Roma, "Domus Pacis" 30 ottobre - 2 novembre 1980 "Preparate le vie del Signore"
Lannuale incontro degli animatori dei gruppi ha sempre delle caratteristiche particolari che lo fanno essere molto diverso da qualunque altro incontro del rinnovamento. Essi vengono portando lansia di aggiornarsi sulle realt del rinnovamento, ma anche portando problemi ed interrogativi per i quali cercano una risposta. Vengono soprattutto come sospinti da un incredibile senso di fraternit, dal desiderio di incontrare i fratelli con i quali nata unamicizia profonda. E prprio questa comunione nello Spirito la spiegazione pi vera del numero cos imprevedibile di partecipanti, per cui circa duecento hanno dovuto hanno dovuto affrontare il disagio degli spostamenti con altre sedi esterne alla Domus Pacis, mentre almeno altrettanti hanno dovuto rinunciare a venire per mancanza di posti. Preparate le vie del Signore (Mc 1,3) era stato linvito del Signore raccolto dal CNS radunato appositamente nel silenzio e nella preghiera presso il santuario della Madonna di Boccadirio (Bologna) nei giorni 27-29 del settembre scorso. Come preparare le vie del Signore? Innanzi tutto, impostando bene il seminario di preparazione alleffusione dello Spirito. Se infatti leffusione il momento culminante, il seminario di preparazione la condizione necessaria perch lopera dello Spirito trovi il terreno adatto. In tutta la storia della salvezza, dallantico al nuovo Testamento, si vede che Dio tiene conto della preparazione. Attraverso eventi e messaggeri, prepara gli uomini e i cuori degli uomini ad accogliere la sua venuta, il suo dono. Ogni volta, invece, che non abbiamo tenuto conto di questo, abbiamo dovuto constatare di aver costruito case sulla sabbia per cui, alle prime difficolt, sono cadute. La trattazione di questi aspetti del seminario e delle tematiche che lo costituiscono stata svolta magistralmente da p. F. Sullivan s.j. Il seminario, ha detto il relatore, raggiunge il suo scopo quando conduce il cristiano a un incontro personale con Cristo Signore. A tal fine, importanto sono gli insegnamenti ma ancor pi lo il modo in cui sono impartiti. Al primo piano viene la testimonianza di chi parla. Devessere la comunicazione di unesperienza. E lesperienza abbraccia sempre tutta la persona: la mente, il cuore, la vita. Tutta la parte che riguarda la programmazione, il metodo di conduzione e i sussidi stata trattata da Giorgio Amodeo (Roma), con un linguaggio estremamente concreto, con abbondanza di esempi e di riferimenti a casi e situazioni che continuamente devono essere risolti da chi conduce il seminario. Tra laltro sono stati confrontati i vari tipi di sussidi esistenti (americano di Ann Arbor, messicano, ecc.) Le giornate degli animatori erano state precedute dallincontro del gruppo dei teologi del rinnovamento. Bench questo gruppo sia appena avviato, gi rivela la sua grande capacit di lavoro qualificato e quindi la sua importanza per tutto il rinnovamento in Italia. I teologi presenti erano una trentina e hanno trattato dellidentit del rinnovamento. Hanno, cio, avviato uno studio sulle note caratteristiche che ci distinguono tra le altre correnti spirituali allinterno della Chiesa. Questo lavoro ben avviato e, appena sar concluso, verr comunicato a tutti. Se volessimo andare al di l della cronaca, dovremmo dire molte cose. Il valore di queste giornate indiscutibile. La parola qui dovrebbe essere lasciata ai fratelli e alle sorelle. Vorrei proiettare come in un film, i momenti pi alti. Quando, per esempio, il Signore parlava: Figli, vi scongiuro da profondo del mio cuore, con tutto lamore che vi porto, lasciate che la mia parola entri in voi, parlate di meno, adorate di pi, contemplate il mio Cuore: tutto nasce da l, tutto vive l. Vi amo in modo singolare ed unico, uno per uno. Andate nel mondo e portate il mio amore. Vi benedico con il mio Sangue. E mia madre vi benedice e vi sorride e vi ama anche lei. Oppure ancora: Sono venuto a portare un fuoco e quanto vorrei che divampasse! Lasciatevi afferrare dal mio amore e non opponete resistenza. Lasciatevi prendere per essere uniti e non divisi. Non permettete che il mio Corpo venga ancora lacerato. Molto apprezzata stata lidea di dare ampio spazio al dialogo, alle interpellanze, ai problemi. Per questa parte stata, talvolta, appesantita da domande scontate o poco importanti per degli animatori. La spiegazione sta nella presenza molto alta di animatori alle prime armi, che partecipavano per la prima volta. Si perduto del tempo? Forse. Ma non dimentichiamo un valore dellincontro stesso. Anziani e nuovi, vecchi e giovani si trovano uniti, non tanto per scoprire cose nuove e inedite, ma per approfondire insieme, per confrontarsi insieme, per mettere in comune doni ed esperienze. Cos lanziano luce a chi muove i primi passi nella via dello Spirito. A mio avviso, in queste cose dovremmo rifiutare la logica utilitaristica e mettere al primo posto la comunione, la partecipazione, la condivisione. E proprio per questo, penso, che i momenti culminanti delle nostre giornate sono sempre offerti dalla celebrazione delleucaristia, dove lamore si fa comunione e Cristo condiviso. E stato notato che un certo numero di gruppi pastorali viveva momenti di sofferenza a causa di qualche problema nei loro gruppi. Non tutti, forse, questi fratelli avranno ricevuto delle soluzioni teoriche per i loro problemi, ma tutti hanno accolto il canto della liberazione: Ho liberato dal peso la sua spalla, le sue mani hanno deposto la cesta (Sal 81,7). Lultima celebrazione eucaristica stata unesplosione di gioia, un dono di pace e di speranza. E tutti abbiamo ripreso la strada del ritorno con una luce nuova nel cuore. p. Mario Panciera