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VI – Le memorie mariane – Schemi pag.

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Atti delle Giornate di approfondimento
1- Madonna di Lourdes - 11 febbraio – memoria facoltativa
per animatori musicali
2- Madonna di Fatima – 13 maggio – memoria
3- Cuore Immacolato di Maria – Sabato dopo la II domenica di
Pentecoste – memoria
13 – 16 settembre 2012
4- Madonna del Carmine – 16 luglio – memoria facoltativa
5- Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore – 5 agosto –
memoria facoltativa Celebriamo cantando
6- Maria regina – 22 agosto – memoria
7- SS. Nome di Maria – 12 settembre – memoria facoltativa
8- Vergine addolorata – 15 settembre – memoria Le Feste e le Solennità della Beata Vergine Maria
9- Madonna del Rosario – 7 ottobre – memoria nel Tempo Ordinario
10- Presentazione di Maria al tempio – 21 novembre – memoria

Approfondimenti

1- Le Antifone mariane maggiori pag. 60


2- La Vergine addolorata e lo Stabat Mater pag. 64
3- La devozione del Rosario pag. 71
4. Il repertorio mariano pag. 73
5- L’Ave Maria.
Origine e formazione della preghiera pag. 81

Gianmartino Maria Durighello

Centro di Spiritualità Figlie della Chiesa


Editrice Suore Figlie della Chiesa Casa di Preghiera - “Domus Aurea”
Promanuscripto - Roma 2013
romadomusaurea@figliedellachiesa.org
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012
www-
www-figliedellachiesa.org 84
Indice
I - Preludio pag. 3
1- alla scuola del Vangelo
2- alla scuola dei Padri
3- alla scuola del Concilio Vaticano II
4- non un culto a Maria, ma la memoria di Maria nella
celebrazione del mistero di Cristo

II – Alle origini della venerazione e memoria di Maria nella


celebrazione dell’Anno liturgico pag. 6
1- Prima del Concilio di Efeso
2- Il Concilio di Efeso (431) e la proclamazione di Maria «Madre
di Dio»
3- Il Concilio Vaticano II

III – Maria nella nostra giornata, nella settimana, nell’anno,


nella vita… pag. 11
1- Nella vita (nella Liturgia e nella Devozione)
2- Nel giorno (L’Ave Maria e l’Angelus; il Magnificat; le
Antifone mariane)
3- Nella settimana (la memoria di Maria in sabato)
4- Nell’anno (solennità, feste, memorie; i mesi mariani)

IV - La solennità dell’Assunzione pag. 21


1- La liturgia bizantina e l’icona della Dormizione
2- Repertorio – Messa della Vigilia e Messa del Giorno

V – Le due feste mariane: Natività di Maria e Visitazione


pag. 37
1- Natività di Maria
2- Visitazione
I presenti Atti sono stati ricavati dalle registrazioni audio 3- La liturgia bizantina e l’icona della Natività di Maria
effettuate durante le giornate del Convegno.
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Nello stesso secolo di Bernardino questa formula entra in alcuni I - Preludio
Breviari.
Nel secolo successivo, in un Breviario francescano del 1525, 1 – alla scuola del Vangelo
appare la formula “adesso e nell’ora della nostra morte”, subito

S
adottata nel Breviario di Pio V del 1568. L’Ave Maria è entrata nella tavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella
Liturgia della Chiesa universale. di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il
In tempi più recenti, nel corso del XIX sec, a “peccatori” la pietà discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il
popolare aggiunge “poveri”, aggiunta che rimane assente nel testo tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E
latino. da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Altre diversità di traduzione caratterizzano nel tempo le diverse [Gv 19,25-27]
traduzioni della preghiera. Ad esempio “ventre” è stato purtroppo
sostituito nella versione italiana con “seno”. Il testo latino conserva * Madre di Dio e Madre nostra. Vogliamo partire da qui. Dal
invece “ventris tui”. contemplare Maria «Madre di Dio» e «Madre nostra». Maria, nel
compimento del mistero pasquale, è chiamata dal suo Figlio Gesù
(vero Dio e vero Uomo) ad essere madre nostra.
Ave Maria, gratia plena, Contempliamo questo legame profondo, inscindibile, del
Dominus tecum, mistero mariano col mistero pasquale. Legame di Maria con la
benedicta tu in mulieribus, Pasqua, con la Pasqua del Figlio, ma anche con la nostra Pasqua.
et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta Maria, mater Dei, 2- alla scuola dei Padri:
ora pro nobis peccatoribus, Omelia sulla Pasqua di Melitone di Sardi (II sec)
nunc et in hora mortis nostrae.
Amen. Egli venne dal cielo sulla terra
in favore di colui che soffriva;
rivestì questo stesso nel grembo della Vergine
e apparve come uomo […]
Questi è Colui che si incarnò nella Vergine,
che fu appeso al legno […]
Questi è l’Agnello senza voce,
Questi è l’Agnello trucidato.
Questi è Colui che fu partorito da Maria,
la buona Agnella.

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* Maria, la buona Agnella. Questa di Melitone di Sardi è la prima La prima parte dell’Ave Maria è costituita dalle parole
testimonianza di omelia in cui viene citata Maria. Il suo contenuto è dell’Angelo alla Vergine e dalla risposta di Elisabetta alla visita della
molto forte e molto importante: cugina. (Lc 1,28.42).
Gesù è l’Agnello, e Maria sua madre è la buona Agnella! Maria Importante per la formazione della preghiera deve essere stata
non è esente dal fatto che il figlio del suo grembo è l’Agnello di Dio l’omiletica soprattutto delle celebrazioni nelle vicinanze del santo
che toglie i peccati del mondo. Non ne è esente. Maria è chiamata ad Natale (IV secolo). Ricordiamo che omelia significa “ridizione”,
essere partecipe del mistero del Figlio. È chiamata ad essere ripetizione del testo. Da parte del celebrante, ma anche di tutto il
congiunta in modo intimo, indissolubile con la sua missione, col suo popolo coinvolto dal celebrante. Nell’omiletica dei giorni vicini al
mistero pasquale, con il suo essere Agnello: ella è la buona Agnella. Natale, quindi, celebrante e popolo riprendono le parole dell’angelo
alla Vergine e di Elisabetta alla Vergine, come ci testimonia Gregorio
3- alla scuola della Chiesa: di Nissa:
La costituzione «Sacrosanctum Concilium» sulla “Diciamo ad alta voce secondo le parole dell’angelo:
Liturgia, del Concilio Vaticano II Rallegrati, ripiena di grazia, il Signore è con te”.
Nella celebrazione di questo ciclo annuale dei misteri di “Sì, tu sei benedetta fra le donne, perché tra tutte le genti
Cristo, la santa Chiesa venera con speciale amore la sei stata scelta (…)” [Gregorio di Nissa]
beata Maria Madre di Dio, congiunta indissolubilmente
con l’opera salvifica del Figlio suo; in Maria ammira il La seconda parte dell’Ave Maria viene a formarsi attorno al VII
frutto più eccelso della redenzione e contempla con gioia, secolo, probabilmente come estrapolazione e sviluppo dalle Litanie
come in una immagine purissima, ciò che essa tutta dei Santi.
desidera e spera di essere. [SC 103] Ricordiamo come alcune formule litaniche, precedute dalla
triplice invocazione Kyrie, erano presenti nella liturgia eucaristica
* Maria modello e profezia della Chiesa. Dai Padri dei primi secoli proprio all’Offertorio. Ulteriore appoggio della tradizione che trova
ai pastori di oggi sempre viva è questa visione di Maria la quale, nell’Offertorio luogo privilegiato per l’Ave Maria.
“congiunta indissolubilmente con l’opera salvifica del Figlio”,
diviene modello e profezia della Chiesa. Qualche secolo dopo, Bernardino da Siena (XV sec) ci
Modello e profezia della Chiesa innanzitutto perché ella è il testimonia la possibilità di aggiungere l’estratto litanico “Santa
punto di arrivo, il culmine del cammino della storia e delle attese dei Maria…” alla prima parte dell’Ave Maria, formata dalle parole
profeti. Nello stesso tempo ella è profezia di ciò che noi speriamo e dell’angelo e di Elisabetta alla Vergine:
desideriamo essere, e quindi diviene il modello per questo nostro
cammino. “A questa benedizione con cui termina l’Ave: Tu sei
Da qui nasce una stretta congiunzione tra Maria e Chiesa così benedetta fra le donne, noi possiamo aggiungere: Santa
che gli attributi che veneriamo nella prima passano spontaneamente Maria, prega per noi peccatori”. [Bernardino da Siena,
alla seconda. Ne è testimonianza la ricchezza della nostra Liturgia Sermone sulla Passione]
nelle sue espressioni. Ne è testimonianza tutta l’arte sacra nelle sue
simbologie. Guardando a Maria e pregando Maria noi guardiamo
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Dello stesso III secolo è il papiro ritrovato nel deserto egiziano anche alla Chiesa, preghiamo la Chiesa, nella Chiesa e per la Chiesa.
contenente “Sotto la tua protezione”. (Papiro n.470 della John Ryland Perché noi siamo chiamati (e lo vogliamo con tutto il nostro cuore)
Library, Manchester) ad essere ciò che Maria è, in profezia e modello.

Il testo, in greco, è la più antica testimonianza di preghiera a 4- Non un culto a Maria, ma la memoria di Maria nella
Maria:
celebrazione del mistero di Cristo
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche Al centro quindi della riflessione teologica sul mistero di
di noi che siamo nella prova, Maria celebrato nella Liturgia della Chiesa è
ma liberaci da ogni pericolo, - il suo legame con il mistero ed i misteri di Cristo,
o Vergine gloriosa e benedetta. - la sua esemplarità verso la Chiesa;
Questa preghiera è inserita oggi nel Breviario tra le antifone da come conseguenza, la speciale venerazione e memoria della
recitarsi al termine delle Ore. Il suo testo è di fondamentale Vergine in quanto nella Liturgia
importanza, in quanto ci testimonia come prima del Concilio di - si celebra l’opera della redenzione e Maria ne è il frutto
Efeso, prima cioè della proclamazione del dogma, Maria è già più eccelso;
venerata con l’appellativo di Madre di Dio: Maria è chiamata la - si attende la realizzazione delle promesse di Cristo,
Theotokos, la Madre di Dio! - e nella Vergine si contempla ormai l’icona escatologica
della Chiesa.
[p. J.Castellano Cervera, L’Anno Liturgico]

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II – Alle origini della venerazione e memoria di 5. L’Ave Maria
Maria nella celebrazione dell’Anno Liturgico origine e formazione della preghiera
1. Prima del Concilio di Efeso
- Omelia di Melitone di Sardi sulla Pasqua
(prima testimonianza del riferimento a Maria in una
celebrazione)
- Odi di Salomone
(con i più antichi inni mariani)
- Ippolito, Traditio Apostolica
(nella Professione di fede dei Battezzati e in una anafora
eucaristica)
Andando alla ricerca delle origini della preghiera a Maria nel
corso dell’anno liturgico, oltre all’omelia di Melitone da Sardi (II
sec), occorre ricordare le Odi di Salomone, nelle quali troviamo uno
tra i più antichi inni mariani, e la Traditio apostolica.

Odi di Salomone (I sec d.C. - Siria) - Ode XIX


La preghiera dell’Ave Maria così come oggi la conosciamo è il
frutto di ha una formazione lenta e progressiva.
1 Una coppa di latte mi fu porta
e l’ho bevuta Fin dal secondo secolo i Cristiani celebrano la memoria del Dies
per la dolce cortesia del Signore. Natalis dei santi martiri, i testimoni della fede che hanno prolungato
nel proprio corpo il sacrificio di Cristo. Il culto si sviluppa prima in
2 Il Figlio è la coppa forma privata, e poi pubblica. Nella memoria dei santi martiri è
e chi fu munto è il Padre sempre stata associata la Vergine Maria.
e chi lo munse lo Spirito santo.
Quando troviamo però il primo “Rallegrati (Ave, Kaire)” nella
3 Poiché le sue poppe eran piene preghiera cristiana?
né era conveniente che il suo latte Il primo Kaire che ci è documentato lo troviamo in un graffito
fosse gettato via senza motivo. del III secolo in una casa di Nazareth che sarà venerata come la casa
4 Lo Spirito santo aprì il suo seno dell’Annunciazione.
ed ha mescolato il latte
delle due poppe del Padre.

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preghiera liturgica dell’Ave Maria, non un altro testo o parafrasi…). 5 Benché non lo sapessero,
Resta da capire perché devo invece cantare Santa Maria del diede la miscela al mondo.
cammino… Chi ne riceve,
è nella perfezione della destra.
* Il Magnificat e il canto di ringraziamento dopo la comunione
6 Il seno della Vergine ha afferrato,
ha concepito e partorito.
Se il luogo proprio dell’Ave Maria è l’Offertorio, il luogo tipico
del Magnificat è il canto di ringraziamento dopo la comunione. 7 E madre divenne la Vergine
Ricordiamo che alla Comunione sono possibili due tipologie di canto. per grande favore;
Il canto processionale (Canto di Comunione) che inizia quando il divenne gravida, generò un figlio,
celebrante si comunica e si protrae durante la distribuzione del ma non sentì dolore,
sacramento ai fedeli fermandosi in modo da garantire un momento di 8 Ché ciò accadde non senza motivo.
silenzio se è previsto anche un inno di ringraziamento dopo la
comunione; quindi l’inno o canto di ringraziamento dopo la 9 Ella levatrice non ha voluto,
comunione. Il Magnificat può quindi collocarsi ottimamente quale perché lui la vita le diede.
canto di ringraziamento dopo la comunione. 10 Come uomo ella generò, col volere;
generò con apparenza
Se il Magnificat esprime la spiritualità di Maria, nulla più di e possedette con grande forza.
questa spiritualità ci aiuta a vivere il Mistero eucaristico.
L’Eucaristia ci è data perché la nostra vita, come quella di 11 Amò con la redenzione,
Maria, sia tutta un Magnificat. custodì con cortesia
[Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia] e mostrò con grandezza. Alleluia.

* dal rito alla vita, la “questio” del canto al congedo Ippolito (?) - Traditio Apostolica (215 d.C.)
La rubrica non prevede un canto al congedo: la Messa termina La Traditio apostolica testimonia ancora come l’ingresso di Maria
con il gesto dell’invio, dal rito alla vita, dalla mensa liturgica alla nella Liturgia abbia un profondo legame con il contesto pasquale, con
quotidianità. Ma la tradizione della Chiesa ama accompagnare questo la Pasqua annuale e con la Pasqua settimanale.
andare con un canto o con suono d’organo. Se si sceglie un canto, Troviamo infatti due espliciti riferimenti a Maria:
ancora una volta un canto devozionale mariano bene può offrirsi ad - in una delle interrogazioni ai catecumeni nella Veglia pasquale
accompagnare questo gesto, ad accompagnarci cioè dal rito alla vita. (Pasqua annuale);
- e in un’anafora1, al cuore della liturgia eucaristica, nella
Liturgia domenicale (Pasqua settimanale).

1 Anafora: nel rito romano la parte centrale della Liturgia eucaristica o Preghiera
eucaristica.
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Dall’ anafora: In molti luoghi si è passati dall’esclusione dell’Ave Maria di
Schubert all’esclusione di ogni Ave Maria!? Dell’Ave Maria in
[….] Ti ringraziamo, o Dio, per mezzo del tuo diletto
quanto tale!?
Figlio Gesù Cristo […..] che hai mandato dal cielo nel
Chiarito l’equivoco che la preghiera dell’Ave Maria è preghiera
seno di una Vergine ed è stato concepito, si è incarnato e
liturgica, possiamo riflettere su quali versioni melodiche possano
manifestato come Figlio tuo, nato dallo Spirito Santo e
essere impiegate, o sia preferibile che non lo siano, per la loro
dalla Vergine.
origine non liturgica.
Anche qui occorre fare un chiarimento. Dovessimo escludere
Dalla Liturgia battesimale nella Notte santa (Interrogazioni): tutti i testi non liturgici dovremmo escludere la maggior parte dei
canti mariani in uso nelle nostre comunità. Così certi canti di un
Credi in Gesù Cristo, Figlio di Dio che è nato per mezzo tempo nati devozionali, quando il testo liturgico era quello latino
dello Spirito Santo dalla Vergine Maria, è morto e risorto (pensiamo alle Laudi di Cortona) dovremmo escluderli dalla
il terzo giorno? celebrazione? Giungiamo così all’assurdo che cantiamo “Santa
Maria del cammino”, testo non liturgico e anche banale, e rinunciamo
Nella Chiesa antica, quindi, la memoria-venerazione di Maria si a canti della devozione (come il Laudario di Cortona) o… liturgici (!)
colloca in un contesto strettamente cristologico ed ecclesiale, nel quali l’Ave Maria. È evidente l’assurdità.
mistero pasquale celebrato Più complesso è il tema dell’interscambio di melodie tra sacro e
profano che storicamente è sempre esistito, anche se ha sempre
richiesto e sempre richiederà estrema attenzione.
- nell’eucaristia domenicale
- e nel sacramento del Battesimo. Personalmente credo che molto dipenda da quanto la melodia
ricorda il testo originale. Veniamo al caso dell’Ave Maria di
Schubert. Chiarisco che se il parroco mi dice di non suonarla, io non
Nel corso dei secoli III e IV troviamo riferimenti a Maria la suono. Obbedisco, ma nelle sedi opportune faccio presente il mio
nell’omiletica ai passi evangelici dell’Annunciazione e della Natività. disaccordo. Per due motivi: innanzitutto, e il discorso vale anche per
Non ci sono vere proprie feste mariane, ma è viva la presenza di le marce nuziali di Mendelssohn e di Wagner, la musica è un
Maria nella celebrazione delle feste del Signore. elemento vivo e vive nel tempo. Ciò che oggi mi richiama l’ascolto
Oltre alla Annunciazione e alla Natività, la domenica prima del della marcia di Wagner è l’abito bianco della sposa, non l’opera
Natale con la proclamazione ancora del vangelo della Annunciazione, Tannhauser.
quindi l’Epifania e la Presentazione di Gesù al tempio. Sull’origine poi dell’Ave Maria di Schubert si sono diffuse voci
false, che era un testo blasfemo, pornografico… Macché! Il testo
originario tedesco era, badiamo bene, una preghiera!!! (per i curiosi,
su… internet addirittura, si trova tutto…).
Per questi motivi, perché nata come preghiera e perché
richiamante contesti di preghiera, personalmente non trovo niente in
contrario a cantare tale Ave Maria (ovviamente dev’essere la
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Purtroppo l’attuale rito del matrimonio colloca dopo la 2- Il Concilio di Efeso (431)
celebrazione il rito delle firme, che nel precedente rito avveniva e la proclamazione di Maria «Madre di Dio»
all’Offertorio.
Nel rito della maggior parte delle professioni religiose la Nella storia della venerazione e del culto a Maria un momento
petizione firmata del novizio viene consegnata immediatamente fondamentale è costituito dal Concilio di Efeso. Già in precedenza si
prima dell’Offertorio al superiore che la depone sull’altare. La trovano testimonianze di Maria invocata come «Madre di Dio», ma
petizione è quindi strettamente congiunta al gesto dell’Offertorio: io con il Concilio di Efeso la maternità di Dio è proclamata quale
offro la mia vita! dogma della fede della Chiesa.
Due sposi che celebrano il loro matrimonio offrono la loro vita Maria è «Madre di Dio» - Théotokos (gr) – Deipara (lat):
come sacerdozio vivente, che mostra a tutti come l’amore di Dio per
l’uomo è un amore sponsale. Non cantare l’Ave Maria a un Madre di Dio [...] non certo perché la natura del
matrimonio significa perdere qualcosa di grande. Verbo o la sua divinità avesse avuto origine dalla
Mi è accaduto in una riunione della Commissione per la Liturgia santa Vergine, ma, poiché nacque da lei il santo
di una Diocesi sentir dire da un prelato, sant’uomo e figura di corpo dotato di anima razionale a cui il Verbo è
importante prestigio nel territorio: “L’Ave Maria non è liturgica”. unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato
Altri la vorrebbero dopo la benedizione, come se fosse qualcosa di secondo la carne.
scandaloso, di profano… Un altro carissimo amico sacerdote [Concilio di Efeso]
musicista componendo un Ave Maria ha indicato il testo come…
tradizionale. Davvero siamo incappati in un grosso tranello.
Con il Concilio di Efeso si apre la strada ad una fioritura e
Occorre rieducarci a comprendere in primo luogo che l’Ave sviluppo di feste e tradizioni dapprima in Oriente e progressivamente
Maria è una preghiera liturgica! E quindi in secondo luogo che in anche in Occidente quali l’Assunzione, l’Annunciazione del Signore,
alcune celebrazioni è la più irrinunciabile preghiera, che ci aiuta a la Presentazione di Gesù al tempio, la Natività di Maria,
vivere la nostra vita assieme a Colei che dell’Offerta ha fatto lo scopo l’Immacolata concezione, la Visitazione…).
della sua esistenza.

Una precisazione. Sotto questa fobia sta un grosso equivoco.


Alcuni anni fa il Magistero era intervenuto ancora una volta mettendo
in guardia dall’utilizzo di melodie di origine profana. In particolare si
era fatto riferimento all’Ave Maria di Schubert impiegata nei
matrimoni, oltreché le marce di Mendelssohn e Wagner, tratte da
opere teatrali. La cosa ha preso una piega ampia e deviante, la lettura
dell’intervento e la sua applicazione è stata parziale e deviata.
Occorre fare chiarezza.

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mondo, nel tempo, nel grembo della Vergine. E per questo alcuni
3- il Concilio Vaticano II portali rappresentano proprio il momento dell’Annunciazione.
Ricordiamo che nella memoria della Dedicazione della basilica di
Lasciando scorrere nel nostro cuore i secoli di storia e di santa Maria Maggiore il canto d’Introito è l’Ave Maria!
venerazione a Maria, qui giungiamo direttamente a considerare la Personalmente però, fatta eccezione ovviamente per le messe in
riflessione del Concilio Vaticano II. Cosa è accaduto in particolare festività mariane, non sottolineerei questo gesto con un canto
con il Concilio Vaticano II rispetto alla tradizione che si era formata mariano.
nei secoli?
* L’Ave Maria e l’Offertorio
In particolare L’Offertorio – All’Offertorio invece sì. Perché l’Offertorio è proprio
- l’assegnazione di alcune feste “mariane” come feste “del il momento in cui, guardando a Maria, impariamo a realizzare il gesto
Signore” (Annunciazione, Presentazione, già Purificazione della dell’Offertorio, a offrire cioè tutto noi stessi, la nostra vita sull’altare
Vergine): si è voluto ritornare, come era all’origine, a una nei simboli del pane e del vino.
sottolineatura cristologica di queste feste; Cosa di meglio in questo momento se non cantare insieme a
Colei che ha fatto della sua vita un canto di Offertorio? Tutto un Sì
- soppressione di alcune memorie minori; all’incarnazione del Verbo?
- sottolineatura di alcune feste principali (S.Maria Madre di Dio); E qui davvero ci conforta e aiuta contemplare quanti altari recano
bassirilievi raffiguranti proprio l’Annunciazione.
- arricchimento di formulari del Comune della B.V.M.; L’offertorio è il tempo dell’Annunciazione, che canta
- aggiunta di una Messa votiva della Vergine Madre della Chiesa; l’Incarnazione. Quindi il canto dell’Ave Maria (non solo a mio
- aggiornamento formulari delle Messe; avviso, ma secondo la tradizione liturgica della Chiesa) trova un
posto privilegiato proprio all’Offertorio.
- proposta della Collectio Missarum B.M.V. (Giovanni Paolo II) –
Lezionario mariano 1988; (…) Maria ha esercitato la sua fede eucaristica prima
ancora che l’Eucaristia fosse istituita, per il fatto stesso di
aver offerto il suo grembo verginale per l’incarnazione del
Verbo di Dio. L’Eucaristia, mentre rinvia alla passione e
alla risurrezione, si pone al tempo stesso in continuità con
l’Incarnazione.
[Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia]

Secondo la tradizione della Chiesa, l’Ave Maria trova importante


la sua collocazione più propria all’Offertorio, e soprattutto in
celebrazioni nelle quali viene amministrato un sacramento
(Matrimonio, Ordine, Comunione) oppure nelle quali si svolge il rito
di una professione religiosa…
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Una riflessione: il canto mariano nella Messa. Cosa e III – Maria nella nostra giornata, nella
quando?9
settimana, nell’anno, nella vita…
Ma… come utilizzare il repertorio mariano nelle domeniche del
Abbiamo contemplato come Maria è indissolubilmente legata al
tempo ordinario, o in particolari celebrazioni di sacramenti, come il
mistero pasquale del Figlio. Abbiamo considerato ancora come la
matrimonio, le prime comunioni, o professioni religiose?
preghiera mariana non porti a Maria, ma con Maria e attraverso
Maria al suo Figlio Gesù.
* dal rischio dell’abuso al rischio del silenzio
La preghiera a Maria nella nostra giornata, nella nostra
L’essere umano tende a vivere gli eccessi. C’è stato un tempo in
settimana, nell’anno, nella vita accompagna questa nostra
cui forse si esagerava scegliendo un canto mariano indifferentemente
esistenza come cammino pasquale incontro al Figlio.
nei vari momenti della Messa, all’introito, all’offertorio, alla
comunione e alla fine.
Poi c’è stato, soprattutto da parte del clero, un freno, un porre in 1. Nella vita
guardia da questo eccesso. Nel farlo però si è giunti spesso a un - dalla nascita (Battesimo) alla morte (Transito)
eccesso opposto. Non è raro sentir dire che il canto a Maria e
soprattutto quello dell’Ave Maria deve essere cantato… fuori della 2. Nel giorno
Messa. Ahimé! - le campane di mattino, mezzogiorno e sera
- l’ora del Vespro e il canto del Magnificat
Cerchiamo di fare un po’ d’ordine. - le Antifone mariane alla fine dell’Ufficio
3. Nella settimana
* Maria «donna eucaristica» - la memoria di Maria in giorno di sabato
Innanzitutto Maria è donna eucaristica e tutta la sua esperienza è
4. Nell’anno
esperienza eucaristica. Profondamente radicata nel mistero
- solennità, feste, memorie
eucaristico del suo Figlio, al suo Figlio porta.
- i mesi mariani
Cerchiamo di individuare in particolare i momenti della Messa
più indicati per la scelta di un canto mariano, e contemplare questo
nesso tra Maria donna eucaristica e i vari momenti della celebrazione. 1- Nella vita (nella Liturgia e nella Devozione)
Dalla Nascita alla Morte, dal Battesimo al Transito.
* Maria e il canto d’Introito Molte devozioni ci accompagnano dalla Nascita alla Morte…
Teologicamente Maria ha molto a che vedere anche con l’Introito. Penso alla catenina che alcune mamme ci regalano il giorno del
Proprio perché l’Introito è la celebrazione dell’ingresso di Cristo nel battesimo, la consacrazione a Maria… il quadretto di Maria appeso
nella nostra cameretta…
9 Qui parliamo ovviamente dell’inserimento di un canto mariano in messe del
Un segno fondamentale è quel suono di campane che chiamiamo
Tempo Ordinario, o in particolari circostanze (matrimoni, altri sacramenti…) Ave Maria.
giacché nelle solennità, feste e memorie mariane il problema non si pone.
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 74 11
La campanella che chiama l’assemblea a gioire per la nascita di Oggi assistiamo ad un rinnovato fervore per Maria. Se ne sente
una nuova creatura. davvero il bisogno. E anche se non lo facessimo, ci penserebbe lei.
La campana che annuncia anche la morte di un nostro fratello. Ecco – come abbiamo letto in Maria Oliva Bonaldo – gli esempi di
Anche se più propriamente questa campana dovrebbe essere detta la Lourdes, di Fatima…
campana del Transito, la devozione popolare la chiama ancora Ave
Maria. Il repertorio.
Maria è con noi dalla nascita alla morte, e in questo cammino la
• Innanzitutto il repertorio liturgico. Il primo nostro impegno
sua costante materna presenza non ha altro scopo che quello di
è come sempre accogliere il dono che la Chiesa ci fa nei testi della
portarci al suo Figlio.
Liturgia.
• Il canto popolare religioso mariano. Sorto in un tempo in
cui la liturgia ufficiale era in lingua latina, andava a vivificare
soprattutto le devozioni (Processioni, Fioretti…).
Oggi con i nuovi ritmi della civiltà il tempo per le devozioni è
ridotto rispetto al passato. Molti di questi canti trovano di fatto posto
nella Liturgia eucaristica. Ma quali di questi canti, come e quando è
opportuno accoglierli davvero nella Liturgia eucaristica? Il repertorio
non è omogeneo. Credo sia importante essere attenti, e valutare caso
per caso onde non perdere la ricchezze di questo repertorio tanto
amato, e nello stesso tempo scegliere gli esempi migliori, per
aderenza ai temi della Liturgia e della teologia mariana, e per il
valore stesso della composizione.

• I canti in lingua viva del repertorio post-conciliare. Molto


diversa è la genesi di questi canti rispetto ai precedenti. Generalmente
infatti non nascono all’interno di una devozione popolare. Sono
inoltre molto eterogenei per destinazione, forma e contenuto:
a) testi di ispirazione biblica
b) testi idiotici di contenuto spirituale, teologico…
c) di ispirazione socio-antropologica (es. Santa Maria del cammino).
Nel canto devozionale Odo suonar, la squilla è la campana della
Questo filone si è sviluppato particolarmente negli ’70.
sera. Nella seconda strofa c’è una bella metafora che ci aiuta a vivere
d) di tema in linea con la tradizione
la sera del giorno come figura e preparazione della sera della vita:
All’appressar dell’ultima mia sera
fa’ che ridire possa la preghiera
che è tanto dolce al cuor e all’alma mia:
Ave Maria, ave Maria.
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 73
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[Luigi Maria Grignion de Monfort, Trattato della vera devozione a
Maria] Questo canto è una testimonianza di come nella semplicità della
devozione popolare sia molto radicato il percepire la vita come un
L’orgoglio razionalistico (…) irrompeva nelle più disparate cammino pasquale e il cantare a Maria come alla nostra compagna
concezioni di collettività che portarono fatalmente le masse materna e fedele in questo cammino.
all’apostasia. La Rivelazione fu confinata nei seminari, l’Apostolato Maria ci accompagna ogni giorno dal mattino alla sera. La
chiuso nei conventi, il Catechismo disertato, la Liturgia negletta. campana della sera precede (o precedeva) la campana del De
La pietà popolare si ridusse nella forma che oggi scorgiamo nei più: profundis, e ci ricorda la sera della vita, quando ancora diremo: Ave
esteriore ed egoista quando non è superstiziosa. Maria. Maria sarà presente accanto a noi e noi potremo invocarla
Urgeva agire direttamente sulla società e la Chiesa intervenne con le ancora, come ogni giorno.
Encicliche sociali e con l’Azione Cattolica.
Ma all’orgoglio non bastò. Non dobbiamo guardare con sufficienza a questo repertorio
Allora venne Maria! devozionale, Questa devozione è profondamente radicata in una sana
I richiami cattolici da Lourdes, da Fatima, da Banneux per il tramite teologia mariana. Qui è cantato il congiungimento di Maria con il
di piccolini, sono la rivelazione dell’Amore di Dio che per salvarci ci mistero pasquale, del Figlio e nostro. Coltivare questa devozione ci
chiama attorno alla Mamma di cui ci ha fatto incomparabile dono, e aiuta a vivere ogni nostra giornata in una prospettiva pasquale, così
ci costringe a ridiventare bambini. che ogni nostra sera è cammino che prepara all’ultima sera.
L’orgogliosa indipendenza dei «senza Dio», dei senza Gesù, dei
senza Chiesa, non può essere vinta che dall’umile riconoscimento Veniamo ad un altro esempio tratto dal repertorio devozionale
della nostra totale dipendenza da Maria, e ai piccolissimi che nel suo mariano: Quando nell’ombra.
mistico Seno respirano amore, pace, gioia, bontà, benignità, Quando nell’ombra cade la sera
fedeltà… è affidata la restaurazione sociale del Regno di Dio, perché È questa o Madre la mia preghiera:
«il Regno di Dio è proprio di loro». fa’ pura e santa l’anima mia,
[M.O. Bonaldo, Respiriamo Maria] Ave Maria, ave Maria.

Quando c’è un oblio di Maria, una sua messa a parte, possiamo Abbiamo contemplato la campana che ritma la nostra giornata,
essere certi che si nasconde sempre l’antico monotono e sempre mattino, mezzogiorno e sera. Nella seconda strofa di questo canto è
uguale a se stesso tranello del tentatore. Quando fatichiamo a evocata la squilla del mattino.
comprendere e vivere la preghiera mariana, dobbiamo sempre stare E quando l’alba annuncia il giorno
attenti ed interrogarci: che non ci sia qualche tranello sotto? Potrebbe All’ara tua faccio ritorno
nascondere una mia difficoltà a vivere nella fede, in famiglia, in Dicendo sempre con voce pia
comunità… Perché? Perché la preghiera con Maria ci obbliga a farci Ave Maria, ave Maria.
umili e piccoli, e questo non è sempre facile per il nostro io. La
tentazione viene sempre da colui che non sa essere umile, non sa
essere piccolo. E quando il mondo dà spazio all’orgoglio e al
razionalismo tende a mettere da parte Maria.
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 72 13
particolari giorni dell’Anno liturgico, appropriate sostituzioni di
misteri, che consentano di armonizzare ulteriormente il pio
esercizio con il momento liturgico» (Congregazione per il Culto divino,
Lettera circolare Orientamenti e proposte per la celebrazione dell’Anno mariano,
62). Così, ad esempio, agiscono correttamente i fedeli che il 6
gennaio, solennità dell’Epifania, recitano i misteri gaudiosi e quale
«quinto mistero» contemplano l’adorazione dei Magi anziché il
ritrovamento di Gesù dodicenne nel tempio di Gerusalemme.
Ovviamente queste sostituzioni vanno operate con ponderazione,
con aderenza alla Sacra Scrittura e con proprietà liturgica.

201. (la clausola). Per favorire la contemplazione e perché la mente


concordi con la voce, è stato più volte suggerito dai Pastori e dagli
studiosi di ripristinare l’uso della clausola, un’antica struttura
rosariana peraltro mai completamente scomparsa.
La clausola, che si armonizza bene con l’indole ripetitiva e
meditativa del Rosario, consiste in una proposizione relativa che
segue il nome di Gesù e richiama il mistero enunciato. Una clausola
corretta, fissa per ogni decina, breve nell’enunciato, aderente alla
Scrittura e alla Liturgia, può costituire un valido aiuto per una recita
meditativa del santo Rosario.

202. [omissis]
4. Il repertorio mariano
dalla “fobia mariologica” al rinnovato fervore per Maria

Il segno infallibile e inequivocabile per distinguere un eretico, un


uomo di cattiva dottrina, un reprobo da un predestinato, è che
l’eretico e il reprobo hanno solo disprezzo o indifferenza per la
santissima Vergine e si studiano con le loro parole ed esempi di
diminuirne il culto e l’amore, apertamente o di nascosto, talvolta
sotto speciosi pretesti. (…) Gesù Cristo, oggi come sempre, è frutto
di Maria.

Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 71


14
197. Il Rosario o Salterio della Vergine è una delle più eccellenti La terza strofa ci invita a cantare Ave Maria nei giorni lieti. Ma
preghiere alla Madre del Signore. Perciò «i Sommi Pontefici hanno la quarta ci dice ancora:
esortato ripetutamente i fedeli alla recita frequente del santo
Rosario, preghiera di impronta biblica, incentrata sulla Giunto al fin del viver mio
contemplazione degli eventi salvifici della vita di Cristo, cui fu Prima di rendere l’animo a Dio
strettamente associata la Vergine Madre. E sono anche numerose Ti dirò ancora nell’agonia
le testimonianze di Pastori e di uomini di santa vita sul valore e Ave Maria, ave Maria.
sull’efficacia di tale preghiera» (Congregazione per il Culto divino, Lettera
circolare Orientamenti e proposte per la celebrazione dell’Anno mariano, 62). 2- Nel giorno (nella Liturgia e nella Devozione)
Il Rosario è una preghiera essenzialmente contemplativa, la cui
recita «esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso che Tu quando sorge, e quando cade il die,
favoriscano all’orante la meditazione dei misteri della vita del e quando il sole a mezzocorso il parte,
Signore» (Paolo VI, Esortazione apostolica Marialis cultu, 47). È saluta il bronzo, che le turbe pie
espressamente raccomandato nella formazione e nella vita spirituale invita ad onorarte.
dei chierici e dei religiosi. [dall’inno Il Nome di Maria di Alessandro Manzoni, entrato nella liturgia come
inno dei Primi Vespri del Comune della Beata Vergine Maria].
198. La Benedizione delle corone del Rosario [omissis]
* L’Ave Maria – la campana del mattino / mezzogiorno
199. (Suggerimenti per la recita). Vengono qui dati alcuni (Angelus-Regina caeli) / sera
suggerimenti che, salvaguardando la natura propria del Rosario,
possono renderne più proficua la recita. * Magnificat – all’ora del Vespro
In alcune occasioni la recita del Rosario potrà assumere un tono * Antifona – Dopo Compieta (o al termine delle celebrazioni)
celebrativo: «mediante la proclamazione dei passi biblici relativi a
ciascun mistero, l’esecuzione in canto di alcune parti, una saggia L’Ave Maria – L’Angelus. Abbiamo considerato la squilla della
distribuzione dei vari ruoli, la solennizzazione dei momenti di sera e la squilla del mattino. Eccoci allora alla campana del
apertura e di chiusura della preghiera». (Congregazione per il Culto mezzogiorno, la campana dell’Angelus, così amata e raccomandata
divino, Lettera circolare Orientamenti e proposte per la celebrazione dell’Anno
nella civiltà contadina. Al suono dell’Angelus il contadino si fermava
mariano, 62).
dal lavoro nei campi e ritto in piedi si segnava col segno della croce e
poi cominciava: Angelus Domini nuntiavit Mariae…
200. (La contemplazione dei misteri). (…) Questa distribuzione,
se rigidamente osservata, può talvolta dar luogo a un contrasto tra il Il Magnificat. La stessa Liturgia ci aiuta a scandire la giornata con
contenuto dei misteri e il contenuto liturgico del giorno: si pensi alla Maria. Oltre all’Ave Maria, pensiamo al Magnificat, il cantico che
recitazione dei misteri dolorosi in un Natale che cada di venerdì. In innalziamo ogni giorno ai Vespri. Il Magnificat diventa il canto di
questi casi si può ritenere che «la caratterizzazione liturgica di un rendimento di grazie nell’ora della sera, nell’ora in cui il sole volge al
determinato giorno prevalga sulla sua collocazione nella settimana; tramonto.
come pure che non sia estraneo alla natura del Rosario compiere, in
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 70 15
Le antifone mariane. Ricordiamo ancora come, per antica La seconda parte dello Stabat si apre con le strofe 11-15 che
consuetudine, la Chiesa, al termine delle ore, intona una Antifona sviluppano questo anelito, rendendolo sempre più esplicito (fac me
Mariana. Prassi indicata dalla rubrica all’ora di Compieta, ma tecum... crocifixo condolere) fino a farsi presente con Maria presso la
possibile ad ogni ora come testimoniato dalla tradizione. croce: “juxta crucem tecum stare”!

Nell’attuale Breviario vengono riportate delle antifone senza 11. Sancta Mater, istud agas,
alcun riferimento a un tempo liturgico, fatta eccezione per il Regina crucifixi fige plagas,
caeli indicato per il Tempo pasquale. cordi meo valide.
Nel Breviario di Pio V, consuetudine che può felicemente essere 12. Tui nati vulnerati,
continuata tutt’oggi, viene assegnata una precisa destinazione di tam dignati pro me pati,
queste quattro antifone dette Maggiori in riferimento ai tempi poenas mecum divide.
liturgici: 13. Fac me tecum pie flere,
crucifixo condolere,
- Alma Redemptoris Mater (O santa madre del Redentore) donec ego vixero.
dalla prima domenica di Avvento al 2 Febbraio
14. Juxta crucem tecum stare,
- Ave Regina Caelorum (Ave Regina dei cieli) et me tibi sociare
dal 2 febbraio al Mercoledì della settimana santa in planctu desidero.
- Regina caeli (Regina dei cieli) 15. Virgo virginum praeclara,
Tempo pasquale, dal sabato santo all’ottava di Pentecoste mihi jam non sis amara:
fac me tecum plangere.
- Salve Regina (Salve Regina)
Dalla festa della S. Trinità all’Avvento
Le ultime strofe cantano i 4 Novissimi: la morte, il giudizio,
Oggi IGLH prescrive semplicemente: “Si conclude con un’antifona l’inferno e il paradiso. Dall’anelito di conformazione in questa vita
della beata Vergine Maria, sciegliendola nelle due serie, in lingua (donec ego vixero, cf strofa 13) all’anelito alla conformazione piena
italiana e latina, riportate qui di seguito”. nella vita eterna.
Le antifone sono Alma redemptoris Mater, Ave Regina caelorum, Ave
Maria gratia plena, Sub tuum praesidium, Salve Regina, Inviolata, Il cambio di vocativo nella s. 19 (Christe) rivela il senso
Virgo parens Christi. Le ultime due solo in latino. profondo della devozione mariana: il destinatario della preghiera non
Come abbiamo detto, solo per il Tempo pasquale è indicata è Maria, ma “per Matrem” (attraverso la Madre), Cristo.
esplicitamente l’antifona Regina caeli.
Nel repertorio gregoriano troviamo due melodie per le quattro
Antifone maggiori. Una, solenne, è antica, mentre l’altra, più 3. La devozione del Rosario
semplice, è molto più recente2.
Dal Direttorio su Pietà popolare e Liturgia
2 Vedi Approgondimenti, pag. 60
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 69
16
Ciò che emerge con forza ed efficacia nello Stabat Mater è il 3- Nella settimana
tema della compartecipazione.
Dopo il quadro introduttivo contemplante Maria dolorosa ai piedi (nella Liturgia e nella Devozione)
della croce, le strofe 5-7 costituiscono il cuore teologico e la chiave
di lettura del testo. Ci sentiamo coinvolti in una duplice domanda: • la memoria di Maria in Sabato. Fin dal Medioevo, prima in
ambito monastico, poi in tutta la Chiesa, il sabato è celebrato con
5. Quis est homo qui non fleret, un particolare riferimento a Maria:
Matrem Christi si videret - come il Sabato precede e porta alla Domenica, giorno del
in tanto supplicio? Signore… così la memoria di Maria in sabato precede e
6- Quis non posset contristari, accompagna la celebrazione della Pasqua settimanale di Cristo.
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio? Pensiamo davvero al sabato santo, secondo giorno del Triduo. Il
sabato è il giorno del sepolcro, il giorno del silenzio, il giorno in cui
La lettura in latino ci aiuta a cogliere come sia importante la la Chiesa non celebra riti, perché il Cristo riposa nel grembo della
dimensione del «Con»: terra. È… l’ora della Madre.
Con – tristari. Noi settimanalmente viviamo la Pasqua nella domenica. Ma la
Con-templari Pasqua è sempre un triduo. Non è mai solo risurrezione. Il sabato ci
Cum filio. aiuta a vivere la Pasqua nella sua pienezza. Maria ci aiuta a vivere la
Pasqua nella sua pienezza.
Maria è la con-forme al Figlio. E la partecipazione dell’uomo al
dolore di Maria per il Figlio porta l’uomo a configurarsi alla passione
di Cristo, riconoscendo nel proprio peccato la causa di questo patire...

9. Eja, Mater, fons amoris


me sentire vim doloris,
fac ut tecum lugeam.
10. Fac ut ardeat cor meum
in amando Christum Deum,
ut sibi complaceam.

Nelle strofe 9-10 l’uomo si rivolge a Maria: “fac... fac” nel


desiderio di patire “con” Maria per “com-piacere a Cristo”. Lo stato
del cuore (“ardeat cor meum”) è l’amore: Maria è invocata come fons
amoris, affinché anche il cuore dell’uomo possa ardere come il suo in
amando Christum Deum.

Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 68 17


4- Nell’anno 11. Sancta Mater, istud agas, 11. Santa Madre, questo fa,
crucifixi fige plagas, imprimi le piaghe del crocifisso
* solennità, feste, memorie - SCHEMI cordi meo valide. fortemente nel mio cuore.
12. Tui nati vulnerati, 12. Del tuo figlio vulnerato,
SOLENNITÀ del Signore con dimensione mariale tam dignati pro me pati, che tanto si è degnato di patire per me,
* Annunciazione del Signore 25 marzo poenas mecum divide. dividi le pene con me.
(9 mesi prima del S. Natale) 13. Fac me tecum pie flere, 13. Fa che io con te piemente pianga,
crucifixo condolere, con il crocifisso possa condolere,
* Presentazione del Signore 2 febbraio donec ego vixero. finché vivrò.
(a 40 gg. dal S. Natale) 14. Juxta crucem tecum stare, 14. Presso la croce stare con te,
et me tibi sociare e associarmi a te
SOLENNITÀ mariane in planctu desidero. in pianto desidero.
* Immacolata concezione 8 dicembre 15. Virgo virginum praeclara, 15. Illustre Vergine delle vergini,
* Santa Maria Madre di Dio 1 gennaio mihi jam non sis amara: ora non essermi amara:
(nell’Ottava del S. Natale) fac me tecum plangere. fa che con te io pianga.
* Assunzione 15 agosto 16. Fac ut portem Christi mortem, 16. Fa che io porti la morte di Cristo,
passionis fac consortem, fammi consorte della passione
FESTE Mariane et plagas recolere. e mediti le piaghe.
* Natività di Maria 8 settembre 17. Fac me plagis vulnerari, 17. Fa che io sia vulnerato dalle piaghe,
* Visitazione 31 maggio fac me cruce inebriari, fa che mi inebri della croce,
et cruore Filii. e del sangue del Figlio.
MEMORIE mariane 18. Flammis ne urar succensus, 18. Che non arda bruciato dalle fiamme,
per te, Virgo, sim defensus per te, Vergine, sia difeso
* Madonna di Lourdes 11 febbraio memoria fac.
in die judicii. nel giorno del giudizio.
* Madonna di Fatima 13 maggio memoria fac. 19. Christe, cum sit hinc exire, 19. Cristo, quando starò per uscire da qui,
* Cuore Immacolato di Maria sabato dopo la II domenica da per Matrem me venire concedi attraverso la Madre che io venga
dopo Pentecoste memoria ad palmam victoriae. alla palma della vittoria.
* Madonna del Carmelo 16 luglio memoria fac. 20. Quando corpus morietur, 20. Quando il corpo morirà,
fac ut animae donetur fa che all’anima sia donata
* Dedicazione della basilica Paradisi gloria. Amen. la gloria del Paradiso. Così sia.
di S. Maria Maggiore 5 agosto memoria fac.
[nostra traduzione
* Maria Regina 22 agosto memoria
(nell’Ottava dell’Assunta)
* SS. Nome di Maria 12 settembre memoria fac.
67
18
Stabat Mater
* Vergine Addolorata 15 settembre -
1. Stabat Mater dolorosa 1. Stava la Madre dolorosa (il giorno dopo l’Esaltazione
juxta crucem lacrimosa, lacrimosa presso la croce, della S. Croce) memoria
dum pendebat Filius. mentre pendeva il Figlio. * Madonna del Rosario 7 ottobre memoria
2. Cujus animam gementem 2. La cui anima gemente * Presentazione
contristatam et dolentem contristata e dolente
di Maria al Tempio 21 novembre memoria
pertransivit gladius. trafisse una spada.
3. O quam tristis et afflicta 3. O quanto triste ed afflitta * memoria di Maria in sabato facoltativa
fuit illa benedicta fu quella gloriosa benedetta
Mater Unigeniti! Madre dell’Unigenito!
4. Quae maerebat et dolebat, 4. Che piangeva e si doleva,
pia Mater, dum videbat la pia Madre, mentre vedeva
- i mesi mariani
Nati poenas inclyti. le pene del nobile Figlio. La genesi della devozione dei mesi mariani nella nostra tradizione
5. Quis est homo qui non fleret, 5. Chi è quell’uomo che non piangerebbe, occidentale (maggio e ottobre), a differenza di quanto accade nella
Matrem Christi si videret al vedere la Madre di Cristo tradizione delle chiese d’Oriente, non è legata al ciclo dell’anno
in tanto supplicio? in così grande supplizio? liturgico, quanto a particolari eventi.
Da un punto di vista teologico e liturgico, il primo e fondamentale
6- Quis non posset contristari, 6. Chi potrebbe non contristarsi
Christi Matrem contemplari nel contemplare la Madre di Cristo “mese” mariano è il tempo di Avvento.
dolentem cum Filio? dolente con il Figlio? Riportiamo, per maggiore chiarezza e completezza, l’Istruzione della
Congregazione per il Culto divino:
7. Pro peccatis suae gentis, 7. Per i peccati della sua gente,
vidit Jesum in tormentis, vide Gesù nei tormenti,
et flagellis subditum. e sottoposto ai flagelli. La pratica di un «mese mariano» è diffusa in varie Chiese sia
8. Vidit suum dulcem natum, 8. Vide il suo dolce figlio, dell’Oriente sia dell’Occidente. Ma,
moriendum desolatum, morire desolato, - mentre in Oriente il «mese della Vergine» è in stretta
dum emisit spiritum. mentre emise lo spirito. connessione con la liturgia,
- in Occidente i mesi dedicati alla Madonna, sorti in un’epoca
9. Eja, Mater, fons amoris 9. Orsù, Madre, fonte dell’amore in cui si faceva scarso riferimento alla liturgia come a forma
me sentire vim doloris, fa che io senta la forza del dolore, normativa del culto cristiano, si sono sviluppati
fac ut tecum lugeam. fa che con te io pianga.
indipendentemente dal ciclo liturgico.
10. Fac ut ardeat cor meum 10. Fa che arda il mio cuore Ciò ha posto e pone tuttora alcuni problemi di indole
in amando Christum Deum, nell’amare Cristo Dio, liturgico-pastorale che non possono essere ignorati.
ut sibi complaceam. affinché a Lui io possa compiacere. Limitatamente alla consuetudine occidentale di celebrare un
«mese mariano» in maggio (in novembre, in alcuni paesi
dell’emisfero australe), in ottobre e, secondariamente, in
settembre, sarà opportuno tenere presente quanto segue:
19
Stabat Mater – VI modo – inno strofico
a) tenendo conto delle esigenze della liturgia, delle attese dei
fedeli, della loro maturazione nella fede, la problematica posta dai
«mesi mariani» dovrebbe essere studiata nell’ambito della
«pastorale d’insieme» della Chiesa locale; si eviterebbero in tal
modo situazioni di contrasto pastorale che disorientano i fedeli,
come accadrebbe, ad esempio, se ci si limitasse ad abolire il «mese
di maggio»;
b) in molti casi la soluzione più opportuna sarà quella di
armonizzare i contenuti del «mese mariano» con il concomitante
tempo dell’Anno liturgico. Così, ad esempio, durante il mese di
maggio i pii esercizi dovranno mettere in luce soprattutto la
partecipazione della Vergine al mistero pasquale e all’evento
pentecostale che inaugura il cammino della Chiesa;
i 7 dolori della beata Vergine Maria
c) in ogni caso dovrà essere diligentemente seguita la direttiva 1- profezia dell’anziano Simeone a Maria nel tempio
della costituzione Sacrosanctum Concilium sulla necessità che “E anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35)
«l’animo dei fedeli sia indirizzato prima di tutto verso le feste del
Signore, nelle quali, durante il corso dell’anno, si celebrano i 2- la fuga in Egitto della sacra famiglia
misteri della salvezza»; “Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua Madre nella notte e fuggì
d) un’opportuna catechesi convincerà i fedeli che la domenica, in Egitto” (Mt 2,14)
memoria ebdomadaria della Pasqua, è «il giorno di festa
primordiale», per cui la celebrazione della domenica esula da
3- il ritrovamento di Gesù tra i dottori del tempio
qualunque computo relativo ai «mesi mariani» e nessun elemento
celebrativo del Giorno del Signore può essere subordinato alle
“«Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti
esigenze devozionali dei mesi dedicati alla beata Vergine; cercavamo». (Lc 2,48)
e) si dovrà mostrare ai fedeli che la liturgia romana ha già un
suo «mese della Vergine», armonicamente inserito nello 4- Maria segue Gesù sulla via del Calvario
svolgimento dell’Anno liturgico: il tempo di Avvento. Tale
informazione tuttavia non dovrà limitarsi a creare un 5- Maria ai piedi della croce
convincimento teorico, ma dovrà essere tradotta in celebrazioni “Stavano presso la croce di Gesù sua madre...” (Gv 19,25-27)
liturgiche che, tenendo conto della sensibilità dei fedeli, valorizzino
effettivamente i numerosi riferimenti a santa Maria nel tempo di 6- Maria alla deposizione di Gesù (la Pietà)
Avvento.
[Congregazione per il Culto divino, Istruzione 1987] 7. Maria vede seppellire Gesù

65
20
Emblematica è la Colletta del 15 settembre, che sintetizza in IV - la solennit à dell’ ASSUNZIONE
modo mirabile il contenuto della devozione: O Padre, che accanto al
tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente la sua Madre
L’origine della devozione e della solennità liturgica
Addolorata: fa' che la santa Chiesa, associata con lei alla passione
dell’Assunzione va cercata indietro nel tempo, fino ad arrivare al II-
del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione.
III secolo.
La Chiesa si associa a Maria, alla sua conformazione al Figlio. Già nei primi tempi della Chiesa si diffonde la credenza che il
Maria è la conforme al Cristo, e noi ci associamo a lei e con lei alla corpo di Maria dopo la morte non abbia conosciuto la corruzione del
Passione del suo Figlio. sepolcro, come è testimoniato negli Apocrifi (Domitio Mariae). La
Il tema di Maria accanto alla croce del Figlio è evidenziato nel tradizione vuole che a Gerusalemme sia sorta una chiesa dedicata
repertorio della Messa fin dal canto di Ingresso (Stabat iuxta crucem all’assunzione fin dal IV secolo, con una festa il 15 agosto.
Iesu) e soprattutto con la Sequenza, lo Stabat Mater. L’operetta siriana del IV secolo Obsequia beata Maria Virginis
descrive come l’anima di Maria, dopo la morte, si riunisce al corpo.
Lo Stabat Mater. Il testo, in sorta di planctus, è attribuito a Nel sec V l’antica festa di Gerusalemme alla Madre di Dio si
Jacopone da Todi. La melodia nel II modo risale allo stesso secolo di estende alla Chiesa d’Oriente come festa della «Dormizione di
Jacopone, il XIII; la melodia nel VI modo, più semplice, è più Santa Maria» (dormizione e assunzione al cielo secondo la
recente. Con l’istituzione della festa Septem dolorum B.M. Virginis lo tradizione apocrifa sul transito della Vergine).
Stabat Mater è inserito nella Messa come sequenza e nell’Ufficio Altri importanti testi che testimoniano la fede e la devozione
come Inno. Nell’ambito delle devozioni è tipico il suo utilizzo nella nella assunzione della Vergine sono nel VI secolo la Dormizione
Via crucis. Nei tre ambiti viene impegnato un diverso numero di della santa Madre di Dio, attribuita a Giovanni il Teologo ed il
strofe: Transito della Beata Vergine Maria dello pseudo Giuseppe
d’Arimatea.
- nella Messa - come “sequenza” dopo l’acclamazione al Vangelo
Ai primi del sec. VII in Oriente la Dormizione è ormai una festa
Melodia in II modo (XIII o forse XIV sec.)
ampiamente diffusa. L’imperatore Maurizio la impone come
20 strofe nella struttura classica di sequenza a versi paralleli.
obbligatoria.
- nell’Ufficio - come Inno
Vengono proposte le prime 10 strofe (fino a “Fac ut ardeat”) Trattandosi di una tradizione apocrifica, l’Occidente ha sempre
– Le seconde 10 ev. alle Lodi frenato la piena accoglienza e l’ufficializzazione liturgica e
La melodia adottata è quella in VI modo, più semplice, sillabica. dogmatica della festa.
Struttura strofica, ad inno. Un passo molto importante per l’introduzione della devozione in
Oggi il Breviario romano distribuisce le strofe del planctus tra Occidente, come anche per altre feste di origine orientale, avviene
Ufficio delle Letture, Lodi e Vespri. con l’elezione al soglio pontificio di Sergio I, di origine siriana, che
istituisce la festa liturgica. Vengono rivisti alcuni formulari già usati
- nella Via Crucis - 14 strofe, una per stazione + l’ultima strofa precedentemente in chiese locali e viene istituita una processione.
La devozione della Via Crucis è attestata già nella prima metà del Nell’orazione “Veneranda nobis” viene proclamato che Maria “subì
XVII secolo, ma ebbe la sua più ampia diffusione più tardi, con san la morte temporale, ma tuttavia non poté essere trattenuta dai legami
Leonardo da Porto Maurizio († 1751) della morte”.
64
21
Perché l’assunzione di Maria sia riconosciuta come dogma della 2. La Vergine addolorata
fede occorrerà invece attendere il XX secolo, con Pio XII e la
Costituzione apostolica Munificentissimus Deus (1950). Un passo
e lo Stabat Mater
molto bello di questa costituzione è riportato come lettura
nell’Ufficio dell’Assunzione. Vengono citati importanti passi tratti Come abbiamo visto8, fino alla riforma del Concilio Vaticano II
dai Padri, a testimonianza dell’antica e fondata fede e devozione nel c’erano due feste liturgiche riferite alla devozione di Maria
mistero dell’Assunzione. addolorata.
Con la proclamazione del dogma dell’Assunzione come mistero La più antica era quella che si celebrava il venerdì dopo la
della glorificazione di Maria in corpo e anima assunta in cielo, viene domenica detta “di Passione”. L’origine della devozione risale al
contemplata in pienezza la conformazione di Maria a Cristo risorto. medioevo con un particolare sviluppo nei paesi di area germanica.
Nello stesso tempo, Maria assunta è icona escatologica della Chiesa e Verso la fine del secolo XVI papa Sisto IV approva la Messa, che già
profezia della risurrezione della carne: localmente veniva celebrata, e iscrive la festa nel martirologio. Una
data importante per la storia di questa festa è il 1727, data nella quale
“[…] dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio Benedetto XIII fissa la data del venerdì dopo la domenica di Passione
rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre Vergine con il nome di Festum septem dolorum (La festa dei sette dolori di
Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla Maria).
gloria celeste in anima e corpo”.
La data del 15 settembre, invece, nasce come Ottava della
Natività. Tra l’XI e il XII secolo sono molte le forme di pietà
La Liturgia bizantina e l’icona della Dormizione -
popolare rivolte alla figura di Maria addolorata. Pensiamo ad esempio
Koimesis alla forma letteraria e musicale del planctus.
Nel XIII secolo, una vicenda connessa alla nascita dell’ordine dei
Cerchiamo di entrare allora nello spirito di questa devozione e padri Serviti, contribuisce allo sviluppo della devozione a Maria
di questa solennità. Lo facciamo con l’aiuto di chi l’ha vissuto e addolorata. Siamo in Toscana. L’immagine della Vergine venerata in
coltivato per primo, ossia i nostri fratelli della Chiesa d’Oriente. un dipinto prende vita e si alza a lutto e piange per l’odio fratricida
Ciò che noi crediamo di Maria è la piena conformazione al suo che divideva la città di Firenze. Nel 1668 è data l’autorizzazione alla
Figlio. Lo comprendiamo bene partendo da come i fratelli di rito celebrazione di una festa speciale la terza domenica di settembre. La
bizantino chiamano questa festa: la Dormizione (Koimesis3) di data fissa del 15 settembre viene stabilita da papa Pio VII soltanto nel
Maria. Maria secondo la tradizione degli apocrifi, quindi, muore 1814.
(entra nel sonno della morte), è sepolta, resta nel sepolcro (cimitero, In entrambi le tradizioni, la devozione è strettamente collegata a
luogo dei dormienti) 3 giorni, quindi viene assunta dal Figlio risorto due momenti della celebrazione annuale del Mistero di Cristo: la
al cielo. settimana santa e l’esaltazione della Santa Croce.

3 Cf il luogo di sepoltura dei cristiani è detto cimitero, da koimiterion, e significa:


“luogo dei dormienti”. 8 Cf pag. 54
63
22
Ave Regina Caelorum
“Oggi il cielo apre il suo grembo per ricevere colei che ha
partorito colui che l’universo non può contenere”
Melodia solenne – in VI modo
- testo poetico in 8 versi ottonari (in due quartine) ritmati e rimati a “Viene trasferita alla vita colei che è madre della vita”
due a due “Tu che sei stata sacrario della vita, hai raggiunto la vita.
- melodia posteriore al sec XIII Attraverso la morte infatti sei passata alla vita, tu che hai
- breviario di Pio V – dalla festa della Purificazione al Mercoledì partorito la vita”. [dalla Liturgia bizantina]
della Settimana Santa
Nella Liturgia bizantina 2 feste mariane fanno da cornice
Melodia semplice - in VI modo all’intero anno liturgico. All’inizio dell’anno liturgico, l’8
- XX sec. (dom Pothier monaco di Solesmes) settembre, la Natività di Maria. E il 15 agosto, alla fine del
calendario liturgico, la Dormizione. Poste quindi all’inizio e alla
Versione semplice fine del calendario liturgico queste due feste mariane ci aiutano a
contemplare Maria quale modello del cammino che ogni uomo è
chiamato a compiere nell’impegno di conformazione al mistero
salvifico di Cristo.
Le due feste hanno in comune le stesse letture per i Vespri,
letture di grande portata simbolica:
• la scala di Giacobbe – Gn 28
• la porta chiusa che solo il Signore può varcare – Ez 43-44
• la Sapienza si costruisce la casa – Pr 9

L’icona della Dormizione

IX-X sec – l’iconografia della Dormizione riflette il racconto


apocrifo della Dormitio – divenuta parte integrante delle letture
della festa; e assume i temi della riflessione patristica:

62
23
Alma Redemptoris Mater
Melodia solenne – in V modo
- testo poetico in sei esametri
- melodia attribuita a Ermanno il Contratto (?) – XI sec
- breviario di Pio V – dall’Avvento alla festa della Purificazione (2
febbraio)

Melodia semplice - in V modo


- XIX-XX sec. (dom Pothier op. dom Fonteinne, monaci di
Solesmes)

Versione semplice

La “Dormizione azzurra” – Scuola di Tver’ (XV sec) – ispirata a


un modello di Rublev – Galleria Tretjakov, Mosca

61
24
Melodia semplice - in V modo 1 – sullo sfondo la città di Gerusalemme, dove, secondo gli
- XVII sec. (Henry Dumont opp. François Bourgoing) apocrifi, è morta Maria.

2 - gli apostoli giungono


portati dagli angeli su
delle nuvole a forma di
conchiglia…
3 – con il loro movimento
centripeto convergono
verso il centro
dell’icona indicando il
Cristo con la mano. Il
centro dell’Icona non
è la Vergine Madre, ma
il Cristo.
4 – sotto, gli apostoli chinati attorno al corpo della Vergine.
5 - Pietro a capo del
letto; Paolo ai
piedi; i due
principi della
Chiesa sono posti
come a poppa e
prua di una nave, la Chiesa-Maria il cui albero e vela è il
Cristo.

6- Giovanni (vegliardo) posa la testa sul cuscino come l’aveva


posato sul petto del Signore; tra gli apostoli, ai due lati, figurano
delle donne e due personaggi in abiti vescovili che la
tradizione individua in due discepoli di Paolo (Dionigi
Areopagita, vescovo di Atene e Timoteo, vescovo di Efeso) e il
gregge del popolo cristiano.

60
25
Quando nostro Signore Gesù Cristo decise di avere per
sempre accanto a sé sua Madre, inviò l'arcangelo Approfondimenti:
Gabriele perché le manifestasse questo desiderio,
rivelandole il giorno del trapasso. [...] L'Angelo, nunzio
di gioia e di amore, si recò da Maria e disse: «Questo
1. Le Antifone mariane maggiori
dice tuo Figlio: è ora che mia madre sia sempre con me,
non ti sconvolgere per tutto ciò perché passi alla vita
Salve Regina
eterna». La Madre santa esultò, tuttavia espresse il Melodia solenne – in I modo
desiderio di rivedere gli apostoli. Il messaggero di Dio - testo di autore incerto tra il XI e XII sec
le rispose: «Verranno a te, canteranno degli inni al tuo - prosa ritmica in forma libera composta di sei frasi e 3 invocazioni
cospetto e faranno i tuoi funerali». Si appresti una nube conclusive
che si estenda ed abbracci il mondo e le ali dei venti - breviario di Pio V – al termine delle Ore dalla festa della SS.
conducano dai confini della terra a Sion gli apostoli. Trinità all’Avvento escluso.
[...] Alzate i vostri occhi, o popolo di Dio, alzateli! Ecco
in Sion l'arca del Signore degli eserciti ed intorno ad
essa gli apostoli son venuti di persona per rendere gli
onori funebri al corpo, principio di vita e ricettacolo di
Dio. [Transitus]

7 - gli sguardi di tutti convergono verso il corpo della Madre;


Maria è avvolta nell’omophorion e riposa su un drappo color
fuoco chiaro (cf Icona della Natività) che illumina i volti degli
apostoli chini su di lei. Sotto il catafalco due candele, simbolo
della Chiesa orante e del mistero stesso contemplato nell’icona.

8 - due movimenti contrapposti e complementari:

* Maria nelle sue due nature:


- in basso, quella umana, in
posizione orizzontale, in
struttura geometrica
quaternaria, rettangolare;
- in alto Maria assunta nella
vita divina, nella verticale,
portata dagli angeli al culmine del movimento ascensionale in

26
Salmo [1Sam 2,1.4-8] una triplice sfera di gloria (sfera, elemento ternario). Qui, seduta,
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore. si rivolge all’umanità con la mano in segno di rassicurazione e
benedicente protezione:
Communio [Cf Lc 11,27] “Nella tua maternità sei rimasta vergine, nella tua dormizione
Beata la Vergine Maria, non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio. Sei stata
che ha portato in grembo trasferita alla vita, tu che sei Madre della vita e riscatti le nostre
il Figlio dell'eterno Padre. anime dalla morte con la tua intercessione” (Tropario dei Grandi
Vespri)
Beáta víscera Maríæ Vírginis,
quæ portavérunt 9 - Perno e ponte tra queste due realtà, al
ætérni Patris Fílium. centro, il Figlio Risorto, che prende tra le
braccia la piccola Madre avvolta in
bianche fasce e dalla terra la porta al cielo.
L’anima che sale al cielo non è un’anima
disincarnata!

* Sul piano simbolico, la mediazione-incontro


tra il quadrato-terra e il cielo-sfera è la croce-
risurrezione resa dall’intersecarsi della
verticale del Cristo con la linea orizzontale
del corpo della Madre: una Tau rovesciata,
simbolo di risurrezione.

* La linea verticale, che


segna il centro dell'icona,
e scende a formare una
croce, è la linea della
mediazione tra cielo e
terra, linea di benevolenza
di Dio per gli uomini che
vuole incontrare quella
orizzontale, posta in
basso, caratterizzata dal
corpo della Madre,
l’umanità che attende il suo Salvatore, come terra che attende il
seme.
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012
58 27
10. PRESENTAZIONE DI MARIA AL TEMPIO
È il tema dell’incontro tra Dio e l’uomo, e della vittoria definitiva 21 novembre - memoria
della vita sulla morte.
Origine
* sul piano cromatico il dialogo-incontro è tra l’azzurro (cielo) e
il rosso (terra). - origine antica - si rifà al Protovangelo di Giacomo - leggende
apocrife
10- Sopra il Cristo, si aprono le porte del cielo e due Angeli - dedicazione della Chiesa di S. Maria Nuova a Gerusalemme – 21
accolgono nella sfera di gloria Maria. Ancora una volta l’icona ha novembre
la stessa struttura dell’architettura di una chiesa, e la stessa - VII sec. diffusa in tutto Oriente
struttura di una liturgia eucaristica! - in Occidente è accolta solo nel 1371 da Gregorio IX
- 1585 - Sisto V la estende alla Chiesa universale
La tomba e la morte non prevalsero sulla Madre di Dio che prega - XV sec. rapida diffusione in Occidente
incessantemente per noi e resta ferma speranza di intercessione.
Infatti Colui che abitò un seno sempre vergine, ha assunto alla Contenuto
vita colei che è la Madre della Vita. La prima offerta di sé di Maria diviene modello di ogni anima
[Kontakion della Dormizione di san Cosma vescovo di Maiuma] che si consacra al Signore.

In alcune icone appaiono in basso due figure di più piccole Repertorio per la Messa
dimensioni. Il riferimento è alla vicenda apocrifo-leggendaria del
pontefice Geufonio, il quale, ingelosito per la devozione così Dal Graduale Romanum
profonda degli apostoli, avrebbe pensato di rovesciare il catafalco su
cui è distesa Maria. In quell’istante un angelo del Signore scende e Introito Vultum tuum deprecabuntur
mozza le mani del patriarca. Egli si pente, e le mani ritornano a Offertorio Afferentur... post eam
congiungersi al corpo. Così egli può riprendere integro la sua lode e Communio Diffusa est gratia
devozione a Maria4.
Dal Messale – Lezionario
Lo sfondo dorato indica sempre la Gloria. Ciò significa che Introito [Sedulio]
Maria è già introdotta nella Gloria mentre tutto questo avviene
attorno a lei5. Salve, Madre Santa, tu hai dato alla luce il Re,
che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno.
Salve, sancta parens, eníxa puérpera Regem,
qui cælum terrámque regit in sæcula sæculórum.

4 L’episodio di Geufonio o Eufonio ci è stato riportato da Anna Passarini.


5 Contributo di sr Marina Poglianich.
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012
28 57
Repertorio per la Messa Repertorio –Messa della Vigilia e Messa del Giorno
Dal Graduale Romanum
Invito a prendere in attenta considerazione i testi della Liturgia
Introito Vultum tuum deprecabuntur nella solennità del’Assunzione, a cominciare da quelli della Messa
Offertorio Ave Maria della Vigilia (al di là che sia da noi frequentata, oppure no).
Communio Florete flores e Sal 44
Sappiamo bene che la solennità dell’Assunzione cade in un periodo
Dal Messale – Lezionario dell’anno che coincide con le vacanze. L’Assunta è… Ferragosto.
L’assemblea riunita per l’eucaristia difficilmente è la consueta
Introito [Lc 1,28.42] comunità domenicale. O per l’assenza appunto di membri che si
trovano in vacanza, o viceversa per la presenza di nuovi fratelli, che
Ave, Maria, piena di grazia: il Signore è con te; sono in villeggiatura o emigranti rientrati nel paese d’origine…
tu sei benedetta fra le donne Alcune comunità celebrano in ogni caso con grande solennità tale
e benedetto è il frutto del tuo seno. festa, e in taluni luoghi è vivo il bisogno di coltivare anche la
Ave, María, grátia plena, Dóminus tecum: devozione popolare oltre che il convenire liturgico.
Proprio perché Devozione popolare e Liturgia devono essere
benedícta tu in muliéribus,
strettamente congiunte (la Devozione nasce dalla Liturgia e porta
et benedíctus fructus ventris tui.
alla Liturgia) è opportuno un attento studio dei testi liturgici che
potranno efficacemente essere utilizzati nelle devozioni.
Salmo [Sal 8] La Prima Lettura della Messa della Vigilia, dal Primo Libro
Il Signore governerà il mondo con giustizia. delle Cronache, è il racconto del solenne trasporto dell’Arca nella
tenda. Ricordiamo che nel popolo dell’Esodo la tenda diventa il
Communio [Lc 1,31] luogo dell’incontro tra Dio e il suo popolo. E quando il popolo
L'angelo disse a Maria: giungerà nella terra promessa e costruirà il tempio, nel tempio
«Ecco, concepirai costruirà una tenda (lat. Tabernaculum), il Santo dei Santi, luogo
e darai alla luce un figlio supremo dell’incontro tra Dio e il suo popolo.
e gli porrai nome Gesù». Guardiamo alla tenda, al tabernacolo. È il luogo quindi della
presenza di Dio con noi. Ma il fatto che sia una tenda ci ricorda
Ecce concípies in útero, ancora che ogni nostro cammino è un cammino nel deserto, è un
et páries fílium, esodo, un cammino pasquale.
et vocábis nomen eius Iesum. Quindi gli Israeliti – dice il Libro delle Cronache – “introdussero
(…) l’arca di Dio e la collocarono al centro della tenda che Davide
aveva piantata per essa”.
Maria è chiamata arca, è chiamata tenda, è chiamata tabernacolo.
La lettura di questi testi è fondamentale per comprendere e gustare e
56 vivere con coscienza la lode di Maria negli attributi che la Chiesa
29
nella storia le ha assegnato. Pensiamo ad esempio al canto delle 9. MADONNA DEL ROSARIO7
Litanie. 7 ottobre - memoria
Guardiamo ancora ad un'altro testo che la Liturgia ci propone in
questa solennità, quello del Prefazio: “In lei, primizia e immagine Origine
della Chiesa, hai rivelato il compimento del mistero di salvezza”. La devozione del Rosario
Maria è venerata come primizia e immagine della Chiesa. Allo - XIII sec. - Pietro da Verona e le Confraternite del Santo rosario
stesso tempo ella è il culmine, il frutto più eccelso della redenzione e - 1208 – apparizione della Vergine a san Domenico (credenza
in quanto tale l’immagine e la profezia di ciò che la Chiesa è diffusa da Alano della Rupe)
chiamata ad essere. - schema a 3 cicli di misteri (gaudioso, doloroso, glorioso) con
Ecco perché non è sempre facile nei testi della preghiera 150 Ave Maria, in analogia con i 150 salmi del Salterio - il
distinguere tra Chiesa e Maria. Di chi stiamo parlando? Di Maria o Rosario è il Salterio di Maria (o Salterio dei poveri).
della Chiesa? Rispondiamo che stiamo parlando e di Maria e della - 2002 – Giovanni Paolo II aggiunge i misteri luminosi.
Chiesa, perché appunto Maria è l’immagine e la primizia della
Chiesa. La festa:
- 7 ottobre 1571 - Battaglia di Lepanto
~ - Pio V attribuisce la vittoria alla preghiera che il popolo
cristiano con il rosario aveva rivolto alla Vergine (“Madonna
Venendo alla Messa del Giorno vorrei sottolineare il testo del della Vittoria”)
canto di Introito, un testo tutto impreziosito di simboli ed immagini - Gregorio XIII muta il nome della festa in “Madonna del
allegoriche. Rosario”
- 1716 Clemente XI la estende alla Chiesa universale
Un segno grandioso apparve nel cielo: - 1877 - Leone XIII - dota la festa di una Messa e di un Ufficio
una donna ammantata di sole, (la nuova traduzione della Cei proprio
recita “vestita di sole”, molto più povero ed inesatto.
- Pio X - dalla prima domenica di ottobre alla data fissa del 7
L’immagine è quella di una donna appunto ammantata, rivestita
tutta di un manto)
Ottobre
con la luna sotto i suoi piedi Contenuto
e sul capo una corona di dodici stelle. Il mistero di Cristo, nel gaudio, nel dolore e nella gloria, vissuti
nel cammino di Maria con il suo Figlio.
Il testo è tratto dal capitolo 12 del libro dell’Apocalisse. Subito
dopo la visione nel testo è descritta la grande battaglia tra la donna,
il bambino e il drago. La Tradizione ha sempre riferito a Maria e
quindi alla Chiesa la lettura simbolica di questo passo.
L’immagine della donna con la luna sotto i suoi piedi e
coronata di dodici stelle attinge a due importanti fonti, una biblica
ed una extrabiblica. 7 Per un approfondimento sulla devozione del Rosario cf pag. 71
55
30
e anche a te una spada trafiggerà l'anima». Il riferimento biblico va al libro della Genesi e a un sogno di
Dixit Símeon ad Maríam: Ecce, pósitus est hic in ruínam Giuseppe. Giuseppe sogna che 11 stelle (i suoi fratelli) insieme al
et in resurrectiónem multórum in Isræl, sole e alla luna (suo padre Giacobbe-Israele e sua madre) si
et in signum cui contradicétur; inchinavano davanti a lui. Nel contesto ebraico quindi le dodici
et tuam ipsíus ánimam pertransíbit gládius. stelle rappresentano i dodici figli di Israele e le rispettive tribù. Il
Cristianesimo, nascendo dall’ebraismo e riconoscendosi come
Salmo [Sal 30] novello Israele, vede nelle dodici stelle i dodici apostoli, i nuovi
Salvami, Signore, per la tua misericordia. capostipiti e guida del gregge-popolo. Il sole è innanzitutto Cristo,
lo sposo. La donna è ammantata di sole, completamente congiunta
Sequenza – facoltativa al suo sposo.
[Stabat Mater]6 Nel commentare l’immagine della luna sotto i piedi della donna
i Padri in genere non vedono un gesto negativo, non vedono cioè
Canto al Vangelo l’azione di piedi che schiacciano, calpestano. La luna è piuttosto
uno sgabello sul quale la donna posa i suoi piedi. Qualche Padre
Beata la Vergine Maria, perché senza morire meritò,
sottolinea invece il carattere di mutevolezza cui è legata la
sotto la croce del Signore, la palma del martirio.
simbologia lunare, allo scopo di ricordare come le cose di questo
mondo sono caduche e passano. Non sono le cose di questo mondo
Communio [1 Pt 4,13]
le cose in cui devo occuparmi, ma devo guardare il cielo e
Nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, occuparmi delle cose del Sole.
rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria Quello che emerge da questo mirabile testo è quindi molto
possiate gioire ed esultare. bello. Un segno, un segno che ci mostra una donna che è una sposa.
Una sposa tutta ammantata del suo sposo.
Communicántes Christi passiónibus,
gaudéte, ut et in revelatióne glóriæ eius Dimensione che è confermata dagli altri testi della Liturgia. Il
gaudeátis exsultántes. Salmo responsoriale ad esempio, il 44, è il salmo della fanciulla
chiamata alle nozze del re.

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:


dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.
Il re è invaghito della tua bellezza. (…)

6 Vedi sezione Approfondimenti pag. 64


54
31
Messa della Vigilia – - venerdì dopo la domenica di Passione
* la più antica
Introito * 1423 Colonia - Festa della Compassione di Maria
* fine sec XV papa Sisto IV approva la Messa e iscrive la festa
Gloriósa dicta sunt de te, María, nel Martirologio
quæ hódie exaltáta es * 1727 Benedetto XIII impone il venerdì dopo la domenica di
super choros Angelórum, Passione e dà il nome Festum Septem Dolorum
et in ætérnum cum Christo triúmphas.
Grandi cose di te si cantano, o Maria; - 15 settembre (anticamente 8a della Natività - Innocenzo IV
oggi sei stata assunta 1245)
sopra i cori degli Angeli * XI-XII secolo – devozioni popolari, laudi e planctus… (cf
e trionfi con Cristo in eterno. Stabat mater, Jacopone)
* XIII connessa alla nascita dell’Ordine dei Serviti 1233
Oppure (Compagnia di Maria Addolorata o dei Servi di Maria) –
visione dell’icona della vergine che si anima a lutto per l’odio
Vultum tuum deprecabuntur fratricida che divideva la città di Firenze;
omnes divites plebis. * 1668 autorizzazione a celebrare una festa speciale la terza
Adducentur regi virgines, domenica di settembre
post eam proximae eius adducentur tibi * Pio VII - festa fissa (1814)
in laetitia et exsultatione.
Ps.
Eructavit cor meum Repertorio per la Messa
verbum bonum, Dal Graduale Romanum
Dico ego opera mea regi.
Introito Stabant iuxta crucem Iesu
1 Lettura 1 Cr 15,3-4.15-16 – (Sequenza) Stabat Mater
Il trasporto dell’arca nella tenda Offertorio Recordare Virgo Mater
Communio Redìme me, Deus
[…] Introdussero dunque l’arca di Dio e la collocarono al
centro della tenda che Davide aveva piantata per essa […] Dal Messale – Lezionario

Salmo Responsoriale Dal Salmo 131 Introito [Lc 2,34-35]

Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza. Simeone disse a Maria: «Egli è qui per la rovina
e la risurrezione di molti in Israele,
Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, segno di contraddizione,
l’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
53
32
Entriamo nella sua dimora,
Salmo [Gdt 13,18-20] prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne. I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi fedeli.
Communio [Lc 1,45] Per amore di Davide, tuo servo,
Beata sei tu, Vergine Maria, perché hai creduto non respingere il volto del tuo consacrato.
al compimento delle parole del Signore.
Sì, il Signore ha scelto Sion,
Beáta es, quæ credidísti, l’ha voluta per sua residenza:
quóniam perficiéntur ea, quæ dicta sunt tibi a Dómino. «Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto».

7- SS. NOME DI MARIA Seconda Lettura 1 Cor 15, 54-57 –


12 settembre – memoria facoltativa Dio ci dà la vittoria per mezzo di Gesù Cristo.
Origini e Contenuto Fratelli, quando questo corpo mortale si sarà vestito
d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura: «La
- 1513, concessione di celebrare la festa nella diocesi di Cuenca morte è stata inghiottita nella vittoria.
(Spagna); Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo
- soppressa da Pio V, fu ripristinata da Sisto V; pungiglione?». […]
- 1671, la festa è celebrata nel Regno di Napoli e a Milano;
- 12 settembre 1683 – i Polacchi guidati da Giovanni III Canto al Vangelo Lc 11,28
Sobieski sconfiggono i Turchi che assediavano Vienna;
- Innocenzo XI in rendimento di grazie per la vittoria sui Turchi Alleluia, alleluia.
estende la festa alla Chiesa universale fissandola la domenica Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
fra l’Ottava della Natività; e la osservano. Alleluia.
- Pio X riporta la festa al 12 settembre.
Vangelo Lc 11,27-28 – Beato il grembo che ti ha portato
Repertorio per la Messa
Introito e Communio dal Comune – cf Dedicazione della Basilica di Offertorio
S. Maria Maggiore Beata es, Virgo Maria,
8. VERGINE ADDOLORATA 15 settembre quae omnium portasti Creatorem;
il giorno dopo l’Esaltazione della S. Croce - memoria genuisti qui te fecit,
et in aeternum permanens Virgo.
Origine
Dal Prefazio
- fino al 1960 2 feste:
52 33
Oggi la Vergine Maria, madre di Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, perché Dio ha guardato con bontà
è stata assunta nella gloria del cielo. all'umile sua ancella.
In lei, primizia e immagine della Chiesa, Beátam me dicent omnes generatiónes,
hai rivelato il compimento del mistero di salvezza quia ancíllam húmilem respéxit Deus.
e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un
segno di consolazione e di sicura speranza. Tu non hai voluto che
conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato il 6. MARIA REGINA
Signore della vita. 22 agosto - memoria
Origine
Communio
- 1955 Pio XII, istituisce la festa in parallelo alla solennità di
Beáta víscera Maríæ Vírginis, Cristo Re, nell’ottava dell’Assunzione (15 agosto)
quæ portavérunt ætérni Patris Fílium.
Contenuto
Beata la Vergine Maria,
che ha portato in grembo il Figlio dell'eterno Padre. - “La solennità dell’Assunzione ha un prolungamento festoso
nella celebrazione della beata Maria Vergine Regina, che
Messa del giorno ricorre otto giorni dopo, nella quale si contempla Colei che,
assisa accanto al Re dei secoli, splende come Regina ed
Introito Ap 12,1 V. Sal 97,1 intercede come Madre”
Signum magnum appáruit in cælo: [Paolo VI, Marialis Cultus 6]
múlier amícta sole, Repertorio per la Messa
et luna sub pédibus eius,
et in cápite eius coróna stellárum duódecim. Graduale Romanum

V. Cantate Domino canticum novum, Introito Salve sancta parens


quia mirabilia fecit. opp. Vultum tuum deprecabuntur
Offertorio Recordare Virgo Mater
Un segno grandioso apparve nel cielo: Communio Diffusa est gratia
una donna ammantata di sole,
con la luna sotto i suoi piedi Messale – Lezionario
e sul capo una corona di dodici stelle. Introito [Sal 44,10]
V. Cantate al Signore un canto nuovo, Alla tua destra è assisa la Regina
perché ha compiuto meraviglie. splendente di oro e di gemme.
Oppure: Gaudeamus – Astitit Regína a dextris tuis
V. Sal 44,2 in vestítu deauráto, circúmdata varietáte.

34 51
5. DEDICAZIONE DELLA BASILICA DI S. MARIA Gaudeamus, omnes, in Domino,
MAGGIORE 5 agosto – memoria facoltativa diem festum celebrantes
in onore Mariae Virginis,
Origine de cuius Assumptione gaudent Angeli
- IV sec. papa Liberio costruisce una chiesa sul colle esquilino, il et collaudant Filium Dei.
primo santuario mariano d’Occidente: S. Maria ad nives (cf V. Eructavit cor meum verbum bonum,
miracolo della neve) dico ego opera mea regi.
- V sec. – in memoria del dogma proclamato nel Concilio di Efeso Rallegriamoci tutti nel Signore,
(431), Sisto III edifica sul luogo dove sorgeva la chiesa liberiana in questa solennità
una basilica intitolata alla Madre del Salvatore della Vergine Maria;
- 1568 – la festa entra nel calendario romano della sua Assunzione gioiscono gli angeli
e lodano il Figlio di Dio.
Contenuto
V. Liete parole mi sgorgano dal cuore:
- Maria madre di Dio, intercedente per noi peccatori io proclamo al re il mio poema.

Repertorio per la Messa Prima Lettura Ap 11, 19a; 12, 1-6a.10ab


Messale - Lezionario Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.
[…] Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna
Introito [Gdt 13,23.25] vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una
Benedetta sei tu, Vergine Maria, dal Signore Dio, l'Altissimo, corona di dodici stelle. […]
più di tutte le donne sulla terra;
egli ha tanto esaltato il tuo nome, Salmo Responsoriale Sal 44
che sulla bocca di tutti sarà sempre la tua lode. Risplende la Regina, Signore, alla tua destra.
Benedícta es tu, Virgo María, a Dómino Deo excélso Figlie di re fra le tue predilette;
præ ómnibus muliéribus super terram; alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.
quia nomen tuum ita magnificávit,
ut non recédat laus tua de ore hóminum. Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.
Salmo [Gdt 13,18-20] Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne.
Communio [Cf Lc 1,48] Dietro a lei le vergini, sue compagne,
condotte in gioia ed esultanza,
Tutte le generazioni mi chiameranno beata,
50 35
sono presentate nel palazzo del re. Prefazio: “(…) Umile ancella accolse la tua parola e la custodì
nel suo cuore, mirabilmente unita al mistero della redenzione,
Seconda Lettura 1 Cor 15, 20-27a perseverò con gli Apostoli in preghiera in attesa dello Spirito
Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Santo. Madre spirituale di tutti gli uomini veglia con amore sulla
[…] moltitudine dei figli e risplende, segno di consolazione e di
sicura speranza, sul nostro cammino verso il Monte della sua
Canto al Vangelo Gloria. In lei come perfetta immagine, noi vediamo realizzato
quello che desideriamo e speriamo d’essere nella Chiesa”.
Alleluia, alleluia. Maria è assunta in cielo; esultano le schiere
degli angeli. Alleluia.
Repertorio per la Messa
Vangelo Lc 1, 39-56 Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: Graduale Romanum
ha innalzato gli umili Introito Vultum tuum deprecabuntur
Vangelo della Visitazione e Cantico del Magnificat Offertorio Recordare Virgo Mater
Communio Diffusa est gratia
Offertorio
Messale – Lezionario
Assumpta est Maria in caelum;
gaudent angeli, Introito [Is 35,2]
collaudantes benedicunt Dominum, alleluja.
A lei è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saròn.
Communio Lc 1,48-49 Vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Beátam me dicent omnes generatiónes,
quia fecit mihi magna qui potens est. Salmo [dal Sal 14]
V. Magnificat Ti seguiremo dovunque ci condurrai, Vergine Maria.
Tutte le generazioni mi chiameranno beata, Communio [Lc 2,19]
perché grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente. Maria serbava tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
V. Magnificat

36 49
Messale – Lezionario V - LE DUE FESTE MARIANE
Introito [Sal 12,6]
Natività di Maria e Visitazione
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza:
canti al Signore che mi ha beneficato. - SCHEMI -
Exsultábit cor meum in salutári tuo,
cantábo Dómino, qui bona tríbuit mihi.
Salmo [1 Sam 2,1.4-8] * NATIVITÀ - 8 settembre - festa
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Communio [Lc 2,19] origini
Maria custodiva in se tutte queste cose,
e le meditava nel suo cuore. La festa ha origine in Oriente:
María conservábat * V sec. Gerusalemme - dedicazione di una chiesa della
ómnia verba hæc, cónferens in corde suo. Natività

4. MADONNA DEL CARMINE * Chiese di Oriente –


16 luglio – memoria facoltativa - cf Protovangelo di Giacomo - Romano il Melode –
Origine - nella liturgia bizantina è una delle 12 feste maggiori, e la
prima festa dell’anno liturgico
XII sec. - nascita dell’ordine religioso carmelitano presso il monte
Carmelo in Palestina * Chiesa d’Occidente
16 luglio 1251 – apparizione a san Simone Stock e consegna dello – introdotta nel VII sec. da papa Sergio I – con una
scapolare processione da sant’Adriano al foro alla basilica di santa
Maria Maggiore.
Contenuto - XVIII sec. sviluppo della devozione di Maria bambina
– accoglienza della Parola e salita alla montagna=Cristo
contenuto l’amore di Dio per l’uomo attraversa la storia. Con la
“Il richiamo biblico al Carmelo e la grande tradizione
nascita di Maria si apre la porta alla nascita del Salvatore.
contemplativa dell’Ordine (carmelitano) suggeriscono di celebrare
la Madonna nella sua bellezza, nel suo essere «Karmel» giardino-
È l’Aurora che precede il Sole di giustizia e di pace.
paradiso di Dio, nella sua preghiera contemplativa che medita le
scritture; come indica la Colletta, Maria conduce a Cristo che è la
santa montagna (…)”. [Castellano, 214] Repertorio per la Messa –

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Dal Graduale Romanum 3. CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Introito Gaudeamus op. Cum iucunditatem Sabato dopo la II domenica di Pentecoste - memoria
Offertorio Beata es, Virgo Origine
Communio Beata me dicent – Magnificat
- la devozione nel sec. XVII (cf Giovanni Eudes);
Messale - Lezionario - 1805 – istituzione della festività;
- 1916 - apparizione di Fatima ed espansione della devozione: la
Introito Signora rivela a Lucia che Gesù vuole “stabilire nel mondo la
Celebriamo con gioia devozione al mio Cuore immacolato” e le raccomanda la pratica
la Natività della beata Vergine Maria: dei primi 5 sabati del mese (confessione, comunione,
da lei è sorto il sole di giustizia, Cristo nostro Dio. meditazione dei misteri…)
- 1942 Pio XII consacra tutta l’umanità al Cuore immacolato di
Salmo [Sal 12] Gioisco pienamente nel Signore Maria
Cum iucunditate - 1944 Pio XII istituisce la memoria;
Nativitatem beatae Mariae celebremus, - 2000 Giovanni Paolo II – rende obbligatoria la memoria
ex qua ortu est Sol iustitiae, Christus Deus noster. Contenuto
Celebrata il sabato dopo la II domenica di Pentecoste, quale
Comunione
[Is 7,14; Mt 1,21] prolungamento della solennità del Sacro Cuore di Gesù, ci invita
ad entrare nel cuore di Maria, quel cuore che ha custodito e
Ecco: la Vergine darà alla luce un Figlio, meditato la parola del Signore (Lc 2,19), divenendo con la sua
che salverà il suo popolo docilità tempio dello Spirito santo, sede della Sapienza, modello
dai suoi peccati. della Chiesa.
Ecce Virgo pariet Filium, Colletta: “O Dio, che hai preparato una degna dimora dello
qui salvum facies populum suum Spirito Santo nel cuore della beata Vergine Maria, per sua
a peccatis eorum. intercessione concedi anche a noi, tuoi fedeli, di essere tempio
vivo della tua gloria”.
Repertorio per la Messa:
Graduale Romanum
Introito Meditatio Cordis mei
Offertorio Meditabor in mandatis
Communio Narrabo omnia

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oppure: * VISITAZIONE - 31 maggio - festa
Beáta es, Virgo María, quæ ómnium portásti creatórem; Origini
genuísti qui te fecit, et in ætérnum pérmanes Virgo.
- festa liturgica di origine più recente
Salmo [Gdt 13,18-20] - XIII sec. il nascente ordine francescano introduce nella propria
liturgia la festa della Visitazione, il 2 luglio [Decreto del Capitolo
Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne. generale, 1263]
- XIV sec. Urbano VI (1389) – istituzione della festa
Antifona alla Comunione [Cf Lc 1,48]
- l’attuale ordinamento anticipa la data della Visitazione a quella
Tutte le generazioni della nascita di Giovanni Battista (24 giugno), sostituendo la festa
mi chiameranno beata, di Maria Regina che era stata istituita da Pio XII alla fine del mese
perché Dio ha guardato con bontà di maggio.
all'umile sua ancella.
contenuto
oppure:
Festa del Magnificat. Piena di grazia e gravida del Verbo, Maria è
Fecit mihi magna, teofora: portatrice di Dio ai suoi fratelli e figli.
qui potens est, Inserita nel calendario nei 3 mesi tra l’Annunciazione e la nascita
et sanctum nomen eius. del Battista.

“Celebrata oggi attorno al tempo di Pentecoste potrebbe essere


indicata, come suggeriscono i testi evangelici, come una particolare
2. MADONNA DI FATIMA memoria della Vergine nella sua «pentecoste», sotto il soffio dello
13 maggio – memoria Spirito Santo, ‘arca della alleanza’ che anticipa la Chiesa dei primi
tempi, piena di slancio nella preghiera del Magnificat e nella carità
Memoria di recente istituzione operosa” [Castellano, 213].
- 1916 – apparizioni della Vergine ai tre fanciulli di Fatima;
- 1930 – autorizzazione al culto Dal Prefazio “[…] Ma è soprattutto dolce e doveroso in questa
- 2000 – Giovanni Paolo II istituisce la memoria memoria della beata Vergine Maria magnificare il tuo amore per
noi con il tuo stesso cantico di lode. Grandi cose tu hai fatto
- cf la “Grande promessa” – devozione al Cuore immacolato di Signore, per tutta l’estensione della terra, e hai prolungato nei
Maria secoli l’opera della tua misericordia, quando, volgendoti all’umile
tua serva, per mezzo di lei ci hai donato il Salvatore […]
Repertorio per la Messa –

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- Il repertorio proposto dal Graduale Romanum è, come per la festa VI - LE MEMORIE MARIANE - SCHEMI
della Natività:
Introito Gaudeamus 1. MADONNA DI LOURDES
Offertorio Beata es, Virgo 11 febbraio – memoria facoltativa
Communio Beata me dicent – Magnificat
Origini
Messale - Lezionario
Legata al ricordo delle apparizioni della Vergine a Bernadette 11
Introito [Sal 65,16] febbraio-16 luglio 1858

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio: - 11 febbraio 1858 prima apparizione della “Signora” nella grotta
vi racconterò quanto ha fatto il Signore per l’anima mia. di Massabielle
[T.P. Alleluja] - 25 marzo 1858 la Signora si presenta come l’Immacolata
concezione (il dogma era stato promulgato da Pio IX quattro anni
Venite, audite, et narrabo, omnes qui timetis Deum, prima, nel 1854)
quanta fecit Dominus animae meae.
Contenuto
[T.P. Alleluja]
Richiamo alla conversione, alla preghiera, alla carità (soprattutto
verso gli infermi e agli ammalati)
Salmo [cf Ct 2,8.10.14]
La tua visita, Signore,
ci colma di gioia. Repertorio per la Messa

Comunione [Lc 1,48-49] Graduale Romanum

Tutte le generazioni mi chiameranno beata, Introito Vultum tuum deprecabuntur


perché grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente, le altre parti come all’Immacolata
e santo è il suo nome. [T.P. Alleluja]
Messale – Lezionario
Beatam me dicent omnes generationes,
Quia fecit mihi magna qui potens est, Introito [Cf Gdt 13,23.25]
et sanctum nomen eius. [T. P. Alleluja] Benedetta sei tu, Vergine Maria,
dal Signore Dio, l'Altissimo,
più di tutte le donne sulla terra;
Egli ha tanto esaltato il tuo nome,
che sulla bocca di tutti sarà sempre la tua lode.

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l’universo ha il suo fondamento” [Giovanni Damasceno, Sulla La Liturgia bizantina
Natività della Santa Vergine].
e l’icona della Natività di Maria
Scuola di Novgorod – XV-XVI sec
Celebrata a settembre in coincidenza con l’inizio dell’anno
Nell’iconografia più tarda si possono vedere Gioachino ed Anna, di
liturgico bizantino, la festa della natività della Vergine è la prima
pari dimensione ed importanza, che accudiscono assieme la
delle feste dell’Anno liturgico: la nascita della Vergine apre la porta
bambina.
alla nascita del Salvatore.
5. La culla e il bagnetto. Maria è raffigurata in braccio alla I testi sottolineano in Anna colei che per natura era sterile e colei
levatrice, mentre le fa il bagno; avvolta in fasce e distesa nella culla; che per grazia genera la madre della vita: “Oggi le porte sterili si
e, in alcune icone di periodo più tardo, come abbiamo visto, tra le aprono e ne esce la divina porta verginale”.
braccia di Anna e Gioacchino. Nel bagno possiamo vedere anche Le due feste della Natività e della Dormizione della Vergine
l’immagine del Battesimo, che trasforma ogni sterilità in vita nuova hanno in comune le stesse Letture della Liturgia vespertina:
e vera. -

• la scala di Giacobbe – Gn 28
6. Figlia e Madre. La piccola Maria ha l’aureola, come Anna e • la porta chiusa che solo il Signore può varcare – Ez 43-44
Gioacchino, e la scritta: M(éte)r Th(uo)ù = Madre di Dio. Fin dalla • la Sapienza si costruisce la casa – Pr 9
sua immacolata concezione è la chiamata ad essere Madre del
Salvatore. L’icona della Natività di Maria
7. Le uova. Tra le ancelle, alcune portano ad Anna delle uova, “Il libro del Verbo della vita è uscito dal grembo; la porta che
simbolo della fecondità e della vita: della nascita e della rinascita, guarda ad Oriente è stata generata e attende l’ingresso del Sommo
memoria della creazione e profezia della risurrezione, primavera Sacerdote”. [Tropario della Natività di Maria]
cosmica.
“(…) giacchè una dimora ospitale è stata disposta per il Verbo
8. La porta che guarda a
creatore di tutte le cose; una nube di luce avvolge il Sole di giustizia;
Oriente Gli occhi di Anna e
allo Sposo immortale viene eretto un talamo di divino splendore; per
di Maria sono rivolti a
colui che intreccia le stagioni con i tempi e gli anni viene preparato
Oriente, allo Sposo che
un incontro nuziale”.
viene!
[Teodoro Studita, Sulla natività della Signora nostra Madre di Dio]
“Alla tua nascita, Vergine Le icone della Natività si ispirano alla tradizione della Chiesa
Madre di Dio, si innalza la attingendo i loro temi dagli scritti dei Padri; dal protovangelo di
gioia di tutto l’universo”. Giacomo (Natività di Maria) e da elementi della pietà popolare che
Da una creatura, infatti, nasce il Creatore di tutte le creature!
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apportano ricchezza di personaggi e una scena colorita e ricca di ”Perché occorreva che a Lei, la sola cosa nuova sotto il
dettagli. sole, la meraviglia delle meraviglie, la strada fosse
preparata da meraviglie e, a poco a poco, dalle situazioni
1. l’ambiente-scenario.
più misere scaturissero le realtà più grandiose.”
L’interno di una casa di
[Giovanni Damasceno - Sulla Natività di Maria]
famiglia nobile
(nell’iconografia l’ambiente
3. Il letto-luce. Il letto su
non è mai un ambiente
cui posa Anna è anch’esso
chiuso; è sufficiente un
impreziosito. Il copriletto
drappo sopra gli edifici a
è bianco come ad
rappresentare
avvolgere di luce la
simbolicamente l’interno
puerpera.
della casa).
La casa è, secondo la
4. Gioachino. La Grazia,
tradizione, la casa di un
non la Natura. Gioachino
uomo facoltoso: ornamenti
non appare, o appare in
architettonici, decorazioni,
secondo piano, anche in
uso di tappeti… notevole
dimensione più piccola
numero di servitori…
delle altre figure, a
significare la poca
2. Anna puerpera.
importanza della natura e
Sulla sinistra, Anna è XVII secolo - State Museum of Palekh Art, Palekh, Russia -
la magnificenza
rappresentata distesa,
dell’intervento di Dio in
subito dopo aver dato alla luce Maria. Lo stato è quello della
questa nascita, come sarà
contemplazione e del rendimento di grazie per le magnificenze che
per Giuseppe e Maria.
Dio ha operato in lei. Gli apocrifi sottolineano il parallelismo con la
Appare talvolta in alto, affacciato a una finestra che osserva la scena.
natività di Gesù. La puerpera è in genere rappresentata subito dopo il
Egli è fuori della scena e la contempla, e rappresenta quasi la nostra
parto in atteggiamento di contemplazione.
umanità, contemplante questo santo mistero.
“E’ stata magnificata l’anima mia in questo giorno!”.
“Nel mio seno nutro il frutto della benedizione. Mi sono “La natura è stata sconfitta dalla Grazia e si è arrestata tremante,
spogliata della veste della sterilità e ho indossato quella non osando precederla. Perciò quando la Vergine Madre di Dio
splendente della felice fecondità!”. stava per essere generata da Anna, non osò la natura prevenire il
germoglio della Grazia, ma rimase senza frutto finché la Grazia
Possiamo dire che il Magnificat di Maria è preceduto da quello di non produsse il suo. Bisognava che nascesse primogenita colei che
Anna: avrebbe generato il ‘Primogenito di tutta la creazione’, in cui
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