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Atti delle Giornate di approfondimento
1- Madonna di Lourdes - 11 febbraio – memoria facoltativa
per animatori musicali
2- Madonna di Fatima – 13 maggio – memoria
3- Cuore Immacolato di Maria – Sabato dopo la II domenica di
Pentecoste – memoria
13 – 16 settembre 2012
4- Madonna del Carmine – 16 luglio – memoria facoltativa
5- Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore – 5 agosto –
memoria facoltativa Celebriamo cantando
6- Maria regina – 22 agosto – memoria
7- SS. Nome di Maria – 12 settembre – memoria facoltativa
8- Vergine addolorata – 15 settembre – memoria Le Feste e le Solennità della Beata Vergine Maria
9- Madonna del Rosario – 7 ottobre – memoria nel Tempo Ordinario
10- Presentazione di Maria al tempio – 21 novembre – memoria
Approfondimenti
S
adottata nel Breviario di Pio V del 1568. L’Ave Maria è entrata nella tavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella
Liturgia della Chiesa universale. di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il
In tempi più recenti, nel corso del XIX sec, a “peccatori” la pietà discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il
popolare aggiunge “poveri”, aggiunta che rimane assente nel testo tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E
latino. da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
Altre diversità di traduzione caratterizzano nel tempo le diverse [Gv 19,25-27]
traduzioni della preghiera. Ad esempio “ventre” è stato purtroppo
sostituito nella versione italiana con “seno”. Il testo latino conserva * Madre di Dio e Madre nostra. Vogliamo partire da qui. Dal
invece “ventris tui”. contemplare Maria «Madre di Dio» e «Madre nostra». Maria, nel
compimento del mistero pasquale, è chiamata dal suo Figlio Gesù
(vero Dio e vero Uomo) ad essere madre nostra.
Ave Maria, gratia plena, Contempliamo questo legame profondo, inscindibile, del
Dominus tecum, mistero mariano col mistero pasquale. Legame di Maria con la
benedicta tu in mulieribus, Pasqua, con la Pasqua del Figlio, ma anche con la nostra Pasqua.
et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta Maria, mater Dei, 2- alla scuola dei Padri:
ora pro nobis peccatoribus, Omelia sulla Pasqua di Melitone di Sardi (II sec)
nunc et in hora mortis nostrae.
Amen. Egli venne dal cielo sulla terra
in favore di colui che soffriva;
rivestì questo stesso nel grembo della Vergine
e apparve come uomo […]
Questi è Colui che si incarnò nella Vergine,
che fu appeso al legno […]
Questi è l’Agnello senza voce,
Questi è l’Agnello trucidato.
Questi è Colui che fu partorito da Maria,
la buona Agnella.
Il testo, in greco, è la più antica testimonianza di preghiera a 4- Non un culto a Maria, ma la memoria di Maria nella
Maria:
celebrazione del mistero di Cristo
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche Al centro quindi della riflessione teologica sul mistero di
di noi che siamo nella prova, Maria celebrato nella Liturgia della Chiesa è
ma liberaci da ogni pericolo, - il suo legame con il mistero ed i misteri di Cristo,
o Vergine gloriosa e benedetta. - la sua esemplarità verso la Chiesa;
Questa preghiera è inserita oggi nel Breviario tra le antifone da come conseguenza, la speciale venerazione e memoria della
recitarsi al termine delle Ore. Il suo testo è di fondamentale Vergine in quanto nella Liturgia
importanza, in quanto ci testimonia come prima del Concilio di - si celebra l’opera della redenzione e Maria ne è il frutto
Efeso, prima cioè della proclamazione del dogma, Maria è già più eccelso;
venerata con l’appellativo di Madre di Dio: Maria è chiamata la - si attende la realizzazione delle promesse di Cristo,
Theotokos, la Madre di Dio! - e nella Vergine si contempla ormai l’icona escatologica
della Chiesa.
[p. J.Castellano Cervera, L’Anno Liturgico]
* dal rito alla vita, la “questio” del canto al congedo Ippolito (?) - Traditio Apostolica (215 d.C.)
La rubrica non prevede un canto al congedo: la Messa termina La Traditio apostolica testimonia ancora come l’ingresso di Maria
con il gesto dell’invio, dal rito alla vita, dalla mensa liturgica alla nella Liturgia abbia un profondo legame con il contesto pasquale, con
quotidianità. Ma la tradizione della Chiesa ama accompagnare questo la Pasqua annuale e con la Pasqua settimanale.
andare con un canto o con suono d’organo. Se si sceglie un canto, Troviamo infatti due espliciti riferimenti a Maria:
ancora una volta un canto devozionale mariano bene può offrirsi ad - in una delle interrogazioni ai catecumeni nella Veglia pasquale
accompagnare questo gesto, ad accompagnarci cioè dal rito alla vita. (Pasqua annuale);
- e in un’anafora1, al cuore della liturgia eucaristica, nella
Liturgia domenicale (Pasqua settimanale).
1 Anafora: nel rito romano la parte centrale della Liturgia eucaristica o Preghiera
eucaristica.
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 78 7
Dall’ anafora: In molti luoghi si è passati dall’esclusione dell’Ave Maria di
Schubert all’esclusione di ogni Ave Maria!? Dell’Ave Maria in
[….] Ti ringraziamo, o Dio, per mezzo del tuo diletto
quanto tale!?
Figlio Gesù Cristo […..] che hai mandato dal cielo nel
Chiarito l’equivoco che la preghiera dell’Ave Maria è preghiera
seno di una Vergine ed è stato concepito, si è incarnato e
liturgica, possiamo riflettere su quali versioni melodiche possano
manifestato come Figlio tuo, nato dallo Spirito Santo e
essere impiegate, o sia preferibile che non lo siano, per la loro
dalla Vergine.
origine non liturgica.
Anche qui occorre fare un chiarimento. Dovessimo escludere
Dalla Liturgia battesimale nella Notte santa (Interrogazioni): tutti i testi non liturgici dovremmo escludere la maggior parte dei
canti mariani in uso nelle nostre comunità. Così certi canti di un
Credi in Gesù Cristo, Figlio di Dio che è nato per mezzo tempo nati devozionali, quando il testo liturgico era quello latino
dello Spirito Santo dalla Vergine Maria, è morto e risorto (pensiamo alle Laudi di Cortona) dovremmo escluderli dalla
il terzo giorno? celebrazione? Giungiamo così all’assurdo che cantiamo “Santa
Maria del cammino”, testo non liturgico e anche banale, e rinunciamo
Nella Chiesa antica, quindi, la memoria-venerazione di Maria si a canti della devozione (come il Laudario di Cortona) o… liturgici (!)
colloca in un contesto strettamente cristologico ed ecclesiale, nel quali l’Ave Maria. È evidente l’assurdità.
mistero pasquale celebrato Più complesso è il tema dell’interscambio di melodie tra sacro e
profano che storicamente è sempre esistito, anche se ha sempre
richiesto e sempre richiederà estrema attenzione.
- nell’eucaristia domenicale
- e nel sacramento del Battesimo. Personalmente credo che molto dipenda da quanto la melodia
ricorda il testo originale. Veniamo al caso dell’Ave Maria di
Schubert. Chiarisco che se il parroco mi dice di non suonarla, io non
Nel corso dei secoli III e IV troviamo riferimenti a Maria la suono. Obbedisco, ma nelle sedi opportune faccio presente il mio
nell’omiletica ai passi evangelici dell’Annunciazione e della Natività. disaccordo. Per due motivi: innanzitutto, e il discorso vale anche per
Non ci sono vere proprie feste mariane, ma è viva la presenza di le marce nuziali di Mendelssohn e di Wagner, la musica è un
Maria nella celebrazione delle feste del Signore. elemento vivo e vive nel tempo. Ciò che oggi mi richiama l’ascolto
Oltre alla Annunciazione e alla Natività, la domenica prima del della marcia di Wagner è l’abito bianco della sposa, non l’opera
Natale con la proclamazione ancora del vangelo della Annunciazione, Tannhauser.
quindi l’Epifania e la Presentazione di Gesù al tempio. Sull’origine poi dell’Ave Maria di Schubert si sono diffuse voci
false, che era un testo blasfemo, pornografico… Macché! Il testo
originario tedesco era, badiamo bene, una preghiera!!! (per i curiosi,
su… internet addirittura, si trova tutto…).
Per questi motivi, perché nata come preghiera e perché
richiamante contesti di preghiera, personalmente non trovo niente in
contrario a cantare tale Ave Maria (ovviamente dev’essere la
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 77
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Purtroppo l’attuale rito del matrimonio colloca dopo la 2- Il Concilio di Efeso (431)
celebrazione il rito delle firme, che nel precedente rito avveniva e la proclamazione di Maria «Madre di Dio»
all’Offertorio.
Nel rito della maggior parte delle professioni religiose la Nella storia della venerazione e del culto a Maria un momento
petizione firmata del novizio viene consegnata immediatamente fondamentale è costituito dal Concilio di Efeso. Già in precedenza si
prima dell’Offertorio al superiore che la depone sull’altare. La trovano testimonianze di Maria invocata come «Madre di Dio», ma
petizione è quindi strettamente congiunta al gesto dell’Offertorio: io con il Concilio di Efeso la maternità di Dio è proclamata quale
offro la mia vita! dogma della fede della Chiesa.
Due sposi che celebrano il loro matrimonio offrono la loro vita Maria è «Madre di Dio» - Théotokos (gr) – Deipara (lat):
come sacerdozio vivente, che mostra a tutti come l’amore di Dio per
l’uomo è un amore sponsale. Non cantare l’Ave Maria a un Madre di Dio [...] non certo perché la natura del
matrimonio significa perdere qualcosa di grande. Verbo o la sua divinità avesse avuto origine dalla
Mi è accaduto in una riunione della Commissione per la Liturgia santa Vergine, ma, poiché nacque da lei il santo
di una Diocesi sentir dire da un prelato, sant’uomo e figura di corpo dotato di anima razionale a cui il Verbo è
importante prestigio nel territorio: “L’Ave Maria non è liturgica”. unito sostanzialmente, si dice che il Verbo è nato
Altri la vorrebbero dopo la benedizione, come se fosse qualcosa di secondo la carne.
scandaloso, di profano… Un altro carissimo amico sacerdote [Concilio di Efeso]
musicista componendo un Ave Maria ha indicato il testo come…
tradizionale. Davvero siamo incappati in un grosso tranello.
Con il Concilio di Efeso si apre la strada ad una fioritura e
Occorre rieducarci a comprendere in primo luogo che l’Ave sviluppo di feste e tradizioni dapprima in Oriente e progressivamente
Maria è una preghiera liturgica! E quindi in secondo luogo che in anche in Occidente quali l’Assunzione, l’Annunciazione del Signore,
alcune celebrazioni è la più irrinunciabile preghiera, che ci aiuta a la Presentazione di Gesù al tempio, la Natività di Maria,
vivere la nostra vita assieme a Colei che dell’Offerta ha fatto lo scopo l’Immacolata concezione, la Visitazione…).
della sua esistenza.
Quando c’è un oblio di Maria, una sua messa a parte, possiamo Abbiamo contemplato la campana che ritma la nostra giornata,
essere certi che si nasconde sempre l’antico monotono e sempre mattino, mezzogiorno e sera. Nella seconda strofa di questo canto è
uguale a se stesso tranello del tentatore. Quando fatichiamo a evocata la squilla del mattino.
comprendere e vivere la preghiera mariana, dobbiamo sempre stare E quando l’alba annuncia il giorno
attenti ed interrogarci: che non ci sia qualche tranello sotto? Potrebbe All’ara tua faccio ritorno
nascondere una mia difficoltà a vivere nella fede, in famiglia, in Dicendo sempre con voce pia
comunità… Perché? Perché la preghiera con Maria ci obbliga a farci Ave Maria, ave Maria.
umili e piccoli, e questo non è sempre facile per il nostro io. La
tentazione viene sempre da colui che non sa essere umile, non sa
essere piccolo. E quando il mondo dà spazio all’orgoglio e al
razionalismo tende a mettere da parte Maria.
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 72 13
particolari giorni dell’Anno liturgico, appropriate sostituzioni di
misteri, che consentano di armonizzare ulteriormente il pio
esercizio con il momento liturgico» (Congregazione per il Culto divino,
Lettera circolare Orientamenti e proposte per la celebrazione dell’Anno mariano,
62). Così, ad esempio, agiscono correttamente i fedeli che il 6
gennaio, solennità dell’Epifania, recitano i misteri gaudiosi e quale
«quinto mistero» contemplano l’adorazione dei Magi anziché il
ritrovamento di Gesù dodicenne nel tempio di Gerusalemme.
Ovviamente queste sostituzioni vanno operate con ponderazione,
con aderenza alla Sacra Scrittura e con proprietà liturgica.
202. [omissis]
4. Il repertorio mariano
dalla “fobia mariologica” al rinnovato fervore per Maria
Nell’attuale Breviario vengono riportate delle antifone senza 11. Sancta Mater, istud agas,
alcun riferimento a un tempo liturgico, fatta eccezione per il Regina crucifixi fige plagas,
caeli indicato per il Tempo pasquale. cordi meo valide.
Nel Breviario di Pio V, consuetudine che può felicemente essere 12. Tui nati vulnerati,
continuata tutt’oggi, viene assegnata una precisa destinazione di tam dignati pro me pati,
queste quattro antifone dette Maggiori in riferimento ai tempi poenas mecum divide.
liturgici: 13. Fac me tecum pie flere,
crucifixo condolere,
- Alma Redemptoris Mater (O santa madre del Redentore) donec ego vixero.
dalla prima domenica di Avvento al 2 Febbraio
14. Juxta crucem tecum stare,
- Ave Regina Caelorum (Ave Regina dei cieli) et me tibi sociare
dal 2 febbraio al Mercoledì della settimana santa in planctu desidero.
- Regina caeli (Regina dei cieli) 15. Virgo virginum praeclara,
Tempo pasquale, dal sabato santo all’ottava di Pentecoste mihi jam non sis amara:
fac me tecum plangere.
- Salve Regina (Salve Regina)
Dalla festa della S. Trinità all’Avvento
Le ultime strofe cantano i 4 Novissimi: la morte, il giudizio,
Oggi IGLH prescrive semplicemente: “Si conclude con un’antifona l’inferno e il paradiso. Dall’anelito di conformazione in questa vita
della beata Vergine Maria, sciegliendola nelle due serie, in lingua (donec ego vixero, cf strofa 13) all’anelito alla conformazione piena
italiana e latina, riportate qui di seguito”. nella vita eterna.
Le antifone sono Alma redemptoris Mater, Ave Regina caelorum, Ave
Maria gratia plena, Sub tuum praesidium, Salve Regina, Inviolata, Il cambio di vocativo nella s. 19 (Christe) rivela il senso
Virgo parens Christi. Le ultime due solo in latino. profondo della devozione mariana: il destinatario della preghiera non
Come abbiamo detto, solo per il Tempo pasquale è indicata è Maria, ma “per Matrem” (attraverso la Madre), Cristo.
esplicitamente l’antifona Regina caeli.
Nel repertorio gregoriano troviamo due melodie per le quattro
Antifone maggiori. Una, solenne, è antica, mentre l’altra, più 3. La devozione del Rosario
semplice, è molto più recente2.
Dal Direttorio su Pietà popolare e Liturgia
2 Vedi Approgondimenti, pag. 60
Gianmartino Maria Durighello – Dispense – Roma 2012 69
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Ciò che emerge con forza ed efficacia nello Stabat Mater è il 3- Nella settimana
tema della compartecipazione.
Dopo il quadro introduttivo contemplante Maria dolorosa ai piedi (nella Liturgia e nella Devozione)
della croce, le strofe 5-7 costituiscono il cuore teologico e la chiave
di lettura del testo. Ci sentiamo coinvolti in una duplice domanda: • la memoria di Maria in Sabato. Fin dal Medioevo, prima in
ambito monastico, poi in tutta la Chiesa, il sabato è celebrato con
5. Quis est homo qui non fleret, un particolare riferimento a Maria:
Matrem Christi si videret - come il Sabato precede e porta alla Domenica, giorno del
in tanto supplicio? Signore… così la memoria di Maria in sabato precede e
6- Quis non posset contristari, accompagna la celebrazione della Pasqua settimanale di Cristo.
Christi Matrem contemplari
dolentem cum Filio? Pensiamo davvero al sabato santo, secondo giorno del Triduo. Il
sabato è il giorno del sepolcro, il giorno del silenzio, il giorno in cui
La lettura in latino ci aiuta a cogliere come sia importante la la Chiesa non celebra riti, perché il Cristo riposa nel grembo della
dimensione del «Con»: terra. È… l’ora della Madre.
Con – tristari. Noi settimanalmente viviamo la Pasqua nella domenica. Ma la
Con-templari Pasqua è sempre un triduo. Non è mai solo risurrezione. Il sabato ci
Cum filio. aiuta a vivere la Pasqua nella sua pienezza. Maria ci aiuta a vivere la
Pasqua nella sua pienezza.
Maria è la con-forme al Figlio. E la partecipazione dell’uomo al
dolore di Maria per il Figlio porta l’uomo a configurarsi alla passione
di Cristo, riconoscendo nel proprio peccato la causa di questo patire...
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Emblematica è la Colletta del 15 settembre, che sintetizza in IV - la solennit à dell’ ASSUNZIONE
modo mirabile il contenuto della devozione: O Padre, che accanto al
tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente la sua Madre
L’origine della devozione e della solennità liturgica
Addolorata: fa' che la santa Chiesa, associata con lei alla passione
dell’Assunzione va cercata indietro nel tempo, fino ad arrivare al II-
del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione.
III secolo.
La Chiesa si associa a Maria, alla sua conformazione al Figlio. Già nei primi tempi della Chiesa si diffonde la credenza che il
Maria è la conforme al Cristo, e noi ci associamo a lei e con lei alla corpo di Maria dopo la morte non abbia conosciuto la corruzione del
Passione del suo Figlio. sepolcro, come è testimoniato negli Apocrifi (Domitio Mariae). La
Il tema di Maria accanto alla croce del Figlio è evidenziato nel tradizione vuole che a Gerusalemme sia sorta una chiesa dedicata
repertorio della Messa fin dal canto di Ingresso (Stabat iuxta crucem all’assunzione fin dal IV secolo, con una festa il 15 agosto.
Iesu) e soprattutto con la Sequenza, lo Stabat Mater. L’operetta siriana del IV secolo Obsequia beata Maria Virginis
descrive come l’anima di Maria, dopo la morte, si riunisce al corpo.
Lo Stabat Mater. Il testo, in sorta di planctus, è attribuito a Nel sec V l’antica festa di Gerusalemme alla Madre di Dio si
Jacopone da Todi. La melodia nel II modo risale allo stesso secolo di estende alla Chiesa d’Oriente come festa della «Dormizione di
Jacopone, il XIII; la melodia nel VI modo, più semplice, è più Santa Maria» (dormizione e assunzione al cielo secondo la
recente. Con l’istituzione della festa Septem dolorum B.M. Virginis lo tradizione apocrifa sul transito della Vergine).
Stabat Mater è inserito nella Messa come sequenza e nell’Ufficio Altri importanti testi che testimoniano la fede e la devozione
come Inno. Nell’ambito delle devozioni è tipico il suo utilizzo nella nella assunzione della Vergine sono nel VI secolo la Dormizione
Via crucis. Nei tre ambiti viene impegnato un diverso numero di della santa Madre di Dio, attribuita a Giovanni il Teologo ed il
strofe: Transito della Beata Vergine Maria dello pseudo Giuseppe
d’Arimatea.
- nella Messa - come “sequenza” dopo l’acclamazione al Vangelo
Ai primi del sec. VII in Oriente la Dormizione è ormai una festa
Melodia in II modo (XIII o forse XIV sec.)
ampiamente diffusa. L’imperatore Maurizio la impone come
20 strofe nella struttura classica di sequenza a versi paralleli.
obbligatoria.
- nell’Ufficio - come Inno
Vengono proposte le prime 10 strofe (fino a “Fac ut ardeat”) Trattandosi di una tradizione apocrifica, l’Occidente ha sempre
– Le seconde 10 ev. alle Lodi frenato la piena accoglienza e l’ufficializzazione liturgica e
La melodia adottata è quella in VI modo, più semplice, sillabica. dogmatica della festa.
Struttura strofica, ad inno. Un passo molto importante per l’introduzione della devozione in
Oggi il Breviario romano distribuisce le strofe del planctus tra Occidente, come anche per altre feste di origine orientale, avviene
Ufficio delle Letture, Lodi e Vespri. con l’elezione al soglio pontificio di Sergio I, di origine siriana, che
istituisce la festa liturgica. Vengono rivisti alcuni formulari già usati
- nella Via Crucis - 14 strofe, una per stazione + l’ultima strofa precedentemente in chiese locali e viene istituita una processione.
La devozione della Via Crucis è attestata già nella prima metà del Nell’orazione “Veneranda nobis” viene proclamato che Maria “subì
XVII secolo, ma ebbe la sua più ampia diffusione più tardi, con san la morte temporale, ma tuttavia non poté essere trattenuta dai legami
Leonardo da Porto Maurizio († 1751) della morte”.
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Perché l’assunzione di Maria sia riconosciuta come dogma della 2. La Vergine addolorata
fede occorrerà invece attendere il XX secolo, con Pio XII e la
Costituzione apostolica Munificentissimus Deus (1950). Un passo
e lo Stabat Mater
molto bello di questa costituzione è riportato come lettura
nell’Ufficio dell’Assunzione. Vengono citati importanti passi tratti Come abbiamo visto8, fino alla riforma del Concilio Vaticano II
dai Padri, a testimonianza dell’antica e fondata fede e devozione nel c’erano due feste liturgiche riferite alla devozione di Maria
mistero dell’Assunzione. addolorata.
Con la proclamazione del dogma dell’Assunzione come mistero La più antica era quella che si celebrava il venerdì dopo la
della glorificazione di Maria in corpo e anima assunta in cielo, viene domenica detta “di Passione”. L’origine della devozione risale al
contemplata in pienezza la conformazione di Maria a Cristo risorto. medioevo con un particolare sviluppo nei paesi di area germanica.
Nello stesso tempo, Maria assunta è icona escatologica della Chiesa e Verso la fine del secolo XVI papa Sisto IV approva la Messa, che già
profezia della risurrezione della carne: localmente veniva celebrata, e iscrive la festa nel martirologio. Una
data importante per la storia di questa festa è il 1727, data nella quale
“[…] dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio Benedetto XIII fissa la data del venerdì dopo la domenica di Passione
rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre Vergine con il nome di Festum septem dolorum (La festa dei sette dolori di
Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla Maria).
gloria celeste in anima e corpo”.
La data del 15 settembre, invece, nasce come Ottava della
Natività. Tra l’XI e il XII secolo sono molte le forme di pietà
La Liturgia bizantina e l’icona della Dormizione -
popolare rivolte alla figura di Maria addolorata. Pensiamo ad esempio
Koimesis alla forma letteraria e musicale del planctus.
Nel XIII secolo, una vicenda connessa alla nascita dell’ordine dei
Cerchiamo di entrare allora nello spirito di questa devozione e padri Serviti, contribuisce allo sviluppo della devozione a Maria
di questa solennità. Lo facciamo con l’aiuto di chi l’ha vissuto e addolorata. Siamo in Toscana. L’immagine della Vergine venerata in
coltivato per primo, ossia i nostri fratelli della Chiesa d’Oriente. un dipinto prende vita e si alza a lutto e piange per l’odio fratricida
Ciò che noi crediamo di Maria è la piena conformazione al suo che divideva la città di Firenze. Nel 1668 è data l’autorizzazione alla
Figlio. Lo comprendiamo bene partendo da come i fratelli di rito celebrazione di una festa speciale la terza domenica di settembre. La
bizantino chiamano questa festa: la Dormizione (Koimesis3) di data fissa del 15 settembre viene stabilita da papa Pio VII soltanto nel
Maria. Maria secondo la tradizione degli apocrifi, quindi, muore 1814.
(entra nel sonno della morte), è sepolta, resta nel sepolcro (cimitero, In entrambi le tradizioni, la devozione è strettamente collegata a
luogo dei dormienti) 3 giorni, quindi viene assunta dal Figlio risorto due momenti della celebrazione annuale del Mistero di Cristo: la
al cielo. settimana santa e l’esaltazione della Santa Croce.
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Alma Redemptoris Mater
Melodia solenne – in V modo
- testo poetico in sei esametri
- melodia attribuita a Ermanno il Contratto (?) – XI sec
- breviario di Pio V – dall’Avvento alla festa della Purificazione (2
febbraio)
Versione semplice
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Melodia semplice - in V modo 1 – sullo sfondo la città di Gerusalemme, dove, secondo gli
- XVII sec. (Henry Dumont opp. François Bourgoing) apocrifi, è morta Maria.
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Quando nostro Signore Gesù Cristo decise di avere per
sempre accanto a sé sua Madre, inviò l'arcangelo Approfondimenti:
Gabriele perché le manifestasse questo desiderio,
rivelandole il giorno del trapasso. [...] L'Angelo, nunzio
di gioia e di amore, si recò da Maria e disse: «Questo
1. Le Antifone mariane maggiori
dice tuo Figlio: è ora che mia madre sia sempre con me,
non ti sconvolgere per tutto ciò perché passi alla vita
Salve Regina
eterna». La Madre santa esultò, tuttavia espresse il Melodia solenne – in I modo
desiderio di rivedere gli apostoli. Il messaggero di Dio - testo di autore incerto tra il XI e XII sec
le rispose: «Verranno a te, canteranno degli inni al tuo - prosa ritmica in forma libera composta di sei frasi e 3 invocazioni
cospetto e faranno i tuoi funerali». Si appresti una nube conclusive
che si estenda ed abbracci il mondo e le ali dei venti - breviario di Pio V – al termine delle Ore dalla festa della SS.
conducano dai confini della terra a Sion gli apostoli. Trinità all’Avvento escluso.
[...] Alzate i vostri occhi, o popolo di Dio, alzateli! Ecco
in Sion l'arca del Signore degli eserciti ed intorno ad
essa gli apostoli son venuti di persona per rendere gli
onori funebri al corpo, principio di vita e ricettacolo di
Dio. [Transitus]
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Salmo [1Sam 2,1.4-8] una triplice sfera di gloria (sfera, elemento ternario). Qui, seduta,
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore. si rivolge all’umanità con la mano in segno di rassicurazione e
benedicente protezione:
Communio [Cf Lc 11,27] “Nella tua maternità sei rimasta vergine, nella tua dormizione
Beata la Vergine Maria, non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio. Sei stata
che ha portato in grembo trasferita alla vita, tu che sei Madre della vita e riscatti le nostre
il Figlio dell'eterno Padre. anime dalla morte con la tua intercessione” (Tropario dei Grandi
Vespri)
Beáta víscera Maríæ Vírginis,
quæ portavérunt 9 - Perno e ponte tra queste due realtà, al
ætérni Patris Fílium. centro, il Figlio Risorto, che prende tra le
braccia la piccola Madre avvolta in
bianche fasce e dalla terra la porta al cielo.
L’anima che sale al cielo non è un’anima
disincarnata!
In alcune icone appaiono in basso due figure di più piccole Repertorio per la Messa
dimensioni. Il riferimento è alla vicenda apocrifo-leggendaria del
pontefice Geufonio, il quale, ingelosito per la devozione così Dal Graduale Romanum
profonda degli apostoli, avrebbe pensato di rovesciare il catafalco su
cui è distesa Maria. In quell’istante un angelo del Signore scende e Introito Vultum tuum deprecabuntur
mozza le mani del patriarca. Egli si pente, e le mani ritornano a Offertorio Afferentur... post eam
congiungersi al corpo. Così egli può riprendere integro la sua lode e Communio Diffusa est gratia
devozione a Maria4.
Dal Messale – Lezionario
Lo sfondo dorato indica sempre la Gloria. Ciò significa che Introito [Sedulio]
Maria è già introdotta nella Gloria mentre tutto questo avviene
attorno a lei5. Salve, Madre Santa, tu hai dato alla luce il Re,
che governa il cielo e la terra per i secoli in eterno.
Salve, sancta parens, eníxa puérpera Regem,
qui cælum terrámque regit in sæcula sæculórum.
Sorgi, Signore, tu e l’arca della tua potenza. Simeone disse a Maria: «Egli è qui per la rovina
e la risurrezione di molti in Israele,
Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, segno di contraddizione,
l’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
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Entriamo nella sua dimora,
Salmo [Gdt 13,18-20] prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne. I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia
ed esultino i tuoi fedeli.
Communio [Lc 1,45] Per amore di Davide, tuo servo,
Beata sei tu, Vergine Maria, perché hai creduto non respingere il volto del tuo consacrato.
al compimento delle parole del Signore.
Sì, il Signore ha scelto Sion,
Beáta es, quæ credidísti, l’ha voluta per sua residenza:
quóniam perficiéntur ea, quæ dicta sunt tibi a Dómino. «Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre:
qui risiederò, perché l’ho voluto».
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5. DEDICAZIONE DELLA BASILICA DI S. MARIA Gaudeamus, omnes, in Domino,
MAGGIORE 5 agosto – memoria facoltativa diem festum celebrantes
in onore Mariae Virginis,
Origine de cuius Assumptione gaudent Angeli
- IV sec. papa Liberio costruisce una chiesa sul colle esquilino, il et collaudant Filium Dei.
primo santuario mariano d’Occidente: S. Maria ad nives (cf V. Eructavit cor meum verbum bonum,
miracolo della neve) dico ego opera mea regi.
- V sec. – in memoria del dogma proclamato nel Concilio di Efeso Rallegriamoci tutti nel Signore,
(431), Sisto III edifica sul luogo dove sorgeva la chiesa liberiana in questa solennità
una basilica intitolata alla Madre del Salvatore della Vergine Maria;
- 1568 – la festa entra nel calendario romano della sua Assunzione gioiscono gli angeli
e lodano il Figlio di Dio.
Contenuto
V. Liete parole mi sgorgano dal cuore:
- Maria madre di Dio, intercedente per noi peccatori io proclamo al re il mio poema.
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Messale – Lezionario V - LE DUE FESTE MARIANE
Introito [Sal 12,6]
Natività di Maria e Visitazione
Gioisca il mio cuore nella tua salvezza:
canti al Signore che mi ha beneficato. - SCHEMI -
Exsultábit cor meum in salutári tuo,
cantábo Dómino, qui bona tríbuit mihi.
Salmo [1 Sam 2,1.4-8] * NATIVITÀ - 8 settembre - festa
Il mio cuore esulta nel Signore, mio salvatore.
Communio [Lc 2,19] origini
Maria custodiva in se tutte queste cose,
e le meditava nel suo cuore. La festa ha origine in Oriente:
María conservábat * V sec. Gerusalemme - dedicazione di una chiesa della
ómnia verba hæc, cónferens in corde suo. Natività
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Dal Graduale Romanum 3. CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Introito Gaudeamus op. Cum iucunditatem Sabato dopo la II domenica di Pentecoste - memoria
Offertorio Beata es, Virgo Origine
Communio Beata me dicent – Magnificat
- la devozione nel sec. XVII (cf Giovanni Eudes);
Messale - Lezionario - 1805 – istituzione della festività;
- 1916 - apparizione di Fatima ed espansione della devozione: la
Introito Signora rivela a Lucia che Gesù vuole “stabilire nel mondo la
Celebriamo con gioia devozione al mio Cuore immacolato” e le raccomanda la pratica
la Natività della beata Vergine Maria: dei primi 5 sabati del mese (confessione, comunione,
da lei è sorto il sole di giustizia, Cristo nostro Dio. meditazione dei misteri…)
- 1942 Pio XII consacra tutta l’umanità al Cuore immacolato di
Salmo [Sal 12] Gioisco pienamente nel Signore Maria
Cum iucunditate - 1944 Pio XII istituisce la memoria;
Nativitatem beatae Mariae celebremus, - 2000 Giovanni Paolo II – rende obbligatoria la memoria
ex qua ortu est Sol iustitiae, Christus Deus noster. Contenuto
Celebrata il sabato dopo la II domenica di Pentecoste, quale
Comunione
[Is 7,14; Mt 1,21] prolungamento della solennità del Sacro Cuore di Gesù, ci invita
ad entrare nel cuore di Maria, quel cuore che ha custodito e
Ecco: la Vergine darà alla luce un Figlio, meditato la parola del Signore (Lc 2,19), divenendo con la sua
che salverà il suo popolo docilità tempio dello Spirito santo, sede della Sapienza, modello
dai suoi peccati. della Chiesa.
Ecce Virgo pariet Filium, Colletta: “O Dio, che hai preparato una degna dimora dello
qui salvum facies populum suum Spirito Santo nel cuore della beata Vergine Maria, per sua
a peccatis eorum. intercessione concedi anche a noi, tuoi fedeli, di essere tempio
vivo della tua gloria”.
Repertorio per la Messa:
Graduale Romanum
Introito Meditatio Cordis mei
Offertorio Meditabor in mandatis
Communio Narrabo omnia
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oppure: * VISITAZIONE - 31 maggio - festa
Beáta es, Virgo María, quæ ómnium portásti creatórem; Origini
genuísti qui te fecit, et in ætérnum pérmanes Virgo.
- festa liturgica di origine più recente
Salmo [Gdt 13,18-20] - XIII sec. il nascente ordine francescano introduce nella propria
liturgia la festa della Visitazione, il 2 luglio [Decreto del Capitolo
Benedetta sei tu, Maria, fra tutte le donne. generale, 1263]
- XIV sec. Urbano VI (1389) – istituzione della festa
Antifona alla Comunione [Cf Lc 1,48]
- l’attuale ordinamento anticipa la data della Visitazione a quella
Tutte le generazioni della nascita di Giovanni Battista (24 giugno), sostituendo la festa
mi chiameranno beata, di Maria Regina che era stata istituita da Pio XII alla fine del mese
perché Dio ha guardato con bontà di maggio.
all'umile sua ancella.
contenuto
oppure:
Festa del Magnificat. Piena di grazia e gravida del Verbo, Maria è
Fecit mihi magna, teofora: portatrice di Dio ai suoi fratelli e figli.
qui potens est, Inserita nel calendario nei 3 mesi tra l’Annunciazione e la nascita
et sanctum nomen eius. del Battista.
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- Il repertorio proposto dal Graduale Romanum è, come per la festa VI - LE MEMORIE MARIANE - SCHEMI
della Natività:
Introito Gaudeamus 1. MADONNA DI LOURDES
Offertorio Beata es, Virgo 11 febbraio – memoria facoltativa
Communio Beata me dicent – Magnificat
Origini
Messale - Lezionario
Legata al ricordo delle apparizioni della Vergine a Bernadette 11
Introito [Sal 65,16] febbraio-16 luglio 1858
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio: - 11 febbraio 1858 prima apparizione della “Signora” nella grotta
vi racconterò quanto ha fatto il Signore per l’anima mia. di Massabielle
[T.P. Alleluja] - 25 marzo 1858 la Signora si presenta come l’Immacolata
concezione (il dogma era stato promulgato da Pio IX quattro anni
Venite, audite, et narrabo, omnes qui timetis Deum, prima, nel 1854)
quanta fecit Dominus animae meae.
Contenuto
[T.P. Alleluja]
Richiamo alla conversione, alla preghiera, alla carità (soprattutto
verso gli infermi e agli ammalati)
Salmo [cf Ct 2,8.10.14]
La tua visita, Signore,
ci colma di gioia. Repertorio per la Messa
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l’universo ha il suo fondamento” [Giovanni Damasceno, Sulla La Liturgia bizantina
Natività della Santa Vergine].
e l’icona della Natività di Maria
Scuola di Novgorod – XV-XVI sec
Celebrata a settembre in coincidenza con l’inizio dell’anno
Nell’iconografia più tarda si possono vedere Gioachino ed Anna, di
liturgico bizantino, la festa della natività della Vergine è la prima
pari dimensione ed importanza, che accudiscono assieme la
delle feste dell’Anno liturgico: la nascita della Vergine apre la porta
bambina.
alla nascita del Salvatore.
5. La culla e il bagnetto. Maria è raffigurata in braccio alla I testi sottolineano in Anna colei che per natura era sterile e colei
levatrice, mentre le fa il bagno; avvolta in fasce e distesa nella culla; che per grazia genera la madre della vita: “Oggi le porte sterili si
e, in alcune icone di periodo più tardo, come abbiamo visto, tra le aprono e ne esce la divina porta verginale”.
braccia di Anna e Gioacchino. Nel bagno possiamo vedere anche Le due feste della Natività e della Dormizione della Vergine
l’immagine del Battesimo, che trasforma ogni sterilità in vita nuova hanno in comune le stesse Letture della Liturgia vespertina:
e vera. -
• la scala di Giacobbe – Gn 28
6. Figlia e Madre. La piccola Maria ha l’aureola, come Anna e • la porta chiusa che solo il Signore può varcare – Ez 43-44
Gioacchino, e la scritta: M(éte)r Th(uo)ù = Madre di Dio. Fin dalla • la Sapienza si costruisce la casa – Pr 9
sua immacolata concezione è la chiamata ad essere Madre del
Salvatore. L’icona della Natività di Maria
7. Le uova. Tra le ancelle, alcune portano ad Anna delle uova, “Il libro del Verbo della vita è uscito dal grembo; la porta che
simbolo della fecondità e della vita: della nascita e della rinascita, guarda ad Oriente è stata generata e attende l’ingresso del Sommo
memoria della creazione e profezia della risurrezione, primavera Sacerdote”. [Tropario della Natività di Maria]
cosmica.
“(…) giacchè una dimora ospitale è stata disposta per il Verbo
8. La porta che guarda a
creatore di tutte le cose; una nube di luce avvolge il Sole di giustizia;
Oriente Gli occhi di Anna e
allo Sposo immortale viene eretto un talamo di divino splendore; per
di Maria sono rivolti a
colui che intreccia le stagioni con i tempi e gli anni viene preparato
Oriente, allo Sposo che
un incontro nuziale”.
viene!
[Teodoro Studita, Sulla natività della Signora nostra Madre di Dio]
“Alla tua nascita, Vergine Le icone della Natività si ispirano alla tradizione della Chiesa
Madre di Dio, si innalza la attingendo i loro temi dagli scritti dei Padri; dal protovangelo di
gioia di tutto l’universo”. Giacomo (Natività di Maria) e da elementi della pietà popolare che
Da una creatura, infatti, nasce il Creatore di tutte le creature!
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apportano ricchezza di personaggi e una scena colorita e ricca di ”Perché occorreva che a Lei, la sola cosa nuova sotto il
dettagli. sole, la meraviglia delle meraviglie, la strada fosse
preparata da meraviglie e, a poco a poco, dalle situazioni
1. l’ambiente-scenario.
più misere scaturissero le realtà più grandiose.”
L’interno di una casa di
[Giovanni Damasceno - Sulla Natività di Maria]
famiglia nobile
(nell’iconografia l’ambiente
3. Il letto-luce. Il letto su
non è mai un ambiente
cui posa Anna è anch’esso
chiuso; è sufficiente un
impreziosito. Il copriletto
drappo sopra gli edifici a
è bianco come ad
rappresentare
avvolgere di luce la
simbolicamente l’interno
puerpera.
della casa).
La casa è, secondo la
4. Gioachino. La Grazia,
tradizione, la casa di un
non la Natura. Gioachino
uomo facoltoso: ornamenti
non appare, o appare in
architettonici, decorazioni,
secondo piano, anche in
uso di tappeti… notevole
dimensione più piccola
numero di servitori…
delle altre figure, a
significare la poca
2. Anna puerpera.
importanza della natura e
Sulla sinistra, Anna è XVII secolo - State Museum of Palekh Art, Palekh, Russia -
la magnificenza
rappresentata distesa,
dell’intervento di Dio in
subito dopo aver dato alla luce Maria. Lo stato è quello della
questa nascita, come sarà
contemplazione e del rendimento di grazie per le magnificenze che
per Giuseppe e Maria.
Dio ha operato in lei. Gli apocrifi sottolineano il parallelismo con la
Appare talvolta in alto, affacciato a una finestra che osserva la scena.
natività di Gesù. La puerpera è in genere rappresentata subito dopo il
Egli è fuori della scena e la contempla, e rappresenta quasi la nostra
parto in atteggiamento di contemplazione.
umanità, contemplante questo santo mistero.
“E’ stata magnificata l’anima mia in questo giorno!”.
“Nel mio seno nutro il frutto della benedizione. Mi sono “La natura è stata sconfitta dalla Grazia e si è arrestata tremante,
spogliata della veste della sterilità e ho indossato quella non osando precederla. Perciò quando la Vergine Madre di Dio
splendente della felice fecondità!”. stava per essere generata da Anna, non osò la natura prevenire il
germoglio della Grazia, ma rimase senza frutto finché la Grazia
Possiamo dire che il Magnificat di Maria è preceduto da quello di non produsse il suo. Bisognava che nascesse primogenita colei che
Anna: avrebbe generato il ‘Primogenito di tutta la creazione’, in cui
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