindi dobbiamo adeguare la forma del
contenuto alla modalità di lettura del platea alla quale ci ri-
volgiamo che possiamo conoscere dalle statistiche del pro-
filo.
Purtroppo non possiamo neanche regolare le varie piatta-
forme alle nostre esigenze, ma adottare i loro standard (tra i
quali non è compresa la memoria storica per la quale dob-
biamo affidarci ad un sito), né le nostre buone intenzioni
possono permettersi di ignorare la legislazione relativa ai di-
ritti d’autore (copyright) e di quelli alla riservatezza (privacy)
soprattutto dei minori.
In sintesi non si può improvvisare ci vuole un lavoro per
evitare le insidie e cogliere le opportunità e non solo tecni-
cismi, ma anche contenuti, «...il messaggio da comunicare,
e non il protagonismo del comunicatore» (dalla prefazione
di Papa Francesco nel libro citato).
Forse una ricetta c’è: “parlare con il cuore”, etimologica-
mente cordialmente, come ci propone Papa Francesco nel

Gianpiero Neri e il direttore UCS


Emanuele Occhipinti
in14 DIOCESI
Iniziativa ecumenica promossa dalle donne
delle chiese cattolica, luterana e pentecostale

Giornata mondiale di preghiera


Il messaggio che sale da Scoglitti
L
a chiesa Santa Maria di Portosalvo di Scoglitti ha ospi- montagne e la vegetazione dell’isola. Delle diapositive, ac-
tato la Giornata Mondiale Ecumenica di Preghiera compagnate da musica taiwanese hanno presentato la serata,
2023. È stata organizzata da un gruppo di donne cat- poi cinque donne hanno composto il puzzle con la mappa di
toliche, luterane, pentecostali. Il tema di quest’anno è: “Ho Taiwan e, a seguire, un altro puzzle a forma di cuore ha lan-
sentito della vostra fede” (Efesini 1:15-19). La preghiera del ciato un forte messaggio evangelico. I bambini di due classi
2023 è stata preparata dalle donne di Taiwan. Il prossimo del catechismo hanno portato dei fiori stilizzati ai piedi del-
anno toccherà alle donne della Palestina. l’altare. Cinque lettere, affidate alla voce di alcune donne,
«Intorno a tutto il globo preghiamo con le stesse parole – hanno raccontato esperienze su temi scottanti: l’ambiente,
spiega Christiane Bader, luterana, membro del Comitato il lavoro, la parità di genere, gli abusi e la violenza psicologica
Gmp in Italia – cantiamo le stesse canzoni riflettendo sugli e fisica.
stessi temi centrali come la fede, la convivenza in pace, l’am- «La giornata mondiale di preghiera – aggiunge Francesca
biente e la gratitudine. In provincia di Ragusa celebriamo la Spitale, pentecostale - rappresenta per me e “per noi”, ov-
Giornata Mondiale di Preghiera da oltre 25 anni in un’unità vero per la chiesa pentecostale evangelica e per tutta la
ecumenica stabile. Donne della Chiesa Cattolica, della Chiesa (intesa come gruppo dei cristiani di diverse confes-
Chiesa Luterana e di varie Chiese Pentecostali costituiscono sioni di fede), un evento tanto atteso e che negli anni ha su-
la “base operativa” , ma partecipano persone di varie con- bito una spinta sempre maggiore. La Gmp rappresenta oggi
fessioni». un’icona dell’ecumenismo e, a mio parere, l’iniziativa litur-
Un’esperienza forte che diventa anche occasione per co- gica per eccellenza, promossa da solo donne, cristiane-cat-
noscere da vicino Taiwan, l’isola di circa 36.000 chilometri toliche, evangeliche ed ortodosse di tutto il mondo. Anche
quadrati, nel Pacifico occidentale, a 180 chilometri dalla Cina a Scoglitti, i momenti di preparazione diventano occasione
Continentale, luogo simbolo di forti tensioni politiche e in- per consolidare i rapporti di amicizia, un’amicizia che per al-
sieme crocevia di importanti rapporti economici. cuni dura ormai da circa trent’anni».
«Per la Giornata Mondiale di Preghiera delle Donne 2023 «La comunità di Scoglitti – spiega Cristiana Mazza, catto-
- continua Bader - è stata scelta un’immagine simbolo creata lica – ha accolto con gioia questa celebrazione. È stato così
dall‘artista Hui-Wen Hsiao, che ha voluto dare valore alla anche negli anni precedenti ed è ormai un appuntamento at-
bellissima fauna e flora dell‘isola, segno di vita e di speranza. teso. Ringraziamo il parroco, don Robert Dinerowicz, che
Le donne nel disegno pregano guardando verso l'oscuro, ci ha accolto con grande disponibilità. Grazie ai bambini
ma la luce l’attraversa: speranza che il velo sul loro futuro in- che anche quest'anno hanno partecipato con gioia a questo
certo si tolga e la salvezza sia vicina». evento, vivendo da protagonisti, con i loro canti, questa bel-
L’allestimento realizzato all’interno della chiesa ha un alto lissima serata».
valore simbolico: i colori delle stoffe richiamano il mare, le
INSERTO SPECIALE

Incontro con il Comitato nazionale del Cammino Sinodale


La Chiesa sempre più “profetica”
L’
immagine del viaggio ha accompagnato da l’ascolto dei fratelli tra loro e, insieme, dello Spirito
sempre il popolo ebraico: la partenza di Santo: la strada e il villaggio, l’ospitalità e la casa, la
Abramo verso una terra sconosciuta, l’esodo diaconia e la formazione.
alla guida di Mosè, gli esili e i ritorni, sotto popoli di- Ora ci si prepara a vivere il passaggio alla fase sa-
versi e ostili. pienziale del Cammino (2023-2024), «in cui le comu-
Anche il Nuovo Testamento descrive Gesù in cam- nità, insieme ai loro pastori, si impegneranno in una
mino con i suoi discepoli, uomini e donne, sulle lettura spirituale delle narrazioni emerse, cercando
strade e tra i villaggi, nelle case della sua gente. Fino di discernere “ciò che lo Spirito dice alle Chiese” at-
all’ultimo viaggio: quello che lo condurrà a Gerusa- traverso il senso di fede del Popolo di Dio» (Lettera
lemme, prima acclamato re e poi crocifisso per bla- della Presidenza CEI all’Episcopato italiano,
sfemia, fuori dalle mura della città. 7.9.2021).
Ecco il carattere sinodale che la Chiesa si riconosce Per preparare questa fase, il 24-25 febbraio scorsi
da sempre e che Papa Francesco ci invita a vivere in il Comitato nazionale del Cammino sinodale si è riu-
tutte le sue forme. Già nel 2015 egli affermava: «Il nito a Roma. Fanno parte del Comitato nazionale i Ve-
cammino della sinodalità è il cammino che Dio si scovi della Presidenza del Comitato del Cammino
aspetta dalla Chiesa del terzo millennio», con la con- Sinodale e i membri laici, 2 referenti per ognuna
vinzione che il Sinodo non sia un episodio circo- delle 16 Regioni ecclesiastiche italiane, rappresen-
scritto, riservato ad un’élite, un esperimento tanti di organismi ecclesiali (CPI, CISM, USMI, CIIS,
destinato a concludersi, ma l’inizio di un percorso che CNAL), delle 8 Facoltà teologiche italiane, della
ci insegnerà a camminare insieme, la riscoperta di LUMSA, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e
uno stile antico e insieme rinnovato. del Coordinamento delle Associazioni teologiche ita-
Il Sinodo in Italia si è inserito nel tracciato del Si- liane, rappresentanti di realtà sociali e culturali del
nodo universale “Per una Chiesa sinodale: comu- Paese.
nione, partecipazione, missione”. In un clima di preghiera, meditazione della Scrittura
È iniziato nell’ottobre 2021 con la fase narrativa e ascolto, il Comitato ha fatto un bilancio di quanto
(2022-2023), invitando all’ascolto di chi abbia accet- avvenuto e delineato le prospettive del Cammino Si-
tato di riflettere e rispondere alla domanda di fondo nodale, sia a livello nazionale sia relativamente alla
posta dal Documento Preparatorio: «Come si realizza tappa continentale, conclusasi con l’incontro delle
oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello uni- Conferenze episcopali europee a Praga (2-5 febbraio
versale) quel “camminare insieme” che permette alla 2023), a cui ha partecipato la delegazione italiana.
Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla Cuore dell’incontro romano sono stati i momenti dei
missione che le è stata affidata? Quali passi lo Spirito lavori di gruppo, in cui ci si è interrogati sull’espe-
ci invita a compiere per crescere come Chiesa sino- rienza sinodale finora vissuta e sulle intuizioni che
dale?». stanno affiorando, ma anche sugli orizzonti che di-
Con la collaborazione di équipes parrocchiali e schiude la fase sapienziale e su come possa essere
diocesane, i gruppi sinodali hanno raccolto le rispo- vissuta.
ste e prodotto sintesi, che a conclusione del primo A conferma della bontà della metodologia, apprez-
anno sono confluite nel sussidio di riferimento per il zata negli incontri sinodali a tutti i livelli, il confronto
secondo anno, intitolato “I cantieri di Betania” e re- è avvenuto tramite la conversazione spirituale, che si
datto dal Gruppo di coordinamento Nazionale, in- è rivelata insieme metodo e contenuto degli incontri,
sieme ai referenti diocesani, e dalla CEI. poiché vera occasione per l’ascolto dello Spirito
Il testo parte dall’icona evangelica di Gesù che ar- Santo, capace di generare comunione e aprire all’an-
riva a Betania ed entra a casa di Marta e Maria (Lc nuncio evangelico.
10,38-42) e delinea tre ambiti in cui proseguire nel- Continua
in
CAMMINO SINODALE DELLA CHIESA DI RAGUSA

Dalla condivisione conclusiva in assemblea plena-


ria sono emerse tantissime sollecitazioni: la centralità
della Parola e dell’Eucaristia, la preghiera come di-
mensione vitale, la consapevolezza di essere Popolo
di Dio, ricco del ministero apostolico e dei carismi
germogliati nella storia, la corresponsabilità di tutti i
battezzati, le Chiese locali come luogo privilegiato
del discernimento comunitario, nella logica dell’in- rire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrec-
carnazione e di una esperienza di sororità, il riferi- ciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, impa-
mento al Magistero, in particolare al Concilio Vaticano rare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo
II. Sarà il momento di distinguere insieme, fra tante che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle
voci raccolte, quella che il sensus fidei riconoscerà mani». (Francesco, Discorso all’inizio del Sinodo de-
provenire dallo Spirito: senza paura di entrare nelle dicato ai giovani (3.10.2018).
tensioni, senza fretta di completare un evento, che in- Siamo qui dinanzi a Te, o Spirito Santo…mostraci Tu
vece deve diventare stile, senza escludere nessuno. il cammino che dobbiamo seguire
Continua così il Cammino sinodale intrapreso con
rinnovato entusiasmo e con una certezza condivisa: Maria Dolores Doria
scopo del Sinodo non è produrre documenti, ma «far Referente regionale del Cammino sinodale e
germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fio- Componente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale

Raccolto l’invito del Vescovo ad avviare progetti e percorsi congiunti


Lo spirito del Sinodo a Vittoria e Comiso
Qui la comunione ecclesiale è già realtà
C’
è anche lo spirito del cono. «È una bella esperienza – ha tro. Anche con i sacerdoti, che si al-
Sinodo che soffia su al- detto don Andrea Pomillo, parroco ternano ai vari appuntamenti, si è
cune esperienze pa- della parrocchia Madonna delle creato un dialogo proficuo. Ora
storali avviate nella nostra Diocesi. Lacrime – anche per noi sacerdoti puntiamo ad allargare i cantieri
Comunione, partecipazione e mis- che abbiamo e viviamo spiritualità del Sinodo al mondo della scuola,
sione non sono parole a caso e ne- diverse. Confrontarsi è necessario partendo dagli insegnanti e dai ra-
anche uno slogan. In alcuni casi anche perché non possiamo avere gazzi che sono impegnati in queste
sono già diventate prassi e contri- tutti i carismi. Sono piccoli passi parrocchie». L’invito del vescovo a
buiscono a dare una nuova anima che ci aiutano a rieducarci al la- rendere visibile la comunione ec-
ad attività ed iniziative promosse voro comune. Se si esclude il San- clesiale si coglie anche a Comiso.
da alcune parrocchie. A Vittoria, tuario, ci sono quattro parrocchie Qui le parrocchie di Santa Maria
ad esempio, cinque parrocchie nel raggio di un chilometro ed è delle Stelle, San Giuseppe e San
stanno sperimentando un progetto giusto che ci siano queste forme di Francesco all’Immacolata hanno
di comunione ecclesiale a partire sussidiarietà. È uno stile da ripren- programmato per la quaresima
a un percorso di formazione per dere e speriamo di poter avviare delle attività pastorali congiunte
coppie. Anime Sante del Purgato- delle altre iniziative legate al Si- scandite da un percorso biblico,
rio, Madonna Assunta, Madonna nodo o al periodo estivo».Anche dalla via crucis, dall’adorazione
delle Lacrime, Spirito Santo e il tra i laici il progetto è stato accolto della Croce e dalla liturgia peni-
Santuario Madonna della Salute con soddisfazione. Se ne fa inter- tenziale. Uno sguardo è stato allun-
hanno avviato “I percorsi di Beta- prete Gianluca Piccione che è tra i gato anche sui cantieri del Sinodo.
nia” all’interno di una comunione coordinatori del corso di forma- «Sì, queste tre comunità stiamo
più ampia di iniziative non a caso zione per coppie. «Si è instaurato – sperimentando – ammette padre
denominata “Complici nel bene”. conferma – un bel clima. Abbiamo Innocenzo Mascali, parroco di
Il percorso è iniziato a ottobre e sta creato un’equipe composta da sei Santa Maria delle Stelle e di San
proseguendo anche nel corso famiglie nella quale tutte le par- Giuseppe – una autentica dimen-
della Quaresima con degli esercizi rocchie sono rappresentate. Già sione sinodale. Il prossimo passo
spirituali in comune dettati dal gio- una ventina di famiglie hanno ade- potrebbe essere una pastorale
vane seminarista Mario Modica in rito e la partecipazione è aperta a programmata e portata avanti in-
procinto di essere ordinato dia- tutti, anche per un singolo incon- sieme».
in
Verso un’alba nuova
CAMMINO SINODALE DELLA CHIESA DI RAGUSA

di speranza

I
Il contributo delle Chiese italiane alla tappa continentale
del Sinodo che si è tenuta a Praga dal 5 al 12 febbraio
l Sinodo mondiale della Chiesa è si illuminava e si completava con
arrivato alla tappa continentale. A l’apporto di tutti.
partire dal Documento di lavoro Nel suo gruppo, don Roberto Asta
per la Tappa Continentale, elaborato ha individuato una duplice priorità: la
dalla segreteria del Sinodo, mettendo “formazione continua e permanente
insieme i contributi del primo anno alla sinodalità”, che deve compren-
di ascolto sinodale nelle Chiese na- dere tutte le dimensioni della vita cri-
zionali, le Assemblee Continentali, stiana in un’ottica integrale, ossia le
composte da delegati di ogni Chiesa dimensioni personale, spirituale, teo-
nazionale, hanno approfondito le in- logica, sociale e pratica.
tuizioni maturate nelle comunità ec- E la “Chiesa-casa inclusiva”, che è
clesiali, come anche le tensioni e gli capace di tenere le porte aperte e
interrogativi da tener presenti. avere un perimetro che si allarga di
In vista dell’Assemblea continen- continuo; ossia, che annuncia con co-
tale europea, che si è svolta a Praga raggio il proprio insegnamento au-
dal 5 al 12 febbraio 2023, le Chiese tentico e allo stesso tempo offre una
che sono in Italia hanno presentato testimonianza di inclusione, accetta-
un loro contributo, frutto di un con- zione e accompagnamento pastorale,
fronto on line tra referenti diocesani attivando processi comunitari di
del cammino sinodale. ascolto e discernimento, a quanti si
Prima dell’incontro era stato inviato sentono trascurati ed esclusi dalla
il documento preparatorio della Chiesa.
tappa continentale, con l’invito ad in- Francesca Cabibbo ha individuato
dividuare, all’interno di esso, le prio- come priorità il “discernimento co-
rità, le intuizioni, le tensioni, le munitario” e la corresponsabilità
prospettive, rispondendo a tre do- negli organismi di partecipazione, in-
mande, formulate già all’interno del tesi come nuovo stile che potrà con-
documento. traddistinguere la vita delle nostre
Con il contributo della nostra comunità. Il discernimento comunita-
equipe diocesana del cammino sino- rio potrà permetterci di guardare in-
dale erano stati individuati alcuni ele- sieme alle tante richieste ed
menti salienti che potevamo esigenze, le questioni di fondo che il
condividere in quella riunione. I documento conteneva e che – ci ren-
trenta gruppi, composti ciascuno da diamo conto – sono presenti in modo
circa 10-11 persone, coordinati da fa- diverso in tutte le chiese che oggi
cilitatori, in 75 minuti, hanno lavorato chiedono una risposta e che avevamo
fornendo il proprio contributo. individuato nella nostra scheda. Tra
È stata un’esperienza veramente queste: formazione continua alla si-
bella che, ancora una volta, ha per- nodalità, nuovi metodi sinodali, que-
messo di sperimentare l’efficacia del stioni aperte come divorziati
metodo della conversazione spiri- risposati, persone Lgbtq, ruolo delle
tuale, con una grande capacità si sin- donne, abusi, gli esclusi, la nuova
tesi da parte di tutti e grande ascolto. apertura al sociale, lo sguardo sul
Quell’oretta di lavoro ci ha permesso mondo, l’ecumenismo, nuova visione
di mettere a fuoco alcuni punti e ci ha di chiesa missionaria.
fatti accorgere che il nostro pensiero Continua
in
CAMMINO SINODALE DELLA CHIESA DI RAGUSA

Nel documento che è stato consegnato all’Assem-


blea continentale di Praga da parte della delegazione
italiana sono state indicate alcune intuizioni ed espe-
rienze significative, alcune questioni aperte e le prio-
rità per l’ulteriore cammino di approfondimento.
Fra le intuizioni evidenziate vi è la centralità del-
l’esperienza, luogo dove è possibile “la contempla-
zione della presenza del Signore e dell’azione dello
Spirito in essa”; questa riscoperta è stata resa possi-
bile dal metodo della conversazione spirituale, che
ha permesso di sperimentare il discernimento nello
Spirito; l’ascolto dei cosiddetti lontani, ossia di quanti
si sentono ai margini della comunità cristiana o se ne
sono allontanati, che sono chiamati a scoprire che
nessuno è lontano dall’amore di Dio e che la Chiesa Il discernimento nei gruppi, costituiti dai referenti
è per tutti e a fianco di tutti; la riscoperta della dignità diocesani, ha prodotto un elenco di priorità che sono
battesimale e della comune responsabilità per l’edi- stati offerti all’incontro continentale per indicare i
ficazione e la missione della Chiesa. temi su cui poter lavorare nelle prossime tappe. In-
Si registra una “forte convergenza” su alcune que- nanzitutto, il tema della corresponsabilità di tutti nella
stioni aperte che hanno bisogno di grande attenzione Chiesa, la ministerialità della Chiesa e nella Chiesa,
e coraggio nell’affrontarle per diventare sempre più il ripensamento del compito e dell’identità del pre-
una “Chiesa secondo il sogno di Dio”. Ci sono, infatti, sbitero, il ruolo delle donne, la qualità delle relazioni
“rigidità da superare”, ossia forme di clericalismo e nella vita della Chiesa, il primato della Parola e la
modi di esercitare l’autorità troppo verticistici, che centralità dell’Eucaristia, l’educazione alla fede e la
impediscono il coinvolgimento e l’apporto di tutti formazione vocazionale e permanente di tutte le com-
nella comunità; l’incapacità a “leggere il tempo pre- ponenti del popolo di Dio, il dialogo con le culture.
sente con le sue sfide”; “riconoscere e accompagnare Il cammino sinodale che stiamo vivendo è “un
la religiosità popolare”, “patrimonio vive delle nostre evento dello Spirito” che potrà risvegliare “un’alba
comunità”, da purificare e orientare al Vangelo; “dare nuova di speranza” nella Chiesa per la vita del
spazio e parola (…) in un ascolto reale” a i giovani, fa- mondo. Certamente potremo non risolvere tutti i pro-
cendoli sentire parte attiva della Chiesa. “Ritrovare blemi che ci affliggono, “ma stiamo imparando ad
l’essenziale”, “andare verso una Chiesa più agile e ascoltare, a condividere, a intrecciare storie ed espe-
più prossima, centrata sul Vangelo” è la questione di rienze, a camminare insieme tra Chiese vicine a tutti
fondo che emerge in questo primo periodo del cam- i livelli”.
mino sinodale. Don Roberto Asta e Francesca Cabibbo
CAMMINO SINODALE DELLA CHIESA DI RAGUSA
in
Presentato alla presenza del cardinale Mario Grech
il libro pubblicato da don Giuseppe Di Corrado
La sinodalità che fa bene
al Popolo di Dio
U
n discorso chiarissimo e molto appezzato ha illustrato a chi lo ha ascoltato alla Diocesana. Mo-
quello che il cardinale Mario Grech ha lanciato derata dal giornalista Saro Distefano, la presentazione
nella sala Fondo Antico della Biblioteca Dioce- del libro di don Giuseppe Di Corrado ha visto la pre-
sana “Monsignor Pennisi”. senza, oltre che del Segretario Generale del sinodo
Il cardinale maltese, nella sua funzione di Segretario e dell’autore, anche del vescovo Giuseppe La Placa e
Generale del Sinodo, è stato a Ragusa prima e a Vit- del Nunzio apostolico in Brasile, Sua Eccellenza
toria dopo accogliendo l’invito di don Giuseppe Di Giambattista Di Quattro, attualmente in visita nella
Corrado per presentare il libro scritto da quest’ul- sua città natale.
timo. Alla relazione del cardinale Grech, è seguito l’inter-
“La saluberrima auctoritas del Sinodo” è il titolo vento di Giuseppe Di Corrado che ha spiegato il me-
che il sacerdote vittoriese (docente di Letteratura cri- todo di ricerca e la volontà di chiarire alcuni aspetti
stiana antica presso lo Studio teologico San Paolo di della sinodalità, l’antica come la moderna, ovvero la
Catania e direttore della già citata Biblioteca Dioce- conduzione della Chiesa in forma collegiale, con uno
sana) ha dato alla sua ultima fatica editoriale. Un vo- schema gerarchico che comunque si riferisce sempre
lume prezioso, ricco di documentazione e frutto di al Santo Padre. Non solo. Don Pippo ha più volte indi-
oltre un anno di ricerche orientate soprattutto sulla cato il Sinodo come mezzo efficientissimo per com-
stagione dei numerosi sinodi della Chiesa cristiana battere il clericalismo, vero pericolo per tutta la
dell’Africa nel periodo dell’episcopato di Sant’Ago- Chiesa cattolica, confessando di avere tratto ispira-
stino. zione in tal senso proprio da precedenti confronti
Una riflessione che ha inevitabili collegamenti con avuti con sua eminenza il Cardinale Grech.
l’attuale fase vissuta dalla Chiesa che, su indicazione Molto apprezzate anche le parole di monsignor La
del Santo Padre, affronta già da un anno e mezzo il Placa. Il vescovo della Diocesi di Ragusa ha infatti
percorso sinodale che si concluderà nell’ottobre del tratto le conclusioni dell’incontro con precisi riferi-
prossimo anno. menti all’attuale fase storica della Chiesa e del suo
«Il sinodo, ai tempi di Sant’Agostino e a maggiore cammino, indicato da Francesco e che nel Sinodo av-
ragione adesso, è importante per se stesso, ovvero viato poco più di un anno fa vede il percorso indicato,
per la sinodalità quale sistema di conduzione della fatto anche di aperture alla partecipazione sempre
Chiesa e del Popolo di Dio». Questa l’estrema sintesi più attiva del laicato e di tutte le componenti della so-
di quanto, in poco più di mezz’ora, il cardinale Grech cietà civile.
in
CAMMINO SINODALE DELLA CHIESA DI RAGUSA

Un’intuizione del Vescovo è diventata prassi introdotta dall’ottobre 2021

I cenacoli di fraternità sacerdotale


Pregare, ascoltare, condividere, conoscersi,

S
mettere in comunione, creare relazioni
egnalo ai lettori un’espe-
rienza che da oltre un anno
ormai viviamo in Diocesi
nell’ambito del presbiterio e, tutta-
via, pochissimi ne sono a cono-
scenza. Mi riferisco ai Cenacoli di
fraternità sacerdotale, con i quali
monsignor Giuseppe La Placa ha
esordito fin dagli inizi del suo epi-
scopato nella nostra Chiesa locale,
quindi già fin dall’ottobre 2021.
È noto quante volte Papa France-
sco abbia vivamente raccoman-
dato ai Vescovi di avere verso i
sacerdoti uno sguardo di predile-
zione e un’attenzione tutta spe-
ciale. Nei suoi plurimi interventi,
ricevendo i Vescovi o rivolgendosi
loro durante i viaggi pastorali, il
Papa esorta sempre a “trovare spa-
zio per i propri sacerdoti: riceverli,
accoglierli, ascoltarli, guidarli;
l’accoglienza sia per tutti i sacer- giose (Francescani, Carmelitani, pausa di silenzio, si continua con
doti senza discriminazione, of- Salesiani, Dottrinari). una condivisione fraterna; non già
frendo loro la fermezza ma anche Si tratta di gruppi sacerdotali una breve omelia o un pensiero
dolcezza della paternità che ge- eterogenei: in un gruppo di circa spirituale bensì, come più volte
nera”. dieci unità, vi sono presbiteri gio- evidenziato dal Vescovo Giuseppe,
Per incarnare nella realtà questa vani e anziani, vi sono i parroci e i bisogna cercare di comunicare
forte sollecitazione del Papa, il no- vicari parrocchiali, il sacerdote agli altri i propri sentimenti, le
stro Vescovo fin dai suoi primi che svolge il suo ministero in città gioie o le amarezze, i sogni o le de-
passi di Pastore in questa Diocesi e quello che lo svolge in un pic- lusioni, le soddisfazioni o i disagi.
ha proposto dei momenti di incon- colo paese. In un piccolo gruppo si Penso che in questo sforzo di cia-
tro, molto semplici nella forma, fra riuniscono, di volta in volta, presbi- scuno, certamente non facile, ci sia
piccoli gruppi di presbiteri. Posso teri provenienti da situazioni e tutta l’umanità del sacerdote, le
attestare che tale experimentum, contesti diversi. sue debolezze e fragilità, che
dopo un anno e mezzo è tuttora La serata, generalmente il lunedì, spesso la gente non conosce op-
ben recepito dai sacerdoti e per- è articolata in maniera davvero pure non comprende.
fino desiderato. semplice, ma tutt’altro che banale. In genere, nella cultura popolare,
Anzitutto, fin dagli inizi la Com- Il gruppo sacerdotale, che finora si ritiene che il sacerdote debba
missione per la Formazione per- ha visto sempre la presenza del essere un uomo “perfetto”; se un
manente dei presbiteri si è attivata Vescovo, inizia il suo incontro a sacerdote sbaglia, se dice una pa-
per formare questi piccoli gruppi partire dalla relazione con Dio: in- rola fuori posto, che cosa non suc-
sacerdotali, che prevedono anche sieme si prega con la Liturgia delle cede?! A una riflessione più
la partecipazione di coloro che ap- Ore, recitando i Vespri. Dopo intelligente, ci rendiamo conto che
partengono a Congregazioni reli- l’ascolto della Lettura breve e una non è così.
CAMMINO SINODALE DELLA CHIESA DI RAGUSA
in
Il sacerdote è un uomo piena- presbiteri la propria anima, la in cui, nel clima dell’ascolto reci-
mente “umano”, senza nulla di di- parte più profonda di sé. In tal proco, il Vescovo conosce i singoli
verso dagli altri; soltanto investito modo, ci si conosce meglio e ca- sacerdoti e i sacerdoti conoscono
di un sacramento che non è di tutti. dono tanti pregiudizi che il tempo meglio il Vescovo. Le relazioni al-
Anche il sacerdote, quindi, può vi- e talvolta la diffidenza, inevitabil- l’interno del presbiterio non sono
vere momenti problematici, smar- mente hanno favorito. scontate ma vanno scoperte e ac-
rimenti, solitudini, incomprensioni, Terminata la condivisione e l’in- colte di giorno in giorno come
che spesso si accompagnano a tera preghiera dei Vespri, si passa dono speciale di Dio. Se nel Cena-
scoraggiamento non condiviso con poi a cenare insieme; anche que- colo di fraternità sacerdotale il Ve-
nessuno e non confidato a nes- sto è un bel momento, forse un po’ scovo conosce meglio i singoli
suno. Chi potrebbe comprendere più goliardico ma non per questo sacerdoti e i sacerdoti conoscono
le preoccupazioni o le difficoltà di meno importante. Assumere in- meglio il Vescovo, significa che,
un sacerdote? Forse solo fra sacer- sieme il pasto, insieme a qualche quantunque uomini come gli altri,
doti ci si può comprendere! risata, favorisce la distensione re- ciascuno ha bisogno di contare
Ecco che emergono le ragioni ciproca e il senso della fraternità. sull’altro, poiché così il Signore ha
profonde di questa magnifica in- A mio modo di vedere, un’altra tracciato la nostra speciale voca-
tuizione che è il Cenacolo di fra- ragione insiste nel Cenacolo di fra- zione.
ternità sacerdotale: condividere e ternità sacerdotale. Come in fili-
mettere in comunione con gli altri grana, esso si rivela un momento Giuseppe Di Corrado

I Cantieri di Betania
Continuare a camminare insieme

C
ontinuare a camminare insieme, lasciandoci
guidare dallo Spirito Santo, affinché le nostre
comunità ecclesiali siano veramente luoghi di
“comunione, partecipazione e missione”: così il ve-
scovo, monsignor Giuseppe La Placa, ha delineato il
percorso del secondo anno del Sinodo che sta impe-
gnando le nostre comunità.
In questo secondo anno (2022-2023), dedicato an-
cora alla fase narrativa, il punto di partenza è stato il
brano dell’incontro di Gesù con Marta e Maria nella
casa di Betania (Lc 10,38-42).
È questa l’icona biblica scelta per avviare dei “can-
tieri”, dove l’ascolto si fa riflessione su alcune priorità
pastorali che sono emerse dalla consultazione dioce-
sana e nazionale.
Prosegue, così, l’ascolto attivo delle persone alla
luce delle tre priorità individuate e proposte dalla
Cei: l’attenzione concreta ai diversi “mondi”, in cui i
cristiani vivono e lavorano e che spesso restano in si-
lenzio o inascoltati (Cantiere della strada e del villag- A questi tre, la nostra Chiesa diocesana ha aggiunto
gio); la cura della qualità delle relazioni comunitarie, un quarto “cantiere”, che è importante e trasversale
in modo da far diventare le comunità cristiane attrat- a tutte le attività pastorali: il Cantiere della metodo-
tive e ospitali, e la loro presenza attiva e diffusa sul logia sinodale, dove si potrà operare una “svolta me-
territorio (Cantiere dell’ospitalità e della casa); la todologica”, capace di rinnovare in modo sinodale la
corresponsabilità e la formazione spirituale degli prassi pastorale e, in particolare, lo stile di guida e di
operatori pastorali (Cantiere delle diaconie e della partecipazione ai processi decisionali.
formazione spirituale). Continua
in
CAMMINO SINODALE DELLA CHIESA DI RAGUSA

«Il Cammino Sinodale, che la nostra Chiesa ha in-


trapreso in modo convinto e con “il sincero desiderio
di leggere i segni dei tempi” e di farsi guidare dallo
Spirito Santo, in comunione con le diocesi italiane e
del mondo, ha fatto emergere in tutti – affermano i re-
ferenti diocesani del cammino sinodale don Roberto
Asta e Francesca Cabibbo – la “volontà di camminare
insieme” e ha riacceso entusiasmo e desiderio di
partecipazione. L’esperienza del camminare insieme
ci darà la possibilità di crescere nella “sinodalità” e
di farci vivere una forma più bella e autentica di
Chiesa». Il vescovo sta seguendo e incoraggiando
questo percorso. «Con gioia, abbiamo potuto speri-
mentare – ha scritto in una lettera indirizzata a tutti
coloro che si sono avviati lungo i percorsi del Sinodo
– la bellezza del camminare insieme, dell’incontrarsi
e del riflettere sognando una Chiesa con un volto più
bello e più evangelico. Questa esperienza ha già con-
volto tanti di voi che, in tutte le parrocchie della dio-
cesi, si sono riuniti nei vari gruppi sinodali per un
ascolto reciproco ed un discernimento nella carità e
nella verità. Tutti avete espresso amore alla Chiesa e
sincero desiderio di vederla crescere come “luogo di
comunione”, di autentica partecipazione e di corag-
giosa testimonianza evangelica».
Il primo anno del Cammino sinodale è coinciso in
Italia con il Sinodo della Chiesa universale, avvia-to
da Papa Francesco il 10 ottobre 2021 e che prose-
guirà prima con una tappa Continentale e poi nel Si-
nodo dei Vescovi, in calendario in due sessioni, nel
2023 e nel 2024. Già nel mese di maggio del 2021 le
Chiese in Italia avevano avviato un percorso sinodale
per una consultazione ampia e capillare del popolo
di Dio. Questo percorso avrà la durata di 5 anni (2021
– 2025) e si articolerà secondo tre fasi: narrativa, sa-
pienziale e profetica. tieri di Betania «quali “spazi ideali” di sinodalità vis-
Il primo anno del Sinodo italiano, che si è concluso suta – anche al di fuori della cerchia di quanti fre-
qualche mese fa, si è inserito nel tracciato del Sinodo quentano la comunità – per un confronto ampio e
universale e ha camminato in parallelo con esso. Ini- profondo – suggerisce monsignor La Placa – che fac-
zia ora il secondo anno che ci vedrà impegnati – que- cia emergere la voce di tutti. I cantieri possono essere
sta volta solo in Italia – nel proseguire il percorso immaginati come un percorso che conduce a mo-
sinodale. «Ci concentreremo ora – indica il vescovo – menti di approfondimento e di formazione, anche con
sulle priorità pastorali che sono emerse dalla consul- l’aiuto di competenze specifiche: all’interno di ogni
tazione del primo anno e che sono confluite nelle sin- cantiere potranno dunque trovare spazio, a titolo di
tesi elaborate dalle varie diocesi e nella “prima esempio: riunioni di gruppi sinodali; momenti di stu-
sintesi nazionale”, conclusa e presentata ufficial- dio; celebrazioni e iniziative pubbliche aperte al ter-
mente a Roma nel maggio scorso. In questo secondo ritorio; laboratori di progettazione; incontri in luoghi
anno della “fase narrativa” continueremo l’espe- di particolare valore sociale o culturale».
rienza di ascolto e di discernimento. Non si tratta di Il vescovo si sofferma anche sul cantiere della me-
una ripetizione o una semplice riproposizione del la- todologia sinodale che può rappresentare un contri-
voro svolto nel primo anno. L’ascolto, infatti, prosegue buto originale della nostra Diocesi al Sinodo. «Con
ampliandosi, cercando di coinvolgere persone, esso ci prefiggiamo l’obiettivo – spiega – di avviare
gruppi e ambienti finora non raggiunti». In questo un percorso di riflessione e di revisione metodolo-
contesto, e partendo dai frutti del primo anno e dalle gica della prassi pastorale e di formare all’esercizio
priorità individuate, .ci vengono ora proposti i Can- della partecipazione e della leadership sinodale».
Ricco di spunti il convegno che si è tenuto
nella parrocchia del Sacro Cuore a Ragusa DIOCESI 23
in

Armida Barelli, la santità profetica


di una donna che anticipò il futuro
L
o scorso 14 febbraio a Ragusa, vertito. L’incontro con il frate segna anche durante la sua grave malattia, nel
nella parrocchia S. Cuore di per Armida l’inizio di una collabora- suo letto di morte sogna la facoltà di
Gesù, si è tenuto un convegno zione che durerà tutta la vita. Fonda la medicina.
su Armida Barelli, beatificata il 30 Gioventù Femminile di Azione Catto- Armida ci parlerebbe anche della bel-
aprile 2022 a Milano. Il convegno è lica e l’Istituto Secolare Missionarie lezza e dell’importanza delle relazioni
stato accompagnato dalla mostra tratta della Regalità, con padre Gemelli è co- autentiche. Quando si trovava a Marzio
dalla graphic novel: “Armida Barelli: fondatrice dell’Università Cattolica del il postino andava a casa sua due volte al
nulla sarebbe stato possibile senza di Sacro Cuore e cura la nascita del- giorno a prelevare la posta. Lei non di-
lei”. l’Opera della Regalità, che ha come menticava nessuno: scriveva biglietti,
A presentare la figura di Armida Ba- obiettivo quello di promuovere la spiri- lettere, auguri perché per lei la cura
relli è stata la prof.ssa Barbara Pandolfi, tualità liturgica. delle relazioni era fondamentale; le sue
docente di Teologia Sistematica presso La prof.ssa Pandolfi conclude il suo erano relazioni da sorella a sorella .
l’Istituto Superiore di Scienze Reli- intervento con alcuni messaggi che Ar- Il suo ultimo messaggio sarebbe per
giose della Toscana e vice postulatrice mida Barelli ci lascerebbe se fosse an- la Chiesa. Per Armida, la Chiesa era
della causa di beatificazione. cora con noi. colei che la mandava. Dal Papa riceve il
Nel suo intervento, la relatrice ha Innanzitutto, Armida ci direbbe di mandato dell’Apostolato, del portare
messo in luce le caratteristiche di que- avere una fede che osa, vissuta come fi- avanti il Regno di Dio su questa terra e
sta donna straordinaria: laica, france- ducia in Dio e non costituita da schemi, lei lo fa da persona matura e responsa-
scana, dinamica e di grande interiorità regole e riti. Con la fede tutto è possi- bile. Non si tira mai indietro perché lei
che, aprendosi al dialogo tra cultura e bile. nella Chiesa si sente pietra viva e in
fede, è appartenuta completamente a Il secondo messaggio sarebbe quello essa, da persona di grande fede, ha dato
Dio e completamente al mondo. Una di sognare in grande. Armida l’ha fatto sempre il suo contributo.
donna che è stata capace di anticipare il
futuro, di agire sulla condizione femmi-
nile promuovendo l’emancipazione
della donna e realizzando per quantità
e qualità grandi opere.
Armida Barelli nasce nel 1882 a Mi-
lano da una famiglia borghese e muore
nel 1952. Una donna, dice la relatrice,
che non è nata santa e non è nata cri-
stiana, che non ha avuto una grande
conversione. La sua vita è stata un cam-
mino, nel quale ha saputo cogliere i
segni di una crescita umana e spirituale.
Dai 13 ai 18 anni studia in un collegio
svizzero. Tornata a Milano, si dedica ai
ragazzi abbandonati e poveri, collabo-
rando con Rita Tonoli che fonderà, poi,
un istituto dedito all’assistenza di tali
ragazzi e che la mette in contatto con
padre Agostino Gemelli, appena con-
in24 DIOCESI
Suore carmelitane missionarie e laici di
Tu.C.Um. tra le serre di Marina di Acate

Far rinascere la speranza e la vita


È
stato il vescovo, monsignor Giuseppe La Placa, a con- È un territorio di grandi fragilità, dove l’isolamento, lo
segnare il mandato missionario ai volontari di sfruttamento e non di rado la violenza appiattiscono le vite
Tu.C.Um. (Tutti custodi di umanità) che hanno vis- sul presente e rischiano di negare anche il desiderio di fu-
suto alcuni giorni di campo lavoro nella Fascia Trasformata, turo. Ma è luogo al tempo stesso di un’umanità vera, acco-
insieme alle suore carmelitane missionarie di Santa Teresa gliente, che – se sostenuta – può generare comunità e
del Bambin Gesù che da un anno vivono tra le serre di Marina promuovere percorsi di concreta fraternità». Suor Monica
di Acate. Nella chiesa madre di Acate, il vescovo ha presie- ha ringraziato il vescovo «per l’accoglienza e l’affetto che ab-
duto la celebrazione eucaristica, concelebrando con il par- biamo sin da subito ricevuto dalla Chiesa di Ragusa», la par-
roco, don Mario Cascone, e il vice parroco, don Vincenzo rocchia, la Caritas diocesana, la comunità di suore che vive
Guastella. a Marina di Acate, i laici di Tu.C.Um., e i volontari di Acate
Alle suore e ai laici di Tu.C.Um., il vescovo ha manifestato «per la loro preziosa collaborazione».
la «gratitudine di tutta la Chiesa di Ragusa» per la presenza Il campo lavoro, con la presenza di laici e suore provenienti
al servizio degli uomini, le donne e i bambini che vivono in dal Lazio, dalla Campania e dalla Sicilia, ha previsto momenti
quelle “periferie esistenziali” di cui parla papa Francesco. Il di conoscenza del territorio della Fascia trasformata, incontri
vescovo ha sottolineato l’impegno quotidiano delle suore e con le famiglie romene e tunisine.
dei volontari «in questo luogo in cui siete chiamati a far ri- «Ci siamo sentiti accolti come i più graditi degli ospiti,
nascere, con la vostra presenza, una speranza, a far rinascere come veri amici – spiega un volontario al termine del campo
una vita che probabilmente in tante persone è messa a ta- lavoro – . Sono stati giorni di vera bellezza, perché in un ter-
cere». ritorio pur provato da situazioni di fragilità, abbiamo incon-
Un cammino nel quale, ha assicurato monsignor La Placa, trato tanta gente che ci ha aperto il proprio cuore».
«avete il sostegno di tutta la nostra Chiesa». Nel suo saluto, Il momento più bello è stato vissuto con un pranzo in cui i
suor Monica Muccio, superiora della provincia Italia-Malta- piatti della tradizione tunisina e romena si sono accompa-
Romania delle suore carmelitane missionarie, ha detto: gnati a quelli tipici della provincia di Ragusa.
«L’invito di Papa Francesco, che ci ricorda come quell’indi- Una giornata in allegria, con giochi per tantissimi bambini
cazione di Gesù ad andare “fino ai confini della terra” debba e belle occasioni di dialogo e confronto, consolidando
spingerci a oltrepassare i luoghi consueti, ci ha portate qui, l’azione quotidiana delle suore che da poco più di un anno
un anno fa. vivono a Macconi. Nello stile della gratuità e della fraternità.
La bellezza di una Chiesa che cammina insieme
DIOCESI 25
in
Ritiro spirituale dei diaconi permanenti
Sei nuovi candidati in discernimento
D
omenica 5 marzo si è tenuto
un ritiro spirituale della comu-
nità del diaconato permanente
con il vescovo monsignor Giuseppe La
Placa. Al ritiro erano presenti anche i
sei nuovi candidati in cammino verso
un più attento discernimento vocazio-
nale. La giornata di ritiro è iniziata ce-
lebrando l’ora media, seguita da una
meditazione tenuta da monsignor La
Placa, partendo dal Vangelo della do-
menica e da un momento di deserto vis- Oggi abbiamo vissuto la bellezza di una ministero «della soglia» in quanto chi lo
suto dopo l’ascolto della Parola che ha chiesa che cammina insieme, che con- svolge è chiamato a stare fra il mondo e
permesso di interiorizzare ancor più divide, per raggiungere l’unico fine il sacro. Ecco perché nella Chiesa “in
quanto ascoltato. «Iniziare e condivi- Cristo Gesù». uscita”, cara a papa Francesco, il dia-
dere questo cammino con altri fratelli I diaconi permanenti in Diocesi sono cono può giocare un ruolo chiave. Il
che vivono la stessa vocazione, mi ha attualmente sei: Angelo Cafiso, Dome- suo compito principale è quello di pro-
permesso – ha scritto Emiliano Amico nico Guastella, Giovanni Agostini, Gio- clamare il Vangelo durante la Messa. Il
al termine del ritiro – di sentirmi chiesa vanni Cafiso, Giovanni Di Falco e diacono può anche amministrare il bat-
e sostenuto. Insieme oltre ad aver spez- Giovanni Maiorana, tutti ordinati du- tesimo, distribuire la Comunione, be-
zato la Parola, abbiamo celebrato anche rante l’episcopato di monsignor Angelo nedire il matrimonio, presiedere le
l’Eucarestia, fonte e nutrimento della Rizzo. Il diacono è un ministro ordinato esequie. Inoltre il diacono è un «di-
nostra vita cristiana. Di certo non po- e quindi fa parte del clero. Deve il suo spensatore della carità», come lo defi-
teva mancare a conclusione un pranzo nome al vocabolo “diaconia” che signi- niscono i vescovi italiani.
conviviale insieme al nostro Vescovo, ai fica servizio. Il diaconato permanente, Fondamentale è anche lo stretto le-
diaconi ordinati e alle loro famiglie. ossia non finalizzato al sacerdozio, è un game che hanno con il vescovo.

Ritorna la Passio Christi


nel quartiere dell’Ecce Homo
Dopo l’interruzione degli anni della pandemia ritorna la sacra rappresentazione
della Passione di Cristo curata dalle comunità parrocchiali San Francesco di Paola
e SS. Ecce Homo di Ragusa.
La tenace volontà di tanti volontari attori, porterà in scena la drammatica soffe-
renza e morte di quel Gesù di Nazaret che con la sua Rivelazione ha segnato la Sto-
ria umana e ha portato a compimento la Storia della Salvezza.
Domenica 2 aprile 2023, alle ore 19,30, ai piedi dell’imponente tempio tardo-
barocco dedicato all’Uomo dei dolori, nella lunga e suggestiva via del centro sto-
rico di Ragusa superiore, in un clima di mestizia e di religioso silenzio, siamo tutti
invitati a seguire la Via della croce di quel Galileo che per più di duemila anni viene
additato come: ‘Ecce Homo’.
in26 DIOCESI
Il “popolo” dei catechisti “Entrò in un villaggio”

Ritiro diocesano dei catechisti


Ispirarsi alla Casa di Betania
S
abato 4 marzo presso la parroc- due sorelle, due figure uguali e diverse «Un momento non solo formativo,
chia San Giuseppe Artigiano di allo stesso tempo: Marta esperta nello ma anche spirituale – ha voluto sottoli-
Ragusa, si è svolto il ritiro dioce- spazio e Maria nel tempo, servizio e neare padre Marco Diara, direttore del-
sano dei catechisti “Entrò in un villag- contemplazione. l’Ufficio Catechistico Diocesano –
gio”. Per chi fa catechismo, Marta e Maria perché dopo la catechesi di don Fabio,
Quasi 300 partecipanti tra catechisti, devono essere un’ispirazione, un esem- tutti i presenti hanno potuto riflettere
educatori Acr e capi scout riuniti tutti pio, una guida, perché non può esserci e sperimentare nel silenzio dell’Adora-
nel nome del loro servizio ai ragazzi. servizio senza l’incontro con la Parola zione il senso del loro impegno».
Il vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe e con Gesù e viceversa. Gabriella Chessari
La Placa, ha voluto salutare i parteci-
panti e dare il benvenuto e ringraziare,
don Fabio Pizzitola direttore dell’Uffi-
cio Catechistico di Trapani, per aver ac-
cettato l’invito a tenere la relazione e
invitare alla riflessione il “popolo” dei
catechisti.
Don Fabio Pizzitola, ha incentrato la
sua catechesi nella Casa di Betania sulla
figura di Marta e Maria, partendo dal
Vangelo di Luca e osservando in paral-
lelo quello di Giovanni. Due donne,

Al Preziosissimo Sangue il corso


“Le nozze di Cana” del centro Kerigma
A
lla parrocchia del Preziosissimo in crisi è attaccata su più fronti e si av- condivisione che ci ha permesso di fer-
Sangue si è svolto il corso “Le verte un grande bisogno di rafforzarsi, marci e di riflettere sull’amore coniu-
nozze di Cana” guidato dal cen- è stato un momento edificante e di gale, sull’importanza del dialogo e sulla
tro Kerigma che ha coinvolto circa 30 grande arricchimento spirituale. Un centralità di Dio nella famiglia. Il matri-
coppie. In un tempo in cui la famiglia è bellissimo momento di comunione e di monio ha bisogno di Dio, bisogna ri-
partire da Lui e dall’ascolto della sua
parola che agisce in tutta la sua forza e
potenza e può guarire ogni rapporto.
Quello che ci ha lasciato è un grande
desiderio di rinnovamento, la certezza
di non essere soli ad affrontare tutte le
difficoltà di coppia, la consapevolezza
di essere dono l’uno per l’altro e in-
sieme di essere dono per la comunità.
Daniela Nicastro
Gli alunni del Liceo Scientifico
ricevuti dal vescovo La Placa
L’
informazione, la libertà, la diocesana, accolti da padre Salvatore educazione civica sulla libertà. Il ve-
cittadinanza sono stati al cen- Azzara, Gabriella Chessari, Alessandro scovo si è soffermato sul valore della li-
tro della mattinata trascorsa Bongiorno, Martina Palacino, Sandra bertà donatoci da Dio che ci rende
dagli alunni della seconda B (nuovo or- Guastella. Accompagnati dalle inse- creature uniche e straordinarie capaci
dinamento) del liceo scientifico in gnanti Lilla Anagni, Gabriella Mazza e di trasformare le nostre vite in capola-
Curia. Hanno avuto modo di conoscere da don Franco Ottone, hanno anche re- voro.
il vescovo, monsignor Giuseppe La citato l’Angelus in latino nella cappella L’occasione è stata anche utile per ri-
Placa, che li ha accolti nel suo studio, e del Vescovado. L’occasione è stata for- flettere sull’informazione e su come
di effettuare un percorso attraverso il nita dalla pubblicazione sul periodico solo un cittadino informato e consape-
palazzo e il cortile del Vescovado, l’uf- diocesano Insieme di un articolo frutto vole possa essere artefice di una città e
ficio comunicazioni sociali, la reda- di un’esperienza vissuta insieme a un ex di un mondo più giusto e nel complesso
zione di Insieme, la Biblioteca detenuto, nell’ambito di un percorso di migliore dell’attuale.

Don Graziano Martorana parroco di San Nicola


e rettore del santuario di Maria Ss. di Gulfi
Don Giovanni Piccione vicario a San Nicola
Il vescovo monsignor Giuseppe La Placa ha nominato il in Comiso, S. Maria La Nova in Chiaramonte Gulfi.
sacerdote Graziano Martorana parroco della parrocchia San È stato parroco della parrocchia Madonna delle Lacrime
Nicola in Chiaramonte Gulfi e rettore del santuario Maria in Vittoria e della stessa parrocchia di San Nicola e dello
Santissima di Gulfi. Succede in entrambi i casi al compianto stesso santuario di Gulfi, oltre che assistente della Zona
sacerdote Franco Forti. Don Graziano mantiene anche l’in- Iblea dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani
carico di parroco della parrocchia Santa Maria La Nova di (Agesci) e membro del Consiglio Presbiterale Diocesano.
Chiaramonte. Don Giovanni Piccione, originario di Vittoria, è stato or-
Il vescovo ha anche chiamato il sacerdote Giovanni Pic- dinato sacerdote il 7 ottobre 2012.
cione a cooperare con il nuovo parroco di San Nicola nella Dopo avere svolto l'ufficio di vicario parrocchiale nelle
veste di vicario parrocchiale. parrocchie S. Antonio di Padova in Comiso e Maria SS. An-
Don Graziano Martorana, è originario di Ragusa ed è nunziata e S. Giuseppe, in Giarratana, è attualmente diret-
stato ordinato sacerdote il 21 dicembre 2002. tore dell'Ufficio per la pastorale del turismo e dello sport,
Ha svolto il servizio di vicario parrocchiale nelle parroc- nonché parroco presso la parrocchia Immacolata Conce-
chie: S. Maria delle Grazie in Comiso, S. Maria delle Stelle zione della B. M. V., in Roccazzo.
in
28 DIOCESI

La Trasfigurazione
opera di Pippo Pace
donata alla parrocchia
Santi Apostoli
T rasfigurazione. Questo il nome dell’opera che l’artista
Pippo Pace ha realizzato e donato alla parrocchia dei
Pietre Vive,
Santi Apostoli di Comiso. Il dipinto, realizzato come omag-
gio al grande pittore del ‘500 Raffaello ed eseguito con la
annunciare Cristo
tecnica dell’acrilico su legno dalle dimensioni di cm 80 x
100, rappresenta un particolare del capolavoro originale, attraverso la bellezza
esposto presso le sale dei musei Vaticani .
Non è la prima volta che il maestro Pippo Pace, fa dono di delle nostre chiese
I
sue opere a enti religiosi. Ricordiamo il dipinto raffigurante l gruppo “Pietre Vive” di Ragusa si forma ufficial-
il Ritorno del figliol prodigo (omaggio a Rembrandt) sempre mente nell’ottobre del 2021 per spontanea inizia-tiva
alla parrocchia Santi Apostoli e “Ecumenismo Architetto- di tre volontari. La proposta “Pietre Vive” nasce dal-
nico” donato alla Pagoda Buddista del monaco Morishita. l’apostolato giovanile della Compagnia di Gesù; essa
«È vero – ci conferma Pace – ritengo che l’arte, nelle sue consiste in un’occasione per la formazione spirituale,
molteplici espressioni ma in particolare quella visiva come teologica e storico-artistica dei giovani tra i 18 e i 35
la pittura e la scultura, ma anche la fotografia, oggi deve es- anni. “Pietre Vive” organizza periodicamente ritiri per
sere fruibile a tutti e non può essere affossata solo in qualche esercizi spirituali, campi di formazione specifici e campi
“salotto buono” della città, per farne mero arredamento. di servizio. Il volontario di “Pietre Vive” offrendo al tu-
Dopotutto, in questi luoghi sacri e istituzioni religiose si rista un servizio di visite guidate gratuite all’interno
glorifica l’amore e la bellezza (naturalmente dell’anima) e si delle chiese gli ricorda come e perché quello spazio è
prega per la pace e la solidarietà: temi in perfetta assonanza sacro e quindi luogo dell’incontro con Dio. Essere un
con i miei obiettivi sia artistici che esistenziali. Mi piace pen- volontario “Pietre Vive” significa condividere un cam-
sare, oltretutto, al di là del credo religioso, che l’essere mino spirituale e di servizio che nasce dal desiderio di
umano abbia componenti trascendentali che elevandolo a approfondire la propria fede e annunciare Cristo e la
“essere superiore”, conferiscono senso e significato alla sua bellezza della Chiesa, attraverso le bellezze delle chiese.
“breve esistenza” spazio temporale». Il parroco don Gino Per le “Pietre Vive” l’arte cristiana è una preghiera resa
Ravalli, nel ringraziare a nome della comunità per l’opera ri- accessibile e visibile agli occhi ma è anche esplicita nar-
cevuta, ha invitato tutti a visitarla. Il dipinto sarà esposta nei razione di salvezza. Il gruppo di Ragusa si riunisce al-
locali parrocchiali. ternando incontri di preghiera a incontri di formazione
storico-artistica e teologica, inoltre, mensilmente svol-
ge il proprio servizio nella Chiesa di Santa Maria delle
Scale. Le “Pietre Vive” di Ragusa sono ben felici di ac-
cogliere nuovi volontari che vogliono mettersi in gioco
nell’annuncio e condivisione della propria fede.
Ci potete raggiungere attraverso la nostra pagina Fa-
cebook (www.facebook.com/PietreVive), il nostro sito
(http://www.pietre-vive.org/), o il canale Instagram
(Instagram: @pietre_vive).
Riccardo Caravello
Una lettera aperta della Consulta regionale
delle aggregazioni laicali CHIESA E SOCIETÀ 29
in

«L’aumento delle indennità all’Ars


suscita sconcerto e indignazione»
«U
na manifesta provoca- Le associazioni, i gruppi, i movimenti classe politica non soltanto rischia di
zione»: così la Consulta che compongono la Consulta regionale apparire estranea ed insensibile alla
regionale delle aggrega- delle aggregazioni laicali affrontano la gravità del momento, ma di esasperare
zioni laicali ha definito l’aumento delle questione senza giri di parole: «Sì, il la collera di quanti, nei fatti denunciati,
indennità dei parlamentari regionali di fatto non può non suscitare sconcerto vedono svalutata, negata la loro di-
circa 890 euro al mese. e indignazione e di tali generali senti- gnità».
Una lettera è stata indirizzata al Pre- menti anche noi intendiamo renderci Le aggregazioni laicali ricordano poi
sidente dell’Assemblea regionale Sici- interpreti. Come Loro ben sanno, come nel messaggio indirizzato a tutti i
liana, on. Gaetano Galvagno, e ai stiamo vivendo un momento piuttosto candidati e ai siciliani alla vigilia delle
presidenti dei gruppi parlamentari al- grave e delicato della nostra storia re- elezioni regionali dello scorso anno, i
l’Ars. pubblicana: crisi economica, crisi ener- Vescovi siciliani avevano espresso pre-
«Una tale misura – si legge – rischia getica, tantissime famiglie in affanno, occupazione per l’allargamento della
di rappresentare una manifesta provo- troppi disoccupati, troppi lavoratori «forbice delle disuguaglianze», per il
cazione nei confronti di quanti – una precari, troppi giovani stanchi e disil- fenomeno delle nuove povertà.
moltitudine! – con il proprio salario di lusi in fuga dalla nostra terra, molti gli «Non possiamo nascondercelo: i fe-
fame, corroso finanche dall’inflazione, artigiani e i professionisti che vivono nomeni criminali, a cominciare da
faticano a giungere a fine mese!». Per nell’incertezza, molti coloro che sono quelli mafiosi, trovano terreno fertile –
questo motivo la Consulta regionale rimasti senza casa. I poveri, sempre più era il monito dei vescovi – proprio nelle
avanza una richiesta a nome delle asso- numerosi, bussano alle porte della Ca- situazioni di degrado, di disagio econo-
ciazioni, movimenti, aggregazioni rap- ritas, del Banco Alimentare e non solo mico, e nel grave fenomeno della di-
presentative del vasto mondo del laicato … Di fronte a tali situazioni di disagio spersione scolastica. Questa è per tutti
cattolico della terra di Sicilia: «Nell’am- non possiamo rimanere in silenzio! noi una chiamata storica, e lo è anzi-
bito delle rispettive funzioni, di voler Con l’aumento di indennità questa tutto per voi, per la nostra politica».
assumere ogni iniziativa, politica, par-
lamentare, di governo, perché, siano ri-
mossi e/o “bonificati” gli effetti di un
provvedimento improvvido, quale ap-
pare quello in questione, così che sia
resa giustizia alla moltitudine dei poveri
e degli svantaggiati della nostra terra e
possa essere, anche per tale via, colmata
la distanza che da tempo separa le Isti-
tuzioni democratiche dai cittadini, una
distanza che rischia distruttivamente di
dilatarsi e approfondirsi sempre di
più».
Dall’altro canto la Cral si dichiara
pronta fin d’ora a stringere un «patto di
leale collaborazione» e al «confronto
sui tanti, gravi e complessi, problemi
che affliggono la comunità siciliana».
in
30 CHIESA E SOCIETÀ
Le iniziative dell’Ufficio per la Pastorale della Salute
all’hospice di Ragusa

Donne e santità, un ponte con il cielo


Tra medicina, famiglia e vocazione
C
on una cerimonia semplice, significativa, parteci- Antonella Battaglia (Dirigente Medico U.O. Hospice e Vice
pata, l’Ufficio per la Pastorale della Salute della Dio- Direttore dell’UPS) ha presentato la figura e la vita di Santa
cesi di Ragusa ha celebrato, nel reparto Hospice Giovanna D’Arco definita tra fede e coraggio: la santa guer-
dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, la Giornata riera. Mariuccia, amica di una paziente, ha presentato la fi-
Internazionale della donna. Sono state presentate le figure gura e la vita di Santa Elisabetta di Seton, fondatrice delle
di donne che possono considerarsi come un ponte tra il cielo Figlie della Carità di S. Giuseppe. La Dott.ssa Stefania An-
e la terra portatrici di speranza, perché hanno vissuto e tra- toci (Psicologa dell’U.O. Hospice e Segretaria dell’UPS) ha
smesso l’essenziale attraverso la santità e mai come que- presentato la figura e la vita di Santa Rita da Cascia che con
st’anno, nella ricorrenza dell’8 marzo, sentiamo il dovere di la sua semplicità è entrata nel cuore milioni di devoti in tutto
ringraziare tutte le donne che operano in prima linea per la il mondo.Rina Tardino (Presidente AVO Ragusa) ha presen-
salute dei cittadini. tato la compianta volontaria Ornella Lorefice donna che ha
In Italia il primato nella sanità spetta alle donne. Sono oltre saputo e voluto raccontare la sua battaglia contro il cancro.
400mila quelle che si prendono cura della nostra salute: più La mattinata è stata poi contrassegnata dalla distribuzione
del 67 per cento del totale del personale dipendente del Ser- delle mimose a cura dei volontari dell’Avo alle pazienti e alle
vizio sanitario nazionale. operatici sanitarie. Inoltre, molto apprezzata, l’esposizione
Ogni giorno dedicano anima e corpo alla sanità, pubblica di opere del pittore Giovanni Lissandrello e del pittore Ema-
e privata. In un momento critico come questo, infatti, alle nuele Bellio.
donne con un ruolo nelle professioni sanitarie possono es- Questo particolare momento di riflessione ci ha consentito
sere richiesti grandi sacrifici nella conciliazione dei ritmi di di vivere la ricorrenza dedicata alle donne da un altro punto
lavoro con quelli della vita familiare. A loro va il riconosci- di vista, quello dei malati che hanno bisogno di sostegno, for-
mento più profondo. nendoci l’opportunità di confrontarci su problematiche che
Quattro donne sante e una volontaria sono state presentate meritano la massima attenzione.
attraverso il racconto della loro vita ai presenti compresi gli Tra queste il dramma dell’Ucraina. In modo particolare
ammalati e gli operatori sanitari. siamo vicini alle donne chiamate a svolgere la loro preziosa
La Dott.ssa Rosa Giaquinta (consigliere dell’Ordine dei e indispensabile attività professionale nelle peggiori condi-
Medici e Componente della Consulta dell’UPS) ha presen- zioni possibili, quelle proprie di ogni guerra.
tato la figura e la vita di Santa Ildegarda di Bingen. La dott.ssa Giorgio Occhipinti
ATTUALITÀ
in 31

A Pedalino un evento di formazione promosso da tutte le agenzie educative

I minori nella rete, rischi e buone prassi

5W
Tante trappole, prestare attenzione
Chi: cittadini privati, Comune, scuola, sione di dati sensibili e di immagini/video nel web, sono in-
parrocchia, associazione polisportiva; tervenuti l’ispettore Giorgio Carpenzano, del Comparti-
Cosa: incontro di formazione e informa- mento Polizia Postale Sicilia - Sezione Ragusa, la dott.ssa
zione; Dove: al cinema Esperia di Pedalino; Quando: Gio- Sandra Rizza, Garante per i diritti dell'infanzia e dell’adole-
vedì 2 marzo; Perché: Per fare rete tra le agenzie educative scenza del Comune di Comiso, e Tiziano Toffolo, fondatore
del territorio al fine di sensibilizzare le famiglie sui rischi on- dell’associazione Carta di Treviso.
line, sui riferimenti normativi inerenti alla tutela dei minori, L’ispettore Carpenzano ha illustrato quali sono le princi-
promuovere buone prassi sulla tutela dei minori nel Social pali trappole del web legate alla condivisione di foto o video
media e nel web; Come: Coinvolgendo famiglie, insegnanti, o di dati sensibili di minori, soffermandosi su ciò che costi-
educatori della parrocchia, educatori e altri professionisti tuisce reato e sulle procedure da avviare in tal caso.
delle associazioni del territorio. La dott.ssa Sandra Rizza ha parlato di come nel periodo
Articolo. Le agenzie educative di Pedalino hanno fatto rete sensibile dell’età evolutiva possano esserci delle ripercus-
per sensibilizzare la comunità sui rischi online e per diffon- sioni a livello neuro-psicologico per l’uso di smartphone/ta-
dere le corrette procedure per tutelare i minori nei Social blet in modo non controllato. Infine, Toffolo ha fatto un
media e nel web. breve excursus sulla Carta di Treviso, nata per proteggere i
Giovedì 2 marzo, al cinema Esperia di Pedalino, in pre- minori nei media, e ha lanciato un’interessante idea opera-
senza di genitori, insegnanti, educatori e giovani adole- tiva sull’estensione di tale documento al mondo del web.
scenti, si è svolto un incontro organizzato e promosso da Nella seconda parte si è instaurato un clima di dialogo tra
alcuni privati cittadini, dal Comune di Comiso, dall’I.C. i relatori e i presenti: questi ultimi hanno avuto spazio per
“Gesualdo Bufalino”, dalla parrocchia “Maria Ss del Rosa- un confronto costruttivo, e per avere le giuste risposte ai pro-
rio” e dall’Associazione Polisportiva di Pedalino. pri quesiti.
Al fine di sensibilizzare famiglie, insegnanti ed educatori
sulla tutela dei minori e sui rischi online legati alla condivi- Donatella e Francesco
in
32 ATTUALITÀ

Non è vero ma ci credo


Il cantiere infinito dell’ex convento del Gesù a Ibla
Ritardi e indifferenza che fanno davvero paura

P
eppino de Filippo scrisse, nel 1942, una commedia dal Da tempo immemore quell’immenso immobile giace av-
titolo “Non è vero ma ci credo”. Fu un clamoroso suc- volto da tubi innocenti e teli di protezione nel frattempo
cesso in tutti i teatri italiani e poi anche nei cinema, strappati, arrugginiti.
perché dieci anni dopo lo stesso Peppino girò un film tratto Al Comune, ente responsabile dei lavori di restauro avviati
dalla omonima commedia. due decenni orsono, da tempo ripetono (e altro non potreb-
Quel “non è vero ma ci credo” entrò nel linguaggio nazio- bero fare) che il problema è di ordine amministrativo, es-
nale, ben oltre la notorietà della commedia, per dare il senso sendo fallite le prime due aziende che avevano vinto la gara
di una situazione nella quale, davanti ad un fatto inspiegabile, d’appalto mentre la terza ha chiesto la revisione dei prezzi.
quando la ragione dice di non crederci, tu non hai spiega- Il risultato è sempre e solo uno: un cantiere eterno, abban-
zioni e dichiari di crederci … a prescindere, come direbbe donato, una pessima cartolina all’ingresso della nostra bella
l’altro grande attore e autore napoletano, il Principe De Cur- anzi bellissima Ibla.
tis. Certo, non è la prima opera pubblica che subisce l’affronto
E nella nostra città abbiamo un esempio di come un fatto dell’abbandono. E nella stessa nostra città basterebbe citare
inspiegabile, se non rivolgendosi a poteri altri, a forze sco- quella grande e bella (almeno un tempo) struttura di contrada
nosciute, a influssi maligni, a energie negative e chi più ne Selvaggio da trent’anni costruita per essere casa di riposo
ha più ne metta. Tanto sono tutte sciocche credenze e nulla per anziani, di proprietà e gestione comunale, ma nei fatti
più. Un esempio secondo me emblematico. Si chiama “Con- mai avviata, mai aperta.
vento e chiesa di Santa Maria del Gesù”, che tutti i ragusani Però, nel caso del convento di Ibla che fu dell’Ordine dei
chiamano semplicemente “Jesu”. Frati Minori (comunemente detti “Francescani”) parrebbe
proprio che il destino si accanisca per impedirne la riaper-
tura.
E da questa considerazione le mille congetture, non
escluse quelle dei soliti buontemponi che riferiscono di
“presenze” che aleggiano all’interno delle stanze del seicen-
tesco convento francescano. Come quella di un frate guar-
diano che nel 1866, quando lo Stato italiano incamerò tutti i
beni immobili degli ordine religiosi, non volle lasciare il con-
vento dichiarando di volerci morire dentro.
Chi, come me, non crede a fantasmi e spiriti, patruna o
luocu e amenità varie (ancorché l’enorme letteratura in ar-
gomento mi affascina tantissimo), non riuscirà mai a vedere
il frate francescano fluttuare in aria dentro il convento, ma
non può non scandalizzarsi per quanto noi tutti (s’intende i
cittadini di Ragusa) siamo serenamente indifferenti allo sfa-
celo, all’abbandono, al fatto, cioè, che un enorme bene sia
tanto superficialmente trattato nonostante l’importanza sto-
rica, ecclesiologica e sociale per la nostra comunità. Questa
indifferenza fa più paura dei fantasmi.
Saro Distefano
Alla ribalta solo personalismi stucchevoli e contrapposizioni sterili
A Vittoria la morte della buona politica
Una sconfitta di tutti e dell’intera città
A
ltro che confronto democratico quando ormai a pre- ciando a presentarsi in consiglio comunale ogni qualvolta ne
valere sono gli insulti, le accuse e le insinuazioni. viene richiesta la presenza.
Che il dibattito politico a Vittoria sia degenerato è Dall’insediamento dell’amministrazione Aiello tanti sono
evidente, con l’aggravante che chi non si adegua rischia di stati i motivi di scontro, a cominciare dalle cattive condizioni
passare come un lacchè. Il motivo probabilmente sta nella del manto stradale, dallo sradicamento di alberi, la raccolta
mancanza di rispetto per l’avversario, ritenuto un nemico, e differenziata, la penuria d’acqua, la mensa scolastica, ma
nel contempo nella capacità di comprendere che così fa- quello sulle nomine e sui costi di esperti e consulenti appare
cendo non ci potrà mai essere alcuna forma di riscatto per il ancora più pretestuoso. In teoria questa telenovela non do-
territorio. Seppur con i dovuti distinguo, trattandosi di epo- vrebbe neanche esistere visto che nessuno può scagliare la
che e contesti storico-politici diversi, sembra di vivere ai prima pietra.
tempi delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, dove quello che con- Ogni sindaco ha fatto a proprio piacimento assumendo chi
tava veramente era il potere. ha voluto nel proprio staff come esperto, consulente e bor-
Non c’è argomento che non degeneri in rissa verbale e of- sista. Eppure si litiga con una facilità incredibile rinfaccian-
fese personali, quando va bene. Diversamente tutto finisce dosi di tutto e di più, senza rossore e senso del pudore, e non
davanti alla Procura della Repubblica. Eppure la distinzione stando minimamente attenti al cattivo esempio che si dà so-
tra chi governa e chi svolge il ruolo di opposizione dovrebbe prattutto ai giovani che sono i più disorientati. Se l’opposi-
essere chiara. L’opposizione ha una funzione molto delicata zione non ha i numeri per far cadere il governo della città se
e importante che è quella di controllare e vigilare perché ogni ne deve fare una ragione e lavori per costruire un’alternativa
atto prodotto dalla giunta abbia come unico scopo il su- per quando sarà il momento. La maggioranza, però, deve
premo interesse della collettività. Se quello che decide il sin- smetterla di ritenersi autosufficiente e sempre nel giusto.
daco e la sua giunta non viene, legittimamente, ritenuto Esiste una via di mezzo che si chiama collaborazione. Solo
corretto, adeguato o altro, l’opposizione ha tempo e modo in questo modo si potrà costruire un progetto di futuro per
di esprimere il proprio disappunto in consiglio comunale, la città.
magari spiegando come si sarebbe comportata nel merito, Forse è arrivato il momento che soprattutto le associazioni
ma senza pretendere di imporre la propria volontà. culturali cittadine si intestino un percorso virtuoso magari
L’amministrazione da parte sua ha il dovere di essere sem- organizzando incontri e dibattiti sul galateo politico.
pre trasparente e di rendere conto del suo operato comin- Maria Teresa Gallo
in
34 ATTUALITÀ
La strage di Cutro scuote le coscienze

Migrazioni, alla radice del fenomeno


La logica dei muri non è la soluzione
N
on voglio entrare nel merito del racqueo»); limita la concessione della vero “problema” non ci sarà una “solu-
naufragio di Cutro, anche se “protezione speciale”; si velocizzano le zione” efficace. Fino a quando ci sa-
l’ennesima strage in mare ha espulsioni; si prevede una programma- ranno popoli oppressi da regimi
profondamente turbato anche me per il zione triennale dei flussi regolari per la- autoritari (curdi), popoli vittime da
carico di sofferenza che porta in sé e voro (che serve a risolvere il “nostro” guerre civili (siriani) o vittime di intol-
per la drammaticità di chi vede final- problema del bisogno di manodopera e leranza nei confronti delle donne che
mente la meta di un lungo e sofferto non certo il problema dei migranti) e la vengono avvelenate nei dormitori delle
viaggio che ti cambierà la vita, e proprio possibilità di commissariare i centri per università o uccise e abusate per non
a 100 metri trova la morte ad atten- l’immigrazione. avere indossato il velo (Iran e Afghani-
derlo. Va aggiunto che questi provvedi- stan) o vittime di guerre di aggressione
Voglio invece parlare dei vari modi di menti seguono la recente normativa (Ucraina) o di intolleranza religiosa
approcciare la problematica che sot- sulle Ong con l’effetto di complicare (Boko Aram) o vittime delle carestie
tende agli atteggiamenti degli attori di l’attività di salvataggio che ne è deri- scatenate dai cambiamenti climatici (in
questa vicenda. vato. gran parte causati da noi nazioni “evo-
Si è già ampiamente scritto dell’infe- Insomma ancora una volta la logica lute”) dovremo fare i conti con persone
lice frase a caldo del ministro Piante- sottostante è quella repressiva che che cercano di trovare un futuro di pace
dosi sulla colpevolizzazione del senso parte dall’assunto che il “problema” e prosperità per sé e per le proprie fa-
di responsabilità dei genitori dei bimbi sono i migranti e che la “soluzione” è miglie.
che sono morti affogati. Molto più rive- evitare che si mettano in viaggio. Il problema va, a mio avviso, affron-
latore è il decreto del governo che per Ma siamo sicuri che sia corretta l’im- tato con uno sguardo più ampio e dif-
risolvere il “problema” crea un nuovo postazione? La sensazione è che questi ferenziando i provvedimenti di breve
“reato” punito con pene severissime provvedimenti siano più uno spot a be- periodo da quelli di lungo periodo: in-
(fino a 30 anni) anche se di difficile ap- neficio dell’immagine del governo che tanto nel breve periodo non c’è dubbio
plicazione («questo governo andrà a una ricerca di soluzione reale. che chi fugge da situazioni di pericolo
cercare gli scafisti su tutto il globo ter- Fino a quando non si focalizzerà il per guerre e regimi repressivi abbia
“diritto” all’asilo e che il corrispon-
dente “dovere” di accoglienza vada
esercitato in ambito europeo. Va subito
rivisto il ruolo dell’Onu oramai ridotto
a mero spettatore senza alcun potere,
incardinandolo in una logica multipo-
lare, e va subito ritrovato un nuovo
equilibrio internazionale che governi
sia i contenziosi internazionali sia la
salvaguardia della natura.
Se non si affronta con questa ottica il
problema, ogni provvedimento sarà un
pannicello caldo che sommerà all’inef-
ficacia una profonda ingiustizia perché
rivolto non contro le cause del feno-
meno, ma contro le vittime.
Vito Piruzza
Un Amico in cucina
Rubrica a cura di Emiliano Amico

Ricotta in salsa e pistacchi


in friggitrice ad aria
La ricotta in friggitrice ad aria è una pre-
parazione semplicissima ma dal risultato
delizioso. Poca spesa, poco sforzo, tanta
resa.
La ricotta, come ben sapete, è molto leg-
gera e povera di grassi, quindi potreste
anche utilizzare questa ricetta per farcire

La ricetta...
dei panini, e sostituire magari formaggi più
grassi e calorici. Ideale da servire anche tra
gli antipasti e nei buffet!

PORZIONE
10 FETTE INGREDIENTI
Guarda la • 1 Ricotta di Bufala (da 500 Gr.)
video ricetta
PREPARAZIONE
• Q.b. Granella di Pistacchio

10 minuti
• 5 Cucchiai Miele
• 1/2 Senape
COTTURA • Q.b. Sale
15 minuti
TEMPO TOTALE ISTRUZIONI
25 minuti • Lasciate sgocciolare la ricotta in fri-
gorifero per almeno due ore sopra un co-
lino. Coprite con carta preforata il cestello
della friggitrice ad aria. Disponetevi sopra
la ricotta tagliata a fette. Preparate la sal-
sina mescolando energicamente il miele,
la senape e un pizzico di sale. Versatela
sulla ricotta e spolveratela con un po' di
granella di pistacchi.
• La facciamo cuocere in friggitrice ad
aria a 200° per 15 minuti in totale. Irro-
rate la ricotta con metà della salsina te-
nendone l'altra metà. Quando sono
passati 10 minuti, estraete la ricotta, rico-
pritela con il resto della salsa e spolverate
con i pistacchi in questo momento. Finite
le cottura per altri 5 minuti.
www.emilianoamico.it

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