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CAPITOLO UNO
LA RIVELAZIONE
DI
GESÙ CRISTO
Apocalisse 1:1-20
1. Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai Suoi servi le
cose che devono accadere rapidamente e che Egli fece conoscere, mandandola
per mezzo del Suo angelo, al Suo servo Giovanni,
2. Il quale ha testimoniato la Parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, e
tutte le cose che ha visto.
3. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e
serbano le cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino.
4. Giovanni, alle sette chiese che sono nell'Asia: Grazia a voi e pace da Colui
Che È, Che Era e Che Ha da Venire, e dai sette Spiriti Che sono davanti al Suo
trono,
5. E da Gesù Cristo, il Testimone Fedele, il Primogenito Dai Morti e il Principe dei
re della Terra. A Lui, Che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel Suo
sangue,
6. E ci ha fatti re e sacerdoti per Dio e Padre Suo, a Lui sia la gloria e il dominio
nei secoli dei secoli. Amen.
7. Ecco, Egli viene con le nuvole e ogni occhio Lo vedrà, anche quelli che Lo
hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per Lui. Sì, Amen.
8. "Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine", dice il Signore "Che È, Che
Era e Che Ha da Venire, l'Onnipotente".
9. Io Giovanni, vostro fratello e compagno nell'afflizione, nel regno e nella
costanza di Cristo Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos, a motivo della Parola di
Dio e della testimonianza di Gesù Cristo.
10. Mi trovai nello Spirito nel giorno del Signore, e udii dietro a me una forte
voce, come di una tromba,
11. Che diceva: "Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, e Ciò che tu vedi
scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese che sono in Asia: ad Efeso, a
Smirne, a Pergamo, a Tiatira, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea".
12. Io mi voltai per vedere la voce che aveva parlato con me. E, come mi fui
voltato, vidi sette candelabri d'oro.
13. E, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un Figlio d'Uomo, vestito d'una
veste lunga fino ai piedi e cinto d'una cintura d'oro al petto.
14. Il Suo capo e i Suoi capelli erano bianchi come bianca lana, come neve, e i
Suoi occhi somigliavano ad una fiamma di fuoco.
15. I Suoi piedi erano simili a rame lucente, come se fossero stati arroventati in
una fornace e la Sua voce era come il fragore di molte acque.
16. Egli aveva nella Sua mano destra sette stelle e dalla Sua bocca usciva una
spada a due tagli, acuta, e il Suo aspetto era come il sole che risplende nella
sua forza.
17. Quando Lo vidi, caddi ai Suoi piedi come morto. Ed Egli mise la Sua mano
destra su di me, dicendomi: "Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo,
18. E Il Vivente; Io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli,
Amen; e ho le chiavi della morte e dell'Ades.
19. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che stanno per
accadere dopo queste,
20. Il mistero delle sette stelle che hai visto nella Mia destra, e quello dei sette
candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette
candelabri che hai visto sono le sette chiese".
IL SALUTO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.16. Par.1-17.
Ap. 1:4-6. "Giovanni, alle sette chiese che sono nell'Asia: Grazia a voi e pace da
Colui Che È, Che Era e Che Ha da Venire, e dai sette Spiriti Che sono davanti al
Suo trono, e da Gesù Cristo, il Testimone Fedele, il Primogenito dai Morti e il
Principe dei Re della Terra. A Lui, Che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati
nel Suo sangue, e ci ha fatti re e sacerdoti per Dio e Padre Suo, a Lui sia la
gloria e il dominio nei secoli dei secoli. Amen".
RE E SACERDOTI
Ap. 1:6: "E ci ha fatti re e sacerdoti per Dio e Padre Suo, a Lui sia la gloria e il
dominio nei secoli dei secoli. Amen".
Ap. 1:7: " Ecco, Egli viene con le nuvole e ogni occhio Lo vedrà, anche quelli
che Lo hanno trafitto; e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per Lui. Sì,
Amen".
CAPITOLO DUE
LA VISIONE DI PATMOS
Apocalisse 1:9-20
Giovanni A Patmos
Ap. 1:9: "Io Giovanni, vostro fratello e compagno nell'afflizione, nel regno e
nella costanza di Cristo Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos, a motivo della
Parola di Dio e della testimonianza di Gesù Cristo".
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.41. Par.2-1.
Questa serie di visioni, circa la Rivelazione della Persona di Gesù Cristo, furono
date a Giovanni allorquando egli si trovava messo al bando sull'Isola di Patmos.
Questa piccola isola del Mare Egeo dista circa cinquantasei chilometri dalla
costa dell'Asia Minore. Essendo rocciosa ed infestata di serpenti, lucertole e
scorpioni, essa aveva poco valore commerciale, e così veniva utilizzata
dall'Impero Romano come colonia punitiva dove venivano relegati i prigionieri
più disparati, sia politici che criminali, ecc.
L'ORDINE DI SCRIVERE
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.46. Par.2-21.
Ap. 1:11: "Diceva: Io sono l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo, e Ciò che tu vedi
scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese che sono in Asia: ad Efeso, a
Smirne, a Pergamo, a Tiatira, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea". Eccolo qui! Il
Primo e l'Ultimo, l'Alfa e l'Omega, cioé: il TUTTO. Il vero ed Unico Dio. La Voce e
Parola di Dio. Realtà e verità sono vicine. Quanto è meraviglioso essere nello
Spirito! Oh, essere nella presenza di Dio ed ascoltarLo...! "Ciò che tu vedi
scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese". La voce che annunziò la Sua
Parola nel Giardino dell'Eden e sul monte Sinai, la cui voce fu anche sentita
nell'eccellente gloria sul Monte della Trasfigurazione, fu ancora una volta fatta
risuonare, e questa volta per le sette chiese con una finale e completa
rivelazione di Gesù Cristo.
LE LAMPADE D'ORO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.47. Par.2-24.
Ap. 1:12: "Io mi voltai per vedere la voce che aveva parlato con me. E, come mi
fui voltato, vidi sette candelabri d'oro". Giovanni non dice che si era voltato per
vedere colui del quale aveva udito la voce, bensì si voltò per vedere la voce.
Oh, questo mi piace! Egli si voltò per vedere la voce! La voce e la persona sono
uno e la stessa cosa. Gesù è la PAROLA. Giov. 1:1-3: "Nel principio era la Parola
e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio. Egli era nel principio con Dio.
Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui, e senza di Lui nessuna delle
cose fatte è stata fatta". Se tu arrivassi realmente a vedere la Parola, allora tu
vedresti Gesù.
IL CRISTO VITTORIOSO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.60. Par.2-66.
Ap. 1:17,18: "Quando Lo vidi, caddi ai Suoi piedi come morto. Ed Egli mise la
Sua mano destra su di me, dicendomi: 'Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo,
e il Vivente; Io fui morto, ma ecco sono vivente per i secoli dei secoli, Amen; e
ho le chiavi della Morte e dell'Ades".
CAPITOLO TRE
L'EPOCA DELLA CHIESA EFESINA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.63. Par.3-1.
Introduzione Alle Epoche Della Chiesa
Affinché vi sia possibile comprendere appieno il messaggio delle Epoche della
Chiesa, io vorrei esporre i vari principi che mi hanno permesso di arrivare ai
nomi dei messaggeri, alla durata delle epoche, come pure agli altri fattori che
vi sono coinvolti.
IL MESSAGGERO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.69. Par.3-19.
Il messaggero (angelo) per la chiesa di Efeso fu l'apostolo Paolo. Che egli fosse
il messaggero per la prima epoca dell'era Gentile, non può essere negato.
Sebbene a Pietro fu concessa l'autorità di aprire le porte ai Gentili, fu a Paolo
che venne dato di essere il loro apostolo e profeta. Egli fu il Profeta-Messaggero
per i Gentili. Il suo ufficio profetico, tramite il quale egli ricevette la piena
rivelazione della Parola per i Gentili, lo confermò quale loro messaggero
apostolico. Di questo furono d'accordo anche gli altri apostoli in Gerusalemme.
Gal. 1:12-19: "Poiché io non l'ho ricevuto né imparato da nessun uomo, ma l'ho
ricevuto per una rivelazione di Gesù Cristo. Avete infatti udito quale fu un
tempo la mia condotta nel Giudaismo, come perseguitavo con grande ferocia la
chiesa di Dio, e la devastavo. E progredivo nel Giudaismo più di molti coetanei
tra i miei connazionali, essendo estremamente zelante delle tradizioni dei miei
padri. Ma, quando piacque a Dio, Che mi aveva appartato fin dal grembo di mia
madre e mi ha chiamato per la Sua grazia, di rivelare in me Suo Figlio, affinché
Lo annunziassi fra i Gentili, io non mi consultai subito con carne e sangue, né
salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne
andai in Arabia, e ritornai di nuovo a Damasco. Poi, dopo tre anni, salii a
Gerusalemme per andare a vedere Pietro, e rimasi con lui quindici giorni. E non
vidi alcun altro degli apostoli, se non Giacomo, il fratello del Signore". Gal. 2:2:
"Or vi salii per rivelazione, ed esposi loro l'Evangelo che io predico fra i Gentili,
ma lo esposi privatamente a coloro che godevano maggior credito, perché non
corressi o non avessi corso invano". Gal. 2:6-9: "Ma da parte di quelli che
godevano maggior credito (quali fossero stati, non m'importa nulla; Dio non ha
riguardo a persona), ebbene, quelli che godono maggior credito non
m'imposero nulla di più. Anzi, al contrario, avendo visto che mi era sta affidato
l'Evangelo per gli incirconcisi, come a Pietro quello per i circoncisi (Poiché Colui
Che aveva potentemente operato in Pietro per l'apostolato dei circoncisi, aveva
potentemente operato anche in me per i Gentili), avendo conosciuto la grazia
che mi era stata data, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne,
diedero a me e a Barnaba la mano di associazione, affinché noi andassimo fra i
Gentili, ed essi fra i circoncisi". Rom. 11:13: "Infatti io parlo a voi Gentili, in
quanto sono apostolo dei Gentili; io onoro il mio ministero".
LA CITTÀ DI EFESO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.72. Par.3-28.
La città di Efeso era una delle tre più grandi città dell'Asia. Spesso è stata
chiamata la terza città della fede Cristiana, con prima Gerusalemme, e la
seconda Antiochia. Essa era una città molto ricca. Il governo era Romano ma la
lingua era Greca. Gli storici credono che Giovanni, Maria, Pietro, Andrea e
Filippo furono tutti seppelliti in questa bella città. Paolo, il quale fondò in questa
città la vera fede, servì qui quale pastore per soli circa tre anni; ma quando egli
era assente dal gregge, egli pregava e pensava continuamente a loro. Timoteo
ne fu il primo vescovo. I Tim. 1:1-3: "Paolo, apostolo di Gesù Cristo, per
comando di Dio, nostro Salvatore, e del Signore Gesù Cristo, nostra speranza, a
Timoteo, mio vero figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio nostro
Padre e da Cristo Gesù, nostro Signore. Come ti esortai quando andai in
Macedonia, rimani in Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine
diverse".
IL RIMPROVERO DI DIO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.82. Par.3-60.
Ap. 2:4: "Ma Io ho questo contro di te, che hai lasciato il tuo primo amore". Per
comprendere questo, voi dovete riconoscere che lo Spirito non sta parlando
soltanto ai primitivi santi di Efeso. Questo messaggio è per l'intera epoca che
durò circa centoventi anni. Questo messaggio, dunque, è per tutte le
generazioni comprese in quel periodo di tempo. Ora, la storia si ripete da sé.
Nelle generazioni d'Israele noi notiamo che, il fuoco di risveglio di una
generazione, lo vediamo venir meno nella seguente. Nella terza generazione, i
tizzoni forse scintillano debolmente, ma nella quarta forse non v'è più traccia
alcuna di quella fiamma originale. Allora Dio riaccende di nuovo il fuoco,
ripetendo lo stesso processo. Questa è la semplice manifestazione che, 'Dio
non ha nipoti'. La salvezza non si tramanda attraverso la nascita naturale,
come pure non v'è verità circa la successione apostolica. Ciò non è nella
Parola. Voi cominciate con credenti veramente nati di nuovo, ma quando viene
la seguente generazione, essi non sono più Cristiani genuini, ma hanno preso
un nome denominazionale ed ora sono Battisti, Metodisti, ecc. Ciò è quel che
veramente sono. Essi non sono Cristiani. Per essere salvato, tu devi nascere
dalla volontà di Dio e non dalla volontà dell'uomo. Ma ora questa gente si
raduna per la volontà dell'uomo. Io non dico che alcuni di loro non siano in
regola con Dio. Non voglio menzionare ciò nemmeno per un solo istante; ma il
fuoco originale si è spento! Essi non sono più gli stessi!
L'AVVERTIMENTO DI DIO
Ap. 2:5: "Ricordati dunque da dove sei caduto, ravvediti e fa' le opere di prima;
se no, verrò presto da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto, se tu non
ti ravvedi".
LA RICOMPENSA PROMESSA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.91. Par.3-87.
Ap. 2:7: "...A chi vince Io darò da mangiare dell'Albero Della Vita, Che è in
mezzo al paradiso di Dio". Questa è la futura ricompensa per tutti i vincitori, di
tutte le epoche. Quando l'ultimo appello alla battaglia sarà suonato, quando la
nostra armatura verrà deposta, allora noi ci riposeremo nel paradiso di Dio, e la
nostra porzione sarà: l'Albero della Vita, per sempre.
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.92. Par.3-88.
"L'Albero Della Vita". Non è questo un bel genere di linguaggio? Esso è
menzionato tre volte nel Libro della Genesi, e tre volte pure nel Libro
dell'Apocalisse. In tutti questi sei punti, esso è lo stesso albero e simboleggia
esattamente la stessa cosa.
CONCLUSIONE
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.101. Par.3-114.
"...A chi vince Io darò da mangiare dell'Albero Della Vita, Che è in mezzo al
paradiso di Dio". Che pensiero palpitante è questo! Quell'Albero Della Vita nel
Giardino dell'Eden il Quale non si poteva avvicinare a causa del fallo di Adamo,
è ora dato al vincitore. La spada fiammeggiante del cherubino guardiano è
stata rimessa nella guaina. Però essa non è entrata nella guaina che dopo aver
intriso la sua lama col sangue dell'Agnello. Meditiamo un poco su questa verità,
mentre consideriamo perché l'Albero fu vietato ad Adamo ed ai suoi
discendenti mentre ora è di nuovo permesso.
CAPITOLO QUATTRO
"E all'angelo della chiesa in Smirne scrivi: Queste cose dice il Primo e l'Ultimo,
Che morì e tornò in vita.
Io conosco le tue opere, la tua tribolazione e la tua povertà (tuttavia tu sei
ricco), e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono una
sinagoga di Satana.
Non temere ciò che dovrai soffrire; ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi
in prigione per mettervi alla prova, e voi avrete una tribolazione per dieci
giorni. Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: chi vince non sarà
certamente colpito dalla seconda morte".
INTRODUZIONE
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.103. Par.4-1.
Allo scopo di rinfrescarvi la memoria, vorrei di nuovo dare enfasi sul come
siamo arrivati a trovare i nomi dei messaggeri delle varie epoche. Nella Sua
sovrana volontà, Dio ha fatto in modo che la storia della chiesa del Nuovo
Testamento non andasse perduta, così come Egli fece pure che la storia
d'Israele non andasse persa, mettendola nella Bibbia e confermandola anche
tramite i numerosi rotoli contenuti in vasi di terra, ed altri documenti
manoscritti che gli archeologi hanno scoperto ed interpretato. In realtà, noi
abbiamo un corrente commentario della storia Biblica, dalla prima pagina fino
all'attuale periodo. Così, tramite la lettura della storia, noi possiamo scoprire
quale uomo o quali uomini, nelle varie epoche, furono i più vicini al modello
originale di Dio cioé, all'Apostolo Paolo. Coloro che Dio usò per ricondurre il Suo
popolo alla Parola di verità, saranno coloro che esamineremo. Fra di loro
dunque, deve essercene uno che in ogni epoca risalta più chiaramente quale il
più vicino al modello ed alla potenza della Parola. Quel tale dovrebbe essere il
messaggero. Le epoche sono state trovate anche tramite uno studio della
storia. Avete solo bisogno di leggere le epoche come sono riportate in
Apocalisse, per vedere che tutto coincide perfettamente con la storia, come
d'altronde CIÒ DEVE ESSERE. Dunque, dato che le epoche della chiesa sono
state predette da Dio, rivelando pure le loro esatte condizioni, ecco che, per
necessità, la storia che ne segue dovrà essere come la dichiara la Bibbia. È così
semplice!—però questa semplicità è la chiave della Parola. Ora, in tutto ciò, io
non sono stato semplicemente uno studioso od uno storico, ma ho cercato di
essere un uomo Spirituale, e fu solo dietro definita approvazione dello Spirito di
Dio che io scelsi gli uomini che ho scelto. Com'è vero che Dio conosce il mio
cuore, questa è la verità.
IL MESSAGGERO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.104. Par.4-2.
Facendo uso della nostra regola dataci da Dio per la scelta del messaggero per
ciascuna epoca, senza esitare noi dichiariamo che Ireneo fu elevato dal Signore
a tale posizione. Egli fu il discepolo di quel grande e santo guerriero della fede:
Policarpo. E, senza alcun dubbio, sedendo egli ai piedi di quel grande uomo,
egli imparò la grazia Cristiana che scorreva dalla sua vita consacrata, poiché
Policarpo fu uno dei più celebri santi di tutte le epoche, se visto alla luce di una
vita irreprensibile. Dalle vostre stesse letture, di certo vi ricorderete che
Policarpo fu martirizzato. Troppo vecchio per fuggire, e uomo troppo sincero per
permettere ad un altro di nasconderlo per poi magari dover portare la pena per
averlo fatto, egli dette se stesso alla morte. Ma prima di farlo, chiese ed
ottenne di poter pregare due ore per i suoi fratelli nel Signore, per il
governatore, per i suoi nemici e per coloro che l'avevano catturato. Come i
grandi santi di tutte le epoche, col desiderio di una migliore risurrezione, egli
rimase irremovibile, rifiutando di rinnegare il Signore, e morì con la coscienza a
posto. Egli fu messo su di un palo (a sua richiesta non fu nemmeno legato), ed
il fuoco venne acceso. Ma il fuoco si allontanò dal suo corpo, rifiutandosi di
toccarlo. Allora, visto ciò, i suoi persecutori lo trafissero con una spada. Fatto
questo, dell'acqua uscì dal suo costato soffocando le fiamme. Il suo spirito fu
realmente visto partire nella forma di una colomba bianca che uscì dal suo
petto. Eppure, nonostante questa grande testimonianza, questo scolaro di
Giovanni non militò affatto contro il sistema dei Nicolaiti, poiché egli stesso era
piuttosto propenso verso l'organizzazione, non realizzando che il desiderio di
comunione, e di ciò che appariva un buon piano per tutelare l'opera di Dio, in
realtà non era altro che una trappola del nemico.
SMIRNE
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.105. Par.4-6.
La città di Smirne era un po' a nord di Efeso, sull'imboccatura del Golfo di
Smirne. A motivo del suo ottimo porto, essa era un centro commerciale
rinomato per le sue esportazioni. Essa si distingueva pure per le sue scuole di
retorica, filosofia, medicina, scienze, e per i suoi bei edifici. Vi abitavano molti
Giudei, i quali si opponevano aspramente alla Cristianità anche più di quanto lo
facessero i Romani. Infatti, Policarpo, il primo vescovo di Smirne, fu martirizzato
dai Giudei, ed è detto che i Giudei profanarono persino il loro giorno sacro
(Sabato) per portare la legna destinata al suo rogo mortale.
IL SALUTO
Ap. 2:8: "Queste cose dice il Primo e l'Ultimo, Che morì e tornò in vita".
CONDIZIONI DELL'EPOCA
Ap. 2:9: "Io conosco le tue opere, la tua tribolazione e la tua povertà (tuttavia
tu sei ricco), e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono
una sinagoga di Satana".
LA SINAGOGA DI SATANA
Ap. 2:9: "Io conosco la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma
sono una sinagoga di Satana".
CAPITOLO CINQUE
"E all'angelo della chiesa in Pergamo scrivi: Queste cose dice Colui Che ha la
spada affilata a due tagli:
Io conosco le tue opere e dove tu abiti, là dove Satana ha il suo trono; tuttavia
tu rimani fedele al Mio Nome e non hai rinnegato la fede in Me neppure nei
giorni in cui il Mio fedele testimone Antipa fu ucciso tra di voi, là dove abita
Satana.
Ma ho alcune cose contro di te: tu hai colà alcuni che ritengono la dottrina di
Balaam, il quale insegnò a Balak a porre un'insidia davanti ai figli d'Israele per
farli cadere, inducendoli a mangiare cose sacrificate agli idoli e a fornicare.
Così hai pure alcuni che ritengono la dottrina dei Nicolaiti, la qual cosa Io odio.
Ravvediti dunque, altrimenti verrò presto da te e combatterò contro di loro con
la spada della Mia bocca.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da
mangiare della manna nascosta; e gli darò una pietruzza bianca, e sulla
pietruzza sta scritto un nuovo nome che nessuno conosce, se non colui che lo
riceve".
PERGAMO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.147. Par.5-1.
Pergamum (nome primitivo) era situata in Misia, in una regione bagnata da tre
fiumi e tramite uno di questi essa comunicava col mare. Essa fu descritta come
la più illustre città dell'Asia. Essa era una città di cultura ed aveva una
biblioteca che era seconda solo a quella di Alessandria. Eppure essa era una
città di grande peccato, data a riti licenziosi nell'adorazione a Esculapio, che
adoravano nella forma di un serpente vivente, il quale era nutrito e viveva nel
tempio. In questa bella città, con giardini irrigati, viali pubblici e parchi, viveva
un piccolo gruppo di zelanti credenti i quali non si erano lasciati ingannare dalla
bellezza, ma aborrivano quel culto Satanico che riempiva quel luogo.
L'EPOCA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.147. Par.5-2.
L'Epoca Pergamiana durò circa trecento anni, dal 312 al 606 d.C.
IL MESSAGGERO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.147. Par.5-3.
Servendoci della nostra regola dataci da Dio per la scelta del messaggero di
ciascuna epoca, cioé, la scelta di colui il cui ministero si avvicinò di più a quello
del primo messaggero, Paolo; noi dichiariamo senza esitazione che il
messaggero di Pergamo è Martino. Martino nacque in Ungheria nel 315. Però,
la sua attività si svolse in Francia ove, quale vescovo, egli operò in Tours e
dintorni. Egli morì nel 399. Questo grande santo fu lo zio di un'altro
meraviglioso Cristiano; San Patrizio d'Irlanda.
IL SALUTO
Ap. 2:12: "Queste cose dice Colui Che ha la spada affilata a due tagli".
LA DENUNCIA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.175. Par.5-99.
Ap. 2:14-15: "Ma ho alcune cose contro di te: tu hai colà alcuni che ritengono la
dottrina di Balaam, il quale insegnò a Balak a porre un'insidia davanti ai figli
d'Israele per farli cadere, inducendoli a mangiare cose sacrificate agli idoli e a
fornicare. Così hai pure alcuni che ritengono la dottrina dei Nicolaiti, la qual
cosa Io odio".
LA DOTTRINA DI BALAAM
Ap. 2:14: "Ma ho alcune cose contro di te: tu hai colà alcuni che ritengono la
dottrina di Balaam, il quale insegnò a Balak a porre un'insidia davanti ai figli
d'Israele per farli cadere, inducendoli a mangiare cose sacrificate agli idoli e a
fornicare".
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.187. Par.5-133.
Ora, voi proprio non potete avere nella chiesa un'istituzione Nicolaita, senza
avere infiltrato pure quest'altra dottrina. Vedete; se voi togliete la Parola di Dio
ed il movimento dello Spirito, quale mezzo di adorazione (coloro che Mi
adorano devono adorarMi in Spirito e in verità), allora voi dovete dare al popolo
un'altra forma di adorazione quale surrogato, ed ogni surrogato significa:
Balaamismo.
L'AMMONIMENTO
Ap. 2:16: "Ravvediti dunque, altrimenti verrò presto da te e combatterò contro
di loro con la spada della Mia bocca".
LE RICOMPENSE
Ap. 2:17: "Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince
Io darò da mangiare della manna nascosta; e gli darò una pietruzza bianca, e
sulla [la versione inglese King James riporta 'nella', e non 'sulla'—N.d.T.]
pietruzza sta scritto un nuovo nome che nessuno conosce, se non colui che lo
riceve".
"Bene", dissi io: "Io ho predicato lo stesso Vangelo che predicò Paolo". E la
moltitudine esclamò: "Noi ci stiamo riposando su questo!".
CAPITOLO SEI
"E all'angelo della chiesa in Tiatira scrivi: queste cose dice il Figlio di Dio, Che
ha gli occhi come fiamma di fuoco e i Cui piedi sono simili a rame lucente.
Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio e la tua
costanza, e so che le tue ultime opere sono più numerose delle prime.
Ma ho alcune cose contro di te: tu permetti a quella donna Iezabel, che si dice
profetessa, di insegnare e di sedurre i Miei servi inducendoli a fornicare e a
mangiare cose sacrificate agli idoli.
Io le ho dato tempo per ravvedersi dalla sua fornicazione, ma lei non si è
ravveduta.
Ecco, Io la getto in un letto di sofferenze e quelli che commettono adulterio con
lei, in una gran tribolazione, se non si ravvedono dalle loro opere.
E farò perire con la morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno che Io son
Colui che investiga le menti e i cuori, e renderò a ciascuno di voi secondo le
sue opere.
Ma a voi e agli altri che sono in Tiatira, a quanti non hanno questa
dottrina e non hanno conosciuto le profondità di Satana, come essi le
chiamano, Io dico: non vi impongo alcun altro peso;
Ma tenete fermamente ciò che avete finché Io venga.
A chi vince e ritiene fino alla fine le opere Mie, darò potestà sulle nazioni,
Ed egli le governerà con uno scettro di ferro ed esse saranno frantumate come
vasi d'argilla, come anch'Io ho ricevuto autorità dal Padre Mio;
E darò a lui la stella del mattino.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese".
TIATIRA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.199. Par.6-1.
Storicamente la città di Tiatira era la meno importante di tutte le sette città
dell'Apocalisse. Essa era situata tra i confini della Misia e della Ionia. Essa era
circondata da molti fiumi, ma questi pullulavano di sanguisughe. La sua
caratteristica più lodevole e finanziariamente ben avviata, era dovuta alle sue
organizzate corporazioni di vasellame, concerie, tessitura, tintorie, sartorie,
ecc. Fu da questa città che venne Lidia, la commerciante di porpora. Ella fu la
prima Europea convertita da Paolo.
L'EPOCA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.202. Par.6-10.
L'Epoca Tiatiriana durò più a lungo che tutte le altre, circa 900 anni: dal 606 al
1520.
IL MESSAGGERO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.203. Par.6-11.
È già da lungo tempo che la chiesa è spaccata in due gruppi: Oriente e
Occidente. Di tanto in tanto, in entrambi i gruppi, sorgeva un riformatore che
per un tempo cercava di ricondurre alcuni segmenti della chiesa in una più
profonda relazione con Dio. In Occidente un simile uomo fu Francesco d'Assisi.
In realtà egli ebbe successo per un certo tempo, ma infine la sua opera fu
soppressa tramite la gerarchia di Roma. Pietro Valdo, di Lione, un mercante che
rinunciò alla sua vita secolare, divenne molto attivo nel servire il Signore,
attirandone molti a Lui, ma nella sua opera egli fu ostacolato e scomunicato dal
papa. Così, né il gruppo d'Occidente né quello d'Oriente ebbero fra di loro un
uomo il quale, esaminato alla luce della Scrittura, potesse essere il messaggero
per questa epoca. Ciononostante, nelle Isole Britanniche vi erano due uomini, il
cui ministero nella Parola, e nei fatti, possono sostenere il test della verità. Essi
erano San Patrizio e San Columba. Fu sopra San Columba che cadde la sorte di
essere il messaggero.
IL SALUTO
Ap. 2:18: "Queste cose dice il Figlio di Dio, Che ha gli occhi come fiamma di
fuoco e i Cui piedi sono simili a rame lucente".
L'ELOGIO
Ap. 2:19: "Io conosco le tue opere, il tuo amore, la tua fede, il tuo servizio e la
tua costanza, e so che le tue ultime opere sono più numerose delle prime".
IL RIMPROVERO
Ap. 2:20: "Ma ho alcune cose contro di te: tu permetti (tolleri) a quella donna
Iezabel, che si dice profetessa, di insegnare e di sedurre i miei servi inducendoli
a fornicare e a mangiare cose sacrificate agli idoli".
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.211. Par.6-38.
Assieme a questo verso, io ora vorrei che voi andaste giù al verso 23, per
vedere la prova di una grande verità che ho cercato fin qui di portare alla
vostra attenzione. "E farò perire con la morte i suoi figli; e tutte le chiese
conosceranno che Io sono Colui che investiga le menti e i cuori". Io ho
continuato nel dire, che attualmente vi sono due chiese, benché in ciascuna
epoca lo Spirito parli ad entrambe, come se esse fossero una. Qui è
chiaramente detto che vi sono chiese, ed è pure detto altrettanto chiaramente
che alcune di queste chiese molto evidentemente NON sanno che Egli è Colui
Che investiga le menti e i cuori. Egli sta per provare loro che è così. Ora,
dunque: quali sono le chiese che non conoscono questa verità? Naturalmente,
è il gruppo della falsa vite; poiché i veri credenti certamente sanno che il
giudizio comincia dalla casa di Dio, ed essendo che essi sono timorati di Dio, si
giudicano da se stessi in modo da non essere poi giudicati.
L'AVVERTIMENTO FINALE
Ap. 2:23: "E farò perire con la morte i suoi figli; e tutte le chiese conosceranno
che Io sono Colui che investiga le menti e i cuori, e renderò a ciascuno di voi
secondo le sue opere".
CAPITOLO SETTE
"E all'angelo della chiesa in Sardi scrivi: Queste cose dice Colui Che ha i sette
Spiriti di Dio e le sette stelle. Io conosco le tue opere; tu hai la reputazione di
vivere, ma sei morto.
Sii vigilante, e rafferma il resto delle cose che stanno per morire, perché non ho
trovato le tue opere compiute davanti al Mio Dio.
Ricordati dunque quanto hai ricevuto e udito; serbalo e ravvediti. Se tu non
vegli, Io verrò su di te come un ladro, e non saprai a quale ora verrò su di te.
Tuttavia hai alcune persone in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti;
esse cammineranno con Me in vesti bianche, perché ne sono degne.
Chi vince sarà dunque vestito di vesti bianche e Io non cancellerò il suo nome
dal Libro della Vita, ma riconoscerò il suo nome davanti al Padre Mio, e davanti
ai Suoi angeli.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese".
SARDI
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.227. Par.7-1.
Sardi fu la capitale dell'antica Lidia. Essa, dalle mani dei monarchi di Lidia,
passò ai Persiani e da lì ad Alessandro il Grande. Essa fu saccheggiata da
Antiochio il Grande. Poi ne ebbero il dominio i re di Pergamo, fino a che i
Romani la sopraffecero. Al tempo di Tiberio, essa fu resa desolata da terremoti
e dalla peste. Oggi essa è un cumulo di rovine ed inabitata.
L'EPOCA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.229. Par.7-10.
Quella Sardiceana, o la quinta epoca della chiesa, durò dal 1520 al 1750. Essa
è usualmente chiamata l'Epoca della Riforma.
IL MESSAGGERO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.229. Par.7-11.
Il messaggero di questa epoca è il messaggero più conosciuto di tutte le
epoche. Egli fu Martin Lutero. Martin Lutero fu un brillante studioso e di gentile
disposizione. Egli stava studiando per divenire avvocato quando una lunga
malattia e morte di un'intimo amico, lo spinse a divenire serio per quanto
concerneva le condizioni spirituali della sua vita. Così, nel 1505, egli entrò nel
convento Agostiniano di Erfurt. Lì, egli studiò filosofia, ed anche la Parola di
Dio. Egli visse una vita di severe penitenze, però tutti gli atti esteriori non
poterono allontanare il suo senso di peccato. Egli disse: "Io mi sono tormentato
a morte, onde avere pace con Dio, ma ero nelle tenebre, e non la trovai".
Staupitz, il vicario generale del suo ordine, lo aiutò a farlo riflettere che,
anziché un rituale, la sua salvezza doveva essere l'esperienza di un'opera
interiore. Con questo incoraggiamento, egli continuò a cercare Dio. Più tardi,
egli divenne un prete. Eppure egli non era ancora salvato! Egli divenne
un'avido e profondo studioso della Parola e delle grandi opere teologiche
esistenti. A motivo della sua profonda conoscenza e grande sincerità, egli fu
mandato fuori come insegnante e predicatore. Onde adempiere un voto che
egli aveva fatto a se stesso, egli andò a Roma. Là, egli vide la futilità delle
opere imposte dalla chiesa che avrebbero dovuto recare la salvezza, e la Parola
di Dio: "Il giusto vivrà per fede", colpì a fondo il suo cuore. Durante il suo
ritorno a casa, la verità evangelica di questa Scrittura inondò la sua mente, ed
egli fu liberato dal peccato e nacque nel regno di Dio. Poco dopo questo, egli fu
elevato a Dottore in Divinità ed incaricato a "dedicare la sua intera vita a
studiare, spiegare fedelmente, e a difendere la sacra Scrittura". Ed egli fece
questo; e con un tale effetto che il suo cuore, ed i cuori di coloro che lo
attorniavano, furono fermamente ancorati sulla verità della Parola. Presto la
Parola venne in aperto conflitto con gli abusi di chiesa, credi e dottrine.
IL SALUTO
Ap. 3:1: "Queste cose dice Colui Che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle".
LA DENUNCIA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.236. Par.7-33.
Ap. 3:1: "Io conosco le tue opere; tu hai la reputazione di vivere, ma sei morto".
Ap. 3:2: "Poiché non ho trovato le tue opere compiute davanti al Mio Dio". Ora
qui, in verità, c'è una cosa molto strana. In ogni epoca, in questo punto, lo
Spirito ha innanzitutto lodato i veri credenti, e poi ha denunciato la falsa vite.
Ma evidentemente in questo periodo vi è una tale leggerezza per il Signore e
per la Sua Parola, tanto che l'intero messaggio a questa quinta epoca squilla
quale condanna.
L'AMMONIMENTO
Ap. 3:2: "Sii vigilante, e rafferma il resto delle cose che stanno per morire,
perché non Ho trovato le tue opere compiute davanti al Mio Dio".
CAPITOLO OTTO
"E all'angelo della chiesa in Filadelfia scrivi: Queste cose dice Il Santo, Il Verace,
Colui che ha la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e
nessuno apre.
Io conosco le tue opere; ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che
nessuno può chiudere, perché, nonostante tu abbia poca forza, hai custodito la
Mia Parola e non hai rinnegato il Mio Nome.
Ecco, Io ti consegno alcuni della Sinagoga di Satana, che si dicono Giudei e non
lo sono, ma mentono; ecco Io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi e
conosceranno che Io ti ho amato.
Poiché hai custodito la Parola della Mia costanza, anche Io ti custodirò dall'ora
della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro che
abitano sulla terra.
Ecco, Io vengo presto; tieni fermamente ciò che hai, affinché nessuno ti tolga
la tua corona.
Chi vince Io lo farò una colonna nel tempio del Mio Dio, ed egli non uscirà mai
più fuori; e scriverò su di lui il Nome del Mio Dio e il nome della città del Mio
Dio, della Nuova Gerusalemme che scende dal cielo da presso il Mio Dio, e il
Mio nuovo Nome.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese".
FILADELFIA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.269. Par.8-1.
Filadelfia era a circa centoventi chilometri a sud-est di Sardi. Essa era la
seconda più grande città della Lidia. Essa venne costruita su diverse colline, in
una famosa regione vitivinicola. Le sue monete portavano incisa la testa di
Bacco e la figura di una Baccante (sacerdotessa di Bacco). La popolazione della
città era formata da Giudei, Cristiani di origine Giudea e Cristiani convertiti dal
paganesimo. La città subiva frequenti terremoti, ciononostante la sua durata fu
la più lunga delle sette città dell'Apocalisse. Infatti, la città esiste tuttora sotto il
nome Turco di Alasehir, o Città di Dio.
L'EPOCA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.270. Par.8-7.
L'Epoca della Chiesa Filadelfiana durò dal 1750 fino a circa il 1906. Questa
epoca, dovuta al significato del nome della città, è stata chiamata l'Epoca
dell'Amore Fraterno, dato che Filadelfia significa: "Amore dei fratelli".
IL MESSAGGERO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.270. Par.8-8.
Il messaggero per questa epoca fu senza dubbio Giovanni Wesley. Giovanni
Wesley nacque a Epworth, il 17 Giugno del 1703, ed era uno dei diciannove figli
che nacquero a Samuele e Susanna Wesley. Suo padre era un cappellano nella
Chiesa d'Inghilterra; però è ben chiaro che la svolta religiosa nella mente di
Giovanni, si basò più sulla vita esemplare di sua madre che sulla teologia di suo
padre. Giovanni fu un brillante studente. Fu mentre era a Oxford che egli e suo
fratello Carlo divennero parte di un gruppo, il quale si esercitava
nell'adorazione spirituale sulla base di una esperienza vivente, piuttosto che
fare della dottrina il loro modello. Essi stabilirono una linea spirituale di opere,
quali: dare ai poveri, visitare gli ammalati ed i prigionieri. Fu per questo che
vennero chiamati Metodisti, e con altri titoli derisori. Or Giovanni fu talmente
preso dalla sua visione della necessità della religione per la gente del mondo,
che egli andò in America (Georgia) come missionario fra gli Indiani. Durante il
suo viaggio, egli scoprì che molti passeggeri della nave erano Moravi. Egli fu
profondamente colpito dalla loro mansuetudine, pace, e dal loro coraggio in
ogni circostanza. Le sue fatiche in Georgia, nonostante la rinuncia di se stesso
e il duro lavoro, furono un fallimento. Egli ritornò in Inghilterra gridando: "Io
andai in America per convertire gli Indiani, ma, oh! chi convertirà me?".
IL SALUTO
Ap. 3:7: "E all'angelo della chiesa in Filadelfia scrivi: Queste cose dice Il Santo,
Il Verace, Colui che ha la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che
chiude e nessuno apre".
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.272. Par.8-21.
Oh, quanto sono belle queste parole! Quant'è maestoso perfino il loro suono!
Com'è eccitante pensare che tutti quegli attributi possano essere applicati ad
una persona! Chi oserebbe dire tali cose di se stesso se non Gesù Cristo, il
Signore della Gloria? Io credo che la chiave per interpretare con esattezza ciò
che significa ciascuna di queste meravigliose e descrittive frasi, si trova nel
verso nove: "Ecco, Io ti consegno alcuni della Sinagoga di Satana, che si dicono
Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, Io li farò venire a prostrarsi ai tuoi
piedi e conosceranno che Io ti ho amato". Dico che questo verso è la chiave, a
motivo che esso tratta con i Giudei, i quali hanno sempre chiamato se stessi i
figli di Dio, escludendo così qualunque altro. Essi crocifissero ed uccisero il
Signore Gesù Cristo. Questo atto terribile ha fatto ricadere per secoli il loro
proprio sangue sulle loro proprie teste. Tutto perché essi rifiutarono Gesù quale
loro Messia, Quale in verità Egli era. Per essi Egli non era Colui che doveva
Venire, o il Figlio di Davide; per loro Egli era Beelzebub, o qualche empio, atto
solo alla distruzione. Ma non era così. Egli era veramente l'Emmanuele, Dio
manifestato nella carne. Egli è veramente il Messia. Certo, Egli fu esattamente
quello che ora Egli stesso mostra di essere. EccoLo qui, LO STESSO GESÙ—Gesù
Cristo, lo stesso ieri, oggi e in eterno. Quel Santo che stava in mezzo ai
candelabri è esattamente lo stesso Gesù, Colui che camminò sulle rive della
Galilea, Colui che guarì gli ammalati, Colui che risuscitò i morti, e Colui che,
nonostante queste inconfutabili prove, fu crocifisso ed ucciso. Ma Egli risuscitò
di nuovo, ed ora è seduto alla destra della Maestà, nell'alto dei cieli.
L'ELOGIO E LA PROMESSA
Ap. 3:10: "Poiché hai custodito la parola della Mia costanza, anch'Io ti custodirò
dall'ora della prova che verrà su tutto il mondo, per mettere alla prova coloro
che abitano sulla terra".
CAPITOLO NOVE
"E all'angelo della chiesa in Laodicea scrivi: queste cose dice l'Amen, il
Testimone Fedele e Verace, il Principio della Creazione di Dio.
Io conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu magari
freddo o caldo!
Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, Io sto per vomitarti dalla
Mia bocca.
Poiché tu dici: 'Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla'; e
non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo.
Ti consiglio di comperare da Me dell'oro affinato col fuoco per arricchirti, e delle
vesti bianche per coprirti e non far apparire così la vergogna della tua nudità, e
di ungerti gli occhi con del collirio, affinché tu veda.
Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti.
Ecco, Io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la Mia voce ed apre la porta, Io
entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con Me.
A chi vince concederò di sedere con Me sul Mio trono, come anch'Io ho vinto e
mi sono posto a sedere col Padre Mio sul Suo trono.
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese".
LA CITTÀ DI LAODICEA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.299. Par.9-1.
Il nome Laodicea, il quale significa "diritti del popolo", era molto comune ed era
dato a diverse città in onore di nobildonne così chiamate. Questa era una delle
più politicamente importanti e finanziariamente fiorenti città dell'Asia Minore.
Enormi quantità di proprietà venivano lasciate a questa città come testamento,
da cittadini prominenti. Essa era la sede di una grande scuola di medicina. I
suoi abitanti si distinguevano nelle arti e nelle scienze. Essa fu sovente
chiamata la 'metropoli', dato che era la sede della contea di venticinque altre
città. Il dio pagano che vi si adorava, era Zeus. Infatti, questa città una volta si
chiamava Diopolis (Città di Zeus), in onore al loro dio. Nel quarto secolo, un
importante concilio della chiesa fu lì tenuto. I frequenti terremoti, infine,
provocarono il suo totale abbandono.
L'EPOCA LAODICEANA
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.301. Par.9-8.
L'Epoca Laodiceana ebbe inizio circa alla svolta del Ventesimo Secolo; forse nel
1906. Quanto durerà? Quale un servitore di Dio, il quale ha avuto moltitudini di
visioni, delle quali NESSUNA ha mai fallito, lasciatemi predire (non ho detto
'profetizzare', bensì 'predire') che questa epoca terminerà intorno al 1977. Se
voi qui perdonate una mia nota personale, io baso questa predizione su sette
principali visioni continuative, che vennero a me una Domenica mattina nel
Giugno del 1933. Il Signore Gesù mi parlò dicendo che la venuta del Signore si
stava avvicinando, ma che prima della Sua venuta, avrebbero avuto luogo
sette grandi eventi. Io li scrissi tutti, e quella stessa mattina io dichiarai la
rivelazione dal Signore. La prima visione era che Mussolini avrebbe invaso
l'Etiopia, e che quella nazione sarebbe "caduta ai suoi piedi". Questa visione
causò di certo alcune ripercussioni e, quando l'annunziai, alcuni furono molto
arrabbiati e non vollero crederla. Eppure essa avvenne in quel modo! Egli
semplicemente andò là, con le sue armi moderne, e la sopraffece. Gli indigeni
non ebbero alcuna scelta. Ma la visione diceva pure che Mussolini sarebbe
giunto ad una fine orribile, con il suo stesso popolo scagliato contro di lui.
Anche questo si adempì esattamente proprio come era stato detto.
IL MESSAGGERO
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.303. Par.9-18.
Dubito molto che vi sia mai stata un'epoca nella quale si sia riconosciuto il
messaggero inviato da Dio, salvo che nella prima epoca di cui Paolo fu il
messaggero. Eppure, anche in quell'epoca, molti non lo riconobbero per quel
che egli era.
IL SALUTO
Ap. 3:14: "Queste cose dice l'Amen, il Testimone Fedele e Verace, il Principio
della Creazione di Dio".
LIBRO: 7 EPOCHE. Pag.311. Par.9-36.
Oh, non è questa la più meravigliosa descrizione degli attributi del nostro caro
Signore e Salvatore, Gesù Cristo? Queste parole mi fanno proprio venir voglia di
gridare. Esse recano al mio cuore un tale spirito di realtà! Il solo leggerle, senza
neppure attendere per una più profonda rivelazione dello Spirito a riguardo, mi
fa fremere.