Federico Bianchini
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PROLOGO
È l’autunno del 1995, più di un anno è trascorso dal tuo
incarico in Norvegia, da allora hai continuato i tuoi studi sui
movimenti pagani, le sette, i culti, pubblicando diversi
articoli su riviste della Chiesa e su L’osservatore Romano,
hai partecipato a diverse conferenze per il CESNUR, il
Centro Studi Nuove Religioni, e a trasmissioni televisive
locali, e ti è stato commissionato un libro per conto delle
edizioni San Paolo che raccolga il tuo lavoro svolto fin qui.
Ritieni che divulgare il più possibile queste informazioni
possa essere un valido strumento perché le persone si
possano difendere dalle influenze del Maligno,
riconoscendole e sapendo a chi rivolgersi.
Inizia l’avventura al 1
1
Sul foglio che ti è stato consegnato c'è il nome della dott.ssa
Ninci, dirigente dell'Ufficio per le Adozioni del Tribunale
dei Minori di Perugia. E' a lei che dovrai rivolgerti per
sapere da dove proviene la bambina, il cui nome ora è Anna
Bertoccetti.
[Prosegui. 282]
2
Pensa a due numeri e
[Prosegui. 79]
3
"A chi potrei rivolgermi per fare un giro nei dintorni?"
"Posso chiedere alla dottoressa Masla. E' assistente di
Antropologia all'università di Matera, è qui di Albano dove
è anche assessore alla cultura. Conosce molto bene la storia
di tutta l'area, se non sbaglio scrisse proprio una tesi sulle
pratiche magiche di Albano."
"Sarebbe perfetto."
"Le telefono subito, la conosco da quando è nata e sarà ben
felice di aiutarla."
Mentre finisci il the don Silvano telefona alla dottoressa
Masla e prende appuntamento per le 14.30 di oggi qui alla
canonica.
Nell'attesa don Silvano ti invita alla trattoria di fronte alla
chiesa, dove ti fa assaggiare alcuni piatti tipici del posto
come le lagane e ceci, e la lucanica sott'olio.
[Prosegui. 60]
4
"Dove la porto, padre?" ti domanda la dottoressa Masla.
5
"Avete fatto delle ricerche?" domandi al maresciallo.
"Abbiamo ripulito tutto e io avrei anche archiviato il caso,
dopo tutto non è stato commesso alcun crimine, ma il
sindaco ha insistito perché indagassimo. Siamo risaliti ad un
gruppo di ragazzi, un paio di Albano, altri di
Campomaggiore e Castelmezzano. Come tanti sono attirati
dall'occulto, dalla magia, dai film horror, e si divertono a
spaventare le ragazze portandole a San Vito. Comunque non
erano stati loro, quel week-end erano ad una festa di
compleanno insieme ad altre trenta persone, ma ci hanno
dato delle informazioni su un tizio, un forestiero, che in quel
periodo girava la regione. Era un artista girovago, un arabo
o egiziano, si fermava solo una sera per paese, e nella sua
tenda parlava dei filosofi arabi, delle profezie coraniche, di
magia mediorientale e di spiriti chiamati Djinn o Jinn..."
"Ed era coinvolto in qualche modo con la vostra indagine?"
"In realtà era solo un tipo particolare, si faceva chiamare
Geber, aveva un forte carisma e non escludo che possa aver
influenzato delle persone, ma prove che avesse un seguito e
che organizzasse riti magici o messe nere non ne abbiamo
trovate."
[Hai delle lettere appartenute a Maria Scianna? 125]
[Non le hai trovate ma se hai trovato delle scritte in arabo
durante le tue ricerche? 211]
[Non hai ancora trovato scritte in arabo? 134]
6
E' una vecchia casa cadente, entrare può essere pericoloso, e
comunque difficilmente troverai qui qualcosa di diverso da
macerie, erbacce e vecchi mobili ammuffiti.
8
Pensa a due numeri.
[Prosegui. 235]
9
Don Silvano si dimostra subito una persona molto gentile e
affabile, è molto incuriosito dalla tua attività, trovandola
decisamente singolare per un religioso, e si mette a completa
disposizione per assisterti.
Ha una stanza in più qui in canonica, era quella che usava
sua madre quando veniva a trovarlo, ora lei non c'è più e la
stanza è libera, basta solo darle una rassettata, a questo ci
penserà la signora Marilena, la perpetua.
10
"E' la stessa parola che abbiamo visto sulla fronte del Cristo
nella chiesa." dici.
"Che sia una sorta di firma?" ipotizza la dottoressa "Oppure
una parola magica legata al rituale."
"Non saprei. Dovremo parlare con quel suo collega
all'università."
Nella sala non c'è altro di interessante.
[Prosegui. 250]
11
Quando arrivate a Seroto la dottoressa ti racconta di questo
antico luogo di sepoltura:
"Nei dintorni di Albano, nel 1983, è stata rinvenuta una
necropoli risalente al IV secolo a.C. La necropoli
comprendeva cinque tombe, sotterrate da 1,50 a 3,50 metri
sotto terra. Solamente tre avevano i resti di un cadavere.
Due dei cadaveri rinvenuti avevano una caratteristica
particolare: la testa era indirizzata ad est e il corredo funebre
era situato ai piedi o lungo il fianco destro del defunto.
Inoltre erano tutti supini."
Dopo un rapido controllo non trovate nulla che possa essere
utile alla tua indagine.
[Scegli un'altra destinazione. 4]
12
"Guardi, dottoressa, secondo lei cosa sono quei segni?"
domandi attirando l'attenzione della Masla sull'affresco
decadente.
كفر
13
Questa stanza è di circa 30mq, il pavimento è sconnesso e
dissestato, l'intonaco del soffitto è in parte caduto, tavoli,
sedie e arredi sono ormai marciti o spezzati, ma ci sono
ancora delle credenze abbastanza integre, poi c'è la parete
con i lavandini e la stufa per la cottura.
Pensa due numeri.
[Prosegui. 167]
14
[La loro somma è divisibile 3? 242]
[La loro somma NON è divisibile 3? 95]
15
"Come sarebbe un messaggio per lei?" domanda stupefatto il
dottore "E' impossibile, questa registrazione è dell'estate
scorsa."
"Esatto poco dopo il mio rientro in Italia dalla Norvegia."
"Ma come poteva Maria Scianna sapere che lei oggi sarebbe
stato qui? E' assurdo."
"Gli spiriti non sono come gli umani, loro possono essere
ubiqui e onniscienti. Questa che parla non è Maria Scianna
ma lo spirito che era dentro di lei, e che ora è dentro sua
figlia."
16
"Il culto indigeno è attestato dall'enigmatica effige scolpita
al lato del monolito. Da ciò si desume che presso la Rocca
del Cappello si praticasse ancora il culto dell'antenato mitico
e rappresentato da una entità totemica di significato
scaramantico dal quale si credeva discendessero tutti gli
appartenenti al clan. A questo totem il clan si sentiva legato
da una sorta di parentela legata alla propria origine ed esso
rivelava una dimensione religiosa unificante, pur non
essendo un dio."
17
[La somma è divisibile per 3? 273]
[La somma NON è divisibile per 3? 102]
18
L'aria fetida e malsana ti colpiscono lo stomaco e la testa ma
riesci a resistere, punti la torcia elettrica attorno a te: la
camera è grande circa 15 mq, il pavimento è cosparso di
crocifissi di varie di dimensioni, di legno, di pietra o di
metallo. Le pareti ai lati sono tempestate di chiodi dove
probabilmente erano stati fissati i crocifissi, ma è la parete
opposta a quella da cui sei entrato che attira di più la tua
attenzione, facendoti scorrere un brivido lungo la colonna
vertebrale.
Ti avvicini illuminando il muro, vedi delle catene e degli
anelli fissati e subito capisci che qui era stato imprigionato
qualcuno, molto probabilmente murato vivo. Ciò però che
più ti gela il sangue e che obbliga il tuo corpo ad
indietreggiare è la lastra di pietra posta sopra gli anelli e le
catene, che recita:
19
"Guardi, dottoressa, secondo lei cosa sono queste scritte?"
domandi scattando una foto.
20
Purtroppo la tua ricerca di oggi è stata decisamente
infruttuosa e non hai alcun indizio da cui partire per
proseguire la tua indagine.
Dovrai ricominciare tutto da capo.
21
Quando si parla di malefici si tende a tornare con la
memoria ad un passato medioevale, o a società agresti,
isolate, in cui superstizione e santoni esercitano ancora
molta influenza. Invece non bisogna allontanarsi di molto,
basta restare nel nostro paese, ai giorni nostri, per ritrovare
forme di maleficio, come quelli di seguito elencate, come
cause di possessione:
1 — La magia nera, o stregoneria, o riti satanici quali messe
nere: “La loro caratteristica è di procurare il maleficio
contro una determinata persona attraverso formule magiche
o riti, talvolta anche molto complessi, con invocazioni
rivolte al demonio, ma senza far uso di oggetti particolari.
Chi si dedica a queste pratiche diventa servo di Satana, ma
per colpa sua.”
2 — Le maledizioni: “sono auguri di male, e l'origine del
male sta nel demonio”, più intense quanto più forte è il
legame tra le persone, specie se di sangue. Vi sono esempi
estremamente gravi di malefici causati da genitori che hanno
maledetto i figli o viceversa.
3 — Il malocchio: “consiste in un maleficio fatto da una
persona per mezzo dello sguardo”. Padre Amorth però ci
avvisa che si tratta di vero e proprio “maleficio, ossia
suppone l'intenzione di nuocere ad una determinata persona
con l'intervento del demonio”.
4 — La fattura che “è di gran lunga il mezzo più usato per
operare malefici” e don Gabriele sottolinea quanto
“l'efficacia malefica non è data tanto dal materiale usato
quanto dalla volontà di nuocere con l'intervento del
demonio” e di parecchi casi in cui si è battuto causati
proprio dalla volontà di qualcuno di volere del male per la
vittima. Sebbene possa sembrare puro folklore dobbiamo
comunque pensare che, come ci sono persone che pregano il
Signore che interceda per il bene e la salute di qualcuno, allo
stesso modo vi sono persone che si rivolgono al maligno per
chiedere il male o la morte di un’altra persona, e con
l’altissimo numero nel nostro paesi di sedicenti maghi,
veggenti, fattucchieri, santoni non dovrebbe essere difficile
comprendere.
Padre Amorth ti ha sempre avvertito che tutti questi
individui che promettono di liberare dal male in realtà fanno
l’esatto contrario perché non esiste alcuna magia bianca,
nessun mago che si rivolge a Dio ma tutti sempre e solo al
Maligno e che “il campo delle fatture e degli altri malefici è
il paradiso degli imbroglioni”.
23
"Lo chiederemo al prof. De Scalzi." dice scattando anche lei
un paio di foto.
25
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
26
Porgi la foto al professore che la analizza con la lente di
ingrandimento.
[Hai già mostrato al professore la foto scattata nella Sala
Capitolare oppure quella nella Chiesa? 28]
[Non l'hai ancora mostrata oppure non la possiedi? 132]
27
"Si tratta di una sorta di replica di quanto visto per la
chiesa," dice "l'occhio del Dajjal e la parola kafir."
[Prosegui. 140]
28
"Si tratta sempre dell'occhio del Dajjal, solo che qui non c'è
incisa la parola كفرKafir."
"Di cosa si tratta all'ora?" domandi.
"C'è scritto ' المس^^يح ال^^دجا الAl-Masih ad-Dajjal'..." il tono di
voce del professore tradisce la sua preoccupazione.
"E cosa significa?"
"Masih significa 'Messia', è uno degli epiteti che il Corano
da a Gesù, per l'islam egli è comunque una figura
importante, ma qui il significato è ovviamente in
contrapposizione perché è riferito al Dajjal, il mentitore.
Secondo alcuni esegeti dell'islam il suo nome sarà Masih,
dalla radice masaha, perché il suo volto è limpido, pulito
dalla parola 'mamsuh', senza un occhio e senza copertura.
Mentre Gesù viene chiamato Masih in quanto egli è colui
che cancella i peccati e pulisce dalle malattie.
E si chiama Dajjal, che come vi ho detto significa
imbrogliare, mentire, perché trufferà, coprirà il bene con il
male..."
"E quindi?" chiede la dottoressa.
"Prima vi ho raccontato che secondo l'islam ci sarebbero
stati 30 Dajjal nel corso della storia, e che l'ultimo avrebbe
portato la fine del mondo... beh, l'ultimo Dajjal è chiamato
proprio Al-Masih ad-Dajjal."
[Prosegui. 140]
29
Quale il nome di questa entità?
[Iblis 121]
[Dajjal 244]
[Djinn 52]
[Shaytan 133]
30
Arrivato in stazione a Perugia prendi un taxi per raggiungere
il Tribunale dei Minori di Perugia, qui ti rechi all'Ufficio per
le Adozioni.
La dirigente dell'ufficio è piuttosto seccata e non nasconde
la sua contrarietà a mostrarti il fascicolo della bambina, ma
da Roma sono giunte indicazioni ben precise di assecondare
ogni tua richiesta.
Ti viene così consegnato un plico con i documenti relativi
all'adozione che puoi visionare in tutta tranquillità in ufficio
al momento non utilizzato.
31
Tiri fuori di tasca le lettere che hai trovato in stanza di Maria
Scianni e le mostri al professore chiedendogli il significato
dei termini in lingua araba.
Il professore le leggere inforcando gli occhiali: "Dunque...
المسيح ال^دجا الAl-Masih ad-Dajjal è l'ultimo dei trenta Dajjal,
quindi l'anticristo finale, 'Isa ibn Maryam è come viene
chiamato Gesù Cristo nel Corano, mentre yawm al-din è il
giorno del giudizio per l'islam, quando Allah giudicherà gli
uomini per salvarli o condannarli."
"Quindi sta dicendo a questa donna che concepirà
l'anticristo?"
Il professore annuisce: "E' quanto emerge, sì."
[Prosegui. 140]
32
Le lettere sono tutte scritte a mano su una carta da lettera
particolare, ti ricorda il papiro.
La grafia è sinuosa, esteticamente ricercata, ricordi che per
l'islam la calligrafia è praticamente un'arte, anche per via del
fatto che unisce i vari paesi di lingua araba. Questo rafforza
la tua impressione che sia un uomo di origine araba ad
averle scritte.
Le lettere sono tre e tutte indirizzate a Maria Scianna, sono
datate 1986 e il tono è quello di un maestro, di una guida,
che scrive ad un discepolo. Questo Djabir-ibn-hajjan (se
davvero è il suo nome) la rassicura in merito al
cambiamento che la sua vita avrà di lì a breve; liberata dal
fardello del padre e da quello della fede sarebbe stata "libera
di seguirlo e di trovare la pace nel grande Dajjal". Le lettere
hanno tutte lo stesso tono, capisci che l'uomo l'aveva
convinta a seguirlo in una sorta culto, e che grazie a questa
sua nuova fede presto "avrebbe abbracciato Dajjal ed egli
avrebbe posto in lei il seme per la venuta di Al-Masih ad-
Dajjal che sfiderà 'Isa ibn Maryam prima che si compia
yawm al-din."
Perplesso per i contenuti delle lettere le metti da parte ed
esci dalla stanza.
33
Il volto di Venegoni si scurisce: "Djabir-ibn-hajjan... che il
diavolo se lo porti, è causa sua se sono inchiodato su questa
sedia a rotelle."
"Prego?" domandi sorpreso.
"Se mi domandate di Geber vuol dire che sapete qualcosa di
lui ma non sapete chi sia, è così?"
"Sappiamo che viaggiava da un paese all'altro," risponde la
Masla "che organizzava degli spettacoli particolari e
pensiamo che abbia approfittato del retaggio arabo del
nostro territorio per riportare in vita un antico culto
persiano."
"Quindi non ne sapete un granché." Venegoni con la sola
mano che riesce a muovere afferra il bicchiere e beve un
sorso di sharbat. "Nè Geber né Djabir-ibn-hajjan sono i suoi
veri nomi, lui vive per l'inganno e la menzogna, è la sua
natura. All'inizio ti affascina con le sue parole, i suoi
racconti sulle antiche civiltà antidiluviane, di Atlantide, di
Shamballah, di Iram, di scienza impossibile e geometria non
euclidea, dei poteri nascosti della mente, della superiorità
dell'uomo su Dio, e che noi siamo i creatori di noi stessi. Lui
ti incantava con le sue parole sibilanti, e con quel suo unico
occhio ofide ti penetrava nella mente, sembrava portare con
sé le sabbie dell'Arabia petrea, l'antichità dell'impero
persiano, e il gelido silenzio della notte del deserto. Il
messaggero di Allah ci aveva avvertito..."
Fissate Venegoni, avete difficoltà a capire se stia parlando
con cognizione di causa o se sia solo un delirio di un uomo
malato e semiparalizzato.
"Non è stato dato profeta che non abbia avvisato il suo
popolo del guercio bugiardo." dice d'un tratto con voce
impetuosa. "Attenzione lui è guercio e il vostro Signore non
è guercio, ed ha tra gli occhi scritto: kafir. Il Dajjal avrà
dunque scritto tra gli occhi Kafir."
"Geber era il Dajjal?" domandi con preoccupazione.
Venegoni annuisce mentre noti il suo corpo tremare
ricordando quell'individuo: "Lui era venuto a preparare la
venuta di Masih ad-Dajjal, l'ultimo Dajjal...e noi lo abbiamo
aiutato..."
[Prosegui. 274]
34
Dopo un rapido pranzo in un bar fate ritorna all'università, la
dottoressa Masla ti lascia nella biblioteca, si assenterà per un
paio di ore dovendo tenere una lezione, ti raggiungerà più
tardi.
La ringrazi e poi ti metti alla ricerca dei libri che potrebbero
esserti di aiuto nella ricerca.
35
Raggiungete San Vito, il paese è un aggregato di vecchie
case diroccate o abbandonate, la strada è sterrata e incolta,
fermate l'auto e proseguite a piedi, in lontananza scorgete il
vecchio capanile del monastero.
36
[La loro somma è pari? 219]
[La loro somma è dispari? 96]
37
Golzi è uno psichiatra e, a giudicare da tutti gli attestati
incorniciati alla parete, molto specializzato.
Il solo nominare Maria Scianna adombra la sua espressione:
"E' arrivato tardi, padre." dice mentre una cartellina dallo
schedario. "Quella donna avrebbe avuto bisogno di un prete
molto tempo fa."
"Perché dice questo?" domandi.
"Lo capirà da sé." Golzi apre la cartellina dove, tra i
documenti, ci sono delle fotografie della donna in condizioni
a dir poco spaventose. Il suo volto è alterato dalla tensione
dei nervi e l'espressione psicopatica, gli occhi sbarrati e la
bocca piena di pustole. "Uno dei peggiori casi che mi sia
mai capitato: dovevamo tenerla seduta e legata quasi tutto il
tempo. Parlava con voce alterata, diceva cose della mia vita
che nessuno può sapere, poteva parlare anche in latino, in
inglese o in tedesco, e dubito che una contadinella delle
colline lucane conoscesse queste lingue." la voce del dottore
trema mentre racconta della donna.
"Quello che dice sono alcuni dei segni che la chiesa
riconosce nella possessione, ma non sono determinanti."
"Lei perché è qui?" ti domanda quindi il medico. "Cosa
voleva da questa donna?"
"La figlia di Maria Scianna venne adottata sei anni fa, ora
anche quella bambina soffre degli stessi... disturbi."
"Oh cielo..." il dottore si porta le mani sul volto.
38
Spello è un antico borgo medievale ai piedi del monte
Subasio, qui il turismo è molto florido, così come le attività
folcloristiche e la festa dell'olio di cui la cittadina è famosa.
Mentre ti incammini lungo le strade in salita pensi a tutte
queste persone che circolano allegramente per le piazze e le
vie di Spello, a vedere le vetrine con i prodotti tipici e i
souvenir, le chiese affrescate e gli eventi musicali, che
contrastano con l'atmosfera d'incubo che si vive in casa della
famiglia Bertoccetti, dove una bambina è vessata da un
demone.
Seguendo le indicazioni inviate dell'abate raggiungi una casa
dai muri di pietra e il tetto spiovente che si trova verso la
porta Urbica.
Suoni il campanello e ad aprire la porta di legno arriva una
donna sui trent'anni dal volto sciupato.
"Sì?" domanda la donna.
"Sono padre Alessandro Balsamo, lei è la signora
Bertoccetti?"
"Sono la sorella, entri pure padre, la aspettavamo."
Entri nella casa e subito avverti una sensazione di disagio, di
paura; è una sensazione che hai già sperimentato quando hai
assistito ad alcuni esorcismi, e che avresti voluto non
provare più.
La donna si presenta come Francesca, la zia di Anna, ti fa
accomodare nel soggiorno mentre va a chiamare la sorella.
Subito dopo vedi scendere da una scala i due genitori,
visibilmente provati, e dietro di loro riconosci Padre Zeno,
con indosso la tunica e la stola.
Ti presenti e ti auguri di poter essere d'aiuto, ti informano
che le condizioni di Anna sembrano peggiorare, devono
continuamente sedarla e alimentarla con una flebo per
evitare che si strappi la lingua a morsi o si spacchi la testa
contro il muro.
Incroci lo sguardo preoccupato di Padre che ti chiede di
scambiare due parole in privato.
[Prosegui. 293]
39
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
40
L'anziano sacerdote ti chiede di rispondere alle sue
invocazioni, di non prestare attenzione alle parole che quello
spirito immondo dirà, di non ascoltare le sue menzogne e le
sue provocazioni.
"O Signore, esaudisci la mia preghiera." invoca il padre.
Ora tocca a te rispondere ma d'un tratto il tuo corpo raggela,
senti su di te lo sguardo omicida della bambina posseduta, se
prima avvertivi una sensazione di disagio e paura, ora sei
pietrificato dal terrore, ti sembra che il demone stia
penetrando dentro di te invadendoti con il suo spirito
immondo.
Devi assolutamente resistere, afferri il crocifisso che hai al
collo e preghi intensamente il Signore di proteggerti da
questo attacco diabolico.
41
"Quindi potremmo pensare che i monaci intrappolarono là
sotto un uomo posseduto da uno demonio evocato da un
mago saraceno, e che dopo secoli potrebbe essere stato
liberato." dici.
"Un momento, padre," ti ferma De Scalzi "tralasciando il
fatto che ci sono troppi "si dice" "si racconta" eccetera, sa
meglio di me che quell'uomo poteva essere solo un povero
malato di mente, un epilettico o uno schizofrenico."
"Sì, lo so. Ma io sto affrontando un'indagine in cui una
donna ha manifestato tutti i segni di possessione demoniaca,
ed è morta in un manicomio senza che i medici potessero
aiutarla. E ora sua figlia è affetta dai medesimi disturbi.
Malattia mentale o meno ci sono un po' troppe coincidenze."
[Prosegui. 140]
42
Finite le lodi e la messa mattutina, ti prepari per recarti
all'ospedale psichiatrico.
Ritrovi nuovamente frate Claudio, il suo abate gli ha
ordinato di accompagnarti e farti da guida per tutto il tempo
che resterai in città, salite così sulla Uno e fate rotta verso
l'ospedale.
"Conosce la storia dell'ospedale?" ti domanda il frate mentre
guida.
"No, sono curioso." rispondi.
"L'Ospedale psichiatrico è stato fondato nel 1954 da don
Pasquale Uva, che già a Bisceglie negli anni '20 aveva
fondato un Istituto di ricovero per alienati, la"Casa della
Divina Provvidenza", un sant'uomo se posso permettermi.
Ci ha messo trent'anni per realizzare il suo sogno e grazie a
Nostro Signore c'è riuscito, e tante di quei poveri malati di
mente hanno avuto un luogo in cui qualcuno si prendesse
cura di loro. Sa quante di quelle persone venivano
considerate vessate o possedute dal Demonio? Eppure si
trattava solo di malattie mentali, poveretti."
"Sì, conosco bene il problema."
"Grazie ad un prestito di 100 milioni di lire don Uva
acquistò il terreno di Villa Janfolla e vi costruì un edificio
per adibirlo a ricovero degli alienati, e ora conta circa 500
posti letto suddivisi in vari reparti, dal morbo di Alzheimer
alla Riabilitazione."
Raggiungete infine via Ciccotti a Potenza dove, all'interno di
un vasto parco, sorge l'Ospedale Psichiatrico.
43
Devi esserti confuso, non c'è nessuno con quel nome.
Torna indietro e ricorda che non puoi più recarti dai
carabinieri.
[Prosegui. 4]
44
"La donna si chiamava Maria Scianna?" domandi.
Venegoni annuisce: "Sì, sapevamo poco e niente di lei,
riuscimmo solo a farle dire che abitava a San Vito al Monte,
Geber l'aveva trovata lì, e l'aveva liberata dal padre padrone.
Da allora ella si era legata a lui... povera donna, chissà che
fine ha fatto."
"E' morta," gli comunichi "all'ospedale psichiatrico di
Matera, completamente pazza."
"La notizia non mi sorprende, è la fine che tocca a chi si
lega a quel demonio."
"Ha avuto una figlia, lo sapeva?"
"Oh cielo, allora ci è riuscito..." Venegoni sembra agitarsi.
"A cosa si riferisce?" domanda la Masla.
"Aveva scelto Maria perché fosse la madre del trentesimo
Dajjal..."
[Prosegui. 248]
45
Ti piange il cuore nel vedere questa antica struttura
abbandonata e in rovina.
Apri con attenzione la porta di legno, dentro c'è odore di
muffa e polvere, le finestre decorate sono in pezzi, la
maggior parte delle panche di legno è marcita.
La chiesa ha una sola navata, non è più lunga di 15 metri e
non più larga di 6, sulla parete di sinistra c'è l'affresco del
martirio di San Vito, ormai scalcinato e ammuffito, mentre
la parete di destra è completamente cancellata, si vedono
solo alcuni brandelli di un affresco irriconoscibile, forse un
altro santo.
A lato dell'altare c'è una statua di gesso di San Vito, ormai
senza un braccio e parecchio rovinata. Dietro l'altare,
nell'abside c'è un affresco fatiscente di Cristo Redentore.
Mentre osservi la dottoressa Masla ne approfitta per scattare
delle foto.
46
[La loro somma è divisibile per 3? 161]
[La loro somma NON è divisibile per 3? 284]
47
Quando entrate in questo particolarissimo e suggestivo
paese medievale ti sembra di fare un salto indietro di secoli:
la Rabatana ha una complessa struttura architettonica
difensiva, con cunicoli, un diffuso sistema di grotte interno
alle abitazioni, strettoie e volte a schiena d’asino.
Il quartiere è caratterizzato da un tipo di costruzione in
pietre non squadrate, costituite spesso da un assortimento
dimensionale che va dal ciottolo al masso informe.
Ne risulta un tipo di muratura non perfettamente uniforme
con pietre assemblate in maniera approssimata.
È probabile che le case e i palazzi vennero costruiti
simultaneamente per essere comunicanti tra di loro con
finestre e feritoie.
Queste ultime consentivano di tenere sotto controllo una
vasta area senza essere visti dall’esterno.
Tutta la Rabatana è dotata di un sistema di protezione a
prova di sfondamento, con strade strette e scoscese, portoni
fortificati e sbarramenti progressivi disposti in modo
concentrico ascendente verso la sommità collinare.
Ripide viuzze d’accesso erano state realizzate solo
all’esterno dell’intero caseggiato. Passanti sotto arcate, i
vicoli, simili a corridoi interni, attraversano le costruzioni
abitate, che in passato consentivano i controlli e gli
interventi anche dall’alto, eludendo improbabili attacchi a
sorpresa. La gradinata che porta in Rabatana è un’ampia e
ripida strada che si estende sui burroni per oltre 200 metri di
lunghezza.
La casa di Venegoni si trova nel centro storico del rione di
San Michele in piazza Plebiscito, si tratta una struttura
composta da un seminterrato che si affaccia su vico
Garibaldi e da due piani rialzati su corso Umberto I. Dal
palazzo si ha un’incantevole vista panoramica sul torrente
Pescogrosso, sul convento di San Francesco e sui dirupi del
rione Rabatana.
Vi fermate davanti alla porta di casa e suonate il
campanello.
[Prosegui. 265]
48
Fai una ricerca su vari testi ma non trovi nulla di
interessante.
Puoi fare altre ricerche ma non su maestri o sacerdoti di culti
diabolici, anche se ti verrà riproposto.
[Cerchi informazioni sul patto con il demonio? 2]
[Cerchi informazioni sui discepoli dei culti diabolici? 163]
[Hai terminato la ricerca? 198]
49
Da quale libro lo ha tratto?
50
Demone di Giove: Hismael
Numero: 136
Simbolo:
52
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 171]
53
Cercate di calmare l'uomo, convincendolo che non volete
fargli del male, tutt'altro.
Dopo alcuni minuti Venegoni si calma e annuisce, si scusa,
ma da anni vive nel terrore che quell'uomo possa tornare a
prenderlo.
"Chi?" domandi "Si tratta di Geber?"
Venegoni spalanca gli occhi.
[Prosegui. 33]
54
"Raramente. Ormai era la sua... anzi... le sue personalità
multiple che emergevano di continuo. Io chiedevo a quelle
personalità di farmi parlare con Maria, ma loro lo
impedivano. Continuavano a ripetere che apparteneva a loro,
che aveva fatto un patto di sangue, che era stata consacrata e
che non l'avrebbero mai lasciata andare."
"E lei come ha interpretato questo comportamento?"
"In casi di grave dissociazione può succedere che le
personalità dominanti prevalgano sulla prima, tanto da
prendere totalmente il controllo."
"In pratica non è mai riuscito a parlare con Maria."
"Già, le altre personalità lo impedivano."
56
La donna di servizio interviene per sorreggere Venegoni:
"Mi spiace, ma si è molto affaticato," vi dice "devo
riportarlo a letto."
"La prego, dottore," insisti "la figlia di Maria è posseduta
dall'ultimo Dajjal, dobbiamo conoscere il suo nome per
poterlo scacciare, lei può ancora salvarla."
Venegoni ansima, sembra esausto, ma ti sembra di sentirgli
sussurrare queste parole: "Lui... il segno... cerchio, la linea
spezzata... l'uncino... " Vedete la donna spingere via la sedia
a rotelle e Venegoni scomparire dalla vostra vista.
"E ora?" ti domanda la Masla guardandoti.
"Ci ha dato una traccia, ora ci serve una biblioteca con dei
libri di magia e astronomia."
"Possiamo andare alla biblioteca dell'università, è piuttosto
fornita."
"D'accordo."
Uscite dalla casa di Venegoni e ritornate all'auto.
[Prosegui. 34]
57
[La loro somma è pari? 74]
[La loro somma è dispari? 285]
58
Padre Gabriele Amorth, sacerdote della Congregazione di
San Paolo, è presidente dell'Associazione Internazionale
degli Esorcisti. Molto conosciuto anche per la sua presenza
a diverse trasmissioni televisive, per i libri da lui scritti, gli
articoli di giornale, le numerose interviste e via dicendo.
È un sacerdote ormai anziano (classe 1925) ma il suo spirito
è sempre lo stesso, quello di un uomo combattivo che ha
fatto della lotta contro il maligno la sua missione.
Sono più di vent’anni che esercita la professione di
sacerdote esorcista, nominato nel 1986 dal card. Ugo Poletti,
Vicario del Papa nella diocesi di Roma, in aiuto a Padre
Candido Amantini, passionista ed esorcista di grande fama.
Il suo libro “un esorcista racconta” è nato per soddisfare la
grande sete di curiosità del pubblico su un tema assai
delicato quale è l’esorcismo.
Lo stesso Amorth fa notare che il film L’Esorcista di
Friedkin ha contribuito in maniera rilevante a far conoscere
una figura sacerdotale poco considerata se non addirittura
“scomoda” per la Chiesa stessa.
Egli manifesta sempre il rammarico per il fatto che “di
esorcisti in Italia ce ne sono pochi e di preparati pochissimi”
e “ancora peggiore è la situazione in altre nazioni”; non solo
“oltre alla scarsità del numero, gli esorcisti sono mal visti,
combattuti, stentano a trovare ospitalità per esercitare il loro
ministero”.
La sua critica è rivolta soprattutto contro i Vescovi, uniche
figure clericali che possono nominare gli esorcisti ma che
nella maggior parte dei casi non sono interessati a farlo
quando non rispondono che al demonio non ci credono
“facendo peccato” sottolinea Padre Amorth che aggiunge
come “troppi uomini di Chiesa si disinteressino totalmente
di questi problemi, lasciando i fedeli esposti e senza difese.”
59
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 207]
60
La dottoressa Nicoletta Masla è una donna sui trent'anni,
con capelli ricci ed occhiali. Don Silvano vi presenta e la
donna ti tempesta subito di domande, incuriosita della tua
presenza qui ad Albano.
"Mi scusi," si ferma d'un tratto "ho la tendenza a fare troppo
domande tutte insieme."
"Non importa, avremo tempo di parlare di molte cose se può
darmi una mano." rispondi gentilmente.
"Beh, io sono la massima autorità per la storia di Albano e
dei suoi dintorni, se mi dice cosa sta cercando posso dirle
cosa andare a guardare."
Seduti al tavolo spieghi alla dottoressa che sei alla ricerca di
eventuali culti pagani sorti ad Albano e nei dintorni, in
modo particolare a San Vito.
Citi Maria Scianna, sostenendo che la povera donna si deve
essere fatta plagiare da qualche losco individuo che le
chiamava "Maestro", forse un sedicente mago o guaritore.
Solitamente questi gruppi lasciano tracce del loro passaggio
in posti ritenuti magici, oppure vecchie chiese abbandonate
o in certi punti nei boschi.
Non intendi per il momento rivelare la reale natura della tua
ricerca, evitando di dare l'impressione di stare organizzando
una caccia alle streghe.
[Prosegui. 177]
61
[La loro somma è pari? 146]
[La loro somma è dispari? 212]
62
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
63
Venegoni chiede alla donna di servizio, Maria, di portarvi da
bere dello sharbat.
Squadri l'uomo che hai di fronte, veste un tunica scura, del
tutto simile a quelle indossate dagli arabi, ha una barba corta
e curata, avrà una sessantina d'anni, ma l'ictus che lo ha
colpito potrebbe averlo invecchiato più rapidamente.
"Come sta il professore? E' tanto che non lo vedo?" vi
domanda, la Masla dà alcune risposte di circostanza, mentre
maria ritorna con un vassoio con tre bicchieri.
"Questo è sharbat, una bevanda tipica mediorientale, è fatto
con la frutta ed alcuni aromi."
Prendi il bicchiere e sorseggi la bevanda dolce e dissetante.
"Veniamo a noi." riprende Venegoni "Un'antropologa e un
religioso, coppia singolare. Come posso esservi utile?"
[Gli chiedi se conosce Geber? 33]
[Gli chiedi se è a conoscenza della presenza di un culto
dedicato a Iblis o Dajjal? 135]
64
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 195]
65
Dopo un po' che percorrete delle stradine fuori città il frate
rompe nuovamente il silenzio: "Padre, posso farle una
domanda... indiscreta?"
"Certo, chiedi pure."
"Ecco... sono rimasto un po' sorpreso, di rado ospitiamo
qualcuno nel nostro convento, le nostre regole sono ben
precise, e comunque ci deve essere una richiesta ben
specifica, con una motivazione altrettanto articolata, invece
oggi il suo superiore ha chiamato e parlato con il nostro
abate, e lui non parla quasi mai al telefono, e subito ci ha
chiesto di preparare una stanza e mi è stato chiesto di andare
a lavare l'auto e poi di venire a prenderla."
"E la cosa ti ha incuriosito, vero?"
"Beh, direi che è stato piuttosto insolito, così mi sono
chiesto se... per caso lei non sia qualche alto prelato in
incognito..."
Ti fai una grassa risata: "No, no, nessun alto prelato, sono un
semplice confratello, come te, anche se appartengono ad un
altro ordine. Evidentemente i nostri abati sono vecchi amici,
tutto qua."
"Ah, ecco. Perdonate la mia curiosità. Vi sarei grato se non
riferiste all'abate la mia indiscrezione."
"Non ti preoccupare, rimarrà tra di noi."
Finalmente raggiungete il convento francescano dove puoi
mangiare e riposare in tutta tranquillità.
L'indomani sei pronto per proseguire con la tua missione.
[Prosegui al 42]
66
Avverti una profonda presenza del Maligno in questa
vicenda di Maria Scianna e sua figlia, e fai affidamento a
Nostro Signore perché ti guidi e ti protegga.
[Prosegui. 198]
67
"Ho un'altra cosa da mostrarle, padre." Il dottore prende da
un cassetto una scatola e ne tira fuori una VHS. "Ho
registrato alcune conversazioni con la signora Scianna, in
questa parla in una lingua che non siamo stati in grado di
comprendere, l'unica parola che abbiamo riconosciuto è
'Alexander'. L'abbiamo registrata poco prima della sua
morte"
Inserita la VHS il medico accende la televisione e compare
l'immagine di Maria Scianna legata sul letto, con il volto
deforme e tumefatto, che ti ricorda quello di un maiale, la
donna si agita ed emette versi gutturali alternati a grugniti e
insulti blasfemi di ogni tipo: è una scena che mette i brividi.
D'un tratto inizia a parlare in una lingua straniera.
"Ecco, sente?" il medico alza il volume della tv.
"E' norvegese." dici riconoscendo la lingua, mentre un
brivido di corre lungo la schiena: "E' un messaggio per me.
Dice: Non credere di aver vinto, padre Alessandro, anche
se hai profanato la tomba di Babalon il mio potere resta
sterminato, ed io ti attenderò qui, per portarti con me nel
supplizio eterno."
68
"Non saprei. Comunque poco tempo dopo suo padre morì in
uno strano incidente, travolto dal suo stesso trattore. In
paese si disse che era stato oggetto di una fattura o una
fascinazione. Maria si vedeva sempre di meno in giro, mi
hanno riferito che frequentava quest'uomo dall'aspetto
misterioso, ma per lo meno nessuno la vide più prostituirsi,
vestiva abiti nuovi e pareva stare meglio. Pensammo tutti
che avesse trovato qualcuno che le volesse bene, che si
prendeva cura di lei, ma col passare del tempo iniziò ad
avere crisi isteriche, anche violente, sembrava una pazza. Il
dottore provò a darle delle medicine ma lei le rifiutava,
insultava chiunque cercasse di aiutarla, diceva che non ne
aveva bisogno. Urlava, si dimenava, e tal volta parlava con
una voce... non saprei come descriverla se non...
raggelante."
"Raggelante?"
"Sembrava la voce di uomo ma molto più grave, quasi che
venisse da sotto terra. Quando poi il medico scoprì che
Maria era incinta e che era a rischio la vita del nascituro,
contattò un suo collega psichiatra che decise per
l'internamento. Dopo aver dato la bambina alla luce
peggiorò sempre più. La piccola Anna venne affidata ai
servizi per l'adozione, date le gravi turbe psichiche della
madre, e poi lei morì un anno fa, come lei sa bene."
"Una storia davvero terribile, poveretta. La sua casa c'è
ancora?"
"Ormai San Vito è un paese fantasma, comunque può
trovare facilmente quel che ne resta. E' la seconda casa che
trova sulla sinistra appena entrato in paese, la riconoscerà
per le finestre ad archi."
69
Da Spello a Sersina ci sono circa due ore e mezzo di
macchina, partendo appena possibile potreste arrivare a
metà pomeriggio.
Mentre i Bertoccetti vanno a preparare la bambina e le
valigie Padre Zeno ti prende in disparte.
"Faccia attenzione," ti avverte "il Demonio farà di tutto per
impedirvi di arrivare a Sersina. Lei non smetta di pregare e
soprattutto non abbia paura. Avviserò io Padre Umberto,
uno degli esorcisti di San Vicinio, è un vecchio amico, vi
aiuterà."
Annuisci, poi, dopo una mezz'ora circa, siete pronti a partire.
[Prosegui. 197]
70
Trovi diverse immagini e simboli magici e alchemici ma
non quello che stai cercando.
Ricorda che non puoi più ricontrollare questo libro.
[Prosegui. 100]
71
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
72
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 195]
73
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
74
Trovi diverse immagini e simboli magici e alchemici ma
non quello che stai cercando.
Ricorda che non puoi più ricontrollare questo libro.
[Prosegui. 100]
75
Gli esorcisti ritengono che siano fondamentalmente quattro
le cause di possessione o di altri disturbi demoniaci:
77
[La loro somma è divisibile per 3? 271]
[La loro somma NON è divisibile per 3? 182]
78
Secondo la dottoressa Masla la somiglianza di questi
simboli con quelli egizio-isiaci lasciano supporre a che
effettivamente si può palare di riti dedicati a questa divinità
astrale.
"Il cerchio scolpito in fondo al primo tratto del Sentiero," ti
spiega "è orientato verso ad est, cioè dove sorge il sole alle
ore 6.30 del mattino dell'equinozio di primavera, il dio
Horus è l’incarnazione egizia del sole. Il cerchio con le due
scalanature a destra, scolpito sul "Cappello" della Rocca
potrebbe rappresentare il Sole con l'aggiunta delle corna
bovine o piume, appannaggio degli dei, che dà; l'idea del
disco solare "pteroforo", che reca due flabelli, motivo di
derivazione tolemaica. La stessa Rocca del Cappello
potrebbe anche essere una forma stilizzata di un Toro,
animale molto amato dagli egizi. La figura scolpita sul
gradino sembra rappresentare un "fiore di loto primordiale",
talvolta assimilato al sole, simbolo di Horus, oppure un fiore
di loto trasformato a palmetta come quello raffigurato in
testa alle sacerdotesse di Iside. Il monogramma inciso su
una lastrina di pietra rossa, ritrovata presso la Rocca del
Cappello, potrebbe forse rappresentare il famoso "nodo di
Iside" che fu l'amuleto più diffuso fra gli antichi egizi."
79
[La loro somma è divisibile per 3? 188]
[La loro somma NON è divisibile per 3? 236]
80
Ora che il dottor Golzi ha risposto alle tue domande devi
decidere come proseguire l'incarico che ti è stato dato.
82
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
83
Dopo aver recitato le preghiere di protezione ti corichi e
spegni la luce.
85
"ORA ME NE VADO, PRETE, MA CI INCONTREREMO
PRESTO."
D'un tratto avverti un dolore acuto sul braccio, come se
qualcosa di rovente vi fosse stato appoggiato sopra, riesci
finalmente a muoverti, ti siedi subito e accendi la luce.
Sudato, ansimante e ancora spaventato guardi il braccio
sinistro e trovi due profondi segni che sembrano ustioni. Ti
alzi e vai in bagno a mettere la ferita sotto l'acqua fredda e a
rinfrescarti la faccia. Ancora scosso ricordi l'avvertimento di
Padre Zeno, il Demonio non ti avrebbe lasciato agevolmente
interferire con i suoi piani.
Sono da poco passate le tre del mattino, prendi in mano il
breviario con la mani che ancora tremano e reciti le
preghiere fino ad addormentarti nuovamente.
[Prosegui. 129]
86
Racconti ai Bertoccetti della tua visita notturna: "E' un
segnale che siamo sulla strada giusta, il Maligno ha paura,
sa che potremo liberare Anna nella basilica di San Vicinio."
"Speriamo davvero, padre," dice Mario Bertoccetti con tono
sconsolato "siamo tutti esausti."
"Vedrete che ce la faremo."
[Prosegui. 191]
87
Osservi il sacerdote voltarsi verso di voi con in mano il
collare del santo, composto da due bracci ferrosi uniti fra
loro da un duplice snodo e terminanti con due anelli
combacianti.
"TIENI QUELL'AFFARE LONTANO DA ME, PRETE!"
urla con voce innaturale lo spirito dentro la bambina.
"Taci, demonio! Lascia libera questa bambina!"
Nel mentre vedi giungere altri due sacerdote con abiti
liturgici, uno si presenta come don Umberto, l'amico di
Padre Zeno.
I tre sacerdoti, spalle all'altare, si inginocchiano davanti ad
Anna, voi e gli altri presenti fate lo stesso, cercando di
tenere salda la presa su Anna.
Il sacerdote con in mano il collare di San Vicinio intona
litania di preghiera invocando San Vicinio, Sant'Anna, la
Vergine Maria e altri santi, ad ogni invocazione rispondete
tutti in coro Kyrie eleison.
Terminate le invocazioni vi rialzate, il corpo di Anna è
madido di sudore, il suo volto si sta deformando, e cerca
ancora di divincolarsi emettendo urla di strazio.
Il celebrante continua:
[Prosegui. 262]
88
Il Grande Arcano è un libro del famoso occultista Eliphas
Levi, tratta di Magnetismo, doppia catena, tenebre esteriori,
il potere che crea e trasforma, le emanazioni astrali, le
evocazioni e altro ancora.
Per iniziare la ricerca pensa a due numeri.
[Prosegui. 36]
89
Riesci a resistere al dolore e mantieni la presa.
[Prosegui. 87]
90
Fate ritorno alla canonica che è ormai sera, il buio è calato
insieme ad un'aria gelida, quando entri in canonica un caldo
torpore ti avvolge.
La signora Marilena, la perpetua, è ai fornelli e sta
preparando una succulenta zuppa di funghi.
La dottoressa Masla si congeda, rimanete d'accordo per
sentirvi domattina nel caso avessi bisogno ancora di lei per
continuare la tua ricerca.
Dopo la doccia, la cena e la messa della sera riordini le idee
per stabilire come proseguire l'indagine.
91
La sala capitolare è il luogo in cui si riunisce la comunità
monastica e vi si svolgono le assemblee legate al
funzionamento del monastero e della sua comunità, come le
funzioni giornaliere come l'uffizio della sera dopo il ritorno
dei monaci dal lavoro nei campi, la discussione di questioni
teologiche, la relazione sull'andamento del lavoro nella
comunità ed anche la richiesta di consiglio ai confratelli, da
parte dell'abate, in occasione di situazioni particolari da
affrontare.
92
Non noti niente di particolare, l'affresco purtroppo è
piuttosto deturpato dall'umidità, la muffa e il tempo.
93
Don Silvano emette un sospiro: "Cosa vuole... questo è un
vecchio paese del sud, quando sono arrivato ormai venti
anni fa c'era ancora traccia di superstizione, magia,
fascinazione e chiromanzia che affondava in radici
profonde, nel tempo la chiesa era riuscita a cambiare le
preghiere pagane in preghiere verso i santi e la Madonna,
ma certe tradizioni in questi paesi sono dure da estirpare. Ad
ogni modo non mi risultano veri e propri culti pagani. Ci
sono ancora delle magiare... delle vecchie guaritrici che
praticano la fascinazione o altre forme di magia, ma sono
persone innocue. Sono però venuto a conoscenza di alcuni
macabri ritrovamenti al vecchio monastero di San Vito."
"Di che tipo?"
"Resti di candele rosse o nere, strani simboli, disegni... il
maresciallo dei carabinieri mi chiese se fosse opera di
qualche setta satanica, resti di messe nere o cose del genere,
il comando lo aveva avvertito di queste pratiche in uso nelle
città, ma non ne aveva mai vedute prima."
"Ed era così?"
"Ad essere sinceri non saprei dire se era stato qualche
ragazzetto che si era divertito influenzato da fumetti e
televisione, o se fosse qualcosa di più concreto."
"Ricorda che tipo di simboli erano stati rinvenuti."
"No, mi spiace, ma può andare dal maresciallo Di Cioccio,
ricordo che avevano scattato delle foto per il verbale. Se
vuole lo avverto."
"La ringrazio."
94
Sta diventando sempre più difficile trattenere Anna, le
preghiere e le benedizioni la fanno rantolare e contorcere in
spasmi di dolore, e vedi che sia suo padre che gli altri due
uomini che la trattengono sono allo stremo.
Pensa a due numeri.
[Prosegui. 152]
95
Noti sempre sul pavimento una fessura tra le assi più larga
delle altre, ti chini e, facendo leva con un cacciavite che ti
porti dietro, trovi uno scomparto nascosto, dentro ci sono
delle lettere indirizzate a Maria Scianna.
"Di chi sono?" domanda la dottoressa Masla.
"Sono firmate da un certo Djabir-ibn-hajjan, la firma è
anche in arabo."
"E chi sarà mai?"
96
Sfogli attentamente il libro ma non trovi alcuna immagine o
simbolo.
Ricorda che non puoi più rileggere questo libro.
[Prosegui. 100]
97
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
98
Mentre discendi i graditi inciampi in una trave e ruzzoli di
sotto per alcuni metri. Ti senti tutto dolorante e quando
provi a rialzarti un dolore lancinante ti colpisce alla caviglia
destra, devi essertela slogata.
La dottoressa ti aiuta a risalire le scale e, con fatica e molto
dolore, a fare ritorno all'automobile.
Purtroppo hai accusato una brutta distorsione e dovrai stare
fermo diversi giorni, l'indomani Frate Claudio viene a
prenderti per portarti all'ospedale di Potenza dove vieni
medicato e ingessato.
Da qui vieni trasferito alla tua abbazia a Roma, quando ti
sarai ripreso dovrai ricominciare la tua missione da capo.
99
Stai per uscire dalla stanza quando l'occhio ti cade sotto al
letto, dove ti sembra di vedere qualcosa.
Afferri il telaio di legno e lo sposti rivelando uno strano
disegno inciso nel legno del pavimento.
"E questo cos'è?" domanda la dottoressa Masla osservando
con stupore un reticolo di quattro linee verticali e quattro
orizzontali con delle parole arabe segnate all'interno di nove
caselle.
"Non so... sembrerebbe un quadrato magico." scatti una foto
al pavimento.
"Quindi un talismano?"
"Già, ma non ne ho mai visti di questo tipo. Purtroppo non
so molto della magia araba, ma so che il Corano la chiama
Sihr e la divide in lecita e illecita, ovvero bianca e nera. Il re
Salomone è indicato come un grande mago in grado di
dominare i Djinn e i demoni. E come in molte culture la
magia può essere trasmessa tramite talismani e quadrati, per
proteggere se è bianca o per fare del male se è nera."
"E questa cos'è? Bianca o Nera?"
"Non lo so, dipende da cosa c'è scritto dentro i quadrati."
100
Ora quale libro guardi?
101
Mostri la foto al professore.
103
La sinossi del libro: Papus in questo suo trattato, che
rappresenta una ricerca completa e precisa sulla magia
fornisce tutte le spiegazioni per potersi rivolgere con
cognizione verso le pratiche occulte.
104
[La loro somma è divisibile 3. 223]
[la loro somma NON è divisibile 3. 53]
105
D'un tratto vedi gli altri due uomini perdere la presa a causa
dello sforzo.
Anna, sempre controllata dallo spirito Sorath, cade sul
pavimento e ne approffitta per sgattaiolare via con una
rapidità e agilità impressionanti, come un gatto salta tra le
panche della cappella, si arrampica su per una colonna e si
acquatta in un angolo buio della volta, torce il collo in
posizione innaturale, riesci solo a vedere il volto deformarsi
e gli occhi incendiarsi di malvagità.
[Prosegui. 277]
106
Prima di recarti dai carabinieri conosci il nome dell'ufficiale
a cui devi rivolgerti?
[maresciallo D'Amato. 43]
[maresciallo Di Foggia. 238]
[maresciallo Di Cioccio. 185]
107
Il volto di Anna è ritornato quello di sempre, suo padre la
prende in braccio, la piccola è esausta e sudata, con un
flebile filo di voce chiama la mamma che le si getta subito al
collo per abbracciarla.
Ora puoi approfittarne per riposare un po' anche tu.
Ti presenti ai tre esorcisti e li ringrazi.
"Non è ancora libera del tutto," dice don Umberto "dentro di
lei c'è un demonio davvero forte, ma oggi gli abbiamo dato
una bella lezione. E' una bambina forte, ci vorrà del tempo
diverse sedute ma alla fine riusciremo a liberarla del tutto."
Avvisi i Bertoccetti che ormai Anna è sulla via della
guarigione, dovrà seguire altre sedute di esorcismo ma il
difficile è passato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti e ti prepari a
fare ritorno a Roma.
[Prosegui. 150]
108
Pronunci il numero e il demone scoppia in una risata
malefica: "STUPIDO PRETE! CREDEVI DAVVERO DI
VINCERMI?! LA BAMBINA È MIA! SUA MADRE L'HA
DONATA A ME! E IO NON LA LASCERÒ MAI!"
"L'esorcista alza nuovamente la reliquia di San Vicinio
verso la bambina:
Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, e
sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
Vedete Anna perdere i sensi e cadere dall'alto, in quattro vi
precipitate ad afferrarla.
Don Umberto ti si avvicina: "Mi dispiace, questo spirito è
molto potente, saranno necessari parecchi esorcismi, ci vorrà
molto tempo, forse anni ma confidando in Dio ce la
faremo."
Annuisci sconsolato, avevate quel demone in pugno ma per
colpa tua tutto è stato vanificato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti mestamente e
fai ritorno a Roma.
[Prosegui. 222]
109
Pronunci il numero e il demone scoppia in una risata
malefica: "STUPIDO PRETE! CREDEVI DAVVERO DI
VINCERMI?! LA BAMBINA È MIA! SUA MADRE L'HA
DONATA A ME! E IO NON LA LASCERÒ MAI!"
"L'esorcista alza nuovamente la reliquia di San Vicinio
verso la bambina:
Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, e
sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
Vedete Anna perdere i sensi e cadere dall'alto, in quattro vi
precipitate ad afferrarla.
Don Umberto ti si avvicina: "Mi dispiace, questo spirito è
molto potente, saranno necessari parecchi esorcismi, ci vorrà
molto tempo, forse anni ma confidando in Dio ce la
faremo."
Annuisci sconsolato, avevate quel demone in pugno ma per
colpa tua tutto è stato vanificato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti mestamente e
fai ritorno a Roma.
[Prosegui. 222]
110
Pronunci il numero e il demone scoppia in una risata
malefica: "STUPIDO PRETE! CREDEVI DAVVERO DI
VINCERMI?! LA BAMBINA È MIA! SUA MADRE L'HA
DONATA A ME! E IO NON LA LASCERÒ MAI!"
"L'esorcista alza nuovamente la reliquia di San Vicinio
verso la bambina:
Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, e
sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
Vedete Anna perdere i sensi e cadere dall'alto, in quattro vi
precipitate ad afferrarla.
Don Umberto ti si avvicina: "Mi dispiace, questo spirito è
molto potente, saranno necessari parecchi esorcismi, ci vorrà
molto tempo, forse anni ma confidando in Dio ce la
faremo."
Annuisci sconsolato, avevate quel demone in pugno ma per
colpa tua tutto è stato vanificato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti mestamente e
fai ritorno a Roma.
[Prosegui. 222]
111
Pronunci il numero e Sorath lancia un terribile urlo di
rabbia, quindi l'esorcista rivolge nuovamente il collare di
San Vicinio verso la bambina:
"Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, poi
inizia a tossire, ormai è debole e la fate inginocchiare,
d'improvviso inizia a vomitare chiodi, pezzi di vetro, sassi,
pezzi di stoffa e di corda.
I sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
[Prosegui. 107]
112
Pronunci il numero e il demone scoppia in una risata
malefica: "STUPIDO PRETE! CREDEVI DAVVERO DI
VINCERMI?! LA BAMBINA È MIA! SUA MADRE L'HA
DONATA A ME! E IO NON LA LASCERÒ MAI!"
"L'esorcista alza nuovamente la reliquia di San Vicinio
verso la bambina:
Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, e
sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
Vedete Anna perdere i sensi e cadere dall'alto, in quattro vi
precipitate ad afferrarla.
Don Umberto ti si avvicina: "Mi dispiace, questo spirito è
molto potente, saranno necessari parecchi esorcismi, ci vorrà
molto tempo, forse anni ma confidando in Dio ce la
faremo."
Annuisci sconsolato, avevate quel demone in pugno ma per
colpa tua tutto è stato vanificato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti mestamente e
fai ritorno a Roma.
[Prosegui. 222]
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Pronunci il numero e il demone scoppia in una risata
malefica: "STUPIDO PRETE! CREDEVI DAVVERO DI
VINCERMI?! LA BAMBINA È MIA! SUA MADRE L'HA
DONATA A ME! E IO NON LA LASCERÒ MAI!"
"L'esorcista alza nuovamente la reliquia di San Vicinio
verso la bambina:
Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, e
sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
Vedete Anna perdere i sensi e cadere dall'alto, in quattro vi
precipitate ad afferrarla.
Don Umberto ti si avvicina: "Mi dispiace, questo spirito è
molto potente, saranno necessari parecchi esorcismi, ci vorrà
molto tempo, forse anni ma confidando in Dio ce la
faremo."
Annuisci sconsolato, avevate quel demone in pugno ma per
colpa tua tutto è stato vanificato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti mestamente e
fai ritorno a Roma.
[Prosegui. 222]
114
Pronunci il numero e il demone scoppia in una risata
malefica: "STUPIDO PRETE! CREDEVI DAVVERO DI
VINCERMI?! LA BAMBINA È MIA! SUA MADRE L'HA
DONATA A ME! E IO NON LA LASCERÒ MAI!"
"L'esorcista alza nuovamente la reliquia di San Vicinio
verso la bambina:
Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, e
sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
Vedete Anna perdere i sensi e cadere dall'alto, in quattro vi
precipitate ad afferrarla.
Don Umberto ti si avvicina: "Mi dispiace, questo spirito è
molto potente, saranno necessari parecchi esorcismi, ci vorrà
molto tempo, forse anni ma confidando in Dio ce la
faremo."
Annuisci sconsolato, avevate quel demone in pugno ma per
colpa tua tutto è stato vanificato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti mestamente e
fai ritorno a Roma.
[Prosegui. 222]
115
Maria Scianna, questo il nome della donna, è stata ricoverata
nel 1989 all'ospedale psichiatrico di Potenza che gravi turbe
psichiche: schizofrenia, dissociazione e disturbi della
personalità. La donna era residente nel comune di Albano di
Lucania, nella frazione di San Vito al Colle.
La donna è nata il 6 Giugno del 1966 nello stesso comune,
non coniugata, madre di Anna, nata il 5 Aprile 1986.
116
Pronunci il numero e il demone scoppia in una risata
malefica: "STUPIDO PRETE! CREDEVI DAVVERO DI
VINCERMI?! LA BAMBINA È MIA! SUA MADRE L'HA
DONATA A ME! E IO NON LA LASCERÒ MAI!"
"L'esorcista alza nuovamente la reliquia di San Vicinio
verso la bambina:
Vattene, dunque, Sorath: vattene
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa.
Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo,
Signore nostro.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli."
Al coro di Amen la bimba emette un agghiacciante urlo, e
sacerdoti terminano il rito d'esorcismo con l'orazione e la
benedizione finale.
Vedete Anna perdere i sensi e cadere dall'alto, in quattro vi
precipitate ad afferrarla.
Don Umberto ti si avvicina: "Mi dispiace, questo spirito è
molto potente, saranno necessari parecchi esorcismi, ci vorrà
molto tempo, forse anni ma confidando in Dio ce la
faremo."
Annuisci sconsolato, avevate quel demone in pugno ma per
colpa tua tutto è stato vanificato.
Non hai più motivo di restare qui, saluti tutti mestamente e
fai ritorno a Roma.
[Prosegui. 222]
117
Cosa ritrae la foto?
118
Demone del Sole: Sorath
Numero: 666
Simbolo:
120
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
121
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 171]
122
Alla tua risposta senti il demone ridere e il suo volto
trasformarsi in un ghigno, non riesci più a muoverti, un
vento gelido di penetra nel corpo, la vista si annebbia, senti
la voce di Padre Zeno che ti chiama e cerca di scuoterti, ma
inutilmente.
L'ultima cosa che ricordi prima di svenire è Padre Zeno,
sopra di te, che viene colpito alla testa da un comodino.
125
"Ha detto Geber?" domandi al maresciallo.
"Sì, lo conosce?"
"Non credo si tratti di una coincidenza. Geber è il nome del
più importante alchimista del mondo arabo, e il suo vero
nome era Djabir-ibn-hajjan, il nome del misterioso uomo
che ha scritto a Maria Scianna. Forse questo tizio ha assunto
il nome di Geber per non farsi identificare. Se non altro
possiamo supporre che ci sia un legame tra la donna e
questo individuo."
[Prosegui. 134]
126
Al capitolo 3 del secondo volume, intitolato I Signori delle
Tenebre, trovi i seguenti simboli:
[Astaroth. 76]
[Asmodeus. 124]
[Baal. 196]
[Belial. 272]
127
[La loro somma è divisibile per 3? 89]
[La loro somma NON è divisile per 3? 216]
128
Tra le scritte e i simboli disegnati su una parete spicca un
occhio spalancato.
Il simbolo dell'occhio all'interno del triangolo è molto
diffuso: dalla protezione contro il malocchio, all'occhio del
cielo combinato con la trinità, a simbolo massonico e via
discorrendo.
In questo caso però l'occhio appare privo del triangolo, e
può avere un significato diverso, nelle varie religioni e miti
vi sono diverse entità con un occhio solo.
[Prosegui. 5]
129
Incontri i Bertoccetti a colazione, è stata una notte piuttosto
movimentata, Anna ha avuto un paio di crisi e hanno dovuto
darle delle gocce per farla addormentare.
[Hai dormito tranquillamente? 191]
[Hai avuto anche tu una notte difficile? 86]
130
L'indomani grazie alla dottoressa Masla vi presentate nello
studio del prof. De Scalzi all'università di Matera.
Il professore è un uomo sui sessant'anni, con gli occhiali e il
pizzetto grigio. Vi accoglie con piacere nel suo studio, che
dai libri, le copertine, i quadri, i soprammobili, l'aroma di
sandalo, sembra un angolo di medioriente.
Dopo le debite presentazioni spieghi al professore il motivo
della visita, gli accenni lo scopo della tua ricerca senza
rivelare troppo, limitandoti a raccontare di Maria Scianna e i
suoi disturbi che potrebbero essere legati all'influenza
negativa di qualcuno.
Il professore vi aiuterà con molto piacere e ti chiede di
mostrargli pure le foto che hai scattato.
131
Mentre raggiungi frate Claudio all'ingresso del palazzo
mediti sul caso di Maria Scianna: sei convinto che qualcuno
l'abbia plagiata, una persona che lei chiamava "Maestro",
forse uno stregone. L'ha convinta in qualche modo a fare un
patto con il demonio che ne ha rivendicato la proprietà, e
probabilmente quella donna ha anche offerto la propria
figlia allo stesso demonio. Tra i seguaci del culto diabolico è
una prassi offrire i propri figli a Satana sin dalla nascita, e in
questi casi avvengono le possessioni più forti e difficili da
liberare.
Potrebbe essere Iblis ad invasare la piccola Anna? Ciò
spiegherebbe la forza del legale e la preoccupazione di padre
Zeno, ma non il motivo che gli impedirebbe di dichiarare il
proprio nome.
Iblis ha pronunciato il suo nome più volte, secondo il dottor
Golzi, mentre il demone dentro la bambina si è rifiutato. Ti è
chiaro che i due demoni siano legati ma che non siano la
stessa entità.
L'unico modo per venire a capo di questo mistero è recarsi al
paese natale di Maria Scianna, San Vito al Colle, e lì trovare
il suo Maestro.
Contatti immediatamente il tuo abate dal telefono
all'ingresso comunicandogli la tua scoperta e la tua
riflessione.
L'abate contatterà immediatamente padre Zeno a casa dei
Bartoccetti e questa sera ti farà sapere la reazione della
bambina al nome che hai scoperto.
Dopo la telefonata fai ritorno al convento francescano
insieme a frate Claudio.
[Prosegui. 210]
132
De Scalzi prende una lente di ingrandimento e la osserva
meglio borbottando qualcosa.
"Riesce a decifrare la parola sopra l'occhio?" domandi.
"C'è scritto 'Al-Masih ad-Dajjal'..." il tono di voce del
professore tradisce la sua preoccupazione.
"E cosa significa?"
"Masih significa 'Messia', è uno degli epiteti che il Corano
da a Gesù, per l'islam egli è comunque una figura
importante, ma qui il significato è ovviamente in
contrapposizione perché è riferito al Dajjal, il mentitore.
Secondo alcuni esegeti dell'islam il suo nome sarà Masih,
dalla radice masaha, perché il suo volto è limpido, pulito
dalla parola 'mamsuh', senza un occhio e senza copertura.
Mentre Gesù viene chiamato Masih in quanto egli è colui
che cancella i peccati e pulisce dalle malattie.
E si chiama Dajjal, che come vi ho detto significa
imbrogliare, mentire, perché trufferà, coprirà il bene con il
male..."
"E quindi?" chiedi.
"L'islam crede che nelle epoche sorgano trenta Dajjal e che
l'ultimo sia quello definitivo che porterà la fine del mondo,
lo potremmo paragonare all'Anticristo della religione
cristiana...beh, l'ultimo Dajjal è chiamato proprio Al-Masih
ad-Dajjal."
[Prosegui. 140]
133
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 171]
134
"E questo Geber lo avete incontrato?" domandi.
"Non personalmente, abbiamo parlato con chi ha assistito ai
suoi spettacoli, se vogliamo chiamarli così. Molte zone della
Lucania sono legate alla cultura araba e questo individuo ha
destato molto interesse. Ma non abbiamo avuto modo di
trovarlo, quando ci siamo messi a cercarlo era come
sparito."
Non hai altro da chiedere.
[Prosegui. 4]
135
Venegoni spalanca gli occhi, sembra atterrito: "Chi.. chi ve
lo ha detto? Chi vi manda?"
"Nessuno, si calmi." cerca di tranquillizzarlo la Masla.
Venegoni alza l'unico braccio ancora mobile a protezione
del volto: "No, vi manda lui, vi manda lui." singhiozza.
L'uomo è spaventato.
136
Le scale per il piano superiore, dove si trova il dormitorio,
sono completamente inaccessibili, macerie, travi, tegole,
vecchi arredi ostruiscono il passaggio e molto probabilmente
gran parte del soffitto è crollata.
Devi scegliere un'altra destinazione.
[Prosegui. 250]
137
L’interno della Basilica è solenne e austero: il soffitto è a
capriate e la pianta è a croce latina, una navata centrale e
due laterali, ogni navata è separata da 12 colonne.
All’inizio della navata sinistra è collocato il fonte
battesimale, il sacerdote però vi guida lungo la navata di
destra, in fondo alla quale riconosci la Cappella di San
Vicinio, qui, sotto l'altare, sono deposte le reliquie del Santo
e dentro il tabernacolo il Collare miracoloso.
Ora Anna ha ripreso a dimenarsi violentemente e fate fatica
a tenerla mentre il prete apre il tabernacolo per prendere il
collare.
[Nella notte sei stato segnato sul braccio da una presenza
malefica? 264]
[Non hai ricevuto alcun segno? 87]
138
E' una vecchia casa cadente, entrare può essere pericoloso, e
comunque difficilmente troverai qui qualcosa di diverso da
macerie, erbacce e vecchi mobili ammuffiti.
139
"Andiamo via da qui." dici alla dottoressa e lei non se lo fa
ripetere due volte.
Facendo attenzione raggiungete la rampa di scale e ritornate
al piano terra.
[Prosegui. 250]
140
Cosa mostri ora al professore?
[Hai scattato una foto nella Chiesa dell'abbazia di San Vito ?
158]
[Hai scattato una foto nella Sala Capitolare dell'abbazia ?
22]
[Hai scattato una foto nella catacomba dell'abbazia ? 117]
[Hai scattato una foto nella camera da letto di Maria Scianna
? 249]
[Hai scattato una foto alla Seggia del Diavolo? 295]
[Hai delle lettere di Maria Scianna? 31]
[Hai terminato le foto da mostrargli? 153 ]
141
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
142
Il refettorio è un'ampia sala con tavoli e panche di legno
quasi completamente marcite o infestate dalle piante, sul
fondo del salone c'è il piano di lavoro con vettovaglie rotte e
il forno in pietra con un vecchio paiolo.
Qui comunque non c'è nient'altro.
[Prosegui. 250]
143
Alla tua risposta il demone inizia a cedere la presa e ti senti
riprendere.
Padre Zeno insiste: "Il Signore sia con voi"
Rincuorato rispondi: "E con il tuo spirito."
"Dalle insidie del demonio."
"Liberateci o Signore."
"Affinché la Tua Chiesa sia libera nel tuo servizio, noi ti
preghiamo."
"Ti supplichiamo, ascoltaci o Signore."
"Affinché ti degni di umiliare i nemici della santa Chiesa."
"Ti supplichiamo, ascoltaci, o Signore."
Avverti lo spirito bellicoso di Sorath indebolirsi ad ogni
vostra invocazione, poi recitate insieme il Padre Nostro e il
volto della bambina lentamente si rilassa e ritorna ad essere
quello di una volta.
Anna apre gli occhi e sorride.
Mentre Padre Zeno si avvicina per assicurarsi che stia bene
tu vai a chiamare i suoi genitori.
[Prosegui. 232]
144
Secondo i due sacerdoti vi sono sei forme diverse di male
che il maligno può causare all’uomo:
1 — Le sofferenze fisiche sebbene “in questi casi mai c'è
stata un'influenza interna del demonio nelle persone colpite
e mai c'è stato bisogno di esorcismi.”
2 — La possessione diabolica.
3 — La vessazione diabolica, ossia “disturbi e malattie da
molto gravi a poco gravi, che però non giungono alla
possessione, a far perdere la conoscenza, a far compiere
azioni o pronunciare parole di cui non si sia responsabili.”
4 — L'ossessione diabolica: “Si tratta di assalti improvvisi,
talvolta continui, di pensieri ossessivi, […]Per cui la persona
colpita vive in continuo stato di prostrazione, di
disperazione, di tentazioni di suicidio. “
5 — Infestazioni diaboliche su case, oggetti, animali..
6 — Soggezione diabolica che avviene quando
“volontariamente ci si sottomette alla servitù del demonio.
Le due forme più usate sono: il patto di sangue col diavolo e
la consacrazione a Satana.”
L’esorcismo viene utilizzato come arma di difesa solo per
la “possessione diabolica vera e propria” mentre per gli altri
casi le armi migliori sono gli insegnamenti di Cristo: “la
preghiera, i sacramenti, l'elemosina, la vita cristiana, il
perdono delle offese, il ricorso costante al Signore, alla
Madonna, ai santi, agli angeli.”
145
Sfogli attentamente il libro ma non trovi alcuna immagine o
simbolo.
Ricorda che non puoi più rileggere questo libro.
[Prosegui. 100]
146
Trovi diverse immagini e simboli magici e alchemici ma
non quello che stai cercando.
Ricorda che non puoi più ricontrollare questo libro.
[Prosegui. 100]
147
"Per quanto riguarda il culto orientale si può suppone che sia
legato agli astri, le cui origini possono trovarsi in quella
civiltà che migliaia di anni addietro mise in atto un
misterioso sistema di pensiero ed utilizzò una forma
esoterica di astronomia che fu una sorta di "scienza
dell'immortalità", intesa a liberare l'Umanità dalle fauci della
morte. Filosofia religiosa che si diffuse in India, Giappone,
Messico, Indocina, isole del Pacifico, Sud America, Nord
Europa, Etiopia ed Egitto. La presenza di simboli stellari
faceva parte di un'antica e molto diffusa idea religiosa che il
cielo fosse lo specchio della terra.
Persino i fiumi erano considerati la controparte della via
Lattea , ritenuta la strada che conduce al regno ultraterreno:
il Duta per gli Egiziani, la Terra del mistero per i Messicani,
il Xibalba per gli antichi Maya dell'America centrale. Gli
stessi simboli stellari di solito erano orientati verso quelle
stelle o costellazioni in cui si credeva fossero poste le
divinità: per gli Egiziani Iside era posta nella stella di Sirio
del Cane Maggiore, Osiride suo sposo, nella stella più
lucente della Cintura di Orione ed Horus, il loro figlio, era
posto nel sole.
Si suppone che questo culto presso la Rocca del Cappello
venisse praticato in onore di Iside, dea egizia portatrice di
compassione e speranza. Dopotutto l’Italia è piena di luoghi
di culto legati alla Dea Iside. Questo millenario culto,
partendo da Menfi ed Alessandria, si diffuse in tutta l'area
del Mediterraneo.
A partire dall'inizio della nostra era il culto di Iside, oltre a
schiavi e liberti fu praticato da intellettuali, proprietari
terrieri e uomini d'affari in continuo transito lungo la Via
Appia tra Oriente e Roma. Forse proprio questi ultimi hanno
portato il culto di Iside ad Albano di Lucania fissando la
sede dell' Iseo presso la Rocca del Cappello dove una certa
sacralità tende ancora oggi a conservarsi inalterata."
[Le chiedi di parlarti del culto indigeno? 16]
[Osservi meglio il sentiero che conduce al monolite? 230]
[Osservi i simboli incisi sulla pietra? 78]
[Lasci questo luogo e scegli un'altra destinazione? 4]
148
De Scalzi prende una lente di ingrandimento e la osserva
meglio borbottando qualcosa.
"Riesce a decifrare la parola?" domandi.
"Sì, la parola è Kafir, significa 'miscredente'..." il professore
si passa una mano sul volto, ti sembra che sia agitato. "Sa
cosa significa scritta sulla fronte di un uomo con un occhio
solo?"
D'un tratto un brivido ti corre lungo la schiena e ricordi:
"Non c'è un profeta che non abbia avvisato il suo popolo del
bugiardo con un solo occhio. Attenzione lui ha un solo
occhio e il vostro Signore no, ed ha tra gli occhi scritto:
kafir..."
"Giovanni?" domanda la dottoressa supponendo una
citazione dell'evangelista.
"No," rispondi "Bukhari, uno dei più grandi esegeti del
Corano, considerando che l'islam ritiene il Corano scritto da
Allah e non dagli uomini, si può dire che le opere di Bukhari
siano i loro testi di riferimento più importanti."
"Continuo a non capire."
"Quello che padre Balsamo ha appena citato," interviene il
professore "è una delle descrizioni del Dajjjal. L'islam crede
che nelle epoche sorgano trenta Dajjal e che l'ultimo sia
quello definitivo che porterà la fine del mondo, lo potremmo
paragonare all'Anticristo della religione cristiana."
"Quindi c'è qualcuno che venera o ha venerato questo
spirito?" domanda ancora la dottoressa.
"Credo sia qualcosa di peggio," sospiri "temo che qualcuno
lo abbia evocato."
"Oh cielo." la dottoressa si porta le mani alla bocca
spaventata, mentre l'ipotesi che sia il Dajjal a possedere la
figlia di Maria Scianna si fa largo nella tua mente,
terrorizzandoti.
[Prosegui. 140]
149
Osservi meglio il graffito dell'occhio spalancato e al di sopra
la palpebra noti quelli che all'inizio ti sembravano solo dei
segni ondulati, ma ora che guardi meglio aiutandoti con la
luce della torcia, riconosci una scritta in lingua araba.
كفر
[Hai già visto una scritta araba nella chiesa del monastero?
10]
[Non l'hai vista o non sei ancora stato nella chiesa? 234]
150
Al tuo ritorno in abbazia, dopo esserti riposato ricevi la
convocazione dell'Abate.
Raggiungi il tuo superiore nel chiostro dove lo trovi seduto e
raccolto in preghiera.
"Oh, padre Alessandro, vieni, siediti qui."
Ti avvicini e ti siedi affianco all'anziano abate salutando con
reverenza.
"Ho ricevuto attestati di stima nei tuoi confronti, hai fatto un
ottimo lavoro."
"Grazie, venerabile abate."
"Ti sei dovuto scontrare con il Demonio, padre Alessandro,
che effetto ti ha fatto?"
"Io... sarebbe semplice dire che ho provato molta paura ma
più che altro di fronte a quell'entità ho avvertito...
desolazione... una totale assenza di qualsiasi emozione
positiva."
"L'inferno viene descritto come il luogo più lontano da Dio e
quindi dal suo immenso amore, quello che hai provato ne è
stato un assaggio."
"Ce la farà quella bambina?" domandi.
"Credo proprio di sì. Ora va pure."
Ti alzi e saluti l'abate.
"Ah, padre Alessandro." ti volti verso il tuo superiore "Al
Demonio non piace chi ficca il naso nei suoi affari, non
escludo che riceverai la sua visita nelle notti a venire, tu
però non avere timore, se la tua fede è solida nulla può farti
del male."
Annuisce e lasci il chiostro.
-FINE-
151
Lo spirito sembra spossato e non ha nemmeno più la forza
per dimenarsi, è il momento per affondare il colpo.
Ne approfitti per comunicare ai sacerdoti l'identità dello
spirito malvagio che alberga nella bimba, essi allora
sollevano il collare di San Vicinio e due croci, il celebrante
conclude con una preghiera imperativa di liberazione:
152
Somma i due numeri e aggiungi 1.
[Il numero è divisibile per 4? 193]
[Il numero NON è divisibile per 4? 105]
153
Terminato di esaminare le foto ora devi tirare le somme
della tua indagine condotta fin qui.
Dalle tue indagini degli ultimi due giorni hai riscontrato un
collegamento con il mondo arabo, legato sia al territorio
(invaso durante l'alto medioevo dai saraceni) che alle scritte
o incisioni che hai trovato, inoltre dai carabinieri hai saputo
che un mediorientale che si faceva chiamare Geber poteva
essere collegato alla profanazione del vecchio monastero.
Queste informazioni però non sono sufficienti a portare
avanti la tua indagine, devi integrarle con altri indizi che
potresti avere trovato.
154
La biblioteca del convento è una saletta poco più grande di
un soggiorno, ma vi sono parecchi libri di teologia,
preghiere, vite di santi, raccolte di periodici. Purtroppo qui
non hai accesso ai tuoi libri e ai tuoi appunti, ma forse puoi
trovare tra questi libri alcune informazioni che potrebbero
esserti utili.
155
"I cenobiti dell'Abbazia di San Vito al Monte diedero rifugio
ai fuggitivi che lasciavano i piccoli villaggi saccheggiati
dagli arabi, e fu proprio in quel periodo che nacque una
leggenda collegata al monastero. L'edificio nonostante non
fosse certo un forte riuscì a difendersi dai tentativi dei
soldati saraceni, i rifugiati una volta tornati alle loro case
raccontarono che era stato San Vito stesso ad intervenire in
loro protezione. Ma non solo. Raccontarono di un episodio
spaventoso di cui l'abbazia fu teatro. Qualcuno sparse la
voce che gli arabi, a causa della loro miscredenza, non
potevano valicare le mura protette da San Vito, e così
chiamarono un potente stregone per abbatterle. Ma il mago
fu molto più subdolo, egli non invocò certo le forze
demoniache per far crollare le mura di pietra, bensì si disse
che evocò un demonio e lo intrappolò nel corpo di un
contadino. Quando un mattino quel povero contadino si
presentò al monastero i monaci lo presero per un povero
malato e lo portarono dentro per curarlo, ma ben presto
capirono il madornale errore commesso. Secondo i racconti
quell'uomo mostrò subito i caratteri di una possessione
demoniaca: blasfemia, urla, forza erculea, occhi spiritati.
Ben presto divenne una furia e ci vollero dieci uomini per
bloccarlo, lo portarono nelle catacombe che avevano scavato
sotto l'abbazia e qui fu incatenato ad un muro. L'abate cercò
di esorcizzare quel pover'uomo ma ormai egli non aveva
alcunché di umano: urlava anatemi e bestemmie, il suo
corpo emanava un fetore impossibile, i suoi occhi erano
rossi e raggelavano di terrore chiunque lo guardasse. I
monaci capirono che quel demone era troppo pericoloso e
che non sarebbero mai riusciti ad esorcizzarlo. Decisero così
di lasciarlo incatenato, murarono la sua prigione da ogni
lato, appesero decine e decine di crocifissi alle pareti e sopra
di lui eressero una lastra con un esorcismo e lì lo lasciarono
pregando che il diavolo se lo riprendesse al più presto."
[Prosegui. 41]
156
La sinossi del libro: Il fenomeno della stregoneria,
intimamente collegato alla magia ma con risvolti più
strettamente diabolici, è certamente antico quanto l'umanità.
La vera e propria caccia alla streghe, tuttavia, risale a tempi
alquanto recenti, allorché, in nome della Santa Inquisizione,
numerosi maghi, streghe e stregoni furono sottoposti a
tortura e condannati al rogo.
157
[La loro somma è divisibile per 3? 247]
[La loro somma NON è divisibile per 3? 18]
158
Cosa ritrae la foto?
159
Su tutto il territorio di Albano sono spari circa un centinaio
di questi blocchi di pietra incavati a forma di vasca
affioranti dal terreno, secondo la dottoressa Masla possono
essere degli altari pagani, oppure utilizzati a raccogliere
l'acqua piovana usata per le abluzioni durante il rito
processionale che si concludeva con la cerimonia religiosa.
"Queste vasche," continua la tua guida "servivano a favorire
la decantazione dell'acqua lustrale come le vasche presso i
santuari egizi. Infatti faceva parte dei riti in onore delle
divinità astrali bagnarsi con l'acqua di stelle, un'acqua ferma
che fosse stata tutta la notte sotto le stelle durante il
novilunio dei Pesci, l'unico in cui la luna è totalmente
nascosta dal sole. Era un bagno purificatore di buon auspicio
per l'inizio di un nuovo anno."
Ne puoi trovare diversi lungo il sentiero che conduce alla
Rocca del Cappello.
[Vuoi andarci subito? 228]
[Vuoi scegliere un'altra destinazione? 4]
160
L'indomani, dopo le lodi e la messa mattutina, sei pronto per
partire.
Frate Claudio ti accompagnerà ad Albano di Lucania, da
don Silvano Regoli, il parroco del paese e vecchio amico
dell'abate del convento, ti aiuterà lui nel proseguo della tua
ricerca.
Percorrete la strada che da Potenza conduce a Matera, a
circa dieci chilometri dopo il bivio di Tricarico, dove si
stacca una via che scende verso la vallata del Basento, e
lasciando a sinistra la Murge di Castelmezzano raggiungete
il villaggio di Albano.
Situato sulla cima del monte San Leonardo, sembra quasi un
angolo di mondo dimenticato e immerso nel silenzio. Il
panorama è un suggestivo e pittoresco scenario: alte cime e
ampie vallate di campi agricoli e boschi di querce si
susseguono e si perdono nell’infinito, in una morsa che
stringe il villaggio, da una parte il morso delle Dolomiti
Lucane che graffiano il cielo e dall’altra il fondovalle che
conduce a Potenza, in cui la pace scivola via tra le strade,
che non diventano mai dritte neanche in pianura.
[Prosegui. 294]
161
Fai una ricerca su vari testi ma non trovi nulla di
interessante.
Puoi fare altre ricerche ma non su discepoli dei culti
diabolici, anche se ti verrà riproposto.
163
Pensa a due numeri e
[prosegui. 46]
164
[La loro somma è divisibile per 3? 85]
[La loro somma NON è divisibile per 3? 297]
165
La sinossi del libro: L'eterna ambizione dell'adepto delle
Arti Nere consiste nell'acquistare potere supremo su tutto
l'universo e fare di se stesso un dio. Le radici della Magia
Nera affondano nelle zone più oscure della mente umana.
Ma il pensiero magico non è casuale: ha le sue leggi e la sua
logica."
Per iniziare la tua ricerca pensa a due numeri.
[Prosegui. 299]
166
Ti fai largo tra le macerie sul pavimento e ti avvicini
all'affresco del Cristo, con la torcia elettrica illumini la
parete dell'abside.
Punti il cono di luce sul volto del Cristo: "E quello cos'è?"
domandi a voce alta cercando di focalizzare dei segni sul
volto di Gesù che sembrano troppo precisi per essere causati
dal tempo.
"Oh cielo, dissacrazione!" esclama la dottoressa.
"Forse." L'occhio destro è stato grattato via e sulla fronte
sono state incisi dei segni.
[Hai già osservato una scritta araba nella Sala Capitolare
dell'abbazia? 204]
[Non hai visto nulla oppure non sei ancora stato nella Sala
Capitolare? 12]
167
[La somma è divisibile per 3? 260]
[La somma NON è divisibile per 3? 55]
168
"Povera ragazza," sospira "ha avuto una storia molto
dolorosa alle spalle ed è continuato allo stesso modo."
"Può dirmi di più?"
"Sua madre è morta dandola alla luce ed è cresciuta con il
padre, un uomo rozzo, violento e che beveva. Sapemmo
tempo dopo che il padre ne abusava e che la portava da certi
uomini...a pagamento. Quando entrò nell'adolescenza iniziò
a dare i primi segni di squilibrio, più volte i carabinieri la
trovarono mezza nuda, in giro per il paese o i boschi, che
si... concedeva..."
"Nessuno la aiutò?"
"Ci provammo, ma prima suo padre e poi lei stessa ce lo
impedirono. Un giorno poi sembra che conobbe un uomo,
uno non di Albano, che la prese sotto di sé."
"Maria ha mai parlato di un... maestro? Lo ha nominato nei
suoi deliri."
[Prosegui. 68]
169
Annuisci: "Sì, credo di sì. Ora posso raggiungere don Zeno."
La dottoressa si congratula e ti riaccompagna da don
Silvano.
L'indomani, dopo aver ringraziato e salutato il vecchio
parroco, prendi il pullman per raggiungere la stazione
ferroviaria da qui prendi il treno diretto prima a Perugia e
poi a Spello, dove risiede la famiglia Bertoccetti.
Con il cuore gonfio di emozione ti avvii verso la fase finale
di questo delicatissimo incarico, convinto di che il difficile
debba ancora arrivare.
[Prosegui. 38]
170
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 207]
171
[Il professore ti ha spiegato il significato di un quadrato
magico trovato in casa di Maria Scianna? 226 ]
[Non hai trovato alcun quadrato magico? 195]
172
Demone di Venere: Kedemel
Numero: 175
Simbolo:
174
Riconosci il luogo in cui erano stati ritrovati i resti del rito
blasfemo, la osservi meglio e ti pare di notare qualcosa che
sulla foto non era visibile.
175
La suora ti chiede di attendere un attimo e fa una telefonata,
presumi al Primario o alla sua segretaria, un minuto dopo
riaggancia e ti invita a seguirla.
Frate Claudio ti aspetta qui, ne approfitterà per fare una
visita a questi poveri malati.
176
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula su per il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'è una puzza terribile, sembra di letame, la
finestra è spalancata e ci sono vari deodoranti nella stanza
ma non riescono a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, il volto di maiale assume una espressione di
stupore, avverti poi un grugnito agghiacciante e poi delle
terribili bestemmie.
"Ottimo lavoro, padre," ti dice Padre Zeno "ora possiamo
lottare ad armi pari."
"CONOSCERE IL MIO NOME NON TI AIUTERÀ,
PRETE!" ringhia il demone.
[Prosegui. 291]
177
"La zona di Albano è molto caratteristica, padre," risponde
la Masla "qui è un po' come se il tempo si fosse fermato,
molte pratiche magiche sono ancora attuate da anziane e
magiari. C'è ancora molta superstizione, si va dal magiaro
per chiedere la fascinazione di qualche donna respinta, o da
qualche fattucchiera per chiedere di essere liberati da
malattie o per arrecarne. Ma veri e propri culti pagani, intesi
assemblee officiate da sacerdoti direi di no, non fa parte
della cultura di queste parti, dove convivono una
venerazione quasi pagana dei santi e il cattolicesimo, ma
sempre accettati dalla chiesa."
"Forse è qualcosa che non appartiene alla comunità di
Albano," suggerisci "un culto estraneo ma che può essere
fiorito in questa zona per l'aura magica e arcana che la
circondano. Ho studiato parecchi casi di sette che si
riunivano in luoghi del genere anche se nessuno proveniva
da quel posto."
"In tal caso dovremmo trovare dei segni del loro passaggio o
della loro presenza. Ricordo che tempo fa al monastero di
San Vito erano stati trovati i resti di un rito, forse una messa
nera. Ma i carabinieri non avevano abbastanza conoscenze
per capire se si trattava di uno scherzo, di una ragazzata o di
qualcosa di più serio e archiviarono il caso."
"Partiamo dai luoghi magici o misteriosi."
"Qui ce ne sono quanti ne vuole, escludendo chiese e
santuari ci sono: la Rocca del Cappello, La Seggia del
Diavolo, i Palmenti, la necropoli di Seroto, il monastero di
San Vito... e poi c'è il bosco di querce. C'è solo l'imbarazzo
della scelta. Mi dica cosa vuole vedere e la accompagnerò
ma in cambio..."
"Cosa posso fare per lei?"
"Mi deve dire tutta la storia."
"A suo tempo, glielo prometto."
"D'accordo."
178
L'interno dell'abbazia è scuro, decadente e polveroso, il tetto
ha ceduto in alcuni punti e il pavimento è cosparsi anche di
macerie e resti di travi. Dovrete fare attenzione per
muovervi qua dentro.
Il corridoio principale segue il perimetro quadrato del
chiostro a cui si può accedere da diversi punti, mentre sul
lato opposto al chiostro vi sono diverse porte, alcune
bloccate, altre scardinate, che conducono a sale, rampe di
scale o stanze.
[Visiti il Chiostro? 7]
[Visiti la Sala Capitolare? 91]
[Visiti il Refettorio? 142]
[Cerchi le scale per il sotterraneo? 270]
[Cerchi le scale per il piano superiore? 136]
179
Poco più di un anno fa sei stato inviato a Trondheim, in
Norvegia, per indagare su una serie di misteriosi suicidi da i
giovani del posto. Se all'inizio si pensava ad una pista che
portava nel mondo del black metal, la tua indagine ha
portato alla scoperta di una setta di uomini facoltosi e nobili,
nata attorno alla presunta tomba della "Donna Scarlatta"
dell'Apocalisse. Il tuo intervento ha portato allo scoperto i
riti immondi di questa setta, e dato alle fiamme la tomba
oggetto di quel culto diabolico.
[Prosegui 15]
180
La tua prossima tappa è l'ospedale psichiatrico in cui è
ricoverata Maria Scianna.
Telefoni dal tribunale alla tua confraternita per aggiornare
l'abate, da dove ti trovi ci sono almeno 5 ore di treno per
raggiungere Potenza, se parti subito potresti arrivare in tarda
serata.
L'Abate dice che ti farò trovare una stanza presso un
convento francescano per riposare la notte, e avviserà
l'Ospedale che domattina sarai da loro.
Richiami un altro taxi per ritornare alla stazione dove prendi
il primo treno per Potenza, ti metti comodo e ti riposi un
poco.
[Prosegui 233]
181
[La loro somma è pari? 246]
[La loro somma è dispari? 48]
182
Fai attenzione a dove metti i piedi e arrivi al piano
superiore.
Qui ci sono solo quelle che erano due stanze da letto e un
piccolo quanto angusto bagno. Entri in quella che era
probabilmente di Maria a giudicare dal letto singolo (ormai
fatiscente), gli arredi color pastello e un paio di bambole
rotte e sudice.
I cassetti del mobile sono sfondati e dentro trovi solo
polvere e insetti, dentro l'armadio c'è quel che rimane di
qualche vestito logoro e niente di più.
Non sei mai stato molto percettivo verso il mondo
ultraterreno come certi medium, ma qui dentro avverti una
strana sensazione, come se il dolore e l'angoscia di quella
povera ragazza siano rimaste intrappolate tra queste mura.
Questo è un luogo intriso di sofferenza e senti di non poter
restarci molto.
[Prosegui. 99]
183
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 195]
184
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
185
Alla stazione dei carabinieri di Albano la dottoressa Masla ti
presenta al maresciallo Di Cioccio, don Silvano lo aveva
avvisato della vostra visita e lui è già andato a cercare
nell'archivio il verbale di quanto ritrovato alle rovine del
monastero di San Vito.
Vi sedete alla sua scrivania e ti porge una cartellina con la
documentazione, ci sono anche delle foto, il verbale porta la
data di dieci anni fa.
"Albano è un comune piccolo," ti dice il maresciallo "non
succede gran che. Ogni tanto capita che gruppi di giovani
vengano da fuori perché sentono parlare di San Vito come di
un luogo... spettrale. Così vengono a caccia fantasmi, a fare
prove di coraggio, oppure si portano dietro birre e alcolici
per fare strane feste. Comunque niente di pericoloso. Quella
volta però abbiamo trovato resti di candele, disegni e
simboli occulti su pavimento e muri, tracce di sangue. Non
era la prima volta che accadeva ma solitamente ritrovavamo
solo qualche scritta, qualche disegno, della cera sciolta, al
monastero come alla Seggia del Diavolo o alla Roccia del
Cappello; quella volta però avevano fatto le cose in grande."
Guardi le foto riconoscendo resti tipici di un rituale
blasfemo, ma c'è qualcosa di diverso rispetto alle classiche
messe nere.
186
Demone di Saturno: Zazel
Numero: 45
Simbolo:
187
Nella tua ricerca di oggi ti sei imbattuto in scritte o incisioni
in lingua araba, e i carabinieri hanno parlato di uno strano
individuo chiamato Geber di chiara origine mediorientale,
inoltre questa regione ha un passato che la lega al mondo
arabo.
Ti auguri che il collega della dottoressa Masla possa esservi
d'aiuto, la chiami e le chiedi di prendere appuntamento con
il professore per domani.
[Prosegui. 130]
188
Non senza difficoltà riesci a trovare qualcosa in un vecchio
libro.
Quando i demoni parlano di "consacrazione" significa che
molto probabilmente c'è stato un rito, una messa nera,
qualcuno ha consacrato un individuo al demonio. Sono fra le
possessioni più terribili perché in qualche modo c'è di mezzo
un atto libero della volontà.
189
"So che Djabir-ibn-hajjan è il nome del più importante
alchimista del mondo arabo. Può trattarsi di uno
pseudonimo, ma non lo sapremo finché non scopriremo chi
è in realtà."
[Prosegui. 32]
190
[La loro somma è divisibile per 5? 224]
[La loro somma NON è divisibile per 5? 254]
191
Terminata la colazione siete pronti per andare alla basilica
che dista solo un paio di isolati.
Mentre vi incamminate avvisi i Bertoccetti di tenere la
bambina ben salda perché non appena sarete nei pressi della
basilica probabilmente avrà una reazione di rifiuto che
potrebbe essere anche violenta.
La basilica di Sarsina è un imponente edificio di stile
romanico. In basso sono visibili gli addentellati di un pronao
a cinque arcate separate da quattro semi-colonne e
sormontate da alcuni capitelli.
Non appena arrivate a vista della basilica Anna inizia ad
agitarsi e a puntare i piedi, quelli che all'inizio sono solo dei
piagnistei man mano che la trascina verso la chiesa
diventano grugniti, e la sua forza si fa sempre più energica e
violenta.
Ci sono già delle persone sul sagrato della chiesa, qualcuno
si avvicina per aiutarvi, capisci che questa non è una scena
che capita di rado da queste parti. Con l'aiuto di altri due
uomini afferrate Anna le braccia e i piedi, mentre cerca di
divincolarsi e inizia ad imprecare e ad insultarvi con quella
voce profonda e gutturale, sul portone della chiesa poi
caccia un urlo agghiacciante.
In quel momento dalla chiesa esce un prete con paramenti
liturgici e stola viola, benedice Anna con l'aspersorio
recitando una preghiera:
“O Dio,
per salvare tutti gli uomini
hai racchiuso nella realtà dell' acqua
i segni più grandi della tua grazia.
Ascolta la nostra preghiera
e infondi in quest'acqua
la tua benedizione,
perché, assunta a servizio dei tuoi misteri,
sia portatrice dell'efficacia della tua grazia
per mettere in fuga i demoni e debellare le malattie.
Tutto ciò che con essa verrà asperso
sia liberato da ogni influsso del Maligno;
nelle dimore dei tuoi fedeli
non abiti più lo spirito del male
e sia allontanata ogni sua insidia.
Grazie all'invocazione del tuo santo nome,
possano i tuoi fedeli
uscire illesi da ogni assalto del nemico.
Per Cristo nostro Signore.
Immediatamente la bambina caccia altre urla di dolore.
192
Ti devi essere confuso.
[Prosegui. 207]
193
Nonostante il momento difficile riuscite tutti e quattro a
tenerla saldamente.
Al che il sacerdote riprende il collare e impone davanti a
voi:
196
197
Il demonio si fa subito sentire, l'auto dei Bertoccetti infatti
non ne vuole sapere di partire nonostante non avesse alcun
problema, Francesca dà al cognato le chiavi della propria
macchina e partite con quella.
Lungo la strada, mentre Anna dorme tra le braccia della
madre, suo padre Gabriele ti chiede del posto in cui vi state
recando.
"E' una Basilica vicino a Forlì," gli racconti "E' meta di
pellegrinaggi e visite per ottenere la benedizione tramite una
reliquia, la "catena di San Vicinio", un collare in ferro
considerato taumaturgico contro gli ossessi, gli indemoniati
o presunti tali. Sembra che indossarlo causi a malati ed
ossessi fenomeni inspiegabili, guarigioni miracolose incluse.
Inoltre sono presenti sempre diversi sacerdoti, alcune dei
quali esorcisti nominati dal vescovo."
Il viaggio verso Sersina si rivela più complicato del previsto,
dopo il cambio di auto iniziale trovate una lunga coda in
autostrada a causa di un incidente, una pioggia torrenziale
con grandine per un tratto non appena arrivati in Emilia,
senza contare le condizioni della piccola Anna; hai cercato
con la preghiera di tenere lontani gli influssi malefici,
riuscendoci solo in parte.
[Prosegui. 290]
198
Dopo aver partecipato ai vespri e subito dopo un frugale
pasto ricevi la telefonata dell'abate.
Ti conferma che non l'entità all'interno della bambina non
risponde al nome di Iblis, ma questo nome ha creato una
violenta reazione nel demone, per cui la strada è quello
giusta.
Comunichi al tuo superiore che l'indomani partirai per il
paese di San Vito al Monte, nella speranza di arrivare alla
causa di questa terribile storia.
[Prosegui. 160]
199
Finito di leggere questo libro puoi proseguire con la tua
ricerca.
[Prosegui. 100]
200
L'intero complesso del monastero è costituito da un
convento a due piani e la chiesa all'interno di un muro di
cinta in rovina ma ancora in piedi, il portone scardinato e a
pezzi, il cortile interno pieno di sterpaglie, arbusti ed
erbacce. C'è un silenzio qui dentro che se una volta
riconciliava con il Signore ora ha un effetto completamente
opposto: il freddo e il buio che si sta sollevando
conferiscono a questo vecchio edificio religioso un aspetto
tetro e per nulla confortante.
La dottoressa ti spiega che il monastero è stato abbandonato
negli anni '40 dopo la morte dell'ultimo monaco, in quel
periodo non c'erano né le risorse né la volontà di mantenere
l'antica struttura, e quando negli anni '60 il problema venne
riaffrontato ormai era troppo tardi per un restauro, e così è
stato lasciato andare tutto in rovina.
201
[La loro somma è divisibile per 4? 98]
[La loro somma NON è divisibile per 4. 289]
202
Per quanto riguarda la difficoltà di distinguere un
indemoniato da un malato psichico, don Gabriele risponde
che “un esorcista esperto è in grado di capirlo più di uno
psichiatra; perché l'esorcista tiene presenti le varie
possibilità e sa rilevare gli elementi di distinzione; lo
psichiatra, il più delle volte, non crede alla possessione
diabolica per cui non tiene neppur conto della sua
possibilità”. Egli però ci confida subito che più volte delle
persone si sono rivolte a lui senza passare prima dal medico
o da uno psichiatra ed ogni volta lui ha invitato queste
persone a portare il “malato” da uno specialista per
verificare sin da subito che non si tratti di una malattia della
mente.
203
"Si tratta di una sorta di replica di quanto visto per la
chiesa," dice "solo qui che qui hanno cancellato un occhio al
Cristo e gli hanno scritto sulla fronte la parola kafir. E' una
raffigurazione del Dejjal."
[Prosegui. 140]
204
"E' la stessa parola che abbiamo visto sopra l'occhio nella
Sala Capitolare." dici.
"Che sia una sorta di firma?" ipotizza la dottoressa "Oppure
una parola magica?"
"Non saprei. Dovremo parlare con quel suo collega
all'università."
Qui dentro non c'è altro di interessante.
205
[La loro somma è pari? 5]
[La loro somma è dispari? 128]
206
Demone della Luna: Hasmodai
Numero: 369
Simbolo:
[Prosegui. 300]
208
Mentre salite la ripida scala sentite le assi di legno
scricchiolare sotto al vostro peso, alcuni gradini sono marci
e crepati, se non fai attenzione rischi di farti del male.
210
Ritornato nella tua camera al convento non puoi fare altro
che attendere la telefonata dell'abate.
Nel frattempo puoi ritirarti in preghiera o consultare dei libri
nella biblioteca dei francescani.
[Ti ritiri in preghiera? 66]
[Vai nella biblioteca? 154]
211
Non puoi non collegare questo strano personaggio alle
scritte in arabo che hai trovato al monastero. Potrebbe essere
solo una coincidenza ma forse la soluzione che cerchi è
legata al mondo arabo.
[Prosegui. 134]
212
Trovi diverse immagini e simboli magici e alchemici ma
non quello che stai cercando.
Ricorda che non puoi più ricontrollare questo libro.
[Prosegui. 100]
213
"Mi aspetti qui, io entro." Le dici avvicinando all'apertura
nel muro.
"Faccia attenzione, ho una brutta sensazione."
"Io pure."
Punti la luce della torcia elettrica all'interno della camera ma
riesci solo a vedere che è vuota, facendo attenzione
attraversi l'apertura nel muro ed entri dentro.
Subito vieni investito da un tremendo odore di zolfo, devi
portarti la mano alla bocca e ti gira la testa.
214
Pensa a due numeri e
[prosegui. 181]
215
De Scalzi prende una lente di ingrandimento e la osserva
meglio borbottando qualcosa.
"Riesce a decifrare la parola sopra l'occhio?" domandi.
"Sì, la parola è Kafir, significa 'miscredente'..." il professore
si passa una mano sul volto, ti sembra che sia agitato. "Sa
cosa significa scritta sulla fronte di un uomo con un occhio
solo?"
D'un tratto un brivido ti corre lungo la schiena e ricordi:
"Non c'è un profeta che non abbia avvisato il suo popolo del
bugiardo con un solo occhio. Attenzione lui ha un solo
occhio e il vostro Signore no, ed ha tra gli occhi scritto:
kafir..."
"Giovanni?" domanda la dottoressa supponendo una
citazione dell'evangelista.
"No," rispondi "Bukhari, uno dei più grandi esegeti del
Corano, considerando che l'islam considera il Corano scritto
da Allah e non dagli uomini, si può dire che le opere di
Bukhari siano i loro testi di riferimento più importanti."
"Continuo a non capire."
"Quello che padre Balsamo ha appena citato," interviene il
professore "è una delle descrizioni del Dajjjal. L'islam crede
che nelle epoche sorgano trenta Dajjal e che l'ultimo sia
quello definitivo che porterà la fine del mondo, lo potremmo
paragonare all'Anticristo della religione cristiana."
"Quindi c'è qualcuno che venera o ha venerato questo
spirito?" domanda ancora la dottoressa.
"Credo sia qualcosa di peggio," sospiri "temo che qualcuno
lo abbia evocato."
"Oh cielo." la dottoressa si porta le mani alla bocca
spaventata, mentre l'ipotesi che sia un Dajjal a possedere la
figlia di Maria Scianna si fa largo nella tua mente,
terrorizzandoti.
[Prosegui. 140]
216
Il dolore è lancinante e rilasciando un gemito di dolore molli
la presa...
Anna, sempre controllata dallo spirito Sorath, cade sul
pavimento e ne approfitta per sgattaiolare via con una
rapidità e agilità impressionanti, come un gatto salta tra le
panche della cappella, si arrampica su per una colonna e si
acquatta in un angolo buio della volta, torce il collo in
posizione innaturale, riesci solo a vedere il volto deformarsi
e gli occhi incendiarsi di malvagità.
[Prosegui. 277]
217
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
218
[La loro somma è divisibile per 3? 92]
[La loro somma NON è divisibile per 3? 166]
219
Sfogli attentamente il libro ma non trovi alcuna immagine o
simbolo.
Ricorda che non puoi più rileggere questo libro.
[Prosegui. 100]
220
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
221
La suora ti guarda sorpresa: "La signora Scianna è deceduta
l'anno scorso, non lo sapeva?"
"Uhm no, non ne ero informato."
"Mi dispiace, padre. Era una donna molto malata, sa? Forse
il Signore l'ha chiamata a sé per mettere fine alle sue
sofferenze." poi giunge le mani e recita una breve preghiera.
"Posso vedere il primario?"
[Prosegui al 175]
222
Al tuo ritorno in abbazia, dopo esserti riposato ricevi la
convocazione dell'Abate.
Raggiungi il tuo superiore nel chiostro dove lo trovi seduto e
raccolto in preghiera.
"Oh, padre Alessandro, vieni, siediti qui."
Ti avvicini e ti siedi affianco all'anziano abate salutando con
reverenza.
"Ho ricevuto attestati di stima nei tuoi confronti."
"Grazie, venerabile abate, ma non credo di aver svolto
l'incarico al meglio."
"Ti sei dovuto scontrare con il Demonio, padre Alessandro,
che effetto ti ha fatto?"
"Io... sarebbe semplice dire che ho provato molta paura ma
più che altro di fronte a quell'entità ho avvertito...
desolazione... una totale assenza di qualsiasi emozione
positiva."
"L'inferno viene descritto come il luogo più lontano da Dio e
quindi dal suo immenso amore, quello che hai provato ne è
stato un assaggio."
"Ce la farà quella bambina?" domandi.
"Eh, temo che ci vorrà molto tempo e molti esorcismi,
purtroppo. Don Umberto mi ha detto che ti senti in colpa per
essere inciampato all'ultimo gradino, ma sei comunque
arrivato in cima, hai fatto lo stesso un buon lavoro. Ora va
pure."
Ti alzi e saluti l'abate.
"Ah, padre Alessandro." ti volti verso il tuo superiore "Al
Demonio non piace chi ficca il naso nei suoi affari, non
escludo che riceverai la sua visita nelle notti a venire, tu
però non avere timore, se la tua fede è solida nulla può farti
del male."
Annuisce e lasci il chiostro.
-Fine-
223
"No! No! Andate via! Via!" l'uomo urla terrorizzato, la
donna di servizio interviene, si scusa per l'accaduto e spinge
la carrozzina di Venegoni verso la sua camera da letto.
224
A quanto pare le preghiere hanno funzionato, ti svegli al
mattino presto dopo aver dormito senza problemi.
[Prosegui. 129]
225
La bambina sembra calmarsi, e sia Mario che gli altri due
uomini lasciano andare un po' la presa, stremati,
d'improvviso però Anna, sempre controllata dallo spirito
Sorath, ha un sussulto e cade sul pavimento. Ne approfitta
per sgattaiolare via con una rapidità e agilità impressionanti,
come un gatto salta tra le panche della cappella, si arrampica
su per una colonna e si acquatta in un angolo buio della
volta, torce il collo in posizione innaturale, riesci solo a
vedere il volto deformarsi e gli occhi incendiarsi di
malvagità.
[Prosegui. 277]
226
Come si chiama questo tipo di quadrato magico?
[Sator 183]
[Qaballah 64]
[Wafaqun 281]
[Surah 72 ]
227
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
228
Lasciate l'auto in località Monticello e qui prende un
sentiero che discende con strani giri fra le balze scoscese per
circa due chilometri, concludendosi davanti al monolito
denominato la Rocca del Cappello, un monolito alto più di
dieci metri sulla cui sommità è poggiato un masso enorme
dalla forma di cappello dal quale prende il nome
In fondo al primo tratto di gradini, sulla parete rocciosa di
destra, vi è inciso un cerchio, dal diametro di un metro,
orientato verso il sorgere del sole. Poco più giù su un
gradino è stilizzato un simbolo che sembra un fiore a quattro
petali o una palmetta.
Più in basso vi è un altro monolito sul cui apice, sul lato sud
ovest vi è inciso un altro cerchio.
La dottoressa Masla ti spiega che si ipotizza che questo sia
stato un luogo in cui si svolgevano antichi culti legati
all’astronomia e a due culti pagani, il primo preistorico e
prettamente indigeno, il secondo di origine egizio/orientale
basato su rituali legati agli astri.
[Le chiedi di parlarti del culto indigeno? 16]
[Le chiedi di parlarti del culto astronomico? 147]
[Osservi meglio il sentiero che conduce al monolite? 230]
[Osservi i simboli incisi sulla pietra? 78]
[Lasci questo luogo e scegli un'altra destinazione? 4]
229
Uscite dal monastero e ritornare sulla strada principale del
paese.
[Se non l'hai già fatto cerchi la casa di Maria Scianna? 173]
[Lasci San Vito? 4]
230
Il "Sentiero Rituale" che dalla curva del Monticello porta
alla Rocca del Cappello fa venire alla mente le strade
pavimentate con pietre piatte dell'isola di Pasqua, sulle
quali, secondo la leggenda, i Moai (le statue giganti), per
l'effetto dei mana, combinati da sette maghi che assieme
sedevano sulle panchine di Rano Raraku, camminarono in
senso orario attorno all'isola.
Lungo il sentiero vi sono cinque coppie di vasche, i
cosiddetti "Palmenti", vasche scavate lungo il sentiero
rituale che porta alla Rocca del Cappello.
Secondo la dottoressa Masla dovevano servire a raccogliere
l'acqua piovana usata per le abluzioni durante il rito
processionale che si concludeva con la cerimonia religiosa.
Queste vasche, nonostante la loro rozzezza, servivano a
favorire la decantazione dell'acqua lustrale come le vasche
presso i santuari egizi. Infatti faceva parte dei riti in onore
delle divinità astrali bagnarsi con l'acqua di stelle, un'acqua
ferma che fosse stata tutta la notte sotto le stelle durante il
novilunio dei Pesci, l'unico in cui la luna è totalmente
nascosta dal sole. Era un bagno purificatore di buon auspicio
per l'inizio di un nuovo anno.
[Le chiedi di parlarti del culto indigeno? 16]
[Le chiedi di parlarti del culto astronomico? 147]
[Osservi i simboli incisi sulla pietra? 78]
[Lasci questo luogo e scegli un'altra destinazione? 4]
231
"Ancora arabo," dici scattando una foto "speriamo che il suo
collega ci chiarisca le idee."
"Deve esserci per forza un collegamento, non può essere un
caso." risponde la dottoressa.
232
Siete seduti nel tavolo del soggiorno, sorseggiando un caffè.
"Abbiamo vinto una battaglia," dice Padre Zeno "ma per
vincere la guerra c'è ancora molta strada."
"Cosa possiamo fare?" domanda la signora Bertoccetti,
stringendo la mano del marito.
"Anna è posseduta da un demonio molto forte," continua il
sacerdote "conoscere il suo nome ci ha aiutato
notevolmente, ma io sono troppo anziano e debole per
tenergli testa a lungo, e Padre Alessandro non è abbastanza
preparato per assistermi." padre Zeno resta in silenzio per
alcuni secondi. "Conoscete la basilica di San Vicinio a
Sersina, in provincia di Forlì?" domanda infine.
"La chiesa degli indemoniati." rispondi, conosci bene la
storia di questo santo luogo.
"Esatto. Avvengono quotidianamente delle particolari
benedizioni, degli esorcismi comunitari, alla presenza delle
reliquie di San Vicinio. C'è una presenza molto forte dello
spirito di Dio contro la vessazione dei demòni. Propongo di
portare Anna a San Vicinio, di modo che venga sottoposta
ad un esorcismo che possa contrastare la forza di Sorath, il
demone che la possiede."
"Certo, tutto quello che serve per la nostra bambina."
risponde la madre "Anche subito."
A questo punto Padre Zeno si rivolge a te: "Io non sono in
grado di fare un viaggio così lungo e stancante, ma non
posso lasciare sole queste persone proprio ora. So che è una
richiesta molto impegnativa ma sono certo che lei possa
farcela."
Annuisci: "D'accordo. Li accompagnerò io."
[Prosegui. 69]
233
Raggiungi la stazione di Potenza che è sera e sta
piovigginando, con tua sorpresa trovi ad attenderti un
giovane francescano con saio ed ombrello.
"Padre Alessandro?" si avvicina timidamente "Sono Frate
Claudio, sono venuto per accompagnarla al nostro
convento."
Ringrazi cordialmente il frate e lo segui fuori dalla stazione
dove ha parcheggiato una vecchia Fiat Uno.
"Mandano sempre me a prendere le persone perché sono uno
dei pochi con la patente," ti dice mentre salite in macchina
"comunque il convento non è molto distante, appena fuori
città."
"Quanti anni hai?" domandi incuriosito.
"Ventitré, padre, sono nell'ordine solo da un paio di anni."
"E come ti trovi?"
"Beh, all'inizio non è stato per niente facile ma la mia fede e
la mia vocazione mi hanno tenuto ben saldo."
"Bene, mi fa piacere."
[Prosegui. 65]
234
"Sembra una parola araba." dici mostrando la scritta alla
dottoressa.
"Perché qualcuno avrebbe dovuto farlo?"
"Dovremmo tradurre la scritta per saperlo. Lei conosce
l'arabo?"
"No, ma conosco il prof. De Scalzi, che in università che
insegna storia della religione islamica. Potremmo andare da
lui."
"Ottimo."
Nella sala non c'è altro di interessante.
[Prosegui. 250]
235
[La loro somma è divisibile per 3? 149]
[La loro somma NON è divisibile per 3? 292]
236
Fai una ricerca su vari testi ma non trovi nulla di
interessante.
Puoi fare altre ricerche ma sul patto con il demonio, anche
se ti verrà riproposto.
237
Demone di Marte: Barzabel
Numero: 325
Simbolo:
239
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
240
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
241
"San Vito si trova a pochi chilometri da qui, dopo il ponte
della Vecchia sul Basento, ma ormai è un paese fantasma. Il
paese era sorto nel X secolo attorno al Monastero omonimo,
costruito per dare rifugio alle persone che fuggivano sui
monti a causa delle incursioni saracene. Per dare sepoltura
cristiana ai loro morti iniziarono a costruire delle catacombe
proprio sotto al monastero, di modo che gli arabi non le
trovassero."
"C'erano quindi arabi nel territorio?"
"Sì, vi sono parecchie tracce qui in Lucania, Tursi, che si
trova vicino a Matera era stata il capolouogo
amministrativo, e c'è il quartiere della Rabatana a
testimoniarlo ancora. Qui attorno invece le tracce si di quel
tempo di sono ormai perdute. Le interessano... gli arabi,
padre?"
"Da quanto ho visto all'ospedale psichiatrico Maria Scianna
era invasa da un'entità che si faceva chiamare Iblis e da altre
minori che venivano chiamate Shaytan. Si tratta di entità
demoniache legate alla religione islamica, e di conseguenza
a persiani, egiziani e arabi in generale."
"Quando successivamente il territorio cadde sotto l'egidia di
Bisanzio il Monastero mantenne la sua opera di carità, e
iniziarono a essere costruiti i primi insediamenti attorno
all'area, ma San Vito rimase solo un piccolo paesino di
contadini, il territorio non era adatto ad una espansione,
Albano era meglio posizionato geograficamente.
Ad ogni modo nei secoli San Vito rimase in piedi soprattutto
per la presenza del Monastero e quando negli anni '40 anche
l'ultimo frate morì l'intera struttura andò in rovina, e poco a
poco anche il villaggio composto da alcune decine di
famiglie si spense lentamente. Ora non ci abita più nessuno,
ci sono solo vecchie case vuote, le rovine del monastero e
qualche randagio."
242
Controlli ancora la stanza per vedere se trovi altro, ma qui
c'è solo polvere, muffa e sporco.
243
Mostri al professore la foto del quadrato magico che hai
trovato inciso sul pavimento della stanza di Maria Scianna, e
lui aggrotta le sopracciglia: "Uhm, si trovava sotto al letto?"
"Esatto." rispondi "Mi ha ricordato alcuni tipi di quadrati
magici, ma non ne avevo mai visti di questo tipo."
"Si tratta di un Wafaqun," spiega il professore "ed è in
effetti un quadrato magico, solitamente realizzato sul nome
Allah, e quindi è considerato di grande importanza. I
quadrati wafaqun possono contenere lettere o numeri e sono
di grande diffusione tra le popolazioni islamiche. In
particolare il quadrato di 9 caselle è usato per preservare il
corpo e dare salute."
"Quindi è un incantesimo di protezione?"
Il professore scuote la testa: "Purtroppo no, tutt'altro. Vi ho
detto che i wafaqun riportano il nome di Allah questo invece
è l'esatto contrario. Il quadrato centrale porta il nome di Iblis
إبليس..."
"Il diavolo dell'islam." sospiri preoccupato, ricordi bene che
l'entità che possedeva Maria Scianna aveva detto proprio di
essere Iblis.
"Esatto, e attorno al suo nome compare quattro volte il nome
Shayatin شياطين, e due volte Afarit اريت اعفا يe altrettante Ghul
الغ^^^^^ول. Sono nomi magici, nomi di Djinn, possiamo
considerarli i demoni della religione islamica. Quindi questo
quadrato magico è stato realizzato per l'esatto opposto del
suo scopo originale, ovvero per portare morte e follia."
"Esattamente quello che è accaduto a quella donna. Ma chi
può fare un simile incantesimo?"
"Qualcuno che conosce molto bene la sihr shaitani, la magia
nera araba. Forse uno stregone o un iniziato, ma questa è
magia molto potente, evocare l'intervento di Iblis o dei
Djinn è estremamente pericoloso, e solo in pochi sono in
grado di farlo senza impazzire o venire divorati dalle stesse
entità evocate."
[Prosegui. 140]
244
Il disegno dell'occhio del Dajjal ti convince che sia presente,
o lo sia stato in passato, un culto arabo esoterico. Sono
poche le informazioni sulla demonologia islamica
disponibili in Italia, per cui è evidente che qualcuno, forse
quello stesse Geber individuato dai carabinieri, ne sia un
profondo conoscitore e che sia riuscito a creare attorno a sé
un gruppo paragonabile ad una setta diabolica ma devoto
alle entità malvagie islamiche.
Il fatto che la stessa Maria Scianna fosse vessata da un'entità
che sosteneva di essere Iblis, il Demonio dell'islam, e che
abitava nel luogo in cui tale culto ha lasciato il passaggio ti
induce a pensare che ne facesse parte, forse perché indotta o
plagiata, e che questo abbia causato la sua possessione.
245
Anna Scianna, nata il 5 Aprile 1986 ad Albano di Lucania,
da Maria Scianna, padre ignoto.L'affidamento della bambina
ai servizi sociali è avvenuto nel 1989, contestualmente al
ricovero della madre all'Ospedale psichiatrico di Potenza,
constatati i gravi problemi psichici di cui soffre la donna il
tribunale dei minori ne ha disposto l'adozione.
246
Trovi in libro sui movimenti religiosi un breve paragrafo che
tratta del satanismo e delle sette.
A proposito del capo di queste sette l'autore sostiene che si
tratta generalmente di un uomo che, da un punto di vista
mediano, è considerato dalla setta come il più vicino
all'entità maligna. Il leader di una setta satanica è una
persona estremamente carismatica, in grado di esercitare una
grossa influenza sui seguaci. L'efficacia di questa leadership
non dipende solo dalle caratteristiche personali ed
esperenziali del capo, ma soprattutto dalla sua capacità di
suggestionare e condizionare il pensiero degli adepti. Il capo
inoltre deve essere in grado di convincere e motivare i suoi
seguaci rispetto alla fede della setta, deve essere autorevole,
incutere loro timore e la certezza di avere sempre il
controllo su tutto e tutti. In tal modo egli è in grado di
mantenere il potere carismatico sul gruppo e utilizzare così
la sua manipolazione mentale, senza rischiare che qualcuno
si allontani.
Da un punto di vista psicologico questi individui presentano
alcuni tratti di psicosi e disturbo della personalità, credono
di essere in contatto con il demonio, di avere avuto
esperienze ultraterrene, mostrano una profonda avversione
verso la società, e sono incapaci di provare senso di colpa.
Ad ogni modo l'autore specifica che fare un'analisi precisa
della pische di questi leader è impossibile, in quanto vi è una
notevole varietà di personalità, come variano le loro
motivazioni e il loro grado di deviazione mentale, senza
contare che non sono molti a disposizione i casi di studio cui
poter accedere.
247
Un conato di vomito ti sale dalle viscere, ti appoggi al muro
tossendo, l'aria è troppo malsana qui e vieni colpito dalle
vertigini, non puoi restarci un secondo di più.
Con l'aiuto della dottoressa Masla riattraversi l'apertura ed
esci da questa camera nascosta.
[Prosegui. 139]
248
"Geber ci incantò con il suo sapere, con i suoi antichi libri,
noi pendevamo dalle sue labbra, ci conquistò e ci
meravigliò. Ci convinse ad aiutarlo a raggiungere il suo
scopo, in cambio ci promise ricchezze, fama, potere e
conoscenza, ci diede prova dei suoi poteri e della sua magia
arcana e noi lo assecondammo. Ci iniziò con un rito
esoterico di origine mediorientale, ci portò in alcuni antichi
luoghi magici come la Seggia del Diavolo, la Rocca del
Cappello, la Rabatana, e altri della Val d'Agri e del Basento,
fino al vecchio monastero di San Vito. Lasciammo in quei
luoghi le tracce del nostro passaggio, l'occhio del Dajjal, e
nella chiesa dell'abbazia Geber prese Maria durante l'ultimo
rito magico..."
"E dopo cosa successe?" domandi.
"Geber sparì, e con lui le nostre fortune. Chi aveva chiesto
ricchezza e potere cadde in rovina, chi aveva chiesto la
conoscenza impazzì, e chi aveva chiesto la giovinezza... si
ammalò..." e guarda il proprio corpo semiparalizzato. "Cosa
abbiamo fatto?" singhiozza "Cosa? Cosa?"
[Prosegui.56 ]
249
Cosa ritrae la foto?
251
La casa di Maria Scianna è una vecchia costruzione di pietra
di due piani, il cortile anteriore e quello posteriore sono irti
di sterpaglie, erbacce e piante infestanti.
La porta d'ingresso è scardinata, dentro c'è un ambiente
unico dove probabilmente c'era il soggiorno con la cucina, e
una rampa di scale di legno porta al piano superiore.
252
Vieni raggiunto dalla dottoressa Masla che è pomeriggio
inoltrato.
"Come è andata la ricerca?" ti domanda.
253
Non è questa la strada corretta da percorrere. Ricomincia da
capo l'avventura e fa più attenzione ai particolari e alle
informazioni che vengono date.
254
Vieni svegliato nel cuore della notte dal tuo materasso che
trema, all'inizio non capisci bene cosa stia succedendo, senti
il tuo corpo vibrare e ancora assonnato pensi che si tratti di
un sogno ma poi la vibrazione del letto si fa sempre più
insistente e hai la terribile sensazione che lì nel buio con te
ci sia una presenza minacciosa e malvagia.
Spaventato e scosso inizi a recitare l'Ave Maria, quando ti
accorgi di essere immobilizzato, non riesci a muovere alcun
muscolo, e avverti quella presenza avvicinarsi sempre più e
giungere sopra di te.
D'un tratto senti molto freddo e un odore pestilenziale, lo
stesso che c'era nella stanza di Anna, ma è soprattutto la
massiccia presenza che incombe sopra di te ad atterrirti,
vorresti urlare ma ti accorgi che nemmeno la voce esce dalla
tua bocca, e mentre hai la sensazione di sentire qualcosa
respirare nel buio reciti le tue preghiere con maggiore
insistenza.
"PREGARE NON TI SALVERÀ, PRETE." E' una voce
roca e malvagia quella che senti nella tua testa, che ti gela il
sangue nelle vene.
"Vattene, demonio!" esclami nella tua mente "Tu non hai
alcun potere su di me! Il Signore veglia sulla mia anima!"
[Prosegui. 287]
255
Alla tua risposta senti il demone ridere e il suo volto
trasformarsi in un ghigno, non riesci più a muoverti, un
vento gelido di penetra nel corpo, la vista si annebbia, senti
la voce di Padre Zeno che ti chiama e cerca di scuoterti, ma
inutilmente.
L'ultima cosa che ricordi prima di svenire è Padre Zeno,
sopra di te, che viene colpito alla testa da un comodino.
256
La "Seggia del Diavolo" si trova a metà strada tra la curva
stradale aggirante il Monticello e il fiume Basento ed è
costituita da una panchina scavata in un grande monolito che
visto frontalmente sembra il busto di un essere demoniaco
completo di capo e copricapo. La panchina è stata ricavata
sulla parete Sud Ovest del monolito all'altezza del cuore, a
circa due metri dal suolo. Si può accedere a quest'ultima
solo per mezzo di una lastra di pietra poggiata sulla parete
rocciosa.
Sul lato Sud-Est del monolito è scolpito un volto umano e
nelle adiacenze, sul fianco di uno spuntone in arenaria ben
levigato, è incisa una croce latina.
La dottoressa Masla ti spiega che con l'affermarsi del
cristianesimo l'area della Rocca del Cappello, che secondo i
sostenitori della nuova fede continuava ad emanare influssi
di paganesimo, come tanti altri luoghi di culto pagano,
venne demonizzata.
Mentre osservi il monolite trovi su di un lato quelli che
sembrano resti essiccati di cera colorata, forse di candele.
Pensa a due numeri.
[Prosegui. 17]
257
Scuoti la testa: "No, forse non sono questi i libri giusti. Ho
bisogno di fare ritorno alla mia abbazia, dove posso
accedere a molti più volumi, di certo lì troverò qualcosa."
Deluso per dovere interrompere il tuo incarico a questo
modo, esci dall'università e la dottoressa ti accompagna da
don Silvano. L'indomani raggiungerai con un pullman la
stazione del treno per fare ritorno a Roma e ricominciare la
tua ricerca.
258
"Si ricorda che i carabinieri hanno parlato di un certo
Geber?"
"Sì, ma cosa centra?"
"Non credo si tratti di una coincidenza. Geber è il nome del
più importante alchimista del mondo arabo, e il suo vero
nome era proprio Djabir-ibn-hajjan. Forse questo tizio ha
assunto il nome di Geber per non farsi identificare. Se non
altro possiamo supporre che ci sia un legame tra Maria
Scianna e questo individuo."
[Prosegui. 32]
259
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
260
Facendo attenzione guardi un po' in giro, fino a quando non
apri lo sportello della stufa, dentro, tra la cenere trovi un
pezzo di carta parzialmente bruciato sul quale sono riportate
delle parole in arabo, purtroppo non appena lo prendi in
mano di polverizza del tutto.
261
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
262
Mentre il celebrante recita il primo capitolo del vangelo di
San Giovanni aiutato da un seminarista, senti il corpo di
Anna indebolirsi.
A Vangelo concluso il sacerdote impone il collare sul capo
della bambina:
"Sia sempre con noi, Signore, la tua misericordia: in te
abbiamo sperato.
Tutti: "Kyrie, eleison."
"Manda il tuo Spirito creatore, e rinnova la faccia della
terra."
Tutti: "Kyrie, eleison."
"Salva, Signore, la tua serva che in te spera."
Tutti: "Kyrie, eleison."
"Signore, sii per lei fortezza inespugnabile di fronte all'
assalto del nemico."
Tutti: "Kyrie, eleison.
"Il nemico non prevalga su di lei, e il figlio dell'iniquità non
le rechi alcun danno.
Tutti: "Kyrie, eleison" .
"Soccorrila, Signore, dalla tua santa dimora, e da Sion vieni
in sua difesa."
Tutti: "Kyrie, eleison."
Terminata l'imposizione delle mani, l'esorcista invita i
presenti a fare la professione di fede.
Dopo ciò, il sacerdote introduce la Preghiera del Signore,
dicendo a mani giunte:"E ora, insieme a questa nostra
sorella, supplichiamo Dio di liberarci dal male, pregando
come ci ha insegnato il Signore nostro Gesù Cristo."
Recitate quindi il padre nostro e quindi il sacerdote
conclude: "Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei
secoli."
Quindi l'esorcista mostra una croce e con essa benedice
Anna: "Ecco la Croce del Signore: fuggite, spiriti del male!"
[Prosegui. 94]
263
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto.
Esci dalla camera pieno di vergogna e affranto, hai fallito
nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a Roma, forse l'abate
troverà qualcuno più in grado di te per portare a termine la
missione, e a cui potrai dare tutte le informazioni che hai
ottenuto.
La tua avventura termina qui.
264
D'un tratto i segni che lo spirito ti ha lasciato sul braccio
iniziano a bruciare e temi di perdere la presa sulla bambina.
Pensa a due numeri.
[Prosegui. 127]
265
Alla porta viene ad aprirvi una donna di servizio, la
dottoressa Masla si presenta come collega del prof. De
Scalzi e chiede se sia possibile parlare con il dott. Venegoni.
La donna vi fa accomodare nella hall e vi chiede di
attendere.
Mentre aspetti ti guardi in giro: è una casa molto particolare,
mobili, arredi, divani, tendaggi, quadri, libri, soprammobili,
la musica araba soffusa, tutto sembra rievocare un antico
sapore orientale, un profumo di legno di sandalo misto ad
alcune spezie aromatiche alimenta ancora di più questa
sensazione di trovarsi dentro un appartamento di Baghdad ai
tempi del califfo Harun al-Rashid.
D'un tratto da una porta entra un uomo su una sedia a rotelle
spinto dalla donna di servizio.
"E così conoscete De Scalzi?" domanda l'uomo dietro un
paio di occhiali tondi "Io sono Mattia Venegoni. Mi
perdonerete se non vi porgo la mano ma alcuni hanno fa un
ictus mi ha semiparalizzato il corpo."
[Prosegui. 63]
266
"Ha avuto un collasso cardiaco, era sottoposta a un continuo
stress fisico e mentale, mi sorprende che abbia resistito così
a lungo. C'è una cosa però che mi ha molto inquietato."
"E cioè?"
"Le sembrerà assurdo ma Maria aveva predetto il giorno e
l'ora della propria morte. Anzi, per essere precisi è stata una
delle sue personalità multiple, quella dominante. E' come se
avessero deciso loro quando portarsi via quella povera
donna."
"Per tutto il tempo che l'ha avuta in cura, qualcuna di quelle
personalità ha mai detto il proprio nome?"
Il dottore prende la cartellina e cerca dei fogli: "Solo quella
dominante che ha detto di chiamarsi Iblis, le altre
personalità erano inferiori a questa, e il primo si rivolgeva a
loro chiamandoli... Shayatin... o una cosa del genere."
"E' sicuro? Ha detto proprio Iblis?" domandi allarmato.
"Sì, ho delle registrazioni in cui pronuncia quel nome.
Perché?"
"Vede, dottore, anche l'Islam, come il cristianesimo, ha i
suoi demoni e il loro capo si chiama Iblis, è il corrispettivo
del Satana cristiano. E Shayatin è il nome che i musulmani
hanno dato ai demoni, sebbene appartengano ad una
categoria più grande di entità soprannaturali noti come
Djiin."
"Quindi è come se dicesse di essere il Diavolo, sa quanti ne
ho visti nella mia carriera asserire di essere Belzebù in
persona?"
"Parecchi, immagino, ma dubito che qualcuno abbia mai
usato il nome di Iblis, e di certo non una contadina delle
colline Lucane."
267
"Conosco in università una persona che può aiutarci, il
prof.De Scalzi, insegna storia della religione islamica.
Potremo rivolgerci a lui."
"Ottimo."
269
Demone di Mercurio: Taphthartarath
Numero: 2080
Simbolo:
271
Mentre sali la scala un gradino di legno si spezza al tuo
passare, il tuo peso ti fa affondare spezzando altri gradini e
facendoti cadere di sotto per alcuni metri. Ti senti tutto
dolorante e quando provi a rialzarti un dolore lancinante ti
colpisce alla caviglia destra, devi essertela slogata.
La dottoressa ti aiuta a rialzarti e, con fatica e molto dolore,
a fare ritorno all'automobile.
Purtroppo hai accusato una brutta distorsione e dovrai stare
fermo diversi giorni, l'indomani Frate Claudio viene a
prenderti per portarti all'ospedale di Potenza dove vieni
medicato e ingessato.
Da qui vieni trasferito alla tua abbazia a Roma, quando ti
sarai ripreso dovrai ricominciare la tua missione da capo.
272
273
Con una pietra appuntita gratti un po' della cera e trovi sotto
un occhio inciso nella pietra all'interno di un cerchio
composto da parole arabe.
276
La sinossi del libro: L'opera di Agrippa presenta un interessa
costante per essere uno dei principali documenti delle
scienze esoteriche e magiche del periodo intorno al
Rinascimento. Oltre ad una parte che può interessare anche
la storia della scienza e che dà ragguagli su varie credenze o
superstizioni dell'epoca, le altre parti ci trasmettono non
poche conoscenze valide riguardanti anche la filosofia e la
morfologia occulte dell'essere umano, poi tutto lo
strumentario dei simboli, dei caratteri, dei segni e dei
pentacoli da usare nella magia cerimoniale operativa.
277
Mentre avete tutti lo sguardo rivolto verso l'alto, dove Anna
si nasconde, ne approfitti per comunicare ai sacerdoti
l'identità dello spirito malvagio che alberga nella bimba, essi
allora sollevano il collare di San Vicinio e due croci verso d
lei, quindi il celebrante recita una preghiera imperativa di
liberazione:
278
Mostri al professore la foto che hai scattato nella chiesa.
[Hai già mostrato al professore la foto scattata nella Sala
Capitolare? 203
[Non l'hai ancora mostrata oppure non la possiedi? 148]
279
Padre Zeno annuisce: "Venga con me."
Segui padre Zeno su per le scale che portano al primo piano,
il cuore di batte forte e inizi a pregare intensamente.
Quando entri nella stanza della bambina hai un tuffo al
cuore, è legata mani e caviglie al letto, una cannula super il
naso, il volto deformato tanto da sembrare quello di un
maiale, inoltre c'era una puzza terribile, sembrava di letame,
la finestra era spalancata e c'erano vari deodoranti nella
stanza ma non riuscivano a far sparire l'odore pestilenziale.
Padre Zeno inizia una preghiera d'esorcismo a cui tu
rispondi, quando l'anziano esorcista ordina al demone di
lasciare il corpo della bambina pronunciando quel nome
blasfemo, la bambina inizia a ridere poi con una voce molto
grave vi insulta e bestemmia, il nome che hai trovato non è
quello giusto. Esci dalla camera pieno di vergogna e
affranto, hai fallito nel tuo incarico, ora dovrai fare ritorno a
Roma, forse l'abate troverà qualcuno più in grado di te per
portare a termine la missione, e a cui potrai dare tutte le
informazioni che hai ottenuto.
La tua avventura termina qui.
280
Evidentemente ti devi essere sbagliato.
Non potrai più interrogare il professore su questa foto.
[Prosegui. 140]
281
Il quadrato magico posto sotto il letto di Maria Scianna è per
te la prova che chi l'ha inciso l'ha fatto per gettarle una sorta
di fattura, una maledizione. Per molti queste sono solo
fandonie, superstizione, ma da quanto hai potuto vedere e
sentire nel corso degli anni le maledizioni non sono da
denigrare a cuor leggero, perché se lanciate da un mago
potente possono davvero causare ossessioni e possessione.
Nei casi di possessione che hai studiato la maggior parte
delle vittime era stata oggetto di una maledizione per un
amore non corrisposto, per una vendetta, per invidia o per
semplice odio (come un genitore che rifiuta il figlio).
282
Cosa ti interessa leggere?
[I tuoi appunti su Padre Amorth? vai al 58]
[Quali sono i disturbi che il demonio può causare agli
uomini? vai al 144]
[Come si può cadere nei disturbi del demonio? 75]
[Come distinguere un indemoniato da un malato psichico?
202]
[Quali sono gli aspetti di comportamento che più spesso si
riscontrano nelle possessioni? 123]
[Quali sono le forme di maleficio presunte cause di
possessioni diaboliche? 21]
283
Somma i due numeri e aggiungi 2.
[Il numero è divisibile per 3? 151]
[Il numero NON è divisibile per 3? 225]
284
Trovi un articolo sulla psicologia dell'adepto nelle sette
sataniche, qui leggi che un aspetto importante riguarda la
vulnerabilità psichica dell'adepto. Questi, infatti, quando
vengono adescati, attraversano fasi particolari della propria
vita; condizioni di profondo disagio possono portare una
persona a lasciarsi convincere dalle promesse di potere e
ricchezza del culto satanico.
La vittima del satanismo è spesso una persona fragile e
piuttosto influenzabile, può essere un giovane incuriosito o
in ribellione verso famiglia e società, oppure una persona
sola o emarginata che vive un periodo di particolare
vulnerabilità.
285
Trovi delle tavole interessanti al capitolo XXII che riguarda
virtù, formule, nomi divini delle intelligenze e dei demoni
dei pianeti.
Quali simboli analizzi?
[Saturno? 186]
[Giove? 50]
[Marte? 237]
[Sole? 118]
[Venere?172 ]
[Mercurio? 269]
[Luna? 206]
[45 108]
[136 109]
[325 110]
[666 111]
[175 112]
[260 113]
[369 114]
[000 116]
287
"Il tempo di Dio è finito, il cuore degli uomini è ormai
corrotto e votato alla mia causa. Quanto è accaduto solo
pochi anni fa alla Chiesa di Boston è solo l'inizio: la Chiesa
sarà investita per anni da continui scandali dei preti pedofili,
emergeranno tutte le nefandezze che sono state nascoste e la
Chiesa non sarà mai stata così infangata. La nostra opera di
tentare con la carne e il potere i ministri di Dio non è stata
poi così difficile. La forza di Roma si rispecchierà in quella
del suo vecchio e debole vescovo, l’unico ancora a
resistermi. Verrà poi una nuova guerra da oriente, il sangue
di migliaia di innocenti verrà versato all’inizio del nuovo
millennio per la causa di un nuovo ordine mondiale al nostro
servizio. Tu, prete, non puoi nemmeno immaginare in quanti
di quelli che avete eletto abbiano venduto l’anima per il
potere sulla terra e l’eterna dannazione dopo la morte. Il
nuovo papa avrà un breve mandato e poi abdicherà in favore
del papa nero dei gesuiti, e la Chiesa avrà due papi sotto lo
stesso cielo. Io tutte queste cose di profetizzo, prete."
"Vattene! Mentitore! In nome di nostro Signore Gesù Cristo
io ti comando di fuggire!"
288
Il professore osserva la foto: "Mi sembra che questa sia
materia su, padre."
"Sì, lo so. Si tratta di un esorcismo, ma in questa storia
continuo a trovare tracce che conducono alla cultura araba e
alla religione islamica. Ho pensato che forse anche una
prigione nascosta nel monastero di San Vito possa esservi
legata in qualche modo. L'abbazia venne eretta durante le
incursioni dei saraceni in questa regione."
"Spiacente, ma non saprei come aiutarla."
"Un momento!" esclama la Masla "Mi sembra di ricordare
qualcosa." la dottoressa si alza in piedi e inizia a cercare tra i
libri del professore, poi prende un volume riguardante le
tracce della presenza araba in Europa e lo apre, sfogliandolo
fino a trovare una determinata pagina. "Ecco! Ascoltate: Tra
il VI e il IX secolo la Lucania fece parte del ducato di
Benevento. Contemporaneamente le incursioni saracene
costringevano le popolazioni lucane ad arroccarsi sulle
montagne e sulle colline. Consistenti e di lunga durata,
furono i loro stanziamenti in diverse località del Bradano e
del Basento, nel basso potentino e nella Val d’Agri." la
dottoressa smette di leggere per alcuni secondi mentre con il
dito scorre alcune righe del libro per poi riprendere.
[Prosegui. 155]
289
Discendete ai gradini di pietra facendo attenzione a non
mettere il piede in fallo o a inciampare da qualche parte. Le
vostre torce elettriche illuminano la rampa di scale coperta
da macerie e piante infestanti fino a quando, passato un arco
di pietra, giungete al piano sotterraneo, dove l'aria sa di
muffa, umidità e polvere di secoli.
Da alcune feritoie e da parti di soffitto che sono crollate
entra la poca luce di questo pomeriggio autunnale che vi
permette di muovervi in una zona di penombra.
Con la torcia elettrica la dottoressa Masla illumina le prime
tracce di catacombe alle pareti: "Quando venne eretto il
monastero," racconta "non c'era lo spazio per un cimitero e
così scavarono sotto realizzando queste catacombe per i
monaci e i rifugiati che morivano tra queste mura."
Le catacombe sono costituite da una rete di corridoi di varia
larghezza e dal tracciato irregolare. Le pareti e i pavimenti
sono occupati da loculi chiusi da lastre di marmo o da tegole
di terracotta; vedi, inoltre, delle nicchie che contengono più
sepolcri, forse famigliari.
Le lastre di marmo e le epigrafi in latino sono ormai
illeggibili, e in alcuni casi le catacombe sono state anche
aperte, forse addirittura profanate.
[Prosegui. 51]
290
Arrivate a Sersina che è ormai sera, la basilica ora è chiusa,
inoltre siete tutti molto stanchi per il viaggio.
La signora Bertoccetti chiede di trovare un posto dove
fermarvi per la notte, visto il pellegrinaggio non avete
difficoltà a trovare una piccola pensione con un paio di
stanze libere.
Dopo una rapida cena presso la pensione su richiesta dei
Bertoccetti celebri la messa serale nella loro camera, Anna è
ancora tormentata dallo spirito che la vessa, e la messa e le
preghiere la sfiancano fino a farla sprofondare in un sonno
profondo.
Prima di ritirarti nella tua stanza dici ai Bertoccetti di
chiamarti per qualsiasi cosa, anche di notte.
Loro ti ringraziano e tu lasci la camera.
[Prosegui. 83]
291
Padre Zeno lo benedice con l'acqua santa: "Sorath, Demone
del Sole, noi ti comandiamo di fuggire, spirito immondo,
potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le
tue legioni, riunioni e sètte diaboliche, in nome e per il
potere di nostro Signore Gesù Cristo: Te lo comanda il
segno sacro della Croce e il potere di tutti i misteri della
nostra fede cristiana. Te lo comanda la eccelsa Madre di
Dio, la Vergine Maria che dal primo istante della sua
Immacolata Concezione, per la sua umiltà, ha schiacciato la
tua testa orgogliosa. Te lo comanda la fede dei Santi Pietro e
Paolo e degli altri Apostoli. Te lo comanda il sangue dei
Martiri, e la potente intercessione di tutti i Santi e Sante."
Le grida della bambina sono sconvolgenti, sembra di essere
di fronte ad un branco di maiali infuriati.
Padre Zeno ora ha bisogno di te per concludere l'esorcismo.
[Prosegui. 40]
292
Non noti altro di particolare oltre a simboli magici ed
esoterici.
Qui non c'è altro di interessante.
[Prosegui. 250]
293
Padre Zeno è un uomo piuttosto anziano, pochi capelli grigi
e un viso scavato, il suo sguardo però è determinato e fermo,
nonostante la battaglia con il demonio questo anziano
esorcista non ha paura.
"E' un piacere conoscerla, padre Alessandro, il suo
venerabile abate mi ha parlato molto bene di lei."
"Spero di poterle essere d'aiuto, padre Zeno." rispondi.
"Lei sa con cosa abbiamo a che fare?" ti domanda.
"Credo di sì, la madre della bambina è stata scelta per dare
alla luce l'ultimo Dajjal, un demone arabo contrapposto al
Cristo, e la cui venuta, secondo l'islam, porterà al giorno del
giudizio. La stessa Maria Scianna era posseduta da una
legione di Shaytan, i demoni della religione islamica."
"Ora comprendo il motivo della sua potenza," sussurra il
sacerdote "ma se conosce il suo nome non tutto è perduto. I
nomi hanno un grande valore, nella magia conoscere il vero
nome di un individuo o di uno spirito equivale a poterlo
evocare, controllare o asservire. Ora mi risponda, padre,
qual è il nome di questo Anticristo?"
Cosa rispondi?
[Zazel? 239]
[Hismael? 263]
[Barzabel? 141]
[Sorath? 176]
[Kedemel? 39]
[Taphthartarath? 217]
[Hasmodai? 73 ]
[Iblis? 62]
[Masih ad-Dajjal? 97]
[Astaroth. 82]
[Asmodeus.279 ]
[Baal. 240]
[Belial. 184]
294
Incontrate don Silvano nella Chiesa Matrice di Santa Maria
Maggiore, risalente al XIII secolo, di cui è custode da più di
vent'anni, ha i capelli bianchi e il volto scavato, ma i suoi
occhi sono ancora molto vivi e intelligenti.
Spera di poter esserti di aiuto e vi conduce in canonica per
offrirvi un the caldo, frate Claudio declina l'invito dovendo
tornare subito all'abbazia. Ringrazi e abbracci il giovane
frate che ti ha accompagnato fin qui, lui resterà a
disposizione quando dovrai fare ritorno.
Tu e il parroco sedete nel piccolo soggiorno della canonica
riscaldato da una vecchia stufa, e davanti ad una tazza di the
cominciate a conversare.
[Prosegui. 9]
295
Cosa ritrae la foto?
296
Andrea e Marta Bartoccetti, residenti nel comune di Spello
(PG), hanno fatto domanda di adozione per una bambina nel
1989, dopo una lunga trafila di verifiche, controlli, incontri
con psicologi e con un dirigente del tribunale dei minori,
ottengono nel febbraio 1990 l'adozione di Anna Scianna, che
per atto del magistrato del Tribunale dei Minori diventa
Anna Bartoccetti.
Al momento dell'adozione la bambina non aveva ancora
compiuto 4 anni.
[Se leggi le informazioni sulla bambina vai al 245]
[Se leggi le informazioni sulla madre vai al 115]
[Se hai terminato vai al 180]
297
"ORA ME NE VADO, PRETE, MA CI INCONTREREMO
PRESTO."
Riesci finalmente a muoverti, ti siedi subito e accendi la
luce. Sudato, ansimante e ancora spaventato ti alzi e vai in
bagno a rinfrescarti la faccia. Ancora scosso ricordi
l'avvertimento di Padre Zeno, il Demonio non ti avrebbe
lasciato agevolmente interferire con i suoi piani.
Sono da poco passate le tre del mattino, prendi in mano il
breviario con la mani che ancora tremano e reciti le
preghiere fino ad addormentarti nuovamente.
[Prosegui. 129]
298
Anche la storia narrata dalla dottoressa Masla lega i vari
eventi che hai scoperto, la presenza del culto del Dajjal a
San Vito è certamente legato alla prigione in qui era stato
murato vivo quel pover'uomo invasato per colpa dello
stregone saraceno. Finché i monaci hanno mantenuto nei
secoli una forte presenza religiosa e spirituale l'entità
demoniaca è rimasta confinata in quelle catacombe, ma una
volta che l'abbazia è andata in rovina il fuoco sotto le ceneri
ha ripreso a riardere fino a ravvivarsi.
[Prosegui. 207]
299
[La loro somma è pari?70 ]
[La loro somma è dispari? 126]
300
Non trovi casuale che il dottor Venegoni abiti alla Rabatana,
il quartiere arabo di Tursi.
Mentre vi spostate con l'auto la dottoressa Masla ne
approfitta per raccontarti qualcosa su questo pittoresco
quartiere: " Nei secoli IX e X la popolazione islamica si
spinse dalla costa pugliese fino qui in Lucania per compiere
saccheggi e catturare prigionieri da vendere come schiavi
nei centri dell'impero arabo, che in quel periodo conobbe
una fase di massima espansione. I vari stanziamenti non
furono solo finalizzati alle scorrerie o come insediamenti
militari, i retaggi culturali e linguistici infatti lasciano
supporre la presenza di articolate comunità particolarmente
votate all'artigianato e al commercio.
Il quartiere della Rabatana è collegato al resto del paese per
mezzo di una strada ripida ed è principalmente caratterizzato
da un intrico edilizio che era dominato dalla presenza del
vecchio castello, di cui ormai ci sono solo poche tracce."
Tursi si trova a 20 km dalla costa ionica, su una altura
argillosa, a 210 metri s.l.m., posta tra il fiume Agri e il
fiume Sinni. Il suo territorio comprende una zona interna
collinare, caratterizzata dalla presenza di oliveti che si
alternano alle zone a calanchi e ai boschi, e una zona
pianeggiante e fertile versi il mare.
[Prosegui. 47]
TABELLA DEL DESTINO