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Domenica: giorno del Signore

6 febbraio 2011
Testimoni che collegano
Ci inviti, Gesù, ad essere sale per dare sapienza all'umani- alla fiamma di Dio
tà, per riscoprire la bellezza della nostra dignità.
Ci proponi la stoltezza del condividere piuttosto che la ra-
gionevolezza dell'accumulare per sé.
Il sale è la grazia battesimale che ci ha rigenerati
facendoci vivere in te,
rendendoci capaci di rispondere alla tua chiamata.
Come il sale, siamo chiamati a conservare la fede ricevuta
per trasmetterla agli altri.
Il sale richiama l'esigenza di cercare il senso e la pienezza
dell'esistenza, senza lasciarsi condizionare da chi, deluso dal-
la vita, è sordo ai desideri più profondi e autentici del cuore,
cedendo alla mediocrità e al conformismo.
La luce evoca il desiderio di verità e la sete di giungere alla
pienezza della conoscenza impressi in ognuno di noi.
La fede è la luce di Cristo, dono gratuito per illuminare
il cuore e rischiarare l'intelligenza.
Tu ci illumini di luce nuova e ci consenti di guardare con oc-
Mettiamo insieme due passi del vangelo.
chio nuovo le persone e la realtà.
Quando Gesù ci dichiara: “Voi siete la luce del mondo”
Bisogna sentirsi luce e mettersi sul lucernario, sentirsi sale
per dare sapore a sé e agli altri.
e l’altra frase con cui presenta se stesso come luce del mondo
Fa', o Signore, che la tua luce illumini i nostri pensieri e il (Vangelo di Giovanni 9,5).
tuo sale dia sapore ai fuggevoli momenti del tempo. Amen. Egli fa dunque di noi dei portatori della sua luce,
testimoni che collegano ad una fiamma ricevuta e trasmessa.
5° domenica ordinaria 33° GIORNATA PER LA VITA
Come luce che vive di incontri 6 Febbraio 2011
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con
che cosa lo si potrà rendere salato? A null'altro serve che a Educare alla pienezza della vita
essere gettato via e calpestato dagli uomini. (Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città per la 33a Giornata Nazionale per la vita)
collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla
sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti (prosegue) Quest’azione di sostegno verso la vita che
quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché ve- nasce, per essere davvero feconda, esige un contesto
dano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli». (Mt 5, 13-16) ecclesiale propizio, come pure interventi sociali e
Voi siete la luce del mondo. Isaia indica la strada: guarisci altri e guarirà la tua legislativi mirati. Occorre diffondere un nuovo
ferita, illumina altri e ti illuminerai. Chi guarda solo a se stesso non s'illumina mai. umanesimo, educando ogni persona di buona volontà,
Talvolta pensiamo di avere troppa ombra dentro di noi, di non essere a posto, e in particolare le giovani generazioni, a guardare alla
con ferite aperte e brecce nelle nostre mura, ma i profeti ripetono: non preoccuparti vita come al dono più alto che Dio ha fatto all’umanità.
della tua ombra o delle tue ferite, ma della città dove c'è fame e sofferenza, allora «L’uomo – afferma Benedetto XVI – è veramente
guarirai. Siamo tutti dei guaritori feriti. Non incurvarti su te stesso, sulle tue storie e creato per ciò che è grande, per l’infinito. Il desiderio
le tue sconfitte, guarisci altri e guarirà la tua ferita, illumina altri e t'illuminerai. della vita più grande è un segno del fatto che ci ha
Nessuno ha troppi difetti, è troppo piccolo o ferito per essere esentato dal guari- creati Lui, che portiamo la sua “impronta”. Dio è vita, e per questo ogni creatura ten-
re e dare luce. Voi siete la luce. Non tu, o io, ma voi. Quando un io e un tu s'incon- de alla vita; in modo unico e speciale la persona umana, fatta ad immagine di Dio,
trano generando un noi, allora diventiamo luce per il mondo: luce che vince la paura aspira all’amore, alla gioia e alla pace» (Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale
dell'altro, che è profezia di incontri, frutto di incontri. della Gioventù 2011).
Una leggenda ebraica racconta che ogni uomo viene sulla terra con una piccola È proprio la bellezza e la forza dell’amore a dare pienezza di senso alla vita e
fiammella sulla fronte, una stella accesa che gli cammina davanti. Quando due uo- a tradursi in spirito di sacrificio, dedizione generosa e accompagnamento assiduo.
mini si incontrano, le loro due stelle si fondono e si ravvivano, come due ceppi sul Pensiamo con riconoscenza alle tante famiglie che accudiscono nelle loro case i fa-
focolare. L'incontro è riserva di luce. Quando invece un uomo per molto tempo è miliari anziani e agli sposi che, talvolta anche in ristrettezze economiche, accolgono
privo di incontri, la sua stella, quella che gli splende in fronte, piano piano si appan- con slancio nuove creature. Guardiamo con affetto ai genitori che, con grande pa-
narsi fa smorta, fino a che si spegne. E va, senza più una stella che gli cammini avanti. zienza, accompagnano i figli adolescenti nella crescita umana e spirituale e li orien-
La nostra luce vive di incontri. La vita filiale e fraterna è lo splendore e il sapore tano con profonda tenerezza verso ciò che è giusto e buono. Ci piace sottolineare il
stesso della vita, il sale. Se uno non è fratello dell'uomo, semplicemente non è. Se il contributo di quei nonni che, con abnegazione, si affiancano alle nuove generazioni
sale perde sapore a che cosa serve? La risposta è il nulla. Il nulla della stella spenta, educandole alla sapienza e aiutandole a discernere, alla luce della loro esperienza, ciò
della candela nascosta, del sale sulla strada. che conta davvero.
O la tua vita è presenza luminosa per qualcuno o non è nulla. O rischiari per un Oltre le mura della propria casa, molti giovani incontrano autentici maestri di
momento almeno l'esistenza e la tristezza di qualcuno o non sei. O porti luce o muori. vita: sono i sacerdoti che si spendono per le comunità loro affidate, esprimendo la
Il grande rischio è di dissolverci nella notte. E l’insignificanza è il sigillo di una vita paternità di Dio verso i piccoli e i poveri; sono gli insegnanti che, con passione e
sbagliata. Ma prima ancora, di un'identità sbagliata. La candela non si preoccupa di competenza, introducono al mistero della vita, facendo della scuola un’esperienza
illuminare, semplicemente brucia e, bruciando, illumina. In realtà noi non siamo lu- generativa e un luogo di vera educazione. Anche a loro diciamo grazie.
ce, ma lucerna dallo stoppino fumigante, che deve essere accesa da qualcuno. La luce Ogni ambiente umano, animato da un’adeguata azione educativa, può divenire
è Cristo, è lui il fuoco, lui l'identità. Con Paolo mi ripeto: lo nulla voglio sapere se fecondo e far rifiorire la vita. È necessario, però, che l’anelito alla fraternità, posto
non Cristo crocifisso. "Sapere" è più che conoscere, è avere il "sapore" di Cristo: la nel profondo del cuore di ogni uomo, sia illuminato dalla consapevolezza della fi-
sua Parola come spada di fuoco e sale sul pane; il suo segreto vitale come vita filiale gliolanza e dalla gratitudine per un dono così grande, dando ali al desiderio di pie-
e fraterna. Voglio avere il "sapore" di Cristo, per non essere insipido, per non essere nezza di senso dell’esistenza umana. Il nostro stile di vita, contraddistinto
uomo d'ombra. Non per essere più rilevante o efficace presso gli altri, semplicemente dall’impegno per il dono di sé, diventa così un inno di lode e ci rende seminatori di
per essere più me stesso. Per vivere acceso. P. Ermes Ronchi speranza in questi tempi difficili ed entusiasmanti.

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