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COMUNT PARROCCHALE S.S.

VTTORE E DEFENDENTE
"LETTERA DI INTENTI"
II cammino deIIa nostra Comunit verso iI GiubiIeo
Pubblichiamo, quasi integralmente la
Lettera di intenti richiesta e inviata al
nostro Vescovo; mancano le indica-
zione operative gi pubblicate sul n.
3/98 del giornalino parrocchiale.
tracciata la via che la nostra comuni-
t intende seguire nel suo cammino
verso il nuovo millennio.
Carissimo Vescovo,
mons. Alessandro Maggiolini, la nostra
comunit parrocchiale, attraverso il Consiglio
Pastorale e i vari gruppi che la animano, dal
mese di settembre, si ritrovata per riflettere
sulle indicazioni del Piano Pastorale Diocesa-
no e sull'opuscolo "Come vedo la Diocesi
dopo la visita pastorale".
Da questo lavoro, svolto in clima di ri-
spettoso dialogo, di ascolto reciproco e di fi-
duciosa preghiera, maturata questa "LET-
TERA di NTENT" che riassume le riflessioni,
le valutazioni e gli orientamenti della nostra
comunit in vista del Giubileo della Redenzio-
ne.
La meta e // cammino...
Abbiamo scelto una semplice frase,
riassuntiva di quanto emerso, che diventa
frase-guida del nostro cammino:
"NELL'ABBRACCO DEL PADRE".
Vogliamo sentirci tutti chiamati, in vista
del Giubileo, a riscoprire il volto paterno di
Dio, in un cammino di CONVERSONE e R-
CONCLAZONE che porti ognuno a riconci-
liarsi con il Padre e con gli "altri" riconosciuti
fratelli e sorelle, figli dell'unico Dio.
Un cammino certo non facile che chie-
de di esercitare la virt della PENTENZA e
cio la gioiosa fatica di "cambiare" il nostro
modo di essere e di agire lasciandoci sempre
pi illuminare dalla Parola di Dio, dal Vangelo,
attraverso la guida dello Spirito; virt che tro-
va poi la sua espressione visibile nel Sacra-
mento della Penitenza, quale gesto che ci ri-
porta nell'abbraccio del Padre e nella pace
con i fratelli.
Un'altra virt che chiede di essere vis-
suta la CART': essa innanzitutto dono
di Dio, esperienza dei suo amore, ed voca-
zione a riversarsi sul prossimo con gratuit e
generosit appunto per costruire legami di
autentica fraternit universale.
La situazione concreta e le scelte...
Ci siamo poi interrogati sulla vita della
nostra comunit per individuare le scelte pi
urgenti da attuare.
Riconosciamo l'apparente situazione
di minoranza in cui viene a trovarsi oggi il cri-
stianesimo anche nella nostra comunit par-
rocchiale.
Matura, pur lentamente, la coscienza
che tale situazione deve interpellare tutti e
chiede a tutti assunzione di responsabilit,
maggior testimonianza, apertura al dialogo,
coraggio di scelte nuove e una riscoperta del
senso di appartenenza alla comunit parroc-
chiale cos da renderla sempre pi famiglia di
fratelli.
Ci rendiamo pure conto che far fronte
a questa situazione richiede il coraggio di una
profonda e sincera verifica di come la comu-
nit cristiana, nel recente passato e attual-
mente, vive la fede in Cristo Ges e la fedelt
al suo Vangelo.
RONAGO '99 - N. 1 1
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
l cammino della nostra Comunit verso il Giubileo
Lo sforzo per una simile verifica la no-
stra comunit vuole compierlo in particolare at-
traverso la comunione nel Consiglio Pastorale e
tra i diversi gruppi che collaborano alla vita del-
la comunit stessa; tuttavia si ritiene utile un la-
voro pi ampio a livello zonale e diocesano,
cos da permettere un confronto pi vasto e la
possibilit di ricevere indicazioni e suggerimenti
pi precisi circa le scelte pastorali..
Nel dialogo tenutosi nel Consiglio Pasto-
rale sono state individuate alcune vie fonda-
mentali:
- L'ascolto della Parola di Dio, il suo ap-
profondimento nella catechesi e o sforzo di at-
tuarla nella vita, quale via primaria per discer-
nere la propria vocazione e mettersi alla seque-
la di Ges. n questo ambito riteniamo indispen-
sabile una particolare attenzione al cammino
formativo degli adulti e un maggior coinvolgi-
mento delle famiglie nel cammino di iniziazione
cristiana.
- Una partecipazione sempre pi cosciente e
viva alla liturgia, luogo privilegiato per celebrare
l'amore del Signore, per coltivare una preghiera
personale e comunitaria sempre pi autentica e
cos vivere l'incontro con Lui e trasformare la
nostra esistenza a "sua immagine".
- La testimonianza della carit che ha la
sua origine nell'amore di Dio rivelatoci in Cristo
Ges e che si esprime nell'attenzione alla per-
sona - vicina o lontana-, nella capacit di acco-
glienza e dialogo, nello sforzo di vivere riconci-
liati attraverso il perdono, nella costruzione di
una comunit fraterna e aperta, nell'impegno
per la giustizia, la solidariet e la pace. n que-
sto ambito, in particolare, riteniamo opportuno
prestare una maggior attenzione alle 'nuove po-
vert', presenti anche sul nostro territorio, e
all'accompagnamento delle giovani coppie.
Su queste vie maestre tutta la comuni-
t che chiamata a camminare con perseve-
ranza e umilt, nell'attenzione a coloro che fan-
no pi fatica o si trovano in situazioni particolari;
un cammino che deve comunque passare attra-
verso la famiglia, da coinvolgere quale sog-
getto-oggetto dalla pastorale, all'interno di una
comunit cristiana sempre pi essa stessa fa-
miglia.
Per compiere questo cammino siamo
convinti che si tratta di intraprendere con perse-
veranza i piccoli passi che la vita di comunit
suggerisce: il quotidiano vivere il nostro cristia-
nesimo nella comunit parrocchiale sulle vie
ben note della catechesi, della liturgia e della
carit.
( cfr. nel num, 3/98 del Giornalino le modalit
concrete di attuazione)
Questi "intenti", frutto non solo delle no-
stre riflessioni, ma anche e soprattutto della
passione per il Vangelo e dell'amore per Ges e
la sua Chiesa, attendono ora di essere attuati.
impossibile vedere realizzato tutto ci
nella nostra Comunit Parrocchiale?
Forse pu sembrare difficile consideran-
do la sproporzione esistente tra i propositi e le
effettive risorse. Ma se sapremo tenere fisso lo
sguardo al Padre, ascoltare la sua voce, vivere
in gioiosa collaborazione tra noi, riusciremo cer-
tamente a compiere passi in avanti.
questo quanto auspichiamo confidan-
do non tanto sulle nostre capacit quanto
sull'amore di quel Padre che non si stanca mai
di tendere le sue mani per sostenere i nostri
passi con la grazia del suo perdono e della sua
infinita bont.
Sono questi "intenti" che desideriamo
presentare a Lei, perch quale Vescovo e 'pa-
dre' della nostra chiesa accompagni il cammino
della nostra comunit con la Sua preghiera e Le
sue indicazioni, affinch possa essere cammino
di comunione con tutta la Diocesi.
La Comunit ParrocchiaIe di Ronago.
13 dicembre 1998
(Terza di Avvento - Gaudete)
RONAGO '99 - N. 1 2
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
OLTRE...
A tutti I'augurio di una buona Pasqua
La Pasqua, ogni anno, invito ad andare oltre.
occasione per riscoprire che c' un oltre ad
ogni cosa, anche alla morte.
La Pasqua passaggio...
Oltre noi stessi, oltre le apparenze, oltre il male,
oltre le frontiere, oltre le ingiustizie, oltre il pec-
cato, oltre la morte....
Ges Colui che venuto, nel nome del Pa-
dre, per andare oltre tutto ci e per trascinare
anche noi in questo passaggio.
Fare Pasqua lasciarci prendere per mano da
lui, da Ges, e con Lui aprirci alla novit di una
vita che sia densa di significato, di verit; una
vita che valga la pena vivere!
Oltre.... tuttavia, non facile. Cos attaccati al
presente, cos sicuri di ci che siamo, abbiamo
e facciamo. Non facile lasciare sicurezze e
ci che riteniamo certezza, per il nuovo, per un
cambiamento, per un oltre!
Eppure, il pi delle volte, quelle che riteniamo
'certezze
'
si rivelano essere solo pesanti zavor-
re che chiudono l'orizzonte in ristretti spazi di
autodifesa. Eppure, quella paura di andare oltre
si rivela essere solo mancanza di coraggio di
uscire allo scoperto, di mettersi in gioco con al-
tre persone, dentro e oltre i confini di questa so-
ciet.
Pasqua. di nuovo possibilit di uscire dal
guscio e alzare lo sguardo, aprire le mani, rin-
francare i passi, rimotivare i cuori e muoversi ol-
tre, verso un vivere nuovo, illuminato dall'auten-
ticit di un Vangelo che non tramonta, sostenu-
to dalla certezza che Colui ne! quale abbiamo
riposto ogni speranza il vivente!
"Non cercate tra i morti Colui che vivo. Non
qui; risorto!" andato oltre, per essere sem-
pre accanto a noi e condurci verso nuovi oriz-
zonti, fino agli orizzonti sconfinati ed eterni del
Padre.
Pasqua.... non aspettiamo anche quest'anno
a compiere il passaggio, verso l'oltre di Dio.
Don Sergio
RONAGO '99 - N. 1 3
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
OGGI CRISTO RISORTO!
Oggi Cristo risorto, fratelli,
questo solo sia il nostro saluto;
or tu lieto al fratello rispondi:
"Veramente il Signore risorto",
tutte nuove son fatte le cose.
Pace a voi e al creato, o fedeli,
componetegli un cantico nuovo:
ecco il giorno che ha fatto il Signore
e la luce sul volto riveli
questa sola novella del mondo.
Questo il giorno che attinge l'eterno,
vero sabato a gloria dell'uomo,
per donare ad ognuno la gioia:
in pienezza egli vive la vita
che diffonde all'intera natura.
All'Amore che vinse la morte,
a Te, Cristo, gi morto, ora vivo,
a Te, Cristo, acclamato Signore
dalla vita di tutto il creato
ogni onore ogni Sode ogni gloria.
p. David M.TuroIdo
Noi riconosciamo e proclamiamo che tu,
Ges, sei il Cristo, sei il Salvatore, tu sei
colui che solo da senso, valore, speran-
za gioia alla vita degli uomini.
Tu, Ges, sei colui che libera l'uomo dal-
le catene del peccato e da tutte le cate-
ne interne ed esterne d'ogni schiavit.
Tu, Ges, sei colui che ci rende buoni e
forti; sei tu che ci dai le ragioni per cui
vale la pena di vivere, di amare, di lavo-
rare, di soffrire e di sperare.
Tu, Ges, sei colui che ci obblighi a con-
siderarci fratelli. Sei tu che infondi nei
cuori il tuo Spirito di sapienza, di fortez-
za, di gioia e di pace.
Tu, Ges, sei colui che di tutti noi fai una
unit mistica e visibile, un corpo sociale
animato dalla tua parola e dalla tua gra-
zia. Tu sei colui che ci fa "Chiesa".
PAOLO VI - 'PREGHIERE A CRISTO'
Gioia
NataIe una gioia grande
perch queIIa notte,
suIIa pagIia,
Dio entrato
neIIa condizione
umana.
La Croce una gioia
pi grande
perch queI pomeriggio,
su quei Iegno,
Dio ha assunto,
in aItezza e in Iarghezza,
tutta Ia dimensione umana.
Ma Ia Risurrezione Ia gioia
pi grande di tutte,
perch queI mattino
Dio ha sradicato
Ia condizione
umana
daI paese deIIa morte
per piantarIa
nei giardino deIIa vita!
RONAGO '99 - N. 1 4
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
NELLA GRANDE SETTIMANA
DI PASQUA
CELEBRIAMO IL PERDONO
DEL SIGNORE NEL SACRAMENTO
DELLA RICONCILIAZIONE
LUNED 29
alle ore 16.30 le classi medie
alle ore 20.30 le classi superiori,
i giovani e i giovani adulti
(saranno presenti tre confessori)
MARTED 30
alle ore 15.00 le classi di quarta
e quinta elementare
MERCOLED 31
confessioni per anziani e adulti:
dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 15 alle 17
ESPRIMIAMO LA NOVIT DELLA VITA
ATTRAVERSO LA SOLIDARIET VERSO
LE MISSIONI DELLA NOSTRA DIOCESI.
Portiamo al Venerd santo o nei
giorni della settimana Santa il frutto
del nostro impegno quaresimale
per una vita pi sobria e pi aperta
ai fratelli che soffrono.
CELEBRIAMO LA PASQUA DEL SIGNORE
ATTRAVERSO LA PARTECIPAZIONE
AL TRIDUO PASQUALE
GIOVED Santo:
ore 20.30 S. Messa nella Cena del Signore:
con l'accoglienza dei Santi Oli e la lavanda
dei piedi. Segue l'adorazione eucaristica.
VENERD Santo:
ore 7.00 Recita delle Lodi
ore 15.00 Via Crucis
ore 20.30 Azione liturgica della Passione,
adorazione e bacio della Croce.
SABATO Santo:
ore 7.00 Recita delle Lodi
ore 21.00 Solenne VEGLA PASQUALE
DOMENICA DI PASQUA
ore 7.30 e 10.00 S. Messe
ore 17.30 Celebrazione dei Vespri
e benedizione eucaristica.
Luned dopo Pasqua, detto "dell'Angelo":
ore 8.00 S. Messa
RONAGO '99 - N. 1 5
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
PROSSIMI APPUNTAMENTI...
Sabato 24 apriIe:
nel pomeriggio, Pellegrinaggio dei Gio-
vani al Soccorso, in occasione della
Giornata Mondiale delle Vocazioni (do-
menica 25/4)
Marted 27 apriIe: alle ore 20.45
Consiglio Pastorale Parrocchiale
Sabato 8 maggio:
festa di San Vittore ore 10.00 S. Messa
Sabato 15 maggio:
Raccolta indumenti a favore della Caritas
Domenica 23 maggio, Pentecoste:
Festa delle famiglie
e degli anniversari di Matrimonio
Domenica 30 maggio:
Giornata della Carit.
Nel pomeriggio celebrazione della Cresima
per i ragazzi di prima e seconda media.
Luned 31 maggio, alle ore 20.00
chiusura del mese mariano.
DaI 3 aI 6 giugno:
giornate eucaristiche parrocchiali.
Domenica 6 giugno:
festa del Corpus Domini; alle ore 10.00
celebrazione della prima Comunione per
i bambini di terza elementare e alle ore
20.00 processione eucaristica.
Domenica 13 giugno:
festa di chiusura dell'anno oratoriano.
Caritas Zonale Prealpi
Venerd 9 ApriIe
aIIe ore 20.45
Chiesa di Caversaccio
Sei invitato a consegnare alla veglia
il corrispettivo della cena
Domenica 11 apriIe
Bosisio Parini (Lecco)
26a CAMMINATA DELL'AMICIZIA
Marcia non competitiva di 12 km
Partenza ore 9.00
Organi::a:ione.
Gruppo Amici de 'La Nostra Famiglia'
Per informazioni: tel. 031 -877111
RONAGO '99 - N. 1 6
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
IO PASSATORE FRATELLO
Proponiamo una serie di interventi sul tema dell'immigrazione,
strettamente legati a quanto avvenuto a Como in queste ultime settimane,
ricordando anche la figura del parroco di Ponte Chiasso, don Renzo Beretta.
C' una parola squisitamente biblica,
che esprime il nucleo essenziale della vita
di cristiano e dell'esperienza della comuni-
t: PASQUA!
n ebraico vuol dire "passaggio": il
passaggio di Dio, che si era totalmente im-
pegnato ad accompagnare gli Ebrei
nell'esodo dalla terra del dolore (l'Egitto),
alla terra promessa, "dove scorrevano fiumi
di latte e miele" (la Palestina). Pasqua
esprimeva il passaggio degli ebrei dalla si-
tuazione di schiavit, senza identit n di-
gnit, alla condizione di popolo libero ed in-
dipendente, attraverso il Mar Rosso. Lo
straordinario "passatore", che organizzava
questo viaggio verso il paese dei sogni, era
addirittura Dio stesso, e Mos il suo luogo-
tenente. Dio passatore!
"Lo sviluppo il passaggio da forme
di vita meno umane a forme di vita pi uma-
ne", dice una forte citazione dell'enciclica
"Populorum progressio". Ogni passaggio
dal meno al pi, quindi, Pasqua. Fare Pa-
squa e far fare Pasqua! Dio ha fatto passa-
re noi; noi facciamo passare gli altri...
n talia, dal giugno 1990, i Libanesi
non avevano pi nessun 'status'. Mi faceva-
no una enorme pena quelle famiglie, che
dalla Malpensa arrivavano direttamente a
Valmorea. Cos ho fatto anche io il "passa-
tore"... La Svizzera allora era pi accoglien-
te di noi, verso questi poveri umani, disinte-
grati da 17 anni di guerra. Sono contento di
non avere pi la tentazione di ripetere
l'esperienza, questa volta in senso contra-
rio!
Anche la Croce un ponte per pas-
sare, un ponte doppio: verticale per andare
al Padre; orizzontale per andare ai fratelli.
"Pontefice - ponens facere - fare ponti". Cri-
sto - passatore ci ha pagato il passaggio
con il suo sangue. nostri passatori il san-
gue, invece, lo succhiano ai "poveri cristi",
che vorrebbero finalmente riposare le mem-
bra e l'anima oltre il ponte, in una terra pi
umana.
La diocesi di Como tutta un ponte:
Ponte Valtellina, Ponte Chiasso, Ponte Tre-
sa... (ndr. Ponte Faloppia....). "passa-
tori-vampiro" aumentano, perch scarseg-
giano i "passatori-fratelli".
La Comunit Europea, e con essa la
Svizzera, sta liberandosi dei profughi. Arri-
vano in Bosnia e a Sarajevo a migliaia, i
rimpatriati. Trovano la loro casa occupata
da altri profughi, che hanno la propria occu-
pata da altri ancora... Arrivano con niente e
spesso non trovano niente: non c' lavoro,
non possibile progetto alcuno. Disperati!
S: c' bisogno di "passatori-fratelli",
che li aiutino a partire, a viaggiare, ad arri-
vare. Che aiutino la comunit di qui ad ac-
coglierli. Occorre creare un clima di speran-
za con segni di concreta solidariet.
Per questo noi di "Sprofondo" siamo
decisi a restare a Sarajevo ancora un po'.
Per stimolare qualche ritorno in pi da l;
per avere qualche fuga in meno da qui.
Anche voi potete aiutarci. Grazie!
DON RENZO SCAPOLO
FONDATORE DELL'ASS. SPROFONDO.
La nostra Comunit parrocchiale,
nell'iniziativa del mese della pace a so-
stegno della Banca del Lavoro a Sara-
jevo, ha consegnato a don Renzo 2
milioni raccolti dalle offerte. n tutto, la
nostra Zona Pastorale, ha offerto a
don Renzo, per il mese della pace 16
milioni.
RONAGO '99 - N. 1 7
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
Non compito mio.
Questa la storia di quattro persone chiamate
Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno.
C'era un lavoro importante da fare
e Ognuno era sicuro che Qualcuno l'avrebbe fatto.
Ciascuno avrebbe potuto farlo, ma Nessuno lo fece.
Fin che Ciascuno incolp Qualcuno
perch Nessuno fece ci che Ognuno avrebbe potuto fare.
II testamento spirituaIe di don Renzo Beretta
RONAGO '99 - N. 1 8
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
IL CORAGGIO DELLA CARIT
"SENZA CONDIZIONI"
Ricordando don Renzo Beretta
La morte, ma soprattutto la vita, di don
Renzo Beretta ci consegnano una riflessione
alta, della quale tutti dovremmo cercare di mo-
strarci capaci e degni: una carit vera costa,
espone al rischio, pu portare al sacrificio. Don
Renzo ci ha mostrato, sino all'ultimo, cosa si-
gnifica dare "ospitalit senza condizioni": lui
stesso aveva usato questa bellissima definizio-
ne per dire di questa carit che guarda solo
all'uomo, senza badare alla sua nazionalit o
alla sua religione.
Senza condizioni significa non esclude-
re e non abbandonare nessuno, nemmeno il
tuo assassino. Quelle parole di don Renzo ne il-
luminano ora la morte di una consapevolezza,
di una coerenza cos forte, che si pu essere
certi che dall'ingiustizia della sua uccisione na-
sceranno, sono gi nate, nuova speranza e
nuova vita.
Di fronte a questa testimonianza, biso-
gnerebbe forse limitarsi a chinare il capo, am-
mutolire per le fatiche e le mancanze di corag-
gio che hanno forse lasciato troppo solo don
Renzo nell'incontra-re chi povero. Era stato di
nuovo lui, qualche tempo fa, a denunciare la
solitudine in cui pu venire a trovarsi - e lui ci si
era trovato - chi opera con le sue sole forze nel-
la carenza di servizi strutturati, di politiche ca-
paci di tempestivit.
Laddove c' scarsit di risposte, laddove
c' eccesso di delega, la mancanza di opportu-
nit diventa vuoto di giustizia. Un vuoto in cui il
bisogno pu diventare rabbia e il povero capa-
ce di violenza. Cos avvenuto anche a Ponte
Chiasso. Ma quel che ci deve scuotere, prima
di tutto, l'indignazione per quel vuoto, davanti
a cui non possibile dichiararsi estranei. Per-
ch ogni vuoto risultante anche da tante
omissioni, da tante solidariet che non sanno
farsi impresa corale, prolungamento di giustizia,
e si riducono a essere parole spente.
Non basta non fare il male per essere
buoni cristiani e sentirsi cittadini coscienziosi:
occorre fare il bene. Saremo, infatti, giudicati
non per quanto di cattivo abbiamo evitato di
fare, per le tentazioni cui ci siamo sottratti, ben-
s per l'ascolto e l'aiuto che abbiamo saputo
dare oppure abbiamo negato a chi aveva fame
e sete, a chi chiedeva pace e giustizia. Per
quante volte avremo saputo passare il confine
tra attenzione e indifferenza, tra impegno ed
egoismo, tra bene e male. Ogni volta che chiu-
diamo gli occhi o giriamo la testa davanti al gri-
do dei poveri, ci allontaniamo da Dio, trasfor-
miamo quel confine in una barriera.
Don Renzo stava, in tanti sensi, sul con-
fine da tanti anni e l'aveva visto diventare fron-
tiera: non pi passaggio, ma muro e impedi-
mento, famiglie disperate e divise da un viaggio
a rate, da quanto si pu pagare ai mercanti e ai
'passatori', dalla fortuna di un incontro o dalla
sventura di un inciampo.
Profughi, non solo immigrati; e molti
neppure vedono pi la differenza. Don Beretta
aveva scelto di essere sempre vicino ai poveri e
a Dio, senza risparmiarsi e senza arrendersi
alle frontiere.
Una disponibilit totale "senza condizio-
ni", e, quando non ha pi avuto nulla da offrire,
ha offerto il suo corpo, la sua stessa vita a chi
lo ha ucciso: un immigrato, un povero, un di-
sperato. "La follia non ha nazionalit", ha com-
mentato padre Cornelius, amico di don Renzo.
Cos il delitto non ha colore, n pu essere stru-
mentalizzato per nascondere o sporcare la veri-
t di quel corpo crocifisso, di quel quotidiano
accogliere senza condizioni.
Come un ponte gettato per aiutare tante
donne, uomini e bambini a trovare dignit e futu-
ro. Un ponte in grado di superare ogni frontiera.
l "ponte" di don Renzo, testimonianza di
carit, allora una promessa di speranza e di
giustizia per tutti.
D. LUIGI CIOTTI
RONAGO '99 - N. 1 9
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
RONAGO '99 - N. 1 10
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
HANNO SCARICATO SUI VOLONTARI
SCHIERE DI "FANTASMI"
Non si pu pi delegare agli operatoli
della societ civile l'assistenza a "non-
persone" cui le istituzioni non ricono-
scono diritti. Alcune interessanti rifles-
sioni del Coordinatore dell'Osservato-
rio delle povert della Caritas Dioce-
sana, dopo il vivace dibattito provoca-
to, in citt, anche dopo la chiusura del
Centro di Ascolto della Caritas.
La chiusura del Centro di ascolto della
Caritas di Como ha suscitato un ampio e vivace
dibattito. Ultimo atto del progressivo aggrava-
mento della situazione nella citt di confine con
la Svizzera, merita probabilmente qualche con-
siderazione pi pacata rispetto alle tante prese
di posizione di questi giorni.
flussi di immigrazione registrati dalla
fine degli anni '80 e la modalit con cui il nostro
Paese ha affrontato questo problema hanno
prodotto un esito paradossale, e cio il costituir-
si di una schiera di "non persone", uomini e
donne in carne ed ossa che vivono sul territorio
italiano ma ai quali non viene riconosciuto alcun
diritto. L'idea di fondo -come dire, tipicamente
italiana - stata: "Se non li riconosciamo for-
malmente, non abbiamo alcuna obbligazione
nei loro confronti". ncapace di qualunque rego-
lazione degli arrivi, la politica del nostro Paese
si di fatto basata su una parziale e tardiva re-
golarizzazione ex-post di chi clandestinamente
riusciva a entrare in talia.
Di fatto, ci ha creato molti problemi,
che nel corso degli anni si sono aggravati. Poi-
ch la schiera delle "non persone" progressi-
vamente cresciuta e poich le istituzioni ufficial-
mente non potevano affrontare il problema - in
quanto clandestini sono invisibili - si delegato
al volontariato, e in primo luogo alla Caritas,
un'opera di supplenza. Questura, Comune, Pro-
vincia, riconoscendo la propria impotenza, han-
no sollecitato l'intervento del volontariato ricono-
scendogli - pur con molta ambiguit -il compito
di agire nell'ombra. La generosit di questi grup-
pi ha permesso di far fronte a lungo alla situa-
zione, la quale per era strutturalmente votata
alla degenerazione.
L'omicidio di don Renzo Beretta stato il
sintomo pi evidente che ormai le cose non
avrebbero pi potuto tenere. Negli ultimi mesi,
la schiera delle "non persone" si andata in-
grossando, la disperazione diventata comune,
il contrasto tra il benessere diffuso e la povert
tragica troppo marcato per non scatenare rab-
bia. Di qui un certo diffondersi di violenza e cri-
minalit, che riuscita anche grazie al contribu-
to offerto dalla malavita locale, interessata a
sfruttare una manodopera a basso costo. l ri-
sultato stata la formazione di "un'area di impu-
nibilit": taluni gruppi di volontariato, insieme
con gli immigrati clandestini e irregolari - le "non
persone" - a cui prestavano assistenza, si sono
ritrovati isolati, chiusi in un ghetto separato dal
resto della societ. Chi si impegnato a favore
di queste "non persone" si a poco a poco reso
conto di essere stato mandato al fronte, ma che
le retrovie erano come tagliate: si pu assistere
dei profughi, dare loro un piatto caldo, ospitarli
per qualche settimana, ma quali prospettive pu
dare loro il volontariato? Per chi transitava da
Como, l'unica speranza era quella di passare il
confine.
Tutto questo insegna che, a fronte dei
problemi come quello dell'immigrazione, la ca-
rit non pu esercitarsi senza la giustizia. Ci si
pu prendere cura dei clandestini, arrivare l
dove le istituzioni non arrivano, solo se c' una
politica e una societ che facciano la loro parte
per far uscire questa gente dalia situazione in
cui si trova. Se la situazione stagnante, inve-
ce, la pentola prima o poi destinata a scoppia-
re.
Dopo tanta retorica, ci si sta finalmente
accorgendo che la nostra economia si avvan-
taggerebbe di forze giovani e che gli immigrati
non sono una sventura, ma una ricchezza. La
capacit di
RONAGO '99 - N. 1 11
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
Hanno scaricato sui volontari schiere di "fantasmi"
assorbimento effettivo dell'talia probabil-
mente molto superiore a quella che si ri-
conosciuta in questi anni e di fronte ai pro-
blemi tragici che stanno alla base dei flussi
migratori un po' di generosit nazionale -
per uno dei Paesi economicamente pi po-
tenti del mondo - forse non guasterebbe.
n ogni caso, ci che certo che
non si pu pensare nessuna politica di inte-
grazione degli immigrati (regolari) senza pri-
ma risolvere alla radice la questione degli ir-
regolari. Nell'immaginario collettivo, oggi im-
migrato sa per clandestino e (probabilmen-
te) delinquente. E questo nonostante che i
numeri dicano che sono ormai decine di mi-
gliaia le persone che lavorano e che cerca-
no, in un contesto ostile, la strada per l'inte-
grazione. n questi anni si perso molto
tempo. l tema dell'immigrazione stato la-
sciato troppo a lungo nelle mani di una pro-
paganda di bassa lega, che ha reso pi dif-
ficili gli sforzi di integrazione. Senza inter-
venti seri, il rischio che aumenti il numero
degli immigrati -anche regolari - sbattuti ai
margini della societ e messi in condizione
di assumere atteggiamenti criminali.
Come si pi volte ripetuto, si deve
uscire dall'emergenza, il che significa:
1) riconoscere che nei prossimi anni i flussi
di immigrazione continueranno e che, oltre
a pensare di limitarli, si devono creare con-
dizioni culturali e istituzionali per l'accoglien-
za;
2) la questione migratoria un tema euro-
peo ed a quel livello che vanno concorda-
te linee d'azione comuni; non si pu scari-
care su chi ai confini caldi il problema, al-
trimenti il rischio di riprodurre il modello (e
la brutta figura) Ocalan;
3) la strada maestra per limitare gli arrivi
non tanto la repressione quanto l'azione
mediante le comunit gi installate; i flussi
migratori non sono mai casuali, ma sono
sempre socialmente organizzati ed inter-
venendo a questo livello che si potr trovare
il modo di rallentare i flussi;
4) la politica estera strumento precipuo
della politica immigratoria. La debolezza
dell'talia e dell'Europa di fronte a questioni
politiche e militari (si pensi al Kosovo) si tra-
duce poi in problemi sociali nelle nostre
strade;
5) non ha senso n moralmente accetta-
bile accogliere di fatto gli irregolari senza
per riconoscere loro alcun diritto (e dove-
re).
Al di l di tutto, vale la Dichiarazione
dei diritti dell'uomo, per cui ogni persona
che si trova in talia ha diritto a mangiare,
ad un tetto, a dei vestiti. E tanto meno ac-
cettabile che le istituzioni, consapevolmen-
te, deleghino al volontariato la gestione di
chi si reso "non persona". n ogni caso,
nel modo in cui stato fatto in questi anni,
ci non pi possibile. E non perch i vo-
lontari siano stanchi o impauriti, ma perch
oggi si rendono conto, pi di ieri, che la mi-
sura colma e che, prima della carit, deve
venire la giustizia.
MAURO MAGATTI
DA "AVVENRE"-14/03/99
RONAGO '99 - N. 1 12
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
LA PAGINA DEL G.A.M.
Da Gulu, la zona dell'Uganda dove c'
p. Philip Zema, ci giungono queste no-
tizie mandateci dal missionario combo-
niano P. Clerici di Cadorago.
Gli Acioli del Nord Uganda hanno troppo
sofferto. Dodici anni di guerriglia sono tanti!
Troppi innocenti sono stati fatti fuori. miei acioli
sembrano aver capito che solo Dio li pu salva-
re! lo credo che Dio troppo buono, non vuole
che i suoi figli soffrano. l male e tutte le soffe-
renze dell'umanit vengono dal peccato, non da
Dio, assolutamente. Qui bisogna credere, e for-
te, che il trionfo sar sempre di Dio e del bene,
anche qui, in questa terra bruciata e martoriata.
Anche ora la situazione di sicurezza fluttua tan-
tissimo. Dopo mesi di calma, in novembre i ri-
belli sono tornati ed hanno iniziato a fare disa-
stri, rapine, imboscate, a sequestrare gente gio-
vane. L'ultima violenza terribile commessa dai
manigoldi dell'erba, stata nella zona di Atyak,
a 50 km da Gulu. Al mattino verso le nove sono
capitati in un campo dove nove donne stavano
mietendo il miglio. Con delle spranghe di ferro
le hanno uccise tutte. Due erano incinte, una di
otto mesi ed una di sei. Ci si domanda che cosa
vogliono ottenere con questi orribili delitti? Tutti
ormai sono stufi e deplorano questi atteggia-
menti. Ed allora tutti hanno una gran paura. Alla
sera la gente ha ripreso a venire a dormire in
missione... Un segno di grande speranza que-
sto: si sta creando una mentalit di denuncia di
tutti questi delitti, e di una grande voglia di dialo-
gare come vero ed unico mezzo per arrivare
alla pace. Ricordateci nelle vostre preghiere...
Vi auguro tanto bene.
P. CLERICI
Aggiungiamo poi lo scritto di P. Philip
del 4/4 /99:
Carissimi, vi spero bene tutti. Da me non
avete sentito notizie da molto tempo. Di solito
quando non ci sono notizie vuole dire che le
cose vanno abbastanza bene. Perci non vi
preoccupate. n questi giorni le cose vanno ab-
bastanza bene. Sembra che i ribelli si sono riti-
rati e rientrati nel Sudan. Purtroppo, quando si
comincia a stare tranquilli a Gulu, altrove in
Uganda si comincia a sentire brutte cose; forse
avete gi sentito parlare dell'uccisione di 8 turi-
sti stranieri....
Da Kalongo forse l'avete gi sentito, cir-
ca due settimane fa il Signore ha chiamato in
paradiso un altro comboniano medico-prete
(come P. Giuseppe) di nome Manolo Grau, uno
spagnolo. morto qui a Gulu all'ospedale di La-
cor ed stato sepolto a Kitgum, la missione
dove ha lavorato per ben dieci anni. Preghiamo
per il suo riposo eterno.
All'inizio del mese scorso la nostra dio-
cesi di Gulu stata elevata allo stato di arcidio-
cesi. l nostro vescovo attuale - Martin Luluga -
sar spostato a Nebbi (a nord-ovest dell'Ugan-
da) e il vescovo di Nebbi - John Baptist Odama
- stato nominato primo arcivescovo di Gulu.
La sua installazione avr luogo il 9 aprile.
L'anno scorso durante l'estate mi sono
fatto vedere in talia perch ero per un corso
d'aggiornamento in nghilterra. Quest'anno di
nuovo, mi far vedere in talia perch siamo sta-
ti convocati - noi formatori dei fratelli combonia-
ni - per un'assemblea sulla formazione dei fra-
telli, a Limone sul Garda, il paese natale di Da-
niele Comboni. Una volta in talia ci saranno
possibilit di rivederci. So che devo venire in
talia alla fine del mese di giugno perch
l'assemblea avr luogo dai 1 al 9 luglio.
Probabilmente sar di ritorno prima della
met d'agosto perch penso di celebrare a casa
(Moyo) il 10 anniversario della mia prima mes-
sa (13 agosto 89-13 agosto 99). Ne avr tanti
motivi per ringraziare il Signore: un motivo che
non mi scappa sicuramente l'appoggio del
GAM che m'ha accompagnato lungo tutti questi
10 anni di messa. Non ho organizzato niente di
particolare per l'occasione, ma
RONAGO '99 - N. 1 13
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
La pagina dei G.A.M.
semplicemente un desiderio di ricordare in modo particolare i miei 10 anni di messa.
Di nuovo tantissimi saluti a tutti quanti e vi faccio tanti auguri di Buona Pasqua.
Ciao con molto affetto
P. PHILIP ZEMA
La posta dei G.A.M.
Dall'ospedale di Kalongo, in gennaio, abbia-
mo ricevuto la lettera circolare che suor Ro-
milde scrisse fin dal novembre 98 per gli
auguri natalizi. Eccone alcuni passi:
Carissimi amici, sono rientrata dall'talia
per motivi di salute e sto guardandomi attorno
per riprendere con gioia il lavoro degli orfani che
mi impegna per il loro bene spirituale e materia-
le, sono sempre poveri e sfortunati...
La vostra dedizione e perseveranza mi
commuove, poich il mio povero grazie vi dice
ben poco, ma vi assicuro la mia preghiera con
quella dei bambini che aiutate e delle loro fami-
glie.
Vi auguro ogni bene nel Signore a cui vi
affido perch vi riempia della sua gioia e che
ogni cuore del mondo conosca la pace."
SUOR ROMILDE
Aggiungiamo poi la lettera scritta il 4 marzo
99:
Carissimi, ho ricevuto la grande offerta
di 1.000.000, per sostenere la nostra opera in
favore degli orfani. Non so come ringraziarvi e
dimostrarvi la mia riconoscenza. Vi affido al Si-
gnore con la mia preghiera e quella degli orfani
che fanno per i loro benefattori.
Lo scorso 21 febbraio Kalongo ha prova-
to un grande dolore: in una settimana abbiamo
perso un medico chirurgo padre comboniano.
Era qui da soli tre mesi in sostituzione e in aiuto
a P. Tocalli. Ha sempre lavorato senza mai ac-
cusare nessun disturbo. Ha avuto una forte
emorragia dallo stomaco, dopo una settimana si
ripetuta; fu operato d'emergenza per capire la
causa, fu subito richiuso perch non c'era nulla
da fare. Lo stesso giorno tornato alla casa del
Padre. Ora ci rimane oltre il dolore, il ricordo di
una grande e santa persona; la nostra gente lo
apprezzava quanto Padre Ambrosoli... Non po-
tremo mai capire il disegno di Dio, ma solo dire:
si compia la Tua volont o Signore, e aiutaci ad
accettare...
Anticipo i miei migliori auguri di buona e
lieta Pasqua. Rinnovo il mio doveroso e sincero
grazie e tanta riconoscenza. Cordiali saluti
SUOR ROMILDE
RONAGO '99 - N. 1 14
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
BILANCIO G.A.M.
Pubblichiamo il bilancio del G.A.M.
relativo al 1998, ringraziando di cuore tutti
coloro che hanno aderito alle iniziative del
gruppo missionario. Ci auguriamo che altre
persone di buona volont scelgano di darci
la loro costante collaborazione.
Ma ci sembra che il grazie pi bello
sia la lettera di saluto che P. Egidio Tocalli,
costretto a letto per una forte febbre, ci ha
inviato prima di ripartire per l'Uganda, all'ini-
zio di febbraio:
Carissimi,
il Signore ci ha chiesto il sacrificio di
non poterci salutare in chiesa, come era
stato preparato. Pazienza: sia fatta la sua
volont.
Ho ricevuto con commozione la vo-
stra offerta di . 3.000.000, frutto di tanti sa-
crifici del vostro gruppo missionario.
Vi affido con le vostre famiglie al
caro P. Giuseppe, onde ottenga dal Signore
tutte le grazie di cui avete bisogno. So che
tra Kalongo e Ronago c' un ponte spiritua-
le bellissimo: Kalongo pure "vostro"!
Vi abbraccio e benedico con affetto.
Buon anno 99 nel nome del "Padre Cele-
ste" che ci ama nel Figlio Ges e ci dona il
suo Santo Spirito.
VOSTRO AFF. P. EGIDIO.
Bilancio G.A.M. 1998
Entrate:
Adesioni G.A.M. 3.635.000
Giornata G.A.M. 2.050.000
Camminata 415.000
Dalla Parrocchia 2.000.000
Fooc e Fiamm 1.000.000
Classe '38 300.000
Banco vendita 5.026.000
Biglietti sr.Carla
(lebbrosario di Morulem) 2.000.000
TOTALE 16.396.000
Uscite:
A P. Philip Zema 4.000.000
A suor Amelia Ghielmetti 3.000.000
Adozione seminarista 700.000
A suor Carla di Morulem 2.000.000
A P. Egidio per ospedale
di Kalongo 4.000.000
Per gli orfani di suor
Romilde a Kalongo 1.000.000
Per abbonamenti premio 177.000
TOTALE 14.877.000
Rimanenza 1.519.000
RONAGO '99 - N. 1 15
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
PENSIERI DI PACE
dei ragazzi/e di quinta elementare
In questi giorni segnati dalla guerra e dalla violenza ci sembra bello riportare questi pensieri di pace, frutto di riflessioni
semplici, speranza di un futuro diverso, segno dei desideri pi veri che abitano nel cuore dei nostri ragazzi.
"La pace per me molto importante, perch cosi
non si litiga mai e non c' odio. Bisognerebbe por-
tare la pace a tutte le persone" (Samuela)
"La pace pu unire le persone quando litigano. Se
iniziamo da piccoli a volerci bene, potremo co-
struire un mondo di pace e di serenit" (Eleonora)
"Noi leggiamo sui giornali, vediamo alla televisio-
ne o sentiamo che ci sono molti stranieri che ven-
gono in talia per trovare un po' di lavoro a causa
della guerra, lo sono contraria alla guerra perch
ci sono molti morti e feriti e di conseguenza porta
molte persone a fuggire da quegli orrori per trova-
re la pace in un altro paese. Chiss se le guerre
finiranno un giorno?" (Chiara)
"Per me la pace volersi bene con gli amici e an-
che con il tuo peggior nemico; quando faccio la
pace sono contento" (Davide)
"Per me la guerra una cosa brutta. Le guerre
scoppiano perch nel mondo ci sono persone che
non accettano le opinioni degli altri. La pace, per
me, un gesto di amore e di bont. bello fare la
pace perch un gesto di perdono, come Ges
perdona a noi" (Luca G.)
"Per me la pace un lungo fiume nel mondo, che
trasporta i rappresentanti della pace nei paesi in
guerra per farli ragionare, senza usare le armi, ma
il dialogo. La pace un dono molto prezioso!"
(Luca R.)
"Secondo me la guerra dell'raq una brutta cosa.
Saddam ha sbagliato a non far controllare
all'O.N.U. le sue basi. Ma anche Clinton ha sba-
gliato a bombardare Saddam e con lui molte per-
sone innocenti facendoli rimanere senza casa.
Vorrei che Sa guerra non esistesse!" (Dein)
"Per me la pace significa essere amici, non esse-
re l'uno contro l'altro e non prevaricare l'altro con
le mie idee. Per me ci sono le guerre perch non
si d'accordo e non si vuole darla per vinta. lo
sono contraria alla guerra perch ne vanno di
mezzo sempre le persone che non c'entrano affat-
to. Vedere alla televisione i luoghi dove c' la
guerra mi fa soffrire" (Monica)
"La pace per me significa volersi bene. La pace
un dono molto prezioso; si perde quando si litiga,
quando non si va d'accordo.... Quindi dovremmo
cercare anche noi di perdonarci" (Hilary)
"Per me la pace un segno molto bello, molto pi
bello della guerra. La pace una cosa da fare in
tutte le persone: non litigare, non picchia-re..... Bi-
sogna anche perdonare per fare la pace. La pace
proprio molto bello vederla in tutta la gente."
(Diego)
"Prego Ges che aiuti i governanti che guidano i
Paesi in guerra affinch si mettano d'accordo cos
che ci sia la pace" (Arianna)
"Per me la pace deve esserci fra di noi per poter
costruire un futuro migliore, affinch nel mondo ci
siano meno guerre, lo prego perch questo av-
venga" (Elisabetta)
"Per me la pace come una colomba che vola li-
bera e felice. La pace ci deve essere in famiglia,
tra gli amici e soprattutto in tutto il mondo" (Tom-
maso)
"secondo me la pace come una stella che brilla
nella notte, ma si spegne quando si litiga; l'impor-
tante restare amici" (Michael)
"Per me pace significa essere amici, saper perdo-
nare, aiutare gli altri e non sottomettere quelli che
non sono d'accordo con me. Una volta avevo liti-
gato con una mia compagna di scuola. Alla fine
abbiamo fatto pace e non mi sono pentita per
niente" (Valeria)
"Secondo me la pace la cosa che serve di pi al
mondo. Se non ci fosse la pace come se non ci
fosse il cibo e senza cibo non puoi sopravvivere.
La pace: questa la parola pi importante del
mondo" (Valerio)
"Per me la pace la cosa pi bella che ci sia al
mondo. Vuol dire aiutare le persone che soffrono
affinch possano essere felici" (Mattia)
RONAGO '99 - N. 1 16
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
QUASI UN DIARIO...
Cronaca di aIcuni momenti vissuti daIIa nostra comunit in questi primi mesi
GENNAIO
1 venerd: Giornata mondiale della Pace: chiedia-
mo nella preghiera che la pace fiorisca nel rispetto
dei diritti umani.
2 sabato: Festa del compatrono S. Defendente.
Con l'offerta del "focatico" ogni famiglia esprime il
suo sostegno alla vita della comunit.
6 mercoled: Epifania e giornata dell'nfanzia mis-
sionaria. Momento bello, di preghiera e di incontro
nel pomeriggio per la benedizione dei bambini e
poi l'incanto dei doni dell'Albero per la Scuola Ma-
terna.
10 Domenica: Nella festa del Battesimo del Signo-
re celebriamo i primi tre battesimi dell'anno: Ales-
sandro Maffia, Nicolas Marchette e Erika Ravaz-
zolo entrano come figli di Dio nella comunit cri-
stiana!
11 Luned: i ragazzi delle superiori e i giovani ini-
ziano, per tre luned, gli incontri di educazione alla
mondialit, guidati da operatori dei Gruppo Ban-
dolo di Como.
13 mercoled: una 'piccola' rappresentanza di gio-
vani partecipa alla Scuola di preghiera zonale
14 gioved: si incontra la Caritas parrocchiale per
preparare la chiusura del mese della pace e la
giornata della vita
18 luned: iniziamo l'Ottavario di preghiera per
l'unit dei cristiani
19 marted: incontro per i genitori dei bambini di
terza elementare che si preparano alla festa del
perdono
20 mercoled: muore a Ponte Chiasso, ucciso da
un immigrato che ospitava, don Renzo Beretta
23 sabato: si svolge la raccolta carta a favore del-
le missioni
24 domenica: andiamo a Venegono a visitare il
presepio sul tema "Ges la buona notizia"; siamo
circa una ventina...
28 gioved: a Olgiate, presso il teatro Aurora, in-
contro delle parrocchie della Zona con don Renzo
Scapolo; consegniamo le offerte raccolte durante
il mese della Pace a sostegno del progetto "la
banca del lavoro"
31 domenica: chiusura del mese della Pace con la
S. Messa delle 10 e un pomeriggio in Oratorio per
ragazzi e genitori animato dal Gruppo del Bandolo
e arricchito da una serie di mostre fotografiche ri-
guardanti la campagna anti-mine, oltre che dai di-
segni dei bambini della scuola materna
FEBBRAIO
2 marted: si rinnova la tradizionale processione
della Candelora nella festa delle presentazione al
Tempio; momento significativo per riscoprire il
senso della vita come offerta...
5 venerd: ci incontriamo con i genitori dei ragazzi
di 5 elementare per la presentazione del cammino
dei prossimi mesi
7 domenica: Giornata per la vita: "Paternit e ma-
ternit: dono e impegno"; alla riflessione, alla pre-
ghiera e all'aiuto per il C.A.V. si unisce la festa e la
gioia per il battesimo di Federica Tettamantl, du-
rante la Messa delle ore 10.00.
8 luned: tutti i gruppi (ma siamo in pochi) si ritro-
vano per preparare insieme il cammino della qua-
resima
10 mercoled: a Olgiate si tiene il Consiglio Pasto-
rale Zonale che ha come tema un esame circa la
situazione della famiglia nelle nostre parrocchie
11 gioved: preghiamo oggi per tutti i malati nella
giornata loro dedicata; in serata l'incontro con i ge-
nitori di terza elementare per preparare insieme la
prima confessione dei bambini
13 sabato: ti gruppo teatrale dei Barlafus presenta
una brillante commedia "Come ti elimino il
califfo"...
14 domenica: alla Messa delle 10.00 la nostra co-
munit condivide la gioia di Alessia e Matteo che
celebrano il sacramento del matrimonio; la cele-
brazione durante la Messa d un significato ancor
pi evidente al ruolo della famiglia all'interno della
comunit cristiana. Nel pomeriggio sfilata di carne-
vale organizzata dalla Pro Loco; l'oratorio parteci-
pa con due carri (bambini e giovani). n serata di
nuovo si... elimina il califfo con la replica della
commedia:..! Complimenti alla regia e agli attori!
n serata giunge la triste notizia della morte di don
Luigi Bravosi, valido e generoso 'vicario' per la no-
stra comunit. Lo ricordiamo il giorno seguente
nella S. Messa.
15 luned: in serata con le classi superiori e i gio-
vani siamo in pizzeria... passiamo i 30... tuttavia il
locale "resiste" all'invasione!
16 marted: nel pomeriggio a Gaggino la celebra-
zione del funerale di don Bravosi.
17 mercoled delle ceneri: iniziamo, con il rito sim-
bolico della cenere sul capo, il tempo della Quare-
sima, occasione privilegiata per la nostra conver-
sione.
RONAGO '99 - N. 1 17
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
Quasi un diario..
19 venerd: incontro per i genitori dei 1 e 2 media
per la presentazione dei prossimi appuntamenti in
vista della cresima
21 domenica: nel pomeriggio, emozionati, ma so-
prattutto concentrati e poi contenti, i bambini di
terza elementare celebrano la festa del Perdono.
Segue un momento di amicizia e condivisione in
oratorio.
25 gioved: riprende la seconda parte della cate-
chesi degli adulti, per cinque gioved consecutivi; il
numero dei partecipanti non elevato e ... pur-
troppo andr sempre pi in calo...!
26 venerd: si incontra la commissione ammini-
strativa per esaminare il progetto di sistemazione
della piazza.
MARZO
1 luned: il mese si apre con una scampanata a
mezzogiorno per ricordare a tutti e celebrare il
Trattato di Ottawa sulla messa al bando delle
mine anti-persona.
5 venerd: di quaresima, con la Messa penitenzia-
le al mattino alle ore 6.30 seguita dalla recita delle
lodi; un buon gruppetto di persone e di giovani
partecipa a tutti i venerd quaresimali.
7 domenica: mentre alcuni delle classi superiori vi-
vono una giornata di Ritiro zonale, nel pomeriggio
i ragazzi di 5 elementare, in Oratorio, hanno an-
che loro la possibilit di vivere mezza giornata di
riflessione, preghiera, gioco e amicizia, alla sco-
perta di quel pozzo che siamo ciascuno di noi, pie-
ni di doni tutti da scoprire e offrire...
14 domenica: alla Messa delle 10.00 si presenta-
no alla comunit i cresimandi (1 e 2 media); nel
pomeriggio poi vivono insieme il loro ritiro, mentre
l'oratorio si trasferisce in gita a Somazzo.
16 marted: celebriamo il funerale della sorella
Conconi Fausta, residente a S. Fermo, ma rona-
ghese da sempre. La affidiamo alla misericordia
del Padre.
19 venerd: festa di S. Giuseppe; in serata Com-
missione amministrativa per l'approvazione del
rendiconto del 98 e del preventivo del 99
23 marted: in serata Consiglio Pastorale Parroc-
chiale
Anagrafe 1998
Ricordiamo i 9 bambini che con il Battesimo,
resi figli di Dio, sono entrati nella comunit cri-
stiana:
Pino Camilla
Mancuso Manuel Antonio
Reginato Linda Sara
La Ciura Giuseppe
Merlo Gabriele
La Porta Alessandro
Ciulla Andrea
Cortese Fiona
Bonazza Elisa
Ricordiamo le 3 coppie che, nella nostra comu-
nit, hanno consacrato il loro amore nel Matri-
monio, perch siano sempre segno dell'amore
di Dio:
Tropeano Gennaro e Palermo Doriana
Roncoroni Luigi e Abate Lorenza
Sibio Giuseppe e Maffia Rosanna
Affidiamo alla bont e alla misericordia del Pa-
dre i nostri 16 fratelli che dormono il sonno della
pace in attesa deIIa risurrezione:
Grisoni Cesare di anni 93
Merlo Piercarlo di anni 23
Tamagni Emanuele di anni 20
Stefanetti Emma di anni 74
Angelinetta Amatore di anni 75
Primetti Lucia di anni 75
Rogantini Albino di anni 86
Beretta da di anni 93
Rogantini Rosalba di anni 74
Grisoni Riccardo di anni 89
Scacchi Antonio di anni 69
Arzuffi Antonio di anni 66
Robbiani Ermanno di anni 87
Quadranti Bruno di anni 75
Cantamessa Rino di anni 82
Mazzina Linda di anni 83
RONAGO '99 - N. 1 18
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
GRAZIE DON LUIGI!
Domenica 14 febbraio don Luigi Bravosi ci ha
lasciato per il Paradiso... mprovvisamente, tra
una corsa e l'altra, da una Messa all'altra, da
una Parrocchia all'altra, come da tempo era suo
solito, come da sempre era il suo stile: servire.
Anche noi l'abbiamo conosciuto cos: pronto a
servire, a supplire, a collaborare, a permettere
ai sacerdoti di svolgere altre attivit, in partico-
lare durante l'estate...; quando tutti o quasi era-
no in vacanza, lui era al posto di lavoro, da
buon "pensionato" in servizio continuo" al Re-
gno di Dio. Grazie a nome di tutta la nostra co-
munit parrocchiale, che lo ricorda in questa
pagina attraverso alcune righe apparse sul Set-
timanale Diocesano e le parola del suo testa-
mento spirituale.
"Problemi di salute (nonostante fosse un
pezzo d'uomo, al punto che molti lo chiamava-
no don Camillo per la somiglianza con il prete di
Guareschi), lo riportano a Gaggino - suo paese
d'origine - nel 1991. Quiescente? Neanche per
sogno. Nell'appartamento dove vive insieme
alla sorella e ai suoi familiari, un susseguirsi
di chiamate dei sacerdoti della zona Prealpi:
predicazione, S. Messe, confessioni, supplenze
per assenze temporanee di parroci, o anche
per i loro cambiamenti e trasferimenti. Non a
caso era solito dire che conosceva le caratteri-
stiche di queste parrocchie meglio di chiunque
altro, e sorrideva divertito sentendosi il "Jolly"
della zona.
Assieme alla disponibilit era apprezza-
to per le sue doti di puntualit, chiarezza ed atti-
vit instancabile. Doti che lo fanno ricordare e
rimpiangere ai numerosi laici, religiosi e religio-
se che lo hanno incontrato e sentito dispensare
la Parola di Dio.
Nel giorno del Signore (Domenica 14
febbraio 1999), al rientro in casa al termine del-
le S. Messe del mattino celebrate a Par (sta
supplendo come al solito un parroco), un grave
malore improvviso interrompe il suo cammino
terreno. Dopo tanto lavoro per il regno di Dio
nel dispensare "l'acqua della sorgente per la
vita" (dal suo Testamento spirituale), possa ora
gustare a sua volta per sempre "l'acqua che
disseta per l'eternit".
DaI Testamento spirituaIe
... confido nella immensa bont e misericordia
del mio Dio, che come ha atteso la samaritana
al pozzo, cos ha atteso me a questo corso di
esercizi spirituali; mi ha atteso nel silenzio per-
ch vuole cambiare la mia vita, donarmi un cuo-
re nuovo e porre in me uno spirito nuovo. Alla
samaritana ha chiesto qualche cosa: "Dammi
da bere". A me chiede di cambiare la mia vita,
per questo mi attende perch vuole qualche
cosa da me e vuole sempre qualche cosa in
pi. Non si accontenta della mediocrit, delle ri-
sposte comuni, vuole che la mia vita non sia
"incompiuta".
n realt non sono io che offro qualcosa a Lui,
ma Lui che offre: "Se conoscessi ii dono di
Dio". Mi offre continuamente il suo perdono, mi
offre quell'acqua che disseta per l'eternit.
Quando sento certe amarezze perch non
sono aperto a ricevere quello che Lui vuole do-
narmi. Ges mi vuole convenire agli altri. Dio
vuole servirsi di me perch io possa convertire
gli altri.
Dio vuole servirsi di me perch io porti a Lui le
anime per salvarle.
Perdonami, Signore, se non sempre sono stato
fedele a questo impegno, e le anime che ho in-
contrato nella mia missione sacerdotale mi per-
donino se non ho saputo portarle alla Sorgente
di acqua viva che disseta per la vita eterna. Ma-
ria, ai piedi della croce, hai udito il Figlio Ges
gridare: "Ho sete". Forse era anche colpa mia
se gli mancata qualche anima che dovevo
portagli. Aiutami ad ottenere il suo perdono.
SAC. LUIGI BRAVOSI
RONAGO '99 - N. 1 19
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
BiIancio 98
Presentiamo il bilancio amministrativo della comunit
parrocchiale per l'anno 1998. Leggiamo, dietro la
freddezza dei numeri, l'amore per la parrocchia,
l'attenzione ai suoi bisogni, la collaborazione di tanti
che, non solo con i soldi, ma anche con tempo, ope-
re, costante impegno, collaborano per sostenere la
parrocchia nelle sue attivit.
Finiamo l'anno con un forte attivo, dovuto alla vendi-
ta del terreno dove ora sorto il nuovo campo sporti-
vo di propriet comunale; strutture sportive che la
stessa parrocchia pu utilizzare grazie a un'apposita
convenzione con l'Amm. comunale che garantisce la
possibilit di usufruire delle strutture gratuitamente
(previo avviso per evitare sovrapposizione di attivit).
l ricavato della vendita verr ora investito per la si-
stemazione della piazza (vedi articolo seguente) e in
particolare per il rifacimento del campetto multiuso
adiacente alla piazza stessa.
Tra "i numeri" elencati emerge anche un considere-
vole impegno di solidariet: oltre il 'conto terzi', da
considerare la voce in uscita "solidariet parrocchia-
le" per interventi di sostegno e aiuto nei confronti di
situazioni di difficolt o emergenze all'interno della
nostra comunit parrocchiale; questi 'fondi' sono pre-
si dalle offerte libere che 'entrano' tramite le celebra-
zioni o semplici donazioni di singole persone.
Per il nuovo anno, senza venir meno in questo sfor-
zo di solidariet, la commissione amministrativa sta
esaminando il progetto di intervento sulla piazza e
valutando la possibilit di altri interventi quali
l'impianto di riscaldamento (chiesa e casa parroc-
chiale), l'esterno della chiesa che presenta rigonfia-
menti e crollo dell'intonaco, l'eventuale rifacimento
del portone della chiesa...; sulla base delle verifiche
che verranno effettuate e dell'effettiva possibilit eco-
nomica si sceglier quale intervento privilegiare. Un
discorso a parte merita la Scuola Materna. Dopo la
partenza delle Suore rimasto vuoto il loro apparta-
mento, al piano superiore. Sono locali che richiedono
una serie di interventi di sistemazione; al momento
dunque sembra impossibile pensare a un loro imme-
diato utilizzo abitativo; attualmente, i locali pi idonei,
sono utilizzati per ampliare l'attivit didattica a favore
dei bambini e in uno di essi si creato il piccolo dor-
mitorio per loro. Si pensa dunque, per ora, di conti-
nuare a utilizzare in questo modo il piano superiore
della Scuola Materna in vista di un intervento globale
di sistemazione.
Non resta che esprimere a nome mio e di tutta la
Commissione amministrativa parrocchiale un sincero
grazie a tutti coloro che in modi diversi contribuisco-
no ai bisogni e alla vita della nostra Comunit.
DON SERGIO
RENDICONTO ANNO 1998 Parrocchia di Ronago
ENTRATE: E.
Servizi liturgici e legati 10.501.000
Questue in chiesa 20.020.000
Canestri 13.850.000
Pesca/Focatico/Rocca 8.636.000
Candele votive 6.140.000
Bussola/buona stampa 4.411.000
Offerte varie 7.490.000
Contributi: - Pro Loco 400.000
- Sportiva 200.000
- Foc e Fiam 2.000.000
- niziative particolari 4.945.000
- Comune : grest 1.000.000
da oneri urt 6.456.000
- da Apost. d. preghier 500.000
- Ditta Ambrosoli 5.000.000
- Per Scuola Materna 425.000
- da Consorelle 720.000
Attivit oratorio (gite, ecc...) 8.465.000
Vendita terreno 200.000.000
Rimborso spese parroco 2.500.000
nteressi bancali 3.353.000
TOTALE GENERALE ENTRATE: 307.01 2.000
USCTE U.
Contributo Curia/Legati/Zona 27.677.000
Remunerazione Parroco 2.000.000
Remunerazione per aiuto sacerdoti 1.200.000
Assicurazione (Parr. Orat. Sc.Mat) 11.100.000
niziative parrocchiali varie 3.153.000
Saldo lavori palco oratorio 4.491.000
Manutenzione ordinaria 1.608.000
Giornalino, cancelleria, stampe.. 3.405.000
Buona stampa 4.526.000
Ristrutturazione bagni oratorio 14.776.000
Riscaldamento (chiesa, orat., casa) 19.523.000
Acqua, luce, telefono 5.777.000
Fiori, ostie, vino messa ecc. 2.154.000
Candele 1.870.000
Attivit oratorio (gite, vacanze...) Soli-
dariet parrocchiale
11.847.000
21.400.600
Uscite varie, tasse... 2.295.000
TOTALE GENERALE USCITE: 138.802.000
Avanzo 1 998 168.210.000
Specifico CONTO TERZ: . E./U.
Per missioni diocesane 1.600.000;
Per le missioni universali 3.080.000
Per la carit del Papa 570.000
Lebbrosi, emigranti... 600.000
Seminario 960.000
Per Centro Aiuto alla Vita 2.585.000:
Altri (S.Pietro ap., Univ.Catt...) 500.000
Avvento di fraternit 2.000.000
Emergenze 3.100.000
Varie solidariet 2.021.000
TOTALE CONTO TERZI (E.=U.) 17.016.000
RONAGO '99 - N. 1 20
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
UN LUOGO PER INCONTRARSI
Verso un progetto di sistemazione
in corso da alcuni mesi uno studio approfondito per affrontare insieme (Parroc-
chia e Amministrazione Comunale) la sistemazione della Piazza. da premettere che la
piazza di propriet della Parrocchia che, con apposita convenzione con il Comune, con-
cede all'uso pubblico.
Negli ultimi giorni sta per essere portato a conclusione un unico progetto realizzato
da rappresentanti e della Parrocchia e dell'Amm. Comunale. l progetto sar valutato ed
esaminato da parte della comunit parrocchiale attraverso la Commissione Amministrativa
e il Consiglio Pastorale; dopo le opportune verifiche e, una volta approvato da tutte e due
le parti in causa, verr posto in atto. Si tratta di un progetto globale che prende in conside-
razione una parte unicamente parrocchiale (il campetto di pallavolo), una parte unicamen-
te comunale (la zona davanti all'edifico del Comune e della scuola), una parte che, pur es-
sendo della Parrocchia come propriet, rester di uso pubblico (la piazza centrale). L'uni-
co progetto permetter una sistemazione omogenea dell'intera area.
Circa l'impegno economico dell'intervento si prevede che le due parti specifiche, del-
la parrocchia e del comune, siano affrontate dalle rispettive parti in causa; mentre per la
parte centrale della piazza la spesa sar sostenuta insieme dalla comunit parrocchiale e
dall'Amministrazione Comunale.
Le modalit concrete comunque sono ancora da definire, come pure il progetto. Ci
limitiamo a presentare i criteri che riteniamo debbano ispirare questo intervento di sistema-
zione e di cui il progetto cercher di rispettare:
a) il progetto di sistemazione della piazza sar il frutto della collaborazione tra
l'amministrazione parrocchiale e quella comunale, nel rispetto delle reciproche esigenze e
delle attivit che si svolgono presso le infrastrutture adiacenti che la utilizzano.
b) concorde l'ipotesi di chiusura della piazza alle automobili, lasciando tuttavia
un'eventuale possibilit di accesso in caso che particolari manifestazioni lo richiedessero.
Alcuni posti macchina saranno comunque ricavati nell'area retrostante il palazzo municipa-
le ed eventualmente in adiacenza all'ingresso principale della piazza su via Milano.
L'attuale stato di degrado della pavimentazione in cubetti di porfido va infatti addebitata al
notevole traffico di veicoli che attualmente la piazza sopporta ed anche a talune scorriban-
de notturne.
c) La pedonalizzazione della piazza contribuisce alla riqualificazione dell'intero con-
testo restituendo alla gente uno spazio di relazione e di svago.
d) A grandi linee, si prevede il completamento della pavimentazione in cubetti di
porfido sulla parte asfaltata antistante il campetto e la zona di accesso all'oratorio. altre-
s prevista la sistemazione del campetto di pallavolo con la formazione di alcune gradinate
sui ati interni, il rifacimento del fondo e della recinzione. l verde esistente mantenuto ed
integrato con nuove aiuole e piantumazioni. l monumento dovr essere spostato e verr
probabilmente localizzato in prossimit della scala di accesso al cortile sottostante il palaz-
zo municipale. L'intervento di riqualificazione si completa con piccole opere di arredo urba-
no che verranno definite in fase di progettazione esecutiva.
e) Prima dell'inizio dei lavori saranno quantificati i costi di intervento che in ogni
caso dovranno rimanere all'interno del budget di spesa messo a disposizione dall'ammini-
strazione parrocchiale e da quella comunale.
f) criteri del progetto saranno rispettosi del contesto esistente, nell'ottica della so-
briet del risparmio cos che si possa concretamente passare alla fase realizzativa.
RONAGO '99 - N. 1 21
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
LA FAMIGLIA AL PRIMO POSTO
Intervento di Mons. Dante Lafranconi
suIIe contraddizioni di una societ in mutamento
Oltre i vari diritti richiamati dal Papa nel
suo messaggio per la celebrazione della giorna-
ta mondiale della Pace, mi sembra necessario
attirare la nostra attenzione su altri diritti che
vengono incautamente disattesi e spesso addi-
rittura disconosciuti. Penso in particolare ad al-
cuni diritti riguardanti la famiglia. E in primo luo-
go ai diritto dei figli ad avere una famiglia. Qual-
che giorno fa un ragazzetto mi diceva con tono
triste: "Ho dovuto passare il Natale con la mam-
ma e Santo Stefano col papa perch da alcuni
mesi mamma e pap sono divisi". Mi ha colpito
subito il linguaggio: "Ho dovuto" con cui manife-
stava il suo vissuto di fronte ad una situazione
che gli era stata imposta suo malgrado. La cul-
tura corrente ha trasformato il divorzio in un di-
ritto, ignorando che esso sempre un fallimen-
to. E un diritto - beninteso - degli adulti, a difesa
della loro personale libert.
Mi domando se nella coscienza di chi chiede il
divorzio, si tiene presente anche il diritto dei
bambini. Come ho gi detto in altre circostanze,
la nostra societ sembra pi preoccupata di ga-
rantire i diritti -spesso presunti- degli adulti, che
non di tutelare i diritti dei pi deboli. Certo ci
possono essere dei casi in cui meglio per i fi-
gli che i genitori si separino. Ma mi riesce diffici-
le pensare che tale situazione si verifichi nella
met dei matrimoni (visto le statistiche: in Ligu-
ria il 50% dei matrimoni fallisce).
Non sar il caso di richiedere agli adulti una
maggiore seriet nell'affrontare il matrimonio e
una maggiore responsabilit nei confronti dei
bambini e dei giovani? Tante forme di disagio
giovanile - che non raramente sfociano nel sui-
cidio - non potrebbero dipendere dalla carenza
della famiglia?
Si fanno sempre pi numerose le voci secondo
cui la famiglia merita di essere ben pi decisa-
mente sostenuta anche nelle politiche familiari.
Dalle parole bisogna per passare ai fatti e i fat-
ti non possono ridursi a qualche sgravio fiscale,
perch la famiglia va ben oltre la sua compo-
nente economica. E a proposito di sgravi fiscali
ci sarebbe qualche osservazione da fare in me-
rito a certi provvedimenti amministrativi che vor-
rebbero equiparare la famiglia a qualsiasi forma
di convivenza anche omosessuale. Un interven-
to normativo, anche se riguarda solo delle age-
volazioni fiscali, rappresenta sempre un certo ri-
conoscimento legale che accomuna la famiglia
fondata sul matrimonio (religioso o civile) tra
uomo e donna ed altre forme di convivenza (le
cosiddette libere unioni etera/omosessuali) che
invece gli stessi loro fautori vorrebbero ben di-
versificata dall'istituzione familiare. nfine va ri-
conosciuto alla famiglia il diritto a scegliere per i
figli la scuola che ritiene meglio rispondente al
proprio progetto educativo. Se vero che ai ge-
nitori compete in primis il diritto-dovere di edu-
care i figli, non mi sembra strano che lo Stato
operi in modo da consentire alla famiglia effetti-
va possibilit di scegliere liberamente la scuola
a cui indirizzare i propri figli. su questa base
che si fonda il riconoscimento della parit tra
scuola statale e non statale. pertanto ragione-
vole che lo stato riconosca e sostenga anche
economicamente il servizio pubblico della scuo-
la non statale. Senza dilungarmi in considera-
zioni che trovano svolgimento pi idoneo in altre
sedi, mi incuriosisce un fatto. Anni fa quando
era in gioco l'introduzione dei divorzio o la lega-
lizzazione dell'aborto, si sventolava un argo-
mento, di nessun valore, ma comunque diffuso:
l'talia doveva raggiungere i livelli di civilt di al-
tre nazioni europee che avevano gi provveduto
a legiferare su questi problemi. Com' che oggi
non si avverte pi l'inferiorit civile dell'talia sul
problema della parit scolastica, che nelle altre
nazioni europee gi riconosciuta? solo que-
stione di memoria corta o si rinuncia ad essere
imparziali?
Nella lettera inviata al presidente delle Nazioni
Unite il 10 dicembre scorso, il Papa invitava tutti
gli uomini a celebrare il 50 anniversario della
Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo
con un esame di coscienza circa l'effettivo ri-
spetto dei tanti diritti proclamati. Seguiamo an-
che noi questa strada di un serio esame di co-
scienza per evitare che "con il trascorrere degli
anni, questo testo fondante non diventi un mo-
numento da ammirare, o, peggio ancora, un do-
cumento d'archivio".
DANTE LAFRANCONI, VESCOVO DI SAVONA-NOLI
RONAGO '99 - N. 1 22
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
PENSIERI LIBERI... IN FAMIGLIA
Contributi, Iettere, rifIessioni...
Com'era facile sorridere, da bambina.
Bastava un niente.
C'era il sole, e tu te ne sentivi riscaldata e
coccolata.
Pioveva, e ti piaceva sentire il rumore del
tuo passo sull'umido terriccio della strada o
nella pozzanghera quieta e grigia che ti di-
vertivi a scompigliare.
C'era il vento, e ti pareva di sfidare l'univer-
so.
Se andavi a San Giuseppe a piedi, la festa
non erano solo le giostre, ma anche le pri-
mule e le viole che spuntavano timide ed
audaci ai bordi del sentiero.
E se anche un rametto spinoso ti bucava il
palloncino appena comprato, subito trovavi
in te e attorno a te altri motivi di gioia.
Era come guardare le anatre, che si tuffa-
vano nello stagno torbido ma che, appena
ne riemergevano, lasciavano scivolare via
le gocce d'acqua dalle piume colorate e, su-
bito asciutte, erano pronte a rituffarsi di
nuovo.
Crescendo per, ti accorgi che non cos
facile, specialmente quando le gocce diven-
tano tante e tutto sembra volersi fermare
sul fondo dello stagno. Se poi sei solo sulla
riva, ti sembra quasi che il tuo rituffarti non
approdi a niente ma che anzi - ci che tenti
di ripescare - diventi sempre pi difficile da
scrollare via.
Ma se non sei solo, tutto diverso.
Basta un sorriso: prima di tutto il tuo, che
guardi ancora fiducioso verso il fondo dello
stagno, ma anche quello di chi ti sta accan-
to, quello delle persone che sanno guarda-
re verso le tue difficolt per condividerle,
quello di chi soprattutto capace di tuffarsi
insieme a te per portarle in superficie e ri-
generarle per le acque a volte tempestose
della vita, dove tante altre persone stentano
a rituffarsi, dove non osano pi guardare.
Bastava e basta ancora un niente, ma un
niente che sia sincero come un fiore o
un'anatra, come un sorriso che esprima
condivisione e partecipazione.
E ce ne sono, di questi sorrisi, accanto a
noi.
lo ne ho incontrati tanti, anche nella nostra
Comunit, e di qualcuno ho un ricordo parti-
colare.
Da parte mia spero di essere capace di ri-
cambiare, ma soprattutto di sapermi guar-
dare attorno meglio per vedere, ascoltare e
capire quando e per chi il momento di tuf-
farsi.
ANNA
LE OTTO BEATITUDINI
DEL PAPA
Beato il papa che pensa alla mamma e l'aiu-
ta non solo quando il campionato dei calcio
e Iinito.
Beato il papa che resiste alla voglia di TV
per regalare qualche ora di tenerezza in piu.
Beato il papa che non ha il "complesso del
Padreterno" che lo illude di non sbagliare
mai.
Beato il papa che non predica acqua e poi
beve vino.
Beato il papa che non e un padrone ne un
padrino, ma un papa-papa.
Beato il papa che, di tanto in tanto, si mette
in contatto con il Papa che e nei cieli.
Beato il papa che e convinto che il lavoro
non e tutto: e meglio un Iascio di biglietti
da diecimila in meno che lo sIascio della Ia-
miglia.
Beato il papa che impara dalla parabola (Lc
15,11-32) a non smettere mai di Iare il papa.
Dal buon Dio avra la benedizione, dai Iigli
consolazione.
RONAGO '99 - N. 1 23
COMUNT PARROCCHALE S.S. VTTORE E DEFENDENTE
INVITO ALLA LETTURA:
pag. 1 "Lettera di intenti"
pag. 3 Oltre... Buona Pasqua!
pag. 4 Oggi Cristo risorto!
pag. 5 Nella grande settimana di Pasqua
pag. 6 Prossimi appuntamenti
pag. 7 lo passatore fratello
pag. 8 testamento di don Renzo Beretta
pag. 9 coraggio della carit "senza condizioni"
pag. 11 Hanno scaricato sui volontari schiere di "fantasmi"
pag. 13 La pagina del G.A.M.
pag. 14 La posta del G.A.M.
pag. 15 Bilancio G.A.M.
pag. 16 Pensieri di pace
pag. 17 Quasi un diario...
pag. 18 Anagrafe 98
pag. 19 Grazie don Luigi!
pag. 20 Bilancio 98
pag. 21 Un luogo per incontrarsi
pag. 22 La famiglia al primo posto
pag. 23 Pensieri liberi...in famiglia
FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO FNALMENTE UN SERVZO
SU SU SU SU SU SU SU SU SU M M M M M M M M MSURA DEL TUO SURA DEL TUO SURA DEL TUO SURA DEL TUO SURA DEL TUO SURA DEL TUO SURA DEL TUO SURA DEL TUO SURA DEL TUO
BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER BAMBNO ANCHE PER
L TUO COMUNE L TUO COMUNE L TUO COMUNE L TUO COMUNE L TUO COMUNE L TUO COMUNE L TUO COMUNE L TUO COMUNE L TUO COMUNE
Ci Ciao s ao so ono "Al no "Ali ice" ce"
io mi diverto tutto il giorno. io mi diverto tutto il giorno.
gioco, mangio, riposo gioco, mangio, riposo
insieme a tanti bambini insieme a tanti bambini
in un luogo grande e luminoso. in un luogo grande e luminoso.
Tutte Tutte le le settimane poi, settimane poi,
v vi iene ene a a trovarm trovarmi i il pediatra che il pediatra che
veglia sulla mia salute. veglia sulla mia salute.
Vieni anche tu al nido di "Alice" Vieni anche tu al nido di "Alice"
fantastico. fantastico.
A Ronago in A Ronago in vi via Lugano, 16. a Lugano, 16.
Aperto dalle 7. Aperto dalle 7.00 00 alle 19. alle 19.00 00
Possibilit Possibilit anche a ore. anche a ore.
Agevolazioni sul mensile. Agevolazioni sul mensile.
Te Tel l. . 0 03 31/ 1/93. 93.0 05.45 5.45
Nei prossimi giorni alcuni ragazzi della Edivel (Barbara, Mauro, Giovanni, Na-
dia, Sara, Emanuele) passeranno nelle famiglie per proporre una bella ini-
ziativa per aiutare l'stituto Serafico di Assisi. l progetto si chiama Casa
Famiglia: destinata ad accogliere ragazzi e ragazze non vedenti o pluri-
minorati. Dato i buoni contenuti dell'iniziativa, si chiede di ascoltarli.
Attenzione: NON RACCOLGONO N OFFERTE N SOLD!
Presentano solo l'iniziativa e le loro pubblicazioni.
RONAGO '99 - N. 1 24

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