Sei sulla pagina 1di 14

come

b sono talvolta dal linguaggio della Bihbi Il •


'bli
r •co, che ha carnmuiato
· di· pari passo con quello
a. .turl'lnnovain
. ento 5uggeriJ11enti per l'uso pastorale
li
ancora penetrato nella massa de1. nost,ri fedeli sp11 •.1- gico '·"'ne
"" ,
ruu.· L' uso di questo f ormUJ:a:I:10 · eci"'lllente
..1- • puo' costituire 'non sol ita· delle preghiere eucaristiche
di arrivo, ma anche un ,Punto di partenza. 0 un ?unto

l C'è poi un secondo criterio, desunto questo da!Lla stnittu d


' ana f ora. Q uesta mane~ inf· at~· di ra e ·
. · ~. pref~io variabile; quindi
1
il suo uso sare~be previsto nei_gtorni m cui n?n si ha un prefa.
zio fisso e obbligato. Anche qw la norma non e rigida, altrimenti
si dovrebbe dke che il testo potrebbe essere usato solo nei giorni
feriali o comunque privi di qualunque 'colore' liturgico. Il che
non mi sembrerebbe del tutto opportuno.
In ultima analisi perciò rimane come determinante e fonda-
mentale il criterio pastorale. Soltanto l'uso dei vari formulari e le
ntJ.
consegue . reazioni della 'navata', posit~ve o negative· che. siano,
· 1
permetteranno al Celebrante una sce1ta veramente
, h
motivata, tnte. L'amico don Della Torre, parlando dcl significato pastorale
li.gente ed eff et tJ..vamente valida · H che e que o c e veramente delle nuove preci eucaris~iche, ha detto che il nuovo 'dire' deve
conta.
11
aiutare un 'fare' più pieno e più salutifero nella celebrazione
eucaristica. A me tocca sug~ri,re i modi e i mezzi per ottenere
queste nuove possibilità pastorali che ci si offrono dinnanzi.
Come usare le nuove anafore? ... Come farle entrare nella vita
eucaristica delle nostre popolazioni? ...
La sacra Congrega2'iione dei riti ha accompagnato il decreto
di introduzione delle nuove anafore con alcune 'Norme' per il
loro uso ,pastorale. Le presento e le dettaglio meglio, se possibile.

La preghiera eucaristica n. 1

Il nostro vecchio e attuale canone romano rimane intatto, per


volontà di ,papa Paolo v1, porterà il n. 1, sarà in testa al corpo
delle preci eucaristiche e la nostra pastorale dovrà continuare
ad usarlo con frequenza, resistendo alla tentazione di relegar,lo
tra i ferravecchi a causa di alcuni suoi difetti strutturali e lette-
rari_(é strano come la recitazione latina usata -p er tanti e tanti
non li abbia a noi rivelati e quanto invece Ia recitazione
lta ana ili a!bbia fotti emergere e li imponga sempre più). Do-
vremo anche resistere alla tentazione di non dirlo più perché

6r4
615

I
11111111'
come sono talvolta dal linguaggio della Bibbia. Il rinn
.
biblico, che ha cammmato d'1 pan. passo con quello liturgieovarnento Suggerimenti per l'uso pastorale
ancora penetrato nella massa de1. nostn. f'edeli·, specialrneo, non. è
Jiani. L'uso di questo form ulano
. puo, cost1tu1re
. . non solo unnteaa. delle preghiere eucaristiche
di allrivo, ma anche un punto di partenza. Punto
C'è poi un secondo orit_erio, ~es~to quest~ dat1!a struttura de!.
l'anafora. Questa mane~ mfat~1 ~- pref~z10 variabile; quindi ~MEN!CO BONDIOLI
il suo uso sarebbe previsto ne,_ giorni m cui non si ha un pref .
zio <fisso e obbligato. Anche qui la norma non è rigida altn·rn a
. . bL- , enti
si dovrebbe clire che il_ t~st~ potre 'oe es~re us~t~ solo nei giorni
feriali o comunque pnvi d1 qualunque colore liturgico. Il che
non mi sembrerebbe del tutto opportuno.
In ultima analisi perciò rimane come determinante e fonda-
mentale il criterio pastorale. Soltanto l'uso dei vari fonrnu!~ e le
conseguenti reazioni della 'navata', positive o negative che siano,
permetteranno al celebrante una scelta veramente motivata, inte!. L'amico don Della Torre, parlando del significato pastorale
ligente ed effettivamente valida. J.l che è quello che veramente delle nuove preci eucaris~iche, ha detto che il nuovo 'dire' deve
conta.
aiutare un 'fare' più pieno e più salutifero nella celebrazione
eucaristica. A me tocca suggeri<te i modi e i mezzi per ottenere
queste nuove possibilità pastorali che ci si offrono dinnanzi.
Come usare le nuove anafore? ... Come farle entrare nella vita
eucaristica delle nostre ,popolazioni? ...
La sacra Congregazione dei riti ha accompagnato il decreto
di introduzione delle nuove anafore con alcune 'Norme' per il
loro uso ,pastorale. Le presento e le dettaglio meglio, se possibHe.

La preghiera eucaristica n. 1

li nostro vecchio e attuale canone romano rimane intatto, per


volontà di ,papa Paolo VI, porterà il n. r, sarà in testa al corpo
delle preci eucaristiche e •la nostra pastorale dovrà continuare
ad usarlo con frequenza, resistendo alla tentaziione di relegar,lo
tra i ferravecchi a causa di lrlcuni suoi difetti strutturali e lette-
rari (é strano come la recitazione latina usata per tanti e tanti
anni non li abbia a noi rivelaci e quanto invece la recitazione
italiana ,li abbia fatti emergere e li imponga sempre più). Do-
vremo anche resistere alla tentazione di non dirlo più perché

61 4 615
......_.,.

più .Jungo deìle altre tre pr~ci, guardando an21itutto alla ricchez-
I suo contenuto teologico e pensando che esso ha ritmat do la norma data dalla S.C.R., quando ricorrono tali variazioni,
za de 1 1b . li . o nelle feste degli apostoli. e di quei Santi che vi sono espressamen-
per oltre quattordici secoli . a ce e raz1o_ne turg1ca. e la vita di
te nominati e nelle domeniche, sia pure , in esse, alternandola
tanti e tanti papi e vescovi e sacerdoti eh~ la_ Chiesa ha pro-
con l'anafora 3• e, per alcuni casi particolari, anche con la
clamati Santi; e che ess 0 ha largamente_,con~rrbu1to a raggiungere
2 e la 4·
questa santità. E s~ 1ha fa;to pe~ pm d1 1400 anni , Io può
1

ben fare anche oggi e per 1avvemre. Certo occorre studiarlo e È vero: quei due lunghi elenchi di Santi - id primo soprat-
approfondi rlo , occorre meditarlo e spiegarlo ancora e sempre a tutto - rompono l'armonia e la snellezza dell'intera preghiera .
noi e alle nostre popolazioni. L'abbiamo fatto in occasione del- Ma faccio osservare che le preghiere di intercessione fanno parte
l'introduzione in esso della lingua ita.\iana. Ma è una catechesi che essenziale, fin dalla remota antichità , della preghiera eucaristica,
deve essere spesso rifatta e rinnovata, ancora e sempre. Non man- tanto in oriente che in occidente, e che perciò non è vero, come
ca ormai un'abbondante b ibliografia per questo.
1 alcuno dice, che esse rompono l'architettura dell 'anafora; forse
Una delle caratteris~iche della ,preghiera eucaristica n. 1 è soltanto l'appesantiscono in quanto non sono alla fine della pre-
quella di portare con sé una varietà e una ricchezza di prefazi ghiera - come avviene in quasi tutte -le anafore conosciute, che
(ché il prefazio non è né prima né fuori il canone ma ne fa parte pur sono migliaia - ma si distribuiscono parte prima e parte
essenziale) davvero pastoralmente assai valida, ai fini non solo dopo la consacrazione. Comunque ho esperimentato due cose:
del dovuto ringraziamento a;l Signore, ma anche della catechesi prima che, spiegando bene al popolo lo scopo e il v,alore di quelle
sui mi steri ricorrenti nell'anno liturgico. Quindici prefazi li ave- preghiere e i motivi per cui quei Santi vengono nominati esplici-
vamo già; se ne aggiungono altri otto ; e si sa che l'organo post- tamente, il popolo le apprezza meglio e vi s·i unisce con minore
conciliare della riforma liturgica ne ha già proposti, per i.J nuovo disagio; e secondo, che, dicendo quei due elenchi con un tono
messale , altri sessantaquattro. Chi li conosce , li dice dei v-e ri capo- di voce un po' più basso che non nel resto della preghiera, si
lavori (come, del Testo, sono parecchi di quelli già in u so e tutti toglie anche quel senso di fas~idio che il popolo avverte parte-
i nuovi otto introdotti), non tanto perché contengono sviluppi cipando ad una preghiera tutta recitata sullo stesso tono di voce.
teologici (sul tipo dell 'attuaile prefazio della Trinità), ma soprattut- II che vale anche per l'Hanc igitur oblationem che ,p otrebbe
to perché sono delle vere 'eucaristie', dei veri inn•i di ringrazia- pur essere detto con un più basso ma intelleggibile tono di voce,
mento e di lode, che esp1icitano in poche ma sintetiche e liriche rialzandola ,poi al Quam oblationem che contiene la prima epi-
clesi o invocazione della transustanziazione.
parole i motivi del nostro ringraziamento e che, unendoci alle lodi
incessanti dei cori angelici, mirabi.\mente introducono la rinnova- Ci sarà un incaglio: nelle tre nuove anafore, la fra ~e myste-
zione sacramentale della pasqua del Signore. rium /idei è giustamente portata fuori delle parole consacratorie
Le val'iaiioni poi che nelle feste più antiche e principali del e forma quasi un annuncio dell'avvenuta consacrazione, posta co-
ciclo De tem pore vengono introdotte nel Communicantes e nello m'è dopo l'ostensione del calice e la sua adorazione; il popolo
Hanc igitur vengono ad arricchire e a variare ancor più la pre- dovrà essere allenato a rispondervi con la sua acclam11zione.
ghiera. Quando invece si dirà l'anafora n. 1, la foase rimane , almeno
Anzi essa dovrà essere detta tanto più opportunamente, secon- per ora, entro le parole consacratorie e il popolo non dovrà
dire la sua acclamazione: lo farà? ... O, piuttosto, quando ci sen-
1 Per !a medi_tazione mi permetto raccomandare, fra i tanti, tre libri: rirà di-re quelle parole , non dirà spontaneamente e ad alta voce la
1 I V. NoE, Meditazioni sul canone, CAL, ed. Messaggero, Padova; 2) e 3) acclamazione che gli sarà divenuta abituale e che egli sentirà
R. FALsrNr, La preghiera eucaristica e Le nuove preghiere eucaristiche, ed.
O. R. 1968. tanto opportuna anche per una sua ,partecipazione attiva al cuore
della preghiera eucaristica? ... Sarebbe un coprire il restante del-
616
617

L/)
llllllllf""'

le parole consacratorie del vino e il comando di G , Particolari norme sono date per la concelebrazione, in questa
Haec quotiescumque feceritis ... - cui si ,riaUaccia poi la .pesu h-:- me nelle seguenti anafore.
. · di offerta. Io penso che questo mconv
· reg CO l . . Q
ra di anamnesi e • ie- Possono essere cantate e parti seguenti : ui cum passioni_
. . h 'al . . eruente
che si verme erà senz tro nonostante 1 nostri sforzi • ' simili modi (il racconto cioè della cena) - memores igitur (l'a-
· li' ·, !Il con.
trario • finirà co1 suggerire a autorita competente di adegu are alie namnesi) e l'inno finale alla gloria della SS. Trinità.
altre anche la prece n. 1. E qui incomincia l'esperienza nuova de1l'acclamazione del po-
polo subito dopo la consacrazi~ne, acclamazione ch'è propria
di gran parte delle anafore antiche e con Ia quale il popolo
La preghiera eucaristica n. 2 prende parte attiva 3J! cuore stesso della prece eucaristica. Subi to
dopo il racconto dell'istituzione eucaristica, infatti, fa tta la ge-
Caratteristica principale, che balza subito all'occhio, dell'anafo. nuflessione, il celebrante dice ad alta voce: «Misterium fi,dei» e
ra 2 • è la sua massima concisione e la linearità che mette assai il ,popolo risponde con fa sua acclamazione di fede. Sarà una
bene in rilievo la struttura portante dell'architettura di questa cosa veramente bella, significativa e tanto utile alla partecipazione
come di tutte le preghiere eucaristiche. 'plenaria' dell'assemblea al sacrificio.
Eppure in quelle poche parole ci sono tutti gli elementi essen- Comporterà, naturalmente, lo smuovere hl popolo dalla sua
ziali ad ogni anafora eucaristica. Non ne manca uno. Ma tutti accidiosa devozione individuale ; e perciò bisognerà spiegare be-
sono detti con espressioni e frasi che oggi si direbbero esisten- ne, prima e per parecchio tempo, l'importanza di questa accla-
zialiste: in poche parole c'è tutto. mazione.
Ecco perché la S.C.R. la indica come 'più opportuna nei giomi Il rito ci dà la possibilità di scegliere o far scegliere una fra
lungo la settimana e in circostanze particolari'. Io .penso alle le tre acclamazioni autorizzate:
messe per ragazzi e alle messe di gioventù in genere, alle messe
funebri là dove la sosta in Chiesa non possa prolungarsi troppo, r) Mortem tuam annuntiamus, Domine, - et tuam resur-
alle messe cui partecipi un'assemblea di 'lontani' che poco o rectionem confi,temur, - donec venias;
niente conoscono dei nostri misteri... 2) Quotiescumque manducamus panem bune et calicem bibi-
Dovremo invece resistere aUa tentazione di farne la preghiera mus, - mortem tuam annuntiamus, Domine, - donec venias;
di quando 0:bbiamo fretta, ché oggi si ha sempre fretta, anche
e soprattutto la domenica. 3) Salvator mundi, salva nos, - qui per crucem et resurrectio-
Essa ha un bel prefazio 'proprio'; e sarà bene non staccarci nem tuam liberasti nos.
senza ragione da esso, che -lega assai bene con quanto segue. E qui sorge, certo, una difficoltà pastornle: insegno ed appren-
Ma se vogliamo evitare la monotonia, possiamo usare anche do alla mia gente una sola acclamazione o tutt'e tre? ... Se ne
altri prefazi, specialmente quelli che presentano in compendio il scelgo tre, come farò a indicare di volta in volta quale in
mistero della salvezza, come, per esempio, i prefazi delle dome- quella messa si deve dire? .. . E se mi s·i cambia spesso l'assem-
niche per annum e i nuovi due prefazi comuni anch'essi tanto blea (come avviene nelle cattedraili, nei santuari, nelle chiese dei
belli ed eloquenti. luoghi turistici ecc ... )? Ecco, a me pare che dappertutto e per
Quando si dice una messa da morto, si può inserirw, al suo tutti si dovrebbe adottare e far dire la prima acclamazione, ch'è
luogo proprio, un particolare memento in cui si nominano i de- anche quella che più si radica nella tradizione e che meglio e-
funti per i qua-li si celebra la messa; il 'luogo propriio' è prima sprime il rapporto tra la messa e la pasqua del Signore. Le altre
delle parole: memento etiam. due noi useremo più avanti, oppure con ceti e categorie e assem-

618 619

L_ /2
blee particolari, come nei seminari, nei collegi ecc. L'imp
. b ene 11
. significato
.
.. di un lungo ricordo per un defunto particolare e prima ancora
è che la nostra gente ,percepisca prortante
f d fa pregare per i defunti non solo battezzati ma anche pagani,
·
dell'acalamaz1one e he d.ree e ·Ia d.1ca bene, ad alta voceO on ° 'se sono piaciuti a Dio'. Per questo mi pare da suggerire questa
dendola, con Ie pause d ovute. A d1r . Ia cosi ma in ginocch·
, scan-. anafora per Je messe da morto , soprattutto nel funerale o nel-
del! d "ffi J, , J . 10 Cl
sarà pure a 1 co ta :_ un ace amaz1o?e t_anto solenne e im. l'anniversario. Anche perché ,porta a pregare non solo per il
pegnativa dovrebbe proprio ~ssere detta m piedi e non in ginoc- defunto , ma anche per i parenti in lutto con l'accento tanto toc-
chio soprattutto la domemca e le feste. E allora non . cante alle lagrime che scendono da-i loro occhi.
potrebbe ritornare all'uso antico (del resto durato, per la mes:~
cantata deLla domenica e delle feste, fino a pochissimi anni fa)
di mettere in piedi l'assemblea subito dopo l'os tensione del!~ La preghiera eucaristica n. 4
sacre speci? ...

Ha il prefazio fisso, non var-iabile, perché forma un tutt 'uno


La preghiera eucaristica n. 3 con l'intera preghiera eucaristica; manca perciò di varietà e,
se troppo mata, potrebbe ingenerare fastidio e sazietà.
~a la caratteristic~, di_ non av~re ~refazio fisso ma di poter Delle tre nuove anafore, essa è la più lunga (sempre meno però
attmgere al sempre pm ricco patnmomo dei prefazi del messale ciel canone .romano) e ricostruisce tutta la storia della salvezza.
anche e soprattutto di quello che umra dalla riforma, con un; È molto ricca di significato bLblico ed è liricamente assai bella,
bella varietà che potrà offrire ottime basi non solo alla celebra- ma difficHe e perciò richiede un'assemblea ben preparata e at-
zione ma anche alla catechesi e a,l l'omiletica eucaristica. tenta.
Per questo la stessa Istruzione della S.C.R . suggerisce di usar-
La struttura è sempre la stessa. La differenza sta in una certa
la «quando la messa manca di ,prefazio proprio, ma soprattutto
ampiezza data ai singoli temi (a quelli dell'alleanza e del regno,
(opportunius) in un'assemblea di fedeli che godono d'una p:ù
per esempio) e nello stitle del linguaggio che sta fra la sinteticità
alta ·cuJ tura b rblica.
dell'anafora 2• e l'ampoLlosità dell'anafora 1•. È una preghiera
Per quali assemblee aLlora? .. . Penso ai seminari, agli Istituti
profondamente spiri tuale (con continui, insistenti richiami aUo
Superiori, alle Università, ai Monasteri , alle messe conventuali e
Spirito santo), che usa termini sacrificali tecnicamente assai pre-
talvolta ca,pirolari; a messe di particolari categorie anche di in-
cisi. Il vere sanctus estende l'inno del r-ingraziamento del prefa-
dotti se -però nella loro chiesa locaJe sfa in atto, e da tempo,
zio alla creazione, con l'accento posto sulla Trinità e con un
una buona catechesi e istruzione biblica; penso pure a messe in
marcato carattere universalistico che implica tutto il creato e
corsi , ritiri ed esercizi spirituali e in con'-'egni ove sia pos-
tutta l'uman ità.
sibile introdurla con una buona illustrazione immediata.
L'istruzione della S.C.R. le dà Ja preferenza per i giorni di
Già assa,i lunga, essa non comporta un 'intercessione per qualche
domenica e di festa, alternandola, magari, col canone romano.
defunto particolare e perciò penso si ponga da sé fuori delle
Tra i santi essa pone con tanta opportunità il Santo del gior-
messe da morto.
no oppure il santo patrono del luogo titolare della Chiesa.
Nell'intercessione per i viivi, assieme al papa e al vescovo
ordinario, essa ,prega anche cum episcopali ordine et universo cle-
ro et omni populo acquisitionis tuae. . .. ,
Nell'intercessione per i defun~i, anch'essa pone la possrbrlita
621
620

/t\
~ -~ )
Alternanza indiscriminata
.. ;" latino e in gregoriano) introdurrò talvolta , accanto al-
canta t a ,,.
le anafore r e 3' anche la 4;
Un collega mi ha detto : «Quattro saranno dunque d' .
. . . h h . , ora in- ) nei giorni feriali invece, in cui non ricorra una fes ta di
nanzi, 1e pregh1ere eucar1st1c e c e s1 possono usare nella me . 2
• classe (che allora essa porta le anafore r o 3 ), userò
quattro sono, d 1. soli to, 1e domemc· h e e 1e settlmane del ssa, e •
I 0 2 _, a
. lJ . h mese.
Per ~on far tort_o a nessun?, 10, ne_ a mia c iesa, disporrò cosl: largamente l'anau.ora 2 .

la pnma domenica e la prlilla settimana, dirò e farò dire ·1 ) nelle messe di _funerale e di annivers~io, userò l 'anafora 3,
1 ca. 3
none n. r ; la seconda il secondo .. . e cosl via di seguito. Cosl 1 con la sua intercessione bene estesa per iJ defunto; nelle altre
. 1 d ' 1 ·
mia gente e sente tutte e quattro e ve ra · e1 poi come cavarsel a messe da morto, userò ,}'anafora 2, ma con l'intercessione per il
con la comprensione ; e dove non ci arriverà lei, ci arriverà ... 1~ defunto per cui si celebra la messa;
Spirito santo! ».
Cosl. E mi pare proprio una strada pastoralmente sbagiliata 4 ) nelle messe di matrimonio penso andrà bene l'anafora 3;
o almeno meno indovinata. solo per alcuni matrimonio di gente particolarmente preparata
Anzitutto non pone alcuna distinzione tra le domeniche e gli userò la 4";
altri giorni della settimana ; e la tradizione ha sempre posta tale 5) nelle messe di cresima userò l'anafora 3 per la sua parti-
distinzione. I bei prefazi domenicali che tanto bene danno il si- colare attenzione allo Spirito santo;
gnificato pasquale della domenica mancheranno per a·lmeno due
6) i giorni di penitenza andrà bene ,l'anafora 2.
domeniche a1 mese. Quel canone n. 2 , proprio, per la domenica
è troppo stringato, mentre va tanto bene per i giorni feriali. Lo E poi.. . usus te plura docebit; tutto starà ad ascoltare con tn·
si potrà for,ge usare, la domenica, per la messa dei ragazzi. Ma teHigenza e con zelo quell'usus.
non per le messe solite, di adulti. Mentre invece i prefazi r - 3
e soprattutto il 4 si riveleranno troppo lunghi per i giorni feriali .
E che cosa capiranno la gente non preparata, i ragazzi, i lontani,
gli intermittenti di quel canone n. 4? ... No: questa scelta non
è oculata.
Io invece, sentiti i miei coadiutori e, dopo una buona spiega-
zione, anche i miei laici più sensibili al mondo liturgico, penso
che farò cosl:

r) alla messa domenicale varierò i canoni r e 3; per esempio,


una prima domenica dirò il canone romano alle messe delle 7 -
ro - r8 ,30 e il canone 3 invece a!Je messe delle ore 8 - 12 e
r9,30; Ia domenica dopo incrocio i numeri, e cosl ogni singola
assemblea av-rà una variazione quindicinale. Alla messa delle
ore 9. in cui prevalgono largamente i ragazzi e .Je ragazze, po-
trò invece usare l'anafora n. 2. Alla messa dehle II, infine, dove
ho un'assemblea di fedeli più istruiti e quailificati (è la messa

622
623

L l
I
---- d"i.1ige
. nte prolungata catechesi non ne farà scoprire tutta la ric-
' · f d 1· ·
Tracce di catechesi per l'introduzione chezza e tutta la beHezza a~ e e_1'. cosi che essi possano veramen-
farne cibo per la loro vita spmtuale.
delle nuove preghiere eucaristiche te Il Consilium stesso, inviando ai presidenti delle conferenze epi-
p ali e delle commiss·ioni liturgiche nazionali, insieme ai testi
sco f d · . f · ·1 ·
delle nuove ana ore e et nuovi pre az1, 1 2 giugno, alcune •in-
di FRANCO SOTTOCORNOLA
dicazioni sul.Ja catechesi da impartirsi al popolo a questo riguardo ,
affermava: «È essenziale che !'-introduzione di questa nuova disci-
plina sia prece~~ta e acco?1p~gnata da un'intensa preparaz:one
catechetica e spmtuale, commc1ando dal clero, passando poi ai ceti
più qualificati e finalmente a tutto il popolo ».

Introduzione graduale e successiva


Se vi è un testo liturgico per il quale valga in modo speciale la
Nonostante la tentazione, che .può essere forte , d'introdurre su-
giustamente famosa sentenza di papa Celestino I ( o, meglio, di
bito e tutte insieme queste nuove preghiere eucaristiche nell 'uso
Prospero d'Aquitania): «ut legem credendi lex statua/ supplican-
delle nostre assemblee, è molto meglio :
di» , questo è senza dubbio il testo della preghiera che sta al cen-
tro di tutta la liturgia e quindi al centro di tutta la vità della a) as,pettare ad introdurle dopo un minimo di catechesi pre-
Chiesa. paratoria;
È quindi necessario che questa preghiera, più di ogni altra, sia
b) introdurle gradualmente, oss-ia una alla volta, di mano in
garantita da una speciale cura del magistero dei pastori della Chie-
mano che è possibile presentarle, spiegarle, farle capire e gustare
sa. Ma è altrettanto necessario, proprio per la particolare impor- ciascuna secondo le proprie caratteristiche;
tanza di questa preghiera, che essa non rimanga incompresa dal
popolo cristiano nella cui assemblea e a beneficio del quale essa e) solo quando l'assemblea ha preso una certa dimestichezza
viene rivolta a Dio. Questa necess-ità è stata alla radice della re con ciascuna delle nuove anafore, introdotta successivamente, ini-
cente decisione di tradurre il canone della messa nella lingua del ziare l'uso variato di esse.
popolo.
Ovviamente questo modo di procedere si applica prevalente-
Ma la versione in lingua italiana non basta a rendere pienamen. mente alle nostre assemblee domenicali, per le quali, di fatto , bi-
te oomprensibile questo testo così ricco di riferimenti biblici e sognerà utilizzare, come momento di catechesi, l'omelia della
cosl denso di pensiero teologico. Neppure basta, benché s-ia indi- messa ( con la sua durata media di circa dieci minuti). Per as-
spensahle, una proclamazione fatta con voce chiara, non affretta- semblee più quahficate o più ristrette o più omogenee, sarà possi-
ta, ben resa dagli amplificatori e mossa secondo una giusta flessio- bile e forse ,preferibile un altro procedimento.
ne. È necessaria un'adeguata catechesi. Nelle tracce di catechesi che proponi-amo, ci riferiamo quindi
Ora l'introduzione nella liturgia di rito romano di nuove ana- al problema del pastore d'anime che deve introdurre ·le nuove
fore. ha fatto sentire con maggiore urgenza tale necessità. Non preghiere eucaristiche neHa vita della sua assemblea liturgica do-
servirà a molto l'introduzione delle tre nuove preghiere eucaristi- menicale.
che e degli otto nuovi prefazi (in attesa degli altri) se un'attenta, Anzi, contando sulla probabilità che la vers•ione italiana delle
624
625

..
nuove anafore, venga autorizzata per l'inizio del temp d"
....
Quasi• t utti i suoi vevbi sono al presente. Essa potrebbe
. essere
ro, tentiamo anche qualche timido aggancio con il m: 1 avven. . :mo (almeno una volta!) lo spunto per presentare il Natale
l 'anno 11turg1co
· · o, alm eno, una certa prospettiva mento l del
. · benlSSIla sua ver.a Juce d I' venuta d"I C risto
· ne1 mon do d' oggi,. ne li a
Co sl 1. pnm1. . h . h d.
tre se emi c e seguono, 1 natura introdutt •
crono og1ca
· sotto•a d'oggi. Non è 1'eucaristia
· · I·1 punto centra-Ie de li a ceIebrazione
.
st
·
esigono per se' l' uso de1 testo d eli a nuova preghiera eu ona,• . non d on
I Natale? Non e' l'eucanstla· · e h e f a I·1 N ata1er' E pere h'e non po-
. . . car1stica e
possono be russ1mo essere svo 1tt nelle tre domeniche . d ' . :bbe la presentazione di una nuova preghiera eucaristica essere
l ' avvento , per ~semp10 . Il . prece enti
ne · e domemche xxn, XXI!I e XXIV do
pentecoste ( ossia 3, 10, 17 novembre) se si vuole lascia l'bepo
~f tema di un'omelia il giorno di Natale? Ma ... non insisto, e
re I ra ~mmetto che si tratta di un'occasione particolare e di un adatta-
per a1tn· argomenti· l'omeli a de li' u Il:lma
· d omenica dopo pent
. ecoste· mento , come un po' per tutte queste omelie di presentaz ione
oppure nelle domeruche xxm, XXIV e ultima dopo ·penteco t .'
.
spettwamente 10, 17 e 24 novembre. se, 1'1· delle anafore che non potranno, di solito almeno, avere agganci
con le letture del giorno, il che, per sé, normalmente, squalifica
H quarto schema, che prende come argomento l'acclamazi un'omelia. Non insisto dunque ... ma aggiungo ancora un ango-
dei fedeli do~ il raccon~ dell'_istituzione, potrebbe essere sv:~
mento. Per Natale, lo sanno tutti i pastori d'an1me, vengono in
appunto la pnma domenica di avvento, se in tale giorno sar'
chiesa molti fedeli ... la cui fede si risveglia solo in queste occa-
autorizzato l'uso delle nuove anafore. In tal caso nella messa s~
sioni straordinarie. Non sarebbe una buona circostanza per pre-
incomincerà ad usare la preghiera eucaristica n e quindi l'assem.
sentare anche a loro una «Chiesa che si rinnova», ,p er fare loro
blea .p otrà subito mettere in pratica e capire e provare l'acclama-
sentire il desider-io e forse il bisogno di seguire un po' più da
zione. Un aggancio al tempo di avvento sarebbe pure possibile
vicino i passi della riforma liturgica e di tutto quel ringiovani-
mediante la spiegazione deH'ultimo elemento di questa acclama-
mento della nostra assemblea che sta realizzandosi e di cui essi,
zione «fino al tuo ritorno», che si riferisce proprio alla seconda
che vengono in chiesa solo a Pasqua e a Natale, non sanno quasi
venuta di Cristo verso la quale è rivolta tutta la liturgia dell'av- nulla?
vento ( almeno nelle sue prime sett•i mane) e che costituisce una
Se comunque Natale non può essere l'occasione ... , si aspetti la
vera novità rispetto al canone romano (=preghiera eucaristica 1)
domenica successiva, 1 gennaio, giorno in cui, pure, agganci ... con
che è totalmente privo di questo accenno alla seconda venuta del
il mondo moderno e l'oggi della storia umana possono essere tro-
Signore Gesù. vati.
Le rimanenti domeniche di avvento potrebbero essere dedicate
Infine la preghiera eucaristica IV ( schema VII) potrebbe essere
all'·introduzione nell'uso dell' assemblea della preghiera eucaristi-
presentata (se non proprio nella festa dell'Epifania) nelle domeni.
ca Il , la più breve e la ,più semplice. Nella seconda domenica essa
che che seguono l'Epifania. Quest'anafora svolge lungamente nel-
farebbe oggetto di spiegazione nell'omelia (v schema). Nella ter-
la sua prima parte il tema della storia della salvezza, riferendosi
za e quar ta domenica si continuerebbe ad usare quella, ma l'ome•
ai vari interventi di Dio nella storia umana. Ebbene non sono
lia potrebbe svolgere temi più attinenti con il periodo dell'anno
proprio questi avvenimenti, questi interventi divini, queste sue
liturgico . Intanto ,p erò l'assemblea potrebbe per almeno ~uattr~
successive rivelazioni e manifestazioni; Ja progressiva 'epifania' di
volte consecutive sentire e pregare la nuova anafora, prima di
Dio, che culmina nell'incarnazione del Figlio suo e nella sua ma-
passare alla successiva. . ni1festazione al mondo?
L a preghiera eurnristica m potrebbe essere introdotta p~pno ... Ripeto, concludendo, che si tratta di 'timidi' agganci, ma, po·
per Natale . (Se non proprio nel giorno della festa , •1n quel trebbero ben servire a chi, come la maggioranza dei sacerdoti ita-
tempo). La preghiera eucaristica m è quella che più ~elle altre liani, dov,rà approfittare dell'omelia domenicale per introdurre
fa riferi mento alla vita del mondo e all'oggi della storia umana. in questo tempo dell'anno le nuove preghiere eucaristiche nella

626 627

Lr\
------- nione del suo corpo e del suo sangue » (lettera del Consi-
vi ta della propria comuruta ~mtrnna. E poi: infine, si tratta di
/ium con indicazioni per la catechesi, 2 giugno 1968 ).
elementi veramente contenuti nelle anafore in questione e vera-
mente importanti_ per la comprensione delle caratteristiche pro- c) Un po' di terminologia.
prie di ciascuna d1 esse (almeno per la III e la 1v). Canone = norma, legge.. . da seguirsi per 1a celebra-
Prima di proporre i sette schemi, notiamo che essi non inten- zione eucaristica;
dono tanto presentare il contenuto di queste istruzioni O omei"
(cosa che fanno egregiamente ~li altri artirnli di questo numero
Preghiera eucaristica =
ossia di lode e ringraziamento
(Gesù prese il pane/ calice ... rese grazie con 1a pre-
RPL ) ma piuttosto solo suggerire come d1sporlo, praticamente, per
ghiera ... ).
una sua utHizzaz-ione nel quadro concreto della catechesi.
- Anafora = sollevare in alto .. . , sinonimo di 'preghiera
eucaristica'; riferimento al dialogo iniziale : «Innal-
ziamo i nostri cuori»?
Schema I
- Prefazio =prima pare della preghiera eucaristica, che
sviluppa in modo particolare i.J tema della lode-ringra-
r. Annuncio dell'introduzione di nuove preghiere eucaristiche ziamento.
a) L'omelia, oltre che a spiegare le letture, deve servire an-
che a preparare alla celebrazione eucaristica. 3. Importanza dell'eucaristia nella vita della Chiesa

b) Nuove preghiere eucaristiche entreranno in vigore, a fian- a) Questa riforma ci invita a riflettere sull'importanza del-
co del 'canone romano' che continuerà ad essere usato. l'eucaristia per la vita della nostra comuni tà cristiana (d.
c) È un nuovo passo importante nella riforma liturgica che
cost. se
2,7,10,41; LG II ; Decr. PO 2,5 ,6 ; istr. Euch.
myst. 1 ,3 e).
mira a farci capire e vivere sempre più in profondità i
sacri mister-i che celebriamo. b) La preghiera eucaristica è la preghiera più importante della
Chiesa (con il 'Padre nostro') ... affermazione di fede in
2. Che cosa è una 'preghiera eucaristica'? Gesù che è morto e risorto per la nostra salvezza, speran-
za nel suo ritorno, amore fra di noi e a lui ...
a) La riforma di questa parte, la più importante, della litur-
c) Necessità di molta attenzione in questo momento della
gia cristiana si colloca sulla scia di altre riforme recenti
celebrazione.. . Le parole son dense di significato.
(lingua del popolo, ristrutturazione della liturgia della pa-
rola, concelebrazione e comunione sotto le due specie, le-
zionario feriale).
Schema Il
b) Ma la preghiera eucaristica ( che chiamavamo 'canone') è il
cuore della liturgia e quindi della vita della Chiesa. Essa
«è una preghiera di esul tanza, di ringraziamento, di lode r. Ali'origine della preghiera eucaristica
e di supplica al Padre, pronunciata sul pane e sul vino,
a) Gesù nell'ultima cena
nel corso della quale, ad imitazione di Gesù, e per obbe-
clire al suo comando, si ripete e si rende presente ciò che - prese il pane ... il calice ...
egli fece nell 'ultima cena, per poi partecipare alla comu- - rese grazie ... rese grazie ...

628 629

/,
llllllr"' 1
- lo spezzò ... lo diede ...
- «mangiatene».. . «bevetene» ...
poi agg.iunse «fate questo in memoria di me». ci ricordiamo sempre di lui, della sua morte e risurre-
zione, e vi prendiamo parte.
b) I primi cristiani , fedeli al comando di Gesù rip t
. dl . , eeroooil La connessione fra questi due elementi è assai unportante
suo gesto rnseren o o nella preghiera che gili ebr •
· · a1z
so li ti mn a-r e a
n·10 m· occasione
. del pasto f
e1 erano
ili e non difficile: la morte e risurrezione di Gesù, che la ce-
specialmente in occasioni particolari. am are, lebrazione eucaristica rende presemi a noi, sono la più
grande delle opere fat-te da Dio per la nostra salvezza, per
c) La nostra ,preghiera eucaristica e .Ja nostra celebr · le quali lo lodiamo e lo ringraziamo.
d 11' · · · "f d" azione
e eucaristia s1 n anno 1ret_ta1?~nte a questa pratica e
a questa fede della Chiesa pnm1t1va e attraverso di e) Cerchiamo di cogliere questi due elementi nella celebra-
all'ultima cena di Gesù con i suoi discepoli. essa zione che stiamo per iniziare:
cf. specialmente prefazio, santo, «per Cristo», e raccon.
to ddl'istituzione-.anamnesi.
2. Varietà di preghiere eucaristiche

a) I primi cristiani s'ispiravano per la loro preghiera eucari-


stica ai temi propri dehla preghiera giuda;ca per iJ ban- Schema lii
chetto (specialmente il banchetto pasquale); da qui una
fondamentale e notevole unità fra tutte le preghiere euca- I. Le nuove preghiere eucaristiche
ristiche della Chiesa primiri-va.
b) Una prima diversifica2ione fu dovuta al posto diverso in a) Motivi che le hanno fatte nascere:
cui, nel corso di questa preghiera, fu collocato i1 ricordo -il precedente delle altre .Jiturgie,
di Gesù e del gesto da lui fatto nell'ultima cena. Inoltre maggiore ricchezza teologica e quindi maggiore faci-
il vescovo, sullo schema fondamentale, costruiva preghie- lità di far comprendere e vivere il mistero eucaristico,
re diverse per adattarsi alle varie circostanze. evitare la monotonia,
c) Cosl ancora oggi nei vari riti esistono va-rie preghiere eu- verso una maggiore spontaneità e adattamento della
caristiche, che pur seguendo una tematica fondamental- liturgia.
mente uguale si differenziano per il modo di svilupparla. b) Numero e nome delle nuove anafore. Il 'canone' sarà 1a
preghiera eucaristica r, le altre tre avranno la numerazio-
3. Gli elementi essenziali ne successiva. In futuro ne verranno forse altre.
a) La stessa varietà di preghiere eucaristiche ci aiuta a co- e) Caratteristiche principali di ciascuna:
gliere in esse gli elementi essenziali e principa-li. la II: breve, se mplice , ispira ta a Ippolito di Roma

b) Questi elementi sono essenzialmente due:


(t 235);

- la lode e i:I ringraziamento a Dio per le cose mirabili 1a III: più ·ricca teologicamente, attenta al mondo e
all'oggi dell'uomo (anche se in forma assai limitata);
da lui operate per la nostra salvezza;
la rv: la più lunga (ma più breve del 'canone'); largo
- il gesto da Gesù compiuto nell'ultima cena perché noi
svilup,p o della parte iniziale che riassume la storia
della salvezza.
63 0
631

/I'\ ,' 1

2. Schema fondamentale comune a tutte

Dialogo iniziale e prefazio che culmina ·nel 'S , S. nificato. Il centro del mistero cristiano è il mistero
e) ig
pasquale (d. cost.
SC 6 . I . . 6)
5, ; tstr. _ _nte,: oecumem~z 5, .
anto,' -
Passaggio dal tema della lode alla supplica """rch L'eucaristia rende presente a not 11 Signore Gesu che è
e 1·1 vino
· d'1ventino ,,... e 11Pane
· conpo e sangue di Cristo.
morto ed è risorto per la nostra salvezza. Tutta la -vita
'Epiclesi' o supplica a Dio perché, per mezzo dello Sp· • della comunità cristiana nella sua fede, nella sua speran-
to santo, trasformi il pane e il vino nel corpo e sangu/~;
Cristo. za e nel suo amore, ha qui il suo centro. L'acclamazione
del popolo cristi.ano dice:
Racconto e rinnovazione dell'ultima cena. _ piena consapevolezza di quanto avviene;
_ adesione alla preghiera che il sacerdote fa a nome
'Anamnesi' o ricordo di Gesù, della sua morte e risurre-
zione. dell'intera assemblea;
- volontà di partecipazione al mistero che si compie;
Preghiera perché Dio gradisca la nostra offerta e ci conce: - proclamazione e testimonianza al mondo;
da di comunicare degnamente al corpo e al sangue d1 - esultanza per la salvezza che Cristo ci porta.
Cristo.
I ntercessione
. dei· santi e senso di comunione, ossia unio- 2. La partecipazione attiva dei fedeli nella preghiera eucaristica
ne con tutta la Chiesa del cielo.
Dossologia finale. a) La preghiera eucaristica è fatta a nome dell'intero popolo
di Dio (perciò il plurale). Ma essa è anche, nella ripeti-
3. Il 'canone romano' zione del gesto di Cristo all'ultima cena, fatta in nome di
Gesù stesso come capo della Chiesa. Essa è quindi pro-
Lo schema più lineare e unitario delle nuove preghiere euca- pria del vescovo o del preooitero che rappresenta il ve-
ristiche mette in evidenza la ( apparente almeno) frammenta- scovo, i quali sono resi capaci di agire in nome di Cristo
rietà del canone romano; la sua un poco eccessiva lunghezza; per uno speciale potere ricevuto, come anche di rappre-
la mancanza in esso di alcuni elementi importanti come la sentare l'intero popolo di Dio. I fedeli non devono quindi
menzione dell'opera dello Spirito santo nella Chiesa. recitare questa preghiera. Ad ognuno la sua parte (cf.
La sua grande antichità ( 1 5 oo anni! ) lo rende però venerabile cast.se 28).
e di grande valore anche dottrinale. Esso rimarrà in uso ... a b) I fedeli devono fare propria questa preghiera condividen.
testimoniare la continuità della vita della Chiesa, che attra- do i sentimenti che essa esprime, unendosi , per mezzo del
verso i secoli è rimasta fedele al comando di Gesù. sacerdote e con lui, a1 Cristo, al suo atteggiamento interi0-
re di offerta di sé al Padre, di obbedienza a lui, di amore
per lui e di supplica per la salvezza del mondo.
Schema IV c) Ma anche estemamente è prevista una partecipazione dei
fedeli a questa •preghiera:
I. L'acclamazione dei fedeli dopo la consacrazione - dialogo iniziale;
a) La novità esterna più facilmente avvertibile. Per reficle- - canto del 'Santo';
re più attiva e più consapevole l'assemblea. - acclamazione dopo la consacrazione;
- 'Amen' finale.
b) I vari testi dell'acclamazione. Come eseguirli. (Prova).

633
632
3 . Questa partecipazione attiva è esercizio del sacerdozio che i La figura di Gesù salvatore e mediatore domina questa pre-
fedeli hanno ricevuto nel battesimo (cost . SC 1 )
4 ghiera ed emerge in modo speda-le per 1a brevità del te-
sto che appena accenna gli altri elementi.
La celebrazione attiva, consapevole e fruttuosa, della liturgia
e) Notare la collocazione (diversa da:! canone romano) della
·è certo funzione sacerdotale del popolo di Dio (cost. LG 10
preghiera per la Chiesa e l'accenno all'unione dei fedeli fra
11,34) ma soprattutto quando poi la vita, coerente con i segn1
di loro e con i santi del cielo, dopo il racconto d 'istitu-
sacri della celebrazione, è essa un culto a Dio e una manife-
stazione del suo amore agli uomin i. zione. Tutto ciò è infatti il risultato del sacrificio di Cri-
sto che continua ad operare nella Chiesa per mezzo della
celebrazione eucaristica .
Anche l'aggancio fra questo tema e la dossologia finale è
Schema V assai felice, perché la gloria di Dio consiste appunto nella
=
salvezza degli uomini ( partecipazione alla vita e gioia
di Dio) in Cristo.
1. La preghiera eucaristica Il

È la più breve e semplice. Ciò aiuta a seguire con facilità l'ar- 3. Analisi di alcuni punti principali
co del pensiero e a cogliere bene il rapporto fra i vari ele-
menti. Ci si rende conto che s-i tratta di una preghiera e non a) Il ruolo di Cristo secondo il prefazio:
di un insieme di preghiere, come sembra un poco il 'canone - la Parola per mezzo della quale tutto hai creato;
romano' (aJaneno in apparenza). - inviato come salvatore e redentore;
S'i~pira e in parte ricaka la più antica preghiera eucaristica - con la sua morte e risurrezione raduna il popolo di
che la storia ci abbia trasmesso (Ippolito di Roma, t 235). Dio . ... perciò noi cantiamo la tua gl<ma ... Santo ...
Ha un suo prefaz-io, ma può essere usata con qualsiasi prefa-
zio (inclusi per es. i nuovi otto prefazi...). b) Le varianti nel testo dell 'istituzione: «mentre liberamente
si offriva alla morte», «il corpo immolato per voi», i:!
«mistero della fede» messo in fine per introdurre l'ac-
2. Sua struttura clamazione.
a) Lo schema generale è comune con le altre. Da notarsi il c) Le preghiere d'intercessione:
passaggio brevissimo fra la !ode-benedizione e il racconto- - la domanda di essere un solo corpo per opera dello
ripetizione dell'ultima cena. Spirito santo (amore) e del conpo di Cristo (cf. r Cor.
10,17);
b) Il concatenamento interno del pensiero mette bene in
5
evidenza il ruolo di mediatore svolto da Cristo nella ro- il ricordo dei defunti morti nella speranza della ri-
ria della nostra salvezza e nel nostro incontro con Dio. surrezione;
- la domanda di essere parteciipi della gloria dei santi
r>al prefazio,
al racconto dell'istituzione, per cantare l'inno che ora ant1c1p1amo qw m terra
proprio con l'eucaristia che culmina nella dossologia
al 'ricordo' (anamnesi), finale!
arlla dossologia finale.

..
635
634
Schema VI
.. frire il sacriificio perfetto. Questo concetto ritorna poi do-
po l'anamnesi con la preghiera che -Dio riconosca nel sa-
crificio della Chiesa lo stesso sacrificio del Figlio suo.
1. La preghiera eucaristica III
L'immagine della Chiesa viene ulterioI11Ilente ripresa con il
rifrrimento (nella preghiera d'intercessione) alla sua con-
a) Preghiera composta ora, ma che at,tinge abbond
. . b'bl' . della Chiesa. antemente dizione peregrinante, qui suHa terra; e ancora la Chiesa è
al patrunomo r ,1co-1·1turg1co
descritta come 'famiglia', 'comunione di fede e di amore',
b) Di lunghezza media. 'popolo santo radunato' .
e) Non ha prefazio proprio. Ha una meravigliosa h' :t questa Chiesa che offre il 'sacrificio a Dio', 'se stessa
'al
spea e per 1
·1 defu , .
· nto, quando e recitata nelle
preg iera
• come sacrificio' in unione con Cristo («Ipse nos tibi per-
esequie. ficiat munus aeternum!» ).
2. Tematica b) Notare gli accenni «ai figli dispersi» e alla «pace e sal-
vezza del mondo intero», che mettono in evidenza il va-
a) Il linguaggio di quest'anafora sembra renderla più dirett lore ecumenico e apostolico della comunità cristiana ra-
e immediata (,pur nella sua ricchezza teologica). I ve~b~ dunata per l'eucaristia.
sono di solito al presente e cosl mostrano Dio che oper~
nel mondo oggi, nella nostra storia, nel nostro mondo, per e) Degna di particolare nota è senza dubbio la bellissima
salvare noi. Gli accenni sono oocora limi•tati, in questo preghiera prevista come variante per Ia celebrazione euca-
senso, ma indicano forse la strada alle composizioni future. ristica fatta in suffragio di un defunto.
b) La connessione fra le varie parti è chia-ra e facile a co-
gliersi e dà alla preghiera una forte unitarietà. Il suo
schema è peraltro identico a quello della precedente (n),
con l'eccezione della commemorazione dei santi che pre-
Schema VII
cede la domanda della loro intercessione.
c) Questa preghiera eucaristica si potrebbe chiamare la pre-
ghiera che mette in evidenza l'eucaristia come 'sacrificio r . La preghiera eucaristica IV
della Chiesa'. Questi due elementi infatti ('sacrificio-of-
ferta', e 'Chiesa') sono i concetti-tema fondamentali a) :t la più lunga delle tre nuove preghiere (ma più breve
centrali . .Afmeno sei volte torna il concetto-tema del sacn- del 'canone'). Composta ora, ma ispirata a testi biblici
ficio-offerta e la Chiesa è ripetutamente tenuta presente e Hturgici antichi.
(cf. punto seguente). b) Ha prefazio proprio e invariabile, per cui normalmente
non è utilizzabile in giorni che comportano un prefazio
.5. Analisi di alcuni punti particolare. Così non ha una preghiera inseribile per il de-
funto per cui viene offerta la messa.
a) Il Vere sanctus, assai più sviluppato che nella preghiera
eucaristica u, presenta la bellissima immagine del popo;' e) La lunga parte iniziale che sviluppa il tema della storia
di Dio radunato da un confine all'altro della terra per · della salvezza la rende simile a molte anafore orientali.

636 637
, ------- -
2• Struttura generale e) Molto importante, benché brevissimo, l'accenno, nella pre-
ghiera d'intercessione a «tutti gli uomini che cercano Dio
L'elemento carattenst1co di questa preghiera eucaristica (per con buona volontà», che apre la nostra mente e il nostro
altro identica nella sua struttura fo~~a'.11entale alle a.Jtre due) sacrificio sug}i orizzonti del mondo e della sua vita che
è la notevole lunghezza della parte m1z1ale che espone in sin- è forse inconsciamente, alla ricerca di Cristo e della sal-
tesi la stor,ia della nostra salvezza. ;ezza che viene da lui.
Cosl essa si sofferma dapprima sulla creazione e poi , dopo il
canto degli angeli, prosegue con l'esposizione della storia del-
l'uomo che si allontana da Dio con il ,peccato e che Dio, nel-
la sua misericordia, riconduce a sé per mezzo di Cristo.
Questa prospettiva storica situa molto felicemente il racconto
dell'istituzione dell'euca·ristia nel contesto della storia della
nostra salvezza, facendo apparire la morte e la risurrezione
di Cristo, che l'eucaristia rende a noi presenti, come il punto
centrale della storia umana e del mondo.

3. Analisi di alcuni elementi

a) Il tema della creazione, opera di Dio, è assai felicemente


sviluppato sia prima che dopo il canto del 'Santo' così
da fare di questo un vero inno de1l'intero cosmo a Dio.
Questo tema ritorna poi alla fine dell'anafora e introducr
magnificamente la dossologia finale .
b) Il riferimento alle 'varie alleanze' di Dio con l'uomo per
un'unione sempre più perfetta, si presta bene a stimolare
una necessaria catechesi su questo .importante concetto-te-
ma (,l'alleanza), e introduce bene la figura di Gesù Cristo
come mediatore perfetto della nuova ed eterna alleanza. Di
Gesù viene poi tratteggiata in modo scultoreo ed efficacis-
simo la missione in poche righe che ·riassumono tutto il
suo vangelo. Ottima è pure la connessione fra la menzione
della morte e risurrezione di Cristo e il -gesto da lui com-
piuto nell'ultima cena. Tale connessione (resa particolar-
mente viva dalle ultime righe che ,precedono il racconto
dell'istituzione e anticipano l'anamnesi) fa apparire chia-
ramente l'eucaristia come memoriale della morte e risur-
rezione di Cristo.

638 639

Potrebbero piacerti anche