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Langemeyer, Georg: Art. Teologia antropologica, in: W. Beinert (ed.): Lessico di teologia sistematica, 27-29, 28.
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stata violata e la continuità dello sviluppo liturgico non stata rotta: Gesù aveva inserito le sue parole dell'Ultima
Cena in modo organico nel contesto della liturgia giudaica, nel punto dove essa era aperta per tale intervento,
dove, per così dire, interiormente l’attendeva. La Chiesa nascente ha continuato con cura questo processo
dell'approfondimento interiore, della purificazione e dell'ampliamento dell'eredità veterotestamentaria. Né gli
Apostoli, né i loro successori hanno “fatto” una liturgia cristiana; (…) In questo senso per la singola comunità
e per il singolo liturgo vigeva sempre la non-facoltatività della liturgia. Proprio questo garanzia ed espressione
del fatto che qui avviene qualcosa di più grande, che va al di là di quanto una singola comunità e gli uomini in
genere possano mai fare da sé.
Relazione
Dio-uomo
tempo-spazio
Definizione soteriologica Redento mediante Cristo simbolo, rito
“sacramentale”
Definizione ecclesiologica Membro della chiesa di Cristo comunità, personalità
Definizione escatologica Chiamato alla vita eterna festa
▪ Creaturalità:
Cf. Salmo 8,4-5
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, *
il figlio dell'uomo (ן־א ָ֗דם
ָ֝ ֶ )ּובperché te ne curi?
L’insieme del racconto di Eden (Gn 2,4b-25) e del racconto della caduta (Gn 3):
▪ Dio dà all'uomo un compito: servire il Signore ('abad) e osservare i suoi comandamenti (samar),
anche: “lavorare e custodire il giardino” (Gn 2, 15).
▪ Prima del comando c'è la libertà (Gn 2,17)
▪ L'uomo infrange l'alleanza: mette in dubbio il dono della liberazione (Es 16, 22- 27; 17, 1-7; Nm
11, 4-6); il serpente mette in dubbio il progetto divino (Gn 3, 1.4-5)
▪ Il Signore cerca l'uomo
▪ Dio lascia sempre al popolo la speranza del perdono e del ritorno a Lui (Dt 29-30). Gn 3 fa seguire
al misfatto l’indagine, ma lasciando sempre aperto un orizzonte di speranza e di misericordia.
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▪ Salmo 8: Eppure l’hai (1) fatto poco meno degli angeli, * di (2) gloria e di onore lo hai coronato
(1) creato, non indipendente
(2) כבֹודkabod / greco (LXX) doxa δόξῃ καὶ τιμῇ ἐστεφάνωσας αὐτόν·
→ כבֹוד- termine tecnico per la presenza cultuale di Dio
→ Dio è presente nella doxa della creatura
→ l’uomo coronato di kabod/doxa è luogo della presenza di Dio
→ situazione ideale, dopo la caduta l’uomo ha perso la doxa,
cfr. Rm 3,23 “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” / πάντες γὰρ ἥμαρτον καὶ
ὑστεροῦνται τῆς δόξης τοῦ θεοῦ
Conseguenze per la liturgia (e antropologia) – una “definizione” derivante dalla teologia della crea-
zione
▪ L’uomo è homo liturgicus – doxa di Dio nella lode / anabasi
▪ Il luogo creato è il mondo: l’uomo non esiste senza il mondo cioè liturgia è liturgia incarnata / dia-
basi → relazione – realtà antropologica
▪ Gesù Cristo come Adamo nuovo – nuovo uomo: partecipazione alla sua opera / catabasi