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E P A R C H I A D I PIANA DEGLI ALBANESI

lì CHIROTONIA EPISCOPALE
SECONDO I L R I T O B I Z A N T I N O GRECO 1

Piana degli Albanesi, 1981 ^^^^^^^^^^j


La Chirotonia Episcopale
Secondo il Rito Bizantino Greco !

Piana degli Albanesi, 1981


L'Associazione « Gli Italo-Albanesi di Sicilia »

a Sua Eccellenza Reverendissima

Mons. Ercole Lupinacci


Vescovo dell'Eparchia d i Piana degli Albanesi

nel giorno della Sua chirotonia episcopale


con animo devoto e l'augurio d i u n fecondo apostolato

Piana degli Albanesi


Festa della Trasfigurazione d i N . S. Gesii Cristo 1981
Al « piccolo Isodo » della Santa Liturgia Pontificale, i Sacer-
doti concelebranti, preceduti dal Diacono, che porta il libro dei
Santi Vangeli, escono in processione dal Vima.

IL DIACONO:

Sofìa orthì Sapienza in piedi.


Il Diacono va a deporre il Vangelo sulla sacra Mensa. Il primo
Vescovo consacrante con gli altri due Vescovi rimangono seduti
davanti alle porte sante dell'Iconostasi, circondati dai Sacerdoti.

Presentazione del Candidato


e professione di fede

IL DIACONO:

Pròschomen. Stiamo attenti.

IL PRIMO SACERDOTE CONCELEBRANTE fa la prima pre-


sentazione del Candidato dicendo:

Prosfèrete o theofiléstatos Ercole, protetto da Dio e


Ipopsìfios stereoménos Ira- Candidato Vescovo, viene
klis tu chironithine Epi- presentato per ricevere la
skopon t ì s Alvanochóras ordinazione di Vescovo del-
theosòstu Pòleos. la città di Piana degli A l -
banesi, salvata da Dio.

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IL CANDIDATO, con in mano il testo delle professioni di fede, da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato,
è condotto da due Sacerdoti al centro del Solea, dove si trova un
consustanziale al Padre, per mezzo del quale tutte le
tappeto su cui è dipinta un'aquila, fermandosi all'altezza della
coda (1). cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza è disceso
IL PRIMO VESCOVO CONSACRANTE gli domanda: dal cielo e si è incarnato per opera dello Spirito Santo
T i prosìlthes enthàdhe par'- da Maria Vergine e si è fatto uomo.
Cosa sei venuto qui a chie-
imòn etòn? derci? Fu crocifìsso per noi sotto Ponzio Pilato, e mori e
fu sepolto.
IL CANDIDATO risponde: Ed è resuscitato al terzo giorno secondo le Scritture.
Ed è salito al cielo e siede alla destra del Padre.
Tìn chirotonìan tìs archie- La chirotonia della grazia
E di nuovo verrà nella gloria a giudicare i vivi e i
ratikìs chàritos, simpsifisa- episcopale, voluta per me
morti, e i l suo regno non avrà fine.
mènon me tu panaghiotàtu da Sua Santità Giovanni
E nello Spirito Santo, Signore, Datore di vita, che
loànnu Pàviu, Papa Rómis. Paolo, Papa di Roma.
procede dal Padre, e con i l Padre e i l Figlio è adorato
e glorificato, che ha parlato per mezzo dei Profeti.
IL VESCOVO CONSACRANTE ancora gli chiede:
Nella Chiesa Una, Santa, Cattolica ed Apostolica.
Kè t i pistèvis? [ E in che cosa credi? Professo un solo battesimo per i l perdono dei pec-
cati.
IL CANDIDATO risponde recitando il simbolo della Fede:
Aspetto la resurrezione dei morti.
Pistèvo is ena Theòn . . . E la vita del mondo che verrà. Amin.
Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore IL VESCOVO CONSACRANTE, benedicendo il Candidato con
del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. un segno di croce, dice:
E in un solo Signore Gesii Cristo, Figlio di Dio, I chàris tu Aghiu Pnèvma- La grazia dello Spirito San-
Unigenito, nato dal Padre prima di tutti i secoli. Luce tos i i metà sù. to sia con te.

(1) Questo tappeto, oltre all'aquila, deve aver dipinta una IL CANDIDATO viene quindi accompagnato dai sacerdoti con-
città e dei fiumi. celebranti fino al centro dell'aquila.
Simboleggia la città alla cui spirituale cura sarà preposto i l IL SECONDO VESCOVO CONSACRANTE gli chiede:
nuovo Vescovo, dalla cui sapienza e prudenza devono scorrere Dhìloson imìn platìteron, Esponici in maniera più
fiumi spirituali d i dottrina e opere d i cristiana carità, che, a
pòs omologhìs kè perì ton ampia cosa professi sulle
somiglianza dell'acqua per i l terreno, irroreranno le anime dei
fedeli. L'aquila rappresenta l'altezza della dignità a cui viene idhiotìton ton triòn Ipostà- proprietà delle tre Persone
elevato i l nuovo Vescovo e la sublimità dei suoi pensieri, sotto seon tis akataliptu Theòti- della incomprensibile Divi-
l'influsso dello Spirito Santo. tos? nità.

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IL CANDIDATO, a voce chiara ed alta, in modo da essere udita staton lerèa ke Ipopsìfion cole, sacerdote protetto da
da tutti, legge la seconda professione: Iraklìn Epìskopon tìs Alva- Dio, Vescovo della città di
nochóras theosòstu Pòleos. Piana degli Albanesi, sal-
Pistevo is ena Theòn, en trisì prosòpis . . .
vata da Dio.
IL SECONDO VESCOVO CONSACRANTE, benedicendo il Con-
/ VESCOVI si alzano.
sacrando con un segno di Croce, dice:

I chàris tìi Aghìu Pnèvma- La grazia dello Spirito San- IL PRIMO VESCOVO porge al Candidato l'ipogonàtion ( 2 ) ,
quindi gli consegna il ràvdos ( 3 ) dicendo:
tos ìi metà su, fotìzusa, sti- to sia su di te, t i illumini,
rìzusa kè sinetìzusà se pà- ti confermi e t i istruisca per Lave tin Ràvdon, ina pi- Prendi i l Bastone (Pastora-
sas tas imèras tìs zoìs su. tutti i giorni della tua vita. mènis to empìstevthèn si le) per pascere i l gregge di
Pìmnion tu Christù, kè tìs Cristo a te affidato; per i
IL CANDIDATO viene accompagnato dai Sacerdoti concelebranti mèn efpìthesin, èsto, aftìs fedeU che ti sono soggetti
fino all'altezza della testa dell'aquila.
ipò su vaktirìa, kè iposti- sia appoggio e sostegno;
rigmòs, tìs dè apithèsi, kè per i disobbedienti e i riot-
IL TERZO VESCOVO CONSACRANTE lo interroga:
eftrapèlis chrò aftì ràvdo tosi, invece, usalo come ba-
Dìloson imìn èti platìteron, Spiegaci in maniera ancora epistiptikì ràvdo pedèvseos. stone di correzione e di pu-
pos omologhìs kè tà perì più chiara cosa professi nizione.
tìs enanthropìseos tu enipo- sulla Incarnazione del sus-
stàtu l i i i ke Lóghu tù Theù, sistente Figlio e Verbo di Ingresso nel Santuario
ke pòsas fìsis dogmatìzis Dio, e quante nature so-
Cantando /'Isodikòn, ; Sacerdoti, l'Ordinando e i Vescovi
epì tu aftù ke enòs Christiì stieni che v i sono nello
entrano nel Vima.
tu Theù imòn? stesso unico Cristo Dio
nostro. IL PRIMO VESCOVO CONSACRANTE incensa l'altare al canto
dei tropari: (cfr. pag. 20).
IL CANDIDATO legge ad alta voce la terza professione: Segue il Trisagio.

Pistévo is èna Theòn, Patera Pantokràtora . . .


(2) Ipogonàtion, paramento sacro a forma d i rombo, su cui
IL TERZO VESCOVO CONSACRANTE, terminata la lettura, è decorata una croce o qualche altro simbolo sacro, portato dai
benedice il Candidato dicendo: Dignitari ecclesiastici all'altezza del ginocchio ( = ipogonàtion)
destro. Anticamente v i si conservava i l testo della omelia.
I chàris tu Aghìu Pnèvma- | La grazia dello Spirito San- ( 3 ) Bastone pastorale, in genere di metallo prezioso, dalla
tos dia tis emìs metriòtitos to, per mezzo della mia cui sommità si dipartono due teste d i serpenti, a simboleggiare
la prudenza che deve caratterizzare la dignità episcopale.
provàlletè se tòn theolìlè- umiltà, promuove te, Er-

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Chirotonia (Imposizione delle mani) I thìa chàris, i pàndote tà La divina grazia che sem-
asthenì therapèvusa, ke ta pre cura le ferite e comple-
// COÌ'^SACRANDO, accampag/ialo da due sacerdoti concele-
elìponta anaplirùsa, prochi- ta ciò che manca promuove
branti, fa tre giri attorno alla S. Mensa, baciandone ogni volta
gli angoli, mentre vengono cantati i seguenti tropari: rizete tòn theofilèstaton le- Ercole, Sacerdote protetto
rèa, ke Ipopsìfion Iraklìn da Dio, Vescovo e prepo-
« Aghii Màrtires i calòs « Santi Martiri, che aven- Epìskopon ke Pròedhron tìs sto alla Città di Piana
athlìsantes chiè stefano- do egregiamente combattuto Alvanochóras theosòstu Pò- degli Albanesi, salvata da
tlièntes, presvèvsate pros siete stati coronati, interce- leos; efxòmetha ìin ipèr Dio; preghiamo dunque per
Kìrion, eleithìne tas psi- dete presso i l Signore affin- aftii, ina èlthi ep'aftòn i lui, affinché scenda su di
chàs imòn ». ché abbia pietà delle anime chàris tu panaghiu Pnèv- lui la grazia dello Spirito
nostre ». matos. tutto Santo.
« Dòxa si Christé o Theós, « Gloria a Te, Cristo Dio,
I CONCELEBRANTI rispondono:
Apostòlon càfchima, Mar- onore degli Apostoli, esul-
tìron agallìama, on to chi- '\a dei Martiri, la cui Kirie eléison. (3 volte) Signore pietà. (3 volte)
rigma, Triàs i omotisios ». predicazione è stata la Tri-
IL POPOLO ripete:
nità consustanziale ».
Kirie eléison. (3 volte) j Signore pietà. (3 volte)
« Isaia chóreve, i Parthè- « Isaia, esulta: la Vergine
nos éschen en gastri che concepì, e diede alla luce i l
Mentre I VESCOVI tengono il Vangelo aperto sul capo del
étechen lión: ton Emma- Figlio Emmanuele, Dio e Consacrando, IL PRIMO VESCOVO gli fa tre segni di croce
nuil: Theòn te che ànthro- Uomo che ha per nome sul capo, dicendo:
pon; Anatolì ònoma aftò; Oriente, cui noi esultando
Is tò ònoma tià Patròs, ke Nel nome del Padre, del
on megalinondes tin Par- glorifichiamo la Vergine ».
tù liù, kè tù Aghìu Pnèv- Figlio e dello Spirito Santo,
thénon macarizomen ».
matos, nìn ke ai, kè is tùs ora e sempre, e nei secoli
Compiuti i tre giri il Consacrando si inginocchia davanti eònas tòn eònon. dei secoli.
all'altare. Il primo Vescovo consacrante prende il Vangelo, lo
apre e lo impone sul suo capo. Anche gli altri due Vescovi
Imponendogli quindi la mano sul capo, recita la seguente preghiera:
sostengono il libro dei Vangeli. Tutti e tre tengono la mano sul
capo dell'Ordinando. Dèspota Kirie o Theòs imòn, o nomothètisas . . .
IL PRIMO VESCOVO CONSACRANTE a voce alta dice:
Dominatore, Signore Dio nostro, che per l'onoratis-
Psifo ke dhokimasia tu pa- Con i l voto e i l consenso simo Apostolo Paolo hai costituito la serie dei gradi e
naghiotàtu loànnu Pàvlu di Sua Santità Giovanni degli ordini per i l servizio e i l ministero dei venerandi
Papa Ròmis. Paolo, Papa di Roma. e purissimi tuoi misteri del tuo Santo Altare, in primo

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luogo gli Apostoli, poi i Profeti e quindi i Dottori, Tu tìs sotirias tòn psichòn l'alto e per la salvezza delle
stesso o Signore di ogni cosa, corrobora anche questo imòn, tu Kirìu dheithòmen. anime nostre, preghiamo i l
nuovo eletto e stimato degno della elevazione all'evange- Signore.
lico giogo ed alla dignità episcopale, per la mano di me
peccatore, e dei concelebranti qui presenti e coepiscopi, Ipèr tìs irìnis tù simpan- « Per la pace del mondo
con la discesa e la potenza e la Grazia del tuo Santo dos kòsmu, evstathìas tòn intero, per la prosperità
Spirito, come hai corroborato i santi Apostoli e profeti, Aghion tu Theù ekklisiòn, delle sante Chiese di Dio e
come hai unto i re, come hai santificato, i pontefici. ke tis tòn pànton enòseos, per l'unione di tutti, pre-
Rendi irreprensibile i l suo episcopato, adornandolo di tù Kirìu dheithòmen. ghiamo il Signore.
ogni virtìi, confermandolo nella santità affinché sia degno
di chiedere quanto necessita per la salvezza del popolo
Ipèr tù Archiepiskòpu lo- « Per i l Vescovo Giovanni,
e sia da Te esaudito.
ànnu, ierosìnis antilìpseos, sacerdotale ausilio, perseve-
dhiamonis, irìnis, ighias, kè ranza, pace, salute e salvez-
Òti ighìastè su to ònoma, Poiché è santificato il tuo sotirias aftù, kè tù èrgu za sua, e per l'opera delle
kè dhedhòxastè su i vasilìa nome, e glorificato i l regno tòn chiròn aftù, tu Kirìu sue mani, preghiamo i l Si-
tù Patròs, kè tù liù, kè tù del Padre, del Figlio e del- dheithòmen. gnore.
Aghìu Pnèvmatos, nìn, ke lo Spirito Santo, ora e sem-
ai, kè ìs tùs eònas tòn pre, e nei secoli dei secoli.
Ipèr tu dhùlu tù Theù Ira- « Per i l servo di Dio Erco-
eònon.
klìs, tu nini prochirizomè- le, or ora ordinato Vescovo,
nu Episkòpu, ke tìs sotirias e per la sua salvezza, pre-
IL POPOLO risponde: aftù, tu Kirìu dheithòmen. ghiamo il Signore.
Amìn. Amin.
Opòs o filànthropos Theòs « Afììnché i l nostro Dio e
UN VESCOVO CONCELEBRANTE recita la seguente litania imòn àspilon, kè amòmiton amico degli uomini conce-
diaconale a bassa voce, tuttavia in modo da essere udita dagli altri aftò tìn archierosìnin cha- da un pontificato puro e
Concelebranti, i quali rispondono ad ogni invocazione: risite, tu Kirìu dheithòmen. incontaminato, preghiamo
Kirie elèi son. Signore pietà. il Signore.

Èn irini tù Kirìu dheithò- « I n pace preghiamo i l Si- Ipèr tìs Pòleos taf tis, pàsis « Per questa città, per ogni
men. gnore. pòleos, chòras, ke tòn pisti città e paese e per tutti i
ikùnton èn aftès, tù Kirìu fedeli che v i abitano, pre-
Ipèr tìs ànothen irìnis, kè « Per la pace che viene dal- dheithòmen. ghiamo i l Signore.

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Ke ipèr pàndon tòn chrizòn- « E per tutti coloro che Signore Dio nostro, che, non potendo l'umana natura
ton tìs para tù Theù voi- hanno bisogno del Divino sostenere la presenza della divinità, hai costituito nella
thìas, i<è antilìpseos, tù Ki- soccorso ed aiuto, preghia- tua provvidenza Maestri simili a noi per natura, ma che
rìu dheithòmen, mo i l Signore. vengono elevati fino al tuo trono, affinché possano offrirti
sacrifici e offerte per tutto i l popolo tuo; Tu o Signore,
Ipèr tù risthìne imàs, apò « Perché siamo liberati da rendi anche Costui che è stato dichiarato dispensatore
pàsis thlìpseos, orghìs, kin- ogni afflizione, ira, pericolo della grazia pontificale, imitatore del vero pastore che
dhìnu ke anànghis, tù Kirìu e necessità, preghiamo i l pone l'anima sua per le sue pecorelle: guida dei ciechi,
dheithòmen. Signore. luce di coloro che sono nelle tenebre, maestro degH insi-
pienti, precettore dei fanciulli, luminare del mondo; affin-
Antilavù sòson, eléison, ke « Soccorici, salvaci, abbi ché perfezionando le anime a lui affidate in questa vita
dhiafìlaxon imàs, o Theòs, pietà di noi e custodisci, o sia presente al tuo tribunale senza confusione, e ottenga
ti si chàriti. Dio, con la tua grazia. la grande ricompensa che hai preparata per coloro che
si affaticano per la predicazione del tuo santo vangelo.
Tìs Panaghias, achràndu, « Facendo memoria della
iperevloghimènis, endhòxu, tutta Santa, intemerata, be- Sòn gàr estì tò eleìn ke Tua infatti è la misericor-
Dhespìnis imòn Theotòku nedetta sopra ogni creatura sòzin o Theòs imòn, kè si dia e la salvezza. Dio no-
kè aiparthènu Marìas, metà e gloriosa nostra Signora, tin dhòxan anapèmpomén. stro, e a Te rendiamo glo-
pàndon tòn aghion mnimo- la Madre di Dio e sempre tò Patri, kè tò liò kè tò ; r i i , Padre, Figlio e Spirito
nèfsandhes, eaftùs, kè alli- Vergine Maria, con tutti i Aghìo Pnèvmati, nìn, kè ai, i Santo, ora e sempre, e nei
lus, kè pàsan tin zoin imòn Santi, raccomandiamo noi kè is tùs eònas tòn eònon. secoli dei secoli.
Christò tò Theo parathò- i stessi e gli uni gli altri e
metha. tutta la nostra vita a Cristo IL POPOLO risponde:
Dio ».
Amin. I Amin.

IL POPOLO risponde: Si leva l'Evangelo e si ripone sulla sacra Mensa.

Sì, Kirie. A te, o Signore. IL NUOVO VESCOVO si alza e si spoglia del felònion ( 4 ) .

Mentre st recita questa litania, IL PRIMO VESCOVO CONSA-


CRANTE, tenendo sempre la mano sul capo del Consacrato, prega (4) Felònion, paramento liturgico sacerdotale, consistente in
così: un'ampia veste senza maniche, con apertura in alto. I n genere è
di stoffa assai ricca, ornato sul dorso con una vistosa croce. Corri-
Kirie o Theòs imòn, o dia to mi dhinasthe . . . sponde alla paenula o casula latina.

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IL PRIMO VESCOVO CONSACRANTE mostra il sàccos cpi-
scopale ai fedeli, domandando:

'Axios. j È degno.

I CONCELEBRANTI E IL CORO, gli uni dopo gli altri, rispon-


dono per tre volte:

'Axios. I È degno.

IL NUOVO VESCOVO indossa d sàccos e l'omoforion (5). Dopo


abbraccia i Vescovi concelebranti.

All'epistola i Vescovi vanno a sedersi al « sinthronon » (trono Particolarità


collocato dietro l'altare). Il nuovo Vescovo occupa il primo posto della D I V I N A L I T U R G I A
durante tutta la Liturgia.
nella festa della METAMORFOSI
Continua regolarmente la Divina Liturgia di S. G. Crisostomo.

Dopo la comunione il nuovo Vescovo riceve la « mitra », la


croce pettorale e l'encòlpion (6).

(5) Sàccos, paramento liturgico tipicamente vescovile, portato


invece del felònion, le cui aperintre ai fianchi e alle ampie e corte
maniche vengono fermate da vistosi gingilli d i chiusura, da cui
pendono talvolta dei sonaglietti d'argento. Sopra i l Sàccos viene
indossato VOmofórion, lunga e larga stola, corrispondente al
Pallium dei vescovi latini, anticamente riservato ai soli patriarchi
e ai vescovi metropolitani, oggi concesso a tutti i vescovi.
(6) Mitra o Corona. Tipico copricapo liturgico vescovile, a
foggia della corona usata dagli imperatori bizantini. L'Encòlpion è
un medaglione su cui è raffigurata un'immagine sacra, in genere
della Madre di Dio, portata dai Vescovi anche fuori delle ceri-
monie sacre.

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ANTIFONA I

Mègas Kìrios kè enetòs sfò- Grande è i l Signore e degno


dhra en pòli tu Theiì imòn, di ogni lode nella città del
en òri aghìo aftiì {Sai. 47, nostro Dio, nel suo monte
1-2). santo.

Tès presvìes tis Theotòku, Per l'intercessione della


Sòter, sòson imàs. Madre di Dio, o Salvatore,
salvaci.

ANTIFONA I I

I themèlii aftù èn tìs òresi Le sue fondamenta sono


tìs aghìis {Sai. 87, 1). sui monti santi.

Sòson imàs, liè Theù, ò en O Figlio di Dio, che t i sei


òri tò Thavòr metamorfo- trasfigurato sul monte Ta-
thìs, psallontàs si: Allilùia. bor, salva noi che a Te
cantiamo: Alliluia.

ANTIFONA I I I

Tà elèi sù, Kirie, ìs ton Canterò per sempre, o Si-


eòna àsome {Sai. 88,2). gnore, le tue misericordie.

Si canta i l tropario della festa: Metemorfòthis (Ti sei trasfi-


gurato... (cfr. nella pagina seguente).

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ISODIKON Epì tu Orus metemorfò- Ti sei trasfigurato sul mon-
this ke OS echórun i ma- te e i tuoi discepoli con-
Thavòr ke Ermòn en tò I l Tabor e l'Hermon esul- thité su tin dhòxan su, templarono come poterono
onòmatì su agalHàsonte teranno nel tuo nome. Christé o Theós, etheàsan- la tua gloria, o Cristo Dio,
(Sai. 88, 13). do, ina ótan se Idosi stavrù- ^ affinché quando t i avrebbe-
menon, to men pàthos noì- 1 ro visto crocifisso potessero
Sòson imàs, liè Theii, ò en O Figlio di Dio, che t i sei sosin ekùsion, to dhe kó- credere la tua passione vo-
òri tò Thavòr metamorfo- trasfigurato sul monte Ta- smo kirixosin, òti si ipàr- lontaria e poi predicare al
thìs, psallontàs si: Alliluia. bor, salva noi che a Te chis alithós tu Patròs to I mondo che Tu sei veramen-
cantiamo: Alliluia. apàvghasma. te lo Splendore del Padre.

EPISTOLA
TROPARI
Os emegalìnthi tà èrga su, Quanto sono grandi le tue
Metemorfòthis en tò òri, Ti sei trasfigurato sul mon- Kirie; pànta en sofìa epii- opere. Signore, tutto hai
Christè ò Theòs, dhixas tìs te, Cristo Dio, mostrando sas. (Sai. 103,24). fatto con saggezza.
Mathitès su tìn dhòxan su, i ai tuoi Discepoli la tua
kathòs idhìnanto. Làmpson gloria, così come era pos- Evlòghi, i psichi mu, tòn Benedici i l Signore, anima
kè imìn tìs amartolìs tò fòs sibile. Fai risplendere anche Kìrion; Kirie ò Theòs mu, mia; Signore, mio Dio, sei
su tò aidhion, presvìes tìs su di noi peccatori la tua emegalinthis sfòdhra (Sai. rivestito di maestà.
Theotòku; Fotodhòta, dhò- luce eterna, per interces- 103, 1).
xa si. sione della Madre di Dio;
o Datore di luce, gloria a Lettura dalla seconda lettera Cattolica di S. Pietro (1,10-19).
Te. Fratelli, cercate di rendere sempre piìì sicura la vostra
vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciam-
Evloghitòs i , C h r i s t è ò Benedetto sei, o Cristo Dio perete mai. Cosi infatti v i sarà ampiamente aperto l'in-
Theòs imòn, ò pansòfus tiis nostro, che hai mostrato sa- gresso nel regno eterno del Signore nostro e Salvatore
aliìs anadhìxas, katapèmp- pienti i pescatori, inviando Gesù Cristo.
sas aftìs tò Pnèvma tò A- su di loro lo Spirito Santo, Perciò penso di rammentarvi sempre queste cose,
ghion, kè dhi'aftòn tìn iku- e per mezzo loro hai preso benché le sappiate e stiate saldi nella verità che posse-
mènin saghinèvsas, Filàn- nelle reti l'universo, o A- dete. Io credo giusto, finché sono in questa tenda del
thrope, dhòxa sì. mico degli uomini, gloria a corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni, sapendo
Te. che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha

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fatto intendere anche i l Signore nostro Gesià Cristo. E a Gesù: « Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi,
procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate farò tre tende, una per te, una per Mose e una per Elia ».
a ricordarvi di queste cose. Egli stava ancora parlando quando una nube luminosa
Infatti, non per essere andati dietro a favole artifi- li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva:
ciosamente inventate v i abbiamo fatto conoscere la po- « Questi è i l Figlio mio prediletto, nel quale mi sono
tenza e la venuta del Signore nostro Gestì Cristo, ma compiaciuto. Ascoltatelo ». All'udire ciò, i discepoli cad-
perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. dero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando Ma Gesù si avvicinò e, toccatoli, disse: « Alzatevi e non
dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: « Questi temete ». Sollevando gli occhi non videro più nessuno,
è i l Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto ». se non Gesù solo.
Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo men-
E mentre discendevano dal monte. Gesù ordinò loro:
tre eravamo con lui sul santo monte. E così abbiamo
« Non parlate a nessuno di questa visione, finché i l Figlio
conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate
dell'uomo non sia risorto dai morti ».
bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla
in un luogo oscuro, finché non spunti i l giorno e la stella MEGALINARIO
del mattino si levi nei vostri cuori.
Nìn tà anikusta ikùsthi: ò Ora si odono cose inaudite:
Sì isin i urani, kè sì estin i Tuoi sono i cieli, tua è la apàtor gar liós ò tis Par- infatti i l Figlio della Ver-
i ghì; tin ikumènin kè tò terra; Tu hai fondato il thènu t i patròa foni endhò- gine senza intervento di
pliroma aftìs si ethemelio- mondo e quanto contiene. xos martirìte, ìa Theòs kè padre, con voce paterna te-
sas {Sai. 88, 12). ànthropos o aftòs is tùs stimonia in modo glorioso,
eònas. contemporaneamente Dio e
Makàrios ò laòs, i i Kìrios Beato i l popolo i l cui Dio l'Uomo, lo stesso nei se-
ò Theòs aftù, (Sai. 143, 15) è i l Signore. coli.

VANGELO KINONIKÒN

Lettura del Santo Vangelo secondo Matteo (17, 1-9).


En tò foti tis dhòxis tù j Nella luce della gloria del
I n quel tempo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo prosòpu su, Kirie, porevsò- | tuo volto, o Signore, cam-
e Giovanni suo fratello e l i condusse in disparte, su un metha is tòn eòna. Alliluia. mineremo in eterno. Alli-
alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; i l suo volto {Sal. 88,16). luia.
brillò come i l sole e le sue vesti divennero candide come
A l posto di « Idhòmen tò fòs » e d i « l i tò ònoma Kirìu »
la luce. Ed ecco apparvero loro Mose ed Elia, che con- si canta:
versavano con Lui. Pietro prese allora la parola e disse Metemorfòthis (Ti sei trasfigurato... cfr. pag. 20).

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