Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
PREPARAZIONE DELL’AMBIENTE
Cartellone con il titolo dell’incontro.
10 minuti
ACCOGLIENZA
Dare il benvenuto a tutti e proporre il seguente canto.
20 minuti
Ciascuno di noi, anche oggi, è arrivato carico delle esperienze vissute in questo
tempo. Forse ha incontrato tante persone con le quali ha potuto scambiare pareri,
ascoltare problemi, attese… Vorremmo vivere questo momento tenendo presente la
gente che abbiamo incontrato, offrendo la nostra preghiera per coloro che l’hanno
chiesta e per le situazioni che desideriamo ricordare. Lo facciamo anche col desiderio
di dirci come abbiamo vissuto l’impegno preso la volta scorsa e le notizie che hanno
caratterizzato la vita di questo tempo.
10 minuti
RIFLETTENDO
La volta scorsa abbiamo parlato di due atteggiamenti che “dis-fano” la Comunità:
la mormorazione e l’invidia.
Mormorare fa male al cuore di chi mormora e lo rende malato. Il monaco
Pacomio, nelle sue regole, afferma che chi mormora bisogna condurlo a dire con
chiarezza ciò che pensa, e se non smette di mormorare lo si porta in infermeria, come
un malato, e lo si lascia lì senza far nulla, finché non smette.
Forse ciascuno di noi si sente un po’ malato e ogni tanto ha bisogno
dell’infermeria.
Ascoltiamo una storia che può aiutarci ad evitare questi atteggiamenti.
SI RACCONTA CHE…
Nella parrocchia di Sant’Agostino arrivò un nuovo cappellano. Subito, la signora
Flora andò in sacrestia a parlare con lui.
“Padre, lei non può immaginare che cosa mi hanno detto sul signor Giovanni…”.
Non riuscì a terminare la frase, perché il padre la interruppe: “Aspetti un minuto,
ciò che lei sta per dirmi è già passato per le tre prove?”.
“Quali prove, padre?”
“La prima è quella della verità. È certa che questo fatto sia assolutamente
vero?”.
“No, come potrei? Quello che so me lo hanno detto, ma penso che…”.
“Allora la sua storia è già caduta alla prima prova. Andiamo alla seconda, la
prova della bontà. Il fatto che voleva raccontarmi è una cosa che a lei piacerebbe
fosse detta sul suo conto?”.
“Chiaro che no. Dio mi liberi!”.
“Allora questa storia è caduta anche alla seconda prova”. Vediamo la terza, la
prova della necessità. Lei pensa sia necessario raccontarmi questo fatto che è
accaduto?”.
“No padre, non è necessario che glielo racconti”.
La signora Flora lasciò la sacrestia molto imbarazzata.
30 minuti