Definizione di Amicizia: Con amicizia, da un punto di vista oggettivo, si indica un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone , ma anche tra esseri umani ed esseri appartenenti al mondo degli animali. Da un punto di vista soggettivo, insieme all'amore, l'amicizia è un atteggiamento nei confronti degli altri,caratterizzato da una rilevante carica emotiva . (Definizione tratta dalla voce Amicizia, Wikipedia) L'amico è colui che condivide la nostra vita e noi la sua. Ci è vicino nella gioia ma anche nei momenti di buio e di difficoltà. Ci sprona a fare del nostro meglio ed è come disposto a donare la vita per noi. Questa caratteristica è particolarmente richiamata da Gesù: "Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici". (Tratto da: L'amicizia vera fa rinascere, di Don Giovanni Peschiera; commento al Vangelo: Gv 11,1-45 ) Rut e Noemi Nella Bibbia si narrano storie di amicizia, come quella tra Rut e Noemi. Quest’ultima ci ha donato versetti colmi di commozione: «Perché dove andrai tu andrò anch’io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch’io e vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te» (Rt 1,16-18). Grazie a tale insistenza Noemi comprese quale dono fosse Rut per la sua vita, così partirono insieme per il loro viaggio. (Tratto dal sito: http://digilander.libero.it/monast/ami/bibbia.ht m) Mosè Nell’Esodo leggiamo come Mosé parlava al Signore, entrando nella tenda del convegno, cioè il luogo della loro amicizia, e quando entrava veniva avvolto dalla nube della presenza divina, ossia lo Spirito Santo. (Tratto dal sito: http://digilander.libero.it/monast/ami/bibbia.htm) L’ Amicizia nella vita di Gesù Al vertice della sua vita, Gesù, che ha dato ampia testimonianza nella sua vita pubblica di che cosa volesse dire per lui l'amicizia, scelse alcuni con cui avere un più stretto rapporto e in mezzo ai discepoli volle gli apostoli, "perché stessero con Lui" (Marco 3, 14) e a cui confidare tutto quanto il mistero della sua vita. (Tratto dal blog di Massimo Camisasca) L’ Amicizia nella vita di Gesù Amicizia per Gesù è dunque comunanza nelle cose umane e in quelle divine. Questa è la comunità apostolica, l'esempio più alto di amicizia che la storia presenti. È Gesù stesso a offrirci la chiave per guardare all'esperienza vissuta da lui con i discepoli. Egli dice: "Vi ho chiamati amici, perché ho detto a voi tutto ciò che il Padre ha detto a me" (cfr. Giovanni 15, 15). (Tratto dal sito: http://www.consolata.org/missione/missione-oggi/5688.html) L’ Amicizia nella vita di Gesù L'amicizia che egli ha vissuto con i suoi più intimi, l'amicizia che egli ha reso possibile fra gli uomini, nasce anche oggi dai suoi sacramenti, dal battesimo, dall'eucarestia, dalla penitenza; nasce anche oggi dal suo insegnamento e si manifesta in chi lo segue come riconoscimento del posto centrale che egli chiede d'assumere nell'esistenza di chi lo incontra.(Tratto dal sito: http://www.consolata.org/missione/missione-oggi/5688.html) L’ Amicizia nella vita di Gesù Lazzaro di Betania è fratello di Maria e di Marta; è malato; è amico di Gesù e le sorelle lo mandano a chiamare, ma arriva troppo tardi. "Vado a svegliarlo"(Gv 11,11) aveva detto ai discepoli, preannunciando - senza essere compreso - che questa morte sarebbe andata a gloria di Dio (Gv 11,4). Quando arriva là dov'è atteso, Gesù è rimproverato da Marta, a cui chiede un atto di fede dicendo:" Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo ? (Gv 11,25). Poi quel grido: "Lazzaro, vieni fuori!" (Gv 11,43) L’ Amicizia nella vita di Gesù La vicenda di Lazzaro, al di là del miracolo, interpella, appunto sul piano delle emozioni di Gesù che mette esplicitamente in luce. Alla notizia della malattia dell'amico, Gesù si ricorda di "voler molto bene" (Gv 11,5) a lui e a sua sorella Davanti a coloro che gli dicono di andare a vedere il sepolcro, Gesù "scoppiò in pianto" (Gv 11,35). Quando si reca al sepolcro, è ancora "profondamente commosso" (Gv 11,38). Infine, chiamando fuori Lazzaro "gridò a gran voce" (Gv 11,43). L’ Amicizia nella vita di Gesù Un altro esempio di amicizia è contenuto in tutte e quattro le versioni del vangelo e riguarda il tradimento di Giuda nei confronti di Gesù. Nel Vangelo secondo Matteo si narra della cospirazione dei sommi sacerdoti e degli anziani del popolo contro Gesù, e del loro timore che l'arresto avrebbe causato tumulti. Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo. (Matteo 26,14-16) L’ Amicizia nella vita di Gesù L'evangelista inserisce Giuda anche all'interno della narrazione dell'Ultima cena. Messosi a tavola con i dodici discepoli, Gesù afferma: In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto». (Matteo 26,21b-25) L’ Amicizia nella vita di Gesù Come nella narrazione di Marco, segue l'episodio dell'orto del Getsemani, al termine del quale avviene l'arresto di Gesù, da parte di una folla capeggiata da Giuda: Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!». E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. (Matteo 26,21b-25) L’ Amicizia nella vita di Gesù Amicizie positive Amicizie negative Il legame con Lazzaro e con i Giuda non ha compreso il discepoli mostra che Gesù da valore profondo grande valore all’amicizia dell’insegnamento del suo come unione che va oltre la maestro e lo tradisce non separazione fisica causata appena ne ha l’occasione. dalla morte. Gesù, nonostante il gesto di L’unione tra le persone e Gesù Giuda lo condanni a morte, nasce dalla condivisione della mostra il suo perdono fede in uno stesso Dio e dei baciandolo. sacramenti. L’amicizia oggi Amicizie “Tradizionali” Facebook & Co. Sono le amicizie che nascono I social network sono una spontaneamente, spesso già realtà sempre più diffusa, nell’infanzia, tra due persone soprattutto tra i giovani, che che condividono idee, li usano per tenersi in interessi e esperienze di vita. contatto. Questi legami non si Tuttavia molti credono che dissolvono nemmeno quando l’amicizia “virtuale” sia uguale il tempo porta alla all’esperienza personale. In separazione degli amici, i realtà avere molti contatti via quali mantengono il internet non equivale sempre sentimento che li unisce. all’avere molte amicizie!!! Conclusioni Probabilmente le amicizie che nascono via web sono meno intense perché le persone sono unite solo dal computer e questo limita la loro conoscenza profonda. Dietro ad un contatto può nascondersi una persona diversa da quella con cui chattiamo o condividiamo documenti e questo è un limite a mio parere insuperabile. Le amicizie “vere” presuppongono infatti una conoscenza dell’altro che va oltre l’apparenza e ci fanno capire che l’amico è una persona per noi indispensabile. Conclusioni Gesù ci ha insegnato che “amicizia” vuol dire condivisione di momenti di vita e di esperienze comuni, come per lui erano la predicazione e la celebrazione dei sacramenti.