Sei sulla pagina 1di 16

IL PONTE mensile della Parrocchia di S.

Antonio Abate in San Domenico Siena

GIORNALE PARROCCHIALE

il Ponte

Sempre aggiornato e ricco di notizie consultabile anche online al sito www.basilicacateriniana.com

Sar come incontrarti / per le strade di Galilea / e sentire il battito di luce / delle tue pupille divine / riscaldare il mio volto. Sar la tua mano / a prendere la mia / con un gesto damore / ignoto alla mia carne. Donata Doni
1

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

il Ponte
Leditoriale del Parroco
HABEMUS PAPAM
Il 13 marzo, stato eletto il nuovo Vescovo di Roma che presiede nella carit, nella persona di Jorge Mario Bergoglio, prendendo il nome di Francesco. Nome disarmato e disarmante, perch dire Francesco, significa: povert, fratellanza, semplicit, letizia. Dire Francesco, vuol dire testimoniare con la vita il Vangelo di Ges Cristo, fino a portare impressi nella propria carne i segni della passione. Cari Parrocchiani, lo Spirito Santo che lo ha donato alla Chiesa, lo Spirito Santo che ce lo ha donato! Durante la visita alle famiglie della parrocchia, per la tradizionale benedizione pasquale, non c stata persona che abbia detto, questo Papa non ci piace. Questo Papa piaciuto tanto e fin da subito. Pertanto cari parrocchiani, non possiamo non fare nostre le parole di S. Caterina: Esaudisci ancora noi che preghiamo per il tuo Vicario, il Papa, custode di questa tua cattedra. Fa che sia il successore a te gradito dellumile vecchio Pietro, che gli indichi i rimedi necessari alla tua Chiesa. ( Or. VI ) Con la sua prima omelia, si pu dire che ha tracciato il suo programma: CAMMINARE - EDIFICARE CONFESSARE Cristo crocifisso, altrimenti dice il Santo Padre, non siamo suoi veri discepoli. Papa Benedetto XVI ha detto: Il mondo ha bisogno di Dio, non di un qualsiasi dio, ma del Dio di Ges Cristo, del Dio che si fatto carne e sangue, che ci ha amati fino a morire per noi, che risorto e ha creato in se stesso uno spazio per luomo. Ora , la luce della Santa Resurrezione di Cristo ha illuminato ulteriormente la nostra vita di fede, a tutti indistintamente affidato il compito di camminare edificare confessare . A Papa Francesco il compito di presentare al mondo la Chiesa, sposa di Cristo, comunit di redenti, di salvati, e presentarla come direbbe SantAgostino in modo che : pateat, placeat, moveat, cio: splenda, piaccia e attiri. Tutti benedico di cuore con affetto P. Alfredo Parroco

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

PAPA FRANCESCO !!!

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

IL FINE E I FRUTTI DELLA SANTA MESSA

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

FIAT LUX
Inverno di lavori nella Basilica di San Domenico. Molti si saranno accorti del via vai di operai allinterno della Basilica e della Cripta. Questinverno, oltre ai lavori del tetto della Sagrestia (di cui IL PONTE si gi occupato). La Comunit dei Padri domenicani ha deciso un intervento di ecologia estrema. Sono state infatti sostituite oltre 90 lampade alogene con altrettante lampade a led. Le lampade di nuova tecnologia permettono un risparmio fino al 90%, pensate che nella cripta ogni vecchio faretto aveva un assorbimento di 300 watt, quelli che sono stati posizionati hanno un assorbimento di 30 watt e hanno una luce pi forte, inoltre stato scelto un colore di luce molto simile a quella solare, questo permette un riposo degli occhi per leggere e rende i colori delle opere darte reali. Questi fari infatti sono utilizzati nei maggiori musei Europei uno fra tutti il LOUVRE. In Basilica questi fari permetteranno un notevole risparmio energetico e potremo offrire ai parrocchiani e pellegrini una maggiore fruibilit delle opere darte che prima per ovvi motivi rimanevano in ombra. Lunico problema effettivo che per ora questa tecnologia costa molto, va sottolineato che lintervento stato tutto a carico dei frati domenicani, quindi vi esorto da queste pagine di aiutarli come riterrete necessario ad affrontare questintervento di cui tutti beneficiamo. Un altro intervento importante stata la lucidatura e lintervento antitarlo di tutti gli arredi di legno della Basilica. Intervento che ha ridato vita al coro dellabside e alla bellissima Sacrestia, molto spesso dimenticata da chi visita la nostra Chiesa. C da sottolineare che in questi anni i Padri Domenicani hanno avuto una notevole attenzione per quanto riguarda la manutenzione della Basilica e della Cripta e ha dispetto della crisi economica che colpisce tutti hanno cercato con laiuto dello Spirito Santo di non lasciare decadere limmenso patrimonio culturale e spirituale che i nostri avi ci hanno tramandato. Federico Muzzi

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

INCONTRO DI CATECHESI A SAN DOMENICO


Nellambito dellAnno della Fede, domenica 10 marzo, padre Alfredo Scarciglia O.P. ha fatto una spiegazione del Credo, la professione di fede che recitiamo ogni domenica alla messa dopo lomelia del sacerdote. Padre Alfredo ha tracciato una breve storia del Credo in terra di Siena, sottolineando come nella nostra citt ci sia stata, in passato, una grande attenzione da parte dei suoi governanti, tanto che questi commissionavano opere darte che avevano lo scopo di apprendere il Credo attraverso le immagini, il cosiddetto Vangelo dei poveri, affinch anche coloro che non sapevano leggere, potessero apprendere gli episodi raccontati nelle Sacre scritture. Nella sacrestia del Duomo, Benedetto di Bindo (1412), dipingeva le tavolette con gli articoli del Credo, come anche la cappella del Palazzo pubblico ospita le illustrazioni del Credo opera di Niccol dei Cori, realizzato tra il 1414 e il 1418. Il Credo raffigurato nel Santa Maria della Scala, si trova nella Sacrestia vecchia ed opera del Vecchietta, come quello della chiesa di S. Giovanni. Durante lincontro, padre Alfredo ha illustrato i vari capitoli del Credo, spiegando come anche la preghiera del Credo, sia cambiata nel corso dei secoli; tra la spiegazione dei vari capitoli, padre Alfredo ha inserito brani tratti dalle Orazioni e dal Dialogo di Santa Caterina da Siena. Alla fine dellincontro stato distribuito un opuscolo con la spiegazione del Credo, dal titolo: Breve commento al Credo niceno-costantinopolitano, dove in copertina raffigurato un particolare de Il martirio di San Pietro da Verona di Arcangelo Salimbeni, conservato nella basilica di San Domenico di Siena. Franca Piccini

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Il 28 febbraio, questo enorme Ragno entrato in Basilica sotto lattenta vigilanza della soprintendenza ai monumenti per fare un sopralluogo alle capriate per poi decidere un intervento per il risanamento del tetto.

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

LA SPIRITUALITA FRANCESCANA DI DON TONINO BELLO


Il 1 Gennaio del 1962, nella chiesetta del Convento dei Cappuccini in Alessano, Don Tonino Bello, insieme a Don Domenico De Giorni, emetteva la professione al TerzOrdine Francescano,nelle mani del Padre Nazareno da Montescaglioso, Guardiano dei Frati (Cfr. Registro della Fraternit OFS di Alessano). Noi Frati Novizi col Padre Maestro Giulio da Barletta, eravamo tutti presenti al Sacro Rito, svolgendo il servizio del Canto, accompagnati allorgano da Fra Francesco da Trinitapoli. Il movente a tale professione, lo si deve al Padre Clemente da Triggiano, Commissario Provinciale dellOFS che sollecit liscrizione al TerzOrdine anche ai Sacerdoti secolari, sullesempio del Beato papa Giovanni XXIII, allepoca felicemente regnante anchegli Terziario Francescano da giovane Sacerdote, nella Fraternit di Bergamo. I valori inculcati da questa spiritualit, trovarono terreno fertile nellanimo di Don Tonino, innanzitutto per il contesto familiare ed in particolare della Sua mamma Maria Imperato Terziaria Francescana. Nella Sua infanzia e giovinezza, Don Tonino ha vissuto gli anni della guerra e del dopo guerra, durante i quali perse Suo pap Tommaso e due fratelli. In Alessano si viveva una dignitosa povert ed il triste fenomeno dellemigrazione di massa verso il Nord Italia e la Svizzera, per la mancanza di lavoro. Si pu leggere il clima religioso con la famosa espressione che campeggia sul frontespizio del Sacrario di Redipuglia: In Tempi di Guerra Gli Uomini Sono Piu Vicini Tra Loro e Piu Vicini A DIO. In Tempo di Pace Sono Lontani Tra Di Loro E Lontani Da Dio. Don Tonino ha sperimentato questa vicinanza degli uomini tra loro e con Dio, con atteggiamenti concreti di solidariet e attenzione premurosa alle fascie pi deboli della societ, coltivando il pensiero di una povert non solo materiale ma anche culturale! Con il facile ripiegamento alla rassegnazione sullantico adagio talentino: Signore Provvedi ai Provveduti, Che gli Sprovveduti Sono Abituati. Vera sentinella del mattino sin da allora indicava il sorgere di un nuovo giorno, senza indulgere alla tristezza e alla noia che portava gli uomini allinedia e allo starsene tutto il giorno oziosi seduti alle panchine di Piazza Assunzione (oggi Piazza Don Tonino Bello), ad attendere inutilmente che succedesse qual cosa o passasse qualcuno! Da Seminarista e da giovane Sacerdote, quando veniva in famiglia amava frequentare il Convento dei Cappuccini di Alessano, per la Sacramentale Confessione, ed era affascinato dal raccoglimento che si respirava in quellambiente. Di pi lo impressionava la figura ieratica di quei Frati che sembravano usciti da qualche affresco di giottesca memoria. Accostava in particolare il Padre Lorenzo da Valenzano, e il Padre Terenzio da Campi Salentina: il primo Suo Confessore abituale austero, ma nobile; il secondo Missionario in Mozambico che aveva la parete della Sua cella, ornata di una grande mappa geografica con le presenze dei Cappuccini in ogni Nazione del Mondo. Don Tonino si incantava a contemplare questa immensa carta geografica e sognava ad occhi aperti di raggiungere gli estremi confini della Terra, per annunciare il Vangelo alla maniera degli Apostoli. Non stato chiamato a questa missione in prima linea, ma quale educatore del Seminario di Ugento, lavorava nelle retrovie per preparare i futuri apostoli. I pochi chilometri che separavano Ugento da Alessano erano da Lui abitualmente percorsi in bicicletta da autentico sportivo quale egli era, oppure della classica 500 che portava nel sedile posteriore libri e riviste, quasi biblioteca ambulante dalla quale attingeva per distribuire e regalare specie agli studenti. Era un profondo conoscitore delle Fonti Francescane che leggeva e citava spesso nei Suoi interventi. Dal Capitolo XVI della Regola non bollata del 1221, si pu benissimo delineare lidentikit di Don Tonino Francescano. Si tratta dei Frati che vanno in missione tra gli infedeli. San Francesco indica tre modalit per annunciare il Vangelo. 1) il primo essere cortesi e garbati con tutti: la cortesia il garbo di Don Tonino, sono un ricordo nostalgico di quanti hanno avuto il piacere di conoscerLo e frequentarLo; era un gentiluomo senza affettazione e smania di apparire, gli era quasi connaturale mostrarsi a tutti senza distinzione con semplicit e simpatia. 2) il secondo dire qualche parola che consola, conforta e riconcilia: Don Tonino aveva la grazia singolare della parola detta e scritta, al punto che quanti non lhanno conosciuto di persona tramite i suoi scritti, possono benissimo mettersi in sintonia con Lui, avendo la piacevole sorpresa di notare le Sue intenzioni come risposta ai problemi di oggi, dettate da uno che ha precorso i tempi, con un carisma profetico che non ha eguali.

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena 3) il terzo Se il Signore Te Ne D La Grazia, Esponi la Vita Per il Vangelo: la esplicita chiamata al martirio che ha segnato la prima ora del francescanesimo. Ancora vivente il poverello di Assisi nel 1221, cinque Frati erano andati in Marocco per annunciare il Vangelo ai Maomettani. Tornarono non molto tempo dopo in Terra di Portogallo in bare di morte sostando nel Monastero Agostiniano di Coimbra, ove era il Monaco Fernando, passato per questa eroica testimonianza ai francescani col nome di Frate Antonio da Lisbona (pi conosciuto come SantAntonio di Padova!). Lanzia missionaria di Don Tonino non gli consentiva alcuna sosta o remora di impegno non solo apostolico, il Suo insegnamento scolastico e gli incontri di catechesi, erano segnati da unadagio proverbiale da Lui coniato:Pati Humana, et Pati Divina che traspariva dal Suo dire appassionato e dal Suo fare disinteressato con la volont esplicita di non risparmiarsi per il Regno di Dio. San Francesco informato del martirio dei cinque Frati in Marocco, ebbe ad esclamare: finalmente posso dire di avere cinque veri Frati Minori, perch non a parole ma con i fatti e la vita hanno dimostrato di seguire il Vangelo di Ges Cristo. Appartenere a Francesco dAssisi non garantito dallindossare tonaca, corda e sandali (!), ma da un animo limpido e da un cuore abitato da Dio. Don Tonino aveva seguito il Vescovo di Ugento Santa Maria di Leuca Mons. Giuseppe Ruotolo, al Concilio Vaticano II, ed era stato molto colpito dagli interventi e dalla testimonianza dei Vescovi dellAmerica Latina. Durante lassise conciliare nella Basilica di San Pietro, aveva segnato la nota pi alta del rinnovamento della Chiesa. Al riguardo Egli cur un Diario del Concilio che Noi Frati leggevamo alla mensa del refettorio. Torn convertito dal Concilio, cio cambiato nellintimo per uno stile di vita pi coerente e convincente. Da notare che lEpiscopato dellAmerica Latina era costituito per la maggioranza da vescovi Francescani che avevano dato un grande impulso alle Comunit di base e al Vangelo vissuto nelle Favelas del Brasile e tra i Campesinos delle Ande. Queste testimonianze misero le ali non solo ai piedi ma alla mente e al cuore di Don Tonino, perch il Vangelo che era vivo tra i poveri pi poveri, fosse altrettanto vivo da Noi. Don Tonino, riviveva la Sua infanzia e giovinezza ascoltando questi Testimoni credibili, ma anche Maestri di Fede e non si lasciava sedurre da confort e opportunit che non gli mancavano, rimanendo con lanimo dei Poveri di Jahve e del Poverello di Assisi per sentirsi libero da tutto e da tutti, ma non estraneo ai problemi della gente che incontrava, avendo le antenne del cuore ben orientate a scorgere come Francesco nei Lebbrosi del Nostro Tempo. Nel 50 anno della Sua professione a Terziario Francescano (1962 2012), nel mese di gennaio si celebrato nellAuditorium a Lui intitolato presso la Chiesa Madre di Alessano, un Convegno con la partecipazione dei Responsabili dellOFS di Puglia ed intervento del Padre Francesco Neri, autore del libro La Gente i Poveri e Ges Cristo che ha per oggetto il francesc anesimo di Don Tonino. In seguito si data la proiezione di un video ripreso dalla videoteca meticolosamente curata dal Fratello Dott. Marcello Bello. Ad agosto per la festa del Perdono di Assisi si tenuta una celebrazione sulla tomba di Don Tonino, con la partecipazione del Padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, ed il Vescovo Vito Angioli di Ugento Santa Maria di Leuca. I Francescani erano presenti con il Provinciale del Salento Padre Tommaso Leopizzi, la Ministra Regionale del?OFS di Puglia Prof.ssa Maria Ranieri e diverse Fraternit don Frati Assistenti. Otranto Jazz Festival, per loccasione ha scelto Don Tonino Bello come Uomo dellanno 2012, tenendo nello Stadio Comunale di Alessano un Concerto della Cantante Israeliana Noa e del Cantante Palestinese Nabil Salame dei Radiodervish. Tema del Concerto era La Convivialit delle Differenze espressione cara a Don Tonino. Impegno concreto per il dopo e la costruzione di un Centro per la Pace a Gerusalemme terra martoriata per la difficile convivenza tra Arabi ed Ebrei. In chiusura non vorrei smentire una AMMONIZIONE del Padre San Francesco che esorta : I Servi del Signore LHanno Seguito nelle Tribolazione E Persecuzioni, Nelle Fatiche E Altre Simili Cose, Ricevendone In Cambio Dal Signore La Vita Eterna. Perci E Grande Vergogna Per Noi, Che Essi Abbiano Compiuto Queste Opere E Noi Vogliamo Ricavarne Gloria E Onore con Il Semplice RaccontarLe (AMMONIZIONE 6^). Fra Roberto Francavilla

Venti anni fa con questa frase il 20 aprile 1993 moriva Mons. Tonino Bello: Amate Ges Cristo e la gente, i poveri in modo particolare, tutto il resto non conta 9

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

10

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

24 Marzo 2013 Domenica delle Palme

11

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

DON FRANCISCO, IL SIGNORE DELLA PORTA ACCANTO il 21 di marzo, primo giorno di primavera, padre Alfredo, parroco poeta, ha chiesto a me argentina di scrivere un pensiero sul nuovo Papa Francesco! Tante sono le sensazioni che ho provato dal momento in cui quel signore della porta accanto, un mio concittadino, Jorge Mario Bergoglio, apparso al balcone il 13 marzo presentandosi come semplice vescovo di Roma col nome di FRANCESCO! Sono corsa subito nel terrazzo ed ho messo emozionata la bandiera argentina, bianca e celeste, col sole nel mezzo, guardandola fiammeggiare come se tentasse di unire i suoi colori a quelli dei cieli e delle nubi, per annunciare a tutti che dalla fine del mondo arrivato il nuovo Papa! Io sono nata a Misiones, che dal 1534 stata terra dei Gesuiti, una delle province pi belle del Nord-Est argentino, vicino alle imponenti e maestose cascate dellIguaz (acque grandi), che molti hanno visto nel famoso film Mission. Terra rossa - come quella intorno a Siena - con bellissima vegetazione rigogliosa, caratteristica del tropico del Capricorno. Cieli meravigliosi, con costellazione visibili soltanto in queto emisfero Sud; cieli solcati dalla Via Lattea, splendido alveo e sentiero luminoso! Proprio in queste latitudini fior nel 700 lopera delle Riduzioni, o Missioni Gesuitiche che ha lasciato un inestimabile patrimonio socio-culturale, architettonico e artistico educando e formando glindigeni, in particolar nellambito musicale, luthieristico e dei ricami. Larpa, che come tanti altri strumenti per orchestra, li costruivano gli artigiani guarany (indios della zona), fino alloggi strumento simbolo della regione di Misiones. Il andut, un ricamo molto famoso degli indios, lo stesso della Bruxelles del tempo. Strumenti, composizioni musicali, architettura, artigianato, ecc. rispecchiano i canoni estetici e compositivi dellEuropa settecentesca portata dai Gesuiti, custodi del creato, regalata alla cultura indigena. Un pontefice che arriva da Buenos Aires, splendida citt europea nellAmerica del Sud, piena di energia e di sole, crogiuolo di razze, rispettosa di tutte le professioni di fede, sono sicura che avr la capacit di costruire quel ponte tanto utile tra fedi e culture, proprio nellera dellemigrazione mondiale. In Argentina il migrante visto da sempre come una positiva espressione umana della globalizzazione, perch porta sapere, conoscenze, culture e percezioni dimmenso valore mondiale. Ma noi argentini, con un piede in Argentina e laltro in Europa, abbiamo anche un sogno: quello di tornare nelle terre dei nostri avi! E papa Francesco, con quel suo cuore che non invecchia mai, sta certamente concretizzando questaspirazione che ci unisce, quella di essere tornato in Italia, un po pi vicino alle sue terre del Piemonte! Questo sogno un motore che impulsa i nostri studi, e si realizza di norma alla termine delluniversit. Lo studente argentino lavora e risparmia potendo fare gli studi terziari con turni mattutini, pomeridiani e notturni - per realizzare giusto questo viaggio post laurea! 12

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Il sentire di tanti argentini in piazza San Pietro: -S, lo conosco! - Ho parlato con lui spesso! Lho visto in strada!! - Lo vedo sempre! - Mi sono confessato da lui diverse volte! , descrive con voce un Papa parroco che va a fare la spesa da solo, e anche da solo a sera si fa il brodino! Spero che quel saggio insegnamento della nonna italo-argentina: il sudario non ha tasche! possa svegliare davvero le coscienze pietrificate di questi ultimi anni! Guardando quelle scarpe che hanno camminato tanto tra i poveri, vederlo prendere in braccio bambini, anziani e malati, si percepisce una genuina propulsione al rinnovamento nella Chiesa e nella societ mondiale, ridando speranza alla mia Argentina cos fragile ultimamente, alla mia Italia, e forse anche al nostro pianeta! Questuomo cos semplice, perch prima di tutto persona, poi Vescovo, e soltanto dopo Papa, in possesso di unEMPATIA, di un Non Verbale prodigioso! E capace di farsi capire da tutti perch solo un Non Verbale che parte dalle emozioni e dei sentimenti pi intimi e pi puri pu attivare i sentimenti e le emozioni pi autentiche! In un attimo ha messo in silenzio unimmensa piazza popolata di fedeli chiedendo che pregassero per lui! Sa usare le parole, indifferentemente da maestro e da mamma che parla ai figli, con una naturalezza che riesce a sintetizzare anche significanti assai complessi, ricamandoci sopra significati molto semplici. Il pessimismo, la depressione e la malinconia le considera opera del diavolo! Le sue parole indicano la direzione della sua missione: camminare, confessare, edificare, pregare con umilt e fratellanza, con bont e servizio, senza avere paura della tenerezza! La vanit del potere un peccato per la Chiesa. Occorre passare da una chiesa regolatrice della fede ad una chiesa che facilita e trasmette la fede. Parole sante per ecclesiastici e laici! Con molta umilt, misericordia e pazienza raccomanda ai giovani: - Non siate mai tristi! - Non lasciatevi rubare la speranza! Come annotazione, aggiungo che nei paesi di cultura ispanica la parola don significa seor. seor Carlos (signore Carlo), seor Jos (signore Giuseppe). In Argentina si usa cos, come in diverse zone meridionali dellItalia. Ecco perch il titolo: don Francisco, il signore della porta accanto Mnika von Zeschau Marchetti

13

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

Anna Karenina
GENERE: Drammatico REGIA: Joe Wright

Quando la sostanza quella che , un dato oramai storico e culturale prima ancora che narrativo, quel che rimane (da fare) lavorare sulla forma. E in un cinema dove la fatica di produrre non tanto un pensiero, quanto un terreno drammaturgico nuovo, o perlomeno nel quale nuove possano essere figure e dinamiche, appare insormontabile, la forma diventata il tutto. Sostanza compresa. il pop, bellezza, verrebbe da dire. E in effetti, nel caso dell Anna Karenina di Joe Wright, pop proprio la parola giusta. Prima ancora che di Joe Wright, infatti, questa nuova versione cinematografica del romanzo di Lev Tolstoj (il dato storico e culturale di cui sopra) dello sceneggiatore Tom Stoppard; che, rileggendo con sguardo contemporaneo una vicenda datata quasi un secolo e mezzo, ne ha esaltato strutture e meccanismi cos diversi da quelli cui siamo abituati. Portandone in primo piano la sua natura teatrale, il balletto dei personaggi, lagile meccanismo dei cambi di scena e di location. Wright, chiuso quasi sempre nel teatro fisico che ospita vicende e protagonisti ideato da Stoppard, non fa altro che assecondare queste dinamiche, trovando nelle limitazioni lo stimolo per dare applicazione pratica alle sue capacit visive in maniera paradossalmente meno barocca di quanto avveniva nei suoi precedenti lavori in costume di derivazione letteraria, Orgoglio e pregiudizio ed Espiazione Perch, appunto, la differenza sta nel tono. Un tono che guarda senza timore al kitsch di Baz Luhrmann, e che del pop prende anche quella leggerezza quasi caricaturale che, non a caso, incarnata dal personaggio di Matthew MacFayden cui affidato lonore di aprire le danze. Per un po la scommessa di Stoppard e Wright vinta, lidea funziona e intriga, anche se col procedere di un racconto comunque assai pomposo e ultrasaturo emergono i limiti. In primo luogo Anna Karenina trasforma un romanzo aspro, ruvido e realista come quello di Tolstoj in una specie di coffe table book patinato dove limmagine tutto; e, di conseguenza, sono solo gli aspetti pi ludici della messa in scena e del racconto a trarre realmente vantaggio da questimpianto, mentre il dramma rimane assai ovattato. In secondo, non basta tutto questo per evitare che il film si trasformi nellennesimo polpettone magniloquente, incapace di lavorare con profondit su un testo, reinterpretarlo, magari tradirlo ma infondendogli nuova linfa. Che i volti e le maschere scelte da Wright siano coerenti con la priorit ontologica della forma non ci sono dubbi (come giustificare altrimenti Aaron Taylor-Johnson e le sue ciocche ossigenate?) ma il grande mistero che circonda la stima che il regista (e non solo) prova per Keira Knightley e il suo prognatismo, drammaticamente, permane.

14

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

La Rubrica dei bambini


dallisola che non c al Chiostro di San Domenico

15

IL PONTE mensile della Parrocchia di S. Antonio Abate in San Domenico Siena

AVVISI
Appuntamenti del mese di APRILE

Mercoled 10 ore 17:30 incontri culturali Insieme con lAfrica: una scelta di vita D.ssa Barbara Tomasini e Stefano Zani. Domenica 28 NON saranno celebrate le messe delle ore 9 e delle ore 10:30. Alle ore ore 12:00 tutti in Basilica per partecipare al solenne Pontificale in onore di Santa Caterina presieduto dal Cardinale Tettamanzi. Luned 29 Ore 16:30 nella sala del Capitolo, presentazione del libro sulle vetrate di San Domenico realizzate da Carlo Pizzichini e visita in Basilica. Ore 18:00 S. Messa in onore di Santa Caterina.

16

Potrebbero piacerti anche