Sei sulla pagina 1di 12

LE VOCI DEI RELIGIOSI,

VOLONTARI ,
OPERATORI ….
Piccola Casa Della DIVINA PROVVIDENZA di Biella e
Associazione “Volontari e Amici del Cottolengo”- Onlus di Biella Circolare interna nr. 2 - Dicembre 2017

Visita a Biella del Padre Generale cario fr. Sandro Confalonieri; la


Don Carmine ARICE consigliera generale delle Suore sr
Nicoletta Arrivabene in rappresen-
(1° novembre 2017) tanza della Madre Generale, Madre
Elda Pezzuto.
Il 1 novembre 2017 la Piccola Casa
della Divina Provvidenza di Biella ha
vissuto un momento di festa acco-
gliendo con gioia il neo eletto Padre
Generale don Carmine Arice, sedice-
simo successore di san Giuseppe
Benedetto Cottolengo.
Don Carmine è sacerdote cottolen-
ghino dal 1991; è già stato direttore
della Scuola della Piccola Casa della
Divina Provvidenza di Torino e con-
direttore dell‟Ospedale Cottolengo; Durante la santa Messa sono stati
dal settembre 2012 aveva l‟incarico ricordati gli anniversari di consacra-
di direttore dell‟Ufficio Nazionale per zione: suor Elisa Crespi e suor Fran-
la pastorale della salute della Confe- cesca Mura, 50 anni, e suor M. Te-
renza Episcopale Italiana e da due resa, 35 anni.
anni era membro della Pontificia Don Carmine ha ricordato gli anni in
Commissione per le attività del set- cui non ancora sacerdote era impe-
tore sanitario delle persone giuridi- gnato nella pastorale vocazionale
che pubbliche della Chiesa. L‟11 set- nella provincia di Biella, e proprio
tembre scorso è stato eletto Supe- qui ha celebrato la sua prima mes-
riore Generale della Società dei sa- sa, alla presenza di monsignor Pio-
cerdoti di san Giuseppe Benedetto la. Condividendo alcuni pensieri sul-
Cottolengo e Padre della Piccola Ca- la solennità di tutti i Santi ha ricor-
sa della Divina Provvidenza. dato come questa festa ci inviti ad
In occasione della solennità di Tutti i alzare la testa, a guardare alla meta
Santi don Carmine ha visitato la ca- verso la quale noi siamo in cammi-
sa succursale di Biella; con lui an- no; siamo figli di un Santo che, per
che don Elio Mo, ex direttore della questa fede nel Paradiso, così pre-
Casa di Biella e consigliere; il supe- sente nella sua vita, pensava alla
riore generale dei fratelli Cottolen- Piccola Casa come a una brutta co-
ghini, fr Giuseppe Visconti, con il vi- pia del Paradiso, nella quale viviamo

1
sulla terra avendo il cuore rivolto stesso – perché la carità significa
verso il Cielo. Don Carmine ha poi espropriazione di sé, significa vita
sottolineato la parola “beati”: è donata, significa morte – e più mi
quello che il mondo di oggi vuole
trovo unito a Dio.
vedere scritto sul volto dei cristiani;
viviamo in un mondo dove la gente In Deus Caritas est, (Benedetto
è disperata, dove la gente è scon- XVI , 2006) leggiamo che la carità
tenta, dove la gente ha tutto e sen- è via per l‟unione con Dio e i santi,
te il bisogno di tutto. come il Cottolengo, sono state
Il nostro cuore è troppo grande per persone che hanno vissuto questa
essere riempito dalle cose di questa dimensione mistica, fino a giunge-
terra soltanto, è troppo grande per re alla vetta della santità. Qui, alla
non sperimentare quanto sia bella Piccola Casa, è possibile farsi San-
la vita con Dio e in Dio: dobbiamo ti!
dirlo con i nostri occhi, dobbiamo Alla celebrazione eucaristica è se-
dirlo con il nostro sguardo; noi ab- guita la benedizione dei nuovi am-
biamo trovato la fonte della nostra bienti ristrutturati dell‟RSA, desti-
gioia e della nostra letizia. nati a persone anziane non auto-
Oggi abbiamo bisogno di cristiani sufficienti con gravi problemi di
che siano non solo credenti, ma orientamento spaziotemporale.
credibili, e la letizia, questa testi- La festa è continuata durante il
monianza della beatitudine di Dio, è pranzo, curato e servito dagli ope-
la parola più efficace. ratori della nostra cucina, che con
Infine don Carmine ha ricordato al- attenzione particolare hanno offer-
cune parole del fondatore: ”Non to le “Cartellate” un tipico dolce
pretendete di farvi sante a vostro pugliese in onore all‟origine di pa-
modo; la carità e lo zelo del bene dre Carmine, nato a Manfredonia
dei „vostri simili‟ sono il fondamento in provincia di Foggia.
di ogni santità che da voi suore del- Il clima festoso di questa giornata
la Piccola casa della Divina Provvi- conferma quanto diceva il Cotto-
denza, esige Iddio”. lengo: l‟allegria non ha mai gua-
Se per gli altri le vie della santifica- stato la santità.
zione potranno essere diverse, per i Desideriamo ringraziare don Car-
cottolenghini la via della santifica- mine per la sua presenza gioiosa,
zione è l‟amore fraterno; abbiamo famigliare, cordiale tra noi; ac-
uno squarcio straordinario di vita compagniamo il suo prezioso e im-
spirituale cottolenghina: la carità, pegnativo incarico con la nostra
come è intesa dal Cottolengo, e dal preghiera e il nostro affetto.
Vangelo, è un‟esperienza mistica,
capace di portarci all‟unione intima Deo gratias, Padre Carmine!
e reale con Dio: più amo il fratello,
più amo il povero, più esproprio me La famiglia cottolenghina di Biella

2
ci lasciamo prendere da Cristo, più diven-
Meditazione di don Elio Mo tiamo persone portatrici di luce, in grado
al Cottolengo di Cerro Maggiore di portare Lui ai fratelli fatti uscire dalle
Il 12 ottobre 2017 sul tema: tenebre e dall‟ombra di morte. La santità
... Un altro sguardo sulla vita. di Cristo che scende e dice che la nostra
santità è scendere con Lui verso i fratelli:
più io sono luce più divento mediatore con
Il titolo della meditazione di don Elio (che l‟aiuto dello Spirito Santo.
ancora una volta, con affettuosa sollecitu- Ancora: altro sguardo sulla vita è vederla
dine ha risposto all‟appello di riaverlo con non imprigionata e schiacciata dalla mor-
noi) è stato ispirato dal discorso tenuto da te, ma affrontarla credendo fermamente
Papa Francesco in visita alla Piccola Casa nelle sue potenzialità: vale la pena di lot-
di Torino. tare anche nelle situazioni più dolorose se
Con profondo intuito il Santo Padre ha siamo convinti che la croce porta alla re-
messo in risalto che la ragione d‟essere surrezione. Cristo entra nel nostro quoti-
della Piccola Casa non è assistenzialismo o diano come un dolce fratello e amico che
filantropia, ma un vivere un momento ci implora di condividere con lui il peso
evangelico di senso cristiano della vita che non sempre facile dell‟esistenza. Nella sua
rende l‟opera cottoleghina qualcosa di di- sequela il volontario cerca di imitarlo scen-
verso dalle altre pure nobili istituzioni fi- dendo con Lui nelle sfere più profonde,
lantropiche. con uno sguardo che vede la Provvidenza,
Qui possiamo imparare “un altro sguardo il valore umano del proprio, il valore della
sulla vita e sulla persona umana”, perché sofferenza e del dolore.
sentiamo il “Diverso” dentro di noi e lo E in questa condizione egli impara dagli
portiamo agli ospiti nella misura in cui ve- ultimi un nuovo modo di considerare la
diamo in loro il Cristo e questa percezione persona umana anche nei suoi aspetti più
è più o meno profonda se nel nostro cuore dolorosi, come un dono prezioso di Dio, e
ci sono amore, ricchezza e anelito di servi- allora nel suo intimo avviene uno straordi-
zio verso gli ultimi. nario cambiamento, perché ha realizzato
Attraverso la proiezione di alcune icone che portare vita a chi è nella morte signifi-
(tra cui la più significativa è quella del ca portare amore, e nell‟amore ogni cosa
Beato Angelico) don Mo mette “in risalto trova il suo senso: la persona presa per
l‟opera di salvezza di questo Cristo che mano si apre verso la luce di Dio e vi trova
scende agli inferi, ne scardina le porte con speranza, consolazione e felicità di esiste-
la sua esplosiva potenza, ne fa uscire una re.
fiumana di uomini e, luminoso e glorioso,
...Un altro sguardo sulla vita
si erige vincitore della morte.
Il Cristo che scende agli inferi è il medesi- Prendi per mano la nostra vita, Signore
mo Cristo quotidiano nella nostra vita, nel- Gesù vincitore del nulla, del non senso e
la nostra condizione esistenziale di tene- della nostra morte, donaci occhi per vede-
bre, nell‟incapacità di amare e scorgere la re Te la tua divina bellezza che è amore
luce, perché la morte, già in vita proietta senza confini, la tua vita che è il nostro
la sua ombra fosca. La discesa quotidiana futuro senza fine, il tuo spirito beato che è
di Gesù, nel nostro vissuto (attraverso so- comunione di Dio e dell‟uomo e dopo che
prattutto l‟Eucarestia) ci fa comprendere abbiamo contemplato e conosciuto Te
come, per salvare l‟uomo, il Signore non eterna Bellezza e Spirito vivente donaci di
abbia risparmiato nulla: l‟uomo prostrato a n d a re ve r so i n o s tr i f r a t e ll i
dall‟angoscia e sollevato in alto (Dio che sepolti nel limite, nella solitudine, nel dolo-
tira sù Adamo) dal gesto di un Padre mi- re e portare con la vita ciò che abbiamo
sericordioso che si protende verso di lui, lo udito e veduto Te in noi, Dio della vita
attira a Sé, gli tende la mano, gli dà vita, senza misura.
speranza, nuovo vigore.
Ed ecco il profondo insegnamento che ne ...Un altro sguardo sulla vita
deriva: dove noi allunghiamo la mano sia-
Deo Gratias !
mo interpreti dello stesso gesto di Dio: più Ginetta

3
Benedizione ed inaugurazione
dei nuovi reparti

Il giorno 01 novembre, in occasione


della prima visita ufficiale al Cotto-
lengo di Biella di Padre Carmine Ari-
ce, nuovo superiore generale della
Società dei Sacerdoti cottolenghini e
Direttore Unico delle Opere portate
avanti dalla Piccola Casa della Divina
Provvidenza, sono stati benedetti ed
inaugurati i nuovi reparti R.S.A.
Dopo la celebrazione della Santa per garantire ai nuovi ospiti un reparto
Messa delle ore 10 ci si è recati pres- con caratteristiche di sicurezza particolari
so i nuovi locali e la direzione ha attraverso l‟installazione di porte control-
fornito ai presenti alcune informazio- late (secondo piano).
ni: “I nuovi reparti sono frutto della In conclusione, alla data odierna con la
ristrutturazione parziale di quattro ricezione della determina della Commis-
piccoli nuclei, situati nell‟ex padiglio- sione di Vigilanza, il Cottolengo di Biella
ne Uomini, che erano stati approntati può accogliere 120 persone anziane non
circa 30 anni fa. autosufficienti in regime di Residenza Sa-
I lavori si sono resi necessari perché nitaria Assistenziale e 29 persone anziane
negli ultimi anni gli standard norma- parzialmente non autosufficienti in regi-
tivi strutturali hanno subito modifi- me di Residenza Assistenziale.
che anche in relazione alla variazione Complessivamente avremo quindi 149
delle tipologia di utenza. posti letto”.
L‟intervento ha interessato soprattut- Al termine della presentazione il Padre
to la parte impiantistica, il rifacimen- Generale ha impartito la benedizione ai
to di tutti i servizi igienici delle ca- nuovi locali alla presenza di tutta la fa-
mere di degenza, la rimodulazione di miglia cottolenghina, dei laici, dipendenti
alcuni spazi di servizio. e volontari, di Biella.
I nuovi nuclei hanno mantenuto i no- Dopo la benedizione, tutti i presenti han-
mi dei precedenti che hanno accolto no potuto partecipare ad un momento
gli ospiti disabili gravi sino ad oggi conviviale, preparato dalle cucine generali
ovvero Santa Rosa e San Filippo. del Cottolengo di Biella, presso il Bar del-
Infatti sempre a causa delle normati- la zona ex maschile.
ve regionali i vecchi reparti Disabili
non avevano più caratteristiche ido-
nee ed inoltre i “nostri” disabili oltre
ai bisogni connessi alla propria disa-
Dona il tuo 5 per mille
bilità incominciavano a mostrare al- Associazione
cune necessità proprie dell‟utente “Volontari e Amici del Cottolengo”
anziano.
Per quanto sopra, i due nuclei per Codice Fiscale 90052930022
complessivi 40 posti letto di Residen- Per offerte detraibili dalla denuncia dei redditi
za Sanitaria Assistenziale per anziani
non autosufficienti, sono stati pro- Bonifico: Banca Sella sede centrale
gettati per andare incontro all‟esi- IBAN: IT 07 Q 03268 22300 053910783470
genza di vita degli ospiti già residenti
presso il Cottolengo (piano primo) e

4
UN SEGNO GRANDIOSO APPARVE NEL CIELO:
UNA DONNA VESTITA DI SOLE,
ERA INCINTA E GRIDAVA PER LE DOGLIE
E IL TRAVAGLIO DEL PARTO.
ESSA PARTORÌ UN FIGLIO MASCHIO,
DESTINATO A GOVERNARE TUTTE LE NAZIONI
CON SCETTRO DI FERRO. (Apocalisse 12, 1-3.5)

Carissimi tutti amici e fratelli della fami- alla mente in questo periodo, accanto
glia cottolenghina in quel di Biella, alla scena dolcissima e irrinunciabile di
mentre artisti e commercianti cercano Betlemme, perché… perché noi tutti,
ispirazioni creative per impreziosire ve- noi Sorelle del monastero e tutti voi,
trine o eventi natalizi, anche noi voglia- siamo la Chiesa nella storia, noi appar-
mo cercare insieme a voi, in questo mo- teniamo a quella Donna nel Cielo che
mento di condivisione fraterna in vista sta per partorire, anzi, noi SIAMO in
del Natale, una ispirazione che appaghi piccola parte quella Donna che partori-
il nostro cuore, assetato di conoscere e sce nel mondo Gesù, il Re dei re!
comprendere sempre più il senso delle Ma quando? Ma come? E‟ molto sem-
cose, del tempo, della vita. plice: ogni volta che vediamo Gesù nel
Come sempre è la Parola di Dio celebra- fratello, nella sorella, ogni volta che il
ta nelle nostre chiese ad ispirarci, ad ac- nostro sguardo sa andare al di là
cendere per noi una luce calda, capace dell‟apparenza esteriore, al di là del
di rischiararci e di stupirci in modo sem- tornaconto umano, ecco, allora che noi
pre nuovo, così che il buio e il freddo generiamo Cristo! La nostra attenzione
non possano prevalere sul nostro cam- all‟altro mediante lo sguardo, la pre-
minare. ghiera, la cura, la benevolenza, detto
Nell‟attingere alla Liturgia della Chiesa, in una parola, il rispetto del mistero
ci lasciamo ispirare dal titolo e dalla divino che lo inabita, aiuta a far emer-
missione cui è dedicato il nostro Mona- gere dalle profondità del suo spirito la
stero, Janua Coeli, la “Porta del Cielo”. luce divina, crea uno spazio sacro per
Sì, secondo il libro dell‟Apocalisse, nel quel Gesù Bambino che dimora in lui,
Cielo si aprì una Porta, da cui fu possibi- e così proprio attraverso il nostro pic-
le per il veggente del libro, vedere le co- colo apporto il Regno del Signore Gesù
se di Dio, ovvero gli eventi della storia si espande silenziosamente, umilmen-
umana secondo il piano di Dio. E appun- te, ma efficacemente ancora oggi.
to da questa Porta si vide apparire un Come potremmo sentire il freddo, il
segno grandioso: una Donna che parto- buio, la solitudine di questo inverno se
riva il Messia. ci rischiara la calda Luce della Chiesa e
Certamente questa donna partoriente è ci ricorda, ci invita ad essere madri di
la Vergine Maria, ma lì in quel momento Gesù?
non è la Vergine di Betlemme o dei no- Augurandoci di scaldarci sempre a
stri presepi; in questa scena la Vergine questa luce natalizia, e di brillare come
Maria raffigura e impersona la Chiesa stelle nel cielo, con affetto in Cristo, vi
tutta intera, la Madre Chiesa che nel auguriamo un Santo Natale e un Felice
tempo della storia partorisce il Signore Anno Nuovo,
Gesù, il Messia che deve venire nel Deo Gratias et Mariae
mondo ed esserne il Re.
E‟ una scena, cari amici e amiche, che ci le vostre sorelle e „madri‟ del Monaste-
riguarda molto da vicino, da richiamare ro Janua Coeli.

5
Lo specchio dell’amore Comunque partiamo memori della
bellissima esperienza di due anni pri-
ma; certo le premesse non erano le
Questa estate, sette ragazzi ed io ci migliori, viaggio in pulmino, capienza
siamo ritrovati catapultati in uno 9 posti: noi 8 più i bagagli e la chitar-
splendido mondo. ra (strumento immancabile), dotato
Questo mondo, è un mondo ai margi- di 4
ni, mondo molto spesso disprezzato, finestrini, uno rotto, l‟aria condiziona-
e sicuramente diverso rispetto a ta, l‟unica salvezza, era rotta. Niente
quello in cui siamo abituati a vivere; radio, solo 547km.
e infatti fino a tre anni fa io non sa- Anche questa volta come la prima
pevo neanche che una realtà così non è che partivamo con lo spirito
bella potesse esistere. giusto. Certo eravamo rimasti colpiti
Ma partiamo dall‟inizio; il mio gruppo da Torino, poi condividere un‟espe-
ed io, facciamo parte di una realtà rienza di fede è sempre una bella co-
parrocchiale molto lontana da quella sa, ma fateveli voi 547 km con 40° e
di Biella. poi ne riparliamo…
Innanzi tutto veniamo da Roma, anzi Sveglia alle 6, e arriviamo finalmente
non proprio da Roma, ma dalla peri- a B ie lla, pr ima impr e ssio ne :
feria, precisamente dalla parrocchia ”ammazza piccolino rispetto a Tori-
di Santa Melania Juniore, una piccola no”.
chiesa. Ma adesso comincia la parte bella,
Il nostro Parroco, Don Gianfranco, quella piena di entusiasmo che ti fa
aveva in mente per noi un progetto, dire, quasi quasi me li rifaccio sti 547
che prevedeva come tappa obbligata km l‟anno prossimo, anzi … sicura-
l‟anno di servizio, abbiamo iniziato mente ci torno, magari con il treno
con calma, servendo ogni tanto alla che è più comodo!
mensa della Caritas di Ostia, ma a La seconda impressione è sicuramen-
nostra insaputa non era finita li. te più bella della prima: Suor Carla,
Infatti l‟estate del nostro quinto liceo una suora giovane e piena di entusia-
ci siamo trovati a partire, alla volta smo. Dopo averci fatto rifocillare e
non di isole greche o mete super in averci mostrato quella che sarebbe
voga della movida estiva, bensì alla stata la nostra casa, Suor Carla ci
volta di Torino. trasmette il suo sorriso e il suo entu-
Niente viaggio “sfascio” ma una setti- siasmo parlandoci di questa realtà: Il
mana in ospedale. Cottolengo di Biella, il secondo più
Che dirvi, all‟inizio mica eravamo chi grande dopo la Casa Madre di Torino.
sa quanto entusiasti eh, vorrei vede- Programma della giornata: S. Messa
re a voi a 18 anni fare i salti di gioia, con le suore, colazione e poi tutti
perché vi portano a fare servizio in pronti per il Servizio nei diversi re-
un ospedale, che poi io mica l‟avevo parti.
capito che significava fare servizio. Si torna per mangiare, e alle 17, do-
Ma quella di Torino è un‟altra storia… po i vespri di nuovo a servizio.
Due anni dopo, si ricomincia, un‟altra Sveglia presto e si comincia: primo
proposta, altri 8 giorni a fare servizio giorno; scopro subito che non è che
in ospedale, questa volta non a Tori- sia proprio un lavoro, e che non sono
no ma a Biella. io ad aiutare gli altri, ma sono gli altri
Io poco ferrata in geografia… che aiutano me, anche perché non
Torino già non era tra le mete più avevo la minima idea di cosa dovessi
ambite, ma almeno sapevo dov‟era… fare.
Biella mai sentita nominare...

6
Gli ospiti di Santa Rosa sono stati i non ti sappiano dire nulla in realtà è
miei compagni di viaggio in questi gior- come se parlassero un'altra lingua,
ni; ci ho messo un po‟ per capire man ma comunicano sempre e dopo poco
mano di cosa avevano bisogno, ma capisci che comunicano anche in
una cosa l‟ho percepita subito: l‟amore maniera molto chiara; a quel punto
che mi trasmettevano era più forte di ho anche compreso che quella che
qualsiasi mancanza. non riusciva a comunicare ero io,
che la mancanza era la mia.
E che gli unici che potevano lenire a
questa mancanza erano proprio gli
ospiti, che senza neanche chiederlo
mi hanno insegnato a capirli.
Mi sono resa conto poi, che il Cotto-
lengo è come una città nella città; ci
sono i vari reparti, ma si conoscono
e si aiutano tutti vicendevolmente,
vivono tutti insieme una realtà co-
munitaria che li aiuta ad andare
avanti nelle difficoltà.
Spettacolare, un mondo dove la
gente non si “schifa” a vicenda, anzi
Ho capito la prima cosa, che l‟amore si aiuta e fa del talento di ognuno un
non ha freni o barriere, che si percepi- tesoro di tutti.
sce, e che la capacità di amare è insita Ma la famiglia del Cottolengo non
nell‟uomo. finisce con gli ospiti, ci sono gli in-
Ho capito che per donare qualcosa, do- fermieri, gli O.S.S. e poi ci sono le
vevo prima imparare questo amore… suore, uno schieramento di suore,
questa cosa mi ha sconvolto, pensavo sempre sorridenti, vestite di bianco,
che io sarei stata una aiuto per loro, e che si occupano di tutto.
che loro avrebbero giovato della mia All‟interno di questa città c‟è anche il
presenza. monastero di clausura, con alcune
Giro 5 minuti avevo capito che era tut- suore che hanno deciso di intrapren-
to il contrario; innanzitutto, mi sono dere questa vita.
trovata faccia a faccia con l‟umiltà, fon- Inutile dirvi quanto questi otto giorni
damentale ma difficile; soprattutto per mi abbiano fatto capire moltissime
me. cose, quanto ho cambiato completa-
Ho capito che la preghiera era la priori- mente il mio punto di vista sui i miei
tà, e che senza quell‟aiuto non ce l‟a- bisogni, e su quanto adesso reputo
vrei mica fatta, ed ho cambiato tutte le necessaria l‟umiltà.
mie aspettative. Però tutte le sensazioni, le emozioni
Ed è cambiato qualcosa anche dentro che ho provato in quegli otto giorni,
di me. ma che ancora mi porto dietro nella
Mi sono concentrata sull‟empatia, ho mia vita, non possono essere scritte
cercato un modo di comunicazione, e su un foglio, sarebbe riduttivo, e co-
man mano mi sentivo sempre più vici- munque io non ci riesco.
na agli ospiti, sempre più in famiglia, La cosa che veramente vi voglio in-
riuscivo a cogliere con uno sguardo un vitare a fare è scoprire voi stessi
bisogno o con un gemito una chiamata. questa bellezza, e questo amore,
Ho scoperto che anche se superficial- che è specchio dell‟amore di Dio.
mente sembra che non ti vogliano o Eugenia I.- ROMA.

7
Poesia scritta da Marcella Raboni, SANTUARIO DI GRAGLIA:
una persona coinvolta pesantemen- POCO CONOSCIUTO, MOLTO BELLO.
te nella sofferenza fisica.

“A che ti serve la strada


se non t’accorgi
di chi ti cammina accanto?

A che ti serve il sole


se non sai
apprezzare la luce?
Il 5 ottobre un allegro gruppo di 50 per-
A che ti serve la gioia sone (Suore, ospiti e volontari) è partito
per il Santuario di Graglia.
se non vuoi dividerla con altri?
Arrivati a destinazione siamo rimasti in-
cantati dalla bellezza del paesaggio: un
A che ti serve il coraggio panorama spettacolare dalle montagne
se non vuoi alla pianura con cielo azzurrissimo e so-
stringere i denti per lottare? le caldo.
In Chiesa, dopo una breve presentazio-
ne della storia del Santuario e del culto
A che ti serve il sorriso
mariano da parte del Rettore, abbiamo
se non vuoi recitato il Rosario guidati da suor Marile-
usarlo per cancellare il pianto? na.
Poi ci siamo ben sistemati al ristorante
A che ti serve la vita per un pranzo di specialità piemontesi
se non sai con la tipica polenta concia.
Allegria, buon umore e serenità, insieme
capire quanto valga?
alla bellezza del posto, hanno contribui-
to alla piena riuscita di questa giornata
E a che serve l’amore speciale.
se vuoi soltanto riceverne?
Anna Maria

Mostra mercatino 1, 2 e 3 dicembre 2017


Anche quest‟anno la preparazione al Natale è stata ar-
ricchita dal tradizionale evento della “mostra mercati-
no” dei manufatti confezionati dagli ospiti.
La maestria con cui è allestito l‟ambiente esalta e valo-
rizza l‟impegno, la creatività e il risultato raggiunto du-
rante le ore di laboratorio, chi con in mano un pennello,
chi ago e filo, chi colorati fili di lana.
Certamente il valore degli oggetti esposti va ben oltre
quello che vediamo: nascondono infatti una varietà di
gesti, di sguardi, di traguardi raggiunti e superati; tra-
spare la delicatezza dell‟amicizia, la luce del sorriso, il
valore dell‟essenziale che è invisibile agli occhi, ma non
al cuore! Non rimane che fare i complimenti a tutti…
siete bravissimi!

8
Natale a TEATRO Panathlon: ancora insieme
L‟appuntamento na- Con il mese di novembre è
talizio con il teatro è ricominciato l‟incontro men-
una tradizione con- sile con gli amici del Pana-
solidata al Cottolen- thlon, un'associazione cultu-
go di Biella! È un rale in campo sportivo attenta alle esi-
momento di famiglia, genze delle persone con disabilità.
preparato ed atteso, L‟incontro si svolge nel salone poliva-
in cui tutti siamo lente della Piccola Casa della Divina
protagonisti: sul pal- Provvidenza di Biella e coinvolge varie
co, dietro al palco, e associazioni presenti sul territorio:
anche in platea con Sportivamente, Anfass Biella, Anfass
calorosi applausi, Salussola, Domus Letitiae, Dopo di noi,
preziosi e indispen- Giovanni XXIII, Cottolengo.
sabili. lo scorso anno l‟evento si è ripetuto da
L‟esperienza del teatro non è solo il pia- novembre a giugno, l‟ultimo mercoledì
cere di realizzare uno spettacolo, ma of- del mese, coinvolgendo in media una
fre a tutti i partecipanti un‟occasione quarantina di ospiti disabili ogni volta.
straordinaria per educarsi ad un‟autenti- Inoltre sono sempre intervenuti i vo-
ca vita emotiva, riscoprendo e valoriz- lontari della Croce Rossa, ed in alcune
zando l‟indole propria di ciascuno. Con occasioni l‟associazione Naso in tasca.
l‟attività teatrale, credendo incondiziona- L‟attività svolta durante il primo anno
tamente nelle potenzialità di ogni indivi- ha avuto come obiettivo principale la
duo, cresciamo nella presa di coscienza conoscenza e l‟integrazione del gruppo,
della nostra individualità e nella riscoper- lasciando spazio a due momenti di fe-
ta del bisogno di esprimerci, anche e so- sta per Natale e Carnevale, oltre ad al-
prattutto con linguaggi non verbali; ci cune pro-
alleniamo ad affrontare con maggior si- ve di abi-
curezza il reale, a migliorare capacità di lità spor-
integrazione e socializzazione. t i v o /
“Oro incenso e…”, “Natale non di solo pa- motoria in
ne”, “Angelus…quo vadis?, sono i titoli cui cia-
degli spettacoli degli ultimi anni, in cui scuno ha
sia raccontando il Natale tradizionale, sia potuto cimentarsi sempre divertendosi.
attraversando eventi e notizie di attuali- Sempre graditissimo il momento finale
tà, abbiamo cercato di guardare al mi- della merenda, in cui, anche senza ga-
stero dell‟Incarnazione, offrendo un mes- ra, siamo tutti allenatissimi “golosi”,
saggio sempre nuovo nella rappresenta- per il dolce e per il salato!
zione, ma eterno nella sostanza: l‟amore Per questi riusciti e partecipati pome-
di Dio che si fa Bambino per ciascuno di riggi insieme, tra sport, gioco e amici-
noi! zia, ringraziamo Raffaella Merlo Bilotti,
Ormai nell‟imminenza del prossimo spet- Ezio Dionisi, Luigi Marino, Franco Bessi
tacolo non resta che invitarvi tutti in sa- dell‟associazione Panathon, “io volon-
lone! tario sportivo” per Panathlon e il Cotto-
Noi vi aspettiamo: emozionati, forse non lengo di Biella che mette a disposizione
perfetti, con il desiderio di farvi gustare gli spazi.
gioia, amicizia, risate, allegria…e un piz- Sicuramente gli incontri già program-
zico di improvvisazione! mati per il nuovo anno ci offriranno
nuove occasioni per divertirci, impara-
La compagnia teatrale del Cottolengo di Biella
re, crescere insieme.

9
VECCHIO NATALE Il Natale descritto da Charles Dickens

Vola un passerotto, Ho sempre pensato al Natale come ad un bel


momento.
sull'albero del melo
e scende la neve, Un momento gentile, caritatevole, piacevole
e dedicato al perdono.
lassù dal cielo.
L'unico momento che conosco, nel lungo an-
Dalla chiesa vicino, no,
suona la campana in cui gli uomini e le donne sembrano aprire
è bianco il paesino, consensualmente e liberamente i loro cuori
solitamente chiusi.
e soffia il vento di tramontana.

Avanzo Marino ( Charles Dickens)

A
chi
ama
dormire
ma si sveglia
sempre di buon
umore, a chi saluta
ancora con un bacio, a
chi lavora molto e si diverte di
più, a chi va in fretta in auto ma
non suona ai semafori, a chi arriva
in ritardo ma non cerca scuse, a chi spegne
la televisione per fare due chiacchere, a chi è
felice il doppio quando fa a metà, a chi si alza presto
per aiutare un amico, a chi ha l’entusiasmo di un bambino
e usa pensieri da uomo, a chi vede nero solo quando è buio
a chi non aspetta Natale
per essere
migliore.

BUON NATALE
10
Ricetta di cucina
“ALBERO DI NATALE”
Angolo
ALBERO DI NATALE del buonumore
Ingredienti:
2 rotoli di pasta sfoglia rettangolari
200 gr. prosciutto cotto
2 tuorli d’uovo +1 cucchiaino di lat-
te per pennellare. Un tizio è fermo alla sta-
zione in attesa del treno
Preparazione:
per Torino.
Stendete un foglio di pasta sfoglia,
adagiatevi sopra il prosciutto e ri-
coprite con l‟altro foglio di pasta Non sapendo cosa fare per
sfoglia. ingannare il tempo sale su
A questo punto con un coltello affi-
una bilancia parlante e in-
lato sagomate l‟albero con dei tagli
netti, partendo dalla cima fino alla serisce una moneta.
fondo, intagliando i lati e poi in
basso dove ricavare la base. "sei alto un metro e ottan-
Realizzate poi i rami incidendo delle
ta, pesi 90 kg e stai aspet-
strisce laterali avendo cura di la-
sciare integra la parte centrale. tando il treno per Torino".
Attorcigliate ogni ramo con movi-
menti netti e poi pennellate la su- "come farà a saperlo?".
perfice con tuorlo e latte.
Da ultimo cuocete il vostro albero Inserisce un altra moneta
in forno a 200° per circa 35 minuti.
Laura e la bilancia ripete:

“sei alto un metro e ottan-


ta, pesi 90 kg e stai aspet-
tando il treno per Torino”.

Finite le monete, va al
cambiamonete, ritorna e
riprova con la bilancia:

“sei alto un metro e ottan-


ta, pesi 90 kg e a forza di
inserire monete e ascoltar-
mi hai perso il treno per
Torino”.

11
Caro Gesù' Bambino,
I nostri incontri
Quest’anno non sono stata buona co-
me promesso ma ti domando lo stes- Il 12/11 la S. Messa celebrata da don
so un dono speciale. Elio Mo in ricordo di don Giuseppe e dei
volontari e amici defunti con la partecipa-
Per questo Natale: zione della corale di Valdengo.
fa che l’Avvento non sia l’attesa per Il 29/11 incontro di preghiera condot-
l’ultimo modello di I-Phone to da don Aldo Sarotto
fa che resistiamo alla tentazione di Il 14/12 incontro con don Elio Mo in
comprare ai nostri bimbi giocattoli co- preparazione al Natale alle ore 14,30 pres-
stosi con i quali giocheranno solo per so la cappella vicino ai laboratori
la durata di cinque minuti dall’apertu-
ra del pacco Il 16/12 presso l'Hotel Agorà alle ore
12.30 il pranzo per scambiarci gli auguri
fa che nelle scuole non vengano proi-
biti i presepi, da ingenui insegnanti
Don Aldo, don Tranquillo e don Fribin
che in nome dell’integrazione tolgono
e non aggiungono conoscenze delle nei giorni 18, 19 e 20 dicembre
nostre tradizioni e del nostro credere dalle ore 8,30 alle ore 10,00 e
a bimbi di altri paesi dalle ore 17,30 alle ore 18,15
risparmiaci babbi natali illuminati ap- saranno in chiesa a disposizione
pesi ai nostri balconi e costosissime per le S. Confessioni.
luminarie accese già da novembre al-
la faccia della crisi e del risparmio
energetico
in mezzo a tanti alberi di Natale di La famiglia cottolenghina e i
tutti i colori e di tutte le fogge sempre rappresentanti dell’Associazione
più ricchi di ornamenti aiutaci a riflet-
tere sul “TUO ALBERO NUDO” dando “Volontari e Amici del Cottolengo”
un senso a questo Natale.

Grazie
Angela
augurano a tutti

LA CONSOLA’
BUON NATALE
Di Nino Costa E
Ò Protetris dla nòstra antica rassa
FELICE ANNO NUOVO
cudissne Ti, fin che la mòrt an pija:

come l‟acqua d‟un fium la vita a pas-


sa,

ma ti, Madòna, it reste ...

Ave Maria.

12

Potrebbero piacerti anche