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I.

INTRODUZIONE esorta San Paolo, la vita di Carlo è stata protesa alle “cose
Il celebrante sale all’altare, mentre l’assemblea esegue il di lassù”, a ricercare l’infinito e non il finito.
canto d’ingresso

Nel nome del Padre e del Figlio SALMO 8 - La gloria di Dio e la dignità dell’uomo
e dello Spirito Santo
Amen. O Signore, nostro Dio, †
quanto è grande il tuo nome
Il Signore sia con voi. su tutta la terra: *
E con il tuo Spirito sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti †


MONIZIONE affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, *
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
“Il cuore della Chiesa è pieno anche di giovani santi, che
hanno dato la loro vita per Cristo, molti di loro fino al Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, *
martirio. Sono stati preziosi riflessi di Cristo giovane che la luna e le stelle che tu hai fissate,
risplendono per stimolarci e farci uscire dalla sonnolenza. che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, *
Attraverso la santità dei giovani la Chiesa può rinnovare il il figlio dell’uomo perché te ne curi?
suo ardore spirituale e il suo vigore apostolico. Il balsamo
della santità generata dalla vita buona di tanti giovani Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, *
può curare le ferite della Chiesa e del mondo, riportandoci di gloria e di onore lo hai coronato:
a quella pienezza dell’amore a cui da sempre siamo stati gli hai dato potere sulle opere delle tue mani, *
chiamati: i giovani santi ci spingono a ritornare al nostro tutto hai posto sotto i suoi piedi;
primo amore” (Cristus Vivit 49).
tutti i greggi e gli armenti, *
Questa sera, facendo memoria della nascita al cielo del tutte le bestie della campagna;
beato Carlo, vediamo risplendere il suo esempio profeti- gli uccelli del cielo e i pesci del mare, *
co in tutta la sua bellezza. che percorrono le vie del mare.
Nella vita del giovane beato ammiriamo e riconosciamo
l’opera dello Spirito Santo, che l’ha reso autentico testi- O Signore, nostro Dio, *
mone della Carità di Cristo nutrendosi di Lui ogni giorno quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!
nella Santa Eucarestia.
Gloria al Padre e al Figlio, *
ORAZIONE e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
Preghiamo nei secoli dei secoli. Amen .

O Dio, che nella vita del beato Carlo


hai mostrato le insondabili ricchezze dell’Eucaristia
e lo hai reso esempio per i giovani
LETTURA ECCLESIALE
Dall’Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate”
e testimone di misericordia verso i poveri, del Santo Padre Francesco sulla chiamata alla santità
concedi anche a noi, per sua intercessione, nel mondo contemporaneo 8-9
di vivere sempre uniti a te e di riconoscerti nei fratelli
che incontriamo sul nostro cammino.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
M i piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente:
nei genitori che crescono con tanto amore i loro
figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare
per tutti i secoli dei secoli. il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che con-
Amen tinuano a sorridere. In questa costanza per andare avanti
giorno dopo giorno vedo la santità della Chiesa militante.
Silenzio orante - canto Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di
quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della pre-
senza di Dio, o, per usare un’altra espressione, “la classe
II. PRIMO MOMENTO media della santità”. Lasciamoci stimolare dai segni di
“Non io ma Dio”. santità che il Signore ci presenta attraverso i più umili
membri di quel popolo che «partecipa pure dell’ufficio
Il Beato Carlo rivela il segreto di una vita completamente profetico di Cristo col diffondere dovunque la viva testi-
trasfigurata, ovvero un’esistenza limpida, generosa, tene- monianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede
ra e amorevole. L’esperienza della trasfigurazione ha ac- e di carità». […] La santità è il volto più bello della Chiesa.
compagnato i giorni di Carlo. Non si tratta qualcosa di Ma anche fuori della Chiesa Cattolica e in ambiti molto
straordinario, magari riservata a pochi, ma di un’espe- differenti, lo Spirito suscita «segni della sua presenza, che
rienza ordinaria che coinvolge ciascuno di noi. Come ci aiutano gli stessi discepoli di Cristo».
INVOCAZIONI Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, *
amministra i suoi beni con giustizia.
A te la gloria, o Signore, Egli non vacillerà in eterno: *
che sei venuto tra noi peccatori il giusto sarà sempre ricordato.
e ti sei fatto nostro fratello.
Gloria a te, Signore! Non temerà annunzio di sventura, *
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
A te la gloria, o Signore, Sicuro è il suo cuore, non teme, *
che ti sei donato a noi come cibo nell’Eucaristia, finché trionferà dei suoi nemici.
cammina con noi nella vita.
Gloria a te, Signore! Egli dona largamente ai poveri, †
la sua giustizia rimane per sempre, *
A te la gloria, o Signore, la sua potenza s’innalza nella gloria.
che ti sei umiliato sino alla morte di croce,
rimani con noi e rialza coloro che sono caduti. L’empio vede e si adira, †
Gloria a te, Signore! digrigna i denti e si consuma. *
Ma il desiderio degli empi fallisce.
A te la gloria, o Signore,
che hai riposato nel sepolcro, Gloria al Padre e al Figlio *
rimani con noi nell’ora della morte e allo Spirito Santo.
e donaci una speranza viva. Come era nel principio, e ora e sempre, *
Gloria a te, Signore! nei secoli dei secoli. Amen.

A te la gloria, o Signore,
che sei risuscitato dalla morte, LETTURA ECCLESIALE
rimani con noi e rendici testimoni di vita nuova. Dall’Esortazione Apostolica “Gaudete et exultate”
Gloria a te, Signore! del Santo Padre Francesco sulla chiamata alla santità
nel mondo contemporaneo 85,86
Silenzio orante - Canto
Nelle intenzioni del cuore hanno origine i desideri e le
decisioni più profondi che realmente ci muovono.
III. SECONDO MOMENTO Quando il cuore ama Dio e il prossimo (cfr Mt 22,36-40),
“Tutti nascono come originali, quando questo è la sua vera intenzione e non parole vuo-
ma molti muoiono come fotocopie”. te, allora quel cuore è puro e può vedere Dio. San Paolo,
nel suo inno alla carità, ricorda che «adesso noi vediamo

I l Beato Carlo “vedeva che molti giovani, pur sembrando


diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri,
correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attra-
come in uno specchio, in modo confuso» (1 Cor 13,12),
ma nella misura in cui regna veramente l’amore, divente-
remo capaci di vedere «faccia a faccia» (ibid.). Gesù pro-
verso i meccanismi del consumo e dello stordimento. In mette che quelli che hanno un cuore puro «vedranno
tal modo, non lasciano sbocciare i doni che il Signore ha Dio». Mantenere il cuore pulito da tutto ciò che sporca
dato loro, non offrono a questo mondo quelle capacità l’amore, questo è santità.
così personali e uniche che Dio ha seminato in ognuno.
Così, diceva Carlo, succede che “tutti nascono come origi-
nali, ma molti muoiono come fotocopie”. Non lasciare che INVOCAZIONI
ti succeda questo. (CV 106)
Questa sera anche noi vogliamo chiedere al Signore la Donaci di riconoscere i segni della tua presenza tra noi:
grazia di vivere in modo “originale” il nostro battesimo e Signore, ascoltaci!
la chiamata alla santità.
Donaci di essere membri responsabili della Chiesa:
Signore, ascoltaci!
SALMO 111 - Beatitudine dell’uomo giusto
Donaci una fede viva in te:
Beato l’uomo che teme il Signore * Signore, ascoltaci!
e trova grande gioia nei suoi comandamenti.
Potente sulla terra sarà la sua stirpe, * Insegnaci a testimoniare te a quelli che sono vicino a noi:
la discendenza dei giusti sarà benedetta. Signore, ascoltaci!

Onore e ricchezza nella sua casa, * Donaci attenzione verso i piccoli e i poveri:
la sua giustizia rimane per sempre. Signore, ascoltaci!
Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, *
buono, misericordioso e giusto. Donaci di accettarci e di amarci gli uni gli altri:
Signore, ascoltaci!
Insegnaci la passione per la costruzione V. LETTURA DEL TRANSITO
della nostra società: Liberamente tratto dal libro della mamma del beato Car-
Signore, ascoltaci! lo Acutis: ANTONIA SALZANO ACUTIS, Il segreto di mio
figlio. Perché Carlo è considerato un santo, Ed. PIEMME,
Conforta chi è senza speranza: Casale Monferrato 2021.
Signore, ascoltaci!
Lunedì 2 ottobre 2006.
Silenzio orante - Canto
Carlo aveva la febbre. Ci riunimmo tutti insieme per fargli
compagnia mentre lui cenava nella sua camera da letto.
IV. TERZO MOMENTO D’improvviso, se ne uscì con questa frase: “Offro le mie
“Trova Dio e troverai il senso della tua vita”. sofferenze per il Papa, per la Chiesa, per non fare il Pur-
gatorio e andare dritto in Paradiso”.
Il Beato Carlo ha vissuto la quotidianità, le relazioni, le Lì per lì pensammo che ci stesse prendendo in giro. Carlo
sue amicizie, i rapporti con gli altri con la naturalezza di era sempre allegro e giocoso. Credevamo che volesse
rendere presente Dio nella sua e nella vita degli altri. Di scherzare e non prestammo particolare importanza a
fronte alle difficoltà Carlo sapeva che Dio era presente. queste parole che sembrava avesse volutamente pro-
Signore Gesù grazie perché ci doni la tua vicinanza e la nunciato per farci sorridere un po’.
tua presenza. Donaci la stessa fiducia che Carlo riponeva
in Te. Sabato 7 ottobre.

Carlo si svegliò presto. Voleva andare in bagno, ma si


Canto: Alleluia accorse che non riusciva a muoversi. Non poteva alzarsi
dal letto. Non ne aveva le forze. Era colpito da una im-
VANGELO portante forma di astenia. Mi chiamò per essere aiutato.
Ascoltate la Parola del Signore Con molta fatica, insieme a mio marito, riuscimmo a por-
dal vangelo secondo Matteo 22, 1-14 tarlo in bagno. Ci allarmammo moltissimo.
Decidemmo di chiamare il vecchio pediatra di nostro fi-

I n quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole [ai


capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli
è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio.
glio, un noto professore di Milano che era ormai andato
in pensione e di cui ci fidavamo ciecamente. Ci disse di
portare Carlo subito alla clinica De Marchi dove lui era
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, stato primario per tanti anni. Fu molto gentile con noi.
ma questi non volevano venire. Prima che arrivassimo in clinica allertò i medici. E, in par-
ticolare, avvisò il primario specializzato in ematologia
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli pediatrica: doveva investigare subito e cercare di capire
invitati: “Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e cosa stesse succedendo.
gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; ve-
nite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andaro- Sulla soglia della clinica i miei pensieri giravano vorticosi.
no chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi pre- Mentre i due infermieri portavano Carlo dentro la clinica,
sero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si infatti, mi girai d’istinto per guardare dalla parte opposta
indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assas- della strada. Notai la chiesa dei padri Barnabiti dove sono
sini e diede alle fiamme la loro città. custodite le reliquie di sant’Alessandro Sauli.
Conoscevo bene quella chiesa, ma quella mattina mi sen-
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli tii come attratta da essa. Qualcosa mi disse: girati, guar-
invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle da là. Immediatamente ne compresi il motivo, Sant’Ales-
strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. sandro Sauli era casualmente divenuto quell’anno com-
Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che pagno nella vita di Carlo.
trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì Ogni 31 dicembre a Milano, infatti, si usa fare “la pesca
di commensali. del santo”. Si dice che il santo che uscirà accompagnerà
in modo speciale, per tutto l’anno, la persona che lo ha
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo «pescato». Quell’anno gli capitò sant’Alessandro Sauli,
che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, co- un vescovo barnabita, vissuto nel 1500, patrono dei gio-
me mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello vani, la cui festa cade l’11 ottobre, un giorno che rimarrà
ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e scolpito per sempre anche nella storia del mio Carlo.
piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stri- Mi colpì che quella chiesa si trovasse proprio di fronte
dore di denti”. alla De Marchi. Istintivamente lo affidai a sant’Alessan-
dro ed entrai in clinica.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».
Come se fosse oggi mi tornano alla memoria le parole
Canto: Alleluia che ci disse il primario poco dopo i primi esami: «Carlo è
stato colpito, senza possibilità di dubbio, da una leuce-
Silenzio orante mia di tipo M3 o leucemia promielocita».
Ci disse che Carlo doveva essere immediatamente ricove- Carlo sembrava avere una forza non sua. Ricordo che
rato e che dovevano provare subito delle cure importanti pensai che soltanto quel suo forte e stretto legame con il
per cercare di salvarlo. Le stesse cose le comunicarono a Signore poteva fargli affrontare quella situazione in quel
Carlo. Non gli nascosero nulla. modo. Non fu l’eroismo di un momento. Fu il frutto di un
rapporto coltivato giorno dopo giorno, ora dopo ora. Sen-
Quando il primario ci lasciò soli, Carlo riuscì a rimanere za saperlo Carlo si era costruita la possibilità di vivere quel
sereno. Ricordo che ci fece un grande sorriso e ci disse: «Il momento in quel modo.
Signore mi ha dato una sveglia!».
Arrivò la sera e scese la notte. Dalle finestre dell’ospedale
Mi colpì molto il suo atteggiamento, questa sua capacità di Monza guardavo verso ovest, verso Milano. E iniziavo a
di guardare a quella situazione con positività e serenità domandarmi se vi sarei mai più tornata insieme al mio
sempre e comunque. Ancora oggi mi torna alla memoria Carlo.
quel sorriso luminoso che ci fece. Era paragonabile a A me e a mia madre fu concesso di dormire insieme a lui.
quando qualcuno, entrando in una stanza buia, accende Verso l’una di notte mi appisolai per qualche minuto. Car-
di colpo la luce. Tutto si illumina e prende colore. Questo lo non riusciva invece a dormire per il grande dolore.
fece lui. Tuttavia, lo sentii chiedere alle infermiere di turno di non
fare troppo rumore così che io potessi riposare. Ma mi
Passarono pochi minuti e vennero a trasferire Carlo in svegliai poco dopo.
terapia intensiva. Gli misero in testa uno scafandro per Nonostante tanti dubbi e paure, speravo ancora che ce la
l’erogazione dell’ossigeno e così facilitargli la respirazio- potesse fare, mi aggrappavo a qualsiasi cosa nella speran-
ne. Gli dava molto fastidio. Gli impediva i movimenti. Non za che potesse guarire. Anche se di continuo mi tornava-
era in grado di espettorare bene. no alla mente le parole che lui stesso volle dirmi appena
Mi avevano permesso di rimanere con lui dentro la tera- arrivati a Monza. Ricordo bene, l’avevano da poco fatto
pia intensiva soltanto fino all’una di notte. Poi Carlo do- scendere dall’ambulanza. Mi guardò e mi disse: «Io da qui
vette rimanere da solo. Prima che me ne andassi volle non esco vivo, preparati».
che recitassimo insieme il rosario. Quasi non riusciva a
parlare, ma volle comunque farlo. Mi disse queste parole perché non voleva che arrivassi al
momento della sua morte impreparata. Mi spiegò anche
Domenica 8 ottobre che dal Cielo mi avrebbe mandato molti segni e che per
questo dovevo stare tranquilla. Volle in qualche modo
All’alba mi recai a Messa nella chiesa dei padri Barnabiti avvisarmi, far sì che la sua morte non arrivasse nella mia
per chiedere l’intercessione del Signore e della Vergine vita troppo fulmineamente.
Santissima. Pregai anche sant’Alessandro Sauli. Ho impa- Qualche attimo prima di entrare in coma mi disse che gli
rato grazie a Carlo che i santi sono sempre presenti. era venuto un po’ di mal di testa. Non mi allarmai partico-
Poco dopo rientrai in clinica. Mi permisero di vedere Car- larmente, perché continuavo a vederlo sì sofferente, ma
lo. Era ancora sotto il suo scafandro, sempre sofferente. insieme sereno.
Mi confidò che non era riuscito a dormire granché. Pochi istanti dopo, invece, chiuse gli occhi sorridendo.
Poco dopo, il medico che lo seguiva decise di chiedere il Non li riaprì più.
trasferimento all’ospedale San Gerardo di Monza, dove
esiste un centro specializzato per quel tipo di leucemie. Sembrava si fosse solo assopito, ma invece era entrato in
Ci portarono nel reparto di ematologia pediatrica, all’un- coma a causa di un’emorragia cerebrale che nel giro di
dicesimo piano, dove ci avevano riservato la stanza nu- qualche ora lo condusse alla morte.
mero undici.
Alcuni infermieri lo adagiarono sul suo nuovo letto.

Carlo chiese che gli fosse amministrato il sacramento
dell’Unzione degli Infermi. Le infermiere chiamarono il Clinicamente i medici lo considerarono morto quando il
sacerdote cappellano dell’ospedale che ci portò anche la suo cervello cessò ogni sua attività vitale.
Comunione. Tornò nei giorni successivi. Erano le 17.45 dell’11 ottobre del 2006.
L’11 ottobre, lo stesso giorno in cui mori il suo santo
Ricordo che infermieri e medici erano tutti molto stupiti dell’anno, Alessandro Sauli.
di come Carlo affrontava quei momenti. Non si lamenta-
va mai. Aveva le gambe e le braccia gonfie e piene di li- Mercoledì 11 ottobre.
quidi.
Volevamo donare i suoi organi. Purtroppo però non ce lo
Le infermiere con il medico di turno gli rimisero in testa lo permisero, perché ci dissero che erano ormai compro-
scafandro per la respirazione. Gli chiesero come si sentis- messi a causa della leucemia.
se e lui con un sorriso rispose: «Sto bene, c’è gente che I medici decisero di non staccare il respiratore finchè il
soffre molto più di me». Si guardarono fra loro incredule: cuore non avesse smesso di battere da solo. Per questo
sapevano quali sofferenze provochi quel tipo di leucemia. motivo ci rimandarono a casa dicendoci che ci avrebbero
Eppure lui rispose così. Altri pazienti erano passati attra- telefonato non appena il cuore avrebbe cessato ogni sua
verso quei dolori. Sono lancinanti. Non danno tregua. pulsazione.
Giovedì 12 ottobre. Quando il sacerdote diede la benedizione finale dicendo
«la Messa è finita, andate in pace», per pura coincidenza
Ci venne data la notizia che il cuore di Carlo aveva smesso le campane della chiesa iniziarono a suonare a festa.
di battere alle 6.45 del 12 ottobre, vigilia dell’ultima appa- Sembrò a molti come se Carlo volesse renderci partecipi
rizione della Madonna a Fatima. Per noi non fu un caso della festa che in Cielo con il suo arrivo era appena iniziata.
quella coincidenza. Avevamo perso l’unico figlio, un dolo-
re immenso, ma ci sosteneva la speranza che non era Antonia Salzano Acutis
scomparso definitivamente dalle nostre vite, anzi, che
sarebbe stato più vicino a noi di prima e che ci attendeva Omelia
per una vita migliore.

L’ospedale di Monza ci diede il permesso di portare il cor- 


po di nostro figlio a casa. La sua stanza fu trasformata in
camera ardente. Il suo corpo venne deposto nel letto. Lo VI. VENERAZIONE DELLA RELIQUIA
guardavo e non mi sembrava vero: Carlo non c’era più. DEL BEATO CARLO ACUTIS

La notizia della sua morte rimbalzò in tutto il quartiere,


nella sua scuola, fra i conoscenti e gli amici, e anche su
quelli che erano allora i “social”, come Messenger. Tutti i
C arissimi,
venerando questa Reliquia,
ci impegniamo come il Beato Carlo
suoi compagni di classe, dall’asilo fino al liceo, vennero a vivere la logica del Vangelo.
informati. Il tam-tam coinvolse tantissime persone. Il suo esempio ci induca
Tutti erano increduli e sgomenti. a mettere l’amore di Dio al di sopra di tutto,
perché possiamo sperimentare la bellezza della vita
In casa, da subito cominciò un viavai continuo di persone. e arrivare alla gioia dell’unione perfetta con Cristo.
Tantissimi vollero venire a vederlo, a salutarlo. Ciò che mi
è rimasto maggiormente impresso nella memoria di quei Si offrono i fiori e l’incenso in segno di venerazione, men-
giorni mesti fu il fatto che più che essere consolata fui io a tre l’assemblea esegue l’inno “Giovane luce” (M. FRISINA,
dover consolare gli altri. Sono grata di questo. Perchè l’es- 2020), oppure un altro canto adatto.
sere costretta, come di fatto accadde, a dover confortare
chi piangeva, a dire loro di avere fede, perché il nostro 1. Giovane luce, splendida speranza,
Carlo viveva in un’altra vita, è ciò che mi ha aiutata a non dono di grazia che rischiara il mondo,
soccombere; che ha permesso che il mio profondo dolore nel tuo sorriso ci dischiudi il cielo
fosse un po’ lenito. e ci riveli la sua gioia.
Misteriosamente e realmente, questo mio consolare gli
altri riuscì in qualche modo addirittura a esorcizzare ques- Nel tuo cammino verso l’Infinito
to stesso dolore trasformandolo in dono. volgesti il cuore alle cose eterne,
pieno di vita nel tuo breve viaggio
Sabato 14 ottobre hai seminato la speranza.

Il giorno del funerale era una bellissima giornata, ancora Gloria a te Dio dell’amore
molto calda, quasi afosa. Il sole splendeva in cielo, tutt’in- per i doni della tua salvezza,
torno a noi non c’era che luce. Il funerale fu un’attestazio- nei beati tu riveli al mondo
ne di quanto Carlo fosse stimato e amato. C’erano tutti gli lo splendore della carità.
amici, e anche tutti coloro che Carlo aveva soccorso. I
mendicanti, i senza tetto, i diversi stranieri che aveva aiu- 2. Il desiderio d’incontrare Dio
tato nel corso della sua vita erano lì perché avevano per- fin dall’infanzia catturò il tuo cuore,
so un vero amico. Cristo trovasti nell’Eucarestia,
segno potente di salvezza.
Ricordo che alcuni di loro li vidi lì per la prima volta.
Davvero Carlo aveva creato una grande rete di amicizia, La sua grazia abitò il tuo cuore
una rete silenziosa, non del tutto visibile quando era in e la sua luce rischiarò i tuoi passi,
vita ma che in quel momento si manifestò in tutta la sua ogni tuo gesto rivelò l’amore
grandezza e bellezza. ed irradiò la sua pace.

L’impressione di molti fu quella di non trovarsi a un fu- 3. Quando il dolore e la sofferenza


nerale, ma a una festa. Sembrava la celebrazione di un vennero a segnare i tuoi giorni
passaggio verso un’altra vita, una vita vera. Piangevano tu l’accogliesti con coraggio e amore
tutti, vero, ma nello stesso tempo tutti percepivano la e ti offristi per la Chiesa.
presenza di tanta luce. Era come se la vita in cui Carlo era Carlo, risplende la tua innocenza,
approdato volesse in qualche modo farsi presente. E anzi, giovane esempio per chi cerca Dio,
per certi versi lo era. testimoniando con la tua vita
il Vangelo di salvezza.
 Sia gloria al Padre fonte della vita, ORAZIONE
gloria al Figlio nostro Redentore,
a te sia gloria Spirito d’amore,
ora e nei secoli, in eterno. C i preceda e ci accompagni sempre
la tua grazia, o Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
Amen, amen.
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
 Per Cristo nostro Signore.
Amen.
VII. PREGHIERA COMUNE
IX. BENEDIZIONE E CONGEDO
T i rendiamo grazie,
Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
in Te sono le fonti della vita e della gioia.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Tu hai donato alla Chiesa, il Beato Carlo Acutis,
discepolo amato,
Inchinatevi per la benedizione
che annuncia con gioia il Vangelo
ai giovani del nostro tempo,
Dio nostro Padre,
disorientati ma pieni di entusiasmo.
che ci ha riuniti per celebrare oggi
la memoria del transito del beato Carlo
Giovane beato per la fede,
vi benedica, vi protegga,
ha puntato i suoi occhi su Cristo tuo Figlio,
e vi confermi nella sua pace.
contemplato nell’Eucarestia:
Amen.
l’autostrada per il cielo.
Cristo Signore, che ha manifestato nel beato Carlo
Giovane lieto nella carità,
la forza rinnovatrice della Pasqua,
ha puntato i suoi occhi pieni di tenerezza
vi renda autentici testimoni del suo Vangelo.
sui fratelli, specialmente i più poveri.
Amen.
Giovane coraggioso nella speranza,
Lo Spirito Santo, che nel beato Carlo
ha offerto le sue sofferenze, amando la Chiesa
ci ha offerto un segno di solidarietà fraterna,
fino a donare se stesso.
vi renda capaci di attuare una vera comunione
di fede e di amore nella sua Chiesa.
Ti chiediamo, per sua intercessione,
Amen.
di vivere da originali e non da fotocopie,
accontentandoci di ciò che passa.
E la benedizione di Dio onnipotente,
E, come la mongolfiera per salire in alto
Padre e Figlio  e Spirito Santo,
ha bisogno di scaricare i pesi,
discenda su di voi
così possiamo vivere con lo sguardo rivolto a Te,
e con voi rimanga sempre.
abbandonando i pesi dell’indifferenza e dell’egoismo
Amen.
per gridare, finalmente, con il nostro amico Carlo:
non io, ma Dio!
Glorificate il Signore con la vostra vita.
Andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
VIII. PREGHIERA DEL SIGNORE

U niti dalla chiamata del Padre


ad essere nel mondo testimoni
fedeli e coraggiosi della Sua Parola,
X. OMAGGIO ALLA MADONNA

Il beato Carlo Acutis era molto devoto della Vergine


cantiamo insieme la preghiera
Maria; il Santo Rosario, recitato ogni giorno, era uno
che Gesù ci ha insegnato:
dei momenti più belli della giornata del giovane. Non a
caso ha pronunciato questa frase: “Il Rosario è la scala
Padre nostro che sei nei cieli,
più corta per salire in Cielo”.
sia santificato il tuo nome,
Insieme con lui invochiamo la Mamma celeste perché
venga il tuo regno,
ci prenda per mano e ci guidi al Figlio suo:
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Ave Maria.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
L’assemblea si sciole lodando
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e benedicendo il Signore.
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

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