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PONTIFICIUM ATHENAEUM S.

ANSELMI DE URBE
PONTIFICIUM INSTITUTUM LITURGICUM

Stefan Geiger OSB

Liturgia e antropologia
95034

anno accademico 2020/21

pro manuscripto
ad usum auditorum privatum
95034 Geiger: Liturgia e Antropologia 2

Indice
95034 Geiger: Liturgia e Antropologia 3

1 Introduzione all’argomento
• differenza (filosofia scolastica)
- obiectum materiale: il contenuto (della disciplina scientifica) →rimane lo stesso
- obiectum formale: la forma, il metodo scientifico → cambia
Liturgia:
“obiectum materiale” / contenuto = ……………………………….
“obiectum formale” / metodo: 1. storico (testi, riti →espressioni rituali/testuali); 2. sistematico (lex
orandi in relazione alla lex credendi); 3. critico (metodo estetico, pastorale)

soggetto/oggetto della teologia / liturgia:


• G. Bonaccorso, Celebrare la salvezza, 11.13:
il sapere rigoroso, scientifico, non è la verità di ciò che viene indagato ma solo il riflesso di una verità donata;
la verità è Gesù Cristo e non la semplice riflessione su di lui, che pure, quando viene elaborata, deve muoversi
“secondo verità”, ossia secondo Gesù Cristo. In altri termini, la teologia non tende alla verità ma parte dalla
verità: non una verità dottrinaria, ma l’evento personale e unico che ha nome Gesù.
Il metodo è anzitutto ciò di cui si serve un determinato soggetto per indagare l’oggetto designato. Il metodo
però non scende dal cielo come un’epifania: nasce e si sviluppa nella mente umana. È il fondamento (la verità)
che scende del cielo come un’epifania, anzi una teofania. In altri termini, il metodo non può sostituire il fon-
damento, perché è dalla parte del soggetto, sia pure di un soggetto intellettualmente onesto e rigoroso. Il fon-
damento, invece, non è dalla parte del soggetto più di quanto non lo sia dell’oggetto: come è prima della
dicotomia tra oggetto e metodo, è prima della dicotomia tra oggetto e soggetto. Dio, il fondamento, è tanto
nell’oggetto, ossia è colui che si rivela e in cui credere, quando, quanto nel soggetto, ossia è colui dona la fede
e fa credere. Il dono divino, infatti, è duplice: Dio mi dona la pasqua di Cristo (oggetto) e mi dona la fede nella
pasqua di Cristo (soggetto).

• Papa Benedetto XVI: omelia alla Commissione Teologica Internazionale, 6 ottobre 2006:
San Tommaso d'Aquino, con una lunga tradizione, dice che nella teologia Dio non è l'oggetto del quale par-
liamo. Questa è la nostra concezione normale. In realtà, Dio non è l'oggetto; Dio è il soggetto della teologia.
Chi parla nella teologia, il soggetto parlante, dovrebbe essere Dio stesso. E il nostro parlare e pensare dovrebbe
solo servire perché possa essere ascoltato, possa trovare spazio nel mondo, il parlare di Dio, la Parola di Dio.
E così, di nuovo, ci troviamo invitati a questo cammino della rinuncia a parole nostre; a questo cammino della
purificazione, perché le nostre parole siano solo strumento mediante il quale Dio possa parlare, e così Dio sia
realmente non oggetto, ma soggetto della teologia.1

• Kevin Irwin: »text shapes context« (56),


»ongoing dialectic relationship between text and context where the ecclesial and cultural settings in which the
liturgy takes place – context – influence the way we experience and interpret the liturgy – text. But just as
context influences how the text of liturgy is interpreted, the other side of the equation concerns how that data
we call text necessarily influences the Church’s theology, spirituality and life – context«. La metodologia in-
tende dimostrare, »how liturgical theology can be drawn from liturgy as an event and as a theological act«
(74).

• C. Valenziano:
Il nostro intento è ora di fondazione epistemologica; quindi con l’avvertenza a non saltare qui l’intervallo tra
la scienza che è la liturgia, la scienza che è l’antropologia, e l’atto che è la liturgia-rito in celebrazione, l’atto
che è l’antropologia-persona in ominizzazione.2

1
http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/homilies/2006/documents/hf_ben-xvi_hom_20061006_commissione-teolo-
gica.html
2
Manuale II, 195.
95034 Geiger: Liturgia e Antropologia 4

• Valenziano: “antropologia liturgica”:


In rapporto alla liturgia accade dell'antropologia ciò che analogamente accade della spiritualità o della pasto-
rale: in contesto d'epistemologia occorre un quadro di riferimento «fondamentale», fondativo senza sbavature
distraenti e distorcenti, senza contaminazioni confusionali; e ciò affinché risulti poi ineccepibilmente fondato
il rilievo fenomenologico che di ogni rito in sé e per sé, di ogni celebrazione in sé e per sé manifesta l'intrin-
seca costituzione (anche) antropologica e non una imputazione «umana» dall'esterno.3

1.1 Terminologia: Antropologia (filosofica)


Dal greco ἄνθρωπος ánthrōpos (uomo): Scienza dell’uomo
• antropologia biologica, antropologia fisica,
• etologia umana
• scienze umane: psicologico, sociale, economico
• antropologia culturale

1.1.1 Mito di Edipo e la sfinge


La storia di Edipo è molto complessa e ricca di episodi, uno tra questi
quello della famosa Sfinge e dei suoi indovinelli. La Sfinge era un mostro
per metà donna e per l’altra metà leone che funestava la città di Tebe. Re
di questa città era Creonte, il quale stanco della presenza della Sfinge nella
sua città, decide di dare in sposa la figlia Giocasta a colui il quale fosse
riuscito a rispondere al terribile indovinello della Sfinge; se la ricompensa
di riuscita sarebbe potuta risultare allettante, dall’altra parte tutti coloro che
avevano tentato e non avevano saputo rispondere correttamente all’indovi-
nello, erano stati divorati dal terribile mostro. L’indovinello della Sfinge
era questo: “Quale è l’animale che di mattina cammina con quattro zampe,
a mezzogiorno con due, e la sera con tre?”; Edipo rispose: “E’ l’uomo, che
da bambino cammina gattonando; divenuto maturo cammina ritto su due piedi, e da vecchio per cammi-
nare deve servirsi di un bastone come sostegno”. La risposta era giusta e la Sfinge furibonda si gettò dalla
rupe, liberando la città di Tebe la cui principessa, Giocasta, andò in sposa ad Edipo.
• oracolo delfico: «Conosci te stesso» (in greco antico γνῶθι σεαυτόν, gnōthi seautón).

1.1.2 Antropologia filosofica


2 principali domande della filosofia / antropologia filosofica:
1. Chi siamo noi? Oppure Chi sono io?
→ identità: oggetto e soggetto della domanda.
2. Che cosa è l’uomo?
➔ destinazione dell’uomo (Fichte).
➔ Cf. Salmo 8:
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *
il figlio dell'uomo perché te ne curi?

Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, *


di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, *
tutto hai posto sotto i suoi piedi;

3
Ibid., 195s.
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1.2 Antropologia teologica


• GS 22:
In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo.
Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (Rm5,14) e cioè di Cristo Signore.
Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche piena-
mente l'uomo a sé stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione.
Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verità su esposte in lui trovino la loro sorgente e tocchino il loro vertice.
Egli è « l’immagine dell'invisibile Iddio » (Col 1,15) è l'uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la
somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato.
Poiché in lui la natura umana è stata assunta, senza per questo venire annientata per ciò stesso essa è stata
anche in noi innalzata a una dignità sublime.
• relazione costitutiva con Dio suo creatore
• “esse coram Deo” (Martin Lutero – Gal 2,12)
• “coesse cum aliis coram Deo” (Greshake)

1.2.1 Aspetti biblici dell’antropologia teologica

Affermazioni antropologiche della Sacra Scrit- Aspetti antropologici


tura
1 Affermazioni fondamentali sull'uomo Immagine di Dio, peccaminosità, chiamata alla
salvezza ecc.
2 La Sacra Scrittura come parola di Dio rivolta L'uomo come soggetto cui Dio può rivolgere la
all'uomo parola e con cui può dialogare
3 La Sacra Scrittura come testimonianza della pa- Approfondimento e cambiamento della conce-
rola di Dio in forma di linguaggio umano e sulla zione che l'uomo ha di sé ad opera della divina ri-
base di esperienze storiche velazione

1.2.2 Aspetti sistematici dell’antropologia teologica4

Definizione teologica dell'uomo affermazione antropologica


Creaturalità dell'uomo Creatura
Definizione amartiologica Peccatore
Definizione soteriologica Redento mediante Cristo
Definizione ecclesiologica Membro della chiesa di Cristo
Definizione escatologica Chiamato alla vita eterna

4
Langemeyer, Georg: Art. Teologia antropologica, in: W. Beinert (ed.): Lessico di teologia sistematica, 27-29, 28.

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