Quanti, oggi, nelle diIIicolta, provano la grossa tentazione
di Iar Iinta di niente oppure di pensare che tutto passa o che tutti Ianno cosi: si adattano o si rassegnano. Se il chicco di grano, posti nella terra, non muore, non puo portare Irutto, non puo risorgere a nuova vita. Per il cristiano, per l`uomo di oggi, la "morte" non e solamente la Iine della vita terrena, ma ogni situazione di soIIerenza, ogni contrarieta, ogni occasione di paura, in cui ci si sente deboli, incapaci di qualunque rimedio. Sono situazioni che possono presentarsi ogni giorno, e anche piu volte nello stesso giorno. La Pasqua ci dice che anche Gesu ha provato il dolore, la solitudine: si e lasciato inchiodare sulla croce, ma ha creduto all`Amore del Padre, si e Iidato delle sue promesse: per questo Dio L`ha risuscitato. Lui che e risorto, apre le porte della risurrezione a tuIIi noi, aIIinche le situazioni di "morte" che viviamo in Iamiglia, nel lavoro, nel nostro intimo, nel rapporto con gli altri, non siano per noi motivo di tristezza che ci impedisce di sorridere, ma diventino un`occasione per tuIIarci nella sua misericordia, nella sua potenza, nel suo amore. Auguro che sia per tutti cosi la Pasqua 1990! 2 meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua meditazione di pasqua GESU VIVE Credevo che avessero ucciso Gesu, ed oggi l`ho visto dare un bacio ad un lebbroso. Credevo che avessero cancellato il suo nome, ed oggi l'ho sentito sulle labbra di un bambino. Credevo che avessero crociIisso le sue mani pietose, ed oggi le ho viste medicare una Ierita. Credevo che avessero traIitto i suoi piedi, ed oggi l`ho visto camminare nelle strade dei poveri. Credevo che l'avessero ammazzato, una seconda volta, con le bombe, ed oggi l'ho sentito parlare di pace. Credevo che avessero soIIocato la sua voce Iraterna, ed oggi l'ho sentito dire: 'Perche Iratello? ad uno che lo picchiava. Credevo che Gesu Iosse morto nel cuore degli uomini e seppellito nella dimenticanza, ma ho capito che Gesu risorge anche oggi, volta che un uomo ha pieta di un altro uomo. 3 RACCONTO DI PASQUA ELISA.... A BRACCIA APERTE VERSO IL RISORTO Elisa guardava incantata quei piccoli cartoncini, e con il dito seguiva la scritta dorata "Buona Pa- squa". Che belli, quei colori! Il rosa di un ramo di pe- sco Iiorito, il giallo di un pulcino, un campanile vestito con le tinte delicate della primavera. E ancora: un guscio d'uovo appena schiuso, il volo di una colomba, qualche agnellino ricciuto. E Lui, Gesu Risorto, con la veste candida e il volto dolce e sorridente di un Iratello che le apri- va le braccia. Le sembrava quasi di sentire lo scampanio Iestoso che Lo accoglieva e Lo salu- tava, all'unisono con la natura. Il cuore di Elisa si inteneriva, immedesimandosi in quel risveglio gioioso: nasceva allora, sincero e spontaneo, un augurio da mandare a tutto il mondo. Adesso, tutta presa da tante preoccupazioni e re- sponsabilita, Elisa cerca di ritrovare quella bel- lissima sensazione della sua inIanzia, ma non ci riesce piu. Vorrebbe riviverla almeno negli occhi del suo bambino, ma li vede illuminarsi cosi di rado..... Possibile? E si che non gli manca niente. Di colpo si chiede se lei sia stata capace di tra- smettergli quel magico messaggio, quella capa- cita di meravigliarsi davanti alla bellezza del creato. No, non ne ha mai trovato il tempo. Scaccia il pensiero, perche le Ia male, ma in cuor suo si ri- promette di Iare quel dono a suo Iiglio. Il teleIono squilla: Elisa cancella un nome dalla lista li accanto; una chiamata in meno da Iare per gli auguri di Pasqua. Ma il teleIono e grigio: dove sono i colori dei cartoncini? La Iinestra e aperta, ma perche non si sente il canto degli uc- celli? Certo, non c'e da meravigliarsi, col traIIico che c'e. Forse, andando Iuori citta per il week-end, po- trebbe vedere qualche primula. Pero, domenica e Pasqua e il Iine settimana e gia programmato da tempo per una destinazione che non prevede pri- mule e prati in Iiore. Pazienza! Le guardera nelle vetrine dei Iioristi. Strano, pero, provare quella nostalgia. Magari, se si alzasse per tempo, potrebbe andare a Messa e riascoltare almeno il suono delle campane. E gia, perche no? Ed e nell'alba cittadina che, entrando dopo tanto tempo in una Chiesa, Elisa ritrova le braccia di Gesu Risorto che ancora la accolgono come quando era bambina. ANNA 4 PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA PREGHIERA DI PASQUA Signore, tu sei risorto. Sei vivo! Cammini con noi sulle strade della vita. Sei in noi, se ci mettiamo in ascolto. Signore, hai vinto la morte, vita nuova ci doni, per ricrearci ogni giorno, cambiando cosi la nostra sorte. E Pasqua, Signore! Quando siamo capaci di perdono e, sepolto l'uomo vecchio, rinnoviamo il nostro cuore. E la tua Pasqua, Signore! Quando accettiamo di morire a noi stessi, risorgiamo, con Te, nell'amore. E la nostra Pasqua! Quando siamo riconciliati dal tuo messaggio di gioia, con stupore, riconoscente, camminiamo, nell'intimo, rinnovati. Sei con noi, pienezza di vita per il Iaticoso andare: Parola e Pane spezzato che si dona con bonta inIinita; E Pasqua... e dici a tutti noi: "Prova.. ad amare, a donare gratuitamente, a credere contro ogni speranza, vivrai detta mia vita nuova!" Il giorno di Pasqua, la famiglia riu- nita interno alla tavola, sulla quale sono i segni della festa. Il pap o la mamma dice: - Cristo e risorto! Tutti: - E veramente risorto! Pap o mamma: - Per questa Iesta della risurrezione di Gesu, sii benedetto Dio, nostro Padre. Cristo e risorto. Tutti: - E veramente risorto! Pap o mamma: - Per la pace, per le me- raviglie che hai operato in noi, per i Irutti della terra, sii benedetto Dio, nostro Pa- dre! Cristo e risorto! Tutti:- E veramente risorto! Pap o mamma:- Signore, noi prendia- mo questo cibo con gioia nel giorno della risurrezione di Gesu: Ia' che oggi, doma- ni, sempre ce ne sia sulla tavola dei nostri Iratelli piu poveri. Cristo e risorto! Tutti:- E veramente risorto! Tutti fanno il segno della croce con l'acqua benedetta. 5 CALENDARIO DELLA PASQUA GIOVEDI SANTO 12 APRILE ORE 10 A COMO, IN DUOMO, CELEBRAZIONE DELLA MESSA DU- RANTE LA QUALE VENGONO CONSA- CRATI I SACRI OLI. Partecipiamo con i ragazzi della cresima. ORE 20 S. MESSA DELLA CENA DEL SI- GNORE ORE 21 ADORAZIONE COMUNITARIA VENERDI SANTO 13 APRILE ORE 15 CELEBRAZIONE DELLA MOR- TE DEL SIGNORE ORE 20 VIA CRUCIS PER LE VIE DEL PAESE(si parte da Lampona) ORE 21 presso il Centro Parrocchiale, mo- mento di riIlessione proposto dai ragazzi dell'Oratorio, RECITAL SULLA MORTE DI GESU SABATO SANTO 14 APRILE ORE 21 SOLENNE VEGLIA PASQUALE - CELEBRAZIONE DEL BATTESIMO DI ELEONORA E DI MATTEO- RINNOVAZIONE DELLE PROMESSE DEL BATTESIMO DOMENICA DI PASQUA 15 APRILE ORE 7.30 S. MESSA ORE 10.30 S. MESSA ORE 16.30 SOLENNE LODE VESPERTI- NA LUNEDI DELL'ANGELO ORE 10 S. MESSA CELEBRAZIONI PENITENZIALI MERCOLEDI SANTO 11 APRILE ORE 15 VENERDI SANTO 13 APRILE ORE 16 SABATO SANTO 14 APRILE ORE 15 MOMENTI DI VITA PARROCCHIALE FESTA DI S.VITTORE, PATRONO DI RONAGO, MARTEDI 8 MAGGIO CELEBRAZIONE DELLA CRESIMA DOMENICA 13 MAGGIO, ALLE ORE 10 PRESIEDE MONS. ENRICO BEDETTI FESTA DELLA PRIMA COMUNIONE, DOMENICA27 MAGGIO, ALLE ORE 10 LE GIORNATE EUCARISTICHE 14-15-16-17 GIUGNO 6 25 MARZO LA PRIMA CONFESSIONE Domenica 25 Marzo e stata una giornata che rimarra impressa Iortemente nel cuore di 16 bambini della nostra comunita. Don Antonio, insieme con le catechiste Renata e Vittorina, li avevano preparati con tanta dedizione a Iare l'esame di coscienza, a capire le loro mancanze e a dirle a Gesu, insieme alla loro promessa. E stato un cammino di maturazione che li ha portati a celebrare consapevolmente la loro Festa del Perdono. Fuori sul piazzale hanno dato sIogo alla loro vivacita, anche se si capiva che erano emo- zionati. Ma una volta entrati in Chiesa, qualcosa e cambiato. L'emozione e rimasta, accompa- gnata pero da un atteggiamento composto e Iiducioso. Gesu li stava aspettando. In Chiesa c'erano anche i loro genitori, parenti e amici. Tutti insieme abbiamo pregato e cantato, poi, ad uno ad uno, i bambini si sono inginocchiati davanti all'altare. Di colpo, ai nostri occhi di genitori, sono ap- parsi piu grandi: per la prima volta assume- vano di persona le loro responsabilita davan- ti a Dio e insieme sperimentavano la bellez- za del Suo perdono nel sacramento della ConIessione. La mano dei Sacerdote si e posata sul capo di ogni bambino nel gesto paterno del perdo- no e in quei momento nel cuore si e sentita piu Iorte la gratitudine, la gioia e la respon- sabilita di essere genitori, e soprattutto di es- sere genitori cristiani. Al termine di questa cerimonia, semplice ma viva e spontanea, ci siamo ritrovati tutti nei salone della Scuola Materna, per Iesteggiare con un piccolo rinIresco. E stata anche que- sta un'occasione bella per conoscerci e avvi- cinarci maggiormente Ira noi genitori, e an- che per ringraziare le Suore che ci hanno ac- colto con tanta disponibilita, le Catechiste che continueranno a seguire i nostri bambini e Don Antonio che, come sempre, ha saputo Iarci sentire in questo giorno la presenza e la partecipazione di tutta la Comunita. Una mamma 7 DALL'ORATORIO... UN INVITO A TUTTI, PICCOLI E GRANDI CON LE CAMPANE GRIDIAMO LA NOSTRA GIOIA DI PASQUA Din"....tocca a me suonare!" Don ...no, tocca a me!" Dan"...ehi, silenzio, come campana piu vecchia il diritto di suonare ce l'ho io." "Ecco, sempre cosi. Tu con il Iatto che sei la campana piu grossa e piu vecchia Iai sempre la parte migliore" disse don. " E allora io?" disse din. " io che sono la piu pic- cola che ci sto a Iare se nessuno mi considera?" Ogni anno la stessa storia. Su, nel vecchio cam- panile dove tutto sembra inanimato, c'e una gran conIusione. Din don dan, din don dan, la gente si chiedeva come mai le campane suonassero cosi, senza un motivo. "Ma si, si sara sbagliato il parroco," di- cevano. Ed invece no, erano le campane che liti- gavano. Ma torniamo a sentire quello che si di- cono. Din".....maledetto il giorno che sono nata cam- pana." Don".....ma perche dobbiamo sempre Iare tutto quello che vuole lei?" Dan".....basta chiacchierare ...ho deciso che suo- neremo tutte e tre." Din e don pensarono che era una gran bella idea; una saggia decisione. Dan aggiunse "penso la Pasqua sia un giorno meraviglioso...troppo bello da sciupare con liti e gelosie." Din".....pensa che bello, potremo Iare un concer- to per il Signore che e risorto." Don".....Iaremo del nostro meglio. Quel giorno ci vestiremo del nostro suono migliore." Dan"....e la nostra musica correra per tutto il paese e continuera per tutta la valle e tutti capi- ranno che sara un giorno speciale, di gioia, di al- legria perche il Signore che sembrava morto, sconIitto, ha vinto. E risorto!" Din don dan, din don dan...e la gente pensava: "beh, ma adesso il parroco sta esagerando. Cosa c'e, non ha niente di meglio da Iare che divertirsi a suonare le campane?" Din".....tutto sara bello quel giorno. Il paese avra una nuova luce." Don".....e la natura....." Dan".....gia, anche la natura desidera partecipare a questa grande Iesta." Din".....ci regala i Iiori piu belli, i colori migliori che nemmeno un pittore riuscirebbe a riprodur- re." Don".....dopo il lungo sonno dell'inverno le piante si risvegliano a nuova vita e ci donano Iiori meravigliosi." Din"..... Alleluia...risvegliatevi anche voi a nuova vita." Don"....Pasqua e una lotta tra la morte e la vita. Sembrava tutto Iinito e che i sigilli sulla tomba di Gesu avessero concluso una battaglia persa." Dan".....e invece no: e arrivata la Pasqua. E con la risurrezione e scoppiata la vita, la Iesta, l'amo- re." Din don dan, din don dan.....e la gente Iinalmen- te capi che il suono delle campane non era uno sbaglio o un divertimento ma un modo di gridare a tutti la gioia della Pasqua. VITTO. 8 27 MARZO: NEL RICORDO DI PADRE GIUSEPPE IL VESCOVO IN MEZZO A NOI L'incontro con il Vescovo, Mons. Alessandro Mag- giolini, e stato per la nostra comunita parrocchiale un Iatto veramente grande e pieno di signiIicato. Giunto nella nostra diocesi il 19 marzo 1989, Mons. Maggiolini si e subito dimostrato attento a tutte le realta della nostra chiesa comasca: non c'e stata oc- casione, in questo primo anno, in cui, invitato a esse- re presente o a dire una sua parola, il Vescovo non abbia dato la sua cordiale adesione. E cosi e stato anche per l'invito che don Antonio gli ha rivolto di celebrare la Santa Messa per il terzo an- niversario della morte di Padre Giuseppe. Davanti a un'assemblea attenta, il Vescovo ha dimo- strato tutta la sua disponibilita e la sua premura per la nostra comunita. Ricordando P. Giuseppe, ha voluto sottolineare il mi- sterioso disegno di Dio che, non sempre, riusciamo a capire, quando si e di Ironte a una vita spezzata e senza troppi preavvisi. Pero con il passare del tempo e con il superamento dello sgomento iniziale, si rie- sce a cogliere qualche indicazione della Iigura delle persone che ci hanno lasciato e il messaggio che ci hanno additato. Molto signiIicativo il richiamo che il Vescovo Iatto della origine della vocazione di P. Giuseppe nella esperienza della nostra parrocchia e nelle Iile dell'Azione Cattolica, della sua generosita nei rispon- dere all'invito del Signore a diventare medico, sacer- dote e missionario''... e stato un uomo che non ha ac- cettato le mezze misure di Ironte al Signore... ha scelto l'impegno di darsi tutto alle persone che soI- Irono maggiormente." Ancora una volta abbiamo riascoltato la dimensione autentica di P. Giuseppe che, assieme alle cure del corpo, voleva trasmettere ai suoi ammalati la propo- sta evangelica che toccava l'intelligenza e il cuore e rinnovava la persona dall'intimo. Una scelta religiosa e sacerdotale che e stata alla base della sua vita mis- sionaria e della sua missione di medico. Ma il Vescovo ha anche sottolineato il Iatto che cia- scuno di noi deve sentirsi missionario, non solo in al- cuni momenti o con una semplice oIIerta, ma con tutta la vita. Anzi aIIermava la necessita che qualche giovane sappia prendere il posto di P. Giuseppe, rac- cogliendo la sua costanza, il suo-coraggio, perche la sua opera prosegua in una donazione completa. Abbiamo Iatto un pezzo di strada con P. Giuseppe, lo abbiamo conosciuto, ora, piu che Iare una preghiera di suIIragio per Lui, dobbiamo raccogliere, con stu- pore e con gratitudine, gli spunti di conversione e di responsabilita che ci ha trasmesso. Al termine della Messa, il Vescovo ha invocato la be- nedizione del Signore su tutti i presenti, sulle nostre Iamiglie, sulla nostra parrocchia, e ha ringraziato i Padri comboniani che erano presenti insieme alle So- relle e ai Fratelli e a tanti amici di P. Giuseppe, la cantoria, i chierichetti e tutti i presenti e si e augurato di poter ritornare presto e con maggior calma in mez- zo a noi per parlare e per conoscerci meglio. 9 UN 'NUOVO DECALOGO AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA AMA LA TUA PARROCCHIA 1. Collabora, prega e soffri per la tua parroc- chia, perch devi considerarla come una ma- dre a cui la Provvidenza ti ha affidato: chiedi a Dio che sia casa di famiglia, fraterna ed ac- cogliente, casa aperta a tutti e al servizio di tutti. D il tuo contributo di azione perch questo si realizzi in pienezza. 2. Collabora, prega e soIIri perche la tua parroc- chia sia vera comunita di Iede: rispetta il parro- co, anche se avesse mille diIetti, e il delegato di Cristo per te. Guardalo con l'occhio della Iede, non accentuare i suoi diIetti, non giudicare con troppa Iacilita le sue miserie, perche Dio perdoni a te le tue miserie. Prenditi carico dei suoi biso- gni, prega ogni giorno per lui. 3. Collabora, prega e soffri perch la tua par- rocchia sia una vera comunit eucaristica, che l'Eucaristia sia "radice viva dei suo edifi- carsi', non una radice secca, senza vita. Offriti per animare l'Eucaristia se ne hai le doti. Partecipa alle Eucaristie con tutte le tue forze. Godi e sottolinea con tutti tutte le cose belle della tua parrocchia. 4. Non macchiarti mai la lingua accanendoti contro l'inerzia della tua parrocchia; invece rim- boccati le maniche a Iare tutto quello che ti vie- ne richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambi- zioni, la voglia di primeggiare, le rivalita sono i parassiti della vita parrocchiale: detestali, com- battili, non tollerarli mai! 5. La legge fondamentale del servizio l'umil- t: non imporre le tue idee, non avere ambi- zioni, servi nell'umilt. E accetta anche di es- sere messo da parte se il bene di tutti ad un certo momento lo richiede. Solo, non incrocia- re le braccia, buttati invece nel lavoro pi an- tipatico e pi schivato da tutti, e non ti salti in mente di fondare un partito di opposizione! 6. Se il parroco e possessivo e non lascia Iare, non Iarne un dramma: la parrocchia non va a Iondo per questo. Ci sono sempre settori dove qualunque vecchio parroco ti lascia piena liberta di azione: la preghiera, i poveri, i malati, le per- sone sole ed emarginate. Basterebbe Iossero vivi questi settori e la parrocchia diventerebbe viva. La preghiera poi nessuno te la condiziona e te la puo togliere. 7. Ricordati bene che con l'umilt e la carit si pu dire qualunque verit in parrocchia. Spesso sono la presunzione e l'arroganza che fermano ogni passo e alzano muri; la man- canza di pazienza, qualche volta, crea il riget- to delle migliori iniziative. 8. Quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece di puntarlo contro il parroco e contro le situazioni. Hai le tue respon- sabilita, hai i tuoi precisi doveri: se hai il corag- gio di un'autocritica severa e schietta, Iorse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri. 9. Se la tua parrocchia fa piet, la colpa an- che tua: basta un pugno di gente volonterosa a fare la rivoluzione; basta un gruppo di gen- te decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una parrocchia. 10. Prega incessantemente per la santita del tuoi sacerdoti: sono i sacerdoti santi la ricchezza piu straordinaria delle nostre parrocchie, sono i sa- cerdoti santi la salvezza dei nostri giovani. 10 A RUOTA LIBERA CHI L'HA VISTO? Allevati e Iormati tra sospirose e supplichevoli giaculatorie, monotone, stereotipate implorazioni di indulgenze e di perdoni, tra eIIluvi e proIluvi di parole-preghiere con garanzia-salvezza per chi realizzava, anche una sola volta, nove primi Vener- di o quindici primi Sabati di ogni mese: in partico- lare, cresciuti tra accomodanti e veloci conIes- sioni-lava-smacchia-tutto-e-subito, ancor oggi, pur in mutate o migliorate situazioni culturali, dopo la tradizionale conIessione ci si ritrova regolarmente tali e quali di prima, Ireddamente insensibili se non reIrattari a riconciliazione e rinnovamento col Padre e col prossimo..... Ma e ancora possibile, giustiIicabile, dunque, rite- nere che il perdono del Padre possa venirci, cosi, automaticamente dispensato per il solo Iatto che ci si inginocchi davanti ad un suo ministro? E sempre ed ancora concepibile che perdono e riappaciIicazione col Padre possa ritenersi realiz- zabile senza prima aver recuperato perdono e riap- paciIicazione col prossimo? Se il peccato di Iurto, truIIa, raggiro, appropriazione indebita ecc. non e perdonato e non puo essere rimesso senza la totale restituzione del maltolto all'incolpevole derubato, come dunque possiamo ritenere di conseguire il perdono di Dio per un peccato assai piu grave qual e l'odio, senza prima aver provveduto noi stessi alla restituzione della pace, dell'amore cristiano a quel "prossimo" cui e stato sottratto, con la violen- za di un nostro insano comportamento, ossia col disprezzo, con l'inimicizia, con la malaIede, con l'odio? Il Vangelo ci appare ancora, e troppo spesso, pre- dicato con tradizionale magnanimita perche edul- corato, poetizzato, ammansito, adattato, quasi, alla nostra invereconda ignavia, alla nostra grama diIIi- denza ed indiIIerenza od a salvaguardia della no- stra cagionevole salute spirituale, persino quando Gesu pone violentemente mano alla Irusta o tuona minacciose e veementi parole per ammonire, proi- bire, condannare, scegliere senza compromessi di sorta! Dal "poetico, dolce, ineIIabile, arrendevole" Gesu, proviamo quindi a leggere, a rileggere alcune delle sue......"dolcezze". - "Io sono venuto in mezzo a voi per portare la spada, non la pace....." - " Se non perdonerete agli altri, non sara perdo- nato nemmeno a voi..." - " I peccati contro lo Spirito non saranno perdo- nati..." - " Amate i vostri nemici... Fate del bene a chi vi Ia del male...." - " Perdonate settanta volte sette...." - " Guai a chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli..." - " Dovrete rendere conto di ogni parola che esce dalla vostra bocca..." - '.....e sdegnato, il padrone lo consegno al carne- Iice. Cosi pure il Padre mio celeste vi trattera se 11 ciascuno di voi NON PERDONERA...." E San Paolo sentenzia: " Chi odia il Iratello e omi- cida"!!! Ecc. ecc. ecc..... Dunque, se conIessarsi resta un bene, il perdonare e molto meglio! Se il conIessarsi e necessario, il perdonare e addi- rittura indispensabile! C'e da meditare, dunque, da riIlettere e da conside- rare per tutta la Quaresima ed...... oltre! Anziche lagnarci, quindi, con scambi di reciprochi accuse, su tante immorali situazioni o su rapporti scorretti, c'e di che adoperarsi per rintracciare quell'oggetto che si chiama "perdono", sempre lontano da noi!..... Chi l'ha visto? Giuseppe G. CONVERSARE IN FAMIGLIA LA BENEDIZIONE DELLE CASE Un saluto, un incontro, un dialogo cordiale e Ira- terno, una preghiera, una benedizione, un segno di croce, un piccolo ricordo. Gli argomenti sono diversi, anche se hanno quasi sempre come tema, la salute, l'andamento della casa, i Iigli, il lavoro. A volte salta Iuori qualche problema par- ticolare, che preoccupa e toglie la tranquillita e la serenita; qualche altra volta si condivide un momento di gioia e di soddisIazione. E la IotograIia della visita che il sacerdote Ia ogni anno, dopo le Ieste della Pasqua, nelle no- stre case: un incontro tra amici, tra Iratelli, tra persone che condividono la vite della stessa co- munita. Si vorrebbero dire tante cose, ma spesso manca il tempo. Qualche volta, pero, da una par- te e dall'altra, viene meno una certa spontaneita, che renderebbe la visita ancora piu signiIicativa e piu bella. Forse e la paura di essere giudicati, Iorse e la limitata conoscenza, Iorse e qualche incomprensione che ha lasciato qualche strasci- co, o Iorse ancora e la novita di una visita ina- spettata o in orari Iuori dal comune: tutte situa- zioni che possono creare imbarazzo e Iretta. Ecco perche mi sembra molto opportuno il titolo del libretto che, assieme al tradizionale cartonci- no, don Antonio lascera nelle nostre case: CON- VERSARE IN FAMIGLIA. Sono semplici riIlessioni suggerite dal nostro Vescovo e da un gruppo di sposi, da "leggere in- sieme, per diventare nuovi". Sono un invito a trovare il tempo, la volonta e il modo per dialo- gare tra i coniugi, per conversare con i Iigli, per superare le diversita che ci possono essere tra le diverse generazioni. Lo scopo e quello di creare un clima di Iiducia e di serenita all'interno delle nostre case e della nostra comunita. Mi sembra giusto, per questo, incominciare a vi- vere tutto questo nell'incontro con il sacerdote, perche, oltre al nostro desiderio di pace e comu- nione, abbiamo la certezza della presenza di Dio. 12 RITORNA IL MESE DI MAGGIO A giorni ini:ia il mese di maggio, dedicato alla Madonna. noi rinnoveremo la nostra devo- :ione alla Madonna nella preghiera del rosario, nella partecipa:ione alle varie ini:iative che ci saranno per i bambini, per i raga::i (ogni giorno alle ore 16.30), per i giovani e per gli adulti (ogni sera alle ore 20). Faremo, ogni settimana, la messa nei vari rioni del paese. Partendo dal pia::ale della Chiesa, reciteremo il Rosario e ci recheremo al posto stabilito. Chi fosse disponibile o avesse idee particolari a questo proposito puo farsi avanti. Per ora vogliamo proporre in prepara:ione al mese dedicato alla Madonna questa riflessio- ne di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolarini, sai ruolo della Madonna nella storia del mondo e sulle promesse che la Madonna ha fatto a Fatima. A FATIMA LA PROMESSA: L'ATEISMO SARA ANNIENTATO C'e un Iatto al quale, oggi, quasi nessuno accen- na e che pure e presentissimo nel mondo ed ab- braccia il brano di storia che stiamo vivendo. Siamo convinti, inIatti, che negli avvenimenti dell'est europeo, che hanno segnato la Iine dei 1989 e continuano a svolgersi, giorno dopo gior- no, nel '90, Ira nuove conquiste ed inevitabili diIIicolta, c'e di mezzo la Madonna. E questo an- che il pensiero del S. Padre. C'e di mezzo in maniera discreta come e suo sti- le, perche vuole che tutta la gloria sia data a Dio, ma c'e. L'aveva promesso a Fatima. (E Fatima, con tutto cio che signiIica, e una cosa seria, se due Papi l'hanno visitata e con cio approvata). Aveva promesso che "Iinalmente" il suo Cuore Immacolato avrebbe trionIato. Su cosa? Sull'ideologia materialista, sull'ateismo, liberan- do popoli annientati. E lo ha Iatto e lo sta Iacen- do e tutti lo vedono. Ma di Lei - come ho detto - non si parla. Noi, pero, non possiamo sottacerlo. E dobbiamo soprattutto ringraziare Maria, lo- dandola e pregandola di intercedere ancora pres- so Dio perche porti a termine quest'opera che in- teressa tutti, perche da un nuovo assetto all'Europa e ha conseguenze sul mondo intero. Possiamo Iare cio con il rosario. Ma nel rosario non si prega solo Maria: c'e il Gloria che tutti possiamo innalzare al Cielo, nel quale si da sIogo al proprio cuore che vuole gri- dare la gloria della Ss. Trinita; c'e il Padre No stro con cui tutti possiamo implorare che sia san- tiIicato il Suo nome anche la dove e stato messo sotto silenzio, che venga il Suo Regno, con la di- latazione della Chiesa, dovunque, anche la dove e stata perseguitata; che sia Iatta la Sua volonta e non quella degli uomini; che sia dato il pane che tanto manca (e il primo problema da risolvere in quei paesi); che vinca il perdono reciproco; che ogni tentazione di reciproca sopraIIazione stia lontana. E nel rosario, si passano in rassegna i misteri della nostra Iede, la storia della nostra salvezza. Con queste preghiera, riconosciamo la dolcissi- 13 ma protagonista di quanto e successo e succede di grande. La preghiamo perche non dimentichi che ora, crollati i muri, occorre con quelle pietre - come ha detto il Papa - costruire la casa comu- ne europea, un pezzo di quella unita del mondo in cui, come bambini, speriamo. Dobbiamo anche pregarla perche, come e inter- venuta nel nostro continente, cosi intervenga in quelle nazioni dell'Asia, dell'AIrica, dell'Ameri- ca Centrale, dove non bastano gli sIorzi umani per liberare i popoli, ma occorrono interventi so- prannaturali come quelli cui abbiamo assistito. E poi dobbiamo pregarla per tutta l'umanita, per tutti i problemi. Lei e Madre di tutti e di ognuno, abbraccia il mondo ed ogni singola persona, ap- punto perche madre. Gesu non predicava soltan- to, non Iaceva solo miracoli, non chiamava solo discepoli a seguirlo: s'immergeva nella preghiera al Padre. Maria poi era tutta devozione, tutta ina- bissata in Dio. La preghiera non puo non aver un posto di privi- legio anche nella nostra vita. E uno dei segreti della Iecondita del nostro agire. Perche si puo intuire come ha Iatto Maria a intervenire nella storia che viviamo. Ha soprattutto pregato. Ha pregato cosi bene, cosi a lungo, da ottenere. Chiara Lubich IL NOSTRO TEMPO LA QUALITA DELLA VITA Da qualche anno i mass-media ci propongono con tambureggiante insistenza un'espressione Ielice per la sua immediata eIIicacia, ma al tempo stesso trop- po generica e onnicomprensiva: "qualita della vita". La cultura dominante, di cui i mass-media sono espressione, considera giustamente la qualita della vita come un valore primario, soprattutto in una so- cieta come la nostra che nel passato anche recente ha conosciuto non poche diIIicolta economiche. La diIIusione del benessere ha consentito di ridurre progressivamente le distanze tra le diverse categorie sociali, di ampliare in modo massiccio il numero di coloro che possono accedere ai diversi gradi dell'istruzione, di Iruire con relativa Iacilita di molti beni che solo qualche decennio Ia erano appannaggio di pochi. Questi anni, caratterizzati da una grande espansione economica, sembrano lontanissimi da quelli raccon- tatici dalla generazione che ci ha preceduti. Eppure Ia una certa impressione vedere come la qua- lita della vita venga interpretata, come aIIerma il do- cumento della CEI "A servizio della vita umana" in termini "prevalentemente od esclusivamente di eIIi- cienza economica e consumistica". I parametri di valutazione della qualita della vita ri- dotti alla bellezza esteriore, al benessere individuale, al successo. Come quei numerosi e spesso tra loro somiglianti spot televisivi stilisticamente ricchi di suggestione, ma pericolosamente poveri di contenu- to. Non si vuole qui demonizzare immagini o censurare comportamenti, ma solo aIIermare che la qualita del- la vita, se e separata dalla dimensione spirituale e re- ligiosa dell'esistenza, se non e nutrita da una condi- zione di disponibilita verso gli altri, se non e anche condivisione e solidarieta si riduce a ben poca cosa. Non pensiamo allora alla qualita della vita in termini riduttivi, non Iacciamone un Ieticcio e proviamo in- vece a sostituire in cio che possiamo, nei nostri pic- coli comportamenti quotidiani, la "cultura della vita", quella che promuove l'uomo integralmente, ogni giorno. MAURIZIO 14 DA RONAGO, UN PO DI TUTTO ......... DALLA SCUOLA MATERNA UN GESTO DI BONTA Spesso si sente dire: come vola il tempo, le giornate non si vedono, la settimana non Ia in tempo ad ini- ziare che e gia Iinita. InIatti il tempo scorre veloce, ed ecco che da Natale siamo arrivati alla Pasqua. Ma in questo periodo che cosa sara successo alla scuola materna? Che cosa avranno Iatto i bambini? Sono state Iatte tante attivita che aiutano il bambino a cre- scere, a stare con gli altri, a condividere. Per il bam- bino sono anche stati pensati e realizzati momenti ri- creativi ed insieme educativi che hanno coinvolto i geni- tori. InIatti, a carnevale le mamme ed i papa si sono improvvisati attori e hanno rappresentato la storia di Biancaneve e i sette nani, riscuotendo un grandissi- mo successo tra i bambini (ma anche tra le persone adulte). Dalla Iesta di carnevale eccoci in Quaresima e non si potevano lasciar passare queste settimane che ci se- parano dalla Pasqua senza proporre ai bambini occa- sioni per prepararsi a capire la grande Iesta che tutti siamo invitati a vivere tra pochi giorni. Cosi si e pen- sato di aiutare ciascun bambino a scoprire e imparare la preghiera del Padre Nostro e a Iare qualche picco- lo sacriIicio rinunciando a qualcosa che desidera ac- quistare e mettere quei risparmi in un salvadanaio che, alla Iine della Quaresima, apriremo e cio che contiene lo invieremo ai bambini della Missione di Amakuriat dove lavora Sr. Amelia. I bambini hanno accolto con entusiasmo la proposta e ogni tanto si vede qualcuno che solleva il salvada- naio e dice: chissa se e pieno? Ma anche se non sara pieno non importa, cio che conta e imparare a Iare qualche piccolo sacriIicio in modo che altre persone o bambini possano essere Ielici. Ormai il cammino che i bambini hanno iniziato nel giorno delle Ceneri, sta per concludersi ed e tempo di auguri, cosi dalla Scuola Materna auguriamo una Buona Pasqua a tutti. LA RACCOLTA DELLA CARTA UN IMPEGNO COSTANTE "Fa piu rumore un albero che cade di una Ioresta che cresce". Questo Iamoso pensiero richiama la bellezza del si- lenzio e la preziosita di tutto cio che nel silenzio na- sce o viene Iatto. Nel piccolo della nostra comunita, e presente e viva la realta di azioni, soIIerenze, preghiere nel silenzio. E bello pensare alla presenza di persone che sono impegnate concretamente e costantemente, nei vari gruppi parrocchiali e che, nei silenzio, alimentano semi di bonta, di Iede, di Iraternita. In questa quare- sima ci piace ricordare, anche come richiamo di uni- ta con i nostri missionari, l'attivita dei gruppo della "carta". L'impegno costante e la periodicita della rac- colta in paese hanno permesso a questo gruppo di raccogliere bel 6.495.000 durante il 1989. Un bel traguardo, che non puo non suscitare gratitu- dine verso la preziosita di un servizio che permette di sostenere in modo concreto l'opera dei nostri missio- nari e la loro azione in terra d'AIrica. Un grazie quindi a questi amici e... a tutti coloro che collaborano ogni volta, preparando la carta gia lega- ta. Un invito a tutti a collaborare sempre piu numero- si a questo gesto di solidarieta che continua a Iare del bene e aiuta chi Ia del bene, in silenzio. 15 PER LAVORARE INSIEME Da qualche tempo, il venerdi sera, l'oratorio si riem- pie di voci di giovani e ragazzi che lavorano. Si, avete letto bene, lavorano insieme a Iavore della Casa-Alloggio di Olgiate Comasco. La Comunita de- nominata "L'ARCOBALENO" ospita a tempo pieno persone disabili ed inoltre e Irequentata saltuaria- mente durante il giorno da portatori di handicap. E noi, vi domanderete, cosa c'entriamo in tutto que- sto? E proprio quello che ci siamo chiesti quando siamo venuti a conoscenza di questa realta ed abbiamo sco- perto che un primo, ma importante passo poteva es- sere Iatto. Abbiamo cosi deciso ogni settimana di ritrovarci per conIezionare articoli vari in materia plastica (giocat- toli, borracce, proIuma-biancheria, ecc.) che riconse- gnati alle ditte commissionatrici, tramite i responsabi- li della Casa-Alloggio, costituiscono un contributo per il mantenimento della Comunita che si avvale della collaborazione di volontari e obiettori di co- scienza. E se questa motivazione potrebbe bastare per dare un senso al nostro ritrovarci, possiamo pero aIIermare che sicuramente anche l'allegria e l'amicizia che ca- ratterizzano le nostre "sedute lavorative" sono di sti- molo alla nostra partecipazione. Se abbiamo risvegliato la vostra curiosita e volete sa- perne di piu per condividere con noi questa esperien- za, non vi resta altro da Iare che venire il venerdi sera in oratorio, naturalmente con tanta voglia di sta- re insieme (e di lavorare). Il Gruppo del Venerdi UNA PREGHIERA CHE SI RINNOVA OGNI GIORNO: L'APOSTOLATO DELLA PREGHIERA Il Gruppo dell'Apostolato della Preghiere e presente sella nostra Parrocchia da circa 40 anni. E Iormato da circa 130 persone che ricevono ogni mese il Ioglietto delle intenzioni distribuito regolar- mente da otto persone. C'e in tutte una viva preoccupazione di Iare l'oIIerta della giornata, per questo anche durante la S. Messa quotidiana viene recitata comunitariamente la pre- ghiera. Inoltre, ogni 1 Venerdi del mese, il Parroco si impe- gna a Iare una breve riIlessione sulle intenzioni men- sili. Ogni mese, di solito al 1 giovedi, viene organizzata l'Adorazione Eucaristica (ore 16/ore 20) che viene seguita dalle iscritte o in gruppo o singolarmente. Ogni anno nella Iesta del S. Cuore, le iscritte sono invitate a partecipare alla S. Messa durante la quale si prega per i vivi e per i deIunti e viene proposta un'ora di Adorazione comunitaria. Da qualche tempo, un gruppetto di iscritte, partecipa all'Adorazione Eucaristica che viene proposta al 3 giovedi di ogni mese, presso la Chiesa di S. Cecilia a Como. Viene raccolta annualmente un'oIIerta che serve per sostenere le spese dei blocchetti e dei maniIesti e per venire incontro alle necessita della nostra Parrocchia. 16 UN`INTERESSANTE INIZIATIVA LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O LA PPO-LOCO DI POMA0O Il 15-11-89, anche se passato inosservato, c'e stato un Iiocco rosa presso il municipio di Ronago: alla pre- senza del notaio dr. Giuriani di Como e stato stilato l'atto costitutivo della locale PRO-LOCO. Dopo tanto parlare, le sollecitudini di diversi rona- ghesi, impegnati nelle tante attivita (Iolcloristiche e no) che si svolgono nell'arco dell'anno, si sono tra- sIormate in realta e cosi la Pro-Loco e nata. Ora deve crescere e dare dei risultati Viene spontaneo chiedersi perche si e giunti a questa costituzione e se Iosse veramente necessaria. Ogni Pro-Loco ha le sue caratteristiche e si pone dei propri obbiettivi; il tutto determinato dal luogo in cui svolge la sua attivita e dalle necessita che su di esso sussistono. A Ronago ci sono delle realta gia molto vive (Foc&Fiam, Sportiva, Cannisti, Palio, Oratorio, Al- pini, BoccioIila, etc.), che necessitano (chi piu e chi meno) di alcune cose importanti per poter continuare a svolgere la loro attivita in modo tranquillo e sere- no, cosi da essere sempre piu eIIicaci. Queste cose sono principalmente il problema Iiscale, la regola- mentazione sanitaria e la copertura delle responsabi- lita in caso di incidenti. La legislazione attuale tratta gli aspetti sopra descritti in modo molto complesso per cui e necessario avere una organizzazione in gra- di di aIIrontare i problemi nella giusta maniera. Questo e il motivo principale per cui la Pro-Loco e stata Iondata; poi, se riuscira ad organizzarsi bene, potra essere mezzo di coordinamento e di aiuto alle svariate attivita, nonche garanzia di continuita per le stesse nel tempo. Non vuole essere assolutamente una sovrapposizione a quanto gia si Ia a Ronago od una sostituzione di quanti gia operano nelle varie as- sociazioni o societa. L'ideale sarebbe poter avere una completa collaborazione cosi da giungere ad essere un completamento gli uni per gli altri. Per raggiungere questi obbiettivi e necessario l'aiuto concreto di tutte quelle persone, Ronaghesi e no, cui sta cuore la vita comunitaria del Paese. Ai soci Ion- datori (Riggi Raimondo, Ciceri Rino, Alberio Guerri- no, Fontana Mariapia, Grisoni Marco, Grisoni Arnol- do, Ongaro Angelo) si devono aIIiancare altre perso- ne e Gruppi disposti a lavorare, mettendo a disposi- zione parte del loro tempo, le loro idee ed anche dei mezzi Iinanziari. E giusto precisare che la Pro-Loco e una libera associazione, non una dipendenza dell'Amministrazione Comunale di Ronago (anche se quest'ultima si e adoperata aIIinche potesse partire e si e impegnata a Iare da supporto logistico provviso- rio); quinci, in nome e garanzia di questa liberta, deve avere anche dei mezzi propri per poter agire ed operare. Questi mezzi saranno anche dei contributi DA CONSEGNARE IN COMUNE Io sottoscritto/a abitante a in via no. intendo essere socio /a della PRO-LOCO di Ronago 17 Dati da Enti Pubblici, ma principalmente devono provenire dalla partecipazione dei cittadini Ronaghe- si che ad essa aderiranno. Di tutte queste cose e di ogni altro aspetto di questa nuova realta se ne parlera in un'assemblea pubblica che si terra il giorno 11 MAGGIO alle ore 20.45, presso il Municipio, a cui tutti possono partecipare. Comunque chi volesse gia dare la propria adesione per divenire socio della no- stra Pro-Loco, lo puo Iare gia subito riempendo il ta- gliando sotto-collocato e consegnandolo in Comune di Ronago. La quota di associazione per i soci nor- mali e di L. 10.000 annue che si potra versare in se- guito. Ci si augura l'adesione di molti, con entusiasmo e tanta voglia di Iare. In particolare si attendono molti giovani; per loro puo essere un'occasione per trovare degli obbiettivi con cui riempire le ore del tempo li- bero e per dare un signiIicato diverso al desiderio (dove esiste) di uscire dal grigiore quotidiano. NON E UN PESCE D` APRILE! IL RONAGO RITORNATO FRA LE GRANDI Passerella d'onore questo pomeriggio per i calciatori del Ronago, impegnati a San Fermo contro la Viola 88. La squadra con due giornate di anticipo ha inIatti conquistato il diritto di tornare in Seconda Categoria, dopo avervi militato nel campionato 1987-88. Un ri- torno conquistato alla grande e con roboanti risultati che hanno visto il Ronago al vertice della classiIica sin dalla prima giornata di campionato di Terza cate- goria girone "C". I risultati parlano da soli: il Ronago, unica squadra imbattuta del girone, su 17 incontri ha conquistato quattordici vittorie e tre pareggi ottenuti Iuori casa con la Colbar (1-1), il Tavernola (0-0) e la Folgore Finese (1-1). Da quest'ultimo incontro, giocato il 14 dicembre, il giovane e promettente portiere Damiano Bernasconi (classe 1971) non ha subito piu reti: il suo primato di imbattibilita e di 705 minuti. Nei 17 incontri giocati soltanto 6 volte Bernasconi ha rac- colto il pallone nella rete. Piu che proliIico si e dimostrato l'attacco con le 45 reti segnate; di queste dieci sono state inIilate alla mal capitata Iormazione della Smile, "cenerentola" del girone, dopo l'addio al campionato dell'Aurora junior, e sei al Lanzo. Il bomber della squadra e Alberto Cozzi (un veterano della Iormazione) con 15 gol, seguito dalla promessa Ivan Bianchi (classe 1971) con 14. Fra i giovani si son messi in luce, oltre a Bernasconi e Bianchi, Alessandro Tettamanti (classe 1970), Da- vide Rezzonico (classe 1971), Enrico Tettamanti, Gilberto Robbiani e Marco Luzzi. Per questi ragazzi determinante e stato l'apporto di esperienza degli altri giocatori, intelaiatura della squadra: Alberto Cozzi, Cesare Ghielmetti, RaIIaele Sinisi, Fabio Ferretti, Davide Santo, Giuseppe Cairo- li e il libero Riciliano. Gran parte del merito va senza dubbio all'allenatore Renato Cantaluppi che ha saputo bene amalgamare giovani e "vecchi" giocatori costituendo una Iorma- zione di tutto rispetto. Per consolidare il primato al Ronago del presidente Angelo Conconi rimangono ancora, compreso quello di oggi, tre incontri da giocare. Il Ronago di quest'anno ha vinto e lo ha Iatto alla grande, dando l'impressione, addirittura qualche vol- ta, di non voler inIierire sugli avversari, accontentan- dosi di conquistare l'intera posta con il minimo sIor- zo. Sul cammino di quest'anno non c'e stata una squadra tipo il CisaI dello scorso campionato e la squadra ha dimostrato una superiorita tecnica che Ia ben sperare per il Iuturo. Ed e proprio al Iuturo che ora bisogna pensare, programmando la campagna di raIIorza- mento per la prossima stagione. I dirigenti hanno Iatto tesoro delle recenti esperienze ed ora prepareranno un programma a lunga scadenza. Il Ronago e tornato Iinalmente tra le grandi ed ora vorra rimanerci il piu a lungo possibile. F.R. da "LA PROVINCIA" 1 APRILE 1990 18 IL 6 E IL 7 MAGGIO ANDIAMO A VOTARE.... Il 6 e il 7 maggio prossimi siamo chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio Comunale, del Consiglio Provinciale e del Consiglio Regionale. Il voto e sempre una cosa molto importante, e segno di liberta, di partecipazione. Ci chiama, in prima per- sona, a scegliere uomini e donne che per cinque anni dovranno guidare il nostro paese, la provincia e la re- gione e che dovranno prendere decisioni e dare diret- tive per realizzare il bene di tutti, tenendo conto so- prattutto di alcuni Iondamentali valori che sono alla base della convivenza civile e di esigenze che sono primarie nella vita di ogni persona. RONAGO '90 pensa di Iare una cosa buona riportan- do i nomi delle persone che Iormano le due liste che Iino ad oggi (8 aprile) sono state presentate per le elezioni comunali. E un gesto di riconoscenza per la disponibilita che queste persone hanno dimostrato e dimostrano nel mettersi a servizio della nostra comu- nita, un servizio che da onore e prestigio, ma che comporta anche tante preoccupazioni e Iastidi. E un augurio che tutti, sia quelli che saranno eletti sia quelli che non saranno eletti, sappiano operare sempre con giustizia, con saggezza, con serenita e con spirito di servizio. DEMOCRAZIA CRISTIANA ALBERIO GUERRINO BRICOLA ANGELA GHIELMETTI CAPIAGHI GIANCARLO CICERI MARIO RINO GALLI GIAN LUIGI GRISONI GIAMPIERO ONGARO ANGELO ANGELINETTA SERGIO GRISONI GIAMPAOLO IVAGNES MARIANGELA MINOTTI MICHELANGELO PAVONE ANTONINA GAVIOLI UN IMPEGNO COMUNITARIO BERNASCONI DARIO BERNASCONI FRANCO GINO CAPELLI DAVIDE CASOLINI ROLANDO DI GREGORIOGIULIA PERON DURANTI ROSA IRENE GRISONI FLAVIO LANDO SERGIO RUSSO MAURIZIO SCACCHI GIANLUCA UNA NOVIT IN PIAZZA Sulla piazza della Chiesa sono stati collocati nuovi vasi, nuove piante e sono stati rinnovati i Iiori per rendere piu accogliente e ordinato tutto l'ambiente. Qualcuno ha detto che non ne valeva la pena, ma Iorse e l'occasione per capire o per Iar capire l'importanza e il rispetto degli ambien- ti che sono di tutti. 19 LA VITA DEL LAGHETTO All'appuntamento della prima domenica di mar- zo, non poteva mancare la riapertura uIIiciale al laghetto. Gli interventi di ripristino e di approvvigiona- mento erano stati Iatti nei week end precedenti e cosi, il 4 marzo scorso, tutto era pronto per acco- gliere i pescatori all'inizio della stagione 1990, con la prima Gara Sociale in calendario. Favoriti dal bel tempo, sono stati in tanti a partecipare e tanti sono stati anche i simpatizzanti. La stagio- ne cannisti e aperta con un calendario Iitto di ap- puntamenti, anche per i piu piccoli e vogliamo qui ricordare che il laghetto rimane sempre un punto aperto di ritrovo e di svago per chi intenda unirsi al gruppo. GARE DEL LAGHETTO 1990 4 MARZO 1 Sociale 6 APRILE 2 Sociale 29 APRILE Gara al trotone 20 MAGGIO 3 Sociale 23 GIUGNO Triangolare NOVAZ- ZANO-CANNISTI -LANZA 2 SETTEMBRE 4 Sociale SETTEMBRE GARA ALPINI 14 OTTOBRE Gara Sociale NOVAZ- ZANO 25 NOVEMBRE Maratona e chiusura del laghetto N.B.: Le gare dei bambini vengono comunicate di volta in volta sugli appositi cartelloni. L'ACQUEDOTTO COMUNALE In queste settimane, abbiamo dovuto regi- strare degli inconvenienti nell'uso dell'acqua: l'invito era di usare con particolari riguardi l'acqua, perche le pompe dei due pozzi non Iunzionavano alla perIezione; L'Amministra- zione comunale ha provveduto ad alcuni in- terventi che, ce lo auguriamo, possano evita- re questi disguidi. Per chi volesse saperne di piu , riIeriamo quanto i responsabili ci hanno comunicato. "Sono stati sostituiti i quadri elettrici di co- mando delle pompe. E stato installato un nuovo sistema di co- mando radio delle pompe che Iissa il livello dell'acqua nei serbatoi al "SeraIino" per la ri- carica. Contemporaneamente e stato installato un moderno sistema di teleallarme per segna- lare i guasti sia alle pompe che ai serbatoi. Mediante dei cicalini in dotazione al perso- nale preposto, vengono raccolti i segnali ra- dio di allarme permettendo cosi un tempe- stivo intervento per la riparazione dei guasti. Si dovrebbero, in questo modo, eliminare le improvvise mancanze d'acqua che si sono veriIicate negli ultimi tempi." VISITA NON GRADITA Nella notte tra sabato 17 e domenica 18 marzo, la nostra chiesa e stata visitata, da "Iedeli" un po' strani: avranno senz'altro anche pregato, ma han- no voluto anche servirsi dei soldi che c'erano nella bussola. Non trovando un'altra soluzione, l'hanno rubata e distrutta... hanno anche cercato di Iar visita a don Antonio, ma non ci sono riu- sciti, anche se erano arrivati a un buon punto: il rumore di un sasso e di un vetro hanno dato l'allarme. 20 LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM LA PA0IMA DEL 0AM AMICIZIA E SOLIDARIETA: UN PONTE CHE ANNULLA LE DISTANZA AMICIZIA E SOLIDARIETA: sono parole che acquistano signiIicato se si maniIestano con atti concreti. Questi, per noi cristiani, devono scatu- rire dall'amore di Dio: sono cioe la nostra rispo- sta, sempre limitata, al suo immenso e continuo amore per ogni uomo. La mostra IotograIica sulla Missione diocesana di Bimengue, allestita nel salone del centro par- rocchiale, testimonia come un gruppo di persone della diocesi di Como, Iormato da sacerdoti e laici, ha saputo concretizzare questa risposta in collaborazione con la Diocesi aIricana di Sang- melima in Cameroun a partire dal 1969. I dipinti e le Ioto dei 30 pannelli ci hanno pre- sentato: - l'ambiente naturale e umano di Bimengue: cir- ca 12.000 neri, donne e uomini, bambini di razza "Bulu" vivono in 100 villaggi disseminati lungo le piste della Ioresta equatoriale; - il lavoro svolto dai missionari e dai volontari laici che consiste nella evangelizzazione e nella promozione umana nel rispetto delle tradizioni locali della gente: l'annuncio del Vangelo, la ca- techesi, la costruzione della Chiesa e delle cap- pelle; l'educazione scolastica, l'assistenza sanita- ria, la promozione della donna, la realizzazione dei pozzi per l'acqua, l'amicizia, la coltivazione dei prodotti locali..... Voglio riproporre all'attenzione di tutti l'ultimo pannello: e un lanciato a tutti noi perche sentiamo la responsa- bilita di questa "nostra Missione diocesana", condividendone gli ideali spirituali e le necessita materiali e di persone, aIIinche questa testimo- nianza d'amore possa continuare nel tempo. PROPOSTE Di VITA - Educarsi al dono, al servizio e alla solidarieta con tutti. - Nella parrocchia, nel proprio gruppo o am- biente Iarsi portatore dell'idea missionaria. - Segnalare in diocesi persone disponibili a dare qualche anno alle missioni diocesane. - Abbonarsi a una rivista missionaria. - Una preghiera tutti i giorni per le Missioni. MICRO REALIZZAZIONI - Un libro per il lavoro del catechista o un cro- ceIisso per una cappella . 20.000. - invio di un catechista alla scuola diocesana di Iormazione per un anno . 150.000. per tre anni . 450.000. - Aiuto ad una Iamiglia piu povera per l'invio di un Iiglio alle scuola . 50.000. - Aiuto ad un ammalato in diIIicolta Iinanziarie . 100,000. - Una pompa per i vari pozzi (160) realizzati nei villaggi . 500.000. IL VENERDI SANTO E LA DOMENICA DI PASQUA LA NOSTRA OFFERTA SAR A FAVORE DELLE MISSIONI DIOCESANE: ASSIEME AL SALVADANAIO DEI NOSTRI RAGAZZI, NON FACCIAMO MANCARE IL NOSTRO CONTRIBUTO 21 QUINTA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU COME TRALCI VIVI E RICCHI DI FRUTTI "Io sono la vite, voi i tralci". Sono queste le parole che distingueranno la Giornata Mondiale della Gioventu che si celebra in tutta la Chiesa la Domenica delle Palme. Il vivo desiderio di veder valorizzato nell'animo di ciascun uomo il dono straordinario della pro- pria giovinezza ha spinto il Papa, anche quest'anno, ad inviare a ciascun giovane un mes- saggio particolare. Vera protagonista di questa breve ma proIonda riIlessione e la Chiesa. La lettera e, inIatti, un caloroso invito a riscoprire ed amare in tutta la sua bellezza questa realta aIIascinante e meravi- gliosa, verso la quale Dio nutre un inIinito amo- re. La Chiesa, questa realta eternamente giovane perche sempre attuale e il messaggio di salvezza che essa propone a tutte le genti, ha tante rispo- ste da oIIrire ai molti giovani alla ricerca di un senso da dare alla propria esistenza; ma al tempo stesso da questi giovani molte cose si aspetta. Scrive inIatti il Papa: "La Chiesa ha tante cose da dire ai giovani ed i giovani hanno tante cose da dire alla Chiesa". Essa e paragonabile alla vigna di cui tanto spes- so si paria nelle scritture, vigna coltivata ed amata da Dio. Nel Vangelo di Giovanni e Gesu stesso che ci spiega il principio Iondamentale della vita di questa vigna quando dice: "Io sono la vite e voi i tralci". Le parole del Papa si Ianno davvero calorose quando rivolge a ciascun giovane l'appello ad essere tralci vivi della Chiesa. Essere tralci vivi signiIica rimanere in comunio- ne vitale con Gesu innanzitutto mediante l'ascol- to e l'ubbidienza alla sua Parola, la partecipazio- ne all'Eucaristia e al sacramento della Riconci- liazione ed il colloquio personale con lui nella preghiera. Gesu inIatti dice: "Chi rimane in me ed io in lui Ia molto Irutto, perche senza di me non potete Iar nulla". Essere tralci vivi signiIica anche assumersi un impegno nella Chiesa; essa e inIatti una comuni- ta in cui ciascuno ha il proprio compito e il pro- prio posto, e il posto riservato ai giovani ed alla loro vitalita e Ira i piu importanti soprattutto ora che, alle soglie del 2000, la Chiesa si sente chia- mata a rendere sempre piu intensa la sua opera di evangelizzazione. Essere tralci vivi e Iecondi di Irutti: e questo dunque il messaggio che dovrebbe spingere cia- scun giovane ad una partecipazione sempre piu intensa ai destini della Chiesa, ed in particolare della propria Chiesa locale, e del mondo. 22 CI HA SCRITTO L`AMBROGIO DAVANTI A TANTI PROBLEMI... La lettera di Ambrogio ci e giunta quasi tre mesi Ia: quello che ci scrive e molto bello ed educati- vo nei conIronti della nostra mentalita verso gli aIricani, ed e un invito alla semplicita, ricercan- do solo cio che e essenziale per la vita. Carissimi amici del G .A M., e da cosi tanto tempo che non vi scrivo che non so da che parte cominciare! Vostre notizie ne ricevo sempre, sia dalle vostre lettere, sia da casa, sia dal Giornalino "Ronago 89" che leggo sempre tutto d'un tratto, avido di notizie, di Iatti ecclesiali e civili, di volti (che ri- conosco piu o meno), di nomi....... Un grossissimo GRAZIE ancora una volta per i soldi che mi avete mandato. Come gia spiegavo a Don Antonio sono serviti soprattutto per boni- Iicare un vasto terreno per iniziare delle attivita agricole con un gruppo di giovani senza lavoro. Ho sotto gli occhi la lettera che mi avevate scrit- to tempo Ia, con alcune proposte concrete e non vi rispondevo perche non riuscivo a Iormulare risposte "concrete". Provo a spiegarmi un po`. Non e Iacile trovare le Iorme di aiuto giuste ed appropriate per risolvere varie situazioni, vari problemi di Iondo. Si Ianno molti tentativi: qual- cuno Iunziona, altri stagnano, e non sempre e Ia- cile capirne il motivo. Vi Iaccio vari esempi. Uno e una Irase che una volta avevo letto, mi pare venga dall'India; piu o meno diceva: "Non darmi un pesce: insegnami a pescare!" E questo occorre Iarlo non importando tecniche e con- cetti... stranieri (occidentali) ma cercando di "ca- lare" tutto quanto nella mentalita, nella cultura e tradizione locale. E non e Iacile. E quanti sbagli enormi sono stati Iatti da tutti. Legato a questo e il Iatto, lampante, degli "aiuti al terzo mondo": ci son voluti anni prima che le organizzazioni internazionali capissero come Iar giungere questi aiuti ai veri bisognosi. Ora ad esempio ci si basa solo, o quasi, sui co- siddetti 'mini-progetti; e le azioni piu vaste ed urgenti (vedi aiuti alimentari e sanitari) sono portati avanti da strutture che operano diretta- mente nel tessuto sociale di quel dato territorio (Caritas locali, ecc). Altre esperienze, personali, vissute coi ragazzi... Quando ho degli indumenti, non posso darli via con leggerezza, altrimenti non sono apprezzati per quel che valgono. Occorre Iare in modo che la persona, il ragazzo, partecipi alla cosa, esem- pio vendendoglielo per un prezzo simbolico, op- pure in compenso di un lavoro Iatto per la comu- nita. Allora quella magliettina e stata "guadagnata" e si puo star certi che per lui avra un altro valore. Oppure ad un altro manca un quaderno....." Guarda, ne ho uno da darti, tu pero ogni settima- na me lo porti a Iar vedere, cosi vediamo come va la scuola"? Come cose che mi occorrerebbero per i ragazzi sarebbero soprattutto degli oggettini coi quali si possa organizzare una pesca o una lotteria, o una Kermesse (vari giochi con ricompense). Nota Bene: se le organizzano loro! Per le cose sportive vorrei rivolgermi alla "Spor- tiva". Non so ancora come bisogna Iare per le storie di dogana, a volte costa di piu del valore della merce. Mi inIormo bene e vi Iaccio sapere. La proposta di aiutare uno studente e molto con- creta. Forse per quest'anno e gia tardi, non ero 23 riuscito a vedere in tempo come Iare, vi Iaro sa- pere per l'anno prossimo. In genere, a parte i piu bravi che ricevono delle Borse dallo Stato, le Ia- miglie riescono a pagare la prima rata, poi a gen- naio almeno 1/5 non puo piu pagare niente.... l'anno scorso e stato drammatico per molti dato che il "caIIe e cacao" che di solito si vendono in novembre-dicembre, e stato pagato molto in ri- tardo. Quest'anno stiamo a vedere, le notizie sono cattive: intanto hanno dovuto dimenare il preso di acquisto ai coltivatori. Ed invece tutte le cose aumentano. Quest'estate un gruppo di Gen della Francia ci ha mandato un sacco di libri: classici, romanzi, materiale per ricerche, Iumetti.... Cosi abbiamo messo insieme tutti quelli che avevamo gia noi e col gruppo giovani abbiamo aperto una piccola biblioteca. Pensiamo possa rispondere ad un'esi- genza proIonda degli studenti delle medie e su- periori: inIatti qui pochissimi possono permet- tersi il "lusso" di pagarsi un libro. Anche i libri di testo: se ne comprano 2 o 3 , gli altri ce li si passa a vicenda o si studia solo sugli appunti (vi lascio intravedere tutte 1e varie diIIicolta colla- terali).. In tante case non c'e niente da leggere: ne un giornale, ne una vecchia rivista... Se il cartoccio di arachidi comprate sulla strada e Iortunatamen- te Iatto da un pezzo di giornale.... celo si passa di mano in mano.... per poter leggere "qualcosa"! Morale: manca un'educazione alla lettura (e per Iorza) e questo poi inIluisce sulla scuola. Vicino a noi c'e un grande quartiere di studenti, Iatto di tante casette (dove vivono numerosi) e senza luce. Cosi alla sera apriamo la nostra sala di incontri e tanti vengono a studiare. Fra di loro ci sono alcuni Gen che cercano di aiutare chi ha piu bisogno e di stimolare uno scambio di libri, di compiti, ecc. Vi saluto tutti a nome anche della mia comunita. Ciao! Ambrogio GLI AUGURI DI PASQUA DI SUOR AMELIA CHE BELLO VIVERE! Gamiti carissimi, e presto l'anniversario del nostro carissimo P. Giuseppe, che dire? Con voi lo sento vivo piu che mai, vi sono quindi unitissima nel ricordarlo e nel pregarlo chiedendogli GRAZIE per tutti voi, per tutti i Missionari e per la gente alla quale siamo stati man- dati. Godiamo con tutta Kalongo per la riapertura! Immagino che per quella ricorrenza (27/3) avrete qualche semplice ma importante iniziativa, gradite il mio ricordo, il mio sostegno e la mia grande ricono- scenza. Cosi, con P. Giuseppe vi Iormulo gli auguri piu belli per la S. Pasqua perche riusciamo sempre, insieme, Iare i salti-Pasquali, cioe RISORGERE a nuova VITA...., che bello allora VIVERE! Sia pur di Iretta, approIitto per ringraziarvi tantissi- mo per tutto cio che da un po` di tempo ho ricevuto... ben 4.000.000. Irutto dei vostri vari e tanti sacriIici. Oltre la mia grande riconoscenza, vi prego di gradire quella dei Padri, Suore e Pokot tutti, nonche la ri- compensa del Signore che conosce anche i pensieri piu segreti. Qui, sia io che la gente andiamo bene. Ringraziamo insieme il Signore! Sperando che pure ognuno di voi proceda bene, ri- conIermandovi il mio aIIetto, vi saluto tantissimo. Vostra Sr. Amelia 24