Mons. Alessandro Maggiolini, 113 vescovo di Como Nel giorno santo delle Palme la Comunita Diocesana Comense va incontro esultante al mo vescovo e ne ascolta la parola dalla cattedra di Felice e di Abbondio, 2 coraggio, fidati Ges, morto e risorto, il centro della nostra fede di cristiani, ma anche motivo di riflessione e di ricerca per tanti che pensano di aver trovato altrove la soluzione della loro vita. Con la sua risurrezione, Ges ci dice che il suo messaggio di salvezza vero, che Egli il Figlio di Dio, la Via, la Verit, la Vita. Ges, con la sua risurrezione, dice anche oggi a noi e a tutti gli uomini che sono alla ricerca: coraggio, fidati dell'Amore di Dio e della via che ti ho indicato. La morte, la sofferenza, le situazioni di prova che vivi ogni giorno non sono per la tua morte, ma perch la tua vita sia pi vera, perch tu possa continuare ad amare, perch tu riesca a capire che non sei solo, ma che c' un Padre che ti ama, e tanti fratelli da amare. Coraggio, fidati di me: io ho vinto la morte e sono risorto. Don Antonio 3 preghiera di pasqua Signore aiutaci a capire Signore, aiutaci a vedere nella tua crocifissione e risurrezione un esempio di come dobbiamo sopportare e morire nell'agonia e nei conflitti della vita quotidiana, in maniera che possiamo vivere pi pienamente e pi creativamente. Tu hai accettato con pazienza e umilt i contrattempi della vita umana, nonch le torture della crocifissione e della passione. Aiutaci ad accettare le pene e i conflitti di ogni giorno quali occasioni per maturare come persone e diventare pi simili a Te. Rendici capaci di sopportare ogni cosa con pazienza e con coraggio, fidando nel tuo aiuto. Facci capire che solo morendo continuamente a noi stessi e ai nostri desideri egoistici diventiamo capaci di vivere pi pienamente; perch solo morendo con Te che possiamo con Te risorgere, (M. Teresa) 4 preghiera di pasqua anche noi con una vita nuova Tutte .le tombe sparse sui la faccia della terra parlano della morte alle successive generazioni umane. Tutte le tombe nel globo terrestre rendono testimonianza al peccato, all'eredit del peccato nell'uomo. Cristo, nel mistero pasquale, passato dalla morte alla vita. Ci vuoi dire: ha distrutto alla radice l'eredit del peccato mediante la sua obbedienza fino alla morte. Dunque la Pasqua di Cristo significa anche passaggio attraverso la storia del peccato dell'umanit fin dall'inizio: fin l, dove e per la disobbedienza di uno solo, tutti sono stati costituiti peccatori. La Chiesa professa "fu crocifisso, mor e fu sepolto, il. terzo giorno risuscitato". Prima di essere risuscitato, con la sua Morte ha toccato il peccato dell'uomo in tutte le generazioni di quanti sono morti. Le ha visitate con la potenza della sua Morte: con la potenza redentrice della sua Morte. Anche noi che viviamo su questa terra siamo stati "immersi nella sua morte" come scrive San Paolo. La Morte di Cristo ha di strutto l'eredit del peccato che in ciascuno di noi. Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme a Cristo nella morte, perch, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, cosi anche noi possiamo camminare in una vita nuova. 5 la poesia di pasqua vivi con me.... e sarai felice Pasqua, fratello! rinasce un mondo pi bello, il Risorto ancora t'invita a rivedere tutta la tua vita. Se rientri un pochino in te stesso e rifletti su quanto successo scopri un progetto d'amore che ti dona Cristo Signore. Perch Cristo non morto invano li che ti tende la mano per dare un senso al tuo soffrire e vita nuova far nascere al tuo morire. Perch Egli ha vinto la morte dell'umanit ha cambiato la sorte; anche tu puoi scoprire il suo progetto e aderirvi nel modo pi perfetto. Pasqua, sorella! la natura intorno pi bella, il pesco fiorito e le viole timide si aprono al sole. Anche tu puoi aprire il tuo cuore e donare un po' del tuo amore; c' un bimbo da accarezzare, un giovane con cui dialogare; c' un anziano che si sente emarginato, chi depresso, solo e rifiutato: dona a tutti un sorriso affettuoso, solidariet e aiuto premuroso. Pasqua e Cristo ci dice: "vivi con me...e sarai felice". 6 pasqua di risurrezione le campane di pasqua Mi ha sempre commosso, in primavera, ascoltare i rintocchi delle campane che ci chiamano a raccolta per la S. Messa. n primavera, quando l'aria pi dolce e il risveglio della natura ancora capace di in- tenerire il nostro cuore. Mi sembra allora che il suono delle campa- ne diventi un richiamo pi personale, pi in- timo, facendo nascere spontaneo un pen- siero a Ges. Mi sono sempre immaginata cosi "quel" mattino, quando di buon'ora le donne si av- viano al sepolcro. La luce tenue dell'alba, il profumo della pri- mavera e... la " certezza della Risurrezione. Forse anche in quel momento le donne hanno udito una musica dolce, un richiamo dal Cielo verso il Cielo, come il suono delle campane. L'angoscia dei giorni della Passione grava ancora sul loro cuore, cos come le quoti- diane difficolt pesano sulla nostra vita. L'amore e il desiderio di compiere tutto quanto in loro potere per onorare il corpo di Ges le spingono verso il Sepolcro, cosi come l'amore per i nostri cari ci sprona a fare ogni giorno il nostro dovere. E, giunte al Sepolcro, esse non trovano la fine, il buio, il freddo e la disperazione. Trovano la LUCE e la VTA, cos come tutti quelli che Lo avranno amato e Lo avranno seguito, come Lui ci ha promesso. l'esperienza di ogni Cristiano che soffre, lotta, ma spera; che si scontra con i propri difetti, che sbaglia, per confortato dalla presenza di Ges Risorto accanto a s; ri- prende allora con sempre rinnovata fiducia il suo cammino nel mondo. 7 calendario celebrazioni e momenti di incontro 23 MARZO GOVED SANTO ORE 20 S. MESSA della cena del Signore ORE 21 momento - di adorazione 24 MARZO VENERD SANTO ORE 15 Celebrazione della morte del Signore ORE 20 Via Crucis per le vie del paese 25 ; MARZO SABATO SANTO ORE 21 Solenne Veglia di Pasqua rinnovo delle promesse del Battesimo; presentazione dei ragazzi della Cresima 26 MARZO DOMENCA D PASQUA ORE 7.30 S. MESSA ORE 10.30 S. MESSA ORE 15.00 LODE VESPERTNA 27 MARZO LUNED DELL'ANGELO ORE 10 S. MESSA ricordiamo P. Giuseppe nel secondo anniversario della sua morte celebrazioni penitenziali 20 MARZO LUNED SANTO ORE 15 ORE 20.30 22 MARZO MERCOLED SANTO ORE 15 24MARZO VENERD SANTO ORE 16 25 MARZO SABATO SANTO ORE 15 8 la benedizione delle case dona a tutti la tua pace L'annuale visita del sacerdote nelle nostre case per la Pasqua un'occasione per tutti per ripensare al modo di essere cristiani, al nostro rapporto con la parrocchia, a quello che facciamo o potremmo fare per Dio, per gli altri, per la nostra comunit. Al termine di questo "pellegrinaggio" per le case, l'impressione che ne riporto ogni anno positiva e la stanchezza del salire e scen- dere per le scale per pi ore ai giorno cer- to ripagata. Verso la parrocchia e il suo sacerdote c' sempre tanta stima e simpatia: ormai posso dire di essere conosciuto da tutti, o per avermi visto per strada, o per avermi ricevu- to in casa per la benedizione negli anni scorsi, o per avermi incontrato in Chiesa in occasione di battesimi, matrimoni, funerali: per questo posso dire che mi sento general- mente a mio agio dappertutto. Qualche .atteggiamento ostile o indifferente nei confronti di ci che rappresento c'..."credo in Dio ma non nei preti"..."si, sono cristiano, ma non mi va di andare a Messa"... "non ci crediamo molto, ma se vuole faccia pure, ai nostri bambini fa piace- re, la mia casa sempre stata benedetta"... momenti belli sono molto numerosi: ad esempio in casa di persone anziane che ri- cordano i sacerdoti che hanno conosciuto (Don Carlo Verga, Don Angelo Monti, Don Carlo Porlezza, Padre Giuseppe, Padre Er- cole); il significato pi giusto della benedi- zione ti accorgi che capito quando trovi riuniti genitori e figli, e tutti i famigliari. per la comune preghiera. Mi ricordo di un bambino di quattro anni che voleva recitare da solo l'Ave Maria e fare il segno della croce, per- ch la mamma e il pap glielo avevano ap- pena insegnato. Qualche volta in alcune case mi fermo un momento in pi e questo perch general- mente vengo messo al corrente di qualche dispiacere o di qualche preoccupazione: i fi- gli adolescenti divenuti intrattabili, incom- prensioni e difficolt, solitudini che spesso si vivono... A volte per mi vengono anche co- municate notizie belle: l'attesa di di un bam- bino, il matrimonio di un figlio, una data da ricordare... Qualche famiglia mi ha rimproverato: "per- ch l'anno .scorso da noi non venuto? Non siamo cristiani anche noi?" vero, in qualche casa non sono arrivato per la bene- dizione, ma non per la volont di escludere qualcuno, bens perch non ho trovato nes- suno e non sono stato avvisato quando fos- se stato possibile ripassare, nonostante la- sci sempre un biglietto con il numero di tele- fono e l'invito a mettersi in contatto con me. La vastit dei problemi di cui vengo a cono- scenza mi porta, alla sera, a pregare il Si- gnore per tutti, perch incoraggi chi nella prova e nel dubbio e sostenga chi fa del bene. 9 19 marzo '89: V^ giornata mondiale della giovent siate voi i nuovi apostoli V. V. Col vivo desiderio di rispondere alle atte- se pi profonde racchiuse negli animi di tanti giovani, anche quest'anno il Papa, in occasione della Giornata Mondiale della Giovent, ha voluto indirizzare loro uno speciale messaggio, le cui parole rappresentano un grande invito ad una pi profonda e matura conoscenza di Cristo, Via Verit e Vita. infatti convinzione di Giovanni Paolo che le grandi scoperte che caratterizza- no l'et giovanile - quelle di se stesso, per esempio, oppure del senso della propria esistenza - non pu mancare la scoperta pi importante: quella di Cristo Signore. Egli rappresenta l'unica via alla piena fe- licit, colui che pienamente ci svela il mi- stero dell'uomo e dei mondo, colui che appaga il nostro desiderio di vivere in pienezza. Quanto pi aumenta la sua conoscenza, tanto pi cresce il nostro desiderio di co- noscerlo sempre pi. Conoscerle, tuttavia, secondo il Papa non sufficiente, necessario saperlo portare agli altri, avere il coraggio di par- lare di Cristo cos da divenire i principali apostoli dei mondo giovanile. l Papa ha voluto sottolineare il senso missionario della prossima Giornata, in- vitando tutti i giovani a compiere, a com- pletamento di essa, quell'antichissimo pellegrinaggio che conduce al santuario spagnolo di S. Jago di Compostela, ove custodito il corpo dell'apostolo Giaco- mo. l mondo religioso, soprattutto giovanile, sembra voler riscoprire il valore del pel- legrinaggio; ad esso la Chiesa ha da sempre attribuito un profondo significato spirituale, vedendovi rappresentata la viva immagine del Popolo di Dio in cam- mino verso il Regno. l Papa, richiamandosi alla coraggiosa testimonianza di fede degli antichi pelle- grini, intende richiamare ciascun giova- ne ad un autentico cammino di rinnova- mento interiore, di approfondimento del- la fede, di scoperta e valorizzazione del- la personale vocazione, affinch ciascu- no, rinnovato nel profondo, possa, cam- minando nella fede, camminare come fi- glio della Luce. 10 nel secondo anniversario della morte, preghiamo e speriamo P. Giuseppe, seme di pace e di speranza per l'Uganda l 27 marzo 1987, nella Missione Combonia- na di Lira, P. Giuseppe Ambrosoli moriva. Qualche ora prima aveva detto: "lasciatemi morire qui con la mia gente... Su, aiutatemi piuttosto a pregare..." E poi: "Signore, sia fatta la tua volont. Come vuoi tu va bene". 27 marzo 1989, alle ORE 10, la comunit parrocchiale di Ronago si riunir a celebra- re l'Eucaristia per essere unita, in Ges, a Padre Giuseppe che, per la memoria e per la fede, continua a vivere accanto a noi, ai cristiani di Kalongo, alle missionarie combo- niane della scuola ostetriche da lui fondata e funzionante, per ora, ad Angal. il nostro gesto di Iraternita quaresimale per le missioni diocesane il Irutto del tuo sacriIicio quaresimale il venerdi santo o la domenica di pasqua 11 le missioni diocesane Servizi Missionari Diocesani vogliono es- sere un "segno dell'Amore di Cristo" che infinito e universale. Sono i sacerdoti, le suore, i laici della nostra Chiesa locale, quella della Diocesi di Como, che si fanno missionari in Africa e in Ameri- ca. Tutti noi, anche i cristiani di Ronago quindi, se ne devono sentire responsabili. Nel numero 1 di "Ronago '89" si leggeva: "...perch questo scambio tra le chiese pos- sa continuare, occorre: comunione, di pre- ghiera, conoscenza... Ecco, proprio per dare a tutti di conoscere la realt dei nostri servizi missionari diocesani, pubblichiamo parte degli articoli apparsi su " Settimana- le" n.7 e quello n.9. Conoscendo anche la preghiera e la condivisione e, perch no, la disponibilit a partire, saranno pi motivati. Argentina Diocesi di Santiago del Estero Fernandez ReIigiose e sacerdoti che operano neIIa diocesi di Santiago deI Estero sr. Flavia Poletti, nativa di Somana sr. Erminia Bassi, nativa di Gottro di Carlazzo sr. Maddalena Codenotti, nativa di Concesio (BS) sr. Angela Roncoroni, nativa di Bulgorello sr. Maria Luisa Roncoroni, nativa di Bulgorello don Savio Castelli, nativo di Vertemate don Umberto Gosparini, nativo di Caspano don Giorgio Quaglia, nativo di Camerlata Collegato all'equipe comasca opera nella zona di Herrera don Beniamino Riccardi della diocesi di Tortona! Suor Angela Roncoroni, nativa di Bulgorello, lavora da due anni in Argentina nella diocesi di Santiago del Estero, insieme alla Equipe comasca. rientrata in talia per un breve periodo ed ha parlato della realt in cui inserita. "Da quattro anni mi trovo a Fernandez con due consorelle: suor Maddalena, che lavora gratuitamente nell'ospedale, suor Erminia che insegna musica nella scuola cattolica. Io collaboro col Parroco che argentino e mi occupo della "casa Guia". Questa ospita i ragazzi che vengono dalla campagna e non hanno possibilit, al termine della scuo- la } di tornare a casa. Due mamme, a turno, si occupano della cucina e dei ragazzi. Si formata una equipe di persone per seguire i giovani nello studio, ma soprattutto nell'aspetto formativo. Collaboro anche con don Giorgio nella colonia di El Simbolar. Ab- biamo iniziato la catechesi familiare che ri- tengo molto valida rispetto alla catechesi tradizionale. Abbiamo 12 coppie coordinatri- ci che tutte le settimane ai radunano. I geni- tori spiegano la lezione da presentare ai bambini, poi i genitori stessi insegnano il catechismo ai figli. I bambini si rendono conto dell'importanza del cammino che stanno facendo con tutta la famiglia. Le altre suore vivono a Beltran; si occupano degli handicappati che vengono accompa- gnati due volte al giorno in scuole speciali a Santiago de Estero col pulmino. Suor Maria Luisa riceve gli ammalati nel piccolo ambu- latorio e fa visite a domicilio. Ci troviamo di fronte a molte situazioni di ignoranza, e po- vert. Molti rubano, ma perch hanno fame. Dieci anni fa non succedeva: la povert 12 aumentata con grande evidenza. Don Giorgio responsabile della pastorale di Forres, Brea Pozzo, El Simbalar. Don Umberto di occupa di Beltran e della "Scuo- la Familiare Agricolo." (EPA) di Forres, Don Savio sta cercando di aprire una EFA a Garza. Le enormi distanze tra le varie loca- lit ci permettono di riunirci tutti insieme solo una volta al mese." Carneroun Diocesi di Sangmelina Bimingu Sacerdoti che operano a Bimengu don Gianni Allievi, nativo di Bregnano don Felice Cantoni, nativo di Trepalle Si sta preparando a partire don Donato Giaco- melli Attraverso Cooperazione nternazionale, organi- smo di volontariato, in atto la collaborazione con i seguenti volontari: Mirko Cardenali, infermiere Giovanni Cabrini, medico Anna Maria Bortoli Un gruppo di dieci persone ha visitato la missio- ne diocesana di Bimengu, in Cameroun. Annalisa, ostetrica di Stazzona, e Marina, inse- gnante di religione di San Bartolomeo, hanno cos parlato della loro visita: "...siamo state colpite dalla vivacit di una Chie- sa che ha tanto da insegnarci, dai valori della gente che noi abbiamo perso: ospitalit, gene- rosit... Ci davano tutto quello che avevano, anche ci che era per loro necessario, pur di farci festa, di accoglierci nel modo migliore. Anche la liturgia ci sembrata molto sentita e partecipata, anche se non eravamo in grado, naturalmente, di comprendere la lingua locale. La Messa davvero un momento forte della co- munit; si prega, si canta insieme, si partecipa. Nell'ospedale lavora un'infermiera professionale ed altro personale paramedico locale. La pre- senza del medico indispensabile per gli inter- venti chirurgici. Attualmente il medico Giovan- ni Cabrini, che rester nella missione quattro mesi. L'infermiere Mirko Cardinali ci spiegava: il vo- lontariato italiano una presenza accanto a loro che dovr poi scomparire. Nei villaggi si stanno vetrificando profondi cambiamenti: prima il vo- lontario straniero radunava le mamme, insegna- va le norme igieniche, praticava la profilassi per la malaria. Ora sono le persone del posto, for- mate dai volontari nel corso degli anni, che sono responsabili dell'educazione sanitaria; il volontario arriva una volta al mese per verificare il lavoro, incoraggiare, consigliare: Con Don Gianni abbiamo avuto due incontri, durante i quali ci ha illustrato l'evangelizzazione e la promozione umana che non possono esse- re separate. Siamo state colpite dal ruolo dei laici che hanno molte responsabilit nelle varie comunit. I catechisti sono una quarantina e ricevono una formazione specifica; dirigono anche la liturgia della Parola domenicale nei villaggi dove il sa- cerdote non pu arrivare per la Messa. Circa 30 mamme sono responsabili della cate- chesi dei bambini. Molto curato anche l'aspetto caritativo e assi- stenziale; il catechista impartisce una lezione settimanale di dottrina, ma conosce i problemi di tutta la comunit, visita gli ammalati, segnala i casi di necessit." 13 dall'archivio parrocchiale anno 1988 figli di Dio con il battesimo MEUTI VANESSA nata il 22 novembre 1987 di Leonello e Milone Carla battezzata il 7 febbraio 1988 BONASSOLI MARCO nato il 26 novembre 1987 di Ezio Bruno e Polinelli Emanuela battezzato il 7 febbraio 1988 POZZI SIMONE nato il 31 dicembre 1987 di Ernesto e Clerici Ernestina battezzato il 7 febbraio 1988 PELLEGRINO FRANCESCO nato il 28 ottobre 1987 di Giuseppe e Zaccaria Concetta battezzato il 6 marzo 1988 PAPIS HILARY nata il 27 marzo 1988 di Pierluigi e Castiglioni M. Emilia battezzata il 2 aprile 1988 RUSSO LUCA nato il 6 marzo 1988 di Maurizio e leffa Marinella battezzato il 24 aprile 1988 BERNASCONI ELISABETTA nata il 18 aprile 1988 di Nicola e Cerea Mariangela battezzata il 26 giugno 1988 DE BASTIANI CHIARA nata il 2 maggio 1988 di Giorgio e Lambrughi Daniela battezzata il 26 giugno 1988 DE BASTIANI VALERIO nato il 2 maggio 1988 di Giorgio e Lambrughi Daniela battezzato il 26 giugno 1988 CEFAL VALERIA nata il 16 maggio 1988 di Nicola e Robbiani Patrizia battezzata il 24 luglio 1988 ROGANTINI ARIANNA nata il 20 maggio 1988 di Donato e Livio Sabrina battezzata il 2 ottobre 1988 GRISONI TOMMASO nato il 17 settembre 1988 di Agostino e Somaini Luisa battezzato il 20 novembre 1988 VENTURA ELEONORA nata il 5 luglio 1988 di Renato e Merlo Simona battezzata il 27 novembre 1988 BORDESSA MICKAEL nato il 9 settembre 1988 di Giorgio e Prassi Manuela battezzato il 27 novembre 1988 GRISONI LUCA nato il 5 settembre 1988 di Giampiero e Gilardi Milvia battezzato il 26 dicembre 1988 14 per la prima volta alla mensa eucaristica il 15 maggio ABATE STEFANA BANCH FABO CARBON SARA CECCATO MATTEO CRANTNEO NUNZA FOMAS ALESSANDRO CULLA LORENA FRANG LORENZO CONDOMTT GUSEPPNA GAVOL ANDREA DE BASTAN FEDERCA LAMBRUGH JONATHAL FONTANA CLAUDA MAROZZ DANELE NASS ALESSANDRA MONGELL CHRSTAN RGG MARNA PROVENZANO GUSEPPE RONCORON MONCA SCAFFD MUTA GUSEPPE FABRZO SOMAN VVANA SMON ALESSANDRO confermati nella fede con il dono dello Spirito Santo da Mons. Teresio Ferraroni il primo maggio ALBERO CECLA GASPARN LARA VSCONT CLAUDA ALVERT LORENA GRSON MAURA BASLE GUSEPPE BEMBO GOVANNA EFFA LUSELLA BANCH PAOLO BANCH ELEONORA MELF ALESSA PUSTERLA DAVDE FAZO ROSTA RAMAZZNA FEDERCA REZZONCO MANUEL FESTA VERONCA TOSATTO ARANNA VEZZARO STEFANO hanno consacrato a Dio il loro amore nel matrimonio ROGANTN DONATO con LVO SABRNA il 10 gennaio 1988 SLVAN OLVERO con GACOMAZZ ANGELA il 14 agosto 1988 15 i nostri morti vivono nella comunione con Dio per la vita eterna FORTN LOREN di anni 66 morto il 14 gennaio CAPAGH ALBNA ved. GHELMETT di anni 77 morta il 2 febbraio GRGON GUSEPPNA PETTENGH di anni 73 morta il 9 febbraio GHELMETT MARA ved. MERLO di anni 72 morta il 24 febbraio FARRONATO RTA ved. PETTNELLO di anni 71 morta il 28 febbraio PONCA TOLMNO di anni 51 morto il 21 marzo MARNELL GOVANNA ved. BEMBO di anni 77 morta il 29 marzo BANCH MARA ved. BERNASCON di anni 66 morta il 9 luglio PETTNELLO LUG di anni 79 morto il 24 luglio DELOGU ANDREA di anni 23 morto il 3 novembre DAMETTO BERTLLA di anni 62 morta l'8 dicembre ARRGH PETRO di anni 72 morto il 18 dicembre 16 la pagina della vita un s sofferto alla vita "Non dovevo avere paura, n vergogna di nessuno. La mia bambina la cosa pi bella che ho". Questa la testimonianza di una donna sola e non pi giovanissima che, dopo aver abortito una volta, ha scelto la vita. La storia di Rita segnata dalla solitudine e dall'abbandono; viveva a Torino con il marito, ma in questa citt non aveva n amici n lavoro. matrimonio, nel giro di due anni, a pezzi. marito se ne va con un'altra donna, che aveva gi tre figli. Rita cerca un lavoro, supera tante difficolt, finch un giorno incontra anche lei un'altra persona, un uomo che la aiuta tanto in questi momenti. con questo uomo che Rita rimane incinta. Aveva quasi quarant'anni, mentre lui 58; quest'uomo per non poteva aiutare Rita a crescere un figlio per particolari situazioni familiari che aveva alle spalle. Rita perci scelse l'aborto, spinta anche dalla paura che il bambino potesse non essere normale, data la sua non pi tanto giovane et. Una scelta dunque dettata dalla paura dalla vergo- gna: non vuole ricordare quale fu il suo primo pensiero quel giorno, quando si svegli sul tettino dell'ospedale senza pi il bambino che aveva vissuto dentro di lei. Racconta solo che si sent cos colpevole e che gli incubi erano cosi insopportabili da spegnere dentro la voglia di vivere un attimo in pi. "Era un maschio, mi hanno detto, e ora chiss cosa pa- gherei per averlo qui..." Quando, dopo due anni, Rita seppe di essere nuovamente incinta, non ci pens su un momento: " Signore non mi aveva castigato per quello che avevo fatto e mi mandava di nuovo un figlio. Questa volta non dovevo avere vergogna di nessuno. figli non si buttano via cos. Rifiutai persino di fare quell'esame per sapere se il bambino era normale. Quel figlio lo volevo a tutti i costi.". Non manc chi le consigli di abortire, ma contro tutto e contro tutti Rita aveva trovato dentro di s le ragioni per mettere al mondo questa bambina: Pinuccia. Oggi Rita vive con quei pochi soldi che guadagna lavorando come stiratrice; qualche volta il pap della bambina (che per non l'ha riconosciuta) la aiuta e una mano, le arrivata anche dai volonta- ri del Centro di Aiuto alla Vita. Quando Pinuccia potr capire, Rita le racconter questa storia. "Non dir bugie, conoscer la veri - t; i figli devono sapere per poter capire. Pinuccia l'unica cosa bella che ho e non mi sono pentita di averla avuta. Cosa sarei oggi senza di lei?". Dal fondo della memoria affiora qualche rimpianto... un marito come hanno tante altre donne, una famiglia, una vita nella normalit... invece le cose, per Rita, sono andate per un altro verso. (da Avvenire, 18.2.89) 17 la questione etica Le riflessioni. che seguono sono parte della re- lazione ai lavori dell'Assemblea Diocesana di A. C., svoltasi domenica 12 marzo 1989; ho pen- sato di farne partecipe tutta la comunit, nella certezza che possano essere utili a tutti. "La questione etica": il titolo pu sembrare im- pegnativo, ma a ben guardare ogni comporta- mento umano racchiude in s un fattore "etico". Ogni nostra azione, infatti, nasce da scelte che presuppongono dei valori a cui sono ispirate. un tema troppo ampio perch lo si possa af- frontare compiutamente; lo analizzeremo solo in alcuni punti. 1. Le manifestazioni della crisi etica C', oggi, una crisi etica che deriva dalle nuove frontiere aperte dallo sviluppo tecnico-scientifico (pensiamo solo alle manipolazioni genetiche); da un costume pubblico non certo limpidissimo (arrivismo, gestione del potere a proprio vantag- gio); dal deperimento della convivenza, dei rap- porti nel sociale (certe micro-criminalit, la dro- ga, fenomeni che un tempo non erano cosi eclatanti). 2. Le radici di questa crisi etica Alle radici sta, principalmente, il deperimento dei valori che fino ad oggi avevano guidato l'azione umana: + modi di vivere che non permettono di cono- scere i bisogni dei propri vicini; + privatizzazione della coscienza, vale a dire che la coscienza di ognuno diventa tribunale inappellabile, e nessuno pu dirmi come mi devo comportare; + la tendenza a voler fare molte esperienze; oc- corre provare tutto nella vita, andare avanti per tentativi, anche se poi si possono rivelare come comportamenti erronei. 3. Proposte per un itinerario ricostruttivo Si pu sviluppare n tre punti: - Fondamento di una nuova coscienza etica; per fare questo occorre mostrare al "mondo" che la morale cristiana non un insieme ai norme op- primenti, una semplice "dottrina morale", ma l'evento della Pasqua, che proietta luce e forza nell'esperienza umana. l'incontro con un Dio Padre buono, misericor- dioso, non solo giudice. Mostrare il fascino, spesso non percepito, di tutto ci, perch ci sia un'adesione del cuore, la base per una rifon- dazione di una coscienza etica. - Gli abiti virtuosi: rivestire noi stessi, pienamen- te, degli abiti di una vita virtuosa, ci far testimo- ni veri e convincenti di quest'etica da ricostruire. Allora virt come la Fede, la Speranza, la Cari- t, unite alla Giustizia, alla Temperanza, alla Fortezza, possono veramente essere gli abiti di una efficace testimonianza, - l discernimento: parola entrata nell'uso cor- rente dopo il Convegno di Loreto, racchiude in s tanti "passaggi" che portano ad illuminare l'azione quotidiana. Tra questi: * fiducia nell'azione. dello Spirito, che opera an- che in questo tempo tanto difficile; * la storia non muta, ma al suo interno si svi- luppa il Disegno del Padre: sta a noi capirlo, at- traverso i "segni dei tempi"; * equilibrio nel giudizio: forse troppo spesso ci si lascia tirare da una parte o dall'altra, l dove il vento soffia pi forte. Anche se analizzata solo in parte, la questione etica si mostra in tutta la sua importanza e, for- se, un impegno per tutti pu essere proprio l'esercizio del discernimento, secondo i punti ri- cordati sopra. Questo pu portare al formarsi in noi di una "co- scienza morale" che uno, forse il primo, degli aspetti di un "laicato maturo per la vita del mon- do". FELICE G. 18 domenica 12 marzo, la prima confessione un momento di festa Domenica 12 marzo, un gruppo di 14 vi- vacissimi bambini si accostato per la prima volta al sacramento della Confes- sione. stata una cerimonia commuovente, sia per i ragazzi, sia per i loro genitori. Nelle settimane precedenti, noi catechi- ste con Don Antonio li abbiamo preparati a questo incontro cos importante. Abbiamo scoperto insieme che Ges grande Maestro, che la sua Parola ve- ramente nuova, come un seme messo nel nostro cuore. Ges ci insegna a pregare, ad amare, a perdonare, a ubbidire, a essere sinceri. Ges ci fa conoscere la grande bont e misericordia di Dio Padre, sempre pron- to a donarci il perdono e la pace. Seguendo gli insegnamenti di Ges Maestro, i bambini hanno imparato a fare l'esame di coscienza, a capire ci che bene e ci che male, e questo crediamo sia stato per loro un momento di maturazione, di crescita. Abbiamo molto insistito nel presentare la Confessione come un momento di gioia, non di paura; come un incontro col Si- gnore che ci perdona, non ci castiga, che ci incoraggia a cambiare vita. bambini hanno capito questo molto bene; c'era per, in qualcuno particolar- mente emotivo, un po' di paura, di emo- zione prima della Confessione, il timore forse di non ricordare tutto, di non riusci- re a dire la preghiera. Ma mari mano che ritornavano nel banco, si leggeva sul loro viso il sollievo e la gioia del perdono ricevuto, la certezza che il Signore li ama sempre e se anche, non sapranno mantenere la promessa, Ges sar sempre pronto a donare il suo perdono e il suo aiuto per camminare .con Lui ogni giorno. La gioia di questo incontro si conclusa poi all'asilo, dove alcune mamme aveva- no preparato torte e pasticcini per fe- steggiare tutti insieme questo grande momento del cammino di fede, cammino che fra qualche mese avr un'altra tappa importante nella S. Messa di Prima Co- munione. 19 ecco, io faccio nuove tutte le cose "Ecco, io faccio nuove tutte Ie cose (Ap 21, 5)". il libro dell'Apocalisse, dai quale presa la Parola di vita di questo mese, chiude la raccolta degli scritti del Nuovo Testamento. n esso l'apo- stolo Giovanni, nella luce della ispirazione profetica, ci svela a grandi linee gli avvenimenti che la Chiesa dovr affrontare lungo il suo cammino e ce ne spiega i! senso. Sia pure in mezzo a lotte e persecuzioni, la Chiesa incamminata verso "un nuovo cielo e una nuova terra (Ap 21, 1). La fase finale di questo cammino sar la pienezza dei Regno di Dio. l mondo attuale sar radicalmente rinnovato. Ci sar il mondo nuovo, dal quale verr escluso tutto ci che ostacola la beatitudine e la pie- nezza della vita. L'antico stato dell'uomo, contrassegnato dal peccato, dall'errore, dalla tribo- lazione, dai bisogno e dalla morte, sar finito per sempre insieme col vecchio mondo. "Ecco, io faccio nuove tutte Ie cose (Ap 21, 5)". Non possiamo sapere quando e come questo avverr ed inutile voler indagare. certo per che questo avverr. Non un sogno, un'utopia, un patetico desiderio, ma una certezza, ripetutamele attestata da Dio nella Bibbia. Sar la risposta data da Dio alle fatiche con cui i suoi figli avranno lavorato per il suo Regno. Sar il coronamento della fedelt con cui i disce- poli avranno vissuto la sua Parola. Sar il pieno dispiegamento della potenza dello Spirito Santo, che Ges ha immesso nella storia con la sua morte e risurrezione. "Ecco, io faccio nuove tutte Ie cose (Ap 21, 5)". Dacch Ges venuto sulla terra, questo rinnovamento per, sia pure in mezzo a tante dif- ficolt, gi cominciato, gi in atto. Fin da adesso tutti coloro che lo fasciano vivere in s stessi e Ges vive in noi se mettiamo in pratica la sua Parola sperimentano questo mi - racolo della sua grazia, chela nuove tutte le cose: trasforma la sofferenza in pace e serenit interiore, vince la debolezza, l'odio, l'egoismo, la superbia, l'avarizia ed ogni male; fa passare dalia schiavit delle passioni e della -paura alla gioiosa libert dei figli di Dio. E non si limita a trasformare l'individuo, ma trasforma attraverso di lui tutta la societ. "Ecco, io faccio nuove tutte Ie cose (Ap 21, 5)". Come vivere la Parola di vita di questo mese? Essa ci assicura che siamo incamminati ver- so un mondo nuovo che si prepara e si costruisce fin da adesso. tutt'altro quindi che un in- vito al disimpegno ed alla fuga dal mondo. Dio vuote infatti rinnovare tutte le cose: la nostra vita personale, l'amicizia, l'amore coniuga- le, la famiglia; vuole rinnovare la vita sociale, il mondo del lavoro; della scuola, della cultura, dello svago, della sanit, dell'economia, della politica..., in una parola tutti i settori dell'attivit umana. Ma per fare questo egli ha bisogno di noi. Ha bisogno di persone che lascino vivere in se stesse la sua Parola, che siano la sua Parola viva, altri Ges nei loro ambienti. E giacch parola riassuntiva, pienezza della legge, la carit, cerchiamo in questo mese di metterla in pratica, amando i fratelli proprio come noi stessi, senza annacquare la Parola di Dio, senza ridurla. Avvertiremo un continuo rinnovamento anzitutto nel nostro cuore e lo scopriremo evidente ben presto attorno a noi. CHIARA LUBICH 20 parola di vita Giamal, un "vu' cumpr a Ronago Anche da noi, nel nostro passino un po' iso- lato, capita sempre pi spesso di vedere, curvo sotto il peso di tappeti colorati, passa- re un "vu' compra". Si ferma davanti ad una porta scelta a caso, o forse per la presenza di un segno che la fa sembrare pi promettente. Non si scorag- gia mai davanti al rifiuto; si scusa per aver disturbato e se ne va. Mi capitato pi volte di abbassare gli occhi e fingere di non vederli, per un istintivo at- teggiamento di difesa nei loro confronti. Pensavo: "se mi fermo sono perduto. Non so contrattare; non so dire di no, e, in ogni caso, se mi lasciassi convincere ad acqui- stare qualcosa, sarebbe certamente un cat- tivo affare". E cos li evitavo. Ma non potei evitare "l'incontro quel giorno quando trovai un Marocchino, carico all'inverosimile, sudato e sorridente, proprio alla mia porta. miei bambini mi stavano attaccati e lo guardavano fisso. n un attimo aveva trasformato l'ingresso in una esposizione di prodotti e mi pregava di chiamare la moglie perch si rendesse con- to del valore delle sue offerte. C'era di tutto: da spendere tanto e da spen- dere poco: non c'erano scuse. Ma a noi sembrava proprio di non avere bisogno di nulla. Ci siano scambiati uno sguardo. .Era l'ora di. pranzo e stavamo proprio per metterci a tavola. "Hai mangiato? Se ti va, oggi c' po- lenta: ce n' anche per te..." Mentre raccoglie le sue cose per entrare, i bambini ci guardano con i loro occhioni un po' smarriti. "Bambini, Ges che mangia con noi oggi!" Si illuminano; adesso c' un'atmosfera sa- cra. Parliamo, ci conosciamo. Giaml musulmano; la sua vita estrema- mente povera, il domani incerto, ma conti- nua a sorridere in un modo dolcissimo. Dice che proprio vero che tutti siamo figli di Dio e perci fratelli. Ci scambiamo gli indirizzi; ci promette una cartolina dal Marocco. felice del nostro breve incontro, ma non indugia: si alza, ci mostra spiritosamente la sua abilit nel caricarsi quel po' po' di roba e se ne va. Dopo alcuni mesi, non abbiamo ancora di- menticato Giaml e aspettiamo che prima o poi ritorni, o almeno che ci mandi una carto- lina. ntanto altri "v cumpr" bussano - ci siamo chiesti se non si siano passati la parola -. Ma adesso abbiamo imparato a non perde- re l'occasione per un incontro con l'umanit e con Dio, cos prezioso per noi e per i no- stri figli. 21 due proposte dalla biblioteca CONCERTO DEL GRUPPO "LUCA MARENZO chiesa parrocchiale di Ronago domenica 9 aprile, ore 20,30 PROGRAMMA Gloria Laus Palestrina Chitarrista Sicut Cervus " " Sacro tempio d'onor G.Gabrieli Super Flumina " " Ave Maria Strawinsky Magnificat " " Missa Brevis R.Dionisi Magnum Ereditas " " Cantate Domino Croci Gruppo (non coro, per la scelta di essere in pochi) di Mendrisio si gradualmente evoluto per esigenze di studio pi approfondito. l Gruppo porta il nome di "Luca Marenzio", grande musicista lombardo del '500, ed diretto da Luigi Quadranti. l programma prevede anche la partecipazione del chitarrista Carlo Frigerio, inse- gnante al Conservatorio di Sion e nei licei del Canton Ticino, che ha tenuto concerti in talia, Svizzera e Portogallo. CORSO DI CHITARRA per principianti tenuto dal prof. Patriarca Vanny, ogni mercoled sera dal 12 aprile al 14 giugno. Ulteriori informazioni verranno rese pubbliche in seguito. Chi fosse interessato pu rivolgersi in Biblioteca. 22 vita di Ronago don Antonio un gesto di solidariet Un gesto molto significativo stato fatto da una famiglia di Ronago, che ha dona- to alla nostra comunit un letto con spal- liera e protezioni e una poltrona "como- da" che erano stati utilizzati per un loro caro, infermo. L'intenzione quella di metterli a dispo- sizione di chi ne avr bisogno, per qual- siasi motivo. Fare dono a una comunit cristiana di queste cose vuol dire riscoprire la mis- sione dei cristiani di essere vicino a chi soffre, non solo a parole, ma con i fatti concreti; inoltre un gesto di condivisio- ne di quello che si ha con chi ne ha biso- gno. Pu essere l'inizio di una "piccola" cate- na di solidariet che non sappiamo dove pu arrivare e chi pu coinvolgere, ma certo importante essere convinti che tutti possiamo fare qualcosa. la "Sportiva" di Ronago Sono cinque le squadre che da ottobre, al sabato e alla domenica, scendono in campo a difendere i colori del Gruppo Sportivo di Ronago. risultati, leggendo le classifiche dell'ulti- ma giornata di campionato, sono nel complesso soddisfacenti: c' il secondo posto della squadra che milita nella ter- za categoria e che, stando alle aspira- zioni dei dirigenti e di tutti i tifosi, dovreb- be qualificarsi per passare in seconda categoria. Le altre formazioni occupano, in genere, posizioni di media classifica e che, nella continuazione del campionato, non pos- sono che migliorare. L'augurio che tutti possano sempre, giocando al pallone, divertirsi e divertire e trovare l'occasione per esprimere tutta la loro abilit, nonch ottenere risultati che li ripaghino di tutti i sacrifici che af- frontano. 23 un ramo di pesco gli auguri dall'oratorio Anche noi "dell'oratorio" non potevano, fra tanti, lasciarci scappare l'occasione per fare gli auguri di Buona Pasqua a tutta la nostra comunit. E proprio a questo proposito, la nostra fantasia si messa all'opera, suggerendoci di preparare, nelle domeniche di quaresima, con i bambini pi piccoli, un simpatico dono da offrire a tutti coloro che condivideranno l'Eucaristia del giorno di Pa- squa. Anche un semplice ramo di pesco, forse non proprio perfetto, ma preparato con tanto impe- gno e amore, servir a richiamarci la gioia della Pasqua che, sono convinta, sar testimoniata con grande entusiasmo dai bambini che offriran- no quel rametto. Un modo anche questo per sentirci vera comu- nit di fratelli che insieme vivono la festa di Pa- squa. gli abitanti di Ronago Capita di sentir dire, da tante persone: "ma io non so chi sia il Signor Tizio o il Signor Caio...", "...ma dove abita?... tanto tempo che a Ro- nago?..." Ronago non diventata una grande metropoli, per stanno aumentante sempre pi i suoi abi- tanti. Al 28 febbraio 1989, l'Ufficio Anagrafe dei nostro Comune registrava 1392 abitanti, con un au- mento, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, di circa 20 persone. Presto raggiungeremo la quota di 1400. Se pen- so ai 590 abitanti del 1905 o ai 1000 del 1957, non posso non sottolineare il costante aumento della popolazione, dovuto a nuovi insediamenti e ad una continua mobilit di persone e fami- glie. Voglio augurarmi che i nuovi e i vecchi abitanti di Ronago si sentano impegnati a vivere bene nel loro paese, con senso di responsabilit e di apertura, nella ricerca continua del bene comu- ne, nell'adempimento dei propri doveri, e nel ri- spetto dei diritti degli altri, soprattutto i pi picco- li o i pi bisognosi. Le diversit di cultura, di tradizioni non devono farci sentire lontani gli uni dagli altri, ma posso- no diventare un'occasione per incontrarci, per conoscerci, per "lavorare" insieme. 24
PREGHIERE E MEDITAZIONI PER TUTTO L’ANNO - Con Orazioni e Strumenti di Catechesi a cura dell’autore: Note e commenti di Beppe Amico - Volume secondo: febbraio - Con le preghiere e le devozioni allo Spirito Santo