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Il Beato Pietro Bonilli

Linnamorato della Sacra Famiglia


La S. Famiglia di continuo dinanzi a noi e non viviamo che per Essa. Per questo siamo di continuo moto, perch il suo Santo Nome sia ovunque conosciuto e glorificato! Il Beato Pietro Bonilli nacque a San Lorenzo di Trevi, nella diocesi di Spoleto (Perugia), il 15 marzo 1841. Fece ben presto rapidi progressi nelle virt sotto la guida del suo direttore spirituale, don Ludovico Pieri (1829-1881), entusiasta educatore di giovani, arricchito da Dio di doni speciali che gli permisero di cogliere la ricchezza interiore del giovane Pietro e di intuire in lui la vocazione sacerdotale. Il Beato Bonilli divenne, infatti, sacerdote a soli 22 anni, il 19 dicembre 1863. Don Ludovico Pieri trasfuse in lui la sua speciale devozione e il suo grande amore per la Sacra Famiglia. Con altri giovani, infatti, Pietro entr a far parte di una associazione, I figli della Sacra Famiglia, fondata dal Pieri nel 1860 allo scopo di formare i ragazzi allimitazione delle virt di Ges a Nazareth. Al giovane don Pietro fu subito assegnata la piccola parrocchia di S. Michele Arcangelo a Cannaiola di Trevi (Perugia), che contava circa 600 abitanti. L trascorse ben 34 anni di intenso apostolato, zelo instancabile e carit senza confini. Fin dallinizio del suo infaticabile ministero, egli chiese la grazia di essere un parroco santo, per santificare tutti i suoi abitanti. La celebrazione della S. Messa era il momento centrale della sua giornata: E il nostro Paradiso, diceva, qui attingiamo le energie necessarie per compiere fino in fondo il nostro dovere e donarci agli altri. Non tralasci mai, infatti, di dedicare molto tempo alla preghiera. Preghiera e sacrificio sono i mezzi con i quali Ges ha salvato il mondo, disse un giorno. Co-me un altro parroco di un piccolo paese di campagna, il Santo Curato dArs, che egli aveva scelto come modello, sapeva, infatti, che le anime si salvano in ginoc-chio. Dotato di buona salute e di una voce vigorosa, si dedic con entusiasmo alla predicazione, al ministero delle confessioni, alla catechesi dei fanciulli. inoltre considerato il precursore dellAzione Cattolica, poich divise i

suoi parrocchiani in associazioni secondo il sesso e let. Fond, infatti, in quattro sezioni, la Pia Unio-ne della Sacra Famiglia: ragazzi, fanciulli, padri e madri. Diceva: Lessenza di questa devozione consiste nel modellare la vostra famiglia sugli esempi della Sacra Famiglia Nazarena Queste sante Persone sono un modello per vivere la nostra fede e compiere i doveri di ogni stato. Lo zelo di questo parroco riusc, cos, a trasformare una povera parrocchia di campagna in un centro pulsante di vita religiosa che destava ammirazione nei sacerdoti e nei vescovi e contagiava santamente le parrocchie vicine. Rivolse grandi cure anche alla chiesa parrocchiale, centro del culto e della vita cristiana. Poich ledificio, per troppi anni trascurato, aveva bisogno di urgenti restauri, radun tutti i capi famiglia e disse loro: Ho bisogno del vostro aiuto. La Chiesa la casa di Dio, appartiene a tutta la comunit. Non possiamo lasciarla nello stato in cui si trova. So che siete poveri, ma sono sicuro che il Signore ci aiuter se offriremo quello che possiamo. Quello che doniamo a Dio per rendere pi degno ed accogliente il luogo di culto, il Signore ce lo ridoner moltiplicato. Ai parroci che lo tacciavano di imprudenza perch aveva dato inizio ai lavori sol-tanto con un deposito di 200 lire, rispondeva: C la Provvidenza che mi assiste, oppure: La cassa della Provvidenza sempre aperta. E non a torto: i parrocchiani risposero, infatti, con grande generosit, tanto che furono raccolte ben 4.000 lire, una cifra favolosa a quel tempo. Don Pietro diede per primo lesempio, non solo offrendo tutto ci che possedeva, ma portando i mattoni, impastando la malta, sa-lendo perfino sulle impalcature per aiutare i muratori. Mentre completava il restauro della chiesa, non trascur mai, tuttavia, il suo dovere pi importante: il decoro delle sacre funzioni, celebrate sempre con grande solennit, anche grazie al canto liturgico, che egli cur in modo speciale. Al fine di aumentare la devozione alla Sacra Famiglia fece, infine, collocare nella sua chiesa parrocchiale un imponente gruppo di statue raffiguranti Ges tra la Madonna e San Giuseppe, tuttora conservate nellabside della chiesa di Cannaiola, ora Santuario del Beato Pietro Bonilli. Ges, raffigurato in giovane et, mostra ai fedeli il suo Sacro Cuore (cos come apparve a Santa Maria Margherita Alacoque), mentre la Madonna e San Giuseppe presentano, sorridenti, il Figlio alladorazione dei fedeli. E stata questa la prima raffigurazione plastica italiana della Sacra Famiglia, realizzata su indicazioni precise dello stesso Bonilli. Per attuare ci che ormai il Beato considerava limpegno primario del suo apostolato, sempre con la guida e laiuto di don Ludovico Pieri egli cominci ad ponderare la nascita di una societ di Missionari consacrati allevangelizzazione del po-

polo, particolarmente nelle campagne, dove regnava una grande ignoranza religiosa. Nacquero, cos, istituiti dal Pieri, i Missionari della Sacra Famiglia (06.01.1873), che predicarono innumerevoli missioni al popolo ed esercizi spirituali ai sacerdoti e ai religiosi delle diocesi umbre. Loro Direttore fu don Paolo Bonaccia, Canonico del Duomo di Spoleto. Per diffondere maggiormente la devozione alla Sacra Famiglia, don Pietro compr una tipografia a Trevi, che benedisse il 20 maggio 1880 col nome di Tipografia Nazarena, in cui stamp nel corso degli anni un gran numero di libri, opuscoli, ma soprattutto di periodici, come LApostolo della Sacra Famiglia e Il Bollettino Nazareno particolarmente dedicati a Ges, Maria e Giuseppe cui si aggiunsero Il Tabernacolo e il Consolatore delle Anime Purganti. Scopo di questi ultimi due era quello di suscitare un amore pi grande verso la SS. Eucaristia e le anime del Purgatorio. La stampa, dir, una delle armi pi potenti in mano ai nemici della Chiesa per diffondere il male; noi la useremo per difendere i pi grandi valori della fede e della morale. Tutti i cattolici devono impegnarsi in questa battaglia per la gloria di Dio e il bene dellumanit. La devozione alla Sacra Famiglia varc ben presto i confini dItalia: a Malta (1881), ad esempio, o in Spagna (1882), dove a Barcellona si decise la costruzione del grandioso santuario a lei dedicato, mentre in Francia un grande ammiratore del Beato Bonilli, P. Francoz, si accord con lui per stampare in francese uno dei suoi periodici (1882). Intanto il grande Pontefice Leone XIII, intuito il bene che ne poteva venire alla Chiesa, con il Breve Neminem Fugit istitu a Roma lAssociazione universale della Sacra Famiglia, cui dovevano far riferimento tutte le altre associazioni (1892). Lo stesso Sommo Pontefice compose inoltre tre bellissimi inni in onore della Famiglia Nazarena, e ne approv infine lufficio e la Messa propria. Era il coronamento di quanto don Pietro aveva ardentemente desiderato, per cui aveva pregato e fatto pregare. Ora, disse, posso morire in pace E sempre stato questo il voto ar-dente del mio cuore, lo scopo del mio apostolato, il fine delle mie preghiere. Ma il Signore gli riservava altre mete da raggiungere. Nel 1886, notando come le fanciulle povere e malate fossero esposte a maggiori pericoli rispetto ai ragazzi, decise di aprire per loro un orfanotrofio infantile con attivit quali il taglio, il cucito, il ricamo e la tessitura. Quindi, il 13 maggio 1888 fond le Suore della S. Famiglia di Spoleto, cui affid il compito di prendersi cura delle orfane, dei malati, delle sordomute e delle cieche.

Alle sue figlie spirituali il Fondatore ripeteva sovente: Voi dovete essere anime riparatrici. Per questo diede impulso alla pratica dellOra Santa. Per questo introdusse nella cappella dellIstituto a Spoleto lOra di adorazione in tutti i venerd dellanno, in riparazione dei peccati commessi e per la conversione dei peccatori. Purtroppo, per, anche la giornata dellinfaticabile innamorato della Sacra Famiglia come fu chiamato da molti volgeva al tramonto. Verso gli ottantanni le sue forze cominciarono a declinare, pur rimanendo lucidissima la mente. Il Signore gli concesse eccezionale longevit visse, infatti, fino a 93 anni per arricchirlo di meriti attraverso le molte sofferenze fisiche che santificarono lultimo periodo della sua lunga vita. Assistito dalle Suore nel suo Istituto di Spoleto, continu ad accogliere con la bont e la disponibilit di sempre quanti accorrevano a lui per un consiglio, un aiuto, una benedizione. Fu quindi colpito da una totale cecit che non gli impediva, per, di trascorrere le sue lunghe giornate in preghiera, con la corona del S. Rosario sempre tra le mani. Anzich lamentarsi, dichiarava: Sia tutto per amore di Dio: la vecchiaia, gli incomodi, la cecit, le umiliazioni, tutto, tutto sia per amor di Dio. Queste parole bisognerebbe musicarle a grande orchestra, con ripetizioni insistenti, infinite, in tutti i toni, per esprimere grandiosamente a Dio il nostro abbandono in Lui. Negli ultimi mesi della malattia, la spina pi acuta che gli feriva il cuore era quella di non poter pi celebrare la S. Messa, tanto che fu udito esclamare: Oh, la Messa, la Messa... Voi non sapete quale grazia sia per me il potere celebrare il Santo Sacrificio!... bene, quindi, che Dio mi chiami a s e presto... Io dal Cielo far tanto bene quanto non ho potuto e saputo fare sulla terra. Il 5 gennaio 1935, vigilia dellEpifania, allinvocazione dei presenti: Ges, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi lanima mia, la sua bella anima vol allin-contro con le tre sante Persone che tanto aveva amato ed onorato durante tutta la vita. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 24 aprile 1988. Preghiera al Beato Pietro Bonilli
per ottenere grazie

O Trinit Santissima, Padre, Figlio e Spirito Santo, che nel Beato Pietro Bonilli hai suscitato per i nostri tempi un apostolo della S. Famiglia e un padre per i poveri e i sofferenti, donaci dimitarlo nella carit verso gli umili e i bisognosi e nellapostolato delle famiglie cristiane, affinch abbiano come loro Modello la Sacra Famiglia di Nazareth; concedici, infine, per sua intercessione, la grazia che ti chiediamo con fiducia. Amen. Tre Gloria. Ges, Maria e Giuseppe, benedite, custodite e santificate le nostre famiglie!

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