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FEBBRAIO 2010
ANNO V

N2

ORATORIO NEWS

La terapia del
desiderio
ATTUALITÀ

“Rosarno burning”
Una riflessione sugli ultimi
avvenimenti in Calabria
IERI OGGI DOMANI

Allegri, Ragazzi!
Don Bosco è tornato tra noi

IN PRIMO PIANO

Due cuori e una capanna


A proposito della festa della famiglia
LE TESSERE DEL MOSAICO

3 LA PAROLA DEL PARROCO


4 IN PRIMO PIANO
Due cuori e una capanna
5 IERI OGGI DOMANI
Serate sociali
Tutti siamo chiamati ad una risposta
S. Antonio aiuta l’Oratorio
9 LA VOCE DEI GRUPPI
Il consiglio parrocchiale si riunisce
Zibaldone di Sagrestia
150 anni fa nasceva una Santa
Redazione de
12 ATTUALITÀ
“Il Mosaico” Lavoro e precarietà
Don Ernesto Ceriani Rosarno burning
Don Paolo Baruffini “S.O.S TATA”: quando la televisione sa educare
Francesca Airaghi
Angela Calandruccio 12 SPORT
Fabrizio Cappelletti Fair Play, quando non conta solo vincere...
Marta Conti
Alessia Giudici 16 ORATORIO NEWS
Cristian Giudici
Fabrizio Parini La terapia del desiderio
Fabio Raimondi
Anna Robbiati 18 CHIACCHIERE IN FAMIGLIA
Giovanni Salvato Come scegliamo di educare oggi?
Paolo Terrevazzi
Alessandro Uberti 20 COME ERAVAMO... OGGI SIAMO COSÌ
Hanno collaborato a questo numero 20 BRICIOLE LINGUISTICHE
i gruppi parrocchiali
i ragazzi dell’Oratorio 21 WWW:BIBBIA:INFORMA
Ma com’è fatto Dio?
Progetto grafico 22 CURIOSANDO IN LIBRERIA
Gabriele Brombin
Paolo Terrevazzi Il peso della farfalla
24 TEMPO DI...
Supplemento de
“Il Segno” Anno XLXIV numero 2 Il carnevale degli animali
25 IL MESE IN BREVE

SS. MESSE
FESTIVI:
Telefoni: Sabato: ore 18,30 in Parrocchia
don Ernesto 02 9370732 Domenica: ore 7,00 - 10,00 - 11,30 - 18,00 in Parrocchia
don Paolo 02 9370874 Ore 8,30 in Santuario
Suore 02 9370816 FERIALI:
Ore 7,15 - 18,15 in Parrocchia
Ore 8,30 in Santuario
LA PAROLA DEL PARROCO

C

arissimi parrocchiani,

vi sono interrogativi che in questo tempo, in questi giorni più


che mai, dobbiamo porci e ai quali con onestà e coraggio, senza paura e vergogna, occorre
dare una risposta con la mente, il cuore, le opere: “Cristiano, dove sei? come vivi?“

Come Gesù, il figlio di Dio, crescendo a Betlemme, si è fatto uomo, è morto e risorto per tutti
gli uomini di ogni tempo e di ogni latitudine, così chi è Suo discepolo deve essere presente
ovunque per il bene vero di ogni persona, vincendo la tentazione pericolosa e sempre
ricorrente di chiudersi nel piccolo mondo del proprio egoismo.
A chi si riconosce nel Cristo è affidato il compito, cioè il dovere, la missione, di essere lì dove
c’è l’uomo, per realizzare la civiltà dell’amore. Dove? Nella vita famigliare, civile, ecclesiale,
nel mondo della scuola e della cultura, in quello della politica e dell’ economia e anche in
quello della sofferenza.

Solo avendo un rapporto forte con Gesù si riesce a vivere come luce, sale, lievito della
società.
Le giornate della vita (7 Febbraio), dei malati (11 Febbraio), della solidarietà (14 Febbraio), le
Serate Sociali, il terremoto di Haiti, i fatti di Rosarno, la velenosa lotta politica sono alcune
delle chiamate che Dio e il mondo ci rivolgono perchè siamo presenti ovunque, portando la
ricchezza del Vangelo, della verità, dell’amore, della speranza, della giustizia.

Cristiano di Lainate, dove sei? Secondo quale Parola vivi? Come rispondi alle chiamate che
la vita ti rivolge?
La prossima Quaresima e i giorni degli Esercizi spirituali sono una preziosa occasione per
riflettere e deciderci a essere ogni giorno dove Dio ci chiama e come ci vuole.
Non dire: “Non sono capace! C’è chi è più bravo di me!”
Tu hai avuto la vita: spendi questo talento avuto in dono con sapienza e creatività.

Ci aiutino Maria S.S. e i santi, donne e uomini che sono vissuti, nel loro tempo, dove e come
Dio voleva.

Con affetto
vostro don Ernesto

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IN PRIMO PIANO

“DUE CUORI E UNA CAPANNA”


A proposito di festa della famiglia
mai sperimentiamo il fatto che
non bastano più “due cuori e una
capanna”. Occorre che in questa
capanna ci sia anche il Cuore di un
Altro capace di dare forza e vigore
al nostro amore grande, ma pur
sempre limitato .
Come fare a dire “per sempre”, al
giorno d’oggi, se non c’è Lui che
ha la forza del “sempre”?

In altre parole: la crisi del matri-


monio e, conseguentemente della
famiglia, è, sicuramente legata
a una crisi della fede. Potremmo
dire che riusciremo ad amare ve-
ramente tanto quanto riusciremo a
credere sinceramente.
“Non ci si sposa più come prima”
è un’affermazione forse vera, ma
da associare ad un’altra altrettan-
to seria: “non si crede più come

É
molto bello, ogni anno, poter vedere tante coppie prima”!
di sposi che, il giorno della festa della Famiglia,
(quest’anno lo scorso 31 gennaio), ritornano per Allora non ci resta che …. riprendere con umiltà il no-
dire grazie al Signore e per rinnovare la loro promessa stro cammino di conoscenza e di amicizia con Dio per
di amore davanti a Dio. potere poi amare come Lui e come Lui stare dalla parte
Ogni coppia porta con sé un anno, 5 anni, 25, 40, 50 o della verità.
60 anni di matrimonio: per tutti, sono anni di gioie, di Nulla è impossibile a Dio.
sogni, di problemi, di desideri, di difficoltà, di preoccu- Tutto diventa più possibile se c’è Dio!Anche il Matri-
pazioni e di speranze. Anni di storia che ritornano a Dio monio.
quasi come fossero un “grazie vivente”. Allora non diciamo più ai giovani che il Matrimonio è
Che cosa c’è nel cuore di una coppia che porta a Dio gli una scelta diventata troppo difficile, quasi impossibile,
anni, pochi o tanti del proprio matrimonio? allora smettiamo di consigliare ai giovani di non spo-
C’è un mistero di amore grande, tante volte sofferto, sarsi perché è diventato troppo rischioso, ma … aiu-
ma carico di una forza che non è solo la nostra, ma è tiamoli a credere, preghiamo con loro e per loro, diamo
quella di Dio! loro la speranza che non è mancata a chi si è sposato
È ancora possibile dire “ti amerò per sempre”? Sarà 1,5,10, 50 o 60 anni fa.
possibile nei prossimi anni?
Qualcuno vorrebbe dire di no! Qualcuno dice che già Dio è Amore anche oggi. E l’uomo anche oggi è di Dio.
ora è impossibile. Qualcuno dice che non è più nem- Se ci ricordassimo di questo, tutto diventerebbe un po’
meno necessario, tanto “basta essere insieme e volersi più possibile. Sicuramente meno difficile!
bene”!
E, invece, il problema è proprio questo: oggi più che don Paolo

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IERI, OGGI E DOMANI
A cura di F.R.

SERATE SOCIALI
Milano e collaboratore del Fondo Lavoro/Famiglia.
La serata, preparata anche dai giovani delle tre Parroc-
chie, si apriva con un filmato. La relazione cercava di
evidenziare le cause della profonda crisi sociale che
stiamo vivendo. A tale proposito non possiamo consi-
derare l’economia come la principale responsabile del-
la crisi, ma la cultura di un consumo sfrenato e senza
regole ci ha portato all’attuale situazione di congiun-
tura sfavorevole. Ecco allora i richiami alla sobrietà,
alla solidarietà, all’aiuto vicendevole. I nostri genitori
risparmiavano per poter comprare un bene, mentre
oggi noi acquistiamo beni o servizi e poi pensiamo a
come pagarli!
Da sottolineare come dato significativo è la risposta
della gente al fondo lavoro-famiglia per chi è profon-

S
i archiviano i canti natalizi e tornano le serate damente segnato dalla crisi: uno strumento capace
dedicate ai temi sociali. Riflettendo sull’onda di adattarsi, donando ad una Parrocchia una somma
dell’enciclica papale “Caritas in Veritate” ci maggiore di quanto ha raccolto (è quello che è succes-
siamo lasciati interrogare dai segni dei tempi: la crisi so anche alla nostra comunità) e viceversa, compen-
economica è finita? Quali prospettive future hanno sando gli squilibri tra una zona e l’altra.
i giovani? Quale è la risposta della Chiesa a questa
mancanza di speranza? Il vivace dibattito, seguito alla relazione iniziale, ha mes-
so in luce l’importanza delle istituzioni e della politica
Ad aiutarci a capire i tempi che viviamo, un ospite im- nel dare risposte concrete alla gente e ha sottolineato il
portante: il dr. Gualzetti Luciano, vicedirettore Caritas di valore della cooperazione.

TUTTI SIAMO CHIAMATI AD UNA RISPOSTA


Nel giorno dell’Epifania ricordato l’arrivo dei Magi alla capanna della Sacra Famiglia
alla presenza di Gesù Bambino. Alla Messa e alla
celebrazione pomeridiana i giovani dell’Oratorio hanno
vestito i panni dei figuranti del presepe per far rivivere
i momenti importanti delle giornate di Gesù in fasce.
Percorrendo le vie di Lainate il corteo, in preghiera, ha
raggiunto la Chiesa Parrocchiale per portare i doni a
Gesù. La ricchezza di vivere una vita come risposta alla
chiamata che Cristo rivolge a ciascuno di noi è stato il
messaggio lanciato dalle testimonianze di una famiglia,
di un sacerdote, di un seminarista, di una suora e di
una missionaria: cosa c’è di più bello di essere al ser-
vizio di un vero Re?

Un grazie speciale alla famiglia Malfasi che ha interpre-

N
el giorno dell’Epifania abbiamo avuto notizia tato la Sacra Famiglia
della data della prossima Pasqua (4 aprile) e
abbiamo rivissuto l’arrivo dei Magi e dei Pastori

5
A NATALE IL CUORE SI GONFIA DI GIOIA
È la carità che si fa concretezza
cuore giovane dei Lainatesi ha saputo sommergere
d’amore l’altare con tantissimi sacchetti contenenti
generi alimentari per i poveri.
Una iniziativa simile è stata messa in atto alla scuola
materna Adele dove, ogni settimana, si preparava in
ciascuna classe una tavola da imbandire: ogni fanciullo
era invitato a portare il cibo per le famiglie più bisogno-
se cercando di consegnare vari prodotti per la colazio-
ne, per il pranzo e infine per la cena.
La raccolta è stata fatta anche presso un supermercato
cittadino, le scuole e in Chiesa.
I risparmi dell’Avvento raccolti dai ragazzi, attraverso il
salvadanaio, e dagli adulti, con la busta, ammontano

L
e mani generose dei nostri ragazzi hanno a 12.500 euro; la maggior parte andrà ad alimentare il
trasformato la sesta domenica d’Avvento in un fondo di solidarietà famiglia-lavoro istituito dal nostro
gioioso anticipo del Natale imminente. Durante la Arcivescovo nella notte di Natale del 2008.
Messa delle dieci è successo un miracolo: i ragazzi e Fin da piccoli è bello educarsi ad essere attenti a chi
i giovani hanno fatto sparire l’altare. Alcune tonnellate ha più bisogno, ricordando sempre che c’è più gioia nel
di marmo non sono facili da nascondere, eppure, il dare che nel ricevere.

LETTERA ALLA REDAZIONE


N
atale senza novena che Natale è? Natale senza veglia che Natale è? Natale senza una bella confessione
che Natale è? Natale senza un presepe da gustare con gli occhi e il cuore che Natale è? Natale senza i
canti della corale a più voci che Natale è?
Un Natale senza un Bambino che chiede di essere accolto come il Salvatore del Mondo che Natale è?

Sgorga dal mio animo il grazie più profondo e ricco di riconoscenza per avermi fatto vivere intense giornate ricche
di Grazia, ricche di momenti significativi per riflettere sulla nostra fragile condizione di fedeli che hanno bisogno
di affidarsi ad un Bambino capace di donare un’esistenza degna di essere vissuta.

Grazie alle tante mani e ai tanti cuori che hanno reso il periodo natalizio un evento di Salvezza.

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IERI, OGGI E DOMANI
A cura di F.R.

S.ANTONIO AIUTA L’ORATORIO


S
abato 16 gennaio, a ridosso della festa di S.Antonio Dopo la solenne benedizione, ecco l’accensione con i
Abate, l’Oratorio ha organizzato il tradizionale primi fuochi davvero bizzarri.
falò predisponendo, al centro del grande campo Dolcemente il fuoco ha invaso l’intera catasta di legno
da calcio, una larga pila di legna con tanto di fantoccio e la barba di sant’Antonio si è levata verso il cielo con le
sulla sua sommità. sue lingue di fuoco a chiedere un anno buono e ricco di
grazia. I contadini – davanti ai falò fatti nelle campagne
- chiedevano un raccolto abbondante quale frutto di un
anno laborioso che si schiudeva davanti ai loro occhi.

A movimentare la serata ci hanno pensato sia il gruppo


musica dell’Oratorio, sia i giovani cuochi alle prese con
vin brulè e salamelle, ma anche papà Maurizio che,
usufruendo di una settimana di ferie, ha potato tutte
le piante del giardino: è stata un’invenzione simpatica
che ha permesso di fornire rami e fronde ad ogni par-
tecipante al falò, così che ogni persona potesse dire di
aver contribuito a rendere meno fredda la serata e più
intenso il grande fuoco.

L’ESERCITO PACIFICO DI CRISTO


Domenica 17 gennaio, genitori e cresimandi hanno riempito la chiesa.

S
ono stati presentati ufficialmente i candidati a L’esercito dei soldati di Cristo, come spiritosamente si
ricevere il sacramento della Confermazione o fanno chiamare i cresimandi, ha occupato l’Oratorio per
Cresima, nella mattinata del 23 maggio prossimo. la giornata comunitaria. Oltre 250 persone – tra ragazzi
Sono 108 tra ragazzi e ragazze della seconda media e genitori - hanno mangiato insieme e condiviso con
che hanno espresso, coi loro genitori, la voglia di don Paolo alcuni tratti salienti del cresimando.
prepararsi bene a ricevere lo Spirito Santo dalle mani
del vescovo ausiliare, mons. Luigi Stucchi.

NUOVI ORARI DEL BAR DELL’ORATORIO


D
a gennaio il bar dell’Oratorio cambia i suoi orari più accogliente la casa della gioventù voluta da don
di apertura: dal martedì al venerdì aprirà dalle Bosco e a lui intestata.
ore 16,30 mentre il lunedì osserverà un turno
di chiusura. Sabato e domenica rimarrà l’apertura alle
ore 14,00.
Speriamo che questo nuovo orario possa essere in vi-
gore solamente per il periodo invernale poiché il caffè
al bar dell’Oratorio è un’occasione di incontro anche
per i genitori.

Mentre ringraziamo i tanti volontari che collaborano,


auspichiamo che nuove forze aiutino a rendere sempre

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IERI, OGGI E DOMANI
A cura di F.R.

Don Bosco è tornato tra noi


ALLEGRIA, RAGAZZI!
Impegnati a festeggiare il patrono dell’Oratorio
Sabato 30 genna-
io il programma
presentava “La
mia vita per quei
ragazzi”: questo
è il titolo dato allo
spettacolo dove
abbiamo potuto
rivisitare la vita di
don Bosco con il
suo messaggio,
con canti pro-
posti dalla Holy
Band dei giovani
dell’Oratorio. Ra-
gione, religione e
amorevolezza ci
hanno ricordato il
metodo salesia-
no di educare le
nuove leve. “Non
si riesce a dire
e a cantare con
la bocca se non

L
’allegria, che amava tanto don Bosco vedere ciò che si ha nel
sui volti dei suoi ragazzi, è tornata dirompente proprio cuore”, questa la sintesi di don Paolo, che ha
nella tregiorni di festeggiamenti per il patrono raccolto in poche parole il suo grazie e insieme la sua
dell’oratorio. ammirazione per i suoi ragazzi. Il suo volto non ha po-
Sembrava che lo spirito di don Bosco aleggiasse sopra tuto nascondere il suo cuore, colmo di gioia!
le teste dei nostri ragazzi per accompagnarli in questa Un ragazzo, Daniele, visibilmente contento, mi ha con-
ricorrenza tanto attesa. fessato: “Dopo un’ora e mezza di spettacolo avrei ri-
Come per ogni tradizione che si rispetti, tutti gli ado- sentito tutto il concerto un’altra volta!”
lescenti, diciottenni e giovani si sono ritrovati per una Pienamente soddisfatti coloro che hanno partecipato,
cena conviviale e per partecipare alla Messa solenne i sacerdoti, e gli stessi attori/musicisti che hanno dato
nella cappella dell’Oratorio. La chiesa si è affollata di “l’anima” per regalare un’emozione grande. Hanno te-
giovani e di adulti: il lavoro educativo è sostenuto dai stimoniato che sanno lavorare con amore e con la loro
sacerdoti, ma vi partecipano anche genitori, catechisti, libertà, hanno realizzato ciò che più sanno fare: gridare
allenatori e volontari. al mondo la loro gioia di dirsi continuatori del lavoro di
Don Paolo ha ricordato come don Bosco voleva sempre don Bosco.
vedere i giovani: attivi, contenti e soprattutto capaci di La tombolata ricca di premi ha regalato ai parrocchia-
essere liberi, servi del Signore per non essere schiavi di ni un bel pomeriggio avvincente e allegro a caccia di
nessuno. Una vita spesa per gli altri è una vita vissuta numeri fortunati. Ma la fortuna nostra è di avere un
bene e piena di senso. protettore – don Bosco – al quale affidare i cittadini e i
cristiani di domani.

8
LA VOCE DEI GRUPPI
IL CONSIGLIO PARROCCHIALE SI RIUNISCE
sia stato di effettivo aiuto
verso quel cambiamento
dei nostri stili di vita
contenuto nel messaggio
che il Papa ha preparato in
occasione della Giornata
della pace.
Dopo questo primo mo-
mento di verifica, il CPP
ha ripreso l’analisi sul
lavoro svolto dalle com-
missioni costituite per la-
vorare sul Piano Pastorale
2009/2010. L’attenzione è
stata posta sulle numero-
se proposte contenute nei
documenti elaborati al fine
di individuare le priorità

I
pastorali per la nostra Par-
l Consiglio Pastorale Parrocchiale si è riunito martedì
rocchia e, dopo un confronto tra i consiglieri e sentito il
12 gennaio. Dopo l’approvazione del verbale della
parere del Parroco, il CPP ha deciso di dedicare i pros-
riunione precedente si è proceduto alla verifica
simi incontri per incontrare, conoscere e approfondire
delle principali attività svolte in Parrocchia nel corso
meglio le realtà che a vario titolo operano in Parrocchia.
dell’ultimo mese, che è stato ricco di appuntamenti
Questo lavoro inizierà con l’Oratorio e la Pastorale Gio-
e di momenti importanti per la crescita spirituale
vanile.
della nostra comunità. In particolare il CPP ha avuto
L’ultima parte della riunione è stata dedicata alla pro-
modo di soffermarsi sulla Festa dell’Immacolata (che
grammazione. Tra i vari appuntamenti che attendono
è stata anche l’occasione per ricordare e ringraziare
la nostra comunità don Paolo segnala che il prossimo
le nostre Suore per la loro presenza a Lainate), sulla
2 febbraio ci sarà la visita dei diaconi del Seminario di
Novena e sulla solennità del Santo Natale, sulla Messa
Padova che verranno, su segnalazione della Diocesi di
di ringraziamento di fine anno, sulla celebrazione
Milano, per conoscere la nostra realtà oratoriana. Infine
dell’Epifania e del Presepe Vivente. Per tutti questi
Suor Luigia e Suor Antonella annunciano che dal 10 al
momenti si sono potute riscontrare sia la puntuale ed
14 febbraio sarà a Lainate il Quadro Miracoloso della
attenta preparazione che la buona partecipazione dei
Madonna Immacolata: sarà questo un momento di Gra-
fedeli, con la speranza che lo sforzo fatto, sia da coloro
zia, oltre che di festa, per la nostra Parrocchia.
che hanno contribuito a organizzare e ad animare i vari
appuntamenti sia da coloro che vi hanno partecipato,
Muliari Gianluca

9
LA VOCE DEI GRUPPI
ZIBALDONE DI SAGRESTIA
A Le funzioni erano tutte accompagnate dall’organo e le
spese erano a carico della cassa dei morti.
Febbraio E’ interessante notare che l’Ufficio era celebrato il
martedì di sessagesima (la domenica di sessagesima
Nel 1881 si precedeva di due settimane la prima domenica di qua-
dava partico- resima).
lare attenzio-
ne alla Festa
della Purifica- A proposito dell’organo
zione di Maria
Vergine (oggi Il “levamantici” era la persona addetta alla manovel-
Presentazio- la che permetteva al mantice dell’organo di fornire la
ne di Gesù quantità di aria necessaria al funzionamento dello stru-
al Tempio mento. Era un lavoro umile ma faticoso e che necessi-
n.d.r.). L’ora- tava di attenzione perché l’aria che arrivava all’organo
rio delle Mes- doveva essere nella quantità giusta e data al momento
se era quello opportuno. Si diceva, riguardo al lavoro del “levamanti-
domenicale, ci”, che “’l mena la tiorba”. La tiorba era un rozzo stru-
ma, non essendo domenica, non si tenevano né il di- mento musicale a corda, suonato con la manovella.
scorso né la dottrina. All’altare maggiore si esponevano Chi ha la mia età si ricorderà certamente gli ultimi ad-
le quattro reliquie. Non è indicato quali erano queste detti a questa mansione presso il Santuario, che erano:
reliquie che, dal 1885, vengono sostituite dai quatto Giuseppe Favini, conosciuto come “ul Zapin”, e Luigi
busti dei Santi con candelieri di 2.a classe. Prima della Colombo, chiamato “ul Soeu dal Magn” (i Magn erano
Messa in canto venivano benedette le candele. Il bacio un ramo dei Colombo; Luigi in dialetto si trasformava
e la distribuzione veniva fatta il giorno dopo, S. Biagio. in: “Luiss”, “Luisin”, “Luisoeu” e da qui “Soeu”).

Il giorno 9 febbraio si ricordava S. Apollonia. Dopo le La Missione del 1882


Messe si faceva baciare la reliquia della Santa: “Al ba-
cio della reliquia dopo la prima messa interviene il M.
R. Coadiutore pel gran numero di devoti.”

In questo mese si celebrava l’Ufficio Generale. Nell’oc-


L ’ultima Missione è del marzo 2009. Se dobbiamo
fare un confronto con quella del 1882 appare
evidente lo squilibrio non tanto per la diversità del
programma e dello stile, quanto per la partecipazione
che nel 1882 è stata pressoché totale.
casione veniva celebrata la Messa in canto con le ese- Nel 2009, pur con una buona preparazione e atmosfe-
quie alla tomba e la benedizione (che veniva ripetuta a ra di entusiasmo da parte di frati e suore, dobbiamo
dire che c’è stata una risposta buona anche se non
sera). certo massiccia come oltre un secolo fa. Non sappia-
mo però che esito abbia avuto nel cuore e nella vita
delle persone la presenza e la testimonianza tra noi
dei Francescani.
Per quanto ci riguarda impegnamoci perché il Signore
faccia fruttificare il seme abbondantemente sparso.

Don Ernesto

Nello Zibaldone una particolare attenzione è stata ri-


servata alla Missione svoltasi dal 12 al 26 febbraio del
1882. La descrizione dell’avvenimento è densa di par-
ticolari che mettono in rilievo la sentita partecipazione
dei fedeli, nonostante gli orari impegnativi.

10
Il primo giorno della Missione, domenica di Sessage- delle tre chiese.
sima, la Messa venne celebrata dai Missionari alle ore Nella relazione di don Garzoli viene precisato che per le
10 con la prima predica per tutti. Alle due e trenta del confessioni, con orario dalle 7,30 alle 12 e dalle 16,30
pomeriggio cominciò la Missione per i soli uomini. alle 20, vennero chiamati otto sacerdoti dai paesi vici-
Le giornate erano molto impegnative: si cominciava alle ni e furono allestiti dieci confessionali per gli uomini e
cinque del mattino con la celebrazione della S. Messa dodici per le donne.
e si proseguiva alle sei e trenta con la meditazione. Si Conclude il Parroco la lunga descrizione della Missione
riprendeva alle due e un quarto del pomeriggio con la con questa nota: “La condotta della popolazione in tutto
recita del Rosario, l’esame pratico, il canto delle litanie il tempo della missione fu devotissima e non si ebbe a
e quindi la meditazione. lamentare il più piccolo disordine”.

La Missione per gli uomini ebbe termine alle sei e tren-


ta della domenica di Quinquagesima con l’ultimo di- Note:
scorso e la Benedizione Papale. Nel pomeriggio dello Sessagesima: ottava domenica prima di Pasqua che precede di
due settimane la prima domenica di Quaresima, circa sessanta
stesso giorno ebbe inizio la Missione per le donne, che giorni prima di Pasqua.
terminò la domenica di Quaresima, quando i missionari Quinquagesima: ultima domenica di carnevale, circa cinquanta
confessarono gli infermi e gli ammalati. Due poi si re- giorni prima di Pasqua.
carono alla Pagliera e il terzo alle cascine. Alle sedici e
trenta i Missionari partirono da Lainate con una carroz-
za (prestata da casa Weill Weiss ), per tornare a Rho, Luigi Terrevazzi
donde erano venuti, mentre suonavano le campane

150 ANNI FA NASCEVA UNA SANTA


I
l 15 Febbraio 1860 veniva battezzata nella chiesa parrocchiale di Lainate (quella
che fu poi abbattuta per realizzare l’attuale) Alfonsa Marianna Clerici, “nata il 14
Febbraio 1860 da Angelo Clerici e da Maria Romanò, di religione cattolica, di
condizione contadina”, così come recita l’atto di battesimo di suor Alfonsa Clerici
conservato nell’archivio parrocchiale.

Nel 150° anniversario della sua nascita e del suo battesimo è doveroso ricordarla e
pregare perché tutti i Lainatesi possano, come lei, vivere santamente ogni giorno.

Ci auguriamo che proprio in questo particolare anniversario avvenga l’attesa beatifi-


cazione che, secondo le ultime notizie, potrebbe essere nell’autunno prossimo.

FRATERNITÀ E SOLIDARIETÀ
D
omenica 24 gennaio, anche nella nostra La somma raccolta di euro 10.100 è stata consegnata
parrocchia è stata fatta la straordinaria raccolta tempestivamente alla Caritas Ambrosiana che unita-
d’aiuto a favore della popolazione di Haiti, mente alla Caritas Italiana ha lanciato l’appello a soc-
segnata dall’immane tragedia causata dal devastante correre la martoriata isola centroamericana.
terremoto.

IL QUADRO MIRACOLOSO DELL’IMMACOLATA


D
al 10 al 14 febbraio prossimo anche nella nostra Avremo la possibilità di rivolgerci con fiducia alla Ver-
comunità parrocchiale farà sosta il quadro gine tutta Santa, implorando la sua materna protezione
miracoloso dell’Immacolata venerato nella su piccole e grandi che si affidano a Lei.
Congregazione delle nostre suore.

11
ATTUALITÀ
Lavoro e precarietà
QUANDO A PAGARE SONO I LAVORATORI
Abbiamo intervistato due lavoratori cassaintegrati e raccolto le loro riflessioni

D
ue esperienze lavorative a confronto per sentire dalla viva voce di chi a causa la recessione industriale in
atto si trova ora suo malgrado in cassa integrazione e/o mobilità.
La speranza è di risentirsi valorizzati come “uomini del lavoro”, lasciandosi alle spalle questa amara
esperienza …
Marino, 55 anni , sposato con figli. Francesco , 43 anni , sposato con figli.

M.:La tua esperienza professionale M.:La tua esperienza professionale


Sono impiegato da 40 anni come tecnico progettista Da una decina d’anni responsabile della logistica in
in una fabbrica automobilistica un’ azienda leader nella metal-meccanica di preci-
M.: Una riflessione sul momento che stai attra- sione.
versando. M.: Una riflessione sul momento che stai attra-
L’azienda ha deciso di trasferire le attività, per cui a versando.
più riprese sono stato messo in cassa integrazione. L’azienda è sempre stata leader di mercato ed il la-
L’essere di fatto espulso dal processo lavorativo ha voro non è mai mancato. Ora la concomitanza della
provocato in me un senso di sofferenza ed inutilità, crisi industriale e di alcune scelte aziendali un po’
come se la lunga l’esperienza di lavoro maturata non sfortunate ha rallentato l’attività produttiva, per cui
fosse servita a niente. è stata richiesta a più riprese la cassa integrazione
M: Cosa diresti ad un imprenditore e ad un po- (forse con qualche eccesso).
litico ? M: Cosa diresti ad un imprenditore e ad un po-
Di predisporre corsi di aggiornamento professionale litico ?
per i lavoratori coinvolti nei processi riorganizzativi Di promuovere politiche industriali che privilegino lo
aziendali. sviluppo di attività manifatturiere innovative, taglian-
M: Come vedi il tuo futuro lavorativo ? do nel contempo i benefici ed i privilegi al mondo
Ad un anno alla pensione, ho scelto di andare in mo- della finanza drogata e speculativa. che sono alla
bilità; mi ritengo comunque fortunato, perché il sin- base della grave crisi economica ancora in atto.
dacato, pur tra mille difficoltà, è riuscito a negoziare M: Come vedi il tuo futuro lavorativo ?
dei buoni accordi. è importante garantire ai lavoratori In futuro vorrei poter assicurare più tranquillità ed il
tutele ed efficaci ammortizzatori sociali. giusto benessere alla mia famiglia, per cui l’auspicio
e l’augurio è che l’azienda riesca a rilanciare l’attività
lavorativa con efficaci e duraturi piani industriali.
Circolo Acli Lainate
19 Gennaio 2010

12
“ROSARNO BURNING”
Una riflessione sugli ultimi avvenimenti in Calabria
di amici o parenti nel deserto, dalla de-
tenzione e dalla violenza nelle carceri
libiche, come testimoniano molti di loro
e come la filmografia recente e la lette-
ratura ci descrivono.
Nel Sud Italia sono vittime di organizza-
zioni criminali che non esitano ad usare
la violenza contro chiunque osi chiedere
un miglioramento della propria condizio-
ne.
Sono stati dipinti dalla maggior parte dei
media soltanto come violenti e danneg-
giatori di beni pubblici e privati di quella
città, ma ben poche parole sono state
spese per risalire alle cause e alle per-
sone che li hanno spinti ad una reazione
estrema, da biasimare, ma non del tutto
incomprensibile.

Un agricoltore della zona di Rosarno in-


tervistato da un giornalista che chiedeva
se nel suo agrumeto ci fossero dei la-
voratori di origine africana, rispondeva:
“Come vede non ci sono negri a lavorare
nella mia proprietà” e, a una seconda
domanda del giornalista che chiedeva
all’agricoltore se era razzista, rispon-
deva: “Non sono razzista! Guardi i miei
lavoratori: sono in maggioranza Rume-

I
n riferimento al film di Alan Parker, “Mississipi ni”. Leggendo queste parole potremmo
Burning. Le radici dell’odio”, non si puo’ fare a meno riflettere sotto quante forme si nasconda il razzismo a
di notare alcune similitudini con quanto avvenuto partire dal linguaggio.
a Rosarno e col clima di diffidenza e ostilità ormai
diffuso in molte altre zone d’Italia: persone sfruttate, Molti vorrebbero che gli stranieri venissero in Italia a
emarginate, escluse dal tessuto sociale. Immigrati lavorare nelle nostre fabbriche o nei terreni agricoli du-
stranieri, in maggioranza provenienti dall’Africa: rante il giorno, ma che, per il tempo restante, sparisse-
molti di loro erano rifugiati politici, costretti a vivere ro senza farsi vedere da noi.
in costruzioni ben lontane dall’essere abitazioni vere La paura e la diffidenza nascono spesso da ciò che non
e proprie; lavoravano molte ore al giorno per pochi si conosce, ciò di cui ancora non abbiamo esperienza.
euro per proprietari di terreni agricoli senza scrupoli, La volontà di conoscere, di avvicinarsi allo straniero
raccogliendo i prodotti destinati al nostro mercato. che fa così paura e che mette in discussione le nostre
Hanno affrontato il “viaggio della speranza”, fuggendo certezze, potrebbe fare la differenza.
dalla miseria e dalla guerra, per chiedere protezione
all’Italia; un viaggio segnato in molti casi dallo sfrutta- G.R.
mento dei trafficanti e della polizie corrotte, dalla morte

13
ATTUALITÀ

“SOS TATA”:QUANDO LA TELEVISIONE SA EDUCARE


gesti, applicati con costanza e un po’ di fatica nella vita
di ogni giorno.
Sembra impossibile, ma i comportamenti e le regole da
mettere in atto per far sì che la vita familiare sia più se-
rena ed armoniosa sono davvero semplici. Eccolo allora
il decalogo pedagogico di tre tate, Lucia, Francesca ed
Adriana, che dai loro curriculum professionali non sem-
brano certo essere delle sprovvedute:
1-STABILIRE LE REGOLE E FARLE RISPETTARE (troppa
libertà non sempre è felicità)
2-RISPETTARSI RECIPROCAMENTE (senza il rispetto è
tutto un dispetto!)
3-PROGRAMMARE I TEMPI DELLA GIORNATA (essere in
orario è straordinario)
4-RISPETTARE I PROPRI SPAZI E QUELLI DELLA CASA (a
ciascuno il suo e un po’ per tutti)
5-URLARE NON SERVE MAI (anche l’orecchio vuole la
sua parte)
6-COMUNICARE CON SINCERITA’ (le bugie hanno le
gambe corte e i musi lunghi)

C
7-ESSERE COMPLICI NELL’EDUCAZIONE DEI FIGLI (è il
hi fosse scettico sull’esistenza di un programma
vostro bellissimo progetto di vita)
educativo in televisione potrà certamente
8-NON ALZARE LE MANI: SERVONO PER UN MILIONE
ricredersi guardando la serie “SOS TATA”, in
DI ALTRE MAGNIFICHE COSE (gioco di mani gioco da
onda tutti i mercoledì sera su “La7”. Il cosiddetto docu-
villani)
reality tenta, attraverso l’aiuto di tate professioniste,
9-MANGIARE E’ SEMPRE UN RITO IMPORTANTE (intor-
di riportare un po’ di ordine e serenità in famiglie che
no al tavolo in compagnia, è il segreto per l’allegria)
sembrano aver perso da tempo la rotta. Il programma
10-TROVARE OGNI GIORNO ALMENO 10 MINUTI DI
si rivolge a nuclei familiari con figli al di sotto dei 12
TEMPO DI QUALITA’ PER STARE CON OGNI BAMBINO
anni, che sembrano essere delle vere e proprie pesti,
(fa’ venir fuori il bambino che c’è in te e il gioco è fat-
ingestibili nella maggior parte del tempo, incapaci di
to).
comunicare i propri bisogni in maniera adeguata e per
Certo, queste dieci semplici regole ed un programma
questo incompresi dai genitori. La tata, chiamata da un
televisivo non hanno la pretesa di diventare legge per
membro della famiglia (spesso un genitore), entra in
chi affronta quotidianamente l’esperienza dell’educa-
punta di piedi nella casa di chi l’ha convocata; dopo un
zione dei figli. Si sa che la vita del genitore è un cam-
breve periodo di osservazione in cui mette in evidenza
mino in salita che richiede pazienza e costanza. Chissà
tutte le situazioni e i comportamenti inadeguati,
però, che anche attraverso la tv, una volta ogni tanto,
comincia la sua opera pedagogica. Hanno così inizio
possiamo sentirci sollevati o stimolati nel vedere che
una serie di consigli diretti ai genitori, i quali cercano
anche qualcun altro vive l’esperienza genitoriale con
di rettificare alcune modalità di intervento con i loro
un po’ di fatica e a volte non sa che pesci pigliare…
figli e si stupiscono dei risultati educativi raggiunti
Magari,un consiglio da una tata saggia, può sempre
con il loro agito. E’ bellissimo leggere nei volti di figli
essere utile!
e genitori la gioia per aver raggiunto risultati mai
sperati prima; sembrano riscoprire improvvisamente
un modo dimenticato di volersi bene, fatto di piccoli C. R.

14
SPORT
FAIR-PLAY, QUANDO NON CONTA SOLO VINCERE...
vantaggio.
Le proteste vengono placate dal
coraggioso intervento di Pillon,
che alla ripresa del gioco ordina
alla sua squadra di rimane
re ferma, facendo così pareggiare
subito gli avversari, che poi hanno
vinto 3-1. Senza dubbio si tratta di
un gesto sportivo e da lodare, che
però non ha trovato tutti d’accor-
do nel mondo del calcio, da cui
sono partite anche delle critiche.
Per fortuna Pillon non si è affatto
pentito: «Come un genitore fa con
i figli - ha spiegato -, l’allenatore
deve fare lo stesso con i giocatori.
Bisogna dare l’esempio per edu-
carli e farli crescere». Prendendo
spunto da questo singolare episo-
dio, ribadiamo l’importanza di va-

S
top! Aspettando la ripresa Fair-Play per aver “regalato” un gol lori sani come la lealtà e l’onestà
dei campionati, la pausa agli avversari. L’episodio risale ad nello sport, dove anche chi perde
invernale dà l’occasione inizio dicembre durante una par- può essere il vero vincitore. Non
per stilare i primi bilanci parziali tita di serie B. Un giocatore della a caso il torneo di calcio che da
della stagione. Il discorso non Reggina si fa male e prova a but- ormai otto anni l’Oratorio Laina-
riguarda solo il Gruppo Sportivo tare il pallone fuori dal campo, ma te organizza nel mese di maggio
del nostro Oratorio nel suo l’Ascoli non si ferma e continua a si chiama “Trofeo Fair-Play”. Un
“piccolo”, ma anche livelli giocare segnando la rete del nome, un perché.
nazionali come le competizioni
professionistiche. Ad esempio
qualche giorno fa a Milano sono
stati assegnati gli Oscar del calcio,
dei riconoscimenti che premiano
i protagonisti dell’anno solare
passato. Il 2009 ha incoronato i
vari Ibrahimovic (miglior giocatore),
De Rossi (miglior Italiano), Julio
Cesar (miglior portiere), Chiellini
(miglior difensore), Milito (miglior
cannoniere), Pato (miglior giovane)
e Mourinho (miglior allenatore). In
mezzo a tutti questi grandi nomi ce
n’è uno un po’ meno conosciuto:
quello di Pillon, l’allenatore
dell’Ascoli, che ha vinto il premio

15
ORATORIO
news

LA TERAPIA DEL DESIDERIO


Impossibile essere giovani senza desideri

S
enza desideri non si vive! nostra volontà e così diventiamo schiavi del caso o di
Senza desideri è impossibile essere uomini! quello che capita.
Quanto sono belle, invece, le giornate o i periodi in cui
Faccio questa semplice riflessione dopo aver adocchia- abbiamo obiettivi e progetti ben precisi, mete da rag-
to qualche breve spezzone della fiction su Sant’Ago- giungere, risultati da ottenere! La conquista è sempre
stino interpretato dal famoso e gettonato Alessandro qualcosa che promuove e arricchisce la nostra dignità.
Preziosi il quale, dopo aver vestito i panni di questo Soprattutto per chi è giovane!
grande uomo della storia del cristianesimo, dice, in
un’intervista: Attenzione dunque a chi ci ruba i desideri o ai periodi in
“questo è davvero un uomo che ti provoca. E ti seduce. cui non abbiamo progetti.
Non si tratta solo delle sue celebri riflessioni (oltre ad Qualcuno dice che il nostro modo di desiderare è ma-
“Ama e fa’ quel che ti pare”, anche “L’uomo è ciò che lato o agonizzante a tal punto che dobbiamo cercare
ama”, o “Pensiamo di subire il male, e invece lo faccia- sempre qualcosa che ci faccia sentire bene.
mo”): Agostino è grande perché cerca la verità. Amleto Ma l’unica realtà che può renderci veramente noi stes-
è quello che si pone tutte le domande; Agostino quello si, che dà senso, e di conseguenza, serenità e forza alla
che dà tutte le risposte perché è un uomo moderno in nostra vita, è la certezza di avere un progetto da realiz-
cerca della verità». zare, una meta da raggiungere, un sogno da costruire.
Spesse volte il desiderio fa diventare schiavi di qualcu- Quando parliamo di vocazione, (e ne parliamo tanto in
no o di qualcosa. Basta guardarsi attorno per constata- questo periodo) non facciamo altro che dire l’importan-
re quanto i desideri, spesse volte, tolgono la libertà! za e la necessità di desiderare. Possibilmente desideri
Ma il desiderio è anche una forza propulsiva, che per- che ci diano qualcosa che duri non un istante o una
mette di cambiare, di crescere, di diventare uomini. giornata, … ma una vita!
Agostino cerca e capisce che la forza dei desideri,anche
di quelli negativi, può diventare l’inizio di una nuova vita Cari ragazzi: mai senza desideri. Mai senza progetti.
e allora “usa” al forza delle sue “passioni” per trovare
non più se stesso o il semplice piacere, ma per trovare don Paolo
la verità.

Quante volte le nostre giornate sono tristi o grigie sem-


plicemente perché non sappiamo bene che cosa fare,
dove andare, con chi passare il tempo. Sono le gior-
nate in cui non abbiamo desideri capaci di muovere la

FALÒ DI SANT’ANTONIO
Allegria e musica attorno al fuoco.

I
l 16 gennaio 2010, per festeggiare sant’Antonio Durante il falò sono state vendute caramelle, vin brulé,
si è organizzato come tutti gli anni il tradizionale the e cioccolata. L’intera serata è stata accompagnata
falò. Questo è stato allestito sul campo a 11 dai 18 dalle canzoni del gruppo musica. Il tutto si è concluso
diciannovenni e dai loro catechisti. allo spegnersi del fuoco.
Alle 21, dopo la preghiera, è stato acceso il falò.
Il grande impegno dei ragazzi , iniziato dal mattino, ha
dato un buon risultato. Martina

16
PRESEPE VIVENTE
magi, delle loro regine, dei pastori, del popolo, mentre una
famiglia di Lainate interpretava Maria, Giuseppe e Gesù
Bambino.
Alla sacra famiglia i re magi hanno portato oro,incenso e
mirra in dono.
A rituale concluso, tutti i presenti hanno avuto la possibilità
di baciare il Gesù Bambino esposto in chiesa.
Una momento tradizionale, semplice ma molto suggestivo,
capace di avvicinare alla nascita del Salvatore anche noi cri-
stiani del 2010 che non abbiamo potuto assistere a quella
notte santa nella capanna di Betlemme.

A
nche quest’anno nel giorno dell’Epifania si è svolta la Alessia
rappresentazione del presepe vivente.
I ragazzi del ’91-’92 si sono messi nei panni dei re

ST. RHEMY
Q
uest’anno la quattro-giorni Durante la giornata si andava sul-
sulla neve si è svolta dall’1 la neve con bob e slittini, si or-
al 5 gennaio. ganizzavano momenti comuni e
A questa esperienza hanno parte- si partecipava alla Santa Messa,
cipato il gruppo adolescenti, i 18- celebrata nella chiesa del paese in
19enni, i giovani, Don Paolo e Suor cui da novembre non venivano più
Rosanna. celebrate.
E’ stata una vacanza breve ma Questi giorni hanno permesso a
rilassante e divertente allo stesso grandi e piccoli di socializzare, le-
tempo, che ci ha permesso di con- gare e collaborare tra loro, convi-
solidare il gruppo oratoriano, ren- vendo e aiutandosi nei piccoli gesti
dendoci più amici di prima in varie quotidiani.
situazioni.
Elena

17
CHIACCHIERE IN FAMIGLIA
COME SCEGLIAMO DI EDUCARE OGGI?
La risposta di una lettrice all’articolo su “Schiaffi e assenze”
mano e le parole non bastano più.
Per quel che mi riguarda, anzi riguarda me e mio marito, la
sculacciata è una scelta educativa, è una scelta d’amore, è
uno dei modi, che viene sicuramente dopo i gesti e le parole,
per comunicare ai nostri figli che non ci sono indifferenti,
che teniamo a loro fino a questo punto.

Coerentemente a ciò che significa la parola educare (lat. e-


ducere, tirare fuori), occorre che gli adulti concorrano, con
un’unità d’intenti (e anche qui sarebbe bello aprire un altro
capitolo, ma questa è un’altra storia…) a far uscire dai bam-
bini-ragazzi, le attitudini, le capacità, le qualità personali at-
traverso percorsi e richieste, a dare loro l’occasione, anche
attraverso l’esperienza del bello, del buono, di scoprire quali
sono le proprie potenzialità e il modo per metterle in atto.

D
Per fare tutto questo occorre affidarsi, ma talvolta le con-
esidero condividere il mio pensiero in merito dizioni poste non sono sufficienti. Ecco allora che deve ar-
all’articolo pubblicato sul Mosaico n. 10 riguardante rivare una richiesta più esplicita e determinata, che porti a
l’uso degli schiaffi come strumento educativo. far capire che non siamo fatti solo di istinti, probabilmente
Mi trovo in disaccordo con ciò che viene detto a partire dal più facili da assecondare, ma della ragione di cui Dio ci ha
termine usato. dotati.
Innanzitutto preferisco parlare di sculacciate più che di E’ come se, non conoscendo tutti i colori dell’arcobaleno,
schiaffi, perché quest’ultima espressione mi dà l’idea di un negassimo la loro esistenza o li disprezzassimo: non si può
gesto dato per ferire e umiliare qualcuno. amare ciò che non si conosce!
Aiutiamoli allora a conoscersi nelle diverse sfumature, chie-
Nelle fasi della crescita di un bambino e di un ragazzo è diamo loro di fare fatica!
risaputo che ci sono dei periodi in cui è più difficile educare A volte vedo bambini sfiniti di ascoltare parole, con l’espres-
,proprio perché questi iniziano a prendere le misure con i sione sul viso che dice: “Dimmi quando hai finito così poi
modelli che, nel bene e nel male, hanno sempre seguito: i me ne vado…” , in attesa che accada qualcosa di più vero
genitori. o concreto.
Ci sono momenti di ribellione che servono a trovare una
identità propria, a capire dove sta il limite tra ciò che si può
fare e ciò che non si può. Ed è proprio in questo momento
che gli educatori devono fare da contenimento, da punto di
riferimento, resistendo agli sfinimenti e alle prove a cui sono
sottoposti.
Pena avere bambini e ragazzi arrabbiati perchè non hanno
trovato risposta alla loro richiesta: “Ti prego fermami perché
da solo non ne sono capace!”
Proprio in questi termini considero lo sculaccione come
un’azione educativa necessaria e positiva ad indicare un ALT
laddove le parole non sono sufficienti.
Alcuni esempi. Ci sono alcune situazioni in cui il bambino,
magari piccolo, non capisce l’entità di un pericolo, anche
se viene spiegato,e allora la SCELTA di dare una sculacciata
arriva dove non arrivano le parole.
Ci sono casi in cui, per diversi motivi, che non sto ad analiz-
zare in questo contesto, la situazione educativa è sfuggita di

18
Ovviamente sono da condannare le “botte” come sfogo vengo presa dalla stanchezza, dallo scoraggiamento, dal
dell’adulto che ha perso il controllo di sé! desiderio di adeguarmi a ciò che fa la maggioranza.
Sempre più spesso, nascondendosi dietro agli studi di psi- Non so cosa mi riserverà la vita, non so quali scelte faran-
cologi e sociologi moderni, che a mio parere in alcuni casi no i miei figli, non tutto è nelle mie mani … allora prego il
fanno più danni che bene, ci sono educatori che con la scusa Signore che non mi abbandoni, che mi dia sempre la forza
di tutelare i bambini/ragazzi diventano “amiconi” dei propri di “combattere” per difendere la felicità vera dei miei figli,
figli, dei propri alunni, dei propri ragazzi, dimenticando di es- dei miei alunni … e che perdoni i miei errori e dia loro la
sere una guida sicura proprio perché disposta, a qualunque capacità di discernere.
costo, anche con i propri errori, a portare avanti dei Valori. Perché tutto questo? Perché possano scoprire e fare espe-
Non i valori che, come avviene spesso, ci si fa su misura, ma rienza del motivo per cui Dio li ha donati a noi e al mondo.
i Valori del Vangelo. Sono certa che la nostra vita sia simile alla parabola dei ta-
lenti: ci è stata donata per farla fruttare, non per buttarla via;
In questi termini mi arrabbio moltissimo quando sento che è l’investimento di Dio. Vorrei incoraggiare tutti quei genitori
le istituzioni “dettano legge” su come crescere i propri figli: che spesso dicono: “Ormai mio figlio è così! Cosa ci posso
credo che questo rapporto sia qualcosa che cresce nell’in- fare!?”. Si può fare tanto: finché c’è il desiderio e c’è Dio che
timità della propria casa, grazie al dialogo, alla disponibilità, ci dà una mano, c’è speranza!
all’affetto, al rispetto di tutti i membri della famiglia… per
cui la possibilità di dare uno sculaccione ai miei figli per il Clara
loro bene non può togliermela nessuno.
Le istituzioni conoscono meglio di me il loro cuore ????
Addirittura, in alcuni casi, sempre nell’ottica esposta fino ad
ora, vorrei che anche gli insegnanti, i professori, il “prete”
dell’Oratorio, gli educatori, potessero avere la possibilità di
dare una bella sculacciata a qualche soggetto un po’ più
che vivace.
Spero non si creda che stia parlando da un bel pulpito, per-
ché ho la verità in tasca. Assolutamente no: anche io ho a
che fare tutti i giorni con questa situazione, sia come mam-
ma che come insegnante; tutti i giorni mi assalgono dubbi,

Attendiamo vostri commenti e proposte attraverso queste tre modalità di


intervento:
- con una e-mail scrivendo all’indirizzo: chiacchiereinfamiglia@email.it
- con una lettera indirizzata al “Mosaico c/o casa parrocchiale Vicolo della
Chiesa, 16”
- con un incontro per strada, con un suggerimento dato “al volo”, quando
ci si incontra
- Ed ora anche attraverso il sito:
http://www.wix.com/goriidel/chiacchiereinfamiglia

19
CURIOSANDO IN LIBRERIA
A cura di Anna e Marco C.

Feltrinelli
IL PESO DELLA FARFALLA
Erri De Luca
La sfida è un abbrac-
cio mortale fra l’uomo
e l’animale, un rincor-
rersi fino allo scontro,
e De Luca scrive che
mentre “ gli anima-
li sanno il tempo in
tempo, quando deve
arrivare” il cacciatore
invece “ niente aveva
capito di quel presen-
te che era già perduto
(…) L’uomo non ci sa
stare nel presente”, un
po’ come se avesse
perso con l’abitudine
ai tempi naturali anche
il loro significato.
E’ vera poesia quando

D
ifficile scrivere così bene, e in sole 60 pagine, leggiamo del cacciato-
una storia come questa, che vi proponiamo per re che si carica in spalla lo splendido animale abbat-
la lettura : IL PESO DELLA FARFALLA, di ERRI tuto: è come se sollevasse su di sé il peso di tutta la
DE LUCA (Feltrinelli, eur 7,50). sua vita per abbandonarla, allontanandosi con questo
E’quindi difficile anche dire di questo libro, senza fardello… Ma leggerete voi anche del significato di
cadere nelle solite banalità o ripetizioni. Ci si prova, quella carezza che è il peso della farfalla.
ma prima diamo due notizie su questo autore nato a Un’ ulteriore sorpresa è il raccontino di quelle 4 ( sì,
Napoli nel 1950. solo quattro) meravigliose pagine alla fine, intitolato
De Luca è un uomo schivo, che prima di arrivare alla “Visita a un albero” (…nella cornice del Fanes, Dolo-
scrittura (primo libro a 40 anni), ha partecipato in miti) dove De Luca ci delizia con frasi come “Gli albe-
gioventù attivamente alle vicende politiche e sociali ri di montagna scrivono in aria storie che si leggono
degli anni ’70, ha fatto duramente per anni il mu- stando sdraiati sotto.”
ratore nei cantieri, è un esperto alpinista rocciatore Uno scrittore che usa le parole giuste per giungere
e quindi amante appassionato della montagna ed è al cuore di tutti e si capisce che per scrivere bene
uno studioso di ebraico antico e poi traduttore di parti bisogna togliere, invece che aggiungere.
della Bibbia attento proprio al vero significato di ogni La sera, prima di dormire, chiudiamo questo libro
frase e parola. soddisfatti della lettura e delle sensazioni che vi ab-
E tutti questi suoi aspetti personali li troviamo per va- biamo trovato e provato, pronti ad entrare nel buio
rie similitudini nella storia, colma di poesia e natura, del riposo un po’ come ce lo descrive Erri De Luca :
che ha per protagonisti un cacciatore, bracconiere “Il sonno dentro gli occhi è una macchia d’inchiostro
eccezionale, e un camoscio che non si era mai visto, che si allarga”.
il re dei camosci.

20
WWW.BIBBIA.INFORMA
MA COM’È FATTO DIO? Non sono gli occhi che possediamo
o le mani o la voce a farci assomi-
gliare a Lui. L’essere a immagine e
somiglianza di Dio ci ricorda che noi
siamo creature nate per la relazione
con Lui, che abbiamo il dono della
libertà per scegliere il percorso del-
la nostra vita, che l’uomo è il solo
essere vivente che vuole conoscere
il mistero della sua esistenza, il suo
fine ultimo, e può esserne appagato
dal dialogo con il suo Creatore.
La grande forza di questa “somi-
glianza con Dio”, accolta sia col
cuore sia con la ragione, ci assicu-

I
l primo capitolo della Genesi ci ra che in tutti noi, abitanti del cre-
paragone che appaga il cuore, pro-
mostra Dio che, con mani d’uomo, ato, c’è il desiderio di felicità che
viamo a ragionarci un po’ su.
plasma Adamo dalla terra; ci identifica e ci accomuna, e che
Gli studiosi ci dicono che le parole
con alito d’uomo, gli soffia nelle il Signore mette a disposizione se
ebraiche originali dei versetti citati
narici; con piedi d’uomo, fa udire stesso per una risposta definitiva a
esprimono che l’uomo è la più alta
il suo passo nel giardino dell’Eden. questo desiderio.
rappresentazione di Dio che esista
Ancora più esplicitamente, la Genesi sulla terra: nel volto di ogni uomo,
afferma che Dio crea l’uomo a sua sia esso misero o nobile, maschio aerre
immagine e somiglianza (Gn 1,26- o femmina, di razza nera o gialla o
27): Dio è fatto come un uomo! bianca, si nascondono in qualche
Ma dopo essere attirati da questo modo i lineamenti di Dio.

21
TEMPO DI...
IL CARNEVALE DEGLI ANIMALI
Metti in gioco la musica
silfidi di Berlioz contrasta
ironicamente la pesantezza
degli elefanti e una
successione di note simulano
i salti dei canguri; archi,
pianoforti e flauto descrivono
magicamente l’ambiente
fluido e soave dell’acquario
affollato da mille bollicine. Il
raglio dell’asino, personaggi
dalle orecchie lunghe, allude
ai critici musicali e alla loro
aria di “saputelli”seguita dal
brano del cucù nel bosco e dal
volo degli uccelli nella voliera.
Nei pianisti, considerati dal
compositore una “razza”
di animali, viene messo in
ridicolo lo strumento e lo
studio ripetitivo sulla tastiera.

G
ià da quando insegnava alla scuola di Nidermeyer, Lo xilofono, che riproduce
il professore Camille Saint Saen, aveva promesso il rumore delle ossa, e la danza macabra dei fossili
ai suoi allievi di scrivere una fantasia zoologica in canzonano i critici musicali vecchi e antiquati. In
musica dedicata a loro. assoluto il brano più celebre è il cigno, conosciuto per
Dopo circa vent’anni il compositore, pianista e il balletto “La morte del cigno”. Il finale allegro e brioso
organista, compone una suite per due pianoforti e conosciuto da molti per il film “Fantasia 2000” della
piccola orchestra ispirata al mondo degli animali e Disney riassume tutta l’opera. Questo tipo di musica
non solo. Infatti nel 1886, durante un periodo di riposo descrittiva viene utilizzata nel settore dell’educazione
a Vienna, Saint Saen scrive la partitura che viene musicale; una proposta educativa, per suscitare nei
eseguita il martedì grasso del 1887 ad una festa in ragazzi il desiderio di essere non soltanto fruitori ma
casa di amici del maestro e dispone la pubblicazione possibilmente esecutori e interpreti. Conservatori,
dell’intera opera dopo la sua morte. Ventitrè minuti di scuole, scuole di danza e teatro si sono cimentati a
ascolto per 14 brani molto brevi dedicati ciascuno ad organizzare seminari e allestimenti musicali e teatrali
animali diversi, con riferimenti satirici e umoristici ai : in particolare l’alta scuola di Pedagogia, l’Accademia
personaggi contemporanei del compositore, rivisitando Vivaldi, la Swiss Music Center.
brani musicali conosciuti.
Gli accordi ripetuti di due pianoforti sottolineano la METTI IN GIOCO LA MUSICA
cadenza solenne del passo del leone e 35 battute proponiamo ai nostri bambini l’ascolto dei vari brani
riproducono il chiocciare delle galline e dei galli. Veloci e giochiamo con loro per scoprire di quale animale si
arpeggi e scale propongono la corsa veloce e frenetica tratta.
degli emioni (cavalli veloci), seguita dall’ironia del brano
che scandisce il passo lento delle tartarughe, dove il Angela
famoso Can-can dell’Orfeo all’inferno di Offenbach è
riproposto in versione lenta. La danza leggera delle

22
CALENDARIO PARROCCHIALE 11
12 13 IL MESE IN BREVE

FEBBRAIO 2010
06.02.10 Sabato 0re 7,15 Messa e Ufficio per i defunti del Mese di Gennaio.
07.02.10 DOMENICA GIORNATA PER LA VITA.
Celebrazione Battesimi – Giornata Comunitaria 1° media.
11.02.10 Giovedì B.V.di Lourdes - Giornata mondiale del malato (Ore 15,00 Chiesa Parr.)
12.02.10 Mercoledì CAEP
14.02.10 DOMENICA GIORNATA DELLA SOLIDARIETA’.
Giornata Comunitaria 3° elementare.
17.02.10 Mercoledì CAEP0
20.02.10 Sabato Carnevale – Sfilata dei carri – Carnevale dei bambini.
Celebrazione d’ingresso in Quaresima (ore 21 Cappella Oratorio).
21.02.10 DOMENICA DOMENICA ALL’INIZIO DI QUARESIMA
Inizio Esercizi Spirituali Parrocchiali.
22.02.10 Lunedì Esercizi Spirituali Parrocchiali.
23.02.10 Martedì Esercizi Spirituali Parrocchiali.
24.02.10 Mercoledì Esercizi Spirituali Parrocchiali.
25.02.10 Giovedì Esercizi Spirituali Parrocchiali.
26.02.10 Venerdì Esercizi Spirituali Parrocchiali.
Via Crucis – Digiuno e astinenza dalle carni.
27.02.10 Sabato Esercizi Spirituali Parrocchiali.
28.02.10 DOMENICA II DOMENICA DI QUARESIMA “DELLA SAMARITANA”.
Conclusione Esercizi Spirituali Parrocchiali

MARZO 2010
02.03.10 Martedì Catechesi quaresimale con l’Arcivescovo – Gruppi di ascolto nelle case.
05.03.10 Venerdì Via Crucis –Astinenza dalle carni.
06.03.10 Sabato 0re 7,15 Messa e Ufficio per i defunti del Mese di Febbraio
Ritiro bambini Prima Confessione – (ore 10 ÷16).
07.03.10 DOMENICA III DOMENICA DI QUARESIMA “DI ABRAMO”.
Prima Confessione - Ore 15,30 Chiesa parrocchiale.

ANAGRAFE PARROCCHIALE - GENNAIO 2009


Rinati in Cristo All’ombra della croce
Leggieri Alessio Patani Guglielmo anni 80
Porta Lorenzo

Nozze cristiane
Malgrati Roberto – Albini Alessandra

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