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VEI\ITE E VEDRETE

A cura della
Comunità Mugnificat del Rinnovamento nello Spirito

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Che cosa è
una Comunità Magnificat
E' una comunità che hq al centro l'unico Signore, Cristo Gesù, è mari.ana, eoclesiale e cari'
smatica, è i lode e servizio, è a disposizione della Chiesa, nella comunione con tutti i
cristiani'.

Ha al centro I'u,nico Signore, Gristo Gesù: perché il centro della comunità è Gesù il Salva-
tore, perciò la comunità vive il suo momento vitale piir alto nella celebrazione dell'Eucarestia.
OgnunoriconoscechesoloGesù"èlaVia,èlaVeritàelaVita»e«solopermezzodiLuisi
va al Padre » (Gv. 14, 6\.

E' marianar perché la comunità è stata posta fin dal suo nascere sotto la potente protezione
di Maria. Ogni membro della comunità riconosce in Lei fu " piena di Spirito Santo ,, la cari-
smatica perfetta, il modello da imitare nella preghiera di intercessione, di lode e di contem-
plazione. Ogni membro della comunità riconosce nella purissima Madre di Gesù anche la pro-
pria Madre: ., Donna, ecco tuo figlio " (Gv. 19, 26).
E' ecclesiale: perché in comunione con la legittima autorità ecclesiastica è aperta alla parte-
cipazione di tutti i battezzati (uomini'e donne, bambini ed anziani, religiosi e laici). Quindi,
tutte le componenti del popolo di Dio vi possono partecipare senza limitazioni o riserve.
E' carismati,car perché crede nell'esercizio dei carismi o doni dello Spirito Santo, dati per
compiere ministeri diversi, ma tutti importanti all'interno della comunità ecclesiale per la
costruzione della Chiesa, in accordo con quanto stabilito dal Concilio Vaticano II, che defi-
nisce i carismi come (( grazie speciali che rendono idonei e disponibili per assumere diversi
incarichi ed uffici utili al rinnovamento della Chiesa " (Lumen Gentium cap. 2, n. l2).

E' di lode perché ogni membro della comunità cerca di contemplare la gloria di Dio e la
grandezza del Suo amore per ciascuno dei Suoi figli; in conseguenza cerca di a641le « con
tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le torze, con tutta la mente , (Mt. 22, 37-38; Mc.
12, 30; Lc. 10, 27) e cerca di lodarlo e ringraziarl-o per ogni cosa, particolarmente per il
dono del Suo Spirito (Lc. 11, 13).

E' di servizio: perché ogni membro della comunità crede che i carismi sono « manifesta-
zioni particolari dello Spirito per il bene comune » (I Cor. 12,7) e quindi ogni membro della
comunità sente il dovere di servire per imitare Gesir (n Dunque se io Signore e Maestro vi ho
Iavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri , (Gv. 12, l4).) e per adempiere
al precetto dell'amore « ama il prossimo tuo comete stesso, (M1.22,39;Mc.12,31; Lc. 10,27).

E' a disposizione della Chiesa: perché riconosce che i c§rismi sono dati alla Chiesa e che solo
in obbedienza al Vescovo e sottoposta al suo discerni{rento può crescere ed operare con la
garanzia di essere saldamente ancorata allà roccia di Pietro.
Perché intende lavorare nella parrocchia in comunione con il parroco, quale rappresentante
del Vescovo, per I'evangelizzazione e per tutti gli altri servizi nei quali la parrocchia è im-
pegnata.

E' in comunione con tutti i cristiani: perché rifiuta di chiudersi in se stessa e ricerca l'unità
del n popolo di Dio insieme con tutti quelli che, ovunque si trovino, invocano il nome di
Gesù " (I Cor. 1, 2).
Perché crede che se la comunione esclude qualcuno non è comunione, poiché « Cristo non
può essere diviso » (I Cor. 1, 13).
Indice
E

Pag. 2 PREGHIERA - o Ave o Maria ,, d-i Frattcesca lvleng.laini

,, 4 ASC]OLTAVANO L'IIdSEGIJA}-4EÌdTO DE,GLI APOSTOLI


« Cristo Re, 1982 ,' Omelia di Motts. Cesare Pagani

, 5 PAROLA DI DIO
o E noi tutti ne siamo testimoni ,' (At. 2,23) ili Ta"rcisio h{.ezz.etti

,, 7 EDIFICHIAMO LA COMUNITA'
. N{a c'è poi bisogno di stare in una Comunità? ,, di Francesca Menghini

" 9 CAMMINARE NELLA LUCE


o Un fondamento per l'edificio spirituale " di P. Fernanda SulpiTi
" 1l LA COIiIUNITA' MAGNIFICAT DI ...

,, Clarisse di S. Agnese "

, 11 LODIAMO IL SIGNORE PER...


* Nascere a nuova vira , dl Attilio Simonte
,, 12 I FRATELLI SCRIVONO
" Una lettera ai fratelli in Cristo Gesir
,
" Un importante avvenimento »

" 14 ATTIVITA, COMUNITARIE


,, 1.5 IL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO NEL MONDO
* Il Rinnovamento nello Spirito in Italia ,, cii Francescc Locatelli

, 16 CURIOSITA'- RECENSIONI
" Poesia e Preghiera,, di Renato Mezzopera
AVE O MARIA

Ave o Maria, madre del « si rr, e li guardi


per quel dono accettato sH oéchi teneri e misericordiosi
e in paziente silenzio ie mani aperte a intercedere.
offerto agli uomini, graziet
Mamma, che gioia ritrovarti
Fanciulla salivi al temPio nella struggente nostalgia
ascoltando la parola di lenerezze Perdute o mai -godute;
nella trepida attesa dolcezza di un amore che dona sempre
che vera fosse e chiede solo di poter donare,
la promessa del Padre. che porta al Crisio che offre
la sua vita per la mia,
Ecco iI germoglio è vivo la sua testa Perché io Possa
scaturito da Jesse, generato da Dio, rialzare la mia a ritrovare iI Padre.
prende corpo e sostanza nel tuo ., si ,,,
accolto dal tuo spirito Sei mia madre
prima che dal tuo grembo. e dal tuo silenzio ai piedi della croce
sale ancora il tuo canto,
Ora sei madre, pur tra le lacrime.
Figlia del tuo Creatore, Lo so, si può cantare
del Dio che ti scelse anche se il cuore Piange
per essere Lui,'d'uomo.
l'incommensurabile, e iI tuo sanguina anche Per noi,
t ero a misura oerché sola tu vedi
quella folla in silenzio
che da Lui guarita
Ora sento il tuo canto di lode ,on hu *osio un dito Per difenderlo
nella vibrazione gioiosa e che ha paura di fare la stessa fine.
del tuo cuore che batte
assieme a quello del figlio di Dio
in un unico corpo. Siamo noi, ci siamo tutti
dal oiù srande al Più Piccolo,
dat biti liorrat al più vecchio
o L'anima mia magnifica il Signore! » "
pieni di confusione e Paura,
le parole più belle ài peccato e desiderio di Purezza,
tu le hai dette quel giorno di èntusiasmi e di contraddizioni.
senza averlo ancora veduto
il frutto di Dio e del tuo grembo Siamo qui, ecco i tuoi figli,
e a noi tutti le insegni,
semplice le ripeti, umile serva, che ave§ti da Lui sotto la croce,
che sola conservasti intatta sempre gli stessi figli
l'immagine pura del Creatore. e coifusi comprendiamo chiaramente
una sola semplice cosa:
Sei pura, sei dolce, sei mamma, come duemila anni fà
la nostra, osni eiorno a noi tutti
con tutti questi figli i,i nel Verbo la promessa del Padre
e la"i6mti
vita, la sola che conti,
impastati di terra, da te nasce Per noi:
le mani sporche, Gesù, il Cristo, la salvezza.
le ginocchia sbucciate,
sli occhi eonfi di Pianto, Francesca Menghini
ion più 6ambini èppure tanto indifesi

2C
Siamo al secondo numero e sentiamo la necessità di ana'
tizzare i vari aspetti, positiui e negativi, che hanno caratteriz'
zato questi primi sette mesi di la,,;oro.
Dobbiamo sinceramente dire che siamo meravigliati del'
l'entusiastica accoglienza che è stata tributata a ,rVenite e Ve'
drete ,r, e di questo ringraziamo il Signore. Mai ci saremmo
aspettati una diffusione così ampia: di 1.000 copie ne abbiamo
distribuite circa 800, di cui 180 alla VI Conferenza Nazionale
degti Animatori, tenutasi a Roma, dove il giornale è stato pre'
sentato all'assemblea da D. Dino Foglio.
Vorremmo lodare il Signore anche per le numerose appro'
vazioni che abbiamo ricevuto da più parti; in particolare una
lettera scritta da P. Domenico Grasso, Rettore dell'Unirtersitìt
Gregoriana di Roma, nella quale si congratul'a per ,r la bella
rivista della Comunità Magnificat ,, e conclude augurandoci ,, che
lo spirito della rivista possa riflettere quello dei membri della
comunità, a-possa infonderlo in loro se ancora non c'è rr.
Ma non per questo dobbiamo ìnsuperbirci o considerarci
arrivati; c'è ancora tanto lavoro da fare e una lunga strada da
percorrere, ed è solo in umiltà che possiamo continuare a srtol-
gere il compito affidatoci dal Signore.
Vorremmo ringraziare i fratelli che ci aiutano a ., costrui-
re, il giornale, inviandoci lettere o articoli e dando'ci indica-
zioni utili su come organizzare il lavoro; ed è su questo punto
che vorremmo ancora di più la collaborazione di tutta la Co-
munità, per'ché ,, Venite e Vedrete >» ?ton è di un gruppf7i
persone,, ma di tutti i fratelli che si sentono di lavorare per il
Signore, per l'edifiaazione del Corpo di Cristo, che è la Chiesa.

La Redazione

o3
ASCOLTAVANO L,INSEGNAMENTO DEGLI APOSTOLI . . .

Una co,munità ecclesiale non può vivere al di fuori ell'insegnamento della Ghiesa espresso esplicita'
m,ente attraverso il magistero apostolico: Papa, Vesoovi, Fadri della Ghiesa,
!n questa pagina ascolteremo la parota della Ghiesa di' oggi, di cui gli odierni apostoli ci consegneranno
I'insegnamento.

CRISTO F.E, 1982 opposto ai desideri e ai sogni dei discepoli che


aspiravano a terrena Potenza.
Solranto quando giunge la Sua o 613 ", !'o-1a
Al concludersi dell'anno liturgico, dopo avere desiderata da'semprell'où della passione e della
accornpagnato peìr ciodici rnesi, lungo le tappe morte ignominios-a, l'ora della esplosiva manife-
della Suà vita, Nostro Signore Gesir Cristo, la stazione"del Suo Amore per il Padre e per i fr:a-
Chiesa ci propone
-del di sostare davanti la meraviglio- telli; soltanto quando Pilato domina la sorte di
sa figura Salvatore e di contemplarlo come quel ., tr:lle Nafzareno »; soltanto aY-ando si pro-
nostro À,ltodello, nostra Guida, Signore e Sovrano ntr, it Trono, ti:ernendo e unico, della Croce sul
della nostra esistenza e della nostra esperienza. quale verrà innalzato daterra, Gesir Cristo si pro-
La festa di Cristo Re ci impone un ., Faccia a .iamu fieramente Re di r,erità e Re delle genti'
faccia » ulf « incontro-confronto », ulfa revisione Se dobbiamo scegliere un Capo, e chi non fa
con-rpleta e sintetica del nostro modo di essere e questa scelta nel]a vita? Gesir Cristo si presenta
di aÀire fronte dell'Icone del " Volto " di Colui
"tuttoa vince, come Capo che gorrerna nelL'amore-e per amore:
che domina, governa, giudica, casti- I'amore vero ché dona se stesso fino in fondo,
ga e premia: GESU' CRISTO! senza riserve, senza interesse. L'amore che porta
Si, Gestr Cristo è nostro RE, è capo, è puuto alla morte e la supera e la vince recando, proprio
di riferimento della storia di ciascuno c cii tutti: con la morte, salvézza, redenzione, vita per tutti!!l
noi io sappiam.o per certezza di fede: r-lolti lo ar Gesir Cristo regna sui cuori umani scltanto con
vertono attraverso i segni della normale 'vicenda la farza di chi, offrendo la vìta, ritrova e fa ri-
ulnana. trovare la vita che non rziene mai meno'
Siamo degni di Lui? C'e qualcuno fra noi che non sceglie un'altra
Siamo membri del Suo Regno? persona per donarle la propria esistenza, per su-
Cristo Re, c'impone con la Sua vita un esame bordinarle il proprio cuore?
cli coscienza sul nostro passato, e, insieme, Llna Se questi ci fosse se si tro\rasse qualcuno
scelta che riguarda il nostro presente e il futuro: che non si apre a nessuno,- che non si dona a nes-
se Gesìr Cristo è R.e dice giustamente S. Igna- suno, che non sa perCerc se stesso mai per nessll-
zio nei Suoi " Esercizi - )) -- non si può restare se si trovasèe un tale solitario ed egoista si
indifferenti davanti a Lui: o lo si segue o lo si farebbe l'a,nticipata esperienza, del vero inferno'
tradisce, o lo si imita o lo si abbandona. Alle due Noi, oggi, ancora una volta conosciamo l'amo-
possibilità non si aggiunge nessun'altra alterna- re: conoJòiamo Gesir Cristo che, morendo per
tiva. ciascuno di noi sulla Croce svela l'infinito amore
La festa di Cristo, nostro Re, è dunque gior- del Suo cuore divino: che cosa aspettiamo per
nata di consuntivo e di impegno, di valutazione fare su d"i Lui la nostra scelta? Per rinnovare
e di c{ecisioni. con Lui il nostro impegno Cristiano?
Il' una giornata « esemplare »: al termine di Che cosa significano praticanrente questa scel-
un anno esia si proietta, con la sua luce orienta- ta questo impegno? Come concretamente met-
e
tiva e norrnativa, verso il nuovo anno liturgico, tersi àlla sequela del nostro RE. per goveroare
che inizia con la 1" domenica di Avvento; cla co- con Lui e come Lui?
me noi raccogliamo la puntu,ale chiamata di Ge- Isaia risponde con forza profeticlL parlando
sù-, oggi, si potra-nno rinnovare lo stile, il ritmo, di Gesìi Crisio, servo di Jahwèh, che soffre per noi:
lo spirito, la condotta. la gioia, Ia speranza, la fe- « Dopo il Suo intimo tormento vedrà la luce e si
cr-,ndità della nostra esistenza Cristiana. sazierà della Sua conoscenza; il giusto mio sel:-
Non tradiamo il nostro Signore e il nostro Re! vo giustificherà molti... avrà in premio le molti-
Regnavit a ligno Deust dalla Croce Egli regna. tudini ... " (cf. Isaia 53, 4-12).
Nessun trionfalismo in queste dichiarazioni' San Luca narra nel suo Vangelo o Sorse una
Imitare e seguire e ubbidire Gesrì Cristo Re discussione (tra i dodici), chi di loro potesse es-
..;ignifica- ra-ccoglière la essenziale iezione della Sua sere cc,nsiderato piùr grande. Gesir disse: "I Re
'r,:ita. clelle nazioni le goverÀano, e coloro che hanno jl
Durante la vita pubblica Gesìr ha sempre re- potere su di essé si fanno chiamare benefattori'
spinto ogni tentativò di proclamarlo Re: si è de- Per voi però non sia così; ma chi è il piir grande
cisamentè sottratto alla folla ghg « RE , 1o vole- tra voi diventi come il piir piccolo e chi governa
r.a, soggiogata dagli straordinari miracoli o affa- come colui che serve" " (cf. Luca 22,24-26).
scinatà-dagli eccezionali discorsi; si è decisamente Per seguire praticamente Cristo Re non c'è

4O
che la strada del servizio, del distacco da se stes- per noi, offrirà il Suo corpo per noi, verserà il
so, della quotidiana morte di qualche nostro egoi- Suo sangue per noi.
stico interesse, di qualche passione incomposta, Che cosa viene richiesto a me e a ciascuno di
di qualche morale miseria che blocca il nostro ioi mentre ci inseriamo nell'unica esperienza di
cammino. morte e risurrezione di Gesù Cristo che si attua
Chi adora gli idoli i soldi, il sesso, le prepo- su questo altare?
-
tenze, le fortune, le mode non può regnare: è Di avere una fede semplice e granitica nella
uno schiavo! - Sua dinamica presenza e, conseguentemente, di
Il Regno della libertà, e l'amore non è non tradire la sua logica di amore, cli oblazione,
arnore senza iibertà, -
non sopporta idolatrie. Per di servizio, di spendita della propria vita a favore
-
regrlaire con Cristo Re bisogna avviarsi per i sen- clei fratelli-uomini e, soprattutto, a gloria di Dio
tieri del vetro amcre: il cuore padrone di se Padre.
stesso, la mente aperta alla verità. Cioè dobbiamo vivere questa Santa Messa con
trl Regno di Cristo è il regno di chi ama la Cristo Re, presente e vivente, con la buona volon-
propria dignità umana, e assume le responsabilità tà di entrare in sintonia con Lui, di impegnarci
del proprio destino senza incatenarsi, senza im- concretamente, oggi, sempre, a uscire dal nostro
pantanarsi, senza avvilirsi nelle infide contrade egoismo e a vincere le piccole e grandi battaglie
d.ella viltà, della pigrizia. della superba autosuffi-
crenza,
contro la nostra stolida volontà di fare senza f)io
e clisinteressarci degli altri uomini più bisognosi
E' possibile entrare in questo Regno? E' pos- di noi.
sibile crescere nella legge che governa questo o Quando sarò elevato da terra tutti attirerò
Regno?
a me » ha detto Gesù Cristo-Re: lasciamoci at-
La risposta più immediata e piir garantita è trarre da questo rzortice che garantisce ai gene-
in E' la Santa Messa, è l'Eucaristia.
nc,stre mani! rosi ii Regno della Verità e della Pace.
Cristo oggi, adesso, vive in contemporaneità
con il nostro attuale momento, la Sua. morte di t CrsnnE PacaNr
amore e la Sua risurrezione è qui, in mezzo a noi, Arcivescovo di Perugia

LA PAROLA DI DIO

o.Non chi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma colui che ascolta l,a ,parola di Dio e la
mette in pratica» (Mt.7,21).
Secondo la parola di Gesù nel Vangel@, ci acciagiamo a ricevere I'i,nsegnamento che in essa è se,mpre
contenuto sotto la guida e ll tramite di fratelli della comunità Mag,nificat o di altri espon€nti del R. n. S.
italiano ed internazio,nale all'interno del MAGISTERO della GHIESA.
" Giusti sono i tuoi insegna'menti per sempre, famsni comprendere e avrò la vita! » (Sl. 118, 143).

E NOI TUTTI NE SIAMO TESTIMONI .". non preoccupatevi di... cosa direte; perché lo
(4t.2, 32) Spirito Santo vi insegnerà in quel momento cosa
dire " (Lc. 12, 1l-12).
Pietro si trova a Giaffa in casa di un arnico Giunge alla casa del centurione ancora però
credente, Simone il conciatore, ha fame ed in at- con qualche perplessità e chiede: Voi sapete
<<

tesa del pranzo sale sul tetto e si mette a pre- che non è permesso ad un giudeo unirsi o incon-
gare. Alf improwiso riceve una visione (At. 10, trarsi con persone di altra tazza,.. vorrei dunque
19-26) e poi un chiaro comando dallo Spirito: chiedere: per quale ragione mi avete fatto veni-
« Ecco tre uomini ti cercano, alzati, scendi e va' re? " (At. t0,28-29).
con loro senza esitazioni, perché io li ho man- Cornelio allora spiega a Pietro l'altra parte
dati. " (At. 10, 19-20). del piano divino: l'apparizione dell'angelo che lo
Pietro si incammina così verso Cesarea, per invitava a mandarlo a chiamare. Ora è tutto chia-
ia sua prima missione tra i pagani, nella casa del ro e Pietro prende la parola: « fn verità sto ren'
centurione Cornelio. Durante il viaggio forse Pie- dendomi conto che Dio non fa preferenze di per-
tro si sarà chiesto: n Che cosa vorrà costui da sone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a q17à-
me? cosa potrò mai dire ad un pagano? Lo Spi lunque popolo appartenza è a Lui accetto. Questa
rito Santo cosa vorrà che io faccia? Avrà quindi è la parola che Egli ha inviato ai figli d'Israele se-
ricorclato tranquillizzandosi le parole di Gesù: cctndo la buona novella della pace, per mezzo di
" Quando vi porteranno davanti ... alle autorità, Gesù Cristo che è il Signore di tutti.

o5
Voi conoscete che cosa è accaduto in tutta la iniziare più facilmente il suo, cammino? Perché
Giudea, cominciando dalla Galilea... come Dio allora, Gèsir ha scelto il modo più indiretto di
consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù. di Na- apparit" solo a coloro che erano stati con Lui du-
zareth, il quale passò beneficando e risanando rànte la sua vita pubblica e farne diffondere la
tutti coloro che itavano sotto il potere del dia- nolizia per rrlezzo della loro testimonianza? Eor'
volo, perché Dio era con Lui. E noi siamo testimo- se la riioosta la possiamo trovare nella natura
ni di tutte le cose da Lui compiute nella regione della salverra rèllu natura della Chiesa.
dei Giudei ed in Gerusalemme. Essi 1o uccisero "
La salvezza, infatti, non consiste nell'imparare
appendendolo a una croce, ma Dio 1o ha risusci' una nuova sequenza di fatti, ma piuttosto, neJl'en-
tato al terzo giorno e volle che apparisse non a trare in una riuova relazione con Dio, una relazio-
tutto il popolò, ma a testimoni prescelti da Dio, ne che si stabilisce per mezzo di Gesir Cristo. Que-
a noi che abbiamo mangiato e bevuto con Lui sta implica l'unionè con Lui nel suo corpo -e ciò
dopo la resurrezione dei morti » (At. lO, 34'4I). sisnifiia essere uniti ad altri nella Chiesa' Accet-
Pietro stava ancora parlando quando lo Spi- taie il Vangelo non significa semplicemente sap-ere
rito Santo scese su tutti coloro che ascoltavano che la buola novella-su Gesù è vera, ma significa
(At. 10, 44) e Cornelio ed i suoi familiari furono anche essere incorporati nella Chiesa. Gli eventi
i primi italici che ricevettero il battesimo dello del giorno di Peniecost-e ne sono la prola- pilt
Spirito. evidànte. Nel suo primo discorso Pietro parlò 4el-
Le ultime frasi del discorso di Pietro mi han- la vita e della croèefissione di Gesù e asserì che:
.. Questo Gesù Dio I'ha resuscitato dai morti e
no particolarmente colpito e fatto riflettere. II noi tutti ne siamo testimoni " (At. 2, 32). Pietro
pianb di Gesù era che l'annuncio di sé e della re-
surrezione fosse diffuso da testimoni prescelti ouindi invitò la folla a pentirsi e a lasciarsi bat-
da Dio. Lo Spirito Santo avrebbe potuto scendere i"rrur. nel nome di GeÀù Cristo. Coloro che ac-
su Cornelio anche senza Pietro, eppure, appena cettarono divennero parte di una comunità cri-
arriva la testimonianza il miracolo awiene. stiana ed in conseguénza di ciò: <( erano assidui
nell'ascoltare l'inse-gnamento degli apostoli e nel-
Adesso capisco perché Gesù invitò alcuni uo- l'unione fraterna, n-ella frazionJdel-pane e nella
mini e donne ad essere suoi seguaci (che letteral- preghiera... tutti coloro che erano diventati cre-
mente 1o seguissero) nei suoi spostamenti in Gali àenii stavano assieme e tenevano ogni cosa in
lea e in Giudea. I Vangeli ci raccontano che Gesù comune " (At. 2, 42-44).
spese del tempo per istruirli, ma volle soprattutto
che essi stessero con Lui (Mc. 3, 14). Il piano di Gesùr non consisteva semplicemente
nell'aisicurarsi che tanta gente sapesse che Eg]i
La loro educazione infatti, non era tanto ba- era risorto dai morti, mà che si stabilisse la
sata su una istruzione formale, quanto più sern- Chiesa. Gesìr non cercava di fare notizia fra Ia
plicemente sullo stare con Gesù ed imparare a co- gente del primo secolo, ma voleva che nuovi di-
noscerlo. Questo era il gruppo di persone che Ge- §cepoli entrassero a far parte del suo corpo.
sù cominciò a radunarg intorno a sé all'inizio del
suo ministero pubblico, ma questo era anche, il Per questo mi sembra che Gesù abbia voluto
gruppo a cui àpparve dopo la r:esurrezione dai che la bluona novella fosse diffusa da testimoni
scelti, da apostoli, che potes§ero essere nello stes-
morti. Il compito di questo gruppo di seguaci era so tempo nucleo e guide della Chiesa'
di testimoniare ciò che essi avevano osservato
mentre Gesù era con loro. Il loro compito era che Un testimone di Cristo non è solo garanzia
essi riferissero ciò che avevano vissuto di per- della verità proclamata da Gesù, ma è anche uno
sona: « ... ciò che noi abbiamo udito, ciò che le che entra iri una relazione di vita con colui di
nostre mani hanno toccato... ciò che noi abbia- cui è testimone. Un testimone di Cristo non dice
mo veduto ed udito noi 1o annunciamo anche a solamente: " Io ho visto! », ma aggiunge « unisci-
voi , (I Giov. l, 1-3). ti a me neIl'accettare Ia vita eterna! Questo Gesù,
promessa mantenuta da Dio col suo popolo e con
Così anche quando si dovette sostituire Giuda ògrut o di noi, così come sta cambiando la mia
tra gli apostoli, il suo successore doveva avere
-caratteristica vita, può cambiare la tua r.
una speciale e necessaria: « Biso-
gna dunque che tra coloro che ci furono compagni La verità proclamata da un testimone non è
per tutto il tempo in cui il Signore Gesù è vissuto una verità astratla, ma reale e vivente, una verità
1n mezzo a noi, incominciando dal battesimo di entro la quale il testimone vive,.una verità insorn-
Giovanni fino al giorno in cui è stato tra noi as- ma che ii condivide con gli altri, condividendo
sunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testi- se §tessi.
mone della resurrezione " (At. l, 2l-22). Mi sembra di comprendere che la spinta evan-
Per quale ragione Gesù ha preferito che l'an- s.elizzatrice che nascé dalle nostre comunità sia
nuncio della sua resurrezione awenisse per mez- iroorio frutto della coscienza di essere testimoni
zo di un piccolo drappello di uomini? o meg-lig: ài Cestr e della felicità di scoprire il dono che ci è
perché Gésù non appàrve direttamente alle folle stato dato, di vivere in modò nuovo la splendida
dopo la sua resurrezione? perché non istruì mi- realtà della Chiesa corpo di Cristo.
gliàia di persone come aveva fatto prima della Queste due cose producono inevitabilmente la
Àua morte? Sicuramente il suo ritorno dalla mor- stessa gioia di Andrea che incontrò-Per primo suo
te sarebbe stato sensazionale e facilmente si sa' fratello Simone e gli disse: " Abbiamo trovato
rebbero potute radunare decine di migliaia di il Messia... e 1o conàusse da Gesù " (Gv. l,4l-42).
persone; persino fare una « marcia su Gerusa'
lemme ». Forse così Ia Chiesa non avrebbe potuto Tarcisio Mezzetti

60
EDIFICHIAMO I,A COMUNITA,

Comunità Magnificat: non basta sapere cio,me e perché è nata, ma come frutto voluto da Dio, deve svi-
Iupparsi nella ,preghiera, nell'uso dei carismi; dei ministeri, nei rapporti fraterni, nella struttura e lo
statuto della comunità.
Im,pariamo dunque insieme a vivere la comunità in comunione di spirito, a tingondo all'unica fonte che
sola può dissetarci. n Dovete ri,nnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire I'uomo nuovo, creato
secondo Dio nella giustizia e nella santità veral, (Ef .4,23-24).

MA C'E POI BISOGNO Qui è il nocciolo della comunità: essere aperti


al fratello, abbattere le barriere, non crelrne, per
DI STARE IN UNA COMUNITA? pater tendere all'unità.
Questo comporta anche per tutti noi essere
Non esiste una comunità ideale, proprio per- senza difese; chi è in difesa è pronto sempre per
ché tale resta nelle idee, nei desideri. Nella realtà difesa ad aggredire, guardiamo invece il volto di
esistono tante comunità vere, fatte di uomini, ma Cristo, del nostro Re e Signore: << Siete venuti
proprio per questo piene di limiti e debolezze co- con spade e bastoni come fossi un malfattore ... »
me i loro componenti, ma piene anche di aspira- (Lc.22, 52).
zioni e di bene realizzato o solo desiderato, in cui Contro costoro e contro quelli che lo inchioda-
Ie contraddizioni e i rischi si moltiplicano ogni no alla croce, contro quelli che da terra guardano
volta che aumentano i membri. e forse inveiscono EgIi non vuole avere difesa. E'
Se però è vero che non esiste una comunità la legge dell'amore di Dio: " Padre perdonali, per-
perfetta nella realtà è altrettanto vero che Cristo ché Àòn sanno quello che fanno " (Lc. 23,34).
ci ha ordinato: << Siate perfetti come è perfetto il Guardiamo ora la nostra comunità Magnificat,
Padre mio che è nei cieli! » e quindi ci ha dato nostra solo perché ci viviamo e a noi serve se ci
anche un modello di vita comunitaria assicuran- offre il mezio e Ia via per incontrare Gesù. E' un
doci i mezzi per santificarci. La comunità creata angolo di chiesa aperta a tutti, dove tutti posso'
per noi da Cristo è la Chiesa, non esiste una co- nointrare a far parte del gruppo di preghiera che
munità alternativa o più perfetta di questa, ma si riunisce settimanalmente in quelle parrocchie,
in questa ogni comunità è vera e mezzo di santi- dove il Rinnovamento nello Spirito è stato capito
frcazione quanto più risponde ai piano prestabi- ed accolto. Qui nella preghierà comunitaria e nel-
lito da Gesù Cristo, Figlio di Dio. la liturgia della mesia i fratelli vivono l'ascolto
Vediamo dunque come era la prima comunità e il conTronto personale con la parola di Dio, di
nata dalla Pentecoste, dal battesimo dello Spirito videndo tra loro la gioia e la pena perché ognuno
Santo, quella che adorava Dio in Spirito e verità cammini spiritualmente con l'altro.
(Att. 2, 4247). Si giunge poi all'Eucarestia in cui Cristo si fa
., Ascoltavano con assiduità f insegnamento de- « tutts a tutti ,, e allora I'assemblea vive la gioia
gli Apostoli >, questo voleva dire basare la propria della lode perché con Gesù passa attraverso la
vita sull'annuncio della Resurrezione, sulla chia- morte fino alla resurrezione.
mata alla gioia, al regno di Dio. Ma la comunità non finisce qui, qui comincia.
.. Vivevano in unione fraterna
", fratelli per
elezione, non per diritto di nascita, non per fàta-
Ogni fratello che sente la chiamata di Dio, che
si sente toccato dalla Sua parola, dopo aver se-
lità, ma per chiamata e per risposta alla chia- guito un seminario di spiritualità, riceve la p1e-
mata di Dio. ghiera di effusione da fratelli che prima di lui
.. Vivevano nella preghiera , e la loro unità hanno fatto la stessa volontaria scoperta nello
si alimentava di Cristo Eucarestia con ,, la frazio- Spirito Santo.
ne del pane ». Che cos'è un seminario? Un cammino di ri
« Tutto fra loro era comune e chi aveva di più flessione e di revisione di vita su queste tappe ob-
faceva dono delle proprie sostanze agli altri in bligate da riscoprire attraverso quattro sacra-
modo da darne a tùtti-secondo il bisogno di cia- rnenti: Battesimo, Riconciliazione, Cresima, Eu-
scuno rr, fermiamoci su questo versetto. carestia.
Vivere la comunità non significa dunque clare 1) Il piano d'amore di Dio, il peccato e le
agli altri il mio superfluo o dare solo quellò che sue conseguenze, Gesù soluzione di Dio per gli
non mi costa nulla o non mi tocca da vicino, ciò uomini.
che mi avanza e di cui non so cosa fare, ma dare
al fratello ciò di cui ha bisogno, ciò che gli è più 2) Conversione e ritorno al Signore, rinun-
vitale e solo in questo trasferire le mie cose, le cia al peccato, esame di coscienza guidato.
mie attenzioni, la mia consolazione sull'altro, io 3) La sovranità di Gesù, le promesse del
esco dal mio guscio, dalla rnia fortezza, abbatto i Padre, I'effusione dello Spirito Santo caratteri-
miei muri e faccio un passo vero per entrare nel stica della nuova alleanza, presenza e azione dello
Regno che è ad aspettarmi con Cristo nel cuore Spirito Santo, doni dello Spirito per la crescita
del mio fratello. della comunità o carismi.
O7
4) Potenza dello Spirito nella comunità che via via che il Signore chiamerà dei fratelli a vive-
nutrendosi di Gesù diventa orante, unita e testi- re con Lui in un clima specifico di spiritualità e
mone. di preghiera.
La preghiera d'effusione non è niente di ma- Ciò non significa improvvisare dall'oggi al do-
gico o fuori del normale: alcuni fratelli pregano mani, proprio perché se ai Signore bisogna $ona1-
con l'imposizione delle mani su colui che ha ini si con-gioia e ienza riserve,-Egli prende sul serio
ziato il cammino di conversione. Se il fratello ha le nostie offerte e non sarebbe, anzi non è costrut-
già scelto Dio, la cosa migliore che gli può capi- tivo, dare per poi riprendere in un'altalena di in-
tare è quella di avvertire la gioia grande di essere decisioni.
figlio di Dio, non perché altri glielo ha detto, ma Bisogna avere le idee chiare e muovere il passo
perché sente che Io Spirito di Dio 1o rivela al suo ciascunò secondo le proprie energie e doni perso-
cuore. nali e questo solo 1o Spirito può aiutarci a com-
Dopo la preghiera d'effusione ci si trova nuovi, prenderlo. Visto poi che esiste la comunità e che
cambiati dall'amore di Dio, non dagli uomini, ma àssa vive come sostegno e guida per il singolo,
aperti a questi e si fa una seconda scelta. Si en- sarà essa attraverso i membri del gruppo pastora'
tra nello spirito di servizio. /e (for:rnato da sacerdoti e da fratelli piir anziani
Camminare con gli altri verso Cristo significa eletti dalla comunità col compito di ìoordinare
anche rallentare il passo per aspettare chi è piìt i vari servizi della comunità stessa e risolverne i
stanco, malato o ferito, specialmente in termini problemi) a confortare qualunque fratello nella
spirituali. àcelta e nella definizione dei suoi impegni, esor-
Nascono allora le piccole comunità, dove i tandolo per il suo bene anche ad avere le idee
fratelli entrano per stare con tutti e due i piedi piir chiaie, a saggiare meglio le proprie possibi
sulla via di Gesù, portando la propria umanità, iità uttrur"rso un ascolto piir attento e personale
debolezza, incostanza e miseria, ma sicuramente della parola di Dio.
la volontà di non abbandonare più Gesù, di farsi Non a caso o inutilmente Dio ha voluto per
guidare dallo Spirito, cominciando a sollevare gli noi la Chiesa e ci ha messo in una realtà naturale
occhi, senza tenerli più piegati su se stessi, ma come la famiglia, l'una e l'altra servono a farci
fissi a Cristo nostra forza. camminare t àtla guida di chi con noi può svol-
Dunque sei fratelli guidati da uno o due ani- gere il compito di fratello, mano nella mano'
matori pastorali si riuniscono una volta per set- La Chiesa è dunque la vera grande comunità
timana, ad ascoltare la parola di Dio e si ccnfron- di cui ìa comunità Magnificat è una piccola fa-
tano su tre domande per condividere con gli altri mislia non in contraddizione con essa né con le
le cose belle e buone che Dio opera in ciascuno. altie espressioni di spiritualità, ma nella ricerca
La piccola comunità diventa un rnomento im- precisa di un camminò da compiere nella fede.
portante di crescita e di condivisione: nella pre- Abbiamo parlato degli aspetti fondamentali in
ghiera ci si apre a guardare i nostri problemi al- cui la comurità si artiòola: gruppo di preghiera,
la presenza di Gesù, si mette a confronto la vita piccole comunità, cenacoli, con un cenno ai mi-
reale col Vangelo e si scopre che c'è sempre un nisteri. eppure non abbiamo ancora il quadro
posto per la parola di Dio e una risposta pratica, completo di essa e della sua vita'
nulla infatti a Lui sfugge. Comunità Magnificat è comunità che incontra
Siamo noi che qualche volta tentiamo qualche quotidianamente il Cristo, lo -riconosce per azione
evasione dicendo: « questo col vangelo non c'en- dello Spirito Consolatore e 1o testimonia lodan-
tra »; tutto invece va vissuto alla luce della pa- do Dio per la meraviglia della sua opera.
rola di Dio che deve diventare l'aria che respiria- Questo è la realtà in cui si manifesta la vita
mo e che ci ossigena per compiere le singole azio- comunitaria, ma non è tutto.
ni spicciole della vita. Libertà e carità sono due valori grandiosi a
C'è nella comunità Magnificat un'altra realtà cui Dio ci chiama e che dobbiamo esercitare, co-
altrettanto importante che quella delle piccole co- me Paolo ci esorta in modo continuo e con im-
munità: parliamo dei cenacoli. pegno (Gal. 5, 13).
Nei cenacoli si incontrano alcuni fratelli che o Voi fratelli siete stati chiamati alla libertà,
hanno già vissuto un cammino di piccola comuni- tuttavia non vogliate fare di questa libertà un'oc-
tà, hanno srrolto o svolgono un servizio attivo e casione per vivere secondo la carne; anzi procu-
costante nei vari ministeri (1 - deli'animazione rate pei rrrezzo della carità di sottomettervi gli
della preghiera, 2 - della parola o evangelizzazio- uni agli altri , e ancora « Aiutatevi a portare i pesi
ne, 3 - dell'assistenza ti malati, 4 - delle preghiere gli uni degli altri secondo la legge di Cristo '
sui fratelli, 5 - della stampa, 6 - dei canti, 7 - del- (Gal. 6,2).
l'accoglienza, 8 - della pastoralità) ed hanno sentito Ecco che allora la comunità prepara e istrui-
una chiamata specifica a pregare e vivere secondo sce fratelli che svolgeranno nei confronti degli
una precisa connotazione la loro spiritualità. altri un compito di sàrvizio e di guida.
Il fuoco che 1o Spirito è venuto ad accendere Quei fratelli che ne sentono il bisogno si rivol'
in ognuno dei fratelli di comunità si è fatto voce geranno dunque a questi, non rÌecessariamente
che prega per cogliere e comunicare agli altri dei Iiu anziani d'ètà. mitali netr cammino della fede
mocli di spiritualità che forse gli altri senza sa- e per i doni che la comunità loro riconosce; al-
perlo respirano già o di cui sono alla ricerca. l'ùimatore della piccola comunità quelli che la
E' nato così il cenacolo della Parola di Dio, frequentano, ad aitri del gruppo-pastorale e dei
quello dell'Amore, della Misericordia, della Lode, cenàcoli quelli che nei cenacoli fanno il proprio
ctrell'Adorazione, Nazareth ed altri ne nasceranno cammino di spiritualità. Lo scopo è unicamente

8a
quello di avere qualcuno in cui si ha fiducia, con non sia inventata e voluta da noi uomini per uo-
cui si può parlare con maggior serenità che con mini, ma si ispiri alla parola di Dio e alla sua
altri ed al quale appoggiarsi nel personale cammi- uolontà, unicamente per essere mezzo di santifi-
no comunitario verso la santificazione individuale. caziome dei singoli e segno di Dio nel momdo, cioè
Questo insegnamento ci viene dalla parola stes- Chiesa.
sa di Paolo (Ef.4, 11). Ed è Lui che costituì al- Quando vivere in comunità significa accettare
cuni apostoli, altri profeti, altri evangelisti, altri i limiti dei fratelli,vedere con chiarezza errori e
pastori e maestri ". Ecco il pastore, chiamiamolo cercare la fermezza per correggerli, senza uscire
dunque così, anche se non dobbiamo mai dimen- dalla carità, qualcuno prova la tentazione di la-
ticare che l'unico pastore vero è Cristo e tutti noi, sciare la comunità nell'illusione di restare con-
se docili, possiamo essere solo canali della Sua cretamente Chiesa.
grazia.
Se ci ritireremo dal terreno dove il Signore ci
Il.pastore.non è un confessore, non può e ha messo ad operare, si chiami comunità Magni-
tton deve svolgere il ruolo che solo spetta-al mi- ficat, Azione cattolica, o altro, solo per evitare
n.istro di Dio, il sacer.dote: non è dunque a lui la fatica della correzione fraterna che sola è va-
che si confessano i peccati, né da lui si può otte- lida se operata nell'umiltà, quindi anche nella co-
nere il perdono di Dio e la forza del Sacramento scienza dei nostri personali limiti, non saremo
di _Riconciliazion_e, ma a lui si fa riferimento per forze vive, operanti positivamente.
dubbi, ansie, difficoltà personali. Anzi il pastòre
stesso deve avere una guida spirituale fissa, un Pensiamo all'opera purificatrice di S. France-
sacerdote che possa consigliarlo nell'andare ver- sco nella Chiesa del Medio Evo che sembrava aver
so i fratelli con umiltà, rnitezza, fermezza e al dimenticato i poveri e il Vangelo: Egli ricostruì
tempo _ stesso dottrina. Il pastore dunque sarà quella Chiesa dall'interno , senza fughe o eretiche
colui che vivendo una vigilanza personalè di pre- ribellioni, ma ricordando ai suoi ministri il mes-
ghiera, d'ascolto della parola, potrà aiutare i Tra- saggio di Gesù, mettendolo in pratica lui per
telli nei piccoli impacci quotidiani. « Gesìr ci in- primo.
segna la via, preghiamo insieme per capire me- E' vero, è difficile essere e sentirsi Chiesa, è
giio ... ". difficile stare in comunità, se non vogiio ricono-
Da tutto quello che abbiamo detto risulta chia- scere di avere anch'io tanti difetti da correggere,
ramente la struttura della comunità, questo po- se non voglio che gii altri se ne accorgano e ma-
trebbe sembrare (visto superficialmenG) un éle- gari mi aiutino, se soprattutto non voglio sof-
mento di impaccio, ma noi tutti sappiamo che frire per gli altri e con gli altri, servire, aprirmi
un edificio, una realtà qualsiasi ha-bisogno di alle loro debolezze, ai loro bisogni, in poche pa-
strutture per reggersi, ma soprattutto per vivere role se non voglio entrare per la porta stretta:
a lungo. Ecco il perché di una struttùra anche fare comunione, diventare io stesso, con Cristo
nella comunita Magnificat. L'unica cosa che dob- negli altri Eucarestia.
biamo guardare bene è questa: che la struttura Francesca lv[enghini

CAMMINARE NELLA LUCE

Molti fratelli non hanno ancora un direttore spirituale ohe guidi I'anima nel cammino verso la Vita. ln que-
sta pagina un nostro sacerdote traccia un itinerario di crescita parsonatre in cui ciascuno ,ptxssa cimentare
le prorprie energie e procedere n,ella luce e nella grazia.
.. Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori, guida gli urnili secondo giustizia, insegna
ai poveri le sue vie » (Sal. 24, g).

UN
FONDAMENTO Abbiamo scelto questo brano di S. Paolo per
PER L,EDIFICIO SPIRITUALE continuare il discorso sul senso della nostra vita
con un'immagine plastica: essa è un EDIFICIO
che ogni giorno CRESCE ben ordinato per un fine
., Così dunque voi non siete più stranieri né di cui non si può immaginare maggiore nobiltà
ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari (essere TEMPIO SANTO del Signore), nel rispet-
di Dio, EDIFICATI sopra il FONDAMENTO de- to dell'individuo, quasi stanza di una reggia (" o
gli Apostoli e dei Profeti, e avendo come pietra non sapete che il vostro corpo è il tempio dello
angolare Io stesso Gesù Cristo. In Lui ogni còstru- Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio? » -
zione cresce ben ordinata per essere tempio san- 1 Cor. 6, l7), inserito in una comunità, come parte
to nel Signore, in Lui anche voi insieme-con gli di un edificio (" insieme veniamo edificati come
altri venite edificati per diventare dimora di Dio costruzione ben ordinata ").
per mezzo dello Spirito » (Ef. 2,22 ...). Dio, gli apostoli, la persona sono i costruttori

a9
di questo edificio nel quale Dio vuole abitare. C'è un altro rischio: costruendo secondo i
Unico è il fondamento: Cristo. principi presi dalla « tradizione umana » noi po-
Dio edifica: « Ti edificherò di nuovo e tu sa- tremo innalzare un tempio: ma Dio vi abiterà
rai riedificata, figlia di Israele " (Ger. 31, 4). " Ed sovrano? saremo sempre tentati di collocare in
ora vi affido al Signore e alla parola della sua esso tanti altari dedicati a questa o a quella divi-
grazia che ha il potere di edificare e di concedere nità, Iasciandone sempre qualcuno disponibile per
l'eredità con tutti i santificati " (At. 20, 32). dirzinità ignote.
Anche gli annunciatori della Parola hanno il Ogni passione umana, ogni tendenza non sot-
ministero di edificare: .. Secondo la grazia di Dio tomessa a Dio potrà avere il suo altare. Così al-
che mi è stata data, come sapiente architetto io I'occorrenza sacrificheremo al sesso (fornicazio-
ho posto il Fondamento. Ma ciascuno stia atten- ne, impurità, libertinaggio), al potere (idolatria,
to come costruisce. Infatti nessuno può porre un stregoneria), all'odio contrario a DIO-AMORE
(inimicizie, discordie, dissensi, divisioni, fazioni)
fondamento diverso da quello che già vi si trova,
che è Gesù Cristo. E se sopra questo fondamento
all'egoismo (gelosia, invidia) all'intemperanz.a
(ubruachezz,a, orge e cose del genere) (Gal. 5, 19).
si costruisce con oro, argento, pietre preziose, le-
gno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben Tutta la costruzione ha però bisogno di un
visibile: la farà conoscere quel giorno che si mani- fondamento.
festerà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità del- Non possiamo costruire su un altro fonda-
l'opera di ciascuno. Se l'opera che uno costruì mento dopo che abbiamo capito che Cristo è
sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una l'unico mediatore tra Dio e I'uomo. " Questo Ge-
ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, sarà sù, è la pietra che, scartata d-a voi costruttori, è di-
punito: tuttavia egli si salverà, però come attra- i,entata testata d'angolo. fn nessun altro c'è sai-
verso il fuoco " (1 Cor. 3, 10). vezza; non vi è infatti altro norne dato agli uo-
nrini sotto il cielo nel quale è stabilito che pos-
Ciascuno stia attento come costruisce. Cia- siamo essere salvati " (At. 4, 11), perché Cristc.
scuno: sia colui che annuncia la Parola, sia colui Figlio di Dio, è " ir:radiazione della sua-.potenza
parola,
che alla luce della parola accolta, realizza la co- della sua sostanza e sostiene tuttr: con la
struzione dell'edificio secondo il progetto di Dio della sua parola , (Ebr. 1, 3). " Dio ci ha rlato la
e non secondo il proprio progetto. " Badate che rrita eterna e questa r,zita è nel suo Figlio. Chi ha
nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non
raggiri ispirati dalla tradizione umana secondo gli ha la 'rrita, (1 Grz. 5, 11-12).
elementi del mondo e non secondo Cristo (Col. Cristo è il fonda"n:ento di ogni costruzione per
2, 8). "
la sua dottrina, per le sue opere, per i suoi doni.
L'uomo costruirà la propria vita spirituale, Dalla sua dottrina la nostra mente ricerze Iu-
il proprio tempio, con le proprie facoltà (intellet- ce : o Sono rrenuto nel mondo per rendere testi-
to e volontà) illuminate dalla grazia; non può edi- monianza alla verità. Chiunque è dalla verità,
ficarlo con i materiali presi dalla « tradizione ascolta la mia voce » (Grr. 18, 37). , Camminate
umana ». nc'l Signore Gesù Cristo, come l'avete ricevuto,
In altre parole non possiamo costruire questo i:en radicati e fondati in lui, saldi nella fede, co-
edificio con la pretesa di essere gli autonomi co- me r,'i è stato insegnato " (Col. 2, 7).
struttori di esso. Cristo è nostro fondamento perché è morto
Non possiamo costruirlo badando agli interes- per noi ed è risuscitato. E,gli morì per gli empi
si materiali o al potere sugli altri che la patina (Rom. 5, 6) per noi (Rom. 5, B) ma è ritornato
della santità potrebbe procurarci. alla r,rta (Rorn. 14, 19). E se noi moriremo con
Non possiamo costruirlo senza rinunciare a lui, rrivremo anche ccn lui (2 Tm. 2, ll).
farci dominare dalla sensualità. Cristo è nostro fondamento, per:ché ci ha ar-
Non possiamo costruirlo guardandoci sempre ricchiti di doni. " A ciascuno di noi, è stata data
attorno per giudicare il nostro fratello, con in- la y-razia secondo 1a misura del dono di Cristo.
vidia se ci precede, con disprezzo se non riesce Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha
a stare al passo con noi. portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli
Non possiamo costruirlo provando dispiacere u,omini,, (Ef. 4,7).,,II dono di Dio che è la vita
del bene che Dio opera negli altri. eterna (Rorn. 6,23) è stato concesso in s.razia di
un soio uomo (Rom. 5, 15). Abbiamo doài diversi
Non possiamo costruirlo lasciandoci vincere secondo \a grazia data a ciascuno di noi (Rom. 12,
dal torpore spirituale, rinviando sempre al poi 6). Qu-esti doni si manifestano quando, dopo che
una decisione che dovrebbe farci cambiar vita,
sarà stato glorificato , Cristo manderà il Conso-
Questi sono i materiali di costruzione che la Iatore (Gv. 16, 7), 1o Spirito di verità che ci guida
" tradizione umana ,, ci offre, con i quali possiamo alla verità tutta intera. Egli prende tutto ciò che
innalzare l'edificio conservando il fòndaàento (la ò di Cristo, e ce lo comunica.
fede in Cristo): ma sono materiali di scarto che
bruceranno a contatto col fuoco. P. Fernando Sulpiz.i

10o
LA COMUNITA'MAGNIFICAT DI ... Clarisse di S. Agnese ,,
"

Comunità Magnificat, nate nella lode e sotto la guida della Vergine per andare a Gesù, raocontano ai fra-
telli la loro esperienza di gruppo ecclesiale, testimoni,andb così le grandi opere comu,nitarie di Dio.
E' la vita della grande comunità che prende corpo attraverso le parole legate all'eqperienza dei suoi figli,
fratelli che dividono coi fratelli questo dono.

UNO SPIRITO DI FRATELL.A.NZA di Dio. Da allora, ogni ultimo lunedì del mese, il
SENZA LIMITI gruppo di preghiera-si raccoglie nella nostra Chie-
Àa pèr la preghiera Comunitaria, la celebrazione
Euèaristicà preceduta da quella della Parola. Noi
Noi Clarisse del Monastero S. Agnese di Pe- ogni volta li aspettiamo con amore crescente e vi
rugia, abbiamo avuto il primo sentore dell'azione pàrtecipiamo. Certo la nostra vita claustrale porta
straordinaria dello Spirito, in questi tempi no- una partecipazione consona; ma ciò che conta, è
stri, di crisi sociale e Religiosa, dal libro Lo Spi- un rinnovato amore alla nostra stessa vita consa-
rito Santo nostra Speranza " del Card. "Suenens. crata, la quale seguendo l'esempio della Santa
Qui si accenna, del rinnovamento dello Spirito Madre Chiara, si sforza di crescere nell'amore
occorso a un gruppo di Universitari di Pittsburg, verso Dio e verso Ie sorelle e i fratelli, aiutando
i quali coscienti della crisi del loro paese e del tutti. Questo agire è spesso, soltanto, di atti in-
mondo, si unirono a pregare, a implorare lo Spi- terni che solo lddio conosce; ma dice Suor Maria
rito Santo. Essi sentivano anche in se stessi la della Trinità: E' questa l'azione più reale che
crisi generale dei massimi valori umani e spiri- genera I'azktrre- esterna; è essa che è e resta per
tuali. Erano giovani, per i quali i valori della cre- l'eternità
scita della Chiesa, facevano parte della vita quo- Così è-.lo spirito della Madre Santa Chiara.
tidiana. Pregavano molto con le toccanti parole Essa rinchiusa in San Damiano, col suo spirito
della Sequenza di Pentecoste, conservando nel serafieo spaziava per le vie del mondo raccoglien-
cuore la nostalgia di quella Pentecoste invocata do tutti nèl suo cuore e tutto, gioie, dolori, timori
da Papa Giovanni XXIII alla vigilia del Concilio, e speranze per farne offerta a Gesù, Dio Vivo.
per cui chiedevano al Divino Spirito, di rinnova- Ellà quindi viveva nel mondo, con la sua vita
re, Lui stesso, la faccia della terra! vissutà così, con Dio e per Iddio, trasformando se
E la risposta venne. Il Divino Spirito si fece stessa nell'immagine di Gesù Crocifisso, elevava
sentire in loro, con amore veemente, che li tra- spiritualmente le sue consorelle, il mondo intero,
sformò in Apostoli pieni di forza e di coraggio. fino ai nostri giorni e per sempre!
Si formarono così i gruppi che, in poco tempo Le cose Spirituali non hanno tramonto, perché
crebbero e si propagarono anche in Europa. In opera dello Spirito Santo. Ecco perché noi Co-
Italia, a Roma, ma anche a Perugia lo Spirito tro- munità di Clarisse, siamo felici di partecipare
vò cuori aperti che lo accolsero e sorsero così, alle riunioni del Magnificat perché confidiamo nel
anche qui, gruppi di preghiera. Noi fummo subi- sostegno della preghiera comunitaria insieme a
to prese da ammirazione e gioia nell'ascoltare tanti èletti frate-Ili e sorelle, affinché giunga anche
quanto di nuovo e bellissimo avevano nel modo a noi, ogni volta, nuova luce e f.orza che aumenti
di trattenersi con Gesù, dell'amore entusiasmante I'amore, la comprensione del primo dono, rice-
per Lui espresso con canti melodiosi e gesti spon- vuto con la Santa Vocazione Clarianal
tanei dovuti alla pienezza del cuore, e poi la fa-
miliarità amorosa con la Sacra Scrittura e uno A LODE DI CRISTO E DEL
Spirito di fratellanzà senza limiti. Dopo questo, SUO SANTO SPIRITO. AMENI
un giorno conoscemmo il promotore della comu-
nità Magnificat * iI prof. Tarcisio. Ci parlò alla Le sorelle del Monastero di S. Agnese
grata- della Chiesa, e fummo prese dallo Spirito di Perugia
,

LODIAMO IL SIGNORE PER .".

NASCERE A NUOVA VITA Per cinque anni ho fumato hashish, mariuja-


na e tutto ciò che si può fumare per essere o fuo-
E' stata proprio una nascita a nuova vita il ri di testa ». Avevo una forte dipendenza psico-
momento che ho incontrato il Signore, o meglio logica e sono arrivato al punto in cui il fumo
il momento in cui il Signore mi ha chiamato a far non mi bastava più. Fu allora che cominciai a
parte della comunità Magnificat. prendere eroina e devo veramente affermare che

.11
mi ridussi in poco tempo ad uno straccio umano, tante cadute e conseguenti rimproveri soprattut-
ero arrivato al punto di non avere più nessun in- to da parte di Tarcisio, dopo tanti segni tangibili
teresse per le cose della vita, mi interessava solo di espèrienze che mi toglievano ogni dubbio sul-
la " roba >r. La mattina mi svegliavo con un unico l'esisienza e l'amore di Dio per me, dovetti deci-
pensiero: comprare la " roba ". E mi rendevo dei'e: o la vecchia strada per la quale mi rima-
conto che ogni volta che mi infilavo l'ago nelle nevano ancora tanti attaccamenti, o il Signore.
vene, un pezzo della mia vita se ne stava per an- Andai in Chiesa, davanti al Crocifisso, feci un
dare. lungo discorso con Gesìr, aI termine del quale mi
Giorno dopo giorno vedevo il mio corpo di- misi a piangere forse pitr amaralnente di qua,nto
struggersi, da 73 Kg. ero arrivato a 58, deperivo non avessi mai fatto. Da quel preciso istante mi
sempre di più. Cominciarrano anche a farsi sen- sparì ogni dolore dovuto aila crisi di astinenza
tire i dolori fisici, sempre piir forti, ero arrivato e non ricaddi più. Devo dire che questo è stato il
alla crisi di astinenza e non potevo più smettere; segno piir grande della potenza di Dio nella mi;r
mi venne un pensiero: I'eroina era per me una rrita: finché avevo cercato di smettere per essere
mamma che mi stringeva sempre più in un ab- accettato clagli altri o per qualsiasi altra raqione
braccio mortale. avevo solo aòcumulato sconfitte; quando ho fatto
Proprio in quel periodo il Signore mi fece co- un atto di fiducia in Dio, non è mancata nemmeno
noscere la comunità, mi mise vicino dei fratelli per un istante la Sua grazia sostenitrice.
che mi fecero innanzitutto comprendere l'immen- Da allora è ormai passato pitr di un anno ed
so amore che Dio aveva per me. Compresi che il ho nausea se solo parlo di droga e della mia vita
Signore voleva che lasciassi la mia città (Napoli) e passata. Grazie all'intervento del Signore che è
così feci. Mi rifugiai a Perugia, in casa di Tarcisio.
Àempre vivo e forte in mezzo a noi ed alle pre-
Mi colpì subito il fatto che lui e tutta la sua fami- di tutta la comunità, oggi posso testimo-
glia mi accettarono per come ero in realtà, mi sen- -qhiere
niare di rrirrere una nuova vita, a lode e gloria di
tii subito amato, ma nello stesso ternpo rni stupivo Dio nostro Fadre. Ora sono inserito nella comu-
Ietteralmente dell'esistenza di una famiglia del nità e servo il Signore come Lui mi dà l'opportu-
genere: pregavano, il centro dei loro discorsi era nità di farlo, perché la buona novella arrivi alle
sempre quel Dio che non avevo mai conosciuto e orecchie ed al cuore di tante persone disperate
che ascoltando loro mi sembrava così grande, come 1o ero io.
così potente e misericordioso. Ero incuriosito e
volevo conoscerlo anch'io. La base da cui partire è l'aiuto dello Spirito
Santo che ci guida nel giusto carnmino, il percor-
Mi misi in un atteggiamento di disponibilità so è la costruzione del regno di Dio già qui sulla
verso Dio, cominciai anch'io a pregare imitando terra e la meta è la santificazione ad immagine di
i frateili che mi stavano intorno. Essi mi diedero Gesù per gustare la gloria di Dio. A Dio sia lode'
molto il senso di cosa è una famiglia e presi co- potenza, cnore nei secoli. At'utpN/
scienza del fatto che se volevo uscire dalla schia-
vitri nella quale vivevo ormai da sette anni dovevo AL.'ELIJJA
stare ben unito al Signore ed a loro. Così. dopo Attitio simonte

I FRATEI.LI SCR.IVONO
o Le lettere devono essere indirizzate a: GIOVANNI FANTOZZI, Via Pigafetta, 5 - 06100 PERUGIA o

UNA LETTERA AI FRATELLI IN CRISTO GESU' di essere stato, quindi, ingiustamente colpito nel-
I'intimo.
E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché A mio modesto parere dire ferito » non è
non" sanno quello che fanno " (Luca 23-34). altro che enunciare un sofisma "per mascherare
Così Gesù dalla croce, per rnezzo di Luca, un sentimento prettamente umano: la mancanza
vuole insegnarci iI perdono. I1 perdono...! Parola di carità. Si pensa che, come aI solito, cambiando
bella e terribile. una parola si possa cambiare la sostanza di una
ben triste realtà.
Ferché terribile? Terribile perché tanti, pur- Sono stato " ferito » ...! Ma chi ò stato ferito?
troppo molti cristiani o sedicenti tali con- Il Signore Gesù, sì è stato ferito e nel cor,po e
siderano il perdono come - un qualche cosa - di nell'intirno del Suo Spirito! Eppure Egli perdonò.
impossibile! Però tutti i giorni, o quasi, essi pre- E noi chi siamo? Siamo forse più " grandi " del
gano il Signore perché gli insegni a perdonare! Figlio di Dio?
Spessissimo si sentono frasi come queste: Il bello è che nel ricordare le nostre ., feri-
« sono stato troppe volte "ferito" »!. Oppure: « è te », recenti e trapassate, ci pare bello adagiarsi
stato troppe volte "ferito" ,r! in un malcelato i< vittimismo » tanto da richie-
Io vorrei sapere, di grazia, quale è il vero si- dere alla comunità la comprensione e la consola-
gnificato cristiano del termine " ferito ,r. Par- zione, e potere così allontanarsi da quei fratelli
liamoci chiaro; l'essere ferito, in buona sostanza, con i quàli fino a pochi giorni prima o addirittu-
ha il preciso significato di essere stato << offeso ,, e ra poche ore prima, avevamo pregato assieme!
t2(o
&Ia questa è una cosa seria fratelli e soreile? chezze, orge e cose del genere , (Gal. 5, 22), è p_iir
C'è da chiedersi il perché ogni qualvolta ci che mai necessario che i cattolici mostrino che
sentiamo feriti non pensiamo a colui che fu VE- esiste un'altra via che si contrappone a quella
RAI\4ENTE ferito per noi. Perché invece di rimu- della carne, ed è la via dello Spirito, che produce
ginare, come si suol dire, sul « latte versato » non i frutti dello Spirito « amore, gioia, pace,pazienza,
si invoca il nome di Gesir e non chiecliamo a Lui benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di
ì'aiuto necessario? sé (Gal. 5,22\.
Quanta tristezza vedere tanta amarezza nel- "Risulta chiaro che per testimoniare l'amore o
I'animo e nell'atteggiamento di fratelli che si la benevolenza, occorre, ad esempio, non essere
proclamano Cristiani e per giunta Cattolici!!! né faziosi né divisi. Occorre essere uniti. Del re-
No fratelli e sorelle, non è questo il vero vol- sto come si fa a rimanere insensibili agli appelli
to del Cristiano! per l'unità della Chiesa? La voce della Chiesa è
Allora Vi prego; non parliamo piir di o ferite ,, la voce stessa di Gesù.
ma cerchiamo di amare r,eramente chi ci ha of- Per cui chi veramente vuol rimanere unito al-
feso. Tutti siamo peccatori. Tutti siamo quindi la Chiesa e a Cristo, che gli vada bene o no, deve
scggetti a sbagliare. Solo con l'aitito di Dio §i puo tollerare tutti i fratelli, anzi, con l'aiuto della gra-
sperare di superare « quasi, indenni gli errori, zia di Dio, seguendo le direttive di S. Paolo nel-
gli sbandarnenti, i tradimenti a Gesìr, le offese, la Bibbia, deve accogliere gli altri con amore, sti-
e ".. le ferite! mandoli migliori di sé.
Ricordiamoci le parole del Salvatore: « Avete Tutti infatti, pur nella diversità, formiamo un
udito che fu d-etto: amerai il prossimo tuo ed solo corpo, e .. Dio non fa preferenze di persone,
odierai il tuo nemico. Ma Io vi dico: amate i vo- ma chi lo teme e pratica la giustizia a qualunque
stri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, popolo appartengà, è a Lui accetto» (At. 10, 34-35)-
- -A questo
e pregate per coloro che vi perseguitano, affinché proposito il Concilio Vaticano II nel
siate figii del Padre rzostro che è nei cieli il quale decretò " Apòstolicam Actuositatem » sull'aposto-
fa pior,ere sr-li giusti e sugli ingiusti. lato dei laici afferma al punto 20 che molti laici
Se arnate ehi vi ama, quale premio ne avrete? si sono sempre più consacrati all'apostolato « e
Non fanno altnettanto i pubhlicani? E se salutate si sono raccolti in forme varie di attività e di
soltanto i vostri fratelli, ehe fate di specEale? Non associazioni che, in unione particolarmente stret-
fanno altnettanto i gent!!i? ta con la gerarchia, si sono <lccupate e si occu-
Siate dunque perfetti come è perfetto il Pa- pano ai finì pnopriamente apostolici ". Queste ed
dre riostro nei cieli » (Matteo -5, 43, 4B). altre , simili organizzazioni del passato, continua
E' facile agire così? No certamente! Ma guar- il decreto, sono state chiamate dai Pontefici e
diamoci " dentrc, e sicuramente vedrerno, o me- molti Vescovi: Azione cattolica. .. Queste forme
glio riveclremo fatti della nostra vita che aveva- di apostolato si chiamino esse Azione cattolica
mo dimenticati o facevamo conto di essersene o con altro norne, esercitano oggi un apostolato
dimenticati, e ricorcleremo come piùr di rlna rrol- prezioso ,. Queste organizzazioni cattoliche per
ta avremo " ferito » qualche persona; avremo tra- potersi definire tali devono avere, tutte assieme,
scuraio qualche persona cara; forse senza voiere Ie seguenti caratteristiche: " a) Fine immediato
ferire o trasclrrare, o forse per o volere » ferire, di tale organizzazione è il fine apostolico della
trascurare o ernarginare! Chiesa, cioè l'evangelizzazione e la santificazione
l"{a per noi abbiamo sempre trovato la giusti- degli uomini e la formazione cristiana della loro
ficazione. Ma non è proprio possibile trovare una coscienza, in modo che riescano ad impregnare
aualche giustificazione per il nostro prossimo? dello spirito evangelico le varie comunità ed i
Cerchiamo quindi di fare vera revisione di vita, vari ambienti.
e cerchiamo di sforzarci a seguire f insegnamento b) I laici, collaborando con la Gerarchia secon-
che il Signore Gesrf volle darci duemila anni fa. do il modo loro proprio, portano la loro esperien-
Guardiamo a Lui, a Lui solo e invocanc{o il za e riassumono la loro responsabilità nel dirigere
Suo nome Santissimo applichiamo la regola dei tali organizzazioni, nel ponderare le circostanze
" TRE P »: PP"EGARE, PREGARE, PREGARE! in cui si deve esercitare I'azione pastorale della
Lu.ciano Cecchetti Chiesa e nella elaborazione ed esecuzione del 1o-
ro programma d'azione,
c) I laici agiscono uniti a guisa di un corpo
organico, affinché sia meglio espressa la comunità
Cari amici, della Chiesa e l'apostolato riesca più efficace.
ho deciso di scrivere qllesta lettera perché d) Questi laici, sia che si offrano spontanea-
vo€i]io richiamare I'attenzione su un irnportante mente, o siano invitati all'azione e alla coopera-
a\,.,renimento che si ripete ogni mese e riguarda zione diretta con l'apostolato gerarchico, agisco-
la. nostra diocesi. no sotto la superiore direzione della Gerarchia
Ogni secondo giovedì del mese, alle ore 21. rnedesima la quale può sancire tale cooperazione
tutti i cattoLici della diocesi di Perugia sono in- anche per mezzo di un mandato esplicito.
vitati a recarsi in Cattedrale per pregare e trova- Le organizzazioni in cui, a giudizio della Ge-
re, attorno al proprio Vescovo, l'unità necessaria- rarchia, si trovano tutte insieme queste note, si
per poter sempre pitr testimoniare il Signore. devono ritenere Azione cattolica, anche se per
E in un mondo che si può definire pagano, do- esigenze di luoghi e di popoli, prendono varie
ve prevalgono quelli che S. Paolo chiama i frutti forme e vari nomi ».
della c.arne: n fornicazioni, impurità, libertinag- Per cui, a parte i nomi e le forme, ciò che con-
gio, idolatria, stregoneria, inii-nicizie, discordia, ta è la sostanza, e ormai sono più di una le or-
eelosia, disscnsi, clivisioni, fazioni, invidie, ubria- ganizzazioni che hanno pure uno statuto appro-

.13
vato dalla gerarchia che del resto, in una nota tra cristiani è una divisione nella stessa famiglia,
pastorale della CEI pubblicata nel 1981 dal tito- dello stesso Corpo di Cristo.
lo: « Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti " Ciò che unisce infatti non è né il sangue né
ed asso,ciazioni dei fedeli nella Chiesa,, ci sugge- la carne, ma Cristo, (Gv. l, 12-13\.
risce che, per essere veramente ecclesiale, una Allora ho capito come l'amore e l'unità vanno
organizzazione deve assolutamente seguire queste costruiti con la grazia di Dio, ma occorre anche la
norme: nostra adesione, voluta ad ogni costo.
1) Fedeltà all'ortodossia; 2) Conformità alle E allora cominciamo a fare di questo secondo
finalità della Chiesa; 3) Comunione con il Vesco- giovedì del mese un appuntamento di preghiera,
vo; 4) Riconoscimento' della pluralità associativa di amore, di conversione; pregando lo Spirito di
e disponibilità alla collaborazione. Dio che ci mostri dov'è il nostro peccato di disu-
Una volta accettata tutta la dottrina cattolica, nione, ce ne faccia sentire la gravità, e indirizzi
nella Chiesa c'è posto per tutti, poiché Dio agi- i nostri cuori verso quel cambiamento necessario
sce come vuole tra gli uomini. Dio non rifiuta affinché tutte le barriere cadano e il o mondo
chi lo cerca. E noi dobbiamo fare la stessa cosa. creda ".
Questo dell'unità dei cattolici è un problema Andiamo ad ascoltare le parole del nostro Ve-
quasi assurdo, rna purtroppo reale, e a me brucia. scovo come parole profetiche, di conversione.
Mi è capitato ilfatti di essere stato deriso, preso Ognuno ascolti quelle parole per sé, come fosse
per pazzo, per fanatico e considerato un ciistia- solo in Chiesa. Dobbiamo uscire cambiati nelle
no di serie B » solo perché appartengo" ad una abitudini e nella mentalità.
comunità carismatica Magnificat e perché anch'io, Il cambiamento è potatura, purificazione, per-
come del resto la Chiesa, credo àei carismi. E ciò è cloloroso ma necessario. Chiediamo a Dio
questo da alcuni fratelli cattolici, una minoranza la forza per affrontare questa continua conver-
d'accordo ma sono sempre episodi dolorosi. Men- sione: diverremo sempre piùr Chiesa, e quindi più
tre infatti essere dis,pr:ezzati dal mondo per un liberi, più uomini, piir felici.
cristiano è da considerarsi normale, la divisione Pietro Checconi

ATTIVITA, COMUNITARIE

MARTEDtr' Prepo
INCONTRI DI PREGHIERA - Turrita di Montefalco
"21
Spina
" 20,30
LUNEDI' Chiesa S. Fortunato (P.zza Gri- "21
- mana) ore 17,30 MERCOLEDI' Colombella
"2L
-
Ogni ultimo lunedì del mese GIOVEDI, S. Fortunato
presso Convento Clarisse S. - della Collina
Agnese ore 17,30 "21
Bevagna "21
Montefalco "21
MERCOLEDI' Donato all'Elce ore 17
- S.
Papiano ,, 17,30 Ponte Nuovo "21
GIOVEDI' Prepo 17,30
SABATO
-
Papiano ", 16
- Città di Castello 16,30
Ponte Pattoli » 2l
Turrita di Montefalco 20,30

VENERDI'
INCONTRI PERIODICI
S. Barnaba » t7,30
-
SABATO -. S. Agostino )) t7 a) GIORNATA COMUNITARIA: ogni seconda
Montefalco » 20,30 domenica del mese.
Spina » 17,30 b) PASTORALI RIUNITI: ogni ultimo mercoledì
del mese presso Elce, ore 20.
c) SCUOLA DI TEOLOGIA: ogni martedì presso
CATECHESI Elce, ore 18.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
LUNEDI' S. Barnaba ore 2l Francesco Locatelli - tel. 66.087
- Elce ,t 2L Luca Calzoni - tel. 24.173
Ponte Pattoli ,, 2l Giovanni Fantozzi - tel. 72.812

14.
IL R. N. S. NEL MONDO

llRinnovamento nello Spirito Santo si diffonde nel mondo e pre,nde forza con Ie varie testimonianze che
le comunità disseminate nel mondo offrono come dono da divider,e con i fratelli, ma ancora di più come
prova 'concreta della volontà di Dio, che nei paesi più Iontani e a gru,ppi diversi si manifesta profeticamente
univoca; Dio parla tutte le llngue e tutti i linguaggi ma esprime una sola parola: r« ll \fgr5. di Dio fra
gli uomi,ni
".

IL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO nostro cuore, degli atei pratici Da qualche anno
".
IN ITALIA i Vescovi incentrano la pastorale sull'evangelizza-
zione. o fn un mondo sempre più secolarizzato,
disse Paolo VI, rrulla è piir necessario della testi-
Il Rinnovamento rlello Spirito è sorto negli monianza di questo Rinnovamento Spiritua-
ambienti universitari degli Stati Uniti (Universi*tà le -
che vediamo suscitato dallo Spirito Santo
Duquesn di Pittsburg e Notre Dame dell'India- - nelle regioni e negli ambienti
oggi più diversi ,
na...) 9 gi è diffuso rapidamente, dapprima nei (19-5-1975). Il Rinnovamento u è una corrente di
paesi di lingua inglese, fino a raggiun!ère attual- grazia che sta attraversando la Chiesa e fa sorge-
mente tutti i continenti. re dappertutto, spontaneamente, assemblee di
In Italia l'inizio viene indicato nel 1971, a preghiera di tipo nuovo e, in modo particolare,
Folor, ad op-era del missionario canadese p. Va- ci fa rituffare maggiormente nello Spirito della
leriano Gaudet OMI. Dopo i timidi inizi'tra i Pentecoste, e attualizza le prime pagine della sto-
gruppi linguistici della capitale e dopo lo slancio ria della Chiesa " (Card. Suenens); però bisogna
vigoroso che è venuto dal congressò internazio- precisare che non sta nascendo un nuovo movi-
nale tenuto a Roma e dall'udiènza del papa, i mento come alternativa alla gerarchia ufficiale:
gruppi e le comunità si sono moltiplicati in modo
sorprendente: attualmente sono -circa 650 con Io scopo del Rinnovamento è quello di offrire un
una partecipazione di circa 50.000 persone; il mi- supplemento di animazione spirituale ai cristiani
nistero dell'animazione e della pàstoralità a li di oggi settza voler soppiantare o sostituire nulla
vello nazionale viene svolto da un Comitato Na- di quello che appartiene alla Chiesa.
zionale di Servizio, composto da dodici membri, La novità del Rinnovamento sta nella .. Qua-
su designazione della baie (1982). Il primo C.N.S. lità " della vita cristiana che tende a risvegliare
q41_cil.qgg membri) è stato designaio nell'aprile valori persi nel corso dei secoli: « il gusto di una
1977^ (Milano Marittima) da paite della piima preghiera profonda, personale e comunitaria, un
Conferenza Nazionale degli Animatori (prèsenti ritorno alla contemplazione e un accento posto
700 persone). Nei mesi successivi dello stesso sulla lode di Dio, il desiderio di donarsi totalmente
anno si sono celebrati i pre-congressi di Brescia a Cristo; una grande disponibilità agli appelli del-
e di Salerno. Nel 1978 si è svolta la prima Con- lo Spirito Santo, un contatto più assiduo con la
vocazione Nazionale (Rimini, 29 aprile- 1. mag- Sacra Scrittura, una grande donazione fraterna,
gio), con la partecipazione di circa 4.000 persone, la volontà di dare un apporto al servizio della
mentre in ottobre si è tenuta la II CoÀferertza Chiesa (Paolo VI).
"
degli Animat_ori, Roma, Domus Pacis), con Ia par- " Nel Rinnovamento si scopre progressiva-
tecipazione di circa 800 responsabili. mente come la vita, radicata nello Spirito, animi
Il Rinnovamento fa parte delle numerose ini- tutti i rapporti tra le persone... la preghiera ha
ziative che sono sorte nell'immediato post-Con- un posto privilegiato ed è indissociabile dalla vi
cilio e che si richiamano all'azione dellò Spirito ta sacramentale della Chiesa... Uno dei meriti
Santo o al rinnovamento della Chiesa, in gene- del Rinnovamento è quello di ricordare in modo
rale: comunità catecumenali, Cursillos de cristia- cosciente l'importanza dei carisrni nella vita del-
nidad, gruppi del Vangelo, di preghiera... la comunità cristiana e dei suoi membri" La loro
-Se in tqtti questi fermenti spirituali è facile
presenza nella Chiesa ne è una caratteristica es-
vedere l'influsso diretto del Concilio, è ugualmen- senziale, perché la comunità ecclesiale è per na-
te necessario riconoscervi il segno della crisi tura sua carismatica... " (Dalla dichiarazione pa-
che attualmente vive la Chiesa. LiChiesa sembra storale dei Vescovi Canadesi).
aver perduto credibilità ed efficacia. Il confronto Bisogna anche sottolineare che la fonte di tut-
fra il nostro cristianesimo attuale e quello che to questo scaturisce dai sacramenti, specialmente
cogliamo negli Atti degli Apostoli e neile lettere dal Battesimo e dalla Cresima. I1 Rinnovamento
apostoliche è stridente. non è che un mezzo per aiutare le disposizioni in-
Che cosa manca? Che cosa è venuto meno? Il teriori e pratiche del cristiano affinché si offra
teologo Mr)llen scrive: La dimenticanza dello totalmente a Cristo e sia disponibile all'azione
Spirito, di cui abbiamo "sofferto, ci ha portati a dello Spirito. E in questa maniera diventa un
mettere in discussione Dio stesso. Spesso vivia- membro vivo del Corpo mistico cli Cristo ed eser-
mo, praticamente, come se Dio non ci fosse. Sia- cita la sua funzione nella comunità cristiana, sot-
mo diventati, nel centro del nostro essere e del toposto al discernimento dei Pastori che hanno

.15
il con-rpito di « esaminare tutto e di ritenere ciò Emoz.ionslismo, per cui prevale il sentimento
che è buono " (I Tess. 5, 21). sulla ragione e sullà dottrina. I sentimenti e le
Non essendo il Rinnorramento un movimento emozionì sono instabili, per cui il fondamento
regolato da uno statuto, non tutti i gruppi o co- della nostra spiritualità va posto sulla sana dot-
munità sono identici, però hanno in comune al- trina e su un illurninato discernimento.
cune caratteristiche; in particolare la vita di pre- Spi.ritualistno che consiste in una spiritualità
ghiera sia personale che comunitaria, il contatto disinèarnata, intimistica, di rifugio, consolatoria,
assiduo con la Bibbia, la valorizzazione dei Sacra- che svaluta le realtà terrene e f impegno sociale.
menti della Peniterrzà e dell'Eucarestia, la comu- Per questo, ogni membro del Rinnovamento, se-
nione fraterna, la fedeltà alla Chiesa istituzionale ccndò i doni e il livello di ciascuno, si deve im-
e Ia dimensione ecumenica. Fondamentali sono pegnare nel servizio ecclesiale, civico e sociale.
gli incontri di preghiera che si svolgono secondo Si può concludere questa breve presentazione
le seguenti linee portanti: ciel Rinnovamento nello Spirito in Italia con lc
a) Fede profonda e testirnonianza nella pre- stesse parole dei Vescovi Canadesi: " Gli orienta-
senza operante di Gesìr come capo, maestro e menti fondamenl.ali del Rinnovamento Carisma-
Pastore. tico sono positivi. Ne siamo convinti , (n. 19). E,
soggiungono: " Il Rinnovamento Carismatico
b) Apertura e disponibilità all'azione dello emerge come un appello che va arnpliandosi, in-
Spirito Santo. diriziato aila coscienza cristiana per stimolarla
c) Ascolto della Pa,rola di Dio. a rimuoversi in profondità. Scaturisce dal cuore
della comunità ecclesiale come un inno di fidr-rcia
d) Un clima di lode, di adorazione e di rin- incondizionata, alla presenza onnipol,ente d-ello
graziamento. Spirito nel mondo. La sua diffusione nel nostro
e) Spirito di comunione e di fraternità. paese ilJr-rmina di speranza gli orizzonti nuovi
Come ogni spiritualità, così anche il Rinno- verso i quali lo Spirito trascina irresistibilmenie
vamento nello Spirito, è esposto ad alcuni peri- la Chiesa del Canada, (n. 30). Possano i nostri
coli ai quali è necessario fare attenzione: Vescovi ripetere Ie stesse conclusioni per qua,nto
riguarda l'Italia.
Illuminismo che consiste nell'illusione di cre- Francesco [,cccLtelli
dersi iliuminati e guidati direttamente dallo Spi
rito Santo, senza bisogno dell'ascolto dei fratelli, da Favarr A.: Il Rinnovamenlo C.arisrnaticc nella Chi.esa
del magistero delia Chiesa e neppure dei Sacra- Cattolica, L.A.S., Roma, 1977.
menti. Per questa via ci si crede praticamente da Rruauoo S.: I gruppi di Rinriavantento Carisn'iatico,
L.D.C., Torino, 1978.
irifallibili e si diventa impermeabili a qualunque da PaNcrna M.: 1l Rirutovantenlo nello Sltirito irt lto.lia,
intervento di discernimento. E.D.B., Bologna, 1977.

curiosÉtà + recensioni s clrriosità . rerensÉoni e cgrriqrsità o rece

POESIA E PREGHIERA ogni valutazione, e perflno 1a semplice lettura, tieire


conto, consapevolmente o meno, di quel scttofondo, ora
lontano, ora vicinissimo, costituito da quelle altre pa-
Che cosa si aspetta un cristiano, un convertito, da un role, che sono « di vita eterna ". Accade di rileggere un
llhro ai poesia? In primo luogo, evidentemente, quello autore con occhi nuovi, scoprendo molti aspetti prima
che si aspettano tutti: di trovare, cioè, anche se non sfuggiti; capita addirittura di notare in qualcuno, non
sempre, componimenti, o brani isolati, che suscitino necessariamente classiflcato come " religioso o, risonan'
consonanze intime del sentimento o immagini di bellez- ze indubbie della parola di Dio, non solo nel1e forme,
za, per cui il lettore possa dire a se stesso di aver pro- ma nei sentimenti e nei concetti.
vato qualcosa di nuovo; ma non è escluso che il nuòvo, Quando poi si tratta, come per Francesca Menghini,
suggerito dalla poesia, sia invece un richiamo di antichi di poesia religiosa, questo " sottofondo » prende ancor
affetti, un_ricordo di visioni e di sensazioni passate. La più consistenza, frno a permeare la parola umana della
funzione della poesia, anche se spesso consiìte in una poetessa. Tutta la seconda parte di Sete d'Infinito pro-
manifestazione del poeta a se stesso, in una leopardiana duce una sensazione continua di adesione da parte della
o esplorazione del proprio petto creatu-ra a Dio, senza pause e, per così dire, senza cadute
" cheèordina,
purifica i moti salienti dal profondo,
chiarisce,
anche però una cli fede e di poesia.
parola rivolta agli altri, una mano tesa, una rlcerca di Non r) facile dire quale impressione le parole cii
fraternità e di amicizia, un invito a sentire, talvolta a, Francesca possano provocare in un incredulo; ma è
soffrire insieme. Tutto ciò si trova in Sete d'Infinito di certo che qr-resti non potrà fare a meno di sentirne la
Francesca Menghini, profonda sincerità, l'ansia della ricerca, la soddisfazione
Tuttavia un cristiano cerca nella poesia qualche al- pacata e sicura della verità donata e così finalmente rag-
tra cosa, quaicosa di piir. Dopo l'esperienza dell'effusione giunta. Per uno di noi risuonano familiari e gradite, ma
dello Spirito, anche se colpevolmente indebolita, resta non abitudinarie: in ogni poesia compare la nota perso-
in lui senz'altro un'ottica diversa su molte cose: tra nale, l'immagine di colore suo proprio, l'accostamento
queste. sono certamente i prodotti dell'ingegno e della non prevedibile e non scontato, l'apertura inconsueta.
sensibilità umana. Di fronte all'affermarsi §ràndioso del- Molte volte anche a noi, che ci vantiamo come ci ac-
la parola del Signore, che si accampa potehtemente nel- cusano di conoscere meglio di altri Ie- Scritture, av-
I'animo, le parole umane, anche le piit alte, scoloriscono: viene di- dover dire, leggendo Sete d'Infinilo: « Guarda
i capolavori scadono nel confronto con la semplicità dei un po', non ci avevo pensato! ».
Vangeli., Questo awiene generalmente all'inizio; poi si Questo accade, a mio parere, perché la poesia di
torna ad apprezzare anche l'opera dell'uomo, ma ormai Francesca è maturata dalle vicende del suo cammino,

16.
nata dal dolore e dall'amore. D'altra parte noi uomini. sibile. La raccolta, così come è ordinata, indica un'evolu-
pur essendo tutti uguali in quanto fratelli, non siamo zione e urla malurazione, che si manifestano soprattutto
idenlici: ognuno è. stato creatò in unico esemplare. per- nel segno di un'originalità sempre crescente sino a di-
ciò Francesca sa dirci cose Jluove, riesce ad aprìrci squar- venire assoluta. Se nei primi versi di Francesca è rico-
ci e-orizzonti suoì personalissimi; tuttavia dòpo la tèttu- noscibile qualche influsso e qualche adeguamento a modi
ra diventano anche nostri. Ciò è merito suo è della sua conosciuti, negli altri tutto cio è risolutamente scartato
po-esia,.ed è.prova, se vogliamo, della nostra uguaglianza e la poesia è inconfondibilmente sua, anche nell'ultimo
nella diversità, come figli di un solo Padre. componimento, dedicato a S. Francesco, che poteva sug-
Il centro della poesia di Francesca è l'amore. Nelle gerire richiami quasi inevitabili. Se mai, come ho ac-
cennato, al nostro orecchio
- o
poesie giovanili è.aspirazione all'amore umano, non priva méglio al nostro anr.-
di sgomenti e di ma-linconie; piùr tardi è pienezzà deÌ mo di cristiani giunge armonicamente il dsuonare di
laggiungimen-to e _gioia, alternata a tremori e inquietr-r
- di vita: ma questo certàmente non
sfondo della Parola
dini. Infine, dopo la prova dolorosa, l'amore si rivòlge a ò un difetto.
Dio, e di conseguenza al prossimo. In questo nodo ien- Questo è direi un pregio ulteriore, un dono « ex
trale e unificante si assommano senza annullarsi i,vari abundantia ». Non è compito della pgesia evangelizzare,
motivi trattati nella raccolta: Ia natura, i sogni, lé tri- in generale il poeta non è un aposiolo. Ma in questo
stezze, i dolori, le esitazioni, gìi smarrimenti, la fede. caso l'adesione spesso è tale e la preghiera è così spon-
La chiave di lettura si trova forse in un breve com- tanea e forte, che sembra possa diventare per qualcuno
ponimento del 1981, E' difficile il perche di Dio, che in un seme destinato a dar frutto.
eflìcace sintesi indica la natura dell'Amore divino: chia- Renato Mezzopera
mata, presenza e suprema consolazione. o Nella pena,
quando
-
umano ^ogni strada
conforto - ...appariva
abbattuto
sbarrata, ogni
la tua mano mi -sollèvò
dall'abisso. Allora hai cantato il tuo Amore, hai Il soffio ossigenante dello Spirito è venuto o sve-
cullato il- mio pianto senza voce ... ». - gl.iare
-
La speranza è l'altro filo conduttore che si intreccia
I

a quello de-ll'amore. Anch'essa si affaccia, nelle poesie nella Chiesa energie sopite, a suscitare carismi
precedenti la grande svolta del settembre 1977,- come ldorntienti,
sentimento vincente contro l'oppressione della monoto- cr infondere quel senso di vitalitii e di letiz.ia.
nia dei giorni. « Nella prosa di u-na giornata banale col-
Ie ugge e-le. rabbie, di sempre trovo un piccolo- spa- che ad ogni. epoca della storia,
zio, abbaino spalancato -
nel lontano cièlo déUe
mie -speranze ,. La speranza - segue poi l'amore -e si fa cl efinisce giovane ed attuale la Chiesa stessa,
sempre piir forte e piùr ferma, nella fede. oronto e lelice di rianntmciare ai tempi nuovi
Poesia religiosa, profonda, vera, non raramente al-
ta, in ogni caso espres-sa con. pienezza d'animo e, pregio il suo eterno messaggio.
non ultimo, con limpida chiarezza, lontana da fum6si Paoro VI
ermetismi; tale è la poesia della seconda parte delta rac-
colta. La prima parte, di ispirazione varia, è ricca di im.. Al S. Collegio - 21-XII-1973
magini e di armonie, rivelatrici di una personalità sen-
TIPOGRAFIA GIOSTRELLI
Perugia - Via XIV Settembre, 25

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