undici e un quarto alla domenica. Il 1 dicembre, festa di santAndrea, abbiamo avuto il gruppo della parrocchia di Zellina che ha cantato alla messa. E stato molto bello vedere bambini, ragazzi, giovani, mamme e pap, insieme, a cantare. Con il nuovo Consiglio Pastorale sono state rinnovate le commissioni che riguardano la liturgia, la catechesi, i giovani, la famiglia, la carit. Queste commissioni cercano di animare, proporre, trovare strade nuove, portare avanti iniziative che riguardano i loro ambiti. Al termine di questanno sento il bisogno di ringraziare le tante persone che nella nostra comunit dedicano tempo, impegno passione, per sostenere e portare avanti le molte attivit pastorali. Sono persone che hanno famiglia, lavoro e tutti i loro impegni ma che trovano il tempo per mettersi a servizio della comunit. Pi volte mi stata da voi ricordata una frase che dice vale pi il poco di molti che il tanto di pochi. Si, vero, vale latteggiamento di lavorare in gruppo, di fare insieme. Pochi giorni fa al termine dei festeggiamenti per il patrono SantAndrea uscita da qualcuno una domanda: in tutto questo lavoro siamo cresciuti come comunit? Eh, una bella domanda. Speriamo che tutto sia servito almeno un po. Nella comunit si cammina a piccoli passi, a volte c il rischio di tornare indietro o di stare fermi. Ognuno di noi pu dare una risposta a questa domanda, anzi molti di noi possono essere loro stessi una piccola risposta alla domanda. A tutti voi cari parrocchiani con semplicit e con riconoscenza e affetto voglio dire grazie. Lo faccio lasciandovi una frase del poeta Tagore:
Dormivo e sognavo che la vita era gioia. Mi svegliai e vidi che la vita era servizio. Volli servire e vidi che servire era gioia.
Don Ugo
Cos nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria. Poich la tua grazia vale pi della vita, le mie labbra diranno la tua lode. (Sal 62)
Carissimi fratelli e sorelle castionesi, il parroco, don Ugo, mi ha chiesto di rispondere ad una domanda: che cosa significhi per me la sequela del Signore Ges. Tale richiesta ha per me un significato particolare in questo momento, in cui mi preparo a ricevere il ministero delaccolitato. Questa parola, che designa una specifica mansione del culto, deriva infatti dal verbo greco akoluthein, che significa seguire. Laccolito colui che ha il compito di seguire: seguire il sacerdote e il diacono durante le celebrazioni liturgiche, ma soprattutto seguire il Signore Ges, conformando la propria vita sempre di pi a Lui. Da un lato, dunque, vi una parte di nuove responsabilit. Allo studio, alla custodia fedele della Parola di Dio, impegno principale del lettorato, si aggiunge un crescente zelo per lEucarestia in modo particolare. Dallaltro, uno sforzo, una tensione di carattere pi ascetico, perch le sue azioni e il suo stesso modo di pensare siano degne del servizio che svolge nella Chiesa. Ecco, io stesso, in questo ultimo periodo, avverto in modo forte listanza della necessaria conversione personale che ogni forma di sequela cristiana comporta. Anche io sono figlio del mio tempo, che mi ha cresciuto con la sua mentalit (consumista, autoreferenziale, relativista) spesso non conciliabile con il cristianesimo. Di qui, il desiderio profondo di compiere unevangelizzazione prima di tutto interiore. Mi sforzo di educare alla vita buona del Vangelo sentimenti, atteggiamenti, comportamenti; pur tra limiti, insuccessi, mancanze, mi esercito nelle virt. Mediante il percorso degli studi teologici, cerco di dare un fondamento pi solido allazione e alla comprensione della fede. Non vorrei che tutto ci vi sembrasse faticoso o astruso o noioso: vi posso assicurare che ci che vivo unautentica esperienza di libert e di liberazione interiore, persino nel momento in cui mi accorgo di dover cambiare o di compiere i primi veri, piccoli sacrifici. Incamminarsi dietro Cristo, Via, Verit e Vita significa partecipare di quella libert che Egli stesso ci don, perch restassimo liberi. Cristo ci ha gi resi liberi: ma sta a noi accogliere la sua libert, ciascuno nello specifico della sua vocazione (lavorativa, matrimoniale). Nel mio caso, credo (e qui la parola credo attiene al mondo della fede, non dellincertezza) credo che non sarei libero se non mi incamminassi dietro al Signore nella direzione del sacerdozio ministeriale. Cos sempre stato per me, sin da quando, timido dodicenne, sentivo nascere dentro di me il desiderio di essere prete: un proposito improvviso e forte che non
sapevo bene come accettare e gestire, che da me non avrei saputo concepire. Mi accorgevo, per, che quando ci pensavo ero davvero felice, dovunque mi trovassi. Conservai in me questa prima intuizione a lungo e con gelosia, assecondando un monito che il parroco di Cesarolo, Mons. Moretto, mi aveva rivolto: bene custodire i segreti del Re. Se quel proposito, nel quale successivamente ho riconosciuto la voce del Pastore, rimasto lo stesso, nel frattempo molte cose sono cambiate. Ora, questidea del sacerdozio non pi solo un sogno romantico. Ora possa coglierne anzitutto la concretezza: come candidato agli Ordini Sacri, sperimento che non si pu seguire Ges con unadesione semplicemente intellettuale. Il Signore ci d un tempo da vivere; un luogo in cui accoglierLo; soprattutto ci pone accanto delle persone, che siamo chiamati a conoscere, stimare e servire. E Vidi che servire era gioia!: lho imparato da voi e da don Ugo. La vostra stata la prima comunit cristiana (dopo quella di origine) ad avermi accolto nel periodo di quella che, a Dio piacendo, costituisce la formazione al ministero del sottoscritto. Lincontro con voi ha gi lasciato un segno indelebile nella mia esistenza e mi pare che una scintilla del vostro entusiasmo abbia gi plasmato una parte del mio stile di giovane credente: non cesser mai di ringraziarvi, per questo. Da voi ho imparato la generosit, dai luminosi esempi di cui la comunit ricca. Nel corso dei due anni trascorsi presso di voi, la domenica mi sono spesso rallegrato con voi per tanti momenti di festa, espressione della vivacit e dellaffiatamento delle realt associative di Castions. Nella mia memoria si impresso in particolare il ricordo delle due Settimane Sante e delle due Pasque vissute con voi. Penso alle numerose corse tra Castions e Orcenico, ma soprattutto penso ai malati, agli anziani e alle famiglie visitate in quei giorni. Quante persone abbiamo ascoltato, quante storie meravigliose abbiamo raccolto. Quante testimonianze di una tenace gioia di vivere e di credere nonostante tante prove! Ringrazio il Signore per lopportunit di aver conosciuto una giovent sana e promettente. Sono stato per due anni catechista dei ragazzi delle medie ad Orcenico, ma non mi sono mancate le occasioni di visitare spontaneamente alcune classi del catechismo di Castions, nonch le scuole elementari. Il sabato, per un anno, mi sono inserito con piacere nelle attivit dell A.C.R., che hanno fatto crescere me per primo nel confronto con i piccoli. Ringrazio per la pazienza le bravissime educatrici, Sara, Giulia e Letizia. Ho offerto poi il mio modesto contributo al gruppo dei chierichetti, a cui spero di aver comunicato la mia passione per la liturgia: ma confido che i nuovi capi del gruppo, cio Alessandro, i due Davide e Michele saranno pi assidui e bravi di me.
Per ben due volte mi sono unito ai campi estivi dei cresimandi seguiti da Sandra e Valentino: ricordo in modo speciale come abbiamo lavorato con profitto meditando la Parola di Dio sulle orme di san Francesco e di San Giovanni. Vorrei, infine, ringraziare ancora una volta don Ugo per la sua umanit, lamicizia ed il rapporto di reciproca stima che abbiamo instaurato. Tra i momenti pi arricchenti del nostro stare insieme ricorder i momenti di comunione vissuti nella preghiera e a tavola. Il nostro confronto avveniva spesso, infatti, durante i pranzi, quando tra laltro programmavamo insieme il da farsi. Tra un boccone e laltro, preparato dalle sopraffine cuoche Sabina, Bruna o Rosanna, abbiamo riflettuto sullattuale emergenza pastorale; abbiamo commentato le notizie del telegiornale come in famiglia; nel periodo natalizio e pasquale, al desco si univa pure padre Previnth, sacerdote salesiano indiano che ci ha offerto loriginalit della sua esperienza. A tenere alto il nostro morale e a ravvivare la nostra allegria, inoltre, provvedeva puntualmente il grande patriarca Gino Gaspardo, con la sua saggezza e la sua simpatia. Babbo, sei felice? gli chiede ogni tanto il figlio don Ugo, a cui egli risponde con un sorriso No, son Gino!. Cari lettori e lettrici, io sono convinto che questa piccola comunit nella comunit che si ritrovata con fedelt nel nascondimento e nella familiarit della casa canonica sia stato, sebbene nel segreto, il pi bel segno che vi potessimo offrire. Speriamo di avervi cos testimoniato quanto sia semplice vivere una fede che non per niente lontana dal quotidiano, nemmeno dalle cose pi basilari. Speriamo di avervi testimoniato che il Signore chiama anche le persone pi modeste a servirlo in un progetto grandioso come il sacerdozio. Domenica 8 dicembre, Solennit dellImmacolata Concezione, sua Eccellenza il vescovo mi istituir accolito, insieme a tre miei compagni di seminario: Luca Crema (23), di Casarsa della Delizia; Roberto Stefanon (48), di Concordia Sagittaria; Giancarlo Parutto (50), di Claut. Istituir pure lettori Paolo Gruarin (36), di Bagnarola di Sesto al Reghena e Luca Basaldella (24) di Nave di Fontanafredda. Avete conosciuto senzaltro questultimo quando lanno scorso abbiamo vissuto insieme il momento forte della Settimana vocazionale, alla fine di novembre. Spero mi scuserete questa piccola digressione, se mi sono permesso di presentarvi alcuni dei miei compagni e di aggiornarvi sulle tappe del loro cammino vocazionale verso il ministero ordinato. Daltro canto, desideravo dirvi cos che una vera vocazione non pensabile al di fuori di una Comunit viva e che essere seminaristi significa avere nuovi fratelli. Andrea M. L. G. Ormenese
vit, esperienze, testimonianze e lindispensabile condivisione di s nel rispetto pi totale di chi sono. Gli incontri, nel corso di questi anni, si sono ampliati anche a uscite fuori parrocchia, in occasioni quali conferenze tenute dal sacerdote missionario Valentino Salvoldi presso la comunit di Spilimbergo, i momenti di preghiera dello Scrigno diocesano in seminario a Pordenone e concerti-testimonianza come quello del gruppo musicale The Sun a Chions. Siamo orgogliose dei nostri ragazzi; quelli che hanno deciso di continuare a fare gruppo anche questanno ci sono perch desiderano esserci, perch vogliono incontrarsi, raccontarsi e condividere il loro tempo, scommettendo su se stessi e mettendosi in gioco. Il nostro augurio che diventino sempre pi autonomi nello scegliere ci che veramente desiderano per loro stessi, con proposte concrete, affinch questi incontri siano occasioni di crescita responsabile e alla pari. Li ringraziamo per la fiducia e per
la sincerit, soprattutto nellintervista doppia da poco conclusa durante unattivit: uno splendido bilancio per noi, a distanza di pi di due anni dalla prima registrazione della stessa attivit. Grazie! Jessica, Luana, Martina e Vanessa
narista Andrea Ormenese, i cambusieri Andrea e Giulia, le aiuto animatrici Sandy e Aura. Sandra Ius
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speciali che hanno colorato il nostro viaggio, colmandolo di semplicit, accoglienza e serenit: Antonio, lalchimista. Era una giornata di sole e insieme ai nostri due compagni di cammino (un italiano e un tedesco con i quali abbiamo condiviso lintera esperienza) eravamo diretti al villaggio di San Mamede tra il verde dei boschi galiziani. Improvvisamente abbiamo notato un cartello che indica, seguendo una deviazione di 500 metri, unesposizione di pietre di unalchimista che sapevamo chiamarsi Antonio, grazie al nostro amico italiano che si era fermato nel mese precedente al nostro arrivo in un hospital ad accogliere a sua volta i pellegrini che sostavano per la notte durante il cammino e conosceva quindi persone e luoghi particolari della rotta verso Santiago. Quel giorno, su invito, ci siamo fermati a pranzo da questo alchimista e nella semplicit di una zuppa fatta con verdure fresche dellorto, un pezzo di pane e un bicchiere di vino rosso abbiamo condiviso un pomeriggio in compagnia, tra canti, giochi, risate e racconti di vita, immersi nella quiete di quella casa splendente dei colori dei quadri creati con la polvere delle pietre e ricca di serenit e pace. Questo stato soltanto uno dei meravigliosi incontri che abbiamo vissuto durante il Cammino, ciascuno dei quali ci apparso quale invito a cogliere lo que necesites (prendi ci di cui hai bisogno), secondo una frase che abbiamo trovata appesa a un muro allinizio di questa nostra esperienza e che si tradotta in azioni concrete, dal trovare un pacchetto di fazzoletti in terra in un momento di necessit, al ritrovarsi per cena il riso in bianco con le verdure richiesto e desiderato nel proprio segreto. Questo il comune denominatore del Cammino ed ci che rimane ancor oggi, a due mesi dal nostro ritorno: la presenza sicura della Provvidenza, la certezza che qualunque cosa accada nella nostra vita c una presenza reale che ci accompagna e ci fa dono di tutto ci che realmente necessitiamo, ovunque siamo e con chiunque ci troviamo a condividere il nostro esistere. Il frutto di questa certezza una pace profonda che niente e nessuno pu e potr scardinare perch vita vissuta sulla propria pelle e con la propria anima. Luana e Vanessa
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FRANCO, UN TESTIMONE
Bastava essere presenti ai suoi funerali per capire molte cose di Franco: un sentimento di affetto e di riconoscenza prendeva i tanti che non hanno voluto mancare a questo appuntamento. Si trattato di un saluto silenzioso e riflessivo. Una persona stava andando altrove, lasciando una forte e impegnativa eredit, anche un invito a verificare il proprio posto di testimone, perch non esiste testimonianza, ma uomini che testimoniano (Saint Exupry). Franco stato uno di questi uomini. Tanti tratti della sua vita sono stati illustrati in quella circostanza. Ora ne aggiungo soltanto uno, che mi pare sia in grado di comprendere tutti gli altri, quasi un sottofondo musicale. Lho conosciuto in un momento di vita di paese ben preciso, quando avvertivamo che non era pi possibile dividerci in tante feste piuttosto dispersive, organizzate dalle singole associazioni. Sarebbe stato pi opportuno coordinarci per una grande festa di paese, contribuendo a raccoglierlo attorno ad un suo volto. Ha subito sposato la causa, che per lui voleva dire darsi da fare senza troppi tentennamenti. Il risultato, ce lo ricordiamo tutti, sono le varie edizioni de La fiesta tal pulivon, che riuniva tutte le associazioni del paese e attirava tanta gente. Era impostata per favorire lincontro e assicurare al paese unoccasione per quel volto. Lui era in testa sia nellorganizzazione come nella gestione e nella condivisione dei risultati, economici (pochi) e culturali (molti). Non solo qui, ma soprattutto qui ho avuto modo di conoscere Franco e lho conosciuto come una persona leale, di cui ti puoi fidare. Ecco il tratto della sua vita che ritengo centrale ed il massimo che si possa dire di una persona. Non cera in lui un retro pensiero, nemmeno un si di pura accondiscendenza e talvolta dei no coraggiosi. Non procedeva andando ora di qua e ora di l, sapevi dove trovarlo e potevi star certo che, se lo trovavi, incontravi una persona di sicuro affidamento, come un pilastro che tiene ben impiantato il ponte. Con lui la sua famiglia, la fabbrica dove lavorava, la societ nella quale viveva, gli amici che incontrava, ma soprattutto il paese nel quale si sentiva profondamente inserito era meno disperso, pi raccolto attorno ad una serie di proposte e diniziative che ne dessero un volto bello e unitario. Per chi operava nel campo educativo, come era capitato a me, trovava un grande aiuto in questa ricerca di stabilit da assicurare al paese, perch senza riferimenti tutto diventa friabile, non sai come muoverti e dove andare, quale direzione prendere. Tante altre sue iniziative, come i suoi articoli sulla Comunit viva, per essere ben comprese vanno lette in questa chiave interpretativa, a partire dalla notizie storiche che metteva a disposizione di tutti. Un testimone coerente e lineare, cos Franco, tale anche per la dignit con la quale ha vissuto la sua malattia. Potremmo dire allantica se avesse un senso dividere il tempo per quanto riguarda la dignit delle persone, prendendo atto che la vita che ci stata affidata in altre mani e a noi compete rispondervi con fiducia, anche e soprattutto quando i giorni si fanno difficili. Ancora quindi per una ragione di lealt: con se stessi, con gli altri, la famiglia innanzitutto, con Dio, senza fuggire via ma a mani raccolte. Voleva scrivere un suo saluto di addio nellultimo numero di Comunit viva, consapevole comera che il tempo stesse correndo senza lasciare altre pause desiderate, ma Adriana glielo ha impedito. Lamore pu arrivare anche a questo, ma lintenzione di Franco rimane, come pure la sua schiettezza, il suo affetto per i tanti lettori di Comunit viva, il suo paese, la sua chiesa. Ce lo portiamo con noi senza nostalgia, come le persone pi belle che abbiamo avuto la fortuna dincontrare, perch il distacco da una persona di tale profilo provoca s dolore ma pi ancora ammirazione, e questa rimane. Punti di vista diversi, se intrecciati dal rispetto e dal confronto, non compromettono unamicizia che penetra intimamente lanimo, al contrario. Quello sguardo che ci siamo scambiati pochi giorni prima di morire era carico di mille ricordi e di tanti valori condivisi ed esprimeva grande intesa, profonda simpatia, per me anche molta riconoscenza. Don Giosu
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Lelefante di neve
Era lanno 1954 o 56, non ricordo bene, verso la fine di febbraio arriv, inaspettata, una grande nevicata. Allalba, quando tutti si alzano per dare inizio alla loro giornata, si present unincredibile spettacolo: tutto attorno era coperto da una coltre bianca dello spessore di quasi un metro. Strade, cortili, tetti, orti, ogni cosa era coperta dalla neve e dal silenzio. Quella mattina, era un giorno di met settimana, non andammo a scuola. Io abitavo a Cevraia, una borgata di Castions, in fondo ad una stradina che si dipartiva dalla piazza e andava verso il fiume Castellana, infatti lorto di casa mia terminava proprio sulla sponda sinistra di questo fiume. La scuola era distante pi di un km, nessuno avrebbe potuto spalare la neve delle stradine e dalla strada principale, al massimo per quel giorno ci si poteva aprire un sentiero che permettesse di arrivare alla bottega degli alimentari e alla fontana del borgo. La piazza alla quale faccio riferimento un vasto incrocio fra la strada provinciale che prosegue fino a Orcenico Inferiore e lo sbocco della strada che finiva a casa mia e che un po prima devia ancora verso la chiesetta di Santo Stefano. Questa piazza, se cos possiamo chiamarla, era il nostro parco giochi: il calcio (pi frequente) la lippa (ci-be), nascondino, biglie, sassi, ecc. Per fortuna ogni famiglia si diede da fare con pale e badili, ad aprire un sentiero di fronte al cancello di casa propria onde poter arrivare, congiungendosi con altri, alla piazza. Noi bambini, proprio approfittando di questi sentieri spalati, ci trovammo riuniti l, come usavamo fare sempre, per giocare insieme, ma oltre che tirarsi palle di neve e costruire il pupazzo, non cera nulla che si poteva fare quel giorno. Ci trovammo, comunque il sabato pomeriggio, come eravamo abituati a fare per divertirci. Eravamo i soliti amici: io, Ettore, Fermino, Luigino ed altri pi vecchi, Franco (Napa) e Gilio. Gilio non era spesso con noi; aveva qualche anno in pi e soprattutto una fervida creativit che lo portava verso altri interessi, diversi da quelli della piazza. Quel sabato era l assieme a noi e dopo qualche lancio di palle di neve ci fece una proposta sbalorditiva: - Visto che la piazza ricoperta di neve perch non costruiamo un elefante invece del solito pupazzo? Tutti noi restammo perplessi pensando che fosse una delle sue solite pazzie, non per nulla veniva spesso chiamato Gilio mat. Visto che tutti eravamo rimasti a bocca aperta, increduli, ci spieg in poche parole la sua proposta: con badili pale, carriole e altri arnesi simili avremmo dovuto formare un grande cumulo di neve in mezzo alla piazza, poi avremmo incominciato a ricavare le gambe, le orecchie e tutto il resto compresa la proboscide. Ci che prima sembrare impossibile, dopo la sua spiegazione divenne fattibile, cos ognuno di noi si diede da fare con secchi e carriole, prese nei vicini cortili, a
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trasportare neve al centro della piazza; Gilio ci indic il posto giusto dove non avrebbe intralciato leventuale passaggio di carri e carretti e delle rarissime automobili. Nel giro di un paio dore avevamo formato un bel mucchio di neve che Gilio e Franco si preoccupavano di modellare come il corpo robusto di un elefante. Questo corpo era diventato cos alto che per poterlo innalzare ancora un po bisognava usare un piano inclinato, cio costruire un sentiero in pendenza da poter salire trasportando i secchi colmi di neve, cos come ci sugger lo stesso Gilio, spiegandoci come poi quel piano inclinato sarebbe diventato la proboscide dellelefante. Nel frattempo il mucchio aveva raggiunto laltezza del muro di cinta del cortile di Franco Benedet che faceva da confine al lato destro della piazza. Io vi salii sopra e rimasi sorpreso proprio dal fatto che potevo guardare dentro il cortile dallalto. Anzi, tutti noi pi giovani ci trovammo lass, sopra quella che doveva divenire poi la schiena dellelefante. Ma proprio in quel momento ci fu una nuova sorpresa, con il passare su e gi per il piano inclinato, questo si era pressato ed era diventato scivoloso come il ghiaccio dei fossi che noi conoscevamo bene perch ci divertivamo a scivolare dentro. Fu proprio Gilio a lasciarsi andare gi da seduto lungo quella discesa di neve pressata e ghiacciata. Incominci cos un gioco di salita e discesa che coinvolse tutti i
partecipanti alla creazione dellelefante il quale per venne dimenticato perch era troppo bello salire in alto e lasciarsi andare gi con il sedere, stesi di schiena, stesi di pancia ed altre pi strane posizioni che ognuno di noi si inventava al momento. Gilio che una ne faceva e due ne pensava, addirittura spinse in alto la bicicletta e si lasci andare gi a gran velocit; cos, tanto per giustificare il nomignolo di mat. Come scritto prima, tutti ci dimenticammo dellelefante; avevamo inventato un gioco troppo bello: lasciarsi scivolare gi era entusiasmante. Credo che ancora oggi uno dei giochi prediletti dei bambini al parco, sia luso dello scivolo; noi lavevamo inventato con la neve pressata. Linverno quellanno, sembrava non voler lasciare spazio alla primavera; le giornate erano soleggiate ma continuava a fare freddo, tanto che il mucchio di neve rimase in vita pi di un mese, anche se purtroppo si abbassava giorno dopo giorno e noi non potevamo pi divertirci a scivolare. Abbiamo assistito al suo lento sciogliersi con vero dispiacere, ma la piazza ritornata libera ci avrebbe sicuramente fatto riandare ai giochi conosciuti e, perch no, ad inventarne di nuovi cos come era successo con lelefante di neve. PS: Due, tre di questi ragazzi non ci sono pi, a loro vada il nostro affetto e una preghiera. Giorgio Rosin
LA NEVE La neve cade soffice per terra, morente l autunno chiudendo gli occhi reprime un brivido I fiocchi di neve sembrano sfere di vetro che talvolta avanzano e talvolta indetreggiano come soldatini. (Sara Bertoia)
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viaggio nella memoria. Il come e perch di questi siti cos legati alla memoria affettiva del Gruppo lo si scopre nelle pagine del libro che il Gruppo ha scritto. I partecipanti si sono lasciati al Parco per ritrovarsi ancora l, circa unora dopo per la presentazione del libro e per ascoltare il Coro S. Andrea di Castions e il Coro ANA di Aviano. A pochi minuti dallora stabilita, i posti a sedere davanti al palco erano tutti occupati, cos pure le diverse panche attorno, per cui lAlpino Rosin ha potuto presentare il libro dal titolo Alpini a Castions - 50 anni di vita del Gruppo. Riassumendo il discorso del presentatore si pu evincere come la storia del Gruppo si riallacci in modo forte e penetrante alla storia del paese. Sono ben illustrate nel libro le dinamiche dei rapporti con i momenti importanti per il paese e ci che il Gruppo si prodigato a fare per lo stesso. Al termine del discorso ha messo in evidenza quanto sia fortunato il Gruppo ad avere dei soci e amici artisti, giacch sia la copertina del libro che il logo di tutti i manifesti e locandine per il 50 sono opera di pittori affermati con tanto di cappello alpino: Stefano Jus e Roberto da Cevraia, mentre lamico Ugo Tonizzo pittore ultranovantenne, ci ha regalato
una pergamena dipinta per loccasione, posta alla fine del libro. Prima di chiudere ha espresso un ringraziamento agli sponsor del libro: - la famiglia De Lotto (La Cereal), - Giuseppe Bortolussi (Interporto), - Lino Pagura (Edile Castionese). La prima copia del libro stata consegnata dal Capogruppo ad Angelo Zabeo (Gigi), presente alla cerimonia, in quanto fondatore del Gruppo, fin dal primo momento, accanto al Dottor Fortuni. Un gesto semplice, a significare gratitudine per quanto ha dedicato al Gruppo e al Coro Alpino. Si sono poi esibiti i due cori, prima il S. Andrea di Castions diretto dal Maestro Letizia Castellano e quindi il Coro ANA di Aviano diretto dal Maestro Maurizio Cescut. Si notato un grande impegno e preparazione in entrambi i gruppi Corali, si pu dire ben ricambiata dallattenzione e dagli applausi del pubblico, veramente preso dalle voci canore che si diffondevano tra il verde degli alberi per poi perdersi nel buio della notte, in particolare allorquando a voci unite hanno cantato Signore delle cime. Al termine della esibizione, i Cori e tutti i presenti in piedi, hanno cantato insieme lInno di Mameli. La mattina del giorno successivo,
8 settembre, gli organizzatori dellevento si sono trovati in piazza Micoli Toscano per ricevere Autorit e Gruppi alpini ospiti. Chi arrivato in anticipo ha anche potuto rifocillarsi con un panino ed un bicchiere di vino preparati nel vicino panificio delle Cooperative Agricole. Alle 10.30 tutti si sono avvicinati al Monumento ai Caduti per il doveroso omaggio dellAlzabandiera e deposizione di una corona dalloro, accompagnati dai suoni di rito della Filarmonica di Valvasone, che aveva intrattenuto i presenti un po prima della cerimonia e che poi accompagner la sfilata fino al Parco Burgos. Un alpino del direttivo si era premurato il giorno prima di portare dei fiori freschi al Monumento ai Caduti, alla lapide di Domenico Borean al quale intitolato il Gruppo ed ai tre siti nominati prima, tutti fiori che nei colori ricordavano quelli della bandiera e della montagna. I componenti il corteo hanno quindi attraversato il centro del paese ben inquadrati e con i propri labari: - i Carabinieri della stazione di Fiume Veneto, i Vigili urbani, una trentina di gagliardetti dei Gruppi partecipanti, con striscione della Julia ed il numeroso gruppo degli amici Alpini di Casoni di Mussolente con il loro stri-
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scione. Hanno potuto contare sulla partecipazione del Presidente Sezionale Gasparet, con due Consiglieri ed il labaro della Sezione, il Sindaco Francesca Papais, il Presidente della Provincia Alessandro Ciriani, la rappresentanza dei Bersaglieri in congedo con il loro labaro, preceduti nella sfilata dal gonfalone del Comune di Zoppola. Un grazie particolare al cerimoniere Mario Povoledo che ha guidato la cerimonia con la puntualit che ben conosciamo. Allarrivo al Parco e dopo una breve esibizione della banda, la manifestazione proseguita con i discorsi di rito, aperti dal Capogruppo Renzo Crivellari, che ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione a questa ricorrenza, dicendosi orgoglioso di essere a capo di questo Gruppo Alpini che lui stesso, non essendo originario del paese, ha conosciuto nella sua storia, proprio partecipando alla stesura del libro. Si sono poi pronunciati il Sindaco del Comune, il Presidente della Provincia e buon ultimo il Presidente sezionale dellANA. Il Sindaco, a nome dellAmministrazione Comunale, ha donato al Gruppo una pergamena a ricordo dellavvenimento ed ha letto ai presenti una significativa poesia sul tema volontariato. Nel filo conduttore dei discorsi si evidenziava quanto spesso i Gruppi
alpini in genere, prestino la loro opera nel volontariato. Di questultimo argomento sono descritti importanti avvenimenti ed esempi che hanno visto protagonisti gli Alpini del Gruppo di Castions, allinterno del libro dedicato alla loro storia. Anche lomelia di Don Ugo durante la S. Messa subito susseguita, ha messo in evidenza questi aspetti dicendosi felice di ospitare la Sede del Gruppo accanto alla Canonica. Al termine della S. Messa tutti i presenti si sono spostati al capannone predisposto per il pranzo. Nel frattempo erano arrivati altri amici del Gruppo, tra i quali il nostro precedente parroco Don Pino. Andrea, socio Alpino, che da alcuni mesi si occupa come lavoro professionale di organizzare pranzi di questo genere, ha fatto trovare in tavola come primo piatto i gnocchetti tricolore, tanto per restare in tema. Questi sono stati molto apprezzati oltre 800 persone presenti, cos come tutto ci che ne seguito fino al dolce margherita, un capolavoro di semplice bont, preparato per noi dagli amici del Forno Cooperativo. Tutto si svolto con buona soddisfazione dei presenti, ad eccezione di qualche piccolo ritardo nella tempistica della distribuzione delle pietanze, ottimamente servite in tavola dai camerieri de La Piazza forti dellespe-
rienza fatta durante la sagra paesana. La festa non poteva concludersi senza qualche canto e qualche bella risata. Entrambe le cose sono accadute proprio allavvicinarsi, sotto il tendone, di un gruppo di Alpini di Zoppola e di Castions, una cosa che, nonostante la vicinanza, non succede spesso e che per questo ci ha reso felici, tutti. C anche una bella foto di Gianni Gasparotto che ha immortalato il fatto. Un crocchio di Alpini e ragazzi si sono poi intrattenuti fino a sera con canti improvvisati e brindisi gioiosi, felici del buon esito della manifestazione. Il Gruppo ringrazia le Associazioni di Castions, gli sponsor e tutti coloro che in qualsiasi modo hanno dato una mano per la buona riuscita di questo avvenimento con un riferimento particolare ai ragazzi dellAss.ne La Piazza. Su di loro il Gruppo ha potuto contare per poter utilizzare al meglio le strutture e gli impianti; ricambiando con la collaborazione data al momento della preparazione dei Festeggiamenti al Parco, dello smontaggio delle strutture stesse e la pulizia del parco. In questa occasione del 50 il Gruppo ha potuto contare, oltre che sulle Associazioni, sullaiuto di Societ ed Enti che hanno fatto la storia del paese: -Cooperative Agricole, - Cooperative di Consumo, Parrocchia, - Casa di Riposo. Questo un fatto importante che non si deve tralasciare ed ha un valore che non si pu disperdere. Per il Gruppo, Giorgio Rosin
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cui manca qualche anno per la sospirata pensione e sono o rischiano di rimanere senza lavoro. La speranza che questa sia solo una brutta parentesi da chiudere e che al pi presto possiamo riprendere in mano il nostro destino, sia il migliore augurio di Natale che possiamo fare a quanti stanno vivendo questo periodo di disagio. Adriano Mariutti
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le uve nere. Vitigni ormai poco diffusi per scarsa redditivit. A met settembre iniziata anche la raccolta del mais e della soia. E stato subito evidente che la raccolta del mais sarebbe stata scarsissima. Analizziamo ora pi in dettaglio landamento produttivo delle singole colture. Per i cereali a paglia, frumento e orzo, la semina stata limitata in partenza a poche superfici per la piovosit eccessiva di fine 2012; il germogliamento carente e le piogge nel periodo della fioritura hanno determinato una produzione assai scarsa, di circa 30 ql/ha per lorzo e al pi 40-50 ql/ha per il frumento. Le quotazioni al momento della raccolta sono scese di circa 4 euro/ql, posizionandosi attorno ai 19,5 euro per il frumento e 18,5 euro per lorzo. Dato influenzato dalle produzioni dellest Europa, abbondanti ma di scarsa qualit, che hanno portato al ribasso le quotazioni. Per il mais, le annate 2012 e 2013 sono entrambe caratterizzate da bassissima produttivit. Nella stagione 2013 i terreni non irrigui hanno avuto una produttivit di 20-50 ql/ha, mentre i terreni irrigati in maniera adeguata hanno prodotto 80-120 ql/ha. La produzione stata dunque fortemente influenzata dalla condizioni climatiche, dapprima per le piogge fredde e continue di maggio e poi per le temperature elevate e assenza di precipitazioni di giugno e luglio. Queste condizioni hanno anche alzato il livello di alfatossine nella granella, in particolare nei terreni non adeguatamente irrigati. Le nuove metodiche di controllo dei livelli di aflatossine, previste dalla normativa vigente, evidenziano con precisione la presenza di queste. Si rende quindi necessaria una corretta gestione dei terreni per far si che la granella soddisfi i parametri di legge relativi alle aflatossine, imposti per tutelare la
salute dei consumatori. Queste difficolt suscitano qualche curiosit nei confronti degli OGM e qualcuno si chiede se tali colture modificate possano risultare pi resistenti. Ad ogni modo, certamente vero che la strada giusta per ottenere buone colture di mais passa per la scelta dei terreni adatti e per la corretta gestione degli stessi. Sul fronte dei prezzi, la granella di mais ha avuto quotazioni iniziali di 13,5-14 euro/ql, poi scese a 12,8 e infine stabilizzate attorno ai 14,5, in base 25% umidit. Certamente sullabbassamento cos netto dei prezzi rispetto al 2012 hanno influito gli stock di mais con alti livelli di aflatossine, le vicende note del latte e del formaggio contaminati e anche le stime di buona produzione a livello mondiale. La stasi di mercato, le problematiche del controllo fitosanitario e i costi di produzione molto alti, stanno mettendo in crisi questa coltura. E da segnalare anche che nella nostra zona, parecchie superfici inizialmente destinate alla produzione di granella sono state in seguito convertite a trinciato per biomasse per il locale impianto biodigestore. Questa conversione causata da valutazioni di tipo commerciale e da difficolt produttive, dovute alle avversit climatiche. Sulle coltivazioni di mais destinato a biomasse e sulla loro sostenibilit si aperto ultimamente un confronto di opinioni che vede differenti posizioni. Passiamo ora ad analizzare la coltura della soia, che si conferma coltura adattabile ai nostri terreni. La soia ha avuto produzioni tra i 25 ql/ha e i 45-50 ql/ha base 14% di umidit. Il prezzo stato soddisfacente, con quotazioni medie tra 42 euro/ql e 44 euro/ ql. Questa coltura ha minori esigenze idriche rispetto al mais e si inserisce bene anche nelle rotazioni aziendali dopo orzo, frumento e triticale, aumentando la fertilit dei terreni e abbassando i costi di produzione. Per le patate, ci sono stati notevoli ritardi nella semina, iniziata nella prima decade di aprile e terminata verso il 20 aprile, approfittando di un brevissimo periodo di bel tempo. Certamente la preparazione del terreno per la semina non stata ottimale in quanto troppo umido e compatto. Questo stato un primo problema per il buon sviluppo delle piante, seguito poi dal
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freddo di fine maggio che ha rallentato il ciclo vegetativo. Poi arrivato improvvisamente il caldo di giugno e luglio che ha richiesto un grande sforzo per lirrigazione. Nonostante tutti gli sforzi, tuttavia la produzione stata scarsa, con tuberi piccoli e a volte malformati. Il prezzo stato comunque alto e continua ad esserlo, data anche la scarsa produzione a livello europeo, con valori fra i 50 e 65 centesimi/kg allingrosso. Anche per le patate risulta fondamentale la scelta dei terreni, che devono essere con giacitura in piano e drenanti. Una breve menzione merita una produzione locale: quella del radicchio rosso di Treviso, prodotto a Castions da ununica realt agricola, Verardo Adamo e Omar, che sta operando con altissima professionalit e ottenendo un risultato che si sta facendo notare dagli addetti del settore, anche fuori dalla nostra provincia. Veniamo ora alla stagione vitivinicola. Come gi anticipato, linverno prolungato e la piovosit hanno rallentato il risveglio vegetativo dei vitigni, contrariamente agli ultimi due anni in cui cera stato un risveglio precoce. La pioggia e il freddo di fine maggio hanno causato sia un ritardo nella fioritura sia attacchi fungini di tipo botrytis. Inoltre c stata unevidente colatura dei fiori nelle uve precoci (es. Pinot Grigio) e anche in alcune variet rosse, come il refosco e il cabernet. Per altre variet si sono verificate molte acinellature (1) nei grappoli dovute alla cattiva allegazione (2) dei fiori. Per cercare di tenere sotto controllo queste problematiche sono stati messi in atto trattamenti con boro in prefioritura e con fungicidi contro la botrytis. In alcuni areali (3) della nostra provincia queste problematiche hanno causato un abbassamento della produttivit. Da noi fortunatamente in misura pi lieve. A giugno e luglio, per il gran caldo e assenza di precipitazioni, si sono rese necessarie delle irrigazioni frequenti e abbondanti, che hanno comunque permesso uno sviluppo soddisfacente dei grappoli che inizialmente sembravano compromessi e spargoli (4). Dobbiamo segnalare che lo sforzo compiuto dai nostri viticoltori per lirrigazione stato davvero eccezionale. E cominciato precocemente con le uve di prosecco ed proseguito poi con le altre variet. Tutto ci ha portato, nonostante le avversit, a produzioni nella norma sia per quantit sia per qualit. La produttivit stata buona per il pinot grigio (150-160 ql/ha) e addirittura eccezionale per il prosecco (sopra i 200 ql/ha); con gradazioni zuccherine mediamente alte: 17,5% per il pinot grigio e oltre 14% per il prosecco. Dal punto di vista qualitativo, i vini rossi sembrano essere poco strutturati e di colore non intenso; i vini bianchi invece denotano freschezza e profumi. I prezzi. Per il pinot grigio le quotazioni sono stabili o in leggero aumento, di circa 75 euro/ ql, per lo chardonnay sono di circa 35 euro/ ql, per il sauvignon di circa 38 euro/ql, per il merlot circa 30-33 euro/ql. Queste quota-
zioni sono provvisorie, ancora da chiudere. Il prosecco ha avuto unannata eccezionale per produzione e grado zuccherino. Nonostante una domanda sempre in crescita, lentrata in produzione di tutti i vitigni messi a dimora massivamente negli ultimi anni ha determinato una stasi o leggera flessione del prezzo, che potr attestarsi attorno ai 60-65 euro/ql con produzione doc di 180 ql/ha, con accantonamento da parte delle cantine di circa il 20% per la salvaguardia della quotazione di mercato. Questo accantonamento verr probabilmente immesso nel mercato nei primi mesi del 2014 per la crescente richiesta. Le cantine cooperative locali hanno scorte quasi nulle di pinot grigio e prosecco, il che evidenzia la sempre maggior domanda di queste uve, soprattutto per il mercato americano e tedesco, mentre il mercato italiano in forte crisi. Si pu certamente dire che il comparto vitivinicolo, in particolare dei vini bianchi, quello che sostiene lagricoltura locale, a differenza del comparto dei cerali che, soprattutto per mais e frumento, in crisi. Per concludere le considerazioni sullannata agricola 2013, possiamo senzaltro dire che il clima non soggetto al nostro controllo ed determinante per gli esiti della colture. Ma non dobbiamo essere spettatori passivi degli eventi climatici, sempre pi spesso bizzarri; dobbiamo invece essere preparati ad affrontare le avversit climatiche e saperne prevenire gli esiti, con una corretta gestione del territorio, un buon sostegno idrico ed una corretta politica di difesa fitosanitaria. Auguriamo a tutti i nostri operatori agricoli un 2014 proficuo e generoso, brindando con le bollicine pi famose del momento! Luciano Borean 1. Acinellatura: consiste nella formazione di acini di piccolissime dimensioni e prive di semi. 2. Allegazione: mutazione dei fiori in frutto. 3. Areali: zone geografiche. 4. Spargoli: grappoli duva con chicchi radi.
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NIDI
La mia passione per gli uccelli viene da lontano, fin da giovane ho catturato e allevato gli uccelli tipici della nostra zona. Questo mio ultimo lavoro per e nato casualmente. I due grandi pini di fronte a casa mia erano diventati troppo grandi e pericolosi cos abbattendoli ho trovato e recuperato quattro bellissimi nidi: di codibugnolo, di verzellino, di cardellino e di verdone. Cos quasi per gioco ho cominciato a restaurare e ricostruire i nidi che trovavo o che gli amici e conoscenti mi portavano sapendo di questo mio hobby. Pian piano ho ricostruito e riempito con finte uova modellate dai sassi e poi colorate a seconda della specie ben 32 nidi diversi coprendo tutte le specie stanziali e migratorie classiche del Friuli Venezia Giulia. Lo scorso ottobre, con gli amici del Bar Ristorante da Bruno di Castions abbiamo organizzato una piccola mostra che ha incontrato un buon successo di pubblico, replicato poi, alla fiera di Orcenico Superiore. A Orcenico ho avuto il piacere di incontrare il Signor Valter Moretti, presidente delle Fiere venatorie del FVG che con grande entusiasmo ha elogiato il mio lavoro, in particolare per la ricostruzione accurata delle uova nei nidi e le belle foto fatte dai mie amici Renato Nonis e Gianni Gasparotto. Un grande ringraziamento va a loro per la bravura e la professionalit delle foto con le quali Graziella Benedet, moglie di Gianni, ha prodotto un meraviglioso e colorato album. Grazie a tutti. Ornella Giovanni Battista.
Sara Pilutti, Isabel Bomben, Aurora Sartorel, Margherita Ornella, Giada Petozzi, Irene Quattrin, Emma Mariutti, Francesca Barbisin, Anna Zanforlini, Sharon Zilli, Jessica Roitero, Irene Petris, Anna Gummerer, Maria Zanforlini, Denise Quattrin, Chiara Bortolussi, Aura Muzzo, Silvia Baldasso.
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nale Coppa Italia a squadre e due volte il trofeo nazionale Gymteam a squadre; sempre in campo nazionale latleta Silvia Baldasso ha vinto il titolo di categoria nel 2010 e 2012, Maria Zanforlini 3 posto nel 2012, Francesca Barbisin 1 posto nel 2013 e Denise Quattrin 4 posto nel 2013; in ambito regionale nel 2013 due squadre 1 posto trofeo Gymteam, due squadre 1 posto e una al 2 nel trofeo Coppa Italia, 1 posto per la squadra categoria 11-13 anni di 1 livello, e nelle gare individuali di categoria 1 posto per le atlete Sara Pilutti, Anna Zanforlini e Silvia Baldasso, Quattrin Denise, Silvia Pighin, Riccardo Pilosio . . . e numerose medaglie dargento e di bronzo. Concludiamo questo breve articolo ringraziando, a nome del presidente Renato Boz, tutti i genitori e le persone che frequentano i nostri corsi per la fiducia riposta nell associazione; ringraziamo il Comune per gli spazi che ci concede e la redazione del bollettino parrocchiale Comunit Viva per lopportunit che ci ha offerto. A.S.D. Ginnastica Zoppola
IL SOGNO AMERICANO
Coraggio Altruismo Fantasia
Era una calda domenica di luglio quando ci ritrovammo per una selva oscura, che la dritta via era smarrita.. Ecco, cos ha inizio la nostra avventura. Tre amiche, che per passare un po di tempo insieme decidono di impegnare le loro domeniche mattina partecipando alle marce organizzate in regione. Sveglia ore 06,00, quando il resto della famiglia sta ancora dormendo; unoretta di macchina, ridendo e raccontandoci i fatti della settimana, per raggiungere la destinazione, e poi pronti, partenza e via in marcia noi due e di corsa lei. Dopo un paio dore di camminata ecco il traguardo con lei l ad aspettarci e si ritorna di nuovo ai doveri di madri e spose. Questo impegno, questa fatica, questo ritrovarci ci da la forza per affrontare bene unaltra settimana di lavoro e di fatiche varie. Una domenica, al rientro, ci fermiamo per una sosta e da l parte lidea: Se diseisu si i sin a New York a fa la maratona? Dai nualtris 3!!! Le nostre mani si sono unite e fuse in un SILentusiasmo era grande. La meravigliosa MARATONA DI NEW YORK!!! Ma la realt era ben diversa. Lei era la pi allenata, quella che ce la poteva realmente fare. Noi abbiamo unito il pensiero, lentusiasmo e abbiamo provato a crederci fino in fondo. Lei comincia gli allenamenti sul serio leggendo libri e mettendosi in contatto con persone competenti. La sua palestra sono LI TAVIELIS. Il primo allenamento comincia alle 05.00,
spesso accompagnata dal marito in bicicletta; e lultimo verso le 21.00 dopo aver lavorato e sbrigato tutte le faccende familiari. Vieni ad aiutarmi con le ripetute??? e noi andavamo a tenerle i tempi delle sue corse di 300 mt ripetute 20 volte. I suoi percorsi preferiti erano e sono le vie del paese, a piedi o in bicicletta. Nonostante i commenti della gente, positivi ma anche negativi, lei non si mai persa danimo e ha continuato con coraggio il suo impegno, con sacrificio suo ma anche dei suoi cari. Infatti, se non hai una solida famiglia che ti sostiene, tutto pi difficile e a volte rischi di mollare tutto Ma non lei. New York non dietro langolo, e oltre alla preparazione fisica, c anche laspetto economico da prendere in considerazione. Lei aveva subito pronta la soluzione: un sacco di ore straordinarie e fare la cameriera, come ad esempio lultimo dellanno. Ecco il 30 novembre! Finalmente e arrivata la data della partenza. Nemmeno un giorno di riposo per preparare le cose con calma sacrifici, sacrifici e sacrifici Neppure un abbraccio ci siamo date prima della partenza, ma noi eravamo unite lo stesso. E lei si messa le ali ed volata via a raggiungere il suo obiettivo. MISSIONE COMPIUTA!!! CE LHA FATTA!!! 4 ORE, 16 MINUTI, 11 SECONDI. FANTASTICA RAGAZZA!!! La nostra riflessione che per raggiungere un obiettivo bisogna impegnarsi , sacrificarsi, fare anche delle rinunce con molta fatica Ti privi di qualche libert ma quando raggiungi la meta come toccare il cielo con un dito!!! Non sei un esempio solo per noi , ma anche per i nostri ragazzi, per tutta la comunit e per quelli che vogliono capire. Grazie SABRI (Sabrina Peruzzo) Nadia e Patty
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ed eccomi a ringraziare di vero cuore. Ma la mia curiosit si fissa sopratutto sulla pagina n. 24 dove trovo i miei coetanei, alcuni hanno avuto un buon coraggio, passarmi avanti nonostante la giovane et, ma fra poco ci incontreremo lass, intanto ci ricordiamo nella preghiera reciproca. Allego una letterina per le sempre carissime di Giovent Femminile dei miei tempi, con preghiera di farla conoscere alle interessate. Poi ringrazio tantissimo e saluto di vero cuore i vecchietti della Casa di Riposo si chiama ancora cos? e innanzitutto il carissimo Marco. Oggi ho potuto riascoltare i saluti che diverse persone mi hanno gentilmente inviato in anni gi lontani, di fatti suor Antonietta non c pi, mentre Danilo e altri vivono ancora. A lei don Ugo, offro parole il grazie per linciso del Molto Rev. don Dino Pavan, allora parroco di Castions. Grazie di tutto ancora di vero cuore, invio saluti cordiali e riconoscenti a Lei don Ugo, a tutti i parrocchiani, specie anziani ed ammalalati, ma ricordo con particolare affetto tutti i giovani affinch rimangano ancorati al buon nome lasciatoci da chi ci ha preceduto. Obbligata e affezionatissima Suor Lucina Cazzitti Mie carissime, Giovent Femminile dei miei tempi, siccome in me il ricordo di voi costante, oggi per davvero speciale perch ricordo il buon Vittorio Pellegrini e figli, mi hanno portato il vostro dono il GRANDE ARMADIO!!! Vi assicuro che questa data la ricorder in vita, e questanno essendo lANNO DELLA FEDE con pi insistenza chiedo al buon Dio per tutte voi un forte aumento di questo dono prezioso. Ma ricordo anche la giovent dellera moderna, a loro desidero ripetere le parole di Papa Francesco di essere sempre disponibili ad una eventuale chiamata del buon Dio, sia essa per il servizio MISSIONARIO come sacerdote, o in qualsiasi altra forma, accoglierla nella fede e, pi tardi, nella gioia, perch orientati alla diffusione del Regno. Mie carissime, essendo il mio tempo ormai orientato verso la fine, desideravo farmi viva a Natale, ma non ci sono riuscita, anzi vi confesso che oggi festa di MARIA REGINA, come ogni anno vi ho ricordato, unite alle vostre famiglie che spero in discreta salute, specialmente le persone anziane, e a tutti, ma proprio a tutti il mio costante ricordo. Un speciale ricordo nelle preghiera per coloro che ci hanno preceduto nella Casa del Padre. Mentre rinnovo il mio GRAZIE pi cordiale e riconoscente saluto tutti di gran cuore. Suor Lucina Cazzitti
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LAUREATE
Il 4 novembre 2013 BOREAN FRANCESCA figlia di Angelo e di Graziella si laureata in INFERMIERISTICA.
Il 19 novembre 2013 PAGURA JENNIFER figlia di Galliano e di Gregoria ha raggiunto il traguardo della LAUREA MAGISTRALE SPECIALISTICA in SCIENZE AZIENDALI. Il 27 settembre 2013 PIZZATO LAURA Figlia di Roberto e di Sartori Marina Laurea di II livello in GRAFICA DELLE IMMAGINI CON INDIRIZZO ILLUSTRAZIONE E ANIMAZIONE Il 5 dicembre 2013 PIZZATO SARA Figlia di Roberto e di Sartori Marina Si laureata in SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA
Lo scorso ottobre hanno festeggiato insieme il loro 45 di matrimonio: Franco Benedet e Maria Rosset; Ferdinando Borean e Augusta Bortolussi; Renato De Checchi e Graziella Osmando; Walter Fabbro e Laura Fanella; Luigi Malfante e Mirella DAndrea; Giuseppe Moras e Carla Agnola; Massimo Pighin e Mirella Jus. Con le nostre pi vive Felicitazioni e Auguri!
50anniversario di matrimonio
Il giorno 25 agosto Severino Pippo e Maria Pagura hanno scelto di ricordare il loro 50 anno di matrimonio durante la S.Messa che si svolge ogni anno allinterno del Parco Burgos nella 1 domenica di festa paesana. La cerimonia dedicata in particolar modo a tutti i giovani, collaboratori o vicini alla festa, che il destino ha strappato alle famiglie e agli amici. I coniugi Pippo sono conosciuti e stimati nellambiente della sagra paesana, in particolare Severino che da sempre offre il suo aiuto come cuoco. Per la stessa ragione da pi di quarantanni apprezzato anche dal Gruppo Alpini di Castions del quale socio e da parecchio tempo anche membro del direttivo. Fin dai tempi della Festa alla baita (anni 70) si dimostrato abile e disponibile ad organizzare un pranzetto in amicizia, anche allultimo minuto, come si trattasse di un pranzo ufficiale per cerimonie o incontri particolari, coinvolgendo spesso anche
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Mariucci quale solerte aiuto cuoco e cameriera. Durante la S. Messa erano attorniati dai loro figli Walter e Daniele con le loro belle famiglie, da parenti e amici e da alcuni di noi Alpini del Gruppo. Tutto si svolto in modo semplice e discreto nel bellambiente del parco cos come ha messo in evidenza anche don Ugo durante lomelia. Cogliamo quindi loccasione per porgere nuovamente ai due sposi i pi affettuosi auguri per un proseguire sereno della vita famigliare e con un arrivederci alla prossima pastasciutta, ovviamente mezze-penne allalpina. Giorgio Rosin
OFFERTE PARROCCHIA
Battesimo Brusutti Tommaso 50 e 70, genitori Prima Comunione 163, NN 40, NN 25, i familiari in memoria Bincoletto Giovannina 100, 50 di matrimonio di Pellegrini Felice e Alida 250, Pippo Severino e Maria 140, Angeli Eliseo 100, i familiari in memoria Pagura Lilia 300, in memoria Bomben Celeste 100, Maritan 30, NN 50, NN 30, i familiari Bomben in memoria Pagura Lilia 300, Coscritti 1933 100, NN 10, la famiglia in memoria Lecinni Severino 100, parenti tutti in memoria Lecinni Severino 180, Colleghe Casa di Riposo in memoria Lecinni Severino 130, in memoria Bertoia Daniele 100, i Coscritti in memoria Bertoia Daniele 60, Battesimo di Kellner Nicole 50, NN 40, Ius Bruno 25, NN 10, i familiari in memoria Boccalon Luigi 150, NN 100, in memoria Rosin Alessio 50, NN 50, i familiari in memoria Bianchet Anna Maria 250, NN 50, 50 di matrimonio di Pagnucco Battista e Marsilia 50, Matrimonio di Infanti Mauro e Pagura Laura 100, NN 300, NN 50, Battesimo Pagnucco Mattia 100, cena famiglie Ornella 50, Battesimo di Brusadin Giacomo e Zaina Riccardo 300, NN 20, NN 20, NN per ringraziamento 10, NN 150, NN 20, famiglia Sisto 10, Gruppo Alpini Castions 300, Cristian 10, Enrico e Davide 20, Patrik 20, NN 30, NN 20, Cordon 250, NN 30, NN 50, Benedizione Famiglie 4.780.
BATTESIMI
DANDREA ANGELO di Michele e di Bisutti Miriam 10.08.2013 LORENZON KARIN di Renzo e di Mucin Ilaria 25.08.2013 KELLNER NICOLE di Stefano e di Napoli Loredana 01.09.2013 BOREAN GIACOMO di Stefano e di Piasentin Cristina 14.09.2013 ZAINA RICCARDO di Matteo e di Toppazzini Clara 29.09.2013 PAGNUCCO MATTIA di Luca e Bortolussi Valeria 29.09.2013
MATRIMONI
SERRA MARIO e CILENTO CRISTINA 10.08.2013 INFANTI MAURO e PAGURA LAURA 28.09.2013
OFFERTE BOLLETTINO
NN 20, in Chiesa 15, NN 30, NN 50, in memoria Toffolon Teresina 300, NN 20, Pagura Ennio 100, Zanet Gina e Severino 50 dollari, Fabbro Dino (Canada) 34, Fabbro Gianpietro (Canada) 69, Fabbro Giuseppe (Canada) 60, Fabbro Amalia 20, Fabbro Dino (Canada) 27, Sartor Adele 30, Rizzo Gianni e Fernanda 20, Martin Giovanna 100 dollari, Borean Angelina 20, Spettante Franco 50, De Lotto 20, NN 20, Borean Francesca 15, Cannella Buosi Antonia 40.
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DEFUNTI
PAGURA LILIA ved. Ius di anni 87 l8 luglio 2013 BOCCALON LUIGI di anni 80 Il 1 settembre 2013
ORNELLA SANTA ved. Ius di anni 99 il 1 agosto 2013 BERTOIA DANIELE di anni 43 il 16 agosto 2013
ANNIVERSARI
CANELLA ANNA MARIA maggio 2006 Parigi (F)
PERISAN LEONARDO Dino di anni 91 il 19 agosto 2013 TOFFOLON TERESINA ved. Infanti di anni 98 il 29 agosto 2013
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