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A. LII - n.3 - agosto - dicembre 2018 - Sped. A.P. - D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n.46 - Firenze Aut.

n.1800/1967

DOMENICANI
SOMMARIO
3 Editoriale
5
11 Monache
FRATI
12 Laici

14 Le parole del
Maestro
dell’Ordine 19
VOCAZIONI
16 Sacerdoti
Diocesani
Domenicani

20 Le parole di
2 Papa Francesco 21
22 Arte e Fede
RECENSIONI

24 La Messa
Spiegata

27
26 S. Tommaso S. CATERINA
d’Aquino DA SIENA

28 Articoli
EDITORIALE
Il Natale è segnato da un particolare cli-
ma di solennità e di gioia. Ma perché
diamo tanta importanza alla nascita di
Gesù? Perché tanta festa? Ecco: perché
da quel giorno, da quando Gesù è nato
a Betlemme, l’amore di Dio è sceso de-
finitivamente sulla terra; da quel giorno
nessuno è più solo, nessuno è più ab-
bandonato al destino del male e della
morte. Il profeta Isaia parla di un mondo
che viveva nelle tenebre, che cammina-
va al buio, di un popolo oppresso da un
giogo pesante. 

E purtroppo anche questo Natale trova


ancora tanto buio in questo nostro mon-
do: è il buio delle guerre, è il buio della
fame, delle ingiustizie, delle malattie; è
il buio della minaccia del terrorismo; il
buio di una vita che è diventata per tutti
più difficile e spesso molto dura; e come
non pensare anche a quel buio infernale
dei disastri naturali.  prospettiva di speranza a coloro che si
Il paradosso è che in questa realtà, in sentono oppressi dal peso della vita: “Vi
queste situazioni, viene annunciata una annuncio una grande gioia… è nato per 3
grande gioia: oggi è nato un salvatore. voi un salvatore che è Cristo Signore”
E’ questo il messaggio del Natale: Dio (Lc 2,10-11). Questo Salvatore non ha i
diventa parte della nostra storia e noi segni del potere e della grandezza ma è
siamo resi figli di Dio; il Figlio di Dio rappresentato e contemplato nell’umiltà
ha assunto la nostra carne umana per e nella povertà, in un neonato che giace
farci dono della sua vita divina. Questo in una mangiatoia. In lui, come dice S.
scambio è accompagnato e si rende vi- Paolo, “è apparsa la grazia di Dio che
sibile con il segno della luce. “Il popolo porta salvezza a tutti gli uomini” (Tt
che camminava nelle tenebre ha visto 2,11). Con la nascita di Gesù Dio si è
una grande luce; su coloro che abitava- fatto uomo e si è messo a servizio degli
no in terra tenebrosa una luce rifulse” uomini. Dio ha preso un volto umano,
(Is, 9,1); “Un angelo del Signore si pre- quello di Gesù di Nazaret, che è il sim-
sentò ai pastori e la gloria del Signore li bolo di ogni debolezza e di ogni emar-
avvolse di luce” (Lc 2, 9). ginazione.
Da quando Gesù è nato, Dio non dob-
La luce è metafora di una illuminazio- biamo cercarlo nell’alto dei cieli, ma ac-
ne interiore che ridà fiducia e apre una coglierlo in tutti quelli che incontriamo,
soprattutto se sono piccoli e bisognosi.
Guardando il volto umanissimo di Gesù “E’ questo il messaggio
impariamo ad essere come lui attenti e del Natale: Dio diventa parte
sensibili alle sofferenze degli altri e alle
loro necessità. Solo così possiamo sen- della nostra storia e noi siamo
tirci dire le parole: “Ciò che avete fatto resi figli di Dio;
a uno di loro lo avete fatto a me”. 
il Figlio di Dio ha assunto la
Buon Natale.
nostra carne umana per farci
fr. Aldo Tarquini, O.P.
Priore Provinciale della Provincia Romana
dono della sua vita divina”
di S. Caterina da Siena

“Ciò che avete fatto ad uno di


loro lo avete fatto a me”

“Guardando il volto
umanissimo di Gesù impariamo
ad essere come lui: attenti
e sensibili alle sofferenze degli
altri””
FRATI
CAGLIARI
Il 20 ottobre è stato inaugurato l’anno pastorale 2018/2019 del “Centro Domeni-
cano di Studi Familiari”, centro che si propone di essere un luogo dove le famiglie
possano rinnovare se stesse alla luce del Risorto per una radicale trasformazione
pasquale della vita coniugale a livello ecclesiale, familiare e sociale per costruire
una coppia-soggetto di amore consapevole e condiviso.

5
PISTOIA - San Domenico

Biblioteca
Il 26 settembre in occasione del primo anniversario
dell’apertura al pubblico, la biblioteca ha offerto
una esclusiva visita serale della stessa con una bre-
ve presentazione di quanto già fatto e quanto an-
cora verrà fatto e quanto preziosa sia la presenza
culturale della biblioteca domenicana per la città
di Pistoia.

Centro Espaces
Il 20 ottobre si è svolta una giornata di formazione di “Giustizia e Pace”, orga-
nizzata dal “Centro Espaces” di Pistoia, dove sono intervenuti padre comboniano
Serafino Serra che ha parlato del tema dell’accoglienza dell’altro, dello straniero
nella Sacra Scrittura; e Jessica Cugini che ha messo in evidenza il dramma migrato-
rio da un punto di vista non convenzionale: il punto di vista dello stesso continente
africano.

I Bombardamenti del ‘43


A seguito di una mostra fotografica sul bombardamento della città di Pistoia du-
rante la II guerra mondiale e di una tavola rotonda dove è stato un intervento sul
bombardamento del nostro convento, il 24 ottobre è stata organizzata una visita
guidata atta a mostrare quanto rimane di visibile di quel drammatico periodo.
6
ROMA - S.Maria del Rosario in Prati
Inizio Anno Pastorale
Ad inizio del nuovo anno pastorale, la nostra
parrocchia di S. Maria del Rosario nel quar-
tiere Prati di Roma, ha sentito la necessità
di fare un ritiro per ben prepararsi a vivere
il nuovo anno pastorale con una particolare
spinta. Questa giornata, svoltasi a Roma il 23
settembre, ha visto la partecipazione non solo
di quanti collaborano attivamente alle varie
attività catechetiche, ma di molti parrocchiani
non “formalmente attivi” nelle attività parroc-
chiali.
Festa del S. Rosario
A conclusione del mese mariano del ro-
sario, ottobre, la comunità dei Prati ha
organizzato sabato 27 un concerto e do-
menica 28 la tradizionale processione del
simulacro della Vergine del Rosario. La
processione è stata accompagnata dalla
banda musicale della Regione Lazio e da
una grande partecipazione di fedeli e di
frati domenicani delle due comunità ro-
mane della provincia.

SIENA - San Domenico

Madre Teresa di Calcutta


Venerdì 28 settembre ricorreva il 30mo anniversario della visita di S. Teresa di
Calcutta a S. Caterina da Siena presso la basilica di San Domenico. Per rimarcare
tale anniversario è stata organizzata una conferenza, anzi una testimonianza sulla
vita della Santa di Calcutta da parte del card. Angelo Comastri, amico personale di
questa grande santa dei nostri tempi.

Inaugurazione dell’anno catechistico


Domenica 30 settembre con la S. Messa Parrocchiale delle 10.30 è stato inaugu-
rato il nuovo anno catechistico in San Domenico, anche quest’anno siamo grati
al Signore per il gran numero di iscrizioni e per il prezioso aiuto che le catechiste
offrono. 7
Palio Straordinario
In occasione del centenario del termine della Prima Guerra Mondiale la città di
Siena ha pensato bene di commemorare tale anniversario con un palio straordina-
rio. Il luogo scelto per custodire il drappellone e per festeggiare la vittoria doveva
avere un qualche legame con tale avvenimento, la scelta è caduta quasi subito
sulla nostra basilica, luogo dove esiste un obliato monumento ai caduti della Gran-
de Guerra. Al termine della corsa la vittoriosa contrada della Tartuca si è riversata
come un fiume in San Domenico per rendere grazia per tale vittoria “straordina-
ria”!

8 FIRENZE - S. Maria Novella


Solenne Ora di Guardia
Come ogni anno, la prima domenica di
ottobre, la basilica di S. Maria Novelle
ha visto l’arrivo di qualche centinaio di
membri dell’Associazione del Rosario
Perpetuo provenienti dalla Toscana e
da molte altre parti d’Italia. Il 7 otto-
bre la Solenne Ora di Guardia è stata
guidata da p. Gian Matteo Serra, pro-
motore dell’Associazione del Rosario
Perpetuo, ed arricchita dalla predica-
zione di un giovane frate studente, fr.
Jean-Gabriel Pophillat.
Festa di San Luca
Il 18 Ottobre si celebra San Luca, santo a cui è dedicata la cappella Gondi, ma è
anche la data della posa della prima pietra della basilica, avvenuta nel 1279. La
celebrazione eucaristica è stata presieduta da mons. Bellandi alla presenza del
gonfalone di Firenze e della famiglia Gondi.

Presentazioni di Libri e Convegni


Il Cielo in Terra è il titolo del libro presentato Sabato 22 Settembre da Simone Bar-
tolini, cartografo dell’Istituto Geografico Militare e studioso dei progetti astrono-
mici del padre domenicano Ignazio Danti. Inoltre è stata l’occasione per assistere
dal vivo al passaggio del Sole sulle meridiane di Santa Maria Novella, ricostruite
pochi anni fa.
Dall’11 al 13 ottobre a Parigi si è tenuta la conferenza biennale “Future for Reli-
gious Heritage - Europe’s Lagacy for the Future”. Santa Maria Novella è stata sele-
zionata gli 8 migliori progetti di ricerca e sviluppo del pubblico culturale prepa-
randosi così a presentare le sue innovative metodologie di coinvolgimento davanti
alla platea dell’UNESCO.
Santa Maria Novella è stata protagonista, l’8 ed il 9 novembre, di un grande con-
vegno internazionale organizzato in collaborazione con la parrocchia ed il dipar-
timento di Architettura dell’Università di Firenze. Il tema di questo convegno è sta-
to: ARCHITETTURA DIPINTA: storia, conservazione e rappresentazione digitale.
Quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca.

9
ROMA - S. Maria sopra Minerva
Famiglia Domenicana
La Famiglia Domenicana della provincia si è riunita giorno 7 novembre per cele-
brare la festa con la quale l’ordine ricorda tutti i Santi domenicani, al termine della
celebrazione eucaristica all’interno di un momento di convivialità si è discusso su
come programmare le attività dell’anno che verrà.

Solennità in Basilica
Il 12 ottobre, dalle ore 21.00, ha fatto tappa nella nostra Basilica il pellegrinaggio
notturno di circa 400 cresimandi della diocesi di Roma. Dopo una cena al sacco,
i ragazzi, accompagnati da alcuni sacerdoti e religiosi, si sono lasciati guidare da
alcuni passi della S. Scrittura, per poi ripartire per un’altra tappa nella loro peregri-
10 nazione notturna.
Il 31 ottobre è stata celebrata una Solenne Ora di Guardia in occasione della con-
clusione del centenario delle apparizioni di Fatima. Il Santo Rosario è stato pre-
sieduto dal p. priore, fr. Antonio Cocolicchio, con le meditazioni a cura di alcuni
esponenti della Famiglia Domenicana.
Una solenne celebrazione eucaristica è stata celebrata sabato 17 novembre per
ringraziare il Signore e la B. Vergine Maria per la conclusione dei lavori di restauro
della facciata e la riapertura del portone centrale, la S. Messa è stata presieduta dal
Maestro dell’Ordine, Fr. Bruno Cadorè.
Con la Solennità di Cristo Re un nuovo cardinale entra ufficialmente a prendere
possesso del titolo cardinalizio di S. Maria Sopra Minerva. Il Santo Padre ha no-
minato cardinale titolare il vescovo di Fatima-Leiria, António Augusto dos Santos
Marto.

Concerto Cateriniano
Il 10 novembre, nella bella cornice del chiostro, si è svolto un “Reading-Concerto”
sulle opere di Santa Caterina in correlazione con la “chiamata alla gioia” a cui il
papa ci invita, la lettura è stata arricchita dagli intermezzi musicali eseguiti dai
musici della cappella nazionale di S. Giuliano dei Fiamminghi.
MONACHE
Appuntamenti

FAMIGLIA DOMENICANA
Monastero di Santa Maria della Neve e San Domenico
Pratovecchio, Arezzo

11

Veglie di S. Maria della Neve 18 ottobre - 15 novembre - 20 dicembre - 17 gen-


naio - 14 febbraio, ore 21.00
Incontriamoci Insieme: Incontri biblici nella Sala San Domenico Tutti i mercoledì
sera, alle ore 21,00, con don Gianni Marmorini
Movimento Domenicano delle Famiglie "Amore di madre e di padre", con rife-
rimenti ad "Amoris Laetitia": 9-11 novembre 2018 (prossimo incontro primavera
2019)
Giornate di spiritualità di fine anno per giovani e per la famiglia domenicana: 28
dicembre-1 gennaio 2019
Veglia di Capodanno 31 dicembre, ore 23.00
LAICI
FAMIGLIA DOMENICANA

Terzo Congresso Internazionale


dei Laici Domenicani a Fatima, 2018.
Dal titolo “Il Nostro Futuro: Giustizia, sforzi, la partecipazione e la collabora-
Pace e la cura del Creato”, a Fatima dal zione di tutti i rappresentanti provenien-
4 al 10 ottobre 2018, si è svolto il terzo ti da più di quaranta paesi del mondo.
congresso internazionale dei laici do- Suddivisi in commissioni, i partecipanti
menicani. La partecipazione era riserva- hanno lavorato con spirito fraterno af-
12 ta principalmente a due delegati di ogni frontando i temi proposti; governo, re-
provincia con diritto di voto. gola e statuti, studio e formazione, co-
municazione e finanza, giustizia e pace
A questi si sono aggiunti altri confratelli e altri temi.
e consorelle laici insieme a una buona Ciascuna commissione ha elaborato
rappresentanza della curia Generalizia, un prospetto generale che è stato poi
tra i quali il Maestro fra Bruno Cadore, riassunto in proposte concrete e che
O.P. insieme al Vicario e ai vari Soci e l’assemblea votava dopo un dibattito
Promotori. costruttivo. Tanto all’interno delle com-
Il Congresso, che viene organizzato missioni come nell’assemblea si è vis-
ogni dieci anni dall’ICLDF guidato dal suto un clima di unità e di fraternità,
Promotore Generale dei laici domeni- guidati dallo stesso fine e animati dallo
cani, attualmente Fra Rui Lopes, O.P., stesso Carisma, al quale partecipiamo
ha come scopo principale la volontà di nello stato laicale, quali membri effettivi
riflettere su come aggiornare le norme dell’Ordine fondato dal grande Patriarca
che regolano la vita e l’apostolato dei san Domenico di Guzman.
laici dell’Ordine dei predicatori in vi-
sta della missione evangelizzatrice. In Le proposte votate dall’assemblea de-
questa direzione sono stati orientati gli vono avere l’approvazione del Maestro
dell’Ordine per poter essere pubblicate Provinciale, Fra Antonio Cocolicchio,
e attendiamo con grande desiderio di O.P., che ringraziamo per il suo impor-
veder arrivare nelle nostre provincie gli tante contributo sia al Congresso che in
atti del congresso di Fatima per poter loco. Un grazie particolare va al Promo-

FAMIGLIA DOMENICANA
attualizzare concretamente quanto si è tore generale, Fra Rui Lopes, O.P. e ai
raggiunto di comune accordo. suoi collaboratori per l’organizzazione
e la buona riuscita del Congresso, au-
Per quanto riguarda l’Italia, hanno par- spicando una collaborazione sempre
tecipato la provincia di san Domenico più proficua nella via Dominici, sotto il
nella persona della delegata Ruth Anne Patrocinio della Vergine del Rosario.
Henderson e la provincia di santa Cate-
rina da Siena con due delegati, Edoardo
Mattei e Anisoara Tatar, e il promotore A . Tatar

Fátima è una città al centro del


Portogallo sede del Santuario di Fátima,
luogo di pellegrinaggio cattolico. La Cap-
pellina delle apparizioni è il luogo in cui si
dice che la Vergine Maria apparve nel 1917

13
Le parole del Maestro dell’Ordine
CITAZIONI

La santità di Domenico, un sogno per la Chiesa!

Dalla lettera di Fra Bruno Cadorè sulla santità di San Domenico


14
Mi sembra che avere un «sogno per la mettevano in pericolo la sua missione
Chiesa» è un elemento centrale della di evangelizzazione. La forza di questo
santità di Domenico, come lo fu anche desiderio -che spinse Gesù ad abban-
per Caterina da Siena («se muoio, è di donarsi totalmente e consapevolmente
passione per la Chiesa»). Entrambi han- fino alla croce- è la fonte dalla quale
no dato alla predicazione dell’Ordine Domenico attingeva incessantemente la
un radicamento in una solida ambizio- sua preghiera e la sua umanità: identi-
ne per la Chiesa di Cristo («come vorrei ficare la sua vita a quella vita unica del
che questo fuoco fosse acceso», Lc 12, Figlio, data una volta per sempre perché
49), che conduce allo stesso tempo alla il mondo avesse la vita e l’avesse in ab-
vita e alla missione della Chiesa. […] bondanza (Gv 10, 10). Le immagini così
«Quanto vorrei che questo fuoco fosse pacificanti di Domenico che abbraccia
già acceso» (Lc 12, 49). Questo desi- la croce di Cristo, o che scruta ininter-
derio di Cristo animava, credo, quello rottamente la Parola che si rivela lungo
di Domenico allorquando si confron- le pagine della Scrittura, manifestano
tava con divisioni di ogni genere che molto bene che, lungi da ogni atteggia-
sfiguravano la Chiesa del suo tempo e mento accomodante, questa identifica-
zione ha come obiettivo il conformare more per il mondo intero, che cerca di
il proprio desiderio di evangelizzazione approfondirsi fino ad identificarsi con
a quello di Cristo. Il sogno di Domenico l’amore di Cristo per il mondo e che sa,
è quello di una Chiesa in permanente dalla conoscenza del Creatore, quanto

FAMIGLIA DOMENICANA
fondazione, ossia in continua evange- il mondo umano è capace di irradiare il
lizzazione. Per lui volersi spingere fino proprio dono di ospitalità a tutti in una
ai Cumani non significa una volontà di sola comunione e a Dio suo Creatore in
espansione della Chiesa in termini di al- una comune storia del popolo che Dio
largamento del proprio territorio, di raf- ama.
forzamento del proprio potere o della
propria influenza, o ancora di domina- fr. Bruno Cadoré, O.P.
zione su ogni altro credo. Si tratta piut-
tosto di un desiderio che nasce dall’a-

“Se muoio, è di passione per la Chiesa”


S. Caterina da Siena

15
SACERDOTI DIOCESANI DOMENICANI
FAMIGLIA DOMENICANA

Sono don Ennio Grossi, sacerdote del- San Tommaso e San Vincenzo Ferrer. Di
la Diocesi di Avezzano in Provincia di quest’ultimo una statua di gesso troneg-
L’Aquila. gia sulla facciata, un dipinto ottocente-
Sono un Terziario Domenicano anche sco sulla contro facciata e una splendi-
se, più correttamente, dovrei dire che da vetrata policroma è posizionata sulla
16 sono un membro della Fraternità Sacer- parete di fondo.
dotale dell’Ordine dei Frati Predicatori Diversi erano gli appuntamenti durante
della Provincia Romana di Santa Cate- l’anno: oltre la Festa della Titolare (25
rina da Siena che ha sede presso la Mi- marzo) con il tradizionale rito delle
nerva in Roma. quarantore, la preghiera della Supplica
Come sono arrivato in questa realtà? davanti all’Altare della Madonna del
Dobbiamo necessariamente tornare in- Rosario l’8 maggio e la prima domenica
dietro di molti anni. di ottobre, e la festa del Patrono della
Si da bambino ho sempre frequentato Parrocchia San Vincenzo Ferrer nell’ul-
la mia Parrocchia in Tagliacozzo; essa tima domenica di giugno.
è dedicata alla SS. Annunziata ed era Di quest’ultimo ne ho sempre apprezza-
la chiesa di un Convento Domenicano to la figura che dal punto di vista storico
chiuso (purtroppo) con la soppressione e agiografico ha attirato la mia curiosità.
dell’Unità d’Italia. Curiosità che è diventato approfondi-
Quando si entra si rimane colpiti per la mento, ricerca, studio.
quantità di dipinti che, naturalmente, Nel 2012, dopo un non facile lavoro,
parlano dell’Ordine dei Frati Predica- arrivai a pubblicare il primo risultato
tori: l’altare di San Giacinto, della Ma- con un libro su “la storia e il culto di
donna del Rosario, di San Domenico, di San Vincenzo Ferrer”. Nel ricercare una
possibile personalità autorevole che E così, passo dopo passo, mi sono avvi-
potesse presenziare alla presentazione cinato alla Realtà della Fraternità Sacer-
del volume, un mio carissimo amico mi dotale di San Domenico.
propose di contattare P. Antonio Coco- È stato bello scoprire e fare esperienza

FAMIGLIA DOMENICANA
licchio che, anni addietro, aveva cono- di questa nuova realtà che prevede un
sciuto come Priore del Convento di San- cammino comune sotto l’alta direzione
ta Maria sopra Minerva. Conobbi così il dell’Ordine e che porta noi, Sacerdoti
primo domenicano della mia vita. Domenicani, ad incarnare nel ministero
P. Antonio si interessò molto a questa Pastorale, ciascuno nelle proprie real-
mia passione per san Vincenzo e, nei tà diocesane, il carisma di san Dome-
vari contatti che seguirono, ebbi modo nico: amore alla Parola di Dio, studio,
di approfondire più da vicino la figura preghiera contemplativa e, sull’esempio
di San Domenico, la realtà dell’Ordine degli Apostoli, servizio ai fratelli nella
che fino a quel momento avevo cono- predicazione e nelle opere.
sciuto solo attraverso i documenti storici
legati al Santo Valenziano. Recita la regola:
Avevo già sentito parlare, sempre attra- «I sacerdoti di San Domenico, memori
verso gli studi intrapresi, la realtà del della loro sublime vocazione, “si affati-
Terz’Ordine ma non ne conoscevo l’at- cano nella predicazione e nell’insegna-
tuale conformazione soprattutto in me- mento” (1 Tim 5,17) credendo ciò che
rito al fatto che anche i sacerdoti dio- hanno meditato nella legge del Signo-
cesani, in maniera del tutto peculiare re, insegnando ciò che hanno creduto
potessero farne parte. e imitando ciò che hanno insegnato” (L
Ho scoperto che nei secoli molte sono G, 28), affinché siano veri “educatori
state le figure di grandi e Santi Sacerdoti nella fede” (PO, 6) e annunciatori del
accostati all’Ordine o facenti parte del vangelo nel mondo».
Terz’Ordine: Nel febbraio 2016 a Roma, presso il Mo-
nastero di San Sisto vecchio si è svolto 17
• San Filippo Neri che ebbe gran- l’incontro mondiale dei rappresentanti
di rapporti prima con il Convento di San di tutte le Fraternite Sacerdotali dell’Or-
Marco a Firenze (tanto da dire “tutto ciò dine. Una settimana intensa all’insegna
che ho di buono lo devo ai domenicani della reciproca conoscenza e condi-
di San Marco”) e poi con il Convento visione delle rispettive esperienze nei
della Minerva a Roma; vari luoghi di provenienza. Un tempo
• il primo grande Sacerdote Ter- necessario per mettere in comune tante
ziario (che il breviario dell’Ordine de- cose, per una appropriata revisione del-
finisce “convinto”) fu San Luigi Maria la Regola e per sperimentare l’universa-
Grignon de Monfort, Apostolo del Ro- lità dell’Ordine e della Chiesa.
sario e grande predicatore nella Francia Fu proprio in quella occasione che il
del suo tempo. Maestro dell’Ordine, Fra Bruno Cadore,
sottolineando la bellezza di questo le-
• San Luigi Maria di Francia; game tra il Clero Diocesano e l’Ordine
• Il Beato Giacomo Alberione; ci disse: “Come voi avete bisogno di at-
• Papa Benedetto XV; tingere al carisma dell’Ordine, così noi
• Papa Pio XII. abbiamo bisogno di attingere alla vostra
esperienza pastorale”. cisività nella vita di ciascuno di noi che
Attualmente le fraternite contano circa quotidianamente ci mettiamo in gioco,
275 componenti in 13 paesi dei 5 con- a tendere ad arricchirci  «di quelle vir-
tinenti. tù umane che rendono credibile il loro
FAMIGLIA DOMENICANA

Ogni mese, da ottobre a maggio, presso ministero, cioè ‘la bontà, la sincerità, la
il Convento della Minerva, ha luogo il fortezza d’animo e la costanza, la ricer-
nostro incontro. Iniziamo sempre con la ca assidua della giustizia, la gentilezza”
celebrazione dell’Eucarestia durante la (P O, 3), la generosità e tutto ciò che nel
quale condividiamo quanto la Parola fa Signore li rende amabili davanti a tutti
risuonare nella nostra vita. (Fil 4,8), cosicché si possa dire di loro
Poi teniamo l’incontro che, attraverso ciò che fu scritto del S. P. Domenico,
i temi che di volta in volta vengo svi- che “accoglieva tutti nella sua generosi-
luppati e approfonditi, ci permettono tà e come amava tutti, così era amato da
di condividere le nostre singole espe- tutti; egli considerava suo dovere gioire
rienze legati all’attuazione del carisma con chi gioiva, piangere con chi pian-
dell’Ordine. Con la preghiera dell’Uf- geva (Rm 12,15), sovrabbondando di
ficio e dell’Ora media e il pranzo, che amore e donandosi totalmente al servi-
condividiamo con la comunità, termina zio del prossimo” (Lib. B. lord., n.107)»
il nostro appuntamento mensile. (dalla Regola).
Tutto questo ci porta, con non poca in-

“Come voi avete bisogno di attingere al carisma


dell’Ordine, così noi abbiamo bisogno di attingere
18
alla vostra esperienza pastorale”
VOCAZIONI

FAMIGLIA DOMENICANA
Vestizione
Il 18 settembre, un giovane ragazzo di origini beneventane, Mario Pado-
vano ha vestito l’abito di San Domenico presso il convento di Madonna
dell’Arco presso Sant’Anastasia – NA. Il noviziato è un periodo di prova e di
formazione della durata di un anno.

Professioni
Il 22 settembre, dopo un anno di noviziato, ha emesso la professione sem-
plice nelle mani del priore provinciale, fr. Jean-Gabriel Pophillat. Questo
giovane con la professione religiosa, che ha emesso per un periodo di tem-
po di tre anni, comincia il suo percorso di annunciatore e testimone della
Parola di Dio. Durante la stessa cerimonia fr. Domenico Sprecacenere ha
emesso la sua professione solenne, ovvero ha solennemento consacrato la
sua vita alla Sequela del Signore nell’Ordine dei Predicatori.

Ordinazioni Diaconali
Sabato 6 ottobre, tre giovani domenicani, fr. Gabriele Scardocci, fr. Manuel
Russo e fr. Fabrizio Cambi, hanno ricevuto l’ordine del diaconato per l’im- 19
posizione delle mani e la preghiera consacratoria da parte di mons. Daniele
Libanori S.J., ausiliare di Roma. Queste sono le prime ordinazioni diaconali
che la nostra provincia accoglie dal 2011 e per questo siamo grati al Signo-
re, padrone della messe e dei suoi operai.
Le parole di Papa Francesco
CITAZIONI

“C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Contro questa cultura
che annienta i sentimenti, c’è il servizio, servire. E tu vedrai che
la gente più matura, i giovani più maturi – maturi nel senso di
sviluppati, sicuri di sé stessi, sorridenti, con senso dell’umorismo
– sono quelli con le mani aperte, in cammino, con il servizio. E
l’altra parola: che rischiano. Se tu nella vita non rischi, mai, mai
sarai matura, mai dirai una profezia, avrai soltanto l’illusione di
20
accumulare per essere sicura. E’ una cultura dello scarto, ma per
coloro che non si sentono scartati è la cultura dell’assicurazione:
avere tutte le assicurazioni possibili per essere a posto.  E mi viene
in mente quella parabola di Gesù: l’uomo ricco che aveva avuto un
raccolto così grande che non sapeva dove mettere il grano. E disse:
“Farò dei magazzini più grandi e così sarò sicuro”. L’assicurazione
per tutta la vita. E Gesù dice che questa storia finisce così: “Stolto:
questa sera morirai” (cfr Lc 12,16-21). La cultura della competi-
zione non guarda mai la fine; guarda il fine che si è proposto nel
suo cuore: arrivare, arrampicando, in ogni modo, ma sempre calpe-
stando teste. Invece la cultura del convivere, della fraternità è una
cultura del servizio, una cultura che si apre e si sporca le mani”

Dialogo del santo padre Francesco con giovani e anziani.


RECENSIONI
Tommaso D’Aquino spiegato a mio cugino
Introduzione (molto) elementare alla filosofia tomistica

RUBRICHE
Autore: Adriano Virgili
Editore: Edizione Croce Via
Anno edizione: 2018
Pagine: 153

Tutto comincia con una classica do esempi molto chiari per chiarire i
cena in famiglia. In cui c’è un cugino concetti più complessi. Segnalo con
molto curioso, e allo stesso tempo, piacere in particolare i capitoli che
attento ad alcune questioni di natura spiegano i concetti della natura divi-
filosofica. Dall’altra parte del tavolo na, delle passioni dell’anima e della
c’è invece l’autore del libro Adriano legge, i quali mi sono sembrati, nella
Virgili, Senza nessuna remora, ascol- complessità della materia, completi
ta, medita e argomenta su tutte le concettualmente. Utilissimo è anche
domande poste dal suo cugino. Un il piccolo glossario posto a conclu-
unico autore è più volte citato, in di- sione del testo, col quale il lettore 21
versi ambiti. Il dottore Angelico, San può rivedere in ogni momento i ter-
Tommaso D’Aquino. Da questa pic- mini principali. Quest’opera aiuta
cola disputa avvenuta fra una portata certamente anche alla riscoperta di
e l’altra, Virgili decide di comporre una filosofia realista, oltre il paradig-
un piccolo libricino che risulti essere ma relativistico, rendendo accessi-
una sintesi semplice e semplificata bile San Tommaso, vero maestro di
del pensiero dell’Aquinate. realismo e di senso della realtà.
Così rivolgendosi in ogni capitolo Vivamente consigliato per il neofita
al cugino, l’autore simbolicamente che si accinge ad entrare nella pro-
si rivolge a tutti i nostri cugini: cioè spettiva tomista, ma anche può es-
a tutti coloro che sono curiosi di ri- sere una buona sintesi per chi vuole
scoprire o di confrontarsi col pen- rispolverare le nozioni studiate qual-
siero di San Tommaso. Un acuto e che anno fa.
ricchissimo condensato tomistico di
150 pagine, nel quale Virgili scrive fr. Gabriele Giordano M. Scardocci, O.P.

con un linguaggio semplice, fornen-


ARTE E FEDE
RUBRICHE

Fra le istanze che sono nel più profondo future in modo integro, senza alterazio-
del cuore dell’uomo ve ne è una a cui ni, senza trucchi.
ancora l’uomo non è riuscito a dare pie- Innumerevoli sono stati quei cristiani
no compimento: il desiderio di immor- che hanno ricevuto il martirio proprio
talità. Ognuno di noi nel profondo del per non svilire nessuna parte di questo
suo io ha questo bisogno impellente e a tesoro, di questa scintilla di immortalità.
22 volte ossessivo di cercare in tutti i modi In modo analogo possiamo dire che le
di allontanare da se lo spauracchio del- generazioni del passato ci hanno tra-
la morte, dell’oblio. mandato un grande tesoro di opere
Alcuni non riuscendo a convivere con d’arte affinché coloro che le hanno rea-
questa dura realtà vivono una vita di- lizzate non restassero nell’oblio ma so-
sperata, altri invece comprendono che prattutto affinché potessimo entrare nel
attraverso la trasmissione di una piccola mistero infinito di Dio.
parte di loro è come se in una qualche È bello notare l’attenzione che nelle no-
misura si trovassero in una condizione stre belle chiese domenicane viene pre-
di immortalità. In ambito umano un stata per il restauro, per la trasmissione
uomo trasmette la propria vita affinché di queste opere di estrema bellezza e
vi sia un pezzetto di lui che vive per parlando con i restauratori uno sente vi-
sempre e anche nel discorso della fede brare le corde del loro cuore e l’amore
la trasmissione di questo grande tesoro con il quale compiono il loro lavoro di
trasmette una vita che è eterna. salvataggio di opere per lungo tempo
Da sempre la Chiesa ha prestato atten- abbandonate all’incuria ed al tempo.
zione affinché questo tesoro di immor- Queste persone giorno dopo giorno si
talità venisse trasmesso alle generazioni spendono con passione per far rifulge-
re tutta l’originale bellezza dell’opera, oggetti ma dovrebbero essere dei cen-
cercando di rimuovere tutte le mano- tri di restauro della Fede, di quella Fede
missioni e i brutali restauri fatti in altri che salva, che cura i cuori degli uomini
tempi. e che non ha bisogno di alleggerimen-
Il loro lavoro è molto simile a quello del ti sennò sarebbe come cancellare con
frate predicatore, del vero discepolo di una mano di vernice il volto di uno dei
San Domenico, di colui che si preoccu- Crocifissi del beato Angelico. Ciò però

RUBRICHE
pa di far rifulgere la bellezza e la purez- che più conforta è che con la Fede non
za della Fede, di questa Fede che ci è succede come per le opere d’arte che a
stata tramandata ma che nel corso degli volte vengono danneggiate in modo ir-
anni ha subito gravi danni a causa dei reparabile, l’opera d’arte della Fede non
vari agenti atmosferici che hanno col- può essere mai danneggiata in modo
pito la dolce sposa di Cristo, la Chiesa. irreparabile perché è stata “realizzata”
La Fede come queste opere d’arte è por- con un tipo di pittura che non è soggetta
tatrice di un contenuto ben specifico, alla morte, con una pittura di eternità.
un contenuto che ha bisogno di essere
esposto con chiarezza, un contenuto fr. Manuel Russo, O.P.
che non può essere addolcito in base
alle mode del momento.
Santa Maria Novella, la Minerva, Bib-
biena e così via hanno sempre schiere
di restauratori che cercano di salvare,
di curare, di riportare alla gloria dei te-
sori costruiti dalle mani dell’uomo. Ma
questi nostri conventi non dovrebbero
essere solo dei centri di restauro degli

23

“Le generazioni del passato ci hanno tramandato


un grande tesoro di opere d’arte affinché coloro che
le hanno realizzate non restassero nell’oblio”
LA S. MESSA SPIEGATA
RUBRICHE

Ite, (M)issa est


Permettetemi al solito di scegliere uno
Cari lettori, eccoci giunti al terzo ap- solo di questi punti, quello che ci in-
puntamento della nostra rubrica. teressa maggiormente come fedeli, ed
Il nostro tentativo di spiegare la santa analizzarlo: il congedo del popolo - Ite,
Messa, o almeno parti di essa, si con- Missa est!
clude proprio con i “Riti di Conclusio- Da cosa deriva questa espressione? Noi
ne”. che lo ascoltiamo, come dobbiamo in-
tenderlo?
Ebbene, come tante altre espressioni
Duplice è l’intento di questo breve ar- verbali o gestuali all’interno delle no-
ticolo: spiegare quali sono questi riti, e stre liturgie, questa breve frase deriva
augurare a tutti voi di vivere più piena- anch’essa dal mondo pagano, esatta-
24 mente e consapevolmente “l’incontro mente dal popolo romano che utilizza-
con il Signore”. va espressioni come Ite, concio missa
l’Ordinamento generale del Messale est ed altre simili, per congedare il po-
Romano dice che i riti conclusivi sono: polo riunitosi in piazza per un comizio
a. Brevi avvisi, se necessari; politico o per comunicazioni imperiali:
b. Il saluto e la benedizione del sacer- Andate, l’assemblea è terminata!
dote, che in alcuni giorni e in certe cir- Ora è noto che nei primi secoli non ve-
costanze si può arricchire e sviluppare niva utilizzato il termine Messa per rife-
con l’orazione sul popolo o con un’altra rirsi al Sacrificio dell’Altare. Tale espres-
formula più solenne; sione è però stata adottata in seguito e
c. Il congedo del popolo da parte del ciò che era scritto come Ite, missa est,
diacono o del sacerdote, perché ognu- divenne col tempo Ite Missa est, tradot-
no ritorni alle sue opere di bene lodan- to come: Andate, la Messa è finita!
do e benedicendo Dio; Chiaramente tale riferimento pagano è
d. Il bacio dell’altare da parte del sacer- stato con tempo assunto e trasformato,
dote e del diacono e poi l’inchino pro- con non poche riflessioni teologiche,
fondo all’altare da parte del sacerdote, iniziando ad esprimere piuttosto il sen-
del diacono e degli altri ministri». so di una missione che proprio da quel
saluto avrebbe avuto inizio. clude con l’invito a portare Cristo in
Nella sua ultima catechesi sulla santa ogni opera buona che compiamo, così
Messa, Papa Francesco così si esprime da consacrare l’intero mondo a Dio.
al riguardo: «Non dobbiamo dimentica- Tutto deve essere fatto come Lui fareb-
re che celebriamo l’Eucaristia per impa- be, nel suo Nome, a Sua maggior gloria.
rare a diventare uomini e donne euca- Con questa breve riflessione, anche io
ristici. Cosa significa questo? Significa mi congedo da voi, cari lettori, dandovi

RUBRICHE
lasciare agire Cristo nelle nostre opere: appuntamento ad una nuova rubrica!
che i suoi pensieri siano i nostri pensie- fr. Domenico G. M. Sprecacenere, O.P.
ri, i suoi sentimenti i nostri, le sue scelte
le nostre scelte. E questo è santità: fare
come ha fatto Cristo è santità cristiana».
Insomma il sacrificio Eucaristico si con-

“Ite, missa est, divenne col tempo Ite Missa est,


tradotto come: Andate, la Messa è finita”

25
S. TOMMASO D’AQUINO
«Figlio mio, quando apparvero la bontà di Dio, sal-
vatore nostro, e il suo amore per gli uomini, egli ci
ha salvati, non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia, con un’acqua che
RUBRICHE

rigenera e rinnova nello Spirito Santo, che Dio


ha effuso su di noi in abbondanza per mez-
zo di Gesù Cristo, salvatore nostro, affinché,
giustificati per la sua grazia, diventassimo, nella
speranza, eredi della vita eterna». (Tt 3,4-7)

La causa della nostra salvezza è l’amore consiste nel soccorso esterno nei difetti
di Dio. Ef 2, 4: «Ma Dio, ricco di mise- degli altri. Perciò essere umano signifi-
ricordia, per il grande amore con il qua- ca essere condiscendente. […] Così Dio
le ci ha amati...». Egli descrive questo si mostrò accondiscendente verso i no-
amore: primo, quanto all’affetto; secon- stri difetti. Sal 102, 14: «Perché egli sa
do, quanto all’effetto. L’affetto interiore di che siamo plasmati». E questo perché
dell’amore viene indicato con la beni- è «salvatore». E perché, come si dice in
gnità, la quale viene detta una buona Sal 36, 39, «La salvezza dei giusti viene
«focosità» (igneitas). Ora il fuoco indica dal Signore». Poi quando dice: «non in
l’amore. Ct 8, 6: «Le sue fiaccole sono virtù di opere di giustizia...», presenta la
fiaccole di fuoco e di fiamme». Perciò ragione della salvezza; e primo esclude
26 la benignità è un amore interiore che ef- la ragione presunta; secondo mostra la
fonde i beni all’esterno. Questo è esisti- ragione vera. La ragione presunta è che
to in Dio sin dall’eternità, perché il suo noi siamo salvati grazie ai nostri meriti;
amore è la causa d’ogni cosa. Gl 2, 13: e lo esclude quando dice: «non in virtù
«Egli è misericordioso e benigno...». Ma di opere di giustizia da noi compiute».
talora questo non appariva. Is 63, 15: […] L’unica vera ragione è la misericor-
«Dove sono il tuo zelo e la tua poten- dia di Dio, per cui dice: «ma per sua
za, il fremito della tua tenerezza e la tua misericordia ...». Lam 3, 22: «Le miseri-
misericordia? Esse si sono arrestate so- cordie del Signore non sono finite». Lc
pra di me». Ma si è manifestato attraver- 1, 50: «La sua misericordia di genera-
so l’effetto, il che viene indicato quando zione in generazione».
dice: «e l’umanità»: e questa può essere
intesa in due modi, o secondo il fatto
che significhi la natura umana, come se
dicesse: «si sono manifestate la benigni-
tà e l’umanità», quando Dio per la sua (S. Tommaso D’Aquino, Commento
benignità si è fatto uomo. […] Oppure al corpus Paulinum, a cura di Battista
secondo il fatto che designi la forza che Mondin, vol. 5, ESD 2008, 629-633)
S. CATERINA DA SIENA
Dalle Lettere di santa Caterina Vergine e
Dottore della Chiesa
(Lettera 141 a don Giovanni certosino)

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Ti prego, per l’amore di Gesù crocifisso,
di aprire l’occhio della conoscenza, fin da
ora, per essere forte nel momento opportu-
no. Infatti, io non vedo come tu possa avere
in te questa fortezza, che ricevi dalla carità,
dolce madre, se non tieni continuamente
aperto l’occhio della conoscenza di te stes-
so, per la quale divieni umile e in cui scopri
la conoscenza dell’amore di Dio. Per que-
sta luce e conoscenza nasce in te un calo-
re e un fuoco d’amore con una gioia tanto
grande per cui ogni tua amarezza si cambia
in dolcezza, ogni tua debolezza in fortez-
za e ogni ghiaccio d’amor proprio presente
in te si scioglie, versandosi di continuo in
un fiume di lacrime. Allora, non amerai te
per te stesso, ma te per Dio. Ed effonderai
sui tuoi fratelli desideri colmi dell’amore
di Dio, e li amerai d’amore puro e non in-
teressato. E amerai Dio per Dio, in quanto 27
egli è l’Amore, supremo ed eterno, degno
quindi di essere amato.
Non tardiamo più, dunque, […] ad entrare
in questa santa abitazione che è la cono-
scenza di noi stessi, ed abitarvi. Ci è così
necessaria ed è così dolce! Poiché, come ti
ho detto, qui noi troviamo l’infinito amore
di Dio.
Ora, cosi voglio, è questa l’arma che noi
dobbiamo prendere per non essere disar-
mati durante la battaglia. Qui daremo la
nostra vita per la Vita, il nostro sangue per
il Sangue. Rimani nel santo e dolce amore
di Dio.

(Tratta da: Le lettere di santa Caterina da Siena, a cura di p. Giuseppe di Ciaccia,


vol 1, ESD, Bologna, 1996, 207-208)
ARTICOLI
Teoria polare e sfida della complessità
nella formazione culturale di Jorge Mario Bergoglio
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I numerosi saggi e profili biografici su nedetto XVI) che lo vorrebbe come «un
papa Francesco apparsi fin dall’indoma- uomo pratico privo di particolare for-
28 ni della sua elezione a vescovo di Roma, mazione teologica o filosofica», a sua
hanno posto al centro dell’attenzione volta succeduto a un papa «teorico del-
la ricostruzione dei suoi anni giovani- la teologia che poco avrebbe capito del-
li, i suoi impegni ministeriali all’interno la vita concreta di un cristiano di oggi»1.
della Compagnia di Gesù prima e come La  biografia intellettuale  di papa Fran-
arcivescovo di Buenos Aires in seguito, cesco2 ad opera di Massimo Borghesi
i tratti caratterizzanti del suo ministero ha inteso colmare questo vuoto attraver-
pastorale come vescovo di Buenos Aires so un’attenta analisi delle fonti e dei ri-
e le linee-guida del suo progetto di rin- ferimenti culturali che hanno costellato
novamento della Chiesa, tralasciando il cammino di formazione e maturazio-
invece quasi interamente il tema della ne di Bergoglio dagli anni giovanili ai
sua formazione culturale e teologica, primi documenti magisteriali, e che vie-
e contribuendo così indirettamente ad ne ripercorso anche grazie alla ricostru-
accreditare quello “stolto pregiudizio” zione diretta del protagonista, raccolta
(come lo ha definito il papa emerito Be- in quattro registrazioni audio esclusive

1 Benedetto XVI (papa emeritus), Lettera a Mons. Dario Viganò Prefetto della Segreteria per la
comunicazione (7 febbraio 2018)
2 M. Borghesi, Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale, Jaca Book, Milano, 2017
realizzate tra gennaio e marzo 2017. va il progetto di dissertazione dottorale
Ne emerge il ritratto di un pastore che di Bergoglio), ma che si trova già all’o-
certamente «non gradirebbe la qualifica pera nei padri della Chiesa dei primi se-
di “intellettuale”», ma la cui semplicità coli e nei grandi maestri medievali, tra
nei gesti e nelle parole non va ascritta cui in particolare Tommaso d’Aquino, il
ad assenza di spessore riflessivo e di gu- cui pensiero è interamente attraversato

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sto per l’approfondimento, ma piuttosto «dalla tensione ineliminabile tra essen-
a una precisa scelta sul piano spiritua- za ed esistenza, forma e materia, ideale
le e pastorale per parlare al mondo di e sensibile, anima e corpo»8.   
oggi, «punto di arrivo che presuppone fr. Daniele Aucone, O.P. A differenza i
la complessità di un pensiero profondo nfatti della dialettica hegeliana, in cui le
e originale»3. contraddizioni del reale si risolvono in
La parola complessità dice infatti più di un’unità superiore che assorbe in sé gli
ogni altra la cifra di fondo della società elementi in conflitto, il pensiero dialetti-
in cui viviamo, incentrata su tensioni co cattolico preferisce parlare di un’uni-
ineliminabili tra universale e partico- tà “tensionale” o “syneidetica” tra i poli
lare, natura e cultura, libertà e regole, in opposizione, che non si elidono a
pensiero analitico e sguardo sintetico, vicenda né scompaiono in un Tutto su-
e che rifugge da tutti i tentativi di sem- periore, ma raggiungono un equilibrio
plificazione che pensano di poter risol- da rinnovare e aggiornare costantemen-
vere le difficoltà selezionando volta per te. In questa visione “polare”, che evita
volta una tra le false alternative «emerse facili disgiunzioni o alternative incon-
dalla grande disgiunzione specialmente ciliabili tra gli elementi che strutturano
tra spirito-materia, dipendenza-autono- il reale (“sono cattolico perché voglio
mia, determinismo libertà, uomo-na- tutto”, ebbe a dire una volta Jean Guit-
tura-cosmo»4. Ma complessità è anche ton), si sostanzia quello stile di pensiero
categoria ermeneutica idonea a descri- cattolico che trova nel principio dell’et-
vere lo stile di pensiero genuinamente et la sua sintesi più espressiva. 29
cattolico, capace di rendere conto della Nel Capitolo del suo saggio dedicato
natura antinomica del reale mediante alla “Filosofia della polarità”, Borghesi
una complexio oppositorum che man- evidenzia in particolare il ruolo del fi-
tiene in tensione princìpi opposti, “sen- losofo uruguayano Alberto Methol Ferré
za confusione né separazione”, per uti- (a cui non a caso lo scritto è dedicato)
lizzare la formula di Calcedonia. nella formazione intellettuale dell’at-
Uno stile di pensiero tematizzato nel tuale pontefice. Interprete originale di
corso dei secoli XIX e XX da parte di au- un dialogo tra tradizione tomista e pen-
tori come Möhler5, De Lubac6 e soprat- siero dialettico cattolico delineatosi in
tutto Guardini7 (su cui non a caso verte- ambito tedesco, Methol elabora una
3 G. Carriquiry Lecour, Premessa, in m. borghesi, Jorge Mario Bergoglio. Una biografia
intellettuale, cit., p. 10
4 E. Morin, La sfida della complessità, Le Lettere, Firenze, 2017, p. 74
5 J.A. Möhler, L’unità della Chiesa, o sia del principio del cattolicismo: secondo lo spirito dei Padri
dei primi tre secoli, Nabu Press, Firenze, 2012
6 H. de Lubac, Paradosso e mistero della Chiesa (Opera Omnia/9), Jaca Book, Milano, 2017
7 R. Guardini, L’opposizione polare. Saggio per una teoria del concreto vivente, Morcelliana,
Brescia 1999
8 M. Borghesi, Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale, cit., p. 88
propria teoria dell’opposizione polare na tra “cosa estesa” e “cosa pensante”
che affonda le sue radici nella dialetti- […] Al contrario, la struttura ilemorfica
ca ilemorfica (materia e forma) di matri- previene alla radice simili dualismi e ci
ce aristotelico-tomista. La sfida è quel- impone il dovere di coniugare insieme
la di sperimentare la fecondità di tale le tre esigenze, per evitare di cadere in
approccio, già anticipato in qualche queste tentazioni»9.
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modo da autori come Fessard, André L’incontro tra il filosofo uruguayano e il


Marc e Melendo Granados, all’ambito futuro pontefice avviene nel 1979 du-
della  filosofia della storia, in cui parti- rante la preparazione della conferen-
colarmente utile può rivelarsi una visio- za del CELAM a Puebla, e anche se il
ne “polare” in grado di far spazio pensiero dell’allora provinciale è
al carattere antinomico e com- già strutturato nel senso del-
plesso dei processi sociali. la complexio dalla lettura
La prospettiva dialetti- di diversi autori (tra cui
co-tomista diventa in Fessard e Guardini),
grado di tenere insie- l’incontro con Methol
me universale e par- farà registrare una
ticolare, individuo e convergenza ulte-
comunità, natura e riore su tale linea
libertà, senza dover attestando anche il
volta per volta op- fondamento tom-
tare per scorciatoie masiano della filo-
mutilanti. È la sto- sofia della polarità.
ria stessa a mostrare Lo conferma anche
una struttura “pola- il fatto che Bergoglio
re” e a invitare a un fosse lettore attento di
approccio ilemorfico “Nexo”, la rivista fon-
30 per l’analisi dei suoi pro- data proprio da Methol, e
cessi, come Methol scrive in che anche quello si rivelerà
un testo del 1966: un ulteriore luogo di frequen-
«La storia è sempre ilemorfica, cioè, tazione della riflessione del pensato-
unità inseparabile di materia e forma re uruguagio. La struttura “polare” del
intesa al modo in cui la intende il pen- pensiero del pontefice è ben visibile nei
siero tomista. Non c’è forma senza ma- suoi documenti, come ad esempio nei
teria, né materia senza forma. Perciò quattro princìpi enunciati dall’Evange-
non sono ammissibili i separatismi tra lii Gaudium  ai nn. 222-237  (il tempo
“materia” e “forma”, al modo del dua- è superiore allo spazio; l’unità prevale
lismo platonico, dell’ultimo Scheler sull conflitto; la realtà è più importante
che è una versione pessimista, inverti- dell’idea il tutto è superiore alla parte)
ta, dell’ottimismo materialista marxista che indicano altrettante polarità tra op-
con il suo dualismo di “soprastruttura” posti (tempo/spazio; unità/conflitto; re-
e “infrastruttura”, che riecheggiano in- altà/idea; tutto/parte).
consapevolmente la scissione cartesia- Il “tomismo dialettico” messo in luce da
9 A. Methol-Ferré, La dialectica hombre-naturaleza, in Formulación de un modelo: Filosofia, Iepal,
Montevideo, 1966, cit., in m. borghesi, Jorge Mario Bergoglio. Una biografia intellettuale, cit., p.
109 (trad. nostra)
Borghesi in riferimento a Methol Ferré e simo15, i maldestri tentativi di mettere
alla sua influenza (almeno indiretta) sul in contrapposizione tra loro gli stessi
pensiero polare bergogliano si inserisce pontefici (il “conservatore” Ratzinger
quindi nella scia di quei tentativi di con- contro il “progressista” Bergoglio, di-
fronto che la tradizione che si richiama menticandone la «continuità interiore»,
all’Aquinate ha inteso intraprendere richiamata dallo stesso Benedetto XVI),

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con il pensiero moderno e contempo- per approdare a una stagione realmente
raneo e che attestano la capacità inte- “post-ideologica” quale parte essenzia-
gratrice della riflessione tommasiana ri- le del suo cammino di conversione (me-
spetto a temi nati inizialmente fuori dal tanoia, il termine greco per indicare la
proprio ambito: il dialogo tra tomismo conversione, significa proprio “profon-
e fenomenologia10, tra tomismo e  filo- do mutamento del modo di pensare”).
sofia analitica11, tra tomismo e ragio-
ne postsecolare12,  mostrando così una fr. Daniele Aucone, O.P.
Convento di S. Maria sopra Minerva, Roma
fecondità del riferimento a s. Tommaso
non solo sul piano del pensiero, ma più
ancora su quello del pensare13, di uno
stile di pensiero che è espressione del-
la Denkform cattolica. Non è infondato
chiedersi se proprio di un tale pensiero
“tensionante” e “syneidetico”, con la
sua capacità di rendere ragione della
complessità del reale, non sia inconsa-
pevolmente alla ricerca la società fram-
mentata postmoderna, “andando come
a tentoni” verso di esso (At 17, 27) per
riprendere le parole di Paolo all’Aereo-
pago, se è vero come è stato scritto, che 31
«il bisogno di un pensiero che colleghi
è sempre più grande, sia perché i pro-
blemi sono sempre più interdipenden-
ti e sempre più globali, sia perché noi
soffriamo sempre più dell’eccesso di
parcellizzazione e compartimentazione
dei saperi»14.
E se da questa Denkform cattolica non
debba in fondo ripartire la stessa comu-
nità ecclesiale, lasciandosi alle spalle
le sterili divisioni che spesso non sono
che varianti di una ideologia del mede-

10 I. Santos, O tomismo fenomenologico de Edith Stein


11 M. Micheletti, Tomismo analitico, Morcelliana, Brescia, 2007
12 M. Salvioli, Verso un tomismo postsecolare, Angelicum University Press, Roma, 2014
13 Cfr. G. Colombo, Perché la teologia, Editrice La Scuola, Brescia, 19832, p. 116
14 E. Morin, La sfida della complessità, cit., p. 74
15 L’espressione è di d. fusaro, Pensare altrimenti, Einaudi, Torino, 2017, p. 77
ARTICOLI
Perché i demoni non possono essere redenti?
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La dannazione dei peccatori impeniten- mai, tuttavia, solo a noi uomini e non
ti è sempre stato motivo di grande an- a loro è stata offerta la possibilità di re-
goscia per noi Cristiani e, perfino, per denzione? Per quale motivo più profon-
i non-credenti. Molti, quasi tutti, giu- do non possono essere salvati? La rispo-
stamente si domandano come un Dio sta dipende dalla differenza tra il loro
di Amore può permettere a certi esseri peccato e il nostro; una differenza ra-
32
umani di subire il castigo eterno. Ma chi dicata, a sua volta, nel diverso carattere
di noi si è mai preoccupato della sorte ontologico dei demoni e degli uomini.
eterna degli angeli ribelli e caduti, cioè, Pur essendo creature naturali, i demoni
demoni che soffrono anch’essi lo stesso sono e rimangono essenzialmente an-
tormento eterno? geli. In quanto tali occupano un posto
Dovremmo pensare un’attimo alla sorte molto, ma molto più alto di noi nella
dei demoni non certamente nel senso gerarchia degli esseri. Essendo spiriti
di sentire un’inutile e immeritata com- incorporei sono, metafisicamente par-
passione per essi, ma perché la loro lando, più simili e, quindi, più vicini a
immutabile perdizione può gettare una Dio di quanto lo siamo noi e di quanto
nuova luce sulla nostra sempre possibile possiamo immaginare. Nel loro modo
redenzione. Come noi, i demoni sono di conoscere, per esempio, gli angeli,
creature razionali o intelligenti; hanno demoni compresi, sebbene non onni-
una mente e una libera volontà e, come scienti, capiscono “tutto” con uno solo
conseguenza, la capacità di scegliere sguardo rapidissimo e totalizzante sen-
tra il bene e il male. E, ancora come noi, za quella lentezza, fatica, e vera possi-
hanno peccato e hanno sperimentato bilità di errore che deve caratterizzare
una caduta dalla grazia di Dio. Come persino un Tommaso d’Aquino, o un
Einstein nel loro modo di acquistare la la conoscenza che i demoni possiedo-
conoscenza delle cose. Anche la libera no di Dio è totalmente inutile. Non può
volontà o libertà di scelta è molto di- ormai servire per un loro futuro penti-
versa nei demoni e in noi. Essa è neces- mento o possibile salvezza. La nostra
sariamente radicata nel tipo di intelli- fede in Dio, perfino quella del peccato-
genza che uno possiede e, secondo San re più debole o indurito fra noi può, fin-

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Tommaso, la volontà umana è movibile ché siamo quaggiù, servire per attuare
o malleabile a causa di quella lentezza questo miracolo. Basta ricordarsi quel-
e fallibilità con cui la nostra intelligenza la interessante conversazione tra Gesù
procede. In altre parole, finché siamo in Crocifisso e il “buon” ladrone. Da que-
questa vita possiamo passare dalla fal- sto episodio e da altri brani del Nuovo
sità alla verità, possiamo correggere o Testamento possiamo concludere che,
cambiare le nostre idee e, come conse- per certi versi, è meglio essere uomini
guenza, anche le nostre scelte, le nostre che angeli.
decisioni sbagliate, e possiamo andare
fr. Alfred White, O.P.
nella direzione opposta.
Convento S. Domenico, Siena
Non è così per gli spiriti puri, secondo
San Tommaso. Ancora una volta, sebbe-
ne non eterna, infinita e infallibile come
quella di Dio, la loro intelligenza è mol-
to più simile o vicina alla Sua Intelligen-
za di quanto non lo sia la nostra. A dif-
ferenza di noi, ma senza mai uguagliare
Dio, la conoscenza angelica della veri-
tà è “perfetta”, senza lentezze e senza
fatiche. Quando un demonio conosce,
istantaneamente capisce o vede “perfet-
tamente” tutte le conseguenze che risul- 33
teranno dalle sue decisioni basate sulla
sua conoscenza superiore. Per questo
motivo, una volta fatta la loro scelta pro
o contro Dio, non possono cambiare la
loro decisione, ritornare sui i loro passi
e pentirsi. Sarebbe un’impossibilità me-
tafisica, un’assurdità cosmica. In una
maniera difficilmente, forse, compren-
sibile per noi, i demoni sono fissati nel-
la loro situazione di orgoglio, odio, e
tristezza senza, contrariamente all’opi-
nione di Origene condannato al Secon-
do Concilio di Costantinopoli nel 553,
la minima speranza di uscirne.
Nella sua Lettera San Giacomo dice:
“Tu credi e fai bene. Anche i demoni
credono e tremano”. La fede in Dio o
La mia volontà
di partecipare
al carisma 
dell’Ordine dei Predicatori
Tra le domande più belle, forse proprio la più tutto, sotto l’aspetto della vita sacerdotale San
bella, fattemi durante l’anno di  prenoviziato, Tommaso d’Aquino, Sant’Agostino, Sant’Al-
c’è sicuramente quella di Anna mentre mi fonso, San Paolo Apostolo. E tutti loro hanno
prendeva le misure dell’abito: “cosa ti aspetti un fattore comune; sono sommi esempi di dot-
dall’Ordine, Mario?”. E’ stata la più significa- trina, esempi sublimi di dedizione totale alla
tiva anzi diciamo pure che era ed è la doman- dottrina di Cristo. Ho compreso nella mia vita
da fondamentale, quella grazie alla quale ho di cattolico che non vi è alcuna disarmonia,
potuto sviluppare la riflessione conseguen- alcuna separazione, lasciatemelo dire, schi-
te proprio sull’unum necessarium –  e anche zofrenica, tra Cristo e la Sua Dottrina e che
per questo non finirà mai la mia gratitudine chi dice di amare Lui non può non impegnar-
a questa amica che la Provvidenza Divina ha si nella stessa conoscenza di Lui e delle cose
messo sulla mia strada. La mia risposta dettata che Lo riguardano, nell’intellectus fidei, anche
appunto dal discernimento dell’unum neces- se ognuno secondo il suo stato e il valore e i
sarium, come stavo dicendo, fu la seguente: limiti del suo talento. Questa conoscenza è,
“mi aspetto la santificazione!”. come il Signore stesso fonte di ogni verità, ver-
Ma la santificazione coincide con quel “fare bum spirans amorem. I dubbi, le obiezioni, il
la verità” che insegna Nostro Signore Il Quale vizio di impugnare, assurdamente, da parte di
non a caso si presenta così: Ego sum Via, Ve- un giovane peraltro studente di lettere e filoso-
ritas et Vita (Gv 14, 6). E chi non nota che si fia gli insegnamenti della Chiesa Mater et Ma-
tratta di un’altra teofania questa, e rivelazione gistra, hanno essi stessi lasciato il segno. Era
del Nome di Dio perfettamente equivalente impossibile continuare se non avessi capito
all’ Ego sum Qui sum di Esodo 3,14 ? dove stava la verità, anzi se non avessi posto
Ebbene, posso dire che con il mio ingresso in con tutta la mente ma ancor più con tutto il
noviziato quest’anno, inizia un altro capitolo cuore, come profondità del mio essere stesso,
34 della mia personale (ma non soggettivistica)
storia d’amore con la Verità, con ulteriori ap-
la domanda fondamentale di Pilato: Quid est
veritas? (Gv 18,38); e se non avessi accolto la
profondimenti del mio stesso “Io” (pensante, risposta del Signore:” Ego in hoc natus sum et
volente, senziente, ecc.) come “io teologico” ad hoc veni in mundum, ut testimonium perhi-
(in quanto ontologicamente dipendente dal- beam veritati; omnis, qui est ex veritate, audit
la Prima Causa, da Dio Creatore e Signore) e meam vocem ”(Gv 18,37). 
“io”, alla fine, “cristologico” (ossia di persona Da quei momenti di forti dubbi però posso
che vive nel rapporto, determinante per l’ul- dire di aver avuto l’evidenza ancor più pro-
tima discretio del senso stesso della vita, con fonda dell’ importanza della conoscenza della
Cristo Rivelatore, Redentore, Santificatore, verità per la stessa vita dello spirito, per fonda-
vero Dio e vero uomo) e “io ecclesiologico” re quest’ultima “sulla roccia” e non “sulla sab-
(di membro del Corpo mistico di Cristo Capo, bia”: per vivere il “bell’amore” che come ci
Re, Sacerdote eterno). insegna San Paolo “si compiace della verità”,
Quando, così, dopo anni di lontananza dal- per non vivacchiare (secondo la chiara espres-
la vera fede mi riavvicinai alla Madre Chiesa, sione del beato Piergiorgio Frassati) disorien-
ebbi sempre presente e vivo in me il pensiero tato nella marea fluttuante dell’instabilità del
del sacerdozio. Pensiero amato ma non per corso degli eventi, delle burrascose onde delle
questo non combattuto. Pensiero di una vo- vicende. Ancora di più, “il «verum» è anche
cazione particolare che però già era declina- un sollevarsi, un elevarsi, un emergere.” (Cor-
ta in un modo ancor più particolare. Inutile e nelio Fabro, Aphorisma de varia philosophia,
soprattutto insensato nascondere che prendo 990) che esige – e questa è mistica, è ascesi –
come modelli, anche, se non proprio soprat- “uno sposalizio totale dello spirito con la veri-
tà, esige una specie di trasfigurazione interiore Messia non può non essere prode che avanza,
così che, dall’intimo del nostro spirito, altro appunto,  per la verità la mitezza e la giusti-
non cerchiamo se non il fondamento della ve- zia,  laddove l’avanzare riguarda il progresso
rità, e la verità del fondamento. San Tommaso verso l’eternità e non verso un avvenire terre-
è uno dei pochi spiriti che hanno dato questa no fine a sé stesso come invece vorrebbe l’im-
dedizione totale” (ibid., 975) manentismo privo del Cielo. Per vivere la vita,
Del resto se la carità non si compiacesse del- respirare lo spirito di quell’Ordine che Bene-
la verità e se “fare la verità” non fosse un al- detto XV nella Fausto appetente die ha definito
tro modo per definire la stessa carità nel suo nel migliore dei modi così:
aspetto essenziale per giunta, chi ci garanti- “…l’Istituto Domenicano ebbe fin da princi-
rebbe della necessità non solo del Decalogo pio la caratteristica di Ordine dotto, e fu co-
ma anche del “comandamento nuovo”, dell’a- stantemente sua cura precipua di risanare i
more per Dio, per sé e per il prossimo. Baste- guasti profondi causati dai vari errori e di dif-
rebbe questa semplice riflessione per cogliere fondere la luce della Fede cristiana, dato che
tutta la profondità significativa del versetto pa- nessuna cosa riesce di maggiore ostacolo alla
olino dell’Inno alla carità succitato! eterna salvezza quanto l’ignoranza della veri-
Per tornare a me e alla mia storia d’amore alla tà e il pervertimento delle opinioni. Non deve
verità, fu conducendo queste riflessioni e co- pertanto stupire se tutti restarono colpiti e con-
gliendone il legame con quelle sul sacerdozio quistati da questa nuova forma di apostolato,
che potei capire quanta ragione avesse Padre la quale, mentre si basava saldamente sul Van-
Fabro nel sostenere che: gelo e sulle dottrine dei Padri, tuttavia si faceva
“il dialogo del sacerdote col mondo (se deve apprezzare per la vastità delle cognizioni in
esserci) è il dialogo della Verità che salva” ogni disciplina. Sembrò addirittura che la stes-
Se è vero, com’è vero, infatti, che in senso uni- sa sapienza di Dio si manifestasse attraverso la
versale la Chiesa stessa in sé è chiamata ad parola dei frati domenicani.”
essere “testimone della verità”, ogni battezza- E che si gloria della benevolenza che verso di
to lo è in senso particolare, e ogni sacerdote esso nutre la Madre del Redentore che lo ha
in senso speciale, ma più speciale ancora il fatto l’Ordine del Suo Rosario, scuola di vita
sacerdote domenicano che ha tra i vari mot- e di contemplazione, albero fecondo di apo-
ti del suo Ordine quello più netto e semplice stolici frutti!
di tutti che indica la sostanza e il fine dello La mia volontà di partecipare alla vita dell’Or-
stesso  Laudare benedicere, predicare  e dello
stesso tommasiano contemplari atque con-
dine domenicano è tutta qui: in queste istanze
di amore, di santità, di verità che non posso non
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templata aliis tradere, e cioè: Veritas. Del re- vedere implicite nel motto sottostante il busto
sto l’Angelico Dottore stesso, commentando il di San Domenico a San Sisto in Roma:  con-
Salmo 44, dice:  Causa processus est propter templari atque contemplata aliis tradere….per
veritatem, Et hoc vel causa dispositiva, vel fina- doctrinam! Perché il dono ricevuto della vera
lis. Perché San Domenico allora? Per avanzare fede non sia vano in me ma sovrabbondi e si
per la verità, la mitezza e la giustizia, in quan- diffonda nelle anime al fine di raggiungere la
to al vertice ma al centro stesso di ogni atto vera gioia, quella  delectatio  (cfr. S.Th. Iª-IIae
di carità c’è la caritas veritatis, di cui l’Ordine q. 4 a. 1) a cui si accompagna intrinsecamen-
domenicano ha fatto il suo scopo precipuo, e te la felicità, ultima perfezione dell’uomo cir-
a cui voglio offrire la mia dedizione totale per ca la quale San Tommaso d’Aquino insegna
quella maggior gloria di Dio e salvezza delle : non potest esse nisi in visione divinae essen-
anime che faceva dire al Beato Padre e Fonda- tiae (Iª-IIae q. 3 a. 8 ).
tore in lacrime: “Mio Dio, Mia Misericordia, Alla Beata Vergine Maria affido la mia voca-
che ne sarà dei peccatori?”. E per giungere, zione, la mia vita in Cristo: dignare me lauda-
sull’esempio supremo della Santissima Madre re Te, Virgo sacrata! Da mihi virtutem contra
di Dio - e sub suum presidium- alla realizza- hostes tuos
zione finale di quella vita magnificativa che è Pregate per me, Mario.
sostanza e anima di ogni apostolato. Per esse- fr. Mario Padovano, O.P. 
re apostolo di questi tempi che sul modello del (ora novizio della nostra Provincia)
In copertina:
Lorenzo Lotto, Adorazione del Bambino
National Gallery of Art di Washington

DOMENICANI
Quadrimestrale d’informazione della Provincia Romana di S. Caterina da Siena
Anno LII - NUOVA SERIE - n. 3, agosto-dicembre 2018
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CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA E DELL’ORDINE


Sped. Abb. Postale D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004, n. 46

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