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,Le mie pecore ascoltano la mia voce.

Prima grande sorpresa: una voce attraversa le distanze, un io si


rivolge a un tu, il cielo non è vuoto.

Perché le pecore ascoltano? Perché il pastore non si impone, si propone; perché quella voce parla al cuore,
e risponde alle domande più profonde di ogni vita.

Il Vangelo mostra le tre caratteristiche del pastore: Io do loro la vita eterna / non andranno mai perdute /
nessuno le rapirà dalla mia mano!

La vita di Dio è data, seminata in me come un seme potente, seme di fuoco nella mia terra nera.

Il Vangelo prosegue con un raddoppio straordinario: Nessuno le strapperà dalla mia mano. È il pastore della
combattiva tenerezza.

Io sono un amato non strappabile dalle mani di Dio, legame non lacerabile.

Ci invita a celebrare la prima comunione. Che vuol dire prima? L’inizio. È un inizio. Oggi io partecipo
pienamente all’eucaristia. Come sarebbe triste se questo inizio fosse l’inizio e basta. Aiutiamoci l’un l’altro a
partecipare alla messa.

La prima comunione è condivisione. Gesù ha preso la sua vita come un pezzo di pane e ha detto:
mangiatemi. È l’inizio della condivisione, cioè del donare se stessi come Gesù che si è donato a noi.
Condividere il cibo, il servizio, i beni.

L’eucaristia è legame: legame vuol dire amicizia; l’eucaristia è creare legami forti con Gesù un legame forte
con i fratelli.

L’eucaristia è ringraziare: è bello ringraziare. Abbiamo bisogno di imparare a ringraziare. È bello dirsi grazie
gli uni gli altri; ed è ancora più bello dire grazie al Signore.

Prima comunione è l’inizio di una vita piena di condivisione, di ringraziamento di legami di amore. Mentre
questi bambini iniziano noi dovremmo chiederci: la nostra prima comunione è nel secolo scorso; sto
crescendo in condivisione, in ringraziamento? Sia per tutti noi questa eucaristia che stiamo celebrano una
scuola di vita.

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