Sei sulla pagina 1di 24

Pasqua 1990

Quanti, oggi, nelle diIIicolta, provano la grossa tentazione


di Iar Iinta di niente
oppure di pensare che tutto passa o che tutti Ianno cosi:
si adattano o si rassegnano.
Se il chicco di grano, posti nella terra, non muore,
non puo portare Irutto,
non puo risorgere a nuova vita.
Per il cristiano, per l`uomo di oggi,
la "morte" non e solamente la Iine della vita terrena,
ma ogni situazione di soIIerenza,
ogni contrarieta, ogni occasione di paura,
in cui ci si sente deboli,
incapaci di qualunque rimedio.
Sono situazioni che possono presentarsi ogni giorno,
e anche piu volte nello stesso giorno.
La Pasqua ci dice che anche Gesu ha provato il dolore,
la solitudine:
si e lasciato inchiodare sulla croce,
ma ha creduto all`Amore del Padre,
si e Iidato delle sue promesse:
per questo Dio L`ha risuscitato.
Lui che e risorto,
apre le porte della risurrezione a tuIIi noi,
aIIinche le situazioni di "morte" che viviamo
in Iamiglia, nel lavoro,
nel nostro intimo, nel rapporto con gli altri,
non siano per noi motivo di tristezza
che ci impedisce di sorridere,
ma diventino un`occasione
per tuIIarci nella sua misericordia,
nella sua potenza,
nel suo amore.
Auguro che sia per tutti cosi
la Pasqua 1990!
2
meditazione di pasqua
meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua
GESU VIVE
Credevo che avessero ucciso Gesu,
ed oggi l`ho visto dare un bacio ad un lebbroso.
Credevo che avessero cancellato il suo nome,
ed oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino.
Credevo che avessero crociIisso le sue mani pietose,
ed oggi le ho viste medicare una Ierita.
Credevo che avessero traIitto i suoi piedi,
ed oggi l`ho visto camminare
nelle strade dei poveri.
Credevo che l'avessero ammazzato,
una seconda volta, con le bombe,
ed oggi l'ho sentito parlare di pace.
Credevo che avessero soIIocato la sua voce Iraterna,
ed oggi l'ho sentito dire:
'Perche Iratello? ad uno che lo picchiava.
Credevo che Gesu Iosse morto nel cuore degli uomini
e seppellito nella dimenticanza,
ma ho capito che Gesu risorge anche oggi,
volta che un uomo ha pieta di un altro uomo.
3
RACCONTO DI PASQUA
ELISA....
A BRACCIA APERTE VERSO IL RISORTO
Elisa guardava incantata quei piccoli cartoncini,
e con il dito seguiva la scritta dorata "Buona Pa-
squa".
Che belli, quei colori! Il rosa di un ramo di pe-
sco Iiorito, il giallo di un pulcino, un campanile
vestito con le tinte delicate della primavera. E
ancora: un guscio d'uovo appena schiuso, il volo
di una colomba, qualche agnellino ricciuto.
E Lui, Gesu Risorto, con la veste candida e il
volto dolce e sorridente di un Iratello che le apri-
va le braccia. Le sembrava quasi di sentire lo
scampanio Iestoso che Lo accoglieva e Lo salu-
tava, all'unisono con la natura.
Il cuore di Elisa si inteneriva, immedesimandosi
in quel risveglio gioioso: nasceva allora, sincero
e spontaneo, un augurio da mandare a tutto il
mondo.
Adesso, tutta presa da tante preoccupazioni e re-
sponsabilita, Elisa cerca di ritrovare quella bel-
lissima sensazione della sua inIanzia, ma non ci
riesce piu. Vorrebbe riviverla almeno negli occhi
del suo bambino, ma li vede illuminarsi cosi di
rado..... Possibile? E si che non gli manca niente.
Di colpo si chiede se lei sia stata capace di tra-
smettergli quel magico messaggio, quella capa-
cita di meravigliarsi davanti alla bellezza del
creato.
No, non ne ha mai trovato il tempo. Scaccia il
pensiero, perche le Ia male, ma in cuor suo si ri-
promette di Iare quel dono a suo Iiglio.
Il teleIono squilla: Elisa cancella un nome dalla
lista li accanto; una chiamata in meno da Iare
per gli auguri di Pasqua. Ma il teleIono e grigio:
dove sono i colori dei cartoncini? La Iinestra e
aperta, ma perche non si sente il canto degli uc-
celli? Certo, non c'e da meravigliarsi, col traIIico
che c'e.
Forse, andando Iuori citta per il week-end, po-
trebbe vedere qualche primula. Pero, domenica e
Pasqua e il Iine settimana e gia programmato da
tempo per una destinazione che non prevede pri-
mule e prati in Iiore.
Pazienza! Le guardera nelle vetrine dei Iioristi.
Strano, pero, provare quella nostalgia. Magari,
se si alzasse per tempo, potrebbe andare a Messa
e riascoltare almeno il suono delle campane. E
gia, perche no?
Ed e nell'alba cittadina che, entrando dopo tanto
tempo in una Chiesa, Elisa ritrova le braccia di
Gesu Risorto che ancora la accolgono come
quando era bambina.
ANNA
4
PREGHIERA DI PASQUA
PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA
Signore, tu sei risorto.
Sei vivo!
Cammini con noi sulle strade della
vita.
Sei in noi,
se ci mettiamo in ascolto.
Signore, hai vinto la morte,
vita nuova ci doni,
per ricrearci ogni giorno,
cambiando cosi la nostra sorte.
E Pasqua, Signore!
Quando siamo capaci di perdono
e, sepolto l'uomo vecchio,
rinnoviamo il nostro cuore.
E la tua Pasqua, Signore!
Quando accettiamo di morire a noi
stessi,
risorgiamo, con Te, nell'amore.
E la nostra Pasqua!
Quando siamo riconciliati
dal tuo messaggio di gioia,
con stupore, riconoscente,
camminiamo, nell'intimo, rinnovati.
Sei con noi, pienezza di vita
per il Iaticoso andare:
Parola e Pane spezzato
che si dona con bonta inIinita;
E Pasqua...
e dici a tutti noi:
"Prova..
ad amare,
a donare gratuitamente,
a credere contro ogni speranza,
vivrai detta mia vita nuova!"
Il giorno di Pasqua, la famiglia riu-
nita interno alla tavola, sulla quale
sono i segni della festa.
Il pap o la mamma dice:
- Cristo e risorto!
Tutti: - E veramente risorto!
Pap o mamma: - Per questa Iesta della
risurrezione di Gesu, sii benedetto Dio,
nostro Padre. Cristo e risorto.
Tutti: - E veramente risorto!
Pap o mamma: - Per la pace, per le me-
raviglie che hai operato in noi, per i Irutti
della terra, sii benedetto Dio, nostro Pa-
dre!
Cristo e risorto!
Tutti:- E veramente risorto!
Pap o mamma:- Signore, noi prendia-
mo questo cibo con gioia nel giorno della
risurrezione di Gesu: Ia' che oggi, doma-
ni, sempre ce ne sia sulla tavola dei nostri
Iratelli piu poveri. Cristo e risorto!
Tutti:- E veramente risorto!
Tutti fanno il segno della croce con
l'acqua benedetta.
5
CALENDARIO DELLA PASQUA
GIOVEDI SANTO 12 APRILE
ORE 10 A COMO, IN DUOMO,
CELEBRAZIONE DELLA MESSA DU-
RANTE LA QUALE VENGONO CONSA-
CRATI I SACRI OLI.
Partecipiamo con i ragazzi della cresima.
ORE 20 S. MESSA DELLA CENA DEL SI-
GNORE
ORE 21 ADORAZIONE COMUNITARIA
VENERDI SANTO 13 APRILE
ORE 15 CELEBRAZIONE DELLA MOR-
TE DEL SIGNORE
ORE 20 VIA CRUCIS PER LE VIE DEL
PAESE(si parte da Lampona)
ORE 21 presso il Centro Parrocchiale, mo-
mento di riIlessione proposto dai ragazzi
dell'Oratorio,
RECITAL SULLA MORTE DI GESU
SABATO SANTO 14 APRILE
ORE 21 SOLENNE VEGLIA PASQUALE -
CELEBRAZIONE DEL BATTESIMO DI
ELEONORA E DI MATTEO-
RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE
DEL BATTESIMO
DOMENICA DI PASQUA
15 APRILE
ORE 7.30 S. MESSA
ORE 10.30 S. MESSA
ORE 16.30 SOLENNE LODE VESPERTI-
NA
LUNEDI DELL'ANGELO
ORE 10 S. MESSA
CELEBRAZIONI
PENITENZIALI
MERCOLEDI SANTO 11 APRILE ORE 15
VENERDI SANTO 13 APRILE ORE 16
SABATO SANTO 14 APRILE ORE 15
MOMENTI DI VITA
PARROCCHIALE
FESTA DI S.VITTORE,
PATRONO DI RONAGO,
MARTEDI 8 MAGGIO
CELEBRAZIONE DELLA
CRESIMA
DOMENICA 13 MAGGIO, ALLE ORE 10
PRESIEDE MONS. ENRICO BEDETTI
FESTA DELLA PRIMA
COMUNIONE,
DOMENICA27 MAGGIO, ALLE ORE 10
LE GIORNATE EUCARISTICHE
14-15-16-17 GIUGNO
6
25 MARZO
LA PRIMA CONFESSIONE
Domenica 25 Marzo e stata una giornata che
rimarra impressa Iortemente nel cuore di 16
bambini della nostra comunita. Don Antonio,
insieme con le catechiste Renata e Vittorina,
li avevano preparati con tanta dedizione a
Iare l'esame di coscienza, a capire le loro
mancanze e a dirle a Gesu, insieme alla loro
promessa.
E stato un cammino di maturazione che li ha
portati a celebrare consapevolmente la loro
Festa del Perdono.
Fuori sul piazzale hanno dato sIogo alla loro
vivacita, anche se si capiva che erano emo-
zionati.
Ma una volta entrati in Chiesa, qualcosa e
cambiato. L'emozione e rimasta, accompa-
gnata pero da un atteggiamento composto e
Iiducioso.
Gesu li stava aspettando. In Chiesa c'erano
anche i loro genitori, parenti e amici. Tutti
insieme abbiamo pregato e cantato, poi, ad
uno ad uno, i bambini si sono inginocchiati
davanti all'altare.
Di colpo, ai nostri occhi di genitori, sono ap-
parsi piu grandi: per la prima volta assume-
vano di persona le loro responsabilita davan-
ti a Dio e insieme sperimentavano la bellez-
za del Suo perdono nel sacramento della
ConIessione.
La mano dei Sacerdote si e posata sul capo
di ogni bambino nel gesto paterno del perdo-
no e in quei momento nel cuore si e sentita
piu Iorte la gratitudine, la gioia e la respon-
sabilita di essere genitori, e soprattutto di es-
sere genitori cristiani.
Al termine di questa cerimonia, semplice ma
viva e spontanea, ci siamo ritrovati tutti nei
salone della Scuola Materna, per Iesteggiare
con un piccolo rinIresco. E stata anche que-
sta un'occasione bella per conoscerci e avvi-
cinarci maggiormente Ira noi genitori, e an-
che per ringraziare le Suore che ci hanno ac-
colto con tanta disponibilita, le Catechiste
che continueranno a seguire i nostri bambini
e Don Antonio che, come sempre, ha saputo
Iarci sentire in questo giorno la presenza e la
partecipazione di tutta la Comunita.
Una mamma
7
DALL'ORATORIO... UN INVITO A TUTTI, PICCOLI E GRANDI
CON LE CAMPANE GRIDIAMO
LA NOSTRA GIOIA DI PASQUA
Din"....tocca a me suonare!"
Don ...no, tocca a me!"
Dan"...ehi, silenzio, come campana piu vecchia
il diritto di suonare ce l'ho io."
"Ecco, sempre cosi. Tu con il Iatto che sei la
campana piu grossa e piu vecchia Iai sempre la
parte migliore" disse don.
" E allora io?" disse din. " io che sono la piu pic-
cola che ci sto a Iare se nessuno mi considera?"
Ogni anno la stessa storia. Su, nel vecchio cam-
panile dove tutto sembra inanimato, c'e una gran
conIusione.
Din don dan, din don dan, la gente si chiedeva
come mai le campane suonassero cosi, senza un
motivo. "Ma si, si sara sbagliato il parroco," di-
cevano. Ed invece no, erano le campane che liti-
gavano. Ma torniamo a sentire quello che si di-
cono.
Din".....maledetto il giorno che sono nata cam-
pana."
Don".....ma perche dobbiamo sempre Iare tutto
quello che vuole lei?"
Dan".....basta chiacchierare ...ho deciso che suo-
neremo tutte e tre."
Din e don pensarono che era una gran bella idea;
una saggia decisione.
Dan aggiunse "penso la Pasqua sia un giorno
meraviglioso...troppo bello da sciupare con liti e
gelosie."
Din".....pensa che bello, potremo Iare un concer-
to per il Signore che e risorto."
Don".....Iaremo del nostro meglio. Quel giorno
ci vestiremo del nostro suono migliore."
Dan"....e la nostra musica correra per tutto il
paese e continuera per tutta la valle e tutti capi-
ranno che sara un giorno speciale, di gioia, di al-
legria perche il Signore che sembrava morto,
sconIitto, ha vinto. E risorto!"
Din don dan, din don dan...e la gente pensava:
"beh, ma adesso il parroco sta esagerando. Cosa
c'e, non ha niente di meglio da Iare che divertirsi
a suonare le campane?"
Din".....tutto sara bello quel giorno. Il paese avra
una nuova luce."
Don".....e la natura....."
Dan".....gia, anche la natura desidera partecipare
a questa grande Iesta."
Din".....ci regala i Iiori piu belli, i colori migliori
che nemmeno un pittore riuscirebbe a riprodur-
re."
Don".....dopo il lungo sonno dell'inverno le
piante si risvegliano a nuova vita e ci donano
Iiori meravigliosi."
Din"..... Alleluia...risvegliatevi anche voi a
nuova vita."
Don"....Pasqua e una lotta tra la morte e la vita.
Sembrava tutto Iinito e che i sigilli sulla tomba
di Gesu avessero concluso una battaglia persa."
Dan".....e invece no: e arrivata la Pasqua. E con
la risurrezione e scoppiata la vita, la Iesta, l'amo-
re."
Din don dan, din don dan.....e la gente Iinalmen-
te capi che il suono delle campane non era uno
sbaglio o un divertimento ma un modo di gridare
a tutti la gioia della Pasqua.
VITTO.
8
27 MARZO: NEL RICORDO DI PADRE GIUSEPPE
IL VESCOVO IN MEZZO A NOI
L'incontro con il Vescovo, Mons. Alessandro Mag-
giolini, e stato per la nostra comunita parrocchiale un
Iatto veramente grande e pieno di signiIicato.
Giunto nella nostra diocesi il 19 marzo 1989, Mons.
Maggiolini si e subito dimostrato attento a tutte le
realta della nostra chiesa comasca: non c'e stata oc-
casione, in questo primo anno, in cui, invitato a esse-
re presente o a dire una sua parola, il Vescovo non
abbia dato la sua cordiale adesione.
E cosi e stato anche per l'invito che don Antonio gli
ha rivolto di celebrare la Santa Messa per il terzo an-
niversario della morte di Padre Giuseppe.
Davanti a un'assemblea attenta, il Vescovo ha dimo-
strato tutta la sua disponibilita e la sua premura per la
nostra comunita.
Ricordando P. Giuseppe, ha voluto sottolineare il mi-
sterioso disegno di Dio che, non sempre, riusciamo a
capire, quando si e di Ironte a una vita spezzata e
senza troppi preavvisi. Pero con il passare del tempo
e con il superamento dello sgomento iniziale, si rie-
sce a cogliere qualche indicazione della Iigura delle
persone che ci hanno lasciato e il messaggio che ci
hanno additato.
Molto signiIicativo il richiamo che il Vescovo Iatto
della origine della vocazione di P. Giuseppe nella
esperienza della nostra parrocchia e nelle Iile
dell'Azione Cattolica, della sua generosita nei rispon-
dere all'invito del Signore a diventare medico, sacer-
dote e missionario''... e stato un uomo che non ha ac-
cettato le mezze misure di Ironte al Signore... ha
scelto l'impegno di darsi tutto alle persone che soI-
Irono maggiormente."
Ancora una volta abbiamo riascoltato la dimensione
autentica di P. Giuseppe che, assieme alle cure del
corpo, voleva trasmettere ai suoi ammalati la propo-
sta evangelica che toccava l'intelligenza e il cuore e
rinnovava la persona dall'intimo. Una scelta religiosa
e sacerdotale che e stata alla base della sua vita mis-
sionaria e della sua missione di medico.
Ma il Vescovo ha anche sottolineato il Iatto che cia-
scuno di noi deve sentirsi missionario, non solo in al-
cuni momenti o con una semplice oIIerta, ma con
tutta la vita. Anzi aIIermava la necessita che qualche
giovane sappia prendere il posto di P. Giuseppe, rac-
cogliendo la sua costanza, il suo-coraggio, perche la
sua opera prosegua in una donazione completa.
Abbiamo Iatto un pezzo di strada con P. Giuseppe, lo
abbiamo conosciuto, ora, piu che Iare una preghiera
di suIIragio per Lui, dobbiamo raccogliere, con stu-
pore e con gratitudine, gli spunti di conversione e di
responsabilita che ci ha trasmesso.
Al termine della Messa, il Vescovo ha invocato la be-
nedizione del Signore su tutti i presenti, sulle nostre
Iamiglie, sulla nostra parrocchia, e ha ringraziato i
Padri comboniani che erano presenti insieme alle So-
relle e ai Fratelli e a tanti amici di P. Giuseppe, la
cantoria, i chierichetti e tutti i presenti e si e augurato
di poter ritornare presto e con maggior calma in mez-
zo a noi per parlare e per conoscerci meglio.
9
UN 'NUOVO DECALOGO
AMA LA TUA PARROCCHIA
AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA
1. Collabora, prega e soffri per la tua parroc-
chia, perch devi considerarla come una ma-
dre a cui la Provvidenza ti ha affidato: chiedi
a Dio che sia casa di famiglia, fraterna ed ac-
cogliente, casa aperta a tutti e al servizio di
tutti. D il tuo contributo di azione perch
questo si realizzi in pienezza.
2. Collabora, prega e soIIri perche la tua parroc-
chia sia vera comunita di Iede: rispetta il parro-
co, anche se avesse mille diIetti, e il delegato di
Cristo per te. Guardalo con l'occhio della Iede,
non accentuare i suoi diIetti, non giudicare con
troppa Iacilita le sue miserie, perche Dio perdoni
a te le tue miserie. Prenditi carico dei suoi biso-
gni, prega ogni giorno per lui.
3. Collabora, prega e soffri perch la tua par-
rocchia sia una vera comunit eucaristica,
che l'Eucaristia sia "radice viva dei suo edifi-
carsi', non una radice secca, senza vita.
Offriti per animare l'Eucaristia se ne hai le
doti. Partecipa alle Eucaristie con tutte le tue
forze. Godi e sottolinea con tutti tutte le cose
belle della tua parrocchia.
4. Non macchiarti mai la lingua accanendoti
contro l'inerzia della tua parrocchia; invece rim-
boccati le maniche a Iare tutto quello che ti vie-
ne richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambi-
zioni, la voglia di primeggiare, le rivalita sono i
parassiti della vita parrocchiale: detestali, com-
battili, non tollerarli mai!
5. La legge fondamentale del servizio l'umil-
t: non imporre le tue idee, non avere ambi-
zioni, servi nell'umilt. E accetta anche di es-
sere messo da parte se il bene di tutti ad un
certo momento lo richiede. Solo, non incrocia-
re le braccia, buttati invece nel lavoro pi an-
tipatico e pi schivato da tutti, e non ti salti in
mente di fondare un partito di opposizione!
6. Se il parroco e possessivo e non lascia Iare,
non Iarne un dramma: la parrocchia non va a
Iondo per questo. Ci sono sempre settori dove
qualunque vecchio parroco ti lascia piena liberta
di azione: la preghiera, i poveri, i malati, le per-
sone sole ed emarginate. Basterebbe Iossero vivi
questi settori e la parrocchia diventerebbe viva.
La preghiera poi nessuno te la condiziona e te la
puo togliere.
7. Ricordati bene che con l'umilt e la carit
si pu dire qualunque verit in parrocchia.
Spesso sono la presunzione e l'arroganza che
fermano ogni passo e alzano muri; la man-
canza di pazienza, qualche volta, crea il riget-
to delle migliori iniziative.
8. Quando le cose non vanno, prova a puntare il
dito contro te stesso, invece di puntarlo contro il
parroco e contro le situazioni. Hai le tue respon-
sabilita, hai i tuoi precisi doveri: se hai il corag-
gio di un'autocritica severa e schietta, Iorse avrai
una luce maggiore sui limiti degli altri.
9. Se la tua parrocchia fa piet, la colpa an-
che tua: basta un pugno di gente volonterosa
a fare la rivoluzione; basta un gruppo di gen-
te decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una
parrocchia.
10. Prega incessantemente per la santita del tuoi
sacerdoti: sono i sacerdoti santi la ricchezza piu
straordinaria delle nostre parrocchie, sono i sa-
cerdoti santi la salvezza dei nostri giovani.
10
A RUOTA LIBERA
CHI L'HA VISTO?
Allevati e Iormati tra sospirose e supplichevoli
giaculatorie, monotone, stereotipate implorazioni
di indulgenze e di perdoni, tra eIIluvi e proIluvi di
parole-preghiere con garanzia-salvezza per chi
realizzava, anche una sola volta, nove primi Vener-
di o quindici primi Sabati di ogni mese: in partico-
lare, cresciuti tra accomodanti e veloci conIes-
sioni-lava-smacchia-tutto-e-subito, ancor oggi, pur
in mutate o migliorate situazioni culturali, dopo la
tradizionale conIessione ci si ritrova regolarmente
tali e quali di prima, Ireddamente insensibili se
non reIrattari a riconciliazione e rinnovamento col
Padre e col prossimo.....
Ma e ancora possibile, giustiIicabile, dunque, rite-
nere che il perdono del Padre possa venirci, cosi,
automaticamente dispensato per il solo Iatto che ci
si inginocchi davanti ad un suo ministro?
E sempre ed ancora concepibile che perdono e
riappaciIicazione col Padre possa ritenersi realiz-
zabile senza prima aver recuperato perdono e riap-
paciIicazione col prossimo? Se il peccato di Iurto,
truIIa, raggiro, appropriazione indebita ecc. non e
perdonato e non puo essere rimesso senza la totale
restituzione del maltolto all'incolpevole derubato,
come dunque possiamo ritenere di conseguire il
perdono di Dio per un peccato assai piu grave qual
e l'odio, senza prima aver provveduto noi stessi
alla restituzione della pace, dell'amore cristiano a
quel "prossimo" cui e stato sottratto, con la violen-
za di un nostro insano comportamento, ossia col
disprezzo, con l'inimicizia, con la malaIede, con
l'odio?
Il Vangelo ci appare ancora, e troppo spesso, pre-
dicato con tradizionale magnanimita perche edul-
corato, poetizzato, ammansito, adattato, quasi, alla
nostra invereconda ignavia, alla nostra grama diIIi-
denza ed indiIIerenza od a salvaguardia della no-
stra cagionevole salute spirituale, persino quando
Gesu pone violentemente mano alla Irusta o tuona
minacciose e veementi parole per ammonire, proi-
bire, condannare, scegliere senza compromessi di
sorta!
Dal "poetico, dolce, ineIIabile, arrendevole" Gesu,
proviamo quindi a leggere, a rileggere alcune delle
sue......"dolcezze".
- "Io sono venuto in mezzo a voi per portare la
spada, non la pace....."
- " Se non perdonerete agli altri, non sara perdo-
nato nemmeno a voi..."
- " I peccati contro lo Spirito non saranno perdo-
nati..."
- " Amate i vostri nemici... Fate del bene a chi vi
Ia del male...."
- " Perdonate settanta volte sette...."
- " Guai a chi scandalizza anche uno solo di questi
piccoli..."
- " Dovrete rendere conto di ogni parola che esce
dalla vostra bocca..."
- '.....e sdegnato, il padrone lo consegno al carne-
Iice. Cosi pure il Padre mio celeste vi trattera se
11
ciascuno di voi NON PERDONERA...."
E San Paolo sentenzia: " Chi odia il Iratello e omi-
cida"!!!
Ecc. ecc. ecc.....
Dunque, se conIessarsi resta un bene, il perdonare
e molto meglio!
Se il conIessarsi e necessario, il perdonare e addi-
rittura indispensabile!
C'e da meditare, dunque, da riIlettere e da conside-
rare per tutta la Quaresima ed...... oltre! Anziche
lagnarci, quindi, con scambi di reciprochi accuse,
su tante immorali situazioni o su rapporti scorretti,
c'e di che adoperarsi per rintracciare quell'oggetto
che si chiama "perdono", sempre lontano da
noi!..... Chi l'ha visto?
Giuseppe G.
CONVERSARE IN FAMIGLIA
LA BENEDIZIONE DELLE CASE
Un saluto, un incontro, un dialogo cordiale e Ira-
terno, una preghiera, una benedizione, un segno
di croce, un piccolo ricordo. Gli argomenti sono
diversi, anche se hanno quasi sempre come
tema, la salute, l'andamento della casa, i Iigli, il
lavoro. A volte salta Iuori qualche problema par-
ticolare, che preoccupa e toglie la tranquillita e
la serenita; qualche altra volta si condivide un
momento di gioia e di soddisIazione.
E la IotograIia della visita che il sacerdote Ia
ogni anno, dopo le Ieste della Pasqua, nelle no-
stre case: un incontro tra amici, tra Iratelli, tra
persone che condividono la vite della stessa co-
munita. Si vorrebbero dire tante cose, ma spesso
manca il tempo. Qualche volta, pero, da una par-
te e dall'altra, viene meno una certa spontaneita,
che renderebbe la visita ancora piu signiIicativa
e piu bella. Forse e la paura di essere giudicati,
Iorse e la limitata conoscenza, Iorse e qualche
incomprensione che ha lasciato qualche strasci-
co, o Iorse ancora e la novita di una visita ina-
spettata o in orari Iuori dal comune: tutte situa-
zioni che possono creare imbarazzo e Iretta.
Ecco perche mi sembra molto opportuno il titolo
del libretto che, assieme al tradizionale cartonci-
no, don Antonio lascera nelle nostre case: CON-
VERSARE IN FAMIGLIA.
Sono semplici riIlessioni suggerite dal nostro
Vescovo e da un gruppo di sposi, da "leggere in-
sieme, per diventare nuovi". Sono un invito a
trovare il tempo, la volonta e il modo per dialo-
gare tra i coniugi, per conversare con i Iigli, per
superare le diversita che ci possono essere tra le
diverse generazioni. Lo scopo e quello di creare
un clima di Iiducia e di serenita all'interno delle
nostre case e della nostra comunita.
Mi sembra giusto, per questo, incominciare a vi-
vere tutto questo nell'incontro con il sacerdote,
perche, oltre al nostro desiderio di pace e comu-
nione, abbiamo la certezza della presenza di
Dio.
12
RITORNA IL MESE DI MAGGIO
A giorni ini:ia il mese di maggio, dedicato alla Madonna. noi rinnoveremo la nostra devo-
:ione alla Madonna nella preghiera del rosario, nella partecipa:ione alle varie ini:iative
che ci saranno per i bambini, per i raga::i (ogni giorno alle ore 16.30), per i giovani e per
gli adulti (ogni sera alle ore 20). Faremo, ogni settimana, la messa nei vari rioni del paese.
Partendo dal pia::ale della Chiesa, reciteremo il Rosario e ci recheremo al posto stabilito.
Chi fosse disponibile o avesse idee particolari a questo proposito puo farsi avanti.
Per ora vogliamo proporre in prepara:ione al mese dedicato alla Madonna questa riflessio-
ne di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolarini, sai ruolo della Madonna
nella storia del mondo e sulle promesse che la Madonna ha fatto a Fatima.
A FATIMA LA PROMESSA:
L'ATEISMO SARA ANNIENTATO
C'e un Iatto al quale, oggi, quasi nessuno accen-
na e che pure e presentissimo nel mondo ed ab-
braccia il brano di storia che stiamo vivendo.
Siamo convinti, inIatti, che negli avvenimenti
dell'est europeo, che hanno segnato la Iine dei
1989 e continuano a svolgersi, giorno dopo gior-
no, nel '90, Ira nuove conquiste ed inevitabili
diIIicolta, c'e di mezzo la Madonna. E questo an-
che il pensiero del S. Padre.
C'e di mezzo in maniera discreta come e suo sti-
le, perche vuole che tutta la gloria sia data a Dio,
ma c'e. L'aveva promesso a Fatima. (E Fatima,
con tutto cio che signiIica, e una cosa seria, se
due Papi l'hanno visitata e con cio approvata).
Aveva promesso che "Iinalmente" il suo Cuore
Immacolato avrebbe trionIato. Su cosa?
Sull'ideologia materialista, sull'ateismo, liberan-
do popoli annientati. E lo ha Iatto e lo sta Iacen-
do e tutti lo vedono. Ma di Lei - come ho detto -
non si parla.
Noi, pero, non possiamo sottacerlo.
E dobbiamo soprattutto ringraziare Maria, lo-
dandola e pregandola di intercedere ancora pres-
so Dio perche porti a termine quest'opera che in-
teressa tutti, perche da un nuovo assetto
all'Europa e ha conseguenze sul mondo intero.
Possiamo Iare cio con il rosario.
Ma nel rosario non si prega solo Maria: c'e il
Gloria che tutti possiamo innalzare al Cielo, nel
quale si da sIogo al proprio cuore che vuole gri-
dare la gloria della Ss. Trinita; c'e il Padre No
stro con cui tutti possiamo implorare che sia san-
tiIicato il Suo nome anche la dove e stato messo
sotto silenzio, che venga il Suo Regno, con la di-
latazione della Chiesa, dovunque, anche la dove
e stata perseguitata; che sia Iatta la Sua volonta e
non quella degli uomini; che sia dato il pane che
tanto manca (e il primo problema da risolvere in
quei paesi); che vinca il perdono reciproco; che
ogni tentazione di reciproca sopraIIazione stia
lontana.
E nel rosario, si passano in rassegna i misteri
della nostra Iede, la storia della nostra salvezza.
Con queste preghiera, riconosciamo la dolcissi-
13
ma protagonista di quanto e successo e succede
di grande. La preghiamo perche non dimentichi
che ora, crollati i muri, occorre con quelle pietre
- come ha detto il Papa - costruire la casa comu-
ne europea, un pezzo di quella unita del mondo
in cui, come bambini, speriamo.
Dobbiamo anche pregarla perche, come e inter-
venuta nel nostro continente, cosi intervenga in
quelle nazioni dell'Asia, dell'AIrica, dell'Ameri-
ca Centrale, dove non bastano gli sIorzi umani
per liberare i popoli, ma occorrono interventi so-
prannaturali come quelli cui abbiamo assistito.
E poi dobbiamo pregarla per tutta l'umanita, per
tutti i problemi. Lei e Madre di tutti e di ognuno,
abbraccia il mondo ed ogni singola persona, ap-
punto perche madre. Gesu non predicava soltan-
to, non Iaceva solo miracoli, non chiamava solo
discepoli a seguirlo: s'immergeva nella preghiera
al Padre. Maria poi era tutta devozione, tutta ina-
bissata in Dio.
La preghiera non puo non aver un posto di privi-
legio anche nella nostra vita. E uno dei segreti
della Iecondita del nostro agire. Perche si puo
intuire come ha Iatto Maria a intervenire nella
storia che viviamo. Ha soprattutto pregato. Ha
pregato cosi bene, cosi a lungo, da ottenere.
Chiara Lubich
IL NOSTRO TEMPO
LA QUALITA DELLA VITA
Da qualche anno i mass-media ci propongono con
tambureggiante insistenza un'espressione Ielice per
la sua immediata eIIicacia, ma al tempo stesso trop-
po generica e onnicomprensiva: "qualita della vita".
La cultura dominante, di cui i mass-media sono
espressione, considera giustamente la qualita della
vita come un valore primario, soprattutto in una so-
cieta come la nostra che nel passato anche recente ha
conosciuto non poche diIIicolta economiche.
La diIIusione del benessere ha consentito di ridurre
progressivamente le distanze tra le diverse categorie
sociali, di ampliare in modo massiccio il numero di
coloro che possono accedere ai diversi gradi
dell'istruzione, di Iruire con relativa Iacilita di molti
beni che solo qualche decennio Ia erano appannaggio
di pochi.
Questi anni, caratterizzati da una grande espansione
economica, sembrano lontanissimi da quelli raccon-
tatici dalla generazione che ci ha preceduti.
Eppure Ia una certa impressione vedere come la qua-
lita della vita venga interpretata, come aIIerma il do-
cumento della CEI "A servizio della vita umana" in
termini "prevalentemente od esclusivamente di eIIi-
cienza economica e consumistica".
I parametri di valutazione della qualita della vita ri-
dotti alla bellezza esteriore, al benessere individuale,
al successo. Come quei numerosi e spesso tra loro
somiglianti spot televisivi stilisticamente ricchi di
suggestione, ma pericolosamente poveri di contenu-
to.
Non si vuole qui demonizzare immagini o censurare
comportamenti, ma solo aIIermare che la qualita del-
la vita, se e separata dalla dimensione spirituale e re-
ligiosa dell'esistenza, se non e nutrita da una condi-
zione di disponibilita verso gli altri, se non e anche
condivisione e solidarieta si riduce a ben poca cosa.
Non pensiamo allora alla qualita della vita in termini
riduttivi, non Iacciamone un Ieticcio e proviamo in-
vece a sostituire in cio che possiamo, nei nostri pic-
coli comportamenti quotidiani, la "cultura della vita",
quella che promuove l'uomo integralmente, ogni
giorno.
MAURIZIO
14
DA RONAGO, UN PO DI TUTTO .........
DALLA SCUOLA MATERNA
UN GESTO DI BONTA
Spesso si sente dire: come vola il tempo, le giornate
non si vedono, la settimana non Ia in tempo ad ini-
ziare che e gia Iinita. InIatti il tempo scorre veloce,
ed ecco che da Natale siamo arrivati alla Pasqua. Ma
in questo periodo che cosa sara successo alla scuola
materna? Che cosa avranno Iatto i bambini? Sono
state Iatte tante attivita che aiutano il bambino a cre-
scere, a stare con gli altri, a condividere. Per il bam-
bino sono anche stati pensati e realizzati momenti ri-
creativi ed insieme educativi che hanno coinvolto i
geni-
tori. InIatti, a carnevale le mamme ed i papa si sono
improvvisati attori e hanno rappresentato la storia di
Biancaneve e i sette nani, riscuotendo un grandissi-
mo successo tra i bambini (ma anche tra le persone
adulte).
Dalla Iesta di carnevale eccoci in Quaresima e non si
potevano lasciar passare queste settimane che ci se-
parano dalla Pasqua senza proporre ai bambini occa-
sioni per prepararsi a capire la grande Iesta che tutti
siamo invitati a vivere tra pochi giorni. Cosi si e pen-
sato di aiutare ciascun bambino a scoprire e imparare
la preghiera del Padre Nostro e a Iare qualche picco-
lo sacriIicio rinunciando a qualcosa che desidera ac-
quistare e mettere quei risparmi in un salvadanaio
che, alla Iine della Quaresima, apriremo e cio che
contiene lo invieremo ai bambini della Missione di
Amakuriat dove lavora Sr. Amelia.
I bambini hanno accolto con entusiasmo la proposta
e ogni tanto si vede qualcuno che solleva il salvada-
naio e dice: chissa se e pieno? Ma anche se non sara
pieno non importa, cio che conta e imparare a Iare
qualche piccolo sacriIicio in modo che altre persone
o bambini possano essere Ielici. Ormai il cammino
che i bambini hanno iniziato nel giorno delle Ceneri,
sta per concludersi ed e tempo di auguri, cosi dalla
Scuola Materna auguriamo una Buona Pasqua a tutti.
LA RACCOLTA DELLA CARTA
UN IMPEGNO
COSTANTE
"Fa piu rumore un albero che cade di una Ioresta che
cresce".
Questo Iamoso pensiero richiama la bellezza del si-
lenzio e la preziosita di tutto cio che nel silenzio na-
sce o viene Iatto.
Nel piccolo della nostra comunita, e presente e viva
la realta di azioni, soIIerenze, preghiere nel silenzio.
E bello pensare alla presenza di persone che sono
impegnate concretamente e costantemente, nei vari
gruppi parrocchiali e che, nei silenzio, alimentano
semi di bonta, di Iede, di Iraternita. In questa quare-
sima ci piace ricordare, anche come richiamo di uni-
ta con i nostri missionari, l'attivita dei gruppo della
"carta". L'impegno costante e la periodicita della rac-
colta in paese hanno permesso a questo gruppo di
raccogliere bel 6.495.000 durante il 1989.
Un bel traguardo, che non puo non suscitare gratitu-
dine verso la preziosita di un servizio che permette di
sostenere in modo concreto l'opera dei nostri missio-
nari e la loro azione in terra d'AIrica.
Un grazie quindi a questi amici e... a tutti coloro che
collaborano ogni volta, preparando la carta gia lega-
ta. Un invito a tutti a collaborare sempre piu numero-
si a questo gesto di solidarieta che continua a Iare del
bene e aiuta chi Ia del bene, in silenzio.
15
PER LAVORARE INSIEME
Da qualche tempo, il venerdi sera, l'oratorio si riem-
pie di voci di giovani e ragazzi che lavorano.
Si, avete letto bene, lavorano insieme a Iavore della
Casa-Alloggio di Olgiate Comasco. La Comunita de-
nominata "L'ARCOBALENO" ospita a tempo pieno
persone disabili ed inoltre e Irequentata saltuaria-
mente durante il giorno da portatori di handicap.
E noi, vi domanderete, cosa c'entriamo in tutto que-
sto?
E proprio quello che ci siamo chiesti quando siamo
venuti a conoscenza di questa realta ed abbiamo sco-
perto che un primo, ma importante passo poteva es-
sere Iatto.
Abbiamo cosi deciso ogni settimana di ritrovarci per
conIezionare articoli vari in materia plastica (giocat-
toli, borracce, proIuma-biancheria, ecc.) che riconse-
gnati alle ditte commissionatrici, tramite i responsabi-
li della Casa-Alloggio, costituiscono un contributo
per il mantenimento della Comunita che si avvale
della collaborazione di volontari e obiettori di co-
scienza.
E se questa motivazione potrebbe bastare per dare un
senso al nostro ritrovarci, possiamo pero aIIermare
che sicuramente anche l'allegria e l'amicizia che ca-
ratterizzano le nostre "sedute lavorative" sono di sti-
molo alla nostra partecipazione.
Se abbiamo risvegliato la vostra curiosita e volete sa-
perne di piu per condividere con noi questa esperien-
za, non vi resta altro da Iare che venire il venerdi
sera in oratorio, naturalmente con tanta voglia di sta-
re insieme (e di lavorare).
Il Gruppo del Venerdi
UNA PREGHIERA CHE SI RINNOVA
OGNI GIORNO:
L'APOSTOLATO DELLA
PREGHIERA
Il Gruppo dell'Apostolato della Preghiere e presente
sella nostra Parrocchia da circa 40 anni.
E Iormato da circa 130 persone che ricevono ogni
mese il Ioglietto delle intenzioni distribuito regolar-
mente da otto persone.
C'e in tutte una viva preoccupazione di Iare l'oIIerta
della giornata, per questo anche durante la S. Messa
quotidiana viene recitata comunitariamente la pre-
ghiera.
Inoltre, ogni 1 Venerdi del mese, il Parroco si impe-
gna a Iare una breve riIlessione sulle intenzioni men-
sili.
Ogni mese, di solito al 1 giovedi, viene organizzata
l'Adorazione Eucaristica (ore 16/ore 20) che viene
seguita dalle iscritte o in gruppo o singolarmente.
Ogni anno nella Iesta del S. Cuore, le iscritte sono
invitate a partecipare alla S. Messa durante la quale
si prega per i vivi e per i deIunti e viene proposta
un'ora di Adorazione comunitaria.
Da qualche tempo, un gruppetto di iscritte, partecipa
all'Adorazione Eucaristica che viene proposta al 3
giovedi di ogni mese, presso la Chiesa di S. Cecilia a
Como.
Viene raccolta annualmente un'oIIerta che serve per
sostenere le spese dei blocchetti e dei maniIesti e per
venire incontro alle necessita della nostra Parrocchia.
16
UN`INTERESSANTE INIZIATIVA
LA PPO-LOCO DI POMA0O
LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O
Il 15-11-89, anche se passato inosservato, c'e stato un
Iiocco rosa presso il municipio di Ronago: alla pre-
senza del notaio dr. Giuriani di Como e stato stilato
l'atto costitutivo della locale PRO-LOCO.
Dopo tanto parlare, le sollecitudini di diversi rona-
ghesi, impegnati nelle tante attivita (Iolcloristiche e
no) che si svolgono nell'arco dell'anno, si sono tra-
sIormate in realta e cosi la Pro-Loco e nata. Ora deve
crescere e dare dei risultati
Viene spontaneo chiedersi perche si e giunti a questa
costituzione e se Iosse veramente necessaria.
Ogni Pro-Loco ha le sue caratteristiche e si pone dei
propri obbiettivi; il tutto determinato dal luogo in cui
svolge la sua attivita e dalle necessita che su di esso
sussistono.
A Ronago ci sono delle realta gia molto vive
(Foc&Fiam, Sportiva, Cannisti, Palio, Oratorio, Al-
pini, BoccioIila, etc.), che necessitano (chi piu e chi
meno) di alcune cose importanti per poter continuare
a svolgere la loro attivita in modo tranquillo e sere-
no, cosi da essere sempre piu eIIicaci. Queste cose
sono principalmente il problema Iiscale, la regola-
mentazione sanitaria e la copertura delle responsabi-
lita in caso di incidenti. La legislazione attuale tratta
gli aspetti sopra descritti in modo molto complesso
per cui e necessario avere una organizzazione in gra-
di di aIIrontare i problemi nella giusta maniera.
Questo e il motivo principale per cui la Pro-Loco e
stata Iondata; poi, se riuscira ad organizzarsi bene,
potra essere mezzo di coordinamento e di aiuto alle
svariate attivita, nonche garanzia di continuita per le
stesse nel tempo. Non vuole essere assolutamente
una sovrapposizione a quanto gia si Ia a Ronago od
una sostituzione di quanti gia operano nelle varie as-
sociazioni o societa. L'ideale sarebbe poter avere una
completa collaborazione cosi da giungere ad essere
un completamento gli uni per gli altri.
Per raggiungere questi obbiettivi e necessario l'aiuto
concreto di tutte quelle persone, Ronaghesi e no, cui
sta cuore la vita comunitaria del Paese. Ai soci Ion-
datori (Riggi Raimondo, Ciceri Rino, Alberio Guerri-
no, Fontana Mariapia, Grisoni Marco, Grisoni Arnol-
do, Ongaro Angelo) si devono aIIiancare altre perso-
ne e Gruppi disposti a lavorare, mettendo a disposi-
zione parte del loro tempo, le loro idee ed anche dei
mezzi Iinanziari. E giusto precisare che la Pro-Loco
e una libera associazione, non una dipendenza
dell'Amministrazione Comunale di Ronago (anche se
quest'ultima si e adoperata aIIinche potesse partire e
si e impegnata a Iare da supporto logistico provviso-
rio); quinci, in nome e garanzia di questa liberta,
deve avere anche dei mezzi propri per poter agire ed
operare. Questi mezzi saranno anche dei contributi
DA CONSEGNARE IN COMUNE
Io sottoscritto/a
abitante a in via no.
intendo essere socio /a della PRO-LOCO di Ronago
17
Dati da Enti Pubblici, ma principalmente devono
provenire dalla partecipazione dei cittadini Ronaghe-
si che ad essa aderiranno. Di tutte queste cose e di
ogni altro aspetto di questa nuova realta se ne parlera
in un'assemblea pubblica che si terra il giorno 11
MAGGIO alle ore 20.45, presso il Municipio, a cui
tutti possono partecipare. Comunque chi volesse gia
dare la propria adesione per divenire socio della no-
stra Pro-Loco, lo puo Iare gia subito riempendo il ta-
gliando sotto-collocato e consegnandolo in Comune
di Ronago. La quota di associazione per i soci nor-
mali e di L. 10.000 annue che si potra versare in se-
guito.
Ci si augura l'adesione di molti, con entusiasmo e
tanta voglia di Iare. In particolare si attendono molti
giovani; per loro puo essere un'occasione per trovare
degli obbiettivi con cui riempire le ore del tempo li-
bero e per dare un signiIicato diverso al desiderio
(dove esiste) di uscire dal grigiore quotidiano.
NON E UN PESCE D` APRILE!
IL RONAGO RITORNATO
FRA LE GRANDI
Passerella d'onore questo pomeriggio per i calciatori
del Ronago, impegnati a San Fermo contro la Viola
88.
La squadra con due giornate di anticipo ha inIatti
conquistato il diritto di tornare in Seconda Categoria,
dopo avervi militato nel campionato 1987-88. Un ri-
torno conquistato alla grande e con roboanti risultati
che hanno visto il Ronago al vertice della classiIica
sin dalla prima giornata di campionato di Terza cate-
goria girone "C".
I risultati parlano da soli: il Ronago, unica squadra
imbattuta del girone, su 17 incontri ha conquistato
quattordici vittorie e tre pareggi ottenuti Iuori casa
con la Colbar (1-1), il Tavernola (0-0) e la Folgore
Finese (1-1). Da quest'ultimo incontro, giocato il 14
dicembre, il giovane e promettente portiere Damiano
Bernasconi (classe 1971) non ha subito piu reti: il
suo primato di imbattibilita e di 705 minuti. Nei 17
incontri giocati soltanto 6 volte Bernasconi ha rac-
colto il pallone nella rete.
Piu che proliIico si e dimostrato l'attacco con le 45
reti segnate; di queste dieci sono state inIilate alla
mal capitata Iormazione della Smile, "cenerentola"
del girone, dopo l'addio al campionato dell'Aurora
junior, e sei al Lanzo.
Il bomber della squadra e Alberto Cozzi (un veterano
della Iormazione) con 15 gol, seguito dalla promessa
Ivan Bianchi (classe 1971) con 14.
Fra i giovani si son messi in luce, oltre a Bernasconi
e Bianchi, Alessandro Tettamanti (classe 1970), Da-
vide Rezzonico (classe 1971), Enrico Tettamanti,
Gilberto Robbiani e Marco Luzzi.
Per questi ragazzi determinante e stato l'apporto di
esperienza degli altri giocatori, intelaiatura della
squadra: Alberto Cozzi, Cesare Ghielmetti, RaIIaele
Sinisi, Fabio Ferretti, Davide Santo, Giuseppe Cairo-
li e il libero Riciliano.
Gran parte del merito va senza dubbio all'allenatore
Renato Cantaluppi che ha saputo bene amalgamare
giovani e "vecchi" giocatori costituendo una Iorma-
zione di tutto rispetto.
Per consolidare il primato al Ronago del presidente
Angelo Conconi rimangono ancora, compreso quello
di oggi, tre incontri da giocare.
Il Ronago di quest'anno ha vinto e lo ha Iatto alla
grande, dando l'impressione, addirittura qualche vol-
ta, di non voler inIierire sugli avversari, accontentan-
dosi di conquistare l'intera posta con il minimo sIor-
zo.
Sul cammino di quest'anno non c'e stata una squadra
tipo il CisaI dello scorso campionato e la squadra ha
dimostrato una superiorita tecnica che Ia ben sperare
per il Iuturo. Ed e proprio al Iuturo che ora bisogna
pensare, programmando la campagna di raIIorza-
mento per la prossima stagione.
I dirigenti hanno Iatto tesoro delle recenti esperienze
ed ora prepareranno un programma a lunga scadenza.
Il Ronago e tornato Iinalmente tra le grandi ed ora
vorra rimanerci il piu a lungo possibile.
F.R. da "LA PROVINCIA" 1 APRILE 1990
18
IL 6 E IL 7 MAGGIO
ANDIAMO A VOTARE....
Il 6 e il 7 maggio prossimi siamo chiamati a votare
per il rinnovo del Consiglio Comunale, del Consiglio
Provinciale e del Consiglio Regionale.
Il voto e sempre una cosa molto importante, e segno
di liberta, di partecipazione. Ci chiama, in prima per-
sona, a scegliere uomini e donne che per cinque anni
dovranno guidare il nostro paese, la provincia e la re-
gione e che dovranno prendere decisioni e dare diret-
tive per realizzare il bene di tutti, tenendo conto so-
prattutto di alcuni Iondamentali valori che sono alla
base della convivenza civile e di esigenze che sono
primarie nella vita di ogni persona.
RONAGO '90 pensa di Iare una cosa buona riportan-
do i nomi delle persone che Iormano le due liste che
Iino ad oggi (8 aprile) sono state presentate per le
elezioni comunali. E un gesto di riconoscenza per la
disponibilita che queste persone hanno dimostrato e
dimostrano nel mettersi a servizio della nostra comu-
nita, un servizio che da onore e prestigio, ma che
comporta anche tante preoccupazioni e Iastidi.
E un augurio che tutti, sia quelli che saranno eletti
sia quelli che non saranno eletti, sappiano operare
sempre con giustizia, con saggezza, con serenita e
con spirito di servizio.
DEMOCRAZIA CRISTIANA
ALBERIO GUERRINO
BRICOLA ANGELA GHIELMETTI
CAPIAGHI GIANCARLO
CICERI MARIO RINO
GALLI GIAN LUIGI
GRISONI GIAMPIERO
ONGARO ANGELO
ANGELINETTA SERGIO
GRISONI GIAMPAOLO
IVAGNES MARIANGELA
MINOTTI MICHELANGELO
PAVONE ANTONINA GAVIOLI
UN IMPEGNO COMUNITARIO
BERNASCONI DARIO
BERNASCONI FRANCO GINO
CAPELLI DAVIDE
CASOLINI ROLANDO
DI GREGORIOGIULIA PERON
DURANTI ROSA IRENE
GRISONI FLAVIO
LANDO SERGIO
RUSSO MAURIZIO
SCACCHI GIANLUCA
UNA NOVIT IN PIAZZA
Sulla piazza della Chiesa sono stati collocati
nuovi vasi, nuove piante e sono stati rinnovati i
Iiori per rendere piu accogliente e ordinato tutto
l'ambiente. Qualcuno ha detto che non ne valeva
la pena, ma Iorse e l'occasione per capire o per
Iar capire l'importanza e il rispetto degli ambien-
ti che sono di tutti.
19
LA VITA DEL LAGHETTO
All'appuntamento della prima domenica di mar-
zo, non poteva mancare la riapertura uIIiciale al
laghetto.
Gli interventi di ripristino e di approvvigiona-
mento erano stati Iatti nei week end precedenti e
cosi, il 4 marzo scorso, tutto era pronto per acco-
gliere i pescatori all'inizio della stagione 1990,
con la prima Gara Sociale in calendario. Favoriti
dal bel tempo, sono stati in tanti a partecipare e
tanti sono stati anche i simpatizzanti. La stagio-
ne cannisti e aperta con un calendario Iitto di ap-
puntamenti, anche per i piu piccoli e vogliamo
qui ricordare che il laghetto rimane sempre un
punto aperto di ritrovo e di svago per chi intenda
unirsi al gruppo.
GARE DEL LAGHETTO 1990
4 MARZO 1 Sociale
6 APRILE 2 Sociale
29 APRILE Gara al trotone
20 MAGGIO 3 Sociale
23 GIUGNO Triangolare NOVAZ-
ZANO-CANNISTI
-LANZA
2 SETTEMBRE 4 Sociale
SETTEMBRE GARA ALPINI
14 OTTOBRE Gara Sociale NOVAZ-
ZANO
25 NOVEMBRE Maratona e chiusura del
laghetto
N.B.: Le gare dei bambini vengono comunicate
di volta in volta sugli appositi cartelloni.
L'ACQUEDOTTO
COMUNALE
In queste settimane, abbiamo dovuto regi-
strare degli inconvenienti nell'uso dell'acqua:
l'invito era di usare con particolari riguardi
l'acqua, perche le pompe dei due pozzi non
Iunzionavano alla perIezione; L'Amministra-
zione comunale ha provveduto ad alcuni in-
terventi che, ce lo auguriamo, possano evita-
re questi disguidi.
Per chi volesse saperne di piu , riIeriamo
quanto i responsabili ci hanno comunicato.
"Sono stati sostituiti i quadri elettrici di co-
mando delle pompe.
E stato installato un nuovo sistema di co-
mando radio delle pompe che Iissa il livello
dell'acqua nei serbatoi al "SeraIino" per la ri-
carica.
Contemporaneamente e stato installato un
moderno sistema di teleallarme per segna-
lare i guasti sia alle pompe che ai serbatoi.
Mediante dei cicalini in dotazione al perso-
nale preposto, vengono raccolti i segnali ra-
dio di allarme permettendo cosi un tempe-
stivo intervento per la riparazione dei guasti.
Si dovrebbero, in questo modo, eliminare le
improvvise mancanze d'acqua che si sono
veriIicate negli ultimi tempi."
VISITA NON GRADITA
Nella notte tra sabato 17 e domenica 18 marzo,
la nostra chiesa e stata visitata, da "Iedeli" un po'
strani: avranno senz'altro anche pregato, ma han-
no voluto anche servirsi dei soldi che c'erano
nella bussola. Non trovando un'altra soluzione,
l'hanno rubata e distrutta... hanno anche cercato
di Iar visita a don Antonio, ma non ci sono riu-
sciti, anche se erano arrivati a un buon punto: il
rumore di un sasso e di un vetro hanno dato
l'allarme.
20
LA PA0IMA DEL 0AM
LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM
AMICIZIA E SOLIDARIETA:
UN PONTE CHE ANNULLA LE DISTANZA
AMICIZIA E SOLIDARIETA: sono parole che
acquistano signiIicato se si maniIestano con atti
concreti. Questi, per noi cristiani, devono scatu-
rire dall'amore di Dio: sono cioe la nostra rispo-
sta, sempre limitata, al suo immenso e continuo
amore per ogni uomo.
La mostra IotograIica sulla Missione diocesana
di Bimengue, allestita nel salone del centro par-
rocchiale, testimonia come un gruppo di persone
della diocesi di Como, Iormato da sacerdoti e
laici, ha saputo concretizzare questa risposta in
collaborazione con la Diocesi aIricana di Sang-
melima in Cameroun a partire dal 1969.
I dipinti e le Ioto dei 30 pannelli ci hanno pre-
sentato:
- l'ambiente naturale e umano di Bimengue: cir-
ca 12.000 neri, donne e uomini, bambini di razza
"Bulu" vivono in 100 villaggi disseminati lungo
le piste della Ioresta equatoriale;
- il lavoro svolto dai missionari e dai volontari
laici che consiste nella evangelizzazione e nella
promozione umana nel rispetto delle tradizioni
locali della gente: l'annuncio del Vangelo, la ca-
techesi, la costruzione della Chiesa e delle cap-
pelle; l'educazione scolastica, l'assistenza sanita-
ria, la promozione della donna, la realizzazione
dei pozzi per l'acqua, l'amicizia, la coltivazione
dei prodotti locali.....
Voglio riproporre all'attenzione di tutti l'ultimo
pannello: e un
lanciato a tutti noi perche sentiamo la responsa-
bilita di questa "nostra Missione diocesana",
condividendone gli ideali spirituali e le necessita
materiali e di persone, aIIinche questa testimo-
nianza d'amore possa continuare nel tempo.
PROPOSTE Di VITA
- Educarsi al dono, al servizio e alla solidarieta
con tutti.
- Nella parrocchia, nel proprio gruppo o am-
biente Iarsi portatore dell'idea missionaria.
- Segnalare in diocesi persone disponibili a dare
qualche anno alle missioni diocesane.
- Abbonarsi a una rivista missionaria.
- Una preghiera tutti i giorni per le Missioni.
MICRO REALIZZAZIONI
- Un libro per il lavoro del catechista o un cro-
ceIisso per una cappella . 20.000.
- invio di un catechista alla scuola diocesana di
Iormazione per un anno . 150.000. per tre
anni . 450.000.
- Aiuto ad una Iamiglia piu povera per l'invio di
un Iiglio alle scuola . 50.000.
- Aiuto ad un ammalato in diIIicolta
Iinanziarie . 100,000.
- Una pompa per i vari pozzi (160)
realizzati nei villaggi . 500.000.
IL VENERDI SANTO E LA DOMENICA DI PASQUA
LA NOSTRA OFFERTA SAR
A FAVORE DELLE MISSIONI DIOCESANE:
ASSIEME AL SALVADANAIO DEI NOSTRI RAGAZZI,
NON FACCIAMO MANCARE
IL NOSTRO CONTRIBUTO
21
QUINTA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU
COME TRALCI VIVI E RICCHI DI FRUTTI
"Io sono la vite, voi i tralci".
Sono queste le parole che distingueranno la
Giornata Mondiale della Gioventu che si celebra
in tutta la Chiesa la Domenica delle Palme.
Il vivo desiderio di veder valorizzato nell'animo
di ciascun uomo il dono straordinario della pro-
pria giovinezza ha spinto il Papa, anche
quest'anno, ad inviare a ciascun giovane un mes-
saggio particolare.
Vera protagonista di questa breve ma proIonda
riIlessione e la Chiesa. La lettera e, inIatti, un
caloroso invito a riscoprire ed amare in tutta la
sua bellezza questa realta aIIascinante e meravi-
gliosa, verso la quale Dio nutre un inIinito amo-
re.
La Chiesa, questa realta eternamente giovane
perche sempre attuale e il messaggio di salvezza
che essa propone a tutte le genti, ha tante rispo-
ste da oIIrire ai molti giovani alla ricerca di un
senso da dare alla propria esistenza; ma al tempo
stesso da questi giovani molte cose si aspetta.
Scrive inIatti il Papa: "La Chiesa ha tante cose
da dire ai giovani ed i giovani hanno tante cose
da dire alla Chiesa".
Essa e paragonabile alla vigna di cui tanto spes-
so si paria nelle scritture, vigna coltivata ed
amata da Dio. Nel Vangelo di Giovanni e Gesu
stesso che ci spiega il principio Iondamentale
della vita di questa vigna quando dice: "Io sono
la vite e voi i tralci".
Le parole del Papa si Ianno davvero calorose
quando rivolge a ciascun giovane l'appello ad
essere tralci vivi della Chiesa.
Essere tralci vivi signiIica rimanere in comunio-
ne vitale con Gesu innanzitutto mediante l'ascol-
to e l'ubbidienza alla sua Parola, la partecipazio-
ne all'Eucaristia e al sacramento della Riconci-
liazione ed il colloquio personale con lui nella
preghiera. Gesu inIatti dice: "Chi rimane in me
ed io in lui Ia molto Irutto, perche senza di me
non potete Iar nulla".
Essere tralci vivi signiIica anche assumersi un
impegno nella Chiesa; essa e inIatti una comuni-
ta in cui ciascuno ha il proprio compito e il pro-
prio posto, e il posto riservato ai giovani ed alla
loro vitalita e Ira i piu importanti soprattutto ora
che, alle soglie del 2000, la Chiesa si sente chia-
mata a rendere sempre piu intensa la sua opera
di evangelizzazione.
Essere tralci vivi e Iecondi di Irutti: e questo
dunque il messaggio che dovrebbe spingere cia-
scun giovane ad una partecipazione sempre piu
intensa ai destini della Chiesa, ed in particolare
della propria Chiesa locale, e del mondo.
22
CI HA SCRITTO L`AMBROGIO
DAVANTI A TANTI PROBLEMI...
La lettera di Ambrogio ci e giunta quasi tre mesi
Ia: quello che ci scrive e molto bello ed educati-
vo nei conIronti della nostra mentalita verso gli
aIricani, ed e un invito alla semplicita, ricercan-
do solo cio che e essenziale per la vita.
Carissimi amici del G .A M.,
e da cosi tanto tempo che non vi scrivo
che non so da che parte cominciare!
Vostre notizie ne ricevo sempre, sia dalle vostre
lettere, sia da casa, sia dal Giornalino "Ronago
89" che leggo sempre tutto d'un tratto, avido di
notizie, di Iatti ecclesiali e civili, di volti (che ri-
conosco piu o meno), di nomi.......
Un grossissimo GRAZIE ancora una volta per i
soldi che mi avete mandato. Come gia spiegavo
a Don Antonio sono serviti soprattutto per boni-
Iicare un vasto terreno per iniziare delle attivita
agricole con un gruppo di giovani senza lavoro.
Ho sotto gli occhi la lettera che mi avevate scrit-
to tempo Ia, con alcune proposte concrete e non
vi rispondevo perche non riuscivo a Iormulare
risposte "concrete". Provo a spiegarmi un po`.
Non e Iacile trovare le Iorme di aiuto giuste ed
appropriate per risolvere varie situazioni, vari
problemi di Iondo. Si Ianno molti tentativi: qual-
cuno Iunziona, altri stagnano, e non sempre e Ia-
cile capirne il motivo.
Vi Iaccio vari esempi.
Uno e una Irase che una volta avevo letto, mi
pare venga dall'India; piu o meno diceva: "Non
darmi un pesce: insegnami a pescare!" E questo
occorre Iarlo non importando tecniche e con-
cetti... stranieri (occidentali) ma cercando di "ca-
lare" tutto quanto nella mentalita, nella cultura e
tradizione locale. E non e Iacile. E quanti sbagli
enormi sono stati Iatti da tutti.
Legato a questo e il Iatto, lampante, degli "aiuti
al terzo mondo": ci son voluti anni prima che le
organizzazioni internazionali capissero come Iar
giungere questi aiuti ai veri bisognosi.
Ora ad esempio ci si basa solo, o quasi, sui co-
siddetti 'mini-progetti; e le azioni piu vaste ed
urgenti (vedi aiuti alimentari e sanitari) sono
portati avanti da strutture che operano diretta-
mente nel tessuto sociale di quel dato territorio
(Caritas locali, ecc).
Altre esperienze, personali, vissute coi
ragazzi...
Quando ho degli indumenti, non posso darli via
con leggerezza, altrimenti non sono apprezzati
per quel che valgono. Occorre Iare in modo che
la persona, il ragazzo, partecipi alla cosa, esem-
pio vendendoglielo per un prezzo simbolico, op-
pure in compenso di un lavoro Iatto per la comu-
nita.
Allora quella magliettina e stata "guadagnata" e
si puo star certi che per lui avra un altro valore.
Oppure ad un altro manca un quaderno....."
Guarda, ne ho uno da darti, tu pero ogni settima-
na me lo porti a Iar vedere, cosi vediamo come
va la scuola"?
Come cose che mi occorrerebbero per i ragazzi
sarebbero soprattutto degli oggettini coi quali si
possa organizzare una pesca o una lotteria, o una
Kermesse (vari giochi con ricompense). Nota
Bene: se le organizzano loro!
Per le cose sportive vorrei rivolgermi alla "Spor-
tiva". Non so ancora come bisogna Iare per le
storie di dogana, a volte costa di piu del valore
della merce. Mi inIormo bene e vi Iaccio sapere.
La proposta di aiutare uno studente e molto con-
creta. Forse per quest'anno e gia tardi, non ero
23
riuscito a vedere in tempo come Iare, vi Iaro sa-
pere per l'anno prossimo. In genere, a parte i piu
bravi che ricevono delle Borse dallo Stato, le Ia-
miglie riescono a pagare la prima rata, poi a gen-
naio almeno 1/5 non puo piu pagare niente....
l'anno scorso e stato drammatico per molti dato
che il "caIIe e cacao" che di solito si vendono in
novembre-dicembre, e stato pagato molto in ri-
tardo. Quest'anno stiamo a vedere, le notizie
sono cattive: intanto hanno dovuto dimenare il
preso di acquisto ai coltivatori. Ed invece tutte le
cose aumentano.
Quest'estate un gruppo di Gen della Francia ci
ha mandato un sacco di libri: classici, romanzi,
materiale per ricerche, Iumetti.... Cosi abbiamo
messo insieme tutti quelli che avevamo gia noi e
col gruppo giovani abbiamo aperto una piccola
biblioteca. Pensiamo possa rispondere ad un'esi-
genza proIonda degli studenti delle medie e su-
periori: inIatti qui pochissimi possono permet-
tersi il "lusso" di pagarsi un libro. Anche i libri
di testo: se ne comprano 2 o 3 , gli altri ce li si
passa a vicenda o si studia solo sugli appunti (vi
lascio intravedere tutte 1e varie diIIicolta colla-
terali)..
In tante case non c'e niente da leggere: ne un
giornale, ne una vecchia rivista... Se il cartoccio
di arachidi comprate sulla strada e Iortunatamen-
te Iatto da un pezzo di giornale.... celo si passa
di mano in mano.... per poter leggere
"qualcosa"!
Morale: manca un'educazione alla lettura (e per
Iorza) e questo poi inIluisce sulla scuola.
Vicino a noi c'e un grande quartiere di studenti,
Iatto di tante casette (dove vivono numerosi) e
senza luce. Cosi alla sera apriamo la nostra sala
di incontri e tanti vengono a studiare. Fra di loro
ci sono alcuni Gen che cercano di aiutare chi ha
piu bisogno e di stimolare uno scambio di libri,
di compiti, ecc.
Vi saluto tutti a nome anche della mia comunita.
Ciao!
Ambrogio
GLI AUGURI DI PASQUA DI SUOR AMELIA
CHE BELLO VIVERE!
Gamiti carissimi,
e presto l'anniversario del nostro carissimo P.
Giuseppe, che dire? Con voi lo sento vivo piu che
mai, vi sono quindi unitissima nel ricordarlo e nel
pregarlo chiedendogli GRAZIE per tutti voi, per tutti
i Missionari e per la gente alla quale siamo stati man-
dati. Godiamo con tutta Kalongo per la riapertura!
Immagino che per quella ricorrenza (27/3) avrete
qualche semplice ma importante iniziativa, gradite il
mio ricordo, il mio sostegno e la mia grande ricono-
scenza.
Cosi, con P. Giuseppe vi Iormulo gli auguri piu belli
per la S. Pasqua perche riusciamo sempre, insieme,
Iare i salti-Pasquali, cioe RISORGERE a nuova
VITA...., che bello allora VIVERE!
Sia pur di Iretta, approIitto per ringraziarvi tantissi-
mo per tutto cio che da un po` di tempo ho ricevuto...
ben 4.000.000. Irutto dei vostri vari e tanti sacriIici.
Oltre la mia grande riconoscenza, vi prego di gradire
quella dei Padri, Suore e Pokot tutti, nonche la ri-
compensa del Signore che conosce anche i pensieri
piu segreti.
Qui, sia io che la gente andiamo bene.
Ringraziamo insieme il Signore!
Sperando che pure ognuno di voi proceda bene, ri-
conIermandovi il mio aIIetto, vi saluto tantissimo.
Vostra Sr. Amelia
24

Potrebbero piacerti anche