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Radicati nella fede

foglio di collegamento della chiesa di Vocogno


e della cappella dellOspedale di Domodossola
dove si celebra la messa tradizionale

Editoriale

Si assiste ormai rassegnati


al vertiginoso calo delle vocazioni sacerdotali e alla relativa diminuzione della presenza dei preti in
mezzo a noi. Di giorno in giorno aumentano le
parrocchie senza pi la presenza stabile del sacerdote; anzi, diventano queste una rarit.
Chiese e chiese vengono ormai aperte sporadicamente per la celebrazione di qualche santa
messa, restando per la maggior parte dell'anno
chiuse. E anche quando, in qualche grande parrocchia, il sacerdote ancora residente, la sua
effettiva presenza si assottiglia sempre pi, oberato com' dal dover
garantire un servizio ad
innumerevoli piccoli centri sparsi nei dintorni. In
intere vallate di montagna non vi abita pi nemmeno un prete. Non c'
che dire, un quadro
sconfortante; malinconicamente sconfortante.

VIII
APRILE 2015 N.
ANNO

Corpo Mistico di Cristo, ma


prevalentemente popolo di
Dio; l'accento non pi sul sacramento dell'Ordine, sul Sacerdozio, che costituisce la nervatura gerarchica della Chiesa,
ma l'accento sul battesimo, sul laicato che deve
sempre pi essere corresponsabile dell'azione
della Chiesa.

Da questa nuova ecclesiologia, che poneva


l'accento sulla comunit e non sull'unione con
Dio in Ges Cristo, una assillante preoccupazione perch tutto fosse
tradotto in lingua parlata
nella messa e nei sacramenti, affinch i fedeli non si sentissero
inferiori ai preti nella
pubblica preghiera. I fedeli,
corresponsabili
nella Chiesa con i preti,
dovevano tutto subito
capire, per poter democraticamente governare
la casa di Dio. Ecco alQual per il pericolo
lora la strabordante impi grande? A nostro paportanza della Parola di
rere che la soluzione a
Dio intesa semplicetutto questo problema
mente come il leggere
dettato da coloro che
la Bibbia nelle messe; la
questo problema hanno
libidinosa
creativit
Predicazione di San Francesco: il Santo
causato e accelerato. Il
nelle
liturgie
della
padAssisi si fece ordinare Diacono per
cristianesimo protestanrola con laici lettori, fepoter annunciare il Vangelo e predicare.
tizzato ha innescato il dideli commentatori, gesti
sastro decenni fa' ed ora
simbolici
accompapropone i rimedi!
gnanti le letture, omelie partecipate, logorroiche
preghiere dei fedeli, seguite poi da una veloce
Tutta la riforma liturgica degli anni '60 e '70 e scarna consacrazione che, ahim dicevano i
aveva puntato sulla centralit della Parola di pi illuminati, restava ancora riservata al prete,
Dio. Aveva voluto con forza (violenza?) una perch noi cattolici non arriviamo fino in fondo
completa revisione della millenaria liturgia cat- al protestantesimo. Ecco, potremmo spiegarci
tolica, e l'aveva piegata alle necessit della cosi: da noi si operato, nel post-concilio, un
nuova ecclesiologia e della nuova pastorale.
protestantesimo di mezzo, che non arriva ad eliminare del tutto il prete, questo no, ma che gli
Di una nuova ecclesiologia: la Chiesa non pi ha lasciato un angolino: la consacrazione. Ma

Radicati nella fede

anche questa rigorosamente tradotta in lingua


parlata, ad alta voce, con le parole prese dalla
Bibbia, perch i fedeli ascoltando possano ratificarla con i loro amen. Eh s, perch nella democratizzazione della Chiesa l'assenso dei
fedeli importante: nel mistero della fede e
nella comunione il fedele dicendo il suo s d
forza alla Presenza di Cristo fatta dal sacerdote... proprio un protestantesimo a met!

La rivoluzione liturgica cos operata avrebbe


dovuto portare un nuovo slancio alla vita cristiana e alla missione della Chiesa nella societ. Da subito per ci si accorse che stava
producendo confusione. Si diede colpa al '68,
alla rivoluzione sociale e
culturale che stava scoppiando nella societ proprio negli anni del dopo
concilio. Si diceva che
tutto si sarebbe messo a
posto, che dopo la confusione e gli errori di applicazione, sarebbe venuta
l'ora serena e feconda
dell'edificazione. Ma quest'ora non mai arrivata!

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La malattia non pu scacciare il morbo, la


peste non ferma la pestilenza, se non facendo
morire tutti... ma se fosse cos che vittoria sarebbe?

In tutte le epoche di crisi, la Chiesa non ha annacquato la sua identit per raggiungere tutti,
no di certo. Ha invece moltiplicato lo zelo perch i suoi preti siano pi preti e i suoi fedeli pi
cattolici.

Nel medioevo, che conobbe intorno al mille


una grande crisi, riun i sacerdoti nelle pievi,
fond i canonicati perch i ministri di Dio si santificassero in una vita quasi monastica, purific
e rese sempre pi
splendida la sua liturgia,
moltiplic la preghiera.
In una parola, gett le
basi per una rinascita
poderosa delle vocazioni sacerdotali, cosciente che senza prete
non c' Chiesa.

Leggendo in questi
giorni la stampa, che a
caratteri cubitali scrive
L'ultimo tentativo in queNon ci sono pi preti, la
sta prospettiva del ponmessa la diranno i laici
tificato
interrotto
di
tutti possono capire che
Benedetto XVI, che ha
si viaggia imperterriti
fortemente promosso un
nel senso contrario alla
Sussidio liturgico della Conferenza Epiriequilibrio in senso tradivera
riforma
della
scopale Piemontese Liturgia festiva
zionale della riforma; ma
Chiesa. Certo la stampa
della Parola di Dio in assenza di celebraqueste illusioni sono
esagera, i laici non fazione eucaristica (Gennaio 2015)
scomparse con le sue direbbero la messa vera
missioni.
e propria, leggerebbero
le letture e darebbero la comunione: ma come
Oggi la Chiesa si trova come un campo il non vedere che questo l'ultimo passo per la
giorno successivo alla battaglia: un cumulo di scomparsa della messa in mezzo a noi. Gi ci
ruderi, con i cadaveri da seppellire. Non solo la siamo abituati a fare a meno del prete per la
societ non tornata cristiana, ma non ci sono dottrina... i laici gi ascoltano e interpretano lipi preti per intraprendere una nuova opera.
beramente i Vescovi e il Papa, ci manca solo
che facciano una pseudo-messa per dichiarare
Cosa fanno i nipoti dei rivoluzionari liturgici ed inutile il sacerdote. Cosa penser un seminariecclesiali di decenni fa? Propongono di rimpiaz- sta, miracolo vivente in questa Chiesa, legzare le messe con le liturgie della parola, ani- gendo un simile titolo sul giornale? Non avr il
mate dai laici, terminanti con la comunione dubbio che la Chiesa non ha pi bisogno di lui?
sacramentale! la conclusione logica della pi
disastrosa falsa riforma della Chiesa. E questo In tutto questo scempio si ha il segreto sospetto
epigono, lo annunciamo gi con certezza, por- che i preti e i fedeli rieducati nello spirito della
ter a consumazione il disastro.
nuova chiesa, quella del protestantesimo a

Radicati nella fede

met, guardino alle pseudo messe delle chiese


senza preti come all'ultima opportunit per completare quella riforma della chiesa che il Vaticano II aveva lasciato a met. S, vogliono una
chiesa dove tutti sono sacerdoti... dove Cristo
nasce dal di dentro della coscienza del singolo
e dal di dentro della comunit; una chiesa dove
Cristo non scende pi dall'alto, dove il prete
un retaggio del passato destinato a scomparire
o quasi: la fine del Cattolicesimo.

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permette questa deriva. Oh se pi preti e fedeli


lo capissero! Avrebbero qui la possibilit offerta
da Dio per una reale rinascita.
Ma quanto dovr ancora accadere perch i
cuori e le menti siano liberate?
La Messa
della
Tradizione

Noi continuiamo sempre pi ad essere convinti


che non abbiamo sbagliato nel tornare decisamente alla messa antica, che sicuramente non

SACRO TRIDUO PASQUALE


orari delle funzioni del triduo Pasquale

neLLa chieSa di Vocogno


secondo la forma tradizionale del rito romano

gioVed Santo
2 aprile

ore 20.30
S.meSSa
in cena domini

Venerd Santo
3 aprile

ore 20.30
Liturgia
deLLa PaSSione

Sabato Santo
4 aprile

ore 20.30
SoLenne
VegLia
PaSquaLe

Prima
Santa meSSa
di PaSqua

SANTA PASQUA

Vocogno

domenica di PaSqua
5 aprile

ore 10.30
S.meSSa cantata

domodoSSoLa
Cappella Ospedale

domenica di PaSqua
5 aprile

ore 10.30

S.meSSa cantata

QUINTA
GIORNATA
DELLA
TRADIZIONE

Radicati nella fede

Verbania , 8 Marzo 2015

domenica 8 marzo 2015 si svolta a Verbania la quinta


giornata della tradizione.
guardando in modo particolare alla dottrina e alla testimonianza del Pre roger-thomas calmel o. P. e di michael davies, i numerosi fedeli presenti sono stati guidati
allapprofondimento del problema della riforma della messa.
Pubblichiamo la parte introduttiva dellintervento di don alberto Secci e la Dichiarazione di pre calmel, sulla rivista
Itinraires del 27 novembre 1969.

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Quale
attitudine
di fronte
alla questione
della Messa?

INTERVENTO DI DON ALBERTO SECCI

parte introduttiva

Per entrare dentro a questo discorso occorre


sentire la drammaticit della situazione. Se uno
fosse qui freddamente a dire Cosa dicono questi della Messa antica?... perch non devo andare pi in parrocchia alla Messa nuova?...,
beh! non ne ricaveremmo niente. Sarebbe come
non avere la domanda. Tu puoi parlare di qualcosa, se dentro cogli il lavoro e la testimonianza
di un altro, se avverti lo stesso dramma, dramma
di fronte al crollo della fede, dramma di fronte
alla situazione tristissima della vita cristiana che
ci circonda e che passa anche dentro di noi.

Detto questo vi invitiamo a guardare a pre Calmel e a Michael Davies. Non sono gli unici, ma

oggi vi chiediamo di volgere lo sguardo a


questi due uomini totalmente di Chiesa: un
domenicano e un professore, un insegnante, animati dalla fede pi sincera.
Quale autorit hanno su di noi Calmel e
Davies? Uno potrebbe dire: in un discorso
sulla Messa, sull'accettazione di una riforma liturgica, sull'obbedienza o meno al
Papa o al proprio Vescovo su cose cos delicate,
quale autorit hanno Calmel e Davies?
Noi non basiamo quello che diciamo sull'autorit
del Papa, perch ci spingerebbe ad accettare la
Messa nuova, o sull'autorit del nostro Vescovo,
qualunque vescovo, perch veniamo da diocesi
diverse.
Calmel e Davies vanno seguiti e ascoltati non
per gusto personale, perch li riconosciamo
come i paladini di qualcosa che ci piace; ci piace
la Messa vecchia e allora guardiamo a Calmel o
a Davies: no di certo! Non per un discorso ideologico perch sarebbe come riferirci a noi stessi;
noi dobbiamo riferirci a Ges Cristo Nostro Signore.

Radicati nella fede

Calmel e Davies hanno autorit in quanto quello


che hanno detto e fatto si posa sulla Tradizione
della Chiesa; e quello che hanno detto e fatto ha
aiutato a documentare la Tradizione della
Chiesa, a farla conoscere, a esplicitarla e ad applicarla intelligentemente alle situazioni nuove,
talvolta drammaticamente nuove, che la Chiesa
ha vissuto in questi anni. Hanno questa autorit,
non ne hanno un'altra.
Mi viene in mente un testo, uno scritto di Calmel, in cui diceva: Non sono n vescovo, n
cardinale, sono un frate predicatore - un domenicano -, che ha ricevuto la grazia di predicare
la fede e di denunciare l'eresia. Penso che il mio
ministero domanda di lanciarmi in questa battaglia contro un Concilio che finisce nell'eresia.
Quale autorit? Lui, di un frate domenicano; Davies, di un professore intelligente che ha riguardato la storia della Chiesa, in particolare della
Chiesa inglese, suscitato dalla domanda drammatica: Dove va a finire la Chiesa cattolica dopo
il Concilio?. In che senso quello che dicono loro,
Calmel e Davies, ci vincola? - perdonatemi questa premessa: perch qui uno libero, drammaticamente qui libero Ti vincola, quello che
Calmel o Davies dicono e scrivono, nella misura
in cui tu ne cogli l'intelligenza e il legame con la
Tradizione. Noi non siamo mai esentati da un lavoro intelligente sulle verit della fede. E' questo
il problema. Non che tu devi aspettare che lo
dica qualcuno d'altro: la Tradizione, l'insegnamento, il Magistero della Chiesa dato, la Rivelazione avvenuta, i dogmi ci sono, la vita
liturgica di duemila anni della Chiesa c', non si
pu negare. Nella misura in cui Calmel e Davies
intelligentemente te la fanno capire e te la fanno
cogliere... beh! nella misura in cui la tua intelligenza ha capito e il tuo cuore ha colto che c' il
vero e il buono, l tu devi obbedire. Non siamo
mai esentati da un lavoro personale: l'invito di
questa giornata, gi con il documentario: basterebbe che questo abbia suscitato in noi alcune
domande o decisioni.

Vedete, noi non siamo pi abituati a questo, perch si fatta strada una falsa idea della Fede,
della Rivelazione: sembra che non sia fatta di
contenuti, no?; la Rivelazione diventa un'esperienza del divino, no?, Devi vivere con Dio...,
no?, non ci sono pi delle verit. Pensate al catechismo, il catechismo ormai esperienziale;
da trentanni uno fa esperienza dell'amicizia con
Ges... Allora, se la Rivelazione una cosa

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Don Stefano Coggiola


presenta il video documentario
su pre Calmel e M. Davies

Michael Davies [1936 - 2004]

esperienziale, ti obbligheranno ad appartenere


a qualcosa dentro cui fai esperienza. Mentre la
Rivelazione ha dei contenuti, ha delle verit che
diventano una vita, nella liturgia. Allora, innanzitutto, non si tratta di essere intruppati, ma di obbedire alla Verit e alle verit che Dio ha rivelato.
Ed questo il lavoro di oggi che, tra l'altro,
cade non lo abbiamo voluto, non lo abbiamo
pensato nel cinquantesimo anniversario me
lo ricordava qualcuno prima della prima Messa
in italiano, il 7 marzo 1965, che per la verit non
era ancora la Messa del 1969, era la Messa di
San Pio V amputata di qualche parte e parzialmente tradotta in lingua italiana.

Per aiutare il lavoro, perch dopo l'entusiasmo


del documentario potremmo essere gi stanchi
(abbiamo differenti capacit di attenzione) vi
chiederei che sia distribuita la Dichiarazione di
pre Calmel del 27 novembre 1969, quella che
stata brevemente, in alcune parti, gi eviden-

Radicati nella fede

ziata dal documentario, e lavorerei, il pi brevemente possibile per favorire, magari, anche un
dibattito, su questa Dichiarazione.

Leggerei con voi questo testo, non mi soffermo


su tutto, faccio alcune sottolineature, facendo un
rimando all'opera di Michael Davies La riforma
liturgica anglicana che vivamente consigliamo.
Di pre Calmel c' questa bellissima biografia
(Pre Jean-Dominique Fabre, Le pre Roger
Thomas Calmel, Clovis) che solo, purtroppo,
in francese per ora speriamo che qualche
bravo sacerdote francese o italiano che conosce
il francese ne faccia la traduzione e la dia il pi
presto possibile ai fedeli, perch da questa biografia si vede con che profondit di fede e di vita
cristiana ha vissuto pre Calmel; siamo di fronte
a un santo, non a un polemista. Ma di pre Calmel consigliamo noi ne abbiamo alcune copie
la Breve apologia della Chiesa di sempre (R.
T. Calmel O. P., Breve apologia della Chiesa di

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sempre, Ichthys), una raccolta di articoli sintetici


ma densissimi; e poi i rimandi sono all'opera di
Davies, vi dicevo, La riforma liturgica anglicana
(Michael Davies, La riforma liturgica anglicana,
Ichthys), che finalmente c' in lingua italiana.

Pre R.-T. Calmel O. P. [1914-1975]

DICHIARAZIONE
DI PRE CALMEL

Tre giorni prima della data in cui entr in vigore


il Novus Ordo Missae, pre Calmel espresse il
suo rifiuto alla nuova Messa con una dichiarazione deccezionale portata.
dalla rivista Itinraires, 27 novembre 1969
Mi attengo alla Messa tradizionale, quella che
fu codificata, ma non fabbricata, da San Pio V,
nel XVI secolo, conformemente ad un uso plurisecolare. Rifiuto dunque lOrdo Missae di Paolo
VI.

Perch? Perch, in realt, questo Ordo Missae


non esiste. Ci che esiste una rivoluzione liturgica universale e permanente, permessa o voluta dal Papa attuale, e che riveste, per il
momento, la maschera dellOrdo Missae del 3
aprile 1969. diritto di ogni sacerdote rifiutare
di portare la maschera di questa rivoluzione liturgica. E stimo mio dovere di sacerdote rifiutare
di celebrare la messa in un rito equivoco.

Se accettiamo questo nuovo rito, che favorisce


la confusione tra la Messa cattolica e la cena
protestante come sostengono i due cardinali
(Bacci e Ottaviani) e come dimostrano solide
analisi teologiche allora passeremmo senza

mantenendo, verso e contro tutto, la


messa di sempre [...] io mi espongo a
perseverare nella via della fedelt al mio
sacerdozio, e quindi a rendere al Sommo
Sacerdote, che il nostro giudice supremo, lumile testimonianza del mio
ufficio sacerdotale.

tardare da una messa intercambiabile (come riconosce, del resto, un pastore protestante) ad
una messa completamente eretica e quindi
nulla. Iniziata dal Papa, poi da lui abbandonata
alle Chiese nazionali, la riforma rivoluzionaria
della Messa porter allinferno. Come accettare
di rendersene complici?
Mi chiederete: mantenendo, verso e contro
tutto, la Messa di sempre, hai riflettuto a che

Radicati nella fede

cosa ti esponi? Certo. Io mi espongo, per cos


dire, a perseverare nella via della fedelt al mio
sacerdozio, e quindi a rendere al Sommo Sacerdote, che il nostro Giudice supremo, lumile testimonianza del mio ufficio sacerdotale. Io mi
espongo altres a rassicurare dei fedeli smarriti,
tentati di scetticismo o di disperazione. Ogni sacerdote, in effetti, che si mantenga fedele al rito
della Messa codificata da San Pio V, il grande
Papa domenicano della controriforma, permette
ai fedeli di partecipare al santo Sacrificio senza
alcun possibile equivoco; di comunicarsi, senza
rischio di essere ingannato, al Verbo di Dio incarnato e immolato, reso realmente presente
sotto le sacre Specie. Al contrario, il sacerdote
che si conforma al nuovo rito, composto di vari
pezzi da Paolo VI, collabora per parte sua ad instaurare progressivamente una messa menzognera dove la Presenza di Cristo non sar pi
autentica, ma sar trasformata in un memoriale
vuoto; perci stesso, il Sacrificio della Croce non
sar altro che un pasto religioso dove si manger un po di pane e si berr un po di vino.
Nulla di pi: come i protestanti. Il rifiuto di collaborare allinstaurazione rivoluzionaria di una
messa equivoca, orientata verso la distruzione
della Messa, a quali disavventure temporali, a
quali guai potr mai portare? Il Signore lo sa:
quindi, basta la sua grazia. In verit, la grazia del
Cuore di Ges, derivata fino a noi dal santo Sacrificio e dai sacramenti, basta sempre. perci
che il Signore ci dice cos tranquillamente: Colui
che perde la sua vita in questo mondo per causa
mia, la salver per la vita eterna.

Riconosco senza esitare lautorit del Santo


Padre. Affermo tuttavia che ogni Papa, nellesercizio della sua autorit, pu commettere degli
abusi dautorit. Sostengo che il papa Paolo VI
ha commesso un abuso dautorit di una gravit
eccezionale quando ha costruito un nuovo rito
della messa su una definizione della messa che
ha cessato di essere cattolica. La messa ha
scritto nel suo Ordo Missae il raduno del popolo di Dio, presieduto da un sacerdote, per celebrare il memoriale del Signore. Questa
definizione insidiosa omette a priori ci che fa la
Messa cattolica, da sempre e per sempre irriducibile alla cena protestante. E ci perch per la
Messa cattolica non si tratta di qualunque memoriale; il memoriale di tal natura che contiene
realmente il sacrificio della Croce, perch il
Corpo e il Sangue di Cristo sono resi realmente

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Messa tradizionale in rito Domenicano

presenti in virt della duplice consacrazione.


Ora, mentre ci appare cos chiaro nel rito codificato da San Pio V da non poter esser tratti in
inganno, in quello fabbricato da Paolo VI rimane
fluttuante ed equivoco. Parimenti, nella Messa
cattolica, il sacerdote non esercita una presidenza qualunque: segnato da un carattere divino che lo introduce nelleternit, egli il
ministro di Cristo che fa la Messa per mezzo di
lui; ben altra cosa assimilare il sacerdote a un
qualunque pastore, delegato dai fedeli a mantenere in buon ordine le loro assemblee. Orbene,
mentre ci certamente evidente nel rito della
Messa prescritta da San Pio V, invece dissimulato se non addirittura eliminato nel nuovo
rito.

La semplice onest quindi, ma infinitamente di


pi lonore sacerdotale, mi chiedono di non aver
limpudenza di trafficare la Messa cattolica, ricevuta nel giorno della mia ordinazione. Poich si

Radicati nella fede

tratta di essere leale, e soprattutto in una materia


di una gravit divina, non c autorit al mondo,
fosse pure unautorit pontificale, che possa fermarmi. Daltronde, la prima prova di fedelt e
damore che il sacerdote deve dare a Dio e agli
uomini quella di custodire intatto il deposito infinitamente prezioso che gli fu affidato quando il
Vescovo glimpose le mani. anzitutto su questa prova di fedelt e damore che io sar giudicato dal Giudice supremo. Confido che la
Vergine Maria, Madre del Sommo sacerdote, mi
ottenga la grazia di rimanere fedele fino alla
morte alla Messa cattolica, vera e senza equivoco. Tuus sum ego, salvum me fac (sono tutto
vostro, salvatemi).

visitando il sito

continua...

pag. 8

Due momenti
della Santa Messa
tradizionale

www.radicatinellafede.blogspot.it
troverete tutti i video della
Quinta Giornata della Tradizione

INCONTRI DI
DOTTRINA CATTOLICA

Le date degli incontri di Dottrina Cattolica


li trovate su:
www.radicatinellafede.blogspot.it

ORARI SANTE MESSE

Vocogno

Domodossola

Domenica e Feste
ore 10.30 Messa cantata

Domenica e Feste
ore 10.30 Messa cantata

Luned - Mercoled e Venerd


ore 17
Marted - Gioved e Sabato
ore 7

Luned e Mercoled ore 17.30


Marted e Gioved ore 7
Venerd ore 17
Sabato ore 8

Chiesa di Santa Caterina V.M.

ore 17.00 Messa letta

Per le Messe in settimana


saranno possibili
delle variazioni di orario
Tel. don Alberto 349.2848054

Cappella dellOspedale

Per le Messe in settimana


saranno possibili
delle variazioni di orario
Tel. don Stefano 348.2463990

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