Sei sulla pagina 1di 100

Per una societ a misura di uomo

e secondo il piano di Dio

Numero 379

Il Papa in Africa. Lesempio dei martiri per la missione e


per la misericordia

Riflessioni su Rivoluzione e Contro-Rivoluzione e la


situazione attuale

Alleanza Cattolica e le unioni civili

La Divina Misericordia e il Magistero pontificio nellepoca


moderna

Preghiera alla Beata Vergine Maria della Misericordia

Organo ufficiale di Alleanza Cattolica


rivista trimestrale anno XLIV
gennaio-marzo 2016 5,00
Cristianit
organo ufficiale di Alleanza Cattolica
trimestrale dal 1973

ISSN 1120 4877

Registrazione: Pubbl. period. Tribunale di Piacenza n. 246 del 27-6-1973


Spedizione in abbonamento postale: Poste Italiane S.p.A. Spedizione in a.p. d.l. 353/2003
(conv. in l. 27/2/2004 n. 46) art. 1, co. 1 - Roma AUT C/RM/38/2013

Direttore: Giovanni Cantoni


Direttore responsabile: Andrea Morigi
Direttore editoriale: Francesco Pappalardo
Redattori: Ignazio Cantoni, Oscar Sanguinetti e PierLuigi Zoccatelli
Direzione e amministrazione: Cristianit Soc. coop. a r. l., Stradone Farnese 32
I-29121 Piacenza tel. 02.73.05.14 c.c.p. 12837290 CF 00255140337
Redazione: Via del Teatro Valle 51 I-00186 Roma tel. 06-68.76.738 - 02.73.05.14
Corrispondenza: casella postale 185 I-29121 Piacenza
Sito web: www.alleanzacattolica.org
Abbonamento annuale: ordinario: 20,00; sostenitore: 35,00; benemerito: da 60,00
Labbonamento valido per quattro numeri e non per anno solare
Per lestero sono previsti solo abbonamenti elettronici in formato PDF

Stampa: Citt Nuova Editrice, via Pieve Torina 55 - 00156 Roma tel. e fax 06 96522201

Copie arretrate: 5,00 (esclusi i numeri 0, 6 e 7)


Annate arretrate: 20,00 (dal 1975-1976/nn. 9-20 al 2015/nn. 375-378)

Ordinazioni, abbonamenti e informazioni:


a) per posta: Alleanza Cattolica, via privata Lecce 8 I-20136 Milano
b) per e-mail: abbonamenti@cristianita.eu
c) a mezzo versamento sul c.c.p. 12837290
d) tramite bonifico bancario, sul conto intestato a Cristianit soc. coop. a r.l., presso la Cassa di
Risparmio di Parma e Piacenza, Piacenza agenzia A, IBAN: IT69 P 06230 12604 000030058186
e) per telefono alle sedi di Alleanza Cattolica in Milano: 02-73.05.14/349-50.07.708; Modena:
340-54.82.252; Roma: 06-68.76.738; Napoli: 081-47.03.57; Palermo: 091-6788289; e Caltanissetta:
333-5768518

Si pubblicano le sole collaborazioni esplicitamente richieste e concordate.


Si ringrazia dellinvio di materiale dinformazione e di opere per recensione, ma non se ne ga-
rantisce n la segnalazione n la recensione, condizionate sia da considerazioni di carattere
dottrinale sia da ragioni di spazio.

Cristianit soc. coop. a r. l. tratta i dati personali di terzi nel completo rispetto della legge
196/2003 e del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nellesercizio
dellattivit giornalistica.
possibile prendere visione delle modalit di trattamento e dei propri diritti online, allindirizzo
<www.alleanzacattolica.org/privacy.htm>
Il Papa in Africa
Lesempio dei martiri
per la missione e per la misericordia
Massimo Introvigne

1. Non vi pace senza giustizia


Il 25 novembre 2015 Papa Francesco, iniziando il suo pellegrinaggio afri-
cano, arrivato in Kenya, teatro negli ultimi anni di gravi episodi di terrorismo.
Ha subito ricordato che la questione della pace strettamente legata alla questio-
ne della giustizia e ha esortato a una politica buona, preoccupata davvero del
bene comune1, come modo per estirpare alle radici la mala pianta del terrori-
smo.
Incontrando le autorit, il Pontefice ha avuto parole di elogio per il Kenya,
una Nazione giovane e vigorosa, una democrazia che funziona e resiste sulle
solide basi del rispetto vicendevole, del dialogo e della cooperazione [in] una
societ multietnica. Come spesso avviene in Africa, il Kenya anche una Na-
zione di giovani. E la giovent la risorsa pi preziosa di ogni Paese. Pro-
teggere i giovani, investire su di essi e offrire loro una mano il modo migliore
per poter assicurare un futuro degno della saggezza e dei valori spirituali cari
ai loro anziani, valori che sono il cuore e lanima di un popolo.
Il Kenya ha aggiunto Francesco stato benedetto non soltanto con
una immensa bellezza, nelle sue montagne, nei suoi fiumi e laghi, nelle sue fore-
ste, nelle savane e nei luoghi semi-deserti, ma anche con unabbondanza di ri-
sorse naturali. La gente del Kenya [...] apprezza grandemente questi tesori
donati da Dio ed conosciuta per la propria cultura della conservazione, che le
rende onore. Il Papa ne ha approfittato per ricordare che la grave crisi am-
bientale che ci sta dinnanzi esige una sempre maggiore sensibilit nei riguardi
del rapporto tra gli esseri umani e la natura. Noi abbiamo una responsabilit
nel trasmettere la bellezza della natura nella sua integrit alle future genera-
zioni e abbiamo il dovere di amministrare in modo giusto i doni che abbiamo
ricevuto. Questi valori, che sono profondamente radicati nellanima africa-
na, dovrebbero ispirare anche le organizzazioni internazionali.

1
Francesco, Incontro con le autorit del Kenya e con il corpo diplomatico alla State
House a Nairobi, del 25-11-2015, in LOsservatore Romano. Giornale quotidiano poli-
tico religioso, Citt del Vaticano 27-11-2015. Fino a diversa segnalazione tutte le citazio-
ni senza riferimento rimandano a questo testo.
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Il Papa ha richiamato la sua enciclica Laudato si2, il cui tema centrale


[...] il chiaro legame tra la protezione della natura e ledificazione di un ordi-
ne sociale giusto ed equo. Non vi pu essere un rinnovamento del nostro rap-
porto con la natura senza un rinnovamento dellumanit stessa. Al cuore del-
lenciclica sta la lezione secondo cui questione ecologica, questione antropolo-
gica e sforzo per la pace sono strettamente collegati. Lesperienza dimostra che
la violenza, il conflitto e il terrorismo si alimentano con la paura, la sfiducia e
la disperazione, che nascono dalla povert e dalla frustrazione. In ultima anali-
si, la lotta contro questi nemici della pace e della prosperit devessere portata
avanti da uomini e donne che, senza paura, credono nei grandi valori spirituali
e politici che hanno ispirato la nascita della Nazione e ne danno coerente testi-
monianza.
Ancora una volta, il Papa ha esaltato la nobile funzione della politica, ri-
cordando per che il Vangelo ci dice che a quelli a cui stato dato molto, sar
richiesto molto (cfr Lc 12,48). Ai politici Francesco chiede [...] di mostrare
una genuina preoccupazione per i bisogni dei poveri, per le aspirazioni dei gio-
vani e per una giusta distribuzione delle risorse umane e naturali con le quali il
Creatore ha benedetto il vostro Paese.
Il Papa ha concluso ricordando che [...] qui in Kenya c la tradizione che
i giovani alunni piantino alberi per la posterit. Possa questo segno eloquente
di speranza nel futuro e di fiducia nella crescita donata da Dio sostenervi negli
sforzi di coltivare una societ solidale, giusta e pacifica sul suolo di questo
Paese e in tutto il grande Continente africano.

2. Contro i nuovi deserti, per la libert religiosa e unecologia umana


La seconda giornata del Papa in Kenya si aperta con un incontro ecume-
nico e interreligioso presso la nunziatura di Nairobi. Quando vengo a visitare i
cattolici di una Chiesa locale ha spiegato Francesco , sempre importante
per me avere loccasione dincontrare i leader di altre comunit cristiane e di
altre tradizioni religiose3. Non si tratta di sincretismo o di irenismo: A dire il
vero, il nostro rapporto ci sta mettendo dinanzi a delle sfide; ci pone degli in-
terrogativi. Tuttavia, il dialogo ecumenico e interreligioso non un lusso. Non
qualcosa di aggiuntivo o di opzionale, ma essenziale, qualcosa di cui il
nostro mondo, ferito da conflitti e divisioni, ha sempre pi bisogno.
In effetti, le credenze religiose e la maniera di praticarle influenzano
molto ci che siamo e la comprensione del mondo circostante. In genere, le re-

2
Cfr. Idem, Lettera enciclica Laudato si sulla cura della casa comune, del 24-5-2015.
3
Idem, Incontro interreligioso ed ecumenico nel Salone della Nunziatura Apostolica a
Nairobi, del 26-11-2015, in LOsservatore Romano. Giornale quotidiano politico reli-
gioso, Citt del Vaticano 27-11-2015. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni senza
riferimento rimandano a questo testo.
2
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

ligioni sono [...] fonte di illuminazione, saggezza e solidariet e in tal modo


arricchiscono le societ in cui viviamo. Francesco ha voluto sottolineare che
[...] le religioni interpretano un ruolo essenziale nel formare le coscienze, nel-
linstillare nei giovani i profondi valori spirituali delle rispettive tradizioni e nel
preparare buoni cittadini, capaci di infondere nella societ civile onest, inte-
grit e una visione del mondo che valorizzi la persona umana rispetto al potere
e al guadagno materiale.
Se oggi queste parole rischiano di suonare false per molti nostri contem-
poranei, perch troppi in nome della loro religione negano la libert religiosa
di altri e i loro diritti fondamentali. Il nome di Dio, ha affermato il Pontefice,
[...] non deve mai essere usato per giustificare lodio e la violenza. So che vivo
in voi il ricordo lasciato dai barbari attacchi al Westgate Mall, al Garissa Uni-
versity College e a Mandera. Troppo spesso dei giovani vengono resi estremisti
in nome della religione per seminare discordia e paura e per lacerare il tessuto
stesso delle nostre societ. Il Papa ha concluso ricordando il cinquantesimo an-
niversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) e
il suo duplice appello per la libert religiosa e per un dialogo interreligioso fon-
dato sulla comprensione delle diverse identit. Entrambi sono antidoto alla vio-
lenza e al terrorismo.
Alla Messa nel campus dellUniversit di Nairobi ha partecipato un mi-
lione di persone. Il Papa ha incentrato la sua omelia sulle parole Non abbiate
paura!4, storicamente collegate a san Giovanni Paolo II (1978-2005) ma radi-
cate nella prima lettura della Messa del giorno, con le parole di Dio al profeta
Isaia: Non temete Egli ci dice : io vi ho scelti e prometto di darvi la mia
benedizione. Qui il Signore ci dice che far sgorgare acqua nel deserto, in una
terra assetata; Egli far s che i figli del suo popolo fioriscano come erba e co-
me salici lussureggianti. Sappiamo che questa profezia si adempiuta con lef-
fusione dello Spirito Santo a Pentecoste. Ma vediamo anche che essa si compie
dovunque il Vangelo predicato e nuovi popoli diventano membra della fami-
glia di Dio, la Chiesa.
La profezia di Isaia ha anche a che fare con la famiglia: [...] ci invita a
guardare alle nostre famiglie e a renderci conto di quanto siano importanti nel
piano di Dio. La societ del Kenya stata a lungo benedetta con una solida vita
familiare, con un profondo rispetto per la saggezza degli anziani e con lamore
verso i bambini. La salute di qualsiasi societ dipende sempre dalla salute delle
famiglie. La fede, ha detto il Papa, [...] ci chiama a sostenere le famiglie nella
loro missione allinterno della societ, ad accogliere i bambini come una benedi-
zione per il nostro mondo e a difendere la dignit di ogni uomo e di ogni donna.

4
Idem, Omelia nella Santa Messa nel Campus dellUniversit a Nairobi, del 26-11-
2015, ibidem. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a
questo testo.
3
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

[...] In obbedienza alla Parola di Dio, siamo anche chiamati ad opporre


resistenza alle pratiche che favoriscono larroganza negli uomini, feriscono o
disprezzano le donne, non curano gli anziani e minacciano la vita degli inno-
centi non ancora nati e dei pi poveri. Questo particolarmente importante
oggi, perch assistiamo allavanzata di nuovi deserti, creati da una cultura del-
legoismo e dellindifferenza verso gli altri.
un appello che il Papa, parlando in ununiversit, ha rivolto anzitutto ai
giovani, invitandoli a costruire la loro casa sulla roccia e non sulla sabbia. Indi-
cando Ges Cristo, Francesco ha detto che [...] Lui stesso, il Figlio di Dio, la
roccia. Non c nessuno oltre a Lui. Non avere paura significa collaborare con
tutti, ma senza confusioni o sincretismi perch Cristo lunico Salvatore
dellumanit.
Il Pontefice ha quindi incontrato i sacerdoti, i religiosi e le religiose del Ke-
nya, cui ha rivolto un discorso sul primato di Ges Cristo. Nella sequela di Ge-
s Cristo sia nel sacerdozio che nella vita consacrata si entra dalla porta! E
la porta Cristo! Lui che chiama, Lui che comincia, Lui che fa il lavoro.
Ci sono alcuni che vogliono entrare dalla finestra Ma questo non serve. Per
favore, se qualcuno ha qualche compagno o qualche compagna che entrato
dalla finestra, abbracciatelo e spiegategli che meglio che vada via e che serva
Dio in un altro modo, perch non arriver mai a termine unopera che Ges non
ha avviato Egli stesso attraverso la porta. Nella Chiesa non vi posto
per ambizioni mondane, perch [...] la Chiesa non una impresa, non una
Ong. La Chiesa un mistero: il mistero dello sguardo di Ges su ognuno di noi
che dice Vieni! Seguimi!5.
La prova della sincerit del sacerdote o religioso saper piangere. Non
smettete mai di piangere ha detto il Papa . Quando a un sacerdote, un reli-
gioso, una religiosa si asciugano le lacrime, c qualcosa che non funziona. Pian-
gere per le proprie infedelt, piangere per il dolore del mondo, piangere per la
gente che scartata, per gli anziani abbandonati, per i bambini assassinati, per
le cose che non capiamo; piangere quando ci chiedono perch. Nessuno di
noi, ha continuato, [...] ha tutte le risposte ai perch, e lo scopriamo quando
guardiamo i bambini malati di cancro. Ma Ges ha tutte le risposte, e nella pre-
ghiera scopriremo sempre che cosa dobbiamo dire e fare. Altrimenti, ha conclu-
so il Papa, anche i consacrati potranno cadere nel peccato della tiepidezza,
che uno dei peccati pi brutti.
La giornata del Pontefice si conclusa con una visita al quartier generale
delle Nazioni Unite in Africa, a Nairobi. Ha iniziato la visita piantando un albe-
ro, un invito a continuare a lottare contro fenomeni come la deforestazione e

5
Idem, Incontro con il clero, i religiosi, le religiose ed i seminaristi nel campo sportivo
della St Marys School a Nairobi, del 26-11-2015, ibid. 28-11-2015. Fino a diversa se-
gnalazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a questo testo.
4
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

la desertificazione6. Il Papa ha accennato alla conferenza di Parigi sul clima,


osservando che sarebbe triste e, oserei dire, perfino catastrofico che gli inte-
ressi privati prevalessero sul bene comune e arrivassero a manipolare le infor-
mazioni per proteggere i loro progetti. Richiamando la sua enciclica Laudato
si, ha auspicato lo [...] sviluppo di un nuovo sistema energetico che dipenda al
minimo da combustibili fossili, punti allefficienza energetica e si basi sulluso
di energia a basso o nullo contenuto di carbonio.
Nello stesso tempo Francesco ha ribadito che lecologia non pu ridursi a
un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizzante sulle coscienze e che
nessuna ecologia ambientale credibile se non si preoccupa insieme dellecolo-
gia umana. Le istituzioni internazionali devono guardarsi dallimposizione o sot-
tomissione di alcuni in funzione degli interessi degli altri. Del pi debole in fun-
zione del pi forte. Al contrario, [...] necessario mettere leconomia e la po-
litica al servizio dei popoli. E il cambio di rotta di cui abbiamo bisogno non
possibile realizzarlo senza un impegno sostanziale nellistruzione e nella for-
mazione. Nulla sar possibile se le soluzioni politiche e tecniche non vengono
accompagnate da un processo educativo e un nuovo stile culturale per una
cultura della cura: cura di s, cura degli altri, cura dellambiente, al posto del-
la cultura del degrado e dello scarto: scarto di s, dellaltro, dellambiente.
Sono molti ha detto il Papa i volti, le storie, le conseguenze evi-
denti in migliaia di persone che la cultura del degrado e dello scarto ha portato
a sacrificare agli idoli del profitto e del consumo. [...] le nuove forme di schiavit,
il traffico delle persone, il lavoro forzato, la prostituzione, il traffico di organi.
Sono molte vite, molte storie, molti sogni che naufragano nel nostro pre-
sente. Non possiamo rimanere indifferenti davanti a questo. Non ne abbiamo il di-
ritto.
Francesco tornato anche sui temi che gli sono cari dellurbanizzazione
e della crescita di megalopoli invivibili, [...] luoghi dove si diffondono preoc-
cupanti sintomi di una tragica rottura dei legami di integrazione e di comunio-
ne sociale. Ha infine ricordato che Nairobi si appresta ad ospitare la 10 Confe-
renza Ministeriale dellOrganizzazione Mondiale del Commercio. Pur ricono-
scendo il molto lavoro fatto in questo settore, sembra che non si sia ancora rag-
giunto un sistema commerciale internazionale equo e completamente al servizio
della lotta contro la povert e lesclusione. Il commercio pu essere un vero
servizio alla cura della casa comune e allo sviluppo integrale delle persone, so-
prattutto dei pi abbandonati. Particolarmente delicate sono le decisioni da as-
sumere nel settore dei farmaci, per quanto riguarda la propriet intellettuale e il
commercio transnazionale.
Inoltre, nel contesto delle relazioni economiche tra gli Stati e i popoli
non si pu omettere di parlare dei traffici illeciti che crescono in un contesto di
6
Idem, Visita allUfficio delle Nazioni Unite a Nairobi, del 26-11-2015, ibidem. Fino a
diversa segnalazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a questo testo.
5
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

povert e che, a loro volta, alimentano la povert e lesclusione. Il commercio


illegale di diamanti e pietre preziose, di metalli rari o di alto valore strategico,
di legname e materiale biologico, e di prodotti di origine animale, come il caso
del traffico di avorio e il conseguente sterminio di elefanti, alimenta linstabilit
politica, la criminalit organizzata e il terrorismo. Anche questa situazione un
grido degli uomini e della terra che devessere ascoltato da parte della comuni-
t internazionale. Ma tutti questi problemi, ha concluso il Papa, non si risolvono
con le ideologie. Serve un sincero impegno di tutti al servizio del bene comune,
della persona e della giustizia, fondato su unantropologia capace di rimettere la
persona umana al centro della politica.

3. La famiglia antidoto alla corruzione e al radicalismo


In realt, mi sento a casa7. Cos Papa Francesco ha salutato le migliaia
di persone arrivate dai vicoli fangosi, sotto la pioggia, gi prima dellalba, a
Kangemi, una delle bidonville di Nairobi. In slum come questi, secondo la Cari-
tas locale, vive il sessanta per cento della popolazione del Kenya. E allinterno
della chiesa di San Giuseppe Lavoratore, parrocchia cattolica retta da una comu-
nit di gesuiti, il Pontefice ha spiegato: Sono qui perch voglio che sappiate che
le vostre gioie e speranze, le vostre angosce e i vostri dolori non mi sono indif-
ferenti. Conosco le difficolt che incontrate giorno per giorno!
[...] Grazie per avermi accolto nel vostro quartiere. In realt, mi sento a
casa condividendo questo momento con fratelli e sorelle che, non mi vergogno
a dire, hanno un posto speciale nella mia vita e nelle mie scelte.
Il Pontefice ha voluto soffermarsi [...] su un aspetto che i discorsi di esclu-
sione non riescono a riconoscere o sembrano ignorare. Voglio fare riferimento
alla saggezza dei quartieri popolari. Una saggezza che scaturisce da unosti-
nata resistenza di ci che autentico e di valori comunitari tradizionali che
sono anche valori evangelici. La cultura dei quartieri popolari impregnati di
questa particolare saggezza, ha caratteristiche molto positive, che sono un con-
tributo al tempo in cui viviamo, si esprime in valori come la solidariet, dare la
propria vita per laltro, preferire la nascita alla morte; dare una sepoltura cri-
stiana ai propri morti. Offrire un posto per i malati nella propria casa, condivi-
dere il pane con laffamato. Il Papa si congratulato per [...] questi valori che
voi praticate, valori che non si quotano in Borsa, valori con i quali non si spe-
cula n hanno prezzo di mercato.
Ma la presenza di questi valori non toglie [...] la terribile ingiustizia
della emarginazione urbana. Sono le ferite provocate dalle minoranze che con-
centrano il potere, la ricchezza e sperperano egoisticamente mentre la crescen-
te maggioranza deve rifugiarsi in periferie abbandonate, inquinate, scartate.

7
Idem, Visita al quartiere povero di Kangemi a Nairobi, del 27-11-2015, ibidem. Fino a
diversa segnalazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a questo testo.
6
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Francesco ha denunciato lazione di profittatori e di usurai, la difficolt di accesso


allacqua e ad altri servizi essenziali, la presenza di organizzazioni criminali che,
[...] al servizio di interessi economici o politici, utilizzano i bambini e i giovani
come carne da cannone per i loro affari insanguinati. Non si tratta di una
combinazione casuale di problemi isolati. Sono piuttosto una conseguenza di
nuove forme di colonialismo, denunciate da san Giovanni Paolo II nella sua
esortazione apostolica Ecclesia in Africa8 come pretesa che i Paesi africani sia-
no pezzi di un meccanismo, parti di un ingranaggio gigantesco. E oggi, ha
detto Francesco, non mancano di fatto, pressioni affinch si adottino politiche
di scarto come quella della riduzione della natalit.
La soluzione proposta dal Pontefice una rispettosa integrazione urba-
na. N sradicamento, n paternalismo, n indifferenza, n semplice contenimen-
to. Abbiamo bisogno di citt integrate e per tutti. Abbiamo bisogno di andare
oltre la mera declamazione di diritti che, in pratica, non sono rispettati, e at-
tuare azioni sistematiche che migliorino lhabitat popolare e progettare nuove
urbanizzazioni di qualit per ospitare le generazioni future.
Il secondo impegno del Papa stato il dialogo con i giovani del Kenya.
Accantonando il discorso preparato in spagnolo, dove li incitava a essere attivi e
missionari, Francesco ha preferito ancora una volta rispondere a braccio alle lo-
ro domande. La domanda riguardava il problema molto sentito in Africa del tri-
balismo. Come vincere lodio fra trib e trib? Il tribalismo ha detto il Papa
si vince soltanto con lascolto, con il cuore e con la mano. Con le orecchie:
qual la tua cultura? Perch sei cos? Perch la tua trib ha questa abitudine,
questo uso? La tua trib si sente superiore o inferiore? Con il cuore: una volta
che ho ascoltato con le orecchie la risposta, apro il mio cuore e tendo la mano
per continuare il dialogo. Se voi non dialogate e non vi ascoltate fra di voi, al-
lora ci sar sempre il tribalismo, che come un tarlo che corrode la societ9.
Francesco ha poi affrontato il problema della corruzione, che era gi stato
al centro dei discorsi in Africa di Papa Benedetto XVI (2005-2013). Il Pontefice
ha detto che [...] non soltanto nella politica, ma in tutte le istituzioni, incluso in
Vaticano ci sono casi di corruzione. La corruzione qualcosa che ci entra den-
tro. come lo zucchero: dolce, ci piace, facile e poi? Finiamo male! Faccia-
mo una brutta fine! Invece di tanto zucchero facile, finiamo diabetici e anche il
nostro Paese finisce di ammalarsi di diabete.

8
Cfr. san Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Africa ai
vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, ai religiosi e alle religiose e a tutti i fedeli laici circa la
Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso lanno 2000, del 14-9-1995.
9
Francesco, Incontro con i giovani nello Stadio Kasarani a Nairobi, del 27-11-2015, in
LOsservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Citt del Vaticano 28-
11-2015. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a que-
sto testo.
7
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Non poteva mancare in Kenya, teatro in aprile della strage degli studenti
cristiani nellUniversit di Garissa, una domanda sul radicalismo che trasforma
tanti giovani in assassini. La prima cosa che dobbiamo fare per evitare che un
giovane sia reclutato o che cerchi di farsi reclutare ha detto Francesco
istruzione e lavoro. Se un giovane non ha lavoro, che futuro lo attende? Da l
entra lidea di lasciarsi reclutare. Se un giovane non ha possibilit di ricevere
uneducazione, anche uneducazione di emergenza, di piccoli incarichi, che co-
sa pu fare? L c il pericolo!. E la prima educazione la si riceve in famiglia.
Non credibile chi dice di voler combattere il radicalismo e insieme attacca la
famiglia. Difendete la famiglia! ha implorato il Papa Difendetela sempre.
La carne si cura con la carne! E Dio si fatto carne per curarci. Fac-
ciamo anche noi lo stesso con gli altri.
Dio stesso, ha concluso Francesco, ha un solo difetto: non pu smettere
di essere Padre!. Alla fine qualcuno chiede: come si pu vedere la mano di Dio
nelle tragedie? C una sola risposta: guardare al figlio di Dio. Dio lo ha con-
segnato per salvare tutti noi. Dio stesso si fatto tragedia. [...] quando il mondo
vi cade addosso, guardate la Croce! L c il fallimento di Dio; l c la distru-
zione di Dio. Ma l c anche una sfida alla nostra fede: la speranza. Perch la
storia non finita in quel fallimento: c stata la Risurrezione che ha rinnovato
tutti.

4. Il Papa celebra i martiri cristiani: Portate con voi il loro esempio


Nel suo primo discorso in Uganda, il Papa ha definito i martiri autentici
eroi nazionali10 e modello per la politica. Il loro esempio dovrebbe parlare so-
prattutto a quanti hanno [...] il compito di assicurare con criteri di trasparenza
il buon governo, uno sviluppo umano integrale, unampia partecipazione alla
vita pubblica della Nazione, cos come una saggia ed equa distribuzione delle
risorse, che il Creatore ha elargito in modo cos ricco a queste terre.
Oltre a celebrare i martiri, ha detto Francesco, il suo viaggio vuole sotto-
lineare che lAfrica importante per il mondo. Il mondo guarda allAfrica co-
me al continente della speranza per le sue risorse naturali e i suoi valori tradi-
zionali e familiari. Il Pontefice ha citato due ricchezze dellAfrica, i giovani e
gli anziani. Questi ultimi [...] sono la memoria vivente di ogni popolo. La loro
saggezza ed esperienza dovrebbero sempre essere valorizzate come una bussola
che pu consentire alla societ di trovare la giusta direzione nellaffrontare le
sfide del tempo presente con integrit, saggezza e lungimiranza.
Francesco ha anche ringraziato per limpegno dellUganda nellaccoglie-
re rifugiati da Paesi vicini. In molti modi ha affermato il nostro mondo

10
Idem, Incontro con le Autorit e con il Corpo Diplomatico nella Sala delle Conferen-
ze della State House a Entebbe, del 27-11-2015, ibid. 29-11-2015. Fino a diversa segna-
lazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a questo testo.
8
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

diventa pi solidale; tuttavia, nel medesimo tempo, assistiamo con preoccupa-


zione alla globalizzazione della cultura dello scarto, che ci rende ciechi di
fronte ai valori spirituali, indurisce i nostri cuori davanti alle necessit dei po-
veri e priva i nostri giovani della speranza. La lunga giornata del Papa si
conclusa, in un clima di grande entusiasmo, con lincontro con i catechisti ugan-
desi a Munyonyo. A loro Francesco ha proposto una riflessione sulla figura del
maestro. San Paolo ci dice che il Signore ha voluto per la sua Chiesa non solo
apostoli e pastori, ma anche maestri11. Il vero maestro rifugge dalle ideologie
e tiene gli occhi fissi sul Maestro per eccellenza, Ges Cristo.
Papa Francesco ha proseguito la sua visita in Uganda, celebrando i martiri
cattolici e anglicani trucidati fra il 1885 e il 1887 dal re Mwanga II (1868-1903)
per non avere voluto rinnegare la loro fede cristiana e nel caso di san Carlo
Lwanga (1865-1886) e dei suoi compagni, canonizzati cinquantuno anni fa dal
beato Paolo VI (1963-1978) per non avere voluto cedere alle brame omoses-
suali del sovrano. Il Pontefice ha voluto visitare a Namugongo il luogo del mar-
tirio di quarantacinque cristiani, anzitutto il santuario anglicano, scoprendo una
targa e raccogliendosi in preghiera silenziosa. Ha quindi celebrato la Messa nel
santuario cattolico, dove ha ricordato che dallet apostolica fino ai nostri gior-
ni, sorto un grande numero di testimoni a proclamare Ges e a manifestare la
potenza dello Spirito Santo.
Oggi ha detto ricordiamo con gratitudine il sacrificio dei martiri
ugandesi, la cui testimonianza damore per Cristo e la sua Chiesa ha giusta-
mente raggiunto gli estremi confini della terra. Ricordiamo anche i martiri
anglicani, la cui morte per Cristo d testimonianza allecumenismo del san-
gue12. Non ci si appropria di questa eredit ha aggiunto Francesco con
un ricordo di circostanza o conservandola in un museo come fosse un gioiello
prezioso. La onoriamo veramente, e onoriamo tutti i Santi, quando piuttosto por-
tiamo la loro testimonianza a Cristo nelle nostre case e ai nostri vicini, sui posti
di lavoro e nella societ civile, sia che rimaniamo nelle nostre case, sia che ci
rechiamo fino al pi remoto angolo del mondo.
I martiri per il cristiano non sono oggetto di semplice commemorazione
storica. Ogni giorno siamo chiamati ad approfondire la presenza dello Spirito
Santo nella nostra vita, a ravvivare il dono del suo amore divino in modo da
essere a nostra volta fonte di saggezza e di forza per gli altri. Il Pontefice ha
evocato in particolare i [...] santi Joseph Mkasa [1860-1885] e Charles Lwan-
ga, che, dopo essere stati istruiti nella fede dagli altri, hanno voluto trasmettere
il dono che avevano ricevuto. Essi lo fecero in tempi pericolosi. Non solo la lo-
ro vita fu minacciata ma lo fu anche la vita dei ragazzi pi giovani affidati alle

11
Idem, Visita a Munyonyo e saluto ai catechisti e insegnanti, del 27-11-2015, ibidem.
12
Idem, Santa Messa per i Martiri dellUganda nellarea del Santuario Cattolico a Na-
mugongo, del 28-11-2015, ibidem. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni senza ri-
ferimento rimandano a questo testo.
9
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

loro cure. La loro fede divenne testimonianza; oggi, venerati come martiri, il
loro esempio continua a ispirare tante persone nel mondo.
Per raccogliere la loro eredit occorre essere discepoli missionari per
[...] le nostre famiglie e i nostri amici certamente, ma anche per coloro che
non conosciamo, specialmente per quelli che potrebbero essere poco benevoli e
persino ostili nei nostri confronti. Anche se le circostanze della vita non ci
mettono di fronte alla prospettiva del martirio ma questa la condizione di
tanti cristiani ancora oggi , lesempio dei martiri parla comunque a tutti. La
testimonianza dei martiri mostra a tutti coloro che hanno ascoltato la loro sto-
ria, allora e oggi, che i piaceri mondani e il potere terreno non danno gioia e
pace durature. Piuttosto, la fedelt a Dio, lonest e lintegrit della vita e la ge-
nuina preoccupazione per il bene degli altri ci portano quella pace che il mondo
non pu offrire.
Ci ha voluto aggiungere il Papa non diminuisce la nostra cura
per questo mondo, come se guardassimo soltanto alla vita futura. Al contrario,
offre uno scopo alla vita in questo mondo e ci aiuta a raggiungere i bisognosi, a
cooperare con gli altri per il bene comune e a costruire una societ pi giusta,
che promuova la dignit umana, senza escludere nessuno, che difenda la vita,
dono di Dio, e protegga le meraviglie della natura, il creato, la nostra casa co-
mune.
Nel pomeriggio il Pontefice ha incontrato una folla di 150.000 giovani
nellex aeroporto di Kampala e ha risposto alle domande di alcuni di loro. A Fran-
cesco sono state presentate storie terribili, come quella di Winnie, nata gi mala-
ta di Aids, e di Emmanuel, arruolato a forza nel sanguinario nuovo movimento re-
ligioso combattente Esercito della Resistenza del Signore (Lra). Mentre ascol-
tavo ha detto il Papa mi sono fatto una domanda: unesperienza negativa
pu servire per qualcosa nella vita? S! Emmanuel e Winnie hanno vissuto
esperienze negative. Winnie pensava che non ci sarebbe stato futuro nella vita,
ma la vita sempre un grande miracolo: si pu trasformare una parete in oriz-
zonte che mi apra il futuro13. Sembra impossibile, ma accade. E questo non
magia, questo opera di Ges, perch Ges il Signore, Ges pu tutto.
Questi giovani ugandesi rivivono lesperienza dei martiri: La nostra vi-
ta come un seme: per vivere bisogna morire, e morire a volte fisicamente co-
me i compagni di Emmanuel, morire come sono morti Carlo Lwanga e i martiri
dellUganda. Ma attraverso questa morte c una vita, una vita per tutti. Se io
trasformo il negativo in positivo, sono un trionfatore. Per questo si pu fare
solo con la grazia di Ges. Siate consapevoli ha ripetuto Francesco ai gio-
vani dellUganda che siete un popolo di martiri. Nelle vostre vene scorre
sangue di martiri! E per questo avete la fede e la vita che adesso avete.

13
Idem, Incontro con i giovani a Kololo Air Strip a Kampala, del 28-11-2015, ibid. 30-
11/1-12-2015. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a
questo testo.
10
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Dei martiri bisogna imparare il segreto: la preghiera. Non smettete mai


di pregare! La preghiera larma pi forte che ha un giovane. Ges ci ama.
[...] Allora aprite la porta del vostro cuore e lasciatelo entrare. I martiri hanno
pregato in particolare Maria: Quando un bambino cade, si fa male, si mette a
piangere e va a cercare la mamma. Quando noi abbiamo un problema, la cosa
migliore che possiamo fare andare dove c nostra Madre.
seguita la visita alla Casa della Carit di Nalukolongo, fondata dal car-
dinale Emmanuel Kiwanuka Nsubuga (1914-1991), primo arcivescovo cattolico
di Kampala e popolare nel Paese per la resistenza al regime del dittatore Idi
Amin Dada (1923-2003). Qui, ha detto Francesco, [...] dei bambini sono stati
riscattati dalla schiavit e delle donne hanno ricevuto uneducazione religiosa.
[...] E qui, qui presente Ges, perch Lui ha detto che sempre sar presente
tra i poveri, i malati, i carcerati, i diseredati, quelli che soffrono. Anche oggi
il Signore ci dice, con parole inequivocabili, che ci giudicher su questo!
triste quando le nostre societ permettono che gli anziani siano scartati o di-
menticati! riprovevole quando i giovani vengono sfruttati dallattuale schiavi-
t del traffico di esseri umani!14.
Purtroppo, case come quella di Nalukolongo sono leccezione e non la
regola. Se guardiamo attentamente al mondo che ci circonda, pare che in molti
luoghi si stiano diffondendo legoismo e lindifferenza. Quanti nostri fratelli e so-
relle sono vittime dellodierna cultura dellusa e getta, che ingenera disprezzo
soprattutto nei confronti dei bambini non nati, dei giovani e degli anziani!
In quanto cristiani non possiamo semplicemente stare a guardare. Qual-
cosa deve cambiare!15. E, ancora una volta, il Pontefice ha invitato a ripartire
dalla famiglia, scuola di solidariet.
La giornata si conclusa con lincontro riservato al clero e alle persone
consacrate, in un Paese dove casi di concubinato di sacerdoti hanno dato scandalo
ai fedeli. Noi religiosi, religiose, sacerdoti non possiamo condurre una doppia
vita. Se sei peccatore, se sei peccatrice, chiedi perdono. Ma non tenere nascosto
quello che Dio non vuole; non tenere nascosta la mancanza di fedelt16, ha detto
il Papa. Anche qui, la memoria dei martiri il migliore aiuto nelle tentazioni.
[...] nel libro del Deuteronomio, Mos ricorda al suo popolo: Non dimentica-
te. E lo ripete nel libro varie volte: Non dimenticate. [...] La prima cosa che
vi voglio dire, che abbiate, che chiediate la grazia della memoria. Come ho det-
to ai giovani, nel sangue dei cattolici ugandesi mescolato il sangue dei martiri.
Non perdete la memoria di questo seme! Affinch in questo modo continuiate a
crescere.

14
Idem, Visita alla Casa di Carit di Nalukolongo, del 28-11-2015, ibidem.
15
Ibidem.
16
Idem, Incontro con sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi nella Cattedrale di St.
Mary a Kampala, del 28-11-2015, ibidem. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni
senza riferimento rimandano a questo testo.
11
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Il principale nemico della memoria ha aggiunto Francesco lo-


blio, ma non il pi pericoloso. Il nemico pi pericoloso della memoria abi-
tuarsi a ereditare i beni dei nostri padri. La Chiesa in Uganda non deve abi-
tuarsi mai al ricordo lontano dei suoi martiri. Martire significa testimone. La
Chiesa in Uganda, per essere fedele a questa memoria, deve continuare a essere
testimone. Non deve vivere di rendita. Alla memoria dei martiri si deve corri-
spondere con la fedelt. La Chiesa in Uganda nata [...] sangue dei martiri, dei
testimoni. Oggi necessario continuare a irrigarla, e per questo: nuove sfide, nuo-
ve testimonianze, nuove missioni. Altrimenti, perderete la grande ricchezza che
avete, e la perla dellAfrica finir conservata in un museo. Perch il demonio
attacca cos, poco a poco.
Memoria, che significa fedelt. E Fedelt, che possibile soltanto con la
preghiera. Il Papa lo ricorda a tutti, ma specialmente ai consacrati. Se un reli-
gioso, una religiosa, un sacerdote smette di pregare o prega poco, perch dice
che ha molto lavoro, ha gi incominciato a perdere la memoria, e ha gi inco-
minciato a perdere la fedelt. Come fa sempre, Francesco ha anche raccoman-
dato di [...] andare regolarmente dal confessore, a dirgli i propri peccati.
Memoria dei martiri, fedelt, preghiera, confessione. Non vale solo per i sacer-
doti, n solo per lUganda.

5. Il Papa apre a Bangui il Giubileo della Misericordia


Domenica 29 novembre il Papa ha dedicato la quinta giornata del suo viag-
gio apostolico in Africa alla Repubblica Centrafricana. Si tratta della prima visita
di un Pontefice in un Paese dov in corso una guerra civile. Nonostante i gravi
problemi di sicurezza, Francesco voluto andarvi per testimoniare che, dove lu-
manit vive i suoi pi gravi drammi, l la Chiesa presente, non solo a parole.
Nellincontro con le autorit Francesco si presentato come pellegrino
di pace e apostolo di speranza17, ricordando il motto della Repubblica Centra-
fricana: Unit - Dignit - Lavoro e commentandone ogni elemento. In primo
luogo, lunit. Essa, come noto, un valore-cardine per larmonia dei popoli.
Si tratta di vivere e di costruire a partire dalla meravigliosa diversit del mon-
do circostante, evitando la tentazione della paura dellaltro, di ci che non ci
familiare, di ci che non appartiene al nostro gruppo etnico, alle nostre scelte
politiche o alla nostra confessione religiosa. Lunit richiede, al contrario, di
creare e promuovere una sintesi delle ricchezze di cui ognuno portatore, non
come confusione o sincretismo ma nella forma dellunit nella diversit.
Poi, la dignit. Il Papa lha definita un valore morale, sinonimo di onest,
di lealt, di grazia e di onore, che caratterizza gli uomini e le donne consapevoli

17
Idem, Incontro con la Classe Dirigente e con il Corpo Diplomatico nel Palazzo Presi-
denziale a Bangui, del 29-11-2015, ibidem. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni
senza riferimento rimandano a questo testo.
12
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

dei loro diritti come dei loro doveri e che li porta al rispetto reciproco. France-
sco ha ricordato che [...] la Repubblica Centrafricana il Paese di Zo kwe zo,
il Paese in cui ogni persona una persona. Tutto allora devessere fatto per tu-
telare la condizione e la dignit della persona umana. Quanto alla politica,
[...] laccesso allistruzione e allassistenza sanitaria, la lotta contro la malnu-
trizione e la lotta per garantire a tutti unabitazione decente dovrebbe essere al
primo posto di uno sviluppo attento alla dignit umana. In ultima analisi, la di-
gnit dellessere umano di impegnarsi per la dignit dei suoi simili.
Infine, il lavoro. Il Pontefice ha citato san Paolo: Non spetta ai figli met-
tere da parte per i genitori, ma ai genitori per i figli. La Repubblica Centrafrica-
na [...] si trova in una zona considerata uno dei due polmoni dellumanit, a
causa della sua eccezionale ricchezza di biodiversit. Ha richiamato, quindi, tut-
ti alla [...] grave responsabilit nello sfruttamento delle risorse ambientali, nelle
scelte e nei progetti di sviluppo, che in un modo o nellaltro influenzano lintero
pianeta, proponendo unecologia integrale attenta sia allambiente sia alluomo.
E ha citato un proverbio locale sullimportanza della concordia sociale: Le for-
miche sono piccole, ma essendo numerose portano il loro raccolto nel loro nido.
Il Papa ha ricordato anche lo straordinario contributo della Chiesa Catto-
lica per alleviare le sofferenze dei centrafricani e ha chiesto alle autorit di [...]
garantire alla Chiesa condizioni favorevoli al compimento della sua missione
spirituale. La libert religiosa la prima condizione di una pace fondata sulla
giustizia. La seconda tappa lo ha condotto al campo profughi Saint Saveur, uno
dei tanti della capitale Bangui, dove si sono rifugiati 75.000 profughi provenien-
ti dalle zone rurali e in fuga dalla guerra civile. Saluto tutti voi che siete qui. Vi
dico che ho letto quello che i bambini avevano scritto [su cartelli]: pace, per-
dono, unit e tante cose... amore. Noi dobbiamo lavorare e pregare e fare di
tutto per la pace. Ma la pace senza amore, senza amicizia, senza tolleranza, senza
perdono, non possibile. Ognuno di noi deve fare qualcosa18. Il Papa ha chiesto
la pace, una grande pace fra voi. Che voi possiate vivere in pace qualsiasi sia
letnia, la cultura, la religione, lo stato sociale. Ma tutti in pace! Tutti! Perch
tutti siamo fratelli. Mi piacerebbe che tutti dicessimo insieme: Tutti siamo fratel-
li. [...] E per questo, perch tutti siamo fratelli, vogliamo la pace19.
Nel pomeriggio Francesco ha incontrato presso la Facolt Teologica
evangelica di Bangui la comunit protestante, che insieme alla Chiesa Cattolica
e ad alcuni musulmani ha costituito una Piattaforma interreligiosa per la pacifi-
cazione nazionale. La divisione fra cristiani, ha detto il Papa, uno scanda-

18
Idem, Visita al campo profughi Saint Saveur a Bangui, del 29-11-2015, ibidem.
19
Ibidem.
13
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

lo20, tanto pi [...] davanti a tanto odio e tanta violenza che lacerano
lumanit.
Ai protestanti centrafricani il Pontefice ripete che da troppo tempo il vo-
stro popolo segnato dalle prove e dalla violenza che causano tante sofferenze.
Ci rende lannuncio evangelico ancora pi necessario e urgente, in una si-
tuazione dove [...] la carne di Cristo stesso che soffre nelle sue membra pre-
dilette: i poveri del suo popolo, i malati, gli anziani e gli abbandonati, i bambi-
ni che non hanno pi i genitori o che sono lasciati a se stessi, senza guida e
senza educazione. Sono anche tutti coloro che la violenza e lodio hanno ferito
nellanima o nel corpo; coloro che la guerra ha privato di tutto, del lavoro, del-
la casa, delle persone care.
Cattolici e protestanti possono e devono annunciare insieme il Vangelo della
riconciliazione: Dio non fa differenze tra coloro che soffrono. Ho chiamato spes-
so questo lecumenismo del sangue ha detto il Pontefice . Tutte le nostre
comunit soffrono indistintamente per lingiustizia e lodio cieco che il demonio
scatena. La sofferenza comune preziosa agli occhi di Dio e non mancher di
dare frutti nel cammino ecumenico e in quello che i cristiani centrafricani hanno
intrapreso insieme al servizio della riconciliazione e della pace.
Il Papa ha concluso la giornata aprendo la Porta Santa nella cattedrale di
Bangui, inaugurando lAnno Santo con anticipo rispetto al resto del mondo, in-
citando ancora alla misericordia e alla pace nellomelia e ascoltando alcune con-
fessioni, a riprova dellimportanza che attribuisce al sacramento. [...] in questa
terra sofferente ha detto ci sono anche tutti i Paesi del mondo che stanno
passando attraverso la croce della guerra. Bangui diviene la capitale spirituale
della preghiera per la misericordia del Padre. Tutti noi chiediamo pace, mise-
ricordia, riconciliazione, perdono, amore. Per Bangui, per tutta la Repubblica
Centrafricana, per tutto il mondo, per i Paesi che soffrono la guerra chiediamo
la pace!21. E adesso ha continuato il Papa con questa preghiera inco-
minciamo lAnno Santo: qui, in questa capitale spirituale del mondo oggi.
Nellomelia della Messa Francesco ha invitato a seguir Ges [...] liberan-
doci dalle concezioni della famiglia e del sangue che dividono e riscoprendo che
fra le esigenze essenziali del cristianesimo vi [...] lamore per i nemici, che
premunisce contro la tentazione della vendetta e contro la spirale delle rappresa-
glie senza fine. Non bisogna per dimenticare che [...] la felicit promessa da
Dio annunciata in termini di giustizia: Cristo il solo Giusto e il solo Giudice
capace di riservare a ciascuno la sorte che merita. Qui come altrove, tanti uomini

20
Idem, Incontro con le Comunit Evangeliche nella sede della Facolt di teologia evan-
gelica di Bangui, del 29-11-2015, ibidem. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni
senza riferimento rimandano a questo testo.
21
Idem, Apertura della Porta Santa nella Cattedrale di Bangui e Santa Messa con sacer-
doti, religiosi, religiose, catechisti e giovani, del 29-11-2015, ibidem. Fino a diversa se-
gnalazione tutte le citazioni senza riferimento rimandano a questo testo.
14
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

e donne hanno sete di rispetto, di giustizia, di equit, senza vedere allorizzonte


dei segni positivi. A costoro, Egli viene a fare dono della sua giustizia. S, Dio
Giustizia!, ha esclamato il Pontefice, e noi cristiani [...] siamo chiamati ad es-
sere nel mondo gli artigiani di una pace fondata sulla giustizia.
Dio giustizia, ma anche amore. Dovunque, anche e soprattutto l do-
ve regnano la violenza, lodio, lingiustizia e la persecuzione, i cristiani sono
chiamati a dare testimonianza di questo Dio che Amore. Infine, [...] la sal-
vezza di Dio annunciata riveste il carattere di una potenza invincibile che avr
la meglio su tutto. La potenza di Dio [...] non arretra davanti a nulla, n da-
vanti ai cieli sconvolti, n davanti alla terra in fiamme, n davanti al mare infu-
riato. Dio pi potente e pi forte di tutto. Questa convinzione d al credente
serenit, coraggio e la forza di perseverare nel bene di fronte alle peggiori av-
versit. Anche quando le forze del male si scatenano, i cristiani devono rispon-
dere allappello, a testa alta, pronti a resistere in questa battaglia in cui Dio
avr lultima parola.
A tutti quelli che usano ingiustamente le armi di questo mondo, io ha
esclamato Francesco lancio un appello: deponete questi strumenti di morte;
armatevi piuttosto della giustizia, dellamore e della misericordia, autentiche
garanzie di pace.
La giornata di Francesco, prima delle confessioni, si conclusa con i
giovani. A loro ha mostrato lesempio del simbolo nazionale, il bananier, lal-
bero delle banane, che resiste a tante avversit. Alcuni di voi vogliono andarse-
ne. Fuggire alle sfide della vita non mai una soluzione! necessario resistere,
avere il coraggio della resistenza, della lotta per il bene! Chi fugge non ha il
coraggio di dare vita. Il bananier d la vita e continua a riprodursi e a dare
sempre pi vita perch resiste, perch rimane, perch sta l22. Come resistere
in una situazione drammatica? Il Pontefice ha indicato tre strade. Prima di tut-
to, la preghiera. La preghiera potente! La preghiera vince il male!
Secondo: lavorare per la pace. E la pace non un documento che si fir-
ma e rimane l. La pace si fa tutti i giorni! La pace un lavoro artigianale, si fa
con le mani, si fa con la propria vita, con niente odio, molto perdono. E se
tu non hai odio nel tuo cuore, se tu perdoni, sarai un vincitore. Perch sarai
vincitore della battaglia pi difficile della vita, vincitore nellamore. E attraver-
so lamore viene la pace.
Terza strada: il coraggio. Pensate al bananier. Pensate alla resistenza
davanti alle difficolt. Fuggire, andarsene lontano non una soluzione. Voi do-
vete essere coraggiosi. Avete capito cosa significa essere coraggiosi? Coraggiosi
nel perdono, coraggiosi nellamore, coraggiosi nel fare la pace. Tutto questo

22
Idem, Confessione di alcuni giovani e avvio della Veglia di Preghiera sulla spianata
davanti alla Cattedrale, del 29-11-2015, ibidem. Fino a diversa segnalazione tutte le cita-
zioni senza riferimento rimandano a questo testo.
15
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

sembra impossibile. Ma fidatevi di Dio, ha detto il Pontefice ai giovani cen-


trafricani. Perch con Dio tutto possibile.

6. No alla violenza in nome di Dio. Vi il diavolo dietro gli eccidi e il ter-


rorismo
Luned 30 novembre Papa Francesco ha lasciato la Repubblica Centrafri-
cana martoriata dalla guerra civile, dopo aver attribuito ancora una volta al diavo-
lo una parte cospicua di responsabilit per gli orrori e gli eccidi del Centrafrica e
di troppe altre parti del mondo. Questi riferimenti al diavolo sono sistematici e
non casuali, anche se talora sfuggono allattenzione di molti media. Certamente
la visita di un Pontefice non fermer da sola la guerra. Ma non va neppure sot-
tovalutata, cos come i gesti di riconciliazione fra le diverse comunit e trib di
fronte al Papa, se sono attesi alla conferma dei fatti nelle prossime settimane e
mesi, sono stati per qualcosa di nuovo e di unico nella sanguinosa storia recen-
te del Centrafrica e possono essere un esempio anche per altri Paesi scossi da
conflitti religiosi ed etnici.
Francesco stato lunico fra i grandi leader mondiali ad aver avuto il co-
raggio di visitare il tormentato Paese africano, recandosi anche nel famigerato
quartiere Chilometro 5, dove ancora il giorno prima vi sono stati scontri con
morti e feriti. Qui il Papa ha visitato la moschea centrale di Koudokou, affer-
mando che la sua visita non sarebbe stata completa23 se non avesse compreso
anche un incontro con i musulmani. Tra cristiani e musulmani ha detto
siamo fratelli. Dobbiamo dunque considerarci come tali, comportarci come tali.
Sappiamo bene ha aggiunto, accennando ai recenti scontri che gli ultimi
avvenimenti e le violenze che hanno scosso il vostro Paese non erano fondati su
motivi propriamente religiosi. Ma in generale chi dice di credere in Dio de-
vessere anche un uomo o una donna di pace. Cristiani, musulmani e membri
delle religioni tradizionali hanno vissuto pacificamente insieme per molti anni.
Dobbiamo dunque rimanere uniti perch cessi ogni azione che, da una parte e
dallaltra, sfigura il Volto di Dio e ha in fondo lo scopo di difendere con ogni
mezzo interessi particolari, a scapito del bene comune. Insieme, diciamo no
allodio, no alla vendetta, no alla violenza, in particolare a quella che perpe-
trata in nome di una religione o di Dio. Dio pace, Dio salam.
Il Papa ha elogiato gli sforzi di dirigenti cristiani e musulmani per la con-
cordia e la riconciliazione nazionale e ha auspicato che le prossime elezioni por-
tino pace alla Repubblica Centrafricana, cos da [...] fare del vostro Paese una
casa accogliente per tutti i suoi figli, senza distinzione di etnia, di appartenenza
politica o di confessione religiosa. Glimam della moschea hanno donato a

23
Idem, Incontro con la Comunit Musulmana nella Moschea centrale di Koudoukou a
Bangui, del 30-11-2015, ibidem. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni senza rife-
rimento rimandano a questo testo.
16
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Francesco una tavoletta su cui era inciso un versetto del Corano e la frase: Se
tu trovi certe persone pi disponibili ad amare, sono quelli che si dicono cri-
stiani24. Il Pontefice ha quindi visitato la scuola di Koudokou, dove studiano
insieme bambini musulmani e cristiani.
In seguito, Francesco ha celebrato la Messa nello stadio della capitale Ban-
gui, ultimo incontro pubblico del suo viaggio africano. Commentando la prima
lettura, si soffermato sulle parole di san Paolo nella Lettera ai Romani: Quan-
to sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene25. E ha trat-
to da questa espressione un [...] invito a meravigliarci davanti allopera mis-
sionaria che ha portato per la prima volta non molto tempo fa la gioia del
Vangelo su questamata terra del Centrafrica. Una memoria da coltivare [...]
soprattutto quando i tempi sono difficili, quando le prove e le sofferenze non
mancano, quando lavvenire incerto e ci si sente stanchi, temendo di non poter-
cela fare. Il Vangelo del giorno invita a passare a unaltra riva. Questaltra
riva ha detto il Papa , certamente, la vita eterna, il Cielo dove noi siamo
attesi. Questo sguardo rivolto verso il mondo futuro ha sempre sostenuto il co-
raggio dei cristiani, dei pi poveri, dei pi piccoli, nel loro pellegrinaggio ter-
reno. Questa vita eterna non unillusione, non una fuga dal mondo; essa
una potente realt che ci chiama e che ci impegna alla perseveranza nella fede
e nellamore.
Ma vi anche unaltra riva che pi immediata, la salvezza come
[...] realt che trasforma gi la nostra vita presente e il mondo in cui vivia-
mo. La fede ci cambia e ci rende capaci [...] di amare Dio e di amare i fratelli
in un modo nuovo, al punto di far nascere un mondo rinnovato dallamore. Que-
sto possibile anche [...] quando sperimentiamo la sofferenza fisica o morale,
una pena, un lutto; [...] la miseria, la violenza che ci circonda o la paura del
domani che caratterizzano il Centrafrica, dove tanti cristiani hanno dato esem-
pi eroici di coraggio, riconciliazione e perdono. Tuttavia, ha aggiunto il Ponte-
fice, vero anche che non siamo ancora arrivati alla meta, siamo come in mez-
zo al fiume, e dobbiamo decidere con coraggio, in un rinnovato impegno mis-
sionario, di passare allaltra riva.
Infatti, ogni cristiano [...] deve continuamente rompere con quello che
c ancora in lui delluomo vecchio, delluomo peccatore, sempre pronto a ri-
svegliarsi al richiamo del demonio e quanto agisce nel nostro mondo e in
questi tempi di conflitti, di odio e di guerra , per condurlo allegoismo, a ri-
piegarsi su s stesso e alla diffidenza, alla violenza e allistinto di distruzione,

24
Ilaria Solaini, Il Papa alla moschea a Bangui: insieme, diciamo no alla violenza, in Av-
venire. Quotidiano di ispirazione cattolica, Milano 30-11-2015.
25
Francesco, Santa Messa nello Stadio del Complesso sportivo Barthlmy Boganda a
Bangui, del 30-11-2015, in LOsservatore Romano. Giornale quotidiano politico reli-
gioso, Citt del Vaticano 30-11/1-12-2015. Fino a diversa segnalazione tutte le citazioni
senza riferimento rimandano a questo testo.
17
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

alla vendetta, allabbandono e allo sfruttamento dei pi deboli. Il Papa sa che


nella guerra civile centrafricana i torti non stanno tutti da una sola parte e che
anche milizie composte da cristiani si sono rese colpevoli di crimini. Afferma che
certamente abbiamo tutti da chiedere perdono al Signore e chiede che lAn-
no Santo, che ha voluto aprire proprio in Centrafrica, sia occasione di conversio-
ne e di riconciliazione. Questo nuovo inizio, ha aggiunto Francesco, non pu
escludere la missione e lannuncio del Vangelo.
Anzi, la missione [...] ha bisogno di nuovi messaggeri, ancora pi nu-
merosi, ancora pi generosi, ancora pi gioiosi, ancora pi santi. E tutti noi
siamo chiamati ad essere, ciascuno, questo messaggero che il nostro fratello, di
qualsiasi etnia, religione, cultura, aspetta, spesso senza saperlo. Infatti, come,
questo fratello, potr credere in Cristo si domanda san Paolo se la Parola
non ascoltata n proclamata?. Anche noi ha concluso Francesco sul-
lesempio dellApostolo, dobbiamo essere pieni di speranza e di entusiasmo per
il futuro. Laltra riva a portata di mano, e Ges attraversa il fiume con noi,
cos come la Vergine Maria non ci lascia mai soli.

18
Riflessioni su Rivoluzione
e Contro-Rivoluzione
e la situazione attuale
Don Pietro Cantoni

1. Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, un libro da fare


Rivoluzione e Contro-Rivoluzione opera del pensatore e uomo dazione
brasiliano Plinio Corra de Oliveira (1908-1995)1, su cui si basa la formazione di
Alleanza Cattolica uno di quei libri che non hanno mai lasciato la mia scri-
vania e il mio comodino. Continuo a leggerlo e a rileggerlo. Con il tempo mi sono
reso sempre pi conto che non una specie di versione di destra del libretto di
Mao Zedong (1873-1976). Me ne sono progressivamente convinto nella misura
in cui il fondamentale assioma del conte savoiardo Joseph de Maistre (1753-
1821), la Contro-Rivoluzione [...] non sar affatto una rivoluzione contraria,
bens il contrario della rivoluzione2, entrava a far parte in modo non solo
saputo, ma vissuto delle mie convinzioni pi salde. In realt non si tratta tan-
to di un libro da leggere e da applicare ideologicamente secondo lo schema
dellXI delle Tesi su Feuerbach di Karl Marx (1818-1883): Finora i filosofi
hanno speculato sul mondo, ora venuto il momento di cambiarlo3 , quanto
di un libro da fare. Quasi una traduzione politico-sociale del libro degli Eser-
cizi spirituali di santIgnazio di Loyola (1491-1556). Un metodo quindi, un per-
corso fatto di analisi, di tappe, di velocit, di profondit. Non solo un modo di agi-
re e di pensare, ma un modo di essere e di vivere, tenendo conto delle tre pro-
fondit della Rivoluzione: nelle tendenze, nelle idee, nei fatti4.
Proprio per questo il libro, il metodo, induce ad apprezzare come fondan-
te e indispensabile il riferimento a una realt non fatta dalluomo: la Chiesa. Se
la Contro-Rivoluzione la lotta per distruggere la Rivoluzione e costruire la
Cristianit nuova, tutta splendente di fede, di umile spirito gerarchico e di illi-
1
Cfr. Plinio Corra de Oliveira, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Edizione del cin-
quantenario (1959-2009) con materiali della fabbrica del testo e documenti integra-
tivi, trad. it., a cura di Giovanni Cantoni, Sugarco, Milano 2009.
2
Joseph de Maistre, Considerazioni sulla Francia, trad. it., con una Prefazione di Guido
Vignelli, Editoriale Il Giglio, Napoli 2010, p. 125.
3
Cfr. Karl Marx, Tesi su Feuerbach, in Ludwig Feuerbach (1804-1872), Idem e Frie-
drich Engels (1820-1895), Materialismo dialettico e materialismo storico, introduzione,
trad. it. e note a cura di Cornelio Fabro C.S.S. (1911-1995), La Scuola, Brescia 1977,
pp. 81-84 (p. 84).
4
P. Corra de Oliveira, op. cit., p. 59.
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

bata purezza, chiaro che questo si far soprattutto attraverso una azione pro-
fonda nei cuori. Ora, questa azione opera specifica della Chiesa, che insegna
la dottrina cattolica e la fa amare e praticare. La Chiesa , dunque, lanima stes-
sa della Contro-Rivoluzione5.
La rilettura delle parole con cui il libro si conclude non fanno che accentua-
re questo aspetto: Non vorremmo considerare concluso questo studio senza un
omaggio di filiale devozione e di obbedienza illimitata al dolce Cristo in terra,
colonna e fondamento infallibile della Verit, Sua Santit Papa Giovanni XXIII.
Ubi Ecclesia ibi Christus, ubi Petrus ibi Ecclesia. Al Santo Padre si
rivolge dunque tutto il nostro amore, tutto il nostro entusiasmo, tutta la nostra
devozione. Con questi sentimenti, che ispirano tutte le pagine di Catolicismo
dalla sua fondazione, abbiamo creduto di dover pubblicare anche questo studio.
Nel nostro cuore, non abbiamo il minimo dubbio sulla verit di ognuna
delle tesi che lo compongono. Tuttavia le sottomettiamo senza restrizioni al giudi-
zio del Vicario di Ges Cristo, disposti a rinunciare senza esitazione a qualsiasi
di esse, se sallontana, anche lievemente, dallinsegnamento della santa Chiesa,
nostra Madre, Arca della Salvezza e Porta del Cielo6.
Non sono parole di circostanza. Quel minimo di empatia che il benevolo
lettore stabilisce con lautore, soprattutto quando si tratta di un libro da fare,
garantisce senza ombra di dubbio che ci si trova davanti al suo pensiero pi pro-
fondo, pi radicale e quindi pi influente. Un pensiero che accomuna due perso-
naggi geograficamente lontani, ma idealmente e spiritualmente vicinissimi: il bra-
siliano Corra de Oliveira e litaliano Luigi Gedda (1902-2000)7. Militanti con-
vinti e appassionati dellAzione Cattolica e, soprattutto, cattolici tutti di un pezzo,
di un cattolicesimo radicato in una mente discesa nel cuore.

2. La Rivoluzione un processo e, di conseguenza, lo anche la Contro-


Rivoluzione
La Rivoluzione, cio il processo di scristianizzazione dellOccidente, si tra-
sforma e il buon contro-rivoluzionario deve inseguirla nelle sue metamorfosi, al-
trimenti come uno che combatte ancora la guerra del 1915-1918 in pendenza di
IV guerra mondiale. Oggi siamo in piena rivoluzione culturale e Rivoluzione
nelle tendenze8, che ha avuto il suo inizio nel Sessantotto, ma solo ora sta pie-
namente manifestando tutte le sue valenze distruttive.
Ho un ricordo personale. Per me il Sessantotto incominciato proprio nel
1968. Credo che si fosse nel novembre o dicembre di quellanno, quando, fuori

5
Ibid., p. 143. La sottolineatura mia.
6
Ibid., p. 188.
7
Su Gedda cfr., fra laltro, Marco Invernizzi, Luigi Gedda e il movimento cattolico in Italia,
Sugarco, Milano 2012.
8
P. Corra de Oliveira, op. cit., p. 166.
20
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

dal liceo scientifico Lorenzo Respighi di Piacenza, fu distribuito un volantino


intitolato pi o meno cos: Ribelliamoci al padre!. Lunica risposta venne da
parte di un certo Gruppo San Giorgio, che i compagni immediatamente bolla-
rono di medioeval-nazista: da quel gruppo sarebbe nata Alleanza Cattolica. Si
parlato molto nella teologia cattolica di oblio dello Spirito Santo, ma troppo
poco di un altro oblio, per tanti versi persino pi grave: loblio del Padre. A dir la
verit fra i pochi teologi che se ne erano accorti vi era anche Joseph Ratzinger9.
Una delle conseguenze delloblio del Padre loblio del senso e della por-
tata dellautorit, con il conseguente smarrimento del senso del Magistero. E la
vicenda purtroppo non ha risparmiato i tradizionalisti. Il vero contro-rivoluziona-
rio non quello che parla della Contro-Rivoluzione il cui ideale consiste [...]
nel restaurare e nel promuovere la cultura e la civilt cattolica10 , ma quello
che la pensa e la fa11.
Oggi lauctoritas la grande assente. Il cattolico sa che essa presente
in modo vivo e attuale nella sacra potestas della Chiesa. Una delle sue espres-
sioni principali il Magistero. Alleanza Cattolica, infatti, riserva una speciale at-
tenzione al Magistero, a dimostrazione della sua permanente natura di avanguar-
dia contro-rivoluzionaria. Senza Magistero vivo non si d Tradizione viva: ri-
mane solo una tradizione morta, da collezionista di francobolli o di farfalle, da
frequentatore di antiquari e di rigattieri. Il peccato originale stato un peccato di
disobbedienza. La volont ha distolto luomo da Dio. Cos facendo ha fatto s che
lintelligenza piombasse nel buio12 e le passioni diventassero sregolate. De Mai-
stre diceva: uccidendo il Re, hanno ucciso la Sovranit cio lAutorit e han-
no attirato su di s ogni sorta di punizioni13. Il contro-rivoluzionario che perde il
contatto con il Magistero vivo perde il contatto con la Tradizione e con la Chiesa
e quindi con la Contro-Rivoluzione, anche se magari ne conserva gelosamente la
parola. Perch la Chiesa trascende la Contro-Rivoluzione e ne lanima14.

9
Cfr. Joseph Kardinal Ratzinger, Konsequenzen des Schpfungsglaubens [Conseguenze
della fede nella Creazione]. Gastvorlesung bei der Thomasfeier der Katholisch-Theolo-
gischen Fakultt der Universitt Salzburg am 14. Mrz 1979, Universitt Verlag A. Pu-
stet, Salisburgo 1980; e Marie-Joseph Le Guillou, Il mistero del Padre, trad. it., Jaca
Book, Milano 1979.
10
P. Corra de Oliveira, op. cit., p. 74.
11
Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrer nel regno dei cieli, ma colui che fa
la volont del Padre mio che nei cieli (Mt. 7,21); Figlioli, non amiamo a parole n
con la lingua, ma coi fatti e nella verit (1 Gv. 3,18); Lamore si deve porre pi nei
fatti che nelle parole (SantIgnazio di Loyola, Esercizi spirituali, n. 230).
12
Cfr. don Lucas Garca Borreguero (1911-1992), La radice dellerrore, trad. it., in
Cristianit, anno IV, n. 16, marzo-aprile 1976, pp. 3-4.
13
Cfr. J. de Maistre, Considerazioni sulla Francia, cit., pp. 36-46.
14
La Chiesa qualcosa di molto pi elevato e di molto pi ampio della Rivoluzione e
della Contro-Rivoluzione (P. Corra de Oliveira, op. cit., p. 141); La Chiesa lani-
ma della Contro-Rivoluzione (ibid., p. 143).
21
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

3. Una discontinuit radicale inscritta nella storia


Il fondatore di Alleanza Cattolica, Giovanni Cantoni, da molto tempo ri-
pete a mo di slogan, o meglio di parabola, che la nonna morta!, alluden-
do con ci alla fine della Cristianit occidentale. Limmagine stata progressi-
vamente colorita con altre, di cui ricordo la seguente: Immaginiamo una balena
spiaggiata ormai morta. enorme e il processo che segue inevitabilmente alla
sua morte, la decomposizione, ovviamente molto lungo. Questa la situazione
che noi stiamo vivendo oggi. La Cristianit finita. Quanto tempo ci vorr per-
ch la sua dissoluzione si compia definitivamente? Non lo possiamo sapere con
precisione. Ma la nostra situazione simile a quella di coloro che assistono alla
morte e alla decomposizione della balena spiaggiata. Una situazione sgradevole
soprattutto nel momento in cui si incominciano a sentire i miasmi fetidi della
putrefazione del cadavere dellenorme animale.
Quello della fine della nostra civilt occidentale, che cristiana nelle sue
radici profonde, daltronde un tema assai antico, ormai classico. Il cardinale
Jean Danilou S.J. (1905-1974) scriveva nel lontano 1953 che le culture delle
nazioni cristiane sono esposte alla loro tentazione particolare, quella dei frutti
giunti a maturit, cio la decomposizione. Questa decomposizione costituisce il
dramma interiore della cristianit e si manifestata nel XVI secolo con la divi-
sione delle chiese; nel XX con il comunismo15. La letteratura della crisi costi-
tuiva per glintellettuali pi attenti un classico gi affermato. Si pensi in partico-
lare a Oswald Spengler (1880-1936)16 e a Ren Gunon (1886-1951)17 i quali
prescindendo dalle loro impostazioni di fondo, complessivamente inaccettabili
tracciano nella sostanza una descrizione fattualmente molto efficace del pro-
cesso di decadenza che attraversa da tempo la civilt occidentale e che viene al-
lo scoperto con particolare virulenza in corrispondenza dei due conflitti mondia-
li del secolo scorso, opportunamente definiti dallo storico tedesco Ernst Nolte
come ununica guerra civile europea che devasta lEuropa e conseguente-
mente il mondo dal 1917 al 194518.
Questo evento gigantesco ha avuto riscontri nel Magistero della Chiesa?
Certamente e anche numerosi. Il Magistero ha preso coscienza progressivamen-

15
Jean Danilou, Saggio sul mistero della storia, trad. it., Morcelliana, Brescia 1957, p. 22.
16
Cfr. Oswald Spengler, Il tramonto delloccidente. Lineamenti di una morfologia della
storia mondiale, trad. it., a cura di Rita Calabrese Conte, Margherita Cottone e Furio Je-
si (1941-1980), introduzione di Stefano Zecchi, Longanesi, Milano 2008.
17
Cfr. Ren Gunon, La crisi del mondo moderno, trad. it., Edizioni Mediterranee, Ro-
ma 1985; e Il regno della quantit e i segni dei tempi, trad. it., Adelphi, Milano 2001
(cfr. anche Le rgne de la quantit et les signes des temps. dition dfinitive tablie sous
lgide de la Fondation Ren Gunon, Gallimard, Parigi 2015).
18
Cfr. Ernst Nolte, La guerra civile europea. 1917-1945. Nazionalsocialismo e bolsce-
vismo, trad. it., Rizzoli, Milano 2004.
22
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

te della situazione e questa sua consapevolezza il significato vero e profondo


dellinsegnamento del Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965).
ormai tramontata insegna san Giovanni Paolo II (1978-2005) ,
anche nei Paesi di antica evangelizzazione, la situazione di una societ cristia-
na, che, pur fra le tante debolezze che sempre segnano lumano, si rifaceva
esplicitamente ai valori evangelici19. Questo tramonto viene per interpretato
non come una fine, ma come lopportunit di un nuovo inizio: Intorno a noi
dilaga una visione pessimistica dellevoluzione che il sentimento religioso sta vi-
vendo.
[...] Questa concezione fatalistica proviene, in realt, da una estensione
indebita dei mutamenti culturali avvenuti negli ultimi due secoli. Lintensit
dellesperienza religiosa in una determinata societ dipende da molti fattori, e
nella storia ha avuto spesso sviluppi imprevedibili.
[...] Nessun pessimismo fatalistico pu essere accettato dal credente, al
quale la fede insegna che Dio colui che opera nei cuori, ed opera come vuole,
secondo il beneplacito misterioso della sua volont. O deve forse dirsi che oggi
il braccio del Signore raccorciato?
Non sappiamo quali saranno le caratteristiche della civilt cristiana nel
terzo millennio. Ma questo non deve sorprenderci. Neppure i Santi Padri degli
inizi avrebbero potuto prevedere la sintesi culturale realizzata nel Medio Evo. E
i medievali, a loro volta, non avrebbero immaginato neppure lontanamente le-
spansione missionaria dei secoli successivi. Nessuna meraviglia, dunque, che il
futuro ci resti oscuro. Ci che possiamo, tuttavia, dare per certo che lavveni-
re offrir anche a noi lepifania di un nuovo aspetto della pienezza di Cristo20.
Corra de Oliveira era ben consapevole del mutamento epocale in atto:
Lopera realizzata dal Concilio troppo vasta e ricca daspetti perch se ne
possa dare una visione dinsieme in un articolo di giornale. Non sappiamo se,
per farlo, basterebbe un libro intero. Tuttavia, incontestabile che la chiusura
del Vaticano II segna uno dei momenti pi solenni della storia. Prendendo in
considerazione lopera del Concilio dal punto di vista della storia dellumanit,
si pu dire che laugusta Assemblea, tenendo presente lo stato di crisi, di confu-
sione e di logoramento a cui giunto il mondo contemporaneo, come pure il ri-
schio di un cataclisma atomico di proporzioni apocalittiche, ha deciso di fare
una mossa senza precedenti. Infatti, in tutte le deliberazioni conciliari si nota
limpegno a fare le maggiori concessioni, i maggiori sacrifici al fine di attirare

19
San Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Novo millennio ineunte al termine del
Grande Giubileo dellAnno Duemila, del 6-1-2001, n. 40.
20
Idem, Discorso ai Presuli della Conferenza Episcopale Ungherese nella Sede Arcive-
scovile di Budapest, del 20-8-1991, nn. 7-8, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol.
XIV, 2, 1991. (Luglio-Dicembre), Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 1992,
pp. 392-402 (pp. 398-399) (trad. it., in LOsservatore Romano. Giornale quotidiano po-
litico religioso, Citt del Vaticano 21-8-1991).
23
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

la benevolenza di quanti si trovano separati dalla Chiesa. E, con il calore di


questa benevolenza, il sacro Sinodo spera di toccare i cuori pi induriti, di dis-
solvere i preconcetti pi tenaci e di disarmare gli odi pi furiosi. In questo modo i
Padri Conciliari hanno sperato di aprire la via affinch la verit finalmente pene-
tri nelle zone ideologiche in cui domina lerrore. E affinch lumanit riconciliata
possa godere dei benefici della pace21. Egli era ben consapevole che questa
mossa nuova, e per cos dire spiazzante, non poteva sperare in risultati nellim-
mediato ma solo in tempi lunghi e molto lunghi: Indubbiamente il Concilio non
ha concepito questopera come tale da poter produrre tutti i suoi effetti da un
momento allaltro. Non ha fatto altro che aprire vie daccesso, con un gesto di
unampiezza tale che, da un certo punto di vista, si potrebbe definire inimmagi-
nabile. E indirizzare a tutti quanti vagano lontano dalla Chiesa un pressante invi-
to a percorrere queste vie e ad avanzare in esse passo dopo passo22.
Il pensatore brasiliano si sempre sforzato di ascoltare e dinterpretare il
corrispondente mutamento nel Magistero ordinario, ammonendo a non cadere in
atteggiamenti frutto di un nostalgismo sentimentale: [...] presentare la Contro-
Rivoluzione come fosse una semplice nostalgia daltra parte, chiaramente, non
neghiamo, la legittimit di questa nostalgia [...] significa mutilare la causa che
si vuole servire23. Provare nostalgia per i momenti belli della Cristianit occiden-
tale legittimo e anche doveroso; la nostalgia per diversa dal nostalgismo,
un aspetto non secondario di quella utopia del presente dalla quale Giovanni
Cantoni ci invita a guardarci e che consiste nellimmaginare di vivere in un mon-
do diverso da quello che effettivamente . Questo radicale mutamento di prospet-
tiva pu apparire realmente disorientante per chi non disposto a una effettiva
conversione del cuore e degli atteggiamenti, come daltra parte la situazione di
crisi logicamente richiede. Esso appare infatti come un gesto di unampiezza tale
che, da un certo punto di vista, si potrebbe definire inimmaginabile24. Purtroppo
alcuni interpreti di Corra de Oliveira non hanno colto questo punto essenziale e
hanno finito per appiattirsi sulle posizioni della Fraternit San Pio X, lassociazio-
ne clericale fondata da mons. Marcel Lefebvre (1905-1991), mai approvate dal
pensatore brasiliano. Essi, seguendo una lettura del Concilio che vi vede una rina-
scita del modernismo a suo tempo condannato da Papa san Pio X (1903-1914), si
sono posti inevitabilmente in una posizione di tipo apocalittico, che si risolve a
livello concreto nellattesa di un intervento soprannaturale assolutamente straor-
dinario. Unipotesi tutto sommato comoda, perch esime da una riflessione se-

21
P. Corra de Oliveira, Chiuso il Concilio: momento di straordinaria importanza nella
storia dellumanit, in op. cit., pp. 313-316 (p. 315).
22
Ibidem.
23
Idem, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Edizione del cinquantenario (1959-2009)
con materiali della fabbrica del testo e documenti integrativi, cit., p. 119.
24
Idem, Chiuso il Concilio: momento di straordinaria importanza nella storia dellu-
manit, cit., p. 315.
24
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

ria e approfondita sulla situazione mutevole alla luce dei princpi immutabili.
Teologicamente ipotizzano in modo crescente che il Pontefice attuale ma era
una posizione gi prospettata per il beato Paolo VI (1963-1978) e per i Papi
successivi sia o eretico o scismatico.
Questa posizione si scontra con due ostacoli principali: innanzitutto lim-
possibilit di dimostrare in modo chiaro e inequivocabile una qualsiasi sentenza
eretica nei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II, e quindi nel Ma-
gistero dei Papi successivi, nonostante il tentativo effettuato da monsignor Bru-
nero Gherardini25, seguito da alcuni altri; in secondo luogo e questo il pun-
to decisivo il fatto che, in questo caso, non ci troveremmo davanti a unipote-
si considerata come possibile dalla maggioranza dei teologi del passato, che
prende in considerazione una deviazione puntuale e circoscritta del Papa come
dottore privato, ma a una posizione ereticale o favens haeresi (filo-ereticale)
dellinsieme del corpo docente della Chiesa, per cui si dovrebbe piuttosto parla-
re non di Papa eretico ma di Magistero della Chiesa eretico. In questo caso
si tratta di unevidenza questa posizione si risolve nel suo esatto contra-
rio: chi la sostiene esplicitamente si pone ipso facto fuori della Chiesa ed eretico
egli stesso. A sostenerla esplicitamente sono solo i cosiddetti sedevacantisti, ma
non difficile constatare che tale conclusione discende logicamente dalle posi-
zioni della Fraternit San Pio X e da coloro che si vanno allineando alle sue po-
sizioni. Gli ecclesiologi sono sempre stati consapevoli che non possibile
escludere a priori che il Papa, come persona privata, possa cadere in eresia e
sul punto esistono teorie teologiche varie e complesse. Non bisogna per di-
menticare che il nostro Ernstfall, il nostro caso serio, veramente serio.
Trattandosi di un concilio che ha raccolto lunanimit quasi numerica dei ve-
scovi cattolici, con una adesione totale ai documenti promulgati (anche Mons.
Marcel Lefebvre e Mons. Antonio de Castro Mayer [1904-1991], i due vescovi
che sono allorigine dello scisma di Ecne[seminario internazionale e luogo di
fondazione della Fraternit San Pio X], hanno firmato tutti i documenti, senza
eccezioni), non si tratterebbe pi soltanto della, gi non proprio inoffensiva,

25
Cfr. Brunero Gherardini, Concilio Ecumenico Vaticano II. Un discorso da fare, Casa
Mariana Editrice, Frigento (Avellino) 2000; Quod et tradidi vobis. La tradizione, vita e
giovinezza della Chiesa, Casa Mariana Editrice, Frigento (Avellino) 2010; Quaecumque
dixero vobis. Parola di Dio e Tradizione a confronto con la storia e la teologia, Lindau,
Torino 2011; Concilio ecumenico Vaticano II. Il discorso mancato, Lindau, Torino 2011.
Ho risposto alle tesi dellautore, che stato mio professore di teologia a Roma, con il
mio Riforma nella continuit. Riflessioni sul Vaticano II e sullanti-conciliarismo, Su-
garco, Milano 2011. Purtroppo non ho ricevuto alcuna contro-risposta teologica, n
dallautore, n da altri.
25
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

qustio de papa hretico, ma di una, ben altrimenti inquietante, qustio de


magisterio hretico26.
Se nel Concilio Ecumenico Vaticano II, al di l della nota dogmatica che
gli vogliamo attribuire, al di l della possibilit che qualcosa in esso sia addirit-
tura anche infallibile, siamo disposti ad ammettere la presenza possibile di una
qualche eresia, dobbiamo avere il coraggio di tirare da questa possibilit tutte le
conseguenze ecclesiologiche del caso: tutti i vescovi della Chiesa Cattolica, nel-
la loro qualificante maggioranza morale, hanno sottoscritto un testo contenente
un insegnamento eretico. Questa la ragione che spingeva i nostri padri nella
fede a non ammettere la possibilit di un concilio eretico27.

4. La nuova strategia indicata dal Magistero


Latteggiamento che il Magistero ordinario ci indica con crescente chiarez-
za e decisione quello di un ri-cominciamento, di una nuova evangelizzazione.
In questa fase non disponiamo pi di un manuale, comera il prezioso testo di
Corra de Oliveira, ma dobbiamo procedere coraggiosamente come a tentoni,
rifacendoci a modelli storici ormai molto lontani e prestando umile e serena fi-
ducia alla guida del Magistero della Chiesa, in particolare quello pontificio.
Corriamo dimentichi del passato. Lattesa del rinnovamento della vita
di fede non deve tradursi in nostalgia dei tempi trascorsi. Lopera di Dio non si
ripete mai. Dio inventa forme sempre nuove per il suo popolo in cammino.
Probabilmente le caratteristiche esteriori della religiosit futura saran-
no meno appariscenti di quelle dun tempo. [...] Nel dir questo, non intendo ov-
viamente sottovalutare le forme passate di religiosit. Voglio soltanto sottoli-
neare il dinamismo che contraddistingue la vita di fede, la quale, proprio perch
vita, rifiuta ogni irrigidimento in forme legate ad orientamenti culturali passa-
ti. Lo Spirito Santo suggerisce vie sempre nuove, e lo fa per mezzo di persone che
vivono intensamente lesperienza della fede. Il nostro compito quello di acco-
gliere i segni dei tempi, giudicandoli alla luce del Vangelo, secondo il consiglio
di San Paolo: Esaminate ogni cosa, tenete ci che buono [1 Thess. 5, 21]28.
Infatti, [...] anche se la nostalgia di un passato pi facile e pi florido
molto comprensibile, nostro compito, Pastori cos san Giovanni Paolo II a
vescovi francesi nel 1982 , di comunicare ai cristiani e agli uomini di buona

26
Pietro Cantoni, Pu la Chiesa variare veramente? Tradizione, Trasmissione, Cambia-
mento, Continuit, in Associazione culturale Centro Studi Oriente Occidente (a cura di),
Romano Amerio, il Vaticano II e le variazioni nella Chiesa cattolica del XX Secolo. Atti
del Convegno di Studi omonimo, Ancona, 9 novembre 2007, Fede & Cultura, Verona
2008, pp. 109-135 (pp. 128-129).
27
Cfr. il mio Riforma nella continuit. Riflessioni sul Vaticano II e sullanti-conciliari-
smo, cit., pp. 91-97.
28
San Giovanni Paolo II, Discorso ai Presuli della Conferenza Episcopale Ungherese
nella Sede Arcivescovile di Budapest, cit., n. 9, pp. 399-400.
26
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

volont, giovani e meno giovani, il gusto di vivere oggi. Non, sicuramente, limi-
tando ingenuamente la nostra visione a qualche isola privilegiata, ancor meno
considerando come normale e cristiano ci che non lo ; ma mostrandosi con-
vinti che questi uomini e queste donne possono progredire, aprirsi ai valori mo-
rali e spirituali e mostrarsi generosi. Si tratta di mantenere lardore apostolico,
quello che animava san Paolo, durante tutte le sue corse missionarie e final-
mente qui, a Roma, quando abbracci tutto questo mondo pagano consideran-
dolo capace di accedere alla vita secondo il Vangelo, mediante la fede e la con-
versione. Questo ardore, fondato sulla fede in Dio e la confidenza nelluomo,
non una facile esaltazione; esso sa essere paziente, della pazienza di Dio; e
disinteressato, perch molto spesso una persona semina e unaltra raccoglie.
Voi siete, oggi, con i vostri preti, i vostri diaconi e i vostri laici, coloro che pre-
parano laboriosamente la Chiesa del domani. E sapete, come me, a quale punto
la via di Ges Cristo comporti la povert personale e la povert dei mezzi,
lumilt, perfino lo scacco apparente, sempre la croce [...], che sono nello stes-
so tempo vie di risurrezione29.
La Chiesa ha affermato lo stesso Pontefice in unaltra occasione
chiamata a realizzarsi nel tempo, in obbedienza allo Spirito del suo Signore,
che la illumina e la sostiene: la Chiesa sottoposta, anchessa, alla drammati-
ca tensione della crescita, alla dura legge dello sviluppo30.
Come avevo messo in rilievo nel mio discorso durante la vostra visita ad
limina ha specificato ai vescovi scandinavi nel 1989 , tutte le Chiese cristia-
ne si trovano di fronte, nella societ di oggi, alla comune sfida della secolariz-
zazione. Il senso di una verit trascendente e di una vita divina si molto affie-
volito o quasi scomparso in molti uomini. In un mondo secolarizzato, che ba-
sta a se stesso e che si impegna solo per se stesso, la religione e la Chiesa sem-
brano non avere pi alcuna utilit. E anche tra i cristiani la fede, nella vita con-
creta di tutti i giorni, ha perso la sua forza. Questo fatto non estraneo alla di-
minuzione della frequenza nelle chiese e della preghiera nella vita dei singoli e
delle famiglie. Lallontanamento di molti battezzati dalla vita comunitaria della
Chiesa continua a crescere. Si diffonde un relativismo a tutti i livelli che nega e
mette in pericolo le verit assolute del cristianesimo mettendo sullo stesso pia-
no, senza differenze, le diverse visioni del mondo.
Questi fatti preoccupanti non possono e non devono mai diventare per
la Chiesa, per noi Vescovi, e per i nostri sacerdoti e fedeli motivo di pusillani-
mit e rassegnazione. Per questo nel nostro incontro di oggi desidero incorag-

29
Idem, Discorso a un gruppo di Vescovi di Francia, della Regione Ecclesiastica dellO-
vest in visita ad limina Apostolorum, del 18-3-1982, n. 3, ibid., vol. V, 1, 1982. (Genna-
io-Giugno), Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 1982, pp. 894-900 (pp. 896-897).
30
Idem, Discorso nel solenne incontro ecumenico nella basilica di San Nicola a Bari,
del 26-2-1984, n. 1, ibid., vol. VII, 1, 1984. (Gennaio-Giugno), Libreria Editrice Vatica-
na, Citt del Vaticano 1984, pp. 531-536 (pp. 531-532).
27
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

giarvi e richiamarvi affinch non siate rassegnati di fronte al processo di seco-


larizzazione e al deterioramento della vita di fede. giunto il momento di recu-
perare le fondamenta perdute della fede attraverso comuni sforzi, rinnovati e
rafforzati. Questo un dovere che si fa sempre pi pressante e totalizzante. Io,
in altre occasioni, e gi molte volte, lho definito con la parola nuova evange-
lizzazione di cui necessita non solo la societ moderna ma anche vasti settori
della Chiesa stessa. perci necessario che il dovere primario e pi importante
dei Vescovi e dei sacerdoti nel nostro tempo sia proprio questo: dedicarsi alla
trasmissione fedele delle verit di fede e ad un suo continuo e persistente ap-
profondimento. Questa istanza pressante trova rispondenza nella frase della
Bibbia che voi avete scelto per la mia odierna visita pastorale: Vai in tutto il
mondo e annuncia la Buona Novella a tutti gli uomini. lo stesso comanda-
mento di Cristo che ci obbliga a rifondare su base missionaria la nostra pasto-
rale nella moderna societ industriale31.
Il cambiamento radicale di situazione, che comporta un altrettanto radica-
le mutamento di strategia, ci pone davanti con inaudita radicalit al problema del
cambiamento e quindi a quello, tipicamente cattolico, di sviluppo. Ci ci deve
far riflettere sul significato che ha la parola missione, strettamente legata alla
parola tradizione. Sia il primo che il secondo termine, infatti, indicano una
stessa realt: trasmettere agli altri quello che noi, a nostra volta, abbiamo ricevu-
to. Il Concilio [...] ha affermato il card. Ratzinger voleva segnare il pas-
saggio da un atteggiamento di conservazione a un atteggiamento missionario.
Molti dimenticano che il concetto conciliare opposto a conservatore non
progressista ma missionario32.
Ci significa che la corretta posizione antiprogressista e antimodernista non
quella tradizionalista o fissista. Il concetto di progresso essenziale per il
cristianesimo e per il cattolicesimo, senza alcuna confusione con il mito del Pro-
gresso di stampo illuministico, contraffazione e secolarizzazione di unidea cri-
stiana. Vi un assioma fondamentale della vita spirituale che dice: in vita chri-
stiana non progredi est retrogredi, nella vita cristiana non progredire vuol di-
re regredire. Ascoltiamo le parole di un sapiente di cui in corso il processo di
beatificazione, il teologo domenicano spagnolo Juan Gonzalez Arintero (1860-
1928): Il concetto di evoluzione del Regno di Dio sulla terra non affatto una
novit: esso antico almeno come il Vangelo. Gi indicato nella misteriosa pie-
tra di Daniele (2,34-35), si trova esplicitamente affermato nei tre Sinottici con
la meravigliosa parabola del granello di senapa che deve diventare un albe-
ro frondoso. Gli stessi Apostoli lo sviluppano in mille modi, considerando la

31
Idem, Discorso alla Conferenza Episcopale della Scandinavia nel Vescovado di Oslo,
del 1-6-1989, n. 3, ibid., vol. XII, 1, 1989. (Gennaio-Giugno), Libreria Editrice Vaticana,
Citt del Vaticano 1991, pp. 1431-1437 (pp. 1433-1434).
32
Vittorio Messori a colloquio con il cardinale Joseph Ratzinger, Rapporto sulla fede,
Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 1985, p. 9.
28
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Chiesa ora come una casa in costruzione, come un tempio vivo e destinato a
crescere, oppure come una citt che si sta edificando e ingrandendo; ora come
un gregge o come un campo seminato che deve portar frutto; infine come un or-
ganismo vivente che in tutto per omnia deve crescere, svilupparsi e perfe-
zionarsi fino a giungere alla finale pienezza dellUomo perfetto 33. Alla pie-
tra di Daniele, che rotola e frantuma tutti gli ostacoli, si pu accostare anche il
carro visto da Ezechiele. A questa concezione si oppone il fissismo che tipico
sia dei fratelli cristiani protestanti sia dei fratelli cristiani ortodossi. Per i primi
la verit di Cristo si ben presto corrotta e la Riforma vuole essere un ritorno
alla purezza delle origini che fa piazza pulita di tutte le aggiunte operate dalla
Chiesa Cattolica. Tutto ci che si aggiunge alla purezza delle origini corruzio-
ne della verit. Quando cominciata la corruzione? Per alcuni ci sono gi le
tracce negli scritti canonici della Bibbia34. Per gli ortodossi tutto quanto stato
detto nei primi sette concili e spiegato dai santi Padri dei primi secoli, a cui nul-
la deve essere aggiunto. Lo sviluppo dottrinale dellOccidente visto come una
corruzione35. Ma cos si considera la Chiesa come una realt statica.
Il corpo della Chiesa diventa una mummia o peggio un cadavere.
Dice il Signore: Quando per verr lo Spirito di verit, egli vi guider alla ve-
rit tutta intera (Gv. 16,13). A questi errori se ne aggiunto un altro, per qual-
che verso peggiore dei precedenti: levoluzionismo modernistico, o progressi-
smo. Esso consiste nel non intendere pi il progresso come la crescita di una
stessa realt, ma come un continuo mutamento didentit. Il progresso si compi-
rebbe dialetticamente, per cui lo stadio successivo consiste nella negazione di
quello precedente. Questa ideologia figlia della filosofia moderna di cui
sono espressione soprattutto Immanuel Kant (1724-1804) e Georg Wilhelm
Friedrich Hegel (1770-1831) e unevoluzione dialettica del fissismo prote-
stante. evidente invece che si pu parlare di progresso solo per una realt che
rimane sostanzialmente la stessa. Se cambia intrinsecamente, non si deve pi
parlare di progresso, ma di corruzione. Questo errore per lo si combatte non con
un errore di segno contrario, ma con la verit. Alla proposizione tutto cambia
non si deve contrapporre la proposizione contraria tutto non cambia, ma la con-
traddittoria non tutto cambia. Cos il cristiano in grado di riconoscere la stessa

33
Juan Gonzalez Arintero O.P., Desenvolvimiento y vitalidad de la Iglesia, a cura di Ar-
turo Alonso Lobo O.P., 3 voll., Fundacin Universitaria Espaola, Madrid 1974-1976,
vol. I, 1974, Evolucin orgnica, p. 47.
34
Cfr., per esempio, Ernst Ksemann (1906-1988), Paulus und der Frhkatholizismus
[1962], in Idem, Exegetische Versuche und Besinnungen, 2 voll., Vandenhoek &
Ruprecht, Gottinga 1964, vol. II, pp. 239-252; e Lopold Sabourin S.J. (1909-2001),
voce Protocattolicesimo, in Ren Latourelle e Rino Fisichella (diretto da), Dizionario di
teologia fondamentale, Edizioni Cittadella, Assisi (Perugia) 1990, pp. 878-884.
35
Cfr. il mio Riforma nella continuit. Riflessioni sul Vaticano II e sullanti-conciliari-
smo, cit., pp. 105-106.
29
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

fede e le stesse realt anche in formulazioni diverse. Sia i fissisti sia i progressisti
mancano dintelligenza: gli uni negando levidenza della storia della Chiesa che
ci mette davanti a cambiamenti continui, gli altri negando lidentit che c at-
traverso i cambiamenti e rimanendo prigionieri delle forme sensibili.
Anche la Scrittura, letta senza questa comprensione, piena di contraddi-
zioni. Per esempio: Chi non con me contro di me (Mt. 12,30) e chi non
contro di voi, per voi (Lc. 9,50; Mc. 9,40). Oppure luomo non giustificato
dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede (Gal. 2,16) e luomo
viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede (Gc. 2,24).
Ma si potrebbe portare una infinit di esempi. chiaro e si pu dimostrare
che le parole nelluno e nellaltro testo non hanno lo stesso significato. Per arriva-
re a ci per ci vuole lintelligenza di distinguere le parole come suono e come
segno dal loro significato. Se si cercasse di dimostrare a un uomo di qua-
rantanni che non pi lo stesso di quando aveva sei anni, mostrandogli delle fo-
tografie testimonianze inoppugnabili o dei certificati sulla sua statura o te-
stimonianze sul suo carattere diverso, si perderebbe tempo. No no, io sono sem-
pre io!, ripeterebbe imperterrito. Non vi testimonianza che tenga contro il sen-
so della propria identit che sta a monte di qualunque ragionamento. Cos anche
la Chiesa ha il senso della propria identit e lorgano che ne garante il Magi-
stero. In caso di dubbio il fedele non deve fidarsi del proprio modo di vedere pri-
vato, ma affidarsi al Magistero che sa distinguere con sicurezza se una forma, un
rito, unespressione, un comportamento significano ancora la fede oppure no. Non
detto che una forma o unespressione decise dal Magistero siano sempre il me-
glio che si pu fare in quel contesto, cos come un maestro non trova sempre le
parole pi adatte per spiegare. Limportante per capire e sarebbe sciocco che
uno scolaro rifiutasse linsegnamento con questo pretesto. Un capo va obbedito
anche quando si potrebbe immaginare un ordine migliore. Quando il Magistero
decide qualcosa per tutta la Chiesa, sappiamo che non pu tradire la sua identit e
tanto basta. Camminiamo perci con fiducia incontro al Signore che viene, con-
sapevoli che il demonio ci tenta in tanti modi: suggerendoci di fermarci e di guar-
dare indietro per farci diventare statue di sale (cfr. Gen. 19,26) oppure di correre
allimpazzata senza preoccuparci che la direzione sia giusta, vera e buona.

5. Siamo alla fine del mondo? O alla fine di un mondo?


Come avvenne nei giorni di No, cos sar nei giorni del Figlio delluo-
mo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al
giorno in cui No entr nellarca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come
avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vende-
vano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot usc da Sdoma, piov-
ve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Cos accadr nel giorno in cui il
Figlio delluomo si manifester. In quel giorno, chi si trover sulla terrazza e
avr lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; cos, chi si trover
30
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercher di
salvare la propria vita, la perder; ma chi la perder, la manterr viva. Io vi
dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: luno verr portato
via e laltro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: luna
verr portata via e laltra lasciata. [...] Allora gli chiesero: Dove, Signore?. Ed
egli disse loro: Dove sar il cadavere, l si raduneranno insieme anche gli av-
voltoi (Lc. 17,26-37). Queste parole di Ges si riferiscono a due eventi: la di-
struzione di Gerusalemme a opera dellesercito romano nellanno 70 dopo Cri-
sto e la fine del mondo. Ges annuncia un evento terreno per significare attra-
verso di esso un evento che si situer al confine fra questo mondo e il mondo a
venire. La distruzione di Gerusalemme fu la fine di un mondo ed essa il tipo
della fine del mondo. I cristiani, memori delle parole del Maestro, non si accani-
rono in una difesa inutile ma fuggirono senza cercare di prendere le proprie cose
e senza neppure voltarsi indietro, come invece fece la moglie di Lot (cfr. Gen.
19,26). Uscirono dalla Gerusalemme terrena per rifugiarsi nellArca, come i fi-
gli di No, cio per trovare rifugio nella nuova Gerusalemme che la Chiesa:
una citt le cui fondamenta sono in cielo, come un albero le cui radici sono in
cielo. Lunica realt di questo mondo destinata a sopravvivere alla sua fine per
essere gi ora linizio di un mondo nuovo.
Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una
prova finale che scuoter la fede di molti credenti. La persecuzione che accom-
pagna il suo pellegrinaggio sulla terra sveler il Mistero di iniquit sotto la
forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente
ai loro problemi, al prezzo dellapostasia dalla verit. La massima impostura
religiosa quella dellAnti-Cristo, cio di uno pseudo-messianismo in cui luo-
mo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. Que-
sta impostura anti-cristica si delinea gi nel mondo ogniqualvolta si pretende di
realizzare nella storia la speranza messianica che non pu esser portata a
compimento che al di l di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto
la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del Regno fu-
turo sotto il nome di millenarismo [cfr. Congregazione per la Dottrina della
Fede, decreto De Millenarismo, del 19-7-1944, in Denz.-Schnm., 3839], so-
prattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato intrinseca-
mente perverso [cfr. Pio XI (1922-1939), Lett. enc. Divini Redemptoris, che
condanna il falso misticismo di questa contraffazione della redenzione degli
umili; Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 20-21. Cfr. Ap. 19, 1-9]. La Chie-
sa non entrer nella gloria del Regno che attraverso questultima Pasqua, nella
quale seguir il suo Signore nella sua morte e Risurrezione. Il Regno non si
compir dunque attraverso un trionfo storico della Chiesa secondo un progres-
so ascendente, ma attraverso una vittoria di Dio sullo scatenarsi ultimo del ma-
le che far discendere dal cielo la sua Sposa. Il trionfo di Dio sulla rivolta del

31
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

male prender la forma dellultimo Giudizio dopo lultimo sommovimento co-


smico di questo mondo che passa36.
Come facciamo noi oggi a dire che non ci troviamo davanti alla fine del
mondo? Vi sono dei segni che ci autorizzano a pensarlo? La seconda venuta di
Cristo, la parousa, ci sar solo quando il Vangelo sar stato annunciato a tutti i
popoli: Questo vangelo del Regno sar annunciato in tutto il mondo, perch ne
sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verr la fine (Mt. 24,14). [...]
secondo la sua profezia, prima del suo ritorno, Cristo dovr essere pubblicamen-
te noto in tutto il mondo, cos che alla sua seconda venuta non ci sia pi nessun
grande nucleo di uomini il quale possa sostenere di non conoscerlo37. Bisogna
far attenzione per, per valutare intelligentemente il dato biblico, a non ridurre i
popoli a una semplice aggregazione numericamente significativa e lannuncio
alla pura comunicazione di uninformazione. Missione deve intendersi [...] non
soltanto come lannuncio della parola agli individui di tutte le nazioni ma anche
come evangelizzazione delle culture rappresentate dalle lites di queste nazioni,
in modo che il messaggio cristiano si esprima attraverso le diverse strutture etni-
che38. Quali sono le grandi culture a cui il Vangelo stato annunciato in modo
non superficiale? La Grecia, Roma, il Barbaricum germanico, celtico e slavo. La
missione africana tuttora in corso e assistiamo alla nascita di una Cristianit
africana. Ma poderose culture sono ancora davanti a noi: la cultura islamica, la
molteplice cultura dellIndia, la cultura cinese. Sono ancora sfide e compiti aperti.
Se la fine di Gerusalemme fu la fine di un mondo e il tipo della fine del
mondo, questo tipo destinato a ripetersi nella storia tutte le volte che un mon-
do una civilt finisce. Pensiamo alla fine dellimpero romano di cui molti
storici rivedono oggi i tratti caratteristici e prefiguranti39. Anche allora molti gri-
darono alla fine del mondo, mentre altri, pi avvedutamente, vi riconobbero solo
la fine di un mondo e si preoccuparono di trasmettere efficacemente i semi di una
possibile rinascita: santAnicio Manlio Torquato Severino Boezio (480 ca.-524),
Flavio Magno Aurelio Cassiodoro (485/490-580 ca.) e san Benedetto da Norcia
(480 ca.-547). Soprattutto si preoccuparono di lasciare il mondo che crollava, con
la sua spiritualit mondana, per tenere i piedi ben saldi sul ponte della barca di
Pietro che attraversa sicura e inaffondabile le tempeste del mondo, come larca di
No. Senza voltarsi indietro a lanciare sguardi nostalgici a un mondo che era or-
mai finito per non correre il rischio di diventare statue di sale.

36
Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 675-677.
37
Michael Schmaus (1897-1993), I novissimi del mondo e della Chiesa, trad. it., Edi-
zioni Paoline, Alba (Cuneo) 1969, p. 196.
38
J. Danilou, op. cit., p. 21.
39
Cfr. Michel De Jaeghere, Les derniers jours. La fin de lempire romain dOccident,
Les Belles Lettres, Parigi 2014; e la relativa recensione di Francesco Pappalardo, Gli ul-
timi giorni. La fine dellimpero romano dOccidente, in Cristianit, anno XLIII, n.
378, ottobre-dicembre 2015, pp. 37-46.
32
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Abbiamo accennato ai cambiamenti e alle novit che la congiuntura at-


tuale propone con sconcertante frequenza. Non dobbiamo scandalizzarci, perch
a ben guardare nella storia della Chiesa le novit non sono affatto tali.
Elenco qui una serie di novit solo alcune di una lunga lista che si sono
prodotte nella storia bimillenaria della Chiesa, alle quali ci siamo abituati, ma
che allepoca destarono scalpore e opposizione.
Omoousios, cio della stessa sostanza: per la prima volta, al Concilio
Ecumenico di Nicea, del 325, fu usato un termine filosofico assente dalla Bib-
bia, per giunta condannato dal pi grande concilio che vi era stato in preceden-
za, il Concilio di Antiochia del 280.
Attorno al secolo IX dei monaci per la prima volta assolvevano dei peni-
tenti ascoltando la loro confessione al di fuori della riconciliazione canonica
amministrata dal vescovo una volta allanno.
Approvazione degli ordini mendicanti: per la prima volta dei frati pote-
vano predicare e amministrare i sacramenti in diverse diocesi senza chiedere il
permesso ai vescovi.
Approvazione degli ordini clericali: per la prima volta la Chiesa consi-
derava religiosi dei chierici che non pregavano in coro, i gesuiti. Papa Paolo IV
(1555-1559) considerava la cosa uneresia, ma morto prima di condannarla.
Il teologo pi importante del tempo, lo spagnolo Melchior Cano (1509-
1560), era convinto che gli Esercizi spirituali di santIgnazio fossero eretici e
present una memoria in tal senso a Papa Paolo III (1534-1549) nel 1545, che
per approv gli Esercizi nel 1548.
Per la prima volta nella storia della Chiesa Papa san Pio V (1566-1572),
con la bolla Quo primum tempore del 14 luglio 1570, estese il messale in uso
nella curia romana a tutta la Chiesa latina.
Per la prima volta il Papa venerabile Pio XII permise la celebrazione del-
la Messa vespertina con la Costituzione Christus Dominus del 6 gennaio 1953 e
con il Motu proprio Sacram Communionem del 19 marzo 1957.

6. Che fare? Pregare con Maria


Ma veniamo ora al punto che forse pi ci interessa: che cosa fare dunque?
La vocazione contro-rivoluzionaria di Alleanza Cattolica forse giunta al suo
capolinea? Nientaffatto: deve interpretare in modo intelligente il cambiamento
in atto, abituata com a interpretare lazione rivoluzionaria come un processo e
ad analizzare attentamente la situazione storica per comprenderla e per modifi-
care di conseguenza la propria strategia.
Prima di proseguire vorrei per ricordare, brevemente, i fondamenti spiri-
tuali dellazione contro-rivoluzionaria, che sono essenzialmente mariani40. La

40
Cfr. P. Corra de Oliveira, La devozione mariana e lapostolato contro-rivoluziona-
rio, in Cristianit, anno XXIII, n. 247-248, novembre-dicembre 1995, pp. 9-15.
33
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

preghiera deve essere a monte di ogni riflessione e azione. Come pregava Maria?
Due versetti biblici ce lo ricordano: Maria, da parte sua, serbava tutte queste
cose meditandole nel suo cuore (Lc. 2,19); Sua madre serbava tutte queste
cose nel suo cuore (Lc. 2,51 b).
Noi oggi facciamo fatica a mettere a fuoco il significato della memoria.
Lo sviluppo delle tecnologie che fissano le parole su supporti materiali scrit-
tura, stampa, informatica e ne facilitano il richiamo ci hanno progressiva-
mente indotto, paradossalmente, a dimenticare la memoria. Per chi, invece, vi-
veva in una cultura orale, in cui la scrittura o non esisteva o era competenza di po-
chi professionisti e a maggior ragione la stampa e linformatica appartene-
vano a un futuro ben difficilmente prevedibile, la memoria aveva una importanza
che noi facciamo fatica anche soltanto a concepire. Per farlo dovremmo provare a
immaginare un mondo in cui, per non dimenticare qualcosa di ben detto e impor-
tante, lunica possibilit era quello di impararlo a memoria e lunico modo di assi-
curarne la sopravvivenza era quello di trasmetterlo ad altri in modo cos vivo,
convincente e coinvolgente che anche loro si preoccupassero, prima che la parola
tacesse con loro nella tomba, di far s che altri se ne prendessero cura allo stesso
modo. Questa catena, questo susseguirsi di onde, luna mossa dallaltra, come
quando si getta un sasso nello stagno, costituisce quellevento cos importante per
la vita e per la storia delluomo che si chiama tradizione. Ma, appunto, una vol-
ta che gli strumenti di conservazione si sono moltiplicati e incredibilmente perfe-
zionati, a che cosa serve pi la memoria? Per conservare le parole di Dio, non ba-
sta il libro che la contiene, cio la Bibbia? Sappiamo che questo fu proprio in
epoca moderna un punto di scontro non secondario fra cattolici e protestanti.
Eppure basterebbe questa semplice osservazione: la parola fatta per essere viva,
cio detta, e quindi per essere ascoltata e accolta ed essere poi di nuovo detta
(cfr. Rm. 10, 14-15). Essa non sta da sola. Parlare vuol dire comunicare e quando
qualcuno parla da solo manifesta un sintomo preoccupante
Quando una parola veramente accolta? Quando si in grado di ripro-
durla perfettamente, nella materialit del suo suono? Se fosse cos, il miglior a-
scoltatore sarebbe il registratore. A volte, quando si discute e non ci si capisce,
luno dice allaltro: non mi ascolti. E se laltro risponde: sono in grado di ri-dir-
ti alla lettera tutto quello che mi hai detto, comprendiamo bene che ci non
sufficiente. La comunicazione qualcosa di pi profondo e spirituale di una
pura riproduzione di suoni, di segni o di onde. Ci evidentemente non vuol dire
affatto sminuire limportanza della scrittura o della stampa o dei supporti infor-
matici. Essi sono preziosi e per tanti versi insostituibili pro-memoria, ma non
costituiscono mai da soli la memoria. Dio ha voluto che la sua parola fosse
messa per iscritto e questo evento ha originato le Sacre Scritture, attorno a cui
tutti i cristiani si raccolgono in un atteggiamento di venerazione si pensi a
come esse sono trattate nella liturgia: portate in processione, incensate, baciate ,
rispetto e riconoscenza che non si pu esaurire in una semplice lettura.

34
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Lantichit cristiana ha infatti coniato il termine lectio divina, unespres-


sione latina difficile da tradurre. Ogni scritto fatto per definizione per
essere letto e quindi capito e assimilato. Nel caso delle Scritture questo processo
ancora pi profondo. La Parola si fatta carne e il cristiano sa che, leggendo il
libro che la contiene, deve preoccuparsi che quella parola torni a essere carne
nella sua persona e nella sua vita. I cattolici hanno sempre visto nei due versetti
oggetto della nostra riflessione proprio il modello di questo processo. Chi me-
glio di Maria infatti, essendo colei che ha concepito Cristo prima nella mente e
poi nel corpo, poteva sapere come accogliere e veramente ri-cordare la parola di
Dio? Vediamo innanzitutto che Maria serba le parole, cio le trattiene, non le
lascia scappar via, le custodisce. Quando una donna dal mezzo della folla che
lo ascolta prorompe in una spontanea lode della mamma di un cos grande Mae-
stro Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte! (Lc.
11,27) , Ges corregge, o meglio, approfondisce la lode con queste parole:
Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano! (Lc.
11,28). Se, infatti, di primo acchito, le sue parole possono avere lapparenza di
sminuire la grandezza della Madre, esse appaiono in realt come la spiegazione
profonda della sua vera grandezza. Qui il termine osservano traduce il greco fy-
lassontes, da fylass, che implica il concetto di trattenere, custodire, far la
guardia. Coloro che tengono stretta la parola e non la perdono di vista come fa
una guardia riguardo a ci che ha avuto lincarico di sorvegliare. Maria ha tratte-
nuto la Parola di Dio e lha fatta sua, cos sua che in lei si fatta carne. E questo
rimasto il suo stile di preghiera e di vita. Questo trattenere e custodire per si
prolunga in un movimento di riflessione. Maria conserva le parole meditandole,
symballousa, letteralmente le mette insieme, le collega, le raccoglie, le unisce.
E ci avviene nel suo cuore. Il cuore umano nella Bibbia il luogo dove tutte le
facolt proprie delluomo trovano il loro centro, il loro punto di partenza e il loro
luogo di convergenza: intelligenza, volont, fantasia, affetti. Quelle parole che a
volte possono apparire divergenti, in tensione fra di loro, devono trovare, attraver-
so la riflessione attenta dellintelligenza, sotto la spinta dellamore di Dio e del
prossimo che come lanima di ogni parola divina, la loro profonda unit.
Ecco allora che cosa veramente ri-cordare: riporre nel cuore. I monaci
medioevali hanno elaborato uno stile di lettura della Bibbia, appunto la lectio di-
vina, che indissolubilmente anche una preghiera. Le sue tappe sono la lectio, la
meditatio, loratio e la contemplatio. SantIgnazio di Loyola nei suoi Esercizi spi-
rituali parla nella prima settimana di memoria, intelligenza e volont e, a
partire dalla seconda settimana, di contemplazione. Non difficile comprendere che
tutti si muovono in quella linea che ha in Maria il proprio inizio e modello. Alla
lectio, alla meditatio, alloratio e alla contemplatio, per, proprio alla scuola di
santIgnazio, a cui dobbiamo associare san Francesco di Sales (1567-1622) e il suo
maestro san Filippo Neri (1515-1595), dobbiamo aggiungere una quinta tappa: la

35
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

actio. Una preghiera non ben fatta se non si traduce in azione, la Parola non
veramente accolta nel cuore se non si incarna nella vita.
Lazione contro-rivoluzionaria per essere veramente tale deve, dunque,
essere unazione che viene per cos dire naturalmente dalla vita spirituale e
non solo da una, indispensabile, riflessione intellettuale.

7. Che fare? Fedelt senza fondamentalismo


Innanzitutto il contro-rivoluzionario, consapevole che la Chiesa lanima
della Contro-Rivoluzione, ascolta con docilit la parola del Magistero vivente,
rifuggendo da qualunque prospettiva fondamentalistica. Il fondamentalismo
consiste ultimamente nellabbarbicarsi a un testo scritto per cercare in esso quel-
limmutabilit della dottrina che sola d sicurezza e tranquillit. Il fonda-
mentalismo non solo un fenomeno protestante. Esso ha delle radici molto pi
antiche. Lo troviamo nellebraismo, con il suo arroccamento attorno alla Scrittu-
ra ebraica, gi stigmatizzato dallapostolo Paolo: [Dio] ci ha resi capaci di es-
sere ministri di una nuova alleanza, non della lettera, ma dello Spirito; perch
la lettera uccide, lo Spirito invece d vita (2Cor. 3,6). In modo ancora pi ra-
dicale lo troviamo nellislam che , per eccellenza, una religione del testo scrit-
to. Secondo la tradizione interpretativa islamica, i primi cinque versetti della ri-
velazione del Corano sono questi: Leggi! In nome del tuo Signore che ha crea-
to, ha creato luomo da unaderenza. Leggi, ch il tuo Signore il Generosissi-
mo, Colui che ha insegnato mediante il calamo [blqalami con la penna], che
ha insegnato alluomo quello che non sapeva (Sura 96,1-5). Si confronti il
versetto iniziale (iqraa leggi!) con quello del credo di Israele: Ascolta
[ema] (Dt. 6,4). A seguito di una lunga controversia che contrappose nel se-
colo IX mutaziliti e hanbaliti appartenenti a differenti scuole giuridico-reli-
giose sul Corano creato o increato, questultima posizione simpose e oggi
viene considerata ortodossia islamica41. Il Corano preesisterebbe da tutta le-
ternit nella mente di Dio in chiara lingua araba42. Questo il fondamenta-
lismo pi radicale. Esiste un fondamentalismo cattolico? S, nella misura in cui
si d corpo a una Sacra Tradizione intesa come un testo scritto e ormai fissato
da cui non ci si pu pi allontanare43. La rivelazione cristiana si d come testo
e commento. Se, una volta giunti alla messa per iscritto completa del testo, ci
si sente in grado di rinunciare ormai al commento, si protestanti. Se si trasforma
il commento in un testo si fondamentalisti cattolici. Il fondamentalismo prote-
stante si manifesta soprattutto nel rifiuto del metodo storico-critico per linter-
41
Cfr. don Augusto Tino Negri, Dio nella fede islamica, in Centro Federico Peirone (a cu-
ra di), LIslm. Storia, dottrina, rapporti con il cristianesimo, Elledici, Leumann (Tori-
no) 2004, pp. 49-70 (pp. 56-58).
42
Corano, XXVI, 195.
43
Cfr. Massimo Introvigne, Il fondamentalismo. Dalle origini allISIS, Sugarco, Milano
2015, pp. 62-73.
36
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

pretazione della Bibbia, mentre il fondamentalismo cattolico soprattutto nel ri-


fiuto della storia per linterpretazione dei documenti della Tradizione, rifiuto di
una storia dei dogmi. Lo storicismo relativistico la pretesa mai attuabile
fino in fondo di fare storia prescindendo completamente da categorie inter-
pretative immutabili, cio metafisiche.
Oggi, proprio il confronto-scontro con lislam ci induce provvidenzial-
mente a ricuperare il valore del metodo storico. Siamo in grado di vedere a quali
aberrazioni conduce laccoglienza di un testo scritto come divino, rifiutando per
principio di sottoporlo a un esame storico. Anche nella Cristianit la storia, co-
me la metafisica, entrata con difficolt e attraverso grandi lotte nel metodo
della scienza sacra: per la metafisica si pensi alla crisi dellaverroismo latino
culminata nelle condanne del 127744, per la storia si pensi alla crisi modernisti-
ca. Le encicliche bibliche Leone XIII (1878-1903), Providentissimus Deus
del 18 novembre 1893; Benedetto XV (1914-1922), Spiritus Paraclitus del 15
settembre 1920; e Pio XII, Divino afflante Spiritu del 30 settembre 1943
hanno per orientato con decisione verso una soluzione. Questultima, acco-
gliendo il principio che i generi letterari dellOriente antico sono molto diversi
dai loro corrispondenti classici, ha, di fatto, aperto la strada a un utilizzo del
metodo storico-critico moderno nellinterpretazione della Bibbia, senza che ci
includa un rifiuto dei princpi teologici e spirituali veicolati dai Padri. Questul-
tima enciclica, pur essendo definita da Joseph Ratzinger unimportante pietra
miliare per lesegesi cattolica45, viene aspramente criticata da alcuni tradizio-
nalisti. Lunica possibile, anche se difficilissima, soluzione del problema isla-
mico consisterebbe nel ritorno alla posizione mutazilita del Corano creato
dominante nel secolo IX e nellutilizzo a suo proposito del metodo storico-
critico, com ormai avvenuto da tempo per le Scritture giudaico-cristiane. La
posizione correttamente cattolica quella che unisce un sommo rispetto per la
Sacra Scrittura alla consapevolezza che il commento a essa costante, autorita-
tivo e frutto di una Tradizione vivente46. Vorrei mostrare la giovent del

44
Cfr. [...] papa Giovanni XXI [1276-1277], lex professore di logica e medico Pietro
Ispano, [...] promulgava, il 18 gennaio 1277, un solenne ammonimento ai maestri pari-
gini delle Arti. [...] il 7 marzo dello stesso anno, Stefano Tempier [(1210 ca.-1279), teo-
logo, cancelliere dellcole Cathdrale e vescovo di Parigi] promulgava un nuovo de-
creto dinterdizione e di condanna riguardante ben 219 proposizioni, con lespresso di-
vieto di sostenerle anche soltanto quali dottrine vere solo dal punto di vista della ragio-
ne, ma false dal punto di vista della fede (Cesare Vasoli (1924-2013), voce Averroi-
smo, in Enciclopedia dantesca della Treccani, sul sito web <http://www.treccani.it/-
enciclopedia/averroismo_%28Enciclopedia_Dantesca%29/>, consultata il 22-2-2016.
45
J. Ratzinger-Benedetto XVI, Ges di Nazaret, edizione italiana a cura di Ingrid Stam-
pa e Elio Guerriero, Rizzoli, Milano 2007, p. 10.
46
Il termine molto antico secolo XIV e la realt strettamente radicata nella Ri-
velazione. Una dimostrazione nel mio Oralit e Magistero. Il problema teologico del
magistero ordinario, di prossima pubblicazione.
37
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

cristianesimo. Se confrontato con ci che lo ha preceduto nella storia, al vec-


chissimo mondo dove ebbe origine, emerge, in effetti un carattere moderno. Re-
stituiamo qui a questo aggettivo e al sostantivo modernit il loro senso esatto:
non lamore della novit, il rinnegamento dellesperienza, della tradizione, del
passato; ma la capacit progressiva, la forza dassimilazione, il cammino e il
combattimento, sempre nella stessa direzione seguendo le linee di forza. Questo
crescat, sed in eodem sensu, Chateaubriand [Franois-Ren de (1768-1848)] lo
traduce con la sua abituale nobilt di espressione, quando, nella conclusione
profetica di Memorie doltretomba, afferma che il cattolicesimo [...] stabile
nei suoi dogmi [...] [ma] mobile nei suoi lumi; caratteristiche proprie del fa-
ro47. Limmagine del faro particolarmente penetrante e appropriata. Il faro spo-
sta continuamente la sua luce. I tratti di mare che illumina sono sempre diversi,
ma uguale la luce che li illumina. Seguendo a ritroso il fascio di luce sincon-
tra sempre lo stesso eterno faro.

8. Punti fermi
Il militante di Alleanza Cattolica in questa nuova congiuntura guidato
dalla preghiera, da una tenera devozione alla beata Vergine Maria e da un filiale
ossequio nei confronti della Chiesa, che non rimane astratto ma si concretizza nel-
lobbedienza intelligente (rationabile obsequium) al suo Magistero non solo
straordinario ma direi soprattutto ordinario. Soprattutto, perch il Magistero
ordinario, per tornare alla bella immagine del faro, la luce che illumina i paesag-
gi diversi e susseguenti della storia. Con lultimo concilio ha proiettato la sua luce
sul mutamento radicale che la storia ha conosciuto in questi ultimi tempi, com-
piendo per riprendere Corra de Oliveira un gesto di unampiezza tale
che, da un certo punto di vista, si potrebbe definire inimmaginabile.
Questa obbedienza intelligente deve farsi attenta e studiosa. Non ci si
pu accontentare di unobbedienza puramente formale. Ci molto importante
per capire il Magistero nei suoi ultimi sviluppi. In concreto: se non si assimilano
i punti fondamentali, ormai irreversibili, dellinsegnamento del Concilio Ecu-
menico Vaticano II, si rischia di non capire e di subire fatalmente il peso dello
scandalo o di una concezione arbitraria e dispotica del Magistero papale, allin-
segna del contrordine compagni!, la frase resa nota dallo scrittore Giovannino
Guareschi (1908-1968) come sinonimo di obbedienza cieca.
Quali sono tali punti fondamentali? Mi sembrano questi:

47
Gonzague de Reynold (1880-1970), La Casa Europa. Costruzione, unit, dramma e
necessit, Presentazione e cura di Giovanni Cantoni, DEttoris, Crotone 2015, p. 79 [per il
brano di Chateaubriand citato, cfr. F.[ranois] R.[en] de Chateaubriand, Memorie dol-
tretomba, trad. it., progetto editoriale e introduzione di Cesare Garboli (1928-2004), a
cura di Ivanna Rosi, con appendici e indici, Einaudi-Gallimard, Torino 1995, vol. II, l.
XLII, cap. 17, p. 838].
38
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

1) la sacramentalit dellepiscopato, che la radice teologica della dottri-


na della collegialit. Per usare un linguaggio storico-politico: la Chiesa non
una monarchia assoluta, ma una monarchia tradizionale. I vescovi non sono di-
rettori di filiali, ma autentici successori degli apostoli. Questo il senso vero e
autentico di quella decentralizzazione di cui si parla oggi. Il vero problema
che il vescovo deve tornare ad essere pastore e dottore, assumendosi tutte le re-
sponsabilit del proprio ruolo. I rischi e i problemi di una eccessiva centralizza-
zione sono divenuti evidenti proprio durante gli ultimi pontificati.
2) La particolare e irrinunciabile importanza della Parola di Dio scritta
nella vita di fede del popolo di Dio: necessario, dunque, che tutta la predi-
cazione ecclesiastica come la stessa religione cristiana sia nutrita e regolata
dalla sacra Scrittura48. La conoscenza e lutilizzo della Scrittura un fattore
sempre pi importante nella vita della Chiesa. una novit? Un cattolico pu
leggere la Bibbia? Non una cosa da protestanti? Leggere assiduamente la Bib-
bia e conoscerne a memoria almeno alcuni versetti non il sintomo che siamo
diventati Testimoni di Geova? Sono dubbi che circolano, spesso inconfessati e
quindi tanto pi pericolosi. importante allora che, brevissimamente, ripercor-
riamo la storia della questione.
La tradizione della Chiesa sempre stata quella dincoraggiare tutti i fe-
deli che possono farlo utilmente ad applicarsi assiduamente alla Sacra Scrittura.
Nei primi secoli della Chiesa i fedeli che non avevano potuto ascoltare la predi-
cazione leggevano a casa la Scrittura. noto come san Gerolamo (347-420)
esortasse le pie donne di cui era direttore spirituale a studiare con tutte le loro
forze il Libro. facile comprendere che la lettura dei libri santi non poteva es-
sere praticata da laici illetterati. Chi non sapeva leggere... non poteva leggere.
Per questo essa fu in grande onore nei monasteri e nelle scuole, dallantichit
cristiana fino a tutto il Medio Evo. Non vi era interdizione di leggere la Bibbia
nel Medio Evo. Le traduzioni in volgare erano numerose, anche se la lettura non
aveva per i medioevali quel carattere urgente e imperioso che prese in seguito. Bi-
sogna ricordare infatti che il latino era la lingua della cultura e molti laici lo sape-
vano leggere. Anche per i chierici laccesso al testo non era daltronde cos facile
come oggi, perch una Bibbia doveva costare pressappoco come un cavallo; cio
come al giorno doggi unautomobile. Ma essa giungeva a tutti per molte
vie: la predicazione che era tutta fondata sulla Scrittura, larte, le chiese, che con
le sculture di cui erano ricche, le splendide vetrate, i simboli che erano esse stesse
e di cui erano intessute comunicavano la Bibbia e i suoi contenuti a tutti coloro
che le frequentavano. Le chiese medioevali sono state per questo chiamate Bib-
bie per i poveri. Dal secolo VIII in poi si prescrisse ai sacerdoti di far seguire la
lettura liturgica dei passaggi scritturistici da una spiegazione in lingua volgare.
La Chiesa considerava che la lettura personale della Bibbia non era n il solo
48
Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione Dei
Verbum, del 18-11-1965, n. 21.
39
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

mezzo e nemmeno il mezzo necessario per comunicare le verit contenute nel


sacro testo. Questo mezzo era considerato la tradizione vivente, la predicazione
della Chiesa nelle sue differenti forme. Nel Medio Evo per circostanze storiche
la lettura diretta della Bibbia era pi limitata di oggi. Ma oggi, se llite dei fedeli
conosce meglio la Bibbia, la massa divenuta infinitamente pi ignorante. Lef-
ficacia della predicazione era per fondata sul fatto che la lettura della Scrittura
e il suo studio assiduo erano considerati assolutamente necessari per il chierico
e che la teologia era interamente permeata dalla Scrittura. Le uniche restrizioni
sulla lettura della Scrittura precedenti il protestantesimo hanno sempre avuto un
carattere limitato e riguardavano abusi.
Lo scenario cambia radicalmente per il concorrere di due fattori: la Ri-
voluzione protestante, con il principio della sola Scriptura e del libero esame, e
linvenzione della stampa. La Chiesa dovette affrontare il problema fino ad allo-
ra sconosciuto di una diffusione capillare del sacro testo accompagnata dalla pre-
tesa di poter interpretare la parola di Dio ciascuno per proprio conto. Il Concilio
di Trento (1545-1563), nella IV sessione, del 1564, afferma che il testo della
Vulgata fa autorit in tutte le attivit pubbliche dinsegnamento, ma non proibisce
espressamente n la pubblicazione di traduzioni in lingua volgare, n la loro let-
tura. Papa Paolo IV nel 1559 proibisce la stampa e la lettura della Bibbia in lin-
gua volgare salvo un permesso dellInquisizione romana. Pio IV (1559-1565), nel
1564, allarga questa misura: il vescovo o linquisitore del luogo potevano concede-
re, per iscritto, su parere del confessore o del parroco, il permesso di leggere tra-
duzioni in volgare fatte da cattolici. Nel 1590 e nel 1596 si ritorna alla decisione
del 1559. Questa legislazione rimane fino al 1758, quando Benedetto XIV (1740-
1758) concede luso di traduzioni purch approvate e fornite di note adeguate. Fra
i grandi danni della crisi che vide il protestantesimo staccarsi dalla Chiesa Cattoli-
ca vi anche la diffusione allinterno di essa di un clima di diffidenza da parte dei
laici nei confronti della Scrittura che tocca pure, per riflesso, il clero, determinan-
do un impoverimento biblico della predicazione e della teologia.
Per valutare queste posizioni bisogna considerare tuttavia che: a) la Chiesa
non ha mai proibito la lettura della Bibbia ai laici, ma ha solo regolamentato lu-
so delle traduzioni in volgare. b) La Chiesa ha sempre considerato la conoscen-
za (che non sempre frutto di lettura) della Scrittura come fondamentale: neces-
saria (anche la lettura) per i chierici, fortemente raccomandabile per i religiosi e
i fedeli. c) Per questo ha preso misure perch ci fossero sempre chierici prepara-
ti per spiegarla ai predicatori e ai fedeli49. Di qui lobbligo stretto per il sacerdo-
te di conoscere a fondo la Scrittura. quello che ha espressamente insegnato il
Concilio Ecumenico Vaticano II: necessario che tutti i chierici, in primo
luogo i sacerdoti di Cristo e quanti, come i diaconi o i catechisti, attendono le-
gittimamente al ministero della parola, siano a contatto continuo [hrere] con

49
Cfr. Gregorio XVI (1831-1846), Lettera enciclica Inter praecipuas, dell8-5-1844.
40
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

le Scritture, mediante una lettura spirituale assidua e uno studio accurato50.


Lo stesso concilio ha raccomandato la lettura della Scrittura a tutti i fedeli:
necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla sacra scrittura51; neces-
sario, dunque, che tutta la predicazione ecclesiastica come la stessa religione
cristiana sia nutrita e regolata dalla sacra scrittura52. Tutti dobbiamo salire
sul monte del Signore e prendere un contatto vivo con la luce del faro: la Sa-
cra Scrittura ci traccia la strada. Per salirla con decisione dobbiamo imparare ad
ascoltarla e a leggerla con fede, cio con spirito di obbedienza. Sarebbe bello che
la Bibbia, che oggi alla portata di tutti sia perch ormai, almeno da noi, tutti o
quasi tutti sanno leggere, sia perch i costi sono veramente contenuti diventas-
se un oggetto a noi caro, da portare con noi come facciamo con il Rosario.
3) Il capitolo VIII della Costituzione Lumen Gentium. il luogo in cui il
Magistero, in tutta la sua storia, ha parlato pi diffusamente della Vergine Maria
a un altissimo livello dimpegno magisteriale. Il concilio non ha definito dogmi
come molti auspicavano a proposito della beata Vergine Maria (Corre-
denzione, Mediazione, Maternit spirituale), ma ha presentato complessivamen-
te il ruolo unico di Maria nella storia della salvezza. Nessuna delle proposizioni
di cui composto il capitolo pu essere presentato come infallibile, sia in
quanto definitivo e, a maggior ragione, in quanto definitorio, ma il cammino
tracciato nel suo insieme irreversibile.
4) Il sacerdozio comune ontologicamente fondato nel sacramento del Bat-
tesimo e non una denominazione puramente metaforica, come sosteneva unopi-
nione teologica ancora accettabile nel contesto della teologia neoscolastica pre-
conciliare. Dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II il sacerdozio comune, inteso
come una semplice metafora, non pi unopinione teologica plausibile, ma una
posizione che si oppone alla dottrina cattolica esplicitata nel cap. IV della costitu-
zione Lumen gentium e nel decreto Apostolicam actuositatem. La vocazione del
laico quella della consecratio mundi. Il clericalismo, che identifica il clero con
la Chiesa, chiaramente respinto. La promozione del laicato irreversibile.
5) Il diritto alla libert religiosa: Questo concilio vaticano dichiara che la
persona umana ha diritto alla libert religiosa. Tale libert consiste in questo,
che tutti gli uomini devono essere immuni dalla coercizione da parte di singoli,
di gruppi sociali e di qualsivoglia potest umana, cos che in materia religiosa
nessuno sia forzato ad agire contro la sua coscienza n sia impedito, entro de-
biti limiti, di agire in conformit alla sua coscienza privatamente o pubblica-
mente, in forma individuale o associata. Inoltre dichiara che il diritto alla liber-
t religiosa si fonda realmente sulla stessa dignit della persona umana, quale
si conosce, sia per mezzo della parola di Dio rivelata sia tramite la stessa ra-

50
Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione Dei
Verbum, cit., n. 25.
51
Ibid., n. 22.
52
Ibid., n. 21.
41
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

gione53. Si tratta, in radice, di un diritto naturale che non ha niente a che vedere
con lindifferentismo e che rappresenta una chiara condanna della concezione
laicistica, la quale riduce la religione a un fatto esclusivamente privato.
6) Le religioni dellumanit, in quanto manifestazioni concrete dellinnato
senso religioso delluomo appartengono positivamente allagire provvidenziale di
Dio: [La Chiesa cattolica] considera con sincero rispetto quei modi di agire e
di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differi-
scano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono
un raggio di quella Verit che illumina tutti gli uomini. Essa per annuncia ed
tenuta ad annunziare incessantemente Cristo che la via, la verit e la vita
(Gv. 14, 6), in cui gli uomini trovano la pienezza della vita religiosa e in cui
Dio ha riconciliato a s tutte le cose54. [...] lo Spirito che sparge i semi del
Verbo, presenti nei riti e nelle culture, e li prepara a maturare in Cristo55. Il
punto di dottrina irreversibile che la religione naturale a cui tutti gli uomini, in
quanto creati da Dio, sono tenuti, si concretizza di fatto storicamente, pur con
mescolanza di tanti errori di differente gravit e intensit, nelle religioni storiche
dellumanit. il superamento di una concezione astratta e libresca della reli-
gione naturale consegnataci dalla stagione del razionalismo illuministico.
7) I principi dellecumenismo cattolico: In questa chiesa di Dio una e
unica sono sorte fino dai primissimi tempi alcune scissioni, che lapostolo ri-
prova con gravi parole come degne di condanna; ma nei secoli posteriori sono
nati dissensi pi ampi e comunit non piccole si sono staccate dalla piena co-
munione della chiesa cattolica, talora non senza colpa di uomini dentrambe le
parti. Quelli poi che ora nascono e sono istruiti nella fede di Cristo in tali co-
munit non possono essere accusati del peccato di separazione, e la chiesa cat-
tolica li abbraccia con fraterno rispetto e amore. Quelli infatti che credono in
Cristo e hanno ricevuto debitamente il battesimo sono costituiti in una certa
comunione, sebbene imperfetta, con la chiesa cattolica. Non v dubbio che, per
le divergenze che in vari modi esistono tra loro e la chiesa cattolica, sia nel
campo della dottrina e talora anche della disciplina, sia circa la struttura della
chiesa, impedimenti non pochi, e talvolta proprio gravi, si oppongono alla pie-
na comunione ecclesiastica, al superamento dei quali tende appunto il movi-
mento ecumenico. Nondimeno, giustificati nel battesimo dalla fede, sono incor-
porati a Cristo e perci sono a ragione insigniti del nome di cristiani e dai figli
della chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore.

53
Idem, Dichiarazione sulla libert religiosa Dignitatis humanae, del 7-12-1965, n. 2.
54
Idem, Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane Nostra
aetate, del 28-10-1965, n. 2.
55
Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione Dominus Jesus circa lu-
nicit e luniversalit salvifica di Ges Cristo e della Chiesa, del 6-8-2000, n. 12; san
Giovanni Paolo II, Enciclica Redemptoris missio circa la validit del mandato mis-
sionario, del 7-12-1990, n. 28.
42
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Inoltre, tra gli elementi o beni, dai quali, presi insieme nel loro complesso, la
stessa chiesa edificata e vivificata, alcuni, anzi parecchi e segnalati, possono
trovarsi fuori dei confini visibili della chiesa cattolica, come la parola di Dio
scritta, la vita della grazia, la fede, la speranza e la carit, e altri doni interiori
dello Spirito santo ed elementi visibili: tutte queste cose, che provengono da
Cristo e a lui conducono, giustamente appartengono allunica chiesa di Cristo.
Anche non poche azioni sacre della religione cristiana vengono compiute dai
fratelli da noi separati, e queste in vari modi, secondo la diversa condizione di
ciascuna chiesa o comunit, possono senza dubbio produrre realmente la vita
della grazia e si devono dire atte ad aprire lingresso nella comunione della
salvezza56.
Nessuno di questi punti, se si esclude la promozione del laicato, interessa
direttamente la vocazione di Alleanza Cattolica, ma tutti costituiscono comun-
que elementi essenziali per un giudizio appropriato sulla situazione. Essa deve
essere letta alla luce del faro e questi punti costituiscono elementi del suo
mobile fascio di luce. Mobile nel suo termine, ma eterno nel suo principio.

9. Conclusione
La vocazione di Alleanza Cattolica si pu riassumere in una frase: regali-
t sociale di Ges Cristo. Il fatto che una civilt cristiana sia giunta al suo ter-
mine non esime il militante dal continuare a operare per questo ideale. Lo fa-
r con la consapevolezza accresciuta dallesperienza della storia [...] sba-
gliare storia significa sbagliare politica57, ricorda Giovanni Cantoni e
del suo significato profondo e trascendente. Trascendente nel senso che il Regno
di Cristo non sidentifica con nessuna delle realizzazioni storiche a cui ha dato vi-
ta. Non per nel senso che la sua azione ne possa prescindere. Unevangelizza-
zione che prescindesse, per principio, da una realizzazione sociale sarebbe frutto
di una fede che non diventa cultura, dunque di una fede non pienamente ac-
colta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta58.

56
Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto Unitatis redintegratio sullecumenismo,
del 21-11-1964, n. 3.
57
G. Cantoni, Fermiamo il partito radicale di massa, intervista a cura di Angelo Cer-
ruti, in Cristianit, anno XXII , n. 225-226, gennaio-febbraio 1994, pp. 10-12 (p. 11).
58
San Giovanni Paolo II, Ai partecipanti al Congresso nazionale del Movimento Eccle-
siale di Impegno Culturale, del 16-1-1982, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol.
V, 1, 1982. (Gennaio-Giugno), Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 1982, pp.
129-134 (p. 131).
43
Ermanno Pavesi

Poco meno di un angelo


Luomo, soltanto una particella della natura?
con una Prefazione di Mauro Ronco

Sommario

Prefazione di Mauro Ronco

I. La crisi antropologica della civilt moderna


II. La scoperta dellanima nellantica Grecia
III. Platone e la tripartizione dellanima
IV. Aristotele e gli inizi della psicologia
V. Dalla teoria dei quattro elementi alla medicina umorale
VI. La svolta cristiana
VII. La penetrazione dellaristotelismo nellOccidente latino e
le reazioni della Chiesa
VIII. San Tommaso e la crisi della cultura del XIII secolo
IX. LUmanesimo
X. Francesco Petrarca e la nascita dellUmanesimo
XI. Umanisti cristiani
XII. Martin Lutero e il servo arbitrio
XIII. Dallastrologia alla concezione meccanicistica delluniverso
XIV. Cartesio e le due psicologie
XV. Sviluppi del dualismo cartesiano
XVI. Thomas Hobbes, teorico dellAssolutismo
XVII. Friedrich Schleiermacher e le origini della nuova religiosit
XVIII. La crisi dellantropologia moderna
XIX. Determinismo biologico
XX. Dalle neuroscienze alla neurofilosofia
XXI. Determinismo psicologico
XXII. Lantropologia tra determinismo biologico e sociale
XXIII. La crisi della modernit
Conclusione
Bibliografia

DEttoris, Crotone 2016

pp. 312 20,90


Alleanza Cattolica e le unioni civili
Contro la Cirinn, senza se e senza ma

Il 30 gennaio a Roma il popolo della famiglia ha detto un no chiaro, cora-


le e magnifico al disegno di legge Cirinn sulle unioni civili.
apprezzabile che una parte del messaggio del 30 gennaio, quella che
denuncia le adozioni omosessuali e lapertura alla vergognosa pratica dellutero
in affitto, abbia incontrato la condivisione anche di personalit e di parlamentari
lontanissimi per storia e per cultura da quanto pensa la stragrande maggioranza
dei manifestanti di Roma.
Dobbiamo tuttavia ribadire che le unioni civili della Cirinn senza adozioni
sono unimpossibilit giuridica e morale, un vero e proprio circolo quadrato. Giu-
ridica, perch c gi giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dellUomo
secondo cui nessun Paese obbligato a introdurre per le coppie omosessuali isti-
tuti analoghi al matrimonio ma, se lo fa, non pu poi discriminare queste coppie
quanto alle adozioni. Morale, perch una volta previsto per le coppie omosessuali
qualche cosa che uguale in tutto al matrimonio salvo che nel nome e che
ben diverso dal riconoscimento dei diritti individuali allassistenza del convivente
in carcere, ospedale e simili, che sono del resto gi garantiti da anni dalle leggi in
vigore , tutto il resto non pu che seguire.
Chiediamo dunque ai parlamentari convinti che il matrimonio solo
quello tra un uomo e una donna di respingere tutta la Cirinn nel suo impianto e
nei suoi princpi fondamentali, con adozioni o senza adozioni, e di chiedersi se-
riamente se compatibile con le loro convinzioni e con il loro onore continuare
a militare in partiti che, direttamente o indirettamente, con azioni o con omis-
sioni, dovessero favorire lapprovazione delliniquo disegno di legge.

Roma, 5 febbraio 2016

Alleanza Cattolica
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

LEuropa non le impone, attenti a non confonderle


con i diritti individuali

A fronte di affermazioni imprecise che emergono nel dibattito parlamen-


tare e culturale, va precisato che non vero che la giurisprudenza europea ci
impone le unioni civili.
Circolano numerose letture imprecise della giurisprudenza della Corte Eu-
ropea dei Diritti dellUomo. Questa ha affermato lesigenza di riconoscere i diritti
fondamentali delle persone omosessuali conviventi, attraverso strumenti che per-
mettano leffettivo esercizio di questi diritti. Ma quali sono questi diritti fonda-
mentali? Numerose sentenze della stessa Corte precisano che nessuno Stato euro-
peo obbligato a introdurre il matrimonio omosessuale, n esiste un diritto al
matrimonio, cos come affermano a chiare lettere che non esiste un diritto allado-
zione da parte delle coppie dello stesso sesso. I diritti e doveri fondamentali cui si
riferisce questa giurisprudenza sono quelli che consentono ai conviventi lassi-
stenza reciproca in ospedale e in carcere, il subentro nei contratti di locazione e
altri diritti consimili di natura individuale e patrimoniale. Questi diritti sono gi
riconosciuti dalle leggi italiane. Se si interpreta la giurisprudenza della Corte Eu-
ropea nel senso che lItalia deve approntare strumenti che ne facilitino lesercizio,
uno strumento adeguato stato proposto al Parlamento nella forma del testo unico
Sacconi-Pagano, che elenca in un unico testo i diritti gi garantiti dalle leggi in
vigore. Ladozione di questo testo, o di un testo analogo, sarebbe una risposta giu-
ridica adeguata alle indicazioni della Corte Europea. invece semplicemente fal-
so che per rispondere alle sollecitazioni di quella Corte sia necessario introdurre le
unioni civili, che come pi volte affermato dagli stessi promotori della legge
sono semplicemente un matrimonio presentato con un nome diverso per te-
nere buoni gli oppositori. invece vero che la Corte Europea ha stabilito che, una
volta inserito nellordinamento un istituto sostanzialmente uguale al matrimo-
nio, anche se lo si chiama unione civile, diventa obbligatorio introdurre anche
le adozioni per evitare discriminazioni.
Siamo in un momento molto delicato. Grazie al popolo del 30 gennaio la
gioiosa macchina da guerra della legge sulle unioni civili si inceppata. Ri-
schiano di rimetterla in modo, malgrado le eventuali buone intenzioni di chi li
propone, da una parte equivoci giuridici su che cosa veramente ha chiesto allI-
talia la Corte Europea, dallaltra il massimalismo di chi vorrebbe negare alle
persone omosessuali conviventi anche i diritti fondamentali di cui in Italia gi
godono. Ci auguriamo che i cattolici e le persone di qualunque fede convinte
che la famiglia sia solo quella formata da un uomo e da una donna, e che ogni
bambino abbia diritto a una mamma e un pap, sappiamo tenersi lontani dai mi-
nimalismi come dai massimalismi, dicendo un no chiaro e senza riserve alle
unioni civili della legge Cirinn, anche eventualmente separate dalle adozioni,
ribadendo nel contempo che i diritti fondamentali dei conviventi omosessuali di
46
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

cui ha parlato la Corte Europea sono gi garantiti dal nostro ordinamento e che
semplici provvedimenti per facilitarne lesercizio, tali da soddisfare le indica-
zioni europee, potrebbero essere approvati in poche ore e con un vasto consen-
so, consentendo cos al Parlamento di dedicare proficuamente il suo tempo ai
veri problemi delle famiglie e del Paese.

Roma, 19 febbraio 2016

Alleanza Cattolica

47
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Difendiamo i nostri figli

Voglio fare un richiamo a un sano realismo. Non sono qui per eccitare,
sono qui per far riflettere su unaffermazione che nel 1987, badate alla data, san
Giovanni Paolo II fece davanti alla cattedrale di Spira. E disse: di fronte a que-
ste [...] grandi e importanti sfide del nostro tempo [...] cosa posso farci io, da
solo? [...] E io vi rispondo: S, tu, da solo, puoi mettere qualche cosa in movi-
mento, perch ogni buona risoluzione, ogni pronta assunzione di un compito
comincia sempre nelluomo singolo. [...] resta il fatto che il s di una singola
persona, dato con generosit e mantenuto nel proprio ambiente, pu veramente
innescare e promuovere efficacemente profondi cambiamenti per il bene sul
piano sia ecclesiale che sociale1.
Era il sogno di un utopista? Due anni dopo, nel 1989, lascolto dato a
questappello, il s pronunciato da popoli interi provoc il crollo, senza colpo fe-
rire, senza una goccia di sangue che sia stata sparsa, del pi grande e potente
impero che la storia dellumanit abbia mai conosciuto. Ecco, io vi voglio ri-
chiamare a questo realismo, concreto realismo. Il nostro s deve essere dato con
generosit, con allegria, perch un s che pu cambiare effettivamente la storia
del mondo come avvenne nel 1989. Grazie.
Attilio Tamburrini

Io vorrei dirvi solo una cosa, esprimendo cos il grande onore di essere qui
in mezzo al popolo della famiglia. Quando tornerete a casa vi diranno in molti
che siete anacronistici, che siete retrogradi. Non credeteci, perch voi siete lalba
di un mondo che sta nascendo! Un mondo che sta nascendo dentro un mondo che
muore sotto i suoi vizi e sotto il suo peccato. Perch? Perch noi i figli li amiamo,
noi i figli li desideriamo, noi i bambini vorremmo che fossero protetti dalle leggi
dello Stato. E noi, soprattutto, i figli li facciamo! Per questo vinceremo! E la civil-
t ritorner a risplendere in Italia, e dallItalia in tutta lEuropa. Grazie, viva la
famiglia, viva lItalia!
Marco Invernizzi

Interventi al Family Day svoltosi a Roma il 30-1-2016. stato mantenuto lo stile collo-
quiale.
1
San Giovanni Paolo II, Omelia durante la concelebrazione davanti alla Cattedrale di
Spira, del 4-5-1987, testo originale tedesco in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol.
X, 2, 1987. (Maggio-Giugno), Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 1982, pp.
1593-1602 (p. 1600), trad. it., con il titolo redazionale La costruzione di unEuropa cri-
stiana, in Cristianit, anno XV, n. 146-147, giugno-luglio 1987, pp. 3-5 (p. 5).
48
La Divina Misericordia
e il Magistero pontificio
nellepoca moderna
Marco Invernizzi

Per capire che cosa sia la Divina Misericordia conviene senzaltro leggere
il documento del Magistero che ne tratta in modo esplicito, la seconda enciclica
di san Giovanni Paolo II (1978-2005), Dives in misericordia1. Essa pubblicata
allinizio del pontificato, in un tempo ancora segnato dalla Guerra Fredda
(1946-1991) e dal rischio del conflitto nucleare fra le due superpotenze, quando
ancora non si capisce se ci sar il tentativo delle forze comuniste di conquistare
il mondo oppure prevarr la prospettiva nichilistica promossa dalla Rivoluzione
Culturale del 1968, come poi avverr con la rimozione del Muro di Berlino, il 9
novembre 1989, e lo scioglimento dellUnione Sovietica, il 25 dicembre 1991.
Come sottolinea il Pontefice, luomo moderno sembra poco disponibile ad
accogliere un simile messaggio, che sostanzialmente rievoca la natura pi profon-
da del cristianesimo, ricordando che Cristo stesso la Misericordia, con la sua vo-
lont di salvare tutti gli uomini, andando a cercarli e aspettandoli per poterli poi
perdonare, come il Padre che ogni sera guarda se il figlio che se ne era andato
non sia per caso sulla via del ritorno2.

Il limite al male
Come spiegher nel suo libro Memoria e identit, san Giovanni Paolo II
ritiene che la misericordia consista nel limite posto da Dio al diffondersi del ma-
le nella storia, cio lautentica risposta damore del Creatore, che non abbando-
na le sue creature neppure quando si macchiano dei peggiori delitti. Per questo
il richiamo alla misericordia si manifesta particolarmente nel corso del secolo
XX, e in particolare attraverso la vita della suora mistica Faustina Kowalska
(1905-1938) nella Polonia degli anni 1930, letteralmente fatta scomparire come
Stato dalla contemporanea invasione degli eserciti nazionalsocialista e comunista,
nel settembre del 1939, una settimana dopo la firma del patto fra URSS e Terzo
Reich germanico, noto come Patto Molotov-Ribbentrop, dai nomi dei rispettivi
ministri degli Esteri Vjaceslav Michajlovic Skrjabin Molotov (1890-1986) e
Joachim von Ribbentrop (1893-1946).

1
Cfr. san Giovanni Paolo II, Enciclica Dives in misericordia sulla misericordia divina,
del 30-11-1980.
2
Cfr. la parabola del Padre misericordioso, Lc. 15,11-32.
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

In quel frangente si sarebbe particolarmente manifestato il male insito nelle


ideologie, che caratterizza il secolo XX e che pare certamente legato alle appari-
zioni a santa Faustina, come ricorda il Papa polacco: Fu come se Cristo avesse
voluto rivelare che il limite imposto al male, di cui luomo artefice e vittima,
in definitiva la Divina Misericordia. Certo, in essa vi anche la giustizia, ma
questa da sola non costituisce lultima parola delleconomia divina nella storia
del mondo e nella storia delluomo. Dio sa sempre trarre il bene dal male, Dio
vuole che tutti siano salvi e possano raggiungere la conoscenza della verit3.

Lenciclica Dives in misericordia


Quando lenciclica pubblicata, il tema della Divina Misericordia al-
meno come lo concepiamo oggi non particolarmente al centro della spiritua-
lit cattolica. La devozione iniziata con suor Faustina non conosciuta a livello
popolare se non in Polonia e in Lituania, dove peraltro ha dovuto fare marcia in-
dietro per una condanna del SantUffizio del 1959. San Giovanni Paolo II non la
cita neppure una volta, pur essendo un sostenitore della sua autenticit da decenni.
In un primo momento la misericordia parrebbe la richiesta a ogni cristia-
no di avere una grande compassione del peccatore. Secondo il Papa qualcosa
che va oltre: Il significato vero e proprio della misericordia non consiste sol-
tanto nello sguardo, fosse pure il pi penetrante e compassionevole, rivolto ver-
so il male morale, fisico o materiale: la misericordia si manifesta nel suo aspet-
to vero e proprio quando rivaluta, promuove e trae il bene da tutte le forme di
male esistenti nel mondo e nelluomo4.
Non si tratta quindi semplicemente di avere pazienza con il male, n di
smettere di combatterlo, ma di vincere con il bene il male5, cosa particolar-
mente necessaria ai nostri tempi6. Si tratta di partire dal male esistente nelluo-
mo contemporaneo per rivalutare e trarre il bene che sempre rimane in ogni
persona, come il lucignolo che ancora fumiga (cfr. Is. 42,1-4 e Mt. 12,20).

Il mistero pasquale e il dono di s


Il vertice della devozione alla Divina Misericordia il mistero pasquale, e
non potrebbe essere altrimenti. Ma san Giovanni Paolo II sostiene che anche il
non credente potrebbe apprezzare la modalit con cui Cristo sofferente si pone
nei confronti degli uomini, con il suo disinteresse nel sostenere il bene delluo-
mo. Tuttavia, il mistero pasquale va oltre. Il Dio che Cristo rivela non solo il
Creatore, bens anche il padre degli uomini, il quale mosso da un amore che

3
San Giovanni Paolo II, Memoria e identit. Conversazioni a cavallo dei millenni, Riz-
zoli, Milano 2005, pp. 70-71.
4
Idem, Enciclica Dives in misericordia sulla misericordia divina, cit., n. 6.
5
Ibidem.
6
Ibidem.
50
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

non soltanto genera la vita, ma coinvolge la creatura nella vita divina, perch
chi ama veramente desidera donare s stesso7.
Luomo cos rigenerato pronto per portare nel mondo questo amore di Cri-
sto che [...] pi potente di ogni genere di male in cui luomo, lumanit, il
mondo sono coinvolti. Credere in tale amore significa credere nella misericordia.
Questa infatti la dimensione indispensabile dellamore, come il suo secondo
nome e, al tempo stesso, il modo specifico della sua rivelazione ed attuazione
nei confronti della realt del male che nel mondo, che tocca e assedia luomo,
che si insinua anche nel suo cuore e pu farlo perire nella Geenna 8.

Il Crocifisso e Sua Madre


Il Crocifisso il segno concreto e visibile di questo amore di Dio per ogni
uomo: La croce il pi profondo chinarsi della Divinit sulluomo e su ci che
luomo specialmente nei momenti difficili e dolorosi chiama il suo infelice
destino. La croce come un tocco delleterno amore sulle ferite pi dolorose
dellesistenza terrena delluomo, il compimento sino alla fine del programma
messianico, che Cristo formul una volta nella sinagoga di Nazaret e ripet poi
dinanzi agli inviati di Giovanni Battista9.
Maria sperimenta il mistero della croce, dove la giustizia divina si incon-
tra con lamore e mostra quel bacio dato dalla misericordia alla giustizia10.

Gli anni 1980


Siamo allinizio degli anni 1980. Secondo il Papa gli uomini soffrono in-
quietudini ancora maggiori di quelle descritte durante il Concilio Ecumenico Va-
ticano II (1962-1965), ai cui documenti ama sempre rifarsi. In essi possibile ri-
scontrare quanto troviamo scritto quindici anni dopo nellenciclica Dives in mise-
ricordia? Credo lo si possa sostenere. Penso al discorso inaugurale di san Gio-
vanni XXIII (1958-1963), l11 ottobre 1962, quando fornisce lindicazione che
rimarr in tutti i documenti successivi, secondo cui oggi bisogna usare la medici-
na della misericordia invece della condanna: Non c nessun tempo in cui la
Chiesa non si sia opposta a questi errori; spesso li ha anche condannati, e talvol-
ta con la massima severit. Quanto al tempo presente, la Sposa di Cristo preferi-
sce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore;
pensa che si debba andare incontro alle necessit odierne, esponendo pi chia-
ramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando. Non perch
manchino dottrine false, opinioni, pericoli da cui premunirsi e da avversare; ma
perch tutte quante contrastano cos apertamente con i retti principi dellonest,

7
Cfr. ibid., n. 7.
8
Cfr. ibidem.
9
Ibid., n. 8.
10
Ibid., n. 9.
51
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

ed hanno prodotto frutti cos letali che oggi gli uomini sembrano cominciare
spontaneamente a riprovarle, soprattutto quelle forme di esistenza che ignorano
Dio e le sue leggi, riponendo troppa fiducia nel progressi della tecnica, fondando
il benessere unicamente sulle comodit della vita. Essi sono sempre pi consape-
voli che la dignit della persona umana e la sua naturale perfezione questione
di grande importanza e difficilissima da realizzare. Quel che conta soprattutto
che essi hanno imparato con lesperienza che la violenza esterna esercitata sugli
altri, la potenza delle armi, il predominio politico non bastano assolutamente a
risolvere per il meglio i problemi gravissimi che li tormentano11.
Penso allambiguit del mondo moderno, come descritto nella Costituzione
pastorale Gaudium et spes, un giudizio gi presente nelle parole iniziali del do-
cumento: Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini doggi12.
Penso alla parabola del Buon Samaritano, vera immagine descrittiva del
Concilio stesso secondo il beato Paolo VI (1963-1978), che si china con amore
sul mondo ferito per soccorrerlo invece di limitarsi a giudicarlo: Lumanesimo
laico profano alla fine apparso nella terribile statura ed ha, in un certo senso,
sfidato il Concilio. La religione del Dio che si fatto Uomo s incontrata con
la religione (perch tale ) delluomo che si fa Dio. Che cosa avvenuto? uno
scontro, una lotta, un anatema? poteva essere; ma non avvenuto. Lantica
storia del Samaritano stata il paradigma della spiritualit del Concilio. Una
simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani (e tanto
maggiori sono, quanto pi grande si fa il figlio della terra) ha assorbito latten-
zione del nostro Sinodo. Dategli merito di questo almeno, voi umanisti moderni,
rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro
nuovo umanesimo: anche noi, noi pi di tutti, siamo i cultori delluomo13.
A questa inquietudine diffusa fra gli uomini del mondo moderno Dio aveva
risposto con le apparizioni a santa Faustina14, annunciandole che il suo direttore
spirituale don Micha Sopoko (1888-1975)15, beatificato il 28 settembre 2008,
avrebbe portato nel mondo, con molta sofferenza, e dopo la morte della giovane

11
San Giovanni XXIII, Discorso Gaudet mater Ecclesia nella solenne apertura del
concilio (Sessione I), dell11-10-1962, in Enchiridion vaticanum, vol. 1, Documenti del
Concilio Vaticano II. (1962-1965), testo ufficiale latino e versione italiana, EDB. Edi-
zioni Dehoniane Bologna, Bologna 1993, vol. I, pp. 32-55 (p. 47).
12
Concilio Ecumenico Vaticano II, Costituzione pastorale Gaudium et spes sulla
Chiesa nel mondo contemporaneo, del 7-12-1965, n. 1.
13
Paolo VI, Omelia nella 9 Sessione del Concilio, del 7-12-1965, in Documenti del
Concilio Vaticano II. (1962-1965), cit., pp. 272-291 (p. 281 e p. 283).
14
Cfr. Diario di santa Maria Faustina Kowalska. La misericordia divina nella mia
anima, trad. it., Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2001. Cfr. anche Ewa K.
Czaczkowska, Suor Faustina Kowalska. Biografia di una santa, trad. it., San Paolo, Ci-
nisello Balsamo (Milano) 2014.
15
Cfr. Mons. D. Henryk Ciereszko, Il cammino di santit di Don Michele Sopocko, trad.
it., Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2008.
52
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

suora, il significato ultimo di quanto le stava rivelando. E san Giovanni Paolo II


ricorda come nei campi di sterminio e di prigionia della Seconda Guerra Mondia-
le (1939-1945) o nelle citt completamente distrutte del dopoguerra, molti uomini
che avevano perduto tutto troveranno in questa devozione la forza per rimanere
aggrappati alla vita16. Ma della Divina Misericordia ha bisogno ancora luomo
degli anni 1980, come quello di quindici anni prima, come quello degli anni 1930,
tutti viventi in situazioni diverse, ma accomunati da inquietudini simili. Cos co-
me sar per luomo del 2000, quando santa Faustina verr canonizzata e quella
della Divina Misericordia diverr una festa liturgica della Chiesa Cattolica: Que-
sta inquietudine legata con il senso stesso dellesistenza delluomo nel mondo,
ed inquietudine per lavvenire delluomo e di tutta lumanit; essa esige risolu-
zioni decisive, che sembrano ormai imporsi al genere umano17.

La paura di una societ materialistica


Nel mondo precedente il 1989 era cresciuta lidea di giustizia, ma spesso
si era trasformata in un esercizio di violenza, dimostrando cos che la sola giu-
stizia non risolve i problemi dellumanit. Nellenciclica Centesimus annus san
Giovanni Paolo II spiega le origini del movimento operaio, legate alla situazio-
ne dingiustizia in cui si trovavano milioni di lavoratori nelle fabbriche delle cit-
t europee in seguito alla Rivoluzione Industriale18. Essi erano privi di ogni
struttura organizzata che potesse difendere i loro diritti di fronte alla prepotenza
di pochi datori di lavoro, spesso senza scrupoli. Il movimento operaio nacque
per difendere legittimi interessi, ma venne egemonizzato dal marxismo, che user
queste rivendicazioni per tentare una rivoluzione sociale e antropologica. La ri-
chiesta di giustizia si trasformer in una rivendicazione rivoluzionaria, per soste-
nere la quale occorreva esercitare la violenza di classe. Quando questa violenza
ebbe il sopravvento, come in Russia nel 1917 e nei Paesi dellEuropa Orientale
dopo la Seconda Guerra Mondiale, nacque larea dei Paesi del socialismo reale.
Ma, accanto alle violazioni della dignit degli uomini in nome della giu-
stizia, si sono manifestate altre modalit di negazione dei valori morali cristiani
e anche semplicemente naturali, come il diritto alla vita, lindissolubilit del ma-
trimonio e la centralit della famiglia.
In questa situazione la Chiesa ha il diritto e il dovere di testimoniare la ne-
cessit della misericordia, ricordandosi delle parole di Maria nel Magnificat. Essa
il pi stupendo attributo del Creatore e del Redentore19 ed [...] , per cos
dire, la fonte pi profonda della giustizia. Se questultima di per s idonea ad
16
Cfr. san Giovanni Paolo II, Memoria e identit. Conversazioni a cavallo dei millenni,
cit., p. 70.
17
Idem, Enciclica Dives in misericordia sulla misericordia divina, cit., n. 11.
18
Cfr. Idem, Enciclica Centesimus annus nel centenario della Rerum novarum, del
1-5-1991, n. 46.
19
Idem, Enciclica Dives in misericordia sulla misericordia divina, cit., n. 13.
53
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

arbitrare tra gli uomini nella reciproca ripartizione dei beni oggettivi secondo
lequa misura, lamore invece, e soltanto lamore (anche quellamore benigno,
che chiamiamo misericordia), capace di restituire luomo a se stesso20.

Il perdono
Restituito a s stesso, luomo pu imparare a perdonare.
San Giovanni Paolo II si sofferma anche sul tema del perdono, stretta-
mente collegato a quello della misericordia. Se Dio cerca ogni creatura per per-
donarla e condurla alla felicit, anche e soprattutto il peccatore pi lontano e ri-
belle, cos dobbiamo fare anche noi, fra di noi, liberandoci da ogni risentimento
e rancore. Cristo sottolinea con tanta insistenza la necessit di perdonare gli
altri che a Pietro, il quale gli aveva chiesto quante volte avrebbe dovuto perdo-
nare il prossimo, indic la cifra simbolica di settanta volte sette, volendo di-
re con questo che avrebbe dovuto saper perdonare a ciascuno ed ogni volta21.
Non vero che il perdono e la misericordia siano la tomba della giustizia,
come pochi dicono ma molti pensano, i due aspetti sono collegati e il Pontefice
lo mette in risalto: Ladempimento delle condizioni della giustizia indispen-
sabile, soprattutto affinch lamore possa rivelare il proprio volto22.
E ancora: ovvio che una cosi generosa esigenza di perdonare non an-
nulla le oggettive esigenze della giustizia. La giustizia propriamente intesa co-
stituisce per cosi dire lo scopo del perdono. In nessun passo del messaggio evan-
gelico il perdono, e neanche la misericordia come sua fonte, significano indul-
genza verso il male, verso lo scandalo, verso il torto o loltraggio arrecato. In
ogni caso, la riparazione del male e dello scandalo, il risarcimento del torto, la
soddisfazione delloltraggio sono condizione del perdono23.
Il problema che noi uomini fatichiamo ad andare oltre la giustizia e a li-
berarci dal desiderio di vendetta contro chi ha esercitato il male. San Giovanni
Paolo II, invocando la Divina Misericordia nel tempo attuale, ci invita invece a
fare proprio questo passo, imitando il Signore Ges e, dopo di lui, santo Stefa-
no, il primo dei martiri, che morirono tutti chiedendo al Padre di non imputare
ai loro assassini il peccato che quelli stavano commettendo.
Anche Papa Benedetto XVI (2005-2013) ha voluto ricordare che la mi-
sericordia in realt il nucleo centrale del messaggio evangelico, il nome
stesso di Dio, il volto con il quale Egli si rivelato nellantica Alleanza e pie-
namente in Ges Cristo, incarnazione dellAmore creatore e redentore24.
20
Ibidem, n. 14.
21
Ibidem.
22
Ibidem.
23
Ibidem.
24
Benedetto XVI, Regina Coeli del 30-3-2008, Insegnamenti di Benedetto XVI, vol. IV,
1, 2008 (gennaio-giugno), Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2008, pp. 489-
490 (p. 489).
54
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Divieto e assoluzione 1958-1978. Ventanni senza suor Faustina


Dopo il 1980, la strada verso il pieno riconoscimento della devozione alla
Divina Misericordia completamente spianata. La suora viene beatificata nel
1993 e canonizzata nel 2000. La Notificazione del SantUffizio del 1959, che ne
proibiva il culto, era stata superata da quella della Congregazione per la Dottri-
na della Fede, del 15 aprile 1978, in cui si affermava che [...] tenuti presenti i
molti documenti originali, non conosciuti nel 1959; considerate le circostanze
profondamente mutate, e tenuto conto del parere di molti Ordinari Polacchi25,
non erano pi vincolanti le proibizioni contenute nella precedente Notificazione.
Secondo uno dei principali studiosi delle apparizioni, i motivi del prov-
vedimento erano stati tre. Innanzitutto, gli errori nella traduzione del Diario di
santa Faustina consegnata alla Santa Sede, [...] ma soprattutto la discordanza
tra loriginale di suor Faustina e il testo dato al traduttore. Questo testo era un
dattiloscritto del Diario eseguito da suor Ksawera Olszamowska su ordine del-
la madre generale Michaela Moraczewska. Purtroppo quella traduzione era
stata fatta in modo impreciso e poco scientifico. Suor Ksawera aveva ritenuto
giusto cambiare alcune espressioni, aggiungere oppure omettere delle frasi e,
per disattenzione, aveva tralasciato ampie parti di testo. Alcune formulazioni
erano diventate molto vicine alleresia. Quel che peggio che il testo di suor
Ksawera per tre volte ha ottenuto la conferma ufficiale della Curia metropoli-
tana di Cracovia tra il 1950 e il 195226.
Il secondo motivo furono le diverse pubblicazioni divulgative del culto
che si basavano sulle apparizioni senza avere alcun fondamento teologico e che
causarono equivoci e fraintendimenti, mentre il terzo era [...] la manipolazione
abilmente fomentata del culto alla Divina Misericordia, per cui questo era visto
come un prodotto della propaganda polacca e una forma di nazionalismo tra-
vestita di religiosit27. Don Sopoko non rimase stupito da quanto era accadu-
to, ma ricord che la devozione era stata portata avanti in modo sbagliato, privile-
giando le apparizioni a suor Faustina e lasciando invece in secondo piano le
motivazioni dogmatiche, liturgiche e psicologiche28: il provvedimento del San-
tUffizio avrebbe costretto a porvi rimedio, come in effetti accadde. Sar proprio
il confessore di santa Faustina a promuovere studi e testi teologici di carattere

25
Congregatio pro Doctrina Fidei, Documenta inde a Concilio Vaticano Secundo exple-
to edita (1966-2005), Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2006, p. 33; il do-
cumento reperibile anche allindirizzo Internet: <http://www.vatican.va/roman_curia/-
congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19780415_kowalska_it.html>, con-
sultato il 22 febbraio 2016.
26
Don Andrzej Witko, Santa Faustina e la Divina Misericordia, trad. it., Shalom, Ca-
merata Picena (Ancona) 2007, p. 236.
27
Ibid., pp. 236-237.
28
Ibid., p. 238.
55
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

scientifico che faranno un gran bene alla causa della Divina Misericordia e ne
propizieranno il riconoscimento.
Ci vorranno ventanni e la tenacia in particolare del vescovo di Cracovia,
dove suor Faustina era sepolta e dove sorge il suo santuario. Questo vescovo
era Karol Wojtya, che aveva sempre pregato e creduto nella missione richiesta
alla suora, ancora prima di diventare sacerdote. Mentre finalmente si studiava
seriamente il contesto teologico, il vescovo di Cracovia iniziava il 5 ottobre 1965
linchiesta canonica relativa alla vita e alla virt di suor Faustina, che si sarebbe
concluso il 20 settembre 1967. Inviata la documentazione a Roma, il 31 gennaio
1968 veniva aperto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il processo di
beatificazione della serva di Dio. Nei dieci anni successivi sarebbero avvenuti
gli eventi straordinari nella storia del riconoscimento del culto della Divina Mi-
sericordia cui ho gi accennato, tutti peraltro strettamente legati allelezione del
cardinal Wojtyla al soglio di Pietro, nel 1978.
Finalmente, dopo la beatificazione e la canonizzazione di suor Faustina,
la domenica dopo Pasqua del 2000 veniva celebrata per la prima volta la festa
liturgica della Divina Misericordia.
Strettamente legato al secolo XX e alle sue tragedie, il messaggio della Di-
vina Misericordia valido anche per gli uomini del terzo millennio cristiano, che,
dopo lillusione delle ideologie, rischiano il dramma della depressione. A essi si
rivolge san Giovanni Paolo II nellomelia della canonizzazione, il 30 aprile 2000:
Questo messaggio consolante si rivolge soprattutto a chi, afflitto da una prova
particolarmente dura o schiacciato dal peso dei peccati commessi, ha smarrito
ogni fiducia nella vita ed tentato di cedere alla disperazione. A lui si presenta il
volto dolce di Cristo, su di lui arrivano quei raggi che partono dal suo cuore e il-
luminano, riscaldano, indicano il cammino e infondono speranza. Quante anime
ha gi consolato linvocazione Ges, confido in Te, che la Provvidenza ha
suggerito attraverso Suor Faustina! Questo semplice atto di abbandono a Ges
squarcia le nubi pi dense e fa passare un raggio di luce nella vita di ciascuno29.

Lincidenza sullapostolato
evidente come la devozione alla Divina Misericordia abbia una forte
incidenza sul modo di porgere la fede alluomo contemporaneo e non sia sem-
plicemente una delle tante possibili devozioni. In questo senso essa diventa una
componente importante della nuova evangelizzazione. Se vero che luomo con-
temporaneo non vive pi protetto da una societ cristiana e spesso neppure
pi da una famiglia, ma si trova immerso in una societ liquida priva di rife-
rimenti forti da un punto di vista morale, allora la nuova evangelizzazione, cio

29
Idem, Omelia per la canonizzazione della beata Maria Faustyna Kowalska, del 30-4-
2000, n. 7, in Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol. XXIII, 1, 2000. (Gennaio-Giugno),
Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2002, pp. 703-708 (p. 707).
56
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

la seconda evangelizzazione dei Paesi gi appartenenti alla cristianit europea,


diventata una necessit, quasi una condizione di sopravvivenza per la Chiesa
cattolica. Lo hanno colto perfettamente i Papi moderni, almeno dal venerabile
Pio XII (1939-1958) in poi, tanto che unimportante raccolta dei testi magiste-
riali sulla nuova evangelizzazione comincia proprio con alcuni interventi di Pa-
pa Pacelli e con la significativa data del 193930.
La Divina Misericordia cos il modo della nuova evangelizzazione, ossia
la modalit particolare di porgere la fede nel tempo della postmodernit, quando
il processo di disgregazione della Cristianit, a partire dalla rivoluzione cultura-
le e antropologica del 1968, arrivato a colpire luomo singolo, tanto che si pu
parlare di una rivoluzione in interiore homine. Luomo, investito da questo tsu-
nami culturale, si trova a vivere in un contesto in cui il cui modo di vivere pro-
fondamente cambiato rispetto alle generazioni precedenti il 1968: quellepoca in
cui, come diceva Pio XII il 26 ottobre 1946, il peccato del secolo la perdita del
senso del peccato stesso31. Quando questuomo riscoprisse la realt del suo
peccato, come un figliol prodigo del secolo XXI, sarebbe facilmente tentato
dalla disperazione e, comunque, rimarrebbe facilmente colpito dalla malattia del
nostro tempo, la depressione.

Il precedente del Sacro Cuore


La devozione della Divina Misericordia, presentando il volto accogliente
del Cristo misericordioso e la Sua volont di perdono, ricorda veramente la de-
vozione al Sacro Cuore di Ges, diffusasi a livello popolare dopo le apparizioni
a santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690) e poi accolta dal Magistero, di
fronte al rigorismo dei giansenisti e agli errori del razionalismo. Questa devozione
ebbe una influenza enorme, almeno fino alla met del secolo XX, sulla pietas po-
polare, ma anche sulla resistenza dei movimenti cattolici e contro-rivoluzionari al
tempo della Rivoluzione del 1789 e alla sua diffusione in Europa nel secolo XIX.
Lo ha notato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Pro-
mozione della Nuova Evangelizzazione, presentando lopera I Papi e la Miseri-
cordia, che costituisce uno dei sussidi della collana ufficiale per celebrare e vi-
vere il Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco, dall8 dicembre
2015 alla fine dellanno liturgico del 201632. Come sempre accaduto nella sto-
ria, il Magistero dei Papi non indica una strada la cosiddetta pastorale ,

30
Cfr. Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, Enchiridion
della nuova evangelizzazione. Testi del Magistero pontificio e conciliare. 1939-2012,
Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2012.
31
Cfr. Pio XII, Radiomessaggio al Congresso Catechistico Nazionale degli Stati Uniti a
Boston, del 26-10-1946, in Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santit Pio XII, vol. VIII,
Tipografia Poliglotta Vaticana, Citt del Vaticano 1947, pp. 285-289 (p. 288).
32
Cfr. Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, I Papi e la
Misericordia, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2015.
57
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

scegliendone intellettualisticamente una fra le altre, ma indica la strada che ri-


tiene meglio conduca alla salvezza in un tempo storico determinato.
Cos, la scelta di un Giubileo della Misericordia la scelta per salvare luo-
mo di oggi che vive in unepoca ancora da definire compiutamente, ma che cer-
tamente non ha pi i connotati n della Cristianit, n della successiva moderni-
t, unepoca dominata dallestensione del peccato nel costume delle societ, il
peccato sociale33.
In questa nuova epoca lazione della Chiesa ha le stesse caratteristiche di
continuit che il beato John Henry Newman (1801-1890) attribuiva alla storia
della spiritualit e che mons. Fisichella ricorda opportunamente: La Chiesa cat-
tolica non perde mai quello che ha posseduto. Non passa da una fase della vita
allaltra ma porta sempre con s la sua giovinezza e la sua maturit, fino alla
sua vecchiaia. Domenico [1170-1221] non le fa perdere Benedetto [480 ca.-
547]: li possiede ancora tutti e due e diventa pure la madre di Ignazio [1491-
1556]34.
Questa continuit nel presentare la Divina Misericordia come messaggio
importante del cristianesimo ha conosciuto negli ultimi pontificati una sorta di
accelerazione, quasi come se una componente del messaggio di Cristo dovesse
avere la precedenza a causa dellemergere del male nel corso della storia fino ad
arrivare al Giubileo della Misericordia e alle parole di Papa Francesco: Io cre-
do che questo sia il tempo della misericordia35.
Infatti, la scelta di mettere la misericordia al centro del Magistero af-
ferma il Pontefice necessaria perch quella di oggi unumanit ferita,
unumanit che porta ferite profonde. Non sa come curarle o crede che non sia
proprio possibile curarle. E non ci sono soltanto le malattie sociali e le persone
ferite dalla povert, dallesclusione sociale, dalle tante schiavit del terzo mil-
lennio. Anche il relativismo ferisce tanto le persone: tutto sembra uguale, tutto
sembra lo stesso. Questa umanit ha bisogno di misericordia36.

33
Cfr. san Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica post-sinodale Reconciliatio et
paenitentia circa la riconciliazione e la penitenza nella missione della Chiesa oggi, del
2-12-1984, n. 16.
34
The Mission of the Benedectine Order, in Pontificio Consiglio per la Promozione della
Nuova Evangelizzazione, I Papi e la Misericordia, cit., pp. 14-15.
35
Francesco, Il nome di Dio Misericordia, una conversazione con Andrea Tornielli,
Libreria Editrice Vaticana e Piemme, Milano 2016, p. 22.
36
Ibid., p. 30.
58
Oremus
In ogni occasione, pregate
con ogni sorta di preghiere
(Efesini 6, 18)
Preghiera alla Beata
Vergine Maria della Misericordia
O Maria, Vergine Immacolata,
Puro cristallo per il mio cuore,
Tu sei la mia forza, o ncora potente,
Tu sei lo scudo e la difesa dei deboli cuori.

O Maria, tu sei pura ed impareggiabile,


Vergine e Madre insieme.
Tu sei bella come il sole, senza alcuna macchia,
Nulla paragonabile allimmagine della Tua anima.

La Tua bellezza ha affascinato il Tre volte Santo,


Sceso dal cielo, abbandonando il trono della Sua sede eterna,
E prese corpo e sangue dal Tuo cuore,
Nascondendosi per nove mesi nel cuore della Vergine.

O Madre, o Vergine, nessuno riesce a comprendere


Che limmenso Iddio diventa uomo,
Solo per amore e per la Sua insondabile Misericordia.
Per merito Tuo, o Madre, vivremo con Lui in eterno.

O Maria, o Vergine Madre e Porta del cielo,


Attraverso te ci venuta la salvezza,
Ogni grazia sgorga per noi dalle Tue mani
E solo la Tua fedele imitazione mi far santa.

O Maria, o Vergine, o Giglio pi bello,


il Tuo Cuore stato il primo tabernacolo per Ges sulla terra,
Perch la Tua umilt stata la pi profonda
E per questo sei stata innalzata sopra i cori degli angeli e sui santi.

Diario di santa Maria Faustina Kowalska. La misericordia divina nella mia anima,
trad. it., Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2001, p. 86. Titolo redazionale.
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

O Maria, dolce Madre mia,


Affido a Te lanima, il corpo ed il mio povero cuore.
Sii la Guardiana della mia vita
E soprattutto nellora della morte, nellultima battaglia.

Santa Maria Faustina Kowalska


della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia
(1905-1938)

62
In memoriam
Dora in poi, beati i morti
che muoiono nel Signore.
S dice lo Spirito ,
essi riposeranno dalle loro fatiche,
perch le loro opere li seguono
(Apocalisse 14, 13)
Domenico Laurora (1946-2015)
Il 12 dicembre 2015 ci ha lasciato Domenico Laurora, un caro vecchio
amico che per decenni ci ha onorato della sua presenza e della sua amicizia.
Mimmo, come lo chiamavano gli amici, veniva da Trani, dove era nato il
16 novembre 1946, ma era milanese fin dalla giovinezza e nel cuore della cit-
t dove abiter per tanto tempo lo conobbi quarantanni fa, in piazza del Duo-
mo, in particolare allimbocco nella Galleria Vittorio Emanuele II, che unisce la
piazza con piazza della Scala, dove sorgono il Teatro omonimo e Palazzo Mari-
no, la sede del Comune.
Qui, da giovane, Domenico amava trascorrere la sera e parte della notte
per svolgere quel lavoro di relazione che sar una delle sue pi belle caratte-
ristiche della sua vita. Mimmo infatti costruiva ponti, passando ore a parlare con
chi gli capitava a tiro, allora per raccontargli le nefandezze del comunismo, poi,
con il passare del tempo, per raccontare soprattutto la bellezza del cristianesi-
mo.
Ricordo ancora una vacanza estiva nel Varesotto quando la notte, certa-
mente il suo tempo preferito, mi leggeva passi interminabili solo per lora
della Salita al Monte Carmelo di San Giovanni della Croce. Era il suo modo,
gentile e simpatico, di curarmi linsonnia che, in quel tempo, mi disturbava la vi-
ta.
Diventando sempre pi grandi, i nostri incontri si fecero via via pi isti-
tuzionali: partecipava regolarmente alle riunioni della croce di Alleanza Catto-
lica dedicata a santEnrico Imperatore, cui apparteneva fin dagli anni 1970, ve-
niva ai ritiri periodici e ai pellegrinaggi associativi e, talvolta, prendeva parte al-
le temute escursioni estive in montagna, dove veniva soprattutto per fare da
cuoco, altra specialit in cui eccelleva. Una di queste gite fu segnata per sempre
dalla sua partenza, in giacca e cravatta, con la valigia in una mano per una salita
a un rifugio della Valtellina, dove lo aspettava una cucina tutta per lui. Il suo
abbigliamento un poco pittoresco, in particolare i suoi mocassini, ci costrinsero
a un ritardo di circa due ore rispetto allarrivo degli altri, complice anche un ter-
ribile temporale che ci trov impreparati. Arrivammo comunque, fradici e felici,
perch nulla alterava il suo umore, sempre sereno e positivo.
Venne poi, il 14 settembre 1985, il matrimonio, cui fui presente, a Meer-
sburg, in Germania, con Karin Gudrun, una splendida ragazza tedesca, buona
come lui si meritava e paziente quanto era necessario. Ne andava fiero, come
capita a chi ha trovato un tesoro. Karin, con tutta la sua famiglia, era di confes-
sione cristiana evangelica, ma frequentando Domenico, nel febbraio del 1985
aveva deciso di abbracciare la fede cattolica, ricevendo, nel maggio successi-
vo, lEucaristia e la Cresima nella cripta della Chiesa del Santo Sepolcro di Mi-
lano.
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Caro Mimmo, ci mancherai. Ti ricordo alle riunioni, ai ritiri, a casa quan-


do, malato, venivamo a trovarti negli ultimi tempi, cos come quando, lultima
volta, piegato in due nel letto dellospedale di Luino, hai avuto la forza di chie-
dermi come stavano Laura e Lauretta, mia moglie e la mia nipotina ammalata, e
ancora una volta mi hai colpito il cuore con la tua stupenda tenerezza.
Ciao Mimmo, riposa in pace e continua in cielo a costruire ponti, senza
mai scordarti dei tuoi amici, che hanno bisogno delle tue preghiere per stare sul-
la giusta via e poterti raggiungere.

Marco Invernizzi

66
Ex libris
Una casa senza biblioteca come
una fortezza senza armeria
(detto monastico)
Alfredo Mantovano, Giovanni Serpelloni e Massimo Introvigne,
Libert dalla droga. Diritto, scienza, sociologia, Sugarco, Milano 2015,
pp. 134, 14,00
La liberalizzazione della droga fa diminuire la criminalit? Si pu davvero parlare di
droghe leggere? Quali sono i frutti della rivoluzione antropologica del 68? A queste e
ad altre domande rispondono Alfredo Mantovano, Giovanni Serpelloni e Massimo In-
trovigne nellopera Libert dalla droga. Diritto, scienza, sociologia.
Nel primo capitolo, Libert dalla droga. Diritto (pp. 11-52), Alfredo Mantovano,
socio fondatore di Alleanza Cattolica, magistrato, gi sottosegretario al ministero del-
lInterno e presidente della sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che Soffre, traccia un ex-
cursus storico sulla legislazione italiana inerente le sostanze stupefacenti, precisando
che il problema investe principalmente il campo culturale e solo in seconda battuta quel-
lo politico e giuridico. Tuttavia, laspetto giuridico ha unimportanza non secondaria e
permette di cogliere [...] il percorso parallelo fra la minore o maggiore adeguatezza
delle norme che di volta in volta si sono succedute e gli effetti nel corpo sociale, e in
particolare fra i consumatori di droghe (p. 12), evidenziando che [...] la legge non
determina un rapporto causa-effetto, ma lo condiziona (ibidem).
Prima della legge n. 685 del 1975 lordinamento italiano considerava reato sia lo spac-
cio sia la detenzione di sostanze stupefacenti. Con la nuova normativa non pi punibile
chi acquista o detiene modiche quantit di sostanze psicotrope per uso personale,
cio una scorta che copra tre-quattro giorni di assunzione di un tossicodipendente medio.
Il piccolo e medio spacciatore non subiscono alcuna conseguenza se non vengono pro-
vate la vendita o lintenzione di vendere la droga posseduta. La legge del 1975, inoltre, di-
stingue le droghe leggere da quelle pesanti, cos come il profilo del trafficante da
quello dello spacciatore di calibro limitato, punito in modo decisamente meno severo. In-
fine, nel recupero del tossicodipendente si tiene conto solo della dipendenza fisica e non di
quella psichica: si escludono, cos, le comunit terapeutiche dal processo di recupero.
La successiva legge n. 162 del 1990, confluita nel D.P.R. n. 309 dello stesso anno,
prevede una sanzione amministrativa per chi detiene sostanze stupefacenti, anche senza
oltrepassare la dose media giornaliera, stabilita da apposite tabelle, superata la quale
si passa alla sanzione penale. Il consumatore di droga , ora, considerato una persona
che ha fatto una scelta nociva per la societ, al quale, tuttavia, viene offerta la possibilit
di sottrarsi alla sanzione, purch intraprenda un percorso di recupero in comunit.
Nonostante i risultati positivi di questa legge diminuzione dei morti per droga, in-
cremento deglingressi in comunit, recupero di numerosi tossicodipendenti, sequestro
di quantitativi sempre maggiori di stupefacenti , nel 1993 il Partito Radicale promuo-
ve e vince un referendum che reintroduce la discrezionalit del giudice, tornando al
concetto di uso personale, non punibile. Da un lato, il recupero non pi la via privi-
legiata rispetto al carcere, dallaltro lato diventa illecito solo lo spaccio. La giurispru-
denza, inoltre, inizia sempre pi spesso a ritenere esente da sanzione anche la detenzio-
ne di decine di grammi di eroina, nonch la cessione della sostanza per il consumo di
gruppo: non vi pi, dunque, alcun limite dilliceit per la detenzione di stupefacenti.
Gli effetti del referendum sono solo dannosi e si rende necessaria una nuova riforma
della disciplina. Contro di essa, tuttavia, remano numerosi luoghi comuni esistono
droghe cattive e droghe buone, con effetto socializzante; esistono spacciatori ric-
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

chi e spacciatori poveri, che hanno una funzione sociale; ognuno arbitro della pro-
pria salute; alcol e tabacco fanno male eppure sono commercializzati; la legalizzazione
delle droghe elimina le organizzazioni criminali , analizzati e smentiti da Mantovano.
La legge n. 49 del 2006 detta Fini-Giovanardi supera finalmente la distin-
zione fra droghe leggere e pesanti e riafferma il principio secondo cui drogarsi un atto
pericoloso. La risposta dellopposizione mendace: si va in galera anche solo per aver
fumato uno spinello. Invece, il carcere pu essere evitato sia con lingresso in comunit
sia con lavori di pubblica utilit, mentre alla custodia cautelare si possono sostituire gli
arresti domiciliari in comunit o a casa, purch, nel secondo caso, ci si metta in relazio-
ne con i Servizi per le Tossicodipendenze (SerT), per un programma terapeutico. Nella
determinazione della pena, inoltre, se vi sono pi condanne dovute a reati diversi, ricon-
ducibili allo stato di tossicodipendenza, si parte dalla sanzione per il reato pi grave e si
calcola un incremento di pena per gli altri illeciti, abbassando la sanzione finale che si ot-
terrebbe applicando la sommatoria delle pene per ciascun reato. La riforma del 2006
[...] senza trascurare il richiamo alla responsabilit, derivante da un chiaro giudizio
negativo sulla droga, a cominciare dal suo semplice uso, investe sulla prevenzione e
spinge con decisione verso il recupero (p. 37), come testimoniano i risultati: contra-
zione del consumo complessivo di droga, riduzione dei decessi e diminuzione degli in-
gressi in carcere di tossicodipendenti (p. 38).
La legge n. 49, per, viene dichiarata incostituzionale dalla Consulta, il 12 febbraio
2014, non per ragioni di merito ma per un vizio formale. Per questa via vengono dichia-
rate illegittime lequiparazione fra droghe leggere e pesanti e le relative disposizioni.
Il governo Renzi, il 20 marzo 2014, vara un decreto-legge che reintroduce la distin-
zione fra droghe leggere e pesanti, contro ogni evidenza scientifica, e riduce le pene per
detenzione, spaccio e traffico relativo a cannabis e derivati. Tenendo presente lingente
incremento di percentuale di principio attivo nella cannabis dal 2,5 per cento degli
anni 1990 a una media del 16,8 per cento , tale manovra appare ingiustificata. A ci
bisogna aggiungere la funzione di droga dingresso svolta da tale sostanza, nonch
glinnumerevoli risvolti negativi sulla salute fisica e psichica conseguenti al suo uso.
Con la conversione del suddetto decreto-legge la situazione peggiora ulteriormente
per tre motivi: innanzitutto, se la detenzione di stupefacenti finalizzata alluso perso-
nale, la sanzione solo di tipo amministrativo. Questa una vera e propria depenalizza-
zione per qualsiasi droga. In secondo luogo, chi spaccia ha molte meno probabilit di
essere arrestato: tale misura, infatti, diventa facoltativa e, considerando lostilit verso
iniziative delle forze dellordine non autorizzate dal magistrato, larresto in flagranza di
reato diviene una remota possibilit. Infine, sono classificati come leggeri anche i deri-
vati della cannabis con percentuali di principio attivo superiori al 60 per cento.
In conclusione, la conversione in legge avviene con una certa superficialit assenza
di confronto con gli addetti ai lavori, mancanza di adeguato dibattito e di approfondimento
dei singoli passaggi che calpesta dati appurati scientificamente. Il tutto nella comple-
ta indifferenza di ogni forza politica. Per questa via, il termine libert ha consolidato un
significato post-sessantottino, cio la possibilit di fare tutto ci che si vuole, compreso
darsi la morte. Chi contrasta questa deriva convinto invece che la libert consista nel
porsi nelle condizioni di rispettare sempre se stessi e la propria dignit (p. 52).
Giovanni Serpelloni, medico, responsabile del Dipartimento delle Politiche Antidro-
ga della Presidenza del Consiglio dal 2008 al 2014, descrive, nel secondo capitolo, Li-

70
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

bert dalla droga. Scienza (pp. 55-107), il consumo di sostanze stupefacenti in Italia,
nonch i danni derivanti dalluso di cannabis.
Nel primo paragrafo, dopo aver analizzato i dati relativi al consumo dei diversi tipi
di droghe nella popolazione scolastica (15-19 anni), analizza il fenomeno delle nuove
droghe sintetiche, [...] potenti molecole chimiche di sintesi vendute sotto mentite spo-
glie, delle quali molte volte lo stesso acquirente non conosce lesatta composizione (p.
65), per concludere con lanalisi delle acque reflue, attraverso cui rilevare il consumo di
stupefacenti nelle aree urbane.
Nel secondo paragrafo illustra la situazione delle persone dipendenti da sostanze,
suddividendole in base alla regione geografica e al sesso, per poi analizzare i dati forniti
dal Sistema Informativo Nazionale Dipendenze. Tali informazioni relative al numero
di persone che richiedono trattamento per uso di stupefacenti, allet media dellutenza
e della nuova utenza, alla tipologia di sostanze primarie e secondarie consumate,
allandamento annuo dei consumi e alla distribuzione sul territorio nazionale relativo ai
consumi di ogni singola sostanza vengono valutate e confrontate con i dati europei.
Il terzo paragrafo dedicato agli effetti della cannabis sulla salute. Ne vengono messe
subito in evidenza la funzione di droga di passaggio, nonch la maggiore probabilit
di policonsumo rispetto allalcol o al tabacco. Luso precoce e prolungato di cannabi-
noidi, inoltre, risulta pericoloso per la materia bianca encefalica. Da ci seguono altera-
zioni della connettivit cerebrale, probabilmente alla base di deficit cognitivi, vulnerabi-
lit a disturbi psicotici, depressivi e dansia, difficolt decisionali. Emerge che lassunzio-
ne di cannabis durante la gravidanza, anche per breve periodo, pu incidere negativa-
mente sullo sviluppo del feto, mentre in adolescenza provocherebbe disturbi della con-
dotta e, nel caso di consumo persistente, declino del funzionamento neuropsicologico, an-
che dopo linterruzione dellassunzione. Luso di tale sostanza, poi, provoca alterazioni
cognitive, come deficit dellattenzione sostenuta, dellapprendimento, della memoria a
breve termine e della percezione; e, contrariamente a quanto si crede, studi sul pensiero
divergente mostrano che esso ostacola la creativit. Il consumo a lungo termine provoca
anche dipendenza e sindrome dastinenza, in modo simile a quanto succede per le altre so-
stanze dabuso. Non minore risulta la correlazione fra consumo di cannabinoidi e cancro: i
primi alterano, infatti, la composizione genica del DNA, aumentando i rischi di svilup-
pare tumori. Gli organi maggiormente colpiti risultano bronchi e polmoni, ma anche il
cuore sembra risentirne: a unora dallassunzione di cannabis, il rischio dinfarto aumenta
da 4 a 8 volte. poi da rilevare leffetto negativo della sostanza in campo sessuale, sia ne-
gli uomini sia nelle donne. Infine, si assiste al duplicarsi del rischio dincidenti stradali, in
particolare se lassunzione avviene, come spesso accade, contemporaneamente ad alcolici.
Tali sostanze, tuttavia, sono state, e sono, ritenute prive di rischi per motivi di ordine ideo-
logico e antropologico. A ci deve essere aggiunto che il mercato della cannabis coin-
volge imponenti interessi economici e organizzazioni criminali a livello internazionale.
Il quarto paragrafo prende in considerazione i gravi danni per la salute causati
dalluso di sostanze stupefacenti, analizzando i ricoveri alcol/droga-correlati e le pato-
logie infettive droga-correlate, in particolare infezioni da HIV, da virus epatitici e da tu-
bercolosi. Ovviamente, alluso di sostanze stupefacenti conseguono dei costi sociali,
analizzati nel quinto paragrafo, nonch interventi del sistema giudiziario-penitenziario,
analizzati nel sesto paragrafo. In conclusione, Serpelloni osserva che in Italia interventi
a differenti livelli (nazionali, regionali, di volontariato) hanno permesso una riduzione e
un contenimento dei consumi, rispetto a quanto succede nel panorama europeo. Da tale
71
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

contrazione di consumi, tuttavia, rimane esclusa la cannabis, che gode di una forte cam-
pagna pubblicitaria favorevole. A ci corrisponde una riduzione della disapprovazione
sociale verso luso, anche presso gli adolescenti, che fa presagire conseguenze negative
non solo in campo sanitario, ma anche nella sicurezza stradale e nei luoghi di lavoro.
Massimo Introvigne, reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica, sociologo del-
le religioni di fama internazionale, nel terzo capitolo Libert dalla droga. Sociologia
(pp. 111-125), parla degli stupefacenti come simbolo della rivoluzione antropologica
(p. 111) del Sessantotto: lincredibile numero di persone decedute direttamente o indi-
rettamente a causa di essi, infatti, simile a quello di una guerra o di una rivoluzione.
Secondo il pensatore e uomo dazione brasiliano Plinio Corra de Oliveira (1908-1995)
la scristianizzazione dellEuropa lesito di un processo denominato appunto Rivolu-
zione, articolato in pi fasi: mentre le prime tre la protestante, la liberale-illuminista
e la comunista [...] distruggendo tutti i legami organici religiosi, politici, econo-
mici che rendono luomo sociale, hanno mirato a ridurlo a semplice individuo isola-
to e atomistico (p. 112), quella del Sessantotto soprattutto una rivoluzione nelle
tendenze e sovversione in interiore homine (ibidem). Ci comporta necessariamente
una rivoluzione nella vita quotidiana (p. 113), il cui esempio peculiare e doloroso
proprio luso della droga, espressione della crisi profonda della civilt.
La legalizzazione delle droghe seguendo quanto afferma il Pontificio Consiglio
per la Famiglia nel documento intitolato Liberalizzazione della droga?, del 21 gennaio
1997 ha notevoli ricadute sociali, in termini di criminalit, malattie, incidenti strada-
li. Tuttavia, secondo una tesi sociologica la legge, per essere credibile, deve adeguarsi
alle preferenze manifestate dalla popolazione attraverso i propri comportamenti. Ci tro-
viamo di fronte, qui, ad affermazioni che hanno il loro fondamento nel relativismo
estremo: infatti, se le leggi devono adeguarsi ai comportamenti delle persone, qualsiasi
condotta pu essere legalizzata.
Il capo hippie australiano Richard Neville, inoltre, afferma che la droga permette
agli uomini di sgusciare dalla camicia di forza della logica aristotelica (p. 120): tale
avversione per il grande filosofo greco indicativa di unavversione verso luso retto
della ragione, nonch verso lidea che esista una verit oggettiva conoscibile dalla ra-
gione. La nostra epoca assiste, dunque, allesito ultimo di tale presa di posizione, cio la
morte della ragione, proclamata dalle teorie post-sessantottine e praticata dal drogato: dal
momento che luomo non pu, per natura, svincolarsi dalla logica, si ottiene artifi-
cialmente detto effetto attraverso luso di sostanze stupefacenti. Tale filosofia chimi-
ca rivelatrice dellodio tipico della Rivoluzione, odio metafisico contro lordine del
mondo e contro la ragione, atta a riconoscerlo e comprenderlo, nonch odio teologico
verso Dio, creatore di tale ordine, e verso luomo, immagine di Dio. Essendo, per, Dio ir-
raggiungibile, tale odio aggredisce le Sue opere: luniverso e, in particolare, luomo.
In conclusione, Introvigne riflette sul modo di affrontare la rivoluzione della droga e
osserva che sono auspicabili interventi non solo di carattere medico e giuridico ma anche
tendenti a operare una vera restaurazione culturale ed educativa. Sar, per, indispensa-
bile anche una restaurazione morale della societ (p. 125), ossia una contro-rivolu-
zione, intesa come ascesi del corpo sociale (ibidem). La quies animi, infatti, frutto
dellesercizio della virt della temperanza e, per raggiungerla, necessario il timore di
Dio, principio di ogni saggezza: Initium sapientiae timor Domini (Sal. 110,10).

Simona Martini
72
La buona battaglia
Ho combattuto la buona battaglia
(2 Timoteo 4, 7)
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Famiglia e ideologia del gender


Torino, 2 novembre 2015. Presso il Centro Incontri Terrazza Solferino, organizzato da
Alleanza Cattolica, si tenuto un incontro dal titolo Lamministrazione Obama contro
la libert religiosa. Resistere allideologia del gender nei tribunali. Presentato dal pro-
fessor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, ha trattato largomento lavvocato Jef-
fery J. Ventrella, dellAlliance Defending Freedom. Liniziativa stata annunciata e ha
avuto eco sui media locali.

Bellinzona (Svizzera), 3 novembre 2015. Nella Sala del Consiglio Comunale, organiz-
zato dallassociazione Gli incontri di San Biagio, si tenuto un incontro dal titolo Alla
ricerca del gender: come una teoria controversa ha conquistato il mondo. Presentato da
don Roberto Roffi a nome dellassociazione promotrice, ha trattato largomento il pro-
fessor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica. Liniziativa stata annunciata e ha
avuto eco sui media locali.

Varese, 6 novembre 2015. Organizzato nei propri locali dallIstituto Maria Ausiliatri-
ce, con ladesione di numerose associazioni, fra le quali Alleanza Cattolica, e con il pa-
trocinio del Comune, si tenuto un incontro dal titolo Mamma e Pap ... per educare.
Presentato dal dottor Claudio Di Giovanni, di Alleanza Cattolica, ha trattato largomen-
to il dottor Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta.

Matera, 13 novembre 2015. Nellaula magna del Liceo Pedagogico Tommaso Stiglia-
ni, organizzato dallassociazione Amici del Cuore, in collaborazione con Alleanza Cat-
tolica, si tenuto un incontro su Lideologia gender nella scuola. Introdotto dal dottor
Luigi Bradascio, dellassociazione promotrice, davanti a oltre sessanta alunni, ha tratta-
to largomento la professoressa Assuntina Morresi, del Comitato Nazionale di Bioetica.

Matera, 13-14 novembre 2015. Organizzato nella propria sede dallassociazione Amici
del Cuore, in collaborazione con Alleanza Cattolica, si tenuto un seminario dal titolo
Lideologia gender nella scuola e nella vita di tutti i giorni. Introdotto dal dottor Luigi
Bradascio, dellassociazione promotrice, ha trattato largomento la professoressa Assun-
tina Morresi, del Comitato Nazionale di Bioetica.

Padova, 18 novembre 2015. Presso la basilica di Santa Giustina, organizzato da Allean-


za Cattolica e dallAssociazione Difesa Famiglia, si tenuto un incontro sul tema Il di-
segno di legge sulle unioni civili: conseguenze e considerazioni. Dopo un saluto del ret-
tore, dom Federico Lauretta O.S.B., introdotto dal dottor Dino Zuccherini, presidente
dellAssociazione Difesa Famiglia, ha trattato largomento lavvocato Giancarlo Cerrel-
li, di Alleanza Cattolica, consigliere centrale dellUnione Giuristi Cattolici Italiani.

Modena, 19 novembre 2015. Organizzata nella propria sala conferenze dalla parroc-
chia della Sacra Famiglia, si tenuto un incontro dal titolo Con la Teoria gender che
modelli di famiglia restano nella cultura e nelle istituzioni odierne?. Presentato dal pro-
fessor Giovanni Boschini, preside dellIstituto scolastico paritario Sacro Cuore, ha trat-
tato largomento lavvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, consigliere cen-
trale dellUnione Giuristi Cattolici Italiani.
75
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Verona, 20 novembre 2015. Nella Sala Giovanni Paolo II della Loggia di Fra Giocon-
do, organizzato dal Centro Culturale Nicol Stenone, dal Movimento Europeo per la Di-
fesa della Vita e della Dignit Umana e dai Giuristi per la Vita, si tenuto un incontro
dal titolo Unioni civili e diritti dei conviventi. Analisi critica delle proposte di legge.
Dopo i saluti del vicepresidente della Provincia, avvocato Gualtiero Mazzi, presentato
dal dottor Alberto Zelger, presidente del Centro promotore, ha trattato largomento lav-
vocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, segretario nazionale del Comitato S
alla Famiglia. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Ferrara, 22 novembre 2015. Nel Salone della Casa dei Bambini, presso la parrocchia
della Sacra Famiglia, si tenuto un incontro sulla teoria del gender, dal titolo Aiuto, mi
si ristretto luomo. Presentata dal parroco, don Mauro Ansaloni, e da Antonio Tartari-
ni del Gruppo Famiglia della parrocchia, ha trattato largomento la dottoressa Chiara
Mantovani, di Alleanza Cattolica, presidente di Scienza&Vita Ferrara. Liniziativa stata
annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Lecce, 22 novembre 2015. Nella sala Carlo V dellHotel Garden Inn, organizzato dal Co-
mitato S alla Famiglia in collaborazione come media partner con il settimanale dioce-
sano LOra del Salento, alla presenza di circa settecento persone, si tenuto un conve-
gno dal titolo Difendiamo i nostri figli!. Introdotti e coordinati dallavvocato Francesco
Cavallo, di Alleanza Cattolica, dopo i saluti della professoressa Assunta Corsini, presi-
dente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari, e di Marisa De Giovanni, di
Rinnovamento nello Spirito Santo, sono intervenuti il professor Giancarlo Blangiardo, or-
dinario di Demografia allUniversit di Milano Bicocca, su La famiglia contro il suici-
dio demografico dellItalia, lon. Mario Adinolfi, direttore del quotidiano La Croce, su
Il diritto del bambino a un pap e a una mamma, e il magistrato Alfredo Mantovano, di
Alleanza Cattolica, su Matrimoni e adozioni gay: no grazie!. Ha concluso il professor
Enzo Marangione, presidente del Comitato promotore. Fra i presenti, S.E. mons. Fer-
nando Filograna, vescovo di Nard-Gallipoli, don Piero Quarta, parroco della chiesa di
San Giovanni Maria Vianney, la dottoressa Cristina Rizzo, procuratore del Tribunale
per i Minori, il dottor Cosimo Almiento, presidente di sezione della Corte di Appello, la
dottoressa Alessia Magliola, giudice presso il Tribunale di Sorveglianza, la dottoressa
Rosa Patrizia Sinisi, presidente di sezione della Corte di Appello di Taranto, la dottores-
sa Lucia Rabboni, giudice presso il Tribunale per i Minorenni, il dottor Andrea Lisi,
giudice presso la Corte di Appello di Taranto, il vicesindaco avvocato Carmen Tessito-
re, il consigliere regionale dottor Andrea Caroppo, il vicepresidente della Provincia Fer-
nando Coppola e il consigliere comunale dottor Pierpaolo Signore. Ha inviato un mes-
saggio S.E. mons. Vito Angiuli, vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca. Liniziativa
stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Cesena (Forl), 27 novembre 2015. Nel Salone di Palazzo Ghini, organizzato dalle Senti-
nelle in Piedi, si tenuto un incontro dal titolo Unioni civili e Famiglia. VERA ugua-
glianza?. Presentato dal dottor Antonio Capristo, del sodalizio promotore, di fronte a
circa centocinquanta persone, ha trattato largomento il magistrato Alfredo Mantovano,
di Alleanza Cattolica, vicepresidente del Centro Studi Livatino. Liniziativa stata an-
nunciata e ha avuto eco sui media locali.

76
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Roma, 2 dicembre 2015. Organizzato nei propri locali dal Dipartimento di Giurispru-
denza della LUMSA, la Libera Universit Maria SS. Assunta, con il Centro Studi Rosa-
rio Livatino, si tenuto un seminario su Famiglia e circolazione dei modelli giuridici. A
margine della sentenza del Consiglio di Stato 26 ottobre 2015, n. 4899 [la sentenza che,
relatore il consigliere Carlo Deodato, ha negato la trascrivibilit in Italia del matrimonio
fra persone dello stesso sesso contratto allestero]. Dopo il saluto del rettore, professor
Francesco Bonini, introdotti dal professor Giovanni Giacobbe, emerito di Diritto priva-
to, che ha pure presieduto i lavori, sono intervenuti Maria Pia Baccari Vari, ordinario di
Diritto romano alla LUMSA, e Maria Teresa Camozza, dottore di ricerca nel medesimo
ateneo, su Matrimonio e famiglia nel sistema giuridico-religioso romano; Eduardo Gian-
francesco, ordinario di Diritto costituzionale alla LUMSA, su Matrimonio e famiglia nella
Costituzione italiana; Umberto De Augustinis, sostituto procuratore generale presso la
Corte di Cassazione, su La sentenza del Consiglio di Stato; Alfredo Mantovano, di Al-
leanza Cattolica, giudice della Corte di appello di Roma e vicepresidente del Centro Studi
Livatino, su Il giudice oggi tra applicazione ed estensione-creazione della norma. Ha
concluso Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte costituzionale.

Ravenna, 4 dicembre 2015. Organizzato nella propria Sala Blu dalla parrocchia di San
Vittore, in collaborazione con il Circolo parrocchiale delle ACLI, le Associazioni Cri-
stiane Lavoratori Italiani, e il Comitato Istituto Tavelli dellAGeSC, lAssociazione Ge-
nitori Scuole Cattoliche, si tenuto un incontro dal titolo GENDER. Quale visione del-
luomo e quale educazione. Introdotta dal parroco, don Claudio Giorgioni, e presentata
dalla presidente provinciale dellAGeSC, Giovanna Tramontano, ha trattato largomento
la dottoressa Chiara Mantovani, di Alleanza Cattolica, vicepresidente nazionale dellA-
MCI, lAssociazione Medici Cattolici Italiani, presidente di Scienza&Vita Ferrara. Li-
niziativa stata annunciata con laffissione di locandine.

Alba (Cuneo), 11 dicembre 2015. NellOratorio della parrocchia cattedrale di San Lo-
renzo, organizzato dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli, in collaborazione con lAs-
sociazione Comunit Papa Giovanni XXIII, il Centro di Aiuto alla Vita, la parrocchia
cattedrale e lUfficio diocesano per la Pastorale della Famiglia, si tenuto un incontro
su La bellezza della famiglia naturale. Presentato dal professor Luca Finatti, di Alleanza
Cattolica, ha trattato largomento il professor Massimo Introvigne, della medesima as-
sociazione. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Napoli, 11 dicembre 2015. Organizzato nel proprio Teatro dallIstituto Salesiano Sacro
Cuore, in collaborazione con il Comitato S alla Famiglia, si tenuto un incontro dal ti-
tolo La rivoluzione antropologica del gender: quali conseguenze, quali risposte?. Intro-
dotti dal direttore dellIstituto, don Angelo Santorsola, e moderati dal magistrato Dome-
nico Airoma, di Alleanza Cattolica, sono intervenuti don Roberto Spataro, salesiano,
docente di lingua e letteratura latina presso la Pontificia Universit Salesiana di Roma, il
magistrato Alfredo Mantovano, vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino, e il
dottor Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Nazionale Difendiamo i Nostri Fi-
gli. S. Em. il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita, ha fatto pervenire un
messaggio di plauso per liniziativa. Nelloccasione stato presentato il Comitato citta-
dino Difendiamo i Nostri Figli. Liniziativa stata annunciata con laffissione di locan-
dine e ha avuto eco sui media locali e nazionali.
77
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Genova, 12 dicembre 2015. Nel Salone dellApostolato Liturgico, promosso da Scienza-


&Vita Genova e dallUfficio Pastorale diocesano per la Famiglia, in collaborazione con
il Centro Ligure Metodo Billings, si tenuto lultimo di Quattro incontri sulleducazio-
ne allaffettivit e alla sessualit. Sono intervenuti monsignor Marco Doldi, vicario ge-
nerale dellarcidiocesi, su Aspetti teologici e morali della persona umana, e il professor
Lorenzo Cantoni, di Alleanza Cattolica, su Incidenza dei mezzi di comunicazione sui
temi dellaffettivit/sessualit.

Pessano con Bornago (Milano), 18 dicembre 2015. Nellauditorium parrocchiale, or-


ganizzato dalla Comunit Pastorale Don Carlo Gnocchi, si tenuto un incontro dal tito-
lo Nuove emergenze educative: scuola e famiglia alleate di fronte alla sfida?. Presentati
dal parroco don Claudio Preda, sono intervenuti entrambi referenti del Comitato Di-
fendiamo i Nostri Figli di Milano , il dottor Marco Di Pilato, vicepresidente regionale
dellAGeSC, Associazione Genitori Scuole Cattoliche, di Milano e Monza Brianza, e la
professoressa Laura Boccenti, di Alleanza Cattolica.

San Fele (Potenza), 19 dicembre 2015. Nellaula della scuola dellinfanzia Santa Lu-
cia, organizzato da Azione Cattolica, Centro Italiano Femminile (CIF), Apostolato della
preghiera, Amici di Padre Pio e Associazione culturale Forma Mentis, si tenuto un in-
contro dal titolo Orientamenti ed Orizzonti. Sviluppi ed implicazioni della teoria del
gender. Introdotti da Mariangela Faggella, del Comitato della programmazione culturale
della Regione Basilicata, sono intervenuti i consiglieri regionali avvocato Aurelio Pace
e dottor Luigi Bradascio, Marco Fasulo della UCSI, lUnione Cattolica Stampa Italiana,
e lavvocato Giuseppe Pergola, di Alleanza Cattolica.

San Giovanni in Fiore (Cosenza), 3 gennaio 2016. Organizzato nei propri locali dalla
parrocchia di Santa Maria delle Grazie, Chiesa Madre, si tenuto un incontro sul tema
La famiglia: istituzione da tutelare. Presentato dal parroco don Germano Anastasio, ha
trattato largomento lavvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, segretario na-
zionale del Comitato S alla Famiglia. stata quindi celebrata la Messa con il rito della
benedizione delle famiglie e lAtto di affidamento alla Sacra Famiglia. Liniziativa stata
annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Pisa, 12 gennaio 2016. Nella sala dellHotel Duomo, organizzato dal Serra Club, si te-
nuto un incontro su Famiglia, matrimonio, unioni di fatto. Presentato dal presidente del-
lassociazione promotrice, dottor Giuseppe Paolicchi, ha trattato largomento il dottor
Aldo Ciappi, di Alleanza Cattolica.

San Don di Piave (Venezia), 15 gennaio 2016. Organizzato nella propria sala teatro
dallOratorio Don Bosco, nellambito del ciclo Famiglia, diventa ci che sei! Incontri sul
senso di libert e verit, si tenuto un incontro dal titolo Che male c? Non sono libero
di fare ci che voglio?. Di fronte a un pubblico di oltre trecentocinquanta persone, pre-
sentata dal direttore dellOratorio, don Enrico Gaetan, e introdotta dal moderatore dottor
Angelo Sergio Vianello, ha trattato largomento la dottoressa Chiara Mantovani, di Al-
leanza Cattolica, membro del Consiglio nazionale dellAMCI, lAssociazione Medici
Cattolici Italiani, e presidente di Scienza&Vita Ferrara.

78
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Milano, 19 gennaio 2016. Nel corso della trasmissione Il demone del tardi, in onda su
Radio Popolare, il magistrato Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica, vicepresidente
del Centro Studi Livatino, stato intervistato sul tema delle unioni civili.

Messina, 21 gennaio 2016. Organizzato dalla parrocchia di San Francesco dAssisi nel
Salone Giovanni Paolo II, si tenuto un incontro su La famiglia secondo lordine natu-
rale e cristiano. Introdotto dal parroco don Giuseppe Ruggeri, ha trattato largomento il
dottor Daniele Fazio, di Alleanza Cattolica.

Viareggio (Lucca), 22 gennaio 2016. Nel teatro della parrocchia di Santa Rita, organiz-
zato dal Centro Culturale Amici del Timone, dallUGCI, lUnione Giuristi Cattolici Ita-
liani, Alleanza Cattolica, Comitato Difendiamo i Nostri Figli, Generazione Famiglia,
Manif Pour Tous e Oratorio Santa Rita, si tenuto un incontro dal titolo Famiglia, isti-
tuzione da tutelare. Presentato dallingegner Pierfrancesco Ceccarelli, ha trattato largo-
mento lavvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, consigliere centrale dellU-
GCI e segretario nazionale del Comitato S alla Famiglia.

Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 23 gennaio 2016. Nella sede del Movimento
Cristiano Lavoratori, organizzato dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli, si tenuto un
incontro su Family Day: le ragioni di un popolo vivo. Ha trattato largomento lavvoca-
to Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica, coreferente dellorganismo promotore. Li-
niziativa stata annunciata con laffissione di locandine e sui media locali.

Caserta, 23 gennaio 2016. Organizzata nei propri locali dalla parrocchia del Buon Pa-
store, si tenuto un incontro dal titolo Famiglie, facciamo chiarezza: aspetti giuridici
ed antropologico-esistenziali della questione gender. Introdotti dal parroco don Anto-
nello Giannotti, dinanzi a un pubblico di oltre trecento persone, sono intervenuti lavvo-
cato Paolo Voltaggio, presidente dellAssociazione Identit Cristiana, il magistrato Do-
menico Airoma, di Alleanza Cattolica, il neurobiologo Paolo Calabrese e la dottoressa
Tiziana Mazzei, consacrata delle Apostole della Vita Interiore. Liniziativa stata an-
nunciata e ha avuto eco sui media locali.

Siena, 23 gennaio 2016. Nel Palazzo Patrizi, organizzato dallUGCI, lUnione Giuristi
Cattolici Italiani, Alleanza Cattolica, Scienza&Vita, Giovent Universitaria, CAV Sie-
na, Manif Pour Tous, Comitato Difendiamo i Nostri Figli e Generazione Famiglia, si
tenuto un incontro dal titolo Famiglia, istituzione da tutelare. Ha trattato largomento
lavvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, consigliere centrale dellUGCI e
segretario nazionale del Comitato S alla Famiglia.

Villafranca Tirrena (Messina), 23 gennaio 2016. Organizzato dalla parrocchia di San


Gregorio Magno nei propri locali e dalla parrocchia messinese di SantAntonio Abate di
Gesso, si tenuto un incontro dal titolo La famiglia: valore e tutela. Introdotto dal parroco
don Franco Arrigo, ha trattato largomento il dottor Daniele Fazio, di Alleanza Cattolica.

Latina, 24 gennaio 2016. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San France-
sco dAssisi, si tenuto un incontro dal titolo S alla famiglia. Un confronto con lipote-
si gender. Presentato dal parroco padre Giovanni Ferri O.F.M. Cap., ha trattato largo-
79
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

mento lavvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, segretario nazionale del Co-
mitato S alla Famiglia.

Cant (Como), 25 gennaio 2016. Presso Villa Calvi, organizzato dal gruppo consiliare
della Lega Nord, in collaborazione con Alleanza Cattolica, il Comitato Noi Genitori art.
30 e Amici del Bene Comune, si tenuto un incontro dal titolo La famiglia fondamento
della societ. Perch No al Ddl sulle Unioni Civili. Presentati dal dottor Gabriele Ma-
spero, di Alleanza Cattolica, sono intervenuti la dottoressa Cristina Cappellini, assessore
regionale alle Culture, Identit e Autonomie, lon. Nicola Molteni e il dottor Marco In-
vernizzi, di Alleanza Cattolica e direttore della rivista La Roccia.

Milano, 25 gennaio 2016. Organizzato nel proprio Salone dalla parrocchia di San Giu-
seppe della Pace, si tenuto un incontro dal titolo Famiglia? I valori di sempre e le sfide
di oggi. Presentati dal dottor Carlo Costantini e dal dottor Lorenzo Orsenigo, del Consiglio
Pastorale, sono intervenuti don Vittorio De Paolo, decano del decanato Sempione, la pro-
fessoressa Laura Boccenti, di Alleanza Cattolica, e il medico Daniela Invernizzi.

Roma, 25 gennaio 2016. Nel cinema teatro San Timoteo, organizzato dal Comitato Arti-
colo 26 in collaborazione con il Circolo La Croce, si tenuto un incontro dal titolo Le u-
nioni civili. Perch dire no ad una legge contro la famiglia. Presentato da Carlo Stacchio-
la, presidente del Comitato promotore, ha trattato largomento lavvocato Giancarlo Cer-
relli, di Alleanza Cattolica, consigliere centrale dellUnione Giuristi Cattolici Italiani.

Taurisano (Lecce), 26 gennaio 2016. Nella Sala Consiliare del Comune, organizzato
dalla Chiesa del Dio Vivente in collaborazione con il Comitato S alla Famiglia, si te-
nuto un incontro su Diritti del bambino e Unioni Civili. Introdotto da Vincenzo Pitotti,
di Alleanza Cattolica, ha trattato largomento il professor Enzo Marangione, presidente
provinciale del Comitato S alla Famiglia. Ha concluso Francesca Colitti, pastore della
Chiesa del Dio Vivente. Fra i presenti, il consigliere regionale dottor Andrea Caroppo, il
sindaco ragionier Lucio Di Secl, il vicesindaco dottor Claudio Scordella e il consigliere
comunale Giuseppe Maglie. Liniziativa stata annunciata con laffissione di locandine.

Isola della Scala (Verona), 28 gennaio 2016. NellOratorio della Maddalena, organiz-
zato dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli, dal Comitato S alla Famiglia, dai Giuristi
per la Vita e dagli Amici della Comunit Giovanni XXIII, con il patrocinio dellassesso-
rato ai Servizi Sociali, si tenuto un incontro dal titolo Quale famiglia?. Presentato dal-
la dottoressa Maria Carmela Di Martino, presidente del Comitato Difendiamo i Nostri
Figli, ha trattato largomento lavvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, segre-
tario nazionale del Comitato S alla Famiglia.

Messina, 28 gennaio 2016. Organizzato dalla parrocchia di San Francesco dAssisi nel
Salone Giovanni Paolo II, si tenuto un incontro dal titolo Gender: come uno sbaglio
della mente umana ha conquistato il mondo. Introdotto dal parroco don Giuseppe Rug-
geri, ha trattato largomento il dottor Daniele Fazio, di Alleanza Cattolica.

Torino, 28 gennaio 2016. Presso lHotel Concord, organizzato dalle associazioni Amo
il Piemonte e Orizzonte Futuro, si tenuto un incontro dal titolo Io sostengo il Family
80
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Day. Presentati e moderati dalla professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica,


sono intervenuti Gianluca Vignale e la dottoressa Claudia Porchietto, consiglieri regio-
nali, il professor Gian Luca Segre, coreferente del Comitato cittadino Difendiamo i No-
stri Figli, e il dottor Giuseppe Reale, dellassociazione Casa degli Angeli ONLUS. Li-
niziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Povegliano Veronese (Verona), 29 gennaio 2016. Nella Sala civica Savoldo, organiz-
zato da Citt e Famiglia, Vivere Salendo, Circoli La Croce e Pro Vita, si tenuto un in-
contro dal titolo Unioni civili. Una legge che crea costume. Presentato da Diego Mar-
chiori, presidente di Vivere Salendo, ha trattato largomento lavvocato Giancarlo Cer-
relli, di Alleanza Cattolica, consigliere centrale dellUnione Giuristi Cattolici Italiani.

Caserta, 30 gennaio 2016. Nel Salone degli Specchi di Palazzo Reale, promosso dal Cen-
tro Culturale San Paolo con ladesione delle diocesi di Caserta, Amalfi-Cava, Aversa, Ses-
sa Aurunca e Sulmona, nellambito del Festival della Vita, si svolto il Forum Nazionale
per la Famiglia e la Vita sul tema Amare la vita tra cielo e terra: prospettive a confronto.
Dopo i saluti del dottor Raffaele Mazzarella, direttore del Festival, sono intervenuti il dot-
tor Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica, procuratore della Repubblica aggiunto pres-
so il Tribunale di Napoli Nord, il dottor Francesco Belletti, direttore del Centro Internaziona-
le Studi per la Famiglia, il notaio Giampiero de Cesare, vicepresidente dellAssociazione
Italiana Notai Cattolici, e il professor Luigi Carrino, presidente del Centro Italiano Ricer-
che Aerospaziali. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali e nazionali.

Ferrara, 3 febbraio 2016. Nel Cinema-Teatro della parrocchia di Santo Spirito, organiz-
zato dal Centro Culturale San Massimiliano Kolbe, con gli Amici del Timone, la Mis-
sione dellImmacolata Mediatrice, Alleanza Cattolica, Rinnovamento nello Spirito San-
to e Serra Club, si tenuto un incontro dal titolo Un pap e una mamma per crescere in
et, sapienza e grazia. Dopo lintervento introduttivo del parroco padre Massimiliano
Degasperi F.I. e il saluto dellarcivescovo S. E. mons. Luigi Negri trasmesso dal suo por-
tavoce don Franco Rogato, presentato dal presidente del Comitato Difendiamo i Nostri
Figli, dottor Roberto Sgarbi, ha trattato largomento lavvocato Gianfranco Amato, dei
Giuristi per la Vita. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Messina, 4 febbraio 2016. Presso lemittente televisiva Tremedia, nello spazio di appro-
fondimento del TG, lavvocato Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica, stato inter-
vistato dal direttore, dottor Eduardo Abramo, su Le unioni civili e il ddl Cirinn.

Crotone, 5 febbraio 2016. Nella sala Consiliare del Comune, organizzato dallUGCI,
lUnione Giuristi Cattolici Italiani, sponsorizzato da Il Sole-24 Ore e inserito fra i corsi
di Guida al diritto, si tenuto un convegno dal titolo Il disegno di legge sulle unioni ci-
vili. Come cambier il diritto di famiglia?. Dopo i saluti del sindaco avvocato Giuseppe
Vallone e del presidente del Consiglio dellOrdine degli Avvocati di Crotone, avvocato
Salvatore Iannotta, moderati dallavvocato Caterina Bilotti, segretaria cittadina del-
lUGCI, sono intervenuti lavvocato Giancarlo Cerrelli, di Alleanza Cattolica, presiden-
te dellUGCI di Crotone e consigliere centrale della stessa Unione, e il dottor Giuseppe
Capoccia, procuratore della Repubblica. Ha concluso larcivescovo, S.E. mons. Dome-
nico Graziani. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali e nazionali.
81
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Ercolano (Napoli), 6 febbraio 2016. Nelle Scuderie di Villa Favorita, organizzato da


Antonio Piccolo, dellAssociazione Famiglie Separate Cristiane, si tenuto un conve-
gno in occasione del decennale dellintroduzione della legge sullaffido condiviso. In-
trodotti e moderati dal giornalista Aniello Sammarco, sono intervenuti lavvocato Rena-
to Veneruso, di Alleanza Cattolica, la dottoressa Alessandra Cipriani, psicologa di Ianua
Spei, lavvocato Antonietta Montano, presidente dellAssociazione Voce Uomo, e lav-
vocato Antonio Castaldi, della medesima Associazione. Liniziativa ha avuto eco sui
media locali.

Pavia, 8 febbraio 2016. Nella Sala San Martino da Tours, organizzato dalla Lega Nord,
si tenuto un incontro su La Famiglia, fondamento della societ. Presentati dal consi-
gliere comunale Matteo Mognaschi, sono intervenuti la dottoressa Cristina Cappellini,
assessore regionale alla Cultura; il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, e il
sen. Gian Marco Centinaio, presidente del Gruppo Lega Nord al Senato.

Brindisi, 9 febbraio 2016. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San France-
sco, di fronte a oltre cento persone, si tenuto un convegno dal titolo Magistero di Papa
Francesco: Famiglia e Libert di Educazione. Presentato dal parroco don Cosimo Mu-
scogiuri e introdotto dal dottor Ettore Zantonini, di Alleanza Cattolica, ha trattato lar-
gomento il professor Enzo Marangone, responsabile regionale del Comitato S alla Fa-
miglia. Liniziativa stata annunciata con la diffusione di volantini e manifesti.

Milano, 10 febbraio 2016. Organizzato nella propria sala teatro dalla parrocchia di Don
Orione, si tenuto un incontro dal titolo Famiglia diventa ci che sei! Le famiglie di
fronte alla sfida del gender. Presentato dal parroco don Valeriano Giacomelli, ha tratta-
to largomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, direttore della rivista
La Roccia.

Caccamo (Palermo) 12 febbraio 2016. Organizzato dalla parrocchia di San Giorgio


Martire nei locali della Chiesa Madre, si tenuto un incontro dal titolo S alla Famiglia.
Manifesto per unistituzione in pericolo. Introdotto dal parroco don Giuseppe Caldero-
ne, di fronte a oltre cento persone, ha trattato largomento il professor Massimo Introvi-
gne, reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica. Fra i presenti, il sindaco dottor
Andrea Galbo. Liniziativa stata annunciata con la diffusione di volantini e manifesti e
ha avuto eco sui media locali.

Categorie e attualit politico-culturali


Roma, 13 novembre 2015. Presso la Facolt Valdese di Teologia, organizzato dalla ri-
vista Confronti, si tenuto un convegno sul tema Da musulmani immigrati a cittadini
italiani: la sfida dellintegrazione e del dialogo. Presentato dal dottor Claudio Paravati,
direttore della rivista promotrice, il professor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattoli-
ca, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, ha tenuto la relazione
di apertura su Immigrazione e mutamento del mosaico religioso. Liniziativa stata an-
nunciata e ha avuto eco sui media locali e nazionali.

82
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Pisa, 18 novembre 2015. Nei locali della parrocchia del Carmine, organizzato da Al-
leanza Cattolica, si tenuto il primo di una serie di incontri destinati ai giovani sul tema
Alle radici della civilt occidentale attuale. Introdotto dallingegner Pierfrancesco Cec-
carelli, di Alleanza Cattolica, lavvocato Andrea Gasperini ha svolto una relazione su
Itinerari della dissoluzione contemporanea: dal 68 ad oggi.

Erba (Como), 21 novembre 2015. Presso lemittente Radio Maria, la trasmissione La


Dottrina sociale della Chiesa oggi, curata dallOsservatorio Internazionale Card. Van
Thun, stata dedicata al tema La lotta alle leggi ingiuste e la Dottrina sociale della
Chiesa. Moderati da Fabio Trevisan, sono intervenuti lavvocato Giancarlo Cerrelli, di
Alleanza Cattolica, e don Samuele Cecotti, del medesimo Osservatorio.

Erba (Como), 22 novembre 2015. Presso lemittente Radio Maria si svolta una tavo-
la rotonda sul tema La terza guerra mondiale a pezzi e il genocidio dei cristiani. Con-
dotta dal dottor Marco Invernizzi, sono intervenuti Valter Maccantelli, di Alleanza Cat-
tolica, e la dottoressa Marta Petrosillo, responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione
della sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Messina, 25 novembre 2015. Presso la Facolt di Giurisprudenza dellUniversit degli


Studi, organizzato da The European Law Students Association, si tenuto un convegno
dal titolo Gender equality. Le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro. Introdotti
da Natala Mandanici, presidente dellorganismo promotore, sono intervenuti la profes-
soressa Concetta Parrinello, docente di Diritto Privato, Diritto di Famiglia e Diritto del-
lEconomia presso la Facolt ospitante, su Dibattito sex-gender e tutela dellidentit,
lavvocato Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica, su Diritto al lavoro e diritto alla
maternit: tutela e armonizzazione, e il dottor Gianni Toscano, ricercatore presso la me-
desima Facolt, su Il licenziamento discriminatorio al tempo del Jobs Act: analisi e pro-
spettive. Liniziativa stata annunciata con laffissione di locandine.

Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 28 novembre 2015. Presso i Giardini Oasi, or-
ganizzato dallassociazione Giovani Musulmani dItalia, si tenuta la manifestazione
Uniti contro il terrorismo. Introdotti da Monia Ben Rhouma, dellorganismo promoto-
re, sono intervenuti il sindaco dottor Roberto Materia, lavvocato Luca Basilio Bucca, di
Alleanza Cattolica, responsabile dellOsservatorio di pastorale sociale per il locale vica-
riato e in rappresentanza della comunit cattolica locale, il professor Dario Tomasello,
dellUniversit degli Studi di Messina, Mohamed Yahiaoui, imam della locale comunit
islamica, e la dottoressa Maria Teresa Collica, del Movimento Citt Aperta. Liniziativa
stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Cir Marina (Crotone), 28 novembre 2015. Organizzato dal Centro Attivit Sulle
Tossicodipendenze (C.A.S.T.) presso la propria sede e dalla Fondazione Cenacoli di Ma-
ria Regina della Pace e della Famiglia, si tenuto un incontro sul tema Non c vera pa-
ce senza giustizia. Introdotti dal dottor Cataldo Golino, del C.A.S.T., e dalla dottoressa
Cinzia Stoppiello, della Fondazione promotrice, sono intervenuti il dottor Domenico Ai-
roma, di Alleanza Cattolica, procuratore della Repubblica aggiunto presso il tribunale di
Napoli Nord, e don Giacomo Panizza, della Comunit Progetto Sud. Liniziativa ha avuto
eco sui media locali.
83
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Torino, 30 novembre 2015. Presso il Centro Incontri Terrazza Solferino, organizzato


da Alleanza Cattolica, si tenuto un incontro sul tema Immigrazione e sicurezza dopo
Parigi. Hanno trattato largomento Silvia Scaranari e Valter Maccantelli, entrambi di
Alleanza Cattolica. Liniziativa stata annunciata sui media locali.

Desenzano del Garda (Brescia), 1 dicembre 2015. Nel Teatro Paolo VI, organizzato
dallassociazione Segni del Vero, si tenuto un incontro dal titolo Pi rifugiati, meno
migranti economici. Il nuovo volto dellimmigrazione. Ha trattato largomento il magi-
strato Alfredo Mantovano, di Alleanza Cattolica, presidente della sezione italiana di Aiuto
alla Chiesa che Soffre.

Brindisi, 4 dicembre 2015. Presso il Liceo Scientifico T. Monticelli, organizzato dallAs-


semblea degli Studenti, si tenuto un incontro dal titolo Il terrorismo islamico: genesi e
sviluppo. Introdotto dal docente di religione dottor Giovanni Succurro, di fronte a circa
trecento studenti, ha trattato largomento Gerardo Incalza, di Alleanza Cattolica.

Caserta, 4 dicembre 2015. Organizzato nei propri locali dallIstituto Tecnico Industria-
le Francesco Giordani, si tenuto un incontro su Il consenso sociale alla camorra. In-
trodotto dal dirigente scolastico Antonella Serpico, ha trattato largomento il dottor Do-
menico Airoma, di Alleanza Cattolica, procuratore della Repubblica aggiunto presso il
tribunale di Napoli Nord.

Ponsacco (Pisa), 4 dicembre 2015. NellAuditorium della Mostra del Mobilio, orga-
nizzato dal Gruppo Giovani per un Pensiero Forte, si tenuto un incontro sul tema Flus-
si migratori e geopolitica del fondamentalismo. Introdotto da Matteo Gorini, dellasso-
ciazione promotrice, ha trattato largomento Valter Maccantelli, di Alleanza Cattolica.
Fra i presenti, lavvocato Raffaella Bonsangue, coordinatrice provinciale di Forza Italia,
lavvocato e gi senatore Franco Mugnai, presidente della Fondazione Alleanza Nazio-
nale, e la dottoressa Fiorella Dolfi, consigliere comunale.

Torino, 9 dicembre 2015. Presso il Centro Incontri Terrazza Solferino, organizzato dal-
lAssociazione Torino Europa, si tenuto un incontro sul tema Perch a Torino vince
sempre lo stesso partito?. Alle domande poste dal professor Massimo Introvigne, di Al-
leanza Cattolica, hanno risposto la dottoressa Claudia Porchietto e il dottor Maurizio
Marrone, consiglieri regionali, e i consiglieri comunali Silvio Magliano e Chiara Appen-
dino. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Bergamo, 13 gennaio 2016. Nella Sala Nembrini della Casa del Giovane, organizzato da
Alleanza Cattolica, si tenuto un incontro dal titolo La minaccia ISIS sullEuropa. Prossi-
ma tappa lItalia?. Presentato da Umberto Reniero, di Alleanza Cattolica, ha trattato largo-
mento il dottor Massimo Introvigne, del medesimo organismo. Fra i presenti, il dottor Van-
ni Invernici, presidente provinciale del Forum delle Associazioni Familiari. Liniziativa
stata annunciata sui media locali.

Pianezza (Torino), 14 gennaio 2016. Presso lOratorio San Luigi, organizzato dallAs-
sociazione Culturale La Torre dei Cristalli e da Insieme per Pianezza, si tenuto un in-
contro su Dinamiche ed equilibri mediorientali nel panorama europeo. Presentati da
84
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Domenica Solinas, responsabile di Insieme per Pianezza, sono intervenuti il professor


Sherif El Sebaie, docente di lingua araba presso il Politecnico di Torino, e il professor
Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle
Nuove Religioni. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Ferrara, 21 gennaio 2016. Nella sede di Alleanza Cattolica, organizzato dal Circolo di
Cristianit, si tenuto un incontro dal titolo Dopo i fatti di Parigi: lacit in pericolo o
lacit pericolosa?. Presentato dal coordinatore, professor Leonardo Gallotta, ha trattato
largomento Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica.

Torchiarolo (Brindisi), 28 gennaio 2016. Organizzato dal Comune nella sala consiliare,
si tenuto un incontro per studenti distituti superiori su Ideologie postmoderne e dissolu-
zione delluomo. Introdotti dal sindaco, dottor Nicola Serinelli, sono intervenuti Cosimo
Galasso, di Alleanza Cattolica, e il professor Franco Verrienti, dellIstituto Valzani di
San Pietro Vernotico. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.
Droga
Montalbano Jonico (Matera), 13 novembre 2015. Organizzata nella propria Aula Ma-
gna dallIstituto dIstruzione Superiore Pitagora, in collaborazione con Alleanza Catto-
lica e il Comitato S alla Famiglia, si tenuta la presentazione dellopera di Alfredo Man-
tovano, Giovanni Serpelloni e Massimo Introvigne, Libert dalla droga. Diritto, scien-
za, sociologia, edita da Sugarco. Introdotto dal professor Leonardo Giordano, preside
dellIstituto promotore, intervenuto il coautore Mantovano, magistrato, di Alleanza Cat-
tolica. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Nova Siri (Matera), 13 novembre 2015. Organizzata nella propria Aula Magna dal Li-
ceo classico Pitagora, in collaborazione con Alleanza Cattolica e il Comitato S alla Fa-
miglia, si tenuta la presentazione dellopera di Alfredo Mantovano, Giovanni Serpelloni
e Massimo Introvigne, Libert dalla droga. Diritto, scienza, sociologia, edita da Sugar-
co. Introdotto dal professor Leonardo Giordano, preside dellIstituto promotore, inter-
venuto il coautore Mantovano, magistrato, di Alleanza Cattolica. Liniziativa stata an-
nunciata e ha avuto eco sui media locali.

Barletta, 14 novembre 2015. Nella Sala Convegni del Circolo dellUnione, organizza-
to dallOrdine degli Avvocati e dalla Fondazione Ordine Forense di Trani, con il patro-
cinio del Comune, si tenuto un incontro dal titolo Diritto, scienza, sociologia. Libert
dalla Droga. Dopo i saluti del sindaco, dottor Pasquale Cascella, e del presidente del Con-
siglio dellOrdine promotore, avvocato Tullio Bertolini, sono intervenuti il dottor Alfredo
Mantovano, consigliere della Corte dAppello di Roma, e il dottor Domenico Seccia, pro-
curatore della Repubblica presso il Tribunale di Fermo. Nelloccasione stata presentata
lopera di Giovanni Serpelloni, Massimo Introvigne e dello stesso Mantovano, Libert
dalla droga. Diritto, scienza, sociologia, edita da Sugarco.

Lecce, 21 novembre 2015. Organizzato nella propria Aula Magna dal Liceo Scientifico
Giulietta Banzi Banzoli, si svolto un incontro-dibattito sul tema Libert dalla droga.
Introdotti dal dirigente scolastico Antonella Manca, sono intervenuti il magistrato Al-

85
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

fredo Mantovano, di Alleanza Cattolica, e lo psicoterapeuta Vincenzo Leone, coordina-


tore nazionale della Comunit Emmanuel. Nelloccasione stata presentata lopera di
Giovanni Serpelloni, Massimo Introvigne e dello stesso Mantovano, Libert dalla dro-
ga. Diritto, scienza, sociologia, edita da Sugarco.

Sociologia della religione


Torino, 16 novembre 2015. Presso il Centro Incontri Terrazza Solferino, organizzato
da Alleanza Cattolica, si tenuto un incontro su Il fondamentalismo dalle origini allI-
SIS, inteso a presentare lomonima opera di Massimo Introvigne, edita da Sugarco. Ha
trattato largomento lo stesso professor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del
CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Liniziativa stata annunciata sui me-
dia locali.

Atlanta (Georgia, Stati Uniti), 20-24 novembre 2015. LAmerican Academy of Reli-
gion ha tenuto presso gli hotel Hyatt, Marriott, Hilton, Sheraton e Westin il proprio in-
contro annuale. Il 20 novembre, durante la sessione Western Esotericism and Cognition,
Esoterismo occidentale e dimensioni cognitive, presentato dal professor Egil Asprem,
dellUniversit Norvegese di Scienza e Tecnologia di Trondheim, il professor Massimo
Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove
Religioni, ha presentato una relazione su Visualization, Scientology, and the Arts, La
visualizzazione, Scientology e le arti. Il 22, lo stesso Introvigne ha partecipato alla ta-
vola rotonda su Marian Apparitions and Theoretical Problems in Religious Studies,
Apparizioni mariane e problemi teorici nello studio delle religioni, introdotta e mode-
rata dalla professoressa Jill Krebs, del McDaniel College di Westminster, nel Maryland.
Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali e su quelli specializzati
nazionali e internazionali.

Parigi (Francia), 5 dicembre 2015. Lassociazione Politica Hermetica ha organizzato


presso lcole pratique des hautes tudes il suo XXXI convegno annuale, sul tema La
rception de lIslam et du soufisme dans lsotrisme occidental. Presentato dal profes-
sor Jean-Pierre Laurant, docente emerito presso lateneo ospitante, il professor Massimo
Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove
Religioni, ha tenuto una relazione dal titolo Un Islam de pacotille? Shrine et Black
Shrine entre franc-maonnerie, divertissement et sotrisme, Un islam di paccottiglia?
La Shrine e la Black Shrine tra massoneria, divertissement ed esoterismo. Liniziativa
stata annunciata e ha avuto eco sui media locali e su quelli specializzati nazionali.

Genova, 5 febbraio 2016. Nel teatro dellIstituto delle Piccole Sorelle dei Poveri, orga-
nizzato dal Movimento Liturgico Giovanile, si tenuto un incontro su La sfida del plu-
ralismo religioso. Presentato da don Andrea Villafiorita, segretario della Consulta di Pa-
storale Universitaria dellarcidiocesi, e introdotto dal professor Ferdinando Marr Brunen-
ghi, del Movimento promotore, ha trattato largomento PierLuigi Zoccatelli, di Alleanza
Cattolica e del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Liniziativa stata an-
nunciata sui media locali.

86
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Chiesa Cattolica
Ferrara, 19 novembre 2015. Nella sede di Alleanza Cattolica, organizzato dal Circolo
di Cristianit, si tenuto un incontro dal titolo Esiste una chiesa patriottica italiana?.
Ha trattato largomento il professor Leonardo Gallotta, coordinatore del Circolo.

Ferrara, 25 novembre 2015. Nel Cinema-Teatro della parrocchia di Santo Spirito, or-
ganizzato dal Centro Culturale San Massimiliano Kolbe con ladesione di Alleanza Cat-
tolica, della Missione dellImmacolata Mediatrice, degli Amici del Timone, di Rinno-
vamento nello Spirito Santo e del Serra Club, si tenuto un incontro volto a presentare
lopera di S.E. mons. Luigi Negri, Il cammino della Chiesa. Fondamenti, storia & problemi,
edita da Ares. Di fronte a circa settanta persone, sono intervenuti padre Paolo Siano F.I.
e Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica. Liniziativa stata annunciata sui media locali.

Magistero pontificio
Brindisi, 19 novembre 2015. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San Fran-
cesco, si tenuto un convegno dal titolo Il Magistero sulla famiglia di Papa Francesco.
Introdotti dal parroco don Cosimo Muscogiuri e moderati da Cosimo Galasso, di Al-
leanza Cattolica, sono intervenuti Gerardo Incalza ed Ettore Zantonini, della medesima
associazione. Liniziativa stata annunciata con la diffusione di volantini.

Mesagne (Brindisi), 20 novembre 2015. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia
del Carmine, si tenuto un incontro di presentazione dellenciclica Laudato si di Papa
Francesco. Introdotto dal parroco don Antonio Mitrugno, ha trattato largomento Gerar-
do Incalza, di Alleanza Cattolica, coadiuvato dal supporto multimediale di Tiziana Scian-
namea, della medesima associazione. Liniziativa stata annunciata con la diffusione di
volantini.

Portici (Napoli), 21 novembre 2015. Organizzato nella propria sede da Alleanza Catto-
lica, si tenuto un incontro per studenti liceali e universitari sul tema Lanno santo della
Divina Misericordia. Presentato da Domenico Airoma, del sodalizio promotore, ha trat-
tato largomento Guido Verna, della medesima associazione.

Aci San Filippo (Catania), 28 novembre 2015. Presso lEremo di SantAnna delle Suore
Carmelitane Messaggere dello Spirito Santo si tenuto un incontro di giovani, soci e ami-
ci di Alleanza Cattolica in Sicilia in preparazione della Giornata Mondiale della Giovent.
Dopo la recita del Rosario sono intervenuti, entrambi di Alleanza Cattolica, il dottor
Luigi Maria Zinnanti, che ha presentato lassociazione, e lavvocato Luca Basilio Buc-
ca, su GMG: storia, sociologia e Magistero. La giornata si conclusa con la recita della
Coroncina della Divina Misericordia e con una visita guidata dellEremo.

Liscate (Milano), 28 novembre 2015. Organizzato dalla parrocchia di San Giorgio nel
proprio teatro e dallAssociazione Culturale San Giorgio, si tenuto un incontro dal ti-
tolo Papa Francesco: limportanza del magistero tra verit e mass media. Presentato da
Massimo Ronchi, dellAssociazione promotrice, ha trattato largomento il dottor Marco
Invernizzi, di Alleanza Cattolica, conduttore di Radio Maria.
87
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Roma, 3 dicembre 2015. Presso la Pontificia Universit della Santa Croce, organizzato
dallIstituto Acton, si tenuto un convegno dal titolo In dialogo con Laudato si: i mer-
cati liberi possono aiutarci a curare la nostra casa comune?. Presentato dal dottor Ki-
shore Jayabalan, direttore dellufficio di Roma dellIstituto promotore, il professor Mas-
simo Introvigne, di Alleanza Cattolica, ha tenuto una relazione sul tema Laudato si:
la conversione ecologica contro la tecnocrazia. Liniziativa stata annunciata e ha avu-
to eco sui media locali e nazionali.

Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 7 dicembre 2015. Nella chiesa di Santa Maria di
Fatima, organizzata dallUfficio di Pastorale Giovanile del Vicariato, si tenuta una ve-
glia sulle Beatitudini: via della felicit. Beati i misericordiosi, perch troveranno mise-
ricordia. Sono intervenuti, fra gli altri, Antonella Furnari e i coniugi avvocato Luca Ba-
silio Bucca, di Alleanza Cattolica, e dottoressa Roberta Genovese, sul tema delle Gior-
nate Mondiali della Giovent. stata quindi celebrata la liturgia della parola, presieduta
da don Giuseppe Curr, responsabile dellorganismo promotore e parroco di San France-
sco di Paola, e animata dai canti dei frati minori del santuario di SantAntonio di Padova.
Fra i presenti, don Giuseppe Turrisi, vicario foraneo e parroco di San Giovanni Battista,
don Cosimo Genovese, parroco della chiesa ospitante, don Josef Ellul, parroco di Santa
Maria e San Rocco, e don Vincenzo Otera, parroco di San Giovanni Paolo II. Liniziativa
stata annunciata con laffissione di locandine.

Ferrara, 17 dicembre 2015. Nel Cinema-Teatro della parrocchia di Santo Spirito, orga-
nizzato dal Centro Culturale San Massimiliano Kolbe e dal Centro Culturale LUmana
Avventura, in collaborazione con Alleanza Cattolica, la Missione dellImmacolata Media-
trice, gli Amici del Timone, il Rinnovamento nello Spirito Santo e il Serra Club, si te-
nuto un incontro dal titolo I volti della misericordia, volto a illustrare lomonima mostra
gi tenutasi a Rimini in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione ed espo-
sta in sala e propedeutico allAnno Santo straordinario indetto da Papa Francesco. Pre-
sentato dal parroco, padre Massimiliano Degasperi F.I., di fronte a oltre cinquanta perso-
ne, ha trattato largomento il padre carmelitano Antonio Sangalli. Liniziativa stata
annunciata con la diffusione di volantini.

Tredici (Caserta), 18 dicembre 2015. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di
San Matteo Apostolo, si tenuto un incontro sul tema Giustizia e Misericordia. Presen-
tato dal parroco don Marco Zuppardi, ha trattato largomento il magistrato Domenico
Airoma, di Alleanza Cattolica.

Cinisi (Palermo), 11 febbraio 2016. Nel Salone Redemptoris Mater della parrocchia
Ecce Homo in Contrada Piano Peri, organizzato dallarcidiocesi di Monreale, Ufficio
Catechistico Diocesano e Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, si
tenuto un incontro sullenciclica Laudato Si. Dopo i saluti del parroco don Pietro DA-
leo e lintroduzione di S.E. mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, moderato
dal dottor Antonino Amato, di Alleanza Cattolica, ha trattato largomento il professor
Massimo Introvigne, reggente nazionale vicario del medesimo sodalizio. Hanno conclu-
so don Angelo Inzerillo, direttore dellUfficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro, e
don Pasquale La Milia, direttore dellUfficio Catechistico Diocesano.

88
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Libert religiosa
Sanremo (Imperia), 26 novembre 2015. Nel Salone San Giovanni Paolo II, organizzato
dalla diocesi e da Alleanza Cattolica, si tenuto un incontro dal titolo Morire per Cristo
oggi, inteso anche a inaugurare la mostra I cristiani: la minoranza pi perseguitata del
mondo, curata da Alleanza Cattolica. Presentato dal vescovo diocesano S.E. mons. An-
tonio Suetta e dalla professoressa Silvia Scaranari, pure di Alleanza Cattolica, ha trattato
largomento il magistrato Alfredo Mantovano, presidente della sezione italiana di Aiuto
alla Chiesa che Soffre. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Villafranca Tirrena (Messina), 28 novembre 2015. Organizzato dalle parrocchie di


San Gregorio Magno in Divieto nella propria sede e di SantAntonio Abate di Gesso, in
collaborazione con Alleanza Cattolica, si tenuto un incontro sul tema Occidente: pen-
siero unico e prove di persecuzione. Presentato dal parroco, don Franco Arrigo, ha trat-
tato largomento il dottor Daniele Fazio, di Alleanza Cattolica.

Viareggio (Lucca), 3 dicembre 2015. Nel teatro della parrocchia di Santa Rita, organiz-
zato dal Centro Culturale Amici del Timone e dallOratorio ANSPI, lAssociazione Na-
zionale San Paolo Italia, si tenuto un incontro dal titolo Perseguiteranno anche voi...
Siria, Iraq, Pakistan, Nigeria... Quando la fede un delitto. Introdotto a nome degli or-
ganizzatori dal dottor Andrea Bartelloni, ha trattato largomento il magistrato Alfredo
Mantovano, di Alleanza Cattolica, presidente della sezione italiana di Aiuto alla Chiesa
che Soffre. Liniziativa stata annunciata sui media locali.

Roma, 10 dicembre 2015. Organizzata nella propria sede dallAteneo Pontificio Regina
Apostolorum, si tenuta una giornata di studio sul tema Dignitatis humanae e libert
religiosa: a cinquantanni dalla chiusura del Concilio Vaticano II. Presentati dal pro-
fessor Alberto Garcia Gmez, docente presso lateneo promotore, hanno tenuto relazioni
con altri tre esponenti di Alleanza Cattolica: il dottor Oscar Sanguinetti su La Di-
gnitatis humanae nel contesto del Concilio Vaticano II; il dottor Carmelo Leotta su La
libert religiosa nellordinamento giuridico italiano ed europeo; e il professor Massimo
Introvigne, che ha presentato la relazione conclusiva su La libert religiosa e le sue sfi-
de nel Terzo Millennio. stata anche data lettura di una relazione del professor Mauro
Ronco, pure di Alleanza Cattolica, su Le letture discontinuistiche della Dignitatis Hu-
manae: storia e status quaestionis. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui me-
dia locali e su quelli specializzati nazionali.

Torino, 18 gennaio 2016. Presso lArsenale della Pace del SERMIG, il Servizio Missio-
nario Giovanile, organizzata dai Rotary Club Torino Europea, Torino 150, Torino Con-
temporanea, Torino Lagrange, Torino Lamarmora, Rivoli e Torino Superga, il Rotaract
e Interact Torino Europea, lInner Wheel Torino Europea e lUCID, lUnione Cristiana
Imprenditori e Dirigenti, si tenuta una serata su La persecuzione dei cristiani nel mon-
do, intesa anche a presentare la mostra I cristiani: la minoranza pi perseguitata del mon-
do, curata da Alleanza Cattolica. Presentato dal dottor Alessandro Berlincioni, presiden-
te del Rotary Club Torino Europea, ha trattato largomento il professor Massimo Intro-
vigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Reli-
gioni. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.
89
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Napoli, 26 gennaio 2016. NellAuditorium Salvo DAcquisto, organizzato dallIstituto


Salesiano Don Bosco del Vomero, in collaborazione con la sezione italiana di A.C.S.,
Aiuto alla Chiesa che Soffre, e con Alleanza Cattolica, con il patrocinio morale dellarci-
diocesi, di fronte a un pubblico di circa duecento persone, si tenuto un incontro sul tema
Il genocidio dei cristiani. Introdotti da don Angelo Santorsola, direttore della Casa Sale-
siana, e moderati dal magistrato Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica, hanno trattato il
tema il dottor Alfredo Mantovano, presidente dellA.C.S., e Sua Beatitudine Ignace Yous-
sif III Younan, patriarca della Chiesa Siro-Cattolica. Fra i presenti, il procuratore della Re-
pubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, dottor Francesco Greco. Larcivescovo, S.Em.
il card. Crescenzio Sepe, ha fatto pervenire la sua benedizione. Liniziativa stata annun-
ciata e ha avuto eco sui media locali e nazionali.

Maddaloni, (Caserta), 27 gennaio 2016. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di
San Francesco, di fronte a circa duecento persone, si tenuto un vespro solenne officiato
da Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, patriarca della Chiesa Siro-Cattolica. Il
rito stato preceduto dalla proiezione di un filmato sul tema dei cristiani perseguitati,
presentato da Roberto Pugno, di Alleanza Cattolica, e dallintervento del dottor Alessan-
dro Monteduro, direttore della sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ne ha
illustrato le attivit. Durante il rito il patriarca ha offerto una testimonianza sulla condi-
zione dei cristiani in Siria e nel Medio Oriente. Liniziativa stata annunciata e ha avuto
eco sui media locali.

Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 27 gennaio 2016. Organizzato dalla parrocchia
di San Pietro Apostolo nei propri locali e dal Rotary Club Capua Antica e Nova, di fron-
te a circa duecento persone, si tenuto un incontro sul tema La persecuzione dei cristia-
ni in Siria e in tutto il Medio Oriente. Introdotto dalla professoressa Maria Leonardi Uc-
cella, del Club promotore, intervenuto Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younan, pa-
triarca della Chiesa Siro-Cattolica. Nel corso della serata sono intervenuti il dottor Ales-
sandro Monteduro, direttore della sezione italiana di Aiuto alla Chiesa che Soffre, e Ro-
berto Pugno, di Alleanza Cattolica. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui
media locali.

Massoneria
SantAgata Li Battiati (Catania), 27 novembre 2015. Nel salone della parrocchia di
San Tommaso Vescovo e dei Santi Martiri Inglesi, organizzato da Alleanza Cattolica, si
tenuto un incontro sul tema Chiesa e Massoneria. Introdotto dallavvocato Aldo Vitale,
ha trattato largomento il dottor Daniele Fazio, dellorganismo promotore.

Pie pratiche
Ferrara, 28 novembre 2015. Nella Cappella di Santa Madre Teresa della Trasverbera-
zione del cuore nel monastero delle Carmelitane, promossa dallUfficio arcidiocesano per
la pastorale familiare e matrimoniale, si tenuta unOra di Adorazione in preparazione
dellAvvento, animata da meditazioni proposte da Movimento dei Focolari, Alleanza Cat-
tolica, Rinascita Cristiana, Comunit Papa Giovanni XXIII e Rinnovamento nello Spirito
Santo. Liniziativa stata annunciata sui media locali.
90
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

Padova, 14 dicembre 2015. Nella Cappella dellIstituto Clair, retto dalle Ancelle di Ma-
ria Immacolata, promossa da Alleanza Cattolica, si svolta unOra di Adorazione in pre-
parazione del Natale e per i cristiani perseguitati nel mondo.

Ferrara, 17 dicembre 2015. Nella Cappella del Sacro Cuore di Ges della parrocchia
di Santo Spirito, promossa da Alleanza Cattolica e dal Circolo di Cristianit, si tenuta
unOra di Adorazione in preparazione del Natale.

Ferrara, 25 gennaio 2016. Nella chiesa di Santo Stefano, promossa dallUfficio per la
Pastorale familiare e matrimoniale dellarcidiocesi, si tenuta unOra di Adorazione per
la Famiglia, presieduta dallarcivescovo S.E. mons. Luigi Negri e animata da meditazio-
ni proposte da diversi movimenti e associazioni, fra cui Alleanza Cattolica.

Ferrara, 6 febbraio 2016. Soci di Alleanza Cattolica e del Circolo di Cristianit hanno
partecipato, nella Piazzetta San Giovanni Paolo II antistante alla fiancata sud della Cat-
tedrale, a un pubblico Rosario in preparazione alla Giornata per la Vita, promosso dal-
larcidiocesi di Ferrara-Comacchio. La guida di una decina della corona stata affidata
ad Alleanza Cattolica.

Ferrara, 12 febbraio 2016. Nella Cappella del Sacro Cuore, soci e amici di Alleanza
Cattolica hanno partecipato a unOra di Adorazione nellambito della pratica delle Qua-
rantore organizzata dalla parrocchia di Santo Spirito, su invito del parroco padre Mas-
similiano Degasperi F.I.
Apologetica
Caltanissetta, 10 dicembre 2015. Nella sala conferenze dellOasi Cristo Re delle Suore
Domenicane, organizzato dai Gruppi di Preghiera della Regina della Pace, di fronte a ol-
tre duecentocinquanta persone, si tenuto un incontro di presentazione dellopera di Paolo
Brosio, I misteri di Maria, edita da Piemme. Dopo la recita del Rosario meditato, intro-
dotto dal professor Giuseppe Cartella e dallispettore di Polizia Salvatore Mancuso,
intervenuto il professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica, che ha anche presentato il
bimestrale La Roccia, edito da Shalom. Fra i presenti lautore, che ha svolto un breve
intervento. Liniziativa ha avuto eco sui media locali.

La via della bellezza


Torino, 18 dicembre 2015. Nel Centro Incontri Terrazza Solferino, organizzato da Al-
leanza Cattolica, si tenuto un incontro su Il sapore del Natale. Presentata dal professor
Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, ha trattato largomento la dottoressa Susan-
na Manzin, della medesima associazione. Liniziativa stata annunciata sui media locali.

Portici (Napoli), 3 gennaio 2016. Nella Cappella Reale, organizzato da Alleanza Catto-
lica in collaborazione con la Rettoria, si tenuto un concerto di Canti di Natale. Presen-
tati dal dottor Antonio Mondelli, dellassociazione promotrice, che ha svolto altres con-
siderazioni in tema di musica e di bellezza, si sono esibiti il soprano Maria Chiara Pica e
lorganista professor Antonio Iacomino.

91
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

La Casa Europa
Torino, 11 gennaio 2016. Presso il Centro Incontri Terrazza Solferino, organizzato da
Alleanza Cattolica, si tenuto un incontro sul tema La Casa Europa: vivere da contro-
rivoluzionari in unEuropa che muore, inteso a presentare lopera di Gonzague de Rey-
nold (1880-1970), La Casa Europa. Costruzione, unit, dramma e necessit, curata da
Giovanni Cantoni ed edita da DEttoris. Presentato dal professor Massimo Introvigne, di
Alleanza Cattolica, ha trattato largomento il dottor Ignazio Cantoni, della medesima as-
sociazione. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Bioetica
Brescia, 19 gennaio 2016. Nel Salone della Cattedrale, organizzato dalle Sentinelle del
Mattino, si tenuto un Caf teologico sul tema Le pillole contraccettive uccidono?. In-
trodotta da Paola Frittoli, dellquipe delle Sentinelle del Mattino, ha trattato largo-
mento la dottoressa Chiara Mantovani, di Alleanza Cattolica, membro del Consiglio
Nazionale dellAMCI, lAssociazione Medici Cattolici Italiani, e presidente di Scien-
za&Vita Ferrara. Fra i presenti, il parroco della Cattedrale don Alfredo Scaratti.

Cassina de Pecchi (Milano), 4 febbraio 2016. Presso la Biblioteca comunale, organiz-


zato dal Centro Culturale Camporicco, si tenuto un incontro di presentazione del roman-
zo di Susanna Manzin Il destino del fuco, edito da DEttoris. Presentata da Enrico Chiesu-
ra, del Centro promotore, intervenuta la stessa dottoressa Manzin, di Alleanza Cattoli-
ca. Liniziativa stata annunciata sui media locali.

Napoli, 6 febbraio 2016. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia della Resurre-
zione del Signore a Scampia, si tenuto un incontro per fidanzati su Sessualit umana:
verit e significato. Presentata da Nazareno Testaguzza, responsabile per la pastorale
familiare, ha trattato il tema la dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica.

Ferrara, 7 febbraio 2016. Nella Sala Estense, organizzato dal SAV, il Servizio di Ac-
coglienza alla Vita in occasione della XXXVIII Giornata per la Vita, si tenuto un con-
vegno dal titolo La misericordia fa fiorire la vita. Dopo il saluto della presidente del
SAV, professoressa Maria Chiara Lega, introdotti dalla dottoressa Chiara Mantovani, di
Alleanza Cattolica, presidente di Scienza&Vita Ferrara, sono intervenuti Michele Lu-
ciani della Caritas diocesana, Carlo Tellarini dellassociazione Noi per loro, Irene Ciam-
bezi dellassociazione Comunit Papa Giovanni XXXIII e Anna Mastellari dellassocia-
zione Lape e la spiga. Nelloccasione stata esposta in sala la mostra su I volti della
misericordia. Ha concluso S. E. mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e
abate di Pomposa. Liniziativa stata annunciata e ha avuto eco sui media locali.

Casarano (Lecce), 12 febbraio 2016. Presso la parrocchia dei SS. Giuseppe e Pio, or-
ganizzato dalla diocesi di Nard-Gallipoli, si tenuto un incontro dal titolo Difendere la
vita per salvare lItalia. Dopo i saluti del vescovo, S.E. mons. Fernando Filigrana, del-
linsegnante Maria Pia Stefano, responsabile del Consultorio Familiare diocesano, e del
sindaco dottor Giovanni Stefano, ha trattato largomento il magistrato Alfredo Mantova-
no, di Alleanza Cattolica. Liniziativa stata annunciata sui media locali.
92
Pubblicazioni
delle Edizioni Cristianit
MAGISTERO PONTIFICIO
1. GIOVANNI PAOLO II, Per iscrivere la verit cristiana sulluomo nella realt della
nazione italiana. Loreto, 11 aprile 1985, 1985, 1,55
2. PAOLO VI, La societ democratica. Lettera Les prochaines assises, 1990, 1,03
3. GIOVANNI PAOLO II, Annunciare il valore religioso della vita umana. Discorso Sono
lieto, 2a ed. accresciuta, 1993, 1,55
4. PIO XII, I sommi postulati morali di un retto e sano ordinamento democratico. Ra-
diomessaggio natalizio Benignitas et humanitas, 1991, 2,07
5. SAN PIO X, La concezione secolarizzata della democrazia. Lettera agli Arcivescovi e
ai Vescovi francesi Notre charge apostolique, 1993, 2,07

MAGISTERO EPISCOPALE
2. MONS. HANS LUDVIG MARTENSEN S.J., Vescovo di Copenaghen Danimarca,
Reincarnazione e dottrina cattolica. La Chiesa di fronte alla dottrina della reincar-
nazione, 1a ristampa, 1994, 3,10

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE
2. PLINIO CORRA DE OLIVEIRA, Via Crucis. Due meditazioni, con 14 tavole di Gior-
gio Fanzini, 1991, 5,16

LA BATTAGLIA DELLE IDEE


Dottrina e teoria dellazione
1. PLINIO CORRA DE OLIVEIRA, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, con lettere di en-
comio di S. E. mons. Romolo Carboni, arcivescovo titolare di Sidone e nunzio apo-
stolico, e con LItalia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Saggio introduttivo di
Giovanni Cantoni, 3a ed. it. accresciuta, 1977, 10,33
2. PLINIO CORRA DE OLIVEIRA, La libert della Chiesa nello Stato comunista. La
Chiesa, il decalogo e il diritto di propriet, con una lettera di encomio della Sacra
Congregazione dei Seminari e delle Universit, 1978, 3,62
3. GIOVANNI CANTONI e MASSIMO INTROVIGNE, Libert religiosa, sette e diritto
di persecuzione. Con appendici, 1996, 7,75

Panorami e documenti
1. FABIO VIDIGAL XAVIER DA SILVEIRA, Frei, il Kerensky cileno, con lettere di encomio
delle LL. EE. mons. Alfonso Maria Buteler, arcivescovo di Mendoza, in Argentina,
mons. Antonio de Castro Mayer, vescovo di Campos, in Brasile, e mons. Antonio Cor-
so, vescovo di Maldonado-Punta del Este, in Uruguay, e con prefazione di Plinio
Corra de Oliveira, 1973, 7,75
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

2. PLINIO CORRA DE OLIVEIRA E SOCIEDAD CHILENA DE DEFENSA DE LA TRADICIN,


FAMILIA Y PROPIEDAD, Il crepuscolo artificiale del Cile cattolico, 1973, 10,33
3. GIOVANNI CANTONI, La lezione italiana. Premesse, manovre e riflessi della politica di
compromesso storico sulla soglia dellItalia rossa, con in appendice lAtto di consa-
crazione dellItalia al Cuore Immacolato di Maria, 1980, 12,91
4. ALFREDO MANTOVANO, La giustizia negata. Lesplosione della criminalit fra crisi dei
valori ed emergenza istituzionale, con presentazione di Mauro Ronco, 1992, 7,75
5. GIULIO DANTE GUERRA, La Madonna di Guadalupe. Un caso di inculturazione mira-
colosa. In appendice Preghiera per la Vergine di Guadalupe di Papa Giovanni Paolo
II, 1992, 1,55
7. MARCO INVERNIZZI, LUnione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un modello di
impegno politico unitario dei cattolici. Con unappendice documentaria, 1993, 4,13
8. ALFREDO MANTOVANO, Giustizia a una svolta. Verso il ricupero o verso il tramonto del-
la legalit?, con prefazione di Mario Cicala, 1993, 10,33
10. LORENZO CANTONI, Il problema della popolazione mondiale e le politiche demografiche.
Aspetti etici, 1994, 5,16
11. OSCAR SANGUINETTI, Le insorgenze contro-rivoluzionarie in Lombardia nel primo anno
della dominazione napoleonica. 1796, con prefazione di Marco Tangheroni, 1996, 10,33
12. IDIS. ISTITUTO PER LA DOTTRINA E LINFORMAZIONE SOCIALE, Voci per un Diziona-
rio del Pensiero Forte, a cura di Giovanni Cantoni e con presentazione di Gennaro Mal-
gieri, 1997, 12,91
13. ERMANNO PAVESI, Follia della Croce o nevrosi? Funzionari di Dio. Psicogramma di
un ideale di Eugen Drewermann e la critica della psicologia del profondo alla religio-
ne, con presentazione di S. E. mons. Wolfgang Haas, arcivescovo di Vaduz, in Liechten-
stein, e amministratore apostolico di Coira, in Svizzera, e con prefazione di don Pietro
Cantoni, 1998, 9,30

Quaderni di Cristianit, serie quadrimestrale 1985-1986, disponibili il numero 3 (Paolo


Calliari O.M.V., Itinerario dalle cose a Dio ovvero la dialettica degli Esercizi secondo
padre Pio Bruno Lanteri [1759-1830]; Estanislao Cantero Nez, Evoluzione del con-
cetto di democrazia; Francesco Pappalardo, 1799: la crociata della Santa Fede; e docu-
menti), e il numero 5 (Enzo Peserico, Gli anni del desiderio e del piombo. Dal Sessantot-
to al terrorismo; documenti, recensioni e segnalazioni), 5,16 ciascuno

Distributore esclusivo nelle librerie: Mescat s. r. l. viale Bacchiglione, 20/A I-20139


Milano tel. 02-55.21.08.00 fax 02-55.21.13.15

Ordinazioni: (a) per posta: Cristianit, C.P. 185, I-29100 Piacenza; (b) per e-mail: info@
alleanzacattolica.org; (c) tramite versamento sul c.c.p. 12837290; (d) per telefono, alle
sedi di Alleanza Cattolica in Milano: 02-73.05.14 Bergamo: 035-24.90.73 Mo-
dena: 340-54.82.252 Roma: 06-68.76.738 Napoli: 081-47.03.57 Palermo:
091-6788289 Caltanissetta: 333-5768518

94
Cristianit in libreria
ABRUZZO
Chieti Libreria De Luca via Cesare De Lollis 12-14
LAquila Libreria Colacchi via Enrico Fermi, Centro Commerciale Amiternum

BASILICATA
Matera Libreria Di Giulio via Dante 61
Potenza Edicola Arcangela Rondella piazza Vittorio Emanuele II

CALABRIA
Lamezia Terme (Catanzaro) Libreria Gioacchino Tavella via Crati 15/17

CAMPANIA
Avellino Libreria Guida corso Vittorio Emanuele II 101
Caserta Libreria Guida via Caduti sul Lavoro 29/33
Napoli Libreria Guida via PortAlba 20/23
Salerno Libreria Guida corso Garibaldi 142/b

EMILIA-ROMAGNA
Ferrara Libreria Edizioni Paoline via San Romano 35
Modena Galleria Incontro Dehoniana corso Canalchiaro 159
Parma Libreria Fiaccadori strada Duomo 8/a
Piacenza Libreria Berti via Legnano 1
Ravenna Libreria San Paolo via Canneti 9
Reggio Emilia Libreria San Paolo via Emilia Santo Stefano 3/B
Sassuolo (Modena) Libreria Cefa Galleria via C. Stazione 30-35

LAZIO
Frosinone Libreria Il Sagrato via Mastroianni
Roma Libreria Coletti a San Pietro via della Conciliazione 3/A
Libreria Edizioni Paoline via della Conciliazione 22

LIGURIA
Genova Libreria San Paolo piazza Matteotti 31/33r

LOMBARDIA
Chiavenna (Sondrio) Cartolibreria Paiarola piazza Bertacchi 8
Cremona Libreria San Paolo via Decia 1
Mantova Libreria San Paolo viale Rimembranze 1/A
Milano Libreria San Paolo piazza Duomo 18
Libreria ncora Artigianelli via Larga 7
Pavia Libreria San Paolo via Menocchio 8
Voghera (Pavia) Libreria Bottazzi via Cavour 59

MARCHE
San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) Libreria Nuovi Orizzonti via Montebello 61
Cristianit n. 379, gennaio-marzo 2016

PIEMONTE
Biella Libreria Paoline via Seminari 9/a
Cuneo Libreria Stella Maris via Statuto 6
Torino Libreria San Paolo via Consolata 1 bis
Tortona (Alessandria) Cartolibreria E. Balbi corso Montebello 45

PUGLIA
Lecce Libreria Edizioni Paoline via S. Lazzaro 19

SICILIA
Acireale (Catania) Libreria Cattolica Veritas via Genuardi 1
Agrigento Libreria Edizioni Paoline via Atenea 143
Caltanissetta Libreria San Paolo corso Umberto 125
Catania Libreria C. Bonaccorso & A. Di Stefano via Etnea 20/22
Gela (Caltanissetta) Cartolibreria Miriam via Cappuccini 26
Messina Libreria Figlie di San Paolo via Garibaldi 59/61
Ragusa Libreria Jonathan Corso Italia, 343

TOSCANA
Massa Libreria Marzocco Paoline via S. Sebastiano 2
Pisa Libreria Edizioni Paoline via Capponi 6
Lucca LuccaLibri di Ciancarella Talitha Viale Regina Margherita, San Concordio Contrada, 113

VENETO
Padova Libreria San Paolo Gregoriana via Vandelli 8-9
Rovigo Libreria Paoline Centro Le Torri via Sacro Cuore 9
Verona Libreria Editrice Salesiana via Rigaste San Zeno 13

***

ARGENTINA
Buenos Aires Club del Libro Cvico M. T. de Alvear 1348-Local 147
Buenos Aires Librera Huemul avenida Santa Fe 2237
Villa Mara (Cordova) Expolibro San Martn 85

FRANCIA
Parigi Duquesne Diffusion 27 avenue Duquesne

SPAGNA
Barcellona Librera Balmes Durn i Bas 11
Il sito Internet di Alleanza Cattolica Cristianit
raggiungibile allindirizzo:

www.alleanzacattolica.org
info@alleanzacattolica.org

Le edizioni e la rivista Cristianit


il catalogo dei libri disponibili, con la possibilit di ordinarli e di
acquistarli on-line
lindice completo di tutti i numeri di Cristianit
il testo di oltre trecentocinquanta articoli
la versione elettronica integrale dellultimo numero di Cristianit,
con la possibilit di farne il download gratuito in formato PDF

Alleanza Cattolica
la presentazione dellassociazione, lo statuto, le sedi principali
lannuncio delle attivit, con aggiornamento quotidiano
i comunicati stampa
i messaggi dellagenzia ACNews
documenti e materiali suddivisi per aree tematiche

Voci per un Dizionario del Pensiero Forte


pi di cento Voci per un Dizionario del Pensiero Forte, unini-
ziativa editoriale dellIDIS, lIstituto per la Dottrina e lInformazione
Sociale, di Roma.

***

Il sito di Alleanza Cattolica Cristianit viene aggiornato, di norma, ogni


mese.
ACList: un servizio, completamente gratuito, che informa regolarmente,
tramite posta elettronica, sugli aggiornamenti del sito, e invia i comunicati
stampa di Alleanza Cattolica Cristianit e i messaggi di ACNews. Per
iscriversi sufficiente inviare un messaggio di posta elettronica a in-
fo@alleanzacattolica.org, indicando nel subject:
Iscrizione ad ACList.
Indice del numero 379, gennaio-marzo 2016
1 Il Papa in Africa. Lesempio dei martiri per la missione e per la
misericordia
Massimo Introvigne

19 Riflessioni su Rivoluzione e Contro-Rivoluzione e la


situazione attuale
Don Pietro Cantoni

45 Alleanza Cattolica e le unioni civili

49 La Divina Misericordia e il Magistero pontificio nellepoca


moderna
Marco Invernizzi

OREMUS

61 Preghiera alla Beata Vergine Maria della Misericordia


Santa Maria Faustina Kowalska

IN MEMORIAM

65 Domenico Laurora (1946-2015)

EX LIBRIS

69 Alfredo Mantovano, Giovanni Serpelloni e Massimo Introvigne,


Libert dalla droga. Diritto, scienza, sociologia, Sugarco,
Milano 2015
Recensione a cura di Simona Martini

73 LA BUONA BATTAGLIA

Fascicolo chiuso in redazione il 22 febbraio 2016


Festa della Cattedra di San Pietro

Poste Italiane S.p.A.


Spedizione in a.p. d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/2/2004 n. 46) art. 1, co. 1
Roma AUT C/RM/38/2013

Potrebbero piacerti anche