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Anno accademico
2001-2002
Candidato:
Relatore:
Francesco Fassone
INDICE
BIBLIOGRAFIA ....................................................................................................................... 4
Abbreviazioni .......................................................................................................................... 8
INTRODUZIONE ................................................................................................................... 10
Capitolo I .................................................................................................................................. 13
DISCUSSIONE SUL CARATTERE SACERDOTALE DEL POPOLO DI DIO ............. 13
1 Sacerdozio comune dei fedeli: concetto latente nei periodo post-tridentino ...................... 13
2 Verso il Concilio Vaticano II .............................................................................................. 14
Capitolo II ................................................................................................................................ 17
IL CONCILIO VATICANO II............................................................................................... 17
1 Testi magisteriali ................................................................................................................ 17
2 Fondamenti biblici, patristici e teologici ............................................................................ 18
2.1 Il sacerdozio dei fedeli nella Rivelazione ................................................................... 18
2.2 Il sacerdozio dei fedeli nella tradizione patristica e teologica ..................................... 20
2.3 Il contributo della Teologia dei Misteri..................................................................... 24
Capitolo III ............................................................................................................................... 26
TERMINOLOGIA DELLA PREGHIERA EUCARESTICA ............................................. 26
1 Aspetti letterari della preghiera eucaristica ....................................................................... 26
1.1 Termini usati ................................................................................................................ 26
1.2 Preghiera eucaristica: genere letterario. ....................................................................... 26
2 Sviluppo della caratteristica teocentrica trinitaria della preghiera eucaristica. ............... 28
Capitolo IV ............................................................................................................................... 30
1 Preghiere eucaristiche postconciliari maggiori ................................................................. 32
1.1. Osservazioni sui testi delle nuove preghiere eucaristiche, promulgate nel 1968 ........ 32
1.1.1 La II preghiera Eucaristica .................................................................................... 33
1.1.2 La III preghiera eucaristica o Neo-romana ......................................................... 34
1.1.3 La IV preghiera eucaristica ................................................................................... 35
2 I testi delle preghiere eucaristiche...................................................................................... 35
3 Le preghiere eucaristiche per le varie necessit ............................................................. 37
4 Preghiere eucaristiche della Riconciliazione ................................................................. 39
Capitolo V ................................................................................................................................ 40
CONCLUSIONE ..................................................................................................................... 40
1 Sacerdozio comune dei fedeli: culla del sacerdozio ministeriale ....................................... 40
BIBLIOGRAFIA
1. Fonti
-
C.E.I. Principi e norme per la liturgia delle ore, Libreria Editrice Vaticana,
Roma 1975.
Praenotanda dei nuovi libri liturgici, ed. DONGHI A., Milano Ancora,
19953.
2. Documenti Magistero
-
GIOVANNI PAOLO II, Christifideles laici, esortazione apostolica postsinodale, 1998 (citazione incompleta).
Milano,199810 (citazione
incompleta).
-
3. Studi
-
BRANDOLINI
L.,
Le
nuove
preghiere
eucaristiche
(Rassegna
DE ROSA G., Il sacerdozio comune dei fedeli nella tradizione della chiesa,
Civilt Cattolica 4 (1972) pp.. 538-549
FORTE B., La Chiesa della Trinit Saggio sul mistero della Chiesa
comunione e missione, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo, 1995
RAHNER K., Lapostolato dei laici in Saggi sulla Chiesa, Paoline, Roma,
pp.213-265.
WARNACH V., IL mistero di Cristo. Una sintesi alla luce della teologia
dei misteri, Paoline, Roma, 1983.
4 Abbreviazioni
S. C. Costituzione conciliare Sacrosanctum concilium sulla sacra liturgia,
4/12/1963.
G.S.
L.G.
P.O.
D.S.
H.DENZINGERA.CHONMETZER,
Enchiridion
Symbolorum
Rivista liturgica.
Civilt Cattolica.
NdT
NdL
Antico testamento.
N.T.
Nuovo Testamento.
INTRODUZIONE
Il Concilio Vaticano II1 ha affermato chiaramente che la Chiesa, Corpo
mistico di Cristo, da lui radunata e salvata come popolo di Dio, sacerdotale,
regale e profetico. Questa affermazione che oggi, a pi di quarantanni dal
Concilio, potrebbe essere assodata e chiara, non solo non lo nella sua
realizzazione, ma stata ostacolata anche a livello teologico sia negli anni
precedenti al Concilio, che dopo , soprattutto a causa di un trentinismo
superficiale e tradizionale.
Nel primo capitolo ho ricordato la discussione sul carattere sacerdotale
del Popolo di Dio , che ha pervaso la Chiesa dal Concilio di Trento al Vaticano
II. Concilio che ho considerato, sia nei testi magisteriali, nel secondo capitolo,
sottolineandone i fondamenti biblici , patristici e teologici,2 che nel quarto dove
ho analizzato lEucologia Maggiore del Messale romano, promulgato da Papa
Paolo VI, sottolineandone la sacerdotalit fondamentale, universale, del
fedele laico.
Soprattutto in questi brani, infatti, maggiormente chiara lazione
cultuale della Chiesa, che insieme al Cristo offre se stessa, facendo memoria
della Salvezza della Croce attualizzandola nella propria storia presente.
Lanalisi delle preghiere eucaristiche ha lo scopo di verificare nella lex
orandi della Chiesa lintima relazione che esiste tra le due modalit del
sacerdozio di Cristo: quella comune a tutti i fedeli e quella propria dei ministri
ordinati, entrambi indirizzati al culto unico di Cristo esercitato nella liturgia
della Chiesa.
Il tema della prece eucaristica ha occupato e continua ad occupare un
ruolo importante nelle ricerche, nelle investigazioni dei liturgisti, degli storici,
dei teologi, dei biblisti3, ognuno secondo la specificit della propria disciplina:
1
Cfr. Costituzione pastorale Lumen Gentium sulla Chiesa nel mondo contemporaneo nr.10,
dora in poi L.G.; Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla sacra Liturgia Nr.
1-10, 48, dora in poi S.C.; decreto conciliare Presbiterorum ordinis sul ministero e vita
sacerdotale nr.2., dora in poi P.O.
2
ho considerato brevemente anche il contributo dato alla riflessione teologica dalla Teologia
dei Misteri; cfr, cap.II paragrafo III, e note 37-38
3
Cfr. BROVELLI F., Prece Eucaristica, in Nuovo Dizionario di Liturgia, edd. SARTORE
A.,TRIACCA A.M., Roma, Paoline, 19842, pag.1083
10
uno storico, analizzando il genere letterario dei testi pi antichi delle preci
eucaristiche, portato a ricercare il collegamento tra le fonti della liturgia
cristiana e quelle della liturgia giudaica; lanalisi teologica tende a vedere le
preci eucaristiche dal punto di vista della dogmatica; dal versante liturgico,
invece , si cerca di tenere conto degli sviluppi e delle tappe della riforma
promulgata dal Concilio Vaticano II, per vedere come nei testi sia stata recepita
la fede proclamata dalla Chiesa, dopo la riflessione scaturita dallassise
conciliare: lex orandi, lex credendi.
Negli anni successivi al Concilio Vaticano II si ampliato sempre pi il
dibattito sulla riforma della celebrazione eucaristica e in particolare sulla
preghiera eucaristica Si cominciava a prendere coscienza che lecclesiologia
insita nella preghiera eucaristica nr.1, chiamata anche Canone Romano, era
caratterizzata dallaspetto piramidale e non dallecclesiologia di comunione che
sar la caratteristica del Vaticano II. 4.
Cos, nel 1968, vennero pubblicate tre nuove preci eucaristiche secondo
il modello della tradizione dei primi secoli 5.
Nel terzo capitolo ho considerato brevemente il genere letterario
proprio della preghiera eucaristica i cui elementi principali sono: lazione di
grazia introduttiva, lacclamazione al Sanctus, lepiclesi di consacrazione e
comunione, il racconto dellistituzione, lanamnesi, lofferta, le intercessioni e
la dossologia finale6.
Nel Praenotanda del Messale romano precisata la fisionomia e la
struttura della prece eucaristica: essa essenzialmente una preghiera
presidenziale ,fatta a nome di tutta lassemblea, di azione di grazie e di
santificazione7.
Nel capitolo conclusivo ho poi ricordato, come il sacerdozio comune
dei fedeli sia la culla di quello ministeriale e come lassemblea liturgica sia un
modo della presenza del Cristo. Dopo aver ripreso come questa dottrina emerge
dai testi liturgici, soprattutto quelli anaforici, ho analizzato velocemente se il
11
ruolo di presidenza liturgica del laico possa essere applicato anche alla
celebrazione eucaristica.
12
Capitolo I
DISCUSSIONE SUL CARATTERE SACERDOTALE DEL
POPOLO DI DIO
1 Sacerdozio comune dei fedeli: concetto latente nei periodo post-tridentino
Il Concilio di Trento nega energicamente che
tutti i cristiani, senza distinzione, sarebbero sacerdoti del Nuovo Testamento
e che disporrebbero tutti dello stesso potere spirituale8.
13
Pio XII, riprende questo tema nella Mediator Dei e pur sottolineando
che la consacrazione delle specie eucaristiche compiuta solo dal sacerdote
tuttavia rimarca che i fedeli offrono il sacrificio eucaristico non solo per le
mani del ministro ma in certo modo, anche insieme con lui. (M. D. n.75). 11
Ancora lo stesso Pontefice
12
dotato di un potere sacerdotale, che i ministri non sono delegati dalla comunit
e che il popolo non concelebra con essi. Poco pi avanti afferma che i fedeli
sono le membra di Cristo sacerdote, che il battesimo li destina al culto e che
partecipano al sacerdozio di Cristo sacerdote. 13
Ancora Pio XII, nel 1954, con lallocuzione Magnificate Dominum sul
sacerdozio e il governo pastorale, si esprime con riserbo sullargomento:
richiama il concilio di Trento e la Mediator Dei anche se aggiunge che i fedeli
sono insigniti di un certo sacerdozio secondo la dichiarazione di 1PT.2,5 e 9,
sacerdozio che differisce non solo di grado, bens per essenza, dal vero
sacerdozio che porta questo nome in senso proprio.
Fino al concilio Vaticano II, quindi, la tendenza era di spiritualizzare il
sacerdozio dei fedeli, riducendolo allofferta a Dio di certi sacrifici spirituali,
soprattutto di preghiere, lodi , mortificazioni, penitenze ecc., anche se era
abbastanza comune lidea che la partecipazione al sacrificio della messa fosse
il punto culminante dellesercizio di questo sacerdozio.14
11
14
15
Allocutio Em.ni cardinalis Caietani Cicognani initio sessionis diei 12 novembris 1960.
Sacra Rituum Congregatio, VI. De fidelium participatione in sacra liturgia, in Acta et
documenta concilio oecumenico Vaticano II APPARANDO, Series I( Antepraeparatoria), III.
Proposita et monita SS. Congregationum Curiae Romanae, Typis Polyglottis Vaticanis, Citt
del Vaticano 1960.
17
ibidem, pag.284
16
15
18
16
Capitolo II
IL CONCILIO VATICANO II
1 Testi magisteriali
Il Concilio Vaticano II nella Costituzione dogmatica Lumen Gentium
(L.G.) ai paragrafi decimo ed undicesimo tratta del sacerdozio comune dei
fedeli e di come viene esercitato nei sacramenti. Si afferma chiaramente
lesistenza di un sacerdozio comune e di uno ministeriale, derivanti dallunico
Sacerdozio di Cristo ed ordinati vicendevolmente luno allaltro:
Cristo Signore, pontefice assunto di mezzo agli uomini( Eb.5, 1-5) fece del
nuovo popolo un regno e sacerdoti per il Dio e Padre suo (AP.1,6).
infatti i battezzati vengono consacrati per formare un tempio spirituale e un
sacerdozio santo, per offrire mediante tutte le attivit del cristiano, spirituali
sacrifici.Il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio ministeriale o
gerarchico, quantunque differiscano essenzialmente e non solo di grado, sono
tuttavia ordinati uno allaltro, poich, ognuno a suo modo, partecipano
dellunico sacerdozio di Cristo19.
L.G. n.10; Il teologo napoletano B. Forte a questo proposito afferma che il binomio gerarchia
laicato si fondasulla differenza essenziale, e non solo di grado, fra sacerdozio comune e
sacerdozio ministeriale o gerarchico, ed insieme sulla reciproca ordinazione di essi. La
differenza tra sacerdoti e laici non sta nella mancata partecipazione dei secondi al
sacerdozio- o alla profezia o alla regalit- di Cristo, ma nel diverso modo di partecipazione
alla triplice funzione: il laico , come il ministro ordinato, re , sacerdote e profeta. Il ministro
ordinato lo per in persona di Cristo capo: il laico, potremmo dire, in quanto Corpo di
Cristo. Non c superiorit delluno sullaltro( differenza di grado), ma diversa forma di
partecipazione al sacerdozio,, ala regalit e alla profezia di Cristo ( differenza di essenza): la
comune realt diversamente partecipata, fonda lordinazione reciproca fra laicato e
gerarchia, i rapporti funzionali fra di essi , cfr. FORTE B., Laicato e laicit, Marietti,
Genova, 1986, pag.42.
17
20
21
18
24
Ora se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la
propriet fra tutti i popoli , perch mia tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti
e una nazione santa ; cfr. IS 61,6 ; Ap.1,6- 5,10; 1 Pt 2,9.
23
Le parole composte col suffisso euma, che in greco sono 224, hanno una caratteristica:
quella di designare un gruppo di persone che esercitano una certa funzione. Il significato di
hierateuma ha pertanto una triplice connotazione: si applica a persone; le persone non sono
considerate singolarmente, ma perch formano un gruppo; questo gruppo si caratterizza con
una funzione specifica. Cfr. VANHOYE, A. s.j. Sacerdoti antichi e nuovo sacerdote secondo
il N.T. L.D.C., Torino- Leumann, 1985 pagg.194-195.
24
Ap.1,6-5.9-10.
19
Sarebbe complesso seguire liter del tema del sacerdozio comune dei
fedeli attraverso la Tradizione; questa parla tanto chiaro che il Concilio si
ritiene dispensato dalle citazioni. A questo proposito P. Dabin afferma che
il consenso comune dei Padri e dei teologi si pronuncia a favore di un certo
sacerdozio regale e profetico dei fedeli: [ .] Il silenzio dei testimoni della
fede su questo tema cosa rara 25 .
Tutti quelli, chiunque essi siano, che sono stati purificati con lunzione del
santo battesimo, sono diventati sacerdoti, come Pietro dichiara davanti alla
Chiesa intera: voi ora siete un popolo eletto,[] 26.
25
P.DABIN, Le sacerdoce royal des fideles dans la tradition ancienne et moderne, BruxellesParis, lED. Universelle Descle De Brouwer, 1950, 34.
26
ORIGENE, Omelie sul Levitico , cap.9.9, Citt Nuova editrice, Roma, 1985, pagg. 225-229
20
27
21
30
22
membra del suo corpo per la Vita eterna. Amen , ( Preghiera dellunzione crismale durante il
Rito del battesimo).
34
S. P. DAMIANI, Sermo XXXI,in PL 144,671
35
De la TAILLE M., Misterium fidei, Parigi 1921, eleucid. XXVI, 328-329.
36
S.C. n. 41; cfr. S. C. n. 48
23
37
cfr. S. C. n.14; cfr. FORTE,B. op. cit.,cap.III e IV;, Laicit in Nuovo dizionario di teologia
,Roma, Ed.Paoline, 1982, pagg.2004,2013. DIANICH S., Teologia del ministro ordinato,.
Uninterpretazione ecclesiologica ,Ed. Paoline, Roma,1984
38
cfr. CASEL O., Il mistero del culto cristiano, Borla Torino, 1966
39
WARNACH V., Il mistero di Cristo. Una sintesi alla luce della teologia dei misteri. Ed.
Paoline , Roma, 1993, pag.191
24
25
Capitolo III
TERMINOLOGIA DELLA PREGHIERA EUCARESTICA
1 Aspetti letterari della preghiera eucaristica
1.1 Termini usati
La preghiera eucaristica si pu definire culmine della relativa
celebrazione e si identifica in quella parte della messa che va dal dialogo
introduttivo al prefazio alla dossologia conclusiva, che in tutte quella del
Canone Romano.40
Il termine pi antico per definire la preghiera eucaristica
EUCARESTIA, come riferito in Didach 9,141 : in questo testo la celebrazione
viene chiamata cena del Signore, preghiera che ha come caratteristica
unazione di grazie e di lode rivolta al Padre. Il termine eucarestia, in
conseguenza di ci ha designato anche i doni del pane e del vino, che sono la
materia dellazione del rendimento di grazie.
In occidente, tra la fine del IV secolo ed il VII secolo, stata usata una
pluriforme terminologia per indicare la preghiera eucaristica, anche se
CANONE (canon missae) prevalso su altri termini (prex, oratio oblationis);
questo uso invalso fino al concilio Vaticano II.42
Dopo il Concilio Vaticano II si ripreso ad usare lantica terminologia
greca di ANAFORA, che significa offerta ed ha una caratterizzazione verticale
verso lalto.43
40
26
44
ibidem .pag.14.
27
Le parti di cui composta lanafora sono state ora elencate nello stesso ordine in cui
compaiono nelle tre nuove anafore del messale del 1970.Certamente ci sono delle variazioni di
ordine in altri testi, ad es. nelle anafore de fanciulli, ma ritenuto questo schema base, non sar
difficile orientarsi in altre strutture anche se leggermente variate.
46
Per quanto concerne la storia delle anafore che sono rivolte al Figlio cfr. ibidem. pag.17
47
Mt.6,9 LC.11,2
48
Ad esempio si pu vedere levoluzione dallindirizzo strettamente teocentrico del postsanctus dellanafora alessandrina di Bonifacio allindirizzo ormai trinitario di testi pi
recenti, MAZZA E.,op.cit.,pag.18
49
.ibidem , pag. 25
28
50
29
Capitolo IV
EUCOLOGIA MAGGIORE DEL MESSALE ROMANO
PROMULGATO DA PAPA PAOLO VI
Il 3 aprile 1969, gioved della Cena del Signore, Papa Paolo VI firmava
la costituzione apostolica con cui promulgava il Messale Romano riformato a
norma del Concilio ecumenico Vaticano II. Paolo VI stesso sottolinea che
linnovazione maggiore riguarda la Preghiera Eucaristica.[....] Abbiamo
deciso di aggiungere alla medesima Preghiera51 tre nuovi Canoni .52
53
51
Canone Romano
cfr. Costituzione Apostolica Il Messale Romano c. VIII
53
cfr. Principi e Norme per luso del Messale Romano nn. 2-5
54
cfr. P.O. nr.2
52
30
Sacerdote:
Popolo:
Sacerdote: Rendiamo
Popolo :
Sacerdote :
[....].
55
31
Sacerdote:
nellunit dello Spirito Santo , ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.
Popolo:
Amen.
56
cfr. S.C. n. 30
testi predisposti in occasione del Sinodo Svizzero e successivamente adottati in Italia ed
inserite ufficialmente nella seconda edizione tipica italiana , promulgata dalla CEI nel 1983.
58
Preghiera eucaristica della Tradizione Apostolica di Ippolito in Preghiere eucaristiche della
tradizione cristiana ed. GONZALES FUENTE ANTOLIN, Padova, Edizioni Messaggero,
1983 pagg.48-50.
57
32
59
33
34
Questo testo, come promulgato nel Messale di Paolo VI, non faceva
parte di quelli preparati dal Consilium ad exsequendam Costitutionem de
Sacra liturgia. Infatti, era stato preparato un testo sullanafora di Basilio,
anafora che non venne accettata perch aveva la richiesta della trasformazione
dei doni allinterno della Seconda epiclesi, quella di comunione.
Il Padre Galineau prepar quindi il testo attuale, che si rif alle anafore
orientali senza presentare i problemi insiti in quella di Basilio, anche se da
questa prese molti spunti come base per il nuovo testo.66
65
e continui a radunare intorno a te un popolo che da un confine allaltro della terra offra al
tuo nome il sacrificio perfetto dal Vere-sanctus della III preghiera Eucaristica
66
cfr. Preghiera eucaristica dellanafora di S. Basilio di Cesarea, in Preghiera eucaristica
della Tradizione Apostolica di Ippolito in Preghiere eucaristiche della tradizione cristiana ed.
GONZALES FUENTE ANTOLIN, Padova, Edizioni Messaggero, 1983, pagg.114-121.
35
67
36
71
70
Dalla lettera di presentazione del la II edizione italiana del Messale romano, prot.745/83
della C.E.I.
71
cfr. S. Congregazione per i Sacramenti e il Culto divino, Notiziae,16 (1980) pag.6
72
cfr. Presentazione II edizione italiana del Messale Romano n.2
73
confronta testi in appendice.
37
38
74
Santo 1975, anno santo presentato allinsegna del tema della riconciliazione
perch lodierno Rito della Penitenza fa questa scelta teologica : riconciliazione
con Dio e con i fratelli nella Chiesa.75
I testi di queste due preghiere sono molto simili tra loro, anche se la
seconda anafora ha un linguaggio vivo, moderno e comprensibile: un buon
testo per la promulgazione presidenziale del celebrante.76
Laspetto del sacerdozio comune dei fedeli e della comunit ecclesiale
che perpetua ed offre il sacrificio eucaristico in entrambe queste due anafore,
oltre che dagli elementi propri a tutte le altre ( forma dialogica, verbi al plurale,
preghiera presidenziale ecc.) rimarcato soprattutto nelle preghiere del postsanctus, preghiera della comunit celebrante al Padre per il dono dello Spirito
sul pane e sul vino:
Guarda il popolo riunito intorno a te e manda il tuo Spirito, perch i doni
che ti offriamo diventino il corpo e il sangue del tuo amatissimo Figlio, Ges
Cristo, nel quale anche noi siamo tuoi figli.77
74
39
Capitolo V
CONCLUSIONE
1 Sacerdozio comune dei fedeli: culla del sacerdozio ministeriale
E necessario incominciare ricordando che prima di tutto i ministri
ordinati sono partecipi del sacerdozio fondamentale di tutta la Chiesa:
in quanto hanno fatto una scelta di fede vivono nella sequela del Cristo
e, come ogni cristiano, fanno della propria vita unofferta al Padre,
sono parte del sacerdozio della Chiesa fondato su quello di Cristo79
79
40
Cfr. MENEGHETTI A.,I laici fanno liturgia, Ed. Paoline, Cinisello Balsamo, 1989
cfr. Principi e Norme per luso del Messale romano n. 7.
41
Si evince chiaramente anche dai testi liturgici, che questo concetto non
una novit del Concilio Vaticano II, ma sempre presente nella Chiesa, stato
maggiormente sottolineato in questo periodo storico. La Chiesa come quello
scriba che prende dal suo sapere cose vecchie e cose nuove.( MT.13,52).
Lanalisi dei testi, il commento teologico pastorale dellintroduzione al
Messale stesso, hanno fatto emergere che la Chiesa, Comunit dei fedeli,
celebra leucarestia: la forma dialogica, i verbi al plurale, il popolo santo
sempre richiamato come compartecipe allofferta del pane e del vino
sacramento del Cristo, morto e risorto.
La celebrazione dellEucarestia infatti azione di tutta la Chiesa;
popolo di Dio,
..popolo, che in Cristo, rende grazie per il mistero della salvezza, offrendo
il suo sacrificio..85
83
42
86
43
nella cura e pastorale dei malati; la presidenza nel rito delle esequie o nella
Liturgia delle Ore .91
Nel rito delle esequie il laico pu presiedere :
le tre stazioni previste nella casa del defunto, nella chiesa in mancanza del
sacerdote e al cimitero 92
91
Cfr: Rito della penitenza, CEI, Roma 1974, pagg.117-152;Sacramento dellunzione e cura
pastorale degli infermi, CEI, Roma, 1974, nn.29.42-45,207-241, Principi e norme per la
liturgia delle Ore, CEI, Roma, 1981, n.258.
92
cfr. MENEGHETTI A., opera. citata, pag.75cfr.Rito delle esequie nn26-39,81.
93
cfr. Rito della Comunione eucaristica fuori della Messa, CEI, Roma,1979, n.17; CIC,
c.1112.
94
promulgato su disposizione di Papa Giovanni Paolo II il 31/05/1984 dalla Congregazione per
il Culto divino
44
Se infatti un atto per natura sua non fosse attuabile da chi non ha
ricevuto il sacramento dellordine, neppure laffidamento come
supplenza lo renderebbe accessibile a chi ordinato non .95
Se consideriamo:
che nella celebrazione della Chiesa il Cristo capo, rappresentato nel segno
della presidenza indispensabile97
possiamo dire che la funzione della presidenza liturgica del laico un ruolo
reale, insito nella celebrazione stessa.
A questo proposito la Meneghetti A., nel suo libro I laici fanno
liturgia, a pagina 73 afferma:
[ ] il ministro ordinato rimane insostituibile: In quanto rapportato ,
nellintero corpo sacerdotale, al Cristo capo, esercita sempre il ruolo della
presidenza dellassemblea e dellanimazione nelledificazione della comunit.
Tale ruolo della presidenza, per, anche in assenza del ministero ordinato,
non potr mai mancare, perch destinato a rappresentare il Cristo, capo del
corpo ecclesiale. Un fratello una sorella saranno perci necessariamente
chiamati a mostrare questo segno alla comunit..
95
45
Appendice
1 I testi: editio typica latina
Edizione italiana
Canone Romano
e anchessi ti offrono
e innalzano la preghiera
Anamnesi:
il memoriale.
divina.pane santo
delleterna salvezza
Ti supplichiamo Dio
supmserimus,
questo altare..
99
Nelle parti che interessano questa analisi il testo identico al Canone Romano posttridentino della riforma di S. Pio V.
46
47
e acquistarti un popolo
santo
ut mortem solveret et
resurrectionem manifestaret.
E proclam la risurrezione.
Anamnesi:
Memores igitur
Celebrando il memoriale...
Et supplices deprecamur,
Ti preghiamo umilmente...
Intercessioni:
100
Cfr. testo della Tradizione Apostolica di Ippolito perci ricordando la sua morte e
resurrezione, ti offriamo il pane e il calice, rendendoti grazie perch ci hai resi degni di stare
davanti a te e di renderti culto.
48
. Et te laudemus et glorificemus
49
idem .
50
Dossologia
per mezzo del quale sia gloria ed onore a te , Padre, e al figlio, con lo Spirito
Santo, nella santa Chiesa, ora e nei secoli dei secoli.
Popolo: Amen.
51
e continui a radunare
intorno a te un popolo,
che da un confine
allaltro della terra offra al
tuo
nome
il
sacrificio
perfetto.
oblatio munda offeratur nomini tuo.
Anamnesi:
Celebrando il memoriale,
ti offriamo, o Padre, in
Rendimento di grazie
questo sacrificio vivo e
santo.
Intercessioni:
52
Ascolta la preghiera di
questa
celebriamo, Padre,
..
sacrificio a te gradito
II epiclesi:
.
E a tutti coloro che
mangeranno
Qui ex hoc uno pane participabunt et calice,
di questunico pane e
berranno di
questunico calice,
Cristo
a lode della tua gloria.
53
Intercessioni:
..
sed et totius cleri, et offerentium,
popolo
e di tutti gli uomini
che ti cercano con cuore
sincero
54
55
56
57
58
59
prefazio
[]
Riconosciamo il tuo amore di Padre
Quando pieghi la durezza delluomo,
e in un mondo lacerato da lotte e discordie
lo rendi disponibile alla riconciliazione.
[]
preghiera eucaristica
[]
Noi ti benediciamo, Dio onnipotente,
Signore del cielo e della terra,
per Ges Cristo tuo Figli venuto nel tuo nome:
[]
ci riconduci al tuo amore,
perch anche noi ci doniamo ai nostri fratelli.
60
61