Eutrapelia
L’eredità di padre Henri Caffarel riscoperta nei suoi scritti
Eutrapelia... No, non è un nome di battesimo perché non Dio che stabiliscono i cuori nella pace, quella fiducia di
è il nome di una santa, ma di una virtù. Questa strana parola un’anima abbandonata al suo Signore “come il bastone
si insinua timidamente nel catalogo delle virtù pomposa- nelle mani del viaggiatore’’. Mentre l’umore lacrimoso
mente redatto dai grandi moralisti. Dalla poca attenzione tradisce quasi sempre una presenza dell’egoismo o dell’or-
che le concedono, appare con evidenza che l’eutrapelia ai goglio, il buon umore è una vittoria dell’oblio di sè. Il buon
loro occhi di uomini saggi non è che una fanciullina burlona umore però nasce dall’amore evangelico del prossimo più
che per caso si è smarrita in un’assemblea di regine. che da ogni altra virtù; è come il sorriso che illumina il volto.
Ma io penso che voi, cari lettori, non siate austeri Il buon umore è gentilezza del cuore.
moralisti, perciò vi invito a fare una buona accoglienza alla Eutrapelia non è una virtù insignificante se ha dietro di
mia piccola eutrapelia. Se lo desiderate, troverete utili sè una simile scala di grandi virtù; ma la sua importanza è
ragguagli sul suo conto nella Som- giustificata anche da ciò che essa
ma Teologica, IIa, IIae, q. 168, a. 2. opera. Il suo potere è grande. Po-
Indubbiamente non tutti fre- chi mezzi sono altrettanto efficaci
quentate S. Tommaso. Eppure a per acquistare la padronanza di
voi tutti è nota l’eutrapelia, sebbe- sè. Con un curioso riflusso di in-
ne il suo nome dotto vi sia fluenza facilita la pratica delle virtù
sconosciuto: la chiamate molto donde è sorta: senza di lei tutto è
semplicemente buon umore. Ma faticoso, con lei tutto diviene faci-
forse dimenticate troppo spesso le. Frutto dell’amore e della vera
che è una virtù e omettete di inter- felicità, è creatrice di amore e di
rogarvi a proposito nei vostri esami felicità nella famiglia grazie al suo
di coscienza. Eppure la sua pratica potere di unione e di riconciliazio-
è di grande importanza nella vita ne. E se non si può sempre parlare
sociale e in modo tutto particolare di riconciliazioni, nel senso stret-
nella vita di famiglia. to della parola, molto spesso vi
Le forme di buon umore sono sono leggeri malcontenti da dissi-
molto varie: il buon umore della pare; essa compie il miracolo,
giovinezza, sovrabbondanza di innanzi tutto pacificando gli esse-
vitalità; il buon umore dei giorni ri con se stessi, primo tempo della
felici, figlio del sole piuttosto che pace con gli altri, poi riconcilian-
della virtù; il buon umore “visce- doli con la vita, con i suoi piccoli
rale” dei temperamenti felici; il buon compiti quotidiani e i suoi grandi
umore esuberante assai più spes- doveri. Chi la pratica, merita dav-
so importuno che utile; e infine un vero la Beatitudine rivolta a coloro
tipo di buon umore ascetico che assomiglia più a una che operano la pace: “Beati i pacifici perchè saranno
smorfia che a un sorriso, se lo si guarda da vicino. chiamati figli di Dio”.
Ma noi vogliamo fare l’elogio, non di una funzione della Se dunque la piccola Eutrapelia regna nella vostra casa,
salute o del tempo o delle circostanze, ma di una virtù che essa comunicherà il suo tono alle persone e alle cose. Le
ha la sua sorgente nel centro dell’anima. Anche così intesa, altre virtù parteciperanno della sua grazia; l’opera di edu-
possiede però sfumature diverse; discreta, si offre come cazione sarà facilitata e più efficace; durante tutta la loro
una luce; allegra, vi trascina nella sua scia; prorompente, vita i bambini allevati nel suo clima serberanno un capitale
vi strappa alla noia; penetrante, riscalda le plaghe gelate. di equilibrio e di serenità.
E’ impossibile definirla; straordinariamente mobile come Spero comprendiate perchè pur nel grave momento in cui
certi volti, essa sfugge a chi vuol fissarne i tratti. viviamo, non ho esitato a parlarvi di una virtù che può
Non crediate che il buon umore sia la virtù degli indif- sembrare leggera ad una valutazione superficiale. Come
ferenti o di coloro che non colgono l’aspetto serio della praticate il dovere di sedervi, di cui vi parlavo precedente-
vita, i drammi umani, i dolori del corpo e dell’anima. Se la mente, cosi interrogate voi stessi anche sulla pratica del
giudicate superficiale, riflettete piuttosto sulle virtù di cui dovere di buon umore. E si tratta proprio di un dovere ed
essa è segno e frutto. anche di una conquista, poichè i suoi germi che sono in
Esige innanzi tutto qualità di spirito: un’intelligenza dei ogni uomo si sviluppano solo mediante un lungo e paziente
veri valori, che si rifiuta di drammatizzare soggetti d’ope- sforzo. La sua pratica perseverante esige talvolta un vero
retta; uno sguardo ottimista sugli uomini e sulla vita e e proprio eroismo. Il buon umore è dunque un’ascesi, per
anche quel senso di umorismo che percepiamo in tono quanto possa parere paradossale, ma un’ascesi che non
discreto in molti pensieri di Cristo. pesa su chi ci vive accanto. E questo non si può dire
Il buon umore suppone anche numerose virtù, più an- davvero di ogni esercizio di penitenza!
cora che qualità dello spirito: quella fede e quell’ amore di Padre Henri Caffarel
END milano Ottobre 1999 - 3
Veglia di preghiera
14 novembre 1999: un anno dall'incontro di Eupilio
Ricordate il discorso del Card. Martini? La sua pressante richiesta al nostro movimento, specificamente
chiamato alla pastorale della famiglia, di farsi carico dei problemi legati alla crisi che sta sempre più colpendo
questo pilastro della vita sociale? Non abbiamo risposte pronte, non abbiamo soluzioni da proporre, ma
abbiamo la precisa volontà di impegnarci a fondo, con il magistero della Chiesa, su questo fronte. Ci è stato
chiesto, prima di tutto, di pregare.
Ad un anno esatto dall'incontro dei responsabili regionali col Cardinale, ci troveremo domenica 14
novembre 1999, alle ore 21, al Santuario delle Grazie, via Montecassino - Monza, per una veglia di preghiera.
Vi preghiamo di estendere l'invito a vostri amici, ai vostri parrocchiani, alle altre associazioni cattoliche.
A Monza l'invito alla veglia verrà esteso al decanato.
La veglia sarà presieduta da don Maurilio Frigerio, consigliere spirituale del settore, e da don Silvano
Caccia, consigliere dell'équipe Monza 1 e responsabile diocesano per la pastorale della famiglia.
La veglia durerà fino alle 22,30. Vi aspettiamo numerosi.
END milano Ottobre 1999 - 9
IL CIECO NATO
Gesù un dì vide accucciato perché il sabato è osservato
uno ch’era cieco nato: da colui che è timorato.
dai discepoli a lui tosto Ed al cieco nuovamente
il quesito fu proposto disser con far insistente:
quai peccati fatto avesse “Sei sicuro, proprio tu,
o qual colpe fur commesse, che a guarirti fu Gesù?”
per aver tanti dolori, Poi, chiamati i genitori,
dai suoi avi o genitori. si calmarono gli ardori,
E Gesù fe’ lor pacato: perché quelli disser solo
“Qui nessun fece peccato, d’esser quello il lor figliolo,
la disgrazia fu permessa e da sempre menomato
quasi fosse una premessa perché lui cieco era nato.
Dio per poi glorificare Disser poi di non sapere
e di cuore ringraziare. come fece a rivedere,
Debbo al mondo io operare ma di porgere il quesito
finché il giorno non scompare, al figliolo lor guarito,
perché son la luce io, che, negli anni già avanzato,
figlio in terra del gran Dio”. era adulto e vaccinato!
Poi, appena detto ciò, Così disser per timore
ecco in terra Lui sputò, dei Giudei che, con livore,
e di fango una pallina dicean già: “E’ tipo tristo
impastò di polver fina, chi in Gesù vedesse il Cristo!
poi, sugli occhi un vel plasmando, Nelle colpe questi affoga:
diede al cieco sto comando: dalla nostra sinagoga
“Vai di Siloe al vascone venga espulso immantinente
e poi lì fai l’abluzione”. un sì grande miscredente!”
Colà quegli tosto andò Ed il cieco ormai guarito
e vedente ritornò, da Gesù fu convertito:
con sorpresa d’ogni astante “Io, Signore, ora ti vedo
che vedea lui mendicante ed in te io certo credo!”
ogni giorno lì a sostare E chiudendo il tu per tu
l’elemosina a impetrare. disse al cieco il buon Gesù:
Con stupor qualcun dicea: “Io qui in terra son venuto
“Questo qui nulla vedea, per dar nuovo contenuto
come ha fatto qui a guarire al giudizio universale
dopo anni nel soffrire?” che divide bene e male.
Qualcun altro diffidente: E così succederà
“Non è lui, proprio per niente!” che ogni cieco ben vedrà
e qualc’altro, da distante, e color che son vedenti
“E’ uno solo somigliante!” saran ciechi e pien di stenti”.
Ma ecco quello, grato a Dio, Sto miracolo importante
a strillar: “No! Sono io!” è davvero illuminante:
E poi prese a raccontare noi crediamo di sapere
di Gesù, e quel ch’ebbe a fare. e ogni cosa di vedere,
Era sabato quel giorno ma da Dio viene la luce
e ci fu trambusto intorno che ogni giorno ci conduce.
perché tosto i farisei, Chi volesse, temerario,
che un capello fanno in sei, far da sol tutto, al contrario,
or volevano affermare finirebbe immantinenti
che nessuno può operare, a far come i non vedenti,
proprio in nome di Jahvé che, se non son ben guidati,
se quel giorno festa è: a finir vanno impastati.
(Gv 9,1-41)
END milano Ottobre 1999 - 11
Spulciando in libreria
“I santi sposati” - Comunità di Caresto ‘‘La via del silenzio’’
Per chi, come noi che apparteniamo alle END, cerca di Il tema di questo libro è incentrato sulla meditazione e la
vivere in modo pieno il suo essere cristiano in coppia con preghiera del profondo e, di conseguenza, parla di silenzio.
la grazia del sacramento del matrimonio è interessante Il libro delinea l’inizio di un viaggio, e colui che lo intrapren-
cercare delle figure che siano diventate sante non tanto e de deve prepararsi a un pellegrinaggio che lo condurrà, di
non solo per quello che hanno fatto “fuori” dal matrimonio tappa in tappa, fino al punto più profondo di Sé, lì dove la
o “dopo” la scomparsa del coniuge, ma per quello che parola umana non sa dire nulla (ma “la Divinità è un nulla”
hanno fatto “dentro” la famiglia e durante il loro rapporto dice Silesius), se non per pallide immagini, timide icone di
coniugale. una realtà eternamente presente ma occulta a chi non abbia
Il libro “I Santi Sposati” rappresenta un momento di intrapreso con serietà il cammino. “Strannik” in russo
questa ricerca (ancora in corso) di santi ed è uno stimolo significa “pellegrino”. E Dio deve amare i pellegrini, se a
per riscoprire quegli atteggiamenti cristiani che ci piacereb- Tobia mandò angeli a guidarlo: non è stato forse l’essersi
be fare entrare e crescere nel nostro vivere di sposi ed in fatto errante a condurre l’anonimo pellegrino russo a
famiglia. divenire presenza vivente del divino, attraverso i villaggi
In questa seconda edizione molte figure, anche grazie ai e le steppe dell’immenso paese? E’ quindi un pellegrinag-
contributi dei lettori, sono state approfondite ed altre gio che padre Schnoller delinea con la chiarezza che gli
(persone in attesa di canonizzazione) sono state aggiunte, deriva dall’essere egli stesso uno “strannik” assai avanza-
anche se vi è ancora da fare per scoprire, in completezza, to nella “via del ritorno”, capace perciò di guidare altri
la vita di molti santi tra le pareti di casa. viandanti. Uno strano viaggio, uno strano pellegrinaggio
Il quadro che si presenta è, comunque, ricco. per tentare di disincantarci da quell’io in cui albergano tutti
Tra le tante belle figure in particolare colpiscono quelle i desideri, le illusioni e le infinite effimere richieste, per
figure di santi (Giovanna Francesca di Chantal; Monica; riscoprire il Sé silenzioso e profondo.
Thomas More, Anna Maria Taigi) o di persone in attesa di Andrea Schnoller è un frate della provincia capuccina
canonizzazione (i coniugi Maritain, Conchita Cabrera per svizzera. Risiede al Santuario della Madonna del Sasso
es.) che hanno vissuto intensamente con il loro coniuge la sopra Locarno dove tiene corsi regolari di meditazione.
vita della famiglia (sapendolo aiutare ed essendone aiuta- Ordinato sacerdote, ha compiuto studi di giornalismo
ti). Quando sono state illustrato le difficoltà, le all’Università Cattolica di Milano. Da una quindicina di
incomprensioni ed inimicizie che loro hanno dovuto affron- anni anima diversi gruppi di ricerca meditativa in Ticino ed
tare, che bell’esempio è stata l’intelligenza e la discrezione in Italia in particolare a Milano presso il centro San Fedele.
con cui hanno saputo farvi fronte. La via del silenzio (meditazione e consapevolezza)
Infine, quale conforto e guida hanno trovato nei momenti Andrea Schnoller
del dolore quando (magari soli e senza il coniuge) hanno Edizioni Appunti di Viaggio,
avuto l’aiuto di un padre spirituale capace di portare quel Roma, 1997
buon consiglio nella difficoltà. Che dire altro. Tullio Galleno
Sicuramente questo libro è uno stimolo per approfondi- Monza 2
re, non un punto di arrivo.
Buona lettura!
Francesco Pignataro Dare a Dio il tempo che non si ha
Milano 10 Ho trascorso ore e giornate nel deserto, senza sapere
che cosa facessi veramente.
Senza essere sicuro che quella fosse preghiera. Mi
Équipe Italia ospite accontentavo di dare del tempo a Dio.
Laggiù ne avevo tanto. E la cosa, anche se pesante,
del nostro Settore non comportava particolari rinunce.
Adesso, rituffato nell’attività, strangolato dagli im-
La sera del 29 gennaio 2000 all'oratorio di San Biagio, pegni e dalle scadenze, cerco di vivere la preghiera nella
via Manara 10 - Monza incontreremo i responsabili stessa prospettiva: dare del tempo a Dio.
nazionali. Nel deserto, però, offrivo del tempo che avevo in
L'incontro inizierà alle ore 18 con una assemblea. abbondanza.
Alle 19,15 Santa Messa seguita da una cena con Qui, devo dare del tempo che non ho.
condivisione. E’ questa, probabilmente, la povertà più difficile da
Chiediamo agli équipiers di Monza e dintorni di realizzare nella preghiera.
comunicare la loro disponibilità all'ospitalità per le Presentarsi dinanzi a Lui, e rimanere a lungo, come
notti del venerdì e del sabato. “povero del tempo”.
Sarà un momento di crescita per tutti noi: guardare al Signore, avrei tante altre cose da offrirti, ma voglio
di là del nostro orticello è sempre arricchente. darti ciò che non ho, ciò che mi manca sempre: il tempo.
LE NOSTRE RUBRICHE
PROGRAMMA
ANNO 1999/2000
Incontro dell’équipe di Settore con le coppie respon-
sabili di équipe 16 ottobre 1999
Oratorio di San Biagio - Monza, ore 17.
Tema: la messa in comune e l'aiuto reciproco
Giornata di Settore 24 ottobre 1999 NUOVI ARRIVI!
Suore Misericordine - Monza, ore 08,45 Giovanni Lecce, nato il 28 maggio 1999 figlio
Tema: In cammino verso il Giubileo di Mario e Barbara, dell’équipe Pavia 3, viene a
Relatrice: Maria Cristina Boffelli far compagnia a Pietro, Susanna e Marco.
Serata di preghiera per le coppie in difficoltà, nell'an- Giulia Nino, nata il 10 giugno 1999, figlia di
niversario dell'incontro di Eupilio, 14 novembre 1999 Pietro e Rossana, dell’équipe Monza 4. Viene a
Santuario delle Grazie - Monza, ore 21 far compagnia a Daniele di 3 anni.
Equipe Italia 29-30 gennaio 2000 Mattia Costantini, nato il 13 settembre 1999,
Ospite del settore di Milano: incontro col nostro settore figlio di Marco ed Enrica, dell'équipe Monza 4.
la sera di sabato 29 ore 18 a Monza (S. Messa e cena)
P.S. Chi avesse intenzione di partecipare al raduno di Santiago nel settembre 2000 è pregato di
effettuare una pre-iscrizione, senza impegno alcuno, comunicandocela entro il 15 novembre prossimo:
sarà nostra cura compilare la scheda apposita inoltrandola a Nino e Angela De Ruvo di Genova, soli
responsabili per la raccolta delle iscrizioni in Italia.
La quota prevista per il soggiorno di 6 giorni e di Lire 1.400.000 per coppia.
21 marzo1999
Programma
8,45 Accoglienza
9,30 Preghiera
10,00 Prima meditazione
10,30 Pausa di meditazione individuale
11,00 Seconda meditazione
11,30 Dovere di sedersi
12,30 Pranzo al sacco
14,30 Comunicazione dal Settore
15,15 Santa Messa (don Maurilio Frigerio)
16,30 Magnificat e saluti