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Passatele vacanze e le ferie, abbiamo ripreso il lavoro e la scuola: setti-

mana dopo settimana il tempo corre veloce.


Anche per me iniziato il quinto anno dal mio arrivo a Ronago: non mi
sembra vero, ma il calendario parla chiaro.
Gli avvenimenti si sono susseguiti e si susseguono con il loro carico di
soddisfazioni, di attese, ma anche di difficolt e di sofferenza. Per tutti ci
sono sempre programmi, belle intenzioni, ma a volte la realt diversa
da quella che avevamo pensato.
Per questo facciamo e rifacciano propositi, affrontiamo i problemi, cre-
dendo di poter o di dovere fare tutto noi.
Capita per, di incontrare persone che si lasciano prendere dalla indiffe-
renza, perch sono convinte che impossibile risolvere determinate si-
tuazioni, che non vale la pena fare il bene, che non serve poi a molto im-
pegnarsi. Le prove di questa indifferenza le abbiamo tutti sott'occhio:
malumori, insincerit, invidie, suscettibilit, incapacit di reazione.
A questo punto mi vengono in mente le parole del Vangelo che abbiamo
letto in queste settimane, durante le messe domenicali.
Sono parole che parlano di coraggio, di fiducia, di impegno: sono un invi-
to a non valutare le situazioni "secondo gli uomini, ma a pensare secon-
do Dio.
l "pensare secondo Dio" ci porta a riscoprire la vita in termini di amore,
di servizio, di dono, di semplicit, di attenzione al bene che c' in noi e
negli altri, di fedelt, di distacco, di croce e di sacrificio.
La vita, fatta di queste "cose", la vita del cristiano, perch cos l'ha vo-
luta e cos l'ha vissuta Ges, perch cos l'hanno vissuta i Santi, perch
cos l'hanno vissuta tante persone prima di noi, persone che in questi
giorni ricordiamo con affetto, mentre andiamo al cimitero.
la vita della Chiesa: da sempre la storia e la missione della Chiesa
nel mondo.
una storia che nella nostra diocesi di Como continua da 1600 anni, e
che oggi vede noi protagonisti, con le nostre scelte, con i nostri problemi,
con le nostre paure, con le nostre incertezze.
una missione che continua oggi, con la quale la Chiesa, noi cristiani,
testimoniamo dei valori che non possono essere dimenticati, proponia-
mo delle immagini a cui ispirare la propria vita.
una vita, una storia, una missione, che la comunit di Ronago vuole
ancora una volta fare sua.
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la parola del Vescovo
a 1600 anni dalla fondazione
della chiesa di Como
l'anno feliciano
Riconoscente a Dio, con viva gioia e con
trepidazione, iniziano la celebrazione della
memoria e la fondazione della Chiesa Co-
mense, avvenuta sedici secoli or sono per
opera di San Felice, primo Vescovo di
Como.
A tutti un invito a riflettere su questo avveni-
mento, per coglierne la profonda significa-
zione: per le nostre comunit ripercorrere
questi secoli di storia, significa tornare alle
radici della loro esistenza, ripensare l'eroica
freschezza delle origini, confrontarsi con
l'avvenimento di allora, avvertire l'esigenza
di ritrovare una coerente continuit di testi-
monianze e di missione.
la storia
Nel 386 S. Ambrogio consacra Vescovo Fe-
lice e lo manda in questa nostra citt con il
compito di evangelizzarla. Prima del suo ar-
rivo, alcuni soldati cristiani, fuggiti da Milano
durante la persecuzione di Diocleziano sor-
presi nei boschi che circondavano Como,
avevano subito il martirio e il loro sangue
era seme fecondo di futuri sviluppi: erano
Carpoforo, Esanzio, Cassio, Severino, Se-
condo e Licinio; Fedele, sfuggito a quella
imboscata, sorpreso all'inizio della Val Chia-
venna, subiva il martirio: essi sono stati pro-
tomartiri in questa chiesa.
L'attivit di Felice fu feconda e solo un anno
dopo la sua venuta, molti cittadini di Como
si erano fatti cristiani, e Ambrogio si congra-
tulava con lui:
"Grande il campo di Cristo e gli operai
sono pochi, e difficilmente si trova chi pos-
sa aiutare. Ma gi molti cittadini di Como
hanno iniziato a credere al la tua predica-
zione e attraverso il tuo insegnamento, han-
no accolto la parola di Dio".
Queste notizie storiche risultano da una let-
tera di S. Ambrogio a S. Felice.
Aveva cos inizio la nostra chiesa fondata
stilla evangelizzazione e sulla testimonian-
za sino al sangue.
la nostra risposta
primo sentimento un inno di ringrazia-
mento corale al Signore che deve portare in
cielo la riconoscenza di una chiesa che
oggi vive. Da ogni cuore sensibile alle me-
raviglie di Dio, non pu non esplodere la
Parola del Salmo "Loder il nome di Dio
con il canto, lo esalter con azioni di
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grazie.
Ma in questo anno centenario, vorrei chie-
dere al Signore per me un supplemento di
speranza, da offrire a tutta la chiesa che
in Como.
Questa speranza la fondiamo sulla fedelt
di Dio nella storia della nostra Chiesa.
Lui non ci abbandona mai: l'ha detto e noi
abbiamo le prove evidenti che la promessa
stata mantenuta: l'immutabilit dei disegni
di Dio, il suo amore misericordioso, ci con-
vincono che cos sar ancora nei tempi che
verranno , in questo tempo nel quale vivia-
mo.
Potremmo semplicemente dire che la no-
stra generazione di cristiani, raccolto il testi-
mone, far la sua frazione di corsa per con-
segnare a chi verr una torcia accesa e cal-
da. Per questo, al di l di azioni program-
matiche di sviluppo e di testimonianza, vor-
rei fissare due proposte di collaborazione
alla grazia del Signore che sembrano pi
urgenti: la prima rivolta all'interno della co-
munit cristiana per la sua crescita, la se-
conda orientata ad una vigorosa e coerente
testimonianza al mondo di oggi.
Sappiamo che questi impegni significano
un lungo cammino, che vogliamo percorre-
re con tenacia e con coraggio. Non solo la
diocesi nel suo complesso, ma ogni parroc-
chia, anche la pi piccola, ogni comunit,
ogni gruppo, ogni famiglia, ogni singolo in-
dividuo, dal sacerdote, al religioso, al laico,
devono essere disponibili a vivere insieme
quest'anno Feliciano, perch il dono di Dio
non sia sciupato.
Senza tregua, con la generosit e il corag-
gio di San Felice, dei nostri martiri e dei no-
stri santi.
Vi benedico tutti.
Teresio Ferraroni
Vescovo
Padre Giuseppe da 30 anni missionario
Abbiamo fatto appena appena in tempo
a sapere che quest'anno Padre Giusep-
pe ricorda i 30 anni della Sua consacra-
zione sacerdotale, avvenuta a Milano il
17 dicembre 1955, nel duomo di Milano
dalle mani dell'allora Cardinale Montini
che sarebbe poi diventato Papa Paolo
V.
Sappiamo che P. Giuseppe, com' nel
suo stile, non avrebbe voluto nessun ac-
cenno per questa data, per la nostra
comunit, mentre lo saluta al suo rientro
a Kalongo, si unisce alla sua preghiera,
al suo grazie a Dio, e invoca con lui da
Dio una benedizione sul suo lavoro mis-
sionario e su tutte le nostre famiglie.
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ricordiamo i nostri morti
la preghiera del credente
L'uomo di fede, come il vecchio Simeone,
ormai prossimo a morire ma certo di essersi
incontrato con il Signore, prega:
"Ora lascia, Signore, che il tuo servo se ne
vada in pace, secondo la tua parola. Per-
ch i miei occhi hanno visto la salvezza che
hai preparato davanti a tutti i popoli, luce.
che illumina le genti e gloria del tuo po-
polo, sraele".
L'uomo che crede nel perdono dei peccati,
come il re Davide, supplica:
"Crea in me un cuore puro e rinnova in me
uno spirito saldo. Non respingermi dalla tua
presenza e non privarmi del tuo santo spiri-
to. Rendimi la gioia di essere salvato, so-
stieni in me un animo generoso.
L'uomo che non ha perso la speranza come
Giobbe nonostante le sue sofferenze,
esclama:
"o so che il mio Redentore vive, e che, ulti-
mo, si lever sulla terra, e se mi strappa la
pelle dalla carne, ugualmente vedr Dio. o
lo vedr, io stesso, e i miei occhi lo contem-
pleranno non come un avversario".
L'uomo che crede nella bont di Dio, come
il profeta saia, canta sia pure nella tristezza
dell'abbandono:
"Signore, tu sei nostro Padre; noi siamo ar-
gilla e tu colui che ci ha plasmato; noi tutti
siamo opera delle tue mani. Signore, non
adirarti pi a lungo. Non ricordare per sem-
pre l'iniquit".
Anche Cristo, di fronte alla morte, ha avuto
paura. Ha pregato il Padre, cos:
"Padre mio, se possibile, passi da me
questo calice; tuttavia non ci che voglio io,
ma ci che vuoi tu. Padre mio; se questo ca-
lice non pu passare da me senza che io lo
beva, sia fatta la tua volont".
riflessioni
"Dinanzi alla morte, al totale e definitivo di-
stacco dalla vita presente, sento il dovere di
celebrare il dono, la fortuna, il destino di
questa fugace esistenza: Signore ti ringra-
zio che mi hai chiamato alla vita, ed ancor
pi che, facendomi cristiano, mi hai rigene-
rato e destinato alla pienezza della vita".
Papa Paolo V
L'uomo che secondo le leggi della natura
"condannato a morte", l'uomo che vive nella
prospettiva dell'annientamento del suo cor-
po, quest'uomo esiste, in pari tempo, nella
prospettiva della vita futura ed chiamato
alla gloria.
La solennit di tutti i santi mette dinanzi agli
occhi della nostra fede tutti coloro che han-
no gi raggiunto la pienezza della loro chia-
mata, all'unione con Dio.
l giorno che commemora i defunti fa conver-
gere i nostri pensieri verso coloro che, la-
sciato questo mondo, attendono nell'espia-
zione di raggiungere quella pienezza
d'amore che l'unione con Dio richiede.
Papa Giovanni Paolo
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1965 1985 a vent'anni dal concilio vaticano
di Maurizio R.
L'8 dicembre 1965 si chiudeva la 4 ed ultima
sessione del Concilio Vaticano , un evento di
straordinaria rilevanza storica che vide la parteci-
pazione di ben 2500 Padri e che segn un profon-
do rinnovamento pastorale della Chiesa.
l Concilio, che si era aperto l'11 ottobre 1962 sot-
to la guida di Papa Giovanni, si concludeva con
un discorso di Papa Paolo V e la lettura di 7 Mes-
saggi dei Padri conciliari al mondo.
Ma qual' l'eredit che questo avvenimento cos
grandioso ci trasmette, attraverso quali fasi e qua-
li segni si fa presente, al mondo contemporaneo?
L'eredit deI ConciIio
difficile analizzarlo perch tali e tanti sono stati i
mutamenti sociali, politici, economici in campo
mondiale che hanno interessato gli anni postcon-
ciliari.
Eppure mi sembra di poter serenamente afferma-
re che le riflessioni operate dal Concilio e i suoi in-
segnamenti travalichino il contingente e l'imme-
diato, per proiettarsi in una sfera atemporale e pro-
porsi all'uomo di oggi (ma anche all'uomo di do-
mani) come risposta ai suoi bisogni pi riposti e
forse anche pi inespressi: l'esigenza di credere
in qualcosa di autentico, la riscoperta della fede,
un modo diverso di vivere il rapporto con gli altri.
GIi insegnamenti deI ConciIio
neI patrimonio dottrinaIe deIIa Chiesa
Quando il Papa indisse il Concilio, qualcuno si
precipit a dire che c'era il pericolo che questo po-
tesse rappresentare un distacco dall'insegnamen-
to tradizionale della Chiesa, addirittura vi fu chi
pavent il rischio di un "adattamento" alla mentali-
t conformista del tempo.
Giovanni XX prima e Paolo V poi testimoniaro-
no che gli insegnamenti del Concilio si inserivano
nel patrimonio Dottrinale della Chiesa ed avevano
una qualificazione teologica:
il Concilio dunque come evento di grazia per la
Chiesa e servizio al mondo intero.
Quelli che Giovanni XX aveva chiamati "profeti
di sventura'* non avrebbero potuto ostacolarne il
cammino luminoso.
La Chiesa rifIette
suI suo ruoIo neI mondo
contemporaneo
Lo sforzo prioritario del Concilio fu quello di inter-
rogarsi in modo profondo sul ruolo della Chiesa
nel mondo contemporaneo, un mondo lacerato da
contrasti e divisioni, certamente attraversato da
angosce, che rischiava (e rischia) di decomporsi
in mille piccoli egoismi, che tendeva (e tende) a
perpetuare rapporti di dipendenza tra nazioni ric-
che e povere, che corre con sempre maggiore ir-
razionalit verso la corsa agli armamenti: un qua-
dro a fosche tinte dove le parole comprensione e
solidariet trovano raramente spazio.
Concilio voleva analizzare i semi di speranza, i
barlumi di verit che pure erano (e sono) presenti
nell'umanit, ergerli a protagonisti di un mondo
che andava rapidamente trasformandosi.
Qui si inseriscono i discorsi forse pi profonda-
mente innovativi del Concilio: l'affermazione che
la Chiesa non si chiude a quanti, credenti o no, of-
frono la loro disponibilit ed il loro impegna per ri-
durre gli squilibri economico-sociali e favorire mi-
gliori condizioni di vita per l'umanit; la compren-
sione verso le Chiese separate (protestanti, orto-
dossi, ecc.) e la speranza di un cammino di fede
che, pur tenendo conto delle diversit, si possa
compiere insieme; il riconoscimento per ogni po-
polo di poter esprimere, secondo le proprie pecu-
liarit, il messaggio di Cristo, come fattore di vitali-
t e di arricchimento spirituale e culturale della
Chiesa; l'impegno costante della Comunit Eccle-
siale per eliminare ingiustizie e far trionfare la
pace e la comprensione tra i popoli.
Guardare indietro per
costruire iI futuro
Papa ha convocato per met novembre un sino-
do dei Vescovi straordinario per valutare in che
modo lo spirito conciliare informi la Chiesa d'oggi,
per riflettere sull'eredit che il Concilio ci ha la-
sciato e ricercare il modo per vivificarne costante-
mente gli insegnamenti.
Cos afferma Mons. Marty, gi Arcivescovo di Pa-
rigi; " testi del Concilio non sono documenti da to-
gliere da un refrigerante, ma testimonianze della
viva tradizione da attualizzare in funzione delle
nuove esigenze.
6
un nuovo anno catechistico
a servizio della parola
Sabato 21 settembre 1985, presso il Semi-
nario di Como, si tenuto l'ormai consueto
incontro diocesano dei catechisti, durante il
quale il Ve-scovo conferisce il suo mandato.
Anche quest'anno ha partecipato un gruppo
di catechiste della nostra parrocchia.
l tema dell'incontro era: "Catechisti che si
riconciliano.
Don Gatti ci ha spiegato che riconciliarsi
all'inizio di un nuovo anno catechistico signi-
fica "guardarsi allo specchio" per ritrovare la
vera immagine di se stessi, del proprio an-
nuncio e del proprio servizio e divenire cos
"vera speranza della comunit ecclesiale"
locale.
l catechista deve innanzitutto riconciliarsi
con il Maestro che chiama, cio sentirsi
continuamente chiamato da Lui, stabilire
con Lui, nella preghiera e in un'intensa vita
sacramentale, una profonda comunione;
deve poi riconciliarsi con la Chiesa che
manda, cio partecipare attivamente alla
vita della Chiesa locale, la diocesi, la zona
pastorale, la parrocchia, in un comune ca-
mino di crescita nella fede; infine. riconci-
liarsi con lo Spirito, cio riconoscere la prio-
rit dell'azione dello Spirito e lasciarsi pos-
sedere da Lui come uno "strumento vivente
e docile". molto importante anche che il
catechista si riconcili nella verit con la pa-
rola di Dio: offra una "chiara proposta della
fede cristiana" nella sua verit.
Deve quindi annunciare la verit della Paro-
la in "tutto il suo rigore e in tutto il suo vigo-
re"; deve annunciare la totalit della Parola
e il valore morale della Parola. Non una ve-
rit parziale, accomodante, non le parole
del catechista, ma quelle di Dio.
Non le sue interpretazioni, ma studio atten-
to della Bibbia per collegarla alla Liturgia -
vita della Chiesa.
nfine il catechista deve riconciliarsi nella ca-
rit con il proprio gruppo di catechismo, ri-
volgendosi ad ogni persona con amore e
annunciando il messaggio cristiano tenendo
conto della personalit di ognuno, con-
frontandosi con i problemi dell'ambiente in
cui vivono le persone, aiutandoli a crescere
come persone inconfondibili e uniche.
Tutto questo ci ha fatto capire quanto sia
difficile essere bravi catechisti.
l Vescovo ha poi preso la parola per rincuo-
rarci e incoraggiarci poich ci ha fatto ca-
pire che anche per lui non facile fare la
sua parte; ha espresso la sua soddisfazio-
ne nel sentirsi circondato da persone sensi-
bili e generose, pronte a condividere con lui
il servizio della Parola, espressione di una
Chiesa viva, pronta a costruire con la cate-
chesi la venuta del Regno.
Ha poi concluso parlandoci del momento
storico che stiamo vivendo come Chiesa lo-
cale: l'apertura dall'Anno Feliciano della
Diocesi che si prepara a celebrare il XV
centenario della sua fondazione.
Tocca anche a noi catechisti, con l'aiuto di
Dio, tramandare valori e gesti di fede alle
nuove generazioni.
Le mamme catechiste.
7
abbiamo celebrato la festa
della nostra Madonna
tempo sembrava non favorire la nostra
festa della Madonna: erano previsti
piogge e temporali dopo un agosto cal-
do e afoso.
Nonostante tutto stata una bella festa
che ci ha aiutati a sentirci pi vicini a Dio
e alla Sua Parola, a rinsaldare la nostra
fede e il nostro impegno di cristiani nel
segno della devozione alla Madonna.
La presenza di Don Costantino, che ri-
cordava la sua nomina a Monsignore,
servita a capire che la nostra comunit
cristiana deve essere sempre per una
famiglia di persone che pur diverse l'una
dall'altra, hanno tanti motivi ed occasioni
per sentirsi unite e ingegnate giorno
dopo giorno a vivere la propria fede in
ogni situazione.
La Processione, che solo all'ultimo mo-
mento siamo riusciti a fare, ci ha fatto ri-
pensare alla vita di ogni giorno, alle no-
stre famiglie, ai nostri problemi. Ci ha
assicurati che non siamo soli.
Anche l'incanto dei canestri, avventuro-
so a causa di un forte nubifragio, la pe-
sca, riuscitissima, hanno dimostrato an-
cora una volta la generosit di tanti e
permette di guardare con fiducia ai lavo-
ri che sono in cantiere.
elezioni scolastiche nelle elementari
Risultati delle elezioni del rappresentante d'interclasse relativi al plesso di RONAGO, per
l'anno scolastico 1985-1986
Classe 1-A Lambrughi Daniela voti 17 su 17 votanti
" 1-B lania Giuseppina " 18 su 19 "
" 2 Balatti Wanda " 21 su 21 "
" 3 Martinotta Marisa " 11 su 15 "
" 4 Sovran Tullia "' 19 su 19 "
" 5 Marchetti Agnese " 24 su 25 "
Aventi diritto al voto 186
Votanti 116 pari al 62%
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la vita
del G.A.M.
Nel mese di giugno una capanna di foglie, dei significativi cartelloni, uno stri-
scione, attiravano l'attenzione della gente sul piazzale della chiesa; era un
modo insolito per raccogliere le adesioni annuali al GAM...
stato bello vedere diversi giovani impegnarsi nel realizzare con generosit
questa iniziativa. Grazie di cuore a loro e a tutti quelli che hanno voluto far
parte del GAM anche quest'anno. Noi siamo particolarmente contenti perch
al nostro gruppo si iscritta la prima RAGAZZA. A lei diamo il nostro benve-
nuto e speriamo che altri ragazzi e giovani seguano il suo esempio. L'anno
scorso abbiamo pubblicato i nomi delle persone aderenti al GAM. Questo
elenco ha fatto molto piacere a suor Amelia che ci ha scritto dicendo di esse-
re stata molto contenta di conoscere il nome delle persone che l'appoggiano
nel suo apostolato, sia materialmente che spiritualmente: si sente pi unita a
tutti noi, come in una grande famiglia.
Ecco quindi gli iscritti per il 1985 - 86.
Ci scusiamo fin d'ora se qualcuno non trover il suo nome, perch possibi-
le che durante la raccolta delle adesioni in giugno ci sia sfuggito.
venuto in talia per un periodo di "riposo" P. Giuseppe Ambrosoli. Si fer-
mer con noi fino al 20-21 ottobre.
Come sempre molto indaffarato per preparare ci che serve alla sua gente
che viene curata nell'ospedale di Kalongo; nello stesso tempo disponibile
verso tutti....
Siamo stati felici di aver conosciuto Padre Kurian, che stato con noi l'8 set-
tembre. Egli ha contribuito ad allargare i nostri orizzonti alla dimensione uni-
versale della Chiesa.
l mese prossimo detto missionario. La chiesa ci invita a pregare e a riflet-
tere per realizzare, ciascuno secondo le proprie capacit, l'aspetto missiona-
rio della nostra fede.
Nella pagina seguente spiegato il programma, settimana per settimana.
un cammino che ci impegner pi del solito e che ci aiuter ad approfondire
la nostra fede per poter meglio lavorare per il regno di Dio.
Dice il Papa nel suo messaggio: "Anche ai laici spetta l'arduo compito di
evangelizzare con profondit il tessuto sociale e culturale in cui vivono."
N.B. MPORTANTSSMO e da ricordare
l Gruppo Missionario, su suggerimento di Don Antonio, ha fissato l'ora di
preghiera per le missioni alla TERZA DOMNCA di ogni mese.
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notizie
Ed ora un avviso importante ai gamiti e a tutti coloro che hanno buona volont.
Visto il successo dei precedenti anni, anche per il 1985 a dicembre si proporr il BANCO
VENDTA a favore dei nostri missionari.
Fin da ora diamoci da fare per arricchire il nostro Banco con lavori fatti dalle nost re mani;
con idee nuove per presentare l'opera di P. Giuseppe, suor Amelia, Ambrogio; con suggeri-
menti per ci che vorreste trovare da comperare.
Anticipiamo che, come l'anno scorso, ci sar anche la vendita dei fiori.
Per informazioni e suggerimenti rivolgersi ad Antonietta - Espedito - Rosanna.
bilancio annuale 1984-85
ENTRATE USCTE
scrizioni al GAM L. 2.524.000 Padre Giuseppe L. 4.000.000
Banco vendita L. 2.067.000 Suor Amelia L. 4.000.000
L. 4.591.000 Ambrogio L. 2.000.000
Raccolta carta L. 7.143.000 Etiopia L. 1.143.000
Spediz. pacchi L. 150.000
Totale generale L. 11.734.000 Totale L. 11.293.000
Rimangono in cassa L. 441.000.
hanno aderito
Somaini Antonietta
Corti Maria
Ramuscello Alessandro
Grisoni Giuliano
Robbiani Maria
Tropeano Annamaria
Bianchi Gerardo
Fasola Sabina
Vedovato
Ongaro Antonio
Grignola Elisa
Ambrosoli Francesco
De-Bastiani Anna
Lambrughi
Pozzi Chiara
Pozzi Ernesto
Donadini Giuliano
Bernasconi Anita
Zariatti Rita
Livio Rosangela
Robbiani Romano
Fraquelli Don Antonio
Ghielmetti Angelodino
leffa
Merlo Sandro
Gondola Rosalia
Gavioli Giuseppe
Lucchina Paola (Va)
Capiaghi Giancarlo
Capiaghi Albina
Capiaghi Arturo
Papis Sandro
Cere da
Pozzi Alba
Ghielmetti Rino
Maestrelli Paolo
Delogu Achilla
Minotti Lidia
Bottinelli Lina
Capiaghi Giulio
Marchette Angelo
Galli Santino
Fasola Rosanna
Ciceri Lauretta
Gandola Sergio
Conconi Ermanno
Della Valle Giuseppina
Lando Giuseppe
Pettenghi nes
Merlo Maria
Fasola Romeo
Somaini Vincenzina
Somaini Nilde
Somaini Lucia
Grisoni Chiara
Grisoni Sofa
Grisoni Maria
Grisoni Michele
Rezzonico Mario
Somaini Espedito
Alberio Elidio
vagnes Umberto
Guarisco Angela
Bianchi Egidio
Ciceri Rino
Balatti Giuseppe
Mascetti Federico
Pastori Elisabetta
Gorla Maria
Bianchi Pierina
Corti Giulia
Bottinelli Gianni
Merlo Luigina
Ansemi Giulia
Grisoni Ambrogina
Bianchi e Antonaz
Ghielmetti Mario
Ghielmetti Andrea
Bianchi Silvaldo
Gasparini Francesco
Riggi Raimondo
Ongaro Elena
Ongaro Angelo
Capiaghi Velia
Gorla Maria
Benvenuti Rosalba
Spreafico Genoveffa
Turchetti Bernasconi
Rosa
Arzuffi Antonio e Pierina
Robbiani Erminio
Bernasconi Gianfranco
Minotti Michelangelo
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scuola materna
una situazione difficile
Anche quest'anno .possiamo leggere su questo
Giornale i bilanci della Scuola Materna di Rona-
go e al lettore attento non sfuggir di certo la
grossa novit racchiusa tra le solite cifre.
La perdita globale di gestione ha toccato, per
l'anno scolastico 1984/85,
1
importo record di L.
3.804.000. Di fronte a questo fatto s'impone
un'analisi per far capire ai parrocchiani, soprat-
tutto a coloro che nelle svariate occasioni han-
no dato una mano alla scuola stessa, il perch
di risultati cos negativi sotto l'aspetto economi-
co.
nnanzi tutto dobbiamo constatare una diminu-
zione (circa 5 unit) nella frequenza e per que-
sto verificheremo se ci sono veramente meno
bambini o se comincia a crearsi la consuetudi-
ne di non mandare i figli alla scuola materna.
L'insistenza delle malattie, infettive o no, ha poi
tenuto lontano per molti giorni i bambini fre-
quentanti, per cui sono stati consumati circa
1700 pasti in meno rispetto a quanto previsto.
nfine l'aumento dei costi, soprattutto quelli del
personale (per il rinnovo del contratto}, ha dato
l'ultimo colpo alla formazione del buco di
3.804.000 lire.
Come far fronte a questa nuova realt?
n primo luogo il consiglio di amministrazione ha
apportato dei sostanziali aumenti al costo della
retta di frequenza (da L. 35.000 a L. 45.000) e
del buono-pasto (da L. 1.400 a L. 2.000); poi si
stabilito il principio per cui, quando un bambi-
no inizia a frequentare la scuola, la famiglia
paga la retta piena per tutti i restanti mesi
dell'anno scolastico anche se il figlio non pre-
sente per qualche mese.
Tutto questo per evitare che la "perdita" si ripe-
ta anche quest'anno.
genitori nella pi parte, hanno capito e di con-
seguenza hanno accettato questi provvedimen-
ti. doveroso comunque precisare che il disa-
vanzo dell'anno scolastico 1984/85 non stato
per nulla caricato sui costi di gestione del
1985/86.
Per colmare questo disavanzo si utilizzato il
fondo di riserva a disposizione dell'Ente per Lire
1.200.000; per il restante importo ci si affida alla
comunit ronaghese.
La Scuola Materna si sente parte viva della Co-
munit di Ronago, parrocchiale e no; ritengo
pertanto giusto che ci si possa aspettare da
essa un aiuto concreto in questo momento di
difficolt.
n che modo? Una risposta l'ha data Don Anto-
nio, parlando ai genitori dei bambini riuniti in As-
semblea all'inizio di questo mese; ed il solito
modo, che si concretizza con il partecipare atti-
vamente alle iniziative dei "Doni dell'Albero" e
del "Banco del Dolce", con il ricordarsi della
Scuola Materna nelle varie tappe importanti del-
la vita di ciascuno (battesimo, matrimonio, cre-
sima, funerale, etc,). Un'altra risposta potrebbe
essere una novit! un'idea che da molto ho in
testa, ma che non ho mai avuto l'occasione per
buttarla fuori. Ci dovrebbe essere all'interno del
Consiglio Pastorale Parrocchiale una maggiore
preoccupazione verso la Scuola Materna di Ro-
nago e conseguentemente una cura pi assi-
dua.
modi per realizzare questo possono essere di-
versi e magari da inventare, ma necessario
ed urgente che se ne parli quando il Consiglio
Pastorale si riunir.
11
B

L
A
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C

O


C
O
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U
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V
O

1
9
8
4
/
8
5
COST RCAV GESTONE
GENERALE
Riscaldamento 6.083.041.= Rette famiglie (pres.media 36,5) 12.785.000.=
Luce e telefono 1.028.800.= Contributo Min.PubbL.. 1..296.000.=
Stipendi 22.677.371.= Contributo Comune Ronago 15.500.000.=
Contributi 11.442.072.= Contributi Aziende 5.500.000.=
Convenzione suore 2.500.000.= Doni albero 2.305.000.=
Didattici 434.330.= Banco dolce 1.780.000.=
Spese varie 1.168.766.= Contributo Parrocchia, Foc&Fiam,
Alpini
2.700.000.=
Offerte e varie 2.054.640.=
TOTALE COST 45.334.380.= TOTALE RCAV 43.920.640.=
PERDTA D GESTONE 1.413.740.=
B

L
A
N
C

O

D


P
R
E
V

O
N
E

1
9
8
5
/
8
6
COST RCAV GESTONE
REFEZONE
Acquisto alimenti 7.440.752.=
Buoni pasto (pres. media mensile
27,2) 8.400.000.=
Personale 4.000.000.= Contributo Provincia 1.411.200.=
Gas/ luce e varie 902.000.= Entrato varie 140.160.=
TOTALE COST 12.342.752.= TOTALE RCAV 9.951.360.=
PERDTA D GESTONE 2.391.392.=
COST RCAV GESTONE
GENERALE
Riscaldamento 6.700.000.= Rette famiglie (43000x10x40) 18.000.000.=
Telefono 550.000.= Contributo Min.Pubbl.. 1.150.000.=
Luce 700.000.= Contributo Comune Ronago 17.000.
000.=
Stipendi 25.400.000.= Banco dolce, Doni albero 4.500.000.=
Contributi 12.700.000.= Contributi Aziende 5.500.000.=
Convenzione suore 2.500.000.=
Contributi Parrocchia Foc&Fiam
etc. 3.700.000.=
Didattici 500.000.= Offerte varie 2.000.000.=
Ricostruzione F..R.R. 600.000.=
Ammortamento 500.000.=
Manutenzioni 0 varie 1.500.000.=
TOTALE COST 51.850.000.= TOTALE RCAV 51.850.000.=
COST RCAV GESTONE
REFEZONE
Acquisto alimenti 6.100.000.= Buoni pasto (2000x22x9x31) 12.276.000.=
Personale 4.400.000.= Contributo Provi noia e varie 1.500.000.=
Varie, gas 776.000.=
Manutenzione e ammortamento 500.000.=
TOTALE COST 13.776.000.= TOTALE RCAV 13.776.000.=
12
grest '85: abbiamo riprovato
S, .anche quest'anno abbiamo ritentato l'espe-
rienza del Grest.
Che cos' il GREST, Credo proprio che ormai
la notizia si sia diffusa in paese, visto il massic-
cio afflusso da parte dei ragazzi che hanno con-
diviso e reso possibile tale esperienza e quindi
non occorrono ulteriori spiegazioni.
Eravamo, infatti, in molti e per parecchi giorni
abbiamo trascorso i nostri pomeriggi all'oratorio
per stare insieme e rinsaldare sempre pi l'ami-
cizia fra noi e con Ges. Cos, ogni giorno, pun-
tuali alle 14, circa 90 ragazzi si radunavano e
articolavano le ore seguenti in alcuni momenti
fondamentali quali:
- l canto dell'inno che ci ha accompagnato per
tutto il Grest e il racconto di una puntata della
"telenovela" diocesana: ovvero sia la lettura e il
commento di un episodio della storia della Dio-
cesi di Como nel ricordo dei 1600 anni della
sua nascita.
nfatti il tema conduttore del Grest era proprio la
riscoperta della storia della Diocesi, attraverso
10 episodi adattati ai ragazzi che ci hanno aiu-
tato a capire chi ha seguito prima di noi la via di
Ges e ci ha dato quindi la possibilit di essere
cristiani.
Nostro fedele inviato nel tempo era Jos, gior-
nalista di chiara fama e intraprendenza, che
con il suo "becco" ha intervistato per noi fiori,
piante , montagne, laghi, rocce, insomma chi
conosceva la storia svoltasi fra le nostre valli.
Ovviamente ce l'ha poi trasmessa fedelmente
con il suo TAM TAM, che, come un eco, si
propagato fino a noi.
Tutto questo, per, non poteva non essere rie-
laborato e cos i ragazzi, divisi in 8 gruppi, per
et, hanno ripensato e commentato questi epi-
sodi.
Poi, dopo il lavoro di gruppo, ci radunavamo per
giocare e come conclusione ci ritrovavamo tutti
in chiesa per un momento di preghiera, in cui
chiedevamo a Ges di aiutarci ad essere sem-
pre, un seme che cresce fino a diventare una
grande pianta, proprio come la Diocesi di Como
che, nata sul sangue di 7 martiri, s poi
espansa fino ad oggi. nfine, domenica 15 set-
tembre, abbiamo cercato di esprimere attraver-
so uno spettacolo tutto quello che abbiamo sen-
tito raccontare, manifestando anche la gioia
provata e condivisa in questi giorni, mediante
"scenette" comiche.
Un'occasione, anche questa, per far partecipi
gli adulti della comunit di un'esperienza cos
bella.
Fra tutto questo non potevano mancare le clas-
siche gite, articolate in modo da scoprire i luo-
ghi dove sono avvenuti gli episodi narratici.
E cos ci siamo ritrovati sull'sola Comacina, nel
ricordo di Abbondio e di Fedele e sul Baradello,
e nelle Chiese di Como, per ricordare i primi
martiri della Diocesi.
Al di l della cronaca mi sembra molto impor-
tante riflettere su ci che ha significato il Grest
per chi vi ha partecipato.
Secondo me difficile esprimere le sensazioni
che un'esperienza di questo genere pu far pro-
vare, come difficile descrivere l'atmosfera che
vi regnava colma di gioia, amicizia, voglia di
stare insieme per costruire qualcosa di bello.
noltre, forti dell'esperienza dello scorso anno,
ci siamo ritrovati ancor pi uniti e pronti a supe-
rare ogni ostacolo piccolo e grande.
l Grest stato perci costruito ogni giorno con
la buona volont e disponibilit di ognuno di
noi, impegnati a superare i propri limiti e a met-
tere in comune le nostre idee con gli altri.
o credo che un'esperienza come il Grest non
possa e non debba rimanere isolata, perch
dopo aver constatato che stare insieme bello,
dobbiamo sentirci impegnati a continuare per
andare avanti sulla strada intrapresa.
Tutto questo per non fare del Grest un bel ricor-
do e niente pi.
Quindi l'invito e l'appuntamento mi sembrano
quasi doverosi.
Arrivederci all'oratorio!!!
13
la nostra "ultima vacanza
Pellio '85
Durante le ultime due settimane di luglio, come
ogni anno, 35 ragazzi e ragazze della nostra
Parrocchia hanno trascorso 15 giorni di vacan-
za nella casa di Pellio.
L'esperienza di quest'estate stata un po' diffe-
rente dalle precedenti; infatti queste due setti-
mane dovevano servire, oltre che a stare insie-
me e a divertirsi, anche ad imparare che nella
vita ci si trova sempre davanti a molte strade e
sta a ciascuno di noi scegliere la migliore;
l'importante arrivare alla meta prefissata.
Come guida ogni ragazzo aveva un libretto dal
titolo "la strada", che doveva servire per pre-
gare tutti insieme, per trascriverci le proprie ri-
flessioni o come spunto per quelle di gruppo.
Uno dei punti principali che sono emersi e che,
a mio avviso, bisognerebbe sempre ricordare,
questo: durante il nostro camino facile andare
fuori strada, ma non bisogna perdersi d'animo,
anzi importante guardarsi indietro, riprendere
i nostri passi e, una volta ripresa la strada giu-
sta, far tesoro degli errori commessi per cercare
di non ricaderci.
Per quanto riguarda la vita pratica, le pas-
seggiate e i giochi all'aria aperta erano all'ordi-
ne del giorno.
La giornata era organizzata pi o meno cos: al
mattino, dopo aver fatto colazione e aver prega-
to assieme, ci si divideva in gruppi tre dei quali
dovevano mettere in ordine cucina, refettorio e
salette, e i quarto doveva organizzare la se-
rata. l resto della mattinata (non che ce ne fos-
se molto) era occupato da un momento di ri
flessione individuale. Dopo pranzo si partiva
verso le 14.30 per andare a fare una
passeggiata e si tornava per l'ora di cena.
Dopo cena si animava la serata, poi c'era un
momento di preghiera e.... a letto!
Sono stati anche organizzati tornei di calcetto,
ping-pong e pallavolo. Una cosa non poteva
mancare: l'ormai tradizionale partita di calcio tra
i ragazzi di Pellio e i nostri, da sempre perdenti.
Alla fine si notava un certo rincrescimento da
parte di tutti sia perch era passata la vacanza,
sia perch si sapeva che, scaduto il contratto,
non sarebbe stato pi possibile rinnovarlo per la
"pazzesca" richiesta che era stata fatta a Don
Antonio dal proprietario.
Comunque speriamo che qualche "Santo" ci
venga in aiuto e possiamo recuperare cos un
posto dove ripetere questa esperienza di "va-
canza insieme".
Chi sabato 28 settembre ha visto il camion, sul-
la prima avr pensato ad un trasloco in grande
stile o ad una nuova iniziativa parrocchiale o
dell'oratorio: purtroppo era solo la roba che por-
tavamo a Ronago da Pellio e che abbiamo do-
vuto ammucchiare in due saloni in attesa di un
possibile impiego o di una migliore sistemazio-
ne.
Era l'ultimo atto del capitolo della storia sulla
casa di Pellio!
14
1985... e palio fu!
1986... e Palio !
Gioiosi passionali, animosi, giovanili, baldanzosi, impegnati, fieri ed... incoscienti!
Signori, non parliamo di marziani ma semplicemente di ronaghesi e di ronaghesi.. ultra
quarantenni repentinamente trasformatisi in padri-bambinoni ed in madri-fanciulline...
Nemmeno i pi inossidabili ottimisti, (organizzatori del Palio) avrebbero saputo fantastica-
re tanto; nemmeno i pi incalliti disfattisti od i pi sarcastici scettici potevano paventare
tanto!
Smuovere i ronaghesi?
Assurdo!
stradarli, ogni sera, per una settimana intera, sulla piazza, al campo sportivo, o, gi gi,
fino ai Mulini, tutt'insieme?
Temerario il pensarlo!
Allontanarli da TV e casa sette sere, per compiere o seguire una corsetta dentro sacchi di
iuta, per portare una pallina su cucchiai di plastica, per lanciare palloncini pieni d'acqua o
per altre simili facezie?
mproponibile!
Pretendere, in sostanza, una Ronago spensierata, giovanile, incosciente?
Follia!
Ronago generosa, composta, quasi severa, forse indolente ma per tradizione giammai
smodata!
Vero?
Vero si, per,,,, l'imprevisto accaduto. Quasi trasportati da un irrefrenabile raptus collet-
tivo, ecco Ronago scatenata, gettare all'aria quel suo vestito severo, gi stretto e consun-
to, capovolgere l'annosa opprimente tradizione, non riconoscersi pi in essa, sconfessare
la parte incolore e malinconica del passato... storico, sobbalzare decisamente da secolare
sonno!...
E gomito a gomito, eccoli irriconoscibili, liberi, appagati, ancora increduli e gi ammirati, di
s: ronaghesi "New Look"!
Eccoli uniti e vocianti, guardarsi finalmente intorno e scoprire la sbalorditiva presenza di
altri ronaghesi addirittura sconosciuti fisicamente, visivamente, che fragorosamente mani-
festano un'amicizia fresca ed immediata, una presenza senza remore....
Eccoli partecipare soddisfatti e compiacersi di una simile realt in grado di eliminare final-
mente quel cruccio che tenevano "dentro" per assurdi timori o per reciproci pregiudizi....
Eccoli concorrere insieme per configurare un imprevedibile nuovo volto scanzonato e
quasi irridente al vecchio passato, alla ex-Ronago ."bella addormentata"!....
Tutto scintillio, dunque, tutta gaiezza, esultanza, felicit questo Palio? Certamente, anche
se iniziali scoppiettanti incongruenze, dovute a "regole" un po' generiche, ad errori d'inter-
pretazione, logomachie... irragionevoli, ad eccessiva passione, ad esasperato senso di at-
taccamento al proprio Rione...hanno, appena.. appena frenato la partenza-razzo di questo
bellissimo Patio... sperimentale.
La trionfale parata finale imperniata su di una strepitosa "caccia al tesoro" ha tuttavia tra-
volto ogni residua... transenna.
l futuro?
l futuro pi che mai Palio! Gi sono in elaborazione progetti, modifiche, novit e... in-
comprensioni.
Che si pu dire ancora? Ronago gi New Look!
Quindi: good luck, Palio! A thousand thanks, Palio!
E per un palio ancor pi O.K.: Hurrah, new Ronago, for ever!
15
merlina's rangers
Non possibile tacere un'impresa eufemisticamente definibi-
le avventurosa per non dirla "folle", pensata e machiavellica-
mente realizzata dal Rione Merlina-Lampona.
una chicca da "Guiness", una trama per telefilm, un blitz
da commandos!
Eccola.
Per non venir meno ad una precisa richiesta del gioco; per
non arrendersi alla suprema difficolt di ricercare una donna
con le caratteristiche richieste dalla "caccia al tesoro", intro-
vabile a Ronago, quel pomeriggio festivo; per non essere
una volta ancora secondi agli altri (pure se a risultato favore-
vole nulla sarebbe cambiato nella loro gi compromessa
classifica (ultimi) eccoli, quei magnifici, con l'ultima goccia di
carburante in corpo, gi stremati, ma in sufficiente stato di
incoscienza, fulmineamente catapultarsi a sorpresa dentro un affollatissimo ristoran-
te, in Bizzarone, tra gente che vociante ed allegra bivaccava ad un pranzo di nozze.
A viso scoperto, quindi a facce di bronzo da far impallidire il pi bronzeo del bronzi, in
un baleno, col radar anagrafo-computerizzato, individuano l'ambita preda e con
estrema dolce risolutezza ne bloccano ogni possibilit di reazione e di . scampo!
Folla impietrita, boccone tra i denti! .... Svenimenti, crisi di nervi, grida di aiuto ...
Disattivati i telefoni, eccoli quei "sovrumani di Merlina sospingere con estrema deli-
cata e cortese violenza, la preda dentro un'auto corazzata, gi in attesa con motore
acceso, per ripartire in quarta alla volta di Ronago.
La preda pur in preda a choc... giunta alla meta ancora sottoposta ad ulteriori sup-
plizi: indispensabile infatti travestirsi da cavallerizza e poi assestarla a cavallo di
una... pecora (proditoriamente promossa al rango di nobile quadrupede equino!). E
finalmente, eccola, ergersi maestosa e regale, in pieno assetto di sfida!
Eccola, fieramente fiera d'innanzi alla severa Giuria, al colto ed all'inclita.
Un trionfo! .
Poi, come si conviene ai "grandi, a missione vittoriosamente ultimata, i "rangers di
Merlina-Lampona se ne tornano, appagati, nel loro quotidiano e benedetto anonima-
to
Nessuna crisi di ... coscienza ha sfiorato quegl'invitti, incredibili temerari.
Che tempi! Che Palio!
Spirito di Ronago antica, non t'inquietare!
Spirito del Palio, non ci abbandonare!
Giuseppe G.
16
una storia vera di Maria C.
. ma un figlio sempre un figlio
"La mia non una storia drammatica. E forse
neppure un caso serio, stata una decisione
sofferta, questo s. Mi dicono che dietro a tanti
aborti c' una scelta di
;
egoismo, di opportunit.
vero, io la vedo cos.
Beh, le racconto tutto dall'inizio. Mi sono sposata
con un ragioniere nel 1980. Dopo due mesi, la dit-
ta dove lavoravo come disegnatrice tessile ristrut-
tura. E io sono rimasta a casa.
Non le dico che cosa sono stati quei 16 mesi di di-
soccupazione: amarezza, rabbia, frustrazione,
tante porte chiuse, nessuno spiraglio.
E io avevo fatto il Setificio, ero brava a disegnare
e avevo voglia di lavorare. E poi e poi... lo stipen-
dio di mio marito non bastava.
"Un giorno trovo per caso un mio ex compagno di
scuola. Mi dice che s' messo in proprio, ha tre di-
pendenti, gli servivo giusto io. Figuriamoci, mi
sembrava di toccare il cielo con un dito. Era set-
tembre, il settembre del 1982. Sa come sono le
cose per noi donne... Quel mese mi accorsi di es-
sere incinta.
Le croll tutto addosso...
"Proprio cos. Si pu essere pi sfortunati? l mio
amico mi fa un discorso chiaro. Senti, mi dice, io
mi sono appena avviato. Non mi posso permet-
tere: come faccio ad assumerti? o gli avevo assi-
curato che avrei lavorato durante la gravidanza,
ma lui metteva gi le mani avanti, pensava a
dopo, con un bambino, si sa.
l mio guaio era questo: mia madre non mi avreb-
be potuto dare una mano, perch ha tre uomini in
casa. Mia suocera abita lontano, l'asilo nido?
Neanche a parlarne, il pi vicino troppo lontano.
Lei ha fede?
"Oddio, fede ... Sa com'. Sono credente ma poco
praticante. Sa che cosa c'era in quel momento?
Un senso disperato di solitudine. Mi ero confidata
con mia madre, ma, lei che una donna religiosa,
prima mi aveva detto che avrei potuto stare atten-
ta. E secondo che, in fondo, il bambino in quel
momento, a sei settimane non era che un grumo
di sangue. nsomma, l'avr capito: volevo abortire.
o avevo votato si all'aborto, mi dicevo che forse
io non l'avrei mai fatto, ma bisognava dare la li-
bert agli altri.
E allora che cosa ho fatto?
"E allora mi sembrava una cosa grossa, troppo
grossa. Mio marito mi diceva di decidere io, Lui
non voleva assumersi responsabilit. A lui i bam-
bini piacevano, ma mi vedeva troppo angosciata.
Ma il problema che nessuno ti d conforto, ti
dice che un figlio non una disgrazia e che nella
vita si rimedia a tutto.
Mio marito comunque, una sera in cui piangevo
disperata, mi dice di provare ad andare da un gi-
necologo, e di farmi spiegare bene che cos'era e
che cosa non era l'aborto. Almeno mi sarei con-
vinta, in un senso o nell'altro.
E lei ha seguito il consiglio?
"Guardi, se quel giorno non fossi andata, adesso
il mio Davide non sarebbe qui. Vado dal ginecolo-
go.
Nella sala d'attesa c'era una donna, incinta, otta-
vo mese. Terzo figlio.
Comincia a chiacchierare, una donna semplice.
Cosa dovevo fare, mi dice, questo qua non lo vo-
levo, ma un figlio non si pu buttare via, no?
E insisteva con questo concetto: che i figli sono
preoccupazioni ma anche soddisfazioni, che non
dormono di notte, per almeno la casa viva e la
vita ha un senso, che lei sempre contenta e che
la Provvidenza, ha detto proprio cos, a casa sua
non mai mancata.
Sono andata in crisi, mi sentivo egoista, ma con
un po' di speranza. Avevo meno paura. Me ne
sono andata.
Sono tornata dal ginecologo, una settimana dopo.
Per chiedergli di seguirmi in gravidanza. A giugno
nato Davide. E io ero sempre a casa, ormai ras-
segnata a far la casalinga. Con un po' di rimpianto
per quello che poteva essere e non stato."
Ma adesso si sistemata?
"Appunto: qui che viene il bello. qui che mi
vengono in mente le parole di quella
:
donna sulla
Provvidenza. Quando Davide comp un anno,
una sorella di mia madre rimase vedova. E sola.
Le offrii di venire ad abitare con noi, per darmi
una mano. Ma due giorni dopo mi telefona, il mio
ex compagno di scuola. Dopo le ferie, mi chiede,
saresti disposta a venire a lavorare con me? Sono
rimasto senza quella che avevo preso al tuo po-
sto, due anni fa. nsomma, ho cominciato a lavo-
rare. Che devo dirle? Sono tanto felice. Ma sono
contenta soprattutto per Davide: se non ci fosse
lui... Ma s, il lavoro importante, come impor-
tante il marito o contano anche le vacanze, la sa-
lute, la bellezza... Ma un figlio un figlio e io, per
lui, rinuncerei a tutto.
Guardi, un figlio non si pu barattare con niente,
ecco".
17
Ottobre 1985
Finite le ferie estive e agli sgoccioli la fase di preparazione. pre-campionato, ormai tempo
di calcio giocato anche per le squadre dell'U.S. Ronago: dal 6 ottobre infatti, inizieranno i rispettivi
campionati la squadra di 3^ categoria, la squadra degli Allievi Fgci e quella dei Giovanissimi Fgci.
La squadra di 3 categora, allenata da Bernasconi, si presenta al via con la speranza di mi-
gliorare il brillante campionato dello scorso anno che l'aveva vista lottare, fino alle ultime partite,
per una promozione mancata di un soffio.
Anche la squadra degli Allievi Fgci, allenata da Frigerio, punta a migliorare i risultati ottenuti
lo scorso anno in un campionato sempre tra i pi combattuti.
nfine, la squadra dei Giovanissimi Fgci, allenata da Peron, ha gi confermato il bel gioco
messo in mostra nella passata stagione, vincendo, nel pre-campionato, il quadrangolare organiz-
zato dall'U.S. tala di Lurate Caccivio e candidandosi ad un ruolo di primo piano anche nel rispetti-
vo campionato.
Accanto al calcio, prosegue nella sua attivit anche la Sezione Tennis dell'U.S. Ronago
che, in agosto, ha organizzato l'ormai consueto Corso di Tennis per ragazzi, tenuto, quest'anno,
dal tennista di Ronago Gavioli Stefano. Per favorire l'avvicinamento a questo sport, la Sezione
Tennis ha predisposto delle tariffe notevolmente ridotte per i ragazzi e gli studenti: i ragazzi fino ai
15 anni pagheranno, infatti, solo 1000 lire, mentre gli studenti fino ai 18 armi pagheranno 2000 lire
esibendo un tesserino di riconoscimento rilasciato, su richiesta, dall'U.S. Ronago.
ntanto, per far fronte, con il solito impegno, alle molteplici attivit., l'U.S. Ronago ha prov-
veduto, nei mesi estivi, al rinnovo delle cariche del Consiglio che risulta cos composto:
PRESDENTE: CONCON ANGELO
VCE PRESDENTE: QUADRANT TADDEO
SEGRETARO: GHELMETT MARO
BANCH GERARDO
CASSERE E
M&GAZZNERE: ONGARO ANGELO
MEMBR
DELLA GUNTA: BERETTA GUSEPPE
LURAT GANN
TREZZ PAOLO'
CONSGLER: BANCH SLVALDO
ARZUFF ANTONO
PERON GLBERTO
GHELMETT PERO
CEREA PAOLO
GRSON AGOSTNO
ROBBAN EMLO
NASS CARLO
BALZARETT FRANCO
FASOLA ANTONO
Con ottobre, prender poi il via la campagna per il tesseramento 85/86, con degli incaricati
che passeranno nelle varie case. L'intento quello di attirare l'attenzione, di un numero sempre
maggiore di persone, sulle attivit dell'U.S. Ronago e nel contempo, di raccogliere fondi che pos-
sano risollevare una cassa perennemente in "rosso ".
18

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