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CIPRIANO VAGAGGINI OSB

IL SENSO TEOLOGICO
DELLA LITURGIA
SAGGIO DI LITURGIA TEOLOGICA GENERALE

QUART A EDIZIONE

notevolmente riveduta ed aggiornata dall'Autore

Testo

Tes
to

EDIZIONI PAOLINE
752 CAP. XXII - S. GERTRUDE E SPIRITUALITÀ LITURGICA

Conclusione

Ripetiamo che per poter proporre oggi Gertrude come esempio


di spiritualità liturgica bisogna tener presenti i limiti di questo
esempio - come di ogni esempio - perché esempio medioevale, lon-
tano da noi, perché esempio di donna, di monaca e di monaca bene-
dettina. Tuttavia, si può dire, per cominciare, che anche oggi e CAPITOLO XXIII
fuori dei benedettini e delle benedettine, non sono poi tanto pochi tra
noi quelli che si trovano a vivere in un quadro di vita non tanto dissi- LITURGIA E PASTORALE. I PRINCìPI
mile da quello in cui visse Gertrude. Basti pensare a quelle comunità
che fanno comunque vita corale. Ora, anche tra queste, non sono rare
quelle di cui si può dire che, pur passando una parte notevole del
loro tempo in coro e nelle funzioni liturgiche, non hanno ancora
scoperto la litl,1rgia . L'esempio di Gertrude può essere molto salutare
per far loro prendere coscienza di questa anomalia.
Per tanti altri, oggi, il quadro di vita nel quale devono vivere è, ma ,considerazioni intorno alla liturgia sul te-
effettivamente, molto diverso da quello in cui visse Gertrude. Ma s urgla e splntuahta . come tendenza alla perfezione cristiana,
anche per loro la meditazione del caso di Gertrude conserva un gran p en.t e sul punto partIcolare dei rapporti tra liturgia e mistica
valore. Ed anzitutto per il suo esempio di meravigliosa interiorizza- con l'impressione che la liturgia e la spiritualità'
zione della liturgia nel senso di perfetta vibrazione dell'individuo in s .sono forse qualcosa di teologicamente moIt;
sintonia con la realtà oggettiva del mondo liturgico. Tutti possono anc .e, se SI vuole, molto bello, ma, nello stesso t
vedere in Gertrude quanto liturgia e vita spirituale intensa vadano molto qualcosa che è fatto per un ceto di anime
molto bene insieme. Più precisamente, in specie, tutti possono vedere pUf qumdI: dI fatto e di diritto, interessare sul serio la massa
in Gertrude come la vita liturgica più intensa ed integrale possa }uella di. og!5i che è scristianizzata o in
andare in perfetto connubio con la vita mistica più alta. Come pre- . . Imo l esser o, e qumdI, nemmeno tutti coloro che
ghiera liturgica e preghiera e meditazione privata possano e debbano propno dI questa massa concreta, e non di cenacoli particolari hann
andare insieme. Anzi come possano e, fino a un certo punto, anche la cura e la responsabilità spirituale dinanzi a Dio. ,o
debbano, andare insieme spiritualità liturgica e devozioni, perché Lo studio dei. tra liturgia e pastorale, éompletando il
non è possibile che chi vive intensamente la vita divina, sia pure lIturgIa teologica generale, deve dissipare quest'im-
nel quadro della liturgia, non abbia anche qualche devozione, nel n:ll: r tVedere .la liturgica incida profon-
senso sopra spiegato; come non è normale che la detta devozione . s esse situazIOlll plU concrete che . 'II
non sia assunta, convogliata e vivificata dallo spirito liturgico che il della Chiesa per l'intero popolo
la domini e la plasmi. CIp a mente propno per le masse dei fedeli .
entrare nei del lavor o spicciolo della
' . urgIca, e nemmeno dI entrare nei particolari delle ue-
.1
StIOlll che pongono i rapporti tra pastorale e litur ia
messa, sacramenti, dei sacramentali e dell'anno liturgico gmateria
questa . . alla. li!u:gia teologica speciale. Si vorrebbe solo
porre m chIar? 1 pnncIpI teologici generali che governano uesto
fampo er mtravvedere le prospettive generali che la
oro app IcaZIOne a questa materia nel suo insieme.

48. - Il senso teologico ...


L'ARTE PASTORALE 755
CAP, XXIII - LITURGIA E PASTORALE, I PRINCÌPI
754
quindi la scienza militare che ha per oggetto l'arte militare, tende
intrinsecamente alla prassi militare ed in essa si compie,
Ogni arte e ogni scienza dell'arte ricava i princìpi che dirigono
l'operare nella materia di cui si occupa, in primo luogo dal fine
da raggiungere, poi dalla natura immutabile delle cose implicate e,
1. DALLA NOZIONE DI PASTORALE IN GENERE finalmente, dal loro stato di fatto contingente come si verifica sia più
o meno abitualmente sia, e principalmente, nel momento considerato,
Definizione della pastorale Al momento di agire, l'azione, per ottenere il fine, deve adeguarsi
allo stato presente delle cose implicate, E cosÌ che, per restare nello
" l " tende qui' l'arte di con- stesso esempio, le massime e i princìpi che sono il frutto ultimo
Per pastorale senso pm e sono, per della scienza militare, aventi rapporto all'operosità militare, sono
durre e conservare Il popolo a Cnsto, N 'l ofo a Cristo e Cristo ricavati dal fine cui tende specificamente quest'operosità: la vittoria
esempio: l'arte di e 1,:Z,isto al popolo; l'arte dell'esercito da ottenere; dalla natura delle cose ivi implicate : ossia:
al popolo; il popolo a DIO Cnsto e DIO, l o 010 e Cristo, Esplici- dell'uomo, dello spazio, del tempo, dei mezzi usati, come le armi da
di realizzare, e con,servare l ;el predetto concetto, usare; in terzo luogo dallo stato contingente abituale o momentaneo
tando alcum puntI: per altro g '1' te di condurre e conservare delle cose implicate, Con il mutarsi di questo stato deve adeguarsi
si può anche defimre la pastorale, ar l d della Chiesa attra- l'azione concreta e i princìpi che formulano le direttive dell'opera-
't C isto al popolo ne qua ro '
il popolo a Cns o e r , " on quelli determinati zione,
verso i mezzi indicati da, Cnsto o suggeriti migliori Lo stato contingente abituale delle cose implicate non può essere
dalla Chiesa e con quellI oncrete di fatto del popolo, ricavato che per induzione da molte esperienze dirette o indirette;
dalla stessa natura o dalle con IZIOm c " d ' D' quello momentaneo al momento stesso di operare può essere cono-
d 'l 010 riceve la santlficazIOne l lO
sciuto solo per esperienza immediata ed intuito immediato che
L'incontro si fa quan o l pop " di Dio in Cristo Sic-
, ' de come deve a quest aZIOne ' è come la facilità e la rapidità di cogliere quello stato e di adattarvi
in Cnsto e nspon , ' . uesta ris osta possono avere
come però questa santlficazIOne e q , n ere 11 grado più perfetto l'azione, Questa facilità: o la si possiede per buona disposizione di
natura, o la si ottiene, almeno in parte, per il lungo esercizio, e comun-
gradi diversi, la pastorale at il popolo al peccato
possibile, Cerca dunque, so tan Od' l azia ma anche di condurlo que, in questo, sempre si sviluppa,
mortale e far sì che VIva m stato l g r , , Dal che si vede quanto l'esperienza sia sovrana in ogni prassi
allo sviluppo possibilmente plenario di questa grazIa, h D' t tta d 'arte e in ogni scienza della stessa, Perché in ogni arte, trattandosi
La pastorale presuppone, tra le mI olte e di un'operazione concreta in vista di raggiungere un fine determinato,
, , do la legge della sa vezza m c , l'azione deve adeguarsi non solo alla natura generica e immutabile
gli secon 't' clesiale gerarchicamente strutturata delle cose implicate, ma anche al loro stato momentaneo; sotto pena
comumt,a e l,a a mediante altri uomini, suoi mandatan, di non raggiungere il fine prefisso, i princìpi teorici della scienza
quale DIO agIsce su, glI uo t titolo la loro opera strumen-
vanno continuamente ripensati in funzione del mutare concreto delle
ai quali ir:combe dI a °sotto ii pastore supremo; che
situazioni. E così che, in questo campo, anche quando si tratta della
tale a Cnsto ed coslfiP n certo punto le modalità del-
D' t ha determmato, no a u ' " , scienza d'un'arte, e non solo della sua prassi, è perfettamente giusti-
lO S esso l' " d ha lasciato ulteriori determmazIOm ficata !'istintiva diffidenza che si prova contro quelli che vengono
l'incontro con glI uomlm de , tori nella Chiesa è Dio stesso in
alla Chiesa; che nell'opera el pas ' la detti teorici a tavolino , E così pure che nella stessa prassi di un'arte
rnamente, mentre internamente agIsce con
Cristo che opera este ha sovrana importanza l'intuito, la facilità e la rapidità a cogliere
sua grazia, lo stato concreto delle cose implicate e ad adeguarvi l'azione in vista
di raggiungere il fine; facilità che, come si è detto, si ha per natura
o si acquista in parte, ma sempre si esercita e si sviluppa per il lungo
La pastorale come arte esercizio,
Ma non basta il lungo esercizio e l'intuito pratico nell'azione per
, l' dell'arte di condurre avere la scienza dell'arte, Per questa è richiesto anche la forza di
La teologi,a pastorale è rendersi conto riflessione e di sintesi teoretica intorno alle proprie azioni e a quelle
e conservare Il a E l ia pastorale la teologia di que- altrui, Nella prassi dell'arte una larga esperienza e l'intuito pratico
che la pastorale e un e, a ha per oggetto un'arte, sta in sono più importanti; nella scienza della stessa e quindi nel condurre
sl'arte, Ogni, arte e ,ogm h effettiva della sua operosità ed indirizzare gli altri nella stessa, occorrono, inoltre, la riflessione
intima relazIOne all esecuzIOne, anc e, E così che l'arte militare, e e la forza di sintesi.
alla quale tende e nella quale SI compIe,
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Tutto questo vale a suo modo, anche per la pastorale e la teolo- fuori e tanto meno contro la comunità ma nel quadro della comu-
gia pastorale. L'arte di condurre e conservare il popolo a Cristo e nità e attraverso la comunità. '
Cristo al popolo, appunto perché, arte, deve fare i conti con un aspetto . sempre 9-uando una realtà, specialmente quando una norma
immutabile e con un aspetto mutabile e contingente. L'aspetto im- dI consta. dI due termini - tanto più se questi sembrano anti-
mutabile è determinato dai seguenti fattori: anzitutto dal fine stesso tetIcI, .c?me:. DIO-uomo, grazia-libertà, oggetto-soggetto, individuo-
che non muta mai: condurre e conservare il popolo a Cristo e Cristo comumta. - Il meto?o e i risultati pratici sono notevolmente diversi
al popolo e ciò nel seno della Chiesa; poi da una serie di mezzi se, pur nspettando l due termini senza mai eliminarne uno dei due
determinati come indispensabili allo scopo da Cristo stesso per volon- a dell'altro, si :nette però l'accento su l'uno anziché su l'altro.
tà positiva: come i sacramenti, la struttura gerarchica della Chiesa; . anche quando SI tratta dell'arte pastorale. Nessuna pastorale
inoltre, la natura dell'uomo che dev'essere condotto e conservato Ignorare e nessuna. cattolica ignora sia l'aspetto indi-
a Cristo con tutto quello che da questa natura necessariamente deriva. vIduale della salvezza SIa Il suo aspetto comunitario. Ma tuttavia vi
L'aspetto più o meno mutabile è invece rappresentato dalle dispo- essere, e vi sono difatto, notevoli sfumature di metodo e di
sizioni contingenti e mutabili abituali o momentanee del popolo da teoria o nella prassi pastorale, si mette l'accento
condurre e conservare a Cristo e dai mezzi positivi d'istituzione eccle- mdlvlduo ?he sulla comunità, o al contrario sulla comunità
siastica liberamente determinati dalla Chiesa come concretizzazioni I?VeCe che sull mdlvlduo. Nel primo caso la formula che esprime
particolari dei mezzi imposti dalla natura o dalla positiva libera l oggetto past.orale sarà: salvare gli individui conducendoli e
volontà di Cristo. In questi mezzi d'istituzione ecclesiastica è anno- conservandolI Cnsto nel seno della comunità; nel caso contrario
verata una grande parte della liturgia e tutta la legislazione positiva la fo:mula sara ,oggetto della pastorale è: portare e conservare
disciplinare canonica. a Cnsto nella quale e attraverso la quale si possano
La pastorale deve tenere conto di tutto questo. In essa il fine e salvare glI mdlvldUl.
i mezzi immutabili, nonché quelli di per sé mutabili d'istituzione Le due c?nseguenze diverse assai pratiche sia per
positiva ecclesiastica, possono essere conosciuti per insegnamento non cattolici, sia per quella eser-
astratto come si può imparare la natura d'una cosa, la volontà posi- cltata.m paesI dettI cattolIcI. ESIsteva una discussione pochi anni or
tiva d'un altro e la legislazione di una società. Le disposizioni abituali s?no . allo scopo specifico dell'attività missionaria in paesi
o momentanee del popolo, riguardo alla sua conduttibilità e conser- dI estere. soluzione accettata da tutti fu che, in quei
vabilità a Cristo, non possono essere conosciute che per esperienza paeSI, lo scopo specIfico delle missioni è di fondarvi la Chiesa nella
e per intuizione. quale salvarsi gli individui l. In questa formula l'aspetto
Nell'operosità pastorale, l'adeguamento dell'agire concreto alle comumtano dell'azione missionaria in genere è messo nettamente
disposizioni momentanee del soggetto in vista di condurlo e conser- al primo piano.
varlo a Cristo tenuto conto della sua natura, della volontà positiva Don Michonneau ha giustamente attirato l'attenzione sul fatto che
di Cristo e della disciplina della Chiesa, è oggetto dell'arte pastorale un analogo anche per la pastorale in paesi tradizio-
come prudenza pastorale in atto singolo. Mentre la teologia pasto- nalmente cnstIam, specIalmente ora che il loro cristianesimo è in
rale, come scienza pastorale, dirige l'azione pastorale solo in univer- gran parte, più nominale che reale: «nell'apostolato vi sono due
sale e in astratto, indicando e motivando scientificamente i princìpi grandI tendenze che potremmo sintetizzare con questi due titoli: ci
generali che la reggono e che non potranno poi essere applicati ai casi sono "i d'anime" e i "costruttori di cristianità" 2. I primi
singoli in concreto che sotto la direzione della prudenza pastorale. sono aSSIllatI dIrettamente dal più gran numero possibile di anime
da sa.lvare con. i possibili, anche spiccioli, tra gli uomini
che VIvono OggI; glI altn lo sono invece dal problema di cristianizzare
Il popolo oggetto della pastorale la come tale. Essi vogliono costruire a lunga scadenza anche
se, per CIO fare, dovessero impiegarvi un tempo più lungo ed essere
Oggetto a cui s'indirizza la pastorale è il popolo. Questo concetto momentaneamente impediti di raggiungere un certo numero d'indi-
va qui precisato per la singolare importanza che ha nella questione vidui che: adottando l'.altro sistema, potrebbero più o meno effica-
dei rapporti tra pastorale e liturgia. La Chiesa ha il dovere di con- cemente mfluenzare. SI attengono a questo punto di vista affinché
durre e conservare a Cristo ogni umano individuo. La salvezza con- domani, una società più cristianizzata possa più efficacemente
tiene indiscutibilmente un aspetto profondamente individuale. Ma,
nel pieno rispetto di questa realtà individuale, vi è anche la legge 1 Vedi Evan.gelii praecones di Pio XII del 21 Giugno 1951. Vedi
della salvezza in comunità, com'è stato spiegato a suo luogo. Per I. PAULON, PlantatlO Ecc/eslre. Il fine specifico delle missioni Parma 1953
questo la realtà individuale della salvezza va intesa non solo non 2 Parrocchia, comunità missionaria, trad. itaI. Ed. 2 ed. 1949; p. 91.
758 CAP. XXIII - LITURGIA E PASTORALE . I PRINCÌPI
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tire la salvezza, nel seno della comunità, a un numero d 'individui paesi tradizionalmente cristiani la pastorale, oltre che essere preva-
tutto sommato, maggiore.
lentemente pastorale di comunità popolare, deve, più che per il
La differenza ci;i due punti di vista sta essenzialmente nell'im - passato, essere pastorale missionaria, ossia conquistatrice di masse
portanza maggiore o minore data all'ambiente comunitar io per la aliene o alienate dalla Chiesa, e non solo conservatrice di quelle
salvezza degl'in dividui. Quelli che Don Michonneau chiama: costrut- rimaste fedeli. Questa realtà che la pastorale debba essere m'issio-
tori di cristianità pensano a più lunga scadenza e in modo p iù naria non solo in terre pagane, ma, in non pochi casi, anche in terre
comunitario.
tradizionalmente cristiane di nome, è ormai ben nota, dopo l'allarme
Teologicamente parlando, n on vi è dubbio che la concezione dato da Don Godin e dai suoi amici.
comunitaria debba avere la predecenza, appunto per ché pensa ed Ogni pastorale implica un elevamento del popolo perché la meta
opera pill organicamente, con piani che, pur essendo a p iù lunga da raggiungere, Dio in Cristo, è una meta trascendente. Ma è un
scadenza, sono p iù efficaci per il fine che si vuole ottenere. elevamento di natu ra essenzialmente spirituale, non necessariamente
che Pio XI dette a lle m issioni estere : « "fondare la Chiesa", a nflettercI e per sé di natura culturale. In pastorale, elevazioni di altro genere
bene, un po' modificato nella sua espressione, deve essere nece:,sa- non possono essere prese in considerazione che come mezzi al fine
riamente il motto di ogni pastorale: portare e conservare a Cnsto essenziale. Si deve chiedere al popolo di elevarsi a Dio in Cristo e
la comunità affinché in essa si possa più efficacemente e più a lungo quindi a tutti quei mezzi a questo scopo da Cristo indicati come
salvare il maggior numero d'individui. L'oggetto diretto della pasto- necessari sempre e per tutti.
rale deve essere dunque non il popolo somma sconnessa d'individui,
ma il popolo comunità, matrice e ambiente vitale degli individui. Questo elevamento essenziale comporta necessariamente difficoltà
Pensare la pastorale comunitariamente, vuoI dire dare in essa e sacrifici che il pastore non può risparmiare al popolo perché sono
grande importanza alla massa p opolare e farne oggetto della mas- inerenti al fine trascendente da raggiungere. Ma oltre a questi sacrifici '
sima cura, appunto perché la massa popolare costituisce la massa necessari non si può né si deve chiederne al popolo altri non neces-
della comunità e ch e la Chiesa ha per missione di p ortare e conser- sari allo scopo. Il pastore deve adattare al popolo tutti i mezzi
vare anime a Cristo in numero più grande possibile. La Ch iesa deve mutabili ed adattabili per raggiungere lo scopo finale, né imporre
estendere la sua cura pastorale a tutti i gruppi, nessuno escluso sacrifici non necessari perché non richiesti da Cristo per raggiun-
o semplicemente negletto. La pastorale come la Chiesa non è e non gere quel fine . In questo senso, ogni pastorale comporta non solo
può essere classista in nessuno dei sensi che i? J?olitica si dà. of7gi una elevazione del popolo ma anche un adattamento al popolo e si
a questa parola. Tu ttavia, ave la comunità costItUIta o da costItUIre può parlare non solo di portare il popolo a Cristo, ma anche Cristo
è anzitutto di masse popolari, è ovvio pastoral: al popolo. Tra questi adattamenti uno dei più importanti è il fattore
debba essere innanzitutto pastorale di masse popolano SIccome pOI, progressivo perché la pastorale implica una educazione e in ogni
questa è di granlunga la regola, tanto che i casi diversi, par.agone educazione il fattore tempo è essenziale.
a quella regola, sono eccezioni relativamente rare, la logIca : Il fine La cellula comunitaria conservatrice e conquistatrice del popolo
stesso della pastorale esigono in massima che la pastorale SIa popo- a Cristo è la parrocchia. In questa cellula l'azione pastorale si con-
lare ossia adatta allo stato delle masse popolari che deve condurre cretizza praticamente in quattro generi di operosità: predicazione
e c;nservare a Cristo. Le eccezioni sono ammesse, ritenute legittime e catechesi; amministrazione dei sacramenti, dei sacramentali e,
e necessarie, appunto in gruppi ristretti e in ambienti che in genere, compimento della liturgia; quelle che oggi si dicono: le
di masse popolari. Qu ando dunque si dice che la pastorale SI opere parrocchiali, come l'azione cattolica, i circoli ricreativi, le
rizza al popolo, bisogna intenderlo non solo del popolo comumta, opere d'insegnamento generale, quelle di beneficenza e simili; i con-
ma, inoltre, per regola generale, del popolo comunità popolare. . tatti individuali fuori dei tre precedenti casi.
Che oggi poi, questa necessità sia più urgente e sentita, è OVvIO
dalla semplice considerazione che è proprio la massa del popolo
che è maggiormente scristianizzata o in per icolo immediato di es-
serlo - il grande scandalo dei nostri tempi, come diceva Pio XI -;
che le condizioni di questa massa sono maggiormente mutate e 2. L'UNIONE TRA PASTORALE E LITURGIA
mutano ogni giorno, e che questa massa prende ogni giorno maggi.ore
peso nella vita della società. Tanto che quell'importanza che pnma
poteva spettare ad altre classi sociali per determinare l'andamento Quello che si è detto fin qui intorno alla nozione di pastorale
generale della società, oggi è semp re più trasferita immediatamente in genere, ha carattere di semplice richiamo di quei punti che a
alla massa popolare. noi maggiormente interessano per determinare i r apporti tra pasto-
Per lo. cristianizzazione di grandi masse di popolo negli stessi rale e liturgia. Ora, in questo campo, la prima costatazione è che

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